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5/11/2018 5_Nitrificazione - slidepdf.com
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NITRIFICAZIONE E
DENITRIFICAZIONE
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Introduzione
L’azoto presente nelle acque sotto varie forme può
provocare fenomeni di eutrofizzazione e di anossia dei
corpi idrici recettori e tossicità alla vita acquatica.
Per l’abbattimento dell’azoto dalle acque di scarico sono
disponibili sistemi:
- biologici;
- chimico-fisici.
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____________________________________________________________________________________________________________________________________
Legge n. 319/76 P.R.R.A. D.lgs
n. 319/76 Regione Basilicata n. 99/152 __________________________________________________________________________________________________________________
BOD 40 60 25
COD 160 160 125
SS 80 80 35
azoto totale(*)
10-45,6(**)
10-45,6(**)
10 - 15(***) (x)
fosforo totale 0,5-10 (**) 0,5-15(**) 1 - 2(***) (x)
____________________________________________________________________________________________________________________________________
NOTE : (*) per azoto totale si intende la somma del azoto di Kjeldhal (TKN = azoto organico +
NH3), nitrico e nitroso; (**)il valore inferiore è da applicarsi per gli scarichi in laghi, diretti oindiretti compresi entro una fascia di 10 km dalla costa; (***) il valore inferiore si riferisce a
impianti di potenzialità superiore a 100000 abitanti equivalenti; (x) i limiti sono da applicarsi inaree sensibili soggette ad eutrofizzazione.
Normativa
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N2, CO
2, H
2O
NO2
-,
NO3
-
Composti
organici
Composti
organici
Denitrifi
cazione
anossica
Eterotrofi
facoltativi
SO4
2-O2
H2S, S°, S
2O
32-CO
2
Ossidazi
one dei
solfuri
Fe(III)O2
Fe (II)CO2
Ossidazione del
ferro
NO2
-, NO3
-O2
NH3-, NO
2-CO
2
Nitrifica
zioneAutotrofi aerobici
CO2, H
2OO
2
Compostiorganici
Compostiorganici
Ossidazione
aerobica
Eterotrofi aerobici
Prodotti
Accett
ore di
e-
Donatore di
elettroni
Fonte di
Carbonio
Nome
reazioneTipo di batteri
Accettore di elettroni
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Nitrificazione
Le due specie batteriche più importanti nella nitrificazione
biologica delle sostanze azotate sono i "Nitrosomonas" ed i
"Nitrobacter".
I Nitrosomonas possono ossidare l'ammoniaca a nitrito, ma
non possono completare l'ossidazione a nitrato. D'altra
parte i Nitrobacter si limitano ad ossidare i nitriti a nitrati.
La nitrificazione completa è una reazione sequenziale e
quindi il processo di trattamento deve essere progettato per
assicurare le condizioni ottimali di crescita ad entrambi imicrorganismi.
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Nitrificazione dell ’N organico ed ammoniacale
L'ossidazione dell'azoto ammoniacale a nitrito ad opera dei
Nitrosomonas può essere rappresentata da:
55 NH4 + 5 CO2 + 76 O2⎯→ C5H7NO2 + 54 NO2 + 52 H2O + 109 H
mentre l'ossidazione del nitrito a nitrato ad opera dei Nitrobacter :
400 NO2 + 5 CO2 + NH4 + 195 O2 + 2 H2⎯→ C5H7NO2 + 400 NO3 + H
In base alle reazioni scritte, sono richiesti 3,22 g di O2 per l'ossidazione
di 1 g di NH4 a NO2 e 1,11 g di O2 per l'ossidazione da nitrito a nitrato:
L' O2 totale richiesto è pertanto pari a 4,33 g per g di NH4 ossidato.
Nelle progettazioni tale valore viene elevato a 4,6 e va aggiunto a
quello precedentemente calcolato per l'ossidazione del substrato
carbonioso e la respirazione dei microrganismi, quando si vuol ottenere
la contemporanea nitrificazione.
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Nitrificazione dell ’N organico ed ammoniacale
La cinetica del processo di nitrificazione può essere espressa
dall’equazione di Monod:
( ) ( )( )
X NH N K
NH N
Y dt
NH N d
S 4
4max4
−+−−=− μ
0,05-0,22mgVSS/mgN-NH4Y
0,06-5,6mgN-NH4 /lKS
0,26-0,77d-1μm
ValoriUnitàParametri
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Nitrificazione dell ’N organico ed ammoniacale
Poichè il tasso massimo di crescita dei Nitrobacter è sensibilmente
maggiore di quello dei Nitrosomonas, i nitriti non si accumulano mai
negli impianti di trattamento in condizioni stazionarie ed il fattore
controllante sarà il processo di conversione dell'ammoniaca a nitrito
(che a sua volta dipende dal pH, dalla temperatura e dalla presenza di
sostanze inibitrici).
Il pH ha un effetto significativo sulla velocità di crescita sia deiNitrosomonas (pH ottimale 7,6 ÷ 8) che dei Nitrobacter (pH ottimale
7,8); in generale la nitrificazione può avvenire in un campo di pH
variabile tra 6 e 9.
La velocità di nitrificazione diventa dipendente dall'ossigeno discioltoper concentrazioni di questo parametro inferiori a 2 mg/l . Basse
velocità di nitrificazione causate da bassi valori dell'ossigeno disciolto
possono anche essere sufficienti per una completa nitrificazione se l'età
del fango sarà sufficientemente elevata.
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Nitrificazione dell ’N organico ed ammoniacale
La nitrificazione avviene in un campo di temperature
comprese tra 5 e 45 °C, con valori ottimali compresi tra 25
e 32 °C.L'influenza della temperatura sulla costante di
semisaturazione Kn ed il tasso massimo di crescita µn' dei
Nitrosomonas sono:
( )K n
T = −10 0 051 1 158. .
( )μ n
T e' ..= −0 47 0 098 15
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Nitrificazione dell ’N organico ed ammoniacale
La concentrazione della sostanza organica è tale da favorire la crescita
dei batteri eterotrofi rispetto agli autotrofi nitrificanti. Si corre pertanto il
rischio che la velocità di crescita degli eterotrofi ecceda la massimavelocità di crescita dei microrganismi nitrificanti con spurgo di questi
ultimi al di fuori del sistema. Perché ciò non avvenga, occorre che:
Oppure che
μ μ n e' ≥
ϑ ϑ cd
cm≥
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Nitrificazione: fattore di sicurezza
Valori bassi dell'ossigeno disciolto o del pH deprimono il tasso
massimo di crescita dei nitrificanti creando le condizioni per il loro
dilavamento.
Lawrence e McCarty hanno introdotto il concetto del fattore di sicurezza
(FS), quale rapporto :
tra l'età del fango di progetto e quella minima derivante da
considerazioni cinetiche. Un fattore di sicurezza conservativo, parialmeno a 2,5, per minimizzare la variazioni di processo per il pH,
l'ossigeno disciolto e le variazioni di concentrazione giornaliere
dell'azoto ammoniacale, deve essere assunto.
FS c
d
c
m= ϑ ϑ
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Nitrificazione: frazione dei nitrificanti
In un processo a fanghi attivi per l'ossidazione congiunta del substrato
carbonioso e delle sostanze azotate la velocità di nitrificazione può
essere riferita ai solidi volatili della miscela aerata (MLVSS) se si tiene
conto che i batteri nitrificanti costituiscono una frazione (f) degli stessi.Tale frazione può essere stimata dalla conoscenza dei rendimenti netti
di crescita dei microrganismi autotrofi ed eterotrofi e dipenderà dal
rapporto BOD5 /TKN del refluo da trattare (trascurando i quantitativi
presenti nell'effluente), secondo la relazione :
f
S N
Y Y
O
O
e
n
=
⎛ ⎝ ⎜ ⎞ ⎠⎟⎛ ⎝ ⎜ ⎞ ⎠⎟ +⎡⎣⎢ ⎤
⎦⎥
1
1
'
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Nitrificazione: frazione dei nitrificanti
dove:
So = carbonio (BOD5) nell'influente, mg/l
No = TKN nell'influente, mg/l
Ye' = rendimento netto di VSS dei microrganismi eterotrofi (assunto paria 0,55)
Yn = rendimento di crescita dei nitrificanti (assunto pari a 0,15)
f S
N
Y
Y
O
O
e
n
=⎛
⎝ ⎜
⎞
⎠⎟
⎛
⎝ ⎜
⎞
⎠⎟ +
⎡
⎣⎢
⎤
⎦⎥
1
1
'
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Nitrificazione: frazione dei nitrificanti
La variazione di f con il rapporto BOD5 /TKN è la seguente:
0.0338
0.0644
0.122
0.211
0.350.5BOD5/TKNf
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Nitrificazione: frazione dei nitrificanti
Anche nei processi di nitrificazione a stadi separati, dove il rapporto
BOD5 /TKN si aggira sul valore 0,2, la frazione dei batteri nitrificanti è
relativamente bassa.
La frazione dei nitrificanti ha un effetto marcato sulla velocità di
nitrificazione come mostrato dalla figura seguente, che riporta anche
l'influenza della temperatura. Un mezzo per aumentare la velocità di
nitrificazione è quello di ridurre il rapporto BOD5 /TKN aumentando larimozione del carbonio organico prima della nitrificazione, ad esempio
coagulando la frazione colloidale a monte della sedimentazione
primaria.
La velocità di nitrificazione è invece poco influenzata dalla
concentrazione dell'ammoniaca, per valori superiori a 2,5 mg/l.
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F b a t t = 0 , 2 5
0 , 2
0, 1 5
0, 1
0, 0 5
10 20 30Temperatura °C
V e l o c i t à
d i n i t r i f i c a z i o n e
( g N - N
H 4
o s s i d a t o / g S V
V
g i o r n o )
0
1,2
Velocità di Nitrif icazione
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Denitrificazione
Il processo biologico di denitrificazione causa la conversione dei nitrati
ad azoto gas, con l'ausilio di numerosi batteri quali i Pseudomonas,
Micrococcus, Achromobacter e Bacillus che utilizzano l'ossigeno dei
nitriti o nitrati per la respirazione in condizioni anossiche. Tali organismisono di tipo facoltativo potendo utilizzare anche l'ossigeno, se presente.
L'uso di ossigeno, quale accettore finale di elettroni, permette un
maggior rilascio di energia libera e pertanto il processo di
denitrificazione deve essere condotto in condizioni di ambientefortemente anossico. Quale donatore di elettroni può essere usato
carbonio organico presente nel refluo da trattare o metanolo aggiunto in
uno stadio finale separato.
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Denitrificazione
Le reazioni di ossido-riduzione coinvolte possono essere così
rappresentate:
NO H e N H O3 2 2
6 5 05 3− + −+ + → +.
−+ ++→+ e H COO H OH CH 55833.0833.0833.0 223
Le velocità di denitrificazione, utilizzando le sostanze organichepresenti nei reflui come donatori di elettroni, sono all'incirca 1/3 di
quelle ottenibili utilizzando metanolo, con conseguente aumento del
volume dei reattori e modifica del processo. Sono stati utilizzati anche
substrati carboniosi prelevati da altri reflui, come scarichi di birrerie o
miscele di acidi volatili con incremento della velocità di denitrificazione
rispetto al metanolo (0,22 e 0,36 kg NO3-N/kg MLVSS giorno
rispettivamente contro il valore di 0,18 per il metanolo).
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Denitrificazione
0,02-0,04Residuo respirazioneendogena
0,05-0,10Scarico urbano(lentamentebiodegradabile)
0,24-0,48
Scarico urbano
(prontamentebiodegradabile)
0,32 (T=25°C)Metanolo
Costante didenitrificazione
Sostanza organica
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Denitrificazione
A causa dell'elevato costo delle fonti esterne di carbonio organico si
stanno sviluppando numerosi processi capaci di combinare in un
unico reattore le fasi di ossidazione del substrato carbonioso e delle
sostanze azotate con quella di denitrificazione.
I vantaggi ottenibili sono:
(1) riduzione del consumo di ossigeno per i processi di nitrificazione e
rimozione del BOD5;
(2)eliminazione delle fonti esterne di carbonio organico per la
denitrificazione;
(3)eliminazione dei sedimentatori intermedi richiesti nei processi a piùstadi.
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Nitrificazione denitrificazione: Schemi ditrattamento
Vantaggi dei sistemi integrati:
-Minor consumo di ossigeno (in quanto una parte delle sostanze
organiche viene ossidata a spese del nitrato);
-Eliminazione del consumo di metanolo;
-Minor consumo di alcalinità (in quanto si recupera parzialmente
l’alcalinità prodotta nel processo di denitrificazione);
-Risparmio nel volume destinato alla sedimentazione.
Schemi integrati:
-Processo Wuhrmann
-Processo Ludzack-Ettinger modificato
-Processo Bardenhpho
-Processo RDN (Riareazione-Denitrificazione-Nitrificazione)-Processo ALPHA (ALternative PHAse step feed)
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Schemi di trattamento: Processo Wuhrmann
R
AxAe
E
I
W
E’ il primo esempio di realizzazione di un sistema integrato.
Impiega due reattori in serie:
- il primo reattore funziona in condizioni aerobiche e in esso avvengonosia l’ossidazione delle sostanze organiche che la nitrificazione;
- il secondo reattore è mantenuto in condizioni anossiche e funziona in
regine di respirazione endogena.
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R
Ax
E
W
Ae
R’
I
Processo Ludzack-Ettinger
• L’influente è immesso nel primo reattore, che è mantenuto in condizioni
anossiche e dove avviene la denitrificazione utilizzando come fonte di energia il
carbonio interno.
• Il secondo reattore è aerato e in esso avviene la nitrificazione e l’ossidazione
della sostanza organica non rimossa nel reattore anossico; una corrente di riciclo
proveniente dal reattore aerobico provvede ad inviare i nitrati nel reattore di
denitrificazione.
• L’impiego del carbonio interno al posto del carbonio endogeno consente una
velocità di denitrificazione molto più elevata; il processo però non consente una
completa rimozione dei nitrati in quanto una parte del flusso totale di nitrati
proveniente dal reattore aerobico non viene ricircolato nel reattore anossico e siritrova nell’effluente finale.
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Schemi di trattamento: Processo Bardenpho
R
Ax
E
W
Ae
R’
IAx Ae
Combina il processo Ludzack-Ettinger con il processo Wuhrmann al
fine di ottenere, quando richiesto, un maggiore grado di denitrificazione.
Prevede l’impiego di un secondo reattore anossico dove viene utilizzato
il carbonio endogeno per la rimozione dei nitrati residui; talvolta si
rende necessaria, in questo reattore, un’aggiunta di metanolo di limitataentità; lo stadio di aerazione, di volume assai modesto, che precede il
sedimentatore, consente la nitrificazione dell’ammoniaca rilasciata dalla
lisi cellulare nel secondo reattore anossico.
P ocesso R D N (Ria ea ione Denit ifica ione
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Processo R-D-N (Riareazione-Denitrificazione-Nitrificazione)
R
Ax
E
W
Ae
R’
I
Ae
Prevede l’inserimento di un reattore aerato (reattore di riareazione) fra il
sedimentatore e il reattore anossico; in tal modo, in relazione alla
maggiore concentrazione della biomassa dentro al reattore di
riareazione, è possibile ottenere una nitrificazione più stabile
(soprattutto alle basse temperature) contenendo l’aumento di volume
complessivo dell’impianto.
Un ulteriore vantaggio del reattore di riareazione è legato al controllo
del bulking; tale reattore limita la proliferazione dei microrganismi
filamentosi caratterizzati da scarsa resistenza alle condizioni dimetabolismo endogeno.
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Processo ALPHA (ALternat ive PHAse step feed)
R
E
W
IAx Ae Ax Ae Ax Ae
I I
Il processo ALPHA riesce ad aumentare la concentrazione di biomassa
dentro ai reattori adottando uno schema di processo in cui l’influente si
ripartisce fra più reattori anossici seguiti ciascuno da un reattore
aerobico.
Tale configurazione consente inoltre di risparmiare l’energia richiestaper il riciclo interno e di annullare l’effetto di diluizione della biomassa
che tale ricircolo comporta con conseguenti benefici anche sul controllo
del bulking.