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0599 Sovvenire Aprile 1 Trimboxes ipp - Ufficio per la ... · no molto care le parole di Madre...

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GASSMAN-PAGLIAI "La fede a teatro con le parole di Wojtyla" INSIEME AI SACERDOTI Primavera delle offerte, crescono i donatori DOSSIER Roncalli, storia di una vocazione Sovvenire TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE SUL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA ANNO XIII - NUMERO 1 - APRILE 2014 Periodico trimestrale di informazione - Numero 1, Anno XIII - APRILE 2014. Contiene invio prop. per la raccolta fondi e I.R. Sped. in Abb. Post. DL 353-2003 (conv. in l. 27/02/2004 n.46) Art. 1, comma 1 Aut. GIPA/C/RM/2012. Taxe perçue - Tassa pagata. In caso di mancato recapito restituire al mittente presso Padova C.M.P. che si impegna a pagare la tassa dovuta 8XMILLE/DAI BENI CONFISCATI OPERE CARITATIVE Don Panizza, percorsi d’aiuto per una società nuova
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GASSMAN-PAGLIAI

"La fede a teatrocon le paroledi Wojtyla"

INSIEME AI SACERDOTI

Primaveradelle offerte,crescono i donatori

DOSSIER

Roncalli, storiadi unavocazione

SovvenireTRIMESTRALE DI INFORMAZIONE SUL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA ANNO XIII - NUMERO 1 - APRILE 2014

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8XMILLE/DAI BENI CONFISCATI OPERE CARITATIVE

Don Panizza, percorsi d’aiutoper una società nuova

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SOVVENIRE

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EDITORIALE PAOLA GASSMAN E UGO PAGLIAI

“Portiamo in scena la fedecon le parole di Wojtyla”Intervista di MARTINA LUISE – foto LOCANDINA dello spettacolo ‘SETTE PIANI’,

TEATRO COMUNALE ‘FRANCESCO CILEA’ REGGIO CALABRIA

PAOLA GASSMAN Sono nata a Milano, dagenitori ragazzini, appena ventenni, che mibattezzarono a San Babila i primi giorni del-la Liberazione. Ma la scoperta di Dio per mefu a Roma, alla scuola cattolica, con la pre-ghiera ogni mattina in cappella prima di en-trare in aula.Allora lo sopportavo poco, ma oggi ne ho ri-cordi intensi, come il momento della mia Pri-ma Comunione. Ritrovo quelle emozioni quan-do interpreto lo struggente Pianto della Ma-donna di Jacopone da Todi. Il mio rapportocon la fede è stato contrastato, come tuttele cose grandi. Come quando ho vissuto davicino le sofferenze di mio padre, che nel-l’ultimo periodo disperatamente dialogavacon i sacerdoti, in particolare con don Inno-cenzo Gargano, camaldolese della chiesaromana di San Gregorio al Celio. Papà glichiedeva come facesse a non avere dubbisu Dio.Dai miei non avevo avuto formazione religio-

sa: mio padre appunto ha riscoperto tardi lasua, e mia madre è morta giovane, dunqueforse mai alle prese con domande che inve-ce si impongono in un’età più matura. Oggimia figlia è catechista. Nella vita l’abbrac-cio con Dio può dipendere molto dagli in-contri con chi ti sa trasmettere le giuste do-mande. E a questo crocevia ci sono i sacer-doti. Tra i testi che ho portato in scena mi so-no molto care le parole di Madre Teresa diCalcutta: “Vivi la vita”. E poi con Ugo abbia-mo replicato spesso Giobbe, dramma tea-trale di un sacerdote speciale, Karol Wojty-la (che verrà canonizzato il 27 aprile, ndr).Lo scrisse a vent’anni. È denso delle proveche vedeva vivere dai suoi connazionali du-rante la guerra, ma illuminato da una fedeincrollabile e dall’amore per gli altri.

UGO PAGLIAI Finché un giorno venne il mo-mento dell’incontro con l’autore di Giobbe.Fummo ricevuti da Papa Wojtyla. Quando

Anno XII - N. 1 - Aprile 2014

Direttore editoriale:Matteo Calabresi

Coordinatore di redazione:Laura Delsere

Servizio Promozione:Massimo Bacchella

Maria Grazia BambinoBianca Casieri

Paolo CortellessaPatrizia Falla

Stefano GasseriChiara Giuli

Raffaella GugelFrancesca Roncoroni

Via Aurelia 46800165 ROMA/Fax 06-66398444

Indirizzo Internet:www.sovvenire.it

email: [email protected]

Fotografie:Romano SicilianiFrancesco Zizola

In copertina:don Giacomo Panizza, fondatore

della comunità ‘Progetto Sud’,sostenuta anche dall’8xmille

(foto di Francesco Zizola)

Progetto graficoe impaginazione:Alberto Valeri srl

design editoriale - Milano

Stampa:Mediagraf Spa

Noventa Padovana (PD)

Periodico trimestraledi informazione

Numero I Anno XII,Aprile 2014

Registrazioneal Tribunale di Padova

Numero 1779 del 15/2/2002Direttore responsabile

Francesco Ceriotti

Sovvenire è stampato su carta concertificazione internazionale FSC.

È garanzia della provenienzada boschi a corretta gestione

ambientale e sociale (rispettodell'ambiente, della biodiversità

e dei diritti delle popolazionilocali). FSC è sostenuta dallemaggiori sigle ambientaliste

mondiali, come Greenpeace, WWFe FederForeste.

La realizzazione e la spedizionedi questa copia è costata 0,34 euro.

La rivista è inviata per un annoa tutti coloro che hanno donato

un’offerta di almeno 5 europer il sostentamento del clero.

A pagina 10, le indicazioniper partecipare.

Questo numero è statochiuso il 13 febbraio 2014

ISCR. AL ROC 22684

04 PHOTOREPORTAGE >> LA CAMPAGNA TV 2014La Chiesa è madre che accoglie, anche con l’aiuto di chi firma [ servizio di T. CHIARI ]

10 INDICAZIONI PER I LETTORI

I-IV DOSSIER >> STORIA DI UNA VOCAZIONEPapa Giovanni, sulle orme dell’Eterno Sacerdote [ di MANUELA BORRACCINO ]

13 SACERDOTI E 8XMILLE >> DON ALBERTO D’URSO E LA CONSULTA ANTIUSURA“Via da debiti e azzardo, diamo speranza alle famiglie” [ di ELISA PONTANI ]

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arrivò il mio turno mi avvicinò a sé sorriden-do, con un calore nello sguardo che ricordoa distanza di dodici anni. «Padre Santo, ho re-citato il suo Giobbe nella chiesa di Sant’Igna-zio». E lui mi disse: «Grazie».Provengo da una famiglia religiosa. Mia ma-dre Gina si alzava alle cinque e mezzo di mat-tina per andare alla chiesa dei Cappuccini, aPistoia, a cento metri da casa. Pregava pertutti: per la famiglia o per chi passava solo atrovarci. Quando uscivo mi benediceva e citeneva che andassi in chiesa: c’era la guer-

ra e per noi ragazzini la parrocchia di San Pie-tro, con don Mario, era tutto. Oggi ritrovo lafede intensa di mia madre quando interpre-to grandi profili religiosi, come san France-sco di Paola.Uomo d’eccezione, si considerava minimofra i minimi e, nella sua vita difficile, ognisuo pensiero era per il prossimo. Così è an-che nelle pagine di Giovanni Paolo II: nel suoGiobbe (in scena il 5 maggio a Roma, in unaserata evento, ndr) emerge la fraternità ver-so tutti e lo sconcerto del giovane sacerdoteper la violenza che vedeva attorno a sé men-tre scriveva. Nel mio adattamento i nuovi“Giobbe” del nostro tempo sono anche AldoMoro o l’arcivescovo Romero. Perché nellavita la vicinanza agli altri dev’essere una stel-la polare. Abbiamo cercato di trasmetterlo aifigli, con semplicità. Anche con fratelli adot-tati a distanza, come Sucumar. Che seppurda lontano, in dieci anni, è entrato nel cuoredella nostra famiglia.

16 ATLANTE 8XMILLE >> FILIPPINEIn soccorso dopo il tifone, tre milioni per ricostruire [ servizio di MARIA ROSSI ]

20 NOI E I SACERDOTI >> PRIMO BILANCIO DEL 2013Offerte, tornano a crescere i donatori [ servizio di PAOLA INGLESE ]

22 LETTERE

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Anche quest’anno il sostegno all’opera di sacerdoti, operatori e volontari nelle diocesi del nostro Pae-se è affidato alle libere scelte dei fedeli. Ecco alcuni interventi, che vedremo negli spot tv di quest’anno,il-lustrati in questo servizio e negli approfondimenti alle pagine 13 (don D’Urso e la Consulta antiusura)e 16 (le Filippine, tra le destinazioni dei fondi all’estero). Progetti scelti tra le migliaia di cui dà contoon line la Mappa delle opere (www.8xmille.it). Per annunciare ogni giorno la speranza evangelica.

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La Chiesa è madre che accoglie,anche con l’aiuto di chi firmaservizi di TERESA CHIARI - foto di FRANCESCO ZIZOLA

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ARCHI (REGGIO CALABRIA)

Un doposcuola per progettare il futuroArchi, oltre 10 mila abitanti, area metropolitananord di Reggio Calabria. Quartiere ad alta percen-tuale di popolazione giovanile, per cui costruire undomani alternativo all’oppressione mafiosa.Il piano periferie della Cei ha raggiunto qui bambi-ni e famiglie, con il Centro d’ascolto e di solidarie-tà “Mons. Italo Calabrò” promosso dalla Caritasdi Reggio Calabria-Bova e gestito dalle suore Fran-cescane Alcantarine, da un secolo al servizio del-la comunità.Aperto venti anni fa, in team con le tre parrocchiedi Archi, il Centro promuove l’animazione di stra-da, con circa venti operatori: giochi e sostegnoscolastico, teatro e formazione, gite e laboratori,

calcio e basket, giornate ecologiche, fino ad “Ar-chi-estate”.«In alternativa alla povertà culturale, proponiamoai minori percorsi di crescita» spiega la superio-ra, suor Loriana Torelli, per sottrarli agli esempi de-vianti della strada e a destini distruttivi.«L’8xmille ci accompagna con 15 mila euro l’anno»prosegue. «Poi qui c’è tanta Provvidenza, altrimen-ti non riusciremmo a coprire le spese. Il Centro èinfatti anche presidio di accoglienza, con mensa,docce, distribuzione della spesa, vestiario. Noi sia-mo solo un canale: il contributo dei reggini e dichi firma attraverso di noi arriva a chi ha biso-gno».

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Nella pagina accanto:l’inclusione e l’autonomiadei disabili sonotra le prioritàdella comunità‘Progetto Sud’di don Giacomo Panizza,in diocesi di LameziaTerme (il progettoè descritto a pagina 7).Sotto: il QR code, codicea barre bidimensionaleper consultare subitoda cellulare o smartphonela Mappa delle Opere8xmille.È sufficiente inquadrarlocon la fotocameradel palmare, dopo averaperto il programmadi lettura, per accederedirettamente al sito web

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Nella più grande città portuale italiana gestanti edonne in difficoltà con figli, talora in fuga da mal-trattamenti, trovano riparo qui.«Il Centro “La madre” è una casa protetta. Con-sente a chi arriva di ritrovare forze e indipenden-za economica, anche se l’inserimento occupazio-nale è sempre più difficile» spiega Angela Giulia-ni, coordinatrice delle strutture d’accoglienza del-la Caritas diocesana. L’8xmille ha contribuito con80 mila euro, ampliando ancora la capacità d’in-

tervento della diocesi triestina, che conta anchetre strutture d’alloggio, il centro ascolto, la men-sa, le docce, l’emporio Caritas per la spesa ali-mentare gratuita o agevolata, l’ambulatorio den-tistico.Così da rispondere all’emergenza familiare inne-scata dalla crisi, che vede in aumento sfratti, vio-lenza domestica e nuove povertà. «Quando rie-scono a riprendersi, le madri sono piene di volon-tà e di risorse» conferma Angela Giuliani. «Finoradalla casa ne sono passate circa duecentoset-tanta, con un numero poco più alto di bambini, ac-colte da quattro operatori e quaranta volontari. LaChiesa è una madre che accoglie, anche grazieall’aiuto di chi firma».www.caritastrieste.it

TRIESTE

Casa accoglienza “La madre”per le emergenze familiari

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Un prete al servizio degli esclusi, costruttore di so-lidarietà. Don Giacomo Panizza e la sua comunità“Progetto Sud” lavorano al rafforzamento socialedel territorio, anche con la Caritas diocesana. Dal1976 il sacerdote bresciano si dedica a disabili efasce deboli, prima spesso relegati in casa, vincen-done il silenzio e la rassegnazione. Don Giacomopunta per loro ad autonomia economica e ruolo,non alla sola assistenza. Sono nate così le coope-rative per la formazione, il trasporto e il recuperoscolastico dei disabili. E ancora, un centro riabilita-zione (in convenzione con la Asl), i gruppi di familia-ri di minori con handicap, l’inserimento lavorativoper i non vedenti, l’auto-organizzazione all’insegnadel “si può fare”. Negli anni ’80 sul territorio gli ope-ratori intercettavano ancora minori disabili mai an-dati a scuola: così la comunità promosse in Calabriala prima legge regionale per superare l’emargina-zione di questi cittadini (n. 28/84). Oggi funzionanoanche volontariato in carcere e comunità di recu-pero dalle tossicodipendenze, case-accoglienza per

le gestanti e ludoteca nei quartieri a rischio, pattiterritoriali per l’occupazione giovanile, bottega delcommercio equo e azienda agricola bio a sostegnodi malati di Hiv. Una galassia di interventi. Don Gia-como è nel mirino delle cosche dal 2002 quandospezzò il cerchio della paura gestendo un bene con-fiscato. Subì ripetuti attentati e da allora vive sot-to scorta. L’8xmille della Chiesa italiana sostienela sua opera con 60mila euro l’anno. E la sua mis-sione con i fondi per il sostentamento dei preti dio-cesani. «Da sacerdote in questi anni ho costruito in-sieme a persone in carrozzella, famiglie in difficol-tà, disarmati e sfiduciati, “perché attraverso di lorofossero manifestate le grandi opere di Dio”» spiegadon Panizza. «Ho scommesso su questa pagina delVangelo di Giovanni, in cui Gesù spiega così il de-stino del cieco nato.L’esperienza del fare insieme ha dato grandi frutti.C’è una grande fiducia nella Chiesa, il prete può fa-re sempre la differenza. Tanti cittadini ci affianca-no nonostante le intimidazioni perché sanno di co-struire così un’Italia diversa anche per se stessi.La dignità di ognuno viene dal Vangelo. Impegnar-si per la giustizia in terre di mafia non è facile, maio avrei più paura a stare zitto e a sottomettermi aiprepotenti».www.comunitaprogettosud.it

LAMEZIA TERME

Don Panizza, percorsi d’aiutoper una società nuova

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«Un segno dell’azione della Chiesa a favore di chiè in difficoltà» dice il direttore della Caritas dio-cesana, Giampaolo Mortara, del Centro polifun-zionale, ristrutturato con il contributo dell’8xmil-le. Uffici, centro ascolto, mensa da 90 posti, di-stribuzione abiti, due dormitori. Fino al progetto“Recuperiamoci” che in collaborazione con i com-mercianti del centro città, ritira alimenti freschiinvenduti e in tempo reale li recapita alla mensa

Caritas o a domicilio alle famiglie bisognose (ve-di Sovvenire, marzo 2013). Un piano d’interventoall’altezza delle nuove emergenze caritative, chele parrocchie non potrebbero organizzare da so-le. “Le risorse sono sempre limitate, a meno chenon si agisca in rete, interpellando cittadini eistituzioni a fare scelte di condivisione» chiari-sce Mortara. «Siamo partiti nel dopo-alluvionedel 1995. E da allora siamo cresciuti per posti di-sponibili, capacità d’intervento e progetti. Nostroobiettivo non è la pura assistenza ma accompa-gnare. Con i poveri facciamo un tratto di cammi-no. E coinvolgiamo il territorio, perché l’emergen-za crisi si vince insieme».www.diocesialessandria.it/

ALESSANDRIA

Il Centro polifunzionale Caritas,cuore della città

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“Casa Magdala” significa seconda accoglienza e reinseri-mento per le giovani vittime dei trafficanti. Alle spalle, i vo-lontari dell’associazione “Albero di Cirene”, nella parrocchiadi Sant’Antonio di Savena (Bologna), guidata da don MarioZacchini. Sulle orme dalla Comunità “Papa Giovanni XXIII”di don Oreste Benzi (per cui è stato avviato a febbraio il pro-cesso di beatificazione, ndr), promuovono l’apostolato con-tro la riduzione in schiavitù per sfruttamento sessuale di cen-tinaia di giovanissime. Nigeriane e rumene sulle strade, cine-si chiuse in appartamenti e centri estetici. Fatte prostituire innome di debiti irriscattabili o minacce ai familiari in patria. Larinascita dopo gli abusi comincia anche a Casa Magdala. Gra-zie alle operatrici, con borse di studio e formazione. Le firmehanno contribuito negli anni con 80 mila euro. “Di notte rag-giungiamo anche le donne rimaste in strada» spiega Marco

Bruno, uno dei fondatori, a nome dei circa 40 volontari «pernon lasciarle isolate. Ci confidano le sofferenze, la paura dimorire in balia di sconosciuti”. Tra le attività anche incontrinelle scuole sul business del trafficking e il ruolo dei clienti.In Italia per legge considerati irresponsabili, pur rafforzandodi fatto i gruppi criminali sul territorio. «In quest’esperienzala parrocchia è snodo centrale» evidenzia Bruno. «Senza unsacerdote la comunità non diventa lievito».www.alberodicirene.org

BOLOGNA

In difesa delle donnevittime della tratta

Uno stabile donato alla Chiesa diventato sede Caritas e cen-tro d’accoglienza. L’8xmille ne ha sostenuto negli anni il re-cupero e l’avvio, con i tre progetti “Mia rupe”, “Mio rifugio”e “Mia fortezza” per circa 485 mila euro complessivi. Ora “LaTenda” è un microcosmo della recessione. «Accogliamo tem-poraneamente chi è in difficoltà. Tra gli altri, famiglie sfrat-tate e padri separati» spiega la direttrice Caritas diocesana,Anna Maria Cammisa. «Le prime si sono moltiplicate con lacrisi del “distretto del salotto” (24mila addetti nell’area indu-striale tra Puglia e Basilicata, leader mondiale del settore, og-gi scesi a meno di 6mila, ndr), e per questo abbiamo allesti-to anche stanze su misura per un nucleo familiare. I secon-di arrivano qui disorientati, senza più serenità». Passano da

queste mura anche ex detenuti per un percorso di reintegra-zione, grazie ad un protocollo d’intesa territoriale, rifugiati inviaggio verso il nord Europa, “migranti sanitari” in attesa ditrapianto.Nella stessa struttura anche il centro ascolto, che intervienesui bisogni primari e orienta tra i servizi sul territorio.www.matera-irsina.chiesacattolica.it

MATERA

«La Tenda», un tetto perchi non ha più sicurezze

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Grazie ai lettori che ci comunicano doppioni e cambi di indirizzo, scrivendo o telefonando. Pertutti è disponibile il Numero Verde donatori gratuito 800. 568. 568 negli orari indicati a lato.Ecco qualche semplice accorgimento per evitare invii in eccesso:

Aiutaci a risparmiare

VERIFICA IL TUO RECAPITO: è importante che sia com-pleto. In particolare che non manchi di numero civico ecodice di avviamento postale. Laddove necessario, vi chie-diamo di specificare anche scala e interno. Esempio: Ma-rio Rossi, viale Tevere 12, scala A, interno 7, 20133 Milano.NON BASTANO LE CORREZIONI A MANO SUL CC PO-STALE: diversi donatori correggono a mano il bollettinoche inviano alla posta credendo di comunicarci così levariazioni o correzioni che sono prestampate. Ma i bol-lettini cartacei non ci vengono recapitati.QUELLE MODIFICHE ANCHE LIEVI DEI DATI: rap-presentano la causa principale dei doppioni nella bancadati. Ad esempio: Via Pascoli – Via G. Pascoli. Gigi Rossi– Luigi Rossi. Anna Rossi – Anna Rossi Martini (dove il se-condo è il cognome del marito). La segnalazione dei du-plicati (tramite posta o numero verde) ci è molto utile. Per

le donazioni successive, non utilizzare più il bollettino conle indicazioni sbagliate.INVII PLURIMI: a volte non si tratta di duplicati, ma delnormale invio di più comunicazioni durante l’anno. Per ve-rificarlo, controllate il ‘codice donatore’ sopra l’indirizzo(es. 0000256773), nel modulo allegato a Sovvenire. Se ilcodice è sempre lo stesso, non c’è duplicazione.RICHIESTE DI SUBENTRO: non è possibile il subentrodiretto. Per cancellare il nominativo di un familiare e di-ventare donatori al suo posto, occorre chiedere la can-cellazione via posta ordinaria (a ICSC-Servizio Donatorivia Aurelia 796, 00165 Roma), o via mail ([email protected]), o via numero verde gratuito indicato a lato.Quindi donare un’offerta a nome del nuovo donatore tra-mite conto corrente postale n.57803009 (come indicato afianco).

I conti correnti bancari dove fare un’Offerta per i nostri sacerdotiEcco come puoi donare

þTutti i c/c bancari per la tua offerta

Vanno intestati a Istituto Centrale Sostentamento Clero. Causale: Erogazioni liberaliChi desidera, può segnalarci via email l’avvenuta donazione via banca, inviando i suoi dati a [email protected]

ÿ INTESA SAN PAOLOROMA Via Gregorio VII, 127IBAN: IT 33 A 03069 03206 100000011384ÿ UNICREDITROMA AG CORSO CIBAN: IT 50 I 02008 05154 000400277166ÿ BANCA POPOLARE DI MILANOROMA Sede Ag. 251IBAN: IT 09 C 05584 03200 000000044444

ÿ MONTE DEI PASCHI DI SIENAROMA Via del Corso, 232IT 98 Q 01030 03200 000004555518ÿ BANCO DI SARDEGNAROMA CentroIBAN: IT 80 Y 01015 03200 000000017000ÿ BANCA NAZIONALE DEL LAVOROROMA BissolatiIT 71 W 01005 03200 000000062600

ÿ BANCA POPOLARE ETICAIBAN: IT 15 V 05018 03200 000000161011

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tramite conto corrente postalen. 57803009intestato a:Istituto centrale sostentamentoclero – Erogazioni liberali,via Aurelia 796 - 00165 Roma

Con carta di creditoCartasìal numero verde 800 825 000o attraverso le pagine Internetdel sitowww.insiemeaisacerdoti.it

Direttamente all’Istitutodiocesano sostentamento cleroIdscdella tua diocesi,individuandolo sull’elencotelefonico o sul sito internetwww.insiemeaisacerdoti.it

FILO DIRETTOCON IL NUMERO VERDEDONATORI

attivo dal lunedì al venerdì,dalle 9.30 alle 13.30. Lavariazione richiesta verràeseguita in tempo reale

Le offerte per ilsostentamento sonodeducibili finoad un massimo di 1.032,91euro ogni anno.Le ricevute – conto correntepostale, copia del bonificobancario, estratto contodella carta di credito,quietanza – sono valide perla deducibilità fiscale.

E’ possibile richiedereun’attestazione dell’avvenutadonazione chiamandoil Numero Verde Donatori800 568 568oppure scrivendo all’[email protected]

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Otto risposte e una missione,ecco perché sostenere i sacerdoti

ÿChe cosa sono le Offerte per i sacerdoti?Sono offerte diverse da tutte le altre, perché sono espres-samente destinate al sostentamento dei nostri preti dioce-sani. Dal più lontano al tuo.

ÿChi può donare l’Offerta per i sacerdoti?Ognunodinoi.Persé,per la famigliao ilgruppoparrocchia-le. Importante è che il donatore corrisponda ad una perso-na fisica (ad esempio: Mario Bianchi, e non ‘famiglia Bian-chi’, né ‘parrocchiani S. Giorgio’)

ÿCome posso donare?Con conto corrente postale, in banca, con un contributo di-retto all'Idsc, con carta di credito. Trovi i dettagli a pag.10

ÿDove vanno le Offerte donate?All’IstitutocentralesostentamentoClero,aRoma.Che ledi-stribuisceequamentetra icirca36milapretidiocesani. As-sicura così una remunerazione mensile decorosa: da 870euronettialmeseperunsacerdoteappenaordinato, finoa1.354 euro per un vescovo ai limiti della pensione. Le Offer-te sostengono anche circa 3 mila preti ormai anziani o ma-lati, dopo una vita intera a servizio del Vangelo e del prossi-mo. E raggiungono anche 600 missionari nel Terzo mondo.

ÿPerché ogni parrocchia non provvede da sola al suoprete?

L’Offerta è nata come strumento di comunione tra sacerdo-ti e fedeli, e delle parrocchie tra loro. Per dare alle comunitàpiùpiccoleglistessimezzidiquellepiùpopolose,nelquadrodella ‘Chiesa-comunione’ delineata dal Concilio Vaticano II.

ÿChedifferenzac’ètraOfferteper isacerdotiel’obolorac-colto durante la Messa?

E' diversa la destinazione. Ogni parrocchia infatti dà il suocontributo al parroco. Che può trattenere dalla cassa par-rocchiale una piccola cifra (quota capitaria) per il suo so-stentamento.È pari a 7 centesimi al mese per abitante. E nella maggiorparte delle parrocchie italiane, che contano meno di 5.000abitanti, ai parroci mancherebbe il necessario. Le Offerte el’8xmille vengono allora in aiuto alla quota capitaria.

ÿPerché donare l’Offerta se c’è già l’8xmille?Offerte e 8xmille sono nati insieme. Nel 1984, con l’applica-zionedegliaccordidi revisionedelConcordato.L’8xmilleog-gi è uno strumento ben noto, e non costa nulla in più ai fe-deli. Le Offerte invece sono un passo ulteriore nella parte-cipazione:comportanounpiccoloesborso inpiùmaindica-no una scelta di vita ecclesiale. Tuttora le Offerte copronocirca il 3% del fabbisogno, e dunque per remunerare i no-stri sacerdoti bisogna ancora far riferimento all'8xmille. Mavale lapenafarleconoscereperchéquestodonoindicaunascelta consapevole di vita ecclesiale. E raggiunge anche isacerdoti di parrocchie piccole e lontane.

ÿPerché si chiamano anche «offerte deducibili»?Perché si possono dedurre dal reddito imponibile nella di-chiarazione dei redditi fino a un massimo di 1.032,91 eurol’anno. Se a donare sono famiglie o gruppi parrocchiali, èimportante l’Offerta sia a nome di una sola persona, ai finidella deducibilità.

E TU PERCHE’DONIPER I NOSTRIPRETI DIOCESANI?Aspettiamo le vostretestimonianze. Potete inviarlein redazione, ai recapitiemail e postalipubblicati a pagina 22

VUOI RICEVEREO REGALARELA RIVISTASOVVENIRE?Basta inviare un’offertadi almeno 5 europer il sostentamentodel clero, attraversouno dei canaliindicati a pagina 10.

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I N D I C A Z I O N I P E R I L E T T O R I

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Modello Cud, nuove normema la firma è faciledi CHERUBINO ROSSI

Cambia il modo di firmare il Cud, ma è importantenon rinunciare a esprimere la scelta per destinarel’8xmille. Il messaggio è rivolto soprattutto ai pen-sionati e ai giovani al primo impiego, titolari di que-sto modello fiscale. Per il secondo anno consecu-tivo il Cud non viene più spedito loro a domicilio.Per partecipare alla firma dell’8xmille possono per-ciò utilizzare la scheda allegata alle istruzioni delmodello Unico, in questo caso identico per finali-tà. La alleghiamo a questo numero della nostra ri-vista. Ma singoli contribuenti o parrocchie posso-no scaricarla e fotocopiarla anche dai sitiwww.8xmille.it e www.ifeelcud.it. Andrà quindi ri-consegnata firmata e in busta chiusa (con la stes-sa dicitura esterna indicata nel fascicolo “Guida al-la firma 2014”) al Caf o all’ufficio postale. Le parroc-chie possono formare volontari per dare informa-zioni ai titolari di Cud, distribuire loro le schedeUnico per la firma e incaricarsi di consegnarle agliuffici postali. E quelle più attive nella raccolta pos-sono contare su un contributo fino a 29.500 euro peropere sociali parrocchiali, partecipando al concor-so “I feel Cud 2014”. ÿ

IL BANDO 2014

Dai Cud fondiper un’opera socialeparrocchialeIn palio fino a 29.500 mila euro per realiz-zare un progetto sociale in parrocchia: laproposta viene dalla Cei, per la 4ª edizio-ne del concorso “I feel Cud”.I destinatari sono i giovani e i parroci ita-liani, collaboratori nella sensibilizzazionealla firma dell’8xmille.Per iscriversi on line basta creare unasquadra (d’età compresa tra 18 e 35 an-ni), raccogliere le schede firmate allega-te al modello Cud o la scheda allegata al-le istruzioni del modello Unico e presen-tare un progetto di solidarietà da realizza-re in parrocchia. Il premio andrà a quellogiudicato più interessante. Le schede Cudraccolte (minimo 30) concorreranno a de-finire il budget in caso di vittoria. Contri-buti tra mille e 29.500 euro andranno ai mi-gliori cinque classificati.Il gruppo che invierà anche un video po-trà incrementare del 10% il finanziamen-to in caso di vittoria e accedere al premiodel pubblico (mille euro). L’iscrizione è online sul sito www.ifeelcud.it dal 1° mar-zo al 30 maggio 2014. Il 26 giugno la pro-clamazione dei vincitori.Info www.ifeelcud.it

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STORIA DI UNA VOCAZIONE

Alla vigilia della canonizzazione dei due pontefici,voluta da Papa Francesco il prossimo 27 aprile, festadella Divina Misericordia, ecco un profilo della vitasacerdotale di Giovanni XXIII (1881-1963), analogo a

quello da noi dedicato in passato a Giovanni PaoloII (Sovvenire-dicembre 2011). Un lungo servizio alVangelo, ricostruito attraverso i diari di Roncalli e iricordi del cardinale Capovilla, suo segretario.

dossier

Qui sopra:mons. LorisFrancescoCapovilla.Memoria viventedel ‘Papa buono’e suo segretarioper un decennio,è cardinaledallo scorsofebbraio

Papa Giovanni, sulle ormedell’Eterno Sacerdotetesti di MANUELA BORRACCINO– foto AGENZIA ROMANO SICILIANI / CREATIVE COMMONS / ARCHIVIO LIFE

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DOSSIER

«È da Sotto il Monte che bisogna partire» dice ilcardinale Loris Capovilla, segretario di GiovanniXXIII dal patriarcato di Venezia alla Santa Sede.Oggi l’uomo che più da vicino conobbe il Papadel Concilio vive a Camaitino (Bergamo), frazio-ne del paese natale del nuovo santo, nella Casadei Ricordi di Angelo Roncalli, dove, lucidissimo98enne, cura l’Archivio di scritti roncalliani. Lì,dove ai primi del ’900 c’era un pugno di cascinecampestri va ricercata la vocazione di Angelobambino, quarto di dodici figli, entrato in semi-nario a 10 anni sulla scia dell’ascendente eser-citato su di lui dal parroco di Sotto il Monte, donFrancesco Rebuzzini.Nel Giornale dell’Anima, il diario spirituale di Ron-calli, don Francesco è descritto come «la viven-te immagine del sacerdote integerrimo», «coluiche tanto ha fatto per me, che mi ha allevato, chemi ha indirizzato al sacerdozio».Nel 1959, già Papa, ripeterà: «Mi considero figliospirituale autentico e benedetto per il battesimoe per l’educazione al sacerdozio» di quel parro-co, «figura modesta, ma di un contorno di pietà,di saggezza e bontà incomparabili».Il Papa confidò al segretario che fu don France-sco a chiedergli per la prima volta se desidera-

va farsi sacerdote, cosa che né i genitori, né ilprozio e padrino Zaverio avevano osato doman-dargli. Il piccolo sarebbe dovuto diventare unbuon contadino come loro. «Il Sacro Cuore in-vece mi volle fra i suoi eletti, e si servì di quel-l’anima benedetta del mio parroco» annota neldiario.I suoi appunti rivelano nell’adolescenza le radi-ci della ricerca di santità attraverso un metodo.Uno dei sacerdoti di riferimento nella sua forma-zione, il redentorista Francesco Pitocchi, gli la-sciò un motto da cui Angelo si sarebbe lasciatoaccompagnare fino alla fine dei suoi giorni: «Dioè tutto, io sono nulla».Nessun familiare poté assistere, il 10 agosto1904, all’ordinazione sacerdotale a Roma, nellachiesa di Santa Maria in Montesanto, a Piazzadel Popolo. Roncalli vive dunque in solitudine ilmomento in cui ascolta dal vicegerente, monsi-gnor Giuseppe Ceppetelli: tu es sacerdos in ae-ternum.Ma non per questo è minore la sua gioia e dopo

STORIA DI UNA VOCAZIONE

II

In queste pagine:istantanee dalla vitadi Angelo Roncalli.Giovane sacerdote;poi nel primo Nataleda Papa , quellodel 1958, in cui ripresela consuetudine pontificia,interrotta nel 1870,di visitare un ospedalee un carcere di Roma.Andò così al pediatrico‘Bambin Gesù’ e il giornodopo tra i detenutidi Regina Coeli (nelcodice QR il filmato)

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aver visitato nel pomeriggio gli altari dei santi ele immagini mariane più care nelle chiese roma-ne annota: «Solo col mio Dio, che mi aveva tan-to esaltato, solo coi miei pensieri, coi miei pro-positi, colle mie dolcezze sacerdotali. Mi parevaquella sera di avere una parola da dire a tutti, eche ciascuno di quei santi ne avesse una da di-re a me. Ed in verità era così».Alla scuola di un grande vescovo come Giaco-mo Radini Tedeschi, nel 1931 viene nominato de-legato apostolico (rappresentante papale per iPaesi con i quali la Santa Sede non ha rapportidiplomatici) prima in Bulgaria, dal 1934 in Turchiae Grecia.Nel 1944 è nunzio a Parigi, nel 1953 patriarca diVenezia. Continua a identificare la sua missio-ne sacerdotale con “oboedientia et pax”, suomotto vescovile.Al cardinale Capovilla sembra ancora di risentir-ne la voce mentre gli ricorda la lezione appresanel duomo della sua Bergamo: «Oltre alle virtùteologali e cardinali, l’ottava statua raffigura la

pazienza. Dove c’è la pazienza dimora anche laletizia. Non si va a Dio senza la luce di questesette lampade.E non si tiene saldo il gomitolo del nostro desti-no senza il culto della pazienza». ÿ

III

Qui sopra: il ponteficeappena eletto, a colorisulla copertina di Life.Accanto: la cerimoniadella sua beatificazionenel 2000 a San Pietro

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IV

STORIA DI UNA VOCAZIONEDOSSIER

L’EREDITÀ DEI SUOI 55 MESI

Il Papa del Concilio, testimone di misericordiaEletto a 77 anni, doveva essere pontefice di transizione do-po la guida ventennale di Pio XII. Fu invece il Papa del Con-cilio e, in piena guerra fredda, nel confronto Kennedy-Kruscěv, della Pacem in terris, che ancora ci parla di dirit-ti umani, rifugiati e uguaglianza tra i popoli, nell’età dellaproliferazione permanente delle armi. Meravigliò per l’ini-ziativa pastorale, con le visite a carcerati e infermi, opere dimisericordia, per l’energia e lo spirito riformatore. Il dialogoecumenico e con i non credenti li aveva esercitati in Bul-garia con gli ortodossi; in Turchia e Grecia, Paesi tra loronemici, mitigando l’asprezza di Ataturk verso Roma e strin-gendo amicizia con Atenagora. Nella Grecia occupata dainazisti aveva salvato migliai di ebrei, distribuendo permes-si d’emigrazione per la Palestina e certificati di battesimotemporanei. Nei 55 mesi di pontificato internazionalizzò il col-legio cardinalizio, riformò il codice di diritto canonico del 1917e – pur sapendo che il cancro gli lasciava poco tempo – con-vocò il Concilio, per dare alla Chiesa respiro e rinnovato ruo-lo nel mondo contemporaneo, sull’orizzonte della riunifica-zione della cristianità. «Da una parte mi trovo sulla sogliadell’eternità, vicino all’ora estrema» appuntò nel Giornale

dell’anima, «dall'altra confido e guardo innanzi a me gior-no per giorno, continuando le mie occupazioni, sempre consforzo di perfezione, ma più ancora pensando alla divina mi-sericordia».Al primo giorno del Concilio, 11 ottobre 1962, risale il suo “di-scorso della luna”, messaggio della “carezza del Papa” edella fiducia in Dio “che ci aiuta e ci ascolta”. Quella seranon pensava di affacciarsi alla finestra. «Non parlo, ho giàdetto tutto stamane» disse a monsignor Capovilla. Che perògli mostrò la folla, in una piazza San Pietro punteggiata dipiccole fiaccole, arrivate in processione. Lui gli chiese la sto-la. A braccio pronunciò il discorso papale forse più celebredi ogni tempo, percorso da finezza apostolica e misericor-dia. Dopo confidò al segretario: «Non sapevo proprio cosadire. Mi sono rivolto alla mia Teresina», saldo nella devozio-ne a santa Teresa di Lisieux. Beatificato nel 2000 da Giovan-ni Paolo II, con lui Papa Giovanni condividerà il giorno dellasantità, il 27 aprile. Festa del mistero della Divina Misericor-dia, da entrambi testimoniato: «Ad esso si attinge» scrivevasanta Faustina Kowalska, custode delle rivelazioni speciali«solo con la fiducia illimitata nel Padre». (R.S.)

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L’anatema contro l’usura di Papa Fran-

cesco è arrivato all’inizio di quest’an-no: «È disumana e ferisce la dignitàinviolabile della persona». In quel-

l’udienza del 29 gennaio in Vaticano aveva rice-vuto una delegazione della Consulta nazionale an-tiusura, opera sostenuta dall’8xmille con 100mi-la euro l’anno. La onlus riunisce 28 fondazioni ec-clesiali e centinaia di centri ascolto in tutta Ita-lia. Solo all’udienza generale erano presenti 3mi-

la volontari e simpatizzanti, insieme a diverse fa-miglie liberate dai debiti e ai sacerdoti diocesaniche operano fra le vite ‘strozzate’.Tra loro anche alcuni della prima ora, parroci diquel gruppo iniziale che aveva dato il via all’apo-stolato antiusura raccogliendo il grido d’aiuto chesaliva dai confessionali. Come don Alberto D’Ur-so, oggi segretario nazionale della Consulta. L’ope-ra soccorre in media due famiglie al giorno. Natoad Acerno (Salerno) nel 1938, è sacerdote da 53

“Via da debiti e azzardo,diamo speranza alle famiglie”di ELISA PONTANIfoto di AGENZIA ROMANO SICILIANI / FRANCESCO ZIZOLA

Al riscattodei depredati

don Alberto D’Ursoha dedicato la vita.

Nel 1995, conpadre MassimoRastrelli, è stato

tra i fondatori dellaConsulta nazionale

antiusura,che raggruppa

28 fondazioniecclesiali.

Presenti oggiin ogni regione,

anche graziealle nostre firme

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S A C E R D O T I E 8 X M I L L E L A C O N S U L TA N A Z I O N A L E A N T I U S U R A

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S A C E R D O T I E 8 X M I L L E L A C O N S U L TA A N T I U S U R A

anni. Dopo l’esperienza parrocchiale e quella nel-la fondazione diocesana antiusura ‘San Nicola eSanti Medici’ di Bari, insieme a padre MassimoRastrelli, parroco del Gesù Nuovo a Napoli, diedevita 19 anni fa alla Consulta nazionale, in soccor-so degli esercenti e delle famiglie piegati dall’in-debitamento o dal gioco, anche quello legale. Gliesperti antiusura di questi sportelli diocesanispiegano quanto siano temibili oggi le scommes-se “soft”, come il gratta-e-vinci o le puntate spor-tive, sostenute da un marketing pervasivo. O co-me l’azzardo on line, compulsivo e –rispetto ai vi-deopoker- ancora più facile da tenere nascosto.Nel tempo don Alberto è stato consulente dellecommissioni parlamentari di Camera e Senato (adesempio per la stesura della legge 108/96), e diPaesi membri Ue, come la Romania, snodo euro-peo dei siti web di scommesse. Se oggi cresce ilnumero di chi apre gli occhi sull’azzardo diffusoe il movimento “no slot” conquista amministra-zioni comunali ed esercenti di bar, è anche gra-zie a preti e volontari della Consulta. Cresce pe-rò anche la determinazione dei clan criminali a nonvolere ostacoli. I numeri tracciano un impero: inItalia la sola ‘ndrangheta ricava da estorsioni eusura 2,9 miliardi l’anno, dall’azzardo 1,3 miliardi.Report recenti della Polizia di Stato segnalanol’usura in forte aumento tra le fonti di proventi ille-citi, a fianco di narcotraffico e business dei rifiuti.Crisi e indebitamento spingono un italiano su quat-

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tro a rivolgersi ai compro-oro o a svendere l’abi-tazione come nuda proprietà, conferma Eurispes.Don D’Urso non arretra: «Per me sacerdote, que-sta missione significa non essere passato senzafermarmi accanto a chi è stato depredato, comeil levita della parabola del buon samaritano» di-ce don Alberto. «Finora abbiamo accompagnatooltre 150 mila famiglie fuori dal buio. Ringrazio ilSignore per il miracolo della conversione dei Levie Zaccheo del nostro tempo». Il riferimento è an-che al 21 settembre, festa di san Matteo, ufficia-lizzata come Giornata nazionale antiusura. «Gesùha chiamato Matteo l’usuraio, “vieni e seguimi”, ene ha fatto un apostolo.L’esempio dei santi per noi è luce per far nascereoggi la condivisione verso le persone emargina-te , per risanare l’intera società». Nelle fondazio-ni «anzitutto ascoltiamo e rassereniamo usurati efamiglie a rischio usura» prosegue don Alberto. «Liaffidiamo a pool di esperti del mondo bancario ead assistenti sociali per un piano di rientro debito-rio. Li accompagniamo nel difficile percorso delladenuncia. E formiamo alla buona amministrazio-ne, perché in tempi di restrizione del credito non

Qui sopra: il lavorodi sacerdoti, specialistilegali e amministrativi(tutti volontari)con gli indebitatinelle fondazioni antiusuradiocesane.Le loro testimonianzesono al centro del videoCei di 4 minuti‘Vite in gioco’(clicca sul codice in altoper vederlo).Nella pagina accanto:don Alberto D’Ursoe (sotto) padre MassimoRastrelli

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Chi spende di più al gioco? Pensionati, famiglie con capofa-miglia poco istruito, casalinghe, persone sole, anche adole-scenti. Lo ha indicato una ricerca della rivista economica LaVoce.info. Sono i bersagli ideali di ‘azzardopoli’, come ormaii media definiscono lo sviluppo esponenziale del business inItalia, primo mercato del gioco in Europa e terzo al mondo.Slot ovunque (circa 400 mila, metà di quelle USA), pubblici-tà stordente, un tagliando gratta-e-vinci su 5 venduti sul pia-

neta è italiano. Circa 88 miliardi il fatturato legale, 15 quelloillecito. Un bacino di 800 mila giocatori dipendenti, 2 milionia rischio ludopatie, fenomeno prima sconosciuto e oggi emer-so su larga scala. Con la crisi, proprio le fasce più poverehanno aumentato la quota di spesa destinata al gioco: 3%del reddito, mentre nei nuclei familiari benestanti si fermaall’1%. Sognando il colpo di fortuna che risollevi i redditi incalo, si accelera il proprio poverimento. Il fenomeno èpiù acuto nel sud, seguito da Abruzzo e Molise. Aree che nona caso richiamano quelle in cima all’indice di rischio usura2013 della Cgia: Campania, Basilicata, Molise e Calabria. Anord, spiccano Piemonte e Lombardia. Per Istat, in Italia ledenunce per usura sono cresciute del +15%. E. P.

LA RICERCA IL GAMING, ANTICAMERA DELL’USURA

Pensionati e casalinghe,prime vittime di “azzardopoli”

si lascino abbagliare dai beni di consumo o dascorciatoie finanziarie senza uscita. Infine provia-mo a ricostruire le relazioni, minate da troppe bu-gie, fra figli, coniugi o genitori che non vogliono piùsentir parlare di chi ha svuotato i conti. In qualchecaso siamo riusciti con i nostri legali anche a bloc-care la vendita dell’abitazione di famiglia». Contro-mosse insperate, sostenute dall’aiuto di tutti.www.consultantiusura.it ÿ

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A T L A N T E 8 X M I L L E F I L I P P I N E

Durerà almeno dieci anni la ricostru-zione nelle Filippine nel dopo-Haiyanma i fondi 8xmille per 3 milioni di eu-ro hanno almeno alleviato le soffe-

renze delle vittime ambientali. All’intervento cari-tativo dopo il tifone più potente mai registrato sul-la terraferma sarà dedicato uno spot tv 2014 dellaChiesa italiana. L’8 novembre 2013 il Paese fu inve-

stito in pieno dalle conseguenze della crisi clima-tica in atto sul pianeta. L’arcipelago, prima terraemersa sul percorso dei tifoni formatisi nel Paci-fico, è bersaglio di circa venti tempeste l’anno divaria intensità. Ma il cambiamento climatico hainnescato stavolta onde e venti a 300 chilometriorari. Seimila le vittime, per lo più nella provinciadi Leyte, 4 milioni i senzatetto, coinvolto circa un

Un Paese feritodalla derivaambientale

e risorse messein comune

per riportarela speranza.Ecco come

le firme stannoriaprendo

il futuro

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In soccorso dopo il tifone,tre milioni per ricostruiredi MARIA ROSSI foto BIANCA CASIERI / CHRISTIAN DE STEFANIS / STEFANO PALOMBI

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filippino su dieci, secondo cifre Onu. Tra i soprav-vissuti, madri a cui le acque hanno trascinato via ifigli dalle braccia, minori testimoni oculari della fi-ne del loro mondo. A Varsavia, sede in quei giornidei negoziati mondiali sul clima, l’emergenza Ha-iyan è salita in cima all’agenda dei lavori, anche perla richiesta di compensazioni ai G20 da parte deiPaesi in via di sviluppo, per i danni inflitti dal riscal-damento climatico (4 miliardi di euro per Haiyan).Di recente uno studio dell’università cattolica di Lo-vanio, in Belgio, ha segnalato nelle Filippine ancheuna deriva ambientale meno spettacolare: frane einondazioni pressoché quotidiane, esito della defo-restazione. Compromettono sicurezza alimentare esalute, oltre che scolarizzazione dei bambini. E’ aquesti fratelli che i fedeli italiani hanno provvedutocon le loro firme. ÿ

TRA LE ALTRE OPERE

3,2 MILIONI DI EUROOSPEDALE DIOCESANODI SAN JOSÈ DE ANTIQUEÈ l’unico nosocomio nell’ovest dell’isola di Panay,colpita dal tifone Haiyan. Ha 220 posti letto. Con uncamioncino ambulanza, ha portato soccorsi, farma-ci e medici sui luoghi del disastro.

80MILA EUROCASA PER I MINORI POVERIA LAS PIÑAS CITY (MANILA)Suor Gloria Lucy Alvarez Niño e le altre suore So-relle dell’Annunciazione alloggiano 21 bambine dai3 ai 18 anni provenienti dagli slum della metropoli.Cure mediche per quelle sottoalimentate, istruzio-ne e corsi professionali.

43MILA EUROPROGETTO DI SVILUPPOPER LE FAMIGLIE DI STRADA A MANILAIntervento di alfabetizzazione, formazione profes-sionale, medicina di base e libreria mobile per le fa-miglie nello slum di Tuluyan, promosso dalle suore

In queste pagine:la provincia di Leytedopo il passaggiodel tifone Haiyan;una giovane madretra i destinatari degli aiutidella Chiesa italianadistribuiti dalle diocesilocali. La Cei ha inviatonel 2013 aiuti straordinariper 3 milioni di euro.Ma dagli anni ’90 le firmehanno significatoper le Filippine contributiper 26,9 milioni di euro,a sostegno di 222interventi

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A T L A N T E 8 X M I L L E F I L I P P I N E

missionarie benedettine. Sono stati così avviati an-che piccoli banchi ambulanti di frutta e verdura peril commercio al dettaglio. Le suore raggiungono idistretti più derelitti. Come Smokey Mountain, la di-scarica fumante di trenta ettari dov’è sorta la bidon-ville di Navotas. In 30 mila vivono immersi nel fumotossico perenne dei rifiuti incendiati, riciclando mon-tagne di scarti in plastica e metallo.Qui suor Cecile Ido e le consorelle hanno aperto unambulatorio medico.

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180MILA EUROCASA ACCOGLIENZA PER RAGAZZE“LAURA VICUÑA” A QUEZON CITYUn rifugio protetto per le minori a rischio abusi do-ve ricominciare a vivere e a studiare. Le sei suoresalesiane accolgono e assicurano l’istruzione di cir-ca venti bambine e ragazze. Nella baraccopoli l’am-bulatorio “Child protection clinic” è riferimento permadri e figli nella prevenzione delle violenze e deltraffico di organi.

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Novantotto milioni di abitanti, concentrati suappena undici isole delle 7mila dell’arcipela-go. Le Filippine sono uno dei presidi cattoliciin Asia, con oltre 70 milioni di fedeli (83%, 10%altre fedi cristiane, 5% musulmani sunniti) e ilterzo del pianeta, dopo Brasile e Messico. Nona caso Manila nel ’95 ospitò una Giornata mon-diale della gioventù. Nell’ex colonia spagnolae Usa, indipendente dal 1946, uscita nel 1986dalla dittatura di Marcos, la corruzione frenal’economia (petrolio, agricoltura, manifattura)nonostante il record 2013 di investimenti in-ternazionali cresciuti del +63%. Il 28% dei cit-tadini vive sotto la soglia di povertà e il 12%del Pil dipende dalle rimesse degli emigrati.Pesa la guerriglia separatista islamica, a Min-danao e a Jolo. La Chiesa italiana dagli anni’90 ha promosso 222 interventi per comples-sivi 26,9 milioni di euro. Molti i missionari fi-dei donum, sostenuti con le firme e le nostreOfferte. Alcuni martiri per amore del loro po-polo. Un esito inatteso in uno Stato a maggio-ranza cristiana, percorso però da violenza eterrorismo.Come nel 1992 padre Salvatore Carzedda, nuo-rese, impegnato nel dialogo con l’islam e uc-ciso da estremisti sunniti a Zamboanga. O ilmantovano padre Tullio Favali, assassinato nel1995 a Mindanao dai paramilitari. Oggi nel Pae-se gli sono intitolate scuole, ospedali e stra-de. Nel 2011 i sicari arrivarono per padre Fau-sto Tentorio, lecchese, dopo 30 anni vissuti tragli ultimi. A giugno 2013 un decreto governa-tivo ha autorizzato i sacerdoti in aree a rischioa girare armati. Ipotesi che i vescovi hannorespinto. M.R.

UN PONTE DALL’ITALIA

Aiuti e missionarimartiri nel Paesedelle 7mila isole

99MILA EUROFORMAZIONE AGRICOLA-ZOOTECNICANELLA DIOCESI DI LAOAGCorsi agrari e zootecnici per far uscire 250 famigliedalla soglia di povertà e dar loro autonomia alimen-tare. Suor Maria Josepha Quisol e le consorelle Fi-glie del Divino Zelo nei villaggi del Laoag hanno av-viato anche il microcredito per nuove imprese fa-miliari, a partire dall’acquisto di riso, sementi o ani-mali da cortile. ÿ

In queste foto: alcunidei progetti sostenutidalla Cei. Dall’ospedalediocesanoSan José de Antiquealla formazione, tuteladei minori e microcreditonelle bidonvilles, comela gigantesca discaricaa cielo apertodi Smokey Mountain.Secondo Habitat reportdell’Onu, oltre 20 milionidi filippini vivononelle baraccopoli.Nella capitale Manilail numero sale al 50%degli 11 milioni di abitanti

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Segnali di primavera delle offerte dal-le cifre finora disponibili sull’anda-mento 2013. La raccolta attraverso iconti correnti postali registra donato-

ri in aumento. E anche se, per il ridimensiona-mento dell’offerta media, l’importo complessi-

vo conserva il segno meno, tuttavia il calo ap-pare dimezzato rispetto al trend degli ultimi cin-que anni. A leggere i numeri in dettaglio, il 2013potrebbe segnare la svolta. Mentre la crisi eco-nomica resta ancora severa, nei mesi in cuipiù sarebbe stato comprensibile un freno alle

Offerte, tornanoa crescere i donatoridi PAOLA INGLESE, foto di FRANCESCO ZIZOLA

Superata quotacentomila

offerenti nellaraccolta delloscorso anno,

secondo i datiprovvisori dei soli

conti correntipostali.

Grazie a chi harisposto alla crisi

con lacondivisione

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N O I E I S A C E R D O T I P R I M O B I L A N C I O D E L 2 0 1 3

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donazioni, i fedeli hanno fatto una scelta di co-munione. Il numero di offerte cresce del +1,9%:rispetto alle 99.754 donazioni del 2012, quest’an-no dai bollettini postali ne sono passate 101.621.Il contributo medio si riduce del -6,1%, passan-do dagli 89,22 euro dell’anno scorso ai più pra-ticabili 83,81 euro.In questo modo scende anche la raccolta com-plessiva, che all’ufficio postale si ferma a 8 mi-lioni 517 mila euro, a fronte degli 8 milioni 900mila donati dodici mesi fa (-4,3%).Il quadro completo si leggerà dal bilancio defi-nitivo, che pubblicheremo a giugno, con l’inclu-sione delle donazioni provenienti da carte di cre-

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OFFERTE 2013 (SOLO CON CC POSTALE)Fonte: elaborazione

dati ICSC del 27 gennaio 2014

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83,81

Qui sopra: il logodella nostra raccolta.Comunità e diocesi sonoinvitate a riportarlonei loro siti web,aggiungendo il linkwww.insiemeaisacerdoti.itper diffondere il sovvenireanche via internet.Il portale Offertedà ad ognuno di noila possibilità di donaredal proprio computer.Chi ha un cellulareo smartphone abilitato puòdonare inquadrandoquesto codice

dito, istituti diocesani sostentamento clero e bo-nifici bancari, che vengono elaborati successi-vamente. Ma possiamo già registrare che la cri-si prolungata va producendo quella tendenzaindicata come “la fine dell’individualismo” dalsociologo ed economista Mauro Magatti, do-cente all’università cattolica del Sacro Cuoredi Milano, che ha evidenziato «la nascita di unanuova socialità».A fronte della diminuzione delle risorse econo-miche dunque si rafforza un tessuto di comuni-tà. «Proprio quando la crisi si fa più pressante,i cittadini italiani mettono la solidarietà ai pri-mi posti, capiscono di persona quanto è impor-tante essere aiutati e aiutare gli altri a risolle-varsi, e il Paese a ripartire» sintetizza Paolo Cor-tellessa del centro studi del Servizio Promozio-ne Cei.La rete di interventi tessuta dalla Chiesa a fa-vore di chi in Italia è colpito dalla recessione èsotto gli occhi di tutti. Il posto dei sacerdoti datempo è accanto alle famiglie, agli anziani e aigiovani che sperimentano redditi insufficienti.Non a caso negli indicatori nazionali cresce lafiducia nella Chiesa. E gli offerenti in aumentosembrano condividere questo cammino senzastancarsi. ÿ

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PROMOTORI

Il sovvenireè un passaparolaSegnaliamo con gratitudine due ini-ziative. Una del parroco di MariaSs. Dell’Altomare, ad Andria (Bar-letta-Trani). Don Antonio Basile hainviato una donazione per i suoi 29catechisti. Obiettivo è formarli alsovvenire, anche attraverso la no-stra rivista, che riceveranno per unanno. E, tramite loro, sensibilizzarele giovani generazioni e le famigliead una scelta di vita di condivisio-ne. Sulla stessa lunghezza d’onda,a chilometri di distanza, anche unnostro donatore di Missaglia (Lec-co), che ha accompagnato l’Offer-ta personale con quella a favore didue amici che non conoscono an-cora il sistema di sostentamento.Un invito a fare un passo avanti nel-la comunità degli offerenti.

SOSTENTAMENTO

Include ancheil Vaticano?Con le Offerte sosteniamo l’operadi tanti sacerdoti. Ma anche pre-lati e cardinali in Vaticano rientra-no nel sistema di sostentamento?

Lettera firmata

Ricevono un contributo solo quan-ti abbiano un incarico nelle dioce-si italiane.Dunque ad esempio, rientrano sa-cerdoti, titolari di sedi episcopalio cardinalizie del nostro Paesechiamati anche in uffici o commis-sioni vaticane, ma restano esclu-si gli altri.

DALLA SARDEGNA

Confortatidalla fedeDesidero dare un messaggio disperanza a tanti che in questo pe-riodo la perdono. Nonostante i di-sagi della nostra vita, confortatidalla misericordia di Dio che sem-pre può tutto, noi veniamo trasfor-mati grazie alla fede.

Antonio BecciuAlà dei Sardi (Olbia-Tempio)

DON LUIGI LAVAGNINO

Da oltre 70 anniparroco in LiguriaHa compiuto da poco 99 anni, 76 dasacerdote, ed è ancora parrocodelle sue comunità. A don Luigi La-vagnino, che in passato con i suoiparrocchiani fu al centro di unacampagna tv 8xmille (nella foto), gliauguri più affettuosi e la gratitudi-ne dei cittadini di Castello di Carro,Chiama e Salino, in Val di Vara (inprovincia di La Spezia) e di tutti i fe-deli italiani.Don Luigi Lavagnino è stato testi-mone di due guerre mondiali. Nel1943 mise in salvo, fra gli altri, unafamiglia ebrea. Predicatore rurale,docente in seminario, missionariotra i minatori italiani in Belgio, habattezzato neonati ora diventatinonni. Su Facebook gli hanno de-dicato un ‘Don Luigi Lavagnino fanclub’. Ha detto della sua missione:“Cerco sempre di adattarmi ai tem-pi, di capire le situazioni. Non biso-gna dare troppo peso alle avversi-tà. La gente aiuta il prete a fare ilsuo dovere”.

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L A P A R O L A A I D O N AT O R I

Il nostroindirizzo

Redazionedi Sovvenire,Via Aurelia 468,00165 Roma [email protected]

Leggi i nostri servizianche su internetwww.sovvenire.itin formato web e in pdf.Chi volesse ricevere larivista solo via email, enon per posta ordinaria,può segnalarlo [email protected]

ERMANNO OLMI

“Chi ci parladel Diofatto uomo…”

SACERDOTI E CASE-FAMIGLIA

In tutta Italiaun aiuto e un tettoper ripartire

DOSSIER

Natività,sguardonel mistero

SovvenireTRIMESTRALE DI INFORMAZIONE SUL SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA ANNO XII - NUMERO 4 - DICEMBRE 2013

Periodicotrim

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4,AnnoXII-Dicem

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353-2003(conv.in

l.27/02/2004n.46)Art.1,com

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1Aut.GIPA/C/RM

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CON LE OFFERTE IL NOSTRO GRAZIE AI SACERDOTI

Natale in corsiatra i cappellani ospedalieri

Grazie anche a...Filippo Russo di Milazzo(Messina), Elena Garettoe Riccardo Cignetti diCaluso (Torino), EugenioCammereri di Trapani,Giuliano Morettidi Genova, Dino Bollinidi Gallarate (Varese), MariaMizzan di Trieste, GiuseppeFerretti di Milano, VincenzoFiorenza di Scafati(Salerno). Chiediamoai sacerdoti Ss. Messeper Coronato Demollidi Somma Lombarda(Varese), Innocente DeAngeli di Brugherio (MB)e Anna Adorno di Luino(Varese), che ci hannolasciato. E di ricordarein queste celebrazionidi Pasqua tutti i donatoriche li accompagnanonella missione.

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VI SEGNALIAMO

Don Giovanni Nervo, apostolo del nostro tempoPer conoscere più da vicino un prete non comune (a cui nel dossier disettembre 2013 ‘Sacerdoti secondo il Concilio’ abbiamo dedicato un pro-filo) è uscito in libreria “L’alfabeto della carità. Il pensiero di mons. Gio-vanni Nervo ‘padre’ di Caritas Italiana” (edizioni Dehoniane 2013, pagg.680, €35). Il volume, curato da monsignor Salvatore Ferdinandi, oltre al-la biografia e ad una ricostruzione del difficile contesto storico, socialeed ecclesiale – dagli anni ’70 al 2013 – nel quale ha operato, riunisce glieditoriali scritti da don Giovanni per la rivista “Italia Caritas”. Al centro itemi a cui ha dedicato la sua esperienza terrena: l’accoglienza, la pover-tà, i diritti negati, le emergenze e gli stili di vita. Un “alfabeto” evangeli-co quanto mai attuale. Nell’opera anche il suo testamento, le lettere, fo-to e testimonianze dei collaboratori. Stefano Nassisi

ALLUVIONEIN SARDEGNA,DALLE FIRME AIUTIPER LA RICOSTRUZIONE

Un milione di europer il nord-estdella Sardegna colpitodall’alluvione a novembre2013. A questo contributoper le emergenze,proveniente dalle firmee in passato destinato –tra gli altri –ad Emilia-Romagna,Abruzzo e Messinese,dedicheremoun approfondimentonei prossimi numeri.

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