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23-8-2016 Amatrice non c’è più - ASI Nazionale - PRIMATO Luglio-Agosto... · Dieci mesi dopo,...

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Periodico di ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANE Anno XVIII, n. 7/8 - Luglio/Agosto 2017 Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – 70% Roma Aut C/RM/08/2016 23-8-2016 Amatrice non c’è più 27-6-2017 Nasce la nazionale terremotati
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Periodico di ASSOCIAZIONI SPORTIVE E SOCIALI ITALIANEAnno XVIII, n. 7/8 - Luglio/Agosto 2017

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SOMM

ARIO

Periodico diASSOCIAZIONI SPORTIVEE SOCIALI ITALIANE

Anno XVIII, n. 7/8Luglio/Agosto 2017

Reg.ne Trib. Roma n. 634/97Iscr. al Registro Nazionaledella Stampanumero p.7650

editoreClaudio Barbaro

direttoreItalo Cucci

direttore responsabileGianluca Montebelli

coordinamentoAchille Sette, Sandro Giorgi

in redazionePaolo Signorelli

hanno collaboratoManuel Busetta, Alessandro Cini, Marco Cochi,Donatella Italia, Federica Marino, Eleonora Mas-sari; Carlo Santi, Umberto Silvestri.

direzione e amministrazioneVia Capo Peloro, 30 - 00141 RomaTel. 06 69920228 - fax 06 69920924

ufficio comunicazione e [email protected]

progetto grafico e impaginazionePromedia Audiovisivi s.r.l.

stampaStamperia Lampo - Roma

Chiuso in redazione: 24/07/2017

3 L’editorialeClaudio Barbaro

4 L’Italia dei DonnarummaItalo Cucci

6 Quando la pace se la giocavano a ping-pongMarco Cochi

10 Corse su strada, troppe e senza regoleCarlo Santi

14 Ma è davvero una “Buona Scuola”?Alessandro Cini

18 Quando la vita è questione di attimiDonatella Italia

22 A Chianciano i Comitati Periferici a confrontoSandro Giorgi

24 Is Arenas, il riscatto va a cavalloFederica Marino

28 400 atleti alla fase nazionale di nuoto AsiEleonora Massari

30 Chianciano ha ospitato l’Asi Open Day OlisticoPaolo Signorelli

34 Nino Benvenuti da Isola D’Istria al Madison Square GardenGianluca Montebelli

36 Tuttonotizie

37 Asi Organizza

41 Asi Attività

42 ControcopertinaUmberto Silvestri

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Amatrice non c’è più!

EDITORIALE

Amatrice non c'è più! Queste terribili paro-le, che mai avremmo voluto sentire, quellanotte del 24 agosto 2016 fecero il giro delmondo e sintetizzarono nel modo più diret-to e crudele il terremoto che aveva devasta-to l'Italia centrale.Parole dure, ma in fin dei conti parole. Perme lo sono state sino al 27 giugno di que-st'anno, quando sono arrivato ad Amatriceper la conferenza stampa di presentazionedella Nazionale Terremotati ed ho visto coni miei occhi perché Amatrice non c'era più.Dieci mesi dopo, dopo tanto dire e sicura-mente tanti fatti, un'unica certezza: Amatri-ce non c' è più. Ma ci sono le macerie; lestesse dell’agosto dell'annoprecedente.  Avvilente? Sconfortante? Nonlo so. Registro, riferisco e, nel mio intimo, mivergogno.Dobbiamo fare qualcosa? Chi non lo ha pen-sato! Chi non lo ha detto! Credo in tantissi-mi e tra questi - per quel che possa valere -ci siamo anche noi di ASI. Per questo, nelsettembre 2016 con l'iniziativa tesseramen-to  solidale, decidemmo di devolvere unaparte delle iscrizioni al nostro Ente ad unprogetto di recupero. Oggi abbiamo deciso di indirizzarlo allanazionale terremotati.  Sentire questo

> Claudio Barbaro ancora zero; che ad Amatrice a giugno diquest’anno doveva essere ancora esserebandita la gara per la rimozione di 1 milionee 170 mila tonnellate di macerie (tolte solole 93 mila presenti sulle strade pubbliche)ben si capisce come sia necessario superarel’immobilismo del pubblico e riportare alcentro dell’attenzione questo dramma ita-liano.Il sostegno di ASI alla Nazionale Terremota-ti è dunque un modo per ricordare a tantiche Amatrice e molti altri centri del CentroItalia non ci sono davvero più e per dimo-strare come attraverso lo sport si possa farqualcosa per ridarle vita. Vogliamo darel'esempio e siamo sicuri che ci saranno tan-ti che ci seguiranno o che porteranno avanticon maggiore forza i loro già avviati progettidi solidarietà.Siamo fieri di essere stati scelti dalla Nazio-nale per stabilire il primo collegamento for-male  con il mondo dello sport. Non inten-diamo, però, rivendicare alcuna esclusiva -sarebbe folle pensarlo. Il dolore, la soffe-renza, la solidarietà non può e non deveavere bandiera.Cercheremo di avvicinare alla nazionaleterremotati tutte le organizzazioni sportivesensibili al progetto. ASI ha solo aperto laporta.  Siamo certi che non resteremo dasoli.

Asi con la Nazionale Terremotati

per tenere viva,attraverso lo sport,

l’attenzione sulle zonedel centro Italia colpite

dal sisma con l’obiettivodi contribuire alla

ricostruzione

nome è come ricevere un cazzotto nello sto-maco. Lo stesso che vorremmo la nazionaleterremotati, guidata dal suo allenatore Ser-gio Pirozzi, sindaco di Amatrice e noto coach di calcio dilettantistico nel Lazio,sferrasse per scrollare tutti coloro che ingiro per l'Italia sembrano aver dimenticatola tragedia di questo terremoto e che, nono-stante questo, crediamo non possano nonavere a cuore la rinascita di queste splendi-de terre. Pensare che - come leggiamo in un articolodel Corriere della Sera - solo in 32 case dan-neggiate dal terremoto sono iniziati i lavori;che le casette consegnate e abitate non rag-giungono 200 unità e nelle Marche sono

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L’OPINIONE

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L’Italia dei DonnarummaChe differenza fra i ragazzi del ’99, quelli originali nati nei 1899, e quelli di oggi. La vicenda di “Gigio”, appunto uno della “New Generation” del 1999, ha riproposto allo specchio l’abissale differenzadi valori fra la “nostra Italia” e quella di adesso, un Paese che ha perduto ogni ideale e pensa all’Euro, soltanto all’Euro

Ripenso al dopoguerra, al mio dopoguerra,agli anni Cinquanta degli italiani che lavo-ravano senza lamenti, si spaccavano laschiena, ricostruivano un Paese distrutto eliberato dagli Alleati, facevano fatica adarrivare alla fine del mese ma godevano diuna diffusa solidarietà: quella del salumie-re che ti faceva credito e ti sfamava senzafarlo pesare, del tabaccaio che ti vendevacinque Nazionali, del datore di lavoro chenon era ancora diventato sfruttatore e face-

> Italo Cucci

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va anche prestiti sullo stipendio a venire;era la stagione del governo che ricostruivale case distrutte e ne faceva nuove per lefamiglie rimaste senza tetto, della Fiat chepassava dalla 600 alla 1100 alla 1400 e inumeri crescevano insieme alla piccolanecessaria fortuna dell’italiano mediomentre per quello rimasto indietro c’eranoil ciclomotore, il Cucciolo, il Guzzino, laLambretta, il Motom, il Galletto, la Vespa98 che portò a casa mio papà, impiegatostatale; poi arrivarono di nuovo gli ameri-cani, stavolta con i jeans, i mocassini, le t-shirta sostituire le canottiere e il rock’nroll;poi i fumetti, Capitan Miki e Tex, gli albidelle figurine degli Animali, dei Divi delcinema, delle favole più famose, di Gari-baldi, tutti delle Edizioni Lampo di Milanoche finalmente nel ‘53 pubblicarono i Cam-pioni dello Sport e più tardi i Calciatori; laPanini arrivò nel Sessanta ma il Calcio eradiventato ideologia, come la canzonettalanciata da Sanremo. Il pensiero e il cuoreandavano al Grande Torino perduto e alBeniamino Gigli di “Mamma”, la voglia divivere cresceva con gli ultimi calci di Pep-pino Meazza e i gorgheggi di Nilla Pizzi.

La Famigliola Italiana sognava un figliocalciatore, una figlia cantante, entrambi disuccesso ma con giudizio, il troppo strop-pia si diceva, e la Sisal inventata dal mioamico Massimo Della Pergola era un toc-casana salvo quando faceva vincere troppoe allora il minatore sardo diventato milio-nario finiva presto in miseria. E blabla e blabla. In poche parole ci s’ac-contentava, che allora voleva dire farsi con-tenti non come adesso che dirlo sembra unarinuncia. E i campioni s’accontentavano,più che invidiati erano inseguiti, per diven-tare come loro e guadagnare qualchemilioncino anche per la famiglia, niente dismodato, più gloria che baldoria, magariqualche ragazza in più ma se alla fine pone-vi in famiglia il quesito “pedatore o impie-gato di banca?” esplodeva il dibattito espesso vinceva il posto fisso. Checco Zalone ha riportato in vita l’Uomodel Cinquanta. Perché anche adesso la vitaè dura come allora. Ma quelli erano tempi eroici, questa è crisi.Di valori monetari e morali. Così vi dicoche Gigio Donnarumma è - senza sua colpa- il frutto della generazione millennial ma

anche di un’Italia che ha perduto ogni idea-le e pensa all’Euro, soltanto all’Euro.Magari rimpiangendo la lira. Il lato più umano? Il posto di lavoro al fra-tello per un milione all’anno: sentimentisempre più ricchi, forse inflazionati. Loabbiamo frettolosamente definito “ unRagazzo del ‘99”, Gigio, ma gli originali(1899) avevano dato la giovinezza o la vitaalla Prima Vittoria dell’Italia. E non era la Nazionale di calcio. Ma questaè solo retorica, no? Volevate sapere di piùdi Donnarumma? Credete, è tutto qui.Accontentatevi.

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All’inizio degli anni settanta il ping-pong fu al centro della diplomazia mondiale. Tuttocominciò nella città giapponese di Nagoya dove, nell’aprile del 1971, si disputava iltrentunesimo campionato del mondo di tennis da tavolo, al quale, per la prima voltadopo diversi anni partecipava anche la Repubblica Popolare Cinese. Al torneo prendevaparte anche la nazionale di pingpong degli Stati Uniti, che inaspettatamente riuscì adavviare il disgelo tra Pechino e Washington. Il destino iniziò a giocare le sue carte la mattina del 6 aprile, quando un componentedella squadra americana, il californiano Glenn Cowan, che si stava allenando con ungiocatore della compagine giapponese, venne avvertito dagli inservienti che l’impiantostava per essere chiuso. Il caso volle che il pulmino che trasportava i suoi compagnidi squadra per una gita al vivaio di perle coltivate della penisola di Mie fosse già partito.Fuori dalla struttura era rimasto solo l’autobus quello della squadra cinese e così Cowanvenne invitato a salire.

Quando la pace se la giocavano

a ping-pong

> Marco Cochi

All’inizio degli anni settanta Pechino eWashington si riavvicinarono grazie adun torneo internazionale di tennistavoloal quale parteciparono le duerappresentative. Storia di un passaggioin pullman e di un invito alla nazionaleUSA ad andare a giocare in Cina

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POLITICA E SPORT

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Sul pullman era seduto anche ZhuangZedong, uno dei migliori giocatori cinesi ditennis tavolo di tutti i tempi, tre volte cam-pione del mondo, che, sebbene all’epoca laCina riteneva gli Stati Uniti una potenzaostile e imperialista, si spostò di qualchesedile e decise diavvicinarsi all’atleta cali-forniano.Fortunatamente, qualche volta l’umanitàsupera la politica e Zhuang,aiutato da uninterprete, espresse la sua vicinanza aCowan affermando che “nonostante ilgoverno degli Stati Uniti non fosse amicodella Cina, il popolo degli Stati Uniti eraamico dei cinesi”. Poi, come segno di ami-cizia regalò al giovane americano un ritrattoin seta del monte Huangshan (che in man-darino significa Montagna Gialla), un sou-venir tipico della regione di Hangzhou.A quel punto, Cowan desideroso di ricam-biare il gesto rovistò più volte nella sua bor-sa, dove trovò solo un pettine e disse al suonuovo amico cinese che non poteva rega-largli un oggetto così anonimo. Quando fu

il loro momento di scendere dall’autobus,un’ondata di fotografi e giornalisti li stavaaspettando.Con il clima politico di quegli anni, vedereun atleta della Cina comunista assieme aduno degli Stati Uniti suscitava certamentemolto interesse, che fu alimentato in occa-sione di un altro incontro casuale tra i duepongisti, durante il quale Cowan regalò unamaglietta con impresso il simbolo dellapace in rosso, bianco e blu e la scritta “LetitBe”.Successivamente allo scambio di doni, igiornalisti domandarono all’americano segli avrebbe fatto piacere viaggiare in Cinae senza alcuna esitazione Cowan rispose disì. Dopo un’iniziale e prevedibile ritrosiadel governo di Pechino, l’informale richie-sta del giovane californiano fu accolta e il10 aprile 1971, i quindici membri, gliaccompagnatori e i dirigenti della squadradi tennis tavolo americana raggiunsero laRepubblica popolare cinese dopo aver fattoscalo a Hong Kong, all’epoca ancora sotto

la sovranità del dal Regno Unito.Tra lo stupore generale, gli atleti statuniten-si si trattennero in Cina per una settimana,giocando qualche incontro amichevole,visitando la Grande Muraglia, il PalazzoProibito e guardando spettacoli di balletto.Erano i primi americani a visitare ufficial-mente il Paese asiatico dal 1949. L’apicedella visita fu raggiunto il 14 aprile, quandola squadra statunitense di ping-pong fu rice-vuta calorosamente nel grande Palazzo delPopolo dal premier Chou-En lai.Molti commentatori dell’epoca scrisseroche l’invito alla nazionale di tennis tavoloamericana non era stato così casuale comegli stessi cinesi hanno voluto farcredere. Infatti, già nell’estate del 1969, sierano manifestati i primi segnali di disten-sione con la decisione del governodi Washington di eliminare alcune restrizio-ni commerciali alla Cina.Un’apertura che aveva per obiettivo la rias-sunzione al ruolo di grande potenza chespettava ad un Paese allora popolato da

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ottocento milioni di abitanti. La sapienteregia di Chou En-lai aveva fatto sì che uninvito agli sportivi americani a recarsi inCina per qualche partita di tennis da tavolo,suscitasse scalpore in tutto il mondo.Pechino aveva assoluto bisogno di usciredal pericoloso isolamento nel quale erarelegataalla fine degli anni sessanta, dopoil fallimento del tentativo di minare l’auto-rità sovietica all’interno del movimentosocialista e i danni inflitti alla sua credibilitàinternazionale dalla Rivoluzione culturale. Inoltre, una serie di incidenti, culminati nel1969 con una serie di scontri di confine checausarono più di duecento morti, avevanoraffreddato le relazioni con l’Unione Sovie-tica, fino a poco tempo prima l’unico allea-to cinese.Il ferreo regime comunista era praticamenteprivo di relazioni diplomatiche con quasitutto il resto del mondo. Mentre il seggiocinese nel Consiglio di sicurezza delle

Nazioni Unite era ancora occupato dallaRepubblica cinese, cioè l’ex governonazionalista guidato da Chiang Kai-shek,rifugiatosi a Taiwan dopo la sconfittanella guerra civile.Questa serie di fattori indussero la leader-ship cinese a pensare a un riavvicinamentoagli Stati Uniti, che avevano cessato diessere la minaccia di un tempo in seguitoall’andamento negativo della Guerra delVietnam e alla crisi del dollaro. L’avvio dinuove relazioni con Washington avrebbequindi potuto bilanciare la crescente tensio-ne con Mosca. Mentre gli Stati Uniti, al tempo della pre-sidenza di Richard Nixon, cominciarono aconsiderare la Cina come un utile alleatonella Guerra Fredda contro la Russia, senzadimenticare che la nazione asiatica rappre-sentava un ottimo sbocco di mercato. Nona caso, durante la campagna elettorale perle presidenziali del 1968, Nixon scriveva

che “a lunga scadenza, è del tutto impossi-bile credere di poter lasciare per sempre laCina fuori della comunità delle nazioni, arimuginare sulle sue fantasie, coltivare isuoi odi e minacciare i suoi vicini. Sulnostro piccolo pianeta non ha senso che unmiliardo dei suoi abitanti potenzialmentepiù solerti sia lasciato in irato isolamento”.Ogni passo diplomatico, però, era estrema-mente complesso, perché la Cina era il piùgrande stato comunista dopo la Russia e ilreciproco sospetto trai due grandi attori del-la politica internazionale, rischiava di com-promettere i piani di riavvicinamento. Tuttavia, tre mesi dopo il viaggio dellasquadra di pingpongstatunitense, Nixon,che non voleva perdere l’impulso positivosuscitato dal clamoroso evento, mandò ingran segreto il segretario di Stato HenryKissinger a Pechino per organizzare unavisita presidenziale in Cina. Sette mesi dopo, nel febbraio del 1972,Nixon fu ricevuto con tutti gli onori da MaoTseTung a Pechino, dando inizio a una visitaufficiale di una settimana, chesarebbe diven-tata uno degli eventi più importanti della sto-ria recente degli Stati Uniti. Il premier cineseChou En-lai commentò la storica visita delpresidente americano affermando che “maiprima d’allora uno sport era stato usato inmodo più efficace come strumento di diplo-mazia internazionale”. Mentre Nixon, arri-vò a dichiarare che quella era “la settimanache aveva cambiato il mondo”.In effetti, la missione diplomatica di Nixonconsentì ai due paesi di poter svilupparerapportia vari livelli. Basti pensare che gliStati Uniti allentarono ulteriormente l’em-bargo commerciale con la Cina, sulla spintadelle stesse aziende americane. La CasaBianca concesse permessi di esportazioneverso la Cina alle aziende automobilistiche,chimiche e aeronautiche e non fu certo uncaso che fra gli accompagnatori della dele-gazione americana a Pechino, ci fosse unalto dirigente della Chrysler Corporation.Nel febbraio del 2002, il presidente GeorgeW. Bush, nel suo secondo viaggio in Cina,ricordò il riavvicinamento che era scaturitograzie alla diplomazia del ping-pong, rivol-gendosi al presidente Jiang Zemin, disse“Esattamente trent’anni fa, il presidenteRichard Nixon ha mostrato al mondo chedue diversi governi possono incontrarsi permotivi di interesse comune e in uno spiritodi rispetto reciproco”.

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L’INCHIESTA

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L’aumento dei runners ha generato un proliferare dimanifestazioni e intasato il calendario. Nel 2017 laFederazione italiana di atletica ha varato il ProgettoRunning grazie al quale c’è stata una primacontrazione del numero di maratone che s’è ridottodi circa la metà ma il provvedimento andrebbeesteso anche le gare sulle distanze più brevi

Sono tante, sicuramente troppe. Parliamo delle corse sustrada che proliferano sempre più. Non c’è città, omeglio non c’è quartiere, che organizza la sua “corsa”.E tutti diventano dirigenti, esperti di questa attività cheimplica, invece, conoscenze specifiche. Tutti corrono manessuno è un vero campione, almeno in pista. Rimpian-giamo anni passati ma non lontani quando in magliaazzurra correvano campioni come Salvatore Antibo,Franco Fava, Alberto Cova, Venanzio Ortis, DomenicoFontanella, Gennaro Di Napoli, Francesco Panetta, Fran-co Arese. Gente così, che vinceva e realizzava prestazio-ni di assoluto valore, non c’è più anche se i numeri dico-no che adesso l’Italia è un Paese di corridori.

Corse su strada, troppe e senza regole

> Carlo Santi

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L’INCHIESTA

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In Italia lo scorso anno sono state orga-nizzate 70 maratone e 214 mezze marato-ne. Sono davvero troppe, per non parlarepoi delle competizioni, competitive e noncompetitive, di distanze inferiori. Nel2017 la Federazione italiana di atletica havarato il Progetto Running grazie al qualec’è stata una prima contrazione del nume-ro di maratone che s’è ridotto di circa lametà (siamo a 39). Per quanto riguarda lemaratone, la Fidal ha poi studiato unaclassificazione in tre livelli, Oro, Argentoe Bronzo. L’obiettivo finale della Federa-zione è però quello di elevare il livellodelle competizioni per renderlo semprepiù vicino alle maratone internazionali.Il problema però non è solo quello dellecorse importanti, di quelle che hanno visi-bilità nel mondo anche se, oggi, non c’èuna maratona italiana che sappia inserirsidavvero tra le gare più belle del globo.Roma, con la sua maratona, è sempre alpalo, ferma con i suoi partecipanti chemolti non sono (poco più di 15 mila sonogli iscritti) se paragonati a Londra, Parigi,Rotterdam per non parlare di New York.Sulla qualità delle prestazioni, poi, cisarebbe molto da discutere.Il numero dei running è in continua cre-scita; peccato però che in pista questo datonon trova alcun riscontro. Se nel 2015 sicalcolava che circa un milione di personeha partecipato a manifestazioni di corsasu strada e nel 2016 il dato è raddoppiato.Un altro dato interessante è quello di chipratica la corsa: sarebbe circa il 35% deiventi milioni di sportivi tra assidui e sal-tuari che in Italia si dedica allo sport.Il settore delle corse su strada in Italianecessita di una riorganizzazione. Bastaquesta proliferazione spesso senza regole,o meglio con regole aggirate. “È tutto esagerato - spiega Luciano Duchi,storico organizzatore della Roma-Ostia -Sia le maratone che le mezze maratonesono riservate ai tesserati Fidal, ma spessosi aggira l’ostacolo organizzando corse di20 chilometri”. Il controllo che la Federazione opera neiconfronti delle corse di 42 e 21 chilometriandrebbe riservato anche alle gare di 10chilometri, e non solo per quanto riguardal’organizzazione dell’evento ma, soprat-tutto, per l’inserimento nel calendario.Servirebbe un attento controllo con il set-tore tecnico anche se troppo spesso pre-

valgono ragioni diverse da quelle riguar-danti l’agonismo: si pensa troppoall’aspetto economico legato a sponsor. “Tornare indietro, o meglio ridurre ilcalendario in quanto a numero di eventi -dice ancora Duchi - si può e si deve. LaFederazione ha la forza per farlo “.Dal 2018 la Fidal ha deciso di consentireuna sola maratona e una sola “mezza” percittà, ma il problema non è questo: sonotanti che allestiscono gare su distanzediverse, spesso mascherate dalla dicitura“non competitiva” e lo scopo è sempre lostesso, ossia mettere in piedi una compe-tizione.Ci sono troppe gare, c’è troppa sovrappo-sizione nel calendario, e questo fa male inprimis agli atleti. La Fidal da un paio dianni ha varato la Run Card, un tessera-mento che permette agli atleti che nonhanno una società di affiliarsi alla Fidal e

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poter prendere parte alle competizionigrazie al certificato medico che la RunCard esige. “ Questo esperimento funziona - è l’osser-vazione di Duchi - perché permette a tantepersone di prendere parte a tutte le gare.Se la Fidal lo fa per permettere un passag-gio a questi atleti nelle società, è perfetto.Se invece cerca di trattenere i tesseratilegati alla Run Card, non va bene: si trattadi una concorrenza sleale “.Fabio Carini, l’organizzatore dell’eventodi Trieste, in collaborazione con l’Asi –maratona, mezza maratona e 30 chilome-tri – pensa che quello che adesso sta facen-do la Federazione sia il primo e giusto pas-so per dare garanzie agli organizzatori. “E’ una prima scrematura – dice Carini –anche se la Federazione dovrebbe dimi-nuire le tasse gara e limitare il numero deigiudici che spesso sono inutili. La scre-matura garantisce agli organizzatori unacertezza sulla data visto che in passatonessuno è stato in grado di darsi una rego-

lamentazione». Carini ricorda che Romae Milano nello stesso giorno è stata «unafollia “.Un altro e non piccolo problema riguardal’aspetto della partecipazione degli stra-nieri. “Occorre semplificare tutto, in particolarela parte sanitaria. In Italia di richiede ilcertificato, mentre all’estero spesso èdiverso. In questo modo si escludonotroppi partecipanti. A Trieste vengono 200sloveni mentre in una mezza da lorogareggiano in duemila. Si deve trovareuna soluzione a questo problema, cercan-do di rendere valida l’assicurazione di chiorganizza“.Ultimo, ma non ultimo, aspetto è quellodei master. “Devono essere tenuti di più in conside-razione – dice ancora Carini – visto chesono numerosi e sono, per l’atletica, unagrande risorsa. Il master paga tutto e conquei soldi si possono finanziare tanti pro-getti per lo sviluppo dell’atletica“.

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NEL MONDO DELLA SCUOLA

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Ma è davvero una“Buona Scuola”?L’Italia arriva solo oggi, e non senza affanni, a fissare l’approdo dell’educazione fisica e sportiva nelle scuoleelementari, dopo anni e anni di reiterati tentativi normativi. Il nostro paese in questo modo si allinea agli altri dell’Unione Europea ma questo è solo l’inizio di un percorso ancora lunghissimo da compiere per garantire agli studenti, anche ai più piccoli, l’effettivo diritto alla pratica sportiva nelle ore scolastiche

> Alessandro CiniLa stragrande maggioranza dei paesi facentiparte dell’Unione europea riconoscono l'im-portanza dell'educazione fisica propostaall’interno dell’ambito scolastico, un risul-tato questo, tuttavia, che non può essere con-siderato scontato. Che le attività motoriefacciano parte dei percorsi scolastici previstinel Vecchio Continente è un fatto assodato.Questo postulato ci consente di introdurreun’altra proposizione: l’approccio allamateria, infatti, è differenziato in ogni sin-golo Stato appartenente all’Unione. A taleproposito basti pensare all’obbligatorietàdell’attività fisica promossa nella fascia del-la scuola primaria: è presente nella maggio-ranza dei Paesi, ma non in tutti. L’Italia - giu-sto per fare un esempio calzante - arriva solooggi (e non senza affanni) a fissare l’appro-do dell’educazione fisica e sportiva nellescuole elementari, dopo anni e anni di reite-rati tentativi normativi o di iniziative estem-poranee a livello locale.

LA BUONA SCUOLA -Con il decreto defi-nito “La Buona Scuola”, convertito in leggenell’estate del 2015, il nostro paese ha cer-cato di colmare la distanza tra il sistema edu-cativo italiano e quello vigente in molti Stati

europei con una riforma che, in fatto di atti-vità fisica, guarda in due direzioni: da un latosi è mirato al “potenziamento delle disci-pline motorie” e allo “sviluppo dicom-portamenti ispirati a uno stile di vita sano,con particolareriferimento all'alimentazio-ne, all'educazione fisica e allo sport”. Dal-l’altro, invece, si è andati incontro alle esi-genze degli studenti-atleti focalizzando l’at-tenzione “alla tutela del diritto allo studiodegli studenti praticanti attività sportivaagonistica”. In primo luogo il nodo da scio-gliere, in ordine al problema della mancanzadi un piano di potenziamento e sviluppo del-l’attività motoria nella scuola elementare,era rappresentato dalle figure degli inse-gnanti. Mentre nel resto d’Europa la funzio-nedocente è largamenteassicurata da “Inse-gnanti di educazione fisica” opportunamen-te formati, in Italia si è preferito un modello“ibrido”:“Per l'insegnamento della linguainglese, della musica e dell'educazionemotoria nella scuola primaria - recita iltesto della “Buona Scuola” - sono utilizzati,nell'ambito delle risorse di organico dispo-nibili, docenti abilitatiall'insegnamento per la scuola primaria inpossesso di competenze certificate, nonchédocenti abilitati all'insegnamento ancheper altri gradi di istruzione in qualità di spe-

cialisti (…)”. Da quanto si apprende diret-tamente da fonti legate alla Scuola Primaria,ai nostri laureati in Scienze Motorie, in pra-tica, potrebbe spettare solo un marginaleruolo di coordinamento delle attività,lasciando alla figura dei “maestri” l’incom-benza di svolgere le attività sul campo.Sull’argomento, in realtà, sarebbe preferi-bile sospendere il giudizio, in attesa dellamessa a regime per il prossimo anno sco-lastico delle novità previste dalla normati-va. In un tale contesto, comunque, ritenia-mo utile sottolineare anche un altro aspetto:in questi anni le Federazioni sportivenazionali aderenti al Coni e gli Enti di Pro-mozione Sportiva hanno promosso progettinelle scuole (soprattutto primarie e secon-darie di primo grado) tesi a promuoverel’attività sportiva. Si è così verificato che,accanto ai docenti di Scienze Motorie,figurassero anche tecnici federali e degliEnti di Promozione Sportiva. Al di là delfatto che la strada intrapresa a livello nazio-nale sia o meno quella giusta, appare evi-dente come il quadro concernente le figuredi riferimento sia alquanto articolato. Allar-gando l’analisi al resto d’Europa sul rap-porto tra scuola e attività motoria, le diffe-renze tra i Paesi membri si fanno semprepiù evidenti.

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NEL MONDO DELLA SCUOLA

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IL RAPPORTO EURYDICE - Negli ulti-mi anni la Ue ha cercato di monitorare quan-to accadeva sul proprio territorio dando vitaa una serie di iniziative come il “RapportoEurydice - Educazione fisica e sport a scuolain Europa” (2012/13), ricerca a cui hannoattivamente partecipato 30 Stati e che, nelcomplesso, fornisce una visione d’insiemeaggiornata e attendibile della situazione. Lefondamenta del “Rapporto Eurydice”, tutta-via, sono state collocate su esperienze prece-denti. Si pensi al “Libro Bianco sullo Sport”(Commissione europea, 2007), in cui la stes-sa Commissione aveva evidenziato come“iltempo dedicato allo sport, a scuola durantele lezioni di educazione fisica o nel corso del-le attività extracurricolari” potesse generarenotevoli benefici dal punto di vista dell'istru-zione e della salute.Il passo successivo è statorappresentato dal Gruppo di lavoro Ue su

“Sport e Salute” (2008) all’interno del qualesono state fissate le linee guida a livello euro-peo, con la specifica richiesta di porre la mas-sima attenzione “ai problemi di salute fisicae mentale causati dal decremento dell'attivitàfisica tra i giovani e dalla concomitante dif-fusione di stili di vita sedentari e dell'obesi-tà”. Stando a questelinee guida “fino all'80%dei bambini in età scolare pratica attività fisi-ca esclusivamente a scuola, mentre dovrebbepraticare almeno un'ora di attività fisicamoderata al giorno. Dedicare tempo suffi-ciente allo sport e all'attività fisica a scuola,all'interno del curricolo formale o nel corsodelle attività extracurricolari, può contribuirein modo decisivo a promuovere stili di vitapiù salutari”. Partendo da una funzione dipura e semplice analisi, con il tempo la stessaUe ha sentito la necessità di fornire un pro-prio indirizzo in materia. E’ stata talmente

Asi impegnata nel progetto S.C.U.O.L.A.L’Asi, da sempre attenta e sensibile allo sport nel mondo della scuola, ha ribaditopiù volte la necessità di intervenire in maniera fattiva, e non a parole, per introdurrel’attività fisica nella vita scolastica soprattutto dei più piccoli, cercando di trovarele strade per sopperire alle ataviche lacune istituzionali e creando una sinergia traattori diversi ma impegnati collettivamente nella ricerca di strategie volte a miglio-rare l’attuale situazione. In questa ottica nasce il Progetto S.C.U.O.L.A. - acronimoper Sport Corretto Unito Onesto Leale Atletico - che il nostro Ente ha voluto rea-lizzare in collaborazione con UNICEF Italia, l’agenzia dell’ONU nota per il suoimpegno nel promuovere i diritti e nel migliorare le condizioni di vita dei bambinie delle bambine di tutto il mondo. Un’iniziativa rivolta ai ragazzi e alle ragazze tragli 8 ed i 13 anni delle scuole elementari e medie che aderiranno, per indurli adabbracciare modi di comportamento e valori eticamente corretti. Come? Attraversolo sport, il gioco ed il fumetto. Un piccolo importante passo che non potrà che darestimoli e nuovi impulsi ai nostri ragazzi.

forte la spinta all’azione che nel corso del2009 si sono determinate le condizioni affin-ché si arrivasse a contribuire direttamente“alla promozione dei profilieuropei dellosport” (Articolo 165 del Trattato UE diLisbona del 2009).UGUALI OBIETTIVI, DIVERSESCELTE - Qualche riga sopra abbiamoaccennato ai differenti approcci alla materiautilizzati da ciascun Paese aderente all’Ue:oltre un terzo delle realtà territoriali adottanostrategie nazionali per promuovere l’Educa-zione Fisica e l’Attività Motoria; i restantidue terzi, invece, hanno posto in essere ini-ziative su ampia scala. Pressoché identici gliobiettivi (sviluppo fisico, personale e socialedegli alunni; salute e uno stile di vita sano;etc…), sostanzialmente diversi i metodi(abbiamo già parlato dell’obbligatorietà).Altre differenze hanno riguardato le racco-mandazioni sull'orario minimo di insegna-mento dell’Educazione Fisica a Scuola. “Ingenerale - si legge nel ‘Rapporto Eurydice’- , l’orario di insegnamento varialimitata-mente nel corso dell'istruzione obbligatoriae si attesta sulle 50/80 ore annuali. Tale quotaèrimasta pressoché invariata nel corso degliultimi 5 anni, ma se confrontata con l'orarioassegnato adaltre materie appare ancora rela-tivamente bassa. In generale, essa rappresen-ta meno del 10%dell'orario di insegnamentototale o circa il 10% delle ore destinate allamatematica”.

LA CINA E’ VICINA? - Per comprendere,tuttavia, se l’Europa (e di conseguenza l’Ita-lia) stiano marciando nella giusta direzione,diviene inevitabileallargare lo spettro di ana-lisi, passando così dal ristretto contestocomunitario al più vasto panoramamondiale.Ovviamente la regola che vige ferrea in que-sto genere di operazioni è sempre la stessa,e potrebbe essere riassunta con il vecchiomotto “Paese che vai, usanza che trovi”, oparafrasando “Paese che vai, sistema sporti-vo e scolastico che trovi”. Potenza economi-ca, tecnologica e demografica in pienaespansione, la Cina rappresenta un esempiopiù unico che raro nel suo genere. Il sistemascolastico cinese è talmente rigido da poteressere paragonato difficilmente ad altre real-tà: gli studenti lavorano duramente a scuolaper giornate intere e, un volta tornati usciti,continuano a farlo a casa impegnati in lun-

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ghissime sessioni di compiti ed esercitazioni.Per uno studente cinese, alla prese con deglistandard scolastici altissimi, l’applicazioneallo studio occupa gran parte delle 24 ore,tempo per distrazioni non ce n’è.

LA GRANDE MARCIA (VERSO ILCAMBIAMENTO) - Diversa, tuttavia, è laposizione di quegli studentiche hanno mostrato attitu-dine allo sport. Per loro,infatti, il percorso scolasti-co e il futuro sportivo sonosegnati: in passato vi eranoistituti destinati a formarel’elité sportiva cinese, mada qualche anno a questaparte una serie di cambia-menti sociali e di sceltepolitiche stanno cambian-do il volto di queste istitu-zioni. Va subito detto comeIn Cina nulla avvenga percaso, neanche la crescita diun campione olimpico, e a testimoniare i suc-cessi del sistema sono le medaglie centratenei vari appuntamenti a “Cinque Cerchi”:dall’exploit dell’edizione dei Giochi Olim-pici del 1980 (quelle del boicottaggio da par-te degli Stati Uniti), alla prima posizione nel2008 con le Olimpiadi casalinghe di Pechi-no, passando per il “calo” di Londra (Cinaseconda nel medagliere dietro agli Usa).

Mentre negli anni ’80 e ’90 le scuole diimpronta sportiva avevano ancora un certoappeal sulle famiglie dei giovanissimi atleti(in pratica parliamo di accademie in cuiragazzi vivevano e, oltre a studiare, pratica-vano sport a livello agonistico), oggi le muta-te condizioni economiche e sociali le hannorese meno appetibili. La realtà quotidiana di

queste scuole, fatta diallenamenti massacran-ti (somministrati anchead atleti di 6 anni!), e diuna formazione scola-stica sicuramente menoaccurata, sta lasciando ilposto a nuove strutturein cui l’aspetto culturaleè maggiormente curatoper consentire al giova-ne atleta un “fine carrie-ra sportiva” più al passocon i tempi.Un datodeve far riflettere: que-sto tipo di “accademie

sportive” oggi sono 2.183 in tutto il Paese,ma nel 1990 erano ben 3.687.

IL DOCUMENTO 23 - La svolta definitivaè arrivata nel 2010, quando il Governo diPechino ha risposto alle pressioni di unasocietà in rapido cambiamento con il “Docu-mento 23”, nota con la quale si chiedeva allescuole sportive di “migliorare gli standard

d’insegnamento e dare maggiore sostegnoagli atleti ritirati”. L’intervento non si è limi-tato alle sole strutture, bensì si è allargato allaformazione dei docenti, fino ad arrivare astravolgerne le tradizioni: ormai in questescuole meno della metà degli studenti sono“convittori”, cioè vivono e si allenano all’in-terno degli istituti; altri vivono a casa propria(10%) o in alternativa frequentano altre scuo-le esterne al campus (circa i due terzi). Unaltro chiaro segnale dei tempi che cambianoè rappresentato oggi dalla selezione operatain certe scuole dove si allenano atleti evoluti:in una delle più famose (Shanghai SportsSchool) i vertici hanno cominciato a respin-gere quei ragazzi che non hanno superato gliesami di ammissione all’università.Questotipo di accademie sportive oggi sono 2.183in tutta la Cina, ma nel 1990 erano ben 3.687.

CAMPIONATURA E RECLUTAMEN-TO - Malgrado il mutare dei tempi e delleesigenze delle famiglie e dei singoli, unaspetto non sembra essere cambiato. L’am-pia campionatura offerta dalla popolazionecinese continua a essere “sfruttata” a finisportivi così come si faceva in tempi di mag-giore “ortodossia” al sistema collettivo. Nona caso le scuole di Ginnastica si recano negliasili promuovendo la disciplina sportivacome un divertimento post- scolastico. E’così che la “Ginnastica felice” continua adattirare giovanissimi ginnaste e ginnasti.

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fortunatamente laragazza non è sola: ilpadre di Alana, Holth, riesce afarle un laccio emostatico con la propriatuta da surf e, con l’aiuto dei figli, la tra-sporta sul pick up e il gruppo si precipitain ospedale. La madre di Beth, avvisatadal fratello di Alana, li raggiunge in ospe-dale dove il padre della protagonista,ignaro di tutto, si vede trasportato fuoridalla sala dove stava per essere operato.Poco dopo scoprirà che lo spostamentoera necessario per liberare la sala e poteroperare proprio sua figlia.L’intervento riesce ma, nonostante l’af-fetto e le cure di amici e famigliari, Betha-ny non riesce a superare il dramma che le

è piovuto addosso. A peg-giorare la situazione lapresa di coscienza di

n o n essere più in gradodi salire su una tavola da surf efilare sulle onde come pri-ma. Una ditta di apparec-chiature sanitarie sioffre di prepara-re un braccioa r t i f i c i a l eper Betha-ny, cosìda poterave re– di

CINEMATOGRAFIA SPORTIVA

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Il surf è onde, sole, adrenalina… ed equi-librio. L’equilibrio si ha aiutandosi con lebraccia, lo sappiamo. E come si può starein equilibrio su una tavola se non si ha unbraccio? È questa la prima domanda checi si pone quando vediamo che sopra viè Bethany Hamilton, surfista californianache ha perso il braccio sinistro all’età di13 anni. La sua storia è raccontata dal lun-gometraggio Soul Surfer del 2011.La bella Beth, figlia di una famiglia moltoreligiosa e amante del surf, va sulla tavolafin dalla più tenera età con i suoi due fra-telli e l’amica Alana. Le due ragazze ini-ziano i primi concorsi e arrivano addirit-tura a essere notate dalla ditta Rip Curlche si offre di far loro da sponsor per tuttele successive competizioni. Ma una mattina, salutato il padre che sistava recando in ospedale per farsi ope-rare all’anca, Beth va a surfare con Alana,ad accompagnarle il fratello e il padredell’amica. L’atmosfera è da scampagna-ta e i quattro si divertono tra un’onda el’altra. A un certo punto, mentre le ragaz-ze si rilassano in acqua, sulle rispettivetavole, conversando sull’offerta della RipCurl, sopraggiunge uno squalo e azzannail braccio sinistro di Beth fino alla spalla. La paura e il dolore sono devastanti, ma

> Donatella Italia

Soul Serfer porta lo spettatore sulle assolate spiagge californiane. La storia racconta diBethany Hamilton, surfista californiana che ha perso il braccio sinistro all’età di 13 annidopo un assalto di uno squalo. La forza di volontà e la voglia di dimostrare tutto il suotalento, la riportano con coraggio su una tavola e ad ottenere risultati straordinari

Quando la vita èquestione di attimi

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rimando – visibilità a costo quasi zero dal-la situazione. Ma questa soluzione non vacomunque bene: l’arto artificiale è infattitroppo delicato e non potrebbe sopportareil peso che la ragazza caricherebbe nelsalire sulla tavola in movimento. Scorag-giata dall’ennesima delusione, Bethany siunisce alla spedizione umanitaria diun’amica per aiutare le popolazioni inThailandia colpite dallo tsunami: l’inten-to è di allontanarsi da una vita che nonama più.Lì, tra la povertà e la disperazione, Bethriesce a rendersi utile nonostante il suohandicap. Un giorno, notando una bimbaguardare l’oceano, capisce che può fare dipiù. Recupera una tavola e si avventura trale onde, come una surfista. Osservandola,la piccola e gli altri bambini capiscono chenon devono temere l’oceano: il gesto diBeth aiuta la gente a ritrovare la fiducia ea non avere più timori delle onde.Emozionata da ciò che ha fatto in Thai-landia, Bethany

t o r n aa

casa con una nuova energia e si iscrive allecompetizioni regionali di surf. Con l’aiutodella famiglia e di Alana, Beth rinforza ipropri muscoli e impara a stare in equili-brio anche con un unico braccio. Il padrele installa una maniglia di corda sullatavola affinché la figlia possa salire sullatavola anche in mezzo alle onde.Arriviamo così alla gara per il campionatonazionale: Beth e Alana partecipano edanno il meglio di sé, ma la loro avversa-ria di sempre – Malina Birch – non è inten-zionata a rendere loro la vita facile. Alanaesprime delle osservazioni critiche versoMalina, sostenendo che, data la sua situa-zione, dovrebbe essere più comprensivaverso Bethany; tuttavia l’amica la zittisce:con quel comportamentol’avversaria è inrealtà l’unica a non farle pesare il suo han-dicap.A due minuti dal termine della gara, conla classifica decisamente a favore di Mali-na e Bethany quinta, il mare si calmaimprovvisamente. Da regolamento, se lasituazione di calma dovesse persistere perpiù di due minuti, si decreterebbe la finedella gara con i punteggi conquistati finoa quel momento dalle surfiste. Ma a untratto Bethany, con esperienza ed istinto,sente che sta per arrivare un’onda. Iniziaa nuotare forsennatamente e riesce a rag-

giungere un’onda che le potrebbeportare un punteggio altissimo.

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Tra gli applausi del pubblico, Beth emerge dal murocristallino, confermandosi campionessa fino in fon-do. La giuria però è di un altro parere: secondo lorola ragazza si è alzata troppo presto sulla tavola e lasua impresa finale non viene conteggiata. Malina, però, si rivela una sportiva vera e propria,invitando Bethany a fianco a sé sul gradino più altodel podio.Nello sport spesso è questione di attimi e nel surfforse ancora di più: quel momento cruciale in cuiil surfista sale sulla tavola nell’istante necessarioper poter poi emergere dall’onda come un modernoPoseidone è tempismo puro. E forse nessuno più di Bethany sa quanto valga unattimo: quello in cui lo squalo le ha azzannato ilbraccio, quello in cui Hoth l’ha soccorsa e portatain ospedale, quello in cui il padre viene fatto usciredalla sala perché sia operata immediatamente, finoall’istante in cui il suo semplice gesto aiuta unapopolazione a sconfiggere la paura dell’oceano.Diretto dal regista Sean Mac Namara, specializzatoin prodotti per un pubblico giovane, e “raccontato”da volti conosciuti come Helen Hunt, DennisQuaid, Kenin Sorbo e la giovane Anna SophiaRobb ,Soul Surfer ha il pregio di narrare e diffon-dere la vicenda di Bethany Hamilton, dimostrandocome con il coraggio e la determinazione – insiemeall’affetto dei propri cari – si possono raggiungereobiettivi, per quanto grandi possano essere gli osta-coli che si hanno davanti.Una grande lezione da Bethany Hamilton: una pic-cola, meravigliosa donna dall’enorme coraggio.

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MONDO ASI

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A Chianciano iComitati Perifericia confrontoSabato 8 e domenica 9luglio si sono riuniti anche i settori tecnici sportivi e il comitato tecnico di ASIper un proficuo scambio di idee volto a migliorare la vita associativa su tutto il territorio nazionale

Molti gli argomenti affrontati nella due gior-ni di lavori istituzionali dell’Asi nella ridentecittadina toscana di Chianciano, nota per lesue Terme. Grande adesione e grande inte-resse da parte di tutta la struttura, intervenutaad ascoltare ed a proporre idee per il conti-nuo miglioramento della vita associativa sututto il territorio nazionale. I lavori sono ini-ziati sabato mattina con il comitato tecnico,presieduto dal direttore tecnico UmbertoCandela, cui hanno partecipato il direttoregenerale Diego Maulu, assieme a DonatoMonaco, Sabrina Molino, Sammy Marcan-tognini, Carmine Caiazzo e Andrea Ruggeri.Qui è stata discussa l'offerta formativa ASI esono stati verificati i regolamenti dei settoritecnici sportivi. Nel pomeriggio sono iniziatii lavori della Consulta dei comitati perifericiriunita insieme ai responsabili dei settori tec-nici presenti per la loro Conferenza organiz-zativa.Nel corso della Conferenza congiunta dellaConsulta Nazionale e della Conferenza deiSettori presieduta dal vice presidente nazio-nale e presidente della Consulta AndreaAlbertin erano presenti ben centocinquanta

> Sandro Giorgi

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tra presidenti provinciali e regionali eresponsabili di settore. Grande dimostrazione di interesse per laConferenza che annualmente viene organiz-zata ed a cui partecipano le strutture opera-tive sul territorio che ne riconoscono eapprezzano la sua funzione formativa oltreche come utile strumento di confronto.Una grande dimostrazione di unità dell’En-te, rappresentata anche dalla seduta congiun-ta delle due conferenze (quella dei Comitatipresieduta da Andrea Albertin e quella deisettori presieduta dal direttoretecnico Umberto Candela), non in antitesima in simbiosi.Questo il commento di Andrea Albertin:“Pur senza dimenticare che ASI trova la suaragione di esistere nei comitati è indubitabileil grande contributo dato dai settori alla cre-scita non solo numerica dell’ente. E’ pertan-to di essenziale importanza che questi duestrumenti lavorino sinergicamente.Esprimo il mio compiacimento per lo stra-ordinario coinvolgimento dei dirigenti ASIed in particolar modo, come ricordato anchedal presidente nazionale Claudio Barbaro,per la qualità degli interventi sia da parte deirelatori che da parte degli intervenuti: pro-positivi e non polemici. Interventi che deno-tano una grande maturità dell’ente e la gran-de competenza dei suoi quadri”. I lavori sono poi continuati con le relazioni

di Diego Maria Maulu e Andrea Albertin chehanno analizzato gli adempimenti CONI perl'iscrizione al registro delle associazioni, col-legati con il nuovo elenco delle disciplineammissibili. Il successivo intervento è statoquello di Andrea Ruggeri che ha evidenziatole problematiche contabili e fiscali, chiaren-do anche gli aspetti relativi alla gestione deibilanci consuntivi dei comitati periferici. Lasessione pomeridiana, coordinata dal Vicepresidente Emilio Minunzio e dall’esperto diinformatica Alessandro Di Felice, si è con-clusa con la presentazione della piattaformaideata dall’ ASI per l'inserimento delle mani-festazioni sportive e formative, per agevola-re il lavoro degli enti affiliatori e per docu-mentare le attività periferiche, in modo dapoter dare loro valore. La seconda sessionesi avviata domenica mattina con l’interventodi Umberto Candela che illustrato le proce-dure delle nuove linee guida dei settori tec-nici e le funzionalità operative dell'AlboNazionale. Interessanti la successive relazio-ni: sulle attività delle Aree extra sportive daparte di Mario Ciampi e sul nuovo progettoS.C.U.O.L.A. avviato dall’Asi insiemeall’Unicef per portare il “Fair Play” nellescuole. Molto seguite le presentazioni diquesti nuovi progetti che coinvolgono tuttele strutture periferiche e che danno stimoli atutti i dirigenti per ampliare la loro azione sulterritorio.

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Is Arenas, il riscatto va a cavalloNella Casa di reclusione di Bau di Arbus, è partita un'iniziativa straordinaria, il progetto ideato e realizzato da Asi prevede la formazione come guide equestri di alcunidetenuti ai quali verrà offerta una nuova possibilità di reinserimento nella vita lavorativa

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Sardegna, terra scabra e dura eppure gene-rosissima: la dimostrazione più recente èl'inaugurazione, il 16 giugno, del progettoASI Is Arenas - Attività Equestri. NellaCasa di reclusione di Is Arenas, a Bau diArbus, è partita un'iniziativa assolutamen-te originale, resa possibile dal mix vincen-te di formazione-ambiente-reinserimentoche ha dato vita a percorsi di turismo eque-stre sostenibile e socialmente utile.Dalla sinergia tra la struttura rieducativa,l’hotel Le Dune di Piscinas e ASI è natoun percorso che comincia con la formazio-ne come guide equestri di alcuni detenutie si conclude lungo quattroippovie attra-verso i 3000 ettari della Casa di reclusione:in mezzo, la nuova possibilità offerta a chiin passato ha commesso degli errori, perun riscatto nella legalità, attraverso il lavo-ro. L’area di Piscinas, con le sue dune di sab-bia, è ritenuta una dalle poche vere e pro-prie zone desertiche d'Europa. Tra la vege-tazione si trovano il ginepro, il lentisco, laginestra, l'euforbia e vivono il cervo sardo,la testuggine mediterranea e la tartarugamarina che depone le uova sulla spiaggiadi Piscinas. Tra i boschi di lecci, gli scavia cielo aperto e le falesie di roccia, i dete-nuti di Is Arenas si dedicano quotidiana-mente alle numerose coltivazioni presentinella colonia oltre che all’allevamento dicavalli, bovini, capre, pecore e maiali.I percorsi studiati e validati da ASI attra-verso i suoi esperti equestri propongono

una full immersion in luoghi di assolutopregio naturalistico e paesaggistico, allascoperta di flora e fauna, costeggiando icomplessi minerari ottocenteschi abban-donati e i terreni della colonia agricola, oancora degustando i formaggi, il miele ele altre specialità prodotte dagli ospiti del-la Casa di reclusione. L’attività –integral-mente gestita da detenuti – è rivolta a turi-sti ospiti di alcune selezionate strutturealberghiere limitrofe che promuovono l'at-tività e "censiscono" gli ospiti, monitoran-do lo svolgimento dell'iniziativa anche dalpunto di vista degli standard di sicurezza.Dodici i detenuti formati come guideequestri, assunti con regolare contratto dilavoro e ora impegnati nelle escursioni conpony e cavalli in questo territorio inconta-minato e dagli spunti naturali unici. Illustrato a Roma in maggio, alla RegioneLazio, il progetto è stato varato operativa-mente a Is Arenas e ha visto numeroseautorità presenti, a testimoniare l'interessesuscitato e la validità dell'impresa: tra ipresenti, il senatore Emilio Floris, i depu-tati Bruno Murgia e Siro Marroccu, i con-siglieri regionali Sandro Collu e Ugo Cap-pellacci. Insieme a loro, diversi sindaci, apartire dal primo cittadino di Arbus, quellodi Isili (dove è presente un’altra coloniapenale), di Sanluri, Gonnosfanadiga, Flu-minimaggiore, Nughedu Santa Vittoria,per citarne alcuni. Per l'hotel Le DunePiscinas, partner del progetto, il proprieta-rio Luigi Caccamo.Luisa Pesante, direttore della colonia di IsArenas, ha fatto gli onori di casa.

> Federica Marino

Intervento del presidente Claudio Barbaro alla cerimonia di inaugurazione

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Naturalmente per la parte ASI erano pre-senti i vertici: il presidente nazionale Bar-baro e il vicepresidente Minunzio, laresponsabile Sport Equestri Minelli, ilpresidente ASI Sardegna Garau, il presi-dente ASI Cagliari Pani e il consiglierenazionale ASI Corrado Meloni. Poi i protagonisti sul campo di questa ini-ziativa: con il coordinatore per le areeextra sportive il coordinatore Dott. MarioCiampi, il referente nazionale attività car-ceri Ciavardini, la referente per la Sarde-gna Zedda e il responsabile tecnico ASIpresso la colonia penale, Montesi. Attivis-sima e alla sua prima sfida la neocostituitaCommissione IntegrAzione Sociale, rap-presentata a Is Arenas da Federico Vespa,

Massimiliano Baldoni e Giulia Minunzio. Il lato equestre ha visto l'impegno comedocenti impegnati nella formazione diValter Murino, Paolo Giacomazzi, Giu-seppe Sedda, Adriano Vecchiarelli, RitaFagiolo, Giampaolo Dui, MassimilianoMontesi.Il progetto di Is Arenas, rispetto a prece-denti esperienze equestri in carcere comequella di Bollate (Milano), ha in più dellepeculiarità che lo rendono unico, prima fratutte il dialogo costante con il territorio,che viene valorizzato dal turismo equestree diventa per i detenuti una terra di mezzo,uno spazio libero,"a cavallo" tra la deten-zione e il ritorno alla società, e non ultimol’immediato sbocco lavorativo viste le

immediate e dirette assunzioni di alcunidetenuti previste dal progetto stesso.C'è poi l'elemento "sport", ovviamenteirrinunciabile per un ente di promozionecome è ASI. A Is Arenas emerge piena-mente la trasversalità dell'attività sportiva- in questo caso equestre - come strumentodi integrazione: andare a cavallo è ciò chepermette ai detenuti di diventare guide peri turisti appassionati di equitazione, in uncircolo virtuoso in cui il cavallo si mostra,ancora una volta, un mediatore tra mondiapparentemente distanti."Il feed-back da parte dei detenuti è statofin da subito entusiasmante - racconta ilvicepresidente ASI Minunzio - abbiamotrovato entusiasmo ed interesse rispetto

Tecnici equestri Asi formati presso la colonia penale di Is Arenas

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alle diverse tematiche affrontate, e c'è chiaddirittura ha rinunciato a giorni di per-messo per non perdere ore di formazio-ne".L’apprezzamento mostrato dai reclusi perquesto programma di formazione è già diper sé un successo, che conferma la vali-dità delle "Attività in Carcere" proposteda ASI, basti pensare ai Bisonti Rugby, lasquadra dei detenuti del carcere di Frosi-none, impegnata nel campionato naziona-le di serie C o a ‘Dietro il Cancello’il gior-nale carcerario del penitenziario romanodi Rebibbia. A IsArenas il valore aggiuntoè quello della opportunità di formazione eintegrazione sociale oltre che lavorativa,della competenza spendibile una voltalasciato carcere.Per un risultato che non sia solo di faccia-ta, servono qualità e professionalità: quel-le che ASI garantisce sia nello sport chenell'ambito socio-sanitario e impiega sen-za risparmio per promuovere la solidarietàe i valori di base che accomunano gli entidi promozione sportiva e li distinguonodalle federazioni.A Is Arenas, questi valori sono diventatibuona pratica, per offrire a chi ha com-messo degli errori una possibilità di riscat-to attraverso il lavoro.

Il presidente Claudio Barbaro e Luigi Caccamo,consegnano una targa di ringraziamento alla Direttrice della Casa di Reclusione Luisa Pesante

Taglio del nastrohippovia certificata Asi

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Una manifestazione dai numeri importan-ti quella svoltasi a Roma, nella piscinadello Zero9. La fase nazionale di nuotoA-si ha risposto e forse superate le attese. Leregioni presenti era rapprentate con circaquattrocento atleti che sotto una oramaisuperlativa e collaudata organizzazione,capace di prevedere e disputare al mille-simo tutti gli orari delle circa dieci ore digara non stop, hanno dato spettacolo

facendo scendere in vasca atleti di ogni etàe di ogni livello che si sono aggiudicati lecirca settecentocinquanta medaglie inpalio nelle varie distanze. Centoventi-quattro gare riservate a nuotatori dallecategorie giovanili a quelle dei master nel-le varie specialità: stile libero, dorso, ranae farfalla. La Tiro a Volo di Roma ha con-quistato 23 vittorie, mentre l’altra forma-zione romana la Romanina Sporting Cen-ter di Roma ha raggiunto 13 vittorie, pre-cedendo la Thrylos di Reggio Calabria si

è aggiudicata 11 primi posti. Va sottoli-neato che tutte le società presenti hannoavuto nuotatori che si sono classificati aiprimi tre posti; quelle che hanno ottenutovittorie sono state ben sedici società, ciòa conferma della qualità di tutti i parteci-panti,. Da segnalare infine che sul gradinopiù alto del podio nella classifica a squa-dre è salita la Tiro a Volo Roma, davantinell’ordine a Thrylos Nuoto di ReggioCalabria e Olimpo Blu Amantea, provin-cia di Cosenza, che hanno così raccolto i

> Eleonora Massari

Una ricca partecipazione e l’alto livello delle prestazioni hanno decretato il successo della manifestazione svoltasi nella piscina dello Zero9 di Roma

400 atleti alla fasenazionale di nuoto Asi

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tato organizzatore di gestire una manife-stazione con moltissime presenze con unrispetto dei tempi che definirei impressio-nante.... I più vivi complimenti invece aitanti ragazzi scesi in vasca a Roma, e nonsolo quelli saliti sul podio, capaci tutti ditrattenere in tribuna tanti e tanti genitoripieni di entusiasmo, fattore fondamentaleper crescere ancora tutti insieme”.

Presente alla manifestazione anche Clau-dio Barbaro, Presidente Nazionale Asi,che ha effettuato premiazioni dei più pic-cini con grande entusiasmo, ed ha coltol’occasione per apprezzare la crescita cheil nuoto sta avendo nell’ambito dell’Asi eche il Campionato merita maggiore con-siderazione da parte di tutte le Societàaffiliate.

migliori risultati. Roberto Cipolletti Pre-sidente Comitato Regionale Asi del Lazioha così commentato questa edizione deiCampionati Asi: “Ormai le finali naziona-li di nuoto sono diventate un appuntamen-to fisso per le associazioni e le società dinuoto affiliate al nostro Ente, sono orgo-glioso che siano state ospitate a Roma eche l’organizzazione, nonostante i numeridi atleti gara davvero importanti sia stataefficiente ed impeccabile."Anche Flavio Giustolisi ResponsabileNazionale Nuoto ha voluto esprimere ilsuo pensiero: “Sono contento per l’ottimariuscita dell’evento e faccio i complimentia Stefano Manzi per l’organizzazione del-l’evento, un ringraziamento a tutte lesocietà, provenienti da diverse regioni ita-liane, che hanno partecipato a questa bellamanifestazione”. Infine le considerazioni di Stefano Manziresponsabile organizzativo settore nuo-to:"Ringrazio quanti ci hanno dato fiduciain questi anni ed hanno permesso di avereun circuito gare "modello" invidiabile amolti. Un grazie particolare anche ai giu-dici di gara "Asi" capaci insieme al comi-

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Chianciano ha ospitatol’Asi Open Day OlisticoPubblico delle grandi occasioni per la quattro giorni dedicata al benessere fisico e alla salute.Perfetta l’organizzazione affidata al responsabile nazionale del settore Ermanno Rossitti

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Un fiume di persone si è riversato aChianciano in occasione dei quattro gior-ni dedicati all’evento che il Settore delleArti Olistiche Orientali e Dbn-Dos, d’in-tesa ed in collaborazione con Asi Nazio-nale, ha promosso ed organizzato nellacittà toscana dal 9 al 12 giugno.Con il patrocinio del Comune e delle Ter-me di Chianciano, rappresentati dal sin-daco Andrea Marchetti e dal DG MauroDella Lena, oltre che del ConsorzioChianciaSì diretto da Gianluca Tedesco,l’appuntamento ha costituito una tappafondamentale per il settore del benessere edella salute, grazie alle qualificate e nume-

rose sessioni di lavoro, convegni, manife-stazioni e seminari esperenziali che si sonosucceduti presso le sale del Parco Acqua-santa, del Pala Monte Paschi e di ParcoFucoli.Con l’abnegazione e la sapiente guida delsuo responsabile nazionale, Ermanno Ros-sitti, e della sua direttrice, Ida Cagno, il set-tore ha saputo offrire opportunità di con-fronto e crescita associativa di sicuro spes-sore per i suoi aderenti, e non solo.Una consolidata politica quella oramaicaratterizzata dall’offerta di servizi cheAsi Nazionale, ed il suo presidente, Clau-dio Barbaro, affermano già da tempo sulterritorio, motivo per cui l’aggiornamentoe la formazione rivestono, fra gli altri, pri-maria importanza nelle dinamiche del-l’Ente.Di primo piano inoltre la 5^ ConferenzaNazionale del Settore Arti Olistiche Orien-tali svoltasi domenica 11 giugno, alla pre-senza di oltre 450 associati ed operatoriconvenuti con il chiaro intento di appro-fondire ogni aspetto tecnico, legislativo e

culturale delle rispettive attività.Legge 4/2013 e D.Lgs. 13/2013 l’hannofatta da padrone per gli amanti della mate-ria afferente le associazioni non organiz-zate in ordini e collegi, fra cui anche quellenell’ambito del management sportivo rap-presentato da MSA grazie alla partecipa-zione di Fabio Romei e Umberto Candela,oltre che della Luiss, con la partecipazionedi Paolo Del Bene.Importante anche la finestra informativaattenzionata sul massaggio estetico e spor-tivo, sulle sue finalità e le sue “controin-dicazioni”, grazie alla sapiente ed artico-lata relazione a cura di Guido Martinelli.Non solo, ma tramite i professionisti reikiassociati d’Italia (Prai) di Bartolomeo Fre-sia, la confederazione nazionale universitàpopolari italiane (Cnupi) di Antonio DiMezza e la Confassolistiche di ErmannoRossitti, i dibattiti sono stati in grado dicalamitare interesse ed attenzione sui temidelle medicine veterinarie, dell’educazio-ne alimentare e dell’associazionismo ingenere.

> Paolo Signorelli

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MONDO ASI

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Ed altro ancora: l’alimentazione bioma-gnetica, la musica vibrazionale, la ginna-stica emo, le tradizioni spirituali, gliassaggi emozionali di aromalogia, finoalla dermoriflessologia, all’osteorelax,alle tecniche shiatsu, bioshatsu, yoga,yoga della risata, taiji, danza emozionaleRio Abierto e comunicazione umana,ogni tassello organizzativo ha visto unamassiccia e convintissima partecipazio-ne.Tematiche queste rappresentate da unparterre di eccezionali ospiti, referentiistituzionali, relatori, docenti e dirigentidei rispettivi enti che è confluito aChianciano, conferendo ulteriore presti-gio all’evento, fra gli altri: Angelo Deia-na, Franco Fontana, Osvaldo Catucci,Vincenzo Cuteri, Davide D’Amico, Bru-no Scarpa, Maria Immacolata Spagnuo-lo, Armando D’Orta, Michela Marcias,Luca Paladino, Raffaele Di Lecce, Ales-sandro Brugnoli, Deborah Benucci.

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Una sessione di lavori estremamente pro-ficua e partecipata quella svoltasi lo scor-so 9 giugno nell’ambito dell’Asi OpenDay di Chianciano.Fra gli altri argomenti, si è anche discussodi management sportivo alla presenza diqualificati ed illustri ospiti e relatori.Platea gremita e interessata quella che,alla Sala Fellini del Parco Acquasantapresso le terme della città toscana, haseguito con notevole attenzione il conve-gno organizzato a cura di MSA, dal titolo:“Manager sportivo, fai della tua passioneuna professione”.Moderati dal Direttore Tecnico di Asinazionale, Umberto Candela, dopo ilsaluto istituzionale del sindaco AndreaMarchetti, sono intervenuti: Claudio Bar-baro (Msa), Franco Fontana (Kiwa Cer-

met), Fabio Romei (fiscalista), Paolo DelBene (Luiss) e Paola Federici (Acsi).Hanno altresì portato la testimonianzadelle rispettive scuole di formazione:Antonio Di Mezza (Università Popolaredel Sannio), Cesare Rossi (Ascom Indu-stria – Università Popolare del Mediter-raneo di Fermo), Michele Marzulli(società Umanitaria di Milano) e CinziaMoretti (ufficio progetti Asi).Un dibattito pregno di spunti: dal ruolo edalle competenze dell’associazione dicategoria rappresentata da Manager Spor-tivi Associati, all’importanza della forma-zione continua, dell’aggiornamento e del-la qualificazione professionale, agli ambi-ti di competenza esercitati e coperti dalleprofessioni sportive, alle opportunità diinserimento nel mondo del lavoro, fino

alla qualità delle certificazioni a cura deipreposti enti accreditati.Conclusioni affidate, niente meno, al pre-sidente nazionale di Confassociazioni,Angelo Deiana, il quale nell’apprezzare illavoro fin’oggi svolto da MSA, anche inrelazione ai rapporti avviati con UNI,l’Ente Italiano di Normazione, al fine delriconoscimento della prassi di riferimen-to, oltre che nel condividere le finalità del-l’associazione di categoria, ha sottolinea-to con efficacia l’importanza dell’innova-zione, della competizione, della reputa-zione e della credibilità che chiunquedovrà applicare anche nel campo delmanagement sportivo. Non senza trala-sciare l’essenziale peculiarità rappresen-tata da tutte le professioni che offronoqualificati servizi alla persona.

Manager sportivo: fai della tua passione una vera professione

Proficua convention organizzata da MSA con qualificati relatori esperti di management sportivo. Posto l’accento sull’importanza della formazione continua, dell’aggiornamento e della qualificazione professionale

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AMARCORD

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Una serata dalle emozioni forti, per rivi-vere, insieme al protagonista, una notteche tutti noi, soprattutto i meno giovanie amanti dello sport, non potremo maidimenticare.Correva l’anno 1967, era il 17 aprile,quando un pugile italiano di belle spe-ranze, Nino Benvenuti, salì sul ring delMadison Square Garden di New Yorkper affrontare Emil Griffith, pugile sta-tunitense campione del mondo dei pesimedi, per cercare di strappargli la coro-na.I pronostici non concedevano chances alnostro atleta. Solo lui nel profondo delsuo cuore sapeva che la montagna nonera impossibile da scalare. Contro tuttoe tutti riuscì nell’impresa raccogliendo

Nino Benvenuti da Isola D’Istria al Madison Square Garden

Emozionante serata, curata da Carla Isabella Cace, con il Campione nella sede romanadel Comitato 10 Febbraio, allapresenza di tanti ospiti. Fra i relatori il Presidente di Asi Nazionale Claudio Barbaro e il Presidente di Asi Lazio Roberto Cipolletti

> Gianluca Montebelli

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venuti, oggi brillante 79enne, ha rivis-suto quei magici momenti, e molti altriepisodi, tragici e trionfali, della sua vita,nella sede romana del Comitato 10 Feb-braio, in occasione dell’incontro Da Iso-la d’Istria Madison Square Gardeneven-toorganizzato nel quadro del ciclo “IDessert delle Muse”. Intervistato daCarla Isabella Elena Cace, organizzatri-ce della serata, e rispondendo alla raffi-ca di domande di chi non ha voluto per-dere l’occasione di incontrare il grandeCampione, Nino ha brillantemente rac-contato la sua vita di esule prima e poidi grande campione.Fra gli ospiti anche il Presidente del-l’ASI Nazionale Claudio Barbaro, cheha saputo rappresentare, rivivendo conemozione ed enfasi, il sentimento diitalianità che ha scatenato quella vitto-ria.E’ intervenuto anche il Presidentedell’ASI Lazio Roberto Cipolletti, chehai tempi dello storico match non eraancora nato, ma che ha saputo eviden-ziare come Nino Benvenuti sia ancoroggi un modello di sportività carico divalori per giovani e meno giovani.L’emozione di quella sera è stata fattarivivere ai presenti dall’attore GiuseppeAbramo che ha letto alcuni brani trattidal libro L' isola che non c'è. Il mio eso-do dall'Istria scritto dallo stesso Ninoinsieme a Mauro Grimaldi, in cui Ben-venuti racconta non solo la sua carrierasportiva ma anche, e soprattutto, il dolo-roso abbandono forzato delle terre natie.Benvenuti, nato ad Isola d’Istria, fucostretto, come tutti i cittadini italiani diquelle zone, a lasciare averi ed affetti,subito dopo la fine della Seconda GuerraMondiale.Con grande efficacia, incalzato dalledomande di Carla Cace, Nino ha saputoattingere dai ricordi quella che fu la tra-gedia vissuta dalle popolazioni Giulia-no-Dalmata. Quelle che sono state le suesofferenze giovanili si sono poi trasfor-mate in una forza interiore straordinariache è poi stato l’ingrediente più impor-tante delle sua fulgida carriera.Due ore intense e ricche di storie, aned-doti, episodi sul ring e fuori dal ring.Nino non smette di mietere successi. Eanche stavolta l’arbitro della serata… haalzato il suo braccio destro!

anche gli applausi e le ovazioni del pub-blico newyorkese che quella notte nericonobbe tutta la grandezza di Campio-ne.Gli italiani vissero quell’evento straor-dinario, di cui il tempo non ha cancellatoil ricordo, alzandosi di notte e incollan-dosi alla radio (la televisione non tra-smetteva la diretta) affidandosi alla vocedi Paolo Rosi (altra leggenda dello sporte del giornalismo) che narrò le gesta delnostro eroe.Padri e figli insieme fecero il tifo, simu-lando uno davanti all’altro i colpi cheNino stava sferrando sul ring. Una sim-biosi spontanea nacque nelle case degliitaliani, tutti avvolti metaforicamentenel tricolore, grazie allo sport, l’unicocomun denominatore capace di scatena-re l’Amor di Patria.A distanza di cinquant’anni Nino Ben-

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tuttonotizie

IL MAESTRO PIERLUIGI PAJELLOENTRA NELL’ASI

Pierluigi Pajello cintura nera 8° dan di Mantova ha deciso di entra-re a far parte dell’Asi. Una vita spesa per lo sport - per la crescitadi questo prima nella provincia di Mantova, poi in Lombardia - loavevano portato ad essere presidente del comitato lombardo delloCsen e consigliere del Coni della LombardiaI, nonchè Stella diBronzo al merito sportivo. Il nostro Ente saluta il suo ingresso conestrema gioia: ASI è lieta di poter beneficiare dell'esperienza spor-

tiva e delle qualità del mae-stro Pajello e di poter por-tare avanti la missione dicrescita dello sport sul ter-ritorio mantovano e lom-bardo anche grazie alla suaazione.  Pajello diventeràquindi il riferimento delcomitato provinciale ASIMantova. Il Maestro Pajelloci ha espresso le motivazio-ni della sua decisone.“Ho lasciato con rammari-co il mio precedente incari-co, non mi aspettavo didover compiere questascelta. E’ stato duro accet-tare la situazione, ma poi,ho compreso che avreipotuto essere utile in unaltro contesto e così quan-do mi hanno proposto lavo-rare per l’Asi e, soprattutto,dopo essermi confrontatocon i responsabili nazionalidell’ Ente, ho accettato conentusiasmo di lavorare perfar crescere l’attività rimet-tendomi in gioco con tuttol’entusiasmo possibile”.

SI È SVOLTA LA RIUNIONE DEI TECNICI DI ARTI MARZIALI DELL’ASI

Si è svolta a Roma sabato 24 Giugno nella sede dell’Asi la secon-da riunione dei responsabili tecnici afferenti al Settore Arti Mar-ziali. La riunione è stata organizzata da Carmine Caiazzo,responsabile Nazionale del Settore e dal componente dellaGiunta Esecutiva Fabio Bragaglia. Numerosi i tecnici provenienti da ogni parte d’Italia che hannopartecipato con interesse ai lavori che si sono sviluppati sugliargomenti che interessano il complesso settore delle arti marzialie che sono serviti a gettare le basi per uno sviluppo delle varieattività. Il Responsabile Carmine Caiazzo ha illustrato il regola-mento tecnico, in particolare è stata chiarita la procedura perl’ottenimento delle qualifiche per tecnici qualificati, quindi si ècomunicata l’esigenza della realizzazione di un manuale tecnicoArti Marziali Discipline da Combattimento e sistema di difesapersonale. Altro argomento trattato nella riunione la nomina deireferenti delle varie discipline afferenti al settore con l’elencodegli adempimenti e le modalità per le nomine. Successivamenteè stata definita la organizzazione del “Primo Galà NazionaleArti Marziali Asi” in programma a Terracina il 30 settembre. Lariunione si è conclusa con l’intervento di Fabio Bracaglia che haillustrato delle potenzialità che avrà il portale delle Arti Marzialisul sito dell’Asi in funzione nel nuovo anno sportivo.

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ORGANIZZA

La redazione di Primato rende noto ai lettori,ai dirigenti della periferia, a tutti gli opera-tori di ASI ,che le manifestazioni di cui si parlanelle pagine del mensile sono soltanto unaparte della miriade di eventi organizzati intutta Italia sotto l’egida dell’ente. La scelta,per evidenti ragioni di spazio, cade su quelleiniziative ritenute di maggior rilevanza siaper numero di partecipanti che per l’interes-se che suscitano sul territorio. Il quadro completo di quanto organizzato daASI trova regolarmente spazio sul sito inter-net www.asinazionale.it.

POMEZIA, RITMICASI HA ASSEGNATO I TITOLI REGIONALI DI RITMICA

La terza ed ultima prova del Campionato Regionale RitmicAsi, si èsvolta presso il Roman Sport City di Pomezia. Per la “finalissima”,che laureava le campionesse regionali per il 2017, il folto pubbliconon ha fatto mancare l’affetto e l’entusiasmo alle ginnaste che, que-sta volta, si sono giocate il titolo con esibizioni di prim’ordine. Tuttele società partecipanti, in questa occasione, hanno sfoderato pro-grammi di alto profilo, attraverso esercizi individuali, coppia, squa-dra e percorsi motori, in grado di impressionare la qualificatissimadoppia giuria per raggiungere il massimo punteggio che, per un inte-ro anno, fregerà con orgoglio il petto delle migliori ginnaste dellanostra regione. Anche al Roman è intervenuto Roberto Cipolletti,Presidente Regionale Asi, che, con la Segretaria del Settore SviluppoAttività Periferica dell’Asi, Emanuela Silvestri, si è alternato nel deco-rare il petto delle campionesse con gli ambiti allori. Al termine diquesta bellissima avventura, fatta di ben tre appuntamenti serratis-simi, si desidera ringraziare l’Asi, nella persona del Responsabile delSettore Sviluppo Attività Periferica, Fabio Caiazzo, per lo sforzo el’impegno profusi a favore del fantastico mondo della ginnastica rit-mica. Un ringraziamento particolare va al Direttore di Gara VittorioDi Francesco, al Segretario di Gara Massimiliano Di Girolamo e dallaCoordinatrice tecnica di tutti gli appuntamenti Serena Romani, oltreagli altri Tecnici, delle società partecipanti, che hanno collaboratofattivamente all’organizzazione della manifestazione. A questo pun-to non resta che attendere il prossimo anno per far riaccendere lasacra fiamma della competizione e vedere di nuovo le nostre fan-tastiche ginnaste darsi nuovamente battaglia per l’assegnazione deltitolo regionale, in una edizione del campionato RitmicAsi rinnovatoed ancora più avvincente.

PALERMO, ADELKAM E CITTÀ DI RIBERAPROTAGONISTE ALLE FINALI ASI REGIONALI Si sono svolte, presso il centro sportivo Sport Village Tommaso Natale a Paler-mo le finali regionali del settore calcio ASI Sicilia. L’evento giunto al quintoanno è stato organizzato dal Comitato Regionale ASI in collaborazione conil responsabile del settore calcio Pietro Vittorietti. Il titolo di campione regio-nale nella categoria Esordienti a 11 è stato vinto dall’Adelkam di Alcamoche in finale ha superato Tieffe Palermo. La finale Pulcini a 6 è stata vinta dalCittà di Ribera che dopo aver superato in semifinale il Castelbuono in finaleha battuto Castelvetrano Selinunte.La finale Pulcini a 7 invece è stata vintadall’Adelkam di Alcamo che in finale ha superato Renzo Lo Piccolo .Alle finaliregionali hanno partecipato anche la Ginnic Club Stadium di Sciacca, BeliceSport Partanna. MariaTocco presidente regionale Asi durante la premiazioneha ringraziato tutti le società presenti e dato appuntamento alla prossimaedizione.

BARGE (CUNEO), IN MOTO ANCHE I GIOVANISSIMI AL TRIAL ASIRingraziando il tempo che è stato mite durante la gara e non troppo afoso,il campionato amatoriale Trial ASI ha visto una sessantina di partecipanti dicui una decina tra under 14 e under 16.Le zone, dislocate sia vicino al con-centrico bargese che in zone limitrofe, hanno creato molta selezione tra i par-tecipanti di tutte le categorie. Eppure, il motoclub che ha organizzato la mani-festazione, aveva cercato di mantenere un livello di difficoltà il più possibilecoerente con gli iscritti. Nel corso della gara di motociclismo sono state, infatti,adattate le zone per gli under 14, per renderle più omogenee con la loro etàe con il loro grado di preparazione atletica. Gli organizzatori con questa primagara di trial hanno voluto inaugurare un calendario sportivo che sarà semprepiù fitto per dare l'opportunità a chi si avvicina la prima volta a questo sportdi poter testare e migliorare le sue abilità, come anche a chi ha già capacitàdi più alto livello.

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ACI BONACCORSI, EVENTODI KARATE SPETTACOLO

Ad Aci Bonaccorsi, in provincia di Catania, si èsvolta la 25 ^ edizione di Karate Spettacolo,evento divenuto ormai un appuntamento pernoi molto importante, non solo per il sostegnoche si vuole fornire alle due associazioni Onlusverso cui è diretto lo scopo, ma soprattutto per-ché vogliamo educare i giovani atleti ad unareale cultura delle donazioni per riprendere ilvalore sociale della solidarietà. Le due associa-zioni sopra citate sono Ibiscus e Aido, la primaè legata alla ricerca contro le leucemie e tumoriinfantili con sede al reparto di Onco EmatologiaPediatrica del Policlinico di Catania, rappresen-tato dal Presidente Daniele Mannino, la secondaè invece legata alla donazione degli organi, tes-suti e cellule, sempre con sede a Catania, rap-presentato dal Presidente Michele Tuttobene

della Sezione provincia-le di Catania. Lo spet-tacolo, che negli anniscorsi è stato sempreorganizzato dall’Acca-demia karate Sicilia diSan Giovanni la Puntagrazie al lavoro delMaestro Gianni Pane e dei figli, Maria Grazia eGuglielmo, in questa occasione ha ceduto l’ono-re e l’onere al testimone al Centro sportivo kara-te di Aci Bonaccorsi, dove si è svolto l’eventonella bella cornice Palazzo Cutore. Il pubblico hapagato un biglietto di un Euro, e l’incasso è statointeramente devoluto in beneficienza. Il pubbli-co, molto numeroso per l’occasione, ha dimo-strato tutta la propria generosità. Il molti hannoiscritto il proprio nome nella lista dei donatoriorgani all’Associazione presente con un propriostand dal quale ha distribuito materiale esplica-tivo. Ha presentato la serata Michele Tuttobene,

atleta e collabora-tore del MaestroPane, ha condottocon maestria e ver-ve tenendo viva l’at-tenzione del pubbli-co presente. E’ inter-venuto il presidente

Provinciale dell’Asi Angelo Silvio Musmeci ilquale ha elogiato l’operato del Maestro Pane ei tanti club intervenuti tra cui la scuola di AikidoDojo Dinamic Center del M° Iuculano Nuccioche ci segue da anni, e le altre: l’Accademiakarate Sicilia di S. G. la Punta per il settore Kara-te Kobudo, la scuola di ballo Let’s Dance di Bat-tiati, la scuola di danza Ballet Studio, la tery alkubra di Aci Bonaccorsi, la Scuola Sound of theboots, il Centro Sportivo Karate di Aci Bonac-corsi. Ospiti d’onore i Violinisti in Jeans, la pic-cola orchestra composta da giovani allievi e lagiovane cantante Michela Auteri

È INIZIATA L’ERA DEL PADEL ASISi è conclusa la scorsa domenica 28 maggiola prima edizione dell'evento Padel Day 2017,organizzato da associazioni affiliate ASI conil supporto del nostro Ente e il patrocinio delcomitato FIT Padel.Nei campi dei trentuno circoli delle dieciregioni italiane coinvolte sono scese in campomillequattrocento persone. Tutte unite dallavoglia di giocare a padel e dal desiderio diaiutare la ricerca di AIRC. La manifestazione,infatti, è nata non solo per contribuire allaconoscenza e alla diffusione del padel, maanche per sostenere la ricerca dell'Associa-zione Italiana per la Ricerca sul Cancro.  Con-siderato il successo di questa manifestazionetra sport e solidarie-tà, il nostro Ente si ègià messo al lavoroper l'edizione 2018del Padel Day.”Quello di oggi è ilvolto dello sport ita-liano che ci piacerappresentare  -dichiara il presidente Asi Claudio Barbaro altermine della manifestazione sportiva  - E’un’Italia bella, sportiva e solidale. Ringrazia-mo Airc per aver collaborato con noi e avercondiviso il progetto. Approfittiamo per daregià appuntamento per la prossima edizione,il Padel Day 2018. Il binomio sport-solidarietàcontinuerà ad essere l’identità di questo

evento’. “Voglio ringraziare tutte le Associa-zioni e i tantissimi giocatori che hanno sceltodi scendere in campo al nostro fianco que-st’oggi per sostenere concretamente la ricer-ca sui tumori femminili – aggiunge NiccolòContucci, Direttore Generale Airc -  Siamomolto soddisfatti di questo connubio virtuosotra sport e ricerca scientifica, e siamo prontifin da subito a rimetterci a lavorare con entu-siasmo insieme agli amici di Asi per la pros-sima edizione del Padel Day”. Tra i club ade-renti all'iniziativa il Pulpadel Master di Torino.Per coinvolgere le famiglie, il club ha attivatodue categorie: il doppio misto e il doppiomisto padre - figlio (cui hanno partecipato

anche le madri ele figlie). In que-st'ultima catego-ria hanno vinto ilpiù piccolo Ales-sandro, 10 anni,con la mammaSilvia. La coppiaha battuto  in

finale Marco Chicco, il maestro, che per l'oc-casione ha giocato con sua figlia Giorgia di13 anni. Nel doppio misto, invece, vittoria diSilvia Rabaioli con Sergio Cavarero che hannosconfitto la coppia Simona Ortolani e StefanoGrosso Campana. I vincitori sono stati pre-miati con le coppe donate dal comitato regio-nale ASI del Piemonte.

ROMA, INCONTRI IN PIAZZA FIRMATI INVICTUS ARENA

Quest’anno più che mai Invictus Arena e Riccar-do Lecca hanno saputo coinvolgere ed entusia-smare un numeroso pubblico! Una piazza alcentro di Roma piena di gente che grazie a que-sta bellissima manifestazione sì è potuta avvi-cinare gratuitamente agli sport da combatti-mento. Questo è proprio lo scopo che RiccardoLecca patron Invictus Arena, che con questamanifestazione, realizzata con la collaborazionedel Comitato Provinciale Asi di Roma, vuoleottenere. Tutti gli incontri light svoltisi nel pome-riggio, sono stati circa trenta, si sono svolti senzaintoppi e con grande divertimento e partecipa-zione. Nel gala serale ci sono stati dieci bellissimie combattuti incontri di pugilato che hanno vistosul ring diversi pugili delle migliori società delLazio. Il tutto si era svolto in maniera impecca-bile secondo l’etica dello sport. Tra gli ospiti d’ec-cezione Ori,al kolaj, Valerio Ranaldi, Emanueledella Rosa.

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SAN SALVO, UN MEMORIAL DI ARTI MARZIALI PER RICORDARE UNCLE PAUL DE THOUARSSi è concluso il Memorial Camp 2017, una manifestazione creata per ricordare Uncle Paul De Thouars.Il Memorial è stato organizzato a San Salvo, n provincia di Chieti, dalla Matjan Academy, la scuoladi Pukulan Bukti Negara di Ottavio Tremonte con la collaborazione del Comitato Provinciale Asi diChieti, presieduta da Gavino Truddaio. Oltre cinquanta atleti provenienti da Inghilterra, Olanda, Ger-mania, Svezia, Svizzera, Spagna, oltre ai gruppi delle città italiane, Milano, Roma e Asti, sono statipresenti a questa edizione del Memorial Camp, Ogni anno una scuola diversa organizza questoevento; l’anno scorso in Germania, quest’anno San Salvo è stata protagonista di questo grandeMemorial. Proprio quest’anno, il maestro Walter van den Broeke ha chiesto al suo allievo, OttavioTremonte, di organizzare uno stage itinerante: quattro giorni in totale, due in più rispetto agli altrianni, che hanno mostrato agli allievi delle altre scuole le “bellezze della nostra terra”, durante gliallenamenti funzionali e di approfondimento del principio del Bukti Negara. A fare da cornice agliallenamenti quattro diversi luoghi: l’Azienda vinicola Fontefico, la spiaggia di Punta Penna, la spiaggialimitrofa Biotopo costiera mediterraneo di San Salvo e il Bosco di Don Venanzio. Visto il grande suc-cesso e la soddisfazione dei partecipanti esterni, Tremonte ha dichiarato che probabilmente repli-cheremo tra un anno, cercando di dare ancora di più lustro alla nostra piccola grande città.

RIETI, CONCLUSA LA SECONDA EDIZIONE DEL RIETI BASKET CITY DI 3V3Si è conclusa la seconda edizione del Rieti basket city, torneo che ha visto la partecipazione di oltrecento giocatori atleti tra ragazzi e ragazze che si sono dati 'battaglia' in dieci giorni di divertimentoe di bel basket. Un torneo che sta crescendo piano piano, cercando di poter portare nei prossimi anniragazzi provenienti dai paesi limitrofi di Rieti, e che ha visto la collaborazione di numerosi sponsoroltre alla collaborazione del comitato provinciale dell’Asi. Le finali causa mal tempo si sono svoltepresso il Palawillie, ed ha visto la partecipazione di amici e genitori Nella categoria femminile hannotrionfato le ragazze provenienti da Terni, le Pf2s, squadra formata da Camilla Coletti - Giulia Bonaccini- Gaia Conti. Nella categoria under si sono confermati vincitori i Mina, squadra composta da GabrielePace - Edoardo Marchetti - Jacopo Teti - Damiano Pitoni - Angelo Gianfelice - Matteo Faraglia scon-figgendo in finale i Team Asturbo con il punteggio di 60-49; che ha visto la premiazione come migliorgiocatore di Gabriele Pace. Anche nella categoria senior abbiamo assistito ad un bellissimo incontrodove i Dark Lollo Gang hanno sconfitto Gli amici del basket con il punteggio di 69 -59. La formazione

vincente era composta da GabrieleRinaldi - Lorenzo Vio - Sergio Cleri -Luca Giancristoforo - Federico Quintili;come miglior giocatore è stato premia-to Gabriele Rinaldi. Presenti per le pre-miazioni anche alcuni componenti del-le NPC di Rieti, oltre al presidente, Pic-chio Roberto Feliciangeli, GianlucaMartini e Paolo Matteucci, ed ilResponsabile del Comitato Provincialedell’Asi Drago Amicarelli, Roberto Pen-tuzzi ha presentato tutte le squadrefinaliste di questa seconda edizione.

SANTA MARINELLA, SI È GIOCATO A CALCIO BALILLA

Si è svolta a fine giugno al palazzetto dellosport di Santa Marinella, in provincia di Romala prima grande manifestazione di CalcioBalilla Asi a carattere nazionale che ha uffi-cializzato il nuovo accordo con la L.I.C.B.(Lega Italiana Calcio Balilla). Alla presenzadel Coordinatore Nazionale Asi GiancarloCarosella, su circa cinquanta tavoli specificisi sono incontrati circa cinquecento tesseratiAsi-Licb provenienti dalle varie Associazioniramificate su tutto il territorio nazionale. Tan-te gare singole, a coppie e a squadre maschilie femminili si sono svolte nei tre giorni tra-scorse nella cittadina laziale. La manifestazio-ne coordinata dal Presidente Nazionale dellaLicb, Nicola Colacicco e da alcuni collaboratiAsi-Licb come Francesco Sirica dalla Campa-nia, Nicola Favale della Basilica, AndreaMastrangelo per l'Abruzzo e Roberto Giovan-nini per il Piemonte, si è svolta in un clima diamicizia e serenità, motivo di incontro pertanti appassionati di questa disciplina.  Latre giorni è stata anche motivo di discussionetra i vari dirigenti con il coordinatore nazio-nale Asi Carosella, che è anche membro dellaGiunta Esecutiva, in merito alla questionedelle discipline sportive riconosciute dal Coni,tra le quali, il prossimo gennaio 2018 potreb-be non essere presente il calcio balilla. L'im-pegno di Carosella con il Presidente Naziona-le Asi Claudio Barbaro componente del Con-siglio Nazionale Coni, affinché si trovi la giu-sta soluzione per questa storica disciplina.

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NUOTO, DANIELA DE ROSSI, UNA SPERANZA TARGATA ASIDaniela De Rossi, classe 2004, si iscrive alla scuola nuoto del To Live SportCenter nel 2009.Mostrando passione per l'acqua e spiccate capacità di apprendimento, viene subito inseritanelle fila della squadra Pre-agonistica Sport 2000, che avvia ogni anno numerosi giovanitalenti. Partecipando ai circuiti Asi e ConfSport, Daniela a suon di bracciate conquistamedaglie e titoli regionali esaltando non solo doti competitive ma anche notevoli qualitàdi eclettismo. Arrivati all'ingresso nel circuito agonistico, durante la visita medico agonisticaemerge un problema di insufficenza renale, che ferma la giovane atleta dall'attività. Capar-bia come in un testa a testa in gara, superando un trapianto di reni, Daniela torna inacqua oltre due anni dopo la sua ultima bracciata, ma soprattutto con la stessa vogliae passione di prima. Bracciata dopo bracciata, con l'aiuto dello staff tecnico Sport 2000,Daniela giunge in splendida forma ai recenti Official World Transplant Games, manife-

stazione riservata agli atleti tra-piantati provenienti da ogni partedel mondo. Con la grinta che la con-traddistingue e la voglia di chi cercail riscatto, Daniela alla prima com-petizione dopo anni, la più impor-tante di sempre, conquista 2 splen-didi ori nei 100 stile libero e 100 dor-so e un argento nei 50 farfalla por-tando più volte il tricolore ad essereprotagonista della più avvincentesfida della sua giovane vita.

TERAMO, IN VASCA PER I CAMPIONATI REGIONALI ESTIVI

Domenica 25 giugno presso la piscina Comunaleolimpionica scoperta di Teramo, gestita dal Comi-tato Provinciale Asi di Teramo, presieduto daEnzo Petrella, si sono svolte le gare dei Campio-nati  regionali FIN Assoluti Estivi e CampionatoRegionale ES B/A, validi come ultima prova peril conseguimento  del tempo limite per la quali-ficazione  ai Campionati Italiani. Tantissimi  i nuo-tatori presenti, provenienti  da numerose societàsia dell'Abruzzo, del Lazio e Marche e Molise. Lamanifestazione è stata riuscitissima  sia da puntodi vista tecnico che organizzativo. Molti nuotatorihanno conseguito il tempo limite per la qualifi-cazione ai Campionati italiani. Tra gli atleti dellevarie società, era presente anche una rappresen-tanza  della Asd Rari Nantes Teramo  presiedutada Luisina Marisa Spinozzi- Soddisfacente la pro-va del teramano Adriano Marini il quale si èdistinto nella sua categoria ES/A, pur essendo perlui la prima volta ad una simile gara. Complimen-ti a fine manifestazione per l'organizzazione daparte di molti Presidenti  di Società, dirigenti etecnici. Un ringraziamento da parte mio EnzoPetrella  è stato rivolto al presidente della FinAbruzzese Cristiano  Carpente per aver scelto  lacittà di Teramo come sede della manifestazione.

AGRIGENTO, 8 ̂EDIZIONE DI CALCIO A 5Dall’11 giugno al 9 luglio presso l’impianto spor-tivo Aquae Alabodes a Sciacca è andata in scenal'ottava edizione di Zeroprint, trofeo di calcio a5 organizzato dal Comitato provinciale Asi diAgrigento, dedicato agli under 18. Il Trofeo è sta-to vinto dalla formazione dell’Ottica Micalizziche ha superato in finale i ragazzi africani diPapalè Beach che, pur giocando una buona par-tita, si sono arresi alla supremazia tecnica dellasquadra vincente. Migliori giocatori del torneoFrancesco Gennaro, autore di una tripletta, il qua-le insieme ad Alessandro Bongiovì , autore di duereti hanno regalato per la seconda volta il trofeoal presidente Calogero Micalizzi. La finale per ilterzo posto è stata vinta da FarmaciaBrunetto/Autoscuola Conti che ha battuto con ilrisultato di 3 a 1 La Maison Pub. Il miglior gio-catore del torneo è stato Francesco Gennaro; il

capocannoniere con 18 gol Alessandro Bongiovìe il miglior portiere Gabriele Bollara tutti di OtticaMicalizzi.  Il titolo di giocatore fair play è statoassegnato a Davide Vitabile di The Mambo Kin-g’s; la coppa fair play è stata vinta dai ragazzi diImpresa Edile Abbene, mentre la coppa per ilmiglior abbigliamento di gioco è stata vinta daConcept Store Look Studio/Anmil. Soddisfazioneper l’ottima riuscita del torneo ha espresso MarioCucchiara presidente del comitato provincialeAsi Agrigento che, nel ringraziare tutti i ragazzipartecipanti per il fair play e la passione con cuihanno affrontato il torneo, ha dato appuntamen-to alla prossima edizione.

SETTIMO TORINESE, IV MEMORIAL ALUFFI Si è concluso il IV Memorial Valter Aluffi campio-nato estivo dedicato al minibaseball dell’hinter-land Torinese organizzato dal B.C.Settimo. Ognimercoledì da aprile a giugno le squadre Aviglia-na, con due formazioni, Rebels , New Panthers,Red Clay, B.C.Settimo si sono incontrate in trian-golari sui campi piemontesi. Un centinaio di bam-bini che indossano divise di colori diversi, ma conlo stesso amore per il gioco del baseball sonopronti alle partite finali. Ma la pioggia costringegli organizzatori a concludere le partite al primoinning, la gioia non si ferma e dopo la merenda,tutti sugli spalti per la premiazione di ogni parte-cipante e di ogni squadra, non è prevista una clas-sifica perché lo spirito puramente ludico del-l’evento vuole portare a conoscenza del meravi-glioso gioco del baseball le famiglie e i giocatoripiù giovani di età compresa dai 5 ai 9 anni. Conl’aiuto dello sponsor ASI, associazioni sportivesociali Italiane, ogni bimbo ha la sua medagliettae il suo cappellino come ricordo.

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ATTIVITÀ

CALCIO, LA SICILIA DI MATTEO FIORE È CAMPIONE D’ITALIA ALLIEVIUna giornata storica per il calcio siciliano perché la società del Calcio Sicilia allenata da mister MatteoDi Fioresi è aggiudicata a Forlì il titolo di campione d’Italia per la categoria Allievi battendo i pari etàdel San Michele Cattolica Virtus di Firenze per 3-1. Il Calcio Sicilia è una società affiliata ad ASI, par-tecipa ai nostri campionati e vogliamo celebrare insieme a loro questo importante successo che portain alto la città e lo sport di Palermo. Ai nostri microfoni abbiamo portato il presidente del Calcio SiciliaNino Manno che fatica a nascondere la sua gioia: “Siamo contentissimi di quello che abbiamo fatto,voglio ringraziare tutto lo staff e tutti i ragazzi che hanno fatto un qualcosa di eccezionale. Questoè un anno da non dimenticare, ringrazio non solo a chi è stato presente, ma anche a quelle personeche non collaborano più con noi come Carmelo Buongiorno, il nostro ex direttore che ha avuto l’ideadi intraprendere questa avventura. Noi non ce l’aspettavamo, ma ci speravamo tantissimo. Da ven-t’anni che inseguiamo questo sogno e finalmente ci siamo riusciti. I ragazzi? Speriamo che questotraguardo sia un trampolino di lancio per ognuno di loro, per un futuro roseo nel calcio importante.Se lo meritano”. Ringraziamo il presidente Manno per averci concesso questa intervista. Ancora con-gratulazioni e speriamo di vedere altre società palermitane raggiungere traguardi importanti comequello del Calcio Sicilia. Viva Palermo e viva lo sport palermitano. (Manuel Busetta)

SPORT EQUESTRI, LA SCUOLA DI TROTTO DI SUCCIVOVINCE IN BELGIO LA SECONDA TAPPA DEL MONDIALE

Dopo il grande successo ottenuto nella prima tappa del Campionato Mondiale in Italia all’Ippodromodi Agnano il 30 aprile, con il primo ed al secondo posto, gli allievi Francesco Compagnone e GaetanoRicciardi, accompagnati dal loro istruttore tecnico federale Giovanni Perrotta, sono volati in Belgioper disputare la seconda tappa del Campionato Mondiale di corse trotto a Mons, all’ippodromointernazionale di Wallonie. Dai primi giorni di allenamento i due allievi italiani si sono subito distintimostrando alle altre delegazioni mondiali di “saperci fare”. Compagnone e Ricciardi hanno totaliz-zato ottimi tempi durante le prove. Venerdì 2 giugno, giorno principale della competizione, l’emozioneè stata unica: dopo una partenza esaltante l’Italia già era in testa con Compagnone seguito dal com-pagno di squadra Ricciardi. Nell’ultima curva dell’ippodromo belga a comandare la gara erano i dueazzurrini, la retta d’arrivo è stata un trionfo di festeggiamenti da parte di tutti i diecimila spettatori

che hanno applaudito la performance dei nostri ragazzi, chehanno chiuso la gara classificandosi al primo posto (Compa-gnone) e al secondo posto (Ricciardi). I complimenti del tecnicoPerrotta, dal sindaco di Succivo Gianni Colella, dalle FederazioniSportive. Mentre scriviamo, è in corso il prossimo appuntamen-to in Spagna a Palma de Mallorca: per i punteggi raggiunti finoad ora basterebbe solo un altro primo posto per aggiudicarsimatematicamente il titolo mondiale con due tappe di anticipo.Una grande soddisfazione questa per ASI Sport Equestri che sicomplimenta con questa eccellenza del settore.

TAEKWONDO, A SILVIAFARIGU LA MEDAGLIAD’ARGENTO AL VALOREATLETICO DEL CONI

Un grande riconoscimento per la pluri Cam-pionessa Mondiale di Taekwondo ITF SilviaFarigu. Il Coni, proprio a seguito dei suoinumerosi e prestigiosi successi internazionali,le ha assegnato la Medaglia d'Argento alValore sportivo. Una grande soddisfazioneper l’atleta sarda che nella stagione che si vaa concludere si è resa protagonista di grandiimprese, primi fra tutti la conquista del titoloEuropeo di Kick Boxing e i tre ori ai Campio-nati europei AETF 2017 dello scorso aprile.

NUOTO SINCRONIZZATO,ATTORRE E D’ABBONDANZADELLA R.N. TERAMO AL TROFEO CONI

Saranno le giovani atlete Beatrice Attorre e Chia-ra D’Abbondanza della Rari Nantes Teramo arappresentare la regione Abruzzo al Trofeo Coniche si terrà a settembre a Senigallia.Nella garanazionale tenutasi a Genova, infatti, hanno otte-nuto la qualificazione per rappresentare la lororegione in questa prestigiosa manifestazione. Iltrofeo Coni è una mini Olimpiade italiana a cuipartecipano oltre tremila ragazzi under 14 nellevarie discipline sportive in rappresentanza di tut-te le regioni italiane.

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Fazio, uno schiaffo alla miseria

Roma brucia, chi è Nerone ?

> Umberto Silvestri

Parlarne non è accanimento nei confronti diun signore fortunato e nemmeno qualunqui-smo, come mi ha rimproverato qualcuno, mainformazione. Fornire le cifre di un contrattoai cittadini utenti e in questo caso (parlo del-la Rai) anche contribuenti, in quanto finan-ziano direttamente, attraverso il pagamentodel canone le scelte che fa il Consiglio diAmministrazione, ritengo sia una notizia dipubblica utilità. Mi riferisco alla decisionepresa dalla nuova dirigenza dell’Aziendapubblica di elargire a Fabio Fazio, stimatoconduttore “progressista” di Rai 3, in quat-tro anni, la cifra iperbolica di settanta milio-ni di euro, come denuncia Michele Anzaldi

della Commissione di Vigilanza, per realiz-zare il suo storico programma “Che tempoche fa”; buona parte dei quali, sempresecondo Anzaldi, dovrebbero finire nelletasche e nei conti bancari del sopraddettofortunato signore. Adesso, aparte che in un momento dicrisi come quello che stiamoattraversando da quasi die-ci anni, con la disoccupazio-ne fuori controllo, la man-canza di lavoro, i contratti atermine, il precariato e ivoucher, un po’ di morigera-tezza non avrebbe stonato

ma, mi sono chiesto: è giusto che a chi fa unlavoro tutto sommato divertente e nonessenziale per le sorti del mondo debbanoandare così tanti soldi pubblici? Io credo dino, ma potrei anche sbagliarmi e per questo

rigiro la domanda a voi,dato che nelle stanze alte diViale Mazzini devono averpensato il contrario e che sì:un “artista” può valere piùdi cento medici, di millepompieri, di migliaia diricercatori senza contratto.Punti di vista, ma non perquesto verità.

Roma brucia ormai da parecchie settimane. Bruciano siepi, parchipubblici, boschi e sfasciacarrozze, canili, centri immigrati e campirom. Brucia il degrado di questa città, rilasciando miasmi e fumi tos-sici che intasano i polmoni e le menti di una popolazione strematadal caldo, da tre anni di non amministrazione e da decenni di cattivagestione della cosa pubblica. Bruciano i giardini con l’erba alta maitagliata, le sterpaglie ai bordi delle strade bombardate dalle buchesenza manutenzione e le coscienze di un popolo incattivito, pallidoricordo dei ragazzi di vita delle borgate pasoliniane. Bruciano i rac-conti antichi di una “ città aperta” e ospitale, blindata nel suo effi-mero fortino di benessere precario, senza lavoro e futuro per i proprifigli, senza storia, né cultura e né memoria. Brucia la città cristiana,accogliente e samaritana e avanza la metropoli moderna, egoista,“smart” dicono: che militarizza le fontane storiche, vieta i “bivacchi”ai pellegrini, il panino seduti all’ombra sui gradini di una chiesa, eil sorso d’acqua ristoratore dagli storici “nasoni”. E mentre i rima-sugli di una cultura popolare fuori moda vengono sacrificati sull’aradel finto attivismo della città politica, invadente e cafona, delle autoblu con scorta e lampeggiante, degli inutili cortei senza speranza,dell’eroina tornata di moda nelle periferie degradate e dimenticatee del Dio denaro di un’economia mafiosa che compra, ricicla edistrugge il suo tessuto produttivo migliore, Roma brucia. E i moder-ni Neroni, imbelli e cinici, stanno a guardare.

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