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1. I soggetti delle decisioni politiche e la forma di ......i 4 maggiori partiti (c.d. formula...

Date post: 03-Jan-2020
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Prof. Salvatore Curreri – Corso di Diritto costituzionale 2016-17 Le forme di governo Riproduzione riservata 1 1. I soggetti delle decisioni politiche e la forma di governo 2. Le forme di governo: storia ed evoluzione 3. Le forme di governo: tipologie 4. La forma di governo in Italia a) profili storici b) la Costituzione c) le trasformazioni attraverso la prassi
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  • Prof. Salvatore Curreri – Corso di Diritto costituzionale 2016-17

    Le forme di governo

    Riproduzione riservata1

    1. I soggetti delle decisioni politiche e la forma di governo

    2. Le forme di governo: storia ed evoluzione

    3. Le forme di governo: tipologie

    4. La forma di governo in Italia

    a) profili storici

    b) la Costituzione

    c) le trasformazioni attraverso la prassi

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    Le forme di governo

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    LE TEORIE DELLA SEPARAZIONE DEI POTERI

    • La separazione dei poteri come teoria garantista in reazione alla

    concentrazione dei poteri nello Stato assoluto� John Locke (1632-1704): Second Treatise on Civil Government

    (1690)

    � Charles de Montesquieu (1689-1755): L’esprit des lois (1748)

    • Distribuzioni delle funzioni tra Legislativo, Esecutivo e

    Giudiziario…

    • …posti in posizione di parità e di reciproco controllo di modo

    che “il potere limiti il potere” (checks and balances)

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    Le forme di governo

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    LA FORMA DI GOVERNO

    • Oggi, negli Stati liberaldemocratici, il potere politico è separato

    dai poteri giurisdizionali di garanzia per cui….

    • …la forma di governo si occupa

    � non solo della distribuzione del potere politico tra gli organi

    costituzionali (Parlamento, Governo, Capo dello Stato)

    � ma soprattutto dei loro reciproci rapporti

    • Rispetto alla nozione di forma di Stato (rapporto governanti-

    governanti), quella di forma di governo è

    � più circoscritta

    � storicamente recente perché presuppone Stato non autoritario

    ma liberaldemocratico, rispetto a cui fini e compiti di

    regolazione è strumentale

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    Le forme di governo

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    IL METODO D’INDAGINE SULLA FORMA DI GOVERNO

    Analisi strutturale-formale

    • La teoria della forma di governo si occupa della disciplina

    giuridica (regole) costituzionale, legislativa, parlamentare, su

    a) la distribuzione tra gli organi di una comunità politica

    organizzata della titolarità della funzione di indirizzo politico,

    cioè del potere d’indirizzare tale comunità verso determinati

    fini generali (fini politici”)

    b) le modalità di esercizio della funzione d’indirizzo politico

    c) la regolazione dei rapporti tra tali organi

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    Analisi politico-funzionale

    • La teoria della forma di governo si occupa anche del sistema

    politico e di tutto quanto influenza il funzionamento della

    disciplina giuridica (regolarità)

    � sistema dei partiti, come influenzato dal sistema elettorale

    a) numero (bipartitico o pluripartitico)

    b) aggregazione in poli (bipolare o multipolare)

    c) distanza ideologica

    - forza partiti estremi e/o anti-sistema e accordi con essi

    � consuetudini e convenzioni costituzionali prodotte dal

    sistema politico

    � pluralismo del sistema d’informazione

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    Conseguenze metodologiche

    • Integrazione del dato socio-politico nel dato giuridico, altrimenti

    formale: il sistema dei partiti politici incide

    � sulla classificazione delle forme di governo parlamentari a

    fattispecie aperta a seconda se bipolare o multipolare

    - bipartitismo rigido, multipartitismo temperato,

    multipartitismo estremo (Elia)

    � sul funzionamento delle forme di governo presidenziali,

    semipresidenziali e direttoriali

    • Interazione tra dato socio-politico e dato giuridico-formale,

    comunque distinti per mantenere la natura prescrittiva e non

    descrittiva della teoria delle forme di governo

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    L’EVOLUZIONE STORICA DELLE FORME DI GOVERNO

    La monarchia costituzionale

    • Dalla monarchia assoluta alla monarchia costituzionale- Inghilterra seconda metà XVII sec.;

    - Europa continentale XVIII-XIX sec. (prima fase dello Stato liberale):

    costituzioni ottriate della Restaurazione e successive ai moti del 1848)

    • Monarca unico detentore del potere esecutivo

    � non Governo, ma meri consiglieri da lui scelti

    • Regime basato sulla divisione del potere legislativo tra

    � la rappresentanza della Corona (aristocrazia)

    � la rappresentanza del Parlamento (borghesia)

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    • Separazione dei poteri non netta perché

    � Camera dei rappresentanti ha

    a) riserva di legge come limite all’arbitrio regio

    b) potere dinastico

    c) potere di impeachment come originaria sfiduciad) prerogative parlamentari

    � il Sovrano gode di prerogative:

    a) promulga le leggi, eventualmente apponendovi il veto

    b) scioglie le Camere

    c) nomina i giudici

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    Evoluzione storica della monarchia costituzionale

    • Dalla monarchia costituzionale al

    � governo presidenziale (Costituzione Stati Uniti 1787)

    � governo direttoriale (Costituzione Svizzera 1848)

    � governo parlamentare dualista (Costituzione Francia

    orleanista del 1830)

    � governo parlamentare monista (Inghilterra XVIII-XIX sec.)

    � governo semipresidenziale (Costituzione V Repubblica

    francese del 1958)

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    LA FORMA DI GOVERNO PRESIDENZIALE

    ANALISI STRUTTURALE

    • Elemento peculiare:

    � non elezione diretta del Capo dello Stato (presente anche in

    forme di governo semipresidenziali)

    � ma separazione dei poteri tra Legislativo ed Esecutivo

    - dualismo istituzionale e non sociale

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    Le forme di governo

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    • Il corpo elettorale elegge

    � Parlamento (Congresso USA: Camera dei rappresentanti e Senatofederale)

    � Presidente per un periodo (limite necessario, non eventuale)- in USA per 4 anni rinnovabili una sola volta (XIII

    emendamento Cost.) in modo indiretto (primarie): caso Trump

    – Clinton 2016; Bush-Gore 2000

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    • Il Parlamento non può sfiduciare il Presidente

    � solo [la Camera dei rappresentanti] può metterlo in stato

    d’accusa (c.d. impeachment) a maggioranza sempre dei 2/3 in

    caso di tradimento, concussione o altri gravi reati

    • Il Presidente non può sciogliere il Parlamento, ma sulle leggi

    approvate può opporre il veto sospensivo entro 10 gg. (silenzio-

    assenso), superabile a maggioranza dai 2/3

    � pocket veto (silenzio-rifiuto) se Parlamento non è in sessione

    � poteri di adottare atti con forza di legge

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    • Il Presidente è titolare in prima persona del potere esecutivo

    (insieme capo dello Stato e capo del governo)

    � nomina e revoca i suoi collaboratori (“segretari di Stato”) e

    tutta la macchina amministrativa concentrica (spoil system)

    • Logica istituzionale:

    � checks and balances: i poteri del Presidente sono equilibrati

    dai poteri di freno e di controllo del Parlamento (bilancio,

    hearings)

    � ricerca di compromessi legislativi tra Presidente e Parlamento

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    ANALISI FUNZIONALE

    • Basso livello di partecipazione elettorale

    • Due partiti politici come comitati elettorali: non ideologizzati,

    deboli, indisciplinati.

    • Il rischio del «governo diviso» (divided government”) (dal 1948 al

    2016: 32 anni) tra Presidente e Parlamento

    � cause: mid term elections ogni due anni: Camera in toto;Senato per 1/3 (34 seggi)

    � superamento: singoli parlamentari politicamente autonomi,

    sensibili alle concessioni localistiche e alle pressioni delle

    lobbies

    • La non esportabilità del modello statunitense

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    LA FORMA DI GOVERNO DIRETTORIALE (Svizzera 1848)

    ANALISI STRUTTURALE

    • Forma di governo di derivazione assembleare o convenzionale

    adottata in risposta alle caratteristiche della nazione Svizzera

    • Il corpo elettorale elegge il Parlamento (Assemblea federale)

    • L’Assemblea federale elegge individualmente l’Esecutivo che è

    organo collegiale (7) (Capo dello Stato e Governo: Consiglio

    federale o Direttorio)

    � Presidente Confederazione a rotazione annuale tra 7 membri

    • L’Assemblea federale non può sfiduciare nei 4 anni di legislatura

    il Consiglio federale

    • Il Consiglio federale non può sciogliere l’Assemblea

    • La cogestione formale dell’indirizzo politico

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    Le forme di governo

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    ANALISI FUNZIONALE

    • Pluralità di partiti di stampo “americano”

    • Rapporto non maggioranza-opposizione ma rappresentanza dei

    maggiori partiti e di tutti i Cantoni nel Consiglio federale

    • Benché di coalizione, i governi sono stabili perché vi fanno parte

    i 4 maggiori partiti (c.d. formula magica: 2 destra (agrario), 2

    socialisti, 2 liberal-radicali, 1 cattolico)

    • Dinamica: rapporto non di contrapposizione ma di

    collaborazione tra Assemblea e Consiglio, con preminenza di

    quest’ultimo

    • Frequente ricorso a referendum nazionali o locali a scopo sia

    deterrente per ottenere compromessi, sia per risolvere contrasti

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    LA FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE DUALISTA O

    MONARCHIA PARLAMENTARE(Inghilterra XVIII sec.(Giorgio I); Restaurazione 1814; Monarchia

    orleanista Francia1830)

    • La nascita del Governo come organo distinto dal Sovrano, e la

    preminenza in esso della figura del Primo ministro (Cavour)

    � dualismo nell’esecutivo

    � due poteri (Legislativo ed Esecutivo) e tre organi (Capo dello

    Stato, Governo, Parlamento)

    • La doppia investitura del Governo (dualismo istituzionale)

    � nominato dal Sovrano

    � non sgradito al Parlamento:

    - dall’impeachment penale alla meno traumatica sfiducia

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    • Il Parlamento può sfiduciare il Governo

    • Il Sovrano può sciogliere in anticipo il Parlamento

    - tramite il Governo poteva condizionare l’esito delle elezioni,

    ostacolando la rielezione dei rivali e favorendo quella dei

    sostenitori

    • La necessaria collaborazione istituzionale quale riflesso

    dell’equilibrio sociale tra borghesia ed aristocrazia (dualismo

    sociale)

    • Rappresentanza d’interessi del Parlamento e rappresentanza

    politico-nazionale del Sovrano

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    Le forme di governo

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    LA FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE

    ASSEMBLEARE O MONISTA (Inghilterra XVIII-XIX; III Repubblica Francia; Europa XX sec.)

    • Vittoria del Parlamento (borghesia) - eletto su basi sociali

    sempre più ampie - sulla Corona (nobiltà): monismo

    istituzionale e sociale

    • Il Governo, anziché mediare tra Re e Parlamento, è

    responsabile politicamente solo verso la maggioranza

    parlamentare di cui diventa esecutore (rapporto fiduciario)

    � emersione della figura del Primo ministro

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    Le forme di governo

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    • Ruolo non più politico ma di garanzia del Capo dello Stato:

    Presidente della Repubblica o Re che “regna e non governa”

    a) la controfirma da assunzione da parte del Governo della

    responsabilità - prima penale poi politica - degli atti del

    Sovrano a proposta (quasi sempre) vincolante degli atti del

    Governo al Capo dello Stato

    b) lo svuotamento politico del potere di scioglimento anticipato:

    il Capo dello Stato nomina il Governo voluto dal Parlamento

    in precedenza sciolto� in Gran Bretagna (riforma elettorale 1832) Re Guglielmo IV revoca

    e poi nomina di nuovo Lord Melbourne (1834)

    � in Francia (III Repubblica francese 16 maggio 1877) il Capo dello

    Stato Mac Mahon revoca e poi nomina Simon al posto di Dufaure:

    o si sottomette o si dimette

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    Il parlamentarismo razionalizzato del I dopoguerra

    • Il tentativo di disciplinare giuridicamente i rapporti tra gli organi

    costituzionali - ispirato al parlamentarismo inglese - per rendere

    più stabile il Governo

    � razionalizzazione del rapporto di fiducia: obbligo di

    dimissioni del Governo non per qualunque voto contrario ma

    solo in caso di approvazione di una mozione di sfiducia(Austria e Cecoslovacchia 1920: presentata da un numero

    significativo di parlamentari, posta non subito in votazione, da

    approvare a maggioranza assoluta)

    � rafforzamento in chiave dualista dei poteri del Presidente

    della Repubblica, ad elezione diretta e dotato di rilevantiattribuzioni (Repubblica di Weimar (1919); Finlandia (1919)

    Polonia (1926), Lituania (1928), Austria (1929)

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    Le forme di governo

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    Il parlamentarismo razionalizzato nel II dopoguerra(Giappone e Francia 1946, Italia 1948, Repubblica federale tedesca 1949,

    Danimarca 1953, Svezia e Grecia 1975, Portogallo 1976, Spagna 1978,

    Belgio 1994, Costituzioni anni ‘90 Stati Europa centro-orientale)

    • Fiducia iniziale dell’unica «camera politica»: presunta; respinta

    solo a maggioranza assoluta; conferita al solo Primo Ministro

    (Spagna; Germania dove è eletto con voto segreto a

    maggioranza assoluta o relativa: Cancellierato)

    • Mozione di sfiducia costruttiva

    • Questione di fiducia posta dal Governo

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    LA FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE

    (Europa I e II dopoguerra)

    Analisi strutturale

    • Il corpo elettorale elegge il Parlamento

    • Il Parlamento (o la sola Camera “politica”) può non solo

    sfiduciare ma anche conferire sin dall’inizio la fiducia (esplicita o

    implicita) all’Esecutivo (Primo ministro e Gabinetto)

    • Il Governo si basa sul rapporto fiduciario con il Parlamento

    • Il Governo può provocare – di diritto o di fatto - lo scioglimento

    del Parlamento

    • Il Capo dello Stato svolge funzioni limitate e di garanzia

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    Analisi funzionale: il ruolo dei partiti politici

    • Da Stato liberale monoclasse a Stato democratico-sociale

    pluriclasse

    • Nascita dei partiti politici come strumento tramite cui i cittadini

    esercitano la sovranità popolare perché ne sintetizzano gli

    interessi politici e li rappresentano

    � nel Parlamento, in cui i partiti operano tramite i gruppi politici

    che sono loro “proiezione parlamentare”

    � nel Governo, formato dai partiti della maggioranza

    parlamentare (crisi extraparlamentari) cui si contrappongono i

    partiti di opposizione

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    • La divisione dei poteri

    � non tra Governo e Parlamento

    � ma tra il continuum Governo-Maggioranza e l’Opposizione- la fine del Parlamento come “tutto” (Von Beyme)

    • Conclusione: il funzionamento della forma di governo

    parlamentare dipende dal sistema dei partiti

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    • Il popolo sovrano come soggetto d’indirizzo politico

    � oggi non si limita ad eleggere i propri rappresentanti…

    � ma vuole scegliere il programma politico, la maggioranza di

    governo ed il suo leader

    - dalla democrazia mediata e compromissoria alla

    democrazia immediata e competitiva

    • I moderni contrappesi:

    � controllo politico svolto non più solo dal Parlamento ma

    dall’Opposizione

    � indipendenza del potere giudiziario e delle istituzioni di

    garanzia

    - Corte costituzionale, Capo dello Stato, Autorità indipendenti

    � pluralismo dell’informazione

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    LE DEMOCRAZIE PARLAMENTARI CONSENSUALI

    • Sistema di partiti multipolare, espressione talora di una società

    eterogenea con profonde fratture: socio-economiche religiose,

    culturali-etniche, urbane-rurali; ideologiche, regionali, sostegnoal regime, politica estera (Lijphart) (Belgio, Paesi Bassi, Finlandia,

    Danimarca, Israele…)

    • Elettori votano solo per i partiti i quali decidono poi in

    Parlamento se e come dar vita a (instabili) governi di coalizione,

    in cui il Primo ministro media tra le forze politiche

    • Maggioranza ed opposizione, per evitare aggravamento fratture,

    tendono a convergere tramite la discussione parlamentare(government by discussion) (Kelsen)

    • Centralità del Parlamento, delle cui decisioni il Governo diventa

    comitato esecutore

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    LE DEMOCRAZIE PARLAMENTARI MAGGIORITARIE

    • Sistema di partiti bipartitico o bipolare con cultura politico-costituzionale omogenea (Gran Bretagna: modello Westminster;Germania, Spagna…)

    • Elettori votano non solo per eleggere i propri rappresentanti ma

    anche per scegliere

    � il governo del paese in base al programma politico,

    designando come Premier il leader del partito o della

    coalizione vincente

    � l’opposizione/i, che tende a contrapporsi alla maggioranza

    • Centralità del governo come comitato direttivo della

    maggioranza parlamentare:

    �governi di legislatura a direzione tendenzialmente monocratica

    del Primo ministro, designato da elettori, cui spetta di fatto il

    potere di scioglimento

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    EVOLUZIONE DELLA FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE

    • Governo del primo ministro o Premierato: forma di governo

    parlamentare in cui in via di diritto o di fatto la figura del primo

    ministro è particolarmente forte

    � solo titolare del rapporto fiduciario; nomina e revoca i ministri;

    poteri d’indirizzo del governo e di scioglimento anticipato

    delle camere

    • Governo a premier direttamente elettivo (neoparlamentare):

    forma di governo parlamentare in cui l’investitura del primo

    ministro avviene tramite l’elezione popolare diretta e una

    eventuale sfiducia comporta automatico scioglimentodell’assemblea (simul stabunt simul cadent)

    � a differenza del premierato dove invece il Primo ministro può

    essere sostituito dal Parlamento 30

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    LA FORMA DI GOVERNO NEOPARLAMENTARE O A

    ELEZIONE DIRETTA DEL PRIMO MINISTRO(Israele 1996-2001; regioni ordinarie (art. 5 l.cost. 1/1999)

    • Commistione elemento parlamentare (sfiducia, scioglimento) ed

    elemento presidenziale (elezione diretta vertice esecutivo)

    • Il corpo elettorale elegge contestualmente il Parlamento ed il

    Primo ministro (scheda unica o diversa)

    • Il Primo ministro nomina e revoca i ministri

    • Tra Parlamento e Governo vige un rapporto di fiducia, anche

    quando essa non viene inizialmente conferita

    31

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    • Vige il “Governo di legislatura” in base alla regola aut simul

    stabunt aut simul cadent per cui si va a nuove elezioni, senza

    sostituzione del Presidente:

    � in caso di approvazione da parte del Parlamento di una

    mozione di sfiducia

    � in caso di morte, dimissioni, incapacità permanente del

    Presidente

    32

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    LA FORMA DI GOVERNO SEMIPRESIDENZIALEFrancia, Finlandia, Austria, Irlanda, Islanda, Portogallo

    Analisi strutturale

    • Combinazione di due elementi

    � presidenziale: elezione diretta del Capo dello Stato

    � parlamentare: rapporto di fiducia tra Governo e Parlamento

    • Il corpo elettorale elegge il

    a) Parlamento

    b) Capo dello Stato che ha poteri ora rappresentativi (Finlandia,

    Irlanda, Islanda, Austria), di garanzia (Portogallo), d’indirizzo

    politico (Francia)

    33

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    Le forme di governo

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    • Il Governo (Primo ministro e ministri) è nominato dal Capo dello

    Stato e deve godere della fiducia del Parlamento (rapporto

    fiduciario)

    • Il Parlamento può sfiduciare solo il Governo ma non il Capo

    dello Stato

    • Il Capo dello Stato può sciogliere il Parlamento (divorzio

    potere/responsabilità)

    • Il potere esecutivo si divide – più o meno nettamente – tra il

    Capo dello Stato eletto direttamente ed il Primo ministro

    espressione della maggioranza parlamentare (c.d. bicefalismo o

    dualismo dell’esecutivo)34

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    Analisi funzionale

    • Il diverso funzionamento del sistema semipresidenziale in base

    non solo alla ripartizione più o meno netta dei poteri tra Capo

    dello Stato e Primo Ministro ma anche della omogeneità politica

    tra di loro

    � se omogenei, prevale chi tra loro detiene la leadership del

    partito

    � se disomogenei rischio di coabitazione conflittuale, per

    evitare le quali la Francia ha

    a) ridotto a 5 anni il mandato presidenziale

    b) reso contestuali le elezioni (prima) presidenziali e (poi)

    parlamentari

    35

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    PROFILI STORICI DELLA FORMA DI GOVERNO IN ITALIAL’ordinamento statutario e la sue evoluzione

    GOVERNO PARLAMENTARE DUALISTA

    (Presidenti del Consiglio e Corona dal 1848 al 1922)

    MONARCHIA COSTITUZIONALE

    (art. 5 St.: «al Re solo appartiene il potere esecutivo)

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    Le forme di governo

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    • Il ruolo sempre rilevante della Corona a causa della debolezzadelle forze politiche

    � politica estera (I guerra mondiale)

    � nomina e revoca governi

    � scioglimento Camere

    • La tradizione dualista nella Costituente all’origine della elasticitàdei poteri presidenziali (controfirma)

    37

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    Le forme di governo

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    La forma di governo repubblicana:L’Assemblea costituente

    • Il rifiuto del modello direttoriale

    • Il rifiuto del modello presidenziale monocratico

    � complesso del tiranno

    � diffidenza reciproca tra partiti di blocchi opposti

    • La debole razionalizzazione della forma di governo

    parlamentare…

    • …rispetto al Cancellierato tedesco (elezione parlamentare delCancelliere, sfiducia costruttiva, potere di revoca dei ministri)

    38

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    Le forme di governo

    Riproduzione riservata39

    La forma di governo repubblicana:il parlamentarismo razionalizzato

    Assemblea costituente (odg Perassi 4-5.9.1946)“La II Sottocommissione…ritenuto che né il tipo di governo

    presidenziale, né quello direttoriale, risponderebbero alle condizioni

    della società italiana, si pronuncia per l’adozione del sistema

    parlamentare da disciplinarsi tuttavia con dispositivi costituzionali idonei

    a tutelare le esigenze di stabilità dell’azione di governo e ad evitare le

    degenerazioni del parlamentarismo»

    CostituzioneArtt. 92, 94, 95

    Forma di governo monista, a debole razionalizzazione, corretta da istituti di garanzia, a fattispecie aperta

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    Le forme di governo

    Riproduzione riservata

    LA FORMA DI GOVERNO NELLA COSTITUZIONE ITALIANA

    Art. 92.2 Cost.

    Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consigliodei ministri e, su proposta di questi, i Ministri

    � per prassi costituzionale, in assenza d’indicazioni sul

    procedimento da seguire, consultazioni presidenziali

    Art. 93 Cost.

    Il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri, prima di

    assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani delPresidente della Repubblica»

    � il Governo entra in carica già col giuramento, prima della

    fiducia di entrambe le Camere40

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    Le forme di governo

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    La mozione di fiducia

    Art. 94 Cost.

    (1) Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere

    (2) Ciascuna Camera accorda e revoca la fiducia mediante

    mozione motivata e votata per appello nominale.

    (3) Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presentaalle Camere per ottenerne la fiducia»

    • La mozione di fiducia deve essere

    � motivata

    � votata per appello nominale

    � approvata a maggioranza semplice

    41

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    Le forme di governo

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    La mozione di sfiducia

    Art. 94 Cost.

    (4) Il voto contrario di una d’entrambe le Camere su una proposta

    del Governo non importa obbligo di dimissioni

    (5) La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un

    decimo dei componenti della Camera e non può essere messa indiscussione prima di tre giorni dalla sua presentazione

    • La mozione di sfiducia, oltreché motivata, votata per appello

    nominale e approvata a maggioranza semplice,

    � deve essere firmata da almeno 1/10 componenti di una

    Camera, per evitare iniziative isolate

    � non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla

    sua presentazione, senza imboscate improvvise42

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    Le forme di governo

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    Il ruolo del Presidente del Consiglio

    Art. 95.1 Cost.

    Il Presidente del Consiglio dei Ministri dirige la politica generale

    del Governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo

    politico ed amministrativo, promuovendo e coordinando la attività

    dei Ministri.

    � non è rinvenibile nessun elemento che conduca a una qualche

    forma di gerarchizzazione a vantaggio del Presidente del

    Consiglio, che svolge il ruolo di primus inter pares tra i ministri

    che rispondono ai rispettivi partiti

    • Di contro gli atti del Governo, anche aventi valore legislativo,

    devono essere controfirmati dal Presidente della Repubblica

    (art. 89 Cost,) cui spetta, «sentiti i loro Presidenti, sciogliere leCamere o anche una sola di esse» (art. 88.1 Cost.) 43

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    Le forme di governo

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    LA PRASSI DELLA FORMA DI GOVERNO ITALIANA

    Il periodo del centrismo degasperiano dal 1948 al 1953

    • Il presidente del Consiglio era anche il leader indiscusso del

    partito di maggioranza relativa, la Dc

    • La forma di governo era riconducibile alla tipologia del governo

    parlamentare a direzione monocratica

    44

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    Le forme di governo

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    I governi a guida Dc ininterrottamente dal 1953 al 1993

    (salvo 1981-1982 e 1983-1987)

    • Mai, se non per pochi mesi, il presidente del Consiglio fu ancheil leader della Dc

    • I governi furono governi di coalizione o, comunque, si fondaronosu una maggioranza parlamentare composita

    • La Dc era divisa in correnti organizzate e ciascun ministrorispondeva più al proprio partito e alla propria corrente che alpresidente del Consiglio

    • Furono governi assai instabili (durata media 9-11 mesi)

    45

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    Le forme di governo

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    • La forma di governo parlamentare fu ridotta a un singolare

    esempio di governo a direzione plurima dissociata, politicamente

    stabile ma inefficiente

    - multipartitismo esasperato

    - conventio ad excludendum nel governo

    - conventio ad consociandum nella legislazione

    46

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    Le forme di governo

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    La forma di governo e riforma del sistema elettorale negli anni ’90

    • La crisi della forma di governo a direzione plurima a causa del

    superamento della democrazia bloccata (muro di Berlino;

    “scongelamento” del voto)

    • Instaurare una competizione bipolare per permettere l’investitura

    popolare del governo e conferire alla sua azione stabilità ed

    efficienza (risanamento bilancio)

    • Imporre un salutare ricambio della classe politica

    • Porre fine al correntismo che minava all’interno i partiti e ne

    complicava i reciproci rapporti

    • Moralizzare la vita pubblica

    • Semplificare il sistema dei partiti

    47

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    Le forme di governo

    Riproduzione riservata48

    Riforme elettorali e trasformazioni della forma di governo:

    Verso governi di legislatura a direzione monocratica

    • L’incapacità della classe politica ad approvare le riforme

    istituzionali e la strada referendaria per trasformare il sistema

    partitico in senso bipolare

    �Referendum elettorale del 2 giugno 1991: dalle preferenze

    plurime alla preferenza unica per l’elezione della Camera

    �Legge 81/1993: elezione diretta del Sindaco e del Presidente

    della provincia

    �Referendum elettorale del 18 aprile 1993: dal proporzionale al

    maggioritario per l’elezione del Senato

    �Leggi 276 e 277/1993: nuove norme per l’elezione di Camera e

    Senato con sistema prevalentemente maggioritario

    uninominale

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    Le forme di governo

    Riproduzione riservata49

    �Legge 43/1995: elezione dei consigli regionali con indicazione

    del candidato Presidente e premio di maggioranza

    �Leggi cost. 1/1999 e 2/2001: elezione diretta Presidente

    Regione

    �Legge 270/2005: dal maggioritario uninominale al

    proporzionale con premio di maggioranza

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    IL RAFFORZAMENTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

    • Il costante raffronto con gli altri ordinamenti simili al nostro

    • L’influenza dei modelli di governo ai diversi livelli sub-nazionali,

    tutti incentrati sull’elezione diretta di sindaci e presidenti

    • L’esigenza di dare all’azione di governo la necessaria continuità

    e stabilità d’indirizzo

    • La legislazione sulla presidenza del Consiglio (l. 400/1988)

    • Il ruolo cruciale del Presidente del Consiglio in sede europea

    • L’accentuarsi della personalizzazione delle campagne elettorali

    • L’affermarsi alle elezioni, per ben tre volte (1994, 2001, 2008), di

    maggioranze guidate da un leader particolarmente influente,

    riconosciuto capo indiscusso del suo partito e della coalizione di

    governo50

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    Le forme di governo

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    L’«INDICAZIONE» DEL CANDIDATO PREMIER

    Scheda elettorale 13 maggio 2001

    (nome del candidato del collegio) (nome del candidato del collegio)

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    Riproduzione riservata52

    BIPOLARISMO E ALTERNANZA

    Le elezioni politiche: maggioritario uninominale (1994-2001)

    * (seggi maggioritari + seggi proporzionali)

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    LA RIFORMA ELETTORALE DEL 2005

    (l. 270/2005 di modifica delle legge elettorali di Camera e Senato)

    L’indicazione del capo della coalizione

    «[...] i partiti e i gruppi politici organizzati che si candidano agovernare depositano il programma elettorale nel qualedichiarano il nome e cognome della persona da loro indicatacome capo della forza politica. I partiti o i gruppi politiciorganizzati tra loro collegati in coalizione che si candidano agovernare depositano un unico programma elettorale nel qualedichiarano il nome e cognome della persona da loro indicatacome unico capo della coalizione. Restano ferme le prerogativespettanti al presidente della Repubblica previste dall’articolo 92,secondo comma, della Costituzione»

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    LE ELEZIONI POLITICHE DEL 2006

    Scheda elettorale Camera

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    Le forme di governo

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    Le elezioni politiche: proporzionale con premio di maggioranza(2006)

    Camera

    340 seggi (49,80%)

    Senato

    151 seggi(49,2%)

    Centro-destra

    coalizione Berlusconi)

    Camera

    277 seggi(49,73%)

    Senato

    155 seggi(49,9%)

    Esclusi il seggio della Valle d’Aosta e i seggi della circoscrizione estero; compresi i seggi del Trentino-Alto Adige (sistema uninominale maggioritario)

    Centro-sinistra

    coalizione Prodi

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    LE ELEZIONI POLITICHE DEL 2008

    Scheda elettorale Camera

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    Le elezioni politiche: proporzionale con premio di maggioranza(2008)

    Esclusi il seggio della Valle d’Aosta e i seggi della circoscrizione estero; compresi i seggi del Trentino-Alto Adige (sistema uninominale maggioritario)

    Centro-destra(coalizione

    Berlusconi

    Camera

    340 seggi (46,81%)

    Senato

    171 seggi(47,3%)

    Centro-sinistra

    (coalizione Veltroni)

    Camera

    239 seggi(37,54%)

    Senato

    132 seggi(38,0%)

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    Le forme di governo

    Riproduzione riservata58

    La formazione del nuovo Governo dopo le elezioni del 2008

    Dichiarazioni del presidente della Repubblica al termine delle consultazioni (maggio 2008)

    «... il risultato così netto, e la maggioranza ampia che il voto del 13-14aprile ha segnato, hanno fatto sì che il capo della coalizione vincente,indicato sulla base della legge elettorale vigente, ha potuto mettersi subitoal lavoro per la formazione della squadra di governo – è cosa nota a tuttivoi – per presentare al più presto al presidente della Repubblica, unavolta accettato l’incarico, la lista dei ministri. Inoltre, la chiarezza delrisultato elettorale, ha permesso anche, nei giorni scorsi, qualchescambio di opinioni preliminari e informali tra il leader della nuovamaggioranza e il presidente della Repubblica, sulle procedure e sui criteriper la formazione del governo, nello spirito dell’art. 92 della Costituzioneche implica un rapporto di limpida collaborazione nel rigoroso rispettodelle prerogative di ciascuno».

  • 59

    LE ELEZIONI POLITICHE DEL 2013

    Scheda elettorale Camera

  • 60

    BIPOLARISMO E ALTERNANZA

    Le elezioni politiche: proporzionale con premio di maggioranza

    (2013)

    * Esclusi il seggio della Valle d’Aosta e i seggi della circoscrizione estero; compresi al Senato i seggi del Trentino-Alto Adige (sistema uninominale maggioritario)

    Centro-sinistra(coalizione Bersani)

    Camera29,5% 340 seggi

    Senato31,6% 117 seggi

    Centro-destra(coalizione Berlusconi)

    Camera29,1% 124 seggi

    Senato30,7% 117 seggi

    Movimento 5 Stelle(Grillo)

    Camera25,5% 108 seggi

    Senato23,7% 54 seggi

    Centro(coalizione Monti)

    Camera10,5% 45 seggi

    Senato9,1% 18 seggi

  • 61

    GLI SVILUPPI DELLA FORMA DI GOVERNO DAL NOVEMBRE

    2011

    • La crisi del governo Berlusconi IV e la formazione di un «governotecnico» (governo Monti)

    • L’esito senza vincitori delle elezioni del febbraio 2013 e laformazione di un «governo di larghe intese» (governo Letta, aprile2013)

    • La formazione del governo Renzi (febbraio 2014)

    • L’approvazione della nuova legge elettorale (maggio 2015)

    • L’approvazione parlamentare della riforma costituzionale (aprile2016 bocciata per referendum il 4 dicembre 2016)

  • 62

    LA RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE DELLA CAMERA

    l. 52/2015)

    «[…] i partiti o i gruppi politici organizzati che si candidano agovernare depositano il programma elettorale nel quale dichiaranoil nome e cognome della persona da loro indicata come capo dellaforza politica. Restano ferme le prerogative spettanti al Presidentedella Repubblica previste dall’articolo 92, secondo comma, dellaCostituzione».

  • 63

    LA RIFORMA COSTITUZIONALE DEL 2016: IL RAPPORTO FIDUCIARIO

    Art. 55.3 Cost. 2016«La Camera dei deputati è titolare del rapporto di fiducia con il Governo edesercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quella dicontrollo dell’operato del Governo».

    Art. 94 Cost. 2016«Il Governo deve avere la fiducia della Camera dei deputati.La fiducia è accordata o revocata mediante mozione motivata e votata perappello nominale.Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta innanzi allaCamera dei deputati per ottenerne la fiducia.Il voto contrario della Camera dei deputati su una proposta del Governo nonimporta obbligo di dimissioni.La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo deicomponenti della Camera dei deputati e non può essere messa in discussioneprima di tre giorni dalla sua presentazione».


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