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09-04-2019 · Marfella nell' Osservatorio salute ... 09/04/2019 - CORRIERE DELLA SERA Un...

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09-04-2019 Media Monitoring per Rassegna stampa del 09-04-2019
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09-04-2019

Media Monitoring per

Rassegna stampa del 09-04-2019

AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona 1 ................................................................................ 09/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO

Furto di macchinari al Ruggi, 3 indagati 1 ................................................................................ 09/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO

Pronto soccorso da riorganizzare 2 ........................................................................................... 08/04/2019 - VOCEDISTRADA.IT

Ospedale San Leonardo Salerno, infermieri precari in mobilitazione 4 ..................................... 08/04/2019 - VOCEDISTRADA.IT

Salerno, emergenza personale ospedali: Nursind chiede concorso 5 ........................................ Sanità Salerno e provincia 6 ..............................................................................................................

09/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)Alpi, verifiche sul personale sanitario 6 ....................................................................................

09/04/2019 - CRONACHE DI SALERNOAnnullato il bando per il servizio del 118 8 ...............................................................................

09/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNOIl pm chiede il processo Marra, resta l'omicidio 10 ...................................................................

09/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNOImboscati all'Asl, indaga la magistratura 12 .............................................................................

09/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)Ordine dei medici, confronto con il modello tedesco 14 ...........................................................

09/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)Ospedale, nuovi strumenti nel laboratorio di analisi 15 ............................................................

09/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)Pochi medici al Curto pediatria al collasso 16 ...........................................................................

09/04/2019 - LA CITTÀ DI SALERNOStraordinario dei medici parte l'indagine dei magistrati 17 ......................................................

Sanità Campania 18 ............................................................................................................................. 09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)

Assistenza ai migranti cure più attente per i bambini 18 .......................................................... 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)

«Il Rummo con i bilanci ok Il futuro? Lo dirà De Luca» 20 ......................................................... 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)

«Ortopedia accorpata a Chirurgia è una presa in giro, torna lo sciopero» 22 ........................... 09/04/2019 - IL MATTINO

«Solite minacce, ho i conti a posto» De Luca in trincea: pronto il ricorso 24 ............................ 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)

Blitz dei politici Pd nel carcere: acqua, bisogna fare presto 26 ................................................ 09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)

Calamaro "Prevenzione intesa medici-Comune" 28 ................................................................... 09/04/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

Cgil contro Cisl, Uil e Aiop 30 .................................................................................................... 09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)

Commissario della sanità in Campania, è scontro tra Lega e M5S 31 ....................................... 09/04/2019 - IL MATTINO

Commissario Sanità la Lega frena i 5Stelle 33 .......................................................................... 09/04/2019 - IL ROMA

De Luca: «Sciacallaggio sugli Incurabili» 35 .............................................................................. 09/04/2019 - IL MATTINO

Fi attacca: «Indietro sul fascicolo digitale» 37 .......................................................................... 09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)

Incurabili, appello al governo " Subito i fondi per il restauro" 38 ............................................. 09/04/2019 - IL MATTINO

Incurabili, scatta la mobilitazione la prima colletta è dei farmacisti 40 .................................... 09/04/2019 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)

L' Asl: trasferire i tesori della Farmacia in altri spazi dell' ospedale 42 .................................... 09/04/2019 - IL MATTINO

Marfella nell' Osservatorio salute 44 ........................................................................................ 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA)

Ospedale, al varo Front office e Oncologia nuovo look delle aree verdi per l' occasione 45 ..... 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)

Pediatria, collaborazione tecnico -scientifica con esperti dell' Uzbekistan e Unisannio 47 ....... 09/04/2019 - IL MATTINO

San Paolo, via il primario il pronto soccorso in tilt 48 ............................................................... 09/04/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

Sanità, i 5 Stelle: subito il commissario In Consiglio dei ministri quattro nomi 50 ................... 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)

Sanità, una settimana al femminile visite gratuite al «Moscati» e a Solofra 52 ........................ 09/04/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)

Servizio 118, Morgante inaugura la nuova sede 54 .................................................................. Sanità nazionale 56 .............................................................................................................................

09/04/2019 - LA STAMPA"Non curiamo abbastanza l' umanità" 56 ..................................................................................

09/04/2019 - LA STAMPAA volte l' emicrania non è soltanto passeggera È un dolore da prevenire 58 ............................

09/04/2019 - IL RESTO DEL CARLINO«Assumere medici pensionati? Possibile» 60 ............................................................................

09/04/2019 - LA STAMPABelli senza bisturi 62 .................................................................................................................

09/04/2019 - AVVENIRECaso farmaco gender Al via indagine in Senato 64 ...................................................................

09/04/2019 - LA STAMPAEcco i batteri "marcatori" del tumore al colon 66 .....................................................................

09/04/2019 - LA STAMPAIl cuore come non si è mai visto 67 ...........................................................................................

09/04/2019 - AVVENIREIn 1.500 alle prove scritte per due posti da infermiere 69 ........................................................

09/04/2019 - LA VERITÀLa rivolta dei medici contro il farmaco per cambiare sesso 71 .................................................

09/04/2019 - AVVENIREScandalo del sangue infetto, i familiari delle vittime continuano la battaglia 74 .....................

09/04/2019 - LA STAMPASos per la sindrome di Duchenne "Scopriamola in modo precoce" 76 .......................................

09/04/2019 - CORRIERE DELLA SERAUn informatico salva la vista ai bimbi 78 ..................................................................................

09/04/2019 - LIBEROUn prelievo di fegato e reni a cuore fermo 80 ...........................................................................

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09/04/2019

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 2 EAV: € 690Lettori: 29.750

Furto di macchinari al Ruggi, 3 indagati

I dipendenti dell' azienda avrebberosottratto da un deposito apparecchiradiologici Si sarebbero appropriati dialcune attrezzature radiologichecustodite in un deposito dell' ospedale"San Giovanni di Dio e Ruggi d' Aragona"di Salerno. Per il furto, sono finiti sulregistro degli indagati tre dipendenti delnosocomio di via San Leonardo. L'ammanco è stato scoperto per puro casodalla direzione generale che ha,immediatamente, presentato unadenuncia al locale drappello di polizia. Leattrezzature, un tenpo in dotazione delreparto di radiologia, erano statecustodite nel deposito in quanto non piùutilizzatema probabilmente non usurateal punto da disfarsene. Nel corso di unaricognizionedel materiale in possessodell' azienda ospedaliera salernitana èstato notato che le apparecchiature,regolarmente inventariate, non erano piùpresenti laddove erano state riposte a suo tempo. Immediatamente è scattata lasegnalazione al direttore generale che ha presentato una regolare denuncia alleforze di polizia presente presso il nosocomio. Immediatamente sono state avviate leindagini del caso. Acquisiti anche i filmati delle telecamere a circuito chiuso chesono presenti nell' intero perimetro dell' ospedale e nei vari settori. Nel giro di pochesettimane gli agenti hanno dato un nome ed un volto a coloro che hanno sottratto leapparecchiature che. Le risultanze investigative sono state trasmesse alla Procuradella Repubblica presso il Tribunale di Salerno che ha aperto un fascicolo ed haiscritto sul registro degli indagati i tre soggetti, dipendenti dellazienda ospedaliera,sul registro degli indagati.

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09/04/2019 La Città di Salerno

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 5

Pronto soccorso da riorganizzare

Diminuiscono gli accessi al prontosoccorso del Ruggi e l'emergenzapersonale denunciata dai sindacatisembra più essere un problema diorganizzazione delle risorse. Il dato sulladiminuzione degli accessi è contenutonel Piano della performance 2019-2021firmato dal dg del Ruggi, Longo . Come siconciliano allora questi numeri conl'emergenza continua denunciata daisindacati? Che la questione sia tuttaorganizzativa lo sostiene Lorenzo Conte(Uil) in particolare, oltre agli altri sindacalisti Pasquale Addesso (Cgil) e PietroAntonacchio (Cisl). «Prendo atto del Piano e del decremento di accessi al prontosoccorso, forse dovuto a un migliore funzionamento della medicina territoriale, ma inogni caso il pronto soccorso va organizzato meglio», dice Conte. A suo avviso «ladiminuzione di accessi e i problemi lavorativi che si registrano al pronto soccorsosono una contraddizione in termini»; e pertanto «vuol dire che occorre una migliorepianificazione dei percorsi ospedalieri e che vanno gestiti diversamente gli accessi alpronto soccorso, e non solo». Bene la figura del bed manager che deve essere ingrado di organizzare nei migliori modi possibili la macchina organizzativa, masecondo Conte «occorre lavorare contestualmente sulle dimissioni protette perevitare lunghi ricoveri e un lavoro che renda la macchina organizzativa a partire dalpronto soccorso di gran lunga più funzionale di com'è stata gestita finora ». Senzadimenticare, conclude il sindacalista, che per migliorare il servizio al Ruggi, a partiredal pronto soccorso, occorrano anche qualche unità in più perché «c'è una piantaorganica sottodimensionata rispetto al Ruggi che è diventato l'ospedale punto diriferimento dell'intera provincia di Salerno». C'è comunque malumore al prontosoccorso: in molti sottolineano come la disponibilità del bed manager non sia 24 oresu 24 e per come si lavora in ospedale i dipendenti si aspettano una coperturaorganizzativa di sette giorni su sette e non con una pausa nel corso del week end.Parla anche di mancanza di organizzazione, non solo interna ma anche territoriale,anche Addesso: «Se gli accessi al pronto soccorso sono in calo ci devono spiegareperché ci sono momenti di sovraffollamento difficili da gestire e migliaia di ore l'annodi lavoro straordinario da parte dei personale, e cioè di 50 ore di straordinari l'annoper un solo dipendente». Non solo. «Devono spiegarci cosa l'Azienda intenda perorganizzazione interna », dice Addesso che ricorda il decreto regionale 67: «Queldecreto dice che occorrono 55 infermieri e 35 oss e questo vuol dire che ne

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mancano rispettivamente 14 e 7 visto che ce ne sono 41 infermieri e 28 operatorisocio sanitari ». Poi punta il dito contro l'Asl «che stabilisce che il lavorodell'endoscopia digestiva nelle ore non coperte ricada sul Ruggi o sul presidio diVallo della Lucania - dice Addesso senza verificarne le reali possibilità ». Antonacchiorincara la dose dell'emergenza al Ruggi: «al pronto soccorso il bed manager non lohanno ancora visto. C'è la solita difficoltà lavorativa, non è cambiato assolutamentenulla». (m.c.)

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08/04/2019 vocedistrada.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 273Lettori: 533

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Ospedale San Leonardo Salerno, infermieri precari inmobilitazione

Salerno. Un gruppo di precari dell’A.O.U.di Salerno ha deciso di far sentirepacificamente la sua voce manifestandoil 19 aprile prossimo per lastabilizzazione. Riportiamo di seguito lanota degli infermieri precari:“Nonostantele dichiarazioni fatte dal governatore DeLuca sul tema delle stabilizzazioni, nullaancora è stato fatto, o meglio, nulla èstato fatto per chi ha svolto servizi concontratti di somministrazione, che inCampania è stato il contratto precariopiù utilizzato dalle AA.SS.LL per moltianni. Vengono banditi concorsi pubbliciper le figure Infermieri e O.S.S. senzaprevedere le riserve dei posti tantopubblicizzate dal Governatore stesso, altre aziende invece, fanno concorsi perstabilizzare con un solo esame e altre invece con 4 esami. Si annuncianostabilizzazioni dei precari, ma le aziende non applicano le normative a tutela deiprecari. Quando si dice: la mano destra non sa che fa la mano sinistra! Non si vienericonosciuto il giusto merito ai servizi svolti da precario dopo tanti anni. Infatti iservizi in somministrazione possono accedere alle riserve dei posti nei concorsi, manon vengono valutati da chi un concorso l’ha già superato, per cumulare i periodinecessari per accedere alla stabilizzazione.Sembra che non ci sia omogeneità tra lediverse procedure concorsuali per stabilizzare e la valutazione dei servizi prestaticon contratti in somministrazione. Tutto questo rende la scena precaria un poconfusa!Tutto questo ci costringe a chiedere chiarimenti!”.

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08/04/2019 vocedistrada.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 289Lettori: 533

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Salerno, emergenza personale ospedali: Nursind chiedeconcorso

Salerno. Concorso per assunzione ditutte le figure mancanti: la Nursindscrive ai direttori dell’Asl Salerno edell’ospedale “Ruggi D’Aragona”. “Correl’obbligo rimarcare che, nonostante tuttele azioni positive messe in atto dallavostre amministrazioni – scrive ilsegretario Biagio Tomasco – che hannoavuto il dovuto riscontro da parte dellascrivente, la situazione relativa alpersonale medico, infermieristico,amministrativo e di supporto sia oramaigiunta ad un punto di non ritorno, cosaper la quale si impongono azionicoraggiose ed immediate, qualel’indizione di un concorso unico per laprovincia di Salerno che contempli l’assunzione di tutte le figure mancanti ed oggiindispensabili per il mantenimento dei LEA e di riflesso degli ospedali pubblici delterritorio salernitano. E’ di tutta evidenza che le varie mobilità non abbianoraggiunto l’obiettivo prefissato, ovvero colmare i vuoti di organico che dal 2008 adoggi si sono sempre più ampliati a causa del blocco del turn over, anche esoprattutto a causa del mancato rilascio dei relativi nulla osta delle aziende cedenti,che pur a fronte delle tante richieste si chiudono a riccio negando o posticipando neltempo detto rilascio. Considerato inoltre che il D. Lgs. 165/2001 imponga primadell’avvio delle procedure concorsuali il ricorso agli avvisi di mobilità, istituto che levostre amministrazioni abbiano abbondantemente utilizzato, e considerato che altreaziende sanitarie campane, non ultima la Napoli 1, abbiano già avviato procedureconcorsuali per il reclutamento del personale carente, si chiede alle SS.LL.II. di volerconsiderare, anche in virtù della prossima emergenza estiva, l’immediata indizionedi un concorso pubblico unico e provinciale che permetta di reclutare tutte le figurecarenti nelle due aziende salernitane (personale medico, infermieristico,amministrativo e di supporto), indicendo al contempo un avviso pubblico nelle moredell’espletamento delle procedure concorsuali riservato ad infermieri ed Oss,considerato che la nostra organizzazione si ritenga contraria ad ogni forma diprecariato, non ultima l’assunzione di personale attraverso agenzie interinali”.

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09/04/2019 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 28 EAV: € 7.232Lettori: 133.364

Alpi, verifiche sul personale sanitario

EBOLI Laura Naimoli Ancora guai per lasanità locale. Nel mirino della guardia difinanza il personale ospedaliero delMaria Santissima Addolorata per ilcapitolo «alpi e straordinari» su cui gliinquirenti stanno effettuando verificheper stabilire se ci sono anomalie cheevidenziano sforamenti, spese eccessivee tetti non rispettati. Medici eamministrativi devono dar conto anchealla magistratura contabile delle ore diattività di libero professionistaintramoenia, utilizzato con e al postodegli straordinari per coprire turni eattività ambulatoriali. Qualcuno, forse,ha esagerato o ha dichiarato di farle, main realtà si dedicava ad altro. Numerosele notifiche inviate dalla Corte dei Contiagli uffici preposti dell' Asl di Salerno,numerose notifiche, ma il numero deicoinvolti e la cifra delle presunteanomalie economiche non sono note, lefiamme gialle stanno lavorando nel piùstretto riserbo. Per sopperire allecarenze di risorse umane e fronteggiare le emergenze dei vari reparti, il personaleospedaliero può effettuare alcune ore di straordinario consentite dall' azienda, chenon devono però sforare il tetto massimo stabilito. Altra opportunità è quella dell'alpi ovvero l' attività di libero professionista. Coinvolto nella stessa indagine,coordinato dai carabinieri, anche l' ospedale di Nocera inferiore, interessato da un'indagine simile nel 2017, insieme all' ospedale di Pagani. I CONTROLLI Attraverso uncontrollo incrociato fu scoperto che alcuni medici svolgevano l' attività liberoprofessionale, senza mai farlo o senza essere autorizzati. Furono scoperti anchestraordinari mai svolti da infermieri e dal personale amministrativo che risultavanoinserite nel sistema informatico, che era stato violato, ma non avevano maieseguito. Un giro di soldi enorme che avrebbe penalizzato le casse dell' Asl peralcuni milioni di euro. Nel 2013 l' ospedale di Eboli finì nel caos per lo straordinario,le prestazioni in alpi, gli sprechi dei medicinali, la cui spesa superò il badgetassegnato, un caos che portò al commissariamento. «Se si è ricorsi all' alpi- spiega

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Sparano, Rsu Cisl del polo ospedaliero- è per assicurare ai cittadini i livelli minimi diassistenza. Se la direzione sanitaria è ricorsa all' alpi contro le norme è solo perchénon c' erano medici che potessero garantire la continuità del servizio pubblico. Se èstato applicato in modo non conforme alle leggi contrattuali è solo perché purtroppoi medici vanno in pensione e quelli che assumono non bastano a coprire le continueemergenz. L' ospedale funziona grazie a questo strumento. Come sindacativorremmo poterlo azzerare ma farlo adesso vorrebbe dire interrompere i servizi,negare il diritto alla salute dei cittadini». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 4 EAV: € 935Lettori: 29.750

Annullato il bando per il servizio del 118

Cambio al vertice dell' Asl: Attilio Bianchiin pole per sostituire Iervolino Il bandoper l' assegnazione dei servizi del 118 aSalerno è stato praticamente annullatodall' Azienda sanitaria locale che loavrebbe comunicato ai partecipanti.Secondo indiscrezioni i tecnici sarebberoall' opera per predisporre un secondobando di gara visto che sostanzialmentesono 17 anni che le associazioni divolontariato agiscono in regime diproroga. Ma sarebbe lavoro inutileperche due settimane fa c' è stata unasentenza della Corte di giustizia europeache ha dato nuovi chiarimenti sullanozione di "servizi di ambulanza" e hadeciso che le associazioni di volontariatonon avranno più l' obbligo di parteciparealle gare per le emergenze. Secondo laCorte europea i "servizi diambulanza"non si riducono ai solitrasporti di pazienti in condizioni diemergenza ma ricomprendono anche "il trasporto in ambulanza qualificato" che sicaratterizza perché è assicurato da personale debitamente formato in materia dipronto soccorso (soccorritore sanitario coadiuvato da un aiuto soccorritore) ed èsvolto nei confronti di un paziente per il quale esiste un rischio di peggioramentodello stato di salute durante il trasporto. Questo è ciò che la Corte di giustizia hachiarito con una sentenza pubblica il 21 marzo 2019 . Secondo quanto decretato, alpari dei servizi in emergenza, il servizio di ambulanza può essere affidatodirettamente alle organizzazioni di volontariato senza ricorrere all' obbligo dipreventiva gara. Questa decisione equivale ad un importante riconoscimento delruolo che le organizzazioni di volontariato rivestono all' interno dei servizi diambulanza, anche in quelli che non si occupano direttamente di emergenze.Pensiamo al trapsorto dei dializzati o dei disabili, per esempio. Dopo questadecisione, le associazioni di volontariato possono beneficiare dell' affidamentodiretto, poichè dato che le loro azioni sono escluse da fini di lucro, sarebberoinevitabilmente svantaggiate dalla partecipazione a gare aperte alle imprese. Conquesta decisione l' Asl dovrebbe interrompere il lavoro di preparazione del bando e

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provvedere all' assegnazione. Intanto secondo indiscrezioni Attilio Bianchi sarebbe ilnuovo direttore generale dell' Asl di Salerno al posto di Iervolino destinato ad altroincarico.

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09/04/2019 La Città di Salerno

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 21

Il pm chiede il processo Marra, resta l'omicidioMassimiliano Lanzotto

Farmaci scomparsi, malati senzaassistenza, i 17 imputati comparirannodal gup Medici e infermieri sono accusatidi truffa, falso, peculato e abuso d'ufficioChiesto il rinvio a giudizio per l'indaginesull'Hospice Il Giardino dei Girasoli. Aldottor Alessandro Marra , già in servizioall'unità operativa di Medicina delDolore, è contestato l'omicidio volontarioper la morte del paziente oncologicoCarmine Giannattasio , di Battipaglia. Ilsostituto procuratore Elena Guarino hachiesto il processo per diciassetteimputati che rispondono, a vario titolo, ditruffa, falso ideologico commesso dapubblico ufficiale, peculato per ladispensa di farmaci e materialeospedaliero, abuso d'ufficio e omessadenuncia. Rischiano di finire a processo,insieme al medico Marra (difeso dagliavvocati Michele Tedesco e LeonardoMastia), i medici legali Giovanni Zotti,Antonio Magrini e Luigi Mastrangelo , il sindacalista ebolitano Vito Pastena, gliinfermieri ebolitani Carmine Iorio, Davide Di Maio e Cosimo Galdi , gli Ota (Operatoretecnico addetto all'assistenza) Liliana Moccaldi , di Eboli, Gerarda Conte , diBattipaglia e l'agente tecnico Claudio Schettini di Battipaglia. L'elenco si completacon gli imputati Mario Vicidomini di Nocera Inferiore, Loredana De Ruberto di Eboli,Sinibaldi Rufolo e Pasqualina Calzaretta di Oliveto Citra, Giuseppe Valletta diBattipaglia e Guglielmo Zottola di Eboli. A denunciare le cattive abitudini delpersonale medico e paramedico di Medicina del Dolore è stata caposala, nonchéresponsabile dei medicinali. L'infermiera, a metà settembre dello scorso anno, diritorno dalle ferie, esaminando i registri di carico e scarico dei medicinali si accorseche mancavano delle fiale di morfina. Scoprì poi che il medicinale era statoconsegnato ad un paziente che non era in cura all'Hospice di Eboli. Da lì partìl'attività investigativa dei carabinieri del Nas di Salerno che registrarono le uscitenon badgiate dei medici dell'unità di Medicina Legale. Soprattutto intercettarono letelefonate sospette tra il dottor Marra e il medico del rianimatore del 118nell'immediatezza del decesso del paziente Carmine Giannattasio di Battipaglia che

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portarono alla ipotesi di omicidio volontario. Nella farmacia e nella medicheria delreparto scoprirono le indagini facevano spesa un po' tutti. Le indagini hannoaccertato che non spariva solo la morfina, che è l'aspetto più grave della vicenda,ma anche farmaci più comuni: Buscopan, Spasmex, Muscoril, Lasix, Toradol sono imedicinali che gli indagati prendevano per uso personale. C'è, poi, il capo diimputazione per truffa e falso in atto pubblico relativo alle false visite domiciliari. Nelcollegio difensivo compaiono gli avvocati Nicola Naponiello, Nicola Melchionda,Fausto Vecchio, Damiano Cardiello e Maurizio De Feo .

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09/04/2019 La Città di Salerno

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 5

Imboscati all'Asl, indaga la magistraturaMarcella Cavaliere

Il caso imboscati finisce sul tavolo dellaGuardia di Finanza. Le Fiamme gialle, sudelega della Procura da diversi giornistanno passando a setaccio gli elenchidei dipendenti dell'Asl di Salernotrasferiti nel corso degli anni dai repartidegli ospedali agli uffici dove svolgonofunzioni burocratiche e amministrative.Si tratta per lo più di infermieri eoperatori socio sanitari che, in virtù diquesto spostamento, intascano ancheuna specifica indennità. Tutti elementiche, ora, sono al vaglio della Procura diSalerno e di quella della Corte dei Conti.Perché. di fatto, si sta verificando anchela possibilità di danno erariale: moltilavoratori che sono passati alle scrivaniedegli uffici, rimanendo fermol'inquadramento contrattuale diassunzione (che non può esseresostituito se non tramite specificheprocedure burocratiche), percepiscono ladoppia indennità per alcuni ruoli, come quello di coordinatore, pur non lavorando piùin reparto. Anzi, chi prende il posto del coordinatore del reparto trasferito in unufficio percepisce a sua volta un'indennità, che così viene erogata due volte. Unaquestione, questa, sulla quale ora i militari intendono vederci chiaro. Soprattutto vavalutata la posizione del lavoratore che, se trasferito per motivi di salutepermanenti, deve cambiare la posizione contrattuale o al contrario ritornare al suolavoro in reparto. I nuovi numeri dell'Asl. A fare la conta degli spostamenti daireparti agli uffici ci sono da un lato alcuni sindacalisti e dall'altro l'ufficio Gestionerisorse umane dell'Asl di Salerno che, circa un mese fa, ha chiesto l'elenco delpersonale che svolge funzioni diverse da quelle di assunzione e che aspetta ancoradelle risposte da alcune strutture: ospedali, distretti e uffici di prevenzione igiene. Ilsindacato Nursind sostiene che il numero delle unità collocate altrove sia di 504; laFederazione Sindacati Indipendenti (Fsi) che ritiene siamo 369 le unità chedetengono mansioni diverse rispetto al profilo di assunzione in corsia e checontinuano a risultare nella pianta organica dei reparti (di cui più di 200 sonoinfermieri, 80 ausiliari e il resto operatori socio sanitari, operatori tecnici addetti

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all'assistenza, più altri profili tra ostetriche, puericultrici, tecnici di laboratorio,radiologi, fisioterapisti). Mentre l'ufficio Risorse umane dell'Azienda sanitaria locale èarrivato a quota 146 e stima una punta massima di 200 unità, sulla base dei reportchiesti ai responsabili delle macroaree delle strutture dell'Asl. Gli approfondimentidella Finanza. Sarà ora la Finanza a indagare sulla questione dei trasferimenti dallecorsie e a verificare, tra le altre cose, come ipotizza il sindacato Fsi, se vi sianoeventuali danni «per aver continuato a erogare l'indennità a infermieri e tecnicisanitari e altri lavoratori per circa 480mila euro annui ». Dopo gli esposti allamagistratura, in particolare alla Procura, alla Corte dei Conti e ai Nas, ora i militaridella Finanza si sono attivati per vederci chiaro. Per ora i dati inoltrati in via ufficialesono quelli arrivati sulla scrivania dell'ufficio risorse umane dell'Asl di via Nizza chesu 146 lavoratori fuori posto individua 86 infermieri e 60 operatori socio sanitari,insieme ad altre figure tipiche dell'inquadramento professionale, tecnici, assistentisociali e altro trasferiti dietro le scrivanie. E sempre rispetto ai 146 impiegati negliuffici, 58 possiedono una certificazione con limitazioni al lavoro in corsia da parte delmedico competente. Ma per rimanere in ufficio occorre avere un certificato diinabilità permanente.

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09/04/2019 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 25 EAV: € 2.722Lettori: 133.364

Ordine dei medici, confronto con il modello tedesco

Si terrà oggi, alle 10, nella Sala delConsiglio dell' Ordine dei MediciChirurghi e degli Odontoiatri dellaprovincia di Salerno, in via Santi MartiriSalernitani, 31, la conferenza stampa dipresentazione del terzo incontro tra l'Ordine e i medici dell' Assia in Germania.Capire l' organizzazione tedesca evalutare le differenze è il senso di«Organizzazioni sanitarie a confronto»: iltema del grande Convegno, inprogramma giovedì 11 aprile, alle 9,presso il Grand Hotel Salerno. Allaconferenza stampa parteciperanno ilpresidente dell' Ordine Giovanni D'Angelo con i medici del Consiglio dell'Ordine di Salerno e i dirigenti delDipartimento di Medicina, dell' Ospedalee dell' Asl.

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09/04/2019 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 28 EAV: € 4.831Lettori: 133.364

Ospedale, nuovi strumenti nel laboratorio di analisi

AGROPOLI Ernesto Rocco Buone notizieper l' ospedale. Nuove strumentazionisaranno a disposizione del laboratorio dianalisi. L' Asl Salerno ha investito circaduecentodiecimila euro per ilcompletamento del pannello analisi dichimica, chimica clinica eimmunochimica. L' apparecchiaturapotenzierà i servizi disponibili, comeconferma il responsabile dell' Unitàoperativa di Patologia clinica MarcelloAmetrano. «Il nostro compito ècontribuire alla diagnosi delle variepatologie, alla prevenzione e almonitoraggio terapeutico attraversoanalisi chimico-cliniche,immunochimiche, ematologiche emicrobiologiche, per lo svolgimento dellequali utilizza le tecnologie biomedichepiù aggiornate». «L' impegno - conclude- è perseguire una riduzione dei tempi diattesa e assicurare, con una politica dimiglioramento continuo delleprestazioni, garantendo rispostecomplete e adeguate alla salute dei cittadini». Il laboratorio di analisi, solo nel mesedi marzo, ha eseguito trentamila esami. Funziona dodici ore al giorno, ma è datempo attesa un' estensione del servizio, come per la radiologia. «Il percorsointrapreso ha detto il sindaco Coppola continua, a piccoli passi, a dare frutti. Illaboratorio di analisi, come di Radiologia, che vanno implementati, devono costituirel' ossatura per ricostruire un pronto soccorso medico h24. Abbiamo tutti a cuore lasalute nostra e dei nostri cari. Per questo profondiamo il massimo impegno affinchétorni ad essere tutelata». I cittadini chiedono di più, invocando il reinserimento delpresidio nella rete dell' emergenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

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Pochi medici al Curto pediatria al collasso

POLLA POLLA Pasquale Sorrentino Nonfiniscono mai i problemi della sanità inprovincia di Salerno. Il nuovo nodo che siprospetta a brevissimo è l' assenza dipersonale medico nel reparto di Pediatriadell' ospedale «Luigi Curto» di Polla. Dalprossimo primo maggio uno dei tremedici assegnati al reparto verràtrasferito in un altro ospedale. Unascelta che sguarnirà Pediatria e vieteràin modo «matematico» la turnazioneefficace. Per questo motivo chi lavora all'interno di uno dei migliori reparti delCurto, i sindacati e gli enti preposti,stanno lavorando per ottenere unsostituto. Questo in considerazione delfatto che non ci potrà più essere unaturnazione esterna (Alpi) e quindi duemedici non potranno coprire il lavoro perintero. Un nuovo nodo che si va aformare lungo il filo - già contorto - delsalvataggio del Punto nascita delnosocomio pollese. Ricordiamo che pursotto le 500 nascite annue e pur sechiuso, dopo un' aspra battaglia è stato possibile - per ora - tenerlo aperto. Ma potràessere così per sempre? E a maggior ragione potrà essere così, laddove il reparto diPediatria rischierebbe un lavoro a singhiozzo. Un problema che deve essere risolto inmeno di un mese, per cercare di tutelare un ospedale che è sempre un puntofondamentale di un territorio interno: quello del Vallo di Diano. Il recente incidentefrontale, lungo la A2 del Mediterraneo, ha messo in evidenza la perfetta macchina diprimo soccorso della struttura - con un intervento salvavita sulla donna rimastaferita - e ancora una volta questo stesso territorio si dice pronto a difenderlo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019 La Città di Salerno

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 21

Straordinario dei medici parte l'indagine dei magistrati

Sessantadue euro lorde all'ora. E' quelloche percepiscono i medici dell'Asl per 60minuti di straordinario. Sulla modalità didistribuzione del lavoro extra, la Cortedei Conti ha aperto un'inchiesta percapire se ci sono anomalie. E' successogià in altri ospedali salernitani, oral'indagine punta l'attenzione anche sulnosocomio ebolitano. Da ieri pomeriggio,al Santa Maria Addolorata non si parlad'altro. Chi ha sbagliato, chi haapprofittato dello straordinario? I medicitemono che ci sia qualche mela marciama rispondono rammaricati: «Siamopochi, la coperta è corta, per garantire lacontinuità assistenziale, dobbiamo perforza fare gli straordinari. I nostri orarivengono approvati dai dirigentidell'ospedale. Non sparate nel mucchio,non generalizzate ». Da anni se ne parla.Ma l'Asl non interviene. L'Alpi fadiscutere, i suoi costi sono enormi. Manon c'è via d'uscita. O si fanno le assunzioni, o si procede con gli straordinari. Laterza strada è inverosimile: la chiusura notturna del pronto soccorso e dei reparti diemergenza. Sui turni tra un'ospedale e l'altro, era stata aperta un'inchiesta dallacommissione disciplinare. Un medico era stato scoperto, quasi un anno fa, amarcarsi e smarcarsi, allo stesso orario, in due ospedali distanti cinquantachilometri. Tra truffe tentate e riuscite, il numero dei medici che sfida il codicepenale appare davvero risicato. In attesa di capire come finirà l'indagine della Cortedei Conti, la categoria più beffata resta quella degli infermieri. Anche per loro, turniinfiniti. Il personale è carente e bisogna lavorare notte e giorno. La differenza è nellabusta paga a fine mese. Gli infermieri vorrebbero qualche riconoscimento economicopiù dignitoso. Al momento, però, lo straordinario sembra rendere felici solo i medici.(f.f.)

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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Assistenza ai migranti cure più attente per i bambiniGIUSEPPE DEL BELLO

Migranti. Stranieri che approdano damalati o che si ammalano in Italia. Unesercito lungo che merita rispetto eassistenza. Anche dal punto di vistasanitario. Di questo si discuterà alconvegno " La costruzione della pace nelMediterraneo - Salute della donna e delbambino migranti dai territori di guerra":al Maschio angioino, dalle 9 in poi disabato. Organizzato dal Rotary ClubCastel Sant' Elmo e patrocinato dall' AupFederico II, raccoglierà le testimonianzedi istituzioni, esperti e cittadini. Negliultimi anni un gran numero di migrantiha raggiunto il nostro Paese,sovvertendo la geografia delle patologieendemiche, ematologiche e infettive.Malattie che si ritenevano debellate inEuropa, o comunque sotto controllo,come tubercolosi, gonorrea e sifilide,oggi riapparse e, addirittura, nel casodella Tbc, con una variante genicaantibiotico- resistente. Inoltre, sotto il profilo psichico, le persone esposte a gravitraumi prima e durante la migrazione presentano disturbi in misura maggiorerispetto alla popolazione autoctona e ai migranti economici. Nell' assistenza arifugiati che hanno subito violenze estreme o torture, si riscontrano gravi disturbi delsonno, crisi di depersonalizzazione. Osserva Alfredo Guarino, ordinario di Pediatriaalla Federico II: « Non abbiamo dati precisi di quanti siano i migranti nel tempo, vistii flussi in entrata e in uscita poco chiari. Di certo, in Italia c' è stato un chiaro einequivocabile aumento delle malattie infettive e, complessivamente, delle patologiepediatriche legate alla migrazione. Va tenuto conto che i bambini migranti o diprovenienza da zone endemiche costituiscono oltre il 10 per cento della popolazionepediatrica italiana. Negli ultimi due anni abbiamo visto nel nostro centro diriferimento circa 100 bambini affetti da Tbc. In gran parte extracomunitari o difamiglie provenienti da aree a rischio. Ovviamente la Tbc si concentra a Napoli,perché è qui che approdano più migranti. Un aumento che appare sottostimatoperché viene diluito dai grandi numeri della popolazione generale». Ma è allarmeallora? « No, non c' è alcun rischio epidemico in Italia, ma c' è la necessità di seguire

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correttamente i bambini migranti malati». Ma se questa è la situazione descritta daldocente, c' è l' altro versante da affrontare, quello che riguarda il monitoraggio deipiccoli pazienti. Non è semplice, a causa delle condizioni sociali: dalla povertà allalingua all' organizzazione abitativa. « Spesso manca un' identità o un indirizzo -sottolinea Guarino - e la Tubercolosi va trattata per almeno 6 mesi con vari controlli.Far questo in una famiglia che non parla italiano, non ha soldi e non è inserita in unsistema sanitario è un grosso problema che le istituzioni non devono dimenticare » .Quel che funziona invece è la solidarietà: « Non c' è mai stato rifiuto dell' assistenzaanche se c' è paura. Ma il rovescio della medaglia è amaro: ci sono episodi nelvolontariato ( pagato) che ci hanno indignati, come quando una volontaria si èrifiutata di tenere in braccio un bimbo per la radiografia perché non era incluso nelcontratto di lavoro ». I lavori si aprono con un forum: " In fuga dalla guerra a pocheore da noi". A seguire il talkshow "Mamme e Bambini" mentre la terza sessione,moderata dal chirurgo Cesare Formisano, e dalla psichiatra Diana Galletta saràdedicata ai disturbi da stress post- traumatici che colpiscono donne e bambini.Parteciperà anche Pietro Bartòlo, medico di Lampedusa. © RIPRODUZIONERISERVATA Il docente Alfredo Guarino è ordinario di Pediatria al Policlinico dellaFederico II "Non c' è alcun rischio epidemico in Italia, ma c' è la necessità di seguirecorrettamente i bambini migranti malati. La tubercolosi va trattata per almeno seimesi con vari controlli"

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09/04/2019 Il Mattino (ed. Benevento)

Argomento: Sanità Campania

Pagina 25 EAV: € 9.885Lettori: 133.364

«Il Rummo con i bilanci ok Il futuro? Lo dirà De Luca»

LA CONFERENZA Luella De Ciampis «Nonposso ringraziare chi ha diffuso notizienon vere, strumentalizzandole, né possoaffrontare le problematiche propostenegli ultimi mesi perché il compito delmanagement è fare l' interesse dellapopolazione di Benevento e dare unalettura tecnica di quanto è stato fatto inquesto triennio, suffragato da attipubblici e dalla folta rappresentanza diprimari oggi in sala, non certo quello diinterpretare le critiche perché non faparte del nostro lavoro». È il riassuntodel commento del digì del «Rummo»Renato Pizzuti, che, in conferenzastampa, documenti alla mano, haillustrato le condizioni dell' aziendaospedaliera senza entrare in polemicacon i sindaci, i politici e le associazioniche hanno contestato il suo operato. «Cisiamo trovati a dover affrontare unadifficile fase di cambiamento dice Pizzutiperché la fusione di Rummo e Sant'Alfonso ha rappresentato un impegnonon indifferente. Intanto, la Regione ha approvato i bilanci consuntivi per gli anni2016 e 2017, chiusi in positivo, con un risultato economico di 1.170.000 euro per il2016, di 762.000 euro per il 2017 e con una stima di 1.283.000 per il 2018. Invece,le assunzioni nell' ultimo triennio hanno riguardato 114 unità, 60 delle quali nell'area medica, mentre altre 56 sono in corso di reclutamento a fronte di 18 fatte dal2014 a metà 2016. In corso le procedure concorsuali per sostituire i professionistiandati via e coprire il fabbisogno dei reparti retti da facenti funzione». I CAMICIBIANCHI «Per la questione dei primari che vanno via, perché, secondo qaulcuno, l'ospedale non funziona continua il dg è una leggenda mediatica, in quanto ognunoche ha lasciato il Rummo ha una motivazione diversa e personale. Catapano eDanieli volevano tornare a Napoli e ne hanno avuto la possibilità; alcuni primarihanno preferito le strutture private, molto più remunerative; altri in quiescenza,come Marisa Zeppa e Gabriele Falzarano, hanno scelto di continuare a prestareservizio in ospedale come primari emeriti. Per rimpiazzarli, sono in corso gli iter

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concorsuali, ma non è scontato che i vincitori accettino, a causa dei compensi e dialtre motivazioni individuali». I LAVORI Intanto, sono in dirittura di arrivo i lavori diristrutturazione del pronto soccorso, la cui apertura avverrà entro la fine di aprile,mentre sono stati stanziati 35,2 milioni euro nell' ultimo triennio, da destinare allacreazione del nuovo polo di emergenza del Rummo nel padiglione San Pio, alpotenziamento del servizio di radioterapia, all' acquisto di sistemi di monitoraggioper la Rianimazione e per la Tin di ventilatori polmonari, di un angiografo, di unanuova tac, di una risonanza magnetica, nell' ottica di abbattimento delle liste d'attesa e di altre apparecchiature in uso ai vari reparti, in sostituzione di quelle ormaiobsolete. «Sulla questione del Sant' Alfonso - conclude Pizzuti sarà la visita delgovernatore nel Sannio a chiarirne il futuro perché solo lui può farlo. Sonodisponibile a incontrare le attiviste di Sant' Agata, che hanno ripreso lo scioperodella fame e mi dispiace. Ho fornito una soluzione temporanea, accorpando l'Ortopedia al reparto di Chirurgia, fino alle decisioni regionali». L' INTERVENTO Ilquadro completo della situazione dell' azienda, lo hanno fornito i primari presenti insala. «Vorremmo sapere come si fa a chiedere il raddoppio dei reparti nei dueospedali dice Nicola De Luca direttore facente funzioni del reparto diOdontostomatologia e Chirurgia maxillo facciale se non c' è personale. In Italiamancano soprattutto anestesisti e ortopedici e noi abbiamo già difficoltà a coprire inostri turni». Una posizione, quella di De Luca, condivisa da molti primari. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019 Il Mattino (ed. Benevento)

Argomento: Sanità Campania

Pagina 25 EAV: € 11.563Lettori: 133.364

«Ortopedia accorpata a Chirurgia è una presa in giro, tornalo sciopero»

LA MOBILITAZIONE Giuseppe Piscitelli Èripreso da ieri mattina lo sciopero dellafame delle attiviste del comitato«Curiamo la vita», Mena Di Stasi, StellaTruocchio, Margherita Rossano e MichelaOttobre, incatenate vicino al tendoneche fa da presidio, e Pina De Masi, dasola attaccata al palo di un lampione e inun sacco a pelo. «La ripresa delle nostraprotesta deriva dal fatto - dice lapresidente del comitato Di Stasi - che ciavevano assicurato il ripristino delreparto di Ortopedia, che invece èsemplicemente stato accorpato, alsecondo piano, a quello di chirurgia, chedovrà sostenere anche queste degenzenei 16 posti letto a disposizione. Sonoarrivati due medici, ma uno andrà viaper motivi di salute e perché ha vinto unconcorso altrove. In pratica è una presain giro. Ci hanno gettato soltanto polverenegli occhi. Le istituzioni ci hanno delusoancora una volta. Abbiamo fiduciasoltanto nel prefetto di BeneventoFrancesco Cappetta». Di Stasi così prosegue: «Sono otto mesi di battaglia, sono ottomesi delusioni. Aspettiamo l' arrivo degli ispettori del Ministero della Sanità, la visitadel governatore Vincenzo De Luca nel Sannio per la presentazione del nuovo pianoospedaliero, la fissazione della data del tavolo tecnico. Aspettiamo, ma qua va afinire male, speriamo di resistere. Io e De Masi siamo pronte anche allo scioperodella sete, che per me diventerà un sacrificio enorme. Se non è possibile il ritornodell' ospedale all' Asl, chiediamo i doppi reparti come esistono negli ospedali diAvellino e Solofra. Non permetteremo di distruggere il nostro ospedale. Non abbiamointenzione di mollare, finché non ci viene riconosciuto il nostro diritto alla salute,sancito dall' articolo 32 della Costituzione! Fino ad allora ci ritroverete qua, anche semorte di fame e di sete. Ci aspettiamo che ognuno faccia e immediatamente lapropria parte». Renato Pizzuti, il direttore generale dell' azienda ospedaliera «San

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Pio» che raggruppa il Rummo di Benevento ed il «Sant' Alfonso», afferma di nonavere responsabilità sulla programmazione del presidio ospedaliero di Sant' Agata,che spetta invece alla Regione, e di avere offerto al prefetto Cappetta la disponibilitàdella riapertura del reparto di Ortopedia per cercare di venire incontro alle esigenzedella popolazione. Conferma inoltre che «De Luca ripresenterà a breve unaprogrammazione che tenga conto delle richieste dei cittadini». LA PAURA Intanto,ieri, poco dopo le 17.30, un uomo ha minacciato di buttarsi dal secondo piano del«Sant' Alfonso Maria de' Liguori». Un gesto drammatico dettato dalla disperazione dichi sta protestando in questi giorni contro il depotenziamento dell' ospedalesantagatese. Ai carabinieri della Compagnia di Montesarchio e ai vigili del fuocoaccorsi sul posto l' uomo ha chiesto di poter incontrare il prefetto e solo quando lasua richiesta è stata accolta ha desistito dal suo intento. LA VIA CRUCIS Stasera alle19 all' interno della struttura dell' ospedale «Sant' Alfonso» si svolgerà la Via Crucisdella forania di Sant' Agata, presieduta dal vescovo don Mimmo Battaglia. L' ultimadelle 14 stazioni del rito sacro si terrà vicino al tendone che ospita le pasionarie. «Hopotuto vedere dice Battaglia le lacrime di amarezza, scoraggiamento e disperazionedi chi sta lottando perché sta vedendo scivolare dalle proprie mani il diritto allasalute. E il diritto alla salute non è una questione di un singolo colore politico, dimaggioranza o di minoranza, è un diritto di tutti, non può e non deve essereasservito a nessuna logica, deve sempre essere garantito ad ogni persona. È unalotta per l' ospedale perché è una lotta di tutti. Per questo occorre abbandonare lelogiche di schieramento politico e personale, i processi sommari, le semplificazioni.Perché l' esistenza dell' ospedale Sant' Alfonso non è per qualcuno, ma per tutti. Senon ci sarà più quest' ospedale perde la politica e perdono tutti i cittadini, perderàquesto ospedale che sarà solo sprecato, come una cattedrale nel deserto. Se dalbasso nasce una esigenza è compito della politica portarla a essere ascoltata nelleistituzioni per adattare scelte e decisioni alle esigenze dei cittadini e del territorio. Inuna parola significa: dare ai bisogni il volto e la forma dei diritti». © RIPRODUZIONERISERVATA.

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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«Solite minacce, ho i conti a posto» De Luca in trincea:pronto il ricorso

IL RETROSCENA Adolfo Pappalardo Unoscontro, durissimo, sulcommissariamento della sanità inCampania. Tra Lega e 5 Stelle, conquest' ultimi decisi a portare a casa,addirittura nel Consiglio dei ministri dioggi, il provvedimento. Nicchia invece ilpartito di Salvini che vorrebbeposticipare di qualche giorno. Ed è l'unico ostacolo perché sarebbe statoindividuato anche chi dovrebbe sostituireDe Luca (dopo l' ok alla norma che vietail cumulo delle cariche di governatore ecommissario per il rientro del deficitsanitario): Enrico Desideri, ex managerdell' Asl di Arezzo e nome caro ai grillini.Notizie rimbalzate anche a palazzo SantaLucia dove i vertici rimangono freddi:«Vediamo, sinora il provvedimento èstato sempre e solo annunciato...». Edinfatti, dopo una serie di riunioni tra ilministro alla Salute, la grillina GiuliaGrillo, il sottosegretario leghista allostesso dicastero Luca Coletto e ilviceministro all' Economia Massimo Garavaglia (Lega), passa la linea del partito diSalvini di attendere ancora qualche giorno: venerdì dovrebbero arrivare gli ultimi eaggiornatissimi dati sulla sanità al Mef. «E il quadro sarà più chiaro, altro che salvareDe Luca», dicono dal fronte leghista. LO SCENARIO Nel decreto fiscale del 13novembre scorso è stata approvata una norma sull' incompatibilità tra presidente diRegione e commissario che si «applica anche agli incarichi commissariali in atto, aqualunque titolo, alla data di entrata in vigore del presente decreto». Nel mirinoLazio e Campania che a inizio anno affilano le armi per un ricorso alla CorteCostituzionale. Zingaretti si cautela subito in tal senso con una delibera di giuntapreventiva ad hoc mentre De Luca annuncia la guerra di carte bollate. Anche perchéil decreto prevede un termine di 90 giorni per procedere alla nomina di uncommissario nelle due Regioni ma i tempi scadono a fine marzo senza che nulla si

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muova. Ora l' improvvisa accelerata a palazzo Chigi su pressing dei grillini decisi aportare il provvedimento a casa a mo' di scalpo. LA REGIONE Naturale come allaRegione la notizia non venga presa affatto bene ma si mantiene il sangue freddo.Perché ricorso o non ricorso alla Consulta, il rientro dal deficit sanitario è stato giàpianificato come il cavallo di battaglia su cui De Luca imposterà la sua campagnaelettorale per le Regionali. Ma non è mero calcolo politico perché a palazzo SantaLucia, dal governatore in testa all' assessore al Bilancio Ettore Cinque (ex managersanitario tra l' altro), sono convinti come i numeri diano già la sanità fuori dalcommissariamento. Non a caso la richiesta di rientro nelle procedure ordinarie èstata formalizzata a luglio scorso. «Abbiamo già richiesto la fuoriuscita dalcommissariamento e siccome a Roma si sono agitati sul commissario-presidente ono, noi - ragionava nelle scorse settimane De Luca - li superiamo con i fatti. Alministero e a improvvidi esponenti di governo dico di stare sereni». E, in queste ore,la guerra di trincea da ingaggiare contro la nomina viene vissuta con relativa calma.«I parametri Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr) sono ampiamente a posto esono stati depositati ben 5 bilanci in attivo: non ci sono più i termini per mantenereil commissariamento. Che appartiene ormai al passato», ragionava ieri De Luca con isuoi. Ben sapendo pure De Luca come il provvedimento è caldeggiato solo dai grillinimentre rimane abbastanza tiepida la Lega, non interessata a infilarsi in questadiatriba. O comunque, viceministro Garavaglia docet, meglio attendere gli ultimi datie poi decidere. Anche per evitare una bocciatura alla Consulta che rischierebbe didiventare un autogol. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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Blitz dei politici Pd nel carcere: acqua, bisogna fare presto

`Per le condutture idriche stanziati duemilioni di euro dal 2015 Graziano: «Siattende che vengano espletate le gareper i lavori» S. MARIA CAPUA VETERE / 1Ornella Mincione Fornitura idrica ecarenza di organico: sono questi gliatavici problemi di cui hanno preso attoil deputato Piero De Luca, il presidentedella V Commissione Sanità dellaRegione Stefano Graziano, l'europarlamentare Pina Picierno e ilgarante dei detenuti SamueleCiambriello, che ieri mattina hanno fattouna visita a sorpresa ai detenuti delcarcere di Santa Maria Capua Vetere,accompagnati dal direttore dellastruttura Elisabetta Palmieri. Ladelegazione ha pranzato assieme agliagenti penitenziari per poi visitarealcune aree dell' edificio, come ilpadiglione Alta sicurezza femminile. «L'intenzione era verificare le condizioni didetenzione - ha commentato Picierno - eci siamo resi conto che quello dellecondotte dell' acqua è un problema da risolvere quanto prima». In effetti, «laRegione si è mossa diversi anni fa, destinando due milioni di euro nel 2015. Oggi siaspetta che vengano espletate le gare per aggiudicare i lavori», ha spiegatoGraziano. Quello della fornitura idrica, infatti, è un problema molto sentito daidetenuti e dal personale della casa circondariale. Dal '96, tutti i giorni arriva un'autocisterna per assicurare che ci sia acqua sufficiente: ovviamente in estate ilquadro si complica. Non è però l' unica criticità. «Esiste una condizione di sottoorganico - spiega De Luca -. Per circa 1050 detenuti, si contano in tutto 400 agenti,sebbene questo sia il settimo carcere d' Italia. C' è uno squilibrio importante ed ènecessario legare la pianta organica alla presenza dei detenuti». Ed è sempre ildeputato De Luca a sottolineare, «quante attività sociali sono svolte per assicurareuna condizione di detenzione quanto più dignitosa. È assolutamente necessarioprodigarsi per aumentare i dipendenti». La carenza di organico si evince anche nelsistema di assistenza sanitaria. «Mancano medici specialisti ambulatoriali - spiega la

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direttrice del carcere Palmieri -. Questo comporta che dobbiamo trasferire i detenutiin strutture sanitarie, con un impiego ulteriore di risorse economiche e umane. A ciòpoi si aggiunge che presso l' ospedale provinciale non è attivo il reparto dedicato aidetenuti, ormai chiuso da anni». A fronte di questa esigenza, il presidente dellacommissione Sanità Graziano ha garantito: «Domani (oggi per chi legge, ndr) inoccasione dell' inaugurazione del Front office e del reparto di Oncologia, chiederò aldirettore generale le reali possibilità di riapertura del reparto». Oltre alla carenza dimedici, il garante Ciambriello ha anche evidenziato quanto possa essere«fondamentale un potenziamento delle attrezzature mediche nell' ambito dellastruttura. Già, ad esempio, avere un defibrillatore per ogni sezione potrebbe essereimportante. Così come sarebbe necessario un rafforzamento della guardia medica edi figure quali psicologi, assistenti sociali, psicoterapeuti». Esiste, comunque, all'interno del carcere, un' articolazione psichiatrica con venti posti per i detenuti.Intanto, si registrano anche aiuti esterni: cooperative che curano l' aspetto dellagenitorialità, in particolare per le detenute del padiglione Senna, o anche il RotaryClub Napoli Posillipo che ha regalato due televisori alla sezione femminile. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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Calamaro "Prevenzione intesa medici-Comune"IMAGE_13_46_62

L' intervista Il primo protocollo d' Italia. Ilprimo siglato tra Comune e Fimmg, laFederazione medici di famiglia. Siidentifica in una rete capillare in grado didare risposte assistenziali adeguate.«Non è una mia presunzione: noi siamo l'interfaccia del territorio, conosciamo l'ambiente, gli aspetti di ogni nostropaziente. E non solo le sue malattie ma ilterritorio socio-culturale e il luogo dovevivono. Come pure conosciamo le lorosofferenze psicofisiche», premetteCorrado Calamaro, segretarioamministrativo della Federazione. DottorCalamaro, in sostanza voi medici difamiglia intercettate lo stato di salutedei pazienti prima che si ammalino?«Infatti. Le istituzioni ci hannoindividuato come portatori di questoruolo, cioè garanti dell' articolo 32 dellaCostituzione, per noi fondamentale». LaFimmg di Napoli ha già prodottocampagne di sensibilizzazione? «Sì, qualche anno fa mettemmo su quella diinformazione alle vaccinazioni. Si chiamava "Noi ci mettiamo la faccia" con unanostra foto sui manifesti affissi ovunque, in città. Poi, più recentemente, abbiamoproseguito con la campagna promozionale per gli screening oncologici». E adesso?«Con questo protocollo d' intesa, il Comune, nel riconoscere alla medicina generale ilruolo di interlocutore privilegiato, svilupperà con la Fimmg diversi progetti diinformazione socio-sanitari attraverso vari canali di comunicazione istituzionali esocial». Il protocollo dice altro? «Sì, è stato sancito che Comune e Federazione siimpegneranno a mettere gratuitamente a disposizione le proprie strutture logistichee i propri canali di comunicazione per la realizzazione di tutte le iniziative dipromozione alla salute e prevenzione delle patologie. Per questo il protocolloprevede la possibilità di realizzare campagne di sensibilizzazione, punti di ascolto eincontri nelle scuole». Quali temi affronterete? «I più vari, quelli preminenti sonochiaramente legati alle dipendenze, ai disturbi alimentari, agli screening oncologici.E ancora, tra gli obiettivi c' è quello di fare chiarezza sulle corrette pratiche diprevenzione nel campo delle malattie sessuali o anche dare informazioni sul

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funzionamento dei consultori e degli altri centri di sostegno, cura e benessere deigiovani presenti sul territorio». Torniamo ai vaccini. «È uno dei temi predominanti sucui non bisogna mai abbassare la guardia: vaccini, prevenzione, aiuto e cura deldisagio psicologico». Ma quale è il senso di tutta l' operazione per la Fimmg? «Lo hadetto chiaramente il nostro segretario Silvestro Scotti quando in merito al protocollosi è così espresso: "ha un valore di riconoscimento sociale per l' intera categoria. Unmessaggio forte indirizzato ai cittadini, anche come strumento che possa aiutare aricomporre la frattura nel rapporto medico - paziente, e quindi possa essere dicontrasto alle aggressioni e alle violenze contro i medici"». - g. d. b. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Il medico Corrado Calamaro è segretario amministrativodella Fmmg "Comune e Federazione metteranno a disposizione strutture e canali dicomunicazione per promuovere salute e per la prevenzione"

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

Pagina 2 EAV: € 411Lettori: 29.750

Cgil contro Cisl, Uil e Aiop

La polemica La Cgil Fp campana critica l'intesa separata sulla sanità privata.«Dopo 12 anni Cisl e Uil chiudono unaccordo separato con Aiop Campania chemortifica i diritti e le aspettative deilavoratori. Si tratta dell' una tantum2006/2010 rispetto alla quale è in corsoun' azione giudiziaria e vertenziale daparte della Cgil mentre oggi Cisl e Uilsottoscrivono un accordo per tutta lacategoria - circa 15mila unità inCampania - che prevede unriconoscimento di 1800 euro lordi dicompenso, quando in altre regioni sonostati sottoscritti accordi che vanno dai4200 ai 5200 euro di arretrati lordi.Siamo di fronte ad accordo al ribasso -continua la Cgil -, che mortifica laprofessionalità dei lavoratori. La Fp CgilCampania metterà in campo tutte leazioni possibili per contrastare questoaccordo». Il sindacato ritiene che sidebba recedere da una intesa chegiudica non all' altezza dei tempi.

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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Commissario della sanità in Campania, è scontro tra Lega eM5S

GIUSEPPE DEL BELLO

Il caso La capogruppo pentastellataCiarambino polemica con l' alleato digoverno: " Scelga se stare con i cittadinio con la cattiva politica" « C' è la volontàdel ministro della Salute e sembravacosa fatta, ma siamo venuti a sapere chequalcuno, pare il nostro alleato digoverno, sta cercando di bloccare questanomina » . Lega e M5S ai ferri corti per ilcommissario della sanità. Il Carroccioprende tempo, i pentastellati reclamanola nomina. E su questo tema da ieripomeriggio si è aperto uno scontrofrontale. Accade a poche ore dalConsiglio dei ministri che vede all' ordinedel giorno l' ufficializzazione di un nuovocommissario e dei due subcommissari. Alcentro della querelle c' è Vincenzo DeLuca, l' attuale commissario- presidenteche ( incompatibile secondo la nuovanormativa) andrebbe sostituito e cheinvece chiede l' uscita dal piano dirientro. Il braccio di ferro ha costretto le due forze di governo a scoprire le carte. Ese fino a pochi giorni fa l' accordo sembrava fatto sulla base di nomi condivisi, oggitutto rientra in gioco perché - insinua la consigliera regionale M5S ValeriaCiarambino - la Lega nicchia per dare una mano a De Luca e alla sua tesi, cioè chesia possibile uscire dal commissariamento. Ma su questo fronte i 5 Stelle nonmollano: la quota dei Lea (livelli di assistenza, ndr) non ha ottenuto la sufficienza epermangono molte criticità assistenziali, quindi la sanità campana deve rimaneresotto lo scudo governativo. Cioè commissariata. « Oggi si doveva mettere una voltaper tutte un punto definitivo a un' era di fallimenti, sprechi, scellerataprogrammazione e nomine clientelari- si sfoga Ciarambino La Lega scelga da cheparte stare: se da quella dei cittadini o dalla parte della cattiva politica. La fotografiadella sanità campana si evince dallo stato disastrato in cui versano i nostri ospedali,da un' assistenza inadeguata perché garantita da personale in sottorganico all'interno di strutture che De Luca ha smantellato per favorire il privato. Serve ripartire

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da una nuova struttura commissariale. E auspichiamo che a nessuno, a partire dallaLega, nostro alleato di governo, venga in mente di opporsi al necessariorinnovamento. Lasciare la sanità nella mani di De Luca equivale ad allearsi con ilpeggior nemico della nostra terra. Se la Lega vuole essere considerata nemica dellaCampania, faccia pure, non c' è strada migliore». D' altronde è passato un anno daquando è stata ripristinata dal ministro della Salute Grillo la legge che sancisce l'incompatibilità di ruoli: il governatore non può essere anche commissario. Il primonome circolato su input dei 5S è stato quello di Franco Bevere ( Agenas), mentre idue sub commissari sarebbero stati scelti da ufficiali della Finanza. Tutti tramontati.Ma adesso in pole potione ci sarebbero l' ex dg del Cardarelli, Rocco Granta e MarioBalzanelli, presidente del 118 nazionale. Resta da capire se la guerra della Legamira a allo spoil system o a un' ipotetica allenza con De Luca. © RIPRODUZIONERISERVATA Al governo La ministra della Salute Giulia Grillo. È scontro tra CinqueStelle e Lega sul commissariamento della sanità in Campania. Il Carroccio prendetempo, i pentastellati invece reclamano la nomina. Oggi il Consiglio dei ministri.

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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Commissario Sanità la Lega frena i 5Stelle

LO SCONTRO Ettore Mautone Pressingdel Movimento 5 Stelle per la nomina diun nuovo commissario per la Sanitàcampana. Frena però la Lega che, inmancanza di un accordo politico sui nomida proporre (in pole Enrico Desideri, exmanager dell' Asl di Arezzo) fa sfumareogni ipotesi di accordo per la ratifica inConsiglio dei ministri di un sostituto delGovernatore Vincenzo De Luca. Per tuttoil pomeriggio di ieri, prima sui social, poitra esponenti locali e nazionali dell' unae dell' altra compagine si sonosusseguite accelerazioni e smentite. All'attacco la consigliera regionale del M5SValeria Ciarambino che parla di«fallimenti, sprechi, scellerataprogrammazione e nomine clientelari» ein scia al clima effervescente in seno algoverno sottolinea che «siamo a pocheore da una svolta che auspichiamo daanni per la Sanità della nostra regione»annunciando un approdo già oggi sultavolo del Consiglio dei ministri dellaproposta di un nuovo commissario. Ipotesi sempre più in bilico e nessuno sa se equando tale scenario potrebbe ripresentarsi con i crismi della concretezza. ILEGHISTI Il gruppo campano della Lega dal canto suo si limita a sollecitare De Luca a«lavorare con maggiore concretezza, senza lamentarsi sui fondi nazionali, tirando inballo un Governo in carica da meno di un anno: lui nella sua duplice veste dicommissario alla Sanità in Campania e Presidente della Regione - dichiara in unanota Simona Sapignoli, coordinatrice cittadina della Lega Napoli - ha utilizzato male ifondi necessari alla manutenzione degli ospedali di sua competenza». Tutto farebbepensare insomma a scaramucce prelettorali che si sono consumate più volte negliultimi 6 mesi senza mai trovare una sintesi politica che però si accendono questavolta alla vigilia del vertice a Roma, programmato giovedì 11 aprile, tra Regione eministero della Salute, per la verifica quadrimestrale degli adempimenti previsti dalPiano di rientro e la verifica dei livelli di assistenza. Piano ospedaliero, fondi per l'edilizia sanitaria, piano assunzioni avviato e da verificare con lo sblocco del tetto del

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2004 ora adeguato alla spesa delle Regioni del 2018 (che però non favorisce laCampania costretta a ripiegare sulla programmazione già avviata con i precedentilimiti) i nodi sul tappeto. Sullo sfondo il Patto per la salute tra governo e Regioni chesi sarebbe dovuto firmare a fine marzo e invece ancora al palo. Infine la spina nelfianco del Sannio col presidio di Sant' Agata dei Goti. Ospedale nuovo, avviato alladismissione nella precedente legislatura poi salvato dall' attuale giunta come polooncologico annesso al San Pio, infine tramutato in pronto soccorso di zona disagiatanell' ultima versione del riordino ospedaliero. Piano che ha incassato il via libera sulpiano tecnico a Roma a fine 2018 ma non ancora il definitivo semaforo vede delministro della Salute. L' ultima decisione di De Luca è di restituirlo alla all comepresidio di I livello sottoponendo tale scelta di nuovo al vaglio del governo. I LEAIntanto proprio in questi giorni il ministero della Salute ha reso note le performanceufficiali delle Regioni riguardo alla griglia dei Livelli di assistenza del 2017. LaCampania è penultima, sopra la Calabria, ma a differenza di quest' ultima ha conti inordine da anni, bilanci certificati e segna un sensibile recupero di punti (da 124 del2016 a 153 che diventano 163 con le anticipazioni del 2018) e dunque oltre la sogliadella sufficienza. «Ma la Sanità non si giudica con i numeri e con le statistiche - dicea testa bassa Ciarambino che mette nel mirino la fatiscente delle struttureospedaliere e l' assistenza inadeguata a causa di personale in sottorganico edaffonda sulla mancanza dei decreti autorizzativi di una cinquantina di ospedali apartire da quello di Sessa Aurunca». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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De Luca: «Sciacallaggio sugli Incurabili»

IL CROLLO Il governatore accusa Lega eGoverno e li definisce «tangheri».Avviata sottoscrizione dei farmacisti peril ripristino NAPOLI. «Grazie ai cittadiniper la dignità e la comprensione con cuihanno affrontato lo sgombero. Grazie aidirigenti e a tutti quanti dell' Asl Napoli 1per la prova di efficienza e responsabilitàche hanno saputo dare». Il governatoreVincenzo De Luca affida a Face book uncommento in merito allo sgombero delComplesso degli Incurabili a Napolidovuto ad un ulteriore cedimento che hagravemente pregiudicato la statica. Madopo le parole di compresione risopnde aquelle che sono state alcune accuse diesponenti della Lega circa leresponsabilità di questi crolli. E comesempre ci va giù pesante: «Dovremmoricordare a questi tangheri della LegaNord che stiamo aspettando, da un anno,che il Governo di cui fanno parte sblocchiun miliardo e 80 milioni di euro per ilpiano di edilizia ospedaliera propostodalla Regione» ha detto De Luca. «Stiamo parlando di un edificio di 500 anni fa e sipermettono di fare sciacallaggio sul fatto che c' è stata un' incrinatura in questoedificio. Che c' entra la Regione in tutto questo?», affonda il governatore che bolla«alcune componenti di leghisti» come «cafoni e sciacalli». A suo parere, invece, cisono precise responsabilità del Governo nazionale e sono nel mancato sblocco deifondi richiesti dalla Regione. «Ci sono ospedali interessati da quei finanziamenti, dalSan Giovanni Bosco, agli Incurabili, a decine di ospedali in tutta la regione chestanno in difficoltà per l' irresponsabilità del Governo», spiega ribadendo poi: «Noisiamo persone civili, diversamente da questi tangheri. Purtroppo, essere civili inquesto Paese è diventata una rarità». Intanto, in attesa dello sblocco dei fondi, pergli Incurabili si stanno muovendo concretamente i farmacisti napoletani che simobilitano per dare un sostegno concreto dopo «ad una situazione che rischia dipregiudicare anche la storia della Farmacia degli incurabili, l' attiguo complessomuseale e l' intera area della collina di Capo Napoli». L' annuncio è in una nota

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comune firmata dagli esponenti di Federfarma Napoli e Ordine dei Farmacisti dellaprovincia di Napoli. «Il patrimonio culturale insistente sull' intera area - affermaMichele Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli - già recuperata alla fruizionepubblica grazie all' impegno dei volontari dell' associazione il Faro d' Ippocrate, vaimmediatamente messo in sicurezza evitando che la burocrazia dei vari entiinteressati, Comune, Sovrintendenza, Asl e altri, possano ritardare la messa insicurezza, il recupero e la fruizione di un bene reso già fragile dall' incuria. La culturaè il primo patrimonio di questa città, ma non si può pensare di promuoverla senzasupporti economici». Federfarma ed Ordine dei Farmacisti, in accordo con GennaroRispoli, direttore del Museo delle Arti Sanitarie, hanno dunque avviato unasottoscrizione per raccogliere fondi per sostenere la messa in sicurezza e lariqualificazione dell' intero Complesso degli incurabili, ma soprattutto, al di là delsostegno economico, i farmacisti sono mobilitati per coinvolgere la cultura e leintelligenze meridionali a difesa e promozione di un luogo che va ben oltre lafarmacia ed il Museo delle Arti Sanitarie «L' Ordine dei Farmacisti di Napoli da annisostiene fattivamente il restauro degli incurabili. Si è fatto già carico del recuperodelle porte di accesso alla corte d' ingresso - dichiara il presidente dell' Ordine deiFarmacisti di Napoli, Vincenzo Santagada - Siamo in campo per tutelare la nostrastoria e siamo pronti ad ospitare anche in un' ala dell' Ordine i reperti».

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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Fi attacca: «Indietro sul fascicolo digitale»

«Passeranno da 8 a 38 milioni,apprendiamo, le risorse che il governoregionale stanzia per la sanità digitale,per la gestione cioè dei flussi informatici,Lea e liste di attesa inclusi. Un buonrisultato? No, la certificazione di unfallimento assoluto». Lo sostiene MariaGrazia Di Scala, presidente dellacommissione sburocratizzazione,facendo riferimento alla delibera del 2aprile: «A oltre un anno dal primostanziamento - spiega l' esponente di Fi -l' atto conferma che da allora non è statomosso un dito, eccezion fatta per unaspesa di 38mila euro con cui Soresa haacquistato un software usato dall'azienda dei Colli per monitorare le listedi attesa».

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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Incurabili, appello al governo " Subito i fondi per il restauro"ROBERTO FUCCILLO

I beni culturali Dopo l' intervento su"Repubblica" di de Seta si mobilitano gliintellettuali e gli storici dell' arte « Credoche al ministero i fondi per interventi d'urgenza ci siano » . È la prima cosa a cuipensa Vittorio Sgarbi, messo di frontealla notizia della chiusura della farmaciadegli Incurabili e alla impellenza di unsuo recupero. «Certo è un postobellissimo, l' ultima volta che ci sonostato, tre anni fa, non mi sembrava cosìmalridotto. Ma se c' è un problema distatica, di inagibilità, c' è poco da fare,bisogna rimettere a posto il luogo. Epensare che avevo proposto un ticketunico con le " Sette opere diMisericordia" del Caravaggio al PioMonte » . Una occasione perduta, un'altra delle conseguenze della chiusuradella Farmacia storica, su cui Cesare DeSeta ha lanciato un appello allamobilitazione su " Repubblica". C' èanche chi domenica si è trovato proprio davanti ai cancelli chiusi. « Volevo visitare laFarmacia, son rimasto fuori insieme a tanti turisti » , racconta Giuliano Volpe,archeologo, medievalista e rettore emerito dell' Università di Foggia. «Ho visitatocomunque l' ottimo museo delle arti mediche - aggiunge - si vede che lì c' è anche lamano di gente molto competente. Però si vedeva che ci sono problemi statici ancheintorno. Ho l' impressione che ancora non sia stato fatto un serio accertamento, unaverifica al fine di intervenire con lavori di consolidamento che consentano lariapertura » . Un percorso che anche secondo Volpe porta al ministero: « Serve unimpegno finanziario diretto, con i fondi propri del dicastero, anche con la formuladella somma urgenza. Lo Stato può finanziare le indagini diagnostiche, tecniche estrutturali di cui abbiamo bisogno. Se non si fa questo prima, è difficile capire anchesu cosa si debba intervenire. E si rischia davvero lo stop per mesi». Anche PierpaoloForte, professore all' Università del Sannio e ex presidente della Fondazione-Donnaregina, lamenta che da quelle parti ci sono « elementi di primo piano nelpatrimonio napoletano, una qualità estetica e storica di altissimo rilievo. C' è unobbligo di conservazione forse superiore a altri luoghi, vista anche l' annessa

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funzione ospedaliera. Questo rende il tutto più complicato, e infatti ci sono problemioggettivi, non è materia di incuria o distrazioni, vent' anni fa i luoghi stavano anchepeggio. Ma non posso pensare che non si affronti subito la faccenda». Sembra piùpessimista Riccardo Lattuada, professore di Storia dell' Arte dell' età modernapresso l' Università Luigi Vanvitelli: «Io vedo che in giro mancano manutenzione,presidi, investimenti. In queste condizioni è già significativo che strutture di queltipo resistano » . Secondo Lattuada ovviamente i 4 milioni del progetto Unesco «sono solo manutenzione, servono investimenti, ma si stenta a imporre una prioritàper i beni culturali. Sono almeno vent' anni che è così. Ho approvato la riformaFranceschini che ha rilanciato i musei, ma ora occorrerebbe investire anche sulpatrimonio monumentale , che è invece la nostra specificità. Se solo si sapessequanto materiale meraviglioso c' è anche nei Comuni intorno a Napoli... Ma il paesenon investe su questo. D' altronde a Roma sono chiuse tre stazioni della metro,vogliamo meravigliarci che poi si lascino a se stessi gli Incurabili e non solo? » Allafin fine tutte le strade portano al governo, compresa quella, polemica, del presidentedella Regione Vincenzo De Luca: «Grazie ai cittadini per la dignità e la comprensionecon cui hanno affrontato lo sgombero. Grazie ai dirigenti e a tutti quanti dell' AslNapoli 1 per la prova di efficienza e responsabilità che hanno saputo dare. Sivergogni invece il governo, che tiene bloccati i fondi per l' edilizia ospedaliera. Ilnostro piano, presentato un anno fa, prevede 17 milioni per gli Incurabili, magoverno e ministero della salute perdono tempo». Interviene Italia Nostra, GuidoDonatone scrive al soprintendente Garella: « Il sollevamento del pavimentomaiolicato comporta gravi rischi di danno alle preziose riggiole di Giuseppe Massa».Federfarma e Ordine dei farmacisti fanno invece sapere di aver avviato unasottoscrizione per raccogliere fondi, d' intesa con Gennaro Rispoli, direttore delMuseo delle Arti Sanitarie, © RIPRODUZIONE RISERVATA Vittorio Sgarbi: "Sonoconvinto che al ministero le risorse per gli interventi d' urgenza ci siano"

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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Incurabili, scatta la mobilitazione la prima colletta è deifarmacisti

LE REAZIONI La città si muove, si stringeattorno agli Incurabili, trema per ildestino della storica Farmacia che è arischio come l' intera strutturaospedaliera. Oggi è previsto un verticefra soprintendenza e vertici della Asl perstabilire le modalità e il destino degliantichi vasi custoditi nella Farmacia:bisognerà studiare le modalità ditrasloco e di conservazione di queglioggetti che contengono un pezzo distoria della città. Intorno alla vicendadegli Incurabili si sta muovendo lamacchina della solidarietà, con ifarmacisti che hanno lanciato unasottoscrizione in favore dell' ospedale,ma pure quella della polemica politicacon accuse e repliche fra esponenti dellaLega e il presidente della Regione DeLuca. I FARMACISTI Federfarma e Ordinedei Farmacisti, in accordo con GennaroRispoli, direttore del Museo delle ArtiSanitarie, hanno avviato unasottoscrizione a sostegno del complessomonumentale degli Incurabili, «dove i danni causati da anni di incuria e sciatteriarischiano di pregiudicare anche la storica Farmacia». La sottoscrizione è «finalizzataa raccogliere fondi per sostenere la messa in sicurezza e la riqualificazione dell'intero complesso ma soprattutto, al di là del sostegno economico, i farmacisti sonomobilitati per coinvolgere la cultura e le intelligenze meridionali a difesa di un'eccellenza culturale prima ancora che scientifica che in pochi casi trova eguali inEuropa e nel mondo», è scritto in una nota. «Solo il passato garantisce il futuro -sostiene Michele Di Iorio, Presidente di Federfarma Napoli - Il patrimonio culturale diquel luogo, già recuperato alla fruizione pubblica grazie all' impegno dei volontaridell' associazione Il Faro d' Ippocrate va immediatamente recuperato, evitando chela burocrazia dei vari enti, dal Comune alla Sovrintendenza a tutti gli altri, possaritardare la messa in sicurezza, il recupero e la fruizione di un bene reso già fragile

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dall' incuria. La cultura è il primo patrimonio di questa città, non si può pensare dipromuoverla senza supporti economici ma, soprattutto, senza semplificare leprocedure che, come dimostrano gli accadimenti di questi giorni, sommano incidentigestionali a quelli materiali». Il presidente dell' Ordine dei Farmacisti di Napoli,Vincenzo Santagada, chiarisce: «Siamo in campo per tutelare la nostra storia esiamo pronti ad ospitare anche in un' ala dell' Ordine i reperti». LA POLEMICAIntorno, intanto, mentre l' attore Patrizio Rispo promette di «essere pronto aincatenarmi per salvare l' ospedale degli Incurabili», infuria la polemica politica. «Lasituazione degli incurabili è lo specchio esatto di ciò che è stata la sanità inCampania targata De Luca in questi anni: un disastro di cui i cittadini pagano leconseguenze» hanno tuonato la coordinatrice cittadina della Lega Salvini, SimonaSapignoli, e il coordinatore della segreteria politica Paolo Santanelli. Ai dueesponenti della Lega è arrivata, immediata, la risposta del governatore De Luca:«Stiamo parlando di un edificio di cinquecento anni fa e si permettono di faresciacallaggio sul fatto che si è verificata una incrinatura in questa struttura. Che c'entra la Regione con tutto questo?», ha detto De Luca a margine di una iniziativasvolta a Salerno. E poi ha rincarato la dose coinvolgendo il Governo: «Dovremmoricordare a queste persone che stiamo aspettando da un anno che il governo di cuifanno parte sblocchi un miliardo e 80 milioni di euro per il piano per l' ediliziaospedaliera proposto dalla Regione Campania, un anno di attesa senza che abbianodeciso niente. Ci sono ospedali interessati a quei finanziamenti in tutta le regione,dal San Giovanni Bosco agli Incurabili, che sono in difficoltà per l' irresponsabilità delgoverno nazionale. Noi siamo persone civili diversamente da chi ci attacca. Io non misono mai permesso di dire che i quattro morti avuti nel reparto di Pediatria a Bresciasiano una responsabilità del governo regionale della Lombardia o che l' epidemia dilegionellosi che abbiamo avuto al Nord sia stata una responsabilità di qualcuno.Purtroppo essere civile in questo Paese è diventata una rarità». © RIPRODUZIONERISERVATA.

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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L' Asl: trasferire i tesori della Farmacia in altri spazi dell'ospedale

ALESSIO GEMMA

Il piano Oggi l' incontro con Comune,Federico II e Soprintendenza per metterein sicurezza beni e reperti Trasferiti ipazienti, ora ci sono da salvare repertistorici e beni artistici. A partire dai 579vasi maiolicati o di vetro custoditi nellaFarmacia storica degli Incurabili. Periniziare i lavori quel luogo va svuotato.Top secret l' inventario con tele, dipinti,e altre opere della Chiesa di Santa Mariadel Popolo. Obiettivo: evitare furti d'arte. Opere di valore che l' aziendasanitaria vorrebbe ospitaretemporaneamente in altri locali degliIncurabili non interdetti da protezionecivile e vigili del fuoco. Ci sarebberospazi nell' area dell' orto e nella partedell' ex ginecologia. È questa la propostache stamane il commissario CiroVerdoliva farà al tavolo con ilsoprintendente Luciano Garella, i tecnicidel Comune e l' Università Federico II.Poi bisognerà curare il grande malato: l' ospedale. Verdoliva ha istituito un ufficio diprogettazione ad hoc che entro venerdì dovrà consegnare una relazione in cui sianochiari tempi e modi per completare un progetto esecutivo. Il problema principale nonsono tanto le mura e i pavimenti su cui si agirà con puntelli a partire dallefondamenta. Per far rientrare lesioni e crepe che si sono aperte persino nelbellissimo pavimento maiolicato della Farmacia bisognerà analizzare le cavitàsotterranee. Perché ormai è chiaro - come ha scritto il dipartimento della Federico IIdiretto da Edoardo Cosenza - che i « cedimenti dipendono da instabilità delsottosuolo » . È lì che si è infiltrata l' acqua dopo la rottura di una fogna e di unacondotta idrica. Ma soprattutto è lì che ci sono pozzi antichi «maltrattati e diventatidiscariche » , come ha scoperto il centro speleologico. Interventi urgenti, allora. Conquali soldi? Sul tavolo ci sono due progetti per poco più di 20 milioni. Sono darivedere. Da un lato 4 milioni di fondi Unesco per la Farmacia, delibera della Regione2015: prevedono solo il restauro, il restyling di stucchi, decorazioni e percorsi

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museali. Sono fermi alla firma del contratto con la ditta che dovrebbe realizzareprima il progetto esecutivo. C' è un contenzioso con un' altra azienda che avevapartecipato al bando. Ma di fatto prima di restauri e decorazioni c' è da mettere insicurezza l' intero complesso. La base di questi lavori statici sono i 16,8 milioni acarico quasi tutti dello Stato all' interno di un programma di edilizia sanitariapresentato dalla Regione per un ospedale da 128 posti letto. Vanno rifatti tetti,pavimenti, infissi, ascensori, il recupero dell' ex Diruto dove realizzare un nuovoblocco tecnologico. Ancora: «impianti ex novo di immissione nella rete fognariacittadina e impianto di decantazione delle acque reflue » . Che sono forse i veri malidegli Incurabili. Tempi stimati: 5 anni. Addirittura si legge che «il portico del chiostrodenominato " orto medico" sarà chiuso con vetrate strutturali». Ieri sono statieseguiti all' Ospedale del Mare i primi 5 interventi che erano programmati agliIncurabili: avvertiti i pazienti in 48 ore. Nel nosocomio ci sono più di 700 persone inlista di attesa. Domani doveva svolgersi al museo delle arti sanitarie la giornatamondiale dell' omeopatia. Trasloca a viale Gramsci, nella sede della Liberauniversità di medicina omeopatica. © RIPRODUZIONE RISERVATA Crepe Un murolesionato degli Incurabili.

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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Marfella nell' Osservatorio salute

Antonio Marfella, il farmacologo in primalinea nella battaglia di Terra dei fuochi,con Carlo Spirito, l' avvocato diFederconsumatori sceso in campo farripartire i trapianti pediatrici di cuore alMonaldi. Il sindaco Luigi de Magistris hanominato i componenti dell' Osservatoriocomunale per la salute e la sanità, l'organismo istituito con una deliberadella giunta «al fine di vigilare,monitorare e tutelare la salute dellacittadinanza». I professionisti, che ora nefanno parte, sono stati selezionati conuna procedura ad evidenza pubblica:hanno risposto all' avviso pubblicato il 22ottobre 2018 e sono stati scelti ancheFabiana Anastasio, Antonella Barbi,Maurizio Cappiello, Roberto D' Angelo,Carmela De Cesare, Stefano De Riu,Rossella Fasulo, Maria Iommelli,Loredana Lapia, Assunta Maglione, AdaMaffettone Ada, Anna Mastroianni,Concetta Musto, Elvira Raia, Ciro Scafa,Tiziana Spinosa.

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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Ospedale, al varo Front office e Oncologia nuovo look dellearee verdi per l' occasione

LA SANITÀ Franco Agrippa Oggi ci saràanche il governatore Vincenzo De Lucaall' Azienda ospedaliera «Sant' Anna eSan Sebastiano». Il direttore generaledel nosocomio casertano Mario NicolaVittorio Ferrante ha previsto per oggi leinaugurazioni sia del nuovo reparto diOncologia sia del Front office e punto diinformazioni per i pazienti e i cittadini.Nell' occasione si potranno ancheapprezzare le piante donate per le areeverdi aziendali. Il tutto avrà inizio alle 12con il percorso all' interno delle areeospedaliere. Alle 12,20 inizio degliinterventi in aula magna, moderati daldirettore generale. Porteranno il saluto ilsindaco di Caserta Carlo Marino, ilvescovo Giovanni D' Alise, il presidentedel Rotary Club Caserta Terra di Lavoro1954 Alessandro Pasca di Magliano, ladirigente dello staff tecnico-operativopresso la direzione generale regionale diTutela della salute, Antonella Guida, ildirettore Mario Nicola Vittorio Ferrante, ilpresidente della V Commissione Sanità della Regione Stefano Graziano e ilconsigliere regionale del presidente per la Sanità Enrico Coscioni. Il presidenteVincenzo De Luca concluderà gli interventi. Appuntamento per la sanità, alle ore 10,anche a Marcianise, città che renderà onore a una sua illustre concittadina, ladottoressa Anastasia Guerriero. Lo farà intitolandole il presidio ospedaliero di viaSantella alla presenza del presidente della Regione, De Luca, del sindaco AntonelloVelardi, del direttore generale dell' Asl Mario De Biasio, dei parenti e degli amicidella scienziata e medico. Sarà un giusto riconoscimento a una marcianisanaaffermatasi nel mondo, ma anche una sorta di risarcimento nei confronti dell'ospedale cittadino. Una struttura attesa da 35 anni dalla popolazione e aperta dodicianni fa, con il solo trasferimento dei reparti dal vecchio nosocomio di piazza Carità,ma che non ha mai avuto un nome. Nel corso della cerimonia di oggi saranno

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annunciate altre iniziative. Intanto, è tutto pronto per la cerimonia, con la strutturatirata a lucido e i lavori di sistemazione del viale d' ingresso, in tempi record. Unnuovo asfalto ricopre la strada d' accesso, sono stati collocati totem con leindicazioni, è stato poi installato il pannello nella hall dedicato ad AnastasiaGuerriero, che contiene un bassorilievo in bronzo, opera e dono di un noto artista,don Battista Marello. Il viale di ingresso, inoltre, come ha comunicato Velardi, è statoabbellito con alberi e piante. «Sono stati piantati una ventina di alberi e decine dipiantine di camelie - ha detto il sindaco -. Sono il frutto di una donazione di PeppeScialla, personaggio notissimo in provincia di Caserta. Peppe è il figlio di SossiettaScialla, insegnante, educatrice, europeista, marcianisana. Sossietta Scialla è statauna delle donne maggiormente impegnate sul fronte europeista, riferimento digiganti del pensiero politico come Altiero Spinelli. A lei il Comune ha voluto intitolareil viale d' ingresso in ospedale». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019 Il Mattino (ed. Benevento)

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Pediatria, collaborazione tecnico -scientifica con espertidell' Uzbekistan e Unisannio

Stamattina, alle 11,30, presso il palazzodel Governo saranno siglati gli accordi dicollaborazione tecnico-scientifica inambito scientifico, tra l' ospedaleRummo, la Tashkent Pediatric MedicalIstitute dell' Uzbekistan e l' Universitàdegli Studi del Sannio. Alla sottoscrizionedell' accordo, presenzieranno, il prefettoFrancesco Antonio Cappetta, che haaccettato di ospitare il team di esperti,accompagnati dal console dell'Ubekistan, Rashidov ShukhratShavkatovich, il direttore generale dell'azienda ospedaliera, Renato Pizzuti, e irappresentanti dell' Università delSannio. Alle 14,30, poi la delegazioneuzbeka visiterà le unità operative diMedicina riabilitativa, Ginecologia eOstetricia, Pediatria e Neonatologia e Tindel nosocomio cittadino. Unacollaborazione mirata ad aprire ilconfronto sulle diverse metodologie etecniche scientifiche, usate nella curadelle malattie pediatriche e quindi adaprire nuovi orizzonti sulle novità in campo tecnologico, nelle metodologie usate enella scelta dei farmaci, finalizzata ad allargare il campo della ricerca e dellecompetenze. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019

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San Paolo, via il primario il pronto soccorso in tilt

I DISAGI Ettore Mautone Asl Napoli 1: seil centro storico piange, per il dissestodegli Incurabili, l' area ovest non ride.Anzi, dal prossimo lunedì, 15 aprile, all'ospedale San Paolo la Medicina d'urgenza risulta scoperta nel turno dinotte per carenza di specialisti inorganico. A complicare il puzzle dei turnidi pronto soccorso nell' ospedale di viaTerracina a Fuorigrotta è il venir menodella tessera principale. Qui il primarioEnrico Ruggiero, da anni facente funzionie storico continuatore della filosofia dicura del caposcuola FerdinandoSchiraldi, è giunto alle soglie dellapensione e va in ferie forzate. ILPERSONALE Oltre a questa defezione unaltro medico del San Paolo avrebbechiesto ed ottenuto il trasferimento alPellegrini. Il procedimento è al vagliodella direzione sanitaria centrale. Unterzo medico, infine, ha ottenuto il nullaosta per la mobilità interaziendale ed harisposto a un avviso pubblico in un' altraazienda sanitaria locale, la Asl Napoli 2 Nord. Dal primo maggio prenderà dunqueservizio all' ospedale di Pozzuoli. In compenso al San Paolo arriva un solo rinforzocerto, pescato tra i vincitori del concorso in Medicina di urgenza e pronto soccorsoespletato dalla Asl a fine anno. In totale, dunque, sono disponibili sette medici dellaMedicina d' urgenza e altri quattro del 118 affidati al pronto soccorso del San Paoloin quanto esonerati dal servizio sulle ambulanze. Mancano all' appello circa dieciunità di personale medico sulle venti previste per tre reparti: Pronto soccorso,Osservazione intensiva e, appunto, Medicina d' Urgenza. I TURNI SCOPERTI Il repartodi medicina d' urgenza di notte non potrà più accogliere pazienti che dovrannorestare in pronto soccorso ingolfando le attività del reparto. Difficoltà al San Paolo siregistrano anche in Ortopedia, sguarnito di notte con guardie in bilico anche neigiorni festivi. Per il pronto soccorso è un momento difficile. A fronte di ciò i medicisono tutti con un surplus orario di trenta e più ore senza possibilità di ferie e sipaventano altre fette di lavoro straordinario che pesano sui conti e sulla qualità del

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servizio. La direzione sanitaria del presidio, in collegamento con le unità centrali dicollegamento, è tuttavia al lavoro per trovare un rimedio. Una nuova riunione è inprogramma domani. Oltre a prevedere la rotazione di alcune unità mediche echirurgiche in pronto soccorso, la soluzione potrebbe incrociare anche quanto staaccadendo agli Incurabili. GLI ALTRI PRESIDI Qui, dopo lo sgombero di sabato, ireparti con degenze (Urologia, Medicina interna, Chirurgia generale e Rianimazione)sono stati trasferiti in blocco all' Ospedale del Mare dove mantengono intatta la loroorganizzazione interna e di personale ma la sostenibilità assistenziale dei doppioniinnestati come corpi estranei a Napoli est non sarà facile. La Medicina dotata di diecimedici, quindici infermieri e quattro operatori sociosanitari, potrebbe dunque venirein soccorso sia dell' ospedale San Paolo sia del Pellegrini dove intanto manca deltutto la Medicina di urgenza prevista invece dal Piano ospedaliero per realizzare unpronto soccorso a maggiore complessità. Anche il Loreto Mare, con tutti i suoi difettie carenze, per la vicinanza con la Stazione centrale, gioca un ruolo centrale negliequilibri assistenziali del centro storico e potrebbe essere un ospedale da recuperaree potenziare trasferendovi l' urologia degli Incurabili e consolidando il polooncologico medico con l' ematologia già attiva. C' è infine la chirurgia degliIncurabili. In questo caso il Policlinico di piazza Miraglia (Università Vanvitelli) ha giàdato accoglienza ad una mezza dozzina di ambulatori chirurgici su oltre il doppioattivi nel complesso sgomberato. Un analogo approdo potrebbero averlo i diciassettemedici, quindici infermieri e cinque operatori sociosanitari oltre al personale delblocco operatorio (sette infermieri ferristi e un ausiliario) e gli otto medici e dieciinfermieri della rianimazione per continuare la consolidata attività nel campo dellachirurgia oncologica (seno, colon, addome e fegato). © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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Sanità, i 5 Stelle: subito il commissario In Consiglio deiministri quattro nomi

Angelo Agrippa

Ciarambino: «La Lega fa da stampella aDe Luca». Il Carroccio: «È megliointervenire sulle singole Asl» NAPOLI Unarosa di nomi sul tavolo del Governo faesplodere l' ennesima lite tra i 5 stelle ela Lega di Salvini. Da essa potrebbevenir fuori il nuovo commissario al pianodi rientro dal debito sanitario inCampania. Tra le candidature davalutare, quella del piemontese FulvioMoirano, già supermanager in Sardegna;dell' ex dg della Asl Toscana Sud Est,Enrico Desideri; di Mario Balzanelli,pugliese con studi a Napoli e con unalunga esperienza nel servizio nazionaledel 118 e di Rocco Granata, già managerdel Cardarelli. Ad essi, tuttavia,potrebbero aggiungersi altri aspiranti.Sono mesi che i grillini provano a dare laspallata al commissario presidente dellaRegione Campania, Vincenzo De Luca(che ha fatto registrare un nuovo calonel gradimento popolare, perdendo oltre4 punti rispetto al 2015). Ed ora vorrebbero che la vicenda giungesse al capolinea,nella seduta del consiglio dei ministri convocata oggi pomeriggio. Era stata trovataanche una mezza intesa con gli alleati della Lega. Gli uomini di Salvini avrebberorinunciato al braccio di ferro sul nuovo commissario per ottenere in cambio lanomina dei due sub. «Ma alla fine - spiegano dagli uffici ministeriali - vorrebberobloccare tutto». Chi? Il viceministro del Mef, Massimo Garavaglia, che detiene ladelega proprio sui piani di rientro delle Regioni. «Se la Lega ha deciso di fare dastampella alla gestione devastante di De Luca - tuona la consigliera regionale 5stelle Valeria Ciarambino - significa che sosterrà il peggior nemico della Campania.Poiché noi siamo pronti a festeggiare con tutti i cittadini la liberazione della sanitàregionale dalle mani di chi l' ha distrutta. Tra poche ore è convocato il consiglio deiministri. Giulia Grillo, ministro della Salute, è pronta con la sua proposta di nominadel nuovo commissario. E i campani che incontro mi sollecitano perché venga

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applicata la nuova legge che sancisce l' incompatibilità tra presidente di Regione ecommissario della sanità». Il sottosegretario della Lega per il Mezzogiorno, PinaCastiello, si dice sorpresa dalla veemenza della protesta alleata. «Noi abbiamo postosoltanto un dubbio di metodo - replica -. Ci siamo chiesti, con il vice ministroGaravaglia, se non sia opportuno intervenire con singoli commissari ad acta inciascuna azienda campana in difficoltà piuttosto che varare la solita e complessastruttura commissariale centralizzata. Tutto qui. Forse si tratterebbe addirittura diuna soluzione più dura di quella del commissariamento tradizionale, poiché significainviare un amministratore con poteri straordinari in ogni Asl o ospedale dove le cosenon vanno bene». Insomma, la Lega non ha alcuna intenzione di rompere alla vigiliadel voto europeo. E in particolar modo sulla proroga del commissariamento inCampania. Infatti, il coordinatore regionale di Salvini, Gianluca Cantalamessa, siprecipita a spegnere il fuoco : «Rimaniamo dell' avviso che la sanità campana vacommissariata. Non c' è alcuna difficoltà su questo. Anzi, in queste ore ilviceministro Garavaglia e il ministro Grillo stanno valutando i curricula dei candidati.E al più presto sarà concordemente scelto il nuovo commissario». Ciarambino scuoteil Governo, invocando l' urgenza della nomina. «Siamo a poche ore da una svolta cheauspichiamo da anni per la sanità della nostra regione. Potrebbe finalmenteapprodare sul tavolo del consiglio dei ministri la nomina di un commissario chesubentrerà a Vincenzo De Luca e metterà una volta per tutte un punto definitivo aun' era di fallimenti, sprechi, scellerata programmazione e nomine clientelari. Adoggi sono una cinquantina gli ospedali che in Campania risultano addiritturasprovvisti di autorizzazione all' esercizio, buona parte dei quali concentrati nella AslNapoli 1. Serve ripartire da una nuova struttura commissariale. E auspichiamo che anessuno, a partire dalla Lega, nostro alleato di governo, venga in mente di opporsi alnecessario rinnovamento per la nostra regione. Lasciare la sanità nella mani di DeLuca - sottolinea l' esponente pentastellata - equivale ad allearsi con il peggiornemico della nostra terra. Se la Lega vuole essere considerata nemica dellaCampania non c' è strada migliore. La Lega scelga da che parte stare: se con icittadini o con la cattiva politica».

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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Sanità, una settimana al femminile visite gratuite al«Moscati» e a Solofra

PIAZZA DEL POPOLO VUOLE AFFIDARE LASTRUTTURA ENTRO L' ESTATE MA ICESARO HANNO FATTO RICORSO AL TARL' INIZIATIVA L' INIZIATIVA Antonello PlatiUna settimana tutta al femminile, dadopodomani e fino al 18 aprile, all'Azienda ospedaliera «Moscati» diAvellino e al «Landolfi» di Solofra.Ambulatori aperti per esami e visitegratuite nell' ambito dell' iniziativa«Donne in visita» che coinvolge ben 18Unità operative. Da ieri, dalle 9 alle 13, èpossibile effettuare le prenotazioni. «Perun' Azienda come la nostra spiega ildirettore sanitario Maria Concetta Conteiniziative come questo Open Weekcostituiscono un' occasione per rilevarele più evidenti esigenze dellapopolazione femminile e persperimentare le procedure già definite oancora da dettagliare del percorsoDonna Igea con il quale stiamosviluppando una serie di attività nelcontesto della medicina di genere. L'adesione prosegue Conte di tanti operatori è una testimonianza tangibile delladiffusa condivisione del Percorso e della volontà di potenziarlo con l' inserimento dialtre branche specialistiche. L' obiettivo - conclude il direttore sanitario - è diarrivare a un approccio di assistenza innovativo in grado di associare al concetto diumanizzazione quello di orientamento al genere». Promossa dall' Osservatorionazionale sulla salute della donna e di genere (Onda), «Donne in visita» mette incampo un ventaglio di offerte che risulta il più ampio della regione e uno dei piùarticolati tra quelli proposti dai 190 ospedali italiani, premiati con i «Bollini rosa»,che hanno aderito all' iniziativa. Si sono aperte, dunque, ieri mattina le prenotazionitelefoniche contattando il numero 3665893319 attivo tutti i giorni (tranne il sabato ela domenica) dalle 9 alle 13. Le donne interessate potranno sottoporsi a visite,esami e controlli, rigorosamente gratuiti. Rispetto all' anno scorso, la seconda

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edizione di «Donne in visita» non si limita a un solo giorno di ambulatori aperti, ma avisite, consulti, esami strumentali e organizzazione di eventi informativi spalmati su7 giorni. Le Unità operative saranno a disposizione delle donne (fino a esaurimentodel numero di visite programmate) col seguente calendario: giovedì 11 aprile,Fisiopatologia, Ginecologia sociale, Gastroenterologia, Neurologia, Senologia ePneumologia; venerdì 12, Ematologia, Ginecologia, Neurologia e Pneumologia;sabato 13, Fisiopatologia, Ginecologia sociale, Neonatologia, Nutrizione, Ortopedia eOstetricia; lunedì 15, Allergologia, Cardioanestesia, Ematologia, Endocrinologia,Gastroenterologia, Ortopedia, Neonatologia, Pediatria e Pneumologia; martedì 16,Ematologia, Neurologia, Cardiologia, Neuropsichiatria infantile, Pediatria ePneumologia; mercoledì 17, Endocrinologia, Fisiopatologia, Neurologia, Ginecologia ePneumologia; e giovedì 18, Cardiochirurgia, Fisiopatologia, Ginecologia sociale,Ostetricia e Ginecologia, Pediatria e Senologia. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019

Argomento: Sanità Campania

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Servizio 118, Morgante inaugura la nuova sede

SAN NICOLA BARONIA Michele De LeoInaugurato il nuovo punto 118. Lastruttura, gestita dai volontari dell'associazione «Vita» in collaborazionecon l'«Anpas», è ora ospitata nei localidel centro sociale, di fianco alla sededella guardia medica. «Da tempoevidenzia il sindaco Francesco Colella iresponsabili dell' associazione, da anniattiva in paese, sollecitavano lapossibilità di un trasferimento in unasede pubblica». L' amministrazione si èattivata per valutare la soluzionemigliore e spiega ancora il primocittadino «abbiamo concordato l'opportunità di modificare la struttura dellocale centro sociale, destinando un' alaai volontari del 118 e alla guardiamedica». Il trasferimento segna l' avviodi una nuova fase per il punto 118 di SanNicola Baronia, che ha preso il via conuna cerimonia di inaugurazione allaquale hanno preso parte oltre al sindacoColella ed al parroco don Luigi De Paolail responsabile provinciale dell' Anpas Giuseppe Vitullo ed il direttore generale dell'azienda sanitaria di Avellino, Maria Morgante, peraltro residente nel centro dellaBaronia. Nonostante sia uno dei comuni più piccoli della provincia, San NicolaBaronia ha una grande valenza dal punto di vista sanitario con la presenza di fiancoalla guardia medica ed al punto 118 della Rems, la residenza per l' esecuzione dellemisure di sicurezza che, nata tra lo scetticismo di non pochi abitanti dell' interazona, si è perfettamente integrata nella realtà locale. L' inaugurazione della nuovasede del punto 118 unico in Baronia unitamente a Vallata ha visto la partecipazionedi tutti i numerosi volontari, oltre che di tanti cittadini locali che hanno confermato l'apprezzamento per il radicamento di un servizio fondamentale anche per tutte lecomunità della zona. La presenza di due punti 118 in Baronia consente la possibilitàdi assicurare un' assistenza di primo ordine e un tempestivo soccorso per lecentinaia di abitanti dell' area, con un trasferimento rapido presso l' ospedale «Sant'Ottone Frangipane» di Ariano, la struttura sanitaria più vicina, dove vengono

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dirottati la gran parte dei pazienti soccorsi nella zona dalle ambulanze del 118. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 35 EAV: € 49.160Lettori: 533.243

"Non curiamo abbastanza l' umanità"NICLA PANCIERA

Jeffrey Sachs: perché siamo egoisti eignoranti Disponiamo di inconfutabilievidenze scientifiche e di conoscenzemediche e tecnologiche, ma non leapplichiamo per il bene comune e perrisolvere i problemi dell' umanità». Aparlare è uno dei più famosi economisti,Jeffrey Sachs, direttore del «Center forsustainable development» dellaColumbia University, a New York, e del«Sustainable Development SolutionsNetwork» dell' Onu. Sachs ha aperto ilFestival della salute globale, organizzatoa Padova da Laterza e diretto da WalterRicciardi con Stefano Vella, per parlaredel valore della salute. «Da economistacredo che vada posta al più alto livello dipriorità, perché da questa dipende laqualità della vita e il buonfunzionamento della società - dice Sachs-. La salute è un diritto, è la chiave dellafelicità, come emerge anche dal "WorldHappiness Report", ed è la chiave dellaproduttività». Professore, lei non ama che si riduca la questione a numeri e cifre, madi valore stiamo parlando? «Ha un valore inestimabile. Lo dicono le persone di ognisocietà e cultura. Studi economici hanno documentato come la salute sia condizionenecessaria all' apprendimento, al lavoro, all' occupazione, alla produttività e come lamancanza di salute sia una barriera allo sviluppo dei Paesi e alla pace». Eppurequeste evidenze non sembrano sufficienti: sono gli investimenti in salute l' unicoproblema? «La storia della malaria è esemplare. Bastano 50 centesimi per curarla.Noccioline. A chi argomentava che era anche un problema di incapacità,disorganizzazione e corruzione del sistema abbiamo mostrato che si sbagliava. Conl' istituzione del Fondo Globale le morti sono crollate e quindi i finanziamenti sonoserviti. Eppure sono stati ridotti. Ciò insegna in che modo un decisore politico tratta ifatti e le evidenze». Gli elettori non percepiscono la salute degli altri comeprioritaria. Perché? «Come specie ci siamo evoluti di recente e la nostra rete non èmai stata globale: chi ci è lontano conta poco. Ma non è così. Infatti, stiamocercando di costruire sistemi politici che riconoscano tale interdipendenza, anche se

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ogni giorno vediamo come ciò sia difficile - si pensi ai litigi tra Paesi europei - e unsistema di regolamentazione internazionale, come l' Onu. In un mondo in cui iproblemi sono globali servono istituzioni adeguate». Quale è il maggior ostacolo allasalute globale? «Ancora una volta è il mancato finanziamento a organismiinternazionali, come il Fondo Globale. Con 31 miliardi di dollari, l' equivalente di 31dollari per abitante dei Paesi ricchi, si potrebbe bloccare la diffusione della malaria.Ma il Fondo, che andrà rifinanziato in autunno, ne chiede solo 14, perché è questoche i politici sono disposti a dare. Se i 2 mila miliardari del mondo, che possiedono10 triliardi di dollari (immaginatevi un 10 seguito da 13 zeri), volessero finanziarlonon se ne accorgerebbero neppure. Negli Usa la spesa militare è di 2 miliardi didollari al giorno: in 15 giorni avremmo finanziato il Fondo Globale per tre anni. Unsecondo punto sono le diseguaglianze di salute tra e all' interno dei Paesi, dovute, sidice, ai costi eccessivi dei servizi. Ma nei sistemi che funzionano meglio la spesasanitaria è del 10-12% del pil: negli Usa, dove le cose vanno male perché abbiamodato il sistema in mano ai monopoli privati, si arriva al 18%. Infine, oltre a malaria,Aids e tubercolosi, l' agenda 2030 dell' Onu raccomanda di intervenire su mortalitàmaterna e infantile, malattie non trasmissibili, inquinamento atmosferico e malattiementali e di lavorare alla copertura sanitaria universale.Viviamo in un mondo didisuguaglianze e impunità». La salute, come il cambiamento climatico, è unproblema globale: le soluzioni sembrano ovvie, ma accordi che funzionino non sitrovano: c' è spazio per l' ottimismo? «Il cambiamento climatico non è solo un'analogia con la salute globale, ma ha un enorme impatto su di essa. Le soluzioni, giàeconomicamente sostenibili e a lungo andare convenienti, ci sono e prevedono ilpassaggio a fonti pulite rinnovabili, con l' abbandono dei combustibili fossili comecarbone, gas e petrolio. L' opportunità di salvare il Pianeta e praticamente a costozero dovrebbe essere la soluzione ovvia. Perché non accade? Questi temi non sononoti ai cittadini, ma neppure i politici le conoscono e loro sono guidati da interessidiversi dal bene comune. Essere nelle mani di persone ignoranti che non dovrebberomai avvicinarsi al potere è pericoloso». Come cambiare lo scenario? «Festival comequesto sono fondamentali: bisogna parlare alle persone, perché capiscano chequesto è quanto devono chiedere alla politica e all' economia, altrimenti i politici nonlo faranno. Bisogna portare la scienza alle soluzioni. Nel XXII secolo non possiamopermetterci politiche ignoranti». - BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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09/04/2019

Argomento: Sanità nazionale

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A volte l' emicrania non è soltanto passeggera È un doloreda prevenire

DANIELE BANFI

Arriva una cura con anticorpimonoclonali Un po' di mal di testa l'abbiamo provato tutti. Nella maggiorparte dei casi è un evento passeggero,spesso causato da stress e stanchezza,che grazie ai più comuni analgesici sirisolve in una nottata. Quando, invece,siamo di fronte all' emicrania cronica,allora tutto cambia. Non si tratta di unsemplice mal di testa, ma di qualcosa diben più debilitante. Tanto da impattaresu ogni attività quotidiana. Eppure,nonostante l' emicrania sia la terzamalattia più frequente al mondo e laseconda più disabilitante, il suotrattamento si limita spesso a un inutile«fai da te». Ed è partendo da questaconsiderazione che il centro ricerche delSan Raffaele di Roma ha dato vita alprimo registro nazionale dedicato all'emicrania, uno strumento necessario perorientare al meglio le cure.Tecnicamente i neurologi descrivono ilmal di testa come una «tempesta nervosa», caratterizzata da un dolore forte, spessounilaterale, che tende ad essere pulsante e in cui luci e rumori appaionoparticolarmente fastidiosi. «Sintomi che appaiono come un sistema d' allarme chesuona a vuoto - spiega Barbanti, neurologo responsabile del Centro cefalee dell'Irccs San Raffaele di Roma -: ci "urla" di fare qualcosa, quando in realtà non ce nesarebbe bisogno». Diventano dolore stimoli non dolorosi, una sorta di eccesso dilegittima difesa che ci manda in tilt. La frequenza «Quando i mal di testa comincianoad avere una certa frequenza - continua lo specialista -, vale a dire almeno quattroepisodi al mese, è il caso non solo di curarli ma anche di prevenirli, soprattutto se ildolore non si placa con i normali analgesici». Solo in Italia è il 25% della popolazionea soffrire di emicrania almeno con un episodio a settimana. Eppure, a dispetto deinumeri, solo una minima parte viene trattata correttamente. «Diverse analisi -aggiunge Barbanti - mostrano che dall' esordio dei sintomi all' inizio delle terapie

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possono addirittura passare dai 10 ai 20 anni. Non solo. Spesso chi ne soffreperegrina da uno specialista all' altro, affrontando esami inutili». Un percorso adostacoli dai costi non indifferenti: in Italia sono 20 miliardi gli euro spesi male peraffrontare la patologia. Il 41% dei trattamenti terapeutici sono infatti effettuati inauto-prescrizione senza consulto specialistico, mentre il 19,4% delle indaginidiagnostiche è eseguito senza prescrizione e il 50% delle indagini risulta inutile. Mase gli analgesici sono utili e necessari all' esordio dei sintomi, quando l' emicraniacolpisce più di una volta a settimana non è sufficiente curare «al bisogno». Occorreprevenire il dolore. Oggi sono disponibili numerosi trattamenti preventivi, ultimo inordine di tempo quello a base di anticorpi monoclonali «anti-Cgrp». Erenumab -questo il nome della molecola - è il primo anticorpo sviluppato per prevenire l'emicrania mediante il blocco del recettore di Cgrp. La sua attivazione da un latoprovoca vasodilatazione e infiammazione a livello delle meningi, dall' altro facilita latrasmissione del dolore. Bloccare il funzionamento del recettore vuol dire inibirequesti effetti e quindi prevenire l' attacco. Episodi mensili «Nel centro - sottolinea -abbiamo sperimentato Erenumab, iniettato sottocute una volta a settimana, in 200pazienti. Dopo due mesi di trattamento l' 87% degli emicranici cronici ha dimezzatoe più il numero di episodi mensili. Tra questi, il 33% ha ottenuto una riduzione delnumero di attacchi del 75%». Risultati importanti, a cui si associa un altro datosignificativo: alcuni studi condotti sul farmaco dimostrano anche che l' utilizzo dell'anticorpo monoclonale è associato a una riduzione del numero di analgesici utilizzatidai pazienti durante gli attacchi di emicrania. Si tratta di un trattamento, almomento, ancora a carico del paziente, ma che probabilmente sarà oggetto dinegoziazione da parte dell' Aifa (l' Agenzia del farmaco) entro l' anno. È in questadirezione che si inserisce la creazione del Primo registro nazionale dell' emicrania.«Per il Sistema sanitario sarà uno strumento di appropriatezza e sostenibilità emetterà a disposizione del mondo scientifico una banca dati di grande valore. L' ideaè creare, grazie all' adesione dei principali centri che trattano le cefalee, una sorta di"passaporto biologico" del paziente con emicrania per identificare il grado dievoluzione del disturbo e orientare al meglio le cure». BY NC ND ALCUNI DIRITTIRISERVATI.

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09/04/2019

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«Assumere medici pensionati? Possibile»Federico Del Prete

Emilia Romagna preoccupata per lacarenza di specialisti. La ricetta dellaRegione BOLOGNA ANCHE l' Emilia-Romagna potrebbe ricorrere a medicispecialisti in pensione per coprireeventuali buchi di organico. Aconfermarlo è l' assessore alla Sanità,Sergio Venturi, spiegando che si tratta«dell' ultima possibilità» che la Regioneprenderà in considerazione se «iconcorsi andranno deserti e se nontroveremo personale con altre forme direclutamento». MA L' IPOTESI è tutt'altro che campata in aria. Lo confermaanche il fatto che gli uffici abbiano giàportato a termine le verifiche giuridichein senso positivo, perché se è vero cheesiste una legge che non consente direclutare medici in pensione («Per ilpubblico è vietato, per il privato inveceno», ragiona amaro Venturi), la si potrebbe aggirare creando progetti ad hoc perqueste determinate figure. E poi il problema è assolutamente concreto, se è veroche l' Emilia-Romagna è in buona compagnia: già Molise, Veneto, Friuli, Umbria ePiemonte hanno intrapreso questa strada. «NON POSSIAMO interrompere un serviziopubblico e in pensione ci sono medici bravi che possono continuare a lavorare»,sottolinea l' assessore: «Qualcuno lo avremmo trattenuto più che volentieri». Il nodosarà sciolto a breve, quando la Regione farà il conto degli specialisti a disposizione:«Sono quelli che mancano, non i medici - ricorda ancora Venturi -: a livello nazionaleservirebbero almeno duemila borse di studio ogni anno e le 900 che finanzierà ilministero non sono sufficienti». L' Emilia-Romagna si attende più soldi dal prossimoPatto della Salute, anche se il governatore Stefano Bonaccini ha messo in guardia ilGoverno dall' idea di andare a pescare le risorse necessarie a coprire i buchi dibilancio tagliando proprio i fondi della sanità. NEL FRATTEMPO, la giunta snocciola inumeri delle assunzioni. Negli ultimi tre anni, dal 2016 al 2018, sono stateregolarizzate 9.100 persone a tempo indeterminato, di cui circa un terzo eranoprecarie: si tratta di dirigenti medici (circa 2.200) e personale vario tra infermieri,tecnici e amministrativi. E il 2019 è iniziato ancora meglio: nei primi tre mesi dell'anno sono state assunte 400 persone al mese, 1.200 nuove figure che hanno avuto

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anche l' effetto di ringiovanire l' età media del settore, dove ora quasi una personasu due ha meno di 44 anni. IN CRESCITA anche il turn-over, salito al 121% nel 2018,con punte del 150% tra gli infermieri. In pratica, vengono assunte più persone diquelle che vanno in pensione. Infine, non c' è stato alcun effetto fuga dovuto all'introduzione di 'quota 100': anzi, secondo quanto rivelato dalla Regione, sonoappena 240 i professionisti che hanno scelto di smettere di lavorare approfittandodella finestra anticipata decisa dal Governo. «Un dato che dimostra l' attaccamentodei nostri professionisti alla sanità emiliano-romagnola», sorridono Bonaccini eVenturi. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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09/04/2019

Argomento: Sanità nazionale

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Belli senza bisturiPAOLA MARIANO

TEST IN CALIFORNIA: si può manipolareanche la cornea La cartilagine del naso sirimodella con una mini-corrente Alservizio della medicina estetica arriva la«chirurgia molecolare». Rapida e senzabisturi. Lo scenario è esaltante: ritoccareil naso o le orecchie senza taglichirurgici, ma servendosi unicamente dimini-aghi che inviano piccole correntialla cartilagine che compone i tessuti,«sciogliendola»' temporaneamente, queltanto che basta per rimodellarla nellaforma voluta. Il tutto in anestesia localee in pochi minuti. La promessa arriva dairisultati positivi, per quanto preliminari,dei test condotti sui conigli e coordinatida Brian Wong, specialista in chirurgiaplastica dell' Università della Californiapresso Irvine. La nuova tecnica è statapresentata al meeting della «AmericanChemical Society», intitolato «Chemistryfor New Frontiers», le nuove frontieredella chimica. Negli esperimenti,presentati agli specialisti a Orlando, in Florida, il team ha dimostrato come siapossibile riconformare le orecchie a punta dei coniglietti, piegandole in modopermanente all' ingiù. «Immaginiamo che questa tecnica potrà essere usata comeprocedura "low-cost" da eseguire ambulatorialmente e in anestesia locale - haspiegato uno degli autori del lavoro, Michael Hill -. L' intero processo potrebberichiedere appena cinque minuti». Si tratta di un passo avanti non da poco. Bastapensare che, oggi, la chirurgia estetica per rifare il naso richiede un intervento atutti gli effetti, con anestesia generale, e prevede la ricostruzione della forma. Conun taglio chirurgico dall' esterno oppure, in alternativa, passando attraverso lenarici. In ogni caso si tratta di un' operazione niente affatto banale e con un post-operatorio spesso lungo e non del tutto scevro da possibili complicanze (per esempioemorragie, sviluppo di difficoltà respiratorie e anche alterazione dell' olfatto). Iricercatori dell' università californiana sostengono che un giorno il bisturi potràessere del tutto eliminato proprio grazie alla «chirurgia molecolare». Il naso -sottolineano - è composto per almeno un terzo di cartilagine, che per sua natura è

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flessibile ed elastica, essendo costituita principalmente di fibre di una proteinachiamata collagene: questa forma tanti filamenti (simili a spaghetti), intrecciati traloro da proteine più piccole. Le fibre di collagene sono cariche elettricamente edecco perché, applicando a queste minuscole correnti con i mini-aghi, la caricacambia e di conseguenza le fibre si sciolgono, rendendo la cartilagine morbida emodellabile. Non appena si spegne la corrente, poi, la cartilagine torna al suo statonaturale, indurendosi nuovamente. È così che i bioingegneri hanno «ammorbidito»per pochi minuti la cartilagine delle orecchie dei conigli: in quella fase, applicandouno stampo in 3D sulle orecchie degli animali, è stato rimodellato il tessuto. Unaserie di operazioni veloci e mini-invasive, che, secondo gli specialisti, potrà essereapplicata anche all' uomo: si potrebbero infatti riconformare le orecchie prominenti(«a sventola») e, allo stesso modo, anche la punta del naso oppure il setto nasaledeviato. Ma non basta. Il medesimo approccio è ipotizzabile anche in altri settoridella medicina. Per esempio per eliminare aderenze tendinee, ovvero quei tessutifibrosi formati impropriamente dopo un intervento chirurgico o un trauma cheattaccano un tendine a un altro tessuto naturalmente non collegato ad esso,immobilizzandolo. E c' è un ulteriore aspetto: il team ha raccontato come la tecnicasia stata utilizzata per correggere, sempre su alcuni animali, i problemi di vista(come la miopia), rimodellando la cornea con una lente a contatto che invia piccolecorrenti al tessuto per «manipolarlo» e, contemporaneamente, per fare da stampo edargli la forma corretta. Adesso si punta ai test clinici sui pazienti, ma - ammetteWong - i tempi non sono stati ancora decisi. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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09/04/2019

Argomento: Sanità nazionale

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Caso farmaco gender Al via indagine in SenatoLUCIANO MOIA

Audizioni in commissione Sanità E sul"Times" le pressioni delle lobby chepromuovono la transessualità Sarà ilParlamento a esprimere una valutazione- probabilmente non definitiva - sull' usodella triptorelina, il cosiddetto 'farmacogender' che permette di bloccare lapubertà dei preadolescenti affetti dadisforia di genere in previsione della'riassegnazione chirurgica' del sesso.Dopo le polemiche scatenate dal vialibera dell' Aifa, il caso passa allacommissione Sanità del Senato. Partequesta settimana un ciclo di audizioniche dovrebbe permettere di acquisire leinformazioni necessarie ad esprimere ungiudizio più ponderato. Il problema saràsu quali dati riflettere, perché nonesistono al momento ricerchescientifiche considerate "definitive". Glistessi addetti ai lavori sono divisi. Cisono società scientifiche, tra cui quella di adolescentologia, che vorrebberoescludere del tutto il ricorso alla triptorelina a causa delle pesantissimecontroindicazioni mediche e psicologiche. E c' è chi invece è disponibile a valutarnel' impiego caso per caso, in casi rarissimi, sotto attento controllo psicologico. Si sonoespressi in questo senso le società di andrologia e medicina della sessualità;endocrinologia e diabetologia pediatrica e l' Osservatorio nazionale sull' identità digenere. Ma all' estero, dove questo farmaco è utilizzato da almeno vent' anni, qual èla posizione? Ieri il Times ha pubblicato una lunga inchiesta in cui racconta che icinque medici del Servizio sanitario nazionale inglese che si occupa di disforia ecambio di sesso hanno presentato le dimissioni. Una scelta motivata dall'atteggiamento della clinica in cui operano - l' unico servizio pubblico in GranBretagna per queste patologie - in cui centinaia di bambini sarebbero avviati alla"transizione sessuale" dopo un pesante bombardamento ormonale, senza provesufficienti sugli effetti a lungo termine di questi farmaci. I medici dimissionari eranoproprio incaricati di individuare, tra i giovanissimi affetti da disforia di genere, a chisomministrare i farmaci che bloccano lo sviluppo sessuale. Come in Italia, anche nelRegno Unito, le richieste sono aumentate a dismisura. Nel 2010 gli specialisti del

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Servizio sanitario nazionale avevano trattato 94 casi. Nel 2018, secondo quantoriporta il Times, i casi sono diventati 2.519. E ci sarebbe anche un bambino di soli 3anni. Evidentemente non tutti - anche se questo il Times non lo dice - sono statitrattati con triptorelina. Tra i pochi dati condivisi a livello internazionale sulla disforiadi genere c' è la percentuale di remissione della patologia. La disforia di genere, altermine dell' adolescenza, persiste soltanto in una quota compresa tra il 12 e il 27%di coloro che avevano manifestato disagi più o meno gravi per lo sfasamento trasesso biologico e sesso 'percepito' a livello psicologico. Non va dimenticato neppureil dato generale che parla di un caso ogni 9mila persone. Si tratta quindi di numeridavvero esigui che però, come confermano gli specialisti, appaiono in costantecrescita. Un problema reale o il frutto deviato di una pressione culturale indotta dall'arcipelago delle cosiddette teorie del gender, che induce i genitori a segnalare unproblema di disforia laddove esistono solo situazioni nella norma? Secondo quantoscrive il quotidiano inglese, i clinici che hanno presentato le dimissioni ritengono cheassociazioni transgender come Mermaids promuovano la transizione sessuale comecura utile per qualsiasi adolescente confuso. I medici hanno riferito di aver subitopressioni per consigliare ai giovanissimni trattamenti farmacologici pesanti, anchese personalmente erano convinti non fosse necessario. Mermaids( che significa'sirenette'), associazione inglese che promuove l' accettazione sociale dellatransessualità, e che in passato ha proposto di abolire il requisito dei 16 anni perpoter accedere a trattamenti ormonali per il cambio di sesso, ha però smentitoqueste accuse. In realtà pensare di risolvere i disagi derivanti dalla disforia di generecon l' uso esclusivo della triptorelina è una banalità che nessuno propone. Gli espertiche si occupano di questa patologia sanno che nei casi più gravi, di fronte ai qualianche la psicoterapia appare insufficiente, si possono verificare anche tentativi disuicidio o gesti autolesionistici. Che fare in queste circostanze, rarissime macomunque esistenti? Sull' uso del farmaco si era espresso, già nel luglio del 2018, ilConsiglio nazionale di bioetica avanzando alcune raccomandazioni ispirate allacautela e alla valutazione caso per caso. RIPRODUZIONE RISERVATA L' ALLARME Insettimana ascoltati i primi esperti. La politica vuol veder chiaro sul "via libera" allaprescrizione della triptorelina, l' antitumorale che blocca lo sviluppo puberale neipreadolescenti con disforia di genere.

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09/04/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 39 EAV: € 15.061Lettori: 533.243

Ecco i batteri "marcatori" del tumore al colon

STUDIO ITALIANO Anche i batteriintestinali potrebbero avere un ruolo-chiave nello sviluppo del cancro delcolon, nonché aiutare a predire lamalattia. Uno studio condotto dall'Università di Trento in collaborazionecon un gruppo di centri di ricerca italianie internazionali svela che il microbiotadei pazienti ha caratteristiche specificheche lo differenziano rispetto a quellodegli individui sani e, per di più, che lostesso tipo di microbiota si ritrova neipazienti di diversi Paesi del mondo,indipendentemente dalle differenzegeografiche della dieta e dagli stili divita. È il segno che determinati batteri eil loro metabolismo contribuiscono acausare il tumore. La ricerca, coordinatada Nicola Segata, responsabile dellaboratorio di metagenomicacomputazionale al «Cibio» (incollaborazione con l' Istituto per lamedicina genomica di Torino, ildipartimento di informatica dell' Università di Torino e l' Istituto europeo di oncologiadi Milano), è stata pubblicata su «Nature Medicine»: potrebbe rappresentare -spiegano gli specialisti - una svolta decisiva per realizzare una diagnosi precoce enon invasiva di uno dei tumori più diffusi.

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09/04/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 39 EAV: € 40.473Lettori: 533.243

Il cuore come non si è mai vistoSILVIA DE FRANCIA

APPLICATA LA TECNICA CHE HA VINTO ILNOBEL PER LA CHIMICA. IL SUPER-MICROSCOPIO è L' UNICO IN ITALIA AMilano indagine con la crioscopia"Studiamo le molecole tossiche" StefanoRicagno ha 44 anni, di professione fa ilbiochimico. Studia, in sostanza, lecomponenti della cellula, quali, adesempio, le proteine. Le studia in formanativa ed in forma tossica, in modo dacomprenderne l' eventuale ruolo nellosviluppo e nell' andamento dellepatologie. L' ambito della sua ricerca,che svolge da professore associato aldipartimento di Bioscienze dell'Università di Milano attraverso unatecnologia all' avanguardia, è l'amiloidosi cardiaca. «È una patologia, omeglio, un gruppo di patologie - spiega -caratterizzate dall' accumulo dimateriale proteico definito amiloide». E,nello specifico, quella cardiaca, colpisceil cuore. Le malattie da amiloidosi adoggi note sono una cinquantina, alcune neurodegenerative, quali ad esempio, Sla,Parkinson, Alzheimer. Tra le non neurodegenerative, invece, quella cardiaca. «Sonocirca 30 le proteine che, negli esseri umani, possono formare depositi di amiloide -continua - virtualmente in qualsiasi parte del corpo. Ed è proprio l' accumulo diamiloidi che dà il danno d' organo con conseguenti sindromi cliniche localizzate osistemiche, acquisite o di tipo ereditario». Depositi di amiloide Un universo dipatologie differenti, insomma. E dunque, in quest' ambito, data l' evidente variabilitàdelle manifestazioni cliniche, è fondamentale un buon inquadramento caso per caso.Associato necessariamente ad un fine lavoro di ricerca, volto a studiare un possibilemeccanismo molecolare comune alla base di tale variabilità. Conoscenza chepotrebbe, teoricamente, indicare la strada per il trattamento di più patologie in uncolpo solo. Per studiare il dettaglio molecolare dei depositi di amiloide aldecimilionesimo di millimetro Ricagno e i suoi collaboratori, nel laboratorio di Crio-microscopia elettronica guidato da Martino Bolognesi, usano una tecnica d' analisida Nobel. «Grazie al microscopio elettronico a criotemperature siamo riusciti a

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raggiungere risultati mai ottenuti sinora», commenta il professore. Unico in Italia, il«Talos Arctica 200 kV Feg» ha consentito una rivoluzione nell' ambito dello studiodelle proteine. Oltre tre milioni di euro il costo, acquistato grazie a fondi in parteuniversitari ed in parte della Fondazione Invernizzi, questa tecnica ha ricevuto ilPremio Nobel per la chimica nel 2017. Il microscopio elettronico a criotemperature èun enorme armadio a tre ante e per funzionare necessita di accorgimenti e cauteleparticolari, ma ha consentito per la prima volta al mondo l' isolamento delle fibrilletau dal tessuto cerebrale di paziente. Dove? All' Università di Cambridge. E dopo gliinglesi, a ruota, il team milanese. «Pochi mesi fa siamo riusciti a vedere la strutturaamiloide su tessuto cardiaco - spiega Ricagno - con una risoluzione al di sotto dei 5ångström». La forma della proteina Molecole di dimensioni piccolissime, estratte dalcuore di un paziente deceduto, affetto da amiloidosi cardiaca, fornito dai ricercatoridel Centro per lo studio delle amiloidosi sistemiche dell' Università di Pavia. «Èesaltante poter studiare proteine che arrivano direttamente dal fulcro dellamalattia», commenta Ricagno, non celando l' entusiasmo. Esaltante soprattutto se siconsiderano le possibili applicazioni terapeutiche. «Sapere esattamente che formaha una proteina danneggiata, causa di molte patologie, può aiutarci a capire innanzitutto come tentare di attaccarla», aggiunge. Per molte amiloidosi, oggi, non esistonotrattamenti specifici. Ad essere curati sono solo i sintomi che accompagnano lemalattie da accumulo di amiloidi, ma arrivare a comprendere il meccanismo allabase e colpirlo costituirebbe ben altro risultato. «Una svolta - conclude Ricagno - checonsentirebbe di fare luce su patologie rare ma, ad oggi, ancora troppo spessoincurabili». BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.

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09/04/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 28 EAV: € 25.573Lettori: 339.084

In 1.500 alle prove scritte per due posti da infermiereCARLO GUERRINI

Brescia Il 'sogno' di un lavoro nonconosce confini territoriali. Lo testimoniail concorso pubblico, entrato nel vivo ieria Brescia, con in palio due posti di'collaboratore professionale sanitarioinfermiere categoria D all' Asst SpedaliCivili di Brescia'. Due opportunità cuihanno fatto da contraltare 2.300domande di partecipazione, compresianche diversi giovani di origine straniera(con nati anche in Egitto e Brasile). Ieri,per affrontare le prime prove, si sonopresentati in 1.500, arrivati a Brescia - èproprio il caso di dirlo - da ogni angolodella Penisola: molti di loro neolaureati oalle prime esperienze occupazionali inambito sanitario. Nonostante le tantedefezioni, il numero di aspirantiinfermieri è stato sufficiente a occuparequasi interamente il 'PalaLeonessa', lanuova 'casa' della Germani Basket diserie A maschile. Il nuovo palazzetto dello sport della città, per l' occasione, si ètrasformato in una grande e insolita aula studio estremamente silenziosa e un po'surreale. Tra i candidati anche infermieri già in servizio, ma inquadrati con contrattia termine, tutti comunque impegnati nel centrare un solo obiettivo: ottenere unpunteggio sufficiente per essere ammessi alla prova orale, la più temuta, strutturatain più giornate a partire dal prossimo 15 aprile. I nominativi dei candidati idonei aproseguire nelle selezioni saranno pubblicati entro domani sul portale degli SpedaliCivili: il giudizio sarà espresso da un' apposita commissione interna. Al di là deltraguardo più ambito, come sottolineato da molti aspiranti infermieri a tempoindeterminato, c' è «la speranza riguardo l' ingresso nelle graduatorie concorsuali aesaurimento del servizio sanitario regionale, di validità triennale»: spalancherebberole porte di un' assunzione più o meno sicura negli ospedali pubblici della Lombardia.Diverse le valutazioni espresse dai giovani al termine delle prove di ieri, (quiz arisposta multipla e successivo questionario, oltre a quella pratica inerente laprofessione). «L' esperienza maturata in questi mesi mi ha sicuramente facilitatonell' affrontare il test, come pure gli studi universitari», ha sottolineato Anna, 24anni, della provincia di Bergamo, inquadrata a tempo determinato al Civile di

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Brescia. Dello stesso avviso il coetaneo di Cremona, Filippo, infermiere precario nelreparto di ortopedia e riabilitazione di una struttura privata. Per la 28enne Federica,di Castrezzato (Brescia), «è mancato il tempo, soprattutto per controllareattentamente le risposte». In attesa di conoscere l' esito delle prove, la Lombardiaconferma una crescita nell' occupazione. Alla fine del 2018, la regione ha toccatoquota 4.427.000 tra lavoratori dipendenti e non, con un incremento di 28.000 unità,in media, rispetto all' anno prima: è quanto emerge dai dati diffusi dall' Istat. Ancorain calo il tasso di disoccupazione che, al 31 dicembre scorso, si è attestato al 6%(era al 6,4% dodici mesi prima), nettamente migliore rispetto alla media nazionale(10,6%). Sempre in ambito lombardo, certifica l' Istat, rimane alto il numero dellepersone in cerca di un lavoro: a fine 2018 sono 284 mila (di cui 147 mila donne),rispetto alle 301 mila del 2017. Considerati i singoli territori, il tasso didisoccupazione più basso emerge da Bergamo (4,9%), mentre quello più 'alto'(comunque sotto la media del Paese) da Como (7,3%). La maggior parte deglioccupati in Lombardia è inserita come dipendente (oltre 3,5 milioni di persone), ilresto è costituito da indipendenti. Il settore prevalente è quello dei servizi (con quasi3 milioni di lavoratori), seguito dall' industria in senso stretto (oltre 1,13 milioni dipersone). RIPRODUZIONE RISERVATA BRESCIA Le posizioni lavorative (le domandeiniziali erano 2.300) sono messe a concorso dall' Asst Spedali Civili. I candidati sonoarrivati da ogni angolo della Penisola; non mancano i giovani di origine straniera ABrescia 1.500 persone si sono presentate per il concorso che porterà alla assunzionedi due infermieri.

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09/04/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 9 EAV: € 2.323Lettori: 29.750

La rivolta dei medici contro il farmaco per cambiare sessoalessandro rico

La denuncia al «Times» di 5 exdipendenti della clinica inglese per babytrans: «Bisogna fermare gli esperimentisui bambini» Un «esperimento suibambini». Così il Times, con un titolonein prima pagina, definiva ieri le terapieper il blocco della pubertà e latransessualità infantile, somministrateda una clinica londinese, Gender identitydevelopment service (Gids). Un ente chefa parte del servizio sanitario nazionale eche, dunque, «cura» la disforia di generedei minori con i medicinali cheinterrompono lo sviluppo ormonale, aspese dei contribuenti inglesi. Ilquotidiano della capitale britannica hadato voce alla rivolta di cinque exmembri dello staff del Gids che si sonodimessi dai loro incarichi (negli ultimi treanni, in 18 hanno lasciato la clinica). Unadottoressa ha denunciato che questo«trattamento sperimentale» vienesomministrato «non solo a dei bambini,ma a dei bambini estremamente vulnerabili, che hanno sofferto di problemi mentali,hanno subito abusi, traumi in famiglia», o hanno ricevuto insulti omofobi a scuola,convincendosi che la soluzione ai loro problemi sia il cambio di sesso.Il personalemedico, anziché analizzare prudentemente ciascun caso, liquida i pazienti con«sedute di circa tre ore», al termine delle quali spesso raccomanda di incominciarela somministrazione di farmaci che bloccano la pubertà. Il più piccolo di questipazienti aveva tre anni. È inconcepibile anche solo valutare l' ipotesi di far cambiaresesso a un bimbo di tre anni...Per i clinici interpellati dal Times, questo «esperimentodal vivo» viene condotto sotto la pressione delle famiglie, che magari confidano inuna soluzione prêt-à-porter per i problemi dei loro piccoli, ma soprattutto delleassociazioni Lgbt. Tre sigle, in particolare: Mermaids, Gendered intelligence eGender identity research and education society. Un ex dipendente del Gids haspiegato al giornale britannico che «tutte e tre sono in grado di mettersi in contattocon i dirigenti della clinica e di influenzarli». Tra l' altro, la clinica per latransessualità infantile non si preoccupa neppure di esplorare l' ipotesi che questi

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giovani siano semplicemente in preda alla confusione: a volte, al Gids si sonopresentate ragazzine che ammettevano di essersi innamorate della loro miglioreamica e che poi, navigando su Internet, avevano «apito di non essere omosessuali,ma trans». In altre occasioni, i minorenni volevano cambiare sesso per evitare diessere bullizzati a scuola in quanto gay. Al punto che una delle dottoresse sentitedal Times ha dichiarato: «Credo che in futuro ci saranno decine di adulti chevorranno invertire la transizione di genere, che sentiranno che i loro corpi sono statimutilati e che ci chiederanno: "Perché mi avete lasciato fare tutto questo?"». Una«atrocità», l' ha definita l' ex dipendente del Gids, aggravata dalle scarsissimeevidenze scientifiche sull' affidabilità di tali trattamenti.È un concetto sul quale, dallecolonne del giornale britannico, è tornato a insistere il professor Carl Heneghan,autore di una ricerca pubblicata sul British medical journal, nella quale venivaevidenziato che le terapie farmacologiche per l' interruzione della pubertà sono tutt'altro che sicure. Al contrario, secondo il docente di medicina basata sull' evidenzaall' Università di Oxford, rimane «un gran numero di domande senza risposta cheincludono l' età, la reversibilità, eventi avversi, effetti a lungo termine sulla salutementale, la qualità della vita, la densità minerale ossea, l' osteoporosi in etàavanzata». Sul Times di ieri, Heneghan ha espresso giudizi durissimi. «Le prove»sull' affidabilità dei trattamenti clinici somministrati dal Gids «derivano da studilimitati, sono retrospettive anziché orientate ai potenziali effetti futuri. Quegli studi,inoltre, hanno perso per strada un considerevole numero di bambini, mancano digruppi di controllo e non includono studi clinici randomizzati controllati. Ciò, insiemealla presenza di risultati soggettivi e alla carenza di mezzi per rendere le ricercheimparziali, concorre a rendere le prove raccolte insufficienti a sostenere unadecisione adeguatamente informata». Cristallino: la scienza, quella invocata daicompetenti come grimaldello per screditare i populisti e i «medievali», non forniscealcuna assicurazione che le modernissime medicine per la transessualità infantilenon avranno effetti a lungo termine non solo sulla salute fisica, ma pure su quellamentale dei pazienti. E in assenza di evidenze, non ci può essere alcun consensoinformato: lo aveva già denunciato David Bell, un ex dirigente del Gids. Peraltro,come ha spiegato il professor Heneghan, nelle terapie per il blocco della pubertà siusano spesso farmaci off label, cioè al di fuori delle condizioni autorizzate dagli entipredisposti ai controlli. I bambini, in pratica, non solamente vengono avviati aitrattamenti dopo brevi colloqui, senza che venga messa in discussione l'appropriatezza della loro scelta di avviare il percorso verso la transessualità(percorso che resta reversibile fino a 16 anni, quando possono cominciare anche gliinterventi chirurgici definitivi); non solamente non vengono messi nelle condizioni diesprimere un consenso adeguatamente informato, viste le pressioni delle famiglie ela propaganda degli attivisti; ma vengono letteralmente usati come cavie. «A mioavviso», ha commentato Heneghan, «si tratta di un esperimento dal vivo sui bambininon regolato. Quel che mi sorprende è che abbiamo affidato la responsabilità dicompiere scelte che cambiano la vita a un' unica clinica, a un pugno di dottori, senzalinee guida a livello nazionale». E dietro questo tremendo business, che da 50pazienti nel 2010 è arrivato a coinvolgerne ben 2.519 nel 2018, dietro «la corsa adaccettare e celebrare ogni nuova identità transgender», affiora addirittura l' ombra

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inquietante della violenza sui minori. Una delle ex dottoresse del Gids, infatti, harivelato al Times: «Una volta, a premere per la somministrazione dei bloccanti dellapubertà era un padre. A ripensarci oggi, temo che quel padre fosse pedofilo e il figliofosse la vittima dei suoi abusi». Un' atrocità. Un abominio.

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09/04/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 8 EAV: € 24.381Lettori: 339.084

Scandalo del sangue infetto, i familiari delle vittimecontinuano la battaglia

ANTONIO AVERAIMO

NAPOLI Napoli rancamente nonriusciamo a capire questa sentenza e ilmodo in cui l' accusa ha condotto ilprocesso ». Anna (la signora ha chiesto l'anonimato per sé e per la sua famiglia,«già duramente provata da anni disofferenza») è la moglie di una dellemigliaia di vittime emofiliache contagiatetra gli anni '70 e i '90 dai virus dell' Hiv edell' epatite C attraverso l' assunzione difarmaci emoderivati e trasfusioni disangue. Il suo commento si riferisce allasentenza del tribunale di Napoli che il 25marzo scorso al termine del processo diprimo grado sul- «Fla morte di 8 pazientiemofiliaci ha assolto perché «il fatto nonsussiste » i 9 imputati, tra cui DuilioPoggiolini, ex direttore generale delServizio centrale farmaceutico delministero della Sanità già condannatoper altri fatti di corruzione, e 8 fra exmanager e tecnici di case farmaceutiche italiane, tutti accusati di omicidio colposoplurimo. Una vicenda giudiziaria durata ben 23 anni, di cui Anna ripercorre la storiadall' inizio doloroso: «Un giorno chiamano me e mio marito dal centro per l' emofilia;ci dicono di fare i test per l' Hiv e l' epatite C. Non sospettavamo nulla. Dai testrisulta che lui ha contratto entrambi i virus. Da allora inizia il calvario, che porteràmio marito alla morte il 27 aprile 2006 tra sofferenze atroci. E in quegli anni anch' iosono stata seriamente esposta al contagio». Per la signora Anna non ci sono dubbi:«Qualcuno ha fatto circolare nel mercato italiano farmaci e sangue pericolosissimiper la salute dei pazienti, derivati che provenivamo per esempio dalle carceriamericane». Aggiunge l' avvocato difensore, Stefano Bertone: «Siamo in attesa dileggere le motivazioni della sentenza. Ma non posso tacere la profonda amarezzaper quella pronuncia nonché per la linea assunta dall' accusa durante il processo».Nel corso del dibattimento infatti il pm Lucio Giugliano ha suscitato lo stupore deifamiliari delle vittime quando ha sostenuto come non potesse pagare solo Poggiolini(il quale oggi ha 93 anni ed è affetto da Alzheimer, tanto che non ha potuto né

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seguire il processo né conoscerne l' esito, ndr) per falle intere del Sistema sanitarionazionale; anche se l' elemento decisivo per l' assoluzione è stata indubbiamente l'impossibilità di accertare, pur in presenza di un nesso di causalità fra i decessi e lasomministrazione del prodotto e nonostante l' apporto fornito nel processo da diversimedici ed epidemiologi, quali farmaci abbiano provocato il contagio - che c' è statosicuramente. La difesa aveva inoltre eccepito che il controllo sugli emoderivati nonera comunque di competenza del settore diretto da Poggiolini. «Ma siamo solo alprimo grado, ricorreremo quasi certamente in appello per far valere le ragioni nostree di migliaia di italiani vittime di questo scandalo italiano», annuncia ora Bertone.Anche il ministero della Salute, che inizialmente aveva chiesto un risarcimento dannidi 55 milioni, si è lentamente defilato dal procedimento di Napoli, rinunciando alleconclusioni. «Andremo avanti », dicono invece in coro i familiari delle 8 vittime; solouna minima parte di una comunità, quella degli emofiliaci, colpita da una tragediache a distanza di anni non ha ancora trovato un responsabile. RIPRODUZIONERISERVATA Dopo l' assoluzione dell' ex direttore generale del ministero DuilioPoggiolini e di 8 manager di case farmaceutiche, i parenti degli emofiliaci contagiatida Hiv ed epatite C per le trasfusioni annunciano il ricorso Il 25 marzo scorso lasentenza con cui 9 imputati, tra cui Duilio Poggiolini, sono stati assolti.

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09/04/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 38 EAV: € 29.320Lettori: 533.243

Sos per la sindrome di Duchenne "Scopriamola in modoprecoce"

NOEMI PENNA

PROGETTO PER I PEDIATRI Aiutare ipediatri a riconoscere precocemente isintomi della Duchenne. È l' obiettivodelle «Nrdes», le «Neuromuscular raredisease education specialists»: cinquegiovani neolaureate, specializzate inmalattie rare, che per un anno simuoveranno tra Toscana, Sicilia eSardegna per far aggiornare i bilanci disalute di 1500 pediatri con semplici test.Così si potranno captare sintomi chespesso passano inosservati, a volteportando ad etichettare i piccoli pazientiaffetti da patologie neuromuscolari comebambini pigri e ritardando una diagnosicorretta. Il progetto-pilota è partito incontemporanea in Spagna e Portogallo, eprossimamente in Francia, per ridurre ditre anni la diagnosi della Distrofiamuscolare di Duchenne, malattia checolpisce una persona su 3600.«Diagnosticare questa patologia a dueanni al posto di cinque vuol dire darevita ai pazienti», spiega Carolina Prizzi, neolaureata in farmacia, una delle «Nrdes»assunte dalla Ptc Therapeutics Italy, azienda biotech che si concentra sulle malattierare. «La Duchenne provoca la perdita delle capacità di movimento e riduce l'aspettativa di vita: 30 anni. E a 12 si è già in carrozzina. La diagnosi precoce, quindi,può migliorare la vita dei malati, che possono iniziare da subito la giusta terapiafisioterapica e farmacologica». Come le sue colleghe Prizzi incontrerà i pediatri difamiglia per diffondere il «Position paper», le raccomandazioni per il riconoscimentodelle malattie neuromuscolari stilate dalla Federazione medici pediatri incollaborazione con Associazione di miologia, «Parent Project» e Unione italiana lottaalla distrofia muscolare. «Un bambino che a 18 mesi non cammina in modoautonomo dovrebbe far scattare l' allarme sulla possibilità che sia affetto da unamalattia neuromuscolare. E per farlo è sufficiente monitorare le sue abilità neuro-psico-motorie e prescrivere un esame della Creatin Chinasi. Poi, in base al risultato,

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si inizia il percorso terapeutico». Riconoscere la Duchenne dopo i due anni, invece,determina un grave ritardo nell' avvio delle terapie e l' anticipo del dannoirreversibile ai muscoli. Ai pediatri saranno fornite schede da utilizzare durante iperiodici «bilanci di salute»: tabelle con campanelli d' allarme suddivisi per età. PtcTherapeutics Italia ha deciso di investire le proprie risorse umane ed economiche inun progetto che parte proprio dal sospetto diagnostico per rompere il paradigmasecondo cui la terapia coincida solo con il farmaco. BY NC ND ALCUNI DIRITTIRISERVATI.

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09/04/2019

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 12 EAV: € 57.531Lettori: 796.905

Un informatico salva la vista ai bimbi

Per salvare la vista a un bambinopotrebbe bastare una semplicefotografia. Scattata con un normalesmartphone, per diagnosticare già allanascita una cataratta congenita o unretinoblastoma. Patologie gravi eirreversibili, per le quali la diagnosiprecoce con il test del riflesso rosso èfondamentale. Ma effettuare il test su unbimbo, ancor di più su un neonato, puòessere complicato. E per un piccolopaziente persino fastidioso. Pensando aquesto la onlus vEyes ha creato la appredEyes che «consente di effettuare iltest con uno smartphone Androidtrasformandolo in uno strumentodiagnostico»: come spiega MassimilianoSalfi, docente di Materie Informatichepresso l' Università di Catania efondatore di vEyes. «Il vantaggio per ilbambino è che non serve la dilatazionefarmacologica e basta tenere aperto l'occhio per 1/60 di secondo, inoltre lospecialista - aggiunge Salfi - ha una console al computer per analizzare le immaginiprodotte da redEyes, scrivere e stampare il referto. Il test diventa quindi un esamedi diagnostica per immagini digitali, archiviabili e consultabili nel tempo, visto che lasintomatologia può comparire in età prescolare». Il progetto vEyes Rre ( Red ReflexExamination ), nato nel 2014 in collaborazione con l' Associazione CatarattaCongenita, ha iniziato la sperimentazione clinica un anno fa presso la clinicaoculistica del Policlinico di Catania, diretta dal professor Avitabile. Ed è oggiprotagonista di un progetto pilota presso la Unità operativa complessa di Oculisticadell' Ospedale Pediatrico «Bambin Gesù» di Roma e la neonatologia dell' ospedale«Santo Bambino» di Catania. Peraltro la onlus catanese vEyes sviluppa tecnologieinformatiche applicate alla disabilità per uso esclusivamente umanitario, secondo unmodello open che rilascia gratuitamente tutto quello che progetta e sviluppa. Ciòsignifica che «conclusa la sperimentazione e certificato il sistema, la app redEyesverrà distribuita in una versione scaricabile gratuitamente dalle famiglie» sottolineaSalfi. Che si è accostato al mondo della disabilità visiva quando nel 2012 alla figlia di

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otto anni, Arianna, viene diagnosticata una «retinite pigmentosa sale e pepe». Daallora il professore e i suoi studenti hanno trasformato tesi di laurea in progetticoncreti, tra cui Leonard: un «ausilio tecnologico capace di convertire il movimentodelle mani del direttore d' orchestra in un clic, per rendere accessibili le orchestreanche ai musicisti non vedenti». Quindi anche ad Arianna, che nel frattempo èdiventata una promettente violoncellista. Superando una problematica che direcente ha messo in evidenza la fiction Rai La compagnia del cigno . Ed è un peccatoche gli sceneggiatori non conoscessero Leonard, sarebbe stato un originalissimosnodo narrativo. Che c' è stato invece nella realtà. Con la vEyes Orchestra, nata nel2017 «per fare dialogare musicisti vedenti e non, e per permettere ai maestri dimusica di insegnare anche a bambini ciechi o ipovedenti con ausili appropriati.Perché la disabilità visiva è una condizione, non un limite: basta solo mettere lepersone nelle condizioni giuste per agire». A tal fine in una grande strutturaresidenziale delle Figlie della Carità, a Milo, paese sull' Etna scelto già da FrancoBattiato e Lucio Dalla come luogo della musica e dell' anima, sta prendendo vitavEyes Land, sede della onlus ma anche campus musicale, che Salfi sogna «ditrasformare in un luogo di inclusione e integrazione, dove fare musica ma anchediagnosi e ricerca, un luogo dove vivere con normalità l' iter clinico». Accompagnatidai suoni della montagna e dei suoi boschi, che scendono fino al mare.

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09/04/2019

Argomento: Sanità nazionale

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Un prelievo di fegato e reni a cuore fermotiziana lapelosa

Un trapianto di fegato e reni ha restituitoil futuro altrimenti incerto ad un pazientein pericolo di vita grazie ad uneccezionale intervento avvenuto insinergia tra il San Paolo di Milano e laFondazione IRCCS Policlinico San Matteodi Pavia. Il delicatissimo intervento èavvenuto a fine marzo nel reparto diTerapia Intensiva dell' ospedalemilanese, diretto da Davide Chiumello,direttore della Struttura di Anestesia eRianimazione. Qui, ad un paziente di 55anni, R.M., ricoverato da due settimaneper gravissimi problemi respiratori e peril quale ogni tentativo terapeutico èstato inutile, sono stati prelevati gliorgani addominali. Dopo che il pazienteè stato identificato come possibiledonatore, in base alle linee guida delCentro Nazionale Trapianti, il San Matteoha messo a disposizione l'"Ecmo team",l' équipe composta dal coordinamentolocale trapianti, da un cardiochirurgo eun perfusionista, e dotato di tutte le strumentazioni per poter attuare la volontàdonativa del paziente una volta deceduto. A lui, a cuore fermo, è stata quindiattuata una "perfusione normo termica regionale addominale" col supporto del SanMatteo. L' Ecmo (Ossigenazione Extracorporea a Membrana) è una tecnica dicircolazione extracorporea, che viene utilizzata in rianimazione, come supportocardiocircolatorio e respiratorio, in pazienti con grave insufficienza cardiaca erespiratoria. Per l' Ecmo «il San Matteo è uno dei centri più avanzati in Italia», hapuntualizzato Andrea Bottazzi, coordinatore del Centro Donazioni e Trapianti del SanMatteo, «da questa esperienza e dalla grande capacità e versatilità dei nostri medici,infermieri e tecnici, si è giunti alla missione del San Paolo: cioè offrire una tecnologiae un' équipe super-specializzata per andare in un altro centro che non dispone diqueste caratteristiche e impiantare una macchina ECMO». Riaccesa la speranza divita al ricevente grazie alla collaborazione tra i due centri di eccellenza della sanitàlombarda, «uno degli obiettivi principali in materia di trapianti», ha sottolineatoChiumello, «è un migliore coordinamento ed un aumento dell' efficienza nella

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gestione dei prelievi e dei trapianti. È questo un punto centrale di una politicasanitaria che vuole ridurre al massimo i disagi ed i rischi delle liste di attesa per icittadini malati, e garantire loro un radicale mutamento della qualità di vitaattraverso un trapianto compiuto in tempi accettabili. La speranza per chi opera neidue ospedali è quella di «allargare la possibilità di donazione di organi anche in queicentri dove invece la volontà dei pazienti potrebbe essere frustrata dalle carenze delsistema». riproduzione riservata.


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