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19 FEBBRAIO GIORNATA DI STUDIO - I MATERIALI - Bruno Maineri APB

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Workshop A.P.B. Milano – 19 febbraio 2016 A.P.B. e la Legge 4/2013. Genesi ed obiettivi della Norma UNI 11602:2015 Bruno Maineri Presidente APB 1
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WorkshopA.P.B.� Milano– 19febbraio2016

A.P.B. e la Legge 4/2013.Genesi ed obiettivi

della Norma UNI 11602:2015

BrunoMaineriPresidenteAPB

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Legge 4/2013 prologo.

La Legge di cui parliamo oggi ha una lunga storia. Già nel marzo 2000 il Consiglio europeo svoltosi a Lisbona aveva individuato nella difformità dei

sistemi formativi dei diversi paesi della Comunità uno degli ostacoli al raggiungimento degli obiettivi strategici della Comunità stessa:

lo sviluppo della competitività delle imprese e della mobilità dei cittadini.

Nel 2002, 31 Paesi europei, riuniti a Copenaghen, hanno deciso di agire per migliorare e coordinare i sistemi di formazione e di qualificazione

in particolare con riferimento ai professionisti.

In Italia questo percorso si è intrecciato con la volontà (peraltro non realizzata) di abolire gli Ordini professionali, riportando tutto il sistema dei

professionisti nell’ambito di Associazioni professionali .

Il lungo dibattito su questo tema è durato oltre 10 anni e si è chiuso nel 2013 con una soluzione che vede, da un lato, gli ordini continuare a svolgere le loro

funzioni e, dall’altro, il riconoscimento giuridico delle professioni e delle Associazioni professionali, che vedono così riconosciuto il loro ruolo di tutela

delle professioni non regolamentate.

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La legge che ne è scaturita, ispirandosi alla Costituzione Italiana e nel rispetto dei principi dell'Unione europea in materia di concorrenza e di libertà di circolazione delle persone,

disciplina il funzionamento e la governance delle Associazioniche rappresentano le professioni non regolamentate.

Art. 1, L 4/2013 definizioni

La legge stabilisce che per «professione non organizzata in ordini o collegi», di seguito denominata «professione», si intende l'attività economica, anche organizzata, volta alla

prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo,

con esclusione delle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell'art. 2229 del codice civile,

delle professioni sanitarie e delle attività edei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio

disciplinati da specifiche normative.

Per la prima volta siamo di fronte ad un riconoscimento giuridico di professionia cui, secondo recenti stime,

fanno capo nel nostro paese circa due milioni di persone.

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Art. 2, L 4/2013, governance e modalità operative delle Associazioni professionali.

Coloro che esercitano una “professione” possono costituireassociazioni a carattere professionale di natura privatistica,

costituite su base volontaria, senza alcun vincolo di rappresentanza esclusiva,con il fine di

- definire gli standard della professione,- valorizzare e formare le competenze degli associati- garantire il rispetto delle regole deontologiche.

L’obiettivo prioritario è quello di agevolare la scelta del professionistada parte degli utenti nel rispetto delle regole sulla concorrenza.

Gli statuti delle associazioni professionali devono garantire la trasparenza delle attività e degli assetti associativi, la dialettica democratica tra gli associati, l'osservanza dei

principi deontologici, nonché una strutturaorganizzativa e tecnico-scientifica adeguata all'effettivo

raggiungimento delle finalità dell'associazione.

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Compiti delle associazioni professionali :

• proporre, anche attraverso specifiche proprie iniziative, nel rispetto della concorrenza, la formazione professionale permanente degli iscritti;

• adottare un codice di condotta ai sensi dell'art. 27-bis del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206;

• vigilare sulla condotta professionale degli associati e stabilire le sanzioni disciplinari da irrogare agli associati per le violazioni del medesimo codice.

L'elenco delle associazioni professionali che dichiarano,con assunzione di responsabilità dei rispettivi rappresentanti

legali, di essere in possesso dei requisiti previsti è pubblicato nel sito internet del Ministero dello sviluppo economico che ne supervisiona la

conformità dell’operare alle norme della legge 4/2013.

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In conclusione sono tre i punti fondamentali:

1. il riconoscimento giuridico delle professioni

2. il riconoscimento delle associazioni professionali

3. l’attività di supervisione da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico

Ovviamente si tratta di una opportunità ed una sfida per le Associazioni che avranno intenzione di coglierla nell’interesse dei propri Soci che avranno

stimoli e possibilità di migliorare le proprie conoscenze, abilità e competenzeallineandole a quelle definite dall’Associazione nelle norme tecniche UNI.

Per realizzare questo programma di compliance con la Legge 4/2013, che ribadisco, è su base volontaria e non cogente, le Associazioni devono

ovviamente darsi un assetto organizzativo e un modo di lavorareconforme alla legge.

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A tal fine, partendo dall’analisi del suo statuto e della sua organizzazione, APB ha proceduto a:•Adeguare lo Statuto alle nuove norme;

•Adeguare alle nuove realtà operative il Codice Deontologico;

•Costituire il Comitato Tecnico Scientifico;

•Costituire la Commissione per la Formazione permanente;

•Predisporre il Regolamento per la Formazione permanente.

•Istituire le Delegazioni territoriali nominando i referenti locali;

•Predisporre il Regolamento Ammissione Soci;

•Coordinare in UNI uno specifico Gruppo di Lavoro, Art. 9. L. 4/2013, per

definire una norma tecnica UNI, che specifica i requisiti di conoscenza, abilità e

competenza che i singoli professionisti debbono dimostrare di possedere per

ottenere il riconoscimento professionale ad opera di terze parti indipendenti

come previsto dalla Legge 4 / 2013.7

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Il Gruppo di Lavoro UNI, che ho avuto il privilegio di coordinare, ha ormai concluso i suoi lavori.

La norma UNI 11602:2015, dopo essere passata attraverso l’Inchiesta pubblica finale sul sito del’UNI , è ormai entrata in vigore e può da subito essere utilizzata dagli Organismi di

certificazione del personale per il riconoscimento dei singoli professionisti.

La norma, che ribadisco è una norma UNI, definisce i compiti, le attività e gli argomenti che devono conoscere le figure professionali operanti nella pianificazione e nel controllo di gestione

per le persone giuridiche, associazioni ed enti operanti nel settore bancario, finanziario ed assicurativo, soggetti o meno al controllo delle Autorità e Organismi di vigilanza.

Detti requisiti sono specificati, a partire dai compiti e attività specifiche della professione, in termini di conoscenza, abilità e competenza in conformità al Quadro europeo delle qualifiche (European Qualifications Framework - EQF) e sono espressi in maniera tale da agevolare i

processi di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento.

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Coloro che conseguiranno la certificazione delle conoscenze, delle capacità e delle competenze in base alla UNI 11602:2015 conseguiranno un titolo volontario che gradualmente sarà riconosciuto sul mercato (come avviene in quasi tutti i Paesi avanzati) e testimonierà la professionalità e la capacità di operare secondo i più elevati standard esistenti sul mercato.

La procedura di riconoscimento (certificazione) è volontaria, ma con questi riconoscimenti si va verso una realtà tipica del mondo anglosassone dove chi

non è in possesso della certificazione della propria Associazione incontra serie difficoltà ad operare sul mercato, non disponendo delle necessarie

qualifiche.

La certificazione non dà diritto ad alcun vantaggio particolare sul piano giuridico, ma costituisce un elemento che garantisce ai terzi, ai datori di lavoro e al mercato che le competenze, le conoscenze e le capacità del

professionista sono state riconosciute da terze parti indipendenti

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La qualificazione dei soci attuali è certamente un traguardo di primaria importanza di APB, che appare ancora più necessario considerando che

l’attività di pianificazione non sempre raggiunge livelli che possono essere definiti di eccellenza.

Le analisi dei piani industriali pubblicati ex ante e quelle dei risultati effettivamente conseguiti, lo confermano.

La quantità di nuove disposizioni di Vigilanza rende sempre più complesso l’aggiornamento professionale.

Nell’ambito dell’attività di formazione professionale permanente, APBorganizzerà eventi sulle novità metodologiche e normative di rilievo, Leggipromulgate dal Parlamento italiano, Direttive e Regolamenti Europei,documenti di consultazione e disposizioni della Banca Centrale Europea,della Banca per i Regolamenti Internazionali, della EBA, della Banca d’Italia,dell’IVASS e di altri Organismi internazionali che emanano norme o LineeGuida di diretto o indiretto interesse per i settori bancario, finanziario eassicurativo.

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Un altro filone dal quale traggono origine gli argomenti per l’aggiornamento professionale è

rappresentato:

dalle evoluzioni delle prassi e dei processi operativi,

e delle tecniche e degli applicativi gestionali e manageriali.

APB, oltre a curare la definizione e la manutenzione periodica della norma UNI,

organizzerà percorsi di formazione finalizzati essenzialmente alla preparazione alla prove di

certificazione che approfondiranno la conoscenza delle diverse attività e compiti previsti dalla

norma.

Questa attività sarà definita da APB, con il Comitato Formazione e

con eventuali collaborazioni esterne di esperti della materia.

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Ma quello che consideriamo il più importante obiettivo dell’azione di APBnel prossimo futuro consiste nel

formare e qualificare le nuove generazioni in modo da facilitarne l'inserimento nel mondo del lavoro.

Chi esce dalle Università e dalle scuole superiori ha un bagaglio di conoscenze teoriche certamente di buon livello, ma non accompagnato da una conoscenza

della vita aziendale e dei meccanismi che ne governano l'operare.

Non esistono, salvo poche eccezioni, iniziative destinate a preparare i più giovani mettendoli nelle condizioni di presentarsi ad un colloquio di lavoro nel

settore finanziario avendo una conoscenza di base del settore.

APB ha quindi creato una categoria di Socio, definita “Praticante”,riservata a chi ha appena terminato gli studi e si avvia verso il mondo del

lavoro.

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Per queste persone verrà creato un apposito percorso formativo ispirato alla pratica aziendale, organizzato anche a livello territoriale con la collaborazione di banche, università ed altri portatori di interesse locali, e sarà modulato su due diversi obiettivi:

• Il primo consentirà una conoscenza di base del sistema bancario, finanziario ed assicurativo e sarà rivolta anche a coloro che non intendono specificatamente lavorare in questo settore.

• Il secondo consiste in un corso di orientamento, pratico e non solo teorico, alla funzione pianificazione e controllo di gestione.

Al superamento dell’esame finale previsto dal Regolamento di Ammissione in base all’articolo 6.1.b dello Statuto, si conseguiranno i requisiti per l’ammissione a socio ordinario e per l’inserimento negli organici delle funzioni di interesse di APB.

Coloro che seguiranno questo percorso saranno nelle condizioni di presentarsi ad un colloquio di assunzione con conoscenze ampie e diversificate sul

sistema finanziario e su pianificazione e controllo di gestione in particolare.13

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APB si auspica che le banche e le Università comprendano a fondo il valore sociale di questo

programma e che lo sostengano mettendo a disposizione sul territorio, a livello locale, le

necessarie infrastrutture per lo svolgimento dei corsi.

Analogo invito è rivolto ai Soci di APB per quanto riguarda la docenza. Abbiamo circa 250 soci,

se ognuno di loro ci darà disponibilità a fare il docente per un giorno all’anno, avremo a

disposizione un monte ore di oltre 2.000 ore

Le banche che collaboreranno dimostreranno ai diversi stakeholders sul territorio che le banche

hanno a cura lo sviluppo culturale e professionale dei giovani e che fanno il possibile per

facilitarne l’inserimento nel mondo del lavoro.

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Quando l’Erasmus muoveva i primi passi , nessuno credeva nel successo di tale programma di scambio

di studenti a livello internazionale

La certificazione a cui tendiamo vale già oggi a livello europeo perché rilasciata da Organismi di certificazione che usufruiscono

del mutuo riconoscimento nei paesi della comunità.

Essa verrà perciò inserita di diritto nel Libretto Formativo del Cittadino che è scaturito dalla Strategia messa a punto a Lisbona nel marzo 2000 e che in

Italia è regolamentato dal d.lgs. N. 81 del 2008.

Tutto quanto progettato è in fase di graduale ed attenta attuazione con la collaborazione di tutti i Soci ed intende costituire un contributo, anche

se infinitesimale, a realizzare quanto sottolineato dal Governatore della Banca d’Itali che un anno fa in Cattolica affermò come

“investire in istruzione, capitale umano,conoscenza costituisca oggi un fattore prioritario, essenziale per la crescita economica, ma soprattutto

per l’occupazione e il benessere economico e sociale”

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BrunoMaineri

Presidente

APBviaFlaminia,1900196ROMA

Mobile3395867552Skype:apb_segreteria_roma

[email protected]

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