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ANNO V | #033| LUNEDI’ 05 MAGGIO 2014 COM spazio a… / mostre “La Rai racconta l’Italia”, in rassegna alla Triennale Un’esposizione di grande intensi- tà emotiva e carica di valore stori- co ospitata da uno dei luoghi più suggesti- vi dell’offerta espositiva che caratterizza la città di Milano. Tutto fino al 15 giugno. 16 6 3 8 9 10 14 marketplace media company scenario link Layla Pavone in Digital Magics L’Espresso: sul sito il paywall Successo per il Kids Creative Lab L’amato Ticket Restaurant Wikipedia, ora comanda Lila Programmatic, in Italia una realtà in espansione
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ANNO V | #033| LUNEDI’ 05 MAGGIO 2014COM

spazio a… / mostre“La Rai racconta l’Italia”, in rassegna alla Triennale

Un’esposizione di grande intensi-tà emotiva e carica di valore stori-

co ospitata da uno dei luoghi più suggesti-vi dell’offerta espositiva che caratterizza la città di Milano. Tutto fino al 15 giugno.

16

63 8 9 10 14marketplace mediacompany scenario linkLayla Pavone in Digital Magics

L’Espresso: sul sito il paywall

Successo per il Kids Creative Lab

L’amato Ticket Restaurant

Wikipedia, ora comanda Lila

Programmatic, in Italia una realtà in espansione

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SCOP IL

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Programmatic in Italia,

Il mercato ItalIano e I suoI vantaggI. le dIfferenze che Intercorrono tra Il nostro Paese e Il resto del mondo. l’ImPortanza deI data. I ProcessI dI educazIone del clIente. Il vIdeo e la multImedIalItà ormaI effettIva. ecco I temI trattatI dall’eu managIng dIrector del gruPPo

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ANNO V | #033| LUNEDI’ 05 MAGGIO 20143

COVER STORY

IntervIsta a PIerre naggar, al vertIce del gruPPo turn

una realtà in espansione

di davide Sechi

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ANNO V | #033| LUNEDI’ 05 MAGGIO 20144

COVER STORY

Pubblicità in calo? Respira-zione ormai ri-dotta al lumi-cino? Ecco la

soluzione: farsi un bel viag-gio nei territori del pro-grammatic advertising, nelle località votate alla targetizzazione del clien-te, nei luoghi in cui gli agognati, ma anche temu-ti, Data sono utilizzati con la misura di chi la sa lun-ga. E lungo le infinite pas-seggiate ristoratrici non sarà difficile scorgere l’in-segna di Turn, piattaforma di data driven adv, fornitri-ce di insight in tempo reale utili per trasformare e ren-dere più efficaci i proces-si decisionali delle agenzie e dei professionisti del set-tore. E 360com ha prenota-to un posto in prima clas-se, cosa che gli ha permesso di intervistare Pierre Nag-gar, EU managing director,

in trasferta milanese. Temi trattati: il mercato del pro-grammatic in Italia e i suoi vantaggi, le differenze che intercorrono tra il nostro Paese e il resto del mon-do, l’importanza dei Data, i processi di educazione del cliente, il video e la multi-medialità ormai effettiva.

Italia e mercato, qualsiasi esso sia: non si trova nessuno in giro che dichiari “In realtà stiamo andando bene”. Si suppone che anche voi non dipingiate scenari positivi?«Invece sì! La dimensione italiana è in crescita e, anzi, parliamo di un trend che va avanti dall’inizio del 2013. Abbiamo cominciato a la-vorare con i primi clienti italiani nel 2011. Al princi-pio, l’obiettivo era quello di sfruttare in qualche modo

il traffico invenduto. Dal-lo scorso anno abbiamo co-minciato a confrontarci con clienti realmente interessati al programmatic, che signi-fica targetizzazione e mi-nori costi. Si tratta ovvia-mente di un percorso ricco di ostacoli, in cui occorre molto lavoro utile a far ca-pire i vantaggi del sistema, a fugare i dubbi dovuti alla scarsa conoscenza. Un’ope-ra affrontata anche da Iab, un processo di progressi-va educazione del mercato, degli editori in particolare. Tutti passaggi che hanno dato grande fiducia all’am-biente, creando un circo-lo virtuoso. In Italia siamo partiti in ritardo, soprat-tutto se si fanno confronti con quello che accade ne-gli Stati Uniti, ma anche in Uk o in Germania, ma stia-mo recuperando posizioni. Il vero problema naziona-le è la scarsa propensione

a vendersi bene, a organiz-zare una strategia di comu-nicazione in questo senso. Sia come sia, per quanto ri-guarda Turn, l’Italia è nella “top three” del mercato».

E affinché le cose continuino a migliorare, su cosa bisognerebbe focalizzarsi?«Prima di tutto, l’educazio-ne degli editori: far capire loro che il programmatic non è una moda passeggera o solo il trend del momen-to, ma una realtà in costan-te espansione; evidenziare vantaggi e benefici per gli inserzionisti; insistere sulla multicanalità, ovvero non paralare solo di search, di-splay etc; sottolineare l’im-portanza dei Big Data».

I Data rischiano di diventare il prossimo big business?

«La cosa più importante non sono i Data in se stessi ma i data giusti al momento giusto, quelli che noi chia-miamo Smart Data. E allo-ra, prima occorre scovare i propri obiettivi, poi asso-ciare loro i dati opportuni. Ed è proprio quest’ultimo il problema con cui ci trovia-mo a combattere e che può esser risolto solo da oppor-tune attività di consulenza, che diventano cruciali».

E se ad essere programmatic fosse il video?«Lo è già e rientra nel di-scorso della multicanalità. E così si parla anche di di-gital radio con utenti targe-tizzati, di simbiosi sempre più profonde con la televi-sione che, soprattutto per i grandi gruppi, rimane sem-pre in pole position. La sfi-da è quella del One To One, ovvero raggiungere chiun-

marketIng dIgItale senza segretI: chI è PIerre naggarNaggar porta a Turn oltre 17 anni di esperienza in pubblicità, 13 dei quali trascorsi in organizzazioni di marketing digitale. Ha un’ampia conoscenza del mercato data-driven, tra cui ad exchange, reti pub-

blicitarie online, la pub-blicità basata sul ren-dimento e il mercato di publisher in Inghilter-ra e nel resto d’Euro-pa. Prima del suo nuovo ruolo in Turn, Naggar è stato responsabile per lo sviluppo di Yahoo! Inol-tre in Publisher Partner Network si è assicurato molti contratti di acqui-sto mediatico e di dati con i publisher leader in

tutta Europa. Prima di quel ruolo, Naggar è stato re-sponsabile dell’area “direct response” per Yahoo! in Inghilterra e Irlanda è stato responsabile per le of-ferte commerciali, il posizionamento del prodotto e la strategia go-to-market. Sotto la guida di Naggar, Yahoo! Direct Response ha conseguito una crescita incredibile in 3 anni e Yahoo! Network ora è una delle maggiori reti pubblicitarie in Inghilterra. Naggar si è laureato in statistica all’università di Roma.

PIerre naggar

que ovunque si trovi, sen-za violarne la privacy, con messaggi e canali scelti per l’occasione».

Turn e il mercato: dove il programmatic sta attecchendo?«Abbiamo aperto in Brasi-

le e Messico. Ci sono delle situazioni molto comples-se, come la Cina, oppure tradizionali e conservatri-ci, come il Giappone, cui bisogna porsi con approc-ci e strategie mirate. Intan-to ci godiamo dati di cresci-ta più che positivi».

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MARKETPLACE

la manager ha scelto la nuova dImensIone doPo l’addIo a Isobar e dentsu aegIs

Layla Pavone in Digital MagicsseguIrà la selezIone e lo svIluPPo dI nuovI InvestImentI In startuP InnovatIve

di Luca aneLLi

Digital Magics, incubatore certificato di startup innova-tive quotato sul mercato Aim Italia di Borsa Italiana, ha an-nunciato l’ingresso di Layla Pavone nel team. La ricono-sciuta manager è stata nomi-nata membro del consiglio di amministrazione di Digital Magics nel corso dell’assem-blea ordinaria degli azionisti. All’interno di Digital Magics, Layla Pavone seguirà come venture partner la selezione e lo sviluppo di nuovi inve-stimenti in startup innovati-ve, gestendone l’evoluzione, come mentore e supervisore, e le attività di fund raising, ricoprendo anche ruoli di

manager ad interim per ac-celerare il processo di cresci-ta delle neoimprese digitali. Layla Pavone si unisce, dun-que, al team di Digital Ma-gics composto da Enrico Ga-sperini, Alberto Fioravanti, Gabriele Ronchini, Alessan-dro Malacart, Luca Giaco-metti, Gabriele Gresta, Ste-fano Miari, Michele Novelli, Giandomenico Sica, Edmon-do Sparano e Gennaro Teso-ne. Pavone ha una laurea in Scienze Politiche e ha conse-guito il primo Master italia-no in Comunicazione d’Im-presa e Nuove Tecnologie. E stiamo parlando di una pro-fessionista che da oltre venti-cinque anni si occupa di ad-vertising online, internet e

nuove tecnologie. Nel 1988 inizia il percorso professiona-le nella direzione marketing di SPI-Società per la Pubbli-cità in Italia del Gruppo Pu-blicitas. Dal 1993 al 1994 ha lavorato in Polonia, alla star-tup della concessionaria di pubblicità del quotidiano Zy-cie Warszawy e al lancio della syndication televisiva Polonia 1, di proprietà dell’editore ita-liano Nicola Grauso. Nel 1995 ha contribuito alla startup di Video Online, il primo Isp in Italia, concentrandosi “pio-neristicamente” nell’area del marketing e dell’advertising online. Nel 1997 entra in Pu-blikompass, creando la prima concessionaria di pubblicità e rappresentando un network

di 35 siti, fra cui Virgilio, Ita-lia Online, Finanzaworld, In-ternet Bookshop, La Stampa. Dal 2000 ad aprile 2014 Layla Pavone ha ricoperto all’inter-no del Gruppo Dentsu Aegis Network il ruolo di mana-ging director di Isobar Ita-lia, contribuendo alla fonda-zione dell’omonimo network, leader nella consulenza e nei servizi di marketing, adver-tising digitale. Dal 2003 al 2010 è stata presidente di Iab Italia - charter dell’Interacti-ve Advertising Bureau, asso-ciazione internazionale per lo sviluppo e la promozione della pubblicità interattiva - e oggi ne è il presidente ono-rario. Dal 2006 al 2008 è sta-ta presidente di Iab Europe. È presidente del Centro Stu-di AssoCom, ed è membro dell’International Academy of Digital Arts and Sciences; risiede nel consiglio di am-ministrazione di Audiweb e nel consiglio direttivo di Ita-lia Startup. È docente e con-direttrice del Master Almed/Università Cattolica del Sa-cro Cuore Digital Communi-cation Specialist. «Sono entu-siasta di essere stata chiamata a ricoprire questo nuovo in-carico che ritengo assoluta-mente confacente alle mie competenze e all’esperienza maturata nel corso della mia carriera professionale, tutta dedicata al digitale e all’in-novazione», dichiara Layla Pavone, subito dopo la dira-mazione ufficiale della nota relativa al nuovo incarico.

sarà resPonsabIle delle Pr e dell’uffIcIo stamPa

Barbara Minotti pr manager di Subito.ite’ leader In ItalIa Per la comPravendIta dell’usato

di danieLe BoLogna

Barbara Minotti ha fat-to ingresso in Subito.it con il ruolo di pr mana-ger e con la responsabi-lità delle attività di uf-ficio stampa e relazioni pubbliche. Minotti è sta-ta scelta per rafforzare, anche dal punto di vi-sta della comunicazione e della brand awareness, la crescita di Subito.it, oggi il servizio nume-ro uno in Italia per la compravendita dell’usa-to con oltre 6,3 milioni di utenti unici mensili secondo i dati Audiweb di marzo 2014. Nata a Verbania, nel 1977, con una laurea in Economia Politica presso l’Uni-

versità Luigi Bocconi di Milano e un Master Aca-demy Wpp in collabora-zione con Sda Bocco-ni, Minotti ha maturato un’esperienza decenna-le nell’ambito della co-municazione e dell’uffi-cio stampa, ricoprendo ruoli strategici in alcu-ne importanti realtà a livello internazionale. Minotti, infatti, ha de-buttato nel mondo del-le pr in Burson-Marstel-ler Italia come associate account in ambito cor-porate per poi diventare press officer di Pirelli & C. Ambiente Spa e, suc-cessivamente, corpora-te pr manager di Micro-soft Italia. «L’ingresso di Barbara Minotti nel

team di Subito.it - dichia-ra Daniele Contini, ceo di Subito.it - rappresenta un passo ulteriore nel nostro processo di crescita, an-che in termini di compe-tenze professionali, oltre a un chiaro segnale di quan-to la comunicazione per noi sia davvero una leva strategica a supporto del business». «Sono entusia-sta di intraprendere que-sta nuova sfida professio-nale - commenta, invece, Barbara Minotti - e di en-trare a far parte di una re-altà dinamica e di gran-de successo quale Subito.it, oggi il primo sito classi-fied in Italia. Nel mio nuo-vo ruolo avrò la possibilità di contribuire a rafforza-re il posizionamento e la reputation del brand, an-che dal punto di vista cor-porate, facendo conosce-re Subito.it non solo per il servizio efficiente che of-fre ma anche per la real-tà aziendale di eccellenza che rappresenta».

layla Pavone

barbara mInottI

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345 MILIONI DI PAGINE VISTE

12 MILIONI DI CONTATTI UNICI

15 VERTICAL TEMATICI Font

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Immagina di unire l’agilità di una redazione giornalistica 100% web ai contributi esclusivi dei blogger più esperti di ogni settore. Questa è la nuova ricetta di Leonardo.it, il primo portale verticale nato per soddisfare ogni giorno qualunque sete di sapere: dalle news alla moda, dalla salute allo sport e molto altro ancora. Una realtà giovane e in continua crescita, che ti invitiamo a scoprire in un solo drink. O meglio, in un solo click.

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COM PANY

successo Per la seconda edIzIone dI kIds creatIve lab: 300 mIla bambInI coInvoltI

La potenzialità creativa nata dal binomio arte & impresaun evento nato nel 2012 dalla collaborazIone tra ovs e collezIone Peggy guggenheIm

di MaSSiMo MaSi

Kids Creative Lab è andato in scena: la casa di Peggy si è trasformata nell’originale palcoscenico di un’incredi-bile installazione collettiva realizzata grazie a miglia-ia di coloratissimi mosaici, creati con passione e fanta-sia dai 300 mila bambini di tutta Italia che hanno ade-rito all’iniziativa. Numeri da record che hanno con-fermato lo straordinario successo di questa secon-da edizione del progetto nato nel 2012 dall’entusia-sta collaborazione tra Ovs e Collezione Peggy Gug-genheim e dedicato a tutte le scuole primarie d’Italia, che quest’anno sono sta-te oltre 2 mila. Le adesio-ni sono raddoppia1te ri-spetto alla prima edizione, contando innumerevoli fa-miglie e tantissime nuove scuole, che si sono messe alla prova sperimentando la tecnica del mosaico. La conferenza stampa ufficia-le della scorsa settimana è stata l’occasione per festeg-giare insieme la scuola pri-maria “Dante Galiani” di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, che ha partecipato al progetto con ben 677 alunni e che essendo risultata la scuola cha ha aderito al progetto con il gruppo più numero-so di partecipanti riceve-rà in premio materiali ge-ocartografici offerti da De

Agostini Libri. Atlanti ge-ografici, libri, globi, carte murali e planisferi che an-dranno ad arricchire e ap-profondire la preparazio-ne didattica degli studenti. Ritornando al progetto di-dattico, grazie a Trend - azienda vicentina sponsor tecnico dell’iniziativa, che ha fornito gratuitamente le tessere prodotte con vetro riciclato -, tutti i parteci-panti hanno realizzato un mosaico, che ora sarà espo-

sto alla Collezione Peggy Guggenheim. Ecologia e natura sono stati, quest’an-no, i temi ispiratori. I co-lori delle tessere assegnate alle diverse regioni italiane rispecchiano gli elemen-ti naturali e paesaggistici di ciascuna area geografi-ca, e così questa grandio-sa opera finale altro non sarà che un’ideale map-pa del nostro paese, in cui ogni territorio rappresenta le tonalità che più lo iden-

tificano. Grazie al kit d’ar-tista scuole e famiglie han-no applicato la creatività che caratterizza il mondo dell’arte e della moda. Cia-scun bambino che ha pre-so parte all’iniziativa ha ri-cevuto una cartolina che gli permetterà, insieme a due adulti accompagnato-ri, di poter accedere al mu-seo gratuitamente nei gior-ni della mostra. «Siamo felici di aver potuto con-fermare per questo secon-

do anno la nostra collabo-razione con Ovs, marchio di GruppoCoin, leader nel fashion retail italiano, che rivolge, come del resto la Collezione, un’attenzione speciale verso i bambini: il progetto Kids Creative Lab

ha nuovamente mostrato la potenzialità creativa del binomio arte ‐impresa nel valorizzare la crescita cul-turale attraverso la bellez-za dell’arte - sostiene Phi-lip Rylands, direttore del museo -. È per noi fonda-

mentale che la proposta formativa del museo af-fronti, spesso a partire dal-lo studio dell’arte, temati-che differenti come quelle legate ai nuovi». «La se-conda edizione del pro-getto Kids Creative Lab, ideato da Ovs in collabora-zione con Collezione Peg-gy Guggenheim, una delle più prestigiose istituzio-ni internazionali al mon-do, ha avuto un’adesione straordinari - afferma Ste-

fano Beraldo, amministra-tore delegato di Gruppo Coin - ed è per noi moti-vo di grande soddisfazio-ne. Siamo entrati in con-tatto con le scuole di tutta Italia, creando un connu-bio tra il nostro marchio, il più importante museo di arte moderna e contem-poranea italiano, il territo-rio, le famiglie, i bambini. Quest’anno, per i loro la-vori, i piccoli artisti hanno utilizzato tessere di vetro

riciclato, uno dei materiali della sapienza artigianale veneziana. La loro creati-vità e fantasia sì è espres-sa realizzando dei mosaici, e anche questa riteniamo sia una singolare opportu-nità di avvicinarsi al lavoro manuale in un’epoca in cui la loro propensione all’uso dei mezzi digitali è molto elevata». «Siamo molto or-gogliosi di aver preso par-te al progetto Kids Creative Lab che per noi rappresen-ta un’ulteriore conferma dello stretto rapporto che lega la nostra azienda alle iniziative educative - com-menta Pino Bisazza, pre-sidente di Trend Group - . Abbiamo sempre posto at-tenzione sulle scuole con progetti realizzati in col-laborazione con l’Ufficio Servizi Educativi e Scola-stici del Comune di Vicen-za e con la stessa Collezio-ne Peggy Guggenheim. I temi ispiratori di que-sta seconda edizione di Kids Creative Lab, inoltre, sono stati particolarmen-te in linea con la nostra fi-losofia: ecologia e natura, infatti, sono aspetti che stanno molto a cuore an-che alla nostra azienda». E conclusa la seconda edi-zione, Kids Creative Lab sta già pensando al 2015. La prossima edizione sarà ispirata ai temi portan-ti di Expo 2015, in colla-borazione con il Padiglio-ne Italia.

la ProssIma edIzIone della manIfestazIone sarà IsPIrata aI temI PortantI dI exPo 2015, In sInergIa con Il PadIglIone ItalIaPhIlIP rylands

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IL CONSORZIO DEL COMMERCIO ELETTRONICO ITALIANO

ME DIA

Per Il sIto del settImanale del gruPPo c’è una grande novItà

Esperimento Espresso: paywall da metà maggioIl primo è stato il Times, del Grup-po Murdoch, nel 2007. Poi, nel marzo del 2011, il New York Ti-mes introduce il metered-pay-wall, un sistema di pagamento “a punti”, sulla base di quanto già fatto un paio d’anni prima dal Fi-nancial Times. In Italia, tra i gran-di editori, Rcs è stato il primo a te-stare il sistema sul sito Gazzetta.it, ma ad oggi non sembra che sia so-pravvissuto alla nuova release lan-ciata a inizio anno. Ora è il turno del Gruppo Espresso: dalla metà di maggio, sulla versione online del settimanale diretto da Bru-no Manfellotto, verrà introdotto il fatidico paywall, dietro al qua-le vi saranno un 20-30% di noti-zie extra che gli utenti dovranno pagare, se vorranno leggere. Quel-lo sull’introduzione dei sistemi di pagamento è un argomento an-tico sul web e tutti gli editori, an-

che molto prima della plurien-nale crisi che ha colpito il settore, lamentavano come non possa esi-stere un’industria dell’informazio-ne senza adeguata remunerazione economica. I rischi, ovviamente, sono che gli utenti, semplicemen-te, si rifiutino di pagare, abitua-ti alla logica del “tutto gratis” che il web ha propagato fin dagli al-bori. Il più convinto sostenitore di questa tesi è sempre stato proprio Carlo De Benedetti, patron del Gruppo Espresso, che già lo scor-so anno aveva annunciato per fine 2013 l’introduzione di un analogo sistema su Repubblica.it; ma evi-dentemente i tempi non erano an-cora del tutto maturi, tanto meno per il maggiore sito di news ita-liano. In tal senso, non è difficile pensare come, ovviamente, l’ope-razione messa in atto da L’Espres-so sia solamente una prova. Il vero

obiettivo, in senso strategico, è in-serire una sezione premium in tutte le testate del Gruppo, in par-ticolare su Repubblica.it. Ma pri-ma, meglio aspettare e analizzare le reazioni degli utenti su picco-la scala e poi allargare il perime-tro dei servizi a pagamento. Una prudenza nell’agire che dal Grup-po confermano solo in parte, cer-ti di aver preso la giusta decisione: «E’ un cambiamento, anche se pic-colo. E come tutti i cambiamen-ti piacerà più a qualcuno, meno a qualcun altro - spiega Stefano Mi-gnanego, Direttore Centrale Rela-zioni Esterne di Gruppo Espres-so -. Siamo consapevoli del nostro ruolo di “pionieri” e che, in quan-to nuova per l’Italia, l’iniziativa va considerata come un esperimento. Ma siamo convinti di aver preso la giusta decisione e speriamo che la gente la accolga positivamente. Ed è altrettanto chiaro che trarremo le decisioni solo dopo aver preso atto della reazione del pubblico». Una fiducia condizionata ai risultati dunque, come è giusto che sia, an-che se, ancora una volta, sul tema, Mignanego getta acqua sul fuo-co: «Sappiamo tutti che le aziende editoriali sono tenute e remune-rare adeguatamente il proprio la-voro, per garantire una sufficien-te qualità dell’informazione. Ma il dibattito su quali e quanti conte-nuti offrire a pagamento, e sull’effi-cacia delle formule adottate, è sta-to fino ad oggi un po’ fuorviante, perché ha quasi sempre riguardato quei medesimi contenuti che, ma-gari fino al giorno prima, veniva-no offerti in forma gratuita».

di aureLiano roio

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PartnershIP con taste of mIlano, edIzIone dell’esclusIvo food festIval PIù famoso del mondo

John R. Hack, uomo d’affari in-glese, si trovava in un ristoran-te con degli amici quando notò che alcuni clienti, a fronte del-la presentazione del conto, cor-rispondevano al cameriere bi-glietti di carta colorati. Era il 1954. Affascinato da questo in-novativo meccanismo, un anno dopo Hack fondò la Lunche-on Vouchers Ltd, oggi Eden-red. Il servizio Ticket Restau-rant venne importato in seguito in Francia e approdò in Italia a metà degli anni settanta, diven-tando un vero e proprio bene-fit sociale destinato ai lavora-tori quale servizio sostitutivo di mensa reso tramite buoni a valore predefinito e spendibili

in una rete di esercizi conven-zionati. Nel corso degli ultimi quarant’anni i buoni pasto Ti-cket Restaurant sono diventa-ti parte integrante del patrimo-nio sociale della pausa pranzo e hanno acquisito una forte va-lenza socio economica in grado di far evolvere gli stili alimenta-ri e sostenere l’economia locale. Oggi, grazie alla partnership tra Edenred e Taste of Milano, l’edizione milanese dell’esclusi-vo food festival più famoso del mondo, Ticket Restaurant di-venta protagonista di un nuo-vo paradigma e il benefit so-ciale più amato dagli italiani si trasforma in titolo di acces-so preferenziale alle tentazio-ni dell’alta cucina. Dall’8 all’11 maggio 2014, la quinta edizio-

ne di Taste of Milano sarà ospi-tata da Superstudio Più, in Via Tortona a Milano, aprendo uf-ficialmente la stagione italiana dei Taste Festivals che a livel-lo internazionale tocca ormai ben ventuno città e raggiunge oltre 400 mila persone in tut-to il mondo. Gli appuntamenti, imperdibili, quest’anno in Italia saranno tre: dopo Taste of Mi-lano, Taste of Roma dal 18 al 21 settembre 2014 e una tap-pa nuova, dal 28 al 30 novem-bre 2014, per un inedito Taste of Christmas a Verona. L’eccel-lenza del gusto presente a Taste of Milano entra così a far parte del network dei buoni pasto più famosi al mondo e diventa ac-cessibile agli oltre 1,5 milioni di utilizzatori che potranno de-

Il benefit sociale più amato dagli italianinel corso deglI ultImI quarant’annI I buonI Pasto tIcket restaurant sono dIventatI Parte Integrante del PatrImonIo socIale della Pausa Pranzo e hanno acquIsIto valenza economIca

di davide de vecchi

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The Executive Network

Il quotidiano del marketing in rete

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gustare, proprio grazie ai loro Ticket Restaurant, i menu del-le stelle della ristorazione italia-na. «In Italia la nostra soluzione Ticket Restaurant nasce come uno strumento di uguaglian-za sociale a favore del commer-cio di prossimità. Mentre poche aziende dispongono di spazi da adibire a locale mensa, il buo-no pasto garantisce il diritto alla pausa pranzo per tutte le categorie di lavoratori - ha di-chiarato Andrea Keller, ammi-nistratore delegato e diretto-re generale di Edenred Italia -. Da 40 anni ci impegniamo per garantire agli Italiani una pau-sa pranzo di qualità, durante la quale riscoprire il piacere della convivialità e del benessere. La rete Ticket Restaurant®, che già comprende gli esercenti con-

venzionati di miglior qualità, si arricchisce grazie alla part-nership con Taste of Milano, offrendo una nuova occasione di incontro con la cucina d’au-tore». Sono tante le novità che esordiranno a Taste of Milano 2014. “Grazie alla partnership con Edenred, a Taste of Mila-no i buoni pasto Ticket Restau-rant® possono essere utilizzati per le consumazioni all’interno della manifestazione grazie alla Card Ducati, nel pieno rispet-to della normativa vigente. L’al-ta cucina, quindi, diventa final-mente a portata di tutti“, spiega Silvia Dorigo, Amministrato-re Delegato di Brand Events Italy. “Inoltre, abbiamo ideato attrazioni sempre più interatti-ve, esclusive e da condividere. Il filo conduttore dell’evento sarà

“Aspettando Expo 2015”: Taste of Milano sarà, infatti, una delle prime grandi occasioni in cui la città approccerà concretamen-te i temi di Expo legati all’ali-mentazione e alla sostenibilità ambientale. Per questo moti-vo, abbiamo chiesto ai nostri chef di proporre piatti sosteni-bili che i visitatori potranno di-vertirsi a gustare». Le materie prime non utilizzate durante la manifestazione verranno ridi-stribuite gratuitamente a strut-ture caritative, grazie alla colla-borazione tra Taste of Milano e il programma Siticibo di Ban-co Alimentare, a cui Edenred partecipa dallo scorso febbraio promuovendo la lotta allo spre-co alimentare presso la rete de-gli oltre 120.000 ristoranti e bar affiliati al proprio network.

Who’s Who: edenredEdenred, inventore del Ticket Restaurant e leader mondiale nei buoni e carte di servizio prepagati per le imprese, crea e gesti-sce soluzioni destinate a ottimizzare l’efficienza di ogni tipo di organizzazione e il potere di acquisto dei singoli utilizzatori. Le soluzioni proposte da Edenred garantiscono che le risorse stan-ziate dalle imprese verranno destinate ad un’utilizzazione speci-fica e permettono di gestire: i vantaggi per i lavoratori dipenden-ti; le spese professionali; gli incentivi e i bonus. Il Gruppo assiste inoltre la Pubblica Amministrazione e le istituzioni private nel-la gestione dei loro programmi di interesse sociale. Quotata alla Borsa di Parigi, Edenred è presente in 40 paesi con più di 6.000 collaboratori, al servizio di 640.000 imprese ed enti pubblici, con 1,4 milioni di esercizi affiliati e 40 milioni di utilizzatori. Nel 2013, Edenred ha emesso buoni e carte di servizio per 17,1 miliardi di euro, di cui quasi il 60% nei paesi emergenti. Ticket Restau-rant® e gli altri nomi di prodotti e servizi proposti da Edenred sono marchi depositati di proprietà del gruppo Edenred.andrea

keller

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Business #15-21/06/2014

By: Max OppenheimModels: Ted Royer, Chief Creative Officer, Droga5, New York; Angel Anderson, VP, Experience Director, Crispin Porter+Bogusky Los Angeles; Sean Sim, ECD, Ogilvy China

www.canneslions.com

KeywordsBusiness Success Air punch Winning Inspired Office Celebrate

Teamwork Cannes Lions Festival Creativity 15 - 21 June Pumped

LINKscanariTutto sul digitale Made in ChinaL’ecosistema sociale, digita-le e mobile cinese è differen-te da qualsiasi altro al mon-do. La Cina presenta, infatti, una frammentazione degli elementi di domanda e offer-ta che la rendono un mercato difficile. Ecco un aiuto.

curiositàMa quanto vale davvero un Like? La domanda ce la siamo fat-ta tutti più di una volta. Tanti hanno provato a rispondere. La società americana Sha-reThis, con lo studio “Return of a share Report” rischia di rivoluzionare per l’ennesima volta le nostre convinzioni.

istruzioni per l’usoTwitta solo ciò che è rilevanteUtilizzare Twitter in manie-ra proficua per il marketing è tutt’altro che semplice, no-nostante le apparenze. Un’in-fografica “finale” di Market-MeSuite.com peraiutarci a fare le giuste scelte partendo da elementi oggettivi.

WEARESOCIAL.COM

SOCIALMEDIATODAY.COM

DAVIDELICORDARI.COM

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ANNO V | #033| LUNEDI’ 05 MAGGIO 201413

AUTO

REGO

LAME

NTAZ

IONELO STRUMENTO

DELL’AUTOREGOLAMENTAZIONEPER UNA RETE LEGALE E SICURA

LO STRUMENTO DELL’AUTOREGOLAMENTAZIONEPER UNA RETE LEGALE E SICURA

15 MAGGIO 2014PIAZZA MONTECITORIOSALA DELLE CONFERENZE

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LINKLINKpersonaggi/1Pavel Durov, la Russia, internet...l creatore ed ex Ceo di VKon-takte, il social network russo, parla in esclusiva a Repub-blica.it. Ammette le pressioni governative, contesta l’acqui-sizione del 48% della compa-gnia avvvenuto alle sue spal-le e a sue spese.

personaggi/2De Benedetti: ho paura di Google In una lunga lettera pubbli-cata sul sito italiano frutto della partnership tra arian-na huffington e il suo grup-po editoriale, L’ing. Carlo De Benedetti spiega perché bi-sogna temere quelli che lui chiama gli “oligarchi digitali”.

internet lawApple vince (male) contro SamsungUna vittoria di misura che non convince, tanto da sem-brare una sconfitta. Apple si vede riconoscere 120 milioni di dollari di danni da Sam-sung, colpevole di violazione di due brevetti, fra i quali il popolare “slide to unlock”.

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LINKantitrustUsa, class action contro GoogleBigG finisce davanti a un tribunale californiano. L’ac-cusa è di aver monopoliz-zato il mercato imponendo ai produttori di impostare il suo motore di ricerca con un’app predefinita sui di-spositivi Android.

ricercHeIl desktop fa più engagementIl mondo è sempre più mobi-le ma secondo una ricerca di AddThis il desktop resta an-cora saldamente al comando per quanto riguarda la capa-cità di coinvolgere gli utenti sul contenuto. La ricerca non dice, però, fino a quando...

open sourceLila Tretikov a capo di Wikipedia Uno tra i siti più popolari e importanti al mondo ha un nuovo capo: si tratta di Lila Tretikov, americana di origini russe, che ha vissuto la sua adolescenza sotto il regime sovietico. Forse per questo ha scelto l’enciclopedia libera...

curiositàMicrosoft, Bill Gates è secondo Bill Gates ha venduto le sue azioni di Microsoft. Non tut-te, ovviamente, ma solo 4,6 milioni. Tanto gli è bastato per non essere più l’azionista privato detentore della mag-giore quota in azienda. Chi potra mai essere il primo?

mobile devicesIl primo spot Microsoft MobileIl protagonista, sgargian-te come il suo telefono, si ag-gira in un mondo grigio, pro-vocando stupore e attrazione intorno a sé. Non c’è niente di strano nel nuovo spot Micro-soft Mobile, tranne una cosa: il telefono è un Nokia Lumia

analisi e strategieIl buono, il brutto e il cattivo del nativeAlcune serie riflessioni sui principali aspetti che negano ancora al native advertising di avere l’efficacia sperata. Il segreto, secondo l’autore, sta nell’utilizzare metriche che sappiano distinguere ciò che è buono da ciò che non lo è.

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ANNO V | #033| LUNEDI’ 05 MAGGIO 201414

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L’obiettivo della nostra strategia è arricchi-re con il digitale l’esperienza nel negozio in modo coerente. Il cliente può conoscere, così, non solo il prodotto, ma anche il conte-nuto e l’esperienza di shopping del negozio stesso, prima ancora di entrarci fisicamen-te. Per prima cosa, presentiamo il nostro negozio sul web rendendolo interessante con contenuti di qualità, suggerimenti, idee dal mondo. Diamo, così, al cliente il modo di orientarsi all’interno di un contenitore così vasto con una selezione piacevole e mirata di temi. L’altro pilastro è l’accesso ottimale ai siti su tutte le diverse piattaforme, anche tablet e cellulare. Senza che l’esperienza si interrompa o abbia intoppi. E con diverse ap-plicazioni. Lo scopo è dare sempre un bene-ficio reale al cliente, non tecnologie che sia-no innovazioni fini a sé stesse. Per esempio, consentiamo da tempo di dematerializzare la carta fedeltà. L’utente deve solo fotogra-farne il bar code, con una nostra app, o sot-

toscriverne una “ex novo” all’interno dello smartphone. Poi si ritrova caricata sull’app la carta fedeltà e la può utilizzare in negozio come se fosse fisica. Non vediamo, allora, il digitale come qualcosa di separato dai ne-gozi fisici. Tutto quello che il cliente acquista sull’ecommerce con la propria fidelity card fa guadagnare punti glam, come se fosse nel negozio fisico. Idem quando si spendo-no i punti: online o in store, la scelta è asso-lutamente neutrale rispetto allo strumen-to e genera lo stesso effetto nel sistema di crm. Questa fusione tra i due mondi viene poi facilitata e seguita dalle scelte tecno-logiche. Prima le diverse divisioni agiva-no in modo verticale, adesso usiamo sem-pre più strumenti comuni, adottati a livello corporate. Così risparmiamo e guadagnia-mo in efficienza. Una volta che un marchio matura una best practice, poi diventa più veloce ed economica anche l’adozione in altri negozi del gruppo.

vIsIonIdi Matteo dedè

accesso multIPIattaforma,la strategIa dI coIn

GianluiGi ZarantonelloE’ il rEsponsabilE dEllE stratEgiE di digital markEting dEl gruppo Coin, il più grandE rEtailEr di abbigliamEnto italiano, Con una quota di mErCato supEriorE al 7,4%. il gruppo È prEsEntE sul mErCato Con i marChi oVs, Coin, upim, iana, bErnardi Ed ExCElsior milano. Conta 1.100 nEgozi in italia E 162 all’EstEro, Con una supErfiCiE totalE di VEndita di 840 mila mEtri quadrati È uno dEi gruppi rEtail ChE più ha puntato sull’ambito multiCanalE, maturando anChE alCunE bEst praCtiCE nEl Corso dEgli anni. zarantonEllo Vanta una lunga E artiColata EspEriEnza nEll’ambito dElla digital CommuniCation, È bloggEr tra i più aCCrEditati, ha laVorato prEsso ConnECting managErs, ha sViluppato iniziatiVE propriE, ha Collaborato Con l’agEnzia giornalistiCa Europa, Con ComunitazionE.it, È intErnEt Consultant. si E’ laurEato all’uniVErsità dEgli studi di padoVa

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sPazIo a... fIno al 15 gIugno - trIennale @ mIlano“raI racconta l’ItalIa”

Inaugurata la mostra voluta dalla raI, sessant’annI dI televIsIone e novanta dI radIofonIa sono In rassegna

Negli spazi prestigiosi della Triennale di Milano la mostra “Rai racconta l’Italia” - con ingresso gratui-to - celebra una delle più importanti istituzioni cultu-rali del Paese attraverso i sessanta anni della sua te-levisione e i novanta anni della sua radio. La Rai ha portato il mondo in casa degli italiani, facendoli en-trare in un’idea di futuro inimmaginabile prima, dive-nendo specchio delle loro vicende, narrandone la vita quotidiana e costituendo non solo un servizio pubbli-co ma un vero e proprio patrimonio nazionale. Attra-verso la televisione e la radio, ha veicolato informa-zione, cultura e svago nelle case, esprimendo anche i sentimenti unitari della nazione e identificandosi con la sua crescita culturale e civile. Essere un servizio pubblico non significa “solo” custodire i documenti più rappresentativi della storia di un paese ma far-li diventare memoria viva. Questo è l’obiettivo che si propone la mostra: raccontare la storia di un’istitu-zione e contemporaneamente la storia del nostro im-maginario collettivo, attraverso i simboli che tutti ri-conosciamo, i programmi che abbiamo seguito, i volti che ci hanno tenuto compagnia e le pagine di storia che abbiamo condiviso con trepidazione, gioia, dolo-re, curiosità. I grandi cambiamenti sociali, culturali, scientifici dei quali l’Italia e il mondo sono stati prota-gonisti rivivono nelle sezioni di questa esposizione.

Direttore responsabileDaniele Bologna

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