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5. LE ATTIVITA’ DEL PRESENTE 5.1 LA SCUOLA DI …caisem.org/pdf/la_sem_del_2010_3-4.pdf · di...

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37 Questo capitolo è dedicato alle attività che sono portate avanti nella nostra società. Alcune sono la continuazione di attività storiche altre sono delle novità, tutte sono legate alla nostra grande passione: la montagna. 5. LE ATTIVITA’ DEL PRESENTE 38 L a Scuola di Alpinismo e Scialpinismo “Silvio Saglio” della SEM si presenta con una tradizione, un prestigio e un’attività corrente di assoluto rilievo. La Silvio Saglio vanta, infatti, una delle maggiori strutture formative in Italia, per organico di istruttori, e certamente una delle scuole più conosciute e apprezzate, nell’ambiente alpinistico (ma non solo), sia per rilevanza storica, sia per numero e qualità delle attività didattiche che vi vengono annualmente svolte. Un vero fiore all’occhiello non solo per la SEM e per il CAI, ma anche per la città di Milano e per l’intera comunità alpinistica italiana. Tutte le attività della Scuola, lo ricordiamo, si basano esclusivamente sul volontariato e sull’impegno personale di alpinisti che dedicano gran parte del proprio tempo libero non all’insegnamento di una semplice " materia", ma alla trasmissione di quei valori e di quell’etica che hanno ammantato l’alpinismo di gloria, rispetto ed eroismo nel corso degli anni. L’organico della Scuola Silvio Saglio è oggi costituito da oltre sessanta istruttori, tutti valenti alpinisti e scialpinisti, molti dei quali ex-allievi della Scuola: dopo anni di esperienze personali e di avventure in montagna, sono, infatti, molti coloro che scelgono di restituire, e di "tramandare" alla giovani generazioni, ciò che sentono di avere ricevuto come bagaglio di insegnamento e di formazione. La Scuola vanta, tra le proprie fila, numerosi istruttori nazionali di alpinismo (INA), istruttori di alpinismo (IA), istruttori nazionali di scialpinismo (INSA), istruttori di scialpinismo (ISA), istruttori di arrampicata libera (IAL) e aiuto istruttori. La Silvio Saglio rappresenta dunque, per l’ambiente alpinistico milanese, non solo una struttura affidabile di formazione e aggiornamento continui, ossia un mezzo efficace per diffondere la pratica, in sicurezza, dell'alpinismo e dello scialpinismo, ma anche un crocevia di tradizioni ed esperienze che sono la fonte del patrimonio culturale alpinistico italiano. L'unificazione dell’intera struttura didattica della Scuola sotto la supervisione di un’unica Commissione tecnica, avvenuta all’inizio degli anni Novanta, ha consentito l’ottimizzazione di mezzi e risorse per la creazione di un centro permanente di attività formativa di elevato livello. Il direttore della Scuola Silvio Saglio è oggi Giacomo Galli che firma il seguente articolo. 5.1 LA SCUOLA DI ALPINISMO E SCIALPINISMO “SILVIO SAGLIO”
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Questo capitolo è dedicato alle attività che sono portate avanti nella nostra società. Alcune sono la continuazione di attività storiche altre sono delle novità, tutte sono legate alla nostra grande passione: la montagna.

5. LE ATTIVITA’ DEL PRESENTE

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La Scuola di Alpinismo e Scialpinismo “Silvio Saglio” della SEM si presenta con una tradizione, un prestigio e un’attività corrente di assoluto rilievo. La Silvio Saglio vanta, infatt i, una delle maggiori strutture formative in Italia, per organico di istruttori, e certamente una delle scuole più conosciute e apprezzate, nell’ambiente alpinistico (ma non solo), sia per rilevanza storica, sia per numero e qualità delle attività didattiche che vi vengono annualmente svolte. Un vero fiore all’occhiello non solo per la SEM e per il CAI, ma anche per la città di Milano e per l’intera comunità alpinistica italiana. Tutte le attività della Scuola, lo ricordiamo, si basano esclusivamente sul volontariato e sull’impegno personale di alpinisti che dedicano gran parte del proprio tempo libero non all’insegnamento di una semplice " materia", ma alla trasmissione di quei valori e di quell’etica che hanno ammantato l’ alpinismo di gloria, rispetto ed eroismo nel corso degli anni. L’organico della Scuola Silvio Saglio è oggi costituito da oltre sessanta istruttori, tutt i valent i alpinisti e scialpinisti, molti dei quali ex-allievi della Scuola: dopo anni di esperienze personali e di avventure in montagna, sono, infatti, molti coloro che scelgono di restituire, e di "tramandare" alla giovani generazioni, ciò che sentono di avere ricevuto come bagaglio di insegnamento e di formazione. La Scuola vanta, tra le proprie fila, numerosi istruttori nazionali di alpinismo (INA), istruttori di alpinismo (IA), istruttori nazionali di scialpinismo (INSA), istruttori di scialpinismo (ISA), istruttori di arrampicata libera (IAL) e aiuto istruttori. La Silvio Saglio rappresenta dunque, per l’ambiente alpinistico milanese, non solo una struttura affidabile di formazione e aggiornamento continui, ossia un mezzo efficace per diffondere la pratica, in sicurezza, dell'alpinismo e dello scialpinismo, ma anche un crocevia di tradizioni ed esperienze che sono la fonte del patrimonio culturale alpinistico italiano. L'unificazione dell’intera struttura didattica della Scuola sotto la supervisione di un’unica Commissione tecnica, avvenuta all’inizio degli anni Novanta, ha consentito l’ ottimizzazione di mezzi e risorse per la creazione di un centro permanente di attività formativa di elevato livello. Il direttore della Scuola Silvio Saglio è oggi G iacomo Galli che firma il seguente art icolo.

5.1 LA SCUOLA DI ALPINISMO E SCIALPINISMO “SILVIO SAGLIO”

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S.E.M. - Società Escursionisti Milanesi

Scuola di Alpinismo e Scialpinismo "SILVIO SAGLIO"

Relazione annuale 2009

Il 2009 è stato l’ anno in cui abbiamo perso Franco.

Un grande amico e un grande alpinista.

Una morte improvvisa e assurda che per tutti noi è stata uno schiaffo di quelli da

cui ci si riprende solo con enorme difficoltà.

La scomparsa di Franco è venuta a poco più di un anno di distanza da quella di

Marcello.

Nell’arco di una stagione la nostra Scuola si è trovata priva di due autentici

campioni.

Quello che Marcello era per il ghiaccio, Franco era per la roccia. E cioè un

tutt’uno: la cont inua ricerca di terreni sempre nuovi e il desiderio di grandi

ripetizioni, la tensione verso il gesto tecnico e l’attenzione verso i dettagli, la

passione autentica per la montagna e per la trasmissione delle proprie

conoscenze, l’ affidabilità, lo spirito e la serietà.

Al di là delle iniziative (abbiamo ricordato Marcello in occasione della Conferenza

"Per aspera et astra" dello scorso anno e con l’istituzione del Premio Marcello

Meroni giunto nel 2009 alla sua seconda edizione) fare ciò di cui siamo capaci e

cercare di farlo sempre bene è il modo migliore per onorare la memoria degli

amici che tanta strada hanno fatto insieme a noi e che tanto determinanti sono

stati nel tracciarla.

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Istruttori Nel 2009 sono stati molti gli ingressi di neo istruttori nella Scuola:

- Marco Bigatti - Alessio Cappelletti - Davide Carzaniga - Francesco Orsini

attraverso il training del corso di alpinismo

- Tommaso Del Bianco - Laura Poletti - Simone Pasquini

attraverso il training del corso di scialpinismo - Andrea Camporelli - Cristina Sironi - Matteo Caffini

attraverso il training del corso di arrampicata libera. Nell’istituzione del periodo di training come percorso formativo/valutativo per diventare aiuto-istruttori, la Scuola Silvio Saglio ha anticipato di una decina di anni il Regolamento degli Organi Tecnici del Cai deliberato il 26 agosto 2009 che formalizza la figura dell’ Istruttore Sezionale.

La qualifica di Istruttore Sezionale sarà attribuita automaticamente a partire dall’autunno 2009 a tutti i nostri attuali aiuto-istruttori dei quali è stato fornito un elenco ufficiale alla Commissione Nazionale Scuole di Alpinismo e Scialpinismo.

La differenza tra Aiuto-istruttore e Istruttore Sezionale riguarda proprio il percorso formativo per l'accesso a questa qualifica ma, essendo il modello adottato dal Cai del tutto simile a quello attualmente in vigore presso la nostra Scuola, non avremo necessità di grandi interventi sul nostro attuale modo di operare. Dal punto di vista più “ formale” , la nomina degli istruttori sezionali sarà fatta dal Presidente della Sezione su proposta del Direttore della Scuola e dovrà essere ratificata dalla Commissione Regionale.

L’istituzione della nuova figura di istruttore sezionale e il censimento generale degli istruttori non titolati hanno come obiettivo, oltre all’uniformità delle modalità di accesso nelle Scuole, la creazione di un albo ufficiale degli istruttori sezionali del CAI che permetterà in futuro (speriamo dal prossimo anno) di estendere le attuali condizioni assicurative previste per i titolati a tutti gli istruttori delle Scuole.

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Il recente ingresso nella Scuola di un discreto numero di giovani istruttori sezionali ha avuto (comprensibilmente) l’effetto di abbassare l’età media degli istruttori che è di poco superiore a 40 anni.

Su un organico di 66 effettivi, poco più della metà ha un’età compresa tra i 35 e i 45 anni, la restante metà è equamente divisa tra gli under 35 e gli over 45:

16

37

1310

20

30

40

<35 anni 35 anni - 45 anni >45 anni

Nell’ anno 2009, al termine dei rispettivi corsi,

- Filippo Venerus è stato nominato Istruttore Nazionale di Scialpinismo (INSA)

- Simone Cordara e Luca Gaggianese sono stati nominati Istruttori di Alpinismo (IA).

Nel corso dell’ anno 2010

- Guido Valgattarri e Federico Guerrini porteranno a termine il corso regionale per Istruttori di Arrampicata Libera del quale hanno recentemente superato la selezione,

- Lorenzo Castelli parteciperà al corso per Istruttori Nazionali di Alpinismo, - Daniela Donizetti parteciperà al corso regionale per Istruttori di

Scialpinismo. Al termine dell’ anno 2009, l’organico ufficiale della Scuola Silvio Saglio si compone di:

3 INA Istruttori Nazionali di Alpinismo 2 INSA Istruttori Nazionali di Scialpinismo 8 IA Istruttori di Alpinismo 5 IAL Istruttori di Arrampicata Libera 2 ISA Istruttori di Scialpinismo 20 istruttori titolati 41 istruttori sezionali 5 istruttori in training 66 TOTALE

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G li istruttori della Scuola sembrano tanti, e effett ivamente sono tant i. Ma sono molti anche i corsi che organizziamo. Un corso deve avere un direttore titolato e deve garantire un adeguato rapporto tra istruttori titolati e istruttori sezionali. E questo evidenzia l’attuale seria criticità del nostro organico: gli istruttori titolati. Negli ult imi anni abbiamo perso molti più t itolati di quelli che abbiamo formato. A parte gli sfortunati Marcello Meroni e Franco Rainoldi, sono via via usciti dalla Scuola Silvio Saglio istruttori di peso ed esperienza quali G iorgio Bagnato, Umberto Pellegrini (quest ’ult imo già da un bel po’ ) e da ultimo Massimo Pantani. Negli ultimi 6 anni abbiamo titolato solo 3 Istruttori di Alpinismo (nessuno nel 2005, uno nel 2007, due nel 2009). Tutti e tre sono attualmente direttori di un corso. Ma fra qualche anno, comprensibilmente, necessiteranno di r icambio. Il rapporto numero di direttori / numero di corsi è ormai al limite perché è rimasto inalterato il denominatore ma è diminuito considerevolmente il numeratore.

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CCCooorrrsss iii

Nel 2009 si sono svolti tutti i consueti corsi in programmazione presso la nostra Scuola:

Corso di Cascate Tenuto tra dicembre e febbraio sotto la direzione di Fabrizio Lucchini. Sono state effettuate uscite in Valle dell’Orco, Val Daone, Cogne.

Corso di Scialpinismo Tenuto tra gennaio e marzo sotto la direzione di Filippo Venerus. Sono state effettuate uscite in Valgrisenche, a St Moritz, al Sempione (Schilthorn), in Val di Rhemes (Punta Calabre), al Palon de la Mare.

Corso di Alpinismo Tenuto tra aprile e giugno sotto la direzione di Massimo Pantani. Sono state effettuale uscite a Padova (prove di tenuta) allo Zucco Angelone, alla Rocca Sbarua, al Pizzo Cassandra, al Gran Paradiso, in Dolomiti (Falzarego).

Corso di Roccia Tenuto tra aprile e giugno sotto la direzione di Dante Bazzana. Sono state effettuate uscite a Padova (prove di tenuta), alla falesia di S.Martino, alla Rocca Sbarua, in Grignetta, a Cortina, in Valpelline.

Corso di Ghiaccio Tenuto tra maggio e luglio sotto la direzione di Lorenzo Castelli. Sono state effettuate uscite al Ghiacciaio del Ventina (manovre), al G ran Paradiso, al Pizzo Roseg.

Corso di Arrampicata Libera Tenuto tra settembre e novembre sotto la direzione di Andrea Corradi. Sono state effettuate uscite nelle falesie di Casazza, Croveo e Finale Ligure. Una giornata a Cresciano dedicata al boulder.

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Oltre a questi corsi, nel 2009 si è concluso il Corso di Scialpinismo SA3 organizzato in collaborazione con le altre due Scuole di Scialpinismo di Milano, la Righini e la Falc, seguito per la Silvio Saglio dal solo Filippo Venerus.

Lo scorso inverno inoltre si è tenuto ed ha riscosso grande entusiasmo il primo Corso di Sci Fuoripista diretto dalla guida alpina Cesare Cesa Bianchi e organizzato ancora da Filippo Venerus. La prima edizione di questo corso non è rientrata tra le attività proprie della Scuola Silvio Saglio mentre a partire dal prossimo anno anche questo corso amplierà direttamente l’offerta didattica della nostra Scuola.

Per l’anno 2010 sono riconfermate le direzioni di Fabrizio Lucchini per il corso di Cascate, Filippo Venerus per il corso di Scialpinismo, Lorenzo Castelli per il corso di Ghiaccio, Andrea Corradi per il corsi di Arrampicata.

Ci sarà invece un avvicendamento alla guida del corso di Alpinismo (neo- direttore Simone Cordara) e del corso di Roccia (neo- direttore Luca Gaggianese).

Inoltre si terrà nuovamente nel 2010 il corso di Scialpinismo Avanzato SA2 sotto la direzione di Renata Pelosini.

Senza tenere conto del corso di Sci Fuoripista, nell’anno 2009 abbiamo complessivamente portato a spasso 98 allievi (il maggior numero degli ultimi dieci anni).

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Cascate 9 9 8 10 10 8 9 9 9 7

Scialpinismo 1 10 18 18 9 18 12 8 25

Scialpinismo 2 6

Alpinismo 20 19 17 17 20 20 21 21 22 22

Roccia 20 19 15 22 22 20 20 16 21 22

G hiaccio 1 1 10 8 10 10 8 7

Arrampicata 12 10 14 16 12 13 16 15 15

totale 82 85 72 65 72 57 91 84 89 98

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Andamento iscrizioni ai Corsi

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2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Coloro che si iscrivono ai nostri corsi (per alcuni corsi in particolare) sono solo una minima parte di quanti affollano le serate di presentazione e di quanti consegnano le domande di ammissione. All’apertura del corso di Alpinismo, per esempio, l’anno passato furono raccolt i ben 82 moduli di iscrizione.

Aggiornamenti

Se l’anno 2008 era stato caratterizzato da alcuni interessanti incontri di approfondimento su argomenti diversi e nuovi (Tecniche di apertura di una via moderna, Tecniche di arrampicata artificiale, Novità negli attrezzi per assicurazione) nel 2009 non siamo riusciti ad organizzare gli aggiornamenti che avevamo programmato.

Si sono tenuti soltanto i periodici aggiornamenti del gruppo di istruttori di scialpinismo: una giornata dedicata all’uso dell’ARVA con attenzione particolare alla ricerca multipla e un week-end dedicato alla tecnica di discesa in pista con il maestro di sci a Santa Caterina Valfurva.

Oltre a questi e sempre nell’ambito più prettamente scialpinistico, si è tenuta una serata di approfondimento sull’ utilizzo del Gps in montagna organizzata in sede e tenuta da Marco Belò.

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Nulla osta e assicurazioni

Già nel 2008 sono entrati in vigore i nuovi Nulla Osta on-line, compilati ed inviati direttamente tramite il s ito internet della Commissione Nazionale.

Questo è stato un deciso passo avanti nel laborioso iter organizzativo dei corsi: si è semplificato il lavoro dei direttori e si è praticamente quasi azzerato il passaggio di carte per la raccolta dei timbri e degli autografi ufficiali necessari per l'apertura dei corsi.

Anche le relazioni di fine corso sono ora una operazione che si può ultimare in dieci minuti ed è perciò auspicabile che questo adempimento burocratico non sia più tralasciato come purtroppo avveniva in passato.

L'anno 2009 ha visto invece l'introduzione di un radicale cambiamento nella gestione delle Polizze assicurative.

Il premio delle Polizze Infortuni e RC per le uscite dei corsi (per le cosiddette "attività sociali" più in generale) è ora compreso nella quota associativa della tessera del CAI.

Per la Scuola questo ha rappresentato un triplice grandissimo risparmio, di soldi, di burocrazia, di amministrazione.

Di soldi perchè il premio giornaliero per la copertura degli allievi e degli istruttori sezionali non rappresenta più una voce di spesa nel bilancio del corso.

Di burocrazia perchè non è più necessario inviare raccomandate o fax all'ufficio assicurazioni come avveniva freneticamente alla vigilia delle uscite.

Di amministrazione perchè non è più necessario quadrare (a distanza di tempi biblici) l'infinità di fatture che la sezione riceveva per tutte le richieste inviate ad ogni singola uscita di ogni singolo corso.

E' superfluo a questo proposito ma doveroso in questa sede ribadire l'importanza dell'iscrizione al CAI e del rinnovo del bollino.

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Chiusura

Come ogni anno chiudo questo mio breve e schematico resoconto con diffusi ringraziamenti.

Lo faccio anche al termine di queste pagine rivolgendomi a tutti gli istruttori che hanno contribuito alla buona riuscita del lavoro della Scuola. Grazie! A chi ha diretto i corsi, a chi ha gestito i materiali, a chi ha amministrato i soldi, a chi ha gestito il sito, a chi ha scritto dispense, a chi ha gestito il pannello, a chi ha organizzato le uscite, a chi ha tenuto le lezioni.

Forse, più che ringraziamenti, sarebbe maggiormente adeguato fare i complimenti.

A tutti, davvero, perchè siamo riusciti a fare un ottimo enorme lavoro in un anno di notevole difficoltà, emotiva e organizzativa.

Nel 2009 (ma volendo già anche dal 2008) la nostra Scuola è stata falcidiata da un gran numero di incidenti, durante e fuori dai corsi, sia ad allievi sia ad istruttori. Tutti gli episodi che si sono susseguiti in questo periodo hanno avuto il comune denominatore dell' accidentalità.

Non faccio quindi raccomandazioni. Perchè la sicurezza non è mai stata persa di vista da chi opera nella nostra Scuola.

Per quanto si possa tenere alta la guardia (e mai dobbiamo abbassarla), la Montagna ci ricorda sempre che non saremo mai invulnerabili.

G iacomo Galli

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Premessa Vivere la montagna in modo gioioso - e soprattutto in sicurezza - è la proposta dell'Alpinismo Giovanile del CAI, che ritiene l'ambiente montano il più idoneo per realizzare esperienze formative di gruppo che aiutino i ragazzi a crescere sotto il profilo umano, tecnico e culturale. Lo scopo principale delle att ività di Alpinismo Giovanile è, infatti: "...aiutare il giovane nella propria crescita umana, proponendogli l'ambiente montano per vivere con gioia esperienze di formazione". In questo modo, i giovani possono avvicinarsi al mondo della montagna vivendo esperienze "gioiose" attraverso un'ampia serie di attività' che consentano loro di avvicinarsi nel modo corretto ed in sicurezza alle nostre belle montagne, imparando a conoscerne in modo approfondito la vegetazione, la fauna, i paesaggi, ma anche la cultura e le tradizioni dei popoli che sempre hanno vissuto e tuttora vivono sulle loro pendici. . .

All'interno delle attività di AG i “protagonisti” (esattamente così è sancito nel Progetto Educativo, cardine e fondamento dell’ Alpinismo Giovanile) sono i giovani della fascia di età che va dall'inizio della fase di socializzazione ed indipendenza (8 anni) fino al completamento del processo di maturazione dell'adolescenza (17 anni), con gruppi operativi strutturati secondo le tre classiche fasce di età: 8/11, 1 1/14, 14/17 anni. I termini di passaggio fra le tre fasce presentano volutamente sovrapposizioni: si intende infatti lasciare all'esperienza degli Accompagnatori una scelta oculata del corretto inserimento del giovane, valutandone il livello di maturità. Le due età “di sovrapposizione” fra una fascia e l’altra (1 1 e 14 anni) rappresentano infatti un mo mento, nella vita del giovane, nel quale, a seconda delle proprie caratteristiche personali (esperienza, attitudine, carattere, etc.) egli potrebbe rientrare nella “fascia” precedente o in quella successiva, e l’assegnazione ad una di esse è senza dubbio di pertinenza degli Accompagnatori.

E' di fondamentale importanza, quindi, approfondire la conoscenza del giovane, nell'arco dei dieci anni presi in considerazione dal Progetto Educativo, con particolare riguardo al processo evolutivo ed alla complessità della sua personalità.

5.2 IL GRUPPO DI ALPINISMO GIOVANILE

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E' purtroppo una realtà di questi tempi che molti giovani, pur vivendo a volte anche in una zona montuosa, conoscano ugualmente molto poco della loro terra: addirittura, alcuni di loro potrebbero non aver mai visto un capriolo o una marmotta, o non sapere come procedere in sicurezza in montagna.. ...assurdo, ma vero.

L’ambizione (e la speranza) di tutti noi Accompagnatori di AG del CAI è senz’altro quella di trasmettere loro quell amore verso la montagna che ci accomuna .. .

Storia E’ stato di certo quell’impulso che ha spinto, nell’ autunno del 2002, il gruppo di persone costituito da: Sergio Confalonieri, Dolores De Felice, Paolo Molena, Mario Polla e Roberto Raia, esperite le procedure ist ituzionali interne alla Sezione, a costituire il Gruppo di Alpinismo Giovanile (“AG”) della SEM, in piena autonomia e con grande entusiasmo ed impegno nell’organizzare compiutamente il primo corso, da tenersi l’ anno successivo. Di fatto, in Sezione c’era già stato un precedente tentativo, tempo addietro, di costituire un gruppo AG , ma i lunghi tempi richiesti dalle attività formative e le poche risorse a disposizione avevano costretto i Soci SEM promotori di questa iniziat iva a soprassedere.

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Con questi precedenti, l’arrivo in SEM del gruppo di persone sopra indicato, già strutturato ed organizzato, è stato salutato dalla SEM con grande entusiasmo…

Fin da subito, il Socio Bruno Tumiati, che già aveva partecipato ad uscite in montagna, a titolo personale, con alcune scuole dell’obbligo, ha dato la sua disponibilità al gruppo ed è stato integrato a tutti gli effetti come Operatore Sezionale. Da quell’ormai lontano 2002, il gruppo di Accompagnatori di Alpinismo Giovanile della SEM di strada ne ha fatta molta….per cominciare, Dolores De Felice e Mario Polla hanno acquisito il titolo di Accompagnatori Nazionali di Alpinismo Giovanile (ANAG); Bruno Tumiati e Domenico Pesavento (inseritosi nel gruppo qualche anno più tardi) sono diventat i Accompagnatori Regionali di AG (AAG) come già prima Paolo Molena e Roberto Raia; infine Sergio Confalonieri ha recentemente acquisito la qualifica di Accompagnatore Sezionale di Alpinismo Giovanile (ASAG) (ex- aiuto-Accompagnatore di AG).

Un altro titolato AAG , Marco Ferrari, proveniente dalla Sezione CAI di Cologno Monzese, collabora attivamente da alcuni anni con il gruppo AG SEM.

A loro si sono aggiunti, nel tempo, anche una quindicina di volontari, inseriti formalmente nel gruppo come “Operatori Sezionali di AG” , i quali collaborano a pieno titolo nell’ organizzazione e nella gest ione delle att ività: alcuni fanno parte della SEM, altri provengono da altre Sezioni.

Essi sono: Dante, Oreste e Romano (Scuola “Silvio Saglio” SEM) Gabriella, G iulia, Mattia, Mikko, Stefania, Thea, Valentina e Vanda (Soci SEM); Enzo e Gianni (Soci CAI Paderno Dugnano). Il gruppo AG inizia quindi ad operare attivamente presso la SEM nel 2003, organizzando il primo Corso Base di Alpinismo Giovanile, a cui hanno partecipato 18 ragazzi.

L’anno successivo gli iscritti erano 27 mentre a partire dal 2005 l’ attività si è differenziata in due corsi separat i, relativi alle fasce di età da 8 a 11 anni e da 11 a 14 anni, per un totale di 50 iscritti.

Al pari del 2005, anche i corsi degli anni 2006 e 2007 si sono strutturati e differenziati per fasce di età, arricchiti anche con nuove esperienze, come ad esempio il trekking di quattro giorni “extra corso” ed il week-end in rifugio, occasione ideale per veder realizzata una bella e spontanea collaborazione fra ragazzi più grandi e più piccoli: in pratica, i ragazzi più grandi hanno assist ito i più piccoli durante i due giorni del trekking, e questo, con grande gioia degli Accompagnatori, si è verificato anche in altre occasioni.

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Gli anni 2008 e 2009 hanno visto un ulteriore incremento del numero degli iscritti, ormai stabilizzatosi intorno alle 60 unità, e ciò ha permesso l’organizzazione di ben tre Corsi di AG (corso base; di perfezionamento ed avanzato) strutturati secondo le tre “classiche” fasce di età del Progetto Educativo : 8/1 1, 11/14, 14/17 anni.

Di seguito, uno schema dell’andamento degli iscritti ai corsi AG SEM dal 2003 al 2009:

Nel 2009 il corso base di AG , destinato ai ragazzi tra gli 8 e gli 11 anni, ha visto la presenza di 30 iscritti; il corso di perfezionamento, per i ragazzi di età compresa tra gli 11 ed i 14 anni, ha avuto 14 iscritti ed il corso avanzato, per ragazzi dai 14 ai 17 anni, ha avuto anch’ esso 14 allievi. Le proposte educative e tecniche contenute nei programmi dei corsi sono strutturate in funzione delle diverse fasce d’età, sia per quanto riguarda gli aspetti didattici che quelli tecnici, adeguando quindi i contenuti, il linguaggio e le difficoltà tecniche all’ età dei ragazzi.

In particolare, nell’impostazione del corso base il gioco riveste un ruolo molto importante, poiché è attraverso di esso che la maggior parte dei ragazzi di quella fascia di età si esprime ed entra in contatto con il mondo.

Fra i temi trattati nei vari corsi compaiono argomenti quali: flora, fauna, geologia, sicurezza in montagna, progressione su neve / ghiaccio e sentieri attrezzati, tecniche di arrampicata. Tutti i corsi iniziano generalmente a febbraio, proseguendo sino al mese di giugno con una media di un’ uscita al mese della durata di un giorno (principalmente la domenica).

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2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

n° al lievi

And amen to degl i iscri tti ai Corsi di Alp inismo Giovan ile (anni 20 03-2 009)

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Nel mese di settembre viene abitualmente organizzato un week-end in rifugio, e nel mese di novembre è in genere prevista una giornata aperta anche ai genitori degli iscritti, a chiusura del corso annuale.

Il gruppo AG SEM, secondo i dettami del “Progetto Scuole” del Club Alpino Italiano, collabora attivamente anche con le Scuole ed i gruppi docenti, mettendo a disposizione materiale didattico, Accompagnatori titolati di AG ed altri esperti. L'obiettivo è quello di fornire agli alunni esperienze e testimonianze importanti ai fini di un percorso formativo “ completo” .

In quest’ottica sono stati realizzati importanti progetti, quali “La montagna è la mia compagna di banco” ed il “Corso di avvicinamento alla montagna” , in collaborazione con la Scuola “Quintino di Vona” di Milano, coordinati in modo specifico dall ’AAG Paolo Molena.

In particolare il secondo progetto ha permesso, sin dall’anno 2005 in cui è partito e per gli anni successivi fino ad oggi, di avvicinare alla montagna ragazzi della Scuola (dalla prima alla terza media) non iscritti al CAI. Esso è risultato il primo progetto in Italia avente caratteristiche tali da ricevere riconoscimenti a livello nazionale.

L’anno 2005 ha visto anche la realizzazione del progetto “Io vivo qui” , coordinato dall’ ANAG Dolores De Felice.

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Questo progetto, proposto alle Sezioni lombarde del CAI da parte del Comitato di Coordinamento delle Sezioni Lombarde ed Est Monterosa, è stato divulgato presso le Scuole milanesi dalla SEM ed ha avuto lo scopo di sensibilizzare alunni, insegnanti e famiglie abitant i sul territorio locale alla difesa ed al rispetto di una preziosa risorsa come l’ acqua, indispensabile per l’ uomo e l’ ambiente.

Inoltre, a partire dall’anno 2007 il gruppo di Alpinismo Giovanile SEM sta partecipando attivamente a tutte le edizioni della “ Settimana dell’ambiente”, organizzata a cura del plesso scolastico: Via Martinengo - V. le Puglie - Via Monte Piana, con lezioni in classe su temi ambientali inerenti la montagna e alcuni laboratori.

A queste attività si aggiunge una serie di interventi non inclusi in progetti specifici, che prevedono presentazioni in diverse classi di alcune Scuole milanesi e della provincia, associate ad escursioni in montagna integrative e dimostrative dei temi trattati in classe ma con il fine aggiuntivo di far vivere ai ragazzi delle Scuole quelle “ gioiose” esperienze formative che rappresentano la realizzazione pratica del Progetto Educativo e del Progetto Scuola del Club Alpino Italiano. .

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AG oggi Nel complesso, tutte le attività svolte ed i risultati ottenuti, di particolare rilievo, hanno consent ito di diffondere la conoscenza della SEM e delle conoscenze che le sono proprie presso un amplissimo numero di studenti (oltre 1500, nell’arco degli anni), i quali potranno trarre dalle importanti esperienze vissute molti fattori importanti per la propria crescita umana, culturale…ma anche alpinistica.

Anche nella conduzione dei gruppi di studenti, è importante evidenziare che la sicurezza, da parte del gruppo AG SEM, viene sempre considerata fattore prioritario, suddividendo però in questo caso le “competenze sul campo” fra Accompagnatori (competenza tecnica) ed Insegnanti (competenza disciplinare).

Ne consegue che il Gruppo di Alpinismo Giovanile, la cui esperienza e le cui competenze sono attualmente già di buon livello, possiede tutte le caratteristiche per poter crescere ancor più negli anni a venire, e questo costituisce di certo un ottimo presupposto affinché un numero sempre maggiore di giovani possa avvicinarsi alla SEM…e alle nostre meravigliose montagne !

Sergio Confalonieri

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Quando è iniziato il terzo millennio, il CORSO di ESCURSIONISMO in SEM era arrivato solo da pochi mesi, il primo corso di base si è svolto infatti nella primavera del 1999.

Le ragioni che erano alla base della nascita del corso e che tutt’ora ne sono le motivazioni di fondo sono quelle d’ inserire persone fondamentalmente digiune di qualsiasi nozione di come ci si debba comportare nell’ambiente montano, sia sotto l’ aspetto della propria e altrui sicurezza, che per quello culturale, umano e scientifico che quest i luoghi e popolazioni comportano. Le finalità ed il programma sono in conformità con le direttive della Commissione Escursionismo del CAI.

Dopo le prime lezioni teoriche in sede, dove si trattano argomenti basilari, come l’ attrezzatura e l’equipaggiamento, si comincia ad affrontare il terreno con una prima escursione di un solo giorno. E’ questa la fase di preparazione del “gruppo” dove avviene la conoscenza tra partecipanti ed accompagnatori. Le escursioni successive sono quasi tutte di due giornate con il pernottamento in rifugio.

5.3

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Ad ognuna di esse è assegnato un argomento specifico, che sarà trattato sia sul piano teorico che su quello pratico: orientamento e topografia, progressione su terreno innevato, percorso di una via ferrata e traversata in alta quota, possono essere ritenut i gli argomenti più importanti.

Durante tutto lo svolgimento del programma una particolare attenzione è riposta sulla sicurezza. I partecipanti sono sempre seguiti dagli accompagnatori che sono presenti in numero adeguato all’ attività svolta. Durante il percorso della via ferrata il rapporto tra accompagnati ed accompagnatori è di due a uno.

Dopo i primi quattro anni in cui si alternava un corso “base” ed uno “avanzato”, dal 2003 il corso ha preso cadenza annuale, consentendo ai partecipanti di passare dai primi approcci alla montagna alla progressione lungo una via ferrata in un solo anno.

Nel 2003 il Corso di Escursionismo della SEM è stato dedicato ad un autorevole socio della nostra sezione: Nino Acquistapace (1914-2005).

Nino oltre ad aver dedicato molti sforzi all’ escursionismo in SEM, ha anche ricoperto per molti anni la carica di Presidente della sezione.

Nel corso di questi undici anni abbiamo accompagnato circa 200 persone (il 57% al femminile) , quasi tutti nuovi soci per il Club Alpino Italiano e che sono in parte rimasti affezionati alla sezione per qualche anno.

Per essere sinceri solo in pochi rimangono assidui frequentatori della montagna ed è generalmente tra questi fedeli a cui il corso si rivolge per formare nuovi aspiranti accompagnatori. Attualmente l’organico del corso è composto ad 3 titolati, 4 accompagnatori sezionali e da 6 accompagnatori in training.

Durante l’ anno il gruppo organizza, degli aggiornamenti teorico / pratici soprattutto rivolti agli accompagnatori in training, una escursione inserita nel calendario delle gite sezionali, ed infine un vero e proprio trekking estivo che vede di anno in anno coinvolti accompagnatori e corsisti degli ultimi anni.

Il programma del dodicesimo corso è attualmente in fase di preparazione è sarà disponibile prima di Natale sul sito sezionale

Domenico Fontana

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Alla fine della stagione 1996/97 c’è stata la fuoriuscita contemporanea dal corpo istruttori di alcuni elementi ‘ storici’. La diminuzione degli istruttori in attività ha determinato l’ impossibilità di continuare a gestire i corsi livello verde e blu (svolti essenzialmente su piste battute), i corsi livelli rosso e giallo (svolt i esclusivamente fuori dai percorsi pistati) e le gite sci escursionist iche.

Quindi, a partire dalla stagione 1997/98 è stato deciso di abbandonare l’attività su piste battute per dedicare tutte le risorse all’organizzazione dei corsi livello rosso e giallo ed all’organizzazione delle gite sociali di sci escursionismo.

Purtroppo questa scelta ha visto una drastica diminuzione del numero di allievi partecipanti ai corsi, tanto che, alla fine della stagione 1998/99, c’è stata la sofferta decisione di dedicarci esclusivamente alla gestione delle gite sociali.

Dopo un paio di stagioni in cui sono state organizzate 14 gite sociali ed il I° Stage di Telemark presso lo Stelvio, ci siamo resi conto però che con l’ andare del tempo, nonostante il gruppo di appassionati che si era formato, senza l’apporto di nuove risorse e degli stimoli che le nuove risorse portano, la nostra attività era destinata ad estinguersi.

Andando a fare delle gite sci escursionistiche con amici della sezione di Capiago e delle sottosezioni di Vaprio d’ Adda (sez. Bergamo) e di Trezzo d’ Adda (sez. Cassano d’Adda), è nata a Stefano l’idea di proporre di organizzare un corso tutti assieme. Detto e fatto: in alcuni conviviali incontri serali sono state definite le linee guide ed il programma del 1° Corso Sci Fondo Escursionismo Intersezionale che si è tenuto nella stagione 2000/01 .

Visto il risultato posit ivo dell’iniziat iva, sia in termini di allievi partecipanti che per l’ interscambio di esperienze tra Istruttori, si è deciso di continuare la collaborazione anche negli anni a seguire. Nel corso del tempo la sottosezione Edelweiss (sez. Milano) si è aggregata alla compagnia (2003/04), la sezione di Capiago ha abbandonato l’ attività di sci fondo escursionismo (2005/06), la sottosezione Vaprio D’Adda ha ampliato il suo bacino di utenza unendo sotto la Scuola SFE ‘ Adda’ anche le sottosezioni Brignano Gera D’Adda (sez. Bergamo), la sezione Cassano d’ Adda (2005/06), e la sezione Romano di Lombardia (2008/09).

Sin dalle sue origini, il Corso SFE Intersezionale è stata una realtà molto particolare nell’ambito dello sci escursionismo lombardo e nazionale, sia in termini di allievi partecipant i all’attività fuori pista, ma soprattutto per il taglio decisamente improntato alla sicurezza (tanto per fare un esempio, sin dal 1995, è

5.4 SCUOLA DI SCI ESCURSIONISMO “ALFIO POPI”

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stato reso obbligatorio l’ uso dell’ ARVA a tutt i partecipanti ai corsi ed alle gite sociali SEM).

Il Corso è solo il momento didattico ed introduttivo all’attività di sci escursionismo, in quanto la scuola Alfio Popi si è sempre impegnata ad organizzare delle gite sci escursionistiche sia in contemporanea che successivamente ai Corsi.

A partire dalla stagione 2000/01 fino alla stagione 2008/09 sono state organizzate:

• 51 gite sci escursionistiche giornaliere con una presenza media di 10.5 partecipanti

• 9 week end di sci escursionismo ( è un importante momento di condivisione tra Corsisti ed il gruppo di sci escursionisti)

• Il II° Stage di Telemark a Livigno (13 partecipant i) Non posso non citare per ultimo l’ organizzazione della gita SKILESS. Nata come gita autunnale ‘a secco’ per riprendere i contatti tra gli appassionati dello sci escursionismo, è andata via via ad assumere il ruolo di una ‘Classica’ gita sociale che si tiene intorno al 10 di Novembre. E’ una gita che riscuote un discreto successo (dal 2000 al 2009 hanno partecipato in 325) coinvolgendo sia giovani che meno giovani, ma tutti unit i dal piacere di stare assieme.

Per concludere un r ingraziamento agli Istruttori titolat i (Roberto Crespi, Stefano Fiocchi, Laura Posani), agli aspiranti istruttori (Cesare Guida, Lucia La Torre, Antonio Marchitelli, ‘Ela’ Emanuela Pera), ai più stretti collaboratori (Enrico Barbanotti, Roberto Mainardi) che hanno permesso l’organizzazione e la gestione di tutte le attività della Scuola nel corso di questo decennio. Ma soprattutto un grazie ai Partecipanti alle nostre attività per la loro amicizia e fiducia che sempre ci dimostrano e che sono lo stimolo per cont inuare e per cercare di fare sempre del nostro meglio.

G iovanni Sacilotto

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Difficile snidare i grottaroli per ottenere un articolo, sempre riuniti nelle loro sala del seminterrato a pianificare ricognizioni ed esplorazioni. Ma insisti, insisti, qualcosa sono riuscito ad ottenere. Scherzo naturalmente, questo articolo mi è stato inviato dall’ attuale Presidente del GG M: Annibale Bertolini.

GRUPPO GROTTE MILANO: 112 ANNI DI GRANDI SODDISFAZIONI

Non siamo mica nati ieri! Non si sa bene come, ma tutto ebbe inizio quando, nell’ ottobre del 1897, un gruppetto di escursionisti sotto la direzione del professor Mariani fondò la sezione speleologica del CAI di Milano. Allora iniziò una fervente attività, interrotta solo dalle due guerre mondiali, che tutt’ ora prosegue: ricerche ed esplorazioni tenaci, rigore scientifico, passione e sicuramente amore per l’ avventura hanno portato a importanti scoperte riconosciute a livello internazionale.

Le esplorazioni Le prime esplorazioni interessano le cavità lombarde, con tecniche e attrezzature pionierist iche furono affrontati l'abisso Guglielmo sul Palanzone, il Bus di Remeron al Campo dei Fiori (VA), il Bus de Sorvivo a Molina (CO).

Dopo la guerra, nel 1924, venne esplorata l’Arma del Lupo in Piemonte, grotta che successivamente si rivelò la risorgenza di uno dei maggiori sistemi carsici in Italia, il sistema di Piaggiabella.

La seconda guerra costrinse alla revisione di tutte le cavità sino ad allora studiate a causa dei sequestri e dell’ incendio del museo di Milano ad opera dei tedeschi.

5.5 IL GRUPPO GROTTE GGM

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Il GGM emerse allora come uno dei gruppi più dinamici contribuendo attivamente alla rinascita della speleologia italiana: nel 1946 il gruppo fonda il primo periodico speleologico italiano, " Il Grottesco" mentre nel 1947 organizza il primo corso di speleologia svoltosi in Italia e, a Chieti, il 3° congresso nazionale di speleologia.

Nel 1948 si inizia l’att ività subacquea con l’ esplorazione di alcune cavità marine e poi di numerosi sifoni in Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria. Nello stesso periodo Giuseppe Occhialini partecipa alla scoperta di una grande cavità nei Pirenei francesi, la Pierre St Martin che rimarrà a lungo la più profonda del mondo con i suoi - 1342 metri.

Il GGM è tra i membri costituent i della Società Speleologica Italiana e, successivamente, della Commissione Centrale della Speleologia del CAI. Nel 1965 insieme a Torinesi, Bolognesi, Faentini e altri gruppi, fonda un corpo di Soccorso Speleologico che poi diventerà parte del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.

Il 1960 vede l’ inizio dell’ esplorazione della Grigna Settentrionale: la grande densità di cavità costringe alla preparazione di cartografie di precisione in scala 1 :1000 (Bini, Cappa, Pellegrini, Samorè) e conduce negli anni all’ esplorazione, in collaborazione con altri gruppi, di più di 500 grotte tra cui alcuni abissi come Orione (- 630 m), Capitano Paff (-795 m), l’ abisso dei Marons Glacès (-574 m), Paolo Trentinaglia (- 298 m), Preparazione H (-293 m), Mamalia (-1 14 m), infine, nel 1996 si raggiungono i -1 170 m di W le D onne che risulta essere tra i più profondi abissi d’ Italia e del mondo.

Si r ivela molto interessante anche l’area del Pian del Tivano (Lombardia), dove negli anni ’ 70 è effettuata la congiunzione tra le grotte Zelbio e Tacchi di cui vengono riscoperte e topografate alcune notevoli prosecuzioni, e dove in seguito viene esplorata la grotta della capanna Stoppani topografata per un totale di 7020 m. Successivamente ricerche nella miniera di Dossena in Val Brembana (BG) portano alla scoperta della grotta Puerto Escondido che raggiunge i –250 m e più di 1500 m di sviluppo, mentre in Val Malenco sul ghiacciaio dello Scerscen vengono esplorate la grotta del Veronica e la grotta Morgana.

Dal 2003 il GGM entra a far parte del gruppo InGrigna!. Partecipa all'esplorazione di diversi abissi in Grigna, tra cui ricordiamo tra i più importanti Topino e Le

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Giostre (-427 m), Abisso Antica Erboristeria (-414 m), Voragine di Oltre 40m presso l'Ometto del Bregai (- 350 m), Abisso Kinder Brioschi e i 5 Minerali (-900 m). Proprio in questa cavità a fine ottobre 2006 viene compiuta la più profonda giunzione realizzata in Italia, con l'Abisso W Le Donne a -910 m. Insieme al gruppo InGrigna! partecipa anche all'esplorazione di Ingresso Fornitori, esplorando in 2 anni ben 20 km di grotta. Nel Gennaio 2008 viene compiuta la giunzione con l'Abisso presso la Capanna Stoppani, portando il sistema a 38 km rilevati.

Le spedizioni internazionali Grazie a vari contatti con altre nazioni il GGM ha potuto organizzare anche numerose spedizioni all’estero tra cui quella in Israele del 1983/84 su invito della Israele Cave Research Center dell’università di Gerusalemme sul monte Sedom sopra il Mar Morto, quella dell’isola di Luzon nelle Filippine nel 1985, in Ecuador in piena foresta pluviale (1985/1986), in Spagna (1986), in Crimea (1989), in Indonesia/Giava (1991 ), in Venezuela (1992), nelle Filippine (1992), nell’Albania centrale (1993), in Mongolia e in Borneo (1995), in Nicaragua (1996), in Cina (1997/2000), in Bolivia, in Vietnam (1998) e in Venezuela (2000).

In ambito subacqueo vengono effettuate immersioni “ speleo” in Messico (1992) e in Florida (1993).

Tra le attività “grottesche” non vanno infine dimenticate sia la speleologia glaciale che si basa sulla effimera ma importante ricerca dei Mulini nei ghiacciai – pozzi anche profondi svariate decine di metri – che possono durare l’ arco di una stagione, che l’attività (soprattutto negli anni 80’ )di speleologia urbana o archeologia del sottosuolo, cioè l’esplorazione di ambienti sotterranei artificiali di cui oggi si è persa la pianta o la memoria come quelli del Castello Sforzesco di Milano, del castello di Trezzo d’ Adda, di varie cavità etrusche ed altro.

I personaggi Se il nostro gruppo ha alle spalle una storia tanto ricca di successi è grazie a tutti coloro che in modo maggiore o minore hanno contribuito alle sue attività, ma alcuni in particolare emergono anche per essersi rivelat i personalità di spicco nel campo scientifico nazionale e internazionale: il professor Mariani, sotto la cui direzione venne fondato il primo nucleo del gruppo, divenne in seguito direttore del Museo Civico di Storia Naturale di Milano; lo studente G. Natta, che guidò il GGM dopo la prima guerra, divenne premio Nobel per la chimica; Ardito Desio, presidente del gruppo nel 1928, fu conquistatore del K2 e fondatore della geologia italiana, Cesare Chiesa, uno dei fondatori del catasto speleologico, che divenne direttore del museo di storia naturale di Tripoli, G. Occhialini premio Wolf per la fisica, G. Nangeroni illustre geografo, Arrigo Cigna nominato nel 1970 presidente della Società Speleologica Italiana e poi dell’Unione Internazionale di speleologia (1973/81 ); Tito Samorè figura di spicco della speleologia subacquea internazionale

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e pioniere del soccorso speleologico; Alfredo Bini oggi professore di geomorfologia alla facoltà di geologia di Milano; i biologi D. Zanon e G. Trezzi che grazie alle loro ricerche hanno riportato importanti studi sugli insetti cavernicoli di varie grotte del Veneto, della Bergamasca, della Sardegna, oltre che di altri paesi, e hanno scoperto una quindicina di specie animali completamente nuove. Non potendo elencare tutti gli illustri esploratori degli ultimi decenni che sono stati il fiore all’ occhiello del nostro Gruppo vale r icordare uno per tutti Andrea Maconi che si sta distinguendo in questa ultimo decennio in important issime scoperte ed esplorazioni sia in Grigna che al Pian del Tivano.

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Siamo un gruppo di soci anziani che, su richiesta della direzione, tiene aperta la sede il mercoledì dalle 15 alle 18,30 ( esclusi i mesi di luglio e agosto)

Il numero dei frequentatori varia da 10 a 15 persone. Ci occupiamo di tenere pulito sia l'ingresso esterno che il corridoio di disimpegno, il salone e la biblioteca. Teniamo pulito il giardino raccogliendo le foglie secche durante il periodo autunnale e ritiriamo i bidoni della spazzatura provvedendo,saltuariamente, anche al loro lavaggio.

Inoltre diamo informazioni sulle attività e sulle gite in programma e accogliamo, nel periodo del tesseramento, i soci per il rinnovo delle tessere. Pieghiamo ed imbust iamo il periodico “La Traccia”.

Prenotiamo le iscrizioni delle gite sociali e organizziamo gite per anziani in aggiunta a quelle ufficiali della SEM,

collaboriamo anche con sopralluoghi alla preparazione e fatt ibilità delle gite culturali.

5.6 IL GRUPPO DEL MERCOLEDI’

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Da alcuni anni organizziamo con molta partecipazione di amici, alcune “settimane bianche escursionistiche” nelle Valli di Fassa, Funes e, soprattutto, in Val Pusteria.

Quest’ anno il calendario delle gite che abbiamo organizzato è stato abbastanza fitto ed ha coperto tutti i periodi dell’ anno.

Qui di seguito elenchiamo l’attività svolte nel 2009:

01 – 06 gennaio 2009 Epifania – “settimana bianca escursionistica”

06 gennaio 2009 Colico, Madonna del Pozzo.(sentiero del viandante)

17 gennaio 2009 Piani di Artavaggio: r ifugio Nicola

31 gennaio 2009 Asso, Baita Enco, Rezago, Asso 21 febbraio 2009 Riviera di Levante: P.so della Ruta, Portofino

17 marzo 2009 “settimana bianca escursionistica” a Villabassa con gite a:

Alpe Nemes (P.so san Marco),Mose, Val Casies alla baita Stumpfalm, Val Fiscalina, Rif.Tre Scarceri, Tediso, Rif. Moubleroch, Prato Piazza (salita da Pont icelli)

20 marzo 2009 sopralluogo per gita culturale SEM -Madonna della corona

23 maggio 2009 Sala al Barro, pian Sciresa, Lecco

31 maggio 2009 funivia Erna, pian dei Boi, Madonna della rovinata,Maggianico

02 giugno 2009 via Regia:( Como) Torno, Molina, Lemna, Torno

13 giugno 2009 via Regia: da Torno a Pognana

03 ottobre 2009 Canzo, Gaium Baita terzalpe e ritorno 1 1 ottobre 2009 Brunate, baita Bondello e ritorno

18 ottobre 2009 traversata bassa dal colle di Balisio ai Pian dei Resinelli

24 ottobre 2009 Carenno, col di sogno, Boccio alto, Carenno

Fiorini - Santambrogio

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Il gruppo di Mountain Bike della SEM nasce nel marzo 2008 dall’idea di un gruppo di amici, soci SEM, diversi dei quali istruttori di scialpinismo ed alpinismo della scuola Silvio Saglio.

Nel 2007, dopo più di dieci anni di esperienza sulle ruote grasse, alcuni di loro decidono di frequentare il corso per accompagnatori di mountain bike della Scuola Nazionale Maestri di MTB presso l’ AMI bike (Associazione Mountain bike Italia).

L’intenzione è di creare in SEM un gruppo di mountain bike, da affiancare alle altre discipline, per poter offrire un punto di riferimento e di formazione per la MTB all’ interno della sezione. Nasce così “Raggio X Raggio” MTB SEM Milano costituito da un gruppo direttivo e da una serie di affiliati, tutt i soci SEM.

Oggi il direttivo è composto cinque diplomati AMI (due maestri e tre accompagnatori) e da tre aiuto istruttori. L’organo tecnico di formazione dello staff è oggi la Scuola Nazionale Maestri di MTB (affiliata UISP) non avendo ancora il CAI in Lombardia una propria struttura tecnico - formativa.

Nel 2008 il gruppo ha tesserato più di 60 soci ed i tesseramenti del 2009 hanno riconfermato (con 56 tessere) il successo dell’ iniziat iva. L’attività degli ultimi due anni si è articolata su due iniziat ive: le gite sociali ed un corso di introduzione alla MTB. Le gite sociali, organizzate dal gruppo ed aperte ai soci, sono cinque; distribuite nei week-end da maggio a novembre. Le escursioni, tutte giornaliere, si svolgono normalmente in Lombardia, Piemonte, Valle d’ Aosta e Liguria.

Il corso di introduzione alla MTB, giunto quest’anno con successo alla sua seconda edizione, vede normalmente una quindicina di partecipanti. Si articola su cinque lezioni teoriche e quattro uscite pratiche. L’ obiettivo del corso è preparare i partecipanti a frequentare la montagna in sella alla MTB in sicurezza e divertimento, nel rispetto dell’ ambiente e degli altri.

5.7 GRUPPO MTB “RAGGIO x RAGGIO”

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I temi trattati dal programma didattico spaziano dalla scelta della MTB alla preparazione della gita, dalla topografia ed orientamento all’uso del GPS, dalle tecniche di guida alla meccanica.

Oggi il corso di introduzione alla MTB è l’unico disponibile a Milano ed è aperto a ciclisti di tutte le età ed attitudini che abbiano già un minimo di esperienza sulla MTB. Il gruppo RxR è da quest’anno anche rappresentato nella neonata Commissione Regionale CAI di Ciclo escursionismo, che si propone di creare nei prossimi anni una realtà tecnico formativa del CAI per la MTB in regione, unendo le numerose risorse ed esperienze delle diverse sezioni CAI lombarde.

Davide Bossi

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Il gruppo gite tramite la Commissione G ite Sociali organizza gite escursionistiche, alpinistiche / scialpinistiche e culturali, di uno o più giorni durante tutto l’ arco dell’anno. Dal 2000 la SEM pubblica un calendario delle gite in programma stampato su un quadernetto. Le gite sono gest ite da Soci SEM esperti che ne garantiscono il sicuro svolgimento. Molte gite sono aperte alla partecipazione anche di non Soci.

Le GITE SOCIALI

L’ organizzazione delle gite sociali è uno degli scopi istituzionali del sodalizio: questa att ività è iniziata con la SEM e prosegue tuttora.

Come è descritto nei capitoli precedenti, si cominciò organizzando gite sulle Prealpi Lombarde, poi, col tempo si sono raggiunte tutte le località delle Alpi e degli Appennini. Mentre le prime gite utilizzavano il treno o il pullman, ora la maggior parte degli spostamenti si svolge con le auto private. Questo mezzo risponde ad esigenze economiche e logistiche: intanto il pullman non è conveniente al di sotto dei 25/30 partecipanti, numero raggiunto in poche occasioni l’ anno. Inoltre l’ auto consente escursioni a più ampio raggio rispetto al treno, per esempio sulle Dolomit i, in Val d’ Aosta, nel Gran Sasso, nel Vallese, in Austria, Provenza, etc. Oggi si organizzano gite in molti fine settimana dell’ anno, ciascuna diretta da uno o più Capi-G ita (o Direttori), che sono Soci e Socie SEM esperti dell’ escursionismo o dell’ alpinismo e dei luoghi meta delle escursioni. Preparano e diffondono i programmi, sempre operando a t itolo volontario. Dall’ anno 2000 la Commissione gite della SEM pubblica per tempo (novembre-dicembre) un calendario con le uscite per l’ anno successivo; esso viene stampato in fascicoletti disponibili in sede, riportato integralmente o per periodi su La Traccia e sul sito web. Sul sito – a part ire dal 2007 - compaiono spesso anche le fotografie e le relazioni delle gite svolte.

5.8 IL GRUPPO GITE

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Questa attività di comunicazione e promozione, unita all’ apporto di nuovi Direttori e Direttrici di gita, ha consent ito di aumentare le partecipazioni negli ultimi anni, che hanno visto anche l’ inserimento in calendario di gite propriamente alpinistiche su ghiacciai e vie di roccia.

Il programma tiene conto della stagione, iniziando con gite in bassa quota, per salire gradualmente in modo da poter puntare allenati all’ alta quota nei mesi estivi. Ma considera anche i gusti e le capacità dei Soci, offrendo sia gite facili e adatte a tutt i, sia escursioni più impegnative, sia itinerari storici-culturali, con qualche puntata in bicicletta o con le racchette da neve.

Alcune uscite poi sono collegate alle conferenze che si tengono in sede: sul terreno si r iscontrano i fenomeni naturali ed i fatti storici descritti nelle video presentazioni. Discorso a sé meritano le gite scialpinistiche dei mesi primaverili, che raggiungono spesso quote elevate. Le statistiche di partecipazione degli ult imi anni sono rappresentate alla tabella e, benché lacunose, possono contare da 15 a 30 gite l’ anno con 300-600 partecipazioni di 100-170 persone per anno, compresi soci CAI e non Soci. Vanno inoltre aggiunte le uscite di Sci-Fondo Escursionismo (mediamente 7/8 l’ anno). Solitamente un’ escursione l ’anno viene organizzata in collaborazione con un’ altra associazione, come l’ Unione Ligure Escursionisti (ULE) di Genova o la G iovane Montagna di Milano. Non vi è documentazione delle numerosissime gite organizzate spontaneamente dai soci il giovedì sera per il fine-settimana successivo, che a volte raccolgono anche una dozzina di semini.

Anno Programmate Svolte Partecipazioni Soci CAI non Soci1995 17 4941996 17 5231997 17 4301998 14 3061999 10 2342000 21 10 3102001 29 21 385 38 452002 22 15 2792003 232004 21 20 405 40 1002005 32 26 422 70 592006 362007 36 28 441 44 382008 35 31 620 110 712009 37

Gite di cui

Statistica delle gite sociali SEM dal 1995 al 2009

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Questi numeri sono buoni, ma non ottimi, se si considera che i Soci SEM negli anni esaminat i sono 800/1000 e che da una dozzina d’ anni è attivo il Corso di Escursionismo. Si verifica che non pochi allievi del corso – alla sua conclusione – smettono di frequentare la SEM e le sue iniziat ive e si organizzano diversamente. Un segno – tra tanti – delle difficoltà dell’ associazionismo in questo periodo storico. Le gite che vedono la maggior partecipazione sono solitamente quelle culturali, che normalmente riempiono un

pullmann da 30 posti, a seguire alcune occasioni diventate ormai tradizioni, Come l’uscita autunnale “ a secco” o “skyless” del gruppo di Sci Fondo Escursionismo, senza parlare del classicissimo “Collaudo Anziani”. Anche le gite alpinistiche hanno registrato negli ultimi anni un notevole afflusso e non è raro il caso di gruppi di sei/otto cordate che raggiungono vette superiori ai 3000 e 4000 metri. Nel 2006 la SEM ha emesso un formale regolamento gite per disciplinare l’ att ività, avendo come principale obiettivo proprio la sicurezza. Lorenzo Dotti

“Il Re del Legn one” d i Miche le Gusmeroli Vinc itore con corso foto grafic o 2005

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Era una cosa che avevamo a cuore da tempo! Dopo il felice tentativo con la paretina nella sala nel seminterrato ci siamo resi conto che ci voleva qualcosa di più grande, di più impegnativo, per potersi divertire ed allenare in sede: d’inverno e d’estate, con la pioggia o con il sole, insomma una parete di arrampicata seria indoor.

Dubbi: rovinerà l’estetica del salone…. ma vaaa, piacerà a tutti………… siiiii e allora facciamola! Con il completo ed entusiasta consenso del Consiglio Direttivo, si è fatto un progetto, si è trovato un finanziatore: Fondazione Cariplo e via, detto fatto ecco la parete.

Non sarà altissima, grandissima, purissima, ma è sufficiente per attirate un bel gruppo di aficionados, ora abituari del Martedì e del G iovedì.

L’attività della palestra è regolata da un apposito regolamento pubblicato sul sito.

La Paretina La nostra società nell’2008 con il contributo della Fondazione Cariplo, ha realizzato una parete artificiale di arrampicata sportiva che vanta oggi circa settanta iscritti tra appassionat i corsisti frequentatori dei corsi di arrampicata sportiva, roccia e alpinismo della scuola Silvio Saglio. La parete di arrampicata e' aperta solo ai soci il martedì dalle 18.00 alle 20.00.

E giovedì dalle 18.00 alle 22.00 l’orario coincide con apertura della sede sociale. Per qualsiasi informazione chiedere ai responsabili Montillo G iuseppe e Cappelletti Alessio presenti in sede negli orari di apertura sopra elencati.

G iuseppe Montillo

5.9 PARETE DI ARRAMPICATA

Page 18: 5. LE ATTIVITA’ DEL PRESENTE 5.1 LA SCUOLA DI …caisem.org/pdf/la_sem_del_2010_3-4.pdf · di Ghiaccio, Andrea Corradi per il corsi di Arrampicata. Ci sarà invece un avvicendamento

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Il SGL non è proprio un’attività della SEM, ma è un’associazione che molto volentieri ospitiamo nella nostra sede. Oltre ad essere un’importante attività scientifica legata alla montagna e quindi molto affine ai nostri intenti, ha tra i suoi componenti molti soci SEM. E’ quindi più che naturale ospitarli tra noi.

Il Servizio G laciologico Lombardo (SGL) nasce all’ interno del CAI nel 1986, quando un gruppo di soci decide di mettere in comune le proprie passioni ed esperienze per stimolare lo studio e la diffusione delle conoscenze in ambito glaciale. Nel 1992 il gruppo si costituisce formalmente come Associazione di Volontariato e nel 2001 ott iene l’ iscrizione all’ apposito Albo Provinciale.

SGL opera prevalentemente in Lombardia ed ha come scopo sociale lo studio della glaciologia, il monitoraggio dei ghiacciai, l’elaborazione e la diffusione dei dati raccolti durante la campagna glaciologica annuale, la sensibilizzazione del pubblico su questi argomenti.

Particolare attenzione viene prestata anche alla formazione, tramite appositi corsi, di nuovi operatori glaciologici in grado di contribuire alle finalità dell’ Associazione.

Dal 1998 SGL produce la rivista “ Terra G laciālis”, l’unica pubblicazione italiana di glaciologia che sia integralmente tradotta in inglese.

5.10 SGL – SERVIZIO GLACIOLOGICO LOMBARDO

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Da segnalare anche lo speciale numero monografico che esamina le principali catene montuose della Terra e documenta la drastica contrazione del glacialismo montano a partire dalla fine della Piccola Età G laciale, segnalando i conseguenti impatti ambientali, economici e sociali.

Nel corso degli anni, molti sono stati gli studi ed i contributi originali che SGL ha presentato al mondo scientifico. Tra i più recenti progetti si possono citare: la st ima della variazione annuale della risorsa glaciale lombarda, sulla base delle misurazioni puntuali effettuate su una serie di ghiacciai campione; la collaborazione con IGM per la produzione delle nuove carte geografiche alpine; la collaborazione con il Politecnico di Milano per uno studio delle precipitazioni nevose su tutta l’ area della Valmalenco; la fornitura al Comitato G laciologico Italiano dei dati rilevati annualmente sui ghiacciai lombardi. Nell’autunno 2009, si è svolta la tradizionale campagna di monitoraggio glaciale. L’elaborazione dei r isultati è ancora in corso ma possiamo anticipare che i circa 200 ghiacciai e glacionevati misurati o osservati (pari ad oltre il 95% della superficie glacializzata lombarda) hanno confermato la fase di forte contrazione che ha caratterizzato quest i ultimi decenni, pur con qualche piccola eccezione per quegli apparat i a prevalente alimentazione valanghiva.

Flavio Cambieri


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