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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014 Piano di Zona Ambito di Carate Brianza Area Anziani (a cura di Elena Cattaneo) Indice Premessa 3 1. Gli obiettivi contenuti nel precedente Piano di Zona 5 2 Alcuni dati di contesto 6 3 La spesa sociale dell’area anziani dell’Ambito Territoriale di Carate Brianza 9 4 Le risorse esistenti 14 4.1 I servizi e gli interventi comunali 14 4.1.1Buoni Sociali 14 4.1.2 Buoni sociali distrettuali mirati al sostegno della domiciliarietà (buoni badanti) 15 4.1.3 Contributi ad associazioni 15 4.1.4 Centri Diurni e Centri Diurni Integrati 16 4.1.5 Trasporti 23 4.1.6 Il Servizio di Assistenza Domiciliare 24 4.1.7 Voucher Distrettuali per potenziamento SAD 25 4.1.8 Servizio consegna pasti al domicilio 26 4.1.9 Telesoccorso 26 4.1.10 Mini Alloggi 27 4.1.11 Amministrazione di Sostegno 27 4.2 I servizi e gli interventi dell’A.S.L. a favore della domiciliarietà degli anziani 27 4.2.1 L’Assistenza Domiciliare Integrata 28 4.2.2 Ricoveri di sollievo in R.S.A. 28 Area Anziani – sezione 3 – Pagina 1 di 71
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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

Piano di Zona Ambito di Carate Brianza

Area Anziani(a cura di Elena Cattaneo)

Indice

Premessa 31. Gli obiettivi contenuti nel precedente Piano di Zona 52 Alcuni dati di contesto 63 La spesa sociale dell’area anziani dell’Ambito Territoriale di Carate Brianza 94 Le risorse esistenti 14

4.1 I servizi e gli interventi comunali 144.1.1Buoni Sociali 144.1.2 Buoni sociali distrettuali mirati al sostegno della domiciliarietà (buoni badanti) 154.1.3 Contributi ad associazioni 154.1.4 Centri Diurni e Centri Diurni Integrati 164.1.5 Trasporti 234.1.6 Il Servizio di Assistenza Domiciliare 244.1.7 Voucher Distrettuali per potenziamento SAD 254.1.8 Servizio consegna pasti al domicilio 264.1.9 Telesoccorso 264.1.10 Mini Alloggi 274.1.11 Amministrazione di Sostegno 27

4.2 I servizi e gli interventi dell’A.S.L. a favore della domiciliarietà degli anziani 274.2.1 L’Assistenza Domiciliare Integrata 284.2.2 Ricoveri di sollievo in R.S.A. 284.2.3 Gruppi di Cammino 294.2.4 Progetto Emergenza Caldo 294.2.5 Anagrafe dei soggetti fragili 30

4.3 I servizi e interventi di integrazione servizi sociali comunali e A.S.L. 324.3.1 Il Centro per l’Assistenza Domiciliare (Ce.A.D.) 324.3.2 Pai Integrato 334.3.3 Dimissioni Protette 35

4.4 Associazioni di volontariato con interventi e servizi per anziani 364.5 Patronati e Sindacati 38

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

4.6 I servizi di sostituzione del nucleo familiare 394.6.1 Le Residenze Sanitarie Assistenziali 39

5 I bisogni rilevati nel distretto di Carate Brianza e le proposte di intervento 405.1.Area della domiciliarietà 40

5.1.1Promuovere la messa in rete dei centri diurni anziani presenti sul territorio41

5.1.2 Migliorare la mobilità sociale degli anziani. 425.1.3 Sostenere la prosecuzione del progetto “Fianco a Fianco” 425.1.4 Proseguire l’offerta alle famiglie di sportelli badanti finalizzati all’incontro tra domanda ed offerta per l’assistenza agli anziani. 44

5.2 Area dell’integrazione 455.2.1Promuovere il costante monitoraggio del protocollo dimissioni protette 455.2.2 Promuovere la messa in regime dei Cead con l’utilizzo di strumenti condivisi al fine di pervenire ad una gestione integrata della cura dell’anziano a domicilio 475.2.3 Promuovere la messa in regime dei ricoveri di sollievo attivati sperimentalmente dall’anno 2011 anche su questo ambito 485.2.4 Promuovere una maggior trasparenza delle rette delle R.S.A. 48

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Premessa

Il disagio sociale rappresenta uno dei maggiori problemi per gli anziani; solitudine, difficoltà alla mobilità sul territorio, necessità di cure mediche e di assistenza al domicilio di vario genere sono bisogni che prevedono un’ attivazione da parte dell’intero contesto non solo del singolo servizio. Chiaramente tutto ciò è strettamente correlato al venir meno del modello famigliare allargato che, tipico dei decenni scorsi, era caratterizzato da un forte legame con il territorio di residenza che, peraltro, corrispondeva anche al contesto lavorativo di tutti i suoi membri e che ha profondamente determinato le condizioni di vita degli anziani nonché le relative modalità di assistenza.

E’ necessario inoltre tener conto del fenomeno dell’aumento degli anziani e della diminuzione delle nascite che deriva, oltre che dal crescente tenore di vita della popolazione, da un certo grado di preoccupazione e insicurezza rispetto al futuro anche rispetto a orientamenti lavorativi sempre più precari e instabili.Di conseguenza anche i problemi che la persona anziana si ritrova ad affrontare risultano strettamente correlati con i diversi fattori che caratterizzano questi ultimi decenni quali la fine di un economia basata sulla produzione di larga scala di beni di consumo, la precarizzazione di condizioni economiche, la parcellizzazione del tessuto sociale sempre più slegato dal territorio.

Per questi motivi è importante che, per quanto mirato e personalizzato, l’intervento del servizio pubblico debba inevitabilmente tener conto del contesto che lo produce in un ottica di coinvolgimento del territorio, ponendo particolare attenzione a quelle problematiche che in esse causano disagio all’anziano ma anche delle risorse in esso presenti che possono essere invece fonti di benessere per i relativi abitanti.

E’ bene constatare che l’attuale sistema dei servizi pare non corrispondere pienamente alle esigenze delle famiglie con anziani. E’ necessario che venga ripensato, alla luce di quanto sopraindicato ma soprattutto con risposte connotate da una maggior facilità d’accesso ed anche flessibilità; non a caso, nel mercato dei servizi alla persona, il settore anziani ha evidenziato rapide evoluzioni con la comparsa, per esempio, ormai basilare, della figura della badante per lo più straniera.

Ciò porta inevitabilmente i servizi a fare i conti con un ripensamento del proprio ruolo dove ogni singolo intervento deve essere collocato in una più ampia prospettiva che coinvolge i diversi contributi di operatori afferenti a enti diversi nonché alle realtà formali e informali del territorio.

Ed è proprio partendo da questa fondamentale consapevolezza che nel processo della formazione del piano di zona, e nello specifico di quest’area d’intervento, il tavolo anziani allargato assume una grande importanza quale luogo privilegiato di confronto di ogni operatore o rappresentante del terzo settore e dei sindacati che, con modalità di letture e approcci metodologici diversi, può favorire la realizzazione di interventi globali mediante l’ottimizzazione delle risorse esistenti.

Il tavolo anziani allargato, nel suo piccolo, ha costituito e costituisce un contesto in cui i diversi partecipanti, dal proprio punto di vista, si confrontano al fine di individuare bisogni, propongono la realizzazione di risorse per migliorare e programmare la rete dei servizi di ambito.

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Nell’ultimo triennio il tavolo si è ritrovato con maggiore frequenza rispetto al passato anche perché, come vedremo successivamente, diverse sono state le azioni realizzate nell’area anziani a seguito degli obiettivi che erano stati indicati nel precedente documento.

Ancora una volta la diversa provenienza dei vari partecipanti ha consentito un confronto arricchente caratterizzato dalla condivisione, partendo dall’analisi dei bisogni fino alla definizione degli obiettivi da raggiungere nel triennio 2012-2014.

E’ pertanto doveroso esprimere un sentito ringraziamento ai partecipanti al Tavolo d’area anziani allargato afferenti ai diversi enti e associazioni sottoindicate per l’importante e prezioso contributo apportato con la loro partecipazione al lavoro di costruzione del piano di zona, in un clima di confronto sempre costruttivo e sereno che ha permesso così di individuare bisogni e obiettivi comuni che si intendono perseguire nell’interesse della popolazione anziana di questo ambito territoriale che verranno, di seguito, analizzati.

partecipazioni alla stesura del Piano di Zona – Tavolo Anziani AllargatoSoggetti partecipanti totali 11

partecipanti terzo settore 6 / aventi diritto terzo settore 12

23/6/11PdZ

6/10/11PdZ

17/11/11PdZ

19/1/12PdZ

20/2/12PdZ

UdP 2 1 2 2 2Comuni (Albiate - Besana - Verano) 2 1 2 1

AUSER 1 1 1CARITAS Lissone 1 1

AANPB Associazione Settecolli di Besana 1 1 1cooperativa sociale A Domicilio

cooperativa sociale COGES 1 1 1ANTEAS 1 1 1

S.P.I e F.N.P. CGIL 2 2 2 1 2F.N.P CISL 1 1 1 1 1

ASL MB Distretto 2 2 1 1 1 n. di soggetti che hanno presenziato ai lavori del tavolo, per la propria realtà di appartenenza, nel singolo incontro

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1. Gli obiettivi contenuti nel precedente Piano di Zona

Area anziani – bisogni emersi in seguito alla redazione del precedente piano di zona e priorità emerse dal tavolo anziani allargato ed approvate dall’Assemblea dei Sindaci

Bisogno obiettivo evidenziato dal piano di zona Azioni attivateGrado di

raggiungimento

Sostegno alla domiciliarità

Realizzare sportelli finalizzati all’incontro tra domanda ed offerta tra famiglie e assistenti familiari

Attivati corsi di formazione per badanti mediante Caritas J

Realizzare sportelli finalizzati all’incontro tra domanda ed offerta tra famiglie e assistenti familiari

Aperti inizialmente 3 sportelli distrettuali che, dall’anno 2010, sono stati incrementati a 5

JPrevedere interventi per il sostegno economico per gli anziani non autosufficienti che abbisognino di assistente familiare

Approvazione di regolamento distrettuale e erogazione di buoni socio assistenziali a seguito di bandi a valenza distrettuale

J

Realizzare un corso di formazione per gli operatori comunali deputati al coordinamento del S.A.D. al fine di pervenire alla realizzazione di un regolamento distrettuale relativo a tale servizioOBIETTIVO INDICATO COME PRIORITARIO DALL’ ASSEMBLEA DEI SINDACI

Realizzazione del corso cui hanno partecipato assistenti sociali area anziani dei comuni dell’ambito e successiva stesura e approvazione, da parte dell’assemblea dei Sindaci e di ogni A.C., del primo regolamento distrettuale relativo al servizio di assistenza domiciliare

J

Favorire la mobilità sociale degli anziani mediante la costituzione di un servizio di coordinamento delle risorse del terzo settore attualmente disponibili

L’Assemblea dei Sindaci,non individuando tale obiettivo come prioritario, ha rinviato la realizzazione delle azioni ad esso correlate

L

Attivazione di voucher finalizzati al potenziamento del s.a.d. comunale nei week end o giorni festivi in situazioni di particolare gravità

A seguito di due bandi di accreditamento realizzati dall’ufficio di piano distrettuale, a partire dall’anno 2009, sono stati erogati tali voucher su tutto l’ambito.

J

Integrazione socio sanitaria

Sensibilizzare l’A.S.L. alla realizzazione di ricoveri di sollievo all’interno dell’R.S.A. e collaborazione nella strutturazione dell’intervento OBIETTIVO INDICATO COME PRIORITARIO DALL’ ASSEMBLEA DEI SINDACI

Dall’anno 2011 è stata avviata la sperimentazione anche per l’ambito caratese

J

Provvedere all’approvazione del protocollo dimissioni protette promuovendo azioni di monitoraggio dello stesso nel corso del triennio

Oltre all’approvazione di tale protocollo è stato creato un tavolo sovra distrettuale per il costante monitoraggio della funzionalità di tale strumento operativo

J

Sensibilizzare gli enti preposti all’istituzione di un servizio sociale ospedaliero all’interno dell’azienda ospedaliera di Vimercate-sede di Carate

Azione parzialmente raggiunta;l’attività di sensibilizzazione è stata effettuata ma non ha purtroppo avuto gli esiti auspicati

K

Migliorare la valutazione congiunta socio sanitaria tramite P.A.I. integrato

Azione integrata con l’A.S.L. che è stata realizzata anche mediante l’ attivazione del servizio CE.A.D. distrettuale

J

J Obiettivo raggiunto

K Obiettivo in corso di raggiungimento o parzialmente raggiunto

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L Obiettivo non raggiunto

2 Alcuni dati di contesto Passiamo ora ad evidenziare alcuni dati in merito alle caratteristiche della popolazione anziana del distretto con particolare riferimento all’indice di dipendenza e di vecchiaia. Dati importanti per la trattazione delle tematiche afferenti a quest’area di popolazione.

Come evidenziano i dati raccolti, si riscontra un crescente aumento degli anziani sul totale della popolazione.

Indicatori demografici popolazione anziana nel distretto al 31/12/2010.

Popolazione per età - anno 2010

17%

64%

19%

0-18 anni

19-64 anniover 65 anni

Incremento popolazione anziana 2008-2010

02.0004.0006.0008.000

10.00012.00014.00016.00018.000

2008 2009 2010

65-74 anniOver 75

(Fonte uffici anagrafe comunali)

(Fonte uffici anagrafe comunali)

Indicatori demografici relativi alla popolazione anziana nell’Ambito distinti per genere-anno 2010.

POPOLAZIONE Maschi Femmine TotaleANNO 2010 12.134 16.510 28.644Popolazione 65-74 anni al 31/12/2010 7.184 8.108 15.292Popolazione 75-84 anni al 31/12/2010 4.105 5.981 10.086Popolazione 85 anni e oltre al 31/12/2010 845 2.421 3.266

(Fonte uffici anagrafe comunali)

Come si potrà notare vi è un costante aumento del numero di anziani nell’Ambito ma soprattutto, in linea con la tendenza nazionale, il numero delle donne risulta particolarmente superiore a quello degli uomini soprattutto oltre gli 85 anni.

Indice di vecchiaia, dipendenza e tasso di mortalità negli anni 2008, 2009 e 2010.

2008Indice di vecchiaia 127,9Indice di dipendenza degli anziani 28,9Tasso di mortalità 8,46

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Anno 65-74 75 e oltre Percentuale2008 15.195 11.968 18,57%2009 15.326 12.697 19,00%2010 15.292 13.352 19,18%

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

2009Indice di vecchiaia 130,4Indice di dipendenza degli anziani 29,8Tasso di mortalità 7,83

2010Indice di vecchiaia 130,7Indice di dipendenza degli anziani 30,2Tasso di mortalità 8,46

(Fonte: elaborazioni Ufficio di Piano su dati uffici anagrafe comunali)

Le tabelle sopraindicate rilevano una costante crescita del “peso” degli anziani rispetto alla popolazione in età lavorativa.

Premettendo che l’indice di vecchiaia rappresenta un indicatore dinamico che misura il grado di invecchiamento della popolazione e che l’indice di dipendenza fornisce informazioni di rilevanza economico-sociale poiché indica quante persone non autonome a causa dell’età risiedono ogni 100 persone che, essendo in attività, dovrebbero provvedere al sostentamento delle prime, i dati sopra riportati mostrano, nel nostro Distretto, sia una presenza inferiore degli over 65 che un indice di dipendenza inferiore rispetto ai dati nazionali.

Popolazione di età 65+ e 80+ anni di età A.S.L. MONZA per distretto e stima dell’aumento della popolazione anziana anni 2012 e 2017.

pop 65+ ASL_MONZA pop 80+ ASL_MONZADistretto 2002 2007 2012 2017 2002 2007 2012 2017Carate Brianza 21.943 26.275 31.462 37.674 4.433 5.932 7.938 10.622Desio 21.380 26.079 31.811 38.802 4.009 5.477 7.483 10.222Monza 29.616 35.174 41.775 49.615 6.085 8.174 10.980 14.750Seregno 20.501 24.384 29.002 34.496 4.077 5.396 7.142 9.452Vimercate 21.240 25.833 31.419 38.213 4.348 5.906 8.022 10.8975 nuovi comuni 8.291 10.011 12.088 14.595 1.433 2.027 2.867 4.056tot 122.971 147.756 177.558 213.395 24.385 32.912 44.432 59.999

(Fonte: Asl Monza e Brianza)

ASL Monza - andamento 2002-2017 della popolazione 65+

010.00020.00030.00040.00050.00060.000

Carate B

rianz

aDesio

Monza

Seregn

o

Vimerca

te

5 nuo

vi co

muni

2002

20072012*2017*

Area Anziani – sezione 3 – Pagina 7 di 49

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

ASL Monza - andamento 2002-2017 della popolazione 80+

02.0004.0006.0008.000

10.00012.00014.00016.000

2002

2007

2012*

2017*

Come è possibile evidenziare dai dati A.s.l. sopraindicati sono state elaborate delle proiezioni per i prossimi cinque anni da cui emerge, ancora una volta, il costante aumento della popolazione anziana in crescita maggiore rispetto alla popolazione totale.

Area Anziani – sezione 3 – Pagina 8 di 49

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3 La spesa sociale dell’area anziani dell’Ambito Territoriale di Carate Brianza

Al fine di verificare l’andamento nel tempo della spesa sostenuta dagli enti locali a favore degli anziani e le evoluzioni che si sono riscontrate in merito a servizi / interventi correlati a questa fascia di popolazione si riportano, a seguire, alcune tabelle i cui dati sono stati rilevati dal debito informativo regionale compilato dai singoli Comuni.

Andamento spesa Comuni area anziani dal 2006 al 2010.

andamento da debito informativo comunale 2006 2007 2008 2009 2010

spesa titolo I 81.006.402 88.664.060 90.905.715 95.801.571 99.938.084spesa sociale 15.708.548 17.011.673 18.448.357 19.434.257 20.099.434

% spesa sociale su titolo I 19 19 20 20 20

spesa area anziani 1.679.933 1.763.483 1.950.904 2.060.680 2.042.792di cui a carico comune 1.093.742 1.133.805 1.269.314 1.434.904 1.211.991di cui a carico utenza 146.110 166.435 177.846 185.324 180.952

per contributi 330.635 237.569 300.108 207.195 154.458per servizi territoriali 1.305.417 1.451.194 1.561.060 1.765.659 1.794.341

per servizi residenziali 0 28.733 32.686 41.428 56.235

per gestione diretta 815.172 861.668 893.701 943.210 836.787per appalto 606.250 615.340 648.758 718.046 690.025

per rette 17.717 25.144 44.140 34.665 57.910

spesa servizi socio sanitari 1.193.794 1.715.562 2.246.736 3.084.037 3.196.517di cui a carico comune 923.749 1.370.522 1.952.361 2.780.165 2.917.987

% spesa area anziani su titolo I 2 2 2 2 2% spesa area anziani su spesa sociale 11 10 11 11 10

% spesa servizi socio sanitari su titolo I 1 2 2 3 3% spesa servizi socio sanitari su spesa sociale 8 10 12 16 16

(Fonte debito informativo anni 2007/8/9/10/11)

Come è possibile desumere dalla tabella sopraindicata la spesa per l’area anziani, nel corso degli ultimi anni, risulta in costante aumento; si evidenzia infatti una crescita soprattutto della spesa relativa ai servizi residenziali e territoriali ma l’aspetto più preoccupante, che appare addirittura “fuori controllo”, è quello relativo ai servizi socio sanitari che nel dato sovra esposto tengono conto dei servizi a favore di anziani - con particolare riferimento alle R.S.A. (servizi socio-sanitari residenziali per anziani) e ai CDI, servizi socio sanitari diurni) – e ai servizi a favore di disabili. Tale spesa appare addirittura triplicata nel periodo di riferimento.

Al contrario si evidenzia una diminuzione dei contributi a carico dell’ente locale per lo più riconducibile alla disponibilità di altri fondi legati a finanziamenti straordinari quali i buoni

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

socio assistenziali e i voucher distrettuali, che son stati destinati in gran parte a questa tipologia d’utenza.

Purtroppo tali finanziamenti non saranno più disponibili nei prossimi anni e pertanto è ipotizzabile, al contrario di quanto appena osservato al riguardo, nelle prossime annualità, un possibile incremento anche della “voce” contributi.

Nella tabella sottostante, riportante dati riferiti all’anno 2009, invece, si raffronta la spesa annua e il costo medio annuo dei principali interventi a favore degli anziani in raffronto agli altri ambiti distrettuali.

Suddivisione per interventi della spesa distrettuale area anziani anno 2009 e confronto con gli altri ambiti

SPESA TOTALE ANNO 2009

Entrate da utenza N° UTENTI

CONFRONTO CON ALTRI 4 AMBITI

SUSSIDIAssistenza economica generica 84.677,00€ -€ 109 Spesa media annua 776,85€ 691,21€

Costo medio annuo 776,85€ 691,21€ BUONO SOCIALEa sostegno della domicilierietà/care giver 87.767,00€ -€ 97 Spesa media annua 904,81€ 1.778,27€

Costo medio annuo 904,81€ 1.778,27€

BUONI BADANTE 298.316,00€ -€ 49 Spesa media annua 6.088,08€ 3.534,60€

Costo medio annuo 6.088,08€ 3.534,60€

SAD voucher 219.792,00€ -€ 129 Spesa media annua 1.703,81€ 2.383,33€

Costo medio annuo 1.703,81€ 2.073,86€

SAD diretta 1.000.441,00€ -€ 470 Spesa media annua 2.128,60€ 2.397,98€

Costo medio annuo 2.128,60€ 2.122,68€

PASTI 179.352,24€ 100.224,28€ 119 Spesa media annua 1.507,16€ 994,33€

Costo medio annuo 842,22€ 638,70€

CDI e RSA per periodi temporanei/sollievo -€ -€ 0 Spesa media annua € 0,00 € 3.242,62

Costo medio annuo € 0,00 € 3.242,62

INSERIMENTI RSA 1.010.931,00€ 298.750,00€ 125 Spesa media annua 8.087,45€ 9.344,88€

Costo medio annuo 5.697,45€ 8.302,06€

CDI 5.515,00€ -€ 8 Spesa media annua 689,38€ 3.082,80€

Costo medio annuo 689,38€ 2.229,34€

SPESA MEDIA ANNUA e COSTO MEDIO ANNUO

Dal confronto con gli altri ambiti emerge che i Comuni di questo distretto hanno una spesa superiore agli altri per contributi e sussidi economici e per il servizio pasti a domicilio destinando, in maniera marcatamente maggiore rispetto agli altri, risorse soprattutto per l’erogazione di buoni badanti; al contrario, da tale confronto emerge, che è inferiore la spesa riferita ai buoni domiciliarità per care giver per il s.a.d. sia sottoforma di gestione diretta che mediante voucher nonché per le strutture socio sanitarie quali R.S.A. e C.D.I.

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Nel 2009 possiamo quindi definire che:- il numero di anziani raggiunti: (numero anziani raggiunti dai servizi sociali sul totale degli anziani residenti): 2.103 circa il 7% della popolazione anziana- la spesa media per anziano assistito: € 2.700,00 - il costo area anziani sulla popolazione residente (costo pro-capite): € 13,70- il recupero medio utenza anziana: € 380,00

Dal raffronto con quanto contenuto nel precedente Piano di Zona emerge che la spesa media per anziano assistito é notevolmente aumentata, così come l’impatto del costo dell’area anziani sulla popolazione residente mentre la quota di contribuzione a carico dell’utenza è rimasta sostanzialmente invariata negli anni nonostante il notevole aumento del costo dei servizi e del numero di interventi ad essi correlati.

Sempre prendendo come riferimento l’anno 2009 è bene precisare che, relativamente a quest’area, i servizi con il più alto costo complessivo risultano essere il S.A.D. (€ 1.200.000,00), i contributi per le rette delle R.S.A. (€ 1.000.000,00) e i buoni badanti (€ 300.000,00).Diversamente, tra i servizi con il più alto costo a utente abbiamo i contributi per l’R.S.A. (€ 8.000,00), i buoni badanti (€ 6.000,00) e il servizio di assistenza domiciliare (€ 2.000,00).I servizi con il più alto recupero complessivo risultano essere le rette per l’R.S.A. (€ 300.000,00) e il servizio pasti (€ 100.000,00) così come anche i servizi con il più alto recupero a persona abbiamo l’R.S.A. (€ 2.400,00 dato relativo però ad utenti indigenti) e il servizio pasti (€ 824,00).

E’ opportuno precisare al riguardo che, probabilmente nel corso del periodo di validità del presente piano di zona, ci potrebbero essere delle novità per ciò che riguarda i servizi a parziale recupero sull’utenza a seguito dell’introduzione del regolamento distrettuale S.A.D. che prevede, per la prima volta, la contribuzione al costo del servizio da parte di chi ne usufruisce.

Quest’ultimo servizio risulta essere attualmente quello con il maggior numero di utenti (600), seguito dai trasferimenti monetari (200) nonché dai contributi per la fruizione di servizi residenziali quali R.S.A. (125).Di seguito vengono illustrati, più nel dettaglio, alcuni dati analitici rispetto a tali oneri sostenuti dai comuni e ai relativi canali di finanziamento.

L’andamento della spesa sociale comunale destinata a interventi afferenti all’area anziani.

Anno Anziani

Assoluto %2008 1.950.903,74 10,6 %2009 2.060.680,00 10,6 %2010 2.042.792,00 10,2 %

(Fonte dati debito informativo anni 2009-2010- 2011)

Canali di finanziamento per la spesa dell’area anziani.

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ANNO FONDI COMUNALI

ENTRATE DA UTENZA

FONDO SOCIALE

REGIONALE

FONDO NAZ. POLITICHE

SOCIALIALTRO E.E.

LOCALIALTRE

ENTRATE TOTALE

2008 1.269.314,45 177.846,10 180.715,58 299.602,89 9.105,33 14.319,39 1.950.903,742009 1.434.904,00 183.724,00 172.001,00 162.082,00 0 107.969,00 2.060.680,002010 1.211.991,00 180.952,00 171.998,00 55.322,00 0 422.529,00 2.042.792,00

(Fonte dati debito informativo anni 2009-2010-2011)

Distribuzione della spesa relativa all’area anziani distinta per tipologia d’intervento.

Anno Contributi economici

Buoni sociali

Contributi ad enti ed associazioni

Territoriali o Domiciliari

Residenziali Altri interventi

Servizi Sociosanitari integrati

2009 84.677 87.767 46.398 1.765.659 41.428 1.024.7732010 58.929 75.286 37.758 1.794.341 56.235 983.810

(Fonte dati debito informativo)

Distribuzione della spesa comunale relativa alle modalità di gestione dei servizi per anziani distinti per tipologia intervento anno 2009.

ANZIANI - DISTRIBUZIONE SPESA SOCIALE PER MODALITA’ DI GESTIONE

Diretta Buono Voucher Appalto/concessione

Acquisto da terzi

Altri trasferim. Altro Totale

Albiate 82.367 2.520 3.459 34.670 0 0 0 123.016Besana 8.798 14.274 8.700 150.369 13.738 0 5.000 200.879Biassono 101.757 0 6.629 23.097 1.800 0 0 133.283Briosco 16.444 0 3.314 71.559 0 0 0 91.317Carate 123.952 48.980 10.242 116.553 10.814 0 0 310.541Lissone 146.087 7.554 159.744 93.137 0 0 0 406.522Macherio 91.675 918 4.024 15.563 2.340 0 0 114.520Renate 2.003 6.615 2.308 62.294 0 0 0 73.220Sovico 84.222 5.441 4.463 31.734 4.400 0 0 130.260Triuggio 72.587 7.350 4.707 2.247 0 0 0 86.891Vedano 26.307 4.500 4.452 104.543 1.573 0 0 141.375Veduggio 38.175 8.820 2.545 12.280 0 0 0 61.820Verano 148.836 12.495 5.205 0 0 0 20.500 187.036TOTALE 943.210 119.467 219.792 718.046 34.665 0 25.500 2.060.680

45,78% 5,80% 10,67% 34,85% 1,69% 0,0% 1,21% 100%(Fonte debito informativo anno 2010)

Distribuzione della spesa comunale relativa alle modalità di gestione dei servizi per anziani distinti per tipologia intervento anno 2010.

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ANZIANI - DISTRIBUZIONE SPESA SOCIALE PER MODALITA’ DI GESTIONE

Diretta Buono Voucher Appalto/conces-sione

Acquisto da terzi

Altri trasferim. Altro Totale

Albiate 114.212 800 4.182 37.811 0 0 0 157.005Besana 8.509 3.360 24.296 146.600 0 0 6045 188.810Biassono 64.922 4.291 7.998 21.996 17.046 0 0 116.253Briosco 15.608 2.130 0 68.811 0 0 0 86.549Carate 104.252 28.746 12.203 107.669 27.659 0 0 280.529Lissone 137.210 1.350 241.151 84.688 0 0 0 464.399Macherio 78.202 1.820 4.812 27.065 2.376 0 0 114.275Renate 2.706 8.662 2.795 52.213 0 0 0 66.376Sovico 80.077 7.073 5.441 21.697 4.800 0 0 119.088Triuggio 55.679 5.810 10.287 0 1.431 0 0 73.207Vedano 16.780 6.645 5.317 78.279 0 0 22.898 129.919Veduggio 8.969 6.300 1.824 43.196 4.598 0 0 64.887Verano 149.661 13.045 6.289 0 0 0 12.500 181.495TOTALE 836.787 90.032 326.595 690.025 57.910 0 41.443 2.042.792

40,96% 4,41% 15,99% 33,78% 2,83% 2,03 100%(Fonte debito informativo anno 2011)

Per completezza d’informazione si aggiunge questa tabella riassuntiva delle forme di gestione; è evidente che i Comuni detengono ancora, sotto diretta gestione, solo il 40% dei servizi / interventi relativi a questa fascia di popolazione poiché la tendenza, negli ultimi anni, è stata quella di aumentare le esternalizazzioni degli interventi in carico agli enti locali.

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4 Le risorse esistenti

Sicuramente una delle aree che vede gli Enti locali impegnati nell’erogazione dei servizi e interventi per gli anziani è quella legata alla possibilità di garantirne la permanenza in condizioni di sufficiente assistenza presso il proprio domicilio, evitando per quanto possibile, il ricorso alle strutture residenziali. Passiamo ora ad illustrare brevemente alcuni dati relativi agli interventi più significativi attivati dai Comuni per favorire questo obiettivo.

4.1 I servizi e gli interventi comunali

4.1.1Buoni Sociali I buoni socio assistenziali, previsti dalla Legge 328/00, hanno avuto un andamento legato al FNPS, con un incremento costante nel corso del periodo 2007 – 2009 per poi avere una rapida contrazione nel 2010 e terminare nel 2011. Da tale anno, infatti la radicale contrazione del Fondo Nazionale non ha più portato ai comuni il canale di finanziamento conseguente.

ANNO 2007 Domande ammesse: 90

Totale fruitori: 81 Buoni erogati: 475

Fruitori con età inferiore a 65 anni: 0Fruitori 65-74 anni: 9Fruitori 75-80 anni: 21Fruitori con età superiore a 80 anni: 51

ANNO 2008 Domande ammesse: 130 Totale fruitori: 122 Buoni erogati: 687

Fruitori con età inferiore a 65 anni: 5Fruitori 65-74 anni: 20Fruitori 75-80 anni: 27Fruitori con età superiore a 80 anni: 70

ANNO 2009 Domande ammesse: 118

Totale fruitori: 105Buoni erogati: 348

Fruitori con età inferiore a 65 anni: 11Fruitori 65-74 anni: 16 Fruitori 75-80 anni: 20Fruitori con età superiore a 80 anni: 58

ANNO 2010 Domande ammesse: 24 Totale fruitori: 17Buoni erogati: 32

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Fruitori con età inferiore a 65 anni: 0Fruitori 65-74 anni: 5Fruitori 75-80 anni: 3Fruitori con età superiore a 80 anni: 9

4.1.2 Buoni sociali distrettuali mirati al sostegno della domiciliarietà (buoni badanti)A partire dall’anno 2008, ai sensi della circolare regionale n° 41 del 21.12.2007, e grazie soprattutto al Fondo Non Autosufficienza, l’Assemblea dei Sindaci ha previsto l’erogazione, con bandi annuali, di buoni sociali distrettuali destinati, fra gli altri, ad anziani non autosufficienti con un indicatore I.S.E.E. famigliare inferiore a € 18.500,00 (€ 22.500,00 per gli anni 2010 e 2011) che, per la propria assistenza al domicilio, hanno sottoscritto un contratto con una o più assistenti famigliari limitando così o ritardando il ricorso al ricovero in strutture di tipo residenziale. Tali buoni hanno avuto un importo variabile da un minimo di € 250,00 a un massimo di € 350,00. Qui di seguito una serie di dati su tali buoni:

Buoni distrettuali domiciliarietà anni 2009-2010-2011ANNI FINANZIAMENTO domande

ammissibilifruitori buoni spesa

2009 Fondo non autosufficienza 49 49 473,5 137.665,002010 Fondo non autosufficienza 81 68 652,0 192.470,002010 Fondo intesa per viventi in

famiglia19 16 143,0 40.795,00

2011 (9 mesi) Fondo non autosufficienza 103 51 386,5 116.380,00( Fonte ufficio di piano )

Anche questo canale di supporto alla spesa per la domiciliarità è terminato nel 2011 col venir meno del Fondo Non Autosufficienza ad oggi azzerato.

E’ bene comunque precisare che oltre ai buoni sovra descritti i Comuni erogano, ai sensi dei diversi regolamenti comunali, contributi a singoli o nuclei famigliari, sia di tipologia ordinaria che straordinaria a sostegno del reddito degli anziani finalizzati, per lo più, al pagamento di utenze domestiche, al pagamento di spese sanitarie e funerarie etc... per un importo complessivo distrettuale, nell’anno 2009, di € 52.977,00 e, nell’anno 2010, di € 44.183,00.

4.1.3 Contributi ad associazioni I Comuni sono inoltre soliti erogare contributi anche a quelle associazioni, che si occupano degli anziani sia fornendo servizi di carattere aggregativo e ricreativo che realizzando quotidianamente, mediante il costante impiego di volontari, veri e propri interventi di supporto alla quotidianità quale l’effettuazione di trasporti, la compagnia, etc.. Nella tabella seguente, sono rappresentati i contributi erogati dai comuni a tali enti relativi all’anno 2010.

Contributi ad associazioni anno 2010.

Area Anziani – sezione 3 – Pagina 15 di 49

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Numero Enti/associazioni Contributi totali

Albiate 2 3.558,00Besana 4 1.500,00Biassono 3 700,00Briosco 0 0Carate 3 3.000,00Lissone 8 18.600,00Macherio 4 3.100,00Renate 0 0Sovico 1 1.500,00Triuggio 4 3.000,00Vedano 1 1.000,00Veduggio 2 1.800,00Verano 0 0TOTALE 32 37.758,00(Fonte debito informativo anno 2011)

4.1.4 Centri Diurni e Centri Diurni Integrati Come per la scorsa triennalità, ad oggi, nel Distretto di Carate B.za, vi è un solo centro diurno integrato, sito in Besana in Brianza e gestito dalla Fondazione “Scola Onlus”. Tale centro, annesso alla relativa casa di riposo, è l’unico, sul territorio, in grado di accogliere utenti compromessi parzialmente o non autosufficienti, anche con Alzheimer, risultando così in grado di rappresentare una valida alternativa al ricovero a tempo pieno dell’anziano in casa di riposo. I posti disponibili sono 30 (attualmente quelli occupati sono 26) e le prestazioni che vengono offerte agli utenti sono di tipo socio assistenziale (bagno assistito, igiene personale..etc.), animative, sanitarie e riabilitative; l’obiettivo è quello di mantenere il massimo livello possibile di autonomia fisica, funzionale e cognitiva dell’anziano. La “Fondazione G. Scola Onlus” offre, da qualche tempo, un servizio di trasporto da e per il domicilio dell’utente, avendo considerato che uno dei problemi di maggior rilievo nella fruibilità delle strutture è proprio rappresentato dall’assenza di tale servizio.

Ad oggi, inoltre, in quasi ogni Comune del Distretto, sono presenti centri diurni di tipo aggregativo/ricreativo.Si è ritenuto pertanto utile, all’interno del tavolo anziani istituzionale e allargato provvedere, per la prima volta, a censire tali servizi al fine di pervenire ad una raccolta dati su queste diverse realtà operanti sul territorio che spesso, pur avendo una titolarità comunale, risultano abbastanza autonome e poco integrate con la rete dei servizi esistenti. Si riporta di seguito un breve schema riassuntivo dei centri diurni presenti nel distretto di Carate Brianza e delle relative caratteristiche.

Area Anziani – sezione 3 – Pagina 16 di 49

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014 CENTRI DIURNI PRESENTI NEL DISTRETTO DI CARATE BRIANZA

NOME UBICAZIONE TIPOLOGIA POSTI GIORNI /

ORARI GESTIONE ATTIVITA'TRA-SPOR

TIETA' DI

ACCESSOETA'

MEDIA

PREVALENZA

UOMINI/DONNE

MEDIA GIORNALI

ERA UTENTI

COSTI

ALBIATE Centro Sociale

Ricreativo Anziani

"Argento Vivo"

P.zza Conciliazione

42 tel 0362/915199

autosufficienti

accesso libero

martedì e giovedì

pomeriggio

autogestito da Associazione

di anziani- comodato d'uso con l'A.C. per

l'utilizzo degli spazi +

contributo annuale a

sostegno delle attività

attività aggregative, ricreative e

mantenimento capacità intellettive: ginnastica - feste -

teatro - canti - soggiorni - corsi vari e servizio bar

NO

Può iscriversi chiunque purchè

maggiorenne.

70forte

prevalenza donne

50tessera

associativa simbolica

BESANA Centro

Ricreativo "Settecolli" Associato Ancescao

Via Viarana 4 tel

0362/995103

autosufficienti

accesso libero

tutti i giorni (domenica compresa) dalle 13,30 alle 18,30 il mercoledì dalle 9,00 alle 12,00

autogestito da Associazione

di anziani- comodato

d'uso con il comune per utilizzo degli

spazi + contributo annuale a

sostegno delle attività

Attività aggregative e ricreative quali soggiorni - feste -

gare - gite - incontri - corsi vari, servizio

bar

NO 60 70iscritti: donne frequentanti:

uomini50

tessera associativa simbolica

BESANA centro diurno

integrato Fondazione "G.Scola"

Via Cavour Brugora di

Besana Brianza tel 0362/91711

parzialmente e

non autosufficienti –

Alzheim.

30

dal lunedì al sabato

7.30 - 18.00

diretta della casa di riposo -

personale assunto dalla casa di riposo

Attività riabilitative e aggregative quali

fisioterapia - ginnastica di gruppo

- attività di animazione diverse

SI (con volont

ari, laddovpossibi

le)

75/80 anni 80 Donne 18

€ 28.50 al giorno

comprensivi di pasto (no trasporto)

Area Anziani – sezione 3 – Pagina 17 di 49

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

CENTRI DIURNI PRESENTI NEL DISTRETTO DI CARATE BRIANZA

NOME UBICAZIONE TIPOLOGIA POSTI GIORNI /

ORARI GESTIONE ATTIVITA'TRA-SPOR

TIETA' DI

ACCESSOETA'

MEDIA

PREVALENZA

UOMINI/DONNE

MEDIA GIORNALI

ERA UTENTI

COSTI

BIASSONO Centro

Ricreativo Socio

Culturale "Villa

Monguzzi"

Via Cesana e Villa 34

039 2753113

autosufficienti

accesso libero

da lunedì a venerdì

dalle 14.00 alle 18.30

Comunale con affidamento incarichi ad "hoc" per la

figura dell'animatore

e del coordinatore

Attività aggregative e ricreative quali - feste - gare - gite - incontri - corsi di

vario genere, ballo e servizio bar

NO 60 70 donne 40 gratuito

BRIOSCO Centro

Ricreativo Anziani Carlo

Farina

Via Pasino, 26 tel 036295077

autosufficienti

accesso libero

tutti i giorni (escluso il martedì)

dalle 8.00 alle 12.00

dalle 13.00 alle 19.00

Associazione anziani con

convenzione con comune

per comodato d'uso

attività aggregative e ricreative quali corsi - ballo, gioco

carte, gite e servizio bar

SI con mezzi comun

ali

dai 18 in su ma in realtà si iscrivono solo dai 50 in su

dai 60 in su uomini 50/60

Tessera annuale con

quota simbolica

CARATE Centro

Ricreativo "P. Aliverti" Associato Ancescao

Via N. Sauro, 26

0362/805662

autosufficienti

accesso libero

da lunedì a venerdì

dalle 14.00 alle 17.00

Associazione anziani con

convenzione con comune

per comodato d'uso degli

spazi + contributo annuale a

sostegno delle attività

attività animative e ricreative quali -

ballo - ginnastica - cabaret - pittura -

laboratorio letterale - soggiorni, gite e

servizio bar

NOlo statuto

prevede dai 18.

65/70iscritti: donne frequentanti:

uomini50

Tessera annuale

simbolica

Area Anziani – sezione 3 – Pagina 18 di 49

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

CENTRI DIURNI PRESENTI NEL DISTRETTO DI CARATE BRIANZA

NOME UBICAZIONE TIPOLOGIA POSTI GIORNI /

ORARI GESTIONE ATTIVITA'TRA-SPOR

TIETA' DI

ACCESSOETA'

MEDIA

PREVALENZA

UOMINI/DONNE

MEDIA GIORNALI

ERA UTENTI

COSTI

LISSONE Centro Diurno

Ricreativo Anziani

Via Della Lega Lombarda

039/7397298

autosufficienti

accesso libero

da lunedì a venerdì 10.00 - 12.00 e 14.30 - 18.30 sabato 10.00-12.00

e 14.30-17.30

Comunale con affidamento

dell'animazione ad una

cooperativa che fornisce 2 animatrici + 1 amministrativa con funzioni di referente/coord

inatore assunta dal

comune

attività ricreative aggregative quali

ballo - corsi - giochi - ginnastica - teatro -

gite - gare - giornalino

SI dai 55 in poi 73 donne 185 gratuito

MACHERIO Centro

ricreativo anziani

c/o CPF Via Visconti di

Modrone 44 Macherio

autosufficienti

accesso libero

lunedì mercoledì

giovedì venerdì 14.30 - 18.00

Autogestito da parte di

associazione di anziani + contributo comunale annuale e

contratto di comodato

d'uso dei locali di proprietà comunale

gioco carte e servizio bar interno NO nessun limite 75 donne 15

Tessera annuale simbolica

RENATE Centro Sociale

Anziani e pensionati

via Tripoli, 1 Renate tel

0362/999281

autosufficienti

accesso libero

tutti i giorni sabato

compreso 11.30

13.30 - 17.3018.30

Autogestione da parte degli

anziani + convenzione

con il Comune per utilizzo gratuito di spazi ed utenze

AttivitàAggregative/ricreative quali gioco delle carte, gite, cene sociali e servizio bar interno

NO 55 anni 55 / 60 uomini 50Tessera annuale

simbolica

Area Anziani – sezione 3 – Pagina 19 di 49

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014 CENTRI DIURNI PRESENTI NEL DISTRETTO DI CARATE BRIANZA

NOME UBICAZIONE TIPOLOGIA POSTI GIORNI /

ORARI GESTIONE ATTIVITA'TRA-SPOR

TIETA' DI

ACCESSOETA'

MEDIA

PREVALENZA

UOMINI/DONNE

MEDIA GIORNALI

ERA UTENTI

COSTI

SOVICO Centro Diurno

Ricreativo Cascina del

Sasso

Via Lambro, 44 SOVICO tel 0392014060

autosufficienti

accesso libero

da lunedì a venerdì 14.30 - 17.30

Comunale con cotratto di comodato d'uso ad

Associazione di anziani che autogestisce +

contributo annuale

attività aggregative e ricreative quali

tornei - corsi - feste - iniziative di

aggregazione e formative (no bar

interno)

SI

Può iscriversi chiunque purchè

maggiorenne. Effettivamente frequentano

dai 55 agli 80 anni

60forte

prevalenza donne

30/35

Tessera sociale

annuale- priorità

accesso ai residenti

TRIUGGIO Centro Sociale Diurno Anziani

"Melograno"

Via Puccini tel 0362/997936

autosufficienti

accesso libero

mercoledì venerdì 14.30-17,30

ingresso libero

autogestito da anziani

stipulata una convenzione con l'A.C. per

comodato d'uso degli

spazi comunali + contributo

annuale

attività aggregative/ ricreative di vario

genere quali gioco delle carte - ballo -

ginnastica- corsi vari e servizio bar

SI 50 65 donne 50 mercoledì 25 venerdì

Tessera annuale

simbolica

Area Anziani – sezione 3 – Pagina 20 di 49

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014 CENTRI DIURNI PRESENTI NEL DISTRETTO DI CARATE BRIANZA

NOME UBICAZIONE TIPOLOGIA POSTI GIORNI /

ORARI GESTIONE ATTIVITA'TRA-SPOR

TIETA' DI

ACCESSOETA'

MEDIA

PREVALENZA

UOMINI/DONNE

MEDIA GIORNALI

ERA UTENTI

COSTI

VEDANO Centro

Anziani "S. Pertini

Via Italia 13 tel 3338956475

autosufficienti

accesso libero

tutti i giorni dalle 14.00 alle 18.30

gestione comunale: vi è

un regolamento della struttura approvato dal

consiglio comunale che

prevede l'elezione di un

comitato di gestione

formato da anziani che decide le

iniziative ludico ricreative

d'intesa con l'assessore ai

servizi sociali.Vi è inoltre un contributo dell'A.c. a

sostegno delle attività del

centro

attività ricreative ludiche e informative

quali mostre, gite, incontri, corsi di

ginnastica pagate parzialmente da un

fondo cassa formato dagli anziani.Per scelta non vi è un

servizio bar interno

NO solo in caso di utenti con

difficoltà

50 anni 70 uomini inverno 75 estate 30 Gratuito

CENTRI DIURNI PRESENTI NEL DISTRETTO DI CARATE BRIANZA

Area Anziani – sezione 3 – Pagina 21 di 49

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

NOME UBICAZIONE TIPOLOGIA POSTI GIORNI /

ORARI GESTIONE ATTIVITA'TRA-SPOR

TIETA' DI

ACCESSOETA'

MEDIA

PREVALENZA

UOMINI/DONNE

MEDIA GIORNALI

ERA UTENTI

COSTI

VEDUGGIO Centro

Diurno "Casa Madre

Teresa" annesso all 'omonima

casa di riposo Centro

Associato Ancescao

Via Vittorio Veneto 37

0362/928059

prevalentemente autosuffi

cienti

accesso libero

dal lunedì a domenica dalle 8.00 alle 20.00

gestito dalla Cooperativa

Sociale C.S.S a seguito di convenzione

con la Parrocchia per

comodato gratuito degli

spazi

attività aggregative quali piccoli lavori

manuali - servizio di compagnia e

preghiera poiché nell'ultimo periodo

non vi sono animatori

SI mediamente

con volont

ari

anche sotto 65 70 donne non più di 50

€ 32.00 al giorno con

cena - € 30.00 senza

cena,

VEDUGGIO Associaz.”

Promozione Sociale”

Centro Socio Ricreativo

Anziani

P.zza Italia, 6Tel.

0362/910306

autosufficienti

Accesso libero

Tutti i giorni (domenica compresa) dalle 14.00 alle 18.00

Autogestito dall’associaz;

comodato d’uso con l’A.C. per

utilizzo spazi + contrib.

Annuale a sostegno

attività

Attività aggregative,ricreative e mantenimento

capacità intellettive: ginnastica, feste,

teatro, canti, soggiorni, corsi vari

e servizio bar, collaborazione con servizio istruzione

per pedibus e accompagnatori sul pullman scolastico

NO

Può iscriversi chiunque purchè

residente e ultracinquan-

tenne

70 Prevalenza donne 40

Tessera associativasimbolica

VERANO Centro

Ricreativo Anziani

Tel. 0362/975096

Piazzetta Cesana 2

autosufficienti e

parzialmente

autsufficienti

accesso libero

tutti i giorni 9.00/11.30 pomeriggio

13.30-18.00

sabato fino alle 18.30

Autogestito dagli anziani con contratto di comodato per l' utilizzo gratuito dei

locali di proprietà comunale

attività ricreative quali carte,bocce,

incontri, corsi vari e servizio bar

SI solo con

volontari

55 donne 60 uomini 73 donne 40 donne

20 uomini

tessera associativa simbolica

Area Anziani – sezione 3 – Pagina 22 di 49

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

Come si evince dalla tabella sopra riportata la realtà di questo distretto è molto diversificata; si passa da forme di gestione in autonomia da parte degli anziani a, in alcuni Comuni come Biassono e Lissone, l’assunzione di figure professionali “ad hoc” per la gestione del centro e delle relative attività che in questi casi risultano più varie e strutturate. L’accesso a tutte le strutture è libero con giorni e orari di apertura molto diversificati e la partecipazione alle attività risulta per lo più gratuita.

4.1.5 TrasportiI comuni garantiscono, nell’ordine delle proprie risorse di bilancio, servizi di trasporto per quegli anziani che, in maniera continuativa, necessitano di essere trasportati presso centri ricreativi/riabilitativi. Si precisa al riguardo che è in vigore un regolamento distrettuale approvato da tutte le Amministrazioni Comunali. che disciplina tale servizio sia in termini di destinatari, priorità d’accesso nonché per ciò che concerne le quote di partecipazione a carico degli utenti.

Dai dati rilevati al debito informativo emerge un notevole incremento dei destinatari di tali trasporti che, da i 1.170 nell’anno 2007 sono passati a 1.733 nell’anno 2010.Per l’espletamento di tale funzione i Comuni continuano ad adottare forme di gestione diversificate: alcuni diretta, altri con appalti – concessioni, altri mediante l’impiego di associazioni di volontariato.I costi sostenuti dai Comuni ( così come appare dalla compilazione del debito informativo) nonché i recuperi a carico dell’utenza sono rappresentati nella tabella sottostante riguardante l’anno 2010.

Costi del servizio trasporto anziani e quote di recupero a carico dell’utenza anno 2010.

2010 Costo Numero utenti

Recupero da utenza

Albiate 2.330,00 18 186,00Besana 5.000,00 30 3.299,00Biassono 21.996,00 19 2.294,00Briosco 6.310,00 113 6.163,00Carate 11.583,00 934 1.100,00Lissone 0 0 0Macherio 3.932,00 30 403,00Renate 0 0 0Sovico 4.800,00 170 0Triuggio 2.985,00 16 1.155,00Vedano 25.000,00 250 0Veduggio 1.345,00 3 0Verano 26.819,00 150 4.420,00TOTALE 112.100,00 1733 19.020,00

(Fonte debito informativo anno 2011)

Ancora una volta, dalla tabella sopraindicata, dobbiamo constatare che il recupero a carico dell’utenza, risulta diversificato nei 13 Comuni; è bene precisare al riguardo che il regolamento attualmente in uso nell’Ambito lascia ampie discrezionalità alle singole giunte comunali in merito all’ammontare della tariffa da applicare ed eventuali abbattimenti della stessa.

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4.1.6 Il Servizio di Assistenza Domiciliare Il Servizio di Assistenza Domiciliare si configura come quel complesso di prestazioni socio-assistenziali erogate al domicilio dell’utente da personale debitamente qualificato al fine di favorire la permanenza delle persone nel proprio ambiente di vita garantendo sostegno a chi è in difficoltà promuovendo l’autonomia degli utenti e evitando l’emarginazione sociale nonché il ricovero in strutture residenziali.

L’assemblea dei Sindaci del distretto di Carate B.za, proprio a seguito di quanto previsto da un obiettivo del piano di zona 2009-2011, ha approvato in data 26.01.2011, il primo regolamento distrettuale su questo servizio.

Tale documento disciplina gli oggetti, gli obiettivi, le attività, i destinatari del servizio e, per la prima volta, i sistemi di compartecipazione al costo da parte degli utenti in base all’I.S.E.E. famigliare.

Il servizio si ottiene a seguito di richiesta scritta, da parte dell’interessato, ma molto più frequentemente da parte di un parente di quest’ultimo, all’assistente sociale comunale che valuta, in base al regolamento sopraindicato, la necessità di attivazione di tale intervento.

Si riportano sinteticamente alcuni dati desunti dalla circolare 4 in merito a tale servizio:

ANNO 2009 Totale speso dai Comuni: € 1.220.233Entrate da F.S.R. : € 172.001Entrate da F.N.P.S. € 74.786Utenti in carico 605

ANNO 2010 Totale speso dai Comuni: € 1.283.835Entrate da F.S.R. : € 171.998Entrate da F.N.P.S. € 44.300Utenti in carico 628

Come è facile desumere dai dati sopra riportati vi è sia un aumento della spesa relativa a tale servizio sia del numero degli utenti in carico ad esso.La forma di gestione maggiormente diffusa relativa al S.A.D. rimane per lo più quella diretta mediante l’impiego di personale dipendente o di cooperativa. La voucherizzazione di tale servizio ha permesso, in alcuni Comuni, anche l’estensione oraria nonché, , la copertura della giornata del sabato e della domenica.

Rispetto alle forme di gestione è bene precisare che, oltre al voucher distrettuale utilizzato su pattanti accreditati dall’Ufficio di piano, alcuni Comuni hanno previsto una propria autonoma vaucherizzazione.Infatti al Comune di Lissone, che da diversi anni ha voucherizzato tale servizio, su scorta dei primi input regionali, dall’anno 2011 si è aggiunto anche il Comune di Besana. A seguito si riportano i dati riguardanti tale modalità di servizio

COMUNE DI LISSONEANNO 2011 Agenzie accreditate: 4

Domande pervenute: 70Domande ammesse: 61N° fruitori: 137

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Voucher erogati: 233Importo erogato: € 255.777,33

COMUNE DI BESANAANNO 2011 Agenzie accreditate: 4

Domande pervenute: 19Domande ammesse: 10 N° fruitori: 72 ( in aggiunta a quelli già esistenti) Voucher erogati: 150 (in sostituzione di parte delle prestazioni del

servizio ASA)Importo erogato: € 118.000,00

4.1.7 Voucher Distrettuali per potenziamento SAD Considerato che una criticità rilevata ai servizi di assistenza domiciliare erogati dai Comuni è risultata essere l’orario di funzionamento di tale offerta, che spesso non riesce a soddisfare le reali necessità dell’utenza in termini assistenziali negli orari serali e nei fine settimana, a partire dall’anno 2009 i Comuni del Distretto di Carate Brianza, ai sensi della DGR 8243 del 2008 e della successiva DGR 9152 del 2009, hanno provveduto all’erogazione di voucher destinati a situazioni di particolare complessità, o in periodi non coperti dai servizi normalmente già offerti dai singoli Comuni. Ciò ha permesso ai Comuni dell’Ambito di confermare il loro ruolo nell’esercizio della funzione di assistenza rafforzandolo attraverso la loro capacità di programmazione, controllo e vigilanza attiva.Il modello gestionale del servizio di assistenza domiciliare tramite accreditamento e voucherizzazione è stato pertanto introdotto in via sperimentale, affiancandosi ai servizi gestiti direttamente in economia e/o in appalto dai Comuni interessati, al fine di ampliare le possibilità di risposta al cittadino, con particolare riferimento a:

- presa in carico di situazioni complesse, per le quali si rendesse necessario una particolare specializzazione e formazione degli operatori A.S.A. (pazienti psichiatrici, malati HIV, situazioni di non autosufficienza particolarmente gravose, ecc);

- presa in carico di situazioni che richiedano un intervento anche in orari normalmente non coperti dal servizio comunale o un potenziamento delle risorse SAD comunali (tardo pomeriggio – sera – festivi – weekend, ecc).

Si riportano qui di seguito alcuni dati relativi a tale esperienza nel periodo 2009-2010:

ANNO 2009 Agenzie accreditate 3Totale fruitori: 110Voucher erogati: 8.914

Servizio in cui sono stati impiegati: SAD Importi complessivo erogato € 146.471

ANNO 2010 Agenzie accreditate 4 Totale fruitori: 108

Voucher erogati: 6.716Servizio in cui sono stati impiegati: SAD Importo complessivo erogato € 107.717

Anche questa esperienza, legata al Fondo non Autosufficienza si è esaurita nel corso del 2011, pur essendo stata assunta, quale modalità di erogazione del servizio, dai due

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Comuni di cui sopra che finanziano con autonomi fondi il proseguire di questa modalità gestionale del SAD.

4.1.8 Servizio consegna pasti al domicilioIl servizio pasti viene erogato da tutti i comuni del Distretto; gli utenti, nell’anno 2010, sono stati complessivamente 248 per un costo complessivo del servizio di € 144.115,00.Le modalità di gestione dello stesso sono diverse a seconda del Comune ma ancora una volta, come ben indicato dai dati riportati nella sottostante tabella si rileva che le modalità di costo e di recupero dello stesso continuano ad essere molto difformi tra i vari Comuni del distretto.

Costi del servizio pasti anziani e quote di recupero a carico dell’utenza anno 2010.

2010 Costo Numero utenti

Recupero da utenza

Albiate 6.318,00 11 6.318,00Besana 29.600,00 23 17.810,00Biassono 15.285,00 18 8.710,00Briosco 4.414,00 29 0Carate 16.500,00 17 7.103,00Lissone 45.028,00 59 30.192,00Macherio 13.356,00 20 11.637,00Renate 9.157,00 11 8.381,00Sovico 11.430,00 16 10.425,00Triuggio 1.431,00 4 1.431,00Vedano 22.898,00 14 22.898,00Veduggio 6.886,00 8 6.886,00Verano 20.700,00 18 12.324,00TOTALE 203.003,00 248 144.115,00

(Fonte dati debito informativo 2011)

4.1.9 TelesoccorsoA differenza dello scorso triennio, il servizio di telesoccorso è ora attivo in tutti i Comuni; infatti, a partire dall’anno 2011, è stato siglato un protocollo d’intesa tra questo Ambito e la Provincia di Monza e Brianza per l’erogazione del servizio di teleassistenza.

Tale servizio prevede una quota di partecipazione da parte degli utenti in base all’ISEE fino ad un massimo di € 16,00 mensili, garantendo la gratuità del servizio a chi ha un ISEE al di sotto dei € 9.000,00 annui. E’ bene precisare, al riguardo che, alcuni Comuni hanno scelto di continuare ad offrire tale servizio secondo le modalità già in essere mediante convenzioni con associazioni del territorio (es. Croce bianca etc..).Si rimanda alla sottostante tabella, riportante i dati relativi alla tipologia di gestione, ai costi e al recupero a carico degli utenti (complessivamente) nell’anno 2010. I Comuni non riportati, escluso Renate, utilizzavano il servizio Provinciale, di cui si è detto sopra in quell’anno erogato in forma gratuita.

Tipologia di gestione, costi i e quote di recupero a carico dell’utenza anno 2010.

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

2010 Tipo digestione

Numero utenti Costo Recupero da

utenza

Biassono Acquisto da terzi 13 2.340,00 2.340,00Carate Acquisto da terzi 41 5.766,00 0,00

(Fonte dati debito informativo 2011)

4.1.10 Mini Alloggi Rispetto a questa tipologia di servizio nulla è variato rispetto allo scorso triennio; si riportano qui sotto i Comuni del Distretto che dispongono, sui propri territori, di mini alloggi protetti in grado di accogliere anziani autosufficienti o parzialmente autosufficienti al fine di mantenerli il più possibile nella propria comunità consentendo così la prosecuzione delle proprie relazioni sociali e parentali. In totale vi sono complessivamente n. 49 mini alloggi così dislocati:

Besana: 11 presso casa di riposo “Scola,”Macherio: 8 comunali,Sovico: 12 comunali,Veduggio: 18 comunali.(Fonte servizi sociali dei Comuni)

4.1.11 Amministrazione di SostegnoUn fenomeno in crescita negli ultimi anni, che merita sicuramente un cenno all’interno della trattazione degli interventi in capo ai Comuni afferenti all’area anziani, è l’amministrazione di sostegno.Infatti dai dati sotto riportati è possibile evidenziare che il numero degli anziani del Distretto “tutelati” dall’ente locale sono aumentati annualmente, passando da 7 nell’anno 2008 a 12 nel 2010.

A supporto di ciò si riportano i seguenti dati distinti per comune:

Anno 2008: 1 Biassono, 3 Lissone, 1 Renate, 2 Triuggio. TOTALE: 7Anno 2009: 1 Biassono, 5 Lissone, 1 Renate, 3 Triuggio. TOTALE: 10Anno 2010: 1 Besana, 1 Biassono, 6 Lissone, 3 Triuggio, 1 Verano. TOTALE: 12(Fonte servizi sociali comunali)

Nel precedente documento era stata evidenziata l’esigenza di una formazione e specializzazione degli operatori deputati a svolgere questo ruolo evidenziando la necessità, dato il progressivo aumento dei numeri sopra riportati (numeri ancora più significativi se si considera l’utenza disabile e anziana), di creare un servizio distrettuale specificatamente formato a svolgere tali compiti per conto dei Comuni. Ad oggi è attivo nel territorio uno sportello di Prossimità sito nel Comune di Lissone che facilita i rapporti istituzionali con il Tribunale e 3 sportelli del Progetto Fianco a Fianco (promosso da diverse associazioni di volontariato grazie ad un contributo regionale) che si occupano di supporto e consulenza ai diversi Amministratori di Sostegno del territorio (vedasi per informazioni più dettagliate la prima parte del piano di zona – Piano Inter Ambiti)

4.2 I servizi e gli interventi dell’A.S.L. a favore della domiciliarietà degli anziani Si intende qui di seguito, tra i vari servizi erogati dall’A.s.l, riportare alcuni dati significativi relativi al servizio di assistenza domiciliare integrata, servizio di basilare importanza per la cura sanitaria dell’anziano a domicilio ma anche su alcune sperimentazioni ( ricoveri di

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

sollievo, P.A.I. integrati etc.) che nel triennio hanno avuto avvio quale realizzazione di obiettivi contenuti nel precedente Piano di zona.

4.2.1 L’Assistenza Domiciliare IntegrataIl Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I) è un servizio gratuito a titolarità ASL che ha lo scopo di offrire, anche attraverso il sistema del voucher socio-sanitario, cure sanitarie a domicilio a persone di qualsiasi età, non deambulanti, che non possono accedere a strutture o servizi ambulatoriali e affette da malattie temporaneamente o permanentemente invalidanti. Le prestazioni che vengono garantite sono di tipo medico-specialistico, infermieristiche e riabilitative. Il servizio viene attivato dal Medico di Medicina Generale. L’assistenza viene fornita da operatori A.S.L. assegnati al Distretto, o da società accreditate dall’A.S.L., attraverso il sistema dei voucher sociosanitari; quest’ultimi sono titoli di acquisto nominali e ripetibili nel tempo, che vengono erogati per acquistare prestazioni di assistenza socio- sanitaria integrata da soggetti accreditati pubblici e privati, profit e no profit, svolte da operatori professionali.Pertanto, in particolare per ciò che concerne l’area anziani, si riportano a seguire, i dati, trasmessi dal Distretto A.S.L., relativi a tale servizio distinti anche per modalità di gestione (trattati da personale A.s.l. ed erogatori accreditati):

Assistiti in Assistenza Domiciliare Integrata – confronto 2009 vs 2010.

Anno <65 >=65<75 >=75 TOTALE UTENTI SEGUITI

2009 80 128 452 6602010 109 158 540 807

(Fonte A.S.L. MB)

Assistiti in Assistenza Domiciliare Integrata distinti per erogatore – confronto 2009 vs 2010.

AnnoTrattati da pers. ASL3 Trattati da Erogatori

Accreditati In Cure palliative Totale

2009 239 210 211 6602010* 326 255 226 807

(Fonte A.S.L. MB)

Dai dati sopraelencati si evidenzia un notevole incremento dei pazienti in carico in riferimento, in particolare, alla fascia < 65 e >= 75 anni.

4.2.2 Ricoveri di sollievo in R.S.A.Un obiettivo presente nel precedente piano di zona area anziani era proprio quello di realizzare ricoveri di sollievo all’interno delle R.S.A. afferenti al territorio del Distretto di Carate, al fine di consentire un periodo cosiddetto “di respiro” alle famiglie che si fanno carico, per la maggior parte, del peso dell’assistenza degli anziani non autosufficienti.

Tale intervento prevede sempre un rientro a casa dell’anziano a conclusione del ciclo di cura. Tale ricovero va da un periodo di degenza minimo di 15 giorni ad un massimo di 60 giorni.

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Relativamente all’esperienza di questo ambito, proprio in base al bisogno rilevato, a partire dall’anno 2011, sono stati resi disponibili 2 posti di ricovero temporaneo di sollievo 1 presso l’R.S.A. “Anni Verdi” di Biassono e il secondo presso l’R.S.A. “Scaccabarozzi” di Ornago; 9 utenti appartenenti a questo distretto hanno così potuto usufruire di questa sperimentazione. Nel corrente anno 2012 sono ancora disponibili, per i cittadini dell’ambito, numero 2 posti entrambi presso l’R.S.A. “Anni Verdi” di Biassono mentre i posti totali disponibili per l’intera A.s.l. sono passati da 11 del 2011 a 13 nella corrente annualità. Per ciò che concerne i costi l’A.s.l. garantisce la quota sanitaria della retta mentre la quota alberghiera è a carico del richiedente.

4.2.3 Gruppi di CamminoIl distretto A.s.l. di Carate B.za, con la collaborazione del servizio anziani – famiglia - domiciliarità, dell’unità operativa Medicina dello sport, dei Medici di medicina generale e di diverse amministrazioni comunali e associazioni di volontariato del territorio, a partire dall’anno 2010, ha attivato uno specifico progetto di educazione sanitaria denominato “Anziani in cammino - Muoversi insieme per la salute”.Tale progetto ha come obiettivo il miglioramento degli stili di vita della popolazione over 65 attraverso l’incremento del movimento nella vita quotidiana al fine di prevenire e controllare le più importanti patologie cronico- degenerative.

Nello specifico, tale progetto che è tutt’ora in corso, prevede l’avvio di gruppi di cammino, un attività organizzata nella quale le persone anziane si ritrovano 2-3 volte la settimana per camminare insieme lungo un percorso prefissato sotto la guida inizialmente di operatori ASL e successivamente di volontari appositamente formati.

Le amministrazioni comunali coinvolte nel progetto hanno individuato e attrezzato sui relativi territori percorsi pedonali per lo più nel verde e reperito persone disponibili che, a titolo di volontariato, sono diventate, a seguito di una specifica formazione a cura del’A.s.l., “guide di cammino”.

La partecipazione a tali gruppi è gratuita e libera e ha visto, nel corso degli anni, un costante incremento di adesione da parte sia delle amministrazioni Comunali che degli anziani. Infatti, a partire dall’anno 2010, hanno avuto avvio i gruppi di cammino nel comune di Sovico con 73 partecipanti, Veduggio con 46 partecipanti e Verano B.za con 57 partecipanti; a questi, nell’ anno 2011, si sono aggiunti Macherio con 63 partecipanti, Renate con 69 partecipanti e Vedano al Lambro con 43 partecipanti.

4.2.4 Progetto Emergenza Caldo Da alcuni anni ormai, l'ASL di Monza e Brianza, all'approssimarsi della stagione estiva, predispone un piano articolato di iniziative, per il periodo 15 giugno - 15 settembre, coinvolgendo le Amministrazioni Comunali, le Organizzazioni del Terzo Settore, l'Osservatorio Anziani e le Organizzazioni Sindacali presenti sul territorio, per la prevenzione e la gestione di eventuali emergenze conseguenti al caldo con particolare riferimento alle persone anziane. Tale progetto denominato “Emergenza caldo” prevede diverse azioni qui di seguito sinteticamente riportate:

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1) individuazione e definizione dell’anagrafe dei fragili divisa in tre macrocategorie e distinta da comune a comune grazie alla collaborazione dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e degli operatori dei servizi sociali comunali di cui si rimanda la trattazione al sotto riportato approfondimento; 2) l’attivazione di un numero telefonico dedicato mediante il progetto regionale del “Call Center AUSER Filo d'Argento”, attraverso il numero verde che risponde a chiamate sia da numero fisso che da cellulare 24 ore su 24 tutti i giorni, che, quale punto di riferimento per tutto il territorio, indirizza il cittadino verso i servizi di emergenza ed i servizi comunali previsti per il periodo estivo;3) il sistema di previsione allarme delle condizioni climatiche grazie alla collaborazione di ARPA Lombardia che prevede l’invio quotidiano da parte dell’A.S.L. di bollettini meteorologici con le previsioni climatiche per i giorni successivi a Comuni, Associazioni di Volontariato, Osservatorio Anziani, R.S.A, C.D.I., C.D.D., R.S.D., Protezione civile, Croce Rossa, Croce Bianca, Medici di Medicina Generale e Pediatri di Famiglia e altre realtà coinvolgibili e disponibili a rendersi utili in caso di difficoltà in tale periodo;4) la diffusione di opuscoli informativi della Regione Lombardia, nonché di apposite locandine contenenti suggerimenti sui sintomi correlati all’esposizione a temperature ed umidità eccessive e consigli comportamentali e nutrizionali utili a prevenirli che vengono distribuiti ai Medici di Medicina Generale, ai Pediatri di Libera Scelta, alle Farmacie, alle R.S.A., ai Centri Diurni, ai C.D.D. e ai servizi sociali comunali presenti sul territorio affinché possano essere letti da utenti fragili nonché dalle relative famiglie;5) l’attivazione di ulteriori interventi di Assistenza Domiciliare Programmata da parte dei Medici di Medicina Generale per i pazienti eventualmente individuati in potenziale situazione di rischio nonché l’eventuale effettuazione di telefonate agli utenti in carico A.D.I. per i quali non è previsto un accesso giornaliero durante le giornate indicate come “disagio forte”.

4.2.5 Anagrafe dei soggetti fragiliCome sopraindicato una delle azioni particolarmente interessante anche ai fini della stesura del presente documento riguarda la costituzione di una anagrafe dei soggetti fragili Tale anagrafe raggruppa soggetti considerati a rischio suddividendoliin diverse macrocategorie sulla base di caratteristiche omogenee: il gruppo degli over 75 anni che entra nell’anagrafe dei fragili per l’età , il gruppo dei soggetti che hanno avuto un ricovero o consumano abitualmente farmaci, secondo i criteri previsti dalla circolare del 15/5/2006 della Regione Lombardia, il gruppo dei soggetti di età inferiore ad 1 anno al 31/12/2009.

Anagrafe dei soggetti fragili anni 2009/2010/ 2011

ANNO 2011 Fragili totale

Over 75 assumono farmaci

ricoverati nel 2010

in età pediatrica

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ALBIATE 1.125 605 680 180 58BESANA IN BRIANZA 3.173 1.742 1.768 490 168BIASSONO 2.083 1.110 1.300 278 100BRIOSCO 1.122 589 662 175 49CARATE BRIANZA 3.473 1.954 1.976 527 174LISSONE 7.382 3.683 4.660 1.053 463MACHERIO 1.386 707 871 189 71RENATE 766 371 493 131 37SOVICO 1.556 784 996 215 79TRIUGGIO 1.535 706 988 236 85VEDANO AL LAMBRO 1.491 760 972 210 62VEDUGGIO CON COLZ. 851 441 504 122 55VERANO BRIANZA 1.618 818 966 286 85Totale complessivo 27.561 14.270 16.836 4.092 1.486

ANNO 2010 fragili totale

over 75

assumono farmaci

ricoverati nel 2009

in età pediatrica

ALBIATE 1.049 535 563 200 56BESANA IN BRIANZA 2.857 1.597 1.406 512 135BIASSONO 1.974 1.014 1.115 332 97BRIOSCO 1.003 521 541 172 48CARATE BRIANZA 3.246 1.746 1.658 578 196LISSONE 6.917 3.321 3.886 1.231 494MACHERIO 1.273 626 705 236 67RENATE 699 336 407 101 51SOVICO 1.425 715 782 233 86TRIUGGIO 1.359 606 831 228 71VEDANO AL LAMBRO 1.474 737 880 241 62VEDUGGIO CON COLZ. 726 382 394 106 36VERANO BRIANZA 1.502 744 822 298 70Totale Complessivo 25.504 12.880 13.990 4.468 1.469

ANNO 2009 fragili totale

over 75 assumono farmaci

ricoverati nel 2008

in età pediatrica

ALBIATE 926 567 413 163 55BESANA IN BRIANZA 2.716 1.678 1.048 515 169BIASSONO 1.843 1.065 850 322 133BRIOSCO 960 558 426 180 56CARATE BRIANZA 3.074 1.864 1.323 538 195

LISSONE 6.257 3.499 2.810 1.226 482

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MACHERIO 1.143 660 534 191 71RENATE 655 360 328 119 41SOVICO 1.298 765 586 227 88TRIUGGIO 1.264 654 619 243 83VEDANO AL LAMBRO 1.370 777 650 257 74VEDUGGIO CON COLZ. 694 396 315 99 50VERANO BRIANZA 1.430 783 656 284 99Totale complessivo 23.630 13.626 10.558 4.364 1.596

(Fonte A.s.l. MB)

Da quanto emerso dall’esperienza di questo progetto nel corso degli anni di realizzazione, il bisogno della popolazione fragile anziana è fondamentalmente di tipo sociale quale il “bisogno di trasporto ad un centro di diagnosi e cura”, “bisogno di disbrigo di piccole commissioni”, “bisogno di compagnia anche telefonica”, “bisogno nella preparazione/somministrazione dei pasti”, mentre la risposta di natura sanitaria o socio-sanitaria è molto ridotta e sempre riconducibile ad altro bisogno di tipo sociale; pertanto, prioritario per l’efficacia della presente azione si conferma la necessità di un costante lavoro di rete che coinvolga il maggior numero di soggetti, formali e non formali, presenti a vario titolo sul territorio.

4.3 I servizi e interventi di integrazione servizi sociali comunali e A.S.L.

4.3.1 Il Centro per l’Assistenza Domiciliare (Ce.A.D.)La deliberazione della Giunta Regionale n° VIII/010759 dell’11/12/2009, ha stabilito l’attivazione in ciascuna A.s.l. di un Centro per l’Assistenza Domiciliare (Ce.A.D.) quale organismo di filtro e orientamento all’utenza, erogatore di risorse disponibili sia in termini di denaro che di servizi rivolto prioritariamente a persone anziane e disabili in condizioni di non autosufficienza. A tal fine, in data 28 febbraio 2010, è stato siglato un protocollo d’intesa tra l’Asl di Monza e i comuni afferenti a questo distretto per la costituzione su questo ambito del Ce.AD. quale servizio competente a rispondere alla domanda di assistenza e cura domiciliare di utenti afferenti principalmente alle categorie sopra individuate e portatori di bisogni sanitari, socio-sanitari e socio assistenziali complessi.

Il Ce.AD assicura l’esercizio delle funzioni di cui alla lettera b) dell’allegato a) alla DGR Lombardia VIII/10759 del 11/12/2009, e più precisamente:- raccoglie le richieste sia dei diretti interessati/famiglie sia le segnalazioni dai servizi presenti sul territorio (medici di base, specialisti, assistenti sociali, servizi di prossimità, call center, ecc.);- dispone, coordina e verifica, a supporto ed in accordo con la famiglia, l’attivazione del Servizio Assistenza Domiciliare (SAD), l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), l’erogazione di voucher sociale e sociosanitario,del buono sociale, dell’ assistenza familiare, del Centro Diurno Integrato (CDI), erogazione dei presidi e ausili, realizzando pacchetti integrati personalizzati di prestazioni;- compila ed aggiorna il Piano Assistenziale Individuale (PAI) relativamente ai pacchetti personalizzati di prestazioni domiciliari;- orienta l’eventuale scelta del tipo di struttura (sia essa residenziale o meno) e si coordina con la “Struttura intermedia” per gestione di casi complessi che non hanno immediata soluzione (dimissioni ospedaliere, aggravamenti a domicilio, ecc.);- si interfaccia con le strutture sanitarie per facilitare i percorsi necessari alla diagnosi e terapia anche in ambito specialistico e con la struttura dell’ASL di riferimento per la non autosufficienza e la fragilità;

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- promuove l’attivazione degli interventi complementari a sostegno della domiciliarità: servizi di prossimità quali, ad esempio, i servizi di supporto all’anziano e alla famiglia per la gestione delle procedure e delle pratiche amministrative (esempio amministratore di sostegno, invalidità etc..).

A seguire sono state individuate e approvate delle procedure operative in cui è stato definito che l’articolazione territoriale del servizio si effettua mediante front - office avvalendosi dei già esistenti punti d’accesso presso ogni comune e presso il distretto socio-sanitario al fine di garantirne la massima diffusione sul territorio e rendere più facilmente fruibile il servizio da parte di tutti i cittadini.

Tutto ciò al fine di assicurare la valutazione e la presa in carico unitaria delle persone anziane (e disabili) affette da problemi socio-sanitari e socio-assistenziali complessi fornendo risposte multiple e personalizzando la risposta al bisogno mediante la definizione di Piani Assistenziali Individualizzati e Integrati denominati P.A.I.Nella Prima Parte del Piano di Zona sono stati più in dettaglio analizzati gli sviluppi di tale azione sperimentale.

4.3.2 Pai IntegratoTra gli obiettivi del precedente piano di zona area anziani - focus integrazione socio- sanitaria vi era proprio quello di “… migliorare la valutazione congiunta socio-sanitaria mediante la realizzazione di un PAI integrato” anche ai sensi di quanto previsto dalla D.G.R. 8243 del 22 ottobre 2008.Il Piano Individualizzato di Assistenza (PAI) è lo strumento operativo individuato per condividere gli elementi della valutazione, i bisogni individuati, gli obiettivi e le ipotesi progettuali, le risorse attivabili nell’ambito delle rispettive competenze, i tempi e le modalità delle verifiche. Il PAI costituisce inoltre la sintesi e il risultato finale del percorso di valutazione realizzato, può essere completato da singole relazioni allegate e viene condiviso e sottoscritto dagli enti coinvolti.

Rispetto alle risorse attivabili, si precisa che il PAI è lo strumento operativo utilizzato dagli operatori del Ce.A.D. per condividere e progettare l’intervento a favore della persona, prevedendo l’attivazione di una rete complessa e diversificata di prestazioni in ambito distrettuale anche attraverso il coinvolgimento del privato sociale e del volontariato.

Nella definizione del PAI viene inoltre definita la tempistica per l’attivazione dei vari interventi, il costo dei diversi interventi socio-assistenziali nonché viene individuato il “case manager” operatore competente anche dell’attivazione di incontri periodici per la verifica/integrazione dei contenuti del documento in oggetto.Nell’attuazione del PAI ogni unità di offerta attiva le proprie risorse coerentemente con quanto condiviso con gli altri soggetti coinvolti al fine di creare sinergia fra le differenziazioni e garantire l’efficacia e l’efficienza del progetto.

A seguire la scheda PAI integrata all’uopo predisposta e attualmente utilizzata da questo distretto socio – sanitario.

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Scheda PAI integrato

CF:     Cognome e Nome:      Data di nascita :      (gg/mm/aaaa) Indirizzo:      pr.      Comune :      cap.       citofono:     (1)care giver : -->Scegli tel:     (2)care giver : -->Scegli tel:     

Medico curante (MMG/PDF) Nome/Cognome:      

AUSILI-PRESIDI IN DOTAZIONE: -->Scegli AUSILI-PRESIDI DA PRESCRIVE: -->Scegli

SINTESI VALUTAZIONE INTEGRATA SOCIO-SANITARIA effettuata in data      (gg/mm/aaaa)

(valutazione area familiare, rete sociale, economica, abitativa, morbilità/comorbilità, funzionale, cognitiva)     

VALUTAZIONE EFFETTUATA DAfigure professionali coinvolte: -->Scegli

OBIETTIVI DI CURA     

PRESTAZIONI /SERVIZI PROGRAMMATI/AUSILI- PRESIDI

SOCIALI SANITARIE Descrizione:     

tipologia servizio: -->Scegli data per la rivalutazione___/_____/____ Raggiungimento obiettivi del PAI definito il ......./......./...... si no parzialmente PROFILO DI CURA EROGATO SOCIALE durata periodo assistenza:       giorno/n° accessi settimanale :       durata accesso :       durata accesso:       durata accesso:       figure professionali coinvolte : -->Scegli n° figure professionali coinvolte :      

SANITARIOdurata periodo assistenza:      DAL /ALgiorno/ n° accessi settimanale :      durata accesso :       durata accesso:       durata accesso:      figure professionali coinvolte : -->Scegli n° figure professionali coinvolte :      

VALORE ECONOMICO PREVISTO COMUNE €      ASL €      aggiungere profili credit/voucher ASL e relativi valori economici (indicare periodo di riferimento Es. mese) VALORE ECONOMICO TOTALE €      

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CONDIVISO CON UTENTE/FAMIGLIA (nome/cognome):      

in data       (gg/mm/aaaa)

ACQUISITO CONSENSO AL TRATTAMENTO DELLE PRESTAZIONI SOCIALI SANITARIE

Operatore sociale di riferimento per il caso (nome/cognome): figura professionale: -->Scegli

Operatore sanitario di riferimento per il caso (nome/cognome): figura professionale

4.3.3 Dimissioni Protette La dimissione protetta è una sequenza integrata di interventi volti a facilitare la continuità delle cure tra l’ambito specialistico ospedaliero e l’ambito dell’assistenza sanitaria e socio-assistenziale territoriale, entro cui si collocano le cure domiciliari.La dimissione protetta è rivolta in particolare ai pazienti che sono giudicati clinicamente dimissibili ma che necessitano di un supporto dopo la dimissione, che può essere sia a domicilio che presso struttura protetta, poiché incapaci di gestire in autonomia le cure e le funzioni primarie quotidiane.

Un altro obiettivo contenuto nel precedente piano di zona – area anziani focus integrazione socio-sanitaria- citava: “…provvedere all’approvazione del protocollo dimissioni protette promuovendo azioni di monitoraggio dello stesso nel corso del triennio” obiettivo che è stato raggiunto.Infatti è stato stilato un atto d’intesa tra ASL di Monza, Medici di Medicina Generale, Strutture Ospedaliere pubbliche e private accreditate afferenti al territorio dell’ASL Provincia di Monza e Brianza ed i Comuni per la attuazione di percorsi di DIMISSIONI PROTETTE che, dopo un primo periodo di sperimentazione, è stato approvato dall’Assemblea dei Sindaci in data 18.01.2010.Tale documento è stato elaborato e condiviso dall’ASL Provincia di Monza e Brianza, dall’A.O San Gerardo, dall’A.O. Vimercate, dagli Istituti CLINICI ZUCCHI, dal Policlinico di Monza, dai MEDICI di medicina generale e dai Comuni dell’Asl 3 di Monza.

Tutti gli enti firmatari hanno condiviso indirizzi comuni per l’attuazione delle dimissioni protette su tutto l’ambito territoriale, al fine di garantire uniformità di comportamenti nel rispetto dei singoli contesti locali, concordando le procedure di seguito descritte che costituiscono il modello di riferimento per l’attuazione dei percorsi di dimissioni protette a livello dei singoli Distretti/Presidi Ospedalieri/Comuni su tutto il territorio dell’ASL.

In riferimento alle condizioni socio sanitarie della persona possono essere individuati tre tipologie di percorsi di dimissioni protette:

- attivazione per cure sanitarie o socio-sanitarie integrate non differibili - segnalazione al distretto che garantisce la continuità delle cure sanitarie ed attiva, se necessario, il servizio sociale comunale;

- segnalazione per cure sanitarie differibili (segnalazione ADI) in assenza di criticità sanitarie o sociali;

- segnalazione per bisogni socio-assistenziali in situazione di fragilità sociale – segnalazione al servizio sociale del Comune di residenza del paziente.

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Secondo tale protocollo quindi ai Comuni compete la promozione delle dimissioni protette, per le persone residenti sul territorio comunale che necessitano di un supporto socio-assistenziale a domicilio per le funzioni primarie quotidiane, garantendo che ogni Servizio Sociale Comunale attui le seguenti azioni: - individuare un referente delle dimissioni protette per il territorio comunale e

comunicarlo ai presidi ospedalieri, ai medici di medicina generale, ai referenti dei Distretti;

- segnalare le criticità sulla dimissione al MMG, al medico referente dell’unità operativa ospedaliera ed al Servizio Sociale Ospedaliero se presente, valutando l’accettabilità al domicilio del paziente;

- erogare direttamente con propri operatori o attraverso agenzie accreditate interventi diretti di supporto alla persona, al mantenimento della qualità dell’ambiente nel rispetto dei regolamenti e dei criteri vigenti per la presa in carico;

- educare il care giver sulle modalità di assistenza domiciliare al paziente ivi compreso l’utilizzo di presidi/ausili a carattere socio-assistenziale in dotazione alla persona;

- definire con il medico di medicina generale ed il Distretto gli obiettivi del PAI (Piano Assistenziale Individualizzato), sentito per quanto di competenza il medico dell’unità operativa ospedaliera ed il Servizio Sociale del Presidio Ospedaliero se presente;

- collaborare con il MMG, il Distretto, con il medico referente dell’unità operativa ospedaliera ed il Servizio Sociale del Presidio ospedaliero nell’ individuazione di soluzioni alternative nel caso di impossibilità di rientro a domicilio dell’assistito.

4.4 Associazioni di volontariato con interventi e servizi per anziani Come è possibile notare, anche nell’ambito dell’area anziani, i volontari sono impegnati in una vasta gamma di attività. Il volontariato è un mezzo di inclusione sociale ed integrazione. Il volontariato svolge un ruolo importante nel trovare soluzioni a problemi della società e i volontari aiutano ad accrescere la quantità e la qualità dei servizi offerti, sia pubblici che privati.

Pertanto un ruolo sempre più importante, accanto agli Enti citati, è rivestito dalle associazioni di volontariato del territorio che forniscono attività diverse a supporto della vita dell’anziano. Per fornire un quadro d’insieme, rispetto alla nostra realtà, si elencano pertanto le varie associazioni attualmente presenti sul territorio del Distretto che forniscono con modalità diverse interventi a supporto degli anziani di cui si riporta sinteticamente un elenco:

AlbiateDENOMINAZIONE DI COSA SI OCCUPACentro Sociale “Argento Vivo” Gestione centro anziani e attività ad esse correlateAssociazione del Volontariato – Albiate (A.V.A.)

Trasporti, compagnia, supporto, iniziative varie a favore di anziani, disabili, minori del territorio comunale

BesanaDENOMINAZIONE DI COSA SI OCCUPACentro Anziani “Sette Colli” Gestione centro anziani e attività ad esse correlateAuser Collaborazione con servizi sociali comunali per servizio “autoamica”

(trasporto anziani)Anteas Collaborazioni occasionali con servizi sociali (es. spesa,trasporti)

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Avulss Volontari presso R.s.a del territorio

Biassono DENOMINAZIONE DI COSA SI OCCUPAUnitalsi Promuove attività rivolte ad anziani e disabili per il tempo libero

(feste, gite, vacanze estive) ed interviene in situazioni di emergenza e di necessità nel caso di bisogno urgente di ausilii (pannoloni, traverse, lettini, carrozzine, etc…) compatibilmente con le risorse disponibili

Croce Bianca Trasporti socio-assistenziali e telesoccorso etc…Auser Assistenza anziani e trasportiMovimento Terza Età Promuove attività diverse che coinvolgono persone della terza

età promuovendone l’aggregazione (gite, incontri di preghiera, spettacoli teatrali, pranzi sociali etc..)

CarateDENOMINAZIONE DI COSA SI OCCUPAAvulss Assistenza anziani in R.S.A. e trasportiAss. vivere insieme giovani Gestione centro anziani comunale e relative attivitàAss. combattenti e reduci Assistenza burocratica agli anziani – ricorrenzeAss. marinai d’Italia Assistenza burocratica agli anziani- ricorrenze

Ass. carabinieri Assistenza burocratica agli anziani – ricorrenze

Ass. invalidi di guerra Assistenza burocratica agli anziani - ricorrenze

Ass. Invalidi civili Ricorrenze

LissoneDENOMINAZIONE DI COSA SI OCCUPAAuser Trasporti, compagnia telefonica e domiciliareAvo Attività ricreative c/o R.S.A.Croce Verde Trasporti socio- assistenzialiGruppo terza Età - Lissone Incontri di socializzazioneAss. Nazionale Combattenti e reduci

Ricorrenze

Ass. Nazionale Invalidi di Guerra Assistenza burocratica agli anziani - RicorrenzeCentro Anziani “Colori della Vita” Attività di tipo ricreativo

MacherioDENOMINAZIONE DI COSA SI OCCUPACentro anziani attivita’ di tipo ricreativoGruppo terza eta’ Bareggia impegno parrocchiale, attivita’ culturali e ricreative per anzianiUnitalsi Promuove attività rivolte ad anziani e disabili per il tempo libero

(feste, gite, vacanze estive) ed interviene in situazioni di emergenza e di necessità nel caso di bisogno urgente di ausilii (pannoloni, traverse, lettini, carrozzine, etc…) compatibilmente con le risorse disponibili

SovicoDENOMINAZIONE DI COSA SI OCCUPAUnitalsi Promuove attività rivolte ad anziani e disabili per il tempo libero

(feste, gite, vacanze estive)Gruppo volontari parrocchia Trasporti per anzianiAssociazione Anni Verdi Gestione del Centro Diurno “Cascina del Sasso” e relative attività

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A.V.S. Associazioni Volontari Sovico

Trasporti socio assistenziali anche x anziani

VeduggioDENOMINAZIONE DI COSA SI OCCUPAAssociazione “Madre Teresa di Calcutta”

Accoglienza, per brevi periodi di convalescenza o di sollievo alla famiglia c/o l’ omonima struttura residenziale che ospita anziani parzialmente o non autosufficienti anche in regime di diurnato.Viene inoltre offerto un servizio di accompagnamento presso strutture sanitarie per visite specialistiche, cure ed analisi cliniche ad anziani privi di mezzi di trasporto

Associazione di promozione sociale

Realizzazione di attività di tipo ricreativo per anziani Interventi di sostegno a favore di anziani

VeranoDENOMINAZIONE DI COSA SI OCCUPAAssociazione “Il Glicine” Trasporti assistenziali a favore di anziani

4.5 Patronati e Sindacati Una presenza costante molto attiva all’interno del tavolo anziani allargata è stata quella delle rappresentanze degli sportelli dei sindacati afferenti a Cgil e Cisl realtà importanti sul territorio in quanto, mediante la loro attività, rappresentano un punto di riferimento per l’anziano non solo rispetto all’assistenza per la compilazione delle pratiche pensionistiche, dichiarazioni dei redditi o contrattualistica delle badanti ma anche per le problematiche e gli aspetti legati alla non autosufficienza.

Tali enti, costantemente impegnati nella formazione dei propri operatori, oltre a svolgere un’importante azione di sensibilizzazione c/o gli Enti locali, l’A.S.L. e l’Azienda Ospedaliera sono un osservatorio privilegiato rispetto alle problematiche e ai bisogni della popolazione anziana.

Proprio partendo da tale consapevolezza è stato loro sottoposto un questionario per approfondire, sia i bisogni che la percezione dei servizi, da parte delle persone che accedono a tali sportelli. Da questi questionari emerge che per la maggior parte gli anziani, pur appartenenti a classi d’età diverse, si presentano agli sportelli dei sindacati soprattutto per consulenze su pratiche pensionistiche, sull’invalidità e relativi benefici e ausili, per informazioni generiche sui servizi, regolarizzazione delle badanti nonché sul servizio di assistenza domiciliare dei comuni.

Inoltre emerge da spesso accede presso tali sportelli una buona percentuale d’utenza per verificare le informazioni ricevute da operatori dei servizi pubblici in merito ad esempio al diritto o meno ad un contributo economico, ai contributi per le rette di ricovero etc… E’ stato rilevato che spesso pervengono al sindacato “domande improprie” da parte di utenza da segretariato sociale comunale; dalla percezione dei suddetti operatori ciò avviene quando il sindacato viene “letto” come una realtà più vicina ai cittadini e conosciuta soprattutto dagli anziani che spesso, documentandosi poco attraverso i nuovi mezzi di pubblicizzazione locale (cartellone luminoso, siti internet, informatori comunali) tendono a recepire principalmente, talvolta anche in maniera distorta, i messaggi provenienti per lo più dalla televisione e dalla radio.

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Sempre secondo l’osservazione degli operatori di tali enti i bisogni sui quali si registra una difficoltà dei servizi pubblici a dare una risposta sono problematiche connesse con la nuova procedura d’invalidità /INPS, i servizi domiciliari, le dimissioni non protette dagli ospedali e la sempre maggiore necessità, da parte dell’ente locale, di erogare contributi economici finalizzati al parziale pagamento delle rette di ricovero in R.S.A.

L’azione per l’Accesso al welfare, esplicitata nella prima parte del Piano di Zona, opera per il coinvolgimento strutturato anche di questi soggetti al fine di offrire una completa informazione al cittadino e permette l’invio diretto dell’utenza più bisognosa di protezione da un soggetto all’altro della rete.

4.6 I servizi di sostituzione del nucleo familiare

4.6.1 Le Residenze Sanitarie AssistenzialiPer ciò che concerne i servizi di sostituzione del nucleo familiare, sul territorio del Distretto di Carate la situazione è rimasta invariata rispetto al precedente piano di zona; infatti sono ancora 7 le R.S.A. (Residenze Sanitarie Assistenziali) presenti per un numero complessivo di posti letto pari 664 (tutti coperti), gestite da enti privati di varia natura.

A tal proposito si segnala, negli ultimi anni, un’evoluzione rispetto alla tipologia degli utenti in esse inseriti; infatti a seguito delle ultime indicazioni regionali, le R.S.A. dovrebbero rapportarsi sempre più con il territorio, sperimentando formule flessibili di risposta ai bisogni rilevati e particolari, quali i ricoveri di sollievo, (per questo distretto c/o l’R.S.A Anni verdi di Biassono) i ricoveri di post-comatosi, ricoveri di pazienti affetti da malattie dei motoneuroni (tra cui la SLA) nonché i ricoveri di ex pazienti psichiatrici in età adulta in assenza di gravi disturbi di comportamento.

E’ noto che genericamente il ricorso alla struttura residenziale aumenta con l’aumentare dell’età interessando maggiormente la popolazione femminile, più longeva, rispetto a quella maschile. Questi dati possono derivare da due fattori: l’incremento di condizioni di inabilità che si ha col crescere dell’età, nonché la maggior presenza, nelle donne, di vedovanza, condizione che non permette di contare sul sostegno di familiari conviventi.

Purtroppo un'altra evoluzione negativa che si riscontra, già evidenziata nel precedente piano di zona, è il costante aumento dell’importo delle rette con una conseguente difficoltà sia per le famiglie sulle quali ricade la spesa nonché sui bilanci di quei Comuni che erogano contributi per pagare tali rette di ricovero a favore di utenti indigenti.

Nella tabella sottostante vengono riportati i dati principali rispetto alle strutture presenti, su questo territorio; si segnala, per completezza d’informazione, che sul sito dell’A.S.L. di Monza e Brianza (www.aslmonzabrianza.it - Integrazione socio sanitaria - liste d’attesa), è possibile reperire inoltre informazioni aggiornate rispetto alla lista d’attesa di tali strutture nonché delle altre presenti sul territorio della provincia di Monza e Brianza.

Inoltre è possibile scaricare la scheda sanitaria (a cura del medico curante) nonché la domanda unica per richiedere l’inserimento in una qualsiasi RSA del territorio di questa Provincia.

Elenco dell’R.s.a. accreditate presenti nel Distretto di Carate aggiornata a febbraio 2012.

COMUNE NOME STRUTTURA POSTI IMPORTO N° POSTI

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ACCREDITATIREPARTO ALZHAIMER RETTA (in euro)

DIE

IN LISTA D’ATTESA

Besana

“San Camillo” Via Visconta 1 83 NO Da 65,00 a 75,00 120

“G. Scola” Via Cavour 27 165 SI Da 56,00 a 70,30 112“Oasi Domenicana” Via

Buozzi 6 66 NO Da 68,00 a 70,50 17

Biassono R.S.A. “Anni Verdi” Via L. Lombarda 8 62 NO Da 66,00 a 69,50 245

Briosco “Rita e Luigi Gelosa” Via M.Polo 24 68 NO Da 77,50 a 99,50 35

Carate B.za “Il Parco” Via Garibaldi 37 100 NO Da 67,90 a 127,50 28

Lissone L. e A. Agostoni” Via Bernasconi 14 120 SI Da 69,88 a 79,88 63

Come è possibile evincere dalla tabella sopra riportata purtroppo nella nostra realtà vi sono lunghe liste d’attesa per accedere a tali strutture residenziali e solo due di queste accolgono malati di Alzheimer, la cui gestione al domicilio, in molte situazioni risulta veramente insostenibile. I famigliari sono spesso costretti, in condizioni di urgenza di ricovero e in assenza di alternative, a ricorrere a strutture fuori provincia e distanti dal luogo di vita della persona.

E’ bene precisare, per completezza d’informazione che, su questo ambito esistono inoltre altre due strutture residenziali per anziani site una ad Albiate e una sul territorio del Comune di Veduggio con Colzano che però, non essendo accreditate, non sono state citate nell’elenco sopraindicato.

Come nello scorso piano di zona si evidenzia, nuovamente, quale nota critica, l’assenza, al Tavolo Anziani allargato, da parte dei rappresentanti di tali strutture che, soprattutto nei momenti di discussione e confronto legati a diverse tematiche quali dimissioni protette, ricoveri di sollievo e trasporti socio assistenziali, avrebbero rappresentato un osservatorio utile e interessante per la discussione

5 I bisogni rilevati nel distretto di Carate Brianza e le proposte di intervento

5.1.Area della domiciliarietàMantenere l'anziano al proprio domicilio, garantendo il soddisfacimento delle sue esigenze primarie tenendo vivi i rapporti sociali nel suo contesto di vita nonché sostenendo la famiglia che decide di assisterlo è sicuramente un obiettivo importante che i servizi socio- sanitari e associazioni del terzo settore afferenti al territorio cercano di perseguire mediante interventi, prestazioni e iniziative che sono state meglio dettagliate nella parte sopradescritta. A seguire si riportano invece bisogni e conseguentemente obiettivi, relativi a quest’area, che si intendono perseguire nel triennio di validità del presente Piano di zona.

5.1.1Promuovere la messa in rete dei centri diurni anziani presenti sul territorio

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bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili Risorse

Promuovere la messa in rete dei

centri diurni anziani presenti sul territorio

Contatto con tutti i referenti dei centri diurni dell’ambito per spiegare

motivazioni e finalità della messa in rete di tali

strutture.Successivo

coinvolgimento e partecipazione al tavolo anziani allargato di tali

referenti per la realizzazione, all’interno delle suddette strutture,

di iniziative preventive di educazione alla salute o

come sedi per pubblicizzare iniziative e servizi a supporto degli

anziani.

Comuni, Asl, associazioni e referenti centri diurni di ambito e di tutti gli enti presenti all’interno del tavolo

anziani allargato

Tempo lavoro dei soggetti interessati

Come è già stato descritto nell’apposito paragrafo in ogni comune del distretto è ormai presente un centro diurno anche se, nella maggioranza dei casi, tali strutture sono più riconducibili a veri e propri centri sociali quali luoghi di aggregazione e di incontro aperti a tutti gli anziani o pensionati che operano senza fini di lucro allo scopo di favorire, arricchire e sviluppare le relazioni interpersonali fra gli anziani. Tali centri, generalmente, rivolti ad anziani autosufficienti, nell’ambito di strutture messe a disposizione dal Comune, perseguono le loro finalità mediante la realizzazione di iniziative culturali e formative, attività ed occasioni di svago, di occupazione del tempo libero e di socializzazione.

Nella nostra realtà, come desumibile dallo schema riportato nei servizi a sostegno della domiciliarità degli anziani, per lo più, gli iscritti si ritrovano per attività ricreative, quali giochi a carte, scacchi, corsi di vario genere, l’organizzazione di feste, rappresentazioni teatrali, vacanze e gite turistiche.

L’accesso a tali centri è solitamente libero o avviene mediante un’iscrizione che può essere gratuita o prevedere il pagamento di una quota annuale di limitato importo.Partendo dalla consapevolezza che tali strutture, avendo un buon numero di frequentanti, possono essere utilizzati come luoghi privilegiati per diffondere informazioni e iniziative di educazione alla salute, attuare programmi di prevenzione nonché per realizzare attività formative rivolte ai familiari e ai “caregiver”, si ritiene utile nonché auspicabile, per il futuro, promuovere una messa in rete di questi centri al fine di favorirne il collegamento con gli altri servizi socio-sanitari presenti sul territorio.

Luogo privilegiato per l’avvio di questo lavoro è stato individuato nel tavolo anziani allargato cui si intende invitare i rappresentanti di tali centri al fine di un successivo raggiungimento dell’obiettivo sopra individuato.

L’idea è quella di utilizzare il contesto dialogico già sperimentato negli anni in questa sede formalizzata di confronto per svolgere, inizialmente una funzione di connessione e collegamento tra tali centri, e, successivamente, per facilitare relazioni costruttive tra

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questi servizi e gli altri interlocutori pubblici e privati presenti sul territorio al fine di veicolare informazioni e iniziative rivolte agli anziani e alle loro famiglie.

5.1.2 Migliorare la mobilità sociale degli anziani.

bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili Risorse

Migliorare la mobilità sociale a favore

degli anziani

Creazione e sperimentazione di un servizio distrettuale di coordinamento delle

risorse presenti

Comuni,associazioni di

volontariato dell’intero ambito

Tempo lavoro dei soggetti interessati + finanziamenti “ad hoc” da eventuali bandi Regione Lombardia o del privato sociale

Come già evidenziato nel precedente piano di zona nonché nel sopraindicato paragrafo relativo ai trasporti un bisogno evidenziato nuovamente dal Tavolo anziani allargato continua ad essere quello relativo alla mobilità degli anziani che necessitano di trasporti occasionali per sottoporsi a visite mediche o trattamenti curativi - riabilitativi ai quali i comuni, ormai da diversi anni, causa la sempre maggior carenza di risorse e personale, non riescono più a soddisfare.

Attualmente a tale bisogno rispondono, per lo più in maniera difforme e frammentata, associazioni di volontariato dislocate sui diversi territori del distretto; tuttavia ultimamente quest’ultime, essendo impegnate per contro dai Comuni nello svolgimento di trasporti continuativi di portatori d’handicap, cominciano a evidenziare le prime difficoltà a garantire tali servizi.Inoltre si è riscontrato che le risposte a questo bisogno spesso si sovrappongono in quanto vi sono duplicazioni in termini di orari, tragitti e destinazioni. Ancora una volta si sottolinea come vi sia la necessità di accorpare e unificare le singole risposte trovate al bisogno, al fine di pervenire, in un ottica di economizzazione e ottimizzazione delle risorse presenti, alla creazione e incentivazione di un servizio di coordinamento tra le diverse risorse del Terzo Settore che si occupano di trasporti per creare un servizio o più servizi condivisi e in rete finalizzati al trasporto di anziani/ disabili.

5.1.3 Sostenere la prosecuzione del progetto “Fianco a Fianco”

bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili Risorse

Sostenere la prosecuzione del progetto “Fianco a

Fianco”

Apertura dello sportello di prossimità di ambito e di eventuali altri sportelli

sul territorio.Allargamento delle

adesioni al progetto da parte di altre

Tribunale di Monza, Asl

ComuniAssociazioni afferenti a

“Fianco a fianco”Provincia di Monza e

Brianza

Risorse del progetto “Fianco a fianco” e risorse

logistiche, strumentali e

manutentive dello sportello a carico

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

associazioni dell’ambito

La legge n° 6 del 2004 ha introdotto, per la prima volta nell’ordinamento italiano, la figura dell’amministratore di sostegno. L’amministratore di sostegno è un tutore delle persone dichiarate non autonome tra cui, appunto, gli anziani. Viene nominato dal giudice tutelare e scelto, dove è possibile, nello stesso ambito familiare dell’assistitoCitando proprio l’art 1 della Legge 6/2004, si può dire che si tratta di un nuovo istituto di protezione avente la funzione di “tutelare le persone prive in tutto o in parte di autonomia, con la minore limitazione possibile della capacità di agire”.Rispetto a tale istituto un particolare approfondimento merita il già citato progetto “Fianco a fianco”, progetto regionale finanziato da Fondazione Cariplo, Ciessevi (Centro servizi del volontariato) e Co.ge (comitato di gestione fondo per il volontariato) che ha per scopo quello di diffondere la cultura dell’amministrazione di sostegno secondo le indicazioni della legge 6/2004 nonché di costruire, in ambito provinciale, azioni e servizi a favore delle categorie fragili (tra cui gli anziani) al fine di attivare e perseguire la figura dell’amministratore di sostegno; ente capofila è “l’Associazione Stefania” di Lissone. Tale progetto ha previsto la stesura e l’approvazione di un protocollo d’intesa tra Tribunale di Monza, A.s.l. Monza e Brianza, i sette comuni capofila degli ambiti territoriali (Monza, Desio, Carate, Seregno, Vimercate, Cinisello Balsamo e Sesto S. Giovanni),la Provincia di Monza e Brianza, il consiglio degli avvocati di Monza e “Fianco a Fianco” per la costituzione del tavolo della giustizia della Provincia di Monza e Brianza e del territorio di competenza del Tribunale di Monza, al fine di istituire e gestire sportelli territoriali di prossimità.All’interno di tale progetto sono state inoltre stipulate altre intese sia con la Provincia di Monza e Brianza (per la gestione di 5 corsi di formazione per operatori socio-sanitari e volontari) sia con l’Asl Monza e Brianza per la gestione degli elenchi dei volontari di associazioni/fondazioni disponibili ad assumersi il compito di amministratore di sostegno. Indubbiamente il ruolo più importante, all’interno di questo progetto, è svolto dal terzo settore poiché è proprio attraverso le associazioni/fondazioni che si calibrano gli obiettivi nonché per il fatto che quest’ultime, costituiscono quel “serbatoio di volontari” che per ora gestiscono gli sportelli di prossimità con la speranza che un domani possano ricoprire il ruolo di amministratori di sostegno. In particolare, nello specifico di questo distretto, dall’anno 2011, sono stati aperti 2 sportelli siti a Besana e Macherio che hanno registrato, a partire dallo scorso mese di giugno fino a dicembre, 34 accessi di utenti che prevalentemente hanno richiesto informazioni sulle procedure per l’ottenimento dell’amministratore di sostegno e delle relative rendicontazioni. S’intende ora provvedere all’apertura nel presente distretto di un vero e proprio sportello di prossimità istituzionale; la sede di tale sportello, ad oggi ipotizzata, è all’interno del Comune di Lissone.Pertanto si presume, per il futuro, un notevole incremento dell’utenza (come per altro già successo con lo sportello di Seregno) in quanto tale servizio si farà carico anche dell’istruzione delle pratiche, del successivo trasporto e deposito in cancelleria del Tribunale nonché del ritiro dei conseguenti provvedimenti da parte del giudice tutelare. Si auspica pertanto, anche per i prossimi anni, il proseguimento e lo sviluppo di tutte le azioni previste da tale progetto utili agli anziani e ai relativi nuclei famigliari ma anche ad altri tipi di utenza (disabili etc.) che necessitano di particolare protezione giuridica.

5.1.4 Proseguire l’offerta alle famiglie di sportelli badanti finalizzati all’incontro tra domanda ed offerta per l’assistenza agli anziani.

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bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili Risorse

Proseguire l’offerta di sportelli badanti o iniziative finalizzate

all’incontro tra domanda e offerta

Mantenere gli attuali sportelli territoriali o, in

assenza di risorse, promuovere la messa in rete con le doti badanti

provinciali

ProvinciaComuni

Privato socialeAssociazioni di

volontariato

Bando Cariplo Risorse provinciali o del terzo settoreTempo lavoro dei

vari soggetti coinvolti

Come noto lo Sportello badanti, promosso dall’Ufficio di Piano di Carate Brianza e gestito, dapprima dagli sportelli lavoro del territorio e, a seguito di bando distrettuale, dalla Cooperativa Sociale “MONZA 2000“ / Consorzio EX.IT, è stato attivato sui territori di alcuni Comuni con prestazioni rivolte a tutti i cittadini dell’ambito.

Tali sportelli offrono un servizio di orientamento, consulenza e supporto alle famiglie che hanno, al loro interno uno o più anziani con bisogno di assistenza e che sono alla ricerca di persone qualificate per un lavoro privato di cura al domicilio.

Nel concreto, tali servizi, affiancano le famiglie durante la fase di ricerca, scelta ed assunzione di assistenti familiari, anche attraverso la consulenza per le procedure contrattuali necessarie, accogliendo le disponibilità di chi si offre come assistente familiare. A tal fine viene effettuata un'analisi delle competenze dell’eventuale badante per un mirato incontro tra domanda e offerta creando una lista di badanti con competenze nell’ambito dell’assistenza famigliare. Questo sportello si configura pertanto come uno spazio di incontro tra domanda ed offerta di lavoro nel settore e nel contempo svolge un azione di sensibilizzazione alle famiglie rispetto alla regolarità del rapporto di lavoro secondo quanto previsto dal C.C.N.L. dei lavoratori domestici. Oltre a tutto ciò il servizio si occupa del cosiddetto “matching” cioè dell’abbinamento badante/utente/famiglia. Tali interventi vengono svolti in continuo raccordo con enti e servizi pubblici al fine di creare una rete sia locale che distrettuale con particolare riferimento ai servizi sociali comunali ma anche al progetto “Incontro” attivato dalla Caritas lissonese.Quest’ ultimo progetto, per ora attivo solo sul territorio del Comune di Lissone, grazie all’impiego di un assistente sociale e una psicologa, provvede, oltre ad accompagnare le famiglie che richiedono una badante, ad offrire loro uno spazio qualificato di ascolto, informazione e orientamento sui bisogni della famiglia, per i problemi legati all’assistenza anche con visite domiciliari. Sono previsti anche gruppi di sostegno condotti da tale personale specializzato al fine di migliorare il rapporto tra anziano, famigliari di quest’ultimo e la badante e di verifica iniziale dell’inserimento. Il progetto è in rete con lo sportello badanti distrettuale soprattutto per ciò che concerne il reperimento e la ricerca qualificata dell’assistente famigliare.

5.2 Area dell’integrazioneUna tematica molto importante dibattuta da decenni all’interno delle politiche socio-sanitarie, è indubbiamente quella relativa all’integrazione socio-sanitaria, tema assai complesso poiché, al di là di ottimi esempi di collaborazione e lavoro integrato che anche in quest’ambito hanno prodotto significativi risultati rispetto allo scorso triennio, permangono a livello generale, difficoltà correlate ad alcuni nodi critici quali ad esempio la differenza di dimensione finanziaria tra sanità ed assistenza nonchè l’impostazione

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manageriale delle Aziende Ospedaliere che fatica a correlarsi con il “bisogno socio sanitario” e l’azione di presa in carico.

Tuttavia l’azione politica e amministrativa sottesa al Piano di zona affida all’ente locale l’individuazione degli obiettivi strategici di tutela dei diritti di benessere e di salute dei cittadini, da definirsi d’intesa con le ASL, le Aziende ospedaliere e le molteplici risorse della cittadinanza, in un comune tentativo di ricercare, per quanto possibile, la complementarietà degli interventi sanitari e sociali.E’ bene inoltre precisare che, in questo contesto di sempre maggiore depauperamento di risorse finanziarie, le scelte del Piano di Zona individuano alcune priorità che possono rendere compatibili e sostenibili le risposte ai bisogni, tenendo conto delle risorse disponibili.In quest’ottica, questo documento, rappresenta uno strumento attraverso il quale si può giungere a definire i percorsi per l’individuazione delle priorità di azione e delle prestazioni che richiedono l’intervento congiunto del servizio sanitario e della rete sociale esistente intorno al cittadino. Pertanto il tavolo anziani allargato è stato luogo privilegiato di discussione e verifica, dove, puntando sulla programmazione partecipata, si è giunti alla definizione degli obiettivi strategici per il prossimo triennio, qui sotto riportati, riguardo la delicata tematica dell’integrazione socio sanitaria che, soprattutto rispetto agli anziani, evidenzia la necessità di azioni e interventi volti ad un maggior coordinamento e confronto tra servizi sociali e sanitari. Tale azione si concretizza come una scelta consapevole da parte di tutti gli enti coinvolti titolari di competenze sanitarie, sociali e assistenziali per arrivare ad una integrazione fra servizi e operatori di professionalità diverse.Si pone quindi la necessità di realizzare interventi/strategie rispondenti, in particolar modo, alle esigenze di quei soggetti non autosufficienti con patologie croniche o affetti da forme involutive per soddisfare tempestivamente il bisogno di cura e assistenza.

5.2.1Promuovere il costante monitoraggio del protocollo dimissioni protette

bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorsePromuovere il

costante monitoraggio del

protocollo dimissioni protette

Provvedere, oltre agli incontri previsti dal protocollo stesso, a

realizzare momenti di confronto periodici, tra i

rappresentanti dei comuni dei diversi ambiti

nonché alla costante rilevazione e

ComuniDistretti

AslEnti e aziende

Tempo lavoro degli operatori interessati

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

rielaborazione dei dati da parte di tutte le

assistenti sociali area anziani dei comuni del

distretto

ospedaliere firmatarie dal protocollo

La dimissione protetta, come sappiamo, si può definire come una sequenza integrata di interventi finalizzati a creare un percorso condiviso per garantire la continuità assistenziale tra l’ambito ospedaliero e la domiciliarietà rispetto a quegli utenti che, considerati dimissibili dall’ospedale, necessitano di assistenza al domicilio o di interventi di tipo socio assistenziali/sanitari o di entrambi tali interventi.Come noto, la crescente tendenza, soprattutto negli ultimi anni, da parte delle Aziende ospedaliere, di ridurre drasticamente i tempi di ricovero dei pazienti dall’altro, la non tempestiva comunicazione da parte di tali enti ai comuni rispetto a pazienti dimessi che presentano problematiche afferenti alla sfera della fragilità sociale, hanno portato spesso gli operatori del servizio sociale comunale a fare i conti con le cosiddette “dimissioni selvagge” da parte di tali strutture.Al fine di evitare queste situazioni, come è noto, nello scorso triennio, si è attivato un percorso a livello interdistrettuale, tra rappresentanti degli ambiti ed operatori dell’A.S.L., delle Aziende ospedaliere e altre strutture di cura del territorio, per una revisione e integrazione del protocollo già in essere tra gli enti sanitari affinché venissero considerati anche i pazienti con “fragilità sociale” al fine di condividere procedure cosiddette di “buone prassi” ratificate poi in un successivo documento, quale atto d’intesa corredato da una procedura operativa; tali modalità operative, ben dettagliate nel documento, sono state poi sperimentate in tutti i distretti dall’As.l. Milano 3, a partire dal 1 agosto dell’anno 2008 e, come già anticipato nel precedente e apposito paragrafo sulle dimissione protette, approvate dall’Assemblea dei Sindaci in data 18.01.2010.Purtroppo però, nonostante l’approvazione di tale atto, gli operatori dei servizi sociali di questo territorio nonché i referenti degli sportelli dei sindacati, riscontrano ancora il permanere di dimissioni dagli ospedali di pazienti fragili senza l’attivazione delle procedure previste dal suddetto documento. Tali dati sono inoltre documentati dalle schede, che vengono compilate semestralmente, proprio in un ottica di monitoraggio, dalle assistenti sociali dei comuni; da tali rilevazioni, emerge che, per ciò che concerne il presente distretto, le situazioni più critiche riguardano dimissioni da quegli ospedali in cui non è presente un servizio sociale ospedaliero.Le motivazioni risultano per lo più riconducibili all’assenza di comunicazione all’interno dei diversi enti, soprattutto ospedalieri, coinvolti e pertanto prioritario, da parte di quest’ultimi, risulta l’individuare modalità strategiche per garantire una costante informazione nonché la promozione di azioni per ri-motivare gli operatori, tenuto conto anche del ricambio dei referenti.Alla luce di quanto sopraindicato risulta opportuno proseguire nell’azione di costante monitoraggio del protocollo approvato, a diversi livelli mediante sia la raccolta sistematica di dati dai singoli servizi sociali dell’ambito, (azione che era stata ipotizzata solo per la fase di sperimentazione), sia promuovendo incontri periodici tra i rappresentanti degli stessi per affrontare le diverse criticità a livello associato soprattutto in relazione alle dimissioni di pazienti fragili nonché partecipando al Tavolo interaziendale Dimissioni Protette che è stato aperto a tutte le strutture afferenti al territorio, ad oggi tutte rappresentate.Tutto ciò consente di proseguire in modo sempre più efficace il progetto dimissioni protette in sintonia con le indicazioni regionali. La stessa D.G.R. n. 2633 del 6.12.11 “Determinazione in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio

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2012” individua la “continuità delle cure”, area in cui si pone il percorso dimissioni protette, tra gli indirizzi di programmazione e tra gli obiettivi prioritari per il 2012. Pertanto impegno prioritario da perseguire, nel corso del triennio, sarà quello di monitorare periodicamente il livello di applicazione delle procedure previste, l’omogeneità e la rapidità nell’erogazione delle prestazioni nonché di recepire eventuali criticità al fine di proporre possibili percorsi di miglioramento.

5.2.2 Promuovere la messa in regime dei Cead con l’utilizzo di strumenti condivisi al fine di pervenire ad una gestione integrata della cura dell’anziano a domicilio

bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili RisorseMessa in regime del Ce.a.d. ( Centro per

l’assistenza Domiciliare)per una gestione integrata

dell’anziano al domicilio

Consolidamento e miglioramento delle procedure operative

individuate nonché degli strumenti integrati

utilizzati

ComuniA.s.l.

Tempo lavoro degli operatori dedicati

Facendo seguito a quanto meglio articolato nella prima parte del presente piano di zona e come già descritto nel precedente paragrafo a tale servizio dedicato, al fine di pervenire ad una maggiore integrazione degli interventi e delle risorse erogate da A.S.L. e Comuni in materia socio sanitaria, in linea con le indicazioni regionali si è ritenuto utile sviluppare modalità di valutazione congiunta del bisogno socio-sanitario e sociale della persona non autosufficiente. A tal fine, in linea con gli obiettivi contenuti nel precedente piano di zona, è stato sperimentato il Ce.ad. nonché si è provveduto alla stesura, condivisone e utilizzo di una scheda di P.A.I. (Piano di Assistenza Individualizzato) relativa alla valutazione, presa in carico e verifica dell’intervento da parte dell’A.S.L. in accordo/raccordo con i Comuni del distretto. Tale strumento si è rivelato utile in questo periodo di sperimentazione per lo scambio di informazioni tra gli operatori afferenti ai due diversi comparti sociale e sanitario. Il Centro di Assistenza Domiciliare è il luogo individuato per la valutazione e la presa in carico unitaria delle persone anziane e con disabilità affette da problemi sociosanitari e socio-assistenziali complessi che fornisce risposte multiple: di tipo sanitario, come prestazioni infermieristiche, mediche, riabilitative, di tipo sociosanitario come ADI, cure palliative domiciliari nonché socio- assistenziali quali, SAD, servizio pasti a domicilio, telesoccorso, trasporti centri diurni etc. Tale struttura riveste un ruolo veramente importante nell’accompagnamento e all’orientamento famigliare nonché nella cura dell’anziano a domicilio. Pertanto, a seguito della definizione cui si è pervenuti nello scorso triennio delle modalità operative, si ritiene opportuno proporre, quale obiettivo futuro, la messa a regime di tale servizio riconosciuto quale luogo deputato all’integrazione nella fase di accoglienza della domanda, valutazione del bisogno, presa in carico ed attivazione di servizi ed interventi domiciliari per le persone non autosufficienti.Si precisa inoltre che, al fine di garantire quanto sopraindicato, sono stati acquistati dall’A.S.L. e dall’ufficio di piano programmi gestionali informatici che possono mettersi in rete per una successiva informatizzazione del processo e della relativa modulistica nell’ipotesi di poter integrare le banche dati dei vari soggetti coinvolti.

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5.2.3 Promuovere la messa in regime dei ricoveri di sollievo attivati sperimentalmente dall’anno 2011 anche su questo ambito

bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili Risorse

Messa in regime dei ricoveri di sollievo

Promuovere nei prossimi anni la realizzazione di

tale iniziativa garantendo la disponibilità di posti di

sollievo in strutture ubicate sul territorio di

questo distretto

A.S.L.Comuni

Fondi A.s.l.

Come abbiamo già avuto modo di meglio dettagliare nell’apposito precedente paragrafo all’interno dei servizi e delle iniziative dell’A.S.L. a favore della domiciliarità, i ricoveri di sollievo che accolgono temporaneamente persone con patologie degenerative e invalidanti rappresentano un valido spazio di respiro per i famigliari che direttamente o indirettamente, mediante l’impiego di una badante, se ne fanno carico al domicilio. Considerando tale iniziativa particolarmente rilevante in un ottica di sostegno alla famiglia si ritiene auspicabile, per il triennio di validità del presente documento, la messa in regime di tale intervento in un ottica di mantenimento degli anziani a domicilio garantendo la disponibilità di posti in strutture ubicate su questo distretto.

5.2.4 Promuovere una maggior trasparenza delle rette delle R.S.A.

bisogno/obiettivo Proposta operativa Attori coinvolgibili Risorse

Promuovere una maggiore

trasparenza delle rette dell’R.S.A.

Provvedere, allo scorporo, dalle rette,

della quota socio sanitaria, e sociale

obbligatoria ( LEA) e sociale opzionale quale azione prevista anche

dall’allegato 1 della DGR 2633 del 05.12.2011

ComuniAsl

R.S.A. Ambiti

Tempo lavoro degli operatori interessati

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Ufficio di Piano Ambito di Carate Brianza - Piano di Zona 2012 - 2014

Si propone, al fine di meglio definire il corretto importo sociale delle rette delle case di riposo e R.S.A., di promuovere una maggiore trasparenza delle stesse nei termini sopraindicati così come richiamato dall’allegato 1 alla delibera della Giunta Regionale sopracitata avente per oggetto “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio-sanitario regionale per l’esercizio 2012”.

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