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[21]MeccFrattura2

Date post: 04-Nov-2015
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Meccanica della frattura
15
 1 Meccanica della Frattura  p  E  A  E  E  E U  + + =  Γ 0 U Energia potenziale elastica della lastra integra Teoria di Griffith  D U Energia rilasciat a per la presenza del difetto  A U Energia acquistata per la presenza del difetto  E  E Energia di deformazione elastica dovuta al lavoro delle forze esterne Γ  E Energia di tensione superfici ale associata alla superficie del difetto  A  D  U U U U  + =  0 Si consideri una lastra nella quale è presente un difetto passante Bilancio energetico 2a  B  p  E Energia di deformazione plastica localizzat a all’apice del difetto
Transcript
  • 1Meccanica della Frattura

    pEA EEEU ++=

    0U Energia potenziale elastica della lastra integra

    Teoria di Griffith

    DU Energia rilasciata per la presenza del difettoAU Energia acquistata per la presenza del difetto

    EEEnergia di deformazione elasticadovuta al lavoro delle forze esterne

    EEnergia di tensione superficialeassociata alla superficie del difetto

    AD UUUU += 0

    Si consideri una lastra nella quale presente un difetto passante

    Bilancio energetico

    2a

    B

    pE Energia di deformazione plasticalocalizzata allapice del difetto

  • 20=EE

    0=pE

    Se i carichi non si spostano pereffetto della crescita del difetto.

    Se il materiale perfettamenteelastico ovvero se la zona diplasticizzazione modesta.

    pEA EEEU ++=

    0U Energia potenziale elastica della lastra integra

    DU Energia rilasciata per la presenza del difettoAU Energia acquistata per la presenza del difetto

    EEEnergia di deformazione elasticadovuta al lavoro delle forze esterne

    EEnergia di tensione superficialeassociata alla superficie del difetto

    pE Energia di deformazione plasticalocalizzata allapice del difetto

    AD UUUU += 0

    2a

    B

    Teoria di Griffith

    = EU A

    pEA EEEU ++=

    0U Energia potenziale elastica della lastra integra

    DU Energia rilasciata per la presenza del difettoAU Energia acquistata per la presenza del difetto

    EEEnergia di deformazione elasticadovuta al lavoro delle forze esterne

    EEnergia di tensione superficialeassociata alla superficie del difetto

    pE Energia di deformazione plasticalocalizzata allapice del difetto

    AD UUUU += 0

    += EUUU D02a

    s

    Teoria di Griffith

  • 3+= EUUU D0

    saE 4====

    sEaUD

    22====

    sasEaUU 4

    22

    0 ++++====

    sEas

    aU 224 =

    = 22

    Ea crcr

    sEa

    U 22

    2 2 =

    La derivata seconda sempre negativa, dunque ilpunto in cui si annulla la derivata prima un massimo

    ccrcr KEa == 2

    sEaUD2

    22

    1

    ====

    Tensione piana

    Deformazione piana

    Teoria di Griffith

    0=Condizioni critiche

    Kc = Tenacit a fratturaE una costante del materiale

    aYK =

    In generale il K applicato pu essere calcolato come segue:

    dove Y un fattore geometrico dipendente da a e dalla geometria delcomponente.

    a = dimensione del difetto

    Teoria di Griffith

    cKaYK >=

    La condizione di resistenza diventa un confronto tra il Kapplicato e quello critico proprio del materiale impiegato.

    Si avr rottura (=propagazione della cricca) quando:

    Quindi, non esiste un valore limite per il carico applicato, ma la combinazione tra la tensione (nominale) e le dimensioni deldifetto che non deve raggiungere le condizioni critiche.

    K si misura in: MPa m

  • 4aUG D

    =

    Il rateo di rilascio di energia (strain energy release rate), per unit di spessore, relativoad un accrescimento infinitesimo da delle dimensioni del difetto, generalmenteindicato come segue:

    ( )2/ mJEa 2

    =

    Lassorbimento di energia dovuto alla creazione di nuova superficie, sempre nel caso dispessore unitario, indicato come segue:

    = 2 ( )2/ mJLa condizione critica rappresentata dalluguaglianza G = R

    Il difetto stabile se G < Rmentre si propaga in modo instabile per G > R

    aER

    =

    ( ) ( )E

    aG22 1

    =oppure, nel caso di tensione piana:

    Teoria di Griffith

    acr Lunghezza del difetto a

    Ener

    gia

    aER

    =

    Ea

    aUG D

    2=

    =

    EDU

    RG =In condizioni critiche:

    ( ) ( ) ( )E

    KE

    aG2222 11

    =

    = aYK =

    DUEUU = 0

    Teoria di Griffith

  • 5Lunghezza del difetto aacr1

    Ener

    gia

    Teoria di Griffith

    acr2acr3

    1

    23

    12 >3 >

    acr3 < acr2 < acr1

    In condizioni critiche: RG =

    Ea

    aU D

    2=

    =G

    aE

    =R

    aacr

    Ener

    gia

    Teoria di Griffith

    acr

    In condizioni critiche: RG =

    aE

    =R

    aE

    aE p

    +

    =R

    G

    1

    212 >

    Zona plasticizzata

    aCEp =

    pA EEU += C

    aEp

    =

    Se il materiale fragile e laplasticizzazione modesta lecita lipotesi:

    e quindi si ha:Se c plasticizzazione

    R ancora indipendente da a

    Anche permateriali fragili possibile che sia: a

    Ea

    Ep

    >>

  • 6RG =

    aacr

    Ener

    gia

    Teoria di Griffith

    acr

    In condizioni critiche:aa

    =

    RG

    R

    G

    1

    212 >

    Allaumentare della duttilit del materiale la zona plastica alfondo intaglio diventa sempre pi importante.

    R dipende da aPoich le sue dimensioni dipendono con legge nonlineare da a , ne consegue che:

    Anche cambia la sua leggedi dipendenza da a

    G

    aE

    =R

    aE

    aE p

    +

    =R

    3

    3 >

    acr

    Approccio tensionale nella MFLEMeccanica della frattura lineare elastica

    La criticit di un difetto pu essere valutata anche per altra via:studiando il campo di tensione che si verifica nellintorno dellapice del difetto.

    y

    yx

    y

    z

    r

    Meccanica della Frattura

  • 7Approccio tensionale nella MFLEMeccanica della frattura lineare elastica

    Analisi del campo di tensione che si genera allapice di un difetto:

    Modo I di apertura

    FF

    MODI di apertura del difetto.

    Approccio tensionale nella MFLEMeccanica della frattura lineare elastica

    Modo IIdi taglio nel piano della cricca

    Analisi del campo di tensione che si genera allapice di un difetto:MODI di apertura del difetto.

  • 8Approccio tensionale nella MFLEMeccanica della frattura lineare elastica

    Modo IIIdi taglio fuori dal piano della cricca

    Analisi del campo di tensione che si genera allapice di un difetto:MODI di apertura del difetto.

    Approccio tensionale nella MFLE

    MODI di apertura del difetto.

    Rappresenta, infatti, la forma di apertura pi comune che si osserva nella realtche anche la pi critica, poich richiede la minore tensione nominale per innescare la frattura.

    Qualunque caso reale pu essere ricondotto ad uno dei tre modioppure ad una loro combinazione.

    Tra i diversi modi di rottura descritti, il modo I il pi interessante per chi progetta strutture.

  • 9x

    y

    z

    r

    y

    y

    y

    Modo I di apertura

    Zona di singolarit

    ( ) ( ) ( ) .......321

    32

    0

    21

    21

    1 +

    +

    +

    =

    ijijijij farCf

    arCf

    arC

    Modo I di apertura

    y

    z

    x

    =

    23sen

    2sen1

    2cos

    2

    r

    ax

    r

    +=

    23sen

    2sen1

    2cos

    2

    r

    ay

    23cos

    2cos

    2sen

    2

    r

    axy =

    0=Per si ha:

    ra

    y 2 =

    Teoria di Irwin

    Lo stato tensionale nellelementinoinfinitesimo, in funzione di e di dato dalle relazioni:

    r

    a

  • 10

    Modo I di apertura

    y

    z

    x

    r

    Teoria di Irwin

    Irwin raggrupp il prodotto a

    aKI =e poseche chiam fattore di intensit delle tensioni.

    Le relazioni precedenti possono quindi essere riscritte come segue:

    =

    23sen

    2sen1

    2cos

    2

    rKI

    x

    23cos

    2cos

    2sen

    2

    rKI

    xy =

    +=

    23sen

    2sen1

    2cos

    2

    rKI

    y

    In generale possono esserescritte nella forma:

    ( )

    ijI

    ij frK2

    =

    a

    rKI

    y

    2

    =

    Per la componente vale:0= y

    Modo I di apertura

    y

    z

    x

    r

    Teoria di Irwin

    Irwin raggrupp il prodotto a

    aKI =e poseche chiam fattore di intensit delle tensioni.

    a

    rKI

    y

    2

    =

    r

    a

    2= dove con si intende la tensione nominale

    aYKI =

    In generale il valore del fattore di intensit della tensione pu essere espresso nella forma:

    dove Y un fattore di forma dipendente dallageometria del difetto.

    Nel caso particolare di un difetto passante, di lunghezza 2 a, in una piastra le cuidimensioni possano essere considerate infinite rispetto ad a il fattore Y vale: =Y

  • 11

    aKI ==Yper w >> a

    wa

    aKI

    sec=w

    aY

    sec=

    per w > a

    aYKI = espressione di validit generale

    Cricca passante centrale

    Feddersen

    wa

    awaKI

    tan=

    wa

    awY tan=Irwin

    w

    2a

    F

    F

    aKI = 12.1= 12.1Yper w >> a

    432

    85.5348.387.1841.012.1

    +

    +=

    wa

    wa

    wa

    waY

    per w > a

    aYKI = espressione di validit generale

    Cricca passante al bordo

    w

    a

    F

    F= 12.1Y

    =Y

  • 12

    = 12.1Yper w >> a

    per w > a32

    36.2748.876.012.1

    +

    +=

    wa

    wa

    waY

    Cricca passante ad entrambi i bordi

    aYKI = espressione di validit generale

    w

    a a

    F

    F

    +

    +

    =

    29

    27

    25

    23

    21

    9.630.10177.6555.1856.29wa

    wa

    wa

    wa

    wa

    wBPLKI

    a

    Bw

    F

    L

    Trave appoggiata con cricca passante incorrispondenza del centro del bordo teso.

    aYKI = espressione di validit generale

  • 13

    ( ) ( )4 22

    2 cossen

    +

    =

    caaKI

    Cricca ellittica interna

    2a

    2c

    Y

    ( ) =2

    0

    22

    22

    sen1

    dc

    ac

    = ..........643

    411

    2

    2

    2

    22

    2

    22

    cac

    cac

    Se il rapporto a/c piccolo sipu utilizzare una espressioneapprossimata:

    2

    2

    88

    3

    c

    a+=

    Vista dallalto

    aYKI = espressione di validit generale

    ( ) ( )4 22

    2 cossen

    +

    =

    caaKI2a

    2c

    Y

    Se il rapporto a/c piccolo sipu utilizzare una espressioneapprossimata:

    2

    2

    823

    ca

    +=

    Vista dallalto

    =

    aKI

    Il valore del KI massimo per = /2 :

    Cricca ellittica interna

    aYKI = espressione di validit generale

  • 14

    aKI 12.1====

    Pi frequente il caso dellacricca semiellittica superficiale

    a

    2c

    Anche in questo caso il valore delKI massimo per = /2 :

    2

    2

    823

    ca

    ++++

    Vista dallalto

    Y

    Ba

    aYKI = espressione di validit generale

    Si determini la tenacit delmateriale sapendo che:

    F = 800 kNw = 760 mm2a = 102 mmB = 5.0 mm

    w

    2a

    BF

    F

    Si immagini di sottoporre unapiastra che presenta una criccacentrale passante ad un carico ditrazione F fino a provocarne larottura.

    Esercizio 1

  • 15

    Esercizio 2

    La barra di torsione rappresentata in figura sollecitata staticamente da un momentotorcente Mt.

    La tecnica di ispezione per il rilevamento dicricche superficiali non ci permette dievidenziare difetti con lunghezza inferiore a4 mm e profondit inferiore a 2.5 mm.

    Si determini con quale dei seguentimateriali si ottiene il miglior rapportopeso/prestazioni.

    s (MPa) KIc (MPam)acciaio al carbonio: 240 210acciaio 4340: 1400 85acciaio maraging 300: 1900 57

    Esercizio 3

    Un serbatoio a parete sottile statoprogettato per lavorare a 200 bar con uncoefficiente di sicurezza X=4.

    Si determini: lo spessore del mantello sapendo che il

    diametro esterno De di 300 mm, le dimensioni minime del difetto che deve

    essere rilevabile per avere lo stessomargine di sicurezza rispetto al cedimentoper frattura.

    Materiale:- s = 1200 (MPa)- KIc = 50 (MPam) 1

    1

    2

    2

    3 = 0


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