cad camdi Luigi Miselli
«I giochi non sono finiti... ma le regole so-no cambiate»: questo il punto su cui tutti irelatori del seminario organizzato dall’As-sociazione dei tecnici dell’industria del-l’abbigliamento lo scorso novembre sonostati d’accordo, e cioè nel riconoscereche il nuovo millennio ha portato all’Italiaalcuni problemi in più, soprattutto nel set-tore della moda e del made in Italy, che leproduzioni sono state portate all’estero,che nel nostro Paese la concorrenza deiPaesi emergenti a basso costo di mano-dopera ha fatto chiudere molte piccole emedie imprese, ma... il mondo non è an-cora finito, sta cambiando e molto in fret-ta. I fornitori di tecnologia, attrezzati più dialtri a prevenire e a guidare il cambiamen-to, hanno rapidamente modificato le stra-tegie, hanno presentato nuovi prodotti,hanno realizzato partnership e fusioni: inbreve, rispetto agli anni Novanta, il mon-do del Cad Cam si è evoluto, l’integrazio-ne, intesa come collegamento fra i pro-dotti, è diventata la regola, tutti gli stru-menti della tecnologia della comunicazio-ne sono stati utilizzati, il servizio al clienteè al primo posto nella scala dei valoriaziendali.
I PROTAGONISTIAssyst, azienda tedesca da vent’annipresente nel Cad abbigliamento, da seianni è proprietaria della Bullmer, leadernel settore degli stenditori di tessuto e deitagli automatici: è stato Fabrizio Sangalli,responsabile commerciale, a indicare le li-nee guida nella centralità del cliente, neiprodotti di consulenza e analisi e nel ser-vizio post-vendita. Guido Turco, respon-sabile dei prodotti di organizzazione, hasottolineato che gli investimenti delleaziende si stanno orientando suisoftware che supportano i responsabilinel processo di sviluppo e gestione deidati e delle informazioni; Mike D’Onofrio,consulente tecnico sugli applicativi, ha il-lustrato i servizi via web, come auto-marker (piazzamento automatico via In-ternet) e smart pattern (macrofunzioni pereliminare gli errori ed evitare le operazioniripetitive).L’italiana FK group, nata negli anni Ot-tanta nel settore della stesura dei tessuti,negli anni Novanta si è estesa fino a com-prendere il taglio automatico e il Cad dimodelleria, per completare in quest’ultimoperiodo, come ha spiegato Paolo Cattini,
managing director, la gamma dei prodottiattraverso una partnership con BLUEFOX, primo gruppo al mondo nella vendi-ta di soluzioni integrate per l’intera filieradel Tessile/Abbigliamento. Il gruppo BLUEFOX è composto dalla BLUE FOX Porini(nata nel 1968), società leader nei pro-grammi gestionali per il T/A, e da BLUEFOX NedGraphics (nata nel 1978), lea-der nel software per la progettazione deltessile e il design dell’abbigliamento. Giu-seppe Ghisoni, general sales manager diBlue Fox Porini, e Ilaria Di Donato, respon-sabile della comunicazione di Blue FoxNedGraphics, hanno sottolineato come lanuova realtà sia in grado di fornire una so-luzione globale in maniera modulare.Gerber Technology, parte del GruppoGerber Scientific, presentò negli anni Ses-santa la prima macchina da taglio auto-matico, utilizzata dalla General Motors perla produzione dei sedili per auto, negli an-ni Settanta il sistema AM-1, negli OttantaAM-5, e fu la prima società a informatiz-zare la progettazione delle più importantirealtà dell’abbigliamento italiano (GFT-Fa-cis, Lebole, Marzotto, Benetton, San Re-mo). Entrò nel settore della stesura dei
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Parola d’ordine:
Nel seminarioorganizzato dall’Antiaa Bologna agli inizi di
novembre, undicifornitori hanno fatto il
punto sullo stato dellatecnologia Cad Cam
nell’attuale situazionedel mercato globale
tessuti incorporando la danese Niebuhr, enel taglio monostrato acquisendo la Cut-ting Edge, sviluppando un’ampia gammadi prodotti con il proprio dipartimento diricerca e sviluppo. Tutte le moderne tec-nologie IT sono utilizzate, come ha espo-sto Ales Placereani, responsabile per Eu-ropa, Medio Oriente e Africa del customerservice di Gerber Scientific, per concen-trare la logistica e le esperienze e velociz-zare la risposta o la soluzione del proble-ma per i 16.000 clienti.Anche la bresciana IMA, del GruppoMacpi, con Franco Giachetti presente nelmercato della stesura dei tessuti da più ditrent’anni, entra nel 2004 nel mondo delCad di modelleria con Genius e a fine2005 nel Cam con il taglio dei tessuti“Formula”. Un testimone che i figli Fabri-zio e Federica hanno già raccolto. Lectra, nata più di trent’anni fa a Bor-deaux, pioniere nel campo della digitaliz-zazione e del tracciamento dei modelli(LECteur-TRAceur), nel 2000 diviene nu-mero uno al mondo per quantità di clienti(17.000), nel 2004 incorpora InvestronicaSistemas e Humantec, espandendo lasua gamma di prodotti e la sua rete di
presenza nel mondo. Antonio Sgroi e Fa-bio Canali evidenziano come l’azienda siafinanziariamente solida, orientata all’inte-grazione totale della gamma prodotti, at-tenta all’organizzazione dei servizi, in tuttele parti del mondo.Un’altra azienda, la Atom, fondata a Vi-gevano nel 1945 dal padre di MicheleCantella, Emiliano, insieme a Luciano DeAmbrosis e Lorenzo Gaia, con caratteri-stiche di progettazione meccanica, arrivaa essere leader mondiale di presse pertrancio a fustella (150.000 macchine ven-dute in tutto il mondo); negli ultimi anni,essendo diminuiti i lotti di fabbricazioneche rendevano conveniente quel sistemadi produzione, ha sviluppato diversi pro-dotti alternativi in cui elettronica e informa-tica gestiscono i processi, e ora proponetagli automatici a lama oscillante per ilsettore della calzatura, ma anche perl’abbigliamento, l’arredamento e i tessutitecnici.E ancora l’Algotex, l’azienda bologneseche nei primi anni Novanta fabbricava edistribuiva un piccolo sistema Cad, si èspecializzata nei sistemi di plottaggio agetto d’inchiostro per tutte le esigenze,
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integrazione
In apertura.
La tavola rotonda al seminario
sul cad cam organizzato dall’Antia
a Bologna. Da sinistra: Fabio Canali
di Lectra Italia, Fabrizio Sangalli
di Sistemi Assyst, Giuseppe
Ghisoni di Blue Fox Porini,
Aldo Moscaroli di FK group,
Luigi Cerioni di C&C Company
con Marta Camargo di Nhega,
Tony Tavani di Algotex, Paolo
Amadini di Eurostaff-Systems,
Mirko Zilli di Crea Solution,
Michele Cantella di Atom, Franco
Giachetti di Ima, Nicola Offidani
di Gerber Technology.
Al microfono Roberto Luison,
presidente Antia
I protagonisti del settore cad cam
che hanno partecipato al seminario
AutoCAD di Autodesk
(è già disponibile la versione 2006)
disegna in modo vettoriale
dalle piccole aziende che hanno bisognodi disegnare pochi piazzamenti a un co-sto di esercizio il più ridotto possibile, allegrandi aziende che plottano piazzamentiin continuo; assicura Tony Tavani, respon-sabile commerciale, che le periferiche Al-gotex sono interfacciabili con tutti i siste-mi del mondo usando gli standard di con-versione esistenti.I cambiamenti del mercato hanno fattonascere anche nuove realtà, una fra que-ste, la Crea Solution, fondata un anno fada un team di commerciali, Mirko Zilli eMassimo Cabrini, oggi rispettivamenteamministratore delegato e direttore com-merciale, e tecnici esperti del settore, oltrealla commercializzazione di prodotti CadCam con le caratteristiche di cui abbiamoaccennato, cioè completezza di gammaper tutti i processi aziendali, dal gestionale
al design, dal visual merchandising al Cad3D, ha scelto un approccio commercialefondato soprattutto sul rapporto umano,oltre che sulla professionalità.Eurostaff, azienda comasca fondata daPaolo Amadini (che ha esposto i punti diforza dell’azienda insieme a EmanueleVazzana) dal 1988 si rivolge soprattuttoalle piccole e medie aziende e ha concen-trato le sue forze nella costruzione di unCad essenziale, semplice nell’utilizzo, sta-bile e aperto all’interscambio con tutti i si-stemi esistenti. Non si occupa di Cam,ma offre tutta la gamma dei prodotti infor-matici per l’azienda di abbigliamento,compreso piazzamento automatico e sumisura. Infine, ultima nata, una società che distri-buisce un prodotto complementare, undigitalizzatore automatico frutto dello stu-
dio sull’intelligenza artificiale e supportatoda esperienze di Computer Vision, Nhe-ga, presentata dall’americana Marta Ca-margo, responsabile marketing: è un si-stema di rilevazione mediante scannerdei pezzi di modello, con riconoscimen-to delle linee esterne e interne, oltre allecurve, agli angoli e ai punti di sviluppo,grazie al software Nscan, aperto alloscambio dati con tutti i sistemi esistenti.In Italia è distribuito dalla C&C Companydi Luciano Cerioni.Dunque, macchine sempre più affidabili,performanti, attente ai consumi, con unagrande possibilità di scelta di dimensionidella finestra di taglio, o degli spessori delmaterasso, flessibili e veloci; ma soprat-tutto una concentrazione di soluzionisoftware in grado di gestire tutto il pro-cesso delle informazioni, dal design alla
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cad cam
Sopra. Fabrizio Sangalli
e Guido Turco di Sistemi Assyst
A sinistra, in alto.
Assyst/Bullmer progetta sistemi
per una gestione completa dei dati
e delle informazioni, in grado
di integrarsi nei processi produttivi
esistenti e di rispondere
alle più svariate esigenze
A sinistra, in basso.
Intex di Assyst Bullmer, oltre
a gestire tipicamente tutti i flussi
dall’approvvigionamento
alla fatturazione e al post vendita,
è un ERP dotato di funzionalità
aggiuntive che calzano
perfettamente alle esigenze
del settore della moda
scheda tecnica, dalla ottimizzazione dellasala taglio ai piazzamenti automatici,ERP, PDM... Tanti servizi, call center internazionali mul-tilingua, portali con accessi differenziati aseconda del livello di assistenza, perscambio dati, soluzioni intelligenti, consu-lenze tecniche e altro, ovunque il clienteabbia necessità di lavorare, progettare,acquistare o produrre: senza Internet, laglobalizzazione sarebbe stata un po’ piùdifficile.
LA CONVERSIONE DEI DATIUno degli argomenti trattatati nell’articola-ta tavola rotonda del pomeriggio meritauna particolare attenzione: il problemadella compatibilità dei programmi.Come può un’azienda che ha la progetta-zione in Italia, la produzione in Romania el’ufficio stile in Francia, scambiare i datigenerati dai sistemi Cad Cam, se i sistemisono di fornitori differenti?A detta dei relatori, il problema è risoltopoiché esistono convertitori che utilizzanodegli standard (concordati in riunioni inter-nazionali) accettati e condivisi dai diversifornitori; detto in parole poverissime, sa-rebbe come far parlare tra loro persone di
nazionalità diversa che non conosconol’uno la lingua dell’altro in una lingua (giàesistente o creata appositamente, comel’esperanto) che tutti accettano comemetodo per comunicare. Esemplificando,un produttore cinese di Shanghai che nonvoglia imparare l’italiano parla in ingleseper farsi comprendere dai propri commit-tenti di Milano, che non conoscono la lin-gua dei mandarini... ma, gli usi e i costumisono molto diversi, le culture agli antipodi,fare errori di interpretazione è facilissimo equindi, si possono generare equivoci dicomunicazione.Scambiare un file non implica niente dipiù di un processo di traduzione, un pro-cesso simile alla traduzione di un testo inun’altra lingua, in cui spesso non è pos-sibile convertire tutti i singoli dettagli sen-za perdere alcuni aspetti del linguaggiooriginale, ad esempio le espressioni idio-matiche. La stessa cosa succede nei sistemi Cad:un programma A usa il proprio sistemaper costruire linee curve, tacche e seg-menti, linee interne ed esterne, li traducenello standard, che è importato a sua vol-ta nel programma B per essere ritradottoe utilizzato allo stesso modo dei modelli
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In alto.
La nuova macchina
da taglio TOPCUT 0-30
di FK group con il microstenditore
FK 490
Sotto, a sinistra.
Paolo Cattini di FK group
(a sinistra) con Giuseppe Ghisoni di
Blue Fox Porini
Sotto, a destra.
Porini Master Planner,
nuovo prodotto di BLUE FOX Porini
per l’ottimizzazione
della pianificazione multi processo
e multi sito
A detra. Il nuovo taglio
automatico “Formula”
della Ima, presente sul
mercato dallo scorso ottobre
A lato.
Federica Giachetti
di Ima
Sotto. Un’immagine
di “Genius cad” presentato
al Samab 2004 di Milano
nativi: è a questo punto che possono in-sorgere i problemi di interpretazione.Questo succede non solo nell’utilizzo deiprogrammi Cad, ma tutte le volte che siutilizzano programmi informatici differenti:la stessa cosa succede per un documen-to creato in un programma Office di Mi-crosoft che deve essere importato in undocumento di scrittura o di calcolo di unsistema Linux. Chi non ha avuto problemiad aprire un’immagine proveniente daApple Macintosh con un programma tipoPaint di Windows? Quindi, niente di nuovo sotto il sole e an-che la “pretesa” dei clienti di poter comu-nicare fra sistemi Cad differenti senza pro-blemi, va meglio definita: è possibile, ma
con alcune precauzioni. All’inizio degli an-ni Ottanta, quando i computer eranograndi come degli armadi, nacque unprogramma di progettazione grafica, pri-ma 2D poi 3D che si chiamò, nel tempo,AutoCAD di Autodesk: il formato DXF èl’abbreviazione per Drawing ExchangeFormat e serve per lo scambio dati nel-l’ambiente della progettazione industrialegrafica, grazie alla facilità con cui può es-sere interpretato.Quando negli anni Ottanta la progettazio-ne grafica si diffuse anche nei settori dellaModa (abbigliamento e calzatura), nac-quero aziende che, utilizzando la tecnolo-gia allora esistente, scrissero dei pro-grammi che servivano per digitalizzare i
modelli (fatti a mano dal modellista), persvilupparli nelle diverse taglie, per modifi-carli senza perdere le regole di sviluppo,per ottimizzare la disposizione dei pezzi,per disegnare piazzamenti e tagliare car-toncini e sagome per il taglio manuale.A quei tempi Microsoft era alle origini, erauno fra i tanti sistemi operativi “proprieta-ri”, ogni società digitalizzava le sagome,creava le funzioni e i comandi come me-glio riteneva: nei primi anni Novanta alcu-ne grosse aziende clienti cominciarono adavvertire la necessità di scambiare dati ingiro per il mondo con sistemi differenti fraloro e, di conseguenza, le società che al-lora si dividevano il mercato del Cadadottarono un formato già esistente (il
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cad cam
A lato. Ales Placereani (a sinistra)
e Giulio Gallo di Gerber Technology
A destra, in alto. Gerber offre un
servizio di assistenza globalizzato
A destra, in basso.
Il primo taglio Gerber (la prima
unità produttiva del modello 70
Gerber Routter ® del 1968. in
mostra la Museo Nazionale di
Storia Americana. Smithsonian
Inshtution) e a fianco il nuovo
cutter (2005)
A sinistra. Antonio Sgroi di Lectra Italia
A lato. Tredici anni dopo l’apertura
del primo call center in Francia, i call center
si sono imposti come veri e propri pilastri dell’offerta
dei servizi Lectra, in quanto consentono di rispondere
ai clienti con contratti di assistenza con altissima
reattività
Sotto. PMWeb di Lectra risponde in modo completo
alle richieste della filiera dislocata in tutto il mondo,
contribuendo a ridurre drasticamente il time-to-market
e i costi di sviluppo
DXF, per l’appunto), che però non davatutte le risposte alle esigenze specifichedel settore abbigliamento.Nel frattempo, Microsoft si imponeva nelmercato dei sistemi operativi e da Win-dow 95 in poi, gradualmente, tutte le so-cietà di Cad si uniformarono su quell’ar-chitettura di sistema: una potente Asso-ciazione americana di industriali dell’Ab-bigliamento (AAMA) fondata nel 1933,che riuniva i due terzi degli industriali delsettore, mise attorno a un tavolo i proget-tisti di applicativi Cad e chiese loro dimettere a punto un traduttore in grado diimportare ed esportare tra i diversi siste-mi i modelli con tutte le loro caratteristi-che e informazioni.
I PROGRAMMI STANDARD DI CONVERSIONENel mondo della calzatura, ancora nonesiste un accordo del tipo AAMA: MicheleCantella, contitolare della Atom, ha ricor-dato alcuni tentativi del passato, non riu-sciti. Attualmente lo standard è il DXF, contutte le difficoltà di interpretazione cheporta con sé. Eppure, dovendo collegaremondi diversi che usano sistemi Cad 2De 3D (formifici, style design, tacchifici,suolifici, taglierie, tomaifici), uno standardsarebbe indispensabile, anche per con-trollare le macchine computerizzate delciclo di produzione.Con lo standard HPGL, già da tempo erapossibile utilizzare plotter di marche diffe-
renti, poiché trasferire solo il perimetroesterno del disegno in modo vettorialeera relativamente facile: le scritte internevenivano riconosciute e trasferite non co-me lettere dell’alfabeto, ma come seg-menti da tracciare indipendentemente dalloro significato.Anche le macchine da taglio automaticheavevano risolto egregiamente il problema,già agli inizi degli anni Novanta, grazie al-l’utilizzo dello standard ISO utilizzato in al-tri settori industriali: si trattava di trasferirele coordinate dei punti del perimetro datagliare dei pezzi di modello inseriti nelpiazzamento, con l’aggiunta dei comanditacca e foro interno. I cicli di affilatura, il sollevamento e l’ab-
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Sopra, a sinistra. Fustellatrice automatica di Atom
Sopra, a destra. Taglio a lama oscillante di Atom
A sinistra. Michele Cantella di Atom
bassamento della lama, le accelerazioni ele decelerazioni, l’avanzamento della fine-stra di taglio, potenza e velocità sono re-golate dai parametri interni di ciascunamacchina. L’inconveniente più rilevante era costituitodalle curve che venivano convertite conuna grande quantità di punti, e rallentava-no tutto il lavoro, poiché la lama percorre-va (fermandosi e ripartendo) l’elevato nu-mero dei piccoli segmenti che congiunge-vano i punti (polilinee): la differenza fra i si-stemi consisteva (e tuttora consiste) so-prattutto nel modo di creare o di interpo-lare le curve digitalizzate.La difficoltà maggiore si incontrava neltrasferimento delle caratteristiche del mo-dello nella fase di creazione del prototipo:
importare un modello nel program-ma di creazione per poi trattarlo co-me se fosse un modello originarioera la fase più difficile. Non impossibile, ma difficile, poi-ché ogni applicativo immagazzi-na i suoi dati in conformità allapropria struttura. Alcune società,per evitare di perdere informa-zioni nel trasferimento dei datiattraverso DXF AAMA, preferi-rono investire tempo e denaroper cercare di conoscere la
struttura originaria del file di destinazionee operare la conversione direttamentenel tipo di file del programma finale: aparte le implicazioni giuridiche concer-nenti le leggi a difesa del diritto d’autore(in cui si rischia di incorrere utilizzandoun’estensione di file riservata e di pro-prietà di altri), questo metodo può esse-re facilmente aggirato dalla società dan-neggiata, con una nuova versione diprogramma (release) che, distribuito einstallato fra i propri clienti, modifica leg-germente la struttura del file (in modo in-significante per chi usa il software origi-nale) e rende obsoleto il convertitore delconcorrente.A parere dei fornitori di Cad, ci sono an-che altre due attenzioni particolari che ilcliente deve seguire: il software è un pro-dotto in costante evoluzione, migliorano leperformance dell’hardware a ritmi velocis-simi e di conseguenza aumentano le fun-zioni e le possibilità del software, per tutti iprogrammi Cad. Pretendere di mantenerela “compatibilità” fra versioni molto anti-che di un programma e le versioni più re-centi, della propria marca o fra marcheconcorrenti, non è sempre possibile...quindi, ogni tanto, bisogna aggiornare leversioni, sia del programma Cad che del-l’import-export di conversione.
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cad cam
Marker System
di Algotex,
sistema
robotizzato
completo per la
grande produzione
di piazzati e Digi-pen,
il nuovo sistema che
permette di sostituire
il tavolo digit
convenzionale con penna
ottica più conveniente e
maneggevole
Sotto, a sinistra.
Il cad 3D Plasma proposto
da Crea consente la realizzazione
di modelli tridimensionali
in tempo reale
su manichini virtuali parametrici
partendo dalla realizzazione
di modelli 2D pronti
per la stampa o il taglio
In basso, a destra.
Mirko Zilli, Fabio Bedoni
e Massimo Cabrini di Crea
La seconda attenzione è per gli operato-ri e riguarda la loro sfera professionale:si sa che il mondo della moda non hauna cultura tecnica molto approfondita.Negli uffici prototipo ci sono persone diuna straordinaria capacità inventiva ecreativa ma di scarsa propensione al-l’informatica. Spesso, un modellista abi-tuato a lavorare con un sistema di un ti-po, non si pone troppi problemi nel mo-mento in cui deve operare la conversio-ne per un collega che si trova dall’altraparte del mondo e lavora con un siste-ma che ha procedure e principi concet-tualmente diversi: tutto quello che si di-mentica di specificare o che specifica inmodo incompleto non viene trasferito oviene trasferito in modo errato, causan-do errori, perdita di tempo e danni eco-nomici.Per rendere più pratico e completo il tra-sferimento di dati, è in corso un aggior-namento del metodo AAMA per il rag-giungimento di uno standard condiviso,il modo migliore, a nostro parere, perscambiare i dati di un programma Cad.Con il contributo di ASTM (AmericanSociety for Testing and Materialswww.astm.org) società americana che sioccupa della standardizzazione dei si-stemi, dei prodotti e dei servizi di tutti i
settori e di tutti i tipi di materiali, una ot-tantina di importanti aziende di abbiglia-mento e la maggior parte di fornitori diCad del mondo hanno elaborato unnuovo standard di conversione denomi-nato, appunto, ASTM D6959.Sarebbe necessario che la totalità deifornitori si allineasse con questo tradut-tore, che dovrebbe essere fornito gratui-tamente (o a prezzo “ragionevole”) insie-me ai programmi proprietari: oggi non èconcepibile perseguire politiche di prote-zione e di chiusura della tecnologia, gliutilizzatori devono essere messi in con-dizione di lavorare con sistemi che per-mettono lo scambio dei dati; da partedel cliente, però, ci dovrebbe esserel’impegno e la disponibilità all’aggiorna-mento dei programmi più datati e allapartecipazione agli indispensabili corsi diformazione.L’Antia, associazione indipendente cheda 40 anni contribuisce a diffondere lacomunicazione tecnica fra utilizzatori efornitori, potrebbe farsi promotrice di ini-ziative tendenti alla diffusione del nuovostandard per accelerare il «processo dicompatibilità»; nel contempo, potrebbediffondere con seminari e convegni unamaggiore cultura tecnica fra gli utilizza-tori dei sistemi Cad. �
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Sopra, a sinistra. Paolo Amadini
di Eurostaff-Systems
Sopra, a destra.
Tailoring, semplice e pratico software
creato da Eurostaff-Systems
per la gestione del “su misura”
In basso, a sinistra.
Luciano Cerioni (a sinistra)
e Nazzareno Gorni
di C&C Company
In basso, a destra.
Nhega, con la soluzione Nscan,
evita il problema dello scambio
dati con convertitore: il sistema
rileva per mezzo di uno scanner
la sagoma del modello e,
per mezzo del software,
riconosce le linee esterne dalle linee
interne, rilevando anche tacche,
angoli e punti di sviluppo;
salva il pezzo di modello
direttamente e velocemente
nel programma di destinazione
con il suo formato di file
(di sola lettura) o nel formato DXF
AAMA/ASTM