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01/2003--14514--6789:7-1 · 2007. 9. 17. · ¥ l'estensione del DUR C a finalit inizialmen-te non...

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INDICE INTERVENTI8 Giugno 2006•Avvio del DURC e relative problematiche

Pierandrea Aggujaro - Presidente CNCE pag. 7

•Verifica e analisi delle proposte di modifica delle procedure del DURC e della BNIMauro Miracapillo - Direttore CNCE pag. 13

•Nuovi Servizi della CNCEMassimo Trinci - Vicepresidente CNCE pag. 20

• Eugenio Berti - Coordinatore della Cassa Edile di Ravenna pag. 25

• Maurizio Galasso - Presidente della Cassa Edile del Molise pag. 27

• Giuseppe Cesario - CEDA Bologna pag. 28

• Guido Elmosi - Direttore della Cassa Edile di Milano pag. 31

• Giovanni Gemin - Vicepresidente della Cassa Edile di Biella pag. 33

• Sergio Carola - Direttore della Cassa Edile del Molise pag. 35

• Marcello Nestori - Direttore della Cassa Edile di Frosinone pag. 37

• Paolo Bertolucci - Direttore della Cassa Edile di Siena pag. 38

• Pietro Murru - Direttore Edilcassa della Sardegna pag. 40

• Francesco Tieni - Presidente della Cassa Edile di Verona pag. 42

• Salvatore Merella - Presidente della Cassa Edile di Sassari pag. 43

• Diego Ballarin - Direttore del Fondo Prevedi pag. 44

9 Giugno 2006• Massimo Frontera - Giornalista di edilizia e terrirìtorio del “Sole 24 ore” pag. 49

• Pierandrea Aggujaro - Presidente CNCE pag. 51

• Fabio Bacchini - ISTAT pag. 54

• Giuseppe Pagliuca - Direttore rapporti sindacali ANCE pag. 61

• Giuseppe Virgilio - Segretario generale aggiunto FILCA CISL pag. 62

• Giuliano Sciarri - Segretario generale CNA costruzioni pag. 65

• Mauro Macchiesi - Segretario Nazionale FILLEA CGIL pag. 67

• Franco Lotito - Presidente CIV dell’INPS pag. 69

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• Giovanni Guerrisoli - Presidente CIV dell’INAIL pag. 72

• Roberto De Lorenzis - Presidente ANCL pag. 74

• Antonio Montagnino - Sottosegretario al Ministero del Lavoro pag. 76

• Alessandro Niccoletti - Presidente UNION SOA pag. 79

•ConclusioniMassimo Trinci - Vicepresidente CNCE pag. 80

24 Novembre 2006•Relazione

Pierandrea Aggujaro - Presidente CNCE pag. 85

•Stato attuazione DURC e implementazioni organizzativeMauro Miracapillo - Direttore CNCE pag. 90

•PEC: nuovo servizio per le aziendeClaudio Petrucci - CNIPA pag. 97

•Procedure operative per l’utilizzo della PECGiuseppe Aquilani - Responsabile servizi IT CNCE pag. 106

•Presentazioni sistema PECAnna Isidori - Infocamere pag. 122

Marilli Rupi - Postecom pag. 124

• InterventoPaolo Buzzetti - Presidente ANCE pag. 127

•ConclusioniMassimo Trinci - Vicepresidente CNCE pag. 129

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20068 Giugno

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Nel ringraziare tutti i presenti che, in gran numero, hanno voluto testi-moniare il loro interesse e la loro disponibilità alla costruzione di un sistemanazionale di Casse Edili sempre più integrato e coeso, permettetemi di entrarenel merito degli argomenti che oggi intendiamo approfondire.Il tema principale è ancora il DURC, oggetto delle nostre attenzioni fin dalConvegno di Verona del 2004. Dopo tante riflessioni su come avrebbe dovutoessere gestito il DURC, oggi, a cinque mesi dall'avvio dello stesso, possiamo giàfare un primo bilancio su questa importante, nuova esperienza per le Casse.Nella giornata odierna, questa riflessione partirà dalla mia relazione e da quel-la del Direttore Miracapillo sugli aspetti organizzativi della gestione del siste-ma applicativo nazionale e della BNI, la banca dati delle imprese irregolari.Dopo il dibattito seguirà la relazione del Vicepresidente Trinci che si soffer-merà sulle importanti innovazioni che la Cnce ha introdotto nelle prestazio-ni fornite ai lavoratori attraverso Edilcard 2006.La relazione di Trinci riguarderà, inoltre, un approfondimento degli aspet-ti legali e tecnico-assicurativi riguardanti due questioni direttamente con-nesse al DURC: l'azione di recupero crediti da parte delle Casse e laresponsabilità e rischi degli amministratori e del personale delle Casse con-

Pierandrea Aggujaro

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Pierandrea Aggujaro:Presidente CNCE

“Avvio del DURC erelative problematiche”

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nessi al rilascio del documento.Nella giornata di domani, avremo la possibili-tà di confrontarci, oltre che con autorevoli rap-presentanti delle nostre parti sociali, anche coninterlocutori istituzionali a cui chiederemo uncontributo di analisi rispetto a quanto ottenu-to fino ad ora ma, soprattutto, indicazionichiare sugli obiettivi strategici che si voglionoperseguire, al fine di permettere a noi, meriesecutori, di essere coerenti a tali indicazioninel lavoro organizzativo che svolgiamo.Entrando nel merito dell'argomento della miarelazione, voglio subito e con chiarezza espri-mere una richiesta: si crei una Cabina di regiaper il DURC.Credo che tutti siano d'accordo che così nonsi può operare. Non vogliamo fare polemicheinutili e sterili e dire, come spesso si fa in que-ste occasioni, che nulla va bene… ma chiedia-mo, credo con piena legittimità ed autorevo-lezza, che si realizzi un coordinamento acarattere politico-istituzionale per fornire, atutti gli operatori, indicazioni univoche edautorevoli sull'applicazione delle normativecorrelate all'applicazione del DURC.Le problematiche sorte in questi mesi sonoun esempio per tutti…!Questa richiesta nasce non da oggi; nei dueanni trascorsi sono stati moltissimi i casi sucui si è avvertita tale necessità e ne elencosolo alcuni a titolo esemplificativo:• l'applicazione della legge 276 ai lavoratori

autonomi e/o alle imprese senza dipendenti;• il periodo di validità del DURC (da 1 a 3

mesi) e la sua applicazione (lavori privati,lavori pubblici);

• l'elenco delle Casse abilitate al rilascio delDURC;

• la titolarità principale per la richiesta delDURC da parte delle Stazioni appaltanti edelle imprese;

• la possibilità di chiedere il DURC anche per

la partecipazione alle gare (vedi RegioneSicilia ed altri);

• la verifica della posizione contributiva neiconfronti di consorzi o ATI;

• l'estensione del DURC a finalità inizialmen-te non previste (agevolazioni, finanziamentieuropei, aziende che operano all'estero consede in Italia, aziende con dipendenti stra-nieri, etc.).

Si tratta quindi di casi che riguardano norma-tive diverse (lavoro, sicurezza ma ancheopere pubbliche, urbanistica, etc.) perrispondere ai quali occorre coinvolgere unapluralità di soggetti, dal Ministero delWelfare a quello delle Infrastrutture, alleAutorità competenti e così via.Di certo tale incombenza e responsabilitànon può essere attribuita né al Comitato tec-nico per il DURC né ai singoli soggetti esecu-tori INPS, INAIL o Casse né, forse, ci per-mettiamo di aggiungere alle risposte ad inter-pello spesso non sufficientemente meditate,di qualche direzione ministeriale. Ci auguria-mo che questa nostra sommessa richiesta che,ripeto, non è frutto di polemica… sia esami-nata da chi ha interesse a che “l'esperimentoDURC” abbia un buon esito e sia ulterior-mente perfezionato e che alla richiesta seguain tempi brevi una positiva risposta di tipoconcertativo.Nell'attesa di avere la “cabina di regia” delDURC, riteniamo necessario esprimere lanostra opinione in merito ad alcune dellequestioni precedentemente elencate.Ribadiamo innanzitutto che, a nostro parere,non possono esserci dubbi riguardo alleCasse che oggi sono abilitate al rilascio delDURC…: ai fini della legge 494 devono esse-re quelle che confermano l'applicazione, daparte dell'impresa, dei Contratti collettivi sti-pulati dalle Associazioni comparativamente,per ciascuna parte, più rappresentative e,

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quindi, le Casse costituite secondo le disposi-zioni stabilite dai C.C.N.L. dell'industria, arti-gianato, piccola industria e cooperazione sti-pulati da Ance, Associazioni delle impreseartigiane, Aniem, Associazioni delle impresecooperative e da Feneal-Uil, Filca-Cisl eFillea-Cgil.D'altro canto, le Organizzazioni citate sono lestesse che hanno stipulato la Convenzionenazionale con INPS ed INAIL del 15 aprile2004; solo modificando o integrando taleconvenzione si potrebbero eventualmenteabilitare altri soggetti paritetici.Ricordo, inoltre, che il contenuto della conven-zione riguardante i criteri e le modalità con cuile Casse sono tenute a certificare la regolaritàcontributiva delle imprese (verifica contributivaa livello nazionale, controllo delle ore, elenca-zione dei cantieri, etc.) è stato interamenteripreso nel testo delle Circolari emanate daINPS, INAIL e Casse Edili a luglio dello scor-so anno, dopo il parere positivo dell'Ufficiolegislativo del Ministero del Lavoro.Ne consegue che le Casse che non promani-no dai citati Contratti collettivi, che non sianocostituite pariteticamente dalle organizzazio-ni firmatarie la ricordata convenzione e chenon rispettino i criteri, per la verifica dellaregolarità, stabiliti dalla stessa convenzione edalle circolari approvate dal Ministero, nonpossono essere in alcun modo abilitate al rila-scio del DURC perché tale documento, privodei requisiti testé richiamati, sarebbe privo diefficacia e impugnabile in qualsiasi sede.Vorrei sottolineare, infine, che tali Casse,non rientrando nel sistema della reciprocità(così come riconosciuto dalle recenti senten-ze di Palermo e di Cagliari, etc.) ai sensi del-l'art. 37 della legge 109 e dal recente Testounico degli appalti pubblici, non possonorilasciare neanche la mera certificazione diregolarità contributiva.

Per quanto riguarda la non obbligatorietàdella richiesta del DURC per i lavoratoriautonomi e le imprese senza dipendentiesprimiamo una preoccupazione e una richie-sta di chiarimenti.Dalla collaborazione fra le singole Casse e lesedi territoriali di INPS ed INAIL è emersoin questi mesi che la platea degli evasori con-tributivi si è messa alla ricerca di ogni tipo diespediente per evitare questa “tagliola” delDURC e continuare ad evadere o a mantene-re situazioni che definiamo “grigie”: tra que-sti ci è stato segnalato anche quello dei falsilavoratori autonomi che si trovano senzadipendenti soltanto nel momento in cuidevono presentare il DURC.Mentre ci sembra chiaro che un'eventualepresenza di personale dipendente successivaall'inizio dei lavori imponga la richiesta delDURC, anche se appare molto problematicoil controllo che ciò avvenga realmente, ciinterroghiamo in merito all'accertamentodella condizione di non aver o aver avutodipendenti.Vale solo per il momento in cui si dovrebbechiedere il DURC? In pratica chi ha dipendenti può “scaricarli”prima di iniziare un lavoro soggetto a per-messo di costruire o Dia e poi riprenderlidopo (tanto non c'è un DURC a fine lavoriper i privati)? Se, al contrario, si dovesse convenire su uncriterio diversi, qual è la verifica da fare? Per quanto tempo prima non deve esserci lapresenza di dipendenti? Segnaliamo che, in assenza di indicazionigenerali, in qualche sede territoriale taleaccertamento si fa decorrere dall'entrata invigore della legge 276.Sempre in riferimento ai rischi di “aggira-mento” del DURC, ho il dovere di comuni-carvi che alcuni Presidenti mi hanno segnala-

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to casi di imprese che, dovendo eseguire lavo-ri privati, hanno richiesto il DURC alla CassaEdile del luogo ove è ubicata la loro sedelegale pur non essendo iscritta presso quellaCassa per assenza di cantieri operativi.La Cassa in questione, avendo il dubbio chel'impresa non sia iscritta né presso di sé népresso alcuna altra Cassa, lamenta l'impossi-bilità pratica di un controllo efficace poiché,come è noto, la BNI non riguarda tutte leimprese ma soltanto quelle definite “irregola-ri”; per cui la Cassa stessa è costretta quindi arilasciare un DURC di regolarità ad un'impre-sa che potrebbe avere il massimo di irregola-rità: l'assenza totale di iscrizione.In merito alla gestione del DURC nell'ambitodei lavori pubblici e della questione recente-mente emersa in merito al fatto che la richie-sta del documento sia un onere a carico prin-cipalmente delle imprese o, al contrario, delleStazioni appaltanti, ricordiamo innanzituttoche la procedura informatica permetteentrambe le opzioni per adattarsi alle necessi-tà ed consuetudini esistenti sul territorio.Ci sembra altresì sbagliato (perché non pre-visto da alcuna normativa di legge) e danno-so attribuire tale onere in via prevalente allasola impresa.Da una parte, infatti, si rischia così di premia-re la pigrizia o l'incapacità organizzativa dellestazioni appaltanti che invece andrebbero datutti sollecitate ad innovarsi soprattutto attra-verso l'utilizzo di strumenti informatici.Dall'altra, tralasciando i rischi di imprecisioneo di falsificazione dei documenti trasmessi invia indiretta alle stazioni appaltanti, si favori-sce un comportamento passivo degli entipubblici che abdicherebbero da quel ruoloobbligatorio di controllo che può essere eser-citato soltanto attraverso un rapporto direttocon gli Istituti e la Cassa Edile.Per queste motivazioni noi riteniamo che esi-

sta l'opportunità se non l'obbligo (ma anchesu questo vorremmo lumi dalle autorità com-petenti), che sia la stazione appaltante a richie-dere il DURC non solo per la verifica dell'au-tocertificazione o per l'aggiudicazione dell'ap-palto, ma anche per i SAL e gli stati finali.Dai dati in nostro possesso relativi ai DURCemessi nei primi 5 mesi del 2006 si evincecon chiarezza che non vi è una corrisponden-za proporzionale ed omogenea, nelle varierealtà territoriali, tra la quantità di documentirilasciati e l'attività produttiva nel settore dellecostruzioni nel medesimo periodo.Ci sembra emergere, cioè, un comportamen-to non uniforme da parte degli Enti localinella puntuale applicazione della citata inno-vazione legislativa che, come è noto, prevedel'obbligo del DURC per tutti i lavori soggettia permesso di costruire o alla dichiarazione diinizio attività.Nel campo di lavori privati si rileva, inoltre,che la procedura informatica nazionale, suc-cessivamente all'applicazione della norma cheha introdotto la validità prima mensile e poitrimestrale del documento, non consente piùalcun collegamento tra la richiesta del DURCe la singola opera a cui esso era riferito.Riservandomi di riprendere successivamentel'aspetto relativo alla necessità di un maggio-re coinvolgimento delle Amministrazionilocali nella battaglia contro il lavoro irregola-re e l'evasione contributiva, vorrei proporrealla vostra attenzione una proposta che, a mioavviso, permetterebbe di monitorare efficace-mente l'intero settore delle costruzioni e,parallelamente, il grado di applicazione dellenorme che regolano l'obbligo del DURC.Si tratta di verificare se vi siano le condizioni,normative e tecniche, per integrare nel siste-ma applicativo per la gestione del DURCanche la banca dati nazionale relativa alleinformazioni che di norma, per ogni nuovo

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lavoro, l'impresa è tenuta ad inviare a varisoggetti; penso cioè alla notifica preliminareverso le ASL, alla denuncia di nuovo lavoroall'INAIL, alla dichiarazione relativa all'avviodi nuovi cantieri nei confronti delle Casse.Una banca dati di questo genere permettereb-be, oltre a un'ulteriore semplificazione ammi-nistrativa sicuramente apprezzata dalle nostreimprese, anche un salto di qualità nell'azionesinergica fra INPS, INAIL e Casse allargan-dola, al contempo, ad altri soggetti interessatiall'utilizzo di tale nuovo strumento, ad esem-pio le ASL, la Direzioni provinciali delLavoro, i nostri stessi Comitati paritetici terri-toriali per la sicurezza sul lavoro e così via.Su questo punto gradiremo conoscere lavostra opinione e quella dei nostri ospiti nellagiornata di domani perchè la sua concretizza-zione dipenderà dalla volontà delle partisociali e delle istituzioni interessate.Permettetemi, avviandomi alla parte conclusi-va di questa sintetica introduzione ai lavori delconvegno, di soffermarmi sui comportamentitenuti dalle Casse nella gestione del DURC.Credo si debba innanzitutto dar atto cheovunque si è fatto un grande sforzo organiz-zativo per essere all'altezza di questo nuovoimportante compito.Di questo dobbiamo ringraziare gliAmministratori degli enti e, in particolare, iDirettori e tutto il personale addetto a questoservizio.Voglio solo ricordare come l'applicazionedella procedura informatica abbia comporta-to in molte realtà, oltre a interventi formativiper gli utilizzatori della stessa, anche la neces-sità di conformare il proprio modello orga-nizzativo alle mutate esigenze, operando, inalcuni casi, cambiamenti radicali.E' fuori dubbio, infatti, che qualsiasi Cassaper gestire il DURC debba rispettare alcunepre -condizioni quali, ad esempio, l'effettiva

acquisizione mensile delle denunce (per que-sto le parti hanno reso obbligatorio il Mut),l'aggiornamento costante dei dati ammini-strativi e dei rapporti con le banche, il moni-toraggio dei crediti e delle azioni di recupero,la dotazione informatica (mezzi e uomini)necessaria per la gestione interna e per i col-legamenti alle varie banche dati.Non tutto, ovviamente, è stato fatto: nonpossiamo nasconderci che alcune Casseancora oggi si trovino in mezzo al guado,siano cioè nella condizione di aver avviatoprocessi di riorganizzazione, come ad esem-pio il cambio del sistema gestionale, ma dinon averli completati determinando cosìanche dei ritardi e delle disfunzioni nella lorogestione del DURC.Consentitemi di ricordare a tutti noi che, inogni caso, il lavoro nuovo non può farcidimenticare quello vecchio. Anzi, l'attivitàcosiddetta “istituzionale” delle Casse, adesempio quella relativa al recupero crediti,deve essere ulteriormente rafforzata appli-cando in maniera corretta ed uniforme leregole definite a livello nazionale. A tale pro-posito vorrei sottolineare l'esigenza di tutto ilsistema delle Casse di un maggiore e più tem-pestivo raccordo con il Comitato dellaBilateralità.Siamo consapevoli che il nostro ruolo è quel-lo di indirizzare e di coordinare gli enti terri-toriali affinché applichino in modo rigorosoquanto stabilito dalle parti sociali ma, d'altrocanto, abbiamo a nostra volta bisogno di indi-cazioni chiare e soprattutto tempestive daparte delle associazioni per poter svolgere almeglio il nostro compito.Concludo richiamando la vostra attenzionesu due aspetti.Da una recente indagine della CNCE sulleimprese irregolari, sulla quale peraltro ci sare-mo aspettati una maggior collaborazione da

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parte di tutte le Casse, risultano i seguenti datiriferiti al mese di gennaio 2006:

1. il 55% delle imprese segnalate come irre-golari non sono attive nei confronti dellaCassa (cioè non hanno cantieri nella pro-vincia di appartenenza della Cassa);

2. di queste, un terzo non è attivo con i ver-samenti alla Cassa già dallo scorso anno eper ben due terzi non sono più attivi daoltre un anno (si tratta cioè di debiti riferi-ti ad imprese in gran parte non più presen-ti sul mercato);

3. del restante 45% di imprese segnalate comeirregolari e con una posizione contributivaattiva verso la Cassa, circa i due terzi riguar-dano casi di versamenti effettuati in ritardorispetto alle scadenze previste (cioè impreseritardatarie e non morose in senso letterale);

4. in conclusione, delle circa 75.000 impresecensite dalla nostra indagine come attivenel mese di gennaio 2006, risultano essereeffettivamente irregolari poco più di 7.000imprese, cioè circa il 10% del campioneesaminato (dato peraltro coincidente conl'11% di risposte di irregolarità da partedella BNI).

Il quadro che emerge da questi dati è sicura-mente confortante in relazione all'utilizzo delDURC finalizzato ad aumentare il tasso diregolarità contributiva delle imprese già iscrit-te alle Casse: nei prossimi mesi verificheremose questo trend positivo verrà ulteriormenteconfermato.Rispetto al recupero dell'evasione totale neiconfronti delle Casse (e spesso, in parallelo,

nei confronti di INPS ed INAIL) sentiremodomani un'importante relazione del dottorBacchini dell'ISTAT ma il dato empirico dif-fuso è quello di migliaia di piccole impreseedili che si sono iscritte, in questi mesi, per laprima volta alle varie Casse.Esaminando i dati relativi ai DURC emessi inquesti primi mesi del 2006 (i pochi messi adisposizione dal “cruscotto” predispostodall'INAIL) e che troverete in cartella, si puòfacilmente riscontrare una non proporziona-lità dei DURC emessi, soprattutto per quantoriguarda i lavori privati, con le dimensioni (intermini di massa salari e di numero delleimprese iscritte) delle singole Casse. Ciò èsicuramente dovuto alle differenze esistentinel mercato delle costruzioni a livello locale,con una presenza maggiore di lavori edili pri-vati nelle regioni settentrionali rispetto a quel-la riscontrabili nelle aree del centro-sud.Ritengo, però, che questi dati andrebberomeglio analizzati e interpretati perché non sipuò escludere che vi siano, anche all'internodella stessa Regione, sensibilità diverse da partedelle Amministrazioni comunali nel richiedereuna puntuale applicazione della legge 276 pertutti i lavori edili soggetti a permesso di costrui-re e dichiarazione di inizio attività.Termino queste mie riflessioni invitando gliamministratori di tutte le Casse a svolgerecon noi questa verifica sull'effettiva gestionedel DURC sia per i lavori privati che per quel-li pubblici al fine di completare quell'azione,che sta già dando ottimi risultati, di non con-siderare il DURC un atto burocratico fine ase stesso ma uno strumento finalizzato a con-trastare l'evasione contributiva e, quindi, apremiare il lavoro regolare.Ringrazio ancora tutti per la partecipazione evi auguro buon lavoro.

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Per risparmiare tempo salto la parte dei saluti e dei ringraziamenti aipresenti e vengo subito al punto affidato alla mia relazione: fare un bilanciodi quanto realizzato, in termini organizzativi, in questi cinque mesi di rilasciodel DURC e un esame di quanto pensiamo di fare nell'immediato futuro.Credo di poter dire che, dopo le difficoltà iniziali, la macchina organizza-tiva e, soprattutto, l'architettura informatica abbiano cominciato a funzio-nare a pieno ritmo e a produrre i risultati auspicati.I numeri sono chiari: oltre 300.000 DURC emessi, di cui oltre 200.000 dalleCasse Edili, con un trend di crescita progressiva che si sta assestando sui100.000 DURC emessi mensilmente e che ci porterà presumibilmente adavvicinarci alla quota di un milione di DURC entro la fine dell'anno.Si tratta di numeri estremamente rilevanti e dietro ai quali c'è un forteimpegno delle sedi territoriali (e in primis delle Casse Edili) il cui perso-nale gestisce mediamente cinquemila pratiche al giorno per tutti i giornilavorativi dell'anno.Con l'occasione ricordiamo la necessità di garantire l'emissione di DURCsenza interruzioni anche nel periodo estivo, così come già comunicato alleCasse Edili.

Mauro Miracapillo

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Mauro Miracapillo:Direttore CNCE

“Verifica e analisi delleproposte di modificadelle procedure delDURC e della BNI”

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Rileviamo inoltre che, rispondendo inpieno agli obiettivi del legislatore e delleparti sociali, circa due terzi dei DURCemessi dalle Casse Edili riguarda lavori pri-vati mentre soltanto un terzo è stato richie-sto per l'esecuzione di opere pubbliche.Questo dato è tanto più rilevante se rap-portato al fatto che per un solo appaltopubblico sono richiesti, di norma, diversiDURC (partecipazione, aggiudicazione, uncerto numero di SAL, liquidazione finale)mentre nel campo privato un solo DURC,nell'arco di validità dei tre mesi, può essereutilizzato per una pluralità di lavori.Un avvio così accelerato nell'utilizzo delDURC è stato possibile anche grazie allatrasmissione quasi esclusivamente per viatelematica delle richieste: ciò significa averavuto una grande collaborazione da partedelle stazioni appaltanti, delle imprese e,soprattutto, dei consulenti con i qualiaumentano le motivazioni per rafforzare lareciproca collaborazione da parte delleCasse Edili.Nella giornata di domani saranno illustrati icontenuti e le motivazioni che hanno porta-to alla recente stipula di un protocollo d'in-tesa tra la CNCE e l'ANCL, l'Associazionenazionale dei consulenti del lavoro.Non c'è dubbio che dietro a risultati cosìimportanti vi sia anche un'attendibilità eun'efficacia complessivamente garantitedalla struttura informatica nazionale cheabbiamo definito come “sportello unicoprevidenziale”.Parlo di affidabilità complessiva perché,oltre ai gravi problemi iniziali, è ancoranecessaria la sorveglianza sul sistema daparte del Comitato tecnico nazionale INPS- INAIL e Casse Edili e soprattutto unquotidiano lavoro, per noi svolto con gran-de tenacia e con tanta pazienza soprattutto

da Giuseppe Aquilani, di raccogliere dallesedi territoriali le segnalazioni delle disfun-zioni esistenti e di verificare che i tecnicidell'INAIL preposti risolvano le problema-tiche segnalate senza creare altri guasti nelleprocedure.Come ben sanno infatti le Casse Edili diFirenze, Sassari, Como e Lecco ePordenone che colgo l'occasione per rin-graziare per il prezioso e qualificato livellodi collaborazione che forniscono nell'inte-resse di tutto il sistema, soltanto da qualchetempo siamo riusciti ad imporre una proce-dura per le implementazioni del sistemaapplicativo che permette la messa in produ-zione delle nuove funzionalità solo dopoaver effettuato un test preventivo da partedi alcune strutture territoriali.Un altro aspetto non positivo che ci correl'obbligo di segnalare è quello relativo aitempi di rilascio del DURC.Il problema non riguarda soltanto i casi incui decorrono i termini del silenzio/assen-so per gli istituti pubblici - che sonocomunque troppo numerosi (in qualcherealtà arrivano al 50% dei DURC emessi) einaccettabili in una logica di effettivo con-trollo della regolarità contributiva - maanche i tanti casi in cui le difficoltà organiz-zative di alcune sedi territoriali, in partico-lare dell'INPS, vanificano anche i progressicollaborativi degli altri due soggetti.Ci confortano, d'altro canto, le segnalazionidi alcune Casse rispetto all'abbattimentodei tempi massimi di rilascio del DURC aldi sotto dei dieci giorni: occorre continuarenella nostra incessante azione di stimoloverso le aree di inefficienza e di pigriziaorganizzativa per rendere realizzabileovunque l'obiettivo di soddisfare il sacro-santo diritto dell'utenza (e, in particolare,delle imprese) ad una risposta in tempi

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rapidi cioè, di norma, entro sette giornidalla richiesta.Per conto nostro come CNCE, per il com-pito affidatoci dal Comitato della bilaterali-tà di gestione della Banca dati nazionaledelle imprese irregolari, pensiamo di averdato e di dare il nostro contributo alla sem-plificazione e alla riduzione dei tempi diistruttoria per il rilascio del DURC.Oggi, alla luce degli oltre 150.000 esistiinviati dalla BNI alle varie Casse Edili, pos-siamo con tranquillità affermare che, nono-stante l'esiguità dei mezzi disponibili, laBNI è in grado di fornire una risposta neltermine di poche decine di ore, ben lonta-no dal periodo massimo, inizialmente pre-visto, di 20 giorni.Debbo allo stesso tempo rilevare che laperdurante esigenza di effettuare una quan-tità minima di controlli a campione nonpermetterà nell'immediato di arrivare aduna consultazione in tempo reale: sottoli-neo a questo proposito come i problemiche quotidianamente riscontriamo nonsiano imputabili al funzionamento dellaBanca dati ma esclusivamente al comporta-mento errato di alcune Casse Edili.Non basta inviare i dati mensili delle impre-se irregolari entro i termini previsti: occor-re migliorare la qualità complessiva dei datitrasmessi e osservare scrupolosamente leregole che ci siamo dati.Segnaliamo, in particolare, i casi di sostitu-zione manuale da parte del personaleCNCE di centinaia di partite IVA conaltrettanti codici fiscali, di continue corre-zioni di codici fiscali, di tardive o erratesegnalazioni di regolarizzazioni.Ricordo agli amministratori ed ai direttoridelle Casse che, per ognuno di questi casi, neltempo intercorrente tra la segnalazione erra-ta e la relativa correzione potrebbero essere

rilasciati da altre Casse dei DURC che, inevi-tabilmente, si baserebbero su informazioninon corrette ricavate dalla BNI.Per questo le correzioni citate debbonoavere carattere di assoluta eccezionalità.È appena il caso di rilevare come qualsiasiresponsabilità derivante da tali errori nonpossa che ricadere interamente sulla CassaEdile che li ha generati e che è compitoesclusivo di ciascuna Cassa verificare ilpuntuale aggiornamento dei propri datiorganizzativi ed amministrativi e la totalecorrispondenza tra questi e quelli trasmessialla Banca dati nazionale.Sull'utilizzo della BNI mi permetto solo diricordare che esso non è facoltativo maobbligatorio per tutte le richieste di DURCtranne quelle per SAL e stati finali.Sottolineo che l'esito della interrogazionedella BNI è sempre vincolante per l'esitodell'istruttoria del DURC con la necessitàdi una verifica anche sul proprio gestionalesoltanto nel caso in cui la data di regolaritàriguardi lo stesso mese della richiesta, datonon ancora trasmesso alla BNI.Disegnato questo sintetico quadro sullostato dell'arte e sui problemi aperti, vedia-mo ora quali saranno le principali innova-zioni su cui intendiamo lavorare nei prossi-mi mesi.Come Comitato tecnico per il DURC - dicui ha chiesto di far parte anche l'Autoritàdi vigilanza sui lavori pubblici - stiamoinnanzitutto valutando la possibilità di uti-lizzare il CIG, Codice identificativo gara,che l'Autorità di vigilanza sta predisponen-do per codificare in maniera univoca ognisingolo appalto pubblico.Per noi, ovviamente, non si tratta di avereun codice in più ma, al contrario, di poterutilizzare questo codice per abolire auto-maticamente gran parte delle informazioni

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sulla stazione appaltante e sull'appalto stes-so oggi presenti nelle richieste del DURC.Attraverso il CIG potremmo essere ingrado di accedere alle citate informazioniattraverso l'Autorità e, viceversa, di com-pletare le stesse con le altre informazionipresenti nello sportello unico. Anche inquesto caso si tratta di evitare di richiedereall'utente informazioni acquisibili attraver-so una collaborazione cooperativa tra enti eistituzioni che hanno similari funzioni dicontrollo e vigilanza.La seconda innovazione riguarda direttamen-te il lavoro delle Casse Edili: acquisita la fun-zionalità ordinaria dello sportello unico per ilDURC, si è reso possibile porre all'ordine delgiorno del Comitato tecnico la necessità dicreare un collegamento informatico direttotra il citato sportello e la BNI.La necessità di tale raccordo deriva daquanto poc'anzi ricordato in merito allainterrogazione quotidiana della BNI daparte delle Casse Edili poiché la verificadella posizione di regolarità contributivadell'impresa a livello nazionale è indispen-sabile per tutte le tipologie di richiesta delDURC tranne quelle relative ai Sal e alleliquidazioni finali.Si tratta, quindi, di porsi da subito l'obietti-vo minimo di poter estrarre dallo sportellounico i dati necessari alla Cassa Edile perinoltrare la richiesta di consultazione allaBNI. Questi riguardano, in particolare: ilcodice fiscale dell'impresa, il codice identi-ficativo pratica, la causale di richiesta delDURC e la data di verifica della regolaritàcontributiva.Al contempo dovremo progettare la possibi-lità di integrare l'invio della richiesta alla BNIall'interno dello sportello unico e, successiva-mente, di registrarne direttamente l'esito.Faremo gradualmente questi passaggi per-

ché il risultato finale di tale integrazionedipende dal miglioramento del grado diaffidabilità sia dello sportello unico chedella stessa BNI ma andremo con determi-nazione in questa direzione perché è pro-prio la possibilità di agire come sistemanazionale che qualifica la presenza delleCasse Edili all'interno di questa esperienzadel DURC.Venendo alla terza innovazione su cui stiamolavorando vi annuncio subito qual è il risulta-to a cui miriamo: sostituire, per l'invio deiDURC, la raccomandata postale A/R conuna comunicazione attraverso la posta elet-tronica certificata, la cosiddetta PEC.Il perché ci poniamo questo obiettivo èpresto detto: non è irrealistico pensare chein un anno le Casse Edili debbano spedireun milione di DURC; moltiplicando talenumero per dieci euro che è il costo com-plessivo di una raccomandata (calcolatodall'amico Giurazza, direttore della CassaEdile di Napoli) arriviamo ad una stima didieci milioni di euro per gli oneri diretti edindiretti (lavoro di imbustamento, materia-li, spedizione, ecc.) che il sistema delleCasse Edili dovrà sopportare per l'invio deiDURC (e ricordo che tale onere è intera-mente a carico delle Casse poiché quellorelativo alla gestione informatica è ripartitosoltanto tra INPS e INAIL).Ai problemi di costi e di impegno lavorati-vo si aggiunga, inoltre, quello della falsifi-cazione dei DURC cartacei che è già statosegnalato, purtroppo, da diverse realtà.Vediamo, innanzitutto, cosa è questa PEC.È sicuramente uno strumento nuovo, nonancora diffuso per la grande utenza: sipensi che la norma legislativa di riferimen-to che ha dato il via alla possibilità di utiliz-zare la posta elettronica certificata è il DPRdell'11 febbraio dello scorso anno, a cui è

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seguito il decreto ministeriale sulle regoletecniche del 2 novembre e l'emanazione daparte del CNIPA, l'organo pubblico di con-trollo, della circolare del 5 dicembre perl'accreditamento dei gestori.Anche per la PEC, quindi, la data di effetti-va possibilità di utilizzo è quella coinciden-te con l'inizio del 2006.Per definire la PEC si può dire che essa, insostanza, è una normale e-mail che offretre servizi in più: una ricevuta che il mes-saggio è stato inviato, una ricevuta che ilmessaggio è stato consegnato (non che siastato letto) e, soprattutto, la possibilità diun utilizzo legale di queste ricevute poten-do dimostrare, quindi, anche in sede di giu-dizio l'avvenuta corrispondenza, la data diinvio e quella di ricezione ed il contenutodella stessa.La PEC è quindi uno strumento modernoche presenta molti vantaggi: è molto sem-plice da utilizzare (una volta configurata èuna normale casella di posta elettronica), inraffronto ad altri strumenti tradizionali èsicuramente meno costosa e richiede untempo di lavoro inferiore, ha valore legale,è estremamente sicura, può essere integratacon altri strumenti come, ad esempio, lafirma digitale.È importante tener presenti quali sono gliattori che interagiscono per permetterel'utilizzo della PEC.Il primo attore è il mittente, cioè colui chedeve inviare il messaggio - ad esempio unaCassa Edile -, soggetto munito di una casel-la di posta elettronica certificata acquistatada un gestore. Il gestore, secondo attoredella PEC, è una società accreditata, cioèpresente in un elenco di soggetti autorizza-ti dall'ente pubblico, come ad esempioPostecom o Infocamere - soggetti “pubbli-ci” - o società private come EDS, I-NET,

Telecom, ecc., che garantisce il rispetto deirequisiti tecnici previsti dalla legge.C'è poi il destinatario, cioè colui a cui èindirizzato il messaggio - ad esempioun'impresa edile o una stazione appaltante- che dev'essere a sua volta, come il mitten-te, in possesso di una casella di posta elet-tronica certificata; per questo occorre unquarto attore che è rappresentato dallasocietà accreditata, scelta dal destinatario.L'ultimo attore è il CNIPA, il Centro nazio-nale per l'informatica nella PubblicaAmministrazione, che è l'ente pubblico cheper legge autorizza i gestori, cioè accreditale società informatiche che possono gestirela PEC ed esercita l'autorità di vigilanza econtrollo sul corretto adempimento dellanormativa e sul rispetto delle proceduretecniche fissate dalla legge.Fissati questi quattro attori della PEC,vediamo come concretamente avviene latrasmissione del messaggio.Il primo atto è, ovviamente, quello compiu-to dal mittente di spedire il messaggioattraverso la PEC; il messaggio sarà presoin carico dal gestore di posta del mittenteche invierà subito una ricevuta di accetta-zione della PEC al mittente stesso.Il messaggio sarà poi trasmesso dal gestoredi posta del mittente al gestore di posta deldestinatario che ne rilascerà ricevuta; nelcaso in cui il gestore sia lo stesso per il mit-tente ed il destinatario questa fase avverràall'interno della stessa struttura.Il gestore di posta del destinatario provve-derà ad inviare il messaggio al destinatariostesso e, attraverso l'altro gestore, a faravere al mittente la ricevuta di avvenutaconsegna del messaggio.Tutte le ricevute sono con apposizione dellafirma digitale da parte del gestore e, comedetto, rappresentano atti con validità legale.

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Ricordo che, in caso di smarrimento dellericevute, copia di tutta la trasmissione delmessaggio sarà disponibile presso il gestoreche la deve conservare per trenta giorni.Come accennato all'inizio una sommaria ana-lisi dei rilevantissimi costi che il sistema delleCasse Edili dovrà sostenere, a regime, perl'invio dei DURC per raccomandata postaleA/R ci permette di sviluppare un ragiona-mento ed anche una proposta operativa.Se, infatti, possiamo prevedere un costocomplessivo, per oneri diretti ed indiretti,di dieci milioni di euro per l'invio delle rac-comandate, possiamo anche definire qualesarebbe l'onere per le Casse Edili se sivolesse fornire la PEC, obbligatoria pertutti gli enti pubblici dal prossimo 1° otto-bre, gratuitamente anche a tutte le impreseedili iscritte alle Casse.Dai contatti avuti come CNCE nei mesiscorsi con Postecom e Infocamere si è veri-ficato come, a fronte di un costo unitario dicirca 50 euro / anno per casella di postaelettronica certificata, un'eventuale conven-zione nazionale per le Casse Edili permet-terebbe di far scendere tale costo a circa 10euro/anno (con uno sconto dell'80%).Moltiplicando tale costo per circa 100.000imprese si avrebbe un costo annuo com-plessivo di 1 milione di euro a fronte dei 10milioni relativi alle raccomandate postali.L'ultima valutazione riguarda i vantaggi cheda questo sistema di comunicazione viaPEC potrebbero trarre i vari soggetti.Per le Casse Edili, come detto, avremmo tretipi di risparmio (le raccomandate, il mate-riale, il lavoro degli operatori) ma anche unvantaggio in termini di semplificazionedegli adempimenti connessi all'invio delcartaceo come l'apposizione della firma delPresidente, o di un suo delegato, per ognisingolo DURC che verrebbe sostituita dalla

firma digitale attraverso smart card. Unultimo beneficio per le Casse riguarderebbela possibilità di utilizzare la PEC per ognialtra necessità relativa alla comunicazionecon le imprese iscritte (invio atti legali, mis-sive ufficiali, ecc.) e, fra queste, quella dipoter dare una ricevuta “formale” dell'av-venuta ricezione della denuncia mensileattraverso il mut; ricevuta che permettereb-be di non dover più richiedere, come oggiinvece avviene in molti casi, una copia car-tacea del riepilogo della denuncia, firmatadall'impresa.I vantaggi per le imprese sono altrettantoevidenti: una sensibile diminuzione deitempi necessari per ricevere il DURC (sirisparmiano almeno tre giorni tra lavora-zione e “tempi” delle poste) e un' altrettan-to veloce consegna del DURC alleAmministrazioni pubbliche richiedenti. Masoprattutto, insieme alla gratuità della PEC,il vantaggio consiste nel fatto che, trattan-dosi di una casella di 100 MB, l'impresa puòutilizzarla per tutte le proprie necessità,dall'invio dei dati alle Camere diCommercio, all'invio di documentazionealle pubbliche amministrazioni, alla tra-smissione di atti legali anche con altreimprese, ecc.Da ultimo non vanno sottovalutati i rile-vanti vantaggi che deriverebbero da unadiffusione della PEC a gran parte delleimprese edili, anche attraverso la preziosacollaborazione con i consulenti del lavoro,per le stazioni appaltanti, per gli ufficicomunali, per le SOA, per le pubblicheamministrazioni ad iniziare da INPS eINAIL.Si pensi solo alla diminuzione dei tempi perinviare o ricevere un documento, ad inizia-re dal DURC, alla sicurezza che i documen-ti ricevuti non siano stati falsificati, alla

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possibilità di archiviare i DURC in formadigitale senza aumentare la montagna dicarta che rischia di seppellire gli uffici ditutti gli enti pubblici (così come delle stes-se Casse Edili).Si tratterebbe, infine, e non dobbiamodimenticarlo, della prima iniziativa su scalanazionale che tende a diffondere l'uso dellaPEC non a gruppi ristretti di utenti e per esi-genze limitate (atti notarili, transazioni banca-rie, …) cioè a gruppi di 50 o 100 utenti almassimo, ma ad un'intera categoria.Categoria che, ancora una volta, dimostrereb-be di essere all'avanguardia non solo nellosperimentare nuovi terreni “politici” di colla-

borazione pubblico/privato (come lo sonostati l'art. 29 della 341, la detrazione fiscaleper le ristrutturazioni, lo stesso DURC) maanche nella capacità di spronare sé stessa e lapubblica amministrazione verso una positivae produttiva innovazione informatica.Se, in conclusione, con l'adozione della PEColtre a migliorare il sistema del DURC, a con-tenere i costi delle Casse e a fare un ottimoservizio alle nostre imprese possiamo anchecontribuire a far risparmiare una parte deglioltre 50 milioni di euro che INPS e INAILspendono ogni anno per le loro raccomanda-te, non potremmo che esserne lieti e, forse,anche un po' orgogliosi.

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Vorrei riallacciarmi a quanto detto in merito alle problematiche delDURC dalle relazioni precedenti per sottolineare soltanto una cosa: una corret-ta gestione del DURC richiede anche un salto di qualità nella gestione comples-siva delle Casse Edili e degli enti paritetici della categoria.Non possiamo, in altri termini, richiedere certezza di regole e di comportamen-ti agli altri (imprese, stazioni appaltanti, istituti pubblici, ministeri, ecc.) senzadimostrare a nostra volta di essere un sistema nazionale di enti gestiti esclusi-vamente attraverso regole certe e comportamenti omogenei.La prima tipologia di regole che siamo chiamati a gestire è, evidentemen-te, quella concernente l'assolvimento degli obblighi contributivi da partedelle imprese.Si tratta di problematiche “vecchie” e non c'è dubbio che in questi ultimi tempiil sistema delle Casse, anche grazie all'introduzione del DURC, abbia compiu-to dei notevoli progressi in termini di uniformità dei comportamenti (denunciamensile, versamento mensile, interessi di mora a livello nazionale, ecc.).Tuttavia sarebbe infantile e sconveniente nascondersi che, nonostante alcuneregole siano certe e uniformi già da molti anni, vi siano sul territorio dellediscrezionalità nella gestione concreta degli enti oggi non più tollerabili.

“Nuovi Servizi della CNCE:

• Presentazione delle nuoveprestazioni sanitarie integrative

• Servizio di assistenza legalenazionale e recupero creditipregressi da parte delle Casse

• Responsabilità e copertureassicurative collegate alrilascio del DURC”

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Mi riferisco, in particolare, a quel complessodi questioni riguardante le azioni da intra-prendere, da parte della Cassa Edile, per ilrecupero dei crediti contributivi.Non si tratta certo di un argomento nuovo -diverse volte lo abbiamo affrontato nei nostrimeeting come CNCE - e si potrebbe pensareche, con l'avvio del DURC, esso abbia assun-to un'importanza relativa poiché proprio lapossibilità di un DURC negativo rappresentadi fatto il migliore incentivo ad una regolaritàcontributiva da parte delle imprese.Tuttavia ancora oggi assistiamo, su questamateria, ad eventi che rischiano di incrinarel'immagine dei nostri enti e, quel che è peg-gio, l'efficacia del loro agire.Faccio riferimento, innanzitutto, al fatto chel'assenza di precise disposizioni a livellonazionale ha convinto alcune Casse sull'op-portunità di adottare una verifica “caso percaso” o, peggio ancora, di non adottare alcu-na azione di recupero crediti, venendo menoal rapporto di delega (e di fiducia) affidatoalla stessa Cassa dai lavoratori iscritti.Ricordo, solo incidentalmente, a tal proposi-to che l'inefficienza della Cassa Edile nel-l'azione di recupero dei propri crediti si tra-duce anche in un danno economico per ilavoratori iscritti a Prevedi che vedrebberoaccreditati in ritardo i propri contributi alfondo di previdenza complementare.All'estremo opposto abbiamo visto casi doveall'azione meritoria della Cassa di ricorrere adogni livello di giurisdizione per difendere lalegittimità del rivendicare quanto spettante ailavoratori, si sia risposto con sentenze che,seppure con motivazioni da noi contestate(parere Prof. Sandulli sulla recente sentenzadi Cassazione), hanno subordinato la legitti-mazione ad agire in giudizio al dovere di cor-rispondere accantonamenti e prestazionianche senza il pagamento effettivo dei contri-

buti da parte delle imprese.Abbiamo quindi bisogno, a maggior ragionedopo l'avvio del DURC, di affrontare la que-stione del recupero crediti e, in generale, del-l'attività legale delle Casse Edili sotto unduplice aspetto: il primo è quello delle regoleinterne e, per questo, avvieremo nei prossimigiorni un'indagine ed un gruppo di lavoro adhoc finalizzati a sottoporre alle parti socialiun preciso decalogo nazionale in materia.Il secondo aspetto riguarda la giurisprudenzasulla materia, regolata da un complesso dinorme spesso contraddittorie, che producesentenze diverse anche all'interno della stessaRegione con effetti dannosi non solo per ilsistema degli enti paritetici ma soprattuttoper le imprese regolari e per la stessa tuteladei lavoratori del settore.A tali fini la CNCE ha deciso di rafforzare lapropria azione attivando un rapporto di colla-borazione che, partendo da precisi progetti dilavoro, riteniamo possa garantire al sistema unacontinuità di riferimento anche per il futuro.L'avvocato Squicciarini, giovane ma con unbagaglio di conoscenze fatte “sul campo”cioè all'interno di una Cassa, ci aiuterà in que-sto delicato lavoro e, attraverso le indicazionidel Direttore Miracapillo e del dott. Angeleri,sono sicuro saprà in breve tempo risponderealle nostre aspettative.Chiediamo alle Casse Edili di esprimere ilmassimo grado di collaborazione sulla materiafornendo alla Commissione e al responsabiledi questo nuovo servizio tutto il materialeutile (memorie, sentenze, norme locali, ecc.) ela disponibilità dei Direttori e dei legali delleCasse Edili che da tanti anni seguono l'evol-versi della normativa e delle sue applicazioni.Come CNCE, oltre all'utilizzo del nostro sitoper rendere disponibile a tutti il materiale diinteresse generale (norme, sentenze, pareri,ecc.), attiveremo nei prossimi giorni un appo-

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sito indirizzo di posta elettronica “[email protected] ” dedicato all'invio dei quesiti suqueste materie e, soprattutto, cercheremo diinstaurare un rapporto diretto con e tra gliuffici legali delle Casse Edili per arrivare adappuntamenti annuali di approfondimento e,se ne saremo capaci, di orientamento generale.Anche la questione di una copertura assicura-tiva riguardante gli Amministratori e iDirettori delle Casse Edili in merito al rilasciodel DURC richiede un approfondimento pre-liminare sulle norme legislative che disciplina-no le responsabilità degli stessi.Il gruppo di lavoro costituito in seno alConsiglio di Amministrazione della CNCEha infatti deciso di avviare una riflessione dimerito partendo dalla considerazione chemolte delle coperture assicurative in corso,anche se stipulate dalle Casse Edili con socie-tà primarie e notorie a livello internazionale,non sembrano indirizzate a coprire il rischiospecifico del DURC bensì una genericaresponsabilità degli amministratori degli enti.La materia è complessa: infatti si tratta diun'esperienza originale ed è oggettivamentedifficile valutare un rischio quando non se neconosce la natura e non si ha a disposizioneuna casistica di riferimento.Per questo riteniamo sia opportuno da partenostra, preliminarmente ad una ricerca del-l'offerta economica migliore, di svolgere unsupplemento di indagine e di riflessione,riservandoci ancora qualche settimana perpresentare alle Casse Edili una proposta ope-rativa sulla materia.D'altro canto la pluriennale esperienza delleCasse nel rilascio della certificazione liberato-ria, con la quasi totale assenza di contestazio-ni finite nelle aule dei tribunali, sta a testimo-niare che la migliora assicurazione è data dal-l'avere regole chiare applicate in maniera cor-retta e trasparente.

Un ulteriore aspetto che riguarda la necessitàdi fare sistema, sempre più nazionale e sem-pre meno affidato a logiche localistiche, èsicuramente quello legato all'individuazioni diprestazioni omogenee per tutte le Casse Edili.Nel preannunciarvi che ripeteremo nelleprossime settimane un'indagine sulle presta-zioni assistenziali fornite dalle Casse al fine diaggiornare i dati e le riflessioni che sviluppa-no nell'ormai lontano Convegno nazionale diNapoli del 21-22 febbraio 2000, permettete-mi di soffermarmi su un elemento concretoche rappresenta un primo tassello dellavolontà delle parti sociali di privilegiare e qua-lificare la spesa per assistenza a favore deilavoratori iscritti: la prestazione assicurativacorrelata alla gestione Edilcard a partire dal-l'anno in corso.Le esperienze acquisite nel triennio preceden-te hanno consentito, per il 2006, di migliorareulteriormente la prestazione Edilcard mante-nendo il costo, irrisorio, inizialmente previsto.Nel confermare, infatti, nella sostanza quan-to previsto negli anni scorsi - la rete di strut-ture sanitarie convenzionate, il tesserino diidentificazione, il periodico di informazioneCassedili news, la spedizione di questi ultimial domicilio del lavoratore e la copertura assi-curativa per indennità in caso di infortuniocon ricovero - si è aggiunta un'altra importan-te innovazione con la realizzazione del“Fondo nazionale rimborso spese sanitarie dainfortunio”.La riflessione da cui siamo partiti per realiz-zare questo Fondo è quella legata alla consta-tazione che l'operaio edile, nei casi di infortu-nio professionale o extra, pur rivolgendosi alservizio sanitario nazionale per la coperturadelle spese relative alle cure principali, spessodeve sopportare dei costi per prestazioni cheè costretto a richiedere a strutture private perpoter ridurre i tempi di attesa.

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Fra queste vi sono, ad esempio, le visite da unmedico in grado di indirizzare verso la struttu-ra ospedaliera con reparto specialistico adattoper la tipologia dell'infortunio, le analisi urgen-ti (radiologie, tac, …) necessarie per la valuta-zione immediata del danno subito, le curefisioterapiche supplementari e specifiche neicasi complessi di riabilitazione, le necessità diutilizzo di un'ambulanza privata e così via.Il Fondo interviene i questi casi riconoscendoal lavoratore il rimborso delle spese sostenu-te con un massimale di 600,00 euro ed unafranchigia di trenta.Nei casi di gravi infortuni, inoltre, in aggiun-ta alla indennità legata al ricovero (fino a3.000 euro) si prevede un'ulteriore indennità(fino a 5.000 euro complessivi) per le invalidi-tà permanenti superiori al 50%: ricordiamoche tutte queste indennità raddoppiano nelcaso di iscrizione del lavoratore al fondoPrevedi, arrivando a garantire, rispettivamen-te, fino a 6.000 e 10.000 euro.Si tratta, quindi, di una prestazione che,essendo legata a tutte le tipologie di infortu-nio, riguarda potenzialmente decine e decinedi migliaia di operai iscritti alle Casse e puòrappresentare, anche attraverso la verificaannuale tra CNCE e compagnia assicurativa,una buona base per quelle prestazioni sanita-rie minime che vorremmo garantire in tutte leCasse Edili.È la dimostrazione tangibile, così come tuttal'esperienza dei tre anni precedenti, che anchecon piccole somme è possibile garantire -attraverso le sinergie realizzabili con i grandinumeri - delle prestazioni quantitativamentelimitate ma qualificanti l'intero settore.Voglio ricordare agli amministratori delleCasse Edili, che ancora non hanno provvedu-to ad inviare gli elenchi dei lavoratori iscritti acui garantire la prestazione Edilcard, treaspetti importanti:

1. La prestazione è prevista da accordi nazio-nali tra le parti sociali e, come tale, deveessere obbligatoriamente fornita da tutte leCasse Edili al pari delle altre prestazioninazionali, come, ad esempio, quelladell'Anzianità professionale edile.

2. I positivi risultati raggiunti non fornisconoalcun alibi a non aderire a causa della scar-sità dei contenuti della prestazione stessa(con quattromila lire all'anno - non al mese-per lavoratore, cosa di può fare di più?).

3. Per garantire la copertura assicurativaretroattiva a tutti gli infortuni a partire dal1° gennaio 2006 sono stati prorogati i ter-mini di adesione della singola Cassa allafine del mese di giugno. Invito quindi gliamministratori di queste Casse a voler daredisposizioni ai propri Direttori perchéassolvano a tale impegno nei primi giornidella prossima settimana.

Consentitemi di concludere queste mie breviconsiderazioni su alcuni aspetti del lavoro cheimpegnerà la CNCE nei prossimi mesi, conuna sottolineatura della volontà delleAssociazioni nazionali di creare un sempremaggiore collegamento tra gli enti pariteticidella categoria, ad iniziare da quelli nazionali.Come sapete in questi ultimi mesi abbiamoraggiunto un obiettivo importante: quello diavere un'unica sede nazionale per tutti gliEnti in via Alessandria 215 a Roma.In questa unificazione delle sedi non c'è soloun valore simbolico ma anche un aspettoconcreto, quello di creare sinergie operative -sale riunioni in comune, unico centralino tele-fonico, infrastrutture informatiche, ecc. - chestiamo già realizzando e che porteranno ridu-zione dei costi e miglioramento dei servizi.Posso preannunciarvi che dalle prossime set-

Massimo Trinci

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timane sarà possibile avere un sito web comu-ne per tutti gli enti, che sarà integrato pro-gressivamente ma che permetterà da subitodi avere un'unica “finestra” su INTERNET.È allo studio, inoltre, la possibilità di cambia-re la testata di Cassedili news per utilizzarlo,come del resto abbiamo tentato di fare fin dalprimo numero, come periodico di informa-zione dei quattro enti nazionali CNCE,Formedil, CNCPT e Prevedi.Per quanto riguarda il rapporto di collabora-zione tra Casse Edili e Prevedi, su cui al ter-mine della mia relazione ci sarà anche unintervento del Direttore del Fondo DiegoBallarin, voglio solo ricordare alcune cose.La prima è relativa al fatto, rilevato dal FondoPrevedi, che alcune Casse Edili, al di là deiritardi nei versamenti da parte delle imprese edella necessità di una rapida azione di recupe-ro crediti di cui ho prima parlato, siano essestesse ritardatarie nella trasmissione dei con-tributi riscossi al Fondo Prevedi. Poiché que-sto si traduce in un danno economico per ilavoratori iscritti che non possono usufruiredelle rivalutazioni dei contributi finché questinon sono effettivamente versati al Fondo,riteniamo il comportamento di queste CasseEdili assolutamente inaccettabile.La seconda osservazione che vorrei fareriguarda la necessità di realizzare al più prestoun ulteriore approfondimento in merito allafunzione esattoriale delle Casse, relativamen-

te alla contribuzione al Fondo di previdenza,alla luce delle responsabilità e delle regoleconnesse al rilascio del DURC.Mi riferisco, in particolare, alla verifica dellaregolarità dell'impresa in relazione all'assolvi-mento degli obblighi contributivi (contrattua-li e di legge) nei confronti dei lavoratori iscrit-ti a Prevedi.In rapporto all'esito del chiarimento su questopunto, diventerà più o meno urgente la predi-sposizione di strumenti informatici, come ilcollegamento diretto tra sistema MUT ebanca dati d PREVINET, per un controllosistematico della corrispondenza per ognilavoratore tra l'iscrizione a Prevedi e l'effettivapresenza mensile del contributo al Fondo.La terza questione che ritengo importanteper lo sviluppo del Fondo riguarda la necessi-tà di verificare, all'interno di ciascuna Cassa,le possibilità esistenti per poter diffondere trai lavoratori le informazioni sui vantaggi dellaprevidenza complementare e per incentivarel'iscrizione a Prevedi. La CNCE, attraverso leprestazioni Edilcard diversificate in relazioneall'iscrizione al Fondo e attraverso lo spaziodedicato a Prevedi sul periodico Cassedilinews (che è arrivato nelle case di centinaia dimigliaia di lavoratori), sta dando il suo picco-lo contributo in questa direzione; crediamo sipossa e si debba fare molto di più sul territo-rio e nel rapporto diretto tra la Cassa e i lavo-ratori iscritti.

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Buonasera. Ho chiesto la parola come responsabile della Casse Ediledi Ravenna, ma anche come operatore per il rilascio del DURC, in quantosvolgo tutte le funzioni che dalla ricezione della richiesta permettono poi lavalidazione.Devo dire che gli argomenti che avevo preparato per presentare alcune pro-blematiche emerse in questi mesi sono già stati esaminati dal presidentedella CNCE, che, oltre ad averli esaminati, li ha inquadrati in un certo con-testo individuando delle soluzioni che coincidono con quello che avreivoluto proporre. La vicinanza della CNCE rispetto alle Casse Edili locali èuna realtà che mi fa estremamente piacere.Il primo argomento riguardante la certificazione DURC è senza dubbio il pro-blema dei tempi: tutti noi abbiamo avuto problemi a causa dei ritardi accumu-lati da INPS e INAIL che non provvedono nei 30 giorni stabiliti alla valida-zione del documento. Questo ci crea difficoltà nel rilascio della certificazioneperché noi abbiamo l'obbligo di rilasciare la dichiarazione non oltre il trente-simo giorno: questa ristrettezza di tempi non ci lascia un attimo di respiro.In più, chi di noi opera direttamente nella procedura sa che, svolta l'istrutto-ria interna, il caricamento della procedura richiede solo pochi secondi.Questo mi induce a pensare che non venga svolta neppure la verifica dellasituazione dell'impresa e questo fatto comporta un fallimento sostanziale delDURC per quello che rappresenta.Il presidente Aggujaro ha menzionato un'altra problematica che riguarda iconsorzi stabili di imprese al quale si può unire anche il contesto delle asso-ciazioni temporanee di impresa.Il consorzio ha una propria posizione regolare o meno, partecipa alla gara,acquisisce l'appalto per affidarlo poi alle imprese consorziate stabili, quindiprobabilmente sarebbe conveniente inserire nel modello un ulteriore riqua-dro dove possa essere indicato il consorzio. Oggi tutti noi come Cassa Ediledi Ravenna indichiamo il consorzio come appaltatore e la ditta come subap-paltatrice. Ovviamente ciò non è corretto.Inoltre è assolutamente necessario che le stazioni appaltanti abbiano l'obbli-go di richiedere in tutte le fasi dell'appalto la certificazione.Perché dobbiamo seguire questa strada? Perché quando abbiamo propostol'opportunità di seguire questa procedura abbiamo verificato casi di tentativi

Eugenio Berti

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Eugenio Berti:Coordinatore della Cassa Edile di Ravenna

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poco trasparenti: ad esempio alcuni che nonhanno ottenuto la certificazione di regolaritàimmediatamente richiedono un'ulteriorerichiesta per altri motivi. Come sapete, ilDURC non è identificabile una volta emessorelativamente alla sua richiesta e quindi questisono tentativi vani, però devo dire che ci sono.Le aziende che non hanno posizione nellaCassa dove stanno svolgendo i lavori oppurenon hanno posizione nella Cassa dove hannosede legale, che quindi devono essere certifi-cate con l'attestazione di altre Casse Edili,non sono infrequenti. Allora vediamo che neirapporti con alcune Casse l'attestazione nondico che sia immediata ma richiede tutt' al piùqualche giornata.Con altri enti bilaterali, invece, questo richiedeoltre che tempi lunghi anche numerosi solleciti.Quindi la CNCE e le parti sociali anche su que-sto punto dovrebbero stabilire dei tempi massi-mi di risposta, ad esempio 10 giorni. Per quan-to riguarda l'attestazione per stati d'avanzamen-to lavori o conto finale lavori, poiché c'è da atte-stare la situazione specifica dell'azienda e quin-di la verifica del cantiere e della manodopera lìimpiegata, sarebbe opportuna allegare alla meraattestazione anche un estratto delle denuncecon indicato il cantiere.Questo un domani potrebbe essere utile per larichiesta di congruità che si sta elaborando ora.Vorrei fare solo un piccolo accenno riguardo

la registrazione dei dati alla BNI.Miracapillo dice la verità quando afferma chenon tutti i dati sono di buona qualità.Forse le Casse non riescono ad essere coeren-ti con quelle che sono le regole della BNIstessa, ma è anche vero che abbiamo spesso ache fare con imprese che, in qualche modo,cercano di sviare la loro situazione magarinon perfettamente corretta.Noi inviamo la denuncia, successivamente leaziende dichiarano la sospensione per poirivederla: quindi è chiaro che ad una CassaEdile non resta altro che fare comunicazionipoco ortodosse alla BNI, indicando l'unicastrada possibile cioè “abbiamo sbagliato,quell'azienda non era regolare”.Inoltre le procedure di caricamento dei dati el'esito delle interrogazioni rappresentano unacerta durezza del contesto, infatti esistonosituazioni di inadempienza e situazioni dimero errore, di dimenticanza, di mancanza dicomunicazione.Questi sono elementi che andrebbero valuta-ti, ma non sto dicendo che sia facile valutarli.Ovviamente bisognerà trovare una stradaopportuna per la quale si possa in questi casirendere la posizione dell'azienda regolare finda quando è emersa la regolarità, perché nonsi tratta di irregolarità vere e proprie ma dimotivazioni accessorie.Grazie.

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Signori e signori buonasera, ho chiesto di intervenire per denunciare unasituazione non più sostenibile che si verifica nella mia regione dove sono abilita-te al rilascio del DURC la Cassa Edile del Molise e l'Edilcassa del Molise.Presupposto indispensabile per il rilascio del DURC è il rispetto delle regoleindividuate dal Comitato per la Bilateralità affinché la regolarità venga stabi-lita in maniera omogenea e oggettiva per tutte le imprese, a prescindere dallaprovincia o dalla Cassa a cui viene richiesto il rilascio del DURC.La principali regole di controllo dettate dal Comitato per la Bilateralità sonole seguenti: in primis la trasmissione delle denunce mensili secondo il model-lo unico nazionale in via telematica.L'Edilcassa non solo non si è adeguata all'invio telematico, ma non ha nem-meno adottato il modello unico nazionale, sul controllo delle ore lavorate ogiustificate da istituti contrattuali del singolo operaio.Poi: il controllo delle indicazioni del cantiere e degli imponibili denunciati per iperiodi per i quali vengono richiesti i SAL e sempre per la stessa ragione,l'Edilcassa non opera nemmeno questo controllo; l'implementazione della Bancadati nazionale con segnalazione delle imprese irregolari, in quanto l'irregolaritànei confronti di una sola Cassa Edile comporta l'irregolarità su tutto il territorionazionale. Per quanto di nostra conoscenza, fino a qualche giorno fa, l'Edilcassaera inadempiente anche per questa funzione, come segnalato anche dalla CNCE.Quindi, l'Edilcassa non rispetta nessuna delle regole che abilitano al rilascio delDURC e quanto affermo è confermato per iscritto dal responsabile per il rilasciodel DURC della stessa Edilcassa e dal coordinatore regionale della Fillea Cgil.Questo stato di cose crea dal 1 gennaio 2006 una situazione di evidente dispa-rità fra le imprese iscritte alle due Casse, penalizzando gravemente le impre-se iscritte alla Cassa Edile e costituisce un motivo di turbativa negli appaltipubblici e nei lavori privati, con la probabile conseguenza di una serie di con-tenziosi amministrativi e legali.Per le suddette motivazioni chiedo che il Comitato della Bilateralità impongaall'Edilcassa del Molise di adeguarsi immediatamente alle regole stabilite dallostesso comitato per ripristinare una parità di diritti e doveri fra imprese ope-ranti nella stessa regione e per evitare di avallare di fatto azioni illegittime cheproprio con l'adozione del DURC si vogliono eliminare.Grazie.

Maurizio Galasso

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Maurizio Galasso:Presidente della Cassa Edile del Molise

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Buonasera a tutti.La relazione del presidente della CNCE ha evidenziato il ruolo sempre piùqualificato che stanno assumendo le Casse Edili anche in seguito ai nuovicompiti che dobbiamo assolvere.I numeri parlano chiaro, si tratta di verificare e di uniformare l'impegno sututto il territorio nazionale e all'interno delle singole regioni.E' evidente che il ruolo acquisito dalle Casse Edili si deve imporre sempre dipiù, con uniformità a livello nazionale e a livello interregionale.La sperimentazione operata nel 2005 ha aggiustato numerose incongruenzenelle procedure per il rilascio del DURC, successivamente c'è stato il blackout del 9-11 gennaio a cui fortunatamente si è rimediato ma ancora nonsiamo a posto.Chi lavora sul sistema dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 18 si trova molto spessofuori dalla procedura: bisogna, quindi, migliorare l'applicativo in modo tale darenderlo più celere e migliore per tutti.Dobbiamo sveltire questa lentezza e aumentare la velocità di rilascio del cer-tificato, aumentando le richieste e i rilasci del certificato.Fra i vantaggi del DURC non c'è solo l'aumento delle aziende che si scrivo-no alle Casse Edili, ma anche la loro regolarizzazione presso le Casse Edili.Per quanto riguarda i tempi di rilascio, in provincia di Bologna siamo su unamedia di 15 giorni.Alcuni problemi riguardano l'INPS: non possiamo ricevere telefonate diaziende che dicono “l'INPS ci ha negato l'abilitazione all'invio telematicodella pratica”, in quanto l'INPS non la rilascia se quell'azienda non ha prece-denti rapporti telematici per l'invio di altri documenti.Questo è ciò che si sta verificando, da questo dipende tutto il carico di lavo-ro su INPS e INAIL. Avete visto i numeri? 100 Certificati rilasciatidall'INAIL e 15 dall'INPS.Ma un motivo c'è: se l'abilitazione avviene attraverso il sistema INAIL, è chia-ro che il peso si sposta tutto su un ente anziché su un altro. Bisogna quindiche l'INAIL aggiorni continuamente il suo archivio. Non è possibile riceveretelefonate dalle aziende perché è sbagliata la ragione sociale o l'indirizzo.Anche come Cassa Edile abbiamo problemi di procedura come lo stato diavanzamento lavori e la comunicazione finale dei lavori stessi: quando avvie-

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Giuseppe Cesario:CEDA Bologna

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ne lo scambio fra una Cassa Edile e l'altra laprocedura deve essere uniformata in modotale che ci siano procedure uguali per tutti.Anche per quanto riguarda la BNI, bisognarendere più intelligibile il certificato dell'esitoBNI. Adesso aspettiamo certamente le novi-tà che Miracapillo ha annunciato, però, nelfrattempo, non credo costi molto inserire nelcertificato rilasciato dalla BNI oltre al CIG, ilcodice fiscale, il protocollo e la ragione socia-le dell'azienda.Per quanto riguarda le ulteriori proposte dimodifica della procedura: la raccomandaA/R ha già dimostrato quanto sia statoincongruente inserire nella convenzione del-l'aprile 2004 questa dicitura.Le Casse Edili hanno continuato, almenoper quanto ci riguarda, a mandare per postaprioritaria il certificato. E devo dire che,escluso il mancato aggiornamento dell'indi-rizzo INAIL, tutti i certificati sono andati abuon fine.Miracapillo diceva che i destinatari della PECsaranno le stazioni appaltanti e l'impresa, esenza nessun intermediario in quanto sappia-mo che nelle piccole imprese ci sono i consu-lenti e i richiedenti la pratica. Quindi se è dif-ficile dare l'indirizzo o abilitare la piccolaimpresa con il nuovo sistema di posta, pensoche si possano abilitare anche alcuni interme-diari, visto che sono la maggioranza di colo-ro che ci richiedono la documentazione pervia telematica.Sulla questione delle ATS e consorzi sonod'accordo con quanto diceva Berti.Voglio solo aggiungere qualcosa sulla que-stione degli affidamenti.In procedura dobbiamo comunque avere lapossibilità di segnalare se si tratta di un con-sorzio o di un affidamento perché ci sonoalcune aziende pubbliche che hanno costitui-to delle società in cui deve essere possibile

identificare, oltre ad appalto e subappalto,anche consorzio e affidamenti, in modo taleche sia completo il panorama della specificadell'appaltatore. Per quanto riguarda un'altraquestione della procedura, dovremo mettermano subito al recupero del CIG.Non è possibile che quando si deve andarea fare la pratica del lavoro pubblico non cisia la possibilità di identificare subito il CIGprecedente e prendere già tutti i dati delquadro A.Per quanto riguarda il codice identificativodella gara questo è possibile associandolo alrecupero del CIG andandolo a identificaresubito con la gara d'appalto e quindi in quel-la fase di lavoro.Si tratta di uno sviluppo del progetto Siterdell'Emilia Romagna da cui è partito poi tuttoil raccordo e il rapporto con l'autorità di vigi-lanza per arrivare al progetto del CIG.Sui lavori pubblici bisogna eliminare il passag-gio inutile per cui se c'è una pratica nuova nonci dev'essere bisogno di andarla a cercare inarchivio e poi vedere che non c'è. Bisognaandare subito a nuovo documento, senza per-dita di tempo, evitando la richiesta in archivio.Poi c'è la questione dell'istruttoria riaperta.Quando si riapre l'istruttoria e si hanno 10giorni per la verifica della regolarità del-l'azienda, se il validatore è una personadiversa dall'istruttore, il problema è rilevan-te, perché non c'è traccia della pratica torna-ta indietro.Bisogna segnalare questo problema perchési corre il rischio che l'istruttore faccia lostesso errore.Inoltre, il mittente della pratica si vede solo inistruttoria e non quando il DURC è statoemesso. Bisogna provvedere anche a questo.In ultimo voglio dire che non dobbiamodemordere sulla questione delle stazioniappaltanti: devono essere loro a fare le richie-

Giuseppe Cesario

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ste per l'appaltatore o per il consorzio e ancheper tutte le aziende subappaltatrici ed è lostesso appaltatore a chiedere il certificato pertutte le subappaltatrici per quanto riguardal'appalto pubblico.Quindi le aziende devono recuperare tutti idati che devono essere necessariamente ugua-li al quadro A per non aprire ulteriori pratiche

sullo stesso cantiere.Ovviamente la stazione appaltante nondeve evadere la convenzione firmata adaprile 2004.C'è tanto da fare ma sono fiducioso e credo chele Casse Edili possano svolgere questo compi-to e ottenere ulteriori meriti a livello nazionale.Grazie.

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I l mio intervento è rivolto a specificare, dopo cinque mesi di applica-zione e di sperimentazione, l'essenza che a mio avviso dovrebbe avere ilDURC.Stiamo precipitando verso un adempimento e dobbiamo ricordarci che IlDURC è uno strumento, non è un adempimento. Dobbiamo concepirlocome strumento di controllo della regolarità contributiva. Il nostro obietti-vo, quindi, non è emettere il DURC, ma verificarne la regolarità sottostante.Dobbiamo dare alle aziende la possibilità affinché si determinino le condi-zioni perché ci sia la regolarità. Ecco il nostro compito.Se vogliamo che questo avvenga, dobbiamo avere gli strumenti che, per ognisingola Cassa Edile, ci consentano di effettuare quelle verifiche, quei con-trolli e quegli accertamenti che per ogni singola Cassa sono le modalità ope-rative. Noi abbiamo un sistema di informazioni che merita di essere affina-to, a mio giudizio, anche in relazione a questa grandissima innovazione.Se non cominciamo a rivedere il sistema delle informazioni pervenute -cominciando dal Mut - non riusciremo ad avere la possibilità di control-lare tutta quella serie di informazioni incrociate che dovrebbero consen-tirci di poter dire che la situazione certificata è coerente con la realtà.Mi piacerebbe poter avere accanto alla denuncia del cantiere, l'indicazio-ne del DURC di corrispondenza che legittima l'esecuzione di quel lavo-ro. E' un mezzo che consentirebbe di verificare che ogni lavoro cantieri-stico sia eseguito con la presenza di un DURC che ne legittimi l'esecu-zione. Non sto parlando dei lavori pubblici ma dei lavori privati chedevono essere certificati, non solo nella fase di avvio del cantiere ma pertutti i subcontratti successivi.Noi, sulla base delle regole che ci siamo dati, andiamo ad attestare delleirregolarità per fatti formali, per alcune circostanze. E non si venga achiedere ai direttori di valutare con discrezione le singole situazioni difatto. Nell'esercizio di pubbliche funzioni questo non è consentito.Quindi, bisogna che le regole siano tali da riconsiderare le situazioni percui, a fronte di un'irregolarità da 200 o 300 euro, facciamo partire deiprocedimenti per falso in fase di autocertificazione per le imprese chevengono colte in uno stato di irregolarità.E' indispensabile risolvere situazioni di questo genere che stanno provocan-

Guido Elmosi

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Guido Elmosi:Direttore della Cassa Edile di Milano

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do nelle amministrazioni un enorme dispen-dio di tempo e forse varrebbe anche la penache nei DURC stessi ci fosse per le CasseEdili lo spazio per dare delle motivazioni sul

perché il DURC risulta irregolare.In taluni casi agevolerebbe l' informativa che lepubbliche amministrazioni spesso ci sollecitano.Grazie per l'attenzione e buona giornata.

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Buongiorno a tutti, prima di tutto porto i saluti del mio presidente,assente per impegni inderogabili. La Cassa Edile di Biella è forse unadelle più piccole d'Italia ma, se mi consentite la battuta, nelle botti pic-cole c'è il vino buono!Porto l'esperienza che abbiamo costruito in provincia.Dal 2004 abbiamo costituito un osservatorio proposto sia dai sindacatiche dagli imprenditori. Questo protocollo è stato firmato in prefettura esottoscritto dalla Provincia, da tutti i Comuni di Biella, dalle cinquecomunità montane, dalla Direzione Provinciale del Lavoro, dall' INPS edall'INAIL, dalla Spresal, da tutti gli ordini dei professionisti (geometri,periti, architetti, ingegneri), dalla Camera di Commercio, dai carabinieri,dalla guardia di finanza, dalla questura e, ultima in ordine di tempo, dallaRegione Piemonte come partner.Cos'è questo osservatorio? Riunisce tutti i cantieri della provincia di Biella.Grazie alla Regione, siamo riusciti a fare un modello unico per quantoriguarda le denunce preliminari, quindi in provincia c'è un solo documen-to e, grazie alla Camera di Commercio di Biella, siamo riusciti a ottenerela fornitura gratuita per tutti Comuni, i professionisti e gli aderenti delcertificato e della firma digitale.Quindi tutti i professionisti e i comuni inviano a Spresal e alla Direzionedel Lavoro le denunce preliminari in via telematica. Chiaramente quandosiamo partiti con l'osservatorio volevamo che tutti gli aderenti avesseroun ritorno. Su questo ritorno stiamo ancora lavorando, perché vogliamounificare tutti i modelli in provincia, sia per quanto riguarda la Dia cheper l'inizio attività cantiere. C'erano 1500 cantieri in provincia fino ad unanno fa. Invece, dall'inizio dell'anno, noi abbiamo visto che all'interno diquesto osservatorio ci sono 2690 cantieri aperti.Non voglio fermarmi qua perché il mio intervento era di richiesta agliorganismi nazionali.Visto che noi ci siamo certificati e abbiamo la posta e la firma digitale,visto che si parla di contraffazione, di rallentamenti, vorremo avere lapossibilità di sperimentare che la Cassa Edile, oltre che inviare i DURCalle imprese, li invii direttamente anche ai comuni di residenza dei can-

Giovanni Gemin

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Giovanni Gemin:Vicepresidente della Cassa Edile di Biella

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tieri in via telematica. Noi non vogliamoessere primi delle classe, ma oggi sentivo ilpresidente che parlava di costituire unosservatorio e il direttore spiegare la PEC:noi abbiamo sperimentato con successoentrambe le cose e ora vorremmo cimen-tarci con questa altra sfida.Non chiediamo niente perché abbiamo giàstrumenti. Vogliamo solo provare nuove

strade, per riuscire ad abolire anche quelleminime possibilità di contraffazione delDURC.La seconda cosa è far sì che il DURCrichiesto per un determinato cantiere vadasolo nel comune di residenza del cantiere enon vada, come in alcuni casi è emerso, inaltri posti.Vi ringrazio.

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Buonasera a tutti.Non vogliamo, come Molise, essere troppo presenti.Il presidente ha fatto un intervento di carattere “politico”, io riporto le con-siderazioni che sono state fatte in una riunione organizzata dal presidentedella Cassa Edile di Bari con tutti i direttori di Puglia, Calabria, Basilicata eMolise in vista di questo congresso, per dare un contributo sull'evoluzionedello sportello unico e sul rilascio del DURC. Da tutti è stato evidenziato ilrilevante ruolo che hanno assunto le Casse Edili con la funzione di soggettoriconosciuto al rilascio del DURC, con l'auspicio che in tempi brevi il DURCpossa certificare anche la regolarità sulla congruità dei contributi e sul con-trollo delle ore effettivamente lavorate, con l'esclusione delle assenze nonretribuite.Questo è un fenomeno che penso molti di noi hanno potuto verificare.Nella mia Cassa ho visto che diverse imprese, con 10 dipendenti, denuncia-no mediamente 40 ore di lavoro ordinario, il resto lo vanno a incasellare nelleassenze/permessi non retribuiti.Questo comporta eludere la contribuzione in maniera evidente, e siamocostretti ad emettere un DURC positivo perché, nell'ambito delle delibere delcomitato, l'impresa rispetta le direttive.Da questa riunione sono emerse alcune considerazioni per una migliore fun-zionalità del sistema operativo che ha ovviamente bisogno di particolariattenzioni per eliminare alcune disfunzioni, scotto inevitabile per la novità ela complessità dell'oggetto.Alcune sono state già poste in evidenza dai relatori che mi hanno preceduto,però vorrei ribadire anch'io che la richiesta del DURC per Sal e stato finaledeve essere consentita solo agli enti appaltanti, come d'altra parte avvenivaper le richieste cartacee. Per evitare l'inserimento di dati di cui non si potreb-be avere riscontro e certezza, il DURC dovrebbe riportare la dicitura del lavo-ro oggetto di certificazione e il tipo di richiesta a cui si riferisce tale aggiudi-cazione, al fine di evitare la tentazione di trattare il DURC in modo non legit-timo e, al contempo, dare l'opportunità a tutti i soggetti interessati di capiresubito a quale richiesta e lavoro si riferisca il DURC.Dell'invio della posta tramite raccomandata abbiamo parlato: si era detto dievitare le raccomandate A/R: fin quando non sarà attivata la pec, sarebbe

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Sergio Carola:Direttore della Cassa Edile del Molise

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meglio eliminare la ricevuta di ritorno.Quali sono i contributi che le nostre Cassevogliono dare per risolvere alcuni problemilegati alla nascita appena avvenuta dello spor-tello unico?La possibilità di riaprire la pratica prima dellastampa del certificato, nel caso di una valuta-zione errata, cosa che attualmente non è per-messa, mentre è permessa se riguarda la fasedell'istruttoria. Riportare la riapertura oltreche per l'istruttoria, anche per la validazione,se nel frattempo si verifica che l'impresaregolarizzi la propria posizione.E' stato evidenziato che INPS e INAIL, spe-cialmente nelle province pugliesi, utilizzanoquasi interamente i 28 giorni e si avvalgono

del silenzio assenso.Chiediamo la certezza che il sistema registril'emissione del DURC e non permetta (comea volte si è verificato) che, dopo la stampa delDURC, l'INPS o l'INAIL possano di nuovovariare l'istruttoria, con la conseguenza che ilsistema riproponga di nuovo la stampa delDURC con lo stesso numero di protocolloma evidentemente con risultati diversi.Per quanto riguarda la BNI, è auspicabileavere una ricevuta dell'invio del file delleimprese regolarizzate per controllare chequanto inviato e registrato abbia gli stessidati, cosa che alcune volte non si è verificata.Vi ringrazio per l'attenzione vi auguro unabuona giornata.

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Buonasera a tutti. Il mio sarà un breve intervento per segnalare due que-stioni relative al DURC. Ovviamente il DURC è una tappa fondamentale perle nostre Casse Edili perché ha dato valenza ed importanza ai nostri enti. Ciha responsabilizzato, infatti tutte le imprese che ci chiedono notizie, le chie-dono anche in merito all'INPS e all'INAIL e qui, mi spiace dirlo, arrivano lenote dolenti.Noi abbiamo emesso dal 1 gennaio al 31 maggio 1054 DURC: nel 53% deicasi l'INPS non ha risposto, nel 6% non ha risposto l'INAIL e quindi questaè già una situazione anomala.Ma l'anomalia più evidente è questa: fra marzo e aprile 2006 abbiamo rilascia-to quattro DURC ad un'impresa e abbiamo aspettato invano 28 giorni il pare-re dell'INPS.Al quinto DURC rilasciato, l'Istituto di previdenza ci ha risposto dicendo chel'impresa va considerata irregolare in quanto non iscritta all'INPS.Questo è un caso che volevo semplicemente sottoporre alla vostra attenzione.Poi c'è il caso più semplice, quello inerente l' archivio anagrafico.Poiché i dati per il DURC rispecchiano quelli dell'INAIL, e a volte non coin-cidono o non sono aggiornati, se l'impresa è “Eredi Rossi Mario” ci trovia-mo ancora nella condizione di avere lo stato relativo a Rossi Mario, passato amiglior vita, e quindi dobbiamo aggiornare lo stato stesso.Concludo il mio intervento ribadendo che il DURC è uno strumento ecce-zionale, almeno per quanto riguarda la Cassa Edile di Frosinone.Noi abbiamo rilasciato 920 DURC regolari, l'88% del totale, mentre il 12% èirregolare.Un risultato che non può far altro che farci piacere.Grazie e buona giornata.

Marcello Nestori

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Marcello Nestori:Direttore della Cassa Edile di Frosinone

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La data storica di avvio del DURC non è il 1 gennaio 2006 ma il 5dicembre 2005, quando la Direzione Generale per le attività ispettive delMinistero del Lavoro ha inviato una lettera alla Direzione Centrale EntrateContributive dell'INPS, affermando che i lavoratori autonomi e le impresesenza dipendenti non hanno obbligo di DURC.Ho riletto molte volte questa lettera, ne ho fatto partecipi i colleghi dellaToscana, ho inviato una lettera alla CNCE in data 2 gennaio e un sollecito indata 11 marzo e ancora nutro dei dubbi.La Direzione cita normative che si riferiscono agli appalti privati, per giusti-ficare che i lavoratori autonomi e le imprese senza dipendenti negli appaltipubblici non avrebbero l'obbligo del DURC.Successivamente, la Direzione Centrale Rischi dell'INAIL, riferendosi aquanto dice la Direzione attività ispettiva INPS, ha inviato una lettera allestrutture territoriali affermando: “Nel prendere atto degli indirizzi ministeria-li, sui quali peraltro potrebbero intervenire ulteriori chiarimenti, si ritieneopportuno precisare che, indipendentemente dalla decorrenza dell'obbligo didimostrare la regolarità, l'Istituto è tenuto a rilasciare la certificazione tutte levolte che ne sia richiesto”.Possiamo anche sbizzarrirci sulle modalità tecniche e burocratiche ma se nonrisolviamo il problema della mancanza di un organo di indirizzo univoco fraINPS, INAIL e Casse Edili che ci dica - una volta per tutte - sugli indirizzifondamentali se c'è obbligo di DURC o meno, noi non possiamo lavorare.Solo un cenno sul discorso inerente i lavoratori autonomi e le imprese senzadipendenti.Questa lettera parte da un organismo nazionale che dà istruzioni all'altroorganismo che è partner del sistema DURC. Se i tre organismi non dialoga-no e non stabiliscono in maniera univoca quali sono le indicazioni, nonandremo da nessuna parte! Io non credo affatto, a differenza del collega che mi ha preceduto, che ilDURC sia un cosa eccezionale perché - diciamolo francamente - se nonandiamo nei cantieri a vedere le cose come stanno non risolveremo mai i pro-blemi. Io comprendo e condivido che si siano fatti passi da gigante, ma primadi passare all'enfasi andiamo con calma.Vi leggo solo una parte della lettera che ho scritto: “Nel momento in cui

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Paolo Bertolucci:Direttore della Cassa Edile di Siena

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decolla il grande progetto nazionale sulDURC, proprio il massimo organo ispettivosostiene che coloro che non hanno dipenden-ti non devono dimostrare alcunché, né di esi-stere sui cantieri, né di versare contributiall'INPS né di essere assicurati all'INAIL. E'proprio dall'obbligo del DURC che i lavora-tori autonomi o le imprese che non hannodipendenti possono essere sottoposti a con-trolli adeguati per accertare non solo la loropersonale regolarità contributiva, ma anchese in cantiere sono davvero soli o se ci sono iloro “aiutanti”. Possono essere consideratitali o c'è un contratto da lavoro dipendente?Se la ratio della norma è il contrasto del lavo-ro sommerso, è aberrante escludere proprioquelle attività che dichiarano di non averedipendenti. Fanno sinceramente sorridere leconsiderazioni finali dell'autorità ispettivanella lettera del 5 dicembre che dice testual-mente “che il DURC è riferibile solamentealle imprese che abbiano lavoratori dipenden-ti e ciò proprio con la finalità di tutelare que-sti ultimi e di contrastare lavori irregolari”.Ma la Direzione Generale è a conoscenza chele problematiche connesse al lavoro nero nonriguardano coloro che sono già dipendenti,

ma coloro che non lo sono o che lo dovreb-bero essere? Inoltre questo aspetto del lavoratore autono-mo e delle imprese senza dipendenti nellaprocedura telematica consente anche alleimprese che i dipendenti ce li hanno di svico-lare, perché basta cliccare “lavoro autonomo”e la domanda DURC non arriva alle CasseEdili, va agli istituti”.Io vi posso raccontare l'esperienza di Siena.Ho chiesto ai direttori di INPS e INAIL seloro, come istituti, dovessero accertare seeffettivamente sono lavoratori dipendenti omeno.Si sono rifiutati sostenendo che gli istitutinon sono tenuti a fare questa verifica.Abbiamo messo in moto un meccanismo diquesta portata e poi, intrinsecamente, abbia-mo dato la possibilità di svicolarlo in manieracosì semplice nella procedura.Non sappiamo a monte chi dice la verità e iosu tutti questi aspetti vorrei chiarezza.Prendo atto che nella relazione del presiden-te si è parlato dell'opportunità di una cabinadi regia. Facciamola, non aspettiamo ancoraperché siamo già molto in ritardo.Grazie e buona giornata.

Paolo Bertolucci

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Io penso che la dimostrazione del successo del DURC come strumentoveramente efficace nel nostro settore sia ben rappresentata da questa platea equindi va dato il giusto merito a chi questo DURC l'ha pensato. Peraltro iodevo confessare che non credevo che quest'innovazione fosse così portatricedi benefici quali quelli che stiamo vivendo e che tutti hanno riconosciuto.Non c'è stato nessuno che ha detto che il DURC è uno strumento che nonva bene.L'Italia non è certo un Paese che si distingue per la burocrazia. E' necessario sottoil profilo dell'efficienza trovare innovazioni che migliorino il nostro lavoro.Quindi va dato atto anche al Comitato della bilateralità che ha lavorato benis-simo, al gruppo di tecnici che hanno inventato e innovato. Però bisogna avereil coraggio di proseguire lungo la strada dell'innovazione: la pec è sicuramen-te uno strumento che migliora l'efficienza e l'economicità però bisogna che acorrere non sia solo il nostro sistema, il sistema delle costruzioni, bisogna chedi pari passo avvengano anche miglioramenti nell'INPS e nell'INAIL.Molti che mi hanno preceduto lo hanno sottolineato. Noi probabilmente stia-mo correndo ad una velocità superiore a quella dell'INPS e dell'INAIL, manon è pensabile attendere tempi così lunghi per le pratiche ed i responsi.Quindi bisogna armonizzare i nostri tempi, istruire un comitato per far sìche INPS ed INAIL recuperino il ritardo che hanno nei confronti delnostro sistema.Non bisogna sedersi, bensì pensare a nuove norme sempre con l'obiettivo didiminuire i carichi del nostro lavoro e creare nuova economicità.Si è parlato di codice identificativo gara che preclude, se noi non controllia-mo l'impresa ma il lavoro, la congruità del lavoro nel suo complesso.In Sardegna abbiamo sperimentato la congruità nel nostro sistema, la usiamonon come strumento che poi crea debiti dell'impresa ma come strumento distudio, di monitoraggio dell'imprese che partecipano a quel lavoro e diventauno strumento dissuasivo.Quindi questo cig si sposa bene con la logica e la filosofia della BNI. E allo-ra bisogna avere il coraggio e la forza, secondo me, di pensare a nuove inno-vazioni.Questi due strumenti consentono di monitorare il lavoro, cioè tutte le impre-se che partecipano al processo produttivo, e se la BNI fosse estesa come con-

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Pietro Murru:Direttore Edilcassa della Sardegna

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cetto all'INPS e all'INAIL consentirebbe diavere una serie di dati che possono determi-nare - se messi in rete - una notevole riduzio-ne dei tempi di risposta del DURC, masoprattutto dei tempi di lavorazione.Stiamo parlando di un crollo potenzialmentefino al 50% del lavoro, quindi immaginiamoquanto risparmio. La BNI somiglia molto allacentrale rischi interbancari, con questa diffe-renza: una banca che chiede un responso allacentrale - un sistema sicuramente più evolutodel nostro - ottiene la risposta dopo 5 minu-ti. Perché? Perché tutte le banche sono

costrette a segnalare una serie di circostanzeche riguardano l'andamento delle imprese odei soggetti che ricorrono al credito bancario.Quindi proviamo a fare un ulteriore sforzocon l'obiettivo di ridurre i tempi e di esserepiù efficaci e di realizzare anche nuove eco-nomie, guardando anche all'esterno perchénon bisogna essere autoreferenziali.Abbiamo fatto molto, cerchiamo ulteriorispinte per migliorare il nostro lavoro, tra-smettere una nuova efficienza e dare un mes-saggio al sistema paese.Grazie

Pietro Murru

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Buonasera a tutti.Non voglio ripetere ciò che è stato già detto, ma permettetemi di fare unintervento legato ad una novità che noi tutti perseguiamo da qualche anno, ilDURC, inizialmente astrusa ma che ha assunto col tempo una sua forma euna concretezza e che oggi, ve lo dico col cuore, è per me e per la Cassa Ediledi Verona qualcosa di veramente innovativo.Ho seguito questo percorso con grande entusiasmo perché abbiamo costrui-to qualcosa che era impensabile in quanto sappiamo bene quanto le beghepolitiche avrebbero potuto portare fuori binario l'idea iniziale.Invece, ci siamo preoccupati di creare qualcosa al servizio di tutti noi e delleimprese legalitarie.Spero che questo DURC non venga modificato in modo da disattenderne lospirito iniziale perché abbiamo finalmente qualcosa che ci salvaguarda: quin-di teniamocelo ben stretto, al di là delle rettifiche che il direttore della nostraCNCE nazionale e il presidente hanno ampiamente illustrato, al di là di que-ste innovazioni che indubbiamente vanno apportate.Lo dico con l'entusiasmo che ci ha guidato a Verona, insieme con la contro-parte sindacale con cui ci siamo trovati e continueremo a trovarci molto bene.Nella realtà locale è giusto dire che le cose vanno bene: a Verona due anni faabbiamo iniziato un percorso con il Comune in via sperimentale, anticipan-do il DURC con una convenzione che ha permesso alle imprese di avere que-sto documento in forma ufficiosa ma consolidata nell'oggettività e nel rila-scio, per cui siamo arrivati un mese fa a concretizzare il tutto con un conve-gno che ha avuto un grande successo nell'informazione agli enti pubblici, allestrutture pubbliche e anche ai privati. Il privato è stato parzialmente incame-rato in questa nuova realtà anche se non è regolamentato nei termini giusti.E' sufficiente per il momento? Non credo.Avremo modo di completare l'anello con il privato, perché è giusto che nonci siano delle disparità fra chi opera contemporaneamente sui due campi.Vi ringrazio per l'attenzione e scusate se mi sono dilungato.

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Francesco Tieni:Presidente della Cassa Edile di Verona

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Credo che l'indice di gradimento del DURC lo debbano dare solo edesclusivamente le imprese. Uno degli indici del gradimento sono i tesorieri,Torretta dell'Ance, gli altri delle tre organizzazioni sindacali che hanno vistocome col DURC siano aumentati notevolmente gli introiti e gli incassi.Personalmente non sono contento, perché sono il primo ad essere danneg-giato: ho fatto questo mestiere per 40 anni, ho sempre pagato, c'era il DURClocale nel nord della Sardegna e riuscivo ad averlo in 3 giorni, perché ero ilpresidente. Ora, nonostante io sia ancora presidente, lo ricevo in 15 giorni.Questo comporta un incasso ritardato di 15 giorni, perché mi dicono “Se nonc'è il DURC non ti pago.”Il 70% delle nostre imprese iscritte sono regolari. Ho avuto modo di parlarecon loro e tutti si lamentano della lentezza del DURC, non c'è gradimento. Sidovrebbero trovare dei correttivi, provare almeno a depenalizzare i costrut-tori. Perché ai costruttori nel privato danno la validità a 30 giorni e a noi con-tinuano a martellarci col primo, secondo e terzo certificato? Perché siamopenalizzati noi appaltatori pubblici? La maggior parte delle imprese associatee non, con la mia indagine personale, risultano insoddisfatte. Il congressonon può e non deve diventare un'autocelebrazione. Seconda osservazione.Dovete sapere che in Sardegna abbiamo la sfortuna di avere una Soa regiona-le: 6 mesi fa la commissione della Soa regionale ha bocciato l'iscrizione diun'impresa che aveva presentato un DURC irregolare.Con questo DURC irregolare l'impresa ha fatto ricorso al Tar e ha vinto lacausa, dicendo che finché l'irregolarità non era dimostrata, l'impresa nonpoteva essere considerata irregolare.Quindi mi viene il dubbio che se qualcuno si alza e ricorre al Tar il DURCnon valga niente. Un'ultima osservazione. In questi momenti di incontroabbiamo molto da imparare. Quello che mi dà fastidio sono le persone chestanno fuori a lamentarsi, senza farlo qui davanti a tutti, così si danno dei falsisegnali. Io vorrei anche che la prossima volta ci presentassero quel librettoverde dove c'era la compilazione dei bilanci di tutte le Casse Edili e da cui siimparava molto.Così un presidente, confrontando il proprio bilancio con quello altrui, puòrendersi conto se è nella media o meno.

Salvatore Merella

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Salvatore Merella:Presidente della Cassa Edile di Sassari

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Buonasera a tutti e grazie a nome di tuttal'amministrazione del Fondo agli organizzatori diquesta iniziativa per averci dato la possibilità diincontrarci.Credo di essere un esecutore rigido delle regoleche disciplinano il nostro Fondo pensione, poi,dopo aver ascoltato l'intervento di Aggujaro, misono ricreduto.Ricorderete che, prima di assumere la direzione diPrevedi, quando il fondo aveva 2500 iscritti, inuna delle prime occasioni dissi: “Il Fondo Prevediè appena nato, ha come tutti i fondi negoziali unastrada in salita da percorrere, ma rispetto a loro hauna marcia in più: le Casse Edili”.

Devo dire che, a distanza di due anni, questa mia convinzione si è rafforzata.Abbiamo un settore di ampia potenzialità, come numero di iscritti alle CasseEdili, che ha trovato poca rappresentanza nel numero di iscritti al fondo pen-sione: si parla di 25.000 iscritti su un totale di 500.000 iscritti regolari alleCasse Edili.Forse si tratta di un risultato non rappresentativo, ma io che ho vissuto l'iterdi sviluppo di altri fondi pensione, posso dirvi che in due anni il raggiungi-mento di 25.000 iscritti è un obiettivo lusinghiero, ma dobbiamo continuare,altrimenti le lusinghe verranno rimpiazzate dalle delusioni. Sapete che la con-seguenza della maturazione della crescita del fondo è non solo lo sviluppodelle adesioni ma anche la crescita e lo sviluppo di altri processi, come l'ero-gazione delle prestazioni e l'uscita dei lavoratori dal fondo pensione. E quin-di anche le iniziative promozionali che non abbiamo abbandonato ma alleg-gerito, torneranno fra le priorità della nostra azione.Questa pressione l'avevamo alleggerita per fare spazio al conseguimento dialtri obiettivi che l'attuale fase di sviluppo del fondo ha reso necessari perl'utilità stessa dei nostri iscritti.Sapete che abbiamo pubblicato ieri il bando per la selezione dei gestori finan-ziari: è dunque aperta ufficialmente la gara, con un patrimonio che raggiunge-rà nei prossimi mesi i 30 milioni di euro, che quindi esige una gestione profes-

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Diego Ballarin:Direttore del Fondo Prevedi

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sionale, capace di garantire agli iscritti un'inte-grazione della loro pensione pubblica, quellache viene erogata dagli enti obbligatori.Per chi avrà la curiosità di dare un'occhiata aimateriali della gestione, questa verrà avviata -come tipicamente avviene per i fondi pensio-ne nella prima fase - con una sola linea diinvestimento, strutturata però su più profili.Si è tentato di anticipare con l'obiettivo diminimizzare i costi e di rendere più efficientile prestazioni ciò che è nel calderone dellariforma sul Tfr, il decreto 252 del dicembredello scorso anno, il quale come ben sapeteprevede non solo tutta la questione del cosid-detto silenzio-assenso, ma anche obblighi didotarsi di linee di investimento con particola-ri caratteristiche.Noi abbiamo ritenuto di anticipare questanormativa ancora prima che vada in vigore equindi la nostra unica linea di investimentocontiene già in embrione quelle che sarannole future plurilinee del fondo pensione, fra cuianche una linea a rendimento garantito.Quindi un passaggio rapido, fluido che sicaratterizza con un'informativa a tutti gliinterlocutori privilegiati del fondo, per cuianche le Casse Edili, ma principalmente ainostri interlocutori finali, che sono gli iscritti.D'altra parte voi siete stati gli autori di unacrescita nei processi che caratterizzano ilfondo, conoscete il ruolo fondamentale chele Casse Edili hanno nell'ambito del processodi adesione e di contribuzione al fondo. Sietestati voi, Casse Edili, gli autori di uno svilup-po notevole, perché il 2004 è stato un anno digrande rodaggio e quindi di crescita, di inven-zione di questi processi che insieme siamoandati a strutturare.Il 2005, invece, è stato l'anno di massimoconsolidamento e quindi si sono visti, anchein termini di efficienza e risultati, i progressiche tutti insieme abbiamo portato a casa, in

termini di rapidità delle registrazioni di questidati e di efficienza delle contribuzioni chearrivano per il tramite della Cassa Edile dalleaziende e quant'altro.Certo, c'è ancora della strada da fare insiemeper migliorare questi processi.Qualche volta mi avete conosciuto come uninflessibile esecutore del mandato che il consi-glio di amministrazione mi ha affidato per farrispettare i tempi, gli accordi e le scadenze.Ma ci tengo a ribadire, e spero che ci sia que-sta consapevolezza, che nessuno di noi è unaccentratore quindi anch'io quando mi trovo asollecitare o a richiamare non lo faccio maicon lo spirito del despota, ma con quello del-l'intesa e della finalità che ci accomuna e con-tinuerà ad accomunarci sempre, finché lavore-remo per il settore edile: l'interesse dell'iscrit-to al fondo pensione, perché alla fine quello èil nostro punto di riferimento in tutti i discor-si, in tutti i processi che andiamo a disegnare.E' anche il momento questo, visto che siamoin una fase decisiva di crescita e consolida-mento del fondo, per riflettere sugli obiettiviche insieme abbiamo realizzato e per cercaredi migliorarli.Abbiamo citato prima, ad esempio, l'avvisoda inviare alle aziende riguardante lo status diiscritto al fondo pensione di un lavoratoredipendente dell'azienda medesima.Sappiamo che si tratta di un processo effica-ce nei risultati, che passa attraverso la CassaEdile la quale non appena visualizza il lavora-tore nella propria denuncia contributiva,comunica al Fondo Prevedi il codice fiscaledel lavoratore e in cambio ottiene la segnala-zione dello status o meno di iscritto al fondopensione e rigira questa informazioneall'azienda.Sicuramente è un controllo efficace, perchénulla sfugge a questa maglia, ma è anche uncontrollo inefficiente sia nei confronti della

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Cassa Edile costretta a lavorare a questaimmensa mole di dati, sia nei confronti del-l'azienda perché questa viene a conoscenzadei lavoratori iscritti al fondo solamente in unmomento successivo all'invio della denunciacontributiva, a causa dei tecnicismi che stan-no dietro a questo processo.E allora l'obiettivo di prossima realizzazionesul quale stiamo lavorando da tempo conMauro Miracapillo e con la CNCE è quello diconsentire, nel momento stesso in cui l'azien-da invia la denuncia attraverso il MUT, disapere che il lavoratore è iscritto al fondo e diconoscere la data da cui è iscritto al fondo,quindi la data - senza margine di dubbio - dacui decorre l'obbligo contributivo.Mi avete sensibilizzato anche su un altroaspetto: dal momento in cui il lavoratore escedal fondo pensione, è opportuno che l'interosettore, quindi anche il nostro interlocutoreCasse Edili, sia informato della cessazione diquest'obbligo contributivo.Sarà possibile realizzare in tempo reale anchequesto obiettivo.Poi, alla ripresa del rapporto lavorativo, se illavoratore ha chiesto la liquidazione, nondovrà riattivare l'obbligo contributivo ma leCasse Edili saranno parte di questo meccani-smo conoscitivo.Questo è un segnale di miglioramento, cheforse può sembrare scontato per gli operatori.Un segnale che mi sembra importante perdare l'idea di cosa sta maturando nei rapportifra il Fondo e la Commissione Nazionale,rapporti che, certamente, produrranno risul-tati significativi.Faremo altri sforzi per rendere maggiormen-te chiari alcuni meccanismi riguardanti ilrecupero da parte delle Casse delle contribu-zioni insolute, non versate o quant'altro.

Altri aspetti riguarderanno le misure promo-zionali che stiamo studiando, misure di carat-tere sociale, per un intervento che sensibilizzi ilavoratori sul fatto che c'è un problema a livel-lo pensionistico universalmente riconosciutosu cui abbiamo il dovere di intervenire perportare ai lavoratori dei risultati previdenzialiche consentano loro una vecchiaia serena.Non voglio dilungarmi oltre. Concludodando un cenno sui risultati del fondo pen-sione: stiamo partendo adesso con la gestio-ne professionale delle risorse. Naturalmente,come sapete, non siamo stati con le mani inmano nei due anni che hanno preceduto l'av-vio del processo di gestione finanziaria.Abbiamo portato a casa un risultato che, dal1 gennaio 2004 ad oggi, è di un incrementodel 13% di valore delle quote del fondo.E badate che questo è stato fatto non solograzie agli incentivi di natura fiscale e ai buonirendimenti costruiti con la gestione pruden-ziale del matrimonio.Oltre queste due componenti è presente losforzo dell'intera organizzazione di renderequesto strumento il più economico, il piùvantaggioso, il più efficiente possibile per inostri lavoratori e qui voi Casse Edili aveteavuto un ruolo fondamentale, perché grazie avoi e grazie alle attività che state facendo peril fondo, questo fondo ha potuto mettere daparte delle risorse che sono andate significati-vamente a riconoscere dei grossi vantaggi intermini di rendimenti agli iscritti.Come sapete, tutto l'avanzo delle quote ver-sate dagli iscritti - e non a caso la quota diiscrizione è stata ridotta - è stato ridistribuitoagli iscritti.Concludo, ringraziandovi ancora una volta, evi do appuntamento sul territorio per le ini-ziative che mi auguro saranno numerose.

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20069 Giugno

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Buongiorno a tutti e benvenuti a questoincontro organizzato dalle Casse Edili.Sostituisco la collega Valeria Uva che dovevaessere qui in veste di moderatrice ma si è trova-ta all'ultimo momento impegnata su un altrofronte: sapete che questa mattina si è tenutauna riunione del Consiglio dei Ministri e c'è lapossibilità che Di Pietro possa sospendere ilCodice Appalti: una notizia che ha scompagina-to i programmi e gli impegni della mia collegache indegnamente sostituisco, vista la sua estre-ma competenza nella materia che oggi saràoggetto d'esame. Mi scuso quindi anticipata-mente per la mia insufficiente dimestichezza su

materie che non mi trovano ben preparato.Comunque ringrazio le Casse Edili per avermi dato l'opportunità di ottenereuna rapida competenza durante questa mattinata e mi fa anche piacere che aquesto tavolo siederà il sottosegretario del Governo che spero non si sottrar-rà alle sollecitazioni che potranno esserci nel corso del dibattito.Come ripeto conosco poco i temi che vengo a trattare, quindi la mia sarà solouna breve introduzione che proverà rompere il ghiaccio per interventi piùcostruttivi.Voglio anticipare solo i due temi che saranno il filo conduttore della mattinata.Il primo prettamente statistico, in quanto verranno elencate cifre edimensioni riguardanti il volume dei documenti di regolarità contributi-va finora rilasciati dalle Casse Edili; verranno esaminati inoltre i numeridella Banca Dati Informatica, numeri che danno il quadro esatto delleimprese incappate in irregolarità contributive, circa il 10% del totale.Una percentuale che nel corso della mattinata verrà analizzata dettagliatamente.Il secondo tema, vero e proprio cuore del convegno, verterà sul rappor-to tra le imprese e i soggetti abilitati al rilascio del DURC (Casse Edili,INPS ed INAIL).Come sapete il DURC è inserito in un meccanismo burocratico: cometutti i meccanismi burocratici è sempre migliorabile e credo che verran-

Massimo Frontera

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Massimo Frontera:Giornalista di edilizia e territorio del “Sole 24 Ore”

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no proposte delle soluzioni per snellire evelocizzare il sistema di rilascio e permigliorare il dialogo tra le imprese richie-

denti e gli enti abilitati al rilascio.Grazie per l'attenzione e buona giornata atutti.

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Nel salutarvi all'inizio di questa secondasessione del nostro Convegno, sento il desideriodi rinnovare il mio ringraziamento per la vostraampia presenza, segno di forte coinvolgimentonell'attività delle Casse Edili e, consentitemi dipensarlo, anche di apprezzamento per l'azionedella CNCE.Un particolare benvenuto agli importanti rappre-sentanti di istituzioni e parti sociali, che sarannopoi i principali attori della mattinata.Sarò breve con questa introduzione, perché oggi ilmio compito è soprattutto di cercare di offrirequalche spunto di riflessione a coloro che poiinterverranno, ma anche a voi che siete in sala.

Dopo il travaglio da voi e da noi vissuto all'inizio dell'anno per i gravi proble-mi tecnici del sistema applicativo del DURC, sembra ormai che la proceduraoperativa proceda con una buona fluidità, anche se, ovviamente, non possia-mo non pensare a inevitabili incidenti di percorso che dobbiamo superarecon l'impegno di tutti.Impegno che - è quasi superfluo osservarlo - è stato forte in termini infor-matici, organizzativi e costi connessi.Questo impegno non potrà diminuire di intensità, anche perché se è vero cheè terminata la fase sperimentale, tuttavia è tutto il sistema DURC a costituireuna audace sperimentazione innovativa, che andrà soggetta a continui moni-toraggi e verifiche, non solo sul piano operativo ma soprattutto per gli aspet-ti regolamentari.Sappiamo tutti che come Casse e Cnce siamo solo chiamati ad attuare e nona normare; essendo strumenti fatti per l'applicazione di disposizioni legislati-ve e contrattuali.E peraltro non possiamo e non dobbiamo sottrarci all'esigenza, sulla basedell'esperienza sul campo, di sottolineare aspetti sui quali occorrono chiari-menti, approfondimenti, implementazioni.Già ieri abbiamo osservato come il DURC investa una vasta gamma di temie discipline - appalti di opere pubbliche, lavori privati ed urbanistica, lavoro

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Pierandrea Aggujaro:Presidente CNCE

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autonomo e così via - che rendono necessariauna costante attenzione delle parti sociali edelle istituzioni competenti.È stato più volte sottolineato che il DURC ènato con il lodevole intento di far crescere laregolarità nel settore edile e di perseguirequindi gli obiettivi di una più trasparente con-correnza tra le imprese, di rendere più garan-tita la posizione dei lavoratori, di diffonderela cultura della legalità in termini di diritti esicurezza nei cantieri.Questo è avvenuto con l'impegno delle asso-ciazioni più rappresentative dei datori di lavo-ro e dei lavoratori dell'edilizia, impegno tantopiù coraggioso quanto delicato e complesso(per esprimersi in modo eufemistico) è il set-tore delle costruzioni.Ebbene, se si è partiti dall'esigenza di creare,anche con il DURC, un nuovo ordine da rea-lizzare con la concordia di soggetti portatoridi interessi talvolta discordanti - la famosaconcordia discors dei nostri avi - ebbene, sequesto è vero, se è vero che perseguiamo unorizzonte nuovo, allora ciò che si deve asso-lutamente evitare è che attraverso il DURC sicrei un nuovo disordine.Mi spiego meglio richiamando la vostraattenzione su alcuni punti che mi sembranofondamentali.

Primo: le delibere fin qui approvate dalComitato della bilateralità - nel quale comenoto sono rappresentate tutte le associazionipiù importanti delle costruzioni - sono l'espres-sione della convinzione comune della necessitàdi definire regole uguali per tutte le Casse.Occorre in materia la massima vigilanza affin-ché queste regole siano rispettate da tutti.Ma è necessario altresì un continuo impegnodelle parti sociali per chiarire diversi proble-mi, richiamati nelle relazioni e nei dibattiti diieri pomeriggio.

Non dobbiamo rischiare deviazioni, alibi eanche disorientamenti, conseguenti a man-canza di chiarezza sulle normative.A proposito di rischi, ci viene sollecitata dapiù parti l'attenzione sul problema delleimprese che sono fuori dalle Casse Edili e chenon sono soggette ad alcuna verifica tramitela Banca nazionale, che riguarda esclusiva-mente le imprese irregolari già iscritte alleCasse stesse.

Secondo: Ogni DURC emesso è la risultantedi un procedimento unitario che coinvolgeInps, Inail e Casse Edili.È chiaro anche che allo stato attuale ognunodegli enti accerta la regolarità dell'impresasecondo i propri criteri normativi, richiamatinella convenzione dell'aprile 2004.Tuttavia su alcuni aspetti di fondo è necessa-rio un indirizzo univoco, che non può esserechiesto al Comitato tecnico del DURC, la cuiattività - sicuramente da apprezzare - ècomunque soltanto quella ad esso demanda-ta, e cioè di eseguire quanto stabilito nellaricordata Convenzione del 2004.Ripetiamo quindi oggi ciò che abbiamo sotto-lineato ieri: è indispensabile un forte e credibi-le coordinamento centrale, capace di sovrin-tendere e stabilire criteri precisi e certi sull'at-tività degli Enti istituzionali e delle Casse e ingrado di evitare iniziative improvvisate.

Terzo: Il pericolo maggiore di una spintaverso il disordine deriva dalla possibilità cheemettano il DURC soggetti non riconducibi-li alla Convenzione del 2004, che pertantonon fanno parte del sistema unitario delleCasse Edili e di conseguenza non sono ingrado di verificare la regolarità dell'impresasul piano nazionale.Ritengo di dover affermare con decisione chenon possiamo accettare diverse e disinvolte

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interpretazioni e che dobbiamo pervenire adun chiarimento definitivo, nella linea auspica-ta dal Consiglio di indirizzo e vigilanzadell'Inail, nella delibera recente che tutticonoscete.

Quarto ed ultimo punto: Con il decreto276 del 2003 è stato dato alle Casse Edili l'al-loro della capacità di svolgere una funzionepubblica - l'emissione del DURC - pur essen-do esse enti privati gestiti dalle parti sociali.Questa “laurea”, che nasce dal riconoscimen-to di una valida e collaudata esperienza,determina l'estensione del ruolo delle CasseEdili e della loro presenza, soprattuttol'espansione nel lavoro privato, che, comenoto, rappresenta circa l'80% del settore.È una laurea che comporta un forte impegno,come più volte ho rilevato, e che tuttavia nondeve farci soprassedere dalla ricerca di unasempre maggiore qualità dell'attività delleCasse Edili.Ricordiamo sempre che l'affermazione delleCasse Edili, del loro ruolo, si è realizzata nonin forza di norme di legge, bensì per la loroabilità a costituire sul territorio un soggetto ingrado di attuare importanti normative con-trattuali, realizzare benefici per i lavoratori,porre in essere importanti mutualizzazioni trale imprese, contribuire alla trasparenza eregolarità del settore.Come CNCE siamo quindi convinti chel'onere del DURC non deve farci trascurarel'obiettivo della qualità delle nostre gestioni,che devono mirare alla produttività della spesae ad evitare spese improduttive, che sonooneri impropri per le imprese ed i lavoratori.Concludo passando alla presentazione dei parte-cipanti di stamane, i cui interventi saranno rego-lati dalla dott.ssa Valeria Uva, del Sole 24 ore.

Penso peraltro che sia utile che prima prendala parola il dott. Fabio Bacchini dell'Istat, chesegue l'attività delle Casse Edili.La sua comunicazione potrà fornire a tuttinoi utili riferimenti per valutare, direi su unpiano più scientifico, le nostre impressioni,abbastanza generalizzate, sugli aspetti positividel DURC in termini di iscrizione alle CasseEdili.Riguardo ai nostri ospiti di stamane, siamotutti molto lieti della partecipazione delSenatore Antonio Montagnino, neoSottosegretario del Ministero del Lavoro.Lo ringraziamo molto per aver dedicato unadelle sue prime uscite pubbliche al nostroConvegno, anche a conferma dell'importanzache il DURC riveste nella lotta contro il lavo-ro irregolare e del ruolo che in materia spettaal Ministero.Siamo molto grati per la loro presenza aiPresidenti dei Consigli di indirizzo e vigilanzadi Inail e Inps, Guerisoli e Lotito, i quali ciporteranno l'esperienza degli Istituti assiemeai quali stiamo gestendo il DURC.Interverrà anche il Dott. Roberto De LorenzisSegretario generale dell'Associazione naziona-le consulenti del lavoro, con la quale, come luistesso credo vi dirà, stiamo avviando un'im-portante collaborazione, essendo i consulenticompagni di viaggio nostri e delle imprese, enon solo nell'avventura del DURC.Grazie infine agli esponenti delle parti socialidel nostro settore, i Segretari di Fillea e FilcaMauro Macchiesi e Pino Virgilio, il dott.Pagliuca dell'Ance ed il Segretario nazionaledi CNA - costruzioni, Giuliano Sciarri.Inutile ricordare che essi sono tra i principaliautori e protagonisti del DURC.Ho concluso e Vi ringrazio e cedo la parola aldott. Fabio Bacchini.

Pierandrea Aggujaro

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Buongiorno a tutti. Il mio lavoro consistenell'elencare numericamente i dati inerenti lecostruzioni anche attraverso la collaborazionedelle Casse Edili.Ringrazio il Presidente, le parti sociali e leCasse Edili per l'invito.Proverò a fornirvi alcuni dati numerici cheforse saranno utili al dibattito.Obiettivo dell'intervento è presentare i risultatidella collaborazione già da alcuni anni attiva traISTAT e Casse Edili e approfondire sotto unduplice aspetto i dati fin qui raccolti: in chemodo i dati raccolti dalle Casse Edili sonoeffettivamente rappresentativi dell'universo

edilizio e come rintracciare le prime evidenze inerenti all'applicazione delDURC e quindi verificare se il numero delle imprese e il numero deglioccupati sia effettivamente aumentato.Ricordo che la collaborazione tra ISTAT e Casse Edili è iniziata tre annifa, una collaborazione regolata da un'apposita convenzione firmata dallastessa ISTAT e dalle parti sociali.Cosa troviamo nella parte numerica frutto di questa collaborazione?Ogni mese trenta Casse Edili vengono “molestate” dall'ISTAT e ci for-niscono dati sugli andamenti aggregati per tre variabili: il numero diimprese, di operai apprendisti e di ore lavorate.Abbiamo quindi informazioni mensili su circa 50.000 imprese e 250.000operai: si tratta di una mole informativa imponente.Altro aspetto della collaborazione riguarda il beneficio delle imprese:ricevendo i dati dalle Casse Edili, non inviamo alcun modello alle impre-se e queste ultime non hanno nessun onere statistico.Dai dati ricevuti proviamo ad estrapolare un indicatore sulla produzione percapire cosa sta accadendo nel settore delle costruzioni. Quindi stimiamo unafunzione di produzione in cui cerchiamo di mettere insieme informazioniprovenienti dalle Casse Edili (la dinamica delle ore lavorate) con gli acquistidi materie prime (inteso come indicatore del fatturato nazionale).

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Fabio Bacchini:ISTAT

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La novità di quest'anno è che questo indi-ce di produzione viene diffuso, attraversocomunicato stampa, ogni tre mesi (circa 80giorni dopo il periodo di riferimento).In pratica l'indicatore costituisce il riferi-mento per la stima degli investimenti incostruzione; un indice che successivamen-te viene inviato ad Eurostat come stimapreliminare.L'ultimo numero del comunicato stampa èdel 24 marzo 2006 con informazioni inerential quarto trimestre 2005, mentre il 23 giugnosi daranno i numeri sul primo trimestre.Il grafico presente nel comunicato, basato sudue retti indicatrici (ore lavorate - acquisto dimaterie prime) dimostra come il settore dellecostruzioni sia in un periodo di crescita.Una crescita omogenea nel periodo2001/2002, leggermente sfasata in quello2003/2004, dove gli acquisti di materieprime hanno subito un calo rispetto alleore lavorate.Il grafico è dato dalla sintesi di sei diversiindicatori: il fatturato nazionale deflazio-nato sulla carpenteria, i prodotti ceramicirefrattari, le piastrelle, i mattoni e le tego-le, il cemento, fabbricazione del calcestruz-zo, costruzioni in metallo.Il dato inerente al primo trimestre 2006 èpositivo in tutti i settori.Passiamo ora ai dati in dettaglio sulle CasseEdili: abbiamo aggregato numero diimprese, di operai e di ore lavorate delletrenta Casse Edili prese in esame.Voglio sottolineare due aspetti: in primis laforte crescita nel 2003 e il rallentamentonel 2004.In entrambi i casi c'è una coerenza tra ilnumero delle imprese e quello degli operai,mentre nel 2005 il numero delle imprese cre-sce rispetto al numero degli operai occupati.Contemporaneamente diminuisce il nume-

ro di operai di impresa e il numero di oreper operaio.Quindi, ancora una volta, la diminuzionetocca sensibilmente il 2005.Bisogna dire che questa tendenza non èomogenea a livello territoriale in ogniCassa Edile.Proviamo ora a confrontare i dati delleCasse Edili con i dati che provengonodall'ISTAT.Questi dati riguardano il numero di impre-se e di addetti del 2004, circa 563.000imprese che secondo le fonti ISTAT cre-scono nel 2004 del 2,7%, una crescita ini-ziata nel 1999 che va confrontata con l'an-damento dell'industria in senso stretto,infatti nello stesso periodo il numero delleimprese e degli occupati è diminuito rispet-tivamente del 5% e del - 3,1%.La crescita del numero delle imprese e degliaddetti non è concentrata nella classe dimen-sionale più bassa (1-9 addetti) ma nella fasciaintermedia (dai 10 ai 250 addetti).Questo segnale va letto sulla probabilità disopravvivenza delle imprese nel periodopreso in esame (1999-2004): la probabilitàdi sopravvivenza del settore edilizio èormai allineata a quella del settore manifat-turiero, un settore che è cresciuto e che staconsolidandosi.Altra considerazione: nel periodo di cresci-ta sostenuta (dalla seconda metà del 2002al terzo trimestre del 2003) c'è una crescitadiffusa ovvero sia le grandi che le medieimprese registrano notevoli segnali positi-vi; mentre nel 2005, quando la crescita èmeno appariscente, il settore delle grandiimprese sembra essere in difficoltà.Passiamo al confronto tra gli occupati: c'èun'estrema coerenza nel periodo che va dalprimo trimestre 2003 al secondo trimestre2004, mentre nei primi due trimestri del

Fabio Bacchini

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2005 troviamo una notevole differenzadovuta forse al discorso inerente la regola-rizzazione degli immigrati, un discorsometabolizzato all'interno della forza lavorosolo all'inizio del 2005 quando sono stateaggiornate le anagrafiche.Il settore delle costruzioni si è rilevatoessere il più influenzato da un simile attoamministrativo.Due suggerimenti prima delle conclusioni.Vorrei ricordare come questo indice diproduzione che noi realizziamo dimostrichiaramente il felice connubio tra ISTAT eCasse Edili.I dati delle Casse Edili sono coerenti con lealtre fonti analizzate e possiamo quindiessere sicuri della loro veridicità. Inoltre cihanno fornito informazioni importantisulle prime evidenze dell'applicazione delDURC come l'aumento delle imprese

(anche se di dimensione low profile).In futuro potrebbe essere interessanteottenere i dati della produzione dellecostruzioni divisi tra il settore edilizio e ilgenio civile, magari in tempi più brevi.Ultimo punto: l'estensione della collabora-zione tra ISTAT e Casse Edili.Come quello che abbiamo ci sembra unasorta di “DURC statistico”, cioè proviamoa produrre informazione senza aumentareil carico nei confronti delle imprese.Secondo me questa attività deve essereintensificata anche nei confronti degli altrisoggetti che chiedono dati al sistema delleimprese delle costruzioni.Interessante sarebbe anche l'acquisizionedi microdati che ci permetterebbero di leg-gere ancora meglio il profilo delle impreseche si stanno iscrivendo alle Casse Edili.Vi ringrazio per l'attenzione.

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Obiettivi dell’intervento

• Presentare i risultati della collaborazione• Approfondire le caratteristiche dei dati raccolti (ore lavorate, n. imprese e n. operai e apprendisti)• Sviluppi possibili

La collaborazione con le parti sociali,Casse edili e CNCE

• Fase sperimentale basata su collaborazione volontaria delle singole Casse edili• Convenzione Istat – Parti sociali (maggio ’03)• Beneficio per le imprese: circa 9.000 imprese evitano di compilare mensilmente un questionario (nessuna

indagine diretta come negli altri settori dell’industria e dei servizi)

Indice di produzione

• Utilizzo di dati provenienti dalle imprese relativi agli input del processo produttivo del settore delle costruzioni• Stima di una funzione di produzione• Combinazione della dinamica di ore lavorate, acquisti di materie prime e immobilizzazioni mediante i coefficienti

stimati dalla funzione di produzione

Slide di Fabio Bacchini

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INFORMAZIONE SULLE COSTRUZIONI:I RISULTATI DELLA COLLABORAZIONETRA PARTI SOCIALI, CASSE EDILI,CNCE ED ISTAT

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Aggiornamenti mensili

• Casse edili: ore ordinarie lavorate nel mese da operai e apprendisti- 29 casse edili inviano a 45 giorni dal periodo di riferimento gli aggiornamenti sulle ore lavorate, sul numerodi imprese e di operai/apprendisti

• Indagine mensile Istat sul fatturato e gli ordinativi: acquisti di materie prime- a 50 giorni dal periodo di riferimento sono disponibili gli indici del fatturato

Risultati ottenuti

• L’indice di produzione viene diffuso attraverso comunicato stampa ogni tre mesi a circa 80 giorni dal periodo diriferimento

• Invio ad Eurostat di una stima preliminare a 60 giorni• Costituisce l’informazione pivot per il settore: investimenti, produzione

Il nuovo indice di produzione

Indice di produzione, ore e acquisti - Anno 2001 - 2005 var. tend.

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I dati in dettaglio: totali

I dati in dettaglio: rapporti

Confronti: ore lavorate Grandi imprese

Slide di Fabio Bacchini

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I dati in dettaglio: forze lavoro

Prospettive della collaborazione

• Estensione analisi: disaggregazione tra edilizia e genio civile; maggiore tempestività, aumento Casse edilipartecipanti

• Ritorno informazioni alle Casse: pubblicazione periodica in collaborazione con la Cnce• Attività congiunta con la Cnce per la razionalizzazione dei diversi processi di acquisizione dati.

Eventuali studi pilota a livello locale• Eventuale utilizzo delle banche dati disponibili sui microdati nel rispetto della privacy.

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Buongiorno. Dirò solo poche parole sulDURC, argomento clou di queste due giornatecongressuali, provando a fare il punto riguardo lasituazione sperimentata in questi mesi.L'ANCE ha creduto e crede moltissimo in questacertificazione, in questo documento unico.Il DURC era già presente da molti anni per quan-to riguardava gli appalti pubblici, ora la novitàriguarda l'aver esteso questa certificazione ancheai lavori privati.Malgrado le sofferenze iniziali possiamo dire cheora il DURC è entrato sufficientemente a regime,permettendo una proficua collaborazione con gliistituti previdenziali, INPS ed INAIL.

Vi ricordo che sul tema del DURC anche gli organi degli istituti assicuratorisi sono intrattenuti.Ad esempio una recente delibera del Consiglio di Vigilanza ha dato alcunimessaggi alle Casse Edili, individuando i paletti nell'ambito dei quali le Cassepotessero muoversi, prendendo inoltre posizione sul tema della Banca Datidelle imprese irregolari, punto nodale senza il quale difficilmente Il DURCpotrebbe funzionare.Vorrei fare un appello al Ministero del Lavoro: credo infatti che un ulterioreinput debba arrivarci proprio dagli organi politici, per sgombrare ulterior-mente il terreno dagli ultimi dettagli.Solo così avremmo maggiormente delineato l'ambito operativo del DURC elo renderemo uno strumento finalmente capace di contrastare il lavoro irre-golare.Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro buona giornata.

Giuseppe Pagliuca

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Giuseppe Pagliuca:Direttore rapporti sindacali ANCE

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Penso sia giusto tornare in maniera forte sul-l'esperienza in cui ci siamo imbarcati, con la qualeabbiamo tentato di affrontare il problema dellavoro nero, comunque bisognoso di altri inter-venti di natura politica, industriale ed economica.Il DURC non può essere la panacea di tutti imali riguardanti l'evasione contributiva, masenza dubbio possiamo ritenerlo l'unico validotentativo che la categoria sta facendo insiemealle istituzioni, all'INPS e all'INAIL per affron-tare un problema sentito sia dai lavoratori chedalle imprese. Le prime sofferenti di un proble-ma di concorrenza sleale, poiché l'area dell'eva-sione e del lavoro nero è cosi ampia da mettere

in crisi qualsiasi vera capacità di un'impresa nell'affrontare il mercato conun atteggiamento vero sul piano dei costi e della qualità. I secondi tocca-ti da concorrenza totalmente poggiata sui costi che colpisce i diritti deilavoratori e della sicurezza stessa.Abbiamo fatto una scommessa importante che ora stiamo finalmentegestendo e su cui dovremmo tornare sempre più, tentando di affinare eaggiustare la sua gestione.In questi anni abbiamo compreso perché il lavoro nero è un problemache nel nostro Paese non viene seriamente affrontato.I nostri tentativi di razionalizzare i processi economici all'interno del settorehanno dovuto affrontare una vera e propria corsa ad ostacoli, fronteggiandoendemiche pigrizie istituzionali, incapacità delle stazioni appaltanti, l'atteggia-mento di ordini professionali e di associazioni imprenditoriali che spesso nonhanno appoggiato fino in fondo la nostra scelta.Queste in sintesi le tappe della via crucis che abbiamo dovuto affronta-re: subito dopo l'accordo del 2002, con cui creammo il DURC, stipulatocon l'ANCE, le associazioni artigiane e le altre associazioni facenti partedel comitato di bilateralità, ci scontrammo con il Ministero, che emanò ildecreto 210 che escludeva le Casse Edili e teneva conto solo degli istitu-ti previdenziali;

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Giuseppe Virgilio:Segretario generale aggiunto Filca CISL

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Abbiamo dovuto affrontare il decreto legi-slativo 276 in cui non era prevista la san-zione del DURC irregolare riguardante lasospensione del titolo abilitativo, sanzioneche abbiamo dovuto richiedere nel decretolegislativo correttivo 251.Subito dopo abbiamo avuto il tentativo daparte di qualcuno di risolvere il tutto tra-mite l'autocertificazione, uno strumentoche consente alle imprese di non avere suc-cessivi controlli dopo la sua firma.Abbiamo affrontato il primo tentativo diomogeneizzare sul piano nazionale le rego-le per la certificazione della regolarità con-tributiva.Abbiamo dovuto implementare una bancadati delle imprese irregolari come soluzio-ne finale, forse non adeguata, rispetto altentativo di mettere in rete tutte le infor-mazioni in nostro possesso.Con la circolare ministeriale di luglioabbiamo visto saltare il riferimento al can-tiere, quando la nostra idea originaria pre-vedeva un DURC per ogni cantiere cheavrebbe garantito una verifica più appro-fondita.Inoltre ci siamo scontrati sulla durata delDURC da molti ritenuta pericolosa perchétroppo lunga e, per finire, abbiamo dovutofare i conti con i danni causati dal sistemainformatico dell'INAIL e ci siamo trovatidi fronte allo spinoso problema delle casseanomale.Ora, insieme ai consulenti del lavoro, stia-mo gestendo questa difficile partita.Sappiamo che l'istituto del DURC simuove su un crinale pericoloso, ma sappia-mo anche che se continueremo a nascon-derci dietro le esigenze della legge, nonaffronteremo mai i problemi reali dei set-tori e della società.Siamo in una fase gestionale dello stru-

mento, ma dobbiamo ricordarci che ilDURC è uno strumento politico ed infor-mativo di lotta al lavoro nero che occorresostenere costantemente con attività dipromozione, conoscenza, rapporto con lestazioni appaltanti.Il DURC è una sorta di work in progress,un processo perfettibile, ancora al suo ini-zio e non di certo alla sua conclusione.Noi siamo un sistema che lentamente stascoprendo l'efficacia della propria azione.Un'azione che darà frutti concreti solo seci leghiamo in una rete, esprimendo tutte lecaratteristiche di un sistema.Abbiamo bisogno di mettere in piedi unosservatorio, una banca dati, in quantosiamo un sistema che purtroppo lavora suilavori pubblici e privati con gli occhi ben-dati non avendo una conoscenza forte diquanto viene speso ogni giorno in questoPaese. Infatti, nonostante le varie banchedati, non abbiamo un circuito che garanti-sca la capacità di individuare con certezzal'investimento produttivo e dove vada fattala verifica. Dobbiamo monitorare costan-temente l'investimento nel nostro settore.Concludo parlando del Codice deiContratti Pubblici: sapete che il governo èin procinto di decidere la sospensione del-l'entrata del codice dei contratti per gliappalti pubblici di lavori, servizi e fornitu-re. In questo codice sono presenti tali etante tutele che dovremmo riuscire agarantire fino in fondo che ogni soldopubblico corrisponda alla certezza di vede-re versati i contributi.Nel Codice viene introdotto l'istituto del-l'avvalimento o quello del capitolato.Quest'ultimo dà la possibilità di creare lestazioni appaltanti per cui le norme cheriguardano l'obbligatorietà dei versamentirischiano di non essere più presenti.

Giuseppe Virgilio

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Inoltre c'è la proposta di reintegrare lalegge Salvi sostitutiva della congruità per laverifica delle offerte anomale.Tutti noi dobbiamo sapere che stiamofacendo un esperimento importante a cuiguardano molte altre categorie (il DURC èinfatti esteso anche agli appalti di servizi e

forniture).Il nostro processo deve essere un tentativoal di là del quale l'unica alternativa è torna-re alle lamentele per l'assenza di controlli.O riusciamo a portare fino in fondo questoprocesso o rischiamo di tornare indietro.Grazie dell'attenzione.

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Buongiorno a tutti. Sono d'accordo con chiprecedentemente ha confessato la sua preoccupa-zione circa l'avvio del DURC, una preoccupazio-ne fondata in quanto è stato difficile mettere inmoto un meccanismo oliato e funzionante sindalle prime battute. Mi sembra che adesso cisiamo lasciati alle spalle queste preoccupazioni: ilDURC è comunque partito e sta funzionandoanche se ci sono ovviamente aspetti da chiarire edaggiustare. Questo è uno strumento nei confrontidel quale le parti sociali hanno riposto la loro fidu-cia e la sua innovazione ha riguardato il crescenteimpegno da parte delle stesse parti sociali adestendere il DURC anche ai lavori privati.

Inoltre, la collaborazione tra Enti previdenziali e Casse Edili ha apportatonuova linfa dando sistematicità, su tutto il territorio nazionale, ad un attentocontrollo della regolarità.C'è stato un impegno serio delle parti sociali che nasceva dall'Avviso Comunecontro il lavoro sommerso del 2003 ma non solo, infatti l'impegno è conti-nuato anche nella fase della progettazione.Ci siamo confrontati cercando di fornire a questo strumento le gambe con lequali riuscire a camminare spediti. Da questo punto di vista le battaglie cheabbiamo sostenuto avevano un unico scopo: quello di far funzionare almeglio il DURC.Ora che la situazione è migliorata non dobbiamo però dimenticarci di conti-nuare il confronto tra le parti costituenti il DURC facendoci aiutare in que-sto anche dal Ministero del Lavoro.Mi limito a due considerazioni:innanzitutto, devono esserci regole uguali e uniformi per tutti su tutto il ter-ritorio nazionale;un discorso che dipende dalla formazione perché c'è ancora bisogno di pro-seguire quello che era stato fatto prima della partenza del DURC nell'attivitàformativa per tutti i soggetti interessati, comprese le stazioni appaltanti.Infatti, c'è ancora una diffusa ignoranza riguardo le modalità di approccio al

Giuliano Sciarri

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Giuliano Sciarri:Segretario generale CNA costruzioni

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DURC sul territorio nazionale. C'è anchebisogno che i vari soggetti mantengano com-portamenti uniformi e che vengano ricono-sciuti i vari contratti del settore.Bisogna uniformare anche i comportamentidelle stazioni appaltanti che spesso avanzanorichieste che vanno oltre la normativa.Dobbiamo inoltre ragionare sulle caratteristi-che della irregolarità: non deve più accadereche un'impresa finisca nella banca Dati delleimprese irregolari per un inadempimento dipochi Euro.Da questo punto di vista la banca dati èessenziale che funzioni al meglio.Passando alla collaborazione avuta con gli Entiprevidenziali, che ha dato buoni frutti, dobbia-mo tuttavia riscontrare che in una parte delterritorio il sistema prevalente è basato sulsistema del silenzio-assenso, sistema in cui lerisposte non arrivano in tempo utile.Non possiamo basarci su tale sistema inquanto la regolarità deve essere sempre ecomunque documentata. Questo stato dicose causa conseguenze negative anche per leimprese regolari.Tutti noi vogliamo uno strumento che produ-ca risultati e non burocrazia.Mi sembra che ci sia una tendenza a conside-rare le imprese come soggetti potenzialmenteorientati a delinquere. Ovviamente non ècosì, perché noi rappresentiamo imprese chenella stragrande maggioranza sono regolari.

Abbiamo lavorato con abnegazione affinchéil DURC si affermasse anche perché la legali-tà è un'esigenza delle imprese non il contra-rio. Noi non possiamo di affrontare in questoPaese il problema della mancanza di legalitàcon documenti cartacei: i documenti servonosolo se inseriti in un contesto in cui tutti svol-gono diligentemente il loro compito.La legalità è una condizione dello sviluppo ele imprese devono essere le prime a rivendi-care la necessità di un apparato legale forte,capace di tutelarle dalla concorrenza sleale.Sono d'accordo con Virgilio quando affermache abbiamo ancora molta strada da farerispetto all'Avviso Comune sul sommerso: ilDURC è stato un'intuizione positiva, perse-guita strenuamente dalle forze sociali, che stacominciando a dare i suoi frutti; abbiamoperò bisogno di procedere su altri terreni perquanto riguarda il contrasto del sommerso acominciare dal progetto di legge per la rego-lamentazione dell'acceso al settore edilizio.Sindacati e imprenditoria hanno altri terrenisu cui misurarsi, cominciando dalle preoccu-pazioni inerenti le risorse per le opere pubbli-che, per arrivare al codice degli appalti il cuieventuale rinvio potrebbe consentirebbe algoverno e alle parti sociali di migliorarlo,finalizzando tutta la procedura dei lavori pub-blici alle esigenze di quella legalità che stiamoricercando.Grazie per l'attenzione.

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Buongiorno a tutti.Non voglio ricordare il percorso DURC, i suoi dif-ficili passaggi, la sua navigazione perigliosa ed ilfatto che solo oggi possiamo tirare le fila diun'esperienza importante nella lotta al lavoro nero.Il DURC è nato da un atto: l'Avviso Comune con-tro la lotta al sommerso.In questo anno di navigazione complicata qualco-sa ci è venuta a mancare.L'Avviso Comune della lotta al sommerso era unatto di concertazione triangolare tra le organizza-zioni sindacali, le associazioni imprenditoriali e ilgoverno.Ad eccezione della firma ufficiale dell'atto, il

Ministero del Lavoro ha demandato tutto a funzionari molto grafomani cheattraverso l'emanazione di continue circolari non hanno di certo consentitola funzionalità e la tenuta di questo strumento.Non so se il Governo Prodi riuscirà ad uscire vivo dalla grave crisi finanzia-ria in cui è caduto lo Stato, ma se questo dovesse avvenire e l'idea del cuneoprevidenziale divenisse realtà, credo che il nostro settore dovrebbe farneparte, in quanto sarebbe inutile una riduzione del costo del lavoro generaliz-zato e non incentivato per quelle imprese che agiscono legalmente.I prossimi obiettivi su cui dobbiamo lavorare per rendere questo strumen-to efficace riguardano la congruità, infatti fino a quando questo certifica-to consentirà la ristrutturazione degli edifici utilizzando un solo lavorato-re il problema rimarrà grave.Abbiamo visto i dati dell'ISTAT: mi sembra scontato l'aumento delle impre-se e la diminuzione di addetti per imprese perché quando parliamo di settoreprivato ci riferiamo a un numero consistente di piccole imprese operanti nelsettore.Meno scontata e più preoccupante si rivela la diminuzione delle ore pro capi-te per lavoratore: un fenomeno che dimostra chiaramente l'intento di rifugiar-si in quella sfera lavorativa che noi denominiamo lavoro grigio.Inoltre c'è un altro dato non menzionato dalla ricerca: l'aumento smisurato

Mauro Macchiesi

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Mauro Macchiesi:Segretario Nazionale Fillea CGIL

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dei rapporti di lavoro part-time.L'altro obiettivo primario è quello di far inter-loquire le diverse banche dati, recuperando iritardi pericolosamente accumulati.Si è parlato anche delle casse edili anomalee credo che anche qui il problema riguardile regole.Abbiamo uno strumento nazionale come ilDURC, formato dalle associazioni più rap-presentative: ma abbiamo anche bisogno diqualcuno che vada a controllare la non proli-ferazione di una miriade di Casse Edili cheagiscono al di fuori del sistema, altrimentitutto lo sforzo di prevenzione e di costruzio-ne per combattere il lavoro nero viene mise-ramente a crollare.Avendo una stretta collaborazione tra CassaEdile, INPS ed INAIL credo sia abbastanzasemplice mettere in campo programmi dicontrollo mirati e funzionali.E' chiaro che il DURC da solo non può risolve-re tutti i problemi di un settore come quello edi-

lizio, ma può divenire uno strumento capace dioperare una netta distinzione tra chi agisce in unsistema virtuoso e chi agisce nell'illegalità.Abbiamo citato la vicenda inerente al codicedegli appalti.Come sindacato avevamo chiesto alla passatalegislatura un'audizione poi non concessa.Credo che l'idea prorogare l'entrata in vigoredi questo codice sia utile solo se consenta diattuare notevoli modifiche al suo interno,infatti, oltre all'avvalimento, il codice presen-ta un altro grande problema strutturale: quel-lo di avere affidato all'Autorità di VigilanzaPubblica il controllo sui lavori pubblici e iservizi. Un mondo troppo vasto che non puòessere monitorato da un'autorità spesso rile-vatasi insufficiente e di parte.I contenuti che non funzionano nel sistemaItalia si possono modificare con il contributodi tutti e tutti possono contribuire alla lotta allavoro nero e al sommerso.Grazie e buona giornata.

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In premessa dichiaro subito il mio impegno adessere breve.Proverò a concentrare il mio intervento su trepunti fondamentali che ruotano intorno al ruolodell'INPS e del CIV che rappresento.Il primo punto riguarda il ruolo del CIV.Il CIV dell'INPS si è occupato delle problemati-che connesse all'adozione del DURC.Lo ha fatto non nella forma di delibera di indiriz-zo propria dell'INAIL, ma in quella di un monito-raggio attento all'osservazione del fenomeno edella sua applicazione.Gli elementi che mi sembra emergano da questoconvegno fanno ritenere utile, se non necessaria,

una delibera di indirizzo anche da parte del CIV dell'INPS su questioni cheaffronterò nel terzo punto del mio intervento.I poteri diretti dei CIV sono in effetti modesti, tuttavia dispongono di un ele-vato potenziale di dialogo sociale tramite il quale possono convogliare all'in-terno dell'Istituto le problematiche, gli spunti, le riflessioni, le proposte equindi anche gli indirizzi utili per rendere efficaci le normative del qualel'Istituto stesso si occupa.Secondo punto: il ruolo dell'Istituto come tale.In termini generali, l'INPS si configura come un esecutore di norme e dileggi.Il suo apporto al discorso normativo consiste essenzialmente nel determina-re il massimo di efficacia ed il massimo di efficienza possibile nella gestionee nell'applicazione di norme e leggi.Ma, quando consentito, il suo apporto può consistere anche in un altro com-pito: quello di segnalare al legislatore le criticità che si manifestano nell'appli-cazione e nella gestione delle leggi.Faccio un esempio: nella vostra relazione introduttiva si evinceva un elemen-to di forte criticità riguardo uno dei punti della gestione applicativa delDURC, quello relativo all'utilizzazione dei lavoratori autonomi artigiani senzadipendenti.

Franco Lotito

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Franco Lotito:Presidente CIV, Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'INPS

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Rispetto a questo problema l'INPS, alla finedello scorso anno, ha richiesto al Ministerodel Lavoro una spiegazione sull'obbligo chepuò esserci o meno in capo ai lavoratori auto-nomi artigiani senza dipendenti. Questa spie-gazione non era meramente formale maaveva un obiettivo: favorire una presa dicoscienza intorno ad un grave problema checrea aree di grigiore nell'applicazione delDURC per le aziende appaltanti.La risposta del Ministero è stata lapidaria: ilavoratori autonomi artigiani senza dipendentinon hanno obbligo di DURC, devono solodimostrare l'idoneità tecnico professionale.Ovviamente si è trattato di una risposta che hatotalmente disatteso le nostre sollecitazioni.Penso che su questo argomento occorreràche l'Istituto torni alla carica, interpellandonuovamente la nuova compagine governati-va, forse maggiormente capace di perseguirel'esigenza della lotta al sommerso, alla traspa-renza e all'efficacia normativa.Terzo punto: cosa può fare il CIV sfruttandogli elementi di dialogo con le altre parti sociali?Può emettere delibere di indirizzo, tanto piùefficaci, quanto più precise sono nella lorodefinizione. Esistono quattro elementi su cuicostruire una migliore efficacia del progressolegato al DURC:

1) La lotta all'evasione, al lavoro sommerso, aicomportamenti illegali si attua mettendo incampo una forte volontà politica, una fortesinergia tra la parti sociali che concorronoalla costruzione di un mercato trasparente.Ma occorrono mezzi e tecnologie capaci disupportare questa volontà politica.

Si è accennato alla necessità di dare vita aduna Banca Dati delle Imprese Regolari, unobiettivo che credo sia giusto perseguire.Prima veniva denunciata la sostanziale inca-

pacità delle Banche Dati di cui disponiamo adialogare tra loro. E' una posizione veritiera.L'INPS dispone di una delle più potenti ban-che dati esistenti in questo Paese che, seentrasse in sinergia con quelle dell'ISTAT,dell'Agenzia delle Entrate, della SOGEI,potrebbe costituire il network più potentecontro le forme di lavoro illegale.Dobbiamo sconfiggere quel negativo atteg-giamento culturale che fa gestire queste ban-che con la logica delle sagrestie informatichepresidiate da sacerdoti.Ovviamente sto facendo autocritica in quan-to anche l'INPS ha i suoi bravi sacerdoti del-l'informatica incapaci nel dare libertà ai dati.Dobbiamo invece agire perché si ottenga unvero e proprio processo di democratizzazio-ne informatica, utilizzando questo enormepotenziale in modo che diventi network ditrasparenza e di responsabilità verso le azien-de sane e regolari.

2) Il 15 aprile 2004 è stata sottoscritta la con-venzione che regola i rapporti per quantoriguarda l'emissione del DURC tra INPS,INAIL e Casse Edili.

Per quanto ci riguarda noi confermiamo lavalidità di quella convenzione perché dà cer-tezze di interlocuzione tra parti sociali defini-te e riconoscibili.

3) Procederemo quanto prima ad un pro-gramma di formazione e addestramentodel personale dell'istituto finalizzato allagestione ottimale del DURC sul territorio.

4) Opereremo direttamente sul territorio,luogo nel quale si deve fare opera di sinergiae di dialogo sociale, per un corretto monito-raggio del mercato ed un'attenta valutazionedell'andamento applicativo del DURC.

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Questi i punti sui quali lavorare, nella convin-zione che occorre agire per far si che il mer-cato torni a poggiare su regole stabili.Il mercato funziona bene solo se viaggiasotto l'egida della fiducia, una condizione chesi realizza solo grazie alla certezza dei com-portamenti, solo grazie ad un sistema di rego-le non invasivo ma che tuttavia sappia presi-diare i margini del mercato, proteggendolidalle aggressioni di chi ritiene che le regolevadano evase perché solo così si può ottene-

re maggiore profitto.E' un atteggiamento che droga il mercato,esponendolo a crisi drammatiche.Dobbiamo impegnarci per far si che un'ope-razione come quella del DURC possaconDURCi verso una prospettiva virtuosa diespansione e crescita regolare del mercato.Per quanto riguarda il CIV che io rappresen-to questo impegno ci sarà sempre e comun-que.Grazie per l'attenzione e buona giornata.

Franco Lotito

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Buongiorno a tutti.Considero significativo che la CommissioneNazionale Casse Edili che vede presenti sia i lavo-ratori che i rappresentanti delle imprese abbiacolto questo momento per affrontare un temadelicato come quello della regolarità contributiva edel rispetto delle regole.Tema delicato in un Paese che, secondo i datiINAIL, ha tre aziende su quattro irregolari e chesi appresta a discutere il tema del cuneo fiscalecontributivo della riduzione del costo del lavoro.Penso che l'INAIL sia un ente al quale va postacon attenzione sia la tematica del costo del lavorosia quella inerente ad argomenti quali il dato della

verifica della condizione per le imprese ad essere incentivate con meccanismidi premialità al rispetto delle regole.L'INAIL si appresta ad approvare l'annuale bilancio consuntivo con un avan-zo amministrativo di 2 miliardi di euro, frutto dei contributi delle aziende. Sitratta di un risultato improprio perché l'INAIL non è una società per azioni,ma un ente di natura sociale che con la sua attività deve contribuire a miglio-rare la condizione delle imprese e dei lavoratori.Oltre che improprio inaccettabile dal momento che gli avanzi di amministra-zione dell'Istituto non vengono utilizzati per ridurre le tariffe pagate dalleimprese, per migliorare le prestazioni a vantaggio dei lavoratori infortunati oper rendere permanenti gli incentivi al sistema produttivo, ma destinati ad unfondo del Ministero dell'Economia a tasso zero che ha raggiunto la “modi-ca” cifra di 7 miliardi di euro. Proprio per questo mi sono permesso di sug-gerire questo tema all'attenzione del governo nel momento in cui si aprirà iltavola per la riduzione del costo del lavoro.Poiché all'interno dell'istituto esistono meccanismi premiali solo attraverso illoro miglioramento si potrà migliorare la sensibilità del sistema produttivo atemi come il rilascio del DURC.È necessario rimodulare e riposizionare il tema della premialità per renderlopiù accattivante e incentivare il sistema delle imprese al rispetto del regole,

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Giovanni Guerrisoli:Presidente CIV, Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'INAIL

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avendo esse stesse un vantaggio di naturacontributiva ed economica.Inoltre l'INAIL ha messo in piedi un sistemache tenta di valorizzare il tema della respon-sabilità sociale, meccanismo finora adottatocon l'autocertificazione. Su questo temaritengo fondamentale il rapporto con i con-sulenti del lavoro che noi stiamo avviandoperchè è il primo anello di un meccanismo dicultura rispetto alla regolarità.Purtroppo, nel momento in cui le impresechiedono che venga loro riconosciuta la ridu-zione di tariffe e dichiarano, attraverso l'auto-certificazione, di rispettare i temi dellaresponsabilità sociale, emerge un dato chestatisticamente dovrebbe farci riflettere: il 90% delle imprese che chiedono la riduzionesono imprese piccolissime, con non più di 4-5 dipendenti, mentre le imprese più grandi,che potrebbero avere benefici non indifferen-ti, non ne fanno richiesta.Evidentemente qualche problema esiste ed ècausato dalle non capacità delle rappresentan-ze sociali a verificare se quelle dichiarazionicorrispondono al vero.Penso che il sistema pubblico e soprattuttol'INAIL, ricco di risorse impropriamente utiliz-zate per scopi opposti a quelli cui sono prepo-ste, debba incentivare il rispetto alle regole.Torno ora brevemente al problema del DURC.Proprio oggi ho ricevuto una lettera dallaCassa Edile della Sardegna, dai toni vagamen-te minacciosi. La missiva, proclamando lapropria regolarità, si lamentava di essere stataoggetto di una verifica da parte del Consigliodi Vigilanza che riscontrava al suo internopresunte attività irregolari.Il CIV ha caldeggiato da sempre l'accessoall'albo nazionale delle imprese irregolariquale strumento di verifica rispetto alla rego-larità delle imprese.Noto un elemento contraddittorio da parte di

quelli stessi soggetti che volontariamentehanno aderito alla convenzione e quindiall'Avviso Comune.Quindi ci troviamo davanti non solo a unproblema di regole, ma di comportamento.Il tema del vincolo associativo rispetto a que-sta tematica va affrontato sapendo che nonpossono essere gli organi di indirizzo degliEnti Previdenziali a sciogliere il nodo di con-correnza tra strutture associative, ma spetta alMinistero del Lavoro di far attuare il rispettodelle regole.Come è possibile che in Italia si utilizzi ilDURC che deve normare la regolarità contri-butiva come strumento di rafforzamento o didiminuzione della realtà associativa? Qui si crea una concorrenza tra coloro cherilasciano il DURC.Non è più in discussione se si rispettano leregole ma è in discussione chi rilascia il certi-ficato.Quindi bisogna costruire un sistema che, nelrispetto delle regole, si collochi all'interno diun perimetro gestito da chi ha competenzagovernativa e assicuri che in questo Paese chirispetta le regole non sia penalizzato ma pre-miato da un punto di vista normativo ed eco-nomico, contributivo e legale. Altrimenti unmeccanismo significativo di sinergia tra leparti sociali, così come è il DURC, capace dicreare regole vantaggiose per tutti, sia impre-se che lavoratori, rischia di trasformarsi in unmeccanismo perverso dove i furbi prospera-no e le regole mancano.Il Governo, nel momento in cui sta affron-tando lo spinoso problema del costo del lavo-ro e della lotta al lavoro sommerso, deve riu-scire a cogliere l'opportunità che il DURC glioffre ed essere in grado di creare un sistemache la rafforzi e sia in grado di generalizzarlaa tutto il Paese.Grazie mille.

Giovanni Guerrisoli

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Buongiorno a tutti. Proverò ad essere sinte-tico.Porto il saluto dei Consulenti del Lavoro e vi rin-grazio per essere stato invitato a questa interessan-te occasione di dibattito.Vorrei fare alcune considerazioni sui Consulentidel Lavoro, non per fare pubblicità alla categoria,ma per spezzare qualche lancia in loro favore.Ancora adesso mi capita di sentire la leggendametropolitana secondo cui questa categoria aiutale aziende ad evadere i contributi e a non rispetta-re le leggi: una sciocchezza colossale!Non ho mai visto un professionista parcellareconsulenze sul lavoro nero.

Il nostro ruolo consiste nell'aiutare le imprese a rispettare le leggi, gli accordicontrattuali, nella maniera più razionale ed economica possibile ma sempre ecomunque nel rispetto delle regole.Questo ci ha portato a sottoscrivere un protocollo d'intesa con l'associazionedelle Casse Edili volto a migliorare il rapporto e a rendere più efficiente l'ope-ratività di questi Enti Bilaterali.Nello stesso tempo abbiamo un protocollo d'intesa con la Cisl proprio adimostrare l'attenzione che riserviamo a questi aspetti.Voglio citare un altro protocollo d'intesa sottoscritto con il Ministero delLavoro riguardante la responsabilità sociale delle imprese.Il Ministero del Lavoro nella passata legislatura ha scelto questo strumento,indirizzandolo e focalizzandolo prevalentemente sulla piccola azienda che èla realtà maggiormente presente in Italia, ed ha evitato che vi fosse quello cheè alla base del Sistema di Certificazione Internazionale, ovvero un ente certi-ficatore terzo.Secondo il Ministero ciò è avvenuto per impedire speculazioni commercialida parte di questi organismi, ma resta il fatto che il sistema mostra delle fallein quanto l'autocertificazione è uno strumento che, almeno secondo i dati chequi sono stati esposti, si presta ad abusi nella quasi certezza di un non con-trollo dell'autocertificazione stessa.

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Roberto De Lorenzis:Presidente Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro

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Penso quindi che vada creato un meccanismodi verifica, perché l'intento è buono, la strada èquella giusta, il riscontro premiale nei confron-ti delle tariffe INAIL è interessante, ma unpunto di verifica e di controllo è auspicabile.Voglio fare alcune considerazioni sul sistemadelle Casse Edili che è nato per dare continuitàa certi istituti nei confronti di lavoratori il cuirapporto di lavoro era in passato, ma lo è ancheoggi, caratterizzato da forte frammentarietà.Il sistema delle Casse Edili è quindi il precur-sore di tutta l'organizzazione degli enti bilate-rali che oggi si diffondono in tutti i contratticollettivi di lavoro.Enti bilaterali fortemente voluti dalle partisociali e dall'esecutivo, che stanno costruendoun sistema di welfare contrattuale parallelo aquello pubblico, dal premio di professionalitàedile all'assistenza sanitaria integrativa, finoalla previdenza complementare. Tutto unsistema di origine contrattuale che si affiancaa quello pubblico e del quale credo ci siaassoluto bisogno.Credo che questo sistema meriterebbe unimpegno da parte del governo su una que-stione spinosa: l'applicazione dell'articolo 39della Costituzione e quindi dare efficacia ergaomnes agli accordi che vengono sottoscrittidalle parti.Continuiamo a percorrere strade laterali evie alternative non sempre efficaci cheoffrono ampi spazi per eludere le regole. Iocredo che una riforma costituzionale su que-sto punto potrebbe trovare l'accordo di tuttele forze politiche perché è un problema chesi pone a chiunque gestisca il potere, a qual-siasi livello si trovi.

I dati hanno dimostrato quanto il DURC siaefficace anche se siamo solo agli inizi.Noi dobbiamo far sì che si consolidi in uni-verso di regole certe e che non venga perce-pito dalle aziende come un appesantimentoburocratico.Per far questo occorre un processo di snelli-mento e di miglioramento continuo delle pro-cedure. Le imprese devono percepire ilDURC come un sistema che si regge sulla giu-stizia, su regole certe, che non alterano il mer-cato ma ne garantiscono la corretta gestione.Chi ha la responsabilità di rilasciare il DURCdeve avere ben presente che oggi un'aziendasenza di esso non può lavorare: se questa è lagiusta conseguenza per chi non rispetta laregole diventa una conseguenza profonda-mente ingiusta per chi le regole le rispetta.Le aziende corrette non devono sentirsipenalizzate rispetto a quelle che aziende cheoperano nell'illegalità. Per questo occorre unsistema basato sulla premialità.Per favorire la corretta applicazione dellenorme forse contribuirà, se realizzata, la ridu-zione del costo del lavoro ma è anche veroche accanto al DURC non può venire menola vigilanza.Il lavoro nero e quello grigio alterano il mer-cato, facendo sentire profondamente ingiustoalle aziende corrette tutto il meccanismo.Quindi dobbiamo riuscire, sia con metoditradizionali, sia inventando nuove metodolo-gie, a fare in modo che queste zone di grigioe di nero vengano cancellate.Solo così il DURC potrà acquisire una veraefficacia.Vi ringrazio per l'attenzione.

Roberto De Lorenzis

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V i ringrazio per l'occasione che mi aveteconcesso: quella di ascoltare, dalla viva voce deiprotagonisti di un segmento importante dellanostra economia, quali sono i problemi maanche le note positive di uno strumento comeil DURC: strumento efficace che sarebbe undelitto smarrire nella lunga strada delle buro-crazie, dei conflitti e delle distonie che ci pos-sono essere tra le istituzioni.Gli enti bilaterali confermano quanto il dialogo trale istituzioni risulti fondamentale per trovare lesoluzioni e individuare le strade più efficaci perfare in modo che questo Paese cresca, realizzi unaforte coesione sociale ed economica, guardi al

futuro con sempre maggiore fiducia e non solo con qualche speranza.L'Italia ha bisogno di investimenti pubblici e privati che garantiscano prospet-tiva di crescita.Il settore edile è il termometro del grado di sviluppo del nostro Paese, indi-cando sia i periodi di crisi che quelli di sviluppo. L'intera economia viene tra-scinata se il settore edile si dimostra florido. Se questo non avviene il nostroPaese ristagna in una crescita pari allo zero.Il Ministero del Lavoro è pronto al dialogo e si impegna a trovare i punti diconsenso e ad appianare le divergenze. Le contrapposizioni e gli scontri dia-lettici forse possono appagare lo spirito critico di qualcuno, ma certamentenon contribuiscono a costruire il futuro.Sono convinto che questo Paese decresca senza regole.Gli imprenditori trasgressivi che non rispettano le regole, facendo distorsio-ne della concorrenza, amano lavorare in un mondo privo di qualsivogliapunto di riferimento legale.Non capiscono che le regole sono il punto di riferimento in cui ciascunotrova la possibilità di poter svolgere liberamente la propria attività.Voi, come Casse Edili, rispettate le regole e operate secondo un meccanismoche garantisce sia gli imprenditori che i lavoratori. E' chiaro che le regole nondevono tradursi in un appesantimento burocratico, in un inutile orpello, in

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Antonio Montagnino:Sottosegretario al Ministero del Lavoro

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una complicazione procedurale.Infatti un iter legale pieno di ritardi non eli-mina i rischi di infiltrazioni pericolose negliappalti pubblici, ma le accentua. Abbiamobisogno di regole semplici, efficaci e snelle inmodo che ciascuno possa lavorare nel miglio-re dei modi.Più che di premialità per chi rispetta e agi-sce nel rispetto delle regole, occorrerebbeun'attività preventiva che solleciti il lororispetto e che facesse capire che conviene atutti rispettarle.Altro punto: non dobbiamo considerare laspesa per la sicurezza un costo ma un investi-mento. Noi costruiamo un mondo del lavoromigliore nel momento in cui ciascuno fa lapropria parte in un regime di concordanza,determinando regole chiare che non trovinointoppi burocratici che non agevolano l'attivi-tà imprenditoriale.Il DURC è il frutto del grande senso diresponsabilità delle parti sociali.Dobbiamo vedere cosa occorre per farlo fun-zionare meglio perché, nonostante le contra-zioni negli appalti e negli investimenti, si èregistrato comunque un tasso di regolaritàmaggiore rispetto al passato.Finalmente è stata potenziata anche l'attivitàispettiva: essa dovrà correggere le distorsionie far capire che esiste un organo di vigilanzaattento ed efficace.Tra le proposte di questo convegno permigliorare la situazione credo che quella ine-rente alla cabina di regia sia la più efficace: isoggetti istituzionali devono discutere traloro, seguendo una linea comune e devonodiscutere con le Casse Edili.E' sbagliato che gli Enti, ciascuno per contoproprio, interpretino il loro ruolo in manieradifferente rispetto a quello che avviene inun'altra istituzione.Il Ministero del Lavoro dovrà coordinare i

vari segmenti istituzionali, rendendoli coesi,per evitare che ci sia una pluralità di voci ina-datte a garantire la possibilità di attuare la nor-mativa nella maniera più efficace possibile.L'altro problema riguarda chi è abilitato a rila-sciare la certificazione.Io sono sempre stato contrario ai monopoli.Ma qui non ci troviamo al cospetto di unmonopolio che elimina il pluralismo perchè laqualità di chi certifica non è una variabileindipendente rispetto alla qualità della certifi-cazione. Chi certifica deve avere i requisiti percertificare, mentre se non li ha non può rila-sciare nessuna certificazione. Ognuno devefare il suo dovere e agire con la massima chia-rezza e il Ministero del Lavoro deve saperattuare una direttiva chiara che consenta diindividuare con cognizione di causa chi puòrealmente certificare.Prima che iniziassi il mio intervento, misono state chieste delucidazioni in meritoad un eventuale rinvio del Codice degliAppalti: purtroppo non sono in grado diesservi d'aiuto.Oggi si riunirà il Consiglio dei Ministri, altermine del quale potremmo avere dellenotizie più chiare sull'ipotesi di unasospensione della normativa, per consenti-re delle modifiche.Comunque penso che una riflessione ed uneventuale rinvio del codice siano necessarie.Passando alla questione sulle Banche Datipenso che oggi viviamo in un mondo in cuil'interconnessione e lo scambio di informa-zioni sia essenziale per poter andare avanti.Questo argomento deve essere messo all'or-dine del giorno per fare in modo che si possaavere accesso a dati incrociati. Riconosco chel'INPS abbia uno dei sistemi più avanzati nelmettere al servizio questi dati, soprattutto perla lotta al sommerso.Nella tredicesima legislatura - con un gover-

Antonio Montagnino

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no di Centro Sinistra - provammo a costruiredegli organismi che purtroppo non risposeroalle attese.Gli unici risultati si sono avuti grazie alDURC e allora se vogliamo veramente com-battere il sommerso dobbiamo cercare di eli-minare tutte le difficoltà che possono incon-trarsi, al fine di agevolare la possibilità di unasua maggiore efficacia.Inoltre dobbiamo fare in modo che si possaattuare uno scambio di dati che, grazieall'attività ispettiva, consenta di realizzareun'efficace lotta al sommerso e alla concor-renza sleale.Come ultimo argomento vorrei affrontarequello relativo ai lavoratori autonomi e alle

imprese senza dipendenti. L'aggiramentodella normativa risulta essere un nodo cen-trale e poiché è possibile aggirarla credoche un ripensamento su ciò che essa preve-de unito ad un'estensione degli obblighi delDURC sia auspicabile.Concludo il mio intervento con una pro-messa : quella di dialogare con i protagoni-sti della nostra società e del nostro mondoeconomico, con chi costruisce il futuro delnostro Paese.Il governo ha un dovere, da esercitare costan-temente: quello di individuare la soluzionepiù efficace per permettere a queste personedi lavorare nel migliore dei mondi possibili.Vi ringrazio per l'attenzione.

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Sono qui in rappresentanza delle SOA, quin-di come utilizzatore della documentazione cheattraverso il DURC perviene alle società di attesta-zione per il rilascio dell'autorizzazione all'eserciziodelle attività degli Enti pubblici.Dalle relazioni ascoltate e dai documenti presenta-ti dal Presidente e dal Direttore della CNCE, horilevato un interesse primario per le SOA, per que-sta cabina di regia, in quanto, allo stato attuale,rileviamo certificati assolutamente differenziati edi difficile distinzione soprattutto quando si trattadi DURC di carattere generale e non relativi aglistati di avanzamento e ai saldi. Il problema di unprocesso che vada seguito e controllato si pone

anche per le SOA affinché non si infiltrino, in questa fase di attestabilità,documenti non rispondenti alle aspettative.Alcuni correttivi andrebbero apportati alla modulistica che avete in corso.Innanzitutto deve esserci una distinzione evidente tra DURC generale eDURC per stati di avanzamento, infatti i secondi rilevano la regolarità dell'im-presa solo a livello territoriale e non nazionale. Inoltre, nell'ambito del modu-lo, si dovrebbe avere un campo per una maggiore esplicitazione del posizio-namento dell'impresa nei confronti delle Casse Edili; la presenza di questaannotazione potrebbe aiutare la valutazione del documento stesso.Il documento si limita ad ufficializzare la regolarità e l'irregolarità senza dircinulla sulla eventuale cessazione dell'attività di un'impresa in una determinataarea territoriale.Questo fatto, unito al rilascio del certificato ai consorzi stabili, senza attivitàinterna, rende complessa la nostra fase di attestabilità creando uno scolla-mento preoccupante.Spero che l'affinamento di questi strumenti consenta anche al sistema delleSOA la possibilità di attestare solo imprese regolari.Grazie e buona giornata.

Alessandro Niccoletti

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Alessandro Niccoletti:Presidente UNION SOA

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Nelle conclusioni dello scorso convegno mi augurai che ognuno tor-nasse a casa facendosi carico dei propri compiti e facesse in pieno il propriodovere.I 300.000 DURC emessi da quella data mi sembrano che siano l'esempio piùlampante del dovere che tutti hanno fatto, nonostante i problemi che c'eranoe che continuano ad esserci.Il sistema è partito, diventando un fenomeno sociale.Il DURC è diventato la normalità: oggi chi partecipa ad un appalto richiedeil DURC.Nessuno di voi, oggi, nei vostri interventi, ha criticato questo esperimento.Ovviamente critiche sono state mosse alla pratica del silenzio-assenso e alnon colloquio tra gli enti preposti al rilascio del documento unico di regola-rità contributiva.Ma gli elementi positivi sono stati preponderanti rispetto a quelli negativi.Comunque, per onestà, voglio elencarvi i problemi che non sono stati anco-ra risolti dalla Commissione della Bilateralità.In primis la mancata rispondenza tra le ore denunciate e le ore lavorate.Non ci sono criteri omogenei in Italia e quindi vanno stabilite quante sono le ore

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Massimo Trinci:Vicepresidente CNCE

Conclusioni

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contrattuali e quante sono quelle detraibili.Devono esserci dei criteri massimi validi intutto il territorio, altrimenti si assiste al tristefenomeno che attesta come in alcune CasseEdili siano diminuite le ore dichiarate.Un altro elemento preoccupante riguarda ilnumero delle Casse che partecipano allabanca dati delle imprese irregolari.Chi non consulta la Banca Dati non puòemettere il DURC perché non è in grado diverificare su tutto il territorio nazionale seun'impresa è regolare o meno.Penso che la nascita di nuove Casse nonsorga quindi con finalità di solidarietà neiconfronti della precarietà nel mondo edilizioma solo per scopi meramente commerciali:attraverso un rilascio del DURC non rispon-dente a regole io acquisisco iscritti.Questa è un aberrazione da condannaresenza appello perché si tratta di una vera epropria degenerazione del sistema.Oggi non esiste a livello europeo un sistemada imitare. Tutti hanno i loro problemi.Noi abbiamo un sistema pragmatico, basa-to sul rapporto tra le parti che comunqueha retto.Oggi il sindacato dell'edilizia italiana è il piùgrande d'Europa. Non era così due anni fa.Questo vuole dire che siamo stati più forti,più bravi, rispetto ad altri sistemi.Siamo arrivati a risultati importanti primo tratutti quello di aver ridotto consistentementela piaga del lavoro nero, mentre in Europaquesta drammatica situazione è aumentata.La direttiva Bolkestein poteva fare saltare ilnostro sistema, importando lavoratori cheapplicavano regole e contratti sulla sicurezzadel loro Paese d'origine.Tutti ci siamo opposti a questa eventualità.La modifica che abbiamo ottenuto è una vit-toria che ci permette di andare avanti.Questi erano i nostri obiettivi e l'aver vinto

questa battaglia ci consente di parlare diDURC e di come migliorare le sue regole.La commissione tecnica esiste ma vamigliorata.L'incontro Ministero e parti sociali chiarirà gliaspetti di chi è in grado di emettere il DURC.Quindi molti problemi sono stati risolti, maci troviamo davanti ad una serie di partite incui i problemi devono essere ancora affronta-ti o sono in via di soluzione.Dobbiamo avere un'unica cabina di regia,dobbiamo avere regole nazionali.Siamo gli unici ad essere nati nel territoriorispetto ad altri settori che invece sono natinel contratto nazionale e lì dobbiamo conti-nuare a rimanere.Dovremmo essere bravi ad omogeneizzareuna realtà frastagliata, derivante da 119 CasseEdili e quindi da 119 regole.Il DURC è, è stato e sarà sempre uno stru-mento il cui obiettivo si basa sulla lotta allavoro nero ed irregolare. Esistono molteforme di lavoro irregolare: il documentounico di regolarità contributiva è riuscito afermare l'emersione ma, per come è ancorastrutturato, non riesce a sconfiggere il lavorogrigio in cui c'è solo una parte di lavoro cheviene retribuito in busta paga.Dobbiamo quindi stabilire la congruità ovve-ro quanti lavoratori devono esistere per rea-lizzare una certa tipologia di lavoro.Concludo il mio intervento con l'auspicio chela Banca Dati delle Imprese Irregolari possatrasformarsi in una Banca Dati e basta! Vi auguro di tornare a casa con la consapevo-lezza di lavorare sempre meglio, sapendo cheuna serie di problemi devono essere risolti eche il DURC deve trasformarsi in uno stru-mento sempre più efficace nella lotta al lavo-ro irregolare.Grazie per l'attenzione e buona giornata atutti.

Massimo Trinci

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200624 Novembre

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Porgo il benvenuto a tutti voi che oggi siete venuti per partecipa-re a questa riunione che è stata organizzata dalla CNCE allo scopo,come sapete, di approfondire gli aspetti operativi relativi all’introduzio-ne nel nostro settore della posta elettronica certificata, la cosiddettaPEC.È un argomento che la Commissione ha portato avanti con la massimadeterminazione, nella convinzione che l’impiego della PEC vada a van-taggio non solo delle Casse Edili ma anche dell’intero settore, per glieffetti positivi che ne derivano sul piano dei costi e dell’accelerazionedella procedura.La giornata è quindi organizzata soprattutto per parlare di PEC, macredo sia utile non perdere l’odierna occasione per qualche riflessionedi ordine generale e sull’andamento del DURC.Sappiamo bene quale rilevanza abbia il DURC, nelle intenzioni del legi-slatore e delle parti sociali, quale strumento per la lotta al lavoro irre-golare e per l’obiettivo di una leale concorrenza tra le imprese conl’emarginazione delle imprese irregolari.È a tutti noto che le grandi novità del DURC sono sostanzialmente due:

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Pierandrea Aggujaro:Presidente CNCE

Relazione

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l’estensione ai lavori privati della certifica-zione di regolarità e la valutazione dellaregolarità delle imprese non più soltantosul piano provinciale bensì sul pianonazionale, ad eccezione dei SAL e deglistati finali.A parte ogni altra considerazione, questosignifica non solo la crescita esponenzialedel numero delle certificazioni, ma anchela necessità di creare nuovi strumenti peraccertare le regolarità.Per il primo aspetto vorrei citarvi un dato:con un trend di crescita progressiva ilnumero dei DURC è ormai di 100.000 almese, di cui oltre i due terzi emessi dalleCasse Edili.Si tratta di un numero estremamente rile-vante che comporta un forte impegnodelle sedi territoriali, anzitutto delle CasseEdili.Dopo le iniziali, notevoli difficoltà incon-trate specie sul piano dello strumentoinformatico per il rilascio del DURC, cre-diamo si possa ormai affermare di esserein presenza di un buon regime applicativo,che richiede però una costante attenzionedella Commissione, per l’osservanza delleregole stabilite dalle parti sociali e per ilsuperamento dei problemi tecnici e nor-mativi che uno strumento nuovo noncessa di presentare.Avendo presente la situazione dell’interoterritorio nazionale, la Commissione alcentro e le Casse in periferia, sono impe-gnate con gli altri Istituti coinvolti affin-ché il DURC - presentato anche comestrumento di semplificazione - non si tra-duca in un ritardo amministrativo a dannodelle imprese.Sotto quest’ultimo profilo c’è ancoramolto da fare, in quanto il numero diDURC emessi dopo la maturazione del

silenzio - assenso di Inail e Inps è ancoramolto elevato.Ci sono zone del territorio in cui si sonofatti notevoli progressi, ma è troppoampia la presenza massiccia in molte zonedi ricorso al silenzio assenso.Sui problemi che il DURC presenta anco-ra “sotto vari aspetti” vi intratterrà dopodi me il Direttore Mauro Miracapillo.Vorrei però ancora fare alcune considera-zioni sull’argomento.Nella cartella che vi è stata data è statoposto un fascicolo che contiene i primirisultati dell’indagine conoscitiva che laCNCE ha promosso presso tutte le Casseper valutare gli effetti del DURC sul pianodel recupero del lavoro sommerso.Crediamo che i dati più attendibili - lerisposte sono per ora di 81 Casse - sianoquelli che derivano dal confronto delprimo semestre del 2006 con il primosemestre del 2005, essendo i dati delsecondo semestre 2006 ancora provvisori.Sicuramente gli effetti del DURC si vedo-no sul piano quantitativo, nel senso che lamassa salari delle 81 Casse Edili è cresciu-ta di oltre l’8%.Per una valutazione qualitativa basta inve-ce tener presente che il numero delleimprese è cresciuto del 10% mentre ilnumero dei lavoratori e delle ore dichiara-te sono aumentati rispettivamente del 6%e del 5,7%.La seconda considerazione connessa alDURC è che deve divenire sempre piùforte in tutti noi la consapevolezza che lesingole Casse non possono più operare inmodo isolato, ma debbono sempre più farparte di un sistema che si muove sullabase di regole certe ed unitarie.Come Commissione nazionale, consenti-temi di affermarlo, ci siamo impegnati al

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massimo per coordinare l’attività delleCasse su tutto il territorio nazionale (sonoben 119) per dare ogni possibile sostegnoalle loro attività.Quello della realizzazione di un sistemaunitario ormai indispensabile anche versol’esterno - imprese, lavoratori, stazioniappaltanti, amministrazioni pubbliche,consulenti e così via - è un processo ini-ziato ormai diversi anni fa. Ricordo l’ap-provazione del bilancio tipo e l’obbligo diprovvedere alla revisione dei bilanci daparte di società qualificate.Ricordo anche che alcuni anni fa è stataapprovata dalle parti sociali nazionali,sulla base dello studio della CNCE, lamodulistica unificata per la denuncia alleCasse Edili, superando una situazione diframmentazione nel territorio che creavanon poche difficoltà alle imprese e ai loroconsulenti.Ebbene, il passo successivo, di cui vogliorichiamare la grande importanza, è statal’adozione del MUT - modulo unico didenuncia telematica - ormai diffuso inquasi tutto il territorio nazionale, ancheperché l’obbligatorietà della denuncia tele-matica alle Casse Edili è stata giustamentesancita da un accordo nazionale e dalledelibere sul DURC assunte dal Comitatodella bilateralità, nel quale, come sapete,sono rappresentate tutte le parti sociali,dei datori di lavoro e dei lavoratori.Il valore aggiunto da parte della CNCE ècostituito appunto da questo progetto dimodulo unico telematico, che consente diavere uniformità su tutto il territorionazionale e al contempo di soddisfare,con un apposito tracciato, le diverse esi-genze manifestate dalle singole Casse conriguardo alle denunce delle imprese.Sottolineo inoltre che con l’adozione del

MUT è possibile dare attuazione al pro-getto Prevedi volto a seguire l’operaio nelcampo della previdenza complementare.Come altre volte accennato, infatti, stiamoconcordando con Prevedi di ottenere dalsistema MUT, attraverso cui ogni mesepassano 62. 000 imprese e oltre 300.000lavoratori, un controllo automatico sul-l’eventuale iscrizione di ogni singolo ope-raio al Fondo e sulla presenza nelladenuncia della relativa contribuzione.In previsione di un forte crescita delleadesioni al Prevedi nel corso del 2007, èevidente come questa innovazione evitianche il forte aggravio lavorativo che rica-drebbe sulle Casse Edili.Ho osservato, all’inizio di questo inter-vento, che una delle novità fondamentalidel DURC è la certificazione della regola-rità dell’impresa avendo riguardo all’attivi-tà da essa svolta sull’intero territorionazionale.A questo fine è stata creata la Banca datinazionale delle imprese irregolari, la cuiorganizzazione e gestione è stata affidataalla CNCE.Come CNCE pensiamo di aver dato e didare, con la gestione della Banca, unnostro valido contributo alla riduzione deitempi di istruttoria di rilascio del DURC.Oggi la BNI è in grado di fornire alleCasse Edili una risposta sulla regolarità diun’impresa sull’intero territorio nazionalenel termine di poche decine di ore, benprima del termine massimo originario diventi giorni previsto dalla regolamenta-zione nazionale.È un risultato che non esito ad affermaremolto positivo, considerando l’esiguitàdelle risorse impiegate e la rilevante quan-tità delle risposte alle richieste delle Casse,che sta per raggiungere il numero di 2.000

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ogni giorno.Dopo il MUT e la BNI, la terza innova-zione - cui abbiamo lavorato e stiamolavorando è quella della PEC cui è dedica-ta l’odierna giornata.Ma la strada verso un organico sistemanazionale di Casse Edili è ancora lunga eva perseguita in tutti gli aspetti gestionalie organizzativi dei nostri enti.Emblematiche, a tale riguardo, sono lediversità delle procedure per il recuperodei crediti che le Casse vantano presso leimprese.Ribadisco che è un’attività non discrezio-nale, che va considerata un compito inde-rogabile per gli amministratori.Anche a seguito dell’indagine fatta, pen-siamo come CNCE di dare tra non moltoa tutte le Casse criteri orientativi su comead avviso della CNCE è opportuno chesia organizzata e proceduralizzata l’attivi-tà di recupero dei crediti.Prima di concludere questa introduzione,desidero anticiparvi che è intenzione dellaCommissione di organizzare nei primimesi del prossimo anno una riunionenazionale dedicata sia all’approfondimen-to dell’esperienza fin qui fatta e dei pro-blemi in atto sul tema DURC, sia allavalutazione delle innovazioni del quadrolegislativo che potranno derivare dall’ap-provazione definitiva della legge finanzia-ria e dalle attuazioni che potranno esseredemandate al Ministero del lavoro.Come avrete potuto cogliere da questarelazione, via via più complessi sono icompiti di Casse Edili e CNCE.Da questo deriva la necessità di uncostante e sempre più stretto collegamen-to della Commissione con le parti socialied in particolare con il Comitato dellabilateralità, dai quali contiamo di avere i

necessari indirizzi.Terminata questa mia breve introduzioneai lavori, cederò la parola al DirettoreMiracapillo che, oltre ad analizzare, comeho già accennato, alcune problematicheemerse in questi primi 11 mesi di avviodel DURC sia nella gestione delloSportello unico che nell’utilizzo dellaBNI, vi sottoporrà uno scadenziario perle Casse Edili, relativo alla adozione delsistema di posta elettronica certificata.Seguirà la relazione dell’Ing. ClaudioPetrucci, che colgo l’occasione per ringra-ziare sentitamente per aver voluto garanti-re la sua autorevole presenza ai nostrilavori, in rappresentanza del CNIPA, ilCentro nazionale per l’informatica nellaPubblica Amministrazione. L’ing. Petrucciè uno dei massimi esperti della PEC e cifornirà un quadro complessivo della nor-mativa in vigore, dei vantaggi per le azien-de nell’utilizzo della PEC e delle garanziadi affidabilità.Subito dopo, Giuseppe Aquilani ci rela-zionerà in merito a due importanti novità:la prima è relativa alle modifiche, pocheed essenziali, che verranno apportatesullo Sportello Unico al fine di poter spe-dire i DURC tramite posta elettronica cer-tificata, la seconda riguarda invece il siste-ma di automazione nella gestione dellaPEC che, secondo le indicazioni forniteda CNCE, hanno realizzato le societàPostecom e Infocamere, firmatarie dellaconvenzione del 3 agosto scorso con lanostra Commissione.Spetterà, infine, agli interventi dei rappre-sentanti di queste due società l’illustrazio-ne degli adempimenti organizzativi neces-sari perché ogni Cassa Edile, scelto il pro-prio provider - PEC, si doti di questoimportante strumento e, soprattutto, lo

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faccio adottare dalle proprie imprese.Dopo lo spazio per il dibattito e le richie-ste di chiarimenti che, sono sicuro, non

mancheranno, il Vicepresidente MassimoTrinci svolgerà l’intervento conclusivo anome della Commissione.

Pierandrea Aggujaro

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Cogliamo l’occasione di questa riunione, incentrata soprattutto sulleprocedure organizzative per l’utilizzo della PEC da parte delle Casse Edili,per fare un primo bilancio della gestione del DURC ad undici mesi dalla suaattivazione su tutto il territorio nazionale.Si tratta di un bilancio organizzativo e tecnico poiché quello di natura poli-tico - sindacale sarà compiuto dalle parti sociali e, a tal fine, come prean-nunciato dal Presidente Aggujaro, la Commissione predisporrà un’apposi-ta iniziativa nazionale per i primi mesi del prossimo anno in considerazio-ne anche delle innovazioni legislative che a tale data saranno state definiti-vamente assunte.Sono stati emessi circa 800.000 DURC di cui circa 500.000 dalle Casse Edili:il sistema applicativo che sorregge la gestione del DURC ha, in questi mesi,funzionato efficacemente, permettendo l’adempimento delle funzioni prima-rie per le quali è stato predisposto.Ciò nonostante sappiamo tutti le difficoltà che quotidianamente caratterizza-no in termini di precarietà l’intero sistema (anche in questi ultimi giorni neabbiamo purtroppo avuto conferma): il monitoraggio da parte delle CasseEdili e il ruolo di pungolo svolto dalla CNCE hanno contribuito a far assu-

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Mauro Miracapillo:Direttore CNCE

“Stato attuazione DURCe implementazioniorganizzative”

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mere all’INAIL la decisione di rivisitare nelcorso del 2007 l’intero sistema informaticodell’istituto al cui interno si trova come ènoto anche il sistema applicativo per ilDURC.Nel merito dei DURC emessi dobbiamoinnanzitutto rilevare che è ancora troppo rile-vante il numero dei documenti emessi con ilsilenzio - assenso da parte degli istituti pub-blici.Per quanto riguarda i soli DURC emessi dalleCasse Edili per l’esecuzione di lavori pubbliciben il 15% registrano il silenzio - assenso daparte di INPS o INAIL; sottolineiamo chementre tale percentuale diminuisce legger-mente per i DURC “positivi”, essa sale al22% per quanto riguarda i DURC che certifi-cano la irregolarità contributiva dell’impresa.Si tratta cioè di registrare non soltanto l’inac-cettabile ritardo che questo comporta perl’elevato numero di DURC che siamo staticostretti ad emettere soltanto al trentesimogiorno, ma anche la pericolosità insita nelfatto che un quarto dei DURC “irregolari”sono tali soltanto perché la Cassa Edile haprovveduto ai necessari controlli mentre l’as-senza di questi controlli, da parte degli istitu-ti pubblici, nei trenta giorni successivi allarichiesta, avrebbe probabilmente fatto regi-strare una posizione di regolarità dell’impresanon corrispondente al vero.Se poi scorporiamo il dato nazionale sul ter-ritorio ci accorgiamo che vicino a situazionidi eccellenza come il Veneto e l’EmiliaRomagna (con percentuali minime di utilizzodel silenzio - assenso) ci sono molte realtà delcentro sud dove tale prassi è purtroppomolto diffusa fino ad arrivare a casi estremi,come la provincia di Latina, ma non è la sola,in cui in pratica non esiste un DURC emessosenza che almeno uno dei due istituti abbiaevitato di pronunciarsi, anzi il numero delle

pratiche con silenzio - assenso supera quellototale dei DURC emessi (ciò vuol dire che sumolti DURC non c’è pronunciamento nédell’INPS né dell’INAIL).Non possiamo inoltre tacere che in questimesi ci siano state segnalate dalle Casse Edilinumerose “furbizie” nell’utilizzo di questaprocedura: da una parte casi in cui si fa decor-rere il termine dei trenta giorni e si segnala lairregolarità solo successivamente, dall’altracasi in cui si apre l’istruttoria segnalando lairregolarità ma la stessa non viene valicatacioè l’istruttoria non viene chiusa e, quindi,trascorsi trenta giorni viene emesso unDURC che, proprio a causa del mancato pro-nunciamento dell’istituto, rischia di segnalareuna fittizia posizione di regolarità dell’impre-sa.Nel ricordare a noi stessi che lo strumentodel silenzio - assenso è nato per tutelare i cit-tadini nei confronti dei ritardi organizzatividella nostra burocrazia, ci auguriamo che leDirezioni generali di INPS e INAIL inter-vengano perché il DURC possa essere occa-sione per fare controlli veri ed essere emessoben prima dei fatidici trenta giorni.Da parte nostra, anche come componenti delComitato tecnico DURC in rappresentanzadelle parti sociali del settore, assumiamo l’im-pegno di monitorare e segnalare, attraversouno specifico dossier, i territori e le sedi loca-li degli istituti che si distinguono nella gradua-toria dell’inefficienza.Per concludere su questo argomento, ricordosoltanto a tutte le Casse Edili che la procedu-ra informatica consente di “congelare”l’istruttoria del DURC al 28° giorno dallarichiesta, per permettere alla Cassa di predi-sporre quanto necessario per l’emissione pra-tica del documento, ma che il DURC vastampato e rilasciato con la data del 30° gior-no, termine ultimo previsto dalla

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Convenzione nazionale con INPS e INAIL.Segnalo, infatti, che abbiamo avuto un caso(per fortuna 1 su 800.000 DURC emessi) dicontestazione del documento perché emes-so prima della scadenza dei termini delsilenzio - assenso creando, anche se inmaniera sicuramente strumentale, da partedella stazione appaltante, delle difficoltàall’impresa interessata.Consentitemi, inoltre di segnalare alcuneforme di utilizzo arbitrario dei DURC chepermettono l’aggiramento delle norme stabi-lite dalla legge e dalle circolari amministrative:ad esempio mentre in alcune zone si registrauna bassa percentuale di DURC richiesti perl’esecuzione dei lavori edili privati (che testi-monia una scarsa attenzione al DURC daparte degli enti locali presenti sul territorio),dall’altra si assiste al fenomeno opposto, cioèad un’anomala crescita di tali DURC, perchéspesso utilizzati in sostituzione di quelli rela-tivi agli appalti pubblici.A tal fine si sta introducendo una modificasul documento unico di regolarità contri-butiva per far riportare sullo stesso l’espli-cita causale della richiesta ma occorrecomunque vigilare affinché anche le stazio-ni appaltanti svolgono il proprio ruolo e siassumano le loro responsabilità di verificadei DURC ricevuti.Altre forme di aggiramento delle norme sonorappresentate dalla possibilità di barrare lacasella relativa all’identificazione dell’impresacome lavoratore autonomo o quella con cuil’impresa afferma di applicare un contratto dilavoro diverso da quello relativo al settore edile.Nel primo caso siamo ancora in attesa di unarisposta da parte del Ministero del lavorocirca l’identificazione di tale figura di lavora-tore autonomo o, in ogni caso, di impresasenza dipendenti: si deve essere in tale condi-zione solo al momento della richiesta del

DURC o si deve anche mantenerla per tuttala durata dei lavori da eseguire o, ancora,occorre verificare che tale situazione siaalmeno presente negli ultimi mesi precedentila richiesta del DURC?Nell’altro caso, esaminato anche dalComitato tecnico nazionale, rischiamo disubire come Casse Edili oltre il danno anchela beffa: rischiamo cioè di avere imprese irre-golari con la Cassa Edile che, utilizzando talestratagemma, si fanno rilasciare un DURCpositivo da INPS e INAIL che, ovviamente,non sono tenute a fare ulteriori controlli.Al fine di contrastare tale fenomeno si ritieneopportuno, come Comitato tecnico, che iDURC emessi per tutti i lavori edili pubblicie privati, qualora siano stati richiesti daimprese che non applichino il ccnl edili, deb-bano riportare una dichiarazione esplicita diresponsabilità dell’impresa rispetto all’obbli-go, passato e presente, dell’iscrizione e deiversamenti alle Casse Edili; pensiamo ancheche sia doveroso fornire ad ogni Cassa Edilela possibilità di consultazione di tutte le prati-che DURC gestite da INPS e INAIL cheriguardino lavori edili pubblici e privati al finedi poter effettuare i necessari controlli e leeventuali tempestive segnalazioni agli organicompetenti.Un ultimo aspetto va evidenziato (tralascianoil problema delle falsificazioni dei DURCpoiché è una delle forti motivazioni che cispingono ad adottare la posta elettronica cer-tificata) ed è quello della iscrizione parzialealla Cassa cioè, ad esempio, delle imprese chesi iscrivono o si regolarizzano denunciandouno solo dei propri dipendenti.Molteplici potrebbero essere gli strumenti dicui le Casse Edili dovrebbero dotarsi per evi-tare evasioni come quelle sopra descritte:dotarsi di un proprio servizio ispettivo, adesempio, oppure sistematizzare i rapporti e/o

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le segnalazioni agli organi pubblici competen-ti o, infine, costruire un sistema di monitorag-gio sul settore che permetta di conoscere lareale consistenza della attività produttiva deisoggetti imprenditoriali iscritti alla Cassa.Su tale ultima ipotesi ci permettiamo disegnalare la positiva esperienza realizzatadalla Cassa Edile di Biella che, attraverso unaccordo delle parti sociali con la Prefettura, leAsl e la Direzione provinciale del lavoro, hacostituito una Banca dati informatica per lagestione, in particolare, delle notifiche preli-minari previste dalla legge 494.Per quanto riguarda la gestione della BNIpossiamo confermare che lo strumentoinformatico garantisce un elevato grado diefficienza poiché riesce a rispondere inpoche ore alle circa duemila richieste chemediamente giungono ogni giorno allaBanca dati stessa.Non è superfluo ricordare, in ogni caso, chela consultazione della BNI è obbligatoria pertutte le richieste di DURC tranne quelle rela-tive a stati di avanzamento e liquidazioni fina-li nell’esecuzione dei lavori pubblici.Ciò vuol dire che ogni documentazione giu-stificativa dell’istruttoria svolta dalla CassaEdile deve contenere la risposta della BNI ilcui esito, come è noto, è vincolante ai fini delrilascio del DURC.In attesa di una nuova delibera del Comitatoper la bilateralità, che ci auguriamo possaessere assunta al più presto, vogliamo chiarireancora una volta il tema della competenzadella Cassa Edile per il rilascio del DURC:così come previsto dal Comitato stesso essacoincide, tranne i casi di Sal e liquidazionifinali, con la Cassa Edile del territorio in cuiha sede legale l’impresa, indipendentementedalla presenza in quello stesso territorio dicantieri e/o di dipendenti operai dell’impresarichiedente il documento.

Nel confermare, quindi, l’obbligatorietà perle Casse Edili del rilascio del DURC secondotale principio, non possiamo tacere quantosegnalatoci da numerose Casse in merito aicasi di imprese che, ottenendo il DURC dallaCassa Edile ove hanno la sede, non si iscrivo-no né in questa né nelle Casse Edili ove ope-rano (vedi i casi registrati a Sassari, Roma,nelle Marche e in Toscana).A nostro avviso questo fa ritornare di attuali-tà (forse anche in termini di urgenza) lanecessità di registrare sulla BNI tutte leimprese, regolari e irregolari, iscritte al siste-ma delle Casse Edili.Questa modifica permetterebbe alla BNI, perogni richiesta, di poter segnalare la presenzadell’impresa all’interno dell’elenco generaledelle imprese attive iscritte almeno ad unadelle 119 Casse Edili del sistema e poi di veri-ficarne la regolarità contributiva.È appena il caso di rilevare, infatti, che all’in-terno dello stesso DURC che mandiamo allestazioni appaltanti, alle SOA e alle stesseimprese, la Cassa Edile è tenuta a barrare,prima delle caselle “è in regola” e “non è inregola” con i contributi, anche quella che cer-tifica se “è iscritta” o meno al sistema delleCasse Edili.Una volta chiarito che la CNCE, cui ilComitato per la bilateralità ha demandato ilcompito di gestione della BNI, non deve, nonpuò e non vuole intervenire o manipolare idati presenti sul server nazionale, crediamo sipossa finalmente procedere a tale innovazio-ne senza dietrologie da parte di nessuno.Venendo ora al tema centrale del nostro con-vegno, cioè la PEC, premettiamo innanzitut-to che i due mesi di attesa rispetto ai tempiprevisti al nostro ultimo convegno di giugnosono serviti a preparare due importanti novi-tà: le modifiche relative allo Sportello unicodel DURC (di cui avete documentazione in

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cartella e che saranno oggetto di decisionidefinitive del Comitato tecnico nella riunionedel 4 dicembre p.v.) e la progettazione e rea-lizzazione di un sistema automatizzato di uti-lizzo della PEC predisposto, secondo le indi-cazioni della CNCE, da Postecom eInfocamere.Su entrambe queste modifiche verterà la rela-zione di Giuseppe Aquilani che le potrà det-tagliatamente illustrare.Per quanto mi riguarda voglio ricordare qualisono le scadenze che possiamo darci a questoproposito, cioè il programma di lavoro delleCasse Edili per la PEC.

1.Tutte le Casse Edili, ad oggi ne abbiamoavuta comunicazione soltanto da 61, sonotenute a scegliere il proprio provider PECtra le società Postecom e Infocamere, fir-matarie della convenzione con la CNCEdel 3 agosto scorso.Diciamo tutte le Casse perché riteniamoche anche quelle realtà che hanno assuntouna posizione attendista, cioè non ritengo-no l’utilizzo della PEC una priorità per leloro imprese, debbano comunque garantirel’invio del DURC tramite posta elettronicacertificata a chi lo richieda anche se a richie-derlo sia una stazione appaltante o un’im-presa di fuori provincia.

2.Anche per quanto richiamato al punto pre-cedente, è quindi indispensabile che tutte leCasse Edili oltre alla scelta del providerPEC si dotino da subito almeno della pro-pria casella PEC e del proprio kit di firmadigitale.Ogni Cassa, acquistati questi due servizi,dovrà istallarli e provvedere ai necessari testper garantirsi la piena operatività degli stru-menti.

3.Il passo successivo sarà quello della defini-

zione delle procedure organizzative internealla Cassa per il rilascio dei DURC tramitePEC: definire chi “impacchetterà” i DURCda firmare, quali dovranno essere le proce-dure, i tempi e le modalità dell’ apposizionedella firma digitale sui DURC tramite smart- card e, infine, come e chi provvederà alrilascio degli stessi con invio attraverso laPEC.

4.La quarta incombenza organizzativa, sicu-ramente la più impegnativa per le Casse,riguarda l’informazione da fornire alleimprese in merito alla PEC e soprattuttol’illustrazione dei vantaggi che essa può for-nire alle stesse imprese in relazione alladiminuzione dei tempi di ricezione deiDURC, alla sicurezza relativa all’integritàdel documento ricevuto e alla facilità e rapi-dità di trasmissione del DURC alle pubbli-che amministrazioni per lo sblocco dei suc-cessivi provvedimenti (aggiudicazioni,pagamento dei Sal, inizio lavori privati,ecc.).

5.Contemporaneamente all’attività informa-tiva va portata avanti quella della raccoltadelle “Dichiarazioni per l’utilizzo dellacasella PEC” da far sottoscrivere ai respon-sabili di ogni singola impresa. La casellaPEC, infatti, deve essere intestata diretta-mente al rappresentante legale dell’impresaanche se poi la sua gestione (ricezione dellaposta e inoltro documenti ad altri soggetti),può essere delegata dall’impresa ad unintermediario (consulente, associazione,ecc.) di propria fiducia.Queste dichiarazioni, di cui invieremo unfac simile nei prossimi giorni, non sarànecessario trasmetterle alle società digestione della PEC ma andranno conserva-te unicamente presso la Cassa Edile.

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Si consiglia di individuare un primo nucleodi imprese più “vicine” alla Cassa Edile chepossano collaborare con la stessa per laprima fase di avvio del nuovo strumento.

6.Si tratta, inoltre, conseguentemente alla rac-colta delle citate “Dichiarazioni”, di effet-tuare l’ordinativo di un primo pacchetto dicaselle PEC con le modalità che verrannosuccessivamente illustrare dagli interventidei rappresentanti di Unioncamere ePostecom: ricordiamo soltanto che leConvenzioni prevedono che il “possesso”delle caselle PEC rimanga alla Cassa Edileche ha la facoltà di attribuzione (e di revo-ca della stessa) alle imprese iscritte a pro-prio insindacabile giudizio.

7.I criteri per l’attribuzione delle caselle PEC,in considerazione del fatto che i dominiregistrati presso il CNIPA sonopostepec.cassaedile.it per Postecom e info-pec.cassaedile.it per Infocamere, sono iseguenti:

a) le caselle PEC per le Casse Edili “indu-striali”, seguendo per omogeneità quan-to già fatto per le caselle e-mail forniteda CNCE, conterranno l’indicazionedella provincia di competenza (es.: laCassa Edile di Roma avrà [email protected], la Cassa Edile di Milanoavrà [email protected]);

b) le caselle PEC per le Casse Edili artigia-ne, cooperative e Edilcasse conterrannoinvece la sigla della Cassa stessa (es.: laCEAV sarà [email protected]);

c) le caselle PEC per le imprese conter-ranno il nome dell’impresa stessa e, perevitare duplicazioni, anche la sigla auto-mobilistica della provincia di riferimen-to, così, ad esempio, due imprese Rossi

con sede a Firenze e a Palermo sarannouna [email protected] e l’al-tra [email protected].

8.Tutto quanto previsto ai punti precedentidovrà consentire, compatibilmente con lemodifiche da realizzare sullo SportelloUnico, di rilasciare i DURC attraverso laPEC fin dai primi giorni del prossimoanno.

Per concludere vorrei fare soltanto due con-siderazioni.La prima è che sul tema dell’adozione dellaposta elettronica certificata il sistema delleCasse Edili ha compiuto una coraggiosa scel-ta che lo pone in una posizione esemplare (uncaso di eccellenza, di buona pratica da porta-re ad esempio) rispetto a tutta la PubblicaAmministrazione, come credo purtroppo ciconfermerà l’intervento dell’Ing. Petrucci delCNIPA.Lo testimonia, tra l’altro, il fatto che gli stessiINPS e INAIL, ai quali abbiamo anticipatoda molto tempo i nostri progetti, abbianodovuto convenire con noi, in sede diComitato tecnico, sulla soluzione, certamenteprovvisoria, di consentire la richiesta di rice-vere il DURC tramite PEC soltanto quanto ildocumento venga emesso dalla Cassa Edile.La seconda considerazione riguarda, però,l’altro lato della medaglia: non possiamonasconderci che essere i primi significheràanche scontrarci con i ritardi delleAmministrazioni che dovranno ricevere iDURC richiesti dalle imprese e che non sisaranno ancora dotate della casella PEC.Siamo consapevoli che per tale oggettivasituazione l’utilizzo della PEC sarà, ancoraper diversi mesi, affiancato a quello dellaposta tradizionale e che sarà magari necessa-rio trasmettere, oltre al DURC tramite PEC,

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anche il pro-memoria (senza valore legale)che si otterrà con la stampa del documento informato PDF.Siamo però altrettanto consapevoli che l’al-ternativa a questo lavoro delle Casse Edili,sicuramente impegnativo e faticoso nei primitempi, potrebbe essere solo l’accettazione di

una logica di innovazione non legata alle esi-genze dell’utenza dei cittadini (nel nostrocaso delle imprese) ma ai tempi unilateral-mente decisi da chi tali servizi innovatividovrebbe fornirli.Non ci resta che augurarci che il 2007 premila nostra scelta.

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PEC: nuovo servizio per le aziende

Buongiorno a tutti.Il mio intervento riguarderà il tema della posta elettronica certificata daun punto di vista istituzionale, quindi suoi aspetti normativi, tecnici efunzionali.Partecipo con grande piacere a questo evento e mi sento di confermarecompletamente l'intervento del direttore Miracapillo quando ha afferma-to che ci troviamo davanti ad un caso, per alcuni versi, eccezionale: infat-ti la CNCE ha manifestato intelligenza e sensibilità sulle possibilità dispo-nibili della tecnologia ed ha colto pienamente l'efficienza e il risparmioche da essa possiamo trarre.Il mio intervento sia articolerà seguendo questi punti: innanzitutto alcunicenni “storici” per capire come e perché nasce la posta elettronica certifica-ta; la descrizione del quadro normativo di riferimento; le caratteristiche fun-zionali del servizio, i suoi aspetti tecnici; il suo “stato dell'arte”.Primo punto: l'evento iniziatore del servizio di posta elettronica certificatanon ha origine di tipo imprenditoriale ma nasce dal DPR 445 del 2000, cioèil testo unico sulla documentazione amministrativa. Il testo tratta il tema datutti i punti di vista, vertendo anche sul documento informatico e, nello spe-cifico, del suo trasferimento.Nel dicembre del 2000 il legislatore, in uno dei tre commi dell'articolo 14 delDPR, ha introdotto una disposizione fortemente innovativa, dichiarando: “ildocumento informatico inviato in modalità telematica si intende consegnato nel momento incui è stato inviato”.Come CNIPA ci siamo subito resi conto che per rispettare i contenuti dellanorma, non avevamo alcun tipo di servizio che potesse essere conforme aquanto previsto dal legislatore.Quindi, dal marzo del 2001, abbiamo dato il via ad attività di studio volte aconcepire un nuovo servizio sotto ogni punto di vista: grazie ad una primafase tecnica, abbiamo visto se quanto immaginato si poteva effettivamente rea-

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Claudio Petrucci:CNIPA

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lizzare e abbiamo messo a punto sistemi chedovevano essere in grado di erogare il servizioprevisto dalla norma. Successivamente abbia-mo formato un gruppo di lavoro compren-dente alcuni soggetti di mercato (tra i qualiInfocamera e Postecom).Superata la fase di ideazione si è passati aduna fase di sperimentazione, per verificare labontà delle idee adottate (conclusa a novem-bre del 2004). Nel 2005 abbiamo definito ilquadro normativo di riferimento compostoda tre norme: un decreto del Presidente dellaRepubblica; una circolare dell'ex MinistroStanca e una circolare CNIPA (a breve neseguirà un'altra).Finalmente, nel gennaio 2006, è partita la fasedi qualificazione dei primi gestori di postaelettronica certificata e quindi la disponibilitàa tutti gli effetti del servizio.Tornando al quadro normativo di riferimen-to, possiamo dire che il DPR è un regolamen-to recante le disposizioni per l'utilizzo dellaPEC, il decreto Ministeriale approfondiscequanto introdotto dal DPR, proponendo leregole tecniche per la sua formazione, tra-smissione e validazione, anche temporale,mentre la circolare CNIPA descrive qualisono le modalità per diventare gestore diposta elettronica certificata.Quali sono i contenuti più significativi di que-ste norme? Il DPR introduce con l'articolo 2 i soggettitipici del servizio: il mittente, il destinatario eil gestore di posta elettronica certificata emodifica l'articolo del testo unico per render-lo più aderente alla realtà. Questo il comma:“il documento informatico trasmesso per via telemati-ca si intende spedito dal mittente se inviato al propriogestore e si intende consegnato al destinatario se resodisponibile all'indirizzo elettronico da questi dichia-rato nella casella di posta elettronica del destinatariomessa a disposizione dal gestore”.

Come vediamo sono presenti i tre soggettitipici del servizio e sono definite le relazionifunzionali e temporali fra i soggetti stessi.Inoltre era necessario che i servizi resi dispo-nibili da tali soggetti all'utenza avesserogaranzia di interoperabilità e tale punto èstato normato dall'articolo 5 del DPR.Una precisazione: il servizio di posta elettro-nica certificata è un servizio di trasporto: essoprende un “qualche cosa” e lo trasferisce concertezza dal mittente al destinatario. Ho usatovolutamente il termine “qualche cosa” perché,essendo un servizio di trasporto, prescinde daciò che è l'oggetto del trasporto stesso.Siamo coscienti delle difficoltà che possonosorgere nel trasferimento di documenti infor-matici e mi riferisco al grave problema deivirus. Si è sentita quindi la necessità, all'inter-no della norma, di dare delle indicazioni spe-cifiche, definendo dei livelli minimi che devo-no essere rispettati dal servizio e da chi rendedisponibile il servizio all'utenza. Vengonodefiniti i requisiti per diventare gestore eviene assegnata al CNIPA la funzione di vigi-lanza e controllo sull'attività dei gestori stessi.Questi gli elementi più significativi del DPR.Passiamo al decreto ministeriale, una normache va a specificare i punti del DPR.In esso si parla di indice dei gestori, strutturadi riferimento per la operatività del servizio,avente tutte le caratteristiche di sicurezzanecessarie, normata dall'articolo 7 e 18.Si parla di criteri di conservazione del log deimessaggi.Con l'articolo 12 si qualifica il livello di servi-zio richiesto ai gestori che devono essere ingrado di garantire una disponibilità del servi-zio pari al 99,8% riferita ad un intervallo tem-porale pari ad un quadrimestre. Sappiamobene che si deve sempre tenere in considera-zione un margine residuo di incertezza circala consegna e l'articolo 13 è finalizzato a dare

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indicazioni per gestire correttamente anche ilcaso della mancata consegna.L'articolo 18 introduce l'elenco pubblico deigestori, sempre più articolato e consultabilepresso il nostro sito, mentre l'articolo 20impone la certificazione di conformità allenorme ISO 9001/2000 per i gestori e defini-sce quali sono i requisiti organizzati.Come potete vedere, diventare gestore di PECnon è così semplice: ci sono una serie di elemen-ti imprescindibili che debbono essere onorati dachi si propone allo svolgimento di tale ruolo.Conclude il tutto un allegato che definisce det-tagliatamente le caratteristiche dei sistemi chedevono essere utilizzati per erogare il servizio.Per quanto riguarda la nostra circolare possia-mo dire che essa presenta le indicazioni sucome presentare le domande per diventaregestore: c'è da notare che i documenti richie-sti sono molti e possono essere societari, eco-nomico - patrimoniali, tecnico - organizzativie di sicurezza.A fronte della richiesta da parte di un sogget-to per diventare gestore il CNIPA entro 90giorni esprime un parere, positivo o meno.Quali sono gli elementi salienti del servizio? Ha valore legale per quanto riguarda il trasfe-rimento di documenti; da delle certezze almittente per quanto attiene l'avvenuta conse-gna, da certezza circa i contenuti oggettodella spedizione, da certezza circa i livelli diservizio che ogni utente si deve aspettare equalifica i gestori.Proviamo a fare un confronto tra la PEC e laposta elettronica convenzionale, il fax, la rac-comandata con avviso di ricezione e la conse-gna brevi manu.Nel primo caso la PEC da certezza circa l'av-venuta consegna e per quanto riguarda ilpunto di partenza dell'invio, cioè la casellamittente, eliminando il grave problema delcosiddetto spam.

Rispetto al fax abbiamo maggiore velocità:con un semplice click mandiamo un messag-gio a n soggetti distinti, mentre il fax com-porta molteplici spedizioni.La PEC può essere utilizzata ovunque: isuoi requisiti sono un pc ed un collegamen-to alla rete.Per quanto riguarda il paragone PEC - racco-mandata, la prima ci da certezza circa il con-tenuto inviata, è semplice e veloce, da la trac-ciabilità del mittente, possiamo usarla ovun-que e i costi sono enormemente minori.Stesso discorso vale rispetto alla consegnabrevi manu.La PEC quindi è in grado di garantire unaserie considerevole di funzionalità che costi-tuiscono dei significativi vantaggi rispetto aiservizi tradizionali.Cosa succede quanto utilizziamo la PEC?Dal nostro pc componiamo il messaggio, cicolleghiamo al nostro gestore di PEC il qualeci deve identificare secondo le modalità pre-viste dal gestore. A fronte dell'invio, il primoevento significativo per il mittente è la certifi-cazione che l'invio è stato effettuato. Poi ilgestore provvede a “mettere in sicurezza”l'oggetto della spedizione e lo cede al gestoredestinatario che effettua tutta una serie dicontrolli, volti a verificare che la consegna siarispondente a quello che si deve aspettare daun gestore di posta elettronica certificata.Infine non rimane che rendere disponibilenella casella di posta del destinatario il docu-mento oggetto dell'invio e rendere noto almittente che la spedizione è effettivamentenelle “mani” del destinatario.Le caratteristiche tecniche del servizio fannoriferimento alla certezza che il colloquio dalmittente al destinatario sia un colloquio sicuro.Nel caso i documenti inviati non fossero piùnelle disponibilità del mittente esiste un ulte-riore elemento di garanzia riguardante il log

Claudio Petrucci

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(la registrazione) che i gestori sono tenuti amantenere per tre anni.Quale è lo stato dell'arte del servizio ad oggi?15 sono i soggetti che abbiamo ritenuto ido-nei ad erogare il servizio.Ad oggi possiamo dire che ci sono circa1600 indirizzi di PEC che fanno riferimentoalla Pubblica Amministrazione e i gestorigestiscono circa 1000 domini di posta elet-tronica certificata.

La distribuzione copre tutti i settori di merca-to, quindi il fenomeno della PEC si sta espan-dendo, anche se con penetrazione differen-ziata, su tutti i settori. Con l'aumentare deigestori e con il diffondersi del servizio saràsempre più facile utilizzarlo e quindi sostitui-re l'invio di documenti cartacei con quello didocumenti informatici.Vi ringrazio per l'attenzione e vi augurobuona giornata.

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Sommario

• Un po’ di storia• Le norme di riferimento• Le caratteristiche• Le regole tecniche• Lo stato dell’arte

Un pò di storia

• DPR 445, art. 14 [12/2000]• Avvio delle attività di studio [03/2001]• Prima versione delle regole tecniche [12/2001]• Avvio del gruppo di lavoro sulla PEC [04/2002]• Avvio della fase di sperimentazione [08/2002]• Inserimento dei primi gestori nell’IGPEC della fase di sperimentazione [04/2003]• Fine della fase di sperimentazione [11/2004]• Disponibilità delle norme di riferimento [2005]• Iscrizione dei primi gestori nell’elenco pubblico [2006]

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PECPOSTA ELETTRONICA CERTIFICATA

UN NUOVO SERVIZIO PER LE AZIENDE

ing. Claudio Petrucci

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Le norme di riferimento

Il quadro normativo relativo alla Posta Elettronica Certificata è costituito da:

• Decreto del Presidente della Repubblica• Decreto Ministeriale• Circolare CNIPA• DPR 11 febbraio 2005, n. 68, “ Regolamento recante disposizioni per l'utilizzo della posta elettronica certificata,

a norma dell'articolo 27 della legge 16 gennaio 2003, n. 3.” (G.U. 28 aprile 2005, n. 97)• Decreto Ministeriale 2 novembre 2005, “Regole tecniche per la formazione, la trasmissione e la validazione,

anche temporale, della posta elettronica certificata” (G.U. del 14 novembre 2005, n. 265) • Circolare CNIPA CR/49 24 novembre 2005, “Modalità per la presentazione delle domande di iscrizione

all’elenco pubblico dei gestori di posta elettronica certificata” (G.U. 5 dicembre 2005, n. 283)

Contenuti del DPR:

• soggetti del servizio [art. 2]• modifica del comma 1 dell’art. 14 del DPR 445 del 2000 [art. 3]

- 1. Il documento informatico trasmesso per via telematica si intende spedito dal mittente se inviato al propriogestore, e si intende consegnato al destinatario se reso disponibile all'indirizzo elettronico da questidichiarato, nella casella di posta elettronica del destinatario messa a disposizione dal gestore.

• garanzia per l’interoperabilità tra gestori [art. 5]• sicurezza della trasmissione [art. 11]• gestione dei virus [art. 12]• livelli minimi di servizio [art. 13]• requisiti relativi ai gestori [art. 14]• assegnazione al CNIPA delle funzioni di vigilanza e controllo sulle attività dei gestori [art. 14]• disposizioni per le pubbliche amministrazioni [art. 16]

Contenuti del DM:

• certificati di firma e di accesso all’indice dei gestori rilasciati dal CNIPA [art. 7/18]• criteri per la conservazione dei log dei messaggi [art. 10]• livelli di servizio: disponibilità del 99,8% riferita ad un quadrimestre [art. 12]• modalità di gestione dell’avviso di mancata consegna [art. 13]• elenco pubblico dei gestori [art. 18]• certificazione ISO 9001:2000 [art. 20]• definizione dei requisiti organizzativi dei gestori [art. 21/22/23]• Allegato recante “Regole tecniche”

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Contenuti della circolare CNIPA:

• modalità di presentazione delle domande di iscrizione• documentazione richiesta relativa ai seguenti ambiti:

- societario- economico-patrimoniale- organizzativo- tecnico-operativo/sicurezza

istruttoria CNIPA (max 90 gg.)

Le caratteristiche

• Principali vantaggi della PEC

- Valore legale- Certezza dell’avvenuta consegna- Riduzione costi- Certezza dei contenuti- Livelli di servizio definiti dalle norme- Qualificazione dei gestori

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Le regole tecniche

Schema Funzionale

Caratteristiche tecniche del servizio

• colloquio sicuro utente–gestore e gestore-gestore• definizione delle caratteristiche dei certificati di firma delle ricevute e degli avvisi• definizione dei criteri di gestione dei log• riferimento temporale, ambiti di applicazione e precisione• IGPEC

- accesso tramite autenticazione- contenuto firmato- un file LDIF per ogni Gestore- elenco dei domini gestiti da un Gestore, hash del certificato per la verifica della firma delle buste

•ricevuta di avvenuta consegna: completa, breve e sintetica •utilizzo di un dispositivo hw dedicato per la gestione dei certificati di firma (HSM)•modalità di gestione di messaggi contenenti “virus”

- avviso di non accettazione- quarantena dei messaggi infetti- avviso al mittente circa la mancata consegna- avviso di mancata consegna per superamento dei tempi massimi previsti

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Lo stato dell’arte

Ad oggi risultano accreditati i seguenti Gestori:

• Actalis S.p.A. • ARUBA PEC S.p.A.• Cedacri S.p.A. • Consiglio Nazionale del Notariato• EDS Italia S.p.A. • EDS Pubblica Ammnistrazione S.p.A.• I.NET S.p.A. • InfoCamere S.c.p.a.• IN.TE.S.A. S.p.A. • ITnet S.r.l.• IT Telecom S.r.l. • Numera Sistemi e Informatica S.p.A. • Postecom S.p.A. • Poste Italiane S.p.A.• Sogei (Società Generale d’Informatica S.p.A.)

• circa 1.600 indirizzi PEC delle PA pubblicati su “indicePA.gov.it”• oltre 1.000 domini PEC registrati• la distribuzione dei domini ha toccato quasi tutti i settori di mercato

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Procedure operative per l'utilizzo della PEC

Buongiorno a tutti.La mia presentazione forse non risponderà esaurientemente a tutte le vostredomande, ma spero riuscirà ad aiutarvi nell'attivazione delle caselle di postaelettronica e di test nei servizi.Ci sono due modi di utilizzo del sistema informatico: la prima è la PEC, laposta elettronica certificata che, come accennato dall'Ing. Petrucci garantisceal destinatario la non manomissione della comunicazione e la certezza di pro-venienza del mittente; garantisce e certifica al mittente l'avvenuta consegnanell'apposita casella PEC del destinatario. La seconda modalità in questioneche deve necessariamente essere inserita nel sistema del DURC è la firmadigitale, detta “sottoscrizione digitale”, in quanto noi stiamo sottoscrivendoun documento.Essa identifica il soggetto che ha prodotto un determinato documento egarantisce l'integrità del documento stesso.Per quanto riguarda il DURC sottoscritto digitalmente in abbinamento all'in-vio dello stesso tramite PEC, possiamo dire che, come risultato, otteniamouna protezione e un invio del DURC con valore legale a tutti gli effetti. Perquanto riguarda l'invio tramite PEC sono indispensabili due tipologie dimodifiche: la prima concerne lo sportello unico per quanto riguarda la modu-listica che deve essere adeguata, per cui vanno inserite alcune diversificazioninei quadri A, B e C; la seconda riguarda l'applicativo e in particolare la sezio-ne dati del committente, quella dell'impresa, della SOA, del Quadro B, listadel DURC da emettere e DURC stesso.Nei tre quadri (A,B e C) le modifiche sono state minime e hanno riguardatol'inserimento di una casella da barrare nel campo riguardante l'e-mail in cui ilcommittente, l'invio ed il recapito della corrispondenza siano espressamentedi tipo PEC.Per quanto riguarda l'applicativo dello sportello è stata inserita una casellavicino alla sezione committente ed appaltante. Stessa situazione riguarda i

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Giuseppe Aquilani:Responsabile servizi IT CNCE

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dati dell'impresa con l'aggiunta del recapitodella corrispondenza e quelli della SOA: bar-rata la casella, automaticamente viene prede-finita la condizione di invio tramite postaelettronica certificata.Terminato l'inserimento dei dati per la richie-sta di DURC ci troviamo davanti ad unaschermata ricapitolativa: come prevede lanormativa riconfermiamo a chi ha fattorichiesta che l'invio del DURC sarà inviato aquel determinato indirizzo PEC e informia-mo il richiedente che, qualora l'indirizzo PECrisulti errato, si dovrà rinviare lo stesso trami-te il servizio di posta tradizionale.Una modifica più corposa ha riguardato iDURC da emettere in quanto,come prevedela normativa, un DURC inviato ad un sogget-to contiene l'indirizzo del soggetto stesso.Questo comporta che il documento sia unicoe non più composto da molteplici pagine.Discorso a parte riguarda il documentorichiesto dalle stazioni appaltanti dove è tas-sativamente prevista una copia anche perquanto riguarda l'impresa.Il DURC inoltre presenterà l'indirizzo diposta elettronica al quale dovrà essere invia-to: condizione senza la quale non potremmoimpostare l'intero procedimento per l'inviotramite PEC.Le fasi operative per l'invio del DURC nonsono cambiate: abbiamo una visualizzazionevideo del DURC, una stampa che in seguitodiventerà virtuale, una sottoscrizione digitaledel DURC e l'invio del documento sottoscrit-to attraverso la PEC.Per raggiungere questo obiettivo la CNCE hafirmato una convenzione con Postecom eInfocamere.Gli oggetti della convenzione riguardano lecaselle di posta elettronica certificata, il kit difirma digitale e il software applicativo che ciconsentirà di innestare una procedura di invio

completamente automatica.Il kit di firma digitale è composto da unasmart card contenente il certificato digitale,da un lettore, dotato di porta USB, per lasmart card stessa e dal driver standard perl'installazione del lettore.Passando al software possiamo affermare cheil suo obiettivo riguarda automatizzare le fasidi produzione di invio del DURC, diminuen-do gli eventuali errori.I requisiti dell'applicativo comportano l'avereWindows XP o 2000, un client di posta elet-tronica (Thunderbird o Outlook Express),Internet Explorer, ed un server per la condi-visione dei documenti.Il sistema applicativo contempla due modalitàoperative: la PEC veloce e la PEC differita.La prima comporta un solo utente che stam-pa, firma e invia, tramite PEC, il DURC.La seconda contempla un utente che stampa,un altro che firma e un altro ancora che lo invia.Quindi il flusso che andiamo ad ipotizzarecomprende lo sportello unico, un serverall'interno della Cassa Edile dotato di condi-visione dei file, tre differenti utenti che prov-vedono rispettivamente alla stampa, allafirma e all'invio del documento.Dobbiamo tenere conto che esistono delle car-telle condivise tra coppie di utenti: quindi l'uten-te che stampa il DURC lo salva all'interno diuna cartella “pdf ”; tale cartella è condivisa conl'utente firmatario che, sottoscritto il documen-to, lo salva all'interno di una cartella “firmati” laquale a sua volta è condivisa con l'utente che sioccupa dell'invio che, prelevato il documentosottoscritto lo invia e successivamente lo archi-via all'interno della cartella “inviati”.La cartella “tmp” deve invece essere definitaa livello locale in quanto, non essendo condi-visa, ha bisogno di una maggiore stringatezzatemporale.Quali sono le installazioni che dobbiamo

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operare per avere una piena funzionalità dellamodalità differita? I tre soggetti devono tuttiavere il software applicativo automatico. Lapostazione di stampa deve avere un accessoallo sportello unico per le funzionalità distampa; quella di firma deve possedere un kitdi firma digitale; quella di invio un client diposta elettronico e di casella PEC già confi-gurato e funzionante.

Prima di terminare il mio intervento vi ricor-do che la presentazione per installare il siste-ma applicativo sarà disponibile sul nostro sitoin cui saranno configurate, passo dopo passo,schermata dopo schermata, tutte le informa-zioni fin qui fornite e rimango a disposizioneper eventuali dubbi e richieste di chiarimento.Vi ringrazio per l'attenzione e vi augurobuona giornata.

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Introduzione all’invio digitale del DURC

Tecnologie protagoniste

• PEC - Posta Elettronica Certificata - Garantisce al destinatario la non manomissione della comunicazione e la certezza del mittente- Garantisce e certifica al mittente l ’ avvenuta consegna alla casella di posta PEC del destinatario

• Firma digitale – sottoscrizione digitale- Identifica il soggetto che ha prodotto un documento- Garantisce l’integrità del documento

DURC sottoscritto digitalmente +Invio del DURC tramite PEC =Produzione ed invio del DURC con valore legale

Applicazione nell’ambito DURC

Modifiche sportello unico

• Modifica modulistica • Modifica dell’applicativo- Quadri A – B - C - Dati committente

- Dati impresa- Dati SOA- Quadro B- Lista Durc da emettere- Durc

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PRESENTAZIONE DELL’APPLICATIVO PERL’AUTOMAZIONE DELLA FIRMA DIGITALEE DELL’INVIO TRAMITE PEC

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Modifiche Sportello Unico DURC

Modifica Modulistica

Quadro A Quadro B

Quadro C

Modifica Applicativo

Dati Committente Dati Impresa

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Dati SOA

Applicazione nell’ambito DURC

Modifica Applicativo

Quadro B

Modifiche Sportello Unico DURC

Modifica Applicativo

Conferma indirizzo PEC Conferma indirizzo postale

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Lista DURC da emettere

Lista DURC da emettere Stampa DURC

Applicazione nell’ambito DURC

Fasi operative

• Visualizzazione del DURC• Stampa (virtuale) del DURC• Firma (sottoscrizione) digitale del DURC• Invio del DURC sottoscritto tramite PEC

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Convenzione CNCE 3 Agosto 2006

Soggetti della convenzione: Oggetto della convenzione:

• Caselle di Posta Elettronica Certificata• Kit di firma digitale• Software applicativo automatico

Soggetti della convenzione: Kit di firma digitale

• Smart card con il certificato digitale1

• Il lettore per smart card2

• Driver standard per l’installazione del lettore

Software applicativo automatico PEC

Obiettivo del software

• Automatizzare le fasi di produzione ed invio del DURC.• Diminuire gli errori nell’invio del DURC• Dato un documento a video all’interno di un’applicazione Windows, dotata di funzionalità di stampa,

contenente UN INDIRIZZO di posta elettronica PEC, attivare il processo automatico per:La creazione del documentoLa firma del documentoInvio del documento firmato all’indirizzo di posta elettronica PEC contenuto all’interno del documentostesso

Requisiti

• Sistema operativo Windows xp/2000.• Client di posta elettronica:

- ThunderBird- Outlook Express

• Applicazione dotata di funzionalità di stampa- Browser utilizzato per l’accesso allo sportello unico

• Server per la condivisione dei documenti *

dominiodominio @@infopecinfopec..cassaedilecassaedile..itit**

** dominiodominio @@postepecpostepec..cassaedilecassaedile..itit

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Schema di funzionamento (1)

Schema di funzionamento (2)

Schema di funzionamento (3)

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Installazioni della modalità PEC differita

• Installazione postazioni di stampa virtuale- Accesso allo sportello unico per le funzionalità di stampa- Software applicativo automatico

• Installazione postazione di firma- Kit di firma digitale installato- Software applicativo automatico

• Installazione postazioni di invio- Client di posta elettronica e casella PEC configurati- Software applicativo automatico

Installazione pratica modalità PEC differita

(1) (2)

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Configurazione delle cartelle

[email protected]

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Verifica installazione applicativo Verifica presenza delle stampanti virtuali

Utilizzo pratico modalità PEC differita

Stampa(1) Stampa(2)

Stampa(3)

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Firma(1) Firma(2)

Firma(3) Firma(4)

Firma(5)

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Invio(1) Invio(2)

Invio(3) Invio(4)

Invio(5) Invio(6)

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Invio(6_1) Invio(7)

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Presentazioni sistema PEC

Buongiorno a tutti.Sono Anna Isidori di Infocamere, lavoro nell'area Servizi Professionali, e inqueste ultime settimane ho seguito, unitamente allo staff tecnico di Cassanazionale, la realizzazione del programma automatico che oggi vi è stato pre-sentato e che a breve termine sperimenterete.La slide che vedete alle mie spalle ha come titolo: “L'innovazione che avanza”.In questi termini abbiamo vissuto all'interno di Infocamere questo processodi dematerializzazione di un documento.Apro una breve parentesi per spiegarvi chi è e di cosa si occupa Infocamere:è la società di informatica delle Camere di commercio e per conto di essegestisce le attività più importanti e fondamentali.Si trova a Padova e gestisce il registro e le informazioni relative alla nascita,alla gestione ed alla eventuale cancellazione delle imprese, in maniera comple-tamente informatico.Siamo degli ottimi fornitori per quanto riguarda la firma digitale e la postacertificata: 2.500.000 di certificati distribuiti e circa 80.000 caselle di postarappresentano sicuramente un buon bagaglio di partenza.Siamo stati coinvolti in questo processo innovativo dalla CNCE che ha volu-to riunire un provider di servizi certificati, Infocamere e Postecom, le CasseEdili presenti nel territorio e per una sempre più capillare distribuzione di taliservizi anche Computer Var.Vogliamo proporre la digitalizzazione, la dematerializzazione dell'annoso edormai vetusto processo cartaceo.Da oggi cominceremo a parlare di modelli dichiarativi non più fisici e rappre-sentati da più fogli di carta contenenti informazioni e sottoscritti, ma di filevisibili solo attraverso un computer e una connessione Internet.Il salto qualitativamente più importante riguarderà la sottoscrizione, la firmadigitale.L'uso di una smart card consentirà che il mio documento firmato a penna sia

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Anna Isidori:Infocamere

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esattamente identico, come possibilità divalenza legale, ad un file corredato da infor-mazioni che lo rendono più ricco e opponibi-le a terzi.In parole povere il documento ha valore lega-le in quanto c'è un computer che mi permet-te di verificarlo e di trasmetterlo attraverso laposta certificata. La spedizione e la ricezionedel DURC avvengono in maniera telematicacon assolute garanzie riguardo l'integrità deldocumento e la certezza del mittente.Questi file, validi oggi, dovranno essere con-sultabili, con la stessa validità legale, anche inun futuro e in questo caso c'è un sistema checonsente di archiviarli, conservandoli inmaniera ugualmente legale e a norma.Passiamo alla semplicità di utilizzo. La caselladi PEC funziona esattamente come una nor-male casella di posta.Potete accedervi da Internet, dal vostro clientdi posta comunemente utilizzato.E' sufficiente impostare i paragrafi e l'invio ela ricezione del messaggio non subisce alcunavariazione.Dietro ci sono norme, regole tecniche, socie-tà che lavorano per garantire la sicurezza e lalegalità.Per la procedura operativa dovrete solo fir-mare un modulo di richiesta cartaceo per l'at-tivazione del servizio, il modello A, che sotto-scritto con i dati sia della Cassa Edile che dellegale rappresentante della Cassa stessa con-sentirà la richiesta della casella di posta per laCassa.Il modello B servirà per la richiesta di serviziaccessori come la notifica, via sms, della pre-senza di messaggi nella vostra casella certifi-cata ovvero un archivio in cui salvare on linetutti i messaggi e le ricevute presenti.A questo punto il grosso dell'attività dellaCassa Edile provinciale è esaurito: questi

modelli vanno precompilati informaticamen-te e spediti ad una casella di posta del nostropartner commerciale.In questo momento la cassa edile provincialenon solo si è accreditata ma ha la possibilitàdi richiedere un semplice elenco delle deno-minazioni di tutte le aziende che volesserodotarsi localmente di una casella di posta.Praticamente la Cassa Edile provinciale si fagarante della richiesta delle sue aziende neiconfronti del certificatore e per avvalorarequesta richiesta chiederà al titolare della casel-la dell'azienda una fotocopia del propriodocumento che poi trasmetterà mensilmenteal nostro distributore.La Cassa Edile eventualmente può mettere adisposizione delle aziende che faranno richie-sta di una casella di posta certificata sia l'in-formativa sulla privacy sia le condizioni gene-rali di contratto.Un altro processo riguarda la richiesta di regi-strazione e certificazione ovvero al moduloper richiedere un certificato di sottoscrizionedigitale. I nostri incaricati alla registrazioneavranno il compito di identificare con certez-za i richiedenti le smart card per procederealla loro distribuzione e successivamenteall'invio presso la sede della Cassa Edile dellasmart card contenente i certificati.Solo un aneddoto prima dei saluti: quando inazienda si ventilò l'ipotesi di rendere virtualeil DURC furono in molti a manifestare uncerto scetticismo in quanto ritenevano il set-tore edile quanto di più “materiale” fosse pre-sente nel panorama produttivo. Partire dal-l'edilizia venne ritenuto azzardato. La quasitotalità di questi scettici ora si è ricreduta.Anche perché l'importante non è da dovepartire, ma dove si vuole arrivare.Restando a disposizione di altre chiarificazio-ni, vi saluto e vi auguro buon proseguimento.

Anna Isidori

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Presentazioni sistema PEC

Buongiorno a tutti.Cercherò di essere chiara e soprattutto concisa.Postecom è la società del gruppo Poste Italiane, nata nel 1999 con due obiet-tivi principali: quello di gestire il sito internet di Poste Italiane e di rappresen-tare la società che gestisce i servizi di certificazione del gruppo, per il gruppoe verso il mercato esterno. Insomma, Postecom è la società che gestisce lamiriade di servizi del gruppo.La missione principale, quindi, è quella di fornire le professionalità necessa-rie per la gestione di progetti complessi per lo sviluppo di applicazioni inno-vative, potendo contare su una infrastruttura hardware e software all'avan-guardia.Possiamo utilizzare un data center di oltre 1500 mq di spazio con oltre 500server. Inoltre quali gestori di Poste Italiane, gestiamo oltre un milione emezzo di caselle di posta elettronica che vengono gratuitamente fornite a cia-scun titolare, cittadino o impresa, che voglia usufruire dei servizi Internet delgruppo.Naturalmente i nostri servizi sono rivolti, oltre che verso il gruppo, ancheverso le imprese e il cittadino.Nella slide alle mie spalle potete vedere l'elenco dei servizi, compresi quellistipulati grazie all'accordo con CNCE, come la firma digitale, le carte multi-servizio, la marcatura temporale, il digital post market, i certificati web servere quelli comprendenti i servizi di messaggistica evoluta.Nel 2000 abbiamo conseguito l'accreditamento quale Certification Authoritypresso il CNIPA; inoltre nell'ambito della normativa prevista per i certifica-tori e per i gestori abbiamo ottenuto la certificazione ISO9001 del 2000.Inoltre, rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente, Postecom ha deciso diconseguire la certificazione di sicurezza. Nel Dicembre del 2005 siamo stati inse-riti nel primo elenco pubblico del CNIPA quale gestore accreditato.Quali sono le modalità operative necessarie per l'ottenimento dei servizi di certi-

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Marilli Rupi:Postecom

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ficazione, ovvero la PEC e la firma digitale?Una volta sottoscritto l'accordo con la CNCEper aderire a tale convenzione ciascuna CassaEdile dovrà sottoscrivere una serie di documen-tazioni, come il modulo d'ordine per acquistareil servizio e la contrattualistica specifica dellaPEC, ovvero le condizioni generali del serviziostesso. Tali condizioni prevedono alcuni allega-ti come il documento di identità del firmatario,ossia il legale rappresentante della Cassa Edile,un atto ufficiale comprovante il ruolo diPresidente e l'elenco delle user name da abilita-re nello stesso dominio. Come già accennato, cisarà un unico dominio e in esso potranno esse-re abilitate più caselle richieste nel numero ordi-nato da ciascuna Cassa Edile.Quando una Cassa Edile richiede una certenumero di caselle di PEC che graviterannotutte nell'ambito del dominio di PEC avanza-ta, questo elenco di user name potranno esse-re attribuite dalla Cassa Edile a tutti i sogget-ti con i quali la Cassa Edile avrà necessità discambiare le comunicazioni di PEC.Tutto ciò fermo restando che il dominio èquello specificato alla Cassa Edile. Ciò signi-fica che quando una Cassa Edile richiede unnumero di casella di PEC dovrà sottoscrivereuno specifico accordo consistente nelle con-dizioni generali del nostro servizio. Inoltre,per doverose pratiche interne di attribuzionedelle caselle, abbiamo la necessità che il sog-getto titolare della casella sia preventivamen-te registrato effettuando la “registrazionebusiness”, completamente gratuita, disponi-bile on line oppure, nel caso della CassaEdile, potete sottoscrivere la contrattualisticache noi forniamo al nostro back office.Questo provvederà ad inserire i vostri dati eci consentirà di poter emettere in base ad essile caselle richieste. Si tratta di un iter di pro-cedura interna necessario per il conseguimen-to e l'attivazione delle PEC.

I passi da seguire per l'ottenimento dellecaselle di PEC sono innanzitutto la sottoscri-zione e il completamento del modulo d'ordi-ne, dove troverete i dati di fatturazione equelli relativi al soggetto di riferimento. Poi sidovrà sottoscrivere il contratto di registrazio-ne business e le condizioni generali del servi-zio e fornire l'0elenco delle user name chesaranno abilitate. L'originale di tutta questadocumentazione verrà inviata a Postecomche farà una verifica dei dati di congruità e, incaso positivo, attiverà le caselle, notificando alsoggetto di riferimento, specificato nelmodulo d'ordine e nel contratto, l'elencodelle credenziali segrete.Il soggetto di riferimento della Cassa Ediledovrà comunicare tale password ai titolari, iquali dovranno provvedere, la prima voltache accedono alla propria casella, ala cambia-mento della password per ovvie problemati-che legate alla sicurezza e alla privacy.Andiamo ora a considerare il rilascio dellafirma digitale.A seguito della sottoscrizione di un accordoquadro fatto con CNCE, ciascuna Cassa Edilepotrà aderire ad esso, sottoscrivendo unadocumentazione progettuale comprendente:il modulo d'ordine e la scheda di registrazione.Quest'ultima, deve essere fornita sia in forma-to cartaceo che elettronico. La versione carta-cea deve essere sottoscritta dal titolare dellaCassa Edile e dal suo Presidente, il quale spe-cificherà sia l'appartenenza alla Cassa che lasua carica effettiva. Queste due figure sonotenute ad informarci qualora uno dei requisitipresenti nella contrattualistica muti nel tempo,chiedendoci la revoca del certificato ed unanuova emissione. Inoltre devono essere alle-gati la fotocopia del documento d'identità siadel titolare che del Presidente, la fotocopia delcodice fiscale del solo titolare e il patto inter-no comprovante il ruolo quale legale rappre-

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sentante della Cassa Edile. Elementi burocra-tici, ma necessari in quanto richiesti espressa-mente dalla normativa.Ora andiamo ad affrontare il tema riguardan-te la raccolta dei dati.Il titolare e il Presidente devono firmare lascheda di raccolta dati, il modulo dell'ordinecon il numero di kit richiesto, e allegare lefotocopie previste dalla documentazione. Sidovrà inviare a Postecom la documentazionecartacea via fax e la scheda di registrazione invia elettronica al sito [email protected] verifica questi dati e in caso positi-

vo emette la carta, la busta cieca e invia il kit.In particolare la carta viene inviata ad unincaricato Postecom che provvederà allaidentificazione certa del titolare e alla conse-gna della carta; la busta cieca e il kit verrannoinviati agli indirizzi indicati dallo stesso titola-re nella scheda di registrazione.Concludo citandovi i riferimenti specifici peravere il supporto procedurale nella stesura enel completamento dei documenti: per quan-to riguarda la firma digitale l'indirizzo e-mailè [email protected]; per la [email protected] ringrazio e vi auguro buona giornata.

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Inrtervento

Buongiorno a tutti.Sarò breve e cercherò di non tediarvi troppo.A partire dalla mia nomina abbiamo deciso, come ANCE, di porre il can-tiere al centro della nostra attenzione.La nostra voglia è quella di partire dai problemi concreti per arrivare arisolvere, modernizzare e mantenere alto il regime di un motore fonda-mentale come quello dell'edilizia.Questo è uno di quei momenti in cui si dice che il Paese si deve moder-nizzare attraverso grandi riforme.Sono da sempre abituato alla concertazione: incontrarsi, confrontarsi, avolte scontrarsi ma poi trovare le soluzioni.La partita con il nuovo Governo mi sembra sia iniziata nel migliore deimodi: il Ministro Damiano ha capito che noi siamo non solo la piùimportante tra le categorie industriali ma anche i più organizzati, insiemealle categorie sindacali, sul piano della previdenza e della sicurezza.Ovviamente vogliamo fare di più in tema di infortunistica e lo stiamofacendo unitamente al sindacato, all'agenzia della sicurezza che abbiamocostituito, alle iniziative che porteremo avanti come il Mese della sicurez-za in tutta Italia presso ogni nostra associazione.Il problema della sicurezza è strettamente legato a quello dello lavoro nero.Le statistiche ci dicono che molto è stato fatto: nel 2002 siamo scesi al disotto degli altri settori industriali come incidenza del sommerso nellenostre attività. Un'inversione di tendenza rispetto al passato per meritodelle nostre Casse Edili, del DURC, dell'Avviso Comune. Anche sulpiano della formazione delle maestranze edili e su quello della lotta allavoro nero abbiamo raggiunto ottimi risultati. Inoltre mi fa piacere averconvinto, negli incontri bilaterali, il ministro a non far scomparire lanorma della premialità dell'11,50% alle imprese regolari. Una norma chehanno tentato di far decadere: abbiamo segnalato questa grave eventua-

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Paolo Buzzetti:Presidente ANCE

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lità e ora il Governo si sta impegnando aripristinarla e a trovare la copertura finan-ziaria necessaria per tenerla in vita. Inoltrestiamo duramente combattendo la normadella finanziaria che prevede di premiare leimprese irregolari: chi ha operai irregolaripaga una certa somma, dopo essersi auto-denunciato e gode incredibilmente di unafranchigia annua senza alcun controlloispettivo. Una norma inaccettabile, parago-

nabile a quella dei condoni, che continue-remo a combattere strenuamente.Sono convinto che questo sia un buonmomento per cercare di migliorare lasituazione.Ho fiducia nel rapporto imprenditori - sinda-cati e vedrete che nei prossimi mesi faremoproposte e suggerimenti per continuare a farsi che le Casse Edili siano la nostra forza.Vi saluto e vi ringrazio e per l'attenzione.

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Voglio ringraziare tutti i partecipanti, Presidenti, Vicepresidenti,responsabili e non dell'informatica, per la partecipazione a questo convegnoche, come ogni volta, affronta specifiche tematiche, presentando bilanci quasisempre positivi e si conclude proponendo programmi per il futuro.Vorrei soffermarmi su alcuni risultati ottenuti che si colgono solo parzial-mente nelle relazioni di oggi.Dai dati statistici pubblicati recentemente, riguardanti lo spazio temporaleche va dal giugno 2005 al giugno 2006, si evince che gli addetti del settoresono passati da 1.946.000 ad 1.898.000: questo significa che, per la primavolta, il settore ha subito una flessione, con una diminuzione di circa 48.000addetti e quindi del 2,5%.Gli iscritti alle 81 casse monitorate invece sono passati da 494.608 a 523.915;un aumento di 29.307 unità, pari al 5,8 %.Ricapitolando si è avuta una diminuzione degli addetti ed un aumento degliiscritti alle Casse.Questo mi sembra il risultato maggiormente positivo dovuto all'efficacia delDURC.Il gap dovuto al fenomeno dell'emersione e del lavoro irregolare quindi è

Massimo Trinci

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Massimo Trinci:Vicepresidente CNCE

Conclusioni

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stato, in parte, colmato.Se paragoniamo gli anni più bui dell'irregola-rità del settore e il 2006 abbiamo una diminu-zione del lavoro irregolare pari a 5 punti per-centuali, dal 16% al 11%.Posso dire quindi che lo sforzo economico -organizzativo in persone, efficienza ed effica-cia è stato enorme.Il DURC, i convegni fatti, l'introduzione delMUT (che ormai coinvolge quasi tutte leCasse e attraverso il quale riusciamo e riusci-remo a fare sistema anche con gli enti bilate-rali - ad esempio la collaborazione conPrevedi sul controllo degli iscritti), sono lefrecce più importanti che hanno centrato ilbersaglio.Esistono però dei limiti. Se continuiamo aleggere i dati vediamo che le imprese sonosalite del 10%, i lavoratori del 6%, le oredichiarate del 5,7%: i conti non tornano. C'èstata un'emersione dal nero ma dal nero nonsiamo passati al bianco, semmai al grigio. Ilmonte ore dichiarate per addetto non puòdefinirsi corretto.Questo dipende dalla massiccia presenza(530.000) di imprese attive individuali.Il gioco di illusionismo è molto semplice:un'impresa irregolare che ha espulso i proprilavoratori, si trasforma in impresa individua-le, ottiene comunque il DURC e, una voltariassunti i dipendenti, utilizza questa massalavoro per l'evasione contributiva.Se confrontiamo i dati dell'Italia e quellidell'Europa vediamo che il rapporto fatturato- addetti è simile solo per le microimpresementre i dati cominciano ad essere sfalsati nelmomento in cui il numero dei dipendentiaumenta.Mi sembra innegabile che si debbano trovaredelle soluzioni: in primis creare un banca datitotale delle imprese, in modo da poter con-trollare le imprese iscritte in tutta Italia, evi-

tando in questo modo che imprese regolariabbiano cantieri in una parte del territorio,questa volta irregolari, e di non avere il con-trollo incrociato dei dati.La seconda proposta riguarda la congruità,che deve essere stabilita tra tutte le partisociali, per ridurre l'uso improprio di lavora-tori autonomi. Dobbiamo definire una voltaper tutte quale è il rapporto per i tipi di lavo-ro fra manodopera teorica e realmente utiliz-zata. Solo attraverso la congruità potremostabilire se un'impresa è veramente regolareoppure pratica una evasione grigia.La terza proposta consiste nel far transitaretutte le imprese senza dipendenti attraverso ilsistema Casse in modo da poterle controllare.Altre considerazioni: in Italia dovrebbe esser-ci una normativa in grado di definire cosasignifica essere imprenditore edile. Secondopunto mi sembra illogico che il silenzio -assenso da parte di un ente (Inps o Inail)abbia una percentuale sui lavori che poi ven-gono dichiarati regolari solo perché noi prov-vediamo ad un'analisi seria, rivelandosi per-centualmente meno rilevabile per lavori rego-lari: una frode che viene fatta passare attra-verso tale pratica in quanto le imprese irrego-lari si regolarizzano soltanto non risponden-do.Come CNCE abbiamo avanzato una serie dirichieste sia alle parti sociali che al Comitatodi bilateralità in quanto abbiamo verificato, inquesti dieci mesi di applicazione del DURC,alcuni limiti applicativi.Ora si tratta di verificare la volontà di proce-dere verso una lotta al lavoro sommerso perfar sì che un'impresa di qualità, all'interno diquesto settore, sia la regola e non l'eccezione.Avere un'impresa di qualità significa avereanche lavoro di qualità e una seria lotta all'in-fortunistica.Il DURC si è rilevato un'operazione innovati-

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va sotto moltissimi aspetti.Grazie ad esso, all'impegno delle 119 Casse edi coloro che ci lavorano i risultati contro illavoro nero sono stati in controtendenzarispetto all'Europa: l'Italia è l'unico Paese cheha visto diminuire il lavoro nero e il nostro set-tore, tra tutti i settori industriali, è stato quelloche ha dato e ricevuto i maggiori benefici.Si è trattato di un lavoro svolto in manieraottimale e, se limiti ci sono stati, sono daimputare alle norme che ci siamo dati e moltevolte a fattori esterni.Una volta entrato in vigore il DURC ha pro-dotto risultati più che positivi.La sua storia parte dai convegni inerenti ilMUT, parte dallo sforzo fatto in Italia per pro-muoverlo alle singole Casse, parte con lo svi-luppo della banca dati delle imprese irregolari.Durante questo periodo abbiamo fatto mol-tissimo anche se spesso alcune nostre inizia-tive non hanno avuto l'attenzione che avreb-bero meritato: penso alla Sanicard, all'ufficioper la consulenza legale, alla serie di materia-li prodotti sul tema del recupero crediti.Quindi dovremmo propagandare maggiormen-te i servizi che abbiamo e che stiamo fornendo.

Ora dobbiamo stabilire le regole da attuare peravere comportamenti omogenei in Italia.Dovremmo riuscire, attraverso la commissionenazionale, a trasformarci sempre più in un siste-ma nazionale delle Casse e contemporanea-mente, attraverso il rapporto con gli altri Enti,in un sistema di tutta la bilateralità del settore.Un settore che tutti ammirano, che ha forni-to le soluzioni per diminuire i problemi chestanno affliggendo il Paese e che dobbiamosempre più valorizzare.Inoltre oggi abbiamo dato il benvenuto allaPEC che ci permetterà sempre più di rendereefficace il sistema, attraverso procedure che,oltre a farci risparmiare denaro, produrrannopratiche di alta precisione, senza il rischio difalsificazioni.Come sempre chiudo un convegno - ma laparola più appropriata forse è appuntamento- in cui siamo abituati a fare il punto del lavo-ro svolto finora e di quello che ci attende infuturo.Sono certo che gli obiettivi perseguiti produr-ranno risultati sempre più soddisfacenti, sullascia dei successi passati.Grazie per l'attenzione e buona giornata.

Massimo Trinci

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INDICE ALLEGATI•Dati Statistici

DURC emessi dalle Casse Edili al 15 maggio 2006 Richieste/Esiti della consultazione della BNI al 29 maggio 2006 pag. 137

•PEC (posta elettronica certificata)CNIPA: quesit più frequenti sulla PECDPR 11 febbraio 2005 n. 68 pag. 147

•Edilcard 2006Comunicazione CNCE n. 293 del 09/05/2006Comunicazione CNCE n. 296 del 30/05/2006Contratto CNCE - Unipol (estratto) pag. 165

• Analisi comparata bilanci 42 Casse Edili pag. 181

• Protocollo di intesa CNCE pag. 187

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DATI STATISTICI• Durc emessi dalle Casse Edili al 15 maggio 2006• Richieste/Esiti della consultazione della BNI al 29

maggio 2006

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1. Riepilogo Regionale

Durc emessi dalle Casse Edili data ultimo aggiornamento15/05/2006

Dati Statistici

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2. Riepilogo per Cassa Edile

Durc emessi dalle Casse Edili data ultimo aggiornamento15/05/2006

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TOTALE CASSE: 119

Dati Statistici

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Dati Statistici

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Esito delle richieste dal 1 gennaio al 28 maggio 2006

Esiti consultazione BNI 29/05/2006

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20068-9 Giugno

PEC(posta elettronica certificata)

Documentazione:• CNIPA: quesiti più frequenti sulla PEC• DPR 11 febbraio 2005 n.68

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QUESITI PIU' FREQUENTI SULLA PEC

Domande e Risposte• Introduzione• Funzionamento del servizio di PEC• Attivazione del servizio di PEC• I Gestori di PEC• L'Indice PA

1. INTRODUZIONE

Che cos'è? PEC è l'acronimo di Posta Elettronica Certificata. E' un sistema di “trasporto” di documentiinformatici che presenta delle forti similitudini con il servizio di posta elettronica “tradiziona-le”, cui però sono state aggiunte delle caratteristiche tali da fornire agli utenti la certezza, a valo-re legale, dell'invio e della consegna (o meno) dei messaggi e-mail al destinatario.

A che cosa serve la PEC? La PEC può essere utilizzata per la trasmissione di tutti i tipi di informazioni e documenti informato elettronico; consente di certificare l'invio, l'integrità e l'avvenuta consegna del mes-saggio scambiato tra il Gestore di PEC del mittente e quello del destinatario; ha lo stesso valo-re legale della tradizionale raccomandata con avviso di ricevimento (garantendo, quindi, l'op-ponibilità a terzi dell'avvenuta consegna).

Che differenza c'è tra la raccomandata con ricevuta di ritorno ed il servizio di PEC?(dal punto di vista legale, economico, di tempo e praticità di servizio) Il servizio PEC consente di effettuare l'invio di documenti informatici avendo la garanzia di “cer-tificazione” dell'invio e dell'avvenuta (o mancata) consegna. Il servizio ha, pertanto, tutti i requi-siti della raccomandata con A/R cui si aggiungono notevoli vantaggi sia in termini di tempo chedi costi.In particolare nella PEC si riscontra:• semplicità ed economicità di trasmissione, inoltro e riproduzione;• semplicità ed economicità di archiviazione e ricerca;• facilità di invio multiplo, cioè a più destinatari contemporaneamente, con costi estremamente

più bassi rispetto a quelli dei mezzi tradizionali;

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• velocità della comunicazione ed inoltre non è necessaria la presenza del destinatario percompletare le consegna;

• possibilità di consultazione ed uso da postazioni diverse da quella del proprio ufficio o abita-zione (basta un qualsiasi PC connesso ad Internet e un normale browser web), ed in qualun-que momento grazie alla persistenza del messaggio nella casella di posta elettronica;

• che, diversamente dalla raccomandata, nella ricevuta di avvenuta consegna sono presentianche i contenuti del messaggio originale.

Dove è possibile trovare la normativa di riferimento della PEC? La normativa è interamente presente e scaricabile dall'apposita sezione del sito del Cnipa.

2. FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO DI PEC

Le modalità di utilizzo della PEC sono diverse da quelle di una normale posta elet-tronica? Le modalità di accesso sono sostanzialmente le stesse. Si può accedere alla propria casella diPEC, infatti, sia attraverso un client di posta elettronica che attraverso un browser Internet.Nel primo caso, prima di poter utilizzare la propria casella sarà necessario configurare il pro-prio client con i parametri forniti dal Gestore di PEC scelto.

Quali caratteristiche ha in più la PEC rispetto all'e-mail tradizionale? La PEC, per quanto in apparenza simile al servizio di posta elettronica “tradizionale”, offreun servizio più completo e sicuro prevedendo:

1. livelli minimi di qualità del servizio e di sicurezza stabiliti dalla legge;2. certificazione dell'invio e della consegna del messaggio;3. l'opponibilità a terzi rispetto alle operazioni di invio e ricezione di un messaggio.

Quando è preferibile inviare messaggi di PEC? La casella di PEC è indicata soprattutto per effettuare comunicazioni “ufficiali” per le qualiil mittente vuole avere delle evidenze con valore legale dell'invio e della consegna del mes-saggio. Ciò non toglie che, volendo, la casella possa essere utilizzata per qualsiasi comunica-zione anche nel caso in cui non sia indispensabile la certificazione dell'invio e della consegna.

In che modo si ha la certezza della consegna di un messaggio di PEC? Nel momento in cui l'utente invia il messaggio, riceve, da parte del proprio gestore di PEC, unaricevuta di attestazione con relativa attestazione temporale. Tale ricevuta costituisce prova lega-le dell'avvenuta spedizione del messaggio. Allo stesso modo, quando il messaggio perviene nellacasella del destinatario, il suo gestore di PEC invia al mittente la ricevuta di avvenuta (o man-cata consegna), con l'indicazione di data e orario, a prescindere dalla visualizzazione del mes-saggio da parte del destinatario.

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La PEC certifica la lettura del messaggio da parte del destinatario? No, la certificazione è relativa ai soli eventi di invio del messaggio e di consegna dello stessonella casella di PEC del destinatario.

La PEC è in grado di garantire l'identità della casella del mittente? Sì, in quanto è assicurata l'inalterabilità dell'indirizzo associato alla casella dalla quale si effet-tua l'invio del messaggio.

La PEC è in grado di garantire l'associazione fra il titolare del servizio e la relativacasella di posta elettronica certificata? Sì, in quanto il soggetto che intende richiedere un servizio di PEC deve presentare al Gestore,oltre alla richiesta di attivazione del servizio, anche un documento che attesti la sua identità diven-tando quindi titolare del servizio.

La PEC consente di individuare in modo certo la provenienza del messaggio? Sì, dal momento che è garantita l'inalterabilità dell'indirizzo associato alla casella dalla quale sieffettua l'invio del messaggio; inoltre proprio questa particolarità del servizio PEC, risultaessere un valido deterrente contro il fenomeno dello SPAM.

Da una casella di PEC è possibile inviare un messaggio certificato a chiunque abbiauna casella di posta elettronica? Sì, ma l'invio e la ricezione di un messaggio di PEC hanno valore legale solo nel caso in cui ildestinatario sia dotato di una casella di Posta Elettronica Certificata.

E' possibile inviare messaggi di Posta Elettronica Certificata tra utenti che utilizzanoGestori di PEC differenti?Sì, la normativa impone ai differenti gestori di PEC di garantire la piena interoperabilità deiservizi offerti.

Il destinatario di un messaggio di Posta Elettronica Certificata può negare di averloricevuto?Nel caso in cui il messaggio sia stato effettivamente consegnato, il destinatario non può nega-re l'avvenuta ricezione, dal momento che la ricevuta di avvenuta consegno del messaggio, fir-mata ed inviata al mittente di Gestore di PEC scelto dal destinatario, riporta la data e l'ora incui il messaggio è stato consegnato nella casella di PEC del destinatario, certificandone l'avve-nuta consegna.

Se si smarrisce una ricevuta a chi ci si deve rivolgere per ottenerne una copia valida afini legali?In tal caso occorre rivolgersi al proprio Gestore di PEC il quale, per legge, è obbligato a “regi-strare” e archiviare (vedi “Che cos'è il log file?”) tutte le operazioni relative alle trasmissionieffettuate per trenta mesi.

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Per quanto tempo presso il server del gestore rimane traccia di tutte le operazio-ni relative alle trasmissioni effettuate?La Norma impone ai Gestori di PEC di tenere traccia di tutte le trasmissioni effettuateper un peridodo di trenta mesi, in un apposito archivio informatico (Vedi “Che cosa è illog file?”).

Che cosa è il Log File?Il Log File è un registro informatico all'interno del quale vengono memorizzate tutte leoperazioni relative alle trasmissioni effettuate (invio, ricezione, ecc.) utile per la ricostru-zione delle ricevute, nel caso di eventuale smarrimento delle stesse.

Quali sono gli aspetti concernenti la sicurezza e la privacy dei dati personali deititolari di caselle PEC?La Norma impone ai Gestori di PEC di applicare tutte le procedure atte a garantire lasicurezza e la privacy dei dati personali. Analogo livello di sicurezza è garantito anche perle informazioni archiviate nel Log delle trasmissioni.

Quali sono i livelli di sicurezza garantiti per il servizio?La normativa di riferimento fissa i livelli minimi di sicurezza che devono essere garanti-ti dal Gestore ai proprio utenti.In particolare, il Gestore è tenuto ad informare il mittente, bloccandone la trasmissione,della eventuale presenza di virus nelle e-mail inviate/ricevute.

3. ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI PEC

Come si richiede il servizio di PEC?Ci si deve rivolgere ad uno dei Gestori iscritti nell'indice tenuto dal CNIPA.

Da chi è offerto il servizio di PEC?Possono offrire il sevizio di Posta Elettronica Certificata solamente le aziende e le PubblicheAmministrazioni che, presentata la domanda di accreditamento al CNIPA, superino l'istrutto-ria dimostrando di essere in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa di riferimento. Talisoggetti, divenuti Gestori di PEC, vengono iscritti in un apposito elenco pubblico tenuto dalCNIPA.

Come si può attivare la casella di PEC?Per prima cosa è necessario che l'utente scelga (in funzione delle proprie esigenze/preferen-ze) il Gestore di PEC con cui vuole attivare la propria casella. Per attivare la casella di PostaElettronica Certificata è necessario seguire le istruzioni contenute nel sito o nel manuale ope-rativo del Gestore scelto.

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Quali servizi possono essere richiesti ai Gestori di PEC? Domini in PEC, singole caselle, servizi ulteriori non regolamentati.

Cosa si ottiene dopo aver sottoscritto un contratto con un Gestore di PEC? Servizi di gestione di caselle di posta, ricevute opponibili, accesso a log in caso di smarrimen-to di una ricevuta o contestazioni, livelli minimi di servizio garantiti dalla norma.

Come dichiarano le imprese la volontà di utilizzare la PEC?Le imprese, nei rapporti tra loro intercorrenti, possono dichiarare la esplicita volontà di accet-tare l'invio di Posta Elettronica Certificata mediante indicazione nell'atto di iscrizione al regi-stro delle imprese.

4. I GESTORI DI PEC

Come si diventa Gestori di PEC?Presentando domanda di iscrizione nell'apposito elenco pubblico al CNIPA.

Quali sono i requisiti richiesti per operare come Gestore di PEC?Società con capitale almeno di 1 milione di euro, ovvero Pubbliche Amministrazioni (con alcu-ne limitazioni).Inoltre, il candidato Gestore viene valutato dal CNIPA rispetto a: requisiti di onorabilità,adeguatezza del personale, processi di sicurezza, esperienza nell'erogazione di servizi ana-loghi, ridondanza e servizi di emergenza.

Quali obblighi assumono i Gestori di PEC?Rispettare i requisiti, le prescrizioni tecniche e i livelli di servizio minimi. Inoltre, devonodotarsi della certificazione ISO per il processo PEC, di una polizza assicurativa e inoltre devo-no consentire l'attività di vigilanza da parte di incaricati del CNIPA.

Cosa fa il CNIPA prima di accettare una domanda di iscrizione all'elenco dei Gestoridi PEC?Effettua la verifica dei requisiti oggettivi e soggettivi, sulla base di quanto richiesto dallanorma; in caso positivo il nuovo Gestore viene iscritto nell'elenco pubblico e messo in condi-zione di erogare il servizio.

Chi sono i Gestori di PEC e come sapere chi sono?L'elenco pubblico dei Gestori di Posta Elettronica Certificata riporta la lista esaustiva deigestori abilitati ad offrire il servizio.

Come si può valutare l'offerta dei diversi Gestori?Posto che il servizio offerto dai gestori deve rispettare numerosi requisiti di base che sono sta-

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biliti dalla normativa e controllati dal CNIPA all'atto dell'iscrizione nell'elenco pubblico deiGestori, ciascun operatore abilitato può personalizzare e valorizzare la propria offerta ed èlibero di fissare le proprie strategie commerciali e di prezzo.Attraverso Internet è possibile visitare i siti dei diversi Gestori di PEC e confrontare le carat-teristiche del servizio e dei prezzi, scegliendo poi in funzione delle proprie esigenze. Tutti iGestori di PEC sono tenuti a pubblicare sui loro siti il manuale operativo del servizio chedescrive tutte le principali caratteristiche tecniche del servizio offerto.

Chi effettua la vigilanza a regime?Il CNIPA con controlli periodici - su segnalazione - attraverso l'emissione di delibere e atti diindirizzo, con incontri periodici e attraverso l'acquisizione di informazioni.

Quali sono i livelli minimi di qualità del servizio garantiti dai Gestori del servizio diPEC?La normativa di riferimento impone ai gestori il rispetto dei requisiti minimi di qualità e con-tinuità del servizio.

5. L'INDICE PA

Esistono registri o elenchi pubblicamente consultabili delle caselle di PEC?Per le PA esiste un servizio denominato “Indice delle Pubbliche Amministrazioni” (IPA) consul-tabile on line all'indirizzo http://www.indicepa.gov.it/, mentre per i privati la pubblicazione è pos-sibile solo in caso di consenso esplicito.

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DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA11 febbraio 2005, n.68

Regolamento recante disposizioni per l'utilizzo della posta elettronica certificata, a norma dell'articolo 27 della legge 16 gennaio 2003, n.3.

(G.U. 28 marzo 2005, n.97)

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

• Visto l'articolo 87 della Costituzione;• Visto l'articolo 15, comma 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59;• Visto l'articolo 27, commi 8, lettera e), e 9, della legge 16 gennaio 2003, n. 3;• Visto l'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400;• Visto l'articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445,

recante il testo unico delle disposizioni legislative e regolamentare in materia di documen-tazione amministrativa;

• Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del25 marzo 2004;

• Espletata la procedura di informazione di cui alla direttiva 98/34/CE del Parlamentoeuropeo e del Consiglio, del 22 giugno 1998, modificata dalla direttiva 98/48/CE delParlamento europeo e del Consiglio, del 20 luglio 1998, attuata con legge 21 giugno 1986,n. 317, così come modificata dal decreto legislativo 23 novembre 2000, n. 427;

• Acquisito il parere della Conferenza unificata, ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislati-vo 28 agosto 1997, n. 281, espresso nella riunione del 20 maggio 2004;

• Vista la nota del 29 marzo 2004, con la quale è stato richiesto il parere del Garante per laprotezione dei dati personali;

• Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti nor-mativi nell'adunanza del 14 giugno 2004;

• Acquisito il parere delle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senatodella Repubblica;

• Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 28 gennaio2005;

• Sulla proposta del Ministro per la funzione pubblica e del Ministro per l'innovazione e letecnologie, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze;

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Emana il seguente regolamento:

Articolo 1 - Oggetti e definizioni

Il presente regolamento stabilisce le caratteristiche e le modalità per l'erogazione e la fruizionedi servizi di trasmissione di documenti informatici mediante posta elettronica certificata.

1. Ai fini del presente regolamento si intende per:

a. BUSTA DI TRASPORTO, il documento informatico che contiene il messaggio di postaelettronica certificata;b. CENTRO NAZIONALE PER L'INFORMATICA NELLA PUBBLICA AMMINI-

STRAZIONE, di seguito denominato: <<CNIPA>>, l'organismo di cui all'articolo 4,comma 1, del decreto legislativo 12 febbraio 1993, n. 39, come modificato dall'articolo176, comma 3, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196;

c. DATI DI CERTIFICAZIONE, i dati inseriti nelle ricevute indicate dal presente regola-mento, relativi alla trasmissione del messaggio di posta elettronica certificata;

d. DOMINIO DI POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA, l'insieme di tutte e sole lecaselle di posta elettronica certificata il cui indirizzo fa riferimento, nell'estensione, aduno stesso dominio della rete Internet, definito secondo gli standard propri di tale rete;

e. LOG DEI MESSAGGI, il registro informatico delle operazioni relative alle trasmissio-ni effettuate mediante posta elettronica certificata tenuto dal gestore;

f. MESSAGGIO DI POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA, un documento informa-tico composto dal testo del messaggio, dai dati di certificazione e dagli eventuali docu-menti informatici allegati;

g. POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA, ogni sistema di posta elettronica nel qualeè fornita al mittente documentazione elettronica attestante l'invio e la consegna di docu-menti informatici;

h. POSTA ELETTRONICA, un sistema elettronico di trasmissione di documenti infor-matici;

i. RIFERIMENTO TEMPORALE, l'informazione contenente la data e l'ora che vieneassociata ad un messaggio di posta elettronica certificata;

l. UTENTE DI POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA, la persona fisica, la perso-na giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi ente, associazione o organismo,nonché eventuali unità organizzative interne ove presenti, che sia mittente o destinata-rio di posta elettronica certificata;

m. VIRUS INFORMATICO, un programma informatico avente per scopo o per effetto ildanneggiamento di un sistema informatico o telematico, dei dati o dei programmi inesso contenuti o ad esso pertinenti, ovvero l'interruzione, totale o parziale, o l'alterazio-ne del suo funzionamento.

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Articolo 2 - Soggetti del servizio di posta elettronica certificata

1. Sono soggetti del servizio di posta elettronica certificata:

a. Il mittente, cioè l'utente che si avvale del servizio di posta elettronica certificata per latrasmissione di documenti prodotti mediante strumenti informatici;

b. Il destinatario, cioè l'utente che si avvale del servizio di posta elettronica certificata perla ricezione di documenti prodotti mediante strumenti informatici;

c. Il gestore del servizio, cioè il soggetto, pubblico o privato, che eroga il servizio di postaelettronica certificata e che gestisce domini di posta elettronica certificata.

Articolo 3 - Trasmissione del documento informatico

1. Il comma 1 dell'articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n.445, è sostituito dal seguente:<<1. Il documento informatico trasmesso per via telematica si intende spedito dal mitten-te se inviato al proprio gestore, e si intende consegnato al destinatario se reso disponibileall'indirizzo elettronico da questi dichiarato, nella casella di posta elettronica del destinata-rio messa a disposizione dal gestore.>>

Articolo 4 - Utilizzo della posta elettronica certificata

1. La posta elettronica certificata consente l'invio di messaggi la cui trasmissione è valida aglieffetti di legge.

2. Per i privati che intendono utilizzare il servizio di posta elettronica certificata, il soloindirizzo valido, ad ogni effetto giuridico, è quello espressamente dichiarato ai fini diciascun procedimento con le pubbliche amministrazioni o di ogni singolo rapportointrattenuto tra privati o tra questi e le pubbliche amministrazioni. Tale dichiarazioneobbliga solo il dichiarante e può essere revocata nella stessa forma.

3. La volontà espressa ai sensi del comma 2 non può comunque dedursi dalla mera indicazio-ne dell'indirizzo di posta certificata nella corrispondenza o in altre comunicazioni o pubbli-cazioni del soggetto.

4. Le imprese, nei rapporti tra loro intercorrenti, possono dichiarare la esplicita volontà diaccettare l'invio di posta elettronica certificata mediante indicazione nell'atto di iscrizione alregistro delle imprese. Tale dichiarazione obbliga solo il dichiarante e può essere revocatanella stessa forma.

5. Le modalità attraverso le quali il privato comunica la disponibilità all'utilizzo della posta elet-tronica certificata, il proprio indirizzo di posta elettronica certificata, il mutamento delmedesimo o l'eventuale cessazione della disponibilità, nonché le modalità di conservazione,da parte dei gestori del servizio, della documentazione relativa sono definite nelle regole tec-

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niche di cui all'articolo 17.6. La validità della trasmissione e ricezione del messaggio di posta elettronica certificata è atte-

stata rispettivamente dalla ricevuta di accettazione e dalla ricevuta di avvenuta consegna, dicui all'articolo 6.

7. Il mittente o il destinatario che intendono fruire del servizio di posta elettronica certificatasi avvalgono di uno dei gestori di cui agli articoli 14 e a15.

Articolo 5 - Modalità della trasmissione e interoperabilità

1. Il messaggio di posta elettronica certificata inviato dal mittente al proprio gestore di postaelettronica certificata viene da quest'ultimo trasmesso al destinatario direttamente o trasferi-to al gestore di posta elettronica certificata di cui si avvale il destinatario stesso; quest'ultimogestore provvede alla consegna nella casella di posta elettronica certificata del destinatario.

2. Nel caso in cui la trasmissione del messaggio di posta elettronica certificata avviene tradiversi gestori, essi assicurano l'interoperabilità dei servizi offerti, secondo quanto previstodalle regole tecniche di cui all'articolo 17.

Articolo 6 - Ricevuta di accettazione e di avvenuta consegna

1. Il gestore di posta elettronica certificata utilizzato dal mittente fornisce al mittente stesso laricevuta di accettazione nel quale sono contenuti i dati di certificazione che costituisconoprova dell'avvenuta spedizione di un messaggio di posta elettronica certificata.

2. Il gestore di posta elettronica certificata utilizzato dal destinatario fornisce al mittente, all'in-dirizzo elettronico del mittente, la ricevuta di avvenuta consegna.

3. La ricevuta di avvenuta consegna fornisce al mittente la prova che il suo messaggio di postaelettronica certificata è effettivamente pervenuto all'indirizzo elettronico dichiarato daldestinatario e certifica il momento della consegna tramite un testo, leggibile dal mittente,contenente i dati di certificazione.

4. La ricevuta di avvenuta consegna può contenere anche la copia completa del messaggio diposta elettronica certificata consegnato secondo quanto specificato dalle regole tecniche dicui all'articolo 17.

5. La ricevuta di avvenuta consegna è rilasciata contestualmente alla consegna del messaggio diposta elettronica certificata nella casella di posta elettronica messa a disposizione del destina-tario del gestore, indipendentemente dall'avvenuta lettura da parte del soggetto destinatario.

6. La ricevuta di avvenuta consegna è emessa esclusivamente a fronte della ricezione di una busta ditrasporto valida secondo le modalità previste dalle regole tecniche di cui all'articolo 17.

7. Nel caso in cui il mittente non abbia più la disponibilità delle ricevute dei messaggi di postaelettronica certificata inviati, le informazioni di cui all'articolo 11, detenute dai gestori, sonoopponibili ai terzi ai sensi dell'articolo 14, comma 2, del decreto del Presidente dellaRepubblica 28 dicembre 2000, n. 445.

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Articolo 7 - Ricevuta di presa in carico

1. Quando la trasmissione del messaggio di posta elettronica certificata avviene tramite piùgestori il gestore del destinatario rilascia al gestore del mittente la ricevuta che attesta l'av-venuta presa in carica del messaggio.

Articolo 8 - Avviso di mancata consegna

1. Quando il messaggio di posta elettronica certificata non risulta consegnabile il gestorecomunica al mittente, entro le ventiquattro ore successive all'invio, la mancata consegna tra-mite un avviso secondo le modalità previste dalle regole tecniche di cui all'articolo 17.

Articolo 9 - Firma elettronica delle ricevute e della busta di trasporto

1. Le ricevute rilasciate dai gestori di posta elettronica certificata sono sottoscritte daimedesimi mediante una firma elettronica avanzata ai sensi dell'articolo 1, comma 1, let-tera dd) del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, genera-ta automaticamente dal sistema di posta elettronica e basata su chiavi asimmetriche acoppia, una pubblica e una privata, che consente di rendere manifesta la provenienza,assicurare l'integrità e l'autenticità delle ricevute stesse secondo le modalità previstedalle regole tecniche di cui all'articolo 17.

2. La busta di trasporto è sottoscritta con una firma elettronica di cui al comma 1 che garan-tisce la provenienza, l'integrità e l'autenticità del messaggio di posta elettronica certificatasecondo le modalità previste dalle regole tecniche di cui all'articolo 17.

Articolo 10 - Riferimento temporale

1. Il riferimento temporale e la marca temporale sono formati in conformità a quanto previ-sto dalle regole tecniche di cui all'articolo 17.

2. I gestori di posta elettronica certificata appongono un riferimento temporale su ciascunmessaggio e quotidianamente una marca temporale sui log dei messaggi.

Articolo 11 - Sicurezza della trasmissione

1. I gestori di posta elettronica certificata trasmettono il messaggio di posta elettronica certi-ficata dal mittente al destinatario integro in tutte le sue parti, includendolo nella busta di tra-sporto.

2. Durante le fasi di trasmissione del messaggio di posta elettronica certificata, i gestori man-

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tengono traccia delle operazioni svolte su un apposito log dei messaggi. I dati contenuti nelsuddetto registro sono conservati dal gestore di posta elettronica certificata per trenta mesi.

3. Per la tenuta del registro i gestori adottano le opportune soluzioni tecniche e organiz-zative che garantiscono la riservatezza, la sicurezza, l'integrità e l'inalterabilità neltempo delle informazioni in esso contenute.

4. I gestori di posta elettronica certificata prevedono, comunque, l'esistenza dei servizi diemergenza che in ogni caso assicurano il completamento della trasmissione ed il rilasciodelle ricevute.

Articolo 12 - Virus informatici

1. Qualora il gestore del mittente riceva messaggi con virus informatici è tenuto a non accet-tarli, informando tempestivamente il mittente dell'impossibilità di dar corso alla trasmissio-ne; in tal caso il gestore conserva i messaggi ricevuti per trenata mesi secondo le modalitàdefinite dalle regole tecniche di cui all'articolo 17.

2. Qualora il gestore del destinatario riceva messaggi con virus informatici è tenuto a non inol-trarli al destinatario, informando tempestivamente il gestore del mittente, affinché comuni-chi al mittente medesimo l'impossibilità di dar corso alla trasmissione; in tale caso il gesto-re del destinatario conserva i messaggi ricevuti per trenta mesi secondo le modalità defini-te dalle regole tecniche di cui all'articolo 17.

Articolo 13 - Livelli minimi di servizio

1. I gestori di posta elettronica certificata sono tenuti ad assicurare il livello minimo di servizioprevisto dalle regole tecniche di cui all'articolo 17.

Articolo 14 - Elenco dei gestori di posta elettronica certificata

1. Il mittente o il destinatario che intendono fruire del servizio di posta elettronica certificatasi avvalgono dei gestori inclusi in un apposito elenco pubblico disciplinato dal presente arti-colo.

2. Le pubbliche amministrazioni ed i privati che intendono esercitare l'attività di gestore diposta elettronica certificata inviano al CNIPA domanda di iscrizione nell'elenco dei gestoridi posta elettronica certificata.

3. I richiedenti l'iscrizione nell'elenco dei gestori di posta elettronica certificata diversi dallepubbliche amministrazioni devono avere natura giuridica di società di capitali e capitalesociale interamente versato non inferiore a un milione di euro.

4. I gestori di posta elettronica certificata o, se persone giuridiche, i loro legali rappresentanti ed isoggetti preposti all'amministrazione devono, inoltre, possedere i requisiti di onorabilità richiesti

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ai soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso le banche dicui all'articolo 26 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legi-slativo 1° settembre 1993, n. 385, e successive modificazioni.

5. Non possono rivestire la carica di rappresentante legale, di componenti del consiglio di amministra-zione, di componente del collegio sindacale, o di soggetto comunque preposto all'amministrazionedel gestore privato coloro i quali sono stati sottoposti a misure di prevenzione, disposte dall'autori-tà giudiziaria ai sensi della legge 27 dicembre 1956, n. 1423, e della legge 31 maggio 1965, n. 575, esuccessive modificazioni, ovvero sono stati condannati con sentenza irrevocabile, salvi gli effettidella riabilitazione, alla reclusione non inferiore ad un anno per delitti contro la pubblica ammini-strazione, in danno di sistemi informatici o telematici, contro la fede pubblica, contro il patrimonio,contro l'economia pubblica, ovvero per un delitto in materia tributaria.

6. Il richiedente deve inoltre:a. dimostrare l'affidabilità organizzativa e tecnica necessaria per svolgere il servizio di

posta elettronica certificata;b. impiegare personale dotato delle conoscenze specifiche, dell'esperienza e delle compe-

tenze necessarie per i servizi forniti, in particolare della competenza a livello gestionale,della conoscenza specifica nel settore della tecnologia della posta elettronica e delladimestichezza con procedure di sicurezza appropriate;

c. rispettare le norme del presente regolamento e le regole tecniche di cui all'articolo 17;d. applicare procedure e metodi amministrativi e di gestione adeguati e tecniche consoli-

date;e. utilizzare per la firma elettronica, di cui all'articolo 9, dispositivi che garantiscono la sicu-

rezza delle informazioni gestite in conformità a criteri riconosciuti in ambito europeo ointernazionale;

f. adottare adeguate misure per garantire l'integrità e la sicurezza del servizio di posta elet-tronica certificata;

g. prevedere servizi di emergenza che assicurano in ogni caso il completamento della tra-smissione;

h. fornire, entro dodici mesi successivi all'iscrizione nell'elenco dei gestori di posta elettro-nica certificata, dichiarazione di conformità del proprio sistema di qualità alle normeISO 9000, successive evoluzioni o norme equivalenti, relativa al processo di erogazionedi posta elettronica certificata;

i. fornire copia di una polizza assicurativa di copertura dei rischi dell'attività e dei dannicausati a terzi.

7. Trascorsi novanta giorni dalla presentazione, la domanda si considera accolta qualora ilCNIPA non abbia comunicato all'interessato il provvedimento di diniego.

8. Il termine di cui al comma 7 può essere interrotto una sola volta esclusivamente per lamotivata richiesta di documenti che integrino o completino la documentazione presentatae che non siano già nella disponibilità del CNIPA o che questo non possa acquisire auto-nomamente. In tale caso, il termine riprende a decorrere dalla data di ricezione della docu-mentazione integrativa.

PEC (posta elettronica certificata)

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9. Il procedimento di iscrizione nell'elenco dei gestori di posta elettronica certificata di cui alpresente articolo può essere sospeso nei confronti dei soggetti per i quali risultano penden-ti procedimenti penali per delitti in danno di sistemi informatici o telematici.

10. I soggetti di cui ala comma 1 forniscono i dati, previsti dalle regole tecniche di cui all'articolo17, necessari per l'iscrizione nell'elenco dei gestori.

11. Ogni variazione organizzativa o tecnica concernente il gestore ed il servizio di posta elet-tronica certificata è comunicata al CNIPA entro il quindicesimo giorno.

12. Il venire meno di uno o più requisiti tra quelli indicati al presente articolo è causa di can-cellazione dell'elenco.

13. Il CNIPA svolge funzioni di vigilanza e controllo sull'attività esercitata dagli iscritti all'elen-co di cui al comma 1.

Articolo 15 - Gestori di posta elettronica certificata stabiliti nei Paesi dell'Unione europea

1. Può esercitare il servizio di posta elettronica certificata il gestore del servizio stabilito in altriStati membri dell'Unione europea che soddisfi, conformemente alla legislazione dello Statomembro di stabilimento, formalità e requisiti equivalenti ai contenuti del presente decreto eoperi nel rispetto delle regole tecniche di cui all'articolo 17. E' fatta salva in particolare, da pos-sibilità di avvalersi di gestori stabiliti in altri Stati membri dell'Unione europea che rivestono unaforma giuridica equipollente a quella prevista dall'articolo 14, comma 3.

2. Per i gestori di posta elettronica certificata stabiliti in altri Stati membri dell'Unione europea ilCNIPA verifica l'equivalenza ai requisiti ed alle formalità di cui al presente decreto e alle rego-le tecniche di cui all'articolo 17.

Articolo 16 - Disposizioni per le pubbliche amministrazioni

1. Le pubbliche amministrazioni possono svolgere autonomamente l'attività di gestione delservizio di posta elettronica certificata, oppure avvalersi dei servizi offerti da altri gestoripubblici o privati, rispettando le regole tecniche e di sicurezza previste dal presente regola-mento.

2. L'utilizzo di caselle di posta elettronica certificata rilasciate a privati da pubbliche ammini-strazioni incluse nell'elenco di cui all'articolo 14, comma 2, costituisce invio valido ai sensidel presente decreto limitatamente ai rapporti intrattenuti tra le amministrazioni medesimeed i privati cui sono rilasciate le caselle di posta elettronica certificata.

3. Le pubbliche amministrazioni garantiscono ai terzi la libertà scelta del gestore di posta elet-tronica certificata.

4. Le disposizioni di cui al presente regolamento non si applicano all'uso degli strumenti infor-matici e telematici nel processo civile, nel processo penale, nel processo amministrativo, nelprocesso tributario e nel processo dinanzi alle sezioni giurisdizionali della Corte dei conti,per i quali restano ferme le specifiche disposizioni normative.

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Articolo 17 - regole tecniche

1. Il Ministro per l'innovazione e le tecnologie definisce, ai sensi dell'articolo 8, comma 2, deldecreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, sentito il Ministro per lafunzione pubblica, le regole tecniche per la formazione, la trasmissione e la validazioneanche temporale, della posta elettronica certificata. Qualora le predette regole riguardino lacertificazione di sicurezza dei prodotti e dei sistemi è acquisito il concerto del Ministro dellecomunicazioni.

Articolo 18 - Disposizioni finali

1. Le modifiche di cui all'articolo 3 apportate all'articolo 14, comma 1, del decreto del Presidente dellaRepubblica 28 dicembre 2000, n. 445, (Testo A) si intendo riferite anche al decreto del Presidentedella Repubblica 28 dicembre 2000, n. 444 (Testo C). Il presente decreto, munito del sigillo delloStato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiani. E' fattoobbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addì 11 febbraio 2005

CIAMPIBerlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri

Baccini, Ministro per la funzione pubblicaStanca, Ministro per l'innovazione e le tecnologie

Siniscalco, Ministro dell'economia e delle finanze

Visto, il Guardasigilli: Castelli

Registrato alla Corte dei conti il 18 aprile 2005Registro n. 4, Ministeri istituzionali, foglio n. 332

PEC (posta elettronica certificata)

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20068-9 Giugno

EDILCARD 2006

• Comunicazione CNCE n. 293 del 09/05/2006• Comunicazione CNCE n. 296 del 30/05/2006• Contratto CNCE - Unipol (estratto)

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Prot. n° 2235/p/sf Roma, 9 maggio 2006A tutte le Casse Edili

e p.c. ai componenti ilConsiglio di Amministrazione

della CNCE

Loro sedi

Comunicazione n° 293

Oggetto: Nuova prestazione Edilcard 2006

Si comunica che, su mandato del Consiglio di Amministrazione, la Presidenza della CNCE ilgiorno 4 maggio u.s. ha stipulato un accordo con la società Unipol assicurazioni per l'istitu-zione, all'interno delle prestazioni fornite da Edilcard, di un “Fondo nazionale rimborso spesesanitarie da infortunio”.

Il Fondo, garantirà, attraverso la società assicuratrice, il rimborso delle spese sanitariesostenute dal lavoratore in conseguenza di infortunio professionale o extraprofessionaleed elencate nella tabella allegata alla presente.

Il massimale assicurato è di € 600,00 con una franchigia di € 30,00.

Il Fondo corrisponderà, inoltre, un'indennità forfetaria di € 1.500,00 o 3.000,00 nei casi diricovero da infortunio professionale superiore, rispettivamente, a 15 e 30 giorni.Tali somme saranno elevate a € 3.000,00 e 6.000,00 nel caso in cui il lavoratore sia iscritto aFondo Prevedi.

Nei casi, infine, di invalidità permanente, a seguito di infortunio professionale, superiore al50%, il Fondo eleverà la citata indennità forfetaria da corrispondere al lavoratore a €5.000,00 o 10.000,00, sempre in relazione all'iscrizione dello stesso Fondo di previdenzacomplementare della categoria.Com'è facilmente intuibile, quindi, il ritardo nella comunicazione delle prestazioni Edilcardper l'anno 2006 è stato ben speso per garantire, in continuità con quanto realizzato neglianni precedenti, un notevole miglioramento dei benefici a favore dei lavoratori iscritti alleCasse Edili.

Tali benefici potranno essere ulteriormente incrementati in sede di verifica annuale tra laCNCE e la Compagnia in merito al rapporto tra premio corrisposto e prestazioni effettiva-mente erogate nell'anno precedente.

Edilcard 2006

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L'accordo prevede che la citata assicurazione abbia anche validità pregressa dal 1° gennaio2006 per i lavoratori di tutte le Casse Edili che hanno già inviato gli elenchi nominativi o chelo facciano entro il prossimo 5 giugno; dopo tale data la validità sarà del giorno successivoall'adesione della Cassa.

Si invitano pertanto le Casse Edili che non lo avessero ancora fatto, ad adempiere a quantorichiesto dalla CNCE con la comunicazione n. 283 del 20 dicembre u.s. entro la citata scaden-za del 5 giugno 2006 al fine di garantire a tutti i lavoratori una prestazione obbligatoria stabi-lita dagli accordi nazionali tra ANCE, Associazioni Artigiane, Feneal UIL, Filca CISL e FilleaCGIL.

A tale scopo si ricorda che il contributo, nella misura di euro 2,40 per iscritto a settembre 2005,andrà versato sul c/c n. 010000000539 del Credem, intestato alla CNCE (ABI 03032, CAB03201, CIN Z) e che l'elenco dei lavoratori iscritti andrà inviato a [email protected]; secondol'allegato tracciato record.

Nell'informare le Casse Edili che la CNCE provvederà all'invio al domicilio di ciascun lavora-tore della tessera Edilcard e del primo numero di Cassedilinews, si fa riserva di comunicareentro pochi giorni le modalità operative per la gestione dei rapporti con l'Assicurazione e larelativa modulistica.

Il Vicepresidente Il PresidenteMassimo Trinci Pierandrea Aggujaro

Allegati

1. Tabella elenco spese sanitarie riconosciute2. Tracciato record per trasmissione elenco iscritti.

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EDILCARD 2006

ELENCO SPESE SANITARIE RICONOSCIUTE

• Accertamenti diagnostici;• Accertamenti medico legali, esclusi quelli previsti al punto 2.15 (controversie) delle

Condizioni Generali di Assicurazione;• Visite mediche specialistiche;• Onorari del chirurgo e di ogni altro componente l'equipe operatoria, diritti di sala operato-

ria, materiale di intervento;• Apparecchi protesici o terapeutici applicati durante l'intervento chirurgico;• Trasporto dell'assicurato in ambulanza all'Istituto di Cura o all'ambulatorio e viceversa;• Cure mediche fisioterapiche e trattamenti fisioterapici rieducativi;• Acquisto, noleggio o affitto di apparecchi terapeutici o di apparecchi protesici di qualsiasi

tipo (escluse protesi dentarie).

Codice cassaCittà ProvinciaCodiceFiscale

Codice iscritto (eventuale)

Nome Cognome C.A.P.Indirizzo

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Prot. n° 2254/p/sf Roma, 30 maggio 2006A tutte le Casse Edili

e p.c. ai componenti ilConsiglio di Amministrazione

della CNCE

Loro sedi

Comunicazione n° 296

Oggetto: indicazioni operative Edilcard 2006

In riferimento a quanto preannunciato con la comunicazione CNCE n. 293 del 9 maggio u.s.,si trasmettono alle Casse Edili le indicazioni operative per la gestione dei sinistri previsti dal“Fondo nazionale rimborso spese sanitarie da infortunio”.

1. Per le richieste di rimborso delle spese sanitarie da infortunio la Cassa Edile potrà contat-tare SERTEL, la società di servizi dell'Unipol, attraverso il numero verde 800117973 for-nendo alla società le informazioni contenute nell'allegato modulo 1)Si rileva che la comunicazione telefonica potrebbe anche richiedere, soprattutto in alcune fasceorarie, tempi di attesa non sempre brevi.Per questo Unipol provvederà a istituire nelle prossime settimane un servizio alternativo didenuncia via posta elettronica.

2. SERTEL, raccolta la denuncia, comunicherà telefonicamente alla Cassa Edile il numero disinistro aperto ed il codice CLG (ispettorato sinistri) che tratterà il sinistro stesso.

3. La Cassa Edile, aperto il sinistro, trasmetterà la documentazioni da allegare alla richiesta dipresentazione (certificato medico, fatture, etc.) all'ispettorato sinistri indicato da SERTEL.

4. Per le richieste di indennità a seguito di infortunio professionale con ricovero ospe-daliero, la Cassa Edile invierà via e-mail il modulo 2) allegato alla presente direttamen-te a [email protected] e gli uffici della Commissione provvederanno a trasmetterlo allacompagnia assicurativa.

5. Per ogni necessità di informazioni relative alla gestione della polizza Edilcard, la CassaEdile potrà inviare una e-mail a [email protected] o contattare telefonicamen-te il referente Unipol al n. 0656309726 dalle ore 9,30 alle ore 12,30 dei giorni lavorativi.

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Nel ricordare alle Casse Edili che non lo avessero ancora fatto, di trasmettere tempestivamen-te l'elenco dei lavoratori beneficiari della prestazione in oggetto, si inviano i migliori saluti.

Il Vicepresidente Il PresidenteMassimo Trinci Pierandrea Aggujaro

All: Moduli denuncia sinistro

1: Modulo per rimborso spese sanitarie2: Modulo per indennità da ricovero ospedaliero

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FONDO NAZIONALE RIMBORSO SPESE SANITARIE DA INFORTUNIO

1) Modulo per la denuncia sinistro per rimborso spese sanitarie

Numero di polizza 774/77/46159892

Dati Cassa Edile denunciante• Cassa Edile di ........................................................... Codice CNCE..................................................• Cognome operatore referente ............................................................................................................• Indirizzo e-mail operatore referente ..................................................................................................• Recapito telefonico ...............................................................................................................................

Dati anagrafici della persona infortunata • nome .......................................................................................................................................................• cognome ................................................................................................................................................• Indirizzo .................................................................................................................................................• Recapito telefonico ...............................................................................................................................• C. Fisc .....................................................................................................................................................

Data, ora e luogo di accadimento del sinistro (città e indirizzo)........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Descrizione dell'evento................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Descrizione sommaria delle lesioni subite............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Luogo dell'eventuale ricovero........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Comunicazione dell'eventuale gesso o altro mezzo di contenzione........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

N.B. Sertel darà indicazioni sull'indirizzo, postale o e-mail, al quale trasmettere la documentazione daallegare alla richiesta.

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FONDO NAZIONALE RIMBORSO SPESE SANITARIE DA INFORTUNIO

2) Modulo per la denuncia sinistro per indennità da ricovero ospedaliero

Numero di polizza 774/77/46159892

Dati Cassa Edile denunciante• Cassa Edile di ........................................................... Codice CNCE..................................................• Cognome operatore referente ............................................................................................................• Indirizzo e-mail operatore referente ..................................................................................................• Recapito telefonico ...............................................................................................................................

Dati anagrafici della persona infortunata • nome .......................................................................................................................................................• cognome ................................................................................................................................................• Indirizzo .................................................................................................................................................• Recapito telefonico ...............................................................................................................................• C. Fisc .....................................................................................................................................................

Data, ora e luogo di accadimento del sinistro (città e indirizzo)........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Descrizione dell'evento................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Data inizio e fine del ricovero ospedaliero............................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Luogo dell'eventuale ricovero........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Struttura sanitaria del ricovero (indirizzo, reparto, ecc.)........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................

N.B. Allegare, se disponibile, cartella clinica.

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Allegato a polizza n° 774/77/46159892 Cod. Fiscale: 97103000580Contraente: CNCE - Commissione Nazionale Casse Edili

Fondo Nazionale RimborsoSpese Sanitarie da Infortunio

1. Il Fondo è operante nei confronti degli operai iscritti presso Casse Edili che, attraverso laCNCE, abbiano aderito in formula cumulativa alla presente polizza, per il caso di“Rimborso Spese Sanitarie”, di cui al successivo punto 2) e per il caso di Indennità for-fetaria a seguito di infortunio professionale, di cui al successivo punto 3).

2. Fondo Nazionale Rimborso Spese Sanitarie:

Se in conseguenza di infortunio professionale od extraprofessionale, l'assicurato fa ricor-so a prestazioni sanitarie, la Compagnia rimborsa, fino alla concorrenza del massimale previ-sto nel successivo punto 4) inizialmente convenuto in € 600,00 le spese sostenute per:

• accertamenti diagnostici;• accertamenti medico legali, esclusi quelli previsti al punto 2.15 (controversie) delle

Condizioni Generali di Assicurazione;• visite mediche specialistiche;• onorari del chirurgo e di ogni altro componente l'equipe operatoria, diritti di sala operatoria,

materiale di intervento;• apparecchi protesici o terapeutici applicati durante l'intervento chirurgico;• trasporto dell'assicurato in ambulanza dall'Istituto di Cura o all'ambulatorio e vieceversa;• cure mediche fisioterapiche e trattamenti fisioterapici rieducativi;• acquisto, noleggio o affitto di apparecchi terapeutici o di apparecchi protesici di qualsiasi tipo

(escluse protesi dentarie);

Il Fondo, tramite la Compagnia, rimborsa inoltre, sino al 20% (eventualmente rivedibile dianno in anno) della somma assicurata, le spese sostenute, in conseguenza di infortunio, perprotesi dentarie.

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3. Indennità forfetaria a seguito di infortunio professionale conricovero minimo di 15 gg. e invalidità permanente maggiore di 50%

a) qualora l'assicurato, a seguito d'infortunio professionale, fosse ricoverato presso unIstituto di Cura per un periodo pari ad almeno 15 giorni, la Compagnia provvederà adindennizzarlo con una somma di € 1.500,00. Qualora l'Assicurato risulti iscritto al FondoPensionistico “Prevedi” tale indennità viene elevata a € 3.000,00.

b) qualora l'assicurato, a seguito di infortunio professionale, fosse ricoverato presso unIstituto di Cura per un periodo pari ad almeno 30 giorni, l'indennizzo di cui al punto a)viene elevato alla somma di € 2.000,00. Qualora l'assicurato risulti iscritto al FondoPensionistico “Prevedi” tale indennità viene elevata ad € 4.000,00.

Le indennità di cui al punto b) escludono quelle previste al punto a).

c) qualora all'assicurato, a seguito d'infortunio professionale, fosse riscontrata una Invaliditàpermanente superiore al 50% la Compagnia liquiderà una somma di € 5.000,00 (€3.500,00 se l'assicurato ha già beneficiato di quanto previsto nel paragrafo a) precedente).Qualora l'assicurato risulti iscritto al Fondo Pensionistico “Prevedi” tale indennità vieneelevata a € 10.000,00 (€ 7.000,00 se l'assicurato ha già beneficiato di quanto previsto nelparagrafo precedente).

d) Qualora all'assicurato, a seguito d'infortunio professionale, fosse riscontrata unaInvalidità Permanente superiore al 50% la Compagnia liquiderà una somma di € 5.000,00(€ 3.500,00 se l'assicurato ha già beneficiato di quanto previsto nel paragrafo b) prece-dente). Qualora l'assicurato risulti iscritto al Fondo Pensionistico “Prevedi” tale indenni-tà viene elevata ad € 10.000,00 (€ 7.000,00 se l'assicurato ha già beneficiato di quanto pre-visto nel paragrafo precedente).

Le indennità di cui al punto d) escludono quelle previste al punto c).

4. Massimale prestazioni sanitarie (previste al punto 2)

Ciascun iscritto si intende assicurato per € 6.000,00 (euro seicento/00) previa applicazione diuna franchigia fissa e assoluta pari ad € 30,00.

Sia la franchigia che la somma assicurata saranno rivedibili di anno in anno a seguito di quan-to previsto al successivo punto n.12 - andamento della gestione.

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5. Sinistri

Il fondo, tramite la Compagnia, effettua il pagamento di quanto dovuto su presentazione, inoriginale, delle relative notule, distinte ricevute e fatture debitamente quietanzate di chi ha rice-vuto il pagamento.

A richiesta dell'assicurato, la Compagnia restituisce i predetti originali previa apposizione delladata di liquidazione dell'indennizzo e dell'importo liquidato.

Il pagamento viene effettuato a semplice dichiarazione di fine infortunio emessa a cura ulti-mata dal medico di famiglia, e comunque non oltre 360 giorni dalla data del sinistro.

Le spese sostenute all'estero nei paesi aderenti all'Unione Monetaria, saranno rimborsate inItalia, in euro.Le spese sostenute all'estero nei paesi non aderenti all'Unione Monetaria, saranno rimborsatein Italia, in euro, al cambio medio della settimana in cui sono state sostenute dall'assicurato,rilevato dalle quotazioni dell'Ufficio Italiano dei Cambi.

A parziale deroga di quanto disposto dall'art. 2.30 delle Condizioni Generali di Assicurazione,si conviene che il termine utile ivi previsto per la denuncia dei sinistri viene elevata da tre atrecentosessanta giorni.

Ai fini della liquidazione del rimborso, l'assicurato dovrà dimostrare l'avvenuto sinistro,attraverso la descrizione circostanziata dell'accadimento, corredata di un semplice certi-ficato medico.

L'Iscritto deve sottoporsi agli accertamenti e controlli medici eventualmente disposti dallaSocietà, fornire alla stessa ogni informazione e produrre copia delle eventuali cartelle clinichecomplete, a tal fine sciogliendo dal segreto professionale i medici che lo hanno visitato e curato.

Modalità denuncia sinistri

La denuncia dei sinistri dovrà essere effettuata dalla Cassa Edile aderente, al Call CenterUnipol Sertel, al numero telefonico 800993388

Sertel provvederà alla rubricazione del sinistro, comunicando alla Cassa Edile il numero disinistro ed indicando la sede del CLG (Centro Liquidazione Gruppo Unipol) presso il qualeinviare la documentazione (certificato medico, fatture, notule, ecc.) inerente il sinistro.

La Cassa Edile aderente si obbliga a comunicare alla CNCE l'avvenuta denuncia.La società s'impegna ed obbliga a fornire alla CNCE, ad ogni scadenza annuale del contratto:

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• l'elencazione dei sinistri denunciati nell'anno assicurativo;• il dettaglio dei sinistri riservati, con indicazione dell'importo a riserva;• i sinistri liquidati con indicazione dell'importo liquidato;• i sinistri annullati e senza seguito, con precisazione delle motivazioni di reiezione.

6. Nuove adesioni al fondo

E' data facoltà alla CNCE di inserire nuove Casse Edili, oltre quelle che, annualmente, forma-lizzeranno l'adesione alla stessa CNCE.

Per ogni richiesta di adesione successiva, la Società emetterà appendice di inclusione ed incas-so rata, nella quale saranno indicati per ogni Cassa Edile i seguenti dati:

• data di effetto (valida come data di decorrenza dell'assicurazione), la copertura avrà originedalle ore 24.00 del giorno successivo a quello della valuta del bonifico effettuato dalla CNCEalla Società, come indicato al successivo punto 8) Premio/pagamento del premio, e termine-rà alla scadenza annuale del contratto, attualmente al 31 dicembre 2006.

• numero di iscritti;• premio totale annuo lordo presunto dovuto alla CNCE;• importo provvisorio pagato, calcolato in ragione di un1/360 del premio totale annuo lordo,

moltiplicato per i giorni di garanzia prestito.

7. Persone assicurate

La Contraente è esonerata dall'obbligo di denunciare le generalità delle persone da rite-nersi assicurate.

Per l'identificazione delle medesime generalità, e per il computo del premio, si farà riferimen-to alle risultanze del tabulato degli Iscritti di ogni Cassa Edile aderente all'accordo nazionaletramite la CNCE, tabulato che la CNCE si obbliga ad esibire in qualsiasi momento, insiemead ogni altro documento probatorio in suo possesso, a semplice richiesta delle persone inca-ricate dalla Società di fare accertamenti e controlli presso la CNCE o presso la singola Cassaaderente al predetto accordo bancario.

11. Durata del contratto

Il presente contratto ha effetto dalle ore 0.00 del 01 gennaio 2006 e scadenza alle ore 24.00del 31 dicembre 2006.

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E' data, comunque, facoltà alla ditta contraente CNCE di disdire, a proprio insindacabile giu-dizio e senza motivazioni, ad ogni scadenza annuale, il presente contratto.

L'eventuale disdetta dovrà essere inviata a mezzo lettera raccomandata con ricevuta di ritornoprima dei novanta giorni precedenti le ore 24.00 del 31 dicembre di ogni anno.

12. Andamento della gestione - Bonus / Malus

Si conviene che al 30/11 di ogni anno, sarà predisposto dalla Società un bilancio dell'andamen-to economico del Fondo, secondo le seguenti modalità:

entrate:se il numero delle teste assicurate sarà stato pari od inferiore a 250.000 il 70% dell'ammonta-re del premio imponibile, ottenuto detraendo le imposte al premio lordo, relativo al periodoconsiderato

uscite:l'ammontare dei sinistri pagati al 30/10 del periodo considerato; l'ammontare della riserva peri sinistri in sospeso al 30/10 del periodo considerato.Qualora il numero delle teset assicurate sarà stato superiore a 250.000 ma pari od inferiore a325.000

entrate:il 72,5% dell'ammontare del premio imponibile relativo al periodo considerato

uscite:l'ammontare dei sinistri pagati al 30/10 del periodo considerato;l'ammontare della riserva per i sinistri in sospeso al 30/10 del periodo considerato.

Qualora il numero delle teste assicurate sarà stato superiore a 325.000

entrate:il 75% dell'ammontare del premio imponibile relativo al periodo considerato

uscite:l'ammontare dei sinistri pagati al 30/10 del periodo considerato;

Qualora il numero delle teste assicurate sarà stato superiore a 400.000

entrate:il 77,5% dell'ammontare del premio imponibile relativo al periodo considerato

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uscite:l'ammontare dei sinistri pagati al 30/10 del periodo considerato;l'ammontare della riserva per i sinistri in sospeso al 30/10 del periodo considerato.

Nel caso in cui l'ammontare delle somme calcolate nelle entrate risultasse maggiore di quellodeterminato nelle uscite, la Società si impegna a revisionare in aumento, per l'anno successi-vo, le somme assicurate, a favore degli iscritti e/o revisionare le franchigie.

Qualora, invece, l'ammontare delle somme calcolate nelle uscite risultasse maggiore di quellodeterminato nelle entrate, la Società provvederà, per l'annualità successiva (01/01/2007 -31/12/2007) a: ridurre la somma Assicurata pro-capite, prevista al punto 4) Massimale prestazioni sanitarie di € 100,00 oppurea chiedere un aumento pro-quota del vecchio premio annuo;

Il primo periodo soggetto all'osservazione della gestione sarà 01/01/2006 - 30/10/2006

Il Contraente/Assicurato Comp. Assic. UNIPOL S.p.A.

(un procuratore)L’AGENTE GENERALE

(Aldo Bruni)

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20068-9 Giugno

ANALISI COMPARATABILANCI 42 CASSE EDILI

per il triennio 1 ottobre 2002 - 30 settembre 2005(in collaborazione con Baker Tilly Consuladit s.p.a.)

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Analisi compareta di 42 bilanci Casse Edili

per il triennio 2003/2005

Al fine di fornire alcuni dati indicativi dell'andamento del Sistema Casse Edili, sono stati esa-minati e riclassificati parte dei bilanci 2005 delle Casse Edili per un confronto omogeneo congli esercizi 2004 e 2003.

Dalla tabella che segue si evidenzia che:

• La Massa Salari di riferimento cresce del 9,5 % nel 2004 rispetto al 2003 e del 6,2% nel 2005rispetto al 2004;

• La pressione contributiva complessiva, in percentuale relativamente alla Massa Salari, è dimi-nuita. Alla riduzione delle contribuzioni APES, QAC, OO.SS., Scuola Edile, CPT e CassaEdile è corrisposto un incremento della contribuzione Prevedi;

• L'incidenza della contribuzione specifica Cassa Edile è diminuita nonostante l'aumento diattività operativa demandata alle Casse Edili;

• Nonostante l'aumento di attività operativa demandata alle Casse Edili, l'incidenza percentua-le sulla Massa Salari dei costi per il personale e dei costi di gestione è diminuita.

Analisi 42 Casse Edili Provinciali 2003 - 2005

Analisi comparata bilanci 42 Casse Edili

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Dalla tabella che segue si evince che:

• La consistenza delle Riserve Patrimoniali accumulate, ha subito nel 2005 una inversione ditendenza. Anche a seguito dell'Accordo Nazionale del 31 maggio 2005, le Riserve diPatrimonio Netto della Cassa Edile hanno subito una contrazione passando dal 3,94% dellaMassa Salari nel 2004 al 3,53 % nel 2005.

Analisi Patrimonio e Riserve 42 Casse Edili Provinciali 2003-2005

Riunioni Nazionali delle Casse Edili

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Dalla tabella che segue si evince che:

• L'Ammontare dei “Crediti verso imprese”, ovvero delle contribuzioni versate successiva-mente alla data di bilancio, si è ridotto di circa 10 milioni di euro nel 2005 rispetto al 2004.Ciò a indicare una maggiore regolarità nel versamento da parte delle imprese edili;

• L'indice di rotazione dei crediti, ovvero il numero medio di mesi necessario per l'incasso deicrediti verso le imprese, è diminuito, passando da 2,3 mesi nel 2003 a 2,0 mesi nel 2005, evi-denziando da un lato una maggiore efficienza da parte delle Casse Edili nell'azione di recu-pero del credito e dall'altro un probabile effetto positivo derivante dall'introduzione delDocumento Unico di Regolarità Contributiva (D.U.R.C.);

• L'incidenza percentuale sulla Massa salari dei conti d'ordine, ovvero delle contribuzionidenunciate ma non versate dalle imprese, è diminuita nel 2005 rispetto al 2004.

Analisi Elementi Gestionali 42 Casse Edili Provinciali 2003 - 2005

Analisi comparata bilanci 42 Casse Edili

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20068-9 Giugno

PROTOCOLLODI INTESA CNCE

Associazione nazionali consulenti del lavoro

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PROTOCOLLO DI INTESA NAZIONALE

TRA

C.N.C.E - Commissione Nazionale paritetica per le Casse Edili - rappresentata dal suo Presidente Pierandrea Aggujaro

da una parte

E

A.N.C.L. - Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro -Rappresentata dal suo Segretario Nazionale Roberto De Lorenzis

dall'altra

considerato

• che la CNCE è l'ente nazionale cui sono demandati i compiti di indirizzo, controllo e coor-dinamento delle Casse Edili;

• che le Casse Edili sono enti costituiti in ciascuna provincia sulla base della previsione dellaCCNL per i lavoratori delle imprese edili e ad esse è affidato il compito di erogare ai lavora-tori una parte importante del trattamento retributivo dovuto alle imprese;

• che l'ANCL, è l'associazione rappresentativa dei Consulenti del Lavoro quali professionisti spe-cializzati nella gestione delle problematiche del mondo del lavoro;

• che l'ANCL è organizzata a carattere regionale e provinciale attraverso autonomi ConsigliDirettivi

premesso

• che le parti hanno ravvisato l'emersione di una crescente e sempre più impegnativa proble-matica consequenziale alla complessa regolamentazione della normativa lavoristica;

• che la CNCE ha rilevato l'esigenza di predisporre strumenti e criteri di perfezionamento infor-matico a livello territoriale, mirato all'ottimizzazione dell'interscambio operativo con l'utenza deiflussi di dati da elaborare;

• che detti soggetti, in regime di convenzione, possono ottimizzare le proprie risorse e, raccor-dando specifiche funzioni, svolgere i relativi compiti istituzionali secondo criteri di maggioreefficacia ed economicità;

• che la realizzazione di un progetto funzionale su base telematica assume aspetti idonei adottenere, con reali garanzie, lo scambio di ingenti flussi di dati e notizie in tempo reale deter-

Protocollo di intesa CNCE

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minando una rilevantissima sinergia;• che nel quadro del riconosciuto consolidamento e perfezionamento, anche tecnico, delle varie

componenti che possano intervenire sia nella fase di progettualità che nella fase della concre-ta attuazione e riconosciuta la particolare autorevolezza e affidabilità della posizione acquisi-ta e rivestita dalla ANCL, quale associazione rappresentativa dei consulenti del lavoro;

• che, in particolare, per le caratteristiche professionali dei suoi componenti, l'ANCL è stataritenuta la struttura professionale più idonea ed in grado di offrire un supporto particolar-mente valido per il perseguimento delle iniziative e delle linee di intervento sopra enunciate;

• che alla stregua delle considerazioni sopra esposte le parti hanno ravvisato l'opportunità dipredisporre criteri di collegamento tra l'attività delle Casse Edili con quella dei Consulenti delLavoro, nell'espletamento dei compiti istituzionali in ambito territoriale.

Tutto ciò premesso, nel rispetto della reciproca autonomia

Si conviene quanto segue

1. Tra la CNCE e l'ANCL viene istituito un Osservatorio per lo studio, la ricerca e l'elabo-razione delle modalità di reciproca interazione, nel quadro della ricerca di comuni profi-li per il perfezionamento e lo sviluppo del programma collaborativi sia a livello naziona-le, sia a livello territoriale.

2. L'Osservatorio sarà composto inizialmente da una commissione di minimo tre membri perciascuna parte, designati dai rispettivi organi rappresentativi, e provvederà ad elaborareappositi criteri operativi per la determinazione delle cadenze e contenuti degli incontri,destinati ad affrontare l'analisi delle problematiche applicative, ai fini delle conseguenti ini-ziative di intervento.

3. Nel perseguimento delle sopra indicate finalità di comune interesse, l'Osservatorio provve-derà altresì ad individuare specifiche materie di studio e approfondimento, program,mandoincontri o convegni nel cui ambito le varie componenti possano trovare momenti dio incon-tro e di confronto, nel perfezionamento di metodi di ricerca e di analisi pertinenti al perse-guimento degli obiettivi comuni.

4. L'Osservatorio, fra i suoi compiti, dovrà promuovere sul territorio modalità e sistemi uniformidi attuazione, predisposizione e presentazione di procedure e modulistica inerenti la materiatrattata, con particolare riferimento alla trasmissione telematica delle denunce alle Casse Edili.

A tal fine, le parti condividono quanto segue:

• Incrementare i rapporti di collaborazione attraverso accordi/convenzioni territoriali tra CasseEdili provinciali e Unioni Provinciali ANCL in attuazione del presente protocollo d'intesa;

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• L'ANCL inviterà i propri iscritti a promuovere l'adesione alle Casse Edili da parte delleaziende loro clienti, evidenziandone l'importanza ed i vantaggi;

• La CNCE s'impegna ad evidenziare alle Casse Edili locali l'importanza del ruolo e della pro-fessionalità dei Consulenti del Lavoro.

Presidente CNCE Segretario Nazionale A.N.C.LPierandrea Aggujaro Roberto De Laurenzis

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Stampa:

SB s.r.l.Sede legale: via Monte delle Gioie, 1 - 00199 Roma

Stabilimento: via Galileo Galilei, 11 - 00012 Guidonia(RM)

Finito di stampare nel mese di Dicembre 2006

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