Date post: | 06-Apr-2017 |
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Due casi di studio (e un’analisi degli strumenti)
Pelorosso & Rigon
S. B
oer
i, B
osc
o V
erti
cale
Per dare concretezza a quanto detto in precedenza, consideriamo qui due
casi pugliesi, illustrati da R. Pelorosso, in “Sentieri Urbani no. 19, 2016”.
2
Il primo è il caso di una espansione urbanistica a Sannicandro di Bari
Il secondo l’analisi di un’area della città di Bari
Queste slides, non costituiscono un “endorsement” dei metodi usati, neppure l’acritica adozione di
metodi “green” contro metodi “grey” quanto piuttosto il riconoscimento dei problemi sollevati, e del
contesto in cui questi problemi nascono.
R. Rigon
Introduzione
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1) NUOVA LOTTIZZAZIONE – Comune di Sannicandro (BA)
Piano di lottizzazione circa 10 ha: nuove areeresidenziali per circa 4 ha, parcheggi pubblici percirca 1800 mq, aree a verde per circa 5500 mq.E’ prevista inoltre la realizzazione di una pistaciclabile di connessione tra due aree a verdepubblico e di un’area adibita ad attrezzature diinteresse comune o religioseUn primo caso di studio
R. Pelorosso
Sannicandro
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1) NUOVA LOTTIZZAZIONE – Comune di Sannicandro (BA)
Piano di lottizzazione circa 10 ha: nuove areeresidenziali per circa 4 ha, parcheggi pubblici percirca 1800 mq, aree a verde per circa 5500 mq.E’ prevista inoltre la realizzazione di una pistaciclabile di connessione tra due aree a verdepubblico e di un’area adibita ad attrezzature diinteresse comune o religiose
Piano di lottizzazione di ca. 10 ha: nuove aree residenziali per circa 4
ha, parcheggi pubblici per circa 1800 m2, aree a verde per circa 5500
m2. E’ prevista inoltre la realizzazione di una pista ciclabile di
connessione tra due aree a verde pubblico e di unarea adibita ad
attrezzature di interesse comune o religiose.
R. Pelorosso
Sannicandro
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Obiettivi:1) stimare scorrimento delle acque superficiali (runoff) valutandone i volumigenerati e il picco della portata di runoff (pre e post lottizzazione)
2) identificazione NBS in grado di ripristinare, quanto più possibile, le condizioniantecedenti alla lottizzazione in termini di picco di runoff generato (invarianzaidraulica).
R. Pelorosso
Sannicandro
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• conoscenza di strumenti di rappresentazione del territorio (GIS -
Geographic Information System)
• Dati digitali del terreno. Altri dati cartografici.
• Dati climatologici.
• Strumenti e criteri per la delineazione delle direzioni di drenaggio e
della partizione delle aree di competenza
• Strumenti di calcolo dell’onda di piena con precipitazioni di
assegnato tempo di ritorno e con condizioni variabili delle superfici.
Strumenti conoscitivi necessari all’analisi
Come fare ?
R. Rigon
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Scenario NBS senza rete pluvialeSottobacino 1: un rain garden all’internodell’area verde indicata dal piano dilottizzazione e pari a circa 400 mq associataall’utilizzo di materiali permeabili per larealizzazione del parcheggio pubblico previsto(pari a circa 140 mq)
Sottobacino 2: due rain garden pari a circa 1500 mq ed un’area permeabile di circa 1000 mq (pista ciclabile)
Scenari progettuali e valutazione degli effetti
R. Pelorosso
Progetti
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L’area di studio pari a circa 330 ha corrisponde all’incirca con il II municipio di Bari la cui rete di drenaggio delle acquemeteoriche periodicamente entra in crisi, provocando anche l’inquinamento del tratto di mare prospiciente la città. Tuttal’area di studio presenta una rete fognaria mista, nella quale le acque di pioggia si mescolano in parte con le acque nere.Questa criticità definisce una situazione nella quale interventi innovativi basati su Nature-based solutions possono risultare unaefficacie strategia da eventualmente accompagnare ai tradizionali interventi “end-of-pipe” o di ridimensionamento dellainfrastruttura grigia (stime parlano di 120 milioni di euro necessari).
2) VALUTAZIONE EFFICIENZA NBS – II municipio, area metropolitana di Bari
Un secondo caso di studio
R. Pelorosso
Bari
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L’area di studio, pari a circa 330 ha corrisponde all’incirca con il
secondo municipio di Bari, la cui rete di drenaggio meteoriche
periodicamente entra in crisi, provocando anche l’inquinamento del
tratto di mare prospiciente la città. Tutta l’area di studio presenta
una rete fognaria mista, nella quale le acque di pioggia si mescolano
con le acque nere.
Soluzioni tradizionali, prospettate per la soluzione di questi
problemi, hanno costi stimati di 120 milioni di euro.
Il problema
R. Pelorosso
Bari
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1) Analisi del sistema urbano dal punto di vista idrologico•SWMM management model•Simulazione evento di pioggia
critico con Tr = 5 anni
2) Identificazione resilienza intrinseca del sistema•5 fattori di criticità•5 classi di resilienza
3) Scenari di rigenerazione urbana basata su Nature-based solutions (LID)• criterio di criticità• criterio di idoneità territoriale
4) Calcolo efficienza NBS(Nature-based solutionstandard)
Fase 1 Analisi del sistema urbanoAttraverso le seguenti fasi:1. Individuazione macro-bacino (grey infrastructure + morfologia)2. Schematizzazione rete drenante ed individuazione sottobacini3. Definizione e simulazione evento critico
Materiali e metodiL’approccio metodologico seguito per lo studio è basato su quattro fasi:
1
R. Pelorosso
Fasi di lavoro
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Analizzando la rete fognaria nera, pluviale e mista, i sistemi di sollevamento, le quote stradali e il reticolo dello scorrimento superficiale estratto dal LIDAR, sono stati individuati tre macro bacini a sud del centro storico. Abbiamo:
Bacino 1 a nord (linea verde) con solo fognatura mista e una parte di pluviale.
Bacino 2 a est (linea arancione) con solo rete pluviale.
Bacino 3 a sud (linea magenta) solo rete pluviale.
1. Individuazione macro-bacino (greyinfrastructure + morfologia)1
1 2
3
R. Pelorosso
Fasi di lavoro: individuazione dei bacini
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Area di studio (330 ha)
Rete mistaRete acque bianche43 sottobaciniNodi del sistema di drenaggio simulatoDirezione deflusso superficiale
Adriaticsea
Outlet
Metodo: analisi del sistema di drenaggio e delle lineedi deflusso, dati LIDAR, quote stradali, localizzazionegavitoie, google streetview.
Popolazione (ISTAT 2011) 48140
2. Schematizzazione rete drenante ed individuazione sottobacini 1
R. Pelorosso
Fasi di lavoro: schematizzazione della rete drenante
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Fase 2 Identificazione resilienza intrinseca delsistema2
1) Analisi del sistema urbano dal punto di vista idrologico•SWMM management model
•Simulazione evento di pioggia critico con Tr = 5 anni
2) Identificazione resilienza intrinseca del sistema•5 fattori di criticità
•5 classi di resilienza
3) Scenari di rigenerazione urbana basata su Nature-based solutions (LID)• criterio di criticità• criterio di idoneità territoriale
4) Calcolo efficienza NBS(Nature-based solutionstandard)
Resilienza: Capacità di un sistema socio-ecologico di far fronte ad anomalie riorganizzandosi in modo da lasciare inalterate le proprie funzioni essenziali, l'identità e la struttura, mantenendo capacità di adattamento ed auto-apprendimento (IPCC 2014).
Sensitività: Il grado con cui un sistema o una specie sono influenzati, sia sfavorevolmente che positivamente, dalla variabilità climatica o dai cambiamenti climatici, con effetto diretto o indiretto (IPCC 2007). Essa rappresenta la criticità del sistema rispetto ai cambiamenti climatici.
Resilienza idrologica intrinseca del sistema urbano costituito dall’infrastruttura grigia e verde. Considera solo ambiente fisico e i processi idrologici.
R. Pelorosso
Fasi di lavoro: resilienza
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Strumenti conoscitivi necessari all’analisi
Ulteriori a quelli già elencati per l’espansione urbanistica
• Definizione della resilienza idrologica* del sistema
• Mappatura delle criticità e dei fattori di resilienza (GIS)
• Identificazione delle soluzioni mediante la produzione di
scenari alternativi (Modelli Idrologici)
A fronte di tale situazione, appare evidente la necessità di ripensare ilsistema insediativo in modo adattivo al variare delle condizioni climatiche,ponendo in atto processi decisionali che vadano oltre il tradizionaleobiettivo della riduzione dei livelli di vulnerabilità degli elementi esposti, eche mirino invece al potenziamento delle caratteristiche di resilienzadell’ambiente costruito nella sua totalità, nell’interesse dei cittadini e dellosviluppo economico.
L’obiettivo consiste nel potenziare le capacità reattive del sistema socio-ecologico che, reso più resiliente, è in grado di adattarsi e modificarsimantenendo però i propri caratteri peculiari nel lungo periodo.
Nel corso degli ultimi anni questo approccio ha ricevuto notevole enfasi sulpiano concettuale, ma ancora molta sperimentazione è necessaria sul pianodella prassi.
Il concetto di resilienza comprende le capacità di persistenza, recupero, trasformabilità e adattamentodi sistemi e sottosistemi socio-ecologici (Biggs et al. 2012; Holling 2001; Walker et al. 2004).*
R. Rigon
Strumenti
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RISULTATI
Mappatura5 fattori di criticità
Classi di criticità
Bassa criticità a nord
Alta criticità su alcuni rami e
sottobacini dovuta ad
impermeabilizzazione ed infrastruttura grigia inadeguata
Alcuni risultati
R. Pelorosso
Risultati
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RISULTATIMappa della resilienza stato di fatto
Alcuni risultati
R. Pelorosso
Risultati
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L’area di studio pari a circa 330 ha corrisponde all’incirca con il II municipio di Bari la cui rete di drenaggio delle acquemeteoriche periodicamente entra in crisi, provocando anche l’inquinamento del tratto di mare prospiciente la città. Tuttal’area di studio presenta una rete fognaria mista, nella quale le acque di pioggia si mescolano in parte con le acque nere.Questa criticità definisce una situazione nella quale interventi innovativi basati su Nature-based solutions possono risultare unaefficacie strategia da eventualmente accompagnare ai tradizionali interventi “end-of-pipe” o di ridimensionamento dellainfrastruttura grigia (stime parlano di 120 milioni di euro necessari).
2) VALUTAZIONE EFFICIENZA NBS – II municipio, area metropolitana di Bari
Piani di adattamento al cambiamento climatico (preliminari alla redazione di piani paesaggistici ed urbanistici)
Strategia Europea di Adattamento
Climatico (EU Adaptation Strategy,
2013),
Stati Membri ad intraprendere azioni di
adattamento che siano “cost effective” e rapide dal momento che queste potranno
essere meno onerose delle riparazioni dei
danni causati dai cambiamenti climatici (dalle
stime emerge che ogni Euro speso per
proteggerci dalle inondazioni ci farebbe
risparmiare sei Euro di danni)
Strategie Nazionali di Adattamento ai
Cambiamenti Climatici (SNACC) e con
l’istituzione nel marzo 2014 di Mayors
Adapt (http://mayors-adapt.eu),
l’iniziativa del Patto dei sindaci sull’adattamento
3) PIANO DI ADATTAMENTO CLIMATICO – II municipio, area metropolitana di Bari
L’Italia ha terminato nel 2014 l’elaborazione di unaStrategia Nazionale (SNACC, Castellari et al., 2014)che prevede una sua declinazione a livello locale, inmodo da potersi calare sulle specificità del territorionazionale adattandosi agli elementi sensibili di ognirealtà. I primi casi italiani coinvolgono Ancona eBologna, che si sono dotate di un Piano diAdattamento Climatico. Altri comuni hannocomunque intrapreso un percorso versol’elaborazione di un Piano di Adattamento che, peresempio nel Comune di Padova, ha portato allaredazione del Piano di Azione per l’EnergiaSostenibile (PAES).
R. Pelorosso
Climate Change matters
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Strategia Europea di Adattamento
Climatico (EU Adaptation Strategy,
2013),
Stati Membri ad intraprendere azioni di
adattamento che siano “cost effective” e rapide dal momento che queste potranno
essere meno onerose delle riparazioni dei
danni causati dai cambiamenti climatici (dalle
stime emerge che ogni Euro speso per
proteggerci dalle inondazioni ci farebbe
risparmiare sei Euro di danni)
Strategie Nazionali di Adattamento ai
Cambiamenti Climatici (SNACC) e con
l’istituzione nel marzo 2014 di Mayors
Adapt (http://mayors-adapt.eu),
l’iniziativa del Patto dei sindaci sull’adattamento
3) PIANO DI ADATTAMENTO CLIMATICO – II municipio, area metropolitana di Bari
L’Italia ha terminato nel 2014 l’elaborazione di unaStrategia Nazionale (SNACC, Castellari et al., 2014)che prevede una sua declinazione a livello locale, inmodo da potersi calare sulle specificità del territorionazionale adattandosi agli elementi sensibili di ognirealtà. I primi casi italiani coinvolgono Ancona eBologna, che si sono dotate di un Piano diAdattamento Climatico. Altri comuni hannocomunque intrapreso un percorso versol’elaborazione di un Piano di Adattamento che, peresempio nel Comune di Padova, ha portato allaredazione del Piano di Azione per l’EnergiaSostenibile (PAES).
R. Pelorosso
Piano nazionale di adattamento
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Esposizione: la presenza di persone o risorse (naturali e/o culturali e socio-economiche) che potrebbero essere influenzate negativamente dalcambiamento climatico (IPCC 2014).Vulnerabilità: La propensione del sistema socio-ecologico a subire gliimpatti negativi dei cambiamenti climatici. Il termine vulnerabilità abbracciauna molteplicità di concetti, tra cui la sensitività, l’esposizione e la mancanzadi capacità a resistere e adattarsi (IPCC 2014).
Il primo passo per implementare mirate azioni di adattamento al cambiamento climatico è, quindi, quello di valutare la vulnerabilità del
sistema a livello locale. La valutazione della vulnerabilità a scale spaziali locali ed in contesti urbani è raramente inserita nella pratica
pianificatoria e non presenta metodologie di analisi standard (Geneletti e Zardo, 2016; Kumar et al., 2016).
R. Pelorosso
Vulnerabilità
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Popolazione residente
Scuole e ospedali Esposizione Criticità/Resilienza
Vulnerabilità
Criterio: sommatoria indici standardizzati e
riclassificazione in 5 classi
La vulnerabilità del sistema è stata analizzata incrociando la criticità
(resilienza idrologica) con l’esposizione. La mappa
dell’esposizione è stata prodotta considerando i luoghi sensibili (scuole
e strutture ospedaliere presenti nei diversi sottobacini) e la popolazione residente (ISTAT 2011) in ciascun
sottobacino.
R. Pelorosso
Vulnerabilità
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Schema delle principali azioni previste dal Piano dell’Infrastruttura Verde
R. Pelorosso
Proposte
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REGULATING
SERVICE CAPACITY
Tetti verdi estensivi
Parcheggio permeabile
Bacino di infiltrazione
Grey infrastructure
project
Tetti verdi estensivi 20% dell’area deisottobacini
Pavimentopermeabile
4000 mq
Bacino diinfiltrazione
4000 mq
NBS proposte per aumento resilienza
AUMENTO DELLA RESILIENZA IDROLOGICA
PRE POST
Il sottobacino critico più a sud non adatto per significativi
interventi di NBS,è proposto l’allacciamento dello scarico
delle acque di pioggia alla condotta pluviale esistente,
alleggerendo il carico sulla fogna mista anche ai rami e
sottobacini a monte.
La proposta di infrastruttura verde, integrata dal suddetto
intervento sull’infrastruttura grigia, ha consentito di definire
una nuova classificazione post-piano in termini di resilienza
idrologica urbana. Da notare l’innalzamento di classe di
resilienza in tutti i sottobacini ad un livello medio/alto
eccetto per il sottobacino inferiore che comunque vede
innalzata la resilienza da bassa a medio-bassa.
Alcuni risultati
R. Pelorosso
Le proposte sono basate su un metodo
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Il primo caso, quello dell’espansione urbanistica, tratta di un soggetto
usuale nella progettazione delle fognature. E’ evidente, tuttavia la volontà
di trattare il problema sotto un profilo diverso dall’usuale, mediante
l’introduzione di infrastrutture verdi.
Il secondo, e, in continuità il terzo caso, rappresentano due interventi
altrettanto urgenti e importanti, quanto di nuovo tipo. Le metodologie
seguite per ottenere le mappe, potrebbero essere considerate non corrette,
ma l’agenda delle cose da fare e degli strumenti da impiegare è senz’altro
corretta.
In queste lezioni, ritenendo il problema dell’identificazione degli strumenti
ancora aperto, vogliamo ragionare su di essi in modo adeguato ed aperto.
R. Rigon
Commenti
24
Trovate questa presentazione su:
http://abouthydrology.blogspot.com
Ulr
ici, 2
00
0 ?
Altro materiale su
Questions ?
R. Rigon
http://abouthydrology.blogspot.it/2017/02/water-supply-systems-and-stormwater.html