+ All Categories
Home > Documents > 19-11-05 RASSEGNA STAMPA...2019/11/19  · 19-11-04 NOTIZIE DA AGRAPRESS 19-11-04 DAZI, IL "RICATTO"...

19-11-05 RASSEGNA STAMPA...2019/11/19  · 19-11-04 NOTIZIE DA AGRAPRESS 19-11-04 DAZI, IL "RICATTO"...

Date post: 22-Sep-2020
Category:
Upload: others
View: 1 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
7
19-11-05 RASSEGNA STAMPA 19-11-04 NOTIZIE DA AGRAPRESS 19-11-04 DAZI, IL "RICATTO" DEGLI USA PER SMANTELLARE LA FORTEZZA AGRICOLA EUROPEA Agrisole 19-11-04 ALIMENTARE È PRIMA FILIERA IN ITALIA, FATTURA 538 MILIARDI Ansa 19-11-05 UN PACCHETTO DI MISURE PER GLI OBIETTIVI SUL CLIMA Il Sole 24 Ore 19-11-05 COLDIRETTI: “SÌ ALLE ETICHETTE CON L’ORIGINE DEL PRODOTTO” La Stampa
Transcript
Page 1: 19-11-05 RASSEGNA STAMPA...2019/11/19  · 19-11-04 NOTIZIE DA AGRAPRESS 19-11-04 DAZI, IL "RICATTO" DEGLI USA PER SMANTELLARE LA FORTEZZA AGRICOLA EUROPEA Agrisole 19-11-04 ALIMENTARE

19-11-05RASSEGNASTAMPA19-11-04NOTIZIEDAAGRAPRESS19-11-04DAZI,IL"RICATTO"DEGLIUSAPERSMANTELLARELAFORTEZZAAGRICOLAEUROPEAAgrisole19-11-04ALIMENTAREÈPRIMAFILIERAINITALIA,FATTURA538MILIARDIAnsa19-11-05UNPACCHETTODIMISUREPERGLIOBIETTIVISULCLIMAIlSole24Ore19-11-05COLDIRETTI:“SÌALLEETICHETTECONL’ORIGINEDELPRODOTTO”LaStampa

Page 2: 19-11-05 RASSEGNA STAMPA...2019/11/19  · 19-11-04 NOTIZIE DA AGRAPRESS 19-11-04 DAZI, IL "RICATTO" DEGLI USA PER SMANTELLARE LA FORTEZZA AGRICOLA EUROPEA Agrisole 19-11-04 ALIMENTARE

19-11-04

PAC: PRANDINI (COLDIRETTI), NO A TAGLI PER 370 MLN PER ITALIA PREVISTI DA REGOLAMENTO TRASITORIO

8809 - roma (agra press) - "e' necessario garantire all'agricoltura le risorse necessarie per continuare a rappresentare un motore di sviluppo sostenibile per l'italia e l'europa", ha detto ettore PRANDINI, presidente coldiretti, nel sottolineare che indebolire l'agricoltura che e' l'unico settore realmente integrato dell'ue significa minare le fondamenta della stessa unione, in un momento particolarmente critico per il suo futuro. e' inaccettabile percio' un taglio di 370 milioni di euro all'agricoltura italiana che e' diventata la piu' green d'europa, con primati nella qualita' e nella sicurezza alimentare, afferma coldiretti commentando la riduzione del bilancio pac 2020-2021, prevista dalla proposta di regolamento transitorio approvato dalla commissione ue il 31 ottobre scorso. per l'italia vengono stanziati 3,56 miliardi in pagamenti diretti e 1,27 per lo sviluppo rurale (psr), rispettivamente 140 milioni (-3,9%) e 230 milioni in meno (-15,6%) rispetto al massimale 2020, per una riduzione totale di 370 milioni di euro, prevista nel 2021 con il passaggio dal nuovo al vecchio quadro finanziario pluriannuale (qfp). "e' necessario pertanto sempre maggiore rigore nelle prossime tappe del difficile negoziato tra i capi di stato e di governo per salvaguardare le risorse finanziare ma anche per realizzare una riforma della pac che 'riequilibri' la spesa, facendo in modo di recuperare con forza anche il suo antico ruolo di sostegno ai redditi e all'occupazione agricola per salvaguardare un settore strategico per la sicurezza e la sovranita' alimentare, in un momento in cui il cibo e' tornato strategico nelle relazioni internazionali dagli accordi di libero scambio all'embargo fino ai dazi", ha aggiunto PRANDINI. con l'adozione dei regolamenti transitori la commissione ue riconosce che, per il prolungarsi dello stallo sui negoziati paralleli sulla riforma e sul bilancio ue 2021-2027, non ci sono i tempi per avviare la nuova pac nel 2021 come previsto. propone quindi una serie di aggiustamenti necessari a estendere l'attuale quadro legislativo e posticipare l'applicazione delle nuove regole di un anno, affinche' la nuova pac possa entrare in vigore il 1 gennaio 2022. 04:11:19/16:11

PAC: DE CASTRO (S&D): NO A TAGLIO DI 370 MILIONI A ITALIA COME PROPONE COMMISSIONE UE DAL 2021

8811 - bruxelles (agra press) - "no al taglio di 370 milioni di euro l'anno di fondi europei all'agricoltura italiana a partire dal 2021, come proposto dalla commissione ue in base alle bozze di regolamenti transitori messi oggi sul tavolo di parlamento e consiglio per traghettare la pac oltre il 2020", ribadisce oggi a bruxelles paolo DE CASTRO, coordinatore s&d della commissione agricoltura del parlamento europeo. "ora che l'ammontare dei possibili tagli alla pac e all'italia e' stato definito - sottolinea l'eurodeputato pd - ricordo che il parlamento europeo ha fin dall'inizio chiesto ai capi di stato e di governo di aprire i cordoni della borsa per garantire al bilancio comunitario l'1,3% del pil dell'europa, e non l'1,1% attualmente in discussione, e assolutamente insufficiente per affrontare le sfide che ci attendono". "per questo - prosegue DE CASTRO - continueremo a batterci come eurocamera affinche' non ricada sugli agricoltori italiani e comunitari la miopia dei governi europei. ricordo - conclude il coordinatore s&d - che i nostri agricoltori sono da sempre in prima linea nella lotta al cambiamento climatico, e ambasciatori nel mondo del made in italy agroalimentare, settore portante della nostra economia". 04:11:19/16:30

Page 3: 19-11-05 RASSEGNA STAMPA...2019/11/19  · 19-11-04 NOTIZIE DA AGRAPRESS 19-11-04 DAZI, IL "RICATTO" DEGLI USA PER SMANTELLARE LA FORTEZZA AGRICOLA EUROPEA Agrisole 19-11-04 ALIMENTARE

PAC: BELLANOVA, NO A PROPOSTA DI TAGLIO FONDI PAC 2021

8815 - roma (agra press) - "l'italia e' contraria alla proposta di taglio dei fondi sulla pac 2021. lo ribadiremo al prossimo consiglio dei ministri europei, perche' non si deve danneggiare il settore agricolo. insieme ai parlamentari europei, a partire da paolo DE CASTRO, porteremo avanti un lavoro serio a difesa degli interessi degli agricoltori", ha dichiarato teresa BELLANOVA, ministra dell'agricoltura. 04:11:19/17:00

PAC POST 2020: FLAI, UILA E FAI DA CONGRESSO EFFAT, CONTINUA BATTAGLIA SU CONDIZIONALITA' LAVORO

8801 - roma (agra press) - si terra' dal 6 al 7 novembre a zagabria, in croazia, il quinto congresso dell'effat, la federazione europea dei sindacati dei settori alimentare, agricolo e turistico, che rappresenta 120 sindacati nazionali e oltre 22 milioni di lavoratori. ne da' notizia un comunicato congiunto di fai cisl, flai cgil e uila uil, che saranno all'incontro con le proprie delegazioni. con lo slogan "organise. fight. win. a recipe for a stronger effat", il congresso riunira' delegati provenienti da 38 paesi in rappresentanza dei lavoratori dei settori. "il rafforzamento del sindacato europeo e' fondamentale per affrontare le tante problematiche dei lavoratori dei settori coinvolti, partendo dal dumping sociale, dagli effetti dei cambiamenti climatici e della digitalizzazione lungo l'intera catena di approvvigionamento alimentare, dalle diseguaglianze", dicono fai, flai e uila, che ribadiscono di voler continuare nei prossimi anni la loro battaglia per far introdurre nella pac dopo 2020 il principio della condizionalita' del lavoro nella concessione degli aiuti pubblici all'agricoltura. 04:11:19/15:09

Page 4: 19-11-05 RASSEGNA STAMPA...2019/11/19  · 19-11-04 NOTIZIE DA AGRAPRESS 19-11-04 DAZI, IL "RICATTO" DEGLI USA PER SMANTELLARE LA FORTEZZA AGRICOLA EUROPEA Agrisole 19-11-04 ALIMENTARE

19-11-04

Dazi, il "ricatto" degli Usa per smantellare la fortezza agricola europea R.A.

Per non far scattare le tariffe sulle auto europee gli Stati Uniti chiedono di estendere il negoziato commerciale al settore agricolo. Ma la Commissione, senza l'ok dei governi, non può farlo

L'annullamento della riunione, in Cile, a metà novembre, dell'Associazione per la cooperazione economica tra Asia e Pacifico (Apec) non cambia i programmi. A breve, sarà comunicata la nuova sede dell'incontro, che dovrebbe avvenire entro novembre, tra il presidente Trump e il leader cinese Xi Jinping per la firma dell'accordo commerciale parziale tra Stati Uniti e Cina. L'annuncio è arrivato nei giorni scorsi dal dipartimento Usa per il commercio, per sgombrare il campo dalle incertezze seguite all'annullamento del riunione dell'Apec. Fonti del dipartimento del Commercio hanno comunque aggiunto, in modo informale, che la stesura finale dell'intesa solleva ancora qualche problema; anche per quanto riguarda il capitolo agricolo.

A metà ottobre, annunciando l'accordo di massima raggiunto, il presidente degli Stati Uniti ha evidenziato l'impegno assunto dalle autorità cinesi di aumentare le importazioni agroalimentari dagli Usa di 40 miliardi di dollari, con la possibilità di arrivare fino a 50 miliardi. Da parte cinese, è arrivata la conferma dell'impegno ma non sono state fornite cifre e scadenze. La crescita dell'import dagli Stati Uniti, è stato indicato, sarà attuata senza mettere a repentaglio la stabilità del mercato interno. Le cifre in ballo, in effetti, sono di assoluto rilievo ed hanno suscitato qualche riserva tra gli operatori, soprattutto riguardo ai tempi. La Cina dovrebbe, in buona sostanza, più che raddoppiare il valore delle importazioni agroalimentari dagli Usa che nel 2017, prima dell'avvio del contenzioso commerciale a colpi di dazi e misure di ritorsione, ammontava a circa 23 miliardi di dollari. Oltre la metà dell'importo complessivo risultava coperto dagli acquisti di soia; prodotto per il quale il fabbisogno cinese è in calo, a causa dell'epidemia di peste suina africana che ha reso necessario finora l'abbattimento di un milione di capi suini.

Oltre alla firma dell'accordo con la Cina, un'altra scadenza è in vista che riguarda direttamente l'Unione europea. Entro il 17 novembre, dopo una proroga di sei mesi varata lo scorso maggio, il presidente Trump dovrà decidere se applicare dazi aggiuntivi sulle auto e componentistica di settore in arrivo dagli Stati membri dell'Unione. In un'intervista il segretario di Stato al Commercio, Wilbur Ross, ha dichiarato che l'unico modo per evitare i dazi è quello di negoziare un accordo bilaterale che includa anche un capitolo agricolo. Ipotesi, questa, formalmente esclusa dal mandato negoziale assegnato lo scorso aprile dal Consiglio alla Commissione europea.

La commissaria uscente Malmstrom ha già fatto sapere che se i dazi Usa sulle auto europee saranno effettivamente applicati, la Ue sarà costretta a reagire con l'aumento delle tariffe doganali su lista di prodotti importati dagli Usa per un valore di 35 miliardi di euro, «al fine di riequilibrare la situazione». In sintesi, c'è il rischio di una guerra commerciale che per l'agroalimentare italiano ed europeo potrebbe avere conseguenze più pesanti di quelle determinate dal contenzioso sugli aiuti pubblici al gruppo Airbus.

Page 5: 19-11-05 RASSEGNA STAMPA...2019/11/19  · 19-11-04 NOTIZIE DA AGRAPRESS 19-11-04 DAZI, IL "RICATTO" DEGLI USA PER SMANTELLARE LA FORTEZZA AGRICOLA EUROPEA Agrisole 19-11-04 ALIMENTARE

19-11-04

Alimentare è prima filiera in Italia, fattura 538 miliardi Studio Ambrosetti, valore aggiunto 4 volte sopra auto e arredo

(ANSA) - ROMA - La filiera agroalimentare estesa è primo settore economico dell'Italia e genera un fatturato totale annuo di 538,2 miliardi di euro (pari alla somma del Pil di Danimarca e Norvegia), cresciuto del 3,9% tra il 2011 e il 2017 nonostante i consumi stagnanti. E' il dato da cui parte il rapporto "La creazione di valore lungo la filiera agroalimentare estesa in Italia" realizzato da The European House - Ambrosetti con Federdistribuzione, ANCC Coop, ANCD Conad e ADM. Il valore aggiunto della filiera tocca 119,1 miliardi (4,3 volte quello di automotive e arredo).

Page 6: 19-11-05 RASSEGNA STAMPA...2019/11/19  · 19-11-04 NOTIZIE DA AGRAPRESS 19-11-04 DAZI, IL "RICATTO" DEGLI USA PER SMANTELLARE LA FORTEZZA AGRICOLA EUROPEA Agrisole 19-11-04 ALIMENTARE

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Data 05/11/2019

Pagina 3

Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Il Sole 24 Ore Martedì 5 Novembre 2019 3

Sostenibilità Rapporti

Germania. Il programma si propone di agire su emissioni, edilizia privata, mobilità, industria e politica energetica. Fermento anche sul fronte Csr

Un pacchetto di misure per gli obiettivi sul climaRoberta Miraglia

La sostenibilità, soprattuttoambientale, è prassi radicatain Germania ma con la re-cente affermazione eletto-rale dei Verdi ha fatto un ul-teriore passo avanti. A set-

tembre la Commissione ministerialefederale per la tutela dell’ambiente halanciato un ampio pacchetto di misu-re volte al raggiungimento degli obiettivi nazionali fissati per il 2030 inmateria di climate change. Il pro-gramma si propone di agire su una se-rie di aree strategiche: emissioni di CO2, edilizia privata, mobilità, indu-stria e politica energetica.

Il pacchetto - spiega Jörg Buck,Consigliere delegato della Camera dicommercio Italo-Germanica (AHK Italien)- introduce un Trading Systemper le emissioni di CO2 nazionale peri settori della mobilità e dell’energia termica, sulla base del quale le azien-de che si trovano a dover sforare i pro-pri limiti di CO2 possono acquistare quote extra di emissioni da operatoripiù virtuosi (che invece sono stati al disotto delle proprie quote); tra il 2021 eil 2025 è previsto un sistema incre-mentale con un prezzo fisso annuale(da 10 euro a tonnellata nel 2021 finoa 35 euro nel 2025). In generale, entroil 2030 si mira a ottenere il 65% del-l’energia elettrica su base rinnovabile.

Per quanto riguarda la mobilitàelettrica, agli incentivi diretti e fiscali

si accompagnerà una campagna di costruzione di punti di ricarica, con l’obiettivo di un milione di colonninepubbliche entro il 2030. Per l’indu-stria è infine prevista una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 48 milionidi tonnellate entro il 2030.

«L’attitudine tedesca è di avere unaforte commistione tra gli investimentipubblici e il settore privato - osserva Buck -; spesso sono proprio le impre-se che, anche partendo da fondi stata-li, diventano agenti del cambiamentosociale tanto che, a quanto ci risulta, inGermania per ogni euro di investi-mento pubblico destinato al privato ne ritornano due allo Stato, quasi ildoppio della media europea». I temi della sostenibilità hanno innescatocambiamenti epocali in settori ne-vralgici per l’economia tedesca comel’automotive, la chimica e l’energia. «Basti pensare al complicato processodi trasformazione dell’auto - prose-gue - che coinvolge pubblico e privatoe che non può avere una risoluzione abreve perché prosegue su più fronti:un diesel sempre meno inquinante, l’elettrico, l’idrogeno fino al concettostesso di mobilità che, ad esempio neigrandi centri urbani, non può più pre-scindere dal car sharing o dall’inter-modalità».

Anche sul fronte della sostenibilitàsociale (Csr) la Germania sta studian-do soluzioni innovative dopo aver av-viato un tavolo di confronto dieci annifa. «Nel 2009 è stato creato il National

Csr Forum» ricorda Rita Santaniello, partner dello studio legale tedesco Rödl & Partner. Il Forum a livello fede-rale riunisce 41 esperti provenienti dasettori diversi due volte l’anno per di-scutere di questioni legate a Csr e so-stenibilità. Come piattaforma multi-stakeholder ha avuto un ruolo chiavenella preparazione del cosiddetto Na-tional Action Plan on Business and Hu-man Rights per la Germania, nel 2016.

«L’approccio del Governo tedesco- spiega Santaniello - corrisponde allacosiddetta “Corporate self-commit-ment strategy”: il governo monitoragli sviluppi volontari adottati dalle va-rie aziende, prima di decidere come agire. L’obiettivo è che entro il 2020 metà delle imprese con più di 500 di-pendenti istituisca al proprio internomeccanismi di due diligence sui dirittiumani (Hrdd processes)». E il Gover-no rilancia e discute di un disegno dilegge del ministero della Cooperazio-ne economica e dello Sviluppo (Bmz)che - sottolinea Svenja Bartels, part-ner di Rödl & Partner - obbligherà le aziende a costituire meccanismi dicompliance interni per la protezionedei diritti umani. Dovrebbero essereobbligate: le aziende di una certa di-mensione; le imprese il cui businessrientra in settori ad alto rischio (indu-stria estrattiva, agricoltura, silvicol-tura, pesca, moda, elettronica, fo-od); le aziende che operano in conte-sti ad alto rischio (teatri di guerra).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Spagna. Madrid indietro sul clima. Il tema non trattato in campagna elettorale

La questione climate change può attendereLuca Veronese

Non c’è traccia del cambia-mento climatico nella cam-pagna elettorale che porte-rà la Spagna a votare il

prossimo 10 novembre. Lo scontrosull’indipendenza della Catalognasta monopolizzando il dibattito.

Sono passati quattro anni daquando l’allora premier conservato-re, Mariano Rajoy, annunciava il vialibera alla legge sui cambiamenticlimatici, poi rimasta incagliata inParlamento. Da allora, nonostantetre elezioni generali, la Spagna non

ha mai potuto contare su un gover-no stabile. La grave crisi economicae le misure di austerity avevano già,di fatto, interrotto un percorso ver-so la sostenibilità avviato per esem-pio sulle fonti rinnovabili, in parti-colare l’energia eolica e quella foto-voltaica. L’incertezza politica ha poitolto forza alla programmazione,nonostante la ripresa economica eil cambio di governo da Rajoy al so-cialista Pedro Sanchez.

Manca dunque in Spagna unalegge che regoli la transizione greendel Paese e guardi all’obiettivo eu-ropeo di decarbonizzare l’economia

entro il 2050. E accanto alla leggemanca il piano nazionale integratoper l’energia e il clima, richiesto dal-la Commissione di Bruxelles. «Unalegge sul clima è fondamentale perstabilire in che modo, con quali at-tori, con che mezzi oltre che conquale scansione degli obiettivi, af-frontare la transizione», dice PedroLinares, direttore del gruppo Eco-nomics for Energy.

Il 70% degli spagnoli, secondoun’analisi della Banca europea degliinvestimenti, pensa che il cambia-mento climatico «è già una minacciaper l’umanità». Ma Madrid è rimasta

indietro: le emissioni di gas a effettoserra che nella Ue sono state ridottedel 22% tra il 1990 e il 2017, in Spagnasono aumentate del 18 per cento. Nell’ultima proiezione inviata a Bru-xelles, il governo spagnolo affermache in mancanza di misure ambizio-se, le emissioni nel 2040 saranno praticamente le stesse del 1990. Inaltri termini la Spagna sta avvisandoche non rispetterà gli impegni euro-pei e l’accordo di Parigi.

Le amministrazioni locali po-trebbero intervenire per contrastarel’inquinamento dell’aria soprattuttonelle città ma si muovono senza unaregia, come dimostra la vicenda diMadrid Central, la grande area atraffico limitato introdotta a fine2018 dalla giunta di sinistra e boc-ciata dal nuovo sindaco di destra,

con una retromarcia senza prece-denti nel mondo, nonostante le pro-teste e i ricorsi alla magistratura de-gli ambientalisti.

La Spagna deve inoltre ridefinireanche le linee per la produzione diveicoli a combustione. Come le mi-sure per proteggere la biodiversitàe arginare la diminuzione delle ri-sorse idriche.

Sulla produzione di energia, ilproblema più urgente riguarda lecentrali nucleari, ormai obsolete, e lagestione delle scorie radioattive. Laspinta per sviluppare la produzionedi energia da fonti rinnovabili vienedai gruppi privati ma è da vedere sela Spagna riuscirà a raggiungere en-tro l’anno prossimo l’obiettivo del20% fissato a livello comunitario.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Incentivi per la mobilità elettrica. Si punta poi a un milione di colonnine pubbliche di ricarica entro il 2030

Scandinavia. Dichiarazione per un futuro sostenibile firmata nei mesi scorsi

Anche le imprese nelle best practiceMichele Pignatelli

La Scandinavia ha dato i natali aGreta Thunberg, paladina esimbolo mondiale della lotta aicambiamenti climatici, ma già

prima di Greta era e rimane la regioneeuropea più all’avanguardia nel cam-po della sostenibilità ambientale. For-se per tradizione e cultura politica, forse per ragioni geografiche: partedel suo territorio si trova al di sopra delCircolo polare artico, che già sta speri-mentando alcune tra le conseguenzepiù estreme del global warming.

Così, a percorrere per sommi capilo stato dell’arte, si vede che in Scan-dinavia si punta a raggiungere laneutralità climatica – ovvero un li-vello di emissioni di CO2 non supe-riore a quello che l’ambiente è in gra-do di assorbire – prima dell’obiettivoeuropeo del 2050: la Svezia nel 2045,la Finlandia nel 2035, la Norvegia ad-dirittura nel 2030. E questo prima ditutto attraverso politiche governati-ve mirate. La Svezia, per esempio, nel1991 è stato uno dei primi Paesi almondo a introdurre una carbon tax,che oggi copre il 90% delle emissionida combustibili fossili, senza chequesto abbia penalizzato un’econo-

mia che, fatta eccezione per la crisidei primi anni 90, ha spesso registra-to performance superiori alla mediaUe. In Norvegia il 98% della produ-zione di elettricità arriva da fonti rin-novabili e il Paese, che vuole bandireauto a benzina e diesel entro il 2025,ha il più alto numero pro capite almondo di auto elettriche o ibride, an-che grazie a una generosa politica diincentivi fiscali. Anche sul fronte delriciclo dei rifiuti la Scandinavia fa dabattistrada: in Svezia neppure l’1%dei rifiuti finisce in discarica, mentrein Finlandia la ricerca compie impor-tanti passi avanti nella trasformazio-ne dei rifiuti in energia.

C’è, in questo percorso green, unindispensabile e fattivo coinvolgi-mento del mondo imprenditoriale,come conferma Tanehli Lahti, diret-tore affari europei e politica com-merciale della Confederazione delleindustrie finlandesi: «Noi – sottoli-nea - crediamo che ambientalismo eprofitto si possano perseguire insie-me e ne abbiamo una prova in Fin-landia. Nelle politiche ambientali siamo uno degli attori più propositi-vi, sia a livello nazionale che nel con-testo di Business Europe».

Di questo impegno congiunto go-

verni-imprese Svezia, Norvegia, Fin-landia, Danimarca e Islanda hannofornito una certificazione con la firmail 20 agosto scorso a Reykjavik di unadichiarazione per un “futuro sosteni-bile”, siglata dai primi ministri e dai Ceo di 14 aziende. A riaffermare, ap-punto, la volontà comune di imple-mentare entro il 2030 gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Onu el’Accordo sul clima di Parigi.

Punta di diamante del livello diavanzamento in campo ambientaledei Paesi scandinavi sono le capitali.Stoccolma e Oslo sono da anni stabil-mente nella top ten delle città più so-stenibili al mondo; Helsinki ha lan-ciato nella primavera di quest’announo strumento online, “Think Su-stainably”, pensa in modo sostenibi-le, che dà una valutazione dell’im-patto ambientale di hotel, ristorantie attrazioni turistiche della città. E aisuoi visitatori offre una sorta di rap-presentazione urbanistica del suoimpegno: la modernissima bibliote-ca pubblica Oodi, un edificio in legnodi 17mila metri quadri a impatto ze-ro, progettato per consumare ap-prossimativamente l’energia che è ingrado di autogenerare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In Norvegia da fonti rinnovabili il 98% della produzione di elettrici-tà, in Svezia in discarica neppure l’1% dei rifiuti

Energia dal Sole. Un impianto fotovoltaico a Bad Arolsen in Assia. In Germa-nia si mira a ottenere entro il 2030 il 65% dell’energia elettrica su base rinnovabile

Global warming. Parte del territorio scandinavo si trova al di sopra del Circolo polare artico, che sta già sperimentando alcune conse-guenze del cambiamento climatico

Antonella Scott

L’energia del vento? VladimirPutin non è pienamente con-vinto. «Si sa che è positiva -ammetteva quest’estate il pre-

sidente russo -, ma vogliamo pensareanche agli uccelli? Quanti muoiono a causa delle pale eoliche che vibrano tanto da far scappare i vermi dalla ter-ra? Non scherzo: è la conseguenza di queste moderne modalità di produrreenergia. Non dico che non dobbiamosvilupparci, ma neppure dimenticarei problemi che ne derivano».

Tanta sensibilità verso i lombrichi èsingolare: di fatto, alle spalle di Putin inmateria di sviluppo sostenibile c’è un“conflitto di interessi” gigantesco. La Russia è il secondo produttore mon-diale di petrolio e gas, e sull’esporta-zione di energia fossile poggiano i con-ti dell’intera nazione. L’energia verde,dice Putin, non deve condurre al totaleabbandono di nucleare e idrocarburi.

E tuttavia il Paese più grande delpianeta, tra i principali responsabili delriscaldamento climatico (al quarto po-sto nel mondo con il 4,6% delle emis-sioni di CO2 nel 2018 dopo Cina, Usa eIndia),rischia anche di diventarne la prima vittima,in particolare per l’im-patto sulle regioni artiche e sulla Sibe-ria dove le temperature aumentano due volte e mezza più rapidamente chenel resto del pianeta, provocando con-dizioni meteo estreme. Accanto alla

lotta alla povertà e alle diseguaglianze,quello ambientale è tra i principali obiettivi di sviluppo sostenibile in Rus-sia e richiede interventi urgenti.

Sia pure in ritardo, le autorità sistanno muovendo. In settembre, al vertice Onu sul clima, Mosca ha final-mente ratificato le intese di Parigi cheimpegnano a ridurre le emissioni. «Nonostante gli obiettivi siano tutt’al-tro che ambiziosi - dice David Nicholls,senior analyst per East Capital, compa-gnia di asset management specializza-ta nei mercati emergenti - riteniamo che questo sia un segnale di crescenteattenzione ai cambiamenti climatici all’interno della Russia». Il rispetto de-gli impegni presi, del resto, è legato alcollasso dell’industria sovietica: «I funzionari russi - spiega Nicholls - ci-tano spesso il calo del 32% delle emis-sioni di gas serra, dal picco del 1990. Maquesto è in gran parte dovuto al declinoeconomico seguito al crollo dell’Urss,più che a uno sforzo sincronizzato».

Però nel Paese che in era sovieticaimmaginava di deviare il corso dei fiu-mi, e che non ha mai posto in cima al-l’agenda la sensibilità per l’ambiente né per gli abitanti delle sue regioni piùinquinate, l’opinione pubblica si sta muovendo. E i temi ambientali - la di-fesa del verde, la gestione dei rifiuti, l’opposizione alle discariche presso i centri abitati, la neve che diventa neranelle regioni carbonifere - sono al cen-tro di proteste sempre più in grado, al-meno su questo fronte non politico, diesercitare pressioni sul potere.

Il Parlamento russo sta esaminan-do il progetto di legge che dovrà tra-durre in pratica gli impegni di Parigi, introducendo quote e sanzioni sul-l’emissione di CO2, riducendo la dipen-denza dalle energie fossili, miglioran-do l’efficienza energetica.

Tutto questo potrebbe non bastarea gestire la minaccia del “gigante ad-dormentato” nel permafrost siberia-no: che sciogliendosi più velocementedel previsto, ha la potenzialità di di-sperdere enormi masse di carbonio in-trappolate nel ghiaccio da millenni. LaRussia, avverte Vasily Yablokov di Gre-enpeace, «non ha più tempo per com-promessi, o per tentare di mantenerelo status di potenza fossile. Senza di lei,limitare il riscaldamento in tutto il mondo sarà impossibile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il gigante dell’Est Il nodo sostenibilità

La Russiaall’incrociodi interessi divergenti

Il secondo produttore di petrolio e gas è tra i primi responsabili del global warming. E può ancheesserne la prima vittima

MARKA

AFP

Eppure il 70% di spa-gnoli pensa che il cam-biamento climatico sia già una minac-cia per l’umanità

VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTW9ucmlmIyMjZDExZTRkNTYtZjg4Yy00NjMyLTk2ODAtY2UyOGRmY2UzYjM3IyMjMjAxOS0xMS0wNVQwODozMToyMCMjI1ZFUg==

Page 7: 19-11-05 RASSEGNA STAMPA...2019/11/19  · 19-11-04 NOTIZIE DA AGRAPRESS 19-11-04 DAZI, IL "RICATTO" DEGLI USA PER SMANTELLARE LA FORTEZZA AGRICOLA EUROPEA Agrisole 19-11-04 ALIMENTARE

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Data 05/11/2019

Pagina 49

Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

.

la petizione lanciata nei mercati di “campag na amica”

Coldiretti: “Sì alle etichettecon l’origine del prodotto”

La «cassetta smart» e intelli-gentesbarca nel Savonese. Po-ste Italiane punta a mantene-re i servizi e a portarne di nuo-vi per ridurre il divario con lecittà e i centri più grossi, so-prattutto quello digitale. En-tro il2022, l’azienda ne instal-lerà 11 mila (ora le buche tra-

dizionali sarebbero 45 mila),la metà per i centri minori. In-teressati anche i piccoli comu-ni della provincia di Savona.Le «cassette smart» saranno ingrado di verificare la presenzaeffettiva di corrispondenza,ma rileveranno anche dati am-bientali (temperatura, umidi-

tà e inquinamento) e offriran-no uno spazio digitale riserva-to ai Comuni, attraversoil qua-le essi potranno diffondere co-municazioni al pubblico. Con-fermati sette dei capisaldi an-nunciati un anno fa: nessunachiusura di uffici postali neipaesi (altro è il discorso per lecittà), installazione dei posta-mat, servizi di tesoreria, pro-getti immobiliari di solidarie-tà sociale, telecamere per la si-curezza, abbattimento dellebarriere architettoniche, raf-forzamento delle prestazioninegli sportelli delle località tu-ristiche. Impegni che l’ammi-

nistratore delegato dell’azien-da, Matteo del Fante ha presodavanti ai sindaci dei Comunidi Altare, Arnasco, Balestrino,Bergeggi, Borghetto SantoSpirito, BorgioVerezzi, Bormi-da, Calice Ligure, CasanovaLerrone, Castelbianco, Cen-gio, Cisano sul Neva, Dego, Er-li, Garlenda, Giustenice, Giu-svalla, Laigueglia, Mallare,Nasino, Ortovero, Osiglia, Pal-lare, Piana Crixia, Plodio, Roc-cavignale, Sassello, Stella,Toirano, Tovo San Giacomo,Urbe, Vendone, Villanovad’Albenga. G.B. —

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

economia nord-oVeSt

PIER PAOLO CERVONE

Coldiretti ha raggiunto uno storico obiettivo. Raccogliere 1,1 milione di firme di cittadi-ni europei per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti con la petizione europea che ha questo slogan: Mangia ori-ginale, smaschera il tuo cibo (Eat original! Unmask your food). Con la Coldiretti si so-no schierate altre organizza-zioni europee.

Un importante traguardo che permetterà di difendere anche le grandi eccellenze di mare e di terra Made in Li-guria, dalla concorrenzasleale dei falsi prodottiagroalimentari stranieri, do-ve troppo spesso l’etichetta non chiara trae in inganno il consumatore.

In occasione del Forum in-ternazionale dell’agricoltu-ra e dell’alimentazione di Cernobbio, il presidente del Consiglio Giuseppe Conteha ricevuto da Coldiretti (il presidente Ettore Prandini e la delegata nazionale dei gio-vani agricoltori VeronicaBarbati) il maxi assegno sim-

bolo dello storico traguardo. L’iniziativa, che solo in Ita-

lia ha visto la raccoltadell’85% delle firme necessa-rie, ha come nobile scopo di rendere obbligatoria l’indi-cazione del Paese di origine per tutti gli alimenti trasfor-mati e non trasformati in cir-colazione nell’Ue. Nessuna deroga per i marchi registra-ti e le indicazioni geografi-che.Per gli alimenti trasfor-mati, l’etichettatura di origi-ne deve essere resa obbliga-toria con tutti gli ingredienti principali se hanno origine

diversa dal prodotto finale.«E’ stato un vero e proprio

fronte per la trasparenza - af-fermano il presidente di Coldi-retti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – che ora, forte del milione di firme raccolto in tutti i Paesi, non può essere più ignorato da una Unione Europea che, sinora, ha avuto un atteggiamento incerto e contradditorio, obbligando a indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli ovo-prodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la

frutta fresca ma non per i suc-chi e le marmellate, per il mie-le ma non per lo zucchero. Nel-la nostra regione le firme rac-colte nei mercati di Campa-gna amica Liguria e in occasio-ne delle iniziative organizza-te sono state oltre 15.000. Di-fendere il cibo che producia-mo è un modo per salvaguar-dare la nostra salute e le no-stre filiere di qualità, garan-tendo inoltre il giusto ricono-scimento al valore della no-stra agricoltura e della nostra pesca, sia a livello nazionale sia internazionale. Prodotti come l’olio extravergine d’oli-va taggiasca, gli ortaggi e la frutta ottenuti grazie alle nu-merose biodiversità presenti in Liguria, i formaggi, la car-ne, il miele nonché il pesce lo-cale, sono eccellenze che iden-tificano la nostra regione, per le quali la maggior trasparen-za in etichetta permetterà una piena valorizzazione ri-spetto alla concorrenza sleale dei falsi Made in Liguria, pro-dotti non possono competere con i nostri in freschezza e qualità». Altra iniziativa a Ge-nova targata Coldiretti. I ra-gazzi del corso di laurea in die-tistica dell’Università e dieti-sti abilitati hanno promosso la «Settimana del dietista». Quest’anno il focus è un tema cruciale per le politiche di sa-lute pubblica, partendo dal presupposto di un’ alimenta-zione sana per un mondo a fa-me zero. Proprio questo tema sarà affrontato in mezzo ai clienti del mercato di vendita diretta principale della città di Genova, dove ogni giovedì è possibile trovare prodotti freschi di stagione venduti di-rettamente dalle aziende del territorio. —

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

La battaglia era iniziata an-ni fa, fin da quando il quar-tiere di Prà siera vistorinne-gare sia dalle autostrade,con l’uscita indicata comeGenova Voltri, sia dal portoche, dopo aver rubato lespiagge e il mare per unnuovo terminal, lo avevachiamato VTE, VoltriTermi-nal Europa. La giustizia au-tostradale è seguita allamassiccia campagna dei co-mitati pubblicizzata soprat-tuttodurante la grande ope-razione di recupero della«Concordia», arrivata a Ge-nova proprio a Prà,per esse-re poi smontata e demolita.Ora, dal primo novembre,il terminal del Gruppo PSAInternational (uno deiprin-cipali operatori terminali-stici mondiali) situato nelbacino portuale di Pra’ sichiama ufficialmente PsaGenova-Prà. L’aggiorna-mento interessa anche ladenominazione sociale chepassa da “Voltri TerminalEuropa S.p.A.” a “PSA Ge-nova Pra’ S.p.A.”.

Nel corso degli anni, PSAInternational ha realizzatonel bacino portuale di Prà,acquisito nel 1998, investi-menti per un valore di 250milioni di euro. Ad oggi è ilmaggior terminalcontenito-ri del Nord Tirreno movi-mentando circa il 60% dei

contenitori del porto di Ge-nova. Con un organico di656 dipendenti PSA Geno-va-Pra’ può servire contem-poraneamenteduemegana-vi portacontainer (fino a20,000 TEUs ciascuna), ac-cogliere oltre 1.500 TEUsreefer, 120 treni asettimanae 2.400 camion al giorno.PSA International è uno dei principalioperatoritermina-listici mondiali, scelto comemiglior operatore in tutti iprincipali porti; ha parteci-pazioni in 40 terminal por-tuali in Asia, inEuropa e nel-leAmeriche con quartier ge-nerale nei Terminal di PSASingapore ed PSA Anversa.LapresenzaaGenovacontri-buisce a rafforzare i legamitra il porto e l'Oriente, inunavisione di sviluppo di trafficie affari.ALE. PIE. —

cBY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

ALESSANDRA PIERACCIGENOVA

La Liguria è protagonista pertre giorni (da ieri fino a doma-ni) al World Travel Market diLondra, il principale eventomondiale per l'industria deiviaggi, con un grande standdell’Agenzia InLiguria nell’a-rea Enit Italia. Una vetrinaimportante, con 50 mila touroperator presenti, 11 mila

buyer, 5.000 espositori,3.000 giornalisti, più di 180Paesi rappresentati e la pro-spettiva di accordi commer-ciali per 5,5 miliardi di sterli-ne. E’ l’occasione per propor-re «Liguria Immersive Expe-rience»’, il nuovocoinvolgen-teprodotto promozionale vir-tuale in 3D. «Applichiamol’innovazione e la tecnologiavirtuale alla bellezza della Li-

guria, permettendo di aprirelo sguardo sulla regione – haspiegato Pietro Paolo Giam-pellegrini commissario diAgenzia In Liguria – si trattadi una modalità nuova cheguarda al futuro e rende pro-tagonistail turista mettendo-lo al centro dell’emozionedell’esperienza che potrà vi-vere nella nostra regione, inperfetta linea con quel turi-

smo esperienziale che rap-presenta per noi uno degliobiettivi strategici nella pro-mo commercializzazione delprodotto Liguria oltre cheuno dei punti di forzaper con-quistare nuovi spazi sui mer-cati internazionali».

Accanto alla presentazio-ne generale curata dall’A-genzia Regionale sono alle-stite le 10 postazioni degli

operatori turistici aderenti,in grado di proporre e vende-re prodotti turistici rivolti almercato internazionale. ALondra sono presenti: Angio-lina's Farm di Levanto, Arba-spaa di Manarola, Beautifuli-guria di Genova, ConsorzioPortofino Coast, ConsorzioServizio Marittimo Del Ti-gullio, Convention BureauGenova, Diana Tours di Dia-no Marina, Giada ResidenceSrl, Gruppo Cozzi Parodinell'Imperiese, Kitty Tours,sempre di Imperia.

Regione Liguria e Agenzia«In Liguria» stanno incon-trandoi professionistidel set-tore, secondo un fitto calen-dario di appuntamenti. Traquesti, ieri c’è stata la prepa-razione di un pranzo pressolo stand di Enit con prodottiliguri, momento gastronomi-co in mezzo agli incontri conla stampa internazionale.

Al fianco di Regione anchela Camera di Commercio eGenova Gourmet, il marchioche contraddistingue i pro-dotti tradizionali e di qualità

del territorio genovese.«Dopo essere stati a Berli-

no – aveva preannunciatonei giorni scorsi il presidentedella Regione Giovanni Toti- la nostra presenza a Londraè strategica per presentareuna nuova modalità dicomu-nicazione ‘esperienziale’,per invitare i turisti a visitarela nostra regione. Ci candi-diamo ad essere la prima inItalia per experience: ciò cheproponiamo a chi sceglie laLiguria come destinazione èinfatti un’offerta integrata a360 gradi: non solo mare blue spiagge, essendo la secon-daregione in Italia per nume-ro di Bandiere blu, ma anchesapori, tradizioni artistiche eculturali e poi i profumi dellanostranatura con i parchi na-zionali e regionali, le nostrearee marine protette. Allespalle di questa due giorni ol-tremanica c’è ungrande lavo-rochestiamo portando avan-ti per integraretantissimi set-tori e destagionalizzare lepresenze turistiche». —

cBY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Genova

Piano urbano del trafficocoordinato da Musso

Il porto di Genova Prà

In laboratorio a Rollo di Albengai controlli sull’olio extravergine

Albenga

Il Cersaa vigileràsulla qualità dell’olio

nuoVo SerVizio

Le Poste diventano digitaliecco la “cassetta smart”

collaborazione f ra regione, camera di commercio e genoVa gourmet

Riviera protagonista al World Travel MarketL’Agenzia “In Liguria” per tre giorni a Londra in occasione della rassegna dedicata all’industria dei viaggi

Sarà Enrico Musso, direttoredel Centro Italiano di Eccellen-za sulla Logistica Trasporti e In-frastrutture dell’Università diGenova, scelto dal sindaco Mar-co Bucci, a coordinare le strut-ture tecniche del Comune di Ge-nova e dell’Università per il pro-getto di realizzazione delPums, Piano urbano di mobili-tà sostenibile. ALE.PIE. —

Savona

La nave dell’orientamentoper duecento studenti

Pontedassio

Il Comune cerca agentedi polizia municipale

Camporosso

Concorso per assumereun operaio specializzato

Sulle etichette dei prodotti sarà indicata anche la provenienza

Regione

Fondi per le impreseincontri di Confartigianato

Il ministero delle Politiche agri-cole alimentari e forestali dell'I-spettorato Centrale della Tuteladella Qualità e della Repressio-ne Frodi ha designato il Centrodi Sperimentazione agricola diAlbenga quale autorità accredi-tata a effettuare i controlli per lacertificazione dell'olio extra ver-gine di oliva Dop Riviera Ligureper il prossimo triennio. G.B. —

La Liguria sarà rappresentata dall’agenzia In Liguria fino a domani al World Travel Market et di Londra

50.000Il numero di touroperator presentiall’appuntamento

londinese

5,5I miliardi di sterline

di accordi commercialiche gli organizzatori

ipotizzano di muovere

Il Comune di Pontedassio assu-merà un agente della Municipale

Il comune di Pontedassio faràuna nuova assunzione: è allaricerca, per il proprio organicocomunale, di un agente di poli-zia municipale. Il bando, di mo-bilità, scadrà il prossimo 28novembre e la partecipazioneè aperta a vigili urbani già di-pendenti presso altri comuni.Per informazioni rivolgersi inmunicipio. A.D.B. —

Oltre 200 studenti, accompa-gnati da 24 tutor, hanno parteci-pato alla settima edizione di Sai-lor, progetto promosso dalla Re-gione con l’Ufficio Scolastico Re-gionale e Aliseo. La nave dell'o-rientamento ai mestieri e alleprofessioni del mare ha costitui-to un'esperienzaformativa a bor-do di ammiraglie come La Supre-ma di Grandi Navi Veloci. G.B. —

Raccolto oltre un milionedi firme di cittadini europei per chiedere questo riconoscimentoalla Commissione Ue

cambia la denominazione

Il quartiere Genova Pràriconquista il nomedel terminal portuale

Il Comune di Camporosso, in valNervia, ha indetto un concorsopubblico per l’assunzione, atempo indeterminato, di un ope-raio specializzato (muratore). Ilbando scade il prossimo 5 di-cembre e per eventuali informa-zioni in merito, è possibile rivol-gersi in municipio alla segrete-ria o sul sito internet www.cam-porosso.it. A.D.B. —

Proseguono le iniziative dellaConfartigianato contro l’artico-lo 10 del Decreto Crescita relati-vo allo sconto sulle fatture perecobonus e sismabonus. Men-tre procede la raccolta firme av-viata dalla Confartigianato intutta la provincia di Imperia, aRoma si è svolta un’audizionenella Commissione Industriadel Senato. A.D.B. —

SAVONA, Galleria Scarzeria 5/8 • Tel/Fax 019 808291 • Cell. 347 2213365 • [email protected]

2019-2020

FINANZIAMENTI IN 24 MESI A TASSO ZERO FINO A 10.000 PER IMPORTI INFERIORI A EURO 7.000 ANCHE SENZA BUSTA PAGA.

MARTEDÌ 5 NOVEMBRE 2019 LASTAMPA 49

SV

VkVSIyMjVm9sb0Vhc3lSZWFkZXJfTW9ucmlmIyMjZDExZTRkNTYtZjg4Yy00NjMyLTk2ODAtY2UyOGRmY2UzYjM3IyMjMjAxOS0xMS0wNVQwODozMzozNiMjI1ZFUg==


Recommended