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2011-2 Oratorio di Anghiari

Date post: 13-Mar-2016
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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI P o s te I ta li a n e S .p .A . - S p e d . in A .P . D .L . 3 5 3 /2 0 0 3 ( c o n v . in L . 2 7 /0 2 /2 0 0 4 n ° 4 6 ) a r t. 1 , c o m m a 2 , D C B /5 2 /2 0 0 4 - A R E Z Z O - T a r if f a p a g a ta - T a x e p e r ç u e
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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 2 APRILE - MAGGIO 2011
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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A

.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, com

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EZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue

PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 2 APRILE - MAGGIO 2011

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L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçueAnno XLIV - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di ArezzoAut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.Redazione:donmarcosalvienzopapimariodelpiaalessandrobivignanistefanobigiarinimonicaredenti.

l'editoriale di enzo papi

Walt Disney

Vanità, vanità!di Tuiddo Guerri

Più d’uno vuole apparire quelloche non è: colto, intelligente e bello,pensando sia la gente credulona,che invece non lo è, e lo canzona.E tuttavia ancor dopo millenni,la vanità lusinga i minorenni,gli adulti e pure molti anziani:il più cioè di noi esseri umani,che valutiam la paglia più del fieno, ed il bicchiere vuoto più del pieno:la concretezza e la serietàvalgon molto men della vanità.Vogliamo ricordare il maestro Guerri con questo messaggio giunto via mail il 22 settembre 2010.

Avviso ai lettoriA pagina 19 e 25 trovate

l'elenco delle vostre offerte. Siete voi che ci permettete di proseguire nella stampa del giornale e con la pubblicazione dei vostri nomi intendiamo comunicarvi il nostro “grazie”.

Controllate se abbiamo inserito correttamente il vostro nominativo e segnalateci eventuali errori. Ci renderete un servizio.

Controllate anche l’esattezza del vostro indirizzo, faciliterete il lavoro dei postini.

Fra poco ci saranno le festività pasquali giungano ai lettori i nostri migliori auguri.

Buona

Pasqua

Sono due mesi, o quasi, che faccio il nonno a tempo pieno di 4 nipotini, il più grande dei quali, una bambina, ha poco più di 3 anni! Esperienza interessante ed utile. Dopo tanti anni che pensi ed organizzi le tue

ore da adulto, in funzione dei tuoi compiti e delle tue esigenze di adulto, è interessante cambiare tutto e tornare ad organizzare la tua giornata con i ritmi dei bambini ed in funzione di loro esigenze giuste e necessarie. Il pomeriggio tardi, per esempio, prima di cena, in attesa che la nonna abbia preparato tutto per la tavola, è l’ora dei cartoni. E, io per primo, mentre i nipoti si distraggono e partecipano commuovendosi o entusiasmandosi, riscopro il mondo elementare e vero di Walt Disney; elementare e vero perché fatto di sentimenti semplici che i disegni trasmettono con maestria ed espressività: smorfie, sguardi, pupille sbarrate o gioiose che raccontano tutto, la verità stessa del cuore. Capisco perché Emma si commuova o perché Michele desideri essere Simba e, a volte, ruggisca invece di parlare!

Jafar è il visir malvagio del mondo magico di Aladdin. Sguardo satanico, testa triangolare, occhi sempre cattivi; una barbetta nera e a punta con dei ciglioni color della pece che accentuano la terribilità

della sua cattiveria. Sì, uno proprio cattivo; uno che non nasconde ciò che è: la cattiveria d’animo di Jafar è evidente, per nulla dissimulata. Lui è il cattivo e basta. Sempre intenzioni perfide, sempre sguardo diabolico, mai un accenno di sorriso, mai un momento di rilassatezza. Come è diversa la cattiveria evidente del mondo di Walt Disney da quella quotidiana del nostro tempo, sempre mascherata, sempre doppia, spesso ammantata di buone maniere: era un bravo ragazzo…!; eppure è un buon politico…! Anche Skar è un cattivo, campione di cattiveria doppia, è lo zio malvagio di Simba, quello che procura la morte del re leone e ne fa ricadere la colpa sull’ingenuità sprovveduta del leoncino Simba. Skar è il simbolo della doppiezza, di una cattiveria istintiva e subdola che si nasconde però sotto una maschera a modino, nonostante la cicatrice che ne deturpa l’occhio sinistro: fidati, non sei solo, io sono lo zio che ti vuole... Ma che poi ti dà la zampata mortale; e la colpa è tua perché sei tu che sei ritornato per prendere ciò che è tuo! Skar, la semplicità della doppiezza.

Anche la vergogna è un sentimento elementare, semplice. Coglie colui che sa di aver fatto qualcosa di riprovevole, qualcosa che si è risaputo in giro e per cui, ora, subisce l’assalto della coscienza,

provando cioè il sentimento di vergogna: che si dirà di me? Come uscire dall’errore e dalla colpa? Così sarebbe di sicuro nel mondo favoloso di Walt Disney. Così non è certamente nel mondo luccicante delle favole moderne dove i Principi, pur colti in flagrante, non espiano, non provano vergogna, ma anzi accusano gli altri, la malvagità del tempo e di coloro che hanno osato intrufolarsi nella loro vita. Come la zampata della favola di Skar!

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Le omelie di don Marcotenute nella chiesa di Santo Stefano ad Anghiari

La guarigione del paralitico

Chi è il paralitico se non colui che non è libero nei movimenti, che è bloccato.

È incapace di gestire la sua vita in maniera libera. Paralitico è colui che non è capace di muoversi, non è capace di intravedere nella sua vita una possibilità della libertà dei movimenti: è bloccato.Cos’è che lo blocca questo parali-tico. È la malattia, questa malattia che si porta addosso.Provate a pensare quante volte noi siamo paralizzati. Provate a pen-sare quante volte siamo incapaci di muoverci liberamente. Quante volte il male ci costringe a non essere liberi nell’affrontare le per-sone. Quando ci portiamo qualcosa dentro siamo come bloccati. Siamo come incapaci di affrontare le situazioni in maniera libera: cioè in poche parole spesso il male ci paralizza anche a noi. Anche il male in noi paralizza il nostro modo di vivere e di agire. E Cristo, prima ancora di dare la libertà di movimento a quel paralitico, lo libera dal male dentro il cuore: “Ti sono perdonati i tuoi peccati.”È importante perché Cristo il primo male che sconfigge nella nostra vita è quello che ci paralizza dal di dentro e che non ci rende liberi, che non ci rende capaci di vivere in maniera adeguata la nostra vita. È solo Cristo che perdona, non siamo noi che ci autoassolviamo. È Cristo che nel suo amore grandissimo ci riabbraccia per quello che siamo e riabbraccia la nostra malattia e la nostra infermità e tutti siamo infermi e malati di questo male che ci portiamo addosso.Non faremo grandi peccati ma anche nelle piccole cose della nostra vita la malattia prende il sopravvento; cioè il male spesso prende il sopravvento su di noi e Cristo dice: “Prendi il tuo lettuccio ed alzati.”È bellissima questa immagine, come se dicesse: “Ti ridò la dignità del vivere. Mettiti in piedi, riaffronta la vita in una maniera bella e grande e sappi prendere il tuo male, il tuo lettuccio e ritorna a vivere in una maniera vera e adeguata.”Capite che questo qui è come ci tratta Gesù anche a noi.Lo sapete attraverso cosa lo fa: lo fa attraverso il sacra-mento della confessione.Abbiamo smesso di confessarci, ci si confessa una volta ogni tanto, quando ci si ricorda. Purtroppo rimaniamo malati, e pensiamo di star bene, rimaniamo paralizzati e

pensiamo di esser sani quanto ci pare. Il problema vero è che il sacramento della Riconciliazione è quella parola che ci raggiunge attraverso Cristo e che ci dice: “Alzati, riabbraccia la tua infermità che ti do la possibilità di camminare.”Non ci si assolve da soli, non ci si assolve da soli.Il problema è vostro non è mio, il problema è di quelli che pensano di fare da sé l’autoconfessione.Il primo gesto della confessione non è tanto di dire tutti i peccati; il primo gesto è l’umiltà di riconoscere che solo Cristo salva. E questo costa fatica, costa fatica a me mettermi in ginocchio o dire: “Dio, ho bisogno di essere perdonato.”Ora la Quaresima è già cominciata. La Quaresima è un tempo forte per la riconversione del nostro cuore.La Quaresima ci dice che da solo non ti puoi salvare, hai bisogno di riscoprire l’essenzialità di Cristo e con la Quaresima, questi quaranta giorni prima della Pasqua, la nostra vita è chiamata a mettere in primo piano ciò che conta e ciò che conta è la fede in Cristo. Capite; anche il digiuno e l’astinenza sono cavolate se le prendete da per sé, ma se questi strumenti, la preghiera, il digiuno e l’astinenza, sono vissuti per guardare qualcosa di più, capite che sono importanti.Per questo il periodo della Quaresima è proprio il periodo dove la preghiera deve essere più intensa, dove si tratta di rinunciare a qualcosa per capire ciò che è essenziale per vivere ed essere più attenti a vivere la carità nella nostra vita.Abbiamo già celebrato il Mercoledì delle Ceneri. È stata una possibilità data alla vita di ciascuno di noi per vivere in una maniera più vera la Quaresima.

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CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

Mese di Aprile 2011

Mese di Maggio 2011

1° aprile venerdì – Primo Venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano, alle ore 20,30, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine alle ore 21 Adorazione e S. Messa.2 aprile sabato – San Francesco di Paola eremita: fondatore dell’ordine dei minimi (1416-1507)3 aprile domenica – Domenica IV di Quaresima. Sante Messe secondo l’orario festivo.5 aprile martedì – Primo martedì del mese in Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del S. Rosario.7 aprile giovedì – Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.10 aprile domenica – Domenica V di Quaresima. Sante Messe secondo l’orario festivo.

Inizio Settimana Santa17 aprile domenica – Domenica delle Palme “De Passione Domini”: alle ore 9,30 S. Messa nella chiesa di Badia. Alle ore 10,45 circa inizio della S. Messa solenne con la benedizione delle palme nella piazzetta della Badia, quindi ci rechiamo in processione nella chiesa di Propositura dove continuerà la liturgia. La processione ricorda l’accoglienza festante riservata a Gesù dagli abitanti di Gerusalemme; saranno poi quelle stesse persone a tradirlo poco dopo preferendo la morte in croce di Gesù a quella del ladrone Barabba.18 aprile lunedì – Lunedì Santo. Alle ore 21 in Propositura liturgia penitenziale e sacramento della confessione in preparazione della Santa Pasqua.

Triduo pasquale della passionee risurrezione del Signore

Il triduo pasquale comprende il Venerdì Santo, il Sabato Santo e la Domenica di Risurrezione. Dato però il carattere pasquale della Cena del Signore, entra nella celebrazione del triduo anche la S. Messa vespertina del Giovedì Santo. La domenica di Pasqua è insieme l’ultimo giorno del triduo e il primo del Tempo di Pasqua.21 aprile giovedì – Giovedì Santo: ultima Cena di Gesù. Alle ore 18,30 nella chiesa di Propositura S. Messa vespertina “In Coena Domini” con il rito della Lavanda dei piedi. La Chiesa celebra in questo giorno l’istituzione della SS. Eucaristia. Al termine della Messa visita in preghiera alle chiese paesane. Alle ore 21, nella chiesa di Propositura ad Anghiari e nella chiesa di Tavernelle Ora di meditazione.22 aprile venerdì – Venerdì santo: Passione e Morte di Gesù “In Passione Domini”. Alle ore 11,30 ci troviamo nella chiesa di Sant’Agostino per portare il simulacro del Gesù Morto nella chiesa di Propositura. Un invito particolare ai giovani ed ai bambini ad essere presenti a questa celebrazione. Alle ore 19 nella chiesa di Propositura solenne liturgia “In Passione Domini”. Al termine processione tradizionale per le vie del paese. In questo giorno celebriamo e meditiamo la Passione di N.S.G.C. che culmina con la sua morte in croce.23 aprile sabato – Sabato Santo: Gesù nel sepolcro. Giornata di silenzio, di speranza, di intensa riflessione. Alle ore 23,30 nella chiesa di Propositura veglia pasquale della notte santa “In Resurrectione Domini”. Liturgia della nuova luce. Benedizione del fuoco, del cero pasquale e dell’acqua, quindi annuncio della risurrezione.

È il mese dedicato alla Madonna. Nei giorni feriali, ad iniziare dal 4 maggio, alle ore 21 nella chiesa di Propositura ad Anghiari e nella chiesa di Tavernelle, recita del Santo Rosario con breve riflessione.

1° maggio domenica – Domenica II di Pasqua. Sante Messe secondo l’orario festivo.3 maggio martedì – Santi Filippo e Giacomo apostoli. In Anghiari festa del SS. Crocifisso. Sante Messe nella chiesa di Badia alle ore 9,30 e alle ore 11. Alle ore 17, nella chiesa di Propositura S. Messa solenne dove il vescovo amministrerà il sacramento della Cresima ai nostri giovani. Seguirà quindi la processione nelle strade del paese fino alla Badia.5 maggio giovedì – Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni.6 maggio venerdì – Primo Venerdì del mese. Nella chiesa di Micciano, alle ore 20,30, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza.Nel Santuario del Carmine alle ore 21 Adorazione e S. Messa.8 maggio domenica – Domenica III di Pasqua. Sante Messe secondo l’orario festivo.13 maggio venerdì – Beata Vergine Maria di Fatima: nel 1917 la beata vergine è apparsa a tre pastorelli: Lucia, Giacinta e Francesco a Fatima in Portogallo.14 maggio sabato – San Mattia apostolo. Fu eletto dagli apostoli al posto di Giuda.15 maggio domenica – Domenica IV di Pasqua. Sante Messe secondo l’orario festivo.22 maggio domenica – Domenica V di Pasqua. Sante Messe secondo l’orario festivo. S. Rita da Cascia. Festa presso la chiesetta delle suore della Ripa preceduta da un triduo serale di preghiera.29 maggio domenica – Domenica VI di Pasqua. Sante Messe secondo l’orario festivo.31 maggio martedì – Visitazione della Beata Vergine Maria a Santa Elisabetta. Con un grido profetico Elisabetta accolse Maria: “Come mai viene a me la Madre del mio Signore”.

Tempo di Pasqua(dura cinquanta giorni)

24 aprile domenica – Pasqua di Risurrezione. Sante Messe secondo l’orario festivo.25 aprile lunedì dell’angelo, Pasquetta, San Marco evangelista. S. Messa alle ore 9,30 nella cappella di San Marco preso la Misericordia: saranno benedette le foglie di giglio da mettere sulle croci dei campi. Festa anche nella chiesa di S. Stefano dove, alle ore 11, verrà celebrata la S. Messa.S. Messa delle ore 18 nella chiesa di Propositura come al solito.29 aprile venerdì – Santa Caterina da Siena vergine, dottore della Chiesa, Patrona d’Italia (1347-1380).

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S. MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,00 -PIEVE DI MICCIANOOre 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 9,00 -CENACOLO DI MONTAUTO " -CATIGLIANOOre 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE “ -SAN LEO (sospesa per lavori) “ -TUBBIANOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura " -PIEVE DI MICCIANO " -PIEVE SOVARA " -TAVERNELLEOre 11,30 -VIAIOOre 12,00 -TOPPOLEOre 16,00 -PONTE ALLA PIERAOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,45 San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 9,30 S. Maria della Pace Le VilleOre 10,00 CHIESA della Madonna Bella PocaiaOre 11,15 San Simeone profeta a MonterchiOre 17 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze ore 16 (ore 17 estivo).

MESSE PREFESTIVE:

Ore 16 (ore 17 estivo) TavernelleOre 16,00 (ore 18 estivo) Arcipretura MonterchiOre 17,00 Madonna Bella a PocaiaOre 18,00 Propositura Anghiari

Giovedì SantoGiovedì 21 aprile S. Messa vespertina “In Coena Domini” con il rito della Lavanda dei piedi.

A Tavernelle alle ore 17Ad Anghiari alle ore 18,30

Venerdì SantoVenerdì 22 aprile – Venerdì santo: Passione e Morte di Gesù “In Passione Domini”.

Ad Anghiari: alle ore 11,30 prima processione da Sant'Agostino alla Propositura;* alle ore 19 in Propositura solenne liturgia “In Passione Domini”. Al termine processione tradizionale per le vie del paese.

Martedì 3 maggio ad Anghiari

Feste del SS. CrocifissoSi venera l’immagine del Crocifisso nella chiesa di Badia.

S. Messe alle ore 9,30 e alle ore 11

Alle ore 17 in ProposituraS. Messa solenne

e Sacramento della Cresima

Seguirà la processione per le strade di Anghiari fino alla Badia.

Primo venerdì del meseal Carmine

Ogni primo venerdì del mese, al Santuario del Carmine, S. Messa con adorazione alle ore 21.

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IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo* Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

Auguri a Gastone e Vera

Il giorno 22 gennaio 1961 si sono uniti in ma-trimonio Gastone Mercati e Vera Moretti.

Dopo il matri-monio gli sposi e gli invitati sono andati a casa di un amico dove si è tenuto un buf-fet (nella foto i neo-sposi con la tradizionale tor-ta), quindi si sono recati a Firenze a casa di parenti per stare insieme a loro.

Dopo la cena sono andati in albergo dove hanno passato la prima notte di nozze per partire, il mattino successivo, alla volta della Germania per il viaggio di nozze e soprattutto per il lavoro.

Dopo due anni passati in Germania gli sposi, partiti in due, sono tornati in tre. Era nato il figlio Manlio.

A Gastone e a Vera la Redazione invia i migliori auguri per questa lieta ricorrenza assieme agli auguri dei familiari e degli amici compresi quelli dell’Intoppo, come Gastone tiene che venga chiamata la rinomata lo-calità anghiarese.

Proteste di nonno

Nell’annunciare la nascita di Celeste Andrzejewski abbiamo menzionato il bisnonno Jan che era originario di Anghiari, ma prima ancora della Polonia, anzi della Lituania e precisamente di Woitkiscki.

Un nonno s’è giustamente risentito e allora diremo che il nonno di Celeste, Ugo, nato ad Anghiari, dopo aver respirato per un po’ la tramontana che viene da verso la Pieve, si è trasferito a Roma dove ancora ri-siede con la famiglia. Non si è dimenticato del paesello ma anche gli amici di qui lo ricordano volentieri e lui lo vede nei suoi rari ritorni.

Allora auguri di nuovo a tutta la famiglia Andr-zejewski e affiliati e in particolare alla giovanissima Celeste.

Offerte per l’Oratorio e la parrocchiaCi è pervenuta l’offerta generosa del Gruppo Do-

natori di Sangue di Anghiari.La somma, 600 euro, sarà utilizzata per la spedi-

zione di questo numero.Ancora grazie a questa benemerita Associazione

presente con il suo notiziario nelle pagine dell’Ora-torio.

In memoria della Romana la famiglia Romani ha fatto pervenire la somma di euro 420 per le attività della parrocchia.

Ancora un grazie alla Romana per la sua vicinan-za alla parrocchia di Anghiari.

Auguri a Francesco

Giovedì 3 marzo 2011, Francesco Dejaco ha conseguito il Diploma di Laurea in Grafica Multimediale, presso l’Accade-mia di Belle Arti di Firenze, con la massima votazione di 110 e lode. Relatore è stato il Prof Carlo Isola e controrelatore la Professoressa Simonetta Leonetti.

A Francesco le congratulazioni e gli auguri da parte di familiari ed amici ai quali si unisce volentieri anche la Re-dazione.

Il Ciccicocco è mortodi Emmedipì

O forse no. Perché anche in altre annate non lo abbiamo visto in giro per il Giovedì grasso ma poi in anni successivi è ritornato.

E quindi c’è speranza, ma certo questa manifestazione prettamente anghiarese non passa dei bei momenti.

E come mai mi chiederete voi?Non lo so. Forse perché oggi non abbiamo tempo.Non lo abbiamo per stare con gli altri, con i vicini, con i

compaesani. E tutto sommato ad Anghiari non ci possiamo lamentare perché molte sono le occasioni che ci vengono offerte ma l’individualità, o il lavoro, o gli impegni prendono il sopravvento e ognuno se ne sta per conto suo.

Ma forse sono io che sono pessimista e ai nostri giovani manca solo un po’ di buona volontà, l’occasione e una spin-tarella.

E allora veniamo al sodo. E lo dico per i più giovani.Per il Giovedì grasso, che sarebbe il giovedì che precede

l’ultima domenica di carnevale, ad Anghiari i ragazzi, ma anche quelli più grandicelli, vanno in cerca del Ciccicocco (cioè salsiccia e uovo) per portare allegria e l’annuncio della festa alle famiglie visitate. Magari con il ricavato possono fare una cena o lo destinano a qualcosa di utile. Nel secolo scorso alcune famiglie lo facevano proprio per bisogno. E allora sotto che tocca a voi giovani.

Concludo con l’augurio che il prossimo Ciccicocco del 2012 animi di nuovo le strade di Anghiari.

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...il Palterre ovvero Ridendo castigat moresSic transit gloria mundi!

(così passa la gloria del mondo!)

Foto e testo del nostro corrispon-dente da Anghiari A. S. - Buttate in un angolo e forse dimenticate o in attesa di un… “rottamatore” deci-ne di coppe sportive giacciono alla rinfusa e quasi nascoste in fondo al Campo della Fiera.

Ma anche così neglette, raccon-tano però, sommessamente, antiche glorie conquistate sui verdi campi del calcio da spiriti ardenti, fervidi sudori, giovanili speranze e fatiche, menischi strapazzati fra gli osanna dei tifosi.

Tutto passa, si sa! Però dispiace vedere quelle coppe defunte e inse-polte.

Gentile Direttore del periodico “L’oratorio d’Anghiari”

Ricevo regolarmente il vostro pe-riodico che leggo con molto piacere. Le pagine sono ricche di notizie, fatti sem-plici ma di molto valore, perché ci in-formano della vita e degli avvenimenti, piccoli o grandi del nostro vivere quoti-diano. È di grande importanza il riper-correre - come fa l’oratorio-, la storia delle numerose chiese situate nel nostro territorio, le quali hanno contraddistinto gli inizi della storia d’Anghiari in epoca medievale, quando le autorità religio-se amministravano anche la cosa pub-blica. Posso confidarLe che nel tempo passato, non ho posta molta attenzione all’oratorio d’Anghiari. Adesso devo riconoscere il contributo antropologico della pubblicazione, soprattutto in un periodo come l’attuale, che fa presagire un lento e inesorabile decadimento dei valori che sono stati alla base della no-stra civiltà.

Non ho il dono della fede, ma credo nelle virtù fondamentali di ogni essere umano; perciò plaudo al Vostro giorna-le che entra nelle famiglie d’Anghiari, informandole del vivere paesano.

Sento il bisogno di palesare questa testimonianza, accompagnata da un modestissimo contributo.Cordialmente La saluto.

Franco Talozzi

PS. - L’editoriale dell’ultimo numero del-l’Oratorio - pregevole per il tema affrontato - mi permette di proporre a codesta dire-zione di organizzare lezioni di storia, sulle chiese e la millenaria presenza Camaldole-se sul nostro territorio, che tanto hanno in-fluito sull’assetto e il divenire dell’alta Val Tiberina. 6/2/2011

Gentile Redazione,

grazie ancora per il Vostro giornale molto gradito perché ritorno indietro nella mia memoria di anni vissuti in “quel d’Anghiari”, alla Barbolana. Vi propongo, se vorrete, alcuni miei pen-sieri.Un caro saluto Giuliana Lenzi

Frammenti di vita fiorentina,da un’Anghiarese!

Le prime luci ed i primi suoni sono stati in “terra d’Anghiari”, alla Barbo-lana, grazie alla “mitica” Colomba che fece nascere quasi tutta la popolazione nell’arco della sua vita.

Da più di 40 anni vivo a Firenze ma, nonostante tanto tempo e nata da geni-tori fiorentini, mi sento Anghiarese ed ogni volta che ritorno nelle mie “terre” ho sentimenti di grande serenità accom-pagnati da ricordi bellissimi.

Firenze è senza dubbio una città af-fascinante, ricolma di arte, ma, i Fioren-tini che sottomisero Anghiari e decisero anche il giorno del “mercato”, niente hanno a che vedere con gli Anghiaresi!

Cose strane

Giorni fa in un parcheggio fiorentino, vidi un’auto con una scritta ben visibile sul vetro posteriore:

NON HO FRETTASONO IN PENSIONE

La fantasia non ha confini!

In ricordo di Giovanni RicciSempre vivo nella nostra memoria

il ricordo di un uomo buono, onesto ed operoso, esempio di rettitudine, bontà ed intelligenza.

Insegnante ed educatore di spicca-ta capacità professionale e di grande sensibilità umana ha sempre svolto il suo lavoro con semplicità e chiarezza

trasmettendo ai suoi allievi competenza e serietà.Punto di riferimento insostituibile per la famiglia

ha trasmesso i suoi valori con grande affetto ed ec-cezionale altruismo offrendo un disinteressato aiuto a tutti coloro che gli sono stati vicino e che lo ricordano con gratitudine ed affetto.

In occasione dell’anniversario della morte, avve-nuta il 2 aprile 2009, un sincero ed accorato saluto gli amici e colleghi Libero Leandri e Plinio Bragagni.

La vignetta di Scacciapensieri:Paragoni!

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL’ARTEdi don Quinto Giorgini

La Chiese scomparse del Plebanato di Sovaraseconda ed ultima parte

Concludiamo con questo articolo la presentazione delle restanti chiese non più esistenti nel plebanato di Sovara.

4 - Chiesa di S. Lucia a Sorbignalla. Questa località, con la sua chiesa che non risulta ancora intitolata alla martire siracusana, è ricordata fin dal 1141, in occasione della visita del vescovo Davizzo di Città di Castello alla Pieve di Sovara, dove trovò radunati tutti i parroci della zona tra cui Gerardo di Sorbignalla, come riferisce Ascani nella sua Storia di Anghiari. Nel 1268, per la visita del vescovo tifernate Nicolò, questa chiesa risulta intitolata a S. Ercolano ed era soggetta a censo annuale per il vescovado castella-no. L’Ecclesia S. Luciae de Subinallia nel Decimario del 1349 era tassata per “lib. XII”. Nel 1566 questa chiesa risulta chia-ramente dedicata a S. Lucia, ma bisognosa di riparazioni.

Nella visita del 1593 era soggetta alla “curia di Monteaguto” ed era di “giuspa-tronato di Francesco di Alberto”, il quale aveva presentato come rettore don Tommaso Cornacchini di Subbiano. Il sacro edificio si trovava ora in buono stato e con il tetto coperto di lastre. Il beneficio produceva 28 staia di grano . Vi si celebrava soltanto la festa annuale della S. Titolare, con la celebrazione di cinque S. Messe “piane” ed una “in canto”. La campana non suonava per mancanza di battaglio. Il visitatore del 1639 la trovò di nuovo bisognosa di restauri. Nella successiva visita del 1649 è scritto che l’altare in pietra era di due cubiti di lunghezza e di uno e mezzo di larghezza, distante un cubito dalla parete, sulla quale non c’era alcuna pittura. Alla destra, vicino alla porta laterale, c’era l’immagine della Madonna e sotto di essa c’era un’altra figura, forse rappresentante S. Andrea, dello stesso pittore della sovrastante immagine mariana. L’edificio minacciava rovina in alcune parti, tanto che avrebbe avuto

bisogno di essere costruito “ex-novo” perché più simile ad una stalla che ad una chiesa. Infatti, al suo interno fu trovata tanta paglia. Vi era allora rettore un certo don Pietro Guazzesi di Arezzo che l’aveva ottenuta dai compatroni della famiglia Barbolani della giurisdizione di Montauto. La chiesa non fu più restaurata e quindi venne diroccata.

5 - Chiesa di S. Lorenzo di Preconne (o Praicolle). Esisteva nel 1268, cioè al tempo del vescovo tifernate mons. Niccolò che in quell’anno visitò la Pieve di Sovara. Questa chiesa era obbligata al consueto censo al suo superiore che consisteva in una “spalla porcina” e in uno staio di “spelta” (cereale simile al farro). Nel Decimario del 1349 l’Ecclesia S. Laurentii de Precolle pagava la tassa di “lib. V”. Poi è dimen-ticata dai documenti ufficiali fino alla visita pastorale della fine del secolo XVI. Nel 1593 era già rovinata. Suo rettore era un certo don Giovanni Paolo Ducci, eletto per autorità apostolica con un piccolissimo beneficio che rendeva uno staio di grano ed uno di castagne. L’11 luglio 1796 il vescovo Bartolomeo Pucci, trasferì alla chiesa di S. Maria di Casale tutti i beni del Beneficio semplice, che consisteva in 10-12 scudi, di questa ormai scomparsa chiesa di Preconne.

6 - Chiese di S. Angelo di Cologna e di S. Marino.

Erano ubicate nel territorio della parrocchia di Casale, esiste-vano entrambe nel 1268, obbligate al censo per il vescovado tifernate. L’Ecclesia S. Angeli de Colonata, nel Decimario del 1349 era tassata per “lib. VI” mentre non risulta tassata quella di S. Marino. Queste due chiese erano dette “semplici”, cioè senza cura d’anime, nella Visita Apostolica di mons. A. Peruzzi effettuata il 9 luglio 1583, ed erano annesse alla non lontana chiesa parrocchiale di S. Maria di Casale. Risultavano in condizioni molto precarie, pur avendo insieme cospicui redditi “satis opulentos” di 65 staia di grano ricavati da terre che aveva in affitto un certo Giuliano. Il visitatore comandò al rettore di

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Le nostre chiese...riedificare la chiesa di S. Angelo dalle fondamenta “sub poena privationis beneficiorum suorum” con l’altare, la sua icona e tutto il resto, celebrandovi oppure facendovi celebrare almeno una S. Messa al mese. In quanto all’altra chiesa di S. Marino, decretò che fosse demolita completamente fino al suolo e che sul luogo sacro fosse innalzata una croce a ricordo.

La nuova chiesa, con il titolo dei Ss. Angelo e Marino, la ritroviamo ricostruita nel 1593, sotto la reggenza diretta del pievano di S. Maria della Sovara don Scipione Ruffi, presentato ed eletto dai signori capitani di parte e confermato dall’ordinario, ma priva ancora di molte cose, tra cui l’altare, le pitture dei S. Patroni, la porta, la campana… Ma in seguito non se ne parla più nelle successive visite pastorali, per cui riteniamo che non sia mai stata completata per mancanza di mezzi e quindi non riaperta al culto e probabilmente destinata ad uso profano.

7 - Chiesa di S. Ilario di Schieto. Questa antica chiesa è nominata fin dal 1141 tra quelle della pieve di Sovara sog-

getta al vescovo Davizzo di Città di Castello, col titolo di S. Ilario di Schietta. Doveva essere una chiesa non parrocchiale, perché non la troviamo tra le obbligate al censo al vescovado castellano del 1268. Nel Decimario del 1349, l’Ecclesia S. Ilarii de Sichetto la troviamo tassata per “lib. VIIII”. Poi viene dimenticata dai documenti ufficiali e dalle visite pastorali fino al 1566, quando la ritroviamo sotto il suo titolo di S. Ilario di Schieto, ma in uno stato pietoso, per cui alcuni anni dopo venne ridotta a casalino. Tuttavia nel 1593 aveva ancora il rettore nella persona di don Lorenzo Balducci (o Balduccini) del castello di Lippiano, il quale si godeva i frutti del beneficio che rendeva sette staia di grano. In quell’anno il visitatore andò a vederla, ma al suo posto trovò una croce di pietra a perpetua memoria. Il titolo era stato trasferito nella chiesa matrice di S. Maria alla Sovara, con l’obbligo della celebrazione della Festa titolare.

8 - Chiesa di S. Florido del Colle d’Anghiari. Era una chiesa rurale della Pieve di Sovara ubicata nell’ex-parrocchia di S. Lorenzo a Sorci, in un sito non ben identificato. Dovrebbe corrispondere alla Ecclesia S. Floridi de Celle che nel più volte citato Decimario pagava “lib. X e sol. X”. Qualcuno pensa che fosse ubicata in località Colle, non lontano dal bivio per

Anghiari e dal Castello di Sorci. Nel 1449 il vescovo Ridolfo unì questa chiesa a quella di S. Eleuterio, di cui parleremo sotto. Visitata nel 1566, fu trovata col tetto caduto. Il suo beneficio produceva 25 staia di grano, che furono sequestrate per il restauro della chiesa, che forse non fu realizzato perché nella successiva visita del 1593, al tempo in cui era rettore don Francesco Palamedi, presentato dagli eredi di Ottaviano Pichi del Castello di Sorci, di questa chiesa non rimanevano che dei ruderi. Non c’era ormai altro da fare che innalzare sul posto una croce di pietra, come su una tomba, e trasferire il suo titolo al castello di Sorci nella nuova chiesa ricostruita dai patroni.

9 - Chiesa di S. Eleuterio. Sorgeva su di un sito che non sono riuscito ad identificare ma certamente nei pressi del noto Castello di Sorci, forse in località Roccolo. Era dedicata al Papa S. Eleuterio martire, che fu vescovo di Roma dal 175 al 189. Questa chiesa fu eretta da alcuni laici che ne divennero compatroni e fu anche sede di un monastero abitato da reli-

giosi detti popolarmente “monaci banditi”. Esiste-va già nel lontano 1141, sotto la giurisdizione del vescovo tifernate Daviz-zo che in quella data pre-se possesso della Pieve di Sovara alla presenza anche del “priore Guido di S. Eleuterio di Sorci con i suoi frati”. Questo piccolo monastero nel 1268 fu esentato dal pagamento del censo al vescovo castellano. Nel 1449 il vescovo Ridolfo unì a questa chiesa l’altra di S. Florido al Colle. Nel 1566 il vescovo di Sansepolcro Niccolò Tornabuoni, sotto la cui

giurisdizione era passata, ne decretò la ristrutturazione. Nel 1649 era fatiscente. Essendone rettore mons. Angelo Pichi, arcivescovo di Amalfi e vescovo di S. Miniato, il vescovo Bussotti di Sansepolcro sperava che fosse costui a restaurarla. Invece, se ne prese cura un suo parente, il balì Francesco Pichi, che nel novembre del 1709 la abbatté e pose le fondamenta per la attuale nuova cappella Pichi, presso il Castello di Sorci, tuttora dedicata ai Ss. Angelo ed Eleuterio.Di altre chiese scomparse di questo Plebanato restano soltanto alcuni nomi elencati poco chiaramente nel suddetto Decimario del 1349.

Nell’altra pagina. In alto S. Lucia a Sorbignalla. La foto raffi-gura l’edificio che potrebbe essere stato costruito sopra i resti della chiesetta di S. Lucia ma ci vorranno degli accertamenti più puntuali per definirlo correttamente.In basso il poggio Sant’Angelo e, a destra della strada, la zona ed il campo denominato San Marino. Forse qui esistevano le due chiese di S. Angelo e di San Marino?

In questa pagina i fabbricati di Schieto. Quello a sinistra sem-brerebbe conservare degli elementi che lo possono collegare con l’esistenza della chiesetta dedicata a Sant’Ilario.

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Anghiari: piccole storieScritte a quattro mani da Cesare e Ivano

con i disegni di Monica RedentiBeppone da Toppole

Toppole è una zona povera dove l’agricoltura è costituita essenzialmente da castagneti.

Beppone era bello e intelligente e riuscì a sposare Maria, la biondina di Albiano, figlia di un contadino benestante la cui tavola era sempre riccamente imbandita.

Si usava allora che le spose giovani si istallassero a casa del marito e avessero una stanza tutta per loro.

Ma nelle faccende di casa comandava indiscutibilmente la suocera.

Nonostante tutte le attenzioni della suocera a Maria man-cava molto il vitto di casa sua. Di questo si lamentava spesso col marito.

I suoi mugugni non passarono inosservati e la suocera, un giorno particolarmente pesante, sbottò:

« Che tu muguli o che tu un muguliQui c’è il pan de legno (polenta di castagne)e il vin de’ nuvvuli (acqua piovana).

Il 12 Febbraio nella nostra Propositura si è celebrata la Festa dal Malato e dall’Anziano. È stato un momento molto intenso nella vita dalla nostra parrocchia che ormai da molti anni vede ripetersi questa tradizione in cui tutta la comunità si sente coinvolta già molti giorni prima dall’evento. Infatti esso è preceduto dalla visita alle famiglie degli infermi e degli anziani, bisognosi di vedersi non abbandonati ma circondati dalla disponibilità di chi li fa ancora sentire partecipi di un progetto comunitario in cui loro saranno i protagonisti.

La festa è stata organizzata con la partecipazione totale delle associazioni parrocchiali e in particolare della Misericordia e della Caritas che hanno saputo motivare e stimolare la più ampia affluenza della cittadinanza che presente in gran numero ha confermato e esaltato lo spirito di condivisione della religiosità, di carità e di speranza che caratterizza la nostra comunità. E su questi sentimenti ha puntato l’omelia di Don Marco che ha richiamato tutti i presenti a vivere sempre quei valori che venivano esaltati (evidenziati) dalla presenza di chi in quel momento si è sentito più amato e protetto. Lo spirito di comunità e di fratellanza ha avuto dei momenti particolarmente toccanti quando è stata amministrata l’Unzione dai malati, il cui significato è stato accompagnato dalle voci del coro che hanno sottolineato l’intensa commozione e la religiosità del momento.

E per finire in serenità, i volontari, che già tanto si erano adoperati nel visitare, accogliere e accompagnare in chiesa gli anziani e i malati, hanno imbandito nel corridoio centrale della chiesa un ricco rinfresco, in cui le abilità di ognuno si sono esibite in un trionfo di torta, biscotti a castagnole. Se questo momento di distensione, questo tocco di allegria, di incontro festoso e di chiacchiere in libertà, ha attenuato la commozione che era nel cuore di chi aveva seguito tutta la cerimonia, ha però dato un senso più completo allo spirito comunitario della festa. Un grazie a tutti coloro che tanto hanno fatto per tutti e appuntamento dunque al prossimo anno! V.P.

Angolo della Missionea cura di Franco Cristini

La Giornata del malato

Campeggio Es t ivo 2011

Anche quest'anno la Parrocchia organizza il campeggio estivo per i ragazzi delle supe-riori in montagna. Quest'anno si svolgerà al Passo del Tonale (1800 metri) dall'8 al 15 luglio.

Le altre informazioni saranno disponibili nelle prossime settimane, contattando don Marco, la Gegia o Alessandro, oppure seguendo le notizie sul sito internet della parroc-chia: www.parrocchiadianghiari.org

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Da anni l’Osservatorio delle Politiche Sociali della Pro-vincia di Arezzo in collaborazione con la Caritas diocesana aretina svolge un articolato lavoro di indagine sul fenomeno delle povertà nelle diverse zone della nostra provincia. I risultati vengono riferiti in un rapporto annuale che fornisce cifre e dati sui servizi erogati con le relative spese per area. Sulla scorta di quest’indagine e di un più generale studio delle povertà vengono analizzati i possibili interventi da compiere per contrastare, arginare, e, ove ce ne siano le condizioni, prevenire il fenomeno del disagio sociale, sempre maggiore in questi ultimi anni con l’acuirsi della crisi economica.

La nostra realtà locale è anch’essa specchio, nel suo pic-colo, di una situazione di più vaste proporzioni. Il rapporto annuale riferito alla Valtiberina è il risultato del lavoro svolto da operatori dei Servizi Pubblici (Zona Socio-sanitaria Valtibe-rina, Comunità Montana della Valtiberina e Amministrazione Provinciale di Arezzo), della Caritas Diocesana Aretina, della Caritas Parrocchiale di Anghiari, del Centro per l’Integrazione di Sansepolcro, e di altre associazioni operanti nella Valtiberi-na. In particolare, per quanto riguarda l’area di nostro diretto interesse, sono indicati la tipologia e il numero di interventi e servizi sociali erogati in favore di coloro che si sono rivolti al Centro d’Ascolto della Caritas di Anghiari, con i relativi dettagli di spesa. In prevalenza, le prestazioni erogate hanno riguardato la distribuzione di alimenti ed indumenti, la ricerca di un lavoro, nonché contributi economici per il pagamento delle utenze domestiche.

Ogni intervento è di regola preceduto da un percorso di osservazione ed ascolto della persona disagiata svolto dai volontari locali che viene sintetizzato in una scheda che con-tiene profilo anagrafico, bisogni, richieste ed altri dati utili ad integrare la conoscenza della persona che si accosta al Centro di Ascolto. Tutte queste informazioni rappresentano una mole di dati che cresce significativamente di anno in anno, ancora purtroppo riportati a mano in una sorta di registro. Confidiamo di poter presto disporre di una piccola postazione informatica di lavoro che consenta una migliore raccolta e gestione dei dati, quindi la cosiddetta “messa in rete” degli stessi per un più efficace scambio e confronto delle informazioni con i Centri d’Ascolto delle altre sedi Caritas, ciò al fine di meglio coordinare gli interventi.

La Caritas Parrocchiale di Anghiari si è particolarmente distinta per il numero e la qualità degli interventi erogati in fa-vore di persone portatrici di un disagio economico e/o sociale. Ogni iniziativa in questo senso ha successo se viene sviluppata in sinergia con le amministrazioni e i servizi sociali locali e con altre associazioni di volontariato. In proposito è stato re-centemente abbozzato un progetto di collaborazione e scambio tra la Caritas parrocchiale e la Misericordia di Anghiari per dare maggiore spazio e risalto all’Ascolto delle persone che vivono una situazione di disagio, sia esso personale, familiare, economico, o sociale, e predisporre possibili interventi.

Circa la funzione del Centro d’Ascolto, si vorrebbe che venisse visto non tanto e non solo come un luogo di distribu-zione di beni e servizi, bensì come ciò che il suo stesso nome racchiude: un luogo dove l’Ascolto è messo al Centro. È così possibile conoscere le forme di povertà e di bisogno presenti sul territorio, nonché le cause che danno origine ad esse, e

condividere queste conoscenze con la comunità parrocchiale perché ne prenda coscienza, sensibilizzandola al problema crescente della povertà. Studi e ricerche come l’Osservatorio delle Povertà sono per gli operatori Caritas uno strumento utile a meglio adoperarsi nel compito di animare alla testimonianza comunitaria della carità. L’amore per il prossimo è un dovere per ciascun fedele e per l’intera comunità della Chiesa. Dob-biamo in prima persona portare conforto e fare compagnia ad anziani ed ammalati, ma anche sensibilizzare gli altri a fare altrettanto, coinvolgerli, suscitare in loro interesse ed apertura verso chi ha bisogno.

È la “pedagogia dei fatti”, la filosofia dell’ “agire nel quotidiano”, dei gesti concreti. Monsignor Giuseppe Merisi, presidente della Caritas Italiana, sintetizza così il significato della pedagogia dei fatti: “sporcarsi le mani con i poveri e insieme progettare quello che si deve fare per cambiare la vita e migliorare la società”, aggiungendo poi che bisogna tuttavia mettere in relazione “carità e giustizia” e, per dare soluzione ai problemi, “risalire alle cause e contrastarle”. Di qui l’importante compito di informare e chiamare in causa istituzione e società civile, non solo la comunità ecclesiale, per stimolare proposte utili, per favorire interventi organizzativi e far crescere lo spirito di solidarietà sociale. Tornando infine all’ascolto che viene prestato al Centro dai volontari, esso potrà dirsi davvero efficace solo se riuscirà nel compito di promuo-vere ed attivare quelle risorse che sono presenti in ognuno e si sono solo assopite, promuovere la dignità della persona, accompagnarla in un nuovo progetto di vita, di ricostruzione, di riconquista delle forze che credeva perdute.

Laura di Lauro

La foto raffigura “San Lorenzo che distribuisce ai poveri l’elemosina”, Beato Angelico, Città del vaticano, Cappella Niccolina.

Attraverso la conoscenza delle povertà e dei bisogni sul territorio

La Pedagogia dei Fatti

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I tanti servizi della ConfraternitaSpigolature 2010 Aggiornamento iscritti e offerte

Aggiornamento sulle offerte

Alberti Lia 10Anonimo (M. G.) 50Anonimo (S.Y.W.) 30Antoniucci Severino - i familiari alla memoria 251Baldi Mauro e Rita 20Berni Giuseppe 10Bragagni Marco 50Cagnacci Agnese 30Caraffini Bruno 15Chialli Giovan Battista 20Degli Innocenti Giuseppina 10Dragoni Ernesto e Conti Meri 20Dragoni Mirella 5Falsetti Brunera in memoria di Cesare Meoni 15Fedi Alvaro 5Franceschini Graziana 50Franceschini Vandro - i familiari alla memoria 251Gelli Massimo e Paola 10Ghignoni Margherita - i familiari alla memoria 85Ghignoni Settimia 5Giovacchini Renata 10Goretti Alma 20Ligi Giacinto - i parenti alla memoria 50Locci Rina 10Locci Rina - i familiari alla memoria 80Lorent David 27Magri Angiolo e Bini Adriana 30Magri Nella 20Martinelli Veneranda in memoria dei cari defunti 20Marziali Mauro in memoria della cugina Romani Romana 50Meoni Cesare - i familiari alla memoria 365Meozzi Buccarelli Spinetta in memoria dei cari defunti 30Mercati Gastone 10Miano Marinella in memoria di Lucia Cerboni 20Nardi Tiziana 20Pacini Alessio, Germana ed amici in memoria di Bracci Annamaria ved. Roselli 50Padelli Alfredo 10Palazzeschi Gino 20Panichi Angela 10Pizzo Franco 20Polcri Gianna 100Procida Maria in memoria della sorella Domenica 100Radziwonik Roberta in memoria di Vandro Franceschini 10Raffaelli Vittorio in memoria del cugino Dott. Giorni Sergio 50Renzi Rosa 40Roselli Alighiero e Graziana 50Romani Romana - i familiari alla memoria 100Santi Assunto 40Serafini Ottavio - i familiari alla memoria 250Serafini Pasquale 10

Che Dio ve ne renda merito

Gli automezzi della Misericordia durante il 2010 sono usciti per servizio n. 3.688 volte, quindi sono usciti ogni giorno, dal 1° gennaio al 31 dicembre, per una media di oltre 10 volte.

Complessivamente sono stati percorsi 142.132 chilometri, per una media di 389 chilometri al giorno.

Più in dettaglio, le ambulanze e gli automezzi attrezzati sono usciti 2.247 volte per una percorrenza complessiva di 71.152 chilometri; le autovetture sono uscite per 1.441 volte per una percorrenza complessiva di 70.980 chilometri.

In aggiunta a questi servizi, i volontari della Misericordia hanno garantito la loro presenza in 690 turni presso l’ospedale di Sansepolcro per il servizio di emergenza urgenza (il 118).

Hanno prestato la loro opera 49 volontari (32 uomini e 17 donne).

Il Magistrato si è riunito 12 volte.

Durante l’anno 2010

* è stato portato a termine il lavoro di risanamento del chiostro interno, con opere di drenaggio, di regimazione delle acque piovane, di pavimentazione del piazzale;* è stata sostituita la vecchia caldaia e sono stati risistemati i due piccoli locali di pertinenza; * è stato completato il lavoro di sistemazione del nuovo ambulatorio con sala d’aspetto al piano terra, quello che era prima adibito ad archivio/magazzino;* è stato acquistato il fondo adiacente al garage, e sono a buon punto i lavori di ristrutturazione che permetteranno di utilizzarlo come archivio/magazzino;* è entrata in funzione la cappella San Marco anche per il servizio di stanza mortuaria;* hanno iniziato attività medica presso i nostri ambulatori nuovi professionisti;* il nostro museo è rimasto aperto nei fine settimana da marzo a dicembre;* abbiamo cercato di essere presenti presso la nostra gente anche con servizi gratuiti ed interventi caritativi a favore dei più bisognosi;* la Misericordia di ieri è storia. La Misericordia di oggi è quella che abbiamo appena accennato per sintesi. La Misericordia di domani sarà quella che riusciremo a fare anche con il Vostro aiuto.

I nuovi iscrittiBaldi MauroBernardini GiulianaBoldrini RitaCagnacci AgneseCangi PaolaCarboni DemetrioConti MeriDragoni ErnestoFabbri TizianaFabbriciani ErikaFerrini Raffaello

Franceschini GrazianaGelli MassimoGiuliani PierinaPanichi AngelaPizzo FrancoRoselli AlighieroRossi ConcettaSenesi PaoloSerafini Angiola

A tutti loro il nostro più fraterno ringraziamento

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

sito internet: www.fratresanghiari.it e.mail: [email protected]

Era il 18 marzo 1976 quando in Anghiari veniva fondato il Gruppo Donatori di Sangue Fratres, grazie all’intuizione ed alla volontà dell’allora Magistrato della Confraternita di Misericordia. Prima di quella data non era mai esistita nel paese una qualche aggregazione di volontariato impegnata in questo fondamentale campo della vita umana, nonostante che in Italia i primi gruppi Fratres fossero presenti fin dal lontano 1950, operanti all’interno di alcune Misericordie toscane.

Fino a quel momento si donava il sangue episodicamente, su richiesta diretta di parenti o amici che avevano persone malate nei vari ospedali. Tutto era lasciato al caso. Si correva di buon mattino ai vari centri trasfusionali, affrontando a volte impegnativi e rischiosi viaggi, lontano dalla propria residenza e tutto finiva li. Come immaginare, allora, l’efficiente organizzazione di oggi del sistema trasfusionale e la perfetta tutela della salute dei volontari del sangue che in occasione delle periodiche donazioni presso la vicina struttura ospedaliera di zona, vengono sottoposti ad attenti controlli sanitari così da scongiurare una qualsiasi possibilità di rischio per il ricevente? Per non parlare, poi, del ruolo delle varie associazioni presenti in modo capillare nel territorio che, come la nostra, operano quotidianamente sia nella promozione che nella programmazione delle donazioni in stretta sinergia con le istituzioni.

Trentacinquesimo compleanno, quindi, trentacinque anni di solidarietà verso tutti da non far passare sotto silenzio ma da festeggiare nel migliore dei modi, insieme a tutto il paese. Tanti sono i motivi per fare festa. Dai primi diciannove volontari e sette soci sostenitori, il Gruppo conta oggi quasi settecento iscritti di cui oltre quattrocento donatori attivi. Le donazioni sono aumentate di anno in anno, a volte in modo esponenziale, passando da un record all’altro e conquistando alla fine del 2010 la storica vetta delle settecento e, grazie ad essa, il primo posto a livello provinciale tra i ventitré gruppi Fratres esistenti. Tanti sono i giovani che continuano ad iscriversi all’associazione, assicurando il necessario ricambio generazionale. Numerose ed apprezzate le iniziative sociali sia nel campo turistico ricreativo che in quello medico culturale, che ogni anno coinvolgono centinaia di persone, garantendo

così la necessaria presenza del Gruppo nel paese. Continuo l’impegno, in ultimo, di tutta l’associazione in difesa della vita non solo nel campo specifico della donazione del sangue ma anche in quello più generale della carità cristiana, con interventi specifici a favore dei più bisognosi e con l’ultra ventennale sottoscrizione di due adozioni a distanza.

Alla vigilia dei festeggiamenti per il trentacinquesimo di fondazione, la cui programmazione è riportata qui a fianco, il Gruppo si presenta quindi in ottima forma e pronto a rispondere positivamente alle sempre crescenti esigenze del sistema trasfusionale.

Come abbiamo detto tante volte: “Il sangue umano non si fabbrica ma… si dona”. Solo il senso civile e la generosità di tutti noi, quindi, potranno assicurare ai nostri malati questa indispensabile risorsa. Che la celebrazione di questo importante compleanno societario rafforzi tra la gente questa convinzione!

Il Presidente

Foto in alto: Autorità civili e militari, labari delle associazioni ad una festa della Fratres anghiarese

Il gruppo si prepara a festeggiare un nuovo importante compleanno

TRENTACINQUE ANNI DI SOLIDARIETA’ VERSO TUTTI

SABATO 02 LUGLIO 2011SANTUARIO DEL CARMINE

Ore 18.00 - Solenne CONCELEBRAZIONE LITURGICA alla presenza del Vescovo diocesano e delle autorità civili e militari.

“ 19.00 - Premiazione dei donatori particolarmente attivi. “ 19.30 - Cena Buffet per tutti nel chiostro del Santuario. “ 21.00 - Concerto Corale.

DOMENICA 03 LUGLIO 2011PIAZZA BALDACCIO

Ore 09.00- PREVENZIONE È VITA: controllo gratuito di pressione del sangue, colesterolo e glicemia, in collaborazione con i volontari della locale Confraternita di Misericordia e gli operatori del Distretto Socio-Sanitario. Ore 09.30 – LA PEDALATA DEL DONATORE: passeggiata in bicicletta per la campagna anghiarese a cura del Gruppo Sportivo Fratres Dynamis. Al rientro in piazza, rinfresco per tutti i partecipanti. Ore 17.00 – Attrazioni Varie;Ore 21.00 – GRANDE FESTA DA BALLO IN PIAZZA, con l’Orchestra Spettacolo “LA QUINTA STAGIONE”.

Il Consiglio Direttivo

35° COMPLEANNO: IL PROGRAMMA

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...dal Gruppo Fratres

VEGLIONE DI CARNEVALE …ALL’ISOLA CHE NON C’È

Grazie alla consueta collaborazione della Confraternita di Misericordia anghiarese e dei suoi solerti volontari, anche l’edizione 2011 dell’ormai tradizionale Veglione Carnevalesco del Donatore è riuscita a soddisfare le aspettative dei partecipanti. Molto più modestamente dei più famosi protagonisti del noto programma televisivo, si sono ritrovati nell’ISOLA… CHE NON C’È del verde mare umbro di Petriolo, oltre centocinquanta persone, con l’unico desiderio di passare una nottata in allegria.

Dopo la cena nel salone centrale con antipasti freddi e caldi, acqua cotta, polentina, ravioli fatti in casa e tanta ma tanta pizza, tutti giù nella sala inferiore del locale a ballare fin quasi all’alba tra valzer, tanghi, salse… con musica dal vivo. Impeccabili le performance dei più esperti, un po’ sofferte ma comunque divertenti quelle degli altri (vedi foto a sinistra).

Un caloroso ringraziamento ai padroni dell’Isola Donatella e Graziano per la squisita ospitalità ed alle donne del Carmine che hanno voluto alleviare le… fatiche del ballo con le consuete e prelibate castagnole.

Nel 150° Anniversario dell’Unita’ Nazionale“TORINO.... la 1a CAPITALE”

SABATO 28 E DOMENICA 29 MAGGIO ‘11

Programma di massima

1° GIORNO: Ore 05.00 partenza da Anghiari. Ore 10.00 arrivo a TORINO e visita guidata al Museo Egizio. Pranzo in Ristorante. Nel pomeriggio visita guidata ai principali luoghi e monumenti della città ed al Museo dell’Automobile. Cena e pernottamento in Hotel ***sup.

2° GIORNO: Prima colazione e partenza per la REGGIA di VENARIA, residenza di piacere e di caccia dei Savoia, la dinastia che regnò in Italia dopo l’unificazione. Visita degli interni, dei giardini e degli orti e della mostra “LA BELLA ITALIA”, ovvero l’arte italiana come non l’avete mai vista, allestita presso le imponenti Scuderie Juvarriane, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia. Pranzo in Ristorante. Nel pomeriggio, partenza per Anghiari. Cena libera lungo il tragitto.

SCADENZA ISCRIZIONI: 25 Aprile 2011.

GITA PELLEGRINAGGIO IN GERMANIAin occasione del 35° di fondazione del gruppo

“LA ROMANTISCHE STRASSE ED I SUOI SANTUARI”Da lunedì 25 a giovedì 28 luglio 2011

In collaborazione con la Parrocchia di AnghiariGuida Spirituale: don Marco

Programma di massima

I GIORNO:Arrivo in Baviera nel primo pomeriggio e visita libera del santuario di Wieskirche, Rottenburg e del santuario Maria Heimsuchung. In serata cena e pernottamento in hotel *** in zona Castelli Bavaresi.II GIORNO:Colazione in hotel. Mattinata dedicata alla visita del castello di Neuschwanstein. Pranzo in ristorante. Sosta a Landsberg am Lech per visita libera. In serata cena e pernottamento ad Augusta in hotel ***.III GIORNO:Colazione in hotel. Partenza per Rothenburg ob der Tauber, delizioso paesino sulla strada romantica. Pranzo in ristorante. Rientro ad Augusta, cena e pernottamento.IV GIORNO:Colazione in hotel. Pranzo in ristorante ad Augusta. Partenza per il rientro.

SCADENZA ISCRIZIONI: 31 Maggio 2011.

L’iniziativa è aperta a tutti. Un particolare invito ai nostri associati ed alle loro famiglie.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: Ufficio Pro Loco (tel. 0575/749279), sede della Misericordia (tel. 0575/789577), cellulari: 3395323663 (Pietro), 3337174434 (Franca).

Sconti per i bambini ed i donatori attivi.

IN COLLABORAZIONE CON L’AGENZIA WASABI VIAGGI – S. GIUSTINO (Pg)

I V I A G G I T U R I S T I C I D E L L A F R A T R E S

RINGRAZIAMENTO PER OFFERTA

Tanta gratitudine da parte di tutto il Gruppo Fratres agli “Amici di via Ghignoni” che ci hanno elargito € 80,00 in memoria del defunto Pozzoli Guerrino, padre del socio Agostino. Tale somma sarà utilizzata per finanziare la nostra quotidiana opera di promozione nel paese della donazione del sangue.

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Ricordi per la Romana

Del gruppo “sottaceti di Dio”, operanti con don Vittorio nella Corale e nelle varie forme di attività della parrocchia, fu la prima ad arrivare ad Arezzo, nella casa di Enza e di Giacomo, per portare il “regalino” a Virgilio, uscito in quei giorni dal Pediatrico per ragioni di sotto-peso; la prima alla porta, meglio, appoggiata alla soglia della porta d’ingresso della Propositura, incredula alla notizia della morte di don Vittorio.

In vita lei e i suoi genitori (Fedora e Pietro Romani, detto il Billi) mi invitarono a prendere il cosiddetto caffè al Bar del Teatro per fare la loro conoscenza.

Entrai in casa Romani, Piazza IV novembre, in occasione di un funerale e della conseguente visita di condoglianze: la madre prima e il padre dopo se ne erano andati e la Romana si spostò in un piccolo, delizioso appartamento di sua proprietà verso Piazza Mameli.

Continuò ad aver cura della Cappella dei Caduti pur nei modi a lei propri e con la massima indipendenza, orari e spese.

Lasciò l’incarico quando si spostò in una abitazione lungo la Via Nova dalla quale poteva assistere al passaggio obbligato di molti anghiaresi ed anche al nostro.

Amava i fiori e sul terrazzo prospiciente spiccavano le prime primule o i tristi crisantemi, i fiori più semplici come del resto era lei, anche quando si sedeva davanti al Bar Garibaldi per la rituale siesta, prima della S. Messa quotidiana.

Con discrezione le si poteva offrire un caffè o un cappuccio. L’orgoglio di una famiglia anghiarese di cui Lei faceva parte si è spento in quanto i fratelli, Vittorio e Romano, si sono trasferiti chi a Firenze, chi a Lugano.

Nei nostri casuali incontri l’argomento di sempre era la vita di Campalla e il grande, grandissimo attaccamento a don Vittorio per la sua intelligenza, per la sua umanità, per la sua bravura come direttore e maestro della Corale.

Per le mie condizioni di salute sono forzatamente esule dalla vita di Anghiari che fino ad un anno e mezzo fa vivevo assiduamente, presente per una attività commerciale di Piazza, luogo privilegiato di osservazione allo scandire dei passi perduti, anche di quelli della nostra Romana che, caparbiamente, voleva tutti noi fuori dalle liti e corretti nella tradizione familiare e nei modi propri dell’insegnamento di don Vittorio.

Oggi, 22 gennaio, sabato della settimana dedicata all’ecumenismo religioso 2011, alle ore 14,30, si svolgono i funerali della Romana che, dopo una caduta, è voluta tornare a casa dall’Ospedale di S. Sepolcro ma, di corsa trasportata al traumatologico di Siena, non ha retto ed è partita per la sua Pasqua, in un anno di grandi eventi mondiali e nazionali: “fate pace, diceva, fate pace”. Nei suoi sogni le appariva costantemente don Vittorio, suo maestro, sua guida e suo esempio di vita cristiana.

E.T.

Il GREST sostanzialmente è un Gruppo estivo come “strumento” a disposizione degli animatori e degli edu-catori, impegnati nelle attività educative della parrocchia di Anghiari.

Il gruppo estivo si propone, attraverso storie sempre nuove, di aiutare a trovare degli spunti per far trascor-rere in maniera gioiosa e costruttiva l’estate dei ragazzi iscritti al Grest.

La Sezione A.N.F.O.R. di Arezzo, con sede in Anghiari (Ar), ha fatto parte di questo “gruppo estivo” parrocchiale dove ha dato la propria disponibilità come guida nelle giornate trekking, accompagnando i ragazzi in percorsi nei dintorni del Comune di Anghiari e di Monterchi, ambedue della provincia di Arezzo, zona Valtiberina Toscana. In queste giornate, nelle varie occasioni non è mancata l’informazione mirata all’educazione ambien-tale, ricordando ai giovani il concetto del rispetto della natura, anche con esempi delle cose più semplici, come: ripulire il luogo in cui si è sostato da carte, lattine e quan-

t’altro, concorrendo così a quell’educazione ambientale necessaria per la conservazione della natura.

Durante le escursioni nei luoghi indicati, lo scrivente, unitamente ad un socio simpatizzante iscritto a questa sezione Anfor, ha assicurato l’incolumità dei giovani partecipanti, con particolare attenzione al momento dell’attraversamento di alcune strade pubbliche.

Al termine del programma questa sezione A.N.F.O.R. è stata ringraziata per la collaborazione data come “guida” nei vari percorsi esterni, dal responsabile del-l’Oratorio parroc-chiale dell’Insigne Prepositura Chiesa di Anghiari, Sacer-dote Don Marco Salvi e dallo staff del Grest.

Dal Notiziario dell’Associazione Nazionale Forestali - Num 7, Novembre 2010

Il Grest ad Anghiari

La Romana. . . donna bizzarra e s ingolare

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Dal Carmine

La Romana e la Candelora

Oggi 2 febbraio, giorno della Candelora, andando alla S. Messa, mi è tornata in mente la Sig.ra Romana recentemente scomparsa.

Qualche anno fa, in questo stesso giorno, la incontrai davanti al Teatro ed era un po’ arrabbiata perché aveva chiesto ad alcuni ragazzi cosa fosse la Candelora e nessuno aveva saputo la risposta se non che “de l’inverno sémo fora”.

« Ai miei tempi» mi disse «il catechismo si insegnava davvero, ma oggi nessuno dice loro che è ‘La Presentazione di Gesù al Tempio!’»

Questo è uno degli aneddoti ma ne avrei tanti da raccontare. Vorrei soffermarmi su quando conobbi Romana, verso il 2000, negli anni in cui cominciai a frequentare la parrocchia di Anghiari.

Erano da poco arrivati D. Marco e D. J. Carlos e fu per lei un vero ricambio totale.

Ogni cosa, ogni evento era paragonato a quando c’era D. Vittorio e si faceva così o cosà (ovviamente sempre meglio). Però poi cominciò ad apprezzarli e anche molto. Quando D. Carlos andò a Montalto per lei fu un grande dispiacere; sono contenta di averla accompagnata varie volte a trovarlo ed anche di averla avuta a cena a casa mia. Ricordo ancora lo sguardo felice di quelle occasioni!

Sono rimasta veramente commossa per la solennità della S. Messa per il suo funerale, è stata una bellissima manifestazione di affetto da parte della Parrocchia. Era stata per tanti anni nella Corale e come ha detto D. Marco durante la bella omelia era la sua chiesa, la sua famiglia, erano i suoi preti che credo non l’abbiano delusa e, questa volta, sono stati veramente all’altezza della situazione “direbbe lei”.

Ricordo della Romana5-2-2011

Romana compagna caradella mia giovinezzala tua improvvisa scomparsaha lasciato in me tanta tristezzae mi ha fatto ricordare con nostalgiatutto il tempo passato in tua compagniasempre insieme in allegria.Ricordo le sere che andavamo alla provaed il dolore in me si rinnova.Io, sognatrice e un po’ distrattatu, rumorosa ma sempre adattaad ascoltare e a riferiredi Don Vittorio il proferireche con grande maestriaci trasmetteva la sua armoniae ci insegnava con pazienza e amorea cantare le lodi al Signore.Intanto il tempo è passatoe Don Vittorio ci ha lasciato.Così tu Romana hai smesso di cantaree abbandonato la corale.Ma ogni volta che ci incontravamoripensavamo al tempo lontano.Il giorno prima della tua cadutasempre con gentilezza e amoremi hai preso per la mano e accompagnatoa ricevere il Corpo del Signore.Sapevi essere tenera e delicatati accorgevi quando avevo bisognodi essere compresa e consolata.Addio Romanaspero di ritrovarti in Paradisosempre con il tuo tenero sorriso.

Silvana Ruggeri

La PompeiAnghiaresedi Armando Zanchi

Il Muro della Legnamuro di leggendaora lì sbranatoe pare che attenda

Passano i giornie passano gli annidi questo muroinvecchiano i danni

Come Pompeinon c’è manutenzioneforse proibitodargli attenzione

È desolanteper chi sotto soggiornadi questo murouna vera vergogna

Vergogna per voicari cittadiniper i turistiche vedono i detriti

Vengo di radosotto il muro mi incantoperché questo muroper noi era un vanto

Stanchi della Piazzastanchi di passeggiarein questo murosi andava a riposare

Ora circondatodalle transennee questo muronon ritorna indenne

Di chi la colpanessuno à protestatoforse l’apparecchiogli resta inceppato

Le Belle Artisi diano da farec’è anche una scalinatadavanti Chiesa fare

Molte personecon il piede in fallospaccate le pietrecome speccie d’aglio

Si paga tassetanti i contribuentichi deve pensaresono lì assenti

Voce che correma il vento porta viaci vuole i Bersagliericome a Porta Pia

Qui tutti diconoil pensiero vagantema queste maceriesi vedono ingombrante:

Mentre andiamo in stampa è stata montata l’impalcatura per i lavo-ri al murillin de le legne.Che abbiano sentito dire della poesia di Armando?

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Da Monterchi - a cura di Matteo RomanelliCalendario Liturgico

Dalle nostre Parrocchie

APRILE - PASQUA 2011

17 aprile domenica delle Palme. S. Messa e benedi-zione delle palme. Ore 8,30 a Padonchia. Ore 10 nella chiesa della Madonna Bella. Ore 11,05 a Monterchi. Ore 16,30 Pianezze. Nel pomeriggio tradizionali Quaran-tore nella Pieve arcipretura di Monterchi, dalle ore 15 alle ore 18. Con lo stesso orario nei pomeriggi del lunedì e martedì Santo.

20 aprile mercoledì Santo. Dopo cena, alle ore 21, Confessioni pasquali per tutti nella Chiesa parrocchiale di Padonchia.

21 aprile giovedì Santo. Inizio Triduo pasquale. Ore 17 S. Messa a Pocaia. Ore 18 S. Messa a Monterchi seguita dall’adorazione personale dei gruppi di preghiera e delle famiglie a Gesù Eucaristico riposto nell’apposita urna circondata da lumi e fiori. Dopo cena, ora di adorazione da parte della Compagnia del SS. Sacramento e della Confraternita della Misericordia.

22 aprile venerdì Santo. Pasqua della morte del Signore. Liturgia della morte del Signore alle ore 16 a Monterchi e alle ore 17 a Pocaia. Ore 21 a Monterchi solenne via Crucis e processione del Gesù Morto e della Madonna Addolorata con partenza dal piazzale del monastero verso la chiesa arcipretale dove la sacra celebrazione terminerà con la benedizione con la reliquia della S. Croce.

23 aprile sabato Santo. Attesa della Resurrezione del Signore. Ore 21 veglia pasquale e S. Messa nel Santuario della Madonna Bella di Pocaia. Ore 23,30 veglia pasquale e S. Messa nella Pieve Arcipretura di Monterchi.

24 aprile domenica di Pasqua. Ore 8 S. Messa a S. Biagio. Ore 9 S. Messa a Padonchia. Ore 10 S. Messa nella chiesa della Madonna Bella. Ore 11,15 nella chiesa arcipretale di Monterchi con la partecipazione del Piccolo coro di S. Simeone.

25 aprile lunedì di Pasqua. Festa del perdono a S. Biagio con S. Messe e confessioni dalle ore 8 alle 12. Nel pomeriggio ore 16,30 S. Messa a Fonaco.

Venerdì 29 aprile. Alle ore 16 celebrazione della S. Messa nella cappellina di Mariotto con tradizionale benedizione dei gigli.

MAGGIO 2011

Prima domenica di maggio. Ore 12 S. Messa nella chiesa di Ripoli in onore della Divina Pastora.

Domenica 1 maggio. Nella chiesa di S. Simeone a Monterchi, alle ore 17,30 processione in onore di S. Vincenzo Ferreri con la partecipazione della Compagnia del SS.mo Sacramento e la solenne benedizione del paese e delle campagne.

N.B. Oggi, domenica della Misericordia, verrà beatificato in piazza S. Pietro Papa Giovanni Paolo II

Inizio del mese mariano. Il Santo Rosario verrà celebrato nella chiesa di S. Simeone a Monterchi alle 17,30 seguito dalla S. Messa ed alle ore 21 (eccetto il sabato e la domenica)

Nel Santuario della Madonna Bella alle ore 21 (eccetto il sabato e la domenica quando il Rosario verrà recitato prima delle S. Messe festive).

In tutte le altre chiese verrà celebrato nell’orario più oppor-tuno stabilito da coloro che vi parteciperanno.

Tutti siamo invitati a partecipare, ma soprattutto i ragazzi del catechismo, della prima Comunione e della S. Cresima.

Domenica 22 maggio. Festa di S. Rita. S. Messe a Monterchi alle ore 11,15 e 18 con benedizione delle rose.

Domenica 29 maggio. Nel pomeriggio, alle ore 17, presso la chiesa di S. Lorenzo a Ricciano, processione mariana con S. Messa a conclusione del mese mariano. Con la partecipa-zione della Compagnia del SS.mo Sacramento. Seguirà la tradizionale merenda.

ALTRI APPUNTAMENTI

Giovedì 23 giugno ore 21 solenne processione del Corpus Domini per le vie del paese di Monterchi, a cui sono invitati tutti i fedeli, i comunicandi e cresimandi, le Compagnie, la Confraternita della Misericordia, le varie associazioni paesane e le autorità civili e militari.

Domenica 26 giugno ore 11 S. Messa solenne della Prima Comunione dei fanciulli della quarta elementare.

Mercoledì 29 giugno ore 19 S. Messa solenne a Ripoli in occasione dei S.S. Titolari, gli apostoli Pietro e Paolo.

Domenica 3 luglio ore 11 nella Pieve arcipretura di Monterchi S. Cresima per i ragazzi della terza e seconda media.

Paolo è diventato maggiorenne

Il nostro augurio speciale e solenne a Paolo Gioviti diven-tato maggiorenne. Bravissimo studente di IV liceale, giovane buono, affabile, leale.

Il parroco con i fanciulli del catechismo della quarta e quinta elementare di Monterchi.

Notizie dalla Comunità di MonterchiProseguono ad aprile gli appuntamenti della rassegna Paesi a Teatro, presso il teatro comunale di Monterchi

Sabato 2 aprile andrà in scena “tòtta colpa del nò: nò ciéco” di Frana Neri, interpretata dalla Compagnia di Teatro Popolare di Sansepolcro, liberamente ispirata a L’amico di Papà di E. Scarpetta.Sabato 9 aprile la Filodrammatica di Apecchio inscenerà “Affari di famiglia”, testo della compagnia per la regia di Leo-nardo Caprini.Sabato 16 aprile è in cartellone “Camere con svista”, messa in scena dalla Compagnia D’Ercole di Monterchi, un testo della compagnia con regia di Leonardo Caprini.

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Dalle nostre parrocchiedal Carmine

Il Presepe 2010 da Santo Stefanoa cura di GM

Quest’anno nel Santuario della Madonna del Car-mine il presepe è stato realizzato da Luciano Bartolini, un appassionato presepista di Sansepolcro, coadiuvato da alcuni parrocchiani del posto.

La nostra opera è stata visitata anche da alcuni artisti della vallata, tra cui il noto pittore Stefano Camaiti, che hanno apprezzato quel senso religioso che ci eravamo prefissati di evidenziare, cioè di mettere in primo piano la Natività come la vera essenza del presepe.

La grandiosità del paesaggio in cui spiccava l’impo-nenza della montagna, ha costituito comunque un de-gno contorno alla natività stessa, pur non avendo voluto soffermarsi più di tanto sui dettagli.

Cinzia Mondani

Ecco i vostri contributi pervenuti in parrocchia

Offerte per il 2011Adamo Balzani, PadonchiaAdelmo Piomboni, Campo FieraAdina Dini, Corciano PGAdriana Cherici, CrocifissinoAdriano Senesi, MonterchiAduino Baldesi, MonterchiAgolini Nilo, Via nova bassaAgostina Donati, BoziaAgostino Alfonsi, StazioneAlessandra Guadagni, SansepolcroAlessandro Martini, Via CarmineAlessio Crepuscoli, Anzola EmiliaAlfideo Ruggeri, ViaioAlfredina Donnini, PratoAllberto Ricceri, FirenzeAlvaro Fedi, Botteghino CarmineAmalia Salvi, Mura di sopraAmedeo Tortori, MolinelloAndrea Iacopucci, CasanovaAndrea Monini, Buttapietra VR

Andrea Rossi, MolindagnoloAngelo Meucci, Via di San LeoAngelo Morvidoni, Campo FieraAngiolo Donati, FondaccioAngiolo Graziotti, GiardinellaAngiolo Ligi, MonterchiAngiolo Magri, RenicciAnita Fontana, CasacceAnna Maria Draghi, La GeppaA. Maria Valentini, Via per ArezzoAnselo Meucci, ScoianoAntonella Comanducci, C. di CastelloAntonietta Giacomini, Maiolo PSAntonio Leonardi, IntoppoUna personaAscanio Cambi, Campo FieraUna persona da SansepolcroAssuero Draghi, GuardabassoAssunta Franceschini, FirenzeAssunto Santi, Bucacce

Atos Mariotti, Campo FieraAurelio Boriosi, CrocifissinoBenedetto Comanducci, CicognaBerio Nocentini, PolverieraBruna Poderini, SansepolcroBrunero Gaetani, MotinaBruno Bianchini, ViamaggioBruno Nicchi, PalazzettoCarla Giovagnini, Città del VaticanoCarla Rossi, Casargo LECarlo Cabassi, RiminiCarlo Gessani, Via del CarmineCaterina Papi, RomaCentro Sociale, Piazza del teatroCesare Ceppodomo, Borgo CroceCinzia Bianchi, ArezzoCipriano Comanducci, InfrantoioClara Giornelli, CarboncioneClara Roselli, Via di PinoClaudio Martini, Acquedotto

Claudio Nicchi, InfrantoioClemente Camaiti, L’AiaConforta Leonardi, TavernelleCosetta Manfroni, Casenove MotinaCosimo Volpe, Borgo CroceCostantino Mondani, GualchieraCostanza Papi, FranciaCristina Bianchi, Viale StazioneDaniela Fedi, PerugiaDelfo Venturi, CasacciaDemetrio Carboni, I FabbriDino Concu, San LeoDino Corsi, Via di San LeoDino Donati, ColcellaltoDiva Lanzi, TubbianoDomenica Caporalini, RomaDomenica Nicchi, InfrantoioDomenico Comanducci, Campo FieraDomenico Romani, MonterchiDon Arialdo Ruggeri, Cà Raffaello

l’elenco continua a pag 25

Un caro amico se n'è andato

Il giorno 2 marzo, Angiolo Pari ci ha lasciato alla soglia dei novanta anni. Uomo molto conosciuto e stimato da tutta la Comunità e dal paese.

Uno splendido esempio di vita dedicato alla famiglia, al lavoro e sempre presente e a disposizione per il bene degli altri. Molto vicino alla chiesa, era dotato di grande fede e religiosità.

Nella nostra comunità per molti anni è stato attivo e instan-cabile collaboratore nelle feste e in tutte le altre iniziative.

Tante cose si potrebbero dire di lui. Piacevole era la sua compagnia per le sue battute e l'ironia che lo rendeva unico. Da ricordare che Angelo ha dedicato tanto del suo tempo libero alla Confraternita di Misericordia di Anghiari per il bene del paese e delle persone bisognevoli.

La Comunità di Santo Stefano ricorderà sempre questa persona per il suo modo di essere e da tenere da esempio per tutti quanti.

Alla famiglia ci uniamo nel dolore formulando le nostre condoglianze.

Il prato

Ci stiamo avvicinando (forse) alla buona stagione ed il pra-to, adiacente alla chiesa, avrebbe bisogno di essere ripulito e ricominciare a sistemare il campo di bocce ed i giochi per i bambini.Rimane ancora l’intenzione e la volontà di poter ristruttu-rare il vecchio e fatiscente capannino e contiamo di potere presto risolvere anche questa situazione la quale ci sta molto a cuore.Speriamo che anche le Istituzioni siano di aiuto e favorisca-no il nostro lavoro.

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Se il Signoreun giorno decidesse di scioperare

Quanto è buono il Signoreche non ha mai voluto saperne di scioperareper essere stato trattato ingiustamentein tante cose nel pensiero e nell’operare.

Certo che il Signore è veramente buonoe se un giorno decidesse: “Ne ho abbastanza”per tutte le sofferenze infertogli dall’uomoe degli uomini il turpiloquio e l’arroganza.

Se solo una volta decidesse di cambiare ideae dicesse: “Basta, più non se ne può.Non ne posso più degli uomini sulla terrae proprio questo, credo, è quel che farò”.

Ordinerò al sole di smettere di sorgeredi illuminare e riscaldareagli oceani di seccareed alla luna di smettere di brillare.

E poi per rendere il tutto ancor più letale, perché costrettochiuderò dell’ossigeno il rubinettoe fermare di ogni persona il petto.

Pur tuttavia, il Signore inonda di grazia tutti,continua i suoi divini favori ad elargiresenza costi e senza diritti a buoni e bruttie senza alcun ritorno ci continua a favorire.

Scioperano dell’Alitalia i controllori,giornalisti, macchinisti e tassinari,e per migliorar il loro sporchi affarise ne fregano e fan soffrire tutti i loro pari.

Quelli della Fiat e di Mirafioredicono tutti per una più serena vitascioperano per un trattamento ancor miglioresenza curarsi di chi soffre e fa la fila.

Se il Signore decidesse di farla finitaperché a tutto questo ormai non ci sta.Ad agire ne avrebbe il diritto di partitaall’insegna della giustizia ed equità.

Ne sarebbe in verità ben giustificatopoiché nessuno al mondo bestemmiatoè stato così atrocemente abusatoed in tal malo modo maltrattato.

Se il Signore decidesse di scioperaresarebbe veramente un gran casino!Se ripagasse tutti con vino al vinoin barba e alla faccia di ogni cittadino.

Peter Lega

A n g h i a r i , m a r t e d ì 3 m a g g i o 2 0 1 1Festa titolare della Confraternita di Misericordia

La giornata prevede, dalle ore 21, spettacoli, estrazione della lotteria e Tradizionale TOMBOLA che verrà estratta, come si fa da sempre, nella Piazza di Anghiari.

La giornata si chiude con i Fuochi d’artificio lungo le antiche mura, ricordiamo che nel 1309 esse difesero gli Anghiaresi dall’assalto dei soldati di Pietramala.

La cittadinanza di Anghiari e la popolazione della Valtiberina è invitata ad essere presente

Francesco Bonarini ci ha lasciato

Mentre andiamo in stampa è giunta la notizia della morte di Francesco Bonarini. Vogliamo qui ricordarlo per il suo attaccamento alle Associazioni anghiaresi ma in particolare per la sua vicinanza alla Parrocchia contraddistinguendosi per la presenza fattiva alle varie iniziative.

Alla famiglia le sincere condoglianze della Par-rocchia e di tutta la Comunità Anghiarese.

Curiosità dal Seminariodi Abi

Pochi sanno che a seguito della direttiva del Concilio di Trento che obbligò ogni Vescovo ad istituire nella propria diocesi un seminario per la formazione dei futuri sacerdoti (prima non esistevano), Arezzo fu una delle prime diocesi in Italia a mettere in pratica tale disposizione.

Quando nel 1641 il Vescovo di Arezzo Niccolò Salviati fondò il primo seminario, accolse otto seminaristi, di cui ne esiste ancora oggi l’elenco.

Il dato curioso, simpatico e di cui possiamo vantarci, è che tra questi otto pionieri vi fu un giovanotto di Anghiari.

Questo l’elenco:

Giovanni Michelini, di ArezzoStefano Lapi, di ArezzoMatteo Battelli, di LucignanoGiuseppe Fontani, di AnghiariGiulio Cesari Agnelli, di CastiglioniCristoforo Bartoli, di Foiano della ChianaDomenico Baccheschi, di CesaGiovanni Pasquini, di Laterina

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Energie rinnovabili in agricoltura:Opportunità per il territorioa cura della Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo

Dopo aver affrontato i risvolti etici legati all’economia, la Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo ha inteso aprire il

2011 con un altro convegno qualificante nei contenuti e imperniato soprattutto su un’interessante opportunità per gli agricoltori della zona, quella data dalle cosiddette

energie rinnovabili.Un convegno dal carattere informativo, quello

dello scorso 12 marzo, per l’organizzazione del quale l’istituto di credito si è avvalso della collaborazione della “Bit Spa – Servizi per l’Investimento sul Territorio” di Parma, nata su iniziativa di un gruppo di banche di credito cooperativo, di una federazione locale, di Federcasse e di Iccrea Holding. È un centro operativo di competenza del Credito Cooperativo per Agricoltura, Agroalimentare e Ambiente. Lo scenario che dunque potrebbe aprirsi è senza dubbio interessante, purché ovviamente vi sia l’intenzione degli operatori di credere nelle energie rinnovabili ed in particolare nell’utilizzo del fotovoltaico e delle biomasse.

“Abbiamo ritenuto di dover fornire un contributo di questo tipo – ha spiegato Paolo Sestini, presidente della Banca di Anghiari e Stia – perché operiamo in un territorio con spiccata propensione verso l’agricoltura. Sappiamo anche che la questione legata alle energie alternative è di attualità in ambito comunitario e allora ci è sembrato persino scontato il compito di dover fissare un appuntamento per illustrare ai nostri soci le soluzioni migliori da adottare, o quantomeno per invitarli a un’attenta valutazione sulle possibilità che hanno davanti, dopo aver fornito loro un’informazione il più possibile completa e tendente a far capire quali sono le condizioni più vantaggiose per uno sfruttamento delle potenzialità del territorio”.

Figura centrale del Convegno è stato il dottor Mauro

Conti, direttore di Bit Spa, che al Teatro dei Ricomposti di Anghiari ha illustrato varie forme di utilizzo delle energie rinnovabili, spiegando anche in termini di costi e ricavi quali sono le spese di allestimento degli impianti, quanto si può recuperare attraverso gli incentivi e la vendita di energia e risparmiare mediante l’autoconsumo.

“Abbiamo approfittato della collaborazione con la Banca di Anghiari e Stia per proporre un tema di grande attualità – ha detto il dottor Conti – e poi per capire cosa sia possibile realizzare allo scopo di fornire un aiuto all’economia di questo territorio, che ha delle particolarità significative perché costituisce una sintesi efficace di cultura, produzione di qualità, paesaggio, architettura e storia. Un connubio classico per la Green Economy. Un tema clou è quello delle energie rinnovabili, che in questo contesto debbono trovare degli accorgimenti particolari, ma possono essere uno strumento importante per favorire una migliore efficienza energetica e nel contempo dare un aiuto al reddito in agricoltura”.

Dunque, il sasso è stato lanciato in una circostanza che ha registrato la risposta positiva, dal punto di vista dell’adesione numerica, di molti potenziali addetti ai lavori. Il punto di partenza è stato fissato: non resta ora che attendere le prime risposte da un comprensorio che ha già cominciato ad assimilare l’importanza di una “rivoluzione” come questa anche dal punto di vista culturale.

La speranza è che il Convegno della Banca di Credito Cooperativo sia stato un ottimo stimolo per effettuare il salto di mentalità decisivo in tal senso.

In alto sono raffigurati gli ospiti ed i relatori al Convegno “Energie rinnovabili in agricoltura: Opportunità per il terri-torio” e, qui sopra, una veduta del Teatro dei Ricomposti ad Anghiari sede del Convegno stesso.

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Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Cresima 2011

Gatto cacciatore?Infatti i cacciatori di Tavernelle non ci credono, ma è

così. O meglio, si sa che i gatti, o per mantenere il controllo del proprio territorio, o per accattivarsi la benignità del padrone in vista di un ancor più lauto pasto, cacciano e scovano di tanto i tanto piccoli animaletti o insetti di solito fastidiosi per l’uomo. Ma che un gatto riuscisse a cacciare addirittura una beccaccia e portarla sulla porta del padrone questo si che è troppo! Invece è successo il mese scorso a Checco Tavernelli, che la mattina si è trovato sull’uscio di casa il prelibato pennuto, e a fianco del trofeo di caccia il suo caratteristico gatto nero con la coda rotta in attesa di una adeguata ricompensa.

Ma a Tavernelle la storia non poteva finire qui e già la sera stessa a bottega si discuteva sull’attendibilità del fatto, anche se a supportare la vicenda vi era un testimone oculare, Secondo, il Franchini. Il pubblico della bottega è rimasto diviso per alcuni giorni tra stupiti e increduli. Ma il bello è che da ambedue le parti sono giunte offerte per acquistare il gatto in questione. La storia si è conclusa alcuni giorni dopo quando la Emola, moglie di Checco, ha trasformato la beccaccia in un buonissimo impasto di crostini neri, per la gioia dei suoi nipoti.

Cena del maialeSant’Antonio (abate, non quell’altro) non si è fatto coglionare nemmeno quest’anno e il maiale ce l’ha conservato buono. Si, con un mese di ritardo, ma a metà febbraio a Tavernelle s’è fatta la spezzatura del maiale con l’annessa cena tra amici. Il convivio è stato addirittura al Centro Parrocchiale, poiché gli Anghiaresi, che non lasciano occasione di sbeffeggiare i vicini Tavernellini, non perdono però nemmeno una occasione per una buona cena. Però la loro parte l’hanno fatta perché la compagnia del Guiducci & co. ha allietato la serata con stornelli, ottave e canzonette tipiche toscane, e anche composte per l’occasione. Insomma ci siamo divertiti!

A Tavernelle arriva prima

È arrivato una settimana prima, quest’anno, Sant’Antonio abate, invocato nelle nostre campagne per la protezione degli animali domestici e da cortile. Di solito la benedizione viene impartita sul sagrato della chiesa parrocchiale la domenica successiva alla festa, dopo la Messa, insieme alla distribuzione di panini benedetti.

Quest’anno invece è stata fatta la domenica prima. I tempi cambiano, forse, ma comunque Tavernelle ha dimostrato di non rimanere indietro, anzi, di arrivare prima di quell’altri!

Notizie dalla Compagnia di Galbino

Dopo una breve pausa invernale, riprendiamo le varie attività che la Compagnia si è prefissata. Ci stiamo avvicinando alla S. Pasqua e nei giorni precedenti parteciperemo ad alcune celebrazioni religiose. Il Giovedì Santo saremo presenti alla S. Messa della lavanda dei piedi nella chiesa di Tavernelle, poi a turno resteremo a vegliare a turno e con la cappa il SS. Sacramento nel sepolcro fino almeno a mezzanotte o anche più. Il giorno dopo, Venerdì Santo, parteciperemo come tradizione alla processione del Gesù morto ad Anghiari, insieme alle altre compagnie.

Durante l’anno la Compagnia partecipa anche ad altre iniziative che sarebbero lunghe da elencare. Tengo a precisare che le iscrizioni alla Compagnia vanno bene, e se qualcuno volesse iscriversi è naturalmente ben accetto. L’anno scorso abbiamo inoltre aumentato il numero dei Confratelli con Cappa, e se qualcun altro volesse entrare lo può fare presente a me oppure al nostro correttore don Marco.

Il CamerlengoGiandomenico Baggi

Il giorno 3 maggio 2011 un gruppo di sette ragazzi della parrocchia di Tavernelle e uno della parrocchia di S. Niccolò a Gello riceveranno proprio nella chiesa di S. Maria Assunta a Tavernelle il sacramento della Confermazione.

Verranno presentati al Vescovo:

DANIELE BIANCONINOEMI CAGNACCINICCOLO' CANTINI

NICOLA LIVIDOMIZIANO PANICHI

LEONARDO PIOMBONIJACOPO ROSSILUCA SENESI

Questo gruppo è stato seguito nel cammino di iniziazione cristiana dalle catechiste Alessandra e Cristina e in que-sti ultimi due anni anche da Donatella, Linda, Patrizia

e Nerella. Il giorno della loro Cresima sarà un giorno molto importante per tutta la comunità parrocchiale di Tavernelle chiamata ad accompagnarli con la preghiera e la comunione in questo NUOVO INIZIO di vita nello Spirito Santo. È Lui che ci fa essere cristiani e Chiesa! Aiutiamo i ragazzi a vedere nella Confermazione un fondamentale punto di Partenza non di Arrivo per la fede in Cristo.

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La colletta alimentaredi Fiorella Merendelli

Sabato 27 novembre 2010 una folta schiera di bambini, ragazzi e adulti ha partecipato alla colletta alimentare che si è svolta in vari supermercati della Valtiberina.

Questa è un’iniziativa che va avanti ormai da diversi anni, ma alla quale io ho partecipato per la prima volta e l’ho trovata davvero interessante .

Avviare i bambini ad avvicinarsi al volontariato è sempre un bene, perché non si può vivere con il paraocchi e far finta che le cose vadano bene per tutti.

Far capire a un bambino che ci sono persone bi-

sognose e alle quali si può dedicare un po’ di tempo è importante quanto insegnargli a dedicare cinque minuti di tempo per la preghiera serale o un’ora di tempo la Domenica da dedicare al Signore. Secondo me è gratificante e ti rende felice aver fatto anche poco ma con la certezza che anche quel poco può aiutare un’ altra persona a star meglio.

Far del bene rende le persone migliori e i bam-bini lo hanno fatto capire con il loro entusiasmo nel distribuire volantini e sacchetti della spesa davanti ai supermercati e anche nel momento di raccoglimento che è avvenuto alla fine di questa giornata.

Spero di poter partecipare anche il prossimo anno di nuovo tutti insieme.

Il banco o mobile della sacrestia della Proposi-tura, come vi abbiamo annunciato nei numeri scorsi, è stato restaurato e ricollocato al suo posto, anche se probabilmente non quello originale.

Tralasciando le ipotesi sulla sua costruzione ci preme far sapere ai nostri lettori e parrocchiani che il lavoro è stato reso possibile dalla generosità del-la famiglia Sassolini che si è assunta l’onere della spesa. Li vedete nella foto, subito dopo che l’opera è stata benedetta da Don Mario.

Assieme a loro c’è Don Marco, il restauratore Marco Santi e il Professor Giovanni Valbonetti che ha studiato il manufatto e ha dato indicazioni utili per il suo corretto recupero.

Restaurato per l’inizio della Novena di Natale 2010

Il mobile da sacrestia

In Casentino sono maccheroni

Durante le passate feste di Natale mi è capitato di essere a pranzo a Poppi, nell’alto e ameno Casentino. L’allegra famiglia di cui sono stato ospite ha presentato il piatto della festa: alla terza volta che ne prendevo non ho potuto esimermi dal chiedere se in quella valle fossero tagliatelle o maccheroni. La risposta non è tardata a giungere dalla brava massaia che ha detto: «Noi in Casentino se chiamono maccheroni, e da tutte quel’altre parti no!»

Invece anche ad Anghiari si chiamano maccheroni (in famiglia anche maccaroni), ma anche a Poppi ci tengono a non perdere questo nome.

Poi nel pomeriggio mi sono imbattuto in un simpatico libro di vecchie ricette Casentinesi. Alla voce “maccheroni” così il bravo autore scrive: il casentinese, per qualche motivo che debbo confessare d’ignorare, chiama maccheroni le tagliatelle e quelle che in passato denominava lasagne. Comunque la variazione linguistica sia avvenuta col trascorrere dei secoli, occupiamoci ora di preparare una bella “spoglia di maccheroni” come Dio comanda.

Anche in Casentino quindi maccheroni!

Come siamo caduti in basso

Intendo dire: quello che ci fanno vedere e sentire in televisione. Non si sopporta più tutta questa maleduca-zione.

Si gira con il telecomando ma purtroppo si copiano tut-ti. Sono pochi i programmi che si guardano volentieri.

Sembra che nessuno abbia più niente di buono da farci vedere, solo vari Realiti dove tutti si offendono.

Tronisti, Tro...ste, Grande Fratello (che è sempre più un Grande Bordello), Parolacce, bestemmie e tanta volgarità.

È questo che fanno vedere ai nostri giovani: apparire a tutti i costi e far soldi senza far niente.

Ma pochi riescono a stare a galla. Tanti dopo un po' si rivedono a scontrarsi l'uno con l'altro in qualche tra-smissione da due soldi.

Solo chi ha un Santo in Paradiso si ritrovano sistemati nei posti dove ci dovrebbe essere persone competenti, ma questo fa parte del gioco.

C'è tutta l'altra parte dei giovani, gravi ragazzi intelli-genti che vorrebbero lavorare seriamente, onestamente ma di questi nessuno ne parla e loro sono tristi e confusi.

Rifategli credibilità e fiducia essendo tutti più seri.Maria Senesi

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Un lungo viaggio cominciato novant’anni favi voglio raccontare...Era marzo, un giorno speciale,l’unico per precisare.In Anghiari, paese piccolino,nasceva il nonno Cesarino.Bello, alto, moro, con grandi occhi neri,i suoi genitori ne andavano fieri.Di poche parole e con sguardo severoma con il cuore sincero.Fin da ragazzo grande lavoratorepur senza trascurare le ragioni del cuore.Di Miranda si è innamoratoe insieme una bella famiglia hanno creato.Sei i figli che Dio gli ha donato,sei figli cresciuti con affetto smisurato.A volte la vita lo ha messo a dura prova,ma ogni volta ha reagito con una forza sempre nuova.Caro nonno, a novanta sei arrivato e noi oggiti gridiamo tutti di un fiato:Auguri sinceri soprattutto perché hai saputotrasmettere a tutti noi valori veri.

Roberta

Il Cesarinomio parenteche nella vitasempre presente

I lunghi suoi annidi duro lavorofece una vitacon vero decoro

Lui lavoròper lunghi annilì nelle cavetra pietre pesanti

Il suo mazzoloed il suo scalpelloveniva fuoriil lavoro più bello

Anche alla sua etàmolto inoltratalui la sua pietrala lavorava

Con delle figureed ornamentivero lavoroda veri sapienti

Ma il suo lavorofece costumeCapo operaiodel nostro Comune

Si prodigòsu tanti lavorilì tra i freddie tanti bollori

Un uomo rettofino alla finedella famigliatutte le stime

Tu lo vedevisempre sorrettocon la famigliail suo modo corretto

Amato dai figliperse la mogliee tutti i giornine onorava le spoglie

Con il suo passolì cadenzatopassava per le stradedel paese amato

Alla sorellauna visitinalei abitavain cima alla china

Sempre gioialecon i parentiquelli lontanie quelli presenti

Al mio incontroal ritorno al paesecon Cesarinosempre alle prese

E si parlavadei nostri annisenza mai pensareai nostri malanni:

Il grande Cesarino Meonidi Armando Zanchi

Un lungo viaggio

Maestà della VittoriaIl Lunedì dell’Angelo, a Santo Stefano, si ripete la tradizionale visita alla Maestà della Vittoria per la benedizione delle campagne e il sorteggio delle vesti per le fanciulle che saranno nominate con estrazione e rimarrano Damigelle per un anno. Damigelle della Battaglia di Anghiari.Appuntamento a Santo Stefano per la S. Messa alle ore 11 e poi tutto il resto.

Nella foto le Damigelle del 1941

Le strade mortedi Alfonso Sassolini

Qualche volta capita a casa mia ( Gli Spicchi ) uno di quei sudati, avventurosi cicloturisti in mountain bike per domandarmi dove sia la strada per la Motina che risulta dalla sua cartina topografica.

«Mi dispiace» gli dico «ma vede, purtroppo la strada che lei sta cercando, è morta!» E qui, atteggio il viso ad un profondo cordoglio. Quello mi guarda perplesso e mi chiede:

«Come sarebbe a dire che la strada è morta?»«Anzi le dirò che è morta d’infarto» aggiungo.Lui mi guarda stralunato e magari si sente preso in giro.«Ascolti!» insisto io «Qui intorno sono morte diverse

strade ma in genere deperiscono lentamente, si infrascano, si intasano di rovi, diventano prima stradelli, poi viottoli da cinghiali e infine spirano dolcemente e passano nell’oblio sempiterno; invece la strada per la Motina che lei sta cercando è morta di colpo, come per infarto, in un’ora, perché è stata arata e spazzata via. Quando andavo per boschi e campi col fucile in spalla, ne ho viste di strade ammalarsi e morire per il disuso e l’incuria. E pensare che grazie a loro che coprivano il percorso più breve fra due posti, le famiglie mantenevano relazioni, andavano a veglia o a Messa, svolgevano i loro lavori nel bosco o nel campo.

Oggi la via più breve fra due punti non è più la retta, come ci insegnava la geometria, è la macchina!»

Finalmente il ciclista ha capito che non lo prendo in giro, mi stringe compunto la mano e lentamente torna indietro.

Addio ombrose e profumate strade del bosco! Riposate in pace!

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Ecco i vostri contributi pervenuti in parrocchia

Offerte per il 2011

Continua da pag 19

Donatina Giorni, Quarrata PTDonatino Baldi, CasolareDonato Fantoni, PiettoEdda Catacchini, RomaElena Treccini, MonterchiElida Bianchi, Il FossoElio Ragno, BancaElisabetta Giovagnoli, I CordoniEnrico Ghignoni, via di PalazzoloEnzo Matteucci, MotinaEnzo Papi, SansepolcroEnzo Rossi, PantanetoErmida Leonessi, InfrantoioErmindo Pernici, Ponte di CarlettoErnesto Dragoni, Campo FieraErnesto Pacini, MilanoEugenio Giorni, FirenzeEva Bartolini Cangi, GiardinellaEva Consonni, CaserecciFabiano Giabbanelli, Via TeatroFabio Rossi, Via per ArezzoFabrizio Antonelli, Ponte EleonoraFabrizio Fatti, SansepolcroFabrizio Lazzerini, I FabbriFaliero Merendelli, BucacceFamiglia Bruttini, MisericordiaFamiglia Citernesi, ViaioFausta Mercati, InfrantoioFederica Comparini, Campo FieraFederico Foni, SienaFedora Zanchi, S. Giovanni V.noFelice Acquisti, CavaleseFernando Olandesi, GiardinellaFilomena Luongo, BernoccaFranca Cerbai, Campo FieraFranca Ciucoli, PortacciaFranca Leonardi, PolverieraFrancesco Guadagni, BernoccaFrancesco Maggini, Ponte PieraFrancesco Sassolini, ValdimonteFranco Badini, CastelloFranco Brizzi, RomaFranco Giorni, ScarpaiaFranco Landini, MonterchiFranco Mercati, Il BorgoFranco Rumori, BernoccaFranco Talozzi, BadiaG.G.Gabriella Camaiti, Borgo CroceGastone Mafucci, Ca’ di MaurizioGastone Mercati, IntoppoGemma Giorni, PerugiaGiacomina Mondani, PolverieraGiacomo Giorni, Il ColleGiampiero Marconi, Campo FieraGiancarlo Casi, Santa FioraGiancarlo Panicucci, Le basseGiandomenico Baggi, TavernelleGianfranco Acquisti, BadiaGianpietro Rossi, Via della FossaGilberto Roselli, Via CarmineGino Fancelli, Bernocca

Giorgio Del Sere, Il BorgoGiorgio Giorgi, Borgo CroceGiovanna Marinuzzi, TriesteGiovanni Foni, Ca’ dei FratiGiovanni Giorni, Gardone V. TrompiaGiovanni Gorizi, Il BorgoGiovanni Graziotti, PocaiaGiovanni Mirarchi, Arbia Scalo SIGisella Gennaioli, PalazzoGiuliano Livi, MotinaGiulio Bianconi, TavernelleGiuseppa Capucci, BernoccaGiuseppe Comanducci, I ChiusiniGiuseppe Fontana, StazioneGiuseppe Leonardi, BagnolettoGiuseppe Magrini, SoccorsoGiuseppe Menzogni, PratoGiuseppe Peluzzi, RenicciGiuseppe Sperone, MercataleGiuseppina Romiti, MonterchiGorizia Chiarini, San LeoGrazia Boriosi, SampierdarenaUna personaGuerrino Poderini, S. StefanoGuido Guerrieri, CasacceIcaro Marconi, Bagnolo PonteImola Lombardi, MonteIolanda Comanducci, S. GiustinoIsolina Tenti, Campo FieraIvo Scartoni, Via di PinoLaura Alberti, Via del CarmineLaura Di Lauro, GiardinellaLaura Selvi, Le VilleLaurino Veri, InfrantoioLea Cerquatti, MisericordiaLeone Bruschi, Poggio del SoleLiana Alberti, MonterchiLiana Polverini, BernoccaLiborio Lamagna, BernoccaLidia Leucalitti, MonteloroLilia Guadagni, TavernelleLina Bilancetti, ArgentinaLina Elvira Lanzi, LibbianoLivia Cestelli, CicognaLivio Sassolini, RipoleLorentina Cagnacci, TavernelleLotta Meozzi, Via NovaLucia Prosperi, Il BorgoLuigi Leonardi, BagnolinoLuigi Tuti, Le LoggeManfredo Gaggiottini, Le StretteMarcella Ghignoni, RenicciMarcello Dori, Via per ArezzoMarco Aglini, PiettoMarco Lombardi, MonteMarco Marzi, CarmineMaria Borghesi, Le VilleMaria Canicchi, Mura di sopraMaria Elisei, San LeoMaria Faliera Tanfi, Mura di sopraMaria Maranesi, RomaMaria Mignoni, IntoppoMaria Nocentini, I CordoniMaria Palazzeschi, PolverieraMaricla Staccini, SansepolcroMariella Ducci, Tavernelle

Mariella Mondani, FirenzeMarilena Meoni, Il BorgoMario Cambi, Campo FieraMario Corazzini, Via CarmineMario Fontecchia, Campo FieraMario Mariotti, San RemoMario Palazzeschi, Le BertineMario Poggini, San LeoMario Valentini, Via CarmineMario Veri, InfrantoioMario Zanchi, ChianiMaris Zanchi, Il FossoMarisa Canestrelli, AcquedottoMarisa Guadagni, Mura di sopraMarisa Tavernelli, Campo FieraMassimo Cambi, Campo FieraMassimo Foni, Ca’ dei FratiMassimo Fragai, Gualchiera Massimo Meozzi, GiardinellaMassimo Pernici, MontebelloMassimo Terzini, San LeoMaura Conti, Campo FieraMaura Giovacchini, MonterchiMaurizio Checcaglini, Poggio del soleMaurizio Girolimoni, Campo FieraMauro Checcaglini, PocaiaMauro Papini, BoziaMauro Tanfi, Piazzetta legneMiano Marinella, StazioneMilton Del Gaia, RoncioneMirella Ferri, Borgo CroceMirna Matteucci, SansepolcroMonica Magrini, BernoccaNada Foni, AcquedottoNazzarena Furiosi, La CasinaNella Magri CerbaiaNevio Santini, VicchioOriana Boncompagni, Campo FieraOtello Comanducci, FirenzeOtello Mondani, Botteghino CarmineOttavia Antonelli, BasilicaOttavio Cangi, Vicolo PiazzolaPaola Del Pia, QuarataPaola Lombardi, PalazzinaPaola Tuti Maranesi, RomaPaolo Brandinelli, PiazzaPaolo Cangi, Bagnolo di sopraPaolo Lazzeroni, CerbaiaPaolo Mariotti, MotinaPaolo Monini, San LeoPatrizia Cangi, Campo FieraPatrizia Frini, MilanoP. Gerolamo Bartolomei, FontebrinaPier Luigi Musticchio, ArezzoPiera Rossi, TavernellePierina Giuliani, Via CarminePierino Carlini, MonterchiPierino Pennacchini, Pino TavernellePiero e Silvia Matteuicci, MotinaPiero Guerri, BresciaPiero Magrini, SoccorsoPiero Rossi, Ponte alla PieraPietro Bergamaschi, LibbianoPietro Casi, San Ruffillo BOPietro Corsi Bartolomei, CarmignanoPietro Mondani 36, Santuario Carmine

Pietro Mondani, La CallaPietro Paletti, San RoccoPlini Piero, MonteloroPrimo Mondani, Ponte alla PieraRalio Fornacini, Campo FieraRenato Panichi, TavernelleRiccardo Mondani, MilanoRina Boriosi, SampierdarenaRinaldo Procelli, Via di PinoRino Ercoli, GiardinellaRogai Maria Clorinda, MelicianoRosa Gennari, InfrantoioRosa Vannucci, Borgo CroceRosanna Mercatelli, CiternaRosanna Merendelli, Ca’ DonatiRosella Guadagni, BernoccaRosella Moscetti Panichi, Borghetto di sopraRosita Ghignoni, Via di PinoRossana Bruscoli, MonteRossano Omarini, TavernelleSaura Cambi, Via del CarmineSecondo Del Sere, StazioneSenio Ruggeri, Via del ComuneSerenella Nieri Domestici, FirenzeSilvana Pierantoni, Borgo CroceSilvana Rossi, TrafiumeSilvano Innocenti, CarboncioneSilvano Paceschi, FirenzeSilvano Rossi, Via del BraccioSilvia Chiarini Sensi, MotinaSiro Polverini, MaccarinoSpinetta Meozzi, ArezzoStefania Pacini, GiardinellaSusetta Piomboni, SansepolcroTalete Antonelli, Ponte EleonoraTeresa Mercati, MaccarinoTersilia Minelli e Anna Del Pia, BucacceTommasina Toriti, TavernelleUgo Andrzejewski, RomaUgo Bianchi, Cusago MIUmberto Bigioli, polveraiaVasco Coleschi, Via del carmineVasco Ghignoni, via di PalazzoloVasco Memonti, PodernuovoVelso Cesari, San LeoVeneranda Martinelli, InfrantoioVentura Pannilunghi, Pieve SstefanoVera Chiasserini, Borgo CroceVera Rossi, Via del CarmineVilma Sbragi, San LorenzoVincenzo Mazzoni, Via del ComuneVito Marzi, Ponte alla PieraVittoria Guadagni, PortacciaWalter Magrini, Acquedotto

Le famiglie di Azelio Gaggiottini e Abramo Maggini ci hanno inviato un'offerta in memoria dei loro cari.Per opere benfiche e la parrocchia hanno inviato la loro offerta Frido Giorni e Benito Raffaelli.La famiglia Puleri manda la sua offerta in memoria dei genitori Rosa Rossi e Antonio Puleri e di Filomena Rossi.

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La foto dei lettori

La Croce

La chiesa della Croce ha molti riferimenti nella nostra toponomastica. Il Borgo della Croce (oggi via Matteotti) indica un luogo ben definito, fin da quando vi fu costruito il convento e la chiesa destinati ai frati della Verna.

Prima, il borgo costruito lungo il fosso che andava giù dritto verso il piano d’Anghiari, si chiamava Ruga di San Martino dal nome del convento (il Conventone con la chiesa della Maddalena) fatto costruire in questa zona per ricordare il fatto miracoloso del 1309 che sal-vò gli Anghiaresi dall’assalto di quelli di Pietramala.

Ma torniamo alla foto. Enrico Montini ha saputo co-gliere questa suggestiva concomitanza fra la croce che sovrasta la chiesa omonima, la Luna in alto ed il piane-ta Venere a metà del percorso. Occhio allenato e mano ferma hanno fatto il resto. Complimenti!

Auguri ad Assuero e Iole

Il giorno 8 gennaio scorso hanno festeggiato le loro nozze d’oro Assuero Draghi e Iole Cima.

Cinquant’anni fa si erano sposati nella Chiesa di San Michele Arcangelo a Patrignone dal parroco di allora don Mario. Il viaggio di nozze, durato una settimana, fu trascorso a Firenze e gli sposi ricordano come per tutto il tempo non fece altro che piovere.

Poi si sono spostati a Roma per lavoro. Da 16 anni sono ritornati nel paesello natale e Assuero è impegnato nel volon-tario con la Confraternita di Misericordia.

Ai coniugi Draghi, residenti nella ariosa località di Guarda-basso, gli auguri dei familiari e degli amici ai quali si uniscono quelli della Redazione.

Nozze d’oro

Auguri a Franco e Carla

Il 22 settembre scorso hanno festeggiato le loro nozze d’oro Franco Rumori e Carla Peluzzi con una bella giornata passata assieme ai familiari. Hanno così potuto ricordare quando, cinquant’anni prima, nella chiesa della Propositura erano stati uniti in matrimonio dal Proposto Don Nilo Conti nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie o Chiesa del Fosso.

Dopo la cerimonia religiosa si erano ritrovati in casa dei genitori di Carla, alla Fonte, per un rinfresco. Quindi via per il viaggio di nozze a Roma e nella cittadina di Viterbo.

A Franco e Carla, che attualmente abitano di fronte alla Vigna del Poggio, per la via del Carmine, molti gli auguri pervenuti da familiari ed amici ai quali si uniscono questi della Redazione dell’Oratorio.

Senza foto

Nel mese di marzo, mi sembra che erano gli ultimi giorni di carnevale, per Tavernelle è passato un nutrito stormo di germani, nella caratteristica formazione a V. In diversi l’hanno raccontato ma nessuno ha avuto la possibilità (o la voglia) di fare una bella foto. Peccato, perché non capita spesso di vedere così bei spettacoli della natura. Così per questa volta ci limitiamo a raccontarlo.

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Un contributo per la storia locale di Monterchi

La Madonna del partoDopo aver letto l’articolo del sig. Lorenzo Minozzi sull’ultimo numero dell’Oratorio, vorrei aggiungere qualcosa di nuovo, senza nulla togliere alla validità dell’articolo.

Una Madonna del latte a Pocaiadi Paolo Chiasserini

Il professor Vittorio Dini, nella sua opera “Il potere delle antiche madri”, segnala che, appena a valle della chiesa di Momentana, esistevano delle sorgenti galattofore il cui culto si poteva far risalire a epoche antichissime, come dimostrato dal ritrovamento, nei pressi, di una modesta stipe votiva (strumenti litici, bronzetti e vasellame etruschi, monete romane, ecc.), verificatosi all’inizio del XX secolo, e, come spesso accade, subito dispersa. Anche i toponimi della zona riportano ad antichi miti: le due sorgenti, rinvenute e pubblicate nel corso di una recente ricerca, si trovano all’interno del fosso, proprio sotto il toponimo Montione (monte di Giunone) e sono rivolte verso Monterchi (monte di Ercole), quasi a rappresentare la Dea che allatta l’Eroe. Questa iconografia di Giunone che allatta un barbuto Ercole adulto, è spesso rappresentata sia su pitture vascolari greche che su specchi bronzei etruschi.

Questa premessa chiarisce il motivo della sacralità del luogo, da sempre deputato a favorire e proteggere la maternità. Con l’avvento del cristianesimo, l’antico “Genius loci” venne sostituito dalla madre per eccellenza: la Vergine Maria.

All’interno della chiesa di Momentana, nel XIII-XIV secolo, si venerava un’immagine sacra costituita da una statua lignea che rappresentava la Madonna protettrice della maternità. Non abbiamo alcuna notizia certa, ma sembra che si trattasse di una Madonna allattante, che, purtroppo, fu trafugata circa un centinaio di anni prima dell’intervento del grande Piero della Francesca. Il popolo, fortemente legato alla sacralità delle sorgenti ferruginose che si trovano all’interno del fosso sottostante la chiesa e il cui culto veniva celebrato tramite l’intercessione della Madonna, diede incarico ad un pittore, di cui non conosciamo il nome, di riprodurre una nuova immagine della Vergine, in sostituzione della statua lignea rubata. Lo sconosciuto artista realizzò un affresco rappresentante la Madonna nell’atto di allattare il Bambin Gesù. Per oltre cento anni quest’affresco raccolse le paure e le preghiere delle puerpere, che accorrevano alla chiesa spinte da profonda fede e ne uscivano piene di speranza.

Arriviamo al momento che Piero della Francesca riceve l’incarico di eseguire una nuova opera al posto del vecchio affresco, forse un po’ deteriorato dall’umidità. Prima di iniziare l’opera deve valutare la solidità dell’intonaco e sostituire le eventuali parti poco solide; per aumentare la tenuta del nuovo strato di intonaco, scalfisce con numerose martellate tutta la parete, compreso l’affresco, tecnica usata comunemente da tutti gli artisti. Recentemente, in occasione del restauro della Madonna del Parto, quest’affresco è stato recuperato, restaurato e sistemato al Museo accanto all’opera di Piero. La popolazione fu sicuramente grata al grande artista biturgense per la stupenda opera che egli volle lasciare alla comunità, ma, forse, non tutti erano contenti

della distruzione del precedente affresco della Madonna allattante. Questo malcontento sembra abbia trovato maggior determinazione nella zona di Pocaia perché qui esiste un affresco con l’immagine della Madonna che allatta Gesù, dentro un tempietto di epoca incerta, che attualmente sovrasta la statale.

Fino agli inizi del XX secolo, la strada Arezzo – Città di Castello attraversava il centro di Pocaia leggermente più a monte ed era l’antica strada che Piero della Francesca percorreva per andare da Monterchi ad Arezzo o a Sansepolcro. Per sorreggere la terra a monte di quella strada era stato edificato un muro di scarpa, su questo muro fu ricavata appositamente una nicchia per far eseguire l’affresco. Il dipinto rappresenta una Madonna allattante con accanto S. Giuseppe, la sacra famiglia è collocata all’interno di un edificio in conci di pietra, dalla cui finestra si vede il castello di Monterchi. Guardando attentamente la rappresentazione del castello, si nota però che non corrisponde alla prospettiva che si vede da Pocaia; corrisponde invece alla vista che si ha dal cimitero di Monterchi, o meglio, a quel tempo, dalla chiesa di Momentana.

L’opera risulta inedita ed ho provveduto personalmente a segnalarla alla competente Soprintendenza e al Comune di Monterchi, affinché venga studiata, restaurata e tutelata. Dopo le opportune valutazioni da parte degli esperti, sapremo la data di esecuzione e, forse, il nome dell’artista che l’ha realizzato.

Per adesso possiamo fare solo delle congetture. Basandoci sul probabile malcontento di una parte della popolazione del castello e del contado di Monterchi e sulla grande devozione alla Madonna del Latte, crediamo che questi signori abbiano incaricato un artista ignoto di dipingere, nell’apposita nicchia, un affresco simile a quello deteriorato e ricoperto dal sommo Piero.

Il particolare del castello visto dalla Chiesa di Momentana, ci fa pensare che abbiano voluto così trasferire anche la sacralità del luogo dove si trovava il vecchio dipinto al nuovo affresco, dando continuità all’antico culto. Se la realizzazione fosse coeva alla Madonna del Parto, Piero, passando per quella strada, avrebbe visto l’immagine, sentendo sulla propria pelle il malcontento di una parte della popolazione. Nel tempo il culto alla nuova immagine della Madonna del latte è continuato e, sicuramente, cresciuto tanto da far erigere un tempietto a protezione con un piccolo altare all’interno che, con qualche modifica, è giunto fino a noi.

La mia è, e resta, solo un’ipotesi che sarebbe interessante approfondire, ma, comunque sia, tutti dobbiamo essere grati al sig. Piero Senesi che ha messo del suo per poter conservare l’affresco e restaurare l’edificio che lo contiene, per le generazioni successive.

In alto il tempietto della frazione di Pocaia.

Qui a destra l’affresco della Madonna allattante e, nel riquadro interno, il particolare del castello di Monterchi.

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Acthung Drecknest!Lungo il marciapiede, sotto casa mia, a Firenze, sono

comparsi vari avvisi recanti questa scritta : Acthung Drecknest! È evidentemente rivolta all’attenzione dei tanti turisti tedeschi che passano di lì.

Solo per un attimo, non conoscendo il tedesco, mi sono domandato cosa significasse; però considerando che il marciapiede è letteralmente costellato, anzi “asfal-tato” di deiezioni di cane, alcune delle quali spiaccicate dai passanti, mi sono convinto che la scritta significa : Attenzione , me…de!

Così Firenze, una delle più nobili, belle e visitate città del mondo, agli occhi dei turisti necessariamente rivolti a terra per evitare di pestare quello sconcio (ol-treché ai monumenti) appare degradata e sporca: e non è che noi ci facciamo una bella figura!

Devo invece ringraziare i miei Anghiaresi che por-tano rispetto al nostro Paese, sempre lindo e senza popò di cane. Grazie quindi a chi non sporca e a chi pulisce, grazie al sindaco, ai vigili e a tutti quelli che hanno cura della nostra piccola Patria “bandiera arancione”.

Alfonso

Il 2 febbraio la Chiesa ha festeggiato Maria che porta il Figlio Gesù al tempio per presentarlo al sommo sacerdote, come era in uso presso gli ebrei.

Questa festa, secon-do una tradizione po-polare, viene chiamata “La candelora” perché vengono distribuite le candeline benedette da portare a casa. Da dopo il Concilio, il 2 febbraio è anche la giornata dei consacrati, perciò ogni anno, le Suore e i Religiosi di ogni diocesi, si incontrano con il loro Vescovo e il popolo di Dio per rinnovare al Signore l’offerta della propria vita e dire a tutti che ogni persona consacrata è ricchezza per la Chiesa, per il mondo ed appartiene al popolo cristiano.

Anche nel nostro paese di Anghiari c’è una comunità di donne consacrate che, da oltre cento anni sono presenti. Le Suore Agostiniane hanno cambiato attività e volto, a seconda delle necessita ed avvenimenti, ma non lo scopo della loro vita. Ora hanno la casa di riposo per un gruppo di signore e di Suore anziane, ma giovani nello spirito e nel cuore. Non corrono più su e giù per le caratteristiche salite e scese che formano questo simpatico e artistico paese, ma la loro presenza è preziosa anche per chi non lo sa o non lo vuol sapere. Sono saldamente in mezzo alla gente con l’offerta della loro preghiera quotidiana; si fanno carico, presso il Signore della storia di tutti delle fatiche e contraddizioni, delle sofferenze e delle speranze, delle realizzazioni e dei fallimenti.

Dalla collina della Ripa si domina tutto il paese di Anghiari in uno scenario che fa sorridere per la sua bellezza e invita a pensare a quanti lo abitano. Sono persone semplici e gentili, laboriose ed oneste, amanti dell’arte e disponibili verso tutti. La comunità delle Suore Agostiniane appartiene alla Chiesa e nella Chiesa, in questo paese per il quale e dal quale ogni mattina ed ogni sera, a orario fisso, elevano la loro preghiera di lode, di ringraziamento e di richiesta di aiuto, a nome di tutti. In passato la vita religiosa veniva erroneamente apprezzata soprattutto per il fare.

Oggi si è riscoperta la ricchezza dell’essere persone donate, appassionate per Dio e per l’uomo, privilegiando le scelte essenziali del primato di Gesù Cristo ed il Vangelo, che rendono un servizio alle famiglie per le quali pregano e offrono incontri di amicizia e di speranza.

Sono valide non perché sono utili al consumismo ma perché sono significative e capaci di suscitare interrogativi e proposte che portino alla riscoperta di Dio al quale, volenti o nolenti, si deve ritornare, perché la vita continua.

In lui ci sarà gioia piena e realizzazione completa e senza fine.

Chiese scomparsedi Clèto

In questo numero (a pag. 8) trovate la seconda parte del-l’articolo sulle chiese che oggi non esistono più ma di cui si ritrovano documenti negli archivi storici.

Con Don Quinto abbiamo girovagato per quella che era la Diocesi di Città di Castello e che interessava la Comunità di Anghiari individuandole quasi tutte.

Domenica 13 marzo, assieme a Palmiro del Molin Bian-co, ho effettuato un ulteriore accertamento recandomi con lui a S. Lucia di Sorbignalla.

Così il mio esperto accompagnatore mi ha condotto lungo la via per Montemercole svoltando all’improvviso per una scoscesa ruga con svariate buche. Poi, quando iniziava un tratto di strada ben tenuto e imbrecciato di fresco, Palmiro si è fermato dicendomi: Siamo arrivati!

E così è stato. Ed è probabile che lì esistesse la chiesetta dedicata alla santa protettrice della vista.

Nei prossimi numeri dell’Oratorio altre notizie.

Una presenza ricca di speranza

Le Suore AgostinianeAuguri a PamelaIl giorno 23 febbraio scorso si è laureata Pamela Del

Pianta presso l'Università degli Studi di Perugia, Laurea Specialistica in Ingegneria Civile, discutendo la tesi dal titolo: “Paesaggio ed energie rinnovabili. Sperimentazione di tecniche di rappresentazione del paesaggio nella pro-gettazione di parchi eolici.”

Relatore il Professor Fabio Bianconi; Correlatori il Professor Francesco Castellani e l'Ingegnere Marco Fi-lippucci.

Ha ottenuto l'ottima votazione di 110 e lode.A Pamela, che abita nella ariosa località di Belvederino

da dove sovrasta il pian della Sovara, gli auguri e le felici-tazioni di familiari e amici ma anche noi della Redazione non siamo da meno e ci uniamo volentieri a loro.

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Carnevale della Gioventù 2011organizzato dalla Società del Carnevale in collaborazione con i Rioni e le Frazioni di Anghiari

Se le frazioni e i rioni di Anghiari hanno lavorato e si son dati da fare per la buona riuscita dell’edizione 2011 del car-nevale della Gioventù penso si debba riconoscere che anche il tempo ha fatto la sua parte.

In settimana infatti molti erano i timori per la festa an-

ghiarese, ma domenica 6 marzo una giornata di sole e con temperatura veramente mite ha radunato tanta gente al nostro carnevale.

Un ringraziamento al Consiglio direttivo con il suo presi-dente (la Tiziana) per l’organizzazione e l’impegno profuso.

The Beatles I festini Gruppo arcobaleno

Mamma li TurchiQuelli dell’ultim’ora

Gli EgiziIl Paese delle Meraviglie Gli dei dell’Olimpo

La “Samba” di Torrita di Siena

Biancaneve e i sette naniIl treninoIl Sambudellaio e il Presidente

Il Trampoliere e Mago Merletto Gruppo ballo Filarmonica Anghiari Il carnevale delle scuole

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La vignetta di Scacciapensieri:Un fantasma informato!

Con i Musei gestiti dalla Toscana d’Appennino Società Cooperativa

Sul filo della Memoria…

Le armi da fuoco anghiaresiOggi, parlare delle risorse storiche di Anghiari facendo

riferimento alle sue armi da fuoco, prodotte nel XVIII e nel XIX secolo, è cosa ovvia. Anteriormente al 1968, anno di svolgimento della ormai mitica (per gli anghiaresi) “Mostra delle armi da fuoco anghiaresi e dell’Appennino Tosco-Emiliano”, non era una così facile associazione di idee. È da quell’anno in poi, grazie in parte alle expertise di alcuni eruditi locali e in parte alla pubblicazione del 1972 di Marcello Terenzi, che l’attenzione si focalizza su questi oggetti, molti di lusso, prodotti ad Anghiari. Ma perché ad Anghiari vi erano degli opifici così fiorenti? In che grado erano collegati al tessuto sociale ed economico della comunità?

La presenza di armaioli ad Anghiari è strettamente collegata con le vicende storiche italiane a cavallo fra XVII e XVIII secolo. In quel periodo il grande polo di produzione armaiola della penisola è nel bresciano, territorio amministrato dalla repubblica di Venezia, che, in lenta decadenza già da tempo, non arginava la fuga dei propri artefici, obbligati a scendere verso sud. Essi erano in cerca di nuovi tessuti economici e nuove risorse per vivere e lavorare, spinti, presumibilmente, dalle appetibili commissioni del patriziato romano. In quest’ottica va vista la nascita di molti laboratori, “piccole scuole”, da cui prendono avvio le produzioni Tosco-Emiliane e in particolare, quella di Anghiari.

Le botteghe dei Guardiani, Vallini, Matassi, Cerboncelli, danno però alla produzione anghiarese delle originalità che la fanno apprezzare dalla committenza, originalità date dalla comune soggettiva verso le decorazioni (non solo a bulino) a volte riprese da oggetti di età romana classica presenti nell’aretino. La produzione in grandi quantità che caratterizza le botteghe degli armaioli anghiaresi, però, non si concilia con la superiore qualità dei manufatti, soprattutto con l’accuratezza e le laboriosità decorative delle parti in metallo. L’ipotesi più probabile è quindi che le botteghe di armaioli in Anghiari si avvalessero di altre professionalità presenti nel borgo toscano, soprattutto per le parti in legno.

Che l’Arte del legno in Anghiari nasca dalle ceneri di quella armaiola?La collezione delle armi da fuoco è esposta al Palazzo della Battaglia di Anghiari per gentile concessione della Banca di Anghiari e Stia – Credito Cooperativo.

Gabriele Mazzi

Palazzo della Battaglia, tel. 0575 787023 E-mail: [email protected]

Piero della Francesca e MonterchiNel corso degli anni, a partire dalla riscoperta dell’opera

nel 1889, gli studiosi e gli storici dell’arte si sono dedicati molto alla Madonna del Parto. L’affresco è arrivato a noi pressoché senza i documenti che solitamente “accompagnano” le opere d’arte, fra tutti, quelli riguardanti la presumibile committenza. Questo ha contribuito a produrre numerose e differenti ipotesi riguardanti la storia del dipinto. Resta ancora avvolta nel mistero la motivazione che spinse un pittore conosciuto e apprezzato come Piero della Francesca a lavorare in una piccola chiesa di campagna.

Lo storico dell’arte inglese Kenneth Clark, riprendendo in parte la tradizione locale, avanzò l’ipotesi che la Madonna del Parto fosse un omaggio del pittore alla madre, Romana di Perino, sepolta nel cimitero adiacente alla chiesa. L’ipotesi ha accontentato per anni, molti fra studiosi e appassionati d’arte, ma è del tutto inverosimile poiché, come è noto, il cimitero venne costruito solo nel 1785 per adempiere alle nuove disposizioni toscane. Inoltre la madre di Piero morì il 6 novembre del 1459 a Sansepolcro, dove con ogni probabilità fu sepolta. Anche presupponendo solo un omaggio di Piero al paese materno, l’artista avrebbe avuto a disposizione chiese ben più importanti all’interno delle mura. La tradizione locale vanta anche spiegazioni più affascinanti ma non riscontrabili, che narrano di un Piero della Francesca innamorato di una giovane monterchiese, forse incinta, al punto da raffigurare il suo volto in quello della Madonna del Parto.

Le origini monterchiesi della madre e il conseguente plausibile rapporto tra Piero e Monterchi, possono aver contato sulla scelta del pittore, ma non fanno certo chiarezza sulla committenza e tanto meno sulla particolarità dell’iconografia, da ricercarsi, invece, negli antichi culti pagani praticati sulla collina dove sorgeva la chiesa.

Lorenzo Minozzi

Museo Madonna del Parto, tel.0575 70713 E-mail: [email protected]

Si coglie l’occasione per invitare i lettori ad alcuni appuntamenti con visite guidate gratuite a tema:

il 17 Aprile 2011“Il Capitano di Ventura. Un viaggio fra storia, mito e realtà”, ore 11:30 al Palazzo della Battaglia, piazza Mameli, Anghiari;“La Madonna del Parto e la tecnica dell’affresco”, ore 15:30 Museo Madonna del Parto, via della Reglia, Monterchi.

il 1° Maggio 2011“Le Memorie Celate”. I Romani ad Anghiari, ore 11:30 Palazzo della Battaglia, piazza Mameli, Anghiari;“La Madonna del Parto”, ore 15:30 Museo Madonna del Parto, via della Reglia, Monterchi.

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CRONACHETTA dei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti ad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Lunedì 3. Oggi mia moglie mi ha fatto il migliaccio, il sangue ce lo ha dato Luciano dalle Tavernelle.Mercoledì 5. Oggi Mercato della Befana un po' scarso, in Piazza c'era ancora un bel mucchio di neve.Giovedì 6. Oggi con la mia famiglia sono andato al raduno (cioè a pranzo) dalla Paola di Busone, verso Antria. C'erano quasi tutti i Chialli.Stasera alla Messa delle 6 alla Croce c'era padre Remigio, un frate francescano di Castello. Ricordiamo che la Chiesa e il Convento della Croce furono edificati proprio per ospitare una famiglia francescana e per onorare il beato Bartolomeo Magi di Anghiari, anche lui francescano.Venerdì 7. Oggi è morto Cesare Meoni di anni 90. Abitava fuori della Portaccia e la sua famiglia era originaria della Fornace dopo Mucino. È stato dipendente comunale ed era molto bravo a lavorare la pietra.Oggi è morta Maria Luisa Boni Borghesi di anni 87. Abitava al Borgo ma era originaria del Ponte alla Piera.Lunedì 10. Verso mezzogiorno l'albero di Natale della Piazza era tutto sparito. Solo qualche frasca che gli operai stavano finendo di portare via.Martedì 11. Oggi è nato Diego Baggi di Michele ed Erica Vadi. La sua famiglia abita a Fighille, patria della mamma, mentre il babbo è originario di Tavernelle nella Val Sovara.Giovedì 13. Oggi è morta Romana Romani. Aveva 82 anni ed abitava alla Via Nova. Per tanti anni ha provveduto all'apertura e alla chiusura della Cappella dei Caduti.Venerdì 14. Oggi è morta Derna Camaiti vedova Panichi di anni 96. Era una delle figlie di Adolfo Camaiti quello che aveva una bottega di cereali e generi vari alla Fonte.Sabato 15. Oggi è morto Ottavio Serafini di anni 81. Abitava a Viaio ma era originario di Savorgnano, vicino al Ponte alla Piera.Lunedì 17. Oggi passando da San Leo ho visto che verso le Bertine il camino della Sofia fumava come un disperato.Martedì 18. Ho visto che Gino il benzinaio ha fatto come i politici. Infatti c'erano degli operai che l'hanno trasformato in distributore IP da Shell che era.Mercoledì 19. Oggi è morta Lucia Cerboni vedova Ricci. Aveva 76 anni ed abitava verso Maccarino, vicino al nuovo Centro Commerciale. Era però originaria di Ca’ d’Egisto in comune di San Giustino.Stamani ho visto la Sestilia davanti al Rossino che parlava con un uomo però non ho capito se andava o tornava dal mercato.Oggi mia moglie mi ha fatto le frittelle perché era il 19, solo che era di gennaio. Stasera invece abbiamo fatto il migliaccio col sangue del maiale del Robba.Giovedì 20. Stamani sopra il Borgo c'era la neve. E c'era anche alla Faggeta e mi sa che è scesa fino a Fragaiolo e ai Manzi.Oggi è morta Stella Roccolano vedova Giovagnini. Abitava a Roma ed aveva 86 anni.Sabato 22. Stasera mia moglie, con Lilija e Danuta, due cugine alla lunga venute dalla Lituania, hanno preparato le zeppelin (polpette di patate e carne). Buone!Lunedì 24. Oggi ho scoperto che la Santa, mia madre, quando

dà il latte al suo gatto nero, gli ci mette anche lo zucchero.Mercoledì 26. Oggi è il primo complemese di mio nipote Giorgio.Stamani il mercato era abbastanza scarso.Giovedì 27. Oggi è morto Giovan Battista Chialli detto Bista. Aveva 86 anni ed abitava a San Leo. Era particolarmente bravo nella realizzazione di camini che non facevano mai fumo.Oggi è morto Vandro Franceschini di anni 85. Abitava nel Borgo della Croce, dopo le Logge. Molti lo ricordano come maestro quando insegnava alla Scuola elementare.Domenica 30. Stamani siamo nel pieno dei giorni della merla ma ha solo spioviccicato. Anche se ai monti ha fatto un po' di neve e dalla parte della Sovara anche a quote più basse.Oggi, verso le tre, verso il Vergone, ho incrociato Benito Raffaelli che andava ad Anghiari.

Mercoledì 2. Oggi è morto Turiddo Guerri. Aveva quasi 100 anni ed abitava al Campo della Fiera. È stato interprete del dialetto anghiarese scrivendo molte poesie e sonetti ed un catorcino-ino in anghiarese.Venerdì 4. Stamani, verso la Polveriera, ho visto Berio che stava alla solina davanti a casa sua.Sabato 5. Oggi con mia moglie siamo ritornati a vedere il nostro nipotino a Firenze.Domenica 6. Oggi invece sono andato a Roma al battesimo di Celeste Maria, la nipotina di Ugo, il fratello di mia moglie. Molto bella la cerimonia.Giovedì 10. Oggi è morto Guerrino Pozzoli di Anni 96. Abi-tava a Fighille ed era il babbo di Agostino il capoguardia ora pensionato.Sabato 12. Oggi è morto Giacinto Ligi, detto Cinzio, di anni 84. Abitava alla Motina ma era originario della Montagna del Borgo.Lunedì 21. Stamani c'era la neve sulla cima dei monti. Sono capitato ad Arezzo e ho visto che c’era anche nel Pratomagno. Mi sa che stanotte aveva nevicato.Oggi sono venuti gli intonachini che devo sistemare il fondo per l'attività della Mary.Mercoledì 23. Stamani in piazza tirava un vento gelido... Pochi i banchi e meno i cristiani.Giovedì 24. Anche stamani tirava un bel venticello fresco di tramontana. Volevo andare a fare le fascine di sciormenti ma invece me ne sono andato intorno al fuoco.Oggi è morta Margherita Ghignoni vedova Chieli. Aveva 75 anni ed abitava al Topo di Viaio.Venerdì 25. Oggi è morta Rina Locci vedova Bigioli. Aveva 92 anni ed abitava Tralemura di sopra.Domenica 27. Stamani, quando siamo usciti dalla Messa a S. Stefano cadevano le caluvie di neve. Poi in mattinata ha anche imbiancato i tetti delle case.Lunedì 28. Oggi è morto Delfo Meazzini di anni 88. Abitava alla Casaccia di Tizzano ed era originario della Pieve. Tutti lo ricordano per la sua bottega al Terrato dove era particolarmente bravo ad accomodare gli orologi meccanici.

Mese di Gennaio 2011

Mese di Febbraio 2011

Biciclettedi Clèto

Per un paio di mesi ho visto una bicicletta bianca appoggiata ad un segnale del Ponte dei Sospiri. Ora al Ponte dei Sospiri c’è una bicicletta marrone.

Dico queste notazioni un po’ vaghe perché mi piacerebbe che le biciclette in giro magari fossero di più, anche se le nostre strade non sono proprio le più adatte.

Intanto però il Comune potrebbe dare una mano nel rendere il passaggio dei velocipedi a due ruote più sicuro incentivandolo in vario modo. La fantasia agli Anghiaresi non manca. E sarebbe già un passo avanti.

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Questo giornale lo potrete trovate su Internetwww.parrocchiadianghiari.it

Scriveteci: [email protected]: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI

PIA SOCIETÀ DEL GESÙ MORTO - AnghiariORARI DELLA SETTIMANA SANTA 2011

15 aprile VenerdìOre 18,45 Affidamento della Cappa ai giovani della Compagnia di Sant’Antonio. Processione delle Compagnie dalla Pro-positura alla chiesa di Sant’Agostino per un momento di preghiera e la Confessione.

17 aprile: DOMENICA DELLE PALME

Ore 9,30 S. Messa presso la chiesa di Badia.Ore 10,45 S. Messa “in Passione Domini”. Inizio della liturgia nella piazzetta della Badia con la benedizione delle Palme e la Processione fino alla Propositura, dove proseguirà la Celebrazione.

18 aprile: LUNEDÌ SANTO

Dalle ore 21 in Propositura, Sacramento della Riconciliazione (confessioni).

21 aprile: GIOVEDÌ SANTO

Ore 17 a Tavernelle S. Messa.Ore 18,30 in Propositura S. Messa Solenne “in coena Domini” con il rito della Lavanda dei piedi. Al termine della Messa ci sarà la reposizione del SS. Sacramento per l’adorazione personale fino a mezzanotte. Seguirà la visita in preghiera alle chiese del paese che rimarranno aperte fino a tarda notte.Ore 21 nella chiesa della Propositura ad Anghiari e nella chiesa di Tavernelle, Ora di meditazione.

22 aprile: VENERDÌ SANTOOre 7.30 Lodi mattutine e Ufficio delle Letture in Propositura.Ore 11.30 Prima Processione dalla Chiesa di S. Agostino alla Propositura.Ore 12 Recita dell’Ora media in Propositura.Ore 15 a Tavernelle adorazione della Croce.Ore 19 in Propositura Solenne Celebrazione della Passione del Signore. Segue la Processione con il simulacro del Gesù morto. L’itinerario sarà il seguente: Propositura, via XXV Luglio, Via Garibaldi, piazza Baldaccio, Via Matteotti fino in cima alla Croce. Sosta e benedizione del paese. Ritorno fino alla Fonte e per via Corsi si ritorna alla chiesa di Sant’Agostino dove nella piazzetta antistante terminerà la Processione.

23 aprile: SABATO SANTOOre 7.30 Lodi mattutine e Ufficio delle Letture in Propositura. Dalle ore 15 Confessioni ad Anghiari e Tavernelle.Ore 22 Veglia e S. Messa a San Lorenzo.Ore 23.30 in Propositura e a Montauto Solenne Veglia Pasquale “in Resurrectione Domini”.

24 aprile: PASQUA DI RISURREZIONE

S. Messe secondo l’orario festivo.

25 aprile: LUNEDÌ DELL’ANGELOFesta a Santo Stefano: S. Messa alle ore 11. Al termine ci recheremo alla Maestà della Vittoria per la benedizione dei campi e l’estrazione delle Damigelle della Vittoria.

1° maggio: DOMENICA IN ALBIS

Da Micciano, alle ore 15,30 circa, pellegrinaggio verso il Santuario del Carmine.

8 maggio DOMENICAAl Santuario del Carmine, alle ore 16, verrà celebrata la S. Messa con affidamento alla Madonna con la consacrazione dello Scapolare.


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