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4e5 acchiappaguai 01 Guida - Rizzoli Education...Un primo approccio a questo tipo di analisi viene...

Date post: 06-Oct-2020
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Gli Acchiappaguai I - 1 © Copyright 2010 RCS Libri, Fabbri Editori - Tutti i diritti riservati GLI ACCHIAPPAGUAI Introduzione I capitoli del libro sono stati raggruppati in modo da individuare sequenze al loro interno coerenti anche rispetto alle proposte operative. sezione capitoli libro pagine Inizio del racconto e presentazione dei protagonisti Prologo (Il pacco nero) Capitolo 1 (Pierre – Un brutto incontro) Capitolo 2 (Kenia – La signora Torres – Zimbo) 5-41 Primo giorno di scuola: nasce un’amicizia Capitolo 3 (Benvenuto a scuola, Pierre – I Grigni – Uno sguardo non abbassato – In ritardo – Un atto di bullismo) Capitolo 4 (L’amicizia –I figli di Dora – Confidenze) 42-75 Il rapimento di Switzo Capitolo 5 (La trappola dei Grigni – Il sequestro di Switzo – Una decisione difficile – Una rana in testa – La sospensione) Capitolo 6 (Chi non muore si rivede – L’inseguimento – L’antidoto universale) 76-105 Pierre nei guai per salvare Switzo Capitolo 7 (Il percorso tra le mattonelle – L’impresa di Pierre – Una stanza fredda e blu) Capitolo 8 (Il letto rifatto – Allo zoo – In cerca di Pierre – Una lotta mortale) 106-135 Conclusione Capitolo 9 (Il bunker antiatomico – La resa dei conti – In barba a tutti Libero, finalmente! – Un tifo da stadio – In bocca ai leoni) Epilogo (L’attesa – Una telefonata inaspettata – Gli Acchiappaguai) 136-169
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Gli Acchiappaguai I - 1© Copyright 2010 RCS Libri, Fabbri Editori - Tutti i diritti riservati

GLI ACCHIAPPAGUAIIntroduzione

I capitoli del libro sono stati raggruppati in modo da individuare sequenze al loro

interno coerenti anche rispetto alle proposte operative.

sezione capitoli libro pagineInizio del raccontoe presentazionedei protagonisti

Prologo (Il pacco nero)Capitolo 1(Pierre – Un brutto incontro)Capitolo 2(Kenia – La signora Torres – Zimbo)

5-41

Primo giornodi scuola: nasceun’amicizia

Capitolo 3(Benvenuto a scuola, Pierre – I Grigni –Uno sguardo non abbassato –In ritardo – Un atto di bullismo)Capitolo 4(L’amicizia –I figli di Dora –Confidenze)

42-75

Il rapimentodi Switzo

Capitolo 5(La trappola dei Grigni – Il sequestro diSwitzo – Una decisione difficile – Unarana in testa – La sospensione)Capitolo 6(Chi non muore si rivede –L’inseguimento – L’antidoto universale)

76-105

Pierre nei guaiper salvare Switzo

Capitolo 7(Il percorso tra le mattonelle –L’impresa di Pierre – Una stanza freddae blu)Capitolo 8(Il letto rifatto – Allo zoo –In cerca di Pierre – Una lotta mortale)

106-135

Conclusione Capitolo 9(Il bunker antiatomico – La resa dei conti – In barba a tutti –Libero, finalmente! – Un tifo da stadio– In bocca ai leoni)Epilogo(L’attesa – Una telefonata inaspettata –Gli Acchiappaguai)

136-169

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Gli Acchiappaguai I - 2© Copyright 2010 RCS Libri, Fabbri Editori - Tutti i diritti riservati

Le attività legate al testo si articolano in tre sezioni principali, segnalate nel titolo

delle schede operative del libro.

1. Giocare con le parole: in cui si sviluppano abilità legate all’ortografia,

all’approfondimento lessicale e alla riflessione linguistica e all’analisi di frasi e periodi di

particolare rilevanza stilistica-contenutistica.

2. Alla scoperta del racconto: con attività di comprensione del racconto o di

strutture logiche in esso utilizzate, di analisi delle sequenze narrative e del contesto

storico-geografico, di descrizione dei personaggi e di comprensione e sviluppo delmessaggio trasmesso dal racconto.

3. Io scrittore: con suggerimenti per rielaborare e reinventare parti del racconto, per

riferire situazioni personali e per narrare o descrivere partendo dalla traccia del raccontostesso.

Nell’ultima sezione non viene proposta la pagina ”Giocare con le parole” per dare

maggior spazio alla ricostruzione dell’intreccio.

Obiettivi delle proposte operative contenute nel volume

riferimento al volume obiettiviInizio del racconto e presentazione dei protagonisti, pp. 5-41

p. 174GIOCARE CON LE PAROLE

Ampliare il lessico e in particolare la conoscenza degliaggettivi. Comprendere che alcune parole possonoavere un significato concreto e uno figurato e saperlidistinguere.

p. 175ALLA SCOPERTADEL RACCONTO

Riconoscere le caratteristiche dei diversi personaggi.Riordinare in uno schema le caratteristicheestrapolabili da una descrizione. Confrontarecaratteristiche di personaggi diversi.

p. 176IO SCRITTORE

Raccontare esperienze vissute a partire da un esempioletto. Inventare un racconto seguendo una traccia.

segue

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Primo giorno di scuola: nasce un’amicizia, pp. 42-75

p. 177GIOCARE CON LE PAROLE

Saper anagrammare parole.Conoscere la valenza offensiva di alcuni termini.C&C∗: Comprendere che alcuni termini possonoessere offensivi sia in assoluto, sia a seconda delcontesto in cui sono usate.

p. 178ALLA SCOPERTADEL RACCONTO

Estrapolare il significato di un termine da un testo.Saper ricostruire alcune caratteristiche dei personaggidel racconto, rapportandoli con la propria esperienza.Distinguere gli aiutanti dei protagonisti da quelli degliantagonisti.C&C: Conoscere alcuni elementi che identificano unatto di bullismo.

p. 179IO SCRITTORE

Raccontare un’esperienza personale seguendo unatraccia.Esprimere un’opinione su un avvenimento letto.C&C: Saper cogliere la valenza educativa deirimproveri.

Il rapimento di Switzo, pp. 76-105

p. 180GIOCARE CON LE PAROLE

Saper individuare delle parole lette in un testo a partiredalla loro definizione.

p. 181ALLA SCOPERTADEL RACCONTO

Saper riordinare la concatenazione degli eventi di unracconto.Descrivere un personaggio recuperando tutte leinformazioni raccolte nell’arco del racconto, anche adistanza di più pagine.

p. 182IO SCRITTORE

Parlare di sé in maniera appropriata.Sviluppare la fantasia seguendo uno spunto e unasemplice traccia.C&C: Cogliere l’importanza di mantenere un segreto esaper valutare quali cose devono restare segrete e cosainvece è meglio rivelare.

∗ C&C: Cittadinanza e Costituzione

segue

OBIETTIVI DELLE PROPOSTE

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riferimento al volume obiettiviPierre nei guai per salvare Switzo, pp. 106-135

p. 183GIOCARE CON LE PAROLE

Ampliare il lessico, in particolare quello legato ai nomidi animali.

p. 184ALLA SCOPERTA DELRACCONTO

Comprendere l’importanza della corretta punteggiaturaper la comprensione di un testo.Riconoscere le cause che hanno condotto ad alcuniavvenimenti del racconto, anche se non esplicitati neltesto.Comprendere gli elementi che rendono una situazionedivertente.

p. 185IO SCRITTORE

Saper inventare un nuovo personaggio a partire daquanto descritto nel testo. Conoscere e saper usareopportunamente i contrari di alcune parole.Giocare con le parole per creare situazioni divertenti ocuriose.

Conclusione, pp. 136-169

pp. 186-187ALLA SCOPERTADEL RACCONTO

Saper ricostruire un racconto anche lungo e complessoriordinandone le sequenze.Completare opportunamente alcune frasi chedescrivono gli avvenimenti del racconto letto.Esprimere pareri personali sul racconto e motivarli.

p. 188IO SCRITTORE

Saper analizzare le caratteristiche stilistiche di duecapitoli diversi.A partire dall’esempio del libro, provare a scrivere untesto che abbia caratteristiche stilistiche precise.

OBIETTIVI DELLE PROPOSTE

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Gli Acchiappaguai II - 1© Copyright 2010 RCS Libri, Fabbri Editori- Tutti i diritti riservati

SPUNTI DI LAVOROPartendo dal presupposto che le attività seguenti sono perlopiù realizzabili se l’intera

classe legge il libro contemporaneamente, precisiamo che il libro di narrativa può

essere letto dagli alunni secondo una delle seguenti modalità, che presentano vantaggi

differenti.

a) L’insegnante concorda con i bambini quali pagine vanno lette

entro il periodo stabilito (una settimana, il mercoledì seguente ecc.):

questo permette un maggiore controllo del ritmo di lavoro.

b) L’insegnante concorda con i bambini una data entro la quale tutti

devono aver terminato di leggere il libro: questo consente agli alunni

una maggiore autonomia; la verifica, passo passo, della comprensione

può essere fatta attraverso le operative dedicate nel testo.

A seconda del momento dell’anno scolastico in cui sarà proposta la lettura del libro e

delle capacità raggiunte dalla classe, scegliete la modalità di lavoro che ritenete

migliore.

Di seguito proponiamo alcune attività che potrete sviluppare a partire dal testo,

coinvolgendo la classe coralmente, a gruppi o individualmente.

1) Una descrizione accurata

Il libro “Gli Acchiappaguai” presenta numerose descrizioni di luoghi, persone e

animali attente e accurate che potrete utilizzare quali esempi e tracce da proporre agli

alunni per realizzare, a loro volta, delle descrizioni efficaci e interessanti.

L’uso frequente di aggettivi precisi e che afferiscono ai cinque i sensi possono

essere utili per avviare attività di ampliamento del linguaggio.

A tal proposito segnaliamo di seguito alcune attività specifiche.

Chiedete agli alunni di realizzare un “dizionario degli aggettivi”, individuando gli

aggettivi (perlomeno i più interessanti e nuovi) che trovano nel testo e, a mano a mano,

scriverli su tre fogli diversi, classificandoli a seconda che facciano riferimento al senso

del tatto (leggero…), della vista (alto…), dell’udito (sordo…).

Accanto a ciascun aggettivo dovranno scrivere una breve descrizione e un esempio

(anche questo tratto dal libro).

Scheda 1 – PER DESCRIVERE BENE

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Gli Acchiappaguai II - 2© Copyright 2010 RCS Libri, Fabbri Editori- Tutti i diritti riservati

Proponete agli alunni di raccogliere, a mano a mano che le incontrano nel testo, le

descrizioni dei personaggi, creando per ciascuno di essi una scheda che potranno

eventualmente aggiornare con le informazioni che trovano nel proseguimento della

lettura.

Sul retro della scheda potranno disegnare il personaggio, come se lo immaginano.

Confrontate quindi il ritratto con la descrizione, oppure chiedete ai ragazzi di fare

vicendevolmente questo confronto, e se rilevate delle discrepanze, ragionate insieme

sul perché alcune caratteristiche del disegno non coincidano con la descrizione scritta.

Fate questa verifica stimolando i ragazzi a riflettere e a comprendere le motivazioni per

cui hanno fatto certe scelte piuttosto che per giudicarne gli errori.

L’attività permette di ampliare il lessico, la capacità di descrizione degli alunni e le

capacità immaginative che si attivano durante la lettura.

Scheda 2 – SCHEDA-PERSONAGGIO

SPUNTI DI LAVORO

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Gli Acchiappaguai III -1© Copyright 2010 RCS Libri, Fabbri Editori- Tutti i diritti riservati

2) Caccia al personaggio misterioso

Usate le schede dei personaggi costruite con l’attività proposta in questa guida:

Una descrizione accurata per fare un gioco.

Dividete la classe in due gruppi, uno comprenderà gli investigatori, l’altro i personaggi

misteriosi.

Affidate a ciascun alunno di quest’ultimo gruppo la scheda descrittiva di un

personaggio (vedi scheda 2), senza rivelare di chi si tratta al resto della classe.

Ogni alunno dovrà leggere la propria scheda e, in base alle informazioni che vi sono

riportate, decidere come si comporterebbe il personaggio in una determinata

situazione: per esempio nel parlare, salutare, camminare ecc.

Lasciate alcuni minuti per studiare la scheda: nel frattempo segnerete sulla lavagna i

nomi dei personaggi da indovinare.

I bambini che impersonano i personaggi misteriosi, in seguito, uno a uno, mimeranno

l’azione davanti alla classe, che dovrà indovinare di chi si tratta.

Se un alunno indovina, cancellate il nome del personaggio dalla lavagna; dopo tre

errori, il personaggio va in un angolo senza rivelare la propria identità.

Se pensate che il gioco sia troppo difficile per la classe, potete dare alcuni indizi

scegliendoli tra le caratteristiche indicate nella scheda, senza rendere però l’attività

banale. Potete scrivere i tre indizi voi stessi o farli preparare da ciascun bambino-

personaggio, sotto la vostra supervisione.

In questo caso organizzate così il punteggio: chi indovina il personaggio senza indizi

riceve 4 punti, chi lo indovina dopo 1 indizio conquista 3 punti e così via.

Ecco un possibile esempio di indizi.

Jacko OstilI indizio: non sono ciò che sembroII indizio: non voglio iscrivermi al WWFIII indizio: svolgo un ruolo importante nella scuola

Questa attività vi verrà utile per caratterizzare i personaggi se decidete di mettere in

scena la storia degli Acchiappaguai.

L’attività avvia gli alunni alla costruzione coerente e “a tutto tondo” di personaggi.

SPUNTI DI LAVORO

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Gli Acchiappaguai IV - 1© Copyright 2010 RCS Libri, Fabbri Editori- Tutti i diritti riservati

3) Esercizi di riscrittura

Il racconto alterna scene d’azione e persino cariche di suspence a momenti più

riflessivi e descrittivi. È importante che gli alunni imparino a distinguere questi diversi

stili individuando le relative caratteristiche.

Un primo approccio a questo tipo di analisi viene fatto con l’attività proposta nel libro

a pagina 188, potete partire da qui per stimolare l’interesse della classe verso un

approfondimento sui diversi stili di narrazione. Se preferite non far scrivere sul libro, vi

consigliamo di fare le fotocopie delle pagine che ritenete più significative e di lavorare

su queste.

Cominciate con l’analizzare i testi di brani stilisticamente differenti del racconto, attività

che potrete proporre sia alla classe sia agli alunni, individualmente o a piccoli gruppi.

Kenia (pp. 26-31)

Chiedete di sottolineare le parti descrittive del racconto e di confrontare quanta parte è

data alla narrazione dei fatti (Kenia si alza e va a scuola) rispetto alla parte di descrizione

della bambina, del suo modo di vivere e delle persone che la circondano.

Una lotta mortale (pp. 130-135)

Fate osservare come, soprattutto nelle prime due pagine, siano usati molti avverbi e

forme avverbiali che rallentano l’azione e servono a creare la suspence.

In barba a tutti (pp. 144-147)

Chiedete di sottolineare tutti i verbi e di classificarli sottolineando di rosso quelli che

indicano movimento e di blu tutti gli altri.

Infine fate indicare nell’ordine tutti i personaggi che si alternano nella scena, in ordine di

apparizione: Jacko Ostil, gli alunni, il professor Comodo Calmo, di nuovo Jacko…

Nel libro troverete moltissime altre occasioni per far osservare le differenti

caratteristiche stilistiche delle scene narrate. Una volta che questa fase vi sembrerà

sufficientemente approfondita, proponete agli alunni di giocare a trasformare testi diversi

modificandone non solo il contenuto, ma anche lo stile.

Nella pagina seguente troverete dei semplici esempi di ciò che si può fare. Proponeteli

alla classe se lo ritenete necesario e scegliete quelli più adatti alla sensibilità dei vostri

alunni.

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Gli Acchiappaguai IV - 2© Copyright 2010 RCS Libri, Fabbri Editori- Tutti i diritti riservati

Biancaneve 1 (scena romantica)Il coraggioso principe si avvicinò alla teca di cristallo brillante di raggi di sole chepenetravano nel bosco; lì dormiva la bellissima Biancaneve, adagiata su un tappeto difiori colorati. Intorno tutto era silenzioso. Il principe batté sul vetro, più volte,disperatamente, chiamandola, ma ella rimase immobile. Lentamente sollevò il pesantecoperchio trasparente, con un gesto gentile le diede una lieve carezza, quindil’abbracciò e sollevandola delicatamente, la baciò. A poco a poco, un delicato colorerosato tornò a ravvivare il viso della fanciulla, ella sbatté le palpebre e con dolcezza aprìi suoi luminosi occhi color delle castagne. E sospirò: − Finalmente, amore mio, seiarrivato a salvarmi...E la radura si rianimò di trilli e canti di gioia.

Trasformate ora la scena in una situazione di paura: tagliate le descrizioni,

trasformate le subordinate in coordinate, modificare gli avverbi e cambiate alcuni

termini con sinonimi più… paurosi. L’importante è creare suspence.

Biancaneve 2 (scena del terrore)L’investigatore si scivolò silenzioso fino alla bara: pallidi raggi di luna saettavano nellabuia foresta; lì giaceva un fantasma bianco come la neve, rigido su un tappeto di vellutonero. Tutto era silenzio. L’uomo battè sul vetro, il colpo riecheggiò più volte; gridò:nessun segnale di vita. Allora, con cautela sollevò il coperchio che cigolò, con un gestotremante sfiorò il terreo volto, quindi cercò di sollevarne il corpo. All’improvviso il visodella morta si fece arrossato, le palpebre si spalancarono: aveva occhi neri come letenebre. Poi gridò: − Ora sei mio…E il bosco si riempì di urla e strida.

Per trasformare il primo testo in una scena d’azione bisogna dare un ritmo veloce:

frasi brevi, pochi aggettivi, avverbi che rendano l’idea del tempo che passa veloce.

L’uso di verbi che indicano movimento, magari al tempo presente, rendono la scena più

immediata. Qualche punto esclamativo, per mettere l’accento sull’azione.

Biancaneve 3 (scena d’azione)L’esploratore balza rapido verso il sarcofago. I geroglifici brillano sotto i raggi dellatorcia: certo Biancaneve è rinchiusa lì dentro! Immobilizzata, con mani e piedi legati.All’improvviso… silenzio! L’esploratore colpisce ripetutamente la serratura con unapietra. La chiama: nessuna risposta. Veloce scardina il sarcofago, il coperchio vola via.Biancaneve è lì! Subito la colpisce sul volto per farla rinvenire, quindi la sollevaagilmente e le fa la respirazione bocca a bocca. In un attimo, il viso della ragazza prendecolore; lei apre gli occhi e prontamente esclama: − Sempre in ritardo, mio eroe!Ma nella foresta già si sentono le grida dei predoni.

SPUNTI DI LAVORO

Scheda 2 – LE AVVENTURE DI GUENDALINA (I)

Scheda 3 – LE AVVENTURE DI GUENDALINA (II)

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Gli Acchiappaguai IV - 3© Copyright 2010 RCS Libri, Fabbri Editori- Tutti i diritti riservati

Proponete ai ragazzi di giocare in maniera simile a quanto fatto negli esempi

precedenti, inventando ex novo delle situazioni di volta in volta comiche, tristi, d’azione

o descrittive a partire da un argomento comune:

• un cane e un gatto si trovano da soli a casa;

• un bambino si perde in un supermercato;

• una famiglia trascorre una giornata al mare.

Altrimenti potete prendere un brano dal libro “Gli Acchiappaguai” o dal libro di letture e

chiedere di modificarlo in modo da trasformarlo in un testo con uno stile narrativo

differente dall’originale.

Infine potete prendere il testo della scheda n. 3 e chiedere agli alunni di sostituire le

parole evidenziate in modo da trasformare il brano in un racconto differente.

Potete anche copiare il testo su un documento di videoscrittura e far eseguire l’attività

alla LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) o al computer.

Un testo che sviluppa magistralmente la tematica è “Eserczi di stile” di Raymond

Quenau, seppure un po’ difficile in alcune parti può essere divertente leggere alcuni

“esercizi” in classe.

L’attività avvia alla comprensione che ogni testo deve essere scritto con un registro

stilistico adatto all’argomento trattato. Se svolto al computer favorisce

l’apprendimento di tecniche informatiche di videoscrittura.

Scheda 3 – COPIARE… CON FANTASIA!

SPUNTI DI LAVORO

Scheda 2 – LE AVVENTURE DI GUENDALINA (I)

Scheda 3 – LE AVVENTURE DI GUENDALINA (II)

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ESPANSIONI ALLE ATTIVITÀproposte nel volume di narrativa

Inizio del racconto e presentazione dei protagonisti, pp. 5-41

p. 174 Giocare con le paroleProponete di usare gli aggettivi trovati nel primo esercizio per descrivere oggetti o

situazioni diverse oppure chiedete di descrivere lo stesso oggetto usando un aggettivo

per ciascun senso.

Chiedete agli alunni di cercare altre parole che possono essere usate in senso

figurato, con l’aiuto di un dizionario. Proponete infine di scrivere alcune frasi, usando le

parole trovate sia in senso letterale sia in senso figurato.

p. 175 Alla scoperta del raccontoChiedete di disegnare i due animali come gli alunni li immaginano, aiutandosi con la

tabella e dopo aver letto la loro descrizione.

p. 176 Io scrittorePotete proporre in aggiunta la scheda n. 4

Primo giorno di scuola: nasce un’amicizia, pp. 42-75

p. 177 Giocare con le paroleProponete di giocare con gli anagrammi. Ogni alunno sceglie una parola a piacere:

potete fissare voi il numero massimo di lettere da cui può essere composta. Fate

costruire alcuni foglietti quadrati di carta tutti uguali, e chiedete di scrivere la parola in

stampato maiuscolo, una lettera su un foglietto. Quindi dovranno mescolare le lettere in

modo da formare sul banco un’altra parola, anche senza senso. Al vostro via i ragazzi si

scambieranno di posto e dovranno risolvere l’anagramma.

Scheda 1 – PER DESCRIVERE BENE

Scheda 5 – PAROLE IN GIOCO

Scheda 4 – CHE COSA ACCADRÀ?

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p. 179 Io scrittoreChiedete agli alunni che cosa amerebbero fare nel loro rifugio: leggere, giocare,

chiacchierare con gli amici…? Domandate loro se pensano che fare queste azioni nel

rifugio sarebbe più piacevole rispetto a farle, per esempio, in casa o a scuola e di spiegare

il motivo della loro risposta.

Proponete di scrivere un testo o di fare un disegno per narrare una delle azioni che

vorrebbero fare nel rifugio.

Il rapimento di Switzo, pp. 76-105

p. 181 Alla scoperta del raccontoChiedete agli alunni di ordinare gli eventi secondo un ordine diverso da quello del

racconto. Quindi fate scrivere la storia che si è sviluppata scrivendo gli eventi secondo il

nuovo ordine, collegandoli opportunamente e cercando di dare un senso al racconto.

p. 182 Io scrittoreGiocate al telefono senza fili: gli alunni si mettono in fila, uno accanto all’altro. Al

primo affidate un “segreto” che subito egli dovrà trasmettere, in un orecchio, al vicino,

sussurrandolo rapidamente. Il compagno dovrà cercare di capire che cosa gli è stato

detto e riferirlo a sua volta, e così via di voce in voce. L’ultimo bambino della catena

rivelerà il segreto a voce alta: è lo stesso detto in partenza?

Un altro gioco divertente è trasmettere un segreto, esagerandolo un po’ di volta in

volta: ci si dispone come nel gioco precedente. Il primo bambino dice, in maniera

comprensibile, una semplice frase all’orecchio del compagno (per esempio: Pierre èandato a scuola). Egli a sua volta dovrà riferire il segreto al bambino accanto, aggiungendo

un particolare, reale o inventato (Pierre è andato a scuola con il nonno) e così via. L’ultimo

della fila dice il segreto a voce alta.

Pierre finisce nei guai, pp. 106-135

p. 183 Giocare con le paroleChiedete ai ragazzi di scrivere sul quaderno la definizione di tutte le parole del

labirinto. Possono aiutarsi con il dizionario.

Potete anche proporre agli alunni di costruire uno schema simile con regole diverse:

per esempio si devono seguire solo le parole che contengono i personaggi del racconto

“Gli Acchiappaguai”, o solo nomi di piante ecc.

ESPANSIONI DELLE ATTIVITÀ

Scheda 6 – IL RIFUGIO SULL’ALBERO

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Gli Acchiappaguai V -3© Copyright 2010 RCS Libri, Fabbri Editori- Tutti i diritti riservati

p. 184 Alla scoperta del raccontoProseguite la prima attività chiedendo agli alunni di disegnare due vignette per

ciascuna frase costruita, per esempio di illustrare sia “Mentre Pierre scappa, nel laboratorio ilnonno lavora” sia “Mentre Pierre scappa nel laboratorio, il nonno lavora”.

Se l’attività risulta proficua e piacevole per gli alunni, chiedete di inventare altre frasi

ambigue in cui sia necessario usare la virgola per comprenderle correttamente. Le

situazioni, oltre che illustrate, possono essere “recitate”.

Rispetto alla seconda attività, proponete agli alunni di fare essi stessi delle domande

da scambiare con i compagni in merito alle cause di alcuni eventi del racconto. La

costruzione di domande a volte è ancora più utile del dare le risposte, perché richiede

un’elaborazione più approfondita delle proprie conoscenze.

p. 185 Io scrittorePotete proseguire l’attività chiedendo di decrivere altri personaggi con nomi curiosi che

suggeriscano le qualità del personaggio. I nomi possono essere quelli del secondo

esercizio di questa pagina, possono essere inventati dagli alunni, o suggeriti da voi (Allegra

Bencontenta…).

Potete costruire il serpente seguendo le indicazioni del Laboratorio nella scheda n. 8

e il burattino a dita di Switzo, seguendo le istruzioni che trovate nel Laboratorio della

scheda n. 10 nel materiale allegato al libro: Bianco più bianco del bianco della

collana I PiccoLetti. Con questi personaggi sarà possibile rappresentare la scena del

combattimento mortale descritta nel libro.

Conclusione, pp. 136-169

pp. 186-187 Alla scoperta del raccontoProponete di condividere con la classe quali sono i personaggi del racconto che sono

piaciuti di più e di meno. Fate riflettere sui risultati ottenuti: ci sono capitoli che sono

piaciuti a gran parte della classe? Se sì, quali? Sono piaciuti per gli stessi motivi o per

motivi differenti?

Potete inserire anche il gradimento nelle schede personaggio costruite con l’attività

Una descrizione accurata proposta in questa guida.

ESPANSIONI DELLE ATTIVITÀ

Scheda 7 – IL SERPENTE

Scheda 8 – VISITA ALLO ZOO

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DENTRO IL RACCONTONascosti tra le pieghe del racconto si possono trovare alcuni interessanti spunti per

affrontare argomenti vicini agli interessi dei bambini del secondo biennio della scuola

primaria che si stanno affacciando all’adolescenza.

1) Il bello è nella diversità

Ognuno di noi ha delle caratteristiche che lo rendono unico, individuo distinto dagli altri.

Ci sono differenze che saltano agli occhi, come per esempio il colore della pelle, e altre

meno evidenti: per questo per scoprire l’individualità di ogni persona, nel bene e nel male,

è importante “avvicinarci” a essa e conoscerla.

Prima di affrontare le attività proposte in questo capitolo, vi consigliamo di condividerle,

nei contenuti e nei modi, con le altre insegnanti del team di classe e con i genitori, in

modo da affrontare l’argomento con la collaborazione e nel rispetto di tutti, soprattutto se

nella vostra classe sono presenti elementi che hanno qualche caratteristica particolare

(origine, abilità, famiglia…) che li distingue dalla maggioranza.

Non pensate, però, che la loro presenza debba essere, a priori, un ostacolo

nell’affrontare certi argomenti in classe: anzi, probabilmente scoprirete come questi

ragazzi siano una vera risorsa.

Vi proponiamo di avviare il discorso sull’unicità personale affrontandola da un punto di

vista “artistico”: a partire dalle osservazioni fatte in tale ambito, potrete in seguito

esplicitare i modi diversi di “essere bambini” per far capire che il contributo di ogni

personaltà sia necessario ad arricchire il gruppo classe.

Naturalmente lo sviluppo integrale o solo parziale delle fasi descritte di seguito è a

vostra discrezione.

Fase 1: lettura di immaginiMostrate alcune immagini (potete proiettarle alla LIM, se ne avete a disposizione una,

mostrarle al computer o stamparle a colori) come quelle proposte nella scheda n. 9 e in

una discussione di classe chiedete di descriverle e di esprimere il proprio parere in

proposito. Guidate la discussione attraverso alcune domande.

• Giudicano le foto belle o divertenti?

• Che cosa le rende particolari?

• Secondo loro, se tutti gli elementi dell’immagine fossero uguali, sarebbero più o

meno “belle”?

Mettete in luce come sia proprio il contrasto a valorizzare tutti gli elementi

dell’immagine, in alcuni casi a dare loro addirittura un significato.

Scheda 9 – IL GIOCO DEL CONTRASTO

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Fase 2: produzione di immaginiProponete ai vostri alunni di fare dei disegni sulla falsa riga delle immagini mostrate

usando tecniche diverse.

Vi suggeriamo alcuni modi per creare un’immagine “modulare” dove lo stesso

elemento è riprodotto più volte.

Si possono seguire con la matita il bordo di una sagoma, per esempio le formine per i

biscotti. I profili così ottenuti possono essere colorati con tecniche diverse: pastelli, colori

a tempera ecc.

Potete fare un collage: piegate più volte su se stesso un foglio leggero di carta colorata,

o di carta da collage. Ritagliate nella carta una sagoma a piacere, in modo di ottenere più

elementi tutti della stessa forma e colore. Ritagliate poi un elemento diverso per forma

e/o colore.

Con queste sagome componete la vostra immagine.

Potete fare anche un collage con oggetti. Raccogliete per esempio delle foglie cadute,

tutte dai colori autunnali, o dei tappi ecc. Incollateli con colla vinilica su un foglio e alla fine

inserite l’elemento discordante: per esempio una foglia verde, oppure disegnando una

faccina sul tappo…

Tagliate una patata a metà, scavate la superficie piatta in modo da ricavare, in rilievo,

una sagoma non troppo complessa. Usate la patata come uno stampino: intingetela in un

colore a tempera, poco diluita, e premetela sul foglio. Ripetete l’operazione più volte, poi

pulite bene la patata e poi intingetela nello stampino nella tempera di un altro colore. Infine

“inserite” nell’immagine l’elemento contrastante.

Dando precise indicazioni agli alunni, potete far notare come non sia il fatto che

l’elemento di contrasto sia “più bello” degli altri, ma che sia la totale uniformità a risultare

“più noiosa” della varietà. Basta invertire il rapporto degli elementi: per esempio, se si fa

un collage di foglie verdi con una sola foglia dai colori autunnali e la si confronta con il

lavoro fatto in precedenza risulta evidente che non è la foglia verde o colorata a essere

“bella”, ma l’armonia che si crea nel contrasto con le altre foglie.

DENTRO IL RACCONTO

DENTRO IL RACCONTO

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Fase 2: riflessioneFate ora riflettere la classe su come anche nella classe le differenze che ci sono tra di

voi (maestra–alunni, maschi–femmine, sportivi–riflessivi…) siano elementi che

arricchiscono la vostra classe di numerose “abilità” che un solo individuo, o una classe

formata da individui tutti identici, non potrebbe mai avere.

Fate capire agli alunni come l’uguaglianza sia avere stessi diritti e doveri, le stesse

possibilità di esprimersi e di realizzare se stessi e non essere tutti uguali nei desideri, nelle

abilità o anche solo nell’aspetto.

Una volta approfondito il significato di uguaglianza e diversità, potete far raccontare a

ciascun alunno (nei modi e nei tempi più opportuni per la vostra classe) quali sono le

caratteristiche per le quali sente di arricchire la classe con la propria partecipazione: di

volta in volta cercate, con il sostegno della classe, di mettere in luce le caratteristiche

positive di ciascun alunno.

Se preferite potete avviare questa parte del lavoro cominciando a osservare le

caratteristiche dei personaggi del racconto.

Per esempio Pierre ha un coraggio fuori dal comune e sa distinguere tra bene e male,

tra ciò che è giusto e sbagliato, anche se non sempre rispetta le regole.

Fase 3: conclusioneInvitate gli alunni a descrivere la varietà della loro classe attraverso un disegno dove con

forme e colori si cerchi di spiegare come la varietà è bella. Trovate alcuni spunti su cui

lavorare nelle immagini della scheda n. 10.

Potrete trovare altri suggerimenti per sviluppare le tematiche legate alla diversità nella

guida di Uno Mostro, due mostro, nella collana de I Piccoletti.

Le attività permettono di trattare argomenti inerenti a arte e immagine, collegandole

tra loro grazie al nucleo tematico della diversità arricchente. Inoltre rafforzano la

fiducia dei bambini nelle proprie qualità e avviano gli alunni verso un modo di

rapportarsi con i compagni di accoglienza e valorizzazione reciproca.

Scheda 10 – IL BELLO DELLA VARIETÀ

DENTRO IL RACCONTO

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2) Pari dignità sociale

Gli alunni della vostra classe sicuramente hanno già sentito parlare di classi o gruppi

sociali, per esempio nella trattazione della Storia delle Antiche civiltà, e ancor più

avranno avuto esperienza diretta delle differenze tra persone appartenenti a classi

sociali ed economiche diverse.

Nel racconto degli Acchiappaguai queste differenze vengono simboleggiate dallo

status di Kimbo e di Kenia, ai due estremi della scala sociale.

Chiedete agli alunni di raccogliere in due schemi diversi tutte le caratteristiche di

questi due personaggi; fate cerchiare di rosso quelle che, secondo i ragazzi, dipendono

dalla personalità dei bambini, e di blu quelli che dipendono dal loro modo di vivere: la

condizione sociale, economica, la famiglia.

Fate tutto questo attraverso una discussione di classe nella quale dovete porre come

regola di non fare assolutamente alcun riferimento a situazioni analoghe rispetto ai

compagni di classe.

Dichiarate quindi che per la Costituzione della Repubblica italiana “tutti i cittadini

hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge”. Spiegate che cosa

significano queste parole, aggiungete che ci sono anche altri articoli della Costituzione

che affrontano questo argomento. Infine proponete il seguente lavoro di gruppo.

Potete scaricare integralmente la carta della Costituzione italiana da Internet al sito

http://www.governo.it/Governo/Costituzione/principi.html oppure usare gli articoli

opportunamente tagliati e inseriti nel Laboratorio della scheda n. 11 (Alcuni articoli dellaCostituzione italiana).

Affidate un articolo a ciascun gruppo perché a partire da esso realizzi un semplice

opuscolo per spiegare che cosa vuol dire uguaglianza rispetto alle condizioni sociali ed

economiche.

Potete seguire le tappe di lavoro elencate a pagina seguente.

DENTRO IL RACCONTO

Scheda 11 – ALCUNI ARTICOLI

DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

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1. lettura e analisi del testo dell’articolo. Ogni gruppo cerca di comprenderne sia il

senso generale sia le singole parole servendosi anche del dizionario. In un momento

comune condividono quanto hanno compreso con il resto della classe. L’insegnante

precisa e corregge eventuali errori, anche proponendo situazioni problematiche

estrapolate dalla realtà degli alunni.

2. formulazione di uno o più esempi da parte di ciascun gruppo per esemplificare le

situazioni che l’articolo in esame cerca di tutelare.

3. proposte di interventi (borse di studio, case a basso affitto…) che a parere dei

ragazzi possono essere utili per dare a tutti l’uguaglianza espressa nell’articolo in

esame: ogni gruppo lavora indipendentemente e condivide le conclusioni finali con la

classe nella fase successiva del lavoro.

4. ricerca degli interventi dello Stato con i quali il Governo italiano cerca di rendere

reali i principi espressi negli articoli della Costituzione. Potete fare questa analisi

attraverso una ricerca su libri che trattino questi argomenti, attraverso una discussione

di classe a cui partecipa anche l’insegnante con sugggerimenti, o ancora richiedendo

informazioni ai referenti dello Stato.

5. realizzazione dell’opuscolo, per spiegare ai compagni, anche di altre classi, il

significato degli articoli affrontati; ogni opuscolo tratta un solo articolo. L’opuscolo può

essere realizzato direttamente in cartaceo o impaginato al computer.

Potete infine riallacciarvi al racconto degli Acchiappaguai, tornando ad analizzare le

differenze tra i personaggi a livello economico e sociale e ipotizzando possibili

interventi.

L’attività si collega con elementi di Costituzione e Cittadinanza, invitando a una

lettura selettiva della Costituzione italiana e avviando alla comprensione

dell’uguaglianza all’interno di uno Stato democratico.

DENTRO IL RACCONTO

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3) Bullismo

“Un atto di bullismo” è il titolo di un capitolo del libro “Gli Acchiappaguai”: uno

spunto interessnte per affrontare questo argomento con il gruppo classe.

Dopo aver riflettuto su quanto letto nel testo, analizzate in maniera un po’ più

specifica il problema, trovandone la definizione per valutare se si adatta al fatto narrato

nel testo (quella seguente è stata tratta dal sito promosso dal MIUR

http://www.smontailbullo.it/ , dove potrete trovare anche numerosi consigli, racconti di

esperienze e suggerimenti di attività in merito).

“Il termine italiano "bullismo" è la traduzione letterale della parola inglesebullying, termine ormai comunemente usato nella letteratura internazionale perindicare il fenomeno delle prepotenze ripetute tra pari.Possiamo dire di assistere a una relazione di questo tipo se:• avvengono prepotenze intenzionali;• queste prepotenze sono ripetute nel tempo e riguardano sempre gli stessi

soggetti;• tra i protagonisti esiste uno squilibrio di forze tale per cui chi è oggetto di

prevaricazioni è più debole e non è in grado di difendersi da solo.

[…] Il bullismo riguarda un gruppo e come tale deve essere considerato. Ilriferimento al gruppo è importante per almeno due buoni motivi:1. chi agisce o riceve prepotenze può essere un singolo, ma più spesso è ungruppo di persone,2. queste dinamiche si affermano all’interno di un gruppo che comprende, oltreai bulli e alle vittime, anche un buon numero di persone che apparentementenon sono direttamente coinvolte, ma sanno quello che sta succedendo epossono prendere posizione.”

Analizzate con la classe il caso di bullismo verificatosi contro Pierre, seguendo la

definizione.

• La prepotenza è stata fatta volontariamente?

• È la prima volta che accadono degli atti di bullismo contro Pierre o avete

l’impressione che si siano già verificati casi simili in passato? Che cosa ve lo fa

pensare?

• Pierre ha la stessa forza e capacità di difendersi di quella dei “bulli”? Può difendersi

da solo?

• Pierre subisce delle violenze da un solo bambino o bambina o da un gruppo?

• I compagni di Pierre si accorgono che il compagno è stato aggredito? Come

reagiscono, corrono subito in suo aiuto?

DENTRO IL RACCONTO

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Dopo questa prima analisi proponete un gioco di ruolo, che potrà essere utile anche

nel caso desideriate portare in scena la storia degli Acchiappaguai, perché permette ai

ragazzi di immedesimarsi maggiormente nei personaggi.

Distribuite le parti:

• un gruppo di 3-4 alunni saranno i bulli

• un gruppo di 5-6 bambini saranno gli spettatori

• il resto della classe saranno i controllori: avranno il compito di osservare e annotare

con attenzione tutto ciò che viene fatto dai diversi personaggi,

• impersonate voi stesse la vittima.

Fate sedere i controllori a semicerchio di fronte a quello che sarà il palco. Mettete sul

palco le sedie dove devono sedere gli spettatori, proprio di fronte ai controllori.

La vittima e i bulli invece si disporranno tra i controllori e gli spettatori: i bulli in piedi,

la vittima, voi, seduta.

Fate quindi impersonare una semplice scenetta nella quale i personaggi non

dovranno muoversi, ma recitare solo attraverso le parole e il tono di voce. I bulli

provocheranno la vittima mentre la vittima cercherà un modo per “salvarsi”. Gli

spettatori parleranno tra di loro, potranno prendere in giro la vittima o spalleggiare i bulli,

a voce abbastanza alta da poter essere uditi dai controllori.

Questa piccola scena deve durare alcuni minuti.

Poiché sarete voi e non gli alunni ad affidare i ruoli, soprattutto nelle prime fasi

potete affidare il ruolo di bulli ai ragazzini più indifesi e timorosi.

Ripetete la situazione scambiando i compiti: chi in precedenza aveva un ruolo nella

scena diventerà un controllore e, viceversa, i controllori faranno gli attori.

Al termine del lavoro i due gruppi di controllori si riuniranno per preparare una

relazione nella quale racconteranno che cosa hanno osservato, con commenti personali

e suggerimenti per risolvere la situazione.

Infine condividete in classe i risultati delle discussioni attraverso una discussione

oppure mettendoli in scena, rappresentando questa volta, la felice soluzione di

un’aggressione di bulli.

L’attività sviluppa obiettivi di C&C, non solo per quanto riguarda il comportamento

corretto tra coetanei e la crescita del gruppo classe, ma anche rispetto alle capacità di

osservazione critica dei propri e altrui atteggiamenti.

Per ulteriori spunti di lavoro potete leggere la proposta nella guida per l’insegnante

del libro Le avventure di uno scrittore (capitolo: Prepotenze? No grazie!) della collana I

PiccoLetti.

DENTRO IL RACCONTO

Scheda 12 – CHI È IL BULLO?

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Si fa una personificazionequando si attribuiscono carat-teristiche o azioni umane a unanimale o a un oggetto.

PER DESCRIVERE BENE1. Il racconto è ricco di aggettivi. Perché, secondo te?

Per allungare il testo.

Per aiutarti a immaginare meglio ciò che viene descritto.

Per fare gli esercizi di grammatica.

2. Spiega con parole tue il significato

delle seguenti frasi.

Poi sottolinea di rosso le frasi che contengono

delle personificazioni.

• La fame gli mordeva lo stomaco: ……………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………

• C’è un pallido sole: ……………………………….……………………………………,,,……………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………

• Attraversò la strada a grandi falcate: ……..……………………….………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………

• Il vento sussurra tra le foglie: ………………..…………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………

• Le scarpe gli calzavano a pennello: ………………..…………….…………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………

• L’orologio gli diceva che era tardi: ………………..…………….…..………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………

1

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SCHEDA-PERSONAGGIONome ………………………………………………..……….………………………………………………………………….……...

Aspetto fisico:

• viso (naso, orecchie, bocca…) ……………………….……………………………………………………………….….

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

• corpo (gambe, mani, modo di muoversi…) ……………………………………....…….………….………….

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

• abbigliamento ……………………….……………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

• altre caratteristiche fisiche ……………………….…………………………………………………………………….....

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Carattere: …………….……………………………………………………………………………………………………………...

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

• modo di parlare, espressioni caratteristiche …………….…………………………………………………….

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

Ruolo nel racconto (insegnante, bambino…): ……………………….………………………………..…...

Altre caratteristiche particolari: ……………………….……………………….…………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

2

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COPIARE… CON FANTASIA!

1. Inventa e scrivi il titolo e la conclusione del racconto seguente.

……………………………………………..………………………..………………………..………………………..…..

Quel giorno Tim aveva deciso che sarebbe andato a scuola da solo.Preparò il suo zaino: mise il libro, il quaderno, l’astuccio e la merenda.Prese la bicicletta e si avviò lungo la strada. Un pallido sole filtrava tra glialberi: dopo poco tempo, in fondo alla strada vide i muri gialli checircondavano la scuola e davanti all’ingresso il preside.Sembrava stesse aspettando proprio lui: le braccia conserte, il viso serio.Già alcuni bambini stavano avvicinandosi al cortile: ognuno di loro portavalo zaino.Tim e la sua famiglia si erano trasferiti in quella città solo da sabato: il ragazzonon conosceva nessuno e si sentiva molto solo. Per questo, mentrepedalava veloce verso la scuola, si chiedeva:– Come saranno i miei compagni? Troverò un nuovo amico o una nuovaamica?

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

3

segue

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2. Riscrivi il racconto di pagina precedente sostituendo alle parole in neretto

altri termini adatti a trasformare il testo in un racconto romantico, di paura o

divertente.

Se vuoi, scegli i termini tra quelli proposti qui sotto.

• Quel pomeriggio Quella notte Quella sera• al castello diroccato alla festa al luna park• marsupio regalo costume• le antenne da formica la carta a cuoricini la torcia• il coltellino svizzero il fiocco il nasone rosso• il bigliettino il mantello a pallini l’aglio• il manuale antistreghe le ciabattone del nonno una margherita raccolta

nel prato• La luna piena Il giallo dei lampioni Un sole caldissimo• le mura diroccate gli ombrelloni colorati le luci splendenti• il luna park la casa di Martina il castello• una sagoma nera il pagliaccio Pippo la sua nuova amica• allacciate dietro la schiena che si agitavano sopra la testa tese avanti a sé• sorridente deformato da una smorfia buffa minaccioso• al giardino al parcheggio al parco• un enorme lecca lecca un pacchetto regalo una fiaccola• conosceva solo Martina aveva, però, già conosciuto molti amici però

conosceva la terribile fama del castello• spaventato emozionato allegro• il luna park la casa il castello• i festeggiamenti le giostre i fantasmi• la casa degli orrori una festosa accoglienza un vampiro• non mi degnerà di uno sguardo le montagne russe un enorme mostro peloso?

3COPIARE… CON FANTASIA!

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CHE COSA ACCADRÀ?1. Prima di cominciare a leggere il capitolo 3 (pag. 42), fai le tue

ipotesi su che cosa accadrà nei prossimi capitoli del racconto.

Indica con una X la tua scelta.

Pierre difende Kenia da Zimbo, che vuole farle i dispetti, e così il

bambino e la bambina diventeranno amici.

Zimbo e Pierre si metteranno insieme per fare i dispetti a Kenia,

perché è una femmina ed è viziata.

Kimbo, Kenia e Pierre, anche se sono molto diversi tra loro,

diventeranno amici.

2. Sirina e i Grigni cominciano a prendere in giro Pierre. Secondo te

come reagirà Zimbo?

Indica con una X la tua scelta.

Corre a chiamare la maestra.

Sfida, da solo, i Grigni.

Si mette insieme ai Grigni e aggredisce Pierre.

3. Inventa tu che cosa si stanno dicendo Karilla e Kenia.

Completa le vignette, poi confronta le tue idee con quelle dei compagni.

4

………………………………………………………

………………………………………………………

………………………………………………………

………………………………………………………

………………………………………………………

………………………………………………………

………………………………………………………

………………………………………………………

………………………………………………………

………………………………………………………

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PAROLE IN GIOCO1. Cerchia nelle parole i gruppi di lettere che formano i nomi dei tre bambini

protagonisti del racconto.

Poi scrivi i loro nomi.

KETCHUP SLOVENIA

ZIMBELLO SIMBOLO RIPIENO

ERBA CAPIRE

• ………………………………………………………………………………………………………………………………………

• ………………………………………………………………………………………………………………………………………

• ………………………………………………………………………………………………………………………………………

2. Le parole sono gli anagrammi di alcuni elementi contenuti nel disegno:

risolvili e collegali al disegno.

5

ANAR

……………………….

ANMO

……………………….

CHERBICIE

……………………….

MACACHI

……………………….

VALANGA

……………………….

CALICHIO

……………………….

BORIL

……………………….

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OCCORRENTE 1 scatola da scarpe con il coperchio a parte forbici con le punte arrotondate, nastro adesivo, graffatrice matite, gomma, pennarelli e tempere colla vinilica e stick, plastilina bottoni, nastri colorati, pezzetti di stoffa di recupero ecc.

IL RIFUGIO SULL’ALBERO

Costruite il modellino di come vorreste il vostro rifugio.

Prendete la scatola da scarpe, togliete il coperchio, e decorate il

fondo in modo da rappresentare il pavimento del rifugio (potete fare il

pavimento con un collage di pezzetti di legno, o di stoffa o di plastica,

colorarlo, foderarlo con una “moquette” (basta del panno)…

In maniera simile decorate le pareti: disegnate la tappezzeria, ritagliate

le ante delle finestre, appendete dei piccoli quadri…

Preparate dei piccoli elementi per “arredare” il rifugio.

• Potete fare dei cuscinoni cucendo o pinzando

la stoffa lungo i lati, per farne una federa che

imbottirete di cotone idrofilo prima di chiudere

anche l’ultimo lato.

• Potete costruire delle sedie con dei bottoni

rotondi o dei tappi sorretti da stuzzicadenti

fissati con la plastilina.

• Costruite un tavolo con il tappo di un barattolo

da conserva sorretto da una base di plastilina.

• Costruite magari dei “minilibri” piegando dei

rettangolini di carta da giornale e fissandoli con

una graffetta lungo il lato piegato.

6

segue

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Decorate anche l’esterno del rifugio: potete rivestirlo con

bastoncini per il gelato, stuzzicadenti o piccole pietre piatte che

fisserete con colla vinilica per dargli un aspetto un po’ “rustico”.

Potete fare dei fiori di carta crespa da mettere al balcone o degli

allarmi con pezzetti di metallo che, sbattendo tra loro, avvisino

dell’arrivo di eventuali “ficcanaso”.

Al posto del coperchio, rivestite il “tetto” del rifugio con della

pellicola trasparente o meglio con un telo di plastica trasparente (meno

a rischio di rottura).

6

IL RIFUGIO SULL’ALBERO

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OCCORRENTEper il televisore: 1 calzino lungo tinta unita (verde o di altro colore a vostra scelta) forbici con le punte arrotondate, ago e filo pennarelli da stoffa e colla vinilica bottoni, nastri colorati, lana ecc.

IL SERPENTE

Infilate la mano nel calzino,

immaginate come realizzare il

vostro terribile serpente, poi fate

un disegno (naturalmente, dopo

aver tolto il calzino!).

Eccovi alcuni suggerimenti.

• Usate dei bottoni a “pallina”

magari rossi o neri per fare gli

occhi; fissateli con ago e filo.

• Infilate il calzino, colorate di

nero l’interno della bocca e

segnate in quale punto fissare i

denti. Potete realizzare i denti

con due pezzetti di carta

appositamente ritagliati o di

cannuccia; fissate i denti con un punto di graffatrice o con colla

vinilica.

• Potete realizzare un ciuffetto di peli in testa cucendo della lana

colorata o dei riccioli di nastri argentati sul calzino (il punto dovrebbe

trovarsi un po’ sopra gli occhi; rispetto alla mano infilata nel calzino,

sul dorso all’altezza del polso).

7

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VISITA ALLO ZOO1. Immagina di visitare uno zoo e racconta la tua gita.

Usa le parole qui sotto e aiutati con le indicazioni che trovi nel racconto.

Descrivi anche quali potrebbero essere le tue emozioni (ammirazione, paura,

tristezza…).

2. Collega ogni cartello alla motivazione corretta.

NON DARE DA MANGIAREAGLI ANIMALI

un animale potrebbe arrivarea ferirci.

NON AVVICINARSIALLE GABBIE

perché il cibo sbagliato o eccessivopotrebbe fare loro male

NON FARERUMORI FASTIDIOSI

altrimenti gli animali potrebberospaventarsi.

8

biglietteria

gabbie rettilario

posto di ritrovo pannelliinformativi

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• 9

IL GIOCODEL CONTRASTO

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IL BELLODELLA

VARIETÀ

10

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ALCUNI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONEITALIANA

ART. 3.Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,

senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,

di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e

sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,

impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva

partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e

sociale del Paese.

ART. 24[…] Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e

difendersi davanti ad ogni giurisdizione. […]

ART. 31La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la

formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare

riguardo alle famiglie numerose. […]

ART. 32La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e

interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. […]

ART. 34La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto

anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi,

hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle

famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.

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Page 34: 4e5 acchiappaguai 01 Guida - Rizzoli Education...Un primo approccio a questo tipo di analisi viene fatto con l’attività proposta nel libro a pagina 188, potete partire da qui per

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CHI È IL BULLO?1. Colora la vignetta che, secondo te, rappresenta un atto di bullismo.

2. Spiega il perché completando il testo seguente.

debole numerosi litigare maltrattato amici bullismo pace piccolo paura solo bullo

In un atto di bullismo chi viene aggredito è più ………………………………………… di chi

aggredisce, per esempio perché è più …………………………………………, oppure perché gli

aggressori sono più ………………………………………….

A volte chi assiste a un atto di ………………………………………… non interviene per

difendere il compagno perché ha ………………………………………… o perché si diverte a

vedere il compagno ………………………………………… oppure perché pensa che il

………………………………………… sia “un tipo forte”.

Per questo chi viene preso di mira da un bullo pensa di essere ………………………………..

e di non potersi ribellare.

Il modo migliore per vincere il bullismo è essere ………………………………………… e aiutarsi

l’un l’altro.

A volte può capitare di…………………………………………, ma dopo si deve fare……………………..

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CHIAMA LAMAESTRA!

MEGLIO NONINTROMETTERSI…


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