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1 Giorgio Chiarelli, INFN PisaLHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006 Come funziona CDF ovvero come...

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Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006 Come funziona CDF Come funziona CDF ovvero ovvero come pubblicare centinaia di articoli e come pubblicare centinaia di articoli e sopravvivere allo stress sopravvivere allo stress Giorgio Chiarelli Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Pisa
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1Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006

Come funziona CDFCome funziona CDFovveroovvero

come pubblicare centinaia di articoli e come pubblicare centinaia di articoli e sopravvivere allo stresssopravvivere allo stress

Come funziona CDFCome funziona CDFovveroovvero

come pubblicare centinaia di articoli e come pubblicare centinaia di articoli e sopravvivere allo stresssopravvivere allo stress

Giorgio ChiarelliIstituto Nazionale di Fisica

NucleareSezione di Pisa

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2Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006

Alcune informazioniAlcune informazioniAlcune informazioniAlcune informazioni CDF nasce alla fine degli anni ’70

Primo TDR (“Design Report”) nel 1981Primi eventi (1.6 TeV) nel 1985Run nel 1988-1989 (Run 0)

Primo spokes eletto (1989)Dai “Physics Objects Groups” ai “Physics Groups”

Run I (1992-1996)Strutturazione dei gruppi di fisica (Top, B)Top evidence (‘94) & discovery (’95)

CDFII Run 2 (>2001)

Comparsa del Physics Coordinator

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3Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006

La governanceLa governanceLa governanceLa governance CDF è stata regolata da leggi non scritte

fino alla fine degli anni ’90Realizzando che stavamo pensionando la

memoria storica di CDF abbiamo scritto delle “Bylaws”. Insieme ad un set di “Guidelines” regolano la vita della CollaborazioneBylaw=

1. A secondary law 2. A Rule for the internal affairs

of an organizationGuideline= A statement of policy of

procedure

I dettagli di alcune parti della vita dell’esperimento sono governati da Guidelines quindi possono essere cambiati più rapidamente per rispondere a situazioni che cambiano e/o a problemi che sorgono

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4Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006

La struttura [dell’analisi]La struttura [dell’analisi]La struttura [dell’analisi]La struttura [dell’analisi] 2 spokespersons (eletti da CDF) [2 anni, residenti]

1 testa un voto (parecchi articoli delle bylaws e delle opportune

guidelines per definire una testa)• “The physics output of the experiment reamins the

responsibility of the spokespersons” 1 exec board

1 voto per istituzione eccetto Fermilab(2)2 conveners (PCs) dei gruppi di analisi (nominati dagli

spokespersons, a cui rispondono) [2 anni,”residenti”]Devono essere prima ratificati dall’ Exec Board

Conveners dei sottogruppi • Nominati direttamente dai conveners

A lato dei gruppi di fisica un Physics CoordinatorNominato dagli spokespersons, ratificato dall’EB

Qui non discuto di vari comitati e ruoli non direttamente coinvolti nell’analisi (Speakers Committee, Operations etc)

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5Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006

Chi assume il ruolo centrale?Chi assume il ruolo centrale?Chi assume il ruolo centrale?Chi assume il ruolo centrale? La comunità centrale è quella del gruppo di fisica

(PG) cui l’analisi fa riferimentoMa non è “proprietaria” dell’analisi (proprietà intesa nel

senso di Proprietà Intellettuale. Il “copyright” è di CDFTorneremo su questo punto

Nel PG avviene la discussione sulle analisi in corsoUn’analisi deve avere delle presentazioni (e discussioni)

regolari sul suo andamento nel Gruppo e (eventualmente) in un suo sottogruppo. Tipicamente un PG si riunisce ogni due settimane

Dato il ruolo centrale del PG è chiaro che i Conveners sono responsabili di quel che avviene Devono avere un “Master plan” di cosa va (o non va)

verso il blessing, la pubblicazione cartacea (vedremo che vuol dire) etc

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6Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006

L’approvazione di un’analisiL’approvazione di un’analisiL’approvazione di un’analisiL’approvazione di un’analisi Il processo di approvazione avviene per

formazioni del “consenso” attorno all’analisiDefinizione (volutamente?) sfuggente

Appropriata ad una comunità di pariCome si forma il consenso? Rispondendo,

presentando. Presentando, rispondendo...I giovani imparano la retorica della fisica (come dire,

cosa dire, in che ordine etc.). Presentazione su presentazione costruiscono il loro credito all’interno dell’esperimento (anche se non basta fare analisi per ottenerlo)

Questo è definito il “blessing” dell’analisi In assenza del blessing i risultati (in senso lato: testi, plot,

numeri, eventi etc) non possono essere mostrati all’esterno di CDFDe facto l’analisi non esiste

Forte incentivo verso sforzarsi ad avere un blessingPreviste tre eccezioni (per altrettanti casi)

In presenza di blessing si possono disseminare i risultati all’esterno come “CDF Preliminary”

Ogni plot, tabella, numero etc va esplicitamente benedetto

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Il BlessingIl BlessingIl BlessingIl Blessing Un tipico obiettivo finale di una analisi è la

sua ”pubblicazione” (elettronica, cartacea, PR plot)Regole (Guidelines) molto precise per il blessing

Tra il 2001 d il 2004 tre revisioni delle “Guidelines”Ora esiste anche una procedura per “blind analysis”

Blessing procedure:Full status report (al PG)Dopo due settimane pre blessing (al PG)

Lunedì precedente il preblessing nota interna completa di tutti i dettagli e i risultati che verranno presentati al preblessing. Le domande che sorgono durante la discussione (o eventualmente sollevate dai PC nelle nimute) ricevono

Risposta nel blessing che avviene (almeno) due settimane dopo. Nel frattempo i “proponenti” devono aver soddisfatto tutte le richieste (a discrezione dei Conveners). Le richieste possono giungere da qualsiasi membro della Collaborazione

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Che succede a questo punto?Che succede a questo punto?Che succede a questo punto?Che succede a questo punto? Se un risultato va verso una pubblicazione

cartacea (CDF pubblica su PRL e PRD):Dopo il preblessing (più spesso dopo il blessing)

vengono nominati (dagli spokes) tre GodparentsResponsabili della pubblicazione

Uno di questi è il “literary godparent”Si riuniscono con gli Autori (e possibilmente i

PC) e definiscono una schedulePossono fare domande su tutta l’analisi e sui

suoi dettagli, chiedere documentazione etc...Ampi poteri (ma controllati da spokes e PCs)

Quando GPs sono soddisfattiPreparato il primo draft

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9Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006

Dal Draft a PRL/PRDDal Draft a PRL/PRDDal Draft a PRL/PRDDal Draft a PRL/PRD Quando il primo draft è pronto (con la relativa

documentazione di supporto) viene distribuito alla Collaborazione (il vero proprietario intellettuale...) per commenti2 settimane di tempo, 4 reading institutions, 1 “spokes

reading group”. Tutti le informazioni disponibili sul webI commenti possono essere sostanziali e formali

Tutti i commenti ricevono una risposta (che deve essere giudicata adeguata dai GPs e dai PCs.

Preparato il secondo draft I commenti a questo punto non dovrebbero più essere

sostanzialiDi nuovo due settimane e poi versione finale

La versione finale viene presentata (se soddisfa GPs ed Autori) ad un Paper SeminarAncora 48 ore per la Collaborazione per controllare la

versione da spedire alla rivista

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10Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006

L’autorshipL’autorshipL’autorshipL’autorship Salto qui le considerazioni su come si entra

a far parte della “CDF author list”Mi concentro sulla cancellazione da questa lista

Al momento della pubblicazione chiunque può chiedere di farsi cancellare dalla lista di autori

Notificare gli spokesÈ il punto di forza della procedura: CDF è

abbastanza grande che la diminuzione del numero degli autori indebolisce un articolo invece di rafforzarlo

Quindi è interesse degli Autori convincere la Collaborazione della bontà dell’analisi e del risultato

• C’è una comprensione del fatto che il vero forum di (auto)controllo della qualità della misura non può che essere la Collaborazione che possiede il know how per effettuare i check necessari

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11Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006

Cosa crea problemi?Cosa crea problemi?Cosa crea problemi?Cosa crea problemi? In genere il non seguire le procedure standard è

una buona maniera per ritrovarsi (prima o poi) con un’analisi “problematica” Es.: non discutere dei progressi dell’analisi via via

nell’opportuno PGNegazione del ruolo della comunità di pari

Cercare shortcut durante il blessing in genere vuol dire che i GPs interverranno più pesantementeRallentata la pubblicazione cartacea

Non accettare il ruolo dei commenti al “primo draft” Talvolta si tratta di commenti scritti da persone che

non percepiscono appieno la potenza dell’email

Analisi lunghe e complesse che non vengono presentate ai Coll. Meetings

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12Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006

Chi risolve i problemi?Chi risolve i problemi?Chi risolve i problemi?Chi risolve i problemi? In qualsiasi fase del processo un ruolo

centrale spetta ai PCsEs.: possono richiedere studi aggiuntivi,

posporrre il blessing etc Anche gli spokes (sui quali ricade l’ultima

responsabilità) hanno un ruolo chiave e talvolta intervengono in prima personaNomina di speciali comitatiDecidere che il blessing di un’analisi avviene al

di fuori del gruppo di fisica ma (esempio) durante un meeting dedicato

...

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13Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006

Successo?Successo?Successo?Successo? CDF ha pubblicato oltre 300 articoli tra il

Run I ed il Run 2.Ed esiste ancora come Collaborazione

Nessuno di questi è stato ritrattatoUno era il “Top Evidence” che è anche entrato in

collisione con i risultati dell’esperimento concorrente e che ha creato enormi discussione nella Collaborazione

• Ma poi è stato confermato un anno dopoQueste sono possibili definizioni di successo

Problematicità?Per quanto esista una versione abbreviata del

processo (utilizzata in particolari casi, di fatto dimezza i tempi) è sempre piuttosto lungoHa degli aspetti ripetitiviSpesso si è costretti a rispondere alle stesse

domande molte volte

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14Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006

Blind AnalysesBlind AnalysesBlind AnalysesBlind Analyses Negli ultimi anni c’è stato un crescendo

dell’utilizzo del concetto di blind analysisAnche qui c’è stato un dibattito (tra puristi e pragmatici)

su come adattare il concetto alle procedure di CDF. In particolare la discussione si è concentrata sul far prevalere (o meno) la Collaborazione rispetto al gruppo di analisi

Procedura:Le regole sono le solite con “qualcosa” (es. numero di

eventi, massa) che è il risultato che NON viene esaminato mentre tutto il resto dell’analisi viene completato

Dopo il blessing, e prima del lunedì successivo, viene effettuato l’unblinding. Entro il luned’ il risultato è rilasciato alla Collaborazione.

Questo viene fatto anche se errori sono scoperti durante o dopo l’unblinding

La Collaborazione ha poi 10 giorni (almeno) per studiare i risultati prima del blessing finale.

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15Giorgio Chiarelli, INFN Pisa LHC Workshop, Bologna, 25 novembre 2006

Alcune lettureAlcune lettureAlcune lettureAlcune letture Beamtimes and Lifetimes (S.Traweek)

Parla di SLAC e KEK, ma ha degli utili insights che valgono anche per CDF. Un pò datato.

How Experiments End (P.Galison)Molto interessante riguardo alla formazione del

consenso il capitolo sulla scoperta delle correnti deboli. Una esperienza di 30 anni fa che ci racconta?

Rights or Rewars? Changing Context and Definitions of Scientific Autorship (M.Biagioli)È un seminario (tenuto all’interno di un simposio

sulla PI) che discute come CDF definisce l’autorship e le sue implicazioni confrontandole con altre definzioni in uso nella comunità scientificaThe Journal of College & University Law, v27,

#1, (HULC)


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