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Como 23LA PROVINCIA
LUNEDÌ 4 DICEMBRE 2017
L'INTERVISTA CHIARA BRAGA. Deputata del Partito DemocraticoGuida la commissione d’inchiesta sulle ecomafie, che domani sarà a Como
«RIFIUTI E BONIFICHELA MAFIA È ANCHE QUI»
Una delegazione dellacommissione d’inchie-sta sulle ecomafie oggisarà in Veneto e nella
zona di Brescia, mentre domanisi sposterà a Como per una seriedi audizioni (sono stati convoca-ti prefetto, presidente della Pro-vincia, direttore dell’Agenziadelle dogane, rappresentantidella Cna e il comandante deicarabinieri del nucleo tutelaambiente). Da pochi giorni lacommissione è presieduta dalladeputata comasca del Pd ChiaraBraga, già responsabile Ambien-te del partito. Eletta anche coni voti di una parte dei gruppi diopposizione, Braga è la primadonna a presiedere la commis-sione che si occupa delle attivitàillecite legate al ciclo dei rifiutie di illeciti ambientali
Perché questa “missione” in Lom-
bardia? E perché a Como?
Era stata programmata e delibe-rata tempo fa dall’ufficio di pre-sidenza. Il primo obiettivo è unapprofondimento sugli incendiavvenuti in alcuni impianti ditrattamento dei rifiuti in Venetoe Lombardia, il secondo è unfocus dedicato ai traffici tran-sfrontalieri di rifiuti sia su gom-ma che su ferro. Veniamo a Co-mo perché si tratta di un luogorilevante, per la vicinanza alconfine e la presenza del Centro
doganale. Il nostro interventonon significa che ci sono neces-sariamente degli illeciti, esisto-no anche problemi di caratteretecnico e giuridico legati allagestione del flusso dei rifiuti evanno affrontati.
Ma quali sono esattamente i poteri
di questa commissione?
Sono fissati dall’articolo 82 dellaCostituzione. Può indagare, ac-quisire elementi per conto delParlamento, ma in un ambitoben definito che è quello del ci-clo dei rifiuti, la depurazionedelle acque, le bonifiche, i traffi-ci illeciti. Può effettuare sopral-luoghi e richiedere documenti,l’interessato è obbligato a for-nirli e a presentarsi se viene con-vocato per un’audizione. Se nonlo fa, intervengono i carabinieri,è già successo. L’ufficio di presi-denza, in cui sono rappresentatitutti i gruppi parlamentari, deci-de su cosa indagare.
La commissione è bicamerale, cioè
composta sia da senatori che da de-
putati, trenta in tutto. Perché que-
sto cambio al vertice?
Ne facevo già parte, ora sonostata eletta presidente, a mag-gioranza assoluta, per le dimis-sioni del collega AlessandroBratti, nominato direttore del-l’Ispra. La commissione si inse-dia all’inizio di ogni legislatura.
Ci sono interlocuzioni con leProcure e le forze di polizia. Noiportiamo alla luce delle situa-zioni. A volte è il Governo a muo-versi per risolvere le criticitàsegnalate. Si è mosso ad esempioper un deposito di rifiuti radio-attivi in Puglia, è stato nominatoun commissario e verrannosmaltiti correttamente.
Rifiuti e bonifiche fanno gola alle
mafie.
Sì, la commissione in vent’annidi attività ha fatto emergere chenei settori dell’ambiente, dellebonifiche e della gestione deirifiuti la criminalità organizzataha messo le mani. Fa business,ricicla denaro, commette reatiambientali. Non è solo la Terradei fuochi, non sono solo le re-gioni del sud. La criminalità èanche qui, al nord, in Lombar-dia, nel traffico illecito di terree rocce da scavo. Si è invertito iltrend, non è il nord che porta irifiuti al sud, le ecomafie si infil-trano direttamente qui ed è unfenomeno molto preoccupante.
Sono settori che muovono moltissi-
mo denaro.
Solo per le bonifiche dei siti in-dustriali dismessi servirebberoinvestimenti per 40 miliardi.
Dalle nostre parti ha fatto scalpore
il caso della Perego Strade: la com-
missione se ne è occupata?
Sì, nella scorsa legislatura, du-rante l’indagine sulla Lombar-dia.
C’è stata anche un’evoluzione nelle
normative su questi temi, perché
sono novità importanti?
Abbiamo posto le condizioni perfar nascere la legge sugli ecorea-ti, poi varata nel 2015, legge cheprevede pene detentive moltopesanti per reati come disastroambientale, inquinamento am-bientale, omessa bonifica ealtri. M. Sad.
Chiara Braga
Di che cosa vi occupate esattamen-
te?
Di solito gli approfondimentisono su scala regionale, abbia-mo concluso quelli su Sicilia,Liguria e Veneto, vanno chiusiquelli su Campania, Lazio e To-scana. Poi si affrontano casi par-ticolari, come la situazione diPorto Marghera o la vicenda deiveleni dei Pfas nell’acqua in Ve-neto. E temi specifici, tra gli altri
la gestione dei rifiuti radioattivi,lo stato delle bonifiche, gli in-cendi negli impianti, i trafficitransfrontalieri. Tutte le rela-zioni, una volta concluse, sonopubbliche. In alcuni casi vengo-no portate in aula, discusse, echiuse con una risoluzione.
Anche sulla base del vostro lavoro
può intervenire la magistratura,
quindi?
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25LA PROVINCIA
MERCOLEDÌ 6 DICEMBRE 2017
Focus Casa Le misure del risparmio energetico
COMO
SIMONE CASIRAGHI
Pacchetto casa, supera-to il primo scoglio. Sostanzial-mente tutta confermata la partedella manovra dei Bilancio per il2018 dedicata al settore della ca-sa dopo il voto di Palazzo mada-ma. Il Senato ha infatti approva-to il documento contabile conl’intera manovra di proroga emodifiche delle agevolazioni de-stinate alla casa, dalle detrazionifiscali per le ristrutturazioni agliecobonus, all’introduzione delbonus verde, al rifinanziamentodel Fondo investimenti, fino alladestinazione di risorse per laprogettazione e la messa in sicu-rezza nei Comuni.
Vediamo in estrema sintesi,quindi, le novità in arrivo con lalegge di Bilancio 2018 per la casa.
Caldaie, finestre e schermature
Bonus ridotto dal prossimo an-no. Scenderà dal 65% al 50% ladetrazione fiscale per le speserelative agli interventi di acqui-sto e posa in opera di finestre e
dei relativi infissi. Stessa ridu-zione per i sistema di schermatu-re solari e di sostituzione di im-pianti di climatizzazione inver-nale con impianti dotati di calda-ie a condensazione e a biomassa.
Cappotto, tetto e pannelli solari
L’ecobonus resta al 65%: il Sena-to ha infatti confermato la per-centuale di detrazione al 65% suinterventi per il miglioramentodell’efficienza energetica degliimmobili: interventi di riqualifi-cazione globale, dei lavori sul-l’involucro (strutture opache),dell’installazione di pannelli so-lari per la produzione di acqua
calda e dell’installazione di siste-mi domotici. Fra le novità in arri-vo, invece, l’introduzione di mas-simali di costo e i requisiti tecni-ci, che saranno definiti con de-creti attuativi successivi e in coe-renza con la Sen, la Strategiaenergetica nazionale.
Micro-cogeneratori
Novità dal prossimo anno: tra gliinterventi che danno diritto alladetrazione del 65% infatti sonostati inseriti l’acquisto e la posain opera di micro-cogeneratoriin sostituzione di vecchi impian-ti fino a un valore massimo delladetrazione di 100mila euro. Il
bonus verrà tuttavia vincolato:l’intervento deve garantire unrisparmio di energia primariapari al 20%.
Cessione ecobonus
È forse la novità più importante,dopo le proroghe delle agevola-zioni. Dal 1° gennaio 2018 il mec-canismo della cessione del credi-to sarà essere infatti esteso an-che a chi esegue i lavori di effi-cientamento sulla singola unitàimmobiliare. Al momento ilmeccanismo funziona solo pergli interventi sulle parti comunidegli edifici condominiali.
Ecobonus in condominio
Confermati gli incentivi per gliinterventi sulle parti comuni de-gli edifici condominiali. Si parti-rà dal 65% per arrivare al 70%qualora i lavori interessino al-meno il 25% dell’involucro e al75% se con l’intervento di mi-glioramento della prestazioneenergetica invernale ed estiva siconsegue una qualità media.
Bonus verde
La novità in assoluto: gli inter-venti di sistemazione a verdedelle aree scoperte private di edi-fici esistenti, unità immobiliari,pertinenze e recinzioni, nonchéla realizzazione di impianti diirrigazione e pozzi potrannousufruire di una detrazione fi-scale dall’Irpef del 36% delle spe-se sostenute nel 2018, fino ad unmassimo di 5mila euro per unitàimmobiliare. Tra le spese detrai-bili sono incluse quelle per laprogettazione e la manutenzio-ne connesse all’esecuzione degliinterventi. In condominio il li-mite di spesa sarà di 5mila europer unità immobiliare.
Bonus ristrutturazioni
Prorogata a tuto il 2018 la detra-zione fiscale del 50%, con un li-mite massimo di 96mila euro per
unità immobiliare, per gli inter-venti di ristrutturazione delleabitazioni e delle parti comunidegli edifici condominiali.
Bonus Mobili
Alla fine è stato inserito e confer-mato. Chi ristruttura il proprioimmobile potrà usufruire ancoraper un anno una detrazione Irpefdel 50%, con un tetto di 10milaeuro per unità immobiliare, perl’acquisto di mobili e di grandielettrodomestici di classe noninferiore alla A+ ma destinati adarredare l’immobile che si ri-struttura. Per usufruire del bo-nus mobili i lavori devono essereiniziati dopo il 1° gennaio 2017.
Sisma-bonus
Si amplia la platea che può usu-fruire del sisma-bonus. Dal 2018tra i beneficiari ci saranno anchegli istituti di edilizia popolare.
Restano invece invariate lecondizioni per la sua applicazio-ne. Per le spese di messa in sicu-rezza antisismica degli edifici re-sidenziali e produttivi situatinelle zone a rischio sismico 1, 2e 3, effettuate fino al 31 dicembre2021, è riconosciuta una detra-zione fiscale Irpef o Ires. Si partedal 50% e si può arrivare al 70%se l’intervento determina il pas-saggio ad una classe di rischioinferiore e all’80% se l’interven-to determina il passaggio a dueclassi di rischio inferiori. Il tettodi spesa su cui calcolare la detra-zione è pari a 96mila euro.
Nei condomìni si parte sem-pre dal 50% e si può raggiungereil 75% se l’intervento determinail passaggio ad una classe di ri-schio inferiore e l’85% se l’inter-vento determina il passaggio adue classi di rischio inferiori. Inquesto caso, il tetto di spesa sucui calcolare la detrazione è paria 96mila euro moltiplicato per ilnumero delle unità immobiliariche compongono l’edificio.
Le misure per i Comuni
Un Fondo progettazioneSi parte con 390 milioni
Previsto un Fondo progettazione
da 390 milioni di euro per la messa
in sicurezza degli edifici pubblici.
Le risorse saranno destinate al co-
finanziamento della redazione
dei progetti di fattibilità tecnica
ed economica e dei progetti defi-
nitivi degli enti locali
Messa in sicurezza In campo i piccoli Comuni
La prima misura destinata al terri-
torio e alla prevenzione di cata-
strofi naturali.La norma stanzia
850 milioni di euro per la messa in
sicurezza dei territori comunali e
10 milioni di euro annui per la tu-
tela e la riqualificazione dei picco-
li Comuni.
Sport bonusCredito d’imposta alle imprese
Con lo Sport Bonus sarà ricono-
sciuto un credito d’imposta del
12% per ammodernare gli stadi di
proprietà o in concessione ammi-
nistrativa a favore di società di Le-
ga di serie B, alla Lega calcio pro-
fessionistico e alla Lega di serie D.
Pacchetto ecobonusPrimo via liberaalle novità del 2018La manovra di Bilancio. Approvata dal Senatola proroga delle detrazioni e degli incentivi fiscalisui lavori e ristrutturazioni. Ecco come cambiano
65%ECO-BONUS POTENZIATO
In arrivo incentiviin funzionedi un maggiore risparmio ottenuto
50%LAVORI CON RISPARMIO
È stata tagliatala detrazione su lavori di sempliceristrutturazione
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Como 31LA PROVINCIA MERCOLEDÌ 6 DICEMBRE 2017
SERGIO BACCILIERI
Ancora niente cedolaresecca per le case vacanza di Airbnbla nuova tassa secondo il colossocaliforniano delle case condiviseè sproporzionata, ma l’Agenzia delle entrate è pronta ad avviarei controlli e a sanzionare.
Per voce del manager MauroTurcatti, Airbnb fa sapere anzi-tutto che sul portale di case condi-vise ad oggi sono attivi 710 annun-ci di Como, e che il 92% dei gestoridegli appartamenti nella nostra città condivide non più di una o due case vacanze. Nel 2017 gli ospiti di Airbnb a Como sono stati28mila e si sono fermati in riva allago in media per tre notti.
La sentenza dell’Antitrust
A giugno il governo ha introdottol’obbligo della cedolare secca al 21% per gli intermediari immobi-liari: significa che tutti i portali, compresi Booking e Homeaway,non oltre trenta giorni devono operare in automatico la ritenutasugli affitti delle locazioni brevi incassati e versati ai locatari. Le tasse quindi le deve versare il sito,non il singolo gestore : è un tenta-tivo di far emergere il nero. Airbnbha fatto ricorso al Tar.
«La scorsa settimana l’Anti-trust con un parere ha confermatociò che diciamo da mesi – così hascritto al nostro quotidiano la so-cietà –. La “tassa Airbnb” è spro-porzionata, lede la concorrenza,
Il centro città. Polemiche anche sul suo spopolamento
Il caso. «Nel 2017 grazie a noi 28mila ospiti hanno soggiornato per tre notti in città»La replica di Ferderalberghi: «Competizione impari, noi paghiamo le tasse, loro no»
discrimina le piattaforme e disin-centiva le transizioni online a fa-vore dei contanti. Collaboriamo con 340 amministrazioni nel mondo, abbiamo accordi per la tassa di soggiorno con Firenze, Bologna e Genova, vogliamo colla-borare anche con il ministero del-le Finanze per trovare una solu-zione al passo con i tempi».
Senza l’automatismo della ce-dolare secca però gli esperti calco-lano un’importante evasione, tan-ti gestori di stanze e appartamentinon versano il dovuto, spesso nemmeno conoscono le regole afondo. Associazioni come Fede-ralberghi parlano a loro volta di concorrenza sleale. Secondo Air-bnb l’offerta online è complemen-tare all’industria alberghiera, di-versifica il settore e garantisce po-sti-letto anche durante i grandi eventi. Il portale respinge anchel’argomento dell’occupazione to-tale dei centri storici ad opera del-le case vacanze. Alcune grandi so-cietà comprano e ristrutturano gliimmobili dentro le mura per ospi-tare turisti riducendo gli spazi per
i residenti: comaschi, fiorentini eveneziani hanno già abbandonatoil centro delle loro città. «Parago-nare Como a Firenze o Venezia èsbagliato – scrive il portavoce di Airbnb – sono realtà urbane diver-se. Lo spopolamento dei centri storici da trent’anni avviene per ragioni di età e di occupazione piùche per i flussi turistici. Anzi inte-grare il reddito utilizzando le se-conde case sfitte è un buon meto-do per far rivivere la città murata».
La posizione degli albergatori
A riguardo di cedolare secca la di-rezione regionale dell’Agenzia delle entrate spiega che i controllie l’applicazione di eventuali san-zioni per il nuovo obbligo sono programmati all’interno di un pia-no che tiene conto dei tempi pre-viste dalla nuova normativa. Gli uffici fanno e faranno applicare lalegge, i risultati degli accertamentiperò verranno resi pubblici solo informa aggregata una volta conclu-se le operazioni. Come dire che anche gli host di Airbnb sarannosottoposti a controlli, ma l’Agenziadelle entrate non fornirà informa-zioni. «La posizione di Airbnb è strumentale – dice Graziano Mo-netti, direttore dell’associazionedegli albergatori di Como – La concorrenza sleale è stata siste-matica e incontrovertibile. Hotele b&b riconosciuti hanno pagatole tasse, Airbnb no. Nello stesso mercato le regole uguali per tutti».
n L’Agenziadelle entratepronta a far partirecontrollie sanzioni
Mauro Turcatti, Airbnb
Airbnb: «A Como settecento gestoriLa cedolare secca? Concorrenza sleale»
Graziano Monetti, albergatori
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Como 15LA PROVINCIA
VENERDÌ 8 DICEMBRE 2017
L'INTERVISTA ROBERTO MARONI. Presidente della Regione Lombardia
«TANGENZIALE GRATIS,MANTERRÒ LA PROMESSAIL RITARDO? NON È MIO»GISELLA RONCORONI
Aveva promesso ai co-maschi che, da genna-io, i poco meno di trechilometri del primo
lotto della tangenziale sareb-bero stati gratuiti. Ma per po-ter passare sul tratto “urbano”,senza quindi entrare o usciredall’autostrada, si dovrà aspet-tare ancora. La nuova data perl’operatività della nuova socie-tà, Lombardia Mobilità, è quel-la di giugno. Entro la fine delmese, come ha detto il presi-dente della Regione RobertoMaroni, si potrà passare gra-tuitamente. I sei mesi persi?«Un grande rammarico - dicein estrema sintesi il governato-re - ma la colpa non è nostra.Abbiamo sei mesi di ritardodovuti alla richiesta di falli-mento di Pedemontana, mal’alternativa avrebbe potutoessere anche molto peggiore.Con il fallimento, infatti, il pe-daggio sarebbe rimasto di cer-to».
Presidente Maroni, lei aveva pro-
messo la gratuità della tangenzia-
le, ma si dovrà aspettare ancora.
Cosa dice ai comaschi?
Faccio presente il mio ramma-rico, ma questo slittamentonon è dipeso da noi , ma lacausa è la richiesta fallimentoper la società Pedemontanaavanzata il 28 giugno dalla Pro-cura della Repubblica di Mila-no. Un’istanza che ha bloccatotutte le azioni che avremmovoluto e dovuto fare per otte-nere il passaggio da Pedemon-tana ad Anas delle due tangen-ziali. Tutti passaggi già concor-dati con Governo e ministerodelle Infrastrutture, ma dal 28giugno si è bloccato tutto finoall’altro ieri, quando tribunaledi Milano, anche se non uffi-cialmente, ha fatto sapere chedichiarerà che la società non è fallita.
Questo dopo l’intervento di garan-
zia della Regione...
non mi faccio né impressiona-re né condizionare.
Una volta tanto, però , sul comple-
tamento della tangenziale a Como
sono tutti d’accordo e non ci sono
problemi...
Se anche ci fossero, si possonorisolvere, lo abbiamo visto conTeem e Brebemi: con le operecompensative tutti poi hannoaccolto di buon grado le infra-strutture. Soprattutto con laTeem sono stati spesi centina-ia di milioni per soddisfare iComuni. Questo non è un me-todo per comprare il consen-so, ma di intervenire per miti-gare l’impatto che, ovviamen-te, c’è considerando che le no-stre sono zone densamenteabitate. Il metodo adottatoevidentemente funziona efaccio mie le parole dell’expresidente di PedemontanaAntonio Di Pietro: la Pede-montana costa di più non farlache farla.
Il comitato “no pedaggio” ha fatto
il calendario dell’Avvento di “Bo-
bo Natale” aspettando la gratuità.
L’ha visto? Cosa risponde a loro?
Ho a casa una vignetta di undisegnatore di qualche anno faproprio con me vestito da Bab-bo Natale, la metterò su Insta-gram e su Facebook. A lorodico che se sono come me inte-ressati a completare l’opera erenderla gratuita, capisco illoro disappunto, che ed è ilmio. Non è colpa mia se c’èstata una causa esterna che habloccato tutto per mesi. Dettoquesto, l’impegno sarà mante-nuto. Sarà resa gratuita e seloro vogliono, visto che è Nata-le, sono disposto ad incontrarliper spiegare loro che il ritardonon è dipeso dalla regione.Vorrei che fossero ben consa-pevoli di quello che stiamofacendo e che apprezzasseroil fatto che, comunque, noirendiamo possibile la gratuità.Senza la garanzia che ho dato,Pedemontana sarebbe dichia-rata fallita e, allora, non cisarebbe nessuna possibilità diesenzione dal pedaggio. Nono-stante i sei mesi di ritardol’obiettivo sarà raggiunto. Equesto è fondamentale.
Il passaggio alla nuova società è
l’unica strada per l’abolizione del
pedaggio?
Esattamente. Vorrei che al-meno si riconoscesse l’impe-gno che la Regione ha messoe sta mettendo rispetto a unmacigno, inaspettato, che ciè piovuto addosso a giugno,dopo l’impegno preso di eli-minare il pedaggio, cheavrebbe potuto distruggeretutto e far saltare tutto. No-nostante questo otterremo ilrisultato.
Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni
Esatto, soprattutto l’azionefatta con le banche che hannodeliberato in questi giorni ilrinnovo del prestito ponte chescade a fine gennaio. Non fac-cio valutazioni sull’istanza difallimento, che trovo comun-que infondata: la società Pede-montana fallisce non perchéadesso è in stato di insolvenza,ma perché lo sarà a gennaio.Per evitarlo abbiamo lavoratomolto. Abbiamo perso sei mesie questo ci impedisce di farpartire l’operazione così comeipotizzata a marzo.
Le avrebbe fatto comodo arrivare
in campagna elettorale con la tan-
genziale gratuita...
A maggior ragione può capireil mio rammarico. Ma non èdipeso da noi, recupereremoentro il 30 giugno come termi-ne massimo. E se è dopo leelezioni, pazienza.
Gli accordi con Pedemontana sui
corrispettivi economici per l’ac-
quisizione delle tangenziali di Co-
mo e Varese sono stati già raggiun-
ti?
Informalmente. Nulla, intesocome variazione del patrimo-nio della società è stato fatto,per evitare che il tribunale po-tesse valutarle come iniziativeper sottrarre patrimonio. Nonsi poteva fare nulla e quindi cisiamo fermati, ma sappiamo
n «Lo slittamentodi sei mesiè dovutoalla richiestadi fallimento»
n «Se la societàfosse fallitasarebbe statoimpossibiletogliere il pedaggio»
cosa fare. Paradossalmentequesta vicenda aiuta Pede-montana.
In che senso?
La valutazione che arriverà daltribunale accerta che Pede-montana è una società solidae, infatti, abbiamo già ricevutoda qualche gruppo internazio-nale richieste di incontri pervalutare un loro possibile in-tervento per completare letratte che mancano di Pede-montana. Quello che è succes-so ha fatto scalpore e adessopuò diventare un vantaggio. Lasocietà verrà dichiara comeuna società solida e questoconsentirà di trovare nuovi in-vestitori per le tratte da com-pletare, mentre i primi lottidelle tangenziali passerannoad Anas e alla nuova società(Lombardia Mobilità, ndr).
La stessa società dovrà quindi oc-
cuparsi anche del secondo lotto su
cui sono in corso gli approfondi-
menti di Infrastrutture Lombarde?
Sì, infatti. In Lombardia Mobi-lità azionista per la Regione èInfrastrutture Lombarde cheha il compito, direttamente ecome socio, di fare le strategie
indicando quali sono le opereda realizzare e poi, assieme adAnas, che segue la parte indu-striale, di realizzarle o con ri-sorse pubbliche oppure con ilproject financing. Due stradediverse, visto che il secondovuol dire il pedaggio. In ognicaso saranno tutte valutazioniche farà la nuova società, chesi occupa di progettazione ol-tre che di manutenzione.
E chi guiderà la nuova società?
Io come Regione proporrò perla presidenza l’ingegner GuidoBonomelli (direttore generaledi Infrastrutture Lombarde,che ha curato come responsa-bile del procedimento la ria-pertura provvisoria del lungo-lago, ndr).
La valutazioni per capire se man-
tenere o no il progetto originario
sono in corso?
Sì, sono in corso di valutazione.In questi casi è anche necessa-rio vincere le resistente di chidice che le infrastrutture nonservono. Ho un amico, DarioBalotta, responsabile di Le-gambiente, che ogni volta spa-ra contro le infrastrutture. Io
n E al comitato“no pedaggio”:«Se vogliono sono pronto ad incontrarli»
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38LA PROVINCIA
VENERDÌ 8 DICEMBRE 2017
ERBA
LUCA MENEGHEL
Chiusa la lunga pa-rentesi elettorale a Erba si tor-na a parlare della riqualifica-zione delle aree industriali in-torno a via Fiume.
Nei giorni scorsi il sindacoVeronica Airoldi ha incontra-to i proprietari delle ex fabbri-che: «Abbiamo ripreso il filo deldiscorso - racconta il primo cit-tadino - e ho detto loro che sia-mo aperti a diverse proposte, a patto che siano di qualità. Stan-no cercando un partner finan-ziario, l’obiettivo è arrivare al 2020 con un progetto pronto a partire in vista della ripresa edilizia». Quanto alle aree pub-bliche, oltre a verde e parcheggiil sindaco vorrebbe un audito-rium.
Progetto unitario
L’ultima puntata delle teleno-vela sul futuro del centro di Er-ba risale a ottobre, quando il primo cittadino disse pubblica-mente che la progettazione spettava ai proprietari: «Non possiamo pensare che l’ammi-
Ex aree industrialiIl “sogno” di Airoldisi chiama auditoriumErba. Il sindaco incontra i proprietari delle ex fabbriche«Stanno cercando un partner finanziario per costruireIn cambio i parcheggi, la piazza e uno spazio spettacoli»
nistrazione pubblica si metta a progettare su terreni privati, possiamo solo segnalare agli imprenditori quali funzioni pubbliche vorremmo vedere inquel comparto». Il sindaco de-cise di fatto di ripartire da zero,cassando il concorso di idee progettuali organizzato lo scorso mandato dall’ammini-strazione di Marcella Tili.
Come promesso, Airoldi haincontrato i proprietari delle aree che si estendono su una superficie di 31mila metri qua-drati. «Qualche giorno fa c’è stata una riunione molto pro-duttiva - conferma il primo cit-tadino - che ci ha consentito di riallacciare il filo del discorso. Iproprietari mi sembrano in-tenzionati a darsi da fare, l’ideadi fondo non cambia: arriverà un progetto unitario che com-prenderà funzioni residenziali,commerciali e uffici».
Gli imprenditori, rivela ilsindaco, «sono alla ricerca di unpartner finanziario interessatoa entrare nel progetto». Che si tratti di una banca piuttosto che di un grosso marchio com-merciale interessato a edificarein centro Erba poco cambia: l’obiettivo è trovare qualcuno che metta soldi e mattoni intor-no a via Fiume, un po’ come hanno fatto a Milano colossi del calibro di Unicredit o Assi-curazioni Generali contri-buendo a cambiare il volto dellacittà. Per la prima volta spunta
anche un orizzonte temporale definito. «Gli esperti del setto-re - spiega Airoldi - vedono unadecisa ripresa edilizia dal 2020,un tema di cui ho parlato con glistessi imprenditori. I proprie-tari delle aree dismesse avreb-bero tutto l’interesse ad avere un progetto pronto per quella data, proprio per sfruttare la ri-presa del mercato».
Ripresa nel 2020
Resta da capire che cosa voglia il Comune. «Io ho detto di esse-re aperta a diverse proposte, misono solo raccomandata sulla qualità: per essere chiari, non vorrei un discount in centro a Erba. Ho anche ribadito che l’ideale è avere un progetto uni-tario di riqualificazione che in-teressi tutta l’area ma che si possa estendere anche alle zo-ne limitrofe, da via Mazzini a via Dante, zone che non rien-trano in quell’ambito ma che fanno parte di un centro che deve essere riqualificato».
Quanto poi alle funzionipubbliche, «ovviamente ho chiesto una dotazione impor-tante di parcheggi, una piazza etanto verde. Come struttura pubblica vedrei bene un audi-torium, un’edificio di dimen-sioni importanti per concerti e spettacoli: a Erba manca, pensoa un luogo in cui si possano or-ganizzare vere e proprie stagio-ni di eventi come nei teatri sta-bili».
n Si tornaa discuteredel futurourbanisticodel centro città
L’ex Molino Mottana di Erba, una delle fabbriche dismesse
La scheda
Interessatauna zonadi 31 milametri quadrati
Le aree industriali dismesse
intorno a via Fiume insistono su
una superficie vastissima di
31mila metri quadrati, delimitata
da corso 25 Aprile, via Volta e via
Mazzini; le ex fabbriche più
vaste sono l’ex Enel, l’ex Gasfire
e l’ex Molino Mottana. L’area
rientra nel Pgt come un unico
ambito di trasformazione: il
piano prevede un indice di utiliz-
zazione del suolo parti a 0,8,
un’altezza massima per i palazzi
di nove piani e 300 parcheggi a
uso pubblico.
Lo scorso anno i proprietari
hanno chiesto di poter innalzare
i palazzi e ridurre il numero dei
parcheggi, ma la passata ammi-
nistrazione ha bocciato la propo-
sta. Le aree di via Fiume appar-
tengono alle società Roda di
Monza, Erba Immobiliare di
Milano, Immobiliare Monticello
Lora di Albavilla, Francesco
Ciceri Costruzioni di Albavilla e
Rigamonti Francesco di Erba; i
proprietari stanno studiando un
progetto di riqualificazione
unitario. L. MEN.
Erba
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