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92846238 PROGETTO TERRA

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    92846238 “Progetto terra”  

    Paolo Benda

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    L’osservazione su cos’è, come funziona e quindi comunica tuttol’universo, ci dice che esso è energia rappresentata da frequenzesotto vari aspetti e/o forme, che non sempre si manifestano"materialmente" ai nostri sensi.

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    er evolversi è importante accettare il cambiamento,senza il quale nessuna crescita sarebbe possibile.

    Molto c ’  è da imparare guardandosi intorno,guardando i fiori, contemplando gli alberi, la natura.Se osserviamo crescere un fiore ci accorgiamo che cambia incontinuazione, se smettesse di crescere morirebbe.Per gli uomini è la stessa cosa.Molte persone vivono ma verrebbe da chiedersi“ stanno veramente vivendo? “

     possiamo dire che esistonoma sono quasi dei morti perché

    si chiudono quasi totalmente all’ energia dell’ amoree la loro coscienza si risveglia molto lentamente.Ogni volta che facciamo un atto d ’ amore,quando diamo amore,quando proviamo amore,quando parliamo con amore,Il nostro sole interiore crescee diventa una grande fonte di calore interiore,una grande fonte di luce.

    Più questo sole interiore cresce più irradia luceuna luce, un calore che non solo hanno il potere di riscaldarenoi, ma anche le persone che ci circondano.e i nostri pensieri, i nostri desideri, i nostri scopie tutto diventa più chiaro.

    Dedicato a tutti gli esseri di LUCE!

    Paolo Benda  

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    PRESENTAZIONE

    …..sei solo all’inizio di questo unico ed affascinante viaggio.Slacciati le cinture, e non avere paura. Paura di mettere in

    gioco le tue conoscenze, i tuoi pregiudizi, le tue abitudinimentali, non avere paura di guardarti dentro e di guardartifuori, non avere paura perché in realtà non esiste niente di

    cui tu debba averne.

    Antony De Mello, filosofo e psicologo, raccontava di unadonna che in punto di morte, ebbe la sensazione di trovarsidi fronte al trono di Dio. Una voce, le chiese: ”Chi sei?” “sonola moglie del sindaco!”, ”Non ti ho chiesto di chi sei moglie,ma chi sei tu”. “Sono una maestra di scuole! “Non ti hochiesto che lavoro fai, ma chi sei tu?” “Sono una cristiana!”

     “Non ti ho chiesto di che religione sei, ma chi sei tu?”. “sonouna che andava tutti i giorni in chiesa e aiutava i poveri e i

    bisognosi!” “non ti ho chiesto quali virtù praticavi, ma chi seitu?”  Naturalmente la donna non superò l’esame per entrare inParadiso e fu rimandata sulla terra. Uscendo dal coma, con ledovute cure mediche guarì. Rifletté per un po’ su quantoaveva vissuto e quando ebbe consapevolezza di sé, cambiototalmente il suo modo di vivere. La sua vita non fu più unostretto sentiero ma una pianura aperta dove confluivanotante strade. Capì che la vita rassomiglia ad un uccello chenon lascia traccia del suo volo nel cielo: noi non siamol’identità che ci siamo dati…la verità che ci fa liberi è di solitoquella che non vorremmo udire. Finalmente aveva scopertoche quando affermava che una cosa non era vera, moltospesso ciò significava che non le piaceva. L’esperienza leaveva insegnato che per conoscere le cose bisognava esserecolti. Per conoscere gli altri occorreva diventare saggi. Perconoscere se stessi bisognava essere illuminati. Essere

    illuminati è una sfida che ha il fulcro nello sviluppodell’interdisciplina creativa, capace di aiutare l’uomodiventato un arcipelago in movimento, aggregazionetransitoria, connessione plurima… (A.:De Mello, La preghiera della rana)

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    COI PIEDI PER TERRA

    Si pensa talvolta che chi si dedica a temi...  “insoliti” , comeme, tenda ad essere una persona poco razionale e nonradicata nella realtà. Che abbia la testa tra le nuvole,insomma.

    Ma che cos’è la realtà? 

    C’è chi ritiene sia l’insieme di tutto ciò che può essere visto,

    sentito, toccato, odorato. Che sia fatta di pietra, di legno, dicarne, di plastica e anche di qualche forma di energiascientificamente osservabile come la forza di gravità, lacorrente elettrica o il pensiero, se proprio vogliamo spingerciai limiti.

    Eppure questa è solo una parte della realtà. Una faccia dellamedaglia. L’altra faccia –  per lo più invisibile, intangibile,appena intuibile – è quel che permette alla medaglia stessa

    di essere. Ciò che mantiene in vita la nostra realtà, ciò chedà uno scopo, che lega una cosa all’altra dando un senso atutta la concreta esistenza, sta dall’altra parte. Negarlosignifica pensare a metà, comprendere la metà.

    Per contro, chi si dedica seriamente allo studio di questafaccia in ombra della vita deve avere come intento principalequello di conoscere meglio la faccia in luce. Nessuno studioha senso se rimane pura teoria. In particolare la ricerca

     “esoterica”  – qualunque direzione abbracci – è insignificantee inutile se non diviene un sistema completo di pensiero e, diconseguenza, un sistema di vita.

    L’esoterismo consapevole tiene i piedi ben piantati per terra,perché solo partendo da una base solida e stabile ci si puòaddentrare nei campi più sottili. Si parte dalla realtàmateriale, dalla quotidianità più spiccia, dall’osservazione

    dell’essere umano e di quanto lo circonda, verificando nessi,rispondenze e assonanze con gli aspetti più immaterialidell’esistenza, e poi si ritorna all’uomo e al suo pensare,agire, essere.

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    Ma cos’è che rende stabile la base di partenza?Principalmente la ragione, la logica, la capacità di valutazione

    e di confronto, il buon senso.Si crede erroneamente che la logica faccia a pugni con lafede e la spiritualità. Se per fede si intende ciò che ci è statoinsegnato “a scatola chiusa”, utilizzando dogmi e timori,allora sì: logica e ragione non sono contemplate. Ma se fedeè la ricerca cosciente e convinta di ciò che sta oltre e al disopra, libero da dottrine e condizionamenti, allora deveessere sorretta dal discernimento. Altrimenti si cade nel

    fanatismo o nell’inconcludenza. La mente non può essereconsiderata nemica dell’uomo, ma sua alleata.

    Questo è il motivo principale per cui l’esoterismo non è benvisto dalla Chiesa e in genere dalle religioni costituite. Per laChiesa l’uomo è solo uno scolaretto che deve obbedireciecamente alla maestra: non deve porre troppe domande,non deve indagare su temi che competono solo al clero, non

    deve mettere in discussione le lezioni che gli vengonoimpartite. Soprattutto deve concedere il primo posto allaParola scritta dalla tradizione, evitando accuratamente diinvestigare su scopi e significati: Dio non può essereraggiunto senza affidarsi a intermediari consacrati.

    Queste dottrine non tengono minimamente contodell’intelligenza umana, della voglia di apprendere davvero edi confrontarsi con ciò che non si conosce, dell’innata libertà dell’uomo e della sua mente. Così, mantenendolo sotto la suacappa, la Chiesa gli impedisce di crescere e di elevarsi. Loconvince che non è in grado di camminare sulle sue gambe.

    Invece è indispensabile imparare a scrutare, ragionare,verificare, distinguere: perché niente può essere escluso apriori o accettato senza condizioni.

    In questo diverso tipo di apprendimento, assai lontano daimposizioni, hanno uguale importanza gli insegnamentiesteriori e i processi interiori. Questo porta anzitutto allaconsapevolezza che l’universo è davvero troppo vasto peressere “compreso” (ossia racchiuso) totalmente, e che anchela più grande sapienza presenta falle e zone d’ombra - da cui

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    l’umiltà del sapere. In secondo luogo ci si rende conto dellanecessità di integrare le conoscenze acquisite nel proprio

    sistema di vita e di pensiero. Perché tutto, alla fine, si riversanel percorso della propria esistenza.

    Al centro della ricerca esoterica seria ed onesta vi è semprel’uomo nella sua interezza: la sua natura, le sue funzioni, leLeggi che lo governano e sulle quali si fonda l’armonia nellaquale è immerso, la sua realtà concreta e quella piùintangibile, gli Esseri che lo guidano o lo ostacolano nella suaevoluzione.

    IO MI CONOSCO?

    Immagina di essere in una stanza bianca, con le pareti

    bianche, il pavimento bianco, il soffitto bianco, e nienteangoli. Immagina di essere sospeso in questo spazio biancoda una forza invisibile. Sei appeso lì, per aria. Non puoitoccare nulla, non puoi udire nulla, tutto ciò che vedi èbianco... Quanto credi di poter «resistere» nella tuaesperienza?"Non molto a lungo... Esisterei, ma non potrei conoscerenulla su me stesso. Molto presto impazzirei."Esatto. Lasceresti la tua mente, in modo letterale. La mente

    è quella parte di te che ha il compito di ricavare un senso datutti i dati che riceve e senza dati in arrivo non ha nulla dafare. Ora, nel momento in cui vai «fuori di testa», cessi diesistere nella tua esperienza. Ovvero, cessi di saperequalunque cosa specifica su te stesso. Sei piccolo? Seigrande? Non puoi saperlo, perché non c'è nulla al di fuori dite con cui compararti. Sei buono? Sei malvagio? Non puoisaperlo. Non puoi neppure sapere se sei davvero lì, perché

    non hai punti di riferimento. Puoi concettualizzare, certo, manon puoi sperimentare nulla. Poi accade qualcosa che cambiatutto... Appare un puntino sulla parete, come se qualcuno loavesse disegnato con una penna stilografica. Nessuno sarealmente come ha fatto quel punto ad arrivare lì, ma non haimportanza, perché è ciò che ti ha salvato... Ora ci sei tu, e

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    c'è il Punto Sulla Parete. Improvvisamente puoi di nuovoprendere delle decisioni, puoi di nuovo fare delle esperienze.

    Il punto è lì, e ciò significa che tu devi essere qui. Il punto èpiù piccolo di te, quindi tu sei più grande di lui. Puoicominciare di nuovo a definirti, in rapporto al Punto SullaParete. Il tuo rapporto con il punto diventa sacro, perché èstato lui a restituirti un senso di te stesso... Ora nella stanzaarriva un gattino. Tu non sai chi sta provocando questieventi, ma sei contento, perché ora puoi prendere altredecisioni. Il gatto sembra più morbido di te. Ma tu sembri piùintelligente (almeno a volte!). E sei più forte. Nella stanza

    cominciano ad apparire altre cose e tu inizi a espandere latua definizione di Te Stesso. Poi... finalmente comprendi:Solo in presenza di qualcos'altro puoi conoscere te stesso.Questo qualcos'altro è ciò che tu non sei. Perciò: in assenzadi ciò che Non Sei... ciò che Sei... non é. Hai ricordatoun'enorme verità e assumi l'impegno di non dimenticarla maipiù. Ricevi a braccia aperte tutto ciò che arriva nella tua vita:persone, luoghi, cose. Non rifiuti nulla, perché ora sai chetutto ciò che appare nella tua vita è una benedizione: ti offre

    una nuova opportunità di definire chi sei e di conoscerti inquel modo.“La parabola della bianchezza”  di Neale Donald Walsch.

    Dunque, chi sarebbe questo famoso “te stesso” chebisognerebbe conoscere? Io mi conosco già!  Potreste erroneamente rispondere, pensando a voi come alrisultato oggettivo dell’insieme dei vostri pregi e dei vostridifetti. Potreste pensare al vostro carattere e a cosa lo rendeparticolare, unico e diverso da qualunque altro, e accettarlocome parte integrante di ciò che credete di essere. No cariamici, conoscere se stessi, non ha niente a che vedere contutto questo, poiché ciò che avete accumulato all’interno delvostro corpo biologico, è il semplice risultato di un processomentale costituito da svariate interazioni con ciò cheattualmente vi circonda. In questo modo non conoscete voi

    stessi, ma il risultato generato dall’illusione di voi stessi. Ilprocesso che conduce alla TRASMUTAZIONE alchemica delproprio corpo, è lento, tortuoso e assai doloroso, e una voltaintrapresa la sua strada GUAI a chi torna indietro! Guai achi interrompe tale processo, poiché il prezzo da pagaresarebbe davvero troppo alto! Perciò, chi ancora non è pronto

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    a voler sperimentare nella propria carne, l’alchimia di taleprocesso, abbandoni immediatamente questo percorso!

    Chi vuole abbandonare il vecchio mondo in cerca del nuovo,deve lasciare per forza dietro di se la paura, il dubbio, e devevoler spiccare il volo attraverso un baratro di proporzionimastodontiche, che lo condurrà inesorabilmente dall’oblio allebraccia del proprio Essere. Non può esservi alcuna avventuraesterna da “vivere”, se prima non si è vissuta la più grandeemozione esistente, che è quella del ricongiungimento con ilproprio Essere, pienamente incarnato in tutta la sua essenzae presenza, in un corpo nuovo, che brulica di cellule nuove e

    processi cognitivi e percettivi totalmente manifesti in tutta laloro accelerazione coscienziale.

    Il primo passo per conoscere se stessi, è comprendere chesi sta dormendo. Qualcuno potrebbe facilmente obbiettaresu questo punto, ed asserire in tutta certezza di non stareaffatto dormendo, ma di essere lì, proprio lì, davanti ad unmonitor a leggere quanto v’è scritto. Potreste essere sicuri edarcisicuri che il vostro sedere sia poggiato sopra ad una

    sedia, poiché potete sentirne la consistenza, avvertirne laparte “gommosa” del cuscino verso il suo centro, schiacciatodalla mole del vostro peso. Potete avvertirne inoltre la parteleggermente più concreta, verso i suoi bordi, che si stagliatra le pieghe del vostro cavo popliteo. In questo stessomomento, potreste vedere vostra madre, vostra sorella ovostra/o moglie/marito, che stanno svolgendo dei compitinormalissimi, come spazzare, pulire casa, guardare latelevisione o quant’altro. Eppure tu, loro, noi tutti stiamodormendo, e credetemi se vi dico che in uno stato simile èimpossibile accorgersene, ma è così. Tutta la nostramanifestazione in questo sogno che chiamiamo vita o realtà,è un concentrato di azioni meccaniche e meccanicistiche, apartire dal sentiero che ci costituisce, fino all’azione checrediamo di aver compiuto poc’anzi. E in questo stato disonno perenne siamo disposti ad accettare ogni tipo diabberrazione possibile.

    Ad esempio, sappiamo che due terzi del mondo muore difame, e ciò non è assolutamente dovuto totalmente aiproblemi legati a quei luoghi, come ci viene costantementedetto. Io ho avuto l’opportunità di visitarla un po’  e di parlarecon la gente del posto, e posso dire che da decenni all’uomo

     “bianco” viene propinata la menzogna colossale che in Africa

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    la gente muore perché non c’è l’acqua. In realtà sono lemultinazionali che detengono il vero potere in quei luoghi,

    foraggiando il terrorismo o i dittatori locali per mantenerne iltotale controllo, e utilizzando i suoi abitanti unicamente per iloro esperimenti con medicinali che ancora non hannoricevuto autorizzazione nel mondo cosiddetto “civilizzato”. Lasituazione è in questo modo perché non c’è alcun interesseche cambi! Ma come ho detto, noi stiamo dormendo, poichéchiunque fosse davvero sveglio a quest’ora avrebbe giàcapito tutto questo e intrapreso la strada del “ritorno a casa”.Anche la sofferenza è conseguenza del nostro sonno, la quale

    ci impedisce di cogliere la realtà oltre l’illusione! Chi dormesoffre, mentre chi si sveglia apre il suo Cuore e vive nellagioia, perché vede cosa realmente sta accadendonell’Universo intero, scorgendo la sua assoluta perfezione inogni sua più piccola e macroscopica manifestazione. Noi nonabbiamo paura dell’oscurità, ma bens ì della nostra luce!

    Quando l’autore inglese David Icke, ferma l’attenzione sulfatto che l’Amore Infinito è l’Unica Verità, non mente affatto,

    per quanto si possa non condividere altre sue affermazioni.Nell’arco dei millenni, questo è stato detto in tutti i modipossibili e immaginabili, e noi abbiamo sempre continuato aignorarlo, “vivendo” un sonno che non ci appartiene. Non faparte della nostra natura. Noi non siamo quel sogno. Nonsiamo il nostro lavoro e nemmeno il nostro conto in banca.Prima lo capiremo, prima svolteremo e ancor prima laMatrice sarà costretta a cambiare i suoi piani.

    La realtà è una mera illusione, anche se molto persistente.-  Albert Einstein

    In tutte le tradizioni esoteriche che davvero contano, apartire da quelle atlantidee, egizie, tibetane, greche ed infinecristiane, si è sempre saputo che l’uomo DORME un sognoche è convinto di non poter controllare, e di non aver alcunpotere su di esso, ma si sbaglia! Quanta arroganza è

    contenuta in un singolo uomo, che è convinto di essere unindividuo mentre in realtà egli è una moltitudine manifestadello stesso “sé stesso”! Proprio così, io sono te. Tu sei me.In ogni forma e manifestazione.L’Alchimia Interna, è un lavoro di scienza avanzata su sestessi, non religioso.

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    Gesù disse, “Sappiate ciò che vi sta di fronte al volto, e cosavi è nascosto vi sarà svelato.

    Tommaso 5,1Pensate che queste frasi, sottintendano concetti diversidall’esposizione di ciò che in realtà stanno dicendo? Nonesiste un’interpretazione diversa di questa frase! Yeshua diceesattamente quello che c’è scritto! Sono sempre stati certiintellettuali, che hanno sempre assegnato significati diversi aciò che invero è già chiaro e lampante come il Sole! Taliinformazioni venivano in forma esoterica date in parabole,

    ma per far sì che colui che avesse avuto “orecchie daintendere”, tra la folla, avesse inteso! Non cerchiamo sempre di interpretare secondo la Mente,poiché essa appunto… MENTE! Ma fatelo attraversol’intelligenza del Cuore. Proprio così! Sappiatelo!Af frontate l’oltre che c’è di fronte ai vostri occhi, che ciò cheessi vedono è in realtà un ridottissimo spettro di frequenze,interpretate dalla corteccia visiva del vostro cervello! Solo inquesto modo la Matrice collasserà davanti a voi e svelerà la

    sua vera identità, rispecchiando in questo modo la vostra!Occorre dimenticarsi di essere, perché in questo momentocari amici, non si è. Questa, “non è la vera carne”. La Terra èuna Prigione-Scuola Iniziatica per l’Anima. 

    E’ giunto il momento di rivelare il  processo che conduce alnostro sé, che è stato utile a molti. Tutti coloro dotati di unminimo di risveglio in atto, devono poterne fruire perché iltempo è maturo, e sta solo a voi voler intraprendere quelcammino.Farlo, in molti casi (anche se non è detto in tutti) potrebberisultare fastidioso, perché il processo di trasformazionecellulare intrapreso non dovrà assolutamente essereinterrotto. Il vostro corpo cambierà, muterà davanti ai vostriocchi, anche attraverso il dolore se è necessario! Man manoche la vostra coscienza si risveglia, e fa posto al testimoneche state crescendo dentro, esse necessitano di un corpo

    nuovo e purificato. Vi sembrerà di essere ammalati a volte, dinon capire cosa vi sta succedendo e persino altre volte viparrà di morire da un momento all’altro. Vi sembrerà che ilvostro corpo non risponda più ai comandi. Ciò, vi spingeràoltre il limite della sopportazione, poiché nessun dottore almondo potrà spiegarvi le ragioni, se non quelli della medicina

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     “vibrazionale”, poiché gli esami che l’allopatico vi manderà afare non indicheranno un bel niente! Inoltre durante questo

    processo, una volta accertato e assodato dagli esamiche non avete nulla, non dovrete assumere farmaci, poichéalcuni di essi potrebbero interrompere qualche processo inatto. Questo percorso non intende per nulla sostituirsi a unaterapia medica, perciò chi in questo momento dovesse vivereuna condizione disagiata per via di una qualchemalattia/disarmonia, non incominci assolutamente. Percoloro che invece intendono percorrere il labirinto,dovrete stare sempre sereni, poiché non starete

    assolutamente per morire. I vostri corpi superiori sannobenissimo cosa devono fare. Lasciateli operare e abbiateFEDE in loro! Ciò significa “Avere Fede”! Una voltacompletato il processo, sarà esattamente tutto l’opposto dellostare per morire.Tutto quanto da me esposto a riguardo, l’ho sperimentatopersonalmente, ma vi ho avvertiti. In coscienza laresponsabilità ricade solo su voi stessi e dalle scelte cheoperate.

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    ESERCIZIO I

    Ecco l’esercizio da svolgere per le prime due settimane:“Ricordarci di noi”. Come ci si ricorda di noi? E’ importantemantenere il pensiero fermo su un “centro di gravitàpermanente”, e cioè voi stessi. Come è possibile farlo? Noncerto meditando e basta! Ma cercando di osservare senzagiudizi ciò che stiamo facendo in quel preciso momento. Se cistiamo lavando i denti, ad esempio, occorre spostarel’attenzione verso noi stessi e ripetere “Adesso mi stolavando i denti e sono presente. Mi sto ricordando di me, non

    sono distratto/a da nient’altro.” Questo processo va ripetutoper ogni azione che intendiamo compiere nei vari momentidella giornata. Più creiamo spazi per ricordarci di noi, primacreiamo «il testimone».

    Il significato nascosto della vita sulla Terra è la creazione diun’anima attraverso l’instancabile 

    “processo del ricordo di se”. Il ricordo di se, è il solofenomeno che domina il tempo e la morte.

    -  Robert E. Burton

    Ricordarsi di sé significa essere presenti, rimanere nelqui-e-ora, evitando di vagare con la mente da

    un pensiero all’altro, da un’immagine all’altra. L’attenzione èrivolta a noi stessi e all’azione che 

    stiamo compiendo.

    -  Salvatore Brizzi

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    Lo scopo di questo esercizio è fissare dentro di noi il concettoche NON SIAMO I NOSTRI PENSIERI, difatti l’osservatore

    e l’osservato non possono essere la stessa identica cosa.Avvertire a fondo cosa sia la «Presenza» del QUI e ORA, equale differenza passi tra i momenti in cui abbiamo ricordo dinoi, e perciò siamo presenti, e i momenti in cui viviamo nelsonno spostandoci da un pensiero all’altro come marionettein balia della nostra mente. Imparare a focalizzare l’energiadell’intero essere su un dato obiettivo. Entrare in possessodelle cosiddette Siddhi (i poteri), quali la visione astrale, isogni lucidi, il viaggio astrale, la lettura del pensiero, le

    comunicazioni telepatiche e molto altro ancora. Maattenzione però! Le Siddhi sono solamente effetti collateralidel Risveglio, e non il Risveglio a Cuore aperto! Fateattenzione a non lasciarvi ammaliare troppo da esse, poichésono l’ultima spiaggia della Matrice per tenervi incastrati neldolore e nella sofferenza.Qualcuno potrebbe disquisire ed affermare: “Be? Tutto qui?Devo solo ricordarmi di me stesso?!” Se pensate siasemplice, cari amici, vi sbagliate di grosso. Ricordarsi di Sé

    richiede una notevole forza di Volontà, allora scopriretequanto la Volontà e l’Amore siano intrinsecamente legate.Certo, Potreste sicuramente rispondermi: “Hei, guarda che iola posseggo una Volontà!” . Al ché risponderei di ritorno “Nocaro amico mio, noi non siamo proprio in possesso di quelqualcosa che definiamo come Volontà.Ciò che crediamo di possedere come Volontà, ne portasolamente il nome”. Poiché se ne fossimo davvero inpossesso, semplicemente smetteremmo di fumare invece diprovarci, oppure non ci lasceremmo trasportare da unarabbia feroce per un parcheggio che ci è stato “usurpato”davanti agli occhi. No, noi non possediamo una Volontà, o unLibero Arbitrio fintanto che non abbiamo un ricordo di noi benstampato sulla fronte. Occorre generare quello che in orienteveniva chiamato «il testimone», ovvero colui che sifrapponga tra la nostra attività corporea e mentale,collocandosi progressivamente al di là della nostra

    personalità.Ricordatevi che questo Lavoro non è adatto per coloro chepossiedono una mentalità cosiddetta “aziendale”. E’imperativo comprendere, che non ci si deve assolutamenteaspettare alcun risultato, ma occorre sempre compiere «losforzo» senza aspettarsi niente in cambio. Siete in grado di

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    reggere la sfida con voi stessi? Questo sforzo a lungo andare,in apparente mancanza di risultati concreti, rischia di

    diventare deleterio e ci sembrerà di stare perdendo il nostrotempo. Esistono persone completamente refrattarie aqualunque risultato, inizialmente, poi un bel giorno… tac! Illoro Cuore senza alcun preavviso si apre, e l’immortalitàdell’Essere pienamente incarnata fa breccia nel mondo fisico. Dovrete sempre sostenere con l’Amore privo di dubbio, illavoro “eroico” che avete intrapreso. Sempre! Perciò il motto da ricordare sempre è “Sforzo, nonrisultati”. 

    «Quando siete desti potete fare qualsiasi cosa meglio, ma perarrivare a ciò occorre molto tempo.Quando vi siete abituati a ricordare voi stessi non saretecapaci di comprendere come abbiate potuto lavorare fino aquel momento. Ma da principio è difficile lavorare econtemporaneamente ricordare se stessi. Tuttavia sforzi inquesta dimensione danno risultati interessantissimi: non c’èalcun dubbio.L’esercizio del ricordo di se, è un processo che attiverà in noi

    delle nuove sinapsi, che si manifesteranno spesso con lafuggevole percezione di piccoli flash con la coda degli occhi,facendovi girare spesso la testa in direzione di quei flash,credendo di aver visto qualcosa o qualcuno aggirarsi intornoa voi. Non preoccupatevi assolutamente, coloro che hannogià sperimentato il “risveglio”, conoscono benissimo questieffetti. Non starete avendo le traveggole. In realtà i flashsaranno interni a voi e non esterni, e saranno la confermache qualcosa in voi sta mutando. Durante questo processoavvertirete inoltre uno stato di lucidità percettiva moltoevidenziato e sostenuto, attraverso il quale potrete risolvereproblematiche che prima vi sembrava difficoltoso risolvere,aumentando in maniera esponenziale le vostre capacitàintuitive ed elaborative.In ogni caso, non spaventatevi mai, sappiate che non sieteMAI SOLI, e ciò che vi accadrà durante la purificazione, è giàstato esperito da molte altre persone, e in molti passaggi

    anche dal sottoscritto.Com’è possibile eseguire questo processo per due settimaneintere, quando dobbiamo occuparci di eseguire anche altricompiti, come ad esempio il proprio lavoro? Prima di porciquesta domanda dobbiamo metterci assolutamente in testache questo processo è tutt’altro che semplice, come dicevo

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    poc’anzi. Il Ricordo di Se, è quella cosa che dagli antichialchimisti veniva chiamato «il Regime», «l’Agente

    Universale», «il Fuoco Lento» a cui la materia della nostrapersonalità deve essere sottoposta per la sua trasmutazione.E’ la forza che consente all’alchimista di mutare il suo PiomboInteriore in Oro. Ma vedrete quanto sarà complicato,mantenere il Ricordo su di Se! In molti casi vi apparràaddirittura impossibile, e non vi ricorderete affatto di farlo,tanto la mente difende se stessa, abituata com’è a saltareavanti e indietro, nel passato e nel futuro, come la testinalaser impazzita di un lettore CD. La strada verso il risveglio

    della coscienza, non è uno scherzo, o qualcosa che siintraprende tanto per sentirsi diversi dagli altri, anzi è inrealtà un atto di UNIFICAZIONE con gli altri sé. E’ un vero eproprio atto di trasformazione, e non va preso alla leggeraper nessun motivo al mondo. Perciò, l’iniziando che intendeprocedere verso questo cammino, deve eseguire l’eserciziodel Ricordo del Sé, con la massima dedizione e devozione.Non occorre l’isolamento totale, purché quando avete finito diinteragire socialmente con qualcuno, cerchiate sempre di

    creare dei momenti in cui centrarvi su voi stessi.Non si ottiene la chiave semplicemente facendo venti o trentaminuti di meditazione al giorno, o cantando qualche belMantra. A parte una buona presenza di sé, e una fortesensazione di rilassamento e pace interni, questo non porteràmai al cambiamento del proprio corpo, che solamente doposarà in grado di ospitare l’Essere, e chi ospita l’Essere ha unagrandissima responsabilità nei confronti di se stesso e dicoloro che gli stanno intorno. La meditazione è sì un buonmetodo, ma è un metodo che persiste nel mantenervinell’illusione terrestre: CHE E’ UNA PRIGIONE.Prendete seriamente questo esercizio, oppure non fatelo, pernessun motivo al mondo. Anzi! Scordatevi proprio quantodetto.Tratto da : www.automiribelli.org (Andrea Doria)

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    RADIONICA E DEI

    Un aspetto scientifico, interessante per noi daosservare, rivolto al campo della salute degli esseri viventi: èla “Radionica”, la quale si basa sul fatto che Tutta la natura èimmersa in un grande campo di vibrazioni energetiche; ondeper cui essendo Noi Tutti interconnessi l’uno all'altro, si èresa possibile la realizzazione di un metodo di diagnosi eterapia a distanza di disturbi e/o malattie del nostro alberodella vita, basandosi sull’esame delle frequenze energeticheappartenenti ad un semplice "testimone" del nostro essere,

    tipo: un capello, un frammento di unghia, una goccia disangue ecc. ecc. I principi della “Radionica” furono scopertidal medico americano Albert Abrams, nato a S. Francisco nel1863, si laureò giovanissimo, con lode e medaglia d'oroall'Università di Heidelberg, in Germania. Tornato in America,divenne in breve tempo un rinomato specialista nel camponeurologico, direttore di Clinica Medica all’Università diLeland Stanford e autore di almeno una dozzina di libriscientifici. Una scoperta casuale durante la visita di unpaziente affetto da cancro, lo portò ad esplorare nuove eaffascinanti ipotesi assai lontane dai rigidi confini segnatidalla medicina e dal pensiero scientifico dei suoi, e purtroppoancora nostri tempi. Tale scoperta lo portò a postulare chetutta la materia emette radiazioni rilevabili mediante unsemplice apparecchio elettronico. Stabilì poi che ogni organodei sistemi viventi in buona salute possedeva una suaspecifica frequenza, che risultava alterata in caso di malattia.

    Ideò così un metodo diagnostico completamente nuovo,identificando le frequenze delle differenti malattie e progettòanche gli strumenti idonei per curarle. Ottenne risultatispettacolari, sembrava che si fosse alle soglie di una nuovaera per la medicina, ma non fu così: le scoperte del DottorAbrams furono osteggiate in tutti i modi dai rappresentantidella scienza ufficiale, che lo espulsero dall'Ordine ecoprirono di ridicolo le sue ricerche. Alla sua morte, il suolavoro venne portato avanti dalla Chiropratica Americana

    Ruth Drown, la quale anche Lei venne perseguitata,imprigionata sotto l'accusa di truffa ed esercizio abusivo dellamedicina; i suoi strumenti furono sequestrati e distrutti, morìpochi anni dopo in seguito ad un attacco cardiaco. Ma ormaiil messaggio era stato lanciato, e molti ricercatori in diverseparti del mondo, cominciarono ad indagare sull'affascinante

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    campo della nascente “Radionica”. Uomini come CurtisUpton, Howard Armstrong e William Knuth sperimentarono la

     “Radionica” anche per diagnosticare e curare le malattienell’agricoltura; Thomas Galen Hieronymus brevettò unnuovo "rilevatore di emanazioni"; e Malcom Rae fu il primoad introdurre concetti matematici nella “Radionica”. Tra ipionieri di questo particolare campo della scienza, merita unamenzione particolare anche l'Inglese George de la Warr,fondatore con la moglie dei “Delawarr Laboratories diOxford”, la cui mente fertile e geniale perfezionò ed elaboròdiversi nuovi strumenti per diagnosi e terapia. A supporto

    della tecnica “Radionica”, nel 1930 il Professore AmericanoSaxton Burr propose quella che è conosciuta come la teoriaelettrodinamica della vita, la quale tende a dimostrare tra lealtre cose, che l’operatore radionico può operare anche adistanza proprio attraverso questo comune campoenergetico.

    Un buon aiuto per capire le tesi sopra citate; ciarriverà anche dall’ osservazione ed esame della scienza chestudia il “Caos”.Sino al 1980 circa, la Scienza era convintache un sistema semplice si comportasse in modo semplice, eche quindi la previsione del suo comportamento fossealquanto semplice; e che invece un sistema complesso sicomportasse in un modo complesso e che quindi laprevisione sul suo comportamento fosse alquanto complessa.Oggi tutto questo è cambiato, in questi ultimi venti annimatematici, fisici, biologi, chimici, astronomi ecc. stanno

    sempre di più prendendo consapevolezza che sistemi semplicidanno origine a comportamenti complessi; e fatto ancora piùimportante, è che le Leggi della complessità hanno unavalidità universale, sulla quale non incidono minimamente lastruttura degli Atomi che compongono un sistema qualsiasi.Le varie Scienze che studiavano e cercavano di ingabbiare inregole matematiche i comportamenti e quindi le predizionidei vari sistemi, usavano definire come “fluttuazioni” delsistema le variabili che sempre si presentavano ai loro vecchi

    schemi di lavoro; era chiaramente un modo spicciolo perdare un termine ed una spiegazione a dei fenomeni che inrealtà rappresentavano la vera parte importante di come siregola il sistema del Tutto. Solo ultimamente le variediscipline scientifiche hanno imparato a lavorare insieme suquesto importante aspetto comportamentale dell’Universo;

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    scoprendo che in realtà ogni sistema ordinato tende al Caos,e ogni sistema caotico ha un suo ordine intrinseco delle cose;

    tale riflessione ci porta a pensare che quando ragioniamoentro una dimensione univoca lineare del tempo, inteso comemisura della durata dei fenomeni osservati da un osservatoreesterno, tutto l’ universo appare essere caotico, in quantoche organizzato come un sistema disperso in un mare dientità materiali differenti, tenute assieme dal sistemagravitazionale; il quale oltretutto risulta ancora mancante diuna "massa oscura" invisibile. Se invece aggiungiamo comevariabile cognitiva, “il sistema di informazione interattiva”, l’

    Universo ci appare come un sistema perfettamente ordinatonelle sue componenti di materia, energia ed informazione.Verrebbe allora da pensare e quindi dedurre, che all’internodi questo immenso e bellissimo gioco di vibrazioni armonicheche è l’universo a noi conosciuto e sconosciuto: l’evoluzione èCaos più retroazione, e l’Universo è caos più dissipazione; edancora che il Caos ha una freccia che lo porta a produrrecomplessità di una bellezza ed un’armonia stupefacenti; equindi giungere a definire che la dissipazione dell’Energia o

    Entropia, nella realtà è un agente di un ordine, che non puòmatematicamente arrivare solo dalla legge del “caso”, cometenta di definire il grande biologo Monod nel suo celebre libro

     “Il caso e la necessità”.  Il calcolo delle probabilitàmatematiche a suffragio della tesi che l’universo sia statogenerato dal caso è praticamente nulla; tale calcolo invecedepone decisamente a favore di un universo governato da unperfetto progetto e quindi ordine intrinseco e profondo digrado infinitamente elevato , che è quello che ha definito sindai primi micro secondi di vita le costanti cosmologiche cheregolano da sempre l’evoluzione dell’universo, tipo lacostante gravitazionale, la velocità della luce, lo zeroassoluto, la costante di Planck ecc. Se una sola di dettecostanti fosse stata modificata anche di pochissimo,l’universo non avrebbe potuto esistere; invece la scienzamoderna ci insegna che a 10-35  secondi dopo il “Big Bang”l’universo aveva già trovato il suo equilibrio intrinseco, che

    poi nella sua espansione ha permesso sempre con precisioneinfinitesimale alla nascita della vita che noi conosciamo. Casomai…….., invece il “caso”, insieme alle costanti cosmologichepuò essere complice della nascita ed evoluzione della vita,come noi la conosciamo.

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    La scienza per meglio addentrarsi in questi enormimeandri, lasciandosi aiutare anche alla filosofia, dovrebbe

    indagare più a fondo sui perché, e sulle cause che hannogenerato gli effetti nei quali: come insegna la fisicaquantistica, “probabilmente” siamo tutti immersi.

    Dal giorno in cui noi nasciamo ci insegnano chedobbiamo avere un senso comune nel percepire le cose delmondo in cui siamo immersi; nella realtà ciò che vediamo,udiamo, tocchiamo, gustiamo ecc. non sono niente altro chedei segnali elettrici trasdotti che arrivano al nostro cervello

    dai nostri sensori. Ancora una volta la realtà oggettiva cisfugge, e torniamo al concetto che ci dice che

     “probabilmente” noi siamo immersi in campi energeticicomposti da onde di tutti i tipi, le quali interagendo tra di loroa vari livelli, ci portano la “sensazione” di massa,informazione e coscienza. Potremo anche tentare di asserireche noi non siamo altro che dei “lampi eterni” di energia chevanno ad alimentare “il paradosso dell’eterna ghirlandabrillante” enunciata da : Godel, Escher e Bach, il quale nellasua “Fuga” dopo aver cambiato 6 tonalità, torna al punto dipartenza un’ottava sopra, senza che l’ascoltatore abbiapotuto avvertire il cambio di tonalità.

    In tutta questa avvincente passeggiata fatta sino a quiinsieme nei meandri del creato, troppo poco ci siamooccupati a capire quello che noi usiamo a chiamare con iltermine di “tempo”; per la nostra realtà nulla ci è di più

    misterioso e sfuggente del tempo; esso ci appare come laforza più grande ed inarrestabile dell'universo, che ciaccompagna inesorabilmente dalla culla alla tomba. PerSant'Agostino il problema “tempo” era già chiaro: «Senessuno me lo chiede, so cos'è il tempo, ma se mi si chiededi spiegarlo, non so cosa dire». Tutti lo associano ai fenomenidi cambiamento e/o evoluzione, ma sotto c'è forse dell'altro,che nella nostra fretta di vivere ci sfugge!!!!! Le domandenon mancano. Il tempo si muove in una sola direzione, dando

    vita a un presente in costante cambiamento? Il passatoesiste ancora? e se si, dov'è finito? Il futuro è giàdeterminato, e ci aspetta, anche se non lo conosciamo?Cercheremo insieme di capire qualcosa di più, anche se la

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    questione più grossa rimane sempre quella che già turbavaSant'Agostino: cos'è il tempo?????

    Può sembrare strano, ma la fisica ha sempre cercatodi evitare questa domanda, lasciando piuttosto l’arduocompito ai filosofi. Il motivo è probabilmente dato dallaschiacciante autorevolezza di Newton e Einstein per il modocon cui hanno plasmato lo spazio, il tempo ed il moto.Entrambi hanno costruito modelli dell'universo distraordinaria chiarezza, ma poi, una volta fatta la struttura,non si sono preoccupati eccessivamente delle fondamenta. E

    questo lascia spazio a potenziali confusioni. Senza alcundubbio, le loro teorie sono piene di grandi verità, ma tutt'edue danno il tempo come qualcosa di scontato: è un mattoneal pari dello spazio, un elemento primario. Einstein lo haaddirittura fuso con lo spazio per creare uno “spazio-tempo”a quattro dimensioni; infatti una delle grandi rivoluzioni dellafisica moderna:“la relatività” è completamente imperniata sul

     “Tempo”. Nella “relatività” Einstein aveva eliminato ilconcetto più Newtoniano di spazio e tempo assoluti, infattigran parte della difficoltà nostra a comprendere la teoriadella “relatività”, proviene dalla riluttanza umana ariconoscere che il senso del tempo, come ad esempio quellodel colore, è solo una nostra forma di percepire alcune coseche ci succedono attorno. Come non esiste in realtà ciò chenoi definiamo “colore” senza il nostro occhio per recepirlo,così un istante, un’ora un giorno, sono indistinguibili senza gliavvenimenti che li caratterizzano; e quindi come lo spazio

    possiamo identificarlo come un possibile ordine di oggettimateriali, così il tempo è identificabile come un possibileordine di avvenimenti. Einstein spiegava la soggettività deltempo con queste parole: “le esperienze di un individuo ciappaiono ordinate in una serie di singoli avvenimenti, che Noiricordiamo apparire ordinati secondo il criterio di anteriore eposteriore. Esiste quindi per l’individuo un tempo suo propriosoggettivo che in se stesso non è misurabile. Noi possiamoassociare numeri ed eventi in modo tale che un numero

    maggiore sia associato ad un avvenimento posteriore,piuttosto che anteriore, e questa continuità possiamoquantificarla per mezzo di un orologio, che è uno strumentonostro utilizzato per contare lo scorrere di una serie diavvenimenti”.

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    Sin dai tempi più antichi due concezioni diverse del “tempo” si sono scontrate, per esempio tra i Filosofi Greci,

    Eraclito sosteneva la necessità dell’eterno scorrere di tutto, eParmenide sosteneva invece che il tempo ed il moto nonesistessero; ben pochi pensatori nelle epoche successivepresero sul serio le idee di Parmenide; per trovarne unobisogna arrivare sino ai tempi nostri, l’Inglese Julian Barbourteorico di astrofisica e del tempo, il quale sostiene nella Suatesi, che l’eterno fluire di Eraclito non è che una Nostraradicata illusione. La sua teoria è che l’universo “quantico”sia statico, esistente come una serie di stati indipendenti dal

    tempo, governati solo dalla loro probabilità di esistere. DiceBarbour: “la nostra nozione di tempo deriva dall’osservazionedi questi stati, il tempo è una nostra pura illusione, in quantoche i fenomeni dai quali deduciamo la sua esistenza sonoreali, ma Noi li interpretiamo in modo sbagliato per il motivoche le radici del Nostro sapere affondano essenzialmente adoggi in due teorie di fisica definite come: meccanica classica,e meccanica quantistica, che danno una visione non olisticadel Tutto, e quindi a volte possono anche risultare

    fuorvianti”. Comunque la teoria più vicina al concetto deltempo di Barbour sicuramente è la meccanica quantistica, inquanto che essa presume che non ci sia una singolasuccessione di stati, ma ogni possibile successione di stati, eche quindi tutti i possibili avvenimenti siano presenti nellostesso tempo, siamo Noi con la nostra mente che decidiamoche stato seguire e/o vivere; mentre per la meccanicaclassica il tempo è qualcosa come un invisibile filo sul qualevengono appesi in successione gli avvenimenti.

    Molti affermano che la teoria dei quanti, cheattribuisce alla mente un ruolo così importante, può costituirela chiave per capire più a fondo la questione del liberoarbitrio. In effetti il fattore quantico ha spazzato via lavecchia concezione deterministica dell'Universo, secondo cuitutto ciò che facciamo è stato prestabilito dai meccanismiuniversali prima ancora della nostra nascita.

    Questo modo diverso di concepire il tempo dal nostrocomune senso del sentire, messo in relazione con il “liberoarbitrio”, ci porta diritto al concetto di Divinità, Coscienzacollettiva ecc. sollevando a divulgatori scientifici come

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    l’Inglese Paul Davies, una serie di interrogativi come quelliqui di seguito riportati:

    Se i creatori hanno un piano riguardo l'universo, cherealizzano in quanto manifestazione della loro volontà,perché non si sono limitati a creare un universoperfettamente determinato in cui i fini che essi si propongonosiano automaticamente raggiunti? O meglio ancora, perchénon hanno creato un universo in cui tali fini siano giàrealizzati ?

    Se l'universo non è determinato, ciò non significaforse che il potere delle Divinità è limitato dal fatto che Essenon possono prevedere o decidere quale sarà l'esito delle lorodecisioni? Si potrebbe però dire che sono perfettamente liberidi rinunciare a una parte del loro potere: di qui acontrobattere che tale rinuncia si manifesta nel conferimentoall'uomo del libero arbitrio, il quale ci permette di opporci aloro se proprio lo desideriamo. Ne risulta che énell'attribuzione al mondo atomico del fattore quantico, chetrasformano la loro creazione in un gioco d'azzardo cosmico.

    Rimane però un problema logico: come può un agenteonnipotente limitare il proprio potere pur rimanendoonnipotente ? L'eventuale onnipotenza dei Creatori è bendiversa dal libero arbitrio dell'uomo; quest'ultimo puòscegliere tra due o più cose, fare indubbiamente delle scelte,ma comunque esaudire solo una piccola parte dei suoi

    desideri. Al contrario i Creatori onnipotenti non sonosottoposti a questi limiti: Essi possono realizzare tutto ciò chedesiderano. Ma l'attributo dell'onnipotenza solleva alcuneardue questioni Teologiche. I Creatori sono liberi di impedireil male? Se sono onnipotenti, si. Perché dunque esiste il malenel mondo? E' questo un interrogativo terribilmente insidioso,come dimostra l'analisi che ne fa David Hume il quale sichiede: se il male esiste è perché i Creatori hanno cosìdeciso, quindi non sono buoni, e se il male esiste

    contrariamente alle intenzioni Divine, Essi dunque non sonoonnipotenti. In conclusione, non possono esserecontemporaneamente buoni e onnipotenti, come affermanola maggior parte delle religioni.

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    Si può controbattere l'argomento affermando che ilmale deriva solo dall'uomo: poiché i creatori ci hanno creati

    liberi, siamo liberi anche di fare il male e di frustrare quindi isuoi piani. Ma giacché avrebbero potuto crearci diversi,incapaci di fare il male, anche Loro quindi sono parzialmenteresponsabili del male che noi facciamo. La responsabilità deidanni provocati da un bambino, ricade anche sui genitori. Sideve quindi concludere che il male (o almeno certi limitatiaspetti del male) rientrano nei piani dei Creatori per ilmondo? Oppure che i Creatori non sono liberi di far sì chenon ci opponiamo ai loro disegni?

    I problemi non finiscono qui; altri ne sorgono seriteniamo che la Divinità trascenda il tempo. Infatti ilconcetto di libertà di scelta ha un carattere essenzialmentetemporale. Il concetto stesso di scelta implica il tempo: unascelta a-temporale è un assurdo semantico. E se i Creatoriconoscono il futuro, ha senso parlare di segni Divini e dellanostra partecipazione ad essi? Un  “Dio”   infinito edonnisciente conosce ciò che avviene in ogni istante. Ma comesi evince dalle moderne conoscenze scientifiche , non esisteun presente universale: quindi la conoscenza Divina, se siestende nello spazio, deve estendersi anche nel tempo. Se nedeve concludere che un  “Dio”   eterno qual' è quello deiCristiani non ha libertà di scelta: ma è possibile che invecel'uomo sia dotato di un attributo di cui il suo creatore siaprivo? Si è costretti a concludere paradossalmente, che lalibertà di scelta non è un privilegio, ma una limitazione di cui

    noi soffriamo: corrispondente alla nostra incapacità diconoscere il futuro.  “Dio”   non è costretto nel carcere delpresente, non ha bisogno del libero arbitrio. Il problemaappare irrisolvibile.

    La nuova fisica senza dubbio vivifica l'antico enigmadel libero arbitrio e del determinismo ma non lo risolve. Lateoria dei quanti, confuta sì il determinismo, ma in compensominaccia il concetto di libertà moltiplicando la realtà. La

    teoria della relatività, ci apre un universo esteso nel tempooltre che nello spazio ma non ci toglie una certa libertàd'azione.

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    L'idea di un “Dio”  creatore che con un atto di volontàha fatto si che l'universo esistesse, è profondamente radicata

    nella cultura Giudaico-Cristiana. Però quando si va adanalizzare a fondo la questione dal punto di vista scientificofilosofico, si evince che questa convinzione pone più problemidi quanti ne risolva. La difficoltà principale rimane la naturadel tempo. Oggi sappiamo che il tempo è inestricabilmentelegato allo spazio e che lo spazio-tempo fa parte dell'universocosì come ne fa parte la materia.

    Il tempo ha le sue leggi che lo governano e fa parte

    della fisica. Ora se il tempo appartiene all'universo fisico eobbedisce alle leggi della fisica, ne consegue che il tempostesso è compreso in quell'universo che “Dio”  dovrebbe avercreato. Ma ha senso dire che  “Dio”   è causa del tempo,quando l'esperienza ordinaria ci insegna che la causa precedesempre l'effetto? La causalità è calata nel tempo: Il tempodeve esistere prima che una cosa causi un'altra cosa. Se iltempo non esiste, concepire un  “Dio”   che esiste primadell'universo è assurdo dato che non esiste né un prima néun dopo! Ma I Creatori potrebbero esistere al di fuori delloSpazio e del Tempo, come teorizzò Boezio nel VI secolo,elaborando un concetto di creazione molto più astratto esofisticato di quello ordinario.

    Potrebbero esistere sopra la natura e non prima diessa. Questa idea non è affatto facile da capire, in quantoche la Divinità fuori dal tempo crea l'universo e lo mantiene

    in esistenza in ogni momento tramite un “Dio”  che agisce inogni istante, ed il remoto Creatore cosmico viene adassumere una connotazione di maggiore immediatezza marisulta in cambio più oscuro e distante dal nostro “essere”.Ma se Dio è fuori dal tempo non può venire a far parte dellasuccessione di cause in quanto egli non è tanto causadell'universo quanto spiegazione dell'universo stesso!

    Chiediamoci ora perché le cose sono come sono.

    Perché questo universo, queste leggi, questa organizzazionedella materia e dell'energia? Perché c'è qualcosa invece delnulla? Ogni cosa e ogni evento dell'universo fisico richiedono,per giustificare la propria esistenza, il ricorso a qualcosad'altro. Al di fuori di essi: spiegare un fenomeno significa

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    collegarlo a qualcosa d'altro. Ma se prendiamo l'universo nelsuo insieme è ovvio che non vi può essere per definizione

    nulla di fisico al di fuori dell'universo che lo possa spiegare.Bisogna quindi ricorrere a qualcosa di non fisico e disoprannaturale, entità che Noi chiamiamo con il termine di

     “Dio”.

    L'universo è così perché  “Dio”   ha deciso che fossecosì, o ancora perché  “Lui”   è così. Questo ragionamento sifonda sulla proposizione secondo cui tutto ciò che è fisico ècontingente, cioè sprovvisto di un esistenza di per se

    necessaria, costituisce il cosiddetto argomento “excontingentia mundi” che è una delle prove cosmologiche dellafilosofia Cattolica relativa all'esistenza di “Dio” . Anche questoargomento offre comunque il fianco a molte obiezioni giàapplicabili all'argomento causale e in un certo senso, diventavittima del proprio successo. Alla domanda: Cosa puòspiegare  “Dio” ? il Teologo risponde:  “Dio”   è un esserenecessario che non ha bisogno di spiegazioni ovverocontiene in se stesso la spiegazione della propria esistenza!Ma questa proposizione ha un significato? E se lo ha, cosavieta di impiegare lo stesso argomento per tentare dispiegare l'universo? Basta dire: L'universo è necessario econtiene in se stesso la giustificazione della propriaesistenza! L'idea che un sistema fisico contenga in sé lapropria giustificazione potrà sembrare paradossale al profanoma in fisica non è nuova. Ci troveremmo di fronte ad unsistema ad andamento circolare di Energia che crea se

    stessa! Quindi un universo che contiene in sé una suagiustificazione fondata esclusivamente su interazioni naturalie fisiche. Il Teologo obietterà dicendo che è più sempliceattribuire il carattere di auto-giustificare la propria esistenzaa Dio, in quanto onnipotente e onnisciente è l'entità piùsemplice concepibile che non all'universo, che nei suoi moltiaspetti si mostra complesso e particolare:

    Se esiste un “Dio”  c'è più di una probabilità che abbia

    creato una cosa finita e complessa come l'universo. E'improbabile che l'universo esista senza causa. E' piùprobabile che senza causa sia “Dio” . L'esistenza dell'universodiventa più comprensibile se ipotizziamo che sia stato creatodai Creatori. Infatti questa ipotesi richiede una spiegazione

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    più semplice che non supporre che l'universo esista senzacausa alcuna.

    Diventa così molto difficile conciliare i diversi etradizionali attributi della Divinità. La fisica moderna avendoscoperto e quindi stabilito la mutevolezza del tempo, scindel'onnipotenza Divina dall'esistenza della Sua personalità. Aquanto pare non è quindi facile dimostrare che Dio possiedeentrambi questi attributi!!!!!

    Il dibattito nel mondo su questi complicatissimi

    concetti è tuttora aperto a tutto campo. Certo è che i duescienziati Julian Barbour e Paul Davis con i loro studi sultempo, sul libero arbitrio e quindi su  “Dio” ; se si fosseroconfrontati ed avessero trovato una tesi comune, forse ciavrebbero trasmesso dei messaggi un po’ di meno ostici perNoi “comuni mortali” da interiorizzare. Comunque da questidiscorsi, che volutamente ho voluto riportare in modoravvicinato, si evince il fatto che quando Noi uominicomplichiamo le cose che nella realtà sono molto piùsemplici, poi alla fine difficilmente riusciamo ad arrivare adutili conclusioni!!!! Evidentemente non abbiamo ancoraimparato la lezione!!!!!! Questi, e tanti altri scienziati, comemai non si chiedono il perché che un canto di allodola è cosìbello e sempre intonato con il canto di una balena???? Pensoche alla fine a percepire “Dio” sia molto più vicino ilcontadino della Patagonia…. I Creatori in tutti i modi ciinsegnano con la Loro creazione sotto gli occhi di Tutti, che

    amano gli umili ed i semplici, basta osservare che tuttoquesto universo, che Noi continuiamo a considerare “complesso” tramite la nostra fisica e matematica; nellarealtà è cominciato da semplici “tre note”: quark, elettroni,fotoni….

    E L’INFERNO? 

    L'inferno non esiste, almeno nel modo in cui lo intendiamonoi, o meglio, nel modo in cui ci hanno fatto credere che sia.E' un'invenzione della Chiesa, per poterci controllare tramitela "paura". (Fai questo se no vai all'inferno, non fare quello

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    se no vai all'inferno... Fare, non fare, ma non abbiamo illibero arbitrio???).

    Perchè la Divinità, nella sua infinita bontà, dovrebbe pensareche noi "meritiamo" il paradiso, la felicità, il Suo Amore?Perchè dovrebbe creare una vendetta per le nostremancanze?Non pensate che per Lui sarebbe molto più semplice limitarea liberarsi per sempre di noi? Potrebbe farlo in un istante,anche meno!Se i creatori avessero voluto che fossimo tutti perfetti ciavrebbero lasciati nello stato di totale perfezione dal quale

    siamo venuti!Siamo noi stessi che creiamo il "giusto e lo sbagliato", il"bello e il brutto".Il vero significato del libero arbitrio è che ci hanno concessodi scegliere!Puoi scegliere i colori per la tua tavolozza, gli attrezzi per latua cassetta, i macchinari per il tuo laboratorio, cosa crei conqueste cose è affare tuo!

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    ESSERE CONSAPEVOLI

    I segnali del corpo

    Il fraintendimento ci provoca inevitabilmente dolore, perchéconfondiamo il nostro reale sentire, e quindi l'obbiettivo vero,con percezioni e obbiettivi falsi. La psicologia insiste molto suquesto punto. Facciamo un esempio: siete a cena con lavostra ragazza e lei, con voce rotta dall'emozione, dichiara diamarvi e che è disposta a qualsiasi sacrificio pur dicontinuare la vostra importante storia d'amore, nonostante

    l'ultimo litigio. Ma il suo corpo, invece, manda messaggimolto diversi: è rigido, le mani si muovono nervosamente, losguardo è sfuggente.

    Altro esempio: state per intraprendere un viaggio con ilvostro compagno. Finalmente le amate ferie! Sarà un viaggiosicuramente interessante con la persona che amate, maall'ultimo momento siete assalite da forti dolori addominali e

    da una fastidiosa febbre che vi impedisce di attuare i vostripropositi. Nel primo caso, con un minimo di attenzione, vipotete accorgere della differenza tra il sentire reale, che ilvostro corpo traduce automaticamente, e quello che passaattraverso il vostro centro intellettuale. La convinzione acontinuare a tutti i costi il rapporto è determinata dallavostra incapacità di sentire e accettare la realtà oggettiva.Questa non-accettazione si tradurrà in un forte disagio cheprobabilmente si ripeterà, producendo infelicità e conflitti.

    Nel secondo caso, invece, l'inconscio vi ha toltidall'imbarazzo, perché era certo che questo viaggio nonsarebbe stato veramente la cosa giusta per voi, e vi hapermesso di uscirne con onore, senza però ammettereneanche a voi stessi la vostra voglia di cambiamento.

    La natura conflittuale della mente

    La spaccatura interiore provocata dal fraintendimento cidilania, provocandoci tensioni e situazioni di dolore chepossono compromettere la serenità della nostra esistenza. E'nella natura della nostra mente, del centro intellettuale,essere bipolare, conflittuale. Il dolore è il risultato della

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    confusione tra ciò che riteniamo di volere e ciò che vogliamorealmente.

    Maggiore è l'inconsapevolezza e più ampia è la fratturainteriore. La mente sceglie sempre la via di minor attrito, conla concreta possibilità di produrre, nel vostro futuro,esattamente il dolore da cui cercate di fuggire. Mentre, avolte, vedere può essere doloroso nell'immediato, ma puòrendere positivo e proficuo il vostro futuro. Per iniziare avedere bisogna solo avere il coraggio di farlo.

    Oltre l'apparenza

    Ma cosa vuol dire innamorarsi? Solo chi è bello, giovane emagro ha il diritto di vivere questo sentimento? I mass mediaci bombardano di immagini di donne e uomini bellissimi e

    aitanti, che vivono storie d'amore avventurose e intricate,sono ricchi e viaggiano su macchine da sogno. E quellibruttini, un po' grassottelli e senza troppi soldi possonovivere una storia d'amore? Questo bombardamentopsicologico si intensifica sempre di più, con l'unico risultato difar sentire frustrate e inadeguate tutte le persone che nonrientrano in questi canoni estetici, e vi posso garantire chequasi nessuno è all'altezza.

    Da qui, la folle rincorsa a cambiare il proprio modello esteticoin tutti i modi possibili: diete estreme, saune e massaggi,chirurgia estetica, palestra e tonnellate di creme dimagranti erassodanti. Cercare di cambiare a tutti i costi. Che senso ha?Non si raggiungerà mai la perfezione perché la nostra menteporrà sempre un altro traguardo a cui arrivare. E la felicitànon arriverà mai. Fermatevi un attimo! Abbiate il coraggio diguardare dentro di voi. Di amarvi, di accettarvi, di coccolarvi.

    Non andate contro la vostra vera essenza, gustate quello chestate vivendo e....... qualcosa può cambiare. Consapevoli divoi stessi, osservandovi e osservando quello che c'è attorno avoi veramente, senza schemi preconcetti qualcosa puòveramente cambiare. Siete voi che potete cambiare le cose

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    intorno a voi, non facendovi più belli fuori, ma lasciandouscire quello che c'è di bello dentro.

    Condividere

    Guardate le altre persone, guardatele attentamente, perchénoi siamo quello che condividiamo. Non lamentatevi con voistessi se gli altri non vi danno amore, perché è esattamentequello che voi state facendo con loro. Noi siamo esattamentequello che condividiamo. Se noi siamo divisi, in sofferenza,

    automatici, spaventati, noi con gli altri condividiamo questo ecerchiamo tutti i modi per condizionare gli altri e perconvincerli a supportare le nostre paure. Perché la paura ètanta, e questo è ciò che condividiamo. Tu, col tuo centrointellettuale, puoi pensare di essere un grande e buonospirito missionario che dà amore, che fa delle azioniumanitarie ecc. ecc. Ma poi la realtà delle cose è diversa. Tula realtà della cosa la vivi sul tuo cuore. Qualcuno dice 'Macome, io sono così buono, faccio degli atti di carità e miarrivano solo sdentate e trovo solo una grande quantità diodio'. Ma che cosa è che sta condividendo con gli altri,veramente? Esattamente quello che gli torna indietro.

    Il pericolo di non amare

    Qualcuno aspetta tutta la vita di incontrare l'amore. Ma cosa

    vuol dire incontrare l'amore? Qualcosa di casuale, unafortuna che può capitare o meno nella vita? L'amore è comeun seme, un seme che è dentro ognuno di noi. Perchél'amore non si incontra per caso o perché lo si desideraardentemente.

    Un seme ha bisogno del clima e del terreno giusto pergermogliare, deve essere innaffiato e protetto con cura percrescere forte e rigoglioso. Anche l'amore dentro di noi habisogno di trovare il clima e il terreno giusti nellaconsapevolezza e nell'osservazione. Non potremo maiincontrare l'amore se l'amore non è nato prima dentro di noi,non lo riconosceremmo. Non potremo amare veramentequalcuno se non amiamo noi stessi e ciò che ci circonda, la

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    vita e la morte. Forse potremmo innamorarci follemente perun breve tempo, ma spesso gli innamoramenti sono solo la

    proiezione di un nostro desiderio di qualcosa di straordinario.Innamoramenti che spesso si trasformano in odio, gelosie erancori. Reazioni automatiche e inconsapevoli a ciò che ciruota intorno.

    Noi scambiamo molte cose per amore: quello che spessopensiamo sia amore è spesso frutto di bisogni, desideri. Èun'operazione di grande forza avere il coraggio di uscire dalfraintendimento e guardare veramente alle cose. Se non

    agisci, se non ti svegli, se non ti muovi coscientemente,deliberatamente, verso l'amore, puoi mancarlo. E da qui iltimore, l'angoscia di perdere questa grande occasione dellatua vita. Questa è la bellezza dell'amore e ne è anche ilpericolo.

    Superficialità

    Troppe persone si lamentano per aver sperimentatosolamente rapporti superficiali e si disperano per trovarel'amore profondo. Ma cosa vuol dire superficiale? Ogni cosaha una parte superficiale e una profonda. Quella che ci saltasubito agli occhi è la parte superficiale, il primo approccio èsempre con la parte superficiale, nelle persone come nelle

    cose. Di frequente dipende da noi se un rapporto superficialerimane tale. Troppi pregiudizi e troppi condizionamentiminano un rapporto alla radice, senza contare l'abitudinediffusa a giudicare qualcosa che non si conosce ancoraveramente.

    La superficie è una porta per andare oltre, ma ci vuole ilcoraggio e la volontà per andare oltre. Da sempre siamoabituati a cercare le cose profonde ed eterne, è nella nostracultura, ma impariamo a rispettare ciò che è momentaneo,perché contiene all'interno il seme dell'eternità. Noncondanniamo i rapporti che iniziano con un'intesa sessualepensando che non possano diventare rapporti profondi.Anche la sessualità è una porta per accedere all'animo. E

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    soprattutto cerchiamo di avere la mente libera da un'ideapreconcetta di rapporto profondo. Come fate a sapere cos'è

    un rapporto profondo se non l'avete mai avuto? Se ciimmaginiamo qualcosa in un certo modo non lo troveremomai. Lasciamo libero il nostro sentire, sentiamo la superficiefino in fondo e poi piano piano… 

    Libertà

    Un'altra parola per amore è libertà, una cosa molto lontana

    dal concetto di amore che si vive nella nostra società.Fraintendimenti: non è l'amore che crea angoscia, è lapossessività che crea angoscia. Amore è libertà, un modo diconcepire l'amore molto diverso dal concetto d'amore che sivive nella società. Se sei attaccato a qualcuno, non ami lasua felicità, ami solo il tuo egoismo.

    Gli attaccamenti ci impediscono di fluire nella nostra vita, ci

    impediscono di vedere e di cogliere le opportunità dellanostra vita, ci producono rigidità, ci fanno diventare freddi einsensibili sino a farci perdere completamente la gioia divivere. Ogni momento della nostra vita può essere un attod'amore, un atto grande. In ogni momento il vostro cuorerinasce continuamente, rivive. Ogni istante il vostro cuoretorna a vivere, ogni istante si rinnova. Dategli questa forza.Dategliela e allora la vostra vita cambierà, e allora "Io nonsono capace di lasciarmi andare" sarà solo un lontano

    ricordo. Non deve esistere dentro di voi una cosa di questogenere. Dovete fidarvi del vostro cuore, dovete fidarvi delvostro sentire, del vostro amore.

    La bontà a tutti i costi

    Affermazioni del tipo "possano accompagnarti luce, amore,pace e gioia" oppure riferimenti continui all'amore universale,fanno venire in mente un fondamentalista che parte per lecrociate. Un atteggiamento così aulico, dimostra chiaramentel'uso di una forma di condizionamento comune: basare tuttosull'atteggiarsi e sulle parole. Le parole sono spesso

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    stereotipi e maschere per coprire l'incapacità di amare el'incomprensione verso gli altri.

    Di amore non si parla, lo si sperimenta. Non èl'atteggiamento che fa l'uomo buono, ma la consapevolezza ela comprensione. Siete veramente sicuri che l'odio,l'aggressività, l'ego, il negativo debbano essere respinti atutti i costi? Ha senso sostituirli con falso amore ecompassione? La nostra crescita passa dall'accettazione.Dall'osservare e accettare quello che accade dentro di noi.Rifiutare qualcosa che consideriamo negativo vuol dire farlo

    crescere sempre di più dentro di noi.

    L'amore universale

    Quante persone parlano di amore universale! Incontri

    persone che, con gli occhi persi nel vuoto, ti dicono di amarel'intero universo, e senti che c'è qualcosa di strano nelle loroparole: "Noi amiamo l'umanità intera" Poi ti accorgi chequeste persone non hanno mai amato neppure una singolapersona. Per loro non è sufficiente, o tutto o niente. Ma laparola umanità non è altro che un'astrazione. Come fai adabbracciare e coccolare l'umanità?

    Quello che incontrerai sul tuo cammino non è l'umanità, sono

    le singole persone. Inizia a dare il tuo amore alle singolepersone che incontri, a un bel tramonto, ad un animale, iniziaa sentir fluire questa energia da te verso gli altri, questaenergia che più dai e più cresce dentro di te. Non aspettaredi dare qualcosa all'umanità intera, parti dal singolo.

    Non aspettare di avere la cosa grande e trascurare tutto ilresto, parti dalle piccole cose quotidiane. Il mondo è fatto di

    tante piccole cose, ognuna delle quali vista dall'internocontiene tutto l'universo dentro di sé. Ma per comprenderel'universo dobbiamo partire dalle piccole cose. Una goccia èuna cosa insignificante se la si vede dall'esterno, ma se entridentro la goccia è come stare in mezzo all'oceano.

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    Un cuore malato

    Perché nella nostra società sono così frequenti le malattiecardiovascolari e causano tante morti? E' innegabile chel'alimentazione, il fumo, gli alcolici e lo stress siano fattoriscatenanti della malattia. Ma uno dei veri fattori chescatenano le malattie cardiache è la mancanza d'amore. Nonè un paradosso.

    La mancanza d'amore, la paura di mostrare le propriecarenze affettive, la paura di lasciarsi andare all'amore,

    creano un forte irrigidimento muscolare nella regionetoracica. Reprimere e controllare i sentimenti richiede unarespirazione a livello superficiale. Una respirazione profondaci renderebbe più vulnerabili perché aumenterebbe la nostrasensibilità.

    E così reprimiamo, non vogliamo far vedere agli altri lanostra infelicità, non vogliamo piangere per amore e la

    nostra corazza a livello toracico diventa sempre più spessa ecomprime il cuore e le arterie. Per questo le malattiecardiache colpiscono più di frequente gli uomini piuttosto chele donne che tradizionalmente sono più abituate ad esternarei propri sentimenti. Non sono le forti emozioni che produconoun attacco di cuore, ma è la mancanza delle piccole emozionidi tutti i giorni che può ucciderci piano piano.

    Possessività

    Amare significa essere in amore, essere in uno statodell'animo che può essere elargito a tutto ci che ci circonda.Essere in amore non vuol dire solamente avere una relazioneche escluda tutto il resto del mondo. L'amore esclusivo èsoprattutto amore possessivo. Ma l'amore possessivo non èveramente amore. E' qualcosa che soffoca se stessi e quelli acui questa attenzione è rivolta.

    Dare amore a più cose e persone non vuol dire dividere lapropria quantità d'amore come fosse una torta al cioccolato:più persone la mangiano più piccola è la fetta. L'amore èun'energia che si rinnova continuamente, si rafforza e

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    aumenta, se viene data a piene mani. Ma quanta gelosia neirapporti di coppia! Gelosia che porta a richiudersi sempre più

    in uno spazio angusto. Nelle coppie ci sono a volte gelosiemorbose non solo per altre persone che possono essere rivaliin amore ma per amici, oggetti cari, passioni artistiche ehobbies. Anche un libro può creare gelosia, perché chi ama inmodo possessivo vuole ogni attimo dell'altro per sé. E' amorequalcosa che vuole ridurre una persona ad un oggetto diproprietà?

    Se cerchi di accumulare tutto l'amore per te, l'amore muore.

    Qui e ora

    Questo presente è unico, questa situazione è unica eirripetibile. E la base del lavoro che state facendo è quella diessere svegli, svegli in questo particolare momento.

    Ora, qui e ora ci sono delle opportunità straordinarie dirisveglio, che non ci saranno dopo e non c'erano prima: cisono adesso. Questo è cominciare a penetrare il concetto delpresente. Non esiste un presente migliore di un altro, esiste ilpresente e basta.

    Questo concetto è molto difficile per noi da comprendere ed èla fonte della maggior parte delle nostre angosce e del nostrodolore. La nostra mente dice: "lo farò domani, adesso nonposso, non comprendo, non capisco, sono diviso, sonoaddormentato, sono stupido, non ascolto, non comprendo lalingua, non..." Tante cose dice la nostra mente, ma andiamooltre. Questo è il tempo della nostra vita, ora, questa èun'opportunità. La nostra mente vuole risultati, traguardi, mal'importante è il tentativo, non il risultato.

    Il lavoro su noi stessi deve nascere da un'esigenza interiore,dalla capacità di vedere che questo tentativo ci fa crescere eche questo è importante per noi, ed è importante adesso,non domani. Il risveglio è nel presente, non nell'idea delrisvegliarsi, il risveglio è qui e ora: o siete svegli o siete

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    addormentati, non c'è la mezza misura. Qui e ora c'è lapercezione di questo momento.

    Lavorare sulla consapevolezza

    "Lavorare sull'autoconsapevolezza, nel presente, significacominciare a sentire il profumo delle cose. All'apparenza, unindividuo che lavora sulla consapevolezza è normalissimo,non ha bisogno di divise per dimostrare agli altri quello chesta facendo o per poterselo ricordare."

    "Lavorare su se stessi non significa diventare cupi, seri, nonsignifica sofferenza a tutti i costi. Godetevi la vita egodetevela pienamente, più humour riuscirete a metterenelle cose di tutti i giorni, meglio vivrete. Per lavorare su sestessi è fondamentale imparare a ridere di se stessi."

    "Il lavoro su se stessi, il lavoro sulla consapevolezza, è unlavoro costante, di costruzione, che una persona fa su sestessa, ed è un lavoro di grande libertà. Grande, grandelibertà e responsabilità. Se non c'è questa presa diresponsabilità, non è possibile fare lavoro su se stessi."

    Io sono responsabile

    Lavorare sulla consapevolezza significa cominciare adassumersi le proprie responsabilità, significa cominciare adiventare responsabili di ciò che si fa, di ciò che accade. Nonesiste nessun'altro responsabile: né la società, né la mammao il babbo, ma io ora, qui in questo momento, io adulto sonoresponsabile di quello che mi accade.

    Tutta una serie di concomitanze e di, come dire,inconsapevolezza vi hanno sballottati a destra e a sinistra,portandovi da una parte e dall'altra. Ma se voi continuate alamentarvi e ad addossare le colpe delle vostre sventure aglialtri non troverete la forza per andare avanti. Cominciate a

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    darvi un messaggio ben preciso: io mi assumo le mieresponsabilità quindi, se io sono responsabile, sono anche

    responsabile del mio cambiamento, quindi io posso cambiare.E allora cambia la dinamica energetica.

    L'altra cosa fondamentale è non scappare dalla propriaosservazione, cioè essere onesti con se stessi, rendersi contodei propri meccanismi automatici che continuano areinnestarsi, come un serpente che si morde la coda. Daquesta ripetizione possiamo uscirne solo guardandoattentamente, senza sentirci in colpa per quello che sta

    accadendo o è accaduto in passato.

    Cominciate da ora ad esserci, a riconoscere la vostra volontà,a combattere le azioni automatiche, a sperimentare lacapacità di fare e ad essere responsabili della vostra vita.Cominciate a vincere l'illusione di essere liberi, cominciate adivenire elementi attivi del vostro destino spezzando levostre azioni automatiche, partendo ad osservare quelle delvostro corpo.

    Tecniche di sincronia

    Le tecniche di sincronia dei centri (motore-istintivo o il corpo,intellettuale o mente ed emozionale) appartengono ad una

    tradizione molto antica nata in Persia ed in seguito portata inOriente. Naturalmente, le tecniche che usiamo noi sono stateadeguate alle nostre caratteristiche, perché siamo un po'diversi da un uomo di 3000 anni fa.

    ESERCIZIO: iniziamo a portare attenzione alla macchina-corpo, ovvero iniziamo a non fare movimenti automatici.Muovete lentamente la mano destra, dando attenzione a

    quello che state facendo. Muovete la mano e muovetela conconsapevolezza, sentite il movimento. Vedete, comel'attenzione cambia molto la qualità dei movimenti del corpo.Quando diamo attenzione ai movimenti del nostro corpo, ilnostro muoverci diviene più armonico. Siamo così abituati alasciare andare tutto in automatico che, quando cominciamo

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    a dare attenzione alla nostra macchina-corpo, abbiamo quasil'impressione di essere impacciati.

    Ora cominciate a muovervi lentamente per la stanza ad occhiaperti. Muovetevi molto, molto lentamente, al rallentatore.Ci sono alcune discipline orientali basate sull'armonia deimovimenti: il movimento attento e consapevole, cioèl'attenzione interna a ciò che si sta facendo, crea delledinamiche energetiche particolari, diverse che modificano lachimica del nostro organismo.

    Noi occidentali non siamo abituati, facciamo fatica, maquesta tecnica è molto efficace.

    Ora continuando a muovervi lentamente, muoveterapidamente lo sguardo senza fissarvi su un qualche oggetto:mantenete l'attenzione visiva a 360°. Impedite alla vostramente di entrare in uno stato di sogno automatico; osservatecome il pensiero vi porta via dall'attenzione, da quello che

    state facendo.Bene, ora provate a fare tutte e due le cose e provate adallentare le tensioni: pancia morbida, zona pelvica rilassata erespirate a bocca aperta nella pancia.

    All'inizio questo lavoro procede a scatti, ma va bene così: iltentativo è già molto.

    Quello che voi state facendo, cioè il tentativo di sincronizzarei tre livelli, di fare queste cose contemporaneamente, è già "iltestimone", colui che osserva. Il quarto livello sta giàaccadendo, sta accadendo nella misura in cui voi tentate disincronizzare le tre cose.

    Sta accadendo, all'inizio sembra difficile, ma non lo è, è soloun po' faticoso, ma dà molte soddisfazioni. Cominciamo a

    vedere le cose intorno a noi, diventiamo più presenti allenostre emozioni.

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    Attenzione divisa

    La cosa importante è la vostra attenzione, non la vostraconcentrazione, ma la vostra attenzione ai movimenti delcorpo. Cosa significa questo? Significa che i pensiericominciano e, continuano a fluire nel nostro schermo mentalee noi lentamente, anche se con difficoltà, cominciamo adosservarli mantenendo quella che in gergo si chiamal'attenzione divisa. Imparo a lasciar muovere il mio centromentale, il mio centro intellettuale e allo stesso tempo

    osservo l'automatismo del mio corpo attraversol'osservazione cosciente. Quindi mando contemporaneamenteenergia verso l'interno e verso l'esterno.

    Il lavoro su se stessi va fatto nella vita di tutti i giorni el'attenzione divisa ci permette di superare, attraversol'osservazione, lo stato di torpore in cui viviamo, cominciandoa portare energia verso l'interno. Non sempre vedremo coseche ci piaceranno nell'incontro con noi stessi.

    Ma ricordate che il lavoro sulla consapevolezza richiededisciplina, non necessariamente sofferenza. Non facciamonostro il concetto che il cristianesimo ci ha inculcato cheafferma che il paradiso arriverà attraverso la sofferenza. Ladisciplina, nel lavoro di consapevolezza, può essere dataall'inizio solamente da un "io" che voi incaricate di prendere ilcomando della vostra casa piena di io disordinati. Questo io,

    questo centro super partes, questo testimone (che si puòdefinire anche maggiordomo in quanto mantiene le redinidella vostra casa interiore) accade quando voi cercate disincronizzare la vostra attenzione divisa. Il ricordo di sé da'energia al testimone.

    Il lavoro sulla consapevolezza è un lavoro che dà moltirisultati, ma serve costanza e disciplina. Non fatevi ingannaredal centro intellettuale che inizia il giocodell'autocommiserazione dicendo: "non ci riesco, sono capacesolo di procedere a scatti". Va bene comunque, quil'importante non è il risultato, ma è il movimento verso,perché già il tentativo di sincronizzare questi livelli aumentalo stato di consapevolezza.

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    Muoversi verso

    Il lavoro su se stessi è un lavoro umile, senza effetti speciali.Non amo molto le esoteric bullshit , che vanno tanto di modaadesso. Non perché non ci siano delle cose vere, ma perchési dà troppa importanza agli effetti collaterali, a cose cheaccadono normalmente, quando una persona lavorasull'autoconsapevolezza. Ma se non si sta lavorando inquesta direzione, è come se non esistessero le radici di unalbero, come se si tentasse di costruire il tetto di una casasenza la casa. Non puoi partire dalla fine, non puoi partire

    dagli effetti speciali.

    Non perderti in tutto questo: non preoccuparti di viaggiastrali, di spiriti dei defunti o di cristalli che si muovononell'aria. Stai coi piedi per terra. Si può fare di tutto, ma colprincipale obiettivo del risveglio.

    Hai una palestra incredibile per fare questo. La tua vita di

    tutti i giorni è perfetta, sei nel punto giusto al momentogiusto ed hai attorno tutti gli strumenti per poter risvegliarela tua consapevolezza. Non è necessario creare altro. Puoiutilizzare quello che già c'è.

    Pian piano le cose arrivano agli individui che lavoranoseriamente sulla propria consapevolezza. Seriamentesignifica che l'obiettivo non è quello di raggiungere chissàcosa, ma lavorare verso qualcosa. Essere come l'acqua:

    costanti, stabili nel cambiamento, precisi e disciplinati nellapropria disciplina interiore. Piccoli passi, ma passi reali.

    Vero amore?

    Noi occidentali abbiamo un piccolo problema: continuamente

    analizziamo tutto quello che ci succede. Le persone siinnamorano e analizzano il loro amore. Non c'è cosa piùridicola che chiedersi: "Sento o non sento? Sarà meglioaspettare qualche giorno o no? Posso sentire di più? E' veroamore o solo attrazione?" E' la nostra forma mentis che ciporta a fare dell'analisi anche sull'amore. L'amore accade nel

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    qui ed ora, nel presente, la tua analisi lo sposta dal centroemozionale, che ha il suo tempo, al centro intellettuale, che

    ha un tempo completamente differente. Questo spostamentosoffoca l'amore lo spegne.

    Chi arriva a fare lavoro su di sé, ad intraprendere unpercorso di crescita, comprende che deve sganciarsi, liberarsidi alcuni meccanismi automatici, che lo portano sempre ariprodurre quella stessa forma mentis. L'amore non puòessere analizzato, classificato, altrimenti lo si uccide.

    Desideri

    Se desideri prepotentemente l'amore, non arriverà mai. Lamente esiste e si nutre nel desiderio. Non è semplice che lamente non costruisca immagini di quello che vorresti. Sedesideri qualcosa siedi e aspetta. Ti sembra un paradosso,

    ma quello che intendo per aspettare non è dormire, non èqualcosa di passivo. Aspettare significa non agitarsi emuoversi freneticamente per raggiungere qualcosa.Aspettare significa essere consapevole di tutto quello che tista attorno, essere sveglio. Se vivi in una specie di letargocome puoi accorgerti di quello che ti succede intorno?L'amore è sempre presente, ma devi essere sveglio pervederlo, devi essere tu stesso l'amore.

    Sentimenti consapevoli

    Il primo alimento degli esseri umani, quello che ci mantienefelici e in buona salute è il sentire e la nostra emozionalità.Cosa significa il sentimento? Una persona immagina l'amoreaulico, l'odio profondo o, non so, la felicità senza limiti, tutte

    situazioni un po' illusorie, molto aleatorie. Queste sonotraduzioni del nostro centro intellettuale, spesso decisamentelontane dal nostro vero sentire. La stragrande maggioranzadelle persone ha paura dei propri sentimenti, ha paura dellapercezione vera del proprio sentire, ha paura dell'amorecome dell'odio. Ha paura di perdere il controllo. Purtroppo, i

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    sentimenti nell'uomo automatico, sono associati ai centriautomatici. Abbiamo un centro emozionale, un centro legato

    al corpo, un centro intellettuale. Sono divisioni che possonodarci una qualche idea per poter cominciare a lavorare sullanostra osservazione. Il ricercatore attraverso l'osservazione(non l'analisi) comincia a percepire e comprendere ladifferenza tra questi centri e perché il fraintendimento spessogenera delle grandi inutili sofferenze. Se noi traduciamo ilnostro sentire attraverso un centro che non è predisposto aquesta funzione, ad esempio il centro intellettuale,rallentiamo il nostro sentire fino quasi a cristallizzarlo.

    Quando invece il sentire rimane nel suo centro, in quelloemozionale che ha una velocità, un tempo enormemente piùalto, il nostro sentire fluisce naturalmente e beneficamente.

    È semplice

    Prima o poi capita che abbiamo questo bisogno profondod'amore, di emozioni forti, di sentimenti e ci muoviamo perraggiungerli, ma non riusciamo a trovare la strada, perché gliobiettivi che ci siamo posti sono talmente precostituiti, chenon lasciano spazio per sentire quello che ci accadeveramente. Così ci lamentiamo di non aver trovato l'amore einvece di vedere scavalchiamo semplicemente tutto quelloche non rispecchia l'illusione che ci siamo costruiti nellamente e non vediamo le cose semplici e meravigliose che ci

    stanno intorno.

    Come un film

    Una ragazza mi ha detto: "Non ho mai incontrato il veroamore, quello con la A maiuscola. Lo sogno da quando avevo

    dieci anni e ormai ho perso la speranza. Mi dovrò rassegnaread una storia anonima." Le ho chiesto quanto anni aveva emi ha risposto: "35". Aveva passato venticinque anni acostruire nei minimi dettagli una storia d'amore ideale comefosse un film e qualsiasi uomo incontrava non potevacorrispondere al protagonista del suo film. Non si muoveva

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    come quel protagonista perfetto, non diceva le stesse parole,non le mandava altrettanti fiori e non aveva la stessa

    automobile.Nessun uomo poteva reggere il confronto con la fantasiadella sua mente. Non ci sarebbe mai stato né un grande, néun piccolo amore, perché lei non lo avrebbe visto, potevacercarlo in capo al mondo, ma non lo avrebbe trovato.Avrebbe potuto, guardando quello che succedeva intorno alei, trovare un uomo che le desse emozioni e sentimenti veri,ma lei cercava un amore di plastica.

    Amore nel passato e nel futuro

    L'amore è possibile solo nel qui e ora. Molte persone vivonodi ricordi, vivono dell'amore del passato. Altri sognanol'amore, vivono un futuro amore che verrà. Il pensiero ti

    rimanda al passato e ti fa correre avanti nel futuro, ma inquesto modo il tuo essere reale non può sentire, perché seitutto preso dal lavorio della mente. E' solo un modo perevitare l'amore.

    Se la tua energia si muove nelle forme del pensiero, non tiresta abbastanza energia per i sentimenti e l'amore èimpossibile. Una persona ossessionata dal pensiero dimenticadi avere un cuore. Amare nel passato o nel futuro sono modi

    per evitare l'amore. L'amore è possibile solo nel presente.Perché solo nel presente la vita e la morte si incontrano.

    L'amore vive solo nel presente

    L'amore accade nel presente. Quando si comincia a

    comprendere questo, quell'amore virtuale che è legato alnostro processo mentale illusorio, quello del passato e delfuturo, comincia ad essere poco importante, la cosaimportante è quello che accade nel presente. Essere nelpresente non vuol dire che sei come una banderuola, che

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    ogni secondo cambia tutto. Ci possono essere delle cose nelpresente che durano cent'anni, però sono nel presente. Il

    cambiare rapidamente non è una peculiarità del presente, èuna peculiarità dell'illusione, del sogno, dei desideri che siaccavallano uno all'altro. Quando un uomo è inconsapevole epreda dei suoi desideri, vede una bella donna e perde subitola testa, poi ne vede un'altra e così via, perché è preda delsuo automatismo. Stessa cosa per una donna. Ma questo èun processo automatico, che è molto differente dall'esserenel presente.

    Confusione

    Qui ora, qui ora ci sono le percezioni. Dalla confusione nonpuò venire amore. Non può esserci amore nella confusione.

    Se non torniamo a sentire il nostro cuore, se non torniamo asentire i nostri sentimenti veri e a non disprezzarli, maimparare a vederli, senza esserne preda, ma anche senzagovernarli, senza reprimerli. Dobbiamo tornare a sentire ilnostro cuore, a sentire i nostri sentimenti veri, non essernepreda o disprezzarli, ma semplicemente imparare a vederli,senza reprimerli. Se non usciamo da questo stato diconfusione, noi non possiamo andare nei sentimenti alti,nell'amore, in quell'amore che non fa distinzioni. Amore che è

    unione, sentire.

    Se siete divisi, se siete egoisti, quale può essere la qualità diuna pass


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