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4° TAVOLO DI LAVORO RELAZIONI TRA LE GENERAZIONI NELLA QUOTIDIANITÀ: ANZIANI COME PRODUTTORI E...

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4° TAVOLO DI LAVORO RELAZIONI TRA LE GENERAZIONI NELLA QUOTIDIANITÀ: ANZIANI COME PRODUTTORI E PERCETTORI DI ASSISTENZA E DI WELFARE Introduce e coordina: Luciano ABBURRÀ IRES Piemonte RELAZIONE
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4° TAVOLO DI LAVORORELAZIONI TRA LE GENERAZIONI NELLA QUOTIDIANITÀ:

ANZIANI COME PRODUTTORI E PERCETTORI DI ASSISTENZA E DI WELFARE

Introduce e coordina:Luciano ABBURRÀIRES Piemonte

• RELAZIONE

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UNA PREMESSA NECESSARIA: In questa sessione conclusiva non si

parlera’ di argomenti o fasce di popolazione “marginali”, in nessuno

dei sensi possibili

Popolazione dell’area metropolitana torinese

secondo l’indagine ISTAT sull’uso del tempo Frequenza Percentuale

Classi di età

0-5 59491 4,7

6-14 90365 7,2

15-23 99241 7,9

24-44 394019 31,3

45-54 165248 13,1

55-64 186840 14,9

65-74 218130 17,4

>74 43661 3,5

Totale 1256995 100,0

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Uno dei modi per trarre beneficio dai dati Uno dei modi per trarre beneficio dai dati dell’dell’indagineindagine IstatIstat sull’uso del temposull’uso del tempo a a livello territoriale può essere vedere se da livello territoriale può essere vedere se da

essi si possano ricavare essi si possano ricavare conferme o conferme o smentite ad ipotesi interpretativesmentite ad ipotesi interpretative sul sul

funzionamento delle società localifunzionamento delle società locali

• L’analisi dell’impiego del tempo può essere una fra le finestre utili dalle quali guardare alla organizzazione della realtà sociale, per reperire indizi che aiutino a comprenderne meglio alcuni meccanismi di funzionamento

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Il Il caso torinesecaso torinese può fornire un buon esempio può fornire un buon esempio di tale utilizzo: con riferimento a quest’area (e di tale utilizzo: con riferimento a quest’area (e

alla sua regione) l’IRES si è di recente alla sua regione) l’IRES si è di recente interrogato sulle relazioni fra alcune tendenze interrogato sulle relazioni fra alcune tendenze che caratterizzano con intensità particolare la che caratterizzano con intensità particolare la situazione della società e dell’economia locali:situazione della società e dell’economia locali:

• Si è cercato in particolare di esplorare i rapporti tra l’invecchiamento della popolazione e gli elevati tassi d’occupazione delle donne, in un quadro che sembra postulare una forte domanda di lavoro di cura e una crescente tensione tra questo e quello di mercato;

• una tensione della quale sembra essere espressione anche un terzo fenomeno di entità crescente: l’aumento delle donne immigrate

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Un’interpretazione piuttosto diffusa vede Un’interpretazione piuttosto diffusa vede nell’nell’invecchiamentoinvecchiamento della popolazione un della popolazione un processo problematico che genera aumento processo problematico che genera aumento

della della domanda di lavoro di curadomanda di lavoro di cura, che , che ricadrebbe sulle generazioni più giovaniricadrebbe sulle generazioni più giovani

• Vi è un indicatore che sintetizza bene sia il contenuto sia la forma di questa presunzione: è il cosiddetto “tasso di dipendenza della popolazione anziana”

espresso dal rapporto fra persone con più di 65 anni e persone in età 15-64 anni

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Tale indicatore assume proprio che le classi Tale indicatore assume proprio che le classi mature “dipendano” da quelle adulte, al punto mature “dipendano” da quelle adulte, al punto

che che più alto è il valorepiù alto è il valore che assume tale che assume tale rapporto, rapporto, più problematica risulta la più problematica risulta la

situazionesituazione delle regioni o aree considerate, delle regioni o aree considerate, per il “fardello” che la popolazione “attiva” deve per il “fardello” che la popolazione “attiva” deve

sopportare per sostenere quella “inattiva”sopportare per sostenere quella “inattiva”

• Ciò riguarderebbe in particolare la componente femminile della popolazione adulta, limitandone la disponibilità al lavoro di mercato o costringendola a confrontarsi con tensioni crescenti derivanti da vincoli molto stretti, cui solo il ricorso all’importazione di aiuti dall’esterno (più precisamente, dall’estero) avrebbe dato in questi anni un parziale sollievo

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Da questo punto di vista il Da questo punto di vista il PiemontePiemonte risulterebbe risulterebbe una una fra le regioni più “svantaggiatefra le regioni più “svantaggiate” d’Italia, e ” d’Italia, e

la sua posizione sarebbe ancora peggiore a la sua posizione sarebbe ancora peggiore a confronto con altre regioni europee confronto con altre regioni europee

economicamente comparabili economicamente comparabili

Page 8: 4° TAVOLO DI LAVORO RELAZIONI TRA LE GENERAZIONI NELLA QUOTIDIANITÀ: ANZIANI COME PRODUTTORI E PERCETTORI DI ASSISTENZA E DI WELFARE Introduce e coordina:

Una situazione di tal genere sembra dover ricevere Una situazione di tal genere sembra dover ricevere un’accentuazione particolarmente problematica dal un’accentuazione particolarmente problematica dal

fatto che, a Torino e in Piemonte, il fatto che, a Torino e in Piemonte, il tasso di tasso di occupazione delle donneoccupazione delle donne tra i 35 e i 54 anni era tra i 35 e i 54 anni era

già salito al 65,3% fin dal 2002: un livello già salito al 65,3% fin dal 2002: un livello superiore superiore alla media europeaalla media europea della stessa età della stessa età

• Ciò vale anche per le madri di figli piccoli (tra 0 e 5 anni), con un tasso d’occupazione pari al 65,4%

• Nella provincia di Torino il tasso di occupazione delle madri con bambini piccoli era ancora superiore alla media regionale: il 66,3%.

• E tali dati sono ancor più rilevanti poiché molte donne piemontesi sono impiegate nei settori industriali e, in ogni caso, lavorano con contratti di lavoro a tempo pieno, a differenza di quanto accade in numerosi altri paesi e regioni europee

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Ma, allora, Ma, allora, comecome si è riusciti a si è riusciti a mantenere mantenere in funzione la macchinain funzione la macchina sociale ed sociale ed

economicaeconomica, consentendone pure , consentendone pure impegnativi processi di trasformazione?impegnativi processi di trasformazione?

• In un contesto siffatto, appare ragionevole connettere l’immigrazione di donne straniere con la trasformazione delle attività di cura tradizionalmente svolte dalle donne italiane

• Dai confronti inter-regionali emerge una chiara correlazione fra presenza di anziani sopra i 75 anni e donne immigrate

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MaMa questa non è certamente tutta la questa non è certamente tutta la storiastoria, e probabilmente non ne è stata fin qui , e probabilmente non ne è stata fin qui

neppure la parte più importanteneppure la parte più importante

• I dati dell’indagine sull’uso del tempo possono, insieme ad altri, contribuire a modificare alcune immagini stereotipate, come quella che identifica univocamente gli anziani come individui bisognosi di cura

• E’ tale immagine che qualifica la presenza di molti anziani più come misura di una debolezza che come indicatore di una risorsa utile al funzionamento della società e dell’economia

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In realtà, come la ricerca internazionale e In realtà, come la ricerca internazionale e l’esperienza quotidiana di molte famiglie l’esperienza quotidiana di molte famiglie

testimoniano, gli testimoniano, gli anzianianziani sono assai spesso sono assai spesso fornitori netti di servizi e di aiutifornitori netti di servizi e di aiuti alle alle generazioni più giovani, almeno fino ad generazioni più giovani, almeno fino ad

un’età di 70-75 anniun’età di 70-75 anni

• Solo la componente più anziana, quando non più autosufficiente, può essere considerata effettivamente ‘inattiva’, in varia misura a carico di altre componenti della popolazione

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Se si tiene conto di ciò, la Se si tiene conto di ciò, la situazione situazione di Torinodi Torino e del Piemonte può essere e del Piemonte può essere

letta molto diversamenteletta molto diversamente dallo dallo stereotipo:stereotipo:

• Se è vero che gli anziani sono qui più numerosi che altrove, ciò deriva dal peso particolarmente elevato che hanno assunto le classi d’età fra 55 e 64 anni e fra 65 e 74 anni, mentre la popolazione più anziana, dai 75 anni in su, presenta un peso meno elevato che in altre aree

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Fig. 3: Composizione della popolazione delle regioni italiane per classi di età, Fig. 3: Composizione della popolazione delle regioni italiane per classi di età, 20022002

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0

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

15-39 40-64 65-74 75+gruppi d'età

Popolazione della provincia di Torino per gruppi d'età al 2000 e al 2006Fonte: modello IRES-Stru.de.l.2000

2000 2006

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Gli ‘anziani’ sono una quota Gli ‘anziani’ sono una quota rilevante della popolazione rilevante della popolazione

torinese, ma lo sono soprattutto torinese, ma lo sono soprattutto nelle componenti “più giovani”:nelle componenti “più giovani”:

• Fra 55 e 64 anni: 13,71%• Fra 65 e 74 anni: 17,29%• Oltre 74 anni: 9,00%

Dati 2004, Provincia Torino

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Questi dati fanno ritenere che Questi dati fanno ritenere che TorinoTorino e la e la sua regione – anziché dover sopportare un sua regione – anziché dover sopportare un

“fardello sociale” più pesante di altri - “fardello sociale” più pesante di altri - abbiano in realtà abbiano in realtà potuto disporrepotuto disporre in questi in questi anni anni di maggiori risorse per le attività di di maggiori risorse per le attività di

curacura rispetto ad altre regioni meno rispetto ad altre regioni meno invecchiate … invecchiate …

… proprio perché dispongono di una maggiore presenza relativa di persone anziane con capacità di essere attive, sia rispetto alla popolazione in età più avanzata sia rispetto a quella in età di lavoro

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I dati sugli I dati sugli aiuti forniti ad altre personeaiuti forniti ad altre persone, , tratti dall’indagine multiscopo, già facevano tratti dall’indagine multiscopo, già facevano

emergere l’importanza degli emergere l’importanza degli anziani – anziani – donne e uomini - come produttori di donne e uomini - come produttori di attività di curaattività di cura verso altre componenti verso altre componenti

della popolazionedella popolazione

• I dati della più recente indagine sull’uso del tempo nell’area metropolitana torinese

forniscono importanti conferme e specificazioni alle ipotesi formulate per dare conto del funzionamento difficile ma efficace di un modello sociale chiamato ad

adattarsi in modo spontaneo ai mutamenti di alcuni dei suoi meccanismi di fondo

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Confrontando il Confrontando il tempo speso per attività tempo speso per attività di aiuto e di cura alle personedi aiuto e di cura alle persone da parte da parte

degli uomini e delle donne delle diverse età, degli uomini e delle donne delle diverse età, si verifica che, se le si verifica che, se le donne d’età 24-44donne d’età 24-44 sono quelle che offrono più lavoro di cura, sono quelle che offrono più lavoro di cura,

subito dopo vengono le subito dopo vengono le donne d’etàdonne d’età fra 55 fra 55 e 64e 64 anni e quelle anni e quelle fra 65 e 74 annifra 65 e 74 anni

• La differenza è che le 24-44enni rivolgono la quasi totalità dell’impegno alla cura ai propri figli, mentre le donne più mature impiegano il loro tempo nella cura di adulti o bambini in forma di aiuto, verosimilmente soprattutto alle famiglie dei propri figli/e

• E anche gli uomini anziani sembrano fare la loro parte …

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Tempo in minuti dedicato Tempo in minuti dedicato alle attività di cura ed aiuto alle attività di cura ed aiuto

per genere, età e giorniper genere, età e giorni

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0.00

0.07

0.14

0.21

0.28

0.36

0.43

0.50

0.57

15-23 24-44 45-54 55-64 65-74 >74

classi d'età

Tempo dedicato ad attività di cura e aiuto da uomini e donne delle diverse classi d'età (Lunedì-Venerdì)

Uomini Donne

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0.00

0.07

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0.21

0.28

0.36

0.43

0.50

0.57

1.04

15-23 24-44 45-54 55-64 65-74 >74clasi d'età

Tempo dedicato ad attività di cura e aiuto da uomini e donne delle diverse classi d'età (Sabato)

Uomini Donne

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LUNEDI / VENERDI

UOMINI 15-23

DONNE 15-23

UOMINI 24-44

DONNE 24-44

UOMINI 45-54

DONNE 45-54

UOMINI 55-64

DONNE 55-64

UOMINI 65-'74

DONNE 65-74

UOMINI >74

DONNE >74

CURA DEI FIGLI 0,02 / 0,17 0,52 0,05 0,11 0,04 / / / / /

CURA DI ADULTI / / / 0,01 0,02 0,05 0,02 0,09 0,01 0,12 0,14 /

VOLONTARIATO 0,01 / 0,02 / 0,02 0,00 0,03 0,03 0,25 / / /

AIUTI GENERICI GRATUITI AD ALTRE FAMIGLIE

/ / / / / / / / / / / /

CUCINARE COME AIUTO / / / / / 0,01 / 0,01 / 0,01 / /

PULIZIA E RIORDINO CASA COME AIUTO / / / / / / / 0,06 / 0,05 / /

GIARDINAGGIO E CURA ANIMALI COME AIUTO

/ / / / / / 0,02 / / 0,01 / /

COSTRUZIONI E RIPARAZIONI COME AIUTO

/ / 0,01 / / / / / / / / /

ACQUISTO DI BENI E SERVIZI COME AIUTO / / / / / / / / / / / /

AIUTO NEL LAVORO EXTRADOMESTICO COME AIUTO

/ / / / / / / 0,02 0,02 / 0,01 /

CURA DI BAMBINI COME AIUTO / / / / / 0,02 0,07 0,15 0,04 0,09 / 0,03

CURA DI ADULTI COME AIUTO / / / / 0,01 0,02 0,01 0,04 0,01 0,05 0,01 /

ALTRI AIUTI / / / / / / / / 0,03 / / /

SPOSTAMENTI BAMBINI ACCOMPAGNATI

/ / / / / / / / / / / /

TOTALE 0.03 0.00 0.20 0.53 0.10 0.21 0.19 0.40 0.36 0.33 0.17 0.03

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SABATO UOMINI 15-23

DONNE 15-23

UOMINI 24-44

DONNE 24-44

UOMINI 45-54

DONNE 45-54

UOMINI 55-64

DONNE 55-64

UOMINI 65-'74

DONNE 65-74

UOMINI >74

DONNE >74

CURA DEI FIGLI / 0,03 0,41 0,53 0,12 0,03 / / / 0,01 / /

CURA DI ADULTI 0,01 / / / 0,02 0,02 0,13 0,01 0,01 0,01 / 0,03

VOLONTARIATO / / 0,03 0,01 0,01 0,02 0,06 0,04 / / / /

AIUTI GENERICI GRATUITI AD ALTRE FAMIGLIE

0,01 / / / 0,01 / / 0,02 0,01 / / /

CUCINARE COME AIUTO / / / 0,03 0,01 0,04 / 0,04 0,01 / / /

PULIZIA E RIORDINO CASA COME AIUTO

/ / / 0,01 0,03 0,03 / 0,03 0,04 / 0,02 /

GIARDINAGGIO E CURA ANIMALI COME AIUTO

0,00 0,04 / / 0,02 0,01 / / 0,01 / / /

COSTRUZIONI E RIPARAZIONI COME AIUTO

/ / / / / / 0,02 / 0,01 / 0,08 /

ACQUISTO DI BENI E SERVIZI COME AIUTO

0,00 / / / / 0,02 / / 0,01 / / /

AIUTO NEL LAVORO EXTRADOMESTICO COME AIUTO

/ 0,01 / / 0,01 / / / / / / /

CURA DI BAMBINI COME AIUTO

0,01 / / 0,01 / 0,02 0,11 0,08 0,16 0,11 / 0,02

CURA DI ADULTI COME AIUTO

0,00 / 0,01 0,02 0,02 0,03 / 0,02 0,08 0,02 / 0,02

ALTRI AIUTI / / / / 0,01 / / / / / / /

SPOSTAMENTI BAMBINI ACCOMPAGNATI

/ / / / / / / / / / / /

TOTALE 0.03 0.08 0.45 0.61 0.26 0.22 0.32 0.24 0.34 0.15 0.09 0.07

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Tempo in minuti dedicato Tempo in minuti dedicato agli spostamenti per cura agli spostamenti per cura

della famigliadella famiglia per genere, età e giorni per genere, età e giorni

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0.00

0.07

0.14

0.21

0.28

0.36

0.43

0.50

0.57

1.04

15-23 24-44 45-54 55-64 65-74

classid'età

Tempi dedicati a spostamenti per cura famiglia nei giorni feriali e festivi da persone delle diverse classi d'età

lunedì/venerdì domenica

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0

0,05

0,1

0,15

0,2

0,25

0,3

0,35

0,4

15-23 24-44 45-54 55-64 65-74

classi d'età

Tempo dedicato a spostamenti per cura famiglia da uomini e donne delle diverse classi d'età (Lunedì-Venerdì)

Uomini Donne

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0,00

0,05

0,10

0,15

0,20

0,25

0,30

0,35

0,40

15-23 24-44 45-54 55-64 65-74classi d'età

Tempo dedicato a spostamenti per cura famiglia da uomini e donne delle diverse classi d'età (Domenica)

Uomini Donne

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Questi dati sembrano fornire conferme evidenti Questi dati sembrano fornire conferme evidenti che, che, a supporto del funzionamento del a supporto del funzionamento del

meccanismo socialemeccanismo sociale che ha retto lo sviluppo che ha retto lo sviluppo di questi anni, vi sono flussi di di questi anni, vi sono flussi di scambio di scambio di aiutiaiuti fra le diverse generazioni, nei quali le fra le diverse generazioni, nei quali le persone anziane non persone anziane non svolgono affatto un svolgono affatto un

ruolo ruolo passivo o inattivopassivo o inattivo

• Al contrario, proprio gli anziani sembrano aver assunto una funzione essenziale nel consentire a quote importanti della popolazione adulta di essere ‘attive’ nei giorni lavorativi, sostituendoli o almeno affiancandoli nel rispondere alla domanda di lavoro di cura generata dalla sfera familiare

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Se tutto ciò può essere utile a Se tutto ciò può essere utile a comprendere come ci si è adattati ai comprendere come ci si è adattati ai cambiamenti negli anni passati, resta cambiamenti negli anni passati, resta da vedere da vedere se ilse il meccanismo possa meccanismo possa

reggere a lungoreggere a lungo e riprodursi in e riprodursi in futuro, o se debbano essere previste futuro, o se debbano essere previste

nuove esigenze di cambiamentonuove esigenze di cambiamento

• Un riferimento alle proiezioni della composizione della popolazione dell’area torinese nei prossimi anni e decenni può essere sufficiente ad argomentare il giudizio che la questione meriti il massimo dell’attenzione e dell’impegno propositivo

Page 30: 4° TAVOLO DI LAVORO RELAZIONI TRA LE GENERAZIONI NELLA QUOTIDIANITÀ: ANZIANI COME PRODUTTORI E PERCETTORI DI ASSISTENZA E DI WELFARE Introduce e coordina:

Le tendenze di prospettiva della popolazione Le tendenze di prospettiva della popolazione torinese per classi d’etàtorinese per classi d’età

Popolazione giovane, adulta e anziana prevista nella Provincia di Torino dal 2000 al 2030

(Fonte: modello IRES-STRU.DE.L 2000)

0

100000

200000

300000

400000

500000

600000

700000

800000

900000

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

Età 15-39 40-64 65-74 75+

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Fino al Fino al 20152015 a Torino si avranno più anziani a Torino si avranno più anziani sotto i 75 anni che sopra.sotto i 75 anni che sopra.

Da allora, però, Da allora, però, quelli oltre i 75 anni quelli oltre i 75 anni supereranno quelli fra 65 e 74 annisupereranno quelli fra 65 e 74 anni, , mentre gli adulti mentre gli adulti 40-6440-64 cesseranno di cesseranno di

aumentare:aumentare:

• su questi ultimi il peso potrebbe diventare greve:

- oltre a continuare a ‘sostituire’ i giovani assenti o dal mercato del lavoro o dalla famiglia

- vedranno ridursi gli aiuti dai più anziani e dovranno fornirne loro stessi sempre più

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Se prima di allora non si sarà dato Se prima di allora non si sarà dato luogo a qualche sostanziale processo luogo a qualche sostanziale processo di di innovazione nell’organizzazione innovazione nell’organizzazione dei tempi delle vite individuali e dei tempi delle vite individuali e

delle organizzazioni sociali …delle organizzazioni sociali …

• … è difficile immaginare quali altri flussi di provvidenziale immigrazione femminile potranno ancora consentirci di rinviare il problema o di passarlo sulle spalle di altri

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Grazie.Grazie.


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