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2. FOTOTERAPIA.pdf

Date post: 23-Feb-2018
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  • 7/24/2019 2. FOTOTERAPIA.pdf

    1/12

    del-

    di

    FOTOTERAPIA

    (TERAP|A

    CON

    RAGGT

    ULTRAVTOLETTT)

  • 7/24/2019 2. FOTOTERAPIA.pdf

    2/12

  • 7/24/2019 2. FOTOTERAPIA.pdf

    3/12

    2

    TERAPIA

    FrsrcA

    -

    Nuovr

    TrcNoLocrr

    rN

    MrorcrNa

    R,oarL*rrvn

    EFFETTI

    BIOLOGICI

    Llinterazione

    dei

    raggi

    lfV

    con

    il

    corpo

    u

    produce

    diverse

    reazioni

    fotochimiche,

    cn

    i

    tanti

    effetti

    locali

    e generali.

    EFFETTI

    LOCALI

    DEGLI

    UV

    -

    La

    maggior

    parte

    degli

    effetti

    locali

    awen

    a

    livello

    cutaneo.

    per

    quanto

    riguarda

    la

    pen

    za,

    gli

    ultravioletti

    tra

    1850

    A e29004

    sro

    biti

    dall'epidermide

    superficiale,

    mentre

    le

    ghezze

    d'onda

    comprese

    tra2900A

    e

    3300

    no

    assorbite

    dallo

    strato

    profondo

    dell,epid

    de.

    Infine,

    i

    raggi

    dilunghezza

    d'onda

    t

    ::

    e

    3900

    A

    sono

    assorbiti

    dal

    sangue

    delle

    an

    pillari

    del

    derma

    (Fig.2.3).

    Trale

    reazioni

    biologiche

    della

    cute,

    descri

    mo

    la

    reazione

    eritematosa, la pigmen

    tazi

    I'attivazione

    della

    vitamina

    D.

    Reazione

    eritematosa.

    -

    pur

    essendo

    pos

    che

    si

    realizzi

    un

    eritema

    con

    l,esposizione

    a

    le

    langhezze

    d'onda

    dell'ultravioleto,

    esiston

    bande

    alle

    quali

    l'organismo

    umano

    pi

    se

    fe:

    quella

    attorno

    a 2500

    A

    e

    quella

    attrno

    a

    .A

    1rig.

    z.+;.

    La prima

    banda,

    attorno

    a2500

    A,

    si

    trova

    I'UVC

    e

    causa

    una

    reazione

    flogistica

    nello

    s

    superficiale

    dell'epidermide;

    la

    second.a,

    attor

    2970

    A,

    nell'UVB

    e induce

    una

    flogosi

    nello

    to

    epidemico

    pir

    profondo.

    Ijeritema

    compare

    caratteristicamente

    dop

    ore

    circa

    dall'irradiazione;

    infatti,la

    flogosi

    n

    ig.

    2.2-

    Lompodo

    a tubi

    fluoresceni.

    ghezze

    d'onda

    indesiderate,

    permettendo

    una

    tra_

    smissione

    di

    frequenze

    selezionate.

    La

    superficie

    interna

    del

    tubo

    ricoperta

    da

    un

    composto

    di

    fo_

    sforo

    che

    aumenta

    la

    produzione

    di

    UV

    mentre

    all'interno

    del

    tubo

    vi

    un

    arco

    a

    mercurio

    a

    bas_

    sa

    pressione

    (Fig.

    2.2).

    Queste

    apparecchiature

    sono

    in

    grado

    di

    eroga_

    re

    radiazioni

    UV

    ben

    distinte

    nell,ambito

    del_

    I'UVA

    e

    UVB.

    fWA

    ha

    trovato

    applicazione

    in

    Dermatologia

    (vedi

    PWA

    terapia)

    e in

    Medicina

    estetica;

    I'Wg

    utilizzato

    pressoch

    esclusivamente

    a

    fini

    tera_

    peutici.

    Negli

    ultimi

    anni,

    accanto

    allatradizionale

    WB

    terapia

    a

    banda

    larga

    (UV-6,

    UV_21),

    si

    diffusa

    la

    fototerapia

    con

    radiazioni

    UVB

    a

    banda

    srretta.

    La

    fototerapia

    a banda

    stretta

    TL_01

    hauna

    lun_

    ghezza

    d'onda

    compresa

    tra

    3110

    A

    e 3130

    A

    ed

    attualmente

    una

    delle

    terapie

    privilegiate

    nel

    trat_

    tamento

    di

    molte

    patologie

    dermatologiche,

    qua-

    Iila psoriasi

    ela

    vitiligine

    (Storbeck

    K.,

    993:

    Mar_

    kham

    T.,

    2003).

    EPIDERMIDE

    tig.

    2.3

    -

    Assorbimenlo

    cutoneo

    dei

    roggi

    UV.

  • 7/24/2019 2. FOTOTERAPIA.pdf

    4/12

    Fororrupn

    2

    A.

    e

    a

    i9.2.4

    -

    Roggi

    ultrovioletti

    ed eriemo: lo

    cute

    pi

    soggefio

    oll'eritemo

    ol-

    le

    lunghezze

    d'ondo ottorno

    o

    2500

    (l

    =

    20

    W

    /

    cm2

    per

    1

    5') e 0 2920

    (l

    =

    5

    W/cmr

    per

    15').

    causata

    da

    un

    effetto termico

    diretto,

    ma dalle

    le-

    sioni

    cellulari

    indotte

    dalla radiazione,

    con

    conse-

    guente liberazione

    di enzimi endocellulari proflo-

    gistici

    e

    sostanze

    istamino-simili.

    Lintensit

    dell'eritema

    dipende

    dalla

    dose

    e dal-

    la

    sensibilit

    dell'individuo;

    si

    possono

    raggiunge-

    re

    tutti i gradi

    dell'eritema

    (Tab.2.II).

    Dopo

    I'eritema, I'epidermide

    si

    ispessisce

    nello

    strato

    corneo, poi lentamente

    si desquama.

    Segue

    un'aumentata

    riproduzione

    nello

    strato

    germina-

    tivo

    del derma.

    Complessivamente,

    lareazione

    fa-

    vorisce

    un ricambio

    del

    tessuto

    epidermico; rara-

    mente

    si

    determinano lesioni permanenti

    con rea-

    zioni

    di

    tipo

    fibrotic o -

    cicatriziale.

    Pigmentazione.

    -

    I

    raggi

    con

    lunghezza

    d'onda

    rra2900

    A

    e

    4200 A.

    (UVA

    e

    UVB)

    sono assorbiti

    dall'epidermide profonda,

    ove innescano le reazio-

    ni

    chimiche

    che

    trasformano la

    tiroxina in

    mela-

    nina

    (Fig.2.5).

    La

    pigmentazione

    offre maggiore resistenza

    al-

    la cute nei

    confronti

    dei raggi

    ultravioletti;

    ac-

    certato che gli

    individui con

    scarsa

    capacit

    di

    svi-

    luppare

    melanina

    sono pii predisposti

    al

    carcino-

    ma

    della cute. Il

    sole

    e la

    sorgente

    di UV

    da

    arco

    elettrico

    (a

    carbone)

    inducono

    una

    pigmentazio-

    ne

    bruna

    della

    cute; la

    lampada

    a vapori

    di

    mer-

    curio

    induce

    una colorazione

    a

    tonalit grigia.

    Tob.

    2.ll-

    Grodi

    dell'eritemo ed

    esoresiviil dinico.

    GRADo

    I

    ERTTEMA

    l#ffir

    ----------a-*-* --t

    -",,,,

    I

    Anosomenlo

    senzo

    irriozione

    i

    I

    _'Y

    2i

    Arrossomenio

    con

    iniozione

    e dolore

    i..'--'.

    |

    2-3

    3

    I

    Anossomento con

    dolore e edema 2-5

    '':

    4

    Arrosomento e flittene

    '

    7-10

    l

    .-,,,,..,--,.,-...,-'*-

    .,,,1

    Attivazione

    della

    vitamina

    D.

    -

    I raggi

    che pos-

    siedono la maggior

    capacit

    di

    attivare

    la

    vitami-

    na D sono

    collocati

    ra2700,{

    e 3100

    ,A.,

    in una fa-

    scia

    quasi

    sovrapponibile

    al settore

    WB

    (Fig.2.6).

    Laltnghezza d'onda

    corrispondente

    a 2600,4.,

    in-

    vece,

    distrugge

    il

    colecalciferolo.

    I raggi

    WB

    sono

    in

    grado

    di attivare la

    trasfor-

    mazione

    del colesterolo e del 7-deidrocolesterolo,

    contenuto nel

    sebo

    dei

    follicoli

    piliferi,

    in

    colecal-

    ciferolo.

    La

    trasformazione

    non

    ayviene

    nelle

    ghiando-

    le, ove questa

    radiazione

    non

    riesce

    ad

    arrivare,

    ma

    alla

    superficie

    della

    cute

    o comunque

    negli

    strati

    superficiali

    che hanno

    assorbito

    il sebo.

    Dal

    punto

    di

    vista terapeutico

    difficile rinun-

    ciare

    alla frazione

    lfVB,

    anche se questa

    causa

    ine-

    vitabilmente

    un

    eritema.

    EFFETTI

    GENERALI

    riconosciuto

    al trattamento

    con ultravioletti

    un'azione

    tonica generale,

    alla

    quale

    concorrono

    i

    vari effetti locali:

    attivazione

    della

    vitamina

    D e dei

    processi

    metabolici

    connessi,

    riduzione

    di

    alcune

    patologie

    cutanee

    quali

    acne, psoriasi,

    ecc.

    Alcuni

    autori

    hanno ipotizzato

    anche

    un

    au-

    2500

    3000 3500

    4000

    A.

    tig.

    2.5

    -

    Roggi

    ultroviolefii e

    pgmentozione:

    lo

    spellro

    pi

    efficoce

    per

    l'oi.

    vozione

    dei

    melonociti

    compreso fo

    lo

    lunghezzo d'ondo

    di 2900

    e 4200 .

    tig. 2.

    -

    Roggi

    ulirovioletti e viomino D: lo

    spetro

    pi

    efficoce

    oll'ofiivozio-

    ne dello vitomino D

    compreso

    ro lo

    lunghezzo

    d'ondo

    di 2i00

    e 3100

    .

    E

    o

    l3

  • 7/24/2019 2. FOTOTERAPIA.pdf

    5/12

    2 TERAPIA

    FISICA

    -

    Nuovr TrcNoLocrr

    rN

    MrorcrNl

    RngrLrarvr

    mento

    delle

    difese

    immunologiche

    (effetto

    esofi-

    lattico),

    per

    attivazione

    diretta

    delle

    cellule

    del

    si-

    stema reticolo-endoteliale

    da parte

    delle

    radiazio-

    ni

    con

    ltnghezza

    d'onda

    superiore

    a 2900

    A.

    PARAMETRI

    E

    MODALITA

    DI TRATTAMENTO

    Iiirradiazione

    con lfV

    a scopo

    terapeutico

    pu

    essere

    locale

    o generale,

    del

    tipo

    total

    body

    (Fig.

    2.7), in

    funzione

    sia

    dell'esigenza

    clinica

    ma,

    so-

    prattutto,

    delle

    caratteristiche

    dell'apparecchiatu-

    ra;

    infatti,le

    dimensioni

    e

    la

    potenza

    delle

    appa-

    recchiature

    in

    commercio

    differiscono

    sensibil-

    mente.

    Inoltre,

    non

    possibilela

    gradazione

    del-

    l'intensit

    mediante

    un potenziometro,

    in quanto

    necessaria

    una tensione

    ben

    definita

    nel

    tubo

    per

    ottenere

    l'emissione

    della radiazione.

    L

    inteniit

    viene

    modulata

    aumentando

    o

    diminuendo

    stanza

    del generatore

    dalla

    zona

    d'irradiazio

    Le

    lampade

    ad arco

    elettrico

    piir

    comuni

    tono

    per

    campi

    limitati,

    del

    tipo

    40

    cm

    x

    5

    con

    potenze

    elevate,

    indicativamente

    400

    +

    5

    La

    distanza

    di

    lavoro

    di

    queste

    lampade

    in

    re

    di

    50 cm.

    Le lampade

    a fluorescenza

    differiscono

    m

    in

    potenza

    e

    campo

    d'azione;

    la potenza

    in

    zione

    della

    dimensione

    e del

    numero

    di

    tubi

    fornito

    il

    dispositivo.

    I

    singoli

    tubi

    hanno

    poterrza

    di 15

    +

    160

    W

    per

    cui

    sono

    possibi

    tenze

    complessive

    da 100

    W a 2000

    W

    e

    ol

    molto

    importante

    in questi

    casi

    osservare

    stanza

    di

    esercizio

    consigliata:

    essa pu

    varia

    10

    cm

    a 1

    metro, per

    campi

    d'azione

    che

    pos

    variare

    da 30

    cm x

    20

    cm nelle

    lampade

    da

    "

    lo",

    fino

    a 190

    cm

    x

    70

    cm nei

    total

    body.

    Data

    l'estrema

    variabilit

    delle

    sorgenti,

    I'u

    parametro

    attendibile

    per

    formulare

    una

    dos

    fluenza

    che

    si

    calcola

    moltiplicando

    I'intensit

    il

    tempo

    di

    erogazione:

    F

    =

    W/cm2

    xt

    [Ilcm2l

    Affinch

    il

    calcolo

    sia

    corretto,

    neces

    mantenere

    scrupolosamente

    la

    distanza

    d'es

    zio

    consigliata;

    infatti,

    I'intensit

    della radiaz

    decresce

    con il quadrato

    della

    distanza.

    Per

    e

    pio,

    riducendo

    la distanza

    da

    1

    metro

    a 0,5 m

    l'

    intensit

    della

    r

    adiazione diviene

    quadrupla

    Da

    un

    punto

    di vista

    operativo,

    oppor

    mantenere

    accesa

    per

    alcuni

    minuti

    la

    lampad

    fine

    di

    ottenere

    un'emissione

    omogenea.

    In

    ogni

    caso,

    sempre

    necessario

    eseguir

    trattamento

    di

    "prova"

    sul paziente,

    riducend

    minimo

    il tempo

    d'esposizione

    (1-2

    minu

    mantenendo

    Ia

    distanza

    di sicurezza

    indicata

    quell'

    apparecchiatura.

    Per

    esempio,

    poich

    con

    una

    lampada

    da

    \Al,

    avente

    un

    campo

    d'azione

    di

    2000

    cm2,

    cessa-rio

    1

    minuto

    per

    ottenere

    :una

    fluenza

    d

    Ilcmz, inizialmente

    si

    pu valutare

    la

    tolleranza

    paziente-al

    trattamento

    con

    una

    fluenza

    par

    15Ilcm2.

    La maggior

    parte

    dei

    generatori

    in

    comme

    indicano

    solo

    la

    potenza

    disponibile;

    pertant

    compito

    del

    medico

    calcolare

    la

    dose

    reale

    ero

    ta in

    funzione

    del

    campo

    d'azione

    e

    del

    temp

    erogazione.

    Il

    primo

    obiettivo

    terapeutico

    ottenere

    un

    ve

    e

    duraturo

    eritema;

    non

    si deve

    procedere

    a

    ig.2.7

    -

    lompodo

    o

    UV

    per

    trotomento

    totol

    body.

    1i

    t1

  • 7/24/2019 2. FOTOTERAPIA.pdf

    6/12

    di-

    cm,

    W.

    cui

    una

    di-

    da

    la

    per

    al

    un

    al

    e

    per

    12

    del

    12-

    di

    se-

    Fororrnqna

    2

    condo trattamento

    prima

    che

    tale reazione

    non

    si

    sia

    risolta.

    Dopo

    questa

    prima

    fase,

    la

    dose va incremen-

    tata,

    aumentando il

    tempo

    d'esposizione

    di l-2

    minuti

    ogni due applicazionl

    fino a

    ottenere

    nuo-

    vamente

    l'eritema.

    Il

    trattamento

    pu

    essere condotto

    con

    questi

    parametri

    fino

    al

    termine

    delle 8-10 sedute,

    a

    me-

    no

    che

    non

    si voglia

    ottenere

    un

    eritema

    di

    par-

    ticolare

    entit,

    a

    scopo desquamante.

    In quest'ul-

    timo

    caso non

    superfluo

    ricordare

    la necessit

    che

    il

    paziente

    agisca

    sotto

    stretto

    controllo

    me-

    dico.

    Le

    apparecchiature

    per

    il

    trattamento

    di tipo

    "total

    body",

    ma

    anche per quello

    localizzato,

    vengono

    in

    genere

    posizionate

    in

    camere

    dedica-

    fe, utilizzate

    da

    un

    singolo paziente

    alla volta

    (Fig.

    2.8 B,

    pag.

    18).

    INDICMIONI

    TERAPEUTICHE

    Rachitismo-osteomalacia.

    -

    L individuo

    uma-

    no non in

    grado

    di

    autosintetizzare

    la

    vitamina

    D

    che gli necessaria.

    Le

    sorgenti

    di vitamina

    D sono sostanzialmen-

    te due: l'alinentazione

    e

    I'azione

    della radiazione

    solare

    che, tramite gli

    UV,

    attiva la pro-vitamina

    sulla cute. In

    effetti, la

    carenza di

    vitamina

    D

    pressoch

    sconosciuta nei

    paesi

    a

    buona

    irradia-

    zione

    solare;

    d'altra

    parte, la

    carenza

    di

    questa

    vi-

    tamina

    di comune riscontro

    in ambienti

    sanita-

    ri

    "protetti",

    qualora

    gli

    ospiti

    siano

    scarsamente

    esposti

    al

    sole.

    Acne

    e foruncolosi.

    -

    Gli

    WA

    e

    UVB sono

    uti-

    Iizzati

    con successo

    nel

    trattamento

    delle infezio-

    ni

    da

    piogeni

    della

    cute, in

    virtr degli

    effetti

    atti a

    favorire

    la

    resistenza

    della cute

    alle

    infezioni;

    tra

    questi,

    I'azione

    antibatterica

    diretta;

    l'aumento

    dell'esfoliazione

    degli

    strati cheratinizzati,

    con

    li-

    berazione

    dei pori

    sebacei;

    I'azione

    eritematoso-

    flogistica,

    con

    chemiotassi

    di

    elementi

    cellulari

    ad

    attivit

    macrofagica.

    Piaghe

    da

    decubito.

    -

    Gli UVA e

    WB

    sono

    uti-

    lizzati

    nel

    trattamento

    delle piaghe

    da decubito

    per

    il

    loro

    effetto antibatterico

    diretto

    e

    per

    I'effet-

    to trofico

    indotto

    dall'eritema.

    I tempi

    di eroga-

    zione

    vanni

    limitati

    a

    1-2

    minuti, per

    evitare

    un

    effetto litico

    sulle cellule in rigenerazione

    e per

    non

    causare un'eccessiva

    cheratinizzione

    dei

    bor-

    di

    della

    ferita.

    Si

    pu

    far precedere

    l'irradiazione

    degli

    ultravioletti

    da un'erogazione

    di

    raggi

    infra-

    rossi

    della durata

    di 4-5

    minuti,

    al

    fine

    di

    incre

    mentare

    l'irrorazione

    sanguigna.

    Osteomielite.

    -

    Gli

    UVA

    e

    LfVB

    sono

    impiega

    ti

    anche nella

    terapia dell'osteomielite.

    ben no

    to che

    i

    pazienti

    affetti da questa

    malattia

    traggo

    no

    grande

    beneficio

    dall'elio-terapia

    eseguita

    a

    alta

    quota.

    Ijeffetto

    doi,rrto con

    ogni

    probabilit

    all'esposizione ai raggi

    UV

    di

    corta

    lunghezza

    d'onda.

    In

    epoca pre-antibiotica

    questa

    terapia

    er

    una

    delle

    poche

    in

    grado

    di

    modificare

    la

    stori

    naturale

    dell'osteomielite.

    Ilazione

    sia

    di

    tipo locale,

    antibatterica

    ed eri

    tematosa,

    che

    di tipo generale,

    indotta

    dalla

    stimo

    lazione

    del

    metabolismo

    osseo

    e

    sistemico;

    inol

    tre,

    I'attivazione

    dei meccanismi

    immunologici

    so

    praccitati,

    pu

    contribuire

    all'effetto

    terapeutico

    complessivo.

    Psoriasi.

    -

    Sono

    noti

    gli

    effetti benefici

    deg

    pSUSUSlta

    malattia

    della cute. lazione

    tera

    peutica

    degli UV

    si esplica

    tramite

    un

    comples

    so rimaneggiamento

    dell'epidermide,

    accompa

    gn?lto

    dall'incremento

    del flusso

    sanguigno

    ne

    derma.

    I

    raggi pi

    efficaci

    sono

    quelli

    confunghezz

    d'onda pii lunga,

    so4t+jjQQgA,

    in quanto

    ne

    cessaria

    un'azione profonda

    nef

    derma.

    Risultati molto

    iftiiili

    si

    ottengono

    con g

    UVB-q

    banda

    stretta.

    Questo

    tipo

    di radiazione

    ?,>"

  • 7/24/2019 2. FOTOTERAPIA.pdf

    7/12

    2 TERAPIA

    FISICA

    -

    Nuovr TrcNoLoorr

    rN

    MrorclNn

    RAsrlrnrvn

    PROTOCOLLI

    TERAPEUTICI

    coN

    uvB

    A

    BANDA

    STRETTA

    (TL-01)

    Molte patologie

    dermatologiche

    vengono

    trat-

    tate

    con

    questo

    tipo

    di

    radiazione

    UV.

    Uno

    dei

    possibili

    schemi

    terapeutici

    (Tab.

    2.III),

    prevede

    una

    prima

    seduta a

    un

    dosaggio standard

    di 0,I2

    Ilcm2,che

    viene raggiunto

    in25-27

    secondi.

    Le se-

    dute successive,

    3 volte

    alla settimana,

    vengono

    programmate

    con dosaggi

    e

    tempi

    progressiva-

    mente

    crescenti,

    fino

    ad

    arriyare

    al dosaggio

    otti-

    male,

    diverso per

    gruppi

    di

    patologie.

    Per

    vitiligine,

    dermatite

    atopica

    ed

    eczema, i.

    do-

    saggio

    ottimale

    deve essere

    1,05

    f/cm2,

    da

    raggiun-

    gere

    alla 1ja

    seduta; per psoriasi,

    micosi

    fungoide

    e

    lichen planu.s

    la

    dose

    pu

    arrivare

    a 2,16

    J/cm2,

    da

    raggiungere

    alla

    2U

    seduta.

    Raggiunto

    il

    dosaggio

    ottimale,le

    sedute

    suc-

    cessive

    vengono programmate,

    sotto

    stretto

    con-

    trollo

    medico,

    in

    base

    al

    tipo

    di

    patologia

    e

    al

    ri-

    sultato

    clinico

    ottenuto.

    Importante

    sottolineare

    che

    lo

    schema poso-

    logico

    standard

    deve essere

    aggiustato

    in

    base

    al

    fototipo

    del paziente

    (Tab.

    2.IV)

    e alla risposta

    i

    dividuale,

    attraverso

    controlli

    ripetuti

    da

    parte

    d

    medico

    (7-14-2Ia

    seduta).

    Per esempio,

    possib

    le che, in

    un paziente particolarmente

    fotosensib

    le,

    siano necessarie

    pi

    sedute per

    raggiungere

    dosaggio

    ottimale

    o

    che

    questo

    non venga

    m

    raggiunto;

    in questo

    caso

    indicato

    effettuare

    maggior numero

    di trattamenti.

    CONTROINDICMIONI

    Gli ultravioletti

    sono

    controindicati

    in

    indiv

    dui con

    melanina

    scarsa

    o assente,

    quali

    individ

    dalla carnagione

    molto

    chiara,

    con

    efelidi

    (tipo

    "rossi"

    di origine

    anglosassone)

    o

    gli

    albini

    da d

    fetto

    genetico.

    In

    queste

    persone

    si

    possono

    avere

    sia gravi

    e

    temi

    locali

    sia sintomi pi

    generali,

    quali

    cefale

    nausea,

    vomito

    e ipertermia.

    La

    tubercolosi polmonare

    una

    controindica

    zione

    alf irradiazione

    generale,

    in

    quanto

    semb

    che

    quest'ultima

    acceleri

    I'attivit

    della malattia

    Tob.

    2.lll

    -

    Schemi

    posologici

    nello

    fotoeropio

    con raggi

    UVB o bondo

    streto

    (Il,0l).

    SEDUTA

    D0SE

    J/mz

    I

    $DUTA

    D0St

    J/m2

    SEDUTA

    D0SE

    J/cmz

    I

    (25-2l

    sec)

    0,12

    'I'

    0,14l

    8

    0,43

    l5

    1,50

    L

    I

    0,51

    t

    r,B0

    3

    0,17

    t0

    0, I

    t7

    t8

    2,16

    0,21

    r1

    0,7

    4

    2,16

    _t_-;

    6l

    -a 'llt -l

    --9:'?j

    ,30

    0,3

    12

    t3

    l

    l4

    Visito

    l

    O,BB

    Jos el'i'r

    1,25

    t9

    :,

    --lo.:r:-

    -

    ,::,1

    :

    --,-,-.

    2l Visito

    2,16

    .l.

    2,16

    lt

    F

    s

    --)

    Iob. 2.lV

    -

    Closificozione

    del fotoipo.

    ll

    fotoipo

    esprime lo

    quolit

    e lo

    quantid

    della melonino

    presente

    in

    condizioni

    bosoli nello

    oelle.

    toToTrP0

    tl

    -*N

    I

    l

    I

    j

    l

    a

    tv

    Costone +++

    Sempre

    presene

  • 7/24/2019 2. FOTOTERAPIA.pdf

    8/12

    FororrR*n

    2

    i

    Le

    flogosi

    acute

    e gli

    stati febbrili

    sono

    altre

    controindicazioni

    all'uso

    degli

    ultravioletti.

    Le radiazioni

    UV

    devono

    essere

    utilizzate

    con

    molta

    cautela

    e

    sotto

    stretto controllo

    medico

    in

    presenza

    di agenti sensibilizzanti.

    I

    principali farmsci

    sensibilizzanti

    sistemici

    e

    to-

    pici

    sono elencati

    in

    tabella

    2.V

    Tra i

    cibi sensibilizzanfl

    si

    segnalano:

    fragole,

    uo-

    va, aragoste

    o crostacei

    simili.

    kale

    sostanze

    a uso topico,

    vi sono

    anche

    mol-

    ti coloranti

    a base

    di

    anilina.

    Infine,

    una regione

    trattata

    con

    roentgen

    terapia

    non

    deve

    essere

    sottoposta

    a

    trattamento

    con

    ul-

    travioletti

    per

    almeno

    tre

    mesi,

    al

    fine

    di

    evitare

    una sommazione

    di

    effetti,

    tale

    da favorire

    una

    de-

    generazione

    carcinomatosa

    della

    cute.

    PERICOLI

    Occhio.

    -

    La

    congiuntiva

    e

    la

    cornea

    assorbono

    quasi

    completamente

    i

    raggi

    UV.

    LUVB

    e I'UVC

    possono

    causare

    una cherato-

    congiuntivite

    fotochimica;

    essa

    si

    manifesta

    classi-

    camente

    dopo

    circa

    dodici

    ore dall'irradiazione

    con un

    dolore

    urente, seguito

    da una fase

    di regres-

    sione

    entro 48

    ore.

    Nei

    casi

    pi

    gravi

    necessario

    ricorrere

    all'oculista.

    Si

    consiglia,

    comunque,

    di

    mantenere

    umidi gli

    occhi con

    soluzioni

    boriche,

    di applicare

    pomate

    analgesiche

    e di seguire

    un re-

    gime

    di

    riposo

    in

    oscurit per

    uno

    o due

    giorni.

    La frazione UVA

    pu

    essere

    assorbita anche

    a

    livello

    del

    cristallino;

    tuttavia,

    provoca

    effetti

    cata-

    rattogeni

    solo

    a intensit

    molto elevate.

    LUVB

    in

    grado

    di

    indurre

    opacit a livello

    del

    cristallino

    nel

    caso

    di esposizione

    prolungata,

    spe-

    cie a lunghezza

    d'onda

    compresa

    tra 2950

    A

    e

    3200..

    Poich

    gli

    strati superficiali

    dell'occhio

    assorbo-

    no gran parte

    delie radiazioni

    (fV,

    le

    alterazioni

    re-

    tiniche

    sono

    assai rare;

    tipiche

    sono

    le lesioni

    da

    eclissi solari,

    per

    esposizione

    a raggi

    UV

    molto

    Tob.

    2.V

    -

    Principoli

    sostonze

    foosensibilizzonti

    (Sourof

    J.l|.

    etol,2000).

    -i

    corti

    a

    pupilla

    dilatata,

    domta

    alla

    scarsa

    lumino-

    sit

    dell'ambiente.

    Soggetti

    particolarmente

    sensi-

    bili

    sono

    i

    bambini

    e

    gli

    afachici

    (soggetti

    privi

    di

    cristallino).

    Si

    pu

    e si deve

    prevenire

    tutto

    questo

    con

    l'uso

    di

    occhiali idonei

    a

    filtrare

    gli

    W, in

    dotazione

    al-

    la

    maggior parte

    degli

    apparecchi

    medicali.

    Cute.

    *

    L

    esposizione

    protratta

    agli

    IfV pu

    condurre

    all'ustione

    della

    cute; questa

    va

    trattata

    con lenitivi

    e

    bendaggi;

    se

    si

    teme un'infezione

    complicante,

    necessario

    ricorrere

    ad antibiotico-

    terapia

    locale

    e/o

    sistemica.

    I

    17

    TARIIIACI

    SISTTIhI(I FOTOSENSIBITIZZANTI

    Antibiotici

    Ief

    ocicline,

    chinolonici, sulfomidici

    Anfimicotiti

    Griseofulvino

    tAl{s

    0xicom,

    orikorbosilici

    (noprossene,

    ibuprofene,

    didofenod

    0nrologiri

    Bleomkino,

    metolrexotu,

    fluorouracile

    ed

    oltri

    Psirotropi

    Antidepresivi

    lriciclki,

    neurolettici,

    ontiepilettici,

    onsioliici

    Anfiomeiti

    Isorefinolno

    Psotolenid

    &MOP,5-MOP

    Frmoci

    rrdiologir

    4Cf.mUNq6

    diwelici,..melololki

    Anfistominki Promelozinc

    FARTIA(

    Antiomeici

    ToPrcr

    toTosEilstBil.tzzANTl

    lsotretinoino,

    benzoilperossido

    Antisettiri

    0ntologici

    Fluorourocile

    Psorolenid

    . :MOB

    5:lll9f

    Alhi

    Ane$etici,

    ontisominici.

    onilnfiommoori

  • 7/24/2019 2. FOTOTERAPIA.pdf

    9/12

    PUVA

    TERAPIA:

    TERAPIA

    CON

    RAGGI

    UVA

    ASSOCIATA

    A FARMACI

    La

    PWA la

    pi

    nota

    forma

    di

    associazione te-

    rapeutica

    tra raggi

    UV e sostanze fotosensibiliz-

    zanti

    (Psoralene

    +

    IJVA).

    Nata

    nel 1925,

    col nome

    di foto-chemioterapia

    a opera

    di

    Goeckkeman,

    ha

    subito

    una costante

    evoluzione

    che l'ha

    portata

    a

    essere

    una delle

    terapie

    pi

    efficaci per

    alcune

    ma-

    lattie

    dermatologiche

    croniche

    di

    difficile

    soluzio-

    ne.

    Questa

    metodica

    fisioterapica

    rappresenta

    dunque

    una sorte

    di

    "ponte"

    tra la Dermatologia

    e

    la

    Fisioterapia,

    in quanto

    sono

    necessarie

    com-

    petenze

    e

    conoscenze

    di

    entrambe

    le

    specialit per

    intervenire

    adeguatamente

    sulle

    malattie

    sensibili

    alla PUVA

    terapia.

    GENERATORI PER

    IA

    PUVA

    TERAPIA

    Classicamen

    te,

    la

    r

    adiazione impie

    gata

    nella

    banda 3200+4000,4.

    (UVa);

    tuttavia,

    una corretta

    PUVA

    terapia richiede

    lampade

    dedicate

    (Fig.2.8

    AeB).

    I trattamenti

    sono generalmente del

    tipo "total

    body'l

    ma nel

    caso

    di

    patologie

    ben

    localizzate,

    per

    esempio

    al

    gomito,

    alla

    mano

    e

    al

    piede,

    si

    posso-

    no

    utilizzare

    strumenti pi

    piccoli.

    In

    quest'ulti-

    mo

    caso,

    possibile

    somministrare il

    farmaco

    (8-

    MOP

    nella psoriasi,

    kellina

    nella

    vitiligine)

    anche

    per

    via

    topica,

    30 minuti

    prima

    di

    trattare la

    par-

    te con lfVA.

    FARA/IACI

    PER IA

    PUVA TERAPIA

    I

    farmaci

    rlizzati

    sono della categoriafucoma-

    rine tricicliche,

    dette genericamente

    psoraleni.

    Qlue-

    ste

    sostanze,

    un

    tempo

    di

    origine vegetale,

    oggi

    so-

    no prodotte

    sinteticamente.

    Tra queste

    ricordiamo:

    l'8-MOP

    (8-metossi-

    psoralene);

    il TMP

    (4,5,8-trimetil-psoralene);

    la

    kellina

    (furanocromone).

    LB-MOP

    reperibile in

    ltalia con il nome

    Oxo-

    ralen@: in

    Svizzera con

    il nome

    Meladinineno.

    Il

    TMP

    molto difficile

    da

    reperire;

    in

    Europa

    conosciuto

    come Tiisolaren@.

    La

    Kellinao

    un

    preparato reperibile

    in

    Germa-

    nia.

    tr

  • 7/24/2019 2. FOTOTERAPIA.pdf

    10/12

    Fororrnnpn

    2

    simile; si

    rimanda

    a testi specializzati

    per avere

    un'informazione

    pi

    completa

    (Sweetmen,

    2002).

    Il

    meccanismo di azione di

    questi farmaci du-

    plice: eritematoso-iperpigmentante

    e

    inibente

    la

    proliferazione

    cellulare.

    Il

    primo meccanismo

    dol'uto

    sia

    ali'accelera-

    zione dell'ossidazione

    delle membrane

    cellulari

    che

    all'attivazione

    dei

    sistemi

    di

    ciclossigenasi

    pro-

    flogistici.

    Il secondo, cio

    I'inibizione cellulare, si

    basa

    sul-

    le

    propriet

    che

    queste sostanze

    acquisiscono sot-

    to I'azione degli WA di sviluppare

    "cross

    link"

    con

    le catene del DNA, riducendone la replicazione.

    PRECAUZIONI

    AL TRAfiAMENTO

    necessario seguire

    le

    seguenti

    precauzioni

    du-

    rante

    un trattamento

    di

    fotochemioterapia:

    -

    Assumere

    il

    farmaco

    alla

    dose

    prescritta

    due ore

    prima del

    trattamento, dopo

    una

    leggera

    cola-

    zione o

    pranzo, evitando gli alcolici.

    -

    Qualsiasi

    prodotto

    topico e I'uso

    di

    cosmetici

    deve essere evitato

    prima

    del trattamento.

    -

    Segnalare

    I'eventuale

    assunzione di

    sostanze o

    farmaci

    fotosensibili

    zzanti.

    -

    Durante

    I'esposizione

    si

    devono

    indossare gli

    appositi

    occhiali

    (Fig.

    2.9),

    coprire

    i genitali

    e

    le

    mammelle e

    mantenere sempre

    la

    stessa

    distan-

    za dalle lampade.

    -

    opportuno

    l'utilizzo

    di

    pomate

    emollienti do-

    po il trattamento.

    -

    Dopo

    il

    trattamento,

    per

    24 ore,

    non

    bisogna

    esporsi al

    sole;

    nei

    giorni

    successivi

    raccoman-

    dato I'uso

    di creme

    schermanti

    e

    di

    occhiali

    protettivi

    per le radiazioni UV.

    INDICMIONI

    TERAPEUTICHE

    Le malattie

    a

    cui si

    indirizza

    questo tipo di

    fo-

    to-chemioterapia

    sono soprattutto di tipo derma-

    tologico; citiamo,

    tra le tante

    proposte, quelle pi

    note, cio

    la

    psoriasi

    ela vitiligine,

    sia

    del

    tipo lo-

    Fig. 2.9

    -

    Oahioli

    per

    PUVA leropio.

    calizzato

    che sistemico.

    Gli schemi

    terapeutici

    di

    queste

    patologie

    sono

    gi state esaurientemente

    descritti,

    come

    pure

    i relativi vantaggi e svantaggi

    (Markham,

    2003; Tahir, 2004; Mason, 2005).

    Per il trattamento di altre malattie, quali derma-

    titi atopiche,

    mastocitosi,lichen

    planus, pitiriasi

    li-

    chenoide, micosi

    fungoide

    e di tante altre

    per

    le

    quali

    stata

    proposta la PUVA terapia,

    rimandia-

    mo alle specifiche trattazioni

    (British

    Photoder-

    matology Group,

    1994;

    Champion,

    1998).

    Psoriasi.

    -

    stata

    la prima malattia trattata con

    foto-chemioterapia.

    Il

    classico trattamento

    PUVA

    consiste

    nella somministrazione di 8-MOP

    alla

    dose di 0,6-0,8

    mg/kg,

    2-4

    ore

    prima

    della

    irradia-

    zione con ultravioletti.

    La dose degli

    UVA

    di

    2-10

    Ilcmz

    al d per 2-3

    sedute

    alla settimana, con dose

    iniziale

    stabilita

    in

    base al

    fototipo

    del paziente.

    Dopo alcuni

    giorni

    si

    pu

    incrementare

    la do-

    se di UVA

    di

    0,5

    J/cm2

    ogni

    due

    sedute. Raggiun-

    to

    l'effetto clinico

    desiderato,

    si diradano

    le sedu-

    te

    settimanali

    fino

    alla

    sospensione. Le sedute

    du-

    rano dai

    3 ai 15

    minuti

    circa. Generalmente,

    sono

    sufficienti

    circa 100

    l/cm2

    totali.

    Un'altra

    metodica

    usata

    la

    Re-PWA,

    che con-

    siste

    nell'associazione

    di un

    retinoide alla

    PUVA

    terapia.

    Il retinoide,

    per esempio isotretinoina

    (Roacutan@),

    somministrato

    per os alla

    dose

    di

    0,5-1 mg/kg al d

    per 15 giorni. Poi si esegue la te-

    rapia

    con

    PUVA, avendo cura di ridurre il dosag-

    gio dell'8-MOP a 0,3-0,4 mg/kg. Normalmente si

    ottiene un

    risultato apprezzabile

    con

    un'irradia-

    zione

    UVA

    di circa i1

    50%

    inferiore alla

    classica te-

    rapia con PUVA.

    PATOI.OGIA

    Psoriosi

    FARMACO

    2

    +10

    l/cnz

    NUITIERO

    SEDUTT

    3/selt.

    Totole: 30

    -MOP

    3/selt.

    Tshl$ i

    bq$

    qllo

    rispostc

    + I

    Jlrw

    Iob.

    2.Vl

    -

    Esempi di schemi

    teropeulici dello PUVA.

    Vitiligine

    r,tjlf

  • 7/24/2019 2. FOTOTERAPIA.pdf

    11/12

    2 TERAPIA

    FISICA

    -

    Nuovr

    TrcNoLoorr

    rN

    MrorcrNl RAe:Lrrrrva

    Nelle

    forme

    localizzate

    possibile

    un tratta-

    mento

    con

    farmaci topici.

    Vitiligine.

    -

    In

    questa

    malattia

    si

    preferisce

    uti-

    lizzare

    il Tri-Metil-Psoralene

    (TMP)

    per la

    minore

    tossicit

    rispetto all'8-MOP.

    Il trattamento

    prevede

    I'assunzione

    di

    TMP

    per

    os alla

    dose

    di

    0,6-0,9

    mg/kg 2-3

    volte

    alla settimana,

    seguito

    dopo

    due

    ore e

    mezzo dall'trradiazione

    con

    LfVA, a

    un

    dosag-

    gio

    di

    2-8

    Ilcm2.Anche

    in

    questo

    caso

    la luce

    natu-

    rale

    continua l'effetto

    sensibilizzante del

    farmaco.

    per

    cui

    necessaria la

    protezione

    oculare.

    Il miglioramento

    si deve

    manifestare in

    un

    pe-

    riodo

    inferiore a sei mesi;

    se

    dopo questo

    tempo

    non

    si hanno risultati,

    bene sospendere il tratta-

    mento. Un risultato concreto si apprezza comun-

    que

    non

    prima

    di

    2-4 mesi.

    Un altro

    farmaco

    uttTizzato a

    scopo

    fotosensibi-

    lizzante nella

    vitiligine

    la Kellina.

    Questa

    sostan-

    za

    sembra

    essere

    meno mutagena dei

    classici

    pso-

    ralenici; tuttavia,

    responsabile

    di un

    frequente

    aumento

    delle

    transaminasi

    epatiche che si

    risol-

    ve senza

    conseguenze

    poco

    tempo dopo la sospen-

    sione del farmaco.

    Attualmente,

    si tende

    a

    evitare

    I'assunzione per

    os

    di

    Kellina@, a favore

    di un

    uso

    topico, in

    crema.

    TOSSTCTTA

    dovuta

    a

    una

    dose eccessiva

    o

    del

    farmaco

    o

    dell'irraggiamento

    UV;

    pi

    spesso,

    indica

    la neces-

    sit di una

    pausa

    terapeutica.

    I sintomi

    sono ca-

    ratterrzzati

    da un

    eritema

    eccessivo.

    da

    nausea

    e

    talvolta

    da

    prurito;

    normalmente

    scompaiono

    do

    po

    1-3

    giorni

    dalla

    sospensione del

    trattamento.

    Questo

    pu

    essere

    ripreso a risoluzione

    completa

    della

    sintomatologia, utilizzando

    basse dosi, che

    possono

    essere

    poi

    aumentate con

    prudenza.

    CONTROINDICAZIONI

    Molte

    malattie

    presentano una

    controindicazio

    ne

    assoluta

    alla

    PUVA:

    tra

    queste ricordiamo

    i

    LES,

    lo

    xeroderma pigmentoso

    e

    tutte

    le

    altre ma

    lattie

    soggette a fotosensibilizzione;

    inoltre,

    I'albi

    nismo,la

    familiarit

    per

    il melanoma

    o

    per

    altr

    tumori cutanei; una

    precedente

    roengtenterapia

    tutte le condizioni di immunosoppressione.

    Altre controindicazioni di tipo

    prudenziale

    so

    no:

    la

    gravidanza,l'allattamento

    e

    l'et

    evolutiva

    per

    le

    alterazioni

    genetiche

    che

    il

    trattamento

    po

    trebbe

    indurre.

    Ricordiamo

    infine,

    come

    numerosi

    studi

    speri

    mentali abbiano evidenziato l'azione

    mutagena

    dell'associazione tlVA-psoralene. Negli USA sta

    to

    rilevato un

    aumentato

    rischio di

    sviluppare al

    cune neoplasie cutanee nei

    pazienti

    sottoposti

    pe

    almeno

    due

    anni

    alla PUVA terapia.

    Complessivamente,

    la PUVA terapia rappresen-

    ta

    un

    mezzo molto efficace

    per il

    trattamento

    del

    le sopra citate patologie.

    Non

    essendo scevra

    d

    complicanze

    e

    pericoli,la PUVA terapia deve

    co

    munque

    essere

    attuata da esperti specialisti,

    in gra

    do di

    variare i

    protocolli in funzione dei

    risultat

    e della tolleranza

    evidenziata

    daipazienti.

  • 7/24/2019 2. FOTOTERAPIA.pdf

    12/12

    Fororenapn

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