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A ADDEESSSSOO OO MMAAII PPIIÙÙ · COPIA OMAGGIO - Anno XII n° 6 - Venerdì 31 ottobre 2014...

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Periodico di approfondimento sportivo regionale Periodico di approfondimento sportivo regionale Dario Bonetti: il ‘derby del Sud’ sarà una partita spettacolare e ricca di gol LE SCOMMESSE SCOMMESSE a pagina 5 Azzurri altalenanti, i punti gettati alle ortiche iniziano a pesare, con la Roma serve l’impresa O BIETTIVO BIETTIVO N APOLI APOLI a pagina 2 COPIA OMAGGIO - Anno XII n° 6 - Venerdì 31 ottobre 2014 A A D D E E S S S S O O O O M M A A I I P P I I Ù Ù
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Page 1: A ADDEESSSSOO OO MMAAII PPIIÙÙ · COPIA OMAGGIO - Anno XII n° 6 - Venerdì 31 ottobre 2014 AADDEESSSSOO OO MMAAII PPIIÙÙ . È un Napoli alla perenne ricerca di sé stesso quello

Periodico di approfondimento sportivo regionale Periodico di approfondimento sportivo regionale

Dario Bonetti: il ‘derby del Sud’ sarà una partita spettacolare e ricca di gol

LLEE SCOMMESSESCOMMESSE

a pagina 5

Azzurri altalenanti, i punti gettatialle ortiche iniziano a pesare, con la Roma serve l’impresa

OOBIETTIVOBIETTIVO NNAPOLIAPOLI

a pagina 2

COPIA OMAGGIO - Anno XII n° 6 - Venerdì 31 ottobre 2014

AAAADDDDEEEESSSSSSSSOOOO OOOO MMMMAAAAIIII PPPPIIIIÙÙÙÙ

Page 2: A ADDEESSSSOO OO MMAAII PPIIÙÙ · COPIA OMAGGIO - Anno XII n° 6 - Venerdì 31 ottobre 2014 AADDEESSSSOO OO MMAAII PPIIÙÙ . È un Napoli alla perenne ricerca di sé stesso quello

È un Napoli alla perenne ricerca di séstesso quello delle ultime settimane. Unasquadra che non ha ancora ben chiaraquale sia la sua identità, che prima delu-de, poi illude, poi riporta tutti alla realtà.Sarà questo un campionato duro per laformazione di Benitez e per i suoi tifosi.Difficilmente sarà costellato da periodiesaltanti, ma è altrettanto improbabileche si ripiombi in crisi così nera comequella che ha caratterizzato le prime set-timane di questa annata. Sarà un Napoliche probabilmente viaggerà sempre suun'altalena di alti e bassi, che peròpotrebbero non impedire alla squadra dirimanere a contatto con la corsa per ilterzo posto perché, diciamolo chiara-mente, in questa Serie A così scadentedal punto di vista tattico, atletico e quali-tativo, una compagine con le potenzialitàdi quella partenopea non può rimanereesclusa dalla volata Champions.Questa situazione altalenante in cui versail Napoli può essere ben riassunta dagliultimi risultati che prendiamo qui in con-siderazione. Si parte dal pareggio senzainfamia e senza lode contro l'Inter, arri-vato a rallentare la corsa di due (tre, con-siderando l'Europa League) vittorie con-secutive, passando per il tonfo europeocontro lo Young Boys, fino a giungere

all'esaltante vittoria contro il Verona e alsuccessivo e sfortunato pareggio esternocontro l'Atalanta. Ma andando ad esami-nare le singole prestazioni della squadraemerge abbastanza chiaramente come leprestazioni del Napoli siano influenzatein maniera determinante dalla verve deisuoi due-tre uomini tecnicamentemigliori, i quali (purtroppo!) non fannodella continuità di rendimento la lorocaratteristica principale. Da questa con-siderazione si evincono alcune proble-matiche. In primis una riguardante l'or-ganico. Quest'anno il livello qualitativo adisposizione di Benitez sembra essersiaddirittura ridotto. Nuovi acquisti comeMichu e De Guzman, insieme a giocato-ri già presenti in organico come Zapata,non si sono rivelati all'altezza di alternar-si con i titolari in maniera adeguata.La seconda considerazione riguarda l'e-quilibrio della squadra. Al Napoli mancaquella solidità che permette alle grandiformazioni di portare a casa il matchanche non giocando bene. Gli azzurrisubiscono troppi gol ed il reparto difensi-vo pare offrire ben poche garanzie. Neconsegue che le individualità offensivediventano determinanti anche per mette-re una pezza ai difetti della retroguardia.La buona vena dei giocatori offensivi

diventa, infine, indispensabile anche acausa della natura del sistema di giocoadoperato da Benitez. A Napoli si parlaspesso dell'opportunità di un rimpiazzodel 4-2-3-1 tanto caro al tecnico spagno-lo con un 4-3-3 che meglio si sposerebbealle caratteristiche dei giocatori in orga-nico. Opinione pienamente condivisibile.Ma al di là di questo bisognerebbe forseragionare sull'essenza propria del modu-lo che fu tanto caro alla Francia pigliatut-to di fine anni '90 e primi del 2000 e alReal Madrid dei Galácticos. Il 4-2-3-1 èuno schieramento molto offensivo, cheper rendere al meglio deve poter contaresu una qualità eccezionale dei suoi inter-preti avanzati, soprattutto di quelli sullatrequarti. La qualità in teoria agli azzurriin avanti non mancherebbe, ma quel cheviene spesso meno è la loro continuità.Hamsik è l'emblema di ciò. Negli ultimianni lo slovacco riesce raramente adessere decisivo in un ruolo che probabil-mente è il fulcro del gioco voluto daBenitez e che magari non gli si addicenemmeno del tutto. Il fatto che il 6-2contro il Verona sia coinciso con una suaserata di grazia non è un caso, fidatevi.Al di là del capitano, anche Higuaìn haspesso faticato a rivelarsi costantementedeterminante in questa prima fase di sta-

gione, al pari di Insigne (anche per lorovale l'enorme eccezione della gara controgli scaligeri), e Mertens. Discorso a partemerita Callejòn il quale, per sue caratte-ristiche, è un elemento che difficilmenteincide in maniera appariscente nellacostruzione delle azioni, rivelandosi peròsempre determinante in fase di finalizza-zione.Di conseguenza si capisce bene come il4-2-3-1 possa rivelarsi un modulo poten-zialmente autolesionistico se gli interpre-ti offensivi non riescono a determinareun salto di qualità nel gioco della squa-dra.Per tutto quanto detto finora, appaionoabbastanza evidenti i motivi per cui ilNapoli dipenda, ancor più delle altre for-mazioni, dai suoi giocatori di maggiorqualità, e come questo incida -certo nonesclusivamente- di conseguenza sullacontinuità di risultati della squadra. Staràquindi a Benitez cercare di capire se saràpiù opportuno lavorare sui singoli percercare di trarne il meglio per più garepossibile, sperando magari in qualcherinforzo dal mercato invernale, o se saràpiù conveniente apportare qualche picco-la modifica al suo sistema di gioco. Suquest'ultima ipotesi, consentiteci di con-servare qualche dubbio.

OBIETTIVO NAPOLI

Le sorti dei partenopei appaiono sempre piùvincolate alla verve dei propri uomini migliori

di Eduardo Letizia

AZZURRI ANCORAALTALENANTI

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Se c’era un imperativo per il Napoli sceso incampo oggi a Bergamo, quell’ imperativo era vin-cere e convincere per provare a dare una certa con-tinuità alla sonora vittoria interna col Verona, garadelicata anche quella perchécapitata in un momento com-plicato, uno dei tanti di unastagione cominciata male eproseguita peggio e in cui lasquadra azzurra dopo la“Caporetto” svizzera era chia-mata ad alzarsi per dar provadi un carattere che sembravasmarrito tra incertezze edemotivazioni … E quel teamche, come la fenice risortadalle sue stesse ceneri, appenatre giorni fa ci aveva conqui-stati con la qualità del suogioco e con le sue geometriepalesando quella tanto invo-cata cazzimma che mai cosìapertamente aveva manifestato in questa stagione,la si è rivista parzialmente nel primo tempo dell’incontro giocatosi allo Stadio Azzurri d’ Italia …parzialmente sì, perchè alla buona manovra ordi-nata e lucida non è stata affiancata quella risolutez-za, quella cattiveria che talvolta risulta essere l’ele-mento più efficace per imporsi in determinate par-tite. Eppure in campo c’erano i campionissimi, glistessi che avevano brillato nella gara precedente,c’era Capitan Hamsik goleador e assistman controil Verona …. E soprattutto c’era GonzaloHiguain, invocato a gran voce dal popolo del SanPaolo nell’ arduo match post Berna già primadella realizzazione di quella fantastica tripletta chesembrava averci restituito il generoso e implacabi-le cecchino che la scorsa stagione ci aveva presen-tato. Gli interpreti c’erano insomma, niente turno-ver proprio per non rischiare di rompere quegli“equilibri” che Napoli – Verona sembrava averfornito, ma la musica non era più la stessa, l’incantesimo sembrava essersi già rotto e sebbene il

dominio territoriale mostrato in casa della Deafosse netto ( nel primo tempo il 75% di possessopalla), gli azzurri non sono riusciti a tradurre inpunti l’ inequivocabile supremazia mostrata … Il

pipita, nonostante l’ indiscussosuo valore e a dispetto di queinumeri che sovente ci fannosobbalzare, il controllo palladell’ argentino ad esempio nonè prerogativa di chiunque, nonè riuscito a incidere concretiz-zando almeno parte di quellamiriade di occasioni gol cheavrebbero potuto far terminarecon un punteggio tennistico giàla prima frazione di gioco. Inrealtà, a ben pensarci, la partitadisputata da Gonzalo Higuaincontro l’ Atalanta del TanqueDenis, altro argentino ex Napoliche non aspettava altro persbloccarsi in questo campiona-

to che la squadra che in Italia a suo tempo lo intro-dusse, sembra essere la metafora di questa sua tra-vagliata stagione: incapace di trasformare in rete lesvariate opportunità avute nel corso della gara,riesce poi a raddrizzare una situazione di svantag-gio realizzando un gol capolavoro … salvo poivanificare la sua “impresa” facendosi parare inextremis un rigore da Sportiello, rigore che sefosse finito in rete, staremmo a raccontare tutta un’altra storia e staremmo qui a celebrare la gloria diun fuoriclasse e il ritrovato equilibrio di una squa-dra che avrebbe finalmente ritrovato la sua dimen-sione. Ma con i se e i ma non si va da nessuna partee la realtà che ci si pone oggi davanti è quella diuna squadra discontinua e depressa perché priva diquell’ anima e quella vitalità che top players comeGonzalo Higuain non riescono, causa lo scora-mento dovuto a un mercato fallimentare che impe-disce alla squadra azzurra di ambire a traguardiprestigiosi, a garantire.

Tilde Schiavone

Gonzalo Higuain, croce e deliziaIl Napoli affonterà sabato alle 15:00 la Roma.In occasione della partita è doveroso ricordareun giocatore che ha indossato sia la magliaazzurra che quella giallorossa: AmedeoAmadei. Nato a Frascati il26 luglio 1921, il suosoprannome era “IlFornaretto”, dato che erafiglio di una famiglia difornai. All’età di 15 anniviene ingaggiato dallaRoma nella stagione1936/1937 e segna la suaprima rete in Serie A inLucchese-Roma, persa daigiallorossi per 5-1.Diventa il calciatore piùgiovane ad aver esordito inmassima serie a girone unico e il più giovane asegnare in Serie A. Nel 1938 si trasferisce inprestito all’Atalanta in Serie B dove colleziona33 presenze e 4 reti. La stagione successivatorna alla Roma e nella stagione 1941/1942conquista lo scudetto, il primo della Roma etotalizza 30 presenze e 18 reti. Nell’annata suc-cessiva, Amadei viene ingiustamente accusatodi aver colpito l’arbitro in un partita di CoppaItalia contro il Torino e viene squalificato a vita.Successivamente grazie all’amnistia, Amadeitorna a giocare. Nella stagione 1947/1948segna 19 gol stabilendo il suo record personalecon la casacca giallorossa. Poco dopo lascia laRoma dopo 386 presenze e 101 reti e vieneacquistato dall’Inter. Nelle due stagioni innerazzurro, Amadei realizza in 70 presenze 42reti di cui tre segnate nel derby del 6 novembre1949: Inter-Milan 6-5. Nel 1950 viene acquista-to dal Napoli promosso in Serie A e realizza 11gol: prima rete alla quarta giornata contro ilMilan. Gli azzurri in quella stagione si classifi-cano al 6° posto. Anche nell’annata successiva

il Napoli chiude il campionato al 6° posto eAmadei segna 12 gol. Nella stagione1955/1956 assume il doppio ruolo di giocato-re/allenatore sostituendo Monzeglio e conqui-

stando la salvezza; gliazzurri infatti si piazza-no al 14° posto. Nel1958 Amadei conquistacon la squadra il 4°posto e batte sia all’an-data che al ritorno laJuventus campioned’Italia. Nella stagioneseguente Achille Lauroingaggia AnnibaleFrossi come allenatore eAmadei svolge il ruolodi osservatore. Con il

nuovo allenatore però, il Napoli perde le primequattro partite di campionato e qundi la squadratorna ad essere allenata da Amadei; gli azzurrichiudono il campionato al 14° posto. Negativainvece è la stagione successiva: Amadei vienesollevato dall’incarico e al suo posto arrivaAttila Salllustro. Il Napoli retrocede in Serie Bdopo 11 anni. Successivamente Amadei allenala nazionale femminile gratuitamente. Perquanto riguarda la Nazionale Italiana, Amadeigioca la sua prima partita il 27 marzo 1949;l’Italia batte la Spagna per 3-1 anche grazie adun suo gol. Partecipa anche ai mondiali del1950 giocando soltanto la partita contro ilParaguay. Va a segno anche contro l’Inghilterranel 1952 e gioca la sua ultima partita inNazionale in Italia-Ungheria del 17 maggio1953. Sono in tutto 13 presenze e 11 reti. Il 24novembre 2013 muore a Frascati all’età di 92anni. Amedeo Amadei sarà ricordato come unodei calciatori più forti che il campionato italia-no abbia mai avuto.

Mariano Potena

Amedeo Amadei, il ‘Fornaretto’IL PERSONAGGIO AZZURRI PER SEMPRE

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Sabato 1 novembre, ore 15.00, si giocaNapoli-Roma. Una sfida delicata perentrambe le squadre: da una parte igiallorossi intenzionati a mantenere latesta del campiona-to insieme allaJuve, e dall’altra ilNapoli di Benitezche è alla ricercadella prima vittoriaimportante di sta-gione, dopo averfallito o quasi tutti ibig match fin quidisputati. E’ questal’occasione per dareuna svolta ad unastagione di moltibassi e pochi alti. IlSan Paolo sarà gre-mito d’azzurro eHamsik e compagnidovranno approfit-tarne non solo perrisalire la classifica, ma soprattutto perregalare un successo ricco di significa-to a tutti i tifosi azzurri, Ciro compreso. QUI NAPOLI – Pochi i dubbi di for-mazione per Rafa Benitez. Oltre all’in-disponibile Gargano, si monitorano lecondizioni di Britos e Zuniga, ancoranon al meglio. Per il resto, l’undici tito-lare sarà composto da Rafael in porta,sostenuto in difesa da una linea a quat-tro con i centrali Albiol e Koulibaly,Maggio sulla destra e Ghoulam sullasinistra. A centrocampo, uno fra Inler eJorginho farà coppia con David Lopez,mentre sulla trequarti Insigne dovrebbespuntarla su Mertens e andare ad affian-care i compagni di reparto Hamsik eCallejon. Unica punta Gonzalo El

Pipita Higuain.QUI ROMA – Per la sfida contro ilNapoli, oltre ai vari Castan e Maicon,Garcia deve rinunciare anche a Davide

Astori, infortunatosinella sfida casalingacontro il Cesena. Peril resto, pochi i pro-blemi di formazio-ne: in porta giocheràl’ex Morgan DeSanctis, sostenuto indifesa dai centraliManolas e Yanga-Mbiwa, conTorosidis sulla sini-stra e Cole sulladestra. A centrocam-po, linea a tre conDe Rossi,Nainggolan ePjanic, mentre inattacco ad affiancarecapitan Totti, ci

saranno Iturbe e Gervinho.PROBABILI FORMAZIONI:Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio,Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Inler,David Lopez; Insigne, Hamsik,Callejon; Higuain. A disposizione:Andujar, Colombo, Britos, Henrique,Mesto, De Guzman, Jorginho, Mertens,Michu, Duvan. All.: BenitezRoma (4-3-3): De Sanctis; Cole,Yanga-Mbiwa, Manolas, Torosidis;Nainggolan, De Rossi, Pjanic; Iturbe,Totti, Gervinho. A disposizione:Skorupski, Holebas, Ucan, Keita,Paredes, Sanabria, Emanuelson,Florenzi, Ljajic, Destro. All. : Garcia

Angelo Gallo

Insigne torna titolareC’era una volta Napoli-Roma, il derby delCentrosud, il derby del Sole, il derby della pasta-sciutta, per via dei rispettivi sponsor, Buitoni eBarilla. C’era una volta anche il gemel-laggio tra le due tifoserie,importante anche da un punto divista geopolitico, in contrappo-sizione al vento del Nord. Napoli e Roma si incontrano perla prima volta dopo gli incidenticostati al vita a Ciro Esposito.La situazione, già tesa da diver-si anni, è ulteriormente precipi-tata facendo del derby del Solela partita più a rischio del cam-pionato italiano. L’anno scorso i giallorossi giocarono al SanPaolo due volte in meno di un mese; nel ritornodelle semifinali di Coppa Italia del 12 febbraiofurono eliminati perdendo 3-0 (3-2 all’andata)con reti di Callejòn, Higuaìn e Jorginho (conMaradona esultante in tribuna) ed il 9 marzoin campionato quando un colpo di testa diCallejòn li piegò all’81°. Il 6 gennaio 2013 una Roma stanca, reduce dauna tournée negli Stati Uniti, fu travolta dalciclone Cavani ed il risultato fu un impietoso 4-1: tripletta del Matador, gol della bandiera diOsvaldo, poker di Maggio al 90°. Questa larga vittoria vendicò l’inattesa sconfittadel 18 dicembre 2011: Napoli-Roma 1-3. I capi-tolini guidati dall’incompreso Luis Enriquesfoderarono forse la miglior prestazione stagio-nale e dopo tre minuti erano già in vantaggio.Gol di Lamela con la complicità di De Sanctisquindi al 59° raddoppio di Osvaldo. Hamsikriaccese le speranze azzurre prima del 3-1 diSimplicio con sfortunata deviazione diCannavaro. Mazzarri allargò le braccia come dire “Quandoè destino che si deve perdere…” Procedendo a ritroso troviamo il 2-0 del Napolidatato 3 ottobre 2010 con due reti del neocapita-no Hamsik ed il 2-2 risalente al febbraio 2010quando i partenopei sotto di due gol recuperaro-no grazie a Denis e Hamsik su rigore al 90°.Netta affermazione degli ospiti, invece, il 25

gennaio 2009: gara già chiusa al 50° con la retedi Vucinic che si aggiunse a quelle di Mexes eJuan, Napoli-Roma 0-3.Particolarmente drammatico l’incontro del 10

giugno 2001 finito 2-2. Queste lereti: primo tempo sull’1-1,Amoruso al 37° e Batistuta al 43°.Nella ripresa Totti al 52° (forse conun tocco di mano), Pecchia all’81°.Entrambe le squadre erano alladisperata ricerca della vittoria, ilNapoli di Mondonico per nonretrocedere, la Roma di Capelloper conquistare il titolo di campio-ne d’Italia. Alla fine andò bene soloai giallorossi.

Parlando del Napoli capitanato da Maradona,la Roma colse un successo il 16 dicembre 1984,2-1, vantaggio di Falcao, pari di Bertoni, auto-gol di Marino e pareggiò nel settembre del1985, 1-1, Tovalieri e Maradona su rigore echiuse 0-0 nel marzo del 1987. Nel marzo 1988ci fu quello sciagurato capitombolo che comin-ciò a far scricchiolare la leadership azzurra favo-rendo la rimonta, alla fine vittoriosa, del Milan:Napoli-Roma 1-2. Giallorossi sul 2-0, Gianninie Oddi, ma l’assalto finale dopo la rete diCareca all’80° non diede i frutti sperati. Nelmaggio dell’89 Voeller, a 15’ dalla fine, pareg-giò il vantaggio di Careca, 1-1, mentre decisa-mente meglio andò nel febbraio del 1990. IlNapoli, che col Milan era rimasta l’unica squa-dra a poter vincere quel campionato, batté laRoma 3-1. Ospiti in vantaggio con Nela al 4°minuto, pari di Maradona su rigore e vantaggiodi Careca con un tiro da posizione impossibile eterzo gol di Dieguito sempre su rigore. L’ultimo derby del Centrosud che vide El Pibein campo, ed il ritorno di Ottavio Bianchi al SanPaolo, si giocò il 13 gennaio 1991 e finì pari epatta: 1-1, al 15° Zola, al 65° Salsano. Meritacitazione anche la vittoria su rimonta per 3-2 del5 aprile 1992; Roma in vantaggio 2-0, autoretedi Corradini, raddoppio di Giannini al 18°. Lariscossa del Napoli tutta nella ripresa: Silenzi al47°, Careca al 55° e Zola al 66°.

Antonio Gagliardi

C’era una volta il derby del Sud

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Peccato per quello che poteva essere e non è stato: unavittoria a Bergamo avrebbe potuto riaprire, contro laRoma, discorsi che ad inizio stagione sembravanopura utopia, ma tant’è...Ad ogni modo la partita di sabato alle 15 (senza tifosiospiti,ndr) al San Paolo contro i giallorossi, restaindubbiamente una sfida di grande fascino: la squadradi Garcia è reduce da 2 vittorie nelle ultime 6 partitetra Champions e campionato (vittorie in casa controChievo e Cesena, pareggi a Genova contro la Samp ea Manchester contro il City, sconfitte a Torino controla Juventus e in casa contro il Bayern Monaco). Quellache comunque potrebbe apparire come una squadraleggermente in flessione, nonostante i numerosi infor-tuni che hanno colpito difesa e centrocampo, è unteam capace di fare sempre e comunque il propriogioco nonostante cambino gli interpreti. Andiamo ad analizzare le ultime 3 partite in trasfertadella Roma: a Parma gli uomini di Garcia hanno strap-pato i tre punti solo all’88’ con una magistrale puni-zione di Miralem Pjanic. Atteggiamento della squadradi Donadoni era parso comunque abbastanza rinuncia-tario, tanto che le maggiori occasioni da la Roma le haavute indifferentemente sia fuori che dentro l’area: 12tiri verso le specchio della porta avversaria, 7 da den-

tro l’area e 5 da fuori area. Gervinho l’uomo più peri-coloso. Parma al tiro verso la porta avversaria appenasei volte, di cui la metà a causa di errori in fase d’im-postazione di Pjanic e il greco Holebas. Contro la Juventus, avversario di livello chiaramentesuperiore rispetto al Parma, la Roma ha avuto meno ilpallino del gioco, andando al tiro complessivamentesette volte: tre volte ci hanno provato da fuori area conNaingollan e Maicon, e quattro volte da dentro l’areacon i gol di Totti e Iturbe e le occasioni sprecate daKeita e Gervinho. La Juventus ha provato il tiro versola porta giallorossa 20 volte, di cui ben 13 da dentrol’area di rigore, a dimostrazione del predominio terri-toriale avuto dalla Juventus in quel match, al nettodelle dubbie decisioni arbitrali di Rocchi.L’ultimo match giocato fuori casa dalla Roma è statocontro la Sampdoria di Mihajlovic e sostanzialmente èstata la falsariga del match contro il Parma: Roma cheprovava a fare la partita, e Samp che si difendeva eprovava a rendersi pericolosa soprattutto in contropie-de e sui calci piazzati, da cui sono arrivate le occasio-ni più pericolose degli uomini guidati da Sinisa. I gial-lorossi hanno provato il tiro ben 19 volte, di cui 12 dallimite dell’area. Gli uomini più pericolosi sono statiancora una volta Gervinho e anche Florenzi, l’ultimo

soprattutto con tiri da fuori. Al di là del risultato, il dato da evidenziare sono i pas-saggi e i tocchi di palla della Roma: in questo datopuramente statistico, che ci indica ancora di più l’im-mensa qualità del centrocampo giallorosso, i calciato-ri di Garcia hanno sempre predominato in questo datoin campionato, anche contro squadre ‘toste’ come laJuventus e la Sampdoria stessa.La partita tra Napoli e Roma si deciderà in gran partea centrocampo. La Roma è una squadra, numeri allamano, che ama giocare a pallone, gli azzurri presumi-bilmente aspetteranno l’avversario (o saranno costret-ti a farlo) e dovranno essere bravi a ripartire in contro-piede: bisognerà essere bravi a rubare palla e, unavolta fatto, i centrocampisti e difensori azzurridovranno essere rapidi nel smistare la palla versoHamsik e compagni, con la speranza che gli attaccan-ti azzurri abbiano più fortuna e precisione di quantanon ne abbiano dimostrato a Bergamo control’Atalanta. Un ruolo fondamentale lo avranno anchegli esterni, presumibilmente Callejon e Insigne, chehanno già dimostrato l’anno scorso di poter fare moltomale alla squadra di Garcia. E, con le dovute propor-zioni, ne abbiamo avuto un assaggio in Championsanche con il Bayern Monaco...

L’AVVERSARIO

Sarà dura per Maggio e Ghoulam contene-re le percussioni di Gervinho e Iturbe

di Giuseppe Di Marzo

La chiave a metàcampo e sugli esterni

ANTEPRIMA AMARCORD

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I PRONOSTICI

di Vincenzo Letizia

Dario Bonetti: “Al SanPaolo partita ricca di gol”

L’ex difensore giallorosso analizzal’attuale momento di Napoli e Roma

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In vista di Napoli-Roma, PianetAzzurro ha avuto il privilegio di intervi-stare in esclusiva, Dario BONETTI (Brescia, 5 agosto 1961), grande exdifensore giallorosso dello squadrone allenato dal ‘barone’ NilsLiedholm.Mister, lei ha giocato negli anni ’80 probabilmente il periodo piùbello del calcio italiano. Come è possibile che il nostro calcio è retro-cesso così in basso rispetto a trent’anni fa?“Perché essendo un ambiente che produce molto denaro, anche politiciz-zato, di conseguenza c’è meno competenza a tutti i livelli e molte racco-mandazioni. In particolare, il 70% degli allenatori a livello giovanile nonsono all’altezza”.Cosa bisognerebbe fare per riportare il calcio italiano a buoni livellialmeno in Champions e nei tornei internazionali con le varie nazio-nali?“Bisognerebbe ripartire da quello che ho appena detto: noi abbiamo stu-denti bravi che vogliono andare a scuola ed imparare, ma abbiamo pro-fessori non in grado di insegnare. Noi facciamo un calcio molto tattico epoco dinamico, perché parliamo molto e corriamo poco. E diamo pocosfogo all’individualità, alla creatività, al talento che abbiamo e di conse-guenza ne paghiamo dazio”.Il giocatore più forte con il quale ha giocato?“Non posso dire una cosa del genere, potrei offendere qualche mio excompagno. Sono stato molto fortunato, ho giocato con grandissimi e tan-tissimi campioni come Falcao, Cerezo, Bruno Conti, Di Bartolomei,Roberto Pruzzo a Roma. Poi, con Mancini e Baggio, per finire a Baresi eMaldini”.Qual è stato l’attaccante che l’ha messa più in difficoltà?“In quel periodo, quando ho cominciato a giocare in serie A a 19 anni ho

esordito con i Pulici e i Bettega. Poi, mi ricordo Rumenigge, Giordano,che era un giocatore fantastico. Poi, c’erano Careca, Van Basten e Pruzzo.Allora, c’era tutta un’altra qualità”.Passiamo al calcio attuale. Cos’ha questo Napoli che sciorina grandiprestazioni, ma che qualche volta non fa risultato?“Deve trovare continuità, non posso esprimere un’opinione completa per-ché bisogna conoscere bene le problematiche. So che Napoli è unambiente che da’ tanto e pretende tanto. Di conseguenza dove c’è grandepassione, non c’è molto equilibrio. E in certi momenti questo può essereun freno. Però, c’è un grande presidente che sta costruendo da tempo,migliorando ogni anno la squadra; e c’è un grande allenatore con grandeesperienza. Vedrete che prima o poi il Napoli vincerà qualcosa di impor-tante. Bisogna però che l’ambiente resti tranquillo ed equilibrato per dareai calciatori azzurri la possibilità di esprimersi al meglio”.Magari ci vorrebbe nella rosa anche un difensore come Dario Bonettiper sistemare le magagne difensive della squadra azzurra…“Si, ma i difensori di una volta, purtroppo, non esistono più. E’ cambiatala scuola, ma a livello giovanile sarebbe importante che i nostri difensoriimparassero a giocare anche ad uomo, perché giocare a zona è semplice,si impara a giocare negli spazi, ma poi si è scarsi nell’uno contro uno. Nelcalcio bisogna essere in grado di rubare palla all’avversario e, cosa fon-damentale, di saltarlo; perciò ritorniamo sempre al discorso iniziale: man-cano gli allenatori all’altezza nei settori giovanili”.Mister, che ne pensa di Benitez?“Rafa è un grande allenatore, parlano per lui i risultati”.Che impressione ha della sua ex squadra, la Roma?“Hanno una grande organizzazione societaria grazie al loro direttore spor-tivo, Sabatini che è un fuoriclasse nel suo lavoro. Hanno trovato un buon

allenatore, molto intelligente. La squadra è veramente forte, ha una gran-de continuità e un forte senso di responsabilità. La Roma, almeno in Italia,è molto competitiva”.La Roma è la vera favorita per lo scudetto secondo lei?“Insieme alla Juventus. I bianconeri hanno perso qualche punto comecontro il Genoa, ma hanno grande carattere. Succede nel calcio, se mancala fortuna, di perdere invece di pareggiare anche se si merita di vincere.Diciamo che almeno in Italia la Juventus resta molto, molto competitiva”.Come mai in Italia, un allenatore come Dario Bonetti che ha avutoimportanti esperienze all’estero (Dundee e Dinamo Bucarest) non haancora avuto una panchina importante?“Sono fermo da un anno e mezzo perché sto portando avanti un progettoimportante in Italia, se se non si concretizzerà dopo ripartirò ancora. Mala cosa che mi dispiace, non io, è che tutta la mia generazione degli anni’60 sono pochissimi quelli che hanno avuto la possibilità di allenare, non-ostante i calciatori degli anni ’60 siano quelli che hanno vinto più di tuttia livello internazionale. Questo perché siamo cresciuti, purtroppo, in uncalcio dove non c’erano i procuratori. E non avendo tanti rapporti, nel cal-cio i procuratori attualmente sono molto importanti per poter lavorare. Ioho allenato tanto all’estero e sarei anche contento di tornarci”.Mister, per concludere i pronostici sulle partite delle sue ex squadre:Napoli-Roma come finisce per lei?“Sicuramente sarà una partita molto bella con due squadre che provanosempre ad imporre il proprio gioco: vedremo molti gol secondo me”.Come finiranno, invece, Empoli-Juventus e Sampdoria-Fiorentina?“La Juventus si riscatterà sicuramente in Toscana. Così la sfida del SanPaolo, anche Samp-Fiorentina sarà un bel match con due tecnici giovaniche hanno idee chiare e che stanno facendo molto bene”.

Il sistema garantisce almeno una terzina vincente centrandoil pronostico della partita base e almeno tre delle altre gare.

IILL SISTEMASISTEMA PERPER LELE SCOMMESSESCOMMESSE

La partita base 6 partite in 4 terzineEmpoliJuventus 216406-12

Le altre partiteNapoliRoma G+O

1

16406-11

LivornoBologna G16406-34

Bayern Monaco Borussia Dortmund O16403-6

TorinoAtalanta 16406-16

Milan Palermo O16406-18

NUM Con 10,00 euro 1 x 2 Quota12 JUVENTUS 2 1,4516 TORINO 1 1,9718 MILAN OVER 1,75

...vinci 50,00 euro

NUM Con 10,00 euro 1 x 2 Quota12 JUVENTUS 2 1,4511 NAPOLI G+O 2,0018 MILAN OVER 1,75

...vinci 50,75 euro

NUM Con 10,00 euro 1 x 2 Quota

12 JUVENTUS 2 1,4534 LIVORNO GOL 1,756 BAYERN MONACO OVER 1,50

...vinci 38,05 euro

NUM Con 10,00 euro 1 x 2 Quota12 JUVENTUS 2 1,4511 NAPOLI G+O 2,0016 TORINO 1 1,97

...vinci 57,15 euro

Il ‘derby del Sole’, che si disputerà sabato 1novembre alle 15, anima la decima giornatain serie A. Al San Paolo si affrontano Napolie Roma, ovvero due compagini abituate adimporre il proprio gioco: goal + over 2,5 èun’ipotesi che può verificarsi.Il capogioco lo individuiamo nel possibilesuccesso della Juventus che ad Empoli pro-verà a riscattarsi senza mezzi termini.Il Torino ha ripreso a vincere mercoledì incasa contro il Parma. I granata proveranno acentrare il bis sempre in Piemonte contro una

non irresistibile Atalanta.I numeri dicono che Milan-Palermo saràsfida ricca di gol. Viste le caratteristiche delledue squadre, il pronostico ci pare moltocaldo.Super partite anche in serie B e soprattutto inGermania.In cadetteria si sfidano Livorno-Bologna,partita che promette spettacolo e qualche gol.In Germania si gioca la gara che fu finale diChampions. Magari ora il Bayern Monacoha più frecce nel proprio arco rispetto alBorussia Dortmund, ma sarà senz’altro una

gara in cui non dovrebbero mancare dellereti.Ricapitolando il tutto, puntando € 10,00sulla sestina secca si incasserebbero €289,34.Per chi volesse divertirsi e provare a vince-re, magari anche sbagliando una o due parti-te, invece, sotto proponiamo come al solitoil nostro sistema a rotazione con capogioco.Buon divertimento con le scommesse diPianetAzzurro e ricordate che il gioco è vie-tato ai minori e può causare dipendenzapatologica.

In A turno favorevole alle due torinesi

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NAPOLI 15

PARMA 3

SAMPDORIA 16

UDINESE 16

CESENA VERONA6 11

GENOA 15

FIORENTINA13

INTER15

ROMA22 EMPOLI 7

CHIEVO 4

TORINO 11

MILAN 16

LAZIO CAGLIARI15 9

PALERMO9

ATALANTA8

SASSUOLO10

JUVENTUS22

CLASSIFICA

SERIE A6

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