+ All Categories
Home > Art & Photos > 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

Date post: 02-Dec-2014
Category:
Upload: vanessa-speziale
View: 929 times
Download: 1 times
Share this document with a friend
Description:
"Scatti Etici: quando i fotografi denunciano i diritti violati". Estratto, immagini in appendice. Con due interviste realizzate presso gli uffici stampa delle sedi londinesi di Amnesty International e Doctors Without Borders. Discussa presso l'Università degli Studi di Bologna. Professore: Claudio Marra.
34
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BOLOGNA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA Corso di laurea in Dams SCATTI ETICI: quando i fotografi denunciano i diritti violati Tesi di laurea in Storia della Fotografia Relatore Prof. Claudio Marra Presentata da Vanessa Speziale Sessione III A.A. 2006-07
Transcript
Page 1: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI BOLOGNA

FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA

Corso di laurea in Dams

SCATTI ETICI: quando i fotografi denunciano i diritti violati

Tesi di laurea in Storia della Fotografia

Relatore Prof. Claudio Marra

Presentata da Vanessa Speziale

Sessione III A.A. 2006-07

Page 2: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

1

SOMMARIO

Introduzione p. 3

1. Alla ricerca della verità p. 6

1.1 La verità della fotografia p. 6

1.2 Un indice storico [C. S. Peirce] p. 8

1.3 La valorizzazione dell’atto [P. Dubois] p. 10

1.4 La connotazione del segno [R. Barthes] p. 11

1.5 Segni selvaggi [J. M. Schaeffer] p. 13

1.6 La forza del medium [M. McLuhan] p. 17

2. Una rassegna storica p. 20

2.1 La fotografia di guerra [Fenton & Brady] p. 20

2.2 La fotografia di denuncia [Riis & Hine] p. 22

2.3 La Farm Security Administration [i fotografi di Stryker] p. 26

2.4 La nascita delle agenzie [Magnum Photos & Co] p. 29

2.5 Il seme dell’universalità [The Family of Man] p. 33

3. Fotografia non governativa p. 35

3.1 L’antecedente [il Movimento di riforma del Congo] p. 35

3.2 Associazioni Umanitarie & fotografia 1 [una panoramica] p. 37

3.3 Associazioni Umanitarie & fotografia 2 [le dinamiche dei p. 40

rapporti]

3.4 Fuori dal coro [Panos Institutes Vs. Panos Pictures] p. 44

3.5 Dalla parte dei fotografi [Reporters Sans Frontières] p. 46

Apparato iconografico

Bibliografia p. 49

Page 3: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

3

INTRODUZIONE

Considerato che il riconoscimento della dignità di tutti gli esseri umani e dei loro diritti

uguali e inalienabili costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;

Considerato che la violazione e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di

barbarie che offendono la coscienza dell’umanità, e che l’avvento di un mondo in cui gli esseri

umani godano della libertà di parola e di credo, della libertà dalla paura e dal bisogno è stato

proclamato come la più alta aspirazione dell’uomo; […]

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite proclama la presente Dichiarazione universale

dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da parte di tutti i popoli e di tutte le

Nazioni, affinché ogni individuo e ogni organo della società, avendo costantemente presente

questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere il rispetto di questi diritti […].1

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo è stata approvata dalle

Nazioni Unite nel 1948, all’indomani del genocidio degli ebrei. Come ha scritto

la storica Lynn Hunt : “Siamo assolutamente certi che è in gioco un diritto umano

quando veniamo sconvolti dalla sua violazione”.2 La fotografia, in particolare

quel genere di fotografia definita “impegnata”,3 si presta molto bene a

visualizzare questo paradosso. Ogni immagine di sofferenza non dice solo “è

così”, ma anche implicitamente “non deve essere così”. La questione dei diritti

umani, caposaldo del dibattito pubblico contemporaneo, deve molto al suo

rapporto con la fotografia. Il mondo dell’immagine ha avuto un ruolo da

protagonista nella costruzione della coscienza comune. Si è trattato di un

contributo fondamentale per rendere visibili temi e concetti diffusi, quando le

cose andavano bene, tramite la parola stampata. La trattazione visiva ha conferito

a queste problematiche nuovo vigore espressivo e maggiore accessibilità. Come

nota anche Susan Sontag nel suo libro diventato classico Sulla Fotografia “un

evento noto attraverso le fotografie diventa palesemente più reale di come lo

sarebbe stato se le fotografie non le avessimo mai viste” e “le fotografie furono

considerate un modo di fornire informazioni a persone non molto disposte alla

1 M. Koenig-Archibugi Appendice, in D. Archibugi - D. Beetham (a cura di), Diritti umani e

democrazia cosmopolitica, Feltrinelli, Milano 1998, pp. 140-141. 2 S. Linfield, Una visione consapevole, in A. Mauro (a cura di), I custodi dei fratelli, Contrasto, Verona 2007, p. 14. 3 Traduzione dall’inglese “concerned photography”, definizione coniata da Cornell Capa nel 1966 per preservare l’eredità del fratello Robert e di altri fotografi impegnati nel sociale.

Page 4: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

4

lettura”.4 Ancora Gisèle Freund, in Fotografia e società, afferma che la

fotografia “ha livellato le cognizioni e ha così ravvicinato gli uomini”.5

Ed è proprio in questo contesto che Organizzazioni non Governative e

Istituzioni Internazionali hanno visto moltiplicarsi gli aiuti di quanti si sono

impegnati in una battaglia per la diffusione dei diritti. Riesce difficile immaginare

l’attività di gruppi transnazionali come Amnesty International o Médicins Sans

Frontiéres, per citare solo i più noti, in un’era pre-fotografica.

Questo particolare clima di coesione sociale, che la fotografia ha

contribuito a creare attorno alla questione dei diritti umani, ha indubbiamente

tratto credito dalla patente di obiettività generalmente attribuita al mezzo

fotografico per lo statuto tecnico-scientifico proprio della sua stessa genesi, che

introduce a un nuovo rapporto tra immagini e realtà. La fotografia cosiddetta

impegnata si inserisce nell’alveo di quelle ricerche che dalla fotografia di guerra

di fine Ottocento all’opera del collettivo di fotografi della Farm Security

Administration, passando per i rilievi sociologici di Riis e Hine, arriva al

fotogiornalismo contemporaneo e può essere definita con il generico appellativo

di “fotografia documentaria”. Fotografia come documento, quindi, garante di

verità inconfutabili. Ma la verità promulgata dalla fotografia in questione è

spesso veicolo di diffusione di immagini di sofferenza molto crude che, rendendo

reali situazioni scomode, hanno talvolta sollevato attacchi al vetriolo. Le

fotografie di guerra, povertà, malattia sono state spesso tacciate di

“neocolonialismo”, “voyerismo”, “cattivo gusto” e persino “pornografia”,

comparando l’intimità della sofferenza a quella sessuale. Le critiche diventano

più virulente quando le immagini hanno valenze formali che le rendono

misteriosamente ma innegabilmente belle.

“La fotografia ha contribuito a dilatare enormemente la nostra idea di ciò

che è esteticamente gradevole”.6 Ma la bellezza potrebbe deviare l’attenzione

dalla testimonianza del fatto verso una ricezione dell’immagine di tipo

prevalentemente estetico, un’avventura dello sguardo. Esemplificative a questo

proposito sono le fotografie di W. Eugene Smith sulla strage di Minamata, il più

grande disastro ambientale della storia del Giappone. Esse infatti “ci

commuovono perché documentano una sofferenza che suscita la nostra

4 S. Sontag, Sulla fotografia, Einaudi, Torino 2001, pp. 19-21. 5 G.Freund, Fotografia e società, Einaudi, Torino 2007, p. 184.

Page 5: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

5

indignazione, ma ci tengono anche a distanza perché sono splendide immagini

dello strazio”.7

È proprio questa dialettica intrinseca della fotografia, e in particolare della

fotografia intesa come pratica sociale, costantemente in bilico tra fini

documentaristici e sollecitazione sensoriale, a farla entrare nei musei iscrivendola

a pieno titolo nell’ambito estetico propriamente detto.

Si fotografa solo per testimoniare “praticamente” la nascita di un evento […] oppure si

scattano immagini con ambizioni artistiche? Difficile da dire, anzi non difficile ma

imbarazzante, perché a un’ analisi appena più circostanziata, ci si accorgerebbe, con

altissima se non assoluta probabilità, che le due funzioni sono entrambe presenti e

casomai risulta appunto imbarazzante riconoscere quale delle due prevalga sull’altra. […]

È in conseguenza di ciò che la buona fotografia giornalistica finisce per essere

“ambiguamente” trattata come arte. […] L’oscillazione tra pratico ed estetico più che

proporsi come sommatoria di identità diverse finisce per definire un territorio mediano

effettivamente nuovo. […] Il territorio nuovo risultato della rivoluzione avviata dalle

Avanguardie storiche, che di fatto corrisponde al misterioso ambito dell’estetico.8

6 S. Sontag, op. cit., p.92. 7 Ivi, pp. 92-93. 8 C. Marra, Effetto medio, in C. Marra (a cura di), Le idee della fotografia, Mondadori. Milano

Page 6: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

6

1. ALLA RICERCA DELLA VERITA’

“E’ stata la Kodak a rovinarmi! […]

Quella piccola, detestabile Kodak […]

Senza dire una parola,

Senza fare discussioni,

Mi distrugge il lavoro fatto con tanta fatica

E tanta spesa”.9

1.1 La verità della fotografia

Come abbiamo cercato di delineare nell’introduzione, la presunta

obiettività del mezzo fotografico è un assunto imprescindibile per una corretta

fruizione di tutta la fotografia, soprattutto di quella documentaristica. La

questione della veridicità è una costante rispetto alle questioni che il mezzo e lo

specifico fotografico hanno da sempre sollevato. Guardando una fotografia siamo

automaticamente portati a considerare che quanto stiamo osservando deve per

forza essere vero, e questo indipendentemente dal soggetto trattato. Di fronte a

immagini inverosimili la domanda : “Si tratta di una fotografia?” è perfettamente

legittima.

La fotografia costituisce un lasciapassare, persuadendoci a priori della

credibilità del suo oggetto. Perché? Gisèle Freund sostiene che :

Le centinaia di milioni di dilettanti, ad un tempo consumatori e produttori

dell’immagine, che hanno visto la realtà premendo il bottone e che la ritrovano

nelle loro fotografie, non dubitano della veridicità della fotografia. Per essi

l’immagine fotografica è una prova inconfutabile.10

Questo è indubbiamente vero, ma la questione sembra essere più

complessa. Se inizialmente, e per quasi centocinquant’anni dalla presentazione

2005, pp. 7-19. 9 M. Twain, Il soliloquio di re Leopoldo, Editori Riuniti, Roma 1960, pp. 44-45. 10 G. Freund, op.cit., p.182.

Page 7: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

20

2. UNA RASSEGNA STORICA

“Non è per caso che un fotografo diventa fotografo,

come non è per caso

che un domatore di leoni diventa domatore di leoni”.38

2.1 La fotografia di guerra [Fenton & Brady]

L’indiscussa scientificità e veridicità del mezzo fotografico furono sfruttate

sin dai suoi albori. Nel pieno del clima positivista ottocentesco, tutta la fotografia

che non era impegnata ad emulare la pittura venne messa al servizio della

descrizione e dell’archiviazione dell’identità umana. Del resto l’idea della

campionatura del reale è connessa al funzionamento meccanico del mezzo

fotografico stesso e costituisce una delle sue indiscusse potenzialità concettuali.

Medici, poliziotti ed antropologi considerarono l’uso certificante del mezzo

fotografico come un supporto più che valido nello svolgimento dei rispettivi

compiti. Medicina e criminologia si avvalsero della fotografia come strumento

ausiliare nella catalogazione dei propri oggetti (pazienti da un lato, fuorilegge

dall’altro). Tale schedatura si rendeva indispensabile come base degli studi di

fisiognomica sui “tipi ideali”, oltre che per il dichiarato valore archivistico e

identificativo proprio della catalogazione in sé. In ambito antropologico la

macchina fotografica era invece considerata come componente indispensabile

dell’equipaggiamento di ogni etnografo in partenza per una spedizione coloniale.

L’abbondanza di materiale etnografico risalente alla seconda metà dell’Ottocento

testimonia non solo le finalità scientifiche degli addetti ai lavori ma anche

l’interesse degli occidentali nei confronti dell’esotico. La moda dell’esotismo,

molto diffusa all’epoca, veniva in parte alimentata dai racconti dei viaggiatori

che, grazie alle graduali modifiche apportate agli apparecchi fotografici le cui

dimensioni andavano via via diminuendo, presero l’abitudine di scattare

fotografie per documentare i propri spostamenti e le realtà incontrate durante il

viaggio.

Page 8: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

35

3. FOTOGRAFIA NON GOVERNATIVA

“Questa è la superficie.

Pensa adesso

-o meglio intuisci-

che cosa c’è di là da essa,

che cosa deve essere la realtà

se questo è il suo aspetto”.75

3. 1 L’antecedente [Il Movimento di Riforma del Congo]

Attraverso i capitoli precedenti abbiamo visto come grazie allo statuto di

veridicità proprio del mezzo fotografico e presupponendo l’integrità morale del

fotografo, si possano ottenere delle splendide testimonianze visive che

documentano la difficile realtà di alcune situazioni. Ci siamo anche resi conto di

come la particolare resa di certe immagini sia il motore che garantisce, tramite

l’identificazione empatica e la coscienza etica dello spettatore, una solida base

per i movimenti di solidarietà umana. Tutti questi aspetti sono condensati negli

apparati fotografici degli Enti Internazionali, delle Organizzazioni non

Governative e, più in generale, di tutti quei gruppi mobilitati in difesa del rispetto

dei Diritti Umani e non solo.

Un importante precedente storico della stretta relazione fra movimenti

umanitari e fotografia è la campagna anglo-americana promossa alla fine del XIX

secolo per porre fine alle atrocità commesse da Leopoldo II del Belgio nella sua

colonia personale in Congo.

Lo Stato Libero del Congo, un progetto privato intrapreso dal re per

ricavarne gomma e avorio, era fondato sulla schiavitù ed è ritenuto responsabile

della morte di milioni di africani. Resoconti di sfruttamento selvaggio e diffuse

violazioni dei diritti umani (incluse la schiavitù e le mutilazioni) della

popolazione nativa portarono a un movimento internazionale di protesta nei primi

anni del '900. Stime sulle perdite umane oscillano fra i 3 e i 10 milioni di morti e

Page 9: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

I

1) Roger Fenton, Il carro fotografico di Fenton. 1855.

2) Timothy O’Sullivan, Guerra di secessione. Gettysburg, 1863.

Page 10: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

II

3 - 4) Jacob A. Riis, Slums. New York, 1889/1892.

Page 11: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

III

5) Lewis Hine, bambine al lavoro in una filanda. Carolina, 1908.

Page 12: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

IV

6) Ben Shan, Beneficiari della Resettlement Administration. Arkansas, 1935.

7) Arthur Rothstein, Tempesta di sabbia. Oklahoma, 1935.

Page 13: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

V

8) Dorothea Lange, Postulanti il credito agrario. California, 1938.

Page 14: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

VI

9) Robert Capa, La guerra civile spagnola. Fronte di Cordoba, 1936.

10) Ernst Haas, Il ritorno dei prigionieri di guerra. Vienna, 1947.

Page 15: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

VII

11) Werner Bischof, Fotoreporter di guerra. Corea, 1951.

Page 16: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

VIII

12) David Seymour, Ragazzi giocano tra le macerie della guerra. Vienna, 1947.

13) United Nation Photographer, Mrs. Eleanor Roosvelt. New York, 1949.

Page 17: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

IX

15) Nina Leen, per “Life”. Botswana.

14) Nat Farbman, per “Life”. U.S.A.

Page 18: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

X

16) Marc Garanger, Guerra d’Algeria: donna costretta a farsi fotografare a viso

scoperto per i documenti di identificazione. Algeri, 1960.

17) Carla Cerati, Istituto psichiatrico. Firenze, 1968.

Page 19: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

XI

18 - 19) Peter Magubane, La rivolta di Soweto. Sudafrica, 1976.

Page 20: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

XII

20 - 21) W. Eugene Smith, Avvelenamento da mercurio a Minamata. Giappone,

1971.

Page 21: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

XIII

22) Sebastião Salgado, Profughi in cammino. Sahel, 1985.

23) Sebastião Salgado, La dottoressa libera un bambino da un ascesso. Sahel,

1985.

Page 22: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

XIV

24) John Vink, Profughi burmesi. Bangladesh, 1992.

Page 23: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

XV

25 - 26) Tom Stoddart, L’Aids nell’Africa subsahariana. Sudafrica, 2000.

Page 24: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

XVI

27) Pep Bonet, Coppa d’Africa per atleti mutilati. Sierra Leone, 2007.

Page 25: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

XVII

28) Donna Ferrato, Violenza domestica in America. Minnesota, 1988.

29) James Nachtwey, Condannato ai lavori forzati entro il reticolato del carcere.

Alabama, 1995.

Page 26: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

XVIII

30) Mark Riboud, Jean Rose Kasmir. Washington, 1967.

Page 27: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

XIX

ELENCO DELLE ILLUSTRAZIONI

1. Roger Fenton, Il carro fotografico di Fenton. 1855. Muzzarelli F., Dalla tela alla lastra, Lo Scarabeo, Bologna 2004.

2. Timothy O’Sullivan, Guerra di secessione. Gettysburg, 1863. ! Private Collection, Peter Newark Military Pictures/Bridgeman Art Library, Londra.

3/4. Jacob A. Riis, Slums. New York, 1889/1892. Riis J. A., Photographer & Citizen, Aperture, New York 1974.

5. Lewis Hine, Bambine al lavoro in una filanda. Carolina, 1908. Muzzarelli F., Dalla tela alla lastra, Lo Scarabeo, Bologna 2004.

6. Ben Shan, Beneficiari della Resettlement Administration. Arkansas, 1935. Aa.Vv., FSA Farm Security Administration: archives d’une Amerique en crise 1935/46,

Edition du Seuil, Parigi 2006.

7. Arthur Rothstein, Tempesta di sabbia. Oklahoma, 1935. Aa.Vv., FSA Farm Security Administration: archives d’une Amerique en crise 1935/46,

Edition du Seuil, Parigi 2006.

8. Dorothea Lange, Postulanti il credito agrario. California, 1938. Quintavalle A. C. (a cura di), Farm Security Administration. La fotografia sociale

americana del New Deal, STEP, Parma 1975 (catalogo della mostra itinerante).

9. Robert Capa, La guerra civile spagnola. Fronte di Cordoba, 1936. Capa C., Whelan R. (a cura di), Robert Capa. Photographs, Alfred A. Knoff, New York

1985.

10. Ernst Haas, Il ritorno dei prigionieri di guerra. Vienna, 1947. Steele-Perkins C. (a cura di), Magnum degrees, Rizzoli, Hong Kong 2000.

11. Werner Bischof, Fotoreporter di guerra. Corea, 1951. Steele-Perkins C. (a cura di), Magnum degrees, Rizzoli, Hong Kong 2000.

12. David Seymour, Ragazzi giocano tra le macerie della guerra. Vienna,

1947. Mauro A. (a cura di), I custodi dei fratelli. Quando i fotografi denunciano i diritti violati,

Contrasto, Verona 2007.

Page 28: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

XX

13. United Nation Photographer, Mrs. Eleanor Roosvelt. New York, 1949. ! United Nation Photo, New York.

14. Nat Farbman, per “Life”. U.S.A. Steichen E., The Family of Man, The Museum of Moder Art, New York 1996. (catalogo

della mostra tenuta a New York nel 1996).

15. Nina Leen, per “Life”. Botswana. Steichen E., The Family of Man, The Museum of Moder Art, New York 1996. (catalogo

della mostra tenuta a New York nel 1996).

16. Marc Garanger, Guerra d’Algeria. Algeri, 1960. Mauro A. (a cura di), I custodi dei fratelli. Quando i fotografi denunciano i diritti violati,

Contrasto, Verona 2007.

17. Carla Cerati, Istituto psichiatrico. Firenze, 1968. Mauro A. (a cura di), I custodi dei fratelli. Quando i fotografi denunciano i diritti violati,

Contrasto, Verona 2007.

18/19. Peter Magubane, La rivolta di Soweto. Sudafrica, 1976. Mauro A. (a cura di), I custodi dei fratelli. Quando i fotografi denunciano i diritti violati,

Contrasto, Verona 2007.

20/21. W. Eugene Smith, Avvelenamento da mercurio a Minamata. Giappone,

1971. Mauro A. (a cura di), I custodi dei fratelli. Quando i fotografi denunciano i diritti violati,

Contrasto, Verona 2007.

22. Sebastião Salgado, Profughi in cammino. Sahel, 1985. Reporters Sans Frontieres, 100 foto per difendere la libertà di stampa / fotografie di

Sebastiao Salgado, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996.

23. Sebastião Salgado, La dottoressa libera un bambino da un ascesso. Sahel,

1985. Reporters Sans Frontieres, 100 foto per difendere la libertà di stampa / fotografie di

Sebastiao Salgado, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996.

24. John Vink, Profughi burmesi. Bangladesh, 1992. Steele-Perkins C. (a cura di), Magnum degrees, Rizzoli, Hong Kong 2000.

25/26. Tom Stoddart, L’Aids nell’Africa subsahariana. Sudafrica, 2000. Mauro A. (a cura di), I custodi dei fratelli. Quando i fotografi denunciano i diritti violati,

Contrasto, Verona 2007.

Page 29: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

XXI

27. Pep Bonet, Coppa d’Africa per atleti mutilati. Sierra Leone, 2007. Aa. Vv., World Press Photo ’07, Contrasto Due, Verona 2007.

28. Donna Ferrato, Violenza domestica in America. Minnesota, 1988. Mauro A. (a cura di), I custodi dei fratelli. Quando i fotografi denunciano i diritti violati,

Contrasto, Verona 2007.

29. James Nachtwey, Condannato ai lavori forzati entro il reticolato del

carcere. Alabama, 1995. Steele-Perkins C. (a cura di), Magnum degrees, Rizzoli, Hong Kong 2000.

30. Mark Riboud, Jean Rose Kasmir. Washington, 1967. Reporters Sans Frontieres, 100 foto per difendere la libertà di stampa / fotografie di

Marc Riboud, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1998.

Page 30: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

49

BIBLIOGRAFIA

Aa.Vv., Fotonote. Magnum Photos, Contrasto Due, Verona 2007.

Aa. Vv., “La foto sociale”, I grandi temi della fotografia vol. 7, 8, 9, Gruppo

Editoriale Fabbri, Milano primavera/estate 1983.

Archibugi D., Beetham D. (a cura di), Diritti umani e democrazia

cosmopolitica, Feltrinelli, Milano 1998.

Barthes R., Il messaggio fotografico [1961], in L'ovvio e l'ottuso [1982], trad.

it. Einaudi, Torino 1985.

Barthes R., La camera chiara [1980], trad. it. Einaudi, Torino, 1980.

Barthes R., Miti d'oggi [1957], trad. it. Einaudi, Torino 1994.

Berger J., Sul guardare [1980], trad. it Bruno Mondadori, Milano 2003.

Bortolotti D., Hope in Hell: Inside the World of Doctors Without Borders,

Firefly Books, Canada 2004.

De Michelis D., Ferrari A., Masto R., Scalettari L. (a cura di), L’informazione

deviata. Gli inganni dei mass media nell’epoca della globalizzazione, Zelig

Editore, Milano 2002.

Dubois P., L’atto fotografico [1983], trad. it. Quattroventi, Urbino 1996.

Freund G., Fotografia e società [1974], trad. it. Einaudi, Torino 1976.

Landi C. (a cura di), Oliviero Toscani al muro. L’arte visiva nella

comunicazione pubblicitaria di United Colors of Benetton, Leonardo Arte,

Martellago 1999 (catalogo della mostra tenuta a Roma nel 1999).

Page 31: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

50

Marra C., Fotografia e pittura nel Novecento. Una storia “senza

combattimento”, Bruno Mondadori, Milano 2000.

Marra C., Le idee della fotografia. La riflessione teorica dagli anni sessanta

ad oggi, Bruno Mondadori, Milano 2001.

Mauro A. (a cura di), I custodi dei fratelli. Quando i fotografi denunciano i

diritti violati, Contrasto, Verona 2007.

McLuhan M., Gli strumenti del comunicare [1964], trad. it. il Saggiatore,

Milano 1999.

Muzzarelli F., Dalla tela alla lastra, Lo Scarabeo, Bologna 2004.

Quintavalle A. C. (a cura di), Farm Security Administration. La fotografia

sociale americana del New Deal, STEP, Parma 1975 (catalogo della mostra

itinerante).

Romitelli V. (a cura di), Etnografia del pensiero. Ipotesi e ricerche, Carocci

Editore, Roma 2005.

Schaeffer J. M., L’immagine precaria. Sul dispositivo fotografico [1987],

trad. it. Clueb, Rastignano 2006.

Signorini R., Arte del fotografico. I confini della fotografia e la riflessione

teorica degli ultimi vent'anni, Editrice C.R.T., Pistoia 2001.

Sontag S., Sulla fotografia [1973], trad. it. Einaudi, Torino 1992.

Sontag S., Davanti al dolore degli altri [2003], trad. it. Mondadori, Terni

2003.

Steele-Perkins C. (a cura di), Magnum degrees [2000], trad. it. Rizzoli, Hong

Kong 2000.

Page 32: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

51

Twain M., Il soliloquio di re Leopoldo [1905], trad. it. Editori Riuniti, Roma

1960.

Zannier I., L'occhio della fotografia, NIS, Roma 1988.

ARTICOLI

Capovilla M., Cerchioli C., “Raccontare per immagini. Studiare e capire il

fotogiornalismo”, dal dossier “Il fotogiornalismo”, in Problemi

dell’Informazione, a. XXVIII, n. 2, giugno 2003.

Scianna F., “Il linguaggio che mente meno”, in Domenica del Sole 24 ore, 20

luglio 1997.

Sontag S., “Quando è la fotografia a decidere la realtà”, in La Repubblica, 19

agosto 2003.

SITI WEB

http://www.amnestyinternational.org

http://www.care.org

http://www.imaging-famine.org/

http://magnumphotos.com

http://msf.org

Page 33: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

52

http://www.panos.co.uk

http://www.panos.org.uk

http://www.portal.unesco.org

http://rsf.org

http://tomstoddart.com

http://un.org

http://unicef.org

Page 34: 2008 TESI - Storia Della Fotografia, estratto

53

Dunque…

Colgo l’occasione per esprimere la mia gratitudine al professor Claudio

Marra per avermi seguita durante la stesura della tesi, a Mrs. Clayton di Doctors

Without Borders e a Mr. Couper di Amnesty International per l’estrema

disponibilità e gentilezza dimostrate in occasione dei nostri incontri.

Inoltre…

Ringrazio affettuosamente famiglia e amici per avermi supportata durante

il mio percorso universitario.

Infine…

Un ringraziamento particolare va ai vari compagni d’appartamento, per la

compagnia, le cene, le risate e tutto il resto.


Recommended