Modellizzare con le equazioni differenziali
Nel presentare, nel volume Funzioni di una variabile, Paragrafo 1.2, il processo dimodellizzazione, abbiamo parlato di come si può costruire un modello matematico perdescrivere un problema del mondo fisico attraverso un ragionamento intuitivo sul feno-meno, o a partire da una legge fisica basata sull’evidenza sperimentale. Il modello mate-matico spesso prende la forma di un’equazione differenziale, cioè di un’equazione checontiene una funzione incognita e alcune delle sue derivate. Questo non è sorprendente,perché in un problema concreto notiamo spesso il verificarsi di cambiamenti e vogliamopoter predire il comportamento futuro sulla base delle variazioni dei valori attuali.
Iniziamo esaminando alcuni esempi di come nascono le equazioni differenzialinella modellizzazione di un fenomeno fisico.
Modelli di crescita delle popolazioni
Uno dei modelli di crescita delle popolazioni si basa sull’ipotesi che queste ultime cre-scano a un tasso proporzionale al numero di individui. Tale ipotesi è ragionevole perpopolazioni di batteri o di animali in condizioni ideali (ambiente illimitato, nutrimentoadeguato, assenza di predatori, immunità dalle malattie).
Identifichiamo ed elenchiamo le variabili di questo modello:
Il tasso di crescita della popolazione è la derivata dP/dt. La nostra ipotesi che il tassodi crescita della popolazione sia proporzionale alla popolazione stessa si traducequindi nell’equazione
dove k è la costante di proporzionalità. L’Equazione 1 è il nostro primo modello di cre-scita di una popolazione; è un’equazione differenziale perché contiene una funzioneincognita P e la sua derivata dP/dt.
Dopo aver formulato un modello, studiamone le conseguenze. Se escludiamo unapopolazione di zero individui, allora P(t) > 0 per ogni t. Se k > 0, allora l’Equazione1 mostra che per ogni t. Questo significa che la popolazione è sempre cre-scente. Di fatto, al crescere di P(t), dP/dt diventa sempre maggiore. In altre parole, iltasso di crescita aumenta al crescere della popolazione.
Pt 0
dP
dt kP1
P numero di individui della popolazione variabile dipendente
t tempo variabile indipendente
1.1
3
Probabilmente la più importante tra le applicazioni delcalcolo infinitesimale è quella alle equazioni differen-ziali. Quando gli scienziati delle scienze fisiche o socialiusano il calcolo, molto spesso lo scopo è di analizzareun’equazione differenziale sorta dalla descrizione,
mediante un modello, di qualche fenomeno oggetto distudio. Anche se è spesso impossibile dare una formulaesplicita della soluzione di un’equazione differenziale,vedremo che con un approccio grafico o numerico sipossono ottenere tutte le informazioni necessarie.
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Proviamo a immaginare una soluzione dell’Equazione 1. È necessario trovare unafunzione la cui derivata sia un multiplo della funzione stessa. Sappiamo che le fun-zioni esponenziali hanno questa proprietà. Infatti, se poniamo , allora
Dunque una qualunque funzione esponenziale nella forma è soluzionedell’Equazione 1. Quando studieremo questa equazione in dettaglio nel Paragrafo 1.4,vedremo che non esistono altre soluzioni.
Lasciando variare C tra tutti i numeri reali, otteniamo la famiglia di soluzionii cui grafici sono mostrati in Figura 1. Le popolazioni, però, assumono solo
valori positivi, quindi consideriamo solo C > 0. Probabilmente, poi, ci interessano solovalori di t maggiori dell’istante iniziale t = 0. In Figura 2 sono disegnate alcune solu-zioni che hanno un significato fisico. Ponendo t = 0, otteniamo , dacui vediamo che la costante C rappresenta il valore della popolazione iniziale, .
L’Equazione 1 è appropriata per lo studio della crescita di una popolazione in con-dizioni ideali, ma dobbiamo riconoscere che un modello più realistico dovrebbe tenereconto che un dato ambiente ha risorse limitate. Molte popolazioni cominciano a cre-scere in maniera esponenziale, ma il livello della popolazione non oltrepassa la capa-cità dell’ambiente K (o decresce verso K se a un certo istante è superiore a K). Per unmodello che tenga conto di questi fenomeni, introduciamo due ipotesi:
se P è piccola (Inizialmente il tasso di crescita è proporzionale a P.)
se (P decresce se a un certo istante è superiore a K.)
Una semplice espressione che incorpora entrambe le ipotesi è data dall’equazione
Si noti che se P è piccola rispetto a K, allora P/K è vicino a 0 e dunqueSe P > K allora 1 – P/K è negativo e risulta dP/dt < 0.
L’Equazione 2 è detta equazione differenziale logistica; fu proposta dal matematicotedesco Verhulst negli anni Quaranta del diciannovesimo secolo come modello perstudiare la crescita della popolazione mondiale. Nel Paragrafo 1.5 studieremo delletecniche che ci permetteranno di ricavare esplicitamente le soluzioni dell’equazionelogistica, ma per ora possiamo dedurre alcune caratteristiche qualitative delle solu-zioni direttamente dall’Equazione 2.
Osserviamo innanzitutto che le funzioni costanti e sono solu-zioni perché, in entrambi i casi, uno dei fattori a destra nell’Equazione 2 è zero. (Ciòha senza dubbio significato fisico: se la popolazione è 0 oppure ha il valore della capa-cità dell’ambiente, allora non cambia.) Queste due soluzioni costanti sono chiamatesoluzioni di equilibrio.
Se la popolazione iniziale P(0) si trova tra 0 e K, allora il termine a destranell’Equazione 2 è positivo, dunque dP/dt > 0 e la popolazione cresce. Ma se la popo-lazione ha un valore maggiore della capacità dell’ambiente (P > K), allora 1 – P/K ènegativo e risulta dP/dt < 0: la popolazione decresce. Notiamo che, in entrambi i casi,se la popolazione si avvicina alla capacità dell’ambiente , allora ,cioè la popolazione tende a stabilizzarsi. Dunque ci aspettiamo che le soluzioni dell’e-quazione logistica abbiano grafici del tipo illustrato in Figura 3. Si noti che i grafici siallontanano dalla soluzione di equilibrio P = 0 e si muovono verso la soluzione di equi-librio P = K.
dPdt l 0P l K
Pt KPt 0
dPdt kP.
dP
dt kP1
P
K2
P KdP
dt 0
dP
dt kP
P0P0 Cek0 C
Pt Cekt
Pt Cekt
Pt Ckekt kCekt kPt
Pt Cekt
4 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
t
P
FIGURA 1La famiglia di soluzioni di dP/dt=kP
0 t
P
FIGURA 2La famiglia di soluzioni di P(t)=Cekt
con C>0 e t˘0
FIGURA 3Soluzioni dell’equazione logistica
t
P
0
P =K
P =0
soluzionidi equilibrio
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Un modello per il moto di una molla
Studiamo ora un esempio di modello tratto dalla fisica. Consideriamo il moto di unoggetto di massa m appeso all’estremità di una molla verticale (Figura 4). Nel volumeFunzioni di una variabile, Paragrafo 6.5, abbiamo discusso la legge di Hooke, cheafferma che se la molla viene allungata (o compressa) di x unità rispetto alla sua lun-ghezza naturale, allora essa esercita una forza che è proporzionale a x:
dove k è una costante positiva (detta costante di elasticità della molla). Se trascuriamol’effetto di ogni forza resistiva esterna (dovuta all’aria o all’attrito), allora, per laseconda legge di Newton (forza uguale massa per accelerazione), abbiamo
Questo è un esempio di equazione differenziale di secondo ordine, perché coinvolgederivate seconde. Vediamo cosa possiamo capire della soluzione direttamente dall’e-quazione. Possiamo riscrivere quest’ultima come
cioè: la derivata seconda di x è proporzionale a x ma ha segno opposto a x.Conosciamo due funzioni che hanno questa proprietà, le funzioni seno e coseno. Ineffetti, tutte le soluzioni dell’Equazione 3 si possono scrivere come combinazione dideterminate funzioni seno e coseno (si veda l’Esercizio 3). Ciò non è sorprendente; ciaspettiamo che la molla oscilli intorno alla sua posizione di equilibrio, dunque è natu-rale pensare che le funzioni trigonometriche siano coinvolte.
Equazioni differenziali generali
In generale, un’equazione differenziale è un’equazione che contiene una funzioneincognita e una o più delle sue derivate. Si dice ordine dell’equazione differenzialel’ordine della più alta derivata che compare nell’equazione. Per esempio, le Equazioni1 e 2 sono equazioni del primo ordine e l’Equazione 3 è un’equazione del secondoordine. In tutti e tre i casi citati la variabile indipendente è chiamata t e rappresenta iltempo, ma in generale la variabile indipendente non deve necessariamente essere iltempo. Per esempio, quando consideriamo l’equazione differenziale
intendiamo che y è una funzione incognita nella variabile x.Una funzione f si chiama soluzione dell’equazione differenziale se l’equazione è
verificata ponendo e sostituendo le sue derivate nell’equazione. Così, f è unasoluzione dell’Equazione 4 se
per tutti i valori di x in un certo intervallo.Quando è richiesto di risolvere un’equazione differenziale, è necessario trovare
tutte le possibili soluzioni dell’equazione.
f x xf x
y f x
y xy4
d 2x
dt 2 k
m x
m d 2x
dt 2 kx3
forza di richiamo kx
PARAGRAFO 1.1 MODELLIZZARE CON LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI 5
FIGURA 4
m
x
0
x m
posizione diequilibrio
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Abbiamo già risolto alcune semplici equazioni differenziali, cioè quelle nella for-ma
Per esempio, sappiamo che la soluzione generale dell’equazione differenziale
è data da
dove C è una costante arbitraria.Tuttavia, in generale, risolvere un’equazione differenziale non è così facile. Non
esiste una tecnica sistematica di risoluzione. A ogni modo nel Paragrafo 1.2 vedremocome disegnare grafici qualitativi delle soluzioni anche senza avere una formula espli-cita. Impareremo inoltre a trovare approssimazioni numeriche delle soluzioni.
ESEMPIO 1 Mostrare che ogni elemento della famiglia di funzioni
è soluzione dell’equazione differenziale .
SOLUZIONE Usiamo la Regola del Quoziente per derivare l’espressione di y:
Il termine di destra nell’equazione differenziale diventa
Perciò, per ogni valore di c, la funzione data è soluzione dell’equazione differen-ziale.
Quando usiamo le equazioni differenziali, di solito non ci interessa trovare tutte lesoluzioni (la soluzione generale); piuttosto, vogliamo trovare una soluzione che veri-fichi alcune particolari proprietà. In molti problemi fisici si cerca la soluzione parti-colare che soddisfi una condizione del tipo . Questa si chiama condizioneiniziale, e il problema di trovare una soluzione di un’equazione differenziale che sod-disfi la condizione iniziale si chiama problema ai valori iniziali.
Geometricamente, quando imponiamo una condizione iniziale, guardiamo le curvedella famiglia di soluzioni e scegliamo quella che passa per il punto . Fisicamentequesto significa misurare lo stato del sistema al tempo e poi usare la soluzione delproblema ai valori iniziali per prevedere il comportamento futuro del sistema.
t0
t0, y0
yt0 y0
1
2
4ce t
1 ce t2 2ce t
1 ce t2
12 y 2 1 1
2 1 ce t
1 ce t2
1 1
2 1 ce t2 1 ce t2
1 ce t2
ce t c 2e 2t ce t c 2e 2t
1 ce t2 2ce t
1 ce t2
y 1 ce t ce t 1 ce tce t
1 ce t2
y 12 y 2 1
y 1 ce t
1 ce t
y x 4
4 C
y x 3
y f x
6 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
La Figura 5 mostra i grafici di settemembri della famiglia dell’Esempio 1. L’e-quazione differenziale mostra che se
, allora . Ciò deriva dalfatto che i grafici si appiattiscono vicino a
e .y 1y 1
y 0y 1
5
_5
_5 5
FIGURA 5
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ESEMPIO 2 Trovare una soluzione dell’equazione differenziale chesoddisfi la condizione iniziale .
SOLUZIONE Sostituendo i valori e nella formula
dall’Esempio 1, otteniamo
Risolvendo questa equazione rispetto a c, si ha , che dà . Dun-que la soluzione del problema ai valori iniziali è
y 1
13 e t
1 13 e t
3 e t
3 e t
c 132 2c 1 c
2 1 ce 0
1 ce 0 1 c
1 c
y 1 ce t
1 ce t
y 2t 0
y0 2y 1
2 y 2 1
PARAGRAFO 1.1 MODELLIZZARE CON LE EQUAZIONI DIFFERENZIALI 7
7. (a) Cosa si può dedurre sulle soluzioni dell’equazionedirettamente dall’equazione?
(b) Verificare che ogni elemento della famiglia di funzioniè soluzione dell’equazione differenziale
in (a).(c) È possibile immaginare una soluzione dell’equazione dif-
ferenziale che non appartenga alla famiglia difunzioni in (b)?
(d) Trovare una soluzione del problema ai valori iniziali
8. (a) Cosa si può dedurre sul grafico delle soluzioni dell’equa-zione quando x è vicina a 0? E quando x ègrande?
(b) Verificare che ogni elemento della famiglia di funzioniè soluzione dell’equazione differenziale
.
; (c) Disegnare alcuni elementi della famiglia di soluzioni suuna schermata comune. I grafici confermano le previsionifatte in (a)?
(d) Trovare una soluzione del problema ai valori iniziali
9. Una popolazione è modellizzata dall’equazione differenziale
(a) Per quali valori di P la popolazione è crescente?(b) Per quali valori di P la popolazione è decrescente?(c) Quali sono le soluzioni di equilibrio?
dP
dt 1.2P1
P
4200y0 2y xy 3
y xy 3y c x 2 12
y xy 3
y0 0.5y y 2
y y 2
y 1x C
y y 21. Mostrare che è soluzione dell’equazione diffe-
renziale .
2. Verificare che è soluzione del pro-blema ai valori iniziali
nell’intervallo .
3. (a) Per quali valori di k non nullo la funzione sod-disfa l’equazione differenziale ?
(b) Per questi valori di k verificare che ogni elemento dellafamiglia di funzioni
è soluzione dell’equazione data.
4. Per quali valori di r la funzione soddisfa l’equazionedifferenziale ?
5. Quale delle funzioni seguenti è soluzione dell’equazione dif-ferenziale ?(a) (b)(c) (d)
6. (a) Dimostrare che ogni elemento della famiglia di funzioniè soluzione dell’equazione differenziale
.
; (b) Illustrare la parte (a) disegnando alcuni elementi dellafamiglia di soluzioni su una schermata comune.
(c) Trovare una soluzione dell’equazione differenzialeche soddisfi la condizione iniziale .
(d) Trovare una soluzione dell’equazione differenzialeche soddisfi la condizione iniziale .y1 2y xy
y0 5y xy
y xyy Ce x22
y t 2e ty te ty e ty e t
y 2y y 0
y y 6y 0y e rt
y A sin kt B cos kt
y 9y 0y sin kt
2 x 2
y0 1y tan xy cos2 x
y sin x cos x cos x
xy y 2xy x x1
Esercizi 1.1
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Campo di direzioni e metodo di Eulero
Sfortunatamente, è impossibile risolvere la maggior parte delle equazioni differen-ziali, nel senso di ottenere un’espressione esplicita per le soluzioni. In questo para-grafo mostriamo come, nonostante la mancanza della soluzione esplicita, si possanoavere molte informazioni sulle soluzioni attraverso un approccio grafico (campo didirezioni) o un approccio numerico.
Campo di direzioni
Supponiamo di dover tracciare il grafico della soluzione del problema ai valori iniziali
Non conoscendo una formula per la soluzione, come possiamo tracciare il suo gra-fico?
y0 1y x y
1.2
8 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
13. Gli psicologi interessati alle teorie sull’apprendimento stu-diano le curve di apprendimento. Una curva di apprendi-mento è il grafico di una funzione , la prestazione di unindividuo che acquista una certa abilità in funzione del tempot. La derivata dP/dt rappresenta la velocità alla quale migliorala prestazione.(a) Formulare un’ipotesi su quando P cresce più rapida-
mente. Cosa succede a dP/dt al crescere di t? Spiegare.(b) Se M è il massimo livello di prestazione di cui il soggetto
è capace, spiegare perché l’equazione differenziale
è un modello ragionevole per l’apprendimento.(c) Tracciare il grafico qualitativo di una possibile soluzione
di questa equazione differenziale.
14. Si supponga di avere versato una tazza di caffè appena fattoa una temperatura di 95 °C in una stanza dove la temperaturaè di 20 °C.(a) Formulare un’ipotesi sul momento in cui il caffè si raf-
fredda più rapidamente. Cosa succede alla velocità di raf-freddamento al crescere di t? Spiegare.
(b) La legge di raffreddamento di Newton afferma che lavelocità di raffreddamento di un oggetto è proporzionalealla differenza tra la temperatura dell’oggetto e quelladell’ambiente circostante, se questa differenza non ètroppo grande. Scrivere un’equazione differenziale chedescriva la legge di Newton in questa particolare situa-zione. Qual è la condizione iniziale? Questo modello è inaccordo con l’ipotesi formulata in (a)?
(c) Tracciare il grafico qualitativo della soluzione del pro-blema ai valori iniziali in (b).
k costante positivadP
dt kM P
Pt
10. Una funzione soddisfa l’equazione differenziale
(a) Quali sono le soluzioni costanti dell’equazione?(b) Per quali valori di y la popolazione è crescente?(c) Per quali valori di y la popolazione è decrescente?
11. Spiegare perché le funzioni disegnate in figura non possonoessere soluzioni dell’equazione differenziale
12. La funzione disegnata in figura è soluzione di una delle equa-zioni differenziali seguenti. Individuare l’equazione corretta,giustificando la risposta.
A. B. C. y 1 2xyy 2xyy 1 xy
0 x
y
y
t1
1
y
t1
1
dy
dt e ty 12
dy
dt y 4 6y 3 5y 2
yt
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Pensiamo al significato dell’equazione differenziale. L’equazione dice chela pendenza in un punto generico (x,y) del grafico (chiamato curva soluzione) è ugualealla somma tra l’ascissa e l’ordinata del punto (Figura 1). In particolare, poiché lacurva passa per il punto (0,1), la sua pendenza deve essere 0 + 1 = 1. Quindi una pic-cola porzione della curva soluzione intorno al punto (0,1) assomiglia a un piccolo seg-mento passante per (0,1) con pendenza 1 (si veda la Figura 2.)
Come guida per tracciare il resto della curva, disegniamo piccoli segmenti passantiper un certo numero di punti (x,y) con pendenza x + y. Il risultato si chiama campo didirezioni ed è mostrato in Figura 3. Per esempio, il segmento passante per (1,2) hapendenza 1 + 2 = 3. Il campo di direzioni ci permette di visualizzare la generica formadi una curva soluzione indicando la direzione in cui si muove la curva in ogni punto.
Ora possiamo tracciare la curva soluzione passante per (0,1) seguendo il campo didirezioni come in Figura 4. Si noti che abbiamo disegnato la curva in modo che risultiparallela ai segmenti più vicini.
In generale, supponiamo di avere un’equazione differenziale del primo ordine nellaforma
dove è un’espressione in x e y. L’equazione differenziale dice che la pendenzadi una curva soluzione nel punto (x,y) della curva è . Disegnando piccoli seg-menti di pendenza in molti punti (x,y), otteniamo un campo di direzioni (ocampo di pendenze). Questi segmenti indicano la direzione in cui si muove una curvasoluzione, quindi il campo di direzioni aiuta a visualizzare l’andamento generale delgrafico delle soluzioni.
Fx, yFx, y
Fx, y
y Fx, y
0 x21
y
FIGURA 3Campo di direzioni per yª=x+y
0 x21
y
(0, 1)
FIGURA 4La curva soluzione passante per (0, 1)
la pendenzain (¤, fi) è¤+fi.
la pendenzain (⁄, ›) è⁄+›.
0 x
y
FIGURA 1Una soluzione di yª=x+y
0 x
y
(0, 1) la pendenza in (0, 1)
è 0+1=1.
FIGURA 2Inizio della curva soluzione passante per (0, 1)
y x y
PARAGRAFO 1.2 CAMPO DI DIREZIONI E METODO DI EULERO 9
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ESEMPIO 1(a) Disegnare il campo di direzioni per l’equazione differenziale .(b) Usare (a) per tracciare il grafico della soluzione che passa per l’origine.
SOLUZIONE(a) Iniziamo con il calcolare la pendenza in alcuni punti e raccogliamo i dati nellaseguente tabella:
Ora disegniamo piccoli segmenti passanti per questi punti con la pendenza calcolata.Il risultato è il campo di direzioni riportato in Figura 5.
(b) Partiamo dall’origine e ci muoviamo verso destra nella direzione del segmento(che ha pendenza –1). Continuiamo a disegnare la curva muovendoci parallelamenteai segmenti più vicini. La curva soluzione ottenuta è mostrata in Figura 6. Torniamopoi nell’origine e disegniamo la curva muovendoci verso sinistra.
Quanto maggiore è il numero di segmenti che disegniamo nel campo di direzioni,tanto migliore è il grafico che otteniamo. Naturalmente è un compito noioso calcolarependenze a mano e disegnare segmenti per un numero elevato di punti, ma l’uso delcomputer è molto adatto a questo scopo. In Figura 7 vediamo un campo di direzionimolto più accurato ottenuto con un computer per l’equazione differenzialedell’Esempio 1. Questo campo permette di disegnare con ragionevole accuratezza lecurve soluzione di Figura 8, aventi intercette sull’asse y pari a –2, –1, 0, 1 e 2.
3
_3
_3 3
FIGURA 7
3
_3
_3 3
FIGURA 8
0 x
y
1 2_1_2
1
2
-1
_2
FIGURA 5
0 x
y
1 2_1_2
1
2
-1
_2
FIGURA 6
y x 2 y 2 1
10 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
x 2 1 0 1 2 2 1 0 1 2 . . .
y 0 0 0 0 0 1 1 1 1 1 . . .
3 0 1 0 3 4 1 0 1 4 . . .y x 2 y 2 1
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Vediamo ora come il campo di direzione permetta di avere un’intuizione sull’an-damento dei fenomeni fisici. Il semplice circuito elettrico in Figura 9 contiene unaforza elettromotrice (di solito una batteria o un generatore) che produce una tensionedi E(t) volt (V) e una corrente pari a I(t) ampere (A) al tempo t. Il circuito è dotatoanche di un resistore di resistenza R ohm (Ω) e di un induttore da L henry (H).
La legge di Ohm descrive la caduta di tensione dovuta al resistore, pari a RI. La cadutadi tensione dovuta all’induttore è L(dI/dt). Una delle leggi di Kirchhoff afferma che lasomma delle cadute di tensione è pari al voltaggio fornito E(t). In formula, abbiamo:
che è un’equazione differenziale del primo ordine che modellizza l’andamento dellacorrente I al tempo t.
ESEMPIO 2 Si supponga che nel circuito di Figura 9 la resistenza sia di 12 Ω, l’indut-tanza di 4 H, e che la batteria fornisca una tensione costante pari a 60 V.(a) Disegnare il campo di direzioni per l’Equazione 1 con questi valori.(b) Cosa si può dedurre sul valore limite della corrente?(c) Trovare le soluzioni di equilibrio.(d) Si supponga che l’interruttore sia chiuso al tempo t = 0 per cui la corrente parteda I(0) = 0: usare il campo di direzioni per tracciare la curva soluzione.
SOLUZIONE(a) Se poniamo L = 4, R = 12 ed E(y) = 60 nell’Equazione 1, otteniamo
Il campo di direzioni di questa equazione differenziale è disegnato in Figura 10.
(b) Dal campo di direzioni è evidente che tutte le soluzioni tendono al valore 5 A, cioè
(c) Si vede che la funzione costante I(t) = 5 è un soluzione di equilibrio. Possiamoverificarlo direttamente con l’equazione differenziale. Se I(t) = 5, allora dI/dt = 0,mentre il termine a destra vale .15 35 0
limt l
It 5
FIGURA 100 t1
I
2 3
2
4
6
dI
dt 15 3Iovvero4
dI
dt 12I 60
L dI
dt RI Et1
PARAGRAFO 1.2 CAMPO DI DIREZIONI E METODO DI EULERO 11
R
E
interruttore
L
FIGURA 9
dI
dt 15 3I
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(d) Usiamo il campo di direzioni per tracciare il grafico della soluzione che passa peril punto (0,0), come mostrato in rosso in Figura 11.
Si noti dalla Figura 10 che tutti i segmenti disposti lungo una qualsiasi retta oriz-zontale sono paralleli. Questo perché la variabile indipendente t non compare a destradell’equazione . In generale, un’equazione differenziale della forma
in cui manca la variabile indipendente sulla destra dell’equazione viene chiamataautonoma. Per un’equazione di tale forma, le pendenze corrispondenti a punti diversima con uguale ordinata risultano uguali. Questo significa che conoscendo una solu-zione particolare di un’equazione differenziale autonoma se ne ottengono infinite altresemplicemente traslando il grafico della soluzione nota verso destra o verso sinistra.In Figura 11 abbiamo disegnato le soluzioni che si ottengono traslando la curva solu-zione dell’Esempio 2 verso destra di una e due unità. Si noti che il sistema ha lo stessocomportamento a ogni istante.
Metodo di Eulero
L’idea base su cui poggia l’uso dei campi di direzioni può essere sfruttata per trovareapprossimazioni numeriche delle soluzioni di equazioni differenziali. Illustriamo ilmetodo (detto di Eulero) sul problema ai valori iniziali già usato per introdurre i campidi direzioni:
L’equazione differenziale dice che , dunque il grafico della solu-zione ha pendenza 1 nel punto (0,1). Come prima approssimazione della soluzionepossiamo usare l’approssimazione lineare . In altre parole, possiamousare la retta tangente in (0,1) come prima approssimazione della curva soluzione(Figura 12).
L’idea di Eulero era di migliorare questa approssimazione seguendo la retta tan-gente solo per un breve tratto, e poi correggere la direzione nel modo indicato dalcampo di direzioni. In Figura 13 vediamo cosa succede rimanendo sulla tangente finoa x = 0.5. (La distanza orizzontale percorsa si chiama passo.) Poiché ,abbiamo e prendiamo (0.5,1.5) come punto di partenza per un nuovo seg-mento. Dall’equazione differenziale ricaviamo quindi che , eusiamo la funzione lineare
y 1.5 2x 0.5 2x 0.5
y0.5 0.5 1.5 2y0.5 1.5
L0.5 1.5
Lx x 1
y0 0 1 1
y0 1y x y
y f y
I 15 3I
FIGURA 110 t1
I
2 3
2
4
6
12 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
y
x0 1
1y=L(x)
curva soluzione
FIGURA 12Prima approssimazione di Eulero
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come approssimazione della soluzione per x > 0.5 (la linea gialla in Figura 13). Sediminuiamo il passo da 0.5 a 0.25, otteniamo un’approssimazione di Eulero migliore,come mostrato in Figura 14.
In generale, il metodo di Eulero consiste nel cominciare nel punto fornito dal datoiniziale procedendo nella direzione indicata dal campo di direzioni. Ci si ferma dopoun breve tratto, si guarda la pendenza nella nuova posizione, e si continua in quelladirezione. Si continua così fermandosi e cambiando direzione secondo il campo didirezioni. Il metodo di Eulero non fornisce la soluzione esatta di un problema ai valoriiniziali, ne dà solo un’approssimazione. Tuttavia, diminuendo l’ampiezza del passo (eaumentando di conseguenza il numero di correzioni della direzione seguita) si otten-gono approssimazioni sempre migliori per la soluzione esatta. (Si confrontino leFigure 12, 13 e 14.)
Per il generico problema ai valori iniziali , , il nostro scopoè quello di trovare valori approssimati della soluzione per valori equispaziati di
, , . . . , dove h è il passo. Dall’equazione differenziale siricava che la pendenza in è , dunque vediamo in Figura 15 cheil valore approssimato della soluzione per è
Analogamente,
In generale,
ESEMPIO 3 Usare il metodo di Eulero con passo 0.1 per costruire una tabella di valoriapprossimati per la soluzione del problema ai valori iniziali
SOLUZIONE Abbiamo che , , e . Dunque otteniamo
Questo significa che, detta y(x) la soluzione esatta, allora .y0.3 1.362
y3 y2 hFx2, y2 1.22 0.10.2 1.22 1.362
y2 y1 hFx1, y1 1.1 0.10.1 1.1 1.22
y1 y0 hFx0, y0 1 0.10 1 1.1
Fx, y x yy0 1x0 0h 0.1
y0 1y x y
yn yn1 hFxn1, yn1
y2 y1 hFx1, y1
y1 y0 hFx0, y0
x x1
y Fx0, y0 x0, y0 x2 x1 hx1 x0 h
yx0 y0y Fx, y
y
x0 1
1
0.5
1.5
FIGURA 13Approssimazione di Eulero con passo 0.5
y
x0 1
1
0.25
FIGURA 14Approssimazione di Eulero con passo 0.25
PARAGRAFO 1.2 CAMPO DI DIREZIONI E METODO DI EULERO 13
y
x⁄x¸0
y¸
h
hF(x¸, y¸)
(⁄, ›)
pendenza=F(x¸, y¸)
FIGURA 15
008-015 16-01-2002 16:05 Pagina 13
Continuando con calcoli simili, costruiamo la tabella seguente.
Per avere una tabella di valori più accurata nell’Esempio 3 possiamo ridurre ilpasso. Tuttavia, per un numero elevato di piccoli passi la quantità di calcoli da ese-guire è notevole, ed è necessario ricorrere all’uso di una calcolatrice o di un compu-ter. La tabella seguente riporta i risultati ottenuti applicando il metodo di Eulero conpasso decrescente per il problema ai valori iniziali dell’Esempio 3.
Si noti che le stime di Eulero nella tabella sembrano tendere a certi limiti, ovveroi valori esatti di y(0.5) e y(1). In Figura 16 troviamo i grafici delle approssimazioni diEulero con passo 0.5, 0.25, 0.2, 0.005, 0.02, 0.01 e 0.005. Questi grafici si avvicinanoal grafico della soluzione esatta al tendere a 0 del passo h.
ESEMPIO 4 Nell’Esempio 2 abbiamo discusso un semplice circuito elettrico di resi-stenza 12 Ω, induttanza 4 H e tensione di alimentazione 60 V. Con l’interruttore chiu-
0 x
y
0.5 1
1
FIGURA 16Approssimazioni di Eulero
che convergono alla soluzione esatta
14 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
n n
1 0.1 1.100000 6 0.6 1.9431222 0.2 1.220000 7 0.7 2.1974343 0.3 1.362000 8 0.8 2.4871784 0.4 1.528200 9 0.9 2.8158955 0.5 1.721020 10 1.0 3.187485
ynxnynxn
Passo Stima di Eulero di Stima di Eulero di
0.500 1.500000 2.5000000.250 1.625000 2.8828130.100 1.721020 3.1874850.050 1.757789 3.3065950.020 1.781212 3.3831760.010 1.789264 3.4096280.005 1.793337 3.4230340.001 1.796619 3.433848
y1y0.5
008-015 16-01-2002 16:05 Pagina 14
so all’istante t = 0 abbiamo modellizzato la corrente I al tempo t con il problema aivalori iniziali
Stimare la corrente nel circuito mezzo secondo dopo la chiusura dell’interruttore.
SOLUZIONE Usiamo il metodo di Eulero con e passo h= 0.1 secondi:
Dunque la corrente dopo 0.5 s è
I0.5 4.16 A
I5 3.7995 0.115 3 3.7995 4.15965
I4 3.285 0.115 3 3.285 3.7995
I3 2.55 0.115 3 2.55 3.285
I2 1.5 0.115 3 1.5 2.55
I1 0 0.115 3 0 1.5
Ft, I 15 3I, t0 0, I0 0
I0 0dI
dt 15 3I
PARAGRAFO 1.2 CAMPO DI DIREZIONI E METODO DI EULERO 15
2. È dato un campo di direzioni per l’equazione differenziale.
(a) Tracciare un grafico qualitativo delle soluzioni che verifi-cano le condizioni iniziali(i) (ii) (iii)
(iv) (v)
(b) Trovare tutte le soluzioni di equilibrio.
y
0 x
3
3_3
5
4
1 2_1_2
1
2
y0 5y0 4
y0 y0 2y0 1
y x sin y1. È dato un campo di direzioni per l’equazione differenziale
.(a) Tracciare un grafico qualitativo delle soluzioni che veri-
ficano le condizioni iniziali(i) (ii)
(iii) (iv)
(b) Trovare tutte le soluzioni di equilibrio.
y
0 x
3
3_3
_3
1 2_1_2
1
2
_1
_2
y0 3y0 3
y0 1y0 1
y y(1 14 y 2)
Esercizi 1.2
008-015 16-01-2002 16:05 Pagina 15
15–16 Usare un sistema di computer algebra (CAS) per dise-gnare un campo di direzioni associato all’equazione differenzialedata. Tracciare poi a mano la curva soluzione che passa per (0,1).Infine usare il CAS per fare lo stesso grafico e confrontare i risul-tati ottenuti.
15.
16.
17. Usare un sistema di computer algebra per disegnare uncampo di direzioni per l’equazione differenziale
. Tracciare poi a mano la soluzione che verificala condizione iniziale per diversi valori di c. Perquali valori di c esiste ? Quali sono i valori possi-bili per questo limite?
18. Tracciare un campo di direzioni per l’equazione differenzialeautonoma , dove il grafico di f è mostrato in figura.In che modo il comportamento limite delle soluzioni dipendedal valore di ?
19. (a) Usare il metodo di Eulero con ciascuno dei seguenti passiper stimare il valore di , dove y è la soluzione delproblema ai valori iniziali .
(i)(ii)
(iii)(b) Sappiamo che la soluzione esatta del problema in (a) è
. Disegnare, il più accuratamente possibile, ilgrafico di , insieme alle approssi-mazioni di Eulero ottenute coi passi della parte (a). (Igrafici ottenuti dovrebbero essere simili alle Figure 12, 13e 14.) Dai grafici dedurre se le stime in (a) sono stime pereccesso o per difetto.
(c) L’errore nel metodo di Eulero è la differenza tra il valoreesatto e il valore approssimato. Trovare gli errori commessiin (a) con l’uso del metodo di Eulero per la stima di ,cioè . Qual è il comportamento dell’errore a ogni dimez-zarsi del passo?
20. È dato il campo di direzioni per un’equazione differenziale.Disegnare, servendosi di un righello, i grafici delle approssi-mazioni di Eulero per la curva soluzione passante per l’ori-gine. Usare passi h = 1 e h = 0.5. Le stime di Eulero sono pereccesso o per difetto? Spiegare.
e 0.4y0.4
y e x, 0 x 0.4y e x
h 0.1h 0.2h 0.4
y y, y0 1y0.4
0 y21_1_2
f(y)
y0
y f y
lim t l yty0 c
y y 3 4y
CAS
y sinx y
y y sin 2x
CAS3–6 Associare a ogni equazione differenziale il suo campo didirezioni (individuato dalla numerazione I-IV). Giustificare larisposta.
3. 4.
5. 6.
7. Usare il campo di direzioni I degli Esercizi 3-6 per tracciarei grafici delle soluzioni che verificano le condizioni iniziali(a) (b) (c)
8. Ripetere l’Esercizio 7 per il campo di direzioni III.
9–10 Disegnare un campo di direzioni associato all’equazionedifferenziale. Tracciare poi tre curve soluzione.
9.
10.
11–14 Disegnare un campo di direzioni associato all’e-quazione differenziale. Tracciare poi la curva soluzione che passaper il punto dato.
11. ,
12. ,
13. ,
14. ,
1, 0y x xy
0, 1y y xy
0, 0y 1 xy
1, 0y y 2x
y x 2 y 2
y 1 y
y0 1y0 0y0 1
x
y
2_2
_2
2
x
y
2_2
_2
2
x
y
2_2
_2
2
x
y
2_2
_2
2
I II
III IV
y y 3 x 3y y 2 x 2
y y xy y 1
16 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
016-026 16-01-2002 16:06 Pagina 16
26. (a) Programmare un CAS per l’uso del metodo di Eulero conpasso 0.01 nella stima di y(2), dove y(x) è la soluzione delproblema ai valori iniziali
(b) Verificare la stima ottenuta disegnando con il CAS lacurva soluzione.
27. La figura mostra un circuito contenente una forza elettromo-trice, un condensatore di capacità C farad (F) e un resistore diresistenza R ohm (Ω). La caduta di tensione ai capi del con-densatore è Q/C, dove Q è la carica (in coulomb), quindidalla legge di Kirchhoff si ha
Ma , quindi
Si supponga che la resistenza sia 5 Ω, la capacità 0.05 F e cheuna batteria fornisca una tensione costante di 60 V. (a) Disegnare un campo di direzioni per questa equazione
differenziale.(b) Qual è il valore limite della carica?(c) Esiste una soluzione di equilibrio?(d) Disegnare sul campo di direzioni la soluzione che verifica
.(e) Se la carica iniziale è , usare il metodo di
Eulero con passo 0.1 per stimare la carica dopo mezzosecondo.
28. Nell’Esercizio 14 del Paragrafo 1.1 abbiamo considerato ilraffreddamento di una tazza di caffè a 95 °C in una stanza a20 °C. Si supponga che il caffè si raffreddi a una velocità di1 °C al minuto quando la sua temperatura è di 70 °C.(a) Come diventa l’equazione differenziale in questo caso?(b) Disegnare un campo di direzioni e tracciare la curva
soluzione per questo problema ai valori iniziali. Qual è ilvalore limite della temperatura?
(c) Usare il metodo di Eulero con passo h = 2 minuti per sti-mare la temperatura del caffè dopo 10 minuti.
C
E R
Q0 0 CQ0 0 C
R dQ
dt
1
C Q Et
I dQdt
RI Q
C Et
y0 1y x 3 y 3
CAS
21. Usare il metodo di Eulero con passo 0.5 per calcolare leapprossimazioni dei valori di della soluzione delproblema ai valori iniziali
22. Usare il metodo di Eulero con passo 0.2 per stimare ,dove y è la soluzione del problema ai valori iniziali
23. Usare il metodo di Eulero con passo 0.1 per stimare ,dove y è la soluzione del problema ai valori iniziali
24. (a) Usare il metodo di Eulero con passo 0.2 per stimarey(1.4), dove y è la soluzione del problema ai valoriiniziali , .
(b) Ripetere la parte (a) con passo 0.1.
; 25. (a) Programmare una calcolatrice o un computer per l’usodel metodo di Eulero nella stima di , dove è lasoluzione del problema ai valori iniziali
(i) (ii)(iii) (iv)
(b) Verificare che è la soluzione esatta dell’e-quazione differenziale.
(c) Calcolare gli errori commessi nell’uso del metodo diEulero per stimare y(1) con i passi indicati nella parte (a).Come cambia l’errore quando il passo viene diviso per 10?
y 2 ex 3
h 0.001h 0.01h 0.1h 1
y0 3dy
dx 3x 2 y 6x 2
yxy1
y1 0y x xy
y0 1y y xy
y0.5
y0 0y 1 xy
y1
y1 0y y 2x
y1, y2, y3, y4
y
2
1
1 2 x0
PARAGRAFO 1.2 CAMPO DI DIREZIONI E METODO DI EULERO 17
016-026 16-01-2002 16:06 Pagina 17
Equazioni separabili
Fin qui abbiamo studiato equazioni differenziali del primo ordine da un punto di vistageometrico (campi di direzioni) e da un punto di vista numerico (metodo di Eulero).Ma cosa si può dire da un punto di vista simbolico? Sarebbe interessante conoscereuna formula esplicita per le soluzioni di un’equazione differenziale. Sfortunatamente,questo non è sempre possibile. In questo paragrafo esaminiamo un tipo particolare diequazioni differenziali che è possibile risolvere esplicitamente.
Un’equazione separabile (detta anche a variabili separabili) è un’equazione dif-ferenziale del primo ordine in cui l’espressione di dy/dx può essere fattorizzata comeuna funzione di x per una funzione di y; in altre parole, la si può scrivere nella forma
Il nome separabile viene dal fatto che l’espressione a destra può essere “separata” inuna funzione di x e in una funzione di y. Equivalentemente, se , si può scrivere
dove . Per risolvere questa equazione la riscriviamo nella forma
in modo che tutte le y si trovino a un membro dell’equazione e tutte le x all’altro, poiintegriamo entrambi i membri:
L’Equazione 2 definisce y implicitamente come funzione di x. In alcuni casi possiamoessere in grado di ricavare y in funzione di x.
Per giustificare il passaggio che porta all’Equazione 2 ricorriamo alla Regola disostituzione:
(dall’Equazione 1)
ESEMPIO 1
(a) Risolvere l’equazione differenziale .
(b) Trovare la soluzione che soddisfa la condizione iniziale .y1
dy
dx
6x 2
2y cos y
y tx dx
y hyx tx
hyx dx
y hy dy y hyx dy
dx dx
y hy dy y tx dx2
hy dy tx dx
hy 1f y
dy
dx
txhy
1
f y 0
dy
dx txf y
1.3
18 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
La tecnica per risolvere le equazionidifferenziali separabili fu adoperata perla prima volta da Jacques Bernoulli (nel1690) nella risoluzione di un problemasulle oscillazioni del pendolo e da Leibniz(in una lettera a Huygens del 1691). JeanBernoulli, invece, spiegò il metodo gene-reale in una memoria del 1694.
016-026 16-01-2002 16:06 Pagina 18
SOLUZIONE(a) Scrivendo l’equazione in forma differenziale e integrando entrambi i membri,otteniamo
dove C è una costante arbitraria. (Formalmente abbiamo introdotto una costantenell’integrazione del termine a sinistra e un’altra costante nell’integrazione diquello a destra, ma poi combiniamo le costanti scrivendo .)
L’Equazione 3 fornisce la soluzione generale in forma implicita. In questo caso èimpossibile risolvere l’equazione per avere esplicitamente y in funzione di x.
(b) La condizione iniziale è , dunque sostituiamo e nell’E-quazione 3:
Perciò la soluzione è data implicitamente da
Il grafico di questa soluzione è mostrato in Figura 2. (Lo si confronti con la Figura 1.)
ESEMPIO 2 Risolvere l’equazione .
SOLUZIONE Prima riscriviamo l’equazione con la notazione di Leibniz:
Se , possiamo riscriverla in forma differenziale e integrare:
Questa equazione definisce y implicitamente come funzione di x. In questo caso pos-siamo però ricavare esplicitamente y nel modo seguente:
da cui
Si noti che la funzione y = 0 è anch’essa una soluzione dell’equazione differenziale.
y e Cex 33
y e ln y e x 33C eCex 33
ln y x 3
3 C
y dy
y y x 2 dx
dy
y x 2 dx y 0
y 0
dy
dx x 2y
y x 2y
y 2 sin y 2x 3 2 2
C 2 2
2 sin 213 C
y x 1y1
C C2 C1
C2
C1
y 2 sin y 2x 3 C3
y 2y cos y dy y 6x 2 dx
2y cos y dy 6x 2 dx
PARAGRAFO 1.3 EQUAZIONI SEPARABILI 19
Alcuni sistemi di computer algebrasono in grado di disegnare curve definiteda equazioni implicite. La Figura 1 mostrai grafici di diversi membri della famiglia disoluzioni dell’equazione differenziale del-l’Esempio 1. Da sinistra a destra, i valoridi sono , , , , , e .3210123C
4
_4
_2 2
FIGURA 1
(1, π)
5
_5
_2 2
FIGURA 2
016-026 16-01-2002 16:06 Pagina 19
In definitiva, possiamo scrivere la soluzione generale nella forma
dove A è una costante arbitraria ( , oppure , o anche ).
ESEMPIO 3 Nel Paragrafo 1.2 abbiamo modellizzato la corrente I(t) relativa al circuitoin Figura 5 con l’equazione differenziale
Trovare un’espressione per la corrente in un circuito con resistenza pari a 12 Ω, indut-tanza 4 H, dotato di una batteria che fornisce tensione costante pari a 60 V, nell’ipotesiche l’interruttore sia chiuso quando t = 0. Qual è il valore limite della corrente?
SOLUZIONE Con L 4, R 12 ed , l’equazione diventa
o
e il problema ai valori iniziali è
Riconosciamo che questa è un’equazione separabile, e la risolviamo come segue:
I 5 13 Ae3t
15 3I e3Ce3t Ae3t
15 3I e3tC
13 ln 15 3I t C
y dI
15 3I y dt
I0 0dI
dt 15 3I
dI
dt 15 3I4
dI
dt 12I 60
Et 60
L dI
dt RI Et
A 0A eCA eC
y Aex 33
20 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
R
E
interruttore
L
FIGURA 5
La Figura 3 mostra un campo di dire-zioni per l’equazione differenziale dell’E-sempio 2. La si confronti con la Figura 4,in cui usiamo l’equazione perdisegnare i grafici delle soluzioni perdiversi valori di . Se si usa il campo didirezioni per tracciare le curve soluzionecon intercetta , , , e , esse rical-cano le curve di Figura 4.
21125
A
y Ae x 3/3
FIGURA 3
2
_4
0 x
y
1 2_1_2
4
6
_2
_6
6
_6
_2 2
FIGURA 4
016-026 16-01-2002 16:06 Pagina 20
Poiché I(0) = 0, abbiamo , dunque A = 15 e la soluzione è
Il valore limite della corrente, in ampere, è pari a
Traiettorie ortogonali
Una traiettoria ortogonale per una famiglia di curve è una curva che interseca cia-scuna curva della famiglia ortogonalmente, cioè formando angoli retti (Figura 7). Peresempio, ogni elemento della famiglia y = mx di rette passanti per l’origine è unatraiettoria ortogonale per la famiglia di circonferenze centrate nell’ori-gine (Figura 8). Diciamo allora che le due famiglie sono mutuamente ortogonali.
ESEMPIO 4 Trovare le traiettorie ortogonali per la famiglia di curve , dove k èuna costante arbitraria.
SOLUZIONE Le curve costituiscono una famiglia di parabole con l’asse x comeasse di simmetria. Il primo passo consiste nel trovare un’equazione differenziale chesia soddisfatta da tutti gli elementi della famiglia. Se deriviamo , otteniamo
Questa equazione differenziale dipende da k, ma noi cerchiamo un’equazione che siavalida contemporaneamente per ogni valore di k. Per eliminare k notiamo che, dall’e-quazione generale della parabola , otteniamo e dunque l’equazionedifferenziale si può riscrivere come
ody
dx
y
2x
dy
dx
1
2ky
1
2 x
y 2 y
k xy 2x ky 2
dy
dx
1
2kyovvero1 2ky
dy
dx
x ky 2
x ky 2
x ky 2
x
y
FIGURA 8
traiettoriaortogonale
FIGURA 7
x 2 y 2 r 2
5 5 limt l
e3t 5 0 5
limt l
It limt l
5 5e3t
It 5 5e3t
5 13 A 0
PARAGRAFO 1.3 EQUAZIONI SEPARABILI 21
La Figura 6 mostra come la soluzionedell’Esempio 3 (la corrente) si avvicina alsuo valore limite. Il confronto con la Figura11 del Paragrafo 1.2 mostra che siamostati in grado di disegnare una curva solu-zione abbastanza precisa a partire dalcampo di direzioni.
6
0 2.5
y=5
FIGURA 6
016-026 16-01-2002 16:06 Pagina 21
Questo significa che la pendenza della retta tangente nel punto (x,y) appartenente auna qualunque delle parabole è . Su una traiettoria ortogonale il coeffi-ciente angolare della retta tangente deve essere il reciproco di questo valore, cambiatodi segno. Perciò, le traiettorie ortogonali devono risolvere l’equazione differenziale
Questa equazione differenziale è separabile, e la risolviamo nel modo seguente:
dove C è una costante positiva arbitraria. Dunque le traiettorie ortogonali formano lafamiglia di ellissi descritte dall’Equazione 4 e tracciate in Figura 9.
Le traiettorie ortogonali si incontrano in vari settori della fisica. Per esempio, in uncampo elettrostatico le linee di forza sono ortogonali alle curve di potenziale costante.Ancora, in aerodinamica le linee di flusso sono traiettorie ortogonali per le curveequipotenziali di velocità.
Problemi di miscelazione
Un tipico problema di miscelazione riguarda un serbatoio di capacità fissata intera-mente riempito con una soluzione di una qualche sostanza, per esempio sale. Unasoluzione con una certa concentrazione entra nel serbatoio con velocità costante e, unavolta rimescolata, esce con una velocità costante in generale diversa da quella d’in-gresso. Se y(t) è la quantità di sostanza presente nel serbatoio al tempo t, allora èla differenza tra la velocità di entrata e la velocità di uscita. Una descrizione matema-tica di questa situazione porta spesso a un’equazione separabile. Lo stesso tipo diragionamento può essere usato per descrivere una grande varietà di fenomeni: reazionichimiche, scarico di sostanze inquinanti in un lago, iniezione di un farmaco in vena.
ESEMPIO 5 Un serbatoio contiene 20 kg di sale disciolti in 5000 litri d’acqua. Unasoluzione salina che contiene 0.03 kg di sale per litro d’acqua entra nel serbatoio allavelocità di 25 litri/min. La soluzione viene continuamente rimescolata ed esce dal ser-batoio con la stessa velocità. Quanto sale rimane nel serbatoio dopo mezz’ora?
SOLUZIONE Sia la quantità di sale (in kilogrammi) dopo t minuti. Sappiamo chee vogliamo calcolare . Riusciremo a farlo dopo aver trovato un’equa-
zione differenziale soddisfatta da . Notiamo che è la velocità di variazionedella quantità di sale, dunque
dove la velocità d’ingresso è la velocità con cui il sale entra e la velocità d’uscita è lavelocità con cui il sale lascia il serbatoio.
dy
dt velocità d’ingresso velocità d’uscita5
dydtyty30y0 20
yt
yt
x 2 y 2
2 C4
y 2
2 x 2 C
y y dy y 2x dx
dy
dx
2x
y
y y2x
22 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
x
y
FIGURA 9
016-026 16-01-2002 16:06 Pagina 22
7. 8.
9–14 Trovare la soluzione dell’equazione differenziale chesoddisfa la condizione iniziale assegnata.
9. , y1 0dy
dx y 2 1
dz
dt e tz 0
du
dt 2 2u t tu
1–8 Risolvere l’equazione differenziale.
1. 2.
3. 4.
5. 6. y xy
2 ln y
dy
dt
te t
ys1 y 2
y xyyy x
dy
dx
e 2x
4y 3
dy
dx y 2
PARAGRAFO 1.3 EQUAZIONI SEPARABILI 23
Esercizi 1.3
Abbiamo
Il serbatoio contiene sempre 5000 litri di liquido, così la concentrazione al tempo t èy(t)/5000 (in kilogrammi per litro). Poiché la soluzione salina esce a una velocità di25 litri/min, risulta
Allora, dall’Equazione 5 otteniamo
Risolvendo questa equazione separabile, abbiamo
Poiché , abbiamo , e dunque
Perciò
Dal momento che è continua, e il termine a destra non è mai nullo,deduciamo che è sempre positivo. Pertanto e risulta
In definitiva la quantità di sale dopo 30 min è
y30 150 130e30200 38.1 kg
yt 150 130et200
150 y 150 y150 yty0 20yt
150 y 130et200
ln 150 y t
200 ln 130
ln 130 Cy0 20
ln 150 y t
200 C
y dy
150 y y
dt
200
dy
dt 0.75
yt200
150 yt
200
velocità d’uscita yt5000
kg
litri25 litri
min yt200
kg
min
velocità d’ingresso 0.03 kg
litri25 litri
min 0.75 kg
min
La Figura 10 mostra il grafico della fun-zione dell’Esempio 5. Si noti come altrascorrere del tempo la quantità di saletenda a 150 kg.
yt
t
y
0 200 400
50
100
150
FIGURA 10
016-026 16-01-2002 16:06 Pagina 23
27. Risolvere il problema ai valori iniziali dell’Esercizio 27,Paragrafo 1.2, per trovare l’espressione della carica al tempot. Determinare il valore limite della carica.
28. Nell’Esercizio 28, Paragrafo 1.2, abbiamo discusso l’e-quazione differenziale che descrive la temperatura di una tazzadi caffè a 95 °C in una stanza a 20 °C. Risolvere l’equazionedifferenziale per trovare la temperatura della tazza al tempo t.
29. Nell’Esercizio 13, Paragrafo 1.1, abbiamo proposto un modelloper l’apprendimento in forma di equazione differenziale
dove P(t) misura la prestazione di un individuo che acquistauna certa abilità in funzione del tempo t di esercizio, M è ilmassimo livello di prestazione di cui il soggetto è capace, e kè una costante positiva. Risolvere questa equazione differen-ziale per trovare l’espressione di P(t). Qual è il limite diquest’espressione?
30. In una reazione chimica elementare, molecole singole di duereagenti A e B formano la molecola prodotto: A + B → C. Lalegge dell’azione di massa afferma che la velocità della reazioneè proporzionale al prodotto delle concentrazioni di A e B:
Perciò, se le concentrazioni iniziali sono [A] = a moli/litro e[B] = b moli/litro e poniamo x = [C], abbiamo
(a) Assumendo , trovare x in funzione di t. Sfruttare ilfatto che la concentrazione iniziale di C è 0.
(b) Trovare assumendo a = b. Come si semplifica questaespressione per x(t) sapendo che dopo 20secondi?
31. Contrariamente al caso dell’Esercizio 30, gli esperimentimostrano che la reazione H2 + Br2 → 2HBr avviene secondola legge
e dunque per questa reazione l’equazione differenziale diventa
dove e e sono le concentrazioni iniziali diidrogeno e bromo.(a) Trovare x in funzione di t nel caso a = b. Sfruttare il fatto
che x(0) = 0.(b) Se a > b, determinare x(t). [Suggerimento: nell’inte-
grazione usare la sostituzione
32. Una sfera di raggio 1 m ha una temperatura di 15 °C. Una sferaconcentrica esterna di raggio 2 m ha una temperatura di 25 °C.
u sb x .]
bax HBr
dx
dt ka xb x12
d HBrdt
k H 2Br212
C a2x t
a bCAS
dx
dt ka xb x
d Cdt
k AB
dP
dt kM P
10. ,
11. ,
12. ,
13. ,
14. ,
15. Trovare l’equazione della curva che verifica eche ha intercetta sull’asse y uguale a 7.
16. Trovare l’equazione della curva che passa per il punto (1,1) econ pendenza in (x,y) pari a .
17. (a) Risolvere l’equazione differenziale .
; (b) Risolvere il problema ai valori iniziali ,, e tracciare un grafico della soluzione.
(c) Il problema ai valori iniziali ,ammette soluzione? Spiegare.
; 18. Risolvere l’equazione e disegnare alcunielementi della famiglia di soluzioni. Come cambia la curvasoluzione al variare di C?
19. Risolvere il problema ai valori iniziali ,, e disegnare la soluzione (se il CAS a dispo-
sizione gestisce curve implicite).
20. Risolvere l’equazione e disegnarealcuni elementi della famiglia di soluzioni (se il CAS a dispo-sizione gestisce curve implicite). Come cambia la curva solu-zione al variare di C?
21–22
(a) Disegnare il campo di direzioni associato all’equazione dif-ferenziale con l’aiuto di un CAS. Tracciare poi alcune curvesoluzione senza risolvere l’equazione.
(b) Risolvere l’equazione differenziale.(c) Con un CAS disegnare alcuni elementi della famiglia di
soluzioni ottenuta in (b). Confrontare con le curve ottenutein (a).
21. 22.
; 23–26 Trovare le traiettorie ortogonali alla famiglia di curvedata. Usare un computer per disegnare alcuni elementi dellafamiglia di soluzioni su una stessa schermata.
23. 24.
25. 26.
y kexy x k1
x 2 y 2 ky kx 2
y x 2yy 1y
CAS
y xsx 2 1ye y CAS
y0 2y sin xsin yCAS
eyy cos x 0
y0 2y 2xs1 y 2
y0 0y 2xs1 y 2
y 2xs1 y 2
y 2x 3
dydx 4x 3y
y1 0dy
dt te y
u0 5du
dt
2t sec2t
2u
y0 1x 2ysx 2 1 dy
dx 0
x0 1xet dx
dt t
y0 1dy
dx
y cos x
1 y 2
24 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
016-026 16-01-2002 16:06 Pagina 24
terminale della goccia è . Trovare un’espressioneper la velocità terminale in termini di g e k.
38. Un oggetto di massa m si muove orizzontalmente attraversoun mezzo che resiste al moto con una forza che è funzionedella velocità; cioè:
dove v = v(t) e s = s(t) sono rispettivamente la velocità e laposizione al tempo t. Si pensi, per esempio, a una barca chesi sposta nell’acqua.(a) Si supponga che la resistenza sia proporzionale alla velo-
cità, cioè , con k costante positiva. (Questomodello è realistico per piccoli valori di v.) Siano
e i valori iniziali di v e s. Determi-nare v e s al variare del tempo t. Qual è la distanza totalepercorsa dall’oggetto a partire da t = 0?
(b) Per valori di v più alti un modello migliore si ottiene sup-ponendo che la resistenza sia proporzionale al quadratodella velocità, cioè . (Questo modello fu pro-posto da Newton.) Siano , i valori ini-ziali di v e s. Determinare v e s al variare del tempo t.Qual è la distanza totale percorsa dall’oggetto in questocaso?
39. Sia A(t) l’area occupata da una coltura al tempo t e sia Ml’area finale a crescita completa. La maggior parte delle divi-sioni cellulari avvengono verso la periferia dell’area, e ilnumero di cellule in questa zona è proporzionale a .Dunque un modello ragionevole per la crescita della colturasi ottiene assumendo che la velocità di crescita dell’area siaproporzionale contemporaneamente a e .(a) Formulare un’equazione differenziale e mostrare che la
maggiore velocità di crescita si ha quando A(t) = M/3.(b) Risolvere l’equazione differenziale per trovare l’espres-
sione di A(t). Usare un CAS per integrare.
40. Secondo la legge di gravitazione universale di Newton, laforza di gravità su un oggetto di massa m lanciato vertical-mente rispetto alla superficie della Terra è
dove dove x = x(t) è la distanza del corpo dallasuperficie al tempo t, R è il raggio della Terra e g l’accelera-zione di gravità. Ancora, dalla seconda legge di Newton,
e dunque
(a) Si supponga che un razzo venga lanciato verso l’alto conuna velocità iniziale . Sia h la massima altezza sopra lasuperficie della Terra raggiunta dal razzo. Mostrare che
v0 2tRh
R h
v0
m dv
dt
mtR2
x R2
F ma m dvdt
x xt
F mtR2
x R2
CAS
M AtsAt
sAt
k 0f v kv2f v kv
s0 s0v0 v0
f v kv
m d 2s
dt 2 m dv
dt f v
lim t l vtLa temperatura T(r) alla distanza r dal centro comune dellesfere verifica l’equazione differenziale
Ponendo , S soddisfa un’equazione differenzialedel primo ordine. Risolverla per trovare l’espressione dellatemperatura tra le due sfere.
33. Una soluzione di glucosio viene somministrata in vena convelocità costante r. Via via che il glucosio viene introdotto,viene trasformato in altre sostanze ed eliminato dal flussosanguigno con una velocità proporzionale alla sua concen-trazione in quell’istante. Dunque un modello per la concen-trazione della soluzione di glucosio C = C(t) nel sangue è
dove k è una costante positiva.(a) Supponendo che la concentrazione al tempo t = 0 sia ,
determinare la concentrazione nel generico istante t risol-vendo l’equazione differenziale.
(b) Assumendo , trovare e interpretarela risposta.
34. In un Paese la moneta corrente in circolazione ammonta a 10miliardi di dollari, e ogni giorno 50 milioni di dollari entranonelle banche del Paese. Il governo decide di introdurre unanuova moneta, facendo sostituire ogni vecchia banconota cheentra in banca con una nuova. Sia x = x(t) la somma di con-tante di nuovo taglio in circolazione al tempo t, con x(0) = 0.(a) Formulare un modello matematico in termini di problema
ai valori iniziali per rappresentare il flusso della nuovamoneta in circolazione.
(b) Risolvere il problema formulato in (a).(c) In quanto tempo le nuove banconote costituiranno il 90%
di contante in circolazione?
35. Un serbatoio contiene 1000 litri di salamoia formata da 15 kgdi sale sciolto. Dell’acqua entra nel serbatoio a una velocitàdi 10 litri/min. La soluzione viene rimescolata continuamentee fuoriesce dalla tanica alla stessa velocità. Quanto salerimane nel serbatoio (a) dopo t minuti e (b) dopo 20 minuti?
36. Un serbatoio contiene 1000 litri d’acqua pura. Una salamoiache contiene 0.05 kg di sale per litro entra nel serbatoio a unavelocità di 5 litri/min. Una seconda salamoia che contiene0.04 kg di sale per litro entra nel serbatoio a una velocità di10 litri/min. La soluzione viene rimescolata continuamente efuoriesce dalla tanica alla velocità di 15 litri/min. Quanto salerimane nel serbatoio (a) dopo t minuti e (b) dopo un’ora?
37. Quando una goccia di pioggia cade, si accresce e la suamassa al tempo t è una funzione di t, m(t). La velocità dicrescita della massa è km(t) per una certa costante positiva k.Applicando la legge del moto di Newton alla goccia, otteni-amo , dove v è la velocità della goccia (direttaverso il suolo) e g è l’accelerazione di gravità. La velocità
mv tm
lim t l CtC0 rk
C0
dC
dt r kC
S dTdr
d 2T
dr 2 2
r
dT
dr 0
PARAGRAFO 1.3 EQUAZIONI SEPARABILI 25
016-026 16-01-2002 16:06 Pagina 25
(c) Quanto tempo è necessario perché il recipiente si svuoticompletamente?
42. Si supponga che il recipiente dell’Esercizio 41 non sia cilin-drico ma abbia sezione trasversale di area A(y) all’altezza y.Allora il volume d’acqua sino a y è e dal Teo-rema fondamentale del calcolo si ottiene . Nesegue che
e dunque la legge di Torricelli diventa
(a) Si supponga che il contenitore sia una sfera di raggio 2 minizialmente riempita d’acqua fino a metà. Se il buco è uncerchio di raggio 1 cm e si assume g = 10 m/s , mostrareche y verifica l’equazione differenziale
(b) Quanto tempo è necessario perché il recipiente si svuoticompletamente?
4y y 2 dy
dt 0.0001s20y
2
Ay dy
dt as2ty
dV
dt
dV
dy dy
dt Ay
dy
dt
dVdy AyV xy
0 Au du
[Suggerimento: dalla Regola di derivazione delle funzionicomposte, si ha .]
(b) Calcolare . Questo limite è chiamatovelocità di fuga dalla Terra.
(c) Con i dati R = 3960 mi e g = 32 fts , calcolare in piedial secondo e in miglia al secondo.
41. Siano y(t) e V(t) l’altezza e il volume dell’acqua in un con-tenitore al tempo t. Se l’acque fuoriesce da un buco di area asul fondo del contenitore, la legge di Torricelli afferma che
dove g è l’accelerazione di gravità.(a) Si supponga che il contenitore sia cilindrico con altezza 6
ft e raggio 2 ft e che il buco sia un cerchio di raggio 1 in.Sapendo che g = 32 fts , mostrare che y verifica l’e-quazione differenziale
(b) Risolvere l’equazione differenziale per trovare l’altezzadell’acqua al tempo t, assumendo che il recipiente siapieno al tempo t = 0.
dy
dt
1
72 sy
2
dV
dt as2ty
ve2
ve limh l v0
m dvdt mv dvdx
26 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
È più veloce salire o scendere?
Lanciamo una palla in aria: vogliamo capire se sia maggiore, minore o uguale il tempo disalita rispetto al tempo di discesa. Prima di risolvere matematicamente il problema, cerchiamodi svilupparlo da un punto di vista esclusivamente fisico.
1. La palla di massa m ha una velocità iniziale diretta verticalmente. Si assume che lapalla subisca la forza di attrazione gravitazionale e che una forza di attrito che si opponeal suo moto abbia intensità , dove p è una costante positiva e è la velocitàdella palla all’istante t. Sia in salita sia in discesa la somma delle forze agenti sulla pallaè dunque , ma si osservi che se durante l’ascesa è positiva e la resistenzaè una forza che tira verso il basso, in discesa è negativa e la resistenza dovuta all’at-trito agisce spingendo la palla verso l’alto. Per la seconda legge di Newton, l’equazionedel moto è
Risolvere l’equazione differenziale per mostrare che la velocità della palla è
2. Dimostrare che la funzione che assegna l’altezza della palla rispetto alla superficie terre-stre in funzione del tempo è
yt v0 mt
p m
p 1 eptm
mtt
p
vt v0 mt
p eptm mt
p
mv pv mt
vtvtpv mt
vtp vt
v0
Progettoapplicato
Diversi sono i modelli di forze chevengono utilizzati per descrivere le forzedi attrito nell’aria. Qui si fa uso delmodello lineare , ma per velocitàpiù elevate è possibile usare un modelloquadratico in salita e indiscesa). (Si veda l’Esercizio 38 delparagrafo precedente). Alcune speri-mentazioni hanno mostrato che per iltragitto aereo di una pallina da golf èappropriato utilizzare il modello mentre la pallina sale, e il modello
mentre scende. In ogni caso,indipendentemente dalla funzione
utilizzata per descrivere l’attrito,purché per e per ], la risposta alla domandaposta nel titolo è sempre la stessa.
v 0f v 0v 0f v 0
f v
p v 1.3
pv 1.3
pv 2pv 2
pv
016-026 16-01-2002 16:06 Pagina 26
PARAGRAFO 1.4 CRESCITA E DECADIMENTO ESPONENZIALE 27
Crescita e decadimento esponenziale
Uno dei modelli per studiare la crescita di una popolazione, introdotto nel Paragrafo1.1, si basa sull’ipotesi che la popolazione cresca con un tasso proporzionale allapopolazione stessa:
Si tratta di un’ipotesi ragionevole? Supponiamo che una certa popolazione (di batteri,per esempio) di P = 1000 individui a un certo istante cresca alla velocità dibatteri l’ora. Ora consideriamo altri 1000 batteri dello stesso tipo e uniamoli alla primapopolazione. Le due metà della nuova popolazione crescono alla velocità di 300 indi-vidui l’ora. Ci aspetteremmo che la popolazione totale di 2000 individui cresca con unavelocità iniziale di 600 batteri (nell’ipotesi che ci siano spazio e alimentazione suffi-cienti). Dunque, raddoppiando la popolazione, si raddoppia il tasso di crescita. In gene-rale, sembra ragionevole che il tasso di crescita risulti proporzionale alla popolazione.
La stessa ipotesi può essere usata anche in altre situazioni. In fisica nucleare, lamassa di una sostanza radioattiva decade con una velocità proporzionale alla massastessa. In chimica, la velocità di una reazione molecolare del primo ordine è propor-zionale alla concentrazione di sostanza. In finanza, il valore di un conto di risparmioin regime di interesse composto continuo cresce con un tasso proporzionale a quelvalore.
In generale, se y(t) è il valore di una quantità y al tempo t e se il tasso di variazionedi y rispetto a t è proporzionale a y(t) in ogni istante, allora
dy
dt ky1
P 300
dP
dt kP
1.4
3. Sia l’istante in cui la palla raggiunge la quota massima. Dimostrare che
Calcolare per una palla di massa 1 kg, con velocità iniziale pari a 20 m/s. Si assuma
che la resistenza dell’aria sia della velocità.
; 4. Sia l’istante in cui la palla tocca di nuovo terra. Stimare nelle condizioni esposte nelpunto precedente, dopo aver disegnato il grafico della funzione . È più veloce salire oscendere?
5. In generale, non si può risolvere esplicitamente l’equazione . Possiamo tuttaviautilizzare un metodo indiretto per decidere se sia più rapida la salita o la discesa dellapalla, determinando se è positiva o negativa. Mostrare che
dove . Quindi provare che e che la funzione
cresce per . Usare questo risultato per decidere se è positiva o negativa, e perrispondere così alla domanda posta nel titolo di questa sezione.
y2t1x 1
f x x 1
x 2 ln x
x 1x e pt1m
y2t1 m 2
t
p 2 x 1
x 2 ln x
y2t1
yt 0
ytt2t2
110
t1
t1 m
p lnmt pv0
mt
t1
027-036 16-01-2002 16:07 Pagina 27
dove k è una costante. L’equazione 1 viene talvolta indicata come la legge di crescitanaturale (se k > 0) o legge di decadimento naturale (se k < 0). Poiché si tratta diun’equazione separabile possiamo risolverla con i metodi visti nel Paragrafo 1.3:
dove A( o 0) è una costante arbitraria. Per capire il significato di A, osserviamoche
perciò A è il valore iniziale della funzione.Dal momento che l’Equazione 1 compare frequentemente in natura, riassumiamo
l’analisi appena fatta per l’utilizzo futuro.
La soluzione del problema ai valori iniziali
è
Crescita di una popolazione
Qual è il significato della costante di proporzionalità k? Nel contesto della crescitadelle popolazioni, possiamo scrivere
La quantità
è il tasso di crescita diviso per la popolazione; viene chiamata tasso di crescita rela-tivo. In base alla (3), invece di dire “il tasso di crescita è proporzionale alla popola-zione” si potrebbe dire “il tasso di crescita relativo è costante”. Allora la (2) si traducedicendo che una popolazione con tasso di crescita relativo costante cresce esponen-zialmente. Notiamo che il tasso di crescita relativo k compare come coefficiente di tnella funzione esponenziale . Per esempio, se
e t si misura in anni, allora il tasso di crescita relativo è k = 0.02 e la popolazione cre-
dP
dt 0.02P
y0ekt
1
P dP
dt
1
P dP
dt kovvero
dP
dt kP
3
yt y0ekt
y0 y0dy
dt ky
2
y0 Aek 0 A
eC
y Aekt
y ektC eCekt
ln y kt C
y dy
y y k dt
28 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
027-036 16-01-2002 16:07 Pagina 28
sce del 2% all’anno. Se la popolazione al tempo 0 è , allora la popolazione al tempot è descritta dalla formula
ESEMPIO 1 Assumendo che il tasso di crescita sia proporzionale alla popolazione, usarei dati della Tabella 1 per costruire un modello della popolazione del ventesimo secolo.Quanto vale il tasso di crescita relativo? Quanto il modello si avvicina ai dati effettivi?
SOLUZIONE Misuriamo il tempo t in anni e supponiamo che t = 0 corrisponda all’anno1900. Misuriamo la popolazione P(t) in milioni di abitanti. Allora la condizione ini-ziale è P(0) = 1650. Stiamo assumendo che il tasso di crescita sia proporzionale allapopolazione, dunque il problema ai valori iniziali è
Dalla (2) sappiamo che la soluzione è
Un modo per stimare il tasso di crescita relativo k è quello di usare il fatto che la popo-lazione nel 1910 era di 1750 milioni di individui. Perciò
Risolviamo questa equazione rispetto a k:
Dunque il tasso di crescita relativo è circa del 6% all’anno e il modello diventa
La Tabella 2 e la Figura 1 permettono di confrontare le previsioni del modello con idati effettivi. Si può notare che le previsioni diventano piuttosto imprecise dopo 30anni e sottostimano i dati reali di un fattore superiore a 2 nel 2000.
FIGURA 1 Un possibile modello per la crescita della popolazione mondiale
6000
P
t20 40 60 80 100
Anni a partire dal 1900
Popolazione(milioni)
P=1650e0.005884t
Pt 1650e 0.005884t
k 1
10 ln
1750
1650 0.005884
e 10k 1750
1650
P10 1650ek10 1750
Pt 1650ekt
P0 1650dP
dt kP
Pt P0e 0.02t
P0
PARAGRAFO 1.4 CRESCITA E DECADIMENTO ESPONENZIALE 29
TABELLA 1
PopolazioneAnno (milioni)
1900 16501910 17501920 18601930 20701940 23001950 25601960 30401970 37101980 44501990 52802000 6070
TABELLA 2
PopolazioneAnno Modello (milioni)
1900 1650 16501910 1750 17501920 1856 18601930 1969 20701940 2088 23001950 2214 25601960 2349 30401970 2491 37101980 2642 44501990 2802 52802000 2972 6070
027-036 16-01-2002 16:07 Pagina 29
Un’altra possibilità per stimare k è quella di usare il valore della popolazione rela-tivo all’anno 1950 invece del 1910. Allora
La stima del tasso di crescita relativo è ora lo 0.88% annuo e il modello è
Le previsioni secondo questo modello sono riportate in Tabella 3 e in Figura 2. Que-sto modello esponenziale è più accurato sul lungo periodo, ma anch’esso si arresta suvalori inferiori alla crescita reale nel periodo più recente.
ESEMPIO 2 Usare i dati riportati in Tabella 1 per modellizzare la popolazione mon-diale nella seconda metà del ventesimo secolo. Usare il modello per stimare il valoredella popolazione nel 1993 per prevedere la popolazione nell’anno 2010.
SOLUZIONE Poniamo t = 0 in corrispondenza del 1950. Allora il problema ai valori ini-ziali è
e la soluzione corrispondente è
Stimiamo k usando la popolazione del 1960:
Il tasso di crescita relativo è di circa l’1.7% annuo e il modello è
Pt 2560e 0.017185t
k 1
10 ln
3040
2560 0.017185
P10 2560e 10k 3040
Pt 2560ekt
P0 2560dP
dt kP
FIGURA 2 Un altro modello per la crescita della popolazione mondiale
6000
P
t20 40 60 80 100
Anni a partire dal 1900
Popolazione(milioni)
P=1650e0.0087846t
Pt 1650e 0.0087846t
k 1
50 ln
2560
1650 0.0087846
P50 1650e 50k 2560
30 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
Nel volume Funzioni di una variabile,Paragrafo 1.5, abbiamo modellizzato glistessi dati con una funzione esponenziale,ma in quel caso avevamo usato il metododei minimi quadrati.
TABELLA 3
PopolazioneAnno Modello (milioni)
1900 1650 16501910 1802 17501920 1967 18601930 2148 20701940 2345 23001950 2560 25601960 2795 30401970 3052 37101980 3332 44501990 3638 52802000 3972 6070
027-036 16-01-2002 16:07 Pagina 30
Stimiamo come popolazione nel 1993:
Il modello prevede che la popolazione nel 2010 sarà
Il grafico in Figura 3 mostra che il modello è inizialmente accurato, e la stima relativaal 1993 è abbastanza realistica. La previsione per il 2010 è più azzardata.
Decadimento radioattivo
Le sostanze radioattive decadono emettendo spontaneamente radiazioni. Se m(t) è lamassa residua di una massa iniziale di sostanza radioattiva dopo il tempo t, allorasi trova sperimentalmente che il tasso di decadimento relativo
è costante. (Poiché dm/dt è negativo, il tasso di decadimento relativo è positivo.) Nesegue che
dove k è una costante negativa. In altre parole, le sostanze radioattive decadono a unavelocità proporzionale alla massa residua. Questo significa che possiamo usare la (2)per mostrare che la massa decade esponenzialmente:
I fisici esprimono il tasso di decadimento in termini di tempo di dimezzamento, iltempo richiesto per il decadimento di metà di una data quantità.
ESEMPIO 3 Il tempo di dimezzamento del radio 226 ( ) è di 1590 anni.(a) Un campione di radio 226 ha massa pari a 100 mg; trovare una formula per lamassa di che rimane dopo t anni.. 88
226 Ra
. 88226 Ra
mt m0ekt
dm
dt km
1
m dm
dt
m0
6000
P
t20 40
Anni a partire dal 1950
Popolazione(milioni)
FIGURA 3Un modello per la popolazione mondialenella seconda metà del ventesimo secolo
P=2560e0.017185t
P60 2560e 0.01718560 7179 milioni
P43 2560e 0.01718543 5360 milioni
PARAGRAFO 1.4 CRESCITA E DECADIMENTO ESPONENZIALE 31
027-036 16-01-2002 16:07 Pagina 31
(b) Trovare la massa residua dopo 1000 anni arrotondando al milligrammo.(c) Quando la massa sarà ridotta a 30 mg?
SOLUZIONE(a) Sia la massa di radio 226 (in milligrammi) dopo t anni. Allora e , dunque la (2) dà
Per determinare il valore di k, usiamo il fatto che . Perciò
e
Pertanto
Potremmo usare il fatto che per scrivere l’espressione per m(t) nella formaalternativa
(b) La massa dopo 1000 anni è
(c) Vogliamo trovare il valore di t tale che , cioè
Risolviamo questa equazione in t prendendo il logaritmo naturale di entrambi i membri:
Dunque
Come verifica del lavoro fatto nell’Esempio 3 usiamo un dispositivo grafico perdisegnare il grafico di m(t) come in Figura 4 assieme alla retta orizzontale m = 30.Queste curve si intersecano per , in accordo con la parte (c) dell’esempio.
Interessi composti continui
ESEMPIO 4 Se 1000 € vengono investiti al 6% d’interesse annuo, dopo un anno il mon-tante è 1000 × 1.06 = 1060 €, dopo 2 anni è [1000 × 1.06] × 1.06 = 1123.60 €, e dopot anni vale €. In generale, se una cifra viene investita a un tasso d’in-teresse r (in questo esempio r = 0.006), dopo t anni essa diventa . Di solito,però, l’interesse viene calcolato più frequentemente, diciamo n volte l’anno. Allora in
A01 rtA010001.06t
t 2800
t 1590 ln 0.3
ln 2 2762 anni
ln 2
1590 t ln 0.3
eln 21590t 0.3ossia100eln 21590t 30
mt 30
m1000 100eln 215901000 65 mg
mt 100 2t1590
e ln 2 2
mt 100eln 21590t
k ln 2
1590
1590k ln 12 ln 2
e 1590k 12da cui100e 1590k 50
y1590 12 100
mt m0ekt 100ekt
y0 100dmdt kmmt
32 CAPITOLO 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI
m=30
0 4000
150
m=100e_(ln 2)t/1590
FIGURA 4
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ogni periodo il tasso d’interesse è r/n; ci sono nt periodi in t anni, in modo che il valoredel capitale diventa
Per esempio, dopo 3 anni al 6% d’interesse, 1000 € diventano
1000(1.06)3 € = 1191.02 €
1000(1.03)6 € = 1194.05 €
1000(1.015)12 € = 1195.62 €
1000(1.005)36 € = 1196.68 €
€ = 1197.20 €
Notiamo che l’interesse pagato cresce al crescere di , per cui l’interesse verràcorrisposto in modo continuo e il valore del capitale diventerà
(dove )
Sappiamo che il limite in questa espressione è pari al numero e. Dunque, nel caso diinteresse composto continuo al tasso r, il capitale dopo t anni è
Se deriviamo l’equazione, otteniamo
cioè, nel caso di interesse composto continuo, il tasso di crescita del capitale è pro-porzionale al capitale stesso.
Tornando all’esempio dei 1000 € investiti per 3 anni al 6%, il valore del capitalenel caso di interesse composto continuo diventerebbe
€
Notiamo quanto sia vicino al valore ottenuto con interesse corrisposto giornalmente,1197.20 €. Ma è sicuramente più facile calcolare l’ammontare totale del capitaleusando l’interesse continuo.
A3 1000e 0.063 1000e 0.18 1197.22
dA
dt rA0ert rAt
At A0ert
m nr A0 limm l
1 1
mmrt
A0limn l
1 r
nnrrt
At limn l
A01 r
nnt
limn l
A01 r
nnrrt
n l
con interesse composto giornalmente 10001 0.06
365 365 3
con interesse composto mensilmente
con interesse composto ogni quattro mesi
con interesse composto semestralmente
con interesse composto annualmente
A01 r
nnt
PARAGRAFO 1.4 CRESCITA E DECADIMENTO ESPONENZIALE 33
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