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1990 - anno 9 - n. 9 novembre · 2018-02-23 · grande tenore Carreras che a Milano ha fatto il...

Date post: 20-Mar-2020
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AL TRAGUARDO DEL 1993 L'ORGANPZZAZIONE COOP DAVANTI LA LEGA VERSO IL 3° C RESSA i La plastica non è da buttare Alle pagine 4 e 5 2 Natale e i suoi consumi Alle pagine 6 e 7 Kooperativa Fòrbundet sorella svedese Alle pagine S e 9 4 Sua Maestà il Nuovo Consumatore Alle pagine 10 e 11 Si è svolto al Consiglio generale della Lega Na- zionale Cooperative e Mutue un dibattito che ha portato alla luce i temi principali sui quali verte- rà il 33° Congresso del- l'organizzazione. Si tratta di molti temi da affrontare che riguarda- no l'insieme della coope- razione, imprese, strutto- re e società di sistema, e rapporti con organizza- zioni politico-sindacali. Da questa discussione di- penderà il modello che Ia Lega intenderà adottare per il suo futuro. In particolare il rapporto Fra autonomia delle im- prese e il "governo" del- l'intero sistema coopera- tivo. Anno 9 - N.9 novembre 1990 mensile della Coop Lombardia di Giorgio Vozza Coop Italia ha indetto a Milano nel mese di ottobre un incontro con esponenti del- l'industria dei prodotti di largo consumo per illustrare le strategie della coopera- zione di consumatori di fronte al grande appuntamento europeo del 1993. Alla ma- nifestazione hanno preso parte i dirigenti di Coop Italia nelle persone de] presiden- te Vincenzo Tassinari e del vicepresidente Guido Toletti; il presidente dell'Associa- zione nazionale Cooperative di consuma- tori Ivano Barberini con il vicepresidente Giuseppe Fabretti; il presidente di Euro- coop Albrecht Schone; il rappresentante della Coop danese Jen Erik Dalgaard Jensen; Giampaolo Fabrio docente di so- ciologia. La nota che segue ha tratto spunto dai la- vori di quell'incontro. I • assaggio dei prodotti tipici dei paesi europei è stato accolto con favore dai clienti dei super- mercati Coop, che hanno gustato le specialità francesi, inglesi, greche, spagnole, tedesche e dei paesi del nord. Parecchi soci hanno poi partecipato al concerto del grande tenore Carreras che a Milano ha fatto il pieno al teatro Carcano. Queste le iniziative esterne, ma le finalità più im- portanti sono rimaste un po fra je quinte. Difatti lo scopo principale di "E ora d'Europa" è quello di stabilire legami più stretti fra le coopera- tive europee, in vista del mercato unico e avendo in mente una sorta di Europa della cooperazione che rafforzi l'intera organizzazione in tutte le na- zioni del vecchio continente. La bandiera Coop, con alcune varianti, sventola su 115.000 negozi che vendono prodotti per 80.000 miliardi di lire all'anno, presenti all'Ovest e all'E- st fino in Giappone con quasi 40 milioni di soci Una forza enorme, che finora ha avuto uno svilup- po prevalentemente nazionale, se non addirittura regionale. Adesso "È ora d'Europa". L'idea è quella di utiliz- zare questa forza nel suo insieme per poter meglio raggiungere gli scopi istituzionali delle cooperati- ve di consumatori, scritti più di un secolo fa sugli statuti sociali e ancor'oggi pienamente validi: dare ai soci e ai consumatori prodotti sicuri e di quali- tà. Creare una rete di vendita che sì aggiorni in continuazione; tenere viva Ia partecipazione dei soci; dare ai dipendenti lavori di soddisfazione e- quamente retribuiti. Già ora si svolgono acquisti in comune. Si scam- biano esperienze e informazioni. Gli italiani sono i più convinti sostenitori dell'eu- ropeizzazione della rete Coop, che anzi non si re- stringa ai Paesi della Comunità, ma che manten- ga relazioni con le nazioni scandinave, con quelle dell'Est e col potente Giappone. Si, la Coop vuole internazionalizzarsi. Ne ha biso- gno per fronteggiare le sfide delle industrie e della concorrenza che ormai non hanno più confini. Ne ha bisogno per far meglio il suo mestiere, che non è mai finito e che richiede continui adattamenti e nuove conoscenze. Alcuni aspetti non cambiano e non devono cam- biare: il mantenimento di solide radici locali, di re- lazioni vere e forti con i soci e i consumatori, la trasparenza e la pubblicità delle gestioni. Il segre- to della durata e della forza della cooperazione è tutto qui: molto semplice. "OCCHIO AL CIBO" Si è aperta il 31 ottobre all'Arengario di Milano, Ia mostra fotografica "Oc- chio al cibo" realizzata dalla Coop e curata da Alberto Capatti e Cesare Co- lombo, L'esposizione vanta circa 400 immagi- ni che comprendono diversi periodi, dalla fine dell'Ottocento fino ai giorni nostri. La mostra testimonia i mutamenti che sono awenuti nella cultura alimentare da un secolo a questa parte dovuti alle crisi socio economiche delle due guer- re mondiali. iniziativa sconto soci n. 15 Caffè Prestigio Coop 4 confezioni . . dcu gr. 250. .• . • - Sconto. riservate,. • . ai soci L. 5.000 dal 15/12 al 29/12/90
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Page 1: 1990 - anno 9 - n. 9 novembre · 2018-02-23 · grande tenore Carreras che a Milano ha fatto il pieno al teatro Carcano. ... su 115.000 negozi che vendono prodotti per 80.000 miliardi

AL TRAGUARDO DEL 1993L'ORGANPZZAZIONE COOP DAVANTI

LA LEGA VERSOIL 3°C RESSA

iLa plasticanon èdabuttare

Alle pagine 4 e 5

2Natale e isuoiconsumi

Alle pagine 6 e 7

KooperativaFòrbundetsorellasvedese

Alle pagine S e 9

4Sua Maestàil NuovoConsumatore

Alle pagine 10 e 11

Si è svolto al Consigliogenerale della Lega Na-zionale Cooperative eMutue un dibattito cheha portato alla luce i temiprincipali sui quali verte-rà il 33° Congresso del-l'organizzazione.Si tratta di molti temi daaffrontare che riguarda-no l'insieme della coope-razione, imprese, strutto-

re e società di sistema, erapporti con organizza-zioni politico-sindacali.Da questa discussione di-penderà il modello che IaLega intenderà adottareper il suo futuro.In particolare il rapportoFra autonomia delle im-prese e il "governo" del-l'intero sistema coopera-tivo.

Anno 9 - N.9 novembre 1990mensile della Coop Lombardia

di Giorgio Vozza

Coop Italia ha indetto a Milano nel mesedi ottobre un incontro con esponenti del-l'industria dei prodotti di largo consumoper illustrare le strategie della coopera-zione di consumatori di fronte al grandeappuntamento europeo del 1993. Alla ma-nifestazione hanno preso parte i dirigentidi Coop Italia nelle persone de] presiden-te Vincenzo Tassinari e del vicepresidenteGuido Toletti; il presidente dell'Associa-zione nazionale Cooperative di consuma-tori Ivano Barberini con il vicepresidenteGiuseppe Fabretti; il presidente di Euro-coop Albrecht Schone; il rappresentantedella Coop danese Jen Erik DalgaardJensen; Giampaolo Fabrio docente di so-ciologia.La nota che segue ha tratto spunto dai la-vori di quell'incontro.

I • assaggio dei prodotti tipici dei paesi europei èstato accolto con favore dai clienti dei super-

mercati Coop, che hanno gustato le specialitàfrancesi, inglesi, greche, spagnole, tedesche e deipaesi del nord.Parecchi soci hanno poi partecipato al concerto delgrande tenore Carreras che a Milano ha fatto ilpieno al teatro Carcano.Queste le iniziative esterne, ma le finalità più im-portanti sono rimaste un po fra je quinte.Difatti lo scopo principale di "E ora d'Europa" èquello di stabilire legami più stretti fra le coopera-tive europee, in vista del mercato unico e avendoin mente una sorta di Europa della cooperazioneche rafforzi l'intera organizzazione in tutte le na-zioni del vecchio continente.La bandiera Coop, con alcune varianti, sventolasu 115.000 negozi che vendono prodotti per 80.000miliardi di lire all'anno, presenti all'Ovest e all'E-st fino in Giappone con quasi 40 milioni di sociUna forza enorme, che finora ha avuto uno svilup-po prevalentemente nazionale, se non addiritturaregionale.Adesso "È ora d'Europa". L'idea è quella di utiliz-zare questa forza nel suo insieme per poter meglioraggiungere gli scopi istituzionali delle cooperati-

ve di consumatori, scritti più di un secolo fa suglistatuti sociali e ancor'oggi pienamente validi: dareai soci e ai consumatori prodotti sicuri e di quali-tà. Creare una rete di vendita che sì aggiorni incontinuazione; tenere viva Ia partecipazione deisoci; dare ai dipendenti lavori di soddisfazione e-quamente retribuiti.Già ora si svolgono acquisti in comune. Si scam-biano esperienze e informazioni.Gli italiani sono i più convinti sostenitori dell'eu-ropeizzazione della rete Coop, che anzi non si re-stringa ai Paesi della Comunità, ma che manten-ga relazioni con le nazioni scandinave, con quelledell'Est e col potente Giappone.Si, la Coop vuole internazionalizzarsi. Ne ha biso-gno per fronteggiare le sfide delle industrie e dellaconcorrenza che ormai non hanno più confini. Neha bisogno per far meglio il suo mestiere, che nonè mai finito e che richiede continui adattamenti enuove conoscenze.Alcuni aspetti non cambiano e non devono cam-biare: il mantenimento di solide radici locali, di re-lazioni vere e forti con i soci e i consumatori, latrasparenza e la pubblicità delle gestioni. Il segre-to della durata e della forza della cooperazione ètutto qui: molto semplice.

"OCCHIO AL CIBO"Si è aperta il 31 ottobre all'Arengariodi Milano, Ia mostra fotografica "Oc-chio al cibo" realizzata dalla Coop ecurata da Alberto Capatti e Cesare Co-lombo,L'esposizione vanta circa 400 immagi-ni che comprendono diversi periodi,dalla fine dell'Ottocento fino ai giorninostri.La mostra testimonia i mutamenti chesono awenuti nella cultura alimentareda un secolo a questa parte dovuti allecrisi socio economiche delle due guer-re mondiali.

iniziativa sconto soci n. 15

Caffè Prestigio Coop4 confezioni . .dcu gr. 250. .• . •

- • • • •• • • • •

Sconto. riservate,. • .ai soci L. 5.000

dal 15/12 al 29/12/90

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E SE VENISSEA MANCARE

LAa

"UN PRODOTTO CHE HA SECOLI DIETRO DI SÉ

!FRUTTI- Dl -WSTAGIONE jaIN FORMA CON PIACERE

UN AROMADIVENTATOIRRINUNCIABILE,MA LAMODERAZIONEE D'OBBLIGO di Carla Barzanò

Venezia, 1720, caffè Florian. Piccole sa-le elegantemente affrescate, luci soffu-se, tavolini appartati, intimi, voci som-messe. E l'atmosfera raffinata, conforte-vole, di tutti i caffè nati, più o meno nel-lo stesso periodo, a Vienna, a Parigi, aBerlino, a Budapest e in molte altre cit-tà dell'Europa. Regno dei letterati, degliartisti, dei politici che quí scambiavanonotizie, pettegolezzi, idee.Oggi, l'atmosfera dei nostri caffè è unpo' diversa. Bere un caffè è diventatoun gesto usuale, quotidiano, che si ripe-te più volte nella giornata. Ma qualcosadell'antico, aristocratico rituale è rima-sto anche nei nostri costumi. Spesso èproprio davanti a una tazza di caffè checi rilassiamo, discutiamo dí affari ochiaccheriamo con gli amici.

I grappoli del caffè.

Nei mondo isla-miro il caffè e-ra coltivatogià nei primi

secoli dopo Cristo. Labevanda si preparavalasciando a bagno nel-l'acqua i chicchi, ancoraverdi, per moltissime o-re. La torrefazione, ide-ata dagli arabi nelquattordicesimo secolo,permise di ottenere uninfuso molto più piace-vole. Fu allora che ilcaffè si diffuse in tuttol'Islam. Dapprima lobevevano solo gli uomi-ni, in speciali locali chefurono un modello perle nostre caffetterie; poiil caffè entrò anche nel-le case, dove le donne lopreparavano con accu-rati rituali.

Da noi il "vino d'Ara-bia", come lo chiamava-no a quel tempo, arrivònel sedicesimo secolo.In un primo momentosi vendeva nelle farma-cie, successivamente di-ventò una bevanda dimoda consumata dall'a-ristocrazia colta di tut-ta Europa e le caffette-rie furono, fino agii ini-zi di questo secolo, degliimportanti centri cultu-rali. L'uso di bere il caf-fè si stabili definitiva-mente anche fra il po-polo verso la fine del-'800 ma durante l'ulti-

ma guerra, quando gliapprovvigionamenti e-rano impossibili, il caffèvenne sostituito con va-ri succedanei, come lacicoria o il tarassaco.

Si avvicinano te feste ea tavola è un momentodi trasgressione. La di-spensa di casa si riern-pe di panettoni, torro-ni, zamponi e altre lec-cornie che ci terrannocompagnia per tuttol'inverno.Difficile, per chi haproblemi di dieta, resi-stere stoicamente alletentazioni e continuareil grigio tran tran deiregimi ipocalorici sen-za lasciarsi sedurre daqualche prelibatezza.Un buon accorgimento,per evitare gli eccessi,è quello di non trasfor-mare la propria casa inuna sorta di negozio dipasticceria. Non co-minciate fin d'ora, conla scusa di fare un pia-

cere ai vostri famiglia-ri, a comprare dolciumidi ogni genere e quan-do ve li regalano "rici-clateli" regalandoli agliamici.Se le prime giornate difreddo vi fanno deside-rare cibi più sostanzio-si del solito, concedete-vi i legumi, piccolequantità di frutta sec-ca, qualche fetta di torta fatta in casa conmolta frutta e pochissi-mi grassi. In cucinabandite la monotonia einventate nuove ricetteleggere ma saporite,gustose, magari aiu-tandovi con le erbe aro-matiche.A Natale e a Capodan-no tutto è permesso:per una volta antipasti

e dessert, vini e liquo-ri, consumati in alle-gria, con parenti e ami-ci, non fanno male.Saper affrontare legrandi occasioni ga-stronomiche è una verae propria arte, cono-sciuta fin dal tempodei romani, che di ban-chetti se ne concedeva-no molti.Non preparatevi a unpasto luculliano man-giando pochissimo nelpasto precedente. Inquesto modo infatti, ri-schiate di arrivare almomento della "grandeoccasione" con una fa-me incontenibile e nonesagerare è quasi im-

LaLa morigeratezza inve-ce è una regola indi-

spensabile per reggeresenza danno anche ipasti più abbondanti.Purché vi accontentia-te di porzioni modeste,a tavola potete servirvidi tutte, proprio tuttele portate. A fine pastoevitate la pennichella eaiutate la digestionecon una passeggiatacorroborante.Il "giorno dopo" vi sen-tite appesantiti? Fateuna dieta disintossi-canto, rigorosamentevegetariana.Al mattino, una grandetazza di infuso di tiglioe bardana con una ma-cedonia gigante di me-le e agrumi.A pranzo solo un belpiatto di riso e verdurebollite, condite con olio

extra vergine d'oliva etamari {salsa di soia},A merenda, ancorafrutta e tisana. Per ce-na infine, preparate unpassato di verdure concrostini di pane inte-grale.Durante la giornatanon dimenticate di be-re moltissima acqua,preferibilmente oligo-minerale, acidulatacon succo di arancio edi limone.

In novembre è unagioia andare a casta-gne, girovagando neiboschi fra i caldi coloriautunnali e il profumointenso di terra e di fo-glie secche.Una volta questi fruttierano un ingredientefondamentale della cu-cina contadina, poiché,a differenza del grano,non costavano nulla.Se ne raccoglievanomolte e si conservava-no tutto l'inverno, ingrandi cassette di le-gno colme di sabbia.Nei mesi più freddiriempivano il vuoto diuna fame insaziabile,cotti sulle braci del ca-mino, oppure essiccatie ridotti in farina, persostituire la preziosa 2

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FATTO INCASA CONLA MOKA

i

PAESE cNgVAI, CAFFECHE TROVI

Il caffè Moka, prepa-rato in casa, con lamacchinetta, è quelloche più si avvicina al-l'espresso.I buongustai Io fannocon miscele pregiate diArabica, la varietàpiùapprezzata di caffè.L altra varietà, chia-mata Robusta, ha ungusto più amaro, leg-germente legnoso ed èpiù scadente. La mi-scela va macinata fi-nemente per aumenta-re la superficie di con-tatto con l'acqua e al-l'ultimo momento, inmodo da non disperde-re le sue sostanze aro-matiche.La caffettiera deve es-

sere utilizzata di fre-quente, poiché in casocontrario il caffè pren-de un gusto metallico;dopo l'uso si risciacquasenza detersivo. Il fil-tro si riempie con curafino all'orlo, senzapressare troppo la mi-scela. Quando l'infusocomincia a uscire dalbeccuccio della mokala fiamma va abbassa-ta immediatamente.

Denso, forte, aromati-co, il nostro espresso èconosciuto e apprezza-to in tutto il mondo.Contrariamente aquanto si crede, spe-cialmente quando è ri-stretto, è il caffè piùpovero di caffeina, poi-ché, durante la suapreparazione, la mi-scela resta a contattocon l'acqua solamentepochi secondi e non fain tempo a cedere que-sta sostanza.Il suo sapore intensodipende dalle numero-sissime sostanze aro-matiche che si sprigio-nano.Il caffè alla turca,consumato soprattutto

nei paesi orientali, siprepara versando Iamiscela finissima inacqua bollente, la-sciandola depositareper qualche minuto einfine zuccherandolain abbondanza.Il caffè all'america-na o caffè filtro èmolto usato un Ameri-ca e nell'Europa delnord. Si ottiene ver-sando acqua calda suun filtro di carta riem-pito di miscela maci-nata grossolanamente.E una bevanda quasitrasparente che si be-ve quasi sempre senzazucchero. Dà un'ideadi leggerezza ma è piùeccitante dell'espresso.

NETTARE Di CAFFÈ300 g. di alcol, 100 g. di acqua, una tazza di tèe una di caffè da 150 g., 500 g. di zucchero.Mescolate tutti gli ingredienti e lasciate invec-chiare per un paio di mesi.

Proteine g /Lipidi g /Glicidi g 29Calorie Kcal 172Per bicchierino

Da bere solo una vol-ta ogni tanto.

SORBETTO AL CAFFÈDosi per 6 persone;Preparate circa 300 cc di caffè molto carico elasciatelo raffreddare mescolando con cura. U-nite 300 g. di zucchero e, quando è sciolto, 200g. di panna liquida. Mescolate e mettete nellasorbetteria.

Proteine g /Lipidi g 12Glicidi g 49Calorie Kcal 298

Un desserttonificante.

LE RICETTEDI QUALECONSUMO

LE RICETTEDi QUALECONSUMO

di Giorgio Vozza

Business is business: gli affari. Lavecchia etica settecentesca secon-de la quale "La cosa più innocenteche possono fare gli uomini è Farei soldi" si riferiva a un'epoca, ahimè non finita,in cui l'occupazione principale dei nostri similiera la guerra. La passione economica, certo na-ta molto prima del Settecento, è stata poi il mo-tore della rivoluzione industriale, col suo segui-to di sviluppo e di prosperità, ma anche di vio-lenze e di miserie. Tuttavia, mai come in questianni il mito dei denaro è stato posto al di soprae al di fuori di regole morali o anche solo di nor-me di comportamento di buon senso o di comu-ne convivenza civile, per non parlare del diffusodisprezzo delle leggi. Gli affari sono affari, an-che quando i soldi provengono dai più sporchicommerci. Corrosa da scandali e corruzioni, an-che la vecchia etica protestante, che aveva for-mato la base del consenso nel mondo occidenta-le e lo stile del capitalismo anglosassone, è or-

mai morta e sepolta. Eppure pro-prio in questo periodo di estremoinquinamento dell'economia, co-minciano ad affiorare spessi dub-

bi sul futuro e sulla salute di un'imprenditoria-Età senza scrupoli e senza principi. Alcune frale maggiori industrie del mondo, le più presti-giose università americane ed europee ripristi-nano regole interne e promuovono nuovi studidi etica, sia per le relazioni aziendali, che per icomportamenti verso la società, l'ambiente, leautorità pubbliche, l'informazione. I cinici so-stengono che questi slanci di solito anticipanotempi duri, mentre appena l'economia volgeràdi nuovo al bello stabile tutte queste vaghescesi dissolveranno.Sono però in tanti ad essere convinti che lamancanza di regole morali può condurre inmolti casi a veloci arricchimenti, qualche volta.a spiacevoli incontri con la giustizia, mai allacostruzione di imprese che durano.

SO LDI

LE RICETTEDEI CONVENTI

In cucina il caffè si utilizza per insaporire mol-ti dessert, gelati, liquori e grappe.Provate queste ricette tratte dal libro di Seba-stíana Papa, La cucina dei monasteri, Monda-dori.

LA FUNZIONEDELLACAFFEINA

Il caffè puro e semplicenon sviluppa calorie. 11contenuto calorico di u-na tazzina di caffè di-pende dunque dallaquantità di zuccheroaggiunta o dall'even-tuale "correzione" consuperalcolici, latte,panna, ecc.-L'interesse dietetico diquesta bevanda è lega-to soprattutto alla caf-feina, un alcaloide (pre-sente anche nella cioc-colata, nel tè, nel qua-rana e nella colai capa-ce di modificare l'equili-brio fisiologico dell'or-ganismo.E una sostanza conproprietà nervine, ingrado cioè di stimolareil sistema nervoso cen-trale migliorando i ri-flessi, la capacità intel-lettiva e l'attenzione eattenuando le depres-sione. A livello dell'ap-parato cardiocircolato-rio la caffeina tonifica ilcuore e i vasi sanguignie aumenta la diuresi;svolge inoltre un'azioneeccitante sulla secrezio-ne gastrica e sulla mo-tilità intestinale. Infineaccelera leggermente ilmetabolismo basale.Una tazzina di caffè èdi sicuro conforto du-rante lo studio o un la-voro intellettuale inten-so.Al risveglio aiuta chisoffre di ipotensione edi astenia a affrontarele fatiche della giorna-ta. Dopo pranzo stimolala digestione e favoriscela concentrazione nelleore pomeridiane.

Un'ultima raccomanda-zione: non sommini-strare il caffè ai bambi-ni e agli adolescenti.

CONSUMARECONCAUTELA

Ma questa bevanda vaconsumata con cautela.La caffeina infatti è u-na sostanza tossica e ilnostro organismo è ca-pace di smaltirne sola-mente 600 mg, al gior-no, pari circa a 3-6 caf-fè. Il buon senso impo-ne comunque di resta-re sempre al di sotto diquesto quantitativo,soprattutto quando sisvolge una vita moltostressante, poiché, inquesto casa, la tolle-ranza alla caffeina puòdiminuire in modo con-siderevole.Un abuso di caffè pro-voca una diminuzionedell'assorbimento di vi-tamine del gruppo 13,di potassio e di ferro einoltre può causare ilcaffeismo, una intossi-cazione cronica che èall'origine di alcuni di-sturbi quali tremori,tachicardia, insonnia,ipereccitabilità.Qualche volta, abban-donare "il vizio dellatazzina", può esseredifficile, perché quandosi riduce l'assunzionedi caffè compaiono irri-tabilità, nervosismo estanchezza. Si trattatuttavia di disturbitransitori che sparisco-no dopo qualche gior-no.Il caffè va evitato ingravidanza, soprattut-to nell'ultimo trime-stre, perché supera labarriera placentare epuò provocare disturbial feto e durante l'al-lattamento per evitareche, se pur in piccolis-sime quantità, passinel latte eccitando ilneonato.Meglio bandire il caffèanche quando si hannoproblemi di insonnia, i-pertensione, gastrite eulcera.Chi proprio non può ri-nunciare al suo saporeamaro, può optare peril decaffeinato.

LOGGI/DOMAA

3

farina bianca nelle fo-cacce e negli gnocchi.In effetti questi fruttisono, carne i cereali,molto ricchi di carboi-drati. Freschi fornisco-no circa 190 calorie per100 gr. e contengano u-na discreta quantità divitamina C che la scor-za coriacea mantienequasi inalterata anchedurante la cottura; sec-chi sono più energetici,(350 calorie per 100gr.) e forniscono moltopotassio.Oggi capita qualchevolta di sgranocchiarele castagne per strada,quando incontriamosul nostro cammino u-na dei pochi carretti dicaldarrostai sopravvis-suti all'era del fast-fo-

od. Ma è raro che per-diamo del tempo in cu-cina, a togliere l'invo-lucro ostile a questifrutti squisiti.Eppure le castagne fre-sche si utilizzano intanti modi diversi: permarmellate e dolci; mi-schiate ai legumi nelleminestre di verdura;come contorno al postodelle patate oppuresemplicemente bollite.Chi non ha la pazienzadi sbucciarle può usarela farina di castagne,comodissima per rea-lizzare tante ricette,dolci e salate, di tradi-zione contadina.

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P ICANONDA BUTTARE

Nome: Consorzio Obbligatorio Nazionale per ilriciclaggio dei contenitori di plastica per liquidi.

Dolci di nascita: 8/6/1990

Indirizzo: Via Tomacelli 132 - 00186 Roma

Obiettivi: A valle della raccolta differenziata as-sicurare il riciclaggio delle plastiche usate.

Conte opera: Riunisce i produttori e gli impor-tatori di materie plastiche, gli importatori di con-tenitori, le rappresentanze dei produttori di conte-nitori, dei distributori e dei produttori di beni cheusano i contenitori in plastica, per coordinare esviluppare l'impegno a favore della Legge 475/88sul riciclo.

Informazioni: Polo informativo - sviluppo chi-mica Via San Luca 10 - 20122 Milano - Tel.02/89400050,

di Massimo Chiesa

Un altro traguardo im-portante nella raccoltadifferenziata dei rifiuti èstato raggiunto con l'at-tivazione dal l4 gennaio1990 del Consorzio Na-zionale per la raccoltadifferenziata ed il ricadodi materie plastiche. InItalia, come i lettori ri-corderanno, la raccoltadifferenziata in genera-le come base di soluzio-ne al problema dei rifiu-ti, è stata avviata a li-vello sperimentale solonegli ultimi due o treanni. Sulla spinta dellarecente Legge 475/88 siè provveduto a costitui-re un consorzio naziona-le per il riciclaggio dellaplastica ed in particola-re dei contenitori di pla-stica. Di esso fanno par-te i produttori e gli im-portatori di materie pla-stiche, gli importatori dicontenitori, una rappre-sentanza dei produttoridi beni che usano conte-nitori in plastica ed infi-ne rappresentanti delladistribuzione. Il Consor-zio provvede, a valledella raccolta differen-ziata, che diventa quin-di un'esigenza improro-gabile, ad assicurare ilriciclaggio delle plasti-che usate sia come recu-pero dell'energia in essecontenuta, sia come uti-

ELENCO Di "AZZURRA MANGIABOTTIGLIE" INSTALLATE A TUTT'OGGI21/9/90

Località N. Unità

Milano 32

Ferrara 8

Ravenna 8

Cattolica (F0) 5

Ancona 9

Trento 6

Bolzano 7

Pordenone 2

Carpi (MO) 4

Sassuolo (MO) 3

Cento (FE) 3

Faenza (RA) . 2

Sacile (PN) 1

S. Venderniano (TV) 1

Vieste (FG)

Serra De' Conti (AN) 2

Argelato (BO)

Crevalcore (BO) 2

Modena 2

Reggio Emilia 2

Di imminente collocazione:Modena 9 unità, BolognaVenezia 9, Firenze 19.

10,

È NATO IL CONSORZIO Osi GATORI9 NAZIONALE PER IL RICICLAGú

SVILUPPODI UNSETTORE,PULIZIADELL'AMBIENTE 1

La recente istituzionedel Consorzio Naziona-le per il riciclo dei con-tenitori di plastica èstata salutata con sod-disfazione non solo datutti quelli che hanno acuore il destino dell'am-biente italiano, ma so-prattutto da Assoplast,l'associazione indu-striale dei produttori dimaterie plastiche, chehanno visto in questanascita una possibilitàdi invertire una situa-zione preoccupante.

lino della materia perrealizzare nuovi manu-fatti. Per quanto concer-ne l'aspetto a valle delproblema, cioè della rac-colta differenziata, le e-sperienze sono ancorarecenti e non molto nu-merose sul territorio na-zionale, ma, nonostanteciò, i quantitativi di ma-teria plastica che si av-viano al riciclo comin-ciano ad essere signifi-cativi. E evidente chenell'ottica di una pienaapplicazione di ciò cheprevede la legge, e cioèla raccolta obbligatoria

dei soli contenitori perliquidi (in pratica le bot-tiglie per acqua minera-le, per bibite, per deter-sivi, per cosmetici ecc.),presuppone un impegnodelle pubbliche ammini-strazioni e della grandedistribuzione (es. super-mercati) ad organizzareun sistema valido diraccolta di questi pro-dotti, un sistema como-do per il consumatore edeconomico per il racco-glitore ed il riutilizzato-re. Abbiamo detto chetutto questo meccani-smo è solo all'inizio equindi la nostra illu-strazione terrà conto

La plastica infatti eravista dal cittadino solocome un grave pericoloper l'ambiente e, usan-do parole della stessaassociazione, "demoniz-zata".Con la nascita del Con-sorzio si è finalmente a-pe•ta una nuova possi-bilità che promuove u-na logica di svilupponel settore ed una vo-lontà concreta di inter-vento che tiene contodell'importanza e delvalore che la plasticaha nella vita di oggi. Edè per questo che Asso-plast si è fatta parte at-tiva ormai da tempo inquesto campo, promuo-vendo informazione, ri-cerca e strumenti con-creti per risolvere ilproblema dello smalti-mento e del riciclo dellaplastica usata.A tale scopo ha svilup-pato strumenti non solopubblicitari iabbiamo

delle prime esperienzeche, se seguiranno lastrada positiva delle al-tre materie riciclate, si-curamente avranno en-tro breve tempo grandesviluppo.Dunque la costituzionedel consorzio come pun-to di partenza di unanuova strategia com-plessiva nella gestionedei rifiuti solidi urbani,richiede impegno e co-stanza che allo stato at-tuale è stato senz'altroassicurato dai produtto-ri di materie plasticheassociati in Assoplast,

mentre sul versante del-le amministrazioni pub-bliche assistiamo per ilmomento ad esperienzepilota.Con questa ultima rea-lizzazione la Legge 475del 9 novembre 1988che già aveva promossoil Consorzio per il recu-pero del vetro e dei me-talli, assume tutta lasua importanza e final-mente indica una stradaconcreta che porta l'Ita-lia in linea con gli altriPaesi europei, se nonnei quantitativi, almenonelle iniziative legislati-ve. La legge, come dice-vamo, affida agli enti lo-

tutti nelle orecchie l'or-mai famoso slogan"Plastic-replastic" dovesi illustrano le grandipossibilità di riutilizzodella plastica), ma si èfatta promotrice attra-verso le proprie conso-ciate di iniziative con-crete in accordo con al-cune municipalizzate digrossi centri urbani.In particolare ha volutorealizzare un polo in-formativo e di comuni-cazione sulle iniziativee sullo stato delle atti-vità che ha sede in viaSan Luca 10 a Milano eche si appoggia ad unasocietà di comunicazio-ne altamente ooecializ-.nata come la "Perirti eAssociati". Inoltre nelrecente passato ha pro-mosso un convegno digrande importanza chesi intitolava "Chiudereil cerchio" che QualeConsumo ha seguito at-tentamente.

cali la responsabilità diraccogliere separata-mente dagli altri rifiuti icontenitori plastici,mentre affida al Consor-zio il compito di riciclarela materia con le se-guenti modalità: almenoil 50% di ciò che vieneconferito avviene trami-te riciclo del materiale,mentre il rimanentetramite il recupero di e-nergia o in forme indu-striali, quali quelli dellecementerie, o come ausi-lio ai combustibili tradi-zionali. E chiaro che orala parola passa non soloalle aziende plastiche,non solo ai comuni chedevono organizzare laraccolta differenziataattraverso le loro azien-de municipalizzate, maanche ai cittadini i qualidovranno impegnarsiseriamente a collocarenei vari cassonetti stra-dali o campane, nellevarie macchine di raccolta presso i supermer-cati, selezionando lorostessi il rifiuto e svol-gendo così un'azione e-cologica di grandissimaimportanza.D'altra parte la raccoltadifferenziata è l'unicavia percorribile control'aggravarsi della situa-zione ambientale dovutoalla produzione giorna-liera di quantità ormaiincollocabili di rifiuti so-lidi urbani.

In questo convegno te-nutosi al Politecnico diMilano venivano infattinon solo anticipati mol-ti temi propri di questafase, ma anche si ap-profondivano aspettiscientifici che riguarda-vano la produzione dibeni plastici e non, chegià al momento dellaproduzione avessero ca-ratteristiche più ade-guate al loro successivosmaltimento e decadi-mento.Il problema dei rifiutisolidi urbani così impo-nente sarà affrontato erisolto, secondo noi, conadeguate iniziative le-gislative, con un'ade-guata educazione e sen-sibilizzazione dei con-sumatori, ma anche conuna collaborazionestretta e fattiva tra ilsoggetto pubblico e ilsoggetto privato comela stessa Assoplast au-spica.

E"AZZURRA"INGOIALEBOTTIGLIEDI PLASTICA

Le esperienze di raccol-ta differenziata affidataper legge agli enti pub-blici sono ancora limita-te nel nostro Paese, an-che se significative. AMilano in particolare,attraverso un accordocon l'AMSA, è partita u-na campagna di raccoltadi bottiglie di plasticamediante un raccoglito-re chiamato Azzurromangiabottiglie".L'iniziativa nasce da miaccordo tra 1'AMSA, l'I-VR (Istituto Valorizza-

rione Riciclo dei mate-riali, molto attivo nelfornire documentazionee notizie sul problema) edei supermercati Coop,lpercoop Bonola, Esse-lunga, GS, PAM, SMA,Stenda e UNES.L'obiettivo primario èquello di raccogliere inparticolare le bottigliedi plastica per poi confe-rirle direttamente ad a-ziende che le ritrasfor-mino in altri prodotti Ilcompito dei supermer-cati è quello di gestire lemacchine mangiabotti-glie, mentre I'AMSAprovvede al ritiro ed altrasporto presso un pro-prio centro di raccoltada dove queste verrannoportate al riciclo. E que-sto un primo concretomomento di raccoltadella plastica e del suoriutilizzo che piano pia-no si sta sviluppando intutta Italia.Dicevamo prima che le

lA CAMPAGNA PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATADEI RIFIUTI FA UN ALTRO PASSO IN AVANTI ANCHE

CON UNO SLOGAN PUBBLICITARIO "PLASTIC-REPLASTIC". IL RUOLO DEI CONSUMATORI

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INTERNOa cura clí Andrea Pertegato

"POLLICI NO"BUSPERDISABILI

La Regione Veneto,in attuazione delpiano sociale a fa-vore dei disabili, hainvestito 5 miliardie 250 milioni perl'acquisto di 50 mi-nibus appositamen-te progettati per of-frire un servizio ditrasporto ai porta-tori di handicap,che ne potranno u-sufruire regolar-mente e gratuita-mente con unasemplice prenota-zione."Progetto Pollicino"così si chiama l'ini-ziativa, che adottail nome del mezzodi trasporto realizzeta e ideato dallaSocietà cooperativaCarrozzeria auto-dromo di Modena— frutto di un in-tervento concertatofra l'Assessorato aiServizi sociali equello ai Trasportie grazie anche al-l'Assessorato dirappresentanzadella categoria edelle cooperativeche operano nelcampo dei serviziassistenziali socio-sanitari.

UN PO'DI URSSPERIL METRI!)DI ROMAÈ stato firmato un accordo nella sedecentrale della Lega che suggella l'impe-gno della società moscovita, Metrostroj,a "lavorare nel campo delle metropolita-ne e delle gallerie romane". I partner ita-liani sono il Consorzio Cooperative Co-struttori {Ccc) da una parte e la Cogeco(dell'Acqua Marcia) dall'altra. Si ritieneche con l'arrivo degli esperti sovietici sipossano ridurre notevolmente i tempi direalizzazione di questi progetti, e persancire l'accordo una fermata della linea"D" verrà chiamata "Mosca". In cambiosi farà altrettanto dedicando a Roma u-na stazione moscovita.

COOPERATIVAALBERGHIERAA LOANOA Loano (SV) dieci albergatori si sonoconsorziati nella "cooperativa hotel", unaserie di strutture a due stelle che si ri-volge prevalentemente al turismo socia-le.Il gruppo ha in programma di aderire al-le varie mostre e fiere del turismo, e am-pliare il numero di soci estendendosi an-che a Finale Ligure e nell'entroterra.

ELENCO DI CITTÀ CHE ATTUANOLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

-1~71

11 Milano2) Zhrinn31 'Prento4) Ferrara.51 Ravenna6) Rimini71 Cesena81 Trisigallo (FE)Si Oderzo (TV)

10) Cormons (GO)111 Bacile IPNj121 Prato

'1111 °vada (AL,141 Silvano d'Orba (AL)151 Pianezza (To)161 Treviglio171 Sessuali)111) Padova

191 Lodi201 Ancona211 Leccar221 Monza231 Parma241 Brescia25) Monfalcone iGOI •261 S. Fiorentino (FI)271 S. Benedetto Po IMN}

riciclo riduz. al 50%28) Naturno (RZI RBLT

ridotti al 40%291 Isaia d'Elba30) Faenza IRA)311 Cornuda (TV)32) Imola

Fonte: stampa nazionale.

El CONTENITORI DI PLASTICA PER LIQUA

'MATERIEPLASTICHE NEIRIFIUTI SOLIDIMUNICIPALI

Frazione org.:CartaTessiliMetalliVetroPolvere eceneri minerali 10%Materie plastiche 7%

Questo 7% di materplastiche è cosi rompo .-sto: 65‘k poliolerme, 15%polistirolo, 10% PVC, 5%PET, altre 5%.Fonte dei dati: Relazione alParlamento europeo Com-missione CEE per le prete-tono dell'ambiente,12,111938.

AZZURtMANGIABOTTIGUE

Uno macchino rno nelabothg " mio nata in un $uperrnereoto Coop

esperienze sono ancoralimitate; basti pensare,ad esempio, ai dati dellastima fatta per la rac-colta milanese che pre-vedono di recuperarecirca il 25% soltanto diciò che viene prodotto.numeri di ciò che vieneimmesso nel mercato infatto di bottiglie sonoveramente impressio-nanti.Le bottiglie di materiaplastica consumate aMilano in un anno sonocirca 69 milioni di pezzi,di cui 12 milioni pari al17% vendute attraversoi 31 supermercati parte-cipanti alla raccolta.Il lettore può facilmenteimmaginare che cosaprovochi ogni anno que-sta enorme massa dibottiglie, che non hannomolto peso, ma che oc-cupano molto volume,nelle ormai sature di-scariche di rifiuti solidi

5 urbani. La scelta della

raccolta differenziata èquindi una necessitàimprorogabile che deveessere perseguita perun migliore equilibrioambientale e per unconsistente risparmio dienergia.L'esperienza di Milanocon i suoi "mangiabotti-glie" è solo l'inizio ed unpossibile aspetto delproblema. Esistono in-fatti anche altri modiper raccogliere non solocontenitori in plastica,ma anche oggetti plasti-ci in genere che non tro-vano ancora in Italia a-deguato spazio se non inesperienze isolate, sepur importanti, comequelle nei comuni diPrato, Ferrara, Parma eRavenna.L'iniziativa dei "man-giabattiglie" è la primain questo settore che an-drà sviluppata ulterior-mente. I consumatoridella Coop la possono

trovare, per il momento,in Milano a Bonola e neisupermercati di via Pi-tagora e di via Ornato,scelti come esperienzepilota. A questo proposi-to occorre però ricordarecome serva un approccioal problema da parte diognuno di noi più atten-to e corretto.infatti è frequente vede-re queste macchine perla raccolta delle soiebottiglie di plastica in-tasate, per distrazione enoncuranza, da vetro,lattine in alluminio oaddirittura da ombrelli!!E chiaro che si potràprocedere soltanto se visarà collaborazione e at-tenzione da parte deiconsumatori non soltan-to nel richiedere un am-biente globale più vivi-bile, ma anche nel pro-cedere ogni giorno a del-le piccole ma significati-ve manovre di educazio-ne ambientale.

zelletti, inauguran-do, insieme a/ pre-sidente della LegaNazionale Coope-rative e MutueLanfranco Turci, lafiliale di Firenzedella Banca dellecooperative. Segui-rà entro l'annoquella di Ravenna,ed alla fine del1992 saranno unadecina, incluse le

sedi di Milano eRoma.L'attività si pone— afferma Verze-letti — al serviziodel mondo coopera-tivo, ma è aperta atutti, can criteri ditrasparenza opera-tiva, stipulandocon i clienti non ac-cordi, ma veri epropri contratti bi-laterali.

CENTO ANNIDELLA COOP TRENTINA

La cooperazione trentina ha compiuto cento anni di vita festeg-giando l'avvenimento nel paese d'origine, Villa Santa Croce delBleggio (TN). Qui infatti al termine del 1890 nasceva la primafamiglia cooperativa come risultato di un patto di solidarietà fracontadini.Sono sorte via via negli anni successivi le Casse Rurali, le Can-tine Sociali, i Consorzi frutta. Il movimento ha oggi bisogno diessere gestito con managerialità — sostengono i responsabilidella federazione dei Consorzi cooperativi — ha bisogno di supe-rare i campanilismi e di rafforzare il proprio ruolo nel tessuto e-conomico e sociale e locale.

COLLABORAZIONECON LE COOPAUSTRALIANEL'Alleanza delle cooperative internazionali (Aci) ha istituito unproprio ufficio di programmazione a Geelong in Australia.Quest'ufficio — diretto da R. Mathimusan — collaborerà conl'Associazione australiana delle cooperative (ikac) per promuove-re il commercio intercooperativo e lo sviluppo delle regioni del-l'Est asiatico.

LA ISANECAUMENTACAPITALEE FILIALILa Banca dell'eco-nomia cooperativa(Banee) che ha ini-ziato l'attività nelsettembre 1988, siappresta a varareun consistente au-mento di capitale:dagli attuali 40 mi-liardi dovrebbe ar-rivare a 80.Lo ha anticipato ilpresidente dellaBanec, Pietro Ver-

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CONSUNTIVO 1985PREVISIONI 199C

NATALE EtoDUE BOTTIGLIESU TRESi STAPPANONELLE FESTENATALIZIE

n Natale da 3.000 miliardi.E stato quello datato 1989,un Natale ricco — senza iltimore dell'inflazione, senza

i venti del Golfo e del Medio Oriente— con l'affermarsi di consumi piùraffinati come il salmone e il caviale,con la conferma della tradizionefatta di spumante e champagne. Maanche un Natale fatto di strenne eregali acquistati in maniera piùragionata. Caratteristiche etendenze che anche per il dicembre1990 dovrebbero riconfermarsi, anzisi prevede che debbano radicarsiancora di più. E in tanti si auguranoche sia proprio così, soprattuttoriguardo un contenimento dellespinte inflattive e l'allontanamentodei tamburi di guerra.

AGLI ITALIANI PIACE SECCO

CategoriaSpumanti dolci

28Prosecchi

13Secchi

40Secchi metodo classico 13Champagne 6

Totale consumi tal 1988) 145 milioni di litri.

L'euforia delle feste loscorso anno ha portatoal consumo di ben 800miliardi in vario tipo dìalcoolici.Di questi circa la metàsolo di spumanti, il re-sto in vini e altri gene-ri.Il segnale più impor-tante nella tendenzadelle preferenze è statoil Forte incremento ne-gli acquisti di champa-gne. I veri protagonistidella tavola e delle riu-nioni festose tra amicisono rimasti, per carità,l'Asti Spumante e lospumante classico ingenere.Le bottiglie di spuman-te classico consegnateper tutto l'anno 1989sono state superiori a18 milioni contro i 15dell'anno precedente,un incremento pari ai20 per cento. Lo cham-pagne ha invece rag-giunto i 10 milioni dibottiglie, contro gli 8,8milioni del 1988, ed èstato questo forte incre-mento ad averlo portatoa diventare il "fenome-no" nel consumo natali-zio 1989.Questi dati di consumosono relativi all'interoanno, ma va tenuto pre-sente che per il 65 percento dei casi i tappi so-

Il brut italiano cerca unnome. Per lo spumanteitaliano il 1990, ancorpiù del 1989, non pote-va andare meglio, lacrescita della domandaha confermato il sor-passo dello champagneche pure ha a sua voltaottenuto nuovamenteun record di vendite nelnostro paese. Un pro-blema per il nostro spu-mante però esiste: en-tro due anni deve tro-varsi una nuova deno-minazione in quanto

no stappati proprio nelmese di dicembre, il re-sto nel corso degli altriundici mesi. Alle azien-de produttrici e di di-stribuzione questa abi-tudine porta il dovereattendere gli ultimi duemesi dell'anno per rea-lizzare oltre il 40 percento del fatturato.Una concentrazionestagionale di voglia di"bollicine" considerevo-le, ma che se messa aconfronto con quella re-gistrata dieci anni fa,permette di cogliere unnetto cambiamento av-venuto nelle abitudini"festaiole" del nostropaese.Nel 1980 infatti benl'80 per cento dei consu-mi di spumante echampagne erano con-centrati a fine anno. Sibeve di più, dunque, elo si fa nel corso di tut-to l'anno, anche se ilNatale resta ovviamen-te l'occasione più im-portante e immancabil-mente osservata da tut-ti.Per il Natale 1990 co-munque viene confer-mata una crescita delladomanda di bottigliecon le bollicine per unincremento di almeno il5 per cento sull'annoscorso.

sarà vietato l'uso e l'in-dicazione di 'metodochampenaise". E unproblema tutto italiano,anzi il nostro paese ri-schia di trovarsi spiaz-zato sia in termini dimercato che dì immagi-ne: infatti lo spumantedi qualità francese ilnome lo ha sempre avu-to, o meglio va ricono-sciuto, lo ha inventato"champagne", quellospagnolo lo ha battez-zato da pochi anni, maha già un buon succes-

so "cava", ora dunquemanca all'appello solo ilprodotto nostrano. Itentativi sono stati tan-ti, ma purtroppo non abuon fine: in un settoretanto composito le ini-ziative di alcuni pro-duttori sono finite percontrastare gli interessidi altri in altre provin-cie della penisola. Con-trasti e tensioni poirientrati, ma che finoad ora non hanno por-tato alla indicazione dialcun nome.

L'inflazionenon toccala Coop

L'inflazione non ri-guarda Coop. Chiusaa fine giugno la cam-pagna per il "contin-gentamento" dei pro-dotti da portare su-gli scaffali a Natale,il successivo rincarodei prezzi provocatodalla crisi del Golfo edalle oscillazioni deiprezzi dei vari gene-ri primari non do-vrebbe ripercuotersisui prezzi delle mer-ci acquistate e pro-poste.

IL BRUTITALIANOCERCA NOME

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CONSUMIA FETTE DI PANDOROE PANETTONE SITAGLIALA TREDICESIMA

E L'OLIO D'OLIVASI CONQUISTAUNA FAMADI FESTA

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Per gli altri due prodottitipici delle feste di fineanno, panettone e pan-doro invece, la sommaspesa dagli italiani nel1989 è stata pari a circa480 miliardi, Questa aluna cifra davvero consi-derevole che ben rappre-senta la frenesia di unconsumo stagionale.Pandoro e panettone in-fatti durano sugli scaffa-li per un periodo a sten-to pari a quello del brevepassaggio di una come-ta. Nel giro di due, tresettimane massimo ven-gono venduti e consuma-ti 450 mila quintali dipanettone (345 mila ditipo tradizionale, il resto•di tipo speciale quali far-citi e altre varietà) e cir-ca 300 mila quintali dipandoro. Quest'anno —ed è questa la prima no-vità, anche se già "an-nunciata' nei Natali de-gli anni '80 — la distan-za tra panettone e pan-doro dovrebbe ulterior-mente e nettamente ri-dursi, ma a trarne van-taggio saranno i farciti egli altri prodotti "ricor-renza". A fronte di unapercentuale di venditedel 54 per cento di pa-nettoni, 5 per cento difarciti e 41 per cento dipandori registrata nellestrutture Coop Italia loscorso anno — spiegaSergio Deligios, respon-

sabile settore generi varidi Coop Lombardia – peril Natale che sta pergiungere si prevede unapercentuale sulle vendi-te del 51 per cento di pa-nettoni, del 42 per centodi pandori e del 7 percento di farciti e altriprodotti vari. Ma la se-conda novità che porta ilprimo Natale del nuovodecennio — questa sì i-naspettata — 'e il calosensibile degli investi-menti pubblicitari. Le a-ziende dovendo posizio-nare i propri prodotti,dalla vita tanto brevequanto concentrata inun periodo già così affol-lato di altre offerte, negliscorsi anni non hannobadato a spese per con-quistare il gusto dei con-sumatori: nel 1989 sonostati spesi in campagnestampa e spot circa 23mila miliardi, con un in-cremento del 10 per cen-to sul 1988. Quest'annoinvece, raffreddati dainon incoraggianti risul-tati sulla definitivaspartizione delle quotedi mercato, i proprietaridei vari marchi di panet-toni e pandori hannopreferito non rilanciare.Per gli investimenti pub-blicitari si prevede unacrescita molto ridotta, senon addirittura una sta-bilizzazione al livellodello scorso anno.

Dopo spumanti cham-pagne, panettoni e pan-dori, ad assorbire laparte più ampia diquanto resta della vo-glia di spendere degli i-taliani nel Natale è ilcenane. Suddividerequesta voce per i diver-si ingredienti vuol direaddentrarsi nell'anda-mento di oltre 300 voci.Una tra tutte però hasegnato lo scorso announ incremento davverosingolare, e anche que-st'anno dovrebbe ripe-tere l'exploit: l'olio d'oli-va. Una vera sorpresaanche perché l'olio è fi-nito con l'essere inseri-to- all'interno delle cas-sette o dei panieristrenna accanto a li-

quori o ingredienti perpiatti tradizionali.Tra i circa 3.000 miliar-di spesi nell'89 sonostati inoltre conteggiati160 miliardi per auguritelefonici, 150 miliarditra cesti e cassette re-galo, 200 miliardi in co-smetici, 180 miliardi inalberi di Natale e ad-dobbi, 60 in feste in lo-cali pubblici e infine 40miliardi in botti e fuo-chi artificiali_ Un'ulti-ma curiosità: lo scorsoanno sono stati distri-buiti a pensionati e di-pendenti pubblici e pri-vati di tutti i settoriben 22 mila miliardi ditredicesime, al netto dioneri sociali e imposte_Buon Natale.

LA POLITICA DI CONTENIMENTODEI PREZZI ALL'IPER DI BONOLAÈ. quanto ha spiegatoSergio Deligios, respon-sabile del settore "ge-neri vari" di Coop Lom-bardia."La nostra strutturavuole essere leader nel-la politica dei costi edei prezzi, e anche que-st'anno, nonostante isegnali a volte allarmi-stici di un'impennatadell'inflazione "inaspet-tata" riusciremo a pro-porre prezzi adeguatialle reali situazioni dimercato, e non gonfia-ti".La volontà di mantene-

7 re tale primato viene

realizzata anche attra-verso urta attenta poli-tica di sconti.E il caso in particolaredell'IperCoop di Bonolaa Milano. Una struttu-ra gioiello, 5.000 metriquadrati destinati allavendita con poco menodel 10 per cento dedica-to — durante il norma-le corso dell'anno — aigeneri non alimentari,aperto dal marzo 1988e che registra all'attivogià il raggiungimentodei diversi obiettivi disviluppo, tanto che èormai imminente l'a-pertura del secondo I-

per nel quartiere limi-trofo di Baggio e nelquale verranno trasfe-riti e incrementati le e-sperienze e i risultatigià ottenuti a Bollala.All'IperCoop il Natale,che al di là di panettonie cenoni e champagne èanche soprattutto gio-cattoli, verrà praticataun'articolata politica disconti.Proprio nei giocattoli— spiega Gaetano Sa-vio doll'IperCoop Bone-la — gli sconti si atte-steranno in media in-torno al 30 per cento,Attenzione particolare

dunque ai piccoli con-sumatori che quest'an-no sembrano preferire— ed è una tendenza dimercato e magari an-che una indicazione dicome indirizzare i pro-pri figli — giochi dura-turi, di società, o pu-pazzi "tranquillizzanti"piuttosto che la genea-logia dei mostri che hainvaso negli ultimi an-ni le nostre case.Al settore giocattolo l'I-perCoop Bonola dedi-cherà tutto lo spazio vi-vo della "vetrina" e inpiù allestirà una seriedi "punti gioco" dove si

potranno provare, ap-punto giocando, i pro-dotti proposti.Politica di sconti ancheper quanto riguarda ilcomparto Hi-Fi — perogni comparto verran-no proposti 2-3 compo-nenti a prezzi partico-larmente convenienti— e gli articoli da rega-lo in genere, un com-parto che l'iper Banolasperimenta a Natalecon la proposta di circa300 articoli di varia na-tura.Per quanto riguardal'alimentazione il con-tenimento dei prezzi

viene realizzato con lapredisposizione di 'Pa-nieri cenane" con 1 of-ferta di prodotti tradi-zionali e non, di eleva-ta qualità, ma daiprez-zi contenuti: per brin-dare non è necessariosempre stappare unabottiglia di champagne,soprattutto se il nostra"classico" è altrettanto,se non di più, gustoso eallegro.Infine, non potevamancare il panettoneche l'IperCoop proponeall'insegna del tradizio-nale: preparato in unlaboratorio artigianale.

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VISITA A UN'ORGANIZZAZIONE CON DUE MILIONI

KO • PERAT1VAFÓRBUMET

II segno dell'infinito é ilmarchio della 8f, laFederazione dellecooperative svedesi.Gli ipermercati cooperativihanno l'insegna "Obsi".te stazioni di serviziocooperative hannol'insegno "Ok".

LA

DALLA COOP DISTOCCOLMACON 1.800MILIARDI Dl LIRE DIAFFARI ALLA PIUPICCOLA COOP DIVINTJARN/DALECARLIA CONUN FATTURATO Di200 MILIONI DILIRE. UNAFAMIGLIA SU DUEE ASSOCIATA

Nel marzo 1991 si terrà l'Assemblea na-zionale delle Sezioni soc(.In quell'occasione saremo chiamati ariflettere sui temi della socialità in coo-perativa, delle iniziative per i soci, del-

le proposte per i consumatori.In preparazione di questa assemblea sono stateorganizzate visite presso le cooperative di altri pa-esiSicuramente proficua è stata la visita alla coope-ra..ione svedese.La federazione delle Coop in Svezia si chiama lifi K000erativa rórbundet)La lunga tradizione nel campo della difesa deiconsumatori ha fatto sì che molte delle iniziativeCoop siano poi diventate legge dello stato.Ad esempio il principio "Soddisfatti o rimborsati",introdotto dalle Coop svedesi ed oggi acquisito dal-la legge, significa che c'è l'indicazione "questo arti-colo non può essere cambiato" solo su alcuni pro-dotri quali la biancheria intima o i costumi da ba-gno.Le Cosp svedesi intendono continuare ad essere inprima fila sul terreno consumerista. Il loro mottoe cuie.to "C'è sempre una ragione per Kf di essereun passo avanti alla legge".La sede della Kf domina il paesaggio della capitalesvedese. E affacciata sul porto di Stoccolma, nonlontana dal Palazzo Reale.Non si pensi che la posizione sia esagerata: il girod'affari delle cooperative e delle aziende pone laKf in quarta posizione dopo Asea, Volvo, Electro-lux, e davanti alla Saab-Scenici. Kf rappresenta il54,9 per cento delle vendite negli ipermercati sve-desi, il 27,3 nei supermercati, il 20 per cento dellevendite di prodotti alimentari, il 9.8 per cento neiprodotti non alimentari. Insomma le cooperativesvedesi rappresentano il 15,5 per cento di tutte levendite al dettaglio.

di Ugo Pinferi

Un superrnerroki svedese

LA POTENZA KF,135 ASSOCIATELe cooperative associate a Kf sono 135. La piùgrande, Coop Stockholm, ha 323 mila soci e un gi-ro di affari di 1.800 miliardi di lire. La più piccolaè la Coop VintjarnfDalecarlia, situata in un paesi-no a circa 250 km a nord di Stoccolma, con 65 socie un giro di affari di poco superiore ai 200 milionidi lire. In tutta la Svezia i soci sono 2 milioni e sipuò dire che una famiglia su due è associata allaCoup.Le 135 cooperative sono autonome, ma hanno co-stituita la Hf come strumento collettivo per gli.ac-quisti, per i controlli, per i servizi comuni.Negli anni sono state costituite delle società che o-perano sul mercato e producono alimenti, trasfor-mano prodotti agricoli e della pesca, stampano li-bri e riviste, sviluppano programmi per computer,vendono viaggi e gestiscono alberghi (compresidue villaggi turistici in Italia). La Kf possiede an-che partecipazioni importanti in diverse aziendeprivate.Sono cooperative anche 19 società che sono pre-senti con il marchio Ok. Si tratta di distributori di

Al benzina che di solito vendono accessori per automa anche giornali e alimenti per gli automobilisti.Queste 19 cooperative Ok hanno 1 milione e 300mila soci,

CONSUMATORIPROTAGONISTILa difesa dei consumatori è stato lo scopo che gui-dò i cittadini che costituirono la prima cooperativasvedese nel 1850.La difesa dei consumatori è ancora la ragione del-l'esistenza delle Coop svedesi, della loro federazio-ne Kf, delle diverse attività create negli anni.La Svezia ha una lunga tradizione di sviluppo del-la democrazia. Rappresentanti dei lavoratori sie-dono di diritto nei consigli di amministrazione del-le aziende dove lavorano e questa avviene anchenelle cooperative.Il Parlamento svedese ha via via aggiornato la le-gislazione sui controlli e sulle tutele. in questo pe-riodo ci sono diversi motivi di contrasto con le coo-perative. I produttori di alimentari devono versareallo Stato una percentuale per pagare i controllisanitari sugli alimenti. Ora la legge chiede unapercentuale anche ai distributori.In Kf si dice che così i controlli, doverosi, rischianodi pesare sul prezzo dei prodotti e quindi diretta-mente sui consumatori.La Kf, per cento delle cooperative associate, maanche per istituzioni esterne, destina grandi risor-se alla "Cucina di prova". Si tratta di un piano in-te•o della sede Centrale dove sono installate cuci-ne, elettrodomestici, mobili, attrezzi provenientidai negozi Coop. 8

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costato un'impennarci nellorichiesto di aSSOCiociOne,soprattutto da parte di giovani.In sei mesi i nuovi soci sonoStati 35 mila. Si divento sociversando dalle 100 alle 1.000corone Ido 20 mila lire o 2milioni].

IWIPARATIVI 71~1ei:1*La federazione coopero-riva KFsottopone a test diversiprodotti.Vengono. diffusi ai consumo toridei pieghevoli che mettono oconfronto i prodotti tostati.Nell'esempio il pieghevole suiForni a microonde.Sono illustrati quindiciapparecchi.

)1 Soci Alallaie Allialli. .La lif pubblica un

• • :-settimanale che si chiama - ,- • •,,.Vi {Noti.

-- Primo ero distribuitetis.

•• n•••-. ... gratuitamente nei negozi.pro viene venduto.Contiene Pubblicità, e a

114H 'colori ed e un vero epropria giornale per laio ring lie. I . -:',La Coop Stoccolma, la .pii, grande, sta

- li •).' ' 'valutando di fare un . L,giornale per i stipi soci.

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SORELLA f.- • •-... \

10.

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S'firEZIFIELETTRONICt~.SERVIZIO DEL SO ~ • aurtaqui

La più gronde cooperativosvedese. la Coop Stockholm,ho sino elio scorso annopraticato il ristorno in manieratradizionale: ogni socio dovevoConservare gli scontrini di tuttol'anno e presentarli al negozio.Cera tutto un lavoro immunedi controllo e poi venivarimborsato al socio lo quotasta bilico per quell'anno lingenere I uno per cento). Dal1990 tutti i soci (più di 300mila} sono stati dotali di unalessero magnetico. Le cosse ditutti i negozi sono stateatIrezzote per Io lettura dellalessero e per registrare ivolumi di acquisto del singolosocio. La modernità del mezzoapplicato od un vantaggio'ordica" ho Fallo si che CI sia

Le Cave svedese ha diffusacentinoia di migliaio diesemplari di questo manifesto.Nello piramide sonorappresentati Fotograficamen tegli alimenti che devonocomporre lo diete giarnolieradi un adulto per unoalimentazione equilibrata. Glialimenti sono rappresentatianche nelle quo nota. Come sivede allo base, un largoconsumo di cereali, di lotte,limitate guaritile di burro eformaggio. Nella porle centralegrandi quantità di verdure e diFrutto, uno discreto presenza dilegumi.Allo somma& ridotte guaritile'Eli come, pesce e salumi.

LI SVEDESI't401

Le Code svedesi hanno neglianni sviluppato azioni o tutelodei consumatori che sonodiventate poi legge per tutti glioperatori svedesi. E questenovite vengono esportate.Nel catalogo ikeo, ilmagazzino svedese che de sinanno è aperto alle porte diMilano e che vende mobili ecarene luna per le cOSO, vinseriportato questo impegno:"Tutti possono sbagliare.liceo vi offre 30 giorni digaranzia! Se non sietecompletamente soddisfalli delvostro acquisto, poteterestituircelo entro 30 giorni, esostituirlo o essere rimborsati."

AlIl servizio acquisti affida alla "Cucina di prova" itest di gradimento sugli alimenti. Centinaia dipersone (ricercate attraverso inserzioni sui gior-nali e compensate simbolicamente) passano tutti igiorni dalla sede Iff per esprimere pareri su cam-pioni anonimi di marmellate, caffè, latte, eccetera.Il Servizio acquisti raccoglie anche campioni dipentole, di cavatappi, di frullatori, elettrodomesti-ci e la "Cucina di prova" li sottopone a test pratici,di funzionalità e di affidabilità.La "Cucina di prova" produce anche varie pubbli-cazioni: ogni mese un fascicolo di ricette distribui-to gratuitamente nei negozi, ogni tanto libri su te-mi uarticolari Il'ultimo è sull'alimentazione deidiabetici). Il "Libro di cucina" della Coop ha neglianni raggiunto i -due milioni di copie ed è conti-nuamente aggiornato in nuove edizioni.Il personale della "Cucina di prova" si sposta pertutto il paese per conferenze pubbliche molto se-

9 gui te.

PRODOTTI BLUE PRODOTTI VERDIDa anni la Coop svedese vende prodotti fonda-mentali con confezioni bianche con scritte in blu.Sono come i nostri prodotti Coop e nell'assorti-mento ci sono anche paste italiane prodotte a Pe-rugia. Negli ultimi tempi sono apparsi prodotti se-gnalati con il simbolo di un albero verde sulloscaffale (e non sulla confezione}. Si tratta di unmarchio concordato con l'Associazione degli agri-coltori che si dedicano alla coltivazione di verduresenza ricorrere a concimi e trattamenti artificiali.Il metodo ha preso piede al punto che sono già: 40mila gli ettari destinati a queste coltivazioni. circa1:1,5 per cento della superficie agricola.E intervenuto il governo proponendo un marchioconcordato anche con le industrie. Alla Kf sonoperplessi sia perché il nuovo marchio rischia an-che qui di introdurre un balzello, ma soprattuttoper la difficoltà di conciliare interessi troppo spes-so contrastanti.I soci delle cooperative svedesi partecipano all'as-semblea di bilancio di ogni punto di vendita. Ma-gari avviene alle 8 di una domenica mattina, pri-ma dell'apertura dei negozio. Eh! sì, in Svezia inegozi alimentari hanno un orario relativamenteridotto nei giorni feriali (dalle 9 alle 18), ma sonoaperti alla domenica (dalle 10 alle 14, ma c'è chifa orari diversi),

L'ATTENZIONE ALL'AMBIENTEIn queste assemblee annuali i soci possono dire laloro sul bilancio, eleggono i loro delegati per i varilivelli di rappresentanza. Durante l'assembleapossono presentare mozioni, proposte. Anzi posso-no presentare proposte e mozioni durante tuttol'anno ed esse saranno esaminate dal Consiglio diamministrazione. Il Consiglio esprime un parere.Proposte dei soci e parere del Consiglio sono ripor-tati in una pubblicazione a disposizione dei soci.L'assemblea annuale dei delegati deciderà qualisuggerimenti devono diventare operativi.E così, partendo dai basso, confortate dai pareri discienziati ed esperti, che sono cresciute le lineedel 'Programma per l'Ambiente" della Kf. Si trat-ta di un documento approvato dai Congresso dellecooperative aderenti che sta diventando la baseper le azioni della Kf. Il documento richiama le fi-nalità della cooperazione e dichiara che i compitiin materia ambientale sono la conservazione dellerisorse esauribili, la sostituzione di processi indu-striali e di materie dannose per l'ambiente. Per o-gni questione si indicano gli obiettivi a lungo ter-mine e i passi necessari per 1 .aggiungere questi o-biettivi. Il 'Programma per l'Ambiente" è stato il-lustrato ai dipendenti, partendo dai responsabilidegli acquisti. Ora verrà pubblicizzato il più possi-bile tra i soci e i consumatori per sviluppare unmovimento popolare sui contenuti.

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1) lI Nec è un soggetto sociale portatore di dirittiche devono essere rispettati e che sono: il dirittoalla salute e alla sicurezza, il diritto alla tuteladegli interessi economici, il diritto alla rappresen-tatività, il diritto all'assistenza legale, il diritto al-l'informazione e all'istruzione.2) La difesa dei consumatori può avvenire attra-verso le associazioni che devono diventare semprepiù forti, agguerrite e competenti.3) Per essere tali le associazioni hanno bisognosoprattutto di sostegno finanziario attraversoTautofinanziarnento ma anche di lavoro volonta-rio.4) Il Nec deve essere sempre informato in mate-ria di consumi, attraverso strumenti di divulga-zione che non siano la sola pubblicità.

SI È indispensabile saper leggere le etichette deiprodotti e le modalità d uso nonché i vari contrattidei servizi, per compiere scelte oculate e che nonriservino sorprese,

6) La formazione del Nec deve avvenire fin dallascuola dell'obbligo dove da tempo dovrebbe essereimpartito un insegnamento interdisciplinare aiconsumi. Battiti perché ciò avvenga anche nellascuola dei tuoi figli.7) Sapere bene cosa si acquista e quanto lo si .pa-ga non é segno di pignolena e avarizia, ma indicedi consapevolezza e maturità,8) In casi di difficoltà Nec deve sapersi rivolgerealle autorità competenti per gli specifici casi, inmodo da non disperdere la sua protesta.

9) Il Nec deve saper valutare con serenità e di-stacco i messaggi pubblicitari e comunque fare te-soro delle prove comparative.

1 0) tiri buon utilizzo dell'ampia gamma di scelteche sarà fornita dal Mercato interno consentirà aiNec di ottenere il meglio per prezzo e qualità, con-tribuendo così a un progresso che può essere con-temporaneamente economico e sociale.

Dieciregoleper lanostratutela

SUA MAESTA'IL NUOVOCONSUMATORE

di Vera Squareialupi

UNA LEGISLAZIONECOMUNITARIA DITUTELA NEL CAMPODELLA PRODUZIONEE DELLADISTRIBUZIONEPUO' ESSERE LABASE DI OGNIALTRO STRUMENTOCHE DEVEGARANTIRCI ATUTTI I LIVELLI:COMUNALE,PROVINCIALE,REGIONALE,NAZIONALE EDEUROPEO. UNANUOVA SIGLA, NECCIOÈ NEWEUROPEANCONSUMER

L'apicoltura co-munitaria è neiguai dato il crollodelle quotazionieuropee nei con-fronti di quellemondiali. Attra-verso le maggioriorganizzazioni a-gricole, gli api-cultori chiedonoun aiuto comuni-tario, per garan-

Lire il processo diimpollinazionenell'ambito dellaprotezione del-l'ambiente rura-le. II paese con ilmaggior numerodi alveari è laSpagna(1.556.0001 ma ilmaggior numerodi produttori lo sitrova in Francia

(100.000) dove siregistra anche laproduzione mag-giore (18 500 ton-nellate annuerendimento mas-simo si registra.negli alveari da-nesi, con un ren-dimento medio di35 chilogrammiciascuno. In Ita-lia gli alveari ri-sultano essere950.000, i produt-tori 75.000, laproduzione totaledi 8.000 tonnella-te. Le api italia-ne, però, sonoconsiderate fra lemigliori impolli-natrici.

AIUTIALL'APICOLTURAEUROPEA

UN INEDITO SOGGETTO SOCIALE SI PREPARA AL MERCATO UNICO DEL 1993 E l

Sta venendo avantinella società europeaun nuovo soggetto so-ciale che si prepara adentrare con sicurezza eforza nel grande Mer-cato unico del '93.Sta nascendo, insom-ma, il Nec - New Euro-pean Consumer - ovve-ro il Nuovo Consuma-tore Europeo che, conun grande salto di qua-lità, potrà garantirsiun maggiore poterecontrattuale nelle deci-sioni che io riguardanoe una diversa influenzasul mercato.Potrà, insomma, agirepositivamente sullacompetizione selvaggiache potrebbe scatenarsisul mercato interno dalquale traggono approv-vigionamenti 326 mi-lioni di cittadini dei do-dici Stati membri dellaComunità europea.Ma per incoraggiare edaiutare il Nuovo Con-sumatore Europeo acompiere il salto diqualità, l'Europa comua

nitaria non sta aspet-tando la manna dal cie-lo e tanto meno attendeche la crescita sociale,culturale e politica deiconsumatori avvengacome conseguenza di e-sperienze negative chepotrebbero presentarsicon il Mercato unico.Invece di attenderel'improbabile manna,quindi, la Comunitàeuropea ha cercato dipassare all'azione per-ché proteggere i consu-matori sta diventandoun problema priorita-rio.Nel trentennio passato,infatti, la protezionedel consumatore venivatirata fuori con le molleda una più generale e-nunciazione sul "mi-glioramento costantedelle condizioni di vitae di lavoro dei popolieuropei" quale scopoessenziale dell'unionedei vari paesi.Ma ora si è giunti, met-tendo nero su biancoproprio nel Trattato di

Roma, a garantire che"in materia di sanità,sicurezza e protezionedell'ambiente nonchéprotezione dei consu-matori, nella legislazio-ne europea si dovrà a-dettare un livello diproiezione elevata".Già da tempo, d'altron-de, decine di direttiveeuropee tendono a ga-rantire salute e sicu-rezza in modo uniformeai consumatori dai do-dici Stati membri.Sono state così elimi-nate, anche se col con-tagocce e con tempi dìapplicazione molto lun-ghi, sostanze pericolosealla salute umana e al-l'ambiente come purealcune sospettate di es-sere tali.Sulla sicurezza dei pro-dotti abbiamo d'altron-de già spiegato nei det-tagli le prospettive fu-ture contenute in unaprossima direttiva Cee.Evviva, quindi, il 1993che dovrebbe veder ap-plicati questi ed altri

buoni principi versoconsumatori come quel-li contenuti in un Pianod'azione triennale dipolitica dei consumato-ri nella Cee che dovreb-be completarsi entro il1992, cioè alla vigiliadell'unificazione deimercati.Tenteremo ora di illu-strarlo nella sua com-plessità, sperando che iconsumatori italiani nefacciano buon uso permigliorare la loro si-tuazione di 'paria" nelpanorama del consu-matore europea.Il motivo di tale Pro-gramma d'azione è co-munque quello di assi-.curare che durante leoperazioni commercialiai consumatori sianogarantiti i diritti allarappresentatività, al-l'informazione, alla tu-tela degli interessi eco-nomici oltre che dellasicurezza: in pratica diquasi tutti i diritti deiquali dovrebbero gode-re.

ESSERE DOVE 51DECIDE,I DIRITTI NONPIOVONODAL CIELOI diritti non piovono dalcielo e, anche se unavolta conquistati, devo-no essere difesi coi den-ti, Il Nec - Nuovo Con-sumatore Europeo - de-ve quindi essere pre-sente, con i suoi rap-presentanti, dove siprendono le decisioniche lo riguardano. Nonpuò infatti affidare lasua tutela ad altri chepur lo vorrebbero, comei produttori e i distribu-tori i cui interessi nonsempre coincidono con isuoi.In alcuni paesi, si è riu-sciti a raggiungere unasituazione di relativo e-quilibrio di rappresen-tatività fra le associa-zioni dei consumatori equelle di produttori edei distributori, con ri-levanti risultati positivisui prezzi e sulla quali-tà dei prodotti. Anchein Italia si stanno com-piendo, da qualchetempo, dei tentativi perraggiungere un miglio-re equilibrio nella rap-presentatività, ma lasituazione è ancora in-soddisfacente tanto èvero che in una studiodell'Qcse l'Italia non èneppure citata. Si trat-ta di un rapporto cheriguarda gli anni 1987-1985 dove, in un totaledi quasi 300 pagine,non c'è neppure un ac-cenno alla situazione i-taliana.Vasti capitoli sono statiinvece dedicati allaTurchia, al Portogallo eall'Irlanda.Per partecipare alle de-cisioni e ai controlli cheli riguardano, i consu-matori devono essereanche presenti, attra-verso i loro rappresen-tanti, ai lavori degli or-ganismi che stabilisco-no le norme di sicurez-za e gli standards diqualità dei prodotti edove si dettano le nor-me per il loro utilizzo.Sono infatti i consuma-tori quelli che possonorendere più comprensi-bili e meglio applicabilii concetti d'uso suggeri-ti dagli esperti e quindi

COMUNITA EUROPEA a cura di Vero Squarcialupi

LIBERTÀ PER LE MERCI.ANCHE PORNOUno stato membro può vietare la vendita di prodotti pornogralici.innegozi non autorizzati, senza contravvenire alle regole della liberacircolazione delle merci contenute nel Trattato di Roma che ha isti-tuito la Comunità europea. Questo, in sostanza, è il succo dellasentenza che opponeva E gestore di un "sexy shop" al Consiglio co-munale di Southend, in Inghilterra. Una legge del 1982 conferiscealle autorità locali iI potere di controllare i "sexy shops", sottopo-nendoli a un'autorizzazione e per questo era stato condannato a pa-gare mia multa di 1000 sterline.Il denunciato era ricorso però in appello, giudicando l'autorizzazio-ne per vendere articoli pornografici una misura incompatibile conla libertà di circolazione delle merci.Nella sua sentenza, la Corte di giustizia delle Comunità europeeha ricordato che l'autorizzazione di vendita costituisce solo una re-gola di distribuzione e in linea di principio, quindi, la commercia-lizzazione di prodotti importati non sarebbe risultata più difficileche per i prodotti nazionali. Nessuna violazione alla libertà dellemerci, quindi, anche se pornografiche! lo

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'RETENDE DI ESSERE GARANTITO

arricchire la teoria conla pratica.Le associa-zioni dei consumatoridiventano, quindi, i ne-cessari organi di rap-presentanza e proprioper questa loro funzio-ne dovrebbero semprepiù ottenere la fiduciadei consumatori che di-venta concreta quandoe un'associazione si a-derisce e, in poche pa-role, se ne diventa soci.Ma per essere vera-mente forti, e per muo-versi con sicurezza frale molte difficoltà del"mercato" e fra le insi-die della pubblicità, leassociazioni dei consu-matori devono essereanche indipendenti, cio-è vivere con le loro quo-te associative, con icompensi per i serviziprestati, con la venditadi pubblicazioni.Ma le associazioni ita-liane, generalmente,non hanno ancora laforza dell'indipendenzae per sopravvivere ed a-gire devono ricorrere asovvenzioni esterne e inparticolare pubbliche.Peccato, inoltre, che leassociazioni in Italiasiano tanto numerose enella maggior parte dipiccole o microscopichedimensioni, e purtroppoin molti casi in conflit-tualità fra di loro piùche verso le naturalicontroparti. Non è que-sta, quindi, la chiavedel successo come dimo-stra la florida situazio-ne delle più potenti as-sociazioni europee au-tofinanziate.

I VANTAGGIPROMESSIDALMERCATOUNICOSenza una buona infor-mazione dei consuma-tori il Mercato uniconon potrà offrire i van-taggi che promette, cioèdi una grande verità diprodotti, della traspa-renza dei prezzi e in-somma di una concor-renza basata anche suquel "livello di protezio-ne elevato" dei consu-matori del quale abbia-mo parlato.E se "uomo avvisato èmezzo salvato" possia-mo dire che il consuma-tore informato è quelloche può diventare ilmeglio tutelato.L'informazione deve ri-guardare la legislazionein materia di consumi,sia essa comunale, pro-vinciale, regionale, na-zionale ed europea, e i-noltre le norme e leprocedure di controllo ele autorità alle quali ri-volgersi in caso di frodin per prevenirle.Ma le informazioni de-vono riguardare anchele competenze delle va-rie amministrazioni e imodi per entrare con lo-ro più facilmente incontatto.L'informazione piùpressante e attuale de-ve comunque riguarda-re tutte quelle novitànella produzione e nelladistribuzione che sa-ranno sempre più nu-merose in un mercatounificato.Le informazioni ai con-sumatori avranno peròuna debole presa se nonsaranno integrate dal-l'istruzione che, in ma-teria di consumi, do-vrebbe essere impartitacome materia interdi-sciplinare nella scuoladell'obbligo, secondo leindicazioni contenutein una decisione dei Mi-nistri della Comunitàeuropea che i Italia vie-ne ancora disattesa.Fra scuola e associazio-ni dovrà esserci, inol-tre, un vivace scambiodi informazioni e di ma-teriale didattico per ilquale non c'è una tradi-zione ma dove è tuttoda inventare.

TRASPARENZACON LEINFORMAZIONISUL PRODOTTODivulgare le informa-zioni significa renderepiù trasparente il mer-cato, in particolarequello delle banche,delle assicurazioni e dialtri servizi finanziari.Siccome si tratta dì set-tori finora regolati dascarsa legislazione, edove più ingarbugliataè la tutela dei consuma-tori, il Mercato unicodel '93 funzionerà dapotente regolatore esolleciterà nuove e serieleggi.Ma anche per settoripiù toccati dalla legi-slazione, come quello a-limentare, troppo spes-so le leggi sono incom-plete e talvolta ambi-gue tanto da ingenera-re confusione dove sa-rebbe invece indispen-sabile fare chiarezza.La futura legislazionesull'etichettatura deiprodotti alimentari nondeve però fare l'erroredi indicare come devo-no essere fatti i prodot-ti, cioè non deve trat-tarsi di una legislazio-ne-ricetta. Si deve evi-tare, infatti, di appiat-tire il gusto degli Euro-pei umiliando le ga-stronomie più deboli osemplicemente menoconosciute ma caratte-ristiche di determinatesituazioni geografiche eproduttive.La nuova legislazione,quindi, deve tener con-to soprattutto delle ri-chieste emergenti fra iconsumatori europei diessere garantiti anchenei confronti di prodot-

ti definiti ecologici obiologici o con preciseorigini geografiche ilche deve avvenire at-traverso marchi euro-pei e segni distintivi co-muni che garantiscanoveramente la qualitàpromessa.C'è da aggiungere, inol-tre, che la legislazionein materia di informa-zione e trasparenza in-vecchia e si evolve. Sipensi, ad esempio, al-l'importanza che rive-stono oggi i problemilegati all'ambiente e al-la salute, mentre in undomani molto ravvici-nato altre norme seriee severe dovranno rego-lare lo sviluppo dellenuove tecnologie.Il ruolo dei consumato-ri attraverso le loro as-sociazioni e gli organirappresentativi nei va-ri livelli istituzionali,dove almeno ci sono UICcc - Comitato consul-tivo consumatori agiscepresso la Commissionedelle Comunità Euro-pee a Bruxelles) do-vranno esprimere que-ste nuove esigenze diinformazione e traspa-renza nei confronti del-le novità derivate daiprogressi della scienzae della tecnica e dallenuove presenze neImondo dei consumi, siain materia di servizi,sia in materia di pro-dotti.Per il momento si trat-ta quindi di rivedere, alivello europeo e nazio-nale, la legislazionesull'etichettatura.

LA PUBBLICITÀCOMPARATIVA,SFIDAPER ILMERCATOUna sfida per la traspa-renza del mercato saràcertamente la cosiddet-ta "pubblicità compara-tiva , già legale in alcu-ni Paesi a consumeri-smo avanzato e solleci-tata da molte associa-zioni dei consumatori.Non è invece permessain altri Stati come l'Ita-lia.Pubblicità comparativavuoi dire confrontareun prodotto con altri si-mili, indicando, attra-verso un'attenta analisidi pregi e difetti, perchéquello pubblicizzato è ilmigliore ed è quindipreferibile. Natural-mente le analisi compa-rative devono avveniresulla base di esami evalutazioni rigorosissi-mi, altrimenti i rischilegali possono essere e-nornhi.Si tratterà di un tipo dipubblicità che non pro-mette lunga vita, né fe-licità, né successo, mache vuole solo dimo-strare che un prodotto èmigliore di un altro inseguito a valutazioniserie sulla sua superio-rità e perché è da prefe-rire. Non potrà quindiessere, tale pubblicità,un'arena per fantasiosepromesse e proprio perquesto sarà veramenteal servizio dei consuma-tori.Ce la faranno i nostriproduttori e i nostripubblicitari a uscire in-denni da questo campominato, attraversato ilquale il mercato e ilconsumatore possonoacquisire una maggiorematurità anche se lapubblicità sarà certa-mente più piatta e me-no divertente?Sulla pubblicità compa-rativa, finora limitataad alcuni mercati na-zionali, si sta preparan-do una direttiva euro-pea.

Lo nuovaeliChetio peril bune Coop

SICUREZZA NEIPRODOTTI MAANCHENEISERVIZILa sicurezza dei consu-matori, così spesso egravemente minacciatadai prodotti di consu-mo, dai loro difetti o daun loro uso non appro-priato, è messa in peri-colo anche da certi ser-vizi che "presentano undifetto di sicurezza" esui quali interverràprossimamente una di-rettiva europea basatasulla 'responsabilità o-biettiva del prestatoredi servizi difettosi, indi-pendentemente daqualsiasi nozione di col-Pan •Ma sul progetto in que-stione aleggiano ancoramolte perplessità anchese tutti giudicano unadirettiva europea sul-l'argomento indispensa-bile per completare ilgià nutrito codice legi-slativo europeo per laprotezione dei consu-matori e degli utenti.Tale futura direttivadovrebbe proteggere lasicurezza fisica e la sa-lute (speriamo anchepsichica) di consumato-ri e utenti, ma per ilmomento ne sono esclu-se proprio le cure medi-che e i trasporti inter-nazionali.Per il momento, dopo a-ver ampiamente de-scritto sl Programmad'azione triennale dipolitica dei consumato-ri 11990-1992) non ri-mane che esortare a u-na maggiore presenza i-taliana per la valuta-zione della legislazioneprima che essa diventidefinitiva.L'iter legislativo è lun-go ed è possibile inter-venire a vari livelli, daquello europeo a quelloitaliano, per non rima-nere ai margini di be-nefici che possono esse-re anche economici, co-me l'aiuto alle associa-zioni dei consumatori,ma possono essere an-che politici rafforzandole proposte e rendendo-le attuabili e soprattut-to rendendo il mercatounico un'occasione diprogresso economico esociale.

Avremo, presto, una direttiva europea sull'impiego dei dolcifi-canti nei generi alimentari. Si tratta della prima di una seriedi proposte sugli additivi alimentari che dovrà stabilire normecomuni per l'uso di saccarina, acesulfamina, aspartame e tau-matina. La direttiva stabilirà, in pratica, le quantità massimedi dolcificanti ammesse nei diversi alimenti per garantire laprotezione della salute dei consumatori. Ciascun dolcificante èstato già oggetto di valutazioni dagli esperti in tossicologia enutrizione del Comitato scientifico per l'alimentazione.

DITELO CON I FIORI...

LA QUANTITÀ DI DOLCIFICANTI

Ma soprattuttocomprateli e offrite-li, sembrerebbe unapubblicità dei floro-vivaisti, e funziona.Recenti statisticheci dicono che noi ita-

liani spendiamo, o-gni anno, in mediaqualcosa come 108mila lire per piantee fiori, per un totalecirca 2300 miliardidi produzione.

QUATTROPUNTIDAPROPORREALLACEE

I consumatori trarrannopieno vantaggio dal grandemercato unico del 1993 sol-tanto se la loro sicurezza fi-sica e i loro interessi econo-mici e giuridici saranno ga-rantiti in tutta la Comunitàeuropea per quanto riguar-da i prodotti ed i servizi.In questi ultimi mesi, quin-di, che coincidono con laPresidenza italiana dellaCee, deve essere acceleratauna politica per raggiunge-re tale scopo e che si basasu quattro elementi:l) la rappresentanza orga-nizzata dei consumatori at-traverso organizzazioni ca-paci di difendere i !oro inte-ressi nei confronti dei pro-duttori e della pubblica am-ministrazione. La Commis-sione esecutiva della Cee èdisposta ad aiutare quelleassociazioni che hanno mi-nore esperienza, special-mente nei Paesi del Suddell'Europa, nella difesa dei

diritti dei consumatori;2) l'informazione che con-senta ai consumatori di di-sporre dì informazioni sullecaratteristiche dei prodottie dei servizi, sui loro costi,sui loro vantaggi o inconve-nienti;3) la sicurezza che richiedeuna urgente approvazionedella direttiva sulla sicurez-za generale dei prodotti;4) il settore delle transazio-ni, in cui i consumatori de-vono essere protetti in mo-do particolare contro Ieclausole abusive e i contrat-ti di vendita. Una propostadi direttiva al riguardo ègià all'esame del Consigliodei Ministri della Cee e con-tiene una lista nera di clau-sole vietate nei contratti. Iconsumatori, inoltre, devo-no poter accedere libera-mente alla giustizia in tuttigli Stati, per difendere ipropri interessi e i dirittiche gli sono propri.

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QUANDO I GASDEL BENESSEREATTACCANO

E

Le iniziative di CoopLombardia in favore deipaesi in via di sviluppo sonouna importante presa dicoscienza.

H BUCO NELL'OZONO METTE A[Li

Non ci possono essere solo iniziative, certamentebenemerite, di quotidiana difesa dei consumatori,ma anche battaglie che sono tese a una più altacoscienza. Le iniziative di cooperazione allo svi-luppo prese da Coop Lombardia, per esempio, sonoun caso importante di presa di coscienza. Il mondoè diviso in centri sviluppati (come l'Italia, l'Euro-pa) e in periferie in via di sviluppo (come l'Africa,o la maggior parte dell'America Latina): uno deimodi più efficaci per comprendere le differenze tracentri e periferie (un tempo si diceva tra Nord eSud) è quello di prendere in considerazione i con-sumi. Ormai, nei centri industrializzati, la mag-gior parte delle persone sa che esiste una questio-ne ambientale, e che esiste proprio perché la qua-lità dell'ambiente è stata danneggiata, in partico-lare perché sì continuano a distruggere o a dan-neggiare sistemi equilibrati, costituendone altriche hanno un equilibrio precario.

n vasto movi-mento di opi-nione, che è na-to anche nelle

periferie del mondo, sot-tolinea che la questioneambientale è anche que-stione di democrazia,perché gli equilibri(quello globale, del pia-neta Terra e quelli loca-li) riguardano tutti. Mala protesta "ecologista"rimane nella maggiorparte dei casi separatadai poteri che attuanodecisioni in campo am-bientale.Tutti, soprattutto coloroche hanno il potere dideterminare le modalitàdi produzione e le moda-lità dei consumi, conti-nuano a organizzare inmodo scientifico la vitaquotidiana delle perso-ne ignorando la questio-ne ambientale.

I movimenti d'opinioneche hanno posto al cen-tro della loro attività laquestione ambientalenon sono mai riusciti amodificare il rapportoperverso che esiste tracentri e periferie, produ-zione e consumo, siste-ma mercantile e am-bientale.Quasi nessuno s'accorgeancora che "il proleta-riato e l'inquinamentosono i due aspetti con-creti della critica dell'e-conomia politica": per-ché il proletariato (nelsenso letterale della pa-rola) è ormai solo rap-presentato dalle grandimasse diseredate delleperiferie e perché l'in-quinamento non vienemai o quasi mai consi-derato all'interno dellaampia rete di cause,vincoli e conflitti che lo

determinano. In questasituazione, a ciascuno ilsuo gioco.I consumatori, ed è ilnostro caso, possono congrande facilità andareoltre i limiti dello slo-gan "pensare global-mente agire localmente"proprio perché come si èfatto a proposito di alcu-ni prodotti che potevanoe possono contribuire adanneggiare lo strato diozono che ci protegge,diventa possibile "pen-sare e agire, globalmen-te e localmente".E quanto ci racconta gb-màs Maldonado in unsaggio, al centro del vo-lume Cultura, demo-crazia, ambiente, appe-na uscito per Feltrinelli.Maldonado sottolineache ci troviamo di fronteuna situazione che ci of-fre la possibilità di sce-gliere tra tre strade: "1)accettare, seppur rico-noscendone i limiti (e leincognite), gli scenariaffetto-serra e buco del-l'ozono, adoperandocicon tutti i mezzi perbloccare il decorso deifenomeni che sono allaloro base; 2) non accet-tare per il momentoquesti scenari, restandoin attesa di ulteriori ap-profondimenti scientifi-ci che ci consentano didare una risposta piùfondata ai problemi tut-tora aperti; 3) accettar-li, ma non condividendo,(o condividendo soloparzialmente) la valuta-zione delle cause e a-

vanzando una strategia,anche questa di attesa,che si affiderebbe allosviluppo di una non me-glio precisata ipotesi diautoregolazione".Ma, di fatto, le alterna-tive sono solo due "fare"e "non fare", affrontan-do una rete complessadi vincoli. Per riuscire acomprendere una situa-zione, spesso è necessa-rio agire.In questo senso le Coop,e anche i soci e i consu-matori di Coop Lombar-dia, hanno cercato di"fermare" uno strapponel cielo, con un'azionerilevante per il suo valo-re esemplare e educati-

vo, ma certo piccola ri-spetto alla immensitàdel problema. Ora, comeaccade sempre quandouna scelta tecnica si im-pone, gli scienziati di-ventano protagonisti diuna "rissosità perma-nente", si dividono, met-tono in discussione tut-to. Questa è una buonalezione per chi crede an-cora che la scienza siaportatrice di verità as-solute.Qualcuno annuncia ad-dirittura che il buco nel-l'ozono si è chiuso. Noiabbiamo solo voluto sot-tolineare che un proble-ma si è aperto. Qualcu-no, come Maldonado, af-

Franta la questione congrande equilibrio e ra-zionalità. I clorofluoro-carburi (cfc) non sonosoltanto nelle bombolet-te, non sono soltanto nelcielo sopra di noi, sonosoprattutto "i gas delbenessere" perché con-sentono alle catene delfreddo di funzionare e aicondizionatori d'aria diagire. Fino ad un certopunto la "obiezione dicoscienza" dei consuma-tori incide sulla realtàma, subito dopo, occorrescegliere, cercare alter-native, e ai cfc e per Iariduzione del loro uso.E quanto abbiamo fatto,e faremo

DALLA STAMPA a cura di Luciano q idero

OZONO:USA E CEEDISCORDIIk dell'ozono è una realtà che tro-va d'accordo tutti, poiché l'evidenza èincontestabile; ciò che crea divergenzaè il che fare e come e quando farlo, ov-vero i provvedimenti da prendere. Ilpomo della discordia sembra siano queigas chiamati Cfc; secondo la Cee an-drebbero al più presto sostituiti; altripaesi, tra i quali India e Cina sono con-trari perché i Cfc si trovano nei frigori-feri classici, che vogliono produrremassicciamente. E gli Usa sono contra-ri per il timore di dovere sovvenzionare"troppi" progetti di riconversione ecolo-gica provenienti dai paesi in via di svi-luppo.

BELGIO E OLANDA:ATTENTI ALLA BISTECCASe andate in questi paesi state attenti a quello che mangiate: in I-talia, come si sa, gli estrogeni sono vietati, mentre capita talvoltache i controlli evidenzino presenza di anabolizzanti in prodotti diprovenienza estera.E così capitato ai francesi di scoprire anabolizzanti nelle carni bo-vine provenienti da quei paesi, bloccandone l'entrata in frontiera,come dovrebbe accadere in Italia, ci auguriamo.

ITALIANI n

"FATELO DA VOI ►rL'invito è già in parte accolto: in Europa il mercato del "fai da te"ci vede quarti dopo Germania, Francia e Gran Bretagna con fortipotenzialità di sviluppo.Infatti dagli inizi degli anni '80 ad ora gli italiani che "lo fanno dasé" sono passati da 7 a 16 milioni, e sono pronosticati ancora increscita,

USA: ANCHEIL FUMOPASSIVOUCCIDE

Non basta non fu-mare o averesmesso per sal-varsi la vita: a la-vorare contro dinoi spesso ci pen-sano gli altri. InUsa si stima sia-no almeno 3000all'anno gli ame-ricani che, purnon fumando,muoiono di can-cro, grazie all'ina-lazione involonta-ria del fumo. Me-ditate gente, me-ditate, anzi, so-prattutto, "evita-te"! 12

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RISPONDI AL TESTCONSUMERISTA

1) In questo punto vendita sono presenti soloprodotti spray che non utilizzano come propel-lente il gas CFC, responsabile deI danneggia-mento della fascia di ozono.O Vero O Falso2) L'eliminazione del fosforo dai detersivi hacomportato una diminuzione del loro potere la-vante.O Vero 7 Falso3) Tutti i biscotti sono presentati con imballi incarta o in cartone.O Vero O Falso4) La Coop, in questo punto vendita, mette a di-sposizione oltre 300 tipi di prodotti imballaticompletamente in carta,O Vero O Falso

5) "Quale consumo", il mensile riservato da CoopLombardia ai propri soci, è stampato su cartapatinata.O Vero O Falso

ospd g odait fr ospg oslad g aim

CgerdsumoComitato RegionaleLombardo

I Asmxistr, allaUntane Stampa Pedodica Italiano

Comitato dl Anamio Elekolini. Sergio Ferrai -io,Redazione Sergio Gliiringtel Il. Marea

Maggt , Daniele Mokrasio.Ugol'inceri. Enrico Rossi, AdolfoScalpelli. Elio Susani. Giorgio "ima

Di rei iareretpungihile Adolfo Scalpelli

Segreterie diredattone Andrea PericgaroImpaginazione Franco Malaguti,

Maria Rosa 'Ibm

Disegni Giulio Peranzoni

Editrice Coop Viale Famagosta 75Lombi; rd X1142 Milano - 'rei. 814721

Coop "11 Guado--CO-13CUR I Mii - Tcl. 02.9794461

Auiarizzazirme del Trila. di Milanon. 114 dcl 11 aprile 1982

La carta di Quale Causano é di bassa qualità per alstampa ma di alla yllBlit5i ecologica. È tutta rielciam

Impiantie stampa

INIZIATIVA DI COOP LOMBARDI

"SCATOLAVERDE "LA CONFEZIONE 01

CuLtaik•-- 1(Chi si ricorda il Cartesio? Si, proprio il filosofo del"Penso dunque sono". Il suo nome, oggi che vivia-mo in tempi dove più appropriato appare ii motto"Consumo dunque esisto", è stato ripreso per darvita ad un simpatico personaggio a fumetti, dive-nuto il protagonista di divertenti avventure ecolo-giste. Ad inventarlo è stato il Comieco (Comitatoper l'imballaggio ecologico) che attraverso questopersonaggio intende promuovere una vasta operadi sensibilizzazione sui temi degli imballaggi rici-clabili. Dopo la felice collaborazione sperimentatanel 1989, anche quest'anno Coop Lombardia è sta-ta interpellata in qualità di partner per una cam-pagna che intende far riflettere i consumatori sul-la opportunità di privilegiare negli acquisti queiprodotti che sono imballati con materiali facil-mente riciclabili, il cartone soprattutto. Quale luo-go migliore dei nostri punti vendita per compierequesta opera di sensibilizzazione?

I

CI

pirS' CEGI.

DoniN GLI IMBA, LMENTE RICIC

Eeco dunque chedal 16 al 24 no-vembre l'Iper-coop I3onola ed

i supermercati di SestoS. Giovanni e Como so-no teatro di un'iniziati-va che crediamo moltopossa fare per miglio-rare l'impatto tra con-sumo ed ambiente.Materiale informativoinnanzi tutto.Un quaderno colorato edivertente con Carte-sia che ci guida nelmondo delle confezioniper darci tutti i sugge-rimenti, i consigli peressere più accorti nellenostre scelte.E in più un breve e fa-cile quiz per constatarese il nostro livello disensibilità consumistaed ambientale è alme-no a livello della suffi-cienza (lo abbiamo ri-

prodotto su questa pa-gina perché tutti i no-stri soci ci si possanocimentare).Il materiale viene di-stribuito all'interno diuno stand apposita-mente attrezzato; perogni domanda, per o-gni più piccola e natu-rale curiosità, alcuneincaricate apposita-mente formate sono adisposizione dei consu-matori.Certo conoscere (trat-tandosi di Cartesio pa-re ovvio dirlo) è la cosapiù importante: ma,dopo, diventa necessa-rio poter scegliere. Ec-co allora che Coop neisupermercati interes-sati all'iniziativa, hapensato di disseminaredei segnali di ricono-scimento, tracce benvisibili per tutti coloro

che dalla teoria inten-dono passare all'azio-ne.Sono state collocatelungo gli scaffali deisupermercati molte e-tichette verdi, veri epropri semafori di se-gnalazione, per indica-re quei prodotti che so-no confezionati in im-balli facilmente ricicla-bili."Aiuta l'ambiente" stascritto su questi indi-catori e con il semplicegesto di una mano pos-siamo farlo veramenteprivilegiando quei pro-dotti che, adesso losappiamo, sono imbal-lati in cartone, ancheaccoppiato con altrimateriali, ma semprecon una percentualebio-degradabile noninferiore al 90 per cen-to come indicato dallalegge 475/88.Un percorso facilissi-mo dunque che ci puòconsentire con un mi-nimo di attenzione difare una scelta utileall'ambiente. Non a ca-so l'iniziativa prende ilnome di "Scatola Ver-de" e vede come prota-gonisti due soggetti co-me il Comieco e Coopche da anni vantanoun'attenzione ed unasensibilità particolarisu questi temi.Non è poi detto chetutto ciò che si esauri-sce debba essere getta-to.Ecco allora che le con-fezioni dei prodotti

possono anche diventa-re una miniera di ideeper creare giochi e gio-cattoli per i più piccoli,Altro elemento caratte-rizzante dell'iniziativa"Scatola Verde" è lapresenza di un anima-tore delle straordinariecapacità di manipola-zione che insegna a co-struire da scatole escatoloni vuoti giochipoveri ma divertenti."Scatola Verde" rap-presenta dunque unnuovo capitolo delle i-niziative che Coop pro-muove per una mag-giore coscienza am-bientale.L'ultima parola spettaperò come sempre anoi consumatori. Sia-mo noi che dobbiamoscegliere. Sono la no-stra attenzione e la no-stra sensibilità chepossono cambiare dav-vero le cose.

BOTTIGLIE DIPLASTICA SUCAUZIONE?La Germania ha reso obbligatoria, per ra-gioni ambientali, la restituzione delle bot-tiglie di plastica su cauzione, ma la Com-missione europea ha intravisto in questa i-niziativa, che dovrebbe entrare in vigorenel prossimo dicembre, una manovra diconcorrenza sleale.La maggior parte delle bottiglie di plasti-ca, infatti, sono importate mentre quelle divetro vengono prodotte nella RepubblicaFederale di Germania. Si tratterebbe,quindi, di una discriminazione nei con-fronti dei produttori degli altri Stati per-ché la resa dei vuoti di plastica costerà dipiù e i commercianti dovranno provvedere,a loro spese, all'immagazzinaggio. Perqueste ragioni potrebbe essere avviata, neiconfronti della Germania, una procedura

1 3 presso la Corte di Giustizia della CEE.

SVEZIA:VENTO EDENERGIA11 problema delle'risorse a termi-ne" I ii petrolio inparticolare) spin-ge ovunque la ri-cerca di Fonti al-ternative. InSvezia stannospingendo conforza nel settoreeolico: piattafor-me fuori costa, inzone ventose,senza creare di-sturbi (rumorealle popolazioni).Questi modernimulini a ventoprodurranno, nel

2000 qualcosacome un miliar-do di chilowatto-re all'anno, uncontributo im-portante al bi-lancio energeti-co. Ma ambien-talisti e pescatorisono preoccupati:il rumore gene-rato dai mulinipotrebbe diso-rientare le arin-ghe e allontanar-le dalle coste,con un dannoper l'economiacostiera eviden-te.Soluzioni e-nergeticamenteperfette sono an-cora lontane, aquanto pare.

CIBOE SALUTE,DIFFICILERAPPORTOLe industrie alimentari dei pae-si sviluppati assicurano in ge-nerale alimentari sicuri e dìqualità; non così nel terzo mon-do, dove la contaminazione mi-crobiologica è una grave causadi malattia per intere popolazio-ni.L'Onu stima che il 70% dellemalattie che hanno a che vede-re con l'apparato gastrointesti-nale abbia a che vedere con cibiche portano con sé cariche bat-teriche elevate e per questo no-civi,

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Massimo Montanari.Convivio. Storia ecultura dei piaceridella tavola.Laterza, 537 pagine,50,000 lire.

Piero Comporesi.Il brodo indiano.Gorzonti. 164 pagine,24.000 lire.

Due libri che sembranola continuazione unodell'altro. Gli autori so-no professori all'univer-sità di Bologna e natu-ralmente si conoscono.E probabilmente cono-scono Umberto Eco, an-che lui insegnante neIcapoluogo emiliano.Tutti e tre dimostranocome una grande, pro-fonda cultura del pas-sato possa essere tra-sferita attraverso unachiave di proposta chese per Eco è quella delromanzo giallo-storico,per Montanari e Cam-poresi è quella del librostorico-gastronomico.Convivio. Si tratta diun libro costoso, ma or-mai con 50.000 lire sirischia di non riuscire apagare i] conto del ri-storante. E decisamen-te un libro da conserva-re nella biblioteca, omeglio, da, tenere sulcomodino. E rilegato intela, è stampato (bene)su carta vergata gialli-na, contiene illustrazio-ni a colori, insomma unlibro prezioso.Soprattutto è impagabi-le perché con "Convi-vici' vi mettete in casauna biblioteca di estrat-ti della letteratura daOmero a BartolomeoSacchi, detto Platinaperché di Piadena. Cioèun periodo storico cheva dagli albori della

cultura scritta sino allascoperta dell'America.Il filo che unisce questitesti è la descrizionedello stare a tavola,presso imperatori, papi,vescovi, nobili, ma an-che borghesi e popolani.Una lettura piacevoleche può essere appuntotrasferita nel tempo, ri-petuta, occasionale. In-somma, un libro da te-nere a portata di mano.

Il brodo indiano. IlPlatina muore neI1481. La cioccolata ar-riva in Europa nel 1600ed è chiamata appunto"brodo indiano". Attor-no a questa novitàCamporesi ricostruiscel'ambiente politico, sto-rico, culturale, socialeche accoglie questa no-vità, assieme al caffe, altabacco, alle spezie, al-la frutta esotica, ai vinidi tutto il mondo. Il tut-to avviene legando ecollegando scritti di di-

versa origine con osser-vazioni e analisi che giàhanno reso famoso l'au-tore per la sua acutezzae la vasta cultura.Non vogliamo qui tra-smettere le emozioniche sa suscitare Cam-poresi, anche perché o-gnuno di noi saprà tro-varci cose diverse.Spiluccando qua e là:tra il '600 e il '700 dallaCina arriva le notizia ela descrizione dei nididi rondine, sofisticatopiatto cinese, dal Giap-pone giunge la TerraCatù, mentre continua-no abitudini non impor-tate quali l'uso di man-giare carne di vipera (ascopo terapeutico) o diconfezionare gelatina abase di corna di cervo.Nel settecento arrivanoin Italia vini dalla Ger-mania, dall'Austria, dalTiralo, dalle Canarie,da Madera, Cipro,Smirne, Libano, Samo,dall'Ungheria, Spagna,

Portogallo, e natural-mente Francia, ma per-sino dal Sud Africa.L'esotismo era a talpunto diffuso che nel1796 a Parma si tenneuna "fiera cinese".Naturalmente anche iprodotti italiani anda-vano all'estero: il Car-mignano e l'Artimino(vini toscani) erano be-vuti a Pietroburgo.E l'epoca di dispute sul-la superiorità della cu-cina francese o di quel-la italiana, dell'uso diodori e profumi in cuci-na che oggi magari cisono riproposti come"nuovi".C'è anche la disputasull'uso del tabacco, ilcui Fumo veniva da al-cuni introdotto per viaanale.Il libro di Piero Campo-resi descrive un'Europae un'Italia ancora domi-nata dalle classi aristo-cratiche: i gesuiti ave-vano una specie di mo-nopolio sul cacao, ilgranduca di Toscana te-neva segreta la sua ri-cetta della cioccolata ecoltivava in esclusivaun tipo di gelsominoparticolarmente profu-mato. Ci vorrà la rivo-luzione francese perchiudere il secolo e il"quarantotto" per farsaltare la restaurazionee per aprire la stradaad una cucina più de-mocratica, quella chesarà così ben descrittae divulgata da Pellegri-no Artusi. Ma questa èun'altra storia.Di Piero Camporesi ri-cordiamo l'introduzio-ne, notevolissima, all'e-dizione Einaudi di "Lascienza in cucina e l'ar-te di mangiar bene" diPellegrino Artusi.

PER UNACORRETTAALIMENTA-ZIONE

Franca Maffei,Guida allecombinazionialimentari. Comeassociarecorrettamente glialimenti.Demetra editrice. Pagine88, lire 13.000.

Intorno al tema dellacorretta alimentazioneesistono varie scuole.Una di queste è quellache insiste su una di-versa composizione delpasto rispetto al model-lo acquisito: primo, se-condo, dessert (che èsempre meglio del mo-dello "panino e birra inpiedi" che purtroppo sista diffondendo).L'Autrice ricorda che i"monopiatti" dei nostrinonni avevano saggez-za dal punto di vista a-limentare. Zuppe di pa-ne e verdure, polenta elatte, ma anche i piz-zoccheri, sin tanto cheerano consumati comeunico piatto di un pran-zo rispondevano moltoai principi dell'alimen-tazione equilibrata.Quando in un'osteriavaltellinese ti propon-gono come primo i pia-zoccheri, come secondola polenta taragna ac-compagnata con carnein umido e poi ti dannoanche una fetta di tor-ta, siamo ben lontanidalla saggezza.Ma la Maffei vuole insi-stere su altri aspetti.La digestione coinvolgein differenti fasi, a se-conda delle sostanze a-limentari ingerite, labocca, l'esofago, lo sto-maco, gli intestini,Eccessi di quantità el'ingestione di amidicon proteine, ma anche

L coli iú'Fik-zioroalimentari

mescolanze di diverseproteine o diversi ami-di, possono effettiva-mente prolungare la di-gestione, gravare gli or-gani di eccessivo lavoro,accumulare scorie inu-tili e dannose.Nel libro sono citatistudi di diversa prove-nienza.Ne derivano indicazioniche vissute come impe-rativo possono ancheportare alla perdita delgiusto elemento di gra-tificazione che deverappresentare il mo-mento del pasto.Sono invece saggi i con-sigli forniti dall'Autri-ce: "Scegliere un solopiatta forte per pastoed accompagnarlo ad u-na grande quantità diverdure crude e cottenella maniera più va-ria".In sostanza: se sceglie-te un risotto o una pa-stasciutta come piattobase, aggiungete tanteverdure e il pasto èchiuso.Se invece volete rega-larvi una bistecca, quel-lo è il piatto forte, leverdure abbondanti evarie completano ia vo-stra alimentazione.Il libro propone variericette di saggia tradi-zione o di ragionata in-novazione.Aiuta anche a costruireun programma settima-nale,

CUCINA "INDIANA" E MEDIEVALE

.•Pieni

GuiiporesiIl brodoindiano

MASSIMI' MINCIMMAI

CONVIVIOSiDithl E EMPILI ne /RUE 12610 TAVOLA

EAMB1 LAMAZA

"LETTURE"A cura di Ugo Pinferi

LAFORTUNADICOLTIVAREPIOPPILa pioppicolturaitaliana: proposteper una politicaorganica,Assopannelli/Feclerlegno- Arredo. 20 pagine,gratuito

Un recente studio ave-va rilevato una diffusio-ne dei boschi e delle fo-reste nel nostro Paese,superiore all'immaginedi una penisola spogliadi alberi.Si tratta però di boschiper gran parte non pro-duttivi, frutto più del-l'abbandono che di unaprogrammazione.

Gli avvenimenti estivicon il numero impres-sionante di incendicompletano poi un qua-dro abbastanza deso-lante.L'importazione di le-gname è ai primi postie pesa notevolmentesulla bilancia commer-ciale del nostro Paese.L'Assopannelli, associa-zione degli industrialidel settore, segnala co-me la situazione sia de-ficitaria anche a livelloeuropeo. L'Europa con-suma ogni anno 4 mi-lioni di metri cubi dicompensato mentre neproduce solo la metà.Si tratta essenzialmen-te di carenza di materiaprima: il pioppo.Questa pianta si prestabenissimo all'impiantodi boschi produttivi.Questo fascicoletto è in-dirizzato agli agricolto-ri i quali sono invitati

con argomenti convin-centi sul piano econo-mico a diventare anchepioppicoltori.E ci sono anche incenti-vi regolati dalle se-guenti leggi: Piano Fo-restale nazionale (Leg-ge n. 752/86), Regimedi incentivi per la mes-sa a riposo dei terreniadibiti a produzioni a-gricole eccedenti (Rego-lamento CEE n.1094/88), la Legge Re-gionale della Lombar-dia n. 8 del 5/4/1976.Come si vede la Lom-bardia è intervenuta datempo e i risultati ci so-no: il 48 per cento dellaproduzione pioppicolaspecializzata italiana ènella nostra Regione.Siete interessati ad ap-profondire? Richiedetequesta pubblicazione a:Assopanneili, via Ma-scheroni 19, 20145 Mi-lano.

FRESCAACQUADI FONTE

Luigi Masorti,Alli ricercadell'acqua potabile,Calderini editore. 142pagine, lire 28.000.

Quale consumo si èspesso occupato di ac-qua potabile. Oggi poise ne parla su tutti igiornali.Grandi centri del Sudhanno l'acqua pochigiorni alla settimana,ma ormai città impor-tanti del nord, comeGenova, hanno dovutorazionare l'acqua. Lasiccità è stato 1 avveni-mento che ha eviden-alato in maniera dram-matica un problemache esisteva da tempo.Il libro di Masotti rac-

conta come Roma siastata maestra nella co-struzione di acquedotti.In tutta Europa, in tut-to il territorio dell'im-pero romano restanoacquedotti che sono ve-ri e propri monumentidi ingegneria, ed alcunisono ancora in funzio-ne!Masotti sostiene che lascelta dei Romani, diandare a cercare l'ac-qua nei luoghi sicuri èancora la strada da bat-tere. Sennò ci toccaspendere soldi per iltrattamento necessarioa portare l'acqua nonpura nei limiti Cee. E iluoghi sicuri, le fonti,sono da proteggere conestremo rigore.Il libro illustra anchegli esempi positivi dinuove realizzazioni.Ci permettiamo di se-gnalare che in alcunezone si è già provvedu-

to a realizzare due retiidriche: una per l'usopotabile, una per l'usoindustriale.Sosteniamo anche che iconsumatori devonochiedere acqua potabiledi qualità, reti efficien-ti, ma devono anche ac-cettare di pagare tariffepiù elevate. L'assurdoattuale è che paghiamopoco l'acqua potabile,ma spendiamo sempredi più nell'acquisto diacqua cosiddetta mine-rale, Insomma paghia-mo due volte.Il libro è belloe docu-mentatissimo. E statorealizzato in un primotempo dalla Consiag,l'azienda consortile chefornisce l'acqua a Pra-to.

successo è stato taleche si è deciso di farlopubblicare da un edito-re e distribuirlo nelle li-brerie. 14

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COMINCIA L'ANNO IN

GNAfissonazinfielegfiLiber.11LocalitàPartenzaDurataTrasporto

Costa Brava - Spaagma.25/1/91

: 10 notti/11 iornipullman G_T.

Programma:

1° giorno: Ritrovo dei partecipanti (luogo da defi-nirei. Sistemazione in pullman G.T. e partenzaper la Costa Brava. Arrivo, assegnazione delle ca-mere prenotate. Cena e pernottamento in hotel.

dal 2° al 10° giorno: Cocktail di benvenuto. Trat-tamento di pensione completa (bevande incluse aipasti). Assistenza specializzata durante tutto ilsoggiorno; possibilità di effettuare escursioni fa-coltative; animazione serale.Escursione omaggio al Giardino Botanico di Lloretde Mar,

11° giorno: Prima colazione in albergo. Ritrovodei partecipanti nella hall dell'hotel; sistemazionein pullman G.T. e partenza per il viaggio di rien-tro. Arrivo a Milano in serata. Fine dei nostri ser-vizi.

--2 111~-1~~1Quota individualedi partecipazione L. 370.000Supplemento singola L. 115.000(quota valida al raggiungimento di 35 partecipan-ti)

La quota comprende:- Viaggio A/R in pullman G.T.- SistemaZione in hotels 2/3 stelle tutti con pisci-na, solarium, bar, ristorante- Camere doppie con bagna privato- 10 giorni di pensione completa (bevande ai pastiincluse)- Cocktail di benvenuto- Assistenza giornaliera di personale specializzato- Animazione- Escursione gratuita di mezza giornata al Giardi-no Botanico di Lloret de Mar.

La quota non comprende:extra personalitutto quanto non espressamente indicato o consi-derato facoltativo

Documenti necessari: carta d'identità validaper l'espatrio o passaporto individuale in corso divalidità.

Validità delle quote: Le quote sono calcolate inbase ai cambi valutari ed ai costi dei servizi in vi-gore all'1/10190.

Organizzazionetecnico:

OLATOURS

AL TEATRODELL'ELFOCON CALVINOE RIMBAUD

L'ELFO

All'insegna del diver-timento si apre il me-se di novembre al Tea-tro dell'Elfo con unospettacolo ispirato al-le celebri COSMZCOMi-che di Italo Calvino.Si tratta di "Angeli eSoli", realizzato dalTeatro dell'Archivoltosotto la guida dell'au-tore e regista GiorgioGallione, in scena dal13 novembre al 2 di-

tembre.E la storia di cinqueproteiformi personag-gi che attraversano letrasformazioni dell'u-niverso a partire dalcaos originario cercan-do di adattarvisi assu-mendo a poco a pocovizi, difetti, tic, ubbiedei normali terrestri.Le avventure che icinque umanoidi pati-scono sono raccontate

sulla scena con un rit-mo travolgente mesco-lando musical, lettera-tura, fumetti, film hol-lywoodiani,Il 19 novembre debut-terà invece una produ-zione dello stesso Tea-tro dell'Elfo. Una sta-gione ali inferno di Ar-thur Rimbaud è il te-sto scelto da Ferdi-nando Bruni per il suospettacolo. Bruni, at-tore ormai noto dellacompagnia è approda-to in questi ultimi an-ni alla regia e con suc-cesso.Una stagione all'in-ferno è una storia ditestamento spiritualedel grande poeta fran-cese, di cui si celebre-

rà il centenario dellamorte proprio nel '91.Il gusto della trasgres-sione tanto radicato inRimbaud ha alimenta-to il mito del "poetamaledetto". Ma non èil racconto di una vita"scandalosa" che quiinteressa Bruni. ComeRimbaud rifiuta unarealtà banale, cosìBruni si lascia allespalle ogni richiamoal naturalismo nellamessa in scena e nellavoro sull'attore. Nongli interessa dire, matrasmettere emotiva-mente attraverso suo-ni, colori, immagini.Lo spettacolo resterà.in scena fino al 16 di-cembre.

UNGOALPER

UNICEFL'iniziativa promossapresso i supermercatiCoop durante i recentimondiali di calcio - ungoal per l'unite(' hafruttato una vendita dicartoline pari a L.43.627.500.I fondi, come é noto, so-no utilizzati da questameritoria associazionea tutela dei diritti deibambini di tutto ilmando.

BOCCECHEPASSIONEAl bocciodromo diRebbio (Como( si èsvolto il trofeo nazio-nale "Coop Lombar-dia".

Alla manifestazionehanno aderito ben176 giocatori prove-nienti da tutta Italiae sostenuti da alcunemigliaia di sportivi esimpatizzanti, chehanno trascorso unagiornata gradevole eappassionante, al

CALCIOGIOVANEASORESINASi è svolta la prima edizionedel trofeo "Coop Lombardia-città di Soresina" di calcio ri-servato alla categoria "giova-nissimi".L'esordio del trofeo "CoopLombardia" — organizzatodalla sezione soci Coop Lom-bardia e U.S. Soresinese cal-cio e patrocinato dall'Ammi-nistrazione comunale — si èdisputato in un torneo qua-drangolare tra compagini del-la provincia di Cremona: So-resinese-Piazighettone-Roma-nengo- Sported Cremona.In finale sono giunte la Sore-sina ed il Pizzighettone chehanno dato vita ad un incon-

tra brillante e combattuto,che ha visto prevalere la So-resinese per 5-3.Al termine della manife-stazione, davanti alla tri-buna in festa ed alla pre-senza degli amministrato-ri locali, il bellissimo tro-feo è stato consegnato daEIio Susani del settore so-ci Coop Lombardia ai gio-vanissimi "Rosso blu".(nella foto)

tempo stesso.Alla conclusione dellagara il vice presiden-te di Coop Lombar-dia, Sergio Ferrario,ha premiato i vincito-ri {nella foto, il mo-mento della consegnadella coppa di l° clas-sificato al sig.

Quindi, Ferrario hapronunciato un brevediscorso, esprimendoun cordiale plauso al-le società bocciatileche mantengono cosiprofondi legami conla edoperazione.Infine ha ringraziatovivamente gli orga-nizzatori, i dirigentidelle "Bocciofile Cir-coli Cooperativi diRebbio" e la sezionesoci di Como, al cuiimpegno va il meritodel buon esito dell'ini-ziativa.

Page 16: 1990 - anno 9 - n. 9 novembre · 2018-02-23 · grande tenore Carreras che a Milano ha fatto il pieno al teatro Carcano. ... su 115.000 negozi che vendono prodotti per 80.000 miliardi

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