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L’AGRICOLTURA BIOLOGICA
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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI PARTHENOPE
Il mercato dei prodotti biologici
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Il Nuovo Modello di Agricoltura
Europea
TRE FUNZIONI:
• Food function: agricoltura competitiva nei mercati mondiali (riduzione del sostegno attraverso il mercato) ma anche agricoltura di alta qualità in termini di qualità dei prodotti e di sicurezza alimentare (food safety vs. food security)
• Environmental function: agricoltura che produce esternalità positive, che minimizza le esternalità negative e che contribuisce alla sicurezza ambientale
• Rural function: agricoltura che conserva il paesaggio rurale, le tradizioni culturali locali e contribuisce allo sviluppo socio-economico delle comunità rurali.
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• L’agricoltura biologica rappresenta lo sviluppo di diversi metodi di produzione agricola alternativi praticati, sin dal
secolo scorso, principalmente nell’Europa settentrionale
• Si ricordano 3 correnti di pensiero:
– L’agricoltura biodinamica, comparsa in Germania su
ispirazione di Rudolf Steiner;
– L’agricoltura basata su metodi organici (organic farming)
nata in Inghilterra dalle tesi sviluppate da Sir Howard nel
suo Testamento agricolo (1940);
– L’agricoltura biologica sviluppata in Svizzera da Hans
Peter Rusch e H. Müller.
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Agricoltura integrata Si tratta di un metodo agricolo che consente di ridurre drasticamente gli apporti di fonti
energetiche provenienti dall’esterno (concimi, pesticidi), diminuendo l’entità dell’impatto delle attività agricole sugli equilibri naturali. La difesa delle piante si attua con la lotta integrata:
Definizione diffusa dall' Organizzazione internazionale per la lotta biologica (Oilb): "La
protezione integrata e' una strategia con la quale si mantengono le popolazioni di
organismi nocivi al di sotto della soglia di tolleranza, sfruttando i meccanismi naturali
di regolazione e utilizzando metodi di difesa accettabili dal punto di vista ecologico,
economico e tossicologico".
Le aziende aderiscono ad associazioni di produttori con propri disciplinari. Regioni come
la Toscana, l’Emilia Romagna ed il Trentino hanno creato propri marchi per le produzioni integrate: Agriqualità, qualità controllata, dal Trentino Naturalmente.
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DEFINIZIONE (Codex Alimentarius)
L’agricoltura biologica è un sistema globale di
produzione agricola (vegetale e animale) che
privilegia le pratiche di gestione piuttosto che
il ricorso a fattori di produzione di origine
esterna. In quest’ottica, i metodi colturali, biologici e meccanici vengono impiegati di
preferenza al posto dei prodotti chimici di
sintesi.
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Produzione di un’ampia varietà di alimenti di alta qualità
Salvaguardia dei sistemi e dei cicli naturali, con il mantenimento e il miglioramento della fertilità dei suoli, della salute delle acque, delle piante e degli animali e l’equilibrio tra di essi
Mantenimento ed arricchimento della diversità biologica
Garanzia di un impiego responsabile dell’energia e delle risorse naturali come l’acqua, il suolo, la materia organica e l’aria
Rispetto di criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e delle specifiche esigenze comportamentali degli animali secondo la specie
Esclusione di prodotti provenienti da ingegneria genetica (OGM) in ogni fase della produzione e trasformazione
Salvaguardia del paesaggio
Promozione di sistemi di produzione e commercializzazione ecologicamente responsabili e socialmente equi
Obiettivi dell’Agricoltura Biologica
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Esclusione di prodotti chimici di sintesi, che alterano profondamente l’Ambiente ed influiscono negativamente sulla salubrità delle produzioni ottenute
Utilizzo di tecniche agronomiche idonee, di piante resistenti e di insetti predatori contro i parassiti
Incremento e mantenimento della fertilità naturale del terreno, mediante l’utilizzo di tecniche di lavorazione non distruttive
Adozione della tecnica della rotazione colturale e dei sovesci
Uso di fertilizzanti naturali, riducendo in tal modo l’utilizzo di risorse non rinnovabili
Non utilizzo di radiazioni per aumentare la conservabilità del prodotto e dei suoi ingredienti
Impiego di sole tecniche ed additivi di origine naturale per la preparazione e trasformazione degli alimenti.
Le caratteristiche salienti dell’Agricoltura Bio
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Il prodotto Bio è un esempio realizzato dei principi dell’Agricoltura
Sostenibile:
è sano, perché prodotto in modo naturale senza l’uso di pesticidi, OGM, antibiotici, ecc.
è buono, perché segue i cicli stagionali ed impiega la giusta quantità di acqua
è sicuro, perché prevede un sistema produttivo esente da sostanze
chimiche di sintesi e farmaci ad azione sistematica per gli animali
• è controllato in ogni punto della filiera, dal campo al piatto, grazie ad enti di certificazione che operano su autorizzazione pubblica e sono accreditati al livello internazionale
• i prodotti sono completamente tracciabili dal seme al negozio
è pulito, perché non contamina l’Ambiente ma lo rispetta nei suoi cicli naturali
L’Agricoltura Bio è Sostenibile
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Normativa Europea: Il regolamento (CEE) 2092/91:
Standard relativi alla produzione vegetale
Norme sulla trasformazione dei prodotti agricoli biologici in derrate alimentari
Fertilità e attività biologica del suolo
Protezione delle piante: elenco di input permessi (allegato II parte A)
Concimi , prodotti fitosanitari, prodotti utilizzati per la pulizia e la disinfezione dei
locali e degli impianti
Periodo di conversione per l’azienda agricola
• due anni dalla prima semina per le colture annuali
• tre anni per le colture perenni
Trasformazione: art. 5 e allegato VI, parte A.
• Limitazione nell’uso di ingredienti di origine non agricola
• Divieto di utilizzo di OGM
• Elenco di ingredienti di origine agricola convenzionale autorizzati
Coltivazione di leguminose; concimi organici biologici; rotazione delle colture
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Il 12 giugno 2007 è stato approvato dalla
Commissione Europea il nuovo regolamento in
materia di produzioni e di etichettatura dei
prodotti biologici ( Reg. CE 834/2007).
• Piuttosto che sui contenuti, l’attenzione si è rivolta ad uno dei suoi punti più controversi: l’estensione della soglia di tolleranza dello 0,9% per le contaminazioni
accidentali di OGM anche all’agricoltura biologica,così come a tutti i prodotti alimentari.
• Al di là di questa complessa problematica, il Reg. CE
834/2007 introduce numerose novità…
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Il nuovo regolamento definisce la produzione biologica
come:
“ sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di
produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le
migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la
salvaguardia delle risorse naturali, l’applicazione di criteri
rigorosi in materia di benessere degli animali e una
produzione confacente alle preferenze di taluni consumatori
per prodotti ottenuti con sostanze e procedimenti naturali.”
Si riconosce, quindi, una doppia funzione sociale al metodo
di produzione biologico:
1.Provvede ad un mercato specifico che risponde alla
domanda di prodotti biologici dei consumatori
2.Fornisce beni pubblici che contribuiscono alla tutela
dell’ambiente, al benessere animale e allo sviluppo rurale.
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Il nuovo logo europeo
• Quando si applica e su quali prodotti?
• Il logo europeo si DEVE apporre ai prodotti chiusi confezionati ed etichettati, con una percentuale prodotto di origine agricola bio di almeno il 95%
• Il logo europeo è FACOLTATIVO nei prodotti con le stesse caratteristiche ma provenienti da paesi terzi.
• Il logo è PROIBITO nei prodotti con un % bio inferiore al 95%.
• Accanto al logo europeo vanno riportate le indicazioni necessarie per identificare la nazione, il tipo di metodo di produzione, il codice dell’operatore, il codice dell’organismo di controllo preceduto dalla dicitura: Organismo di controllo autorizzato dal Mi.P.A.A.F
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Per chi ha stampato etichette precedentemente al 1° luglio
2010, attestanti ancora vecchio logo europeo dell’agricoltura biologica?
• potranno continuare ad usarle fino ad
esaurimento delle scorte, ma comunque non
oltre il 1° luglio 2012, sempre che il prodotto
sia conforme al reg.834 e re.889.
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Il sistema di controllo e vigilanza
Commissione Europea
Stato Membro: Italia
Autorità Competente: Ministero delle Politiche
Agricole, Alimentari e Forestali
Organismi di controllo
Operatori
Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei
prodotti agroalimentari (ICQ)
Regioni
e Province Autonome
Comando Carabinieri Politiche Agricole
L’iter di certificazione bio in Italia 1) L’azienda che vuole avviare la produzione biologica notifica
la sua intenzione alla Regione e ad uno degli Organismi di
Controllo autorizzati
Modello di Notifica di Attività di produzione con metodo biologico:
• Descrivere luoghi e modalità di produzione e di immagazzinamento,
trasformazione, condizionamento
• Descrivere e garantire le modalità di separazione/ segregazione tra produzioni
biologiche e convenzionali
• Specificare la data dell’ultima utilizzazione di prodotti non biologici
Allegare al Modello di Notifica di Attività di produzione con metodo biologico:
• certificati catastali ed estratti di mappa catastale
• contratti d’affitto, comodato o altro
• definizione natura giuridica (eventuale statuto ed elenco soci)
• copia timbrata e firmata del Regolamento per la Certificazione
• copia del versamento della quota d’ingresso nel sistema di controllo
L’iter di certificazione bio 2) L’Organismo effettua la prima ispezione con propri
tecnici specializzati.
Oggetto dell’ispezione:
• viene esaminata l’azienda e i diversi appezzamenti (rispetto del disciplinare, valutazione della possibilità di contaminazione da fonti di inquinamento esterne e
modalità di protezione)
• vengono esaminate le produzioni, lo stato del terreno, lo stato fitosanitario delle
coltivazioni, le condizioni dell’allevamento
• viene controllata la rispondenza con i diversi documenti catastali dei magazzini,
delle stalle e di ogni altra struttura aziendale
L’iter di certificazione bio
3) Se dall’ispezione emerge il rispetto della normativa e dei disciplinari, l’azienda viene ammessa nel sistema di controllo e
avvia la conversione (1 anno per le colture erbacee; 2 anni per
quelle arboree)
L’azienda è definita “in conversione all’agricoltura biologica”
4) Solo una volta che si sia concluso il periodo di conversione il
prodotto può essere commercializzato come “da agricoltura biologica”, con l’uso di una etichettatura idonea e dell’apposito
marchio europeo
L’iter di certificazione bio
La certificazione dei prodotti e l’emissione dell’autorizzazione alla stampa di etichette (vd. modulo ad hoc per richiesta) è
subordinata all’esito negativo delle prove e analisi su
campioni raccolti dai Tecnici Controllori e al rispetto del
piano di campionamento predisposto dalla Regione.
Analisi e prove sono fatte da Laboratori di prova accreditati.
L’azienda deve notificare entro i termini previsti ogni variazione significativa della propria organizzazione
L’iter di certificazione bio
L’Organismo di Controllo autorizzato effettua più ispezioni
l’anno in azienda, anche a sorpresa, e preleva campioni da
sottoporre ad analisi.
Visite di controllo (oltre ai punti di cui in 2):
• vengono ispezionati magazzini e depositi per controllare l’uso di prodotti fitosanitari ed altri input conformi
• viene controllata la documentazione:
• il PAP (Programma Annuale di Produzione) inviato all’ente di controllo entro il 31 gennaio di ogni anno
• la contabilità (fatture d’acquisto e di vendita)
• i registri aziendali: scheda colturale, scheda materie prime, scheda vendite,
scheda preparazione prodotti, registro di carico e scarico delle etichette
Requisiti azienda biologica
(oltre al rispetto dello standard)
• Commercializzare prodotti con la definizione da agricoltura
biologica solo dopo l’autorizzazione. • Tenere una contabilità dettagliata delle materie prime
acquistate e dei prodotti venduti
• Documentare ogni passaggio dei prodotti su appositi registri
predisposti dal Ministero (sistema di rintracciabilità)
• Dare ogni altra evidenza del rispetto dei disciplinari di
produzione
Gli organismi di controllo italiani
In Italia sono 9
Sono riconosciuti con decreto MIPAF e sottoposti a loro volta al controllo dello stesso
Ministero e delle Regioni.
AIAB - Associazione Italiana Agricoltura Biologica (IT AIB)
BIOAGRICERT – Bioagricoop (IT BAC)
BIOS (IT BIO)
C.C.P.B. Consorzio Controllo Prodotti Biologici (IT CPB)
CODEX (IT CDX)
ECOCERT Italia (IT ECO)
I.M.C. Istituto Mediterraneo di Certificazione (IT IMC)
QC&I International services (IT QCI)
SUOLO E SALUTE (IT ASS)
BIOZERT (IT BZ BZT)
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Inquadramento globale
• Nella classifica, stilata sulla base degli ettari coltivati, al
primo posto si piazza l'Australia, seguita da Argentina e
USA;
• L'Italia è al settimo posto prima di Germania, Uruguay e
Francia. Per quanto riguarda il numero di aziende agricole
biologiche l'Italia è invece all'ottavo posto;
• Il Sud Italia ad essere più impegnato nella produzione del
bio: in primis la Sicilia con 7469 operatori, segue
la Calabria con 7115 e la Puglia con 5081 occupati nel
settore.
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L’evoluzione dell’agri oltura iologi a in Italia: superficie e operatori
28 Fonte: SINAB (annate varie)
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L’evoluzione dell’agri oltura biologica in Italia: il mercato
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Consumi domestici prodotti biologici confezionati acquistati presso la GD (mln Euro)
Variazione % rispetto all'anno precedente
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L’evoluzione dell’agri oltura biologica in Italia: il mercato
(2013)
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Consumo pro capite prodotti biologici (Euro)
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Differenziazione tra le realtà europee
del Nord e del Sud:
NORD EUROPA
Domada > Offerta
Sud Europa
Offerta > Domanda
CONSEGUENZE:
•dipendenza dai mercati esteri, nelle scelte varietali (a discapito delle
tipicità)
•ritardo nello sviluppo di realtà commerciali, e canali distributivi interni
•difficoltà di gestione di un settore produttivo dipendente dalle esportazioni
•ritardo nello sviluppo della domanda interna
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La distribuzione (1)
• La vendita diretta
Nei primi anni ’90, circa 1/3 delle aziende biologiche
italiane commercializzava
oltre il 50 per cento della
produzione direttamente in
azienda.
Oggi, sulla base dei diversi
studi esistenti in materia, è
possibile stimare pari ad un
8-10 per cento la quota
delle produzioni biologiche
commercializzate attraverso
il canale della vendita
diretta.
Il dettaglio specializzato
Si ritiene che circa un 15-20 per
cento della produzione totale bio
transiti attraverso il canale del
dettaglio specializzato. Una ricerca
condotta da Bio Bank, ha individuato
1117 negozi specializzati in prodotti
alimentari biologici.
I nuovi canali di
distribuzione sono . . .
BOX
SCHEME
Il Box Scheme consiste in una forma distributiva di prodotto biologico fresco di stagione, organizzata direttamente
dall'imprenditore agricolo nei confronti di consumatori.
Mense
scolastiche
Grande fermento anche nella ristorazione collettiva:
le mense inseriscono solo alcuni prodotti bio o prodotti chiave come
l’ortofrutta.
Mercatini
biologici
Cresce anche il fenomeno della vendita diretta per l’esigenza di un rapporto di fiducia tra agricoltori-produttori e consumatori
gas
sono gruppi di famiglie residenti nello stesso
quartiere, o talvolta anche nello stesso condominio, che
si auto-organizzano per effettuare
collettivamente i propri
acquisti, entrando direttamente a contatto con
in piccoli produttori della
zona
E-commerce
crescono i siti di
e-commerce bio che hanno scelto il canale
telematico per la vendita.
Agriturismi
bio
Hanno scelto di operare, per se stesse e per i propri ospiti, nel rispetto e nella tutela dell’ambiente convertendo le proprie produzioni al metodo dell’agricoltura biologica e, quindi, eliminando qualsiasi impiego di prodotti chimici di sintesi nella difesa delle colture o nelle fertilizzazioni.