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1-Ghise2013

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Some interesting things on cast iron
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05/03/2013 1 Tecnologia Meccanica II Prof. Luigi Tricarico 5, 7/03/2013 Le Ghise Tecnologia Meccanica II Le ghise possono essere spesso utilizzate in sostituzione degli acciai con un considerevole risparmio di costi. Il progetto e la produzione di getti in ghisa includono i seguenti vantaggi Bassi costi di attrezzaggio e di produzione Buona lavorabilità alle macchine utensili per asportazione di truciolo con trascurabile formazione di bava sulle superfici lavorate Possibilità di realizzare getti di forma complessa Eccellente resistenza all’usura ed alta durezza (particolarmente nelle ghise bianche) Elevate capacità di smorzamento delle vibrazioni Le proprietà dei getti in ghisa sono influenzate dai seguenti fattori: Composizione chimica della ghisa Velocità di raffreddamento della ghisa nella forma (che dipende dalla sezione del getto) La tipologia dell’eventuale grafite che si viene a formare Tecnologia Meccanica II Prof. Luigi Tricarico 5, 7/03/2013 Ghise: Generalità Leghe Fe-C contenenti C e Si, in cui il Carbonio ed il Silicio sono tali da rendere satura l’austenite alla temperatura eutettica Teoricamente la %C è compresa tra il 2.06% ed il 6.67%; praticamente è compresa tra il 2.5% ed il 4.5% Fabbricazione I° fusione (tubi, piastre per forni) II° Fusione (rifusione di ghisa e acciaio) %CE (Carbonio equivalente) Quelle interessanti per la fonderia sono le ghise di seconda fusione; si distinguono da quelle di prima fusione prodotte in altoforno e prevalentemente destinate alla produzione di acciaio e delle stesse ghise Costano poco, fondono con facilità, possono essere colate in forma complessa Le proprietà delle ghise possono essere variate oltre che con le modalità di produzione, anche con trattamenti termici Non possono essere lavorate per deformazione plastica né a caldo né a freddo, mentre possono essere lavorate alle macchine utensili
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Tecnologia Meccanica II Prof. Luigi Tricarico5, 7/03/2013

Le Ghise

Tecnologia Meccanica II

Le ghise possono essere spesso utilizzate in sostituzione degli acciai con un considerevole

risparmio di costi. Il progetto e la produzione di getti in ghisa includono i seguenti vantaggi

� Bassi costi di attrezzaggio e di produzione

� Buona lavorabilità alle macchine utensili per asportazione di truciolo con

trascurabile formazione di bava sulle superfici lavorate

� Possibilità di realizzare getti di forma complessa

� Eccellente resistenza all’usura ed alta durezza (particolarmente nelle ghise

bianche)

� Elevate capacità di smorzamento delle vibrazioni

Le proprietà dei getti in ghisa sono influenzate dai seguenti fattori:

� Composizione chimica della ghisa

� Velocità di raffreddamento della ghisa nella forma (che dipende dalla sezione del

getto)

� La tipologia dell’eventuale grafite che si viene a formare

Tecnologia Meccanica II Prof. Luigi Tricarico5, 7/03/2013

Ghise: Generalità

� Leghe Fe-C contenenti C e Si, in cui il

Carbonio ed il Silicio sono tali da rendere

satura l’austenite alla temperatura eutettica

� Teoricamente la %C è compresa tra il 2.06%

ed il 6.67%; praticamente è compresa tra il

2.5% ed il 4.5%

� Fabbricazione

� I° fusione (tubi, piastre per forni)

� II° Fusione (rifusione di ghisa e acciaio) %CE (Carbonio equivalente)

� Quelle interessanti per la fonderia sono le ghise di seconda fusione; si distinguono da

quelle di prima fusione prodotte in altoforno e prevalentemente destinate alla produzione

di acciaio e delle stesse ghise

� Costano poco, fondono con facilità, possono essere colate in forma complessa

� Le proprietà delle ghise possono essere variate oltre che con le modalità di produzione,

anche con trattamenti termici

� Non possono essere lavorate per deformazione plastica né a caldo né a freddo, mentre

possono essere lavorate alle macchine utensili

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Ghise: Classificazione� In funzione della struttura metallografica. Essa è determinata da:

1. Forma in cui si presenta il carbonio (libero come grafite; come cementite, in

entrambe le forme)

2. Morfologia e distribuzione della grafite

� I due fattori dipendono da:

� Composizione chimica ed eventuali presenze di impurezze

� Velocità di raffreddamento

� Trattamenti termici subiti

� Si possono avere le seguenti strutture:

� Ghise Bianche: Carbonio completamente come cementite; la lega segue il

diagramma Fe-Fe3C; Alla frattura hanno un aspetto bianco

� Ghise Grigie: La maggior parte o tutto il carbonio precipita durante la solidificazione,

come grafite. Alla frattura hanno un aspetto grigio

� Ghise Conchigliate o Temprate o Trotate: Sono presenti entrambe le strutture a

causa di una colata condotta in una forma metallica. Lo strato in superficie è quello

della ghisa bianca, mentre quello interno è della ghisa grigia. Lo strato intermedio

presenta il carbonio in parte sotto forma di cementite ed in parte come grafite

(trotato)

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Ghise: Classificazione� Ghise Malleabili: tutto o la maggior parte del carbonio non è combinato con il ferro e

si trova in particelle rotonde irregolari. Si ottiene per ricottura delle ghise bianche

� Ghise nodulari o sferoidali o duttili: Il carbonio è nella forma di grafite in sferoidi

regolari e compatti. Si ottiene aggiungendo nel momento della colata della ghisa

grigia, alcuni elementi come Magnesio e Cerio

� Ghise legate in cui le proprietà delle ghise precedenti sono modificate dalla presenza

di elementi di lega

Composizione chimica (%)

Tipo di ghisa Carbone Silicio Manganese Zolfo Fosforo

Grigia 2.5-4.0 1.0-3.0 0.2-1.0 0.02-0.25 0.02-1.0

Sferoidale 3.0-4.0 1.8-2.8 0.1-1.0 0.01-0.03 0.01-0.1

Malleabile 2. -2.9 0.9-1.9 0.15-1.2 0.02-0.2 0.02-0.2

Bianca 1.8-3.6 0.5-1.9 0.25-0.8 0.06-0.2 0.06-0.2

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Ghise: elementi Grafitizzanti ed Antigrafitizzanti

Le Ghise solidificano secondo il diagramma stabile Fe-C, all’aumentare del

carbonio e degli elementi grafitizzanti.

Carbonio: aumenta la colabilità, abbassa il punto di fusione, riduce

l’intervallo di solidificazione, aumenta la grafitizzazione; in genere

il tenore di carbonio è compreso dal 1.7% al 4%

Silicio: nelle ghise comuni è compreso tra lo 0.3% ed il 3%. Può

raggiungere il 18% in quelle resistenti agli acidi. Sposta i punti

critici e si comporta come un energico grafitizzante

Manganese: compreso tra lo 0.3 ed 1.2%. Quando è in tenore superiore allo

0.5%, stabilizza i carburi e si comporta come antigrafitizzante

Zolfo: tenori massimi di 0.3%. E’ un antigrafitizzante, ma con il

Manganese, forma il solfuro di manganese e quindi in questo

caso favorisce la grafitizzazione

Fosforo: E’ in tenori compresi tra 0.1% e 0.6%. Azione analoga al silicio;

aumenta la colabilità

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Sono considerati elementi di lega nelle ghise:

Cromo: Energico antigrafitizzante. Forma carburi; affina la perlite

Nichel: E’ un modesto grafitizzante; sino al 3% affina la perlite. Tra il 3%

ed il 6% permette di ottenere strutture martensitiche (Lega Ni-

Hard: 4%Ni, 1.5%Cr, 3.5%C: nella matrice austenitico

martensitica sono dispersi carburi di Cr, durezze sino a 750HB).

Oltre il 6% stabilizza l’austenite.

Rame Grafitizzante meno energico del Ni. Tenori compresi tra il 2% ed il

3.5%. Aumenta la resistenza all’usura per sfregamento (tamburi

dei freni, cilindri dei motori a scoppio) o è utilizzato per

migliorare la resistenza alla corrosione in ambienti atmosferici o

riducenti e leggermente acidi

Molibdeno: Stabilizzatore di carburi meno energico del cromo. E’ usato

insieme al Ni in tenori compresi tra lo 0.8% e 1.25%. Rende più

dure e resistenti le ghise grigie

Ghise: elementi considerati di lega

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Ghise: Impiego

Ghise grigie

Ghise malleabili

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Ghise: Impiego

Ghise sferoidali

Impiego Ghise in fonderia e confronto con gli altri materiali utilizzati in fonderia

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Ghisa: Designazione e Costi

EN – [G: Getti] – [J: Ghisa] – [ ] – [ ] – [ ]L: Lamellare

S: Sferoidale

M: Malleabile

W: cuore bianco

B: cuore nero

R: carico di

rottura in

MPa

Eventuale

allungamento a

rottura, %

EN – GJL – 100

…………………

EN – GJL - 350

Ghisa Grigia

EN – GJMW – 350 - 4

EN – GJMW – 360 -12

…………………….

EN – GJMW – 550 - 4

Ghisa Malleabile a

cuore bianco

EN – GJMB – 300 - 6

EN – GJMB – 350 -10

…………………….

EN – GJMB – 800 - 1

Ghisa Malleabile a

cuore nero

EN – GJS – 350 - 22

EN – GJS – 400 - 18

…………………….

EN – GJS – 900 - 2

Ghisa

sferoidale

Ghisa da affinazione: 215€/ton

Ghisa da fonderia: 330€/ton

Ghisa sferoidale: 345€/ton

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Ghise Bianche: Struttura/Applicazioni

� Poche applicazioni come materiali ingegneristici, ma utilizzate per ottenere le ghise

malleabili. Il carbonio è completamente in forma di cementite (Bianche al cuore)

� Dura e fragile, per la notevole quantità di cementite (palle di mulini per la

frantumazione delle pietre)

� Resistente all’usura (matrici per estrusione e trafilatura)

� Difficile da lavorare alle macchine utensili

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Composizione

Carbonio:

1.7% - 4% (leghe ipoeutettiche) con basso silicio. Aumento della percentuale di

perlite e di ledeburite.

Silicio:

Basse percentuali possono non essere sufficienti per la grafitizzazione, ma

possono favorire la malleabilizzazione nella ricottura delle ghise bianche

Manganese

Aumenta la profondità dello strato duro (il manganese è un antigrafitizzante)

Cromo, Molibdeno

Favoriscono la formazione di carburi

Proprietà meccaniche

E = 170 - 200GPa

Resistenza meccanica legata al contenuto di carbonio

2.5%C: 370HB, Rmax=140MPa (trazione); Rmax=1400MPa (compressione)

3.5%C: 600HB, Rmax=490MPa (trazione); Rmax=1750MPa (compressione)

Ghise Bianche: Composizione/proprietà meccaniche

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Ghise Conchigliate o Temprate o Trotate

Si ottengono colando ghise grigie

legate in forme metalliche per

aumentare la velocità di

raffreddamento dello strato

superficiale. Si ottiene:

� Cuore nero (grafite)

� Zona intermedia trotata

� Strato esterno bianco

(cementite).

Presentano caratteristiche

meccaniche come tenacità

e resistenza a fatica, che

non sono delle ghise

bianche anche se in una

parte del getto la struttura

è bianca (carbonio in forma

di cementite)

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Ghise Conchigliate o temprate: Caratteristiche

Lo spessore di tale strato dipende da:

� Elementi di lega

� Carbonio: riduce lo spessore ma ne

aumenta la durezza

� Silicio ed il Nichel: Riducono lo

spessore

� Manganese Molibdeno e Cromo:

Aumentano lo spessore (questi ultimi

come stabilizzatori di carburi). Il Cromo

migliora la resistenza all’usura in tenori

compresi tra 1% e 4%. In tenori

compresi tra 12% e 35%, permette una

elevata resistenza meccanica a caldo e

all’ossidazione. Il Molibdeno affina la

struttura e la rende più resistente alla

rigatura e all’urto termico

� Capacità della conchiglia di asportare calore

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� Cilindri laminatoi

� Superficie dura

per resistere

all’abrasione ed

all’ossidazione

� Cuore ed appoggi

tenaci

� Ruote dei treni

� Cilindri per industria

cartaria e per il

trattamento dei

minerali

Ghise Conchigliate o temprate:

Applicazioni

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Ghise grigie

� Leghe eterogenee costituite

da una matrice acciaiosa

(ferrite e perlite in

proporzioni variabili)

interrotta dalla grafite la cui:

Proporzione, Dimensione e

Distribuzione, Influenza il

colore della frattura

� La presenza di carbonio in

forma grafitica è la

distribuzione della grafite è

legata ad almeno due fattori

� Composizione chimica

� Velocità di

solidificazione e

raffreddamento della

ghisa nel getto

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Ghise grigie: Influenza della composizione chimica

Carbonio (2.5% - 4.5%)

� Il carbonio totale (%Ct) è presente nella forma di carbonio Combinato (%Cc) e di

carbonio nella grafite (%Cg)

%Ct = %Cc + %Cg > 2.2% (nella grafitizzazione completa %Cc = 0)

� La microstruttura della matrice dipende dalla percentuale di carbonio combinato

%Cc=0.8: Eutettoidico (P)

%Cc>0.8: IperEutettoidico (CP)

%Cc<0.8: IpoEutettoidico (FP)

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Ghise grigie: Influenza della composizione chimicaSilicio (1.0% - 3.5%): I punti critici (eutettico, saturazione austenite, eutettoidico) del

diagramma Fe-C sono modificati dalla presenza del Si. Il contributo del Si alla definizione

del Carbonio Equivalente è definito dalla seguente equazione:

� %CE = %C + (%Si)/3

o %CE = 4.3%: Ghisa Eutettica

o %CE > 4.3%: Ghisa IperEutettica

o %CE < 4.3%: Ghisa IpoEutettica

� Il Si entra in soluzione solida nella ferrite, rendendola più dura e resistente

� Il diagramma di Maurer permette di correlare il contenuto di carbonio e di Si alla

struttura della ghisa.

Fosforo (0.1% - 0.9%): Grafitizzante; contribuisce al calcolo di %CE

� %CE = %C + (%Si +%P)/3

� Abbassa la temperatura di solidificazione, migliora la fluidità e di conseguenza il

riempimento dei getti. Per tenori > 0.3% riduce la duttilità del getto

Zolfo (0.06% - 0.12%). Antigrafitizzante. Responsabile di ridotta resistenza a caldo

Manganese: Antigrafitizzante; se presente S si forma MnS che annulla l’effetto

o %Mn < 1.7%S + 0.15: è favorita la matrice ferritica

o %Mn > 3%S + 0.35: è favorita la matrice perlitica

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Ghise grigie: Influenza della composizione

chimica -Diagramma di Maurer� Le strutture di una ghisa dipendono dalla posizione che essa assume nel diagramma Fe-C,

ma anche dalla presenza di altri elementi, a parità di velocità di raffreddamento. Il

Diagramma di Maurer individua le strutture della ghisa in funzione dei tenori di carbonio e

silicio, per velocità di raffreddamento normali e getti con spessore di 30mm – 40mm.

� I Ghise Bianche

� II Ghise Perlitiche

� III Ghise Ferritiche

� IIa Ghise Trotate

� IIb Ghise Perlitico –

Ferritiche

Le ghise perlitiche e ferritiche nel

loro complesso (campi II, IIb, III)

sono denominate ghise grigie

Il diagramma non tiene conto dello

spessore del getto e quindi della

velocità di raffreddamento

1.7

4.3

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Ghise grigie: Influenza della velocità di

raffreddamento

� Forma, distribuzione e dimensioni delle lamelle di grafite sono legate a

meccanismi che coinvolgono la nucleazione e l’accrescimento

�Velocità di raffreddamento:

o Basse: comportano una bassa velocità di nucleazione ed un elevato

accrescimento delle lamelle per diffusione. Come risultato si hanno

lamelle di grafite grosse e distribuite casualmente

o Maggiori, che determinano un sensibile sottoraffreddamento:

lamelle di dimensioni più numerose ma più piccole

o Elevate: si ostacola o al limite si sopprime la nucleazione della grafite

al punto da ottenere una ghisa temprata o bianca (sezioni sottili del

getto)

� Forma, distribuzione e dimensione della grafite sono classificate dalla

normativa. Gli elementi di grafite sono classificati in base a (UNI3775-73):

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� Forma

� I) Lamelle sottili con

punte aguzze

� II) Noduli con

accentuate

ramificazioni di

lamelle

� III) Lamelle spesse

con punte

arrotondate

� IV) Flocculi

frastagliati

� V) Flocculi compatti

� VI) Noduli a

contorno circolare,

quasi regolare

(sferoidi)

Ghise grigie: Forma della grafite

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Ghise grigie: Distribuzione/dimensione grafite

Distribuzione: è legata a tre fattori:

� Velocità di raffreddamento

� Presenza di elementi che ostacolano la crescita dell’austenite, come lo zolfo e

l’ossigeno

� Presenza di elementi che favoriscono la nucleazione della grafite

Dimensione delle lamelle o dei noduli

� 8 dimensioni. Dalla n. 1 (> 1mm) alla n. 8 (< 0.015mm)

A: Uniforme B: rosette non

orientate

C: Lamelle non

orientate

D: Lamelle in zone

interdendritiche

E: Lamelle

interdendritiche

Ottimale Ipereutettica Velocità di

raffreddamento

elevate

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Ghise grigie: Inoculazione

� Per spessori del getto minori di 10mm, difficoltà nell’ottenere grafite di

tipo A

� Si utilizzano inoculanti all’atto della colata. Gli inoculanti sono leghe Fe-Si

con aggiunta di piccole quantità di Ca, Al, Ba. Gli inoculanti privilegiano la

formazione della fase grafitica

� Si ipotizza che l’effetto dell’inoculante sia legato allo sviluppo di gas (CO),

la cui superficie servirebbe come superficie di nucleazione della grafite. Se

le bolle collassano durante la crescita iniziale è favorita la formazione di

lamelle; in caso contrario di sferoidi

� L’inoculazione è eseguita durante il riempimento della siviera di colata, in

percentuali variabili tra lo 0.2% e lo 0.3% e con granulometria tale da

garantire una buona dissoluzione. Le ghise devono poi essere colate nella

forma entro un tempo minore di 10min dall’aggiunta dell’inoculante

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Ghise grigie: prova di trazione (UNI 5007)

� Provino per prova di trazione e sua

posizione nel saggio colato a parte.

� I saggi devono essere colati

contemporaneamente ai getti a cui si

riferiscono, con la ghisa della stessa

colata

� La forma è ottenuta in sabbia quarzosa

agglomerata e cotta

FormaProvino

saggio

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� La prova

permette di

determinare

resistenza a

rottura R,

deformazione

a rottura e

modulo di

elasticità E

� Le curve σ - ε

non seguono

la legge di

Hooke

� Il modulo di elasticità E è determinato arbitrariamente con delle formule

empiriche oppure come la pendenza della retta fra l’origine ed un punto

corrispondente ad una sollecitazione pari ad 1/4 R

Ghise grigie: prova di trazione (UNI 5007)

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� Il diagramma di

Colloud permette

di ottenere il

carico di rottura R

di un getto di

ghisa grigia

conoscendo la

durezza della

provetta, la

durezza del getto

ed il carico di

rottura della

provetta

Ghise grigie: Diagramma di Colloud

� Le caratteristiche meccaniche delle ghise grigie dipendono, oltre che dalla

composizione chimica della lega, anche dallo spessore medio dei getti.

Tecnologia Meccanica II Prof. Luigi Tricarico5, 7/03/2013

DenominazioneCaratteristiche meccaniche

Spessore medi del getto in mm

3.5-7.5 7.5-15.0 15-30 30-50

EN-GJL-150

Resistenza a trazione (N/mm2)

210 150 130 -

Durezza (HB) 225 185 165 -

EN-GJL-200

Resistenza a trazione (N/mm2)

260 200 150 120

Durezza (HB) 235 205 175 155

EN-GJL-250

Resistenza a trazione (N/mm2)

310 250 210 160

Durezza (HB) 250 220 195 180

EN-GJL-300

Resistenza a trazione (N/mm2)

- 300 270 210

Durezza (HB) - 235 215 205

EN-GJL-350

Resistenza a trazione (N/mm2)

- 350 320 270

Durezza (HB) - 255 235 220

Ghise grigie: Designazione

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� Vantaggi della ghisa grigia:

� Buona lavorabilità alle macchine utensili. La grafite favorisce la rottura del

truciolo e si comporta da lubrificante sull’interfaccia con l’utensile

� Elevate capacità di smorzamento delle vibrazioni

� Buona resistenza all’usura e qualità portanti a secco dovute alla presenza

della grafite

� Dopo la formazione di uno strato superficiale protettivo, resiste alla

corrosione in molti ambienti corrosivi

� Svantaggi:

� Fragile (bassa resistenza all’urto) che ne limita severamente l’uso nelle

applicazioni critiche

� Dal punto di vista resistenziale, la grafite riduce la resistenza perché le

lamelle, oltre ad essere equivalenti a delle cavità nella matrice acciaiosa,

intensificano le sollecitazioni all’apice della lamella. E’ raccomandato

mantenere la sollecitazione ad 1/4R ed in caso di carichi dinamici, ad 1/3 del

limite di fatica

� Variazione di sezione del getto generano variazione della microstruttura e

quindi variazione della lavorabilità alle macchine utensili

� Ghise grigia ad alta resistenza sono più costose

Ghise grigie: Vantaggi/Svantaggi

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� Le ghise malleabili sono ghise da trattamento

termico che solidificano come ghise bianche

� Si ottengono mediante malleabilizzazione del

getto che consiste in un trattamento di

ricottura a temperature superiori a 700°C

(prima fase a circa 1000°C e seconda fase

caratterizzata da un lento raffreddamento

intono a 700°C) per promuovere la

grafitizzazione della cementite

� Controllando il trattamento termico del getto

ed il suo raffreddamento è possibile ottenere

strutture:

� Ferritiche

� Perlitiche

� Martensitiche

Ghise malleabili

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� la grafite precipita in rosette (popcorns)

� L’assenza della grafite in lamelle permette una certa

plasticità a freddo

� La composizione chimica è:

Elemento Composizione %

Carbonio 2.16-2.90

Silicio 0.90-1.90

Manganese 0.15-1.25

Zolfo 0.02-0.20

Fosforo 0.02-0.15

� Sono qualche volta presenti piccole quantità di cromo (0.01% - 0.03%), boro (0.0020%),

rame (≤ 1.0%), nickel (0.5 - 0.8%) e molibdeno (0.35 - 0.5%).

� In funzione della composizione chimica, temperatura e ciclo di trattamento, atmosfera

dell’ambiente dove è realizzata la ricottura, si possono avere due processi di

malleabilizzazione e quindi due classi di ghise malleabili:

� Malleabili a cuore bianco. Sviluppate in Europa nel XVIII secolo

� Malleabili a cuore nero. Sviluppate in America nel XIX secolo

Ghise malleabili

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Ghise malleabili a cuore bianco� Sono ottenute con il seguente ciclo:

1. Riscaldamento a 900°C – 1000°C in ambiente decarburante (Fe2O3)

2. Permanenza per un tempo sufficiente (120h – 150h)

3. Raffreddamento rapido sino a 760°C e molto lento sino a circa 700°C (8°C/h); quindi

un raffreddamento rapido sino da a temperatura ambiente

� Durante la fase di riscaldamento e di permanenza ad alta temperatura si ha:

� Decomposizione cementite nell’austenite e precipitazione del C come grafite

� Diffusione del Carbonio

� Decarburazione superficiale

� La microstruttura dipende dalla sezione del getto. Per sezioni piccole si ha perlite e grafite

in una matrice ferritica; nelle grosse sezioni si distinguono tre zone:

� quella superficiale caratterizzata solo da ferrite e grafite

� quella intermedia che ha ferrite, perlite e grafite

� il cuore che non contiene grafite

DesignazioneDiametro del getto d, mm

R, MPa Rs (0,2%),

MPa A%

(L0 = 3d)Durezza

HB

EN-GJMW-350-04 9 - 15 340 - 360 - 5 - 3 230

EN-GJMW-380-12 9 - 15 320 - 380 170 - 210 15 - 8 200

EN-GJMW-400-05 9 - 15 360 - 420 200 - 230 8 - 4 220

EN-GJMW-450-07 9 - 15 400 - 480 230 - 280 10 - 4 220

Proprietà meccaniche delle ghise malleabili a cuore bianco

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Tecnologia Meccanica II Prof. Luigi Tricarico5, 7/03/2013

� E’ ottenuta con il seguente ciclo:

1. Riscaldamento a 900°C – 1000°C in ambiente neutro

2. Permanenza per un tempo sufficiente

3. Raffreddamento a temperatura ambiente, come per quelle a cuore bianco

� Durante la fase di riscaldamento e di permanenza ad alta temperatura si hanno i

fenomeni di nucleazione e diffusione della grafite, descritti per le malleabili a cuore

bianco. In entrambi i casi i fenomeni di decomposizione e nucleazione della grafite

sono legati alla diminuzione della solubilità del C nell’austenite, dovuta alla

stabilizzazione del diagramma Fe-C rispetto a quello Fe-Fe3C stabile prima della

ricottura. Questo permette di ottenere del “carbonio di ricottura” (circa 0.1%)

Ghise malleabili a cuore nero

Tecnologia Meccanica II Prof. Luigi Tricarico5, 7/03/2013

Ghise malleabili a cuore nero

DesignazioneDiametro del getto d, mm

R, MPa Rs (0,2%),

MPa A%

(L0 = 3d)Durezza

HB

EN-GJMB 300-06 12 - 15 300 - 6 150 max

EN-GJMB 320-12 12 - 15 320 190 12 150 max

EN-GJMB 350-10 12 - 15 350 200 10 150 max

EN-GJMB 450-06 12 - 15 450 270 6 150-200

EN-GJMB 500-05 12 - 15 500 300 5 160-220

EN-GJMB 550-04 12 - 15 550 340 4 180-230

EN-GJMB 600-03 12 - 15 600 390 3 200-250

EN-GJMB 650-02 12 - 15 650 430 2 210-260

EN-GJMB 700-02 12 - 15 700 530 2 240-290

EN-GJMB 800-01 12 - 15 800 600 1 270-310

� La microstruttura è prevalentemente ferritica con grafite solo in forma di rosette.

In funzione della velocità di raffreddamento si può avere una struttura perlitica o

con altre strutture di trasformazione dell’austenite

Proprietà meccaniche delle ghise malleabili a cuore nero

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Ghise malleabili: Proprietà meccaniche

� Rispetto alla ghisa grigia, è dotata di considerevole duttilità e tenacità per la

combinazione di grafite in forma di rosette e per la matrice con basso contenuto di

carbonio.

� Per come è ottenuta la grafite, questa comunque non è in forma perfettamente

sferica e compatta

� E’ utilizzata in molte applicazioni dove sono importanti duttilità e tenacità. La scelta

tra una ghisa malleabile ed una sferoidale è basata su criteri di economicità e

disponibilità piuttosto che su altre proprietà. In alcune applicazioni la ghisa

malleabile ha dei vantaggi.

� E’ infatti preferita nella realizzazione di getti con spessori sottili che:

� devono essere sottoposti a deformazioni plastiche a freddo

� richiedono notevoli lavorazioni alle macchine utensili

� devono avere resistenza all’urto a bassa temperatura

� devono avere resistenza all’usura (solo con matrice martensitica)

� Al contrario non sono indicate in getti di grandi dimensioni. In genere sono utilizzate

in getti con spessore variabile tra 1.5mm e 100mm e peso variabile tra 0.03kg e

180kg

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Ghise malleabili: realizzazione getti

� Il materiale di partenza (ritorni di fonderia, rottami di acciaio, ferroleghe ed

eventualmente carbonio), è selezionato con attenzione e l’operazione di fusione è

controllata in modo da avere la desiderata composizione e proprietà

� Le forme sono prodotte in sabbia a verde, sabbia con legante in vetro solubile o

sabbia pre-rivestita con resina fenolica (formatura a guscio). L’attrezzatura varia da

quella altamente automatizzata a quella basata su metodi manuali, in funzione della

dimensione del lotto

� In genere la tecnologia per la formatura e la fusione della ghisa malleabile è simile a

quella usata per la ghisa grigia.

� Dopo la solidificazione ed il raffreddamento, il metallo è nello stato di ghisa bianca.

Per questo attacchi, distributori, canale di colata e materozze possono facilmente

essere rimossi per frattura. L’operazione è generalmente condotta manualmente

con martelli, perché la diversità dei getti prodotti in fonderia rende difficile la

meccanizzazione. Dopo questa fase, sistema di colata e di alimentazione tornano

alla fusione, mentre i getti sono destinati al trattamento termico

� Il trattamento termico successivo dei getti è realizzato in forni continui ad atmosfera

controllata o in forni non continui, in funzione della numerosità dei lotti

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Tecnologia Meccanica II Prof. Luigi Tricarico5, 7/03/2013

Ghise sferoidali (Europa) – Ghise duttili o nodulari

(USA)

� Realizzate nel 1948

� Durante la solidificazione

della ghisa grigia, la grafite è

portata a solidificare in

forma di sferoidi (invece che

in lamelle), grazie ad alcuni

elementi come Mg, e Ce, che

alterano il meccanismo della

solidificazione

� Dal punto di vista delle

proprietà meccaniche, la

ghisa sferoidale può essere

confrontata ad un acciaio

comune

� Nella fabbricazione dei getti,

rimane comunque

confrontabile (in termini di

colabilità e ritiro) ad una

ghisa grigia

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� L’elemento più efficace ed economico è il Mg, che deve essere aggiunto in tenori

sufficienti a bilanciare lo S e lasciare un residuo di 0.004%-0.006%. Per ridurre le

perdite è introdotto in lega con altri elementi (T ~ 1500°C).

� A differenza delle ghise grigie che sono leghe ipoeutettiche, le ghise sferoidali sono

leghe ipereutettiche (%C = 3.4 - 4, %Si = 2 - 3%, Mn = 0.1 - 0.8, %P < 0.01, %S <

0.02) in quanto CE > 4.3%

� Durante la solidificazione proeutettica, si ha la formazione degli sferoidi di grafite

che hanno un movimento ascensionale; per CE>4.6% gli sferoidi galleggiano e

tendono a depositarsi sulla superficie superiore della forma

� Nella solidificazione eutettica, si avrà ulteriore precipitazione di noduli di grafite

che saranno ricoperti da un guscio di austenite

� Nel successivo raffreddamento si avrà la segregazione del carbonio dell’austenite

sugli sferoidi esistenti.

� In funzione della sezione del getto, raggiunta la temperatura eutettoidica,

l’austenite si trasformerà in ferrite (favorita da Si e da lenti raffreddamenti), oppure

in ferrite/perlite o perlite, per maggiori velocità di raffreddamento

Inoculazione Solidificazione e raffreddamento

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� Resistenza all’usura

� Tenacità e duttilità, che permette

anche lavorabilità a caldo per

deformazione plastica

� più costosa della ghisa grigia

� la forma sferoidale della grafite non

interrompere la continuità della

matrice della ghisa ed eliminare così la

prima causa di fragilità

� Trattabile termicamente

� Stabilizzazione (540 - 600°C): per

eliminare tensioni interne

� Ricottura (850 - 920°C): per

ottenere una struttura ferritica, e

quindi la massima deformabilità

plastica

Ghisa Sferoidale: Proprietà

� Normalizzazione (900°C): struttura perlitica; seguita da stabilizzazione

� Bonifica; si preferisce una matrice iniziale di tipo perlitica

� Tempra superficiale (alla fiamma o ad induzione)

Tecnologia Meccanica II Prof. Luigi Tricarico5, 7/03/2013

� Buona lavorabilità alle macchine utensili, superiore a parità di durezza all’acciaio

ed alla ghisa comune.

� La colabilità di questa ghisa è superiore nettamente a quella della ghisa malleabile

e dell’acciaio e permette di colare getti molto complicati.

� La resistenza alla corrosione atmosferica è pari a 5 volte quella dell’acciaio al

carbonio.

� La resistenza all’ossidazione e notevolmente migliore rispetto alla ghisa a grafite

lamellare

Ghisa sferoidaleApplicazioni tipiche

EN-GJS-400-18

Getti a tenuta, corpi compressore, valvole, cilindri, corpi pompa, bielle, applicazioni ad elevata temperatura con massima tenacità, applicazioni richiedenti elevata resistenza agli urti termici...

EN-GJS-500-10Applicazioni in cui si richieda una struttura perlitica ed un elevata resistenza a trazione...

EN-GJS-600-6Ingranaggi, camme, cuscinetti, pistoni, alberi a gomito, pulegge...

Ghisa Sferoidale: Proprietà e campi di applicazione

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Tecnologia Meccanica II Prof. Luigi Tricarico5, 7/03/2013

DenominazioneCaratteristiche

meccaniche

Spessore medi del getto in mm

S<30 30 < S < 60 60 < S < 200

EN-GJS-350-22R, MPa 350 330 320

Durezza, HB <160

EN-GJS-400-18R, MPa 400 390 370

Durezza, HB 140-200

EN-GJS-450-14R, MPa 450 430 400

Durezza, HB 160-210

EN-GJS-500-10R, MPa 500 450 420

Durezza, HB 170-230

EN-GJS-600-6R, MPa 600 600 550

Durezza, HB 190-250

EN-GJS-700-4R, MPa 700 700 660

Durezza, HB 240-310

Ghise Sferoidali: Caratteristiche meccaniche

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� %Si > 3 promuove la formazione di una pellicola superficiale protettiva negli ambienti

ossidanti

� %Cr < 35 favorisce la formazione di un ossido protettivo agli ambienti ossidanti

� %Ni < 32 migliora la resistenza agli ambienti riducenti e all’abrasione (Ni-hard)

� %Cu < 6 migliora la resistenza all’acido solforico e aumenta la resistenza all’usura per

sfregamento (tamburi freno, cilindri motori a scoppio)

� Rm = 90 - 130MPa

Ghise legate: resistenti alla corrosione

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Tecnologia Meccanica II Prof. Luigi Tricarico5, 7/03/2013

� Non deve avere una eccessiva dilatazione per grafitizzazione

� La penetrazione dell’ossigeno deve essere limitata

� Deve avere una buona resistenza alla formazioni di cricche per urto termico

� Si, Cr promuovono la formazione di uno strato protettivo

� Ni, Mo aumentano la tenacità ed Rm ad elevata Temperatura

� Mn, P, Cr, Mo, V riducono dilatazione della ghisa, in quanto stabilizzano i carburi

Ghise legate: resistenti al calore


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