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IlNuovoCorriere...numero 27 anno II - 1 euro di Roma e del Lazio MARTEDÌ 19 APRILE 2016...

Date post: 05-Dec-2020
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di Roma e del Lazio MARTEDÌ 19 APRILE 2016 numero 27 anno II - 1 euro Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il N on è azzardato, data l’incer- tezza nella quale ci si avvia a scegliere il successore di Ignazio Marino in Campidoglio, pensare che la campagna elettorale che ci porterà a giugno – il 5 il primo turno, il 19 il secondo – sarà senza esclusione di colpi. Per accedere al ballottaggio, i protagonisti - il can- didato del presidente del consiglio Renato Giachetti, il nome espresso dalla Rete per il M5S cioè Virginia Raggi e il “Mister X” del centrode- stra, che potrebbe anche essere la “Mamma d’Italia” Giorgia Meloni - saranno costretti a dare il massimo. A “rubarsi” gli elettori con ogni pro- messa. E, se come recita il vecchio adagio il buon giorno si vede dal mattino, potrebbe anche trattarsi di una campagna elettorale senza esclu- sione di colpi. Alludiamo ai “colpi bassi”, a quelli, come si dice nel pu- gilato, “sotto alla cintura”, cioè ai li- miti della regolarità. La posta in palio, infatti, è troppo alta per non indurre in tentazione: dei tre schie- ramenti maggiori, quello che non an- dasse al ballottaggio rischia infatti di scomparire, e di perdere tutta la quota di potere – lecito, ma anche il- lecito, come dimostra lo scandalo di Mafia Capitale – accumulato negli ultimi 25 anni. Il “ricambio” ai vertici del Campido- glio c’è già stato più volte in passato. Dal partito comunista alla democra- zia cristiana durante la prima Re- pubblica; e poi dai democratici di sinistra (nati dal PCI e da una parte della DC) al centrodestra berlusco- niano, e viceversa. Ma erano “pas- saggi delle consegne” che non prefiguravano un vero e proprio cam- biamento. Non rimettevano cioè in questione il sistema di cui destra e si- nistra erano espressione. Stavolta no. Stavolta, almeno nelle promesse, le cose sono diverse. Il M5S ha l’obiet- tivo dichiarato di spazzare via i par- titi come sono oggi, non più in sintonia con la gente comune. Non ci sarà nessun accordo con loro. Pren- dere o lasciare, tutto o niente. Il mo- vimento di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio lo dice chia- ramente: vuol fare piazza pulita della corruzione, leggi ad personam e malgoverno che sono una caratteri- stica dell’Italia politica degli ultimi decenni. E il grido “onestà” con il quale pochi giorni fa i militanti hanno dato l’estremo saluto a Casa- leggio, a Milano, è il loro programma di governo. Anche a livello comunale, soprattutto a Roma. Una campagna eleorale senza esclusione di colpi. E qualcuno giocherà sporco di Carlo Rebecchi «Io, candidato sindaco contro i cittadini» Miscio a pagina 4 RIENZI All’interno l’inserto di Sanità del Lazio È tempo di trattative segrete e di accordi da ragioniere. Vanno creati elenchi zeppi di nomi altisonanti e di sicuro appeal. A sinistra la corsa è in pieno svolgimento, ed ecco Piera Montalcini, nipote del premio Nobel, e Maria Fida Moro. Ma ci sono anche personaggi che continuano oscillare da uno schiera- mento all’altro come Umberto Croppi, e uomini “prestati” dal playmaker occulto Rutelli. A destra sono in ritardo, e sarà molto più complicato. ELETTORANDO Santoro a pagina 3 segue a pagina 4 segue a pagina 3 E ora è caccia aperta ai voti In lista chi ne garantisce di più L’ Idi, il prestigioso Istituto Der- mopatico dell'Immacolata, è an- cora nei guai. In realtà non ne è mai uscito del tutto, ma sem- brava aver trovato un minimo di equilibrio dopo le torbide vicende di questi anni, con la gestione della Fondazione Luigi Maria Monti guidata oggi da Francesco Rocca. Ora, improvvisamente, un brusco risveglio per tutti, ma soprattutto per operatori e dipendenti della struttura. Rocca ha parlato chiaro davanti alla Commissione politiche sociali e salute della Pisana: la Regione ci ha tagliato il budget del 25% rispetto a quanto accordato in precedenza. Idi è un Irccs privato religioso, non può soprav- vivere come quei sei ospedali pubblici dal defi- cit spaventoso che Zingaretti dovrebbe commissariare. Quindi con un simile scherzo ordito dalla cabina di regia regionale va neces- sariamente a fondo. Se una azienda sa di poter contare su un determinato budget per l'anno in corso, programma le sue attività secondo una strategia precisa, pianifica un business plan: se scopre improvvisamente che quel budget è stato ridimensionato di un quarto tutti i piani saltano, macchine ferme, cassa integrazione, li- cenziamenti. E' la situazione in cui si trova il di- rettore generale Rocca, buono o cattivo amministratore che sia. La sua gestione è total- mente estranea alla precedente, alle vicende giudiziarie, al commissariamento, alla messa al- l'asta con conseguente acquisto, nell’aprile 2015, proprio da parte della Fondazione. L'Idi non produce bene materiali, produce servizi per la collettività, produce salute, produce cure specialistiche per malati particolari. E il diktat della Regione comporta conseguenze disa- strose: riduzione delle attività sanitarie e taglio di circa duecento dipendenti su mille. Secondo la Fondazione, il taglio del budget è stato para- metrato sui volumi di attività dell’anno 2014. Questo valore, come rilevato da Rocca, è però del tutto fuorviante, in quanto si riferisce pro- prio al periodo in cui la struttura non era pie- namente funzionante e le attività risultavano parecchio ridotte rispetto agli standard, a causa della procedura di aggiudicazione in corso. Di conseguenza, secondo Rocca, se gli importi “decurtati” fossero confermati anche per il 2016, non potrebbero essere garantiti né gli at- tuali livelli di servizi resi, né tantomeno quelli occupazionali. E adesso? Gli uomini di Zinga- retti eccepiscono, si spiegano, prendono tempo, lasciano porte aperte. Diamo nome e cognome, Regione non è un concetto astratto: a quella au- dizione, per la direzione regionale Politiche so- ciali e salute erano presenti il dirigente dell’area “Autorizzazione e accreditamento”, Giorgio Spunticchia, e il dirigente dell’area “Livelli massimi di finanziamento delle attività sanita- rie”, Emidio Di Virgilio. Ed è emerso che i bud- get ad oggi riconosciuti alle strutture private devono intendersi provvisori (e calcolati in do- dicesimi rispetto a quanto accordato lo scorso anno), in attesa dell’approvazione, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze, dei nuovi Programmi operativi 2016-18. Ma al- lora la partita è ancora aperta, c'è solo da stabi- lire il prezzo del riscatto. E chi ha più padrini ai piani alti si può salvare. Per l'Idi garantisce an- cora il Vaticano? Reporter Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 27 ANNOII MARTEDÌ19 APRILE2016 L’Idi è di nuovo nei guai ma la partita non è persa EDITORIALE SAN GIOVANNI Allora è chiaro, la colpa è tutta dei direttori generali a pagina 8 a pagina 9 Quando tecnologia, efficienza e umanità, fanno la differenza tra la vita e la morte I furbei della Pisana e i guai di Melilli PRIMO PIANO D istratti dalla campagna elettorale ci stiamo perdendo uno spettacolo politico di un certo interesse che riguarda la Regione. E sarebbe ora che qualcuno cominciasse ad oc- cuparsene seriamente, perché le cose non vanno affatto bene. Non si tratta di ruberie, di spese pazze, per fortuna, ma i problemi da quella parte non mancano e i “furbetti” nemmeno. Per- ché la Pisana è talmente bloccata da mettere in imbarazzo il governatore Zingaretti e da far infuriare il segretario regionale del Pd (si voglia o non voglia ancora il partito egemone, il padrone di quasi tutto) Fabio Melilli? Perché la Giunta pare ripiegata su se stessa, praticamente priva di vita e di iniziativa? Alzi la mano chi ricorda a memoria il nome di più di due assessori, ne sa citare i provvedimenti, raccontare l’attività. I riflettori sono tutti su Giachetti, sulla Raggi, su Marchini e sulla coppia Meloni- Bertolaso, con qualche digressione sulle mosse del commissario Tronca e sugli sviluppi perversi e sconcertanti dell’ultima Affittopoli. Eppure negli angoli bui del palcoscenico politico si sviluppano altre storie, non meno importanti per il presente e il futuro della capitale e della Regione. Storie inquietanti. La Giunta è praticamente solo Zingaretti, che sembra aver messo la sordina all’attività degli altri. Che magari fanno, produ- cono, ma in un incredibile silenzio-stampa. Il governatore si occupa in prima persona della Sanità (70% del bilancio regionale), che consente il controllo del territorio e dalla quale tutto discende, interessi politici, clientele, poltrone. La Giunta produce poco, di molti assessori si sono perse le tracce, il Consiglio regionale non brilla per vivacità. Ma soprauo i consiglieri sembrano avere altro per la testa. Nel 2016 una volta su quaro le sedute sono saltate per mancanza del numero legale. In sostanza non si riesce a lavorare, in molti firmano (per evitare la multa) e se ne vanno per i fai propri. Procedere così è difficile e il problema è politico. Qualcuno rema contro? La responsabilità politica dei lavori d’aula è della maggioranza, quindi del Pd. Il segretario generale è furibondo, il governatore Zingarei mostra una distraa “preoccupazione”. Meno se ne parla meglio è
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Page 1: IlNuovoCorriere...numero 27 anno II - 1 euro di Roma e del Lazio MARTEDÌ 19 APRILE 2016 IlNuovoCorriere N on è azzardato, data l’incer-tezza nella quale ci si avvia a scegliere

di Roma e del Lazio MARTEDÌ 19 APRILE 2016numero 27 anno II - 1 euro

IlNuovoCorriereNuovoCorriereIl

Non è azzardato, data l’incer-tezza nella quale ci si avviaa scegliere il successore di

Ignazio Marino in Campidoglio,pensare che la campagna elettoraleche ci porterà a giugno – il 5 il primoturno, il 19 il secondo – sarà senzaesclusione di colpi. Per accedere alballottaggio, i protagonisti - il can-didato del presidente del consiglioRenato Giachetti, il nome espressodalla Rete per il M5S cioè VirginiaRaggi e il “Mister X” del centrode-stra, che potrebbe anche essere la“Mamma d’Italia” Giorgia Meloni -saranno costretti a dare il massimo.A “rubarsi” gli elettori con ogni pro-messa. E, se come recita il vecchioadagio il buon giorno si vede dalmattino, potrebbe anche trattarsi diuna campagna elettorale senza esclu-sione di colpi. Alludiamo ai “colpibassi”, a quelli, come si dice nel pu-gilato, “sotto alla cintura”, cioè ai li-miti della regolarità. La posta inpalio, infatti, è troppo alta per nonindurre in tentazione: dei tre schie-ramenti maggiori, quello che non an-dasse al ballottaggio rischia infatti discomparire, e di perdere tutta laquota di potere – lecito, ma anche il-lecito, come dimostra lo scandalo diMafia Capitale – accumulato negliultimi 25 anni.Il “ricambio” ai vertici del Campido-glio c’è già stato più volte in passato.Dal partito comunista alla democra-zia cristiana durante la prima Re-pubblica; e poi dai democratici disinistra (nati dal PCI e da una partedella DC) al centrodestra berlusco-niano, e viceversa. Ma erano “pas-saggi delle consegne” che nonprefiguravano un vero e proprio cam-biamento. Non rimettevano cioè inquestione il sistema di cui destra e si-nistra erano espressione. Stavolta no.Stavolta, almeno nelle promesse, lecose sono diverse. Il M5S ha l’obiet-tivo dichiarato di spazzare via i par-titi come sono oggi, non più insintonia con la gente comune. Non cisarà nessun accordo con loro. Pren-dere o lasciare, tutto o niente. Il mo-vimento di Beppe Grillo eGianroberto Casaleggio lo dice chia-ramente: vuol fare piazza pulitadella corruzione, leggi ad personame malgoverno che sono una caratteri-stica dell’Italia politica degli ultimidecenni. E il grido “onestà” con ilquale pochi giorni fa i militantihanno dato l’estremo saluto a Casa-leggio, a Milano, è il loro programmadi governo. Anche a livello comunale,soprattutto a Roma.

Una campagnaelettorale

senza esclusionedi colpi. E qualcuno

giocherà sporcodi Carlo Rebecchi

«Io, candidato sindaco contro i cittadini»

Miscio a pagina 4

RIENZI All’internol’inserto di SanitàdelLazio

Ètempo di trattative segrete e di accordi da ragioniere. Vannocreati elenchi zeppi di nomi altisonanti e di sicuro appeal.A sinistra la corsa è in pieno svolgimento, ed ecco Piera

Montalcini, nipote del premio Nobel, e Maria Fida Moro. Ma cisono anche personaggi che continuano oscillare da uno schiera-mento all’altro come Umberto Croppi, e uomini “prestati” dalplaymaker occulto Rutelli. A destra sono in ritardo, e sarà moltopiù complicato.

ELETTORANDO

Santoro a pagina 3

segue a pagina 4

segue a pagina 3

E ora è caccia aperta ai votiIn lista chi ne garantisce di più

L’ Idi, il prestigioso Istituto Der-mopatico dell'Immacolata, è an-cora nei guai. In realtà non ne èmai uscito del tutto, ma sem-brava aver trovato un minimo di

equilibrio dopo le torbide vicende di questianni, con la gestione della Fondazione LuigiMaria Monti guidata oggi da Francesco Rocca.Ora, improvvisamente, un brusco risveglio pertutti, ma soprattutto per operatori e dipendentidella struttura. Rocca ha parlato chiaro davantialla Commissione politiche sociali e salute dellaPisana: la Regione ci ha tagliato il budget del25% rispetto a quanto accordato in precedenza.Idi è un Irccs privato religioso, non può soprav-vivere come quei sei ospedali pubblici dal defi-cit spaventoso che Zingaretti dovrebbecommissariare. Quindi con un simile scherzo

ordito dalla cabina di regia regionale va neces-sariamente a fondo. Se una azienda sa di potercontare su un determinato budget per l'anno incorso, programma le sue attività secondo unastrategia precisa, pianifica un business plan: sescopre improvvisamente che quel budget èstato ridimensionato di un quarto tutti i pianisaltano, macchine ferme, cassa integrazione, li-cenziamenti. E' la situazione in cui si trova il di-rettore generale Rocca, buono o cattivoamministratore che sia. La sua gestione è total-mente estranea alla precedente, alle vicendegiudiziarie, al commissariamento, alla messa al-l'asta con conseguente acquisto, nell’aprile2015, proprio da parte della Fondazione. L'Idinon produce bene materiali, produce serviziper la collettività, produce salute, produce curespecialistiche per malati particolari. E il diktat

della Regione comporta conseguenze disa-strose: riduzione delle attività sanitarie e tagliodi circa duecento dipendenti su mille. Secondola Fondazione, il taglio del budget è stato para-metrato sui volumi di attività dell’anno 2014.Questo valore, come rilevato da Rocca, è peròdel tutto fuorviante, in quanto si riferisce pro-prio al periodo in cui la struttura non era pie-namente funzionante e le attività risultavanoparecchio ridotte rispetto agli standard, a causadella procedura di aggiudicazione in corso. Diconseguenza, secondo Rocca, se gli importi“decurtati” fossero confermati anche per il2016, non potrebbero essere garantiti né gli at-tuali livelli di servizi resi, né tantomeno quellioccupazionali. E adesso? Gli uomini di Zinga-retti eccepiscono, si spiegano, prendono tempo,lasciano porte aperte. Diamo nome e cognome,

Regione non è un concetto astratto: a quella au-dizione, per la direzione regionale Politiche so-ciali e salute erano presenti il dirigente dell’area“Autorizzazione e accreditamento”, GiorgioSpunticchia, e il dirigente dell’area “Livellimassimi di finanziamento delle attività sanita-rie”, Emidio Di Virgilio. Ed è emerso che i bud-get ad oggi riconosciuti alle strutture privatedevono intendersi provvisori (e calcolati in do-dicesimi rispetto a quanto accordato lo scorsoanno), in attesa dell’approvazione, di concertocon il ministero dell’Economia e delle Finanze,dei nuovi Programmi operativi 2016-18. Ma al-lora la partita è ancora aperta, c'è solo da stabi-lire il prezzo del riscatto. E chi ha più padrini aipiani alti si può salvare. Per l'Idi garantisce an-cora il Vaticano?

Reporter

LazioLazio

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anitàSSNUMERO 27 ANNO II MARTEDÌ 19 APRILE 2016

L’Idi è di nuovo nei guaima la partita non è persa

EDITORIALE

SAN GIOVANNI

Allora è chiaro, la colpa è tutta dei direttori generalia pagina 8

a pagina 9

Quando tecnologia, efficienza e umanità,fanno la differenza tra la vita e la morte

I furbetti della Pisana e i guai di Melilli

PRIMO PIANO

Distratti dalla campagna elettorale ci stiamo perdendo unospettacolo politico di un certo interesse che riguarda laRegione. E sarebbe ora che qualcuno cominciasse ad oc-cuparsene seriamente, perché le cose non vanno affattobene. Non si tratta di ruberie, di spese pazze, per fortuna,

ma i problemi da quella parte non mancano e i “furbetti” nemmeno. Per-ché la Pisana è talmente bloccata da mettere in imbarazzo il governatoreZingaretti e da far infuriare il segretario regionale del Pd (si voglia o nonvoglia ancora il partito egemone, il padrone di quasi tutto) Fabio Melilli?Perché la Giunta pare ripiegata su se stessa, praticamente priva di vita edi iniziativa? Alzi la mano chi ricorda a memoria il nome di più di dueassessori, ne sa citare i provvedimenti, raccontare l’attività. I riflettori

sono tutti su Giachetti, sulla Raggi, su Marchini e sulla coppia Meloni-Bertolaso, con qualche digressione sulle mosse del commissario Troncae sugli sviluppi perversi e sconcertanti dell’ultima Affittopoli. Eppurenegli angoli bui del palcoscenico politico si sviluppano altre storie, nonmeno importanti per il presente e il futuro della capitale e della Regione.Storie inquietanti. La Giunta è praticamente solo Zingaretti, che sembraaver messo la sordina all’attività degli altri. Che magari fanno, produ-cono, ma in un incredibile silenzio-stampa. Il governatore si occupa inprima persona della Sanità (70% del bilancio regionale), che consenteil controllo del territorio e dalla quale tutto discende, interessi politici,clientele, poltrone.

La Giunta produce poco, di molti assessori si sono perse le tracce, il Consiglio regionale non brillaper vivacità. Ma soprattutto i consiglieri sembrano avere altro per la testa. Nel 2016 una volta

su quattro le sedute sono saltate per mancanza del numero legale. In sostanza non si riesce a lavorare, in molti firmano (per evitare la multa) e se ne vanno per i fatti propri. Procedere così

è difficile e il problema è politico. Qualcuno rema contro? La responsabilità politica dei lavorid’aula è della maggioranza, quindi del Pd. Il segretario generale è furibondo, il governatore

Zingaretti mostra una distratta “preoccupazione”. Meno se ne parla meglio è

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martedì 19 aprile 2016 pagina 2PRIMO PIANO

SCENARI

Tronca - commissariostraordinario di unacittà sostanzialmentesalva dal fallimento soloper la generosità dei ro-

mani che ogni anno pagano 600 mi-lioni di tasse in più per evitarne ildefault - a giugno andrà via (forse acapo della Polizia, se Renzi concederàla nomina). Di sicuro - a chiunque ar-rivi al Campidoglio dopo il voto am-ministrativo - lascerà in eredità unfaldone di problemi risolti, o quanto-meno affrontati. Dagli sfratti agli interventi contro icenturioni, Tronca non si è fatto man-care nulla. Di scontenti del suo deci-sionismo tecnico ce ne sono. Ma forsesono molti di più (milioni?), quellisoddisfatti. I romani che non ne pote-vano più di finti gladiatori, veri fur-fanti. I romani che di sapere che ilristorantino alla moda pagava (?)qualche euro di affitto da anni per uncomune proprietario di immobilisenza alcuna accortezza. I romani chedi regalare quattrini a pioggia ai24mila dipendenti capitolini ne ave-vano le tasche piene.Tronca, come un ragioniere metico-

loso e un po' pedante si è messo allascrivania e uno ad uno ha affrontato iproblemi lasciati a fermentare diRoma. Forse non li ha risolti, molti re-steranno sul gobbone al politico cheuscirà dalle urne, però ha avuto il si-curo pregio di non seppellirli sotto lagestione ordinaria. Il commissariostraordinario si sarebbe potuto limi-tare a quella. E invece ha preso di pettoproblemi che stavano li da decenni. Bene o male? Cosa ha fatto Tronca. Lo

sapremo fra qual-che mese. Di sicuroha tolto al prossimosindaco, alla pros-sima consiliatura,l'alibi che i pro-blemi di Roma nonsi possono affron-tare. Spetterà allaprossima giunta in-dividuare un cam-mino per affrontarei prossimi capitolidella gestione - nes-suno nasconde,complessa - diRoma. La prima sfida peril prossimo sin-daco - e per farci

capire se sarà uno operativo o unamammoletta che si mette paura alprimo sciopero - sarà la gestione dellapratica "salario accessorio". Troncagiorni addietro ha firmato un "atto diindirizzo" per la Ragioneria del Co-mune perché si restituiscano al Te-soro i 340 milioni di salario accessorioerogati ai 23 mila dipendenti comunalitra il 2008 e il 2014. Anni addietro(con Marino) il ministero dell'Econo-mia ha giudicato illegittime queste

elargizioni a pioggia. Tronca - inveceche andare dai singoli dipendenti achiedere indietro gli anticipi non do-vuti - ha deciso di tagliare l'organico,mandare in pensione, mettere in mo-bilità i dipendenti. I sindacati - già conil dente avvelenato - hanno procla-mato uno sciopero per il 25 maggio,dunque pochi giorni prima del votodel 5 giugno. Dunque chiunque salirà come sindacoavrà subito una bella gatta da pelare.Però si teme che per evitare problemicon i dipendenti capitolini (e i loro fa-miliari che votano), tra i candidatiscatti la corsa a chi promette menotagli, di ritirare l'atto di indirizzo, in-somma di ri-seppellire la polvere sottoil tappeto della politica.Roma- come dimostrano gli ultimi de-

cenni fallimentari - non si gestisce,non si può gestire continuando ad in-seguire il consenso di quella o questaassociazioni, sindacato, consorteria.Bisogna decidere ed avere il coraggiodelle scelte impopolari. Peccato che icandidati sindaci (tutti, nessunoescluso), si guardino bene dal pronun-ciarsi in materia. E se a giugno - scrutinate le schede,fatta la giunta, divise le poltrone - vidiranno che Tronca e il suo atto di in-dirizzo sul salario accessorio è da riti-rare, allora significherà che la potentelobby di capitolini l'ha spuntata. E chetutte le altre lobby avranno gioco facilenei prossimi anni di consiliatura. Conil solo risultato di pagare 600 milionidi euro l'anno per pagare i buffi di po-litici e amministratori incapaci.

La bomba salario accessorioscoppierà a inizio giugno

Tronca ha emesso un atto di indirizzo per la Ragioneria del Comune per restituire al Tesoro i 340 milioni di salario accessorio erogati ai 23 mila dipendenti comunali tra il 2008 e il 2014, elargizioni che il ministero dell'Economia ha giudicato illegittime. Per trovare i soldi

il commissario straordinario ha indicato la strada: prepensionamenti e mobilità. Ma i sindacati non ci stanno e hanno proclamato uno sciopero per il 25 maggio, dunque pochi giorni prima del voto del 5 giugno. Cosa diranno i candidati? E cosa farà il prossimo sindaco?

di Leonardo Giocoli

AVVISIAVVISILEGALILEGALI

eeContrattiContrattiPubbliciPubblici

CONSORZIO PER LO SVILUPPO INDUSTRIALEROMA LATINA

AVVISO PUBBLICO

Si rende noto che con Deliberazioni del Consiglio di Amministrazione n. 14 del 08/02/2016 e n. 34del 21/03/2016 e successiva Determinazione della Direzione Generale n. 07 del 12/04/2016 è stataapprovata la Variante non Sostanziale al Piano Regolatore Territoriale - Agglomerato Industriale diCastel Romano (Comune di Roma), ai sensi dei disposti delle Legge Regionale del 29/05/1997 n.13, Legge Regionale del 22/12/1999 n. 38 e Legge Regionale del 31/07/2003 n. 24.Il presente avviso, è pubblicato presso l’albo Pretorio di Roma Capitale nonché sull’albo Pretorioconsortile, dal 19/04/2016 al 19/05/2016. La Variante non sostanziale è altresì in libera visione sulsito consortile e presso gli uffici in Latina Scalo – Via Carrara 12/A, previo appuntamento, nei giorniLunedi e Giovedì dalle ore 9:00 alle ore 12:00 ed il Martedì dalle ore 15:30 alle ore 17:30 ed è pos-sibile acquisirne copia completa, ovvero estrarne fotocopia per stralci, al prezzo del costo di ripro-duzione e diritti di segreteria di cui al “Regolamento sul diritto di accesso” L. 241/90 e s.m.i.Eventuali osservazioni alla Variante non sostanziale, redatte su carta legale da parte degli aventititolo, dovranno pervenire al protocollo consortile, anche con recapito “a mano”, entro il termineperentorio delle ore 12:00 del 20/06/2016.

IL DIRETTORE GENERALE

Ing. Lorenzo Mangiapelo

CM

0228

LA POLITICA

Ese la rinascita del centrodestra pas-sasse attraverso la crescita e l'offertaculturale? Se un incubatore di buone

pratiche fosse il filo rosso che lega insieme,di nuovo insieme, le diverse anime di unoschieramento politico in frantumi? Un po'come fece Silvio Berlusconi nel 1994, in-somma. Con questo intento è nata a Romal'associazione “Il circolo di Fitzcarraldo” (dalcelebre capolavoro cinematografico di Wer-ner Herzog) dall'intuizione dell'avvocato pe-nalista Rodolfo Capozzi, candidato della listaMarchini alle comunali di Roma."La culturadeve rappresentare il substrato per la rina-scita del centrodestra soprattutto in questomomento in cui a Roma esistono tre candi-dati politici che non si parlano tra loro - haspiegato Rodolfo Capozzi - invece di conver-gere sul civico Marchini più convincente evincente".

L'associazione, che vivrà esclusivamente diautofinanziamento rifiutando qualunque ap-porto derivante da partiti politici, ha tra isuoi obiettivi quello di sensibilizzare i citta-dini a problematiche sociali, politiche edeconomiche di livello locale, nazionale ed in-ternazionale, elaborare ed avanzare propo-ste agli enti ed istituzioni competenti perprevenire fenomeni di degrado urbanistico,illegalità diffusa e contrastare usi impropridel territorio a tutela dell'ambiente e dellasalute pubblica, agire al fine di migliorare laqualità della vita nella città di Roma e pro-muovere l'immagine di Roma Capitale in Ita-lia e nel mondo, favorire la partecipazioneattiva e consapevole dei cittadini alla vita po-litica e sociale dal Municipio territoriale diappartenenza, al Comune di Roma e a livellonazionale.

M.S.

Nasce a Roma “Il circolo di Fitzcarraldo”,la cultura per la rinascita del centrodestra

Francesco Paolo Tronca

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PRIMO PIANOmartedì 19 aprile 2016 pagina 3

La campagna elettoralenon è solo roba da sin-daci. Per la corsa al candi-dato che deve guidare ilCampidoglio, fatto il fron-

tman, o la frontwoman, bisogna tro-vare e creare la lista che ti spinge sulloscranno più alto del Colle Capitolino.Tra tensioni e possibili intese, lo sprintè quello di creare elenchi con nomi al-tisonanti o che siano portatori di voti.La capolista Pd dovrebbe essere PieraMontalcini, nipote del premio NobelRita. Che dalla squadra civica di Ro-berto Giachetti ha iniziato la sua mi-grazione verso quella democratica. Altro profilo civico a cui si guarda conattenzione è quello di Cristiano Da-voli: sotto le luci della ribalta con la suaassociazione Tappami, che in giro perRoma sta coprendo tutte le voraginicittadine. In realtà Davoli tanto civiconon è. Si occupa di comunicazione, so-prattutto per i dem romani, in collabo-razione con la moglie di FabrizioPanecaldo: big del partito che ha de-ciso di non ricandidarsi. Come AthosDe Luca, due consiglieri uscenti. A di-sposizione Estella Marino, l’assessoreall’Ambiente che fino all’ultimo ha di-feso il sindaco Marino prima della ca-duta e che sembrava potesse candidarsicome primo cittadino a sinistra del Pd.

Sempre tra i civici confermata MariaPia Moro, la figlia dello statista Dc as-sassinato dalle Br correrà con PiùRoma. Umberto Croppi, ex assessorealla Cultura e tra gli artefici della vitto-ria di Alemanno al ballottaggio del2008, sosterrà Giachetti. Nel team dei“senza partito” anche Gianfranco Ma-scia, che dal Popolo Viola è passato aiVerdi e ha partecipato alle primarie dimarzo. Insieme a lui ci sarà anche

l’uscente radicale Riccardo Magi.Giammarco Palmieri, minisindaco delV Municipio, dopo il passo indietroper il terzo mandato, dovrebbe rinun-ciare anche all’aula Giulio Cesare. De-cisione figlia del pattorutelliani-zingarettiani che ha chiuso ilquadro sulle circoscrizioni. Con l’exprimo cittadino Rutelli, per cui lavoròGiachetti nei primi anni Novanta, chedovrebbe fare la parte del leone per

chiudere la lista civica da affiancare aquella principale dei democrat capito-lini. Tanti riflettori puntati su MichelaDi Biase, moglie del ministro France-schini, che però dovrebbe correre peril suo partito.

Confermati tra gli uscenti ValentinaGrippo, Giulia Tempesta, Ilaria Pic-colo, Marco Palumbo, Valeria Baglio,Orlando Corsetti. Erica Battaglia.L’altra partita tra i dem è quella deiposti per gli assessori. A partire dal vi-cesindaco. Giachetti annuncia che ilquadro sarà chiuso il 21 maggio. Occhipuntati per il numero due su FedericaAngeli: giornalista di Ostia sottoscorta per i suoi articoli sulle organiz-zazioni mafiose del litorale. Un colpoalto dal punto di vista mediatico mache non convince tutti i maggiorentidel partito. Da una parte la necessità di riconfer-mare chi ha determinato la caduta diMarino, dall’altra l’esigenza di ripulirel’immagine del partito dopo Mafia Ca-pitale. E pescare anche nel bacino delM5S. Il Movimento che, nei sondaggi,continua a essere in vantaggio nono-stante la risalita di 2 punti percentualidi tutto la coalizione che sostiene Gia-chetti.A destra, invece, è ancora troppo pre-sto per parlare di lista. Con in campo4 nomi è evidente che la sfida siaquella di pesarsi in vista delle politi-che. Perché con l’Italicum in vigore civorrà un listone. E decidere chi far cor-rere per la Camera, dopo la soppres-sione del Senato elettivo che riduce iposti disponibili, sarà una battaglia piùlunga di questa per il Campidoglio.

di Giovanni Santoro

Sopra Roberto Giachetti; a sinistra in alto Umberto Croppi e sotto Piera Montalcini

I CANDIDATI SINDACI NON BASTANO, PER VINCERE SERVONO I “NUMERI”SCENARI

E ora caccia è aperta ai votiIn lista chi ne garantisce di più

E’ tempo di trattative segrete e di accordi da ragioniere. Vanno creati elenchi zeppi di nomi altisonanti e di sicuro appeal. A sinistra la corsa è in pieno svolgimento, ed ecco Piera Montalcini, nipote del premio Nobel, e Maria FidaMoro. Ma ci sono anche personaggi che continuano oscillare da uno schieramento all’altro come Umberto Croppi,

e uomini “prestati” dal playmaker occulto Rutelli. A destra sono in ritardo, e sarà molto più complicato

Per il “sistema” politico romano, in partico-lare per la sinistra postcomunista che go-verna salvo una breve parentesi la

Capitale da più di vent’anni, un autentico terre-moto. Ovvio che, davanti a un’eventualità del ge-nere, chi il potere lo ha, o lo condivide con chigoverna la Capitale, faccia di tutto per resistere aquella che è di fatto una “rivoluzione”, non vio-lenta e realizzata attraverso le urne. In un paesedove le aspirazioni e il voto dei cittadini vengonorispettati, la risposta di chi teme di essere riman-dato a casa sarebbe un programma di governodella città che si faccia carico delle loro esigenzeed aspirazioni. Che sono in estrema sintesi unacorretta gestione della cosa pubblica, un’ammini-strazione trasparente, la lotta contro la corru-zione. Cose in molti paesi ovvie, ma non scontatea Roma. Dove, nonostante sia già battaglia poli-tica da tempo, nessuno ha ancora messo mano adun programma che prospetti la soluzione deigrandi problemi che affliggono la Capitale. A si-

nistra perché il problema principale è stato finorala definizione delle liste che dovrebbero sostenereGiachetti. A destra per i contrasti tra Silvio Ber-lusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, inca-paci fino ad oggi di mettersi d’accordo su uncandidato; e anche perché Alfio Marchini, chepure una sua credibilità l’aveva, non si sta rive-lando fino ad oggi il Cavaliere Bianco capace diprendere la guida del centrodestra.Stando così le cose, il timore di molti è che per ten-tare di mettere fuori gioco gli avversari, centrode-stra e centrosinistra finiscano per ricorrere aqualche colpo “sotto la cintura”. Per l’Italia nonsarebbe una novità. E se il buon giorno si vede dalmattino, un comportamento del genere non è af-fatto da escludere. Qualcosa del genere c’è giàstato, ad opera della parte che sostiene il candi-dato del presidente del consiglio contro quello cheè il concorrente più temibile, il M5S. Il sito webdel quotidiano dei Ds, l’Unità, ha di fatto accu-sato la candidato grillina di antiche amicizie per

la destra, precisamente per Forza Italia. Sotto im-magini di una giovane donna che assomiglia aRaggi, scattate nel 2008 ad un comizio pro-ber-lusconiano, la scritta: “Secondo voi questa ra-gazza bruna che si sistema i capelli è un’alloraventinovenne Virginia Raggi? Difficile dirlo. Adognuno la sua risposta”. “Grazie per la pubbli-cità” la replica, e smentita, della Raggi. Evidentel’obiettivo di screditare la candidata grillina da-vanti all’elettorato grillino, particolarmente se-vero davanti a chi potrebbe essere tentato di“tenere il piede in due scarpe” o fosse sospettatodi essere il “cavallo di troia” di qualche altro par-tito. L’Unità non si è però scusata per aver pub-blicato la notizia, che non ha nemmenocontrollata, in quanto “la Raggi aveva fatto ilpraticantato da avvocato nello studio di CesarePreviti e lavorato poi nello studio Sammarco chedifende lo stesso Previti”. E quindi, secondo ilgiornale del PD, è logico pensare che “sia di de-stra”.

Un colpo basso. Come ne aveva sferrato unoanche la candidata grillina, qualche giornoprima, ai danni del candidato dei DS. La Raggiaveva infatti ricordato in pubblico che Giachetti,che nella sua carriera politica si è fermato un po’in tutti i partiti, è stato al fianco di Luigi Lusi, iltesoriere della Margherita (il partito poi confluitonei DS fondato da Francesco Rutelli ) condan-nato recentemente a sette anni di carcere “per averdistratto” circa 25 milioni di euro dalle casse delpartito. Immediata anche in questo caso la replicadel candidato chiamato in causa: Raggi ha“un’etica disgustosa” aveva dichiarato Giachetti.Vengono i brividi al pensiero delle accuse che po-trebbero venire nelle prossime settimane, quandoin corsa ci sarà anche il candidato del centrode-stra. Magari Bertolaso – ricordate gli affari della“cricca”? - che di processi ne ha già subiti piùd’uno e che altri potrebbe dover affrontare neiprossimi mesi, magari da sindaco della Capitale.

Carlo Rebecchi

segue dalla prima pagina

Una campagna elettorale senza esclusione di colpi. E qualcuno giocherà sporco

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martedì 19 aprile 2016 pagina 4PRIMO PIANO

U n primo risultatoCarlo Rienzi, presi-dente del Codacons,l’ha raggiunto: tratutti gli aspiranti sin-

daco è il primo, e fino ad ora unico can-didato, a lanciare un programma chepare studiato apposta per scontentarei romani, ai quale Rienzi promette la-crime e sangue. E se il Tar ha respintoil ricorso, con il quale chiedeva di ac-corpare il referendum sulle trivelle alleamministrative, spostando l’electionday al 12 giugno, lui, l’avvocato “rom-piscatole” di professione (parole sue),non si scompone e continua la suastrana campagna elettorale. Resta davedere cosa penseranno gli elettori delprogramma di governo della città, cheprevede un salatissimo ticket d’in-gresso al centro storico per le auto,Ama e Vigili Urbani sorvegliati spe-ciali, sfratti a go-go per gli scrocconidelle case del comune, nessun contattocon i dipendenti comunali (Mafia Ca-pitale docet), pugno di ferro con i cit-tadini che sporcano o parcheggiano indoppia e tripla fila.

Avvocato Rienzi, perché hadeciso di correre per il Cam-pidoglio?

Perché me l’hanno chiesto i romaniiscritti al Codacons e alla nostra newsletter. In pratica ci hanno detto: questi(gli altri candidati, ndr) non ci piac-ciono, non hanno detto nulla su comepensano di risolvere i problemi diRoma.

Secondo lei, quante probabi-lità ha di essere eletto?

Il 51 %: se votano anche quelli che l’ul-tima volta non hanno votato e chesono la metà dei romani, davvero bastapoco per farmi vincere.

Lei ha parlato di un pro-gramma in sei punti per non

essere eletto. Faccio fatica acapire.

Il mio è un programma contro i citta-dini. Bisogna smetterla con i privilegi.Molti la prenderanno male, ma se ca-piranno che si fa così oppure la cittàmuore, non potranno che concordare.Per cambiare Roma bisogna anzituttocambiare le cattive abitudini dei ro-mani. Servono sacrifici: ad esempioserve un ticket salato per entrare aRoma, come succede a Londra, di-ciamo 20 euro al giorno. Col ricavatosi potrebbero acquistare 800 bus elet-trici e far finalmente funzionare metroe ferrovie locali. Ancora, penso a mezzipubblici gratuiti dalle 8 alle 9 e dalle 17alle 18: in questo modo tutti sarebberoincentivati a prenderli. E pullman turi-stici solo elettrici in centro, ma mai par-cheggiati.

E contro la sporcizia e il traf-fico che invadono Roma?

Penso a una squadra di 100 ispettorialle dirette dipendenze del sindaco percontrollare orari e impegno degli ope-

ratori dell'Ama e dei Vigili Urbani nelfare seriamente il proprio lavoro di pu-lizia e di controllo. Bisogna lavorarecontro la cultura del cittadino stessoche getta i mozziconi di sigaretta a terrae lascia le feci del cagnolino davanti ilportone del vicino, o che in macchinasi ferma in tripla fila sapendo che nes-suno lo punirà.

E per fare funzionare al me-glio la macchina amministra-tiva di Roma?

È necessario non parlare con i funzio-nari, azzerare i “comunales”, radere azero Ama e Atac e ricominciare dacapo.

Sembra un programma fasci-sta.

Un po’. Anche Renzi è considerato unpo’ fascista, ma qualche piccola ri-forma l’ha fatta. Ha un piglio alla Mus-solini, ma alcune cose le fa, sebbene lefaccia male. A Roma serve un ditta-tore: ad esempio il commissarioTronca è un uomo solo al comando, esta facendo bene. Alla capitale serve

una gestione autoritaria molto forte.Allora l’uomo ideale è Berto-laso, conoscendo il caratteredell’uomo.

Ma Bertolaso è indagato, farebbe me-glio ad aspettare. Può darsi che abbiadelle qualità, ma non lo vedo adatto.Alla capitale servono capacità di gestirel’emergenza, dittatorialità e una visionea medio e lungo termine della città.Noi l’abbiamo: ad esempio abbiamoun progetto, già depositato in Siae, pergestire e soddisfare emergenze ed esi-genze dei romani in 24 ore, sulla basedelle segnalazioni inviate dagli stessicittadini. A raccoglierle provvederàuna task force che poi smisterà le pro-blematiche da risolvere agli uffici com-petenti perché si attivino subito,controllando che tutto venga fattocome dovuto. Abbiamo chiamato que-sto progetto “risolvi e punisci”.

Ha già pronta la squadra pergovernare Roma?

Ho già qualche nome, non tutti. Ab-biamo avuto l’adesione di Raffaele

Guariniello, che è disponibile a diri-gere un osservatorio sulle malattie re-spiratore, sulla salute e sull’ambiente aRoma, naturalmente con mezzi ade-guati. Poi penso al professor Livio Giu-liani per ambiente e salute, ad AgostinoMessineo, esperto di medicina del la-voro. E poi ci sono persone normali,piccoli imprenditori, commercialisti,impiegati che possono dare un grandeapporto grazie alle loro esperienze per-sonali.

Secondo Giorgia Meloniquella per il Campidoglio èuna partita a tre: lei stessa,Virginia Raggi del Movi-mento 5 Stelle e RobertoGiachetti del Pd. Che nepensa?

Se la Meloni si presenta come candi-dato del centrodestra, senza Bertolasoe Marchini, sicuramente sarà della par-tita. Ma una partita a quattro, conCarlo Rienzi. Diversamente, la Meloninon ha chance e la partita sarà tra Gia-chetti, Raggi e Carlo Rienzi.

di Maria Pia Miscio

A sinistra Carlo Rienzi; sopra il post sulla sua pagina Facebook

LA RICETTA DI CARLO RIENZI PER COMBATTERE I MALI DI ROMAL’INTERVISTA

Io, candidato sindaco contro i cittadiniIl presidente del Codacons, in lizza per lo scranno più alto di Palazzo Senatorio, enuncia un programma

lacrime e sangue che pare studiato apposta per scontentare i romani. I punti principali? Ticket d’ingresso per il centrostorico a 20 euro al giorno, multe salatissime a chi sporca la città, Ama e vigili urbani sotto stretto controllo;

nessun rapporto con l’esercito dei comunales (Mafia Capitale docet). Probabilità di successo? “Sono il 51 per cento”

Per ragioni personali Zingaretti hainteresse a congelare tutto. Tantiannunci di leggi e iniziative, tanto

movimento mediatico, ma nulla di con-creto. Alla Pisana, in Consiglio regio-nale, non si fa vedere mai, evita lecommissioni, l’aula e i problemi. Ma lasituazione sembra sfuggirgli di mano.Perché il risultato è che da quelle partinon si produce praticamente nulla, leleggi restano ferme, i dibattiti finiscononel nulla. Quando il gatto non c’è i topiballano, dice il proverbio, ed eccoli i fur-betti della Pisana, i consiglieri che fir-

mano la presenza e se ne vanno per i fattipropri. Non se ne accorgerebbe nessunose non fosse che la mancanza del numerolegale alle sedute è divenuto un feno-meno talmente eclatante da non poterpiù essere nascosto. Nel 2016 la situa-zione è precipitata: una volta su quattroil consiglio regionale è saltato per man-canza di numero legale. Sciatteria?Certo, ma non solo. Il problema diventaimbarazzante perché è politico. A dovergarantire quel numero legale è la mag-gioranza, è il segnale che qualcuno, so-prattutto nel Pd, ha gioca sporco. Contro

chi? Il Pd governa egemone in Consiglioregionale e quindi ha comunque la mag-giore responsabilità politica, morale etecnica. E l’azione riformatrice? Sarà perun’altra volta. Nell’arco della legislatura,da aprile 2013 ad aprile 2016, il consi-glio regionale si è riunito 175 volte perun totale di 56 sedute (ogni seduta puòdurare più di un giorno) nell’arco tem-porale di mille giorni. Non si sono spre-cati. Nonostante questo, 17 volte èmancato il numero legale, dunque è unconsiglio che si riunisce poco e in cuispesso, una volta su 10, vince l’assentei-

smo. La produzione di leggi? Sono 56 intrentasei mesi, appena un po’megliodegli score della Polverini. I consiglieriregionali prendono 8500 euro al mese diindennità e riescono ad evitare le multeper le assenze (200 euro, scattano dopola seconda volta). Intollerabile. Senzavoler sottolineare che a pagare è il citta-dino, naturalmente, per un servizio nonreso. Le ire del segretario regionaleFabio Melilli si infrangono contro laquasi imperturbabilità di Zingaretti,“preoccupato”, ma non troppo. Basta chenon se ne parli.

segue dalla prima pagina

I furbetti della Pisana e i guai di Melilli

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CRONACHEmartedì 19 aprile 2016 pagina 5

I DISSERVIZI VISTI DA CHI E’ SOTTO ACCUSAIL CASO

Ormai anche i sanpietrini su cuirotolano le consunte gomme deibus romani conoscono alla per-fezione i problemi che affliggonol'ATAC. Ma da qualche anno è

aumentata la consapevolezza sulle criticità del-l'azienda, che vive costantemente sotto la minac-cia di fallimento. Coloro che hanno permesso chetutti i cittadini romani, e non solo gli addetti ai la-vori, conoscessero gran parte dei problemi diATAC hanno un nome e un cognome: sono dueautisti e si chiamano Micaela Quintavalle e Cri-stian Rosso. Invitata su Rai Uno nel dicembre del 2013, Mi-caela fu in grado di zittire Bruno Vespa di fronteai telespettatori di Porta a Portasmontando obiezioni e provocazionidel conduttore. Insomma fece capireal pubblico che Vespa parlava senzaessere mai salito su un autobus. Di lìtirò diritta per la sua strada mettendoin campo un movimento, Cambia-menti M 410, oggi divenuto sinda-cato di base dei lavoratori di ATAC ein procinto di diventare una sigla na-zionale. E’ lei stessa a raccontarecome sia nata l’iniziativa. “Nell' otto-bre del 2013 agli autoferrotranvieri diAtac venne fatto l'ennesimo sopruso.Chi guidava i mezzi non percepì ilpremio di produzione, assegnato aquadri ed amministrativi. Mi ritrovaia parlare con dei colleghi. Volevanomettere in atto azioni forti, anche il-legali. Decidemmo di scoprire in massa gli stra-ordinari, che in Atac rivestivano il 40 % delservizio, e per diffondere l'iniziativa quella nottecreai un gruppo su Facebook”. I contatti iniziali, 106, in pochi minuti diventa-rono 565, in 48 ore 3200. “Diffondemmo l’inizia-tiva tra i più anziani nelle piazze - continuaQuintavalle - ma senza obbligare nessuno. Ci pre-meva di informare: cercavo di rassicurare i colle-ghi, di far capire loro che la nostra guerra eragiusta e che lo straordinario non era obbligatorio.Durante quella settimana l'adesione alla protestafu massima, anche del 100%. Roma era bloccata.Suggerii di portare avanti quella lotta iscrivendoci

tutti ad un sindacato dibase; invece i lavoratorimi chiesero di farneuno nuovo. Eravamo alteatro don Orione.Ed io piansi tutto iltempo. Non mi sen-tivo in grado di poter

rispondere a quella richiesta dal basso. Invece cisono stata”.E se questo è stato l'inizio, la voglia di giustizia eil senso civico di Cristian Rosso, autista e collegadi Micaela Quintavalle, hanno reso ancor piùinarrestabile una rivoluzione che ormai sarà dif-ficile fermare. Quando la scorsa estate gli autofer-rotranviari fecero lo sciopero bianco perprotestare contro l'introduzione del badge e l'au-mento delle ore di guida, la metropolitana a ri-lento paralizzò la città. Ma lo sciopero biancodivenne anche la spiegazione delle lunghe attesedi bus che non passavano mai. Fu allora che Cri-stian Rosso, autista dell'Atac il cui bus non era “di-

sponibile” a causa dell'ennesimo guasto, decise digirare il primo video on line per denunciare al-l'universo web che i bus erano fermi non a causadello sciopero bianco ma per i soliti guasti. "Vistoche stavo rientrando in deposito ad aspettare lafine del turno, pagato anche senza poter guidare- racconta Rosso - ho pensato fosse giusto denun-ciare la cosa". Quel post risultò tanto efficace daessere ripreso da molte testate web e poi dai gior-nali tradizionali. Ma di lì a tre giorni gli ispettoridell'Atac chiesero a Cristian spiegazioni, spingen-dolo con toni intimidatori a compilare un mo-dello. Lui si rifiutò e anzi riuscì a filmare tutta lascena. Ma ormai si era superato il punto di nonritorno. Stava rischiando il posto di lavoro e capìche non poteva più stare zitto. Così tirò fuori tuttele spiegazioni del suo gesto. Con un altro videosul web denunciò che su 12000 dipendenti solo5000 erano gli autisti, che c'erano 70 dirigenti constipendi medi da 300 mila euro all'anno, che suifogli di via si usava la dicitura M.M., ossia man-canza materiale, per giustificare i mezzi fermi in

deposito per assenza di pezzi di ricambio. Il risul-tato fu che si beccò una sospensione a tempo in-determinato senza retribuzione. Intanto il 29 luglio 2015 Micaela Quintavalle conil suo sindacato cambia-menti portava gli autistia manifestare sotto il Campidoglio. Rosso parte-cipò malgrado la sospensione ricevuta. Fu cosìche il neo assessore/senatore Esposito volle in-contrare subito questo autista indisciplinato con-vocandolo in Senato. Per dirsi che? "Ora ciorganizziamo - ricorda l’autista - facciamo ascoltocon i piccoli sindacati e dal basso, vediamo l'evo-luzione della situazione. Fu solo un pro-forma, inrealtà non avvenne nulla. Più che altro fui utiliz-zato da Esposito come biglietto da visita per farvedere che lui era operativo". E come è finita conla sospensione a tempo indeterminato? "L'azienda - racconta ancora Rosso - doveva ancoracomunicare i giorni effettivi di sospensione e giàEsposito mi comunicava che sarebbero stati otto.Questo a dimostrare come la politica sia fissa estabile nel cuore dell'azienda".

A raccontare fatti, misfatti e criticità del sistema di trasporto pubblico romano sono i due “pasionari” Micaela Quintavalle e Cristian Rosso: la prima è l’anima della protesta dei conducenti metro; il secondo ha documentato

con i suoi video postati in rete lo stato di inefficienza dei bus capitolini. Il motivo? Impedire che gli autisti diventino il bersaglio ideale sul quale scaricare colpe e responsabilità di un’azienda da anni sull’orlo del fallimento

di Sandro Gugliotta

Atac, la rivolta nasce e corre sul web

Sopra Cristian Rosso; in altoa destra Micaela Quintavvalle

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martedì 19 aprile 2016 pagina 6CRONACHE

IL 28 APRIRE LA CONFERENZA DEI SERVIZI FORSE DEFINITIVASCENARI

Il prossimo 28 aprile si terrà la conferenzadei servizi per la Trasversale Orte- Civita-vecchia. Quest’opera risale agli anni ’70: ilsuo compimento era previsto anche nelprogramma delle opere da realizzare con

la “Legge Obiettivo” e successivamente riportatonella “Intesa Generale Quadro” sottoscritta dallaRegione Lazio con il Governo 2002. Dopo ilprimo completamento del tratto compreso traOrte e Vetralla nel 2006, con una conferenza deiservizi la Regione Lazio nel 2011, in carenza di fi-nanziamenti statali, ha deciso di realizzare il trattocompreso tra località Cinelli e Monteromano Estcon uno stanziamento di 117 milioni di euro. Nel2011, il progetto definitivo di tale stralcio è statoapprovato dal CIPE e Anas ha bandito l’appaltointegrato.Per l’ultimo lotto di completamento della Trasver-sale Orte-Civitavecchia (da Monte Romano Est aCivitavecchia), grazie alla disponibilità del-l’Unione Europea e dell’Autorità Portuale di Civi-tavecchia a cofinanziare il progetto con circa 1milione di euro ciascuno, Anas ha potuto comple-tare la revisione della progettazione preliminare,

già approvata dal Cda, individuando un itinerarioalternativo. Il progetto è inserito nell’elenco delleinfrastrutture strategiche nell’ambito del Corri-doio Plurimodale Tirrenico Nord Europa.Un’opera definita, quindi, fondamentale per col-legare il porto di Civitavecchia con l’Autostrada A1Milano/Napoli , l’Interporto di Orte , l’area indu-striale di Terni, l’itinerario nazionale Orte/Peru-gia/Ancona l’itinerario internazionaleOrte/Ravenna/Venezia-Mestre ,l’autostrada A12

Roma/Civitavecchia/Ge-nova. Il nodo, però, da scio-gliere, resta quello deitracciati. Sono tre, il verde,il viola ed il blu, quelli ana-lizzati per questa opera, ilcui sviluppo complessivo aquattro corsie da Orte(A1) fino all’innesto sullaS.S.1 “Aurelia” in prossi-mità di Civitavecchia è dicirca 73 km. Il 26 giugno2015 l’Anas ha affidato i la-vori per la realizzazione deltratto Monte Romano Est–Cinelli sulla Trasversale

“Orte Civitavecchia”, finanziata per circa 117 mi-lioni di euro, fondi interamente della RegioneLazio. Il costo complessivo è di circa 472 milionie sarà il Governo a intervenire per la copertura. Il tema della trasversale è stato recentemente trat-tato anche in Rai, nel corso della trasmissione“Buongiorno Regione Lazio”, a cui ha preso parteil sindaco di Tarquinia e presidente della Provinciadi Viterbo, Mauro Mazzola. “Ribadiamo il nostrono al tracciato verde, perché è troppo impattante -

ha affermato il primo cittadino - Siamo favorevolialla superstrada, ma dobbiamo arrivare a una so-luzione che metta d’accordo tutte le realtà coin-volte”.Secondo l’Anas, il tracciato ‘‘verde’’ nella vallatadel Mignone sarebbe l’unico a risolvere le due cri-ticità degli altri percorsi, il terreno franoso (trac-ciato blu) e la vicinanza alle aree archeologiche(tracciato viola).Sulla vicenda si è espresso anche il capogruppoCuoritialiani in Regione Lazio, Daniele Sabatini,che si è scagliato contro Mazzola definendolo“l’uomo delle vacche, quel contadino del ventesimosecolo, come racconta una vecchia storia, che fecedeviare la costruzione della ferrovia perché il pas-saggio dei treni avrebbe disturbato le sue vacche.”Ma anche il Comitato di Santa Maria sul Mignone,del Ranchese e della Farnesiana ed il Comitato perla Difesa della Valle del Mignone (Tarquinia) sibattono in sintonia con il sindaco Mauro Mazzolaper il progetto “viola” perché oltre allo svincoloper Tarquinia, è di minore impatto complessivo.L’auspicio per tutti è che si proceda ora in modoveloce, per consegnare al territorio un’opera fon-damentale non solo per la provincia viterbese, maper tutta Italia.

Orte-Civitavecchia? Si finiràTutto deciso, tranne il tracciato

Tutti d’accordo sull’opera fondamentale per collegare uno dei porti più importanti del Mediterraneo con le autostrade e con l’Europa continentale. Resta da scegliere da che parte passerà il pezzo di autostrada

che manca: ci sono tre opzioni, viola, verde e blu. Ed è rissa a livello di amministrazioni localidi Wanda Cherubini

I COMITATI SONO RIUSCITI A BLOCCARE L’AVVIO DELPROGETTO A ROCCA PRIORA E I LAVORI A SAN CESAREOLA PROTESTA

Nel giro di pochi anniera destinata a diven-tare la “Valle dellamorte”, ma le prote-ste dei cittadini sono

riuscite a fermare un progetto in nettocontrasto con un territorio che dasempre è meta di turisti in fuga dal-l’inquinamento delle città. La zona èquella tra i monti Prenestini e Tusco-lani a cavallo con l’autostrada del Sole.I comuni interessati sono RoccaPriora, San Cesareo e Gallicano, dove,zitti zitti, gli amministratori hannosposato, o avrebbero voluto farlo, iproject financing per la realizzazionedei forni crematori. Ma le cose nonstanno andando così lisce come spe-ravano i sindaci, perché i cittadinihanno costituito dei comitati, orga-nizzato manifestazioni e conferenzeper far conoscere il loro dissenso.Tutto questo interesse da parte deiprivati fa nascere sospetti sulle operee preoccupa non poco gli abitanti peri rischi legati all’inquinamento. A Rocca Priora, comune del Parco deiCastelli romani e quindi sottoposto aparticoli vincoli ambientali, si sarebbevoluto realizzare un forno crematorio,destinato a un bacino di oltre 5 mi-lioni di abitanti per le province diRoma, Latina e Frosinone. A San Ce-sareo è in fase avvaiata un forno cre-matorio che brucerà almeno 4 salme

al giorno, vicino al bitumificio e apoche centinaia di metri dall’area abi-tata.A Gallicano nel Lazio è stato appro-vato il 21 marzo il progetto di un ci-mitero da 120.000 loculi con annessoforno crematorio, per un paese checonta appena 6.000 abitanti, nella te-nuta di Passerano, sottoposta a vin-colo ambientale dalla Regione Lazio.

La protesta è partita da Rocca Priora,dopo l’approvazione della delibera n.2 del 26 gennaio 2016, che avviaval’iter per la realizzazione del forno cre-matorio. A nulla è valsa all’epoca la ri-chiesta da parte di tre consiglieri diopposizione (Gianluca Mastrella eMario Vinci, della lista civica La VoceNuova, e Antonio Pucci del Movi-mento 5 Stelle) di indire un referen-

dum per far esprime i cittadini diRocca Priora. La maggioranza, gui-data dal sindaco Damiano Pucci, cheè anche presidente della Comunitàmontana dei Castelli Romani e Pre-nestini, ha approvato compatta la de-libera anche con l’appoggio degli altridue consiglieri di minoranza di Sel(Carmen Zorani, cognata del depu-tato Filiberto Zaratti, e Antonio Fio-

ritto). A quel punto è nato il ComitatoPromotore contro la Costruzione delTempio Crematorio Rocca Priora chein poche settimane ha raccolto 1460firme per chiedere il referendumabrogativo della delibera. Sull’onda di Rocca Priora anche i cit-tadini di San Cesareo, dove l’opera ègià in fase avanzata, si sono mobilitatie sono riusciti a ottenere che il sin-daco, Pietro Panzironi, emanasseun’ordinanza di sospensione dei la-vori. Così grazie all'impegno dei cit-tadini, dei Comitati, delle ''MammecreAttive'' e di tanti movimenti il ter-ritorio ha detto un chiaro “No” aiforni crematori. Ora la richiesta dei tre consiglieri co-munali di opposizone e del ComitatoPromotore per il referendum diRocca Priora è di annullare la deliberadi convenzione o indire il referen-dum. Il 7 aprile la conferenza dei ser-vizi convocata per esaminare ilprogetto è stata rinviata “ a data da de-stinarsi” e il 14 il sindaco Pucci, du-rante la trasmissione della Tgr Lazio“Buongiorno Regione”, ha dichiarato:«Sul forno crematorio abbiamo cam-biato idea perché Rocca Priora non lovuole. Ne abbiamo preso atto». La speranza dei cittadini è che vengaposta una pietra tombale su questiprogetti che avrebbero potuto trasfor-mato l’area nel “triangolo della morte”.

E scoppia la guerra dei forni crematori

di Franco Insardà

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L’Idi, il prestigioso Istituto Der-mopatico dell'Immacolata, è an-cora nei guai. In realtà non ne èmai uscito del tutto, ma sem-brava aver trovato un minimo di

equilibrio dopo le torbide vicende di questianni, con la gestione della Fondazione LuigiMaria Monti guidata oggi da Francesco Rocca.Ora, improvvisamente, un brusco risveglio pertutti, ma soprattutto per operatori e dipendentidella struttura. Rocca ha parlato chiaro davantialla Commissione politiche sociali e salute dellaPisana: la Regione ci ha tagliato il budget del25% rispetto a quanto accordato in precedenza.Idi è un Irccs privato religioso, non può soprav-vivere come quei sei ospedali pubblici dal defi-cit spaventoso che Zingaretti dovrebbecommissariare. Quindi con un simile scherzo

ordito dalla cabina di regia regionale va neces-sariamente a fondo. Se una azienda sa di potercontare su un determinato budget per l'anno incorso, programma le sue attività secondo unastrategia precisa, pianifica un business plan: sescopre improvvisamente che quel budget èstato ridimensionato di un quarto tutti i pianisaltano, macchine ferme, cassa integrazione, li-cenziamenti. E' la situazione in cui si trova il di-rettore generale Rocca, buono o cattivoamministratore che sia. La sua gestione è total-mente estranea alla precedente, alle vicendegiudiziarie, al commissariamento, alla messa al-l'asta con conseguente acquisto, nell’aprile2015, proprio da parte della Fondazione. L'Idinon produce bene materiali, produce serviziper la collettività, produce salute, produce curespecialistiche per malati particolari. E il diktat

della Regione comporta conseguenze disa-strose: riduzione delle attività sanitarie e tagliodi circa duecento dipendenti su mille. Secondola Fondazione, il taglio del budget è stato para-metrato sui volumi di attività dell’anno 2014.Questo valore, come rilevato da Rocca, è peròdel tutto fuorviante, in quanto si riferisce pro-prio al periodo in cui la struttura non era pie-namente funzionante e le attività risultavanoparecchio ridotte rispetto agli standard, a causadella procedura di aggiudicazione in corso. Diconseguenza, secondo Rocca, se gli importi“decurtati” fossero confermati anche per il2016, non potrebbero essere garantiti né gli at-tuali livelli di servizi resi, né tantomeno quellioccupazionali. E adesso? Gli uomini di Zinga-retti eccepiscono, si spiegano, prendono tempo,lasciano porte aperte. Diamo nome e cognome,

Regione non è un concetto astratto: a quella au-dizione, per la direzione regionale Politiche so-ciali e salute erano presenti il dirigente dell’area“Autorizzazione e accreditamento”, GiorgioSpunticchia, e il dirigente dell’area “Livellimassimi di finanziamento delle attività sanita-rie”, Emidio Di Virgilio. Ed è emerso che i bud-get ad oggi riconosciuti alle strutture privatedevono intendersi provvisori (e calcolati in do-dicesimi rispetto a quanto accordato lo scorsoanno), in attesa dell’approvazione, di concertocon il ministero dell’Economia e delle Finanze,dei nuovi Programmi operativi 2016-18. Ma al-lora la partita è ancora aperta, c'è solo da stabi-lire il prezzo del riscatto. E chi ha più padrini aipiani alti si può salvare. Per l'Idi garantisce an-cora il Vaticano?

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anitàSSNUMERO 27 ANNO II MARTEDÌ 19 APRILE 2016

L’Idi è di nuovo nei guaima la partita non è persa

EDITORIALE SAN GIOVANNIAllora è chiaro, la colpa è tutta dei direttori generali

a pagina 8 a pagina 9

Quando tecnologia, efficienza e umanità,fanno la differenza tra la vita e la morte

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Laziola delSSanità Lazio CRONACHE martedì 19 aprile 2016 pagina 8

I l ministro della SaluteLorenzin si propone diaiutare la Regione Lazioa venire fuori da una si-tuazione molto compli-

cata, dal punto di vista dei conti,e di grave crisi nella qualità deiservizi offerti ai cittadini. Lo haaffermato in una dichiarazionepubblica, sottolineando il suoimpegno a far uscire il Lazio dalcommissariamento nell'arco ditre anni. E' una dichiarazione diintenti importante, se vogliamocredere che un ministro nonparli a vanvera. La Lorenzin è ro-mana e nella capitale ha fatto po-litica. Nota a margine, ha fatto efa politica dalla parte opposta aquella del suo interlocutore Zin-garetti: anche in questo contestoelettorale, pur essendo partner digoverno (nazionale) del Pd, hamesso in piedi una lista civica disostegno al candidato Marchini.Che presumibilmente sarà com-petitor, non alleato di Giachetti.Si presume che il ministro dun-que conosca bene la situazione.E quando afferma che "Il Lazio eRoma hanno bisogno di tornarea offrire prestazioni di qualità,misurabili, recuperare efficienzae finalmente creare una retesocio assistenziale che garantiscala continuità assistenziale e af-

fronti il tema della cronicità" sideve supporre che parli con co-gnizione di causa. Riassumendola Lorenzin, mentre sorridendotaglia assieme a Zingaretti nastria destra e a manca, è consape-vole che la sanità laziale è tutt'al-tro che risanata, che è allosbando, che è mal guidata, che è

lontana dagli obiettivi che il go-verno ha imposto. Lei e il gover-natore si parlano, siconfrontano? Liste d'attesa, mo-bilità passiva, ricoveri eccessivi,Pronto Soccorso nel caos, fragi-lità del sistema sono sotto gliocchi di tutti. Indirettamente ilministro nella stessa dichiara-

zione pubblica dà una precisachiave di lettura: "La sanità habisogno soprattutto di buoni ma-nager. Ho visto sistemi regionalicambiare in pochissimo tempo,e ho la prova che per farli funzio-nare basta portare ai vertici i piùcapaci nell'organizzazione. Ab-biamo fatto la legge perché i ma-

nager siano preparati, venganoscelti da un albo unico nazionale,composto da donne e uomini ca-paci, onesti, in grado di raggiun-gere gli obiettivi. E se non ce lafanno perché le situazioni sonotroppo complesse, il sistemadeve aiutarli. Ma se non ci rie-scono perché non sono capaci osono artefici di una cattiva ge-stione vanno a casa e non pos-sono essere più nominati".Abbiamo trovato i colpevoli, icapri espiatori. D'altra parte ilgovernatore lo ha ribadito neigiorni scorsi ai suoi direttori ge-nerali in una riunione riservata,presentando l'ennesimo piano diemergenza: chi non avrà messo aposto le cose nella propriaazienda a dicembre potrà rite-nersi licenziato. Se le cose nonfunzionano la colpa è della classedirigente della sanità laziale? Machi l'ha scelta? Come non ricor-dare le polemiche della commis-sione che l'altra estate hascremato la massa dei candidatifino ad ottenere una short list, imigliori, dai quali Zingaretti hascelto i suoi pretoriani. Li hascelti male? Lo hanno tradito?"Ma che colpa abbiamo noi", ri-peteva una canzone storica deglianni'60; vale per gli utenti, per icittadini del Lazio. Se il ministroLorenzin ha le idee così chiarefaccia qualcosa, ci pensi lei.

EDITORIALE

Allora è chiaro, la colpaè tutta dei direttori generali

di Giulio Terzi

SERVIZI/FINANZIATI I PROGETTI DI 5 STRUTTURE DELLA ASL ROMA 2

Una cooperativa sociale inte-grata di disabili psichici cheproduce merci dai rifiuti. Si

fanno riparazioni, arredi per la casa,abiti con tessuti provenienti da resedi negozi e fabbriche. Poi c’è il nego-zio dove confluiscono i prodotti dei“ragazzi del riciclo” e quelli delle “si-gnore” della sartoria. Si vendono pro-dotti innovativi che nascono dalrecupero di persone e cose. Per so-stenere questi progetti complessiva-mente la Asl Roma 2 impegna oltre400mila euro che arrivano dai fondidel sociale di Roma Capitale. Trenta-mila vanno per realizzare le attivitàdel Centro di promozione dell’im-presa sociale di via Assisi, il resto peraltri quattro progetti di altrettantiCentri diurni destinati agli utenti deiservizi psichiatrici dell’azienda. Sitratta di interventi socio-sanitari de-stinati alle attività in favore del so-

stegno alle persone fragili ed alleloro famiglie. Il Centro diurno, infatti,è la fucina dell’autonomia. E’ lì che il

paziente psichiatrico e la sua fami-glia tornano a progettare e sognareuna vita “normale” in un Paese,

come l’Italia, che investe solo il 5%delle risorse sanitarie nella salutementale.Obiettivo dell’impegno finanziario as-sunto dall’amministrazione capito-lina è quello di consentire a questestrutture semiresidenziali con fun-zioni terapeutico-riabilitative, la pro-mozione dell’autonomia dei pazientie la loro integrazione nel tessuto so-ciale territoriale. I percorsi, tutti indi-viduali e tarati sulle esigenzespecifiche di ciascun utente, permet-tono di sperimentare ed imparare aprendersi cura di se stessi nell’am-bito della vita quotidiana stabilendorelazioni interpersonali che puntanoanche all’inserimento nel mondo dellavoro. Durante il cammino i pazientinon sono mai soli, ma sono costante-mente monitorati da un responsabilee dall’equipe di operatori sanitaridella Asl Roma 2.

Disagio mentale, centri diurni per tornare a vivere

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin

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Laziola delSSanità LazioCRONACHEmartedì 19 aprile 2016 pagina 9

Èil punto nevralgico di ogni ospe-dale, quella che gli addetti ai lavorichiamano per rapidità la Rianima-zione, il posto dove il passaggiodalla vita alla morte è appeso ad

un filo e in moltissimi casi dipende dalla capa-cità professionale, dall’abilità e dall'intuito deglioperatori. Un posto di frontiera per tutti, pa-zienti, familiari, medici, infermieri. In alcuniospedali è l'eccellenza, e non può essere altri-menti. Il reparto di Anestesia e Rianimazione 1con Centro di Rianimazione e Terapia Sub In-tensiva dell'Ospedale San Giovanni - Addolo-rata di Roma è una di queste realtà. E' un'UnitàOperativa Complessa che fa parte del Diparti-mento di Emergenza e accettazione per l'ur-genza di II livello e si occupa di pazienti gravi,soprattutto in stato di coma in seguito a pro-blemi respiratori, vascolari, neurologici, granditraumi e incidenti stradali. In questi ultimi anniil reparto ha attivato numerose innovazioni so-prattutto al punto di vista tecnologico. Il tra-guardo più importante? Il percorso diumanizzazione che permette ai parenti di rima-nere accanto ai loro cari. Ne parliamo con il dot-tor Mario D'Ambrosio, direttore del Reparto.

Come è strutturato oggi il nuovo re-parto di rianimazione e come vengonogestite le emergenze?

Il reparto oggi è composto da 16 letti per l'areacritica. Un reparto tanto innovativo quantocomplesso per le emergenze che deve gestire. Si

occupa infatti di pazienti gravi, in coma per pro-blemi respiratori, vascolari, neurologici, granditraumi e incidenti stradali. Le emergenze ven-gono gestite in base alle direttive della Regione.Se dovessimo fare una divisione, possiamo direche il 50% accede dal Pronto Soccorso, l'altro50% da ospedali che non sono in grado di ge-stire l'emergenza. E' capitato spesso di ricove-rare pazienti che non erano di direttacompetenza.

Quanti pazienti avete dovuto gestire inun anno?

Difficile fare una stima precisa. Negli ultimi 5anni l'attività è raddoppiata. Abbiamo raggiuntoalmeno 500 ricoveri. L'efficienza di una terapiaintensiva deve essere valutata in base alle capa-cità di ridurre mortalità e morbilità in rapporto

ai mezzi utilizzati (numero di posti letto, dota-zione di personale e strumenti, livello globaledei servizi dell'ospedale). Qualunque attività sa-nitaria, infatti, può essere paragonata a un si-stema produttivo il cui risultato finale è laguarigione o il miglioramento della salute delpaziente. E' essenziale la presenza di personalemedico e infermieristico altamente specializ-zato e fortemente motivato.

Quali sono le emergenze e le patologiemaggiormente trattate?

Il Centro di Rianimazione svolge un lavorod’équipe al quale concorrono diversi specialisti(infettivologi, chirurghi, cardiologi etc.) ed èimpegnato nella ricerca clinica nelle malattie in-fettive gravi, nella sepsi, nelle infezioni ospeda-liere severe e nel campo della terapia intensiva

nei trapianti d’organo solido. Inoltre tuttoquello che comprende il controllo delle fun-zioni respiratoria, cardiovascolare, neurologica,nefrologica e al controllo dell'omeostasi meta-bolica e delle infezioni.

Un reparto dunque complesso, ma cheè notevolmente cambiato rispetto alpassato.

L'ultima ristrutturazione del reparto era avve-nuta nel 1995. Con l'anno giubilare è avvenutoun vero e proprio miracolo. Abbiamo potutofare degli investimenti in tecnologia creando unreparto sicuramente innovativo e funzionale. Lamancanza di fondi non ha permesso di comple-tarla ma era necessario seguire un percorsoanche secondo le linee guida del comitato dibioetica.

E una novità riguarda proprio i pa-zienti.

Vero. Prima la rianimazione era stata creata se-condo una struttura chiusa, dove i parenti nonpotevano entrare in contatto con i loro cari; po-tevano vederli solo attraverso il vetro e parlareloro attraverso il citofono. Oggi invece il 50%del reparto è aperto, i parenti possono rimanereaccanto ai pazienti, interagire con loro, vedereanche tutte le attività e il lavoro del personalesanitario. E' un vero e proprio percorso di uma-nizzazione, poiché considera i pazienti (e i lorofamiliari) come delle persone. Per l'ammalato èuna occasione di conforto e di minore solitu-dine; per il parente è la possibilità di poter ac-compagnare il proprio caro verso la ripresa e,purtroppo loro malgrado, anche verso la finedella vita.

di Francesco Vitale

PARLA MARIO D'AMBROSIO, DIRETTORE DEL REPARTO DI ANESTESIA E RIANIMAZIONE 1 DELL'OSPEDALE SAN GIOVANNI - ADDOLORATA SERVIZI

Quando tecnologia, efficienza e umanità,fanno la differenza tra la vita e la morte

SANITÀ&RICERCA/ CORSO SIAMOC CHALLENGE 2016 ALLA FONDAZIONE SANTA LUCIA DI ROMA

Il recupero del cammino è unatappa fondamentale dei pro-grammi di neuroriabilitazione,

perché garanzia di recupero di unamaggiore indipendenza nelle atti-vità di vita quotidiane nonché nellapartecipazione alla vita sociale dellacomunità. Ma per comprenderequali siano i deficit funzionali da cor-reggere e/o i progressi che sistanno o non si stanno raggiun-gendo, l’occhio clinico spesso nonbasta. Per questo la tecnologia è di-venuta una parte importante dellavalutazione motoria, mediante la co-siddetta analisi del cammino o gaitanalysis. L’analisi strumentale delmovimento è diventata negli ultimianni uno strumento fondamentaleper la comprensione delle altera-zioni funzionali dell’apparato loco-motore, per il supporto alla

decisione clinica e alla pianifica-zione dell’intervento terapeutico eriabilitativo e per la valutazione e do-cumentazione delle abilità motoriein modo oggettivo. È quindi un si-stema utile sia alla ricerca che allapratica clinica.La SIAMOC (Società Italiana di Ana-lisi del Movimento in Clinica) orga-

nizza con cadenza quasi annuale ilcorso di analisi del cammino rivoltoad operatori che utilizzano, o inten-dono utilizzare, le potenzialità of-ferte dai sistemi stereofotogrammetrici per chiarire, comprendere,valutare gli aspetti neurofisiologicie biomeccanici del cammino e deci-dere come intervenire sulla base di

dati oggettivi. Quest’anno, la SIA-MOC ha chiesto alla FondazioneSanta Lucia di organizzare l’XI edi-zione del corso di analisi del cam-mino, il cosiddetto SIAMOC-Challenge, dal 13 al 16 aprile. Uno deidue direttori del corso è stato l’igne-gner Marco Iosa, dottore di ricercain Neurofisiologia che da anni si oc-cupa di studi scientifici e clinici re-lativamente al movimento ed alrecupero motorio di pazienti ricove-rati presso la Santa Lucia, e che in-segna nel corso Biomeccanica aglistudenti del corso di laurea in Fisio-terapia a Tor Vergata che si tieneproprio presso la Fondazione SantaLucia. L’altro direttore è stato l’inge-gnere Andrea Cereatti, ricercatorepresso l’Università di Sassari.Alle lezioni è stata associata un’in-tensa attività di laboratorio durantela quale i partecipanti, suddivisi ingruppi di lavoro, hanno potuto fare

esperienza di acquisizione ed elabo-razione dei dati della stesura dei re-port. L’attività di laboratorio haincluso sia test su soggetti sani chesu pazienti. Per ogni gruppo di di-scenti, durante le attività di labora-torio, erano presenti una figuraclinica ed un bioingegnere per ognigruppo. Il corso è stato un’ impor-tante opportunità di crescita profes-sionale e culturale per chi vuoleavvicinarsi e per chi vuole approfon-dire questa disciplina, ed è stato unimportante stimolo di aggregazioneper quanti già operano in questosettore. Il corso, aperto a tutte le fi-gure professionali (medici, fisiotera-pisti, biologi, ingegneri, etc.), haprevisto accanto a lezioni teoriche esessioni pratiche una verifica finaledelle competenze acquisite pensatacome fosse una sfida “stimolante”tra i discenti, 42, provenienti datutta Italia.

di Marco De Leo

L’analisi strumentale del cammino passaggio chiave nella neuroriabilitazione

Sedici letti per l'area critica, ospitano pazienti gravi, in coma per problemi respiratori, vascolari, neurologici, grandi traumi e incidentistradali. L'efficienza di una terapia intensiva deve essere valutata in base alle capacità di ridurre mortalità e morbilità in rapporto

ai mezzi utilizzati. Il traguardo più importante? Il percorso di umanizzazione che permette ai parenti di rimanere accanto ai loro cari

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Laziola delSSanità Lazio MAPPA DEL POTERE martedì 19 aprile 2016 pagina 10

Asl ViterboDirettore generale DANIELA DONETTI

Direttore sanitario Antonio BrayDirettore Amministrativo Maria Luisa Verardi

Asl LatinaDirettore Generale Giorgio Casati ffDirettore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Giorgio Casati

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Cristiano Camponi

Sant’AndreaCommissario straordinario GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Lorenzo SommellaDirettore Amministrativo Paola Longo

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Francesco CorteseDirettore Amministrativo Alessandro Cipolla

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Ferdinando RomanoDirettore Amministrativo Massimiliano Gerli

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Manuel Festuccia

SpallanzaniCommissario straordinario Marta Branca Direttore sanitario Andrea Antinori ffDirettore Amministrativo Guglielmo di Balsamo

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

IfoCommissario straordinario Marta Branca Direttore sanitario Costanza Cavuto ffDirettore Amministrativo Guglielmo di Balsamo

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Asl FrosinoneCommissario straordinario Luigi Macchitella Direttore sanitario Claudia Lucidi ffDirettore Amministrativo Vincenzo Brusca ff

La periferia della regioneè ormai in rivoltaMa il governatore

ha congelato la scacchiera

Protestano nel Viterbese, dove pure unadg fedelissima al governatore controllala situazione con un pugno di ferro;

stanno per esplodere nel Pontino e nella Cio-ciaria, dove due commissari straordinari nean-che troppo dotati tengono congelata lasituazione in attesa che arrivi Godot; malesserie disagi ci sono nella Roma 3, la vecchia RmD,autentica cenerentola perennemente nei guai.Al centro del potere fanno finta di niente, devepassare la nottata, ora c'è altro da pensare.Zingaretti fa campagna elettorale per e conGiachetti, tutto il resto è noia. Non che nellasanità della capitale le cose vadano meglio, in-tendiamoci. C'è maretta quasi ovunque, i seiospedali da commissariare per il buco di bilan-cio non vivono certo giorni sereni. Ma si puòfare tranquillamente finta di niente, basta evi-tare per un po' gli scivoloni imbarazzanti. I ma-nager hanno gli obiettivi, va bene così.

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Asl Roma 1Commissario straordinario Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro GolettiDirettore Amministrativo Cristina Matranga

Asl Roma 2Commissario straordinario FLORI DEGRASSI

Direttore sanitario Marina Cerimele Direttore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma 3Commissario straordinario Giuseppe LegatoDirettore sanitario Maria Grazia BudroniDirettore Amministrativo Paolo Farfusola

Asl Roma 4 CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma 5 TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale Vitaliano De SalazarDirettore sanitario Domenico BraccoDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

Asl Roma 6 CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

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RUBRICHEmartedì 19 aprile 2016 pagina 11

POSITANO, PIÙ BELLA COSA

NON C’È

Èuno dei posti da visi-tare, per realizzare unincontro tra relax esogno, proprio in que-sto periodo dell’anno.

In primavera i borghi più belli, dal1997 sotto tutela come Patrimoniodell’Unesco, quali Positano, Praiano,Amalfi, Ravello, Vietri diventanoluogo privilegiato per un turismod’élite e in un momento di scarso af-follamento rispetto al gran numerodi visitatori dei mesi estivi. Partendodalla Capitale il tempo di viaggio sistima intorno alle 3 ore e mezza, per-correndo in auto la A1/A3 direzioneNapoli-Pompei-Salerno e poi la E45,per arrivare a destinazione Paradiso:Positano. Bisogna subito dire che seimmaginate di arrivare in macchinadavanti l’hotel, ecco, cancellate que-sto pensiero dalla vostra mente. Unadelle tipicità del borgo della Costieraè quella di arrivare motorizzati soloin cima alla cittadina e parcheggiaredavanti a una pompa di benzina. Lìtroverete il garage di Mandara,aperto 24 ore su 24, dove (a paga-mento) parcheggerete la macchina epoi potrete incamminarvi a piedilungo case bianche e colorate degra-danti verso il mare. Per le valige èpossibile richiedere in loco un servi-

zio di facchinaggio. Per visitare Po-sitano basta anche dormire una solanotte. Sicuramente vi rimarrà nelcuore. Altra particolarità: le stradinericche di botteghe artigiane locali,dagli abitini bianchi copri costumi,ai sandali cuciti su misura anche se-duta stante. Scarpa a tacco basso e

comoda per camminare tra vicolistretti, è vivamente consigliata, trasalite e discese delle tantissime sca-linate che si dipanano dall’alto delpaese e scendono fino in basso nellapiazza di fronte alla spiaggia. Traquelle più importanti ricordiamo laSpiaggia Grande, costituita da pic-

coli ciottoli, e quella di Fornillo perprendere un po’ di tintarella, en-trambe si raggiungono,appunto, apiedi. Tra i posti in cui fermarsi perun po’ di shopping “di tendenza”suggeriamo la profumeria Carthusia,per immergersi in una magia di fra-granze uniche e fresche provenienti

dal laboratorio di Capri (un Aeu deToilette costa tra 55/70 euro) . Oltrei profumi e i sandali, Positano offreun ricco artigianato di maioliche,sciarpe, borse rigorosamente in tes-suto. Per trascorrere una notte e unacena indimenticabili, soprattutto sesiete in coppia, il consiglio è di per-nottare all’hotel Il Covo dei Saraceni(da 300 euro in su, colazione in-clusa) con vista sul Mar Tirreno eSpiaggia Grande. Ottimo il servizioal tavolo e un menù perfettamente inlinea con la dieta mediterranea, sonoinfatti serviti i migliori piatti dellatradizione positanese, superbi idolci. L’albergo a cinque stelle sitrova direttamente sul molo da dovepartono le imbarcazioni private cheoffrono gite in mare verso Capri, masi trova anche il Positano Jet in atti-vità dal mese di aprile fino a settem-bre. Per un’andata e ritorno Positano– Capri si paga un biglietto di 35euro più 1,50 a persona (in con-tanti) per lo sbarco sull’isola.

LA COSTIERA AMALFITANAIN VIAGGIO

Colori e sapori unici al mondo, si trovano in questa cittadina a ridosso del Salernitano. Tra scalette e saliscendi la vista del paesaggio e del borgo è meravigliosa. Almeno una volta

nella vita è d’obbligo un passaggio, anche un veloce mordi e fuggi. Per chi proviene da

Roma la durata del viaggio è di qualche ora. E questo è il periodo dell’anno più consigliato, inprimavera, perché si possa godere appieno degli

odori, dei sapori e di una vista davvero unicadi Giuseppe Cecchini

Sopra panoramica di Positano; in alto a sinistra Il molo di Positano

e una parte de Il Covo dei Saraceni; asinistra Positano vista dal basso

(foto Online News)

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Per gli appassionati dibirra è senza dubbioun'opportunità danon lasciarsi sfuggire:tre giorni a bordo di

una splendida nave da crociera traRoma e Barcellona, con l'opportu-nità di provare un'infinita serie dieccellenze birrarie presentate da al-cuni tra i più grandi esperti del set-tore e dagli stessi mastri birrai. Stiamo parlando di "Un Mare diBirra", la crociera dedicata alla birraartigianale che salperà il 25 giugnoda Civitavecchia diretta a Barcel-lona. L'evento è organizzato da Pu-bligiovane Eventi per festeggiare i15 anni dello storico pub capito-lino “Ma Che Siete Venuti a Fa’”.Durante i tre giorni a bordo Ma-nuele Colonna, publican e proprie-tario del famoso pub di Trastevere,e il suo staff, presenteranno una se-lezione del meglio che il mondodella birra artigianale può offrire.A bordo i partecipanti potrannodegustare prodotti brassicoli ita-liani e internazionali di altissimaqualità, affrontando un viaggiosensoriale tra grandi classici, rarità,ultime novità del settore e produ-zioni inedite create apposta perl’evento.Oltre ai mastri birrai, saliranno abordo anche special guest interna-zionali, degustatori, personalità edesponenti del mondo birrario chetrascorreranno insieme ai parteci-panti tre giorni indimenticabili vi-vendo il più grande Beer Party maicreato. Ospite d’onore sarà Lo-renzo Kuaska Dabove, beer tasterdi fama internazionale e massimoesperto italiano di birre belghe, che

guiderà i presenti in appassionantidegustazioni (a numero chiuso alcosto di 20 euro a persona), incon-tri e dibattiti. Gli eventi a bordo sa-ranno numerosi e consentiranno aipartecipanti di immergersi letteral-mente nelle tradizioni, nelle storiee nelle tecniche della birra di qua-lità, caratteristiche che rendonoquest’ultima un prodotto unico nelsuo genere.I partecipanti avranno a disposi-zione diversi spazi birrari in varipunti della nave, a seconda degliorari e delle esigenze: il BreakfastPub la mattina sul ponte, il CruisePub all’interno durante la giornata,e l’Afterhour Pub, sempre sulponte, fino a notte fonda. Graziealla partnership con un’importanterealtà del panorama musicale ro-mano, tutta la navigazione sarà ac-compagnata da perfomance dj seta rotazione, sia negli spazi interniche sotto le stelle. Con la piscina al-l’aperto, la spa, il centro benessere,la palestra, la discoteca, il casinò,“Un Mare di Birra” sarà anche unamini-crociera unica e rilassante.

I biglietti, acquistabili sul sitowww.unmaredibirra.com, par-tono da 279 euro a persona. Laquota comprende pernottamento,prima colazione e birra con for-mula “all you can drink”. Verrannoforniti ai partecipanti un bicchieredi vetro e una taschina, celebratividell’evento, oltre al “diario dibordo” contenente il programma

delle giornate e la lista dettagliatadi birre e birrifici presenti.La crociera verrà presentata alpubblico il 24 aprile pressol’Agriturismo 4.5 di Roma, du-rante l’evento “Un Mare diBirra… sul Prato”. Un’intera gior-nata in compagnia di alcuni tra imigliori e più rappresentativiPub della Capitale.

martedì 19 aprile 2016 pagina 12RUBRICHE

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Tre giorni di viaggio, organizzato da Publigiovane e Ma che siete venuti a fa’, salpando il Mediterraneo in compagnia dei maestri birrai e dei maggiori esperti del settore e degustando le eccellenze della produzione artigianale del momento

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Il 24 aprile appuntamento all’Agrituri-smo 4.5 di Roma (via Ardeatina 1696)per il consueto evento brassicolo di pri-mavera “Un Mare di Birra… sul Prato”,che anticipa e presenta la terza edi-zione della mitica crociera dalla qualeriprende il nome.Anche quest’anno il format prevede ilraduno di alcuni dei migliori pub dellaCapitale per dar vita a un “contest” tracolleghi che vedrà protagoniste asso-lute le birre, più di 80 (la Tap List com-pleta sarà presto disponibile sul sitowww.unmaredibirrasulprato.com).Ad accompagnare la giornata e le be-vute, un ricco menù di prodotti tipici edeccellenze gastronomiche presentateda realtà affermate di street food(Elettroforno Frontoni, Pork’n’Roll,Ape Fritto e Caseificio La Stella diAmaseno). Non mancheranno la mu-sica, i giochi per i bambini e per gliadulti. La formula è quella già rodatadei gettoni, con i quali durante la ma-nifestazione sarà possibile acquistarebirra e cibo. Il bicchiere di vetro verràfornito all’ingresso al costo di 3 euro.Ecco la lista dei pub che partecipanoalla manifestazione: 4:20, BarleyWine, Birra+, Birrifugio, Birrifugio Tra-stevere, Buskers, Hop&Pork, The Gol-den Pot, King Arthur, Kombeer, Le BonBock, Luppolo 12, Luppolo Station, Mache Siete Venuti a Fà, Mad for Beer,Mastro Titta, Serpente, Stavio, TreeFolk’s.

Un Mare di Birra…sul Prato

Ecco la sesta edizione

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Ètempo di rosati,non solo perché lastagione cominciaa viaggiare versoclimi più estivi, ma

anche perché questa tipologiadi vini ha fatto passi da gigantenell'ultimo decennio. Questavolta, abbandonate le terre delNord, ci spostiamo al Centrodell’Italia, in Abruzzo per laprecisione, che ci riserva unapiacevolissima sorpresa.Dalle uve Montepulcianod’Abruzzo infatti si ottiene, li-mitando a poche ore il periododi macerazione, il Cerasuolo

Superiore, dal colore rosato in-tenso, dal profumo sottile disorbe, melograno, rose selvati-che. E’ un vino con carattere versa-tile e dalla grande freschezzaminerale, perfetto accanto aprimi piatti di pasta, carni bian-che, salumi ed anche pesce. Glianziani del paese raccontanoche il vino della tradizioneaveva proprio queste caratteri-stiche.Il Cerasuolo Spelt 2014esprime al meglio le caratteri-stiche di un'annata che pur-troppo verrà ricordata comeuna delle più difficili degli ul-timi vent'anni. La 2014, però,pur avendo messo in ginocchio

parecchie aree viticole delloStivale, sembra aver dato risul-tati più che buoni sulle uvebianche, ma per la sua spiccataacidità favorisce anche i vini ro-sati, che non necessitano digran corpo e complessità, madevono offrire piacevolezza diprofumi, freschezza e godibi-lità, tutte caratteristiche chequest'annata è in grado di of-frire. Nel complesso si tratta di unbuon rosato da gustare sia da-vanti a sfiziosi antipasti a basedi affettati, sia come compagnodi pizzette, supplì, calzoni ri-pieni, o ancora davanti ad unbuon fritto misto di totani, ca-lamari e moscardini.

RUBRICHEmartedì 19 aprile 2016 pagina 13

Prodotto da uve Montepulciano della regione si presenta con un colore intenso e un profumo sottile di sorbe, melograno e rose aromatiche: freschissimo e irresistibile

CONTINUA IL NOSTRO VIAGGIO TRA I ROSATI CON L’ARTE DEI VINATTIERISCELTI PER VOI

Con il Cerasuolo la terra d’Abruzzo si tinge di rosa

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ArcidoniPiazza Crati 16/17 00199 RomaTel 06 86206616

Arcioni CentroviniVia della Giuliana 11/13 00195 RomaTel 06 39733205

Selezione di vini pregiati italianied esteri, champagne, liquori,grappe, distillati, dolciumi tipiciregionali, raffinate confezioni re-galo esclusive, articoli da re-galo.

di Francesco Vitale

Continua il nostro viaggio con la tec-nica di cottura a bassa temperatura.Oggi vorrei proporvi un piatto molto

gustoso, lo stracotto di vitello. Di solito si pre-para con la costa spogliata, che però è magra.Io ho scelto del reale di vitello. Si tratta di untaglio dell’anteriore bovino, che fa parte delcollo dell’animale e che in Piemonte vienechiamato tenerone. E' un pezzo che interopesa circa 3 chili nel vitello e 5 nel vitellone;può essere suddiviso in 3 parti diverse, che incucina si prestano a diverse cotture. La prima,vicino alla lombata, tagliata a fette è simile allacostata: ottima per le bistecche ai ferri conl’osso. La seconda parte, centrale, è indicata perle scaloppe o per la pizzaiola di vitello. Infine lapunta, quella che useremo per lo stracotto, è

perfetta per le lunghe cotture come bolliti, bra-sati, spezzatini.La carne del reale è abbastanza ricca di grasso,la fetta non è compatta perché composta di 3fasce muscolari unite da connettivo, risulta

morbida e non asciutta dopo le cottureprolungate. Il reale più pregiato è di vi-tello, ma si trova anche di bovinoadulto.

Ingredienti per 4 persone800 grammi di punta di reale 30 cl di brodo vegetale1 carota 1 sedano 1 cipolla sale e pepe quanto basta aromi a piacere

PreparazioneIniziamo la preparazione usando la pentolaslow coking: prendiamo dell'olio di oliva e met-tiamone un po’ nella pentola insieme a carote,sedano e cipolla tritati finemente. Dopo di cheaggiungiamo il brodo e la carne, aggiustiamo di

sale e pepe e aggiungiamo gli aromi che gra-diamo.Impostiamo a massima cottura e lasciamo cuo-cere per circa 4 ore. Arrivati a cottura, tagliamola carne a fette o a pezzetti, come preferiamo:io preferisco tagliarla a pezzi.Nel frattempo prendiamo un po’ di farina emettiamola in un bicchiere con un po’ di olio;giriamo energicamente con un cucchiaino dacaffè fino ad ottenere una crema poco densa.Aggiungiamola al sugo di cottura e frulliamo iltutto; quindi versiamo il condimento ottenutoalla carne, amalgamiamo il tutto e suddividiamoin 4 piatti prima di servire ben caldo.

AbbinamentiLo stracotto si abbina ad un vino rosso nonmolto forte ma abbastanza persistente in bocca,poco tannico ma sapido. Io consiglio un rossodei Colli romani, per me il giusto abbinamento.

PAROLA DI CHEF

Stracotto di vitello, vale la pena aspettareSLOW COOKING, QUANDO LA CUCINA NON HA FRETTA

di Piero Cantore

TIPO: RosatoREGIONE: AbruzzoDENOMINAZIONE: Cerasuolo d’Abruzzo SuperioreDOCUVAGGIO: Montepulciano d’Abruzzo 100%PRIMA ANNATA: 2010CARATTERISTICHE DEI VIGNETI Area: comune di SpoltoreSuperficie: 2 ettariAltitudine: 150-300 metri s.l.m.Esposizione: Sud/ Sud-OvestSuolo: argilloso di medio impastoSistema di allevamento: pergola abruzzeseDensità: 1600-2000 ceppi /ettaroEtà dei vigneti: 35 anniResa: 40 hl. / ettaro VINIFICAZIONE

Vendemmia a metà ottobre. Macerazione per circa 18ore a cui segue il salasso del mosto. La fermentazioneavviene in tini di acciaio a temperatura controllata,per poi affinare, sempre in acciaio, senza chiarifica-zioni e stabilizzazioni. Imbottigliamento a metà aprile,con una sosta finale di 3-4 mesi.IMPRESSIONIColore rosa brillante, che ricorda i chicchi di melo-grano. I profumi sono intensi, e tra essi spiccanoquelli di rosa canina, ciliegia fresca, melograno e fra-goline di bosco. Al palato è di dirompente piacevo-lezza, pieno e sapido, con calore in equilibrio ed unadelicata trama tannica che si immerge in un retrogu-sto con sfumature di anice e mandorla.ABBINAMENTIAntipasti con salumi ed affettati, carpacci e tagliatedi carne, zuppe e minestre.

Cerasuolo d’Abruzzo Superiore DOC SPELT

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martedì 19 aprile 2016 pagina 14RUBRICHE

MUSEI CAPITOLINIDa sempre il Campidoglio è il cuore pulsante diRoma e per questo i Musei Capitolini ne celebranol’importanza con una mostra intitolata “Campidoglio.Mito, memoria, archeologia”, in programma fino al19 giugno 2016. La rassegna si propone di rico-struire le profonde trasformazioni del Campidoglio,partendo dalla visione mitica e romantica che delsacro Colle hanno sempre avuto artisti, antiquari eletterati di tutta Europa fino all’inizio del XIX secolo.L’esposizione si snoda in sei sezioni principali checomprendono opere archivistiche e storico artisti-che.Piazza del Campidoglio 1; info 060608

SCUDERIE DEL QUIRINALE Si conclude il 26 giugno la mostra “Correggio e Parmigianino. Arte a Parma nel Cinque-cento” che, attraverso una selezione di capolavori provenienti dai più importanti museidel mondo, mette a confronto i percorsi di due astri assoluti del Rinascimento italiano,Antonio Allegri detto Il Correggio (1489-1534) e Francesco Mazzola detto Il Parmigia-nino (1503-1540). Grazie al formidabile talento di questi due artisti, la città di Parmadivenne all’inizio del XVI secolo un centro artistico in grado di competere a pieno titolocon le grandi capitali dell’arte italiana come Roma, Firenze e Venezia.Via XXIV Maggio 16; info 060608

PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI Fino all’1 maggio è possibile visitare a Palazzo delle Esposizioni “Via Crucis. La Pas-sione di Cristo”, ciclo di opere realizzate da Fernando Botero tra il 2010 e il 2011. I27 dipinti su olio e le 34 opere su carta rappresentano il personalissimo omaggiodel pittore alla religiosità di cui sono permeate la sua infanzia e la sua gioventù in Co-lombia. L’intero lavoro inoltre è un’interpretazione sempre amplificativa, mai sempli-cemente imitativa, di alcuni dei protagonisti dell’arte occidentale tra i quali PaoloUccello, Peter Paul Rubens, Diego Velázquez, Paul Cézanne e Pablo Picasso.Via Nazionale 194; info 06 39967500

CHIOSTRO DEL BRAMANTE La mostra “I Macchiaioli. Le collezioni svelate”, in programmafino al 4 settembre, presentare al pubblico per la prima voltaimportanti dipinti dei Macchiaioli e non solo, collocandoli nelcontesto delle antiche collezioni che in origine li ospitarono. Le110 opere in mostra, che appartenevano a grandi collezionidel passato e che oggi sono confluite per lo più in collezioniprivate, rappresentano un nucleo inedito del più importantemovimento pittorico italiano del XIX secolo.Via Arco della Pace 5; info 06 916508451

MUSEO DELL’ARA PACIS Con circa 170 opere provenienti dal Museo di Belle Arti diBudapest, il Museo dell’Ara Pacis propone fino all’8 maggiola mostra su Toulouse-Lautrec, il pittore bohémien della Pa-rigi di fine Ottocento, che ripercorre la vita dell’artista dal

1891 al 1900, poco prima della sua morte avvenuta a 36 anni. La mostra consente diammirare a Roma il meglio della raccolta di opere di Toulouse-Lautrec conservata alMuseo di Belle Arti di Budapest.Lungotevere in Augusta; info 060608

VITTORIANO/1 Fino all’11 settembre è possibile visitare “Alphonse Mucha. Tra Art Nouveau e Utopia”,esposizione dedicata al pittore e scultore ceco, considerato uno dei più importanti espo-nenti dell'Art Nouveau. La produzione di Mucha comprende moltissime opere: pannellidecorativi, cartelloni pubblicitari, manifesti teatrali (particolarmente importanti quelli perle recite della grande attrice Sarah Bernhardt), copertine per riviste, calendari, illustrazionilibrarie. Via di San Pietro in Vincoli; info 060608

VITTORIANO/1 Fino al 30 ottobre l’Ala Brasini del Vittoriano ospita la mostra “Barbie. The icon”, dedicataalla bambola più famosa del mondo. Il suo vero nome è Barbara Millicent Robert e nei 56anni di vita è riuscita ad abbattere ogni frontiera linguistica, culturale, sociale e antropolo-gica, rappresentando 50 nazionalità diverse. La mostra è arricchita da nuovi prestiti dallaserie Barbie Fashionista e dalle wedding dolls della coppia reale inglese William e Kate. Via di San Pietro in Vincoli; info 060608

L’AGENDA DELL’ARTE

Un'opera di Moucha in mostra al Vittoriano

La città eterna compie 2769 anni Così Roma festeggia il suo natale

Che siate romani o meno, cheabbiate passaporto italiano omeno, che siate di un paeseUe o extra-Ue poco conta.L’importante è trovarsi a

Roma, dal 20 al 25 aprile, complice il lungoponte primaverile che vi attende, per festeg-giare il compleanno di Roma, anzi il Nataledi Roma, che cade il 21 aprile. Letture poe-tiche, concorsi di letteratura latina, concertibandistici e non, installazioni d’arte, rievo-cazioni storiche, inaugurazione di spazi pub-blici restaurati, musei gratis, visite guidate. Eluce, molta luce su monumenti, musei, Fori.Questo e altro è il Natale di Roma 2016,2769mo dalla data tradizionale della fonda-zione dell’Urbe (21 aprile 753 a. C.). Il primo appuntamento di rilievo, mercoledì20 aprile, è con la maratona di lettura dei so-netti di Belli, dalle 16 alle 19 nella sala Pietroda Cortona dei Musei Capitolini: a recitarei versi 40 lettori selezionati tra cittadini: pro-fessori, studenti, religiosi, laici e amministra-tori capitolini. Giovedì 21, data canonica, il cuore delle ce-lebrazioni sarà in Campidoglio. Dalle 11nell’Aula Giulio Cesare si susseguiranno i“grandi classici” del Natale di Roma: l’edi-zione annuale della Strenna dei Romanisti, ipremi e i concorsi, la medaglia 2016 dedicataal gemellaggio Roma-Parigi. Poi, sulla piazza,il concerto della banda della Polizia Munici-pale. Per tutta la giornata, inoltre, i Musei co-munali saranno aperti al pubblico

gratuitamente (unica eccezione la mostra diToulouse Lautrec all’Ara Pacis). Dal 20 al 24aprile, inoltre, sarà possibile partecipare allenumerose attività didattiche e agli appunta-menti guidati dai curatori e direttori dimuseo con il solo biglietto d’ingresso alla

sede espositiva. Sempre gio-vedì 21 saranno riaperti alpubblico due spazi storici re-staurati, il Giardino degliAranci all’Aventino e il giar-dino di piazza Cairoli. E altramonto, alle 19.58, l’accen-sione della nuova illumina-zione del Foro Romano, dacontemplare dalle pendici delCampidoglio. La giornataclou prosegue - alle 20,30 -sulla banchina destra del Te-vere, all’altezza di Ponte Sisto,con l’inaugurazione di“Triumph and laments”, il

fregio di 500 metri realizzato dall’artistasudafricano William Kentridge. Senzausare vernici o pittura, ma solo pulendoselettivamente la patina biologica del tra-vertino dei muraglioni, ha realizzato piùdi 80 figure alte 10 metri con cui ha rico-struito gli episodi salienti della storia diRoma dalle origini ad oggi. Nei giorni successivi segnaliamo: ve-nerdì 22 la riapertura di Villa Aldobran-dini dopo i lavori di restauro; domenica24, al Circo Massimo, le rievocazioni in

abiti storici a cura del Gruppo Storico Ro-mano; e poi, venerdì 6 maggio in Campido-glio, un concerto cameristico all’insegnadella stagione fiorita: da “La primavera” diVivaldi a quella di Beethoven.Info 060608

In occasione della 46a Giornata Mondiale della Terra apredal 22 al 25 aprile, al Galoppatoio di Villa Borghese, il Vil-laggio per la Terra. Quattro giornate dedicate alla tutela del

pianeta e alla solidarietà con eventi culturali, concerti, spettacolidal vivo, dj set, cinema nel parco e uno spazio dedicato ai bam-bini con giochi, animazioni e laboratori. Non mancherannostand per la ristorazione, la possibilità di fare attività sportive al-l'aria aperta e uno spazio “verde” curato dalla Cia-Agricoltori ededicato al cibo di eccellenza.Giunto alla sua terza edizione il Villaggio, allestito in occasionedell'Earth Day, sarà ricco di appuntamenti e importanti novità.Oltre ai temi classici della tutela ambientale, saranno affrontatequestioni ormai strettamente legate al tema della sostenibilitàquali la legalità, la partecipazione civica, la fuga di milioni di mi-granti dalle proprie terre. L'iniziativa inoltre assume quest'announ significato molto particolare: la data della 46a Giornata Mon-diale della Terra è stata infatti scelta dal Segretario Generale delleNazioni Unite Ban Ki Moon per la ratifica dello storico accordosul Clima di COP21, siglato lo scorso dicembre a Parigi.L'apertura del Villaggio è prevista il 22 aprile alle 9,30 con unaserie di appuntamenti dedicati agli studenti. Tutti gli eventi sonogratuiti, per alcune attività è necessaria la prenotazione.Info e programma dettagliato su www.villaggioperlaterra.it

DAL 21 AL 26 APRILE ARTE, MUSICA E RIEVOCAZIONI STORICHE

A Villa Borghese la Giornata mondiale

della Terra

DAL 22 AL 25 APRILE

CULTURA E TEMPO LIBERO

Giovedì musei comunali gratuiti, concerti, inaugurazione di spazi restaurati, visite guidate e la nuova illuminazione dei Fori Imperiali

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martedì 19 aprile 2016 pagina 15

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n° 266 del 27 novembre 2014

Pur nella varietà dei testi e dei generi, glispettacoli teatrali che abbiamo sceltoper voi questa settimana sono uniti daun sottile filo rosso: autori e interpretiitaliani, che sul palcoscenico danno vita

a storie ed emozioni imperdibili. Ecco dove andaree cosa vedere.Il Teatro Argentina, che sotto la guida di AntonioCalbi si conferma come una delle realtà più vivaci diRoma, propone dal 20 aprile all’8 maggio “Calderòn”di Pier Paolo Pasolini con la regia di Federico Tiezzi.Il “Calderòn” pasoliniano è la straordinaria riscritturadel classico “La vita è sogno”, ambientato nella Spa-gna franchista durante gli anni del regime. Ma il testodi Pasolini è soprattutto una precipitosa discesa agliinferi: del mondo sociale e di se stessi. Come unsogno che si chiude sempre in un altro sogno, Ro-saura si risveglia in una classe sociale sempre diversa.Dal mondo aristocratico a quello piccolo-borghesefino alla miseria sottoproletaria, Rosaura è semprestraniera. Come straniero è sempre stato il suo sco-modo autore, poeta civile, ma anche mistico, dispe-rato profeta. Scritto nel 1966 e pubblicato nel 1973,unico dramma teatrale pubblicato in vita da Pasolini,il testo è tra i punti più alti della drammaturgia ita-liana del secondo Novecento. Biglietti da € 12 a €30; info 06 684000311/14Dopo il debutto del 14 aprile continua, fino a dome-nica 24, all’Ambra Jovinelli, “Buena Onda”, viaggiomusicale di Rocco Papaleo e dei suoi fidati compagnidi avventura attraverso il teatro canzone. Questa voltaPapaleo promette una crociera dai toni esotici e di-vertenti, con uno staff-cast a disposizione dei passeg-

geri-spettatori e della loro voglia di divertirsi. Con luia teatro l’inseparabile Giovanni Esposito e i musicistiFrancesco Accardo, Jerry Accardo, Guerino Rondo-lone, Arturo Valiante. La regia è di Valter Lupo. Biglietti da € 17 a € 33; info 06 83082620Continuano fino a fine mese, al Teatro Sala Um-berto, le repliche di “Figli, mariti, amanti. Il maschiosuperfluo”, commedia scritta da Simona Izzo e direttada Ricky Tognazzi. Protagonisti sono due coniugicinquantenni alle prese con i problemi di tutti i giornie con quelli del figlio sull’orlo della separazione, trasketch, battute divertenti e spunti bizzarri, comequello “della rana pescatrice” che divora il maschio.Commedia dolce-amara e di grande ironia. Biglietti da € 26 a € 35; info 06 6794753

Il Teatro Manzoni dal 19aprile al 15 maggio pro-pone “Re fusi”, commediadi Roberta Skerl con dueinterpreti d’eccezionecome Enzo Casertano eSaverio Marconi, registadei musical di maggior suc-cesso degli ultimi anni, cheha deciso di tornare sul pal-coscenico del teatro direttoda Pietro Longhi come in-terprete. I refusi sono glierrori di stampa, ma anchel’ossessione di RodolfoMarra che nella vita facevail correttore di bozze. Ora,da pensionato, gli strafal-cioni che vede stampati sulibri e giornali sono il suo

tormento. E, da quando vive un periodo di depres-sione, ad agitarlo sono tutte le incongruenze e le scor-rettezze del mondo. Lo scolpiranno a loro spese dueinconsapevoli tecnici dei citofoni che suonano a casasua per cambiargli l’impianto e la domestica ucrainache gli fa le pulizie. Biglietto intero € 23; info 06 3223634Dal 19 aprile all’8 maggio Ascanio Celestini torna alTeatro Vittoria per il quarto anno consecutivo, conuna trilogia dei suoi lavori. Oltre al nuovo spettacolo“Laika” (dal 19 al 24 aprile) , il popolare attore/au-tore romano propone “Radio Clandestina” (dal 26al 30 aprile) e “Discorsi alla Nazione” (dal 3 all’8maggio). Biglietti da € 19 a € 25; info 06 5781960

SCELTI PER VOI IN PRIMA FILA

Da Pasolini a Papaleo: il teatro tra impegno ed evasione

GLI SPETTACOLI IN SCENA A ROMA

di Maria Pia Miscio

Una scena di Calderon, tratto dal testo teatrale di Pier Paolo Pasolini

AUDITORIUM/1Come2MeOttimo inizio settimana, dalpunto di vista musicale, con illive dell’acustica coppia sonoraformata da Ilaria Graziano eFrancesco Forni, martedì 19aprile. Si tratta dell’anteprimanazionale del nuovo tour di unafra le realtà più interessanti dellascena indie nazionale emersa inquesti ultimi anni. Un progettoconcretizzatosi anche attraversola realizzazione di due riuscitialbum : “From Bedlam to Le-nane” e “Come2Me”. Biglietti € 15; info 06 80241281

AUDITORIUM/2Milagro Acustico

Sabato 23 world music all’Audi-torium Parco della Musica con la

presentazione del nuovo albumdei Milagro Acustico di Bob Sal-mieri, “Rosa del Sud”, dedicato

all’indimenticabile e combattivaartista Rosa Balestrieri. Un con-certo da non perdere che vede

protagonista una delle nostre mi-gliori band di questa prolifica ed

interessante scena musicale. Biglietti € 15;

info 06 80241281

BRANCACCIOLe OrmePer festeggiare cinquant’anni dipiù che onorata carriera musi-cale, martedì 26 aprile alle 21ecco il live de Le Orme, storica efondamentale realtà della scenaprogressive nazionale daglianni’70 ad oggi. La band ha vo-luto omaggiare uno degli albumpiù importanti della sua lungacarriera: "Felona e/and Sorona"del 1973 con nuovi arrangia-menti e nuove sonorità. Info e biglietti 06 80687231

Ottimo inizio settimana, dalpunto di vista musicale, con illive (Auditorium Parco della

Musica) dell’acustica coppia sonora for-mata da Ilaria Graziano e FrancescoForni, martedì 19 aprile. Emozioni distampo teutonico, mercoledì 20 aprile, alQuirinetta Caffè Concerto, con Kostan-tin Gropper aka Get Well Soon che,dopo le musiche composte per numerosifilm (fra i quali l’ultimo di Wim Wen-ders), ha cambiato, in parte, prospettivemusicali. Quello che viene a presentare aRoma è il recente lavoro “Love”, più bril-lante e pop del solito, anche se semprequalitativamente valido. In contempora-nea, al Monk Club, va in scena “Nulla èandato perso”, storia musicale indie diquesti ultimi quarant’anni con musica eparole di Gianni Maroccolo e dei suoi va-lidi compagni di viaggio (Andrea Chi-menti, Antonio Aiazzi, AlessandraCelletti etc).La sera seguente black contemporaneacon il Robert Glasper Experiment, alMonk Club mentre Giovanni Lindo Fer-retti, venerdì 22 aprile, torna in pista conil nuovo tour 2016 (Orion Club), accom-

pagnato dagli Ustmamò Ezio Bonicelli eLuca A.Rossi. La stessa sera al MonkClub ci si scatena con il classico ska deiBluebeaters, storica band italiana conoltre vent’anni di carriera alle spalle,mentre al Quirinetta va in scena la serata“Maciste contro Tutti”, dedicata alla pre-sentazione dei nomi emergenti della Ma-ciste dischi. L’Auditorium, sempre il 22,presenta invece i live contemporanei didue artisti diversi, ma di grande ri-

chiamo: il cantautore Massimo Di Ca-taldo e il cantante ed attore Peppe Barra.Molto interessante, poi, il live degli olan-desi The Ex al Forte Prenestino. Si trattadi una band di grande esperienza, titolaredi un punk jazz sperimentale di grandeoriginalità. E ancora, al Crossroads, se-rata dedicata al progressive di qualità conla band britannica Karnataka. L’attesis-simo concerto di Valerio Scanu è inveceprevisto domenica 24 all’Auditorium

della Conciliazione; rivisitazione del re-pertorio del grande bluesman WillieDixon al Big Mama, sempre domenica,con Lello Panico, Mick Brill e Piero Pie-rantozzi mentre, alla Città dell’Altra Eco-nomia, c’è l’attesa esibizione de Il Murodel Canto, rock band legata al repertoriotradizionale capitolino. Incontro, lunedì25 aprile, fra due espressioni sonore dellarivolta politica e sociale come 99 Posse eBanda Bassotti, al Villaggio Globale.

Tutti i colori del rock nostrano dal vivo L’AGENDA MUSICALE DAL 19 AL 26 APRILE

Torna alla Casa del Cinema di Roma ilNordic Film Fest, alla sua quinta edi-zione in programma da giovedì 21 a do-

menica 24 aprile. La rassegna - nata perpromuovere la cinematografia e la cultura deiPaesi Nordici (Danimarca, Finlandia, Islanda,Norvegia e Svezia) - quest’anno avrà cometema “l’amore nordico”, articolato in tutte lesue declinazioni. Infatti saranno presentatinuovi film in anteprima, o inediti in Italia; oltrealle proiezioni, in lingua originale con sotto-titoli in italiano e a ingresso libero, il pro-gramma prevede poi presentazioni e incontri

con ospiti internazionali. La manifestazioneavrà anche uno spazio speciale dedicato adocumentari e corti a cura del Circolo Scan-dinavo.Importante evento collaterale della manife-stazione sarà la mostra fotografica (18 aprile- 3 maggio) “Liv & Ingmar: colleghi, amanti,amici”, dedicata all’attrice norvegese Liv Ul-lmann e al regista svedese Ingmar Bergman,allestita nel foyer della Casa del Cinema.Complessivamente Nordic Film Fest 2016presenterà 14 film nordici, 4 documentari, 1corto, per un totale di 30 ore di grande ci-

nema nordico. Un film e un documentario ac-compagneranno inoltre la mostra “Liv & In-gmar”. Le proiezioni inizieranno alle 15 perconcludersi alle 24 e saranno tutte ad in-gresso libero fino ad esaurimento posti.

Nordic Film FestDal 21 al 24 aprile 2016, h 15 – 24

Casa del CinemaLargo Marcello Mastroianni 1,

Villa Borghese, RomaIngresso libero

Info e programma : 060608 oppure www.nordicfilmfestroma.com

ALLA CASA DEL CINEMA DAL 21 AL 24 APRILE

Il Nordic Film Fest e l’amore nordico

di Tonino Merolli

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