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È arrivato il momento di conoscere i 24 brani in gara e i … · 2020-01-28 · LAURA CHIMENTI...

Date post: 03-Jul-2020
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18 È arrivato il momento di conoscere i 24 CHI SARÀ TRA LORO A 1 Morgan (sopra) e Bugo (sotto) 2 Elodie 3 Achille Lauro 4 Irene Grandi 5 Junior Cally 6 Rita Pavone 7 Elettra Lamborghini 8 Tosca 9 Marco Masini 10 Levante 11 Francesco Gabbani 12 Diodato 13 Piero Pelù 14 Giordana Angi 15 Michele Zarrillo 16 AMADEUS 17 Rancore 18 Paolo Jannacci 19 Alberto Urso 20 Riki 21 Pinguini Tattici Nucleari (da sinistra: Riccardo Zanotti, Lorenzo Pasini, Matteo Locati, Nicola Buttafuoco, Simone Pagani ed Elio Biffi) 22 Enrico Nigiotti 23 Anastasio 24 Raphael Gualazzi 25 Le Vibrazioni (da sinistra: Marco Castellani, Stefano Verderi, Alessandro Deidda e Francesco Sarcina) 1 2 3 4 5 1 11 12 13 14 15 21 21 21 21 21 21 22 TUTTI IN POSA PER SORRISI! 70° FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA RAIUNO dal 4 all’8 febbraio ore 20.40
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È arrivato il momento di conoscere i 24 brani in gara e i protagonisti dell’evento televisivo più atteso

CHI SARÀ TRA LORO A VINCERE IL FESTIVAL?1 Morgan (sopra)

e Bugo (sotto)2 Elodie3 Achille Lauro4 Irene Grandi 5 Junior Cally6 Rita Pavone 7 Elettra

Lamborghini8 Tosca 9 Marco Masini10 Levante 11 Francesco

Gabbani12 Diodato 13 Piero Pelù14 Giordana

Angi 15 Michele

Zarrillo16 AMADEUS 17 Rancore18 Paolo

Jannacci 19 Alberto Urso20 Riki 21 Pinguini Tattici

Nucleari (da sinistra: Riccardo Zanotti, Lorenzo Pasini, Matteo Locati, Nicola Buttafuoco, Simone Pagani ed Elio Biffi)22 Enrico Nigiotti 23 Anastasio24 Raphael Gualazzi 25 Le Vibrazioni (da sinistra: Marco Castellani, Stefano Verderi, Alessandro Deidda e Francesco Sarcina)

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TUTTI IN POSA

PER SORRISI! 70° FESTIVAL

DELLA CANZONE ITALIANA

RAIUNOdal 4 all’8 febbraio

ore 20.40

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È arrivato il momento di conoscere i 24 brani in gara e i protagonisti dell’evento televisivo più atteso

A VINCERE IL FESTIVAL?di Francesco Chignola - foto di Iwan Palombi

Ci siamo. Eccoci.Il momento più atteso è arriva-to. Ma no, cosa avete capito, non

parliamo del 70° Festival di Sanremo! Intendiamo la copertina di Sorrisi con

tutti i Campioni in gara.Anche quest’anno li abbiamo riuniti (con il direttore artistico Amadeus) per foto-

grafarli e farci raccon-tare i segreti delle loro 24 canzoni. Ce n’è per tutti

i gusti, dalle ballate ro-mantiche ai rap aggres-

sivi, dai pezzi più riflessivi a quelli tutti da ballare.

“Sanremo è Sanremo”, citando Pippo Baudo, e quindi alla vigilia non mancano le polemiche, ma in queste pagine vogliamo riportarvi al cuore di questa mani-festazione: la musica. Che riserverà numerose

sorprese ed emozioni.Ma il Festival è tanto al-tro ancora, dalla sfilata di star sul palco dell’A-riston allo spettacolo garantito dagli ospiti fissi (Fiorello e Tiziano Ferro) e da quelli anco-ra da annunciare. Noi, come sempre, saremo in prima fila per rac-contarvi Sanremo per filo e per segno, sul giornale e online. Non mancate. ■

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Sarà una settimana straordinaria fra il Teatro

VI PRESENTIAMO LE DIECI DONNE CHE AFFIANCHERANNO AMADEUS SUL PALCO

INTANTO LE PROVE SONO GIÀ INIZIATE E NOI DI SORRISI ERAVAMO NEL BACKSTAGE

RULA JEBREAL (46)Giornalista palestinese, sul palco dovrebbe portare un monologo sulla condizione femminile.

DILETTA LEOTTA (28)Catanese, conduttrice sportiva e volto di Dazn, lavora anche a Radio 105. Era ospite a Sanremo 2017.

LAURACHIMENTI (43)Giornalista romana, lavora in Rai dal 1996. Da dieci anni è uno dei volti del Tg1 dell’ora di cena.

EMMA D’AQUINO (53)Giornalista catanese, in Rai dal 1996. Ex inviata di “Porta a porta”, dal 2013 conduce il Tg1 delle 20.

SABRINASALERNO (51)Cantante genovese, è un sex symbol degli Anni 80.Nel 1991 era in gara a Sanremo con Jo Squillo.

GEORGINA RODRIGUEZ (25)Modella argentina, è la compagna del calciatore della Juventus Cristiano Ronaldo.

ALKETA VEJSIU (36)Conduttrice albanese, in patria è una star della tv. Ha condotto anche l’edizione locale di “X Factor”.

Martedì Martedì e sabato Mercoledì Mercoledì

Mercoledì e sabato Giovedì Giovedì

FATE LARGO!Paolo Jannacci affronta il suo primo Festival con una carica di positività.

CHE FREDDO, RAGAZZIFuori dall’Ariston, Piero Pelù si protegge dal freddo...e dai cacciatori di autografi.

ECCO IL SUO VOLTOAnche Junior Cally ogni tanto si toglie la maschera...

SEMPRE SORRIDENTEAmadeus è il più richiesto ma è sempre sereno. Con luiil manager Lucio Presta (59).

SGUARDO MAGNETICOGiordana Angi arriva a teatro. Già alle provein molti si sono commossi per la sua canzone.

CHE STILE!Quando arriva

Levante, tutti si voltano: il suo look ha sempre

qualcosa di unico.

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Sarà una settimana straordinaria fra il Teatro Ariston, la tv, la radio e la redazione di Sorrisi “in trasferta” a Sanremo

LO SPETTACOLO CONTINUA SUI NOSTRI SOCIALVI PRESENTIAMO LE DIECI DONNE CHE AFFIANCHERANNO AMADEUS SUL PALCO

INTANTO LE PROVE SONO GIÀ INIZIATE E NOI DI SORRISI ERAVAMO NEL BACKSTAGE

NICOLA SAVINO ONLINECON “L’ALTRO FESTIVAL”

RADIO SUBASIO IN PRIMA FILA

70 ANNI DA COLLEZIONARE

Lo sapete, ormai è una tradizione: nei

giorni del Festival noi di Sorrisi ci trasferiremo a Sanremo per realizzare, dalla nostra redazione “in trasferta”, un numero da collezione. E saremo noi ad aprire le danze della settimana sanremese con una grande festa la sera di domenica 2 (che vi racconteremo sui social!) a cui parteciperanno Amadeus, tutti i cantanti in gara e ospiti a sorpresa. Dal 3 all’8 febbraio, poi, non perdete d’occhio il sito Sorrisi.com e i nostri profili Instagram (@tvsorrisi) e Facebook: vi sveleremo i retroscena di Sanremo da un punto di vista unico. Si inizierà ogni mattina con le colazioni dei Big con il direttore Aldo Vitali e si andrà avanti fino

a notte fonda con il racconto delle serate. Ma non dovrete aspettare l’inizio del Festival: già adesso sul nostro sito potete trovare una guida completa su Sanremo 2020 con tutte le video-interviste ai Campioni, il programma, gli ospiti, il regolamento e l’imperdibile “dietro le quinte” di questo numero di Sorrisi.

Dopo “Viva RaiPlay!”, la Rai prosegue il suo progetto di sperimentazione

via Internet: quest’anno il “DopoFestival” andrà in onda solo su RaiPlay.it (cioè in streaming) con il titolo “L’altro Festival”. A condurlo Nicola Savino, affiancato da Myss Keta (rapper-rivelazione dall’identità misteriosa), con il comico Valerio Lundini e l’esperto di Sanremo Eddy Anselmi. È già partito, invece, l’appuntamento con “PrimaFestival”, in onda alle 20.30 su Raiuno con Ema Stokholma e Gigi e Ross.

Anche quest’anno Radio Subasio racconterà il Festival in diretta da Sanremo,a partire dal 3 febbraio. Da non perdere ogni giorno alle 10.15 il “punto” del direttore di Sorrisi, Aldo Vitali.

I brani più belli di 70 anni di Festival arrivano in edicola con “Sanremo Best”, dal 4 febbraio

in sei cd (due alla settimana). Ogni uscita a 11,90 € (rivista esclusa). MYSS KETA NICOLA SAVINO (52)

TANTI VIDEO

SUI NOSTRI

PROFILI SOCIAL

SUL SITO SORRISI.COM IL BACKSTAGE

DEL SERVIZIO DI COPERTINA

In edicolacon Sorrisi!

ANTONELLACLERICI (56)È l’unica ad aver già condotto il Festival. Era l’edizione del 2010, l’anno in cui vinse Valerio Scanu.

FRANCESCA SOFIA NOVELLO (25)Modella dall’età di 16 anni, nata ad Arese (MI), è la compagna del motociclista Valentino Rossi.

MARA VENIER (69)Non ha mai presentato il Festival di Sanremo, ma nel 1994 condusse il “DopoFestival”.

Venerdì Venerdì e sabato Sabato

AL BAR DELL’ARISTONEnrico Nigiotti con Simone Cristicchi (42): duetteranno il giovedì.

SUPERMORGANE che diredel mantellodi Morgan?Ma il suo vero superpotereè la musica.

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MARTEDÌ 4 Si parte con 12 brani...Quest’anno non ascolteremo subito tutti i brani in gara: il martedì si esibiranno 12 dei 24 Campioni, che verranno votati da una giuria Demoscopica (composta da almeno 300 abituali fruitori di musica). Canteranno anche quattro Nuove proposte con due sfide dirette, votate sempre dalla Demoscopica. Ne resteranno in gara soltanto due. Ad affiancare Amadeus saranno Rula Jebreal e Diletta Leotta.

MERCOLEDÌ 5 ...gli altri 12 braniNella serata di mercoledì si ripeterà il meccanismo del giorno precedente. Ascolteremo, quindi, altri 12 brani dei Big e si scontreranno altre quattro Nuove proposte. Entrambe le gare verranno decise dalla Demoscopica. Sul palco con Amadeus ci saranno Emma D’Aquino, Laura Chimenti e Sabrina Salerno.

GIOVEDÌ 6 Una notte “storica”La terza serata, intitolata “Sanremo 70”, vedrà i 24 Big alle prese con un brano della storia del Festival, con la possibilità di essere affiancati da ospiti. Nelle schede delle pagine a seguire vi sveliamo tutte le canzoni scelte dagli artisti. L’esibizione verrà votata solo dai musicisti e dai coristi dell’Orchestradel Festival. A fine serata verrà creata una classifica che farà media tra questo voto e quello delle prime due

serate. Georgina Rodriguez e Alketa Vejsiu affiancheranno Amadeus durante la serata.

VENERDÌ 7 Trionfa un giovaneSi torna alle 24 canzoni in gara, che vengono eseguite e votate, stavolta, soltanto dalla giuria della Sala stampa, Tv, Radio e Web. Sarà creata una nuova classifica che farà media con le precedenti. Continuerà poi la gara tra le Nuove proposte con una sfida tra le quattro canzoni rimaste: due di loro verranno eliminate dopo una votazione

con il “sistema misto”, che quest’anno è così composto: giuria Demoscopica (vale il 33%), giuria della Sala stampa, Tv, Radio e Web (33%) e Televoto (34%). Sul palco con Amadeus, Francesca Sofia Novello e Antonella Clerici.

SABATO 8 Il gran finaleLa serata finale è l’unica in cui sarà possibile votare da casa i propri beniamini tra i Big: il destino delle 24 canzoni sarà infatti deciso dal “sistema misto” di cui il Televoto, come abbiamo detto, vale il 34%.

Questo voto farà media con i precedenti e verrà creata una nuova classifica. A questo punto tutti i dati verranno azzerati e si voteranno soltanto i tre finalisti, sempre con “sistema misto”, fino al podio finale. Al fianco di Amadeus Francesca Sofia Novello, Sabrina Salerno, Diletta Leotta e Mara Venier.

Gli ospiti annunciatiAd affiancare Amadeus come ospiti fissi ci saranno Tiziano Ferro (che canterà in ognuna delle cinque serate) e Fiorello, grande amico del conduttore, che porterà sul palco la sua inimitabile energia. Tra gli altri ospiti italiani già annunciati ci sono Al Bano e Romina Power (che canteranno anche un singolo scritto apposta per loro da Cristiano Malgioglio), Roberto Benigni, Massimo Ranieri e Johnny Dorelli. Tra gli ospiti stranieri, invece, sicura la presenza di Dua Lipa, Lewis Capaldi e Mika. Altri nomi saranno annunciati più a ridosso dell’evento.

Ecco il programma e il regolamento:chi si esibisce, quando si vota. Fiorello e Tiziano Ferro sul palco tutti i giorni

Vi spieghiamo come viene eletto il vincitore

TIZIANO FERRO (39) FIORELLO (59)

COSA SUCCEDERÀSERATA PER SERATA

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GIRA PAGINA E LEGGII TESTI DELLE CANZONIE TUTTE LE INTERVISTE

AL BANO (76) E ROMINA POWER (68)

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LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“GLI UOMINI NON CAMBIANO“

(Sanremo 1992, Mia Martini)

con Annalisa Achille Lauro

ME NE FREGOdi L. De Marinis - D. Petrella - E. Manozzi - M. Ciceroni - L. De Marinis - D. Dezi - D. Mungai

Ed. De Marinis/Boss Doms Music/Brioche Ed. Mus./Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia/YF1Roma - Milano

Alla sua seconda volta di fila all’Ariston tra i Campioni, Achille Lauro si presenta con un brano dance ispirato agli Anni 80 e 90. «Sono abituato a essere guardato come

un alieno» dice l’artista, nato a Verona ma roma-no d’adozione. «Anche questa canzone dal titolo provocatorio “Me ne frego”, come “Rolls Royce” l’anno scorso, è nata da uno stato d’animo. Se sarà un pezzo di rottura, lo deciderà il pubblico. Io spero che piaccia: per me conta solo il palco-scenico perché tutta la mia vita è teatro». Inutile chiedergli di progetti futuri. «Il progetto è “Achille Lauro”» spiega. «Faccio ciò che voglio, salto tra generi musicali, dall’elettronica alla salsa, dalla trap al rock». Anche stavolta Lauro trasformerà

la sua stanza d’albergo a Sanremo in una sorta di studio musicale: «Sposterò i letti per metterci chitarre e amplificatori. E inviterò la redazione di Sorrisi a cu-riosare. Perché Sanremo è un’esperienza spettacolare, come una puntata della se-rie tv “Black mirror”». ■

ADORO PROVOCAREACHILLE LAURO

SìNoi sìNoi che quiSiamo soli qui Noi sìSoli qui Fai di me quel che vuoi sono qui Faccia d’angeloDavid di MichelangeloOcchi ghiacciolo Dannate cose che mi piaccionoCi son cascato di nuovo Ci son cascato di nuovoPensi sia un gioco Vedermi prendere fuoco Ci son cascato di nuovoTu sei mia Tu sei tu Tu sei piùGià lo soChe poi lìChe non so piùPoi chi trovoChi trovo.Sono qui Fai di me quel che vuoi Fallo davvero Sono qui Fai di me quel che vuoi Non mi sfiora nemmenoMe ne fregoMe ne fregoDimmi una bugia me la bevo Sì sono ubriaco ed annegoO sì me ne frego davveroSì me ne frego Prenditi gioco di me che ci credoSt’amore è panna montata al velenoÈ instabileFragile È una stregaSolo favole Favole A far la scema È abile AgileQuel modo Insospettabile

O mio Dio sì LeiChe dice a me Voglio teMa vuole Quello che non sa di séDai Vorresti che buttassi tutto quanto all’aria [per te Si perchéPer un capriccio Lo saiChe è cosi Non si può non si può Come no Non mi sfiora nemmeno Me ne fregoMe ne fregoDimmi una bugia me la bevo Sì sono ubriaco ed annegoO sì me ne frego davveroSì me ne frego Prenditi gioco di me che ci credoSt’amore è panna montata al veleno È una vipera in cercaDi un bacio Che poi Le daròIo sempre in cercaDi quello che ho perso Perdendo Le cose che ho Amore dimmi qualcosa Qualcosa di te Che non so Cosi mi prendo anche un piccolo pezzo Di te Anche se non si può Fai quel che vuoi Me ne fregoMe ne fregoDimmi una bugia me la bevo Sì sono ubriaco ed annegoO sì me ne frego davveroSì me ne frego Prenditi gioco di me che ci credoSt’amore è panna montata al velenoNe voglio ancora

TEATRALELauro De Marinis,

in arte Achille Lauro (29), si racconta nel

libro “Sono io Amleto” (Rizzoli,

16,90 euro).

LA CURIOSITÀ“Me ne frego” è uno dei tre brani in gara firmati da Davide Petrella, oltre a quelli di Raphael Gualazzi

e di Elettra Lamborghini.

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Interviste di Giusy Cascio, Francesco Chignola e Stefania Zizzari (ha collaborato Tania Frusciello)

LA CURIOSITÀ«Mi sono messo a dieta, ho già perso cinque chili» svela Alberto. «Ma il cibo è una mia passione e sui social posto sempre foto

di ricette golose».

Alberto Urso

IL SOLE AD ESTdi P. Romitelli - G. Pulli

Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Giamaica/ImpattoMilano - Bologna

Le onde che portano navi per mareE lontano lo sguardo di un faroTra noi e il divenireÈ un lento fuggireLe luci di casa mi sembrano stelleSu terre che han voci materneNel mio scomparireSe ne vanno a dormirePer teHo nel cuore il sole ad estE nel mondo ovunque vadaMi ricorderà la strada Che porta fino a teSei come il sole ad estIo lo so comunque vadaIn questa vita complicataRitornerò da teSarò navigante tra nuvole e ventoVedrò all’orizzonte i confini del mondoIn cui tu sei il mio tempoGuardi nel blu mentre vola un pensieroPer teHo nel cuore il sole ad estE nel mondo ovunque vadaMi ricorderà la strada Che porta fino a teSei come il sole ad estIo lo so comunque vadaIn questa vita complicataRitornerò da teIo ritornerò da tePer teHo nel cuore il sole ad estE nel mondo ovunque vadaMi ricorderà la strada Che porta fino a teSei come il sole ad estIo lo so comunque vadaIn questa vita complicataRitornerò da teIo ritornerò da te

LA MIA VITA, BELLA COME UN’ALBAALBERTO URSO

Il bel ragazzo siciliano dagli occhi blu e dalla potente voce lirica lan-ciato dalla vittoria ad “Amici” si presenta al

suo primo Sanremo con il brano “Il sole ad est”. «È una canzone d’amo-re» spiega Alberto Urso. «C’è il belcanto italiano mischiato al pop: i due stili si possono unire e voglio dimostrare che la lirica può essere anche una musica contemporanea». Il titolo del pezzo si riferisce a un periodo felice: «Per me quest’anno è stato come il sorgere del sole: bellissimo come un’al-ba». Per Alberto partecipare al Festival è un sogno che si realizza: «L’ho sempre guardato, riascoltando all’infinito le canzoni. Sono cre-

GLI AMICISI RITROVANOAlberto Urso (22) è il vincitore dell’edizione 2019 di “Amici”, dove è stato già in gara contro Giordana Angi, una sua grande amica.

sciuto con il brano “Con te partirò”, che Andrea Bocelli presentò a Sanremo nel

1995. Quando Amadeus mi ha detto: “Farai parte del cast” sono rimasto pietrificato dalla gioia. Non sono riuscito a di-re niente, solo un grazie. A 22 anni vivere un’espe-rienza così è da privilegiati e ne sono consapevole».

Tra le prime telefonate ricevute è arrivata quella di Maria De Filippi: «Era felice, mi ha detto: “Complimenti, sei contento?”. È una donna unica, la ringrazio perché ha creduto in me fin dall’inizio. Il consiglio

che mi ha dato? “Rimani te stes-so”». Una nuova edizione del

suo album “Il sole ad est“ uscirà il 7 febbraio. ■

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“LA VOCE DEL SILENZIO“ (Sanremo 1968,

Tony Del Monaco e Dionne Warwick)

con Ornella Vanoni

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Se volete capire fino in fondo il senso di “Rosso di rabbia”, atten-

dete il 7 febbraio e l’uscita dell’album “Atto zero”. «Credo che la canzone funzioni anche da sola» spiega il rapper napoletano Anastasio «ma in realtà è un capitolo di una storia: com-prende altri tre brani e racconta l’evo-luzione di un personaggio, il “sabota-tore”». La scelta per il Festival, però, è caduta proprio su questa canzone: «L’ho proposta perché “spariglia” con

AVVICINATEVI,VI PRESENTOIL SABOTATORE

ANASTASIO le sue tonalità rock po-tenti che mi ricordano il rap strillato dei Rage against the machine»

spiega Anastasio. «Il tema è la rabbia, ma non la esalta, quella che racconto nel testo è una rabbia sprecata, infan-tile, esibita e scenica». Il tour partirà il 12 marzo: «Vorrei farne anche uno estivo e uno autunnale, il mio obiettivo è suonare in giro il più possibile» dice. «Chi viene a vedermi scoprirà quanto sono variegati i temi e le sono-rità delle mie canzoni». ■

LA CURIOSITÀ«È un onore essere in

gara con Rancore» dice Anastasio. «Lo ascoltavo da ragazzino, è un mio punto di riferimento».

MARCO E MARCO Marco Anastasio (22) è il 7° vincitore di “X Factor” in gara a Sanremo. Il primo fu Marco Mengoni dieci anni fa.

Anastasio

ROSSO DI RABBIAdi M. Anastasio - Stabber - M. A. Azara - L. Serventi

Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Sugarmusic/Me Next/Brioche Ed. Mus. - Milano - Olbia - Milano

E voi volete sapere dei miei fantasmiC’ho 21 anni posso ancora permettermi di

[incazzarmiLe parole sono le mie sole armiE fino al sole voglio sollevarmiMa non so levarmi sta melma di dossoIo vorrei farlo e non possoNon è roba da poco Strillare mentre questi mi fanno le fotoCome ti senti?DisinnescatoCome ti senti?DisinnescatoMa dimmi come posso ioChe sono una bomba a orologeriaSentire fermarsi quel ticchettioSe muore la minaccia, muore pure la magiaE non conviene micaChi vuole che mi fermi, Dio lo maledicaAspetto sto momento da un’intera vitaSono nato per esplodereComincia a correreSe non sento la paura, cosa vuoi che dica?Non volevo sprecarla cosìLa mia rabbia Non volevo sprecarla così (no)Non volevo sprecarla cosìLa mia rabbia Non volevo sprecarla così

Panico panicoSto dando di mattoQualcuno mi fermiFate prestoPer favorePer pietàPanico panicoSto dando di mattoQualcuno mi fermiFate prestoPer favorePer pietàNon l’avresti detto tuChe questo attentato sarebbe fallitoSoffocato dagli scrosci degli applausiPrigioniero tra le fauci delle foto e dei videoMa ciò che mi rattrista è il terroristaEsposto al pubblico ludibrioLa sua bomba era una farsa dal principioAmico, non ti invidioDispiace, ma è la prassiIl sabotatore sai che deve sabotarsiE allora, allora giù le maniLa condanna è la miaNessuno di voi umani può portarmela via Voi scrocconi di emozioni Sempre in cerca di attenzioniProsciugate le canzoni della loro magiaPerfetto, sono un rivoluzionario provetto,

[correttoMa se davvero hai capito cos’ho dettoAllora hai visto un paralitico che si alza dal lettoNon volevo sprecarla cosìLa mia rabbia

Non volevo sprecarla così (no)Non volevo sprecarla cosìLa mia rabbia Non volevo sprecarla cosìPanico panicoSto dando di mattoQualcuno mi fermiFate prestoPer favorePer pietàPanico panicoSto dando di mattoQualcuno mi fermiFate prestoPer favorePer pietàPanico panicoSto dando di mattoQualcuno mi fermiFate prestoPer favorePer pietàPanico panicoSto dando di mattoQualcuno mi fermiFate prestoPer favorePer pietà

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“SPALLE AL MURO“ (Sanremo 1991,

Renato Zero) con la PFM

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LA CURIOSITÀIl giovedì Bugo e Morgan

useranno il theremin, strumento elettronico inventato nel 1919 che si suona senza toccarlo.

SIAMO NATI PER DUETTARE INSIEME

BUGO E MORGAN

S i stimano da sempre e non è la prima volta che si esibiscono insieme: «L’ho fatto salire con me sul palco a un concerto nel

2003 presentandolo come “il mio amico Giuseppe”» dice Bugo di Morgan «e ancora i fan se lo ricordano». E Morgan dice di Bugo: «Lui è venuto a casa mia tante volte, stava lì per ore, avrebbe scritto canzoni su qualsiasi cosa, persi-no su un paio di occhiali da sole lascia-ti in un angolo. Infatti poi ne ha fatta una sul gel e una sul cellulare scarico. Per me è il cantautore con lo stile più riconoscibile di tutti, semplice senza strafare». «Saremmo diventati amici anche se non fossimo stati musicisti, a Sanremo ci andiamo con una canzone che si chiama “Sincero” perché è nata con naturalezza e racconta la sincerità del nostro rapporto» concordano. Le loro esibizioni avranno un che di assur-do: «Penso a una parete di sintetizzatori sul palco e a una performance dove io vesto i panni di uno scienziato pazzo e manipolo il suono come se fosse una macchina dell’elettricità di Nikola Tesla per tirare fuori un’onda umana, che è Bugo» scherza Marco Castoldi, in arte Morgan. «In pratica sarò come il mo-stro di Frankenstein» gli fa eco Bugo. Quest’ultimo il 7 febbraio pubblica un nuovo album che si intitola come il suo vero nome: “Cristian Bugatti”. Insieme faranno scintille. ■

Bugo e Morgan

SINCEROdi A. Bonomo - M. Castoldi - C. Bugatti - A. Bonomo - S. Bertolotti

Ed. Edizioni Curci/Tetoyoshi Music Italia Milano - Nizza Monferrato (AT)

Le buone intenzioni, l’educazione La tua foto profilo, buongiorno e buonasera E la gratitudine, le circostanze Bevi se vuoi ma fallo responsabilmente Rimetti in ordine tutte le cose Lavati i denti e non provare invidia Non lamentarti che c’è sempre peggioRicorda che devi fare benzina Ma sono solo io E mica lo sapevo Volevo fare il cantante Delle canzoni inglesi Così nessuno capiva che dicevo Vestirmi male e andare sempre in crisi E invece faccio sorrisi ad ogni scemo Sono sincero me l’hai chiesto tu Ma non ti piace più Scegli il vestito migliore per il matrimonio Del tuo amico con gli occhi tristi  Vai in palestra a sudare la colpa Chiedi un parere anonimo e alcolistaTrovati un bar che sarà la tua chiesaOdia qualcuno per stare un po’ meglio Odia qualcuno che sembra stia meglio E un figlio di puttana chiamalo fratello  Ma sono solo io 

Non so chi mi credevo Volevo fare il cantante Delle canzoni inglesi Così nessuno capiva che dicevo Vestirmi male e andare sempre in crisi E invece faccio sorrisi ad ogni scemo Sono sincero me l’hai chiesto tu Ma non ti piace più Abbassa la testa, lavora duro Paga le tasse buono buono Mangia bio nei piatti in piombo Vivi al paese col passaporto Ascolta la musica dei cantautori Fatti un tatoo, esprimi opinioni Anche se affoghi rispondi sempre Tutto alla grande Però di te m’importa veramente Aldilà di queste stupide ambizioni Il tuo colore preferito è il verde Saremo vecchi indubbiamente ma forse meno

[soli Volevo fare il cantante   Delle canzoni inglesi Così nessuno capiva che dicevo Essere alcolizzato spaccare i camerini E invece batto il cinque come uno scemo Sono sincero me l’hai chiesto tu Sono sincero me l’hai chiesto tuMa non ti piace più Ma non ti piace piùMa non ti piace 

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“CANZONE PER TE“ (Sanremo 1968,

Sergio Endrigo e Roberto Carlos)

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VERI AMICIDa sinistra, Cristian Bugatti in arte Bugo (46) e Marco Castoldi, alias Morgan (47), fondatoredei Bluvertigo.

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«Quand’ero bambino e c’era il Festival, mia madre preparava la focaccia pugliese

coi pomodorini da mangiare sul divano davanti alla tv» racconta Diodato. Dopo la partecipazione tra le Nuove proposte nel 2014 e tra i Campioni nel 2018 (assieme a Roy Paci), quest’anno il cantautore porta all’Ariston “Fai rumore”, una ballata romantica che farà parte dell’album

di inediti in uscita il 14 febbraio e intitolato “Che vita meravi-

gliosa” (come il brano che il cantautore ha scritto per il film di Ferzan Ozpetek “La dea fortuna”). «“Fai rumore” è un invito ad abbattere le barriere dell’incomunicabilità, le distanze pesanti cre-ate dai silenzi» spiega. «Non vedo l’ora di esi-birmi con l’orchestra di Sanremo perché quando compongo una canzone io ho sempre una grande

orchestra nella mente e mi immagino tutti gli strumenti. Per me è la realizzazione, più che di un sogno, di una visione». ■

NON VEDO L’ORA DI ESIBIRMI CON UNA GRANDE ORCHESTRA

DIODATO

LA CURIOSITÀDiodato ha scritto la musica

del suo brano con Edwyn Roberts, cantautore lanciato

da “Amici” che ha firmato hit per artisti come Malika

Ayane e Laura Pausini.

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“24MILA BACI” (Sanremo 1961, Adriano

Celentano e Little Tony) con Nina Zilli

Diodato

FAI RUMOREdi A. Diodato - E. Roberts - A. Diodato

Ed. Carosello C.E.M.E.D./Music Union/Starpoint InternationalMilano - Roma

Sai che cosa penso,Che non dovrei pensare, Che se poi penso sono un animaleE se ti penso tu sei un’anima, Ma forse è questo temporale Che mi porta da te, E lo so non dovrei farmi trovare Senza un ombrello anche seHo capito che Per quanto io fuggaTorno sempre a teChe fai rumore qui,E non lo so se mi fa bene,Se il tuo rumore mi conviene, Ma fai rumore sì, Che non lo posso sopportare Questo silenzio innaturaleTra me e te.E me ne vado in giro senza parlare,Senza un posto a cui arrivare, Consumo le mie scarpeE forse le mie scarpe Sanno bene dove andare,Che mi ritrovo negli stessi posti,Proprio quei posti che dovevo evitare, E faccio finta di non ricordare,E faccio finta di dimenticare, Ma capisco che, Per quanto io fugga, Torno sempre a teChe fai rumore qui,E non lo so se mi fa bene, Se il tuo rumore mi conviene,Ma fai rumore sì,Che non lo posso sopportare Questo silenzio innaturale tra me e te.Ma fai rumore sì,Che non lo posso sopportare Questo silenzio innaturale, E non ne voglio fare a meno oramaiDi quel bellissimo rumore che fai.

VI ASPETTODAL VIVOAntonio Diodato (38) ha già fissato due concerti ad aprile: il 22 a Milano (all’Alcatraz) e il 29 a Roma (all’Atlantico).

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RIMETTO LA MUSICA AL CENTROELETTRA LAMBORGHINI

Il suo cognome tradisce origini au-tomobilistiche (suo nonno era l’im-prenditore Ferruccio Lamborghini) ma Elettra ha saputo costruire una

carriera travolgente tra tv e musica: oggi su Instagram la seguono in 5 milioni. Al

suo primo Sanremo canterà “Musica (E il resto scompare)”: «Al primo ascolto mi sono così innamorata della canzone che ho voluto registrarla subito, anche se avevo 39 di febbre» svela. «Parla dell’im-portanza della musica e quindi la sento

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“NON SUCCEDERÀ PIÙ” (Sanremo 1982,

Claudia Mori) con Myss Keta

Elettra Lamborghini

MUSICA (E IL RESTO SCOMPARE)

di D. Petrella - M. “Canova” Iorfida - D. PetrellaEd. Universal Music Publishing Ricordi/Sony/ATV Music Publishing

(Italy)/EMI Music Publishing Italia - Milano

Elettra, Elettra LamborghiniMi piace la musica fino al mattinoFaccio casino lo stesso ma non bevo vinoRidi cretinoLa vita è corta per l’aperitivoInnamorata di un altro cabrónEsta es la historia de un amorNon mi portare a Parigi o ad Hong KongTanto lo sai che poi faccio così (faccio così)Cado cado, per la strada parla piano pianoQuesta notte dormo sul divanoAltro che pensare a teTanto qui resta laMusica e il resto scompareMusica e il resto scompare Musica e il resto scompare Musica e il resto scompareE anche se non mi hai detto mai “quanto sei

[bella”Io non ho mai smesso di sorridereE anche se non mi hai detto mai “amore

[aspetta”Tutto quello che resta quando penso a te è Musica e il resto scompareMusica e il resto scompareMusica e il resto scompareMusica e il resto scompareMi piace guardare le luci dell’albaGirare nuda per casa e nessuno mi guardaQuanto ti mancaSì, mi hai chiamato col nome di un’altra

Innamorata di un altro cabrónEsta es la historia de un amorCi stavo male per te e ora noTanto lo sai che io faccio così (faccio così)Sola sola, ti ho dato tutto e ancora ancoraResto qui e non dico una parolaAltro che pensare a teTanto qui resta la Musica e il resto scompareMusica e il resto scompareMusica e il resto scompareMusica e il resto scompareE anche se non mi hai detto mai “quanto sei

[bella”Io non ho mai smesso di sorridereE anche se non mi hai detto mai “amore

[aspetta”Tutto quello che resta quando penso a te è Musica e il resto scompareMusica e il resto scompareMusica e il resto scompareMusica e il resto scompareInnamorata di un altro cabrónEsta es la historia de un amor (de un amor)E anche se non mi hai detto mai “quanto sei

[bella”Io non ho mai smesso di sorridereE anche se non mi hai detto mai “amore

[aspetta”Tutto quello che resta quando penso a te è Musica e il resto scompareMusica e il resto scompareMusica e il resto scompareMusica e il resto scompareMusica e il resto scompareMusica e il resto scompareMusica e il resto scompareMusica e il resto scompare

davvero mia». Tra le sue fan c’è Simona Ventura, con cui ha lavorato a “The Voice of Italy”: «È stata una delle prime a farmi gli auguri, gliene sono grata». Il 14 febbraio uscirà una nuova edizione del suo album “Twerking queen”. ■

LA CURIOSITÀElettra non è l’unica coach di “The Voice of Italy”

in gara: Morgan era al suo fianco nel 2019, mentre Piero Pelù ha rivestito quel ruolo tra il 2013 e il 2015.

ADOROIL RITMO

Elettra Miura Lamborghini

(25). Il suo primo singolo

“Pem pem”è del 2018.

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Tornare al Festival per la seconda volta. «Sono “feliciona”» dice Elodie per misurare la sua gioia. La cantante romana era stata in

gara nel 2017 con “Tutta colpa mia” e quest’anno porta un pezzo firmato da Mahmood (all’anagrafe Alessandro Mahmoud), vincitore di Sanremo 2019, e Dardust (il pro-duttore Dario Faini), con cui ha già realizzato la hit “Nero Bali” cantata con Michele Bravi e Gué Pequeno. «Alessandro e

SONO TESTARDA E FRAGILECOME IN UNA LEGGENDA GRECA

ELODIE Dario sono amici che mi conoscono be-ne. Insieme usciamo a fare passeggiate, andiamo al cinema» spiega la cantante. «Hanno scritto questo brano come un vestito su misura per me. Racconta il modo in cui affronto le cose: con la mia faccia tosta, ma anche con le mie fra-gilità e le catene che ho dentro, come quelle che legano alla roccia l’Andro-meda del mito greco». Per lei, seconda

ad “Amici” nel 2016, è arrivato il momento della consapevolezza: il 31 gennaio pubblica la versione digitale del nuovo album “This is Elodie”, disponibile poi anche in cd dal 7 febbra-io. «Ne sono orgogliosa»

dice l’artista. «Perché più che un disco è quello che sono adesso». ■

LA CURIOSITÀElodie ci ha confidato che il momento preciso in cui

ha capito di voler fare la cantante è stato quando ha sentito Noemi la prima

volta a Sanremo.

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“ADESSO TU” (Sanremo 1986,

Eros Ramazzotti) con Aeham Ahmad

Elodie

ANDROMEDAdi A. Mahmoud - D. Faini

Ed. Universal Music Publishing Ricordi - Milano

Dici sono una grande Stronza che non ci sa fare Una donna poco elegante Tu non lo sai non lo saprai cosa per me è il

[vero dolore Confondere il tuo ridere per vero amore Una volta 100 volte chiedimi perché Esser grandi ma immaturi è più facile ma

[perché Forse non era ciò che avevi in mente Ti vedrò come un punto tra la gente Come un punto tra la gente Non sai cosa dire se litighiamo è la fine La mia fragilità e la catena che ho dentro ma

Se ti sembrerò piccola non sarò la tua [Andromeda Andromeda

Andromeda Andromeda Andromeda Andromeda Forse ho solo bisogno di tempo forse è una

[moda Quella di sentirsi un po’ sbagliati

Ci penso qua sul letto mentre ascolto da ore La solita canzone di Nina Simone Una volta 100 volte chiedimi perché Esser grandi ma immaturi è più facile ma

[perché Forse non era ciò che avevi in mente Ti vedrò come un punto tra la gente Non sai cosa dire se litighiamo è la fine La mia fragilità e la catena che ho dentro ma Se ti sembrerò piccola non sarò la tua

[Andromeda Andromeda Andromeda Andromeda Andromeda Andromeda Andromeda Andromeda Andromeda Andromeda Non sarai mio marito mio marito no Me ne vado a Paris vado a Paris però Ti prego giurami tu giurami che non Mi dirai mon ami mon ami ti prego La mia fragilità e la catena che ho dentro ma Se ti sembrerò piccola non sarò la tua

[Andromeda Andromeda Andromeda Andromeda Andromeda Andromeda Non sai cosa dire se litighiamo è la fine

INNAMORATAElodie Di Patrizi, nota come Elodie (29), ha realizzato con il compagno Marracash la hit “Margarita”.

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PER AMADEUS TERRÒ I CAPELLI SCIOLTIENRICO NIGIOTTI

Enrico Nigiotti è al suo terzo Festival. «Ma la prima volta tra le Nuove proposte nel 2015 non la conto, perché si cantava pri-

ma delle nove, era tutta un’altra cosa» ricorda. «È stato solo l’anno scorso, portando “Nonno Hollywood”, che ho capito davvero quanto è importante giocarsi bene questa settimana, che vale come un anno di lavoro». Il cantau-tore livornese si presenta in gara con “Baciami adesso”. «Volevo una canzone d’amore perché le canzoni d’amore mi hanno salvato la vita» spiega l’artista,

che dedica il brano al-la fidanzata

Giulia. «Questa l’ho scritta pensando a due persone che si “ringhiano” da lontano, ma in realtà si vogliono più vicine. Certe storie finiscono perché c’è troppo orgoglio, a volte bisognerebbe solo fermarsi un istante e dire: “Me lo dai un bacio?”». Il pezzo fa parte di un nuovo album che esce il 14 febbraio e si intitola “Nigio”. «È il mio soprannome, me l’hanno messo gli amici di sempre» racconta Nigiotti, che in primavera sarà in tour, al via da Bologna il 2 maggio. A Livorno tutti tifano per “Nigio”. «Specie mia nonna Graziella» sottoli-nea lui. «Si è raccomandata: “Sciogliti i capelli quando vai da Amedeo!”. Amadeus lei lo chiama così!». ■

Enrico Nigiotti

BACIAMI ADESSOdi E. Nigiotti

Ed. BMG Rights Management (Italy)/Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Impatto

Milano - Bologna

Sembra sempre inverno Oggi è un mese che non so… non riconosco Ci ringhiamo da lontano come i cani, E ci pensiamo ancora più vicini È così È così… è così… è così Che se ti tiro come un sasso poi ritorni qui È così È così Tu sei quello che proteggo dentro me Ancora adesso che ti leggo senza scrivere Sei in ogni volta che non penso e penso a te Sei l’unica stanza che mi salva dal disordine Baciami, baciami… baciami adesso Sembra sempre inverno Questo cielo che fa buio troppo presto Questo senso di buttarci troppo sale Questa voglia... voglia di sapore È così… è così Tu sei quello che proteggo dentro me Ancora adesso che ti leggo senza scrivere Sei in ogni volta che non penso e penso a te Sei l’unica stanza che mi salva dal disordine Baciami, baciami… baciami adesso Fermarmi qui, in mezzo a tutta questa gente E senza dire niente baciami adesso Baciami, baciami… baciami adesso …Che poi fa buio presto…

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“TI REGALERÒ UNA ROSA“ (Sanremo 2007,

Simone Cristicchi) con Simone Cristicchi

AUTORE E CANTAUTORE Terzo classificato a “X Factor” nel 2017, Enrico Nigiotti (32) ha scritto canzoni per altri artisti, tra cui Eros Ramazzotti e Laura Pausini.

LA CURIOSITÀPer favorire la forma fisica e la concentrazione in vista

del Festival, Nigiotti non fa diete o sport speciali. «Il mio “detox” è uno soltanto: a tavola levo

il vino!».

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Quest’anno a Sanremo vedrete un Francesco Gabbani nuovo e inaspettato. «Per due edizio-ni mi sono presentato in gara

con brani provocatori, ballerini, con un approccio poco “sanremese”» racconta il cantautore toscano. «Nel 2020 invece vi mostrerò il mio lato più intimista ed emozionale, che è sempre esistito ma che forse il pubblico del Festival non conosce». La canzone si intitola “Viceversa”: «Voglio portare tutti a riflette-re sull’individualismo: il benessere diffuso ci spinge a puntare sulla realizzazione di sé, ma io mi au-guro di far riscoprire il piacere della condivisione. Il senso della vita sta in

SPALANCO L’ANIMA SENZA TRUCCHIFRANCESCO GABBANI

un sentimento dove c’è un’andata e un ritorno». All’Ariston, tre anni fa, c’era una scimmia al suo fianco: «Stavolta l’elemento scenico sarà l’apertura della mia anima» dice ridendo. «In molti si staranno chiedendo: “Cosa combinerà Gabbani?”. E invece sul palco porterò

solo me stesso, la mia musica e la mia sinceri-tà». “Viceversa” è anche il titolo dell’album che uscirà il 14 febbraio: «Il concetto della condivi-sione è anche il filo rosso che lega questi nove brani a cui ho lavorato per me-

si» spiega. «Il precedente “Magellano” parlava di un viaggio alla ricerca di noi stessi, ora si torna a casa. Per capire noi stessi in rapporto agli altri». ■

LA CURIOSITÀGabbani è l’unico artista nella storia di Sanremo ad aver vinto nelle due

categorie principali (Nuove proposte e Campioni)

in due anni consecutivi.

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“L’ITALIANO”

(Sanremo 1983, Toto Cutugno)

Francesco Gabbani

VICEVERSAdi F. Gabbani - Pacifico - F. Gabbani

Ed. BMG Rights Management (Italy)/Edizioni Curci - Milano

Tu non lo dici ed io non lo vedoL’amore è cieco o siamo noi di sbieco?Un battibecco nato su un lettoUn diluvio universale Un giudizio sotto il tetto Up con un po’ di downSilenzio rotto per un grande soundSemplici eppure complessiLibri aperti in equilibrio tra segreti e

[compromessiFacili occasioni per difficili concettiAnime purissime in sporchissimi difettiFragili combinazioni tra ragione ed emozioniSolitudini e condivisioniSe dovessimo spiegare in pochissime paroleIl complesso meccanismo che governa

[l’armonia del nostro amore Basterebbe solamente dire senza starci troppo

[a ragionareChe sei tu che mi fai stare bene quando io sto

[male e viceversaChe sei tu che mi fai stare bene quando io sto

[male e viceversaE detto questo che cosa ci restaDopo una vita al centro della festa?Protagonisti e numero uno Invidiabili da tutti e indispensabili a nessunoMadre che dice del padre:“Avrei voluto solo realizzareIl mio ideale, una vita normale”Ma l’amore di normale non ha neanche le

[paroleParlano di pace e fanno la rivoluzioneDittatori in testa e partigiani dentro al cuoreNon c’è soluzione che non sia l’accettazioneDi lasciarsi abbandonati all’emozioneSe dovessimo spiegare in pochissime paroleIl complesso meccanismo che governa

[l’armonia del nostro amore Basterebbe solamente dire senza starci troppo

[a ragionare

Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto [male e viceversa

Che sei tu che mi fai stare bene quando io sto [male e viceversa

È la paura dietro all’arroganza È tutto l’universo chiuso in una stanzaÈ l’abbondanza dentro alla mancanzaTi amo e basta!È l’abitudine nella sorpresa È una vittoria poco prima dell’arresa È solamente tutto quello che ci manca e che

[cerchiamo per poterti dire che “ti amo!”Se dovessimo spiegare in pochissime paroleIl complesso meccanismo che governa

[l’armonia del nostro amore Basterebbe solamente dire senza starci troppo

[a ragionareChe sei tu che mi fai stare bene quando io sto

[male e viceversaChe sei tu che mi fai stare bene quando io sto

[male e viceversa

VINSE NEL 2017Francesco Gabbani (37) non partecipada tre anni.

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CANTO UN AMORE UNIVERSALEGIORDANA ANGI

«Quando Amadeus mi ha chiamato per dirmi che ero stata presa a Sanremo l’ho ringraziato,

ho messo giù il telefono e sono rimasta 20 minuti sul divano a guardare un pun-to fisso sul muro. Ero felicissima ma... immobile! (ride)». In realtà Giordana Angi è già salita sul palco dell’Ariston: «Era il 2012, mandai un brano per parte-cipare a “Sanremosocial”. Mi votarono su Facebook e feci l’audizione davanti a Gianni Morandi. Mi presero, ma poi uscii la prima sera. Da quell’esperien-za ho capito che la musica era la mia strada. Ora torno con la maturità di otto anni di esperienza in più». L’emozione è immensa: «Il Festival è il Festival, ce n’è uno in particolare che ho nel cuore, anche se non ero neanche nata: quello del 1989 con Mia Martini che cantava “Almeno tu nell’universo”». Giordana porta un brano che si intitola “Come mia madre”. «È una ballata pop: il testo è comprensibile, con frasi facili ed es-senziali, ci sono poche parole ma hanno il giusto peso. È una canzone intensa, la dedica non è solo a mia madre, alla quale ho pensato mentre la scrivevo, ma all’amore in senso universale». Maria De Filippi è stata tra le prime a chiamare Giordana dopo l’annun-cio del cast: «Era contentissima. Le voglio tanto bene, è una perso-na speciale (si commuove, ndr)». Il 7 febbraio uscirà una nuova versione dell’album “Voglio es-sere tua”. «Conterrà altri quattro inediti» spiega Giordana. «E poi partirà il tour: il primo appunta-mento annunciato è il 23 maggio al Palalottomatica di Roma». ■

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“LA NEVICATA DEL ’56” (Sanremo 1990,

Mia Martini) con il Solis String Quartet

Giordana Angi

COME MIA MADREdi G. Angi - M. Finotti

Edizioni Avarello/Edizioni Curci - Roma - Milano

Dammi la borsa che è troppo pesanteNon puoi fare sempre tutto da solaChe di persone ce ne sono tanteMa col tuo cuore c’è n’è una solaHai custodito le mie insicurezze Saresti pronta per rifarlo ancoraChe di stazioni ce ne sono tanteMa poi torniamo sempre ad una solaTi scriverò un messaggio Appena uscita dalla stazione Ci vediamo poi per pranzo Non vedo l’ora di parlartiPer ritornare a respirare Ti chiedo scusa se non ti ho mai detto Quanto ti voglio beneTu che hai trovato sempre un posto Dove nascondere le mie paureÈ che l’orgoglio a volte è un mostroChe ci fa solo allontanare E se un giorno sarò una mammaVorrei essere come mia madre Nel tuo sorriso mi sentivo appostoE non serviva più stare male Ma l’amore non è solo un posto, È il tuo modo di fare.Ti chiedo scusa se non ti ho mai detto Quanto ti voglio beneTu che hai trovato sempre un posto Dove nascondere le mie paureÈ che l’orgoglio a volte è un mostroChe ci fa solo allontanare E se un giorno sarò una mammaVorrei essere come mia madre Sei tu il regalo dei miei compleanniLa luce accesa quando torno tardiIl cuore più grande dove ripararmi Stringimi forte a te Stringimi forte a te Stringimi forte a te

LA CURIOSITÀ«Come mi preparo al Festival? Studiando letteratura italiana!» dice. «Ho un esame all’università appena prima dell’inizio».

DA “AMICI” A SANREMOGiordana Angi (26) è arrivata seconda all’ultima edizione di “Amici”.

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LA CURIOSITÀVent’anni fa, Irene Grandiarrivò seconda a Sanremo

con “La tua ragazza sempre”. Anche quel brano era firmato da Vasco Rossi

e Gaetano Curreri.«U

n giorno Vasco mi ha chiama-to e mi ha

detto: “Credo di avere la canzone giusta per te”». A Irene Grandi si illumina il volto quando parla di Vasco Rossi, suo amico da tempo, con cui ha collaborato più volte, e che ha firmato, con Gaetano Curreri degli Stadio, “Finalmente io”. «Vasco vede in me un’interprete della sua poetica, tempo fa disse: “Se fossi una donna, sarei Irene Grandi”» con-fessa la cantante toscana. «Le parole di questo brano mi hanno colpito al primo ascolto, mi svelano in tutta la mia uma-nità, con i difetti, gli errori, le mancan-ze. Ma poi arriva il riscatto, quello che mi concedo cantando. Quando sono

CHE REGALODA VASCO

IRENE GRANDI

Irene Grandi

FINALMENTE IOdi V. Rossi - R. Casini - A. Righi -

V. Rossi - G. Curreri - R. Casini - A. RighiEd. Star/Giamaica - Milano - Bologna

Perdo le chiavi di casa E perdo quasi ogni partita Gli amori miei buttati alla rinfusa Non mi ricordo mai dove li metto Gettati con la lista della spesa nell’ultimo

[cassettoDisordinata come una risataE anche più viva della vitaInnamorata della libertàHo perso ogni pazienza e ogni fragilitàDa sempre arrabbiata da sempre sbagliata E ancora cosìPerdonami adesso oppure è lo stessoIo son fatta cosìMa quando canto... sto da DioLo sai che quando canto... finalmente io!Mi sento d’incanto... e il mondo è mioE se ti manco… Allora non dirlo adesso che questo è il posto

[mioE finalmente io!Ok… ok! Se vuoi ti chiedo scusa

Anche se non mi vaInnamorata della libertàHo perso ogni pazienza e ogni fragilità… ogni

[fragilitàSe sono nervosa se sono confusa Se non ti ho mai detto di sìSe vuoi fare sessoFacciamolo adessoQui Da sempre arrabbiata da sempre sbagliata E ancora cosìFacciamolo adesso… oppure è lo stessoIo sono fatta cosìMa quando canto... sto da DioLo sai che quando canto... finalmente io!Mi sento uno schianto... e il mondo è mioE se ti manco… Allora non dirlo adesso che questo è il posto

[mioMa quando canto... sto da DioLo sai che quando canto... finalmente io!Mi sento d’incanto... e il mondo è mioE se ti manco… Allora non dirlo adesso che questo è il posto

[mioE finalmente io!

sul palco sono me stessa e la felicità mi fa perdonare la mia scarsa diplomazia e la mia irriverenza». Questo “regalo” di

Vasco è arrivato per i 25 anni di carriera che Irene ha festeggiato l’anno scorso con l’album “Grandissimo”, di cui il 14 febbraio uscirà un’edizione speciale con un altro inedito. «Con il brano di Sanremo mi sembra di rivivere tutto ciò che sono stata ma con una nuova con-sapevolezza» spiega. «Posso guardarmi allo specchio e dirmi: “Cavoli, sono fatta così”. E accettarmi». Dal 5 marzo partirà un tour nei club: «Esibirmi dal vivo è un’esigenza costante, stavolta sarò a pochi centimetri pubblico. E non vedo l'ora: ho tanta voglia di rock». ■

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“LA MUSICA È FINITA“ (Sanremo 1967,

Ornella Vanoni e Mario Guarnera)

con Bobo Rondelli

ALL’ARISTONDAL 1993Irene Grandi (50) è al suo quinto Festival di Sanremo, il quarto tra i Big.

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E POLEMICA SIA!JUNIOR CALLY

Entra in gara sulla scia delle pole-miche per alcuni pezzi del suo re-pertorio, giudicati sessisti. «Parto svantaggiato» dice Junior Cally.

«In molti diranno: “Ma chi è questo?”. Io sono un ragazzo semplicissimo che ha un sogno nel cassetto e va a pren-derselo». La gioia di questo suo primo Sanremo è controbilanciata dal dolore fisico: «Mi sono rotto una vertebra e due costole in un incidente. Passerò sei mesi di sofferenza, ma ora sono felice perché sul palco porto “No grazie”, un brano ultra rap, antipopulista, folle. Il mio ritratto, con e senza maschera. Mi rappresenta al 100 per cento». ■

Junior Cally

NO GRAZIEdi Callyjunior - J. Ettorre - F. Mercuri - G. Cremona -

E. D. Maimone - L. Grillotti - J. EttorreEd. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia/

Sugarmusic/Merk and Kremont/Peermusic Italy/Ultra Music Publishing Europe - Milano - Piacenza - Milano

Non ho i superpoteriMa tra tutti riconoscoChi fa la voce grossa Sempre e solo di nascostoDovrei puntare il dito contro E fare il populista Non fare niente tutto il giornoE proclamarmi artista No no No noNo - no grazie No no No noNo - no grazie No no No noNo - no grazie No no No noNo - no grazie Ogni mattina Avrà l’oro in boccaFinché ho i soldi nascosti nel lettoCon la resistenzaAlla dittatura Del politicamente correttoIl mio sogno è quello di arrivare in alto Senza spendere i soldi di un altroFaccio cattivo visoA buon gioco E anche se sono bello Non piaccio Non ho i superpoteriMa tra tutti riconoscoChi fa la voce grossa Sempre e solo di nascostoDovrei puntare il dito contro E fare il populista Non fare niente tutto il giornoE proclamarmi artista No no No noNo - no grazie No no No no

No - no grazie No no No noNo - no grazie No no No noNo - no grazie Spero si capisca che odio il razzistaChe pensa al Paese ma è meglio il mojito E pure il liberista di centro sinistra che perde [partite e rifonda il partitoSi chiedono “questo da dov’è uscito?” Dal terzo millennio col terzo dito Parlare di eccesso non è eccessivo Sono il fuori programma televisivoNon ho i superpoteriMa tra tutti riconoscoChi fa la voce grossa Sempre e solo di nascostoDovrei puntare il dito contro E fare il populista Non fare niente tutto il giornoE proclamarmi artistaNo no No noNo - no grazie No no No noNo - no grazie No no No noNo - no grazie No no No noNo - no grazie Giuro la smetto con sta storia del rap Voglio scrivere canzoni d’amore per la mia exTrovarmi un lavoro serio e diventare yes man Insultare tutti sì ma solamente sul web No grazieNo no No noNo - no grazie No no No noNo - no grazie No no No noNo - no grazie No no No noNo - no grazie

LA CURIOSITÀJunior Cally è pieno di tatuaggi, come

il castello che ha sulla mano. «Sono capitoli della mia vita» dice. «E del mio libro: “Il

principe. È meglio essere temuto che amato”» (Rizzoli, 16,90 euro).

DIETRO LA MASCHERAJunior Cally (28) è il nome d’arte del rapper romano Antonio Signore.

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“VADO AL MASSIMO“ (Sanremo

1982, Vasco Rossi) con i Viito

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Il segreto dei Le Vibrazioni? «Nonostante i capelli bianchi siamo sempre i soliti scemi» dice sorridendo il loro cantante Francesco Sarcina.

«Affrontiamo tutto con leggerezza e spiri-to divertito, a volte vedo giovani più seri e maturi di noi». Non fa eccezione questo Festival, il terzo per la band ma il quarto per il leader, che gareggiò da solista nel 2014, in un periodo in cui il gruppo era “in pausa”. La canzone “Dov’è”, invece, è molto seria: «Parla degli urti quotidiani della vita, che ti mettono in ginocchio. E

tu devi imparare a rialzarti» spie-gano. «Ma anche della ricerca della semplicità in un mondo artefatto». È stata l’esperienza di Sanremo a ispirar-li per il tour in par-

tenza il 17 marzo: «Suoneremo i nostri successi con un’orchestra di 20 elementi diretta da Peppe Vessicchio, che sarà sul podio per noi anche all’Ariston» svelano. Nei prossimi mesi uscirà un album di ine-diti, ma ora si concentrano sulla gara, con un brano costruito davvero ad arte: «Di solito siamo più istintivi, stavolta siamo partiti da uno spunto e con due autori, Roberto Casalino e Davide Simonetta, abbiamo lavorato di fino. Sentirete!». ■

COMBATTIAMOLE DIFFICOLTÀCON IL SORRISO

LE VIBRAZIONI

LA CURIOSITÀClizia Incorvaia, ex

moglie del cantante Sarcina, è nel cast

del “Grande Fratello Vip“. I due hanno una figlia, Nina.

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“UN’EMOZIONE DA POCO“

(Sanremo 1978, Anna Oxa) con i Canova

Le Vibrazioni

DOV’Èdi R. Casalino - D. Simonetta - F. Sarcina - R. Casalino

Ed. Music Union/Eclectic Music Group/Casakiller/Nelida Music - Milano - Latina - Milano

Cerco di capire quello Che non so capire Fuori vola pollineE ho creduto fosse neve E non mi sento contento Chissà se poi sono io Quello allo specchio.Cerco dai viciniLa mia dose giornaliera Di sorrisi ricambiatiPer potermi poi sentireSocialmente in paceCon il mondo e con il mio quartiere.Chiedimi se dove sto Sto beneSe sono felice Chiedimi qualsiasi cosa Basta che mi diciDov’è dov’è dov’è dov’è dov’è Dov’è dov’è La gioia dov’è dov’è dov’è dov’è Dov’è dov’è dov’è Mi chiedo dov’è quel giorno che non

[sprecherai Il cielo rosso, l’orizzonte E l’odio arreso al beneDov’è Mi chiedo dov’è. Cerco di sentire quello Che non so vedereLa mia solitudineÈ sul fondo di un bicchiere D’acqua che m’inviti a bere Ho sete di stupore

Mi puoi accontentare? Chiedimi se sono fuori posto In questo postoChiedi tutto basta che qualcuno Mi risponda adessoDov’è dov’è dov’è dov’è dov’è Dov’è dov’èLa gioia dov’è dov’è dov’è dov’èDov’è dov’è dov’èMi chiedo dov’è quel giorno che non

[sprecherai Il cielo rosso, l’orizzonteE l’odio arreso al bene Dov’èMi chiedo dov’è.E rimango già qui, rimango così e E non ci penso piùHo una clessidra ferma al posto del cuore E un piano alto dove puoi vedere tutto Rimango così, rimango così eE non ci penso piùE allora chiedimi se sono fuori posto In questo postoChiedi tutto basta che qualcuno Mi risponda adessoDov’è dov’è dov’è dov’è dov’è Dov’è dov’è La gioia dov’è dov’è dov’è dov’è Dov’è dov’è dov’è Mi chiedo dov’è quel giorno che non

[sprecherai Il cielo rosso, l’orizzonte E l’odio arreso al beneDov’è Mi chiedo dov’è. Cerco di capire quello Che non so capire Fuori vola polline Eppure sembra neve.

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SI SONO FORMATI NEL 1999Da sinistra, Alessandro Deidda (44, batterista), Francesco Sarcina (43, voce), Stefano Verderi (45, chitarrista) e Marco “Garrincha” Castellani (41, bassista).

Page 19: È arrivato il momento di conoscere i 24 brani in gara e i … · 2020-01-28 · LAURA CHIMENTI (43) Giornalista romana, lavora in Rai dal 1996. Da dieci anni è uno dei volti del

LA CURIOSITÀ«Non ho pensato a quali abiti metterò

ma non farò niente di forzato: la musica deve parlare da sola» dice.

SIAMO TUTTI PERSONE SPECIALILEVANTE

Non fatevi ingannare dal titolo: “Tikibombom” non è una can-zone reggaeton. «Volevo dare un nome al ritmo

che non ballano i perso-naggi di cui parlo» spiega Levante. «Sono persone sopra le righe, ai margi-ni, ma la loro diversità è una ricchezza. È un canto inclusivo per chi si sente speciale e non viene capito». La cantau-trice è al suo esordio a Sanremo dopo quattro album, ma non è il suo primo tentativo: «Mi hanno detto di no due

Levante

TIKIBOMBOMdi Levante

Ed. Metatron Publishing - Torino

Ciao tu, animale stancoSei rimasto da soloNon segui il brancoBalli il tango mentre tutto il mondoMuove il fianco sopra un tempo che faTikibombombomHey tu, anima indifesaConti tutte le volte in cui ti sei arresaStesa al filo teso delle altre opinioniTi agiti nel ventoDi chi non ha emozioniMai più, è meglio soli che accompagnatiDa anime senza sogni pronte a portarti con sé,

[giù con sé.Laggiù, tra cani e porci,Figli di un Dio minore pronti a colpirciPer portarci giù con sé, giù con sé.Noi, siamo luci di un’altra cittàSiamo il vento e non la bandiera, siamo noi.Noi, siamo gli ultimi della filaSiamo terre mai viste prima, solo noiCiao tu, freak della classe“Femminuccia” vestito con quegli strassProva a fare il maschio

Ti prego insistoFatti il segno della croce e poiRinuncia a MefistoHey tu, anima in rivoltaQuesta vita di te non si è mai accortaColta di sorpresa, troppo coltaTroppo assorta, quella gonna è cortaMai più, è meglio soli che accompagnatiDa anime senza sogni pronte a portarti con sé,

[giù con sé.Noi, siamo luci di un’altra cittàSiamo il vento e non la bandiera, siamo noi.Noi, siamo gli ultimi della filaSiamo terre mai viste prima, solo noiNoi siamo angeli rotti a metàSiamo chiese aperte a tarda sera, siamo noi.Noi, siamo luci di un’altra cittàSiamo il vento e non la bandiera, siamo noi.Noi, siamo gli ultimi della filaSiamo terre mai viste prima, solo noiNoi siamo l’ancora e non la velaSiamo l’amen di una preghiera, siamo noi.Ciao tu, animale stancoSei rimasto da soloNon segui il brancoBalli il tango mentre tutto il mondoMuove il fianco sopra un tempo che faTikibombombom

volte, mi ero convinta che non fosse de-stino» dice. «Quest’anno mi sono sentita molto voluta... ma era importante avere

una canzone che potes-si difendere sul palco, all’altezza di quello che so fare. Non era facile: il mio album è uscito da poco, pensavo di aver vuo-tato il sacco. E invece ho trovato dentro di me qual-

cosa di potente». Il 7 febbraio uscirà una nuova edizione di “Magmamemoria” con quattro brani riarrangiati e la regi-strazione del concerto di Milano. ■

DA CATANIAA TORINOClaudia Lagona aliasLevante (32). Siciliana, ha vissutoper molti anni a Torino.

LA CANZONE DI GIOVEDÌ

“SI PUÒ DARE DI PIÙ“ (Sanremo 1987,

Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi)

con Francesca Michielin e Maria Antonietta

Page 20: È arrivato il momento di conoscere i 24 brani in gara e i … · 2020-01-28 · LAURA CHIMENTI (43) Giornalista romana, lavora in Rai dal 1996. Da dieci anni è uno dei volti del

Marco Masini è al suo nono Festival. «E festeggio i

miei 30 anni di musica: c’è l’emozio-ne del primo Festival, con in più una maturità e un’età anagrafica che mi permettono di raccontare la storia di tanti uomini» dice. Il brano che Masini porta in gara si intitola “Il confronto”. «Nasce dall’esigenza di affrontare me stesso con una canzone pop, con le caratteristiche che mi appartengono, quindi con momenti di romanticismo ma anche di forte rabbia e di consa-

ADESSO MI GUARDO ALLO SPECCHIO

MARCO MASINI pevolezza». Il ricordo di Sanremo al quale Masini è più legato è senz’altro quello della

sua prima partecipazione: «Era il 1990 e lì ho capito che la mia vita stava cambiando. Quando salii sul palco e feci le prove di “Disperato” ci fu subi-to un’attenzione particolare da parte delle persone che erano in teatro. E io che ancora non ero convinto di fare il cantante, perché sentivo la mia voce troppo sgraziata e rauca, capii che invece forse era proprio la voce giusta per quello che cantavo». ■

LA CURIOSITÀ«Quando Amadeus mi ha detto che ero nel cast, ero a una cena di Natale con Carlo Conti. È con lui che ho brindato per primo a questa avventura».

Marco Masini

IL CONFRONTOdi M. Masini - F. Camba - D. Coro

Ed. Warner Chappell Music Italiana - Milano

E sei stato un bugiardo non hai avuto coraggioQuasi sempre imperfetto ma qualche volta

[saggioE sei stato per qualcuno un marito mancatoE sei diventato padre ma non è capitatoE sei stato sul campo sempre dietro a un

[palloneE ora sei qui sulla porta a tirarti un rigoreCome un eterno bambino dentro gli anni di un

[uomoE sei stato importante e in lampo nessunoHai un cuore diesel che ci vai pianoLa vita è un flipper e infatti ci giochiamoMa cosa aspetti a dire bastaE in quello specchio a urlare “cambia faccia”Non sei arrivato qui per sbaglioHai dato tutto il peggioMa hai fatto del tuo meglioE no la vita non è giustaÈ che il passato ci esce dalla testaCome canzoni dalla radioAmori nell’armadioUn po’ ti odio un po’ ti amoMa oltre la paura del confrontoHai vinto tuttoE sei stato uno stronzo quando lei ci credevaL’hai lasciata morire lì con te alla derivaMa sei stato un signore quando non hai

[rispostoE ti bastavano due parole, due parole, per

[rimetterla a postoIl cuore è un killer preso alle spalleIl mondo è open sopra miliardi di stelleMa cosa aspetti a dire bastaE in quello specchio a urlare “cambia faccia”Non sei arrivato qui per sbaglioHai dato tutto il peggioMa hai fatto del tuo meglioE no la vita non è giustaÈ che il passato ci esce dalla testaCome canzoni dalla radioAmori nell’armadioUn po’ ti odio un po’ ti amoMa oltre la paura del confrontoHai vinto tuttoHai vinto tuttoMa oltre la paura del confrontoHai vinto tuttoE no la vita non è E no la vita non è giustaÈ che il passato ci esce dalla testaCome notizie sul giornaleImpronte su un pugnaleNon vuoi cadere non puoi volareMa oltre la paura del confrontoMa oltre la paura del confrontoIl confrontoForse adesso ti è chiaro mi son dato il

[permessoDi parlarti davvero e accettare me stesso.

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“VACANZE ROMANE“

(Sanremo 1983, Matia Bazar) con Arisa

E DOPO...UN TOURMarco Masini (55). Presto partirà in tour in Italia e in Europa per i suoi 30 anni di carriera.

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LA CURIOSITÀ«Il mio momento più

emozionante al Festival? “L’alfabeto degli amanti”

in duetto con Tiziano Ferro nel 2006. Tremavo».

HO IMPARATO A RALLENTARE MICHELE ZARRILLO

A ll’inizio sembrava il veterano del cast. «Poi è arrivata Rita Pavone e ho per-so quel primato»

dice ridendo Michele Zarrillo. «Ma Rita ha energia da vendere!». Sarà il 13º Sanremo per il cantante roma-no: «Meno male che non sono scaramantico» dice. «In compenso ho le mie piccole “manie”. Sembro un po’ Furio, il personaggio del film “Bianco, rosso e Verdone”. Non vado mai a dormire se prima non ho controllato diverse volte di aver spento luce, gas, acqua, chiuso la porta... E lo stesso prima di uscire di casa (ride)». La canzone “Nell’estasi o nel fango” è nata in un pomeriggio. «I miei figli giocavano in salone: mi sono seduto al pianoforte ed è uscita

di getto. È una riflessione personale sul malessere dell’uomo che ha voglia

di ritrovare se stesso, che cerca un po’ di pace nei confronti di una vita che ci vuo-le sempre a mille, ma con una velocità che è spesso sterile e ci porta a isolarci. Musicalmente,

ci vuole una bella tecnica vocale: da un punto di vista canoro questo per me è il Festival più difficile». Cosa teme di più? «La memoria è il mio punto debo-le. Dopo 26 anni, ai concerti “Cinque giorni” ancora la devo leggere...». Dopo Sanremo ci saranno delle date in Europa e tre brani che usciran-no uno dietro l’altro, per arrivare a fine estate con un album completo. ■

Michele Zarrillo

NELL’ESTASI O NEL FANGOdi V. Parisse - M. Zarrillo

Ed. Starpoint International/Gli Assolati Vetri - Roma

Non basta una promessaE nemmeno una risposta Alle parole ormai non credo quasi più Ho voglia di spezzare il mio silenzio Ritrovare un po’ di paceE il coraggio che non c’èAmico ti capisco Questo sguardo lo conoscoAnche tu sei stanco proprio come me Sei stanco di cercare una ragione Ed immagini un abbraccio Che non ti ferisca più, mai più Vorrei fosse vero Vorrei ora è chiaro Sto qui come vedi Io resto ancora in piedi

Sia nell’estasi o nel fango Non mi importa Quanta forza servirà Navigherò in mare apertoIn capo al mondo Fino a quando lo vorrai anche tuConfuso tra la gente C’è chi prega e c’è chi mente E chi parla anche di cose che non saVicini ma a distanza Da uno schermo in una stanza Ma non cambiaQuanta poca umanitàHo voglia di guardarti dritto in faccia Dirti tutto e di parlarti come non ho fatto maiE vivere ogni istante con chi adesso è più

[importante Farmi avanti non tornare indietro piùVorrei fosse vero Vorrei ora è chiaro Sto qui come vedi

Io resto ancora in piedi Sia nell’estasi o nel fangoNon mi importa Quanta forza servirà Anche nel buio più profondo Della notte io lo so non mi perderò Il mio pensiero vaga verso nuove stelle Arriva fino all’infinito e non si ferma da quassù E mi ritrovo più distante e più leggero Dove tutto è differente e la paura non c’è piùE tutto il tempo che ci resta non ci basta …Non ci bastaVorrei fosse vero Ma resto ancora in piedi Sia nell’estasi o nel fango Non mi importa Quanta forza servirà Faccio un respiro più profondoSono prontoA rischiare un po’ di più, un po’ di più …Di più

HA FATTO 13Michele Zarrillo (62) debuttòal Festivalnel 1981.

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“DEBORAH“ (Sanremo 1968,

Fausto Leali e Wilson Pickett) con Fausto Leali

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Per la prima volta è in gara a Sanremo, ma Paolo Jannacci il palco dell’Ariston lo conosce bene. «Ci sono stato nel 1998

come direttore di orchestra per papà, nel 2004 come direttore di orchestra per Pacifico, nel 2014 nella Giuria di qualità, nel 2019 come ospite di Enrico Nigiotti» racconta. «Come cantante in gara è un’altra cosa, c’è un altro tipo di attenzione. Ma io sono uno dal pro-filo basso: entro ed esco dal teatro e non se ne accorge nessuno! (ride)». Il suo brano è “Voglio parlarti ades-so”. «Stilisticamente è una ballata moderna, nell’arrangiamento ha un’orchestrazione ricca, ma in certi punti essenziale. Il tema è il rapporto tra un padre e una figlia e tutto quello che il papà pensa che possa suc-cedere nella vita di questa bimba che cresce. Anche io ho una figlia, Allegra, quando abbiamo scritto il brano ave-va sei anni». Gran parte della preparazione di Jannacci per il Festival è “esercitare la me-moria”: «La mia memoria è ine-sistente e la cosa che mi spaventa di più è proprio non ricordarmi il testo. Il gobbo c’è ma… devi leg-gerlo e poi cantarlo: è un attimo che perdi la riga e sei già arrivato alla parola successiva (ride)». ■

QUESTA BALLATA MODERNAPARLA DI PADRI E FIGLIE

PAOLO JANNACCI

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“SE ME LO DICEVI PRIMA“ (Sanremo 1989,

Enzo Jannacci) con Francesco Mandelli

Paolo Jannacci

VOGLIO PARLARTI ADESSOdi A. Bonomo - P. M. Jannacci - E. Bassi - M. Bassi

Ed. Edizioni Curci/Faithfool/Music Union/Ala Bianca Group - Milano - Gallarate (VA) - Milano - Modena

Là fuori c’è la guerra e dormiMa qui ci penso io a teVorrei che non tremassi come meHo visto piangere un giganteFigurati se non piango ioChe sono nato adesso amore mioConfesso che non so, non soCome si può, afferrare il ventoE il tempo che non ti do, è tempo persoVoglio parlarti adessoSolo per dirti cheNessuno può da questo cielo in giù volerti

[bene più di meVoglio parlarti adessoPrima che un giorno il mondo porti viaI tuoi sorrisi grandi i giochi tra le porteE quell’idea che tu resti un po’ miaNon sarò mai pronto a dirti sìMa quando vai sai che mi trovi qui E quando il modo di aiutartiSarà non aiutarti piùSorridi in faccia all’odio e manda giùPotrei svegliarti poi ma poi non so, se poi, sarà

[lo stessoOra è sempre il mio miglior momentoVoglio parlarti adessoSolo per dirti cheNessuno può da questo cielo in giù volerti

[bene più di meVoglio parlarti adessoPrima che un giorno il mondo porti viaI tuoi sorrisi grandi i giochi tra le porteE quell’idea che tu resti un po’ miaNon sarò mai pronto a dirti sìMa quando vai sai che mi trovi quiLe stelle appese poi cadranno giùE un giorno ci diremo addioMa se una notte sentirai carezze sarò io...Voglio parlarti adessoPrima che un bel tramonto porti viaLe corse senza fine, addormentarsi insiemeE quell’idea che tu resti un po’ miaNon sarò mai pronto a dirti sìMa tuo padre sarà sempre quiSi è fatto tardi... adesso dormi

LA CURIOSITÀIl brano è stato scritto nel 2014: da

allora è stato proposto al Festival più volte, finché Amadeus l’ha scelto.

DEBUTTO SPECIALEPaolo Jannacci (47), figlio di Enzo. È la sua prima volta in gara.

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UNA FAVOLA ROCKPER IL MIO NIPOTINO

PIERO PELÙ

Alla soglia dei 58 anni (che compirà il 10 febbraio), Piero Pelù debutta a Sanremo. «Ho deciso di festeggiare così

i miei 40 anni di carriera» dice il rocker fiorentino. «Tanti ne sono passati da quell’8 marzo del 1980, quando ho costruito da solo il primo palco con i tavoli della tombola di un circolo Arci a Firenze e cantavo nella band del liceo, i Mugnions» spiega Pelù. «La mia canzone, “Gigante”, parla di nascite e rinascite dal punto di vista di un nonno e di un fratello maggiore ed è ispirata dai ragazzi del carcere di Nisida, a Napoli, con cui ho fatto un bel progetto musicale. L’ho dedicata a mio nipote Rocco, nato da mia fi-glia Greta, che compie 3 anni a marzo. Con Rocco sono un nonno rock and roll, giocherellone. Lui è molto por-tato per il disegno, quando torno mi farò fare un ritratto. Adesso però devo concentrarmi sulle prove e sarò molto impegnato. Pulirò anche una spiaggia: a Sanremo è prevista una tappa del Clean Beach Tour, iniziato dalla spiag-gia della Feniglia a Orbetello (GR), in cui abbiamo raccolto sette tonnellate di rifiuti con Legambiente e Wwf». Il 21 febbraio uscirà il suo nuovo album di inediti “Pugili fragili”, il ventesimo della sua carriera tra dischi solisti e lavori con i suoi Litfiba. ■

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“CUORE MATTO”

(Sanremo 1967, Little Tony e Mario Zelinotti)

LA CURIOSITÀNel settembre dello

scorso anno Piero Pelù si è sposato

con la musicista Gianna Fratta, pianista

e direttrice d’orchestra.

Piero Pelù

GIGANTEdi P. Pelù - L. Chiaravalli - P. PelùEd. Diablo/Music Union - Milano

Spingi forte spingi forte salta fuori da quel buioCrescerai aprendo porte tutti i giorni stare

[prontiTu sei molto di più di quello che credi di quello

[che vediTu sei il mio Gesù la luce sul nulla, un piccolo

[BuddhaNiente di proibito tu sei benvenuto al mondo

[mondoÈ come una giostra la menteTu sei il re di tutto e di niente giganteNiente di proibito sei pronto a cavalcare il

[mondo? MondoFatti il tuo castello volanteCon la fantasia di un bambino… giganteCavalcare draghi e mostri già ti penso dacci

[dentroÈ un mestiere che conosco tutti i giorni stare

[prontiTu sei molto di più di quello che credi di quello

[che vediTu sei il mio Gesù la luce sul nulla mio piccolo

[BuddhaNiente di proibito tu sei benvenuto al mondo,

[mondoÈ come una giostra la menteTu sei il re di tutto e di niente… giganteNiente di proibito sei pronto a cavalcare il

[mondo, mondoFatti il tuo castello volanteCon la fantasia di un bambino… giganteTu sei molto di più di quello che vedi di quello

[che credi Sei il mio assoTu sei il mio Gesù la luce sul nulla mio piccolo

[Buddha…Il tuo non è un pianto è il tuo primo canto

[ehi!Oh eh oh ehNiente di proibito tu sei benvenuto al mondo,

[mondoÈ come una giostra la menteTu sei il re di tutto e di niente… giganteSpacca l’infinito e rubagli un minuto al mondo,

[mondoPer fare un castello volanteCon la fantasia di un bambino… giganteGigante…

40 ANNI DI CARRIERA

Voce dei Litfiba, Piero Pelù (57) ha pubblicato cinque album

da solista.

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DEDICATO A CHI STA NELL’OMBRAPINGUINI TATTICI NUCLEARI

S ono la vera scommessa di questo Sanremo: si chiamano Pinguini Tattici Nucleari e ven-gono da Bergamo. Sono giova-

ni, ma per nulla inesperti: hanno già pubblicato quattro album e contano su un grande seguito. Il 27 febbra-io, infatti, inizierà il loro primo tour nei palasport che include due date al Forum di Assago (MI), di cui una già esaurita. «Se ci chiedete se ce lo aspettavamo... no, non lo avremmo mai immaginato, ma ne siamo felici» ci dicono i Pinguini, che al Festival portano un brano intitolato “Ringo Starr”: «Era una melodia che avevo in mente da anni, soltanto sei mesi fa ho trovato il testo perfetto» racconta Riccardo Zanotti, voce della band e autore di tutti i loro brani. «Mi sono subito detto: questo pezzo potrebbe aiutarci ad ampliare il nostro pubblico. Ed è proprio quello che speriamo faccia Sanremo per noi». Come mai proprio Ringo Starr? «Faceva parte della band più grande di tutte, i Beatles, eppure tra loro era una figura più marginale, rimaneva spesso nell’ombra» spiegano. «A tutti noi capita di essere un po’ Ringo Starr nella vita. Nell’ombra si sta più sicuri ma a volte accadono cose straor-dinarie». Il 7 febbraio uscirà un’edizione speciale del loro ultimo album “Fuori dall’hype”, con nuovi arrangiamenti e altri due inediti. «C’è anche una canzone dedicata alla nostra città» ci rivelano. «Si intitola proprio “Bergamo”». ■

LA CURIOSITÀLa band ha una regola: sul furgone del tour non sono ammesse le fidanzate. «Ci piace

avere una dinamica “da spogliatoio”» dicono.

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

Un medley che parte da “PAPAVERI

E PAPERE“ (Sanremo 1952) e arriva

a “ROLLS ROYCE“ (Sanremo 2019)

PRONTI A SORPRENDERVIDa sinistra, Elio Biffi (25, tastierista), Nicola Buttafuoco (25, chitarrista), Matteo Locati

(28, batterista), Lorenzo Pasini (25, chitarrista), Simone Pagani (28, bassista) e Riccardo Zanotti (25, cantante e autore dei brani).

Pinguini Tattici Nucleari

RINGO STARRdi R. Zanotti

Ed. BMG Rights Management (Italy)/Tuttomoltobenegrazie Milano - Padova

A volte penso che a quelli come me il mondo [non abbia mai voluto bene

Il cerchio della vita impone che per un re leone [vivano almeno tre iene

Gli amici ormai si sposano alla mia età ed io [mi incazzo se non indovino all’eredità

Forse dovrei partire, andarmene via di qua, e [cambiare la mia vita in toto tipo

[andando in Africa Ma questa sera ho solo voglia di ballare,

[di perdere la testa e non pensare piùChe la mia vita non è niente di speciale e forse

[alla fine c’hai ragione tu In un mondo di John e di Paul io sono

[Ringo Starr In un mondo di John e di Paul io sono

[Ringo StarrIn un mondo di John e di Paul io sono

[Ringo Starr Uooh ooohTu eri Robin poi hai trovato me, pensavi che

[fossi il tuo Batman ma ero solo [il tuo Ted eh eh

E quando dico che spero che trovi un ragazzo

[migliore di me fingo, Che i migliori alla fine se ne vanno sempre e

[che cosa rimane? Ringo. Ma questa sera ho solo voglia di ballare, di

[perdere la testa e non pensare più Che la mia vita non è niente di speciale e forse

[alla fine c’hai ragione tu In un mondo di John e di Paul io sono

[Ringo StarrIn un mondo di John e di Paul io sono

[Ringo Starr In un mondo di John e di Paul io sono

[Ringo Starr Uooh ooohRingo, Ringo, Ringo, Ringo In un mondo di John e di Paul io sono

[Ringo Starr Ma questa sera ho solo voglia di ballare, di

[perdere la testa e non pensare più Che la mia vita non è niente di speciale e forse

[alla fine c’hai ragione tu In un mondo di John e di Paul io sono

[Ringo Starr (Ringo) In un mondo di John e di Paul io sono

[Ringo Starr (Ringo) In un mondo di John e di Paul io sono

[Ringo Starr (Ringo)Uooh oooh

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SUL PALCO CON UN SOGNORANCORE

A dispetto del nome d’arte, Rancore ha un lato dolce. «Sono un esperto di sentimenti» dice. Dopo l’esordio a Sanremo l’anno scorso con Daniele

Silvestri come co-autore di “Argentovivo”, il rapper torna da solo in gara con “Eden”. «Il testo è nato da un sogno in cui una mela

LA CURIOSITÀRancore si allena correndo quattro chilometri

al giorno. E indossa sempre il berretto «perché isola, crea il vuoto intorno» spiega.

Rancore

EDENdi T. Iurcich - D. Faini

Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Woodworm Publishing Italia - Milano - Arezzo

Questo è un codice, codiceSenti alla fine è solo un codice, codiceSenti le rime è solo un codice, codiceSu queste linee solo un codiceL’11 settembre ti ho riconosciutoTu quando dici, grande mela è un codice mutoTu vuoi nemici, sempre, se la strega è in IraqBiancaneve è con i sette nani e dorme in SiriaPasso ma non chiudo!Cosa ci hai venduto?Quella mela che è caduta in testa ad Isaac

[NewtonRotolando sopra un iPad oroPer la nuova eraGiù nel sottosuolo o dopo l’atmosferaStacca, mordi, spacca, separaAmati, copriti, carica, sparaStacca, mordi, spacca, separaAmatiCaricaNoi stacchiamo la coscienza e mordiamo la

[terraTanto siamo sempre ospiti in qualunque

[nazioneChi si limita alla logica è vero che dopo libera

[la vipera alla base del melo Che vuole…Quante favole racconti che sappiamo già tuttiOgni mela che regali porta un’intuizioneNonostante questa mela è in mezzo ai falsi

[frutti è una finzioneE ora il pianeta terra chiama destinazioneNuovo aggiornamento, nuova simulazioneNuovo aggiornamento, nuova simulazioneCome l’EdenCome l’Eden

Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’Come prima quando tutto era unitoMentre ora cammino in questo mondo proibitoCome l’EdenCome l’EdenCome l’Eden, prima del ‘ta ta ta’Quando il cielo era infinitoQuando c’era la festa e non serviva l’invitoDov’è lei? Ora, dov’è lei?Se ogni scelta crea ciò che siamoChe faremo della mela attaccata al ramo?Dimmi chi è la più bella allora dai, giù il nomeMentre Paride si aggira tra gli dei ansiosiQuante mele d’oro nei giardini di GiunoneLe parole in bocca come mele dei mafiosiE per mia nonna ti giuroChe ha conosciuto il digiunoÈ il rimedio più sicuroE toglierà il dottore in futuroIl calcolatore si è evolutoIl muro è cadutoUn inventore muore nella mela che morde

[c’era il cianuroQuesto è un codice, codiceSenti alla fine è solo un codice, codiceSenti le rimeE dopoStacca, mordi, spacca, separaAmati, copriti, caricaAncoraL’uomo è dipinto nella telaMa non vedi il suo volto è coperto da una melaSi, solo di favole ora mi meraviglioVolaLa freccia volaMa la mela è la stessaChe resta in equilibrioIn testa ad ogni figlioCome l’EdenCome l’EdenCome l’Eden, prima del ‘ta ta ta’Come prima quando tutto era unito

Mentre ora cammino in questo mondo proibitoCome l’EdenCome l’EdenCome l’Eden, prima del ‘ta ta ta’Quando il cielo era infinitoQuando c’era la festa e non serviva l’invitoE se potessi parlare con lei da solo cosa le direiDi dimenticare quel frastuonoTra gli errori suoiE gli errori mieiE guardare avanti senza l’ansia di una garaCamminare insieme sotto questa luce chiaraMentre gridanoGuarda, stacca, mordi, spacca, separaAmati, copriti, carica, sparaAmati, copriti, carica ‘Ta ta ta’Come prima quando tutto era unitoMentre ora cammino in questo mondo proibitoCome l’EdenCome l’EdenCome l’Eden, prima del ‘ta ta ta’Quando il cielo era infinitoQuando c’era la festa e non serviva l’invitoDov’è lei?Ora, dov’è lei?Se ogni scelta crea ciò che siamoChe faremo della mela attaccata al ramo?Se tu fossi quiCosa ti direiC’è una regolaSolaNel regno umanoNon guardare mai giù se precipitiamoSe precipitiamo

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“LUCE (TRAMONTI A NORD-EST)”

(Sanremo 2001, Elisa) con

Dardust e La Rappresentante

di Lista

rotolava dall’albero ripercorrendo la storia dell’umanità» svela. «Il brano affronta, tra gli altri, il tema della scelta». Farà parte di un album, il quinto dopo “Musica per bambini”? «È tutto in divenire, come una barca che sa la sua rotta: magari approderà a una terra che è un disco, ma intanto viaggia e va». ■

NOME D’ARTEIl vero nome di Rancore (30)

è Tarek Iurcich. Il rapper è nato a Roma da padre

croato e mamma egiziana.

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IMMAGINATEUN RITMOBRASILIANO...

RAPHAEL GUALAZZI Assente da Sanremo da sei anni, Raphael Gualazzi porta all’A-riston il ritmo travolgente di “Carioca”. «È una parola che

designa gli abitanti di Rio de Janeiro» ci spiega il cantante e pianista nato a Urbino. «Ma soprattutto rappresenta una tipologia precisa di personaggio, quello che vive alla giornata. È una filo-

Raphael Gualazzi

CARIOCAdi R. Gualazzi - D. Petrella - R. Gualazzi - D. PavanelloEd. Sugarmusic/Universal Music Publishing Ricordi/

Metatron Publishing - Milano - Torino

L’ultimo bacio è un apostrofoChe mi hai lasciatoNon ci sei più e sono in un angoloTirando il fiatoIo che con te ho sorriso e piantoFino a non vedereLa nostra storia è stata un saltoE io non so cadereVedoNel buioLuciDi un locale a due passi da meNel fumoUna voce Mi sospira dai balla con meOcchi scuri E pelle cariocaCariocaMa chi l’avrebbe dettoSento solo la musica Forse sei il diavoloMa sembri magicaQuanto tempo ho persoLa vita quasi mi superaResto qui adessoChe si spegne la cittàBastava un sogno cariocaPuoi cancellare ogni momentoIn una volta solaMeglio spazzati via dal ventoChe ogni tua parolaOraVedoNel buio

Il tuo viso a due passi da meNon hai ScusePer tenermi lontano da teOcchi scuriE pelle cariocaCariocaChe io sia maledettoDai non fare la stupidaFammi un sorrisoChe la noche se ne vaMa chi l’avrebbe dettoSento solo la musica Forse sei il diavoloMa sembri magicaQuanto tempo ho persoLa vita quasi mi superaResto qui adessoChe si spegne la cittàBastava un sogno cariocaNon me ne importa di quel che pensiNon me ne importa di quel che sentiNon mi ricordo neanche chi sei tuVoglio sorridere dei miei sbagliVoglio rivivere sogni immensiVoglio una vita che non finisce piùMa chi l’avrebbe detto

[(Non me ne importa di quel che pensi) Sento solo la musica

[(Non me ne importa di quel che senti)Carioca (Non mi ricordo neanche chi sei tu)CariocaMa chi l’avrebbe detto

[(Voglio sorridere dei miei sbagli)Sento solo la musica

[(Voglio rivivere sogni immensi)Carioca (Voglio una vita che non finisce più)CariocaCarioca

sofia di vita». Nella canzone non c’è sol-tanto il Brasile, però: «Ci sono elementi di musica cubana, atmosfere esotiche: è un brano visionario». Il viaggio, però, è tutto interiore: «Non sono mai stato in Sud America, anche se sogno di farlo da sempre». Il 7 febbraio uscirà il nuovo album di Gualazzi: è intitolato, con un gioco di parole, “Ho un piano”. ■

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“E SE DOMANI” (Sanremo 1964, Fausto

Cigliano e Gene Pitney) con Simona Molinari

CALA IL POKERRaphael Gualazzi (38), dopo aver vinto tra i Giovani nel 2011, tornò in gara nel 2013 e 2014.

LA CURIOSITÀNel 2011, Raphael rappresentò l’Italia all’Eurovision dopo 13

anni di assenza: «Fu incredibile, sarebbe bello rifarlo».

Page 27: È arrivato il momento di conoscere i 24 brani in gara e i … · 2020-01-28 · LAURA CHIMENTI (43) Giornalista romana, lavora in Rai dal 1996. Da dieci anni è uno dei volti del

VOGLIO GIOCARECON IL LOOK

RIKI

Per il debutto a Sanremo la paro-la d’ordine di Riki è “stupire”. «Ho una canzone bella e sto pensando a un look elegante

ma contemporaneo» svela il cantante, arrivato secondo ad “Amici” nel 2017 e che nello stesso anno ha scalato le classifiche con ben due album. Adesso, reduce dal successo di un tour in Sud America, Riki è concentrato sulla canzone in gara, “Lo sappiamo en-trambi”, inclusa nel nuo-vo album che uscirà un mese dopo il Festival. «L’ho scritta io, ho curato ogni dettaglio e i giochi di parole che sono la mia caratteristica» spiega. «Il testo descrive lo stato d’animo che si crea quando un rapporto d’amore o d’amicizia sta per finire. La crisi aleggia nell’aria, ma nessuno dei due vuole ammetterlo». Al Festival Riki lega tan-ti ricordi d’infanzia. «Una vacanza in Egitto con i miei, per esempio: era il 2001, l’anno di Elisa e Giorgia sul podio con due brani stupendi» racconta. «Per me è un onore essere in gara con due miti: Michele Zarrillo, di cui cantavo le canzoni in macchina quand’ero piccolo, e Piero Pelù, perché è un ribelle e mette allegria». Riti scaramantici? «Ho un’a-bitudine che mi fa stare bene...» dice sorridendo. «Quando canto indosso delle mutande un po’ più larghe, per sentirmi comodo». ■

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“L’EDERA“ (Sanremo 1958, Nilla Pizzi

e Tonina Torrielli) con Ana Mena

Riki

LO SAPPIAMO ENTRAMBIdi R. Marcuzzo - R. Scirè - R. Marcuzzo

Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia/Mamely Edizioni Musicali - Milano

Le luci si spengonoMentre il tempo sbiadisce nascosto in disparte E ascolta fissandoci Tra storie che scorronoLe osserviamo cambiare e troviamo cambiati

[solo noi Restiamo distanti restandoci accantoNon lo noti anche tu?Nei nostri sguardi che si sfiorano per strada e

[per sbaglioA mezz’aria e senza alzarsi di piùPerò qualcosa non torna Tralasciando i ricordi che ho di teTi scrivo e dopo cancello Non ti scrivo che tanto è inutileIo fisso il vuoto che è a pezzi e tu Ti addormenti guardando la tivùChissenefrega di noi se non so Quello che vuoi se non parliSe ci diciamo di sì ma fingiamoE lo sappiamo entrambi Parole che inciampano Le sprechiamo in silenzi sfogandole addosso

E poi sul telefonoTrattieni i respiri e li aggiusti in un fiatoTi diverti e ti annoiDa adesso in poi non darmi mai e non darlo

[mai per scontatoNon rispondi se ti chiedo di noiPerò qualcosa non torna Tralasciando i ricordi che ho di teTi scrivo e dopo cancello Non ti scrivo che tanto è inutileIo fisso il vuoto che è a pezzi e tu Ti addormenti guardando la tivùChissenefrega di noi se non so Quello che vuoi se non parliCi riproviamo ma la voce singhiozza Urlami in faccia rinfaccia e vaiSilenzio in mezzo e dopo un po’Il frastuono e poi il silenzio ancora Però qualcosa non torna Tralasciando i ricordi che hai di meMi scrivi e dopo cancelli Non mi scrivi che tanto è inutileIo fisso il vuoto che è a pezzi e tu Ti addormenti guardando la tivùChissenefrega di noi se non so Quello che vuoi se non parliSe ci diciamo di sì ma fingiamoE lo sappiamo entrambi

LA CURIOSITÀIl manager di Riki

è Francesco Facchinetti: «Un amico, un fratello

che mi dà consigli, ma mi lascia libero di fare le mie scelte» dice il cantante.

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L’ARISTON IN FESTARiccardo Marcuzzo, in arte Riki, compie 28 anni il 4 febbraio, durante il Festival.

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I l titolo del brano di Rita Pavone è tra i più curiosi del Festival: “Niente (Resilienza 74)”: «“Niente” è quello che spesso accade intorno a noi. Il

concetto della resilienza mi appartiene profondamente: resistere, prendere colpi, incassare, cadere, rialzarsi, tor-nare su. E se 74 sono i miei anni, il 1974 è l’anno di nascita dell’autore del brano, Giorgio Merk (figlio di Rita e di Teddy Reno, ndr). Musicalmente è un pezzo grintoso, non proprio rock ma pieno di energia, un po’ come la mia anima. Sono contenta di tornare con questo brano che mi sento cucito addosso». Il suo ricordo più bello di Sanremo è legato a Domenico Modugno: «Era il 1958 e vivevo a Torino in una piccola casa. Noi eravamo in sei e solo papà lavorava, erava-mo una dignitosa famiglia di povera gente. Dormivo in un lettino che stava tra la porta di casa e il bagno. Era un divanetto

NON SONOCERTO UNA CHE SI ARRENDE...

RITA PAVONE e dico sempre che è colpa del divanetto se non sono cresciuta, perché dovevo stare rannicchiata (ride). I miei fratelli stavano ascoltando il Festival alla radio perché non avevamo la tv e quando arrivò “Nel blu dipinto di blu” corsero a svegliarmi: “Vieni, c’è uno che canta in una maniera straordinaria, devi sen-tirlo!”. Andai vicino alla radio mezza addormentata ma mi resi conto che stava nascendo qualcosa di grande: Modugno. Il suo modo di cantare era un meraviglioso schiaffone in faccia». La cosa che diverte di più Rita Pavone è “la confusione” che gira attorno al Festival: «Mi stanca ma è un momen-to di sconvolgimento che ti fa bene. È salubre, è qualcosa di diverso. Io

non faccio vita mon-dana, vivo a 660 metri di altitudine in mezzo a un bosco magnifico, in totale tranquillità: ogni tanto questi “raid” mi fanno piacere». ■

LA CURIOSITÀIl ritorno di Rita Pavone rappresenta un record storico per il Festival:

interrompe l’assenza più lunga dalla gara per un artista (ben 48 anni).

HA FATTO LA STORIARita Pavone (74) è al suo quarto Sanremo. Il primofu nel 1969, l’ultimo nel 1972.

Rita Pavone

NIENTE (RESILIENZA 74)di G. Merk

Ed. BMG Rights Management (Italy)/Nel mio piccolo di Rita Pavone - Milano - Morbio Superiore

Niente, qui non succede proprio niente E intanto il tempo passa e se ne va Meglio cadere sopra un’isola o un reality che

[qualche stronzo voterà Niente, adesso non ricordo niente Fammi sentire che sapore ha E la mia testa sul cuscino certe notti vuoi

[sapere quanto male fa Male fa, male fa (and I like it, I like it) Male fa, male fa (yes I like it, I like it) Non hai mai saputo spezzarmi, travolgermi Resto qui nel fitto di un bosco E il tuo vento non mi piegherà Qui non succede proprio niente Pensavo Che ad ogni seme piantato corrispondesse un

[frutto Dopo ogni fiato spezzato ricominciasse tutto Che la parola di un uomo valesse oro e invece Trova un amico ma non toccargli il tesoro Niente, non ci ho capito proprio niente Ma anche l’orgoglio si rimargina Picchia più forte, non lo vedi che sto in piedi Non ti accorgi che non servirà Non hai mai saputo spezzarmi, travolgermi Resto qui nel fitto di un bosco E il tuo vento non mi piegherà I love you, I love you, I love you, I love you,

[I love you I love you. Non hai mai saputo spezzarmi, travolgermi Resto qui nel fitto di un bosco E il tuo vento non mi piegherà Mai più Il vento non mi piegherà mai più Il vento non mi piegherà Qui non succede proprio niente

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“1950“ (Sanremo 1983, Amedeo

Minghi) con Amedeo Minghi

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LA CURIOSITÀLa canzone è stata scritta

da Pietro Cantarelli, braccio destro storico di Ivano

Fossati . «È nata mentre eravamo sotto un albero»

dice Tosca ridendo.

UN ELOGIO DELLA SEMPLICITÀTOSCA

Quando Amadeus l’ha chia-mata per comunicarle di aver scelto il suo brano per il Festival, Tosca ha pensato

a uno scherzo. «I nomi del cast erano già usciti sui giornali e io non ero tra quelli. Avevo pensato: “Pazienza!”. Ad Amadeus ho risposto: “Fiore, dai, non è carino come scherzo”, pensando fosse un’imitazione di Fiorello. Ma lui insisteva e così io gli ho risposto: “Va bene, ora passami Fiore che è là vicino a te”. E invece era proprio Amadeus ed era proprio serio, nonostante stesse ridendo come un pazzo per l’equivoco che si era creato». E così “Ho amato tutto” è diventato uno dei 24 brani in gara. «Questa è una canzone intima, delicata, come quando uno tira una linea e fa un bilancio di tutte le cose che sono state fatte, nel bene e nel male. È un elogio della semplicità». L’emozione di ritrovarsi al Festival per Tosca è grande. «È un po’ come quando gioca la Nazionale, è un aggre-gante per le famiglie italiane. Forse prima lo era ancora di più. Nel 1996 quando ho vinto con “Vorrei incon-trarti fra cent’anni” al fianco di Ron è stata come una bomba a orologeria per me. In quei giorni hai la grande opportunità di comunicare quello che impiegheresti anni a far conoscere». Tosca ha un ricordo tenero legato a

Tosca

HO AMATO TUTTOdi P. Cantarelli

Ed. The Saifam Group/I Mean Music/L’Andatura/Leave MusicLugagnano di Sona (VR) - Milano - Parma - Roma

Tre passi e dentro la finestraIl cielo si fa mutoResto lì a guardareIo so cantare so suonare so reagire ad un addioMa stasera non mi riesce nienteStasera se volesse DioFaccio pace coi tuoi occhiFinalmenteCon te ho riscritto l’alfabetoDi ogni parola stanca il significatoPerfettamente inutile cercare di fermare

[l’onda cheCi annega e ci lascia senza fiatoEd è una musica che vaIn un istante è primaveraChe ritornaE come un pesce che non può più respirareCome un palazzo intero che sta per cadereTu sei l’unica messa a cui io sono andataUn volo che è partitoSvanito in fondo al bluE io adesso farei qualsiasi cosaPer sfiorare le tue labbraPer rivederti

Se è vero che il tempo ci rincorreOggi sono questa faccia questa carne e

[queste ossaLe sento ancora addosso le tue mani che mi

[spostano più in làDove si vive solo di uno sguardoÈ tardi, si spegne la candelaÈ sempre troppo tardiPer chi non torneràE come un pesce che non può più respirareCome un palazzo intero che sta per cadereTu sei l’unica messa a cui io sono andataUn treno che è partitoSparito in mezzo al bluE io adesso farei qualsiasi cosaPer averti fra le bracciaPer rivedertiPerché se manchi tu manchi da morirePerché amarsi è respirare i tuoi respiriStracciarsi via la pelle e volersela scambiareÈ l’attimo fatale in cui mi sono arresaPerché tu vieni con questo amore tra le maniE come sempre nei tuoi occhiLa mia casaSe tu mi chiedi in questa vita cosa ho fattoIo ti rispondo ho amatoHo amato tutto

Sanremo. «Ci riunivamo tutti a casa nostra, con parenti e amici, ma dovevamo stare in silenzio durante le esibizioni, senza poter commentare, perché mio padre, davanti alla te-levisione, registrava l’audio di tutti i brani con un rudi-mentale attrezzo costruito da lui. Il giorno dopo io mi risentivo le canzoni, poi an-davo a scuola e le cantavo alle mie compagne». ■

LA CANZONE DEL GIOVEDÌ

“PIAZZA GRANDE“ (Sanremo 1972,

Lucio Dalla) con Silvia Pérez Cruz

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CAMPIONESSASTORICATosca (52, vero nome Tiziana Tosca Donati): ha vinto nel 1996 in coppia con Ron.

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Eugenio in Via Di Gioia

TSUNAMIdi E. Cesaro - E. Via - P. Di Gioia - L. Federici - D. Faini

Ed. Universal Music Publishing Ricordi - Milano

Siamo figli di Steve Jobs e del t9,Siamo l’ego in mezzo al traffico di playmobile,Siamo strade pulite sotto un cielo pantone,Campi sintetici calzini bianchi di cotone.Ed anche ad occhi chiusi non è detto che

[dormiamoE stando più vicini non è vero che parliamoÈ solo un’impressione sulle pellicole in bianco

[e neroSubito dopo il flash noi siamo già scomparsi.Da quando la gente non si trova più, ci siamo

[bastatiDa quando il fuoco non brucia più, siamo

[disorientatiDa quando Archimede non eureka più, siamo

[affondatiDa quando la ruota non è girata più, siamo

[quadrati. Siamo quadrati.Guarda lo tsunami che travolge la cittàDentro la mia testa calma piattaGuarda lo tsunami che travolge la cittàMentre tutto intorno affonda qui si balla, qui

[si ballaCha cha chaCha cha chaSiamo le nostre vite nei corpi degli altriSiamo figli di Jim Carrey in Truman Show

Ed anche ad occhi chiusi non è detto che [dormiamo

E sempre più vicini non è vero che parliamoIl vento soffia forte, in una sola direzioneIl mare si ritira, siamo rimasti soli.Guarda lo tsunami che travolge la cittàDentro la mia testa calma piattaGuarda lo tsunami che travolge la cittàMentre tutto intorno affonda qui si balla, qui

[si ballaCha cha chaQui si balla qui si ballaCha cha chaCha cha chaQui si balla qui si ballaCha cha chaNoi siamo liberi di urlare in faccia al mare,Di mostrarci nudi alle persone,Cambiare colore in faccia sudare,Tornare cerchi e rotolare,Metterci in ballo, rischiare,Ridare forma al giustoE nel gusto naufragare.Guarda lo tsunami che travolge la cittàMentre tutto intorno affonda qui si balla, qui [si ballaCha cha chaQui si balla qui si ballaCha cha chaCha cha chaQui si balla qui si ballaCha cha chaCha cha cha

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NUOVE PROPOSTE

Adispetto delle loro facce sorri-denti questi quattro giovani di Torino fanno molto sul serio.

Si sono chiamati Eugenio in Via di Gioia unendo un nome e due cognomi dei tre membri fondatori. «Per farci perdonare dall’ultimo arrivato, abbiamo intitolato “Lorenzo Federici” il primo dei nostri tre album» dicono. La loro “Tsunami” vi farà ballare ma anche riflettere su un mondo allo sbando e sempre più cinico. ■

DAI, BALLIAMO!

EUGENIO IN VIA DI GIOIA

Testi di Alessandro Alicandri

ERANO ARTISTI DI STRADA Da sinistra, Emanuele Via (27), Lorenzo Federici (32), Eugenio Cesaro (28) e Paolo di Gioia (28).

Noi giovanisapremo sorprendervi

TUTTI INSIEME CON AMADEUSCinque sono stati eletti nello show “Sanremo Giovani”, due vengono da “Area Sanremo”, una ha vinto “Sanremo Young”.

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Gabriella Martinelli e Lula

IL GIGANTE D’ACCIAIOdi G. Martinelli - L. Di Fiandra - P. Mazziotti - G. Martinelli

Ed. Edizioni Go Wild/Warner Chappell Music Italiana Milano

Mi piace la mia cittàE questo è il mio quartiereÈ tutto rosso: gli alberi, le facciate delle caseQuello che però non capisco e che mi fa

[arrabbiareÈ che quando c’è vento non posso uscire a

[giocare Si chiudono le finestre, chiudono anche le

[scuoleC’è una puzza pazzesca e non si può respirare Quando c’è vento nel mio quartiere non si può

[giocare Mio padre lavora in un posto grandissimo Lui lo chiama il gigante d’acciaioCon grandi camini che fumano sul mareE gli ho sentito dire che da lavoro a 10mila

[persone Eppure papà da lì se ne vuole andare Dice sempre “Non possiamo scegliere se vivere

[o lavorareNon possiamo scegliere se vivere o lavorareSe scappare o morire” Non ci sarà un’altra volta Un’altra voltaNon ci sarà un’altra volta Un’altra volta ancora Papà stava bene, s’è fatto una casa Ha sposato due figlie e mo resto io Con 10 anni d’amianto e molte rughe Ha lasciato l’inferno per darlo a me Ero troppo giovane per capire

FASMA

INNO TARANTINOGABRIELLA MARTINELLI E LULA

Il duetto vincitore di “Area Sanremo” nasce dall’amicizia tra due artiste, ma il brano parla dell’amore che lega Gabriella

Martinelli a Taranto: «“Il gigante d’acciaio” racconta le problematiche dello stabilimento dell’ex Ilva». La affianca la rapper Lucrezia Barker Di Fiandra, in arte Lula. ■

Fasma

PER SENTIRMI VIVOdi T. Fazioli - L. Zammarano

Ed. Mamely Edizioni Musicali - Milano

Non ti voglio più scrivereDirti come viverePer non farti piangereHo fatto l’impossibilePensi non sia fragilePensi sia incredibilePerché non scendon lacrimeQuando scendono a teMa a te sembra facileDirti che sto beneQuando tutto non vaEd è brutto stare insiemePerché so quello che eraE il ricordo mi fa maleIl ricordo che c’eraPrima di questa canzone io e teCosa siamo diventati io e teSono quello che odiavi di meBaby perché non mi amiAmore sbatti le aliE vola via da meVia da me via da teVia da questa cittàVia da noi via da teE domani chissàQuesta fama questa luceQuesta notorietàNon mi basteràNon mi serviràE se dentro muoio lentoSai che fuori sorridoIo ti ho persa dentro al lettoPer tenerti vicino

Io ti ho visto per la stradaE sai che ti voglio in giro

E se adesso non mi molliè perché in testa ho un casinoE per questo ti scrivoOggi non mi parli perché infondo

[ti uccido

Perché infondo mi uccidiPerché infondo mi uccidiSiamo uguali opposti con i cuori divisiOggi dove sei non lo soIeri eri tutto ciò che avevo ioOggi chi sei non lo soAbbiamo detto basta senza dirci addioMa a te sembra facileDirti che sto beneQuando tutto non vaEd è brutto stare insiemePerché so quello che eraE il ricordo mi fa maleIl ricordo che c’eraPrima di questa canzone io e teCosa siamo diventati io e teSono quello che odiavi di meBaby perché non mi amiAmore sbatti le aliE vola via da meVia da me via da teVia da questa cittàVia da noi via da teE domani chissàQuesta fama questa luceQuesta notorietàNon mi basteràNon mi serviràE se dentro muoio lentoSai che fuori sorridoIo ti ho persa dentro al lettoPer tenerti vicinoIo ti ho visto per la stradaE sai che ti voglio in giroE se adesso non mi molliè perché in testa ho un casinoIo ti ho nella testaTu mi hai detto restaE vola via ma fallo con meIo ti ho detto bastaDai ti prego scappaMa fallo lontano da me

DEVI APRIRE IL TUO CUORE

Nome d’arte di Tiberio Fazioli, Fasma ha mosso i primi passi nella musica nel centro di Roma. «È l’abbrevia-

zione di “fantasma” perché sento l’esi-genza di “essere” attraverso la musica, senza per forza farmi vedere» dice. In “Per sentirmi vivo” si parla d’amore ma al centro c’è un atto di libertà. «Mi ricorda, ogni giorno, che posso e devo aprirmi al mondo per urlare come sto» spiega. ■

COL COLLETTIVO Ogni attività di Fasma (23) è condivisa con il suo collettivo, WFK.

NUOVE PROPOSTE

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Ho provato a scappare ma mi mancava il mare, [mi mancava il mare

Mi mancava mia nonna e sentirmi dire “Uè uaglió vit ca qua vè tutt cos buen” Non ci sarà un’altra volta Un’altra voltaNon ci sarà un’altra volta Un’altra volta ancora Chi ci darà una risposta? Macchiami il cuore con un pugno dentro al

[petto,Cambia il finale di una storia che ho già letto. Tutti lo sanno ma nessuno parla, tanto

[funziona cosìSpesso mi dicono vattene da qui.Ma signori io ho famiglia e davanti un muro,

[sulle spalle un mutuo, son già marcio dentro,Ormai fa lo stesso, non lo dico spesso, ti

[confesso, non ho più un futuro Non ci sarà (non ci sarà un’altra volta) un’altra

[volta (un’altra volta no)Un’altra volta (un’altra volta no, chi ci darà una

[risposta signori?) Non ci sarà (sarà diverso stavolta) un’altra

[volta (non ci sarà un’altra volta)Un’altra volta ancora (un’altra volta, un’altra

[volta no) Timbro ai tornelli della portineria Sono le 7 di una sera qualunque Ma il vento è forteSempre più forte Talmente forte ca t s port Spezza la vitaE le speranze restano chiuseNelle mani del gigante

Pochi figli d’arte inseguono i loro sogni senza cercare la benedizione dei propri

genitori. Leo, figlio di Alessandro Gassmann, è uno di questi. «Ringrazio papà perché è rimasto fuori dai miei progetti, così li sto realizzando con le mie forze e con i tempi giusti» dice. Dopo la par-tecipazione a “X Factor” nel 2018, Leo porta a Sanremo “Vai bene così”. Un brano terapeutico: «Ci mostriamo spesso fragili davanti alle persone che ci sminuiscono» dice. «Ecco, questa canzone è uno stimolo a non arrender-si mai». ■

GRAZIE PAPÀ, ORA VOLODA SOLO

LEO GASSMANN

Leo Gassmann

VAI BENE COSÌdi L. Gassmann - M. Costanzo - L. Gassmann

Ed. BMG Rights Management (Italy)/Quelli come noi Milano - Vigevano (PV)

Solo tu sai quanto fa male sentirsiL’ultimo in una finale di artistiCrollare così tante voltePer poi svegliarsi di notteSvegliarsi in un mare di lacrimeAbitato dalle peggiori delle animeChe ti ricordano quante volteTi sei già svegliatoMa tu sei cosìE non ti devi arrabbiarePer ciò che non sai farePer ciò che non sai darePerché per me tu lo saiVai bene cosìPerché sei fatto così dici sempre di siNon accetti l’errore e ti rovini l’umoreE sono qui per ricordarti che gli errori sono altriSolo tu sai quanto fa male arrivareCosì in alto per poi scivolareCrollare così tante voltePer poi svegliarsi di notteSvegliarsi per le mille domandeAlle quali risposta non haiChe portano solo più in bassoOgni tuo singolo passoMa tu sei cosìE non ti devi arrabbiarePer ciò che non sai farePer ciò che non sai darePerché per me tu lo sai vai bene cosìPerché sei fatto così dici sempre di siNon accetti l’errore e ti rovini l’umoreE sono qui per ricordarti che gli errori sono altriChe la vita è là fuori non è sempre a coloriMa una cosa è certa non gli importa dei tuoi erroriE crollare fa male ma ritorna a sognareChe un artista è un bambino che non vuole mollareE non bisogna affogare in ciò che non sai fareChe vai bene cosìPerché sei fatto così dici sempre di siNon accetti l’errore e ti rovini l’umoreMa sono qui per ricordarti che gli errori sono altriChe la vita è là fuori non è sempre a coloriMa una cosa è certa non gli importa dei tuoi erroriAsimbonangaAsimbonangaAsimbonanga

IL PIÙ SEGUITO Con oltre 186 mila follower sul suo profilo Instagram, Leo Gassmann (21) è,tra le Nuove proposte, il più amato sulla piattaforma social.

GABRIELLA MARTINELLI E LULA

GRANDE INTESA Da sinistra, Gabriella Martinelli (33) e Lula (24).

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NUOVE PROPOSTE

Suo padre è un prepara-tore di macchine d’e-poca nato in Nigeria

(a Lagos) e trasferitosi in Italia da giovane per stu-diare. Fadi ha preso una strada differente: «Anche se papà alla fine fa musica con i motori» dice ironico. Nella vita gestisce una pen-sione a Riccione. Ama Rino Gaetano e Nilla Pizzi, e quel parlare d’amore “come una volta” si sente forte nel suo brano “Due noi”. ■

AMO NILLA PIZZIFADI

MI CHIAMANO COSÌ Il vero nome di Fadi (31) è Thomas Fadimiluyi.

Fadi

DUE NOIdi T. Fadimiluyi - A. Filippelli

Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)EMI Music Publishing Italia/Picicca/Gorilla Publishing

Milano - Fuscaldo (CS)

Mi diverto ogni tanto a passareSotto casa tuaLo faccio appostaLa prendo larga e sbaglio stradaPer vedere se sei ancora vivaPer sentire se sei ancora veraPer scoprire se sei ancora interaPer sentire se sei ancora in mePer vedere se poiNoi due feliciPer le strade di BolognaPer le strade di BolognaNoi due in piedi

Matteo Faustini

NEL BENE E NEL MALEdi M. Faustini - M. Rettani - M. Faustini

Ed. Museo dei Sognatori/Starpoint International - Roma

Hai mai fatto l’amore con gli occhi?Io si, ci ho letto dentroE ho visto tutte le paure dentro un palloncino

[che stavano per scoppiareMa la mia mano stretta al filo quel giorno le

[ha lasciate andareHai mai fatto la guerra con gli occhi?Io si e ho anche persoPerché se entrambi giochiamo a nascondino

[ma nessuno vuol cercareAllora forse meritiamo quel dolore che ci fa

[star così maleE poi bene e poi maleEd è un bene che ci faccia così malePerché dentro a quel rancore si può ancora

[perdonarePerché andare fino in fondo è il miglior modoPer riuscire finalmente a galleggiareNon c’è bisogno di scavarePerché è tutto in superficieE devi usarlo come fosseUna vernice e pitturareLe stanze del tuo cuorePerché non è un bersaglio

Perché anche le montagne eran barriere e [adesso sono un bel paesaggio

E poi bene poi male poi bene poi maleE in fondo è solo un bene che ci faccia così

[maleHai mai chiesto scusa con gli occhi?Io si, però in ritardoE ti ho lasciato costruire un muro invece di una

[stradaMa se l’amore ha una data di scadenza allora

[consumiamolo prima che scadaHai mai cercato un altro paio di occhi?Quello no ma c’è ancora tempoÈ che quando mi metto in gioco vengo

[eliminato ai supplementariPerché ho scoperto di avere il cuore miopeE gli devo mettere gli occhiali E fa bene fa maleEd è bene che ci faccia così malePerché dentro a quel rancore si può ancora

[perdonarePerché andare fino in fondo è il miglior modoPer riuscire finalmente a galleggiareChe per guarire non ci sono gli anticorpi

[dell’amoreSono stanco di riempire più lo stomaco del

[cuoreProverò ad alzare il prezzo se mi danno per

[scontato

Ma non cerco vendetta perché è come un [dolce senza il cioccolato

E poi bene poi male poi bene poi maleE in fondo è solo un bene che ci faccia così

[maleE poi bene e poi male e poi bene e poi maleE in fondo è solo un bene perché ci fa stare

[insiemeE poi bene poi male poi bene poi maleE in fondo è solo un bene che ci faccia così

[maleE poi bene e poi male e poi bene e poi maleE in fondo è solo un bene perché ci fa stare

[insiemeNel bene e nel male

Noi due sereniMa tu chiedilo a Parara e ToniQuali sono i giorni che ti dò buoniChiedilo ad Andrea che si è persoÈ ancora lì nel centro che cerca un sensoE poi noi dueIn piediPer le strade di BolognaPer le strade di BolognaNoi due sereniNoi due in piediE mi sbaglio ogni tanto a passareSotto casa tuaNon lo faccio appostaLa prendo largaE vedo la serrandaE proseguo via viaE scorro nel trafficoNei giorni delle stagioni

PREPARATISSIMO Matteo Faustini (25) è il secondo nome scelto dall’accademia di “Area Sanremo”.

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Poco meno di un anno fa ha vinto “Sanremo Young”, talent cano-

ro condotto da Antonella Clerici. Approda così di diritto al Festival con “8 marzo”, elegante inno al mondo femminile. Tecla Insolia è al terzo anno di Grafica pubblicitaria: «Ma avrei preferito fare il Liceo artistico» ammette. Comunque andrà, la vedre-mo su Raiuno dal 23 feb-braio anche come attrice nella fiction “Vite in fuga” con Anna Valle. ■

È LA FESTADI TUTTELE DONNE

TECLATecla

8 MARZOdi P. Romitelli - R. Di Benedetto - E. Munda - R. Canale

P. Romitelli - R. Di Benedetto - M. Vito - E. Munda - R. CanaleEd. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Rusty Records/BMG Rights Management (Italy)/Sugar MusicNo Comment Opificio Musicale/DMB Management/Ital Soft Production/Baraonda Edizioni Musicali

Milano - Roma - Belpasso (CT) - Gioia Tauro (RC) - Bergamo

In fin dei conti la vita è come un viaggioComincia con un pianto dopo l’atterraggioFacciamo giri immensi e ogni coincidenza che perdiamoÈ un nuovo punto di partenzaIn fin dei conti noi siamo di passaggioCome le rondini, come l’otto marzoE non basta ricordare di una festaCon un fiore se qualcuno lo calpestaE nelle vene gli anticorpi alla pauraI silenzi che ci fanno da armaturaÈ resilienza io so la differenzaTra uno schiaffo e una carezzaSiamo petali di vita che hanno fatto un giorno la rivoluzioneRespiriamo su un pianeta senza aria perché il buio non ha un nomeHai capito che comunque dal dolore si può trarre una lezioneCi vuole forza e coraggioLo sto imparando vivendoOgni giorno questa vitaLa verità, siamo candele nella notteA illuminare mentre la gente chiude porteNei maglioni lunghi a nascondersi nel nienteDagli sguardi di chi resta indifferenteAbbiamo dato troppo e poco ci è concessoCerte lacrime non chiedono permessoNello specchio, negando l’evidenzaChiamarlo amore quando è solo dipendenzaSiamo petali di vita che faranno un giorno la rivoluzioneRespiriamo su un pianeta senza aria perché il buio non ha un nomeHai capito che comunque dal dolore si può trarre una lezioneCi vuole forza e coraggioLo sto imparando vivendoOgni giorno questa vitaSe ci crolla il mondo addossoCome sempre ci rialziamoNonostante a volte “uomo” non vuol dire “essere umano”Per tutto il sangue che è stato versato…Siamo petali di vita e la violenza non ha giustificazioneRespiriamo su un pianeta senza aria perché il buio non ha un nomeHai capito che comunque dal dolore si può trarre una lezioneCi vuole forza e coraggioLo sto imparando vivendoOgni giorno questa vitaIn fin dei conti noi siamo di passaggioCome le rondini, come l’otto marzoE non basta ricordare di una festaCon un fiore se qualcuno ci calpesta.

Ma la tua la tua la tuaNon finirà maiLa tua stagione non finirà maiLa tua stagione non finirà maiLa tua stagione non finirà maiDentro meE poi noi dueUna storia che rimaneTra le strade di BolognaPer le strade di BolognaNoi dueNel bene e nel maleForse ti verrò a pigliarePer le strade di BolognaNoi dueE poi noi dueDue noi

Immaginate un giovane inse-gnante delle elementari sul palco più importante della

musica italiana. Ecco, Matteo Faustini lascerà (per un po’) la cattedra di ginnastica e mu-sica a Brescia per inseguire la sua più grande passione, il canto. «Ho il sostegno dei miei alunni, per fortuna» racconta. «Prima di sapere che avevo ottenuto un posto in gara, hanno intonato in coro il mio brano, facendomi emozionare fino alle lacrime». Si riferisce a “Nel bene e nel male”, una canzone dove si raccontano le gioie e gli inevitabili dolori di una storia d'amore. ■

UN “PROF”ALL’ARISTON

MATTEO FAUSTINI

UN PORTENTO! Tecla (16) ha partecipato a “Pequeños Gigantes” su Canale 5.

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Page 35: È arrivato il momento di conoscere i 24 brani in gara e i … · 2020-01-28 · LAURA CHIMENTI (43) Giornalista romana, lavora in Rai dal 1996. Da dieci anni è uno dei volti del

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Marco Sentieri

BILLY BLUdi G. Artegiani

Ed. Starpoint International/Madre Negra Roma

È stato Billy... giàProprio Billy, non è incredibileÈ stato Billy (Billy blu Billy blu Billy blu)Dico sul serio (Billy blu)Magro come un chiodo occhiali spessi un ditoSopra occhiaie da malato di un bluastro

[scolorito, Fragile dimesso timido educato era il più bravo

[della classe, Perciò l’hai sempre odiato,Con lui facevi il bullo perché tu nato nell’oro,Gli scaricavi addosso l’invidia del somaro,E lo chiamavi Billy Blu pupazzetto animale gli

[sputavi tra i quaderniLo spingevi per le scale lui cadeva e tu ridevi,Come ride un deficiente si rialzava sorrideva,Ma non diceva niente perché lui era più forte

[dei tuoi muscoli di cera,E tutta la sua forza l’hai scoperta l’altra sera sì,

[perchéÈ stato (Billy blu Billy blu Billy blu) storia

[incredibile… maMa la vita è un giustiziere tutti bulli adolescenti Poi diventano quegli uomini dai mille

[fallimenti e tu,Fallito e solo appena uscito di galera, Volevi liberarti da te stesso l’altra sera e hai

[bevuto,E camminato fino all’alba lungo il fiume senza

[meta nè pace,Poi sei salito su quel ponte un bel segno della

[croce,Ma dietro alle tue spalle hai sentito la sua voce

Hei… ti ricordi di meÈ stato Billy... giàProprio Billy, non è incredibileÈ stato Billy (Billy blu Billy blu Billy blu)Dico sul serio (Billy blu)Magro come un chiodo occhiali spessi un ditoSopra occhiaie da malato di un bluastro

[scolorito, Fragile dimesso timido educato era il più bravo

[della classe,Perciò l’hai sempre odiato,Con lui facevi il bullo perché tu nato nell’oro,Gli scaricavi addosso l’invidia del somaro,E lo chiamavi Billy Blu pupazzetto animale gli

[sputavi tra i quaderniLo spingevi per le scale lui cadeva e tu ridevi,Come ride un deficiente si rialzava sorrideva, Ma non diceva niente perché lui era più forte

[dei tuoi muscoli di cera,E tutta la sua forza l’hai scoperta l’altra sera

[sì, perchéÈ stato (Billy blu Billy blu Billy blu) storia

[incredibile… maMa la vita è un giustiziere tutti bulli

[adolescentiPoi diventano quegli uomini dai mille

[fallimenti e tu,Fallito e solo appena uscito di galera, Volevi liberarti da te stesso l’altra sera e hai

[bevuto,E camminato fino all’alba lungo il fiume senza

[meta nè pace,Poi sei salito su quel ponte un bel segno della

[croce,Ma dietro alle tue spalle hai sentito la sua voceHei... Ti ricordi di meCosì ti sei voltato, la luce della luna illuminava

[un uomo magro,

Ma l’hai riconosciuto solo quando ti ha sorriso [e ha detto…

Ti aiuto ed era (Billy blu Billy blu Billy blu) E dai abbracciami (Billy blu) E così è stato Billy a salvarti la pelle Quel ragazzo magro magro che ti stava sulle

[palle, No ma quale odio ma no nessun rancore Eri tu quello più debole tu dentro stavi male, Perciò venivi a scuola scaricavi sul mio banco, Veleno e prepotenza da mostrare a tutto il

[branco,Ma adesso l’hai capito, lo vedo dal tuo viso, La forza del più forte, è chiusa in un sorrisoTi ricordi di me…Io sono solo uno, dei tanti Billy bluQuelle vittime di un bullo che ogni giorno li

[tormenta,Ma bulli non si nasce no… Lo si diventa quando hai una famiglia,

[distratta e disattenta E allora come hai pianto hai pianto e chiesto

[scusa,Poi siete andati al mare, due birre e una

[gazzosa E finalmente hai vomitato i fantasmi

[dell’infanzia,Tuo padre che non c’era tua madre piena

[d’ansia Che ti dava sempre ragione anche quando

[avevi torto, Tutti i tuoi casini sono il frutto di quell’orto, Non hanno mai capito, che per non farti male

[servivano carezze, siMa all’occasione,Due schiaffi, d’amore

Ha uno sguardo pieno di gratitu-dine, visto che la sua partecipa-zione al Festival di Sanremo è

dovuta (anche) al voto del pubblico da casa. «Dopo così tanti anni di se-rate nei posti più disparati della mia Campania, ho capito di aver seminato bene» racconta Marco Sentieri, che ha

CONTRO IL BULLISMOMARCO SENTIERI sempre cercato un’occasione per far-

si conoscere fuori dalla sua Casal di Principe, dove è cresciuto e vive ancora oggi. Marco da ragazzino ha seguito le orme del papà fabbro, poi ha fatto per tanti anni il rappresentante commercia-le. È a sua volta padre di due bambini (l’ultimo è arrivato a luglio) e nel brano “Billy Blu” affronta il tema del bullismo. «C’è la sofferenza che ho provato da ragazzino» dice «ma oggi voglio parlare ai carnefici, più che alle vittime». ■

È FREDDOLOSO Marco Sentieri (34) gira spesso con un cappello da aviatore russo sulla testa.

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