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ˆ !˜˜$ il bandito - scuolacocchia-dallachiesa.gov.it · sciuta da tutti come CO2, ... naia di...

Date post: 02-Dec-2018
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Insieme si può Fonti energetiche non inquinanti e cambiamento delle nostre abitudini di vita sono le uniche chances che abbiamo per salvare il nostro Pianeta I cambiamenti climatici rappresentano un pro- blema globale,ma ognuno può dare il proprio contributo personale, adottando alcuni semplici comportamenti quotidiani che fanno la differen- za. E l’Enel a questo riguardo ha messo a di- sposizione degli studenti: il banditore !"#$"! %&!"#$’ !$ La scuola deve contribuire alla divulgazione scientifica dei temi correlati all’energia per stimolare l’uso razionale dell’energia anche nei giovani Adottare uno style di vita rispettoso dell’ambiente il sito www.ecodieta.it, un sito dove ognuno può sapere quante emissioni di CO2 sono legate ad ogni sua azione quotidiana e, soprattutto, come ri- durle senza eccessivi sforzi o sacrifici. L’obiettivo di questa iniziativa di Enel nell’ambito del Progetto Ambiente e Innovazione, è sensibilizzare cittadini e consumatori sulla necessità di ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, ormai cono- sciuta da tutti come CO2, il gas ritenuto il principale responsabile dell’effetto serra e, quindi, dei cam- biamenti climatici.Come si legge nel comunicato stampa entrando nel sito www.ecodieta.it, si apri- ranno le porte di un appartamento virtuale: nelle varie stanze della casa si potranno simulare diver- se attività come lavarsi, cucinare, accendere o spe- gnere gli elettrodomestici. All’esterno della casa si potranno invece utilizzare anche i diversi mezzi di trasporto. Al primo ingresso il visitatore sarà invita- to a calcolare il livello medio di produzione di CO2 di una sua giornata-tipo. E scoprirà, con molta sor- presa, che anche i suoi più piccoli gesti quotidiani sono sufficienti a immettere nell’atmosfera centi- naia di chili l’anno di anidride carbonica’. Grazie a un pratico “ecocalcolatore”, messo a punto con la collaborazione di AzzeroCO2 l’utente troverà tutta una serie di indicazioni per ridurre del 20% la sua produzione di CO2. Numerosi sono i suggerimenti Utilizzare fonti energetiche non inquinanti Tecnicamente vengono dette energie rinnovabili (o anche fonti di energia rinnovabile) quelle fonti di energia non “esauribili” nella scala dei tempi “umani” o percepibili dall’uomo o dalla società. Rientrano in questo campo dunque: Energia solare (termica e fotovoltaica)- Energia eolica- Energia idroelettrica- Energia del moto ondoso- Energia geotermica- gas: biomasse. Sono fonti di energia che possono permettere uno sviluppo sostenibile all’uomo, senza che si danneggi la natura e per un tempo indeterminato.“Lo Sviluppo Sostenibile è uno sviluppo che offre servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, a misura d’uomo, senza minacciare l’operabilità dei sistemi naturali, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi”.Ciò significa che le tre dimensioni economiche, sociali ed ambientali sono strettamente correlate, ed ogni intervento di programmazione deve tenere conto delle reciproche interrelazioni. Per favorire lo sviluppo sostenibile sono in atto molteplici attività ricollegabili sia alle politiche ambientali dei singoli stati e delle organizzazioni sovranazionali sia a specifiche attività collegate ai vari settori dell’ambiente naturale. Ad esempio è stato creato e sottoscritto (1997) un accordo internazionale noto come protocollo di Kyoto, con il quale 118 nazioni del mondo si sono impegnate a ridurre le emissioni di gas serra per rimediare ai cambiamenti climatici in atto. Per raggiungere questi obiettivi si lavora su due vie: uno è il risparmio energetico attraverso l’ottimizzazione sia nella fase di produzione che negli usi finali (impianti, edifici e sistemi ad alta efficienza, nonchè educazione al consumo consapevole), e l’altra è lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia invece del consumo massiccio di combustibili ! " # $ % & " L’80% dei gas serra è prodotto dalle imprese, men- tre il restante 20% è opera delle nostre abitudini di vita. Lo dice l’Istat, che ha pubblicato i dati 1990- 2006 relativi alla pressione sull’ambiente delle atti- vità umane e dei consumi. Dall’inizio della Rivolu- zione Industriale, la concentrazione atmosferica dell’anidride carbonica è aumentata del 30% circa, la concentrazione del gas metano è più che rad- doppiata e la concentrazione dell’ossido nitroso (N2O) è cresciuta del 15%. Inoltre dati recenti indi- cano che le velocità di crescita delle concentrazioni di questi gas, anche se erano basse durante i pri- mi anni ’90, ora sono comparabili a quelle partico- larmente alte registrate negli anni ’80. Nei Paesi più sviluppati, i combustibili fossili utilizzati per le auto e i camion, per il riscaldamento negli edifici e per l’alimentazione delle numerose centrali ener- getiche sono responsabili in misura del 95% delle emissioni dell’anidride carbonica, del 20% di quel- le del metano e del 15% per quanto riguarda l’ossi- do nitroso (o protossido di azoto).L’aumento dello sfruttamento agricolo, le varie produzioni industriali e le attività minerarie contribuiscono ulteriormente per una buona fetta alle emissioni in atmosfera. Anche la deforestazione contribuisce ad aumenta- re la concentrazione di anidride carbonica nell’aria, infatti le piante sono in grado di ridurre la presenza della CO2 nell’aria attraverso l’organicazione me- diante il processo fotosintetico. Il danno è ancora più evidente se si pensa che nel corso degli incen- di intenzionali che colpiscono ogni anno le foreste tropicali viene emessa una quantità totale di anidri- de carbonica paragonabile a quella delle emissio- ni dell’intera Europa. URGENTE LA RIDUZIONE DELLA PRESSIONE SULLAMBIENTE DA PARTE DELLE ATTIVITÀ UMANE (80%) E DEI CONSUMI (20%) continua a pag.2 I Paesi che non rispettano gli obblighi di riduzionedi Kyoto. Norvegia (+7,7%) Italia (+9,9%) Giappone (+5,3%) Germania (-18,2%) Turchia (+95,1%) Spagna (+50,6%) Portogallo (+40%) Australia (+28,8) Finlandia (+13,2%) Regno Unito ( -15,1%) Francia (-3,5%) Stati Uniti (+14,4%) In questo momento di crisi profonda in forse la realizzazione dell’ambizioso obiettivo fissato da Obama di ridurre le emissioni di CO2 dell’80% entro il 2050 e del -20% previsto dall’Unione Europea per il 2020. ! "#$ ! " % "" & $ ’( ) * " %+ " " "" " * % ,- !$ "" "" .."( ! *,$ $ * . "" * . Dobbiamo inscrivere in noi una coscienza ecologica. Il conoscere il nostro legame consustanziale con la biosfera ci porta ad abbandonare il sogno prometeico del dominio dell’universo per alimentare,al contrario, l’aspirazione alla convivialitýÿ sulla Terra. Edgar Morin
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Insieme si puòFonti energetiche non inquinanti e cambiamento delle nostre abitudini divita sono le uniche chances che abbiamo per salvare il nostro Pianeta

I cambiamenti climatici rappresentano un pro-blema globale,ma ognuno può dare il propriocontributo personale, adottando alcuni semplicicomportamenti quotidiani che fanno la differen-za. E l’Enel a questo riguardo ha messo a di-sposizione degli studenti:

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Adottare uno style di vita

rispettoso dell’ambiente

il sito www.ecodieta.it, un sito dove ognuno puòsapere quante emissioni di CO2 sono legate adogni sua azione quotidiana e, soprattutto, come ri-durle senza eccessivi sforzi o sacrifici. L’obiettivo diquesta iniziativa di Enel nell’ambito del ProgettoAmbiente e Innovazione, è sensibilizzare cittadini econsumatori sulla necessità di ridurre le emissionidi anidride carbonica nell’atmosfera, ormai cono-sciuta da tutti come CO2, il gas ritenuto il principaleresponsabile dell’effetto serra e, quindi, dei cam-biamenti climatici.Come si legge nel comunicatostampa entrando nel sito www.ecodieta.it, si apri-ranno le porte di un appartamento virtuale: nellevarie stanze della casa si potranno simulare diver-se attività come lavarsi, cucinare, accendere o spe-gnere gli elettrodomestici. All’esterno della casa sipotranno invece utilizzare anche i diversi mezzi ditrasporto. Al primo ingresso il visitatore sarà invita-to a calcolare il livello medio di produzione di CO2 diuna sua giornata-tipo. E scoprirà, con molta sor-presa, che anche i suoi più piccoli gesti quotidianisono sufficienti a immettere nell’atmosfera centi-naia di chili l’anno di anidride carbonica’. Grazie aun pratico “ecocalcolatore”, messo a punto con lacollaborazione di AzzeroCO2 l’utente troverà tuttauna serie di indicazioni per ridurre del 20% la suaproduzione di CO2. Numerosi sono i suggerimenti

Utilizzare fontienergetiche non inquinanti

Tecnicamente vengono dette energie rinnovabili (oanche fonti di energia rinnovabile) quelle fonti dienergia non “esauribili” nella scala dei tempi“umani” o percepibili dall’uomo o dalla società.Rientrano in questo campo dunque: Energia solare(termica e fotovoltaica)- Energia eolica- Energiaidroelettrica- Energia del moto ondoso- Energiageotermica- gas: biomasse. Sono fonti di energiache possono permettere uno sviluppo sostenibileall’uomo, senza che si danneggi la natura e per untempo indeterminato.“Lo Sviluppo Sostenibile èuno sviluppo che offre servizi ambientali, sociali edeconomici di base a tutti i membri di una comunità,a misura d’uomo, senza minacciare l’operabilitàdei sistemi naturali, edificato e sociale da cuidipende la fornitura di tali servizi”.Ciò significa chele tre dimensioni economiche, sociali ed ambientalisono strettamente correlate, ed ogni intervento diprogrammazione deve tenere conto dellereciproche interrelazioni. Per favorire lo svilupposostenibile sono in atto molteplici attività ricollegabilisia alle politiche ambientali dei singoli stati e delleorganizzazioni sovranazionali sia a specifiche attivitàcollegate ai vari settori dell’ambiente naturale. Adesempio è stato creato e sottoscritto (1997) unaccordo internazionale noto come protocollo diKyoto, con il quale 118 nazioni del mondo si sonoimpegnate a ridurre le emissioni di gas serra perrimediare ai cambiamenti climatici in atto. Perraggiungere questi obiettivi si lavora su due vie:uno è il risparmio energetico attraversol’ottimizzazione sia nella fase di produzione chenegli usi finali (impianti, edifici e sistemi ad altaefficienza, nonchè educazione al consumoconsapevole), e l’altra è lo sviluppo delle fontirinnovabili di energia invece del consumomassiccio di combustibili

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L’80% dei gas serra è prodotto dalle imprese, men-tre il restante 20% è opera delle nostre abitudini divita. Lo dice l’Istat, che ha pubblicato i dati 1990-2006 relativi alla pressione sull’ambiente delle atti-vità umane e dei consumi. Dall’inizio della Rivolu-zione Industriale, la concentrazione atmosfericadell’anidride carbonica è aumentata del 30% circa,la concentrazione del gas metano è più che rad-doppiata e la concentrazione dell’ossido nitroso(N2O) è cresciuta del 15%. Inoltre dati recenti indi-cano che le velocità di crescita delle concentrazionidi questi gas, anche se erano basse durante i pri-mi anni ’90, ora sono comparabili a quelle partico-larmente alte registrate negli anni ’80. Nei Paesipiù sviluppati, i combustibili fossili utilizzati per leauto e i camion, per il riscaldamento negli edifici eper l’alimentazione delle numerose centrali ener-

getiche sono responsabili in misura del 95% delleemissioni dell’anidride carbonica, del 20% di quel-le del metano e del 15% per quanto riguarda l’ossi-do nitroso (o protossido di azoto).L’aumento dellosfruttamento agricolo, le varie produzioni industrialie le attività minerarie contribuiscono ulteriormenteper una buona fetta alle emissioni in atmosfera.Anche la deforestazione contribuisce ad aumenta-re la concentrazione di anidride carbonica nell’aria,infatti le piante sono in grado di ridurre la presenzadella CO2 nell’aria attraverso l’organicazione me-diante il processo fotosintetico. Il danno è ancorapiù evidente se si pensa che nel corso degli incen-di intenzionali che colpiscono ogni anno le forestetropicali viene emessa una quantità totale di anidri-de carbonica paragonabile a quella delle emissio-ni dell’intera Europa.

URGENTE LA RIDUZIONE DELLA PRESSIONE SULL’AMBIENTE DA PARTE DELLE ATTIVITÀ UMANE (80%) E DEI CONSUMI (20%)

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I Paesi che non rispettano gliobblighi di riduzionedi Kyoto.

Norvegia (+7,7%)

Italia (+9,9%)

Giappone (+5,3%)

Germania (-18,2%)

Turchia (+95,1%)

Spagna (+50,6%)

Portogallo (+40%)

Australia (+28,8)

Finlandia (+13,2%)

Regno Unito ( -15,1%)

Francia (-3,5%)

Stati Uniti (+14,4%)

In questo momento di crisi profonda in forse la realizzazione dell’ambizioso obiettivo fissato da Obama diridurre le emissioni di CO2 dell’80% entro il 2050 e del -20% previsto dall’Unione Europea per il 2020.

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Dobbiamo inscrivere in noiuna coscienza ecologica. Ilconoscere il nostro legame

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continua dalla prima pagina.utili, che spesso permettono anche di risparmiareoltre che di ridurre le emissioni nell’ambiente.√√√√ Una riduzione del termostato di appena ungrado, da 21 a 20, può evitare fino a 300 kg di CO2l’anno.√√√√ All’opposto la regola vale per i condiziona-tori: spegnendoli per quattro ore al giorno per i quat-tro mesi estivi si risparmiano oltre 300 Kg di CO2all’anno.√√√√ Anche lavandosi i denti e radendosi si puòcontribuire alla salute del pianeta: chiudendo il ru-binetto tra un’operazione e l’altra il risparmio puòessere, rispettivamente, di quasi 50 e 25 kg di CO2l’anno.√√√√ Sostituire le tradizionali lampade a incan-descenza con lampadine fluorescenti a basso con-sumo.√√√√ Staccare l’alimentatore quando l’elettrodo-mestico è spento fa risparmiare sulla bolletta ecollaborare alla lotta contro il riscaldamento globa-le.√√√√ E’ inoltre ecologico, oltre che comodo, chie-dere di ricevere soltanto via e-mail le bollette, ridu-cendo gli effetti di produzione, stampa e consegne.Ogni bolletta, infatti; determina circa 145 grammi dianidride carbonica.√√√√ Eliminando 4 buste di plastica alla settima-na, per sostituirle con buste biodegrabili, si rispar-miano 88 kg di CO2.√√√√ Se si lasciano raffreddare fuori dal frigo icibi appena cucinati, per poi riporli all’interno solodopo che si sono raffreddati naturalmente, il rispar-mio di CO2 è di altri 6 kg.

√√√√ Se si usa la bici anziché l’auto ogni giornoper 4 chilometri, si alleggerisce l’aria di altri 240 kgdi anidride carbonica all’anno.√√√√ Un altro consiglio per evitare gli sprechi dicarta è di limitarsi a stampare il necessario: perogni kg di carta che si evita di stampare si rispar-miano infatti 1,7 kg di CO2.√√√√ Al momento dell’acquisto di un elettrodo-mestico, scegliere quelli efficienti di classe A+, ingrado di garantire un risparmio di ben 380 kWh,pari a una riduzione di oltre 210 kg di CO2 l’annoper elettrodomestico.√√√√ Quando poi si utilizza la lavatrice e/o la lava-stoviglie a pieno carico, si riducono le emissioni dianidride carbonica in atmosfera, fino a 45 kg diCO2 l’anno.√√√√ Un buon isolamento termico di pavimenti,tetto e pareti, può evitare 630 kg di CO2 l’anno.√√√√ Inoltre, per fronteggiare la dispersione dicalore in un appartamento, è bene sostituire le vec-chie finestre con serramenti nuovi e doppi vetri, datoche le finestre costituiscono il punto dove si verificala maggiore dispersione di calore in un apparta-mento. Così facendo, si riducono del 70% le di-spersioni termiche evitando fino a 350 kg di CO2l’anno.√√√√ Al momento dell’acquisto di bottiglie PEToccorre scegliere le confezioni grandi, che permet-tono di risparmiare emissioni. Infatti, se invece ditre bottigliette da 0,5 litri si compra una bottiglia gran-de da 1,5 litri, si evitano circa 4,5 kg di CO2 all’annoper ogni litro e mezzo d’acqua che si consuma. Sesi condivide l’auto con gli amici o i colleghi (carpooling) per fare gli stessi spostamenti, si eviteran-no fino a 1200 kg di CO2 l’anno.

Impiegare l’ elettricità in modo corretto ha molteplici vantaggi. Ridurre glisprechi, infatti, non vuol dire solo spendere meno, ma anche gestire meglioimpianti e macchinari, quindi produrre in modo più efficiente, o almenoimpiegare in modo più consapevole, una risorsa preziosa come l’ energia.

� Limitiamo l’uso dei detersivi e spray: Perpulire e disinfettare i pavimenti e’ sufficiente l’acquacalda.Per aumentare il potere disinfettante,possiamo aggiungere in mezzo secchio di acquacalda due cucchiai di aceto e un cucchiaio disale.Per i vetri utilizzare gli appositi Panni inmicrofibra per vetrI: e’ sufficiente bagnarli, strizzarlie passarli sui vetri senza alcun detersivo. Pulisconoin modo eccellente e durano una vita.� Se teniamo i panni in ammollo tutta la nottein acqua, sara’ sufficiente pochissimo sapone eun programma di lavaggio piu’ veloce, Al postodell’ammorbidente, proviamo ad usare un bicchieread usare un bicchiere di aceto bianco all’ultimorisciacquo. Per il lavaggio a mano utilizziamosapone di Marsiglia che e’ biodegradabile al 100%e non fa male alla nostra pelle. Le macchie di grassovanno subito trattate con borotalco o lievito in polvereche assorbono il grasso.L’aceto bianco fa diventarepuliti i colli sporchi delle camice.� Qualsiasi tipo di riscaldamento utilizziamo,legna, gasolio, metano, e’ piu’ o meno inquinantee contribuisce a rendere l’aria meno respirabile.Quindi cerchiamo di moderarne l’uso, per quanto

possibile, In inverno non cerchiamo di creare unambiente tropicale nella nostra casa, cosi’ comenon e’ saggio ricreare un ambiente polare in estate.Di fondamentale importanza e’ la coibentazionedegli ambienti,possibilmente con materiali naturale. ����������� Tenete spenti gli apparecchi che nonutilizzate. Stampate e fotocopiate i fogli sia su unlato che sull’altro.� Riutilizzate parte di fogli usati per appunti.Anche se non pagate voi le bollette lo sprecoenergetico fa male a tutta la collettivita’.����������� GUIDARE MENO NON SIGNIFICA STARE ACASA. Unire le commissioni che dovete fare in ununico viaggio. Condividere il viaggio in macchinacon altri. Andare a piedi o in bicicletta quandopossibile. Prendere l’autobus. Acceleraregradualmente.Rispettare i limiti divelocita’.Mantenere le gomme giustamente gonfie.������������ Usiamo piu’ volte lo stesso sacchetto diplastica. Facciamo la raccolta differenziata ericicliamo. Carta, plastica, vetro e metallo

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OVVERO IL RAGGIUNGIMENTO DEL 20 PER CENTO DELLA PRODUZIONE ENERGETICA DA FONTI RINNOVABILI, ILMIGLIORAMENTO DEL 20 PER CENTO DELL’EFFICIENZA E UN TAGLIO DEL 20 PER CENTO NELLE EMISSIONI DI

ANIDRIDE CARBONICA. TRAGUARDI DA RAGGIUNGERE TUTTI ENTRO LA DATA DEL 2020.Via libera dal collegio dei commissari della Com-missione europea al piano dell’Unione per contra-stare i cambiamenti climatici. Si tratta di un pac-chetto di proposte legislative sulle quali il consiglioUe aveva giù trovato l’intesa nel marzo dello scorsoanno, fissando gli obiettivi sintetizzati con la sigla“20-20-20”. Ovvero il raggiungimento del 20 percento della produzione energetica da fonti rinnova-bili, il miglioramento del 20 per cento dell’efficienzae un taglio del 20 per cento nelle emissioni di ani-dride carbonica. Traguardi da raggiungere tutti en-tro la data del 2020. Per quanto riguarda l’Italia,dovrà tagliare il 13% di emissioni di C02 nei settorinon inclusi nel sistema di scambio di emissioni(Ets) e dovrà aumentare del 17% i consumi ener-getici da fonti rinnovabili entro il 2020, rispetto ailivelli del 2005. Ora i commissari hanno definitomeglio quegli obiettivi, articolandoli in cinque diffe-renti normative alle quali verrà aggiunto un docu-mento sugli aiuti di Stato. Oltre che al vaglio delParlamento europeo, il documento dovrà passarel’esame degli Stati membri. Bruxelles spera di ap-provare le misure entro il 2008, ma il CommissarioBarroso ha già detto di aspettarsi “negoziati difficili”.Un’anticipazione della durezza dello scontro che siconsumerà in sede europea è stato possibile os-servarlo recentemente in occasione della discus-sione della normativa per la riduzione delle emis-sioni di CO2 da imporre alle case automobilistichenella produzione di nuove vetture. Il pacchetto per lalotta ai cambiamenti climatici dell’Unione, oltre agliobiettivi del 20-20-20 prevede anche un aumentodella quota di utilizzo di biocarburanti nel settore deitrasporti del 10 per cento. Fonti di energia rinnova-bili riceve sempre più importanza nelle attività diricerca e sviluppo nella maggior parte dei paesi ditutto il mondo, al giorno d’oggi. Fonti energeticherinnovabili è una energia che può essere ricavatoda un non-esaurimento delle fonti energetiche e disolito non inquinante dei combustibili fossili a diffe-renza di fonti di energia. Esempi di tali fonti energe-tiche rinnovabili;

1. Energia solare

2. Energia eolica

3. Onde oceaniche

4. Idrogeno

6. Hydro (acqua in una diga)

D’altro canto, gli esempi di fonti energetichenon rinnovabili sono come i combustibil ifossili,

1. Olio

2. GAS NATURALE

3. Carbone

Uranio è considerato come non rinnovabilifonte di energia ma non è un combustibilefossile.

Perché vogliamo fonti di energia rinnovabili?La risposta è semplice. Perché è rinnovabilein modo che esso non deplezione anche perun lungo periodo di tempo che stiamo usando,a differenza dei combustibili fossili, comepetrolio, che presto deplezione una voltaabbiamo già consumato l’olio in riserve dipetrolio e delle fonti di tutto il mondo. Vi è una

proiezione che in anno 2020, il mondo hagià consumato quasi la metà del petroliomondiale non assumere ulteriori scoperte digiacimenti di petrolio ha registrato progressi.Le seguenti sono le ragioni per le fontienergetiche r innovabili è meglio dicombustibili fossili;

1. Esso è rinnovabile e non deplezione.

2. È pulito e non inquinante, a differenza deicombustibili fossili che emettono pericoloseidrocarburi in aria dopo che si è bruciato.

3. Può essere disponibili localmente, adifferenza dei combustibili fossili che sonodisponibili solo in alcuni paesi, che ha riservedi petrolio. Di conseguenza, il costodell’energia non è controllata dalla situazioneeconomica e politica di altri paesi che sonocoinvolgere nella fornitura di petrolio.

4. Una volta che le fonti di energia rinnovabiliimpianti di produzione è statocompletamente stabilito e gli investimentisono già stati recuperati, il costo dell’energiasarà in meno r ispetto al costo deicombustibili foss ili, perché le font i èabbondante ed è gratuito.

Naturalmente, le energie rinnovabili ha alcunisvantaggi. Che è il motivo per cui i progressidel suo sviluppo non è così veloce come losviluppo nella prospezione di combustibilifossili. Qui di seguito sono elencati alcunidi questi svantaggi.

1. La ricerca e lo sviluppo non garantisce unprodotto utilizzabile, come la ricerca sulmodo di estrarre idrogeno da acqua ad uncosto ridotto.

2. L’investimento per la conversione dellefonti di energia rinnovabili per una formautilizzabile come energia elettr ica èrelat ivamente molto più alt i di quelli diinvestimento per la costruzione di impiantiche genera energia elettr ica mediantecarbone o gasolio. Pannelli solari e impiantieolici, ad esempio richiedono milioni di dollarisolo per la generazione di 1 Megawatt dienergia elettrica.

3. La qualità della produzione di energia è lamaggior parte del tempo non compatibile conl’attuale e la tecnologia esistente. L’energiaelettrica ad esempio necessità di disporredi una costante tensione entità e lafrequenza di uscita, ma il vento di energiaelettrica alimentati generatore non ha entitàe la costante frequenza a causa dellaintermittente colpo di vento. C’è anchequalche dubbio se un coco-gasolio, etanolo,e l’idrogeno può essere utilizzato in auto cheè stato progettato per essere eseguitoutilizzando diesel o benzina. 4. La mancanzadi consapevolezza delle persone e disostegno da parte del governo scaglionatiulteriormente lo sviluppo. Tuttavia, a causadella necessità di passare dai combustibilifossili alle fonti di energia rinnovabili, nonimporta quanto grande e alto le barriere sono,per il suo sviluppo, non abbiamo scelta, maa spezzare.

0�� �� "������ ������ Il fabbisogno di energia nel mondo cresce in modoesponenziale ed è destinato, pur con tutti gliaccorgimenti volti a migliorare l’efficienza dell’utilizzofinale, ad aumentare.La principale fonte energeticautilizzata attualmente sono i combustibili fossili, ilrisultato di un lungo processo (milioni di anni) didecomposizione della sostanza organica inparticolari condizioni fisiche e chimiche. Si trattaquindi di una risorsalimitata e nonrinnovabile nel breveperiodo.I giacimentidi combustibilifossili sono uno deipiù importantiserbatoi di carboniodel pianeta, dovesono immagazzinati12.000 miliardi ditonnellate dicarbonio.Ogni voltache un combustibilefossile viene estrattoe bruciato per produrre energia, si estrae carboniodal sottosuolo e lo si immette nell’atmosfera sottoforma di anidride carbonica.L’anidride carbonica èuno dei principali responsabili dell’effetto serra, chesta provocando l’innalzamento della temperaturadel pianeta. Di conseguenza, il ricorso a fontienergetiche rinnovabili è sempre più una sceltanon solo politica ma etica. Fra gli impegni presi insede internazionale in tema di salvaguardiadell’ambiente, l’Italia ha posto come obiettivo per il2010 che il 25% dell’energia elettrica lorda sia

Per biomassa si intende ogni sostanza organica derivantedirettamente o indirettamente dalla fotosintesiclorofilliana.Mediante questo processo le piante assorbonodall’ambiente circostante anidride carbonica (CO2) e acqua,quindi le trasformano, con l’apporto dell’energia solare e disostanze nutrienti presenti nel terreno, in materiale organicoutile alla propria crescita.L’anidride carbonica emessa dagliimpianti termoelettrici alimentati a biomasse è la stessa cheviene assorbita dai vegetali per produrre una quantità uguale dibiomassa. Nel ciclo energetico della biomassa, quindi, il bilanciodell’anidride carbonica è in equilibrio.

prodotta da fonti rinnovabili. Si tratta di un obiettivoche richiede sensibili sforzi, soprattutto se siconsidera che, nonostante gli impegni di Kyoto, nelnostro Paese le emissioni di CO2 sono aumentatenel l’ultimo decennio dell’ 8,7%, mentre la domandadi energia elettrica nello stesso periodo è aumentatadell’11%. Una delle alternative ai combustibili fossiliè la biomassa.La biomassa è una fonte energetica

p u l i t a ,compatibilecon l’ambientee che sirinnova ognianno. Infatti, lepiante perc r e s c e r ea s s o r b o n oa n i d r i d ec a r b o n i c adall’aria e latrasformano inlegno, foglie,radici, e così

via.Trasformando in energia la biomassa, il bilanciodell’anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera noncambia, perché si tratta dellla stessa quantità diCO2 utilizzata dalla pianta per crescere e produrrela parte di legno che è stato utilizzato. Inoltre, labiomassa è anche una delle poche fonti rinnovabiliche permettono contemporaneamente di ridurrel’effetto serra e generare occupazione, oltre astimolare la manutenzione del territorio.

La Conferenza mondiale sul clima 2009 di Cope-naghen, rappresenta l’ultima spiaggia per tutelaree salvagurdare IL PIANETA TERRA. In quella sedei Capi di Stato del mondo dovrànno siglare il nuovoaccordo successivo al Protocollo di Kyoto, in sca-denza nel 2012. Di poter raggiungere un accordoconsensuale ne è convinta sia la padrone di casaConnie Hedegaard:, premier danese, che tutti ipartecipanti. Hanno la responsabilità di raggiunge-re un accordo. Se non lo si fà adesso, non saràconseguito mai questo obiettivo. Questo è tra l’altroil motivo per cui il Summit di Copenaghen ha rice-vuto questo incarico: sono necessari sempre dadue a tre anni per mettere a punto i particolari di unaccordo. Proprio l’attuale crisi finanziaria è un unaragione in più per raggiungere un accordo sul post-Kyoto, in quanto così si contribuisce a creare nuoviposti di lavoro. L’insediamento del presidente Oba-ma le agevola sicuramente il raggiungimento diuna intesa. Da Washington provengono,infatti,segnali più incoraggianti rispetto al passato.Obama ha dichiarato apertamente che nella lottacontro la crisi finanziaria egli intende integrare an-che l’efficienza energetica e le energie rinnovabili.Oggi è quindi molto più probabile che anche gliUSA aderiscano al futuro accordo. Questi segnalipolitici provenienti da Washington hanno quindiprodotto nuove dinamiche sullo scacchiere inter-nazionale. Bill Clinton, anch’egli presidente demo-cratico, aveva sottoscritto il Protocollo di Kyoto, mapoi non lo aveva fatto ratificare. AWashington, oggi,tutti sono consapevoli di questo precedente stori-co. Il team di Obama è già in contatto con le oppor-tune controparti all’interno del Congresso, proprioal fine di evitare che questa dinamica si ripeta. An-

che i paesi emergenti come Cina e India aderiran-no a una regolamentazione vincolante sul clima.Quando nel 1997 fu sottoscritto il Protocollo di Kyo-to, le nazioni industrializzate emettevano due terzidei gas serra. Nel frattempo, i paesi emergenti han-no già raggiunto una quota del 50%, ed entro il2020 saranno già a due terzi. Appare quindi eviden-te quanto sia importante il loro coinvolgimento. Ipaesi industrializzati devono fare il primo passo esicuramente devono profondere gli sforzi maggio-ri. Essenziale che la Cina aderisca all’accordo per-chè la forte crescita del paese è legata a doppio filoai problemi ambientali, in quanto incrementa il con-sumo energetico. E nonostante la crisi finanziaria,la Cina si trova ancora in una fase di crescita. Diconseguenza, la Cina deve fare sicuramente qual-cosa per migliorare l’efficienza energetica e la per-centuale di energie rinnovabili. La Conferenza do-vrà indicare gli obiettivi per la riduzione delle emis-sioni di gas serra, nonchè individuare meccanismifinanziari innovativi, affinché il futuro accordo sul cli-ma sia sostenibile anche sotto il punto di vista eco-nomico. Questo aspetto è importante per far sì cheall’accordo aderiscano anche i più piccoli stati in-sulari. I paesi industrializzati devono mettere sulpiatto della bilancia risorse finanziarie maggiori. Edè necessario anche un processo più rapido di tra-sferimento tecnologico. I paesi industrializzati sonoquindi chiamati a condividere con gli altri il loro know-how in termini sia di pianificazione che di singoletecnologie. È inoltre necessario un prezzo equo perle emissioni di anidride carbonica. L’UE disponegià di un mercato delle emissioni (“emission tra-ding”), il Giappone lo introdurrà il prossimo anno, epresto potrebbe essere la volta degli USA.

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AcquaL’acqua c’è ma viene gestita

male, e gli sprechi complessivi ri-guardano il 50-60% delle risorse idri-che disponibili. La situazione di al-lerta richiede la massima attenzio-

ne da parte delle autorità pubbli-che e dei singoli cittadini.

COSA FARE?� Incentivare programmi dirisparmio idrico per i cittadini e perle aziende.� Rinnovare la rete idrica perevitare ingenti perdite di acqua (oggiil 35% del totale).� Limitare l’utilizzo dell’acquanell’agricoltura.

Scuola eformazione

Dal momento che l’EducazioneAmbientale ha come obiettivoquello di formare una nuova

coscienza del rapporto uomo/ambiente, la scuola rappresenta illuogo privilegiato per generare nei

giovani comportamenti piùcorretti, per essere in

armonia con l’ambientenaturale e sociale.

COSA FARE?�� -Creare programmi volti aformare una cultura ambientale. � -Utilizzare le nuove tecnologienella didattica dell’EducazioneAmbientale.

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Scienza e ricercaL’Italia deve ridurre l’impatto

ambientale delle proprie attivitàeconomiche. Ciò è possibile se,

insieme a una crescente coscienzaecologica e ad una legislazione

sempre più orientata al “verde”, sisviluppa una ricerca scientifica

a favore e in difesabdell’ambiente.

COSA FARE?� Riconoscere laresponsabilità umana negli attualisquilibri dell’ecosistema per avviareazioni individuali e collettive� Dare spazio nei processidecisionali, oltre che alla scienze ealla tecnologia, anche allequestioni etiche e sociali.��-Incrementare gli investimentia favore della ricerca.

�2 12

EnergiaDal punto di vista energetico, oggi

l’Italia dipende quasi totalmente dallefonti fossili (in particolare dal petrolio)e necessita di un sostanziale cam-biamento di rotta, per poter affian-

carsi da un sistema in progres-sivo esaurimento.

COSA FARE?� Incentivare programmi dirisparmio energetico per i cittadini eper le aziende.� -Abbandonare progressiva-mente la dipendenza da fonti fossilie sostituirle con energie “pulite”,solare ed eolica in particolare.

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Problema rifiutiI rifiuti rappresentano sicura-

mente il problema ambientale piùurgente da risolvere. Per affrontare

questa emergenza, è necessario cheogni cittadino riduca la produzione dirifiuti, attraverso comportamenti diconsumo eco-compatibili, ed è

fondamentale incrementare laraccolta differenziata.

COSA FARE?� Ridurre la produzione dei rifiutigrazie a un consumo piùconsapevole.� Incrementare la raccoltadifferenziata e il riciclo.

42

AgricolturaL’agricoltura sostenibile

deve rispondere a tre finalitàindissolubili - economia, sociale

ed ecologia - e orientare laproduzione in favore degli interessidei consumatori. Dal punto di vistaambientale, poi, deve rispettare

la normativa in vigore (PAC -Piano Agricolo

Comunitario).

COSA FARE?��Dare nuovo slancio al modelloagricolo italiano (produzioni tipiche ebiologiche). � Ridurre l’impiego di fertilizzanti efitofarmaci� contrastare i rischi diomologazione collegati a unadiffusione incontrollata degli OGM.�Privilegiare gli investimenti asostegno della qualità.

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Rischiidrogeologici

Gli eventi meteorologici sonoincontrollabili ma trovano fattori

aggravanti di rischio nell’inadeguatagestione e della scarsamanutenzione di alcuni elementiterritoriali. E’ proprio nella

manutenzione ordinaria delterritorio che si può

fare di più.

COSA FARE?� Rispettare i corsi d’acqua eagire con opere di difesa idraulica“naturali”.� Pianificare gli interventistudiando la morfologia del territorionel rispetto dell’ambiente.

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Aree protettePer favorire la conservazione

della natura, delle bio diversità edei processi ecologici, sono statecreate le “aree protette”, vere eproprie oasi dove flora e faunavivono indisturbate.In Italia

rappresentano oltre il 10% delterritorio.

COSA FARE?��Accelerare i progetti in corso.� Rendere protagoniste lecomunità locali e le forze sociali,integrando un piano di valorizzazionedelle attività umane legateall’ambiente.

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MareI controlli disposti dalle

amministrazioni locali sono inaumento e la prevenzione sta

portando i suoi rifiuti. Una situazioneincoraggiante ma non basta: in Italia

non esiste ancora un piano di gestioneintegrata del territorio-mare. Ciò crea

contraddizioni e non allontana irischi provati dalle imbarcazioni

potenzialmenteinquinanti.

COSA FARE?��Predisporre misure adeguateper ridurre l’apporto degli inquinanti. �Gestire i problemi legatiall’inquinamento del mare su scalaglobale

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CittàLe città sono il luogo in cui

vive ormai la maggioranza dellapopolazione, per questo sono il

luogo primo della sfida ecologica.E’ necessario mettere in campo

uno sforzo straordinario permigliorare il volto e risanare ilcorpo di tutti i nostri centri.

COSA FARE?� Potenziare il trasportocollettivo e limitare la circolazionedelle auto private.� Ampliare le aree pedonali e lepiste ciclabili.� Rilanciare gli incentivi fiscalialle ristrutturazioni edilizie perottimizzare il consumo energeticodegli edifici.� Promuovere la raccoltadifferenziata,� riconvertire i mezzi pubblici acombustibili meno inquinanti.

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10 validi motivi per invertire rottafonte www.sicurezzasud.it

Nel 2001, il Comitato Intergovernativo suiCambiamenti Climatici (IPCC, vincitore delNobel per la pace nel 2007) pubblicò unostudio sconvolgente in cui prevedeva che,se l’umanità non avesse cambiato rotta,entro la fine del secolo la temperatura globalesarebbe aumentata da un minimo di 1,4 aun massimo di 5,8 gradi. In questo libro Mark

Lynas, giornalista e attivista britannico, perla prima volta ci descrive, grado per grado,le conseguenze di un tale cambiamentoclimatico - apparentemente di poco conto -sulla Terra. E sulla vita di ognuno di noi. Ungrado in più: gran parte delle barriere corallinee dei ghiacciai scomparirebbero. Due gradi:l’arcipelago di Tuvalu, nell’oceano Pacifico,

verrebbe completamente sommerso. Tregradi: la maggior parte della forestaamazzonica verrebbe distrutta da incendi eperiodi di siccità; in Europa si avrebbero letemperature che attualmente si registranoin Medio Oriente e in Nord Africa. Quattrogradi: il livello degli oceani si innalzerebbe alpunto di distruggere paesi quali il Bangladesh

e l’Egitto e sommergere città come Venezia.Cinque gradi: milioni di persone sarebberocostrette a lasciare le aree in cui vivevanoperché ormai inabitabili, scatenando possibiliconflitti per il controllo delle ultime risorsepresenti sul pianeta. Ma con sei gradi in più,quasi tutte le forme di vita (compresa quellaumana) scomparirebbero.

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