1 Corso del prof. ing. Riccardo Gallo a.a. 2012 – 2013 http://ingchim.ing.uniroma1.it/~gallo3 /index.htm Economia dell’Industria di Processo ○ per studenti del corso di laurea Magistrale di: → Ingegneria Chimica (6 crediti)
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1111 Corso del prof. ing. Riccardo Gallo a.a. 2012 2013
http://ingchim.ing.uniroma1.it/~gallo3/index.htm Economia
dellIndustria di Processo per studenti del corso di laurea
Magistrale di: Ingegneria Chimica (6 crediti)
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22 Orario delle lezioni 2
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333 Strumenti didattici e modalit di esame Testo adottato:
Riccardo Gallo: Manuale di Finanza Industriale Giuffr Editore,
seconda edizione Esame: scritto: in 3 ore: risposte a 5 gruppi di
domande punteggio in trentesimi, su realt aziendale allegata senza
consultare appunti o testi e senza copiare voto minimo consigliato
per orale: 16/30 orale: qualche domanda di verifica e
arrotondamento (+/-) del voto dello scritto
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555 Assistenza alla didattica Tutors componenti la commissione
di esame: Arnaldo M. Angelini Riccardo Avitabile Roberto Bellei
Stefano Parravicini Ricevimento: Dipartimento Ing. Chimica,
Materiali e Ambiente Via delle Sette Sale, 11 Roma orario: ogni
gioved alle ore 11
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6666 Primi concetti generali (28 feb 2013, pag. 1) Due modi
alternativi per impiegare il danaro: c onsumo di beni e servizi:
soggetto: consumatore, oggetto: beni di consumo fruizione
contestuale allacquisto assenza di rischio i nvestimento: soggetto:
investitore, oggetto: beni dinvestimento durevoli sacrificio
iniziale per rinuncia a disponibilit di danaro nellaspettativa di
un beneficio finale netto esistenza di rischio beneficio
calcolabile solo doporicostituzione del capitale inizialmente
investito e atteso di entit commisurata a: grado di rischio e
durata dellattesa
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7777 Primi concetti generali (28 feb 2013, pag. 2) Danaro o
capitale si dice: finanza, quando cercato, trovato, reso
disponibile per investimento patrimonio, quando con investimento
diviene bene durevole. Pu essere per esempio: fondiario (bene =
terreno) edilizio (= edificio) industriale Il patrimonio inoltre pu
essere: materiale (= fabbrica se industriale) immateriale (=
conoscenza, know how) finanziario (= propriet di capitali)
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8888 Primi concetti generali (28 feb 2013, pag. 2) Stabilimento
(o fabbrica) si chiama: acciaieria, in industria siderurgica
cantiere, in costruzioni civili cementificio, in industria del
cemento centrale elettrica, nella generazione dellelettricit
ceramica, in industria ceramica raffineria, in industria della
raffinazione petrolifera officina, in industria meccanica
eccetera
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9999 Primi concetti generali (28 feb 2013, pag. 2) Gestione:
attivit di utilizzazione del bene durevole necessaria per generare
benefici basata su ciclo di trasformazione, es.: industriale grazie
a giusta combinazione (organizzazione) di input (fattori
produttivi) d luogo a output (prodotti finiti o servizi) vendibili
Esercizio: periodo elementare di tempo della gestione in genere
pari a 1 anno in genere coincidente con lanno solare, dal 1 gennaio
al 31 dicembre
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10 Primi concetti generali (28 feb 2013, pag. 4) Economico:
aggettivo qualificativo di beneficio perseguito e risultante dalla
gestione in senso algebrico: se risultato negativo, la gestione
diseconomica Cassa: alimentata da accumulo di benefici ha molti
significati diversi (luogo, contenitore, contenuto, voce di
patrimonio)
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11 Primi concetti generali (28 feb 2013, pag. 4) finanza
investimento patrimonio gestione risultato economico non
distribuito + accantonamenti accumulo cassa
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12 Primi concetti generali (04 mar 2013, pag. 3) Impresa:
sinonimo di: intrapresa, iniziativa, avventura contiene: obiettivo,
rischio, sfida, ricerca di successo. No investimenti, no impresa
soggetto: imprenditore Societ: contratto tra 2 o pi soggetti (soci)
che mettono insieme capitale, obiettivo di beneficio da dividere
dopo: societ di persone (in nome collettivo, s.a.s.): responsabilit
estesa ai patrimoni delle persone societ di capitali personalit
giuridica (srl, S.p.A)
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13 Primi concetti generali (04 mar 2013, pag. 4) Assemblea dei
soci di una S.p.A.: elegge Consiglio di Amministrazione (CdA)
elegge Collegio Sindacale approva il bilancio su proposta del CdA
conferisce incarico a societ di revisione dei bilanci Consiglio di
Amministrazione: delega gran parte dei poteri a generalmente uno o
(raramente) pi consiglieri delegati o amministratori delegati
presieduta da un presidente, che ha la responsabilit legale della
societ
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14 Primi concetti generali (04 mar 2013, pag. 4) Collegio
sindacale: nominato dai soci, composto da tre o cinque membri;
sindaca cio eccepisce, verifica la correttezza e la veridicit delle
scritture contabili e riferisce ai soci vigila su osservanza legge
e statuto, su assetto organizzativo, amministrativo e contabile
adottato da societ Societ di revisione del bilancio: certifica a
beneficio di tutti gli stakeholders la bont del bilancio
consuntivo
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15 Primi concetti generali (04 mar 2013) Alternativa, diffusa
allestero, Sistema duale: Consiglio di Sorveglianza (Supervisory
board) invece del CdA. Al suo interno: Comitato dAudit Comitato
compensi Comitato nomine Chief executive officer (Ceo), capo
azienda con tutti i poteri, invece dellamministratore delegato
Chief operation officer (Coo), capo delle Operations Chief
financial officer (Cfo), capo della Finanza (pi raro) Chief
technical officer (Cto), direttore tecnico
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16 Primi concetti generali (04 mar 2013, pag. 3) Azienda:
sinonimo di facienda, cose da fare. Aziendale qualifica gestione,
organizzazione amministrazione attivit di: assegnazione di risorse
per organizzazione esborso per acquisto input introito da vendita
output contabilit attivit di registrazione di attivit di
amministrazione
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17 Principali funzioni in unazienda chimica (07 mar 2013, pag.
5) Operazioni: direzione e controllo di processi di trasformazione
di materie prime in prodotti finiti o di erogazione servizi o di
impiego di materiali in settore costruzioni Direzione di cantiere o
di stabilimento industriale Amministrazione e Finanza: contabilit
generale, bilanci, fisco, acquisti, affari gen. tesoreria, risorse
finanziarie, impiego disponibilit Marketing: domanda di mercato,
nuovi prodotti, posizionamento, pubblicit, fissazione prezzi di
vendita, promozione, definizione formati e confezioni
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18 Principali funzioni in unazienda chimica (07 mar 2013, pag.
5) Vendite: distribuzione e commercializzazione, gestione di forza
di vendita con rapporti con clienti esistenti e potenziali Gestione
risorse umane: programmazione, scelta e formazione del personale,
valutazione carriere, sistemi incentivanti organizzazione: metodi
di lavoro e procedure relazioni industriali: contrattazione
collettiva, contenzioso, sicurezza, amministrazione lavoro
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19 Principali funzioni in unazienda chimica (07 mar 2013, pag.
6) Pianificazione e controllo: obiettivi di m/l termine, piani,
budget, cfr con consuntivo, analisi scostamenti informazioni
economiche, statistiche, gestionali per management, reporting
aziendale Ricerca e Sviluppo: sperimentazione nuovi prodotti,
innovazione esistenti sviluppo nuove tecnologie e miglioramento
esistenti
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20 Principali funzioni in unazienda chimica (07 mar 2013, pag.
6) Sistemi Informativi: gestione e manutenzione hardware e software
Qualit: conformit di prodotti e processi a specifiche Logistica:
acquisto materie prime, gestione magazzino programmazione
produzione, distribuzione prodotti Partecipazioni: rapporti con
societ controllate, controllanti, collegate, in Italia o
allestero
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21 Tipologie di contratto di lavoro dipendente (04 mar 2013)
Categorie dirigenti quadri impiegati operai Orizzonte temporale a
tempo indeterminato a tempo determinato lavoro interinale
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22 Organigramma (a piramide o albero) in unazienda industriale
(04 mar 2013, pag. 7)
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23 Organigramma (a matrice) in unazienda meccanica (04 mar
2013, pag. 7)
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24 Principali modelli produttivi (07 mar 2013, pag. 7)
Obiettivo aziendale: realizzare output con valore per i clienti
superiori a costo di acquisto e trasformazione degli input servire
sempre meglio i clienti, progettando prodotti, migliorandone qualit
e processi produttivi Costruzioni o Manifatturiere sono operazioni
che: trasformano input materiali, lavoro, capitale, servizi in
output materiali Terziarie quelle che: offrono output intangibili:
consulenza, assistenza al cliente per limpiego di prodotti
manifatturieri, servizi o altro
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25 Principali modelli produttivi (07 mar 2013, pag. 8)
Produzione a magazzino: lAzienda fabbrica prodotto e lo mette in
magazzino senza ricevere ordine da cliente Produzione su commessa:
lAzienda fabbrica solo dopo ordine. Anzi aspetta ordine per
approvvigionarsi di materie prime Assemblaggio su commessa:
lAzienda fabbrica elementi modulari standardizzati e poi, dopo
ordine, li assembla ottenendo output diversificati. Input per
elementi modulari stanno in magazzino
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26 Principali modelli produttivi (07 mar 2014, pagg. 8 e 9) Job
shop (bottega artigiana): prodotto solo su commessa e su progetto
di cliente volumi di prodotto bassi, gamma ampia attrezzature di
produzione e personale flessibili materie prime di uso frequente in
magazzino; altre approvvigionate di volta in volta magazzino carico
di lavori in corso Mass production (produzione di massa):
produzione ripetitiva di prodotti standardizzati volumi molto
elevati, gamma molto bassa marketing influenza domanda di mercato
impianti automatizzati. Semilavorati in magazzino
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27 Principali modelli produttivi (07 mar 2013, pag. 9) Lean
production (produzione snella): tutto opposto a Mass production
(ampia gamma di prodotti, produzione segue domanda di mercato)
coinvolgimento di fornitori, licenziatari, dipendenti qualit
totale, miglioramento continuo, minimi scarti di lavorazione,
eliminazione attivit non indispensabili
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28 Principali modelli di processi produttivi (07 mar 2013,
pagg. 9 e 10) Produzione a batch (infornata): volumi e gamma
intermedi a Job shop e Mass prod attrezzature simili a Job shop
Ciclo discontinuo di lavorazione: interruzioni, pause, magazzini
intermedi, semilavorati. Vedi modelli Job shop e Batch Ciclo
continuo 24 ore su 24, sia nella Mass che nella Lean production
conduzione impianti rigida, automatizzata e ottimizzata
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29 Significato del bilancio (08 mar 2013) (pagg. 10-11)
Informazioni da contabilit per: chi ha investito risorse
finanziarie amministratori che valutano risultati di gestione
dipendenti che devono essere rassicurati fornitori e clienti banche
creditrici Stato patrimoniale: consistenza del patrimonio,
fotografia al 31.12 Conto economico: narrazione di gestione
patrimonio, film dellesercizio Nota integrativa: comprensione degli
schemi, un tuttuno inscindibile
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30 Stato patrimoniale: Schema a blocchi (08 mar 2013) Attivo
corrente (Atcor) Attivo Immobilizzato (Atim) Passivo corrente o a
breve (Pasbr) Passivo a medio/lunga scadenza (Pasml) Capitale Netto
(Cn) Oneri Pluriennali (Op) Avviamento (Avv)
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31 Stato Patrimoniale Attivo immobilz.to netto (Atim) (08 mar
2013) Immobilizzazioni tecniche (terreni, fabbricati,
imp&macchinari, attrezzature, automezzi) : Immobilizzazioni
tecn lorde (Itl) - Fondi di ammortamento (FA) = Immobilizzazioni
tecniche nette (Itn) Immbliz tecn in corso (Icor) e anticipi a
fornit (Antf) Immobilizzazioni finanziarie (Ifin): Partecipazioni
(Part) Crediti finanziari (Cfin) Altre attivit immobiliz (Imposte
anticipate, ecc.) ______________________________ Attivo
immobilizzato netto (Atim) 31
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32 Stato Patrimoniale Attivo immobilizzato netto (Atim) (11 mar
2013) Significato patrimoniale dellammortamento (FA): reintegro del
valore corrente di mercato del patrimonio tecnico (Immobilizzazioni
tecniche nette, Itn) rispetto al costo storico (Immobilizzazioni
tecniche lorde, Itl) ricostituzione del capitale inizialmente
investito: presupposto indispensabile per poi realizzare il
beneficio economico atteso al momento dellinvestimento nella sede
di chi ha messo il capitale: allAttivo (reinvestiti in altri
incrementi) per i soci dellimpresa stessa; presso le banche per
debiti finanziari a m/l, rimborsati con soldi del FA 32
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33 Stato Patrimoniale Attivo immobilizzato netto (Atim) (11 e
12 mar 2013) Segue significato patrimoniale ammortamento: nasce
concettualmente al Passivo, pu essere trascritto allAttivo in
diminuzione delle Itl. Ma pu non figurare affatto: in tal caso sono
riportate direttamente le Itn il suo valore cresce da zero allanno
zero fino al costo storico dei beni dinvestimento allanno finale
della vita utile del patrimonio tecnico Significato finanziario:
danaro portato dal FA disponibile allAttivo, spendibile per nuovi
investimenti autofinanziamento 33
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34 Stato Patrimoniale Attivo immobilizzato netto (Atim) (11 e
12 mar 2013) Partecipazioni: di controllo (la partecipante qui si
dice controllante, la partecipata controllata) se: quota posseduta
di maggioranza assoluta di maggioranza relativa e c blocco ad
agglomerazione dei soci di minoranza ci sono due soci: quello di
maggioranza puramente finanziario e affida il controllo a socio di
minoranza ma industriale due societ partecipate con interessenze
azionarie sono consociate due societ partecipate da una stessa
controllante ma senza interessenze azionarie sono collegate
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35 Stato Patrimoniale Attivo immobilizzato netto (Atim) (12 mar
2013) Disinvestimento smobilizzo cessione di beni patrimoniali: Cbp
= (Itl d FA d ) + R d Dove: Cbp il corrispettivo di una cessione
Itl d limmobilizzo tecnico lordo del patrimonio dismesso FA d il
fondo ammortamenti del patrimonio dismesso R d lutile (+) o la
perdita (-) su cessione del patrimonio
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36 Stato Patrimoniale Oneri pluriennali (Op) (12 mar 2013)
Oneri pluriennali (Patrimonio immat.le) = costi di: Pubblicit con
benefci pluriennali Marchi, brevetti, know how Ricerca andata a
buon fine Formazione del personale Oneri finanziari capitalizzati
Start up Alimentati da costi capitalizzati, i quali: stanno tra i
ricavi in conto economico ribaltano costi ordinari in limiti
giustificati consentono di ripartire su pi anni il costo della
formazione di un patrimonio immateriale
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37 Stato Patrimoniale Avviamento (12 mar 2013) Avviamento tra
costo di acquisizione di unazienda e valore corrente dei beni
patrimoniali acquisiti
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38 Capitale di funzionamento (14 mar 2013) Magazzino di: pf:
fronteggia variazioni repentine di mercato mp: protegge da
interruzioni di fornitura sl e lc: consente ritmi diversi delle
varie fasi del ciclo Magazzino non genera reddito, n lavoro: deve
essere finanziato, a breve, onerosit diminuisce autonomia
finanziaria costa e richiede investimenti aggiuntivi Soluzione:
Just-In-Time
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39 Stato Patrimoniale Attivo corrente (Atcor) (14 mar 2013)
N.B. anche per le Rimanenze (M) esiste un fondo di svalutazione del
tutto analogo a quello per i Crediti commerciali ma non viene
esplicitato quindi la voce Rimanenze va intesa gi al netto del
relativo fondo di svalutazione Sinonimi di Rimanenze: Magazzino,
Giacenze, Scorte, Esistenze 39
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40 Stato Patrimoniale Attivo corrente (Atcor) (14 mar 2013)
Liquidit (Liq): Cassa e Banche Titoli a breve Crediti commerciali
vs. clienti - Fondo svalutazione crediti = Crediti commerciali
netti (Ccom) Rimanenze (M) Altre attivit correnti
_______________________________ Attivo corrente lordo (Atcor)
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41 Stato Patrimoniale Capitale netto (Cn) (14 e 18 mar 2013)
Capitale sociale Riserve Rivalutazione ex lege Risultato netto (Rn)
________________ Capitale (o Patrimonio) netto (Cn) 41
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42 Stato Patrimoniale Passivo a media/lunga scadenza (Pasml)
(18 mar 2013) Debiti finanziari (Dfinml): Prestiti obbligazionari
Debiti finanziari a m/l scadenza (vs. banche) Altre passivit a m/l
scadenza Imposte differite Fondo anzianit dipendenti (Tfr) Fondi
diversi _________________________________ Passivo a media/lunga
scadenza (Pasml) 42
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43 Stato Patrimoniale Passivo a breve/corrente (Pasbr) (18 mar
2013) Fornitori (Debiti commerciali) (Dfor): vs. fornitori di
materie prime vs. fornitori di beni di investimento Debiti
finanziari a breve vs. banche (Dfinbr) Altre passivit correnti
________________________________ Passivo corrente o a breve (Pasbr)
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44 Stato Patrimoniale Capitale netto (Cn) (18 mar 2013)
Capitale sociale Riserve Rivalutazione ex lege Risultato netto (Rn)
________________ Capitale (o Patrimonio) netto (Cn) 44
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45 Stato Patrimoniale Passivo a media/lunga scadenza (Pasml)
(19 mar 2013) Debiti finanziari (Dfinml): Prestiti obbligazionari
Debiti finanziari a m/l scadenza (vs. banche) Altre passivit a m/l
scadenza Imposte differite Fondo anzianit dipendenti (Tfr) Fondi
diversi _________________________________ Passivo a media/lunga
scadenza (Pasml) 45
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46 Stato Patrimoniale Passivo a breve/corrente (Pasbr) (19 mar
2013) Fornitori (Debiti commerciali) (Dfor): vs. fornitori di
materie prime vs. fornitori di beni di investimento Debiti
finanziari a breve vs. banche (Dfinbr) Altre passivit correnti
________________________________ Passivo corrente o a breve (Pasbr)
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(25 mar 2013)
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49 Stato patrimoniale riclassificato (19 mar 2013) Attivo
corrente (Atcor) Attivo Immobilizzato (Atim) Passivo corrente o a
breve (Pasbr) Passivo a medio/lunga scadenza (Pasml) Capitale Netto
(Cn) Oneri Pluriennali (Op) Avviamento(Avv)
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50 Stato patrimoniale riclassificato: scalare (21 mar
2013)
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Stato patrimoniale Polimeri Europa (21 mar 2013)
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52 Struttura patrimoniale-finanziaria: Indici (21 mar 2013)
Indice di equilibrio finanziario: Ief = (Cn + Pasml) / (Atim + Op +
Avv) Indice di indebitamento: Ideb = Dfin / Cn Indice di autonomia
finanziaria: Iaf = Cn / Attot
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53 Struttura patrimoniale-finanziaria: Indici (21 mar 2013)
Indice di liquidit secondaria: Ils = Atcor / Pasbr Indice di
liquidit primaria: Ilp = (Atcor M) / Pasbr
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(25 mar 2013)
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59 Rappresentazione schematica di unazienda industriale (25 mar
2013) Input da fornitori Output a clienti 59
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60 Conto economico a blocchi: (25 mar 2013) Costi della
gestione industriale Utile netto Ricavi dellattivit operativa
Proventi gest. Finanziaria Costi della gestione finanziaria Costi
straordinari Perdita netta Proventi straordin. 60
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61 Conto economico a blocchi scalare: (25 mar 2013) Costi della
gestione industriale = Risultato netto Ricavi dellattivit operativa
+ Proventi gest. Finanziaria - Costi della gestione finanziaria -
Costi straordinari Imposte 61
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62 Costi: spese e accantonamenti (25 mar 2013) Costi di conto
economico comprendono: spese, cio oneri sopportati per
corrispettivi pattuiti con fornitori per lacquisto di merci o
prestazioni accantonamenti, cio oneri sopportati per lutilizzo di
beni interni, senza riconoscimento di corrispettivi a terzi (es.:
ammortamenti) 62
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63 Conto economico riclassificato: (25 mar 2013) 63
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64 Dettaglio sulla variazione delle rimanenze (25 mar 2013) In
quantit: M i-1 + P i = V i + M i Dove: M i-1 sono le rimanenze a
fine esercizio precedente, quindi le rimanenze iniziali esercizio
in corso P i la produzione dellesercizio in corso V i sono le
vendite dellesercizio in corso M i sono le rimanenze finali
dellesercizio in corso P i = V i + M i 64
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65 Conto economico riclassificato: (25 mar 2013) 65
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66 Conto economico riclassificato: (25 mar 2013) Poich: Consumi
= Acquisti + Costi diversi Variazione delle rimanenze Ricavi
diversi Costi capitalizzati Cons = Acq + Cdiv - M Rdiv - Ccap
Allora, si pu anche scrivere: Fn Cons = VA 66
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67 Conto economico riclassificato: (25 mar 2013) 67
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68 Significato dellammortamento annuo (26 mar 2012) Significato
tecnico-economico: costo della disponibilit di patrimonio materiale
durevole: costo del logorio fisico derivante da utilizzo costo
dellobsolescenza (superamento tecnologico e/o dimensionale) che
prescinde da utilizzo Significato contabile: ripartizione del costo
di realizzazione di un patrimonio tecnico su un numero di esercizi
pari al numero di anni di vita utile del patrimonio 68
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69 Voci componenti il costo del lavoro (26 mar 2012) Costo del
lavoro, somma di: retribuzioni nette (stipendi e salari) ritenuta
fiscale dacconto alla fonte oneri assicurativi sul lavoro oneri
previdenziali accantonamento al tfr 69
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70 Conto economico riclassificato: (26 mar 2012) Margine
operativo netto - Oneri finanziari + Proventi finanziari +/-
Utili/Perdite su partecipazioni pro-quota Risultato corrente prima
delle imposte +/- Utili/Perdite su realizzi e diversi -+/-
Svalutazioni/Rivalutazioni +/- Proventi/Oneri straordinari
Risultato prima delle imposte -Imposte relative allesercizio
Risultato netto 70
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71 Dettaglio degli oneri finanziari (26 mar 2012) Oneri
finanziari somma di: interessi passivi su debiti finanziari (a
breve, a m/l, obbligazioni) differenze di cambio costo di
operazioni di sconto altri oneri finanziari 71
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72 Valore aggiunto (26 mar 2012) Fattori produttivi esterni:
tutti quelli che limpresa acquista da terzi (mp, materiali,
servizi, consulenze, prestazioni di terzi) Fattori produttivi
interni: lavoro patrimonio tecnico, materiale o immateriale
capitale di prestito Stato imprenditorialit
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73 Valore aggiunto (26 mar 2013)
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74 Valore aggiunto (26 mar 2013) Grado di Integrazione
verticale, giv: Make or buy: make se: si autoproducono le materie
prime o si rilavorano i prodotti finiti
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(26 mar 2013)
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Conto economico Polimeri Europa (26 mar 2013)
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78 Vita utile ed Et media (03 apr 2013) Vita utile media: Et
media: Et media percentuale Vu tipica del settore Em non tipica
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79 Capitale di funzionamento (03 apr 2013) Indice di copertura
delle scorte, in gg: essendo: Ics calcolabile anche per le sole
materie prime (Mmp, per con al denominatore i consumi), i soli
prodotti finiti (Mpf), i semilavorati e/o i lavori in corso
(Msl+lc) Ics caratteristico del settore 79
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80 Capitale di funzionamento (03 apr 2013) Indice di dilazione
ai clienti, in gg essendo: Indice di dilazione dai fornitori
essendo: 80
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81 Produttivit (03 apr 2013) Fatturato per addetto: Valore
aggiunto per addetto: 81
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82 Flussi di cassa (03 apr 2013) Indice di rinnovamento: (dove
NIt sono sia gli investimenti finiti nellanno i, sia quelli in
corso, sia gli anticipi a fornitori) Flusso di cassa entrante:
Flusso di cassa uscente: Flusso di cassa:
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83 Flussi di cassa (03 apr 2013) Si ha: contrazione se FC >
0 consolidamento se FC = 0 sviluppo se: FC < 0 FCe >> 0
FCu > FCe
Principali indicatori, Soc Industriali (03 apr 2013)
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Principali indicatori, Chimico (03 apr 2013)
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95 Fertilit: Rotazione del capitale investito (08 apr 2013)
Valori di Irci dipendono da: settore modello di gestione aziendale
efficienza operativa aziendale congiuntura del prezzo di mercato
epoca degli investimenti
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96 Redditivit: delle vendite Ros (Return on sales) (08 apr
2013) Ros strumento idoneo a: valutare origine eventuale scarsa
redditivit e decidere interventi correttivi decidere politica dei
prezzi di trasferimento intragruppo
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97 Redditivit: del capitale investito Rona (Return on net
assets) (08 apr 2013) formula di Dupont idonea a valutare se:
migliorabile la rotazione del capitale investito (struttura della
lavorazione) migliorabile la redditivit delle vendite (efficienza
di gestione)
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98 Redditivit: del capitale investito Rona (08 apr 2013) Sul
piano gestionale: s i pu migliorare Ros: aumentando Ro con
riduzione dei costi (Acq, Cdiv, Cl) aumentando i prezzi se mercato
sopporta Si pu migliorare Irci: migliorando Fn riducendo Attot
(utilizzando impianti per conto terzi o alienando impianti non
utilizzabili) Si possono migliorare sia Ros che Irci
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99 Redditivit: del capitale investito Rona (08 apr 2013) Sul
piano strategico, scegliendo tra: spostamento mix settoriale e
innalzamento irci crescita qualitativa dellimpresa verso produzioni
a maggior Ros percorso a zig-zag
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100 Development Strategy (08 apr 2013)
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101 Redditivit: del capitale proprio Roe (Return on equity) (08
apr 2013) Non esistono valori caratteristici dei settori, n di
insiemi di imprese
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102 Redditivit: dei mezzi di terzi Rod (Return on debts) (08
apr 2013) il costo del danaro, il tasso di interesse annuo. Pu
essere calcolato sia: per i soli Dfin a breve per i soli Dfin a m/l
termine per i Dfin totali
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103 La contabilit direzionale (11 apr 2013) Base di
informazioni per processo decisorio: contabilit industriale, o
analitica, o dei costi contabilit di magazzino contabilit del
personale contabilit delle immobilizzazioni contabilit IVA 103
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104 La contabilit analitica (11 apr 2013) Serve per: prendere
decisioni sulle strategie di impresa prendere decisioni tattiche,
operative, nel rispetto di quelle strategiche valutare contributo
apportato da singole aree, prodotti, famiglie di prodotti, centri
operativi, attivit svolte, zone e canali di vendita controllare
landamento della gestione in relazione a questi stessi singoli
elementi 104
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105 La contabilit analitica (11 apr 2013) una contabilit:
interna a periodicit infrannuale di supporto alla contabilit
generale per lanalisi di singole operazioni aziendali per
rilevazioni sia a consuntivo, sia a preventivo con impostazione
adattabile allo scopo approssimativa (celere pi che precisa, con
valori non oggettivi) 105
Slide 106
106 La contabilit analitica: classificazione dei fattori (11
apr 2013) Fattori: diretti: entrano nel ciclo produttivo e
commerciale indiretti: non entrano (amministrazione, consulenze)
permanenti: si consumano nel tempo con pi atti produttivi. A
fecondit ripetuta non permanenti: si consumano in un solo atto
produttivo onerosi: si acquisiscono con una spesa gratuiti: senza
spesa specifici: da impiegare nella produzione generici: mezzi e
risorse finanziarie a disposizione 106
Slide 107
107 La contabilit analitica: classificazione dei costi,
speciali e comuni (11 apr 2013) Costi diretti: per fattori diretti,
non permanenti, onerosi, specifici m.p., manodopera interna, lavoro
di terzi Costi comuni: per fattori indiretti, controllabili,
ammortamenti per pi oggetti di costo, in modo indistinto,
attribuibili con imputazione indiretta materie non dirette, lavoro
indiretto, ammortamenti, energia 107
Slide 108
108 La contabilit analitica: classificazione dei costi,
speciali e comuni (11 apr 2013) Costi comuni: (segue) per pi
oggetti di costo, in modo indistinto, attribuibili con imputazione
indiretta per funzionamento direzione per attivit di marketing
(lavoro, mostre, fiere, congressi, pubblicit) per attivit
amministrativa (lavoro, utenze, cancelleria, consulenze) per
attivit finanziaria, tributaria 108
Slide 109
109 La contabilit analitica: classificazione dei costi, diretti
e indiretti ( 11 apr 2013 ) Costi diretti: = costi speciali per
singoli prodotti o processi = volume fattore produttivo impiegato x
p Costi indiretti: = costo dei vari oggetti x coeff. di
ripartizione 109
Slide 110
110 La contabilit analitica: imputazione dei costi indiretti
(11 apr 2013) Procedimenti di ripartizione o di imputazione: su
base unica: tutti i costi generale attribuiti con un unico criterio
di proporzionalit su base multipla: con pi relazioni di
proporzionalit su basi di centri di costo (procedimento pi
diffuso): localizzazione dei costi a reparti o sezioni prima di
assegnarli su basi aziendali: non preventiva attribuzione a centri
di costo 110
Slide 111
111 La contabilit analitica: classificazione dei costi (11 apr
2013) Costo primo: = costo speciale = costo del Centro di costo
(cfr. slide 106) Costo industriale: = costo primo + quota di costi
comuni industriali Costo complessivo: costo di tutti i fattori
onerosi = costo industriale + quota costi comuni non industr
111
Slide 112
112
Slide 113
113 La contabilit analitica: determinazione dei costi di
prodotto (15 apr 2013) Procedimento diretto o per commessa o job
costing (produzione su commessa). Attribuzione spaziale: si
determinano i costi speciali e si aggiunge una quota di costi
industriali generali. Per arrivare ai costi complessivi, si
aggiunge una quota di costi amministrativi e di vendita quote
determinate con uno dei procedimenti di imputazione 113
Slide 114
114 La contabilit analitica: determinazione dei costi di
prodotto (15 apr 2013) Procedimento indiretto o per processo o
process costing (per produzioni continue). Attribuzione temporale:
costo consuntivato in un certo periodo diviso per produzione svolta
semilavorati o ignorati o valorizzati parametricamente in funzione
del loro stato di avanzamento I due procedimenti applicabili in
reparti diversi di una stessa azienda 114
Slide 115
115 La contabilit analitica: centri di costo (15 apr 2013)
Centri di costo (CdC): minime unit contabili di raggruppamento dei
costi (reparto, gruppo di macchine, gruppo di persone) principali o
produttivi: da essi si ottiene un prodotto ausiliari (comprendenti
quelli Material Handling): prestano servizi ai centri principali
comuni o ribaltati (comprendenti quelli G&A = General &
Administrative): effettuano prestazioni a favore dei primi e dei
secondi 115
Slide 116
116 La contabilit analitica: costi standard (15 apr 2013) I
costi standard sono: ipotetici: su prefissate condizioni
dellattivit aziendale parametrici: unit di misura convenzionale per
misurare efficienza aziendale ideali: parametrati su efficienza
massima convenienti: su efficienza normale previsti o attesi: su
previsioni realistiche 116
Slide 117
117 Manutenzione in generale (15 apr 2013) Affidabilit delle
apparecchiature indispensabile: per corrispondere alle esigenze dei
clienti per evitare o minimizzare impatto economico di costose
interruzioni di lavorazione e riparazioni: vieppi se
apparecchiature specializzate ad alto investimento costo di pezzi
di ricambio crescente in particolare nel Jit, dove non ci sono reti
di protezione in caso di malfunzionamenti 117
Slide 118
118 Manutenzione in generale (segue) (15 apr 2013) per
assicurare la (uniforme) qualit dei prodotti, perch parti difettose
e prodotti diversi da standards fanno perdere quote di mercato a
vantaggio di concorrenti pi affidabili prolungare vita utile di
impianti Formazione per i lavoratori della manutenzione
aggiornamento periodico da pianificare Tre tipi di Manutenzione:
correttiva preventiva produttiva 118
Slide 119
119 Manutenzione correttiva (15 apr 2013) Attivit condotte per
rimediare a un guasto: efficienza nel riportare impianti generali e
specifici ad accettabili condizioni operative dopo un evento di
perdita di funzionamento efficiente inserimento nel ciclo di
lavorazione di apparecchiature in standby durante la riparazione di
quelle guaste pi job shop che mass production pi efficiente se
materiali di riparazione gi in magazzino e se presente personale
competente 119
Slide 120
120 Manutenzione preventiva (15 apr 2013) Attivit condotte
prima di un guasto: progettazione, selezione, installazione di
apparecchiature e sistemi ispezione periodica con registrazione per
valutare le condizioni di imp. generali e specifici adeguata
lubrificazione, pitturazione, pulitura periodiche piccole
riparazioni anche e soprattutto prima che un guasto si verifichi
introduzione di sensori (a vibrazione o a ultrasuoni) e analisi di
dati tecnici (fibra ottica) per determinare lavvicinamento di un
punto di rottura (programmi di manutenzione predittiva) possono
interferire nel ciclo di lavorazione cos come un guasto. Quindi
minimizzarne impatto 120
Slide 121
121 Manutenzione (15 apr 2013) Decisioni basilari: preventiva o
correttiva, vedi costi slide seguente centralizzata o decentrata:
dipende da omogeneit o diversa specificit di vari impianti in house
o contracting out apparecchiature standby riparazione o
sostituzione sostituzione singola o in blocco capacit di
manutenzione 121
123 Manutenzione produttiva, TPM (15 apr 2013) TPM Total
Productive Maintenance: manutenzione produttiva con partecipazione
di tutti funzione aziendale non accessoria a produzione, ma parte
integrante di produzione punta a max efficienza/affidabilit
impianto intera Vu punta a eliminare cause di guasto (zero guasti)
per: errori di progetto, costruzione, installazione errori di
esercizio (in avviamento, in conduzione) errori di manutenzione (in
esecuzione interventi di ripristino) 123
Slide 124
124 Manutenzione produttiva, TPM (15 apr 2013) Strumenti della
TPM: manutenzione autonoma, svolta da ogni operatore della
produzione, il quale: ispeziona e collauda lui stesso sue macchine
lubrifica, scopre precocemente anomalie controlla tolleranze,
sceglie piano di pulizie ripara/sostituisce progetti di
miglioramento continuo di prestazioni impianto formazione e
responsabilizzazione del personale 124
Slide 125
125 Manutenzione produttiva, TPM (15 apr 2013) TPM in regime di
global service: Direzione tecnica committente e Direzione tecnica
assuntore: costituiscono interfaccia sistematica eseguono controllo
indicatori del livello sviluppano miglioramento continuo 125
Slide 126
126 La gestione degli acquisti (16 apr 2013) Logistica =
tecniche e attivit organizzative, strategiche, gestionali per :
economizzare beni in quantit, qualit, tempi, luoghi in cui sorgono
esigenze utilizzatore governare flusso fisico dei materiali ridurre
costi in aree gestionali (trasporti, scorte) critiche quando cresce
costo m.p., lavoro, danaro connettere tutte le funzioni aziendali
diverse dalla produzione e movimentare tra esse i prodotti
correlare flusso fisico dei materiali e flusso informativo sui
materiali 126
Slide 127
127 I flussi del sistema logistico (16 apr 2013) Acquisto di
fattori produttivi: m.p., dallinterno o acquistati, bisogni
imprevedibili altri beni di consumo servizi di supporto (pulimento
ecc.) grandi attrezzature e tecnologie (progettazione,
realizzazione, installazione, manutenzione affidate a terzi chiavi
in mano) Acquisto di servizi: forniti da privati (professionisti)
127
Slide 128
128 La rete logistica (16 apr 2013) Materiali: m.p., sl, lc,
materiali di consumo (flusso e stock) Linee di comunicazione:
flussi di materiali e di informazione Punti nodali: i flussi vi si
fermano per essere immagazzinati, smistati, trasformati (magazzini,
depositi, stabilimenti) maggior volume e minor frequenza: area
gravitazionale pi ampia contrario: area gravitazionale meno ampia
Linee di comunicaz. + punti nodali = rete logistica 128
Slide 129
129 La rete logistica (16 apr 2013) Servizi importanti per la
gestione dei beni: rapidit delle consegne disponibilit prodotti
nella variet e quantit richieste regolarit, affidabilit flessibilit
di risposta a bisogni degli utenti Operazioni del ciclo dordine:
ricezione merce in magazzino centrale poi da questo: a unit
richiedenti o a magazzini periferici e poi a unit richiedenti o
consegna diretta da fornitori a magazzini periferici e poi da
questi a unit richiedenti 129
Slide 130
130 Qualit degli acquisti (16 apr 2013) Costi per la qualit dei
materiali acquistati: costi di prevenzione: a partire da selezione
fornitori costi di controllo: a partire da ricezione prodotto costi
per difetti interni: da rilevare prima dellutilizzo costi per
difetti esterni: rilevati da utenti finali dopo vendita prodotti
costi intangibili: per insoddisfazione cliente, non monetizzabile
subito 130
Slide 131
131 Fonti di approvvigionamento (16 apr 2013) Comakership:
integrazione operativa ed eventualmente strategica con fornitori
selezionati Omologazione: accertamento dellidoneit e
dellaffidabilit dei fornitori Convalida: fornitori autocertificano
loro prodotti e si assumono relative responsabilit 131
Slide 132
132 e-procurement (16 apr 2013) Vantaggi: riduzione percorso
del prodotto. Acquirente pubblico si registra in marketplace e
accede a cataloghi di prodotti velocizzazione atti di gara.
Abbreviati tempi di procedura, scelta fornitore, definizione
oggetto razionalizzazione gestione magazzini e delocalizzazione
scorte presso fornitori maggiore concorrenzialit per aumento
offerta e domanda 132
Slide 133
133 Budget (18 apr 2013) Definizione formale del Budget :
traduce i dati del piano aziendale pluriennale (piano strategico)
in ottica di breve periodo e in termini quantitativo-monetari si
compone di vari documenti elaborati dalle varie funzioni aziendali
e si concretizza in un documento generale articolato in tre
componenti si sintetizza in un bilancio preventivo 133
Slide 134
134 Budget (18 apr 2013) Presupposti: prende avvio dagli
obiettivi stabiliti nel piano aziendale deve essere predisposto
prima dellinizio dellanno cui si riferisce vi deve essere un forte
coinvolgimento dei vari attori nel processo di redazione si deve
rispettare la sequenzialit delle fasi di redazione dello stesso
134
Slide 135
135 Budget (18 apr 2013) Definizione funzionale del Budget
strumento base del controllo di gestione coordina e sintetizza dati
relativi alle varie aree funzionali dellazienda riguarda un
orizzonte temporale futuro non pu esistere se non c un piano
dazione pluriennale responsabilizza e incentiva dipendenti e
manager orientandone i comportamenti futuri 135
Slide 136
136 Budget (18 apr 2013) Caratteristiche del budget deriva dal
piano strategico, costituendone il primo anno esprime in termini
economico-finanziari gli obiettivi che lazienda intende raggiungere
nel prossimo periodo (obiettivi decisioni risorse) relativo
allazienda nel suo complesso articolato per centri di responsabilit
136
Slide 137
137 Budget (18 apr 2013) Finalit: Valutare: le alternative di
azione la loro fattibilit economico-finanziaria Esplicitare
obiettivi dei responsabili di funzione in termini di: attivit,
costi, ricavi Autorizzare e responsabilizzare Sviluppare cultura di
programmazione e valutazione 137
Slide 138
138 Budget (18 apr 2013) Aspetti interessanti Aspetto
organizzativo Strumento operativo che modifica la cultura aziendale
Aspetto decisionale Approvazione dei programmi dazione Aspetto
contabile Impatto patrimoniale, economico, finanziario 138
Slide 139
139 Elaborazione del budget (18 apr 2013) Sequenza logica:
elaborazione della strategia e individuazione degli obiettivi
generali definizione delle linee guida del budget elaborazione del
budget di ciascun centro di responsabilit (budget settoriali)
collazionamento del budget a livello aziendale avvio di un processo
iterativo di analisi, critica e modifiche successive fino alla
definizione finale 139
Slide 140
140 Elaborazione del budget (18 apr 2013) Sequenza temporale:
comunicazione delle previsioni economiche e degli obiettivi di
budget preparazione del budget dei centri di responsabilit (budget
settoriali) riunioni, negoziazione e accordo elaborazione del
budget finale 140
Slide 141
141 Budget settoriali (18 apr 2013) Budget settoriali in
organizzazione funzionale: budget commerciale (prezzi, volumi, mix)
budget di produzione (volumi, costi ind, personale) budget di
approvvigionamenti e scorte (m.p., p.f.) budget di ricerca e
sviluppo budget dei costi di struttura (d.g., direz. amm.ne e
controllo, direz. personale, direz. finanz., ecc.) Ogni budget
settoriale articolato in: budget degli investimenti (in
immobilizzazioni, in circolante) reddituale (ricavi, costi,
margini) 141
Slide 142
142 Master Budget (18 apr 2013) Ogni budget settoriale
articolato in: budget degli investimenti (in immobilizzazioni, in
circolante) reddituale (ricavi, costi, margini) budget finanziari,
che valutano limpatto sulla dinamica finanziaria della gestione
Tutti i budget settoriali confluiscono nel Master Budget 142
Slide 143
143 Master Budget (18 apr 2013) Budget complessivo derivante
dai budget settoriali: degli investimenti: fissi e in circolante
economico Di conseguenza: budget finanziario: fabbisogni e
coperture di tesoreria o di cassa budget patrimoniale (a sezioni
contrapposte o scalare) 143
Slide 144
144 Master Budget (18 apr 2013) Documenti costitutivi: Conto
economico preventivo Stato patrimoniale preventivo Prospetto
fabbisogni e coperture 144
Slide 145
145 Master Budget (18 apr 2013) Altri aspetti da considerare:
quale il migliore approccio da adottare nella definizione del
Budget? vantaggi e svantaggi 145
Slide 146
146 Budget: differenti approcci (18 apr 2013) Top down (stile
impositivo): gli obiettivi sono decisi dallalta direzione in genere
vi un elevato livello di dettaglio i responsabili settoriali non
partecipano alla definizione degli obiettivi: devono solo indicare
come pensano di conseguirli Controindicazioni: resistenze ad
accettare gli obiettivi e demotivazione minor spazio agli obiettivi
settoriali enfasi sugli scostamenti negativi 146
Slide 147
147 Budget: differenti approcci (18 apr 2013) Bottom-Up (stile
partecipativo): responsabili settoriali formulano loro proposte di
budget nellambito delle linee guida del Piano strategico obiettivi
di budget vengono concordati tra vari soggetti Controindicazioni:
minor coordinamento maggior spazio agli obiettivi settoriali
riserve di risultato 147
Slide 148
148 Budget (18 apr 2013) Vantaggi: incentiva responsabili dei
vari settori a utilizzare risorse in maniera economica e razionale
svolge un fondamentale ruolo di motivazione del personale e dei
responsabili ai diversi livelli coniuga parametri sia
economico-finanziario che non monetari consente confronto tra
risultati e previsioni e adozione di azioni correttive 148
Slide 149
149 Budget (18 apr 2013) Svantaggi: in condizioni di forti
instabilit e turbolenze dei mercati previsioni possono risultare
errate per raggiungere le sue finalit necessario che vi sia una
accettazione dello spirito del Budget a volte si enfatizza
eccessivamente la componente economica della gestione rispetto a
quella finanziaria per raggiungere le sue finalit deve essere
predisposto con molta cura (non deve essere un esercizio di tipo
ripetitivo) 149
Slide 150
150 Controllo budgetario (18 apr 2013) Responsabile: il
Controller Strumenti: Rendiconto trimestrale Analisi degli
scostamenti Riprevisione del budget con (eventuale) modifica degli
obiettivi 150
Slide 151
151 Budget finanziario (18 apr 2013) Finalit Quantitativamente:
verificare la fattibilit finanziaria dei programmi desercizio
(autofinanziamento o fonti esterne) Qualitativamente: ottenere
informazioni su Qualit e caratteristiche della struttura
finanziaria Costo del capitale Si suddivide in due prospetti:
BUDGET FONTI-IMPIEGHI BUDGET DI CASSA 151
Slide 152
152 Budget finanziario (18 apr 2013) Budget delle fonti e degli
impieghi: mette in luce il fabbisogno di copertura finanziaria
globale dei vari programmi per lanno Budget di cassa o di
tesoreria: evidenzia le necessit di cassa di breve periodo
(articolazione infrannuale trimestrale o mensile) 152
Slide 153
153 Nuovo complesso industriale: Scelte strategiche preliminari
(22 apr 2013) Studi di mercato, su arco temporale pari a Vu:
Analisi di struttura ed evoluzione dellofferta: prodotti
concorrenti, attuali e futuri imprese concorrenti e loro programmi
processi produttivi alternativi, attuali e futuri relativi costi di
produzione Analisi di struttura ed evoluzione della domanda:
propensione al consumo, attuale e futura vendite totali, import,
export, attuali e futuri andamento mercati a monte e a valle prezzo
di mercato del prodotto, attuale e futuro 153
Slide 154
154 Nuovo complesso industriale: Scelte strategiche preliminari
(22 apr 2013) Contenuto della pipeline tech dellimpresa: R&S
patrimonio immateriale Commercializzazione: canali e sistemi di
vendita Localizzazione, per m.p. e p.f.: vicinanza a sorgenti di
m.p. povere praticabilit del just-in-time baricentrica nella
regione del mercato (trasporto, assistenza a clienti, fatturazione
e recupero crediti) 154
Slide 155
155 Nuovo complesso industriale: Scelte strategiche preliminari
(22 apr 2013) Localizzazione, per fattori tangibili di costo:
vicinanza a costa, porti, reti stradali disponibilit di ampie
superfici piane vicinanza a corsi dacqua disponibilit di forza
lavoro specialistica (scuole, universit, centri di formazione) o
flessibile sistema fiscale esistenza incentivi pubblici 155
Slide 156
156 Nuovo complesso industriale: Scelte strategiche preliminari
(22 apr 2013) Localizzazione, per fattori intangibili di costo:
cultura, lingua, stabilit di governo, moneta normativa ambientale
orientamento dellopinione pubblica vs tipo industrie condizioni
generali-territoriali pro-sviluppo successivo qualit della vita
Cfr.: Institute for Management Development (
http://www.imd.ch/research/publications/wcy/index.cfm) 156
Slide 157
157 Delocalizzazione (22 apr 2013) Finalit delle imprese
spostare attivit produttiva in territori dove c disponibilit di
fattori produttivi (lavoro ma non solo) a costi minori fare meno
investimenti tecnici nel paese di origine (Italia) e pi
investimenti finanziari (acquisizione di partecipazioni di
controllo) in mercati emergenti 157
Slide 158
158 International Value Chains (IVC) and the design of
industrial policies in a globalised world Global Value chain (GVC)
has emerged in the business literature as a new analytical
framework. Roughly speaking a GVC is: a network of firms resident
in different countries engaged in strong production coordination
and cooperation, including knowledge transfer, independently from
hierarchical vs market oriented linkages What policy makers say
about GVC? OECD (2007): GVC provides a new approach for a deeper
understanding of the globalisation of the industry BERR, UK (2009):
GVC approach offers significant insights on how to better design
and fine tune policy measures in a context of globally
interconnected national industries
Slide 159
159 Capacit produttiva: pianificazione (23 apr 2013)
Pianificazione in orizzonte di m/l termine, perch: progettazione e
costruzione chiedono 23 anni dimensionamento di produzione
collocabile non solo allinizio, ma anche per tutta vita utile
impianto se capacit fosse pari a produzione collocabile allinizio,
poi dopo servirebbe potenziamento se capacit fosse pari a
produzione collocabile alla fine, allora grado di utilizzo basso
per tutta vita utile 159
Slide 160
160 Capacit produttiva: aziendale, tecnica (23 apr 2013)
Capacit produttiva deve essere coerente con: capacit aziendale (di
commercializzazione, immagazzinamento, finanziaria ecc.),
altrimenti squilibri irrisolubili (produzione invendibile ecc.)
costi di costruzione minimi margini di sovracapacit per futuro
160
Slide 161
161 Capacit produttiva: tecnica (23 apr 2013) Capacit
produttiva di singola macchina: Pmax attraverso combinazione
ottimale di tutti i fattori produttivi nominale: commissionata da
azienda a progettazione e costruzione, quasi sempre > di
produzione realizzabile in pratica di targa: garantita dal
costruttore, nominale di collaudo: misurata da collaudatore, di
targa 161
Slide 162
162 Capacit produttiva: settoriale, aziendale, di stabilimento,
di impianto (23 apr 2013) Capacit produttiva di: settore: = Pmax
tutti gli operatori gruppo di aziende: Pmax singole aziende
azienda: = Pmax singoli stabilimenti officina: = Pmax singoli
impianti macchina: = Pmax di componente minore (limitante, = collo
di bottiglia) 162
Slide 163
163 Capacit produttiva: settoriale (23 apr 2013) Pmax,naz =
Pmax / q Pmax Pnaz = P / q P Vnaz = V / q V 163
Slide 164
164 Costi variabili (02 mag 2013) Insiti nel ciclo produttivo e
crescenti (in prima approssimazione) linearmente con il volume di
produzione (P): Acquisti (Acq) Costi diversi di esercizio (Cdiv) Ma
al netto di: Variazione delle rimanenze (M) Costi capitalizzati
(Ccap) Ricavi diversi (Rdiv) Quindi coincidenti con i: Consumi
(Cons)
Slide 165
165 Costi fissi (02 mag 2013) Indipendenti da P: Costo del
lavoro (Cl) Ammortamenti immobilizzazioni tecniche (At)
Ammortamento oneri pluriennali (Aop)
167 Punto di pareggio economico operativo (29 apr 2013) Per Ro
= 0: Fn = Cv + Cf Se il prezzo (p) o, meglio, il ricavo netto
unitario indipendente da volume di vendite (V): pVbep = Cvbep + Cf
Prescindendo poi da M che qui, trattandosi di conti di previsione,
non ha significato stimare: Vbep = Pbep pPbep = Cvbep + Cf
Slide 168
168 Punto di pareggio economico operativo (bep) (29 apr 2013)
Se: Cv / P = cv indipendente da P Allora: pPbep = cvPbep + Cf E:
Pbep = Cf / (p cv) Dove: (p cv) si chiama margine di
contribuzione
Slide 169
169 Punto di pareggio economico operativo (bep) (29 apr 2013)
Margine di sicurezza: % sicurezza = (Fnbudget Fnbep) / Fnbudget Se
mix di prodotti: o ci si riferisce a uno pseudo-prodotto o si
calcola il margine di contribuzione medio pesato
Slide 170
170 Grado di utilizzo della Pmax (guc) (29 apr 2013) In
generale: guc % = (P / Pmax) 100 Al bep: gucbep % = (Pbep / Pmax)
100 Quindi: gucbep % = (1 / Pmax) (Cf / (p cv)) 100
Slide 171
171 Analisi costi-volumi-profitto (29 apr 2013) Strumento di
gestione: che volume di vendite per pareggio economico (break-even
point)? volume di vendite di break-even > o < di budget? che
volume occorre per un determinato Ro? che Ro deriva da un
determinato volume di vendite? come cambia Ro con p, cv, Cf, V?
quali p, cv, Cf, V occorrono per bep? quale bep da un mix
prodotti?
Slide 172
172 Analisi costi-volumi-profitto (29 apr 2013)
Slide 173
173 Analisi costi-volumi-profitto: come abbassare il Pbep (30
apr 2013)
Slide 174
174 Analisi costi-volumi-profitto: utilizzo max e dumping (30
apr 2013)
Slide 175
Esempio: Gruppo Tenaris (30 apr 2013)
Slide 176
Slide 177
Nuovo complesso industriale: Programmazione tecnica (6 mag
2013) Fasi del progetto (es.: Raffineria petrolifera): definizione
processo (process design) e stima di massima (definitive estimate)
del costo di investim ingegneria e progetto di dettaglio (detailed
engineering and design) ordini di acquisto (procurement) lavori di
sistemazione del terreno (earthwork) trivellazione dei pozzi (well
contract) opere civili in appalto (civil contractor phase I)
recinzioni (fencing) e raccordo ferroviario (railroad)
Slide 178
Nuovo complesso industriale: Programmazione tecnica (6 mag
2013) Fasi del progetto (es.: Raffineria petrolifera): serbatoi di
stoccaggio (tank) e opere edili (building) consegna dei materiali
(material deliveries) montaggi meccanici (mechanical erection)
montaggio tubazioni (pipeline) altre opere civili ed edili
isolamento termico (insulation), montaggi elettrici, verniciatura
(painting) allaccio alle utenze (utilities)
Slide 179
Nuovo complesso industriale: Master milestone plan (6 mag
2013)
Slide 180
Nuovo comples ind: Bar graph (6 mag 2013)
Slide 181
Nuovo complesso industriale: Flussi di spesa e curva a S (7 mag
2013)
Slide 182
Nuovo complesso industr: Curva a S, ordini, realizzazioni,
pagamenti (7 mag 2013)
Slide 183
Nuovo complesso industriale: Controllo del progetto (7 mag
2013)
Slide 184
Nuovo complesso industriale: Curva a S, effetti di una
sospensione (13 mag 2013)
Slide 185
Nuovo complesso industriale: Curva a S, esempio di un
cementificio (13 mag 2013)
Slide 186
Nuovo complesso industriale: Curva a S, fabbisogno finanziario
(13 mag 2013)
Slide 187
Slide 188
Slide 189
Nuovo complesso industriale: Pay-out time, Profitto netto (14
mag 2013)
Slide 190
Esempio di progetto industriale da parte di un main contractor
(16 mag 2013)
Slide 191
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Slide 200
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Esempio di Indice di inflazione (20 mag 2013)
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Applicare alla moneta il valore del tempo (20 mag 2013) Valore
futuro: V 1 = V 0 + i 0 V 0 = V 0 (1+i 0 ) Dove: i 0 il tasso di
interesse nellanno 0 V 2 = V 1 + i 1 V 1 = V 1 (1+ i 1 ) = V 0 (1+i
0 )(1+ i 1 ) Se i 2 = i 1 =1: V 2 = V 0 (1+i) 2 Allanno n V n = V 0
(1+i) n = V 0 x T1(i,n)
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Applicare alla moneta il valore del tempo (20 mag 2013)
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Valore presente: V 0 = V n /(1+i) n = V n x T3(i,n)
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Applicare alla moneta il valore del tempo (20 mag 2013)
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Nuovo complesso industriale: Flussi di cassa scontati (20 mag
2013)
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Nuovo complesso industriale: Sintesi tecnica, finanziaria,
economica (20 mag 2013)
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Stima del costo di costruzione (20 mag 2013) 1 metodo: Indice
di Turnover 2 metodo, aggiornamento e rettifica di dati consuntivi:
indice di tempo indice di paese indice di dimensione
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Indici (di tempo) di costo di costruzione (20 mag 2013) Da
letteratura americana: Engineering News Record ENR Chemical
Engineering Plant Cost Index Marshall and Swift Equipment Cost
Index Nelson Farrar Refinery Cost Index
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Indici (di paese) di costo di costruzione (20 mag 2013) Indici
correttivi eterogeneit tra paesi: elaborando dati di costo per
paesi elaborando (rare e poco aggiornate) tabelle di
comparazione
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Coefficiente di scala nel costo di costruzione (21 mag 2012)
Funzione di scala: Itl = k Pmax n k caratteristico del materiale
impiegato n = coefficiente di scala: 0,7 per impianti battery
limits 0,6 per impianti generali 0,5 per parco serbatoi 0,85 per
reattori chimici
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Coefficiente di scala nel costo di costruzione (21 mag 2012)
Stima per un impianto 2 conoscendo impianto 1 di uguali
caratteristiche salvo capacit: Itl 2 = Itl 1 (Pmax2/Pmax1) n
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Coefficiente di scala nel costo di costruzione (21 mag
2012)