Date post: | 31-Jan-2017 |
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Giuseppina Castellano [email protected]
Alice Bergonzoli [email protected]
Stefano Bravi [email protected]
Problemi della comunicazione
nelle malattie neuromotorie
DIAGNOSI
FAMIGLIA
DISABILITÀ
CURA
RISORSE
CARE
SCUOLA
SISTEMI FORNIT. AUSILI
LAVORO
Progettare per la Disabilità: mettere
in comunicazione i vari sistemi
Armonizzare il funzionamento tra
vari sistemi
Armonizzare i linguaggi tra vari sistemi
Individuazione dei bisogni condivisatra i sistemiINPUT
Risposte efficaci dei sistemi ai bisogni
individuatiOUTPUT
ICF: Classificazione Internazionale del
Funzionamento, della Disabilità e della
Salute
( Janes)
Interazione
Disabilità come
condizione di difficoltà di
funzionamento a livello
del corpo, della mente e
della società
Pensare alla persona
con disabilità può
portare a modificazioni
della comunità
Funzionamento
Conseguenze
•Strutture
•Funzioni
Persona
Attività• Apprendimento• Compiti e routine•Comunicazione•Mobilità•Cura di sé•Vita domestica•Interazioni sociali•Gioco (ICF –CY)
Ambiente• fisico• tecnologico• organizzativo• sociale•economico
Modello cooperativo della comunicazione
umana (Tommasello)
Fini individualiIntenzione emotivazione socialeIntenzione comunicativaIntenzione referenziale
Azione
Comprensione
Ragionamento cooperativo
Rilevanza
Riferimento
Terreno
comune:
attenzione
congiunta
Esprime un
gemito o un
sorriso
Segnali per te
(contatto visivo)
Addita , indica
Norme di
cooperazione e
ragionamento
cooperativo
Comunicatore Ricevente
Comunicatore Ricevente
Finalità della Comunicazione
Aumentativa Alternativa
Terreno
comune
Norme
della comunicazio
ne
Segnali e riferimenti
Intenzioni
Scopi
Turni
di comunicazion
e
Atto linguistico: John Austin
1911 - 1960 filosofo La teoria degli atti linguistici: parlare è un
modo di agire e il linguaggio non trasmette solo informazioni, ma produce anche reazioni, cambiamenti di stato mentale, comportamenti (sia nel parlante che nell’ascoltatore)
J. Austin“Come fare cose con le parole”
Empowerment
La Comunicazione
Dominio Attività e Partecipazione
Capitolo 3
ICF 2001 ICF – CY 2007
(children & youth version)
Attività : esecuzione di un compito o di un’azione
Partecipazione : coinvolgimento in una situazione di vita
Limitazioni dell’attività : difficoltà nello svolgere attività
Restrizioni della partecipazione : problemi rilevati nel
coinvolgimento in situazioni di vita
Qualificatori nel Dominio
Attività e Partecipazione
Capacità
massimo livello di
funzionamento e abilità
Performance
cosa l’individuo fa nel suo
ambiente
0 = NESSUNA difficoltà1 = LIEVE difficoltà2= MEDIA difficoltà3= GRAVE difficoltà4= COMPLETA difficoltà8= NON SPECIFICATO9= NON APPLICABILE
Necessità di impegno
del care giver
• 0 /4% assente, trascurabile
• 5 /24% leggero, piccolo….
• 25 /49% moderato, discreto
• 50/95 % notevole, estremo
• 96/100 % totale
Rilevanza della comorbilità di RM
o deterioramento cognitivo
Impatto psicosociale degli ausili
ICF 2001 d310 –d329
Comunicare –ricevere(comprendere messaggi verbali e non verbali, segni e simboli, foto,disegni, messaggi scritti, LIS)
Comunicare – produrre (parlare, messaggi non verbali, prossemica, mimica,gestualità, usare segni e simboli in produzione, scrivere messaggi)
Conversazione avviare mantenere e concludere una conversazione, conversare con una persona , conversare con molte persone
Discussione con una persona, con più persone
Strumenti di comunicazione tecnologie di comunicazionecompreso il labiale Il Codice Claudio.pdf
Sono stati inseriti elementi
importanti dello sviluppo evolutivo
reagire alla voce umana
vocalizzazione prelinguistica
(alternanza dei turni, lallazione
differenziata sulla base della
consapevolezza e
dell’intenzionalità in
riferimento alla presenza o
lontananza delle persone)
cantare
Declinazione dell’Attività di
Comunicazione
ICF – CY 2007 (d310-d399)
Bilancio del funzionamento nella
comunicazione
Comunicare
con aiuto dei
parlanti
Comunicare
in autonomia
e/o con ausili
e /o strategie
alternative
Sarah Blackstone
Sarah Blackstone, Ph.D. is the President of
Augmentative Communication, Inc., which
publishes Augmentative Communication
News (ACN) and Alternatively
Speaking (AS). Distributed worldwide, ACN
and AS provide the latest information on
hot topics in the field, discussion of vital
issues for AAC stakeholders and news
from the AAC community. Dr. Blackstone is
also a past-president of the International
Society of Augmentative and Alternative
Communication (ISAAC), and its first
Distinguished Service Award Recipient.
She is a partner and management team
member in the current RERC on
Communication Enhancement, and has
authored multiple chapters, texts, and
articles in the AAC field.
Email: [email protected]
Persona con disabilità
Famiglia
Amici
Lavoratori pagati
Conoscenti
Fattori ambientali della Comunicazione
Destinatari del progetto di CAA
Social Network (Sara Blackstone)
Parlanti
Riconoscere la capacità di autodeterminazione della persona (leggere correttamente il funzionamento)
Facilitare l’espressione dell’autodeterminazione con ogni mezzo e strategia senza sostituirsi alla persona (conoscenze apprese nel training )
Accogliere la trasformazione necessaria nei tempi e nei modi del nuovo funzionamento (atteggiamenti personali e collettivi non di barriera ma di facilitazione)
Mettere a disposizione della persona con disabilità gli ausili necessari (considerare gli ausili e le strategie alternative di comunicazione come indispensabili in ogni attività della persona)
Esprimere la propria autodeterminazione (intenzionalità comunicativa)
Utilizzare consapevolmente le strategie alternative, gli ausili per esprimere i propri contenuti (conoscenze apprese nel training e nelle performance)
Accogliere la trasformazione necessaria nei tempi e nei modi del nuovo funzionamento (consapevolezza delle proprie limitazioni ma anche delle proprie capacità comunicative, elementi appresi nel training e nelle performance)
Richiedere l’uso dei propri ausili di comunicazione (considerare gli ausili e le strategie alternative di comunicazione come indispensabili in ogni attività della persona)
Funzionamento nella Comunicazione
Aumentativa Alternativa
Non parlanti
Alternanza dei turni / ruoli tra parlante e ascoltatore
Strategie alternative per aumentare le opportunità di
comunicazione (Comunicazione Aumentativa Alternativa)
compresi gli ausili
Training per i parlanti e i non parlanti per lo sviluppo delle
strategie alternative utili alla persona con disabilità e alla
sua comunità di riferimento (famiglia, scuola, ecc)
Guidare la modificazione della comunità dei parlanti nella
direzione dell’inclusione sociale del non parlante cioè
guidare la comunità ad un nuovo funzionamento :
OBIETTIVI E MODALITA’ D’ INTERVENTO IN
COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA
Comunicazione
come processo multimodale
Valutazione dei contesti di vita
quotidiana
Social Network
Conoscere le strategie
naturali di comunicazione
tra la persona con
disabilità, i familiari, gli
assistenti, gli amici
Attività preferite
Attività non gradite
Repertorio difficoltà nelle
varie attività
Nuove Attività individuate
nel corso del progetto
Individuazione
atteggiamenti di barriera
e facilitatori
La persona con disabilità (strutture, funzioni, fattori personali)
Attività Performance
Ausili
Strategie
Social network
Risorse
Fattori Ambientali (barriere e facilitazioni)
Contesto abitativo
Contesto sociale
Risorse
Ricovero ( diagnosi e cura)
Temporaneo Definitivo
La Qualità del Funzionamento
include i fattori ambientali e le
interazioni
MALATTIE NEUROMOTORIE:
un termine ombrello
•Etiopatogenesi
differenti
•Compromissioni
differenti di I° e II°
Motoneurone
•Differenti epoche di
insorgenza
•Differenti
evoluzioni cliniche
Impairment
visivo
Impairment
motorio
Impairment
LinguisticoImpairment
cognitivo
Malattie NeuroMotorie (MNM)
Classificazione in base alla sede lesionale cioè inMalattie del 1° e 2° motoneurone
Vi sono incluse Sindromi che coinvolgono in modoselettivo le strutture del SN senza deficitcognitivo
Vi sono incluse Sindromi che coinvolgono lestrutture del SN con deficit cognitivo spesso acarattere evolutivo verso la demenza
Tutte le MNM sono Sindromi che portano ad undeficit della comunicazione, con diversecaratteristiche funzionali e /o con quadri specificidi evoluzione della sindrome stessa
Malattie Neurodegenerative : vi sono comprese sindromi genetiche spesso autosomico- recessive, con interessamento del SNC e conseguenti danni del SN periferico a carico del Midollo, della placca neuromotrice e del muscolo
SLA (Primaria, 1° motoneurone, 1° e 2° motoneurone, 2°motoneurone, eredofamiliare)
Atrofie multisistemiche
SM
SMA (1°-2°-3°-4° tipo) – Amiotrofie Spinali
DM
Parkinson
Parkinsonismo
Esiti di TC – Ictus – PCI- Locked in
CLASSIFICAZIONE
SCLEROSI
Sclerosi Laterale
Amiotrofica
Differente insorgenza
Da lieve disartria e/o voce nasale alla completa anartria, disfonia
La compromissione motoria può coinvolgere la motilità oculare fino alla paralisi completa dello sguardo
La mimica facciale può essere gravemente compromessa, fino a rendere impossibile il ricorso al labiale
Recenti studi comprovano quote di deterioramento cognitivo
Sclerosi Multipla
Differenti quadri clinici con remissioni e pousseé
Disturbi depressivi con mancanza di motivazione
Dalla lieve disfonia e/o disartria alla completa anartria nei casi più gravi
Possibile deterioramento cognitivo in larga percentuale
Possono essere presenti gravi limitazioni visive di natura neurologica o neuropsicologica
Alfabetico o simbolico ?
Sclerosi Laterale
Amiotrofica
La scrittura come risorsa
comunicativa viene
compromessa dal
decadimento della funzione
motoria anche a livello della
motricità oculare
In una percentuale di casi
dal decadimento cognitivo
Sclerosi Multipla
La scrittura come risorsa
comunicativa viene compromessa in
vario modo:
Dal decadimento della funzione
motoria
Dal decadimento cognitivo
Dal decadimento visivo (nistagmo)
Da tutte le precedenti
PROPORRE L’USO DI ENTRAMBI I CODICI SEMPRE
Malattie neurodegenerative
Parkinson
Il deterioramento della funzione motoria include precocemente la disfonia e la produzione scritta che riduce l’ intelleggibilitàper effetto della perdita dei micromovimenti (tremore e rigidità)
Negli stadi avanzati emergono non parole, inversioni di sillabe, lento decadimento del pensiero
Parkinsonismi
Il deterioramento della funzione motoria include precocemente la disfonia e la produzione scritta che riduce la intelleggibilità per effetto della perdita dei micromovimenti
Costante e inarrestabile decadimento cognitivo e delle funzioni del pensiero
Problemi di lettoscrittura
Mutacismo e disturbi della personalità e/o tono dell’umore
Malattie neuromuscolari
Distrofia muscolare
Lento decadimento della
funzione motoria che
compromette la scrittura ma
conserva la fonazione, anche
se nelle situazioni molto
avanzate si giunge alla
completa anartria e
impossibilità di fonazione
Nessuna compromissione
cognitiva
Atrofie Spinali
Multisistemiche
Decadimento della funzione
motoria rapido fino alla
completa impossibilità di
fonazione e articolazione del
linguaggio (rigidità)
Può essere presente
compromissione cognitiva
Classificate in vari insiemi, si
possono riscontrare
gravissimi problemi di fissità
dello sguardo
Malattie cerebrovascolari
Esiti di TC
Disabilità acquisita
Compromissione motoria in vari quadri clinici
Compromissione del livello di vigilanza
Problematiche neuropsicologiche da lievi a gravissime
Locked in
Disabilità acquisita
Condizione di completa
compromissione motoria
con impossibilità completa
nella fonazione e
articolazione del linguaggio
e/o del movimento oculare
Residuo motorio minimo
Nessuna compromissione
cognitiva
Malattie cerebrovascolari
Esiti di Ictus nell’adulto
Disabilità acquisita
multifunzionale
Afasie di vario tipo
Emiparesi, emiplegia, ecc.
Eventuale decadimento
cognitivo come parziale
perdita di capacità e
performances o più gravi
sequele neuropsicologiche
Esiti di PCI
Disabilità a carattere evolutivo multifunzionale
Può compromettere lo sviluppo del linguaggio verbale e del pensiero operazionale esecutivo-motorio
Può compromettere lo sviluppo cognitivo nelle forme a carattere sistemico
Può compromettere lo sviluppo cognitivo senza un adeguato progetto abilitativo
SMA 1°tipo
Nella forma 1° tipo l’insufficienza respiratoria e l’ipotonia muscolare possono compromettere la sopravvivenza del bambino fin dai primi mesi di vita.
E’ necessaria la respirazione assistita, ventilazione assistita, ventilazione meccanica.
E’ indispensabile la PEG.
Non ci sono deficit cognitivi, ma lo sviluppo del bambino dipende sia dalle condizioni cliniche, sia dalle opportunità che l’ambiente gli offre.
Si possono attuare anche programmi di apprendimento (scuola a domicilio) e di integrazione “a distanza” considerando la impossibilità di frequentare fisicamente la scuola.
SMA 1° tipo
L’indicazione di
sguardo
E’ fondamentale per la
relazione e gli
apprendimenti
E’ fondamentale per la
comunicazione e l’uso di
strumenti (accesso)
E’ fondamentale per la
partecipazione
I bambini imparano a
comunicare anche con il
codice simbolico per poi
imparare l’uso
dell’alfabeto
Risorse/strategie
comunicative
Nei bambini non
tracheostomizzati è possibile
utilizzare la lallazione
differenziata (ICF) per dare
intonazione e significato al
messaggio
In tutte le SMA 1° tipo è
possibile utilizzare la mimica
facciale
Residuo motorio volontario
utile per attivare strumenti e
giochi (contrazioni muscolari
volontarie rintraccibili in vari
distretti)
Altre SMA: ausili diversi nel tempo
Le persone con SMA (2°-3°-4°) tipo possono avere necessità di ausili per la scrittura e l’apprendimento (in età evolutiva) per facilitare la performance scolastica (problemi nell’uso della tastiera e del mouse; problemi posturali legati alla postazione di lavoro – uso delle slitte articolate come nella distrofia muscolare, nelle fasi iniziali della SLA o nella SM)
Successivamente, a seconda dell’insorgenza di difficoltà respiratorie (fonazione e affaticabilità) o per elevati gradi di limitazione motoria fino alla impossibilità ad effettuare movimenti volontari degli arti superiori, possono avere bisogno di ausili più complessi per effettuare performanceslegate allo studio e al lavoro o alla comunicazione stessa.
Sono in grado di utilizzare il codice alfanumerico.
Essere informati per essere partecipi
Raccogliere le domande frequenti circa la
comunicazione non verbale e dare le prime risposte
Accogliere la necessità di strumenti immediati
Aiutare ad impostare correttamente i primi tentativi di
Comunicazione Aumentativa Alternativa in autonomia
Sostenere l’acquisizione permanente di strategie
alternative dando valore alle esperienze
Sostenere la necessità delle persone e delle famiglie in
una dimensione di futuro e una filosofia di vita
Non un manuale
ma una traccia da seguire
www.centroperlautonomia.it
Criteri di scelta, personalizzazione,
training e gestione degli ausili di
comunicazione
Mauro Tavarnelli [email protected]
Giuseppina Castellano [email protected]
La valutazione è un compito complesso
Occorre conoscere tutti gli
elementi che caratterizzano la
persona con disabilità e il suo
ambiente di vita.
Occorre mettere in relazione i
dati dell’osservazione, i dati
clinici e le caratteristiche dei
dispositivi che potrebbero
costituire una soluzione
(completa o parziale) del
problema.
La valutazione è
necessariamente
multidimensionale
Definizione del bisogno
La persona con disabilità
giunge ai servizi portando con
sé un problema centrale che
invece è solo uno dei suoi
problemi, non l’unico
Nell’equipe nessuna
valutazione è centrale ma
tutte le valutazioni dei
professionisti concorrono ad
una lettura multidimensionale
della disabilità
Ridefinizione della richiesta:
dalla centralità del problema
al lavoro di squadra
Criteri di scelta degli ausili di
comunicazione
Bisogni e aspettative
Definire il rapporto tra bisogni effettivi e aspettative
Comunicazione interpersonale
Tempo liberoAmbienti in cui verrà utilizzato
l’ausilio
Partecipazione alla vita quotidiana
Informazione (Tv, Internet)
Comunicazione a distanza
Eventuali aspettative di
recupero funzionale
Lettura del funzionamento
nella comunicazione
Comunicazione
Intellegibilità
Comprensione
del
linguaggio
verbale/scritto
Capacità di
Scrittura
Capacità di
lettura
Produzione
di messaggi
comunicativi
Indicazione
Intenzionalità
Gestualità
Uso di
Strategie tra cui la scrittura
Alcune Scale di Valutazione
Alsss
I.P.P.A.
Scala della Comunicazione
Scala della Scrittura (sperimentale)
Questionario del linguaggio
Batavia & Hammer
Altre specifiche
Scala per la valutazione della
scrittura (sperimentale)
quando ci si deve preoccupare… ?
0 Non può usare la scrittura manuale
1 La scrittura manuale è poco intellegibile, si affatica e rinuncia
2 La scrittura manuale si modifica e predilige lo stampato maiuscolo; la
qualità della scrittura manuale si deteriora
3 Si affatica e riduce al minimo i messaggi scritti
4 Scrive manualmente ma pur denunciando una certa quota di
affaticamento completa le proprie frasi
5 Scrive normalmente
Comunicazione non verbale e
codice alfabetico : quando ci si deve preoccupare… ?
0 L’uso dell’afabeto risulta impossibile; gravi difficoltà nell’interpretazione dei
contenuti da parte dei parlanti; non è possibile utilizzare ausili tecnologici
1 L’uso dell’alfabeto è faticoso, molte interruzioni nell’indicazione e nella composizione
delle parole; la comprensione del messaggio avviene spesso con intuizioni
dell’interlocutore o deduzioni dal contesto; vengono rivolte molte domande
dall’interlocutore; a volte non si riescono ad utilizzare altri ausili tecnologici
2 Usa con difficoltà l’alfabeto , spesso non completa le parole, si osservano incertezze
nella composizione della parola; i contenuti si riducono prevalentemente
all’accudimento; a volte non si riescono ad individuare ausili tecnologici utili
3 Usa parole - frasi per farsi comprendere, E.tran e altri ausili; non usa più la scrittura
manuale o la digitazione in modo prevalente; importante riduzione dei contenuti
4 Usa normalmente frasi semplici (soggetto, predicato, complemento), scrittura
manuale o digitazione, E.tran e altri ausili; lieve riduzione dei contenuti
5 Usa normalmente messaggi con frasi complete, testi, scrittura manuale, digitazione,
E.tran e altri ausili
Lettura del funzionamento motorio
finalizzato alla scelta di ausili per la
comunicazione
Analisi della motricità residua
Proposta di prova di ausili
Ricerca di possibili soluzioni e informazione
sulle limitazioni tecnologiche
Prova diretta e valutazione condivisa
con la persona
Prova diretta e valutazione condivisa
con i familiari
Osservazioni
Perplessità
resistenze
Individuazione delle criticità
Individuazione del distretto corporeo funzionalmente più
valido per l’attivazione di ausili
Scelta degli ausili
Accesso
Diretto
Scansione
Codice alfabetico
Codice simbolico
Entrambi i codiciComplessità applicazioni
Funzione visiva
Funzione motoria
Comorbilità di limitazioni cognitive
Il sistema ausili
Scopi
Attività
Strumenti software
Strumenti hardware
Ambiente dell’attività
Postura
Limitazioni motorie
Limitazioni della comunicazione
Programma di CAA
Limitazioni visive
Limitazioni cognitive
Limitazioni della comunicazione
Programma di CAA
Limitazioni comportamentali
2
Quando la mano o il corpo non
possono relazionarsi con l’oggetto
Mano
Occhi
Fissazione
Inseguimento
Esplorazione visiva
Contenuti
Bisogni comunicativi
Computer
Capacità rappresentativa
Interfaccia
UtenteAltri
distretti
corporei4
Giorgio Sabbadini - 1982
La funzione visiva serve per guardare e per vedere. Si tratta
perciò di una funzione adattiva che si è sviluppata per uno
scopo. In questo caso “guardare” e “vedere” sono funzioni
cognitive, che servono per conoscere. Ma la funzione visiva
costituisce anche un parametro indispensabile per costruire
altre funzioni adattive, per esempio la prensione e la
manipolazione, che sono considerate “funzioni motorie”. E la
funzione visiva serve ancora per dirigere la condotta, per
comunicare…
“Movimenti oculari, percezione visiva,
apprendimento”
3
Conferma del principio della
plasticità
La rappresentazione del mondo creata da popolazioni di neuroni corticali non è fissa, ma rimane fluida nel corso dell’intera vita, adattando continuamente se stessa alle nuove esperienze apprese, ai nuovi modelli di sé, alle nuove simulazioni del mondo esterno e ai nuovi oggetti assimilati
Sintesi di Miguel Nicolelis in “Il cervello universale” 2011
7
Affordance, percezione visiva e
scopo nei sistemi a puntamento
oculare
Gibson (1972-79) definì l’affordance come qualità intrinseca degli
oggetti di suggerire il loro uso funzionale (Un approccio ecologico
alla percezione visiva)
Concetto ripreso da Normann (La caffettiera del masochista)
Possiamo ora definire il codice alfabetico come un oggetto/mira
visiva sulla tastiera virtuale che ci suggerisce il suo uso funzionale:
scrivere, comunicare, esprimere
Possiamo definire i simboli o icone come oggetti/mire visive che ci
suggeriscono il loro uso funzionale: comunicare, dare un input al
pc, un comando
Possiamo attuare intenzioni attivando le mire visive con i nostri
occhi 5
Assessment dinamico della
competenza comunicativa globale
Complessità dei bisogni
comunicativi della persona
Aspettative psicosociali della
comunità e dell’ambiente di
riferimento circa la capacità
comunicativa
Aspettative di recupero
funzionale sia realistiche che
infondate
Limitazioni funzionali della
capacità comunicativa
Individuazione soluzioni di
ausili
Capacità
Motorie
Cognitive
Visive
Tecnologie
Assistive
Per migliorare la performance
di comunicazione
381 casi clinici valutati e seguiti
nel tempo per disabilità di
comunicazione 1giugno 2007 - 1ottobre2013
Le fasce di età
Difficoltà del matching tra persona
e tecnologia
Su 485 valutazioni effettuate vi sono 67 valutazioni concluse
senza la scelta di ausili per la comunicazione a causa delle
differenze individuali di funzionamento
Usare il codice alfabetico
Tastiera meccanica
Scansione
Altri sistemi di puntamento
Puntatore oculare
Poter scrivere il proprio
messaggio
Scrivere con video scrittura
Usare la scansione
Usare qualunque distretto
corporeo per attivare un sensore
= dare l’input al sistema
Usare una sintesi vocale
Poter leggere
Poter imparare a gestire in quasi
completa autonomia il proprio
sistema di comunicazione
Progressione
della complessità
dei sistemi
Puntatori oculari
Scansione
Tablet
Comunicatori a tastiera meccanica
L’ordine di complessità del
sistema è inversamente
proporzionale alle capacità
motorie in assenza di
deterioramento cognitivo : più si
riducono le capacità motorie per
comunicare (parlare o scrivere)
più aumenta la necessità di un
sistema complesso
Non poter usare il
codice alfabetico
Messaggio unico
Tabella di comunicazione
Comunicatore
•Indicazione per la
Comunicazione Aumentativa
Alternativa simbolica
• La complessità tecnologica del
sistema di comunicazione è
proporzionale all’incidenza della
patologia motoria, visiva e
cognitiva ma anche alla
complessità dei bisogni
comunicativi della persona
Messaggi in sequenza
Progressione della complessità tecnologica
dei sistemi
Puntatori oculari
Tablet
Scansione
Comunicatori simbolici
messaggi in sequenza
Comunicatori simbolici semplici
monomessaggio
Tabella di comunicazione simbolica preferibilmente organizzata per argomenti
•Ogni livello corrisponde ad una
famiglia di ausili che hanno un
diverso contenuto tecnologico
• Ciascun ausilio deve essere
adattato alle caratteristiche
motorie, visive e cognitive della
persona attraverso
l’uso delle caratteristiche
dei software
La capacità rappresentativa
differenzia la scelta dei sistemi
alternativi di comunicazioneDisartria /Anartria
In assenza di deficit cognitivo
Accessibilità all’uso di dispositivi informatici
Comunicazione basata sull’uso del codice
alfabetico - videoscrittura
Afasia , disartria o anartria in presenza di deficit cognitivo o
Ritardo Mentale
Accessibilità all’uso di dispositivi informatici
Comunicazione basata sull’uso di codici simbolici ( icone,
fotografie, immagini, oggetti )
Valutazione comparativa degli ausili di
comunicazione: un modello di valutazione
generalizzabile
Costose quanto innovative
tecnologie assistive implicano
la necessità di comparare i
diversi dispositivi
Per le caratteristiche tecniche
di ogni sistema di
comunicazione
Per un miglior matching tra
persona con disabilità e
tecnologia
Per contenere lo spreco delle
risorse e il fenomeno di
abbandono dell’ausilio
INDIVIDUAZIONE CRITERI DI SCELTA E COMPARAZIONE
1° efficacia
L’ausilio deve essere giudicato
efficace a soddisfare le
necessità e i desideri della
persona
Comunicazione
Web
Telefonia
Informazione
Partecipazione (attiva e passiva)
Gioco e tempo libero
Gestione delle proprie risorse
Gestione delle funzioni ambientali
secondo le proprie priorità
2° flessibilità
L’ausilio deve essere giudicato
relativamente alla flessibilità
possibile delle impostazioni
secondo un gradiente di
complessità proprio della
persona stessa
Possibilità di personalizzare
visivamente l’interfaccia (colori,
dimensioni e tipologia dei
caratteri e degli elementi
sensibili, quantità degli elementi
gestibili, posizionamento degli
elementi gestibili)
Possibilità di personalizzare i
collegamenti interni del sistema
(passare da un’applicazione
all’altra, operare su più livelli e
applicazioni, scegliere momento
per momento l’uso
dell’applicazione)
Possibilità di implementare
autonomamente l’interfaccia
Possibilità di attivare la
complessità secondo un proprio
gradiente
3°facilità di apprendimento
L’ausilio deve essere giudicato
in base alla facilità di
apprendimento personale
espressa o percepita dalla
persona
Affordance dell’interfaccia
Consapevolezza delle proprie capacità ed energie attentivee mnemoniche
Capacità di apprendimento di procedure secondo un gradiente personale
Volizione e resilienza relativa alla frustrazione
Accettazione dei propri limiti
4°manovrabilità
L’ausilio deve essere giudicato
sulla base della complessità
necessaria (adattamenti
ambientali e aiuto fisico) per
essere posizionato nel modo
richiesto dalla persona
Valutazione dell’autonomia possibile della persona nel momento della scelta dell’ausilio anche in termini di capacità di poter dare indicazioni sul COME mettere a disposizione l’ausilio per facilitarne l’uso
Compatibilità ambientale
Complessità del posizionamento e dei necessari adattamenti ambientali (comprese le azioni e le sequenze di azioni che le persone di care debbono effettuare)
5°accettabilità personale
L’ausilio deve essere giudicato
accettabile dalla persona
secondo un proprio personale
gradiente relativamente
all’immagine di sé nel mondo
Affordance dell’ausilio percepita
dalla persona relativamente alle
sue aspettative psicosociali e al
peso dato dalle aspettative del
suo ambiente di riferimento
6° trasportabilità
L’ausilio deve essere giudicato
relativamente alle sue qualità
tecniche e tecnologiche di uso
negli ambienti di riferimento
della persona
Qualità tecniche considerate nel
loro insieme relative al peso,
dimensione, fragilità,
alimentazione, ingombro,
maneggevolezza
Parte A Parte B
Criteri esaminati e relativa priorità
(Bassa, Media, Alta) indicata dalla PcD
Ausilio 1 Ausilio 2 Ausilio 3 Ausilio 4 Ausilio 5
Efficacia: Capacità dell’ausilio di rispondere alle
attività della persona (es: comunicazione, studio,
svago,…)
Flessibilità: possibilità di personalizzare l’ambiente
virtuale (es. sfondo, caratteri, ..) , i contenuti (es. frasi,
simboli,..) e l’interazione (es. tempi di reazione, …)
Facilità di apprendimento e di utilizzo: facilità nel
comprendere e controllare le varie funzioni del
dispositivo (confortevole, intuitivo, …)
Manovrabilità (per l’operatore): facilità per gli
operatori di posizionare la macchina in modo
funzionale alle necessità posturali della persona
Accettabilità personale: quanto il dispositivo viene
accettato dall’utente
Trasportabilità: Facilità con cui l’ausilio può essere
trasportato e reso operativo in un altro posto (legato al
peso, ingombro, complessità del sistema hardware, …)
Progetto della Regione Lazio “Facilitare la Comunicazione
nelle Persone con gravi e gravissime Malattie
Neuromotorie
Valutazione comparativa degli ausili
Approccio basato sulla valutazione finalizzata alla
definizione del percorso maggiormente adatto alle
competenze e necessità della persona con disabilità
Sistema ausilio
Un approccio centrato sulla persona
con disabilità
Lettura dei fattori ambientali
Disponibilità nel mettere a disposizione l’ausilio alla persona nelle attività
Familiari Assistenti
Disponibilità ad imparare la gestione dei dispositivi
Familiari Assistenti
Quantità di risorse – tempo disponibile
Familiari Assistenti
Capacità di gestione della tecnologia
Familiari Assistenti
Lettura dei fattori prognosticiR
iabili
tato
re
Conoscenza della diagnosi clinica e sue implicazioni nella vita quotidiana
Equip
e d
i valu
tazio
ne
Risultato della valutazione di
funzionamento
Analisi delle attività e
limitazioni
Equip
e d
i valu
tazio
ne
pers
ona f
am
iliari
Risultato delle prove di ausili
Atteggiamenti di barriera e facilitazione
Scelta ausili e condivisione
Training e personalizzazione degli
ausiliAttività di interesse
per la persona
Caratteristiche
tecnologiche di
flessibilità dell’ausilio
Prova e dinamic
assessment
Apportare modifiche condivise
Sperimentare
nell’attività
le modifiche condivise
Le modifiche come
implementazioni
Implementazione delle
attività e nuove attività
progettate
Training
Percorso di abilitazione all’uso degli ausili
Destinato e condotto:
Con la persona
Con i familiari
Con gli assistenti alla persona
Può prevedere alfabetizzazione al pc
Training per l’uso dell’ausilio
Gli incontri di training per la comunicazione e per l’uso di ausili (comprese le strategie
alternative) sono finalizzati a: far acquisire alla persona, ai familiari e agli assistenti i contenuti del
progetto e gli strumenti
far individuare nuovi bisogni comunicativi, nuove strategie e nuoveattività , sia da parte della persona che da parte degli interlocutori
scegliere e sperimentare tutte le implementazioni degli ausili e dellestrategie
rendere la persona quanto più possibile indipendente nellacomunicazione dagli interlocutori /parlanti
far acquisire sicurezza ai familiari circa la loro capacità difacilitatori competenti nella comunicazione della persona
Valutazione delle aspettative
circa le tecnologie e delle reali
capacità di gestione dell’ausilio
Riguarda sia la persona che i familiari e il personale di
assistenza
Fondamentale nella scelta tra ausili della stessa classe
(per esempio tra sistemi a puntamento oculare)
Fondamentale far acquisire alle persone la
consapevolezza circa le proprie capacità ed anche i propri
limiti
Scegliere la tecnologia “che costa meno fatica” e dà i
risultati migliori / più accettabile al problema ridefinito nella
sua essenza
Grazie per l’attenzione