+ All Categories
Home > Documents > 3 - cap - tipologie di televisione

3 - cap - tipologie di televisione

Date post: 22-Mar-2016
Category:
Upload: luca-cattaneo
View: 227 times
Download: 5 times
Share this document with a friend
Description:
Le emittenti che utilizzano sistemi televisivi analogici, utilizzano un segnale di codifica NTSC, PAL o SECAM e poi lo modulano su un vettore VHF o UHF. L’immagine televisiva analogica è “disegnata” sullo schermo un frame intero alla volta, come nel sistema cinematografico, a prescindere dal contenuto dell’immagine. Questo concetto vale per tutti gli standard televisivi analogici normalizzati dall’ITU, l’International Telecommunication Union fin dal 1950. 37
26
37 3.Tipologie di televisione http://en.wikipedia.org/wiki/ Television 3.1 Televisione analogica La televisione analogica codifica le informazioni audio/ video e le trasmette come segnale analogico utilizzando un messaggio veicolato in base all’ampiezza e/o alla frequenza del segnale emesso. La televisione iniziò a diffondersi a partire dal 1928, negli Stati Uniti, e dal 1929 nel Regno Unito e in Germania (è una televisione analogica terrestre). La TV analogica via cavo si diffuse a partire dal 1948 sempre negli Stati Uniti, mentre la televisione analogica satellitare dal 1974. Le emittenti che utilizzano sistemi televisivi analogici, utilizzano un segnale di codifica NTSC, PAL o SECAM e poi lo modulano su un vettore VHF o UHF. L’immagine televisiva analogica è “disegnata” sullo schermo un frame intero alla volta, come nel sistema cinematografico, a prescindere dal contenuto dell’immagine. In un televisore in bianco e nero con tubo a raggi catodici (CRT), un fascio di elettroni scansiona lo schermo al fosforo da sinistra a destra e poi ritorna verso l’alto. Il fascio di elettroni viene modulato in base alla luminosità per creare le variazioni di intensità che provocano le diverse tonalità di grigio. Quando venne introdotta la televisione a colori, le informazioni sulla tonalità e sulla saturazione vennero aggiunte ai segnali in bianco e nero in modo che i televisori in bianco e nero potessero ignorarle e rimanere utilizzabili. Questo concetto vale per tutti gli standard televisivi analogici normalizzati dall’ITU, l’International Telecommunication Union fin dal 1950.
Transcript
Page 1: 3 - cap - tipologie di televisione

37

3.Tipologie di televisione

http://en.wikipedia.org/wiki/Television

3.1 Televisione analogica

La televisione analogica codifica le informazioni audio/video e le trasmette come segnale analogico utilizzando un messaggio veicolato in base all’ampiezza e/o alla frequenza del segnale emesso. La televisione iniziò a diffondersi a partire dal 1928, negli Stati Uniti, e dal 1929 nel Regno Unito e in Germania (è una televisione analogica terrestre). La TV analogica via cavo si diffuse a partire dal 1948 sempre negli Stati Uniti, mentre la televisione analogica satellitare dal 1974.

Le emittenti che utilizzano sistemi televisivi analogici, utilizzano un segnale di codifica NTSC, PAL o SECAM e poi lo modulano su un vettore VHF o UHF.L’immagine televisiva analogica è “disegnata” sullo schermo un frame intero alla volta, come nel sistema cinematografico, a prescindere dal contenuto dell’immagine.

In un televisore in bianco e nero con tubo a raggi catodici (CRT), un fascio di elettroni scansiona lo schermo al fosforo da sinistra a destra e poi ritorna verso l’alto. Il fascio di elettroni viene modulato in base alla luminosità per creare le variazioni di intensità che provocano le diverse tonalità di grigio.

Quando venne introdotta la televisione a colori, le informazioni sulla tonalità e sulla saturazione vennero aggiunte ai segnali in bianco e nero in modo che i televisori in bianco e nero potessero ignorarle e rimanere utilizzabili.

Questo concetto vale per tutti gli standard televisivi analogici normalizzati dall’ITU, l’International Telecommunication Union fin dal 1950.

Page 2: 3 - cap - tipologie di televisione

38

Capitolo 3

3.1.1 Tipologie di segnale

Ci sono stati, tuttavia, tre standard per codificare le informazioni su come i colori possono essere codificati e trasmessi:

NTCS

NTSC (National Television Systems Committee) è anche l’acronimo ironico di Never Twice the Same Color (mai due volte lo stesso colore) derivante dalla mancanza di un sistema di correzione automatico degli errori di fase e che rende necessaria la presenza di un regolatore manuale di tinta sui monitor.E’ un formato con una cadenza di ripresa di 30 fotogrammi al secondo e prevede l’utilizzo di 525 linee/60 Hz per la definizione di un fotogramma completo, ma solo 486 linee vengono utilizzate realmente per comporre l’immagine, mentre le altre linee vengono usate per altre informazioni, come il televideo, il close captioning e i sottotitoli per i non udenti. E’ il sistema adottato da quasi tutta l’America, fatta eccezione per alcuni paesi dell’America Meridionale, e da Canada, Corea e Giappone.

PAL

PAL (Phase Alternation Line) indica il formato a 625 linee/50 Hz, è il sistema adottato in quasi tutto il mondo fatta eccezione per gran parte del continente americano, la Francia, la Russia e alcuni paesi dell’Africa. Attorno al 1950, durante la pianificazione delle trasmissioni a colori in Europa occidentale, si preferì evitare l’uso del sistema americano NTSC, per via della sua scarsa compatibilità con le reti elettriche a 50 Hz ma anche per i suoi problemi legati alla stabilità dei colori. PALplus, o P+, rappresenta l’estensione dello standard televisivo PAL, per quanto concerne il segnale di tipo analogico, adattato però alla visione in formato 16:9, senza sacrificare alcun pixel o riga di risoluzione dell’immagine. Un’immagine PAL viene trasmessa tramite uno degli standard a 625 righe orizzontali di cui 576 contengono il video attivo, cioè le linee effettive che compongono l’immagine; in una normale trasmissione in 16:9, il segnale viene trasmesso in modo anamorfico, cioè con il restringimento in verticale del fotogramma. In realtà, gran parte del contenuto in 16:9 viene trasmesso

http://en.wikipedia.org/wiki/PAL

http://en.wikipedia.org/wiki/ntsc

Page 3: 3 - cap - tipologie di televisione

39

Tipologie di televisione

dalle emittenti come 4:3 letterbox, cioè come un segnale 4:3 comprendente il video in formato panoramico e le bande nere sotto e sopra. Questo sistema è ottimo per la visualizzazione su monitor in 4:3, ma riduce le linee del video attivo a 432. Il sistema PALplus risolve il problema ripristinando le 576 linee orizzontali. Tuttavia, per motivi di compatibilità, la larghezza di banda del segnale trasmesso rimane di 5 MHz, il che implica che la risoluzione verticale dell’immagine non è migliore del PAL tradizionale essendo distribuita su uno schermo più ampio. Inoltre, questo standard è ormai obsoleto, per via dell’abbandono progressivo delle trasmissioni in PAL a favore di quelle in digitale. In Italia, durante i Mondiali di calcio Germania 2006, Rai Uno ha trasmesso le partite in formato letterbox, probabilmente a causa della scarsa diffusione di apparecchi adatti alla ricezione del PALplus. Dal 2007, la RAI ha incominciato a trasmettere nel formato 16:9, ma solo sul digitale terrestre.

SECAM

SECAM (Séquentiel Couleur Avec Mémoire) inizialmente basato su un sistema di trasmissione a 819 linee, non venne introdotto per via di un accordo europeo che prevedeva l’introduzione delle trasmissioni a colori solo nello standard a 625 linee. Fu adottato in Francia, Belgio, Grecia, dall’Unione Sovietica e dai suoi paesi satellite, tranne la Romania, e da alcuni paesi del Medio Oriente. Dopo la caduta dell’URSS nel 1991, molte nazioni dell’Europa orientale decisero di adottare il sistema PAL, per la diffusione dei televisori multistandard. La prima trasmissione pubblica avvenne in Francia il primo ottobre 1967, sul secondo canale pubblico la deuxième chaîne, ora France 2. Un presentatore e tre sviluppatori del sistema iniziarono una trasmissione in studio in bianco e nero e, dopo un conto alla rovescia, diventarono improvvisamente a colori, con l’annuncio del presentatore “Et voici la couleur!”. Il pubblico iniziale stimato fu di 1500 persone, per via del costo elevato dei primi televisori a colori. A differenza dei segnali PAL o NTSC, il SECAM non può essere modificato in formato nativo a causa dei segnali modulati in frequenza che non rendono lineare la registrazione rispetto al segnale originale. Questo rende impossibili molti interventi di montaggio e di effettistica, come una semplice dissolvenza incrociata. Il diffondersi dei videoregistratori a componenti prima

http://en.wikipedia.org/wiki/secam

Page 4: 3 - cap - tipologie di televisione

40

Capitolo 3

e del video digitale poi, ha notevolmente ridotto il problema. Gli esperti sono tutti concordi sull’affermare che il formato PAL sia consigliato per la visione di film e TV data la risoluzione maggiore e della gestione migliore del colore, mentre l’NTSC è apprezzato dai videogiocatori per la sua maggiore velocità di aggiornamento video (60 Hz contro i 50 del PAL).

3.1.2 Tipologie di televisione analogica

La televisione è un servizio erogato attraverso le reti di telecomunicazione e può essere trasmessa in modo differente in diversi tratti della rete. In base al metodo di trasmissione utilizzato nel tratto di rete che giunge all’utente, la televisione si distingue in:

televisione terrestre, se si utilizzano le onde radio − emesse da trasmettitori posti sulla superficie terrestre

televisione satellitare, se giunge agli utenti per mezzo − di onde radio emesse da trasmettitori posti su satelliti per telecomunicazioni geostazionari

televisione via cavo, se si usa un cavo per − telecomunicazioni

Geostazionario: un’orbita circolare ed equatoriale, situata ad una altezza tale che il periodo di rivoluzione di un satellite che la percorre coincide con il periodo di rotazione della Terra. Per un osservatore a terra, il satellite appare fermo in cielo perché si muove alla stessa velocità angolare della Terra

http://blog.hodeiprogetti.com/project-plan/televisio-ne_analogica/

Page 5: 3 - cap - tipologie di televisione

41

Tipologie di televisione

Page 6: 3 - cap - tipologie di televisione

42

Capitolo 3

Televisione analogica terrestre

Il sistema su cui si basa questa tipologia di televisione prevede un’emittente, un canale di trasmissione a terra e un ricevente, ovvero il telespettatore dotato di televisione collegata all’antenna. Le emittenti vengono generalmente distinte dal tipo di amministrazione che può essere pubblico, statale o privato. Questa differenza gestionale ha diverse ricadute sull’erogazione del servizio:

La TV pubblica, che può contare uno o più canali, è quasi − sempre finanziata da un canone pagato dall’utente, e dalla pubblicità che si assesta generalmente al di sotto del 10% della programmazione. Questa formula economica dovrebbe garantire spettacoli qualitativamente migliori per il contenuto e un palinsesto sufficientemente ampio ad accontentare il pubblico nazionale.

La TV privata può contare anch’essa uno o più − canali ed è sempre finanziata esclusivamente dalla pubblicità garantendo una visione del tutto gratuita al telespettatore. La pubblicità occupa circa il 25% del programma e viene messa in onda sotto forma di spot televisivo o di banner temporaneo durante la trasmissione. Quest’ottica prettamente commerciale premia un palinsesto votato esclusivamente all’audience investendo maggiormente sull’intrattenimento invece dell’informazione.

Il segnale televisivo viaggia dall’emittente alla TV servendosi di frequenze trasmesse attraverso le antenne poste in cima a tralicci che prendono il nome di ripetitori. Questo tecnologia permette di ricevere il segnale in qualsiasi punto dell’area geografica servita anche se ci si trova in movimento con apparecchi televisivi portatili o installati su mezzi mobili, come automobili e barche.

Inoltre, il segnale è ricevibile anche se sono presenti ostacoli fisici come nel caso dell’antenna ricevente posizionata all’interno di edifici e non esposta direttamente al radiotrasmettitore. Sebbene venga sempre garantita la ricezione, la presenza di rilievi montuosi e di edifici che si interpongono fra il radiotrasmettitore e l’antenna ricevente degradano la

Page 7: 3 - cap - tipologie di televisione

43

Tipologie di televisione

qualità della televisione terrestre.

Page 8: 3 - cap - tipologie di televisione

44

Capitolo 3

Inoltre è dispendioso in termini di infrastrutture coprire capillarmente un’intera nazione con la televisione terrestre.

Come analizzeremo in seguito, ci sono tecnologie in grado di garantire coperture eccellenti e per aree geografiche decisamente più estese di quella nazionale.Il segnale, indipendentemente dalla sua qualità, viene captato dall’antenna ricevente collegata alla TV e il telespettatore può fruire del servizio.Questa tipologia di televisione analogica non permette nessuna forma di interazione con l’emittente: l’interazione telefonica è permessa solo in alcuni casi.

Televisione analogica satellitare

La TV satellitare veicola il segnale attraverso un satellite geostazionario e, come la TV terrestre, garantisce una copertura continua delle aree geografiche servite. E’ ricevibile quindi in un qualsiasi punto dell’area geografica servita (anche in movimento all’interno di tale area) e copre normalmente aree continentali, sebbene tra l’antenna e il trasmettitore non ci debba essere alcun tipo di ostacolo (pena la perdita totale del segnale).

Per vedere la televisione satellitare è necessario possedere un televisore compatibile con gli standard delle TV satellitari che si vuole ricevere. In Italia, ad esempio, non ci sono molti modelli di televisori compatibili, in quanto, nella maggior parte dei casi, sono predisposti solo per la televisione terrestre.In alternativa sono disponibili i set-top box contenenti l’elettronica per la compatibilità con tali standard. I set-top box sono necessari anche per dispositivi di visualizzazione come monitor e videoproiettori.Nel caso poi delle payTV satellitari, il set-top box è una scelta obbligata poiché i provider utilizzano standard proprietari per i servizi interattivi e/o non supportano gli standard aperti per la decriptazione delle televisioni a pagamento.

Set-top boxUn set-top box si presenta come un box metallico e/o plastico dalle dimensioni inferiori a quelle di un videoregistratore ed è dotato di telecomando con cui si gestiscono a distanza tutte le varie funzioni. Sul lato posteriore del box ci sono uno o più connettori audio/video per il collegamento con il dispositivo di

Page 9: 3 - cap - tipologie di televisione

45

Tipologie di televisione

Page 10: 3 - cap - tipologie di televisione

46

Capitolo 3

visualizzazione delle immagini e di riproduzione del suono; una presa per l’alimentazione elettrica o direttamente il cavo elettrico da collegare all’impianto elettrico. Se svolge la funzione di decriptazione del segnale criptato di una payTV può presentare uno o più slot PCMCIA e/o uno o più lettori di smart card.

Il set-top box si distingue in:

Sintonizzatore televisivo: permette la fruizione − della televisione analogica in una o più delle sue diverse tipologie (terrestre, via cavo e satellitare) fornendo la compatibilità con i corrispondenti standard televisivi (è in via di estinzione dato che la televisione analogica è destinata ad essere sostituita dalla digitale).

Decoder: permette la fruizione di alcune funzionalità − opzionali della televisione analogica non previste inizialmente dai suoi standard e aggiunte nel corso degli anni. I decoder più comuni per la televisione analogica permettono la ricezione di una payTV e normalmente sono forniti dalla payTV stessa. Anche il decoder è in via di estinzione in quanto legato sempre alla televisione analogica.

Un’altra categoria di set-top box è il Decoder − Digitale Terrestre (DDT).

Per la ricezione della televisione satellitare è necessaria inoltre un’antenna parabolica dalle dimensioni che dipendono dalla potenza del satellite puntato e dalla posizione geografica di ricezione.

L’utente della televisione analogica satellitare, come quello della terrestre, ha un livello di interazione con l’emittente esclusivamente telefonico.

http://en.wikipedia.org/wiki/Set_top_box

Page 11: 3 - cap - tipologie di televisione

47

Tipologie di televisione

Televisione analogica via cavo

Questa tecnologia venne introdotta negli Stati Uniti alla fine degli anni ‘40 perché alcuni paesi non ricevevano bene il segnale televisivo per ragioni geografiche. I commercianti si accorsero che bastava collocare una potente antenna sulla collina o la montagna vicina al paese e far discendere da quest’antenna un cavo elettrico o un cavo telefonico fino alle abitazioni. In questo modo la televisione poteva arrivare anche nelle cosiddette zone d’ombra e portare maggiori guadagni ai commercianti di elettrodomestici.

Fino agli anni ‘50, però, la televisione via cavo ebbe un utilizzo del tutto marginale; il grande boom si ebbe a partire dal 1957, quando negli Stati Uniti si iniziò a diffondere la televisione a colori garantendo una maggior qualità, soprattutto nelle grandi città, dove i grattacieli facevano da schermo per gli altri sistemi.

Il terzo momento significativo di questa tecnologia è il suo diventare veicolo di comunicazione sociale, a livello di quartiere e a livello di città. Questo accadde inizialmente nella regione canadese del Quebec dove i rapporti sociali e la vita culturale del quartiere si stavano disgregando.

Nacque così la prima idea di televisione comunitaria: una televisione dove la comunità, i gruppi culturali e i gruppi sociali di base trovavano il modo di informare gli altri delle proprie attività, di fare riflessioni sui problemi legati al territorio, e anche di produrre alcune programmi di tipo culturale legati alla capacità produttiva locale. Questo avvenne anche grazie alla presenza nel mercato (anni ‘60) dei primi videotape e i video-registratori portatili che permisero di decentrare la produzione televisiva e di alimentare la televisione via cavo anche a livello locale.Sull’onda della TV comunitaria canadese, anche in Europa si iniziò a sperimentare la televisione via cavo come veicolo per creare televisioni locali regionali e, nel corso degli anni settanta, cominciarono a comparire i primi programmi in Belgio, poi in Francia, Inghilterra, Germania e poi in Italia.

Page 12: 3 - cap - tipologie di televisione

48

Capitolo 3

Televisione via cavo in italia

Per quanto riguarda l’Italia, si parla di una vera e propria epoca del cavo coassiale perché, nella nostra nazione, la TV nacque con un Codice Postale che elencava espressamente i mezzi di comunicazione a distanza, e stabiliva che ciascuno di essi doveva essere sottoposto a preventiva autorizzazione statale.

La televisione via cavo, inesistente nel 1936, non era menzionata in questo codice e, per chi voleva entrare nel mercato televisivo, la TV via cavo risultava essere l’unica via praticabile.

Già negli anni Sessanta iniziarono i primi tentativi di interconnettere uno studio televisivo con le abitazioni private tramite cavo coassiale, in particolare a Torino e a Napoli. Il protagonista della lotta contro il monopolio di stato fu Giuseppe Sacchi, che a Biella fondò Telebiella con l’appoggio di Enzo Tortora, vicepresidente dell’emittente durante il suo periodo di esilio dalla Rai.

Sacchi venne denunciato per violazione del Codice Postale, ma il 24 gennaio 1973 ottenne l’archiviazione del procedimento in quanto la TV via cavo non rientrava tra le attività per le quali il Codice Postale potesse richiedere un’autorizzazione.

La reazione della RAI e dei fautori del monopolio televisivo fu però immediata. Con Legge 28/10/1970, n° 775 e con il Decreto 9/5/1973 il Ministro delle Poste Giovanni Gioia dispose la disattivazione dell’impianto realizzato da Sacchi.

L’iniziativa del Ministro provocò una decisa reazione del Partito Repubblicano che, pur facendo parte della coalizione del Governo presieduto da Giulio Andreotti, non venne informato dell’introduzione nel nuovo Testo Unico e delle modifiche in materia di telecomunicazioni: il suo leader Ugo La Malfa chiese le dimissioni del Ministro Gioia e, non ottenendole, uscì dal Governo costringendo Andreotti a dimettersi.Sacchi non ottemperò all’ordine di smantellamento e, il 1 giugno 1973, venne tagliato il cavo che collegava l’emittente televisiva alla rete cittadina, e venne presentata una nuova denuncia a suo carico. L’episodio legittimò Giuseppe Sacchi a sollevare il problema

Aldo Grasso (a cura di),Enciclopedia della televisione, Garzanti, Milano, 2008

Aldo Grasso (a cura di),Enciclopedia della televisione, Garzanti, Milano, 2008

Page 13: 3 - cap - tipologie di televisione

49

Tipologie di televisione

Page 14: 3 - cap - tipologie di televisione

50

Capitolo 3

della costituzionalità della normativa e a spostare il tema dello scontro sulla televisione via cavo, a quel tempo esclusivamente a diffusione geografica locale.

L’anno successivo, la legge 103/75 regolamentava la televisione via cavo concedendo anche all’iniziativa privata la realizzazione di televisioni via cavo (anche se con molti limiti).

In seguito, ci fu un’evoluzione in campo legislativo per la televisione via etere che divenne la soluzione preferita dall’iniziativa privata, anche da Telebiella. Nel frattempo, vi fu un ampio proliferare di televisioni via cavo: il quartiere satellite Milano 2 ideato da Silvio Berlusconi, per scelta urbanistica degli architetti progettisti, adottò una rete per telecomunicazioni in cavo coassiale per la diffusione delle televisioni via etere all’interno del quartiere in modo da evitare l’antiestetico proliferare di antenne. Per iniziativa di Giacomo Properzj, il cavo coassiale permise di realizzare una televisione via cavo di quartiere diffusa attraverso la rete già esistente, Telemilanocavo da cui nascerà in seguito Canale 5, una delle televisioni nazionali più seguite di oggi.

I costi di una televisione analogica via cavo richiedono quindi una maggior integrazione di spazio pubblicitario visto che non si può prevedere un canone.L’utente inoltre, come nei due casi di televisione precedente, può interagire solo telefonicamente con l’emittente.

Page 15: 3 - cap - tipologie di televisione

51

Tipologie di televisione

3.2 Televisione digitale

La diffusione della rappresentazione dell’informazione elettronica digitale iniziò nel 1941 con la realizzazione dell’Atanasoff–Berry Computer, il primo computer elettronico della storia, ma la potenza di calcolo necessaria a una televisione digitale divenne possibile solo a metà anni novanta.

La rappresentazione digitale ha il vantaggio di essere più facilmente trattabile, elaborabile e trasportabile siccome può assumere solo i valori zero - uno, diversamente da quanto succede con l’analogica in cui l’informazione elettronica assume un numero molto alto di valori.

La televisione è stata uno degli ultimi media ad essere rappresentata in forma digitale proprio perché le immagini in movimento necessitano di grandi quantità di informazione elettronica digitale. Per la televisione il problema non è solo quello delle elettroniche necessarie a trattare le grandi quantità di informazione, ma anche quello dell’ampio canale di trasmissione necessario per trasmettere una tale quantità di informazione, enormemente più grande di quello necessario nella televisione analogica. Si è quindi dovuto attendere l’invenzione dei metodi di compressione, primo fra tutti l’MPEG-2. Va precisato che si parla di televisione digitale solo quando ogni componente informativa della televisione è rappresentata in forma digitale, in particolare le immagini in movimento. La televisione analogica può avere alcune componenti informative di secondaria importanza rappresentate in forma digitale, ad esempio il suono. In Italia, per lungo tempo, l’unica componente informativa della televisione analogica rappresentata in forma digitale è stato il teletext.

Prima di iniziare l’analisi delle differenze tra televisione analogica e digitale, è importante precisare che, a livello mediatico, quella digitale viene presentata come sinonimo di maggiore qualità rispetto alla rappresentazione analogica. Quest’affermazione non è corretta: la qualità della rappresentazione in forma elettronica di un’informazione non dipende dal tipo di rappresentazione utilizzata. L’informazione elettronica analogica, variando in modo continuo e potendo assumere un numero molto alto di

Giorgio Manzoli, Televisione digitale: via satellite, cavo, ponte radio terrestre, Milano, Delfino, 2006.

Gian Maria Corazza e Sergio Zenatti, Introduzione alla televisione digitale: dall’analogico al numerico, Roma, Gremese, 2008.

http://en.wikipedia.org/wiki/Digital_television

Page 16: 3 - cap - tipologie di televisione

52

Capitolo 3

valori, è estremamente difficile da trattare e questo fa sì che, anche con le apparecchiature più complesse, non sia possibile copiarla o trasmetterla in un sistema di telecomunicazioni, senza un minimo degrado. Al tempo stesso, l’informazione elettronica digitale, essendo un’informazione codificata, è sottoposta a processi di codifica e decodifica, e necessita di una potenza di calcolo adeguata. Più l’informazione da rappresentare in forma elettronica è complessa, maggiore è la potenza di calcolo necessaria. Va detto però che l’informazione digitale ha il vantaggio di essere una copia identica dell’informazione elettronica, anche se si tratta di una copia della copia, consentendo di avere infinite possibilità di manipolazione e sempre senza errori, almeno potenzialmente.

I vantaggi che ricava la televisione con il digitale derivano soprattutto dalla natura della forma di rappresentazione dell’informazione: la qualità della trasmissione ha il segnale digitale molto più “pulito” di quello analogico, grazie alla complessa tecnologia di soppressione del rumore e dei disturbi, ed è privo di “bande”, “effetto neve”, nebbia o colori sbagliati. Con la TV digitale l’immagine o si vede o non si vede, non esistono vie di mezzo.

Inoltre, la trasmissione video digitale fornisce la possibilità di trasmettere una maggior quantità di dati all’interno di ogni singola trasmissione aumentando quindi le prestazioni: è possibile quindi ricevere sulla TV di casa i sottotitoli, anche in lingue diverse, l’audio multicanale per impianti home theatre, nonché i testi informativi riguardanti i programmi tramite la EPG (Electronic Programming Guide - Guida Elettronica alla Programmazione).

A tutto questo si aggiunge l’interattività che permette di personalizzare quanto ricevuto sul teleschermo: collegando il decoder alla presa telefonica, è possibile inviare all’emittente dei feedback, sulla base dei quali l’emittente cambia le immagini ricevute. É così possibile acquistare eventi come film in prima visione o partite di calcio, oppure collegarsi alla propria banca e visualizzare sulla televisione il proprio conto, o ancora effettuare votazioni e sondaggi in diretta.

Page 17: 3 - cap - tipologie di televisione

53

Tipologie di televisione

Page 18: 3 - cap - tipologie di televisione

54

Capitolo 3

3.2.1 Formati della televisione digitaleLa televisione digitale supporta molti formati differenti definiti dal rapporto larghezza/altezza e l’interlacciamento e possono essere suddivisi in due categorie: HDTV e SDTV.

La Televisione ad alta definizione (HDTV), che non può essere trasmessa su canali analogici, usa diversi formati, tra cui: il 1280×720 pixel in modalità di scansione progressiva, abbreviato 720p, e il 1920×1080 pixel in modalità interlacciata (1080i). Ognuno di questi utilizza un rapporto di aspetto 16:9.

La TV a definizione standard (SDTV), al confronto, può utilizzare uno dei diversi formati prendendo la forma di proporzione diversa a seconda della tecnologia utilizzata nel paese in cui è trasmessa. Per le trasmissioni con un aspect-ratio 4:3, il formato 640×480 è utilizzato nei paesi che usano NTSC, mentre il 720×576 è utilizzato nei paesi che hanno lo standard PAL. Per le trasmissioni in formato 16:9, è utilizzato il formato 704×480 nei paesi NTSC, mentre si usa il 720×576 nei paesi PAL. Tuttavia, le emittenti possono scegliere di ridurre tali risoluzioni per risparmiare larghezza di banda.

L’adozione di uno standard di trasmissione incompatibile con gli attuali ricevitori analogici ha creato il problema che un gran numero di ricevitori analogici sono diventati obsoleti durante il passaggio verso la televisione digitale. Si stima che sono circa 99 milioni i televisori analogici non utilizzati attualmente in stoccaggio nei soli Stati Uniti e molti altri sono già stati depositati in discarica costituendo una fonte di metalli tossici come il piombo, il bario, il cadmio e il cromo.

3.2.1 Tipologie di televisione digitale

Televisione digitale terrestre

La TV digitale terrestre (TDT o DTT) è paragonabile alla televisione digitale satellitare per prestazioni e qualità ma è dotata di un accesso più facile da parte dell’utente perché non necessita l’installazione di un’antenna parabolica ma utilizza le strutture preesistenti create per la televisione analogica terrestre. In questo modo, il telespettatore deve solo essere dotato di un decoder senza dover modificare

Gian Maria Corazza e Sergio Zenatti, Introduzione alla televisione digitale: dall’analogico al numerico, Roma, Gremese, 2008.

http://www.dgtvi.it/

http://www.televisionedigitaleterrestre.it/

Page 19: 3 - cap - tipologie di televisione

55

Tipologie di televisione

Page 20: 3 - cap - tipologie di televisione

56

Capitolo 3

l’impianto d’antenna già in possesso.Inoltre è presente un maggior numero di canali, una qualità immagine/audio migliore (perché il segnale è meno soggetto alle interferenze), contenuti video (16:9) e audio con caratteristiche simili ai DVD, possibilità di trasmissioni in alta definizione e in multilingua, possibilità di avere programmi interattiviL’inquinamento elettromagnetico è minore grazie alla necessità di minore potenza di trasmissione.Gli standard per i servizi interattivi sono l’ MHEG-5 e, in Italia, l’MHP (Multimedia Home Platform).

E’ inoltre possibile trasmettere in isofrequenza, tecnica non implementabile nelle trasmissioni televisive analogiche, che permette di inviare lo stesso segnale sulla medesima frequenza contemporaneamente da più siti trasmittenti e con possibilità di spostamento senza necessità di risintonizzazione.

Televisione digitale via cavo - IPTV

Questa tecnologia si basa su cavo coassiale o su fibra ottica invece dell’antenna ed è necessario che l’utente finale sia connesso direttamente tramite un cavo all’emittente, con conseguente aumento dei costi per l’emittente stessa, ma con grandi vantaggi dello spettatore che può usufruire contemporaneamente di un accesso al web a banda larga.

Gli standard di televisione digitale via cavo sono DVB-C, diffuso nel maggior numero di nazioni del mondo, ATSC, utilizzato solo in America del Nord e ISDB-C che è invece utilizzato in Giappone. La digitalizzazione dei sistemi via cavo e la crescente diffusione dell’utilizzo delle fibre ottiche permettono in futuro di offrire: la pay-per-view dove lo spettatore paga per il singolo programma; il video on demand, nel quale vengono offerti programmi a scelta dello spettatore e un’ampia gamma di servizi interattivi, tra cui la home banking, ovvero la gestione casalinga del proprio conto bancario, lo shopping da casa e programmi pedagogici. Anche il sistema DTH può offrire alcuni di questi servizi ma non il video on demand e le forme più sofisticate di interattività.

È probabile che in un futuro prossimo, nelle aree in cui i sistemi via cavo risulteranno troppo costosi, il DTH sarà il mezzo principale per convogliare i segnali televisivi e

http://www.comunicaredigitale.it/

http://www.dttv.it/

Page 21: 3 - cap - tipologie di televisione

57

Tipologie di televisione

Page 22: 3 - cap - tipologie di televisione

58

Capitolo 3

interattivi; diversamente si diffonderà l’allacciamento capillare via cavo della città. Il rallentamento dello sviluppo del sistema via cavo si è verificato nel 1994, con il lancio negli Stati Uniti della DirecTv in DTH, dove il servizio ha raccolto un milione di abbonati nei primi 18 mesi di vita. In effetti, il sistema DTH offre i vantaggi di una nuova tecnologia con 175 canali digitali su un’area di grande ampiezza.

In Italia, quando Fastweb ha cablato la città di Milano con la fibra ottica, riponendo grandi prospettive per la sua TV, si pensava ad un grande rilancio della TV via cavo. L’iniziativa ha però avuto una brusca battuta d’arresto: il progetto di estendere la cablatura a fibra ottica alle altre città italiane è stato molto rallentato e ha trovato una alternativa nel miglioramento tecnologico dell’ADSL. Se quindi sembrava che dovesse soccombere definitivamente, all’inizio dell’ottobre 2006 il gigante mondiale Sky del magnate australiano Rupert Murdoch ha stretto una alleanza commerciale con Fastweb: gli utenti di Fastweb si vedranno offerti i cento canali ora disponibili solo tramite TV satellitare e in cambio Sky potrà offrire ai suoi 4.000.000 di clienti nuovi servizi aggiuntivi come le comunicazioni vocali senza pagare il canone Telecom.

Durante il 2008, i 3 importanti providers Internet nazionali, Telecom, Tiscali e Infostrada hanno lanciato i loro servizi IPTV, contribuendo quindi alla nascita e alla diffusione su scala nazionale della TV via ADSL in Italia.

Televisione digitale satellitare - SatTV

Questo sistema si basa sull’emittente che invia i dati video ad un satellite geostazionario che ritrasmette il segnale all’area d’utenza. Il telespettatore deve dotarsi di un’apposita antenna parabolica che raccoglie e amplifica il debole segnale proveniente dal satellite e lo invia al decoder collegato a sua volta al televisore. Anche la SatTv ha diversi standard: il DVB-S è lo standard utilizzato dalle televisioni digitali satellitari italiane ricevibili in Italia ed è anche diffuso nel maggior numero di nazioni del mondo; col tempo è destinato ad essere sostituito dal più efficiente DVB-S2.

Page 23: 3 - cap - tipologie di televisione

59

Tipologie di televisione

Page 24: 3 - cap - tipologie di televisione

60

Capitolo 3

Lo standard ISDB-S è lo standard utilizzato in Giappone. Lo standard DSS è invece utilizzato in Nord America e in America Latina. Lo standard DCII è utilizzato solo in Nord America.

La diffusione della tecnologia satellitare in Italia va ricercata nella mancanza di grandi alternative praticabili, alternative quali la TV via cavo, già avviata verso l’obsolescenza nella sua incarnazione analogica, ma promettente con gli operatori su fibra ottica o ADSL, o il digitale terrestre. Fanno eccezione alcune zone d’Italia, cablate con fibra ottica in modo capillare.

La TV digitale satellitare è stata la prima a diffondersi in Italia tra le televisioni digitali anche grazie all’avvento dei colossi a pagamento come Tele+ e Stream prima, e dal 2003 la sola SKY Italia.

Oltre alle payTV si sono diffuse rapidamente molte emittenti gratuite, le Free to Air, ovvero TV locali e di televendita, ma anche tutte le principali emittenti nazionali ed internazionali ricevibili su Hotbird.

Televisione digitale mobile

Questa tecnologia è un’implementazione recente della televisione quindi non è mai stata utilizzata in analogico e, visto che la televisione analogica è destinata ad essere completamente soppiantata tra pochi anni dalla televisione digitale, si può considerare sinonimo di televisione mobile. Questo non significa che non esistessero televisori analogici portatili dalle dimensioni estremamente ridotte, che potevano captare il normale segnale analogico.

Essendo una tecnologia destinata ai dispositivi palmari, viene offerta con i servizi di telefonia mobile ed utilizza i segnali delle reti telefoniche oppure le reti di telecomunicazioni radio. L’utente deve possedere un modello di cellulare che supporti gli standard di trasmissione ed abbonarsi al servizio a pagamento.Dovendo visualizzare le immagini sul display di un palmare, le immagini hanno dimensioni di pochi pollici quindi la qualità è quella della televisione a bassa definizione.

La televisione mobile può essere veicolata in streaming mediante le reti telefoniche che permettano un bitrate

Page 25: 3 - cap - tipologie di televisione

61

Tipologie di televisione

Page 26: 3 - cap - tipologie di televisione

62

Capitolo 3

sufficiente per la televisione a bassa definizione, come ad esempio le reti UMTS, ma può essere diffusa anche in broadcasting attraverso le reti di telecomunicazioni radio sia terrestri che satellitari. Attualmente in Italia sono disponibili entrambe le opzioni, in particolare, per quanto riguarda il broadcasting, è disponibile solo l’opzione terrestre implementata attraverso lo standard DVB-H. L’opzione satellitare non è ancora operativa a tutti gli effetti e, probabilmente, in Italia sarà disponibile in standard DVB-SH. Vista la disponibilità delle due opzioni in broadcasting, la TV mobile si può considerare sia una tipologia di televisione terrestre che una tipologia di televisione satellitare, in particolare, essendo la televisione mobile sempre televisione digitale, una tipologia di televisione digitale terrestre e televisione digitale satellitare.

WebTV

La WebTV è la televisione che si fruisce attraverso il Web e si basa sulla tecnologia di trasmissione streaming. Le emittenti sono raggiungibili in tutto il mondo però l’utente deve avere una connessione a banda larga ADSL o a fibre ottiche. Il grande vantaggio è di poter usufruire senza limiti geografici di una interconnessione estesa a tutto il globo, senza i limiti del numero dei canali, delle concessioni governative ed altro.

Come WebTV viene indicata anche la televisione fruibile unicamente via Internet, e dunque non la mera ripetizione della programmazione via etere o satellite. In questo caso il mezzo preponderante è il PC e aumenta l’interattività che si crea con lo spettatore che diviene utente.L’utente ha infatti la possibilità di creare un palinsesto personalizzato, di eliminare i tempi morti, di riprodurre senza confini l’audiovisivo desiderato, di avere un’interazione con storie e programmi molto più elevata delle semplici e classiche telefonate alle redazioni.

Enrico Pulcini, Click TV: come internet e il digitale cambieranno la televisione, Milano, Franco Angeli, 2006.


Recommended