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ERATO CIDA-INPS cultura, politica, costume ed attualità II SEMESTRE 2010 Emanazione del Gruppo Culturale Ricreativo ERATO CIDA-INPS, costituito in seno al SINDACATO NAZIONALE DEI DIRIGENTI E DELLE ALTE PROFESSIONALITA’ DELL’INPS ADERENTE ALLA CIDA Via Ciro il Grande n.21- 00144 ROMA TEL. 06 59057488 -89 Fax 06 5915686 email: [email protected] sito web: www.eratocidainps.it (in via di allestimento)
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ERATO CIDA-INPS

cultura, politica, costume ed attualità

II SEMESTRE 2010

Emanazione del Gruppo Culturale Ricreativo ERATO CIDA-INPS, costituito in seno al SINDACATO NAZIONALE DEI DIRIGENTI E DELLE ALTE

PROFESSIONALITA’ DELL’INPS ADERENTE ALLA CIDA Via Ciro il Grande n.21- 00144 ROMA TEL. 06 59057488 -89 Fax 06 5915686

email: [email protected] sito web: www.eratocidainps.it (in via di allestimento)

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ERATO CIDA-INPS

CULTURA, POLITICA, COSTUME ED ATTUALITA’ A DIFFUSIONE INTERNA ANCHE ONLINE

Tutti i diritti sono riservati In caso di riproduzione totale o parziale citare la fonte

SOMMARIO 3 in punta di penna 5 zig-zagando tra le arti 6 poeti in vetrina 7 alimentazione e salute 10 l’angolo dell’esperto 12 block notes 20 un racconto breve 22 la terra di Calabria 23 sono passati cent’anni e più 27 mostre e concerti 29 in libreria 31 testimonianze 33 per strappare un sorriso 35 le pagine dei sindacati 37 l’intervista 38 il nostro organigramma 39 istruzioni per l’uso L’ideazione grafica e la foto della copertina (un annoso ulivo nel Parco della Scultura e della Biodiversità Mediterranea, Catanzaro) sono di Silvana Costa in arte Silco.

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IN PUNTA DI PENNA

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CORSI E RICORSI Siamo discesi dagli alberi per muoverci eretti sulla terra ferma. Ci siamo accovacciati dietro alti cespugli e grandi massi. Ci siamo riparati nelle caverne. Eravamo trogloditi. Nel corso dei millenni abbiamo costruito palafitte, capanne di paglia e di fango, casupole di pietra e di calce, casolari isolati. Ci siamo evoluti. Abbiamo domato le bestie, lavorato i campi, dominato il mare, solcato il cielo, sfidato l’universo. Siamo diventati invincibili. Abbiamo creato tribù, villaggi, paesi, città, metropoli;.edificato palazzi, palazzine, palazzoni. Siamo diventati condomini. 11 saggio precetto, incentrato sulla opportunità di salvaguardare i rapporti di buon vicinato, è stato bruscamente soppiantato da una visione più mercan-tile dei rapporti stessi. Siamo diventati cinici. Conosciamo le tabelle millesimali, la maggioranza qualificata, l’amministratore che non amministra, il contestatore in mala fede... Siamo convinti di essere esperti in materia condominiale. Assumiamo nelle varie occasioni di incontro - scontro tra condomini atteggiamenti professorali (e tribunizi) del tutto gratuiti: siamo quasi sempre fuori strada e non ce ne rendiamo conto. Diventiamo ridicoli. Provochiamo e subiamo amarezze per la difesa di false questioni di principio, nell’intento recondito di economizzare qualche euro sulle quote dovute. Ci comportiamo da persone meschine. Conosciamo la pratica del muso lungo, dell’antipatia senza ragione, dell’invidia, dell’incomprensione, della lite per futili motivi, del dispettuccio al vicino. Diventiamo insopportabili. Ci chiudiamo in noi stessi ed avvertiamo un forte desiderio di vivere su un’isola deserta. Abbiamo nostalgia degli alberi e delle caverne...

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IN PUNTA DI PENNA

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CONDOMINI Sì afferma comunemente che il Condominio è un castigo di Dio. Forse si esagera ma è indubbio che la vita condominiale nella quasi generalità dei casi presenta difficoltà più o meno notevoli. Ogni Condominio ha i suoi personaggi particolari, spesso insopportabili. Occorre pertanto molto sangue freddo ed aspettare gli eventi. In circostanze estreme il ricorso ad un legale per la tutela dei propri interessi e soprattutto della propria tranquillità diventa ineluttabile. Il condomino (in seguito c.): una storia, un comportamento, uno stile. Le tipologie sono di conseguenza numerose, varie e non di rado stravaganti. Ricordarle tutte - o in parte - richiederebbe uno spazio che non meritano. Troppo stucchevoli. Mi limito quindi ad illustrarne due, agli antipodi, ritenute i punti cardine: una (positiva) sul c. moderato, l’altra (negativa) sul c. contestatore. La prima concerne la figura del c. ideale, merce assai assai rara: è cortese ed affabile; nelle assemblee assume sempre posizioni equilibrate; versa puntualmente le quote richieste dall’amministratore; rifugge dal pettegolezzo; ringrazia : “chi si adopera per la funzionalità ed il decoro dell’immobile”. La seconda riguarda un esemplare di c. molto diffuso, presente quindi, con diverse sfumature, in quasi tutti i Condomini: non è mai d’accordo per partito preso; adduce ad ogni piè sospinto questioni di principio cervellotiche; nega l’evidenza; provoca zizzanie (con minacce vaghe, denunce ed esposti infondati); fomenta il pettegolezzo. Nelle assemblee pontifica; ostenta ed aziona il registratore; cita articoli del codice civile, sentenze e pareri di solito attinenti a fattispecie diverse; detta dichiarazioni a verbale; cita e ricita... In realtà recita, parla a se stesso, anzi (e qui andiamo sul difficile) ai tanti sè che sono in lui, sproloquia. Un disastro. Tra queste due tipologie se ne riscontrano altre che si caratterizzano per le variazioni e le integrazioni - lievi o accentuate dal punto cardine al quale sono più prossime. Una serie infinita... Qualche esempio: sul c. saccente; sul c. supponente;, sul c. moroso-congenito; sul c. astenico; sul c. ignavo; sul c. assenteista; sul c. pettegolo; sul c. apocalittico, sul c. accattone... Tipologie derivate, di agevole intuizione, in alcune delle quali - compresa la tipologia madre, (quella negativa) - con una buona dose di autoironia potremmo ritrovare anche parzialmente noi stessi e metterci in discussione al fine di un mai tardivo mutamento di rotta.

Carmelo Pelle

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ZIG-ZAGANDO TRA LE ARTI

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La donna nell’arte Nell'iconografia antica, la donna era associata alla fecondità: datrice di vita, svolgeva il ruolo essenziale della perpetuazione della specie. Nella civiltà egizia e cretese si cominciò a scoprire la grazia e l'armonia della donna come oggetto ispiratore dell'amore. I Greci elaborarono l'immagine della bellezza passando dalla donna madre e dalla vergine vestita al nudo puro di Afrodite. L'arte romana rappresentò la donna ricoperta di vesti fluenti e dall'espressione dignitosa. Quella bizantina la ritrasse raffinata e con vesti ricchissime; tipico esempio il noto ritratto in mosaico dell'imperatrice Teodora nella splendida Basilica di San Vitale a Ravenna. La diffusione del Cristianesimo ebbe enormi influenze nella rappresentazione della donna nell'arte, che, dal suo secolare stato di subalternità ed oggetto di possesso, assimilata più alle cose che alle persone, per la prima volta diventava soggetto sacro, unita all'uomo ma con ruolo unico e distinto, artefice della storia con pari e, talvolta, superiore dignità rispetto a quello. Tale consuetudine è rimasta fino all'epoca rinascimentale quando, secondo le nuove concezioni che riportavano l'uomo al centro dell'universo artistico, anche la donna si riappropriava dei suoi connotati corporali liberati da una estensione esclusivamente spirituale. Ma se le donne sono state sempre oggetto d’arte poche sono quelle che hanno potuto esprimere la propria creatività per mezzo delle loro opere sia in pittura che in letteratura, scultura, architettura, ecc. Interessanti risultano le personalità di donne pittrici dell’epoca rinascimentale, dove però la donna artista veniva ancora considerata inferiore all’uomo e non riusciva a sostenere una eventuale carriera artistica. Questo in quanto, in tutte le epoche, le donne artiste si sono trovate di fronte a tre tipi di impedimenti: la mancanza di istruzione specifica, la carenza di contatti professionali, il pregiudizio della società. L’unica possibilità che una donna artista aveva per emergere, era quella dell’apprendistato, peraltro prerogativa solo di ragazze nate in famiglie ricche o nobili, oppure poter contare dell’appoggio di valenti maestri o di genitori, pittori ormai affermati. Cosi come Artemisia Gentileschi che spinta da una innata creatività, seguì le orme del padre Orazio, ne assorbì lo stile caravaggesco e contribuì a diffonderlo oltre i confini italiani, fino a superarlo nella vena drammatica che si riscontra ed emoziona nelle sue scene bibliche. Nel 1614 l’Accademia Fiorentina le apre le porte: è la prima donna ad avere questo riconoscimento.

Silvana Costa

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POETI IN VETRINA

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ROSSANA MEZZABARBA

Rossana Mezzabarba, ex dirigente dell’INPS, è nata e vive a Roma. Ha scritto due raccolte di poesie: “Nella galassia della vita” (1984), che ha ottenuto il primo premio del Centro Letterario del Lazio e “Dal crogiuolo del cuore” (1997). E’ inserita nelle Antologie dal “Tevere alla Moscovia” “Dal Colosseo al Corcovado”, e “Letteratura Italiana del “2^ Novecento”. E’ membro dell’Accademia Internazionale dei Micenei di Reggio Calabria. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra i quali si ricordano: 1^ Premio “Città di Roma” (1984); 2^ Premio “Antonio De Curtis” (2003); 1^Premio “Una vita per la poesia” (2003); Premio speciale “Il Telescopio” (2010): 1^ Premio “Il Sommergibile”(2010). POETA Hai coltivato fiori nella serra dell’anima, hai pescato perle negli abissi del sentimento, hai affondato le radici nel creato hai accordato i battiti del cuore al ritmo dell’universo, per pochi attimi di vita hai avuto in dono l’eternità. L’ULIVO Sei radicato in me ed io in te, siamo oggi l’annoso, fecondo ulivo dalle chiome d’argento che adorna il campo della vita. Albero dai tanti nodi rafforzati dal tempo. PRESENZA Per te non sarò mai ombra struggente di ricordi, frammento di luce, eco d’un brivido d’amore, ma pane fragrante presenza di vita.

DEDICA Madre, m’hai custodita quale chicco di grano dentro la buona terra. Poi, vidi la luce e dietro la corazza il tenero tuo cuore e la concreta mente pure capace d’alati sogni... Sei vera negli occhi che tradiscono il pensiero, il pudore di aprire le più segrete pagine del libro della vita. FELICITA’ Questa felicità fatta di tutto e di niente, di grani rari, preziosi e polverosi, nascosti tra le pieghe della vita, canto di cigno nel lago del tempo, viviamola intensamente fine all’ultima vibrazione perché ne resti l’eco.

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ALIMENTAZIONE E SALUTE

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LE BEVANDE ALCOLICHE

Un consumo moderato non provoca danni Le bevande alcoliche sono costituite per la maggior parte di acqua e per la restante parte di alcool etilico (etanolo), una quota di entità minima è rappresentata da altre sostanze, sia naturali che aggiunte: composti aromatici,coloranti, antiossidanti, vitamine ecc. L’etanolo è una sostanza estranea all’organismo e non essenziale, anzi per molti versi tossica. Il corpo umano è in grado di sopportare l’etanolo senza evidenti danni, a patto che si faccia un consumo moderato, vale a dire non più di due –tre Unità Alcoliche al giorno per l’uomo, e non più di uno- due Unità Alcoliche al giorno per la donna, mentre per gli anziani è consigliata solo una U. A. al giorno. L’Unità Alcolica U. A. corrisponde a circa 12 grammi di etanolo. Pur non essendo un nutriente l’etanolo apporta una cospicua quantità di calorie (7 Kcal per grammo) che si sommano a quelle portate dagli alimenti, e quindi possono contribuire a farci ingrassare. L’etanolo viene assorbito già nelle prime porzioni del tratto gastrointestinale e in modeste proporzioni persino nella bocca. Alcuni fattori modificano i tempi di assorbimento:la presenza di cibo li rallenta,mentre la presenza di anidride carbonica li accelera (soda,bevande frizzanti).Una volta assorbito entra nel sangue e da li va in tutti i liquidi corporei, ed è questo meccanismo che determina la diversa tolleranza all’alcool nei diversi individui, nei diversi sessi e nelle diverse condizioni. Bere alcolici a stomaco pieno è meglio, perché fa si che l’etanolo sia assorbito più lentamente e che diminuisca la quantità che entra nel circolo sanguigno. Chiaramente, questo si riferisce soltanto facendo dei consumi moderati, poiché superando tali limiti, aumentano anche con grande rapidità i rischi connessi. La capacità degli enzimi presenti nel fegato, di trasformare l’etanolo, è limitata. Infine una piccolissima quota di etanolo (2-10%)viene eliminata inalterata attraverso i polmoni, le urine, il sudore ecc. E’ proprio sfruttando questo sistema di eliminazione, che possono essere effettuati, i test non invasivi (palloncino)che permettono di valutare la quota di alcool presente nel sangue( alcolemia). La concentrazione dell’etanolo nel sangue, dipende quindi da vari fattori:dalla quota ingerita,dalle modalità di assunzione(a digiuno o a pasto),dalla composizione corporea, dal peso,dal sesso,da fattori genetici,dalla quantità di acqua corporea,dalla capacità di metabolizzare l’alcool e infine dall’abitudine all’alcool. Le donne

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ALIMENTAZIONE E SALUTE

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generalmente,avendo un peso minore,e minor quantità di acqua corporea, sono più vulnerabili ai suoi effetti e a parità di consumo, presentano un’alcolemia più elevata. Tra le bevande alcoliche a bassa gradazione, soltanto il vino e la birra, contengono sostanze polifenoliche e antiossidanti, (presenti soprattutto nel vino), che sembrano esercitare un ruolo protettivo nell’organismo umano, se assunto in quantità moderata. Sono invece totalmente assenti nei superalcolici. Nei casi in cui non si consumi solo vino, bisogna imparare a tener conto di tutte le occasioni di ingestione di altre bevande alcoliche, che si presentano nel corso della giornata (birra, aperitivi, digestivi e superalcolici) e calcolare il numero di U. A. introdotte. Bere con moderazione, significa quindi bere poco, ma anche evitare di bere in maniera troppo ravvicinata, così da permettere al nostro organismo, di smaltire meglio l’etanolo. Le bevande alcoliche ad alta gradazione (grappa, whisky, vodka, ecc) che spesso vengono assunte fuori pasto, devono essere considerate con la massima attenzione e se possibile, evitate del tutto, specialmente a stomaco vuoto. Chi non beve vino o birra, non deve cominciare a farlo in virtù dei ricordati effetti protettivi. Le sostanze antiossidanti e comunque protettive in questione, si trovano infatti, in una grandissima varietà di prodotti orto-frutticoli. Durante l’infanzia e nell’adolescenza, occorre evitare del tutto l’uso di bevande alcoliche, sia per una incapacità di trasformare l’alcool, sia per il fatto che più è precoce il primo contatto con l’alcool, maggiore è il rischio di abuso. Le donne in gravidanza e in allattamento, dovrebbero astenersi completamente dal consumo di alcolici, poiché l’alcool infatti, si distribuisce in tutti i fluidi e le secrezioni, e quindi arriva al feto, attraverso la barriera placentare, e al bambino, tramite il latte rischiando di provocare seri danni. Gli alcolisti in trattamento e gli ex-alcolisti, devono assolutamente astenersi dal consumo di qualsiasi bevanda alcolica. Estrema attenzione deve essere posta al problema delle interazioni tra alcool e farmaci. Chi segue una qualsiasi terapia farmacologica, deve consigliarsi con il proprio medico curante, sull’opportunità di bere alcolici. L’abuso cronico di alcool, è in grado di provocare una serie di danni a vari sistemi, nonché vari squilibri nutritivi e seri rischi di malnutrizione, amplificando la tossicità dell’etanolo sui vari sistemi. A carico del sistema nervoso centrale e periferico, l’alcool provoca manifestazioni cliniche, che vanno dalla neuropatia periferica al tremore, fino a stadi più gravi di allucinazioni, psicosi, demenze. A carico del sistema digerente, l’alcool può provocare gastriti acute e croniche, emorragie, ulcere, cirrosi epatica e danni al pancreas. L’alcool agisce anche

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ALIMENTAZIONE E SALUTE

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sul sistema cardio-vascolare, contribuendo all’innalzamento della pressione arteriosa e facilitando la comparsa di vari tipi di cardiopatie. Inoltre vi è il rischio, di insorgenza di vari tipi di tumore in diversi organi : mammelle, stomaco, faringe e prime vie respiratorie, ed i tumori del cavo orale, talvolta anche associati al fumo, aumentando in questo caso notevolmente l’incidenza di insorgenza. Non è vero che l’alcool aiuti la digestione; al contrario la rallenta e produce ipersecrezione gastrica con alterato svuotamento dello stomaco. Non è vero che il vino faccia buon sangue; è vero invece che un abuso di alcool può essere responsabile di varie forme di anemia e di un aumento di grassi presenti nel sangue. Non è vero che le bevande alcoliche dissetino ma, al contrario, disidratano; infatti l’alcool richiede una maggiore quantità d’acqua e in più aumenta le perdite d’acqua attraverso le urine, in quanto provoca un blocco dell’ormone antidiuretico. Non è del tutto vero che l’alcool ci riscaldi; in realtà la vasodilatazione di cui è responsabile produce una momentanea e ingannevole sensazione di calore, che in breve però comporta un ulteriore raffreddamento del corpo e che, in un ambiente non riscaldato, aumenta il rischio di assideramento. Non è vero che l’alcool aiuti a riprendersi da uno shock; al contrario provocando vasodilatazione periferica, determina un diminuito afflusso di sangue agli organi interni e soprattutto al cervello. Non è vero che l’alcool dia forza. Essendo un sedativo produce soltanto una diminuzione del senso di affaticamento e di dolore. Il consiglio è di consumare con moderazione le bevande alcoliche, durante i pasti o subito prima o dopo aver mangiato. Bisogna dare la preferenza a bevande a basso tenore alcolico (vino e birra). Evitare drasticamente l’assunzione di alcool durante l’infanzia, l’adolescenza, la gravidanza e l’allattamento, e ridurre nell’età senile. Non consumare bevande alcoliche prima di mettersi alla guida di autoveicoli, o se bisogna fare uso di apparecchiature delicate e pericolose per se stessi e per gli altri, che richiedono attenzione e coordinazione motoria. Durante l’assunzione di farmaci (compresi quelli che non richiedono prescrizione medica) bisogna evitare il consumo di alcool, salvo se ci sia un’ autorizzazione medica per poterlo fare. Ridurre o eliminare l’assunzione di bevande alcoliche in caso di obesità o soprappeso, in caso di familiarità per diabete, ipertrigliceridemia, ipertensione ecc.

Antonella Bailetti Operatrice sanitaria presso l’Ospedale Fatebenefratelli

Isola Tiberina – Roma

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L’ANGOLO DELL’ESPERTO

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QUANTE SONO LE INVALIDITA’?

Il termine di “Invalidità”, che comunemente usiamo quando vogliamo indicare un soggetto affetto da menomazioni permanenti, presenta numerose sfaccettature a seconda dell’ambito giuridico in cui ci troviamo ad operare. Abbiamo così che una stessa menomazione viene differentemente valutata allorchè venga trattata in materia di Invalidità Civile, in materia di Invalidità previdenziale (INPS), in materia di Infortunistica sul Lavoro (INAIL), in materia di Responsabilità Civile (pensiamo all’infortunistica nella circolazione di veicoli), in materia di Infortunistica privata (Assicurazioni private sugli infortuni). Per rendere immediatamente conto di ciò che voglio dire posso fare qualche esempio chiarificatore. In materia di Invalidità Civile una cirrosi epatica, una insufficienza respiratoria, i postumi di un infarto del miocardio, una colite ulcerosa ecc vengono valutati secondo tabelle stabilite dalla Legge che prevedono percentuali di invalidità riferite ad una attività lavorativa generica. Il soggetto, quindi, viene valutato non per le sue capacità lavorative specifiche ma come se fosse un operaio generico senza particolare preparazione professionale. Ciò comporta inevitabilmente delle valutazioni non sempre adeguate alle aspettative del comune ragionare. Pensate ad un orafo che abbia perduto due dita di una mano: si comprende benissimo che le dita di una mano, per chi deve compiere fini e precisi atti operativi, sono da considerare essenziali sicchè tale perdita causerà certamente all’orafo un’ invalidità “reale” molto superiore ai punti percentuali stabiliti dalle Tabelle per l’Invalidità Civile che fanno riferimento, come detto, ad una attività lavorativa generica. Di contro, una broncopatia cronica avrà sicuramente minore peso su un soggetto addetto ad una attività lavorativa impiegatizia che non è soggetta agli insulti delle variazioni metereologiche. In questo caso, quindi, egli avrà certamente una invalidità “reale” molto inferiore ai punti percentuali stabiliti dalle Tabelle per l’Invalidità Civile che fanno riferimento, come detto, ad una attività lavorativa generica. Tuttavia l’adozione di Tabelle, pur non assicurando una equa valutazione delle menomazioni rapportate alle attività lavorative svolte dal soggetto,

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L’ANGOLO DELL’ESPERTO

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garantisce quantomeno una certa omogeneità nei giudizi medico-legali (siamo tutti uguali davanti alle tabelle!) non permettendo plateali ingiustizie valutative sia nel senso della ristrettezza che nel senso di un’ eccessiva benevolenza. In ambito previdenziale INPS, invece, non vi sono Tabelle orientative stante il fatto che, contrariamente a ciò che si verifica per l’Invalidità Civile che considera tutte le persone su uno stesso livello, la valutazione dell’Invalidità INPS tiene conto, invece, delle attitudini lavorative del soggetto da esaminare. Pertanto, il richiedente la prestazione previdenziale (l’assegno di invalidità) avrà la certezza di essere valutato per quello che effettivamente è capace di fare sia pure senza l’ausilio di una tabella costruita sulla sua misura. Riprendendo gli esempi precedenti, l’orafo e l’impiegato saranno dunque certi che le loro invalidità saranno valutate con riferimento alla loro attitudine lavorativa. In ambito previdenziale INAIL, d’altro canto, esistono pure tabelle di valutazione ma queste non sono state elaborate tenendo conto di una teorica capacità lavorativa generica (come avviene per l’Invalidità Civile) bensì tenendo conto del “danno biologico” subito dal lavoratore che è stato vittima di un incidente sul lavoro oppure sia affetto da una malattia professionale. Il danno biologico è un danno incidente negativamente sulla vita di relazione del soggetto, indipendentemente dall’attività lavorativa svolta dal soggetto danneggiato. Per quanto riguarda la Responsabilità Civile (ad esempio l’infortunistica stradale) il Legislatore ha previsto la tabellazione solo per le “micropermanenti” fino al 9% di danno biologico (che non è perfettamente sovrapponibile al danno biologico dell’INAIL!) trascurando, ormai da molti anni, l’elaborazione di tabelle per il Danno biologico di maggiore entità. Con quanto sopra ho voluto semplicemente far notare che non esiste l’Invalidità in senso lato ma esistono diverse Invalidità a seconda dell’ambito giuridico in cui le menomazioni vengono trattate per cui il disorientamento di chi non è esperto in materia è pienamente giustificabile.

Angelo Radaelli Primario/medico legale dell’INPS

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BLOCK NOTES

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Reportage sulla gita sociale La gita sociale da Roma, piazzale Don Sturzo, all'Eur, e ritorno, con tappe a Paola, Cosenza, città d'arte, Camigliatello e dintorni, Reggio Calabria, con il suo Lungomare tra i più belli al mondo, detto un balcone sullo stretto, Locri, Gerace, città d'arte, detta l'Orvieto del Sud, Scilla, Rossano, Catanzaro, Matera, città d'arte, Castellana, con le splendide grotte, Alberobello, città d'arte, si è svolta, come da programma, dal 26 giugno al 3 luglio. Essa è perfettamente riuscita, pur con un numero di partecipanti sensibilmente ridotto rispetto a quello previsto, a causa delle inopinate e imperdonabili defezioni di molti che avevano assicurato la loro partecipazione, suggerendo addirittura variazioni al percorso e prontamente esauditi. Tre di questi hanno poi, con indicibile faccia tosta, preteso - ed ottenuto per carità di patria- l'anticipo versato. Ciò ha scombussolato i piani economici e creato problemi di cassa per far fronte agli impegni assunti. Essi sono stati però risolti con elargizioni personali da Carmelo Pelle, il quale potrà recuperarle, come deliberato dall’Esecutivo del Consiglio nella seduta del 9.11.2010 su proposta dell’Amministratore del Gruppo, Rosario Procopio, da eventuali offerte degli associati e dai proventi del tesseramento 2011. L'alternativa era non effettuare la gita: un vero peccato, visto lo strepitoso successo ottenuto. La lezione è tuttavia servita per un ripensamento, sotto vari aspetti, della gita sociale, comunque da realizzare una volta all'anno. La gita, peraltro, era stata organizzata ed il programma è stato interamente osservato, pur con qualche variazione, come meglio specificato in seguito, curando ogni particolare, con il coinvolgimento operativo dei colleghi, ex colleghi, amici ed Autorità locali, la scelta degli Hotel (elegantissimi cinque a quattro stelle e uno a cinque stelle, dotati di tutti i comfort), sette pernottamenti con prima colazione a volontà, cena con menu preventivamente concordati, di alta qualità e senza limiti, sempre incrementati da specialità culinarie del posto offerte dalla Direzione degli stessi Hotel per la simpatia suscitata dal Gruppo e dal suo prestigio, l'uso gratuito della piscina, trattamenti di bellezza gratuiti, l'offerta di gadget di valore non solo intrinseco: (sofisticata la borsa di tessuto, rosso Ferrari, con i lunghi manici e il logo ERATO CIDA-INPS da un lato e l'effige della Calabria, stilizzata, nell'altro) corredata dal programma della gita, curato dall'artista Silvana Costa, nostra associata, che si ringrazia, e di varia documentazione di interesse, le poesie in italiano e in romanesco di Rossana Mezzabarba, quelle in vernacolo del poeta della Locride, Alberto Staltari, la prima parte dell'inno dei calabresi, Calabresella, l'ultimo numero della rivista

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BLOCK NOTES

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ERATO CIDA-INPS, ecc. Da segnalare anche l'originalità dei tre premi sorteggiati ogni sera, prima del dessert. Hanno vinto tutti, compreso l'autista, ed alcuni più volte, ad eccezione di tre gitanti, ai quali durante il viaggi di ritorno a Roma, Carmelo Pelle ha consegnato un inaspettato premio di consolazione dal significato allegorico: uno simpatico antidoto alla malasorte che li aveva perseguitati nel corso delle estrazioni. Il fine della gita era comunque un altro ed anch'esso è stato raggiunto: scoprire e riscoprire splendide località, gustare o rigustare i sapori tipici della cucina mediterranea, approfondire gli aspetti storici e leggendari e in particolare le vestigia della Magna Grecia; soddisfare curiosità di vario tipo, nell'incanto di paesaggi da favola e del tono accattivante dei variegati dialetti. Le varianti al programma non sono mancate, poche in realtà: classico il ritardo nel raggiungere la meta stabilita a causa del traffico e delle impreviste deviazioni, subito surrogate da variazioni positive. Ad esempio qualche Museo in meno a Cosenza, ma qualche chiesa in più. Qualche chiesa in più a Gerace, con visita non programmata, su un pittoresco trenino, della cittadina e dei dintorni (a monte e a valle); nessuna chiesa visitata a Catanzaro, su almeno tre previste, ma in più l'ospitalità nel noto Ristorante Pizzeria “Il Borgo del Sapore” per gustare specialità della cucina catanzarese ed il famoso “morzeddhu”, e la visita al Museo Storico della Brigata Catanzaro (documenti, cimeli, armi diverse, ricostruzioni in miniatura di battaglie dall'era napoleonica alla seconda guerra mondiale), e nel Parco della Scultura e della Biodiversità Mediterranea (su un caratteristico trenino) non previsti dal programma. Altra variante positiva, determinata dalla presenza, tra i gitanti, di Emilia Kawsincka e di Luigi Oppido, rispettivamente responsabile per l'Italia del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani e l’altro entusiasta animatore in veste di volontario, a tutto campo, che, hanno intrattenuto per oltre novanta minuti gli interessati, tra i quali alcuni ospiti dell'Hotel, non nostri gitanti, su un tema di scottante attualità: “L'uso e l'abuso di psicofarmaci e loro variegati riflessi”, fornendo ogni possibile chiarimento. Un seme, per l'approfondimento in Calabria del tema specifico, nei mesi avvenire, è stato gettato a Locri, a seguito di un incontro tra Emilia Kawsincka, Luigi Oppido e Lucia Pelle, vicesindaco e delegata alle Politiche Sociali del Comune di Locri, cugina di Carmelo Pelle. Ricordare con riconoscenza le persone che si sono adoperate per la riuscita della gita, è doveroso. Sono tante ma l'impegno è di citarle tutte. Innanzitutto un ringraziamento a coloro che hanno partecipato alla gita, rendendone possibile l'effettuazione. Alcuni avevano davvero gravi problemi familiari. Analogo ringraziamento, per la gestione dei gitanti, durante il trasferimento da una località all'altra, a Rocco

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Ferri, Antonio Pillucci, Giuseppe Spinelli, Gianfranco Trampini. Rocco Ferri si è fatto apprezzare per la sua cultura, ironia e sensibilità artistica, Antonio Pillucci per lo scrupolo con il quale ha interpretato il ruolo di inviato speciale e di sondaggista, Giuseppe Spinelli, per la sua sensibilità artistica, l'alto senso dell'amicizia e lo spirito ecumenico; Gianfranco Trampini per la sua forte generosità, lo spiccato senso pratico, dimostrando di essere rapido esecutore delle indicazioni di Carmelo Pelle, autentico regista e centro-motore della gita. Non è mancata la mascotte. Ha interpretato il ruolo alla perfezione, Susanna Pelle, 8 anni, vezzosa nipotina di Carmelo Pelle, in tutte le fasi del viaggio ma soprattutto la sera, a cena, al momento più atteso : quello del sorteggio dei tre premi, prima del dessert. Tutti gli occhi puntati su di lei, che con un sorrisetto sornione, estraeva uno dietro l'altro, i numeri vincenti. Tutto liscio quindi? Non proprio, a causa di due tempeste: una provocata in Hotel a Catanzaro, prima di cena, da Rosaria Melillo, persona colta, fumantina, e perciò franca e leale, ma Bastian contrario per partito preso, per un equivoco sul programma, chiarito il quale, il giorno dopo è tornata ad essere se stessa; l'altra provocata sempre a Catanzaro, nel dopo cena, da Antonio Pillucci, richiamato con voce alterata da Carmelo Pelle, all'adempimento dei propri compiti, senza invadere la sfera di competenza altrui. Una tempesta in un bicchiere d'acqua. Poi, a seguire: il sorteggio, con gli ironici commenti sui premi e sui vincitori; i capannelli all’interno dell’Hotel e all’esterno, nel magnifico giardino, vista mare e sul Lungomare di Catanzaro Lido; la stretta di mano e la pacca sulle spalle di Pelle a Pillucci e il sorriso liberatorio di quest’ultimo a conferma che la pseudo bufera era stata già dimenticata. Per la cronaca Pelle aveva richiamato Pillucci in privato sullo stesso argomento, più volte, ma quella sera, poiché Pillucci era ricaduto, per eccesso di zelo , nello stesso errore, chiamato in causa dal Bastian contrario, Pelle aveva perso le staffe. Gli capita, dopo lunga e paziente sopportazione, ma, come sa chi lo conosce bene, gli passa immediatamente. E senza rancore. Una notazione particolare merita la signora Rossana Mezzabarba Nicolai, che ogni giorno, durante le tappe di trasferimento da una località all'altra, ha, con grande partecipazione emotiva, recitato sue poesie, ed ha allietato i gitanti con la sua meravigliosa voce, da solista o in coro, suscitando applausi a scena aperta. Le ha fatto eco, da solista o in coro, Carmelo Pelle, con melodie del tempo che fu e la famosa Calabresella, accompagnato talvolta dalla stessa Rossana Mezzabarba, Roberto Nicolai, Maria Bellocco, Emilia Kawsinka, Luigi Oppido, Rocco Ferri, Giuseppe Spinelli, Gianfranco Trampini, Anna Tomei, Marisa Privitera (che si dichiara stonata) e dal Bastian contrario. Davvero un'allegra brigata!

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Note di colore: • gli stravaganti cappelli parasole di Trampini, Ferri, Pillucci, Oppido e di

Rossana Mezzabarba: • la raffinata eleganza di Spinelli e Nicolai sempre; • l’abituale abbigliamento casual di Pelle, Ferri e Rosaria Milillo; • le lunghe gonne di Marisa Privitera; • lo sfoggio di eleganza di tutte le signore a cena e nelle occasioni

importanti: da brividi gli audaci spacchi di Maria Bellocco e le vertiginose scollature di Emilia Kawsinka, non più fanciulle in fiore, ma ancora Eve simpaticamente irriducibili.

• l'imperturbabilità ed il distacco di Fabrizio Biondi, romano de Roma, in ogni occasione. Altro che aplomb inglese!

• le variopinte camicette e gonne, i pittoreschi cappellini parasole ed i giubbotti leggeri di Anna Tomei, durante il viaggio, e l'incetta di vario genere di mercanzia di quest’ultima, ad ogni sosta nei negozi di abbigliamento (soprattutto), di souvenir e di alimentari, sotto lo sguardo divertito (e rassegnato a pagare) del marito, Fabrizio Biondi;

• lo stupore e l'entusiasmo, in ogni occasione, di Fabrizia Maria De Marco, premurosa con i nipoti Chiara e Lorenzo, di concerto con Claudia Pelle;

• le risate allegre ed improvvise dei giovani: Carmelo Pelle Junior (notato per la folta capigliatura oltre che per l'esile e slanciata figura da sportivo), Lorenzo De Marco, sempre sorridente ed affamato di specialità (specie se dolciarie o piccanti), Chiara De Marco, entusiasta ed attenta foto-reporter della gita, tutti naturalmente iscritti al G.C.R. ERATO C.I.D.A-INPS. Un previdente investimento per il futuro!

• le numerose borse, dei coniugi Roberto Nicolai e Rossana Mezzabarba, sempre stracariche, senza contare gli altri bagagli …

• lo stoicismo di Roberto Nicolai e di Carmelo Pelle, entrambi con evidenti problemi di deambulazione, che li hanno costretti a rinunciare a interessanti escursioni: Nicolai a quelle impreviste, nel pomeriggio a Catanzaro; e a quelle di Matera e Castellana; Pelle, anche per impedimenti respiratori, a quelle di Castellana, restando per ore in paziente attesa del ritorno degli altri gitanti sul pullman o in un bar;

• la vivacità, la preparazione storica, la sensibilità artistica di Claudia Pelle, sempre serena e sorridente, disponibile a smussare gli angoli, al pari di Giuseppe Spinelli, non mancando di aver cura, affettuosamente, di concerto con Fabrizia Maria De Marco, dei nipoti Chiara e Lorenzo De Marco, e dei propri genitori, i coniugi Pelle.

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• la riservatezza e la semplicità di Paulette Carrara, moglie di Carmelo Pelle, vera ancora di salvezza di Rossana Mezzabarba, con la quale ha molto solidarizzato, mai trascurando di aver cura del coniuge, dei figli, Claudia e Giuseppe, e dei nipoti Chiara e Lorenzo De Marco e Carmelo e Susanna Pelle. Una generosa ingerenza essendo gli adulti auto-sufficienti ed i giovani affidati alla cura dei genitori e zie.

• la riservatezza, la preparazione storica, la sensibilità artistica e l'animo politico di Giuseppe Pelle, molto affiatato con Rocco Ferri, che lo conosce da quando era adolescente, e di Giuseppe Spinelli, che lo conosce sin dalla nascita, e con Fabrizio Biondi, della stessa matrice partitica

Giuseppe Pelle merita una menzione anche come “mammo” premuroso verso i figli Carmelo e Susanna, e per l'occhio sempre vigile sui genitori ed in particolare sull'irrefrenabile ed elettrico genitore. Tra i colleghi, ex colleghi ed amici, sono da ricordare per la loro affettuosa accoglienza: • la d.ssa Raffaella Saracino, direttrice della sede INPS di Cosenza; • il dr. Santo Valente, direttore della sede INPS di Reggio Calabria; • il dr. Pietro Zappia, ex direttore della sede INPS di Messina; • il dr.Vito Antonio Latela, direttore della sede INPS di Matera. La dssa Saracino ha fornito, con ricchezza di particolari, indicazioni precise su un itinerario breve a Cosenza, visto il poco tempo disponibile, e ha collegato Carmelo Pelle con un'Agenzia Turistica del luogo per ogni possibile consulenza; il dr. Valente ha offerto a ciascun gitante documentazione varia su Reggio Calabria e provincia e una bottiglietta di essenza di bergamotto; il dr. Zappia un prezioso libro d'arte (La Pinacoteca Civica, Opere dal XV secolo al XX) ed altra documentazione su Reggio Calabria e Provincia; il dr. Latela, concorde con l'Assessore Provinciale al Turismo della Provincia di Matera (Angelo Garbellaro), ha fornito per ogni gitante documentazione di ogni genere sulla città, sui sassi e su Castellana. Inoltre ha assicurato le prestazioni gratuite di Giovanni Festa, una giovane guida turistica molto competente e simpatica, che per ben tre ore ha illustrato nei minimi particolari, con curiose chicche storiche o di leggenda, momenti significativi della vita in Matera e nei sassi, sin dalla preistoria. Tra le autorità locali, colleghi, ex colleghi, tecnici, letterati, coordinatori, sono da ricordare per la loro cordiale accoglienza: • il dr. Francesco Macrì, sindaco di Locri, coadiuvato dal prof. Franco

Commisso, assessore alla Cultura; • Mario Scocchieri, responsabile locale del Gruppo; • la d.ssa Wanda Ferro, Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro; • Salvatore Scalise, funzionario dell’Amministrazione Provinciale di

Catanzaro, nonchè guida illuminata al Museo Storico Brigata Catanzaro e

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Parco della Scultura e della Biodiversità Mediterranea; • l'avv.to Elio Pelaggi, ex dirigente superiore della regione Calabria e

responsabile locale del Gruppo; • il poeta 82nne Achille Curcio, al quale in occasione del suo 80simo

compleanno, il sindaco di Catanzaro ha consegnato le chiavi della città per meriti letterari. Achille Curcio è infatti autore di numerose raccolte di poesie in vernacolo catanzarese ed è considerato il cantore di Catanzaro.

Carmelo Pelle durante il viaggio da Cosenza a Reggio Calabria a da Reggio Calabria a Catanzaro ha letto alcune poesie in vernacolo locrese di Alberto Staltari, poeta della Locride, e da Catanzaro a Matera a Roma, poesie in vernacolo catanzarese di Achille Curcio, avendo il privilegio, come è solito affermare con arguzia, di conoscere alla perfezione i due dialetti (anche nella mimica) per madre lingua. I genitori di Carmelo Pelle erano locresi da sette generazioni ed in casa, con loro, parlava in locrese; ma fuori, essendo nato e vivendo a Catanzaro, con i compagni di scuola e di giochi si esprimeva in catanzarese. Il dr. Macrì ha donato a ciascun gitante, coinvolgendo anche la giovanissima e graziosa rappresentante della sua Segreteria, dssa Maria Elena Filippone, una monografia su Locri, un DVD sul centenario della squadra di calcio Locri, e un opuscolo sulla civilizzazione greca a Locri; ed ha garantito l'ingresso gratuito, con guida, alle vestigia dell'anfiteatro greco a Locri Epizefiri e al Museo della Magna Grecia annesso, nel quale si sono potute ammirare, tra l'altro, i pinakotes, famosi in tutto il mondo. La dssa Ferro ha fornito, per ogni partecipante, documentazione di ogni genere sulla città di Catanzaro e Provincia ed ha garantito l'ingresso al Museo storico della Brigata Catanzaro e del Parco annesso. Mario Scocchieri ha offerto ai gitanti nel suo bar a poca distanza dal mercato, nel centro storico di Locri, noto in tutta la Locride e non solo, per l'alta qualità e squisitezza dei prodotti (gelati, granite, pasta reale, latte di mandorla, mostaccioli, torroni ecc), a scelta una delle suddette prelibatezze. Molti gitanti, approfittando del vicino mercato all'aperto e coperto, hanno acquistato alimentari di ogni genere (peperoncino macinato o sott'olio, origano, cipolle sottaceto, verdura al dettaglio, soppressatine, salsicce piccanti, ecc) In sintesi: i sapori della Calabria. L'avv.to Pelaggi ha accreditato il Gruppo alla dssa Ferro, ottenendo i risultati già illustrati, ed il 30 giugno è stato simpatico anfitrione nel Ristorante Pizzeria “Il Borgo del Sapore”, magnificando le specialità della cucina catanzarese. Achille Curcio ha donato a Carmelo Pelle tre volumi della sua ultima fatica poetica (La mia Catanzaro, U’ ciucciu à la Regione, Ni conzaru a la gravigglia, 'A scola è nà virgogna) che lo stesso Pelle ha utilizzato per scegliere le poesie da declamare durante il viaggio da Catanzaro a Matera e da Matera a Roma.

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A ciascun collega, ex collega, amico, letterato, politico, coadiuvante, e all'autista, Carmelo Pelle ha distribuito la borsa in tessuto rosso Ferrari con lo stesso contenuto in dotazione ai gitanti, aggiungendo documentazione e gadget acquisiti nel corso del viaggio e copia della sua raccolta di poesie “Nella volta più alta del cielo” (Ed. Anicia, Roma, € 12,00), giunto alla seconda ristampa,la prima delle quali devoluta interamente in beneficenza. Nel corso del viaggio di ritorno da Matera a Roma sono state lette da Rossana Mezzabarba e Rocco Ferri con grande bravura, 5 poesie della raccolta (Terra di Calabria, Ibis, Padre, C'era una volta e Sentiero), suscitando emozione.

La gita in video -COSENZA: www.hotelexecutivecs.it (Hotel executive di Rende); www.comune.cosenza.it www.provincia.cosenza.it -LOCRI: www.locriantica.it (cliccare sito archeologico); www.comune.locri.rc.it -CATANZARO: www.hotel-palace.it (Hotel Palace Cz Lido); www.comune.catanzaro.it www.provincia.catanzaro.it (cliccare: Parco internazionale della scultura e Parco della biodiversità mediterranea) -MATERA: www.venusspafitness.it (Hilton Garden Inn) www.basilicata.travel.it (cliccare Matera) www.aptbasilicata.it (cliccare Matera) www.laraccoltadelleacquematera.it www.saporedeisassi.it -CASTELLANA: www.grottedicastellana.it -ALBEROBELLO: www.comune.alberobello.ba.it Nota: Un riepilogo dettagliato della gita, con avvenimenti, episodi curiosi, menu, premi,

battute, approfondimenti storici e di leggenda, è stato redatto da Antonio Pillucci. Sarà distribuito ai partecipanti alla gita, fuori sacco. Ai medesimi verrà consegnato- o fatto recapitare- un DVD e un Albo di Fotografie riferiti ai momenti più sugnificativi della gita, previo contributo, per ogni esemplare di € 5,00, come da prenotazione raccolta, durante la gita, dallo stesso Pillucci.

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Notizie tristi • Il 14 giugno è scomparso a Messina, dove risiedeva, Aldo Miceli, già direttore della sede

INPS della stessa città, appassionato sostenitore del sindacato CIDA INPS, del quale è stato a lungo membro della Segreteria. Politico di rilievo (è stato membro del Consiglio Regionale della Regione Sicilia), uomo di cultura (era ancora impegnato ad alto livello nella locale Proloco), giurista (giudice di pace sino a pochi mesi fa), responsabile locale, e generoso finanziatore del Gruppo. Alla moglie, Bianca Maria La Floresta e alle figlie Maria Eugenia, Cinzia e Stefania, le più sentite condoglianze.

• Il 30 giugno è scomparso a Roma, dove risiedeva, Lorenzo Pulcini, già Dirigente Generale del disciolto INAM, in seno al quale ha coperto incarichi prestigiosi. Anche Pulcini era un appassionato sostenitore del Sindacato CIDA-INPS e del Gruppo. Alla figlia Carla, al genero Fabrizio Vallino e al nipote Marco Vallino, le più sentite condoglianze.

• Il 12 luglio è scomparso a Roma dove risiedeva, Consalvo Sperandeo, già dirigente presso il servizio Prestazioni Temporanee della Direzione Generale. Alla moglie Franca Ugo, nostra collega, ora in pensione, le più sentite condoglianze.

• Il 24 dicembre è scomparso a Roma dove risiedeva il dott. Aldo La Pegna, già Dirigente Generale dell’INAM e dell’INPS. Alla moglie Renata Rota e ai figli Maurizio e Roberto le più sentite condoglianze.

Notizie liete • Il 1 Agosto è nato Mario Scocchieri, figlio di Lucia Ferraro e Umberto Scocchieri.

Benvenuto tra di noi a Mario e congratulazioni vivissime ai genitori e ai felicissimi nonni paterni Mario Scocchieri, rappresentante del GRUPPO a Locri, e Liliana Condemi, estensibili a tutta la parentela (ai nonni materni e alle zie in particolare).

• Il 13 Agosto è nata Eva Pelle, primogenita di Valentina Portelli e Paolo Pelle. Benvenuta tra di noi a Eva e congratulazioni vivissime ai felici genitori.

• Il 16 Luglio Irene De Chiaro ha conseguito presso l'università LUISS Guido Carli (Libera università internazionale degli studi sociali) in Roma, la laurea in giurisprudenza con una tesi da titolo:Ambiente, salute e principio di precauzione (I nuovi profili giuridici della regolazione dei rischi negli ordinamenti multi livello) Relatore il chiar.mo prof. Rosario Ferrara; Correlatore il chiar.mo prof. Filippo Luprano; Voto conseguito: 110, lode e pubblicazione della tesi. Alla neo-dottoressa l'augurio di un radioso avvenire, ai genitori, prof.ssa Serenella Gasperini ed ing. Antonio de Chiaro, congratulazioni vivissime.

• Il 4 settembre Antonio Procopio, figlio unico della prof.ssa Saveria Romeo e del dr. Rosario Procopio, responsabile dell'Area pensionati e dell'Amministrazione del Gruppo, ha contratto matrimonio a Napoli con la signorina Romina Sica. Ai novelli sposi auguri di felicità e benessere; ai genitori congratulazioni vivissime.

• Il 29 novembre u.s. la nostra associata ad entrambe le nostre strutture Claudia Pelle nella chiesa francescana San Marco Evangelista, Piazza Giuliani Dalmati in Roma gremita di folla nel corso di una solenne cerimonia ha pronunciato la sua professione perpetua nell’Ordine Francescano (terzo ordine) costituito da San Francesco per i laici unico riconosciuto dalla Chiesa. A Claudia, ai commossi genitori e ai numerosi familiari, congratulazioni vivissime per una scelta di vita, certamente ricca di spiritualità, ma impegnativa e difficile.

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UN RACCONTO BREVE

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L'ANIMA VAGABONDA

Il crepuscolo preannunciava le tenebre imminenti. L'inverno inoltrato presentava da alcuni giorni il suo volto più arcigno, con il suo carico di freddo e di gelo. Il vecchio si trascinò lentamente verso la panchina collocata sotto il grande albero, nel parco, ormai deserto. Aveva scelto la panchina come suo ultimo giaciglio. Vi dispiegò alcuni fogli di giornale e grossi pezzi di cartone che coprì con un telo impermeabile sbiadito dal tempo. Si infilò a fatica nel sacco a pelo che lo accompagnava da anni e si sdraiò sfinito. Protesse il capo con un ruvido cappuccio e lo posò pesantemente su un mucchio di cenci, suo abituale cuscino. Una pioggia fitta, mista a neve, incominciò a cadergli addosso, filtrando tra. le foglie ed i rami del grande albero. Tra poco la pioggia diventerà neve, pensò rassegnato. Sentì un freddo pungente alle mani ed ai piedi e tutto il corpo fu scosso da forti brividi. Chinò il volto sul petto e captò il fastidio della sua barba incolta, terribilmente ispida. La pioggia divenne neve. Avvertì un acuto mal di testa e riconobbe le febbre che lo incalzava inesorabile e beffarda. Le tenebre si infittirono e fu subito notte fonda. Provò, sorpreso ed incredulo, una sensazione strana: gli parve di librarsi dalla panchina e di volare alto verso il cielo, libero dei suoi stracci, assecondando l'indole picaresca della sua anima vagabonda. Una sensazione meravigliosa tra sogno e magia. Sognò e ricordò la sua casa ampia e luminosa col giardino ben curato, la giovane moglie affettuosa e gentile, il tepore del suo letto, la fragranza dei cibi della sua cucina. Sognò e ricordò la sua disperazione quando la morte gli ghermì la donna che amava sopra ogni cosa. Sognò e ricordò i momenti di dolore, ed il desiderio di farla finita con la vita di tutti giorni, monotona e priva di senso. Era rimasto solo, senza alcun familiare, prostrato ed avvilito, con un gran vuoto nella mente ed il pianto nel cuore.

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UN RACCONTO BREVE

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Decise allora di lasciarsi andare, diventare un barbone. Iniziò così il suo girovagare da un punto all'altro del mondo, un viaggio senza meta e senza fine, e una vita di stenti, acuita dalla solitudine. Gli anni erano trascorsi veloci, scandendo il suo graduale ma inarrestabile abbrutimento. Era adesso un vecchio cadente, assolutamente irriconoscibile. Da qualche giorno aveva capito che era giunto al capolinea ed alla maniera dei vegliardi indiani aveva scelto il luogo dove morire: nel parco e su quella panchina sotto il grande albero che aveva tante storie belle e tristi da raccontare. La febbre era calata. Si destò dal torpore, popolato di sogni, ricordi, voli e nuvole, con una grande spossatezza. La realtà gli si presentò in tutta la sua drammaticità: era disteso su una panchina, in un goffo involucro, appesantito dalla neve; in procinto di morire. Serrò gli occhi ed aspettò. Un dolore improvviso gli squassò il petto; gli mancò il respiro; rantolò per qualche istante convulsamente ed infine giacque senza un gemito. La neve ondeggiava sui rami e sulle foglie del grande albero, disegnando candidi arabeschi. Domani i bambini ne avrebbero ricavato palle e pupazzi per i loro garruli giochi. Da domani forse qualcuno, accanto alla panchina, avrebbe deposto un fiore.

Carmelo Pelle

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LA TERRA DI CALABRIA

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La terra di Calabria è il profumo dei gelsomini lo sfolgorio degli aranci e dei limoni la fragranza delle zagare l’azzurro tenue del suo cielo la magica voce dei suoi mari L’incanto delle sue spiagge senza fine… La terra di Calabria è l’asperità delle sue montagne la dolcezza dei suoi declivi il mistero delle sue foreste il mormorio dei suoi fiumi i filari di viti rigogliose lo spirare del vento tra gli ulivi le siepi selvagge e le agavi svettanti… La terra di Calabria è il gravoso fardello dei retaggi più oscuri la speranza mai spenta di un domani col sole il riserbo la fierezza la tenacia l’operosità la squisita ospitalità della sua gente la musicalità dei suoi idiomi le vestigia mirabili della sua storia… La terra di Calabria è la mia terra la terra delle mie radici. Sono tornato rondine pellegrina dopo tante stagioni solo per dirle che le voglio bene E toccato nell’anima sono volato via…

Carmelo Pelle

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SONO PASSATI CENT’ANNI E PIU’

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SANTE MONACHESI Artista eclettico del Futurismo di ispirazione boccioniana, nasce a Macerata il 10 gennaio del 1910, frequenta la Scuola d’arte professionale, ed apprende la tecnica dell’incisione su legno. A vent’anni lascia la sua città natale per trasferirsi a Roma dove ben presto si inserisce nel vivace laboratorio culturale della città. I suoi dipinti dai colori violenti e intensi, le sue sculture, ma soprattutto le aeropitture e gli allumini a luce mobile testimoniano il grande entusiasmo dell’artista per il volo, la sua giovanile euforia e la fede nel futuro, mentre le tele tradizionali come le nature morte, i ritratti e i paesaggi caratterizzano i difficili anni del dopoguerra. Negli anni trenta aderisce al movimento di Aeropittura Futurista, fonda con Tano e Peschi “il Gruppo Futurista U. Boccioni” e iniziano per lui le prime mostre importanti: nel 1936 a New York e alla Esposizione Universale di Parigi con pitture astratte, nel 1938 alla Biennale di Venezia e nel 1939 alla Quadriennale di Roma dove incontra Marinetti, che vedendo le sue opere esclamò "Ecco un genio". Negli anni cinquanta visita i sobborghi di Parigi, patria mondiale degli artisti, ancora segnata dalle ferite lasciate dal conflitto mondiale, e colpito dai grandi condominii in costruzione, sviluppa la serie dei “Muri ciechi”, imponenti pareti verticali prive di finestre, con ampie campiture di colore rosso squillante, bianco sfolgorante e di un luminoso azzurro, che si levano contro un cielo impalpabile. L’atmosfera irrequieta e trasognata della metropoli francese, con la sua intensa vita notturna tornata a splendere dopo gli affanni della guerra, con i teatri e i caffè letterari, stimola in Monachesi il desiderio di elaborare opere nuove, animate da una gioia di vivere sincera: ecco allora nascere la serie dedicata alle clownnesses, procaci donne nude che indossano cappelli simili a quelli dei clowns o delle fate, raffigurate dal pittore marchigiano nell’atto di danzare sospese nell’aria e sempre pronte a divertirsi. Nel secondo dopoguerra si dedica a una pittura espressionista e fauve, ma è soprattutto nella produzione plastica che la sua ricerca si apre all'innovazione. Sperimenta nuovi materiali e ispirato dallo sbarco dell'uomo sulla luna fonda il Movimento Agrà, una corrente del futurismo, con pubblicazione sistematica di manifesti, durata fino al 1970. Alla luce degli entusiasmanti successi della tecnologia umana esalta l'assenza di gravità, cioè l'a-gravitazionalità che liberando i corpi dal peso terreno si propone di svincolare l'uomo e l'arte da ogni condizionamento. Due materiali nuovi Perspex ed evelpiume, ignorati fino al 1959 dal linguaggio figurativo contemporaneo, fanno nascere le sue “modellazioni” in polimetilmetacrilato, vere e proprie action-sculptures lucenti e colorate e, con la gommapiuma, le “sculture nomadi” in cui l'artista lega e scioglie il foglio di gommapiuma, creando continuamente nuove forme pendenti leggere dal soffitto.

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SONO PASSATI CENT’ANNI E PIU’

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La figlia Luce ha disposto un archivio, ricco di documenti, relativo alla poliedrica figura artistica del padre nella “Galleria del Cortile e Archivio Sante Monachesi”, della quale è curatrice e direttrice, ubicata in via del Babuino, 51 - Roma Orari: dal lunedi' al venerdi' dalle 15,30 alle 19,30 e per appuntamento. Ingresso libero

MARIO TOBINO Scrittore, poeta e psichiatra nasce a Viareggio il 16 gennaio 1910. Inizia la sua carriera letteraria come poeta per poi affermarsi come romanziere. Le sue opere sono segnate da uno spiccato autobiografismo e da un vero e forte connotato psicologico e sociale. Ragazzo vivace dopo il liceo, con una forte inclinazione per gli studi umanistici legata ad una encomiabile aspirazione di aiutare il prossimo, decide di iscriversi a medicina all'Università di Pisa, studi che si concludono all'Università di Bologna con la laurea nel 1936. Contemporaneamente al periodo universitario pubblica alcuni scritti su riviste aperte a giovani letterati, e nel 1934 con il consenso positivo della critica la sua prima raccolta di versi Poesie. Dopo il servizio militare come ufficiale medico nel Quinto Alpini a Merano, torna a Bologna, si specializza in neurologia, psichiatria e medicina legale, e incomincia a lavorare all'ospedale psichiatrico di Ancona, dove compone una serie di poesie, pubblicate nel 1939 col titolo Amicizia. Allo scoppio della seconda guerra mondiale viene richiamato e inviato sul fronte libico e vi rimane fino al 1942: questa esperienza è raccontata nel romanzo Il deserto della Libia (1952) da cui son stati tratti due film, Scemo di guerra (1985) di Dino Risi e Le rose del deserto (2006) di Mario Monicelli. Tornato in Italia pubblica la raccolta di poesie Veleno e Amore, il romanzo Il figlio del farmacista e i racconti riuniti sotto il titolo La gelosia del marinaio, partecipa attivamente alla Resistenza contro i nazifascisti in Toscana nel 1943, e dalle vicende di lotta partigiana e fratricida prende spunto per scrivere il famoso romanzo Il clandestino. Quindi riprende a lavorare in ospedali psichiatrici, prima per alcuni mesi a Firenze, passando in seguito definitivamente a quello di Maggiano in provincia di Lucca dove esercita la professione di psichiatra. Qui passerà tutta la vita dedicandosi con tutte le sue forze morali e spirituali alle sofferenze dei malati di mente. L’ospedale di Maggiano diventa anche la sua casa. Abita in due stanze del manicomio. Due le scrivanie: una per le cartelle cliniche, l’altra per il suo lavoro di scrittore, in cui i freddi documenti si animano di denuncia, di compassione, di indulgenza, di

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SONO PASSATI CENT’ANNI E PIU’

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poesia: “…una fila di alberi distanti tra loro pochi metri. Si vedono sorgere dalla terra, salire col fusto, le braccia dei rami, il tremolio delle foglie e il cielo è intrecciato a loro sin dalle radici, tra i fusti, i rami, le foglie. È come se il celeste conversasse con le piante, in intimità, e intanto si eleva maestoso. Le piante hanno intorno soltanto cielo; sono abbracciate da quello. È un paesaggio che sempre mi commuove”. È una delle poesie che descrivono il paesaggio che circonda il manicomio là dove nascono dalla tenerezza di Tobino i suoi romanzi più belli e più amati dal pubblico. Per le antiche scale, Le libere donne di Magliano, Gli ultimi giorni di Magliano. Sono le storie vere, celate sotto il velo del segreto professionale, di tanti matti, guardati con gli stessi occhi con cui guarda il paesaggio collinare: tronchi di vite umane intrecciati con l’azzurro del mistero, che prende spesso i toni cupi e profondi delle allucinazioni, delle fobie, della malinconia, ma in cui vede talvolta anche il prodigio della remissione o della lenta risalita dal baratro delle crisi. Ma la protagonista è soprattutto la malattia mentale, una per ogni malato, imprevedibile, assurda e, violenta o sedata, sempre impenetrabile. La pazzia è una malattia? O è soltanto un’altra realtà dove le emozioni sono più sincere e non meno vive? Mario Tobino non aveva una risposta certa: per lui la follia era prima di tutto “una segreta legge del Signore”,

HELENIO HERRERA Calciatore e allenatore di calcio, nasce a Buenos Aires il 10 aprile 1910 da Francisco e Maria Gavilán Martínez. Nel 1920 si trasferisce con i genitori dall'Argentina al Marocco, dove frequenta le scuole francesi essendo il Marocco protettorato della Francia. Fin da bambino grande è la sua passione per il calcio. Durante il tragitto tra casa e scuola palleggia un sasso o una calza nera della madre, appallottolata. Gioca per ore sulla spiaggia con amici marocchini, ebrei, francesi, italiani e spagnoli e la sera porta a casa i pali della porta per evitare che siano rubati. Inizia a giocare nel club Roches Noires Casablanca, poi nel 1928 nel Racing Casablanca. Un amico gli offre tutti i suoi risparmi per pagare la traversata dal Marocco in Francia. A bordo fa lo sguattero. A Parigi diventa giocatore, poi allenatore di varie squadre francesi, e come difensore, con il Red Star, vince nel 1942 la Coppa di Francia e viene naturalizzato francese. Lascia la Francia per allenare il Valladolid in Spagna; siede sulla panchina dell’Atletico Madrid e conquista nel 1950 il primo campionato. Nel 1960 a Barcellona vince la Coppa delle Fiere. Infortunatosi, sul comodino di un ospedale dove è ricoverato per una frattura trova un libro di religione, gli “Esercizi spirituali” di Ignazio di Loyola ai quali si ispira per attuare i ritiri calcistici. Per la prima volta nella storia del calcio i giocatori vivono per qualche

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SONO PASSATI CENT’ANNI E PIU’

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giorno in comunità come monaci, in spazi verdi e silenti, allenandosi, studiando tattiche e conducendo una vita sobria. Nello stesso periodo s’incontra segretamente in Italia, in un casello dell’autostrada del sole, con il presidente dell’Inter Angelo Moratti, dopodiché passa all’Inter. Nelle due prime stagioni sfiora lo scudetto, ma lo conquista alla terza nel 1962-63. Vince, sempre alla guida dei nerazzurri, la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale. Conosciuto come "H.H." o con il soprannome de "Il Mago", è uno dei migliori allenatori d'Europa negli anni sessanta, fautore del pressing, chiede ai suoi giocatori di attuarlo gridando “Habla habla”. Capisce per primo quanto è importante il pubblico come strumento per motivare la squadra e lo invita a diventare il dodicesimo uomo con il compito di spingere, con cori e bandiere, gli undici beniamini in campo. Raggiunge i massimi vertici con la "Grande Inter", detta anche “l'Inter di Herrera” quando nel 1966 appunta sulla maglia dei nerazzurri il decimo scudetto della storia dell’Internazionale. Ma nel 1967 chiude la sua epopea perdendo la finale di Coppa dei Campioni contro il Celtic di Glasgow e pochi giorni dopo, lo scudetto, in una incredibile e chiacchierata partita con il Mantova. Nel 1968 lascia Milano per trasferirsi alla guida della Roma dove rimane per ben cinque anni. Il miglior piazzamento ottenuto con i giallorossi in campionato è il sesto posto del 1970-1971, ma riesce ad aggiudicarsi la Coppa Italia, la Coppa Anglo-Italiana e fallisce, solo a causa dell'estrazione a sorte con la monetina, l'approdo in finale di Coppa delle Coppe. Nel 1973 torna clamorosamente all’Inter chiamato dal presidente Fraizzoli, ma nel 1974 dopo un promettente avvio di campionato, l’8 febbraio viene colto da infarto. Sembra impossibile, Herrera non beve, non fuma, ha 120 di pressione massima, 56 battiti cardiaci. Solo lo stress può essere stato la causa del malore. Si trasferisce per la convalescenza in un’isola della laguna veneziana, Torcello accessibile solo con barca a remi. Continua ad allenare anche nei decenni successivi, e all'inizio degli anni ottanta diventa il tecnico del Barcellona che guida alla conquista di un posto in Coppa Uefa nel 1980 e alla vittoria della Coppa del Re nel 1981. Inizia un’intensa attività giornalistica per numerosi quotidiani e agenzie stampa. Nel 1997 colpito a Madrid da un episodio coronarico torna a Venezia ed è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale civile. Muore il 9 novembre; è sepolto nel cimitero anglicano evangelico di San Michele in Isola di Venezia. La differenza tra le cose difficili e le cose impossibili è che per le cose impossibili ci vuole più tempo (Helenio Herrera).

A cura di Silvana Costa

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MOSTRE E CONCERTI

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I GRANDI EVENTI. Da Bellini a Carpaccio, aTiziano, Giorgione, Canaletto. Roma. Chiostro del Bramante, via della Pace, Fino al 30/01/2011 Ingresso € 10.00 (martedì ridotto per tutti) Ottanta dipinti dall’Accademia Carrara di Bergamo (chiusa per restauri) per mettono di dare uno sguardo significativo su 4 secoli di pittura veneta. Occasione da non perdere trattandosi di opere difficili da vedere. Da notare i quadri di Pisanello, Giovanni Bellini, Crivelli, Lotto , Palma il Vecchio, Tiepolo e Guardi. Vincent Van Gogh Roma, al Vittoriano fino al 6/2/2011 Ingresso € 9.00 Oltre 100 opere (70 di Van Gogh e le rimanenti di artisti suoi ispiratori: Millet, Gaugain, Cezanne, Pissaro, ecc.) per illustrare il tema, sempre presente nell’immaginario del pittore, del rapporto tra la città, mutevole nel suo fascino decadente e la campagna fissa, solida, onesta ma, per lui, non amica. Da non perdere! Lucas CRANACH: L’altro Rinascimento Roma. Galleria Borghese, fino al 13/02/2011 Ingresso € 13.50 (mostra+galleria) La mostra (45 opere) vuole dare conto della produzione di questo singolare, eccellente pittore fiammingo del Rinascimento (fu testimone tra l’altro alle nozze di Lutero), artista non molto frequentato dal grande pubblico. Fu, senza dubbio, unico nel suo genere, di sicuro fascino, influenzato anche dalla grande arte italiana. Una rarità. Teotihucan: La città degli Dei Roma. Palazzo delle Esposizioni, fino al 27/02/2011 - Via Nazionale Ingresso € 12.50 (si visitano tutte le mostre presenti nel Palazzo) Dedicata ad illustrare la civiltà precolombiana, questa mostra intende, per la prima volta in Italia, presentare la storia, l’arte, la cultura di una delle civiltà più prestigiose e misteriose che, prima degli atzechi, dominò la regione centroamericana. Evento unico.

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MOSTRE E CONCERTI

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L’Aquila e il Dragone Ingresso € 9.00 Roma. Palazzo Venezia fino al 6/2/2011. Mostra inaugurata per l’anno culturale Italia-Cina, propone uno stimolante raffronto tra le statue del famoso esercito di terracotta, posto a guardia della tomba del primo imperatore cinese, e le opere romane del periodo imperiale. La rassegna mette in evidenza i traguardi raggiunti dalle due civiltà, nella vita individuale e collettiva, nel periodo dal 2° sec. A.C. al 2° sec. D.C. Di notevole interesse.

March Chagall: Il Mondo sottosopra. Roma. Museo Ara Pacis, fino al 27/3/2011. Ingresso € 9.00 Dopo il successo ottenuto a Nizza, quest’interessante e piacevole esposizione, approda al prestigioso Museo dell’Ara Pacis. In mostra circa 150 opere, tra dipinti, disegni e litografie, tra le più originali prodotti dall’artista, che intendono mettere in evidenzia, le affinità esistenti tra Chagall e i surrealisti, nonché la sua forte fede religiosa, legata alla sua origine russa ed ebraica. CONCERTI

MAHLER: le sinfonie Roma. Auditorium Parco della Musica Nel 100° anniversario della morte, l’Orchestra dell’Accademia Naz. di Santa Cecilia (direttore Antonio Pappàno) intende onorare il grande musicista con la riproposizione integrale delle sue Sinfonie. Segnaliamo in particolare:

1. Sinfonia n.1 - Il Titano 12/3/2011 (ore 18); 14/3/2011 (ore 21,00); 15/3/2011 (ore 19,30) Nello stesso concerto saranno eseguiti anche la Sinfonia dall’Aida di Verdi e il concerto per Pianoforte n.1 di Liszt.

2.  Sinfonia n. 9 1.4.2011 (ore 18); 4.4.2011 (ore 21); 5.4.2011 (ore 19,30)

A cura di Rocco Ferri

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IN LIBRERIA

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• La Calabria, le Calabrie, i calabresi di Carlo Carlino (Editoriale Progetto 2000.pagg. 183, euro 12).

Il libro comprende tre saggi: Il Paesaggio calabrese tra il cinquecento ed il settecento; la Calabria, i libri di viaggio e le guide turistiche dall’Unità d’Italia ad oggi; La Calabria, le Calabrie, i calabresi. Il primo tratta del paesaggio calabrese, nel periodo considerato, con numerosi resoconti sull’ambiente, città, paesi e contrade della regione, ed analisi di diversa natura di illustri visitatori (Alberti, Lando, Mazzella, Barrio, Megiser, Magini, Bueghel il vecchio, Casembrot, Grasser, Pacichelli, Burke, Bartels...); il secondo annota con puntigliosa precisione le guide turistiche ed i libri di viaggio sulla Calabria, nell’arco di tempo indicato, caratterizzati, almeno sino a qualche decennio orsono, da considerazioni superficiali e stringate e da due dati costanti: La Calabria termine di paragone (“Le rocce ricordano Capri”; “Qui è come Sorrento”; “Questa costa può essere paragonata alla Riviera”; “Qui è come la Svizzera”); la Calabria terra di transito (dalla Campania alla Sicilia); il terzo saggio indaga sui calabresi, soffermandosi diffusamente sui luoghi comuni ed i pregiudizi atavici che li riguardano (sono testardi, ombrosi, irascibili, spietati , sensuali) con la registrazione di moltissime testimonianze: quella pittoresca di Duret de Tavel, che definisce la Calabria “Un paradiso abitato da diavoli”; quella approssimativa di Giangiacomo Casanova che tra l’altro confessa, senza pudore, di aver ritenuto “...prudente dormire sempre con addosso i pantaloni: precauzione necessaria più che per proteggere il denaro, per proteggere qualcosa d’altro, in un paese dalle tendenze tutt’altro che raccomandabili come quello...” Da ricordare altresì le disamine di Giacomo Leopardi, Luigi Settembrini, Vittorio Bertarelli, Charles e Louis de Foucher, e soprattutto le acute argomentazioni di Corrado Alvaro, uno scrittore calabrese scomparso da anni, ancora tutto da scoprire. Le puntualizzazioni dell’Autore, apprezzabile per la copiosità delle ricerche effettuate, peraltro a largo raggio, certamente lunghe e faticose, per la sistematicità della trattazione, per la capacità di sintesi e per lo stile semplice e piano, risultano, in ogni saggio, ineccepibili e convincenti. Carlo Carlino, saggista, è nato nel 1953. Collabora alle pagine culturali di molti quotidiani e riviste. Ha curato testi di noti scrittori francesi (Dumas, France, Saint-Beuve), libri di viaggi (concernenti non soltanto il mezzogiorno d’Italia) e studi

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IN LIBRERIA

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particolarmente specifici (Storia e Geografia della Sardegna di Carlo Cattaneo - Roma 1997 - e Le Chiese basiliane della Calabria di Paolo Orsini - Catanzaro - Roma 1997). Ha curato inoltre numerose mostre su aspetti storico-pittorici ed artistici della Calabria. Tra le sue opere sono da ricordare: - Viaggiatori stranieri in provincia di Catanzaro (Soveria Mannelli 1988); - Viaggiatori stranieri a Roma e nel Lazio (Roma 1992); - Santuari e Chiese di Calabria (Catanzaro-Roma 1997); - Cosenza - Storia, arte, cultura (Catanzaro - Roma 1997); E’ coautore di Calabria -Atlante turistico (Novara 1999). • ‘U Morzeddhu (figlio nobile della trippa) Ed. La Forgia (pagg. 207 €

12,00) di Achille Curcio. Dello stesso Autore • La mia Catanzaro ed. La Forgia (pagg. 110 € 12,00) • ‘A scola è nà virgogna Ed. La Forgia (pagg. 31 € 6,00) • ‘U’ ciuccio à la Regione (ni conzaru à la gravigghia) Ed. La Forgia

(pagg. 36 € 6,00) Le opere di Achille Curcio possono essere acquistate presso la libreria Mondadori, Corso Giuseppe Mazzini, n.1 Catanzaro (cap. 88100 tel. / Fax 0961-743637)

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TESTIMONIANZE

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Io ed Angela Ero una bambina di appena sei anni quando cominciai a frequentare gli studi nell'istituto S. Alessio di Roma: correva l'anno 1974; all'epoca le scuole pubbliche, non erano ancora ben organizzate con gli insegnanti di sostegno per bambini non vedenti, quindi le famiglie si trovavano costrette a dover inviare i propri figli nei vari istituti. Con il trascorrere degli anni, oltre ad aver conseguito gli studi fino al raggiungimento del diploma magistrale, in collegio ho imparato a gestire molte cose fra le quali l'autonomia personale, la convivenza e la condivisione, conoscendo e vivendo insieme ad altre persone con problemi simili ai miei. Lì ho inoltre conosciuto e vissuto con persone affette non solo da problemi visivi ma purtroppo costrette a dover convivere anche con altri tipi di minorazioni; fra loro, infatti, conobbi Angela, una ragazza sordocieca. Da subito mi accorsi che era una persona straordinaria, molto intelligente, molto dolce e con tanta voglia di vivere e di andare avanti nonostante tutto. Cercai di fare amicizia con lei ma in quel momento nella mia testa cominciarono a susseguirsi una ad una varie domande ad esempio come avrei potuto comunicare con una persona sordocieca, entrare in contatto diretto con lei, come avrei potuto farle capire i miei stati d'animo? Ma la voglia di fare amicizia e di poterle parlare, mi diedero una tale forza, che riuscii a sconfiggere tutte queste barriere. Mi avvicinai con molta cautela, quasi in punta di piedi; d'altra parte non era facile e temevo di non trovare il modo giusto per entrare in sintonia con lei. Infatti, fu Angela a prendere l'iniziativa; prendendo fra le sue mani le mie, cominciò ad avvicinarsi a me e attraverso l'alfabeto Malossi, imparai quasi immediatamente a comunicare con lei. Da quel momento, capimmo che fra noi stava per nascere un bellissimo rapporto di amicizia che non si sarebbe mai più interrotto. Da allora, i giorni nell'istituto per me e per Angela trascorrevano all'insegna del dialogo, della comunicazione e soprattutto della nostra grandissima amicizia; passavamo insieme momenti molto felici ma anche nei momenti meno felici, cercavamo con la nostra grande gioia di vivere, di trovare comunque il modo di poter sorridere. Cominciai così ad entrare nel mondo di Angela; un mondo fatto di enormi silenzi ma che nascondeva comunque una gran voglia di comunicare. Una persona meravigliosa che con la sua sensibilità oltre ad avermi insegnato l'alfabeto Malossi, m'insegnò molte altre cose. Mi fece comprendere che dai vari movimenti delle mani, è possibile percepire se sei triste o gioiosa, sorridente o imbronciata; m'insegnò che dalle vibrazioni di un suono che fuoriesce da uno stereo,è possibile intuire che si sta ascoltando la musica.

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TESTIMONIANZE

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Ci divertivamo un mondo e ogni qualvolta ascoltavo magari per radio una canzone, le facevo toccare le vibrazioni sul tavolo e le scrivevo sulle mani, il titolo e le parole cosicchè anche lei potesse partecipare e viverla in qualche modo insieme a me. Avevo ormai imparato molto bene il Malossi; così potevo scriverle ogni cosa. Infatti, Le descrivevo tutto ciò che ci circondava e le introducevo qualsiasi discorso si stesse affrontando in quel momento con gli amici cosicchè anche lei come spesso faceva, poteva inserirsi con piacere e con grande interesse nelle nostre chiacchierate. Come tutto finisce, anche gli anni nell'istituto purtroppo terminarono e io ed Angela, dovemmo separarci ed affrontare i nostri percorsi di vita molto diversi. Nonostante siano trascorsi tanti anni nel corso dei quali ho avuto la fortuna di inserirmi nel mondo del lavoro e successivamente la gioia di crearmi una famiglia e di diventare madre di un bimbo che ora ha 11 anni, nonostante i vari impegni e responsabilità della vita quotidiana che a volte potrebbero farci trascurare affetti molto importanti come il mio rapporto con Angela, non l'ho mai dimenticata. Certamente i contatti tra noi due per un po' si sono interrotti ma indirettamente ho sempre avuto sue notizie. Poichè la voglia di riabbracciarla era tanta, tramite un amico comune ci siamo nuovamente messe in contatto via mail ed abbiamo deciso di incontrarci presso l'istituto S. Alessio dove lei lavora. Il pensiero di incontrare di nuovo Angela, da un lato mi emozionava ma dall'altro il timore di non ricordare il suo linguaggio, mi preoccupava. Di fatto è stato tutto molto più semplice e spontaneo di quanto immaginavo, come se tutto quel tempo non fosse mai trascorso e il mio Malossi non era poi così arruginito come pensavo. Entrambe ci siamo emozionate e ci siamo ripromesse di non far passare altri 24 anni per rincontrarci e di rimanere in contatto, ora che finalmente ci siamo ritrovate. Ho avuto il privilegio di conoscere una persona straordinaria che nonostante tutte le difficoltà, si è laureata, lavora e conduce una vita il più possibile normale che mi ha comunicato tanta forza e ho imparato che bisogna andare avanti nonostante tanti ostacoli che a volte sembrano insormontabili, che dalla vita bisogna prendere tutto ciò che offre e che nonostante tutto è sempre degna di essere vissuta. Grazie Angela. Patrizia Onori

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PER STRAPPARE UN SORRISO

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3 lezioni per chi lavora in gruppo

Lezione n. 1

Un rappresentante, un impiegato e un direttore del personale escono dall'ufficio a mezzogiorno e vanno verso un ristorantino quando sopra una panca trovano una vecchia lampada ad olio. La strofinano e appare il Genio della lampada. "Generalmente esaudisco tre desideri, e poiché siete tre, ne avrete uno ciascuno". L'impiegato spinge gli altri e grida: tocca a me, a me.... Voglio stare su una spiaggia incontaminata delle Bahamas, sempre in vacanza, senza nessun pensiero che potrebbe disturbare la mia quiete. Detto questo svanisce. Il rappresentante grida: a me, a me, ora tocca a me!!!! Voglio gustarmi una pinacolada su una spiaggia di Tahiti con la donna dei miei sogni!' E svanisce. Tocca a te, dice il genio, guardando il Direttore del personale."Voglio che dopo pranzo quei due tornino al lavoro!"* Morale n.1: Lasciate sempre che sia il capo a parlare per primo!

Lezione n .2

Un uomo va sotto la doccia subito dopo la moglie e nello stesso istante suonano al campanello di casa. La donna avvolta in un asciugamano attorno al corpo, scende le scale e correndo va ad aprire la porta: è Roberto, il vicino di casa. Prima che lei possa dire qualcosa lui le dice: ti do 800 Euro adesso in contanti se fai cadere l'asciugamano! Riflette e in un attimo l'asciugamano cade per terra. Lui la guarda a fondo e le da la somma pattuita. Lei, un po' sconvolta, ma felice per la piccola fortuna guadagnata in un attimo, risale in bagno. Il marito, ancora sotto la doccia le chiede chi fosse alla porta. Lei risponde: era Roberto. Il marito: bene, ti ha restituito gli 800 euro che gli avevo prestato? Morale n.2: Se lavorate in team, condividete sempre le informazioni!

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PER STRAPPARE UN SORRISO

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Lezione n. 3

Al volante della sua macchina, un attempato sacerdote sta riaccompagnando una giovane monaca al convento. Il sacerdote non riesce a togliere lo sguardo dalle sue gambe accavallate. All'improvviso poggia la mano sulla coscia sinistra della monaca. Lei lo guarda e gli dice: Padre, si ricorda il salmo 129? Il prete ritira subito la mano e si perde in mille scuse. Poco dopo, approfittando di un cambio di marcia, lascia che la sua mano sfiori la coscia della religiosa che imperterrita ripete: Padre, si ricorda il salmo 129? Mortificato, ritira la mano, balbettando una scusa. Arrivati al convento, la monaca scende senza dire una parola. Il prete, preso dal rimorso dell'insano gesto si precipita sulla Bibbia alla ricerca del salmo 129."Salmo 129: andate avanti, sempre più in alto, troverete la gloria." Morale n. 3: Al lavoro, siate sempre ben informati!

Il funerale

Un uomo stava uscendo di casa una mattina subito dopo aver bevuto il caffè, quando si fermò ad osservare uno strano funerale, con uno strano seguito, che si avviava al vicino cimitero. C'era una vettura funebre, nera che apriva il funerale, seguita ad una quindicina di metri da un'altra vettura funebre nera. Dietro la seconda vettura funebre c'era un uomo vestito di nero, da solo, che seguiva i feretri con un cane Pit Bull al guinzaglio. Appena dopo c'erano circa 200 uomini che seguivano il corteo in fila indiana. L'uomo non poté resistere alla curiosità e, con molto rispetto, si avvicinò all'uomo col cane e gli chiese: - 'Sono molto spiacente per la sua perdita, e capisco che è un brutto momento per disturbare, ma io non ho mai visto un funerale come questo. Che tipo di funerale è?' L'uomo in lutto cominciò a spiegare: - 'La prima carrozza funebre è per mia moglie.' - 'E che cosa le è successo?' - 'Il mio cane l'ha attaccata e l'ha uccisa' - 'E chi c'è nella seconda carrozza?' - 'Mia suocera. Lei stava tentando di aiutare mia moglie, quando il cane si è girato ed ha attaccato anche lei.' Tra i due uomini trascorse qualche momento di silenzio intenso e pieno di pensieri. - 'Posso avere il cane in prestito?' - 'Si metta in fila.

A cura di Rosario Procopio

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LA PAGINA DEI SINDACATI

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• Dal Segretario Generale del Sindacato Nazionale Cida Inps, Alfredo Brancasi: “Caro Carmelo ho avuto modo di leggere con la dovuta attenzione i primi due numeri della rivista Erato Cida inps che ho trovato molto interessanti. Nella riunione della Segreteria del 10 novembre u.s. come sai, ho proposto che essa sia finanziata in parte dal Sindacato, con un contributo per ogni numero, anche al fine di assecondare il tuo intento di farla trasformare da semestrale a quadrimestrale ,con una apposita previsione di spesa nel bilancio del Sindacato. Condivido appieno poi l’idea del suo invio on line gratis perché si ottiene un triplice risultato: a) fare abbattere meno alberi; b) ridurre le spese sia postali che di stampa del Sindacato e di Erato; c) spingere all’uso della posta elettronica anche i più recalcitranti. Inoltre è motivo di orgoglio per tutti che essa venga molto apprezzata dalla Federazione, che ha anche garantito ogni possibile apporto. In questo momento, come sai, sono molto impegnato per la stipula con l’Amministrazione del contratto integrativo. Non ho tempo pertanto per scrivere per la rivista. Mi impegno però per i futuro. Un sincero augurio di buon lavoro a te e ai tuoi collaboratori e un affettuoso abbraccio Alfredo.

• Dal Segretario del Sindacato Cida Inps della Direzione Generale, nonché membro della Segreteria Nazionale, Lucio Paladino: “Caro Carmelo, i primi due numeri della rivista Erato cida inps mi sono proprio piaciuti!Complimenti a te e ai tuoi collaboratori. Questo è un momento sotto il profilo sindacale molto impegnativo per me:si tratta di definire con l’Amministrazione il contratto integrativo per la categoria,compito sempre faticoso.Ti assicuro però che in futuro non mancherò di contribuire con un mio scritto alla rivista che considero ormai un po’ anche mia Un caro saluto,estensibile ai tuoi collaboratori Lucio.

• Dal Coordinatore Generale del Sindacato Nazionale Cisl fps Inps Salvatore Di Fusco: “Caro Carmelo, ho letto con molto interesse i primi due numeri della rivista Erato Cida INPS e mi sono domandato dove trovi tanta energia ed entusiasmo, nonostante innumerevoli anni di militanza politica e sindacale (ti ricordo acceso e stimato sindacalista nella Federpubblici Cisl). Visto che ci sei perché non trasformi la rivista da semestrale a quadrimestrale?Avuto riguardo alle rubriche programmate, le argomentazioni non mancherebbero. Per quanto mi concerne, ti assicuro, in futuro un mio contributo scritto ,di natura sindacale e non solo, poiché non dimentico, anche se scherzosamente l”altro giorno me lo hai ricordato, che la stragrande maggioranza dei dirigenti in servizio o in pensione, sono di provenienza CISL,essendo consentita la doppia iscrizione,e che al Gruppo Erato sono iscritte persone non dirigenti anch”esse in maggioranza di provenienza Cisl . Un saluto cordiale estensibile agli amici Con affetto Salvatore”.

• Da Paolo Francardi (Andip-Cida): Ricchi e poveri. “Sinistra o destra, Prodi o Berlusconi, è sempre la stessa musica. Nel dibattito politico di oggi come in quello di ieri gli assenti sono sempre loro: i pensionati. I loro problemi sembra non interessino lo Stato che dà la sensazione di snobbarli sistematicamente. A dire il vero, non è sempre così. Verso i pensionati appartenenti al ceto medio si registra, infatti, un’attenzione perfino eccessiva. Considerati dei privilegiati perchè vanno in pensione con un trattamento economico sostanzioso e per questo motivo inseriti nell’elenco statale dei contribuenti da spennare, gli ex dirigenti pubblici vengono puniti ogni volta che è possibile farlo. C’è bisogno

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LA PAGINA DEI SINDACATI

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di soldi? Togliamoli a loro che possono pagare. Questo è lo slogan che evidentemente circola nelle stanze del potere se è vero che più di una volta le Finanziarie li hanno penalizzati con pesanti sforbiciate sul reddito. E così, taglia oggi taglia domani, i pensionati del ceto medio si trovano oggi in una situazione paradossale: sono ricchi e poveri. Come dire che più invecchiano, più impoveriscono. La denuncia viene dalla CIDA – funzione pubblica- che in un recente documento se la prende con la classe politica per la insensibilità che sistematicamente dimostra nei loro confronti. Eppure, si tratta di cittadini come gli altri che chiedono allo Stato soltanto il rispetto dei diritti acquisiti. E’ pretendere troppo ? E’ velleitario aspirare al mantenimento nel tempo in termini reali di un trattamento previdenziale legittimamente costruito in tanti anni di lavoro e di accantonamenti contributivi? E’ illusorio poter guardare con tranquillità al momento più difficile della vita, quello della vecchiaia, avendo la certezza di un reddito che li ponga al riparo dai venti e dalle insidie dell’inflazione? Sembra proprio di si se è vero che i vari governi che si sono succeduti nella conduzione del Paese hanno fatto sempre orecchie da mercante di fronte a questo problema, intervenendo non già per preservare il potere di acquisto di questa specifica categoria di pensionati , bensì per mortificarlo ulteriormente. E’ il caso della legge finanziaria del 2001,che riduce drasticamente la perequazione automatica al costo della vita delle pensioni medio alte e la legge 247 del 2007, che addirittura la sospende per tutto il 2008. Un provvedimento, quest’ultimo, che ad un esame superficiale sembrerebbe limitato ad un anno, ma che in realtà i destinatari lo subiscono nei suoi effetti negativi in modo permanente. D’altro canto gli ex funzionari che la norma prende di mira sono o non sono i pensionati d’oro o, se si preferisce, i ricchi del mondo del lavoro? Cosa pretendono, quindi? Sembra di sentirli i commenti e le motivazioni politiche a sostegno di una disposizione tanto ingiusta quanto incostituzionale che va ulteriormente a colpire le ricche, ricchissime pensioni da 2200 euro netti al mese. E i sindacati nazionali? Beh, loro non battono ciglio, hanno altro a cui pensare. Grazie a Dio c’è comunque qualcuno che si preoccupa della sorte dei ricchi e poveri. Sono le organizzazioni di categoria della CIDA e della CONFEDIR. I due sindacati , che hanno contestato nelle sedi istituzionali il blocco della perequazione per il 2008 in quanto contrario agli articoli 36 e 38 della Costituzione, lavorano per un programma comune mirato al ripristino di una condizione dignitosa dei pensionati dirigenti del pubblico impiego che non degradi nel tempo. E perciò si impegnano a perseguire alcuni obiettivi quali il recupero della perequazione del 2008, l’ adeguamento completo e non ridotto della pensione al costo della vita, l’adozione di un paniere ISTAT specifico per i pensionati, nonché la riforma del sistema fiscale in grado di ridurre sensibilmente il prelievo sui pensionati stessi. Questi alcuni gli obiettivi sui quali la CIDA e la CONFEDIR proveranno ad indirizzare l’attenzione delle autorità politiche e sindacali. Alle quali cercheranno di far capire, soprattutto, che i dirigenti pubblici in stato di quiescenza non vogliono essere né ricchi, né poveri. Vogliono solo vivere una vita dignitosa e tranquilla sempre, non solo nel periodo a ridosso del pensionamento. Ci riusciranno?”

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L’INTERVISTA

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Tre domande di Aurelio Guerra, Segretario Generale dell’Andip CIDA, al prof. Giorgio Rembado, Presidente NAzionale della CIDA-FP D.: Il sindacato CIDA-INPS ha individuato nella diffusione del periodico di cultura, politica, costume ERATO, un nuovo servizio per gli iscritti rivelatosi anche utile strumento di proselitismo. Condivide questa nostra valutazione? R.: Il tema dell’organizzazione dei pensionati è da tempo al centro della nostra azione, già concretizzatasi nell’istituzione di un coordinamento a livello federale e di un apposito gruppo di lavoro nel processo di aggregazione tra CIDA-FP e Confedir-Mit PA. In questo quadro ogni iniziativa che sviluppi servizi e occasioni di sinergie non può che essere approvata e, ove possibile, messa a fattor comune con tutte le altre rappresentanze di pensionati presenti nella nostra Federazione. D.: L’allungamento della vita ormai costante nella nostra società, postula sempre di più il cosiddetto “invecchiamento attivo”. Quale ruolo può avere il sindacato in questo processo? R.: In un’epoca in cui lo sviluppo economico del Paese è così pesantemente condizionato dall’entità del debito pubblico, il costante aumento della popolazione anziana pone problemi rilevanti sia in termini di spesa pensionistica che di costo delle prestazioni socio-sanitarie. Il cosiddetto “invecchiamento attivo” cioè la partecipazione degli anziani, sia pure in mutate forme rispetto a quelle lavorative, alla vita sociale e quindi anche alla produzione di beni e servizi, appare sempre più un nodo ineliminabile. Già ora peraltro le risorse economiche dei pensionati rappresentano uno strumento formidabile di sostentamento a livello familiare (non a caso si parla di welfare dei nonni). Il sindacato, non più solo agente contrattuale dell’ex lavoratore, può, a mio parere, fare ancora di più in tre direzioni: la promozione di interventi legislativi che incentivino e riconoscano nuove forme di apporto all’economia del Paese, lo stimolo e l’organizzazione di forme di volontariato ma anche la diffusione di interventi culturali, turistici, ricreativi che contribuiscano al benessere degli anziani. D.: Quale ruolo può avere l’iniziativa culturale del sindacato rispetto al mondo della scuola? R.: Sicuramente grande è l’importanza che le iniziative di carattere culturale possono assumere per i nostri pensionati della scuola (presidi, docenti e direttori di servizi amministrativi) che con le loro Associazioni costituiscono, tra l’altro, larga parte della CIDA-Funzione Pubblica. I pensionati di questo settore costituiscono infatti per la loro specifica preparazione, per la professionalità acquisita negli anni di lavoro, per il rapporto consolidato con i giovani, un autentico patrimonio di memorie, di esperienza, di cultura che sarebbe assurdo disperdere. Soprattutto ora, che, passata la sbornia sessantottesca si stanno facendo strada nuovamente i principi del merito, del raggiungimento di competenze adeguate, il ristabilimento di valori che sembravano desueti. In questo contesto la scuola deve ritrovare, nel rapporto con la famiglia, il suo fondamentale ruolo formativo e anche i nostri pensionati possono essere invitati ad assumere impegni e forme di partecipazione che da un lato non li facciano sentire ai margini della società e dall’altro diventino occasione per offrire un contributo di collaborazione nella crescita delle nuove generazioni.

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IL NOSTRO ORGANIGRAMMA

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Coordinatore: PELLE Carmelo

Vice Coordinatori: FERRI Rocco - SPINELLI Giuseppe Amministrazione: PROCOPIO Rosario

Organizzazione: COSTA Silvana Redazione: FRANCARDI Paolo

Stampa e diffusione: ANTONINI Mario Relazioni Pubbliche: GIOFFRE’ Scipione – TRAMPINI Gianfranco

Segreteria: CECI Alberto Responsabili di settore: COSTA Silvana avvenimenti e mostre DE CARLO Antonio telecomunicazioni DE CHIARO Antonio cinema e musica classica NICOLAI Roberto eventi musicali GRECO Gianfranco promoter LONGHI Adriano poesia in vernacolo LORUSSO Vito tecnologia NURZIA EZIO turismo PELLE CLAUDIA spiritualità PILLUCCI Antonio reporter (inviato speciale) SORDINI Giulio teatro in romanesco e pittura ZIINO Rosario escursioni e sport. Rappresentanti periferici: Aghemo Attilio (Torino) Bartoli Gaetano(Catania) Bruccoleri Lillo (Genova); Fragale Dario (Messina); Gigliotti Giuseppe (Cosenza); Gonzales Giuseppe (Parma); Iannicelli Massimo (Lametia Terme); Lomonaco Mario (Campobasso); Lo Pumo Armando (Genova); Mirabello Mario (Catanzaro); Mustari Franco (Catanzaro); Olanda Carlo (Catanzaro); Pintus Salvatore (Genova); Scano Gesuino (Sassari); Scocchieri Mario (Locri); Spinella Nicla (Livorno); Spinella Marcello (Livorno); Vignes Enrico (Latina) Vitrano Vincenzo (Trapani); Zappia Pietro (Reggio Calabria). L’adesione è libera. L’auspicio è di garantire la presenza di rappresentanti del Gruppo in ogni provincia d’Italia. Associati: a) di diritto gli iscritti al Sindacato; b) per libera scelta il personale dell’INPS in servizio o in pensione e le persone appartenenti ad altri ambienti di lavoro su presentazione di un associato.

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ISTRUZIONI PER L’USO

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Il Sindacato è molto attento alle esigenze dei propri associati, attivandosi affinché la tessera non sia soltanto un atto simbolico di condivisione di ideali e strategie rivendicative, ma anche praticamente utile. Ha stipulato, quindi numerose convenzioni, che garantiscono, sui prezzi di listino, sconti dal 10 al 20 % a seconda delle prestazioni richieste. L’elenco è aggiornato di continuo. Si consiglia quindi di richiederlo con gli aggiornamenti, di tanto in tanto, alla Segreteria. Per le convenzioni stipulate dalla Confederazione visitare il sito web: www.cida.it, voce Convenzioni e Tempo Libero e per quelle stipulate dal nostro Sindacato visitare il sito web:www.cidainps.it in via di allestimento. Per notizie sulle attività del nostro Gruppo visitare il sito: www.eratocidainps.it anche esso in via di allestimento. Per fruire delle prestazioni, gli associati devono esibire la tessera del Sindacato oppure quella di Erato valida per l’anno di riferimento. I familiari sono ammessi alle prestazioni purchè minore di 18 anni.

Finito di stampare nel mese di dicembre 2010 presso lo stabilimento tipografico System Graphic srl – Roma

Tel. 06710561

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