Torace
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156 Torace
Ghiandola mammaria, visione laterale
Muscolo grande pettorale
Ampolla
Dotto galattoforo
Tessuto adiposo sottocutaneo
Legamenti sospensori (del Cooper)
Nota clinica La retrazione cutanea sopra un carcinoma mammario è provocata dal coinvolgimento e dalla retrazione dei legamenti sospensori (del Cooper); l’ostruzione del drenaggio linfatico, causata dal tumore, determina le alterazioni cutanee tipiche chiamate “a buccia d’arancia”.
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Torace 157
Ghiandola mammaria, visione laterale
Muscolo grande pettorale
Tessuto adiposo sottocutaneo
Legamenti sospensori(del Cooper)
• Le proiezioni standard impiegate nello screening mammografi co sono l’obliqua medio-laterale (MLO) e la cranio-caudale (CC).
• Quando dall’esame clinico si sospetta la presenza di una lesione mammaria, è indispensabile richiedere una mammografi a. Talora le proiezioni MLO e CC non sono suffi cienti e quindi è necessario ricorrere a ulteriori proiezioni, spesso integrate dall’esame ecografi co.
• I legamenti del Cooper appaiono in mammografi a come sottilissime immagini lineari opache.
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158 Torace
Linfonodi ascellari
Linfonodiascellaricentrali
Vena ascellare
Muscologrande dorsale
Nota clinica Nel corso di interventi chirurgici alla mammella il chirurgo spesso asporta alcuni linfonodi ascellari per eseguire un esame istologico. La presenza o l’assenza di cellule neoplastiche nei linfonodi ascellari determina lo stadio della neoplasia.
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Torace 159
Linfonodi ascellari
Linfonodi ascellaricentrali
Arteria ascellare
Muscolo grandedorsale
• In questo paziente il braccio è sollevato.
• Per posizionare un catetere venoso centrale la vena che viene punta inizialmente è l’ascellare, che si continua nella vena succlaviain corrispondenza della prima costa. Dal punto di vista clinico, è importante che la vena ascellare giaccia anteriormente e inferiormente (più in superfi cie) all’arteria ascellare e ai rami del plesso brachiale.
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160 Torace
Parete anteriore del torace
Clavicola
Cartilaginicostali
Manubrio
Corpodello sterno
Processoxifoideo
Nota clinica Le coste del terzo medio si fratturano più frequentemente di quelle superiori e inferiori perché sono più prominenti e sono meno protette da altre strutture. I frammenti delle coste fratturate possono lesionare gli organi toracici o addominali (per esempio, polmoni, milza). Le fratture costali sono molto dolorose in quanto le coste si muovono durante i movimenti respiratori.
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Torace 161
Parete anteriore del torace
Cartilagini costali
Corpo dello sterno
Processo xifoideo
Clavicola
Manubrio
• In questa immagine TC le cartilagini costali sono in parte calcifi cate. L’entità della calcifi cazione delle cartilagini costali è molto variabile nei soggetti adulti.
• In questa immagine il processo xifoideo è calcifi cato; di solito rimane cartilagineo fi no ai 40 anni di età.
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162 Torace
Muscoli della parete toracica
Muscolo intercostale esterno
Muscolo intercostale interno
Muscolo intercostaleprofondo
Muscolo sottospinato
Scapola
Muscolo grande dorsale
Muscolo dentatoanteriore
Nota clinica I lembi liberi del muscolo dentato anteriore vengono spesso utilizzati nella chirurgia ricostruttiva della faccia, degli arti e del diaframma. Il lembo anteriore del muscolo dentato è molto utile perché di dimensioni variabili. L’utilizzo di questi lembi non determina gravi postumi funzionali o estetici.
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Torace 163
Muscoli della parete toracica
Muscolo intercostaleesterno
Muscoli intercostaliinterno e profondo
Muscolo grandedorsale
Muscolo sottospinato
Scapola
Muscolo dentatoanteriore
• I muscoli intercostali interno e profondo non sono facilmente differenziabili nelle immagini TC in quanto non sono separati in modo caratteristico da strati di grasso.
• Durante la respirazione tranquilla l’azione dei muscoli intercostali contribuisce solo parzialmente all’inspirazione e all’espirazione.
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164 Torace
Articolazioni costo-vertebrali e costo-trasversarie
Articolazionecosto-vertebrale
Legamentocosto-vertebrale
Articolazionecosto-trasversaria
Tubercolo costale
Costa
Processo spinoso
Nota clinica Le lesioni e le disfunzioni del complesso articolare costo-vertebrale (articolazioni costo-vertebrali e costo-trasversarie) si possono associare a traumi diretti, compressione forzata della gabbia toracica ed esagerata fl essione del tronco.
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Torace 165
Articolazioni costo-vertebrali e costo-trasversarie
Articolazione costo-vertebrale
Legamento costo-vertebrale
Articolazione costo-trasversaria
Tubercolo costale
Costa
Processo spinoso
• La maggior parte delle coste si articola con la corrispondente vertebra e con quella a essa superiore.
• Le articolazioni costo-vertebrali e costo-trasversarie sono rivestite dalla membrana sinoviale e pertanto possono diventare sede di processi artrosici che causano dolore.
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166 Torace
Arteria toracica interna, parete anteriore del torace
Arteria e vena toracicheinterne (mammarie)
Arteria intercostale anteriore
Cartilagine costaledella terza costa
Nota clinica I linfonodi e i vasi linfatici parasternali decorrono parallelamente all’arteria e alla vena toraciche interne (mammarie). Questi vasi linfatici drenano la linfa dalla mammella e rappresentano quindi una via di diffusione linfatica del tumore della mammella.
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Torace 167
Arteria toracica interna, parete anteriore del torace
Arteria e venatoraciche interne(mammarie)
Cartilagine costaledella terza costa
Corpo dello sterno
Articolazionemanubrio-sternale
• L’arteria e la vena toraciche interne (mammarie) danno origine ai vasi intercostali anteriori che si anastomizzano con i vasi intercostali posteriori, rami dell’aorta toracica.
• Le articolazioni tra le cartilagini costali e le coste sono classifi cate come articolazioni cartilaginee primarie (sincondrosi), mentre l’articolazione tra il manubrio e lo sterno è un’articolazione cartilaginea secondaria (sinfi si).
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168 Torace
Diaframma
Nota clinica Il singhiozzo è provocato da contrazioni spasmodiche del diaframma e, se prolungato, può avere gravi conseguenze (per esempio, alterazioni del ritmo cardiaco). Il termine medico di singhiozzo è singulto.
Aorta toracica
Esofago
Fogliola sinistradel centro frenico
Fogliola destra del centro frenico Vena cava inferiore
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Torace 169
Diaframma
Aorta toracica
Esofago
Fogliola destradel centro frenico
Fogliola sinistradel centro frenico
Vena cava inferiore
• Il diaframma è innervato dal nervo frenico, composto dai rami ventrali dei nervi spinali di C3, C4 e C5.
• Poiché i nervi sopraclavicolari ricevono anche rami da C3 e C4, un dolore che parte dal diaframma è riferito alla spalla.
• Il fegato e la milza, come si vede in questa immagine TC, sono in parte protetti dalla porzione inferiore della gabbia toracica.
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170 Torace
Polmone sinistro, visione mediale
Ramo sinistrodell’arteria polmonare
Bronco principaledi sinistra
Solco per l’aorta
Vena polmonareinferiore di sinistra
Solco per l’arteriasucclavia
Impronta cardiaca
Nota clinica Il carcinoma broncogeno, in gran parte causato dal fumo di sigaretta, metastatizza precocemente in maniera caratteristica ai linfonodi broncopolmonari ilari.
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Torace 171
Polmone sinistro, visione mediale
Aorta
Bronco principale di sinistra
Ramo sinistrodell’arteria polmonare
Vena polmonareinferiore di sinistra
Arteria succlaviadi sinistra
Cuore
• Di solito le immagini radiologiche sagittali sono viste, come in questo caso, dal lato sinistro del paziente.
• Si noti la bassa densità TC dell’aria nei polmoni e nelle vie aeree.
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172 Torace
Polmone destro, visione laterale
Lobo superiore
Lobo medio
Lobo inferiore
Nota clinica I segmenti bronco-polmonari sono 18-20; 10 a destra e 8-10 a sinistra, in relazione allo schema di ramifi cazione dei bronchi. Questi segmenti sono separati tra loro da tessuto connettivo e sono asportabili chirurgicamente.
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Torace 173
Polmone destro, visione laterale
Lobo superiore
Lobo medio
Lobo inferiore
• Il polmone sinistro è formato da due lobi (uno superiore e uno inferiore) separati dalla scissura obliqua (o scissura interlobare).
• Il polmone destro è formato da tre lobi (superiore, medio e inferiore) separati dalle scissure orizzontale (o scissura interlobare secondaria) e obliqua (o scissura interlobare principale).
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174 Torace
Polmone, bronchi segmentari
Bronco principale di destra
Bronco del lobo superiore
Bronchi del lobo inferiore
Bronco intermedio
Bronco del lobo medio
Bronco principale di sinistra
Nota clinica Le bronchiectasie sono caratterizzate da una dilatazione bronchiale cronica con perdita della muscolatura e dei tessuti costituenti i bronchi. In genere i pazienti presentano tosse cronica ed espettorato purulento.
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Torace 175
Polmone, bronchi segmentari
Bronco principale di destra
Bronco dellobo superiore
Broncointermedio
Bronchi del lobo inferiore
Bronco dellobo medio
Bronco principale di sinistra
• Gli esami standard per valutare le malattie delle vie aeree comprendono la broncoscopia e i test di funzionalità respiratoria in grado di quantizzare il volume e il fl usso aereo inspiratorio ed espiratorio polmonare.
• Di solito, le immagini volume rendering non sono indispensabili nella fase diagnostica ma possono essere utili per dimostrare l’estensione endobronchiale di un tumore.
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176 Torace
Mediastino, vasi principali
Tronco venoso brachio-cefalico di sinistra
Tronco venoso brachio-cefalico di destra
Vena cava superiore
Tronco polmonare
Ramo destro dell’arteriapolmonare
Ramo sinistrodell’arteria polmonare
Aorta discendente
Nota clinica L’occlusione embolica di un’arteria polmonare determina una discordanza tra la ventilazione e la perfusione del territorio polmonare interessato. La conseguente ipossiemia può essere fatale.
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Torace 177
Mediastino, vasi principali
Tronco venoso brachio-cefalico di sinistra
Tronco venoso brachio-cefalico di destra
Vena cava superiore
Tronco polmonare
Ramo destro dell’arteriapolmonare
Ramo sinistrodell’arteria polmonare
Aorta discendente
• Il mezzo di contrasto, che viene iniettato con alto fl usso in una vena dell’arto superiore destro, provoca una intensa opacizzazione della vena brachio-cefalica di destra, della vena cava superiore e dell’atrio destro.
• Una certa quantità di mezzo di contrasto può refl uire nella vena brachio-cefalica di sinistra.
• Per ottenere una buona opacizzazione delle arterie polmonari è indispensabile stabilire con molta cura lo scan KLSH`, cioè l’intervallo tra l’inizio della somministrazione del mezzo di contrasto e la prima scansione.
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178 Torace
Polmone, drenaggio linfatico
Trachea
Linfonodi paratracheali
Tronchi linfatici bronco-mediastinici
Dotto toracico
Arco dell’aorta
Linfonodi bronco-polmonari
Linfonoditracheo-bronchialiinferiori (o carenali)
Nota clinica La stadiazione del carcinoma del polmone si basa in parte sulla valutazione dei linfonodi ilari e mediastinici. Una stadiazione accurata è di guida alla scelta terapeutica ottimale.
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Torace 179
Polmone, drenaggio linfatico
Trachea
Linfonodi paratracheali
Arco dell’aorta
Linfonodi tracheo-bronchiali inferiori (o carenali)
• La linfa polmonare è drenata da un plesso subpleurico superfi ciale e da un plesso profondo che si accompagna ai vasi e ai bronchi polmonari.
• Poiché i linfonodi sono localizzati vicino ai bronchi principali, l’eventuale interessamento metastatico di questi linfonodi può coinvolgere i bronchi rendendo diffi cile la rimozione chirurgica del tumore.
• Prima dell’introduzione della tomografi a a emissione di positroni (PET) i criteri di valutazione dei linfonodi erano esclusivamente basati sulle dimensioni degli stessi. La sensibilità e la specifi cità della PET nella valutazione dei linfonodi metastatici consentono una stadiazione più accurata.
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180 Torace
Dotto toracico
Timo
Vena succlavia
Trachea
Vena giugulare interna
Dotto toracico
Nota clinica Sebbene il dotto toracico di solito termini come un unico dotto nel punto di giunzione della vena giugulare interna di sinistra e delle vene succlavie, in altri casi può anche avere una terminazione bifi da o trifi da. La sezione iatrogena di uno di questi rami terminali, nel corso di interventi chirurgici sul collo, può provocare una fi stola chilosa.
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Torace 181
Dotto toracico
Esofago
Vena succlavia
Trachea
Vena giugulareinterna
Dotto toracico
• Il dotto toracico trasporta la linfa proveniente da tutto il corpo nel sistema venoso con l’eccezione della metà destra della testa, del torace e dell’arto superiore.
• Quando l’esofago è vuoto, le sue pareti sono collabite e nell’immagine TC non è evidente il lume esofageo.
• La trachea, che è di forma circolare nella sezione assiale, appare ovale in questa immagine obliqua.
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182 Torace
Cavità cardiache
Tronco arteriosobrachio-cefalico
Vena cava superiore
Arco dell’aorta
Ventricolo sinistro
Ventricolo destro
Tronco polmonare
Nota clinica La stenosi valvolare aortica provoca un aumento della pressione sistolica e di conseguenza un’ipertrofi a ventricolare sinistra.
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Torace 183
Cavità cardiache
Tronco arteriosobrachio-cefalico
Vena cava superiore
Arco dell’aorta
Ventricolo sinistro
Atrio destro
Tronco polmonare
• Questa sezione coronale si colloca a metà circa del diametro antero-posteriore del cuore, perciò è posteriore al ventricolo destro che forma la maggior parte della superfi cie anteriore del cuore. In questa immagine sono ben evidentii margini cardiaci destro e sinistro così come appaiono in una radiografi a del torace in proiezione frontale.
• Il soffi o provocato da una valvola aortica stenotica si proietta sull’aorta e si apprezza in corrispondenza del secondo spazio intercostale di destra.
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184 Torace
Rami dell’arco aortico
Arteria succlavia di sinistra
Sezione inclinata per la visioneradiologica
Tronco arterioso brachio-cefalico(o arteria anonima)
Arteria carotide comune di sinistra
Nota clinica Le anomalie congenite dell’arco dell’aorta non sono rare e possono avere implicazioni cliniche. Per esempio, un’arteria succlavia di destra aberrante può passare posteriormente all’esofago, comprimendolo e provocando disfagia.
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Torace 185
Rami dell’arco aortico
Arteria succlaviadi sinistra
Tronco arteriosobrachio-cefalico(o arteria anonima)
Arteria carotidecomune di sinistra
• Le localizzazioni aterosclerotiche possono ridurre l’ostio dei principali rami sopra-aortici.
• A valle dell’origine dell’arteria succlavia di sinistra, l’arco aortico diventa aorta discendente. L’aorta ascendente si estende fi no all’origine del tronco brachio-cefalico.
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186 Torace
Cuore, visione posteriore
Atrio destro
Atrio sinistro
Seno coronarico
Arteria postero-laterale
Arteria coronaria destra
Arteria discendenteposteriore (o ramointerventricolare)
Nota clinica Nel 70%-80% degli individui che hanno una dominanza coronarica destra, l’arteria coronaria destra dà origine all’arteria postero-laterale e si continua come arteria discendente posteriore che decorre nel solco interventricolare posteriore. Se invece queste arterie originano dall’arteria circonfl essa, è presente una dominanza coronarica sinistra. Se l’arteria postero-laterale nasce dall’arteria circonfl essa e l’arteria discendente posteriore è la continuazione dell’arteria coronaria destra, la circolazione coronarica è “bilanciata”.
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Torace 187
Cuore, visione posteriore
Atrio destro
Seno coronarico
Arteria coronaria destra
Arteria discendenteposteriore (o ramointerventricolare)
• Il seno coronarico drena nell’atrio destro.
• L’arteria coronaria destra attraversa il solco atrio-ventricolare destro.
• L’arteria discendente posteriore (interventricolare) origina (in queste immagini) dall’arteria coronaria destra.
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188 Torace
Vasi coronarici, visione anteriore
Ramo circonflessodell’arteria coronariasinistra
Ramo circonflesso
Arteria discendenteanteriore
Arteria discendente anteriore
Ramo marginale sinistro
Rami postero-laterali
Nota clinica In caso di occlusione di un’arteria coronaria il miocardio, irrorato da quella arteria, va incontro a necrosi.
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Torace 189
Vasi coronarici, visione anteriore
Ramo circonflessodell’arteria coronariasinistra
Arteria discendenteanteriore
Ramo marginalesinistro
Rami postero-laterali
• Le sedi più frequenti di occlusione coronarica sono:
• la discendente anteriore o interventricolare anteriore (40-50%);
• l’arteria coronaria destra (30-40%);
• l’arteria circonfl essa (15-20%).
• Lo stenting coronarico si effettua in corso di cateterismo cardiaco e, di solito, dopo un’angioplastica. Si esegue mediante una puntura all’inguine dell’arteria femorale e l’inserimento di un catetere a palloncino che, sotto guida radioscopica, viene posizionato nell’arteria coronaria interessata. Una volta raggiunta la sede della lesione, il palloncino viene lentamente gonfi ato per dilatare l’arteria e successivamente viene rimosso. In seguito, lo stent viene posizionato in corrispondenza del tratto stenotico e viene espanso in modo da aderire alle pareti dell’arteria. Come atto fi nale, il catetere viene defi nitivamente rimosso lasciando in sede lo stent che garantisce la pervietà del vaso.
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190 Torace
Cuore, ventricolo sinistro
Vene polmonari di sinistra
Atrio sinistro
Valvolamitrale(o bicuspide)
CuspideposterioreCuspideanteriore
Muscolo papillare anteriore
Corde tendinee
Muscolo papillare posteriore
Nota clinica La rottura delle corde tendinee nel ventricolo sinistro provoca un’insuffi cienza mitralica e quindi un refl usso del sangue in atrio sinistro durante la sistole.
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Torace 191
Cuore, ventricolo sinistro
Vena polmonaredi sinistra
Atrio sinistro
Muscolo papillareanteriore
Corde tendinee
Muscolo papillareposteriore
Valvola mitrale(o bicuspide)
• In questo paziente l’acquisizione TC è stata effettuata durante l’ottimale opacizzazione del ventricolo sinistro.
• La muscolatura del ventricolo sinistro è ben evidente.
• I muscoli papillari, contraendosi durante la sistole, mantengono chiuse le cuspidi valvolari mitraliche impedendo il refl usso di sangue nell’atrio sinistro.
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192 Torace
Valvola aortica
Cuspide semilunare destra
Cuspide semilunaresinistra
Cuspide semilunareposteriore
Anello fibrosodestrodella valvolatricuspide
Ramo interventricolare posteriore
Anello fibroso sinistro della valvola mitrale
Nota clinica Il primo tono (S1) associato con un battito cardiaco è prodotto dalla chiusura delle valvole mitrale e tricuspide; la chiusura delle valvole aortica e polmonare determina il secondo tono (S2).
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Torace 193
Valvola aortica
Cuspide semilunaredestra
Cuspide semilunaresinistra
Cuspide semilunareposteriore
Atrio sinistro
Arteria coronariasinistra
• Le cuspidi destra e sinistra sono “coronariche” (da esse originano le arterie coronarie destra e sinistra), mentre la cuspide posteriore è “non coronarica”.
• L’auscultazione dei suoni prodotti dalle valvole è migliore nella regione appena a valle delle stesse valvole a causa della turbolenza del fl usso sanguigno in questa zona.
• Circa l’1-2% della popolazione ha la valvola aortica bicuspide, con possibile precoce calcifi cazione e quindi steno-insuffi cienza valvolare.
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194 Torace
Cordone ombelicale
Vena ombelicale
Arteria ombelicale
Nota clinica Il sangue del cordone ombelicale può essere un’utile alternativa al trapianto di midollo osseo per trattare diverse forme di leucemia. Il sangue del cordone ombelicale contiene cellule staminali che hanno la potenzialità di svilupparsi in differenti tipi cellulari.
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Torace 195
Cordone ombelicale
Cute
Utero
Arto inferiore
Liquido amniotico
Cordone ombelicale
Vena ombelicale
Vena ombelicale
Arterie ombelicali
Arterie ombelicali
• Nell’immagine sono evidenti due sezioni di un’ansa del cordone ombelicale, ciascuna con due arterie e una grossa vena.
• Le arterie ombelicali trasportano il sangue non ossigenato dal feto alla placenta mentre la vena ombelicale trasporta il sangue ossigenato al feto.
• Le arterie ombelicali sono rami delle arterie iliache interne e nell’adulto rimangono in parte pervie diventando tributarie delle arterie vescicali superiori.
• La vena ombelicale diventa il legamento rotondo del fegato e il legamento venoso.
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196 Torace
Dotto arterioso e legamento arterioso
Aorta
Dotto arterioso
Ramo sinistrodell’arteria polmonare
Aorta
Legamento arterioso
Ramo sinistro dell’arteria polmonare
Nota clinica Se il dotto arterioso non si chiude, il sangue passa dall’aorta nei polmoni attraverso il tronco polmonare (shunt sinistro-destro) e può causare una possibile insuffi cienza cardiaca congestizia. I bambini con un ampio dotto arterioso presentano diffi coltà respiratorie e si sviluppano con lentezza e diffi coltà (ritardo di crescita).
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Torace 197
Dotto arterioso e legamento arterioso
Aorta ascendente
Dotto arteriosopervio
Tronco polmonare
Cuore
Aorta toracicadiscendente
Ramo sinistrodell’arteriapolmonare
• Il dotto arterioso pervio congiunge l’arteria polmonare sinistra con l’aorta toracica discendente.
• Il dotto arterioso normalmente si chiude subito dopo la nascita e si trasforma in un legamento.
• In una piccola percentuale di bambini il legamento arterioso si può calcifi care, e questo non va confuso con processi patologici mediastinici calcifi ci.
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198 Torace
Mediastino posteriore
Trachea
Nervo frenico
Esofago
Vena azygos
Vena cava superiore
Ramo destrodell’arteria polmonare
Vene polmonaridi destra
Vena cava inferiore
Diaframma
Nota clinica I tumori del mediastino posteriore comprendono i tumori esofagei, i tumori neurogeni e le linfoadenopatie. I tumori mediastinici posteriori sono più frequenti nei bambini e sono tipicamente benigni.
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Torace 199
Mediastino posteriore
Trachea
Esofago
Atrio destro
Vena azygos
Vena cava superiore
Ramo destrodell’arteria polmonare
Vene polmonaridi destra
Vena cava inferiore
Diaframma
• La morfologia del tratto sopradiaframmatico della vena cava inferiore non ha alcun signifi cato clinico. Nella maggior parte delle persone il margine posteriore della vena cava inferiore è concavo; quando è convesso può indicare un aumento della pressione atriale destra e della vena cava inferiore.
• In questa immagine TC il sangue opacizzato proveniente dalla vena cava superiore si mescola con il sangue non opacizzato proveniente dalla vena cava inferiore nell’atrio desto.
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200 Torace
Mediastino, visione laterale da destra
Vena azygos
Vena intercostale
Vena cava superiore
Ilo del polmone
Nota clinica Quando la vena cava inferiore è ostruita (per esempio, da un cancro) al di sopra dei rami tributari addominali della vena azygos, quest’ultima rappresenta una via alternativa di ritorno al cuore del sangue proveniente dalla metà inferiore del corpo.
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Torace 201
Mediastino, visione laterale da destra
Vena azygos
Vena cava superiore
Ilo del polmone
• L’opacizzazione con contrasto della vena azygos è variabile negli esami TC di routine; in presenza di un’interruzione congenita o di un’ostruzione acquisita della vena cava superiore, la circolazione venosa collaterale attraverso il sistema dell’azygos può determinare un’intensa opacizzazione di queste vene dopo l’iniezione endovenosa del mezzo di contrasto nell’arto superiore.
• Le vene intercostali toraciche drenano sia nel sistema azygos sia nella vena toracica interna (mammaria), che a sua volta drena nella vena brachio-cefalica.
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202 Torace
Mediastino, visione laterale da sinistra con pseudoaneurisma
Arteria succlaviadi sinistra
Esofago
Esofago
Arco dell’aorta
Vene polmonari superioree inferiore di sinistra
Arteria bronchialedi sinistra
Ramo sinistro dell’arteriapolmonare
Aorta toracica(discendente)
Nota clinica Un aneurisma aortico è defi nito come una dilatazione dell’aorta con diametro superiore al 50% del diametro normale. Uno pseudoaneurisma (aneurisma falso) è una cavità contenente sangue in comunicazione con un’arteria ma nelle cui pareti non si dimostrano costituenti elastici e muscolari tipici di un’arteria.
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Torace 203
Mediastino, visione laterale da sinistra con pseudoaneurisma
Esofago
Esofago
Arco dell’aorta
Ramo sinistrodell’arteria polmonareArteria bronchialedi sinistra
Arteria succlaviadi sinistra
Vene polmonarisuperiore e inferioredi sinistra
• L’aneurisma aortico può essere asintomatico, può causare dolore o può provocare sintomi secondari comprimendo strutture adiacenti.
• Un aneurisma dell’aorta ascendente di grandi dimensioni può comprimere la vena cava superiore con secondaria dilatazione delle vene del collo. L’eventuale compressione della trachea o di un bronco può dare luogo a dispnea. Sono state descritte compressioni esofagee con secondaria disfagia.
• Aneurismi dell’arco aortico possono coinvolgere il nervo laringeo ricorrente di sinistra e provocare raucedine.
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204 Torace
Esofago toracico
Esofago
Plesso vagalesull’esofago
Stomaco
Diaframma
Aorta toracica(discendente)
Vena cava inferiore
Centro frenicodel diaframma
Nota clinica In passato, la vagotomia (resezione del nervo vago in corrispondenza dell’esofago distale) era una modalità terapeutica per l’ulcera gastrica. La vagotomia laparoscopica, interferendo con la funzionalità gastrica, è una nuova tecnica chirurgica per il trattamento dell’obesità.
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Torace 205
Esofago toracico
Vena cava superiore
Vene polmonari
Aorta toracica(discendente)
Vena cavainferiore
Centro frenicodel diaframma
Diaframma
Stomaco
Esofago
• Le principali strutture che attraversano il diaframma sono la vena cava inferiore a livello di D8, l’esofago a livello di D10 e l’aorta a livello di D12.
• I nervi vago sinistro e destro formano un plesso sull’esofago (il sinistro prevalentemente anteriore, il destro prevalentemente posteriore) che si porta con l’esofago stesso nell’addome per fornire l’innervazione parasimpatica alla maggior parte dei visceri addominali.
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206 Torace
Giunzione esofago-gastrica
Diaframma
Fondo dello stomaco
Esofago
Sfintere esofageo inferiore
Nota clinica Lo “sfi ntere” esofageo inferiore talvolta può non funzionare e pertanto il contenuto gastrico refl uisce nell’esofago inferiore provocando la malattia da refl usso gastro-esofageo con secondarie alterazioni dell’epitelio esofageo.
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Torace 207
Giunzione esofago-gastrica
Diaframma
Esofago
( )
Sfintere esofageoinferiore
• Lo sfi ntere esofageo inferiore è uno sfi ntere “fi siologico” più che una struttura anatomica. Il pilastro destro del diaframma, il legamento frenico-esofageo e parte della muscolatura liscia dell’esofago distale contribuiscono a formare questo “sfi ntere”.
• L’esofago di Barrett è una condizione precancerosa in cui la mucosa esofagea si modifi ca diventando simile a quella solitamente presente nell’intestino. Si ritiene che questa alterazione sia secondaria a un refl usso cronico nell’esofago del contenuto gastrico acido. Nel processo di riparazione la metaplasia intestinale sostituisce le normali cellule di tipo squamoso che rivestono l’esofago. Pazienti con esofago di Barrett hanno un rischio molto più alto (30-125 volte) rispetto alla popolazione generale di sviluppare un cancro dell’esofago.
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208 Torace
Vene azygos ed emiazygos
Esofago
Vena azygos
Vena emiazygos
Diaframma
Vena intercostale
Nota clinica I traumi penetranti sono le principali cause di lesioni delle vene azygos; come conseguenza gravi emorragie possono condurre a morte, se non rapidamente trattate.
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Torace 209
Vene azygos ed emiazygos
Esofago
Pilastri del diaframma
Arteria intercostale
Vena emiazygos
Vena azygos
• Il sistema delle vene azygos drena al cuore, attraverso le vene intercostali, il sangue proveniente da entrambi i lati della parete toracica.
• L’anatomia del sistema delle vene azygos (vene azygos, emiazygos ed emiazygos accessorie) è estremamente variabile nel suo decorso.
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210 Torace
Pericardio, sezione mediastinica
Ventricolodestro
Ventricolosinistro
Atrio destro
Atrio sinistro
Pericardio
Nota clinica I versamenti pericardici, con un accumulo di fl uido in eccesso nella cavità pericardica, si associano alle pericarditi e possono simulare i sintomi di un infarto miocardico. La pericardiocentesi è una modalità terapeutica del versamento pericardico.
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Torace 211
Pericardio, sezione mediastinica
Ventricolo destro
Ventricolo destro
Ventricolo sinistro
Atrio destro
Pericardio
Atrio sinistro
Esofago
Pericardio(piccolo versamentotra gli strati)
• In queste immagini TC sono visibili gli strati del pericardio per la presenza di una piccola quantità di versamento pericardico che separa i foglietti parietale e viscerale del pericardio.
• Il tamponamento cardiaco è provocato da una quantità eccessiva di liquido nel sacco pericardico con ostacolo al riempimento cardiaco.
• Il dolore pericardico può essere riferito alla spalla per l’irradiazione dei rami sensitivi del nervo frenico.
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