25/01/2014
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Silvano Abati [email protected]
Dr. Scuola Internazionale di Ottica Optometria – Firenze
Stazione di Santa Maria Novella Binario 1 A
Filtri e lenti per
patologie oculari
FIRENZE 19 GENNAIO 2014
Perché filtrare
la luce?
� Per una protezione oculare
� Per una “migliore” visione
� Per un comfort visivo
� Per una protezione controllata, un eventuale
rallentamento di un processo degenerativo, una visione
con un maggior contrasto ed altri benefici riassumibili
in un miglioramento del comfort visivo.S. Abati
Cosa conoscere?
Protezione oculare generica
� Conoscere le lunghezze d’onda di interesse per il
sistema visivo
� Conoscere i danni da radiazione
� Conoscere il comportamento di un filtro e/o di una lente
� Capire l’interazione del filtro/lente con il sistema oculare
Protezione oculare in presenza di patologie oculari
� Conoscere il significato di trattamento fotoselettivo per
patologie oculari
� Sapere operare una scelta per ottenere dei benefici
S. Abati
Spettro elettromagnetico
Le basse lunghezze d’onda trasportano maggior energia
E = h . C / λ (legge di Planck)
h = 6,624 . 10 -34 J . S (costante di Plank)
S. Abati
Radiazione elettromagnetica
Le zone di interesse per il sistema visivo sono:
� Radiazione ultravioletta (λ da 100 a 390 nm)
� Radiazione visibile (λ da 390 a 760 nm)
� Radiazione infrarossa (λ da 760 a 1mm)
Funzioni della radiazione ed effetti
▪ Necessaria per la visione e sviluppo del sistema visivo
▪ Può essere causa di danni oculari gravi e permanenti;
tali problematiche sono proporzionali alla quantità di
energia assorbita dai vari tessuti => superamento della
dose di sogliaS. Abati
Occhio e ultravioletto
Assorbiti ionosfera Assorbiti dalla cornea Assorbiti dal cristallino
U.V.C λλλλ = 100 - 280 nm
U.V.B λ λ λ λ = 280 - 315 nm
U.V.A λ λ λ λ = 315 - 390 nm
ULTRAVIOLETTI
390 nm 760 nm
LUCE VISIBILE
200nm 280nm 315nm 390nm
U.V C U.V B U.V A
INFRA-ROSSI
200 nm
O2 picco di assorbimento a 150 nm
O3 picco di assorbimento a 260 nm
S. Abati
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Protezione dell’occhio: assorbimento
UV-C<<<< 280100
UV-C 100 - 280 nm
Assorbito quasi
totalmente dall’O2
atmosferico
RETINA
CRISTALLINO CORNEA
IRIDE
Umor Vitreo
Umor Acqueo
Assorbimento % λλλλ nm
2 6 92300
UV-B320
1 16 4538UV-B 280 - 315 nm
Assorbito dall’O3
e dalla cornea:
cheratiti e
congiuntiviti
1 14 3748340
2 12 3452360
UV-A
UV-A 315 - 390 nm
Assorbito dal
cristallino:
cataratta corticale
L’assorbimento del cristallino varia con l’etàS. Abati
Effetti della radiazione
Tutte le radiazioni UV possono provocare dei danni che
aumentano al diminuire della λ λ λ λ ed all’aumentare della
dose assorbita dagli epiteli.
Recentemente l’attenzione è stata rivolta anche alle
radiazioni del primo visibile (blu e viola); anche tali
radiazioni, pur facendo parte del visibile, quando superino
la “dose di soglia” possono essere potenzialmente lesive
per gli epiteli e, giungendo all’epitelio pigmentato della
retina, possono essere concausa della maculopatia
legata all’età. S. Abati
Diffusione davanti alla retina e velo di distanza
Gli UV e le radiazioni del primo visibile devono essere
attenuate al fine di diminuire la loro possibile pericolosità.
Il primo visibile è inoltre quello che produce maggior
diffusione, sia all’esterno che all’interno del sistema oculare:
produce una diffusione davanti alla retina (effetto BLU
BLUR) => riduzione del contrasto con forte dominanza
azzurra (nebbia blu).
Altro effetto è il velo di distanza (VELING GLARE), una
visione simile a quella che si presenta in presenza di foschia
e dipendente dalla diffusione della radiazione blu sulle
particelle di umidità presenti nell’atmosfera.
S. Abati
Effetti della radiazione
Le radiazioni IR trasportano meno energia e sono
potenzialmente meno nocive per il sistema oculare: non
sono in grado di eccitare gli atomi intermolecolari ma
possono comunque aumentare l’energia cinetica
predisponendo alla possibilità di rottura dei legami
covalenti e quindi favorire la fragilità capillare ed
endoteliale in genere. Queste radiazioni sono le prime
responsabili dell’evaporizazione del film lacrimale e della
conseguente dislacrimia di coloro che vi si espongono.
S. Abati
Lenti fotoselettive
Caratteristiche lenti filtranti
I fenomeni che interessano la radiazione sono:
Lente
Trasmittanza
Riflettanza
Rad. Incidente
Assorbanza
Diffondanza
Diffondanza (1/λλλλ4) Assorbanza αααα = Ia / Ii
Trasmittanza ττττ = Ie / IiRiflettanza ρρρρ = Ir / Ii
• Eliminare le radiazioni nocive
• Migliorare le performance visive
• Non alterare la percezione dei colori
• Ridurre l’abbagliamento e la fotofobia
S. Abati
Curva di trasmittanza
Visualizza l’andamento di ττττ% al variare di λ della radiazione
incidente. Le zone di interesse sono il visibile e le radiazioni che
possono essere potenzialmente nocive (UV e IR)
λλλλ (nm)
τ%
S. Abati
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U.V Visibile NON Visto ���� Massima diffusione
Il primo visibile è causa di: diffusione davanti alla retina =>
diminuzione contrasto con forte dominanza blu / e del velo di
distanza => Visione simile a quando siamo in presenza di foschia
Diffusione 1 / λ4
Lente da non usare
S. Abati
Visibile
Eliminare il primo visibile (fino 410/415 nm), non alterando
l’idoneità alla guida, migliora il vedere diminuisce infatti
fortemente la diffusione con conseguente miglioramento
del contrasto, oltre all’ulteriore protezione.
Protezione di tutto l’UV
S. Abati
Nessun effetto sulle
radiazioni UV
Protezione di tutto l’UV
S. Abati
Totale protezione
UV e primissimo visibile
Transitions attivata
Transitions non attivata:
totale protezione UV e primissimo visibile
Protezione di tutto l’UV
Comportamento di una lente Transitions
S. Abati
Sensibilità spettrale dell’occhio umano
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1
380 400 420 440 460 480 500 520 540 560 580 600 620 640 660 680 700 720 740 760 780
LUNGHEZZA D'ONDA (nm)
RIS
PO
ST
A R
EL
AT
IVA
RISPOSTA FOTOPICA
RISPOSTA SCOTOPICA
S. Abati
Interazione diagramma trasmittanza
Lente “scura” non protettiva => finestra aperta alla rad. UV
Meglio non indossare niente che un occhiale con
lenti che non tagliano gli UV
S. Abati
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Diagramma di una lente fotoselettiva
per patologie oculari
SUN BLOCKER 553
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
300
322
344
366
388
410
432
454
476
498
520
542
564
586
608
630
652
674
696
S. Abati
Curva gialla: risposta
sistema oculare a varie λ;
Curva nera: diagramma di
trasmittanza lente;
Curva blu: risposta
sistema oculare per
effetto della lente.
365 nmProtezione agli UV
fino a 365 nm
S. Abati
Risposta sistema
oculare con lente
Transitions attivata
Risposta sistema
oculare con lente
Transitions non
attivata
S. Abati
Lente generica
Lente transitions
S. Abati
Lente fotosellettiva
per patologie ocularitaglio 450
La lente, che può già
definirsi per patologie
oculari, non altera in
maniera significativa
la curva di risposta
del sistema oculare
S. Abati
Requisiti di trasmittanza per la guida
EN ISO 1836:‘98
Diurna τ% ≥ 8% --- Notturna τ% ≥ 75%
Quoziente di attenuazione segnale:
Q ≥ 0.8 per il rosso - Q ≥ 0.8 per il giallo
Q ≥ 0.6 per il verde - Q ≥ 0.4 per il blu
Trasmittanza di segnale
Trasmittanza della lente
v
signQ
τ
τ=
S. Abati
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Trattamento fotoselettivo (450) su lente
fotocromatica
Il trattamento sulla lente sposta la curva di risposta in
lunghezze d’onda
S. Abati
Risposta lente fotocromatica non
attivata con trattamento
fotoselettivo
Risposta lente fotocromatica attivata
con trattamento
fotoselettivo
S. Abati
La lente per patologie
oculari (480nm) altera
in maniera significante
la curva di risposta del
sistema occhio + lente
Lente fotoselettiva
per patologie oculari
480 nm
S. Abati
Lente fotoselettiva (500
nm) per patologie oculari.
Si evidenziano le
modificazioni alla curva di
risposta del sistema
occhio + lente.
500 nm
Lente fotoselettiva
per patologie oculari
S. Abati
L. Fotoselettiva (540
nm) per pat. oculari.
Si evidenzia lo
spostamento della
curva di risposta del
sistema occhio + lente
verso λ maggiori.
540 nm540 nm
Lente
fotoselettiva per patologie oculari
S. Abati
Lente Polarizzata
trattamento 450nm
L’analisi spettrofotometrico
fornisce la risposta
che la lente è idonea alla guida
in tutti i paesi del mondo
S. Abati
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Lente Polarizzata trattamento 480nm
L’analisi spettrofotometrico
fornisce la risposta
che la lente è idonea alla guida. Operare
tagli maggiori rende la lente non idonea alla
guidaS. Abati
Quando una protezione?
In assenza di patologie: i danni da radiazione sono
cumulativi e, in relazione alle radiazioni presenti nel
luogo frequentato, è opportuna una protezione totale agli
UV e alle radiazioni del primissimo visibile, che non
contribuiscono al fenomeno visivo.
In presenza di patologie specifiche: è sempre necessaria
una adeguata protezione: totale assorbimento di UV e
primo visibile; taglio a specifiche lunghezze d’onda in
relazione alla patologia. Tale situazione vale per tutti.
S. Abati
Conclusioni
La tematica delle lenti fotoselettive non è cosa da sottovalutare e
richiede che: produttore degli sbozzi, costruttore delle lenti e
chi prescrive la lente siano affidabili e preparati .
Solo l’analisi dei diagrammi di trasmittanza danno la garanzia
della validità della protezione agli UV della lente (che
dovrebbe essere tale per tutte le tipologie di lenti oftalmiche
indipendentemente dall’utilizzo per una patologia).
Per le lenti fotoselettive per patologie oculari sarebbe opportuno
richiedere il diagramma di trasmittanza di quelle specifiche
lenti e non basarsi sui diagrammi riportati sui listini.
La stabilità e la durata di un trattamento fotoselettivo sono,
generalmente garantiti, se sulle lenti si effettuano specifici
trattamento di stabilizzazione. S. Abati
Conclusioni
In ambienti con forti luminanze e/o in presenza di sorgenti che
emettono radiazioni di basse lunghezze d’onda è opportuno
sempre una protezione, in particolare negli adolescenti e nei
bambini, in considerazione della permeabilità dei mezzi oculari
per basse λ (cristallino bambino permeabile a circa 330 nm;
adulto circa 380 nm) e quindi con danni retinici irreversibili
Nell’utilizzo di lenti fotoselettivite per patologie oculari
contrassegnate con numeri crescenti (curva di trasmittanza
verso λ maggiori) si ha avrà una alterazione, anche evidente,
dei colori; i benefici che il soggetto riferisce (eliminazione
dell’abbagliamento, aumento del contrasto, ecc) sono
ipotizzabili in una modificazione della curva di risposta del
sistema oculare non sensibile alle λ eliminateS. Abati
Vi ringrazio dell’attenzione e per ciò che farete per queste persone