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Date post: 17-Nov-2020
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QRcode: come si usa? scoprilo a pagina 9 2-3/20 Columbus Covid 2 Hospital e Gemelli: risposta all’emergenza La Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS ha realizzato in tempi da record il Columbus Covid 2 Hospital, hub regionale per contra- stare la drammatica emergenza sani- taria da Coronavirus in corso, fornen- do la sua équipe medica, le sue eccel- lenze nella cura e le sue capacità tec- nologiche alla città di Roma e alla Re- gione Lazio. Il Columbus Covid 2 Hospital, le cui at- tività hanno preso ufficialmente avvio lo scorso 16 marzo, nasce per assiste- re i pazienti affetti o i casi sospetti di Covid-19, assicurando loro le migliori cure possibili nella massima sicurezza. Il Columbus Covid 2 Hospital del Ge- melli può contare su una dotazione complessiva di 59 posti letto di terapia intensiva e 74 per la degenza ordina- ria, ed è, come già sottolineato, intera- mente dedicato ad accogliere e tratta- re pazienti affetti da Covid-19. Una dotazione che, tra l’altro, si ag- giunge a quella già garantita nei 12 re- parti Covid-19 dello stesso Policlinico Gemelli. Il ColUMBUs CoVID 2 HosPITAl A PAGINA 2 - 3 UNITA' DI RICeRCA CoVID-19 A PAGINA 4 TeCNo-AssIsTeNZA AI PAZIeNTI CoVID-19 A PAGINA 5 MAMMe Al TeMPo Del CoRoNAVIRUs A PAGINA 6 VIsITA Del CARDINAle TURKsoN A PAGINA 7 CoRoNAVIRUs, Il NosTRo GRAZIe A PAGINA 8 sUPPoRTo PsIColoGICo AI MeDICI A PAGINA 9 “DoNA Il sANGUe” A PAGINA 11 Terminato il percorso in ambulanza, uno dei primi pazienti affetti da Coro- navirus provenienti dal Policlinico Ge- melli, viene trasportato nel nuovo re- parto intensivo del Columbus Covid 2 Hospital. (Foto di Luigi Avantaggiato) Foto:
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QRcode: come si usa?scoprilo a pagina 92-3/20

Columbus Covid 2 Hospital eGemelli: risposta all’emergenza

La Fondazione Policlinico UniversitarioAgostino Gemelli IRCCS ha realizzatoin tempi da record il Columbus Covid2 Hospital, hub regionale per contra-stare la drammatica emergenza sani-taria da Coronavirus in corso, fornen-do la sua équipe medica, le sue eccel-lenze nella cura e le sue capacità tec-nologiche alla città di Roma e alla Re-gione Lazio.Il Columbus Covid 2 Hospital, le cui at-tività hanno preso ufficialmente avviolo scorso 16 marzo, nasce per assiste-re i pazienti affetti o i casi sospetti diCovid-19, assicurando loro le miglioricure possibili nella massima sicurezza.Il Columbus Covid 2 Hospital del Ge-melli può contare su una dotazione

complessiva di 59 posti letto di terapiaintensiva e 74 per la degenza ordina-ria, ed è, come già sottolineato, intera-mente dedicato ad accogliere e tratta-re pazienti affetti da Covid-19.Una dotazione che, tra l’altro, si ag-giunge a quella già garantita nei 12 re-parti Covid-19 dello stesso PoliclinicoGemelli.

Il ColuMBus CoVID 2 HosPITAlA PAGINA 2 - 3

uNITA' DI RICeRCA CoVID-19A PAGINA 4

TeCNo-AssIsTeNZA AI PAZIeNTI CoVID-19A PAGINA 5

MAMMe Al TeMPo Del CoRoNAVIRusA PAGINA 6

VIsITA Del CARDINAle TuRKsoNA PAGINA 7

CoRoNAVIRus, Il NosTRo GRAZIeA PAGINA 8

suPPoRTo PsIColoGICo AI MeDICIA PAGINA 9

“DoNA Il sANGue”A PAGINA 11

Terminato il percorso in ambulanza,uno dei primi pazienti affetti da Coro-navirus provenienti dal Policlinico Ge-melli, viene trasportato nel nuovo re-parto intensivo del Columbus Covid 2Hospital. (Foto di Luigi Avantaggiato)

Foto:

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Il Columbus Covid 2 Hospital, dotato del-le migliori tecnologie sanitarie al mo-mento disponibili, è stato il frutto dellostraordinario impegno di tutte le profes-sionalità che quotidianamente operanoall’interno del Policlinico Gemelli.“Un ringraziamento particolare – ha sot-tolineato in questo senso il presidentedella Fondazione Policlinico Universita-rio Agostino Gemelli IRCCS, GiovanniRaimondi -, oltre a chi ha avuto ruoli diresponsabilità nella gestione del proget-to sia sul fronte clinico-assistenziale, siatecnicoamministrativo, va a tutto il per-sonale sanitario che ha lavorato e sta la-vorando senza sosta per rendere possi-bile questo straordinario risultato a be-neficio di tutta la comunità”. Da notare

che l’arrivo dei primi pazienti è stato ac-compagnato dalla benedizione dell’edifi-cio da parte del vescovo Claudio Giulio-dori, assistente ecclesiastico generaledell’Università Cattolica del Sacro Cuore.Il responsabile del progetto e coordina-tore della task force di attivazione, Roc-co Bellantone, preside della Facoltà dimedicina e chirurgia dell’Università Cat-tolica del Sacro Cuore e direttore del go-verno clinico della Fpg IRCCS, ha ricorda-to invece come la Fondazione “abbia ac-colto la richiesta, di grande preveggenzada parte del governo della Regione La-zio, con senso di responsabilità, datal’attuale situazione, mettendo a disposi-zione del Servizio sanitario nazionale leproprie competenze cliniche”. Bisogna

evidenziare che il Columbus, che si trovain posizione attigua al Policlinico Gemel-li, era una struttura abbastanza vecchiae non in buone condizioni, e per questoè stato necessario ripartire dal rifaci-mento degli impianti, oltre poi all’asse-gnazione di nuovo personale sanitariocon, tra gli altri, pneumologi, anestesistie infettivologi.Il Columbus Covid 2 Hospital è quindiora pronto a un periodo di grande impe-gno “in cui saranno messe a dura provale nostre capacità, le nostre conoscenze,le nostre convinzioni e le nostre emozio-ni - ha dichiarato il direttore generaledella Fondazione, Marco Elefanti -. Mase lavoreremo con lo spirito che ha ca-ratterizzato queste ultime settimane, ne

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Al Columbus Covid 2 e al Gemelli le miglioritecnologie per combattere il Coronavirus

Febbraio/Marzo 2020 Anno 8 n. 2-3

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usciremo più forti di prima, sia sul pianopersonale sia su quello professionale”.Oggi i posti letto delle degenze ordina-rie dispongono di 20 medici, 65 infer-mieri e 22 operatori socio sanitari. I 59posti letto di terapia intensiva vedonoimpegnati invece 48 anestesisti/rianima-tori e 180 infermieri. Inoltre, 12 infer-mieri e 6 operatori socio sanitari sonodedicati all'accoglienza e all'accettazio-ne dei degenti provenienti dal Prontosoccorso del Gemelli.Un contributo prezioso e decisivo è arri-vato dalla Facoltà di medicina e chirurgiadell’Università Cattolica, come ha ricono-sciuto i l rettore del l ’Ateneo, FrancoAnelli che ha evidenziato l’importanza,“in questa dura temperie” dell’apporto“di conoscenze, competenze e diffusionedi corrette informazioni che tanti dei no-stri docenti stanno dando ogni giorno”,ulteriore dimostrazione “dell’unicità delvalore e del ruolo della nostra scuolamedica cattolica”.

Importante nel sostenere tutti gli investi-menti che sono stati necessari per avvia-re le attività del Columbus Covid 2 lapartnership che il Policlinico Gemelli hastabilito con Eni Spa che ha messo a dis-posiz ione un contr ibuto f inanziar iostraordinario.“Siamo davvero grati a Eni e ricono-scenti per la sensibilità e la generosità

dimostrata in questa emergenza sani-taria mondiale – ha evidenziato il presi-dente della Fondazione Giovanni Rai-mondi -, manifestando così attenzioneconcreta verso i malati e verso l’équipemedica e sanitaria che senza sosta as-sicura ai degenti affetti da Covid-19 lemigliori cure possibili nella massima si-curezza”.

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Foto 1: L'Assistente ecclesiastico generale di Università Cattolica del Sacro Cuore Mons. ClaudioGiuliodori impartisce la benedizione del nuovo Columbus Covid 2 Hospital.

Foto 2: Gli operatori del 118 effettuano il trasporto del paziente in biocontenimento dal repartodi terapia intensiva del Policlinico Gemelli al Columbus Covid 2 Hospital.

Foto 3-4: All'interno dell'unità mobile di pronto soccorso durante il trasferimento del paziente.Gli operatori monitorano il malato.

Foto 5: Terminato il percorso in ambulanza il paziente viene trasportato nel nuovo reparto inten-sivo del Columbus Covid 2 Hospital.

Foto 6: Nel pronto soccorso del Policlinico Gemelli dove i pazienti positivi e i sospetti vengono visi-tati dall'equipe specializzata.

(Foto di Luigi Avantaggiato)

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“Anche in questo momento d’emergenza as-soluta, la ricerca, in particolare quella svoltada Fondazione Policlinico Universitario Ago-stino Gemelli IRCCS e Università Cattolica delSacro Cuore, deve continuare a fare la suaparte, anche con un focus particolare sullapandemia da COVID-19”. Con queste paroleil professor Giovanni Scambia, DirettoreScientifico della Fondazione Policlinico Uni-versitario Agostino Gemelli IRCCS, ha annun-ciato la nascita, contemporaneamente allacreazione del Colombus COVID 2 Hospital,dell’Unità di Ricerca COVID-19, da lui coordi-nata insieme al dottor Alfredo Cesario. Un’i-niziativa che ha l’obiettivo di attivare progettidi ricerca, studi clinici e collaborazioni scien-tifiche per comprendere e curare l’infezioneda Coronavirus SARS-CoV-2 e la malattia chene consegue, COVID-19.“L’Unità di Ricerca COVID-19 – spiega il pro-fessor Scambia – mira a diventare un puntodi riferimento per orientare tutte le iniziativedi ricerca interne ed esterne (ad esempioquelle in collaborazione con altre istituzioni,industrie farmaceutiche, ecc) in tema COVID-19. L’idea alla base del funzionamento dell’U-nità è quella di mappare, pianificare strategi-camente e coordinare l’implementazionedelle iniziative istituzionali di ricerca biome-

dica rilevanti sull’argomento e riguardanti adesempio nuovi test diagnostici e nuovi proto-colli terapeutici. Il tutto – ha aggiunto il pro-fessor Scambia - facendo al contempo teso-ro dei big data prodotti dal Policlinico Univer-sitario A. Gemelli IRCCS e del suo know-howepidemiologico e di salute pubblica”.Il progetto si articola intorno a due azioni: 1)mappare tutte le attività di ricerca sul COVID-19 nate all’interno del Policlinico Gemelli at-traverso la realizzazione di un database di-namico che contiene tutte le iniziative, gesti-to dalla Direzione Scientifica dell’ospedalestesso e quindi messo a disposizione dellacomunità dei ricercatori per favorire l’interdi-sciplinarietà ed ottimizzare le collaborazioni;2) creazione di un database clinico dei pa-zienti con infezione da COVID-19 per garanti-re in primis, in modo sicuro, i principi etici edi privacy su questa raccolta dati e quindiper mettere a disposizione dei ricercatorielementi informativi di altissima qualità sucui eseguire le ricerche dedicate. Questo da-tabase si integrerà completamente con lacartella clinica elettronica adottata presso ilPoliclinico. L’Unità di Ricerca COVID-19 ha già accoltomolteplici progetti di ricerca, approvati intempi rapidi seguendo un percorso in ‘fast

track’ messo a disposizione dal Comitato Eti-co del Gemelli. Uno studio valuterà l’entità el’andamento clinico dell’infezione da COVID-19 nei pazienti con tumori solidi; un altrostudierà l’effetto del virus sul tratto gastro-in-testinale e sul fegato. Altre ricerche si occu-peranno di target diagnostici per percorsipersonalizzati e di definire l’identikit della ri-sposta infiammatoria ‘esagerata’ (la cosid-detta ‘tempesta citochinica’) e individuarequali siano i ‘predittori di risposta’ nei pa-zienti con COVID-19. Infine anche il Gemelliprenderà parte allo studio multicentrico EC-MOCARD, sulla ‘tecnica ECMO’ (Extra-Corpo-real Membrane Oxygenation), frontiera d’e-mergenza per ossigenare il sangue dei pa-zienti con polmonite bilaterale da COVID-19.In tema di nuove terapie infine si aderirà al‘protocollo Pascale’ sul farmaco Tocilizumab,che sarà disponibile anche per i pazienti rico-verati al Gemelli e al Columbus COVID 2 Ho-spital.“È fondamentale – ha concluso il professorScambia - che anche in questa fase di emer-genza la ricerca continui a raggiungere l’ec-cellenza, per trovare cure efficaci e soprat-tutto sicure per i nostri cittadini oltre che percontribuire, su scala globale, alle conoscenzesu questa temibile malattia”.

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Gemelli: in campo unità di Ricerca per trovareuna cura contro la pandemia da Covid-19

Febbraio/Marzo 2020 Anno 8 n. 2-3

(Foto di Luigi Avantaggiato)

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Un hotel di Roma, situato in via Moscati,poco distante dal Columbus Covid 2 Hospi-tal, è diventato dallo scorso primo aprileun centro di accoglienza per l'emergenzacoronavirus. Ad annunciarlo, qualche gior-no fa, sono stati l'Assessore alla Sanità del-la Regione Lazio, Alessio D'Amato, e il Di-rettore Generale della Fondazione Policlini-co Universitario Agostino Gemelli IRCCS,Marco Elefanti. La struttura alberghiera rappresenta unservizio intermedio fra ospedale e territo-rio e ospita i pazienti post acuti a bassa in-tensità di cura, che sono assistiti anche intelesorveglianza in attesa della negativiz-zazione. "In questo hotel della Capitale –ha spiegato Alessio D'Amato – sono assi-stiti i pazienti che si trovano nell'ultima fa-se del loro percorso di cura in attesa delrisultato negativo di due tamponi conse-cutivi. Possono provenire dall'ospedale odal territorio e devono rimanere nell'hotel12-14 giorni in media". Nella struttura èdisponibile attrezzatura sanitaria, comesaturimetri, strumenti per la misurazionedella pressione sanguigna e della febbre,oltre a personale medico e infermieristico,che segue i pazienti anche a distanza. “L’-

hotel - ha sottolineato Marco Elefanti -mette a disposizione 162 posti letto in ca-mera singola per pazienti con patologierespiratorie gravi, che richiedono periodidi assistenza prolungati in regime di tipoospedaliero e assistenziale. Questo con-sente dimissioni anticipate dalle struttureospedaliere mediante questo tipo di assi-stenza intermedia. Qui è garantita comun-que una assistenza infermieristica di base- ha proseguito Elefanti- e un sistema di

telemonitoraggio con una centrale opera-tiva gestita dagli pneumologi del Gemelli.Sono monitorati la saturazione, la tempe-ratura, la pressione e si sollecitano nel pa-ziente anche piccole mobilità locali per ca-pire la risposta in termini di capacità re-spiratorie. Il personale medico – ha con-cluso Elefanti - effettua due accessi gior-nalieri e può comunque intervenire inqualsiasi momento vista la vicinanza con ilColumbus Covid 2 Hospital”.

Tecno-assistenza per accoglienza e curea distanza ai pazienti affetti da Covid-19

Lo scorso 2 aprile, per iniziativa della Cei, monsignor Claudio Giuliodori, l’as-sistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, ha recitato il rosarioin diretta radio e tv. La preghiera è stata trasmessa da Tv2000 e Radio InBludalla Cappella San Giuseppe Moscati presso il Policlinico Universitario A. Ge-melli IRCCS. Dall’ospedale, che accoglie contagiati da Covid-19, assieme aquanti hanno partecipato da casa attraverso radio e tv, è salita la preghieraper tutti coloro che sono nella sofferenza e nell’isolamento a causa della ma-lattia, per i familiari che vivono momenti di profonda amarezza non potendoassistere né portare conforto ai propri cari ricoverati, e per quanti ci hannolasciato, spesso senza neppure un estremo saluto. In particolare è stato invo-cato l’aiuto del Signore per tutto il personale sanitario impegnato a contra-stare sul territorio e negli ospedali gli effetti devastanti della pandemia. Altermine, monsignor Giuliodori, davanti alla statua che si trova nel piazzaleantistante il Policlinico Gemelli, ha elevato una supplica a San Giovanni PaoloII nell’anniversario della sua nascita.

Gemelli: rosario in tv,per confortare malatie operatori sanitariin emergenza Covid-19

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La vita continua, anche nel delirio della pan-demia da Coronavirus che ha investito il no-stro Paese. E la Fondazione Policlinico Univer-sitario Agostino Gemelli IRCCS scende in cam-po per stare vicino a tutte le future mamme.Anche a quelle con infezione da COVID-19 inatto. “La gravidanza – ha spiegato il professorAntonio Lanzone, direttore Area Salute dellaDonna e Unità Operativa Complessa di Oste-tricia e Patologia ostetrica della FondazionePoliclinico Universitario A. Gemelli IRCCS e Or-dinario di Ostetricia e ginecologia all’Universi-tà Cattolica del Sacro Cuore - non viene com-plicata in maniera peculiare dal Coronavirus.Questo però fa sì che la paziente gravida vadaconsiderata con maggior attenzione, perchéle manifestazioni dell’infezione possono risul-tare più subdole. Il tampone viene cioè fatto atutte le gravide con sintomi respiratori anchesfumati, senza bisogno che vi siano febbreelevata e tosse importante”.Per mettere in sicurezza tutte le gravide, il Ge-melli ha organizzato due percorsi separati. Sela paziente è COVID positiva, viene immedia-tamente trasferita in una zona isolamento, ese è in travaglio, viene avviata in una stanzaappositamente predisposta in sala parto, conun percorso, anche in questo caso diverso eseparato, rispetto a quello delle altre gravide.Nel caso invece di una paziente sintomaticadella quale non si conosca ancora lo status diinfezione (COVID positiva o no), perché in at-tesa del risultato del tampone, la paziente vie-ne comunque isolata, in attesa di conferma.Se dopo due tamponi negativi, ci fossero mo-tivi ostetrici o medici per continuare il ricove-ro, la donna passa nella zona ‘non COVID’ del

reparto di ostetricia, mentre in caso contrarioviene rinviata a casa in attesa dell’espleta-mento del parto.“Il fatto di aver separato con attenzione i duepercorsi – ha affermato il professor Lanzone -fa sì che le gravide minimizzino i rischi nel ve-nire al Policlinico Gemelli. Per ulteriore sicu-rezza, noi sottoponiamo ad un pre-triage an-che tutte le pazienti ambulatoriali: vengonoposte loro una serie di domande per verifica-re se la paziente sia a rischio di infezione CO-VID-19. Poi – ha proseguito il professor Lanzo-ne - sempre allo scopo di migliorare la sicu-rezza delle gravide, abbiamo stabilito che nonpossano essere presenti accompagnatori almomento della visita. Nel momento in cui lapaziente venga ricoverata per patologie oste-triche o per parto, un visitatore potrà avereaccesso al reparto per un’ora al giorno. Nelcaso delle gravidanze non COVID abbiamoprevisto tuttavia la possibilità che il marito oun accompagnatore possa accompagnare lapaziente in sala parto e potrà continuare a se-guirla nel puerperio (ma deve trattarsi sem-pre della stessa persona). Un piccolo sacrifi-cio, fondamentale però per mettere in sicu-rezza le nostre neo-mamme”.E se queste sono le misure prima del ricovero,interessante è capire anche, come e se cam-biano le modalità di parto. “In effetti non ci so-no sostanziali differenze dal normale – ha as-sicurato il professor Lanzone -. Noi ci siamoregolati così: se l’evoluzione del parto è moltolenta, e si prevedono rischi e dispendio esage-rato di dispositivi di protezione, riteniamo op-portuno accelerare i tempi del parto, anche ri-correndo al taglio cesareo. Laddove invece la

situazione sia più tranquilla, nulla vieta di fareun parto naturale, anche in caso di gravidan-za COVID”.Dopo il parto, la donna con infezione da CO-VID-19 mantiene l’isolamento. “La politica cheabbiamo attuato – ci ha tenuto a evidenziare ilprofessor Lanzone - è in questo caso moltopiù stretta, rispetto ad altri ospedali. Noi sepa-riamo dalla madre il bambino, che andrà inisolamento neonatale, dove verrà sottopostoal tampone. Se positivo, resterà in isolamen-to, in caso contrario, se negativo dopo duetest, mentre si attende la guarigione della ma-dre, il bambino potrà essere affidato ai fami-liari. La puerpera COVID positiva, dopo 2-3giorni dal parto potrà essere dimessa in as-senza di sintomi. Ovviamente la donna dovràosservare la quarantena domiciliare.”Una delle principali preoccupazioni di unadonna con infezione da COVID-19 è quella dirappresentare un pericolo per il nascituro. “Inrealtà – ha rassicurato il professor Lanzone -al momento non sembra che in una gravidan-za COVID il feto corra un rischio particolare.Non ci sono elementi che dimostrino che il vi-rus si trasmetta per via transplacentare, an-che se la nostra casistica è ancora limitata. Ètuttavia altrettanto chiaro che se la madrepresenta febbre elevata e compromissionerespiratoria, anche il feto ne risentirà e andràdunque controllato con maggior attenzione.Alterazioni specifiche fetali, derivanti dall’infe-zione COVID della madre però al momento –ha concluso il professor Lanzone - non se neconoscono”. Importante sottolineare infineche le donne con infezione da COVID-19 pos-sono dare il latte ‘raccolto’ al proprio bambi-no, evitando il contatto diretto con il neonato,il Coronavirus infatti non è presente nel latte.

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Diventare mamme al Policlinico Gemelliin tempi di pandemia da Coronavirus

Nella foto i professori Gianni Vento e GiuseppeZampino durante la visita a Noah, il primo neona-to, nato al Policlinico Gemelli, da mamma con infe-zione da COVID-19. Il bimbo è in buona salute.(Foto: Luigi Avantaggiato)

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Accolto dal Direttore Generale della Fonda-zione Policlinico Universitario Agostino Ge-melli IRCCS Marco Elefanti e dall’Assisten-te Ecclesiastico Generale dell’UniversitàCattolica Monsignor Claudio Giuliodori, ilCardinale Peter K.A. Turkson, Prefetto delDicastero per il Servizio dello SviluppoUmano Integrale, ha portato al PoliclinicoGemelli il saluto di Papa Francesco. L’altoprelato ha rivolto un discorso di incoraggia-mento e sostegno a tutti i medici e aglioperatori sanitari. Il Cardinale Turkson haquindi partecipato al meeting dell’Unità diCrisi del Policlinico, coordinata dal Diretto-re sanitario del Gemelli Andrea Cambierie dal Preside della Facoltà di Medicina echirurgia dell’Università Cattolica RoccoBellantone. "Siamo grati e onorati della vi-sita che il Cardinale Peter K. A. Turkson anome del Santo Padre ha voluto farci –hanno dichiarato i vertici della FondazionePoliclinico Universitario Agostino GemelliIRCCS -. La vicinanza del Papa, Sua e dellaChiesa, è motivo di straordinario confortoe incoraggiamento e ci incita a proseguirecon rinnovato vigore l’attività di assistenza,che vede impegnati medici, infermieri, per-sonale tecnico e sanitario, specializzandi,cappellani, e ci incoraggia a condurre la lot-ta contro il Coronavirus in questa fase diffi-cile della nostra epoca per salvare la vita ditutti i malati".

IL DISCORSO INTEGRALEDEL CARDINALE PETER K. A. TURKSON“A nome di Papa Francesco, e a nome delgruppo Vatican Covid-19 Response Team,ultimamente voluto dal Santo Padre, PapaFrancesco, porgo il nostro cordiale salutodi buon pomeriggio a tutti. Vi porto ancheil saluto di tutto il nostro Dicastero per ilservizio dello sviluppo umano integrale,che ho l’onore di rappresentare, unitamen-te ai sotto-segretari monsignor SegundoTejado Mufioz e padre Nicola Riccardi,che mi accompagnano in questa visita. Ilnostro Dicastero è un nuovo ufficio, volutoproprio da Papa Francesco, quasi quattroanni fa, affinché la Santa Sede avesse ununico afflato nel sostenere tutti gli aspettiinerenti alla promozione della persona, col-ta nella sua integralità, compresa dunquela salute. In questo approccio integrale, do-ve «tutto è connesso» (Laudato si', nn. 16;n7), il vostro lavoro è ancora più importan-te, in quanto tutto ciò che fate si ripercuotesugli altri e contribuisce a realizzare il benecomune. Siamo molto contenti di poter es-sere oggi per qualche minuto tra voi. Ab-biamo desiderato moltissimo incontrarvi,

poiché l'incontro genera condivisione, inco-raggiamento, amicizia e, da esso scaturiscela prossimità. E proprio la prossimità, arti-colata in tutte le sue declinazioni, la sfidada accogliere in questo momento così diffi-cile, nel quale siamo chiamati a essere uniti(anche se osserviamo una distanza precau-zionale). In questo senso, mi pregio di por-tarvi il ringraziamento del Santo Padre peril lavoro che state svolgendo, e i grandi sa-crifici che state facendo, voi medici, infer-mieri, operatori sanitari e cappellani ospe-dalieri. In verità ogni giorno del vostro lavo-ro, ma soprattutto in questi giorni, nonsvolgete una semplice professione, poiché,come diceva san Carlo Borromeo, «in tem-pi di epidemia, la vostra professione diven-ta una missione di martiri». Questo è unmomento che si sta rivelando di grandeprova, sia fisica che spirituale, per l'interaumanità, in particolare per i malati, per leloro famiglie, per coloro che li assistono.Ciò vale anche per voi che siete in prima li-nea ogni giorno per salvare e promuoverela vita. Ebbene, voi incarnate in modo elo-quente il sentimento della solidarietà e del-la carità. Diceva san Giuseppe Moscati,grande medico e santo che voi conoscetebene, che «chi sta nella carità sta in Dio eDio sta in lui». Il mondo, soprattutto quellodei media, vi ha definito "eroi". Io credoche voi siete veri "operatori di pace", cheamate la vostra missione, il vostro serviziovotato all'altro. Mai come oggi, questo ter-ribile virus che stiamo affrontando, ci met-te di fronte all'uguaglianza che caratterizzatutti gli esseri umani provati dal dolore;questa malattia può colpire tutti, indistinta-mente e senza eccezioni, senza nessunconfine. Voi, dunque, non solo portate lecure necessarie, ma con il vostro lavoro, lavostra dedizione e la vostra presenza cer-cate di portare la pace nel cuore delle per-sone in difficoltà, chiunque esse siano, edei loro familiari, alimentando così la lorosperanza per la vita e per la guarigione. An-zi, siete spesso l'ultimo contatto, l'ultimo"ponte" tra chi lascia questa terra per tor-nare alla casa del Padre e chi, invece, rima-ne senza avere avuto la possibilità di dareun ultimo saluto ai propri cari, a causa diquesta tremenda pandemia. Tuttavia, sia-mo oltremodo felicissimi, quando, insiemea tutti gli operatori sanitari, possiamo gioi-re per chi ha superato la malattia. Il nostroDicastero è chiamato a seguire le emergen-ze ovunque si verifichino, in ogni parte delmondo, non sottacendo che l'Italia è pur-troppo uno dei Paesi più colpiti dal Covid-19. I dati più recenti ci informano che il nu-

mero dei morti è ancora molto elevato, masta anche crescendo grazie allo sforzo e alsacrificio del mondo sanitario il numero dicoloro che guariscono dall'infezione. Sononate e stanno nascendo bellissime iniziati-ve di solidarietà, di amicizia e di carità, ri-scoprendo un'umanità straordinaria e re-cuperando lo sguardo sull’'altro" che ci staaccanto. In quest'ottica, l'Italia può consi-derarsi un grande Paese, con un sistemasanitario veramente al servizio di tutti euna classe medico-sanitaria e infermieristi-ca che sta dimostrando valori e qualità ine-stimabili, unitamente alla ricerca scientifi-ca. Molti di voi hanno lasciato la famiglia,per evitare il rischio del contagio, e ciascu-no di voi sta rischiando la propria vita perla salvezza di chiunque abbia bisogno disoccorso e cure. Mai come oggi, voi incar-nate il senso della Pasqua: che è donazionee servizio per la vita di molti. Dio vede tuttoquesto. Il Santo Padre segue con attenzio-ne e premura quanto state facendo, desi-dera perciò donarvi il suo abbraccio, por-tarvi la sua vicinanza e il suo incoraggia-mento di padre nel proseguire con corag-gio e speranza quanto già state facendo inaiuto ai sofferenti. Non siamo soli, e voinon siete soli. Lui stesso ce lo ha ricordatoil 27 marzo nel corso della benedizione Ur-bi et orbi, quando con parole bellissime ciha invitato ad avere fede e speranza. È ve-ro, il mondo e l'umanità sono nella tempe-sta, non siamo soli «l'inizio della fede - hadetto il Papa - è saperci bisognosi di salvez-za. Non siamo autosufficienti da soli, da so-li affondiamo. Abbiamo bisogno del Signo-re come gli antichi naviganti delle stelle».Dobbiamo «abbracciare il Signore per ab-bracciare la speranza». In questo momentocosì buio per l'umanità, noi saremo al vo-stro fianco per quanto ci sarà possibile, co-minciando dalla preghiera, che assicurere-mo a voi, alle vostre famiglie, ai vostri cari ea tutti i sofferenti che, in queste ore, sononelle vostre sapienti e amorevoli mani. Vibenedico e vi ringrazio, e, con un po' di an-ticipo, vi auguro una buona e santa Pas-qua! Grazie di cuore!”.

Il Cardinale Turkson porta il saluto di PapaFrancesco a tutti gli operatori del Gemelli

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impegnati al massimo delle nostra capacità competenze ed energie: è nato in poche settimane il Covid 2 Hospital, trasformando il Presidio Columbus nel

Grazie mille a singoli cittadini e a importanti imprese italiane peressersi immediatamente affiancate nel sostenere generosamen-te e con slancio il Columbus Covid 2 Hospital, l’ospedale allestitoa tempo di record dalla Fondazione Policlinico Universitario Ago-stino Gemelli IRCCS in Covid Hospital Regionale per la cura deipazienti affetti da Covid-19 e per fronteggiare l’epocale emergen-za sanitaria. Lo scorso 16 marzo sono stati trasferiti nell'area didegenza e di terapia intensiva i primi pazienti affetti da coronavi-rus fino ad arrivare, oggi, all’attivazione di 74 posti letto di degen-za e 59 di terapia intensiva. Un ospedale realizzato in pochissimotempo da tutto lo staff tecnico della Fondazione Policlinico Uni-versitario Agostino Gemelli IRCCS per fornire nuove importantiarmi a Roma, alla Regione Lazio e al Paese per contrastare l’infe-zione da Coronavirus. Ma il Columbus Covid 2 Hospital è stato at-tivato grazie anche al supporto di tanti che con estrema genero-sità hanno donato in base alle loro possibilità. Un gesto concretoche supporta l'impegno del Gemelli e della sua comunità nei con-fronti di questa grave emergenza e riconosce al nostro ospedalela capacità di fare assistenza di alto livello. Grazie alla importantepartnership della Fondazione Policlinico Universitario AgostinoGemelli IRCCS con Eni Spa che con un contributo straordinario hasostenuto gli investimenti tecnologici necessari per il ColumbusCovid 2 Hospital. Grazie a Società Reale Group che ha donato in-

genti fondi alla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Ge-melli IRCCS per l’acquisto di ulteriori apparecchiature per la dia-gnosi di infezione da COVID- 2, così da ridurre i tempi d’attesa deipazienti ‘sospetti’ e indirizzare correttamente i casi accertati pres-so il Columbus Covid 2 Hospital. Grazie per il fondamentale so-stegno di imprenditori generosi che si sono messi in prima lineain questa dura battaglia. Grazie a grandi Fondazioni, gruppi indu-striali e piccole aziende che sono scesi in campo contro l’emer-genza coronavirus. Grazie alle organizzazioni non profit e ai vo-lontari che con passione ci sostengono nella battaglia contro ilcoronavirus. Grazie alle associazioni di pazienti e alle famiglie.Grazie ai privati. Grazie ai media, motore essenziale del poteredella comunicazione sociale, che hanno sostenuto la nostra rac-colta fondi per combattere il virus. Grazie al mondo della moda edell’arte che rappresenta oggi ancor di più momento di svago perattraversare la fase d’isolamento, necessario a limitare il conta-gio. Un sentito ringraziamento va infine ai medici, infermieri,operatori sanitari e ricercatori della Fondazione che sono in pri-ma linea per fronteggiare il coronavirus sia nella città di Roma sianella nostra Regione. Anche se il Columbus Covid 2 Hospital èstato attivato il nostro percorso non si ferma qui, abbiamo anco-ra bisogno dell’aiuto di tutti voi per vincere questa battaglia, con-tinuate a sostenerci perché se siamo insieme andrà tutto bene.

SU CONTO CORRENTE BANCARIO O POSTALEUniCredit – IBAN: IT 59 Z 02008 05314000102940493

Poste Italiane – IBAN: IT 37 E 07601 03200001032013003Intestato a: Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS

Causale: “Emergenza COVID”

ONLINE tramite la piattaforma di Fondazione Italia per il dono Onlus:dona.perildono.it/gemelli-columbus/

ONLINE tramite la piattaforma di raccolta fondi GoFundMe:gofundme.com/f/sostieni-il-columbus-covid2-hospital

Il tuo aiuto è importante, Dona:

Coronavirus, il nostro grazieper il vostro sostegno e solidarietà

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Sono due i progetti messi in campo dallaFondazione Policlinico Universitario Ago-stino Gemelli IRCCS per dare supportopsicologico agli operatori sanitari impe-gnati nella lotta contro il Coronavirus. “Re-silienza Covid19” è un progetto ideato dapsichiatri e da psicologi del Gemelli perdare supporto a tutti gli operatori sanitariitaliani, attraverso una linea telefonica de-dicata (attiva 7 giorni su 7 dalle 9 alle 18) ovia email. “Non sei solo” è invece il proget-to ideato dal Servizio di Psicologia Clinicadel Gemelli per supportare il personalesanitario del Policlinico, impegnato nell’e-mergenza Covid-19.Particolarmente a rischio di burnout inquesto momento sono gli operatori sani-tari, sottoposti non solo allo stress cre-scente del lavoro quotidiano, ma anche al-le restrizioni della libertà personale impo-ste al resto della popolazione. Ed è fonda-mentale che medici e infermieri, oltre aessere protetti adeguatamente dal conta-gio, siano anche tutelati nel loro equilibriopsichico. È da queste considerazioni chenasce il progetto “Resilienza Covid19”, co-ordinato dal professor Luigi Janiri e dalprofessor Gabriele Sani, UOC di Psichia-tria, e dalla dottoressa Simonetta Ferret-ti, Servizio di Psicologia della FondazionePoliclinico Universitario Agostino GemelliIRCSS, con l’obiettivo di dare sostegno atutti gli operatori sanitari italiani impegna-ti a fronteggiare l’emergenza Covid-19. A questo proposito è stata attivata una li-nea telefonica dedicata (342 3242015), at-tiva 7 giorni su 7, dalle 9 alle 18, l’[email protected] eun questionario volto alla misurazione delgrado di stress che sta vivendo la popola-zione degli operatori sanitari italiani, chepuò essere compilato cliccando sul link:http://bit.ly/ResilienzaCovid19.“La resilienza – ha spiegato il professorSani - è la proprietà dei materiali di resi-stere agli urti senza spezzarsi. Viene defi-nita ‘una magia ordinaria’ e fonda su basibiologiche, sostenute dai sistemi di adat-tamento e sopravvivenza dell’uomo, che

possono essere specificatamente poten-ziati con interventi dedicati. Il progetto‘Resilienza Covid19’ – ha aggiunto il pro-fessor Sani - prevede la possibilità per glioperatori sanitari di un supporto telefoni-co immediato, che può essere ripetuto neltempo, ma anche di percorsi di psicotera-pia breve telematica o gruppi di sostegnotelematico, per chi avesse bisogno di unintervento più strutturato”.Il Servizio di Psicologia Clinica della Fonda-zione Policlinico Universitario AgostinoGemelli IRCCS scende in campo a soste-gno dei propri operatori sanitari impegna-ti a fronteggiare Covid-19, attivando an-ch’esso una linea telefonica e una e-maildedicate al supporto psicologico. Obietti-vo analogo: supportare psicologicamentele figure sanitarie, cercando anche di pre-venire forme di stress post-traumatico.“Gli operatori sanitari – ha commentato ladottoressa Ferretti - in particolare quelliimpegnati nei reparti dedicati all’emer-genza da Covid-19 all’interno del Gemelli,sono e saranno ulteriormente sottopostinelle prossime settimane a un elevato ca-rico di lavoro e di stress psicofisico. Medi-ci e infermieri sono chiamati a guidare ilprocesso di assistenza, accogliendo le

proprie emozioni senza al contempo iden-tificarsi con esse. Fatica fisica, doloreemotivo, la necessità di lavorare spesso allimite delle proprie forze, mettono gli ope-ratori a dura prova. In situazioni comequeste – ha proseguito la dottoressa Fer-rettti - subentrano spesso meccanismi di-fensivi (dissociazione, negazione) che aiu-tano a mantenere il distacco emotivo dal-la sofferenza, con l’obiettivo non consape-vole di restare integri e di autorizzarsi anon fermarsi”. “Quando ci troviamo di fronte a un fortestress – ha evidenziato la neuropsicologae psicoterapeuta del Gemelli professores-sa Daniela Chieffo - mettiamo in atto del-le risposte che possono comportare irrita-bilità, iper-attivazione, aggressività verba-le, disturbi del sonno e della concentrazio-ne; si tratta di comportamenti normali elegittimi che tuttavia, se non adeguata-mente riconosciuti e gestiti, possono peg-giorare nel tempo. Occuparci di noi stessie di come stiamo – ha concluso la dotto-ressa Chieffo - non ci impedirà di provarestress, ma potrà aiutarci a ridurlo, conte-nerlo e limitarne gli effetti, permettendocidi affrontare al meglio l’emergenza chestiamo vivendo”.

Progetti di supporto psicologico per medici eoperatori: “Non sei solo” e “Resilienza Covid19”

Febbraio/Marzo 2020 Anno 8 n. 2-3

QR code: inquadratelo col cellulare

Il simbolo di forma quadrata che trovatein prima pagina è un "QR code".Inquadrato con la fotocamera del cellu-lare, collega direttamente alla versionepdf, scaricabile e stampabile, che siottiene dal sito www.policlinicogemelli.it. Perché funzio-ni, il telefono deve potersi collegare ad internet, averela fotocamera ed il programma (scaricabile gratis dallarete) che riesce a "vedere" e leggere i QR code.

Per maggiori informazioni: http://bit.ly/QRistruzioni

Gemellinforma - Bollettino a diffusione internaper il Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS Testata in attesa di registrazioneDirettore: Nicola CerbinoBoard editoriale: A. Giulio De Belvis, Luca Revelli,Giorgio Meneschincheri, Carla Alecci,Annia Lucina della Penna, Federica Mancinelli, Antonella Muschio Schiavone, Emiliana StefanoriConsulenza giornalistico-editoriale:Giuseppe CordascoRedazione tecnico-scientifica: Alessandro Barelli,Christian Barillaro, Ettore Capoluongo, Ivo Iavicoli,Roberto Iezzi, Gaetano Lanza,Marco Marchetti, Mario Rigante, Carlo Rota.Stampa: STR PRESS srl - Pomezia

Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCSUniversità Cattolica del Sacro Cuore

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10 Gennaio 2020 Anno 8 n. 1

“Pillole anti Covid-19”:come combattere disinformazione e fakenews ai tempi del Coronavirus“Combattere il panico con l’informazione” è il titolo di uneditoriale pubblicato sulla rivista internazionale The Lancetqualche settimana fa. E la Fondazione Policlinico Universita-rio Agostino Gemelli IRCCS ha deciso di allinearsi a questoenunciato, dando il proprio contributo all’informazione sututto quanto accade intorno alla pandemia di COVID-19,cioè la vita delle persone, i tanti dubbi che le assalgono, leistruzioni per l’uso ‘ai tempi del Coronavirus’, le speranzedella ricerca, l’interpretazione dei numeri che i bollettini delministero della Salute e della Protezione Civile ci consegna-no ogni giorno.È partito dunque sul sito del Policlinico Gemelli un ‘diarioscientifico’, intitolato “Pillole anti COVID-19”, a cura di MariaRita Montebelli, con notizie tratte dalla letteratura scientifi-ca, che si avvarrà del commento degli opinion leader dellaFondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCSe della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Catto-lica del Sacro Cuore.I medici, gli infermieri e il personale tecnico sanitario delGemelli sono sin dal principio in prima linea nel fronteggia-re questa epocale emergenza sanitaria. E questa battagliasi avvarrà anche di nuove importanti armi grazie al Colum-bus Covid 2 Hospital che da lunedì 16 marzo ha iniziato lasua attività per la cura dei malati affetti da Coronavirus gra-zie al personale medico e sanitario del Gemelli.Ma vediamo di seguito una piccola selezione di quelli chesono i “consigli utili” che si potranno trovare nella sezione“Pillole anti COVID-19” del sito del Gemelli (https://www.po-liclinicogemelli.it/news-eventi/pillole-anti-covid19/)

IL MIGLIOR AMICO DELL’UOMO:UNO SCUDO CONTRO IL VIRUS?Uno studio italiano effettuato dall’Università Cattolica di Roma,in collaborazione con l’Università Magna Graecia di Catanzaro el’Università di Milano, ha portato a scoprire una grande somi-glianza nella struttura della proteina spike del Coronavirus uma-no con quella del cane e del bue, suggerendo dunque l’ipotesi(tutta da dimostrare) che l’esposizione a questi animali domesti-ci possa dotarci di difese immunitarie ‘naturali’, in grado di atte-nuare i sintomi di un’eventuale infezione da COVID-19. Questaipotesi di lavoro preliminare potrebbe portare in futuro a nuovitrattamenti e vaccini, ma anche a nuovi approcci diagnostici.

TERAPIE ANTICOVID, LE PIU’ PROMETTENTIAl momento nessuna terapia specifica per il trattamento dei pa-zienti con infezione da COVID-19 è stata ancora approvata. “Nel-l’ambito del trattamento – spiega il professor Roberto Cauda delPoliclinico Gemelli - possiamo identificare una serie di farmaci, etra questi, mi fa piacere ricordare che siamo stati i primi a indivi-duare l’azione anti-virale della clorochina”. Tra gli altri farmaci chesi stanno testando, ci sono ad esempio il Remdesivir, nato cometerapia per l’Ebola, il Tocilizumab, finora utilizzato con indicazionireumatologiche, oppure ancora il Favipiravir, un anti-influenzaleper il quale l’Aifa ha di recente autorizzato un trial clinico.

Al Gemelli sono arrivati e continuano ad arrivare in donazione dallaCina migliaia di dispositivi di protezione individuale (DPI) per fron-teggiare l’emergenza Covid-19. Una circostanza frutto dell’impegnodiretto degli studenti della Facoltà di Medicina dell’Università Catto-lica del Sacro Cuore. “Qualche giorno fa – racconta infatti FrancescaAlbanesi, rappresentante degli studenti -, Anna Fu, una collega diorigini cinesi, mi ha fatto sapere della volontà della comunità cinesein Italia di aiutare concretamente gli ospedali italiani. Abbiamo quindicreato – prosegue Albanesi -, con l’aiuto dell’avv. Giovanni PaoloD'Incecco Bayard De Volo della Fondazione Policlinico UniversitarioAgostino Gemelli IRCCS, una lettera in tre lingue che racconta l’attivi-tà del Policlinico nell’emergenza Covid-19 e il fabbisogno mensile:180mila mascherine chirurgiche, 80mila tra mascherine FFP2 e FFP3,occhiali protettivi, guanti, tute idrorepellenti. La lettera è stata quindida noi studenti diffusa nella comunità cinese residente in Italia, e inpochissimo tempo si sono aperti canali di contatto da Hong Kong aSingapore, da Wuhan a Shangai, fino alla California. Sono già arrivatecirca 85mila mascherine chirurgiche, 5mila mascherine FFP2/3, centi-naia di occhiali protettivi, tute protettive e guanti e nei prossimi gior-ni – conclude Albanesi – di certo arriverà altro materiale”.

l’impegno concreto degli studenti della Facoltàdi Medicina a favore del Policlinico Gemelli

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11Gennaio 2020 Anno 8 n. 1

A causa dell’emergenza Coronavirus moltiinterventi salvavita rischiano di non esse-re effettuati per la mancanza di sangue.Una situazione che ha spinto Gina Zini, di-rettrice del centro trasfusionale e Bancadel cordone ombelicale della FondazionePoliclinico Universitario Agostino GemelliIRCCS a lanciare un vero e proprio appelloalla cittadinanza. “Donate il sangue, è ne-cessario ed è sicuro.Non c’è nessun pericolo per chi dona, per-ché vengono rispettate tutte le indicazioninecessarie di distanziamento. E il sanguenon trasmette il virus. Ma senza sangueva in crisi l’assistenza ordinaria, anchequella non legata al Coronavirus". Tra l’al-tro, uscire per andare a donare non è vie-tato ed è autorizzato compilando l’auto-certificazione, inoltre il Centro Trasfusio-nale del Policlinico Gemelli si raggiungeattraverso un percorso esterno e quindiprotetto.“C’è estrema necessità che le personevengano a donare – fa notare la Zini –proprio perché l’emergenza ha creato unminore afflusso di donatori che, rispet-tando le indicazioni, stanno a casa. Ma glispostamenti per donare sono consentiti.E quindi rinnoviamo l’appello a rivolgersiai centri".La situazione è particolarmente grave nelLazio perché "la nostra Regione – conti-nua la Zini – non è autosufficiente, e ilNord ha sempre integrato le scorte. Conl’emergenza Coronavirus questo flusso siè ridotto. Ed è in crisi l’assistenza normalee la possibilità di cura per tutti i malati”.L'esperta insiste poi ancora sulla sicurez-za della donazione. “Le strutture – assicu-ra la direttrice del centro trasfusionale -utilizzano tutte le precauzioni e le modali-tà per evitare assembramenti. Al Gemelli,come in altri centri, è stato approntato unnumero telefonico (06 30157262) per farela donazione su appuntamento. Non cisono code e si riduce al massimo ad un’o-ra il tempo necessario per fare tutto. Inpiù il centro ha un ingresso esterno all’o-spedale".I donatori, come di consueto, "devono,ovviamente, sentirs i in buona salutequando vengono a donare. Vengono visi-tati prima della donazione e, tra le do-mande fatte dal medico, ci sono anchequelle su eventuali contatti con le zonerosse o su isolamento o quarantena in fa-miglia. Tutto nella massima sicurezza”,conclude la Zini.

Appello a donare sangue:l’emergenza Covid-19 mette a rischiointerventi chirurgici salvavita

A causa dell’emergenza Coronavirus molti interventi salvavita rischiano di non essere

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