Carissimo fratello e figliuolo in Cristo dolce Ges. Io
Catarina, serva e schiava dei servi di Ges Cristo, scrivo a voi
nelprezioso sangue suo; con desiderio di vedervi pietra ferma e non
foglia che si volla ad ogni vento.
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Perch l'anima, che non fondata sopra la viva pietra, Cristo
dolce Ges (cio che l'affetto e il desiderio suo sia fondato
solamente in Dio, e non nelle cose transitorie del mondo, le quali
passano tutte come il vento), viene meno, perch' privata della
divina Grazia. La quale Grazia conserva l'anima; ne riceve la vita:
e le d perfetto lume, privandola della tenebra, e fondandola in
vera e perfetta pazienza, e in vero e santo timore di Dio, con
perfetta umilt e carit fraterna col prossimo suo.
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E non si muove per impazienza al vento delle tribolazioni, n
con disordinato diletto si muove per il vento delle consolazioni; n
non enfia di superbia per il vento della ricchezza, e del fumo
dell'onore del mondo.
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E tutto questo gli diviene perch non si muove: perch il suo
fondamento Cristo crocifisso.
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Onde, perch soffino quei tre venti perversi principali, donde
viene ogni altro vento, non li cura. Cio il dimonio; che dalla
bocca sua esce il vento di molte e diverse cogitazioni e battaglie;
quando battaglia di vanit (la quale fa il cuore leggero, e non
maturo; e per essa vanit cresce l'appetire e il desiderare gli
stati del mondo), e quando con colore di virt.
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E questo il pi malagevole vento da conoscere, che sia; e solo
l'umile quello che lo conosce, e non pu essere ingannato da loro.
Il colore della virt, che il dimonio pone, questo: che, se egli
trova l'anima ignorante e senza la virt dellumilt o vero
conoscimento di s; poniamo che abbia cominciato a desiderare Dio e
mostrare segno di virt (perch ancora imperfetto, e non ha tanto
conoscimento che gli basti, di s) s da vedere i fatti del prossimo
suo temporalmente e spiritualmente, cio nelle cose temporali e
spirituali.
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Onde allora il dimonio soffia col vento del falso giudizio;
giudicando il prossimo suo, i servi di Dio e i servi del mondo
iniquamente; e non s'avvede. Onde questo cotale vuol togliere la
signoria del giudizio di mano a Dio; per che solo egli li ha a
giudicare.
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Perch non se n'avvede? Perch il dimonio gli ha ammantellato
questo giudizio col mantello della virt, per che gli pare fare per
bene. Ed s doppio questo parere, che spesse volte gliene pare fare
sacrificio a Dio.
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Ma egli s'inganna, per la superbia che in lui: perch, s'egli
fosse veramente umile e fondato in vero conoscimento di s, egli si
vergognerebbe di vedersi cadere in siffatto giudizio: perch egli
vedrebbe che un voler porre regola a Dio. Per che allora vuole
porre regola a Dio, quando si scandalizza nei servi suoi, volendo
mandare le creature a modo suo, non secondo che Dio le chiama.
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E per colui che sar fondato sopra la viva pietra, Cristo, far
resistenza a questi movimenti, e non consentir; ma con vera umilt
s'ingegner di godere e rendere gloria a Dio dei costumi e dei modi
dei servi suoi, e di avere compassione ai difettosi, pregando la
divina Bont che volga l'occhio della misericordia sopra di loro,
traendoli del peccato e riducendoli alle virt.
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E cos trae dalla spina la rosa. E ha la mente sua schietta, e
non va fantasticando, empiendosi la memoria di diverse fantasie di
cose spirituali, che gli pare ricevere nella mente, e delle
temporali; come fanno i matti e gli stolti, e i presuntuosi, che
non hanno ancora veduto loro, e vogliono investigare i fatti
d'altrui con specie di bene; e si lasciano percuotere da questo
perverso vento, che tanto pericoloso.
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O maledetta bocca, come hai intossicato il mondo con la puzza
tua in quelli che sono nel secolo, e fuori del secolo, come detto !
E poich ha giudicato col cuore, getta la puzza della mormorazione,
e rimane scandalizzata e vuota, la mente, in Dio e nel prossimo
suo. Bene dunque da fuggirlo con vera e santa sollecitudine.
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L'altro pericoloso e perverso vento il mondo. Il quale col
disordinato amore proprio di s si diletta, e cerca i diletti e le
consolazioni sue, ponendovi l'occhio dell'intelletto su, e
ricoprendo la tenebra e la miseria e poca fermezza e stabilit del
mondo con la bellezza, mostrandogli bello e piacevole;
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e cos lo inganna, mostrando lunga vita, ed ella breve!
parendogli che tutti i diletti e consolazioni e ricchezze del mondo
siano ferme e sue, ed elle sono mutabili, e gli sono date in
prestito, e per uso e sua necessit. Perch di bisogno , che o siano
tolte all'uomo, o l'uomo sia tolto a loro.
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Onde allora sono tolte a noi, quando alcuna volta le perdiamo,
o che ci sono involate da altrui, o per altri diversi accidenti che
vengono altrui: per i quali si consumano e vengono meno. Dico che
allora siamo tolti a loro, quando la prima dolce Verit ci chiama,
separando l'anima dal corpo; dove s'abbandona il corpo e il mondo
con tutte le sue delizie: della quale separazione nessuno che n
ricchezza n onore non lo possa campare, che non l'abbia.
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L'anima dunque, debole e accecata, che non ha tratta la terra
del mondo dall'occhio suo, ancora, se l'ha posto per obietto, si
volge, come la foglia dellalbero, al vento del proprio amore
disordinato di s e del mondo. Di questa maledetta bocca esce
un'invidia verso del prossimo suo, con una reputazione di s;
mormorando. E assai volte ne viene in odio e in rancore col
prossimo.
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E delle cose altrui spesse volte fa sue; e per acquistarle user
giuri, spergiuri, falso testimonio. E in tanto cresce, che desidera
la morte del prossimo suo. E quelli che deve amare come s, egli n'
fatto divoratore e della carne e della sostanza sua. Egli senza
alcuna fermezza: e cosa che comincia, di virt, rare volte la trae a
fine. Costui fondato sopra l'arena, che nessun edificio vi si pu
fare, che tosto non cada a terra. Costui privato della vita della
Grazia, e ha perduto il lume della ragione; va come animale, e non
come creatura ragionevole.
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Ci conviene dunque, ed di necessit, d'esser fondati nella
pietra viva, nella quale coloro che v'hanno posto l'occhio
dell'intelletto, e l'affetto per santo desiderio, non possono esser
percossi, n si lasciano percuotere da questo malvagio vento; anche,
fanno resistenza, e si difendono con il dispiacimento del mondo, e
della vanit e diletti suoi; ed abbattono la superbia con la
profonda umilt e desiderando povert volontaria.
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E chi ha la ricchezza e lo stato, lo tiene, ma non lo possiede
con disordinato amore fuori della volont di Dio; ma con amore e
santo timore lo tiene, e come dispensatore di Cristo, sovvenendo ai
poveri, e nutrendo i servi di Dio, e avendoli in riverenza,
considerando che sempre offrono orazioni e affocati desideri,
sudori e lagrime dinanzi a Dio per la salute d'ogni creatura.
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Questi tali godono in ogni tempo e stato che sono, perch sono
privati della amaritudine della disordinata volont, fondata in
proprio amore. Poi, dunque, che tanto dilettevole questo
fondamento; non da aspettare il tempo ad acquistarlo; perch non
siamo sicuri d'averlo.
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L'altro principale vento, dico che la carne; il quale getta
siffatta puzza e miserabile, che non tanto che ella puzza dinanzi a
Dio, ma ella puzza alle dimonia, e drittamente fa l'uomo bestiale;
perch quella vergogna ha, che l'animale. Costui fa, come il porco,
che sinvolle nel loto: cos egli si volle nel loto della
disonest.
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E in qualunque stato egli , guasta s medesimo. Onde, se egli
legato allo stato del matrimonio, con disordinato amore contamina
lo stato suo; e dove egli deve andare a quel sacramento con timore
di Dio, egli vi va disordinato e con poca onest. E i miserabili non
ragguardano in tanta eccellenza quanto venuta la nostra umanit per
lunione che Dio ha fatta nella miserabile carne nostra; perch se
essi aprissero l'occhio dell'intelletto a ragguardarla,
eleggerebbero innanzi la morte, prima che darsi a tanta
miseria.
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E sai che puzza esce da questa bocca che attossica chiunque gli
si approssima? Il cuore ne diventa sospettoso; la lingua mormora, e
bestemmia, credendo che quello ch' in lui sia negli altri. Siccome
linfermo che ha guastato lo stomaco, che, non parendogli buono il
cibo, perch corrotto, e non tanto che i comuni cibi, ma il suo
particolare che il medico gli ha dato che pigli, vedendolo prendere
a chi ha il gusto sano, gli pare malagevole e incredibile che non
gli sappi di quello sapore che ha lui;
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Cos gli stolti, che si danno alla dilettazione carnale, hanno s
guasto l'appetito loro, che non tanto della comunit, cio di quelli
che comunemente si vedono in questo difetto, ne pigliano male, ma
nei sani si scandalizzano; e nel particolare cibo, cio nella donna
sua, si scandalizza, il quale Dio gli ha dato per condiscendere
alla sua fragile infermit.
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Onde questo cibo gli fa male, stando disordinatamente, come
detto , e pigliando sospetto spesse volte e gelosia, giudicando la
cosa buona cattiva, e venendone in odio e in dispiacimento, col
dove deve essere amore. Costui ha un disordinato vedere: e questo
gli avviene perch l'occhio infermo; per che, se fosse sano, non
farebbe cos.
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O quanti miserabili difetti e inconvenienti per questo
miserabile vento ne vengono! E sempre si rode in s medesimo. E
poich ha gettato della bocca la puzza, ed egli giunge al giudizio
della sposa sua; onde gli viene questo altro difetto: che se a lui
gli viene desiderio, per ispirazione divina, di levarsi da questo e
conservare lo stato perfetto, per il verme, che gi entrato in
corpo, del sospetto, se gli spegne l'odore della virt, e ritorna al
primo suo fradiciume; e quello che in prima gli piaceva, gli viene
a dispiacere.
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E non costante n perseverante nella virt; anco, volle il capo
indietro a mirare l'arato, e non guarda s medesimo a conoscere il
suo difetto e la sua infermit. E tutto questo gli avviene perch non
fece il fondamento sopra la viva pietra; e per stato assalito, e
percosso da questo malvagio vento.
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di bisogno, dunque, che si levi dal miserabile fondamento della
carogna, e si fondi nella viva pietra, Cristo. Allora, venendo il
vento non gli potr nuocere: anco, far resistenza con la vera virt
della continenza e della purit, disciplinando la volont sua
disordinata con la disciplina della ragione, e del santo timore di
Dio;
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Dicendo a s medesimo: Vergognati, anima mia, di voler lordare
la faccia tua, e corrompere il corpo per immundizia. Perch tu sei
fatta allimmagine e similitudine di Dio; e tu, carne sei venuta a
tanta dignit per lunione della natura divina fatta in te natura
umana, che sei levata sopra tutti i cori degli angeli.
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Allora sentir l'odore della purit, e il desiderio di rimediare
con lo strumento dell'orazione e della vigilia, con odio e
dispiacimento d'esso vizio; usando gli altri strumenti di fuori
corporali, cio di molestare il corpo con la penitenza, quando egli
vuole impugnare contro lo spirito. E sopra tutti gli altri rimedi
contro questo vizio l'orazione umile, e la vigilia, ed il perfetto
conoscimento di s.
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Non sia mai alcuno che stia a contrastare con esso,
avviluppandosi la mente delle forti cogitazioni e movimenti che
sente venire. Anco, intenda a pigliare i rimedi, e col pensiero del
rimedio cacciare le forti cogitazioni e immaginazioni; perch sar
un'acqua che spegner il fuoco del disordinato movimento.
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Allora non tema, ma virilmente pigli il gonfalone della
santissima Croce; e con essa s'appoggino, e navighino con i detti
rimedi coloro che sono fondati sopra questa viva pietra, con
fermezza e perseveranza in fino alla morte. Perch vedono bene che
solo la perseveranza quella che coronata, e non il cominciare.
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Voglio adunque, carissimo fratello e figliuolo, che vi leviate
dalla imperseveranza, e incominciate a entrar dentro da voi; perch
mi pare, secondo che si vede dinanzi alla divina Bont, che gi buon
pezzo siate uscito fuori di voi. E tutto questo , perch il
principio e il fondamento non fu fatto bene in verit, n fondato
sopra la viva pietra.
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Perch per altro non addiviene che i servi di Dio non sono
perseveranti, se non perch sono fondati imperfettamente; ed essendo
deboli, e giungendo i fortissimi venti, cio il dimonio, il mondo, e
la carne; e trovandoli senza fortezza e senza alcun riparo
d'esercizio di virt, vengono meno.
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Onde considerando me i rimedi del vostro cadere, e il bisogno
di pigliarli, e di fare pi perfetto principio, e con pi profonda
umilt, e dispregiamento di voi, dissi, che io desideravo di vedervi
pietra ferma, fondato sopra la pietra viva, Cristo dolce Ges, e non
sopra l'arena.
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Spero nell'infinita bont di Dio, che se voi vi vorrete umiliare
a conoscere voi, che voi adempirete la volont sua e il desiderio
mio, e voi acquisterete la vita della Grazia, sarete privato della
tenebra, ed avrete perfetto lume.
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Altro non dico. Permanete nella santa e dolce dilezione di
Dio.