Date post: | 16-Feb-2019 |
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«Il campo è la parte gioiosa di una vita scout. Vivere fuori, all'aperto, tra montagne ed alberi, tra uccelli ed animali, tra mare e fiumi, in una parola vivere in mezzo alla natura di Dio, con la propria casetta di tela, cucinando da sé ed esplorando: tutto questo reca tanta gioia e salute, quanta mai ne potete trovare tra i mari ed il fumo della città»
(Robert Baden-Powell, Seconda chiacchierata di Scautismo per ragazzi)
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Coinvolgere: - specialità - brevetti - sq - conca
Alcuni consigli pratico dal vademecum del capo gruppo Non lasciare mai il campo senza la presenza di un Capo. Avvisare sempre il Sindaco del Comune dove si fa il campo; in questo modo, se bisogna rispettare regole particolari sarete avvisati. Preparare sempre una buona documentazione sanitaria dei partecipanti: certificato medico di sana e robusta costituzione, scheda sanitaria con indicate le date dei vaccini, le allergie, la malattie contagiose già avute, numero del libretto sanitario. Mantenere la cucina in ordine e pulita. Comprare gli alimenti deperibili sempre e solo nel giorno in cui si intende consumarli. Preparare un buon PRONTO SOCCORSO degno del suo nome: è inutile che si porti al campo antibiotici, antivipera e altre cose che senza parere medico è assolutamente sconsigliato somministrare ! Meglio avere poche cose pulite e funzionanti di vero pronto soccorso (garze sterili, bende, cerotti, disinfettante, cerotto di carta, qualche pomata o unguento per punture d ‘insetto e contusioni, ecc..) e lasciare che ogni altro problema lo risolva il medico o il Pronto Soccorso (si pensi a cosa può succedere se si somministra anche una semplice aspirina a qualcuno che è allergico e non si sapeva !!!!!!! Meglio non correre il rischio).
Attenzione alla scelta del luogo dove si costruiscono le latrine. Il più possibile lontano dalla cambusa, o dal tratto di fiume dove si usa l’acqua per lavarsi e per cucinare ! Prima di partire informarsi sempre se le ASL richiedono qualcosa di particolare e se è effettivamente possibile che facciano controlli. Tenere presente che, se si avvisano le autorità della nostra presenza in loco, poi dobbiamo essere pronti a eventuali controlli. Usare sempre il buon senso e la diligenza del BUON CAPO SCOUT !
Rubrica lo sapevi che: • Esisto frigoriferi che funzionano a gas, sono alimentati da
comuni bombole per fornelli da campo, consumano pochissimo, hanno dimensioni ridotte e sono utilissimi per conservare avanzi, affettati, piccole quantità di carne o anche medicinali particolari. Sono facilmente reperibili presso auto demolizioni, riparatori camper, o su siti internet, vecchi usati e brutti stile anni 70 ma funzionantissimi a prezzi che solitamente non superano i 50 euro.
• Utilizzando un riduttore di pressione non avrete più problemi di tubi che scoppiano e potrete scegliere il classico tubo giallo piuttosto che il più scomodo tubo in polietilene rigido e nero per l’impianto idraulico
• Ad una batteria da auto (di recupero) possiamo collegare una presa femmina da accendisigari e ricaricare circa 70 volte il nostro cellulare!spesa massima 10€
• Se poi a questa batteria abbiniamo un pannello solare si riesce ad
illuminare la cambusa per tutto il campo. (attenzione ai giocattoli un pannello solare adeguato ha dimensioni minime 70X40 cm)
• Dal classico bidone per fuoco si può ricavare un modello “turbo” più sicuro e veloce, funziona in base ad alcuni semplici principi della fisica.
La voce del Capo L’eccellente disciplina
della vita al campo
Eccomi qua accampato a un torrente che scorre tra colline ricoperte di boschi. Sono quasi le 10 del mattino. Mi sono alzato alle 5 e in queste cinque ore non ho fatto che lavorare, anche se non si tratta che di piccoli lavori di campo. C’era da accendere il fuoco e da fare il caffè e le gallette. Quindi da preparare l’acqua calda e da strofinar con la sabbia gli utensili da cucina; da raccogliere la legna per la giornata (sia piccola legna per accendere il fuoco che grossa per far la brace); una nuova sbarra trasversale portaoggetti e nuovi ganci per pentole dovevano esser tagliati e tirati a pulimento; c’era da tagliare e fabbricare un paio di molle per il fuoco e una scopa per pulire il terreno del campo. I letti dovevano esser messi all’aria e quindi ripiegati; c’era da dare il grasso ai mocassini; da spazzare il terreno del campo e bruciare la spazzatura; da sventrare e lavare la trota. Infine mi sono fatto la barba e ho preso un bagno; ed eccomi qua, pronto al lavoro della giornata, quello che esso sia. Ma ci son volute cinque ore per far tutto ciò.
Il mio compagno si è recato ieri al villaggio più vicino, e tornerà oggi con le nostre lettere e le provviste. Mi troverà che sto pescando o disegnando, o raccogliendo more per il nostro “dolce” di frutta cotta per la cena; e troverà anche il campo ripulito e rifinito, il fuoco sistemato e pronto per essere acceso, pentole e stoviglie a posto e pronte per l’uso, il cibo a portata di mano. Può darsi che più tardi nella giornata smontiamo le tende e riprendiamo il viaggio, per scoprire ancor meglio le bellezze di questa regione, mentre zaino in spalla cerchiamo il prossimo bel posto dove
accamparci. Quindi c’è tutto il lavoro di piantare le tende, procurarsi l’acqua e la legna da ardere, cucinare il cibo e rendere il campo comodo. Tutta una serie di lavori da niente, ma che presi nel loro insieme sono importanti. All’adulto essi forniscono uno svago e danno soddisfazione, mentre al ragazzo arrecano gioia ed esperienza, gli insegnano a trarsi d’impaccio, a badar a se stesso e a pensare agli altri, tramite l’eccellente disciplina della vita al campo e l’abitudine a dover fare da solo la cosa giusta. Le attività del campo non lasciano tempo per la pigrizia, né posto per gli sfaticati. Ma c’è una bella differenza con la vita di una tendopoli, dove le
provviste sono inviate dai fornitori e cotte e servite da personale remunerato e i ragazzi restano imbrancati e fanno solo ciò che si ordina loro di fare. B-P. Taccuino, pag. 38
Proposta educativa 03/2009 :
Metodo Il campo estivo non è una griglia da applicare di anno in anno, con soluzioni e tempi sempre uguali
Spingere la fantasia oltre i confini del campo La preparazione: il segreto è immaginare che cosa potrebbe succedere, cosa
potrebbe diventare il luogo che abbiamo scelto
di Fabio Geda
A contarli, non ci si crede quanti sono i
possibili spunti educativi di un campo
estivo. A pensarci, viaggiando nel tempo
con la memoria, ci accorgiamo che gran
parte dei ricordi significativi dei nostri
anni di scautismo sono legati ai campi. A
prepararli, c’è da mettersi le mani nei
capelli, perché bisogna fare in modo di
sfruttare tutte le occasioni che
concedono, e la responsabilità ci sembra
enorme. Ma il gioco vale la candela.
Ecco alcune riflessioni.
Incontrare un ambiente Che differenza c’è tra local e global?
Quale quella tra reale e virtuale?
Azzardando, direi la stessa che separa
molti aspetti della vita contemporanea in
un grande centro urbano, una qualsiasi
città – relazioni veloci, transitorie,
comunicazioni sintetiche, il mutare
instancabile dell’architettura, la ricerca
del nuovo, dell’immediato, la dipendenza
pressoché inevitabile dalla rete e dai suoi
servizi impalpabili, eccetera – dalle
caratteristiche che rendono, ancora oggi –
oggi ancora di più – imprescindibile, da
un punto di vista pedagogico,
l’esperienza del campo estivo. I luoghi
che gran parte degli staff scelgono come
sede dei campi per le loro unità sono,
spesso, luoghi devoti al silenzio, alla
tranquillità, alla lentezza. Spazi immutati
negli anni, nei decenni, al punto che se ci
torniamo in pellegrinaggio, dopo molto
tempo, siamo ancora in grado di
riconoscere il punto esatto nel quale
avevamo piantato la tenda, il mucchio di
pietre utilizzate per incorniciare il fuoco
di bivacco, l’ansa del torrente utilizzata
da una certa squadriglia per la
costruzione delle barchette di legno o dal
reparto per i bagni collettivi durante la
siesta. E poi. Accanto a ogni prato, c’è un
paese. E in ogni paese, c’è lo spaccio
alimentare, il bar, la vecchia canonica.
Luoghi abitati da persone, forse gli ultimi
custodi della memoria storica di quei
posti, i cui nomi e cognomi racchiudono
storie e vite di intere valli, montagne,
campagne. E più sono anziane, quelle
persone, più sono preziose. Allora
l’incontro diventa occasione
di scambio, di recupero e condivisione di
ricordi. E poi. La mancanza dell’energia
elettrica. E poi. Le piante (e se quelle
piante crescessero solo lì?), gli insetti (e
se certi animali vivessero solo lì?), i
canaloni, i sentieri, e così via: un elenco
infinito di minuscoli tasselli in grado di
rendere il campo estivo un’esperienza
unica e indimenticabile.
Non è una tenda su rotaie Da bambino sono stato un grande
appassionato di una serie televisiva
d’oltreoceano, Wild Wild West, rivisitata,
poi, negli anni novanta, da Barry
Sonnenfeld, in un film di cassetta con
Kevin Kline e Will Smith. Il protagonista
di quella serie, James West, agente
speciale ricco di charme, viveva dentro
un treno che si spostava usando la
precaria e innovativa rete ferroviaria che
attraversava la frontiera americana alla
fine dell’ottocento. Ovunque andasse, che
si trovasse nel mezzo di un deserto o nel
vuoto della prateria, piuttosto che nella
stazione di una grande città, James West
continuava a coccolarsi, tra una
avventura e l’altra, nella routine e nelle
comodità della sua casa viaggiante. Ecco,
il campo estivo dev’essere un’altra cosa.
Completamente un’altra cosa. Non deve
avere l’odore di plastica dei pacchetti
preconfezionati, delle verdure liofilizzate
da bagnare con l’acqua del fiume di
turno, anno dopo anno. Non deve essere
riassunto in una griglia da applicare senza
fantasia, con soluzioni e tempi sempre
uguali, senza tenere conto del luogo nel
quale si andrà a stare, a vivere, e a
condividere. E questo, non solo per i
ragazzi. Anche per i capi. Perché anche
noi adulti abbiamo bisogno di nuova
linfa, di sfide inaspettate, di scoperte, di
invenzioni e di incontri. Fare un
sopralluogo significa anche questo, non
soltanto decidere dove piazzare la tenda
della cambusa perché sia il più possibile
al riparo delle scorribande dell’alta
squadriglia. Significa andare a conoscere
un posto con la curiosità di chi sta per
scoprire con quale materiale è chiamato a
comporre la sua opera d’arte. Perché
trovarsi davanti a un mucchio di argilla o
a una scatola di colori a olio, be’, cambia
le cose. E di parecchio.
Un organismo vivente Respira. Si nutre. Ha mal di pancia. Il
campo estivo cresce e si adatta al luogo e
alle persone, ai cambiamenti atmosferici,
al farsi e allo svelarsi delle personalità
dei ragazzi e delle ragazze – e dei capi,
perché no, dei cambusieri persino – col
passare dei giorni. Il campo dev’essere
monitorato senza sosta dallo staff, che
deve saperne cogliere le trasformazioni,
gli scarti, che è chiamato ad accorgersi
del maturare di dinamiche inattese tra i
ragazzi, che deve stare allerta, per
sfruttare tutte quelle preziose occasioni
educative non previste. E poi potrebbe
capitare l’occasione di un servizio, di una
visita, di una sagra paesana. Il raduno
regionale degli appassionati di
birdwatching o una gara di mountain bike
che percorre la sterrata oltre il fiume,
possono diventare un motivo valido per
spostare l’attività di teatro o di
costruzione delle lampade, che
eventualmente potranno essere recuperate
più avanti, o addirittura annullate. Sì,
annullate. Scandalo? No. Se si valuta che,
in effetti, imparare a costruire una buona
scenetta, lì, in quel momento, al campo, o
più tardi, in sede, o in uscita, in fondo è
la stessa cosa. E poi animare la Santa
Messa, ripulire un tratto di strada,
segnalare meglio l’imbocco dei sentieri.
E poi, e poi... Ma permettetemi di
insistere ancora con le persone, gli
anziani. Andate a visitare il sito
www.bancadellamemoria.it per
cogliere la potenza e la magia del
racconto di una persona che abbia visto
transitare settanta, ottanta anni di storia
sotto il proprio balcone. Potreste fare un
regalo importante ai ragazzi,
trasmettendo loro il valore e il senso
dell’ascolto, e permettendo alle loro
orecchie di disabituarsi, per un paio
d’ore, alla vostra voce.
Sostegno per l’economia locale Sento già levarsi gli scudi: il problema
delle quote campo, non possiamo
chiedere troppi soldi – anche nella
variante ortodossa del non dobbiamo
chiedere troppi soldi –, i discount costano
meno, e anche i magazzini all’ingrosso,
per non parlare dei mercati generali
eccetera. Ecco, io credo che tra il portarsi
tutto da casa e il comprare tutto sul luogo
sia possibile tentare un nuovo equilibrio,
anche mettendo in conto già dall’inizio
che le spese saranno lievemente più alte,
magari coinvolgendo i ragazzi e le
famiglie in questo discorso, dandoselo
come obiettivo per il campo. Per fare
questo, occorre, tuttavia, conoscere i
fornitori sul territorio. Ecco, di nuovo,
come riempire le giornate dedicate ai
sopralluoghi – oltre alla solita mangiata
in trattoria e oltre a contare, con i passi, i
metri di tubo necessari a far arrivare
l’acqua potabile nei pressi delle tende.
Domande. Ci sarà qualcuno, nelle
vicinanze, che vende verdura? Qualcuno
che vende latte e formaggi? Qualcuno
che vende carne? E il pane? E se ci viene
in mente di farlo fare ai ragazzi, il pane,
ci sarà un mulino, nella zona, dove
andare a comprare la farina?
Ricordi di caposquadriglia Che gli scout siano dei nostalgici lo
sappiamo. Tendiamo a frequentare gli
stessi posti perché, di notte, sentiamo
l’eco dei canti di chi ci ha preceduto,
possiamo ritrovare la scritta incisa sulla
pietra dal capo reparto quanto era un
giovane esploratore, e tentare di
dissotterrare la bottiglia con i tizzoni
dell’ultimo fuoco di un campo oramai
leggendario. Ma cercare, esplorare anche
luoghi nuovi, senza affidarsi sempre ai
soliti elenchi, passati tra le mani di intere
generazioni di capi unità, non è affatto
proibito, anzi. Oserei dire che è
consigliabile. Come fare? Si può provare
a telefonare in Comune, ad esempio,
spiegando la situazione e sperando in un
consiglio, una indicazione; oppure
aguzzando gli occhi quando si va a fare
un trekking con i nostri amici nel fine
settimana (quello libero dalle attività, of
course); oppure facendo riferimento ad
amici e parenti che abbiano seconde case
in luoghi adatti e che intrattengano
rapporti cordiali con gli autoctoni.
Insomma: aguzziamo l’ingegno, e
dimostriamo che il termine esploratori
non è rubacchiato, ma meritato.
“Guardate lontano” diceva Baden-
Powell. “E anche quando credete di star
guardando lontano, guardate ancora più
lontano”. Questo vale anche per il luogo
del vostro campo estivo. Indagatelo,
analizzatelo. Immaginate cosa potrebbe
diventare. Cosa potrebbe succedere. E
quando credete di aver immaginato a
sufficienza, spingete ancora più in là la
fantasia.
E perché no? - come servizio di preghiera chiedere all sq di pregare? Insieme ai capi, le lodi in
versioni semplificate.. e poi essere la sq che sveglia il campo - vivere un gioco notturno con campi scout limitrofi, accordandosi di staff.. - farsi il pane qualche mattina a turno con i ragazzi più stanchi e in crisi, che impastano,
scaricano, tessono relazioni con un capo (durante la ginnastica) - portarsi dietro un forno solare da integrare con il forno a legna
http://digilander.libero.it/giannicrovatto/forno-in.htm
GUIDA CHE ASPETTI IL CAMPO
«Tu aspetti il Campo con entusiasmo: non sai ancora che cosa sarà, e cerchi di
immaginartelo: la radura le tende, i fuochi di bivacco, il torrente dove ti laverai.
Tu aspetti il Campo con gioia: ripensi a quelli passati, e sei contenta di essere
arrivata alla vigilia di un Campo nuovo: sei esperta di come funzionano le costruzioni, le ispezioni, i
servizi e ti aspetti qualcosa di molto bello, come le altre volte.
Tu aspetti il Campo con curiosità: sarà poi la cosa meravigliosa che dicono? Vale la pena andarsene così, con uno zaino sulle spalle, a cucinare sul fuoco e a dormire per terra? E forse ti
chiedi quale è il segreto del Campo, il segreto della gioia che hai visto negli occhi di tante Guide,
quando ne parlano.
Tu aspetti il Campo con un po’ di paura: paura di te stessa. Sarai capace? Sarai capace di essere aperta con le altre? Sarai capace di vincerti e continuare a sorridere e a lavorare, anche se ci sarà qualcosa che non andrà? Sarai capace di dare alle altre quello che si aspettano da te?
Tu aspetti il Campo... e io vorrei darti una parola che renda migliore la tua attesa, e più grande, più bello il tuo Campo.
È la parola di Maria, la madre di Dio:
«... Ha fatto a me cose grandi Iddio che è potente, e santo è il suo Nome».
Troverò Dio grande, troverò le cose grandi che mi ha donato. Scoprirò la mia voce capace di
cantare, la mia mano capace di aiutare, il mio corpo capace di correre, la mia testa capace di
capire, il mio cuore capace di amare...
«Vi do un comandamento nuovo: vogliatevi bene come io ho voluto bene a voi» Scoprirò
anche le mie debolezze, i miei sbagli, il mio egoismo, la mia disubbidienza. Scoprirò la mia capacità di distrarmi e il mio desiderio di stare
comoda.
«...Riempì dl doni quelli che avevano fame, e rimandò i ricchi a mani vuote».
Perché Dio riempie di doni quelli che hanno fame, e rimanda a mani vuote i ricchi, quelli che non gli
chiedono niente, quelli che si illudono di avere tutto e di potere fare tutto da sé.
Così il tuo Campo sarà la cosa bella, la cosa
grande che tu aspetti: fatta di luce e di ombre, ma soprattutto di luce».
(da A.G.I., “Quaderno di traccia” )
PER I CAPI SQ Care capo sq…
Legge del Campo
La legge del campo è la Legge Scout.
Ogni scout s’impegna ad accettare generosamente ogni incarico che gli sarà affidato ed a portarlo a termine tenacemente con precisione, ordine, pulizia e gioia.
Ogni scout mette gli interessi della propria squadriglia avanti ai propri interessi.
Ogni scout al campo è gioioso il più possibile, ma sa ugualmente accettare e condurre a termine, seriamente, ogni ordine.
Al campo non c’è posto per i fannulloni, per i disordinati e per coloro che non amano la pulizia. B.P. Il campo ci porta a fare molte cose, che abitualmente a casa non facciamo: riempire le taniche, fare legna e mantenerla in un luogo asciutto, accendere il fuoco, tenerlo alimentato, cucinare, lavare pentoloni e gavette, prepararsi l’angolo, gestire la tenda, tenere le casse in ordine…. Sono tante cose, e perché non ci risultino faticose, È IMPORTANTE ORGANIZZARE BENE LE FORZE DELLA SQUADRIGLIA! Non siamo mai soli, siamo una squadriglia! Se il lavoro è ben distribuito su tutti, ognuno secondo le proprie attitudini ed esperienza, e ognuno fa la sua parte, allora il campo sarà una bellissima esperienza di vita all’aria aperta, tra compagni di cui ci si po’ fidare, in un bel clima allegro e in stile scout, insieme capaci di vincere molte sfide. Per questo è fondamentale arrivare preparati al campo, preparati di squadriglia! Ecco di seguito alcuni lavori quotidiani, che è bene dividersi e decidere i turni di lavoro PRIMA DI PARTIRE PER IL CAMPO, perché: 1. sia già chiaro a tutti cosa la squadriglia si aspetta da ciascun squadrigliere al campo 2. ci sia sempre una coppia in turno, uno squadrigliere esperto con uno più giovane. LAVORI QUOTIDIANI - fare legna, e mantenerla in un luogo asciutto, - accendere il fuoco, tenerlo alimentato, - andare alla chiamata di cambusa, gestire la cassetta - cucinare, - lavare pentoloni e gavette, - tenere l’angolo e le casse in ordine - riempire le taniche inoltre tutte le squadriglie ogni giorno - preparano la scenetta per il bivacco - hanno un incarico di campo alcuni di questi incarichi possono essere personali, se per esempio qualcuno vuole conquistare una specialità, o vuole mantenere un’incarico di squadriglia che già aveva durante l’anno, come la pulizia angolo, la gestione delle casse, la cambusa e la cucina. Altri è bene che siano a turni, magari giornalieri, in modo che se io lavo le pentole oggi, almeno domani so che non le laverò…
TOTEMIZZTOTEMIZZTOTEMIZZTOTEMIZZAZIONEAZIONEAZIONEAZIONE
Totem e qualità...Totem e qualità...Totem e qualità...Totem e qualità...
L'attribuzione di un "nome di caccia" (detto
anche "totem") consiste nel dare a qualcuno, nel
corso di una piccola cerimonia, un nome
d'animale seguito da un aggettivo.
Il nome dell'animale corrisponde ad un tratto o
un portamento fisico avente una rassomiglianza
con la persona, come l'aggettivo corrisponde al
carattere.
Bisogna guardare allo spirito perché la
totemizzazione è in origine un "prestito", una
trascrizione nel nostro Gioco scout di un certo
rito sociale e tribale. In origine, la
totemizzazione é, nella sua versione scout, un
gioco, ma in alcun momento rappresenta
interamente un elemento del metodo.
Ecco dunque qualche considerazione sulla
totemizzazione.
La totemizzazione non è per niente obbligatoria.
Si può fare benissimo un buon scautismo senza
totemizzazione.
Siccome questo gioco è molto delicato da
mettere in opera, bisogna assicurarsi di giocarlo
con del buon senso e secondo il metodo scout. In questo modo, esso può essere un mezzo con
infinite modalità per far vivere ai giovani il formidabile Gioco scout.
Le attività di oggi: la branca del 30 maggio, gioco e riflessione
sull’identità di genere e la coeducazione. IL GIOCO
E PER RIFLETTERE
- È indispensabile essere buoni osservatori delle dinamiche affettive del proprio gruppo - L’identità di genere (e la coeducazione) è un tema scottante che il Capo affronta con tutti gli strumenti del metodo, non solo con il gioco - Rilassiamoci: L’identità di genere si costruisce in un processo che parte dalla nascita e ci accompagna tutta la vita (non solo nelle 3 ore di attività al sabato) - È importante lanciare il messaggio “Se ne può parlare”, con un atteggiamento non giudicante - Il nostro ruolo è quello di offrire occasioni di riflessione affinché i ragazzi si costruiscano una propria opinione e facciano scelte il più possibile consapevoli – Qualsiasi gioco di movimento può, nella parte di debreefing, offrire occasioni di riflessione sul tema
Note: Accordandosi con il gruppo scout c’è la possibilità di fare diverse attività nautiche. (canoa, vela, osservazione della costa, giochi in spiaggia, snorkeling). Purtroppo Rosignano M. è un sito industriale inquinato ed è presente la fabbrica Solvey di bicarbonato. Il luogo del campo è un ex cava quindi è difficile piantare x terra pali e picchetti ed è molto caldo.
Santa Reparata n° .
Indirizzo
Contatti
Sig. Enzo Pesci
Tel. 328 5410069
Tel.
@:
Sito: -
Altro:
Località: Santa Reparata Descrizione: il posto è molto grande, con due aree distinte per il campeggio, la prima in zona boschiva, la seconda in zona pratosa. L’area rimane molto nascosta e priva di disturbi, rimanendo nonostante ciò molto vicina a zone abitate. L’area presenta molte possibilità per hike. Purtroppo i camion non arrivano all’interno del campo e il tratto finale del trasporto è da fare con le proprie forze.
Comune: Modigliana
provincia: Forlì-Cesena
Quante sq puo ospitare:
9
Costo: 3€ A NOTTE
Altitudine: 185 m s.l.m.
Pali: Disponibili, no tacche
Legna: In quantità
Acqua: Collegamento all’idrico
Dove fare la spesa: Modigliana e Faenza
Medico: Faenza
Ospedale: Faenza