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18 4 MARZO 2012 AVVENIRE n e DOMENICA Lazio sette r e g i ... · no può affermare vivendo...

Date post: 09-Aug-2020
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CIVITAVECCHIA-TARQUINIA Lazio sette regione AVVENIRE DOMENICA 4 MARZO 2012 18 La Pasqua costituisce un momento celebrativo forte per tutta la Chiesa; anzi la Pasqua è la celebrazione per eccellenza, in quanto ogni otto giorni, nella domenica- giorno del Signore, l’Eucari- stia rende presente l’evento della risurrezione di Gesù e della sua apparizione ai di- scepoli. La festa annuale della Pa- squa, che ricorda con il tri- duo sacro la passione, la morte e la sepoltura del Si- gnore, ha avuto nella Chie- sa il suo rilievo teologico, successivo però alla Pasqua settimanale, anche perché era mutuata dalla tradizione liturgica ebraica che rievo- cava l’esodo biblico. Nel terzo secolo dell’era cristiana – e le notizie ce le fornisce Origene (+ 253 c.) – in preparazione alla festa annuale della passione, morte, risurrezione del Si- gnore si è premesso un tem- po di preparazione comune- mente denominato “Quare- sima”, momento forte nel cammino della vita cristia- na. Il Concilio Vaticano II nella costituzione sulla Li- turgia (Sacrosanctm Conci- lium) offre opportune av- vertenze per poterla cele- brare bene: ricorda il suo duplice ca- rattere: battesimale (prepara- zione al battesimo o risco- perta del cammino cristia- no) e penitenziale, cioè con- versione, ascolto attento della Parola di Dio, preghie- ra (cfr SC 109); inoltre viene ripreso ed evidenziato l’aspetto inter- no e individuale della peni- tenza e, insieme, quello esteriore e sociale (cfr SC 110). Questa duplice linea ci guida ancora oggi e ci ac- compagna nella revisione di vita che tutti siamo invitati a percorrere. Purtroppo anche la Qua- resima, come del resto mol- ti altri momenti forti della vita della Chiesa hanno per- duto il loro valore educati- vo; anche in questo aspetto della vita ecclesiale potrem- mo dire che è “emergenza educativa”. La Quaresima, per il cri- stiano che vive seriamente il cammino verso la Pasqua, è “tempo di preghiera, tem- po di penitenza e tempo di carità”: e preghiera, peni- tenza, carità sono valori irri- nunciabili per chi ha fatto una scelta di fede. Vivere la Quaresima in tempo di crisi, di ristrettez- ze economiche, qual’è l’at- tuale momento storico, non vuol dire rinunciare al su- perfluo, dato che spesso manca anche il necessario; non è fermarci alla sobrietà, alla moderazione, dato che ogni taglio al nostro benes- sere ci sembra ingiusto. La crisi dei processi edu- cativi tradizionali, che per anni sono stati punti di rife- rimento, richiedono oggi una nuova interpretazione e una nuova creatività, anche nella lettura del Mistero di Cristo vissuto lungo l’Anno liturgico, di cui la Quaresi- ma è parte integrante. Tuttavia la Quaresima porta in sé il legame indis- solubile di crisi e di speran- za. Gesù Cristo ci dice che la vita è qualcosa di fragile, che non ne siamo padroni e che dobbiamo attraversare momenti anche difficili e che il calice amaro, da Lui bevuto, è donato anche ai suoi discepoli. Ma oltre la morte, la vita nuova, che è risurrezione, ci sta davanti. La Quaresima allora si trasforma anche in esercizio di speranza; anzi ci educa a sviluppare tutte le potenzia- lità che la persona possiede per essere seme di speran- za. I momenti di difficoltà non sono mai definitivi; semmai sono il punto di partenza per un nuovo cam- mino, più giusto, da fare in- sieme con tanti altri fratelli e sorelle, dimenticati. Ecco quello che il cristia- no può affermare vivendo intensamente la Quaresima. Ecco quello che il cristia- no può ripetere ad ogni uo- mo, anche al non credente, vivendo questo tempo di grazia che il Signore gli of- fre. Il Santo Padre, nel mes- saggio per la Quaresima 2012, prende lo spunto da un versetto della Lettera agli Ebrei per sottolineare l’attenzione all’altro, il dono della reciprocità e il cammi- nare insieme nella santità: “Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vi- cenda nella carità e nelle ope- re buone” (Ebr 10,24). Per essere autentici os- servatori e rendersi conto di quelli che ci circondano, oc- corre innanzitutto fissare lo sguardo su Gesù, mai su se stessi. Fermarci sull’io ci fa dimenticare il tu, mentre occorre tessere sempre più relazioni caratterizzate da premura reciproca, da at- tenzione al bene dell’altro. Educarci alla comunione, a formare un unico corpo, significa che l’altro mi ap- partiene; la sua vita e la sua salvezza sono la mia vita e la mia salvezza. L’aver cura delle membra che con me formano il tessuto sociale e, se credente, danno visibilità al Corpo mistico di Cristo, che è la Chiesa, è lavorare per la comunione, è essere strumento di felicità. L’attenzione reciproca ha come scopo lo spronarci ad un amore effettivo, sempre più grande. Il tempo che ci è dato è per scoprire e com- piere le opere di bene, è per vivere nell’amore di Dio e dei fratelli. “La misura alta della vita cristiana sta nel vivere santa- mente la vita ordinaria” ci ri- cordava il beato Giovanni Paolo II nella lettera aposto- lica “Novo Millennio Ineun- te” (6 gennaio 2001 n° 31) a conclusione del grande Giu- bileo del 2000. E i maestri spirituali ci rammentano che nella vita di fede occorre avanzare sempre per non retrocede- re. Ecco allora il nostro im- pegno educativo: vivere il tempo della Quaresima “ga- reggiando nella carità”, nel “servizio dell’amore reci- proco”, nelle “opere buone”: solo così la Pasqua del Si- gnore sarà una vera risurre- zione anche per ciascuno di noi. I rabbini chiamano mi- drash il commento che fan- no alla Scrittura. Nel brano che vi propon- go ci educano a come stare alla presenza di Dio e a co- me metterci accanto all’uo- mo, nostro fratello. “Quando ero un ragazzino il signor Maestro stava inse- gnandomi a leggere. Una vol- ta mi mostrò nel libro di pre- ghiere due minuscole lettere, simili a due puntini quadrati. E mi disse: “Vedi Uri, queste due lettere, una accanto al- l’altra? E’ il monogramma di Dio; e ovunque, nelle preghie- re, scorgi insieme questi due puntini, devi pronunciare il nome di Dio, anche se non è scritto per intero”. Continuammo a leggere con il Maestro, finché tro- vammo, alla fine di una frase, i due punti. Erano ugualmente due puntini quadrati, non uno ac- canto all’altro, ma uno sotto l’altro. Pensai che si trattasse del monogramma di Dio, per- ciò pronunciai il suo nome. Il Maestro disse però: “No, no, Uri. Quel segno non indica il nome di Dio. Solo là dove i puntini sono a fianco l’uno dell’altro, dove uno vede nel- l’altro un compagno a lui uguale, solo là c’è il nome di Dio. Ma dove i due puntini so- no uno sopra e l’altro sotto, là non c’è il nome di Dio”. A quanti ricevono il mes- saggio del Maestro e si fan- no suoi discepoli, accoglien- dosi come fratelli, auguro di camminare insieme, l’uno accanto all’altro, cuore a cuore, sicuri di avere Dio come compagno, che li edu- ca alla relazione reciproca e li impegna nelle azioni di amore fraterno. Con la benedizione del Signore, don Luigi, vescovo Un sogno che si fa realtà MASSIMILIANO SOLINAS* Erano già diversi anni che nel nostro programma dioce- sano inserivamo, come da cammino dell’AC, la festa e la Marcia della pace. Poi per tanti motivi tutto veniva sempre rimandato all’anno dopo. Dopo il successo della Festa dello scorso anno a Tar- quinia, invece quest’anno, grazie anche all’enorme vici- nanza del nostro Vescovo, siamo riusciti a buttarci in questa impresa. Qualche inghippo c’è stato, come lo spostamento della data di un mese, dovuto a problemi logistici prima e al maltempo poi, ma tutto alla fine è fi- lato via liscio. Una giornata meravigliosa, la mattina in Oratorio di- visi per età. È stato veramente interessante vedere lavo- rare questi ragazzi dai più piccoli ai più grandi. E poi la Marcia. Bellissima! La città che veniva attraversata da questo serpentone umano di gioia e grida, tutto colorato naturalmente dai colori dell’arcobaleno. Via via aumentavano, la mattina circa 100 ragazzi che durante la marcia e in chiesa sono diventati 200 con tutti i genitori. Emozionante la celebrazione Eucari- stica presieduta dal nostro Vescovo Luigi, che più volte è sceso tra i ragazzi a parlare e a fare domande, trovan- do molta partecipazione tra gli stessi. Voglio ringraziare per questo la Responsabile Dioce- sana ACR Laura Pagani (la prossima domenica su que- ste pagine riporteremo una sua cronaca della giornata), per il grande impegno profuso e con lei tutta la squadra di educatori che ha organizzato la giornata nei minimi dettagli e che questo sia vero lo si vedeva dagli occhi dei ragazzi, pieni di felicità. Un grazie a tutte le associazioni parrocchiali presen- ti: Sacro Cuore, Salesiani, Gedila, Cattedrale, Santa Ma- ria Assunta di Allumiere, Santa Maria dell’Orazione e Morte, Santo Spirito di Monte Romano. Un grazie ai loro parroci che si sono privati di questi gruppi proprio nel giorno della domenica, quando tutte le attività sono più forti. Un grazie enorme va al Parroco dei Salesiani e all’in- caricato dell’Oratorio. Veramente hanno aperto la porta a tutti in pieno spirito giovanile. Grazie anche al Parro- co della Cattedrale che ha accolto e preparato la cele- brazione finale. Grazie ai responsabili degli altri gruppi. È stato un primo passo, come mi diceva il Vescovo, un piccolo seme per iniziare a fare le cose insieme e a tal proposito abbiamo già preso contatti con altre realtà per poter continuare questa esperienza nel migliore dei modi, sperando che diventi tradizione. Appuntamento quindi al 2013. * Presidente Diocesano di Azione Cattolica “Cosa significa essere membri del- l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme” è il tema che i Ca- valieri e le Dame della Delegazione di Civitavecchia-Tarquinia hanno pro- grammato di illustrare ai fedeli delle diverse Parrocchie della Diocesi, nel corso di alcune Celebrazioni Eucari- stiche, con il consenso dei Parroci del- le chiese ospitanti. Il pellegrinaggio diocesano ha avu- to inizio sabato 18 febbraio u.s. nella Parrocchia di San Gordiano martire a Civitavecchia con la Santa Messa del- le ore 17,30, celebrata dal parroco Don Ivan Leto, al quale vanno i rin- graziamenti della Delegazione. “I Cavalieri e le Dame – ha spiega- to il Delegato Comm. Col. Giovanni Spinelli ai fedeli presenti – svolgono un’attività spirituale e caritativa, se- condo gli insegnamenti della Chiesa Cattolica, a favore dei Cristiani in Terra Santa la cui presenza è ridotta al 2%”. Attualmente la nostra Delegazione, insieme con tutte le Delegazioni fa- centi parte della Sezione Lazio, contri- buisce a sostenere l’Istituto Pontificio “Ephpheta’ Paolo VI” di Betlemme, te- nuto da suore Dorotee, che si occupa della rieducazione e della formazione agli studi e al lavoro di bambini au- diolesi, a causa di matrimoni fra con- sanguinei. I Cavalieri e le Dame dell’O.E.S.S.G. della Delegazione di Civitavecchia-Tarquinia, quali testi- moni di fede e di impegno di vita cri- stiana, hanno partecipato alla Cele- brazione Eucaristica delle Ceneri, lo scorso mercoledì 22 febbraio, officia- ta dal Priore Gr. Uff. Mons. Luigi Marrucci e Vescovo della Diocesi, nel- la chiesa Cattedrale di Civitavecchia. INCONTRO MENSILE DEL CLERO Si ricorda ai Presbiteri, Diaconi e Religiosi che il prossi- mo ritiro mensile avrà luogo giovedì 15 marzo p.v. alle ore 9,30, presso la chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista in Tarquinia. Cavalieri e Dame della Delegazione di Civitavecchia-Tarqui- nia (Foto Col. A. Dolgetta) Ordine Equestre Santo Sepolcro di Gerusalemme Delegazione di Civitavecchia-Tarquinia Pellegrinaggio dei Cavalieri e delle Dame dell’Ordine nelle parrocchie della Diocesi Pasqua 2012 - Lettera del Vescovo La liturgia ci educa a camminare imsieme AVVISO AI PARROCI Si ricorda che la prossima riunione dei Parroci si terrà giovedì 8 marzo dalle 18 alle 20, presso la sala san Giovanni Bosco della Curia Vescovile.
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Page 1: 18 4 MARZO 2012 AVVENIRE n e DOMENICA Lazio sette r e g i ... · no può affermare vivendo intensamente la Quaresima. Ecco quello che il cristia-no può ripetere ad ogni uo-mo, anche

CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregion

eAVVENIREDOMENICA4 MARZO 201218

La Pasqua costituisce unmomento celebrativo forteper tutta la Chiesa; anzi laPasqua è la celebrazione pereccellenza, in quanto ogniotto giorni, nella domenica-giorno del Signore, l’Eucari-stia rende presente l’eventodella risurrezione di Gesù edella sua apparizione ai di-scepoli.

La festa annuale della Pa-squa, che ricorda con il tri-duo sacro la passione, lamorte e la sepoltura del Si-gnore, ha avuto nella Chie-sa il suo rilievo teologico,successivo però alla Pasquasettimanale, anche perchéera mutuata dalla tradizioneliturgica ebraica che rievo-cava l’esodo biblico.

Nel terzo secolo dell’eracristiana – e le notizie ce lefornisce Origene (+ 253 c.)– in preparazione alla festaannuale della passione,morte, risurrezione del Si-gnore si è premesso un tem-po di preparazione comune-mente denominato “Quare-sima”, momento forte nelcammino della vita cristia-na.

Il Concilio Vaticano IInella costituzione sulla Li-turgia (Sacrosanctm Conci-lium) offre opportune av-vertenze per poterla cele-brare bene:

ricorda il suo duplice ca-rattere: battesimale (prepara-zione al battesimo o risco-perta del cammino cristia-no) e penitenziale, cioè con-versione, ascolto attentodella Parola di Dio, preghie-ra (cfr SC 109);

inoltre viene ripreso edevidenziato l’aspetto inter-no e individuale della peni-tenza e, insieme, quelloesteriore e sociale (cfr SC110).

Questa duplice linea ciguida ancora oggi e ci ac-compagna nella revisione divita che tutti siamo invitatia percorrere.

Purtroppo anche la Qua-

resima, come del resto mol-ti altri momenti forti dellavita della Chiesa hanno per-duto il loro valore educati-vo; anche in questo aspettodella vita ecclesiale potrem-mo dire che è “emergenzaeducativa”.

La Quaresima, per il cri-stiano che vive seriamenteil cammino verso la Pasqua,è “tempo di preghiera, tem-po di penitenza e tempo dicarità”: e preghiera, peni-tenza, carità sono valori irri-nunciabili per chi ha fattouna scelta di fede.

Vivere la Quaresima intempo di crisi, di ristrettez-ze economiche, qual’è l’at-tuale momento storico, nonvuol dire rinunciare al su-perfluo, dato che spessomanca anche il necessario;non è fermarci alla sobrietà,alla moderazione, dato cheogni taglio al nostro benes-sere ci sembra ingiusto.

La crisi dei processi edu-cativi tradizionali, che peranni sono stati punti di rife-rimento, richiedono oggiuna nuova interpretazione euna nuova creatività, anchenella lettura del Mistero diCristo vissuto lungo l’Annoliturgico, di cui la Quaresi-ma è parte integrante.

Tuttavia la Quaresimaporta in sé il legame indis-solubile di crisi e di speran-za.

Gesù Cristo ci dice chela vita è qualcosa di fragile,che non ne siamo padroni eche dobbiamo attraversaremomenti anche difficili eche il calice amaro, da Luibevuto, è donato anche aisuoi discepoli. Ma oltre lamorte, la vita nuova, che èrisurrezione, ci sta davanti.

La Quaresima allora sitrasforma anche in eserciziodi speranza; anzi ci educa asviluppare tutte le potenzia-lità che la persona possiedeper essere seme di speran-za.

I momenti di difficoltànon sono mai definitivi;semmai sono il punto dipartenza per un nuovo cam-mino, più giusto, da fare in-sieme con tanti altri fratellie sorelle, dimenticati.

Ecco quello che il cristia-

no può affermare vivendointensamente la Quaresima.

Ecco quello che il cristia-no può ripetere ad ogni uo-mo, anche al non credente,vivendo questo tempo digrazia che il Signore gli of-fre.

Il Santo Padre, nel mes-saggio per la Quaresima2012, prende lo spunto daun versetto della Letteraagli Ebrei per sottolinearel’attenzione all’altro, il donodella reciprocità e il cammi-nare insieme nella santità:“Prestiamo attenzione gli uniagli altri, per stimolarci a vi-cenda nella carità e nelle ope-re buone” (Ebr 10,24).

Per essere autentici os-servatori e rendersi conto diquelli che ci circondano, oc-corre innanzitutto fissare losguardo su Gesù, mai su sestessi. Fermarci sull’io ci fadimenticare il tu, mentreoccorre tessere sempre piùrelazioni caratterizzate dapremura reciproca, da at-tenzione al bene dell’altro.

Educarci alla comunione,a formare un unico corpo,significa che l’altro mi ap-partiene; la sua vita e la suasalvezza sono la mia vita ela mia salvezza. L’aver curadelle membra che con meformano il tessuto sociale e,se credente, danno visibilitàal Corpo mistico di Cristo,che è la Chiesa, è lavorareper la comunione, è esserestrumento di felicità.

L’attenzione reciproca hacome scopo lo spronarci adun amore effettivo, semprepiù grande. Il tempo che ciè dato è per scoprire e com-piere le opere di bene, è pervivere nell’amore di Dio edei fratelli.

“La misura alta della vitacristiana sta nel vivere santa-mente la vita ordinaria” ci ri-cordava il beato GiovanniPaolo II nella lettera aposto-lica “Novo Millennio Ineun-te” (6 gennaio 2001 n° 31) aconclusione del grande Giu-bileo del 2000.

E i maestri spirituali cirammentano che nella vitadi fede occorre avanzaresempre per non retrocede-re.

Ecco allora il nostro im-

pegno educativo: vivere iltempo della Quaresima “ga-reggiando nella carità”, nel“servizio dell’amore reci-proco”, nelle “opere buone”:solo così la Pasqua del Si-gnore sarà una vera risurre-zione anche per ciascuno dinoi.

I rabbini chiamano mi-drash il commento che fan-no alla Scrittura.

Nel brano che vi propon-go ci educano a come starealla presenza di Dio e a co-me metterci accanto all’uo-mo, nostro fratello.

“Quando ero un ragazzinoil signor Maestro stava inse-gnandomi a leggere. Una vol-ta mi mostrò nel libro di pre-ghiere due minuscole lettere,simili a due puntini quadrati.E mi disse: “Vedi Uri, questedue lettere, una accanto al-l’altra? E’ il monogramma diDio; e ovunque, nelle preghie-re, scorgi insieme questi duepuntini, devi pronunciare ilnome di Dio, anche se non èscritto per intero”.

Continuammo a leggerecon il Maestro, finché tro-vammo, alla fine di una frase,i due punti.

Erano ugualmente duepuntini quadrati, non uno ac-canto all’altro, ma uno sottol’altro. Pensai che si trattassedel monogramma di Dio, per-ciò pronunciai il suo nome. IlMaestro disse però: “No, no,Uri. Quel segno non indica ilnome di Dio. Solo là dove ipuntini sono a fianco l’unodell’altro, dove uno vede nel-l’altro un compagno a luiuguale, solo là c’è il nome diDio.

Ma dove i due puntini so-no uno sopra e l’altro sotto,là non c’è il nome di Dio”.

A quanti ricevono il mes-saggio del Maestro e si fan-no suoi discepoli, accoglien-dosi come fratelli, auguro dicamminare insieme, l’unoaccanto all’altro, cuore acuore, sicuri di avere Diocome compagno, che li edu-ca alla relazione reciproca eli impegna nelle azioni diamore fraterno.

Con la benedizione delSignore,

@ don Luigi, vescovo

Un sogno che si fa realtàMASSIMILIANO SOLINAS*

Erano già diversi anni che nel nostro programma dioce-sano inserivamo, come da cammino dell’AC, la festa ela Marcia della pace. Poi per tanti motivi tutto venivasempre rimandato all’anno dopo.

Dopo il successo della Festa dello scorso anno a Tar-quinia, invece quest’anno, grazie anche all’enorme vici-nanza del nostro Vescovo, siamo riusciti a buttarci inquesta impresa. Qualche inghippo c’è stato, come lospostamento della data di un mese, dovuto a problemilogistici prima e al maltempo poi, ma tutto alla fine è fi-lato via liscio.

Una giornata meravigliosa, la mattina in Oratorio di-visi per età. È stato veramente interessante vedere lavo-rare questi ragazzi dai più piccoli ai più grandi. E poi laMarcia. Bellissima! La città che veniva attraversata daquesto serpentone umano di gioia e grida, tutto coloratonaturalmente dai colori dell’arcobaleno.

Via via aumentavano, la mattina circa 100 ragazziche durante la marcia e in chiesa sono diventati 200con tutti i genitori. Emozionante la celebrazione Eucari-stica presieduta dal nostro Vescovo Luigi, che più volteè sceso tra i ragazzi a parlare e a fare domande, trovan-do molta partecipazione tra gli stessi.

Voglio ringraziare per questo la Responsabile Dioce-sana ACR Laura Pagani (la prossima domenica su que-ste pagine riporteremo una sua cronaca della giornata),per il grande impegno profuso e con lei tutta la squadradi educatori che ha organizzato la giornata nei minimidettagli e che questo sia vero lo si vedeva dagli occhidei ragazzi, pieni di felicità.

Un grazie a tutte le associazioni parrocchiali presen-ti: Sacro Cuore, Salesiani, Gedila, Cattedrale, Santa Ma-ria Assunta di Allumiere, Santa Maria dell’Orazione eMorte, Santo Spirito di Monte Romano.

Un grazie ai loro parroci che si sono privati di questigruppi proprio nel giorno della domenica, quando tuttele attività sono più forti.

Un grazie enorme va al Parroco dei Salesiani e all’in-caricato dell’Oratorio. Veramente hanno aperto la portaa tutti in pieno spirito giovanile. Grazie anche al Parro-co della Cattedrale che ha accolto e preparato la cele-brazione finale. Grazie ai responsabili degli altri gruppi.

È stato un primo passo, come mi diceva il Vescovo,un piccolo seme per iniziare a fare le cose insieme e atal proposito abbiamo già preso contatti con altre realtàper poter continuare questa esperienza nel migliore deimodi, sperando che diventi tradizione.

Appuntamento quindi al 2013.* Presidente Diocesano di Azione Cattolica

“Cosa significa essere membri del-l’Ordine Equestre del Santo Sepolcrodi Gerusalemme” è il tema che i Ca-valieri e le Dame della Delegazione diCivitavecchia-Tarquinia hanno pro-grammato di illustrare ai fedeli dellediverse Parrocchie della Diocesi, nelcorso di alcune Celebrazioni Eucari-stiche, con il consenso dei Parroci del-le chiese ospitanti.

Il pellegrinaggio diocesano ha avu-to inizio sabato 18 febbraio u.s. nellaParrocchia di San Gordiano martire aCivitavecchia con la Santa Messa del-le ore 17,30, celebrata dal parroco

Don Ivan Leto, al quale vanno i rin-graziamenti della Delegazione.

“I Cavalieri e le Dame – ha spiega-to il Delegato Comm. Col. GiovanniSpinelli ai fedeli presenti – svolgonoun’attività spirituale e caritativa, se-condo gli insegnamenti della ChiesaCattolica, a favore dei Cristiani inTerra Santa la cui presenza è ridottaal 2%”.

Attualmente la nostra Delegazione,insieme con tutte le Delegazioni fa-centi parte della Sezione Lazio, contri-buisce a sostenere l’Istituto Pontificio“Ephpheta’ Paolo VI” di Betlemme, te-

nuto da suore Dorotee, che si occupadella rieducazione e della formazioneagli studi e al lavoro di bambini au-diolesi, a causa di matrimoni fra con-sanguinei.

I Cavalieri e le Damedell’O.E.S.S.G. della Delegazione diCivitavecchia-Tarquinia, quali testi-moni di fede e di impegno di vita cri-stiana, hanno partecipato alla Cele-brazione Eucaristica delle Ceneri, loscorso mercoledì 22 febbraio, officia-ta dal Priore Gr. Uff. Mons. LuigiMarrucci e Vescovo della Diocesi, nel-la chiesa Cattedrale di Civitavecchia.

INCONTRO MENSILE DEL CLEROSi ricorda ai Presbiteri, Diaconi e Religiosi che il prossi-mo ritiro mensile avrà luogo giovedì 15 marzo p.v. alleore 9,30, presso la chiesa parrocchiale di S. GiovanniBattista in Tarquinia.

Cavalieri e Dame della Delegazione di Civitavecchia-Tarqui-nia (Foto Col. A. Dolgetta)

Ordine Equestre Santo Sepolcro di Gerusalemme Delegazione di Civitavecchia-Tarquinia

Pellegrinaggio dei Cavalieri e delle Dame dell’Ordine nelle parrocchie della Diocesi

Pasqua 2012 - Lettera del Vescovo

La liturgia ci educa a camminare imsieme

AVVISO AI PARROCISi ricorda che la prossima riunione dei Parroci si terràgiovedì 8 marzo dalle 18 alle 20, presso la sala sanGiovanni Bosco della Curia Vescovile.

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CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregion

e AVVENIREDOMENICA

4 MARZO 2012 19

CIVITAVECCHIA

- Nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, continua la “visita”delle reliquie di Santa Bernadette Soubirous. L’urna, arrivata ieripomeriggio, si fermerà fino a mercoledì prossimo, quando si spo-sterà a Tarquinia. Tra i diversi momenti organizzati dalla parroc-chia per la straordinaria occasione, segnaliamo la Solenne Conce-lebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Luigi con la parti-colare partecipazione delle Associazioni diocesane di volontaria-to e degli ammalati, oggi alle 17. Domani, dopo la Santa Messadelle 17, la proiezione di un film sulla vita di S. Bernadette e suLourdes. Mercoledì, giorno della partenza, alle 18,00 Processionecon i flambueau per accompagnare le Reliquie alla porta dellaChiesa da dove partiranno alla volta di Tarquinia. Per l’elencocompleto delle iniziative parrocchiali, si rimanda al programmadettagliato riportato anche sul sito diocesano (www.civitavec-chia.chiesacattolica.it).

- Oggi, alle ore 18, presso la chiesa di San Felice da Cantalice(Cappuccini) solenne celebrazione in occasione del 4° Centena-rio della morte di San Giuseppe da Leonessa. Presiede il mini-stro provinciale dei Frati minori cappuccini d’Abruzzo padre Car-mine Ranieri e i confratelli religiosi Orante d’Agostino, parrocodi Leonessa, e Antonio Matalone, parroco di San Felice. La Mes-sa sarà animata dalla Corale “San Giuseppe da Leonessa”.

- Continuano gli incontri “Quaresima nelle Famiglie – Corso diSpiritualità familiare” organizzati dall’Ufficio diocesano per laPastorale. Secondo appuntamento il 6 marzo sul tema: Strumentiprivilegiati dalla Scrittura sulla quaresima. Il corso, a cura diMons. Giorgio Picu, si tiene presso la sala San Giovanni Bosco,al primo piano della Curia Vescovile di Civitavecchia (P.za Cala-matta 1), ogni martedì di quaresima alle ore 16,30.

TARQUINIA

- Mercoledì prossimo, 7 marzo alle ore 18,30, nella chiesa di SanGiovanni arriverà l’urna con le reliquie di Santa Bernadette Sou-birous, la veggente di Lourdes. Il giorno seguente alle ore 11 ilnostro Vescovo Mons. Luigi Marrucci celebrerà una Santa Messasolenne per tutta la città. Per tutta la giornata sarà possibile ve-nerare le reliquie che ripartiranno la sera, dopo la Santa Messavespertina.

IN BREVE

CIVITAVECCHIAAlla Parrocchia San Gordiano Martire

Inaugurazionedella nuova Aula Paolo VI

La nostra Parrocchia di San Gordiano Martire, lo scorso sabato 18febbraio ha inaugurato una nuova aula di catechismo presso l’orato-rio parrocchiale. Abbiamo voluto dedicare questa quarta aula – cheuseremo sia per la catechesi che per le diverse riunioni dei consiglipastorale e affari economici – a Papa Paolo VI.

Le aule già esistenti recano il nome di: Aula San Giovanni Bosco,Aula Santa Bernadette, Aula San Gordiano Martire.

La benedizione di questa nuova aula, posta al piano rialzato e rag-giungibile tramite una scala ex novo in cemento armato ha per la no-stra comunità un significato tutto particolare, in quanto vuole essere“la firma” a tutti i lavori di ristrutturazione della parrocchia comin-ciati nel novembre 2007.

Oratorio, Teatro, Chiesa parrocchiale, case canoniche (per il par-roco e per il vicario parrocchiale) hanno conosciuto un totale rimo-dernamento e ampliamento che oggi sono vissuti dalla gente deiquartieri di San Gordiano, Boccelle e Casaletto Rosso come luoghi emomenti di vita liturgica, comunitaria, associativa, ludica.

Sabato 18 febbraio alle ore 11, con la presenza dell’Avv. VincenzoCacciaglia Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Civita-vecchia, che ha voluto partecipare alla ristrutturazione dell’oratorio,abbiamo inaugurato l’Aula Paolo VI. La comunità parrocchiale erarappresentata dai ragazzi del catechismo e dai fedeli che vivono l’e-sperienza dei gruppi parrocchiali, oltre che dal consiglio per gli affa-ri economici. Dopo la benedizione, tutti i presenti hanno visitato lanuova aula per poi terminare il momento di festa con un rinfresco.

Come Parroco, sono commosso nel vedere il sorriso e la gioia del-la gente che tramite il linguaggio dei gesti, dello sguardo e delle pa-role manifesta il proprio entusiasmo e il proprio assenso a quanto, inquesti anni, siamo riusciti a fare per San Gordiano! Ancora di piùrendo grazie al Signore perché, quanto operato, e fin qui descritto,ha fatto crescere nella fede e nella maturità dei comportamenti i tan-ti fedeli che frequentano la Parrocchia.

“Mostrami la tua fede senza le opere ed io con le opere di mo-strerò la mia fede!” (San Giacomo).

Don Ivan Leto

Si è svolto domenica 26 febbraio a Civitavecchia il“Thinking Day”, la Giornata del pensiero che ognianno tutti gli Scout del mondo celebrano la domeni-ca più vicina al 22 febbraio, anniversario della na-scita di Baden-Powell, loro fondatore.

In occasione di questa giornata viene scelto a li-vello mondiale un tema su cui tutti gli Scout delmondo giocano e riflettono. Quest’anno il tema pre-scelto era legato alla sostenibilità ambientale. Oltre200 esploratori e guide AGESCI, dagli 11 ai 16 anni,provenienti da Anguillara, Bracciano, Cerveteri, Civi-tavecchia, Ladispoli, Manziana, Santa Marinella eTolfa, si sono riuniti alla Marina di Civitavecchia peresporre dei lavori realizzati da loro atti a dimostrareche con piccoli accorgimenti tutti possiamo contri-buire a salvare il nostro pianeta.

In questo contesto molto importante, non potevamancare la benedizione del Vescovo Mons. LuigiMarrucci, il quale al termine della giornata ha cele-brato una Santa Messa in Cattedrale.

Il 20 Gennaio scorso è iniziato presso la ParrocchiaSacra Famiglia il percorso di preparazione al sacra-mento del matrimonio per l’anno 2012 a cui hannoaderito quattordici coppie della Diocesi di Civitavec-chia e Tarquinia. Si sono già svolti i primi cinque deitredici momenti proposti dall’équipe di animazionepastorale, nonostante qualche difficoltà legata almaltempo che ha colpito il nostro territorio durantele prime due settimane di Febbraio.

Dal primo incontro (Chiamati a formare una comu-nità d’amore) di conoscenza, familiarizzazione e pre-sentazione del percorso proposto, si è passati, nel se-condo incontro (Dialogo strumento d’unità), ad una ri-flessione sulla relazione a due, inserita nello svilup-po “verticale” dell’amore che, partendo dall’amore disé, attraverso l’amore per l’altro, converge verso l’a-more per Dio. I fidanzati sono stati incoraggiati adapprofondire la conoscenza reciproca prima del ma-trimonio cristiano tramite il confronto su aspetti si-gnificativi della vita di coppia. Il terzo incontro pro-posto (Uomo e Donna nel progetto di Dio), è stato in-centrato sull’analisi del passo della Genesi sullacreazione dell’uomo e della donna, chiamati ad esse-re compagni di viaggio in un progetto di vita cherealizza il disegno di Dio. L’incontro dal titolo autoe-splicativo Paternità e maternità responsabili ha volutoquindi offrire degli stimoli ad approfondire la cono-scenza della propria corporeità, in particolare quellafemminile, ponendo l’accento sulla responsabilitànecessaria alla realizzazione del progetto di famigliaa cui ciascuna coppia è chiamata. I fidanzati sonostati poi accompagnati, nel successivo incontro (Ilmistero dell’amore sponsale), in una riflessione sullarelazione tra l’amore di Cristo per la Chiesa e l’amo-re tra i coniugi. Il matrimonio, con il dono reciproco

che gli sposi si fanno, è l’immagine del dono che Diofa di se stesso all’uomo.

Il percorso formativo, che proseguirà nelle prossi-me settimane con altri cinque incontri e momenti dipreghiera e raccoglimento, si concluderà il 14 Aprilecon un ritiro durante il quale riflessione e preghierasosterranno le coppie nella scelta consapevole delmatrimonio sacramento.

Alle coppie che, al termine del percorso di prepa-razione, sceglieranno di celebrare le nozze cristianeverrà proposto di intraprendere un percorso di for-mazione, condivisione e preghiera dedicato alle gio-vani famiglie. Il gruppo di coniugi che attualmentesta percorrendo questo cammino nella ParrocchiaSacra Famiglia si incontrerà prossimo 3 Marzo per ilquarto incontro del presente anno pastorale. Sullatraccia del documento dei Vescovi italiani Educarealla vita buona del Vangelo, le coppie hanno già avutomodo di confrontarsi e riflettere, dapprima sulla di-sponibilità a rendersi strumenti della volontà del Pa-dre anche con i poveri mezzi di cui ciascuno dispo-ne, poi sulle fragilità che la famiglia si trova a doverfronteggiare in un tempo del quale, spesso, non sap-piamo cogliere i segni. Nell’ultimo incontro, in ordi-ne di tempo, la visione di un film ha fornito lo spun-to per una riflessione sul ricorso all’affidamento al-l’azione dello Spirito nel superamento dei momentidi grave difficoltà che potrmmo trovarci a fronteg-giare nella nostra esistenza.

L’augurio per le coppie che si stanno preparandoal matrimonio religioso e per quelle che, avendo giàoperato questa scelta, decidono di accogliere le pro-poste di Pastorale Familiare è di formare una Chiesache sia una vera famiglia di famiglie.

(Pino)

CIVITAVECCHIA Thinking Day – Giornata del Pensiero Scout

Salvare il pianeta è possibile?

Coordinamento della Pastorale Familiare nella DiocesiStanno muovendo i primi passi le attività del coordina-mento diocesano per la Pastorale Familiare voluto daS.E. Mons. Marrucci ed affidato a Don Enzo Policari, ilquale, assieme alla coppia di coniugi che lo affianca inquesto compito (Maria Raffaela Bagnati e GiuseppeMancuso), ha già rappresentato la nostra diocesi nel-l’ambito della Commissione Famiglia della ConferenzaEpiscopale Laziale. In tale contesto si è svolto, lo scor-so 18 Febbraio presso il Santuario del Divino Amore,un laboratorio avente come oggetto i Consultori di ispi-razione cristiana delle Diocesi del Lazio. Operatori al-tamente qualificati del settore hanno illustrato agli in-tervenuti le caratteristiche e le strutture dei consultoriponendo l’accento sulla diversità di obiettivi e sullacomplementarietà rispetto all’azione pastorale. La par-te finale dell’incontro è stata dedicata ad interventi chehanno sollecitato i relatori sulle criticità e sulle possibi-li interazioni in merito alle relazioni ed interazioni traConsultori e Pastorale Familiare.

Nel pomeriggio del 18 Febbraio scorso, si è anchetenuto il primo incontro delle coppie di coniugi indivi-

duate dai parroci per intensificare le attività di Pastora-le Familiare all’interno della Diocesi.

C’è stata una buona partecipazione: una cinquantinadi coniugi di quasi tutte le parrocchie.

È questo l’avvio di una azione di coordinamento,fortemente voluta dal nostro Vescovo, che si pone co-me obiettivo immediato alcuni momenti di formazioneed approfondimento sul senso della missione pastoralealla luce della Parola e del Magistero della Chiesa. So-no previsti per il prossimo mese di Marzo due nuoviincontri incentrati sullo studio dell’Esortazione Aposto-lica Familiaris Consortio, seguiti, per le coppie che vor-ranno aderire, da un laboratorio formativo organizzatodalla Circoscrizione Centrale italiana dal titolo “L’ac-compagnamento delle famiglie”.

È previsto, a seguire, uno sviluppo delle attività delcoordinamento diocesano che affiancherà alla forma-zione, da cui l’efficacia dell’azione pastorale non puòprescindere, un’analisi della realtà locale e dei momen-ti di confronto, da cui si auspica che le singole realtàparrocchiali possano trarre elementi di arricchimento.

Pastorale Familiare della Parrocchia Sacra Famiglia

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CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregion

eAVVENIREDOMENICA11 MARZO 20124

ARCICONFRATERNITADEL GONFALONE

di Maria SS. delle GrazieCivitavecchia

Si aprono domanile iscrizioni alla storica

Processionedel Cristo Morto

Si rende noto che da domani si apriran-no le iscrizioni per partecipare, nei di-versi ruoli, alla tradizionale “Rievoca-zione dei Misteri” con la storica Proces-sione del Cristo Morto, che avrà luogola sera del Venerdì Santo, 6 aprile 2012.

Sarà possibile dare la propria adesio-ne dal lunedì al venerdì, nell’orario 10-12 e 17-19, presso la Chiesa della Stel-la, con ingresso da Piazza Leandra.

Coloro che volessero essere accredi-tati per servizi fotografici e riprese vi-deo all’interno del Corteo, sono invitatiad iscriversi, con le stesse modalità dicui sopra.

Tutti i civitavecchiesi sono invitati acontribuire all’allestimento della tradi-zionale e storica rappresentazione an-che con offerte che possono essere fattedirettamente presso la Chiesa dellaStella, negli orari suddetti, oppure sulC/C postale n. 38604005, o sul C/Cpresso la Cassa di Risparmio di Civita-vecchia spa n. 185 (cod. IBAN:IT76W0613039041100000000185), inte-stati all’Arciconfraternita del Gonfalonedi Civitavecchia, ovvero presso le perso-ne incaricate che, munite di letterad’incarico, rilasceranno specifica rice-vuta.

Confidiamo che anche quest’anno lacorale e generosa partecipazione di tut-ti i concittadini renda possibile il per-petuarsi della più antica tradizione cit-tadina.

FELICE MARI

Civitavecchia non dimentica ladata del 27 febbraio giorno incui la Serva di Dio Renata Bor-lone, 22 anni fa, ha varcato lasoglia del cielo.

Anche domenica 26 febbraioun folto gruppo di civitavecchie-si si è recato a Loppiano perrendere omaggio a questa no-stra concittadina per la qualel’anno scorso si è chiusa la fasediocesana del processo di beati-ficazione.

Ormai in tanti conoscono lasua storia, ma per quei pochiche non la ricordano diciamoche è nata in Via Buonarroti il30 maggio 1930 ed ha vissutonella Borgata Aurelia fino a 4anni circa.

Successivamente è tornata aRoma con la famiglia, dove ècresciuta nella ricerca della suastrada come tante altre ragazzedel suo tempo che nel periodopost-bellico speravano in un fu-turo diverso e sognavano cosegrandi.

Incontra il Movimento deiFocolari e la sua fondatriceChiara Lubich nel 1948 e ne re-sta affascinata tanto da decideredi spendere la propria vita per-ché si realizzi il testamento diGesù: “Che tutti siano uno”.

Porta questo “Ideale” nellevarie città dove ha vissuto inItalia ed in Europa finché Chia-ra, nel 1967, le affida la corre-sponsabilità della nascente Cit-tadella internazionale di Loppia-no – che oggi si chiama “Maria-poli Renata” – dove si dedica al-la formazione di migliaia di fo-colarini e focolarine provenientida tutto il mondo fino al giornodella sua morte avvenuta il 27febbraio 1990.

Tante altre cose potremmodire di Renata, ma ci sembra si-gnificativa la sempre maggiore

curiosità che suscita la sua po-liedrica figura sia sotto il profilospirituale, sia nella sua dimen-sione tipicamente laica.

Infatti il rapporto tra Civita-vecchia e Renata Borlone sta di-ventando sempre più profondoe variegato proprio perché nonsi è fermato all’ambiente eccle-siale, ma ha cominciato a farsistrada anche negli ambienti lai-ci della città che riconosce in leiun modello umano-spirituale digrande valore.

Questo rapporto riserva ognianno delle piacevoli sorpreseche qualcuno direbbe casuali,ma che noi preferiamo pensaresiano frutto di un piano divinoal quale Renata sta contribuen-do per far tornare di moda lasantità nella sua città natale am-pliando l’attività iniziata a Lop-piano dal ’67 e continuata finoad oggi, così come Cecilia Euse-pi sta facendo a Monteromanoed in tutta la diocesi.

In questa prospettiva leggia-mo la presenza a Loppiano dellacorale “Insieme”, diretta dalMaestro Nicoletta Potenza, cheha animato splendidamente laS. Messa celebrata dal Vescovodi Fiesole Mons. Mario Meini,nella moderna chiesa della citta-della dedicata a “Maria Theo-tokos” eletta Santuario diocesa-no. È stato veramente bello e si-gnificativo pregare insieme perRenata sotto la guida dell’Ordi-nario locale e con l’animazioneaffidata ad un coro di Civitavec-chia.

Il Vescovo ha ricordato congratitudine la figura di Renataproponendola come esempio atutti i presenti ed alla chiesa lo-cale.

Ormai è diventata una bellaconsuetudine avere la presenzadi un rappresentante del Sinda-co di Civitavecchia che ogni an-no ha voluto essere presente

con un suo delegato.Così il Dott. Vittorio Seba-

stiani per la seconda volta è tor-nato a Loppiano accompagnatoanche dal Vice Presidente delconsiglio comunale Dott. Pa-squale Marino.

È stata una nuova occasioned’incontro con la Cittadella ed ilComune di Incisa in Val d’Arno,rappresentato dal VicesindacoDott. Massimo Bigoni. Lo scam-bio di saluti non aveva nulla diformale e rifletteva la stima el’affetto reciproco, frutto di unnuovo modo di costruire rap-porti tra le istituzioni.

L’aria che si respirava era difamiglia: una famiglia di comu-ni che in Renata riconosconodei valori condivisi da coltivaree da diffondere.

Con questo spirito di fami-glia, e per proporre alle nuovegenerazioni un modello credibi-le di valori, il 20 maggio 2011 èstata intitolata a Renata Borlonela scuola polivalente della Bor-gata Aurelia alla presenza dellasorella Vera e dei rappresentantidi Loppiano e di Incisa.

Il pomeriggio ci ha visti tuttiraccolti nel grande Auditoriumsottostante il Santuario dellaTheotokos per approfondire laconoscenza di Renata sotto unparticolare aspetto: “Vivereper… essere sempre famiglia”.

È stato un ripercorrere la suavita con immagini, testimonian-ze, letture di suoi scritti, met-tendo in evidenza l’attenzionedi Renata per il mondo della fa-

miglia e la profonda sensibilitàcon la quale si è sempre postain ascolto senza giudicare, maaccogliendo e supportando chisi trovava in difficoltà.

I diversi momenti artistici,che hanno fatto da interludio al-le varie testimonianze proposte,sono culminati con la presenta-zione del “recital” tratto dallaautobiografia di Renata: “Lagioia di essere tutta di Dio” incui è Renata stessa, attraverso lavoce di Sara Ciarrocchi, a rac-contare la sua scelta di Dio etanti passaggi della propria ani-ma suscitando non poca com-mozione nella platea.

Al termine del recital, foto,saluti, scambi di regali, hannocoronato una giornata specialedalla quale nessuno si voleva di-staccare per non lasciarsi sfuggi-re il magico momento vissuto.Ciascuno rinnovava l’impegno astringere sempre più i rapportitra i comuni e con Loppiano eda proseguire la strada verso ilgemellaggio.

Significativo il fatto che ilDott. Marino, prima di andarevia, ha acquistato l’autobiogra-fia di Renata per conoscere piùda vicino questa particolareconcittadina che provoca ed in-terroga, accoglie e sostiene, illu-mina ed infonde speranza.

Sulla strada del ritorno tantisi scambiavano le impressionidella giornata che, per moltiaspetti, profumava di cielo edha contribuito a corroborare an-che le nostre anime.

Secondo anniversario della morte di S.E. Mons. CARLO CHENIS

domenica 18 marzo 2012 alle ore 18,30chiesa Cattedrale di CivitavecchiaSANTA MESSA DI SUFFRAGIOpresieduta dal nostro Vescovo

Mons. Luigi Marruccie concelebrata da tutti i sacerdoti

della diocesi.A tutti l’invito a partecipare

A cura dell’Ufficio Liturgico Diocesano

ENRICO CIANCARINI

Una grande gioia pervade laChiesa di san Felice da Cantali-ce, affollata di civitavecchiesi eleonessani riuniti per celebraresolennemente i quattrocento an-ni dalla morte di san Giuseppeda Leonessa.

Sull’altare celebrano padreCarmine Ranieri, ministro pro-vinciale dell’Abruzzo, padreOrante D’Agostino, parroco del-la cittadina montana, padre Ap-pio Rosi, don Salvatore Nicotra,cappellano militare, e il parrocoospite, padre Antonio Matalone.

Nell’aria si sente forte la fedee l’amore per il grande santocappuccino. I fedeli seguonocon attenzione ed interesse lacelebrazione e le calde paroledell’omelia di padre Carmine,che ricorda a tutti il bell’esem-pio dell’umile frate, predicatoree missionario. A solennizzare

ancora di più il rito le splendidearmonie cantate, con la nota edapprezzata bravura, dalla Coraleleonessana, che chiudono la ce-lebrazione con le lodi di sanGiuseppe mentre i fedeli fannoatto di venerazione baciando ilcrocifisso del santo. I banchi so-no tutti pieni, tanta gente è do-vuta restare in piedi, tutti han-no voluto ricevere in segno didevozione le fave del Santo.

In prima fila siedono le auto-rità civili e militari. Alfredo

Rauco, vicesindaco di Leonessa,ed Annita Cecchi, parigrado del-la città portuale, accompagnatientrambi dai gonfaloni pluride-corati. A loro fianco il consiglie-re comunale Claudio La Camerae il priore della Confraternita diSan Giuseppe Forconi.

Presenti moltissimi militaridel Reggimento Trasmissioni“Leonessa” capitanati dal co-mandante, il colonnello MauroLozupone. Fra il paese reatino el’unità militare di stanza nella

nostra città esiste un rapportodi gemellaggio ultratrentennale,confermato con l’ospitalità che imilitari hanno offerto ai cin-quanta leonessani qui giunti.Don Salvatore, cappellano mili-tare, ha portato la reliquia disan Giuseppe che si conservanella Cappella della Casermadel Reggimento ed ha voluto ri-cordare come una statuina delsanto abbia accompagnato i mi-litari nella loro spedizione in Af-ghanistan.

Al termine della cerimonia,ai leonessani presenti è stato do-nato il volume fotografico d’Iva-na Puleo “Il porto di Civitavec-chia: memoria fotografica”, rea-lizzato dalla Fondazione Cariciv,in cui è ricordata la presenzanello scalo della piccola chiesadi san Giuseppe da Leonessa, almolo del Lazzaretto, officiatadai frati cappuccini, cappellanidel porto, per oltre un secolo.

La santità torna di moda a Civitavecchia

Renata BorloneUna speciale concittadina conquista la città

CIVITAVECCHIA

Celebrato il quattrocentesimo anniversario di san Giuseppe da Leonessa

Foto ricordo della giornata: i rappresentanti delle città di Civita-vecchia, Incisa in Val d’Arno, Figline Valdarno e Loppiano

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CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregion

e AVVENIREDOMENICA

11 MARZO 2012 5

LAURA PAGANI*

ACR DIRITTI ALLA PACE!Questo è stato lo slogan che ciha accompagnato per tutto ilmese della pace. Quest’annoabbiamo deciso, per la primavolta, di estendere questo invi-to a tutta la diocesi nel suocomplesso, attraverso la “mar-cia della pace”. Sono state invi-tate tutte le autorità civili e reli-giose, i gruppi, i movimenti, leassociazioni, i gruppi sportivi echiunque avesse avuto voglia digridare che la pace è possibile.Davanti alla parola pace, tuttisiamo uguali, nessuno è diversoo migliore dell’altro. Gandhi di-ceva: «La verità implica amore,e la fermezza genera – e quindine è sinonimo – la forza». Loslogan di quest’anno raccontain modo inequivocabile qualesia l’unica via per arrivare allapace. La via maestra che con-duce “diritti” alla meta è quelladei diritti e dell’uguaglianza. Iconcetti di giustizia e di legalitàrivestono un ruolo importante.I diritti rappresentano la formapiù ampia della libertà, ma sen-za qualcosa o qualcuno che neregoli l’incontro e lo scontro,non avremmo la pace. La gior-nata è stata caratterizzata pre-valentemente da due brani bi-blici, il primo è stato preso dal-la prima lettera ai Corinzi dovedice: «Se anche parlassi le lin-gue degli uomini e degli angeli,ma non avessi la carità, sonocome un bronzo che risuona ocome un cembalo che tintin-na[…] La carità è paziente, è be-nigna la carità; non è invidiosa

la carità, non si vanta, non sigonfia, non manca di rispetto,non cerca il suo interesse, nonsi adira, non tiene conto delmale ricevuto, non gode dell’in-giustizia, ma si compiace dellaverità. Tutto copre, tutto crede,tutto spera, tutto sopporta… ».Il secondo brano invece è statopreso dal Vangelo di Matteo do-ve dice: «[…] Beati gli operatoridi pace, perché saranno chia-mati figli di Dio. Beati i perse-guitati per causa della giustizia,perché di essi è il regno dei cie-li…». La carità e le beatitudini,credo che siano temi molto im-portanti se vogliamo veramentecostruire qualcosa di buono enon soltanto per noi, ma ancheper le generazioni di oggi e perquelle future. Gli strumenti cisarebbero tanti, bisogna solometterli in pratica.

La mattinata di questa gior-nata, vissuta presso l’oratoriodei Salesiani, che ringraziamoper la loro disponibilità, ha vi-sto i bambini, dai 4 ai 14 anni,coinvolti in una caccia al teso-ro. Il premio finale era propriola realizzazione della bandieradella pace, con una frase delleBeatitudini. Mentre i ragazzipiù grandi, dai 15 ai 18 anni, sisono ritrovati all’interno di un“tribunale, dove protagonistierano i problemi della vita, ledifficoltà a far accettare i propridiritti dagli altri, e quindi, divi-si come di consuetudine avvie-ne in un tribunale nell’accusa enella difesa. Il mese della pacerappresenta per questi ragazzi ebambini, l’occasione di fermar-si a guardare e a riflettere sul

mondo che li circonda. Gesùregala loro una prospettiva nuo-va, un punto “incantevole” dacui poter guardare il panorama.Ci si è soffermati sulla centra-lità del rispetto dei diritti di tut-ti. Ciò non significa banalmenteche “ognuno ha diritto di starebene e di fare ciò che desidera”,è un concetto ancora più gran-de ossia quello della “conviven-za di più diritti”, cioè la possibi-lità che nello stesso istante siincrocino e si scontrino più di-ritti ugualmente validi. Al ter-mine delle attività i ragazzi han-no vissuto un momento di con-vivialità insieme. Alle due emezza, ci siamo poi ritrovatitutti nel piazzale del Pincio, do-ve siamo stati raggiunti da tuttele persone, i gruppi, un rappre-sentante del consiglio comuna-le, che con noi hanno voluto vi-vere questo momento di comu-nità. Alle tre poi siamo partitiper questa “Marcia della Pace”,per gridare a tutta la città che lapace è possibile. La marcia eraaperta da tutte le bandiere dellapace che i bambini hanno rea-lizzato nella mattinata, a forma-re uno striscione unico. Duran-te il cammino, sono stati fattidei canti e delle soste dove so-no stati letti dei brani di Vange-lo e delle letture prese, in parti-colare, dalla lettera che Bene-detto XVI ha scritto il 1° gen-naio 2012 proprio per la pace.Alla fine del nostro percorso,sul sacrato della cattedrale, ciha aspettato il nostro vescovoLuigi Marrucci, che ci ha accol-to a braccia aperte e che poi hacelebrato la messa. Durante

l’offertorio, insieme al Pane e alVino, è stata portata all’altareuna borraccia, simbolo che ac-compagnerà e sosterrà l’iniziati-va di pace 2012 dell’Azione cat-tolica. I ricavati, dalla venditadelle borracce, serviranno persostenere l’iniziativa di carità inBolivia. In particolare l’ACRvuole supportare (attraverso lacostruzione di una biblioteca, diuno spazio di animazione e diun asilo-nido) minori ed adole-scenti di sesso femminile, in etàcompresa tra i 14 ed i 18 anni,in situazione di detenzione. Lastruttura delle ragazze una vol-ta conclusa avrà spazi adeguatiper la scuola, per momenti ri-creativi, per dormire, per i la-boratori, per i servizi di soste-gno psicologico, legale e di assi-stenza sociale, per ricevere levisite dei familiari, per l’educa-zione e per attività lavorative.

La borraccia rappresenta lapossibilità di fermarsi e rifocil-larsi, senza arrendersi, con l’u-nico scopo di ripartire. Inoltrepuò anche essere un segnoprofondo di amicizia e condivi-sione.

Al termine della messa, adogni parrocchia, al vescovo e alconsiglio comunale, è stata con-segnata la borraccia della pace.Finita la messa ognuno ha rag-giunto le proprie case con l’au-gurio che un piccolo seme è sta-to lanciato e che ora tocca adognuno di noi farlo crescere efruttificare.

Concludo ringraziando tutticoloro che hanno partecipato,le autorità che ci hanno dato lapossibilità di realizzare questoevento, e a tutti coloro che han-no reso possibile questa giorna-ta, a partire dagli organizzatori,agli educatori, ai bambini e ra-gazzi.

«Le opere dell’amore sonosempre opere di pace. Ogni vol-ta che dividerai il tuo amorecon gli altri, ti accorgerai dellapace che giunge a te e a loro.Dove c’è pace c’è Dio, è cosìche Dio riversa pace e gioia neinostri cuori». Grazie a tutti!!

*Responsabile DiocesanaA.C.R.

Tiziano Torresi è il nuovoSegretario nazionale delMovimento Ecclesiale diImpegno Culturale (Meic),l’aggregazione laicale deilaureati e degli intellettualicattolici italiani. Nato a Tar-quinia nel 1984, Torresi èattualmente allievo dellaScuola Dottorale in ScienzePolitiche dell’Università diRoma Tre e già autore di unvolume (“L’altra giovinez-za”, Premio Capri 2010), dinumerosi articoli di attua-lità e ricerche di caratterestoriografico. Incarico pre-stigioso ma anche molto im-

pegnativo quello che lo at-tende. Il Meic infatti, mem-bro fondatore dell’Interna-tional Catholic Movementfor Intellectual and CulturalAffairs (Pax Romana ICMI-CA) è stato protagonista del-la storia ecclesiale e civiledel Paese, un punto di rife-rimento fondamentale per ilmondo culturale cattolico,“un’avanguardia missiona-ria per il mondo della cultu-ra e delle professioni” (Gio-vanni Paolo II). Fondato nel1933 come Movimento deiLaureati da Igino Righetti eda Giovanni Battista Monti-

ni, futuro Papa Paolo VI,per dare continuità alla for-mazione dei giovani univer-sitari cattolici, esso ha cono-sciuto nei decenni uno svi-luppo progressivo dei suoitemi di studio, dell’impegnointellettuale ed accademicoe nel mondo delle professio-ni. Promotore delle settima-ne di cultura religiosa diCamaldoli, veicolo dellacultura e della teologia eu-ropea in Italia, il Movimen-to è stato soprattutto un ser-batoio fondamentale per la«classe dirigente» cattolicaalla guida dell’Italia. Basti

pensare che tra le sue fila sisono formati, tra gli altri,politici del calibro di AldoMoro, Giulio Andreotti,Giuseppe Lazzati, GiorgioLa Pira, Giuseppe Dossetti.Più di recente, anche il Mi-nistro della Salute, RenatoBalduzzi, è stato presidentedel Meic. «L’eredità dellastoria del Movimento e l’o-dierno scenario concorronoa confermare la solidità e lalungimiranza del nostro im-pegno: una sfida di ricercae di discernimento criticoper collaborare nella Chiesae nella società civile a una

mediazione coerente tra fe-de e storia» afferma Torresi.«Crediamo sia fondamenta-le una maturazione della fe-de coniugata con la crescitanello studio e l’acquisizionedel sapere scientifico. È inquesta ricerca della veritàaccompagnata dalla fedeche nasce la responsabilitàper il bene comune», con-clude il giovane di Tarqui-nia il cui incarico, accantoal Presidente nazionale Car-lo Cirotto, scienziato dell’U-niversità di Perugia, saràquello di sovrintendere allaprogrammazione culturale

del movimento ma anchequello di organizzare e ge-stire la vita e gli appunta-menti di un’associazionecon migliaia di aderenti,riuniti in oltre cento gruppipresenti nelle Università ditutta Italia.

PARROCCHIA SAN LIBORIO

Continual’antica tradizione

delle «Quarant’ore»Per il secondo anno consecutivo nella chiesaparrocchiale di San Liborio si è vissuta l’e-sperienza delle “Quarant’ore”.

Nella tradizione cattolica quaranta ore so-no la rievocazione del periodo che intercorretra la morte di Gesù e la sua risurrezione.

Anche quest’anno dunque il parroco havoluto questa solenne esposizione del Santis-simo Sacramento all’inizio della Quaresimaper adorare e meditare con più fede il Miste-ro Eucaristico, dopo la celebrazione dellaSanta Messa delle ceneri delle ore 21.

La chiesa si è avvolta in un clima surrea-le, le luci sono state spente lasciando l’illu-minazione di molte candele e sull’altare èstato posto l’Ostensorio con l’Ostia per ono-rare Gesù Eucaristico.

Tutti i presenti, dopo la Messa, si sonofermati per una preghiera e comunque la no-stra comunità si è adoperata affinché perquaranta ore consecutive ci fossero sempredelle persone a vegliare davanti all’Eucare-stia ed infatti la chiesa è rimasta aperta an-che di notte, illuminata come un faro, chenel buio del mare indica la strada giusta allenavi, così nel buio dei nostri affanni e impe-gni ci indica la strada giusta per arrivare alSignore.

Durante queste quarant’ore alcuni mo-menti sono stati animati dai vari gruppi dellaparrocchia, ma secondo me il momento piùintenso e toccante è stato di notte, quandodopo aver liberata la mente da tutti i pensie-ri trovandoti davanti al Santissimo, nell’ado-razione silenziosa, ti rendi conto della pre-senza di Gesù che entra nel tuo cuore e tiporta a confessare le tue lacune, le tue incer-tezze lasciando il posto alla calma e alla pacee con questa attrazione è difficile alzarsi eandare via, per quella sensazione di benesse-re e leggerezza che ormai alberga nei nostricuori e con la consapevolezza che dalle qua-rant’ore si esce rinnovati pronti per vivere laPassione del Signore con la “passione” neinostri cuori.

Fabiana

Incontro mensile del cleroSi ricorda ai Presbiteri, Diaconi e Religio-si che il prossimo ritiro mensile avrà luo-go giovedì 15 marzo p.v. alle ore 9,30,presso la chiesa parrocchiale di San Gio-vanni Battista in Tarquinia.

TARQUINIA

Tiziano Torresi è il nuovo Segretario nazionale degli intellettuali cattolici

DOMENICA 26 FEBBRAIO Organizzata dall’Azione Cattolica Diocesana

La prima Marcia della Pace a Civitavecchia

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CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregi

oneAVVENIRE

DOMENICA18 MARZO 201210

Secondo anniversario della morte di S.E. Mons. CARLO CHENISdomenica 18 marzoalle ore 18,30chiesa Cattedrale di CivitavecchiaSANTA MESSA DI SUFFRAGIOpresieduta dal nostro Vescovo Mons. Luigi Marruccie concelebrata da tutti i sacerdotidella diocesi.A tutti l’invito a partecipare

A cura dell’Ufficio LiturgicoDiocesano

FR. PATRIZIO MARFÈ R.C.I.

Il carcere è il luogo straordi-nario per conoscere l’uomo,nel suo mistero di bene e dimale. E’ un ambiente che nonoffre grandi risultati ma cheriempie di senso il servizio e ilministero di chi vi opera.(Mons. Luigi Marrucci, in oc-casione della visita della cro-ce della GMG)

Il giorno 10 Marzo 2012,alle ore 10:00, insieme aicollaboratori del Carcere diRebibbia (settore area Pena-le), Sr. Rita Del Grosso e ilDiacono Luigi Barbini e Fr.

Erik Soltès, siamo partitiper la Casa Circondariale diCivitavecchia per un mo-mento di fraternità con inostri fratelli detenuti in oc-casione del concerto guida-to dal “Coro Polifonico Mu-sica Insieme”che si è svoltonella sala del Teatro dellostesso stabile.

Questo evento si è potutorealizzare grazie anche al-l’apporto delle Direttrici, laDottoressa Silvana Sergi ePatrizia Bravetti. Erano pre-senti anche varie autoritàtra cui il Comandante delPenitenziario Giovanna Ca-

lenzo, e la Responsabile del-l’area educativa Maria Giu-seppina Boi, e i CappellaniDon Giuseppe Tamborini eMons. Alfredo Giovanetti.“Un evento molto significativoper noi” mi diceva un dete-nuto rispondendo alla miadomanda.

Bisogna che di questieventi, c’è ne siano spesso;bisogna far risvegliare nelcuore di questi fratelli la lo-ro fede in Cristo Gesù. Lamissione che si fa in Carce-re, è straordinaria ed è uni-ca, il tempo che si dà perloro, è dono che Dio ci dà,

per metterlo a disposizionesoprattutto di chi soffre trale mura di un Carcere. Biso-gna fargli capire che lui èimportante per Dio, e fargliacquistare fiducia in se stes-so.

In carcere, si incontral’uomo in un momento cru-ciale e tragico, dove si deci-de la sua vita, il suo futuro.I detenuti, sono persone fe-rite, stanno lì perché sonostati abbagliati, sedotti dalmale che li ha resi ciechispogliandoli della loro di-gnità. Togliere il male dai

loro cuori per chi offre tem-po per loro, è contempora-neamente portatore di spe-ranza. Fargli capire, chepossono fare un camminodi conversione proprio lì,che il tempo della detenzio-ne è tempo di Dio. Tuttoquesto certamente agevolaanche l’opera del volonta-riato e tutto va a beneficiodei detenuti. Un giorno Ge-sù disse: “il Figlio dell’uomonon ha dove posare il capo”.Infatti, tutta la sua missioneè stata un continuo andaredi villaggio in villaggio in

cerca delle pecorelle perdu-te. Apriamo i nostri cuori, eseguiamo l’esempio che Cri-sto stesso ci ha lasciato, per-ché alla fine dei nostri gior-ni, quando ci troveremmodavanti a Lui, forse saremorimproverati da tante man-canze, ma quando ci dirà:“Avevo fame…ero ammala-to…ero carcerato e mi avetevisitato…” potremmo rispon-dere “Si”, Signore con fati-ca, ma ho fatto del mio me-glio cercando di darti ditanto in tanto un pò di sol-lievo.

07 Aprile 22,00 Parrocchia San Francesco d’Assisi (Cattedrale)Civitavecchia (Cresime Adulti - Veglia Pasquale)

14 Aprile 18,00 Parrocchia Santa Lucia Filippini – Tarquinia15 Aprile 10,00/11,00 Parrocchia Santa Maria Assunta (Orazione e Morte)

Civitavecchia21 Aprile 18,00 Parrocchia San Liborio (Primo turno) – Civitavecchia22 Aprile 18,00 Parrocchia Sacro Cuore – Civitavecchia25 Aprile 11,00 San Giuseppe Operaio Pescia Romana05 Maggio 18,00 Parrocchia San Liborio (Secondo turno) – Civitavecchia06 Maggio 10,30 Parrocchia Santa Maria Assunta – Montalto di Castro06 Maggio 17,00 Parrocchia Gesù Eucaristico – Montalto di Castro13 Maggio 11,30 Parrocchia Santi Margherita e Martino (Duomo) – Tarquinia14 Maggio 11,00 Parrocchia Santo Spirito – Monte Romano20 Maggio 11,00 Parrocchia Madonna Dell’Ulivo – Tarquinia20 Maggio 19,30 Parrocchia San Francesco d’Assisi (Cattedrale)

Civitavecchia26 Maggio 18,30 Parrocchia San Francesco di Paola – Civitavecchia27 Maggio 11,30 Parrocchia Gesù Divino Lavoratore – Civitavecchia01 Giugno 19,00 Parrocchia Maria Stella del Mare – Tarquinia-Lido02 Giugno 18,00 Parrocchia Santa Maria Assunta – Allumiere03 Giugno 10,30 Parrocchia San Felice da Cantalice – Civitavecchia03 Giugno 18,00 Parrocchia San Pio X – Civitavecchia09 Giugno 18,30 Parrocchia Nostra Signora di Lourdes – La Bianca16 Giugno 18,00 Parrocchia Sant’Egidio –Tolfa24 Giugno 11,00 Parrocchia Santi Martiri Giapponesi – Civitavecchia29 Giugno 18,00 Parrocchia San Pietro (Aurelia) – Civitavecchia16 Settembre 11,30 Parrocchia San Gordiano – Civitavecchia29 Settembre 18,30 Parrocchia Santissima Trinità – Civitavecchia (1° Turno)30 Settembre 11,00 Parrocchia Santi Giovanni e Leonardo-Tarquinia06 Ottobre 18,30 Parrocchia Santissima Trinità – Civitavecchia (2° Turno)07 Ottobre 11,00 Parrocchia San Giuseppe (Campo dell’oro) – Civitavecchia28 Ottobre 11,00 Parrocchia Sant’Agostino – Civitavecchia25 Novembre 10,00 Parrocchia Sacra Famiglia Salesiani – Civitavecchia09 Dicembre 18,30 Parrocchia San Francesco d’Assisi (Cattedrale)

Civitavecchia (Cresime Adulti)

Lo scorso 25 febbraio, nella sala GiovanniPaolo II, presso la Cattedrale, si è svolta laConferenza sulla “famiglia” in linea conquanto S.E. Mons. Luigi Marrucci, Vescovodiocesano, aveva suggerito alle AssociazioniCattoliche della Diocesi, dopo il ConvegnoEcclesiale del 6 ottobre 2011. La Conferen-za “Centralità della Famiglia nel Mondo diOggi” è stata tenuta dalla Psicoterapeutadott.ssa Alissia Orsomando, che ha saputobrillantemente intrattenere un pubblico nu-meroso e interessato su tale argomento.

La Dottoressa, con un linguaggio chiaroha sottoposto ad una analisi attenta e pun-tuale i vari SISTEMI FAMILIARI PATOLO-GICI che vanno dalla Disgregazione (sepa-razioni e divorzi) alla Super Aggregazionecon le Famiglie Originarie dei Coniugi, allaDelega ai Nonni, alla immaturità dei Giova-ni. Sono strutture familiari, ha sottolineato

l’Oratrice, che nel contesto generano situa-zioni difficili soprattutto per i minori.

È seguito l’intervento di Don StefanoDonà in sostituzione del nostro AssistenteSpirituale, Don Vincenzo Dainotti, perchémalato.

Don Stefano ha sviluppato con dovizia diparticolari gli aspetti più propriamente Reli-giosi, portando anche esempi personali chehanno reso molto piacevole e coinvolgentela Sua trattazione.

A conclusione, dopo le domande di ap-profondimento, la Presidente Prof. AnnaMaria Vecchioni Meoli, che ha svolto lefunzioni di Moderatrice, ha ringraziato idue Relatori per la disponibilità e per gli in-telligenti interventi. Infine, a nome delMEIC, ha offerto loro la collana completadi libri del Prof. Vincenzo Furci.

MEIC Civitavecchia

Movimento ecclesiale di impegno culturale– Gruppo di Civitavecchia –

Una importante riflessionesulla famiglia

«Ero in carcere e siete venuti a trovarmi»

ANNO PASTORALE 2012

Calendario conferimento del sacramentodella confermazione

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CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregi

one AVVENIRE

DOMENICA18 MARZO 2012 11

■ Lunedì 5 marzo il nostro VescovoLuigi ha ricevuto i giovani volontaridella sede Unicef di Civitavecchia.Durante l’incontro i ragazzi, accom-pagnati dalla responsabile del Comi-tato Unicef - Litorale Roma nord, Pi-na Tarantino, hanno presentato amons. Marrucci il Rapporto Unicef2012 sulla condizione dell’infanzianel mondo.

Questo documento, soltanto pochigiorni fa, era stato consegnato al Se-nato, nelle mani del presidente Schi-fani, proprio dai volontari Unicef diCivitavecchia insieme ad alcuni “col-leghi” di Ladispoli

■ Continuano gli incontri “Quaresi-ma nelle Famiglie – Corso di Spiri-tualità familiare” organizzati dall’Uf-ficio diocesano per la Pastorale.Quarto appuntamento il 20 marzosul tema: L’arte sacra e la quaresima.Il corso, a cura di Mons. Giorgio Pi-cu, si tiene presso la sala San Gio-vanni Bosco, al primo piano dellaCuria Vescovile di Civitavecchia (P.zaCalamatta 1), ogni martedì di quare-sima alle ore 16,30

■ Nello scorso mese di febbraio si ètenuto nel Centro madre di Villa Pa-radiso della Comunità Mondo Nuo-vo, a Tarquinia, il 37° corso di for-mazione per responsabili e volontaridi Comunità dal titolo “La Riconcilia-zione con la Vita”.

Nel corso di una settimana i nu-

merosi partecipantihanno potuto avereun primo approcciocon la vita comuni-taria, condividendoi pasti con i ragazziin ciclo e seguendole numerose ed in-teressanti conferen-ze tenute da espertiqualificati, a comin-ciare dal VescovoMons. Luigi Mar-rucci, al cav. Ales-sandro Diottasi fon-datore e presidentedella Comunità, alprof. Giuseppe

Mammana psichiatra e psicoterapeu-ta – solo per citarne alcuni – e testi-monianze di operatori e responsabilidella Comunità, intervallate da mo-menti di confronto e discussione su-gli argomenti trattati.

Argomenti che andavano dal “Ri-conciliarsi con la vita” alla “Cristote-rapia”, dall’”Importanza della fami-glia nel percorso comunitario”all’”Essere volontari in comunità”,dalla “Storia di Mondo Nuovo” al“Rapporto tra pubblico e privato”,dalle “Storie a confronto” a “La soffe-renza: tribolazione, in senso lato, odono di Dio”, dall’”Importanza delgruppo nel saper creare il clima co-munitario” all’”Equipe terapeutica”,ecc...

Inoltre a conclusione di ogni gior-nata si sono costituiti dei gruppi dilavoro tra i vari partecipanti per unulteriore approfondimento sulle te-matiche affrontate nella giornata e lastesura di brevi relazioni.

Un corso quindi, o meglio un se-menzaio, un incontro e un percorsodi formazione della durata di unasettimana sui temi della droga, deldisagio, sulla vita comunitaria, delvolontariato, della riconciliazione edella risocializzazione.

Per informazioni rivolgersi a:Comunità Mondo Nuovo OnlusSede Legale: via Puglie 500053 Civitavecchia (RM)Tel 0766.31818 - Fax 0766.580914www.mondonuovo.org

IN BREVE

Avviso Pastorale SocialeGiovedì 22 alle ore 18, presso la Cu-ria Vescovile di Civitavecchia, l’Uffi-cio Diocesano per la Pastorale Socialepresenterà le linee di Programmazio-ne sociale. All’incontro sono invitatea partecipare tutte le aggregazioniche operano, in Diocesi, in ambitosociale.

Sarà l’occasione per definire gliambiti di impegno pastorale sui temisociali, del lavoro e della salvaguar-dia del Creato, e condividere le lineeprogrammatiche e le iniziative.

Alla riunione parteciperà il Vesco-vo, Mons. Luigi Marrucci.

È prevista anche la partecipazionedel Delegato Regionale della Pastora-le Sociale, Claudio Gessi.

ALLUMIERE

Santuario Diocesano Madonna delle GrazieLUNEDÌ 19 MARZO 2012

– Festa di S. Giuseppe e Stazione Quaresimale al Santuario– 25° anniversario dell’Incoronazione della Prodigiosa Immaginedella Madonna delle Grazie compiuta dal beato Giovanni Paolo II

– 2° anniversario della morte del Vescovo Carlo Chenis:

Ore 16.15: Via Crucis (Il cammino della Croce con Maria) lungo lastrada del santuario.

Ore 16.45: canto delle Litanie di Maria Regina in santuario (laMadonna e il S. Bambino porteranno le corone bene-dette e imposte dal beato Giovanni Paolo II).

Ore 17.00: S. Messa accanto alla tomba del vescovo Carlo nelsantuario all’aperto.

Annunciamo che le feste solenni del 25° dell’Incoronazionesaranno celebrate nella novena (29 agosto - 8 settembre) con lastraordinaria DISCESA dal Monte della S. Immagine e l’arrivodell’insigne reliquia del Sangue del Beato Giovanni Paolo II chesta compiendo una grande peregrinazione in Italia e nel mondo.Sosterà in Allumiere per alcuni giorni, grazie al postulatore dellaCausa del Pontefice, mons. Hoder.

Il Rettoredon Augusto Baldini

Santa Pasqua:una preparazione “particolare”

Mercoledì scorso, 14 marzo, presso la Casa di Reclusione Civitavecchia, il Ve-scovo Luigi Marrucci ha presieduto una celebrazione eucaristica per i detenutiin prossimità della Santa Pasqua, alla presenza del cappellano don Luigi Ca-rosi e del Direttore d’Istituto, Dottoressa Patrizia Bravetti.

Al termine della celebrazione, a nome di tutti gli ospiti della struttura, alcu-ni detenuti hanno rivolto un breve discorso al Vescovo per gli auguri pasquali.

Di seguito ne riportiamo uno stralcio:

È con grande gioia che accogliamo il nostro Vescovo. Eccellenza la no-stra Comunità la ringrazia per questa visita che rafforza il cammino diognuno di noi in vista della Santa Pasqua.

La continua ricerca della conversione in un momento particolare dellanostra esistenza è davvero l’unica via che permette a chi la persegue diandare oltre le difficoltà quotidiane sentendo sempre al proprio fiancol’immenso amore di Cristo e di Dio Padre misericordioso che perdona isuoi figli.

Questo cammino che vede come padre spirituale il nostro cappellanodon Luigi, è pieno di ripensamenti, di momenti in cui prevale la sfiduciama basta poco per trovare la forza per andare avanti senza più nasconder-si e cercare di vivere in modo cristiano la nostra esistenza.

Cogliamo l’occasione per porgerle i nostri più sentiti auguri e, nell’atte-sa della Resurrezione di Cristo, le porgiamo la nostra Buona Pasqua.

I detenuti

foto tratta da www.bignotizie.it

CIVITAVECCHIA

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CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregion

eAVVENIREDOMENICA25 MARZO 20128

Un cordiale saluto a voi tutti:Padri Francescani dell’Immacolatae fedeli laici presenti a questa Ce-lebrazione. In particolare un gra-zie ai Padri Stefano e Gabriele, mi-nistro e vicario generale per l’invi-to rivoltomi a conferire il sacra-mento dell’Ordine per il presbite-rato a questi nove giovani.

“Il Verbo si fece carne e venne adabitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la suagloria” (Gv 1,14).

Il mistero della Natività delVerbo di Dio si è attualizzato nel-l’incarnazione storica del suo Fi-glio, ma si ripete sacramentalmen-te ogni volta che questa Parola as-sume visibilità.

Anche oggi “qui e ora” - secon-do l’espressione della Liturgia - laParola trova la sua incarnazionenei segni eucaristici e nella perso-na di questi nostri giovani neiquali, con il sacramento dell’Ordi-ne per il presbiterato, avviene unanuova incarnazione del Figlio diDio per essere, nel ministero,configurati a Cristo-capo.

Possiamo ripetere con Gesù, se-condo l’espressione dell’autoredella lettera agli Ebrei: “Tu nonhai voluto e non hai gradito né sa-crifici, né offerte, né olocausti, nésacrifici per il peccato… Ecco iovengo a fare la tua volontà” (Ebr10,8-9).

La solennità dell’Annunciazio-ne del Signore, che celebriamo an-ticipandola, è la festa del “sì”, lafesta dell’eccomi: Maria pronun-ciando l’accettazione alla volontàdi Dio, si lascia possedere, guidaree illuminare dal mistero di Dio.

E il suo “sì” al mistero di Dio

dà luce anche al mistero dell’uo-mo: “è solo nel mistero del Verbo in-carnato che trova luce il mistero del-l’uomo” ci ricorda la costituzionepastorale del Concilio Vaticano II“La Chiesa nel mondo contempo-raneo” (Gaudium et Spes, 22).

Solo il mistero dell’amore diDio può illuminare il mistero del-la nostra vita.

L’uomo che si pone in questoatteggiamento e si consegna a Dioperché possa realizzare il suo dise-gno in lui, non può non ripetere:“Sì, io vengo, Signore, perché nel-la mia esistenza Tu possa ancoratrovare spazio per farti carne”.

È la relazione profonda che siinstaura tra il Figlio di Dio e l’uo-mo e pertanto chiede accoglienzae reciprocità.

Che cosa vuol dire “relazionecon Gesù Cristo” nel sacramentodel presbiterato?

Nel tentare una risposta, desi-dero farmi guidare da un brano diSanta Caterina da Siena tratto dal“Dialogo della Divina Provviden-za”.

Parlando della dignità dei con-sacrati, la Santa afferma:

“… si sono rivestiti del dolce eglorioso Sole, che Io ho dato loro didispensare….

La dignità a cui ho elevato i mieiministri consiste nella chiave delsangue del mio Figlio unigenito, concui riaprì la porta della vita eterna…

soffrendo la passione e la morte,egli vinse la vostra morte, lasciando-vi nel suo sangue.

Dunque il sangue e la sua morte,in virtù dell’unione della mia naturadivina con la natura umana, di-schiusero la vita eterna…”.

Successivamente la Santa pre-senta il corpo mistico della Chiesasotto la metafora di una cantina,in cui si conserva il sangue di suoFiglio: in questo sangue, hannovalidità e vita tutti i sacramenti.

E aggiunge:“Alla porta di questa cantina vi è

Cristo in terra, al quale è stato affi-dato l’incarico di somministrare ilsangue e di scegliere i sacerdoti chel’aiutino nel ministero a beneficio ditutto il corpo dei fedeli. Solo chi èaccettato da lui viene consacratocon l’unzione e diventa un ministro”.

Cari presbiteri e ordinandi pre-sbiteri, è tratteggiato qui il nostro

sacerdozio: sgorga dal sangue di Gesù Cri-

sto e questo sangue è a noi affida-to per essere ministri e per ali-mentare il dono del ministero, mail sangue è anche donato per laconsacrazione dei fedeli laici.

“Dal costato di Cristo dormientesulla croce è scaturito il mirabile sa-cramento di tutta la Chiesa” escla-ma il grande dottore della Chiesa,Sant’Agostino, vescovo di Ippona(cfr anche SC 5).

Il sacerdozio è generato sullaCroce e nasce dal sangue del Fi-glio di Dio, morente-redentore eche trova nell’Eucaristia, celebratadalla Chiesa, la sua perenne attua-lità.

“Ricevi le offerte del popolo santoper il sacrificio eucaristico. Renditiconto di ciò che farai, imita ciò checelebrerai, conforma la tua vita almistero della croce di Cristo Signo-re”: così il vescovo dirà a ciascunordinato nel consegnargli il pane eil vino per il sacrificio eucaristico.

Il sangue è custodito nellaChiesa dal “dolce Cristo in terra”– il vescovo di Roma – a cui è uni-to tutto il collegio episcopale incomunione con lui, e al quale rin-noviamo, in questo momento, ob-bedienza e fedeltà al suo sommomagistero.

Coloro che sono segnati dalsangue per il sacramento del pre-sbiterato, sono inviati a lavare leloro vesti - la loro vita, (cfr Ap7,14) nel sangue dell’Agnello per

l’efficacia dell’annuncio della Pa-rola, per la verità della celebrazio-ne dei Sacramenti, per la testimo-nianza del servizio di carità: “Que-sto è il calice del mio sangue…versa-to per voi e per tutti… Celebratelo inmia memoria”.

È il sangue di Cristo che lava ilprete e lo profuma di grazia; è ilsangue che, per mezzo del mini-stero sacerdotale, riscatta i fedeli ecostituisce la famiglia di Dio.

Cari confratelli, consacrati dal-lo Spirito per il ministero del san-gue, volgete lo sguardo a Maria:

ella ai piedi della Croce ha por-tato a compimento la profezia diSimeone “una spada ti trafiggeràl’anima” (cfr Lc 2,35) ed è divenu-ta con il Figlio corredentrice del-l’umanità.

Il sacerdote, con il dono dellasua vita a Cristo e alla Chiesa, co-me Maria si unisce al sangue delRedentore per la santificazionedell’umanità.

Lo Spirito Santo che, nell’An-nunciazione, aveva accolto sotto lasua ombra Maria costituendolaMadre di Dio, effonda anche su divoi i suoi doni per essere padrinello spirito che, nel sangue diCristo, generano ed educano moltifigli di Dio.

Siate uomini di preghiera, co-me Maria “donna del dialogo”:mentre è in ascolto di Dio, nellasua casa di Nazaret, accoglie dal-l’Angelo il progetto divino e mani-festa la sua piena disponibilità “ec-co la serva del Signore: avvenga perme secondo la tua volontà” (cfr Lc1,38).

Questo è l’atteggiamento inte-riore di chi, ascoltando la Parola,a questa si affida, lasciando chesia il Signore ad agire “per non co-struire invano” (cfr Salmo 127,1).

Nella misura in cui saprete fareverità in voi, instaurerete quellarelazione di consegna di voi stessial Signore, che talvolta potrà co-starvi sangue, ma vi renderà stru-menti di salvezza.

Questo è il sacerdozio di Cristo. Maria, Madre di Dio-l’Immaco-

lata, a cui avete donato la vita, ve-gli con amore sulle vostre personeper essere figli generosi e padricoraggiosi, per narrare le meravi-glie di Dio. Così sia.

AUGUSTO BALDINI*

Lunedì 19 marzo 2012, fe-sta di S. Giuseppe si è cele-brata al Santuario Diocesa-no della Madonna delleGrazie di Allumiere la Sta-zione Quaresimale che rac-coglie la comunità in pre-ghiera per prepararsi allaPasqua. La prossima Statiosarà alla cappella dell’appa-rizione e dei miracoli dellaMadonna di Cibona – sug-gestivo pellegrinaggio qua-resimale attraverso il Fagge-to – e l’ultima Statio al Ci-mitero.

Quella del 19 marzo cele-bra soprattutto l’Incorona-zione della Prodigiosa Im-

magine della Madonna del-le Grazie, compiuta dal bea-to Giovanni Paolo II nel cor-so della sua Visita Pastoralea Civitavecchia il 19 marzo1987. Il papa disse nella cir-costanza che quello era ilgesto di maggior fulgore dellamemorabile giornata tra-scorsa a Civitavecchia, a cuifece seguito l’affidamentodi tutta la diocesi alla Regi-na del Monte delle Grazie.Quest’anno si celebra il 25°anniversario dell’evento cheè stato vissuto in un climadi sola preghiera con la ViaCrucis (dal titolo: Il cammi-no della Croce con Maria) ce-lebrata lungo la strada checonduce al santuario, dove

sono le 14 cappelline eretteal termine della secondaGuerra Mondiale, quale ri-conoscenza del popolo diAllumiere alla Vergine delleGrazie, per la materna assi-stenza ottenuta nel periodobellico. Il pellegrinaggio si èconcluso in santuario con ilcanto delle Litanie che siutilizzano nel rito per l’In-coronazione delle Immaginidella Vergine Maria. La ve-nerata statua della Madon-na e il santo Bambino porta-va le corone benedette eimposte dal beato GiovanniPaolo II. Anche l’abito eraquello dell’Incoronazione.

Le celebrazioni della ri-correnza si sono concluse

poi nel santuario all’aperto,con la S. Messa accanto allatomba del vescovo CarloChenis, nel secondo anni-versario della sua scompar-sa. Già dalla domenica era

iniziato il pellegrinaggio deifedeli alla tomba dell’amatoPastore che ha scelto di ri-posare per sempre al san-tuario di Allumiere, al cen-tro dell’area liturgica da lui

progettata e realizzata.Al termine della Liturgia,

il rettore ha annunciato chele feste solenni del 25° del-l’Incoronazione saranno ce-lebrate nella novena dellafesta della Natività di Maria(29 agosto - 8 settembre)con la straordinaria DISCE-SA dal Monte della S. Im-magine e l’arrivo dell’insi-gne reliquia del Sangue delBeato Giovanni Paolo II,che sta compiendo una pe-regrinazione in Italia e nelmondo. Sosterà in Allumie-re per alcuni giorni grazie alpostulatore della Causa diCanonizzazione del Pontefi-ce, mons. Hoder.

*Il Rettore

TARQUINIA Presieduta dal nostro Vescovo Luigi Marrucci nell’antica chiesa di San Francesco

L’Ordinazione presbiterale di nove frati francescani dell’ImmacolataIeri, sabato 24 marzo, nella splendida cornice dell’antica chiesa di sanFrancesco, S. E. Mons. Luigi Marrucci ha conferito il sacramento del-l’Ordine presbiterale a nove frati francescani dell’Immacolata, formatipresso il Seminario Teologico “Immacolata Mediatrice”.

I novelli sacerdoti sono di diversa provenienza. Cinque africani: fraJohn Benedict Maria dalla Nigeria; fra Addolorato Maria dal Ghana;dal Benin invece provengono fra Jean Joseph Maria, fra Gabriel AngeMaria e fra Carlo Maria; ad essi si aggiungono fra Gregorio Maria efra Bonfilius Maria dalle isole Filippine, fra Juan Diego Maria dallaFrancia e fra Francesco Maria italiano di Roma, tutti di età compresatra i 27 e i 38 anni.

Di seguito riportiamo l’omelia di monsignor Marrucci:

Notizie dal Santuario Diocesano Madonna delle Grazie di Allumiere

19 marzo1987: ilBeatoGiovanniPaolo IImentreincoronal’ImmaginedellaMadonnadelle Graziedi Allumiere

n Martedì 27 marzo si terrà l’ultimo incontro del Corso di Spiri-tualità familiare dal titolo “Quaresima nelle Famiglie”, organizzatodall’Ufficio diocesano per la Pastorale.

Questo quinto appuntamento avrà come tema: La SettimanaSanta nelle famiglie. Il corso, a cura di Mons. Giorgio Picu, si tienepresso la sala San Giovanni Bosco, al primo piano della Curia Ve-scovile di Civitavecchia (P.za Calamatta 1), alle ore 16,30.

IN BREVE

19 novembre 2011:un momentodell’OrdinazioneDiaconale dei nove frati

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CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregion

e AVVENIREDOMENICA

25 MARZO 2012 9

TIZIANO TORRESI

«L’episcopato di Carlo Chenis nel-la nostra Chiesa particolare è statoimmagine di un amore donato econdiviso, quell’amore che la li-turgia odierna ci invita a riscopri-re e a fare sempre più nostroguardando al crocifisso»: con que-ste parole mons. Luigi Marrucciha concluso la sua omelia ricor-dando il predecessore scomparsodue anni fa, nell’eucaristia presie-duta e concelebrata insieme a nu-merosi presbiteri della diocesi, do-menica scorsa 18 marzo, nella cat-tedrale di Civitavecchia. Domeni-ca IV di Quaresima, domenica“Laetare”, della letizia, che inter-rompe la severità del tempo di di-giuno e penitenza, quando i fiorisbocciano accanto all’altare e ilcandore dell’imminente celebra-zione pasquale tinge di rosa le ve-sti viola. Ma anche domenica nel-la quale la liturgia e in particolareil ricco lezionario propone a uncammino di fede più impegnativoe convinto in vista della Pasqua diresurrezione. Lo sottolinea il ve-scovo nella sua intensa e puntualeomelia: «La prima lettura ci ricor-da come Iddio non si sia mai di-menticato del popolo eletto diIsraele e di come lo abbia chiama-to ad una nuova alleanza, ad unnuovo periodo di pace e di stabi-lità dopo la dura stagione dell’esi-lio». Proprio partendo da questaprova di amore di un padre per ilsuo popolo, scaturita in una con-ferma della propria misericordia(2 Cr 36,14-16.19-23), mons. Mar-rucci giunge a discernere la paroladi San Paolo nella seconda lettura,che della gratuità di un tale amoredà ai cristiani di Efeso pronta te-

stimonianza («Per grazia infattisiete salvati mediante la fede; eciò non viene da voi, ma è dono diDio; né viene dalle opere, perchénessuno possa vantarsene. Siamoinfatti opera sua, creati in CristoGesù per le opere buone, che Dioha preparato perché in esse cam-minassimo», Ef 2,4-10) ma soprat-tutto la grande lezione che, nelVangelo (Gv 3,14-21), Gesù dona aNicodemo e a ciascuno di noi, cheancora ci mettiamo alla sua scuolaraggiungendolo nella notte dellanostra confusione, nel buio dellenostre perplessità: «Dio infatti ha

tanto amato il mondo da dare ilFiglio unigenito perché chiunquecrede in lui non vada perduto, maabbia la vita eterna. Dio, infatti,non ha mandato il Figlio nel mon-do per condannare il mondo, maperché il mondo sia salvato permezzo di lui». «L’amore di Dio Pa-dre è così grande da giungere alsacrificio del Figlio in croce – so-no state la parole del Vescovo – e

qui scaturisce la nostra salvezza,qui sta la meta cui dobbiamo ten-dere in questo tempo di Quaresi-ma, riscoprendo la nostra dignitàbattesimale e recuperando il pienosignificato del sacramento dellapenitenza. Osservando il crocifis-so vediamo il segno di un amoresconvolgente, l’offerta di una vitavissuta sempre in comunione conDio dove l’apparente sconfitta in

realtà diventa vittoria e fonte dellavita. Osservando il crocifisso, co-me gli ebrei che volgevano losguardo al serpente di bronzo in-nalzato da Mosè nel deserto, riu-sciamo a resistere ai morsi delmale, che è la nostra pretesa diautosufficienza da Dio. E Gesùcon Nicodemo parla chiaro: nonaccettare questa logica paradossa-le della croce come via che salva eche libera significa chiudersi allaluce, restare nelle tenebre. Signifi-ca non capire che solo sacrifican-do se stessi si è capaci di donareamore».

E di un tale, cristiano amore ri-cevuto in dono e condiviso, con-clude mons. Marrucci, è stato te-stimone proprio il vescovo CarloChenis, per il quale l’intera as-

semblea liturgica evoca la paceperpetua nella luce senza tramon-to della Pasqua celeste. Era tocca-to a mons. Rinaldo Copponi, Vica-rio generale della Diocesi, di trac-ciarne un breve ma commoventeprofilo all’inizio della celebrazio-ne, con parole che hanno ridestatonel cuore di tutti i presenti il ri-cordo di un pastore buono, di treanni intensi e fecondi trascorsinella nostra Chiesa e il cui epilo-go, doloroso e sconcertante, fa an-cora male. Mons. Copponi ripren-de le espressioni della lettera incui Chenis comunicò la malattia,il suo testamento spirituale: «Dav-vero la debolezza è paradossaleoccasione per riunire le forze: for-ze di amicizia, di solidarietà, diamore. Non posso, allora, non fa-re mie le parole del vescovo ca-gliaritano Eusebio: “Mi raccoman-do, è importante custodire la fede,conservare la concordia, assicu-rarsi la preghiera”. Anche nel no-stro territorio dobbiamo riprende-re il ruolo leader della concordia.In caso contrario annegheremonelle nostre chiacchiere insulse efalse pietà. Quest’esperienza difrontiera esistenziale mi sta nu-trendo di sano realismo. Se si ri-solverà in questo mondo, cercheròdi impegnarmi ancora di più nellacomunione cristiana, mediante lasolidarietà condivisa. In caso con-trario il Signore provvederà, poi-ché la sua Chiesa è costituita inuna marcia a staffetta sostenutadagli uomini di buona volontà».

In questa marcia, con la buonavolontà che viene dalla fede inGesù crocifisso e risorto, la nostraChiesa, forte anche dell’esempiodi amore del vescovo Carlo, èsempre in cammino.

“Gentilissimo Signor Luca Bondi,a Cuba stiamo celebrando l’an-

no giubilare per i 400 anni dellascoperta e presenza tra di noi del-la Vergine della Caridad del Co-bre, patrona di Cuba. Nell’occa-sione di questa grande celebrazio-ne Sua Santità, il Papa BenedettoXVI, con un gesto di paterna sol-lecitudine, visiterà Cuba comepellegrino dal 26 al 28 marzoprossimo […].

Con gioia e profondo affettoecclesiale mi è gradito invitarla aCuba per, insieme alla porzionedella Chiesa che cammina in ter-ra di Cuba, dar grazia a Dio per i400 anni del prezioso regalo checi ha fatto inviando la Sua SantaMadre…”

Con queste parole il Cardina-le Jaime Ortega Alamino, Arci-vescovo dell’Avana, si rivolge alPresidente di Semi di Pace In-ternational, Prof. Luca Bondi,invitandolo per lo straordinarioevento che vede, appunto, lapresenza del Papa.

Semi di Pace iniziò il suocammino di impegno nell’isolacaraibica proprio dopo la stori-ca visita pastorale di GiovanniPaolo II, avvenuta nel gennaio

1998. In questi 14 anni una reteintensa di relazioni in ambitoecclesiale e governativo ha resopossibile una molteplicità diprogetti mirati ai bambini, allemamme, ai giovani e agli anzia-ni. Un impegno a 360° che hafatto guadagnare all’Associazio-ne rispetto, stima e grande con-siderazione da tutte le realtàdell’isola a qualsiasi livello.

Il Cardinale Ortega e tutti iVescovi delle Diocesi cubaneseguono con paterna attenzione

l’opera di Semi di Pace che hasaputo promuovere veri percor-si di dialogo e di collaborazionetra le diverse dimensioni socialied ecclesiali.

Ricordiamo che proprio il 1°maggio del 2008 l’associazioneospitò, nella città di Tarquinia,l’intera Conferenza Episcopaledei Vescovi Cattolici di Cuba,organizzando un incontro pub-blico molto importante che videil Cardinale Ortega dialogarecon l’allora Ambasciatore di

Cuba presso la Santa Sede. Unincontro che affrontò tematicherelative alle prospettive di Cubae alle sfide che attendevano icubani e la Chiesa in particola-re.

Fu, da tutti, considerato unmomento intenso e fraterno chetestimoniava un messaggio In-coraggiante per il futuro dellerelazioni.

Semi di Pace, inoltre, in tuttiquesti anni ha curato con parti-colare impegno le positive rela-zioni con gli Ambasciatori diCuba in Italia e presso la SantaSede partecipando ad incontrifortemente significativi e con-tribuendo a sostenere quel bel-lissimo slogan che GiovanniPaolo II lasciò nel 1998 comemessaggio profetico: ”...che Cu-ba si apra al Mondo e il Mondosi apra a Cuba”.

Il Presidente di Semi di Pace,quindi, si recherà nell’isola perpartecipare alla Santa Messache il Papa celebrerà nella fa-mosa “Plaza De La Revoluciòn”il 28 marzo e dove sono in pro-gramma, tra l’altro, incontricon i Responsabili dell’Associa-zione e con personalità dellaRepubblica cubana.

DOMENICA 18 MARZO Messa di suffragio nel secondo anniversario della morte

«Il vescovo Chenis immagine di un amore donato e condiviso»

TARQUINIA Ci hanno invitati allo straordinario evento

Anche “Semi di Pace International” a Cuba per la visita del Papa

Tarquinia. 1° maggio 2008 – Chiesa S. Maria in Castello. Da sini-stra, l’allora ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede dott.Kouri, il Card. Ortega e il presidente di Semi di Pace International

DIOCESI DICIVITAVECCHIA – TARQUINIA

VIA CRUCISCITTADINA

presieduta daS.E. Mons. Luigi Marrucci

CIVITAVECCHIAmartedì 27 marzo ore 20,30 Raduno nel piazzale dell’Oratorio Salesia-no. Percorrerà le seguenti vie: Via Buo-narroti, Via Traiana, Largo Cavour, PiazzaV. Emanuele e terminerà in Cattedrale.

TARQUINIAvenerdì 30 marzo ore 20,30 Raduno presso la chiesa di San Leonardo.Percorrerà le seguenti vie: Piazza Trento eTrieste, Piazza Matteotti, Corso V. Ema-nuele, Piazza Cavour, Via Mazzini e ter-minerà al Duomo.

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Sopra, un momento dellacelebrazione.A sinistra, le autorità presenti


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