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4 ATTUALITÀ - WebDiocesi...statua del “Cristo degli abissi”. LA SCELTA PER IL FUTURO Increspato...

Date post: 05-Jun-2020
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qualità della vita, prima del profitto”. Hanno rinnovato nel 1998 la funivia che con 160 posti è fra le più capienti del mondo e ci fa superare in quattro minuti mille metri di dislivello. Poi un salto in cremagliera e siamo sulle rive del grande lago Palù, con le sue sorgenti naturali quest’anno prosciugate dal cambiamento climatico. L’acqua, ci dicono, è calata da 20 metri di profondità a soli 7-8 metri: un monito ecologico, mentre i sommozzatori fanno riemergere la statua del “Cristo degli abissi”. LA SCELTA PER IL FUTURO Increspato dal venticello, il lago appare un “vassoio d’argento”, così lo contempla mons. Diego Coletti, il vescovo di Como che nella sua riflessione pone l’alternativa suggerita dalle ultime pagine dell’Apocalisse. Babilonia o Gerusalemme? In quale città vogliamo vivere? “La prima è quella che consuma tutto, comprese le vite umane. La seconda è quella dove la natura viene rispettata come la propria sposa, come una casa che non si può distruggere o sciupare”. Le trecento persone incamminate dentro quest’Engadina italiana (la valle di Maloja amata da Segantini è appena oltre il confine) ammirano il profilo lontano del monte Disgrazia e riconoscono il Passo di Forno, dove nel 1944 perse la vita nel ghiaccio il grande Ettore Castiglioni in fuga dalla Svizzera. Spuntano anche i porcini fra le distese di rododendro che rosseggia pure nei costumi tipici della Valmalenco. Famigliole e gruppi organizzati si uniscono all’antica lode dei salmi: penne nere, soccorritori, guardie ecologiche, maestri di sci, guide alpine, parroci con gli scarponi. “Attraverso il Creato è Dio che continua a educare il suo popolo”, osserva il bolzanino don Flavio Debertol, mentre Cesare Lasen, botanico della diocesi di Belluno, invita a valorizzare il dono della biodiversità. L’Arcivescovo di Trento Luigi Bressan, impegnatosi in una presa di posizione mondiale (vedi pag. 5), illustra nel suo intervento il “vangelo del Creato”, osservando che l’abbraccio di Dio si rivela nella bellezza della natura e nella comunione fra gli uomini. Invita i due rappresentanti ortodossi di Como – padre Alexei, del patriarcato di Mosca, e il rumeno padre Cristian Prilipceanu – a proclamare insieme l’appello prima di diffonderlo nelle quattro diocesi. Nelle stesse ore padre Cantalamessa in san Pietro immaginava che Francesco oggi aggiungerebbe un’altra strofa al suo Cantico: “Laudato sì, mi Signore per tutti coloro che lavorano per proteggere nostra sorella madre Terra, scienziati, politici, capi di tutte le religioni e uomini di buona volontà”. l ATTUALITÀ 4 6 settembre 2015 vita trentina L’appello in cinque verbi Convertirsi. Francesco d’Assisi ricor- da che la terra, casa comune, è “ma- dre” e le creature “sorelle” da ammi- rare fino a provocare la lode a Dio, ma ovviamente anche da rispettare. Ora constatiamo di aver inferto loro ferite a causa dell’uso irresponsabile, anzi abuso, dei doni che Dio ci aveva affidato. Da custodi siamo diventati dominatori pretenziosi, e ci sentiamo autorizzati al saccheggio. Dobbiamo superare la visione del creato, fatto di freddi oggetti isolati, e non segno dell’amore divino che ha dato l’esi- stenza a quelli e a noi, ma anche per le generazioni future. Ascoltare. Il Vangelo del creato trova poi il suo apice in Cristo: «tutto è sta- to fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste» (Gv 1,3). Abitare. Prendersi cura del mondo si- gnifica innalzare la qualità della vita, soprattutto dei più poveri e dimenti- cati. L’ambiente montano offre un’op- portunità privilegiata per riscoprire, A lcuni passaggi dell’appello delle quattro diocesi sul tema della Giorna- ta “In Gesù Cristo, il nuovo umanesimo della custodia”. La suggestiva sosta di lode presso il lago Palù, a quota 2 mila, guidata dai vescovi Bressan e Coletti. Hanno partecipato anche le guardie ecologiche volontarie, due parroci ortodossi, famiglie intere. A destra, la pietra locale che dà calore alle frazioni d’alta montagna della Valmalenco Fotoservizio di Gianni Zotta IL CRISTO DEGLI ABISSI Una tradizione che dura dal 1942: i sommozzatori fanno emergere un “Cristo degli abissi”, copia della più famosa statua di Camogli: “Lo preghiamo perchè protegga le acque del lago Palù ma anche tutti coloro che per il lago lavorano”, ha spiegato don Alfonso Rossi, parroco della Valmalenco dal nostro inviato Diego Andreatta V almalenco, 1 settembre 2015 – “Sia laudato Nostro Signore, che ha creato l’universo intero……” Nell’aria frizzante del mattino prestano la loro voce a Francesco d’Assisi le trenta coriste dallo scialle color ottanio, un verde simile alla pietra tipica della Valmalenco: è l’esigente enciclica “Laudato sì’”, tutta ispirata al Cantico delle creature, a rilanciare d’ora in poi la custodia del Creato. A illuminarne la prospettiva biblica (“il creato non è un insieme di freddi oggetti isolati, ma segno dell’amore divino, anche per le generazioni future”), a orientare in un’ecologia integrale l’impegno educativo e politico (ben 78 diocesi italiane si sono date un ufficio per “i nuovi stili di vita”), a coglierne la portata ecumenica e anche interreligiosa. Papa Francesco ha voluto che questa decima Giornata per la custodia del Creato, proclamata insieme al Patriarca Ecumenico, assumesse una dimensione mondiale e un’eco universale per garantire un futuro al pianeta che ci ospita. Lo hanno anticipato le quattro diocesi alpine (Bolzano- Bressanone, Trento, Belluno-Feltre e Como) che già dal 2008 s’incontrano insieme in una località montana a turno per lanciare un appello condiviso da altre confessioni. “Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio”: dolcissima l’ immagine dell’enciclica “verde” che introduce il testo letto dai rappresentanti delle quattro diocesi (vedi a fondo pagina) “uniti nello stupore per la bellezza del creato, in questo meraviglioso anfiteatro naturale del lago Palù”. LA VALLE SOTTO AL BERNINA Laterale della Valcamonica, che da Sondrio va a insinuarsi fin sotto il massiccio del Bernina, la Valmalenco ci presenta in piccolo le grandi sfide ecologiche, globali e locali: l’utilizzo oculato delle cave di serpentinoda parte dell’industria estrattiva che dà lavoro a metà della popolazione ma anche la gestione del comprensorio sciistico (fondo e discesa, 40 km di piste con progetti di ampliamento) che d’inverno vede salire da 3 mila a 15 mila le presenze a Chiesa, il Comune principale. “C’interroghiamo sul nostro futuro ambientale – ci confida l’accogliente sindaca Miriam Longhini – e la Giornata di oggi c’impone di saper guardare alla Lungo la camminata di preghiera, anche una prelibata sorpresa del sottobosco Con le parole dell’enciclica “Laudato sì’”, quattro diocesi in Valmalenco (Sondrio) riflettono sulla conversione ecologica. Un appello per “una nuova coscienza culturale”
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Page 1: 4 ATTUALITÀ - WebDiocesi...statua del “Cristo degli abissi”. LA SCELTA PER IL FUTURO Increspato dal venticello, il lago appare un “vassoio d’argento”, così lo contempla

qualità della vita, prima del profitto”.Hanno rinnovato nel 1998 la funiviache con 160 posti è fra le più capientidel mondo e ci fa superare in quattrominuti mille metri di dislivello. Poi unsalto in cremagliera e siamo sulle rivedel grande lago Palù, con le suesorgenti naturali quest’annoprosciugate dal cambiamentoclimatico. L’acqua, ci dicono, è calatada 20 metri di profondità a soli 7-8metri: un monito ecologico, mentre isommozzatori fanno riemergere lastatua del “Cristo degli abissi”.

LA SCELTA PER IL FUTUROIncrespato dal venticello, il lagoappare un “vassoio d’argento”, così locontempla mons. Diego Coletti, ilvescovo di Como che nella suariflessione pone l’alternativa suggeritadalle ultime pagine dell’Apocalisse.Babilonia o Gerusalemme? In qualecittà vogliamo vivere? “La prima èquella che consuma tutto, comprese levite umane. La seconda è quella dovela natura viene rispettata come lapropria sposa, come una casa che nonsi può distruggere o sciupare”.Le trecento persone incamminatedentro quest’Engadina italiana (lavalle di Maloja amata da Segantini èappena oltre il confine) ammirano ilprofilo lontano del monte Disgrazia ericonoscono il Passo di Forno, dove nel1944 perse la vita nel ghiaccio ilgrande Ettore Castiglioni in fuga dallaSvizzera.Spuntano anche i porcini fra le distesedi rododendro che rosseggia pure neicostumi tipici della Valmalenco.Famigliole e gruppi organizzati siuniscono all’antica lode dei salmi:penne nere, soccorritori, guardieecologiche, maestri di sci, guidealpine, parroci con gli scarponi.“Attraverso il Creato è Dio che continuaa educare ilsuo popolo”,osserva ilbolzaninodon FlavioDebertol,mentreCesareLasen,botanicodella diocesidi Belluno,invita avalorizzare ildono dellabiodiversità.L’Arcivescovodi Trento Luigi Bressan, impegnatosi inuna presa di posizione mondiale (vedipag. 5), illustra nel suo intervento il“vangelo del Creato”, osservando chel’abbraccio di Dio si rivela nellabellezza della natura e nella

comunione fra gli uomini.Invita i due rappresentantiortodossi di Como – padreAlexei, del patriarcato diMosca, e il rumeno padreCristian Prilipceanu – aproclamare insiemel’appello prima didiffonderlo nelle quattrodiocesi. Nelle stesse orepadre Cantalamessa in sanPietro immaginava cheFrancesco oggiaggiungerebbe un’altrastrofa al suo Cantico:“Laudato sì, mi Signore pertutti coloro che lavoranoper proteggere nostrasorella madre Terra,scienziati, politici, capi ditutte le religioni e uomini dibuona volontà”.

ATTUALITÀ4 6 settembre 2015

vita trentina

L’appello in cinque verbi

Convertirsi. Francesco d’Assisi ricor-da che la terra, casa comune, è “ma-dre” e le creature “sorelle” da ammi-rare fino a provocare la lode a Dio, maovviamente anche da rispettare.Ora constatiamo di aver inferto loroferite a causa dell’uso irresponsabile,anzi abuso, dei doni che Dio ci avevaaffidato. Da custodi siamo diventatidominatori pretenziosi, e ci sentiamoautorizzati al saccheggio. Dobbiamosuperare la visione del creato, fatto difreddi oggetti isolati, e non segnodell’amore divino che ha dato l’esi-

stenza a quelli e a noi, ma anche perle generazioni future.

Ascoltare. Il Vangelo del creato trovapoi il suo apice in Cristo: «tutto è sta-to fatto per mezzo di lui e senza di luinulla è stato fatto di ciò che esiste» (Gv1,3).

Abitare. Prendersi cura del mondo si-gnifica innalzare la qualità della vita,soprattutto dei più poveri e dimenti-cati. L’ambiente montano offre un’op-portunità privilegiata per riscoprire,

A lcuni passaggi dell’appello delle quattro diocesi sul tema della Giorna-ta “In Gesù Cristo, il nuovo umanesimo della custodia”.

La suggestiva sosta di lode presso il lago Palù, a quota 2 mila,guidata dai vescovi Bressan e Coletti. Hanno partecipato anche le guardie ecologiche volontarie, due parroci ortodossi, famiglie intere. A destra, la pietra locale che dà calore alle frazioni d’alta montagna della ValmalencoFotoservizio di Gianni Zotta

IL CRISTO DEGLI ABISSI

Una tradizione che dura dal 1942: i sommozzatori

fanno emergere un “Cristo degli abissi”, copia della più famosa

statua di Camogli: “Lo preghiamo

perchè protegga le acque del lago Palù ma anche tutti coloro

che per il lago lavorano”, ha spiegato don Alfonso Rossi,

parroco della Valmalenco

dal nostro inviatoDiego Andreatta

Valmalenco, 1 settembre2015 – “Sia laudatoNostro Signore, che hacreato l’universo

intero……” Nell’aria frizzante delmattino prestano la loro voce aFrancesco d’Assisi le trenta coristedallo scialle color ottanio, un verdesimile alla pietra tipica dellaValmalenco: è l’esigente enciclica“Laudato sì’”, tutta ispirata alCantico delle creature, a rilanciared’ora in poi la custodia del Creato. Ailluminarne la prospettiva biblica(“il creato non è un insieme difreddi oggetti isolati, ma segnodell’amore divino, anche per legenerazioni future”), a orientare inun’ecologia integrale l’impegnoeducativo e politico (ben 78 diocesiitaliane si sono date un ufficio per “inuovi stili di vita”), a coglierne laportata ecumenica e ancheinterreligiosa.Papa Francesco ha voluto chequesta decima Giornata per lacustodia del Creato, proclamatainsieme al Patriarca Ecumenico,assumesse una dimensionemondiale e un’eco universale pergarantire un futuro al pianeta che ciospita. Lo hanno anticipato lequattro diocesi alpine (Bolzano-Bressanone, Trento, Belluno-Feltree Como) che già dal 2008s’incontrano insieme in unalocalità montana a turno perlanciare un appello condiviso daaltre confessioni. “Suolo, acqua,montagne, tutto è carezza di Dio”:dolcissima l’ immaginedell’enciclica “verde” che introduceil testo letto dai rappresentantidelle quattro diocesi (vedi a fondopagina) “uniti nello stupore per labellezza del creato, in questomeraviglioso anfiteatro naturaledel lago Palù”.

LA VALLE SOTTO AL BERNINALaterale della Valcamonica, che daSondrio va a insinuarsi fin sotto ilmassiccio del Bernina, laValmalenco ci presenta in piccolo legrandi sfide ecologiche, globali elocali: l’utilizzo oculato delle cavedi serpentinoda parte dell’industriaestrattiva che dà lavoro a metàdella popolazione ma anche lagestione del comprensorio sciistico(fondo e discesa, 40 km di piste conprogetti di ampliamento) ched’inverno vede salire da 3 mila a 15mila le presenze a Chiesa, ilComune principale.“C’interroghiamo sul nostro futuroambientale – ci confidal’accogliente sindaca MiriamLonghini – e la Giornata di oggic’impone di saper guardare alla

Lungo la camminata di preghiera, anche una prelibata sorpresa

del sottobosco

Con le parole dell’enciclica “Laudato sì’”, quattro diocesi in Valmalenco (Sondrio)riflettono sulla conversione ecologica. Un appello per “una nuova coscienza culturale”

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