“Questo libro è un’impresa”
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Questo libro è dedicato
ai nonni Nicola, Matilde,
Rocco e Anna, fonti
di ispirazione continua
e complici del nostro
successo.
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IntroGli esordi
I primi passi nel commercioI giocattoli
Giochi, gioie e non solo...Rocco e Nicola, l’azienda dei figli
Segni del destinoGiocoleriaL’import
Maggio e la comunicazioneMaggio e lo sport
Maggio e il socialeConclusioni
Ringraziamenti
INDICE79
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5961
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La famiglia M
aggio - Da sinistra Rocco, mam
ma Rosa, papà G
iuseppe e Nicola
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INTRO“Una mattina ero nel mio letto. Mio padre si sedette accanto a me e mi disse
ora che hai finito la scuola cosa vuoi fare? Vuoi lavorare con me, nei campi,
o fare il commerciante? Io risposi secco e convinto: voglio lavorare nel commercio”.
G. Maggio
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Una veduta di Trivigno, paese natale di G
iuseppe Maggio
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GLI ESORDIIl 24 agosto 1940 nasce Giuseppe Maggio. E’ con lui che ha inizio una storia affascinante,
fatta di impegno, dedizione e volontà. Una storia che nasce tra le montagne lucane,
in un piccolo paese di nemmeno 1000 abitanti. Trivigno.
Un piccolo paese con una grande tradizione, quella del commercio. Sono infatti quattro
gli ingrossi che dominano la scena dell’epoca: l’ingrosso De Marco, la Commerciale
Basentini, La Fornitrice Meridionale e Vignola, quest’ultimo specializzato nella
produzione di dolciumi.
Giuseppe Maggio è poco piu’ di un bambino quando decide di muovere i primi passi
nel mondo del lavoro. Ultimata la scuola, all’età di 11 anni, è il destino a guidarlo verso
la scelta che lo condurrà, in futuro, alla guida di una grande azienda, la Maggio s.r.l.
uno degli ingrossi di giocattoli e cancelleria piu’ grandi del sud, nata dal frutto della sua
grande passione per il commercio.
E’ il 1951, Trivigno è una piccola comunità, ci si conosce tutti, e le opportunità di lavoro
non sono molte. C’è la possibilità di scegliere fra il commercio oppure il lavoro nei
campi. Il piccolo Giuseppe
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è un ragazzino in gamba, con tanta voglia di apprendere ed entusiasmo da vendere.
Vendere. E’ esattamente ciò che lo interessa di più. Un cugino di suo padre, Giovanni
Maggio, che era all’epoca uno dei soci della grande commerciale Basentini, uno dei
quattro ingrossi più grandi della zona, lo prende con sè a bottega, come si usava fare
spesso all’epoca, e comincia a spiegargli le prime regole del “buon commercio”.
Cancelleria, merceria, abbigliamento, alimentari, sono alcuni dei settori trattati. E’
necessario avere buon occhio per acquistare la merce giusta, confezionarla e rivenderla
ad un prezzo ragionevole.
“Mi bastò un anno di esperienza nella commerciale Basentini per capire che quello che
volevo fare nella vita era il commerciante. Fu un anno di duro lavoro, sebbene allora
fossi solo un ragazzino, ma imparai tanto e quell’esperienza mi portò a decidere che
volevo continuare” -dice Giuseppe Maggio- “Una mattina, mentre ero ancora nel letto,
mio padre venne a chiamarmi e mi disse che Alfredo De Marco era venuto a prendermi
per portarmi a lavorare da lui. Avevo lasciato il lavoro alla Commerciale Basentini da
qualche mese, e mi chiese cosa volevo fare. Se lavorare con lui, nei campi, oppure
riprovare con il commercio. Io risposi senza esitazione: voglio riprovare. Voglio fare
questo lavoro”.
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La copertina di un listino prezzi del 1951 dell’ingrosso De M
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E così fu. Era il 1953. Giuseppe Maggio comincia a lavorare per l’ingrosso De Marco
all’età di 13 anni. Le mansioni svolte erano più o meno le stesse, si trattava di
confezionare la merce per poi rivenderla ai commercianti. Gli articoli trattati dall’ingrosso
De Marco erano moltissimi ma la drogheria era il settore che produceva più smercio.
Durante il primo periodo non fu facile adattarsi ai ritmi di lavoro e alle scadenze nelle
consegne. Ma la volontà era tanta e, nonostante la giovane età, Giuseppe lavorava
sodo per apprendere quanto più possibile di quel lavoro che tanto lo attirava. “All’inizio,
confezionavo spezie - dice il signor Maggio - era un lavoro meccanico che svolgevo
con altri due miei colleghi. L’azienda comprava il pepe, il sale, il thè e altre cose di
questo genere. Erano confezioni da 4 o 6 kg e il nostro lavoro consisteva nel prenderne
dai 300 ai 500 grammi e confezionarle in bustine destinate alla vendita al dettaglio”.
Un lavoro fatto di pochi semplici gesti ma di grande valore formativo. In quegli anni,
infatti, Giuseppe apprende a pieno il valore del lavoro, delle ore impiegate per realizzarlo
e soprattutto inizia a comprenderne i meccanismi. Operazioni come l’acquisto della
quantità di merce commisurata alle reali potenzialità di vendita, la catalogazione dei
prodotti in base ai prezzi al dettaglio e all’ingrosso e la relativa fatturazione, divennero
il suo pane quotidiano. Esperienza. Questo era ciò che il piccolo Giuseppe stava
lentamente “immagazzinando”, oltre ad acquisire dimestichezza
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anche con il vero motore del commercio, la matematica. Un mondo in cui tutto doveva
tornare al millesimo senza scontentare nessuno, soprattutto la clientela che voleva e
doveva trovare convenienza nei prezzi e qualità nei prodotti.
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I PRIMI PASSI NEL COMMERCIOAll’età di 20 anni Giuseppe lascia la ditta De Marco per cominciare a muovere i primi
passi in autonomia. E’ per questo che, dopo qualche altra esperienza lavorativa al
di fuori dal mondo del commercio, decide di entrare in società con un suo cugino e
trasferirsi in città, a Potenza. La merceria e l’abbigliamento sono il perno di questa
nuova attività. Ė l’alba di una nuova avventura. L’entusiasmo e la voglia di fare ora
sono affiancati da un’esperienza di quasi 10 anni nel settore. Cosa non da poco se
si considera il fatto che Giuseppe ha appena 23 anni. Ecco allora che per partire
bastano un piccolo magazzino, buona volontà e amore per il lavoro. “Ricordo che
andavamo a Napoli a comprare la merce, da “super” grossisti che all’epoca andavano
per la maggiore - prosegue Giuseppe - e là cercavamo di acquistare i quantitativi
giusti di merce, ma soprattutto prodotti che fossero realmente richiesti sul mercato
potentino. Come sapone da bucato, camicie, calze, spago e tutto ciò che potesse
essere rivenduto con facilità e che non creasse rimanenze in magazzino”.
L’esperienza di collaborazione con un socio fu intensa ma breve. Durò poco, ma furono
anni importanti e pieni di eventi che plasmarono e affinarono le tecniche commerciali
acquisite fino
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Premio civiltà del lavoro
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a quel momento. Il passo decisivo verso la piena autonomia era infatti alle porte.
Giuseppe era ormai un adulto, consapevole di ciò che avrebbe fatto nella vita e di
ciò che voleva. E non era più solo, accanto a lui c’era una donna. Rosa. Sua futura
moglie e compagna di vita, la persona che da lì in poi avrebbe condiviso tutto con lui.
Gioie, momenti difficili, ma anche tante soddisfazioni e successi. Una figura importante
nella vita e nel lavoro. “Decisi di mettermi in proprio e mi spostai in centro” - continua
Giuseppe - “dove affittai un piccolo locale in Piazza XVIII Agosto per cominciare la mia
attività in piena autonomia. Inizialmente trattavo articoli di corsetteria, merceria di vario
genere e perfino biancheria per la casa. Oramai ero esperto in quel settore perciò non
avevo problemi ad acquistare la merce, sapevo dove rivolgermi per ottenere prodotti
che avessero un buon rapporto qualità prezzo. La vera novità consisteva nell’aver
introdotto nel mio sistema di vendita anche il dettaglio, attività nella quale mi ero
cimentato poco, per dedicarmi invece all’ingrosso”.
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odellino di camioncino dei prim
i anni ‘50
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I GIOCATTOLICorreva l’anno 1968. Un anno che segnò una vera svolta nell’attività di Giuseppe
Maggio. In quell’anno, infatti, fra gli scaffali del piccolo magazzino, adesso trasferitosi
in Via Pretoria, fanno irruzione dei simpatici oggetti colorati. I giocattoli.
“Per me fu una grande novità, non avevo mai trattato articoli del genere e non
sapevo nemmeno come orientarmi sull’acquisto. Non conoscevo quel mercato e di
conseguenza non sapevo cosa potesse piacere al pubblico dei più piccoli.
Feci questo passo anche per distaccarmi da tutti gli altri commercianti del mio paese,
Trivigno, che vendevano soprattutto merceria e cancelleria. In questo modo ero l’unico
ad avere un articolo del genere e potevo lavorare con meno concorrenza”.
Ma la concorrenza non è mai stata un problema per la famiglia Maggio, anzi è stata
spesso uno sprone per fare meglio. Passione, impegno, perseveranza. Questa è la
ricetta, che ha portato l’azienda Maggio a crescere e consolidarsi. Passione, quella di
chi ama il proprio lavoro. Impegno, la dedizione quotidiana che porta risultati concreti.
Perseveranza, quella tenacia che non ti fa mollare davanti agli ostacoli. E così, con
grande entusiasmo mescolato a un pò di incertezza, Giuseppe e Rosa cominciano
l’avventura nel mondo incantato dei giochi.
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Una delle prim
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mercializzate, M
ichela dei primi anni ‘60
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“Gli acquisti avvenivano per lo più a Napoli -ricorda Giuseppe- dove c’erano i grossisti
migliori e una vasta scelta”. Erano gli anni del boom economico e nelle camerette dei
bambini italiani facevano la loro apparizione una grande quantità di giocattoli, di ogni
forma e colore, mattoncini, macchinine e, per le femminucce, le bambole. “Michela”
era una delle più richieste. Si trattava di una delle prime bambole meccaniche. Poche
frasi, semplici e dirette, occhioni verdi e capelli castani. Era prodotta dalla ditta Sebino,
che in quegli anni era riuscita ad imporsi sul mercato con i suoi prodotti innovativi. I
bambini ne andavano matti.
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Interno del negozio Giocoleria di via Torraca
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Ma Napoli non era l’unica meta per l’acquisto di giochi e balocchi. Milano, e le sue
numerose fiere di settore, erano teatro di grandi affari e novità assolute. Nei primi anni
‘70 compare sulla scena il famoso Ciccio Bello. Il bambolotto più amato dalle bambine,
ancora in voga sugli scaffali super tecnologici del 2009. Piangeva davvero e chiamava
la sua mamma. Un’attrazione irresistibile per le bimbe che da sempre prediligono, nei
loro giochi, immaginarsi già piccole donne alle prese con le faccende domestiche e con
una prole da accudire amorevolmente.
“Milano fu per noi un’esperienza incredibile. La prima volta che prendemmo parte
ad una fiera non sapevamo come orientarci. Il mondo dei giochi era per noi davvero
sconosciuto. Non conoscevamo le marche che andavano di più, quali fossero le
migliori e quali quelle con il miglior rapporto qualità - prezzo.
Per cui iniziammo comprando piccolissime quantità di ogni prodotto”.
E così, gli scaffali del piccolo negozio Maggio cominciavano a riempirsi di giochi di
tutti i tipi e marche. I prezzi sempre convenienti attiravano la clientela, e le novità non
mancavano mai. Cominciava a fare capolino anche la mitica Barbie e il suo compagno
Ken, con i loro vestiti colorati e la forma smagliante, il sorriso bianco e confortante
incorniciato da splendidi capelli biondi. La coppia perfetta di americani. La più amata dalle
bambine, la più richiesta in commercio. Pian piano, quindi, il progetto commerciale legato
al mondo dei giochi prendeva forma, fino a concretizzarsi definitivamente con
l’acquisto del primo
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Il primo furgone dell’ingrosso
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locale commerciale nel 1977.
Quello di Via Torraca era un fabbricato abbastanza grande da contenere due attività,
sia dettaglio che ingrosso di giocattoli e cartoleria. Anche in questo settore, quello della
cartoleria, è necessario uno spazio sempre maggiore perchè l’offerta si fa più ricca,
con astucci, diari e quaderni che iniziano a seguire il mondo dei bambini, con prodotti
legati ai cartoni animati, ai fumetti ed ai personaggi dei film più in voga. “All’inizio
è stata dura -dice Rosa- quel locale era un grande stanzone, un ambiente unico
adibito a deposito di ferraglia da cantiere edile. Rimetterlo a posto è stata un’impresa.
Bisognava ripulirlo, effettuare lavori idraulici e ritinteggiare le pareti, per non parlare
poi dei pavimenti: tutti da rifare. Con grande impegno e pazienza, io e mio marito,
abbiamo dedicato mesi interi e impiegato tutte le nostre energie per rendere quel posto
il più possibile adeguato alla nostra attività e alla fine ci siamo riusciti. ”All’inizio l’attività
nel nuovo magazzino procedeva tranquilla senza particolari problemi: “avevamo una
persona che si occupava delle consegne e del trasporto della merce -continua Rosa-
poi c’era il sig. Ferrara, una persona affidabile e precisa con la quale si collaborava
bene perché dedita al lavoro. Ma ci rendemmo conto di aver bisogno di più spazio e
soprattutto di dividere i due settori, quello del dettaglio e quello dell’ingrosso. Le due
cose spesso erano in disarmonia fra loro, rendendo la gestione
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La sede di via dell’Edilizia
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del lavoro davvero difficoltosa. ”L’ingrosso è sempre stato il perno dell’attività commerciale
Maggio. Di abbandonarlo non se ne parlava nemmeno, perciò bisognava trovare una
soluzione e in fretta anche. Lo spazio a disposizione nel locale di Via Torraca non era
sufficiente, si sentiva la necessità di dividere in modo netto l’ingrosso e il dettaglio. Dopo
qualche tempo, la soluzione arrivò. “Dopo snervanti ricerche trovammo questo locale in
Via dell’Edilizia -prosegue la signora Rosa- ci sembrava fosse quello giusto per poterci
appoggiare con l’ingrosso e così fu. Certo anche quest’ennesimo spostamento non fu
una cosa semplice, eravamo consapevoli dell’ulteriore sforzo a cui andavamo incontro
ma la nostra forza era il sorriso e la fiducia in noi stessi. Questo ci ha sempre motivato
e ci ha permesso di non mollare mai”.
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eravigliosa bambola di pezza
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GIOCHI, GIOIE E NON SOLO...Furono anni difficili, di sacrifici
enormi e non soltanto per il signor Giuseppe e la signora Rosa, ma anche per i loro
due figli. Rocco e Nicola. Una famiglia forte, unita, certo. Ma anche continuamen-
te sotto stress per via di un lavoro impegnativo e costante. “Ho ricordi nitidi e chiari
di quei tempi - dice la signora Rosa - lavoravo molto perché in negozio, in Via
Torraca, ero sola e dovevo pensare a tutto io. Mio marito si occupava dell’ingrosso
in via dell’Edilizia e non potevo fare altrimenti. Non fu un’impresa facile ma cercavo
di fare quello che potevo per non far mancare loro la mia presenza. Oggi mi rendo
conto però di quante cose mi sono persa della loro infanzia. Troppe forse. Ma sono
orgogliosa di loro e di quello che sono diventati oggi. Una parte importante di questa
azienda. Fondamentale direi”.
La signora Rosa ha le lacrime agli occhi quando ricorda quei giorni, e’ una donna forte
ma allo stesso tempo molto sensibile. Nei suoi occhi si intravede una luce particolare,
un guizzo, una scintilla di vita così intensa che è difficile non notare.
Come se il lavoro e la famiglia non bastassero già di per sè, la signora Rosa ha
dedicato una grossa fetta del suo tempo e delle sue energie alle persone in
difficoltà.
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omento di festa targata M
aggio al parco di Montereale
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La spinta propulsiva è stata la grande fede in Dio che da sempre la accompagna in
qualsiasi attività, dal volontariato fino all’associazionismo in organizzazioni benefiche
no profit come l’A.I.L.
Una grande energia, dunque, tante soddisfazioni ma anche tante rinunce. “Eravamo
sempre di fretta -ricorda ancora- sempre di corsa, senza sosta. Quando Rocco e
Nicola furono un po’ più grandi cominciai a portarli in negozio con me. Rocco, il più
grande, appena quindicenne cominciò a darmi una mano con i clienti, compatibilmente
con la scuola e con i suoi impegni di adolescente.
Anche Nicola appena raggiunse un’età tale da permettergli di aiutarci lo fece senza
pensarci due volte. I miei figli, come noi, hanno spesso e volentieri accantonato anche
i loro interessi e le loro attività da adolescenti per aiutarci con il lavoro. E questa è
stata la nostra forza più grande. Loro sono il mio tesoro più grande”.
Ed è proprio con la partecipazione più attiva di Rocco e Nicola che l’azienda fa un
salto in avanti. Idee nuove, energie nuove, con la passione che caratterizza le imprese
familiari. Inoltre, l’arrivo dei primi dipendenti dà una spinta e un aiuto in più nella
gestione del lavoro.
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Una foto di R
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ROCCO E NICOLA, L’AZIENDA DEI FIGLIFin dalle scuole medie, durante il periodo estivo, il maggiore dei figli, Rocco, trascorreva
la maggior parte del suo tempo nel negozio di Via Torraca.
Al piano strada c’era la cartoleria, 100 mq, che era collegata col piano di sotto,
riservato ai giocattoli, attraverso una scala a chiocciola. L’estate era il momento di
maggior fermento per l’attività dell’ingrosso Maggio nel settore scuola. In quel periodo
dell’anno ci si dedicava maggiormente ai negozianti, che richiedevano merce del settore
cartoleria per i rifornimenti necessari per l’inizio della scuola. “Trascorrevo il mio tempo
al piano di sotto del negozio, certo non era il massimo del divertimento per me, vedevo
i miei amici che uscivano a giocare a calcio all’aperto e a fare mille attività. Io dovevo
aiutare i miei genitori che erano impegnati a
preparare gli ordini per l’ingrosso e il negozio non poteva di certo rimanere vuoto.”
Questo fino all’età di 16 anni, quando Rocco comincia a lavorare per il settore ingrosso
e a viaggiare con una persona che lavorava per l’azienda come autista. Comincia così
l’esperienza del rapporto diretto con l’ingrosso e con tutte le relative responsabilità
che ne conseguivano. Ordini da fare,
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clienti esigenti, precisione nelle consegne. Tutto questo richiedeva professionalità
e comportava un grande impegno, come trascorrere molto tempo fuori casa, a volte
anche 2 o 3 giorni di seguito, spostandosi continuamente in Basilicata e nelle regioni
limitrofe.
Fatto questo percorso iniziale, nel 1985, dopo il diploma di Rocco, l’ingrosso si sposta
in Via Dell’Edilizia, e da questo momento la sua presenza in azienda si fa più costante.
“Realizzai da solo la scritta Maggio Ingrosso sulla facciata del magazzino -prosegue
Rocco- in quel periodo stavo svolgendo il servizio militare qui a Potenza, e la sera,
durante le ore di libera uscita, mi arrampicavo sull’impalcatura”.
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Siamo nel 1988, l’attività in via dell’Edilizia conta sette persone in tutto. Una squadra
piccola ma efficiente e professionale, dove fa la sua comparsa anche il primo computer
per la gestione aziendale. Il primo anno trascorse tranquillo, il lavoro fluiva senza
particolari problemi di spazio, ma il cruccio di non aver ancora realizzato un magazzino
di proprietà era ancora nell’aria. Un’altra riunione di famiglia, un’altra decisione da
prendere: cercare un terreno dove poter iniziare a costruire un sogno, quello di un
magazzino grande ed efficiente.
Un’impresa ardua e complessa, un passo meditato e ponderato nei dettagli ma pur
sempre dalle prospettive incerte. Dopo svariate ricerche, ecco il terreno perfetto, ampio
e ben posizionato, nell’area industriale in contrada Rio Freddo.
Dopo qualche tempo cominciarono i lavori per la costruzione del nuovo magazzino,
finalmente “di famiglia”, un posto ben organizzato per la vendita all’ingrosso e per la
gestione dei clienti. “L’inizio dei lavori del nuovo magazzino è stato entusiasmante per
tutta la famiglia -ricorda Nicola- anche se non è stato facile. Io ero ancora un ragazzo,
ma ricordo di essermi subito appassionato a quell’avventura. Dalle fondamenta al tetto
sono passati 4 anni, lunghi e faticosi, per vedere realizzato il progetto per intero.”
Tre livelli, 2400mq in tutto. Un sogno diventato realtà. Era il 1995 e tutto sembrava
filare liscio. L’attività si sviluppava oltre le migliori aspettative, il
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personale aumentava e gli ordini cominciavano ad arrivare anche da fuori regione.
Lo spazio, che inizialmente sembrava più che sufficiente, dopo appena due anni di
attività si rivelò ancora una volta sottodimensionato rispetto ai volumi di vendita, e nel
giro di 3 anni, la struttura fu satura. Bisognava riflettere e in fretta sul da farsi per non
rischiare di trovarsi con la merce appoggiata davanti al portone d’ingresso. Fortuna
volle che accanto alla struttura appena realizzata dai Maggio ce ne fosse un’altra,
di pari metratura, che faceva al caso. Bisognava trovare il modo di acquistarla e
accorparla al magazzino centrale. Dopo pochi mesi e diverse trattative il nuovo plesso
fu acquistato con successo e prontamente incorporato con alcuni lavori per adattarlo
alle esigenze aziendali.
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Rocco con un partner cinese durante i lavori della nuova sede a Tito
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SEGNI DEL DESTINODal primo negozio sono oramai trascorsi oltre trent’anni, la bottega è diventata
un’azienda con venti dipendenti, e i ragazzi sono diventati capaci di proseguire quel
sogno che ha unito la famiglia.
E’ quindi il momento di riflettere su una definitiva affermazione della Maggio ingrosso.
Serve più spazio, una nuova forma societaria, un trasferimento di responsabilità e
impegno alle nuove generazioni, una logistica all’avanguardia per competere sui mercati
nazionali e una nuova visione di business orientata alla soddisfazione dei clienti.
E’ con questo spirito che nasce Maggio3, dalla voglia dei giovani, Rocco e Nicola,
di fare il salto di qualità tanto inseguito negli anni e spesso rallentato da un territorio,
quello lucano, impreparato e numericamente insufficiente a sostenere un’impresa di
queste dimensioni. “La domanda che tante volte ci siamo posti è: si può realizzare la
nostra idea di impresa moderna ed efficente così lontani dai grandi numeri? Si può
sviluppare un valore effettivo per il territorio e per l’impresa senza entrare in nuovi
mercati?”. La risposta è scritta nel destino della Maggio3, che ha saputo fare sistema
con le risorse locali e gli attori nazionali, sviluppando una politica commerciale che ha
riscosso e sta riscuotendo successi in tutta Italia.
In un progetto generale di rinnovamento, non poteva mancare l’individuazione di un
nuovo spazio e la costruzione di un nuovo, definitivo, magazzino.
Nella ricerca del luogo adatto alla costruzione della
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La nuova sede di Tito comincia a prendere form
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nuova struttura, curiosamente ricomparve una località già presa in considerazione venti
anni prima e scartata perchè in un primo momento dava l’idea di uno spazio troppo
ampio e lontano dalle possibilità dell’epoca.
Ma il destino era già scritto.
E’ la svolta di Tito, un paese a pochi km dal capoluogo che presenta caratteristiche
morfologiche molto prestanti dal punto di vista edilizio, con un’amministrazione locale
sensibile alle esigenze delle imprese. Viene acquistato un pezzo di terreno, poi un
altro. Poi, nel gennaio 2006, l’inizio dei lavori, questa volta seguiti in modo magistrale
dal più piccolo della banda Maggio. Nicola.
3 anni di intenso lavoro per completare una struttura che si fa notare, anche per
l’assoluto pregio architettonico e funzionale, distinguendosi nel panorama distributivo
nazionale. Il progetto è stato curato dall’architetto Maroscia.
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Allestimento scenico per una convention G
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GIOCOLERIAIl marchio Giocoleria nasce nel 1995 in Via Torraca, nel primo storico negozio.
E, dopo appena qualche mese, nasce il primo punto vendita Giocoleria autorizzato,
nel nuovo centro commerciale Galassia a Potenza. Le paure che avevano inizialmente
frenato gli entusiasmi, seppur timidi, di Rocco e di suo fratello Nicola e che avevano
bloccato ogni decisione sull’apertura di altri punti vendita oltre a quello di via Torraca, si
sciolse come neve al sole appena vi fu la conferma che c’era un potenziale di vendita
che aspettava solo di essere aggredito. Di lì ad immaginare un’estensione territoriale
più ampia, il passo è breve. L’occasione giusta si presentò nel 1998 con un locale
nell’allora centralissima e trafficata via Mazzini, avviato nei primi mesi da Maria, storica
collaboratrice del gruppo Maggio, attuale moglie di Rocco e da pochi giorni madre
dell’ultimo arrivato, il piccolo Giuseppe, nato il 19 Aprile 2009.
Ma se la formula è vincente, i clienti sono soddisfatti e il gruppo ha dimostrato di trarre
la sua forza proprio dal fare sistema, era forse arrivato il momento di pensare a formule
commerciali innovative. Andava affermandosi proprio in quegli anni il franchising,
modello di distribuzione commerciale nato in America negli anni ‘60 ed esportato con
successo in tutto il mondo : “la riflessione che mi spinse a pensare al franchising fu
quella, nata in ore ed
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ore di discussioni con i miei clienti, che forse era giunto il momento di superare
la tradizionale distinzione cliente- fornitore, per portarla a livello di partnership.
Questo avrebbe consentito ad entrambi un risparmio notevole di tempo e risorse,
grazie ad una standardizzazione dei metodi di lavoro, delle procedure d’acquisto e
della gestione del cliente finale”.
L’idea di portare una grande esperienza nella vendita al dettaglio, ma con la visione
di chi fa ingrosso da sempre, risulta subito vincente, soprattutto per quei piccoli
dettaglianti che, in un mercato sempre più competitivo, rischiano di rimanere schiacciati
tra le richieste del cliente, sempre più complesse, ed una concorrenza sempre più
agguerrita ed organizzata.
Marzo 99: nasce il franchising GiocoleriaPer essere un giorno di ottobre, era piuttosto soleggiato, nella splendida cornice
montuosa di Rifreddo, a pochi chilometri da Potenza. E’ qui, nell’hotel Giubileo, che si
è svolta la prima vera convention Giocoleria. Rocco aveva chiamato a rapporto 30 dei
migliori clienti. Quelli più fedeli, ma anche quelli con la mentalità giusta per accogliere
un’idea che qualcuno avrebbe potuto definire bizzarra e visionaria.
Da quella riunione, Rocco uscì con 29 contratti firmati, sancendo così la
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nascita di una rete con 29 negozi, che avrebbero coperto Basilicata, Campania, Puglia
e Calabria. Perché quell’entusiasmo? Perché quel numero di adesioni così importante?
Di certo perché il progetto Giocoleria andava a colmare un vuoto, a soddisfare
un’esigenza reale. Ma anche perché la famiglia Maggio, e Rocco in particolare, erano
riusciti a trasferire un sogno, un’idea, come tante altre volte già in passato, che aveva
entusiasmato e coinvolto tanti negozianti.
Nel frattempo la presenza su Potenza si fa più importante con il nuovo negozio di
contrada Gallitello, nato dall’esigenza di seguire l’evoluzione delle aree commerciali
della città, con un punto vendita rappresentativo. L’apertura è del dicembre 2001.
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L’IMPORTL’esigenza di essere sempre competitivi e lo slancio a guardarsi sempre intorno e a
innovare, porta Rocco e suo fratello Nicola a interessarsi al mercato di importazione.
Fin dai primi anni ‘90 i fratelli Maggio partono spesso per partecipare a convention
e iniziative organizzate dai loro fornitori. Multinazionali in testa. Nel corso di queste
convention si ha la possibilità di approfondire la conoscenza dei prodotti e delle relative
tecniche di vendita. Ed e’ proprio in occasione di un viaggio organizzato dall’americana
Mattel, che Rocco entra in contatto con la realtà del consorzio D.G. “Sfogliando con
curiosità le pagine di quel catalogo, trovato su un sedile dell’aereo durante il viaggio,
mi resi conto che l’offerta era ricca e avrebbe consentito di allargare la proposta
commerciale con prodotti non presenti sul territorio nazionale. E in più i prezzi mi
sembrarono davvero convenienti. Mi informai subito e capii al volo che non potevamo
perdere l’opportunità di entrare a far parte di questo consorzio.”
Per non perdere tempo si parte per Bergamo, dove si teneva una riunione del consorzio
D.G. ed è lì che, parlando con il presidente del consorzio, Fernando Caldara, Rocco
prende consapevolezza della necessità di farne parte. Importare merce dall’Oriente,
da un grande Paese come la Cina, era ormai, oltre che una realtà per moltissimi
imprenditori di tutto
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il mondo, anche una necessità. Al rientro a Potenza la realtà era lì ad attenderlo
nelle parole di suo padre, convinto che il progetto non fosse all’altezza della loro
piccola, sebbene dinamica, realtà. Rocco non cede, resta convinto che quella possa
rappresentare la giusta via per consolidare ed espandere l’azienda Maggio. Infatti uno
dei problemi di quel periodo era dato proprio dalla restrizione dei margini, schiacciati
da fornitori sempre meno disponibili e clienti sempre più esigenti. Questa prospettiva,
unita a quel pizzico di coraggio necessario che aveva da sempre accompagnato ogni
scelta della famiglia, porta l’azienda ad accettare la proposta di entrare a far parte del
consorzio. I primi tempi furono segnati da una certa timidezza e da un’insolita cautela
nell’effettuare gli ordini.
Si cercava di capire come meglio approcciare con questo nuovo mondo fatto di riunioni
al nord Italia con imprenditori e grossisti che si occupavano di grande distribuzione
e che effettuavano ordini da migliaia di pezzi per articolo quando invece l’ordine più
voluminoso effettuato in quel periodo dalla ditta Maggio era di poche centinaia. Ma
questo fu un momento importante per i fratelli Maggio. Al di là di tutte le difficoltà, le
paure e le incertezze del caso, il primo viaggio in Cina fu un’esperienza che andava
oltre ogni immaginazione.
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Una veduta di Honk Kong
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“L’impatto fu molto forte -dice Rocco- e non fu solo quello visivo a darmi una scossa
incredibile, c’era qualcosa nell’aria, nella terra, nei volti delle persone che mi fece
vivere momenti di incredibile euforia mista a una paura quasi infantile di scoprire
il nuovo, il diverso, l’esotico. La Cina mi ha sicuramente permesso di pensare più
in grande, di pensare che potevamo permetterci di dare qualcosa in più alla nostra
azienda ma anche e soprattutto ai nostri clienti”.
La prima tappa e’ ad Honk Kong, successivamente a Tai Pei (Taiwan), dove vengono
prodotti i giochi di qualità superiore e dove si possono trovare tutte le novità che
verranno di lì a poco proposte sul mercato occidentale. In questi anni le esigenze sono
cresciute, come anche il numero di clienti serviti grazie a una rete vendita più capillare.
Questo ha portato alla scelta di aprire una divisione interna dedicata all’import con
risorse e investimenti legati soprattutto a tre fattori di innovazione: uno studio sui
prodotti, frutto di un’indagine di mercato, un lavoro grafico e di comunicazione sul
naming e sul packaging dei prodotti e un’attenzione costante alla sicurezza ed alla
qualità. Trattandosi poi di giocattoli, merce rivolta a utenti di giovane età, la ditta
Maggio ha fatto di quest’ultima voce una delle sue priorità.
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pagnato due alpinisti lucani sulle cime del Kilim
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MAGGIO E LA COMUNICAZIONEDa sempre, uno degli elementi che ha caratterizzato la Maggio3 è proprio l’importanza
dedicata alla comunicazione, che ha interessato tanto l’azienda quanto le promozioni
e i prodotti, senza dimenticare il marchio Giocoleria. Una vera e propria azione di
“comunicazione integrata”, realizzata dalla Scai Comunicazione di Potenza e studiata
a partire dall’identità visiva, completamente ristrutturata in vista della nuova apertura
(infatti il logo ricorda la piantina del nuovo ingrosso) e proseguendo con le campagne
pubblicitarie, che hanno affiancato negli anni l’azienda scandendo i passaggi più
importanti della sua storia. Per Giocoleria, la comunicazione ha sempre avuto un ruolo
di primo piano nel dare coerenza al franchising e ai punti vendita, curando ogni dettaglio
con campagne pubblicitarie “a prova di bambino” che hanno sempre emozionato e,
spesso, attirato l’attenzione per via della loro originalità (famosa la campagna “è
scomparso il Natale” che ha visto protagonisti i bambini nella ricerca di Babbo Natale).
Se Maggio3 ingrosso è conosciuta e riconosciuta nel panorama nazionale lo deve, oltre
alla lungimiranza delle politiche commerciali, anche alle coraggiose scelte che i fratelli
Rocco e Nicola hanno fatto in termini di comunicazione.
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Maggio e lo sportLa famiglia Maggio si è distinta anche per l’attenzione particolare che ha riservato alle
attività sportive, sostenendo varie società impegnate nel volley, calcio, automobilismo,
rugby, pallacanestro e motociclismo con passione e coinvolgimento. Alle attività
sportive i Maggio hanno spesso preso parte come tifosi, con quel senso tutto lucano
di appartenenza, identificandosi nei ragazzi che mettono il cuore per portare avanti un
sogno, impegnandosi sempre al massimo. “Non è solo una questione di marchio – ci
spiega Nicola – non è la presenza della nostra azienda sulla maglietta o sullo striscione
a renderci orgogliosi, a giustificare il nostro entusiasmo. Noi vogliamo partecipare al
desiderio di riscossa che anima i giovani della Basilicata, che come noi si sentono
stretti in una regione che offre poche opportunità a chi prova a cambiare, a migliorare”.
E’ per questo motivo che, nei capitoli di spesa della Maggio3, non manca mai una
voce dedicata alle sponsorizzazioni sportive.
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Maggio e il socialeChi ha lavorato per una vita intera ha ben chiaro il concetto di “sacrificio”. Conosce
bene il valore del lavoro e ha soprattutto interiorizzato il concetto di “responsabilità
sociale d’impresa”. Per questo la Maggio3 partecipa fin dall’inizio al progetto Karibuni
(www.karibuni.org), che si propone di costruire asili, scuole e ospedali in Kenya,
partendo dal principio che è dall’istruzione che parte lo sviluppo di un Paese. Per
questo in ogni punto vendita Giocoleria è presente un obolo di raccolta fondi e del
materiale informativo sull’associazione Karibuni e le iniziative promosse, materiale che
comprende cd interattivi, cartoline per la donazione e brochure. Ma la sensibilità di
Maggio3 per il sociale non si ferma qui, si estende anche ad associazioni per la tutela
ambientale, oltre a sostenere varie associazioni locali che gravitano attorno al mondo
del volontariato. Inoltre, la Maggio3 si è resa promotrice diretta di attività socialmente
responsabili, come la campagna contro il fumo che ha promosso all’interno dell’azienda
e che prevedeva un premio di mille euro a ciascun dipendente che avesse smesso di
fumare. Un’attività che ha incontrato molti consensi ed un interesse a livello nazionale.
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Il nostro motto è “puntare in alto”
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CONCLUSIONIL’intento di questa pubblicazione è stato quello di ripercorrere, attraverso racconti,
immagini e ricordi, la storia di una famiglia e di un’azienda.
Una storia, quella della famiglia Maggio, che sa di vita quotidiana, di sacrificio e di
dedizione verso il proprio lavoro. Raccontare con parole semplici, dall’apertura del
primo e ormai storico negozio di via Pretoria fino alla nascita del grande ingrosso
Maggio 3, e’ ciò che ci siamo riproposti di fare con questo libro, per imprimere sulla
carta 40 anni di lavoro. 40 Anni di imprenditoria tutta lucana.
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RINGRAZIAMENTIUn ringraziamento sincero va a tutti i clienti, ai fornitori, al DG, agli affiliati Giocoleria,
che hanno condiviso il nostro progetto. Un sentito ringraziamento va anche a tutti
coloro che, collaboratori in primis, ieri e oggi hanno contribuito alla nostra crescita e
affermazione.
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Un’imm
agine della facciata principale del nuovo ingrosso di Tito
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Collezione“Questo libro è un’impresa”SCAI Comunicazione Editore
TITOLOA cura diAlessandra Santoro
Progetto e realizzazione grafica,ricerca ed elaborazione foto:SCAI Comunicazione
Finito di stampare Maggio 2009
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