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1 Sicurezza personale e liberta’ in un sistema tecnogeno (Personal security and freedom in technogenic system) Transurfing: oltre i confini della Matrix 19° Convegno Internazionale di Ricerche Parapsichiche e Bioenergetiche, Bellaria aprile 2013 Signore e signori! Vorrei parlare delle tendenze che si stanno delineando nello sviluppo della nostra civiltà, di quegli orientamenti che si trovano in superficie, ma al tempo stesso passano inosservati, essendo in ogni modo ignorati dai mass media. La realtà in cui viviamo, non è piu’ quella che era solo pochi decenni fa. I cambiamenti avvengono molto rapidamente e si evolvono con effetto valanga. Tutti conoscono il termine “biosfera” inteso come habitat degli esseri viventi. Ma pochi sanno e riflettono sul fatto che esiste anche il concetto di tecnosfera. Per tecnosfera si intende l’insieme delle conquiste e dei prodotti della civiltà tecnogena , a incominciare dagli elettrodomestici per finire ai prodotti alimentari, e il loro impatto sul mondo degli esseri viventi. Tutto ciò con cui entra in contatto la tecnosfera, uomo compreso, viene sottoposto a una trasformazione non sempre evidente, ma tuttavia cardinale. Non si tratta di ecologia e salvaguardia dell’ambiente, ma di un problema diverso, e non per questo meno grave perché esso, non essendosi rivelato ancora in modo esplicito, è portatore di una minaccia per quello che di più prezioso ha l’uomo : la sua libertà e individualità. Si tratta di una questione di ecologia dello spirito, una questione che, per qualche motivo, sta a cuore a pochi. Mentre l'attenzione viene deviata verso problemi esterni insignificanti e
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Sicurezza personale e liberta’ in un sistema tecnogeno(Personal security and freedom in technogenic system)

Transurfing: oltre i confini della Matrix – 19° Convegno Internazionale di Ricerche Parapsichiche e Bioenergetiche, Bellaria aprile 2013

Signore e signori!

Vorrei parlare delle tendenze che si stanno delineando nello sviluppo della nostra civiltà, di quegli orientamenti che si trovano in superficie, ma al tempo stesso passano inosservati, essendo in ogni modo ignorati dai mass media.

La realtà in cui viviamo, non è piu’ quella che era solo pochi decenni fa. I cambiamenti avvengono molto rapidamente e si evolvono con effetto valanga. Tutti conoscono il termine “biosfera” inteso come habitat degli esseri viventi. Ma pochi sanno e riflettono sul fatto che esiste anche il concetto di tecnosfera. Per tecnosfera si intende l’insieme delle conquiste e dei prodotti della civiltà tecnogena, a incominciare dagli elettrodomestici per finire ai prodotti alimentari, e il loro impatto sul mondo degli esseri viventi. Tutto ciò con cui entra in contatto la tecnosfera, uomo compreso, viene sottoposto a una trasformazione non sempre evidente, ma tuttavia cardinale.

Non si tratta di ecologia e salvaguardia dell’ambiente, ma di un problema diverso, e non per questo meno grave perché esso, non essendosi rivelato ancora in modo esplicito, è portatore di una minaccia per quello che di più prezioso ha l’uomo : la sua libertà e individualità. Si tratta di una questione di ecologia dello spirito, una questione che, per qualche motivo, sta a cuore a pochi. Mentre l'attenzione viene deviata verso problemi esterni insignificanti e inesistenti, il mondo cambia rapidamente dalla parte opposta e meno visibile. Può sembrare che non stia succedendo niente. In realtà, c'è qualcosa “in fieri”, qualcosa che sta prendendo forma.

Esteriormente, questa situazione non si manifesta in modo particolare: tutto sembra procedere come al solito, con la nostra civiltà impegnata a seguire il suo cammino di progresso e sviluppo tecnologico. Di fatto, però, il progresso, inteso come processo portatore di frutti utili per l‘uomo, si è già concluso e ora si sta muovendo verso una direzione unicamente favorevole al sistema, come una struttura che si evolve in modo autonomo, come un cancro, che cresce attivamente, indipendentemente dalla volonta’ dell’uomo. E tutto ciò è indizio del fatto che la situazione si trova già fuori controllo.

A partire dal momento in cui la civiltà ha imboccato il cammino dello sviluppo tecnogeno, sono entrate in gioco delle leggi che prima di allora non si erano mai manifestate. Oggi l’azione di queste leggi fa si’ che la tecnosfera si stia irreversibilmente evolvendo in una Matrix. La Matrix è una sorta di conglomerato, un sistema in cui l’individuo viene relegato al ruolo di pila d’alimentazione. Film

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come "The Matrix" e "Surrogates» ("Matrix", "Il mondo dei replicanti") - non sono una fantasia, ma il nostro futuro imminente e incombente. E non si tratta nemmeno delle tecnologie da cui l'uomo è circondato. Il fatto è che quando l’uomo entra in un campo informazionale generale, creato da tutti i tipi di mezzi di comunicazione, si ritrova in potere del sistema. Non è più l’uomo a gestire il sistema ma e’ il sistema a controllare e ad assoggettare l’uomo. Nella ragnatela universale d’informazioni è una cosa semplice da attuare.

A chi può essere utile? A nessuno. Siamo abituati a pensare che tutto quello che succede intorno a noi, avvenga per volontà di qualcuno. Ma non è così. Il sistema si sviluppa in modo autonomo. Chi controlla la vegetazione della giungla? Nessuno. Cresce da sola e vive come deve vivere, e cio’ fin da quando le piante si sono trovate sulla stessa terra e hanno cominciato a cercare un modo per coesistere.

Invece al sistema conviene fare nel modo seguente: arrivare a un punto di equilibrio stabile e assestarsi in una struttura concentrata ottimale dove i singoli, simili a cyborg, contribuiscono a mantenere la sua esistenza. E cosa ci vuole per questo? Basta che le cellule della Matrix vengano riempite da elementi ubbidienti, elementi che siano, in primo luogo, non proprio sani, privi di energia libera, e in secondo luogo non del tutto coscienti per evitare che capiscano fino in fondo dove si trovano. L’energia e la volonta’ cosciente dovranno essere esattamente sufficienti per permettere agli elementi di svolgere adeguatamente i loro obblighi funzionali - né più, né meno.

Vi siete mai chiesti perché, dopo il lavoro, molti non vogliono far altro che lasciarsi cadere sul divano davanti alla TV? Questo tipo di stanchezza e’ considerato una normalita’ , tutti ci hanno già fatto l'abitudine. Ma una cosa del genere è normale? Certo che no. Abituale non significa normale. E non vi è mai venuto in mente di riflettere sul perche’ la vita dell'uomo moderno cade letteralmente nella forbice che va dai 20 ai 40 anni? Come giovane specialista non si è utili a nessuno perche’ non si ha esperienza, e dopo i quaranta non si serve semplicemente perché tutto quello che c’era da spremere è gia’ stato spremuto. Per lo stesso motivo, dopo i quarant’anni non si è più interessanti per l’altro sesso. Ancora una volta dico, è normale? Che sia abituale, si capisce, ma normale, no. In realtà, c’è qui qualcosa che non va, non è vero? Non dovrebbe essere così!

Al sistema fa comodo anche un altro aspetto, il calo demografico. Teoricamente la diminuzione numerica dei consumatori dovrebbe essere controproducente per il sistema, comportando essa la riduzione dell'introito energetico che questi stessi elementi apportano al sistema. Di fatto, quando il sistema sarа’ giunto al massimo della sua evoluzione e si sarа’ trasformato in una "matrix", i consumatori superstiti saranno giа’ stati a loro volta tramutati in meccanismi (fornitori) gestibili, e la società sarà totalmente controllabile. Proprio qui sta il fine e il senso della trasformazione in "matrix".

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Anche in questo caso vien da chiedersi: ma c’è qualcuno dietro a tutto cio’? Ora è di moda discutere sulle vaghe ipotesi riguardo a un governo mondiale, noto anche come club di Bildelberg, che sarebbe costituito dalle persone più ricche e potenti della Terra. Ma anche questo è uno stratagemma messo a punto apposta per distogliere l'attenzione della gente. Molti credono ingenuamente che basti eliminare questa manciata di nuovi ricchi che sarebbero segretamente intenti a soggiogare l'intera popolazione mondiale, per risolvere il problema. Ma non è così. Se si spuntano solo le cime delle erbacce che infestano nell’orto, le erbacce forse scompariranno?

Anzi, gli uomini al potere sono di fatto marionette del sistema in misura ancor maggiore rispetto ai semplici membri. Questi ultimi, infatti, vengono manovrati dal sistema indirettamente, attraverso la pubblicitа’, i falsi fini, la disinformazione e le altre fandonie propinate dagli stessi uomini di potere.

Nella societа’ contemporanea non è possibile che qualcuno pensi a qualcosa di globale, come ad esempio scatenare una guerra, e poi finisca per realizzarlo secondo un piano personale. Un banchiere non potrebbe finanziarsi un "divertimento" costoso di questo genere se al potere non arrivasse un certo tipo di lobby, che a sua volta, non arriverebbe al potere se le condizioni non fossero mature per questo stato di cose. Nel nostro sistema attuale tutti i fenomeni sono intrecciati e interconnessi e le loro cause vanno ricercate non nelle condizioni ma a una profonditа’ ulteriore: nel sostrato che genera tali condizioni.

In che modo si realizzano i piani del sistema? In modo molto semplice: innanzitutto attraverso la manipolazione dell'attenzione della massa generale, e in secondo luogo, ancora piu’ banalmente, attraverso l'alimentazione di cui questa massa si nutre.

La manipolazione dell'attenzione è in generale il metodo più efficace di gestione. Non occorre nemmeno intraprendere particolari campagne di propaganda ideologica: basta costringere l'asino a pensare alla carota appendendogliela davanti al naso. L'animale la seguirà ubbidientemente ovunque serva. Il principio è semplice: l'attenzione viene fissata sull'informazione che fa comodo al sistema, cioè deviata da questioni esistenzialmente importanti a favore di cose poco fondamentali. Posso riportare una massa di esempi sui metodi usati: da una parte si scatenano campagne per la vaccinazione urgente contro epidemie presunte o inventate, dall'altra parte viene ostacolata la ricerca di una soluzione radicale per il problema del cancro, che si acuisce di anno in anno. Ogni volta che si sente parlare di nuovi preparati per la cura del cancro, non si sa se ridere o piangere. Quante "scoperte miracolose" vengono fatte, intanto, però, la gente continua a morire. Il paradosso sta nel fatto che la causa prima e fondamentale del cancro era stata scoperta ancora all'inizio del secolo scorso dal dottor Otto Warburg , che proprio grazie a questa scoperta ricevette il premio Nobel . Di questo, pero’ ci si è stranamente dimenticati.

Del fatto che la biosfera si sia giа’ realmente trasformata in tecnosfera con tutte le relative conseguenze non si parla apertamente da nessuna parte. L'attenzione viene depistata verso problemi che ancora non sono sorti e non è detto che sorgeranno: il raffreddamento o il surriscaldamento del pianeta, le inondazioni, il

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2012....A suo tempo, nelle discussioni sollevate dal film "Avatar", l’attenzione si era

concentrata sugli effetti speciali, mentre l'aspetto della divisione della società in due campi, quello dei sostenitori della tecnosfera e quello dei sostenitori della biosfera, problema che dovremo affrontare in un futuro assai prossimo, era passato praticamente inosservato. Proprio per questo l'Oscar, nel 2010, non fu assegnato a "Avatar" ma a un film sui bravi ragazzi americani che salvano il mondo dagli arabi aggressivi.

Osservo nuovamente che ciò non significa che i mass media siano diretti occultamente da qualcuno, interessato a focalizzare l'attenzione del pubblico in una precisa direzione. Questo processo avviene spontaneamente, esattamente come succede nella giungla. Tra l'altro, pilotare l'attenzione dell'uomo contemporaneo, farcito di ogni tipo di informazione, non è una cosa così semplice. Come lo si può fare nel modo più facile possibile? Sfruttando temi che spaventano, creano panico o angoscia. Per questo i mass media offrono l'informazione che offrono: non operano consapevolmente ma a livello degli istinti del giornalista.

La manipolazione viene effettuata a livello talmente sottile, invisibile e "naturale" da non destare i sospetti di nessuno. Gli elementi del sistema non avranno il tempo di svegliarsi che si ritroveranno dotati di chip elettronici e totalmente sottomessi, come conigli in gabbia. Solo che i chip non verranno impiantati in testa, sarebbe troppo scontato. La storia dei chip impiantati è l'ennesimo espediente inventato per distogliere l'attenzione. Che la plebe sfoghi pure le sue emozioni (i suoi umori) contro un sistema così disumano, che priva l'individuo dei suoi diritti. In realtà tutto verrа’ fatto a livello più civile, per esempio attraverso la patente di guida o la carta di credito, senza le quali i conigli non potrebbero sopravvivere. Qualcuno spiegherà pazientemente che tutto è stato predisposto per il bene, la comodità e la sicurezza dell'umanità, e la maggiorparte della gente, come sempre, crederà a tutte le fandonie sapientemente propinate dal sistema e acconsentirà ubbidientemente ad accettare i "benefici" che esso offre.

Per quanto riguarda il discorso dell'informazione, quindi, è giа tutto più o meno chiaro. Ma cosa c'entra l'alimentazione, direte voi. Possibile che sia un mezzo di gestione?

Tanto tempo fa Bertrand Russell, filosofo e pacifista britannico, scriveva che con l'aiuto di alimenti speciali e di "trattamenti" con sostanze particolari è assolutamente possibile creare un tipo di persone, docili come pecore di un gregge.

Ed ecco un esempio concreto: nel 1974 il governo degli Stati Uniti dichiaro' che l'obiettivo di ridurre la popolazione nei paesi del Terzo Mondo si poneva come una questione di sicurezza nazionale. In che modo si prevedeva di attuare questa linea politica? In un memorandum per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, si consigliava apertamente, senza mezzi termini, oltre alla provocazione sistematica di conflitti, l'uso di determinati prodotti alimentari come strumento per ridurre la popolazione.

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Molto prima di questo memorandum, il sistema aveva generato in modo naturale (logico) una corrente, l'eugenetica (contenente l'idea di "igiene razziale" e della riduzione del numero della popolazione). I primi esperimenti dei sostenitori dell'eugenetica erano primitivi, disumani, "antidemocratici", come si usa dire adesso, e trovarono un concreto riscontro nell' ideologia del nazismo e dello stalinismo. Oggigiorno questi metodi vengono applicati in modo molto più raffinato e occulto, attraverso l’uso di sostanze chimiche e degli organismi transgenici.

Dunque, all’inizio il sistema si era occupato della messa a punto di armi biologiche, ma in seguito gli divenne chiaro che era molto più efficace agire “per via pacifica”.

La tecnologia transgenica è una geniale invenzione del sistema. Prende subito due piccioni con una fava: infatti essa è un mezzo sia per ridurre la popolazione, sia per indebolire la sicurezza alimentare di singoli paesi, perchè i semi delle piante modificate non germogliano più e di conseguenza la banca dei semi si trova sempre nelle mani delle corporazioni. E' un metodo ideale di manipolazione: non serve neanche scatenare una guerra. Basta rifiutarsi di rifornire di semi i paesi disubbidienti, e il gioco e’ fatto. Molti paesi sono già stati messi in ginocchio.

Il sistema migliora costantemente i suoi metodi. Oggigiorno, la sterilizzazione forzata, linea politica primitiva dei sostenitori dell' eugenetica, solleverebbe ovviamente un' ondata di pubblica protesta. Ma anche questa proposta è da vedere come uno stratagemma per distogliere l'attenzione, una sorta di osso lanciato in pasto alla folla.

I metodi veri, reali, sono altri, e funzionano impercettibilmente e gradualmente, adattandosi all'opinione pubblica e mascherandosi dietro a obiettivi apparentemente umani. Un mimetismo di questo tipo esternamente appare sempre opportuno, con una logica di pubblica utilità. Si veda ad esempio la modificazione genetica delle piante: teoricamente essa è necessaria e conveniente, in quanto aumenta la produttività ed elimina la necessità di ricorrere ai pesticidi. Beh, giudicate da soli, detto così è forse un male?

Nella realtà dei fatti si tratta di un mito, creato artificialmente dalle corporazioni. I fatti dimostrano che la produttivitа’ delle piante transgeniche è molto più bassa, e al posto dei parassiti e delle erbacce di prima ne appaiono degli altri, che non temono nulla e pertanto richiedono nuovi tipi di pesticidi. Sui campi di soia transgenica regna un silenzio di morte: nessun canto di uccelli, nessun ronzio di insetti, nessun movimento di vita, come se queste piante fossero di plastica.

Ma per chi non vede questi spettacoli, mangiar salame non fa affatto paura. Non pensa nemmeno che gli ingredienti ottenuti dalla soia transgenica vengano aggiunti praticamente in ogni tipo di alimento: cibi precotti, salumi, prodotti

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dolciari, latticini, cereali in fiocchi, cioccolato, maionese, salse, bevande, in tutto il cibo della "matrix" che si può comprare nei supermercati. Non ci si fa scrupoli ad aggiungerlo persino negli omogeneizzati. Ma sono in pochi a saperlo, perchè le informazioni sono tenute accuratamente sotto riserbo.

Vi chiederete: ma è possibile che su questi fatti non si conducano studi e ricerche? Gli studi si fanno, ma su ordinazione delle corporazioni che producono gli organismi transgenici (OGM). I risultati di queste ricerche, ovviamente, suonano allegri e promettenti: "i transgeni sono assolutamente innocui." E' probabile che in questo momento degli scienziati mercenari stiano lavorando sodo per dimostrare che sono anche assai utili. L'unica ricerca indipendente di cui sono al corrente è stata condotta dalla biologa russa Irina Ermakova, ma è stata chiusa in fretta a causa delle conclusioni sconvolgenti a cui stava portando.

Negli Stati Uniti sono state addirittura approvate delle leggi in materia. Una di esse vieta alla popolazione di coltivare frutta e verdura negli orti di casa; un'altra, invece, vieta l'acquisto di prodotti contenenti OGM di una certa marca, cosi la gente viene praticamente privata della possibilitа’ di scelta: si mangia quello che passa il convento e zitti! Sembra una follia, non è vero?

Ritornando agli Stati Uniti, il paradosso è che la politica del governo americano (o del "governo mondiale", chiamatelo come volete), diretta contro il terzo mondo, si è evoluta con conseguenze impreviste per gli stessi Stati Uniti: un terzo degli americani soffre di infertilità, un altro terzo d'America ha problemi di obesità. E pensare che solo una trentina di anni fa l'America era una nazione in corsa, fissata coi prodotti biologici naturali; infine, un terzo del paese è dipendente da farmaci anti-depressivi. E' una statistica semplice e chiara, e la gente pensa ingenuamente e serenamente che questo sia normale.

Nessuno si stupisce del fatto che la sindrome da stanchezza cronica e da stress siano diventati una norma della vita moderna. Anche questo è normale.

Qual è l'origine di questi drammatici cambiamenti? I prodotti biologici non interessano più a nessuno? Il motivo è molto semplice: il cibo sintetico morto, soprattutto quello del fast food che in America ha avuto una capillare diffusione, causa una dipendenza non diversa da quella causata dalla droga.

Riporto ancora dei dati statistici puri e semplici: negli ultimi anni, un terzo delle api e’ morto. Perchè succeda questo, nessuno lo sa con precisione. Cause probabili sono lo smog elettromagnetico derivante dalla telefonia mobile, le piante transgeniche, altri processi chimici in atto o forse tutto questo insieme. Ciò significa che in futuro non avremo più miele? No, ancora peggio: non avremo le piante che vengono impollinate dalle api. E sapete quante sono? Sono come minimo tre quarti di quelle esistenti. In alcune province della Cina le api sono state completamente distrutte dai pesticidi e ora le piante da coltura vengono impollinate a mano dai contadini. Ma questo problema pare non interessare nessuno. La gente è preoccupata per il mito del 2012, che i Maya hanno inventato tanto tempo fa.

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La situazione è davvero sconfortante. L'uomo, credendosi il re della natura, ha scatenato con arroganza uno scompiglio che sta portando alla distruzione di una biosfera unica nel suo genere, formatasi nel corso di milioni di anni. Capite che cosa sta succedendo? E' come far entrare una scimmia in un laboratorio di chimica: qualsiasi cosa intraprenda questa scimmia, sia pure per stimoli e da posizioni superscientifiche, finirà comunque in un disastro.

L'idea principale che vorrei trasmettere è che noi non siamo controllati da persone concrete, ma stiamo marciando tutti insieme allegramente e inconsciamente in direzione di una "matrix", dove ci sarà un controllo totale del sistema. E' un processo che avviene sotto l'egida di riforme democratiche e umanitarie, nel quadro di progetti di cooperazione, pace e salvezza dell'umanità, ecc. ecc. Un uomo schiavo del sistema non solo perde la libertà di scelta, ma comincia a volere esattamente ciò che fa comodo al sistema. Questo processo, però, prende inizio e si muove in modo autonomo, non intenzionale, in conformità alle leggi di autoorganizzazione di un sistema parassitario, cioè sinergicamente. Pochissime persone vedono e capiscono questo stato di cose.

I signori del club di Bildelberg possono anche pensare di essere in grado di controllare qualcosa, ma in realtà si sbagliano. Il sistema inghiottirà anche loro, e anzi, loro ne saranno le prime vittime. La situazione è da tempo fuori controllo e probabilmente questi signori lo sanno già, dato che sono persone tutt’altro che stupide.

Dunque, la nuova realtà non è più quella di prima e le regole di sopravvivenza non sono più le stesse. La civiltà ha compiuto una svolta radicale, allontanandosi dal suo stato di natura e avvicinandosi a una società di stampo tecnogeno. Questo si coglie molto nelle persone, che non sono tanto individui liberi quanto elementi del sistema, padrone della loro energia e della loro coscienza.

Il sistema tecnogeno, in sostanza, è assolutamente distruttivo sia nei confronti della biosfera del nostro pianeta, sia nei confronti dell’uomo stesso, poichè le sue capacità finiscono per bloccarsi, le sue possibilità si riducono nettamente e ciò proprio affinchè egli non impedisca al sistema di svilupparsi così come fa più comodo a quest’ultimo. L’uomo non vede e non sente nulla di tutto ciò perche’ l’”operazione” avviene in anestesia generale, in uno stato di sonno profondo di cui il paziente stesso nemmeno si accorge.

La vita nel sistema tecnogeno è strutturata in modo tale da ottenebrare la coscienza e distogliere l’attenzione, allontanandola dallo stato reale delle cose. L’uomo nella Matrix non vede la realtà così com’è di fatto, non capisce da dove traggano origine tutti i “cosa, perche’ e per come”. Egli e’ privo di visione, essendogli stata semplicemente offuscata.

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Come viene annebbiata la coscienza? Molto semplicemente. Ricordiamo la storia di Sinbad il marinaio. Un giorno Sinbad e i suoi marinai arrivarono in un paese sconosciuto. Gli abitanti del posto li accolsero con gioia e offrirono loro dei cibi prelibati. I marinai si nutrirono per molti giorni di queste delizie ma col passar del tempo notarono dei cambiamenti: i loro corpi si erano trasformati in ammassi di grasso. Anche la loro coscienza si era progressivamente obnubilata e per questo motivo i disgraziati non riuscivano più a valutare obiettivamente la realtа’. Come si venne a sapere in seguito, gli abitanti locali li avevano rimpinguati per farne carne da macello.

Non smetto mai di ripetere che le fiabe e la fiction non esistono senza un fine, ma mostrano tanti aspetti della nostra realtà che o hanno già avuto luogo in un tempo passato o sono di là da venire.

Ciò che introduciamo direttamente nel nostro organismo, cioè il cibo, l’acqua e le informazioni, sono un canale diretto per limitare la chiarezza della nostra coscienza..

Quando ci si nutre di cibi naturali e si beve acqua pura la coscienza si rischiara in modo sensibile. Verificato.

Come viene deviata l'attenzione? Avrete forse notato che, ultimamente, la gente manifesta segni evidenti di distrazione, dimenticanza, disattenzione. Spesso è possibile assistere a fenomeni di distrazione, e’ come se l'attenzione zoppicasse. Le persone commettono errori elementari, si confondono su cose banali, fanno azioni scorrette. Si ha la sensazione che la maggiorparte dell'attenzione di una persona sia catturata da qualcuno o qualcosa.

La stessa cosa succede con l’energia: se una persona e’ malata, la gran parte delle risorse della persona sono occupate a lottare contro la malattia. Analogamente, se qualcuno si e’ assunto un carico di obblighi superiore alle sue forze, la maggiorparte della sua energia libera è bloccata, occupata da questo carico.

Nei miei libri precedenti, avevo parlato dei modi in cui l’attenzione viene agganciata da un pendolo. Quando una persona è irritata, preoccupata o spaventata, è come se cadesse in uno stato di “stupor”, di torpore, che la fa immergere a capofitto nel suo problema, come se fosse un sogno, e le impedisce di vedere e capire cosa sta succedendo nella realtà che la circonda.

Allora però non ne avevo parlato come fenomeno di massa. Ora invece si nota chiaramente una costante di dimensioni globali. La maggior parte della gente dorme, cioè agisce come se fosse immersa nel sonno. Non sono più le persone a controllare la loro vita, ma è la vita ad accadere con loro. Subiscono quello che la vita propina. Io vedo questo fenomeno come un segnale d’allarme, perché solo due o tre anni fa esso non era così pronunciato.

Posso fare un esempio banale dell'effetto dell’ aggancio dell’ attenzione. Quando una compagnia di amici va a fare un picnic fuori città, cosa tende a fare in primo luogo? Apre le portiere della macchina e accende la radio a tutto volume. Sembra una cosa strana: invece di riposare dai rumori della città e ascoltare il

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silenzio del bosco e il canto degli uccelli, l’istinto e’ quello di accendere subito la radio. Possibile che siano tutti fan di musica e notiziari?

Provate a confrontare l'uomo moderno con l’uomo che viveva mille anni fa, quando non c'erano giornali, cinema, radio, televisione, internet e telefoni cellulari. Si tratta di persone completamente diverse! E la differenza principale non sta nel livello di intelligenza, civiltà o istruzione. Il fatto è che l'uomo moderno soffre di dipendenza da informazioni, non e’ in grado di fare a meno di un flusso esterno di informazioni. E’ proprio questo flusso, generato dal sistema, a creare l'effetto della presa dell’ attenzione.

Potete credere di essere totalmente concentrati su quello di cui vi state occupando in un dato momento, ma in realtà solo una piccola frazione della vostra attenzione è attiva. La maggior parte di essa è invece collegata con un filo invisibile alla ragnatela di informazioni del sistema, è gia’ stata riservata dal flusso di gestione esterno, come una cassetta di sicurezza in banca. Un’altra parte dell’attenzione, non meno significativa, è invece bloccata e si trova in uno stato di ibernazione. Il blocco e’ indotto dal cibo sintetico, che, come qualsiasi altro prodotto chimico, provoca uno stato alterato di coscienza più o meno importante.

Con l'avvento e lo sviluppo dei metodi tecnogeni di trasformazione dei prodotti alimentari, la situazione peggiora di anno in anno. Faccio un esempio: una caratteristica della psiche moderna dei bambini, nella fattispecie l’iperattività e il disturbo da deficit di attenzione, vengono spesso motivati come "fenomeno indaco." In realtà, “il fenomeno indaco” qui non c’entra niente. Il comportamento isterico, ormai comune nei bambini fin dalla tenera età, è causato dall'elevato contenuto di prodotti chimici e di sintesi comprati nei supermercati. Il cibo sintetico è tossico quanto l'alcool o le droghe. Questo è la causa del sistema nervoso irritabile. Nutrito in questo modo, il bambino fluttua come una banderuola al vento. Gli è difficile studiare, fa fatica a concentrarsi e a stare seduto.

Ai miei tempi, quando eravamo dei pionieri, riuscivamo a stare fermi seduti. La mia generazione si ricorda ancora bene di come a scuola ci costringevano a stare seduti immobili, a braccia conserte. Perche’ i bambini di oggi non lo possono fare? Il loro umore e la loro energia sono in continuo cambiamento. Ma in cosa si differenziano i bambini di oggi dai pionieri*(*in epoca sovietica, “pionieri” erano i ragazzini dai 10 ai 14 anni, raggruppati nell’omonima organizzazione giovanile) di un tempo, dai bambini della nostra generazione? Anche noi eravamo degli scavezzacollo, ma riuscivamo anche a concentrarci, senza problemi.

I bambini di oggi, direi, non sono più dei monelli (come del resto dovrebbero essere), ma sembrano piuttosto stanchi. Una volta, in estate, ero al mare e stavo passeggiando lungo la riva quando ho visto un folto gruppo di bambini, probabilmente di una colonia. Erano appena arrivati, li avevano fatti spogliare e avevano permesso loro di entrare in acqua. Mi ero già preparato all’idea di affrontare una folla imbizzarrita di piccoli mostri urlanti e saltellanti ...e invece no. Niente di tutto questo. Quei bambini si comportavano come fanno i pensionati dopo un pasto abbondante. E questo nonostante il fatto che il mare, di solito, eccita i bambini.

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Certo, i bambini sono tutti diversi, e anche sugli adulti le sostanze chimiche agiscono in modo diverso. Però il quadro generale è piuttosto omogeneo: l’intossicazione da sostanze sintetiche morte, con tutti gli annessi e i connessi, è già diventata una norma. Si ritiene che tutto ciò sia normale, in conformità al principio che “se lo fanno tutti vuol dire che così dev’essere”. Ma veramente deve essere così?

I prodotti sintetici inducono nell’uomo una dipendenza pari a quella da droghe e notevoli danni. L’incremento di malattie degenerative, per esempio, statisticamente è chiaramente correlato alla comparsa e allo sviluppo di nuove tecnologie di preparazione dei cibi, come la conservazione, la raffinazione e ogni forma di trattamento chimico. Oggi le tecnologie alimentari non si sviluppano per motivi legati a uno stile sano di alimentazione, ma in base ai principi di gusto, praticità, moda, perche’ lo fanno tutti.

Forse, tanto tempo fa, le cose andarono in questo modo: qualcuno penso’ di eliminare dai cereali e dal riso l’involucro e il germe, cioè le sostanze più nutrienti. Così i prodotti del grano diventarono di colore bianco, morbidi e soffici.

Può darsi che un giorno qualcuno sia andato a far visita a qualcun altro, abbia visto delle focaccine invitanti e un bel riso bianco e abbia pensato: che meraviglia! Lo voglio anch’io! E così l’han voluto tutti e ci hanno fatto l’abitudine. Solo che poi sono cominciate le malattie. Ma a nessuno è venuto in mente di collegare l'emergere di nuove malattie ai mutamenti della tecnologia alimentare. Quasi nessuno ci ha pensato e anche oggi solo poche persone ci pensano. La gente mangia e si ammala. Si ammala e mangia.

È interessante osservare che, nella Francia medievale, patria della cucina raffinata, una grande ciotola di insalata verde era il piatto principale e quotidiano della gente comune. Il popolo si nutriva di cibo naturale e integrale. Le delizie culinarie erano considerate un privilegio della nobiltà. Proprio per i nobili lo chef cercava di cucinare dei piatti speciali, mentre lui stesso e il resto della servitù, seduti in cucina, mangiavano intere ciotole di insalate fatte con erbe diverse. Nel menu destinato ai signori, invece, queste stesse erbe venivano usate solo come spezie o come ornamento.

Ebbene, le malattie e i vari tipi di disturbi, a quel tempo, connotavano proprio le famiglie aristocratiche. Era addirittura di moda sfoggiare un volto pallido e passare tutto il giorno a letto, a lamentarsi, spossati dalla malinconia tipica "dell’alta societa’" e da un malessere generale. Per contro, un aspetto sano e verace, un volto abbronzato, erano un tratto caratteristico del volgo. Le persone semplici non avevano il tempo di ammalarsi, erano piene di forze, lavoravano tutto il giorno come se niente fosse e la sera trovavano senza problemi l’energia per scambiarsi tenerezze nei fienili.

Con il tempo, pero’, la cucina elaborata si diffuse ovunque, e cio’ anche grazie alla moda. I cibi in scatola, ad esempio, furono inventati allo scopo di rifornire l’esercito di Napoleone di viveri pratici da consumare. Ma poi entrarono in voga, come uno dei risultati del progresso. Mi immagino una tavolata di persone servite da scatolame di ogni sorta. Probabilmente allora anche a tavola si parlava di

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prodotti in scatola: "Quali cibi in scatola avete provato oggi? Noi abbiamo assaggiato questi e questi altri. Cosa? Non mangiate cibi in scatola? Ma siete veramente indietro con i tempi! "

All’inizio la tecnologia di conservazione alimentare si limitava a un prolungato trattamento termico. Più tardi, pero’, vennero inventati anche i vari tipi di conservanti, esaltatori di sapidità, aromi, additivi.

Questo tipo di alimentazione non crea semplicemente un’abitudine, ma qualcosa di più. Essa provoca una fortissima dipendenza narcotica, una dipendenza da cibo. Non solo, ma, cosa ancora più importante, emerge anche che fa comodo a tutti, ai produttori, ai distributori e ai consumatori. Sono tutti dipendenti dalla stessa sostanza. Da cui ognuno trae i suoi benefici. E, di nuovo : la gente mangia e poi sta male, sta male e mangia.

Si ha l'impressione che l'uomo moderno, non sia un Homo Sapiens ma un tipo umano addomesticato, domato e appositamente nutrito da qualcuno. Un essere che non si rende conto del cibo con cui viene nutrito e del motivo per cui viene nutrito. Un Homo Mansuetus, un uomo domestico, in una fattoria umana.

Il sistema è interessato a far marciare tutti in fila. Gestire questa fila e’ particolarmente semplice, se sono tutti legati alla stessa mangiatoia. Ed e’ ancor più facile se tutti aspirano agli stessi fini surrogati e hanno le stesse paure. Provate a dare un’occhiata ai mass media. Vedrete un quadro, in sostanza assai primitivo: da un lato, da tutti gli schermi e da tutte le copertine, ci viene imposto il culto del successo e del consumo, mentre dall'altro lato veniamo spaventati da notizie angoscianti. Cosi’ viene mantenuto l’ordine nelle file.

Forse l'effetto collaterale più terribile della civiltà industriale sono le malattie degenerative e le morti precoci che esse causano. Le sostanze chimiche, le radiazioni, gli Organismi geneticamente modificati non si sentono e non vedono, ma uccidono realmente, solo che lo fanno gradualmente. Si tratta di una morte lenta. Sono una via di morte, non di vita. Bisogna essere molto ingenui per credere che queste "comodità sintetiche" non lascino conseguenze. Non siamo mica androidi, vero?

Su tutti fa sempre un forte effetto la morte di una persona famosa, specialmente se in vita aveva raggiunto un grande successo. Ma pochi restano impressionati dalla statistica globale, che resta sempre nell'ombra, dietro le quinte. La statistica è la seguente.

In Russia muoiono di cancro 300mila persone all’anno. Negli Stati Uniti, mezzo milione. La popolazione di un piccolo paese. Provate solo ad immaginare:ogni anno, all’interno di ogni grande stato, si estingue un intero paese. Solo a causa del cancro. E ogni anno queste cifre aumentano in modo significativo. Negli ultimi tempi si è inoltre notato un notevole "ringiovanimento" della malattia.

Il 40% della popolazione europea, secondo i dati del giornale New Scientist, e’ già considerato psichicamente fuori norma.. Difficile crederlo? Se si considera che

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la depressione, per esempio, e’ cresciuta fino al livello di pandemia, non c’e’ motivo di stupirsi. Le allergie, l’artrite, i problemi alla colonna vertebrale, sono anche queste tutte epidemie di massa.

Solo in Russia, nel corso degli ultimi due decenni, 800.000 persone si sono tolte la vita. Ne deriva che abbiamo una media di 40.000 suicidi all'anno, gente che muore non per causa di malattia, ma perché ritiene che continuare a vivere sia semplicemente insopportabile. E la molla che fa scattare questo tragico meccanismo non sono difficolta’ materiali ma uno stato di depressione condizionato (anche) da intossicazione alimentare.

Ogni giorno muoiono di fame 37.000 persone. Ogni 5 secondi un bambino muore di fame. Una volta qualcuno ha promesso che gli OGM avrebbero nutrito tutta l'umanità. La propagazione degli OGM, invece, non solo non ha permesso di far fronte al problema, ma ha anche causato una diffusa infertilità, la rovina delle aziende agricole e la morte degli insetti coinvolti nell’ impollinazione, fatto che in prospettiva presenta conseguenze disastrose.

Questa e’ oggigiorno la triste statistica, una statistica che non viene apertamente pubblicizzata e rimane dietro le quinte. Ma la cosa più importante non sono neanche tanto le cifre, quanto il fatto che tutte queste malattie sono degenerative. Ciò significa che l’organismo si sta progressivamente sfaldando sotto la pressione di condizioni ambientali aggressive e artificiali.

L'idea principale (che di solito viene taciuta), sta nel fatto che l'origine di tutte queste malattie, compreso anche il suicidio, è puramente tecnogena. Nella storia dell'umanità, prima della penetrazione capillare della tecnosfera in tutti gli aspetti della vita e nella fattispecie nella tecnologia alimentare, non si verificava nulla di tutto ciò.

Così, il flusso di informazioni generate dal sistema, crea l'effetto dell’aggancio dell’attenzione. Un’ altra parte dell’attenzione, non meno importante, è bloccata, ferma in uno stato di ibernazione indotto dal cibo sintetico. Questi fenomeni sono i primi sintomi e i segni del fatto che il sistema, come un tumore, sta cominciando a crescere attivamente. Per l’ uomo tutto ciò non avviene senza conseguenze: le sue capacità vengono limitate, le sue possibilità risultano fortemente diminuite. Alla fine, le persone perdono la salute e la consapevolezza, cessano di rendersi conto di quello che consumano e di quello che succede intorno a loro.

A pari passo dello sviluppo della tecnica e delle tecnologie si forma la coscienza ad esse relativa, la coscienza dei cyborg, se volete chiamarla così.

Tecnica, tecnologia e coscienza ad esse connessa sono elementi indissolubilmente legati tra di loro. Se si mangiano i cibi sintetici si diventa dei cyborg, se si diventa dei cyborg si mangiano i cibi sintetici. Per l’uomo tutto ciò significa una cosa sola: egli viene messo in una cella, nella cella della Matrix. E questo non è già più finzione.

Perché questo non viene detto espressamente e chiaramente da nessuna parte? Perche’ e’ gia’ una normalità? In primo luogo, al sistema questo tipo di

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informazione non conviene, e in secondo luogo, la consapevolezza delle persone è già ampiamente bloccata, la loro attenzione e’ già stata catturata, viene continuamente deviata in direzione di fenomeni piccoli e insignificanti.

La coscienza umana è costruita in modo tale che essa, essendo la coscienza di un individuo, da una parte è libera, ma al tempo stesso non può trovarsi in uno stato di volo libero, o in uno stato di sospensione. La coscienza necessita di un supporto, come l’uccello ha bisogno di un ramo. Se all'inizio della civiltà questo supporto poteva essere fornito dalla religione, ora l'iniziativa è passata in modo inosservato ma al contempo deciso, nelle mani del sistema, la Matrix energetico-informazionale.

Domanda: come siamo arrivati fino a questo punto? Il fatto è che nel sistema tecnogeno, regna sovrana una legge: il profitto ad ogni costo. La corsa universale verso il profitto ci ha resi prigionieri, ostaggi degli interessi dei produttori e dei commercianti. Il modo più semplice per ottenere il massimo profitto è ridurre i costi di produzione. Quanto maggiore è il periodo di conservazione dei cibi, tanto più facile sara’ vendere la merce.

La domanda successiva è: ma che diritto hanno di darci da mangiare questa roba? Come è potuto succedere che tutt’intorno a noi si vendano solo prodotti sintetici? E non si tratta solo di cibo, ma di tutto.

Anche in questo caso, c’è una ragione molto semplice: se la coscienza del consumatore si trova a un basso livello, come quello di uno zombie, gli si puo’ propinare qualsivoglia schifezza col risultato che egli crederà che questa schifezza non solo è utile, ma addirittura indispensabile per la sua salute.

Se la coscienza degli individui e dell'intera società fosse di un livello più alto, ora saremmo ancora a bere latte e birra naturali e a mangiare salame senza soja modificata. Ma noi non siamo individui liberi e consapevoli. Noi ... non vorrei usare un termine volgare, perciò mi esprimero’ più moderatamente: ci troviamo rinchiusi in una fattoria e mangiamo quello che ci viene dato. Questa è la nostra situazione!

Una costante paradossale è che l'evoluzione della coscienza, nel suo periodico movimento di svolta, pare non elevarsi a un livello superiore, ma tornare indietro, al punto di partenza. A questo proposito e’ naturale che, insieme alla teoria dell'evoluzione, stia recentemente diventando sempre più popolare la teoria dell’ involuzione, in base al quale le scimmie non sarebbero gli antenati dell'uomo ma le sue diramazioni più basse, le sue varianti “degradate”. Comunque, a mio avviso, non rischiamo tanto la "disumanizzazione", almeno nell’immediato prossimo futuro, quanto invece la “cybernizzazione”: questo si presenta come un fenomeno assai probabile e anche molto prossimo.

Tutto ciò ha luogo non perche’ i produttori e i venditori facciano parte di una certa categoria di cattivi e malintenzionati. E’ il sistema che li costringe ad agire proprio in questo modo e non diversamente. E come succede con le rivoluzioni,

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che finiscono per divorare i loro figli, anche i figli del sistema finiscono per ritrovarsi in suo potere.

Non solo: da quando il mondo è caduto in crisi ed è poi rimasto impantanato in una profonda recessione, la corsa al profitto e’ diventata ancora più forte. E questo si riflette molto nella qualità dei prodotti. Di tutti, non solo del cibo. In tutti gli articoli per la casa, dalla pittura (murale) alla lampadina, vengono aggiunti composti chimici a basso costo che rappresentano una minaccia diretta non solo alla salute ma alla vita stessa.

Per qualche motivo, di questo aspetto della crisi nessuno parla chiaramente e apertamente. Ed e’ proprio quest’aspetto che si sta sviluppando con gran vigore. Può sembrare che nulla stia cambiando, ma non è cosi’. Se ieri avete comprato un certo oggetto di uso quotidiano, oggi esso sarà diverso. La corsa è corsa.

I diversi modelli di sistema agiscono in modo diverso. Il sistema socialista

toglie la libertà di scelta. Quello capitalista crea schiavitu’. Il sistema tecnogeno funziona invece in modo persino curioso. Non opprime direttamente, non esercita una pressione diretta. Esso crea un ambiente tale per cui i suoi elementi, viti d’ingranaggio, si adeguano alle esigenze del sistema e cominciano a volere ciò è vantaggioso per esso.

Tutto è costruito su rapporti di dipendenza. Qualsivoglia tipo di cibo sintetico annebbia la mente e provoca una fortissima dipendenza narcotica. Il sistema non dispone di altri mezzi di influenza sulla coscienza, ad eccezione del cibo, delle informazioni e delle condizioni ambientali. Questi sono proprio i metodi che esso usa.

La medicina non e’ particolarmente preoccupata da tutti questi fatti, anzi, sembra piuttosto il contrario. La medicina, insieme alla farmacologia, e’ un enorme giro d’affari, un business che ha bisogno di pazienti malati, non organismi sani. Che si può prendere da un paziente sano?

Quasi tutti i giovani oggi hanno un sacco di problemi di salute, cosa che non si osservava nelle generazioni precedenti. I nostri figli, nutriti dalle sostanze sintetiche in vendita nei supermercati, vivranno meno di noi. Prima la tendenza era contraria mentre ora, per la prima volta, i figli rischiano di vivere meno dei loro genitori. E potranno loro stessi avere dei figli? E’ un interrogativo importante. Vedete cosa sta succedendo?

Come ho già detto, il sistema ha bisogno di elementi non del tutto sani, per evitare che fuoriescano dal suo controllo. Certo, devono andare a lavorare, devono svolgere determinati compiti, ma devono anche avere malattie croniche, andare dal medico e assumere farmaci. Solo in questo modo essi soddisferanno alle esigenze del sistema.

Se osserviamo attentamente noi stessi, il mondo che ci circonda e il nostro posto in esso, non è difficile capire che stiamo costantemente oppressi da qualcosa,

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un qualche carico di circostanze, di responsabilità, di termini, di condizioni, di obiettivi o di valori. La vita rende tesi, perché essa è come se fosse imposta dall'esterno. Al sistema conviene che le persone siano costantemente impegnate in qualcosa, che si sentano in dovere e che non abbiano il tempo di fermarsi e capire ciò che sta accadendo attorno a loro.

Questa pressione costante, incessante, si manifesta soprattutto nel fatto che alla gente vengono imposti falsi fini, falsi stereotipi e falsi modelli di successo nonche’ falsi modi per raggiungerlo. Si tratta di percorsi che nella maggior parte dei casi non tengono conto delle qualità individuali, sono soluzioni che scardinano la personalità. Ma la gente, immersa in un sogno inconscio, pensa che a queste norme ci si debba adattare.

E’ come se, letteralmente, alla gente venissero appese delle mollette mentali. La ragione e la volonta’ si ritrovano bloccati, come un abito, che prima veniva indossato liberamente e comodamente e poi viene tirato e inspillato da ogni parte. Le persone si muovono come se fossero staccate dalla corrente, disallineate.

La molletta e’ un qualcosa che causa oppressione o non si accorda al nostro Io. E’ quando si sente la pressione di un peso che angustia e si è vagamente consapevoli del fatto che c’è qualcosa che non va, che cosi’ non dovrebbe essere. Ecco alcuni esempi tipici di mollette:

1. "L'amore può essere conquistato con una strategia intelligente. Riflettete bene su questa frase. E’ un po’ strana, vero? Ma su questo sono stati scritti migliaia di libri, ed è questo quello che si fa quando ci piace qualcuno.

2. "Un buon lavoro è molto difficile da ottenere." In effetti, la pratica reale dimostra che è proprio così. Ma d’altro lato c’è qualcosa che non va. Come pensate, cosa? Ma il fatto che qualcuno questo lavoro se lo trova comunque e vive felice e contento. Ma perché lui si e voi no? Cos’è lui a differenza di voi, un eletto? O forse perchè avete permesso di lasciarvi appendere addosso questa falsa credenza e ora la trasmettete in giro nel vostro mondo, come la melodia di un carillon?

3. “Si può far tornare indietro la persona amata". Anche su questo sono stati scritti tanti libri ed e’ questo che si cerca di fare quando si è lasciati. Credete davvero che ciò sia possibile? Oppure vi hanno costretto a crederci, perché ci volevate credere?

L'uomo moderno è coinvolto in una corsa per tutto quello che, dal punto di vista della società, egli deve raggiungere, ed è per questo che si trova in uno stato di stress continuo. E' incredibile come possa resistere a questa pressione. E la pressione è crescente di giorno in giorno. Perché?

Fino a poco tempo fa, gli stereotipi della società non avevano una pressione e una forza cosi massicci, perché non esisteva il sistema globale di sincronizzazione delle informazioni che abbiamo ora. Ora tutto e’ avvolto nella stessa ragnatela. Un innocente scambio di informazioni avviene alla velocità della luce. Ma di per se’ lo scambio di informazioni non è la cosa più importante. Un ruolo decisivo è svolto

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da un altro processo, molto diverso : lo scambio di opinioni. Guardatevi intorno: ovunque classifiche, elezioni, selezioni, concorsi, teleshow, blog, forum, youtube, e, infine, il "mi piace - non mi piace" delle reti sociali. Tutto ciò è lo scambio e la sincronizzazione delle opinioni.

Curiosamente, nessuno pensa al perché e a chi serva. Il sistema, quasi appositamente, ha programmato le persone in modo tale che esse condividano volentieri le loro opinioni su tutto, senza chiedersi ragione dello scopo e del significato del processo in atto. Tutti pensano di star solo giocando a una specie di gioco divertente e in ognuno si crea l’illusione di star giocando di propria libera volontà. Nessuno sospetta che il gioco è controllato dall’esterno e persegue un fine che non è stato dichiarato. Nessuno ha la sensazione di essere manovrato, come un burattino.

. E allora quali sono lo scopo e il significato di tutto ciò? La caratteristica più

sgradevole e viscida del sistema è la sua capacità di tessere illusioni e operare furtivamente, di soppiatto, e gradualmente. La gente, nel sistema, inizia a volere esattamente ciò che è vantaggioso al sistema. La sua coscienza diventa perfettamente fresata, modellata in base alle esigenze del sistema. Come si puo’ ottenere un risultato del genere? Basta ritagliare da un’individualita’ fuori-standard una vite standard. La sua visione del mondo, i suoi punti di forza, le sue debolezze, le sue abilità, i suoi bisogni - tutto deve essere unificato. A poco a poco, con calma, in un modo o nell'altro, per portare tutto e tutti allo stesso pettine, allo stesso livello.

Quindi, questo stesso "mi piace - non mi piace" - in ogni sua forma è un modo per sincronizzare i punti di vista, unificare i valori, creare degli standard e degli stereotipi. Ogni “Io” singolo e unico viene a poco a poco livellato dal frastuono dell’ "opinione pubblica". In questo sta il senso e lo scopo del gioco. E' tutto molto semplice: tanto più sono sincronizzate le opinioni, tanto “piu’ uguali” saranno le viti d’ingranaggio. Cosi’ usciranno dalla linea di produzione, tutti come uno, unificati e standardizzati. Con lo stesso principio opera anche il sistema totalitario.

La differenza tra i due sistemi è solo una: nel sistema totalitario l’unificazione avviene in modo forzato, in quello tecnogeno invece tutto avviene in modo furtivo, morbido, graduale, quasi spontaneo.

Insomma, proprio nell’appendere mollette mentali consiste questo stesso processo di livellamento della personalità. Il principio della società : "Se tutti fanno e pensano così vuol dire che è giusto" - funge da perno attorno al quale ruota l'intero processo. E in qualita’ di ingranaggi moventi agisce un fattore cui "nessuno avrebbe mai pensato, cui nessuno avrebbe creduto" e cioe’ queste forme innocue di scambio di informazioni nel web - nelle reti sociali, per esempio.

Troverete da soli, senza fatica , molti esempi viventi di quello che avviene in realta’ , basta osservare con un po’ di attenzione. Resta solo da stupirsi di quanto genialmente si sia autoorganizzato il sistema.

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In questo modo nel sistema avviene un processo di scardinamento della personalita’, seguito da un processo di unificazione. Non e’ difficile capire a cosa si vada incontro. Quando l’individualita’ viene offuscata o cancellata, la personalita’, ovvero quello che di essa rimane, si ritrova sola e sperduta in mezzo a un mondo incombente. La capacità di autorealizzazione individuale viene tolta (con il suo inconscio consenso) e poi, naturalmente, sulla personalità livellata mette le mani il sistema. Ecco perché la vita è così difficile, e a volte insopportabile.

Oltre che da un ambiente tecnogeno aggressivo, l’uomo è pressato anche da tensioni sociali costantemente gonfiate, concorrenza, rivalità. Tutto questo si traduce, stranamente, nei problemi di schiena, diffusi, secondo varie stime, in più del 90% della popolazione civile.

La diffusione di massa delle malattie del sistema scheletrico-muscolare è un fenomeno del nostro tempo, o, più precisamente, della nostra società tecnogena, perche’ gli aborigeni, per esempio, non ne soffrono.

Si può supporre che la ragione sia da vedere nello stile sedentario di vita, ma non è cosi. Su questo tema, i pareri sono tanti quanti sono i medici.E la cosa ancora più interessante è che la medicina moderna è quasi impotente di fronte a questa malattia del secolo. I mal di schiena non guariscono e, nel migliore dei casi, si convertono in lente forme croniche. Un medico americano all’avanguardia, il dottor John Sarno, dopo anni di ricerca, è arrivato alla conclusione che la causa principale dell’origine del dolore alla schiena non è un disordine funzionale e nemmeno strutturale ma sono invece le emozioni represse. L'uomo moderno si trova in uno stato di stress costante. Questo stato è diventato per lui quasi familiare, "normale".

Ecco alcuni fattori responsabili dell’insorgenza di uno stato di stress:

– La responsabilita’ al lavoro o nello studio– La strada al e dal lavoro.– I problemi finanziari– Il cambio di professione o del luogo di residenza. – I problemi nelle interrelazioni con familiari e colleghi. – Gli insuccessi nella vita privata e nel lavoro.– Un senso troppo elevato di responsabilita’– Una motivazione interiore troppo forte, la necessita’ di essere i migliori, i

primi.Gli elementi principali di quest’elenco sono la responsabilità e la motivazione.

Si tratta delle stesse mollette che il sistema attacca addosso all’uomo, da un lato per frustarlo, e dall'altro per frustrarlo, limitando la sua energia, la sua coscienza e la sua libertà, in altre parole, per "frenare il suo ardore." Quando si accumula una massa critica di esperienze di questo tipo, si sviluppa ciò che John Sarno definisce sindrome da tensione muscolare (STM).

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Lo stress emotivo si trasforma in stress fisico. L'energia delle emozioni (soprattutto di quelle represse), non va via, non scompare, ma si traduce in deficit funzionale, in spasmo muscolare. Questo, a sua volta, porta a deficit strutturali, incrinatura della colonna vertebrale, ernia intervertebrale, ecc

Secondo il dottor Sarno, la sindrome da tensione muscolare non interessa la scienza accademica perche’ non si lascia dietro tracce causali. Non si possono mettere le emozioni in provetta, pesarle e misurarle. I metodi dell’analisi medica, essendo soprattutto prove di laboratorio, non sono in grado di registrare l’effetto della sindrome da tensione muscolare.

La sindrome da tensione muscolare compare non solo come fenomeno ma svolge una precisa funzione di sostituzione del dolore interiore, spirituale, con un dolore fisico, cosa che funge da causa prima dell’insorgenza di detto malessere .

L’uomo sopporta il dolore fisico più facilmente di quello interiore. Tanto più che il cervello e’ l’organo più importante del nostro corpo. Il cervello preferisce provare dolore fisico nel corpo, piuttosto che esperienze negative nella sua coscienza. Finche’ l'attenzione è occupata dal dolore fisico, le emozioni represse non possono raggiungere il livello della coscienza.

Il secondo fattore responsabile dell’insorgenza della sindrome da tensione muscolare è simile al primo: la coscienza umana tende a spingere tutti i problemi che la affliggono il più lontano possibile, in profondità, nel subconscio.

L’ansia, la rabbia, il senso di colpa, la responsabilità, la scarsa autostima, vengono relegati nel profondo dell’inconscio perche’ la coscienza non li vuole sentire e nemmeno dimostrare agli altri. Ma arriva il momento in cui il subconscio non riesce a contenere tutti questi carichi ed ecco allora che insorge la sindrome da tensione muscolare.

In natura, i problemi vengono risolti con semplicità e naturalezza: se si e’ spaventati, l’ adrenalina comincia a circolare nel sangue. Si corre via ed e’ passata la paura. Se si e’ arrabbiati, di nuovo l’adrenalina entra in circolo, ma se si graffia un po’ si sta subito meglio. Nel sistema tecnogeno queste formule non funzionano. Il cervello e il sistema nervoso non sono adatti a vivere in un ambiente del genere. L'evoluzione non ha fatto in tempo a raggiungere questi livelli. L’attività fisiologica e fisica, non e’ un problema. Ma cosa fare con le emozioni che non trovano sbocco, il cervello non lo sa, da qui prende inizio la reazione primitiva: sostituirle con un dolore fisico o una malattia.

I muscoli affetti da patologie muscolo-scheletriche si trovano nella parte posteriore del collo, nella schiena, nei glutei. Essi sono responsabili della corretta posizione della testa e del torso, e sono preposti a garantire l’efficiente funzionamento delle mani. Il sistema sa dove appendere le mollette. Affinche’ la marionetta si muova com’è giusto, bisogna agganciarla e tenerla appesa per bene. Così le mollette mentali generano delle mollette di un altro tipo, quelle somatiche.

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Le mollette mentali bloccano l’attenzione, la volontà, la consapevolezza, la ragione. Le mollette somatiche bloccano direttamente i muscoli e l’energia.

Secondo le osservazioni di John Sarno, l’epidemia dilagante di mal di schiena è iniziata 30 anni fa e continua ancora oggi con una crescita costante. Pare quindi che la fonte si collochi da qualche parte negli anni '80 del secolo scorso. Prima non si era osservato nulla di simile a questi livelli. Allora cosa può essere successo? Lo sviluppo del sistema tecnogeno, con il suo impatto devastante, era cominciato molto prima. E anche lo stile di vita sedentario, gli stress continui, e il meccanismo di sublimazione delle esperienze emotive nel subconscio esisteva da prima. Ma allora perché la sindrome da tensione muscolare ha cominciato a manifestarsi esattamente 30 anni fa?

Il dottor Sarno non da’ una risposta a questa domanda. Ma la soluzione, a mio parere, è ovvia, poiche’ sta in superficie. Proprio negli anni 80 è cominciato lo sviluppo intensivo delle tecnologie dell'informazione, dei mezzi di informazione, dei media e della comunicazione.

Con la comparsa dei personal computers, dei CD, DVD, della televisione satellitare, di Internet, dei cellulari e, negli ultimi anni, anche delle reti sociali, sull’uomo si e’ riversata una cascata potente di informazione. Ha letteralmente preso inizio un processo di intossicazione da informazione.

Se prima si riusciva a scaricare passabilmente i problemi mentali nella sfera del subconscio, dal momento in cui il sovraccarico di informazioni ha raggiunto il suo punto critico, le capacità del subconscio non si sono dimostrate più sufficienti e cio’ ha trovato sbocco nei problemi fisici. L'uomo moderno è così sovraccarico di informazioni che il suo organismo e la sua mente conscia e inconscia non riescono più a sopportare la pressione dei fattori tecnogeni.

Il dottor Sarno, dopo anni di pratica, ha trovato un modo per liberarsi dalla sindrome da tensione muscolare. Un metodo sorprendentemente semplice. Se l’uomo capisce che l'origine dei sintomi di dolore è da cercare nelle emozioni represse, il dolore scompare. Quando i motivi della sindrome vengono rivelati, il subconscio quasi chiarisce a se stesso che non è più in grado di ingannare l’uomo in quel modo. Il dolore non sempre sparisce subito, a volte ci vogliono alcuni giorni o addirittura 1 o 2 mesi. E’ come se l’inconscio cercasse di far finta di niente, di ignorare il fatto di essere stato colto in flagrante, nell’atto di commettere il reato. Del resto è davvero un reato per l’organismo, poiche’ l’inconscio, scaricando il problema sul corpo, in questo modo dimostra la sua impotenza. Ma ora che il mistero e’ svelato, questa tecnica non passa più. Ne parla dettagliatamente John E. Sarno nel suo libro Healing back pain.

Dunque, la tecnosfera ha generato un altro fenomeno del nostro tempo, l’intossicazione da informazioni. Gli uomini sono così saturi di informazione che è molto difficile stupirli o interessarli. I mass media in queste circostanze spremono fino all’ultimo, pur di attirare l'attenzione. Da qui l'isteria sorta intorno all’avvicinarsi della "fine del mondo". Purtroppo, cio’ contribuisce solo ad

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accumulare aggressivita’ e un potenziale reale per l’insorgenza di catastrofi vere, poiche’ la coscienza collettiva forma una realta’ corrispondente ai suoi umori.

In un contesto di pressione da informazioni sara’ dunque necessario imparare a dosare e filtrare consapevolmente le informazioni, non lasciar entrare dentro di se’ tutto senza selezione e non lasciarsi coinvolgere da ogni cosa che capita sotto gli occhi. Questo non significa che si debba buttare via il televisore, spegnere il telefono e abbandonare per sempre il social network. Quello che bisogna fare e’ mantenersi nella posizione di un osservatore distaccato e non di un assorbitore di informazioni. E ‘ importante tenere a mente tre principi fondamentali:

1. La Consapevolezza (mi rendo conto di quello che faccio in questo momento e del perche’ lo faccio)

2. l’Osservazione (osservo in modo compassato e sobrio, senza immergermi con la testa nel problema)

3. la Selettivita’ (non assorbo l’informazione, ma la scelgo; osservo cosa succede, cosa mi sta coinvolgendo e in cosa stanno cercando di coinvolgermi in questo preciso momento, al fine di capire quanto questo mi serva direttamente.)

Purtroppo, in questa sede, non ho il tempo di descrivere dettagliatamente tutti gli aspetti legati all’effetto dannoso della tecnosfera.

In conclusione, rischiando di esaurire la vostra pazienza, cari ascoltatori, vorrei ricordare un altro fattore del sistema tecnogeno responsabile di un impatto molto forte, ancorche’ impercettibile, sulle persone , mi riferisco alla radio-emissione dei cellulari e delle antenne di rete.

Qui il rischio di un tumore al cervello in seguito ad esposizione prolungata all’effetto delle radiazioni elettromagnetiche è davvero concreto. I produttori di telefoni e gli operatori di rete ne sono consapevoli, ma sono troppo coinvolti dalla corsa al profitto. Gli utenti del telefono o non lo sanno o preferiscono permanere in uno stato protettivo creato dalla cosiddetta "sicurezza di massa". Dopo tutto, tutti utilizzano il telefono. Se è così non possono tutti non sentirne il pericolo. Vi comunico allora un’informazione spiacevole: possono. L’uomo è in grado di trovarsi in uno stato di euforia irrazionale, che lo porta a ignorare i segnali di pericolo per un tempo infinito, ovvero fino al momento in cui non viene direttamente toccato dal problema o fino a quando non e’ evidente che tutta la massa, come una mandria, e’ stata ingrassata per essere poi mandata al macello.

Posso riportare un esempio. Fino agli anni Ottanta del secolo scorso, tutti accoglievano con entusiasmo la comparsa sul mercato di materiali da costruzione a basso costo a base di amianto. Sulle avvertenze degli esperti circa le proprietà cancerogene di questo minerale nessuno aveva fatto attenzione e i produttori allora si arricchirono molto. Ma poi ci furono numerosi casi di insorgenza di tumori. L’industria dell'amianto pero’, è un business di molti miliardi, e i produttori per molto tempo ebbero la possibilita’ di difendere i loro interessi, cercando in tutti i modi di dimostrare la "sicurezza assoluta" del minerale.

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Oggi l'amianto è completamente vietato solo nei paesi dell'Unione europea. Altrove nel mondo invece no. Quindi la guerra contro l'amianto non è ancora finita. Perché? Perche’ non sono ancora maturati i tempi. Il fatto è che i tumori si sviluppano nel tempo, nell’arco di circa 35-40 anni. Se si considera che il picco di utilizzo dell’ amianto risale alla fine degli anni 70-primi anni '80, non è difficile capire che il picco dei tumori e’ ancora di la’ da venire, lo si potrà aspettare dal 2015 al 2020. Il meccanismo d’orologeria ticchetta ancora.

E’ chiaro che le conseguenze di una larga diffusione della comunicazione mobile si faranno sentire verso il 2035. Nessuno ancora sa quali potranno essere il carattere e la portata di queste conseguenze. La cosa più spaventosa è che si tratta di un esperimento globale, che si fa con tutta l’umanita’. E siccome le radiazioni elettromagnetiche, tra le altre cose, comportano cambiamenti genetici, si può supporre che questo folle esperimento finisca per riguardare anche le generazioni future, quelle non ancora nate. Siete pronti ad aspettare 20-30 anni per vedere quali saranno le conseguenze di questo esperimento?

Vi immaginate che cosa succedera’ tra 30 anni? Come sara’ diventato il nostro pianeta? Chi ci sara’ rimasto? Cosa ci aspettera’? Un fantastico block buster dove non sara’ rimasta acqua pura ne’ cibo normale? Sara’ un mondo strapopolato, pieno di guerre per l’acqua e il cibo, o forse un territorio di strade deserte. Sono questioni non solo di ecologia planetaria ma anche di ecologia personale.

Non possiamo sperare che qualcuno metta a posto la situazione. E non abbiamo tempo di aspettare. Vogliamo garantire la sicurezza della nostra ecologia personale qui e ora, non in futuro, quando i produttori e i commercianti alla fin fine si saranno resi conto di quello che producono e i medici avranno imparato a curare le malattie.

Colgo l’occasione per intervenire a nome dei sostenitori russi della biosfera. Dichiariamo la Convenzione Cliebe (сLIEBE) per l’associazione di tutti coloro che aspirano a conservare l’ecologia del nostro pianeta e quella personale.

L’abbreviatura кЛИБЕ (сLIEBE)è formata dal suffisso C, da Convention, e dalla radice tedesca Liebe – amore , ma anche da quella latina Liber – libero. Cosi, kЛИБЕ risulta anche un abbreviatura della frase russa «концепция ЛИчной БЕзопасности и свободы – concezione della sicurezza e della liberta’ personali ». In un contesto tecnogeno è gia’ maturato il tempo giusto per parlare di ecologia, sicurezza e libertà personale.

Nel 2009, l'Assemblea generale dell'ONU, nel quadro del "concetto di sviluppo sostenibile», ha adottato una risoluzione in cui invitava le organizzazioni e i paesi partecipanti a prendere in considerazione il problema della propaganda di una vita in armonia con la natura. Sosteniamo questa risoluzione, ma vogliamo andare oltre, affinche’ il principio di coesistenza armoniosa con la natura diventi non solo una questione di sicurezza ambientale a livello di Stato, ma anche una questione di sicurezza personale di ognuno.

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Se una persona non si preoccupa della sua sicurezza personale, ha poco senso contare sull’aiuto da parte dello stato. «La convenzione per lo sviluppo sostenibile» esiste da molti anni ma poco e’ cambiato, non e’ vero? Al contrario, sembra che la situazione continui a peggiorare.

Non promuoviamo la contrapposizione. Lottare contro un sistema dominato dalla corsa al profitto equivale a lottare contro i mulini a vento. Si puo’ vivere nel sistema, sfruttarne i suoi benefici e al contempo essere da esso indipendenti e proteggersi dai suoi effetti nocivi. A questo fine basta conoscere le regole per vivere un’esistenza sicura in un ambiente tecnogeno.

Innanzitutto non bisogna dimenticare la propria origine biosferica, non bisogna dissipare quel che resta della Natura in se’ e intorno a se’, non lasciarsi coinvolgere in un processo di “cybernizzazione” generale, non lasciarsi trasformare in una cellula di Matrix ma bisogna invece fare il possibile per conservare la propria individualita’, liberta’, consapevolezza, salute nonche’ la biosfera che ci circonda.

Il compito della Convenzione kLIEBE consiste nell’informare le persone sulle regole per un’esistenza sicura in una ambiente tecnogeno e riunire i sostenitori della biosfera.

Il nostro compito e’ quello di fare una scelta a favore della produzione ecologica. E’ tutto molto semplice. Non possiamo rompere il sistema esistente ma possiamo dare la preferenza a prodotti e a servizi naturali. E, come si sa, la domanda genera l’offerta.

Sara’ quindi importante rinunciare ai cibi contenenti Organismi geneticamente

modificati, sostanze chimiche, sintetiche, additivi mimetizzati nell’aggettivo “naturali”. Bisognera’, nella misura del possibile, ridurre al minimo la presenza di sostanze chimiche e sintetiche nel quotidiano. Le alternative si troveranno sempre, se ci sara’ una determinata domanda.

In secondo luogo, utilizzare il telefono cellulare per le sue funzioni dirette, come un telefono (o, quando è necessario, disattivare la modalità radio). Prenderlo in mano solo quando è davvero necessario, tenerlo lontano dal corpo e soprattutto dalla testa. L'unico mezzo efficace per evitare la radiazione diretta al cervello, è l’auricolare, le cuffiette e il microfono col filo. Proprio col filo, e non attraverso qualche altro tipo di radiazione – emissione.

In terzo luogo occorre dosare consapevolmente il flusso entrante di informazioni e la propria immediata partecipazione alla ragnatela d’informazione universale.

Si possono offrire ancora molte alternative, ma gia’ queste misure di base saranno sufficienti a produrre dei cambiamenti significativi nella nostra vita e in direzione della biosfera. Se uniremo i nostri sforzi potremo creare un’oasi di biosfera nel sistema tecnogeno. Personalmente, sono convinto che la biosfera e la tecnosfera possano esistere in un giusto equilibrio, quando il sistema funziona per

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l'uomo e non l'uomo per il sistema. Prendiamoci cura del nostro fragile pianeta, di noi stessi e dei nostri figli.

Ringrazio tutti per l’attenzione.============================================

Riassunto

Da quando la nostra civilta’ ha imboccato la strada dello sviluppo tecnogeno sono entrate in atto delle leggi, che in precedenza non si manifestavano. Ora l’effetto di queste leggi fa si che la tecnosfera si stia progressivamente concentrando in una Matrix. La Matrix è un conglomerato, un sistema in cui l’uomo svolge il ruolo di batteria di alimentazione del sistema. Film come "The Matrix" e "Surrogates» ("Matrix", "Il mondo dei replicanti") - non sono una fantasia, ma il nostro futuro molto prossimo. E non è un problema legato alle tecnologie, che circondano l'uomo. Quando gli uomini entrano nel campo comune d'informazione creato da tutti i tipi di mezzi di comunicazione, essi sono alla mercé del sistema. Non è più l’uomo a controllare il sistema ma e’ il sistema a gestire e ad assoggettare completamente l’uomo a se’. La nuova realtà non è più quella di prima, e le regole di sopravvivenza in essa non sono più le stesse. Ci siamo svegliati in una realtà diversa.


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