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6Donna #4 116

Date post: 28-Jul-2016
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24
ambienti Donazione degli organi Verso il Centro trapianti di rene La primavera in casa Arredo tessile, i must di stagione focus Fratelli fornelli Fuorisede, creatività in tavola cucina Urban mood L OOK DI TENDENZA Per la foto in copertina si ringrazia Nik Boutique Via Saverio Altamura, 27 - Foggia
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ambienti

Donazione degli organiVerso il Centro trapianti di rene

La primavera in casaArredo tessile, i must di stagione

focus

Fratelli fornelliFuorisede, creatività in tavola

cucina

Urban moodLOOK DI TENDENZA

Per la foto in copertina si ringraziaNik Boutique

Via Saverio Altamura, 27 - Foggia

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17 Rubriche

Sguardi d’arte21 Il caso di Santa Maria di Siponto

Il “tempio” delle suggestioni visive

Spettacolo22 “La Milite Ignota”, tra coraggio e oblio• Il cyberlaw in una guida pratica

Tempo libero23 Aurora Corcio e la “melodia del silenzio”

2 aprile - duemilasedici

editoriale

di Maria Grazia Frisaldi

C’è aria di primavera, a Fog-gia. E non dal punto di vista cli-matico, ovviamente. Parliamo didesiderio di rinascita, di riscatto.Di una città che vuole rifiorire (oquanto meno ci prova). “Foggiareagisce”, diremmo, riprendendolo slogan della partecipata mani-festazione organizzata al TeatroGiordano dalla Curia Arcivesco-vile, dalla Camera di Commercioe dalla Fondazione Buon Samari-tano con il patrocinio di Comune,Provincia e Regione. Presente,tra gli altri, il Procuratore Nazio-nale Antimafia, Franco Roberto.

La città - o almeno una partedi essa - si è leccata le ferite, si èrimboccata le maniche e ha testi-moniato la sua reale volontà di ri-scatto; una spinta propedeuticaal radicamento e al rafforza-mento della legalità e al rifioriredi un processo culturale che coin-volga l’intera cittadinanza.

Non solo una passerella dibuone intenzioni, si spera. E, a di-mostrazione di questo, è statosalutato positivamente il blitz an-timafia messo a segno dalla poli-zia, proprio nel giorno di “FoggiaReagisce”. E salutiamo e soste-niamo ancor più positivamente iprogetti contro l’illegalità diffusae il malaffare che partono dallegiovani leve della città. Ovvero daigiovani, dal mondo della scuola.Tra questi, la video-inchiestapartecipata “L’Ora Legale” (neparliamo nella pagina di Attua-lità). Si tratta di uno dei tanti ar-gomenti affrontati nel numero diAprile di 6Donna. Nel Focus diquesto mese parleremo della do-nazione degli organi attraverso lestorie di chi ci è passato attra-verso, degli attivisti dell’Aido e dichi lavora alacremente per por-tare in città il Centro Trapianti(per il momento per il solo tra-pianto di rene) presso gli Ospe-dali Riuniti di Foggia. Una veraconquista per la città, una realtàche lavorerà in staffetta con il Po-liclinico di Bari. Vi racconteremodella “regina” dei droni, ovveroRosa Di Mola (Personaggio delmese), prima donna pugliese au-torizzata dall’Enac al pilotaggiodei ‘robot volanti’ e di una serie diiniziative in rosa come “CorrereDonna”, di cui 6Donna è media-partner. Nella pagina di Politica vioffriremo una analisi del voto alfemminile dei risultati del refe-rendum abrogativo sulla duratadelle concessioni per le trivella-zioni in mare. Come sempre, spa-zio alle Rubriche degli Esperti eagli approfondimenti di Moda,Bellezza, Cucina e Ambienti.Buona lettura.

sommario

Personaggio4 La “regina” dei droni

Rosa Di Mola, pilota autorizzata Enac

Al femminile5 Correre Donna

Un esercito rosa a Parco San Felice• Monti Dauni, arrivano le “barbieresse”

Focus6 Presto un Centro trapiani di rene• Una “rinascita” nel segno di Mattia

7 Aido, un dono trasversale• La comunicazione per il consenso

Politica8 Un mare di donne

L’analisi “in rosa” del Referendum

Moda9 Urban Mood

Spunti per un look di tendenza

Bellezza10 Quanti anni hai?

Lo rivelano le tue mani

11 Colpi di testaIl “miracolo” di Olaplex

Attualità 12 Progetti di legalità

“L’ora legale” contro il malaffare

Cucina14 Fratelli fornelli

La cucina dei fuorisede

Ambienti15 Arredo tessile

La primavera “fiorisce” in casa

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STAR BENE CON SÉ STESSIGuardare al benessere, orientandolo verso i bisogni di ciascuno

CONSULENZE MEDICHE

RADIOFREQUENZA

FISIOTERAPIA

ALIMENTAZIONE

MASSAGGI MANUALI

TRATTAMENTI ESTETICI

OSTEOPATIA

FITNESS

Un luogo in cui imparare aprendersi cura di sé. Conamore e dedizione. E tro-

vare soluzioni personalizzateed efficaci per combattere gliinestetismi e tornare a starebene con sé stessi e con il pro-prio corpo.

E’ il centro “Surya”, da pochesettimane attivo a Foggia, in piazzaSiniscalco Ceci, per prendersi curadella salute e della bellezza e deipropri clienti, in un’ottica di benes-sere integrato e totalizzante.

A dirigere la strut-tura è Filomena San-tacroce (in foto),titolare di un altrocentro Surya, attivo aDeliceto. Sotto questainsegna, vi è un centropolisettoriale cheopera nel settore della medicinaestetica, del benessere e della sa-lute; in un ambiente accogliente edelegante, operano dodici professio-nisti dell’estetica pura e della me-dicina estetica, tra i quali la stessaSantacroce, forte della sua forma-zione costruita passo dopo passo,in giro per l’Italia.

Solo in questo modo – e conuna formazione continua e trasver-sale: dall’estetica al marketing,dall’economia alle relazioni sociali– è riuscita a delineare la sua figuraprofessionale e creare una team diesperti (come dermatologo, ali-mentarista, foniatra, ortopedico,chirurgo estetico e plastico, ma-xillo-facciale, fisioterapista e logo-pedista, per citarne alcuni) dicomprovata esperienza e compe-tenze per curare disturbi e ineste-tismi attinenti alle aree dellamedicina estetica, dei trattamenti

estetici, dell’alimentazione edel dimagrimento.

In cosa si differenzia il Cen-tro Surya dagli altri centri este-tici è presto detto: “Noitrattiamo il dimagrimento,corpo e viso a 360° in modomedico-estetico”, puntualizza

Santacroce, principale testimonialdella sua attività: negli ultimi ottomesi, infatti, ha perso circa 40 kg.

“Surya” è quindi un luogo in cuisi guarda al benessere da una pro-spettiva diversa, ovvero orientato aibisogni delle persone. “Sono fer-mamente convinta – continua San-tacroce – che per fare al meglio

questo lavoro sia necessario inqua-drare subito i desideri e i bisogni delcliente e fare una diagnosi correttaper un individuare il trattamentomigliore, che possa portare risultatidefinitivi. E questo non si può fareda soli”. Al contrario, è necessariocreare una rete di figure medico-estetiche professionalmente ele-vate, in grado di assicurareassoluta competenza, assoluta ca-pacità di diagnosi e valutazione deisingoli casi. “Ma soprattutto sapervalutare se quel cliente può avererisultati con i nostri trattamenti”.Insomma, una questione di one-stà professionale. Solo in questomodo, e con l’utilizzo di macchinariall’avanguardia e trattamenti per-sonalizzati, è possibile segnarenuovi standard dell’eccellenzaestetica e della salute.

“Questo centro è nato nella miamente tanti anni fa, perché conti-nuavo a vedere in giro persone chevivono male con sé stessi, perchénon riescono ad accettare il propriocorpo e il proprio essere. Si tratta diuna condizione che ho vissuto sullamia pelle per anni e per questo rie-sco a capire e ad entrare in sintoniacon ogni persona”.

Piazza siniscalco Ceci, 2 - FoggiaTel. 0881.914016 - Cell. 346.9736173

[email protected] surya

Con diagnosi efficacila soluzione agli

inestetismi è a portata di mano

3aprile - duemilasedici

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4 aprile - duemilasedici

personaggiodi Maria Grazia Frisaldi

Innamorata da sempre del settore aeronautico, realizza ilsuo sogno: è la prima donna pugliese autorizzata dall’Enac al pilotaggio dei S.A.P.R.

Rosa Di Mola, a caccia di meraviglie con il “robot volante”

E’ la prima donna pugliese autorizzatadall’Enac (Ente Nazionale per l’Avia-zione Civile) al pilotaggio dei droni

professionali. Ed è la foggiana Rosa Di Mola,socia dell’Aeroclub di Foggia ‘Vito Petruz-zelli’ (che ha sede presso l’aeroporto ‘GinoLisa’). Mille interessi riempiono la vita diRosa, sportiva a tutto tondo - in grado dipassare agevolmente dal Taekwondo al-l’equitazione, dalla box al salto ad ostacoli -e attivamente impegnata nel sociale attra-verso progetti di volontariato. Ma una solapassione, grande e radicata, ha da sempreesercitato su di lei un fascino particolare: ilvolo. E quindi, da innamorata del settore ae-ronautico, i droni sono divenuti per lei ilmodo ed il mezzo per coronare il sogno disempre. Ed oggi, con il suo “robot volante”,è in grado di compiere meraviglie.

Rosa, facciamo chiarezza: cosa sono idroni e qual è il loro utilizzo?

I droni, più propriamente SAPR (SistemiAeromobili a Pilotaggio Remoto), sono ae-romobili senza pilota, capaci, quindi, di vo-lare senza la necessità di un pilota a bordoche, invece, rimanendo a terra, li conduceper mezzo di apposito radiocomando.

Com’è entrata in contatto con questomondo?

Cercavo un’attività che potesse innovareil modo di lavorare nella nostra città, nellanostra terra. Ed ecco l’idea! Guardando ilvideo di un drone in volo, la mente ha co-

minciato a galoppare veloce, facendo cre-scere la mia curiosità sul tema: così ho ini-ziato a documentarmi, a prendere contatti,a sviluppare nuovi campi di applicazione. In-sieme al titolare della “Gargano Yachting”,Michelangelo Paparesta, ho avuto modo divedere da vicino l’uso dei droni professionalie questa esperienza mi ha portato a capirecome questi possano migliorare sensibil-mente la qualità della vita. Si pensi, adesempio, che rispetto ad un elicottero si ri-sparmia, si inquina meno, c’è meno rumoreed è possibile avvicinarsi di più all’obiettivograzie ad angolature impossibili per un ae-romobile con un equipaggio umano a bordo.

Sviluppati inizialmente in ambito mili-tare, oggi i droni sono impiegati sempre piùin campo civile. Quali sono i motivi di talediffusione e successo?

La tecnologia militare diventa final-mente accessibile alla gente comune, gra-zie a questi “robot volanti”: i droni, appunto.Gli ambiti d’impiego più comuni sono l’Ae-rial Filming per riprese video professionaliad alta risoluzione, l’Aerial Mapping per lamappatura dei terreni ed aerofotogramme-tria ed il Precision Farming usato in agricol-tura. Ancora vi è l’Aerial Surveying per ilmonitoraggio ambientale ed il 3D Recon-struction utile in ambito architettonico edurbanistico. Da questo si può ben dedurreche l’economicità del mezzo rispetto ai piùtradizionali mezzi aerei sino ad ora in uso,

la versatilità e la capacità di trasportareogni tipo di sensore hanno permesso aidroni di invadere il mercato ed essere sem-pre più diffusi ed apprezzati.

E’ la prima pugliese autorizzata dal-l’Enac al pilotaggio dei droni professionali.Quale modello di drone utilizza e per qualetipo di attività?

Il modello che utilizzo è costruito dallaItaldron di Ravenna ed è un HIGHONE 4HSEPro, adoperato dalla “Gargano Yachting”con sede a Foggia: è in grado di offrire mas-sime prestazioni nella ripresa e nei rilievi involo, garantendo elevati standard di sicu-rezza.

Il suo è un settore woman-friendly?Per quella che è la mia esperienza,

posso dire che questo non è un settore incui le donne soffrono di particolari diffe-renze di trattamento rispetto agli uomini.Sono sempre stata accolta come un pilota,né uomo né donna. Semplicemente un pro-fessionista a cui affidare un drone. E perquesto devo ringraziare il mio istruttoreLuigi Fruggiero e tutti i professionisti dellaItaldron.

Qual è l’esperienza più bella che il suodrone le ha regalato?

La più grande in assoluto credo sia stataquella di vedere il drone alzarsi in volo perla prima volta, comandato da me come pi-lota Enac. In quel momento ho realizzato ilmio sogno: è stata l’emozione più grande.

La “regina” dei droni

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5aprile - duemilasedici

al femminile

Correre. Insieme ad altre donne. Perstare meglio fisicamente, ma non solo.Anche per sentirsi più sicure e motivarsia vicenda, ritagliandosi uno spazio ditempo tutto per sé e senza sensi dicolpa. L’importante è vincere la pigriziae cominciare.

Ormai, le corse riservate alle donnesono diventate una moda diffusa in tuttaItalia: il 6 marzo scorso ha avuto grandesuccesso la “Just The woman” di Torinocon oltre 12.000 presenze. Il 10 aprile aMilano si è tenuta la “Solowomenrun”,che si ripeterà anche a Trieste il 30aprile. Il 15 maggio Roma ospiterà la“Donne in rosa”, mentre dopo l’estate siattendono le Pittarosso Pink Parade diRoma e Milano.

Per eventi di questa portata, Foggianon manca all’appello. Ormai alla suaquarta edizione, domenica 24 aprile,nella cornice di Parco San Felice, si terrà

“Correre Donna – e la corsa si tinge dirosa”. Le prime tre edizioni hanno regi-strato un grandissimo successo equest’anno l’obiettivo è quello di renderel’evento ancora più partecipato. Unapasseggiata libera promossa dall’asso-ciazione “Runners Parco San Felice”,con lo scopo di dar vita a una manifesta-zione sportiva tutta al femminile.

“Correre Donna nasce dal sempremaggior interesse della donna per l’at-tività sportiva, in particolar modo per lacorsa - ha dichiarato il presidente del-l’Aassociazione Runners Parco San Fe-lice, Anna Paola Improta - Naturalmentenon stiamo parlando di grandi atlete chefanno dello sport la loro professione madi donne che si sono affacciate lenta-mente o vogliono affacciarsi al mondosportivo, a volte con timore. Stiamo par-lando di donne di ogni età, senza grandiambizioni di risultato se non la sfida con

sé stesse e i propri limiti, donne chehanno compreso l’importanza dellacorsa per una salute fisica e mentale,donne che vedono nello sport la possi-bilità di passare del tempo con un’amicao col proprio io. Insomma tutte quelledonne che sono impegnate tra carriera,casa, figli e marito, ma hanno percepitoil bisogno di trovare uno spazio dedicatosolo a loro stesse”.

Il ritrovo è previsto alle ore 8:00presso il campo di calcetto: tutte pronteper foto di gruppo e riscaldamento. Siparte alle 09:30 e il percorso prevedecinque giri del parco che potranno es-sere fatti correndo, corricchiando osemplicemente camminando.

Tutto sarà tinto di rosa: dall’arcogonfiabile di palloncini, alle t-shirt rosadelle partecipanti. Un modo simpatico e

spensierato per trasmettere l’impor-tanza della corsa e del movimento. Que-st’anno, il mensile 6Donna - unicofree-magazine di genere in Puglia, dasempre attento e vicino a tutte le tema-tiche che riguardano da vicino il mondodelle donne - sarà media-partner del-l’evento.

Il 24 aprile, dunque, sarà una dome-nica tutta in rosa, arricchita da numerosipremi, spettacoli, danze, un ricchissimoristoro e tante sorprese. “Correre è belloe divertente, ancor più in gruppo - haconcluso una delle organizzatrici dellamanifestazione, Maria delli Carri - Perquesto vogliamo che sempre più donnesi avvicinino alla corsa: lo scopo è creareun network tra donne runner, attraversoeventi ludici e sportivi da noi gestiti, aiu-tando a trovare compagne di corsa perpraticare lo sport in totale sicurezza enon avere più paura”.

A Parco San Felice l’esercito rosa di “CORRERE D NNA”

Benessere e sicurezza: il progetto è creare un network di donne runner su Foggia

Il 24 aprile la quarta edizione. Media partner dell’evento il free-magazine 6Donna

Il salone di un barbiere è sempre stata unazona off limits per le donne. Ma le cose stannoper cambiare: a Bovino è infatti attivo un corsodi rasatura tutto al femminile, per sole “barbie-resse”.

Il corso è un evento unico nel suo genere nelpanorama mondiale ed è tutto Made in Italy,anzi Made in Bovino, ad opera della BarberShop Scapicchio. Quella degli Scapicchio (infoto) è tra le famiglie di barbieri più antiche almondo e dal 1820 e per ben cinque generazionisi tramanda questo mestiere fatto di pennelli,schiuma e rasoi. Ma non solo in Italia: gli ante-nati degli Scapicchio hanno acconciato per annibaffi, barbe e capelli americani, a Chicago, perpoi tornare nel proprio borgo dauno di appena4000 anime, creando uno dei templi della bar-beria italiana, rinomato e conosciuto in tutta laprovincia.

Anche quest’anno, gli artisti delle barbemetteranno a disposizione delle allieve la pro-

pria maestria in un campo fino ad ora total-mente maschile, per formare vere e proprieprofessioniste nella rasatura di barba old style.

Prima fu Sarah Daniel Hamizi, unico bar-biere donna di Parigi che, con il suo La Barbièrede Paris, è ormai considerata una guru: politicie uomini d’affari prenotano con settimane dianticipo pur di farsi tagliare barba o baffi da lei.

Ma ad oggi, da Londra a Bologna, semprepiù sono le ragazze che hanno intuito che il fu-turo per la barba è donna. In Italia ci sono duedonne affermatesi in questo campo. RacheleMaia, 35 anni, ha tre negozi a Cremona ed haallargato il business creando una linea di pro-dotti tutta sua e scrivendo diversi libri sull’ar-gomento. Insieme a lei, Simona Fabbri, di SassoMarcone, alunna della migliore scuola di Lionein questo ramo, ma formatasi al seguito dei piùqualificati professionisti di Bologna.

“C’è chi lo fa perché rivendica un universosenza pregiudizi - racconta Luigi Scapicchio, or-

ganizzatore del corso - chi perché vuole cocco-lare il viso del proprio cliente così come unamamma si prenderebbe cura di suo figlio, chiperché adora la coreografia di quelle mani suun viso”.

Ad accogliere le aspiranti barbieresse cisarà ancora una volta Luigi, suo padre Enzo,suo fratello Sergio e sua moglie Pina, primabarbiere donna bovinese. Per lei, diventare bar-bieressa è stata l’occasione di una seconda vita:“Ho sempre fatto la mamma – spiega Pina – maquesto mestiere mi affascina da anni: spessogli uomini sdrammatizzano e dicono che sifanno fare la barba volentieri, ma poi scherzo-samente affermano “basta che non ci sia lalama”; io non me la prendo, taglio con preci-sione e rifinisco l’opera con la cera”. Insomma,fervono i preparativi: lo staff familiare al com-pleto è pronto per insegnare alle corsiste conprecisione, professionalità e sensibilità quelmetodo che viene tramandato da generazioni,

quel trattamento di bellezza della durata di 50minuti in cui si alternano panni caldi e freddi edesclusivamente rasoi antichi a mano libera.

E chissà cosa ne penseranno i futuri clientidi queste neo barbieresse, fresche di insegna-menti: sicuramente ci sarà diffidenza tra di loroo curiosità o entrambe le cose, ma dopo i primicolpi di rasoio dati con delicatezza e maestria,ogni dubbio svanirà, per lasciare il posto allasoddisfazione e all’ammirazione nel constatarecome il farsi fare la barba da una donna sia unadelle cose più belle del mondo.

Leonarda Girardi

Le iscrizioni sono ancoraaperte (si possono effet-tuare presso lo studio foto-grafico “Momenti Felici”, invia Borrelli, 55 o presso “LaDifferenza Acconciatori” invia Ciampitti, 101). Il costo èdi soli 3euro e tutte le parte-cipanti saranno omaggiatecon una maglia rosa cele-brativa e vari gadget.

Sui Monti Dauni un evento unico nel panorama mondiale, tutto Made in Italy

Affilate i rasoi: arrivano le “barbieresse”A Bovino, i segreti dell’arte della barba racchiusi in un corso per sole donne

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focus

6 aprile - duemilasedici

Si va verso la costituzione del dipartimento interaziendale tra le strutture di Foggia e Bari

Colpo di reni degli Ospedali Riuniti: l’ambizioso traguardo di uncentro trapianti regionale è a un tiro di schioppo. Foggia entre-rebbe a far parte di un programma pugliese di

trapianto renale, in tandem con il Policlinico di Bari.Già dall’estate potrebbe essere operativo, a un annodall’autorizzazione ministeriale. Incassato anche il pa-rere positivo del Coordinatore del Centro RegionaleTrapianti Puglia, Loreto Gesualdo, manca solo unaDGR, una Deliberazione della Giunta Regionale cheautorizzi formalmente l’azienda ospedaliero-univer-sitaria ai trapianti, ed è fatta. Sui tempi, il direttore ge-nerale Antonio Pedota non vorrebbe sbilanciarsi: “Nonne do più, perché quelli della pubblica amministra-zione sono un po’ ballerini. Mi auguro di chiudere entrogiugno”. La stesura di un protocollo per l’istituzione diun Dipartimento interaziendale tra il dg dell’aziendafoggiana e il collega Vitangelo Dattoli del Policlinico potrebbe “esseredi stimolo ad una definizione, la più sollecita possibile, e vedremo difarlo in poco tempo”. Per la verità, i due avrebbero già dovuto incon-trarsi, e a riferirlo è proprio Pedota, poi l’appuntamento è saltato.

Il Dipartimento sarebbe costituito allo scopo di efficientare il piùpossibile le risorse: “Ovviamente - spiega entrando nei dettagli del

protocollo - le strutture che si occupano di tra-pianti devono essere in alert h24, e avere duestrutture che contemporaneamente lavorano inh24 genera diseconomie, anche perché il rice-vente l’organo, in attesa, può spostarsi tranquil-lamente. Definiremo in quella sede, alla stesuradel protocollo, la concreta operatività e il raccordotra gli unici due centri trapianti per il rene dellaregione”. Solo in provincia di Foggia ci sono tra i150 e i 200 pazienti in lista d’attesa, ma in que-st’ottica, pur ragionando con un’unica lista d’at-tesa, si intercetterebbero anche candidati delMolise e della Basilicata.

L’azienda ospedaliero-universitaria di Barioggi impianta rene, fegato e cuore. I Riuniti partono dal rene, poichissà: per il fegato c’è bisogno di altre professionalità e per il cuorenon c’è ancora Cardiochirurgia, che presto però sarà attivata.

Il Dipartimento interaziendale funzionerebbe così: un direttore

delle strutture interessate, Nefrologia e Urologia, tra quelle dei Riunitio del Policlinico, assume le funzioni di direttore del Dipartimento,svolge la funzione di coordinatore di tutte le attività e si occupa anchedella concreta attuazione di quanto stabilito fra i direttori generali.Una delle ipotesi da considerare poteva essere quella della prossi-mità: se l’espianto o il prelievo è avvenuto a Foggia si fa lì il trapianto,se avviene a Lecce si fa a Bari perché è più vicina, ma Pedota sembraescludere questa soluzione. “La reputo scarsamente efficiente per-ché costringe tutte le strutture ad essere operative h24 e questo, chia-ramente, va a scapito di un utilizzo pieno delle risorse. Probabilmentesi arriverà - ma ne dobbiamo discutere con il collega Dattoli - a sta-bilire che per 15 giorni sarà operativa Foggia e per 15 giorni Bari”.

Il centro coinvolgerebbe due strutture importanti, e Pedota le de-scrive con un certo orgoglio: “L’Urologia fa già 1700 interventi chirur-gici annui e la Nefrologia funziona meravigliosamente bene. Abbiamofatto tutto quello che dovevamo fare: abbiamo trasferito le due strut-ture, capaci di lavorare insieme e sinergicamente, in nuovi locali,hanno delle sale operatorie dedicate, funzionali, che operano inestrema sicurezza. Siamo in dirittura d’arrivo”.

Mariangela Mariani

Presto un Centro trapianti di rene, Ospedali Riuniti e Policlinico a staffetta

La sua “missione” insieme alla famiglia del donatore

Nel segno di Mattia. Storia di una rinascita

Quella di Antonello Dell’Era è una storia parti-colarissima. Più unica che rara, verrebbe dadire. Sicuramente a lieto fine. E’ la storia di

un incontro salvifico e di una serie ditracce e circostanze che hanno se-gnato una strada e legato indissolu-bilmente la sua vita a quella di unragazzo di 24 anni di Martina Franca,deceduto in un incidente stradale.Mattia, questo il suo nome, non hasolo offerto il suo rene per la “se-conda vita” di Dell’Era - 46enne neu-ropsichiatra infantile presso gliOspedali Riuniti e uomo dalle millepassioni, dai viaggi al canto, dallaradio al teatro - ma gli ha anche la-sciato in dote la sensibilità e la gran-dezza d’animo della sua famiglia, conla quale Antonello porta avanti una serie di progettisulla sensibilizzazione alla donazione degli organiattraverso il linguaggio dell’arte. Sì, perché Anto-nello è riuscito a risalire e a contattare la famigliadel suo donatore grazie ad internet e alle infinitepossibilità offerte dai social-network (si tratta infattidi dati che, per protocollo, non possono essere co-municati dall’ospedale né prima, né dopo il tra-pianto).

La storia di Dell’Era inizia nel 2005. Nel mese

di novembre, una serie di coliche renali impongonoun stop forzato alla sua vita ricca di impegni. Leprime ecografie mostrano subito la gravità della si-

tuazione: “I miei reni eranoletteralmente “impallinati” dacalcoli”, spiega Dell’Era.“Dopo il primo ricovero la si-tuazione è precipitata: neglianni a seguire mi sono sotto-posto a 24 interventi chirurgici- compresi due trapianti, di cuiuno andato male - e a setteanni e mezzo di dialisi, trevolte a settimana. Ci sono in-teri anni di cui non ho memo-ria: sono stati un continuodentro e fuori ospedali e saleoperatorie”, spiega.

Ad aggravare la situazione, una grave infezionepost-operatoria, che lo ha costretto a dire addioanche al secondo rene. Per lungo tempo la suaquotidianità è stata scandita dai tempi della dialisie dalle difficoltà che questa inevitabilmente hacomportato. Così fino al 2011, quando una telefo-nata da Firenze gli annunciava la possibilità di untrapianto. Speranza infranta contro una trombosidella vena renale dell’organo appena trapiantato.In 48 ore tutto è tornato come prima, ma nel corpo

e nell’animo sono rimaste le cicatrici della delu-sione. La seconda opportunità per Antonello, però,è arrivata il 19 maggio del 2013. “Era una domenicae alle 6.44 sono stato svegliato da una telefonata.Da Bari mi chiamavano come riserva (ero il terzodella lista) per una coppia di reni disponibili. Misono sottoposto a dialisi e sono andato a Bari total-mente disincantato. Altre volte ero stato chiamatocome riserva, ma i reni disponibili andarono sem-pre ai primi due della lista. Questa volta, invece,toccò a me”. L’intervento è perfettamente riuscitoe il 19 maggio rappresenta, per Antonello, la suarinascita. “In ospedale mi venne a trovare una cop-pia di amici e mi aiutarono a fare ricerche per risa-lire al mio donatore. Per me è sempre stato uncruccio l’idea di dover attendere il decesso di qual-cuno per continuare a vivere. Partendo dalle pochenotizie in mio possesso riuscii a risalire al giovanedonatore di organi (ben sette) e a contattare la fa-miglia”. Il giorno dopo, inaspettata, è arrivata la te-lefonata dei genitori di Mattia: “E’ stataun’emozione incredibile. Poche parole, tante la-crime”.

L’inizio di un rapporto che da allora non si èspezzato. Insieme hanno iniziato un percorso co-mune, in giro per la Puglia, incentrato sull’impor-tanza della donazione degli organi attraversoiniziative che vedono il linguaggio artistico come

veicolo-principe per sensibilizzare alle donazioni.Un caso singolarissimo, in cui la famiglia del dona-tore e il ricevente si incontrano e fanno squadra suun terreno comune.

Da allora, ogni anno, nel giorno del compleannodi Mattia, organizzano una serie di eventi a tema,con spettacoli teatrali e incontri con le scuole. Sitratta di un vero e proprio format, al quale hannoaderito, negli anni, anche personaggi dello showbiz.E le date si moltiplicano, arrivando a totalizzareanche le quattro repliche al giorno nei periodi piùintensi. “Quest’anno, il 19 maggio, mio secondocompleanno, porteremo in scena lo spettacolo‘L’alba di un nuovo giorno’, al teatro “Paolo Grassi”di Cisternino. E’ il terzo progetto teatrale sul tema”.La forza di questi incontri è tutta nell’offrire un dop-pio punto di vista sulla vicenda. Degli anni più “bui”della sua vita, Antonello ammette: “Non è statosemplice. Eppure questa esperienza mi ha lasciatoaddosso una gran voglia di vita. Ed è questo checerco di comunicare agli altri”.

Maria Grazia Frisaldi

La vicenda di Antonello Dell’Era: così un 24enne di Martina Franca gli ha dato una seconda chance

Operatività prevista entro l’estate: si attende solo una deliberazione della Giunta regionale

Antonio Pedota

Antonello Dell’Era

A teatro per sensibilizzare alla donazione degli organi

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Cosa si può donare, quando e come: tutto quello che c’è da sapere

Aido, l’importanza di un dono trasversale

Michele Dambrosio: “Se cala l’attenzione, la popolazione è meno reattiva”

Dichiarazione di volontà su carta d’indentità?

In città il servizio non è attivo

Maria Nobili è una donna-risorsa per Foggia.Difficile tratteggiare il suo impegno inpoche, sintetiche, righe. Innanzitutto è un

punto di riferimento per la chirurgia pediatrica aFoggia, e poi è una donna seriamente e concreta-mente impegnata nel sociale.

Apprezzata chirurgo donna - da quando i “ferridel mestiere” erano appannaggio di soli uomini -,è anche il simbolo di una intera categoria di profes-sioniste che ancora oggi stentano a trovare giustispazi e opportunità. Impegnata a capofitto nella“chirurgia pediatrica, improntata alla vita”, comelei stessa la definisce, Nobili è anche la presiden-tessa della sezione Aido – Associazione Italiana Do-nazione di Organi - di Foggia, che presiede da oltrevent’anni con la sensibilità e la concretezza che lesono proprie.

Dottoressa Nobili, quali sono i principali “sco-gli” incontrati durante le campagne di informa-zione?

La nostra attività prevalente è nelle scuole,nelle quinte classi. I ragazzi sono molto sensibili altema, eppure riscontriamo dubbi e remore ogniqual volta si tocca l’argomento dell’accertamentodi morte. L’espressione “Morte cerebrale a cuorebattente” irrigidisce, perché la convinzione di moltiè che sia il cuore a dare la vita. Allora cerco di spie-gare loro che è il cervello che ci permette di esserequello che siamo. E che quando il cervello smettedi funzionare, tutti gli altri organi, uno dopo l’altro,

cedono. Nonostante ciò, in quella fascia di età re-gistriamo oltre il 90% di pareri positivi alla dona-zione. Sono gli ultrasessantenni a rappresentare lafascia più resistente, per disinformazione o logichedi paura e culto del cadavere.

Sull’argomento, però, le cose stanno pianopiano cambiando…

Sì, prima si parlava di età cronologica per do-nare, adesso - e in questo senso Aido fa anche pre-venzione - si parla di età biologica. Ovvero, citroviamo di fronte a giovani in morte cerebrale conorgani malandati e inutilizzabili (soprattutto il fe-gato, spesso affetto da epatiti alcol-correlate im-portanti), e a persone adulte, anche di 80 e 90 anni,che hanno organi in grado di salvare persone moltopiù giovani.

Cosa si può donare?Del corpo umano si può prelevare e donare

tutto: cuore, polmoni, fegato, reni, intestino e pan-creas. Poi i tessuti - cornee e tessuti cutanei, pezzidi muscolo e cartilagine; ancora il sangue e il mi-dollo. Insomma, tutto tranne il cervello e gli organisessuali.

Parlando di numeri, quanti organi sono statidonati e quante persone sono ancora in lista di at-tesa?

Prendendo in esame i dati dell’ultimo anno,possiamo parlare di una situazione in netta ripresa.Nel 2015, nella lista d’attesa nazionale, abbiamoregistrato 9070 pazienti (di cui 164 in attesa di più

organi e 6765 per il rene, oltre 107 per il fegato, 731del cuore e 383 del polmone). Parliamo di ripresaperché sono stati effettuati 67 trapianti in più ri-spetto al 2014 e 288 rispetto al 2013. Sembrano nu-meri piccoli, ma per noi sono numeri eccezionali.In tutto sono stati eseguiti 3317 interventi. In parti-colare, sono aumentati i trapianti di rene (1867)perché vengono favoriti i trapianti con donazione davivente, ovvero quando un parente dona uno deisuoi reni. Inoltre, sono state effettuate 6 donazionea cuore fermo, rispettando la regola del “No touchperiod” (per 20 minuti non bisogna toccare il cuore,

salvo poi farlo “ripartire” dai medici). Queste 6 do-nazioni hanno portato 12 prelievi e 14 trapianti.

Come è entrata in contatto con il mondo del-l’Aido?

Per caso. All’inizio - ma parliamo di molti annifa - avevo anche io le mie perplessità e riserve. Misono laureata a Roma, formata per una chirurgiadedicata alla vita. La morte era una cosa lontanada me. Fino a quando mi sono trovata ad assisterealla morte di una ragazza che frequentava ll’istitutoMagistrale. La sua famiglia, in uno slancio di bontàe generosità, autorizzò i medici al prelievo degli or-gani. Quel gesto mi colpì profondamente e da allorami avvicinai all’Aido, realtà già radicata sul territoriograzie a Filippo Carboni che istituì prima sede aFoggia. Ora sono una veterana.

Perché donare?Per salvare altre vite mentre una si spegne. E’

un dono grande, gratuito, aconfessionale, apoliticoe apartitico; un dono trasversale in tutto, che nonriconosce etnie, razze e confessioni religione.

Quali sono i prossimi impegni dell’Aido?Tra maggio e giugno abbiamo quattro impor-

tanti eventi, tra cui quello del 5 giugno, al qualetengo di più: un memorial ed un concerto dedicatoa Giancarlo Ravidà, foggiano di 19 anni decedutonel gennaio 2015 a Prato, vittima di un pirata dellastrada. I genitori hanno donato i suoi organi, i tra-pianti sono andati tutti a buon fine.

Maria Grazia Frisaldi

La comunicazione per il consensoLa scelta in Comune

La fotografia della realtà foggiana per la presidentessa Maria Nobili

LA VITA DOPO LA MORTE | Da 10 anni si eseguono prelievi multipli di organi

7aprile - duemilasedici

specialePremio 6Donnafocus

A gennaio, il fegato di un uomodi 80 anni deceduto a Foggia haviaggiato fino a Torino. Anche i suoireni sono risultati idonei al tra-pianto. Prima ancora, a dicembre, ipolmoni di una donna di 54 annierano stati trapiantati a Roma. Lei,che ha smesso di vivere perun’emorragia cerebrale, ha con-cesso un’altra opportunità anche achi attendeva fegato, reni o cornee.Da oltre dieci anni a Foggia si ese-guono prelievi multipli di organi(l’espianto avviene da vivente, il prelievo da cada-vere), ma non se n’è mai parlato abbastanza.

Nel 2016, l’equipe coordinata da GiuseppeMaestri, in quota alla struttura complessa di Ane-stesia e Rianimazione diretta da Michele Dambro-sio, ha effettuato due prelievi di organi e altrettantidonatori non sono stati ritenuti idonei dal CentroNazionale Trapianti. “Il colloquio con i parenti vienetenuto dal coordinatore medico e dalla coordina-trice infermieristica, e probabilmente siamo gliunici in Puglia ad avvalersi di un centro di coordi-namento - spiega Maestri - Poi bisogna verificarese in vita il defunto ha espresso una dichiarazionedi volontà, e quindi era stato iscritto in una listachiamata SIT (il Sistema Informativo Trapianti,ndr). Sono pochi gli iscritti a questa lista”.

Agli Ospedali Riuniti, nelle stanze dei verticiaziendali, si avverte l’urgenza di parlarne, perchéin una morte possono esserci tante vite. Ai fami-liari viene fornito sempre il supporto psicologico.

“C’è un’equipe molto attiva emotivata - racconta il direttoresanitario Laura Moffa - Gli in-fermieri e strumentisti sonosempre gli stessi perché for-mati e non badano a straordi-nari. È un lavoro eroico, nelsilenzio”. Il direttore generaleAntonio Pedota è convinto cheil compito di stimolare la cul-tura della donazione spetti so-prattutto ai mass media, e chese ne debba parlare anche

nelle scuole. “Forse il soggetto meno indicato è ilmedico della Rianimazione dove avvengono i de-cessi. Il medico viene visto come colui che devesalvare la vita e non è il miglior attore di questoprocesso che porta al consenso”.

La stessa equipe che cura i malati si occupa diprelevare gli organi. I dinieghi calano, e il ProfessorMichele Dambrosio spiega come ci sia una corre-lazione tra le pubblicità progresso e la predisposi-zione dei familiari a esprimere il consenso.“Questo è un aspetto che sta migliorando semprepiù, e comunque ci sono dei periodi di flessione.C’entrano tanti fattori: i programmi di formazionead esempio. Il Governo anni fa trasmetteva deglispot pubblicitari sulla donazione di organi. Se calal’attenzione su questi aspetti, è chiaro che la po-polazione è meno informata e meno reattiva. Poiè evidente che l’atteggiamento sia espressioneanche del tasso di fiducia nelle istituzioni: se mifido del dottore, dell’ospedale, allora do il con-

senso a prendere gli organi del mio familiare, d’al-tro canto il personale che se ne occupa deve es-sere professionale, deve avere una formazionespecifica”.

I tempi sono serrati: “L’osservazione di mortedura sei ore, il processo che va dall’assenso alprelievo dura dalle 12 alle 24 ore”. Dichiarare lapropria volontà in materia di donazione di organi etessuti dopo la morte solleva anche i propri parentida una scelta che non avevano considerato. Nelmese di aprile, in un evento ECM, la formazionecontinua in medicina, agli Ospedali Riuniti si è par-lato della comunicazione nella donazione di or-gani, del vissuto dell’equipe e dei loro statiemozionali, del lessico appropriato e degli inibitoridella donazione. “Nel momento del lutto è giustoche la famiglia possa piangere il proprio carosenza dover pensare cosa avrebbe voluto in vita -spiega Maria Giovanna Faccilongo, infermieraesperta nella donazione di organi e coordinatriceinfermieristica - Noi siamo padroni dei nostri or-gani, è importantissimo che decidiamo in vita cosafarne e se scegliere di aiutare il prossimo. In unacittà come Foggia, da sempre generosa, è giustoche l’informazione sia chiara. Andare alla richiestadi non opposizione per il team curante significadover accettare da una parte l’insuccesso perchéè morto il paziente, ma dall’altro riscoprirsi con-tenitore emotivo attivo, perché da quella morte, avolte anche per cause violente, possiamo far na-scere l’amore per il prossimo attraverso la dona-zione”.

Mariangela Mariani

Il Comune di Foggia non risulta nella listadelle amministrazioni interconnesse con il Si-stema Informativo Trapianti. All’Ufficio Anagrafe,al momento della richiesta o rinnovo della cartad’identità, non è possibile esprimere la dichiara-zione di volontà (consenso o diniego) in materia didonazione di organi e tessuti dopo la morte, pos-sibilità prevista dalla legge. Il servizio non è maistato attivato.

In Capitanata, alladata del 16 aprile, sullapiattaforma compaionosolo Volturara Appula eBiccari, rispettivamente con una e 52 dichiarazioniregistrate, tutti consensi. Completati gli ultimiadempimenti previsti dal progetto “Carta d’iden-tità-Donazione degli organi”, comparirà ancheSan Severo: recentemente la Giunta comunale haaderito e, una volta apportate le modifiche al soft-ware e formati gli operatori, il servizio sarà attivo.La Giunta comunale di Foggia non ha mai appro-vato la delibera per adottare “Una scelta in Co-mune”. Eppure, esattamente un anno fa, inoccasione della Giornata di sensibilizzazione alladonazione d’organo, l’iniziativa, che avrebbe im-pegnato l’ufficio anagrafe nell’informare e inco-raggiare gli utenti ad esprimere il consenso alladonazione, era stata annunciata. A promuoverel’incontro e il progetto era stato il medico France-sco Niglio, componente del comitato pugliesedell’ANED (Associazione nazionale dializzati e tra-piantati), che ammette come la procedura si siaincagliata ma, proprio in questi giorni - assicura -sta lavorando per portarla a compimento e con-sentirne l’operatività.

Giuseppe Maestri e Maria Giovanna Faccilongo

Maria Nobili

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Non batte il quorum, ma quello dellodonne sì. Ci hanno messo l’anima,pure se è andata com’è andata al re-

ferendum popolare abrogativo della normasulla durata delle trivellazioni marineentro 12 miglia dalla costa, fino all’esauri-mento del giacimento. A Foggia la piazzadel concertone finale lasciava presagire ilpeggio: 500 persone appena, con un fre-quente ricambio, certo, ma pur sempreuna partecipazione sgonfia. E nei seggi ilritornello della rassegnazione: tanto nonce la facciamo. Ma loro, stoiche, trascinavoamici, parenti e conoscenti, in una campa-gna referendaria giocata quasi tutta sui so-cial, come fossero il Vangelo. Quella piazzavirtuale in cui ogni generazione sta chiusain un circoletto e intercettare anche solo idiciottenni è un’impresa da social mediamanager. Fino all’ultimo tweet, lì dove ri-spettare la regola del silenzio elettorale èmaterialmente impossibile, fosse pureperché ti ricompaiono, scorrendo la ba-checa, vecchi post, il movimento trasver-sale delle donne dalla parte del mare hacombattuto una battaglia che sapevasenza quartiere.

LE PIAZZE Colleghe di segno opposto cihanno messo la faccia, e hanno condiviso lapiazza e i tavoli di lavoro. Anche gli uomini, peruna buona volta e una buona causa, hanno di-smesso i colori politici e ammainato le bandieredi partito. Testimonial, sul palco del 15 aprile, lafoggiana Vladimir Luxuria. Gli hashtag SiAmo ilmare e Tutti in piazza, per quanto fossero sedu-centi, non hanno attratto le masse che postanoin continuazione foto dalla spiaggia.

La provincia di Foggia corsara nella campa-gna No Triv non se lo meritava. Il 7 maggio del2011 c’era mezza Capitanata al porto di Termolicon Lucio Dalla che veniva dal mare - e chi se loscorda - e il 17 aprile di cinque anni dopo si sa-rebbe rivoltato nella tomba.

LE PERCENTUALI Le donne, sfinite, hannoammesso la sconfitta. Conta chi vince e chi perde,e poi al massimo si può escogitare una controf-fensiva o la vendetta, dopo un’analisi che non puòprescindere dal dato politico. L’Italia si è fermataal 32,16%, 15.026.940. Il sì ha vinto con l’86,44%una partita annullata. La Puglia, col 41,66%(1.290.778 sì contro 66.686 no) è risultata la se-conda per affluenza dopo la Basilicata col 50,17%(parliamo di 235mila votanti), l’unica regione -quella del Petroliogate - a raggiungere il quorum.La provincia di Foggia con il 36,08% è stata il fa-nalino di coda delle pugliesi. Le Tremiti, diretteinteressate, hanno raggiunto il56,51% (sono 384 gli aventi dirittosull’arcipelago, in sette hanno vo-tato no, gli altri sì), e oltre alla cittàcapoluogo hanno sfondato il qua-ranta percento Manfredonia, Rodi,San Giovanni Rotondo, Serraca-priola, Troia e Vieste.

I SENTIMENTI I com-menti a caldo (raccolti apoche ore dalla disfatta)delle condottiere No Trivsono intrisi di amarezzae veleno. Patrizia Lusi(PD), fedelissima diEmiliano, non le manda adire nemmeno ai livelli lo-cali del suo partito: “Che ilquorum fosse difficile daraggiungere, si sapeva.Anche in referendum aventi ad oggetto temi piùsentiti, non fu raggiunto. La disinformazione e lanatura tecnica del quesito hanno contribuito. Ab-biamo perso, ma un segnale al Governo è statomandato: più di 15 milioni di italiani voglionoavere un ruolo nelle decisioni strategiche in ma-teria di energia ed ambiente. Il dato della Pugliaè importante, la mia provincia mi ha un po’ de-luso. Siamo gli ultimi e bisognerà capire perchénon abbiamo avuto la risposta che ci aspetta-vamo. Il PD era spaccato, alcuni dirigenti si sonoespressi per il no, altri per l’astensione voluta dalPD nazionale, altri non pervenuti. La segreteriacittadina, ad esempio, non si è espressa o forsesono stata distratta io e non ho sentito la dichia-razione del segretario cittadino”.

“Forse troppo impegnato su altri temi “caldi”della città di Foggia? Resta il fatto che MicheleEmiliano, quasi in perfetta solitudine, ha portatoalle urne 15 milioni di italiani che si sono espressi

con un sì. Il Governo non potrà nontenerne conto”.

Accurata l’analisi di Micaela DiDonna di Forza Italia che ha lavo-rato all’organizzazione degli ap-puntamenti della campagna

referendaria fianco a fianco con l’av-versaria: “Sicuramente sono dispia-

ciuta, su più fronti: da una parte perchéera una battaglia per il territorio, per

l’oggi e per il futuro dei nostri figli; dalpunto di vista politico il dato è netto, perché in-travedo seriamente la difficoltà dei cittadini avoler andare a votare, anche su tematiche impor-tanti come l’ambiente. Quando purtroppo, poi, amaggior ragione come è successo in questo caso,si è messa di mezzo la politica, perché a un certopunto non sembrava più un referendum sull’am-biente ma una questione interna al Pd, la genteha cominciato ad allontanarsi sempre più”. Ilpassaggio si riferisce alla lettura di una provamuscolare tra il Governatore Emiliano e il Pre-mier Renzi.

La piazza è stata indicativa più che un presa-gio: “La gente è stanca e il problema è che lastanchezza porta a gettare le armi. Si parte dal-l’incontro in piazza per una manifestazione e siarriva fino al voto nelle cabine elettorali, l’unicaarma che noi cittadini abbiamo. Più perdiamo de-mocrazia, più c’è lassismo e meno ci sarà la par-tecipazione al voto e a tutte queste attivitàcollaterali. Quella piazza semivuota ha fatto im-maginare come sarebbero andate le elezioni,anche se del dato di Foggia città non ci possiamolamentare”.

“Fondamentalmente io vedo grande disaffe-zione alla politica, qualsiasi attività implichi, chesi tratti di votare la persona piuttosto che spen-dersi per un progetto, un’idea o per un cambia-mento di passo vero e radicale dell’Italia”.

Più di pancia lo sfogo di una No Triv infatica-bile, Mariolina Santovito, anima del coordina-mento: “Siamo sì tristi per il quorum mancato mafelicissimi allo stesso tempo. Eravamo quattro

amici che iniziarono a battersi contro le trivellealle Tremiti, oggi abbiamo creato un esercito divolontari che con dedizione, passione, creativitàe intelligenza ha saputo portare 15 milioni di ita-liani a votare. Non dimenticate mai che i No Trivnascono qui con noi, con la sottoscritta, RaffaeleVigilante e con Lucio Dalla socio eterno ed ono-rario del nostro impegno. Sì, noi abbiamo vinto:chi ha perso ancora una volta è la politica, sub-dola e furba che ne è uscita sconfitta. Non imma-ginate neppure cosa significhi aver affrontato unacampagna referendaria senza mezzi e in pochis-simi giorni, tutti hanno collaborato. Gli amici diqualunque estrazione politica che hanno credutonel nostro impegno hanno messo mano alle lorotasche formando comitati No Triv un po’ ovunque,hanno riacceso gli animi di chi non si accostavapiù al seggio elettorale e che bello vedere i gio-vani che si dannano per una causa. Devo espri-mere un grazie di cuore a tutti, insieme andremoavanti perché questo, lo abbiamo sempre detto,è solo l’inizio. Non sarà un quorum non raggiuntoad arrestare il nostro impegno”.

La consigliera regionale dei CinquestelleRosa Barone ha girato come una trottola per laprovincia di Foggia, incurante che fossero uno,cento o mille gli interlocutori dei suoi comizi iti-neranti per il Sì, col coraggio da vendere dei gril-lini. “Sapevamo quanto la battaglia fosse in salita:vincere contro l’astensionismo non è facile. Peròin Puglia è andata bene e l’esempio della Basili-cata fa comprendere che quanto più è vicino ilproblema tanto più la popolazione vuole parteci-pare, sebbene a sentire Renzi quella regione do-vrebbe campare con le trivellazioni. Siamo un po’dispiaciuti perché ci abbiamo messo anima ecorpo, ma siamo pronti alla prossima battagliaperché quella di ottobre (il referendum sulle ri-forme costituzionali, ndr) sarà la vera guerra dacombattere”.

Metabolizzata la rabbia, gli attivisti non si ar-rendono: “La battaglia non è persa, anche perchéleggevo che c’è la possibilità che l’Italia incorrain una procedura di infrazione europea, in quantonon c’è la libera concorrenza. È chiaro chequando arriveremo noi al governo toglieremo da-vanti questi favori alle lobby. Ma oggi siamo sottolo schiaffo di un Governo che vince e ringrazia perl’astensione chiesta da un Premier che non èstato votato. È il paradosso. Noi ci abbiamo cre-duto, e io sono molto fiera di aver fatto questabattaglia e di come l’ho condotta, senza rispar-miarmi. E mi troveranno ancora più combattiva”.

8 aprile - duemilasedici

politicaa cura di Mariangela Mariani

L’analisi delle attiviste dalla parte del mare nella Puglia senza quorum

UN MARE DI DONNE

Patrizia Lusi e Vladimir Luxuria

Il palco del concertone No Triv

Micaela Di Donna

Claudia Laricchia e Rosa Barone

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ACCESSORI AL BACIO | Irresistibile la nuova collezione di borse e porta-fogli firmata La fille des Fleurs. Anche per la primavera/estate il materialeprotagonista è lo scuba declinato nelle tonalità più allegre della bella sta-gione. Versatile, multicolor o impreziosito da elementi pop come peluchee charms, il neoprene si presta ad interpretare morbide shopping bag opochette con tracolla. La novità? Il dettaglio “kiss”: seducenti labbraschioccano baci volanti non solo dalle borse ma persino dalle scarpe.

Dalila Campanile

9aprile - duemilasedici

modaBlack & White o Casual Chic: spunti per un look di tendenza

Il look primaverile è colorato, pop e iper-femminile:tutte le ispirazioni per il perfetto outfit quotidiano

URBAN MOOD ISPIRAZIONI MARINE | Con il primosole la voglia di mare si fa insi-stente: nell’attesa delle ferie ilmood marino fa spaziare la mente

anche in città. Lo shopping pre-vede capi nei colori blue

navy e rosso corallo,senza tralasciare l’in-tramontabile fantasiaa righe. Dall’abitinooptical rosso e blu, alblazer con maniche atre quarti blu oceano

indossato con un cin-que tasche bianco: la

classe di questo abbina-mento non tramonta mai. Da

sfoggiare anche in ufficio.

Le belle giornate sono un in-vito a scoprirsi: meglio nonfarsi trovare impreparate! E’tempo di osare e divertirsicon le nuove tendenze, per-fette da sfoggiare in città perun look urbano non conven-zionale: farcito da elementipop e fantasie fumetto chespezzano la monotonia con-quistando la bambina che èin ognuna di noi.

IL CASUAL CHIC | Sottovalutato da tempo, si prende lasua rivincita. Il colore must del momento è il giallo, intutte le sue forme e “sfumature”: dalla maxi t-shirtmonospalla alla blusa in poliestere. Se abbinato aljeans boyfriend - taglio maschile corto alla caviglia,scolorito o con qualche strappo - sarà in grado diconferire un tocco chic anche al look più casual.

BLACK & WHITE | Basta andare in ufficio con il solito outfitspezzato: le vie del bianco e nero sono infinite. Se prediligi unabbigliamento comodo osa pure con panta-culottes bianco euna maglia oversize nera con stampa a contrasto come pro-pone Le Fibì. Le più audaci invece non disdegneranno dettagliin vinile oppure un body con scollo a cuore a righe black&whiteche sbuca dal chiodo di pelle, rigorosamente nera, aggraziatada particolari fumetto tipici dello stile firmato Victoria & Stella.

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10 aprile - duemilasedici

bellezza Il “ritocchino” estetico a dita, dorsi &Co

Preservare la giovinezza dell’epidermide è fondamentale,quando è troppo tardi l’unica soluzione è la chirurgia

Se sei una donna alle prese con lalotta contro il tempo questo ar-ticolo è proprio per te. Nell’af-

fanno di provarle tutte per preservarela tua giovinezza, avrai sicuramentetralasciato una parte importante deltuo corpo, in grado di rivelare impie-tosamente la tua vera età anagrafica.

Magari passi del tempo a speri-mentare la piega di capelli più giova-nile oppure ti cospargi con crememiracolose che dovrebbero attenuarequalche ruga di troppo: tante azionicompiute quotidianamente con lemani a tal punto da dimenticarti che- si, purtroppo – invecchiano ancheloro. E non basta una manicure ditendenza (vedi box sotto) per riacqui-stare una parvenza di giovinezza, ma-gari sperando in un’illusione otticaprovocata dalla tenuta perfetta deltuo smalto. L’imperativo categorico è

solo uno: dedicare più tempo allemani durante la tua beauty routine.Bastano piccoli accorgimenti per pre-servare la giovinezza della pelle didita, dorsi e palmi: il segreto sta nel-l’idratazione costante e nella prote-zione dagli agenti esterni. Applicarequotidianamente la crema idratantespecifica è il primopasso per prendersicura del sottilestrato di derma cheriveste le nostremani.

Quando le tem-perature sono rigideè buona norma pro-teggersi sempre condei guanti ma la guardia non va ab-bassata nemmeno in estate: il primoinestetismo delle mani sono propriole macchie solari. Basta semplice-

mente ricordarsi di applicare la pro-tezione solare – magari con un filtropiù basso – sui dorsi dal momento incui aumentano le temperature, anchese si è ancora in città. Se invece lapelle delle tue mani appare assotti-gliata, le vene sono in evidenza e lazona tra i tendini ti sembra affossata,

sei già in presenzadei tipici problemi di“vecchiaia” che af-fliggono le mani diogni donna. Nontutto è perduto: inquesto caso bisognaprendere esempiodallo star system.Celebrità come Ma-

donna e Angelina Jolie hanno cedutoal ritocchino estetico dato che unamano fresca e curata ha sempre ilsuo perché. I costi variano a seconda

degli interventi necessari, a volte pos-sono bastare poche sedute: anche inquesto caso la fa da padrone l’acidoialuronico che una volta iniettato, di-stende il derma e cancella i solchidelle rughe.

Le situazioni più compromesseinvece possono trarre beneficio dal li-pofilling, impianto di grasso autologo-cioè prelevato dal proprio corpo – ingrado di rimpolpare un dorso svuo-tato senza complicazioni. Infine percancellare le macchine lo strumentopiù efficace resta indubbiamente illaser, ancora una volta in grado difornire risultati soddisfacenti conquesto tipo di inestetismi. Le solu-zioni per avere delle mani da fatasono molteplici: ricordiamoci solo dimetterci in buone mani anche con lascelta del professionista che eseguiràl’intervento. Dalila Campanile

UNGHIE DA INCORNICIARE Si chiama Line Nails ed è la tendenza

regina della manicure estiva. Saltata al-l’attenzione di tutto il mondo fashion du-rante la settimana della modanewyorkese si tratta - letteralmente –dicontornare le unghie con una linea. Sirealizza con un pennellino simile a quelloche si usa per l’applicazione dell’eye linerliquido, in un colore scuro o preferibil-mente a contrasto con quello usato sulresto dell’unghia.

PASTELLO RIVISITATOPer sfoggiare la primavera sulle dita

via libera alle tonalità pastello nelle sfu-mature soft e “polverose” come il clas-sico rosa cipria e il celeste polvere. Persdrammatizzare l’effetto bon ton si puòoptare per l’abbinamento di colori da al-ternare (celeste e bianco latte oppure lillae pesca, tanto per citarne alcuni). Impre-ziosite con un disegno a trama pizzo op-pure osate un triangolino laterale peruna manicure delicata ma non banale.

SPECIALE NAIL ART

Quanti anni hai? Lo dicono le mani

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11aprile - duemilasedici

Quante volte capita di avvertire un’improv-visa voglia di cambiamento? Un irrefre-nabile istinto di far qualcosa, dare una

svolta alla nostra vita o semplicemente alla nostraestetica per sentirci diverse da prima. Con l’arrivodella bella stagione gli alberi fioriscono, le giornatesi allungano, il sole splende e riscalda. Si esce dipiù, l’umore migliora e lo si vuole dimostrare ancheagli altri. E quale miglior modo se non cambiare ilmood dei capelli: gli si dà un taglio o si rivoluzionacompletamente il colore. Da oggi è possibile stra-volgere il proprio aspetto senza alcuna conse-guenza negativa. Di solito, attraverso le tintemensili i capelli si indeboliscono, si sfibrano e sispezzano. Questo perché spesso si usano prodottidi scarsa qualità senza pensare ai rischi che si cor-rono. Poi, con gli anni, ci si rende conto degli erroricommessi. I capelli possono cadere o diventare cre-spi e pieni di nodi. Ripararli è molto difficile, evitarloè possibile. Passare dal nero al biondo, dal rosso alcastano o al blu o a una colorazione grigio-bianca,è possibile e senza ritorsioni. I vostri capelli ringra-zieranno.

Per far tutto ciò basta ricorrere ad Olaplex. È unprodotto nato in America, creato da parrucchieriall’avanguardia e solo da poco è approdato in Italia.Nonostante siano in pochi a conoscerlo è statoeletto ‘Miglior prodotto del 2014’. Ma in cosa consi-ste questa miscela miracolosa, a detta di molti? Èuna sorta di medicina per capelli. Rinforza lachioma e la rende più morbida, tanto che è  sopran-nominato “l’Olio Benedetto dei capelli colorati”. As-sicura e garantisce un’eccellente ricostruzione adogni trattamento.

Olaplex è un unico ingrediente attivo, la mole-cola Bis-Aminopropyl Diglycol Dimaleate, impossi-bile da riprodurre, ha la capacità di proteggere i

capelli durante l’esposizione al trattamento chi-mico, colorazioni, calore e stress meccanici e rico-struisce i ponti bisolfuri. Olaplex, quindi, protegge,ripara e rinforza la struttura del capello, riportan-dolo ad uno stato di salute ottimale. È stato inven-tato dal Dr. Eric Presley e dal Dr Craig Hawaker,scienziati riconosciuti a livello internazionale nelcampo dell’ingegneria molecolare. Sono tantissimele celebrità che hanno deciso di usarlo. Persino labellissima Ilary Blasi. Ha scelto un look total blondquando era all’ottavo mese di gravidanza della suaultima figlia, Isabel. In gravidanza, si sa, è sconsi-gliato tingere i capelli, proprio per le sostanze chi-miche contenute nelle colorazioni, ma la sua hairstylist di fiducia ha assicurato l’uso di prodotti nonnocivi: con Olaplex si può osare e rivoluzionare ilproprio aspetto senza avere ritorsioni. Ora non ri-mane che sbizzarrirci con “colpi di testa”.

Dagli Stati Uniti, la soluzione in un olio

La rivoluzione dei capelli colorati:via libera ai “colpi di testa”

Il “miracolo” di Olaplex

Le tendenze moda capelli per quest’estate,già dettano legge. Torna il Pixie cut: taglio cor-tissimo alla ‘maschietto’, con alcuni “ciuffi” piùlunghi. Compare dal passato anche il Grunge,ovvero lo scalato tipico degli anni ’90. Non puòmancare il Bob morbido che negli ultimi mesiè stato vero protagonista nei saloni di parruc-chiere. Si tratta del caschetto, poco più lungodel mento, ideale per addolcire il viso smus-sandone i tratti.

Tra i tagli medio lunghi c’è il Long Bob, por-tato sia con i capelli lisci e la frangia, sia conl’effetto a ‘onde’. E anche per la colorazione c’èuna novità, l’Hair Strobing. È una tecnica che il-lumina la chioma in zone precise e in manieramirata per sottolineare determinati tratti delviso, con i punti luce che si fondono al colorenaturale dei capelli.

La colorazione che farà impazzire que-st’estate è il Desert Rose. Una nuance a metàtra il biondo e il rosso con tonalità aranciate. Èl’ideale per le bionde, ma anche per chi ha i ca-pelli rossi o chi li ha castano chiaro con riflessirame. Altra novità è il biondo Frost: versionechiara del biondo cenere, con sfumature di gri-gio. Indicata per chi ricerca il look delle donnenordiche.

Ad adornare le chiome acconciate, invece,ci sono gli accessori floreali. I fermagli con fioripossono essere indossati su capelli sciolti e na-turali oppure su raccolti più elaborati. Tra letendenze hairstyle andranno in voga i bocciolidi fiori di stagione, di margherite o di fiori dicampo. Per un look più sofisticato si può optareper uno chignon basso con ciocche intrecciatecon rose e garofani.

TAGLIO ALLA ‘MASCHIETTO’NEL COLORE DESERT ROSE

L’IDEA IN PIÙ

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12 aprile - duemilasedici

attualità

Una sorta di “Italy in day” – il do-cumentario-capolavoro del re-gista Gabriele Salvatores girato

a quattro mani con l’Italia intera – macalato tutto nella realtà di Foggia. E’ lavideo-inchiesta ‘partecipata’, da rea-lizzare appunto con l’aiuto dei cittadini,per dire no all’omertà e contrastare gliepisodi di illegalità, a cominciare daicasi più diffusi, quelli contro cui ciscontriamo quotidianamente. E faremergere, nel contempo, il bello e ilbuono della società: come la cittadi-nanza attiva e solerte, che ci mette lafaccia e denuncia il malaffare dila-gante e i soprusi che ogni giorno scor-rono sotto i nostri occhi.

Un progetto che si rivolge a quantivogliono ribellarsi all’assuefazionealle logiche e alle condotte illegali, allefurbizie e agli sgambetti sociali, e chehanno come unica arma la denuncia,

strumento che può fare molto più ru-more di una “bomba” se compatta ecollettiva. Allora videocamera allamano, tasto rec e siparte: a Foggia sta perscattare “L’ora Legale”.

Sarà questo l’obiet-tivo de “L’ora legale”,l’atto finale dell’Edificiodella memoria, il pro-getto promosso a Fog-gia dalla cooperativa Ibambini di Truffaut el’Ordine degli avvocatinell’Istituto Tecnico Economico Pascal(e al liceo scientifico “Volta”), con pro-tagonista la redazione de “Il Sottoso-pra”. Un progetto che si è articolatoattraverso una serie di incontri arric-

chiti dalle testimonianze dirette deiparenti delle vittime della mafia - daGiovanna Belluna, nuora dell’impren-

ditore foggiano Giovanni Panunzio aGiovanni Impastato, fratello di Peppino-, incontri cui hanno partecipato cen-tinaia di studenti. E poi, la realizza-zione di un dossier ‘rosa’, incentrato

sul ruolo delle donne, presentatoanche sul palco del teatro Giordano, inoccasione della seconda edizione del

“Premio 6Donna”, promossodall’omonimo free-maga-zine di genere. Ora, servel’aiuto dei cittadini foggianiper il gran finale. L’ultimo“mattone” per completareun edificio che non sarà piùsolo della memoria, madelle buone pratiche: unavideo inchiesta sulle ‘piccoleillegalità quotidiane’.

Per contribuire al progetto “L’oralegale” c’è tempo fino al 10 maggio:sarà possibile inviare una foto, una se-gnalazione, un breve filmato registratocon il proprio cellulare, per immorta-

lare una delle tante situazioni di “pic-cola illegalità quotidiana” alla quale cisiamo, colpevolmente, abituati e ras-segnati. Tutto il materiale ricevutosarà poi montato e farà parte di unvideo corale che verrà presentato inoccasione della giornata conclusivadel progetto. Perché se “Foggia reagi-sce” – riprendendo lo slogan di unarecente manifestazione -, lo fa soprat-tutto denunciando. m.g.f.

Video, immagini e segnalazioni(che rimarranno, se richiesto, ano-nime) possono essere inviate invarie modalità: tramite WhatsAppal numero 340.7663401, per mail [email protected] e su Face-book alla pagina ‘ilSottoSopra’.

L’ultimo “mattone” dell’iniziativa dei ragazzi del progetto “L’edificio della memoria”

Una video-inchiesta per denunciare le illegalità quotidiane

“L’ora legale” contro il malaffare

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All’estero è una pratica molto dif-fusa fra artisti, sportivi, manager.Anche personaggi del calibro di

Jim Carrey o Wayne Rooney del Man-chester United utilizzano il floating per isuoi incredibili benefici tra cui miglio-rare il recupero dopo le performancesportive o aumentare il rilassamento ela creatività. In Italia se ne inizia a par-lare. Si chiama deprivazione sensorialeattraverso il galleggiamento: una vasca,acqua con altissima concentrazione disale e zero stimoli sensoriali perun’esperienza di puro relax. La rispostaè positiva e centri sono già presenti aBologna e Udine e a breve a Pescara ePiacenza, con la prime floating roominaugurate nelle rispettive città e tra lepoche attualmente in Italia.

La vasca è in ambiente chiuso,quindi ci si immerge in totale isolamentodagli stimoli esterni quali luce e rumore,e in questa condizione di isolamento –con l’effetto del galleggiamento – lamente perde ogni necessità di controllogravitazionale del corpo e si lascia tra-sportare dalla mancanza di stimoli e diriferimenti sensoriali: unica condizioneper raggiungere davvero uno stato di

completo rilassamento. Il profondo di-stacco dalla realtà, ottenuto con questostato quasi amniotico, induce quella cheviene definita risposta parasimpatica,con anche la produzione di sostanze be-nefiche come le endorfine. Una sessionedentro la floating room è in grado di ri-stabilire uno stato di umore e di benes-sere quale raramente si è provatoprima.

Quotidianamente usiamo gran partedelle nostre energie mentali per gestirestimoli esterni e “sopportare” la gravità.Un enorme dispendio di risorse che av-viene senza che noi ce ne accorgiamo.La tecnica del galleggiamento (floating)e della deprivazione sensoriale mira atogliere – in ogni seduta – queste dueimpegnative attività dal nostro contoenergetico. Obiettivo? Liberare risorsenuove, rilassandosi, per avere una mar-cia in più sul lavoro, sullo sport e per po-tenziare la creatività in ogni ambitoartistico e professionale.

La speciale “vasca” inserita in unaparticolare stanza, permette di praticareil galleggiamento in assenza di peso, albuio e al silenzio, al riparo da stimoliesterni, sostenuti soltanto dall’innova-

tiva e peculiare soluzione salina, costi-tuita per il 98% da solfato di magnesio:è questo il presupposto per sciogliere inmodo del tutto naturale tensioni spessonon eliminabili. Seppur molto usata al-l’estero, la Float Room rappresenta inItalia una scelta d’élite per i Centri che

vogliono distinguersi, offrendo un’espe-rienza unica e suggestiva, che sarà ac-colta dai suoi utilizzatori dapprima constupore, poi con crescente interesse esoddisfazione

Cosa succede quando galleggiamo?Pochi lo sanno, ma l’85% delle no-

stre attività mentali è dedicato a gestiregli stimoli esterni come la luce, i suoni,il tatto e la temperatura. Tantissimesono anche le energie che impieghiamo,inconsciamente, per convivere con unelemento praticamente impercettibile:la forza di gravità.

Una seduta di floating con depriva-

zione sensoriale consente di eliminaredel tutto questi stimoli esterni permet-tendo al cervello di attingere a un patri-monio di energie nascoste. L’effetto èimmediato e si liberano molte endorfinee tutte le potenzialità legate alla creati-

vità, al problem solving, all’immagina-zione e al pensiero laterale. Ogni sedutaporta quindi benefici contro traumi,stress e malattie sia di natura psicolo-gica che fisica; allo stesso tempo ha uneffetto positivo a livello di performancementali.

L’efficacia del galleggiamento: qual-che dato

L’efficacia del galleggiamento controla depressione è pari a terapie di coun-seling per il 70%, per il 53% alle tecnichedi rilassamento e a terapie mediche peril 15%. I pazienti hanno riconosciuto nu-merosi altri benefici, riportando miglio-ramenti nel sonno (65%), nel livello diconcentrazione (77%), nell’energiapsico-fisica (46%), nelle relazioni inter-personali (54%), nell’abilità nel lavoro(35%), nel livello della soglia del dolore(88%), nella gestione dello stress (92%)e nel miglioramento dello stato di be-nessere generale (65%).*

*Excerpt from Flotation REST in AppliedPsychophysiology (Float Your Mind.www.floatyourmind.eu) dor stori

a cura del dott. StoriTel. 0492700601

13aprile - duemilasedici

Galleggiare nel relax: “Float Your Mind”, il network italiano per il floating

E’ la nuova frontiera per raggiungere un totale stato di benessere psicofisico

Piacere amniotico

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“Lasagnetta bianca con pesto di pistacchio e ba-silico, con salsa verde ai piselli, aglio, basilicoe prezzemolo” a casa di uno studente univer-

sitario fuorisede. Chi l’avrebbe mai detto. A smentire gliscettici è l’appetitoso progetto di Andrea e Valentina Pie-trocola, fratello e sorella foggiani di 22 e 25 anni, unostudia Architettura, l’altra Giornalismo a Roma. Case di-verse e stessa passione per i fornelli. Hanno messo suuna community che in soli sei mesi è riuscita a cataliz-zare anche l’attenzione dei network nazionali. “La cucinadel fuorisede - Universitari in cucina” è un vademecumper lo studente che vive lontano dalla propria città e daivizi culinari della mamma. Il ricettario completo è sullapagina Facebook ma sta migrando sul sito ufficiale conun’ulteriore cura per l’aspetto grafico, gli step prepara-tori e il costo del piatto.

Sono oltre 250 le ricette postate fino ad ora, da quellaveloce a quella etnica, l’elaborata, la particolare e quellapatatosa. Ce n’è per tutti i gusti. Pochi ingredienti, e so-prattutto economici: secondo i calcoli degli ideatori, se-guendo i loro suggerimenti, si risparmiano 200 euro almese. Fanno la spesa coi loro coinquilini: 25 euro a set-timana. E te la cavi anche con un euro e cinquanta apasto. Fuori ne spenderesti almeno dieci al giorno.

Nello staff ci sono dodici ragazze tra i 22 e i 25 anniprovenienti da facoltà diverse, la componente più nume-

rosa, ma gli uomini non mancano e danno filo da torcerealle colleghe. Valentina ha la sua ricetta del cuore: la“bandiera”, pasta rucola e patate, che le ricorda il nonno.

Quanto cambiano le ricette da uomo a donna?Un dato evidente è che non è così facile vedere un

uomo che prepara un dolce, mentre è più facile vederloimpegnato nella preparazione di risotti o carni. Non sose sia una questione di precisione, perché bisogna cali-brare il dosaggio alla perfezione: sono preparazioniquasi chimiche.

Se l’immagine che ci viene in mente associata allostudente fuorisede è un frigorifero vuoto, perché questotipo di esperimento dovrebbe funzionare?

La nostra pagina nasce proprio per sfatare il falsomito dello studente fuorisede che non sa prepararsi damangiare o non dedica importanza all’alimentazione.L’amore per la cucina è anche condivisione del cibo,un’occasione di aggregazione sociale.

E quanto lo studente fuorisede dedica alla cucina?Per il pranzo pochissimo. Spesso lo prepara la mat-

tina o la sera prima. Per la cena è diverso: ti rilassi, sem-mai guardi la televisione, e nei mesi invernali accanto alfuoco ti riscaldi - perché a volte nelle case dei fuorisedei riscaldamenti faticano a ingranare. Poi rimane una pic-cola parte antipatica, il lavaggio dei piatti, però mangiareun piatto caldo e ben riuscito ti fa ricordare il sapore di

casa e ti permette di avere un’alimentazione più correttae sana rispetto a pezzi di pizza e panini.

Quanta Puglia e quanta foggianità ci sono nelle ri-cette?

Il 50-60% di noi è pugliese, quindi anche nelle ricettec’è un richiamo alla Madre Puglia. Non possono man-care piatti di orecchiette che vengono “importate” da giù.Una domenica pubblicammo la braciola perché giocavaanche il Foggia.

Qual è il menu perfetto del fuorisede?Un piatto di insalata di pasta o di riso, perché è facil-mente trasportabile anche nei contenitori, specialmenteper un pranzo da consumare in giardino o nel parco an-tistante l’università. Molto spesso abbiamo cucinato co-tolette con vari tipi di panatura, per esempio con la farinadi mais, in modo tale che risultasse più croccante. Poiper festeggiare successi universitari di solito cuciniamopaste da spadellare: alla norma coi pomodorini, oppurecon vari tipi di verdure. Facciamo tanta attenzione anchealla stagionalità dei prodotti, e mio fratello tiene moltoalla presentazione del piatto. Presentare un risotto suun letto di vellutata di zucca e un po’ di speck croccantesopra ripaga l’aver sporcato le pentole per realizzarloma, soprattutto, è un piatto caldo che ti fa sentire un po’a casa rispetto alla solitudine di un’insalata col tonno.

Mariangela Mariani

14 aprile - duemilasedici

cucina La sfida gastronomica di Andrea e Valentina Pietrocola universitari a Roma

Fratelli fornelli: la cucina del fuorisede alla foggiana

Lasagnetta bianca con pesto e pistacchio

Insalata fredda di sgombro con pomodorini rucola e olio evo

Orecchiette con cavolo, uvetta e mollica

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UN BAGNO CHIC | Anche le spugne da bagno contribui-scono all’arredamento, valorizzando ceramiche, arredi e det-tagli cromati. Come quelle firmate Liu-Jo con strass edettagli di luce. La tinta unita - glicine, grigio e ghiaccio -viene illuminata dalla luce di Swarovski, per un tocco di ele-ganza moderna e estremamente chic. Inimitabili i completibagno di Borbonese: spugne e accappatoi profilati dal cele-bre motivo “occhio di pernice” che ha fatto la storia delbrand. Tutte spugne morbidissime custodite in comode po-chette abbinate, ideali in viaggio o semplicemente per un ar-madio perfettamente in ordine.

15aprile - duemilasedici

ambientiLa primavera “fiorisce” in casa

Arredo tessile: basta poco per rinnovare e stravolgere gli ambienti

Toni tenui ed eleganti o fantasie frizzanti? Ecco i must di stagionePiccoli cambiamenti, virgole dicolore in grado di portare la pri-mavera in casa. Dettagli di

classe che fanno la differenza: bastapoco per rinnovare, stravolgere esvecchiare la propria casa. Il segretoè giocare con il tessile: dalle tende aicopridivani, dai copriletto alle spugnedel bagno, passando per i cuscinid’arredo. Questione di gusto e di ca-rattere. Ognuno può esprimere il suorinnovando quegli elementi che fino apoco tempo fa erano semplicementeun contrappunto dell’arredamentovero e proprio, e che oggi hanno in-vece il potere di rinfrescarlo, di cam-biargli i connotati. Il tutto nella pienalibertà di colori e fantasie e senza par-ticolari crucci per il portafogli.

TRIPUDIO DI FIORI | Le fantasie florealila fanno da padrone in questa stagione. So-prattutto nelle camere da letto, letteralmenteavvolte da turbini di fiori e farfalle. E’ la pri-mavera del tessile. E’ l’ispirazione della col-lezione Blumarine che riprende i colori delmatrimonio - bianco, ghiaccio e champagne,ideali per il letto della sposa - lasciandositentare anche dai toni del celeste serenity edel rosa quarzo, come la legge Pantone im-pone per quest’anno. Fantasie floreali stam-pate su federe e lenzuola oppure ricreate nelgioco lucido/opaco di trama e ordito di tra-punte e copriletto. Tutto arricchito da strasse dettagli preziosi. Per una scelta di classe.

COCKTAIL DI COLORI | Una vera e propria esplosione di colore. E’l’inimitabile stile Desigual (in esclusiva da Tessilbianco), che tinge di en-tusiasmo anche il tessile per la casa: colorati fuochi d’artificio detonanonelle camere dei ragazzi e in quelle degli adulti, perfino in bagno. Dai co-priletto agli accappatoi, le fantasie inimitabili di Desigual solleticano ilcuore con accostamenti cromatici frizzati e sorprendenti: dominano ilverde lime, il lampone, il giallo, l’azzurro e il rosso vivo. Ha fatto del coloreil suo tratto distintivo, invece, l’home collection di Missoni (in esclusivacittadina da Tessibilanco): eleganza psichedelica veste la camera da lettoe il bagno con grinta e carattere. Semplicemente intramontabile.

STILE COLONIALE | In vista dell’estate, toni efibre naturali (lino, cotone e canapa) fanno capo-lino tra le nuove proposte. Un vero e proprio anti-doto contro l’afa cittadina, sognando mete esotichee viaggi lontani. Allora tendaggi, copridivani e to-vagliati si accendono delle tonalità della natura edella terra - dal beige all’ocra, ma anche rossocupo - per uno stile ricercato e un’eleganza sobriae rilassata. Colori naturali e tessuti a trama ruvidasi ritrovano anche nelle ispirazioni shabby chic,veri e propri must-have, abbinati a pizzi più o menodelicati: dal tulle ricamato al macramè. Romanticii cuscini shabby a forma di cuore, leziose le tendenei colori grigio e taupe e le tovaglie. Per le tendee la tappezzeria vastissima è la scelta offerta dallecollezioni Via Roma.

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16 aprile - duemilasedici16

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17aprile - duemilasedici

Il periodo dell’infanzia dura all’in-circa dagli 0 ai 10 anni. Solita-mente viene fatta anche una

distinzione tra vari periodi dell’infan-zia: neonato, dalla nascita ai 3 mesi;prima infanzia, dai 3 mesi ai 3 anni;seconda infanzia, dai 3 ai 6 anni;terza infanzia, dai 6 ai 10 anni. Il neo-nato è il bambino dalla nascita fino aitre mesi, Freud riteneva che il le-game tra madre e bambino fosse ditipo secondario, ovvero il piccoloaveva bisogno prima di soddisfare lafame e poi il legame affettivo con lamadre.

Secondo la teoria pulsionale ilbambino, come l’uomo, è guidato dadue istinti: dall’istinto di vita o so-pravvivenza/procreazione sessuale,Eros, che è scaricata dall’energiadella libido, e l’istinto di morte ag-gressivo, Thanatos, che è scaricatadall’energia destrudo (o destrado).Ambedue hanno un origine unoscopo e un oggetto.

“Origine” sta nelle motivazionialla ricerca sessuale esso si trovanelle gonadi (ovaie nell’addome perle donne e testicoli nello scroto negliuomini). Questi meccanismi attivanouna pulsione creando una situazionespiacevole. “Scopo” di ogni pulsione

è quello di ridurre la tensione, “Og-getto” grazie al quale possono ri-durre lo stato di bisogno e di tensionealtrimenti essi diventano tesi, infelicie ansiosi (ad esempio, origine lafame aumenta, scopo trovare il cibo:il bimbo piange, vuole mangiare;l’oggetto il cibo. Soddisfazione avve-nuta, il bimbo si addormenta).

L’uomo è un essere sociale e nonpuò scaricare le sue pulsioni attra-

verso le energie in ogni momento al-lora impara a sublimare ovvero trovaun oggetto sostitutivo per soddisfarela sua pulsione che deve essere so-cialmente accettabile.

Bowlby, invece, riteneva che l’af-fetto tra madre e bambino fosse ditipo primario, derivante dal concettodi responsività (stimolo-risposta), bi-sogno di contatto e di conforto. Win-nicott sottolineò dei punti: alla

nascita esiste una diade madre-bambino, il ruolo dell’ambiente sullosviluppo del bambino, l’holding ocontenimento (tenere in braccio) e l’-handling, il manipolare durante lecure quotidiane.

Madre buona/madre cattiva, senobuono/seno cattivo, il presentare glioggetti transizionali, produce il sensodella realtà condivisa.

Il quadro ci permettedi raffigurare questo rap-porto madre bambino, el’adattamento dellamadre a questo nuovoambiente. Una madresufficientemente buona èla madre le cui cure sonoin grado di proteggerel’immaturità del bambinoe di non farlo caderepreda di angosce inso-stenibili, attraverso uncontinuo contenimento della sua fra-gilità e della sua non integrazione ini-ziale, facilitando così il suo sviluppoe facendogli sentire continuità nellapropria esperienza esistenziale. Se,viceversa, la madre non è sufficien-

temente buona diviene un problemaserio per il bimbo, perché non gli for-nisce quell’ambiente holding delquale il piccolo ha bisogno; se il bam-bino avverte un bisogno e non è sod-disfatto, il bambino si sente rifiutato,avverte delle pressioni e scivola nelgoing on being (continuare ad es-sere).

Ovvero la madre insegna al bam-bino a scendere a patti conil mondo e non da la pos-sibilità allo stesso di esten-dere il suo sé distruggendola sua creatività: è in que-sto modo che si forma ilfalso sé.  Il falso sé è un séprivo di energia soggettiva,fatto di accondiscendenze,non creativo, senza spinta.Esso si configura comeuna patologia legata ad undeficit presente nell’am-

biente del bambino, ad una carenzanelle cure materne.  Al contrario, ilvero sé è quello nato dal normale su-peramento dell’onnipotenza sogget-tiva, la quale rimane come base delvero nucleo della personalità.

Il rapporto madre-figlio, l’adattamento, l’ambiente di riferimento

Ci dedichiamo poco tempo. De-dichiamo poco tempo a noistesse e così, finiamo per non

conoscere la nostra ‘geografia fem-minile’. Zone del corpo che ci appar-tengono vengono spesso ignorate erappresentano un mondo scono-sciuto. Esistono ma è come se nonfossero mai nate… gli organi genitali,il perineo. E’ solo quando gridano ildolore e si ammalano, ci accorgiamodi loro – infezioni, mestruazioni dolo-rose, perdite di urina, contrazioni, do-lore durante i rapporti. E’ per questoche, scoprire come siamo fatte nelnostro intimo è importante, indi-spensabile direi, per vivere bene conil nostro corpo. Imparare ad ascol-tarlo per guarirlo quando è amma-lato, per sentirlo in modo nuovo,profondamente, proprio attraverso igenitali, troppo spesso lontani dallanostra mente.

Il perineo è una parte preziosadel nostro corpo, personalmente lodefinisco il nostro tesoro. E’ quellazona compresa tra vagina e ano, checontinua all’interno con un’altrastruttura muscolare chiamata pavi-

mento pelvico, ma che in realtà rap-presenta molto di più che un sem-plice muscolo… è sede di vissuti,emozioni, storie. Fondamentali nellavita di ogni donna, queste strutturecontribuiscono al benessere e, se op-portunamente ‘allenate’, miglioranola qualità dellavita stessa. Comeaccade per ognimuscolo, anche ilperineo può es-sere allenato at-traverso lacontrazione e ilrilassamento. Un‘lavoro’ che al-l’inizio risultacomplicato perché si tratta di un mu-scolo che non possiamo vedere nétoccare ma soltanto sentire. Tutte ledonne dovrebbero essere educate alcontrollo del proprio perineo per im-parare a prendersi cura del propriofemminile, senza più tabù.

Dobbiamo pensare al pavimentopelvico come un’amaca all’internodella nostra pelvi, sulla quale pog-giano la vescica, l’utero e il retto,

svolgendo laduplice fun-zione di soste-gno econtenimentodi questi organi.Il pavimento

pelvico è inoltre coinvolto nell’attivitàsessuale e contribuisce all’espul-sione del neonato durante il parto.Proprio le lesioni traumatiche delparto, ma anche le carenze ormonalidella menopausa e i processi di in-vecchiamento possono portare a unaridotta prestazione muscolare delpavimento pelvico. I muscoli perdonodi tono, dando origine a fenomeniquali: prolasso genitale (discesa

verso il basso dell’utero, delle paretivaginali o della vescica e del retto) in-continenza urinaria e/o fecale (per-dita involontaria di urina e/o di feci)difficoltà e ridotta sensibilità nei rap-porti sessuali. Un ruolo importante èquello della ginnastica e della riedu-cazione pelvica attraverso la quale ladonna impara a ‘sentire’ il suo fem-minile e a controllare quotidiana-mente il perineo nella contrazione enel rilassamento. In età fertile la gin-nastica pelvica aiuta a prendere co-scienza del proprio corpo e migliorala vita sessuale. Mantenendo tonicala muscolatura del pavimento mi-gliora la defecazione e previene il ri-lassamento muscolare, fenomeni

che si possono verificare con l’avan-zare dell’età. In gravidanza è beneesercitare il perineo per preparare imuscoli del pavimento pelvico al tra-vaglio e al parto. Inoltre, tenendoconto che la gravidanza rappresentail primo fattore di rischio, indipen-dentemente dal tipo di parto, vagi-nale o taglio cesareo, tutte le donnedovrebbero esercitare questo com-plesso muscolare. Dopo il parto gliesercizi aiutano a ripristinare la mu-scolatura limitando fenomeni di in-continenza urinaria e fecale, moltofrequenti (la percentuale di inconti-nenza urinaria che colpisce la donnache ha partorito è del il 3% /10%), ea limitare i disturbi sessuali che dopoil parto sono assai diffusi. Per tali ra-gioni, dopo circa 30-40 giorni dalparto è vivamente consigliata la rie-ducazione del pavimento pelvico: ilmuscolo deve essere rieducato allesue funzioni di contenimento e soste-gno. In menopausa la ginnastica delperineo aiuta a mantenere unabuona qualità della vita sessuale,prevenire il prolasso di utero, vescica,retto, garantire una continenza uri-naria e fecale adeguata. Non esisteun limite di età per stare bene e il pe-rineo è prezioso per il benessere atutte le età.

E’ la zona compresa tra vagina e ano

Il Perineo… il tesoro delle donne

OSTETRICA DI SELENIA ACCETTULLIPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115

PEDAGOGISTA DI VITTORIA SALICEPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115

Il neonato, questo sconosciutoSviluppo della personalità: alle radici del “Falso Sé”

Un muscolo prezioso per il benessere a tutte le età

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18 aprile - duemilasedicirubriche rubriche rubriche rubriche rubriche

Arriva nelle scuole di Foggia eprovincia “Dalla terra alla Luna”, ilprogetto di educazione alla mobilitàpromosso dalla Michelin Italianacon l’obiettivo di stimolare la curio-sità e la voglia di innovazione deglistudenti per renderli protagonisti diun futuro di viaggi più sicuri e soste-nibili. Essere viaggiatori e utenti deitrasporti non è la stessa cosa: ma-turare la cultura del “viaggiatore”vuol dire essere capace di coglierele diverse opportunità di sposta-mento ed essere informato sulle in-novazioni che migliorano ognicomponente del sistema mobilità. Ildiritto alla mobilità va conciliato conil dovere di ridurre emissioni di gasserra, smog, inquinamento acu-stico, traffico e incidenti. Il progettoeducativo “Dalla terra alla Luna”offre alle scuole risorse didatticheper supportare gli insegnanti nellaformazione di cittadini attenti a vi-vere la mobilità in modo intelligente,responsabile, proiettato al futuro.2.000 classi delle scuole elementarie medie italiane - comprese quelledelle 36 scuole di Foggia e provincia- riceveranno un kit didattico gra-tuito con una guida per il docente,ricca di spunti multidisciplinari, unmagazine interattivo dedicato a stu-denti e famiglie e materiali per tuttala classe tra cui le carte MichelinItalia ed Europa.

Secondo le priorità individuatedagli insegnanti, gli studenti po-tranno approfondire uno o più argo-menti trattati dal progetto,raccogliendo online e nei luoghi divita immagini e notizie, commen-tando news e informazioni, propo-nendo soluzioni creative ai piccoliproblemi di mobilità quotidiana. E,alla fine, comporre creativamenteun resoconto dell’originale viaggiodidattico che hanno compiuto e par-tecipare così alla prova educativa“Tracce di Viaggio”.

Per partecipare al concorso leclassi potranno presentare elabo-rati sotto qualsiasi forma – dal pla-stico al fumetto, dal disegno alpower point – per aggiudicarsi ilprimo premio: una biblioteca di testisul tema del viaggio del valore di1.000 euro e un contributo ai viaggidi istruzione o uscite didattiche delvalore di 800 euro. L’iniziativa è inol-tre supportata dal sito www.miche-linfascuola.it.

in poche parole

Con l’avanzare dell’età, le cellulenaturalmente invecchiano, svol-gendo le loro funzioni più lenta-

mente e in maniera meno efficace.Vediamo come il piede viene coinvoltonel processo d’invecchiamento e comefare a prevenire o compensare diverseproblematiche. I muscoli diventanomeno trofici e potenti. Dopo i 40 anniinizia un lento declino neuromotorio enell’anziano la sintesi proteica musco-lare si riduce del 30%. Cosa fare a que-sto punto? La cosa migliore è fareattività fisica, proprio per stimolare ilmuscolo. Con l’attività fisica miglioranotutti i distretti. Infatti, essendo il mu-scolo ancorato all’osso, la sua attivitàmette in movimento anche le celluledel periostio, attivando quindi i processidi rigenerazione ossea. Il movimento,inoltre, fa sì che vene e arterie lavorinodi più e meglio. Logicamente, il movi-mento contrasta anche l’obesità chesarebbe deleteria soprattutto nell’an-ziano. Infatti, oltre a essere consideratauna vera e propria patologia, è sicura-mente un fattore di rischio per moltemalattie dismetaboliche e non. C’è datener presente che il tessuto adiposobianco produce delle citochine checausano infiammazione, negativa pertutti i distretti.

Il piede è la seconda pompa ve-nosa, in ordine di importanza, dopo ilcuore. A livello plantare è presente lasoletta di Lejar che favorisce il ritornovenoso. Il cammino mette in moto tuttol’apparato muscolo-scheletrico, e conesso, anche il sistema circolatorio. Incaso di gravi neuropatie o patologie èsempre il caso di parlarne con il me-dico prima di intraprendere una qual-siasi attività fisica. Anche le ossa e learticolazioni peggiorano. L’artrosi, de-generazione delle cartilagini articolari,è molto frequente negli anziani, so-prattutto nelle donne. Il piede è una

sede elettiva di questa patologia. Adoggi, agiamo molto sulla prevenzione.È altissima la percentuale di gente cheassume calcio e/o vitamina D3. Moltoimportante è, però, cercare di preser-vare al meglio le articolazioni. È possi-bile? Si. Un’articolazione che lavoramale, per un difetto anatomico, per unvizio posturale, per delle scarpe sba-gliate di cui si fa uso, tende a degene-rare molto più rapidamente. Un piede,una caviglia, un ginocchio e tutte lestrutture a salire, se lavorano bene,con i giusti angoli, tenderanno a usu-rarsi più lentamente. Nemmeno pelle

e tessuti molli sono esclusi dall’invec-chiamento. Parlando di piede, i tessutimolli non sono più elastici e quindi nonassorbono più gli urti in maniera effi-cace, diventando deficitari nella lorofunzione di protezione di strutture pro-fonde e capsule. La pelle diventa piùsottile, meno elastica e quindi tende aformare più callosità. Le unghie diven-tano più spesse, cambiano colore. Di-venta fondamentale una visitapodologico almeno 3 volte l’anno. Uncorretto stile di vita, una corretta ali-mentazione, il sottoporsi a screening ea visite di controllo periodiche, l’utilizzodi scarpe comode sono i primi passiper contenere gli effetti dell’invecchia-mento. Ippocrate diceva che cammi-nare è la migliore medicina. Lo diceva2000 anni fa. È valido ancora oggi. Ilpiede è un organo estremamente com-plesso e delicato. Le sue strutture de-vono sempre lavorare in armonia ecoordinazione. Nonostante l’invecchia-mento sia inesorabile, è nostro compitopreservare i nostri piedi e tutto il nostrocorpo.

Dopo i 40 anni inizia un lento declino neuromotorioPODOLOGA DI GRAZIANA MUTIPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115

Anche i piedi… invecchiano

La rinite allergica è una condi-zione patologica che interessala mucosa nasale, determinata

da un processo infiammatorio im-munomediato verso un determinatoallergene, nei confronti del quale ilsoggetto si è sensibilizzato.

È una patologia frequente in etàpediatrica: secondo le ultime stime,circa 1 bambino su 10 ne è affetto.Nella maggior parte dei casi si trattadi una condizione familiare, nelsenso che almeno uno dei genitori èallergico. Tuttavia, una significativaquota di soggetti non presenta al-cuna familiarità.

Quando si deve sospettare una ri-nite su base allergica? I sintomi piùfrequenti sono i seguenti, variamentecombinati: starnuti, rinorrea acquosa(naso che cola), prurito nasale, con-gestione nasale persistente.

Questi sintomi possono presen-tarsi in maniera intermittente o per-sistente, in forma lieve, moderata ograve. Generalmente le allergie aipollini sono stagionali, mentre l’aller-gia alla polvere di casa (acari dellapolvere) tende ad essere persistente.

In alcuni casi la patologia puòmanifestarsi anche con sintomi ocu-lari (rinocongiuntivite allergica), in

questo caso il piccolo paziente potràpresentare arrossamento oculare,

edema (gonfiore) oculare, sensa-zione di corpo estraneo e fotofobia(fastidio alla visione della luce).

Naturalmente, nel caso in cui ilbambino presenti alcuni di questisintomi è importante rivolgersi alproprio pediatra di fiducia perché lacorretta diagnosi clinica è presuppo-sto indispensabile per una terapiaadeguata.

Tra gli esami diagnostici, i più im-portanti sono i Prick test, da effet-tuare possibilmente su cute integra(in assenza di lesioni quali dermatite

atopica). E’ importante che gli esamisiano effettuati in assenza di tratta-menti con antistaminici, che potreb-bero falsarne il risultato.

E’ fondamentale anche seguirenorme di prevenzione ambientale; adesempio, per l’allergia alla polvere labonifica dell’ambiente casalingo rap-presenta una strategia efficace. L’eli-minazione di tappeti, tende, peluche,suppellettili e l’utilizzo di presidicome coprimaterasso e copricuscinianti-acaro aiutano, infatti, a ridurrel’esposizione all’allergene; allostesso modo, nel caso di allergie aipollini è preferibile non uscire nellegiornate ventilate ed evitare zonedove il polline in oggetto è abbon-dante.

In molti casi è comunque indi-spensabile una terapia farmacolo-gica per la risoluzione del quadroclinico. Talora è opportuno effet-tuarla anche per prevenire l’insor-genza dei sintomi, naturalmentesotto la guida di mani esperte qualiquelle di un allergologo pediatra.

La rinite allergica, patologia frequente in età pediatrica

Secondo le ultime stime, circa 1 bambino su 10 ne è affetto. Tra i sintomi: starnuti, rinorrea acquosa, congestione nasale

Quel naso che cola…

E’ importante fare attività fisica, per stimolare il muscolo:il movimento, fa sì che vene e arterie lavorino più e meglio

PEDIATRA DI MONICA MANCINIPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115

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19aprile - duemilasedicirubriche rubriche rubriche rubriche rubriche

Importante riconoscimento perun innovativo lavoro della Gastroen-terologia Universitaria degli Ospe-dali Riuniti di Foggia al Congressonazionale delle Malattie Digestive aNapoli. Il Comitato scientifico hapremiato per la sezione di Endosco-pia lo studio elaborato dal dottor Ni-cola Muscatiello, direttore dellaStruttura di Gastroenterologia Uni-versitaria degli “Ospedali Riuniti” diFoggia, sull’utilizzo del polidocanolonelle polipectomie endoscopiche.

Lo studio è basato su un’innova-tiva tecnica che utilizza l’iniezionedel polidocanolo, soluzione sclero-sante con note proprietà procoagu-lative ed antiemorragiche, nellepolipectomie complesse del colon.Questa tecnica si è dimostrata effi-cace nel ridurre significativamentel’incidenza del sanguinamento post-polipectomia, che è la più temibilecomplicanza di queste procedure.

Il premio è stato ritirato dalprimo autore della pubblicazione, ildottor Antonio Facciorusso, dotto-rando di ricerca presso l’Universitàdegli Studi di Foggia che, nonostantela giovane età, è autore di oltre 30pubblicazioni a primo nome su rivi-ste indicizzate e ad alto impact fac-tor, e ha all’attivo un curriculumscientifico di primissimo piano.

Il lavoro è stato pubblicato sullapiù prestigiosa rivista di endoscopiaa livello mondiale “GastrointestinalEndoscopy”, organo ufficiale del-l’ASGE (American Association of Ga-strointestinal Endoscopy), ed èdiventato subito oggetto di dibattitonella comunità scientifica interna-zionale.

“Questo premio è l’ennesimo ri-conoscimento del lavoro che io e lamia equipe stiamo svolgendo ormaida anni nell’ambito dell’endoscopiadigestiva - spiega Muscatiello - Inol-tre, a Napoli, un altro nostro studiosull’alcolizzazione per via Ecoendo-scopica dell’adenocarcinoma delpancreas (tecnica innovativa da noimessa a punto e che si effettua so-lamente a Foggia) è stato premiatocome miglior poster nella sezioneEcoendoscopia. Questi riconosci-menti – conclude il dott. Muscatiello– dimostrano che quando ci sonomenti attive e lavoro di squadra sipossono raggiungere grandi obiet-tivi”.

in poche parole

Meteoropatia: e tu che tempo sei?Le belle giornate sono cono-

sciute per l’allegria e il buo-numore che infondono,

mentre quelle più uggiose trasmet-tono un po’ di tristezza. Spesso iltempo produce sbalzi d’umore, so-prattutto nei cambi di stagione e haun impatto sul nostro stato di salute.È stato dimostrato che esiste un rap-porto stretto tra le variazioni climati-che legate al cambio di stagione e lecondizioni psicofisiche che riguar-dano, in misura maggiore o minore,ciascun essere umano.

Le ragioni specifiche, relativa-mente all’arrivo della primavera, perle quali l’essere umano risente diquesto cambiamento sono da attri-buire all’aumento delle ore di luce eall’aumento della temperatura am-bientale. Queste due variazioni pro-ducono effetti anche a livellopsichico. Il cambio di luminosità quo-tidiana, infatti, induce cambiamenti alivello cerebrale e influenza la tra-smissione delle sostanze che rego-lano l’umore, i neurotrasmettitoricome, ad esempio, la serotonina.L’innalzamento della temperatura,poi, produce importanti variazioni delmetabolismo.

I sintomi e gli indicatori di unasindrome stagionale/primaverile

sono la stanchezza, il malesseregeneralizzato, la perdita di con-centrazione, l’irritabilità, l’aggres-sività e l’ansia. Si annoverano traquesti sintomi anche una serie dimodificazioni delle abitudini nelritmo sonno-veglia a livello quan-titativo e qualitativo), del peso/ap-petito e delle attività sociali elavorative.

Tale condizione sintomatica èdefinita SAD (Season Affective Di-sorder) o Disturbo Affettivo Sta-gionale, si riferisce ad un disturbodell’umore e dell’affettività la suapeculiarità è proprio il periodo incui essa si verifica, ossia nelle tran-sizioni stagionali. È dimostrato, inol-tre, dal punto di vista fisiologico, ilcondizionamento dell’aumento delleore di luce e della sua intensità sulnostro corpo, infatti questo semplicecambiamento ambientale porta aduna maggiore produzione di cortisolo(il cosiddetto “ormone dello stress”),che l’organismo secerne per farfronte all’aumentato fabbisogno dienergia che segue la fine dell’inverno

e l’allungamento del periodo di lucegiornaliero. Oltre al cortisolo, au-menta la produzione di melatonina ela serotonina in circolo, determi-nando variazioni biochimiche bru-sche che possono portareall’aumento dell’attivazione fisiolo-gica, la quale provoca un maggioredisagio nei soggetti che già soffronodi ansia. I soggetti nei quali l’attiva-zione di base è già importante sonoesposte ad una maggiore reattività

stimolata dalle alterazioni biochi-miche indotte dal cambio di sta-gione, indipendentemente dal fattoche soffrano di un disturbo d’an-sia.

In linea generale chi si trova adisagio in questi momenti di pas-saggio può intervenire sullo sti-molo della luce usando occhiali dasole e abbigliamento non eccessi-vamente caldo, ad esempio. Inol-tre, è importante promuoverel’attività fisica all’aria aperta e pre-diligere una corretta alimenta-zione, preferendo frutta, verdura eacqua ad alimenti eccessivamente

calorici. Chi soffre già di un disturbod’ansia non deve sottovalutare il fattoil malessere può dipendere da ciòche succede nel proprio corpo e chequindi non c’è motivo di spaventarsio di pensare ad un peggioramentostabile dell’ansia. È importante valu-tare la possibilità di un supporto psi-cologico per capire se tali sintomisono il segnale di un disturbo latentecausato da altri fattori e che il cambiostagionale ha messo in evidenza.

Cambi repentini di temperatura producono sbalzi d’umoreEcco quale può essere l’impatto sul nostro stato di salute

Come le transizioni stagionali influenzano la psichePSICOLOGA DI INES PANESSAPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115

Troppa igiene a volte può esserepericolosa. Gesti comuni ap-parentemente innocui come

quelli che ripetiamo ogni giorno du-rante le pulizie domestiche possonorilevarsi davvero pericolosi.

Ad esempio, utilizziamo troppidetergenti per le faccende domesti-che, a volte anche impropriamente.Dunque, la colpa è il mix di prodotti,usando prodotti contenenti ammo-niaca, acido muriatico e candeg-gina.

Gesti comuni che però hannoconseguenze più o meno immediatesul nostro organismo. Spesso le no-stre consulenze cominciano con frasistandard - “Ho la gola che gratta”oppure “Tosse stizzosa, faccio faticaa respirare” - e alla domanda “Cosastava facendo? Cosa ha utilizzato?”la risposta è sempre “Stavo ripu-lendo casa”, oppure “Ho inalato perun po’ di minuti, senza accorger-mene, ammoniaca, acido muriatico ecandeggina”.

In altre parole, un cocktail tos-sico. Cosa accade in questi casi?L’esposizione a tali sostanze puòcausare irritazione alle mucose,tosse e problemi respiratori brucioreagli occhi e lacrimazione e anchenausea e vomito. Spesso solo pochiminuti possono causare sintomato-logie molto gravi.

Le etichette dei prodotti per lacasa riportano informazioni relativea quali sostanze chimiche non de-vono essere mescolate tra loro e

spesso sono riportate con disegnicolorati o immagini di pericolo, mamolto spesso non sono consideratedai consumatori. Questa è una cat-tiva abitudine, alla luce di quello chepuò succedere.

Naturalmente il nostro consiglioè quello di non mescolare mai i pro-dotti per la pulizia della casa, spen-diamo qualche attimo nel leggere ciòdi cui è composto il prodotto chestiamo utilizzando.

Evitiamo l’esposizione a bambinio persone anziane o quando siamoin presenza di persone con allergie è

importante durante l’utilizzo di questidetersivi e arieggiare l’ambiente. An-cora, è fondamentale utilizzareguanti protettivi: sono prodotti cau-stici e facilmente potrebbero compa-rire escoriazioni e rossori sulle mani.

Ricordiamoci di conservare tutti iprodotti per le pulizie domestiche (enon solo quelli) lontano dalla portatadei bambini, come una nota marca didetersivo oggi pubblicizza in televi-sione. Noi lo abbiamo detto, conti-nuiamo a dirlo e continueremo afarlo. Da ultimo, ricordiamoci che nelmomento in cui si presentano i sin-tomi riportati bisogna allontanarsidall’ambiente contaminato e andareall’aria aperta. In ogni caso, consul-tiamo il Cav – Centro Anti-Veleni. Evi-tare è bene, ma sapere comecomportarsi in seguito riveste lastessa importanza.

Troppa igiene a volte può essere pericolosaMEDICO CAV DI ANNA LEPOREPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115

Gesti comuni apparentemente innocui possono rivelarsi rischiosi, a volte letali: il pericolo è nei “cocktail tossici”

Il ‘buon uso’ della pulizia

Ricercheeccellenti

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20 aprile - duemilasedici

In Italia attualmente manca una disciplinache regolamenti i rapporti personali da cuioriginano formazioni sociali diverse dalla

famiglia fondata sul matrimonio. La realtà sociale odierna conosce invece

nuclei familiari di fatto che sono altrettantomeritevoli di tutela giuridica.

Qualcosa però si sta muovendo: lo scorsofebbraio il Senato ha approvato un disegno dilegge che contiene proprio un’apposita disci-plina sulle unioni civili.

Tale disciplina non è ancora in vigore, do-vendo essere approvata, nella stessa iden-tica formulazione, anche dalla Camera. E’interessante però conoscere questa disci-plina per capire quali benefici potrebbe rea-lizzare.

Per “unione civile” si intende il rapportotra due persone maggiorenni, dello stessosesso, che vogliano organizzare la loro vitain comune.

Tale rapporto viene riconosciuto e tute-lato quando viene iscritto, su richiesta delleparti coinvolte, nel Registro delle unioni civilida istituirsi presso l’Ufficio dello stato civiledi ogni Comune.

Vi sono però dei casi in cui tale rapportonon può ottenere il riconoscimento: ciò ac-cade, ad esempio, quando sussiste un vin-

colo matrimoniale in atto oppure un vincoloderivante da un’altra unione civile preceden-temente riconosciuta, così come quando unao entrambe le parti dell’unione civile sono in-terdette per infermità di mente oppure sonogià legate da rapporti di parentela.

L’unione civile che ha ottenuto il ricono-scimento cessa, come accade anche nel ma-trimonio, con la morte di una delle parti mapuò sciogliersi anche per volontà unilateraleo consensuale.

Se le parti non vogliono più continuare ilrapporto di unione basta che anche una soladi esse effettui una dichiarazione in tal senso

all’ufficiale di stato civile. Quali sono dunque i diritti riconosciuti

alle parti dell’unione civile e i relativi doveriposti a carico delle stesse? Dall’unione civilederiva l’obbligo reciproco all’assistenza mo-rale e materiale e alla coabitazione.

A differenza delle coppie legate da vincolomatrimoniale non è previsto l’obbligo di fe-deltà. Entrambe le parti sono tenute, cia-scuna in relazione alle proprie sostanze ealla propria capacità di lavoro professionalee casalingo, a contribuire ai bisogni comuni.

Il regime patrimoniale dell’unione civiletra persone dello stesso sesso, in mancanza

di diversa convenzione matrimoniale, è co-stituito dalla comunione dei beni.

Dall’unione civile derivano altresì i dirittisuccessori previsti dalla legge a favore delconiuge superstite nonché il diritto a perce-pire le indennità spettanti in conseguenzadella morte del lavoratore subordinato.

Il punto più controverso tuttavia è in temadi adozioni. Non è stata approvata la “step-child adoption” ossia l’adozione del bambinoche sia figlio biologico di uno solo dei com-ponenti della coppia, riconosciuta comeunione civile, da parte dell’altro.

Sembra dunque prevalere una valuta-zione negativa sulla possibilità che alla cop-pia omosessuale venga riconosciuto il dirittoalla genitorialità essendo ancora largamentediffusa l’opinione per cui la convivenza condue genitori dello stesso sesso può avere ri-percussioni negative sulla salute psicologicadel bambino; al contrario è stato da più vocisostenuto che la salute psicologica del bam-bino dipende dalla permanenza in un am-biente affettivo sereno, cosa che prescindedal sesso dei genitori, uguale o diverso chesia.

Nonostante ciò occorre prendere atto delsignificativo passo in avanti che si sta com-piendo.

Il disegno di legge approvato dal Senato

Il nodo più controverso è quello delle adozioni. Non è stata approvata la “stepchild adoption”

DENTISTA DI VALENTINA LA RICCIAPer i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115

Unioni civili: di cosa si tratta?

Come si può ripristinare il sor-riso di un tempo dopo anni diusura, erosione o dopo un

trauma? Le faccette dentali in com-posito oppure in ceramica sono lasoluzione in questi casi. Si tratta dispeciali protesi a forma di guscioche ricoprono la superficie esternadei denti (quella che tocca le labbra)per variarne forma e colore o perriabilitarli dopo fratture o alterazionipatologiche dei tessuti dentari nonrisolvibili in altra maniera.

È un intervento di odontoiatriaestetica che permette di ottenere unsorriso diverso in poche sedute. Lascelta del materiale (resina compo-sita oppure ceramica) è importan-tissima e dipende dallecaratteristiche di qualità, durata ecosto che si desidera soddisfare. In-fatti il composito è un materiale piùeconomico della ceramica, tuttavia

è più facilmente soggetto ad usurae ad alterazione del colore; la cera-mica invece è più duratura neltempo, non subisce scolorimenti, è

più resistente e più costosa. Unavolta scelto il materiale, nella primaseduta si effettuerà la presa delleimpronte in alginato delle arcate,utili per far confezionare al labora-torio odontotecnico delle faccetteprovvisorie; si effettua anche la ce-ratura diagnostica in articolatoreche permette di valutare esatta-mente quale sarà il risultato finale;si possono scattare fotografie pervalutare le proporzioni del viso;nella seconda seduta si passa allapreparazione dei denti e si prende

una seconda impronta dei denti pre-parati (quella utile per far confezio-nare all’odontotecnico le faccettedefinitive, precisamente adatte aidenti del paziente); sempre nellastessa seduta si applicheranno suidenti preparati i cosiddetti “provvi-sori” in modo che il paziente, unavolta uscito dallo studio del dentista,potrà già sfoggiare il suo sorriso emostrare a sé e agli altri un’antici-pazione di quelle che saranno lefaccette definitive.

Durante l’ultima seduta si ri-muoveranno i provvisori e si cemen-teranno sui denti le faccette finali

del colore scelto e della forma cheè più idonea per armonizzarsi alviso del paziente. Le faccette pos-sono essere impiegate, oltre cheper motivi estetici, anche per incre-mentare la dimensione verticale delsorriso e risolvere problemi gnato-logici (occlusali): in quest’ultimocaso le faccette verranno applicatea rivestimento della superficie oc-clusale dei denti.

Il lavoro descritto ha una duratamedia variabile a seconda del ma-teriale scelto: le faccette in resinacomposita dopo pochi anni possonosubire alterazioni di forma e colorecausando un deficit estetico, anato-mico e funzionale, tale da rendereopportuno un reintervento con so-stituzione delle stesse; invece, nelcaso delle faccette in ceramica, siprevede la necessità di un nuovo in-tervento ogni 8 anni circa.

È un intervento di odontoiatria estetica

Utilizzate anche per ampliare la dimensione verticale del sorrisoe per risolvere problemi gnatologici (occlusali) oltre che estetici

Faccette dentali, cosa sono?

AVVOCATO Per i vostri quesiti: [email protected] - Tel. 0881.728115 DI DANIELA MURANO

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Dall’illusione della forma alla costruzionedella forma. Nel parco archeologico diSanta Maria di Siponto si superano il con-

cettuale e la visual art, per sperimentare unaidea quantomai attuale della evocazione storicache passa attraverso il tema dell’experience chesi fa emotion. L’esperienza qui viene rivissutagrazie alla ricostruzione prima semantica e poimaterica (rete metallica elettrosaldata e zincata)della basilica paleocristiana nata dal genio edella perizia del fare, delgiovane artista Edoardo Tre-soldi. Se si parlasse di me-moria, come fa lo stessoartista, forse si tradirebbe ilfine ultimo dell’arte che –secondo le ultime istanze –non fa memoria ma è essastessa memoria del visibile,di quell’hic et nunc che simanifesta nell’opera di Tre-soldi come epifania dell’im-magine che è al tempostesso segno tangibile di un passato chesi fa presente. Negli ultimi anni la storiadell’arte è giunta ad un punto critico nelquale deve scegliere – dicono in molti –fra un tradimento della tradizione e ilsuo suicidio; è il nesso stesso tra “sto-ria” e “arte” che viene messo in dubbioda alcuni storici dell’arte. Nel campodell’arte contemporanea, la non nuovatesi hegeliana della fine della storia ri-nasce declinandosi sia come un neces-sario passaggio dalla storia dell’arte aduna scienza dell’arte, già proposta daAby Warburg, sia come fine della storiaintesa nel senso di una fine dell’artecome professato da Danto.

L’arte oggi è chiamata ad asservireforse al ruolo di edutainement cioè diquel filo sottile, ma ben intessuto nelle

maglie della società, che coniuga la vocazioneall’educazione visiva (education) e le nuove fron-tiere del divertimento (entertainment), intesocome parabola del nostro tanto agognato“tempo libero”. A Siponto si vive così una espe-rienza intergrata di viaggio nel passato, nella no-stra storia quella che vede un territorio dauniocostellato di importanti presenze paleocristiane(vedi il “sito subacqueo” delle due basiliche pa-leocristiane poste sui fondali dell’invaso della

diga di San Giusto,in agro di Lucera).

A Manfredoniala sperimentazione

si fa dunque ardita nel progetto di una strutturain rete metallica che ridisegna i volumi dell’an-tica basilica; un’opera alta 14 metri realizzatacon un investimento di 3,5 milioni di euro, di cui900mila euro per la realizzazione da parte del-l’artista Tresoldi che in tre mesi circa ha com-piuto l’intervento site specific, assistito daprofessionisti nel campo dell’archeologia, del-l’architettura e della storia dell’arte antica, riu-scendo a dar vita nuovamente alla basilicapartendo dalla pianta fino a giungere all’imper-cettibile essenza dell’alzato.

Il tema scelto dallo scultore è quello della in-terazione dell’opera che così dialoga all’indietro

con la storia e, in modotutt’altro che invasivo,continua a dialogare conil territorio che la ospitain una relazione strettis-sima che è un caposaldodella poetica artistica edella sperimentazionevisiva di Tresoldi. Qui laricerca estetica si co-niuga infatti ai temi delpaesaggio urbano e della

definizione del parco archeologico già in essere,in una forma narrativa che diviene a tratti de-scrittiva ma che non è mai scevra dall’intenzio-

nalità semantica della resa materica del manu-fatto.

I lavori realizzati dall’arcidiocesi di Manfre-donia-Vieste-San Giovanni Rotondo, dal Segra-tariato Regionale del MiBACT, dallaSoprintendenza Archeologia della Puglia e dalComune di Manfredonia aiutano a comprenderelo sviluppo del sito del V secolo d.C. e degli edificireligiosi che vi insistono: la basilica Cattedrale,il battistero dedicato a San Giovanni, la chiesa diSanti Stefano e Agata.

E il successo è assicurato e sui social la no-tizia viaggia veloce e - in poche ore dalla suapubblicazione - è già trend topic, come si direbbenell’era del digitale a cui persino il passato è co-stretto a strizzare un occhio.

Francesca Di Gioia

21aprile - duemilasedici

sguardi d’arte

L’opera di Edoardo Tresoldi lascia senza pa-role. Non si può negare. E attira studiosi, ap-passionati o semplicemente curiosi che, nellarete metallica dell’avveniristica Iron Churchsperano di trovare suggestioni ed emozioni diun tempo passato. Una manna dal cielo per ilturismo storico-culturale, almeno a giudicaredai numeri rilevati subito dopo il triduo pa-squale: oltre settemila, infatti, sono stati i visi-tatori interessati al Parco archeologico di SantaMaria di Siponto. Un numero da capogiro perqueste zone.

L’intervento dell’artista al Parco archeolo-gico di Santa Maria di Siponto suscita grandecuriosità, a più livelli: un’opera permanente chevuole far dialogare archeologia e arte contem-poranea, restituendo la terza dimensione ad ar-chitetture ormai scomparse. Così, sul tracciatodell’antica basilica paleocristiana prende vitauna struttura di intricati reticolati di fili metal-lici, capace di incantare lo spettatore con effettiche ricordano la realtà virtuale.

Ma la struttura sarà davvero permanente?Se da una parte i numeri di visitatori registratifanno ben sperare, dall’altra si leva la voce au-torevole di Teodoro De Giorgio, storico dell’arte,che categoricamente sancisce: “L’opera va

smantellata”. Il perché è presto detto: l’instal-lazione non è in grado, per via della sua com-posizione “a rete”, di proteggere il monumentosottostante. Eppure l’obiettivo principe del pro-getto “Dove l’arte ricostruisce il tempo”, pro-mosso dalla soprintendenza per i Beniarcheologici della Puglia e il segretariato regio-nale del Mibact, e all’interno del quale ha presoforma l’opera, era proprio quello di conservarele tracce visibili del passato. Che però restanoesposte alle intemperie e all’azione degli agentiatmosferici. Inoltre, sottolinea lo storico in unsuo intervento, un altro aspetto da tenere inconsiderazione è che “risulta seriamente com-promessa la leggibilità dell’intera area archeo-logica (la struttura installata non è certoinvisibile o virtuale, tutt’altro). E’ nella “leggibi-lità”, infatti, che è racchiuso il senso del patri-monio culturale, che ha bisogno di mostrarsisenza veli, senza inutili artifici e sovrastrutture,allo sguardo dello spettatore, per permetterglidi cogliere quell’intreccio di storia e arte da cuidiscende il presente”.

Sul futuro dell’opera di Tresoldi resta, dun-que, l’incognita; una vita - lunga o breve chesarà - schiacciata nel braccio di ferro tra favo-revoli e contrari. m.g.f.

Il “tempio” delle suggestioni visiveIl caso dell’opera di Edoardo Tresoldi a Santa Maria di Siponto

Nuove frontiere della land art: l’experience che si fa emotion

FAVOREVOLI O CONTRARI?

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Sniffing, wardriving e piggybacking, spoofing, su-perzapping: il glossario degli illeciti informatici èsempre più complicato. Un pool di esperti e av-

vocati fornisce un valido strumento soprattutto a stu-diosi di scienze giuridiche e forensi e professionisti delsettore per difendersi e non cadere nella rete, evitandodi navigare a vista.

È il “Manuale breve di informatica del giurista”,pubblicato da Pacini Editore, e curato da Francesco Ce-lentano, avvocato foggiano fondatore del quotidiano online di diritto, internet e nuove tecnologie StudioCelen-tano.it e docente di Informatica giuridica dell’Universitàdegli studi Giustino Fortunato. È uno dei primi studiosidi informatica giuridica.

Il volume è scritto a nove mani: Gerardo AntonioCavaliere, Marcella D’Alessandro, Grazia Maria Mariani,Elena Bassoli, Michele Iaselli, Fabrizio Corona, Mauri-zio Reale hanno fornito il loro contributo nelle 360 pa-gine dell’opera suddivisa in tre parti. L’introduzione èfirmata da Giuseppe Cassano, direttore del Diparti-mento di Scienze Giuridiche di Roma e Milano della Eu-

ropean School of Economics, titolare delle cattedre diResponsabilità Civile e Diritto dell’Internet. Il manualeè aggiornato con il decreto legislativo numero 7 del 15gennaio 2016 che contiene le disposizioni in materia diabrogazione di reati e introduzione di illeciti con san-zioni pecuniarie civili.

L’opera, partendo da un’infarinatura di informaticaper economisti e giuristi, arriva fino al processo tele-matico, analizzando gli aspetti tecnici della firma digi-tale, il funzionamento della Pec e il ruolo deicertificatori, passando per gli strumenti di condivisione,i social network e la geolocalizzazione tra privacy e web2.0. E ancora, il commercio elettronico e la tutela deidati personali e i contratti informatici.

Il “Manuale breve di informatica del giurista” forni-sce un quadro esaustivo ma soprattutto aggiornato alleultime disposizioni normative e risponde alla necessitàdi un punto d’incontro e di fusione tra l’attività del giu-rista e le tecniche innovative del cyberlaw (la legge delweb). E in un mondo di internauti, si rivela uno stru-mento valido per tutti. Angela Dalicco

22 aprile - duemilasedici

spettacolo

editoria

22

EditorePublicentro Servizi Pubblicitari s.r.l.

Direttore ResponsabileMaria Grazia Frisaldi

Direzione commercialeAngela Dalicco

In redazioneMariangela MarianiDalila CampanileLeonarda GirardiCarmen La GattaFrancesca Di Gioia

Rubrichedott.ssa Anna Leporedott.ssa Selenia Accettullidott.ssa Vittoria Salicedott.ssa Monica Mancinidott.ssa Graziana Mutidott.ssa Valentina La Ricciadott.ssa Ines Panessaavv. Daniela Murano

RedazioneFoggiaVia Tressanti, I trav. (Vill. Artig.)Tel. 0881.72.81.15 - Fax [email protected]@6donna.comSito internetwww.6donna.comSocialfacebook: 6Donnatwitter: @6DonnaMagazine

Impaginazione e stampaPublicentro Graphic

Mensile di attualità e informazione.Registrazione presso il Tribunale di Foggia

n° 2/2002 del 26/09/2002

La collaborazione è volontaria e gratuita. I testi e le foto da voi inviate non verranno restituite.

Questo numero è stato stampato in 43mila copie e distribuito gratuitamente a domicilio nella città di Foggia

Dai social al processo telematico: un volume scritto a 9 mani

Da una parte c’è il Tribunale della Legge, dall’altrail Tribunale dei Fantasmi, quelli che si agitano nel pettodi chi è vittima di abusi, soprusi e ingiustizie. Comequelli subiti da una donna violata, che vede il propriodramma sbriciolarsi sotto i colpi di perizie impersonalied esami clinici. Non sempre, infatti, le sentenze delledue Corti collimano tra loro.

Due verità, due diverse forme di giustizia si scon-trano tra loro e si confrontano su un tema - che è quellodella fragilità della verità e dei possibili limiti dellaLegge - che devasta l’animo di una giovane donna vit-tima di violenza sessuale e scossa dagli eventi comeuna canna al vento. Una giovane donna, che dopo es-sere stata data in pasto a giornali, avvocati, giudici eperiti, chiederà solo silenzio. Oblio per sé e per la suavicenda. E’ “La milite ignota”, caduta in una battagliatanto personale quanto universale.

Sciolta la seduta, la giustizia è stata fatta? Se lochiede la Piccola compagnia impertinente di Foggia,con lo spettacolo “La milite ignota”, appunto, un pro-getto teatrale complesso e ambizioso che, dopo il de-butto nazionale a Mantova e le sette repliche andate inscena a Foggia, si prepara ad una tournée che da set-tembre vedrà la compagnia foggiana protagonistaprima a Roma e poi nel resto d’Italia.

Lo spettacolo, scritto da Enrico Cibelli e interpre-tato dall’attrice Ramona Genna, è il monologo dolorosoe onirico di una donna a caccia di conferme. Su séstessa e sul proprio talento. Ogni riferimento a fatti opersone è puramente casuale, eppure lo spettacolomuove da un fatto di cronaca realmente accaduto: Fi-renze, estate 2008 alla Fortezza da Basso. Una violenzadi gruppo ai danni una ragazza, poco più che ventenne.

“La milite Ignota è una pièce a metà tra cronaca emelodramma. La storia di una ex ragazza coraggiosache ora non desidera altro che l’oblio. Una vittima cheha deciso di nascondersi, dopo una lotta eroica tra de-

nunce, perizie e rinvii a giudizio. Una donna che sa-rebbe incivile, da parte nostra, dimenticare”, spiegaPierluigi Bevilacqua, che dello spettacolo firma laregia. Lo spettacolo pone subito alcuni interrogativi:come “misurare” un abuso? Come stabilire la gravità

di una violenza subita? Un passo in avanti per la colpe-volezza, uno indietro per l’innocenza. Il discrimine tralecito e illecito è cosa labile.

Nel 2013, il Tribunale di Firenze condanna 6 impu-tati su 7, ma nel marzo 2015 la Corte ribalta comple-tamente la sentenza e sminuisce il fatto, definendo lavicenda «incresciosa», ma «penalmente non censura-bile». Secondo i giudici, la vittima di stupro voleva, conla sua denuncia, «rimuovere» quello che consideravaun suo «discutibile momento di debolezza». La sen-tenza è definitiva, la guerriera dei tribunali chiede solodi uscire dalle scene.

La vicenda è stata calata nei bassifondi del mondodello spettacolo, in un ambiente fatto di abusi sessuali,fatti di cronaca e gossip. Un calderone mediatico nelquale trovano posto tanto la sentenza della Fortezza daBasso, quanto quelle delle vicende giudiziarie e perso-nali di Bill Cosby e Sara Tommasi. Lo spettacolo (che

non è consigliato ai minori di 14 anni) dasettembre verrà proposto anche ai ragazzidelle ultime classi delle scuole superiori.“L’idea “laterale” che sottende lo spettacoloè che l’ambizione (artistica e non) non devemai sfociare in qualcosa che il corpo e lamente non riescano a sopportare. O, più ingenerale, qualcosa che non faccia partedella natura della persona stessa. Che sipuò vivere anche senza quei riflettori chesembrano essere l’unica ragione di vita”,spiega Bevilacqua. “Riguarda il nostro me-stiere, ma anche tutti gli altri. In que-st’epoca, ancor più delle precedenti, ilmessaggio che sembra passare è: potete

arrivare in cima in pochi secondi. Spesso sembra lastoria di Icaro. E tutta la ricchezza che si era convinti diavere e di condividere, si sgretola inesorabilmente acausa di errori dettati dalla foga di emergere”. m.g.f.

A teatro il caso di stupro/non stupro che ha scosso le coscienze

“La milite ignota”, tra coraggio e oblioIl monologo interpretato da Ramona Genna da settembre in tournée

Il cyberlaw in una guida praticaÈ il “Manuale breve di informatica del giurista” di Francesco Celentano

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Ha solo 18 anni, ma quando sale su un palco,Aurora sembra una donna già vissuta, conil suo carico di esperienze e di sentimenti da

raccontare. È come se avesse visto e provato tanto no-nostante sia ancora molto giovane. Ma imusicisti sono così. Hanno una sensibilitàdiversa, particolare. Lo percepisci dalla loromusica e da come parlano di ciò cheamano. E conversando con Aurora Corcio,esce fuori il meglio di una generazione chenon è tutta marcia come molti pensano, mache è in grado di sognare e di farci sperarein un mondo migliore. Aurora è uno dei ta-lenti che Foggia ci ha regalato e che sta por-tando alto il nome della città in giro perl’Italia, conquistando medaglie e vincendoconcorsi.

La musica è stata sempre presentenella sua vita, sin da quando era piccola:“Credo di aver provato a cantare e a suonareuna chitarra per la prima volta a 4 anni,circa. Mio padre e mio fratello mi hanno tra-smesso la voglia di esprimere i miei pensieri. Di poteremozionare e di emozionarmi al tempo stesso”.

Cantare non è semplicemente un atto volto aglialtri, ma soprattutto un momento di introspezione: “Èmeditare. È come se la mia anima fosse trasportata in

un mondo incontaminato. La musica è una lingua uni-versale. Non sempre le parole riescono a dare unsenso a ciò che si pensa, ma la musica... ti scompigliacuore e mente”.

E per poter comporre, come faAurora, c’è bisogno di ispirazione:“Credo che il silenzio sia una dellemelodie più belle. Basta sempli-cemente saperlo ascoltare”.

Il 2015 è stato un anno pieno diimpegni per questa diciottennecon tanti sogni. Ha partecipato alla7a edizione del Concorso Nazio-nale Musicale Umberto Giordanoa Foggia, vincendo il primo premioper chitarra e voce. A Manfredoniaha raggiunto la stessa onorifi-cenza al concorso canoro ‘Unavoce per il Sud 5a edizione’. Unadelle esperienze più emozionantiè stato il Tour invernale a temaGospel Natalizio con ‘Strumenti &

Figure’: 41 concerti e circa 14mila chilometri percorsiin pulmino con coristi e interpreti.

Aurora sembra essere a suo agio sul palco davantial pubblico: “Non so se considerarla una fortuna omeno ma non mi provoca ansie e paure. Semplice-

mente aumenta la mia voglia di condividere, con tuttasincerità, me stessa”.

Il suo desiderio più grande è quello di poter gi-rare il mondo per far conoscere a chiunque la suamusica, ma prima di realizzarlo deve continuarea studiare: “Oltre ad essere chitarrista e cantante,ho studiato e sto continuando a studiareviolino al Liceo Musicale Poerio. Suonoanche il basso in una band AlternativeMetal (Viperium). Mi piacerebbepoter mescolare vari generi e culturemusicali per crearne uno unico”.

E come ogni artista che si ri-spetti, anche lei ha un fan numerouno: “È mia madre. Mi ha suppor-tato sin dall’inizio e ha sempre cre-duto nelle mie capacità. Hafatto sacrifici enormi per ve-dermi crescere assieme allamia passione. La mia famigliami ha sempre seguita ovunque.Se ho ottenuto delle soddisfazioni èanche grazie a loro”. La strada è lunga esarà certamente in salita, ma Aurora ha lespalle ben coperte e tanta voglia di raggiun-gere i traguardi tanto ambiti.

Carmen La Gatta

23aprile - duemilasedici

tempo libero

23

Diciottenne foggiana, ha collezionato premi e riconoscimenti

Carissime lettrici, benvenute alla nuova rubrica di Astrologia. Dal 1993 curo spazi di questa “nobile disciplina” sullemigliori riviste ed emittenti televisive.

Siamo a circa un mese dall’inizio dell’ Anno Astrologico. Il Sole sorgeva nella costellazione dell’Ariete perfino all’inizio delviaggio di Dante. Gli antichi erano convinti, specie nel medioevo, che il mondo fosse stato creato in coincidenza con l’Equinoziodi primavera (21 Marzo). Gli astri inclinano, non determinano, ma sono certo che in questi mesi che verranno, molte di voisapranno sfruttare i preziosi consigli del cielo.

Aurora e la ‘melodia del silenzio’Giovane cantante e musicista: “La musica è la mia lingua universale”

Centro Ghostdi Antonio Torre,

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ASTROLOGIA ESOTERICA.

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OROSCOPO

APRILE2016 Nel tuo segno inizia l'Anno astro-

logico. In questo mese avrai la giu-sta grinta e le idee per realizzare ituoi progetti e allargare le fre-quentazioni. Non conviene fare lapreziosa, se c'è qualcosa da faretanto vale dire di si.

OROSCOPODI

COPPIA

ARIETE

20 MARZO20 APRILE

Nei mesi scorsi, molti hannomesso a dura prova la vostra pa-zienza. Approfitta del trigono diGiove, per edificare nella Tua at-tività e in famiglia.

TORO

21 APRILE20 MAGGIO

Periodo confuso per le "gemel-line" come fai sbagli, ci si metteanche Marte ad indebolirti fisi-camente. Vieni da una splendidaVenere, in amore fa' leva sullacomunicazione.

GEMELLI

21 MAGGIO20 GIUGNO

I pensieri ti rendono un po'fredda sentimentalmente. Già ilmese prossimo diminuirannodubbi e nostalgie, Marte ti con-ferirà veri e propri slanci passio-nali.

CANCRO

21 GIUGNO22 LUGLIO

Cinque stelle per te in amore,slanci emozionali. Se svolgiun'attività in proprio, hai messotroppa carne a cuocere in pas-sato, riemergeranno problemiche credevi di avere già risolto.

LEONE

23 LUGLIO22 AGOSTO

Il momento è un po' stressantema proficuo. Il peggio è passato,apprezza anche le piccole cose,non tutto deve sempre andareprecisamente come vuoi tu. Ri-tardi burocratici.

VERGINE

23 AGOSTO22 SETTEMBRE

L'anno è iniziato all'insegna del-l'aggressività verbale. Hai supe-rato grazie a Marte diverseprove fisiche e sentimentali.Molte di voi saranno spinte amettersi in gran forma.

BILANCIA

23 SETTEMBRE22 OTTOBRE

La protezione di Giove dalla ver-gine, regala molte frecce al tuoarco. Finalmente potrai rag-giungere i tuoi obiettivi. Troveraila sicurezza per pensare ad unfuturo sentimentale stabile.

SCORPIONE

23 OTTOBRE21 NOVEMBRE

Carica, passionale e avventu-rosa. Molte di voi avranno avutoproposte per lavorare fuori.Giove ti ha messo dubbi, ancheperché hai crediti non riscossi.Primavera calda in amore.

SAGITTARIO

22 NOVEMBRE20 DICEMBRE

Qualche chiusura nel rapporto dicoppia. Ciò che ti accontentava,oggi lascia molti dubbi. Grandiintuizioni per investimenti, capa-cità di concludere ottimi affari.

CAPRICORNO

21 DICEMBRE20 GENNAIO

Ottimo cielo per l'amore, i puntidi vista differenti non metterannoin discussione il tuo rapporto.Ascolta i Suggerimenti interiori.Cambiamenti in vista molte di voiaffronteranno un trasloco.

ACQUARIO

21 GENNAIO18 FEBBRAIO

Lasciati ispirare da Mercurio,per un dialogo sincero col par-tner. Vieni da un periodo non fa-cile, stanchezza fisica epsicologica. Attenzione a Gioveopposto per la forma fisica.

PESCI

19 FEBBRAIO19 MARZO

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24 aprile - duemilasedici


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