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18 fp frane-ws2015

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6 marzo 2015 ANALISI DI STABILITA’ DEI VERSANTI: NORMATIVE E CASI STUDIO Floriana Pergalani 2015 Workshop Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza in urbanistica - Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning
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6 marzo 2015

ANALISI DI STABILITA’ DEI VERSANTI: NORMATIVE E CASI STUDIO

Floriana Pergalani

2015 Workshop Conoscenza e tecnologie appropriate per la sostenibilità e la resilienza

in urbanistica - Knowledge and Appropriate Technologies for Sustainability and Resilience in Planning

Sigla SCENARIO PERICOLOSITA’ SISMICA LOCALE EFFETTI Z1a Zona caratterizzata da movimenti franosi attivi Z1b Zona caratterizzata da movimenti franosi quiescenti

Z1c Zona potenzialmente franosa o esposta a rischio di frana

Instabilità

Z2 Zone con terreni di fondazione particolarmente scadenti (riporti poco addensati, terreni granulari fini con falda superficiale)

Cedimenti e/o liquefazioni

Z3a Zona di ciglio H > 10 m (scarpata con parete subverticale, bordo di cava, nicchia di distacco, orlo di terrazzo fluviale o di natura antropica)

Z3b Zona di cresta rocciosa e/o cocuzzolo: appuntite - arrotondate

Amplificazioni topografiche

Z4a Zona di fondovalle con presenza di depositi alluvionali e/o fluvio-glaciali granulari e/o coesivi

Z4b Zona pedemontana di falda di detrito, conoide alluvionale e conoide deltizio-lacustre

Z4c Zona morenica con presenza di depositi granulari e/o coesivi (compresi le coltri loessiche)

Z4d Zone con presenza di argille residuali e terre rosse di origine eluvio-colluviale

Amplificazioni litologiche e geometriche

Z5 Zona di contatto stratigrafico e/o tettonico tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche molto diverse

Comportamenti differenziali

Effetti locali

Due categorie:

– Amplificazioni – Instabilità

Approcci semiquantitativo e quantitativo

• Approccio semiquantitativo: Analisi di tipo areale (regionale o subregionale)

aree potenzialmente franose, spostamenti

• Approccio quantitativo: Analisi di tipo locale (singola frana)

Approcci semiquantitativo e quantitativo

Approccio probabilistico

• Modello digitale del terreno • Carta acclività • Carta esposizione • Carta geologica • Carta geomorfologica • Carta dell’uso del suolo • Carta del reticolo idrografico

• Identificazione aree potenzialmente instabili • Modello probabilistico che combina dati

provenienti da livelli informativi relativi a tematismi geologici, geomorfologici, geologico-tecnici e antropici

• Ipotesi che la franosità sia condizionata dai fattori considerati e che questi possano perciò essere utilizzati per individuare le aree potenzialmente franose.

• Probabilità di sviluppo di nuove frane in aree stabili è maggiore dove si presentano condizioni simili a quelle che si verificano nelle aree attualmente instabili.

Approccio probabilistico

• PREDIZIONE – frane quiescenti – unità litotecniche – angolo del versante – esposizione del versante – uso del suolo classificato – distanza dalle linee di drenaggio

• VERIFICA

– frane attive

Approccio probabilistico

• Sovrapposizione della mappa delle frane (conoscenza a priori) e i vari livelli informativi

• Calcolo del valore numerico della rilevanza (correlazione) di ogni fattore rispetto alle evidenze

• Calcolo del Fattore di Certezza (CF)

Approccio probabilistico

Classe CF Descrizione 1 -1,-0.5 Alta stabilità 2 -0.5,-005 Media stabilità 3 -0.05,+0.05 Incerte 4 +0.05,+0.5 Media instabilità 5 +0.5,+1 Alta instabilità

Approccio probabilistico

Esempio applicativo

• Scala lavoro 1:10.000 • Area Oltre Po’ Pavese: 310 Km2

• Frane censite, classificate e immagazzinate • Numero complessivo: 811 • Fenomeni ricorrenti: scorrimenti traslazionali,

colamenti, scorrimenti traslazionali e colamenti

• Unità litotecniche coinvolte: coltri di alterazione delle unità argillose, marnose e sabbiose

• GIS (ArcView 3.2a) • Access97

Esempio applicativo

Esempio applicativo

Esempio applicativo

Esempio applicativo

Esempio applicativo

Esempio applicativo

Esempio applicativo

• Colamenti – Carta dei colamenti – Carta acclività – Carta esposizione – Carta uso del suolo – Carta litotecnica

Esempio applicativo

Esempio applicativo

• Scorrimenti e complessi – Carta degli scorrimenti e fenomeni

complessi – Carta dell’acclività – Carta dell’uso del suolo – Carta litotecnica – Carta degli elementi tettonici

Esempio applicativo

Esempio applicativo

• Approccio semiquantitativo: Analisi di tipo areale (regionale o subregionale)

aree potenzialmente franose, spostamenti

• Approccio quantitativo: Analisi di tipo locale (singola frana)

Approcci semiquantitativo e quantitativo

Approccio semiquantitativo

• Modello digitale del terreno • Carta acclività • Carta del livello della falda • Carta geologica • Carta geomorfologica • Parametri geotecnici • Input sismico (in termini di parametri

indicatori)

Iag

a t dttf

= ∫π2

2

0( )

pdg

a t dt

n a

tf

=∫2

2

2

0π ( )

. .

INTENSITA’ DI ARIAS

(Arias, 1969)

POTENZIALE DISTRUTTIVO

(Saragoni et al., 1989)

PICCO DI ACCELERAZIONE Pga = max [ a(t)]

Approccio semiquantitativo

FORZE AGENTI LUNGO UN PENDIO

W

Wn

Wt

β

βz

zwu

c'

W = peso dell’unità di pendio z = profondità superficie di scorrimento zw = altezza della tavola d’acqua b = angolo del pendio u = pressione dell’acqua c = coesione m = zw / z φ = angolo di attrito

Approccio semiquantitativo

Analisi statiche Pendio indefinito

• Condizioni asciutte • Condizioni totalmente sature

( ))cos()(

)'tan()cos(' 2

ββγφβγγ

zsinzmcFs w−+

=

Approccio semiquantitativo

Analisi pseudostatiche Pendio indefinito

• Condizioni asciutte • Condizioni totalmente sature

( ) ( ))'tan()tan(

)tan()'tan()cos(' 2

φβγγβγφγγβ

zzzzmcKc w

+−−+

=

Approccio semiquantitativo

Analisi dinamiche Abachi di correlazione

• Aree riattivabili PGA ≥ Kc: movimento riattivabile; PGA < Kc: movimento non riattivabile

Approccio semiquantitativo

N. Ambraseys, M. Srbulov (1995)

546.1)(993.1)(521.1)( −−= KcLogIaLogDLog R.W. Jibson, E. L. Harp, J. A. Michael (1998)

T. Crespellani, C. Madiai, G. Vannucchi (1998) 202.191.0021.0 −= KcPDD

R. Romeo (1998)

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

110

120

130

140

150

160

170

180

190

200

210

220

230

240

Disp

lace

men

t (cm

) Kc <= 0.01

0.01 < Kc <= 0.03

0.03 < Kc <= 0.06

0.06 < Kc <= 0.1

0.1 < Kc <= 0.2

0.2 < Kc <= 0.3

L. Luzi, F. Pergalani (1996)

Approccio semiquantitativo

Mappa degli spostamenti

Mappa di Pga

Mappa del Kc

se Pga > Kc

Mappa di Ia

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

110

120

130

140

150

160

170

180

190

200

210

220

230

240

Disp

lace

men

t (cm

) Kc <= 0.01

0.01 < Kc <= 0.03

0.03 < Kc <= 0.06

0.06 < Kc <= 0.1

0.1 < Kc <= 0.2

0.2 < Kc <= 0.3

Approccio semiquantitativo

Codice Descrizione Coesione (kPa)

Angolo di attrito (°)

Peso volume (kN/m3)

1 alluvioni, depositi di conoide, detrito di versante, substrato, ofioliti

- - -

2 colluvioni HP 0.0 14.0 20.0 3 colluvioni BP 0.0 22.0 20.0 4 colluvioni BP-GB 0.0 11.0 20.0 5 colluvioni GB-BP 0.0 24.0 20.0

Analisi geotecnica

182 campioni

Analisi statistica

Esempio applicativo

Esempio applicativo

Esempio applicativo

Esempio applicativo

Esempio applicativo

Esempio applicativo

Esempio applicativo

Esempio applicativo

Esempio applicativo

• Approccio semiquantitativo: Analisi di tipo areale (regionale o subregionale)

aree potenzialmente franose, spostamenti

• Approccio quantitativo: Analisi di tipo locale (singola frana)

Approcci semiquantitativo e quantitativo

• Geometria del movimento franoso (andamento, inclinazione e profondità della superficie di scivolamento, area del corpo di frana, inclinazione del pendio, ecc.)

• Parametri geotecnici (peso volume, coesione,

angolo di attrito) • Livello della falda • Input sismico (accelerogrammi)

Approccio quantitativo Scorrimenti

Analisi statiche (Bishop, Jambu, Fellenius, ecc.)

1 (c’ b + (W - u b) tanφ’) secα Fs = ----------- -------------------------------------- W sinα 1 + tanα tanφ’ ------------------- Fs

Approccio quantitativo

Analisi pseudostatiche (Sarma, ecc.)

Wi

Kc Wi

Xi

Zi

Ei

Ti

Ni

bi

α δ

Wisin(φi -αi) + Ricosφ i + Si+1sin(φ i -αi -δi+1) - Sisin(φ i -αi -δi) ai = ------------------------------------------------------------------------------------- cos(φi -αi +φ*i+1-δi+1) secφ*i+1

Wi cos (φi - αi)pi = --------------------------------------- cos (φ - αi + φi+1 - δ) secαi+1

cos (φi - αi + φ*i - δi) secφ*i ei = ------------------------------------------------ cos (φi - αi + φ*i+1 - δi+1) secφ*i+1

Ri = ci bi secφi - Ui tanαi

Si = c*i di - PWi tanφ*i

Approccio quantitativo

an + an-1 en + an-2 en en-1 + ... + a1 en en-1...e3 e2 Kc = ----------------------------------------------------------------- pn + pn-1 en + pn-2 en en-1 + ... + p1 en en-1...e3 e2

Analisi dinamiche (Newmark, ecc.)

N - M an - Wn + Ne = 0 T - M at - Wt + Te = 0

• Contatto tra base e blocco

• Superamento della resistenza limite – moto relativo tra base e blocco

• Velocità relativa nulla – contatto tra base e blocco

• Andamento degli spostamenti relativi

Approccio quantitativo

Ne

Te

x

y

W

M an

M at

z

Approccio quantitativo

Crolli

•Analisi geologiche, geomorfologiche, geo-meccaniche e sismiche •Analisi storiche

Approccio quantitativo

• Compilazione delle schede, rilievi geologici e geomorfologici;

• Rilievi geo-meccanici, prove in situ e in laboratorio e classificazione geo-meccanica degli ammassi rocciosi;

• Individuazione degli input sismici: valori di Pga e Pgv;

• Verifica cinematica per l’identificazione delle aree di instabilità e analisi di stabilità in condizioni statiche e pseudo-statiche;

Approccio quantitativo Analisi geomorfologiche, geo-meccaniche

e sismiche

• Rilievi dettagliati geomorfologici per l’individuazione delle più importanti piste di discesa;

• Statistica delle simulazioni bidimensionali della caduta dei massi in condizioni statiche e pseudo-statiche;

• Back analysis in accordo con le distribuzioni più realistiche dei massi lungo il versante;

• Identificazione delle aree degli arrivi in accordo con le suddivisioni in fasce proposte dalla Regione Lombardia (2001) sulla base di procedure di zonazione usate per stabilire I livelli di pericolosità da crollo;

Approccio quantitativo Analisi geomorfologiche, geo-meccaniche

e sismiche

• fascia di transito: nessun blocco si ferma all’interno della fascia;

• fascia A: arresto del 70% dei blocchi; • fascia B: arresto del restante 25% dei

blocchi; • fascia C: arresto del restante 5% dei

blocchi.

Approccio quantitativo Analisi geomorfologiche, geo-meccaniche

e sismiche

• Verifica su ogni pista di discesa degli arrivi sulla base dei dati dei movimenti passati e recenti accaduti nell’area;

• Stesura della mappa finale degli arrivi con l’individuazione delle aree protette dovute a morfologia favorevole validate da informazioni storiche e recenti

Approccio quantitativo Analisi storiche

Esempio applicativo

frana di scivolamento attiva

frana di scivolamento quiescente frana da crollo

SUBSTRATO ROCCIOSO Successioni carbonatico - dolomitiche e marnoso - selciose: ST stratificato SF stratificato molto fratturato o cataclasato

Depositi continentali addensati: DC detriti cementati, conglomerati e travertini DM depositi glaciali, fluvioglaciali , fluviali, addensati o consistenti

COPERTURA Depositi continentali sciolti: GG terreni prevalentemente a grana grossa

GEOMORFOLOGIA frana di scivolamento attiva

frana di scivolamento quiescente frana da crollo

frana di scivolamento attiva

frana di scivolamento quiescente frana da crollo

SUBSTRATO ROCCIOSO Successioni carbonatico - dolomitiche e marnoso - selciose: ST stratificato SF stratificato molto fratturato o cataclasato

Depositi continentali addensati: DC detriti cementati, conglomerati e travertini DM depositi glaciali, fluvioglaciali , fluviali, addensati o consistenti

COPERTURA Depositi continentali sciolti: GG terreni prevalentemente a grana grossa

GEOMORFOLOGIA

- uno scorrimento del quale la parte superiore è stata classificata come quiescente e la parte inferiore come attiva, il movimento è probabilmente dovuto ad uno scorrimento nell’accumulo di frana derivato da un crollo

- una frana di crollo

Esempio applicativo

Parametri geotecnici SUBSTRATO ROCCIOSO

Successioni carbonatico-dolomitiche e marnoso-selciose: ST stratificato Parametro min max RMR (Rock Mass Rating) base 50 70 φ (°) 30 40 c (kPa) 250 350 Esitu (GPa) 10 40 Vp (m/s) 3.600 5.600 Ammassi di qualità buona Vp (m/s) 3.000 3.600 Ammassi di qualità mediocre SF stratificato molto fratturato o cataclasato Parametro min max RMR base 20 30 φ (°) 15 20 c (kPa) 100 150 Esitu (GPa) 2 3 Vp (m/s) 2.300 4.000 Ammassi di qualità scadente

Esempio applicativo

Parametri geotecnici Depositi continentali addensati:

DC detriti cementati, conglomerati e travertini Parametro min max RMR base 50 70 φ (°) 30 40 c (kPa) 250 350 Esitu (GPa) 10 40 Vp (m/s) 3.500 4.500 Ammassi di qualità discreta Vp (m/s) 2.500 3.500 Ammassi di qualità scadente DM depositi glaciali, fluvioglaciali, fluviali, addensati o consistenti Parametro min max γ (kN/m3) 17 20 φ (°) 25 45 c (kPa) 0 10 Vp (m/s) 800 1.800 Vs (m/s) 250 500

Esempio applicativo

COPERTURA

Depositi continentali sciolti: terreni prevalentemente a grana grossa Parametro min max γ (kN/m3) 16 20 φ (°) 20 45 c (kPa) 0 50 Vp (m/s) 800 1200 Vs (m/s) 200 300

Parametri geotecnici

Esempio applicativo

Scorrimento • porzione superiore • Angolo medio dei versanti in dissesto 10° • Ampiezza orizzontale dell’accumulo 50 - 900 m • Lunghezza verticale dell’accumulo 550 m • Spessore dell’accumulo 30 - 60 m • Angolo d’attrito residuo del materiale 34° (detrito) • Coesione residua del materiale 0 kPa • Peso di volume medio del materiale 19 kN/m3

• porzione inferiore • Angolo medio dei versanti in dissesto 15° • Ampiezza orizzontale dell’accumulo 400 - 450 m • Lunghezza verticale dell’accumulo 80 - 120 m • Spessore dell’accumulo 25 - 35 m • Angolo d’attrito residuo del materiale 20° • Coesione residua del materiale 50 kPa • Peso di volume medio del materiale 20 kN/m3

Esempio applicativo

Crollo • fino alla quota di 250–300 m è presente il substrato roccioso

subaffiorante che porta ad inclinazioni maggiori di 30°: detriti cementati conglomerati e travertini (Formazione del Colle di San Bartolomeo) e formazioni stratificate molto fratturate o cataclasate (Scaglia Lombarda);

• da 250 m a 150 m sono presenti i terreni prevalentemente a grana grossa: detrito di falda con inclinazioni intorno ai 20°-30°;

• da 150 m a 90 m sono presenti i terreni prevalentemente a grana grossa: un deposito morenico misto a detrito che porta ad inclinazioni comprese tra i 10° e i 15°;

• da 90 m fino a 70 m sono presenti i terreni prevalentemente a grana grossa: un deposito alluvionale di fondovalle che porta ad inclinazioni inferiori ai 5°-10°.

Esempio applicativo

Esempio applicativo

ACC1

ACC2

Esempio applicativo

RISULTATI SCORRIMENTO

Località Inclinazione del versante

(°)

Massa (t)

Angolo di attrito residuo

(°)

Coesione (kPa)

Peso di volume (kN/m3)

Saturazione (%)

SALO (cm)

GNDT (cm)

Salò (p.s.) 10 51640 34 0 19 0 stabile stabile 10 51640 34 0 19 20 stabile stabile 10 51640 34 0 19 40 stabile stabile 10 51640 34 0 19 60 stabile stabile 10 51640 34 0 19 80 stabile stabile 10 51640 34 0 19 100 0.07 0.03

Salò (p.i.) 15 4562 20 50 20 0 2.27 4.48 15 4562 20 50 20 20 9.24 13.5 15 4562 20 50 20 40 55.0 50.4 15 4562 20 50 20 45 94.5 101.0 15 4562 20 50 20 50 * *

Acc1

(cm)

Acc2

(cm)

Esempio applicativo RISULTATI CROLLO


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