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• Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano -...

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• Anno 21 - Numero 269 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 DI MARINO LONGONI [email protected] P uò capitare in questi giorni che un impren- ditore, chiamiamolo sig. Rossi, decida di fare riparare il cancello aziendale. Va dal fabbro. Venti minuti per il lavoro, cinque minuti per la fattura. Quando è il momento di pagare, il sig. Rossi si ricorda che il suo commercialista gli ha spiegato che in questi casi deve chiedere anche la certificazione del versamento del- le imposte e dei contributi. Se il fabbro è in regola, chiamerà il suo professionista o il suo caf e in un’ora se la può cavare. Al- trimenti accamperà qualche scusa. Allora Rossi, sentito il suo commercialista, si rifiuterà di saldare. Se lo facesse, gli hanno spiegato, rischia san- zioni da 5mila a 200mila euro, oltre alla responsabilità solidale per le imposte o i contributi non versati. In pratica il fisco italiano, in- sieme all’Inps, ha deciso di as- soldare, gratuitamente, tutti gli imprenditori nell’attività di accertamento del corretto adem- pimento degli obblighi fiscali e contributivi delle loro contro- parti. Le disposizioni sono in vigore da un mese (si appli- cano ai pagamenti effettuati a partire dall’11 ottobre), ma le imprese si stanno rendendo conto della gravità del problema solo ora. Anche perché all’ini- zio qualcuno ha cercato di interpretare la norma come riferita solo al settore edile. Poi ci si è illusi che per «appalti» si intendessero solo i grandi lavori. Ora ci si rende conto che sono milio- ni di prestazioni ogni giorno a essere inte- ressate. Anche perché, nonostante l’articolo 13 ter del dl 83 sia contenuto nel capo III, rubricato «Misure per l’edilizia», del titolo I che reca «Misure ur- genti per le infrastrutture l’edilizia ed i traspor- ti», è ormai pacifica la sua applicazione anche al di fuori del settore delle costruzioni. E non è sempre facile distinguere un appalto da un contratto d’opera o da un contratto di somministrazione. In ogni caso, le sanzioni spropositate in cui si potrebbe incorrere per aver trascu- rato questo adempimento consigliano molta prudenza. A parte l’assurdità di pretendere che le imprese si tra- sformino in sceriffi per il fisco (ma allora l’Agenzia delle entrate, la Guardia di finanza, gli ispettori dell’Inps a cosa servono?) imponendo adempimenti che rischiano di paralizzare l’attività economica, l’effetto più immediato di queste regole potrebbe essere che vengano utilizzate come un espediente per ritardare o evitare un pagamento anche se il lavoro è stato correttamente eseguito. Con il conseguente affondamento di aziende che magari navi- gano già in acque pericolose. © Riproduzione riservata • NELL’INSERTO, ACCESSI, ISPEZIONI E VERIFICHE: PRASSI E NORME • www.italiaoggi.it Sette IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE Imprese, sceriffi del fisco Prima di pagare il gommista, il fabbro o il muratore, l’imprenditore deve verificare il versamento di imposte e contributi. E scoppia il caos * con guida «Consulenza ed educazione inanziaria di qualità» a € 5,00 in più; con guida «I miei risparmi» a € 2,00 in più; con guida «Auto e isco» a € 6,00 in più; con «L’Altante delle 1000 banche leader» a € 1,40 in più Tra aspettative e timori, via ai tribunali delle imprese. L’opinione degli avvocati da pag. 29 Lo sport ha perso lo sprint: paga bassa e precariato nel futuro dei professionisti da pag. 43 I N E VIDENZA * * * Crediti verso la p.a. - Si completa il puzzle del go- verno: per la certificazione dei crediti, un mese di tempo alla pubblica amministra- zione Barbanti da pag. 6 Accesso al credito - Start up o campa- gne elettorali, la raccolta fon- di si fa sul web. E intanto il microcredito non parla più solo straniero Ranalli-Tomasicchio da pag. 8 Fisco - Ricalcolo degli ac- conti ai nastri di partenza per le società di comodo, i beni ai soci e le coop Villa a pag. 10 Impresa - Il con- solidato non è per tutti. Alle parte- cipate di società di investimento si applica la valutazio- ne al fair value Campanari a pag. 14 Documenti - La sentenza della Cassazione sull’ad- debito della separazione in caso di adulterio www.italiaoggi.it/docio7 Im s t c d app lf i 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it
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Page 1: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

• Anno 21 - Numero 269 - € 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 •

DI MARINO LONGONI

[email protected]

Può capitare in questi giorni che un impren-ditore, chiamiamolo sig. Rossi, decida di

fare riparare il cancello aziendale. Va dal fabbro. Venti minuti per il lavoro, cinque minuti per la

fattura. Quando è il momento di pagare, il sig. Rossi si ricorda che il suo commercialista gli ha spiegato che in questi casi deve chiedere anche la certifi cazione del versamento del-le imposte e dei contributi. Se il fabbro è in regola, chiamerà il suo professionista o il suo caf e in un’ora se la può cavare. Al-trimenti accamperà qualche scusa. Allora

Rossi, sentito il suo commercialista, si rifi uterà di saldare. Se lo facesse, gli hanno spiegato, rischia san-zioni da 5mila a 200mila euro, oltre alla responsabilità solidale per le imposte o i contributi non versati.

In pratica il fi sco italiano, in-sieme all’Inps, ha deciso di as-soldare, gratuitamente, tutti gli imprenditori nell’attività di accertamento del corretto adem-pimento degli obblighi fi scali e

contributivi delle loro contro-parti. Le disposizioni sono in vigore da un mese (si appli-

cano ai pagamenti effettuati a partire dall’11 ottobre), ma le imprese si stanno rendendo conto della gravità del problema solo ora. Anche perché all’ini-zio qualcuno ha cercato di interpretare

la norma come riferita solo al settore edile. Poi ci si è illusi che per «appalti» si

intendessero solo i grandi lavori. Ora ci si rende

conto che sono milio-ni di prestazioni ogni giorno a essere inte-

ressate. Anche perché, nonostante l’articolo 13

ter del dl 83 sia contenuto nel capo III, rubricato «Misure per

l’edilizia», del titolo I che reca «Misure ur-genti per le infrastrutture l’edilizia ed i traspor-

ti», è ormai pacifi ca la sua applicazione anche al di fuori del settore delle costruzioni. E non è sempre facile distinguere un appalto da un contratto d’opera o da un contratto di somministrazione. In ogni caso, le sanzioni spropositate in cui si potrebbe incorrere per aver trascu-rato questo adempimento consigliano molta prudenza.

A parte l’assurdità di pretendere che le imprese si tra-sformino in sceriffi per il fi sco (ma allora l’Agenzia delle entrate, la Guardia di fi nanza, gli ispettori dell’Inps a cosa servono?) imponendo adempimenti che rischiano di paralizzare l’attività economica, l’effetto più immediato di queste regole potrebbe essere che vengano utilizzate come un espediente per ritardare o evitare un pagamento anche se il lavoro è stato correttamente eseguito. Con il conseguente affondamento di aziende che magari navi-gano già in acque pericolose.

© Riproduzione riservata

• NELL’INSERTO, ACCESSI, ISPEZIONI E VERIFICHE: PRASSI E NORME •

www.italiaoggi.it

SetteIL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

Imprese, sceriffi del fiscoPrima di pagare il gommista, il fabbro o il muratore, l’imprenditore

deve verificare il versamento di imposte e contributi. E scoppia il caos

* con guida «Consulenza ed educazione i nanziaria di qualità» a € 5,00 in più; con guida «I miei risparmi» a € 2,00 in più; con guida «Auto e i sco» a € 6,00 in più; con «L’Altante delle 1000 banche leader» a € 1,40 in più

Tra aspettative e timori, via ai tribunali delle imprese. L’opinione degli avvocati

da pag. 29

Lo sport ha perso lo sprint: paga bassa e precariato nel

futuro dei professionisti da pag. 43

IN EVIDENZA

* * *

Crediti verso la p.a. - Si completa il puzzle del go-verno: per la certificazione dei crediti, un mese di tempo alla pubblica amministra-zione

Barbanti da pag. 6

Accesso al credito - Start up o campa-gne elettorali, la raccolta fon-

di si fa sul web. E intanto il microcredito non parla più solo straniero

Ranalli-Tomasicchio da pag. 8

Fisco - Ricalcolo degli ac-conti ai nastri di partenza per le società di comodo, i beni ai soci e le coop

Villa a pag. 10

Impresa - Il con-solidato non è per tutti. Alle parte-cipate di società

di investimento si applica la valutazio-

ne al fair value

Campanari a pag. 14

Documenti - La sentenza della Cassazione sull’ad-debito della separazione in caso di adulterio

www.italiaoggi.it/docio7

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2 Lunedì 12 Novembre 2012 ITALIAOGGI SETTE PREVIEW

AVVOCATIOGGI

* * *

IOLAVORO

* * *

Valerio Natalizia elettovicepresidente di Anie energia

Valerio Natalizia, direttore generale e amministratore delegato di Sma Italia, è stato eletto vice presidente di Anie energia e rappresentante per il fotovoltaico nella giunta di Federazione Anie. La nuova no-mina darà la possibilità a Natalizia di rappresentare in maniera ancora più in-

cisiva l’industria fotovoltaica ita-liana e di contri-buire alla stra-tegia energetica nazionale. Clas-se 1974 e laurea in ingegneria, Natalizia vanta una lunga espe-rienza e ruoli di grande prestigio nell’industria italiana delle energie rinnova-bili. Natalizia è

infatti dal 2011 presidente di Anie- Gifi, il Gruppo imprese fotovoltaiche italiane aderente a Confindustria Anie, e dal 2005 alla guida di Sma Italia, la filiale italiana del primo produttore mondiale di inverter, Sma solar technology AG.

A Enrico Resmini il ruolo di residential director di Vodafone Italia

Sarà Enrico Resmini ad assumere il ruolo di residential director, a riporto del ceo Vodafone Italia e Sud Europa Pao-lo Bertoluzzo, con l’incarico di guidare i servizi di telefonia fi ssa di Vodafone e TeleTu dedicati alle famiglie. Resmini vanta una lunga esperienza nel campo della consulenza strategica. A partire dal 2005 ha ricoperto il ruolo di partner in

McKinsey & Company Italy, dove ha gui-dato importanti progetti nei settori delle telecomunicazioni e dei media. Laureato in ingegneria aeronautica, ha consegui-to un master in business administration presso l’Insead di Fontainebleau.

Giovanni Pipi nuovo dgdi Banca di Legnano

Giovanni Pipi è il nuovo direttore ge-nerale di Banca di Legnano. Pipi, nato nel 1952, entra nel 1974 in Bpm dove ha percorso l’intera carriera professionale ricoprendo diversi ruoli e incarichi. Dal

2005 al 2009 è direttore commerciale e vice direttore generale in Bipiemme private banking Sim spa. Dal 2009 ri-torna nella capogruppo Bpm in qualità di direttore della divisione commerciale affi ancando a questo gli incarichi di consigliere di amministrazione in Cas-sa di risparmio di Alessandria, Pita-gora e Selmabipiemme Leasing, oltre a quella di consigliere di amministra-zione in Banca popolare di Mantova e WeBank spa. Attualmente siede nei consigli di amministrazione di Profa-mily, società del gruppo, e Bipiemme assicurazioni spa.

PROFESSIONI IN MOVIMENTO

Lo sport non fa bene ■ ai professionisti

La chiusura del canale scuola por-ta i laureati in scienze motorie a precariato e scarse retribuzioni

alle pagg. 44 e 45

La formazione ■ fa rotta sull’Asia

Parte all’università Bicocca di Milano un master internazionale con lezioni in Italia, India e Cina

a pag. 46

Un consulente ■ per la beneficenza

Dal philantrophy advisor l’assi-stenza e le analisi sugli interventi caritatevoli

a pag. 47

Oltre novecento ■ opportunità di lavoro

Tree Re apre a oltre 800 profes-sionisti dell’immobiliare. Settan-ta i gure per Ntv. Europ Assistan-ce seleziona 30 specialisti

a pag. 49

La passione per il fisco ■ premia i talenti

Parte il concorso di Ernst & Young per gli studenti univer-sitari più brillanti

a pag. 50

Imprese, i nuovi tribunali ■ alla prova del fuoco

Da circa due mesi sono partite in tutta Italia le nuove sezioni specializzate in materia d’im-presa. Le prime valutazioni ope-rative degli avvocati d’affari

alle pagg. I, II e III

Obama vince anche ■ grazie alle law firm

Gli studi legali americani hanno sostenuto con i loro i nanziamen-ti sia la campagna di Obama e di Romney: un investimento da 25,5 milioni di dollari

a pag. IV

La finanza ha bisogno ■ di maggiore credibilità

Domenico Fanuele, managing partner di Shearman & Ster-ling e capo del dipartimento corporate, racconta la sua carriera professionale

a pag. V

Liberalizzazioni, ■mancano molti decreti

Il primo pacchetto del governo contenuto nel dl 1/2012 intro-duce molte novità, specie nel campo della regolamentazio-ne. Ma manca l’attuazione

alle pagg. VI e VII

P OFES IONI N MO MEN OPRO SSI I IN OVI NTO

Orrick con Santander in una cartolarizzazione di crediti al consumo da 1,2 mld

Il team italiano di structured finance di Or-rick ha assistito in qualità di deal counsel, rispettivamente Banco Santander sa, in qualità di arranger, e Santander Consu-mer Bank spa, in qualità di originator, in un’operazione di cartolarizzazione di crediti derivanti da contratti di finanziamento assi-stiti da cessione del quinto dello stipendio o della pensione e delegazione di pagamento per un ammontare di circa 1,21 miliardi di euro. I crediti sono stati ceduti al veicolo di cartolarizzazione Golden Bar (Securiti-

sation) srl che, per finanziarne l’ac-quisto, ha emesso tre classi di titoli Abs (Classe A, Classe B e Classe C) per un valore complessivo di cir-ca 1,21 miliardi. Il team di Orrick che ha partecipa-to all’operazione

è composto dal managing partner italiano Patrizio Messina e dal partner Gianrico Giannesi, dai senior associate Madeleine Horrocks e Simone Lucatello e dall’as-sociate Matteo Bedini. La parte fiscale è stata curata dal dipartimento di Tax guidato da Alessandro Mainardi (partner) e Gio-vanni Leoni (senior associate).

Blomming tutela il portafogliomarchi con Simmons&Simmons

Blomming, startup italiana attiva nel so-cial commerce, che lo scorso luglio ha otte-nuto un investimento di 1,3 milioni di euro

dal fondo di venture capital Vertis Venture, ha affi dato allo studio legale Simmons & Simmons la tutela del proprio portafoglio marchi. Il team italiano di intel-lectual property di Simmons & Sim-mons, guidato da Laura Orlando, è stato incaricato da Blomming di met-tere a punto una strategia di tutela del marchio sia in Italia sia a livello internazionale.

Dla Piper, Carnelutti e Marini con Lia per il dissequestro quote Unicredit e Finmeccanica

Dla Piper, coadiuvato da Carnelutti stu-dio legale associato di Milano e dallo studio Marini, ha assistito la Lia (Libyan investment authority) nel dissequestro delle proprie partecipazioni detenute in Unicre-dit e Finmeccanica, pari rispettivamente a 1,25 e 2,01%, ordinato dalla quarta sezione penale della Corte d’appello di Roma. Tali beni furono sequestrati dalle autorità giu-diziarie italiane nel marzo 2012 a seguito di rogatorie emesse dalla Corte penale interna-zionale dell’Aia. Unitamente al dissequestro della partecipazione in Eni precedentemente disposto nel mese di luglio, con questa ordi-nanza Lia riacquisisce un controllo attivo del proprio portafoglio d’investimento italiano. Ad assistere Lia sono stati Michael Bosco, partner di Dla Piper, Fabrizio Petrucci partner di Carnelutti e Ulisse Corea, part-ner di Marini.

Ls Lexjus Sinacta si rafforza nel diritto societario con un nuovo partner

Nuovo partner per Ls Lexjus Sinacta. En-tra infatti a far parte dello studio, in quali-tà di partner, Luigi Franco, ex of counsel di Norton Rose. L’avvocato, che annovera anche un lungo trascorso nel Gruppo Eni (come responsabile dell’uffi cio per gli affari legali internazionali in Eni R&M e come direttore affari legali in Snamprogetti) pre-sta la sua assistenza prevalentemente nell’ambito del diritto internazionale, del diritto societario e commerciale, del diritto della concorrenza e del diritto comunitario, del diritto dell’energia (incluse le energie naturali) e dell’ambiente, del diritto delle infrastrutture e della proprietà, del conten-zioso internazionale ed arbitrale, nonché assistenza legale a gare pubbliche e priva-te, appalti, attività di ingegneria, redazione e negoziazione di contratti Epc, risk mana-gement, aspetti organizzativi e gestionali, modelli di organizzazione e di gestione ex dlgs 231/2001.

Nctm in un’operazione di project i nance nel fotovoltaico

Nctm ha assistito Banca Imi spa (Grup-po Intesa Sanpaolo) nel fi nanziamento in project fi nance di un impianto fotovoltaico su serre in Sardegna di circa 5 mw nel comune di Santadi (Carbonia-Iglesias). Il valore dell’investimento è di circa 10 mi-lioni di euro, a favore di Enervitabio San Nicola società agricola srl, specializzata nelle colture biologiche. Il team di Nctm che ha gestito l’operazione è stato coor-dinato da Eugenio Siragusa e Nicola Biagioli.

Gabriele Ventura

Finì che il ministero del lavoro dovet-te smentire se stesso, cioè il ministro del lavoro. La vicenda riguarda i contratti a termine, e precisamente la stretta che è stata operata dalla riforma Fornero al loro utilizzo fl essibile mediante l’al-lungamento dei periodi di attesa tra primo contratto e il successivo. Prima della riforma bastava attendere 10/20 giorni; adesso 60/90. La novità ha mes-so offside numerose imprese: circa 400 mila per i più informati. Perciò la retti-fi ca non si è fatta attendere, arrivando con il decreto crescita che ha ridotto a 20/30 giorni l’intervallo tra i contratti per le aziende stagionali, in base a una antica ma molto più funzionale nor-mativa del 1963, e ha riconosciuto alle altre aziende, di qualunque settore, la facoltà di prevedere la stessa riduzio-ne (da 60/90 a 20/30 giorni) ma con un accordo tra le parti sociali. Raccontato così sembrerebbe fi lare tutto liscio. E forse sarebbe fi lata liscia per davvero, se non fosse stato per la campagna d’in-chiesta lanciata dal Sole 24 Ore, con la complicità dello stesso ministro Elsa

Fornero. Il 16 ottobre, il quotidiano con-fi ndustriale annunciava in pompa ma-gna: «Contratti a termine meno rigidi. Due intere pagine all’interno e tre fo-totessera della ministra (una quarta è in prima). La notizia? Fornero: «Stiamo già lavorando a un decreto intermini-steriale. L’ipotesi è ridurre a un mese al massimo il termine di sospensione tra un rinnovo e l’altro». Ma il 6 novembre la marcia indietro del Sole 24 Ore: «Sui contratti a termine sceglieranno le par-ti». Sommario: «Oggi la circolare della Fornero che “interpreta” la riforma». Ma nemmeno stavolta il Sole 24 Ore ha fortuna. Infatti la circolare arriva ma: 1) viene emessa il giorno dopo; 2) non è della Fornero; 3) e soprattutto smentisce tutto ciò che avevano anti-cipato la Fornero e il Sole 24 Ore. In sole 2.800 battute il ministero ribadi-sce l’ovvietà della norma di legge, così smentendo le 28 mila battute dedicate al ministro. Si vede che in via Mon-terosa, quel giorno, sono stati tutti vittime di un colpo di Sole.

Moustique

Il ministero smentisce il ministro

Laura Orlando

Valerio Natalizia

Patrizio Messina

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3Lunedì 12 Novembre 2012LIMPRESE, SCERIFFI DEL FISCO

Imprese e pagamenti rischiano di andare in tilt per effetto della responsabilità solidale estesa

Certificare di essere ok col fisco pesa su appalti e subappalti

Pagina a cura DI RAFFAELLA POMPEI

Gli operatori economi-ci sono in affanno, schiacciati da un’ul-teriore incombenza.

C’è un tam-tam, infatti, che si sta diffondendo da impresa a impresa: chi, per ottenere l’in-casso di una fattura, si vede richiedere dal proprio cliente-committente la compilazione di un’autocertifi cazione a dimo-strazione dell’avvenuto adem-pimento dei connessi obblighi fi scali, a sua volta la richiede ai propri fornitori-appaltatori.

Così sono sempre più numerosi gli imprenditori alle prese con un nuovo pesante adempimen-to: la dimostrazione al proprio committente del corretto adem-pimento degli obblighi di versa-mento dell’Iva e delle ritenute fi scali sui redditi di lavoro di-pendente relativi alle presta-zioni d’appalto eseguite (si veda ItaliaOggi Sette del 5 novembre e del 29 ottobre, ndr).

Le nuove disposizioni in-trodotte dall’art.13-ter del dl 83/2012, il cosiddetto decreto crescita (convertito nella l. 12 agosto 2012, n. 134) sulla responsabilità solidale negli appalti, divenute pienamente operative dall’11 ottobre 2012 per i pagamenti relativi ai contratti stipulati dal 12 ago-sto 2012, stanno creando serie diffi coltà alle imprese. Con la circolare 40 dell’8/10/2012 l’Agenzia delle entrate ha previsto la possibilità per le imprese appaltatrici e subap-paltatrici di autocertifi care il rispetto degli obblighi tribu-tari relativi al versamento dell’Iva e delle ritenute fi scali, in modo da poter evitare l’at-testazione di un professioni-sta abilitato per ottenere il pagamento delle proprie presta-zioni. Ma anche tale possibilità non sembra semplifi care di mol-to la procedura che si va a inne-scare per ottenere il pagamento di una prestazione di appalto o

subappalto, dato che comunque nella maggior parte dei casi an-che l’autocertifi cazione, seppur fi rmata dall’impresa, richiederà l’ausilio di un professionista.

Se ogni committente, per evi-

tare il rischio di una sanzione da 5 mila a 200 mila euro, prima di pagare l’appaltatore gli chiede, con la fattura per le prestazioni effettuate, anche un’autocertifi -cazione del rispetto degli obbli-

ghi tributari a esse connessi e lo stesso fa ogni appaltatore ai propri subappaltatori per evita-re il rischio della responsabili-tà solidale in caso di mancato adempimento di tali obblighi, c’è il rischio che in molti casi costi e tempi dell’attività amministra-tiva necessaria agli adempimen-ti documentali relativi alle pre-stazioni d’appalto e subappalto fi niscano per superare costi e tempi delle prestazioni stesse. Senza poi considerare i rischi di violazioni penali che incombono sulle autocertifi cazioni non cor-rettamente compilate.

In assenza di precise delimi-tazioni dell’ambito di applica-zione, la norma, infatti, opera indipendentemente dal valore del contratto e dalla tipologia

dell’attività svolta e quindi le sanzioni potrebbero trovare applicazione anche per casisti-che marginali. Per esempio in occasione del pagamento della manutenzione periodica di una caldaia di un negozio o di un uffi cio richiesta da un’impresa, o in occasione della riparazione di un’auto aziendale (i commit-tenti privati restano esclusi), o ancora per la rettifi ca di un pistone, la levigatura di una se-dia, la zincatura di un portone e così via.

La sanzione minima di 5 mila euro che rischia il com-mittente che non abbia veri-ficato, prima di procedere al pagamento dell’appaltatore, il corretto adempimento da par-te di quest’ultimo e dei suoi eventuali subappaltatori, degli obblighi tributari relativi al contratto stesso, sarà in molti casi sproporzionata, perché non limitata al corrispettivo del con-tratto (come previsto invece per la responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore) e fi nirà per penalizzare soprat-tutto le imprese di più piccole dimensioni. In altri casi accadrà che l’appaltatore e il subappal-tatore, che non hanno ancora ricevuto il pagamento dal pro-prio committente di fatture già emesse per lo stesso contratto, non riusciranno più a riceverlo, se proprio a causa di quel man-cato pagamento non sono stati in grado di versare la relativa Iva. Insomma, un cane che si morde la coda.

© Riproduzione riservata

Così sono sempre più numerosi

dell’attività svolta e quindi le

La nuova disciplina in pillole

L’appaltatore

Il decreto sviluppo (dl 83/2012) ha previsto nell’art.13-bis, in vigore dal 12 agosto 2012, che in caso di subappalto l’appaltatore e il subappaltatore sono responsabili in solido, nei limiti del corrispettivo dovuto al subappaltatore, per i versamenti relativi alle ritenute sui redditi da lavoro dipendente e all’Iva dovute dal subappaltatore per le prestazioni relative al rapporto di subap-palto. L’appaltatore, per evitare tale responsabilità solidale, deve verii care che gli adempimenti, scaduti alla data del versamento dei corrispettivi pattuiti nel contratto di subappalto, siano stati correttamente eseguiti dal subappaltatore potendo sospendere i pagamenti i no all’esibizione della documentazione che provi la corretta esecuzione dei suddetti obblighi i scali.

Il committente

L’art.13-bis ha inoltre previsto che il committente, prima di pagare l’appaltatore deve richiedere a quest’ultimo l’esibizione della documentazione attestante che i predetti adempimenti scaduti alla data del versamento dei corrispettivi pattuiti, siano stati correttamente eseguiti dall’appal-tatore e dagli eventuali subappaltatori. A tal i ne è previsto che il committente può sospendere i pagamenti i no all’esibizione della documentazione che provi la corretta esecuzione dei suddetti obblighi i scali. Il committente che viola tale previsione è punito con una sanzione da 5 mila a 200 mila euro se i suddetti adempimenti non sono stati correttamente eseguiti dall’appaltatore o dal subappaltatore. Tali disposizioni sono i nalizzate a garantire una maggiore certezza nel conseguimento del gettito derivante dalle ritenute i scali e dal versamento dell’Iva, attraverso la partecipazione dei committenti alla verii ca della correttezza degli adempimenti tributari degli appaltatori.

Ambito di applicazione delle nuove disposizioni

Tali disposizioni si applicano a partire dall’11 ottobre 2012, in relazione ai contratti di appalto e subappalto di opere, forniture e servizi stipulati dal 12 agosto 2012 e riguardano i contratti conclusi nell’ambito di attività rilevanti ai i ni Iva e in ogni caso i contratti stipulati da società di capitali, enti pubblici ed enti privati, società non residenti, Stato ed enti locali. Sono invece escluse dall’applicazione di tali disposizioni le stazioni appaltanti di lavori pubblici di cui all’art.3, comma 33 del dlgs 163/2006.

La dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà

Con la circolare 40 dell’8/10/2012 l’Agenzia delle entrate ha chiarito che gli appaltatori e gli even-tuali subappaltatori possono documentare il rispetto degli obblighi i scali già scaduti al momento del pagamento dei corrispettivi loro dovuti in relazione ai contratti di appalto e subappalto anche attraverso l’attestazione di un Caf Imprese o di un professionista abilitato, (dottore o ragioniere commercialista o consulente del lavoro), possibilità specii catamente prevista dalla norma, oppure attraverso una dichiarazione sostitutiva di atto notorio ai sensi del dpr 445/2000. In tal caso la dichiarazione sostitutiva rilasciata dall’appaltatore o dal subappaltatore deve contenere:

l’indicazione del periodo in cui l’Iva relativa alle fatture concernenti i lavori eseguiti è stata • liquidata, specii cando se la liquidazione si è chiusa a debito o se in relazione alle fatture oggetto del contratto è stato applicato il regime dell’Iva per cassa oppure la disciplina del reverse charge;indicare il periodo in cui le ritenute sui redditi di lavoro dipendente sono state versate, o • scomputate totalmente o parzialmente;riportare gli estremi dei mod. F24 con cui sono stati effettuati i versamenti dell’Iva e delle • ritenute suddette;contenere l’affermazione che l’Iva e le ritenute versate includono quelle riferibili al contratto • di appalto/subappalto per il quale la dichiarazione viene resa.

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Page 4: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

4 Lunedì 12 Novembre 2012 IMPRESE, SCERIFFI DEL FISCO

Il committente vigila sui fornitoriPagina a cura

DI BRUNO PAGAMICI

Scatta la vigilanza del committente nei con-fronti dell’appaltatore per i debiti fiscali. In

pratica, i soggetti appaltanti, per evitare la responsabilità solidale, dovranno accertare il corretto pagamento dei de-biti erariali da parte dei loro fornitori (appaltatori). In caso contrario il committente po-trà esimersi dal regolare fi-nanziariamente le prestazioni ottenute anche in presenza dio un regolare contratto. È quanto prevede il decreto cre-scita (dl 83/2012, convertito nella l. 12 agosto 2012, n. 134) Ma quali sono i contratti che rientrano in tale disciplina? Ecco una panoramica

La responsabilità solida-le. Si applica ai soli contratti «di appalto» (ivi inclusi i con-tratti di «subappalto») ex art. 1655 e segg. c.c. (secondo cui «L’appalto è il contratto con il quale una parte assume, con organizzazione dei mez-zi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un’opera o un servizio verso un corrispettivo in denaro»).

Rimangono escluse dall’am-

bito della responsabilità soli-dale fattispecie quali:

- il contratto d’opera (anche detto «di prestazione d’ope-ra»), manuale o intellettuale;

- il contratto di vendita (cd. «di fornitura»).

Il contratto d’opera manuale si verifica quando «una perso-na si obbliga a compiere ver-so un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro pre-valentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente» (art. 2222 c.c.). L’elemento peculiare risulta essere l’or-ganizzazione di impresa:

- nell’appalto è necessaria un’organizzazione complessa per realizzare l’opera o pre-stare il servizio;

- nella prestazione d’opera prevale il lavoro dell’impren-ditore e dei propri familiari.

Le imprese artigianali. La prestazione d’opera è il caso, in generale, delle pre-stazioni offerte dagli artigia-ni, per i quali la prevalenza del proprio apporto costitui-sce una condizione per essere iscritti al relativo Albo.

Va considerato l’apporto dell’imprenditore in termini complessivi (si pensi alla pos-sibilità di avere imprese ar-

tigiane piuttosto strutturate, con un numero significativo di dipendenti, ex L. 443/1985, dove il prodotto viene total-mente lavorato dai dipenden-ti), essendo possibile che esso sia limitato anche alla sola supervisione o al controllo dell’attività dell’azienda. In entrambi i casi si tratta di una obbligazione «di risulta-to» (senza la quale non spet-ta alcun corrispettivo) e il contenuto della prestazione viene sostanzialmente perso-nalizzato sulle richieste del cliente.

Distinzione tra appalto di fornitura. In generale la giurisprudenza procede alla seguente distinzione:

1) analisi oggettiva (Cass. sent. 3517 del 28/10/1958). Ossia, va anzitutto verifica-to se la materia costituisca solo un «mezzo» per produrre l’opera (vero oggetto del con-tratto) o meno. Quindi, se si verifica:

a) la prevalenza del «dare» sul «fare», si è in presenza:

- di un contratto di fornitu-ra (in particolare, di «vendita di bene futuro», ex art. 1472 e segg. cc);

- eventualmente periodica

(cioè un contratto di sommini-strazione di beni ex art. 1559 e segg. cc)

b) la prevalenza del «fare» sul «dare», si è in presenza di un contratto:

- di appalto (con fornitura di materiali, ex art. 1658 cc: se è necessaria una organizza-zione di impresa» complessa si applica la responsabilità solidale;

- di «prestazione d’opera»: se è prevalente l’apporto per-sonale del prestatore non si applica la responsabilità so-lidale.

2) appuramento della pre-valenza. In tal caso, in ordi-ne di importanza va valutato quanto segue:

a) Cass. sent. 1114 del 17/04/1970 (analisi «sogget-tiva»): a.1) deve desumersi dalle clausole contrattuali se la volontà delle parti ha vo-luto dare maggior rilievo al trasferimento del bene o al processo produttivo»; a.2) e ciò indipendentemente dalla denominazione utilizzata nel contratto (cd. «nomen juris»), in applicazione del principio della prevalenza della sostan-za sulla forma.

Per esempio, un idraulico,

nel predisporre il contratto: a) lo intitola quale «appalto», o ne cita gli articoli di legge (artt. 1655 e segg.): difficil-mente potrà sostenere che si tratti di cessione; lo intitola quale «fornitura» (e magari cita gli artt. 1470 e segg. cc): non si potrà porre in dubbio che si tratti di «vendita» di beni. Tratto discriminante risulta essere in generale la responsabilità per vizi dell’opera (palesi o occulti) cui si intende assoggettare il prestatore nell’appalto (più onerosa) rispetto alle clausole riferite alla vendita.

b) Cass. sent. 507 del 17/02/1958:

b.1) se il prestatore si ob-bliga a personalizzare il prodotto sulle specifiche del committente (e cioè laddove il committente si rivolga a una specifica controparte in con-siderazione della sua abilità nella produzione di beni spe-cifici); b.2) si è in presenza di una obbligazione «di fare» (e non «di dare»), es.: costruttore richiede ad un produttore di infissi, per esigenze di proget-to, la fornitura di particolari finestre dalla forma triango-lare: appalto (prodotto «per-sonalizzato»)

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Tipologie di opere rientranti nell’appalto

Contratto annuale di assistenza-ma-nutenzione sof-tware-hardware

In generale si tratta di contratti di mera “prestazione d’ope-ra” (art. 2222 c.c.) e quindi esclusa da qualsiasi respon-sabilità solidale. Solo per “grandi manutenzioni” potrebbe trattarsi di un contratto di “appalto di servizi” (per grattacie-li, dighe, ecc.), considerata la prevalenza: a) dell’organizza-zione di fattori produttivi (contratto d’appalto) b) rispetto al lavoro personale dell’imprenditore (contratto d’opera)

Contratto per ma-nifatture prodotte su “disegno” del committente

a) occorre verii care la volontà delle parti (se abbiano inte-so concludere un contratto di “vendita” anche periodica, quale somministrazione e non di appalto) che: 1) non può risultare esclusivamente dal “nomen juris”; 2) ma più in generale dalle clausole del contratto (tratto discriminante è la responsabilità per vizi dell’opera a cui è assoggettato l’appaltatore)

b) se non è chiaro l’inquadramento del tipo di contratto, va verii cato:

se prevale la “materia” sul “servizio”: si è in presenza 1. di un contratto di fornitura anche periodica (cioè un contratto di somministrazione di beni ex art. 1559 e segg. cc), con esclusione da responsabilità solidale (è rilevante verii care se l’appaltatore fornisce i ma-teriali);in caso contrario: si rientra nell’appalto con applica-2. zione della responsabilità solidale (prevale il servizio sulla materia laddove il bene viene “personalizzato” su richiesta del committente). In tale situazione si applica la responsabilità solidale

Cont rat to per esecuzione di una sola fase di lavo-razione (o produ-zione di specifi ca commessa)

Nulla cambia rispetto al punto precedente; l’analisi andrà condotta secondo i medesimi criteri. Occorre verii care se il trattamento attribuito ad una singola lavorazione rientra nell’ambito di un contratto più complesso. Pertanto l’ana-lisi andrà effettuata sulla natura di quest’ultimo contratto, e l’esito di questo (se si tratti di un appalto o di singole prestazioni d’opera) inl uenzerà l’eventuale insorgere della responsabilità solidale

Alcuni esempi nei contratti con i terzisti

I m p r e s a a l f a c o m m i s s i o n a all’impresa beta la zincatura di materiali

Nella zincatura di materiali di terzi (da parte di “terzisti”) si coni gura la prevalenza del “fare” sul “dare” dovendo distinguere tra la “prestazione d’opera” e “l’appalto di ser-vizi”. La zincatura in generale coni gura una prestazione d’opera (e non un appalto); tuttavia, si coni gura l’appalto di servizi laddove l’operazione è tanto complessa da ri-chiedere un’organizzazione d’impresa che prevale rispetto all’apporto personale dell’imprenditore, come nel caso della casa automobilistica che richieda la zincatura di particolari componenti personalizzati

Alfa commissione a beta riparazio-ne, montaggio o trasporto di beni inerenti la propria attività immobi-liare

In relazione ai lavori di manutenzione è raro che si coni -guri il contratto di appalto in manutenzioni tecnicamen-te “semplici”. La manutenzione di beni complessi (dighe, autostrade, aeroporti, ecc.) in genere sono afi dati sulla scorta di un contratto di appalto di servizi. Analogamente avviene per i montaggi e i trasporti (quasi mai si presenta l’appalto di servizi)

Gamma ha affi-dato in appalto la costruzione di un fabbricato ad alfa che acquista le grondaie da beta, la quale ne effettua anche la posa in opera

In generale in sede di “costruzione” di fabbricati, il commit-tente tende a stipulare dei contratti d’appalto (per parii care la propria responsabilità nei confronti dei promissari acqui-renti a quella dei subappaltatori nei confronti del commit-tente in termini di tempo). Ciò comporterà l’estensione della norma al committente (non si è in un’ipotesi di subappalto è dunque non si tratta di responsabilità solidale, ma solo dell’onere del controllo in capo al committente, a pena di una sanzione di un minimo di € 5.000). Va comunque in-dagata la natura del contratto tra Alfa e Beta per stabilire se, di volta in volta, scatti l’obbligo di controllo dei corretti adempimenti da parte del committente

Attività di proget-tazione effettuata dallo studio di in-gegneria

In generale tali soggetti (anche se in forma di studio asso-ciato) stipulano contratti “di prestazione d’opera intellet-tuale” (art. 2229 c.c. e segg.) e non hanno la responsabilità solidale per Iva e ritenute (che si applica solo ai soggetti imprenditori). Diverso il caso della società di engineering (attività d’impresa) dove in generale prevale l’organizzazione rispetto all’apporto personale dei soci (tali i gure si trovano normalmente in occasione di realizzazione di opere parti-colarmente rilevanti: progetti di grattacieli, ecc.)

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5Lunedì 12 Novembre 2012LunedI COSTI DELLA GIUSTIZIA

LEGGE DI STABILITÀ/L’obiettivo è far cassa aumentando il costo del contributo unii cato

Gare, il contenzioso è un salassoRicorrere al giudice amministrativo diventa antieconomico

Pagina a cura DI ANTONIO CICCIA

Nuovo salasso per le cause sugli appalti. La giustizia tartassa il contenzioso ammi-

nistrativo in generale, ma la mano pesante si fa sentire so-prattutto nel contenzioso sulle procedure di gara pubblica. Il disegno di legge stabilità per il 2013, attualmente all’esame della camera, fa leva sul contri-buto unifi cato per fare cassa e attacca i processi che si svolgo-no davanti ai tribunali ammini-strativi regionali e al consiglio di stato. L’effetto immediato sarà di rendere antieconomico il ricorso al giudice amministrati-vo con possibile incremento del fl usso di denunce alla magistra-tura penale (per la denuncia non si deve versare il balzello in questione). Le disposizioni in discussione contengono an-che una possibile beffa quando l’impresa ha ragione, propone ricorso e la stazione appaltante ritira l’atto: l’impresa sarà mul-tata con una sanzione pari al contributo unifi cato. Come dire «hai sostanzialmente vinto, ma devi pagare lo stesso il disturbo arrecato alla giustizia».

Ecco tutte le novità in itinere.

Contributo salato. Viene innalzato il contributo unifi ca-to e i relativi incassi saranno destinati al miglioramento dei servizi inerenti alla giustizia.

In particolare viene elevato l’importo del contributo uni-ficato per le controversie di competenza del giudice ammi-nistrativo.

Così si eleva da 1.500 a 1.800

euro il contributo unifi cato do-vuto per le controversie cui si applica il rito abbreviato disci-plinato dal Codice del processo amministrativo (articolo 119).Si sostituisce ai 4 mila euro, attualmente previsti per tut-te le controversie in tema di affi damento di pubblici lavori e di provvedimenti adottati dalle autorità amministrative indipendenti, una disciplina del contributo unifi cato diver-sificata in ragione del valore della controversia (portando il contributo dal valore minimo di 2 mila euro a quello massimo di 6 mila euro).

Si eleva da 600 a 650 euro il contributo unifi cato dovuto per i restanti tipi di ricorsi ammi-nistrativi e anche per il ricorso straordinario al presidente del-la repubblica.

Appello. Il contributo unifi -cato nel processo amministra-tivo (disciplinato dall’articolo 13, comma 6-bis, del T.u. delle

spese di giustizia) è aumentato sempre della metà per i giudizi di impugnazione.

Gli effetti. Un processo su-gli appalti, considerato anche il fatto che le imprese pur di ag-giudicarsi la commessa pratica-no forti ribassi, rischia di diven-tare antieconomico, soprattutto per la fascia media delle gare di importo da 200 mila euro a un milione.

La percentuale di utile di impresa rischia, infatti, di es-sere completamente decurtata dalle spese vive di giustizia e in particolare dal contributo unifi cato.

Basti pensare all’ipotesi in cui occorra proporre il ricorso in primo e in secondo grado per arrivare a cifre notevoli. Nella fascia fi no a un milione di euro, primo e secondo grado fruttano allo stato 10 mila euro e nella fascia superiore si arriva a 15 mila euro. Senza contare la par-cella dell’avvocato.

Se poi occorresse presentare motivi aggiunti di ricorso (una sorta di ricorso bis su atti non conosciuti prima) si è assogget-tati a un prelievo raddoppiato e le cifre già alte diventano astro-nomiche.

Da qui la possibilità che l’impresa, tagliata fuori da una gara di appalto oppure non risultata vincitrice e che intenda far valere i propri di-ritti, se non vuole sobbarcarsi le spese di giustizia, avrà come unica alternativa quella della giustizia penale, che rischia di espandersi, magari non sempre a proposito: l’illegittimità di un atto non signifi ca che necessa-riamente sia stato commesso un reato.

Un altro ripiego, nell’ottica di risparmiare sull’esercizio del diritto di difesa, ma non veloce come un ricorso al Tar con la corsia preferenziale, sarebbe il ricorso al capo dello stato (costa appena 650 euro).

E gli effetti collaterali riguar-

dano anche l’attività dell’av-vocato. Il legale deve fare pre-sente tutti i possibili costi del contenzioso e deve mettere in evidenza gli oneri lievitati del contributo unifi cato. Altro ri-fl esso concerne la necessità di mettere in capo gli istituti pre-visti dall’ordinamento che pos-sano avere l’effetto di risolvere la controversia senza ricorrere alla magistratura. In materia di appalti questa strada può essere battuta, ad esempio, con l’informativa preventiva sull’intenzione di proporre un ricorso giurisdizionale (articolo 243-bis del codice dei contratti pubblici): si espongono diretta-mente alla stazione appaltante i motivi di ricorso e la p.a. ha l’obbligo di rispondere.

Peraltro anche in sede di ese-cuzione la legge prevede forme di conciliazione e accordo bona-rio che, bilanciando maggiori co-sti e benefi ci, potranno risultare maggiormente appetibili.

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La giustizia non si pignora. Il ddl Stabilità modifi ca l’artico-lo 1, comma 294-bis, della legge 266/2005, prevedendo l’im-pignorabilità dei fondi destinati al pagamento di spese per servizi e forniture aventi fi nalità giudiziaria o penitenziaria e anche l’impignorabilità delle aperture di credito destinate al pagamento dell’indennizzo per la violazione del termine di ragionevole durata del processo (legge n. 89 del 2001) e degli emolumenti e delle pensioni a qualsiasi titolo dovuti al personale amministrato dal ministero della giustizia e dalla presidenza del consiglio dei ministri.Il vigente comma 294-bis prevede infatti che non sono sog-getti a esecuzione forzata i fondi destinati al pagamento di spese per servizi e forniture aventi fi nalità giudiziaria o penitenziaria; gli emolumenti di qualsiasi tipo dovuti al personale amministrato dal ministero della giustizia e dalla presidenza del consiglio dei ministri, accreditati mediante aperture di credito in favore dei funzionari delegati degli uffi ci centrali e periferici del ministero della giustizia, degli uffi ci giudiziari e della Direzione nazionale antimafi a e della presidenza del consiglio dei ministri.Il nuovo comma 294-bis stabilisce che sono impignorabili le aperture di credito a favore dei funzionari delegati dei me-desimi uffi ci già individuati dalla disposizione oggi vigente, specifi cando che si tratta dei fondi destinati al pagamento di somme liquidate ai fi ni dell’equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo oltre che di emolumenti e pensioni a qualsiasi titolo dovuti al per-sonale amministrato dal ministero della giustizia e dalla presidenza del consiglio dei ministri.

La giustizia non si può pignorare Rischia una multa l’impresa se la p.a., con-

tro cui ha presentato un ricorso, revoca l’atto illegittimo. Questo l’effetto paradossale di una norma che il disegno di legge si propone di introdurre con l’obiettivo di aumentare le entrate dello stato. La nuova disciplina del contributo unifi cato modifi ca, infatti, la disciplina degli importi del contributo unifi -cato, a carico di chi ha proposto un’impugna-zione, anche incidentale, che viene respinta integralmente, dichiarata inammissibile o improcedibile. In questo caso chi ha propo-sto l’impugnazione sarà chiamato a versare un ulteriore importo a titolo di contributo unifi cato pari a quello dovuto per la stessa impugnazione. Il giudice deve dare atto della sussistenza dei presupposti per il versamento ulteriore.

L’obbligo di pagamento sorge al momento del deposito del provvedimento.

Nelle schede di lettura preparate dagli uf-fi ci della camera si osserva che il raddoppio del contributo unifi cato determinato dall’esi-to negativo dell’impugnazione «risulta avere un carattere essenzialmente sanzionatorio e presenta non pochi elementi di aleatorietà». Insomma, è una multa e si vuole punire chi propone appelli infondati o comunque te-merari o viziati a gravi errori di procedura. Inoltre è aleatorio, molto dipenderà da come i magistrati valuteranno le carte, con la possi-

bilità di giudizi contrastanti tra diverse sedi giudiziarie. Ma al di là di questi aspetti criti-ci, vi è sicuramente un aspetto paradossale, che punisce chi non vuol far certo perdere tempo alla giustizia.

Si prenda il caso di una impresa che parte-cipa a una gara e poi la perde per un errore dell’amministrazione appaltante. Questa impresa fa un ricorso al Tar e paga il contri-buto unifi cato (per esempio, 4 mila euro), ma il Tar lo respinge. Allora l’impresa, con-vinta che la sentenza sia ingiusta, propone appello e paga di nuovo il contributo unifi -cato: stavolta sono 6 mila euro. Il conto del solo contributo unifi cato è già arrivato a 10 mila euro (senza contare il compenso del proprio avvocato e le eventuali spese di soc-combenza). A questo punto l’amministra-zione si ravvede e riconosce che l’impresa ha ragione e, in autotutela, annulla gli atti e attribuisce l’appalto alla stessa. Il ricorso diventa improcedibile perché l’impresa, una volta ottenuto quanto voleva, non ha più interesse ad andare avanti. E qui scatta la beffa. La dichiarazione di improcedibilità dell’appello comporta l’accollo all’impresa della ulteriore cifra di 6 mila euro.

Insomma l’impresa ha avuto ragione e per farsela riconoscere ha dovuto pagare 16 mila euro, oltre il compenso dell’av-vocato.

Impugnazione respinta, si rischia la multa

IL MAGGIOR GETTITO

Tipo di ricorso amministrativo Ricorsi Contributo unifi cato(Importi in migliaia di euro)

Maggior gettito

(Importi in mi-

gliaia di euro)

Vecchio importo

Nuovo importo

Differenza

Ricorsi ordinari di primo grado 55.000 600 650 50 2.750.000

Ricorsi ordinari di secondo grado 8.500 600 975 375 3.185.700

Ricorsi straordinari 6.500 600 650 50 325.000

Ricorsi in primo grado su appalti 4.500 4.000 4.800 (*) 800 3.600.000

Ricorsi in secondo grado su appalti 1.600 4.000 7.000 3.000 4.800.000

Totale 14.662.500

(*) Importo stimato medio

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6 Lunedì 12 Novembre 2012 CERTIFICAZIONE DEI CREDITI

Si completa con nuovi tasselli il puzzle della disciplina dopo gli ultimi decreti in G.U.

Certificazione crediti, un mese di tempo per stato, enti e sanità

Pagine a cura DI VALENTINA BARBANTI

Per la certificazione dei crediti relativi a sommini-strazioni, forniture e ap-palti la p.a. avrà a dispo-

sizione 30 giorni, sia che si tratti di amministrazione statale o ente pubblico sia che a dover certifi ca-re il credito siano regioni, enti lo-cali ed enti del Servizio sanitario nazionale (Ssn). A chiarire questi e altri aspetti del quadro norma-tivo che il governo aveva annun-ciato il 22 maggio scorso (si veda ItaliaOggi Sette del 28 maggio) sono intervenuti tre decreti del ministero dell’economia e delle fi nanze pubblicati in Gazzetta Uf-fi ciale nei primi giorni di novem-bre. Il decreto Mef 24 settembre 2012, pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 256 del 2 novembre scorso, modifica il decreto Mef del 22 maggio 2012 (pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 143 del 21 giugno 2012), che riguarda la certifi cazione del credito nei con-fronti delle amministrazioni sta-tali e degli enti pubblici nazionali; mentre uno dei due decreti datati 19 ottobre e pubblicati sulla Gaz-zetta Uffi ciale n. 259 del 6 novem-bre scorso modifi ca il decreto Mef 25 giugno 2012 (pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 152 del 2 lu-glio 2012) disciplina le modalità di certifi cazione del credito verso regioni, enti locali e comparto sanitario. Le regole sembrano ora chiare, se si ricostruiscono i tasselli del puzzle di interven-ti normativi che ad oggi si sono susseguiti in ordine non proprio sistematico. Chiunque vanti un credito per somministrazioni, forniture e appalti nei confronti della p.a. può presentare apposita istanza affi nché venga certifi cato che tale credito è certo, liquido ed esigibile. Esclusi dalla certifi ca-zione sono i crediti nei confronti degli enti del Ssn delle regioni sottoposte a piano di rientro dai disavanzi sanitari, ovvero a pro-

grammi operativi di prosecuzione degli stessi, solo se nell’ambito di detti piani o programmi sono sta-te previste operazioni relative al debito. A stabilirlo è il dm del 19 ottobre che comunque fa salve le certifi cazioni già rilasciate all’en-te debitore in base al decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 (conver-tito, con modifi cazioni dalla legge n. 122 del 30 luglio 2010), nonché le certifi cazioni rilasciate nell’am-bito di operazioni di gestione del debito sanitario, in attuazione dei predetti piani o programmi operativi. L’istanza per ottenere la certifi cazione si presenta in-viando all’ente debitore un sem-plice modulo standard (allegato 1 ai dm del 24 settembre e del 19 ottobre). Il termine concesso alla p.a. per rispondere, anche in que-sto caso tramite modulo standard (allegato 2 ai predetti dm), è stato uniformato a 30 giorni dalla data di ricezione dell’istanza, mentre il primo dei cosiddetti decreti certi-fi cazioni fi ssava a 60 giorni il ter-mine concesso alle amministra-zioni statali (per i restanti enti il termine è stato costantemente ri-maneggiato da svariati interventi normativi e da 60 giorni era stato da ultimo ridotto a 30 giorni dalla legge n. 94 del 6 luglio 2012, di conversione del decreto legge n. 52 del 7 maggio 2012). Il procedi-mento potrà a breve essere svol-to anche mediante piattaforma elettronica. Questa piattaforma è entrata in funzione il 18 ottobre scorso, termine a partire dal quale decorrevano i 30 giorni concessi alla p.a. per abilitarsi sul sistema; decorso questo mese, i titolari di crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, scaturenti da contrat-ti aventi ad oggetto somministra-zioni, forniture e appalti nei con-fronti di una p.a., potranno, a loro volta, abilitarsi sulla piattaforma e presentare all’amministrazione o ente debitore istanza di certifi -cazione del credito, utilizzando il modello generato dal sistema. Con le ultime novità ministeriali

si è anche concesso all’impresa creditrice di delegare una banca o un intermediario finanziario abilitato ai sensi della normativa vigente a gestire per proprio conto le attività connesse alla procedu-ra di certificazione del credito, mediante utilizzo della moduli-stica allegata ai dm di settem-bre/ottobre (allegato 4). Nel caso in cui la p.a. non provvedesse alla certifi cazione entro il mese asse-gnatole, su istanza del creditore (o del suo delegato), che potrà essere presentata utilizzando il modulo

allegato ai medesimi dm (allegato 1-bis) o anche tramite la piatta-forma elettronica, sarà nominato entro 10 giorni un commissario ad acta, che provvederà al rilascio della certifi cazione entro 50 giorni dalla nomina (utilizzando l’allega-to 2 ai predetti dm). Infi ne, pri-ma di rilasciare la certifi cazione, per i crediti d’importo superiore a 10 mila euro, la p.a. è tenuta a verifi care che il creditore non sia inadempiente all’obbligo di versa-mento derivante dalla notifi ca di una o più cartelle di pagamento.

In caso di accertata inadempien-za, la certifi cazione ne dà atto e viene resa al lordo delle somme ancora dovute, il cui importo vie-ne comunque indicato nella certi-fi cazione stessa. Il dm del 19 otto-bre è intervenuto a chiarire che, in tal caso, l’eventuale cessione del credito potrà essere effettuata solo per l’importo corrispondente all’ammontare del credito indica-to nella certifi cazione, decurtato delle somme relative all’accertata inadempienza.

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Il meccanismo della certifi cazione dei crediti

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Con tutte le norme e le circolari di riferimento

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Page 7: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

7Lunedì 12 Novembre 2012LCERTIFICAZIONE DEI CREDITI

Non solo modifiche alle modalità di certifica-zione dei crediti, ma anche alla possibilità di

compensare con somme iscritte a ruolo i crediti maturati nei confronti della amministrazio-ni statali per somministrazioni, forniture e appalti. Lo prevedo-no i decreti del 19 ottobre pub-blicati sulla Gazzetta Uffi ciale n. 259 del 6 novembre scorso. Il governo Monti era intervenuto «genericamente» sul tema della compensazione già con la legge di conversione del cosiddetto decreto Cresci Italia (legge n. 27 del 24 marzo 2012). Bisogna però attendere il decreto del 25 giugno 2012, annunciato come parte del pacchetto del governo del 22 maggio scorso e pubblica-to sulla Gazzetta Uffi ciale n. 152 del 2 luglio 2012, perché siano defi nite le modalità con le quali i crediti non prescritti, certi, li-quidi ed esigibili, maturati per somministrazioni, forniture e appalti, nei confronti delle regio-ni, degli enti locali e degli enti del Servizio sanitario nazionale, possono essere compensati con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo ai sensi dell’ar-ticolo 28-quater del decreto del Presidente della repubblica 29 settembre 1973, n. 602. Uno dei due dm di ottobre completa ora il quadro normativo, dettando le regole della compensazione con somme iscritte a ruolo dei cre-diti maturati nei confronti dello stato e degli enti pubblici nazio-nali. Questo provvedimento ri-chiama, in quanto compatibili, le norme già dettate dal Mef con il dm del 25 giugno e, per coerenza del quadro normativo, il decreto Mef del 24 settembre 2012 (pub-blicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 143 del 21 giugno 2012), nello specifi care le modalità di certifi -cazione del credito nei confronti delle amministrazioni statali e degli enti pubblici nazionali, ri-chiama la stessa dicitura del dm del 25 giugno sul punto relativo all’annotazione dell’importo di credito da utilizzare in compen-sazione. La procedura per poter operare la compensazione pre-suppone che il titolare del credi-to ottenga dalla p.a. la relativa certifi cazione, che va presentata all’agente della riscossione com-petente per il pagamento totale o parziale delle somme dovute (nel caso in cui il pagamento

riguardi solo una parte delle somme dovute, il contribuente è chiamato anche a indicare le posizioni debitorie che intende

estinguere). L’agente della ri-scossione, trattenuto l’originale della certifi cazione, ne rilascia copia timbrata per ricevuta al ti-

tolare del credito e procede, entro i tre giorni lavorativi successivi, mediante richiesta trasmessa all’amministrazione debitrice

con posta elettronica certifi ca-ta, alla verifica dell’esistenza e validità della certificazione stessa, se del caso utilizzando la piattaforma elettronica disci-plinata con decreto del ministro dell’economia e delle finanze (ai sensi dell’art. 13, comma 2, della legge 12 novembre 2011, n. 183) ed entrata in funzione con comunicazione dello stesso Mef del 18 ottobre scorso. En-tro il decimo giorno successivo alla richiesta dell’agente della riscossione, l’amministrazione debitrice è tenuta a comunicare, con lo stesso mezzo, l’esito del-la verifi ca all’agente stesso che informa il titolare del credito. In caso di esito positivo della verifi ca, il debito si estingue li-mitatamente all’importo corri-spondente al credito certifi cato e utilizzato in compensazione e il titolare del credito ritira l’at-testazione di avvenuta compen-sazione presso lo sportello del competente agente della riscos-sione. L’importo del credito uti-lizzato in compensazione per il pagamento delle somme iscritto a ruolo è annotato sulla copia della certifi cazione rilasciata. Il credito residuo può essere utilizzato solo se la copia della certifi cazione è accompagnata dall’attestazione di avvenuta compensazione. L’agente della riscossione comunica all’ente debitore e all’ente impositore entro i cinque giorni lavorativi successivi l’avvenuta compen-sazione tramite posta elettroni-ca certifi cata o utilizzando, ove possibile, la predetta piattafor-ma elettronica. L’ente debitore è tenuto al pagamento dell’im-porto oggetto della certifi cazio-ne e utilizzato in compensazio-ne entro un anno dalla data di rilascio della certifi cazione stessa. Il mancato pagamento entro questa scadenza compor-ta l’applicazione degli interessi di mora previsti dall’art. 30 del decreto del presidente della repubblica 29 settembre 1973, n. 602. In caso di mancato pa-gamento spontaneo da parte dell’ente debitore, l’agente del-la riscossione ne dà comunica-zione ai ministeri competenti e l’importo oggetto della compen-sazione è recuperato mediante riduzione delle somme dovute dallo stato all’ente territoriale a qualsiasi titolo.

© Riproduzione riservata

Compensazione ad ampio spettro

Nel panorama normativo delineato dal governo Monti i titolari di crediti nei confronti delle amministrazioni pubbliche possono scegliere di per-correre due strade. Una è quella di ottenere la certifi cazione del proprio credito tramite apposita procedura, come indicato dai recenti dm. Questa strada porterà il creditore di fronte a un’ulteriore possibilità di scelta: in aggiunta alla compensazione del pro-prio credito con debiti verso la p.a. si potrà optare per la via dell’anticipa-zione bancaria, eventualmente anche assistita dalla garanzia del Fondo cen-trale di garanzia, oppure per quella della cessione del credito (pro-soluto o pro-solvendo) a favore di banche o intermediari fi nanziari. Se, invece, si sceglie la strada alternativa alla certi-fi cazione, i titolari di crediti maturati

alla data del 31 dicembre 2011 e con-nessi a transazioni commerciali relati-ve alla fornitura di beni e servizi, il cui ammontare, al netto degli interessi, non risulta complessivamente infe-riore a mille euro, possono avvalersi della facoltà di estinguere i predetti crediti anche mediante assegnazione di titoli di stato nel limite massimo di 2 mila milioni di euro (salvo incre-menti). Tale possibilità è prevista dal decreto Mef del 22 maggio 2012, pub-blicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 143 del 21 giugno 2012 e relativo al «Paga-mento dei crediti commerciali connes-si a transazioni commerciali per l’ac-quisizione di servizi e forniture, certi, liquidi ed esigibili, corrispondenti a residui passivi di bilancio, ai sensi dell’articolo 35, comma 1, lettera b), del decreto-legge 24 gennaio 2012, n.

1, convertito, con modifi cazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27». Da ultimo, il decreto Mef 24 settembre 2012, pub-blicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 256 del 2 novembre scorso, ha specifi cato la procedura applicabile al caso in cui il creditore intenda cedere il proprio credito certifi cato a una banca o a un intermediario fi nanziario.

Il cessionario trattiene l’originale della certifi cazione, ne rilascia copia timbrata per ricevuta al titolare del credito e procede, entro i tre giorni lavorativi successivi, mediante ri-chiesta trasmessa alla p.a. debitrice con posta elettronica certifi cata, alla verifi ca dell’esistenza e validità della certifi cazione. Entro il decimo giorno successivo alla richiesta, la p.a. comu-nica con lo stesso mezzo l’esito della verifica all’istituto cessionario che

informa il titolare del credito. L’isti-tuto cessionario, in caso di utilizzo totale del credito, trattiene l’origina-le della certifi cazione e invia alla p.a. contestualmente alla comunicazione dell’avvenuto subentro nel credito una copia conforme dello stesso; in caso di utilizzo parziale, invece, l’isti-tuto annota l’ammontare oggetto di cessione sull’originale della certifi ca-zione, consegnandone copia conforme completa di annotazione al creditore. Contestualmente alla comunicazione dell’avvenuto subentro parziale nel credito, l’istituto cessionario trasmet-te alla p.a. una copia conforme della certifi cazione completa della stessa annotazione. Questa procedura non si applica nel caso di certifi cazioni rilasciate attraverso la piattaforma elettronica.

Creditori a un bivio: certifi co o no?

I DECRETI SULLE P.A.

Certifi cazione"--+.+231%5+/.+ 23%3%,+ )( ).3+ 04&&,+'+ .%5+/.%,+

Decreto Mef 22 maggio 201a. 2, pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 143 del 21 giugno 2012 («Modalità di certifi cazione del credito, anche in forma telematica, di somme dovute per somministrazioni, forniture e appalti da parte delle amministrazioni dello Stato e degli enti pubblici nazionali»).Il suddetto decreto è stato modii cato con b. decreto Mef del 24 settembre, pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 256 del 2 novembre 2012, che sostituisce anche gli allegati 1, 1-bis, 2 e 2-bis del dm di maggio.

#)*+/.+! ).3+ ,/'%,+ ) $2.Decreto Mef 25 giugno 201a. 2, pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 152 del 2 luglio 2012 («Modalità di certifi cazione del credito, anche in forma telematica, di somme dovute per somministrazione, forniture e appalti, da parte delle Regioni, degli enti locali e degli enti del Servizio sanitario nazionale, di cui all’articolo 9, commi 3-bis e 3-ter del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito con modifi cazioni dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2 e successive modifi cazioni e integrazioni»).Il suddetto decreto è stato modii cato con b. decreto Mef del 19 ottobre 2012, pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 259 del 6 novembre 2012, che sostituisce anche gli allegati 1, 1-bis, 2 e 2-bis del dm di giugno.

Compensazione#)*+/.+! ).3+ ,/'%,+ ) $2.Decreto Mef 25 giugno 2012, pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 152 del 2 luglio 2012 («Modalità con le quali i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti delle Regioni, degli enti locali e degli enti del Servizio sanitario nazionale per somministrazione, forniture e appalti, possono essere compensati, con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo, ai sensi dell’articolo 31, comma 1-bis, del decreto-legge 31 maggio 2010 n. 78, convertito, con modifi cazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122»).

"--+.+231%5+/.+ 23%3%,+ )( ).3+ 04&&,+'+ .%5+/.%,+ Decreto 19 ottobre 2012, pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 259 del 6 novembre 201 («Modalità con le quali i crediti non prescritti certi liquidi ed esigibili maturati nei confronti dello Stato e degli enti pubblici nazionali per somministrazioni, forniture e appalti, possono essere compensati con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo ai sensi dell’articolo 28-quater del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602»).

Estinzione dei crediti mediante assegnazione di titoli di StatoDecreto Mef 22 maggio 2012, pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 143 del 21 giugno 2012 («Pagamento dei crediti commerciali connessi a transazioni commerciali per l’acquisizione di servizi e forniture, certi, liquidi ed esigibili, corrispondenti a residui passivi di bilancio, ai sensi dell’articolo 35, comma 1, lettera b), del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modifi cazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27»).

Fondo di Garanzia per le pmiDecreto interministeriale 26 giugno 2012, pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 193 del 20 agosto 2012 («Modifi che ed integrazioni ai criteri e alle modalità per la concessione della garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese»).

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8 Lunedì 12 Novembre 2012 ACCESSO AL CREDITO

Prende piede anche in Italia lo strumento del crowdfunding. La raccolta 2012 è stimata a 2,8 mld

Start-up o campagne elettorali la raccolta fondi si fa sul web

Pagina a cura DI ANTONIO RANALLI

Lo scorso anno, grazie al crowdfunding, sono stati raccolti quasi 1,5 miliardi di dollari (pari

a quasi 1,2 miliardi di euro). Un’iniziativa, alimentata da internet, che si pone come un processo collaborativo di finanziamento dal basso in cui un gruppo di persone mettono in comune il proprio denaro per sostenere gli sfor-zi di singoli e organizzazioni. Una sorta di colletta sul web: c’è chi lo sceglie per farsi fi -nanziare progetti personali e culturali, chi per sostenere una campagna elettorale e chi per avviare una start-up imprenditoriale. Attualmente esistono circa 500 piattaforme di crowdfunding (principal-mente negli Stati Uniti e in Europa) che nel 2011 hanno raccolto complessivamente più di 1.470 milioni di dolla-ri, mentre la stima del 2012 è di 2,8 miliardi di dollari (2,2 miliardi di euro circa). Se all’estero questa modalità è conosciuta da tempo (il caso più noto è quello di Barack Obama che, per fi nanziare la sua prima campagna elettora-le alle presidenziali del 2008, aveva appunto raccolto fondi sul web), da un po’ di tempo questa realtà si è affacciata anche in Italia dove sono nati portali come Eppela, Shiny-Note, SiamoSoci o la neonata Starteed.

Nei giorni scorsi, a Roma, si è tenuta la prima convention italiana sul tema «Il futuro del crowdfunding», organizza-ta anche in virtù dell’appro-vazione del decreto crescita (dl 179/2012, pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale del 19 otto-bre) del governo Monti dello scorso 4 ottobre 2012, in cui il crowdfunding fi gura come uno dei meccanismi di fi nan-ziamento per le start-up inno-vative. Secondo gli organizza-tori «in tempi di crisi, un’altra economia basata sulla coope-razione, la fi ducia e il coinvol-gimento attivo dei cittadini è possibile». Secondo Alberto Falossi fondatore del porta-le Kapipal «il crowdfunding consente, con tanti piccoli contributi, di poter realizza-re un progetto. In realtà è un modello che esiste da sempre: pensiamo, per esempio, alla benefi cenza. Inoltre, in passa-to questo modello su Internet era usato per grandi progetti pubblici da parte di grandi strutture, che potevano però permettersi di poter pub-blicizzare la loro iniziativa. Oggi invece, grazie ai social network, qualcosa è cambia-to. Anche l’utente comune può contattare tante persone e ci sono molteplici piattaforme

che lo aiutano nella raccolta fondi. Il crowdfunding viene usato oggi in tanti settori, ma la cosa interessante è che il 66% dei progetti raccolgono meno di 5 mila dollari, mentre il 35% meno di 2.500 dollari. Questo signifi ca che il crowd-funding è fatto soprattutto di piccoli progetti». Non è detto però che questo modello fun-zioni per tutte le situazioni. «Quello che non bisogna mai dimenticare», ha proseguito Falossi, «è che i tuoi amici sono il tuo capitale. Per que-sto non deve mai venire meno la fi ducia, visto che le persone non donano mai automatica-mente.

Quanto al futuro sicuramen-te ci sarà una selezione tra i portali esistenti. Inoltre, al momento tasse e commissioni sulle transazioni restano an-cora molto alte. La svolta sarà quella di dare l’opportunità agli utenti di donare con un click dal proprio cellulare». Il crowdfunding potrebbe quin-di diventare un nuovo sistema economico globale alternati-vo. «L’importanza di questo modello», ha affermato Ales-sandra Talamo della Facoltà di psicologia dell’Università di Roma La Sapienza, «non è ancora compreso da tutti. Le persone, quando si imbattono in progetti nei portali specia-lizzati, riconoscono autenti-cità».

A beneficiare del crowd-funding è stato soprattutto il mondo della musica e del cinema: tantissimi artisti hanno fi nanziato le loro opere attraverso grazie ai contributi arrivati dalla rete. Ai sosteni-tori viene in pratica chiesto di acquistare in anticipo l’opera prima ancora della sua realiz-zazione e distribuzione. Da-niele Ferrari, che ha curato la raccolta fondi del fi lm docu-mentario Vinylmania (dedica-to alla passione per i dischi in vinile), ha spiegato come at-traverso il portale Kickstarter «è stato possibile raggiungere una platea immensa, che ci ha portato sostenitori persino dagli Stati Uniti dove il fi lm altrimenti non sarebbe mai uscito e pubblicato».

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Il 20 ottobre 2012 è entrato in vigore il decre-to sviluppo 2.0 contenente «Ulteriori misu-re urgenti per la crescita del paese (decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012, pubblicato sulla Gazzetta Uffi ciale n. 245 del 19 ottobre 2012 – Supplemento Ordi-nario n. 194). Tra le novità anche la possibilità di ricorrere al crowdfunding. L’art. 30 del Decreto introduce la defi -nizione di «portale per la raccolta di capitali per le Start-up innovative» (ov-vero un portale online che ha come obiettivo la faci-litazione della raccolta di capitale di rischio da parte delle start-up in-novative) e stabilendo che l’attività di gestio-

ne di questi portali sia riservata alle imprese di investimento e alle banche autorizzate ai relativi servizi di investimento, nonché ai soggetti iscritti in un apposito registro che dovrà essere istituito e tenuto dalla Consob

(secondo le modalità e condizioni che saranno defi nite con un preciso regolamento dalla stes-sa Consob), a condi-zione che questi ultimi soggetti trasmettano gli ordini riguardan-ti la sottoscrizione e la compravendita di strumenti finanziari rappresentativi di ca-

pitale esclusivamente a banche e imprese di investimento.

Dal dl crescita nuova linfa all’innovazione

Reward based ed equity-based: sono due i modelli di crowdfunding esistenti. Ma quali sono le caratteristiche? «Il modello più noto è sicuramente il reward based crowdfun-ding», ha affermato Chiara Spinelli di Ep-pela, «che prevede ricompense simboliche ai sostenitori. Abbiamo due tipi di sostenitori: di primo livello, che sono i fruitori diretti, e quelli di secondo livello, che invece possono essere aziende interessate a sponsorizzare. Esistono poi piattaforme tematiche, che si rivolgono a un unico settore (come può es-sere la musica), o generaliste, come nel caso di Eppela. In genere viene preferita la for-mula tutto o niente: se non raggiungi il tuo obiettivo di raccolta, ai sostenitori vengono restituiti i soldi. Per quanto riguarda Eppela su 1.300 proposte arrivate, sono stati pubbli-cati 240 progetti: di questi 26 sono andati a buon fi ne. Complessivamente sono state fatte 2.160 donazioni e i progetti di successo hanno raccolto in media 80 mila euro». C’è poi il modello equità-based, che permette un azionariato diffuso in cui i fi nanziatori ottengono piccole quote a fronte di piccoli fi nanziamenti. Sul fronte legislativo alcuni paesi hanno fatto passi importanti per soste-nere il crowdfunding. Le legislazioni dei vari paesi però hanno fatto fatica a star dietro ad uno sviluppo tanto rapido quanto dirompen-te e innovativo. Il crowdfunding rappresenta ancora una zona grigia della legislazione, sia per il reward based crowdfunding, sia e so-prattutto quando si va nel campo dell’equity-based. Il 5 aprile Obama ha fi rmato il Jobs Act, legalizzando il crowdfunding negli Usa, mentre il 4 ottobre è stato varato in Italia il decreto crescita per le start-up innovati-ve, che introduce la legislazione su questo sistema anche nel nostro paese. «Un passo innovativo e all’avanguardia per l’Italia», ha spiegato l’avvocato Fabio Saccone di Clea-ry Gottilieb, «ora tra i pochi paesi europei

che riconoscono legalmente il crowdfunding. C’è sicuramente ancora tanta strada da fare, anche in attesa della regolamentazione se-condaria della Consob». Per Marco Bicocchi Pichi di Symbid, «quello che agita la scena mondiale è il modello di investimento equi-ty ovvero l’assunzione di partecipazioni in capitale di rischio da parte di un grande nu-mero di potenziali piccolissimi, piccoli e medi azionisti. Questo ha un potenziale dirompen-te perché promette di realizzare un nuovo modello di relazioni tra comunità, singoli cittadini e impresa». Secondo il fondatore di Starteed, Claudio Bedino «la legislazione affronta soprattutto l’equity-based, ma quali sono le questioni legali che deve affrontare una piattaforma di reward-based in Italia? La normativa presenta precise e doverose limitazioni, che sulla carta potrebbero limi-tare l’accesso al crowdfunding equity a poche startup italiane». Oliver Gajda, co-chair della European Crowdfunding Network ha spiega-to che sul fronte europeo «si sta lavorando per andare «verso un ecosistema che permet-ta nuovi metodi per fi nanziare innovazione e startup. La Ecn sta lavorando per sensibiliz-zare sul tema l’Unione europea».

Due i modelli di riferimento

IN CIFRE

FONDI RACCOLTI 2011 1.470 milioni ($)

FONDI RACCOLTI 2012 (previsione) 2.800 milioni ($)

RACCOLTA PROGETTI 66% < 5.000 ($)

RACCOLTA PROGETTI 35% < 2.500 ($)

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9Lunedì 12 Novembre 2012Lunedì ACCESSO AL CREDITO

DI ROXY TOMASICCHIO

Quarantenne, di nazionali-tà italiana e sesso maschi-le. Con un livello di scola-rizzazione alto (60% con

diploma di istruzione superiore), coniugato e con un nucleo familia-re di 3-4 persone, quindi con fi gli. Mantiene la famiglia assieme ad altri familiari e nonostante ciò sta attraversando qualche diffi coltà economica. È l’identikit di un be-nefi ciario tipo del microcredito, strumento senza il quale il 60% ha dichiarato non sarebbe stato in grado di riuscire nell’impresa. A tratteggiare questo profi lo, che sfata, quindi, l’equazione per cui a usufruire del microcredito sareb-bero solo o soprattutto imprendi-tori extracomunitari, è il progetto di monitoraggio dell’Ente nazio-nale per il microcredito, (Enm), organismo nato con lo scopo di dare sostegno economico all’im-presa e soprattutto alla persona, favorendo la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Il monito-raggio, riferito al 2011, ha ana-lizzato il sistema microcredito in Italia, con particolare riferimento alle regioni obiettivo convergenza (Campania, Puglia, Calabria, Si-cilia) attraverso un questionario di 60 domande, somministrato e compilato da 100 enti promotori (enti locali che approvano progetti di microcredito) e 97 benefi ciari. Innanzitutto il trend: il microcre-

dito, ossia i piccoli fi nanziamenti rivolti a nuovi progetti di impresa legati ai cosiddetti soggetti «non bancabili», che altrimenti sareb-bero esclusi dal sistema crediti-zio, in Italia, ma con particolare riferimento alle regioni obietti-vo, quest’anno crescerà, secondo le stime, del 46%. A benefi cio di chi? Dall’elaborazione dei dati risulta, appunto, che il fruitore medio è maschio (59%); italiano (96%) sui quarant’anni, coniugato (53%) con un diploma di scuola superiore (60%) e un nucleo fa-miliare di 3/4 unità al cui man-tenimento contribuisce con altri familiari (41%), soddisfatto, nel 97% dei casi, per aver utilizzato il microcredito. Per quanto riguar-da, invece i soggetti promotori in queste regioni la statistica rileva che a sviluppare programmi di microcredito sono gli enti religio-si (22%) seguiti da comuni (13%), regioni o fi nanziarie e regionali e Fondazioni non bancarie (12%), Fondazioni di origine bancaria (9%); organizzazioni del terzo settore (8%); province, camere di commercio, banca locale e altre associazioni (6%). Fanalino di coda la banca nazionale con lo 0%. Esistono poi fondi di garan-zia che sostengono l’iniziativa del microcredito nel 78% dei casi: si tratta per lo più di fondi di tipo privato (51%), pubblici (38%) con più fondi concorrenti (6%) e di al-tro tipo (6%).

L’identikit dei beneficiari elaborato dall’Enm attraverso il progetto di monitoraggio

Il microcredito non parla solo straniero

Fondi di garanzia

(livello nazionale - anno 2011)

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10 Lunedì 12 Novembre 2012 F I S C O

Applicazione già da i ne mese delle nuove regole dal dl 138/11 che valgono sulle imposte 2011

Società, via al ricalcolo accontiConteggio dell’anticipo d’imposta per beni ai soci e coop

Pagina a cura DI NORBERTO VILLA

Ricalcolo degli acconti al via per le società di co-modo, i beni assegnati ai soci, i proprietari di

immobili storici e le coop. Fine novembre sarà il momento in cui dare applicazione (anticipata) alle nuove regole che sono state intro-dotte per tali ipotesi, mediante un ricalcolo dell’anticipo d’imposta che invece che basarsi sull’impo-sta reale dell’anno precedente do-vrà avere come riferimento quella che sarebbe risultata qualora già nel 2011 fossero state in vigore queste regole.

La prima ipotesi di obbligo di ricalcolo di acconto che si analiz-za è quella delle cosiddette società in perdita sistematica. Nel caso di triennio in perdita la società è considerata non operativa con tutte le conseguenze di tale situa-zione. La normativa è entrata in vigore dal 2012 (per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare) ma vi è un obbligo di ricalcolare l’acconto dovuto per tale periodo. L’articolo 2, comma 36-duodecies, secondo periodo, del dl n. 138 del 2011 prevede che il versamento dell’acconto deve av-venire assumendo, quale imposta del periodo precedente (il 2011), quella che si sarebbe determinata applicando a quest’ultimo periodo le disposizioni sulle società in per-dita sistematica.

La circolare 23/2012 si è soffer-mata ad esaminare tutti i possi-bili comportamenti da adottare qualora si incrocino in questi giorni gli obblighi di ricalcolo degli acconti e le procedure di interpello con cui i contribuenti chiedono la disapplicazione della normativa. Rimandiamo al documento l’ana-lisi delle diverse ipotesi ritenendo che davvero pochi contribuenti abbiano già presentato interpello con riguardo alla nuova ipotesi di società non operativa. Il ricalcolo doveva già avere luogo in sede di primo versamento delle imposte ovvero nel momento in cui si è versato il saldo delle imposte dell’anno precedente. Anche tale situazione riteniamo non sia sta-ta troppo frequente: in tal caso la società ricalcolerà gli acconti com-plessivamente dovuti sulla base del citato comma 36-duodecies, secondo periodo, e potrà versare, unitamente al secondo acconto, l’eventuale differenza non pagata con il primo acconto, con la mag-giorazione degli interessi nella misura del 4% annuo (ex dm 21 maggio 2009) prevista per i pa-gamenti rateali, di cui all’art. 20 del decreto legislativo n. 241 del 1997, ma senza l’applicazione di alcuna sanzione (si veda la circo-lare 24/E/2012).

In ogni caso è concessa la possi-bilità di calcolare l’acconto in base al metodo previsionale, anche se in questo caso un eventuale carenza di versamento (che sarà scoperta nel giugno 2013) saranno dovute le sanzioni nella misura del 30% fatta salva la possibilità del rav-

vedimento.Il ravvedimento assume non

poca importanza. È infatti possi-bile che in questi giorni non vi sia ancora la certezza che per il 2012 la società in perdita sistematica

risulterà davvero di comodo. Po-trebbe infatti ottenere una rispo-sta positiva all’interpello disappli-cativo o potrebbe godere cause di esclusione oggi non verifi cabili: in tal caso ricordiamo che il manca-

to versamento dell’acconto potrà essere sanato l’anno prossimo in forza del ravvedimento opero-so pagando una sanzione dello 3,75% oltre agli interessi. Ma è bene riepilogare i diversi passi che devono essere compiuti. La norma impone di considerare l’anno 2011 (per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare) come quello di pri-ma applicazione della normativa ai soli fi ni del calcolo degli acconti. Quindi il contribuente deve ripor-tarsi a quell’anno per ridetermi-nare l’importo teorico che sarebbe stato dovuto applicando la nuova normativa e da utilizzare come base per gli acconti 2012. Per-ché il reddito teorico 2011 sia da mutare rispetto a quello effettivo

occorre che la società sia risultata in perdita nel triennio 2008-2010 perché è questa la condizione che avrebbe fatto scattare il calcolo del reddito presunto. Inoltre la società deve anche verifi care se in tale triennio sussisteva una delle nuove cause di disapplica-zione indicate nel provvedimento dello scorso giugno, e se così fosse nessun ricalcolo deve essere effet-tuato. Infatti in tal caso qualora le regole fossero già state in vigore nel 2011 nessun reddito presun-to poteva essere imputato alla società in quanto la presenza di una causa di disapplicazione nel triennio di riferimento fa decade-re tutto l’impianto della novità normativa.

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Anche per immobili storici il ricalco-lo è d’obbligo. Prima delle innovazioni tali immobili in linea generale venivano tassati (anche in caso di locazione) in base alla minore tra le tariffe d’estimo della zona. A partire dal 2012 invece la regola cambia. In quanto l’art. 37 com-ma 4 bis del Tuir stabilisce che il reddi-to dei fabbricati di interesse storico o artistico concessi in locazione è costi-tuito dal maggiore importo risultante a seguito del confronto tra la rendita catastale effettiva dell’immobile rivalu-tata del 5%, rapportata al periodo e alla percentuale di possesso, e il canone di locazione ridotto del 35%, rapportato alla percentuale di possesso. Medesima innovazione è stata anche prevista per

gli immobili di proprietà di soggetti eser-centi attività d’impresa.

Anche in questo caso è d’obbligo il ri-calcolo e sul punto la circolare 19/2012 ha specifi cato che a tal fi ne è necessa-rio:

1. ridurre il proprio reddito comples-sivo relativo all’anno 2011 di un importo pari al reddito del fabbricato di interes-se storico o artistico locato, corrispon-dente alla rendita determinata in base alla minore tra le tariffe d’estimo previ-ste per le abitazioni della zona censua-ria nella quale è collocato il fabbricato, rapportata al periodo e alla percentuale di possesso;

2. determinare il reddito del fabbri-cato in base alle disposizioni introdotte

dal decreto legge n. 16 del 2012;3. sommare il risultato di tale opera-

zione al reddito complessivo relativo all’anno 2011 come sopra ridotto.

La medesima circolare ha anche spe-cifi cato che la differenza tra i seguenti importi:

1. acconti calcolati senza tener conto delle nuove disposizioni;

2. acconti determinati in base alle nuove norme in materia di immobili di interesse storico o artistico,

potrà essere versata entro il 30 no-vembre 2012, termine per effettuare il pagamento della seconda rata di acconto Irpef, senza applicazione di sanzioni ma con l’aggravio degli interessi nella misu-ra del 4% annuo.

L’obbligo riguarda anche gli immobili storici

Anche nel caso di assegnazione beni ai soci scatta l’obbligo di ricalcolo. Come confermato dalla circolare 24//E/2012 l’art. 2 c. 36-duodevicies del decreto legge 138/11ha stabilito che le nuove regole entrano in vigore dal 2012 (anche se è anticipato l’obbligo di comunicazione telematica anche per le situazioni in essere nel 2011) ma per quanto riguarda la determinazione degli acconti sia il soggetto concedente che il soggetto uti-

lizzatore dovranno calcolare gli acconti medesimi assumendo quale imposta del periodo precedente quella che si sarebbe determinata applicando le disposizioni in esame.

Anche in tal caso come in quello precedente il contribuente che non ha applicato correttamente le disposizioni in esame in sede di determinazione del primo acconto, potrà sanare l’eventuale omesso versamento in sede di secondo acconto,

senza l’applicazione delle san-zioni per ritardato pagamento e maggiorato degli interessi nella misura del 4% annuo.

I calcoli in questa ipotesi non so di certo semplici e so-prattutto riguardano due sog-getti: la società / imprenditore concedente e il socio / familia-re utilizzatore.

Prima di iniziare i calcoli sono da ricordare le novità positive indicate dalla circo-lare 36/E che è intervenuta per eliminare quanto meno in via interpretativa i casi di doppi imposizione che la nor-ma se applicata acriticamente poteva comportare. Anche ciò dovrà essere considerato pri-ma di effettuare un eventuale ricalcolo.

Con un esempio concernen-te il caso forse più comune è possibile verifi care con facili-tà l’importanza della presa di posizione della prassi. Ecco l’esempio nell’ipotesi di beni a deducibilità limitata (auto):

L’omesso versamento si può sanare con la seconda tranche

Il percorso del ricalcolo

1

Qualora le norme comportino un incremento della base imponibile con riguardo a specii che situazioni il primo passaggio deve portare a ridurre il reddito complessivo di un importo pari al reddito per cui sono ora cambiate le regole

2Occorre poi calcolare anche per l’anno passato il singolo reddito in base alle nuove regole

3Sommare il risultato ottenuto al punto 2 con quello ot-tenuto al punto 1

L’esempio

Nell’ipotesi di beni a deducibilità limitata (auto)

Valore normale del diritto godimento autovettura data a 1 socio da calcolare in base alla regola forfettaria del 30% di 15 mila km

€ 800

Corrispettivo pattuito per il godimento zero

Differenza € 800

Costi relativi al bene € 1.000

Costi indeducibili (art. 164) relativi al bene € 600

Reddito impresa-ripartire tra 2 soci (costi ind.) € 600 (300+300)

Reddito diverso in capo al socio utilizzatore € 800 – € 300 = € 500

Ecco invece l’ipotesi di assenza di regole forfettarie di deducibilità stabilite dal Tuir

Valore normale del diritto godimento bene aziendale € 10.000

Corrispettivo addebitato per il godimento € 5.000 (50%)

Differenza € 5.000

Costi relativi al bene 6.000 x 50% = € 3.000 (indeducibili)

Reddito impresa da attribuire al socio € 3.000

Reddito diverso da tassare € 5.000 – € 3.000 = € 2.000

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11Lunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12 Novembre 2012F I S C O

Secondo le recenti sentenze tributarie errori o incomprensioni col giudice costano cari

Contribuenti, attività in chiaroL’inquadramento di impresa o professione dev’essere puntuale

Pagina a cura DI ANDREA BONGI

Il tempo dedicato alla esatta descrizione dell’attività svol-ta dal contribuente non è mai tempo perso. Qualunque sia

la sede nella quale occorre far comprendere all’uffi cio o al giu-dice l’effettiva attività svolta e le sue peculiari caratteristiche, è necessario farlo con estrema attenzione nella consapevolezza che gli errori o le incomprensioni su questo aspetto possono esse-re estremamente pericolosi. Nel diritto tributario vigente troppo spesso l’applicazione di norme antielusione, di veri e propri tri-buti, di agevolazioni fi scali o di regimi particolari di tassazione, dipendono dall’esatta qualifi ca-zione dell’attività svolta dal con-tribuente. La codifi ca di quest’ul-tima attraverso i parametri Istat è solo un metodo convenzionale per inquadrare l’impresa o l’at-tività professionale in un deter-minato settore ma non esaurisce, anzi semmai ne rappresenta solo una prima e sommaria descrizio-ne, il particolare scenario opera-tivo nel quale si muove ed opera il contribuente.

In realtà anche se attive nello stesso settore, nessuna impresa è eguale all’altra e molto spesso le divergenze, seppur sottili, posso-no essere tali da fare la differen-za. Nella tabella alcune sentenze di merito che mostrano come la non esatta comprensione delle peculiarità dell’attività svolta dal contribuente possa facil-mente condurre a risultati fuor-vianti. Si prenda, per esempio, la sentenza della commissione tributaria di Genova in materia di studi di settore. Qui l’errore in cui è incorso l’uffi cio, che di fatto ha determinato l’accogli-mento del ricorso presentato dal contribuente, consiste nella «... mancata considerazione del-la situazione reale della società ricorrente...» Un’indagine più approfondita delle reali condi-zioni in cui la società operava sul mercato immobiliare o il semplice esame critico delle cir-costanze addotte dal contribuen-te durante il contraddittorio preventivo, si legge in sentenza, avrebbero potuto evitare l’accer-tamento basato esclusivamente sulle risultanze dello studio di settore di per sé non in grado di «fotografare» con esattezza le pe-culiarità operative dell’attività svolta dal contribuente.

Altro tema delicatissimo nel quale le reali ed effettive moda-lità di svolgimento dell’attività giocano un ruolo fondamentale, è quello dell’assoggettamento o meno all’imposta regionale sulle attività produttive per le cosiddette attività non dotate di autonoma organizzazione.

L’esempio della sentenza ri-portata nella tabella in pagina è in tale senso signifi cativo.

Nella massima della sentenza emessa dalla Ctp di Ascoli Pice-no si legge infatti che «l’agente

di commercio e il promotore fi -nanziario rientrano nella fi gura del piccolo imprenditore pertan-to sono assoggettati a Irap solo se si avvalgono di lavoro altrui o di beni strumentali di non mode-sto valore». Anche in questo caso dunque un semplice esame sulle reali condizioni di svolgimento dell’attività da parte del contri-

buente, circa l’utilizzo o meno da parte dello stesso di beni strumentali di valore ingente o di dipendenti o collaboratori, avrebbe evitato il relativo con-tenzioso.

Anche l’altra sentenza del-la Ctp di Genova (n. 39 del 07.03.2012) in materia di ac-certamenti induttivi è a suo

modo emblematica. Con questa particolare metodologia di accer-tamento gli organi verifi catori, disattendendo le scritture con-tabili, procedono alla rettifi ca in aumento dei ricavi e del reddito d’impresa attraverso vari para-metri desumibili da medie di settore, dati statistici, indicatori desumibili dal consumo di una

certa tipologia di beni e così via. È ovvio che questa procedura ha un fondamento logico e giuridico solo se si tiene in debita conside-razione le peculiari caratteristi-che di svolgimento dell’attività da parte del contribuente. Cosa che non sembra essere stata te-nuta in considerazione da parte degli organi verifi catori nel caso di specie, poiché, come si legge in sentenza, l’ufficio qualora intenda applicare al costo della merce venduta dall’impresa in condizioni di normale attività, la percentuale media dichiarata dalla stessa nell’ultimo triennio deve comunque considerare «sia le particolari vicende aziendali che del contesto in cui l’azienda si colloca».

Ciò signifi ca che per poter ap-plicare una percentuale media di ricarico occorre contestualiz-zare il tutto nel preciso momen-to nel quale si colloca la verifi ca. Ciò che era possibile tre anni fa può non essere più praticabile adesso in virtù dei più disparati motivi quali: l’apertura di nuovi esercizi concorrenti nelle imme-diate vicinanze, la diminuzione della domanda dei prodotti e così via.

Se l’uffi cio si rifi uta di effet-tuare queste preliminari ma in-dispensabili verifi che, e si limita ad applicare asetticamente una percentuale media del settore il rischio illegittimità del succes-sivo accertamento è più che una semplice probabilità.

La sentenza da ultimo ri-chiamata ci dà un ulteriore e importante insegnamento: non solo ogni realtà economica è di-versa rispetto a quelle operanti nel medesimo settore ma ogni singola realtà economica muta e si differenzia da se stessa con il semplice trascorrere del tem-po. La percentuale di ricarico su un determinato prodotto che quello stesso negozio applica-va due o tre anni fa può essere totalmente diversa da quella applicata oggi.

Infine il caso deciso dalla Ctr Veneto nella sentenza n. 77/24/12 del 20/6/2012. Qui gli errori in cui sono incorsi i veri-fi catori delle fi amme gialle sono stati in effetti più di uno e sono stati quasi tutti generati dall’er-rata percezione delle reali con-dizioni operative dell’esercizio turistico-commerciale oggetto di controllo fi scale.

Il ristorante e il bar interni all’albergo sono stati considerati come se fossero entità autono-me senza considerare che erano invece frequentati, in massima parte, dagli stessi clienti dell’al-bergo e che pertanto il consumo dei tovaglioli del ristorante an-dava depurato dal numero degli ospiti dell’albergo che avevano incluso il pasto nella tariffa del soggiorno.

L’errore nell’inquadramento esatto dell’attività è stato an-che i questo caso determinante ai fi ni degli esiti della verifi ca e del successivo accertamento.

di commercio e il promotore fi- buente circa l’utilizzo o meno modo emblematica Con questa

Descrivere compiutamente e sinteticamente le peculiari modalità di svolgimento dell’attività da parte del contribuente è forse uno dei com-piti più delicati per il suo consulente o difen-sore. Quando in una replica, in una memoria, in un ricorso alla commissione tributaria o in un’istanza di interpello disapplicativo si è chia-mati a dare contezza esatta delle modalità di svolgimento dell’attività del contribuente, due sono gli elementi da dover necessariamente tenere in debita considerazione: la sinteticità dell’esposizione e la chiarezza della stessa.La sinteticità è dettata dal poco tempo a dispo-sizione dei soggetti destinatari dell’atto per l’esame dello stesso, siano essi i funzionari dell’uffi cio o i magistrati della commissione tri-butaria, per cui risulta inutile se non addirittu-ra dannoso, avventurarsi in prolisse descrizioni delle modalità di svolgimento dell’attività da parte del contribuente. Occorre far compren-dere, davvero in poche righe, i caratteri distin-tivi che risultano essenziali ai fi ni dell’oggetto del contendere. Le sentenze in rassegna sono esempi chiarissimi in tale senso. La chiarezza dell’esposizione non può essere del pari sottovalutata. Nel poco spazio dispo-nibile occorre chiaramente identifi care le pecu-liarità che distinguono il contribuente da tutti gli altri che appartengono al suo stesso settore

economico. Occorre dunque spiegare ad esempio il motivo per cui nel caso specifi co lo studio di settore deve essere interpretato in maniera diversa da quella di normalità del campione, oppure la di-sciplina delle comodo deve essere disapplicata e così via.Va da sé che sinteticità e chiarezza devono con-durre ad un risultato apprezzabile e non ad una descrizione talmente stringata dell’attività che potrebbe addirittura risolversi in una presso-ché totale assenza della stessa.Soprattutto quando l’organo al quale l’atto è destinato è la commissione tributaria bisogna necessariamente considerare che, a dispetto dei verifi catori, i giudici non hanno alcuna co-noscenza del contribuente né della sua attività. Certamente non hanno visitato i locali ove l’at-tività si svolge né hanno elementi per valutare come quel contribuente si rapporta con il fi sco quali dichiarazioni dei redditi, volumi d’affari Iva e quant’altro.In questi casi il difensore dovrà dedicare tempo e attenzione alla esatta e compiuta descrizione delle concrete modalità di svolgimento dell’at-tività da parte del suo assistito. In molti da casi, proprio dalla bontà ed effi cacia di questa descrizione può dipendere l’esito del successivo giudizio.

Vince l’esposizione sintetica

Le sentenze recenti

CTP Genova, sentenza 93/1/12

del 27.9.2012

In tema di scostamento dagli studi di settore è onere dell’Ufi cio motivare la pretesa impositiva con dati ed elementi oggettivi che confortino ulteriormente lo scostamento rilevato (nella specie, la società contribuente, accertata sia in qualità di «consolidante» che e di «consolidata», ha in particolare evidenziato che lo scostamento traeva origine dalla gestione di numerosi immobili a Genova, molti dei quali erano afi ttati a prezzi di mercato variabili in funzione delle diverse zone in cui la Società operava, molti altri dei quali rimanevano si tti, e che gli investimenti effettuati erano destinati a remunerare il capitale investito sul lungo periodo)

CTP Ascoli Piceno, sentenza n.46 del 13.03.2012

L’agente di commercio e il promotore i nanziario rientrano nella i gura del piccolo imprenditore pertanto sono assoggettai ad Irap solo se si avvalgono di lavoro altrui o di beni strumentali di mo-desto valore

CTP Genova, sentenza n.39 del 07.03.2012

Qualora, nella determinazione dei maggiori ricavi condotta con metodo «analitico induttivo», l’Ufi cio applichi al costo della merce venduta nella normale attività, la percentuale media dichiarata nell’ultimo triennio, tale determinazione dovrà comunque tenere conto sia delle particolari vicende aziendali che del contesto in cui l’azienda si colloca (nella specie, la Commissione rileva che i ricavi conseguiti dagli operatori commerciali nel Comune in cui è collocata l’impresa, «in genere, nella bassa stagione non possono certamente quantii carsi alla stregua di quelli della media e alta stagione, dati e nozioni di fatto che fanno parte e rientrano nella comune esperienza e buon senso»)

CTR Veneto, sentenza n.77/24/12

del 20/6/2012

Illegittimo l’induttivo alla società con il solo «tovagliometro» frutto di errato inquadramento dell’attività sociale da parte dei verii ca-tori che non hanno considerato che il ristorante ed il bar interni all’albergo erano ad esso stesso annessi e funzionali

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12 Lunedì 12 Novembre 2012 F I S C O

Panoramica sull’articolata disciplina Iva sulle locazioni, anche alla luce delle nuove norme

Noleggio mezzi, mix di regole e criteri per la localizzazione

Pagine a cura DI FRANCO RICCA

Territorialità Iva densa di variabili su locazioni e no-leggi di mezzi di trasporto: per individuare il luogo di

queste prestazioni sono previste regole diversifi cate, che prendono in considerazione, a seconda dei casi, praticamente tutti i criteri possibili: la durata del contratto, la residenza del prestatore, quel-la del committente, lo status del committente, il luogo di consegna dei veicolo, quello della sua uti-lizzazione. E dal 1° gennaio 2013 scatteranno nuove modifi che che renderanno ancora più composi-to il quadro, con l’introduzione, tra l’altro, di regole ad hoc per le imbarcazioni da diporto. Ecco una panoramica dell’articolata disciplina, muovendo dalla fon-damentale distinzione tra noleg-gio «a breve termine» e noleggio «non a breve termine».

Noleggio «a breve termi-ne»: stesse regole per tutti. Con la riforma del 2010, è stato introdotto un criterio speciale og-gettivo per la localizzazione delle prestazioni di servizi di locazio-ne, anche fi nanziaria, noleggio e simili, a breve termine, di mezzi di trasporto. In deroga alla rego-la generale dell’art. 7-ter del dpr 633/72, infatti, dette prestazioni,

in base all’art. 7-quater, lett. d), si considerano effettuate in Italia se il mezzo di trasporto è effet-tivamente messo a disposizione del destinatario nel territorio dello stato, a meno che l’utiliz-zazione avvenga al di fuori della comunità; si considerano inoltre effettuate nel territorio dello sta-to quando il mezzo di trasporto è consegnato fuori della comunità, ma è utilizzato nel territorio dello stato.

L’espressione «a breve termi-ne», come precisa l’art. 7, lett. g), sta a indicare il possesso o l’uso ininterrotto del mezzo per un periodo massimo di 30 giorni, elevato a 90 per i natanti.

Le prestazioni in esame, dun-que, indipendentemente dal luogo in cui sono stabiliti i contraenti, si considerano effettuate in Italia

nei seguenti casi: a) il mezzo di trasporto è messo a disposizione in Italia ed è utilizzato nell’Ue (Italia o altro paese membro); b) il mezzo di trasporto è messo a disposizione fuori dell’Ue, ma è utilizzato in Italia.

Si sottolinea il carattere og-gettivo del criterio in esame, che trova infatti applicazione sia nei rapporti fra imprese (business to business, o B2B) sia nei rapporti con privati (business to consu-mer, o B2C).

L’art. 40 del regolamento n. 282/2011 del 15 marzo 2011 pre-cisa che il luogo in cui il mezzo di trasporto è effettivamente messo a disposizione del destinatario è quello in cui questi o un terzo che agisce per suo conto ne prende fi sicamente possesso.

La nozione di «mezzi di tra-

sporto». L’art. 38, par. 1 del re-golamento n. 282/2011 chiarisce che, ai fi ni delle disposizioni sul luogo delle prestazioni, la nozione di mezzo di trasporto comprende i veicoli, motorizzati o no, e altri dispositivi e attrezzature conce-piti per il trasporto di persone od oggetti da un luogo all’altro, che possono essere tirati, trainati o spinti da veicoli e che sono gene-ralmente concepiti ed effettiva-mente idonei ad essere utilizzati per il trasporto. Ai sensi del par. 2, si considerano mezzi di trasporto, in particolare: a) veicoli terrestri, quali automobili, motociclette, bi-ciclette, tricicli e roulotte, a meno che siano fi ssate al suolo; b) ri-morchi e semirimorchi; c) vagoni ferroviari; d) navi; e) aeromobili; f) veicoli concepiti specialmente per il trasporto di persone malate

o ferite; g) trattori e altri veicoli agricoli; h) veicoli a propulsione meccanica o elettronica per il tra-sporto di disabili.

Il par. 3, infi ne, esclude dalla nozione di mezzi di trasporto i veicoli immobilizzati in modo permanente e i container.

Si deve notare che né la defi ni-zione, né l’elencazione (esempli-fi cativa) richiedono la caratteri-stica della circolazione del mezzo su strada, sicché sembra di poter ricondurre nella classifi cazione in esame, come peraltro soste-nuto dal comitato Iva nel corso della 86ª e 87ª riunione, anche i carrelli elevatori, normalmente impiegati dalle imprese per lo spostamento delle merci all’in-terno di aree scoperte o coperte non aperte alla circolazione. Ri-chiamando proprio questo parere del comitato, nella risoluzione n. 187 del 20 luglio 2009 l’Agenzia delle entrate ha affermato che «vanno ricompresi tra i mezzi di trasporto tutti i mezzi suscettibi-li di essere utilizzati per la mo-vimentazione di persone o cose, anche se non usati principalmen-te ed effettivamente in quanto tali», comprese le piattaforme aeree autocarrate, qualifi cabili quali attrezzature destinate al sollevamento e allo spostamento aereo di merci.

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Le prestazioni di noleggio di mezzi di trasporto rap-presentano, nel sistema delineato dalla riforma del 2010, le sole per le quali il nostro paese ha continuato ad avvalersi della facoltà di adottare anche il criterio ausiliario del luogo di utilizzazione del servizio (det-to criterio, invero, si applica anche alle prestazioni di telecomunicazione e radiodiffusione, ma obbligatoria-mente).

Analoga facoltà era stata esercitata anche nel prece-dente sistema (nel quale non era prevista distinzione tra noleggio a breve termine e non a breve termine), per cui è da ritenere che, a fronte delle medesime proble-matiche, tornino applicabili le soluzioni già sperimen-tate; la limitazione del criterio ausiliario, nei rapporti fra imprese, al «noleggio breve», comunque, circoscrive sensibilmente le questioni.

Il criterio, in particolare, pone il problema del trat-tamento applicabile alle prestazioni utilizzate promi-scuamente, ossia parte nel territorio comunitario e parte al di fuori (nell’ipotesi territoriale di cui sopra, lett. a), ovvero parte nel territorio italiano e parte al di fuori (nell’ipotesi territoriale di cui alla lett. b); pone inoltre, più in generale, la delicata questione dell’one-re probatorio della eventuale extra-territorialità, in tutto o in parte, dell’operazione: si pensi al noleggio breve di un’autovettura, consegnata a Pesaro, che il cliente asserisca di utilizzare nella Repubblica di San Marino. Nella circolare 16 novembre 2000, n. 207/E, l’amministrazione accennò solamente alla questione del trattamento applicabile in caso di utilizzo promi-scuo, affermando che qualora il mezzo di trasporto venga utilizzato in parte in territorio comunitario e in parte al di fuori dell’Ue, dovrà considerarsi imponibile la percentuale del canone di locazione corrispondente all’utilizzo che ne è stato fatto in ambito comunitario (senza peraltro precisare se l’utilizzo debba essere mi-surato in termini di distanza oppure, come appare più corretto, trattandosi di noleggio e non di trasporto, in termini di tempo); non ha affrontato, però, il delicato

problema della prova. Anche Assonime, nella circolare n. 67 del 19 dicembre 2000, osservò che «la nuova dispo-sizione potrà dare luogo, a livello operativo, a problemi in ordine alla prova dell’entità dell’utilizzo del mezzo di trasporto al di fuori della comunità», aggiungendo che «potrà farsi utile riferimento al contenuto del con-tratto, a prove doganali dell’uscita dei mezzi al di fuori della comunità (apposizione di visto su autorizzazioni al trasporto internazionale di merci) ovvero alla do-cumentazione inerente al tipo di mezzo di trasporto usato (manifesto, libro di bordo, piano di volo ecc.), in caso di locazione o noleggio di navi o aeromobili, anche a uso privato». L’associazione auspicava, inoltre, che in caso di utilizzazione territorialmente promiscua del mezzo di trasporto venisse ammessa «la possibilità di far ricorso, ai fi ni dell’applicazione della norma, anche a criteri di quantifi cazione forfettaria, eventualmente per tipologie e caratteristiche dei mezzi di trasporto, della parte di prestazione che deve ritenersi rilevante ai fi ni dell’applicazione dell’Iva, e ciò al pari di quanto già riconosciuto in altri stati dell’Unione europea ovvero dal ministero delle fi nanze per analoghe prestazioni», come i trasporti marittimi ed aerei. Il nodo più com-plesso, però, resta quello dei mezzi di trasporto non commerciali, autovetture in testa, per i quali mancano indicazioni di sorta in ordine ai supporti probatori atti a giustifi care la non applicazione (o la parziale applica-zione) dell’Iva in ragione della delocalizzazione, in tutto o in parte, del servizio. Non a caso, del resto, la Corte di giustizia dell’Ue (sent. 15 marzo 1989, C-51/88), con ri-ferimento al regime normativo previgente, rilevava che poiché i mezzi di trasporto possono facilmente valicare le frontiere, è diffi cile, se non impossibile, determinare il luogo in cui vengono usati, per cui è necessario pre-vedere un criterio pratico di applicazione e a tal fi ne la sesta direttiva ha stabilito non già il luogo in cui il bene locato viene usato, bensì, per motivi di semplifi -cazione, il luogo in cui il prestatore ha fi ssato la sede della propria attività economica.

Nuova territorialità, la prestazione fa eccezione

L’art. 39 del regolamento n. 282/2011 for-nisce indicazioni per l’accertamento della durata del «noleggio breve», chiarendo che la durata del possesso o dell’uso ininterrot-to del mezzo noleggiato è determinata sulla base dell’accordo contrattuale tra le parti. Il contratto rappresenta pertanto il punto di riferimento fondamentale, ma costitui-sce una presunzione relativa che può essere confutata con qualsiasi mezzo di fatto o di diritto che consenta di stabilire la durata effettiva. In secondo luogo, viene precisato che il superamento del periodo di noleggio contrattuale dovuto a cause di forza mag-giore, estranee dunque alla volontà delle parti, non incide sulla durata stabilita del possesso o dell’uso del mezzo di trasporto: si può pensare all’eventualità in cui il mez-zo, a causa di un’avaria o un incidente, sia restituito al noleggiante in ritardo rispetto alla data prevista dal contratto, dopo il de-corso del termine per considerare il noleg-gio «breve». Inoltre, se il noleggio è coperto da più contratti consecutivi conclusi fra le stesse parti, si tiene conto della durata com-plessiva, sommando quella dei vari contratti «contigui»; a tal fi ne, un contratto e le sue proroghe sono considerati consecutivi. Viene poi chiarito che la durata del o dei contratti a breve termine, che precedono un contrat-to a lungo termine, non è rimessa in discus-sione, purché non sussista pratica abusiva. Infi ne, qualora il mezzo di trasporto oggetto di contratti di noleggio successivi tra le stes-se parti non sia il medesimo, tali contratti non sono considerati consecutivi, per cui la durata è determinata separatamente.

Sulla durata decidono le parti

Noleggi a breve termine… (*)

Luogo di consegna del mezzo

Luogo di utilizzazione del mezzo

Territorialità in Italia

IT IT/UE SI (7-quater)

IT EXTRA UE NO (7-quater)

UE Irrilevante NO (7-quater)

EXTRA UE IT SI (7-quater)

EXTRA UE UE/EXTRA UE NO (7-quater)

(*) Questi criteri si applicano oggettivamente, a prescindere dallo status del committente.

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Page 13: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

13Lunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12 Novembre 2012F I S C O

Passando ai noleggi non a breve termine (per sem-plicità, noleggi «lunghi»), le regole sono invece di-

verse a seconda che il commit-tente sia un soggetto passivo (B2B) oppure un privato (B2C). Nel primo caso (B2B) si appli-ca il criterio generale dell’art. 7-ter del dpr 633/72, basato sul domicilio del committente, per cui la prestazione è territoriale se il mezzo di trasporto è preso a noleggio da un soggetto passivo stabilito sul territorio dello stato, mentre è fuori campo se commit-tente è un soggetto passivo stabi-lito all’estero, e ciò a prescindere da ogni altra circostanza. Nel secondo caso (B2C), la discipli-na attuale, che sarà applicabile alle operazioni effettuate fino al 31 dicembre 2012, è dettata dalle disposizioni della lettera e) dell’art. 7-sexies, secondo le quali le prestazioni di servizi di loca-zione, anche fi nanziaria, noleggio e simili «non a breve termine» di mezzi di trasporto, rese a com-mittenti non soggetti passivi, si considerano effettuate in Italia: quando sono rese da prestatori stabiliti in Italia, salvo che siano utilizzate fuori della comunità; quando sono rese da prestatori stabiliti fuori della comunità, se sono utilizzate in Italia. I sud-detti criteri speciali, risultanti in pratica dalla combinazione della regola generale con il correttivo del luogo di utilizzazione, valgo-no per tutti i mezzi di trasporto, come defi niti dall’art. 38 del rego-lamento n. 282/2011, comprese le imbarcazioni da diporto.

Nuove regole dal 2013. Dal 1° gennaio 2013, la localizzazio-ne delle prestazioni di servizi in esame (noleggi «lunghi» di mezzi di trasporto a privati consuma-tori) cambierà sensibilmente. Si deve evidenziare che le modifi -che in arrivo rispondono, in via di principio, allo scopo di sposta-re il luogo dell’imposizione dal paese di origine (ossia il luogo di stabilimento del prestatore) a quello di destinazione (luogo di stabilimento del committente). La norma comunitaria consente comunque agli stati membri di introdurre, come si è visto, anche il criterio del luogo di utilizzazio-ne della prestazione, sia in senso «attrattivo» (ossia per tassare i servizi effettivamente utilizzati nel proprio territorio) che in sen-so opposto (ossia per detassare i servizi utilizzati fuori della comunità). La nuova disciplina, inoltre, prevede criteri specifi ci per le imbarcazioni da diporto, per cui si rende necessario esa-minare distintamente le regole.

1. Mezzi di trasporto in genere (escluse imbarcazioni da diporto). I criteri dettati dalla disposizio-ne della lett. e) dell’art. 7-sexies, come riformulata con effetto dal 1° gennaio 2013, prevedono che le prestazioni di servizi in esa-me si considerano effettuate nel territorio dello stato: quando il committente è domiciliato o re-sidente nel territorio stesso, salvo

che il servizio sia utilizzato fuori dell’Ue; quando il committente è domiciliato e residente fuori dell’Ue, se il servizio è utilizza-to nel territorio dello stato. In sostanza, la modifica consiste nella sostituzione della posizio-ne del prestatore con quella del committente. Si può dunque dire che, in sintonia con l’obiettivo di cui sopra, sarà adottato quale cri-terio-base quello della regola ge-nerale delle prestazioni di servizi «B2B», con il correttivo del luogo di utilizzazione. Non va dimen-ticato, però, che nella fattispecie si tratta di prestazioni «B2C»: localizzare tali prestazioni nel paese del destinatario (privato consumatore) comporterà quindi inevitabili complicazioni gestio-nali nel caso in cui il prestatore non sia stabilito nello stesso pa-ese del committente. Se infatti il prestatore non è stabilito (né possiede una stabile organizza-zione) nel paese del committente, per assolvere l’imposta ivi dovuta dovrà necessariamente identifi -carsi, direttamente o mediante rappresentante fiscale, in tale paese, perché il ruolo di debitore dell’imposta non può essere as-sunto dal committente privato.

Si pensi, per esempio, al lea-sing «lungo» di un’automobile dall’impresa estera a un privato consumatore italiano: poiché la prestazione sarà territoriale in Italia, l’impresa estera dovrà necessariamente registrarsi nel nostro paese al fi ne di adempiere agli obblighi d’imposta.

2. Imbarcazioni da diporto. Per quanto riguarda i servizi di lo-cazione, ecc. di imbarcazioni da diporto, attualmente disciplina-ti, unitamente agli altri mezzi di trasporto, dal criterio della vigen-te lettera e), dal 1° gennaio 2013 saranno regolati dalla nuova di-sposizione della lett. e-bis), oltre che da quella della riformulata lettera e).

Dal combinato di tali disposi-zioni scaturisce una disciplina tortuosa, secondo la quale le prestazioni di noleggio «lungo» di imbarcazioni da diporto a privati si considereranno effettuate nel territorio dello stato nei seguenti casi: l’imbarcazione è effettiva-mente messa a disposizione nel territorio stesso e la prestazione è eseguita da soggetti passivi ivi stabiliti, a meno che sia utilizza-ta fuori dell’Ue (in merito al con-cetto di «messa a disposizione», vale l’art. 40 del regolamento n. 282/2011); l’imbarcazione è mes-sa a disposizione in un paese non Ue da un prestatore stabilito nel medesimo paese ed è utilizzata nel territorio dello stato; l’imbar-cazione è messa a disposizione in un paese non Ue da un prestatore non stabilito nello stesso paese, il committente è stabilito in Ita-lia e l’imbarcazione è utilizzata nell’Ue; l’imbarcazione è messa a disposizione in un paese non Ue da un prestatore non stabilito nello stesso paese, il committente è stabilito fuori dell’Ue e l’imbar-cazione è utilizzata in Italia.

Committenti sotto esame

Accogliendo in parte le istanze di sempli-fi cazione, l’Agenzia delle entrate, al termine di un’analisi condotta in collaborazione con il ministero dei trasporti e della navigazione, ha emanato la circolare 2 agosto 2001, n. 76, che fornisce parametri forfetari per stabilire la quo-ta di prestazione territorialmente rilevante nel campo delle locazioni di navi e imbarcazioni da diporto. Tali parametri, successivamente aggior-nati con la circolare n. 49 del 7 giugno 2002, si concretizzano in percentuali predeterminate, differenziate in relazione alla tipologia e alle caratteristiche del mezzo; sebbene siano indi-rizzati ai funzionari dell’agenzia, che potranno utilizzarli, in sede di accertamento, «nella in-disponibilità di elementi certi», costituiscono utile punto di riferimento anche per i soggetti passivi.

In questo senso si esprime anche la circolare n. 38 del 22 luglio 2009 dell’agenzia delle en-trate. La circolare richiama la risoluzione n. 284 del 11 ottobre 2007, con la quale è stato stabilito che le società di leasing di imbarcazioni possono applicare le percentuali di forfetizza-zione sulla base di una dichiarazione di utilizzo dell’imbarcazione da parte del conduttore, fer-ma restando la possibilità di ridurre l’imponibile in considerazione dell’eventuale dichiarazio-ne, supportata da idonei elementi, di utilizzo dell’imbarcazione in acque territoriali secondo percentuali inferiori a quelle prestabilite. La circolare, tuttavia, puntualizza che se nel corso del rapporto contrattuale il conduttore preveda di utilizzare l’imbarcazione in misura diversa, dovrà darne comunicazione alla società loca-trice, per la corretta applicazione dell’imposta

mediante il ricorso a percentuali coerenti con le nuove modalità di utilizzo. In secondo luogo, la circolare precisa che le percentuali forfetarie tengono già conto delle normali soste dell’imbar-cazione, ma possono essere modifi cate qualora risultino elementi atti a comprovare una per-manenza maggiore dell’imbarcazione in acque territoriali comunitarie.

Infi ne, la circolare si occupa dei canoni di «pre-locazione» che vengono corrisposti in una fase antecedente alla materiale consegna ed utilizzo della imbarcazione, essendo la stessa ancora in fase di costruzione o non ancora dotata della licenza di navigazione. In proposito, la circolare osserva che, mancando l’utilizzo del mezzo, in via di principio le percentuali forfetarie non po-trebbero essere applicate; tuttavia, alla luce del-lo scopo del contratto e delle motivazioni che ne impongono la stipulazione prima della consegna dell’imbarcazione, si ammette che le percentuali forfetarie possano essere applicate anche ai ca-noni di «prelocazione». Per evitare abusi, però, gli uffi ci valuteranno la ragionevolezza della du-rata del periodo di corresponsione dei canoni di «prelocazione» rispetto all’intera durata del con-tratto di leasing. Inoltre, qualora al termine di tale periodo l’imbarcazione non venga utilizzata al di fuori delle acque territoriali comunitarie, ovvero venga utilizzata all’interno del territo-rio comunitario in misura maggiore rispetto alle percentuali applicate precedentemente, gli uffi ci procederanno al recupero dell’Iva con relativi interessi e sanzioni.

Le istruzioni sopra richiamate sono state con-fermate, con la circolare n. 37/2011, anche nella disciplina in vigore dal 1° gennaio 2010.

Una percentuale per ogni tipologia di mezzo

Ripartizione forfettaria della quota territoriale

Tipologia dell’unità da diporto Porzione territorialmente rilevante (*)

Unità a motore o a vela di lunghezza superiore a 24 metri 30%

Unità a vela di lunghezza tra 20,01 e 24,00 metri e unità a motore di lunghezza tra 16,01 e 24 metri

40%

Unità a vela di lunghezza tra 10,01 e 20 metri e unità a motore di lunghezza tra 12,01 e 16 metri

50%

Unità a vela di lunghezza i no a 10 metri e unità a motore di lunghezza tra 7,51 e 12 metri

60%

Unità a motore di lunghezza i no a 7,50 metri 90%

Unità appartenenti alla categoria D (abilitate alla navigazione solo per acque protette)

100%

(*) Le percentuali forfetarie non hanno fondamento normativo, ma sono state stabilite dall’am-ministrazione fi nanziaria a fi ni di semplifi cazione.

… e non a breve termine

Status committente

Domicilio committente

Domicilio prestatore

Luogo di utilizzazione del mezzo

Territorialità in Italia

SOGGETTO PASSIVO

IT Irrilevante Irrilevante SI (7-ter)

SOGGETTO PASSIVO

UE/EXTRA UE Irrilevante Irrilevante NO (7-ter)

PRIVATO (1) Irrilevante IT IT/UE SI (7-sexies)

PRIVATO (1) Irrilevante IT EXTRA UE NO (7-sexies)

PRIVATO (1) Irrilevante UE Irrilevante NO (7-sexies)

PRIVATO (1) Irrilevante EXTRAUE IT SI (7-sexies)

PRIVATO (1) Irrilevante EXTRAUE UE/EXTRA UE NO (7-sexies)

PRIVATO (2) IT Irrilevante IT/UE SI (7-sexies)

PRIVATO (2) IT Irrilevante EXTRA UE NO (7-sexies)

PRIVATO (2) UE Irrilevante Irrilevante NO (7-sexies)

PRIVATO (2) EXTRA UE Irrilevante IT SI (7-sexies)

PRIVATO (2) EXTRA UE Irrilevante UE/EXTRA UE NO (7-sexies)

Criteri applicabili fi no al 31/12/20121.

Criteri applicabili dall’1/1/2013 (faranno eccezione i servizi relativi alle imbarcazioni di 2.

diporto, ai quali si applicheranno i criteri specifi ci descritti nel testo)

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14 Lunedì 12 Novembre 2012 I M P R E S A

Le indicazioni della versione dei nitiva del principio contabile internazionale diffuso dallo Iasb

Il consolidato non è per tuttiPer le partecipate di società di investimento c’è il fair value

Pagina a cura DI FRANCESCO CAMPANARI

Valutazione al fair value a conto economico senza bi-sogno di consolidamento per le controllate delle so-

cietà di investimento. Defi nizione delle caratteristiche per chi deb-ba essere considerata società di investimento e delle circostanze per cui si cesserà di esser tale con conseguente ritorno al consolida-mento. Sono i tratti salienti della versione defi nitiva del principio contabile internazionale sulle In-vestment entities emanato dallo Iasb la scorsa settimana che, no-nostante l’applicazione dal primo gennaio 2014, contempla anche la possibilità di un’adozione an-ticipata.

Chi sono le società di in-vestimento. Il nuovo standard chiarisce chi debba essere consi-derata società di investimento dettando tre requisiti che an-dranno contemporaneamente rispettati: il primo fa riferimento a società che ottengono fondi da uno o più investitori, ciò al fi ne di fornire loro servizi di gestione de-gli investimenti stessi; il secondo riguarda, invece, l’impegno che la società prende con i suoi clienti dichiarando che lo scopo del suo business è quello d’impiegare fondi per realizzare redditi di capitale (dividendi e/o interessi) o plusvalenze; il terzo considera, infi ne, la valutazione delle per-formance degli investimenti che dovrà avvenire al fair value.

Qualora venisse meno anche uno solo dei requisiti appena de-scritti, una società dovrà mettere in discussione il proprio status e rivalutare, mediante l’analisi dei

propri obiettivi, del reale busi-ness e delle prospettive di medio lungo termine se effettivamente vi siano delle valide ragioni per poter defi nire una società come di investimento. Il principio pre-cisa, infatti, che il venir meno di uno dei requisiti descritti, non comporterà l’automatica disap-plicazione della disciplina doven-do essere presi in considerazione gli ulteriori suddetti elementi.

Importante sarà anche valuta-re il modo in cui una società si presenta ai terzi: differente sarà infatti un’azienda che offra uni-camente impieghi di medio-lungo termine con lo scopo di apprez-zarne il capitale da quella che, oltre a compiere attività di inve-stimento, si dedichi congiunta-mente ad attività di produzione, sviluppo o marketing di prodotti con le sue partecipate. Mentre nel primo caso parleremo di so-cietà di investimento con tutto ciò che ne consegue, nel secondo caso la stessa sarà esclusa da tale disciplina.

Il principio esemplifi ca anche quali soggetti rientrano in gene-re nella categoria citando, tra gli altri, fondi di private equity, fon-di pensione e società di venture capital.

Il nodo del consolidamento. La caratteristica principale del-le investment entities è quella di

non dover consolidare le proprie controllate o applicare l’Ifrs 3 qualora ottenesse il controllo di un’altra società: la valutazione di una controllata, in linea con l’Ifrs 9, seguirà la regola del fair value a conto economico.

L’unica eccezione prevista dal principio riguarda il caso di una società di investimento che pos-

sieda una controllata che a sua volta offra servizi tipici delle so-cietà di investimento o comunque, servizi strettamente correlati o in nome della sua controllante. In tale circostanza, la società di investimento dovrà consolidare la sua controllata disattendendo la regola generale.

L’altro caso specifi catamente trattato dal principio riguarda una società che controlli a sua volta un’ investment entity: anche in questo caso, sarà ne-cessario il consolidamento (in-cludendo anche le controllate dell’investment entity) a meno

che la controllan-te stessa sia una società di investi-mento.

Il cambio di

«status». Nel momento in cui una società cessa di essere consi-derata un’ in-vestment entity, perderà automa-ticamente tutti i benefi ci derivan-ti da tale status e sarà chiamata ad applicare l’Ifrs 3 con conseguente disapplicazione della valutazio-ne al fair value

a conto economico delle proprie controllate. Il principio contabi-le identifica, nello specifico, la data del cambiamento di status come quella a partire dalla qua-le bisognerà iniziare di nuovo a consolidare le società del gruppo abbandonando defi nitivamente la valutazione al fair value.

© Riproduzione riservata

L’assenza anche di più d’uno dei requisiti per essere considerata una società di investimento non dequali-fi ca immediatamente la stessa, sep-pur il principio enuclea le ulteriori considerazioni che andran-no valutate.

Generalmente una in-vestment entity detiene più di un investimento al fi ne di diversifi care il rischio e mas-simizzare i suoi ritorni. Allo stesso modo, la stessa può anche detenere i propri in-vestimenti anche in altre so-cietà di investimento a loro volta attive sul mercato.

Anche qualora una socie-tà di investimento detenga un singolo investimento, per quanto strano, non de-cadrà a priori dall’essere considerata tale. Seppur la sua natura, infatti, è quel-la di detenerne diversi, il principio contabile enuclea quattro principali fattispecie in cui non verrebbe di-sconosciuta d’acchito la qualifi ca. La prima è quella per cui la società si trova nella fase iniziale di start-up e non ha ancora identifi cato idonei

investimenti su cui poter investire; la seconda fa riferimento al caso in cui sono stati recentemente di-smessi precedenti investimenti e la società non ha ancora reinvestito

la liquidità rientrata nelle proprie casse; la terza invece si riferisce al particolare caso in cui si decida di raggruppare, sulla base di ragione-voli considerazioni, gli investimenti di diversi soggetti in un unico grande investimento che, per determinate

caratteristiche, non sarebbe otteni-bile dai singoli investitori. In ultimo, il quarto caso è quello della messa in liquidazione della società.

Anche nel caso di uno o più investi-tori il discorso non cambia: una società di investimento potrebbe, nell’ipotesi più naturale, avere diversi inve-stitori da gestire o, alterna-tivamente, essere formata da un singolo investitore che rappresenta l’interesse di un più ampio gruppo di soggetti come è il caso di fondi pen-sione, trust o investimenti di carattere pubblico. I tre casi sintetizzati dal principio per cui le investment entities possono avere un singolo investimento si riferiscono all’iniziale offerta di periodo non ancora scaduta, al caso in cui non sono stati ancora

identifi cati ulteriori investitori ade-guati o all’estremo caso di messa in liquidazione della società.

Con riferimento invece alla tipo-logia di utenti con i quali le società d’investimento intende lavorare, il principio chiarisce come gli stessi

possano avere dei rapporti di qualsia-si genere con la società stessa senza per questo far perdere la qualifi ca di investment entity. L’esempio ripor-tato si riferisce a un fondo parallelo che la società d’investimento crea appositamente per i suoi dipendenti. Questo fondo può chiaramente qua-lifi carsi come società d’investimento in quanto soddisferebbe i requisiti visti sopra seppur nei confronti di soggetti vicini alla società (nel caso dell’esempio i dipendenti).

Altro aspetto da dover sempre con-siderare e che differenzia una società di investimento dalle altre società è che un’investment entity non detiene un investimento a livello indefi nito. Rappresentando infatti l’attività fi -nanziaria in generale il suo core bu-siness una società di investimento, per sua natura, non può detenere i propri investimenti per periodi illimi-tati di tempo. Ancor di più, la stessa dovrebbe avere, per ogni singolo in-vestimento effettuato, un’exit stra-tegy che documenti come la società pianifi chi di realizzare i propri ap-prezzamenti di capitale oltre ad una esaustiva considerazione su come e quando volerne uscire.

Suffi ciente anche un solo investimento o investitore

Le novità

Chi sono

Le investment entities sono società il cui scopo è quello di ottenere fondi da uno o più investitori e gestire gli stessi allo scopo di ottenere redditi di ca-pitale (dividendi e/o interessi) o plusvalenze

Come valutano Le società di investimento non consolidano le loro controllate ma valutano le stesse al fair value a conto economico

Quando cambiano il loro status

Quando una società non avrà più i requisiti per essere considerata di investimento, dovrà abbandonare la valutazione a fair value a conto economico delle pro-prie controllate, consolidandole in linea con l’Ifrs 3

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15Lunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12 Novembre 20I M P R E S A

Le novità introdotte dalla bozza diffusa dall’Oic, in consultazione i no al 31 dicembre 2012

Principi contabili a scelta liberaPossibile il passaggio dagli Ias/Ifrs agli standard nazionali

Pagina a cura DI FRANCESCO CAMPANARI

Definite le modalità di transizione per il pas-saggio dagli Ias/Ifrs ai principi contabili nazio-

nali e le informazioni extra da dare in nota integrativa. Chiarito inoltre il trattamento da tenere nelle differenze contabili sorte in seguito alla variazione del set di regole utilizzate.

Sono queste, in pillole, le novi-tà contenute nella recente bozza emanata dall’Oic, in consultazio-ne sino al 31 dicembre, sul pas-saggio d’adozione dei principi contabili nazionali.

Rilevazione e valutazione. La nuova bozza Oic si applica ai neoutilizzatori che intendono redigere i loro bilanci secondo i principi contabili nazionali dopo aver utilizzato, in precedenza, altre regole contabili. Obiettivo di tale principio, dunque, è evita-re salti informativi al lettore del bilancio in fasi particolari come quella di transizione da un set di principi contabili all’altro. Il principio è valido sia nei casi di prima adozione dei principi con-tabili nazionali, sia per quei sog-getti che hanno già applicato in passato i principi italiani prima di passare agli Ias/Ifrs.

Alla data di transizione riferi-ta alla situazione patrimoniale di apertura, andranno riclassifi cate le voci di attività, passività e pa-trimonio netto che soddisfano i criteri di rilevazione previsti dai principi italiani eliminando tutte le altre. Le stime che verranno fatte in sede di apertura dovran-no tener necessariamente conto di eventuali differenze che sca-turiranno dal passaggio nell’ap-plicazione da un set di principi all’altro. Per poter garantire la massima comparabilità dei prospetti di bilancio il principio consiglia l’allocazione di tali dif-ferenze di valore a una riserva di patrimonio netto rilevata nel-lo stato patrimoniale di apertura del bilancio comparativo. All’1/1 dell’anno X-1 andranno dunque rilevati i seguenti aggiustamenti a patrimonio netto calcolati sul bilancio di apertura del compa-rativo. Al 31/12 verrà redatto il

bilancio comparativo secondo i principi contabili nazionali e dall’anno X, verrà defi nitivamen-

te redatto il bilancio d’esercizio o consolidato secondo gli standard domestici.

Le poste di bilancio e le eccezioni. L’appendice A della bozza si focalizza sulle princi-pali poste di bilancio e sul com-portamento contabile da dover tenere in fase di transizione. Le rimanenze ad esempio, che in base al nostro principio conta-bile dovranno essere valutate al costo storico. Se in precedenza, sulla base del differente set di principi contabili, si fosse optato per un altro tipo di valutazione (per esempio il fair value), biso-gnerà ricostruire il costo storico per adeguarsi alla valutazione prevista dai principi contabili domestici. Solamente nel caso in cui tale transizione fosse ec-cessivamente onerosa, è prevista l’eventualità di derogare alla

regola generale e di continuare a utilizzare il valore rilevato in conformità al precedente set di regole utilizzate. Evidentemente, bisognerà evidenziare in nota il verifi carsi di questa particolare situazione per rendere edotto il lettore dell’impossibilità di poter utilizzare le nuove regole conta-bili.

Con riferimento invece alle immobilizzazioni materiali, nel caso in cui fossero state valu-tate al costo dal precedente set di regole contabili, non si dovrà ricostruire retroattivamente il costo storico specialmente se questo procedimento risulti oneroso mentre, nel caso di dif-ferenti approcci valutativi (per esempio fair value), il neo-utiliz-zatore sarà chiamato a effettua-re tale riconciliazione. Anche in tale circostanza varrà la deroga

alla regola generale qualora sia oggettivamente troppo oneroso ricostruire il costo storico utiliz-zando, in sostituzione, il prece-dente valore alla data di transi-zione. Va inoltre ricordato come si potranno considerare leggi di rivalutazioni, applicate in pas-sato dall’ordinamento italiano, seppur non riconosciute dal pre-cedente set di principi contabili: il neoutilizzatore potrà, in altri termini, applicarle considerando un valore rivalutato e ricalcolan-do il relativo fondo come se fos-sero stati applicati da sempre i principi contabili italiani.

Per quanto riguarda i titoli e le partecipazioni la distinzione, come richiesto dal nostro prin-cipio, è tra capitale circolante ed attivo immobilizzato. In via generale il valore contabile alla data di transizione, costituisce il valore di costo iniziale dei tito-li seppur sono sempre possibili alcune modifi che: un titolo non immobilizzato che presenta un valore superiore al suo costo originario ad esempio, dovendo essere valutato al minore fra il costo e il valore di presumibile realizzo, si vedrà stornare tale maggior valore in controparti-ta a una riserva di patrimonio netto. Nella sezione degli esempi illustrativi vengono comunque elencate le principali casistiche di transizione dagli Ias/Ifrs ai nostri principi contabili. I titoli di debito che in base allo Ias 39 erano classifi cati come detenuti sino alla scadenza andranno ri-levati nell’attivo immobilizzato mentre quelli valutati al fair value perché di negoziazione (i cosiddetti held for trading) andranno iscritti nell’attivo circolante. I titoli infi ne iscritti come disponibile per la vendita (available for sale) o nel porta-foglio «crediti e fi nanziamenti» andranno iscritti nell’attivo cir-colante.

Per le immobilizzazioni imma-teriali infi ne, valgono le medesi-me regole viste per quelle ma-teriali: il criterio a cui le stesse andranno valutate è quello del costo storico seppur in preceden-za sia stato utilizzato un diffe-rente metodo valutativo. Solo nel caso in cui fosse eccessivamente oneroso effettuare tale conver-sione, il valore rilevato dal pre-cedente set di regole contabili può essere utilizzato in sostitu-zione al momento della transi-zione. Seppur la norma italiana, in base all’Oic 24, consenta di poter capitalizzare alcuni tipi di costo come ad esempio quelli di impianto e ampliamento, il neoutilizzatore non potrà capi-talizzarli tra le attività se erano stati precedentemente spesati sulla base dei vecchi principi.

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Il passaggio

Obiettivi del principio

Obiettivo di tale principio è evitare salti infor-mativi al lettore del bilancio in fasi particolari come quella di transizione da un set di principi contabili all’altro

Differenze contabili in seguito all’applicazione retroattiva

dei principi contabili nazionali

Per poter garantire la massima comparabilità dei prospetti di bilancio il principio consiglia l’allocazione di tali differenze di valore a una riserva di patrimonio netto rilevata nello stato patrimoniale di apertura del bilancio compa-rativo

Poste di bilancio ed eccezioni

Le voci di apertura del primo bilancio redat-to secondo i principi contabili nazionali sono determinate applicando retroattivamente tali principi a meno che l’applicazione retrospettiva risulti eccessivamente complessa (deroga)

Gli effetti della bozza Oic sulla contabilità

delle imprese nei servizialle pagine 24 e 25

La bozza del principio contabile indica una serie di informazioni extra da dover dare in nota integrativa nel caso di passaggio ai prin-cipi contabili nazionali. Oltre a dover indi-care le ragioni per cui si è deciso di passare ai principi italiani e la data di transizione, potranno esser date informazio-ni complementari da fornire ai sen-si dell’art. 2423, comma 3 del codi-ce civile.

Innanzitutto, nel caso di diffe-renze contabili scaturenti dall’applicazione di un differente set di regole, sarà necessario evidenziare in nota una riconciliazione del patrimonio netto dalla quale si evincano le disuguaglianze che abbiano comportato una rettifi ca dei saldi alla data di transizione al lordo degli effetti fi scali.

Ancora, bisognerà elencare tutte le voci per cui la società si sia avvalsa della deroga prevista dall’appendice A della bozza vale a dire, tutti quei casi in cui sia eccessivamen-

te diffi cile od oneroso ricostruire un valore contabile richiesto dai principi contabili na-zionali e dunque, si terrà conto del valore determinato in conformità al precedente

set di regole conta-bili. Nello specifi co caso in cui il neou-tilizzatore decida di non applicare retroattivamente i principi contabili nazionali alle ag-gregazioni azienda-li, lo stesso dovrà fornire indicazioni in nota integrativa circa le modalità di determinazione dell’avviamento in

conformità con quanto previsto dall’Oic 24 e l’ammortamento dello stesso inizierà a decorrere solamente a partire dalla data di transizione.

Inoltre, bisognerà considerare i cambia-menti dei criteri di valutazione delle voci di bilancio non dovuti a una vera e propria differenza nei principi. Infine, bisognerà dettagliatamente specifi care eventuali cam-biamenti che si siano verifi cati nelle stime contabili.

Informazioni extra in nota integrativa

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16 Lunedì 12 Novembre 2012 I M P R E S A

Assonime chiarisce l’applicabilità dei principi contabili internazionali ai bilanci straordinari

Le fusioni seguono gli standardI rendiconti su operazioni di accorpamento parlano Ias/Ifrs

DI MATTEO FEROCI

Anche le società che adot-tano i principi contabili internazionali debbono redigere la situazione

patrimoniale di fusione con l’ap-plicazione delle regole previste dagli Ias/Ifrs e non dal codice civile. È l’indicazione fornita da Assonime, nel caso 5/2012 pub-blicato nei giorni scorsi.

L’art. 2501-quater c.c. preve-de che gli amministratori delle società partecipanti alla fusione redigano, con l’osservanza delle norme sul bilancio, una situazio-ne patrimoniale delle stesse rife-rita a una data non anteriore di oltre 120 giorni al giorno in cui il progetto di fusione è depositato presso la sede sociale. Tale pro-spetto, tuttavia, potrebbe essere sostituito dal bilancio dell’ultimo esercizio a condizione che dalla sua chiusura non siano decorsi più di sei mesi e, in presenza di società quotate in mercati rego-lamentati, la predetta situazio-ne possa essere sostituita dalla relazione fi nanziaria semestra-le purché, anche in questo caso, non sia riferita a una data ante-

cedente a sei mesi.La norma civilistica prevede,

come detto, che la situazione pa-trimoniale debba essere redatta in applicazione delle norme sul bilancio d’esercizio. Ciò aveva generato dubbi applica-tivi, posto che dal 2005 l’ordinamento interno contempla due distinti quadri normativi: da un lato le norme del codice civile e dall’altro le disposizioni del dlgs 38/2005 che ha istituito l’obbligo per alcune so-cietà di capitali di redi-gere i conti annuali in applicazione dei prin-cipi contabili Ias/Ifrs prescindendo, dunque, da quanto sancito dagli artt. 2423 e seguenti c.c. Nello speci-fi co il problema interpretativo, premesso che l’art. 2501-quater sancisce che il bilancio straor-dinario di fusione debba essere redatto avendo riguardo alle norme sul bilancio d’esercizio, interessava la questione se an-che gli Ias adopter dovessero re-digere il prospetto patrimoniale secondo le regole civilistiche,

oppure secondo quelle previste dai principi contabili interna-zionali.

La linea interpretativa trac-ciata da Assonime trae origine dalla fi nalità che il legislatore

ha attribuito al bilancio straor-dinario di fusione ovvero quella di strumento informativo: attra-verso quest’ultimo il singolo so-cio e/o creditore vengono edotti con riferimento alla situazione patrimoniale e all’andamento economico e finanziario della società rispetto all’ultimo bi-lancio approvato. Al riguardo, sostiene l’Assonime come l’ag-gettivo «straordinario» debba

essere contestualizzato rispetto al tempo in quanto trattasi di un bilancio redatto in un particola-re momento di vita dell’azienda, ma il cui contenuto economico–aziendale è in linea con quello

dei precedenti bilan-ci d’esercizio.

Da ciò ne consegue che il bilancio stra-ordinario di fusione, affi nché possa rive-stire in pieno la fun-zione che la legge gli ha specifi catamente attribuito, è necessa-rio sia comparabile in modo che il fruito-re del medesimo sia in grado di valutare le variazioni econo-

miche e fi nanziarie intervenute rispetto all’ultimo bilancio di-sponibile. Va da sé, dunque, che in presenza di un soggetto Ias adopter tale obiettivo sarà rag-giunto nella misura in cui anche la situazione patrimoniale, ex art. 2501-quater, sia redatta in applicazione dei medesimi prin-cipi. In difetto risulterebbe com-promessa la portata informativa della situazione medesima con-

siderato il profondo mutamento dei valori derivante dall’applica-zione di criteri diversi. Pertanto il fatto che tale situazione debba essere redatta «con l’osservanza delle norme sul bilancio d’eser-cizio» non implicherebbe neces-sariamente un diretto richiamo alle norme del codice civile in quanto per coloro i quali redi-gono i propri bilanci in appli-cazione dei principi contabili Ias/Ifrs, le norme sul bilancio saranno costituite, appunto, dai principi medesimi. Tale orien-tamento, inoltre, risulta essere suffragato dal fatto che il prin-cipio contabile Oic 4, in tema di fusioni e scissioni, prevede come lo stesso non trovi applicazione nei confronti di coloro i quali re-digono il proprio bilancio in ap-plicazione dei principi contabili internazionali.

A corollario di ciò non va poi trascurato il fatto che è lo stes-so art. 2501-quater che consente, a certe condizioni, di sostituire la situazione patrimoniale con l’ultimo bilancio d’esercizio o con l’ultima relazione fi nanziaria se-mestrale.

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17Lunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12 Novembre 20I M P R E S A

Prorogato per il 2012 il premio di occupazione per dribblare i licenziamenti nelle imprese

Lavoratori formati, esuberi evitatiStanziati 30 milioni per avviare progetti di riqualifi cazione

Pagina a cura DI CARLA DE LELLIS

Occupazione e formazio-ne per evitare licen-ziamenti. Si chiama «premio di occupazio-

ne» la misura introdotta in via sperimentale per il bien-nio 2009/2010 e prorogata per l’anno in corso, che consente alle imprese (solo a «imprese») di trattenere la forza lavoro in esubero avviando per essa pro-getti di formazione oppure di riqualifi cazione professionale, anche se includenti attività la-vorativa connessa all’apprendi-mento. Destinatari i lavoratori sospesi che riceveranno dalle aziende, a titolo retributivo, la differenza tra il sostegno al reddito percepito (cig, mobili-tà ecc.) e la paga ordinaria. La proroga è arrivata con la pub-blicazione in Gazzetta Uffi ciale n. 255/2012 del decreto 16 lu-glio che stanzia 30 milioni di euro di risorse.

Si parte dall’accordo sin-dacale. Il premio di occupazio-ne, come accennato, consente alle imprese di conservare la forza lavoro che è in esubero, avviando per essa progetti di formazione o riqualifi cazione che possono includere anche attività produttiva connessa all’apprendimento. La disci-plina operativa è dettata dal dm 18 dicembre 2009 (G.U. n. 44/2010). Ai fi ni dell’inseri-mento dei lavoratori nei pro-getti di formazione, il datore di lavoro è tenuto a sottoscrivere uno specifi co accordo in sede di ministero del lavoro e, ove previsto, con le medesime parti sociali che hanno sottoscritto l’accordo relativo agli ammor-tizzatori sociali. Se i lavoratori interessati sono percettori di cassa integrazione in deroga, l’accordo va sottoscritto anche dal competente ente territoria-le e in tal caso deve specifi care le modalità di coordinamento e di scambio di informazioni tra gli uffi ci.

Il progetto. Il progetto di formazione o di riqualifi cazio-ne professionale deve essere elaborato a cura del datore di lavoro, prevedendo, in modo dettagliato, il contenuto della formazione, la sua durata e le relative modalità di svolgimen-to. A conclusione del progetto, il datore di lavoro deve inviare un’informativa agli organismi coinvolti (ministero del lavoro, parti sociali, enti territoriali) relativa all’avvenuta realizza-zione della formazione, all’elen-co dei lavoratori formati e agli esiti dell’apprendimento.

Retribuzione e contribu-zione. Al lavoratore inserito nei progetti di formazione è ri-conosciuto, a titolo retributivo e a carico del datore di lavoro, la differenza tra il trattamento

di sostegno al reddito spettan-te e la retribuzione originaria. L’Inps riconosce la contribuzio-ne figurativa. Ai fini Inail, per i lavoratori sospesi a orario ridotto e utilizzati nei pro-getti, il datore di lavoro do-vrà continuare ad applicare il tasso di premio in misura vigente per le ipotesi di ridu-zione dell’orario di lavoro. Se la sospensione è a zero ore, vale il tasso del 5 per mille (retribuzione di ragguaglio) e occorre che il datore di lavoro

ne dia apposita comunicazio-ne all’Inail.

Premi ridotti per l’assi-curazione Inail. L’Inail, in particolare, ha spiegato (nota protocollo n. 5153/2010) che le imprese che (ri)utilizzano propri lavoratori mediante il «premio di occupazione» sono tenute a pagare un premio as-sicurativo all’Inail in misura del 5 per mille della retribu-zione convenzionale annua, pari al minimale di rendita.

I lavoratori che partecipano ai corsi di formazione e ri-qualificazione professionale tornano in azienda e, quindi, sono esposti a rischio di in-fortunio e percepiscono dal datore di lavoro la differenza fra il trattamento di sostegno al reddito spettante e la retri-buzione originaria. Tuttavia, in considerazione dell’eccezio-nalità della misura, delle sue fi nalità anticrisi nonché del ca-rattere sperimentale, l’Inail ha stabilito che il premio assicu-

rativo per i lavoratori sospesi dal lavoro a zero ore impegnati in progetti di formazione o ri-qualifi cazione professionale è calcolato in base ai seguenti elementi:

• tasso relativo alla voce di tariffa 0611 (corrispondente ai corsi di istruzione profes-sionale) della gestione artigia-nato pari al 5 per mille che si applica, indipendentemente dall’inquadramento settoriale dell’azienda ed in deroga alle logiche tariffarie vigenti;

• retribuzione convenzionale fi ssata dal decreto 26 ottobre 1970 dell’allora ministero del lavoro e della previdenza socia-le per gli allievi dei corsi anche aziendali di istruzione profes-sionale comunque fi nanziati o gestiti (corsi di addestramento, qualifi cazione, riqualifi cazione, specializzazione, perfeziona-mento ecc.), in relazione ad ogni presenza giornaliera, in-dipendentemente dal numero delle ore giornaliere di parteci-pazione alle attività teoriche e alle esercitazioni pratiche.

Invece, ai lavoratori sospe-si ad orario ridotto utilizzati nei «progetti», il datore di la-voro continuerà ad applicare il tasso di premio calcolato in base alla voce di tariffa cor-rispondente alla lavorazione normalmente esercitata e alla base imponibile rapportata alle ore complessive da retribuire, conformemente alle disposi-zioni vigenti. Secondo l’Inail, si confi gura comunque come incentivo contributivo a favo-re delle imprese che promuo-vono tali progetti, in quanto, ai fini del calcolo del premio, sono esclusi:

• il tasso corrispondente alla voce di tariffa relativa all’attività effettivamente esercitata dai lavoratori so-spesi in formazione che com-porterebbe una tassazione più elevata;

• la differenza tra il tratta-mento di sostegno al reddito spettante e la retribuzione originaria erogata, dal dato-re di lavoro, a titolo retribu-tivo, ai lavoratori utilizzati nei progetti di formazione o riqualificazione.

Pertanto, il premio dovuto per i lavoratori sospesi dal lavoro a zero ore deve essere calcolato in base alla retribu-zione convenzionale annuale pari al minimale di rendita (il cui importo corrisponde alla retribuzione di ragguaglio) e alle effettive giornate di pre-senza del lavoratore al corso di formazione fino a un mas-simo di 25 giorni mensili e 300 giorni annuali.

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A favore dei lavoratori coinvolti nei pro-getti di formazione e riqualificazione, l’Inps accantona la contribuzione figura-tiva prevista per la tipologia di sostegno al reddito di cui è titolare il lavoratore. I contributi figurativi sono dei contributi fittizi, nel senso che non vengono versati né dal datore di lavoro né dal lavoratore, ma sono ugualmente accreditati dall’Inps sul conto assicurativo del beneficiario, os-sia del lavoratore, per periodi in cui si è verificata un’interruzione o una riduzione dell’attività lavorativa e di conseguenza non c’è stato il versamento dei contributi obbligatori. È la legge a individuare le specifiche ipo-tesi per le quali i contributi figurativi possono essere accreditati d’ufficio o su domanda del lavoratore, senza alcun co-

sto per l’assicurato (il lavoratore). Diverse le ipotesi di contribuzione vir-tuale. Quelle più ricorrenti e relative a periodi in cui viene meno l’attività lavo-rativa sono disoccupazione, mobilità e cassa integrazione guadagni. I contributi figurativi sono validi a tutti gli effetti sia per raggiungere il diritto alla pensione che per il calcolo dell’importo. Tuttavia, in determinate ipotesi i contri-buti figurativi «contano» meno. I contri-buti figurativi sono accreditati su richie-sta degli interessati, normalmente all’atto della domanda di pensione, a eccezione, come sopra accennato, di quelli per di-soccupazione, assistenza antitubercolare, mobilità e integrazione salariale, che ven-gono invece accreditati d’ufficio.

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Riconosciuta la contribuzione fi gurativa

IL PREMIO DI OCCUPAZIONE

La misura

Il premio di occupazione consente alle imprese di trattenere in azienda la forza lavoro in esubero, avviando per essa progetti di formazione o riqualii cazione che possono includere anche attività produttiva connessa all’apprendimento

Lavoratori interessati

I progetti possono includere attività produttiva di beni o servizi connessa all’apprendimento, e riguardano:

lavoratori sospesi in cassa integrazione guadagni ordinaria (cigo); • lavoratori sospesi in cassa integrazione guadagni straordinaria (cigs); • lavoratori sospesi a seguito di stipula di contratti di solidarietà; • lavoratori destinatari della cassa integrazione guadagni in deroga •

Il progetto di formazione o riqualifi cazione professionale

Ai i ni dell’inserimento dei lavoratori nei progetti di formazione o riqualii cazione, il datore di lavoro deve sottoscrivere specii co accordo con il ministero lavoro, e, dove previsto, con le parti sociali che hanno sottoscritto l’accordo relativo agli ammortizzatori sociali. Il progetto di formazione o riqualii cazione professionale elaborato dal datore di lavoro deve prevedere in modo dettagliato contenuto, durata della formazione e modalità di svolgimento

La retribuzione dei lavoratori

Al lavoratore utilizzato nei progetti di formazione o riqualii cazione è riconosciuto, a titolo retri-butivo e a carico del datore di lavoro, la differenza tra il trattamento di sostegno al reddito e la retribuzione originaria

La contribuzione fi gurativa (Inps)

L’Inps accantona a favore dei lavoratori coinvolti nei progetti di formazione e riqualii cazione, la contribuzione i gurativa prevista per la tipologia di sostegno al reddito di cui è titolare il la-voratore

Il premio assicurativo (Inail)

Le imprese che riutilizzano i lavoratori mediante il premio di occupazione sono tenute a pagare un premio assicurativo all’Inail in misura del 5 per mille della retribuzione convenzionale annua, pari al minimale di rendita

La proroga per il 2012

La proroga per l’anno 2012 del premio di occupazione, con lo stanziamento di 30 milioni di euro, è arrivata dalla pubblicazione sulla gazzetta ufi ciale n. 255/2012 del decreto 16 luglio. Il decreto stabilisce che alla proroga si applicano le medesime modalità operative previste dal decreto 18 dicembre 2009 (pubblicato sulla G.U. n. 44/2010) con riferimento agli anni 2009 e 2010

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18 Lunedì 12 Novembre 2012 IL CODICE DELLA STRADA

Le misure in materia di assicurazioni auto contenute nel decreto 179/2012. Si parte a gennaio

Rc, tolleranza zero sulle scadenzeStop alla tacita proroga e ai quindici giorni per i pagamenti

Pagina a cura DI STEFANO MANZELLI

ED ENRICO SANTI

Attenzione alle scaden-ze dei contratti di as-sicurazione Rc auto: dal 1° gennaio 2013

non saranno più prorogabili tacitamente e pertanto non si applicherà più la tolleranza di 15 giorni per il pagamento del premio. Lo prevede il nuovo art. 170-bis del dlgs 209/2005, in-trodotto dall’art. 22 del dl 179 del 18 ottobre 2012. Ai sensi dell’art. 1899 del codice civile, l’assicurazione ha effetto dal-le ore ventiquattro del giorno della conclusione del contratto alle ore ventiquattro dell’ulti-mo giorno della durata stabi-lita nel contratto stesso. L’as-sicuratore può proporre una copertura di durata annuale o pluriennale e il contratto può essere tacitamente prorogato una o più volte. Inoltre, l’art. 1901 cc dispone che se il con-traente non paga il premio o la prima rata di premio stabilita dal contratto, l’assicurazione resta sospesa fi no alle ore ven-tiquattro del giorno in cui il contraente paga quanto è da lui dovuto. E se alle scadenze convenute il contraente non paga i premi successivi, l’assi-curazione resta sospesa dalle ore ventiquattro del quindice-simo giorno dopo quello della

scadenza. Pertanto, prima del 20 ottobre, data di entrata in vigore del dl 179/2012, il con-tratto tacitamente rinnovabile si intendeva automaticamente prorogato alla scadenza, con una tolleranza di quindici gior-ni per il pagamento del pre-mio. Ora, dal 20 ottobre 2012, con l’introduzione dell’art. 170-bis al dlgs 209/2005, è

stato espressamente derogato l’art. 1899, commi 1 e 2, del codice civile: il contratto di as-sicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti non può più essere rinnovato tacita-mente e non è stipulabile per una durata superiore all’an-no. Le eventuali clausole in

contrasto con tale dettato sa-ranno nulle. Per le clausole di tacito rinnovo eventualmente previste nei contratti stipulati precedentemente al 20 ottobre 2012, la nullità scatterà dal 1° gennaio 2013.

La formulazione testuale dell’art. 22 del dl 179/2012 non lascia dubbi: la caduca-zione della clausola di rinnovo

tacito opera immediatamente alla prima scadenza dopo il 1° gennaio 2013. E a comprova di ciò, con riferimento ai contrat-ti in corso di validità alla data del 20 ottobre con clausola di tacito rinnovo le imprese di as-sicurazione dovranno comuni-care per iscritto ai contraenti la perdita di efficacia della clausola con congruo antici-po rispetto alla scadenza del termine originariamente pat-tuito.

Lo scopo connaturato alle nuove norme in materia di rinnovo e durata è duplice: da un lato si semplificano i controlli su strada da parte delle forze di polizia, d’altro lato si bloccano i contenziosi legati alla «disdetta tacita» e alla manifestazione di volon-tà di sciogliere il rapporto per facta concludentia. Attenzione dunque a porre in circolazione un veicolo (compresa la sosta) alla scadenza del contratto Rc auto senza aver pagato il premio o senza aver rispetta-to il termine ultimo concesso per il pagamento: dal 1° gen-naio 2013, per tutti i contratti stipulati prima del 20 ottobre 2012, l’assicurato, non poten-do più benefi ciare della tolle-ranza di 15 giorni, rischia di dover pagare una sanzione di 798 euro e subire il sequestro immediato del veicolo.

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Le novità introdotte dal dl 179/2012 si inseriscono in un quadro normativo che nel corso dell’ultimo anno è stato particolarmente attento ai problemi e alle criticità legate alla mancanza della copertura assicurativa. In partico-lare il decreto legge liberalizzazioni 1/2012, convertito dalla legge 27/2012, ha previsto la messa in soffi tta del contrassegno assicurativo cartaceo con la progressiva dematerializzazione mediante sostituzione o integrazio-ne con sistemi elettronici o telematici entro due anni dall’adozione di un regolamento ad hoc. La legge 27/2012 ha anche previsto l’emanazione di provvedimenti per disciplinare l’utilizzo della scatola nera al fi ne di ridurre le tariffe all’assicurato. Inoltre, lo stesso decreto ha disposto anche che le compagnie di assicurazione devono rilasciare sempre l’attestazione dell’av-venuta stipula del contratto e del pagamento del relativo premio entro i termini stabiliti; la relativa semplice esibizione da parte del proprietario del veicolo, o di chi altri ne ha interesse, prevarrà in ogni caso rispetto a quanto contestato dagli organi di polizia stradale, limitatamente agli accertamenti che saranno effettuati con riferimento al contrassegno elettronico o uti-lizzando i dispositivi di controllo a distanza. L’utilizzo di tali dispositivi di controllo era stato legittimato dalla legge di stabilità fi nanziaria 183/2011, che aveva integrato l’art. 193 del codice della strada. Concretamente, la mancanza di copertura assicurativa obbligatoria dei veicoli può essere accertata anche mediante il raffronto dei dati relativi alle polizze emesse dalle imprese assicuratrici con le risultanze dei dispositivi che consentono la determinazione dell’illecito in tempo successivo, delle apparecchiature di cui all’art. 4 del decreto legge n. 121 del 20 giugno 2002 per accertare le violazioni degli artt. 142 (velocità puntuale o media), 148 (sorpasso) e 176 (comportamenti di guida in autostrada) del codice della strada e dei dispositivi che rilevano gli accessi non autorizzati ai centri storici, alle zone a traffi co limitato e alle aree pedonali e i transiti sulle corsie e sulle strade riservate. La documentazione fotografi ca prodotta fornisce la prova della circolazione del veicolo nel momento del rilevamento. Se risulta che il veicolo era sprovvisto di copertura assicurativa, l’organo di polizia inviterà il proprietario o altro soggetto obbligato in solido a produrre il certifi cato di as-sicurazione obbligatoria.

Dalle liberalizzazioni alla stabilità: un anno di normativa sul tema

Con lo scopo di favorire una scelta contrattuale maggiormente consape-vole da parte del consumatore, il dl 179/2012 dispone che entro 60 giorni dal 20 ottobre 2012, con decreto del ministro dello sviluppo economico, sentiti l’Ivass, l’Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici-Ania e le principali associazioni rappresentative degli intermediari assicurativi, sarà defi nito il «contratto base» di assicurazione rc auto, che dovrà conte-nere le clausole minime necessarie ai fi ni dell’adempimento dell’obbligo di legge e sarà articolato secondo classi di merito e tipologie di assicurato, con possibilità di ridurre il premio e ampliare la copertura. Ciascuna impresa di assicurazione determinerà liberamente il prezzo del «contratto base» e delle ulteriori garanzie e clausole e dovrà formulare la relativa offerta al consumatore anche tramite il proprio sito internet. L’offerta dovrà utilizzare il modello elettronico predisposto dal ministero dello sviluppo economico, sentita l’Ivass, in modo che per il consumatore sia più agevole comparare i prezzi fra contratti con garanzie e clausole identiche offerte dalle varie im-prese di assicurazione. Non da subito, però, perché occorrerà attendere 180 giorni dalla data del 20 ottobre 2012. Entro 150 giorni, invece, le compagnie di assicurazione dovranno garantire una corretta e aggiornata informativa online ai propri clienti, predisponendo apposite aree riservate sui propri siti internet. Si tratta di attività già richieste dall’art. 30 del dlgs 209/2005. Però viene ora specifi cato che gli utenti dovranno accedere ai dati mediante sistemi di riconoscimento che tutelino la privacy (user-id, password, sistemi di accesso controllato) e in modo che i clienti abilitati possano verifi care lo stato delle proprie coperture assicurative, le scadenze, i termini contrat-

tuali sottoscritti, la regolarità dei pagamenti di premio, i valori di riscatto ovvero le valorizzazioni delle polizze vita, secondo procedure simili agli attuali sistemi di home banking. Per questi scopi, il dl 179/2012 intende rafforza-re i requisiti professionali degli intermediari assicurativi favorendone la formazione per via telematica. In partico-lare, l’Ivass con apposito regolamento dovrà riunifi care e armonizzare la disciplina esistente in materia, gli stan-dard organizzativi, tecnologici e professionali riguardanti la formazione e l’aggiornamento degli intermediari assi-curativi, con riferimento ai prodotti formativi, ai requisiti dei soggetti formatori e alle caratteristiche tecniche e funzionali delle piattaforme e-learning.

In arrivo i contratti basecon clausole minime e meriti

Dalla legge 183/2011 al dl 179/2012

Legge di stabilità fi nanziaria 183/2011

Le immagini prodotte dagli autovelox, dai telela-ser, dai tutor e dalle telecamere che controllano gli accessi ai varchi elettronici, il transito sulle corsie riservate e i sorpassi possono essere utilizzate an-che per stanare chi circola con un veicolo sprovvisto di copertura assicurativa

Dl liberalizzazioni 1/2012, convertito dalla legge n. 27/2012

Con un regolamento ad hoc dovranno essere dei -nite le modalità per la progressiva dematerializza-zione dei contrassegni assicurativi. Se il proprietario acconsentirà all’ispezione del veicolo oppure all’in-stallazione della scatola nera o di altri meccanismi elettronici che registrano l’attività del veicolo, l’im-presa di assicurazione, oltre ad assumersi i relativi costi, dovrà applicare una riduzione delle tariffe applicate all’assicurato

Dl crescita 179/2012

Per i contratti stipulati prima del 20 ottobre 2012, dal 1° gennaio 2013 saranno nulle le clausole di tacito rinnovo. I nuovi contratti stipulati dopo il 20 ottobre 2012 non possono contenere la clausola di tacito rinnovo, pena la nullità della clausola stessa. La durata non può essere maggiore di un anno

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19Lunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12 Novembre A M B I E N T E

Dal 15 novembre entra in vigore il nuovo regime sui sottoprodotti di origine animale

Soa, sanzioni senza via di fugaPene pecuniarie fi no a 70 mila euro e sospensione dell’attività

Pagina a cura DI VINCENZO DRAGANI

Fino a 70 mila euro per raccolta, trasporto, smal-timento e reimpiego dei sottoprodotti di origine

animale (c.d. «Soa») in violazio-ne delle prescrizioni in materia igienico-sanitaria di origine co-munitaria, sospensione dell’atti-vità in caso di reiterazione della condotta illecita. Queste le san-zioni amministrative che dal 15 novembre 2012, in virtù dell’en-trata in vigore del nuovo dlgs 186/2012, pendono sui gestori dei residui animali derivanti da attività quali la produzione ali-mentare o da attività sanitarie o il trattamento di acque refl ue. Sanzioni, però, che non escludo-no le più pesanti conseguenze di carattere penale previste dal dlgs 152/2006 (c.d. «Codice am-bientale») qualora la gestione «contra legem» dei sottoprodotti sia qualifi cabile come vera e pro-pria gestione illecita di rifi uti.

Il quadro normativo di riferimento. Le norme sanzio-natorie dettate dal nuovo dlgs 1° ottobre 2012 n. 186 (pubblicato sulla G.U. del 31 ottobre 2012, n. 255) presidiano il rispetto dei precetti dettati dai regolamen-ti comunitari n. 1069/2009 e n. 142/2011 in relazione alla gestio-ne dei sottoprodotti di origine animale, regole («self executing», ossia direttamente applicabili) che impongono (a monte) agli operatori del settore di effettuare la «registrazione» della propria persona e il «riconoscimento» de-gli impianti che utilizzano presso le competenti Autorità pubbliche statali e disciplinano poi (a val-le) le fasi di raccolta, trasporto, manipolazione, trattamento, tra-sformazione dei residui ed even-tuale reimmissione sul mercato dei prodotti da essi ottenuti. Il

sistema sanzionatorio introdotto dal nuovo dlgs 186/2012 sosti-tuisce (dalla citata data del 15 novembre 2012) l’analogo siste-ma dettato dal dlgs 36/2005 per l’inosservanza della precedente normativa comunitaria in ma-teria di sottoprodotti di origine animale rappresentata dal rego-lamento Ce n. 1774/2002 e poi applicato (per ragioni di conti-nuità) alle violazioni dei nuovi provvedimenti Ue del 2009 e del 2011. Del citato dlgs 36/2005 re-stano però in vigore (anche dopo la data del 15 novembre 2012) gli articoli 10 e 11, articoli che con-tinuano infatti a sanzionare la

violazione dei precetti del dm sa-lute 16 ottobre 2003 (G.U. del 13 dicembre 2003 n. 289) in materia di protezione dalle encefalopatie spongiformi trasmissibili.

Le nuove sanzioni. Sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo le sanzioni introdotte dal dlgs 186/2012 appaiono esse-re molto più pesanti di quelle im-poste dall’uscente dlgs 36/2005. Sotto il profi lo qualitativo, si re-gistra, infatti, un innalzamento da 28 mila a 70 mila delle sanzio-ni pecuniarie massime previste per le attività di raccolta, tra-sporto, smaltimento e reimpiego dei «Soa» condotte in violazione

delle prescrizioni dei regolamen-ti Ce n. 1069/2009 e n. 142/2011. Sotto il profi lo qualitativo, il dlgs 186/2012 introduce altresì, in caso di reiterazione delle viola-zioni, la nuova sanzione ammi-nistrativa della sospensione dei provvedimenti autorizzatori necessari alla gestione dei sotto-prodotti di origine animale, ossia i citati provvedimenti di registra-zione (degli operatori) e di ricono-scimento (dei loro impianti). Pe-dissequamente al dlgs 36/2005, il dlgs 186/2012 conserva invece, in caso di violazioni inerenti la gestione di «Soa» ad alto rischio (quelli di categoria «1» e «2»), la

misura del sequestro e quella della loro distruzione (con spese a carico del soggetto che ha com-messo l’illecito).

A tal proposito è utile ricordare che il regolamento comunitario n. 1069/2009 classifica (sulla scia del previgente regolamento 1774/2002) i sottoprodotti di ori-gine animale in tre categorie di rischio, dai «materiali di catego-ria 1» (i più pericolosi per la salu-te umana) a quelli di «categoria 3» (i meno pericolosi), dettando per ognuna di tali categorie di-verse regole di gestione.

«Soa» e rifi uti. Come antici-pato, l’operatività delle nuove sanzioni amministrative previ-ste dal dlgs 186/2012 non vale a escludere quelle di carattere pe-nale previste dal dlgs 152/2006 (cd. «Codice ambientale») per la gestione illecita dei rifi uti. Come confermato dalla costante giurisprudenza di legittimità (si veda da ultimo la sentenza Cor-te di cassazione n. 25364/2012), ogni qual volta si ravvisi infatti nel soggetto agente la volontà del «disfarsi» di una sostanza o di un oggetto (e, dunque, anche di un residuo di origine ani-male potenzialmente gestibile come sottoprodotto) la relativa condotta viene attratta dalla più generale disciplina sulla gestione dei rifi uti prevista dal dlgs 152/2006, con tutte le con-seguenti e più pesanti respon-sabilità in termini sanzionatori. Dell’esistenza di tale relazione logica tra le due discipline si ha d’altronde conferma dalla stes-sa formulazione del nuovo dlgs 186/2012 sui «Soa», laddove l’ir-rogazione delle sanzioni ammi-nistrative è prevista salvo che il fatto illecito non costituisca «reato», quale (evidentemente) la gestione non autorizzata degli stessi come rifi uti.

© Riproduzione riservata

Il nuovo quadro delle sanzioni

Sanzioni Fonte Contenuto

Sanzioni amministrative

pecuniarie

Dlgs 186/2012

Da 2 mila a 70 mila euro per la violazione degli obblighi previsti dai regolamenti Ue n. 1069/2009 e n. 142/2011 in relazione a:

«registrazione» operatori• «riconoscimento» degli impianti• raccolta• trasporto• smaltimento • reimpiego dei sottoprodotti di origine animale•

Dlgs 36/2005Da 2 mila a 70 mila euro per la violazione degli obblighi previsti dal dm Salute 16 ottobre 2033 in relazione a:

gestione del «materiale specii co a rischio»•

Sanzioni amministrative

accessorie Dlgs 186/2012

Sospensione della «registrazione» degli operatori e del «riconoscimento» degli impianti in caso di:

reiterazione delle violazioni di cui sopra•

Sequestro e distruzione

dei «Soa»

Dlgs 186/2012In caso di violazione delle norme regolamenti Ue n. 1069/2009 e n. 142/2011 per la gestione dei «Soa» di ca-tegoria «1» e «2»

Dlgs 36/2005In caso di violazione degli obblighi previsti dal dm Salute 16 ottobre 2033 in relazione a: gestione del «materiale specii co a rischio»

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20 Lunedì 12 Novembre 2012 I N F O . E U R O PA

Per la Corte di giustizia Ue sono pratiche aggressive

Stop ai falsi premiNon deve esserci un costo da pagare

DI CINZIA DE STEFANIS

Quante volte ci siamo tro-vati nella buca della let-tere una comunicazione contente il messaggio:

«Hai vinto!» Ma poi anche solo per conoscere il premio vinto o entrarne in possesso abbiamo scoperto che si doveva pagare un importo, seppure irrisorio. Queste per la Corte di giusti-zia Ue (sentenza C-428/11del 18 ottobre 2012, sesta sezione) sono pratiche «aggressive» che danno la falsa impressione al consumatore di aver già vinto un premio.

Quando invece, che si tratti di una richiesta di informazio-ni relativa alla natura di tale premio o della presa di pos-sesso dello stesso, c’è l’obbligo, per il consumatore, di soste-nere un costo. E non importa se esso sia minimo rispetto al

valore del premio.

Il caso. Le parti in causa era-no, da un lato, cinque imprese britanniche specializzate nella spedizione di invii pubblicitari e diversi professionisti che vi lavoravano e, dall’altro, l’Offi -ce of fair trading (Oft, Autorità per la correttezza nel commer-cio), incaricato di vigilare, nel Regno Unito, sull’applicazio-ne della disciplina a tutela dei consumatori. L’Oft ha imposto ai professionisti il rispetto di determinate regole in materia di pubblicità e in particolare di interrompere la distribuzione di promozioni pubblicitarie in quanto pratiche commerciali sleali. Le promozioni pubbli-citarie comprendevano l’invio dei tagliandi tipo «gratta e vinci» e altri inserti contenu-ti in giornali e periodici, con cui il consumatore veniva in-

formato di aver ottenuto un premio. E, nel contempo, era informato di aver diritto a un premio di valore variabile. A questo punto il consumatore aveva diverse opzioni per sco-prire il suo premio: chiamare un numero di telefono a tariffa maggiorata, oppure utilizzare un servizio di messaggistica di testo (sms) a carico del rice-vente, oppure ancora ottenere le informazioni via posta ordi-naria (a quest’ultimo metodo era dato minore rilievo).

La posizione della Cor-te. I giudici di Lussemburgo sostengono nelle motivazioni della sentenza che nelle pra-tiche commerciali sleali viene sfruttato l’effetto psicologico provocato dalla comunicazione della vincita di un premio, al fi ne di indurre il consumato-re a effettuare una scelta che non è sempre razionale, come quella di chiamare un numero di telefono a tariffa maggiora-ta per informarsi della natura del premio, effettuare uno spo-stamento costoso per prendere possesso di un servizio di sto-viglie di modico valore o pa-gare spese di trasporto di un libro che già possiede.

In proposito, poco importa che il premio sia di grande va-lore rispetto ai costi necessari per prenderne possesso.

Vi è un messaggio aggressi-vo in quanto l’allusione a un premio mira a sfruttare l’ef-fetto psicologico creato nella mente del consumatore dalla prospettiva di una vendita e a indurlo a prendere una de-cisione che non è sempre ra-zionale e che non avrebbe mai preso.

Una pratica commerciale è sleale se: è contraria alle nor-me di diligenza professionale; falsa o è idonea a falsare in misura rilevante il comporta-mento economico, in relazione al prodotto, del consumatore medio che raggiunge.

È pratica ingannevole il fat-to di descrivere un prodotto come gratuito, senza oneri o simili se il consumatore deve pagare un sovrappiù rispetto all’inevitabile costo di rispon-dere alla pratica commerciale e ritirare o farsi recapitare l’articolo.

I giudici di Lussemburgo hanno chiarito che nel diritto dell’Unione vi è il divieto di far sostenere al consumatore che abbia vinto un premio un costo anche di entità minima, anche se si tratti solo del costo di un francobollo o di una comunica-zione telefonica ordinaria.

Pertanto, è per la tutela del consumatore che è necessario sottolineare che un premio per il quale il consumatore è tenu-to a effettuare un pagamento di qualsiasi natura non può essere qualifi cato come «pre-mio».

© Riproduzione riservata

Auto più sicure in Europa. Il 1° novembre scorso è en-trato in vigore un pacchetto di requisiti di sicurezza per autoveicoli nuovi previsti dal regolamento sulla sicurezza adottato nel 2009, che vanno a sostituire più di 50 diret-tive senza indebolire nessuna norma di sicurezza. Nello specifi co, d’ora in avanti il sedile del conducente nelle nuove automobili dovrà essere munito di avvisatore per la cintura di sicurezza mediante un allarme visivo e acu-stico persistente anche a veicolo in movimento. Le auto elettriche dovranno poi soddisfare rigorosi parametri di sicurezza per garantire che conducenti e passeggeri non ricevano scosse elettriche quando toccano parti del vei-colo o il vano motore. Oltre a questo, si dovranno dotare i veicoli di almeno due punti di fi ssaggio per seggiolini per bambini integrati nei sedili posteriori. E sarà obbligatoria l’affi ssione nell’auto di nuove etichette che informino del pericolo costituito dall’installazione di sistemi di ritenu-ta per bambini rivolti all’indietro sui sedili anteriori in caso di entrata in funzione dell’airbag frontale. I sedili posteriori posizionati davanti al vano bagagli dovranno essere suffi cientemente solidi da garantire una protezio-ne contro lo spostamento dei bagagli in caso di scontro frontale. E gli pneumatici delle autovetture dovranno essere muniti di un sistema di controllo della pressione che rilevi perdite segnalandole al conducente. In tal modo si ridurrà notevolmente la probabilità di scoppio delle gomme, permettendo al contempo di risparmiare carbu-rante e di diminuire le emissioni di CO2. Infi ne, i nuovi tipi di autovetture dovranno essere muniti d’indicatori di cambio di marcia, che permetteranno ai conducenti di risparmiare carburante adottando uno stile di guida più rispettoso dell’ambiente. Queste misure di sicurezza saranno obbligatorie per veicoli omologati dopo il primo novembre 2012. Nel 2014 saranno obbligatorie per tutti i veicoli nuovi venduti nell’Ue.

Tancredi Cerne

Auto, via liberaal pacchetto sicurezza

PSCADENZIARIO DI DICEMBRE 2012A CURA DELLA FONDAZIONE COMMERCIALISTITALIANI

Lo scadenzario in versione integraleè disponibile sul sito internetwww.italiaoggi.it/scadenziario

SCADENZA TIPOLOGIA

14 VenerdìRAVVEDIMENTO OPEROSO SPRINT

Modello Unico PF, SP e SC

17 LunedìADDIZIONALE COMUNALE IRPEF - Versamento Addi-

zionale Comunale IRPEF - Acconto e Saldo

17 LunedìADDIZIONALE REGIONALE IRPEF

Versamento Addizionale Regionale IRPEF - Saldo17 Lunedì CONSOLIDATO NAZIONALE - Comunicazione opzione17 Lunedì DICHIARAZIONE DI INTENTO - Comunicazione

17 LunedìIMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI

Versamento Imposta sugli intrattenimenti

17 LunedìIMPOSTA SOSTITUTIVA

Versamento Imposta sostitutiva Incrementi di pro-duttività, innovazione ed efi cienza

17 LunedìIMPOSTA SOSTITUTIVA

Versamento Imposta sostitutiva Interessi, premi e altri frutti di obbligazioni

17 Lunedì IMPOSTA SOSTITUTIVA - Rivalutazione TFR

17 LunedìIMU - Versamento Imposta municipale propria (IMU)

- Saldo

17 Lunedì

IVA Adempimenti Fatturazione differita, Registrazione corrispettivi, Registrazione fatture riepilogative, Tra-

smissione corrispettivi I.G.D.

17 LunedìIVA - Liquidazione e versamento dell’IVA mensile e

relativa al secondo mese precedente

17 LunedìL. 398/1991

Adempimenti contabili Associazioni e pro-loco17 Lunedì MODELLO UNICO PF - Versamento- eredi

17 VenerdìMODELLO UNICO SC

Versamenti imposte Dichiarazioni dei redditi Soggetti con esercizio non coincidente con l'anno solare

17 LunedìRAVVEDIMENTO OPEROSO

Regolarizzazione Versamenti imposte e ritenute

17 LunedìRITENUTE - Versamento Ritenute su redditi di lavoro

dipendente e assimilato

17 LunedìRITENUTE - Versamento Ritenute su prestazioni

effettuate nei confronti dei condomini

17 LunedìRITENUTE - Versamento Ritenute su redditi di capi-

tale

17 LunedìRITENUTE

Versamento Ritenute su provvigioni agenti e indenni-tà cessazione di rapporti

17 LunedìRITENUTE

Versamento ritenute sui bonii ci ristrutturazioni edili-zie e spese per risparmio energetico

17 LunedìRITENUTE

Versamento Ritenute su avviamento e contributi degli enti pubblici

17 LunedìRITENUTE

Versamento Ritenute su pignoramenti presso terzi

17 LunedìRITENUTE

Versamento Ritenute su polizze vita

17 LunedìRITENUTE

Versamento Ritenute su redditi di lavoro autonomo, abituale, occasionale, diritti d'autore e simili

17 LunedìRITENUTE

Versamento Ritenute su proventi derivanti da O.I.C.R.

17 LunedìRITENUTE

Ritenute su polizze vita stipulate entro il 31/12/2000

27 GiovedìIVA

Presentazione Elenchi Intrastat (mensili)

27 GiovedìIVA

Versamento acconto

31 LunedìIMPOSTA DI REGISTRO

Contratti di locazione Registrazione e versamento

31 LunedìINPS

Presentazione telematica Modello UniEmens31 Lunedì INVENTARIO - Sottoscrizione31 Lunedì IVA - Comunicazione mensile black list

31 LunedìIVA

Dichiarazione acquisti intracomunitari Modello INTRA 12 31 Lunedì MODELLO UNICO PF - Presentazione- eredi

31 LunedìMODELLO UNICO SC

Presentazione Modello Unico SC

31 LunedìMODELLO UNICO SC

Versamenti imposte Dichiarazioni dei redditi Soggetti con esercizio non coincidente con l’anno solare

31 LunedìRAVVEDIMENTO

Omessa presentazione Unico 31 Lunedì RAVVEDIMENTO OPEROSO - Modello Unico PF e SP

31 LunedìRAVVEDIMENTO OPEROSO

Modello Unico SC

31 LunedìRAVVEDIMENTO OPEROSO SPRINT

Regolarizzazione Versamenti imposte e ritenute

31 LunedìREGISTRI MECCANOGRAFICI

Trascrizione su carta

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21Lunedì 12 Novembre 2012

Nasce Apil, iniziativa promossa da pmi. Via a sedi operative a Tripoli, Bengasi e Misurata

Italia-Libia per la ricostruzioneUn centinaio di imprese in campo per far ripartire il paese

DI ANTONINO D’ANNA

Libia-Italia, ecco la siner-gia tra le pmi dei due pa-esi per la ricostruzione. Nei giorni scorsi è nata

a Roma l’Associazione Progetto Italia Libia (Apil), promossa da El Dawlia Italia per conto della El Dawlia for Exhibitions and Conferences Co, ente fi eristico tra i principali in Libia nell’or-ganizzazione di fi ere, conferen-ze ed eventi internazionali. Ac-canto a El Dawlia, patrocinata dalla Camera di commercio Italolibica, l’associazione Sme Task Force Nord Est per la ri-costruzione in Libia. Si tratta di un raggruppamento di un centinaio di imprese italiane, nato nel Nordest a febbraio di quest’anno, capace di rappre-sentare aziende per un fattu-rato di quattro miliardi di euro e oltre 2.500 addetti.

La prima iniziativa dell’Apil è stata la stipula con El Dawlia di un accordo per l’apertura di sedi operative a Tripoli, Bengasi e Misurata: saranno a supporto di tutte le attività imprendito-riali, professionali e promozio-nali degli iscritti all’associazio-ne. Non è tutto: Apil si inserisce nel Progetto Italia Libia, legato a fi ere, conferenze ed eventi in-ternazionali organizzati e gesti-ti in Libia dalla El Dawlia for Exhibitions and Conferences Co. Nell’ambito del Progetto sa-ranno coinvolte università, as-sociazioni di categoria, aziende e ordini professionali italiani.

Importanti i numeri della Sme Task Force Nord Est, con 11 aziende con fatturato fra i 350 mila e il milione di euro; 10 da 1 a 5 mln; 4 da 5 a 10 mln; 9 da 10 a 25 mln; 4 da 30 a 100 mln; 4 da 100 a 200 mln; una sola oltre i 300 mln € di fatturato annuale. Le imprese sono generalmente piccole (20 aziende con personale da 5 a 20 unità), i settori coperti van-no in prevalenza dall’edilizia e costruzioni (32 aziende), alle forniture (15) e all’engineering (9), passando per integratori di sistemi (6), servizi di architet-tura e ingegneria (5), progetta-zione (4), formazione e logistica (3), energie rinnovabili (2) e Ict (1). Obiettivo della Task Force è sostenere le aziende asso-ciate nella partecipazione alla ricostruzione post bellica, nelle forniture, nel recupero di crediti e fi nanziamenti, nell’informa-zione e nella rappresentanza. Non è un servizio aggiuntivo, complementare o in concorren-za con Confi ndustria, il sistema camerale, l’Ice. È frutto della volontà di condividere un im-portante strumento strategico a supporto delle medie impre-se del nord est italiano e vuole svolgere una forte ed effi cace azione di lobbying presso le istituzioni governative italia-ne, cosi come di quelle libiche, a vantaggio degli associati.

Imposte indirette

IMU

Imposta municipale propria. Pubblicati il modello di di-chiarazione e le relative istru-zioni (decreto del ministero dell’economia e delle finanze pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 5 novembre 2012)

Altre notizieMEDIAZIONE TRIBUTARIA

Protocollo d’intesa tra Agenzia delle entrate e Consiglio nazio-nale forense per promuovere la diffusione del nuovo istituto della mediazione tributaria (co-municato stampa dell’Agenzia delle entrate del 6 novembre 2012)

STUDI DI SETTORE

Osservatorio regionale per l’adeguamento degli studi di settore alle realtà economiche locali. Modifiche (provvedimen-to dell’Agenzia delle entrate del 6 novembre 2012)

REDDITEST

L’Agenzia delle entrate an-nuncia la presentazione del «redditest» (comunicato stampa dell’Agenzia delle entrate del 8 novembre 2012)

FISCO FLASH

ACCORDO

Russian Post si alleacon Roma

DI ANTONINO D’ANNA

Le poste russe si affi dano a quelle italiane. Entro la fi ne del 2012, infatti, Russian Post fi rmerà un accordo con Poste Italiane per costituire una compagnia italorussa che nel 2013 inizierà a fornire il pro-prio servizio ibrido. La posta ibrida, infatti, permette a chi scrive di inviare i documenti per email a un operatore po-stale, che li stampa e spedisce come posta tradizionale al destinatario. In questo modo è possibile risparmiare del tempo e del denaro, abbat-tendo il tempo di spedizione rispetto alle lettere cartacee tradizionali.

Russian Post ha precisa-to che: «Con la posta ibrida i messaggi possono essere stampati nel centro più vici-no al destinatario e recapita-ti direttamente senza passare attraverso il processo tradi-zionale». Il mercato della po-sta ibrida – specialmente nel direct mailing - è destinato a crescere del 15% nei prossi-mi 3-5 anni. Con l’apertura dei nuovi centri stampa in tutta la Russia, Russian Post aumente-rà la sua capacità produttiva nel settore di 20 volte, fi no a 20 mila lettere al giorno. Nel 2012 apriranno centri a Ye-katerinburg, Novosibirsk and Krasnodar. Si proseguirà nel 2014 e 2015, raggiungendo anche Khabarovsk, Samara, Voronezh, Mineralnye Vody, Krasnoyarsk e Nizhny Nov-gorod.

Lunedì 12 Novem

da pmi. Via a sedi operative a Tripoli, Bengasi e M

I N F O . M O N D O

ACCORDO

Il i scol ash in versio-ne integrale è disponi-bile sul sitowww.italiaoggi.it/docio7

A cura dello StudioF. Ghiglione e A. Ghio

BANDI DI GARA

Opportunità per le aziende a Pechino

DI TANCREDI CERNE

Grandi opportunità per le im-prese italiane in Cina. Nell’am-bito dei soft loan legati al programma di sviluppo della cooperazione Italia-Cina, il ministero degli Affari Esteri ha pubblicato quattro bandi di gara destinati ad aziende no-strane o consorzi italiani. Il pri-mo bando, del valore massimo di 6 milioni di euro, riguarda la creazione del Centro di ricerca ed educazione marina del Golfo di Beibu presso l’Università di Qinzhou. Le imprese o i con-sorzi interessati a presentare un’offerta, reperibile all’inter-no dell’apposita sezione del sito internet del ministero de-gli Esteri, avranno tempo fi no alle 10 (ora di Pechino) del 19 dicembre prossimo. Nell’ambi-to dello stesso programma di cooperazione allo sviluppo, la Farnesina ha promosso la re-alizzazione di un centro di re-stauro per la conservazione del patrimonio culturale delle grot-te di Longmen. In questo caso, i documenti dovranno essere presentati entro il 14 dicembre 2012, sempre alle ore 10 di Pe-chino. Opportunità anche nella fornitura di equipaggiamento medico per dieci ospedali della provincia del Sichuan. Nell’am-bito di una gara internazionale del valore di 7 milioni di euro fi nanziata dall’Italia, il bando stabilisce che almeno il 63,8% delle forniture dovranno avere una provenienza nostrana. In questo caso, la scadenza è fi s-sata al 12 dicembre.

Italia e Israele fanno quadrato per rafforzare e promuo-vere la collaborazione sul fronte delle imprese innovative e dell’industria high tech. Il ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, e il ministro per gli affari esteri israeliano, Avigdor Lieberman, hanno fi rmato un’intesa che prevede forme di cooperazione rafforzata tra i due paesi, soprattutto per quanto riguarda il trasferimento tecnologico, la forma-zione, gli investimenti e, in generale, la condivisione di espe-rienze tra le rispettive imprese high tech. Per cominciare, il ministero dello sviluppo economico italiano selezionerà un gruppo di giovani imprenditori di startup per consentire di svolgere in Israele, annualmente, corsi intensivi di gestione delle imprese innovative sulla base dell’esperienza locale; mentre da parte loro, il ministero dell’industria, del commer-cio e del lavoro israeliano agevolerà l’accesso e i rapporti delle aziende italiane con le imprese innovative high tech. I due paesi si sono inoltre impegnati a creare opportunità di reciproco investimento verso le startup, anche attraverso incubatori tecnologici. Tanto che entro i prossimi sei mesi, un team intergovernativo, di cui faranno parte anche rile-vanti attori dell’ecosistema startup, defi nirà il programma di interventi necessario per l’applicazione di tutti i termini dell’accordo. La condivisione di progetti italo-israeliani di ricerca e sviluppo favorirà il rafforzamento della collabora-zione imprenditoriale tra i due paesi che, già nel 2011, ha visto l’interscambio raggiungere la cifra di 3,37 miliardi di euro, in aumento del 13% rispetto all’anno precedente. L’Ita-lia rappresenta il quarto partner commerciale per Israele a livello globale (dopo Usa, Cina e Germania) e il secondo a livello europeo. Nel 2011 la Penisola si è classifi cata sesto fornitore e dodicesimo cliente di Israele.

Tancredi Cerne

Industria high tech,patto con Israele

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22 Lunedì 12 Novembre 2012 A F FA R I I N P I A Z Z A

Ricognizione di ItaliaOggi Sette tra gli addetti ai lavori per disegnare i possibili scenari 2013

Sui mercati finanziari iniziano a soffiare timidi venti di ripresa

Pagine a cura DI DUILIO LUI

L’evoluzione del fondo salva-stati e i tentativi di stabilizzazione del-la Grecia; lo scenario

negli Stati Uniti nella stagione post-elettorale e la debolezza che caratterizza il mercato del lavoro; il responso proveniente dai mercati emergenti sul fron-te della crescita e dell’infl azio-ne. Sono tanti gli interrogativi aperti sui mercati, come dimo-stra l’andamento altalenante dei listini nelle ultime settima-ne, e verosimilmente non ci sa-ranno risposte defi nitive entro fi ne anno. Per questo, e nella considerazione che l’investi-mento più prudente sia quel-lo che guarda al medio-lungo periodo, abbiamo intervistato una serie di gestori per dise-gnare i possibili scenari del 2013, considerando le diverse asset class, aree geografi che e scadenze.

Il quadro che emerge vede prevalere un moderato otti-mismo sul futuro dei mercati fi nanziari, uno scenario diffi ci-le da immaginare solo qualche settimana fa, prima dell’inter-vento della Bce in difesa della moneta unica. Anche se il Fon-do monetario internazionale, nei giorni scorsi, ha ridotto le stime della crescita mondiale nel 2013 (3,3% contro il 3,6% precedente), la sensazione è che i mercati non riflettano ancora il miglioramento dello scenario macro. In testa alle preferenze degli addetti ai la-vori intervistati c’è il comparto azionario, il più colpito dalla crisi degli ultimi anni, con il Vecchio Continente che que-sta volta appare più attraente degli stati non tanto per un mi-glioramento dei fondamentali, quanto per la sensazione che le quotazioni azionarie siano sta-te penalizzate più del dovuto. Più diffi cile da decifrare la si-tuazione sul fronte obbligazio-nario, con il rischio Italia che non fa più paura come qualche settimana fa, ma anche la sen-sazione che non è più possibile attendersi grandi performance. Da qui il dubbio se sia più con-veniente continuare a puntare sulle emissioni sovrane in ot-tica difensiva o se non sia me-glio puntare sui titoli azionari che offrono dividendi crescenti. Tende a migliorare, infi ne, la view sui mercati emergenti, a cominciare dalla Cina. Supera-ta la fase di passaggio ai vertici del partito comunista cinese, il Dragone sembra candidato a recuperare almeno in parte le posizioni perse dai suoi listini negli ultimi due anni, grazie an-che al passaggio da un modello di crescita prevalentemente basato sull’export al rafforza-mento della componente legata

ai consumi interni.

Lo scenario macro all’in-segna dell’incertezza. «L’an-nuncio del presidente della Bce, Mario Draghi, di fare ‘‘tutto il necessario’’ per preservare l’eu-ro, si è concretizzato con la for-malizzazione di un programma straordinario (denominato Ou-tright monetary transactions, ndr) di acquisto dei titoli di sta-to dei paesi che, sotto pressione dalla speculazione fi nanziaria, ne faranno richiesta», ricorda Francesco Citta, dell’uffi cio studi di Copernico Sim. «Que-ste misure, unitamente a quelle legate al fondo salva-stati, sono passi fondamentali verso una risoluzione della crisi stessa, ma non sono risolutivi: la stra-da verso il superamento delle attuali diffi coltà è ancora lun-ga e potenzialmente insidiosa». Fatta questa lunga premessa,

secondo l’esperto in un’ottica di lungo periodo «il mercato azio-nario sembra offrire potenzia-lità maggiori rispetto a quello obbligazionario, i cui rendi-menti si sono ridotti in modo importante e non sembrano in grado di remunerare l’infl azio-ne attesa». A trainare la ripresa ci dovrebbe essere ancora una volta la Germania, grazie al buon andamento del suo setto-re industriale, che ha una forte vocazione all’export. L’ultimo sondaggio dell’istituto Gfk, rela-tivo alla fi ducia dei consumatori tedeschi per il mese di ottobre, ha rilevato un aumento rispetto a settembre da 6,1 punti a 6,3 punti (contro i 5,9 attesi dagli analisti). Si tratta del livello più alto dall’ottobre del 2007.

Anche Paolo Federici , country head per l’Italia di Fi-delity worldwide investment, si mostra tendenzialmente ot-

timista sull’equity: «L’introdu-zione di eccezionali misure di stimolo all’economia e ai mer-cati da parte delle principali banche centrali potrebbe favo-rire gli asset più dinamici, fra cui l’azionario, gli asset reali e i titoli legati all’infl azione», spie-ga. «Al contempo permangono motivi di incertezza: la crisi del debito europea sembra muovere nella giusta direzione, ma non è ancora stata superata, mentre negli Stati Uniti è stata immes-sa molta liquidità sui mercati, ma vi sono forti preoccupazioni in merito al fi scal cliff». Il riferi-mento è al rischio di precipizio fi scale dovuto alla scadenza in contemporanea fi ne anno di in-centivi fi scali e interventi per la spesa pubblica per un am-montare di oltre 600 miliardi di dollari, che secondo gli analisti potrebbe pesare fi no al 4% sul pil statunitense. Uno scenario

capace di affossare non solo l’economia nazionale, ma quel-la di tutto il mondo e che potrà essere scongiurato solo attra-verso decisioni tempestive da parte del parlamento a Stelle e strisce. Sta di fatto che questo scenario per Federici non crea le condizioni per un nuovo anno all’insegna di trend defi niti («È prematuro attendersi che la fase di volatilità che ha carat-terizzato il 2012 sia da conside-rarsi alle spalle»).

L’Europa può fare meglio degli Usa. Rispetto a qualche mese fa, è l’Europa a catalizzare il maggiore interesse degli inve-stitori professionali, non tanto per le prospettive di ripresa a breve dell’economia, quanto per la sensazione che i corsi aziona-ri siano ben più bassi dei fon-damentali societari. «Negli Usa il mercato del lavoro continua a rappresentare un elemento di criticità, con il tasso di di-soccupazione rimane elevato», precisa Citta. «Nel complesso, le condizioni dell’economia statu-nitense risultano poco brillanti, come evidenziato dall’andamen-to deludente, almeno rispetto alle aspettative degli analisti, delle trimestrali delle società quotate in Borsa». Un esempio per tutti è stato Apple, la società con la maggiore capitalizzazio-ne a livello mondiale, reduce da anni di crescita impetuosa. Nel periodo luglio-settembre, la so-cietà della mela ha aumentato i ricavi del 27% (a 35,96 miliardi di dollari) e l’utile netto del 24% (a 8 miliardi), ma le vendite di iPad sono state inferiori alle previsioni (14 milioni contro 17), tanto da far raffreddare un po’ l’entusiasmo sul titolo.

Prudenza sugli emergen-ti. I mercati emergenti nelle ultime settimane si sono mo-strati meno volatili dei mesi precedenti, ma per Wojciech Stanislawski, senior fund ma-nager di Comgest Am, su questo terreno è meglio muoversi con prudenza: «Siamo in una fase di crescita più moderata rispet-to agli scorsi anni, con riforme strutturali che affievoliscono la crescita economica oggi, ma potranno spingerla domani. Per questo è fondamentale la selezione: abbiamo rinforzato le posizioni solo in aziende il cui prezzo ci sembra interes-sante rispetto al potenziale. Un esempio è rappresentato da Natura Cosmeticos, leader nel terzo maggiore mercato per i cosmetici, il Brasile. Comun-que, usiamo un approccio di va-lutazione rigoroso che ci porta a rinforzare le azioni in settori declassati: Tenaris, il secondo maggiore produttore di tubi senza saldatura al mondo, è un esempio in tal senso».

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L’immobiliare Usa

L’Indice S&P 500

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Page 23: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

23Lunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12A F FA R I I N P I A Z Z A

La diffi coltà di individuare trend ben defi niti spinge a puntare sulle società multinazionali, per lo più

europee o statunitensi, che han-no dimostrato di saper aumen-tare i dividendi con continuità. Aziende per lo più leader nei rispettivi settori, «che tendono a sovraperformare i mercati in particolare nelle fasi di maggio-re volatilità, grazie a fl ussi di cassa e bilanci solidi». La pen-sa così Paolo Federici, count-ry head per l’Italia di Fidelity worldwide investment. Che punta in primo luogo su grandi aziende dell’area euro, «spesso proprietarie di marchi globali, con una buona esposizione in termini di ricavi alle aree con

i migliori ritmi di crescita. È il caso, ad esempio, di Sap e Sai-pemfed».

Vede un 2013 rosa per l’equi-ty anche Alan Mudie, chief in-vestment offi cer di Union ban-caire privée (Ubp): «I criteri di politica espansiva in atto presso le banche centrali sono forte-mente favorevoli per gli asset rischiosi come azioni e metalli preziosi», rifl ette. «Nella situa-zione attuale, ci concentriamo su azioni di elevata qualità,

compagnie di grandi dimensio-ni presenti a livello globale, con alte barriere all’entrata e che generano forti fl ussi di cassa che consentono loro di soste-nere pagamenti di dividendi elevati e crescenti. In partico-lare, i titoli legati alle attività

tangibili come le imprese mi-nerarie e i grandi produttori di energia, che sembrano con ogni probabilità trarre benefi ci dalle nuove politiche monetarie». Il discorso si allarga al settore im-mobiliare degli Stati Uniti, «che si trova in una posizione parti-colarmente favorevole per gio-care un ruolo importante nella ripresa economica. Una confer-ma è arrivata nei giorni scorsi dalla pubblicazione dell’indice S&P/Case-ShillerComposite-20 Hpi (Home price index), che misura l’andamento dei prezzi delle case unifamiliari nelle 20 principali città americane: ad agosto l’indice è salito del 2% (contro un progresso dell’1,7% atteso dagli analisti) anno su anno, registrando il maggiore incremento dal luglio del 2010. Rispetto a luglio i prezzi delle case sono aumentati ad agosto negli Usa dello 0,9%: si è trat-tato del quinto aumento su base mensile di fi la. A favorire di uno scenario positivo, aggiunge Mu-die, anche la persistenza di bas-si tassi di interesse, che «non solo dovrebbero aumentare il rifinanziamento ipotecario, e in tal modo stimolare il settore, ma anche migliorare i redditi derivanti dagli affi tti».

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Focus sui dividendi e l’immobiliare

Il debito italiano fa meno paura rispetto alla scorsa estate, ma questo inevitabil-mente riduce i rendimenti per chi investe nel settore. Per Asoka Wöhrmann, chief in-vestment offi cer di Dws, dopo gli interventi della Bce per calmierare i mercati e i passi in avanti verso la convergenza tra i governi dell’Eurozona, tra le scadenze a due anni «le obbligazioni spagnole sono attualmen-te fra i titoli più interessanti». Un ritorno di interesse verso le emissioni iberiche è stato registrato anche da altri gestori nei giorni scorsi, dopo che il paese ha supera-to indenne le ultime emissioni e l’Esm (il fondo salva-stati) ha fatto sapere di essere pronto a concedergli 30 miliardi di bond entro la fi ne dell’anno per salvare le banche traballanti. Il presidente del fondo, Klaus Regling, proprio di recente ha speso parole tranquillizzanti per gli investitori di bond, ricordando che l’Esm ha a disposizione 700 miliardi di capitale, «una base di capitale più grande di qualsiasi altra istituzione in-ternazionale al mondo.

Parole che però non convincono Maurizio Pedrini, co-head dei fondi d’investimento

obbligazionari del Credit Suisse, come il rating della Spagna sia appena superiore al livello «junk», cioè spazzatura, e un ul-teriore declassamento da parte delle agen-zie di rating, spingerebbe molti gestori a smobilizzare le posizioni sul debito sovrano del Paese per rispettare gli statuti che si sono dati.

T o r n a n d o all’analisi di Dws, nell’of-ferta a cinque anni la prefe-renza va verso i Btp italiani. «Tuttavia, cat-tiva notizia per coloro che ri-cercano il ren-dimento, non è più possibile ottenere ritor-ni straordina-ri, anche con le obbligazioni dei paesi periferici», ricorda Wöhrmann.

Il rischio Italia perde vigore

I prezzi delle materie prime restano tra i maggiori fattori di volatilità sui mercati internazionali: le previ-sioni di un lungo rialzo per il petrolio sono state (per il momento) smentite e anche l’impennata delle soft com-modity nella scorsa estate ha perso vigore con il trascor-rere delle settimane. Johnny Bo Jakobsen, chief analyst

mercato Usa della ricerca di Nordea Fixed Income anno che «i bilanci a medio termi-ne del petrolio si sono indeboliti rispetto alle previsioni di inizio estate, ma verosi-milmente assisteremo ancora a un’elevata volatilità, con i rischi legati alla fornitura, soprattutto in Medio Oriente dall’avven-to della primavera araba che spingeranno i valori in alto». Positiva è l’impostazione sui metalli industriali, che già arrivano da una crescita sulle voci positive sul fronte macro in Cina. In particolare Bo Jakobsen si sofferma sullo zinco, «i cui prezzi restano a livelli interessanti dopo la recente cor-rezione. Ci si aspetta una ripresa graduale per bilanciare la diminuzione della fornitura

dovuta all’esaurimento delle miniere e a un aumento della domanda».

Sulle commodity si naviga a vista

hi I li d i S ll di

Le obbligazioni convertibili hanno registrato un interesse altalenante negli ultimi anni, in buona parte deri-vante dall’andamento del sentiment in generale, per il resto dovuto alla loro peculiarità: il rimborso può infatti av-venire, a discrezione del sottoscrittore, attraverso la consegna di titoli di altra specie e di uguale valore. Così un bond convertibile in azioni offre al sottoscrit-tore la facoltà di ricevere, alla scadenza del prestito obbligazionario, azioni della società emittente o di un’altra società, anziché denaro. Una struttura che le col-loca teoricamente a metà strada nella scala dei rischi tra le obbligazioni in-vestment grade (alto rating, e di solito performance ridotte) e le azioni.

Inoltre, le obbligazioni convertibili, in media, hanno scadenze più brevi ri-spetto alle investment grade o le high

yield (rendimenti elevati resi necessari da un giudizio di merito più basso della media), e questo costituisce una buo-na protezione contro i rialzi dei tassi di interesse.

Léonard Vinville, gestore di M&G, giu-dica positivamente questa asset class, sottolineando che da inizio anno le ob-bligazioni convertibili hanno registra-to buone performance (l’indice Ubs Global Focus è cresciuto intorno al 4%), partecipando bene del rally del mercato azionario, ma con un livel-lo minore di volatilità». Guardando alla possibile evoluzione del merca-to, Vinville vede le convertibili ben posizionate «qualora ci fosse un ul-teriore restringimento del credito, in quanto gli investitori sono più inclini verso le emittenti in grado di rispet-tare gli obblighi di debito». Va comun-

que ricordato che la gran parte delle convertibili è priva di rating e questo rende difficile comprenderne rischi e potenzialità, quindi un piccolo rispar-miatore dovrebbe prenderle in consi-derazione più che altro in un’ottica di diversificazione del proprio porta-foglio. Fatto sta che l’interesse verso lo strumento è in crescita (complice il ritorno della stagione dell’m&a), se si considera che Ubs ha censito nel mese di settembre 37 nuove emissioni a li-vello internazionale (per un ammon-tare di 10,3 miliardi di dollari), circa un terzo in più rispetto a dodici mesi prima. Circa metà di queste emissioni sono di società europee, soprattutto nel settore immobiliare (Unibail-Rodamco e British Land) e delle rinnovabili (Nex-tEra Energy e di Subsea).

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Obbligazioni corporate, torna l’attenzione sulle convertibili

Il portafoglio tipo

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24 Lunedì 12 Novembre 2012 C O N TA B I L I TÀ

La possibilità contemplata nella bozza di principio contabile messa in consultazione dall’Oic

Ias-codice civile, sì al percorso a doppio senso di marcia

Pagine a cura DI FRANCO CORNAGGIA

E NORBERTO VILLA

Ritorno dagli Ias al codi-ce civile possibile e con regole contabili certe. E le regole si applicano

anche quando si torna al codice civile dopo aver redatto bilanci in base a particolari regole di settore (si pensi ai soggetti operanti nel settore bancario e assicurativo). Con la bozza di principio conta-bile messa in consultazione, l’Oic colma un buco che fino a oggi esisteva per la regolamentazione di questa fattispecie. Si pensi al caso di una società facente parte di un gruppo quotato che a segui-to del delisting della capogruppo, o anche in forza di una fuoriuscita dal gruppo stesso, voleva o dove-va lasciare gli Ias/Ifrs per tornare alle regole che il codice civile det-ta nella generalità dei casi per la redazione del bilancio. In questa ipotesi non vi erano indicazioni su come procedere. L’Oic offre, con la bozza di documento, una prima ipotesi di soluzione per tali casi, anche se ora occorre attende-re l’esito della consultazione e in seguito l’approvazione defi nitiva delle regole di prassi. Le ipotesi che hanno dato l’input all’Oic per interessarsi del problema sono state molto probabilmente quel-le legate all’adozione dei principi contabili internazionali (anche se come si è detto le indicazioni sono valide anche per altre ipote-si). La regola (generale e con non poche eccezioni) dettata è quella che prevede una applicazione re-troattiva dei principi nazionali: in sostanza una sorta di percor-so contrario a quello dettato per il caso di passaggio dalle regole nazionali a quelle internazionali. Essendo questo il tema centrale dell’intervento dell’Oic è allora da ricordare come il decreto legislati-vo 38/2005 individua quali società che devono o possono utilizzare i principi contabili internazionali (Ias/Ifrs) le seguenti:

a) società quotate in uno stato membro della comunità europea (hanno l’obbligo di redigere il bi-lancio consolidato e d’esercizio in base agli standard internaziona-li);

b) società con strumenti fi nan-ziari diffusi tra il pubblico (hanno l’obbligo di redigere il bilancio con-solidato e d’esercizio in base agli standard internazionali);

c) banche italiane, sim, sgr, so-cietà fi nanziarie, istituti di mone-ta elettronica (hanno l’obbligo di redigere il bilancio consolidato e d’esercizio in base agli standard internazionali);

d) società assicurative (hanno l’obbligo di redigere il bilancio consolidato in base agli standard internazionali e quello d’esercizio solo se quotate e non tenute a quel-lo consolidato);

e) società incluse nel bilancio consolidato dei casi a), b), c) e d) (hanno la facoltà di redigere il

bilancio consolidato e d’esercizio in base agli standard internazio-nali);

f) società che redigono il bilancio consolidato diverse dalle società sub a), b), c) e d) e diverse dalle società h) (hanno la facoltà di re-digere il bilancio consolidato in base agli standard internazionali e se esercitano tale opzione anche quello d’esercizio).

Inoltre ricordiamo che per le società che redigono il bilancio in forma abbreviata parrebbe in ogni caso esclusa la possibilità di redige-re il bilancio in base agli standard internazionali. Così riepilogato il quadro si nota come sono due le ca-tegorie in cui è possibile raggrup-pare gli utilizzatori degli Ias/Ifrs, e cioè quelli che sono costretti a ciò e quelli in cui scelgono (avendone la possibilità) di adeguarsi agli stessi. Ciò detto occorre anche segnalare che la scelta effettuata verso gli standard internazionali sembra essere irrevocabile. Infatti, il decreto legislativo 38/2005 con riguardo al consolidato all’art. 3 e al bilancio d’esercizio all’art. 4, stabilisce che «la scelta effettuata in esercizio delle facoltà previste dalla norma non è revocabile an-che se poi rende meno rigida tale previsione stabilendo che la scelta effettuata non è revocabile» salvo che ricorrano circostanze eccezio-nali, adeguatamente illustrate nella nota integrativa, unitamen-te all’indicazione degli effetti sulla rappresentazione della situazione patrimoniale e fi nanziaria e del risultato economico della società. In ogni caso, il bilancio relativo all’esercizio nel corso del quale è deliberata la revoca della scelta è redatto in conformità ai principi contabili internazionali».

Quindi la strada per poter eventualmente abbandonare gli standard internazionali è quella di individuare delle circostanze eccezionali che consentano di su-perare la previsione generale di irrevocabilità della scelta.

Tale fatto non è sottovalutato nemmeno dalla bozza di princi-pio contabile il quale impone che in queste situazioni in nota inte-grativa debbano essere indicate le ragioni che hanno condotto al passaggio ai principi contabili na-zionali e la data di transizione e anche:

• una riconciliazione del patri-monio netto dalla quale si evincano le principali differenze di principio che hanno comportato una retti-fi ca dei saldi alla data di transi-zione ed alla data di chiusura del bilancio comparativo nonché una riconciliazione del conto economico comparativo;

• l’elenco delle voci di bilancio per la determinazione delle quali la società si è avvalsa delle ecce-zioni alla retroattività;

• i cambiamenti dei criteri di valutazione delle voci di bilancio non dovuti a una differenza di principio;

• eventuali cambiamenti nelle stime contabili.

La regola del passaggio è quella della retro-attività, anche se non mancano le eccezioni. L’Oic stabilisce che nel caos di passaggio alle regole contabili nazionali le voci di apertura del primo bilancio redatto se-condo i principi contabili nazionali sono determinate applicando retroattivamente i principi nazionali. Infatti nella situazione patrimoniale di apertura riferita alla data di transizione si riclassifi cano le attività, le passività e le voci di patrimonio netto quando necessario per il rispetto dei criteri di rilevazione iniziale previsti dai princi-pi contabili nazionali. In particolare, sono rilevate solo le attività e le passività che soddisfano i criteri di rilevazione iniziale previsti dai principi contabili nazionali. Le attività e le passività che non soddisfano i suddetti criteri devono essere eliminate.Per ribadire meglio tale principio il docu-mento afferma che «il neoutilizzatore appli-ca i principi contabili nazionali vigenti alla data di chiusura del primo bilancio redatto in conformità ai principi contabili nazionali e applicabili al suo settore di appartenenza come se avesse da sempre adottato tali re-gole. Sulla base dei valori così calcolati il neo-utilizzatore determina lo stato patrimo-

niale e il conto economico del periodo com-parativo e redige lo stato patrimoniale del passaggio ai principi contabili nazionali».Ciò può comportare l’emersione di una dif-ferenza (saldo patrimoniale) che alla data di transizione è imputato a riserva di patri-monio netto al netto degli eventuali effetti fi scali.Nonostante ciò, e per motivi di semplifi ca-zione, è stabilita un’eccezione (o meglio una serie di eccezioni a tale regola elencato nell’appendice. Un primo esempio è quello delle aggregazioni aziendali: in tal caso in-fatti si è previsto che la non necessità di «riaprire» le operazioni effettuate in passa-to e di salvaguardare così i valori iscritti ai sensi delle «precedenti regole». Tra le altre motivazioni che hanno giustifi cato la scel-ta vi è anche quella per cui l’applicazione retroattiva in queste situazioni «potrebbe risultare estremamente complessa in ta-lune circostanze, si pensi alle diffi coltà a dare corso all’obbligo previsto dall’Oic 4 di imputare il disavanzo di fusione ai singoli elementi acquisiti con l’operazione di fusio-ne nel caso in cui la società avesse contabi-lizzato nei precedenti bilanci in continuità di valori.

Il passaggio è retroattivo...

Più di una le eccezioni alla retroattività. La bozza di principio di contabile detta una serie di ipotesi in cui la regola generale che impone a chi si trova a passare alle regole del codice civile di comportarsi come se tali regole fossero state sempre seguite.Oltre al caso delle aggregazioni aziendali le ipotesi in cui non è necessario applicare retroattivamente le nuove regole sono:• Rimanenze: qualora per le rimanenze di magazzino prevedeva la rilevazione a fair value (come nel caso delle attività biologi-che che sono iscritte in base allo Ias 41 al fair value).• Immobilizzazioni materiali: nel caso in cui i principi contabili precedentemente adottati consentivano la capitalizzazione di elementi di costo non iscrivibili come tali in base la codice civile ed anche qualora un’attività materiale era misurata in base a criteri differenti dal costo storico.• Bilancio consolidato: qui la motivazione è data dalla diffi coltà di applicare con ef-fetto retroattivo le regole che attengono alla determinazione delle voci iscritte nel

primo bilancio consolidato, con particolare riguardo alla determinazione della differen-za di consolidamento.• Titoli e partecipazioni: l’applicazione retroattiva avrebbe richiesto ai neo-uti-lizzatori di classifi care i titoli nell’attivo circolante oppure in quello immobilizzato con riferimento alla data di rilevazione ini-ziale del titolo (che poteva risultare im-possibile).• Immobilizzazioni immateriali: i principi contabili nazionali potrebbero consentire l’iscrizione di oneri pluriennali che sulla base dei principi precedentemente adottati non erano stati rilevati. La scelta conside-rando che per l’Oic 24 la capitalizzazione degli oneri pluriennali è una facoltà am-messa solo al verifi carsi di certe condizioni è stata quella di prevedere una regola che impedisca l’iscrizione di oneri pluriennali precedentemente spesati in base agli Ias/Ifrs (si tratta di un’eccezione obbligatoria all’applicazione retroattiva).• Operazioni, attività e passività in valuta estera.

... ma non senza eccezioni

Ritorno al codice civile: le regole contabili

Il principio

«Il neoutilizzatore applica i principi contabili nazionali vigenti alla data di chiusura del primo bilancio redatto in conformità ai principi contabili nazionali e applicabili al suo settore di appartenenza come se avesse da sempre adottato tali regole. Sulla base dei valori così calcolati il neo-utilizzatore determina lo stato patrimoniale e il conto economico del periodo comparativo e redige lo stato patrimoniale del passaggio ai principi contabili nazionali»

Le eccezioni

• Aggregazioni aziendali• Rimanenze• Immobilizzazioni materiali• Bilancio consolidato• Titoli e partecipazioni • Immobilizzazioni immateriali• Operazioni, attività e passività in valuta estera

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25Lunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12 NovemC O N TA B I L I TÀ

Esempi pratico-operativi allegati alla bozza di principio sul ritorno alle regole contabili

del codice civile. Cercando di venire incontro alle esigen-ze degli operatori, i principi generali esposti nel principio sono poi tradotti in una serie di esempi allegati allo stesso. Scopo evidente è quello di cer-care di facilitare i compiti a chi si dovesse trovare in que-sta situazione.

Tra gli stessi vi sono anche quelli concernenti le immobi-lizzazioni materiali.

Il primo caso è quello del soggetto che abbia capita-lizzato, nel bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali, oneri finan-ziari come parte del costo dell’impianto. Anche in base alle regole nazionali (Oic 16) la capitalizzazione è possibi-le. Qualora nel passaggio ai principi contabili nazionali, il neoutilizzatore decide di avvalersi del modello di rile-vazione degli oneri fi nanziari a conto economico «nelle cir-costanze in cui la separazione dal costo dell’impianto degli oneri fi nanziari precedente-mente capitalizzati risulti eccessivamente onerosa, può mantenere in bilancio il costo dell’impianto così come deter-minato in base ai precedenti principi contabili applicati».

Il secondo riguarda una società che opera nel settore petrolchimico. La stessa ha iscritto nel costo dell’impianto anche una componente relati-va al futuro costo di bonifi ca una volta che l’impianto sarà dismesso.

Nel caso di passaggio ai principi contabili nazionali potrebbe risultare arbitrario determinare la componente di costo relativa alla bonifi -ca. In tal caso la società può avvalersi dell’eccezione alla retroattività e di conseguenza non modifi care il costo storico dell’impianto.

Un altro caso (di certo fre-quento) riguarda i leasing. Il caso è quello di chi ha conta-bilizzato, nel bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali, un bene ri-cevuto in leasing per cinque anni, con vita utile pari a dieci anni, secondo il metodo fi nanziario. Successivamente il bene è stato riscattato al quinto anno e all’ottavo anno il valore contabile del bene risulta pari a 30. In quell’an-no la società passa ai principi contabili nazionali ed avendo la proprietà dell’automezzo può iscrivere il costo storico nel proprio bilancio d’eserci-zio. Anche in tal caso il neo utilizzatore può scegliere di avvalersi dell’eccezione all’applicazione del principio generale di ricostruzione del costo storico in quanto ciò risulterebbe eccessivamente oneroso. Il neoutilizzatore mantiene, quindi, in bilancio il valore dell’automezzo così come determinato in base ai precedenti principi contabili applicati.

Un esempio è fornito anche con riguardo alle immobiliz-zazioni immateriali.

In tale caso l’appendice A obbliga a non dare applica-zione al principio di retroat-tività nel caso in cui secondo gli standard internazionali si sono iscritti a conto economico oneri pluriennali. In tal caso pur considerando che l’Oic 24 consente la capitalizzazione ma molto prudentemente, è negata la possibilità di appli-cazione retroattiva e si impo-ne appunto l’impossibilità di iscrizione di oneri pluriennali precedentemente spesati in base agli Ias/Ifrs.

L’esempio fornito è il se-guente: si ipotizzi che il neoutilizzatore abbia spesato a conto economico o dedotto direttamente dal patrimonio netto, nel bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali, i costi di im-pianto e ampliamento. Tale capitalizzazione potrebbe es-sere consentita dai principi contabili nazionali ma per la regola sopra descritta l’immo-bilizzazione immateriale non è iscrivibile nel passaggio alle regole del codice civile.

Anche la fi scalità differita trova un esempio. Il caso è quello del neo utilizzare del-le regole nazionali che aveva rilevato nel bilancio Ias/Ifrs un’attività fi scale differita su perdite fi scali pregresse non utilizzate.

Ciò era intervenuto in quan-to sussisteva la probabilità che l’attività potesse essere realizzata negli anni futuri. Passando alle regole del co-dice civile in sede di prima iscrizione occorre però valu-tare se tali imposte possano continuare a essere rilevate anche in base ai principi con-tabili nazionali considerando che l’Oic 25 prevede che ciò possa avvenire solo nel caso in cui vi sia la ragionevole

certezza del loro futuro recu-pero in rispetto al principio della prudenza. Vi è quindi una differenza valutativa tra i due mondi contabili. E il do-cumento in bozza prevede che «considerata la differenza di principio con gli Ias/Ifrs, nel valutare l’iscrivibilità della differita attiva secondo l’Oic 25, il neo-utilizzatore tiene conto esclusivamente delle informazioni disponibili circa la recuperabilità delle perdite fi scali alla data di transizio-ne.

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Operatori facilitati dagli esempi

Gli esempi per il bilancio consolidato

Caso 1

Il neoutilizzatore ha consolidato una società a destinazione specii ca (società veico-lo) nella quale ha trasferito crediti cartolarizzati. Le società a destinazione specii ca non rientrano nell’area di consolidamento ai sensi dell’Oic 17. Il neoutilizzatore si avvale dell’eccezione all’applicazione del principio generale e procede al decon-solidamento della società a destinazione specii ca alla data di applicazione dei principi contabili nazionali

Caso 2

Il neoutilizzatore non ha consolidato una società partecipata. Alla data di passaggio ai principi contabili nazionali, il neoutilizzatore procede all’inclusione nel perimetro di consolidamento della controllata in quanto, anche se i diritti non sono corrente-mente esercitabili, il neoutilizzatore manifesta l’intenzione di esercitare l’opzione. In questo caso il neoutilizzatore, avvalendosi dell’eccezione all’applicazione del principio generale, non ricostruisce i valori del bilancio consolidato risalendo alla data di acquisizione del controllo e determina la differenza di consolidamento confrontando il valore della partecipazione con il patrimonio netto della società controllata alla data di transizione

Ancora le immobilizzazioni sotto la lente del documento in bozza dell’Oic. Nel fornire degli esempi del comportamento da adottare con ri-guardo all’ipotesi di stime contabili l’appendi-ce B esemplifi ca il caso in cui il neoutilizzatore abbia valutato, nel bilancio redatto secondo i principi contabili internazionali (Ias/Ifrs), le immobilizzazioni materiali al costo. Quindi con un cri-terio valutativo compatibile con il set di regole contabili nazionali. In sede di ammor-tamento quando applicava gli standard Ias/Ifrs il me-todo, la stimata vita utile e il valore residuo già utiliz-zati risultano coerenti con quanto previsto dai princi-pi contabili nazionali In tal caso un eventuale cambiamento della stimata vita utile, del metodo di ammortamento o del valore residuo «è contabilizzato dal neouti-lizzatore in modo prospettico, a partire dal momento in cui effettua tale cambiamento di stima e, quindi, applicando l’Oic 29 Cambia-menti di principi contabili, cambiamenti di stime contabili, correzione di errori, eventi e operazioni straordinari, fatti intervenuti dopo la data di chiusura dell’esercizio».Al contrario in presenza di principi di valuta-zione differenti il comportamento deve consi-

derare un differente comportamento. Tra gli esempi proposti vi è quello del neo-utilizzato-re che abbia in precedenza classifi cato le voci nello stato patrimoniale con il criterio della liquidità. Nel passaggio ai principi contabili nazionali procede ad una riclassifi cazione alla data di transizione che potrebbe trovare tali

linee guida:a) i titoli di debito che in base allo Ias 39 erano classifi cati come «detenu-ti fino a scadenza» sono rilevati nell’attivo immo-bilizzato;b) i titoli di debito valu-tati a fair value perché di negoziazione (c.d. Held for trading – Hft) o in ap-plicazione della Fair value

option (Fvo) sono iscritti nell’attivo circolan-te;c) i titoli dei debito che in base allo Ias 39 era-no iscritti nel portafoglio «attività disponibili per la vendita» (Afs) o nel portafoglio «crediti e fi nanziamenti» sono iscritti nell’attivo cir-colante. Tuttavia, il neoutilizzatore classifi ca alcuni titoli azionari precedentemente classi-fi cati nel portafoglio Afs all’attivo immobiliz-zato in quanto ha intenzione di detenere tali attività a lungo in portafoglio per ragioni di carattere strategico.

Immobilizzazioni sotto la lente

Aggregazioni aziendali tra applicazione pro-spettica e deroghe a tale principio per faci-litare i neoutilizzatori degli standard nazio-nali. L’appendice B alla bozza di documento esplicita i comportamenti nel caso di presen-za di operazioni di aggregazioni effettuate precedentemente al passaggio contabile. Il caso è quello del soggetto che ha effettuato tre aggregazioni aziendali (la prima nell’anno T-4, la seconda nell’anno T-3, la terza nell’an-no T-2). Al momento del passaggio ai principi contabili nazionali (1° gennaio anno T-1) il neoutilizzatore decide di avvalersi dell’ecce-zione all’applicazione del principio generale e quindi di non dare conto dell’applicazione retroattiva. Nonostante ciò decide anche di rideterminare l’aggregazione aziendale veri-fi catasi il 30 giugno dell’anno T-3 (la secon-da) e quindi ridetermina tutte le aggregazioni aziendali che hanno avuto luogo successiva-mente al 30 giugno dell’anno T-3.Per quanto concerne la prima aggregazione aziendale occorre verifi care che le attività e le passività iscritte in bilancio abbiano i

requisiti per essere iscritte come attività o passività in base ai principi contabili nazio-nali. Ecco allora cosa può accadere.L’aggregazione aziendale riguardava l’acqui-sto di un ramo d’azienda e il corrispettivo pagato teneva conto anche del fair value del corrispettivo potenziale. Alla data di pas-saggio ai principi contabili nazionali, il neo-utilizzatore mantiene in bilancio i valori Ias/Ifrs, salvo rettifi care il valore della passività (che include il corrispettivo potenziale) in quanto occorre che abbia i requisiti per esse-re iscritta come passività in base ai principi contabili nazionali. Se il corrispettivo poten-ziale è ritenuto probabile (ossia se nell’anno T+2 si ritiene si verifi cherà l’accadimento - l’ebitda raggiungerà il determinato livello - in base a motivi seri o attendibili ma non certi), il neoutilizzatore può mantenere l’iscrizione dello stesso anche ai fi ni dei principi contabi-li nazionali. In caso contrario (l’accadimento è ritenuto solo possibile), il neoutilizzatore deve eliminarlo rettifi cando l’avviamento per pari importo.

Aggregazioni, istruzioni di comportamento

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PROSPETTO DEI VALORI CORRENTI DELLE POLIZZE INDEX LINKED DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 31 OTTOBRE 2012

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 31/10/2012 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

CRESCITA SICURA SERIE I 2007 100,190 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

CRESCITA SICURA SERIE II 2007 98,760 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Crescita Sicura Serie III 2007 97,930 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa1 | - | A ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Crescita Sicura Serie IV 2007 98,101 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | BBB | BBB+

CRESCITA SICURA SERIE X 2006 99,890 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

CRESCITA SICURA SERIE XI 2006 99,680 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

EUROSTOXX 4% PIU’ SERIE XV NOVEMBRE 2006 99,890 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

EUROSTOXX 4% PIU’ SERIE XVI DICEMBRE 2006 99,680 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

EUROSTOXX 4% SERIE I GENNAIO 2007 100,190 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

EUROSTOXX 4,20% SERIE III FEBBRAIO 2007 98,760 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Global Alternative Energy & Water Serie XIII Settembre 2007 96,000 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa1 | - | A CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE XIII 99,890 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

INDEX “DJ EUROSTOXX 50” BSG 2006/2012 SERIE XIV 99,680 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

INDEX “DJ EUROSTOXX 6Y” BSG 2007/2013 SERIE V 98,760 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A COMMERZBANK AG A3 | A | A+

INDEX “EUROSTOXX50 - SWING 6Y” BSG-2007/2013 SERIE II 100,190 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VI 97,930 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa1 | - | A ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Index “DJ Eurostoxx 6Y” BSG 2007/2013 Serie VII 98,101 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | BBB | BBB+

Lombarda vita 6&6 102,140 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Lombarda vita 6&6 New 102,430 MORGAN STANLEY Baa1 | A- | A ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 107,790 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+ SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Lombarda Vita BRIC 40 “5 + 5” 100,550 NIBC Bank NV - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10” 99,810 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

Lombarda Vita Classic Markets 101,203 CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

Lombarda Vita Classic Markets New 101,920 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - BANCO BILBAO SA Baa3 | BBB- | BBB+

Lombarda Vita Euro Sector 102,440 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - FORTIS BANK SA A2 | AA- | A

Lombarda Vita Euro Sector New 100,070 BANCA IMI S.p.A. A3 | BBB+ | A- BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie II 2007 100,190 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie V 2007 98,760 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A COMMERZBANK AG A3 | A | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie VI 2007 97,930 C.SSE CENTR.DU CREDIT IMM. DE FRANCE Baa1 | - | A ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie X 2007 98,101 BANK AUSTRIA CREDITANSTALT AG A3 | A | A BANCO SANTANDER S.A. Baa2 | BBB | BBB+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XX 2006 99,890 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

Swing DJ Eurostoxx50 Serie XXII 2006 99,680 ABN AMRO BANK NV A2 | A+ | A+

Tortona Borse Piu’ Index Serie LVIi 2006 99,890 BNP PARIBAS A2 | AA- | A+

(1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

* Rating della Società Incorporante Banco Popolare Scarl

** Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A.

Adesso Index Aprile ‘07 98,720 MERRILL LYNCH & CO. INC. Baa2 | A- | A BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Adesso Index Febbraio ‘07 99,883 B.CA POPOLARE DI VERONA NOVARA Scarl Baa3 | BBB- | BBB * BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Creberg altiplano marzo 07 99,867 CREDITO BERGAMASCO S.p.A. - | BBB- | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Creberg Altiplano Aprile ‘07 98,530 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Creberg Polar Aprile ‘07 98,410 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB BANCA ALETTI & C. S.p.A. - | BBB- | BBB

Derby Index Linked Dicembre 2006 99,370 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB UNICREDIT S.p.A. Baa2 | BBB+ | A- **

Index Scatto piu’ Persona Life 99,980 SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Index Up 1-2008 95,380 MORGAN STANLEY Baa1 | A- | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Scelgo Index 13 99,972 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - BARCLAYS BANK PLC A2 | A+ | A

Scelgo Index 14 99,821 CASSA DI RISPARMIO DI FERRARA S.p.A. Ba3 | - | - JP MORGAN CHASE BANK A2 | A | A+

Carismi Più Certezza 10 99,957 C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A. - | (1) | - SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Carismi Più Certezza 11 105,920 BANCA IMI S.p.A. A3 | BBB+ | A- BANCO BILBAO SA Baa3 | BBB- | BBB+

Carismi Più Certezza 3 99,977 C. DI RISP. DI SAN MINIATO S.p.A. - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

CARISMI Più Certezza 8 96,280 UNICREDIT S.p.A. Baa2 | BBB+ | A- ** SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Carismi Più Certezza 9 96,050 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB+ | - SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 31/10/2012 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY EMITTENTE OPZIONE MOODY 31/10/2012 OBBLIGAZIONARIO S&P | FITCH S&P | FITCH

Index Linked Bull Dividend 99,000 BARCLAYS BANK PLC A2 | A+ | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A+

Nikkei Avenue 102,000 BANCA ITALEASE S.p.A. Ba1 | - | BBB INTESA SANPAOLO S.p.A. Baa2 | BBB+ | A-

SOLO FRUTTI - SERIE VI 2003 152,780 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie I 152,630 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie II 153,630 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie III 152,630 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie IV 151,630 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

SoloFrutti serie V 150,630 SOLUZIONE FUTURO S.r.l. - | - | AA CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A+ | A

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27Lunedì 12 Novembre 2012

Pagina a cura DI ANTONINO D’ANNA

Per la mediaconcilia-zione, azzoppata nella sua obbligatorietà dal-la sentenza della Cor-

te costituzionale del 24 ottobre scorso, è il cosiddetto giorno del «Dies Irae». Mediaconci-liatori da ogni parte d’Italia si concentreranno lunedì 12 novembre, in piazza Monteci-torio, a Roma, per gridare al governo e alla politica italia-na che è tempo di correre ai ripari.

Coordinata e ideata dal Fo-rum nazionale dei mediatori, la protesta rappresenta la re-azione alla sentenza con cui la Consulta, che ha bocciato le norme sulla mediaconciliazio-ne obbligatoria per eccesso di delega, ha, secondo il Forum, bruciato oltre 600 milioni di investimenti fatti dalla realtà degli Adr (Alternative dispute resolution). E adesso è in ballo la sopravvivenza di oltre 900 organismi di mediazione e 40 mila mediatori civili.

«Non si può lasciare in so-speso un sistema che da solo stava cominciando a dare ri-sultati positivi e che proprio grazie all’obbligatorietà stava iniziando a farsi conoscere e apprezzare dalla gente», spie-ga a ItaliaOggi Sette Irene Gionfriddo, portavoce del Forum, dopo la conferenza stampa con cui il 9 novembre scorso, assieme al segretario Giammario Battaglia, sono stati raccolti ulteriori spunti di rifl essione da tanti media-conciliatori. «Non lo dico io», aggiunge «ma lo dicono i dati del ministero della giustizia, per il quale già il 52% delle mediazioni, in appena un anno e pochi mesi, stavano inizian-do a concludersi con un accor-do tra le parti».

E adesso quali scenari si prospettano? Gionfriddo ha le idee chiare: «Siamo convinti che dall’incontro che avremo la prossima settimana con i rappresentanti della camera, del senato, e del governo la mediazione ritornerà obbli-gatoria, entro fi ne novembre,

evitando di mandare in fumo investimenti, professionalità e posti di lavoro». Poi aggiunge: «Gli strumenti legislativi non mancano e le iniziative par-lamentari e governative che verranno intraprese in tempi brevi confermeranno la linea dettata dal Forum nazionale degli organismi di mediazione e dei mediatori civili, che ha raccolto tutte le istanze del mondo Adr e non solo, tradu-cendole in proposte e azioni legislative».

L’azione del Forum, precisa, è un’azione positiva di lob-bying che coinvolge tutta la classe politica e vuole essere bipartisan.

Lunedì 12 novembre, quindi, i mediaconciliatori (e non solo loro: anche amministratori lo-cali e avvocati) si concentre-ranno in piazza Montecitorio, a Roma, dalle 9 alle 14, per poi dare il via a una conferenza stampa che si terrà alla sala della Mercede della camera dei deputati (via della Merce-de 55, a Roma).

© Riproduzione riservata

Proteste a Roma contro la sentenza

Il no dei mediatori alla Consulta

SEMPREINDIPENDENTE

Irene Gionfriddo

Giammario Battaglia

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/mediaconciliazione

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Estratto dei patti parasociali comunicati alla Consob ai sensi dell’art. 122 del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58

Interpump Group S.p.A. Gruppo IPG Holding S.r.l.Capitale sociale Euro 56.617.232,88 i.v. Capitale sociale Euro 142.437,50 i.v.

Sede legale in Sant’Ilario d’Enza (Reggio Emilia) Sede legale in Milano, Via Appiani 12Registro Imprese di Reggio Emilia e C.F. n. 11666900151 Registro Imprese di Milano e C.F. n. 05830220967

Estratto del Patto Parasociale di Gruppo IPG Holding S.r.l. stipulato il 7 novembre 2012

singolarmente il controllo di Gruppo IPG Holding ai sensi dell’art. 93 TUIF.Alla Data del Patto IPG Holding esercita il controllo di fatto sull’Emittente aisensi dell’art. 93 TUIF.

5. Tipo e contenuto del Patto

Il Patto rientra tra quelli di cui all’art. 122, comma 1, e comma 5, lettere b) ed) TUIF, in quanto contiene vincoli e limitazioni al trasferimento delle Quoteed all’acquisto di Azioni e di Strumenti Finanziari IPG, nonché accordi perl’esercizio del voto in Gruppo IPG Holding e in Interpump, come meglio diseguito specificato.

(a) Vincoli e limitazioni al trasferimento delle Quote ed all’acquisto diAzioni e Strumenti Finanziari IPG

Il Patto contiene le seguenti principali disposizioni rilevanti ai sensi dell’art.122, comma 5, lett. b) TUIF.

(1) Ciascun Partecipante si è obbligato a non vendere né trasferire la proprietào la disponibilità della rispettiva Quota, se non previo consenso scritto di Par-tecipanti titolari di Quote corrispondenti ad almeno il 51% del capitale diGruppo IPG Holding detenuto da tutti i Partecipanti diversi dal Partecipantetrasferente. Tale consenso non è necessario nei seguenti casi: (i) trasferimential coniuge, agli ascendenti e discendenti in linea retta e ad altri parenti entro ilterzo grado e a proprie controllate, controllanti o società controllate dalla me-desima controllante. A tal fine per controllo si intende il controllo esercitatomediante la titolarità della maggioranza del capitale avente diritto di voto; (ii) traPartecipanti appartenenti al medesimo Gruppo di Partecipanti; (iii) in caso diintestazione a società fiduciaria della quale il Partecipante sia fiduciante, ovve-ro a un trust del quale il Partecipante ovvero uno dei suoi eredi diretti sia unodei beneficiari; (iv) in caso di trasferimenti mortis causa da Partecipanti perso-ne fisiche ad altre persone fisiche.

I trasferimenti di cui ai precedenti punti (i), (ii) e (iii) potranno essere perfe-zionati solo dopo che i Partecipanti trasferenti ne abbiano data preventiva co-municazione agli altri Partecipanti. Nel caso previsto al punto (iv) il trasferitariodovrà trasmettere agli altri Partecipanti l’atto di adesione entro trenta giornidalla acquisizione della Quota.

(2) Ciascun Partecipante si è obbligato, per l’intera durata del Patto, a nonassumere a qualsivoglia titolo (e/o esercitare e/o convertire, a seconda dei casi),alcuna Azione o altro Strumento Finanziario IPG. Tali operazioni non potran-no essere effettuate dai Partecipanti, e/o dalle rispettive Persone Correlate,neppure indirettamente. E’ fatta eccezione per Fulvio Montipò il quale potràacquistare ulteriori Azioni (i) esercitando i diritti di opzione attribuiti nel-l’ambito di piani di stock options approvati dall’assemblea diInterpump, (ii) esercitando i diritti di opzione alla sottoscrizione di aumentidi capitale di pertinenza delle Azioni acquisite secondo quanto previsto al pre-cedente punto (i), purché per effetto di tali acquisti la partecipazione nel capi-tale sociale di Interpump complessivamente detenuta da Gruppo IPG Holding,dai Partecipanti e dalle relative Persone Correlate non comporti l’obbligo dipromuovere un’offerta pubblica d’acquisto secondo la normativa protempore vigente (di seguito, la “Soglia OPA”).

(3) In deroga al divieto di cui al precedente punto (2), ciascun Partecipantepotrà richiedere agli altri l’autorizzazione ad acquistare, esercitare o sottoscri-vere, Strumenti Finanziari IPG. L’autorizzazione si intenderà negata ove entrosette giorni lavorativi dalla relativa richiesta, non consti il consenso scritto daparte di un numero di Partecipanti che sia titolare di Quote di Gruppo IPGHolding corrispondenti ad almeno il 51% del capitale rappresentato dalle Quotedetenute da tutti i Partecipanti diversi dal Partecipante che intende acquistare,esercitare o sottoscrivere Strumenti Finanziari IPG. Tale consenso dovrà essereespresso da tutti i Partecipanti ove il prospettato acquisto comporti il supera-mento della Soglia OPA, ovvero comunque possa comportare l’obbligo di pro-muovere una offerta pubblica d’acquisto.

(4) Ciascun Partecipante e Gruppo di Partecipanti si è impegnato (anche pro-mettendo il fatto dell’amministratore di Gruppo IPG Holding da esso desi-gnato), a far sì che Gruppo IPG Holding non assuma a qualsiasi titolo (e/oeserciti e/o converta, a seconda dei casi) Strumenti Finanziari IPG in misuratale da superare, anche solo temporaneamente, la Soglia OPA, ovvero comun-que non compia qualsiasi altra operazione che possa comportare l’obbligo dipromuovere una offerta pubblica d’acquisto, tenuto conto anche (i) delle Azionidetenute in proprio da Fulvio Montipò di cui al precedente paragrafo 3; (ii) delleeventuali ulteriori Azioni acquistate da Fulvio Montipò in virtù dell’eccezionedi cui al precedente punto (2); (iii) degli eventuali Strumenti Finanziari IPGassunti, a qualsivoglia titolo, dai Partecipanti e dalle relative Persone Correla-te, ai sensi del precedente punto (3).

(5) Ciascun Partecipante e Gruppo di Partecipanti si impegna, per quanto dipropria pertinenza (anche promettendo il fatto dell’amministratore di Grup-po IPG Holding da esso designato), a far sì che Gruppo IPG Holding sotto-scriva ulteriori Azioni esercitando gli eventuali Strumenti Finanziari IPGHassunti a qualsivoglia titolo, solo ove tale esercizio sia preventivamente auto-rizzato da una delibera del consiglio di amministrazione adottata con il votofavorevole di tutti i consiglieri.

(6) I Partecipanti sono addivenuti alla determinazione di stipulare il Patto fa-cendo affidamento sul pieno rispetto degli impegni assunti per far sì che leAzioni detenute da Gruppo IPG Holding, dai Partecipanti e dalle relative Per-sone Correlate (anche indirettamente o per interposta persona) non eccedanonel loro insieme la Soglia OPA. I Partecipanti che risultassero inadempimentirispetto a tali impegni saranno tenuti ad assolvere ad ogni obbligo inerentel’offerta pubblica di acquisto, a loro cura e spese, ed a tenerne gli altri Parteci-panti e Gruppo IPG Holding interamente manlevati ed indenni, fermo inogni caso il diritto degli altri Partecipanti e di Gruppo IPG Holding al risarci-mento di ogni danno subito. In caso di superamento della Soglia OPA, ove ilPartecipante cui è riconducibile il superamento della medesima non si dichiaridisponibile ad adottare le misure previste dalla normativa vigente idonee anon rendere applicabile l’obbligo di promuovere un’offerta pubblica d’acqui-sto, gli Strumenti Finanziari IPG in eccedenza saranno venduti: (i) in primoluogo da Gruppo IPG Holding, per il quantitativo necessario per il rispettodei suddetti limiti, ma soltanto fino a che la partecipazione della stessa non siriduca al 26% del capitale sociale di Interpump; (ii) per l’ulteriore quantitati-vo eventualmente necessario ai fini del rispetto di tali limiti: (A) da FulvioMontipò, quanto alle Azioni che gli stessi dovessero acquistare o sottoscriverein futuro, ai sensi del precedente punto (2); (B) dai Partecipanti che, ancheindirettamente o per interposta persona, dovessero acquistare o sottoscriverein futuro Strumenti Finanziari IPG con il preventivo consenso scritto deglialtri Partecipanti, ai sensi del precedente punto (3), con la precisazione che talivendite dovranno essere effettuate in proporzione ai quantitativi di Azioni e/oStrumenti Finanziari IPG assunti da ciascun Partecipante.

(b) Organi amministrativi e di controllo di Gruppo IPG Holding e diInterpump

Il Patto contiene le seguenti principali disposizioni rilevanti ai sensi dell’art.122, primo comma, TUIF.

Consiglio di Amministrazione di Gruppo IPG Holding

Ciascun Partecipante si è impegnato a partecipare alle decisioni dei soci di

Gruppo IPG Holding e ad esprimere il proprio voto in modo tale che l’organoamministrativo di Gruppo IPG Holding sia un consiglio di amministrazionecomposto sia composto da un numero di amministratori tale da consentire aciascun Partecipante o Gruppo di Partecipanti di designare un consigliere.

Il presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato diGruppo IPG Holding sarà designato da Tip, il vice-presidente e amministra-tore delegato dalla Famiglia Montipò.

In caso di cessazione dalla carica di uno o più amministratori di Gruppo IPGHolding, prima della scadenza del Patto, il sostituto sarà designato dallo stessoPartecipante (ovvero congiuntamente dallo stesso Gruppo di Partecipanti) cheaveva nominato l’amministratore cessato, occorrendo anche mediantecooptazione.

Il Partecipante (o Gruppo di Partecipanti) che, con il consenso degli altri Par-tecipanti, venda l’intera Quota di Gruppo IPG Holding di sua proprietà, do-vrà far sì che l’amministratore di Gruppo IPG Holding da esso designato ras-segni le proprie dimissioni. In tal caso sarà nominato un nuovo amministrato-re di Gruppo IPG Holding con decisione dei soci e, occorrendo, dal consigliodi amministrazione mediante cooptazione. In caso di vendita di una partesoltanto della Quota di Gruppo IPG Holding, il Partecipante (o Gruppo diPartecipanti) dovrà far sì che l’amministratore di Gruppo IPG Holding daesso designato rassegni le proprie dimissioni, salvo diversa decisione degli altriPartecipanti. In entrambi i predetti casi di vendita il Partecipante (o Gruppodi Partecipanti) venditore, su richiesta degli altri Partecipanti, dovrà far sì cheil rappresentante nel consiglio di amministrazione di Interpump designato comeal successivo punto (2) rassegni le proprie dimissioni da tale carica.

Collegio Sindacale di Gruppo IPG Holding

Gruppo IPG Holding si avvale della facoltà di cui all’art. 2477 c.c. di nonricorre alla nomina dell’organo di controllo né in forma collegiale, né in formadi sindaco unico, ma solo del revisore legale dei conti. I Partecipanti hannoconvenuto che, qualora si rendesse necessario provvedere alla nomina o allasostituzione di uno o più membri del collegio sindacale di Gruppo IPG Holdingsarà necessario il consenso di un numero di Partecipanti che sia titolare diQuote di Gruppo IPG Holding corrispondenti ad almeno il 51% del capitale.

Consiglio di Amministrazione di Interpump

(1) È principio condiviso da tutti i Partecipanti che la gestione di Interpumpdebba avvenire con continuità rispetto al passato.

(2) I Partecipanti danno atto che alla Data del Patto, fanno parte consiglio diamministrazione di Interpump le persone di seguito indicate, con le rispettivecariche: (i) Giovanni Maria Cavallini, presidente; (ii) Sergio Erede, quale am-ministratore non indipendente da esso stesso designato; (iii) Fulvio Montipò,vice presidente e amministratore delegato, quale amministratore non indipen-dente designato dalla Famiglia Montipò; (iv) Giovanni Tamburi, quale ammi-nistratore non indipendente designato da Tip; (v) Giancarlo Mocchi, qualeamministratore non indipendente designato da Mais; (vi) Giuseppe Ferrero,quale amministratore non indipendente designato da Gruppo Ferrero.

I Partecipanti si sono impegnati a far sì che (i) ove ciò risulti possibile median-te il voto espresso dagli amministratori di Interpump designati da GruppoIPG Holding: (A) in caso di dimissioni o cessazione per altra causa del presi-dente Giovanni Cavallini, di uno o più degli amministratori di Interpumpmenzionati alla precedente lettera, l’assemblea e il consiglio di amministrazio-ne di Interpump nominino: (1) un amministratore in sua sostituzione desi-gnato di comune accordo tra i Partecipanti e (2) il presidente del consiglio diamministrazione di Interpump designato dalla Famiglia Montipò; (B) in casodi dimissioni o cessazione per altra causa di uno o più degli amministratori diInterpump diverso da Giovanni Cavallini, l’assemblea e il consiglio di ammi-nistrazione di Interpump nominino altri amministratori in loro sostituzionedesignati dal medesimo Partecipante o Gruppo di Partecipanti che hanno de-signato gli amministratori cessati, con le medesime cariche; (ii) ove ciò risultipossibile mediante il voto espresso con le Azioni detenute da Gruppo IPGHolding, facciano parte del consiglio di amministrazione di Interpump anchealtri amministratori designati dal consiglio di amministrazione di Gruppo IPGHolding con il voto favorevole di almeno 5 amministratori.

(3) In caso di rinunzia alle deleghe o di dimissioni dalla carica di amministra-tore di Interpump di Fulvio Montipò, rispettivamente, la Famiglia Montipòcontinueranno ad essere vincolati dal Patto.

6. Altri impegni dei Partecipanti

Il Patto prevede, tra l’altro, i seguenti ulteriori impegni dei Partecipanti.

Liquidazione di Gruppo IPG Holding

(1) Per il caso in cui il Patto venga rinnovato, ciascun Partecipante si impegnaa fare in modo che in tale rinnovo sia previsto un reciproco impegno di cia-scun Partecipante, al decorso del termine di durata di Gruppo IPG Holdingstabilito dallo Statuto vigente (i.e. il 31 marzo 2016, salva eventuale proroga oriduzione del termine decisa dai soci con la maggioranza del 95% del capitalesociale), a: (i) compiere interamente e tempestivamente quanto stabilito all’art.25, comma 2, dello Statuto di Gruppo IPG Holding vigente, nonché (ii) ac-cettare che, in caso di mancato compimento di quanto sopra, una parte delsaldo attivo di liquidazione venga devoluta agli altri soci di Gruppo IPG Holdingche abbiano acquistato le Azioni di loro pertinenza, come previsto all’art. 25,comma 4, dello Statuto vigente.

(2) Ciascun Partecipante si impegna a compiere quanto di propria pertinenzaaffinché Gruppo IPG Holding venga sciolta anticipatamente rispetto al suotermine di durata qualora Gruppo IPG Holding riceva un’offerta formulata dasoggetto diverso dai Partecipanti e relative Persone Correlate per l’acquisto ditutte le Azioni detenute, qualora il prezzo offerto sia superiore di almeno il30% al maggiore tra: (i) la media ponderata dei prezzi ufficiali delle Azionirilevati nei trenta giorni di Borsa aperta antecedenti l’offerta; e (ii) il costocomplessivamente sostenuto da Gruppo IPG Holding per l’acquisto delle Azionidetenute.

7. Durata del Patto

L’efficacia del Patto Parasociale è sospensivamente condizionata alla stipula,prevista entro il 15 novembre 2012, dell’atto di trasferimento, da parte dell’Ing.Giovanni Maria Cavallini e della Sig.ra Beryle Lassaussois (congiuntamente i“Signori Cavallini”) ai Partecipanti, della quota detenuta nel capitale socialedi Gruppo IPG Holding dai Signori Cavallini stessi (la “Data di Avveramentodella Condizione”). Qualora la Data di Avveramento della Condizione nonintervenga al più tardi entro il 30 novembre 2012, il Patto Parasociale si inten-derà come non sottoscritto e perderà qualunque valore tra i Partecipanti. IlPatto ha una durata di tre anni a decorrere dal Data di Avveramento dellaCondizione ed è rinnovabile alla scadenza. I Partecipanti si sono impegnati anegoziarne il rinnovo, o la proroga, almeno 6 mesi prima della relativa scaden-za, come eventualmente rinnovata o prorogata.

8. Clausole penali

Non sono previste penali per l’inadempimento degli obblighi assunti con ilPatto.

9. Soggetto presso il quale le Azioni saranno depositate

Il Patto non contiene obblighi di deposito della Partecipazione detenuta daGruppo IPG Holding. Il Finanziamento MPS stabilisce che le Azioni detenu-te da Gruppo IPG Holding debbano rimanere depositate presso MPS per l’in-tera durata dello stesso.

10. Ufficio del Registro delle Imprese presso cui il Patto è depositato

Il Patto è stato comunicato a Interpump in data 9 novembre 2012, depositatopresso l’Ufficio del Registro delle Imprese di Reggio Emilia mediante trasmis-sione telematica in data 8 novembre 2012 e presso l’Ufficio del Registro delleImprese di Milano mediante trasmissione telematica in data 8 novembre 2012.

12 novembre 2012

Ai sensi dell’art. 122 del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (il “TUIF”) e degliartt. 129 e ss. del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999, comesuccessivamente modificato (il “Regolamento Consob”) Tamburi InvestmentPartners S.p.A. (“Tip”), anche per conto di tutti gli altri firmatari, rende notoche in data 7 novembre 2012 (la “Data del Patto”) è stato sottoscritto traSergio Erede, Gruppo Ferrero S.p.A., MAIS S.p.A., Fulvio Montipò, LauraMontipò, Leila Montipò e Tip (congiuntamente, i “Partecipanti”), soci titola-ri del 100% di Gruppo IPG Holding S.r.l., con sede in Milano, Via Appiani12, c. f. e n. di iscrizione al registro delle imprese di Milano 05830220967(“Gruppo IPG Holding”) un patto parasociale (il “Patto”) avente ad oggettoGruppo IPG Holding e, con riguardo ad alcune disposizioni, Interpump GroupS.p.A., con sede in Sant’Ilario d’Enza (Reggio Emilia), Via E. Fermi 25, codi-ce fiscale e numero di iscrizione al registro delle imprese di Reggio Emilia11666900151 (“Interpump”), che modifica integra e sostituisce il patto para-sociale sottoscritto tra i Partecipanti in data 10 marzo 2010, e successivamentemodificato in data 25 marzo 2011, la cui scadenza era prevista per il 10 marzo2013.

Le modifiche intervenute alla Data del Patto sono volte a tener conto (i) dellacessione da parte dei signori Giovanni Maria Cavallini e Beryle Lassaussoisdell’intera quota detenuta dagli stessi nel capitale sociale di Gruppo IPGHolding (ii) del venire meno dei “Warrant Interpump Group S.p.A. 2009-2012” in data 31 ottobre 2012.

Il Patto, con le modifiche da ultimo intervenute, ha a oggetto quanto piùinnanzi indicato.

1. Società i cui strumenti finanziari sono oggetto del Patto

Le società i cui strumenti finanziari sono oggetto del Patto sono: (i) Gruppo IPG Holding S.r.l., con sede in Milano, Via Appiani 12, c. f. e n.di iscrizione al registro delle imprese di Milano 05830220967, società che, al7 novembre 2012, detiene direttamente n. 29.384.668 azioni ordinarieInterpump (le azioni ordinarie emesse o che saranno emesse da Interpumpsono di seguito definite le “Azioni”), pari al 26,988% del capitale sociale dellastessa. Alla Data del Patto Gruppo IPG Holding non possiede Azioniovvero warrant ovvero altri strumenti finanziari di qualsiasi natura che attri-buiscano il diritto di acquistare o sottoscrivere Azioni ovvero comunque ildiritto di voto, anche limitatamente a specifici argomenti, nell’assemblea ordi-naria o straordinaria di Interpump (i warrant emessi o che saranno emessi daInterpump insieme a tutti detti strumenti finanziari sono di seguito definitigli “Strumenti Finanziari IPG”), diversi dalla Partecipazione;

(ii) limitatamente ad alcune disposizioni del Patto medesimo, Interpump GroupS.p.A., con sede in Sant’Ilario d’Enza (Reggio Emilia), Via E. Fermi 25, codi-ce fiscale e numero di iscrizione al registro delle imprese di Reggio Emilia11666900151.

2. Strumenti finanziari conferiti al Patto

Gli strumenti finanziari conferiti al Patto sono costituiti unicamente dalle quoterappresentative dell’intero capitale sociale di Gruppo IPG Holding riportatenella tabella di cui al successivo paragrafo 3 (le “Quote”).

Alcune disposizioni del Patto, come meglio precisato nel seguito, prevedonoimpegni relativi sia alle n. 29.384.668 Azioni rappresentative del 26,988%del capitale sociale di Interpump Group S.p.A. di proprietà di Gruppo IPGHolding (la “Partecipazione”), non apportata al Patto Parasociale, sia agli even-tuali Strumenti Finanziari IPG, non apportati al Patto Parasociale.

Alla Data del Patto, Gruppo IPG Holding ha in essere con Banca Monte deiPaschi di Siena S.p.A. (“MPS”) un contratto di finanziamento (il “Finanzia-mento MPS”) ai sensi del quale Gruppo IPG Holding ha costituito in pegnola Partecipazione a favore di MPS. Il diritto di voto relativo alla Partecipazionespetta a Gruppo IPG Holding ed, in caso di inadempimento del Finanziamen-to MPS a MPS.

3. Soggetti aderenti al Patto

La tabella che segue indica: (i) i Partecipanti al Patto, (ii) la Quota dagli stessidetenuta in Gruppo IPG Holding e conferita al Patto e (iii) la percentualerappresentata da tale Quota sull’intero capitale di Gruppo IPG Holding.

Soci di Gruppo Valore nominale % del capitale diIPG Holding delle Quote Gruppo IPG Holding

Sergio Erede 8.033,7 5,640%

Gruppo Ferrero S.p.A.(indirettamente controllatada SIL.PA S.S.)(“Gruppo Ferrero”) 24.669,6 17,320%

MAIS S.p.A.(direttamente controllatada Isabella Seragnoli) (“Mais”) 34.537,4 24,247%

Fulvio Montipò 30.372,8 21,324%

Laura Montipò 8.716,0 6,119%

Leila Montipò 8.716,0 6,119%

Totale Famiglia Montipò,costituente un unico“Gruppo di Partecipanti” 47.804,9 33,562%

Tamburi InvestmentPartners S.p.A. (“Tip”) 27.391,9 19,231%

Totale Euro 142.437,500 100%

I Partecipanti al Patto non sono titolari, neppure indirettamente, per interpo-sta persona o tramite società direttamente o indirettamente controllate, di al-tre Azioni (o diritti di voto sulle stesse), oltre a quelli detenuti mediante GruppoIPG Holding, eccezion fatta per Fulvio Montipò, titolare in proprio di n.172.700 Azioni, pari allo 0,159% del capitale sociale di Interpump, non ap-portate al Patto Parasociale.

Le Persone Correlate ai Partecipanti non sono titolari di Azioni (o diritti divoto sulle stesse), neppure indirettamente, per interposta persona o tramitesocietà direttamente o indirettamente controllate. Per “Persone Correlate” aiPartecipanti s’intendono: (i) in relazione ai Partecipanti persone fisiche, i lororispettivi coniugi, ascendenti e discendenti, se conviventi, nonché le altre per-sone, società ed enti che, in relazione alla natura del rapporto, si possa legitti-mamente presumere che agiscano di concerto con i Partecipanti; (ii) in rela-zione ai Partecipanti persone giuridiche, le società o gli enti controllati, con-trollanti o sottoposti al comune controllo, direttamente o indirettamente, non-ché le altre persone, società ed enti che, in relazione alla natura del rapporto, sipossa legittimamente presumere che agiscano di concerto con i Partecipanti.

Non esistono altri patti parasociali tra i Partecipanti.

4. Controllo

Alla Data del Patto non vi è alcun soggetto che in virtù del Patto detenga

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Page 29: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

Da Usa e Cinadue segnalianche per l’Italia

The best is yet to come, il meglio deve ancora venire. Barack Obama ha vinto

martedì la sua seconda corsa alla Casa Bianca, e ha scelto questa frase per dare al suo paese un segnale di speranza sul fatto che, rimboccandosi le maniche, nuove cose buone possono essere fatte. Certo, a ridi-mensionare questa speranza ci ha pensato subito l’agenzia di rating Fitch, che, nel giorno dei festeggiamenti, ha riportato tut-ti con i piedi per terra: il «fi scal cliff», ovve-ro l’annunciata fi ne degli sgravi fi scali e gli annunciati tagli automatici alla spesa pubblica, se non verranno evitati, rappre-senteranno un serio rischio per la ripresa economica degli Stati Uniti. Per Obama, insomma, si legge in una nota dell’agenzia di rating, la «sfi da è attuare un piano di riduzione del defi cit credibile, in modo da evitare l’aggravarsi della crisi economica». È insomma importante che gli Usa tornino a essere un vòlano dell’economia mondiale, così come lo è, anche se con un ritmo un po’ meno sostenuto rispetto agli anni passati, la Cina. Mercoledì si è aperto il 18esimo congresso del Partito comunista cinese chiamato a designare il segretario genera-le Xi Jinping come nuovo presidente al posto di Hu Jintao. «In risposta ai cambia-menti economici bisogna accelerare sulla creazione di un nuovo modello di crescita basato sulla qualità e sul miglioramento delle performance», ha detto Hu Juntao. Per i prossimi 8 anni l’obiettivo è le realiz-zazione di «una società mediamente bene-stante» dove la povertà sia eliminata, so-prattutto attraverso il rilancio dei consumi interni. Come non vedere in queste sfi de di Cina e Usa due nuove opportunità di cre-scita anche per l’Italia?

Roberto Miliacca

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Imprese,nuovi tribunali

alla provaDI MARIA CHIARA FURLÒ

I Tribunali delle imprese, una piccola rivoluzione per la giustizia societaria che mette d’accordo gli avvocati d’affari. Tutti convinti, a quasi due mesi dalla

partenza (20 settembre scorso) che le in-tenzioni che hanno portato alla nascita di queste nuove sezioni specializzate siano le migliori. Un po’ meno entusiasmo si perce-pisce riguardo alle effettive conseguenze pratiche di questa innovazione in campo giudiziario. Bisognerà aspettare di vede-re le nuove sezioni all’opera sul «campo», soprattutto per la competenza territoriale e per l’effettivo carico dei giudici. Avvoca-tiOggi ha sentito alcuni degli studi legali che si occupano di contenzioso societario, per cercare di capire se davvero l’introdu-zione delle nuove sezioni specializzate per le imprese porterà un vento di cambiamen-to in questo settore della giustizia italiana. Ottimistico il commento di Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners: «Questa ini-ziativa ha certamente un valore positivo. In linea teorica, l’introduzione del Tribunale delle imprese potrebbe costituire un utile strumento per conferire effi cienza e com-

petitività non solo al sistema giudiziario, ma anche al sistema economico italiano». Secondo CMS Adonnino Ascoli & Cavasola Scamoni: «L’attenzione rivolta alle neces-sità delle imprese è senz’altro indice di un diverso e più moderno approccio alla questione giustizia in Italia, e questo è un ottimo segnale. Se poi gli effetti sperati si realizzeranno davvero è solo il tempo a po-terlo dire. Positivo anche il commento di Carnelutti: «L’introduzione dei Tribunali delle imprese sarà un decisivo migliora-mento, in quanto assicurerà che le cause vengano affi date a magistrati dotati di una competenza specifi ca in diritto socie-tario o comunque collegata alla vita delle imprese». Cautela nel giudizio sui risvol-ti concreti dei nuovi organismi anche da Linklaters: «È ancora presto per dire se le sezioni specializzate riusciranno a miglio-rare il servizio dei Tribunali verso le im-prese». Per quanto riguarda la riduzione dei tempi Macchi di Cellere Gangemi dice: «Le prime controversie societarie a seguito di tale riforma benefi ceranno di tempi di defi nizione più rapidi; specialmente in con-siderazione del fatto che tali sezioni spe-cializzate partiranno senza pendenze».

Compiono i primi due mesi di vita le nuove sezioni specializzate in materia societaria. Le prime valutazioni operative degli studi legali d’affari

Avvocati e magistrati italiani danno lezione ai colleghi americani. Si è appena chiusa una 5 giorni di full immersion giu-ridica che ha visto protagonisti giudici e legali baresi, che hanno dato ospitalità a un gruppo di 35 giuristi provenienti da diversi paesi del Nord e del Sud America (docenti nordamericani, componenti del-le Corti supreme e delle Corti d’Appello di Argentina e di altri paesi dell’America la-tina) per una serie di lezioni di formazio-ne sugli aspetti moderni delle controver-sie giudiziarie. L’iniziativa, che si è svolta a Bari, è stata organizzata dall’Academia de Intercambios y Estudios Judiciales (associazione senza fi ni di lucro con sede a Buenos Aires che promuove i valori dell’indipendenza della magistratura e favorisce, attraverso l’organizzazione di corsi e seminari in tutto il mondo, il dialogo e l’incontro di giudici sudame-ricani con i colleghi di Italia, Messico, Usa, Germania, Francia, Spagna, India, Cina, Indonesia, Olanda), in collabo-razione con l’Università degli Studi di Bari, la Corte d’Appello di Bari, l’Ordine degli Avvocati di Bari e l’Associazione nazionale magistrati e con il patrocinio di comune, provincia e regione.

CODICI & PANDETTE

Livia Pomodoro, presidente tribunale di Milano

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Page 30: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

II Lunedì 12 Novembre 2012 S T U D I & C A R R I E R E

Pagine a cura DI MARIA CHIARA FURLÒ

Tribunali delle imprese, si parte. Gli studi le-gali d’affari sono tutti d’accordo sulle buone

intenzioni delle nuove sezioni specializzate in materia socie-taria al lavoro a pieno regime dallo scorso 20 settembre. Sono invece un po’ più tiepidi su quelle che potranno essere le effettive conseguenze pratiche di questa innovazione in cam-po giudiziario. Per ragionare su queste bisognerà aspettare di vederli all’opera sul «campo», soprattutto per la competenza territoriale e per l’effettivo ca-rico dei giudici.

La novità in tema di giusti-zia societaria, cioè le sezioni specializzate in materia di im-presa, istituite dal cosiddetto decreto Liberalizzazioni (de-creto legge n. 1 convertito con legge n. 27/2012) sono partite senza avere cause pendenti, nel senso che sono di loro com-petenza solo le nuove controversie societarie. Le sedi si trovano all’in-terno di ogni Tribunale e Corte d’appello dei ca-poluoghi regionali (con le eccezioni della Val d’Aosta che rientrerà sotto l’orbita di Torino e degli uffi ci in surplus di Catania e Brescia) ed erediteranno la giurisdi-zione precedentemente in capo alla tutela della proprietà intellettuale e industriale, cui si som-mano, tra le altre, le controversie in materia di antitrust, il trasferi-mento di partecipazio-ni, e i ricorsi contro gli appalti pubblici di importanza comunitaria.

Ma fu vera rivoluzione?

Una piccola rivoluzione, quella fortemente voluta dal ministro della giustizia Paola Severino, su cui AvvocatiOg-gi ha voluto fare il punto a po-che settimane dalla partenza, sentendo alcuni professionisti esperti in materia di conten-zioso societario, per cercare di capire se davvero l’introduzio-ne delle nuove sezioni specia-lizzate per le imprese porterà un vento di cambiamento in questo settore della giustizia italiana.

Ottimistico, seppure con qualche riserva, il commento di Augusta Ciminelli, part-ner dello studio legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli

& Partners. «Questa inizia-tiva ha certamente un valore positivo», spiega la Ciminelli. «In linea teorica, l’introdu-zione del Tribunale delle im-prese potrebbe costituire un utile strumento per conferire effi cienza e competitività non solo al sistema giudiziario, ma anche al sistema economico italiano. Sarebbe auspicabile tuttavia un intervento del le-gislatore di più ampio respiro, che incida direttamente non solo sulle specifi che competen-ze dell’organo giudicante, ma anche sulle norme del codice di rito, facendo tesoro delle prece-denti esperienze. Mi riferisco in particolare al c.d. processo societario, abrogato dopo poco più di cinque anni dall’entra-ta in vigore, che ha mostrato sin da subito limiti evidenti (ad esempio nei procedimenti multi-parti)».

Secondo Vincenzo Giangia-como, partner di Cms Adon-nino Ascoli & Cavasola Scamoni: «L’attenzione rivolta

alle necessità delle imprese è senz’altro indice di un diverso e più moderno approccio alla questione giustizia in Italia, e questo è un ottimo segnale. Se poi gli effetti sperati si realiz-zeranno davvero è solo il tempo a poterlo dire. Certo le prece-denti esperienze di sezioni specializzate non hanno dato notevoli frutti, come dimostra la stessa cancellazione delle se-zioni specializzate in materia di proprietà industriale, sulle cui ceneri sono oggi sorti i nuo-vi Tribunali delle imprese».

L’esperienza milanese ha funzionato

Cauto nel dare un giudizio sui risvolti concreti dei nuovi organismi anche Alessandro Villani, partner di Linklaters: «A mio avviso è ancora presto per dire se le sezioni specializ-zate riusciranno a migliorare il servizio dei tribunali verso le imprese. La normativa è entrata in vigore solo da pochi giorni e bisognerà attendere

almeno due-tre anni per avere i primi risultati e per capire se l’introduzione delle sezioni specializzate abbia effettiva-mente portato un migliora-

mento (quantomeno sotto il profi lo qualitativo) del servizio giurisdizionale alle imprese. Ci

sono tribunali, come quello di Milano, dove già esistono sezio-ni specializzate, per esempio proprio in materia societaria, quindi è ragionevole pensare

che, quantomeno in que-sti casi, il cambiamento non sarà particolarmen-te rilevante».

Sull’esempio della ottava sezione del Tri-bunale di Milano ha insistito anche Salva-tore Nolasco socio di Carnelutti: «Sull’in-troduzione dei Tribu-nali delle imprese sono d’accordo con molti miei colleghi, sarà un decisi-vo miglioramento, in quanto assicurerà che le cause vengano affi date a magistrati dotati di una competenza specifi ca in diritto societario o co-munque collegata alla

vita delle imprese. Non bisogna dimenticare che la giustizia è un servizio e che la possibili-

tà di usufruire di magistrati competenti, come lo sono quelli dell’ottava sezione del Tribuna-le civile di Milano (sulla quale confl uiranno le controversie so-cietarie di tutta la Lombardia, tranne quelle di Brescia che ne avrà uno ad hoc), è sicura-mente una garanzia di avere una controparte competente ed effi cace».

Che nei Tribunali di Roma e Milano si parta già da un ottimo livello di preparazione ne è convinta anche Augusta Ciminelli: «In queste due città, già da tempo, vi sono sezioni “dedicate” alle questioni socie-tarie. In altri tribunali invece, un giudice si trova a dover decidere su controversie un giorno di diritto commerciale ed il giorno successivo di di-ritto successorio. Questo non è necessariamente un aspetto che incide sulla qualità delle decisioni, ma una maggiore razionalizzazione certamente gioverà».

Molto del successo dipenderà dalla competenza dei giudici

Per quanto riguarda la ridu-zione dei tempi di risoluzione delle controversie societarie Andrea de Santis, partner di Macchi di Cellere Gange-mi, ha sottolineato: «Le prime controversie societarie instau-rate a seguito di tale riforma benefi ceranno molto probabil-mente di tempi di defi nizione più rapidi; questo specialmente in considerazione del fatto che le nuove sezioni specializzate partiranno senza avere cause pendenti. Per quanto riguarda il futuro, la riduzione dei tem-pi dipenderà in gran parte dal numero e dall’effettiva specia-lizzazione dei giudici apparte-nenti alle sezioni specializza-te nonché dall’effi cienza delle strutture a supporto della mac-china giudiziaria (cancellerie, disponibilità di aule, supporti informatici ecc.). Saranno, tut-tavia, certamente penalizzati

Dal 20 settembre operative le 21 nuove sezioni specializzate, L’opinione degli avvocati d’affari

Tribunali delle imprese al viatra aspettative e timori

Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA

[email protected]

Augusta Ciminelli

Vincenzo Giangiacomo

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Page 31: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

IIILunedì 12 Novembre 2012Lunedì S T U D I & C A R R I E R E

i contenziosi non toccati dalla riforma che, contando su meno giudici (pare di capire che la ri-forma, almeno nelle intenzioni del legislatore, debba essere a costo zero) dureranno presumi-bilmente di più.

C’è un rischio allungamento dei tempi processuali

Alcune perplessità, special-mente sul lungo periodo, sono state invece espresse da Ales-sandro Villani: «Credo che in prima battuta i tempi potreb-bero addirittura allungarsi. Per il momento, infatti, non

è previsto il reclutamento di nuovi giudici, mentre il carico di lavoro per i magistrati dei Tribunali dei capoluoghi di Provincia, dove le nuove se-zioni specializzate sono state istituite, è destinato a crescere proprio in ragione dell’ampia competenza che la normativa ha attribuito alle nuove se-zioni specializzate. Infi ne, le sezioni specializzate verran-no istituite presso i tribunali capoluogo. Di conseguenza alle sedi di medie dimensioni, come Bologna, Torino, Venezia, con-fl uiranno molte controversie dai vari tribunali di provincia,

aumentando ulteriormente il numero delle cause assegnate alle nuove sezioni».

Sul fatto che la creazione di un nucleo di alta specializza-zione sarà, o meno, in grado di emettere decisioni di qualità superiore rispetto all’attua-le, Vincenzo Giangiacomo è fi ducioso. «Di sicuro il nuovo sistema porterà a un’unifor-mità maggiore nella giurispru-denza, data la concentrazione dei soggetti decidenti, ed è senz’altro positivo. Ciò infatti garantisce agli operatori e agli utenti del sistema giustizia un maggior grado di prevedibili-

tà degli esiti e quindi fun-gerà di fatto da «deterren-t e n a t u r a -le» (insieme all’incremen-to dei costi per la giu-stizia in tali materie) per liti dall’esi-to legato a orientamenti g i u r i s p r u -denziali ete-rogenei», dice G i a n g i a c o -mo. «Quanto alla qualità

delle decisioni, i giudici che compongono le nuove sezioni specializzate devono essere scelti tra i magistrati dotati di specifi che competenze, dun-que è legittimo attendersi che il livello sia alto. Se poi esso sarà superiore all’attuale non è facile dirlo, certo l’eterogenei-tà delle competenze attribuite alle nuove sezioni, che spazia dal diritto societario in sen-so stretto, al diritto d’autore, alla concorrenza sleale fino al diritto antitrust lascia spazio a qualche dubbio sul grado di specializzazione che potrà

essere raggiunto nelle singole materie».

I professionisti hanno mo-strato molta prudenza nel commentare riguardo possi-bili problematiche e poten-ziali migliorie applicabili a questi nuovi organismi. «Sin-ceramente, credo che le norme siano state redatte in maniera corretta», dice Nolasco, «l’esito poi dipenderà da come in con-creto verranno portate avanti e applicate in primis negli uf-fici e dagli avvocati che devono metterci del loro per aiutare i giudici in maniera costrutti-va. L’impostazione che è stata data è buona, dipenderà poi da come sarà applicata».

Ancora più cauto de Santis: «Al momento, tutto dipende dal numero dei procedimen-ti che interesseranno i nuovi Tribunali. Certo è che, con una competenza così allargata, se non verrà aumentato il perso-nale dei tribunali in questione potrebbero sorgere grosse dif-ficoltà nella definizione delle controversie. Sarebbe, inoltre, opportuno prevedere percorsi formativi e/o di aggiornamen-to per i giudici che entreranno a far parte di tali sezioni spe-cializzate».

© Riproduzione riservata

Alessandro Villani Salvatore NolascoAndrea de Santis

TUTTE LE COMPETENZE DELLE SEZIONI SPECIALIZZATE IN MATERIA D’IMPRESA

I nuovi tribunali delle imprese sono competenti:

- Nelle controversie in materia di proprietà industriale

- In relazione alle società per azioni e in accomandita per azioni - di cui al Libro V, Titolo V, Capi V e VI del codice civile - ovvero alle società da queste controllate o che le controllano, nelle controversie:

a) tra soci delle società, inclusi coloro la cui qualità di socio è oggetto di controversia;

b) relative al trasferimento delle partecipazioni sociali o a ogni altro negozio avente a oggetto le partecipazioni sociali o i diritti inerenti;

c) di impugnazione di deliberazioni e decisioni di organi sociali;

d) tra soci e società;

e in materia di patti parasociali;

f) contro i componenti degli organi amministrativi o di controllo, il liquidatore, il direttore generale ovvero il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari;

g) aventi a oggetto azioni di responsabilità promosse dai creditori delle società controllate contro le società che le controllano;

e) relativi a rapporti di cui all’articolo 2359, primo comma, n. 3 (in materia di società cd. controllate, in quanto sotto inl uenza dominante di un’altra società in virtù di particolari vincoli contrattuali con essa), all’articolo 2497-septies (di società o ente che, fuori dalle ipotesi di controllo cui all’articolo 2497-sexies, esercita attività di direzione e coordinamento di società sulla base di un contratto con le società medesime o di clausole dei loro statuti), all’articolo 2545-septies (di contratti relativi a «gruppi cooperativi paritetici» ovvero gli accordi con cui più cooperative appartenenti anche a categorie diverse regolano, anche in forma consortile, la direzione e il coordinamento delle rispettive imprese);

i) relative a contratti pubblici di appalto di lavori, servizi o forniture di rilevanza comunitaria in cui sia parte una delle citate società di cui al Libro V, Titolo V, Capi V e VI del codice civile, quando sussiste la giurisdizione del giudice ordinario.

- nelle cause di cui all’art. 33, comma 2, della legge n. 287/1990 (comma 1, lett. c)) cioè alle azioni di nullità e di risarcimento del danno, nonché ai ricorsi per ottenere provvedimenti d’urgenza in relazione alla violazione delle disposizioni sulla concorrenza di cui ai titoli dal I al IV della stessa legge n. 287 (sostanzialmente le norme sulle intese restrittive della concorrenza, l’abuso di posizione dominante e le operazioni di concentrazione);

- le controversie per la violazione della normativa antitrust dell’Unione europea.

- In materia societaria è prevista la competenza delle sezioni specializzate su specii che controversie relative anche:

- alle società a responsabilità limitata (srl);

- alle società per azioni europee (SE) di cui al Reg. (CE) n. 2157 del 2001;

- alle società cooperative europee (SCE) di cui al Reg. (CE) n. 1435 del 2003;

- alle «stabili organizzazioni nel territorio dello stato delle società costituite all’estero»;

- Le cause relative a rapporti societari, compresi quelle concernenti l’accertamento, la costituzione, la modii cazione o l’estinzione di un rapporto societario, le azioni di responsabilità da chiunque promosse contro i componenti degli organi amministrativi o di controllo, il liquidatore, il direttore generale ovvero il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, nonché contro il soggetto incaricato della revisione contabile per i danni derivanti da propri inadempimenti o da fatti illeciti commessi nei confronti della società che ha conferito l’incarico e nei confronti dei terzi danneggiati, le opposizioni alla delibera dell’assemblea di riduzione del capitale sociale delle spa e delle srl (articoli 2445, terzo comma, e 2482, secondo comma, c.c.), le opposizioni all’iscrizione nel registro delle imprese della deliberazione di destinazione di un patrimonio della società ad uno specii co affare (art. 2447-quater, secondo comma, c.c.), le opposizioni alla revoca dello stato di liquidazione della società (art. 2487-ter, secondo comma, c.c.), le opposizioni alle fusioni di società da parte dei creditori e dei possessori di obbligazioni delle società partecipanti (artt. 2503 e 2503-bis, c.c.), le opposizioni alla scissione delle società (art. 2506-ter c.c.);

- Nelle cause in materia di patti parasociali, anche a quelli non regolati dall’articolo 2341-bis del codice civile.

- Nelle cause che presentano ragioni di connessione con quelle sopraindicate

Solo il tempo dirà se l’esperimento funziona e se le controversie in materia societaria dureranno meno rispetto a oggi

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Page 32: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

IV Lunedì 12 Novembre 2012 A T T UA L I TÀ

Per presidenziali, senato e congresso gli avvocati hanno investito molto, anche se meno che nel 2008

Usa 2012, dai legali 25,5 mln di $Le law fi rm americane hanno sostenuto più Obama che Romney

DI ANDREA ALTAVISTA

Per gli avvocati, l’appun-tamento ogni 4 anni con le elezioni americane, rappresenta sia un’op-

portunità di lavoro sul conten-zioso che si scatena alla chiusura delle urne che un costo rilevante, in quanto le maggiori law fi rm sono tra i principali fi nanziatori delle campagne elettorali degli aspiranti presidenti.

Nella corsa alla Casa Bianca del novembre 2012, le preferenze degli avvocati d’affari sono state chiare e hanno puntato nella di-rezione di Barack Obama, sfi -dato dal candidato repubblicano Mitt Romney. E queste indica-zioni di voto degli avvocati sono andate nella stessa direzione di quelle espresse poi dagli elettori americani, che, nella notte tra il 6 e il 7 novembre, hanno ricon-fermato alla casa Bianca proprio Obama.

Secondo i dati pubblicati dal sito americano Opensecrets.org, Obama ha raccolto dagli studi legali 25.130.021 di dollari, a fronte dei 12.267.294 di dollari arrivati nelle tasche dello sfi-dante (nell’aggregato law fi rm e lobby, invece, Obama ha raccol-to 25,5 mln e Romney 13,6 mln). Un trend che, come si può vedere raffrontando l’articolo pubblica-to su AvvocatiOggi dello scorso 28 maggio, che è rimasto con-fermato per tutta la campagna elettorale per le presidenziali

americane È stato lo studio anglo-ameri-

cano Dla Piper, con 393,102 $, a essere il maggiore sostenitore di Obama (lo studio da tempo aveva appoggiato il presidente in modo uffi ciale), seguito da Sidley Au-stin che ha contribuito alla cam-pagna con circa 377 mila dollari. Kirkland & Ellis è stata invece la prima law fi rm fi nanziatrice di Romney con 496.722 dollari.

Nella campagna 2012 i legali sono stati donatori generosi, an-che se meno dell’anno record del 2008. Nel 2012, incluse anche le elezioni in calendario per il Sena-to e per il Congresso, gli avvocati hanno donato circa 184 milioni di dollari, 122,8 dei quali a favore dei democratici. Nelle precedenti presidenziali del 2008 gli avvoca-ti avevano messo sul piatto 269,8 milioni di cui 212 milioni a favore dei democratici.

Secondo l’avvocato Raphael S. Grunfeld, l’origine dei fi nan-ziamenti che i legali mettono a disposizione dei politici rifl ette gli interessi della categoria in seguito alla conclusione delle votazioni.

Quest’anno sono in parte cam-biate le fonti di fi nanziamento dei due partiti, con gli studi d’affari corporate importanti sostenitori della campagna democratica.

Tradizionalmente invece, spie-ga Grunfeld, i democratici erano fi nanziati dagli avvocati specia-lizzati in class action e risarci-mento danni, mentre i repubbli-cani raccoglievano il sostegno dei più tradizionali avvocati d’affari. Come spiega Opensecrets, l’indu-stria legale è una delle più coin-volte nelle elezioni americane in quanto ha importanti interessi legislativi e di lobby nell’entou-rage di Washington. Negli ultimi dieci anni, i contributi fi nanziari alle campagne sono aumenta-ti in modo esponenziale, fi no a toccare la cifra record del 2008.

Tradizionalmente inoltre, gli avvo-cati appoggiano i candidati demo-cratici, e non solo quelli presidenzia-li. Nel 2008 infatti Hillary Clinton aveva raccolto 16 milioni di dollari a favore dello stesso partito. Ma quando le elezioni si avvici-nano, per gli studi si apre anche un importante fronte di lavoro. Come aveva spiegato

il socio di DLA Piper William Minor gli studi legali sono coin-volti in numerosi casi relativi al coinvolgimento privato o «corpo-rate» nella campagna elettorale. L’attività principale riguarda la gestione del rischio legale colle-gato al coinvolgimento politico di un’azienda o di un manager che porti visibilità durante cam-pagna elettorale. I cambiamenti normativi nelle regole sui fi nan-ziamenti ai candidati sono infatti frequenti. «Le aziende che consi-derano donazioni a gruppi politici esterni devono considerare con attenzione i destinatari, facen-do attenzione a non ricevere un danno reputazionale in caso di scandalo», aveva spiegato il socio.

L’articolo del 28 maggio scorso sul ruolo

delle law i rm nelle presidenziali Usa 2012

Sbloccate tutte le parte-cipazioni libiche in Italia. Lunedì scorso la Quarta sezione penale della Corte d’Appello di Roma ha ordi-nato il dissequestro delle partecipazioni della Lib-yan investment authority (Lia) nel gruppo industria-le in Finmeccanica e Uni-credit (pari rispettivamen-te al 2,01% e all’1, 25%). Il fondo Lia è stato assistito dai legali Michael Bosco di Dla Piper, da Fabrizio Petrucci di Studio Car-nelutti e da Ulisse Corea dello Studio Marini.

La misura del disseque-stro delle quote di Lia in Unicredit e Finmeccanica si unisce allo sblocco della partecipazione in Eni che era stato disposto nel mese di luglio. Con questi prov-vedimenti, la Lia riacqui-sisce il pieno controllo del proprio portafoglio d’in-vestimento italiano, dopo che le partecipazioni era-no state sequestrate dalle autorità giudiziali italiane nel marzo 2012 a seguito di rogatorie emesse dalla Corte penale internaziona-le dell’Aia«Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto, che riporta oltre 1 miliardo di euro di beni sotto il con-trollo del nuovo governo libico democraticamente eletto dal popolo libico», ha commentato Mohsen Derregia, presidente della Libyan investment autho-rity. «Ringrazio il Comita-to di sicurezza finanziaria del ministero dell’econo-mia e delle finanze per il supporto ricevuto al fine di risolvere tale questione».La Libyan investment au-thority è un’agenzia che fa capo al governo libico e agisce come fondo sovrano per la gestione di una par-te dei proventi derivanti dalla produzione di olio e gas per conto delle future generazioni libiche. La Lia è stata costituita nel 2006 e attualmente gestisce beni per circa 60 miliardi di dollari sia direttamente che attraverso società con-trollate al 100%: la Libyan arab foreign investment company (Lafico), la Lib-yan african portfolio (La-pAP), la Oil invest (Tamoil) e la Long term portfolio.

Sara Seligassi

AGENZIA LIA

Sbloccate lepartecipazioni

della Libia

LA TOP 20 DEI FINANZIATORI DELLA CAMPAGNA PRESIDENZIALE

Fonte: Opensecrets.org

elettorale per le presidenziali toccare la cifra record del 2008.

Tradizionalminoltre, gli

ti

L’articolo del 28 maggio scorso sul ruolo

IV Lunedì 28 Maggio 2012 A T T UA L I TÀ

Nella corsa per le presidenziali gli avvocati anche quest’anno inl uenzeranno le scelte politiche

Usa 2012, decidono le law firm

I loro contributi sostengono le campagne di Obama e Romney

DI ANDREA ALTAVISTA

Le elezioni presidenziali

americane in calendario

a novembre si avvicina-

no, e gli avvocati d’affari

sono pronti a essere coinvolti sui

diversi fronti spalancati dalla

nuova tornata elettorale.

In primo luogo, su quello dei

fi nanziamenti ai partiti in corsa,

quello democratico guidato da

Barack Obama e quello repub-

blicano con in lizza Mitt Rom-

ney. Solo considerando il mese

di marzo infatti, gli studi d’affari

risultano tra i maggiori donatori

nella campagna presidenziale di

Obama, mentre altre istituzioni

finanziarie hanno supportato

Romney, come rivela un’analisi

del sito Opensecrets.org.

Tra i principali donatori fi gura

lo studio d’affari Sidney Austin,

che ha versato un contributo di L’attività principale riguarda

la gestione del rischio legale col-

legato al coinvolgimento politico

di un’azienda o di un manager

he porti visibilità durante cam-

golano i fi nanziamenti ai partiti

negli Stati Uniti.

«Molti in-house counsel non

hanno esperienza in questo am-

bito e si rivolgono a noi. Ci sono

lcune problematiche chiave che i

gruppi politici esterni devono

considerare con attenzione i de-

stinatari, facendo attenzione a

non ricevere un danno reputazio-

nale in caso di scandalo», spiega

il socio. Una sorta di attività di

due diligence dunque.d i

spesso resi noti solo a fi ne anno

con la pubblicazione dei risultati

fi nanziari. I general counsel delle

aziende interessate a supporta-

re un candidato devono inoltre

consultare i legali in merito ai

confi ni di questo processo.

I vantaggi sono chiari: svilup-

pare contatti chiave all’interno

degli organi dove si potrebbe

svolgere in futuro l’attività legi-

slativa, oltre a associare il pro-

prio brand al partito vincente.

Ovviamente, in caso di vittoria.

A meno di 180 giorni dalle ele-

zioni, conclude Minor, lo studio

assiste a una crescita importante

del lavoro su questo fronte, con l d i

Il mondo professionale è al secondo posto tra i gruppi che sostengono

le campagne elettorali presidenziali Usa secondo OpenSecrets.org

Mitt Romney

Mitt Romney

Barack Obama

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VLunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12 NoveL’ I N T E R V I S TA

Pagina a curaDI FEDERICO UNNIA

Un avvocato dalla forte voca-zione e mentalità internazio-nale, formatosi nella culla del diritto finanziario moderno,

respirando l’aria delle grandi opera-zioni della fi nanza globale. È questo l’ambiente nel quale si colloca la sto-ria professionale di Domenico Fanuele, classe 1968, romano, oggi managing partner per l’Italia dello studio americano Shearman & Sterling, una delle firme più autorevoli nel settore della con-sulenza legale corpo-rate e fi nanziaria.

«Ho sempre pensato che la mia professione sarebbe stata quella legale. Tuttavia, al-cune coincidenze mi hanno permesso di essere al posto giusto nel momen-to giusto», ammette Fanuele. Infatti, laureatosi nel 1993 in Diritto penale con i professori Carmona e l’ex mini-stro della giustizia Giovanni Maria Flick, va subito negli Stati Uniti a Philadelphia per perfezionare l’ingle-se legale. Qui, identifi ca alcuni master dove perfezionare la sua formazione e, vinta una borsa di studi bandita dalla Fondazione Rotary, sceglie la Columbia University a New York.

Terminato il master e ottenuta l’abilitazione a esercitare negli Stati Uniti, torna a Londra ed entra nel pre-stigiosissimo studio Rogers & Wells, successivamente confl uito in Clifford Chance. Sono anni importanti, quelli delle grandi liberalizzazioni e priva-tizzazioni in Italia, nei quali si trova a seguire importanti dossier. Durante questa permanenza londinese, e poco prima che lo studio Rogers & Wells si

fondesse in Clifford Chance, entra in contatto con Shearman & Sterling. «Fu un incontro fondamentale. Mi offrirono di entrare nel loro team a New York, con la delega a occuparmi di alcuni dossier specifi ci sul mercato dei capi-tali e corporate», ricorda Fanuele.

La sua maniacale attenzione ai particolari, l’impegno profuso senza risparmiarsi nel lavoro e la convinzio-

ne che più affiatato è il team legale che opera su una pratica maggiori sono le pos-sibilità di raggiunge-re un buon risultato, fanno emergere an-che alcune capacità manageriali che di li a poco, e siamo nel 2005, spingeranno lo studio americano ad affi dargli la responsa-bilità di partner nella nuova sede italiana

dello studio. «Dapprima abbiamo gestito soprat-

tutto operazioni per clienti esteri dello studio che necessitavano di consulen-za per operazioni sul mercato italiano. Successivamente, ci siamo specializ-zati nelle operazioni sul mercato dei capitali e di M6A con un portafoglio di clienti italiani, divenendo così una delle realtà più conosciute e ricercate per questo tipo di operazioni in Ita-lia», sottolinea Fanuele. E in effetti, basta scorrere il track record delle operazioni seguite per rendersi conto della spiccata competenza che lo stu-dio possiede.

Nel 2005 Fanuele segue, come re-sponsabile legale, l’opa di Allianz sul-la Ras e la successiva fusione. Opera-zione da oltre 12 miliardi di euro. E ancora, l’opa ostile contro Berenice e Tecla, fondi immobiliari facenti capo all’allora Pirelli Real Estate, lanciata da un fondo di Goldman Sachs. «Quella

operazione, con ben 11 rilanci sul prez-zo, dimostrò che in un mercato sano possono guadagnare sia gli azionisti sia gli investitori» sottolinea.

Da ultimo, ed è proprio cronaca di pochi mesi or sono, Fanuele segue come avvocato del consorzio di ban-che la parte legale dei due rilevanti aumenti di capitale promossi da Uni-credit, rispettivamente nel 2010 e nel 2012 per complessivi 11 miliardi di euro.

L’operazione più recente che ha avuto modo di seguire, sempre nel 2012, è l’ipo di Brunello Cucinelli, società di moda quotata alla Borsa italiana.

«Il nostro è uno studio che per tradizione cresce gradualmente sulla base di un consolidato rap-porto con i clienti. Le singole operazioni che curiamo e por-tiamo a termine parlano per noi. La stessa strategia di svi-luppo che intendiamo portare avanti in Italia è graduale. Una crescita interna, e non tanto per acquisizioni», rimarca Fanuele. An-che se, per onore di cronaca, si pre-sentasse qualche professionista con le nostre stesse qualità e senso etico della professione, capace di integrare competenze con quelle già presenti al nostro interno, potremmo valutare l’eventualità di un ingresso.

Circa i settori nei quali lo studio intende crescere Fanuele conferma la sua volontà di porre Shearman & Sterling in Italia quale referente na-turale per le operazioni dei maggiori gruppi del paese allargando dal Capi-tal Market al banking e al contenzio-so. «Oggi il mercato italiano ci ricono-sce delle competenze uniche e un alto livello di indipendenza. L’obiettivo è quello di consolidare lo studio come naturale referente per le operazioni più straordinarie più importanti».

© Riproduzione riservata

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nato a Roma il 29 marzo 1968

IL PROFESSIONISTA

Avvocato, managing partner di Shearman & Sterling Italia e capo del dipartimento Corporate. Laureato alla Luiss di Roma, nel 1997 consegue il master in legge alla Columbia University. È abilitato all’esercizio della professione sia negli Usa sia in Italia. In Shearman & Sterling è entrato nel 1999 presso la sede di New York. Nel 2002 è incaricato di aprire la sede italiana dello studio

LO STUDIO

Fondato nel 1873 a New York, Shearman & Sterling Llp è uno studio legale internazionale che conta circa 900 avvocati in 20 uffici nelle più importanti piazze i nanziarie del mondo. In Italia, tra le sedi di Roma e Milano, operano complessivamente 20 avvocati. Nel 2010 Shearman & Sterling è stato indicato dagli analisti di settore Thomson Financial, Chambers Global, International Financial Law Review e Legal 500 come uno dei leader a livello mondiale per volume e complessità delle operazioni in cui ha fornito i propri servizi, con particolare riferimento alle operazioni di cross-border M&A e di capital markets.

Fatturato 2011: 9 milioni di euro

Più risorse a Snam Rete GasNel 2009 ha seguito l’aumento di capitale di Snam Rete Gas per 3,5 miliardi di euro rappresentando Mediobanca, Morgan Stanley and Ubs Investment come joint global coordinators

L’ipo perCucinelliHa seguito di recente la prima ipo del 2012, cioè la quotazione a Piazza Affari di Brunello Cucinelli come responsabile del collocamento per le banche

RicapitalizzaUnicreditNella veste di responsabile di progetto si è occupato delle due grandi operazioni di ricapitalizzazione di Unicredit del 2010 e 2012 per oltre 11 miliardi di euro

Domenico Fanuele, managing partner di Shearman & Sterling, racconta la sua carriera professionale

La finanza chiede credibilitàL’esperienza internazionale utile anche per la Borsa italiana

nno permesso dello studio.

«Oggi il mercato italiano

ci riconosce delle competenze

uniche e un alto livello

di indipendenza»

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VI Lunedì 12 Novembre 2012 DIRITTO & SOCIETÀ

Il dl 1/2012 ha messo molta carne al fuoco, specie nel campo Antitrust, ma c’è ancora da fare

Liberalizzazioni al banco di provaA 8 mesi di distanza mancano diversi decreti di attuazione

Pagine a cura DI FEDERICO UNNIA

Il decreto liberalizzazioni n.1/2012, coordinato con la legge di conversione n. 27/2012, ha introdotto di-

verse misure per lo sviluppo, ma, a distanza di otto mesi (la legge è entrata for-malmente in vigore il 24 marzo) molto deve essere ancora fatto, soprattutto sui decreti di at-tuazione. E quindi, specie sul fronte liberalizzazioni, è ancora presto per dare un giudizio.

È questa la sensazione che si respira presso gli studi specializzati di diritto della con-correnza. Il dl è intervenuto in molti settori particolarmen-te critici (trasporti, l’energia, le libere professioni, servizi pubblici locali, bancari e assi-curativi) introducendo misure tese a liberalizzarli. Tra que-ste l’eliminazione, per l’avvio di un’attività economica in settori non regolamentati, di limiti numerici, autorizzazioni e licenze preventive, che non siano giustifi cati dal persegui-mento di un interesse generale e che comunque non costitui-scano misure proporzionate al raggiungimento di tale scopo. Particolarmente degni di nota sono gli interventi in materia di tutela della concorrenza e di protezione dei consumatori, con maggiori poteri di segnalazione e di vigilanza attribuiti all’Auto-rità garante della concorrenza e del mercato.

«È difficile dissentire dalla lettura del dl n. 1/2012 come un provvedimento di portata storica per il nostro paese per l’organicità e l’ampiezza delle misure contenute», commenta Mario Siragusa, di Cleary Gottlieb Steen & Hamilton: «sostituendo i tradizionali mo-delli provvedimentali autoriz-zatori, dovrebbero consentire di rimuovere gli ostacoli all’accesso ai mercati e i vincoli ingiustifi -cati all’esercizio dell’attività d’impresa nei settori produttivi più rilevanti ai fi ni della crescita della nostra economia». Portata dirompente, per esempio, se-condo Siragusa, hanno le nuove disposizioni che consentono agli enti locali di attribuire diritti d’esclusiva per i servizi pubblici di rilevanza economica solo qua-lora non sia possibile affi darne la gestione alla libera concorren-za. «Qualche riserva suscitano, invece, le proposte di riforma concorrenziale contenute nella recente segnalazione dell’Agcm in vista della legge annuale per il mercato e la concorrenza 2013, che sembrano a tratti risentire di un’impostazione demagogica e oltretutto non in linea con le linee di politica seguite nei pro-

cedimenti istruttori», aggiunge Siragusa.

Secondo Carlo Emanuele Rossi, partner di Carnelutti Studio Legale Associato, «le manovre del governo Monti co-stituiscono un primo passo ver-so la liberalizzazione dei mercati in Italia, i cui effetti inizieranno

presumibilmente a ma-nifestarsi nei prossimi anni. C’è però il concre-to rischio che la fase dell’implementazione delle novità legislative attraverso i necessari decreti attuativi e gli altri atti di normativi, come spesso accade nel nostro paese, possa rendere le misure ap-provate parzialmente inefficaci o inattuate. In ogni caso, quan-to è stato fatto è solo

una minima parte di quanto dovrà ancora essere realizzato. Innanzitutto, perché l’azione del governo Monti ha, sino ad oggi, privilegiato l’apertura e il miglioramento dei mercati esi-stenti senza impegnarsi in una reale politica diretta alla libera-lizzazione e valorizzazione delle risorse per la crescita economica. L’Autorità garante negli ultimi mesi ha svolto un ruolo prezioso nel ricercare, valutare e segna-lare al governo e al parlamento i settori dell’economia del nostro paese che necessitano di riforme e quali provvedimenti sarebbero idonei ad aprire e sviluppare i mercati».

Per Andrea De Matteis, fon-datore di De Matteis Studio Legale, «le misure adottate sono state studiate in tempi molto ra-pidi e in una situazione di grave emergenza. È necessario andare fi no in fondo e garantire conti-nuità nei prossimi anni. Sarebbe auspicabile che le misure già va-rate e in corso di studio fossero perfezionate attraverso un pro-cesso di consultazione volto a una maggiore comprensione del mer-cato, così come avviene a livello europeo. L’eccesso di regolazione è antitetico all’esigenza di tute-la della concorrenza e di libero mercato. Per esempio, si cerca di aumentare il numero di transazio-ni elettroniche attra-verso l’azzeramento o la sostanziale riduzione delle commissioni a ca-rico degli esercenti per pagamenti con carta. Questo porterà a mag-giori costi per i consu-matori, come già spe-rimentato in Spagna, Australia e negli Stati Uniti, e quindi a una minore crescita delle transazioni elettroniche».

Quali le parti eventualmente ancora migliorabili? Secondo Siragusa «in materia di distri-buzione dei carburanti, la di-sposizione che dichiara l’auto-matica cessazione degli effetti delle clausole di esclusiva per la

parte eccedente il 50% il fabbiso-gno dell’impianto potrebbe esse-re contrasto con il regolamento Ue n. 330/2010 in materia di esenzioni degli accordi verticali. Inoltre, in tema di servizi assicu-rativi Rc auto, la previsione del l’obbligo per l’intermediario che distribuisce prodotti e servizi as-sicurativi di sottoporre al cliente almeno tre preventivi di gruppi assicurativi diversi prima della sottoscrizione del contratto, a pena di nullità dello stesso, mi pare inidonea ad assicurare un adeguato confronto concorren-ziale tra compagnie e addirittura suscettibile di disincentivare il ricorso al cosiddetto “pluriman-

dato”». Per Rossi gli

spazi di inter-vento sono quelli individuati ana-liticamente e con esaustività dall’An-titrust nella segna-lazione inviata al governo e al par-lamento lo scorso 2 ottobre. «Inoltre, tra le varie misure urgenti ed essen-ziali per aumen-

tare signifi cativamente il grado di competitività del nostro pa-ese, che l’Autorità garante non è però competente a suggerire, c’è senza dubbio una profonda riforma della giustizia, che ga-rantisca meccanismi giudiziari adeguati e ponga fi ne a ritardi e ineffi cienze inammissibili in

un paese occidentale che allon-tanano investimenti esteri e me-nomano la competitività delle nostre imprese e del nostro sistema eco-nomico», aggiunge.

Quale la reazione da parte delle impre-se e delle associazioni alla nuova normativa? «Negli ultimi mesi ab-biamo assistito diversi operatori economici nell’individuare e se-gnalare a governo e parlamento possibili misure di apertura e sviluppo nel settore delle energie rinnovabili», spiega Ros-si, «in particolare nel settore dei biocarburanti e bioliquidi, tra cui le misure necessarie a cre-are le condizioni legislative ed economiche idonee a sviluppare il mercato del biometano, risor-sa energetica che viene conside-rata di primario interesse per il raggiungimento degli obiettivi nazionali e comunitari di fonti rinnovabili entro il 2020 e in relazione alla quale il nostro paese potrebbe essere uno dei maggiori produttori europei. Il governo è stato recettivo in merito; alcuni provvedimenti sono già stati approvati ed altri potrebbero esserlo nei prossimi mesi».

Siragusa dal canto suo si li-mita a citare i recenti casi Fer-rovie dello Stato-Arenaways e Poste Italiane-Tnt. «Due casi direi emblematici dell’approc-

cio al tema delle liberalizzazio-ni dell’Agcm, che, travalicando

la competenza attribuitale dalla legge di applicare ex post le regole di concorrenza, si spinge talvolta a esercitare funzio-ni regolatorie. Gli ex-incumbent sono stati sanzionati per aver ostacolato l’ingresso o l’espan-sione di concorren-ti nel mercato, ma in realtà la vera censura nei loro

confronti è stata, in sostanza, di non aver agevolato il new entrant al di là degli obblighi a cui è soggetta l’impresa do-minante. Poste lo scorso aprile ha così ottenuto l’annullamento della decisione da parte del Tar Lazio e anche Fs si appresta a ricorrere contro l’Autorità».

De Matteis dal canto suo sot-tolinea come il suo studio stia «collaborando attivamente con le istituzioni e il governo, con particolare riguardo al settore dei servizi di pagamento, in modo da promuovere il com-mercio elettronico, generare benefi ci per i consumatori ita-liani e garantire la riduzione dell’economia sommersa. Incen-tivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici, come le carte di pa-gamento, signifi ca quindi gene-rare benefi ci diffusi per l’intero sistema economico».

• Rating di legalità delle impreseÈ stato conferito all’Agcm il compito di pro-muovere l’introduzione di principi etici nei comportamenti aziendali sia attraverso un potere di segnalazione al parlamento delle misure necessarie a perseguire tale scopo, sia elaborando un rating di legalità per le imprese operanti sul territorio nazionale, che costitu-irà un importante elemento di valutazione in sede di concessione di finanziamenti pubblici da parte delle pubbliche amministrazioni e nel caso di accesso al credito bancario.• Clausole vessatorie Introdotta una nuova disposizione al Codice del consumo (art. 37bis) con il quale attribuisce all’Agcm il potere di vigilare contro le clauso-le vessatorie contenute nei contratti standard (conclusi per adesione a condizioni generali mediante sottoscrizione di moduli) tra imprese e consumatori. L’Agcm, d’ufficio o su denuncia, sentite le associazioni di categoria nazionali, potrà dichiarare la vessatorietà delle clausole, pubblicando il provvedimento finale sul pro-prio sito internet e su quello dell’impresa, con sanzioni fino a un massimo di 50 mila euro in caso di inottemperanza. Previsto il potere d’in-terpello così come è fatta salva la competenza del giudice civile sulla loro validità.• Tutela del consumatoreDue novità sempre con riguardo alla disciplina di tutela del consumatore sono state introdotte nel testo del Codice del consumo: è estesa an-che alle cosiddette microimprese la tutela delle pratiche commerciali scorrette messe in atto dai professionisti e viene aggiunta all’elenco delle pratiche commerciali scorrette la pratica generalmente messa in atto dagli istituti di

credito che, ai fini della stipula di un contratto di mutuo, obbliga il cliente alla sottoscrizione di una polizza assicurativa o all’apertura di un conto corrente.• Commercializzazione di prodotti agrico-li e agroalimentariRappresenta un’assoluta novità il potere con-ferito all’Agcm di vigilare sui rapporti commer-ciali tra professionisti del settore agroalimen-tare, condannando al pagamento di sanzioni pecuniarie gli operatori che non rispettano l’obbligo di concludere per iscritto gli accordi commerciali, oppure che impongono alle pro-prie controparti contrattuali condizioni ingiu-stificatamente gravose e inique espressamente elencate nel testo della norma. • Istituzione dei tribunali delle imprese Le sezioni specializzate in materia di proprietà intellettuale e industriale sono sostituite con nuove sezioni specializzate in materia d’im-presa che verranno istituite presso i tribunali e le corti d’appello aventi sede nel capoluogo di ogni regione (eccetto la Valle d’Aosta). Le nuove sezioni saranno competenti anche sulle contro-versie per il risarcimento del danno derivante da illecito antitrust. È modificata la disciplina in materia di class actions, facilitando l’acces-so all’azione con la sostituzione del requisito dell’identità delle situazioni e dei diritti degli interessati con quella della loro omogeneità.• Più potere di segnalazione dell’AgcmIl governo è chiamato a predisporre tutte le ini-ziative necessarie a raccogliere le segnalazioni delle Autorità indipendenti che evidenziano l’esistenza di restrizioni della concorrenza e ostacoli al corretto funzionamento dei merca-ti.

Tutti i punti chiave del decreto

Andrea De Matteis

Carlo Emanuele Rossi

Mario Siragusa

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VIILunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12DIRITTO & SOCIETÀ

Il giudizio che mi sento di espri-mere sul decreto è molto positi-vo. Esiste un gioco di sponda tra l’Autorità Antitrust e il governo

tale per cui la prima pubblica corpose segnalazioni sulle bar-riere alla concorrenza presenti nei vari mercati, sintesi di anni di segna-lazioni precedenti spesso inascoltate, e il governo le recepisce quasi integral-mente dopo pochi giorni. È avvenuto lo scorso gen-naio per il decreto Cresci Italia, sta avvenendo ora con la recentissima segna-lazione 988 dell’Agcm e la bozza di dl del governo». Simone Gambuto, part-ner dello Studio Legale Macchi di Cellere Gangemi, affronta a tutto campo pregi e difetti del decreto libe-ralizzazioni. Materia al cui impulso, non lo dice ma lo sottintende, grande impulso ha dato la fi gura di Antonio Catricalà, prima presidente Antitrust ora sottosegretario alla Presidenza del

consiglio. «È importante sottolineare che la gran parte degli interventi ope-ra in settori regolati o comunque con un ruolo centrale di amministrazioni pubbliche, quali i servizi pubblici locali,

trasporti, credito; segno che la regolazione non ha svolto quel ruolo di apertura al mercato che ci si poteva attendere. È forse questo il motivo per il quale questo governo ha anche parallelamente fortemente rafforzato i poteri dell’Agcm, che ora può impugnare gli atti delle pubbliche ammini-strazioni contrari alla concor-renza ex art. 21 bis della legge antitrust.

Domanda. A suo giudizio è una norma ancora miglio-

rabile? Risposta. Nel concreto, data anche

la corposità e la vastità dei provvedi-menti, in alcuni, limitati, settori gli interventi sembrano seguire un mo-dello astratto di concorrenza, il cui reale impatto può essere discutibile. Ad esempio nel settore assicurativo si

impone di procedere a una standardiz-zazione della polizza e a una defi nitiva distruzione della rete agenziale intro-ducendo la possibilità di collaborazioni tra agenti, anche in monomandato, che pare possano scambiarsi e distribuire i reciproci «prodotti». La prima norma mira a consentire all’assicurato un più facile confronto tra le offerte, ma ha il difetto di far perdere fl essibilità al prodotto assicurativo e quindi lo rende meno adattabile alle specifi che esigenze di ogni singolo consumatore. La seconda sostanzialmente mina alla base gli investimenti sulla rete delle compagnie e vieta una forma distri-butiva, quella agenziale in esclusiva, regolata da convenzioni internaziona-li e direttive europee. È davvero non agevole comprendere come l’agenzia in esclusiva sia sostanzialmente vietata nel settore assicurativo e lecita in tutti gli altri settori.

D. Lei e il vostro studio vi siete occupati di qualche caso?

R. Ci siamo occupati del prima caso in assoluto di applicazione di art. 21 bis in materia di appalti pubblici e ora

ne stiamo seguendo un altro. Il secon-do è in corso, con una causa pendente dinanzi al Tar. Il primo si è chiuso con successo e non è più confi denziale. Si trattava di un bando di gara per la for-nitura di ricambi per autobus che la stazione appaltante, società concessio-naria di pubblico servizio interamente a capitale pubblico, aveva redatto con delle regole che ostacolavano i concor-renti non legati al fornitore dei ricambi originali. Grazie all’intervento dell’Au-torità, non solo la stazione appaltante ha annullato in autotutela la aggiudi-cazione provvisoria al concorrente lega-to al fornitore di ricambi originali ma l’associazione che riunisce le stazioni appaltanti ha convenuto che quel tipo di regole di gara, palesemente anticon-correnziali, non saranno più utilizza-te. La vicenda dimostra che l’Agcm ha potere e volontà di sindacare bandi di gara distorsivi della concorrenza anche se la stazione appaltante è una conces-sionaria di pubblico servizio e non una «amministrazione pubblica» in senso stretto.

© Riproduzione riservata

SIMONE GAMBUTO, MACCHI DI CELLERE GANGEMI

Da seguire i nuovi poteri dell’Antitrust sugli appalti pubblici

Molte delle novità introdot-te richiedono certamente interventi attuativi tesi a riempirle di contenuto.

Solo dopo che saranno state definite nel dettaglio le nuove discipline sarà possibile dare un giudizio sulla loro efficacia e portata innovativa», dice Claudio Tesauro, responsabile del dipartimento concorrenza di Bonelli Erede Pappalardo. «Ad ogni modo, guardando in prospettiva gli effetti che tale intervento può determinare, il giu-dizio è certamente positivo soprattutto in termini di liberalizzazione di settori storicamente considerati critici per la competitività del servizio offerto ai consumatori, come i quello dell’ener-gia e dei trasposti».

Insomma, per Tesauro un quadro luci ed ombre sulle nuove norme di sistema introdotte con il decreto libe-ralizzazioni. «Oltre a dare attuazione alle disposizioni che le attribuiscono nuovi poteri di vigilanza attraverso l’elaborazione di specifi ci regolamenti (quello delle clausole vessatorie entra-

to in vigore il 12 settembre u.s. e quello sul rating legale in corso di defi nizio-ne), l’Agcm ha, sin da subito, esercita-to il rafforzato potere di segnalazione conferitole dal decreto per proporre alle istituzioni misure da apportare ai settori in cui insistono ancora ostacoli alla concorrenza e al corretto sviluppo del mercato. Recentemente l’Autorità ha inviato ai presidenti di Camera, Se-nato e Consiglio di ministri, e al mini-stro per lo sviluppo economico una se-gnalazione con cui riassumeva lo stato dell’arte delle riforme effettuate nei singoli mercati e suggeriva gli inter-venti necessari per arrivare alla piena liberalizzazione di alcuni mercati con-siderati ancora critici, quali il settore postale, dei trasporti e aeroportuale, su cui insistono misure normative e controlli preventivi che impediscono l’ingresso di nuovi operatori e l’offerta di un servizio economicamente e qua-litativamente competitivo».

Domanda. Cosa non la convince delle nuove norme?

Risposta. Non convince la scelta di

accentrare in capo a una sola Autorità competenze e poteri assolutamente ete-rogenei tra di loro. Sebbene sia comprensibile l’intento del governo di apportare strumenti di regolazione al mercato contenendo la proliferazione di Autorità indipendenti, ci si augura che l’Agcm saprà svolgere le nuove competenze senza ridurre l’impegno alla tu-tela della concorrenza, at-tività per la quale è stata costituita.

D. Dove a suo giudizio è ancora migliorabile?

R. L’impressione che si ha, e che è confermata anche dalle recenti se-gnalazioni dell’Autorità, è che con questo decreto si sia persa l’occasione di intervenire con maggiore vigore in alcuni settori in cui il livello di com-petitività è ancora insuffi ciente. Come il settore postale, ad esempio, per il quale sarebbe opportuno un intervento volto a ridisegnare i limiti del servizio

universale introducendo meccanismi concorrenziali per la fornitura di tale

servizioD. Di quali problemati-

che si è già occupato?R. Abbiamo rilevato un

immediato interesse delle imprese per i nuovi poteri di vigilanza dell’Agcm manife-stato soprattutto mediante la richiesta di assistenza nel comprendere il tenore delle nuove discipline e le precauzioni da adottare al fi ne di non incorrere in procedimenti sanzionatori. Particolare attenzione, come

ci si aspettava, proviene dalle imprese appartenenti alla fi liera agroalimen-tare per le quali la nuova disciplina incide in maniera sostanziale nei rap-porti contrattuali con i propri forni-tori costringendole all’osservanza di precisi requisiti che fi no ad oggi erano rimessi alla libera negoziazione indi-viduale delle parti.

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CLAUDIO TESAURO, BONELLI EREDE PAPPALARDO

Eccessivo aver accorpato nell’Agcm nuove competenze

Sotto molteplici profili e in diversi setto-ri le misure contenute

nel decreto hanno segnato una ster-zata verso un’aper-tura dei mercati in Italia secondo le direttrici auspicate dalla stessa Agcm nella segnalazio-ne del 5 gennaio 2012», dice Ales-sandro Greco , da poche settima-ne entrato in Ever-sheds Bianchini con il compito di dirigere il settore Antitrust. E quello delle liberalizzazioni è un tema sul

quale il dipartimento di Evershed concentra molte delle sue attenzioni.

«Il ruolo demandato all’Autorità dalle previsio-ni introdotte è stato, a mio avviso inevitabilmente, del tutto preminente con l’attribuzione di specifi che competenze e nuovi poteri, ad esempio in materia di servizi pubblici locali, per quanto poi vanifi cati dal-la controversa sentenza della Corte costituzionale n.199/2012 dello scorso 20 luglio 2012. Oltre a solle-

citare nel corso dell’anno e con la re-cente segnalazione numerosi correttivi alla disciplina approvata, in vista della

predisposizione del disegno di legge an-nuale per il mercato e la concorrenza, l’Autorità Antitrust ha con sollecitudi-ne autorizzato l’acquisizione del con-trollo esclusivo su Snam da parte della Cassa depositi e prestiti, consentendo l’attuazione del modello di separazione proprietaria imposto a Snam dall’art. 15, primo comma del decreto, per ga-rantire la piena terzietà di Snam ri-spetto a Eni. Nell’esercizio dei propri poteri tradizionali, poi, l’Autorità è intervenuta a più riprese in materia di servizi professionali, contestando a diversi consigli notarili la sostanziale reintroduzione delle tariffe abrogate dall’art. 9 del decreto».

Domanda. Sotto quali profili la normativa è a suo giudizio per-fettibile?

Risposta. In attesa dell’operati-vità dell’Autorità di regolazione dei trasporti, deputata a definire le con-dizioni di accesso alle infrastrutture ferroviarie, portuali, aeroportuali e alle reti autostradali, il legislatore non ha risolto il nodo della separa-zione proprietaria tra gestore dell’in-frastruttura ferroviaria e impresa erogatrice dei servizi di trasporto ferroviario. Nel settore postale, per un’effettiva liberalizzazione è indi-spensabile che il legislatore ridefi -nisca e riduca l’ambito del servizio universale. Nei servizi pubblici locali l’auspicato accesso al mercato di nuo-vi operatori dipenderà anche da una più coerente determinazione degli Ato (Ambiti territoriali ottimali).

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ALESSANDRO GRECO, EVERSHEDS BIANCHINI

C’è ancora molto da fare su trasporti, poste e servizi pubblici locali

Simone Gambuto

Claudio Tesauro

Alessandro Greco

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VIIILunedì 12 Novembre 2012 DIRITTO & FAMIGLIA

Una sentenza della Cassazione: è rilevante la testimonianza dei parenti della parte tradita

Adulterio-addebito, iter obbligatoChi tradisce rischia che sia imputata la separazione. Sempre

Pagina a cura DI DEBORA ALBERICI

Il coniuge che tradisce ri-schia sempre che gli venga addebitata la separazione, a prescindere dal fatto che

la relazione sia omosessuale o eterosessuale. Non solo. È rile-vante la testimonianza dei pa-renti della parte tradita.

Lo ha sancito la Corte di cas-sazione che, con la sentenza n. 19114 del 6 novembre 2012, ha ritenuto inammissibile il ricor-so contro l’addebito deciso dal-la Corte d’appello di Venezia a carico di un marito che aveva commesso adulterio con un al-tro uomo.

Il caso. La vicenda prende le mosse a Venezia. Una giovane coppia si era separata dopo che i fratelli di lei avevano sorpreso l’uomo in atteggiamenti intimi con un altro uomo. Da lì in poi la prosecuzione della conviven-za era diventata intollerabile tanto che lei aveva chiesto al Tribunale la separazione con addebito al marito. Il giudice aveva accolto l’istanza basan-dosi essenzialmente sulla testi-monianza della famiglia della ragazza. Inutile l’appello di lui e poi il ricorso in Cassazione, che ha reso defi nitivo il verdetto.

Le motivazioni. La prima sezione civile ha osservato che la separazione della coppia era avvenuta per il fallimento del rapporto matrimoniale deter-minato dai soli comportamenti incompatibili con i doveri coniu-

gali dell’uomo, ai quali andava attribuita «effi cacia casuale de-terminante dell’intollerabilità della convivenza dopo le scelte (omosessuali, ndr) operate dal marito» che, oggettivamente, non potevano mantenere in pie-di un vero e proprio rapporto di coppia. Ma non basta. La Supre-ma corte ha ritenuto legittima e suffi ciente la testimonianza cir-ca la relazione extraconiugale gay riportata da alcuni parenti della moglie. Pertanto, i giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso e condannato il mari-to a rimborsare alla moglie le spese del giudizio di Cassazio-ne, liquidate in poco più di mille euro quale compenso di difesa, oltre a 200 euro per esborsi e accessori.

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Niente addebito della separazione se un coniuge tradisce e l’altro abbandona la casa. La separazione non è addebitabile a nessuno se entrambi i coniugi hanno violato i doveri matrimoniali, uno intrattenendo una relazio-ne extraconiugale e l’altro abbandonando la casa. Infatti sono rilevanti a questi fi ni solo gli eventi che provocano l’intollerabilità della prosecuzione del rapporto. Lo ha affermato il Tribunale di Napoli che, con la sentenza n. 9945 del 14 settembre 2012, pronunciando-si su una separazione giudiziale ha respinto la reciproca domanda di addebito da parte di una coppia già in crisi da tempo. Lui rim-proverava alla moglie una relazione extraco-niugale dalla quale, fra l’altro, era nata una bambina. Lei di aver abbandonato la casa fa-miliare. Compensando le spese processuali e negando alla donna il mantenimento dato che lei lavorava e lui era disoccupato, i giudici hanno chiarito che l’abbandono della casa coniugale costituisce violazione di un obbli-go matrimoniale e conseguentemente causa di addebito della separazione in quanto por-ta alla impossibilità della convivenza, salvo che si provi, e l’onere incombe a chi ha po-

sto in essere l’abbandono, che tale violazio-ne sia stata determinata dal comportamento dell’altro coniuge ovvero quando il suddetto abbandono sia intervenuto nel momento in cui l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza si sia già verifi cata o per giusta causa. E ancora, in tema di separazione tra coniugi, l’inosservanza dell’obbligo di fe-deltà coniugale rappresenta una violazione particolarmente grave, la quale, determinan-do l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza da ritenersi, di regola circostanza suffi ciente a giustifi care l’addebito della se-parazione al coniuge responsabile, sempre che non si constati la mancanza di nesso cau-sale tra infedeltà e crisi coniugale, mediante un accertamento rigoroso e una valutazione complessiva del comportamento di entrambi i coniugi, tale che ne risulti la preesistenza di una crisi già irrimediabilmente in atto, in un contesto caratterizzato da una convivenza meramente formale. Insomma, occorre la pro-va che proprio il comportamento posto in es-sere da parte di uno dei coniugi in violazione dei citati doveri sia stato la causa effi ciente del fallimento della convivenza.

Nessuno paga se a sbagliare sono in due

Per annullare l’accordo di separazione non bastano il silenzio e la reticenza del marito sulle sue reali condizioni economiche. L’ac-cordo di separazione non può essere annul-lato solo per via della reticenza del coniuge sulle reali condizioni economiche. Infatti, un’errata valutazione da parte dell’altro inci-de sulla convenienza dell’affare ma non vizia il consenso. Sarebbe necessario dimostrare l’inganno della parte tenuta all’assegno sulle sue nuove condizioni economiche. Lo ha sta-bilito la Corte d’appello di Roma di Roma con la sentenza 4696 depositata lo scorso 27 set-tembre. Dunque i giudici della capitale hanno confermato il verdetto del Tribunale di Vel-letri, respingendo la domanda di una donna che, solo dopo l’accordo di separazione, aveva saputo che l’ex marito, imprenditore, aveva ottenuto una grossa somma con la vendita di una sua partecipazione societaria, tacendola in sede di omologazione. Sul punto la Corte d’appello ha motivato che l’errata valutazio-ne delle condizioni patrimoniali dell’altra parte di per sé non si traduce in un errore sulle qualità personali dello stesso ai sensi dell’art. 1429 n. 3, c.c., incidendo solo sulla convenienza economica dell’affare, e rileva

solo se vi è stato il mendacio del contraente. A tal fi ne, però, non basta la mera inerzia nel rendere note circostanze rilevanti per l’al-tro contraente, ma occorre un complessivo comportamento preordinato, con malizia ed astuzia, a realizzare l’inganno perseguito: il semplice silenzio, anche su situazioni di interesse della controparte, e la reticenza, non immutando la rappresentazione della realtà, ma limitandosi a non contrastare la percezione di essa alla quale sia pervenuto l’altro contraente, non costituiscono causa invalidante del contratto. Insomma per far annullare l’accordo è necessario un quid plu-ris: infatti, per usare le parole dei giudici, non basta la mera inerzia nel rendere note circostanze rilevanti per l’altro contraente, ma occorre un complessivo comportamento preordinato, con malizia ed astuzia, a rea-lizzare l’inganno perseguito. Il semplice si-lenzio, anche su situazioni di interesse della controparte, e la reticenza, non immutando la rappresentazione della realtà, ma limitan-dosi a non contrastare la percezione di essa alla quale sia pervenuto l’altro contraente, non costituiscono causa invalidante del con-tratto.

Silenzio e reticenza non bastano

La separazione può essere addebitata al coniuge che per anni rifi uta qualunque forma di intimità con l’altro, mortifi -cando così le sua aspettative di vita. Lo ha affermato la Corte di cassazione con la sentenza 19112 del 6 novembre 2012. La prima sezione civile ha osservato che la mancanza di rapporti sessuali tra la coppia, fermamente rifi utati dalla moglie per sette anni, hanno confi gurato il nesso di casualità tra il rifi uto della donna e l’intollerabilità della convivenza: tanto che l’uo-mo l’ultimo anno si era «dovuto rassegnare» a dormire in una stanza diversa da quella matrimoniale. Ma non solo. La donna aveva anche iniziato a trascurare la conduzione e la pulizia della casa riducendola in condizioni invivibili. Insomma, per Piazza Cavour, l’intimità sessuale costituisce uno dei fi ni essenziali del matrimonio e il rifi uto del coniuge, basato sulla repulsione personale, deve ritenersi gravemente oltraggioso nei confronti dell’altro: in particolare, questo ha portato a un’intollerabilità della convivenza basata sul perdurante e irremovibile atteg-giamento della moglie, incompatibile con una normale rela-zione matrimoniale. Al riguardo, la Suprema corte ha ribadito che «il persistente rifi uto di intrattenere rapporti affettivi e sessuali con il coniuge, poiché, provocando oggettivamente frustrazione e disagio e, non di rado, irreversibili danni sul piano dell’equilibrio psicofi sico, costituisce gravissima offesa alla dignità e alla personalità del partner, confi gura e integra violazione dell’inderogabile dovere di assistenza morale sancito dall’art. 143 cc, che ricomprende tutti gli aspetti di sostegno nei quali si estrinseca il concetto di comunione coniugale. Tale volontario comportamento sfugge, pertanto, a ogni giudizio di comparazione, non potendo in alcun modo essere giustifi cato come reazione o ritorsione nei confronti del partner e legittima pienamente l’addebitamento della separazione, in quanto rende impossibile al coniuge il soddisfacimento delle proprie esigenze affettive e sessuali e impedisce l’esplicarsi della comunione di vita nel suo profondo signifi cato».

Rifi utare l’intimità coniugaleè un oltraggio

Niente divisione della villa di famiglia se i rapporti fra ex sono confl ittuali. Il giudi-ce non può disporre la divisione della villa di famiglia se i rapporti fra ex sono parti-colarmente confl ittuali. Infatti l’immobile dev’essere assegnato al genitore affi datario del fi glio. Non solo. Va sempre preservata la serenità del minore.

Lo ha sancito il Tribunale di Napoli che, con la sentenza n. 9916 del 14 settembre ha pronunciato la separazione fra un gioielliere e la sua ex coniuge.

Il Collegio ha addebitato la separazione all’imprenditore «pizzicato» a baciarsi con un’altra.

Inutili le domande dell’uomo per ottenere l’affi do esclusivo della bambina date le ripe-tute sgridate da parte della mamma.

Nulla da fare neppure sul fronte casa. In-fatti, i giudici hanno detto no alla domanda di divisione. Sul punto hanno motivato che non solo non è dimostrata la inutilizzazione dell’immobile nella sua interezza durante la convivenza coniugale, non solo non è stato dimostrato come la eventuale divisione pos-sa non nuocere all’habitat familiare per la minore, ma proprio la inedita virulenza dei rapporti tra i coniugi (e valgano a testimo-niarlo le richieste rigettate o strumentalmen-te proposte nel corso dell’istruttoria come evidenziate dai magistrati istruttori susse-guitisi) esclude categoricamente il vantaggio, per la minore, di una vicinanza porta a porta dei genitori stessi che risulterebbe fonte di ulteriori dissidi e tensioni, a tutto danno per la piccola.

Ex in confl itto, la villa non si divide

Il principio

Il giudice può addebi-

tare la separazione al

coniuge che ha intrat-

tenuto una relazione

extraconiugale, anche

se con persona dello

stesso sesso.

La sentenza sul sito www.italiaoggi.it/docio7

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43Lunedì 12 Novembre 2012

Supplemento a cura di FRANCA FLORIS

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SURegione Lombardia. La giunta lombarda in aiuto dei disoccupati che potranno usu-fruire per sé e per i familiari a carico dell’esenzione dal ticket per le prestazioni sanitarie

GIÙLa chiusura del canale scuola prospetta ai professionisti

delle scienze motorie un futuro di precariato e basse retribuzioni

Lo sportha persolo sprint

Il colloquio traslocasulle tecnologie digitaliIl colloquio di lavoro diventa virtuale. Lo rivela l’indagine condotta dalla società di ricerca di personale qualifi-cato Robert Half su un campione di circa 500 direttori del personale di aziende americane: più del 60% dei responsabili ammette di effettuare colloqui di lavoro tramite videointervi-ste, mentre solo un anno fa era appena il 14% che faceva ricorso a tale strumento. La ricerca conferma, inoltre, questa tendenza per il futuro: il 13% del campione ritiene che nei prossimi tre anni la propria società incremente-rà l’utilizzo di queste tecnologie.

L’impresa incontrai creativi digitaliRiparte «FABER. Quando la creativi-tà incontra l’impresa», il concorso nazionale che promuove l’incontro tra giovani creativi digitali e le imprese piemontesi e italiane, arricchendola con nuove opportunità. Quattro le sezioni previste: live action, animazio-ne, web e app, visual e graphic design. I giovani creativi, tra i 18 e i 35 anni, potranno concorrere con un’opera realizzata negli ultimi 18 mesi entro il 31 gennaio 2013; i vincitori, così come per le passate edizioni, si aggiudicheranno la partecipazione al Fabermeeting, salone professionale che si terrà il 13 e 14 giugno 2013 presso il Virtual Reality & Multi Media Park a Torino.

Un video per spiegarel’innovazione socialeLa parola chiave è «innovazione sociale». La risposta un video di due secondi al massimo in cui esprimere il proprio punto di vista su ciò che è al giorno d’oggi l’innovazione sociale. Fondazione Italiana Accenture lancia sul proprio sito www.ideaTRE60.it il concorso nazionale «Un attimo di innovazione sociale», aperto a tutti coloro desiderano mettersi in gioco attraverso un video che ritragga con un’azione, un’immagine, un’idea il proprio personale concetto di innova-zione sociale. Fino al 14 gennaio 2013 si potrà partecipare al concorso caricando online i video al link: http://www.ideatre60.it/partecipa-ai-concorsi/concorso/un-attimo-di-inno-vazione-sociale.

Nel terzo trimestre in fumo 120 mila posti di lavoroNuovi segnali preoccupanti dal mondo del lavoro: il quarto trimestre del 2012 si chiuderà con 120 mila lavoratori dipendenti in meno. Nello stesso periodo, gli ingressi nel mondo del lavoro saranno 218 mila ma solo il 19% a tempo indeterminato o apprendistato. A rivelarlo è l’indagine del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro.

SCELTI & PRESCELTI

Martine Aubry. L’ex segretario del Partito socialista francese fi ni-sce sotto inchiesta per aver rallen-tato il recepimento della direttiva Ue con maggiori tutele per i lavo-ratori dall’amianto

LavoroIl settimanale delle

Opportunità professionali

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44 Lunedì 12 Novembre 2012 L’ I N C H I E S TA

Il passaggio dall’Isef alla laurea in scienze motorie non ha avuto ricadute concrete sull’occupazione

Paga bassa e precariato, la realtà dei professionisti del benesserePagine a cura

DI BENEDETTA PACELLI

«Mens sana in cor-pore sano», dice-vano i latini. E ripetono ancora

oggi medici ed esperti di tutto il mondo. Un motto che sembra però rimanere solo sulla carta, giacché nella realtà quella zona grigia che in Italia scivola sot-to la voce prevenzione, non ha una sua materiale collocazione nel mondo del lavoro. L’effetto è che l’universo del fi tness risulta popolato da fi gure ibride di tutti i tipi e dalle competenze varie-gate dove però il grande assente è spesso uno solo: il diplomato Isef o quello che attualmente è il laureato in scienze motorie. For-mato inizialmente per diventa-re un insegnante di educazione fi sica nelle scuole, questo pro-fessionista si è poi riadattato a un mercato in evoluzione, «rici-clandosi» nel mondo delle pale-stre di quartiere, come personal trainer, oppure come allenato-re atletico dei club che lo sport lo esportano per professione a livello internazionale. Insom-ma, una fi gura che ha seguito e segue ancor di più oggi un tortuoso percorso subendo co-stantemente i colpi di categorie più piccole e spesso lontane dal contesto universitario. Del resto lo scarto decisivo tra quello che fi no a qualche anno fa si chia-mava Isef (Istituto superiore di educazione fi sica) e università, è stato compiuto sul piano ef-fettivo e burocratico, ma non ha avuto ricadute concrete.

Alcuni numeri. Sono cir-ca 100 mila i laureati e i vec-chi diplomati Isef che operano sul territorio, oltre 17 mila il

numero di strutture in cui si pratica l’attività motoria, e più di 6 milioni gli utenti di queste servizi. Numeri difficilmente collegabili tra di loro che danno però conto di una realtà: questi professionisti non sono disoc-cupati, ma sottoccupati, con un lavoro in nero, scarse restribu-zioni e spesso precari a vita. In quali settori? Secondo i dati sulla condizione occupazionale del laureati 2012 del Consorzio universitario Almalaurea, la maggior parte ancora oggi sono assorbiti nel settore della scuo-la, a fronte di una piccolissima parte impegnata nel mondo del-lo sport in senso generico. So-stanzialmente, comunque, c’è

una buona congruenza tra la formazione acquisita e la collo-cazione professionale. Stando ai numeri, infatti, i giovani laurea-ti in scienze motorie, impiegati nel mercato del lavoro in Italia, continuano ad avere un tasso di occupazione superiore alla me-dia: a un anno dalla laurea lavo-ra il 67,3% dei laureati triennali contro una media generale del 44,1% e il 79,8% dei laureati magistrali contro una media del 73,3%. Di questi, quasi il 70% è occupato nel privato ed è impiegato nel settore dei servizi come istruttore. Uno dei punti più critici è, però, l’ elevatissima quota di lavoro sommerso, che supera di gran lunga la media

degli altri settori. E una gran parte di chi non lavora in nero è costretto comunque a fi rmare contratti atipici, di prestazione occasionale, o aprire una propria partita Iva, pur essendo tecnica-mente un dipendente a tempo pieno. Secondo Almalaurea la percentuale dei laureati di primo livello con un contratto a tempo indeterminato è pari al 14,7% e con la laurea magistrale la per-centuale non supera il 20%.

Il mercato tra fi sioterapi-sti e laureati in scienze mo-torie. A complicare il panorama dei laureati in questo gruppo disciplinare c’è poi il problema di spazi condivisi con i fi sotera-pisti. Da anni, infatti, tra queste

due categorie si combatte una guerriglia fatta di invasioni di campo e gelosie professionali. Da una parte ci sono i laureati in scienze motorie, dall’altra i fi sioterapisti: due mestieri vici-ni ma diversi. Il fi sioterapista è il braccio destro del medico, e sostiene nella riabilitazione chi ha avuto un incidente o un infortunio.

Il laureato in scienze moto-rie, invece, aiuta chi fa sport ad allenarsi e migliorare le sue prestazioni. Quattro anni fa, con un blitz a pochi giorni dall’ini-zio della campagna elettorale, il parlamento approvò una legge che parlava di tutt’altro, ma metteva sullo stesso pia-no le due professioni, dando lo stesso valore alla laurea in scienze motorie e a quella in fi sioterapia previa frequenza, per i primi, di un non meglio specificato «idoneo corso su paziente» da istituirsi presso le università con decreto mini-steriale. Ma l’equipollenza non andò giù a troppi e il senato la cancellò senza sanare in alcun modo però l’esistente dispa-rità di trattamento di questi professionisti. Se, infatti, al laureato in scienze motorie è negata la possibilità di operare come fi sioterapista, a quest’ul-timo è invece concesso di ope-rare indisturbato negli ambiti propri del laureato in scienze motorie. Questo è ciò che fan-no tanti operatori, magari con competenze tecniche acquisite sul campo o in brevi corsi di formazione, ma privi di quella qualifi cazione universitaria in-dispensabile per interventi che riguardano la salute, la pre-venzione, i processi educativi e l’equilibrio della persona.

A cercare di promuovere il profilo pro-fessionale e la valenza sociale dei laureati in scienze motorie ci sono stati, nel tempo, numerosi progetti e iniziative legislative. Una delle più recenti e tutt’ora in discussio-ne nella 7 Commissione del senato riguarda proprio le «Norme sull’accesso professionale dei laureati in scienze motorie» (Atto sena-to 796). L’iniziativa parlamentare presenta-ta da Giuseppe Caforio (Idv) propone «nel quadro della fi nalità di tutela del benessere» di inserire alla direzione di strutture in cui si pratica l’attività motoria un laureato in scienze motorie che con il corso di studi ha acquisito, si legge nella relazione accompa-gnatoria, «le basi scientifi che per l’analisi e la valutazione della funzione motoria umana, sia con riferimento alla popolazione generale che a gruppi particolari quali gli atleti». Il punto di partenza è che per l’avvio di strut-ture in cui svolgere attività motorie e spor-tive, come palestre, centri sportivi, società e organizzazioni atletiche, è oggi suffi ciente attenersi alle norme igienico-sanitarie ema-nate dalle singole aziende sanitarie locali

di competenza, ma non c’è alcuna regola su gli aspetti relativi alla tutela della salute dell’utenza sotto il profi lo della sicurezza dell’attività fi sica praticata, oltre che della formazione professionale di istruttori e del personale tecnico. Un problema grave avver-tito in passato anche dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che rilevò come in assenza di una specifi ca regolamen-tazione del settore, i gestori delle palestre possono discrezionalmente valutare ogni tipo di qualifi ca nella selezione degli istruttori. Secondo la proposta di legge composta di soli 5 articoli, dunque, alla direzione tecnica delle diverse strutture è preposto un laureato in scienze motorie, o titolo equipollente. Sarà lui il responsabile dell’insegnamento dell’at-tività fi sica e per esercitare questa funzione dovrà essere iscritto in apposito elenco che le regioni e le province autonome istituiranno entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge. Agli elenchi possono iscriversi esclusivamente i soggetti in possesso del di-ploma di laurea in scienze motorie o titolo equipollente.

Pressing in parlamento per il riconoscimento

«È il mercato che determinerà il cam-biamento. Un mercato in cui la preven-zione, la salute e un corretto stile di vita faranno la differenza. E in questo mercato il solo professionista di riferi-mento è il nostro laureato in scienze motorie». Scommette su un futuro più che roseo per «i suoi» laureati, il numero uno dell’università degli studi di Roma Foro Italico Paolo Parisi persuaso del ri-scatto che riabiliterà questo tecnico da ora all’immediato futuro. Del resto per il rettore del 4° ateneo statale romano il punto di partenza non lascia spazio a dubbi: l’Organizzazione mondiale della sanità stima che nel 2020 il 70% di tutti i decessi saranno collegati allo stile di vita, cioè alimentazione e sedentarietà che già oggi riguarda dal 50 al 75% della popolazione adulta. Ed è proprio in que-sta forbice che si svilupperà la richiesta dei futuri laureati.

Domanda. Professore, dalla sua nascita l’Isef è stato in grado di garantire piena occupazione. Poi

le cose sono cambiate, cosa è suc-cesso?

Risposta. L’Isef aveva due obiettivi: formare gli insegnanti per la scuola e preparare i tecnici per i quadri nel movimento sportivo. In entrambi i casi centrando l’obiettivo della totale occupa-zione. Questo è andato avanti fi no alla fi ne degli anni 80, poi c’è stata una con-trazione demografi ca che ha ridotto le possibilità di assunzione nella scuola, e una diminuzione della domanda dei tec-nici sportivi riempita dalla formazione sviluppata dalle Federazioni del Coni.

D. Come vi siete attrezzati per far fronte a questo mutato scenario?

R. Abbiamo incoraggiato ciò che il mercato stava chiedendo: la richiesta di formatori e tecnici che operassero nel campo della salute, un campo completa-mente modifi cato: la speranza di vita è aumentata ma talvolta non è adeguata-mente accompagnata da corretti stili di vita. A partire da questa consapevolezza abbiamo ampliato il profi lo culturale e

professionale di quello che ora è un corso di laurea in linea con i mutamenti cultu-rali e sociosanitari.

D. Peccato però che la fi gura del laureato in scienze motorie non sia ancora riconosciuta e valorizza-ta, quasi che la salute dei citta-dini sia subordinata a scelte discrezionali, per esempio, di un gestore di una palestra.

R. È uno dei nodi principali del problema che stiamo cercan-do di risolvere con un provvedi-mento legislativo che obblighi alla direzione di una strut-tura sportiva un lau-reato in scienze motorie.

D. Che spe-ranze ci sono di vederne la luce?

R. È un passaggio che neces-

sita anche dell’intesa con il Coni e del sostegno della politica. C’è bisogno di un diverso approccio culturale, i nostri pro-fessionisti erano considerati come i pro-fessori, ora sono professionisti a tutela

della salute. E possono offrire un servizio non solo indispensabile al sistema sanitario generale ma anche portare risparmi.

D. Il disagio e le crescen-ti pressioni della categoria avevano portato a introdur-re l’equipollenza, poi negata, con i fi sioterapisti. Cosa ne

pensa?R. Negare l’equipollen-

za è stato corretto. È lo-gico che le due cose non sono sovrapponibili ma deve essere altrettan-to logico che i fi siote-rapisti non occupino spazi specifici di laureati in scienze motorie.

PARLA PAOLO PARISI

Sarà la spinta alla salute a riabilitare la figura

Paolo Parisi

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45Lunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12 NovembL’ I N C H I E S TA

La babele dei corsi di formazioneT

ra studenti e laureati il numero dei giovani che hanno investito il loro fu-turo negli studi di scienze

motorie, ha toccato le 100 mila unità. Ma dove lo hanno fatto? Nei vecchi istituti superiori (i vecchi Isef) ora trasformati tutti in facoltà universitarie. In Italia, secondo il primo rapporto Censis Sport e Società, sono 23 le facoltà sparse in modo omogeneo lungo tutto il paese, ma si trova a Roma l’università del Foro Italico, quel-la riconosciuta come la più pre-stigiosa e rappresentativa del settore. Erede dell’Isef, passata attraverso i burocratici cam-biamenti dell’ex Iusm (Istituto universitario di scienze motorie) è oggi a tutti gli effetti quarta università della città. Fino al 2000 concentrati prevalente-mente all’interno delle facoltà di scienze motorie e nei corsi delle facoltà di medicina e chirurgia, oggi gli studenti, pur rimanendo in quota maggiore iscritti a scien-ze motorie e medicina, possono scegliere tra più opzioni poiché sono diverse le tipologie di facoltà che offrono «qualcosa» di sportivo in cui laurearsi. In complesso si possono contare 98 corsi univer-sitari, divisi tra vecchio ordina-mento (ormai a esaurimento), lauree triennali e lauree specia-listiche, distribuiti in sette tipo-logie di facoltà compresi i corsi organizzati interfacoltà dove è più accentuato il taglio interdisci-plinare dell’insegnamento. Nelle facoltà di scienze motorie, va evi-denziata la presenza di un’offer-ta segmentata che va dai corsi di taglio economico-manageriale a quello orientato alle scienze e tecniche psicologiche applicate al turismo sport e tempo libero. Sono 34 gli atenei che ospitano corsi o facoltà inerenti con la for-mazione sportiva. Un altro polo della formazione sportiva può essere individuato nell’offerta da parte di una serie di soggetti, sia pubblici che privati, che erogano corsi di formazione professiona-le e di perfezionamento, master,

corsi di aggiornamento. A causa della molteplicità dei soggetti, si va dalle università private a consorzi misti pubblico-privati, dalle società sportive alle socie-tà di consulenza e management sportivo, dagli enti locali alle organizzazioni professionali, è

estremamente diffi cile tracciare una mappa organica ed esausti-va dei percorsi formativi offerti. Ma dal prossimo anno scolastico ci sarà una chance di formazio-ne in più per gli amanti dello sport: si tratta dei licei sportivi che, salvo imprevisti d’ultim’ora,

nasceranno come una sezione dei licei scientifi ci. Ce ne sarà non più di uno per provincia, in pratica in tutta Italia saranno circa cento. L’obiettivo è l’appro-fondimento delle scienze motorie, con la scelta specifi ca di una o più discipline sportive. Gli stu-

di verteranno soprattutto su un quadro di materie molto tecnico: scienze matematiche, fisiche e naturali, economia e diritto. Ma l’attivazione sarà subordinata alla disponibilità, da parte del-la scuola, di adeguate strutture ginnico-sportive.

«Non è solo un problema di retribu-zione o di precarietà ma piuttosto di speranza per il futuro. Che ci è stata tolta ogni giorno progressivamente». È più che un’amara considerazione quella di Nicola Grimaldi, classe 1972 diplomato Isef con il massimo dei voti e impegnato nel settore da circa 15 anni. «Ho iniziato a lavorare mentre studiavo, con grandi speranze e aspettative che il corso di studi sem-brava garantire. Decisi di non puntare all’insegnamento nelle scuole perché alla fi ne degli anni 90 era noto a tutti che quello fosse un settore pressoché saturo, convinto, però, che come istrut-tore in palestra il mio diploma avrebbe fatto la differenza. Ma mi sbagliavo: iniziai con una collaborazione coor-dinata e continuativa che, mi offriva comunque un minimo di contributi pre-videnziali, poi passai alla collaborazio-ne occasionale, al contratto a progetto per arrivare ora alla collaborazione sportiva dilettantistica, una modali-

tà utilizzata in moltissime palestre. È stata una regressione progressiva di stabilità ma anche di retribuzione, il mercato è saturo e la competenza non fa la differenza. Vince chi accet-ta di essere pagato meno. Ora lavoro in una palestra e sono pagato 9 euro l’ora senza alcuna garanzia. Il futuro? Trovare un altro lavoro, mi hanno tolto ogni speranza». Crede ancora in questo mestiere scelto per passione assoluta e totale dedizione Francesco Nanna-relli, classe 1962. Ma le sue sono con-siderazioni altrettanto amare: «La cosa più squalifi cante per noi ex diplomati Isef o per tutti i laureati nelle discipli-ne sportive è che il mercato del lavoro non fa alcuna differenza tra chi ha una qualifi ca e chi magari ha partecipato a un semplice corso post-secondario superiore aperto a tutti. Basta che pa-ghi e ottieni la qualifi ca di istruttore e insegnante. Quasi mai l’offerta di la-voro è basata sulle competenze, è tutto legato a doppio nodo alla retribuzione

che accetti e alla notorietà: se sei un professionista affermato, «noto» per così dire, anche se poco qualifi cato puoi star tranquillo che il lavoro lo trovi. Se invece sei estremamente preparato ma poco inserito nel mercato allora verrai sottopagato». «Potrei anche accettare di avere una retribuzione oraria», spe-cifi ca invece Livia Mainati nata nel 1982 e laureatasi in scienze motorie da oltre cinque anni, «ma il fatto è che per riuscire ad avere uno stipendio di-gnitoso occorre fare parecchie ore e, il più delle volte, correre da una struttu-ra all’altra. Se non cambia qualcosa, il nostro destino è segnato: correre a destra e sinistra, lavorando per un gua-dagno minimo che poi verrà impiegato per gli spostamenti, per assicurazioni personali, corsi di aggiornamento, e previsioni per il futuro (anche perché in molte strutture si lavora senza es-sere messi in regola o con contratti che non offrono alcun diritto)». «Quando mi sono iscritta», racconta invece Manue-

la Torrisi, classe 1976, esisteva ancora l’Isef, ma con la riforma universitaria e l’entrata in vigore del 3+2 sembrava che presto quel diploma avrebbe perso valore. A quel punto decisi così di so-stenere otto esami integrativi, con un investimento di altro tempo e soldi, per conseguire la laurea in scienze motorie e sportive. Ma se mi fossi fermata pri-ma non sarebbe cambiato nulla. Anzi forse avrei avuto almeno la possibilità di partecipare al concorso per i Tfa, il Tirocinio formativo attivo, prope-deutico all’insegnamento». Sì, perché Manuela è una di quelle fi nite in uno strano limbo popolato da laureati cui è stato impedito di partecipare al bando del ministero dell’istruzione. «Quando sono andata a fare la domanda ho sco-perto che la mia classe di laurea non era valida, potevano infatti partecipar-vi i vecchi diplomati Isef o quelli con la laurea specialistica. Mentre quelli con la mia classe di laurea no. È una beffa oppure no?».

LE VOCI DEI LAUREATI

Sta sul mercato chi accetta di essere pagato meno

Cosa fanno i laureati

Totale laureati I livello

Laureati in scienze motorie I livello

Totale laureatiII livello

Laureati in scienze

motorie II livello

Numero di laureati 112.997 2.290 41.351 603

Numero di intervistati 99.302 1.944 34.456 515

Tasso di risposta (%) 87,9 84,9 83,3 85,4

Età alla laurea (medie) 26 26,7 27,2 27,8

Voto di laurea in 110-mi (medie) 100,6 99,5 108,5 107,7

Durata degli studi (medie, in anni) 4,6 4,5 2,6 2,3

Lavora (%) 44,1 67,3 73,3 79,8

Non lavora e non cerca (%) 31,7 14,5 11,1 5,4

Tasso di occupazione (%) 47,7 68,5 84,8 82,3

Tasso di disoccupazione (%) 23,1 13,6 9,6 11,3

Numero di occupati 43.821 1.309 25.269 411

Tempo dalla laurea al reperimento del primo lavoro (mesi) 4 3,8 7,3 7,6

Autonomo effettivo (%) 8,9 11,1 12,5 19,5

Tempo indeterminato (%) 26,8 14,7 42,1 20

Senza contratto (%) 11,9 19 3,4 9,2

Pubblico (%) 19,6 22,6 18,4 17,5

Privato (%) 73,3 68,8 75,4 74,5

Non profi t (%) 6,9 8,5 6,1 7,8

Totale industria (%) 10,3 2,1 21,3 1,9

Commercio (%) 18,2 7,6 7,3 6,8

Trasporti, pubblicità, comunicazioni (%) 5,6 1,9 5,7 2,4

Pubblica amministrazione, forze armate (%) 5,6 2,8 6,7 2,7

Istruzione e ricerca (%) 7 12,6 9,7 16,5

Sanità (%) 17,7 4,7 6,8 12,9

Totale servizi (%) 87 96,7 76,7 97,3

Guadagno mensile netto (medie, in euro) 942 758 1.225 982

Effi cacia della laurea nel lavoro svolto (%)

Molto effi cace/Effi cace 42,3 58,4 48,7 46,2

Abbastanza effi cace 26,4 23,1 33,6 26,5

Poco/Per nulla effi cace 31,3 18,5 17,7 27,3

Rielaborazione ItaliaOggi Sette su dati Almalaurea

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46 Lunedì 12 Novembre 2012 F O R M A Z I O N E

Da febbraio il master internazionale di Milano Bicocca

Riflettori sull’AsiaFormazione tra Italia, Cina e India

Pagina a curaDI FILIPPO GROSSI

C’è tempo fino al 5 dicembre 2012 per iscriversi al master in International

business development (Maib) organizzato dall’univer-sità Milano Bicocca e re-alizzato in collaborazione con SP Jain institute of management & research di Mumbai, tra le prime cinque business scho-ol dell’India, la cinese Chongqing e l’università Carlo Cattaneo - Liuc di Castellanza. Si trat-ta della prima edizione assoluta del master, che si svolgerà interamente in lingua inglese, ed è in partenza il prossimo 11 febbraio 2013 fi no al mese di gennaio 2014. Il nuovo master prevede un numero massimo di 30 partecipanti, per garantire una classe non troppo ampia e quindi un miglior apprendi-mento dei contenuti di busi-ness development, e ha come caratteristica principale quella

di assicurare un anno di for-mazione da vivere tra l’Italia, la Cina e l’India, realizzando così una formazione multipro-spettica. Il master si pone, in-fatti, come obiettivo principale quello di permettere ai neolau-reati in materie economiche e

scientifiche di conoscere da vicino le economie emergenti, come India e Cina, attraverso un percorso al tempo stesso te-orico e pratico di grande aper-tura verso i nuovi mercati, con possibilità di arricchimento del curriculum vitae, di crescita del proprio bagaglio culturale e

linguistico, ma soprattutto con nuove opportunità occupazio-nali di sicuro interesse. Nello specifi co, il programma del ma-ster si articola in un periodo full time di 9 mesi d’aula (che si potranno svolgere in Italia, Cina o India) e 3 di stage da

scegliere sempre tra le realtà aderenti pre-senti in Europa, Cina o India. Per supportare i partecipanti al master nel loro percorso di formazione e studio è inoltre prevista un’at-tività di coaching vol-ta a rappresentare un indispensabile punto di riferimento per gli studenti sul fronte personale, aiutandoli anche a sviluppare le cosiddette soft skill in-

dividuali: la relazione con gli altri, il parlare in pubblico, il lavorare in gruppo, fi no all’am-bientamento nei nuovi paesi di arrivo.

Per iscriversi al master e per avere maggiori informazioni, occorre consultare il sito inter-net: www.maib.unimib.it.

Scade il 29 novembre 2012 il termine per presentare la doman-da online per parteci-

pare al concorso per le scuole e i corsi di dottorato di ricerca attivati dall’università de-gli studi di Cagliari per l’anno accade-mico 2012/2013. In particolare, sono 270 i posti dispo-nibili per accedere a scuole e corsi e ai corsi di dottorato di ricer-ca dell’università di Cagliari che riguarderanno materie sia scientifi che (biotecnologia, biochimica, fi sica, ingegneria, architettura ed economia) sia umanistiche (fi losofi a, storia e diritto) declinate poi nelle di-verse specializzazioni. Per gli ammessi ai corsi di dottorato saranno anche disponibili ben 141 borse di studio, di cui 81 finanziate con le risorse del P.O.R. Sardegna F.S.E. 2007-2013 e fi nalizzate a supportare la formazione di capitale uma-no altamente specializzato, in

particolare per i settori dell’Ict, delle nanotecnologie e delle bio-tecnologie, dell’energia e dello sviluppo sostenibile, dell’agro-

alimentare e dei materiali tradizionali. Per iscriversi al concorso, la cui consegna della documentazione cartacea dovrà avvenire entro il 5 dicembre 2012 presso l’università di Ca-gliari, è obbligatorio utilizzare la procedura online, disponibile nella sezione servizi online del sito dell’università, all’indiriz-zo https://webstudenti.unica.it/esse3/Start.do, tramite un pc con collegamento a internet. Le istruzioni per la registrazione online saranno reperibili alla pagina web: http://www.unica.it/pub/3/index.jsp?is=3&iso=47.

Aperto il bando dell’università sarda

A Cagliari c’è postoper 270 ricercatori

Entro il 22 novembre 2012 è possibile iscriversi al master in Management delle imprese turistiche organizzato

dall’università Europea di Roma in col-laborazione con Fiavet Lazio. Il master mira a formare esperti nella gestione e nell’organizzazione delle imprese turistiche che sempre più sono alla ri-cerca di giovani manager altamente specializzati sulle nuove frontiere del turismo. La partecipazione diretta della più importante associazione di imprese turistiche del Lazio garantisce, inoltre, ai partecipanti un concreto collegamento con il mondo imprenditoriale. Il master, infatti, coniuga le conoscenze teoriche con le competenze tecniche operative, immediatamente spendibili nel mercato del lavoro grazie anche a un lungo perio-do di stage che permetterà di applicare le conoscenze acquisite in aula. Punto di forza del master è l’aver introdotto alcune materie innovative rispetto alla formazione tradizionale: incoming inter-nazionale, web marketing, social network marketing, gestione eventi, turismo eno-gastronomico e turismo crocieristico. Il master ha destato molto interesse tra

gli operatori del settore e tra le aziende che ospiteranno per quattro mesi gli sta-gisti: oltre ai tradizionali tour operator, fi gurano la Grimaldi Lines, primarie catene alberghiere e importanti orga-nizzazioni di eventi come Roma Vintage. Per iscriversi al master o avere maggiori informazioni, consultare il sito internet: http://www.universitaeuropeadiroma.it/postlaurea.

Scadono il 30 novembre 2012 i termini per iscriversi al master in Progettazione e organizzazione di fi ere, eventi e punti vendita (Progea) organizzato da Acca-demia di Fondazione Fiera Milano. Il master, che partirà a Milano il 1° dicem-bre e durerà fi no a maggio 2013, intende formare fi gure professionali complete in grado di gestire l’impegnativo processo di ideazione, progettazione e organizzazio-ne di fi ere, eventi e punti vendita, con par-ticolare riguardo a progetti strutturati e complessi. Il programma si presenta in una nuova forma completamente rinno-vata e molto più in linea con le esigenze

di un mercato in profonda evoluzione e pertanto con maggiori possibilità di esiti occupazionali concreti. Il master è desti-nato a un massimo di 15 giovani laure-ati e, in particolare, saranno considerati titoli preferenziali: un’ottima conoscenza della lingua inglese, un orientamento all’innovazione e alla curiosità e, infi ne, una buona conoscenza degli strumenti informatici. Per iscriversi e avere mag-giori informazioni, consultare il sto web: www.accademiafi eramilano.it o scrivere

all’indirizzo email: accademia@fonda-zionefi eramilano.it.

Fino al 7 dicembre 2012 sono aperte le iscrizioni al master in Gestione delle risorse energetiche organizzato da Safe a Roma. Il master, che prenderà avvio l’8 gennaio 2013 e durerà fi no al 31 luglio 2013, si rivolge a 25 laureati che saran-no chiamati a diventare professionisti dell’industria dell’energia che oggi deve far fronte all’incremento dei fabbisogni

energetici e agli obiettivi ambientali avvertendo sempre più la necessità di avvalersi di professionalità con forma-zione multidisciplinare e sensibilità per le tematiche ambientali. In questo contesto, il master offre una formazione multidisciplinare e di alto livello grazie al coinvolgimento e all’interazione fra aziende, istituzioni e università. Stage, project work e visite a siti operativi, integreranno l’attività didattica e con-sentiranno ai partecipanti uno stimo-lante confronto con le realtà operative del settore. I partecipanti, con un lavoro in team, realizzeranno infatti progetti applicativi che riprendono e integrano tutte le tematiche affrontate nel corso, si-mulando lo sviluppo tecnico e la sosteni-bilità economico-fi nanziaria di un piano di azioni strategiche di società operanti nel settore. In collaborazione con le im-prese, il programma sarà arricchito da incontri con il top management e da visite operative a laboratori, campi produttivi e raffi nerie, centrali termoelettriche e impianti di fonti rinnovabili, sistemi di

trasporto e stoccaggio. Per iscriversi al master e avere maggiori informazioni, consultare il sito web: http://master.safeonline.it

Il 15 dicembre 2012 scade il termine per iscriversi al master in Economia delle relazioni tra arte, imprese e territorio organizzato da Ied a Venezia. Il corso, che scatterà il prossimo 15 gennaio 2013 per la durata di 120 ore, si propone di arriva-re a defi nire le linee guida fondamentali per interpretare le dinamiche di scambio tra impresa e arte e di dare risposta alle attese reciproche tra questi due mondi, all’importanza dei valori di scambio materiali e immateriali, a quella legata al ventaglio degli stakeholder coinvolti e alle modalità di relazione e di network. Gli insegnamenti riguarderanno sia la preparazione di base relativa all’arte e alla cultura sia le materie specialistiche inerenti il marketing, la comunicazione e la gestione del budget d’impresa. Il corso è rivolto sia a studenti post-graduate che intendano specializzarsi profes-sionalmente nell’ambito del mercato dell’arte e dell’imprenditoria culturale sia a professionisti e consulenti già ope-ranti nel settore. Il corso si rivolge poi anche a quanti, pur operando in ambiti

diversi da quello artistico, desiderino approfondire le proprie conoscenze in questo campo per intraprendere nuovi percorsi professionali o nuove attività imprenditoriali. Per iscriversi o avere maggiori informazioni, consultare il sito web: www.ied.it/venezia.

CORSI & MASTER

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47Lunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12 Novembre 2P E R C O R S I

Formazione prettamente i nanziaria per un professionista che si diffonde soprattutto nelle banche

Un consulente per fare del beneDal philantrophy advisor i consigli sugli interventi caritatevoli

Pagina a curaDI DUILIO LUI

Più che la limitata di-sponibilità di fondi, a frenare la crescita del-la fi lantropia in Italia è

sempre stata la diffi coltà di in-dividuare iniziative da suppor-tare in maniera continuativa e di coinvolgere in questo proget-to vaste schiere di soggetti be-nestanti, singoli o famiglie che fossero. Un gap che il Centro Studi Lang della Fondazione Lang Italia (nata per promuo-vere la cultura del risultato nel-le attività non profi t) punta a colmare favorendo la diffusione in Italia del philantrophy advi-sor: una professione che rientra nel novero del non profi t, anche se sarebbe più corretto identifi -carla come competenza, consi-derato che a svolgerla possono essere soggetti inquadrati con-trattualmente in modi diversi tra loro. «Stanno nascendo uni-tà di fi lantropia in quasi tutte le banche e le istituzioni fi nan-ziarie: i professionisti che se ne occupano hanno quasi sempre formazione fi nanziaria», spiega il presidente della Fondazione Lang Italia, Tiziano Tazzi. «Tut-tavia per affrontare il tema a tutto tondo e non perderne il “cuore”, va evitato di affi darne

la gestione in esclusiva ai crite-ri fi nanziari», aggiunge.

La filantropia tenderà ad assumere un ruolo via via cre-scente nei prossimi anni an-dando a colmare i vuoti che si verranno a creare sul fronte del welfare statale, chiamato a fare i conti con i piani governativi di austerity in tutti i Paesi occidentali. Per questo motivo diventeranno centrali i professionisti capaci di indirizzare al meglio le donazioni in modo che non si disper-dano e garantiscano la soddisfazione dei bene-fattori, che poi è la mol-la fondamentale perché questi proseguano nelle attività caritatevoli.

L’esperienza degli ad-detti ai lavori aiuta a defi nire meglio i contorni della professione: «Il consulen-te fi lantropico ha il compito di analizzare i progetti esistenti e studiarne l’impatto, in modo poi da operare una scelta con i clienti per i quali lavora», spiega Tazzi. Il suo contributo rovescia, quindi, la logica che da sempre caratterizza gli in-terventi caritatevoli nel nostro Paese, a differenza ad esempio degli Stati Uniti, dove le fonda-zioni fi lantropiche sono strut-

turate da almeno 20 anni. «È importante fare un salto cultu-rale, con il sostegno di profes-sionista», sottolinea il presiden-te, «affi nché si intervenga con una logica non limitata al breve termine, ma programmando gli interventi negli anni in modo da puntare a risultati per gradi, e

in defi nitiva più consistenti». Inteso in questa logica, il lavo-ro dell’advisor passa anche per una rendicontazione periodica delle iniziative filantropiche, con la creazione di report se-mestrali o annuali sui risultati conseguite e gli step successivi da raggiungere.

Infatti, i detentori di grandi patrimoni che intendono dedi-carsi alla fi lantropia spesso si trovano a fare i conti con dilem-

mi diffi cili da risolvere da soli: come assicurare che i propri sforzi riescano davvero a mi-gliorare la vita dei benefi ciati? Come misurare l’impatto sociale generato dal proprio intervento in via continuativa? È possibile confrontare i diversi interventi possibili, in modo da scegliere

quello migliore? L’ad-visor della fi lantropia è l’esperto che aiuta a fornire risposte in merito, con la sua at-tività continuativa di consulenza. Quanto al suo inquadramento, occorre distinguere tra mercati più o meno ma-turi: «Tornando al caso statunitense, che è poi il mercato più svilup-pato nel settore (con una media di 290 mi-liardi di dollari donati

ogni anno e 315 tra fondazioni ed enti caritatevoli registrati presso il Fisco americano per ottenere agevolazioni fiscali, ndr), ci sono decine di aziende specializzate nella consulenza al non profi t», spiega Lorenzo Piovanello, responsabile svilup-po della Fondazione. «Da noi, in-vece, a svolgere questa attività sono per lo più singoli professio-nisti». Al di là delle competen-ze tecniche, che come si è visto

devono abbracciare la capacità di programmazione sul fronte fi nanziario, di rendicontazione, ma anche una visione di lungo termine, è fondamentale creare un rapporto di estrema fi ducia con il fi lantropo. «Un requisito in mancanza del quale diven-ta diffi cile collaborare per un periodo prolungato», aggiunge Piovanello. «Altrimenti diven-ta impossibile seguire tutte le attività di pianifi cazione delle donazioni, selezione dei partner con i quali lavorare e valutazio-ne dei risultati».

In alcuni casi l’advisor del-la fi lantropia può collaborare anche con società di private banking o family offi ce, che si occupano di seguire gli investi-menti dei detentori di grandi patrimoni, con un’attività di consulenza che arriva ad ab-bracciare anche le attività cari-tatevoli, attraverso advisoring personalizzato, organizzazione di seminari sulle opportunità di intervento e programmi per coinvolgere tutto il nucleo fa-miliare nelle iniziative. Le re-altà più strutturate su questo fronte arrivano anche ad assu-mere advisor della fi lantropia, anche se è più frequente che si creino forme di collaborazio-ne a tempo e senza obblighi di esclusiva.

Assodato che in Italia sono carenti le pro-fessionalità specializzate nella consulenza per la filantropia, la Fondazione Lang Italia ha messo in piedi un corso Executive Edu-cation in Filantropia Strategica e assegna una borsa di studio a un neolaureato quin-quennale in Econo-mia, Finanza, Mercati Finanziari o Gestione Patrimoni. I titoli pre-ferenziali per ottenere il beneficio sono: atti-vità di volontariato nazionale o interna-zionale, ottima cono-scenza dell’inglese, votazione di laurea.Un percorso di studio da gennaio a marzo del prossimo anno, con frequenza per sei setti-mane (giovedì e vener-dì a weekend alterni) per un totale di 96 ore di didattica, suddivise in tre moduli. Si parte con il tema Filantropia & Innovazione Strategica, che aiuta a iden-tificare i contorni della donazione, approfon-dendo la strategic philantropy, la teoria del cambiamento sociale e i nuovi strumenti di governance per gli enti del settore. Il secondo modulo riguarda il rapporto tra filantropia e finanza, con approfondimenti sul venture capital nella filantropia per proteggere e ot-timizzare il patrimonio e sulla filantropia nel contesto del wealth management. Per finire,

un approfondimento su filantropia e non pro-fit, con informazioni sulle strategie operative per l’integrazione e focus su risorse umane, modelli organizzativi e strategic planning, ac-

compagnati da testi-monianze di addetti ai lavori e analisi delle best practice di settore.Negli Stati Uniti sono andati oltre, con l’Uni-versità dell’Indiana ha annunciato la nascita di un nuovo corso di laurea in Filantropia. Si tratterà della prima iniziativa di questo tipo al mondo. Il corso nasce dalla considerazione, emer-sa da uno studio del Bridgespan Group, che il 9% dei salari americani proviene da impieghi non pro-fit: questa tendenza è destinata a crescere ancora di più, a se-guito delle esterna-

lizzazioni operate dallo Stato e dalle grandi aziende, per cui si creeranno nuove oppor-tunità di lavoro nel settore. I temi di studio spazieranno dal funzionamento alla gestione di attività senza finalità di lucro con corsi di economia aziendale, management, storia ed evoluzione della filantropia nella società contemporanea, modalità di interazione con la Pubblica amministrazione, infine etica e valori del terzo settore.

LA FORMAZIONE

Un master per specializzarsiDi pari passo con l’evoluzione della filantropia, anche la cor-porate social responsability si trova ad affrontare una fase di grande cambiamento. Finora l’attività è stata condotta dalle aziende soprattutto in chiave caritatevole, anche per i ritorni importanti che ha garantito in termini di immagine. Ma il nuovo step, a leggere le tendenze che si stanno affermando a

livello interna-zionale, sarà un’integrazione maggiore con il core business: quindi non più volontariato o filantropia, ma criteri di eticità e sostenibilità che entrano a far parte del bilancio vero e proprio e orien-tano i piani i n d u s t r i a l i . Un’evoluzione che impatterà inevitabilmen-te anche sui professionisti del settore, con il Csr che dovrà

abbinare al tradizionale approccio umanistico la conoscenza dei numeri e delle variabili economiche. Oggi, secondo uno studio realizzato da Altis (Alta scuola impresa e società) dell’Università Cattolica e Istituto per i valori dell’impresa, con il sostegno di Sas ed Ecoway, sono 327 i professionisti italiani della Csr, un numero quasi quattro volte superiore alle 90 unità identificate nella precedente ricerca del 2005. Le donne sono in prevalenza (56,8% del totale), in controten-denza rispetto a quanto si registra a carattere generale tra le posizioni manageriali.

L’EVOLUZIONE DELLA CSR

Eticità nei bilanci

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48 Lunedì 12 Novembre 2012 R I S O R S E U M A N E

L’azienda farmaceutica, nonostante la crisi, investe sul personale. E il turnover è prossimo allo zero

La ripresa passa dalle personeWelfare e sviluppo professionale nelle strategie di Sanofi

DI PIETRO SCARDILLO

Nonostante la pesante crisi attuale, la quarta azienda farmaceutica del mondo, Sanofi , pre-

sente in Italia con sei siti pro-duttivi e una sede centrale e ol-tre 3 mila dipendenti, continua a investire in misura cospicua nell’ambito delle risorse uma-ne, mantenendo un articolato sistema di welfare, esteso anche ai familiari dei propri collabo-ratori. Questo spiega in parte perché il turnover del personale è prossimo allo zero.

Attenzione al welfare aziendale. «La nostra attenzio-ne fondamentale verso i nostri collaboratori», sostiene Lau-ra Bruno, HR director Sanofi Italia, «considera le persone “a tutto tondo”, per cui la funzio-ne risorse umane si fa carico anche di particolari bisogni individuali, che non si limita-no al solo aspetto professionale ma anche a quello personale e familiare. Infatti, esiste un ser-vizio di orientamento e ascolto in collaborazione con professio-nisti esterni, per facilitare la gestione di aspetti legali, pre-videnziali, socio-assistenziali, fi no al supporto psicologico in fasi delicate della vita. A questo proposito abbiamo rivalutato negli ultimi tempi l’effi cacia del servizio offerto dall’assistente sociale, che, insieme con il medi-co aziendale, può essere un utile punto di riferimento».

In questa visione aziendale trova un posto particolare la serie di incontri aperti a tutto il personale, a cavallo dell’inter-vallo lavorativo e con frequenza bimestrale, «Attenzione alla per-sona. Ascolto, dialogo e orienta-mento», che offre occasioni per ri-fl ettere e condividere esperienze, attraverso il contributo di fi gure

specializzate, su aspetti ed eventi salienti della vita, la nascita di un fi glio, il rapporto con i fi gli ado-lescenti, la gestione dei genitori anziani, che possono diventare fonte di preoccupazione e diso-rientamento al livello personale e lavorativo. La nuova edizione 2012-2013 dell’iniziativa segue due fi loni principali: equilibrio tra vita e lavoro, nell’ambito della conciliazione tra famiglia e carriera; benessere, salute e si-curezza (tra i temi previsti «101 motivi per non fumare», seguito da un percorso di counselling per chi desidera smettere, e «la salute come equilibrio nutrizio-nale»). Ovviamente il comples-so di provvidenze del welfare Sanofi mette al centro la tutela della salute. Infatti, oltre all’as-sicurazione sanitaria integrativa (che si aggiunge alla previdenza complementare), vengono mes-si a disposizione gratuitamente esami di medicina preventiva per tutti i collaboratori e convenzioni mediche a condizioni particolar-mente favorevoli. Particolare at-tenzione è rivolta ai collaboratori con invalidità: Sanofi lavora per migliorare le loro condizioni lavo-

rative e personali con il supporto di cooperative sociali esterne.

Attenzione allo svilup-po professionale. «In Sanofi l’opportunità di accrescere le proprie competenze», aggiunge Laura Bruno, «avviene anche attraverso il dialogo costante tra manager e collaboratori, nel pieno rispetto dell’indivi-duo. Inoltre, il riconoscimento della diversità, in tutte le sue forme, è fonte di ricchezza ed è fondamentale per garantire performance e innovazione. Cerchiamo di mettere ogni col-laboratore nella condizione di comprendere la strategia e la cultura del gruppo, in modo da contribuire al meglio ai risulta-ti dell’azienda. Tutti i collabora-tori partecipano al processo di performance management fi na-lizzato a valutare la prestazio-ne in termini di comportamen-ti e risultati raggiunti, da cui scaturisce il piano di sviluppo individuale». Particolare cura viene data all’individuazione e allo sviluppo dei talenti, tenen-do presente che i laureati/e co-stituiscono il 40% dell’insieme dei collaboratori. Un apposito

programma, denominato «Ta-lent management», prevede interventi formativi mirati, progetti di sviluppo coerenti e verifica delle performance. Vale la pena, inoltre, segnalare l’importanza dell’indagine sulla qualità del clima organizzativo aziendale, svolta dal noto grup-po specializzato multinazionale Great Place to Work, che tiene conto anche degli aspetti con-nessi con l’evoluzione del rap-porto tra lavoro e vita personale (Work-life Balance). Per portare avanti una nuova cultura orga-nizzativa, infi ne, è stata creata la Lean Academy, lanciata dal gruppo Sanofi su scala mondia-le lo scorso anno. L’obiettivo di questa iniziativa, che coinvol-ge tutti i dipendenti dell’area industriale con uno specifico training, è quello di analizzare i processi specifi ci di ogni funzio-ne per migliorarne l’effi cienza e l’effi cacia.

Attenzione alla Csr. Sanofi sviluppa azioni nel segno della Responsabilità sociale di impre-sa (Csr), promuovendo progetti per garantire e tutelare il diritto alla salute. Tra questi, vanno evi-denziati quelli sulla ricerca per il benessere e la qualità della vita degli anziani e della terza età, attraverso la Fondazione sanofi -aventis, e le campagne di preven-zione sul diabete, una delle pato-logie più diffuse e in forte crescita. In merito all’impatto ambientale delle attività aziendali, Sanofi è riuscita a conseguire rilevanti riduzioni dei consumi di acqua, di energia elettrica, di gas sensi-bilizzando i propri collaboratori sull’importanza di adottare com-portamenti eco-responsabili sul posto di lavoro così come a casa. «La valorizzazione delle relazio-ni dei propri collaboratori con le comunità locali», afferma Laura Bruno, «può essere rappresenta-

ta emblematicamente dall’impe-gno svolto dall’azienda nell’aprile del 2009 in Abruzzo, in occasione del terremoto. L’azienda, oltre a garantire assistenza medica e supporto psicologico agli oltre 300 collaboratori e ai rispettivi familiari del sito produttivo di Scoppito (Aq), ha donato al co-mune un villaggio di 90 moduli abitativi antisismici, oltre a 22 case mobili, che ha consentito di dare alloggio ai dipendenti che hanno avuto l’abitazione di-strutta o pesantemente danneg-giata per effetto del sisma. Nel 2010 per questo risultato Sanofi ha ricevuto un encomio solenne dal capo dello stato, che ha an-che apprezzato la rapida ripre-sa dell’attività produttiva dello stabilimento. Nel 2011, infine, per favorire la vita sociale delle famiglie del complesso residen-ziale, l’azienda ha realizzato, in collaborazione con il comune di Scoppito, un centro di aggrega-zione che comprende una sala multifunzionale, una biblioteca e un’area verde con campi da cal-cetto e tennis e parco giochi per i bambini».

Da tutto questo sembra emer-gere un atteggiamento di «ma-ternage aziendale», abbastanza frequente nelle multinazionali, che offre motivi di riflessione su un modello di impresa «pe-ople care», in cui le politiche di risorse umane e di marketing vengono studiate e diramate dalla casa madre verso le pro-prie società locali. Si cerca di prevenire la conflittualità, si punta sul welfare e sulla meri-tocrazia, si cerca di ricevere in contropartita produttività alta, fedeltà e identifi cazione con gli obiettivi dell’impresa. In un pe-riodo di crisi di valori, di mercato e di economia reale e del lavoro, questa realtà costituisce un dato di fatto da non sottovalutare.

Sanofi in crifre

Sanoi Italia ha sede a Milano e sei stabilimen-ti: Origgio (Va), Garessio (Cn), Anagni (Fr), Scop-pito (Aq), Noventa Pa-dovana (Pd) e Brindisi, dove, oltre lo stabilimen-to, vi sono i laboratori di Ricerca&Sviluppo

Oltre 3 mila collaborato- ri (di cui la metà nei siti produttivi) così suddi-visi: 4% dirigenti, 22%

quadri, 50% profes-sional impiegati, 24% operai

40% del personale è laureato (diventa il 60% nella sede di Milano,nella forza vendite, nella ri-cerca clinica)

50% dei collaboratori è di sesso femminile e oltre il 30% di loro ha un ruolo manageriale

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è un evento Si ringrazia Media Partner Con la partecipazione di In collaborazione con Con il sostegno di

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49Lunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12 Novembre 20A Z I E N D E

Le selezioni di professionisti e neolaureati delle tre società facenti capo a Tree Real Estate

Consulenti immobiliari a 360°Oltre 800 agenti per Grimaldi, Professionecasa e Gabetti

Pagina a curaDI LAURA ROTA

Tree Re (Real Estate) è la holding, controllata da Gabetti Property Solu-tions, a cui fanno capo le

reti di franchising immobiliare Gabetti Franchising Agency, Grimaldi Immobiliare e Pro-fessionecasa.

Tree Re conta oltre 1600 agenzie distribuite sul territo-rio nazionale ed è una realtà innovativa che consolida la sto-ricità, il prestigio e la notorietà dei singoli marchi, sfruttandone le sinergie. Nel mercato immo-biliare attuale, più complesso, non c’è più spazio per l’agente immobiliare vecchio stile. Per questo Gabetti Franchising Agency ha un programma per individuare in tutta Ita-lia agenti immobiliari esperti, interessati all’affi liazione, con mentalità imprenditoriale, che desiderano un partner di suc-cesso. «La selezione», spiega Alberto Cogliati, direttore di Gabetti Franchising Agency, «è rivolta anche a neolaureati e ne-odiplomati curiosi e intrapren-

denti che intendono iniziare la professione, nel passato categorie inesistenti o qua-si nelle nostre agenzie, oggi, invece, in forte crescita. Tra agenti commerciali e titolari di agenzia le oppor-tunità di lavoro sono oltre 300. Gabetti Franchising Agency continua il proprio investimento in capitale umano, specialmente in Lombardia, Veneto, Emi-lia-Romagna, Sardegna, Sicilia, dove l’obiettivo è consolidare la rete in fran-chising. Siamo convinti che la specie vincente sarà quella in grado di erogare non solo il miglior servizio al cliente, ma di proporgli una consulenza globale. Il futuro della professione si gioca sui servizi, sull’adozione di strumenti innovativi, sullo spirito e l’attitudine al cam-biamento. Rispetto, cortesia, affabilità e attitudine al dia-logo, oltre a serietà e passione, restano requisiti indispensabi-li». Per candidarsi, collegarsi al sito www.gabettifranchising.it, sezione Lavora con noi, compi-

lando il form al link Vuoi aprire un’agenzia? oppure Vuoi lavora-re come consulente? Professio-necasa e Professionecasa Pre-stige International, il business dedicato agli immobili di pregio nelle grandi aree urbane in Ita-lia e all’estero, ricercano perso-nale da inserire nelle agenzie su tutto il territorio nazionale. Sono oltre 460 i profi li cerca-

ti, tra funzionari senior e junior, responsabili e assi-stenti di agenzia. Il candi-dato ideale è un diplomato di età tra i 23 e i 32 anni, preferibilmente esperto nel settore.

«La ricerca continua di personale da parte della nostra rete», dichiara Fa-bio Guglielmi, presidente di Professionecasa, «è parte integrante del processo di sviluppo per il 2012-2013, che conta di arricchire di 150 agenzie il proprio net-work che, ad oggi, conta 500 punti». Per candidar-si, visitare il sito www.professionecasa.it, sezione Lavora con Professioneca-sa, e inviare il curriculum

compilando il form online. «Entrare in Grimaldi», affer-

ma Roberto Perego, ad Grimaldi Immobiliare, «signifi ca far par-te di un’azienda che da oltre 30 anni è garanzia di qualità, capa-ce di rinnovarsi costantemente e di adeguarsi ai nuovi trend di mercato, abbinando tradizione ed innovazione, elementi fon-damentali per rispondere alle

richieste sempre più specifi che dei clienti. Ci rivolgiamo a pro-fessionisti del settore che vo-gliano dare maggior evidenza alla propria attività attraverso il marchio e che condividano il metodo operativo Grimaldi. In un mercato non propriamente brillante», conclude Perego, «è fondamentale avere perfetta co-noscenza del territorio, capacità di relazione personale unite a doti imprenditoriali. Cerchiamo queste fi gure prevalentemente nel nord Italia, in Lombardia, Piemonte e Veneto; in parti-colare, per quanto riguarda Piemonte e Veneto, guardiamo a piccoli e medi imprenditori del settore, in modo da creare sinergie che permettano ad en-trambi di aumentare la propria leadership operativa, abilitati alla professione.

Tenendo in considerazione la nuova normativa in materia di qualifi ca professionale, vie-ne disciplinata l’iscrizione dei nuovi soggetti che intendono iniziare l’attività». È possibile candidarsi attraverso il sito www.grimaldifranchising.it, sezione Lavora con noi.

Prosegue il piano di recruiting di Ntv (Nuovo trasporto viaggiatori), che vedrà l’inserimento in tempi brevissimi di circa 70 nuove fi gure professionali. Si tratta di 15 operatori di impianto, diplomati a indirizzo tecnico alla prima esperienza, disponibili a lavorare su turni, con requisiti visivi di 10/10, per le sedi di Bologna, Torino e Mila-no. L’azienda offre una borsa di studio per il periodo di formazione. Al superamento degli esami fi nali per il conseguimento del-le abilitazioni, è prevista l’assun-zione con con-tratto collettivo di lavoro Ntv. L’operatore di im-pianto svolgerà il proprio ruolo all’interno degli impianti ferro-viari destinati alla sosta e al ricovero dei con-vogli. Le attività previste sono: coordinamento ed effettuazione delle attività di formazione, manovra e con-duzione del treno all’interno dell’impianto ferroviario, interfacciamento con gli ope-ratori del gestore dell’infrastruttura per la movimentazione del treno nell’impianto ferroviario, predisposizione e consegna dei moduli e dei documenti di scorta al treno, abilitazione, disabilitazione ed effettuazio-ne dello stazionamento del treno, del con-trollo tecnico sul materiale rotabile, della prova tecnica del freno, controllo quali-tativo e quantitativo delle attività svolte dai fornitori all’interno degli impianti, nel rispetto delle normative vigenti. La socie-tà ricerca inoltre 16 macchinisti abilitati, in possesso del diploma di scuola media superiore (preferenziale orientamento tecnico-scientifi co), conoscenza di Offi ce

e sistemi operativi Windows (XP, Vista), con esperienza superiore a quattro anni come primo agente macchinista per Bologna, Milano, Roma e Nola, da inserire con con-tratto a tempo indeterminato. «Esperti e inesperti…», così esordisce Ilaria Alfonso, responsabile selezione e sviluppo Ntv. «Con la liberalizzazione del mercato, Ntv apre le frontiere sia ai macchinisti già abilitati (1° agente), da formare e abilitare alla condot-ta alta velocità per Italo, che ai diplomati in

cerca della pri-ma esperienza di lavoro, motivati a studiare per conseguire le abilitazioni fer-roviarie necessa-rie per diventare operatore di im-pianto Ntv». Le descrizioni del ruolo possono essere consulta-te sul sito Ntv, al link http://www.ntvspa.it/it/nuo-v o - t r a s p o r t o -

viaggiatori/91/4/selezione-personale-nuo-vo-trasporto-viaggiatori. La società recluta inoltre circa 40 hostess e steward. Tutti gli interessati possono inviare la candidatura sul sito www.ntvspa.it, sezione opportuni-tà di lavoro- posizioni aperte. Coloro che presenteranno la domanda entro novembre avranno la possibilità di essere inseriti nel percorso selettivo.

I candidati in linea con i requisiti verran-no contattati dall’azienda e convocati per la prima prova entro il mese di novembre 2012. Le visite mediche obbligatorie in RFI per l’abilitazione al ruolo si svolgeranno nel prossimo dicembre. I corsi di formazio-ne per il conseguimento delle abilitazioni per operatore di impianto o AV avranno inizio nel gennaio 2013.

Settanta fi gure per i trasporti Ntv

Europ Assistance, attiva in Italia nell’assistenza privata, ricerca entro il mese di novembre 30 specialisti dell’assi-stenza da inserire nei servizi operativi della sede di Milano dedicati alla gestione dell’assistenza stradale e medica nel nostro paese e all’estero o al customer care per informazio-ni e consulenze in ambito automobilistico, assicurativo e turistico. «In un contesto dominato dalla crisi economica», afferma Andrea Giovannelli, responsabile hr di Europ Assi-stance, «le linee strategiche della società hanno agevolato l’ampliamento del bu-siness, permettendo a Europ Assistance continuità anche nel processo di ricerca del personale. Le se-lezioni attualmente in corso sono, infatti, coerenti ai nuovi bi-sogni e sono rivolte a giovani, sicuramente da formare, ma in gra-do di inserirsi bene in una struttura come la nostra, che offre tanti servizi e che pretende il massimo grado di specializzazione per ognuno di essi». I prescelti verranno assunti a tempo determinato con contratti part-time di 4 o 5 mesi. La campagna di reclutamento si rivolge a diplomati e studenti universitari desiderosi di intrapren-dere un’esperienza lavorativa in un contesto giovane e di-namico, con conoscenza di una lingua straniera (inglese, francese, tedesco) e, possibilmente, di una seconda lingua (spagnolo, russo, giapponese e cinese). L’attività sarà or-ganizzata in turni di 4/5 ore, stabiliti mensilmente. I can-didati possono inviare il curriculum all’e-mail [email protected].

L’azienda ricerca inoltre neolaureati da inserire in sta-ge presso il servizio risorse umane, legale e liquidativo. Si tratta di un’opportunità offerta a giovani laureandi e laureati da non più di 12 mesi, in corsi ad indirizzo umani-stico, economico e giuridico, con votazione non inferiore a 100/110 e buona conoscenza dell’inglese. Sono previsti un rimborso spese mensile e l’accesso al ristorante azienda-le. Gli interessati devono inoltrare il curriculum a [email protected], citando l’area di interesse.

Europ Assistance cerca30 specialisti

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Page 44: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

50 Lunedì 12 Novembre 2012 O P P O R T U N I TÀ

Via al concorso riservato agli studenti più brillanti

Talenti per il fiscoErnst & Young a caccia di giovani

DI VALERIO STROPPA

Ernst & Young a caccia di giovani talenti fi-scali. Si chiama Young tax professional of the

year il concorso organizzato a livello globale dalla società di revisione e consulenza per individuare gli studenti uni-versitari più brillanti e per accrescere tra questi la con-sapevolezza delle professioni legate al settore tributario. In Europa il premio si è già tenu-to in Spagna e Portogallo. Ora è la volta dell’Italia.

Le candidature a questa pri-ma edizione potranno essere presentate entro il 31 dicem-bre 2012, inviando il proprio cv e la lista degli esami svolti (con relativo punteggio) alla sezione «careers» del sito www.ey.com. L’adesione al concorso è gratuita ed è riservata agli iscritti al primo o al secondo anno di laurea specialistica in economia o giurisprudenza presso università italiane pub-bliche e private. Tra i requisiti vi sono l’aver sostenuto alme-no un esame in diritto tribu-tario e una fl uente conoscenza dell’inglese.

La selezione avverrà secon-do vari step: in primo luogo saranno individuati i 50 stu-denti più promettenti, che scenderanno a 30 dopo l’Ox-ford english test. Sarà quindi la volta del colloquio e della valutazione delle «soft skills» (entusiasmo, attitudine al la-voro in team ecc.), che ridur-ranno ulteriormente la rosa a 15 candidati. Ognuno di que-sti dovrà presentare un case study in materia di fi scalità internazionale, ai fini della qualificazione alla finale, in calendario per aprile 2013. I sei finalisti saranno quindi esaminati da una giuria com-posta da due partner di Ernst & Young, due tax director di grandi aziende, due rappre-sentanti dell’amministrazione fi nanziaria e due docenti uni-versitari, il cui verdetto andrà a premiare i primi tre classi-fi cati. In palio, per il numero uno, c’è la partecipazione a un corso di fi scalità internaziona-le presso l’Ibfd di Amsterdam. Non solo. Il vincitore italiano, insieme ai vincitori degli altri 22 paesi coinvolti nell’inizia-tiva, parteciperà al concorso mondiale, che culminerà nel-la cerimonia di premiazione in programma a Copenhagen ad agosto 2013.

La competizione, come det-to, è aperta agli studenti di tutte le università d’Italia. Fino al 7 dicembre Ernst & Young promuoverà diret-tamente il progetto in otto atenei: Bocconi e Cattolica di Milano, Luiss e Roma-Tor Vergata, Ca’ Foscari di Vene-zia, Federico II di Napoli e le università degli studi di Tori-no e Salerno. «Il programma

Young tax professional of the year», spiega Marco Magenta, tax partner di Ernst & Young Italy, «vuole avvicinare i mi-gliori giovani talenti al mondo lavorativo tramite lo sviluppo di un caso concreto, per quan-to simulato, da presentare ad esponenti del mondo non solo accademico, ma anche profes-sionale, aziendale e dell’am-ministrazione finanziaria».

E il progetto, gli fa eco il tax partner Giacomo Albano, «è altamente innovativo, perché consentirà agli studenti di sperimentare i processi tipici del mondo professionale: va-lutazione del curriculum, test d’inglese, colloquio fi no alla valutazione delle competenze tecniche attraverso la presen-tazione del case study».

© Riproduzione riservata

DI SIBILLA DI PALMA

Promuovere lo sviluppo dell’effi cienza energeti-ca e l’accesso a elettrici-tà e gas per le persone

più bisognose. È questo lo scopo di alcuni concorsi indetti da enti pubblici e aziende.

Enea, l’Ente per le nuo-ve tecnologie, l’energia e l’ambiente, ha lan-ciato, ad esempio, il concorso «Energia da vedere» riservato a giovani filmaker e sviluppatori under 35 di applicazioni per smartphone e tablet. Il tema è il risparmio energetico sia in ambito domestico che pubblico. La competizione, la cui scadenza è prevista per il prossimo 20 gen-naio, è articolata in quattro sezioni: «Corto» della durata di massimo tre minuti; «Spot video» della durata di massimo 30 secondi; «Spot audio» della durata di massimo 20 secondi e

«Application» per smartphone/tablet iOS o Android. Per ogni sezione verrà riservato un pre-mio di 2 mila euro al primo clas-sifi cato e di 1.000 euro al secon-do. Le opere premiate verranno, inoltre, utilizzate nelle azioni di sensibilizzazione in programma dall’Unità per l’effi cienza ener-

getica dell’Enea. Per partecipare occorre recarsi sul sito www.efficienzaenergetica.enea.it seguendo la

procedura descrit-ta nella sezione dedicata. La fi lia-

le italiana del gruppo Gdf Suez, invece, sarà promo-

trice nell’am-bito del concorso

«Il più bel lavoro del mondo», or-

ganizzato e gestito dall’associazione Make a

Change, del premio spe-ciale «Energie per te. Energie per tutti» che verrà assegnato alla start-up sociale che presen-terà il miglior progetto energe-tico per aiutare le persone più bisognose. L’iniziativa italiana vincitrice verrà poi ammessa a partecipare alla competizione internazionale «Gdf Suez Ras-sembleurs d’energies» indetta dal gruppo franco-belga e volta a sostenere con un finanzia-mento di un milione di euro imprenditori sociali e organiz-zazioni non governative che si impegnano a aiutare le popola-zioni più bisognose in materia di accesso all’energia (elettricità e gas). Le iscrizioni sono aper-te fi no al prossimo 21 dicembre registrandosi gratuitamente sul sito www.makeachange.it. . La compagnia Schneider Elec-tric, infine, in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricer-ca, ha indetto il terzo concorso nazionale «Green Technologies Award: energia nuova per le scuole» riservato agli studen-ti delle classi quarte e quinte degli istituti di istruzione se-condaria di secondo grado. Lo scopo è realizzare progetti che siano applicabili a impianti tec-nologici relativi alle seguenti tematiche: «Green Technolo-gies Scuola», ovvero soluzioni per l’effi cienza energetica e/o l’energia rinnovabile applicabili a impianti tecnologici in ambito scolastico; «Green Technologies in altri settori», ovvero soluzio-ni per l’effi cienza energetica e/o l’energia rinnovabile applicabili a impianti tecnologici nell’indu-stria, nell’agricoltura e nel ter-ziario. Ciascuna scuola potrà partecipare con un massimo di tre progetti; i migliori verranno premiati con un assegno rispet-tivamente di 4 mila, 3 mila e 2 mila euro. È possibile iscriversi fi no al prossimo 28 dicembre sul sito internet www.schneider-electric.com.

© Riproduzione riservata

Bandi Enea, Gdf Suez e Schneider

Il pianeta energia punta sul sociale

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Page 45: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

51Lunedì 12 Novembre 2012

INFINITE OPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

Offro

PPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONEPPORTUNITÀ PER TROVARE UN’OCCUPAZIONE

LavoroAcquisti

Piemonte

Impiegato ufficio acquistiAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 Impiegato ufficio acquisti appartenente alle categorie protette invalidi (Rif. ACQ). La ri-sorsa lavorerà in un team di quattro persone e sarà affiancata nell’ap-prendimento delle principali attività in carico all’ufficio: acquisto di beni e servizi con prevalenza di quelli informatici; collaborazione con il responsabile del Dipartimento Legal and Procurement nella selezione dei fornitori e nella negoziazione dei contratti; data entry delle transazioni di acquisto nel software gestionale; monitoraggio degli ordini e della soddisfazione del cliente interno; controllo del rispetto del budget at-traverso la predisposizione di report dettagliati e dei relativi prospetti contabili. Si richiede: breve espe-rienza lavorativa come Purchases Assistant; gradita conoscenza dei principi generali di contabilità; dimestichezza con l’uso del pc e in particolare ottima conoscenza del pacchetto Office; conoscenza dei servizi e delle tecnologie IT adegua-ta alla posizione; ottima conoscenza della lingua inglese, sia scritta che parlata; ottime doti relazionali e negoziali. Saranno considerati re-quisiti preferenziali: appartenenza alle categorie protette (L.68/99), laurea triennale o specialistica in economia o ingegneria gestionale, conoscenza di programmi gestionali quali SAP Business One. Sede di lavoro: Torino.Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro – [email protected]

Amministrativi

Emilia-Romagna

Addetto amministrazione clienti estero

Alvin agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore alimentare 1 addetto amministra-zione clienti estero appartenenti alle categorie protette invalidi (Rif. CLIENT). La risorsa si occuperà di·gestione anagrafiche (clienti, punti di consegna, materiali), verifi-

ca condizioni commerciali e listini, emissione fatture e note di credito, gestione contestazioni fatture, man-tenimento rapporti con le strutture amministrative dei clienti esteri. Si richiede: appartenenza alle Cate-gorie Protette (L.68/99); diploma o laurea; conoscenza fluente della lingua inglese; gradita seconda lin-gua preferibilmente francese. Sede di lavoro: Bologna. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro – [email protected]

Assistente di direzioneArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel

settore del commercio 1 assistente di direzione appartenente alle categorie protette. La risorsa si occuperà di gestione agenda e supporto all’area legale (gestione contenziosi, analisi contrattualistica), all’ufficio hr (rile-vazione presenze, gestione risorse) e all’ufficio commerciale. Si richie-de: esperienza maturata in ruolo analogo; laurea in giurisprudenza o conoscenze equipollenti; ottima conoscenza della lingua inglese; disponibilità ad effettuare trasferte; appartenenza alle categorie protette con invalidità minima del 46%. Si offre contratto di somministrazione della durata di due mesi con possi-bilità di proroghe. Sede di lavoro: Correggio (RE). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Filiale

di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

Impiegato di magazzinoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 3 impiegati di magazzino. I candidati si occupe-ranno di gestione flussi merce in entrata e in uscita, fatturazione, ddt, bollettazione, inserimento or-dini e controllo flussi di spedizione, rapporti con fornitori e clienti. Si richiede: pluriennale esperienza nella mansione e nell’import/export, in particolare nella gestione della contabilità di magazzino, conoscen-za della lingua inglese, conoscenza del gestionale SAP o AS400. Con-tratto a tempo determinato 3 mesi, scopo assunzione. Sede di Lavoro: provincia di Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

Lazio

Impiegato amministrativo Junior

Articolo1 agenzia per il lavoro,

ricerca per azienda operante nel settore distribuzione cinematogra-fica e comunicazione 1 impiegato amministrativo Junior appartenente alle categorie protette invalidi. La risorsa, inserita nel settore Con-trollo di Gestione, riportando al proprio responsabile, si occuperà di amministrazione generale, raccolta dati per il controllo di gestione, predisposizione di reportistica. Si richiede: laurea in Economia e Commercio, esperienza in ambito amministrativo (anche breve, ma recente e maturata presso aziende di buon livello), buona operatività con excel e Office in generale. È indispensabile l’iscrizione nelle liste delle categorie protette - invalidi. Saranno considerate preferenziali la conoscenza della lingua inglese e la provenienza dal settore comu-nicazione. Sede di lavoro: Roma, zona Prati. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse

Modena – Piazza Natale Bruni, 141100 Modena Fax 059 243528

I SETTORIcquisti 51mministrativi 51ssicurazioni 52anche e Credito 54ommercio 54ontabilità 54dilizia 54rafici 54formatica 54gegneri 55

egali 55ogistica 55

Marketing e commerciali 55roduzione 56

Qualità 57storazione 58 . anità 58egreteria 58ecnici 58

ricerca per azienda operante nelsettore distribuzione cinematogra

LE OFFERTEperiti meccanici/elettrici, promo-

ter commerciale, commerciali estero, disegnatori meccanici, consulenti del lavoro, respon-sabili di produzione, perito chimico, proposal engineer, operatori cnc, ingegneri, ad-detto gestione commesse per Giornale di Brescia

commerciali, educatori-educa-trici, periti elettronici, program-matore macchine cnc, addetti reparto settore gdo, magazzi-nieri, edilizia, financial repor-ter, operatori di sportello, periti meccanici, capo officina, con-trollo qualità, cassieri per Openjob

ingegneri meccanici, ingegneri aerospaziali, ingegneri aero-nautici, analista strutturale, analista fluidodinamico, mon-tatori aeronautici, manutentori aeronautici, system engineer, commercio, ingegnere elettro-nico/meccanico, ingegnere gestionale, autisti, addetto alla logistica, commerciali, opera-tori sociosanitari, geometri, buyer tattico, operatori cnc, in-gegneri termotecnici, program-matori macchine cnc, contabili, responsabili di cantiere, ispet-tori nella ristorazione, sales promoter, tecnico gestore di commessa per Articolo1

OFFROLAVORO

I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalarele proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax

o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] 02/58317598

ca condizioni commerciali e listini,i i f di di

settore del commercio 1 assistente didi i ll i

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Riguardo la presentazione delle proprie esperienze lavorati-ve nel curriculum è consigliabile sempre l’utilizzo dell’ordine cronologico inverso?

Giovanna, Padova

L’evidenziazione dell’ultima esperienza professionale non costituirà una scelta condizionata unicamente da preferenze stilistiche, bensì dall’intento di trasmettere un messaggio preciso al proprio interlocutore relativamente a capacità e attitudini che si rivelino spendibili, distintive e coerenti con il ruolo di interesse. Si farà in modo, quindi, di attira-re l’attenzione sulla complessità della propria esperienza lavorativa e, qualora essa non risulti del tutto uniforme (ovvero le esperienze iniziali non risultino in linea con le scelte professionali dei periodi più recenti), verranno sot-tolineate le capacità acquisite trasversalmente, anche in settori e posizioni notevolmente diversi tra loro, nonché la fl essibilità dimostrata nel passaggio da un ruolo all’altro. Quando, al contrario, si sia stati protagonisti di un’evoluzio-ne di carriera assolutamente coerente e lineare, nell’ambito di un percorso non particolarmente articolato (tre o quattro contesti aziendali al massimo) il proprio profi lo potrebbe essere maggiormente valorizzato dall’impiego dell’ordine cronologico naturale (dalla prima all’ultima esperienza), più adeguato a rimarcare l’idea di un passaggio graduale e ascendente da un livello a quello successivo. Esistono, inoltre, casi in cui né l’una né l’altra strada risulteranno le più adeguate a una presentazione della propria carriera. Quando un candidato si sia dedicato a differenti attività, toccando contemporaneamente ambiti professionali etero-genei, la via migliore per promuoversi potrebbe essere rap-presentata dal curriculum funzionale: le situazioni vissute dovranno essere raggruppate, in tale caso, entro categorie separate (per esempio: Esperienze di segreteria commercia-le, Esperienze di vendita, Pubbliche relazioni), ai fi ni di un recupero dei dati di interesse, da parte del selezionatore, il più rapido ed effi cace possibile.

Angelo Boccato - [email protected]

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Carriere & cv

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Page 46: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

52 Lunedì 12 Novembre 2012 O F F R O L AVO R Oe l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Fax 06 78390349 – [email protected]

Lombardia

Addetto alle spedizioniAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 addetti alle spedizioni appartenenti alle categorie protette invalidi (Rif. SPZ). Le risorse, in collaborazione con i coordinatori interni, si occuperanno di realiz-zazione progetti legati all’intero processo di spedizione delle merci e monitoraggio dell’emissione dei documenti richiesti per il trasporto delle stesse (dall’origine alla desti-nazione). Si richiede: appartenenza alle Categorie Protette (L.68/99); di-ploma o Laurea; ottima conoscenza della lingua inglese; dimestichezza nell’utilizzo dei principali sistemi informatici; gradita la provenienza dal settore delle spedizioni, preferi-bilmente aeree; automunito; dispo-nibilità a straordinari. Completano il profilo predisposizione al lavoro in team, capacità comunicative e relazionali, doti organizzative, fles-sibilità, dinamismo. Sede di lavoro: Cerro Maggiore (MI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro – [email protected]

Back office amministrativoAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per Nintendo S.p.A. 1 back office amministrativo. Il candidato sotto la direzione e il controllo del Respon-sabile Finanziario dovrà svolgere

le seguenti funzioni: supporto nella gestione del flusso della fattura-zione: controllo, registrazione e archiviazione di fatture e documenti; supporto alla funzione di Budget & Control gestione movimentazione beni (sample, gadget, etc..) sul terri-torio italiano; archiviazione. Suppor-to analisi dati e reportistica interna: gestione, elaborazione ed analisi dei dati finanziari e di venduto; gestione dei database interni; reportistica interna e verso la Casa Madre. Si ri-chiede: appartenenza alle Categorie Protette (L.68/99); gradita Laurea in materie Economiche; gradita conoscenza della lingua Inglese; conoscenza di Excel (eventualmente Access e in generale del pacchetto applicativo Office 2010); capacità di team building; capacità di lavorare in ambienti dinamici e disponibilità a orari flessibili; capacità di lavorare in autonomia e per obiettivi; ottime capacità analitiche. Sede di lavoro: Vimercate (MB). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro – [email protected]

Credit analyst JuniorAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 credit analyst Junior appartenente alle categorie protette invalidi (Rif.CRD). Il candidato si occuperà di garantire la gestione, l’analisi e la valutazione delle ri-chieste di finanziamento, nel rispetto delle policy aziendali di rischio ed assicurare un’elevata qualità del servizio, mantenendo una positiva relazione commerciale con i conven-zionati. Si richiede: appartenenza alle Categorie Protette (INVALIDI); diploma ad indirizzo tecnico; buona

conoscenza del Pacchetto office in particolare Excel; precisione e at-tenzione al dettaglio. Tolleranza allo stress, tenacia, maturità e senso di responsabilità, capacità relazionali e comunicative completano il profilo. Sede di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro – [email protected]

Assicurazioni

Lazio

Addetto customer careArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore assicurativo 5 addetti custo-mer care appartenenti alle categorie protette invalidi. Le risorse si oc-cuperanno di fornire informazioni ai clienti, gestire le problematiche telefonicamente e via mail, garan-tendo un’elevata qualità del servizio; l’attività prevede, inoltre, la stipula di nuovi preventivi e contratti ed i rinnovi delle polizze in scadenza. Il candidato ideale possiede un diploma o cultura universitaria (preferibilmente legale/economico) ed una buona conoscenza del PC. Si richiede: orientamento al cliente, flessibilità, ottime capacità relazio-nali e comunicative, spiccata attitu-dine al problem solving e al lavoro in team; sono indispensabili energia e sensibilità commerciale. È gradita precedente esperienza in ruoli di assistenza telefonica o call center. È indispensabile l’appartenenza alle categorie protette l. 68/99 invalidi. Orario di lavoro: 26 ore settimanali articolate su turni nella fascia oraria 8.00/21.00. Sede di lavoro: Roma Bufalotta. Gli annunci sono rivolti

a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Fax 06 78390349 – [email protected]

Customer retention ManagerArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore gaming 1 customer retention Manager. Il candidato, riportando al Senior Manager Marketing Gaming, lavorerà in un contesto dinamico e internazionale e, assumendo la responsabilità di gestire e assicurare la customer satisfaction, sarà re-sponsabile del mantenimento e della fidelizzazione dei clienti - giocatori esistenti, della riattivazione dei giocatori inattivi e dello sviluppo di nuovi giocatori. In qualità di Ca-sinò Manager dovrà gestire tutte le attività di fidelizzazione dei clienti, individuando anche nuove oppor-tunità per migliorarne il contatto e lo sviluppo. Principali mansioni e responsabilità: sviluppare e at-tuare la strategia di fidelizzazione dei clienti; utilizzare tecniche di analisi dei dati per gestire il piano di comunicazione volto a favorire l’aumento dell’attività dei giocatori; pianificazione, esecuzione e riatti-vazione delle campagne; sviluppo e gestione dell’attività promozionale e ottimizzazione del calendario delle iniziative per massimizzare la resa del giocatore; sviluppo, gestione e analisi dei modelli di segmentazione del giocatore; acquisizione di nuovi clienti e verifica della loro qualità. Si richiede: laurea in Marketing, Comunicazione, Statistica o simili; esperienza con i giochi da Casinò on line, preferibilmente mobile; espe-rienza in marketing on line, CRM, fidelizzazione clienti; conoscenza fluente della lingua inglese; ottime

capacità di analisi dei dati, problem solving, proattività e organizzazio-ne. Completano il profilo capacità di garantire la fidelizzazione del giocatore, verificare la soddisfazio-ne di tutti i criteri di acquisizione, misurare il successo dei programmi di fidelizzazione. Sede di lavoro: Roma, zona EurGli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agen-zia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Fax 06 78390349 – [email protected]

Responsabile customer service & operations new slotArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 responsabile customer service & operations new slot. La risorsa, riportando direttamente al direttore operativo si occuperà di: assicurare l’efficienza e la qualità del processo di delivery dei servizi della rete telematica delle New Slot (“Servizi”), attraverso la gestione e il coordinamento di tutte le attività operative di front e back of-fice e nell’ottica del raggiungimento del massimo livello della Customer Satisfaction, del rispetto dei livelli di servizio fissati dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (“AAMS”), e in funzione delle risorse disponibili; collaborare con la Dire-zione OLazioperativa allo sviluppo della linea di business delle New Slot attraverso un’eccellente gestione dei Servizi affidati per la realizzazione degli obiettivi di Customer Satisfac-tion; collaborare con la Direzione ICT alla definizione dei requisiti per il miglioramento continuo dei Ser-vizi, programmando tutte le attività operative di front e back office al fine di assicurare la regolarità, la tempi-stica e la qualità dei Servizi, in coe-renza con gli obiettivi di Customer

Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del la-voro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di lavoro

evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera, dovrà

semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.

Guida all’uso di OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli annunci

e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale.

Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.

Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]

Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)

Direttore Marino Longoni (02-58219207)

Redazione: Silvana Saturno (02-58219378)Roxy Tomasicchio (02-58219335)

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4,5900 02/11/2012

AZZOAGLIO EQUILIBRATO 5,7880 02/11/2012

UNIDESIO PRUDENTE 11,0790 02/11/2012

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OBBLIGAZIONARIO MISTO 10,1190 02/11/2012

AZIONARIO EURO 7,3900 02/11/2012

AZIONARIO GLOBALE 8,9570 02/11/2012

BILANCIATO 9,9140 02/11/2012

E.W.MEMORY INDEX 99,2100 26/09/2012 A/S&P

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FTSE MIB 93,4360 07/11/2012

FTSE MIB 2010 91,3690 07/11/2012

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EUROSTOXX 50 - 2012 89,4170 07/11/2012

PREVIMISURATO 12,5330 02/11/2012

PREVIBRIOSO 10,4080 02/11/2012

PREVIDINAMICO 11,9140 02/11/2012

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UNIDESIO 760210 9,977 02/11/2012

AZZOAGLIO CONSERVATIVO

6,2010

02/11/2012

AZZOAGLIO DINAMICO

CONSERVATIVE 10,2780 02/11/2012

BOND MIX 10,3540 02/11/2012

BALANCED 10,5390 02/11/2012

GLOBAL EQUITY 11,0520 02/11/2012

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,1820 02/11/2012

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,6410 02/11/2012

UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO 8,8080 02/11/2012

UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 10,5340 02/11/2012

TOP SIX ITALY 101,3400 26/09/2012 AA-/S&P

HI EUROCHINA 100,00 15/10/2012 A+/S&P

5,5Y CHINA KOREA&SWISS GRO. NOTE 100,12 31/10/2012 A+/S&P

S&BRIC 8-40 106,66 31/10/2012 A2/S&P

S&BRIC LOOK BACK 8 - 40 121,58 31/10/2012 A2/S&P

IES - ITALIAN EQUITY SELECTION 101,71 31/10/2012 A+/S&P

HELVETIA 4-30 93,87 07/11/2012

HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 9,7500 06/11/2012

HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 9,7500 06/11/2012

HELVETIA WORLD EQUITY 108,0100 06/11/2012

HELVETIA EUROPE BALANCED 179,9300 06/11/2012

HELVETIA WORLD BOND 218,6700 06/11/2012

HELVETIA GLOBAL BALANCED 146,5300 06/11/2012

HELVETIA GLOBAL EQUITY 92,2300 06/11/2012

LINEA GARANTITA 11,3550 30/09/2012

LINEA BILANCIATO 11,6760 30/09/2012

LINEA OBBLIGAZIONARIO 11,9050 30/09/2012

LINEA AZIONARIO 7,7500 30/09/2012

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Page 48: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

54 Lunedì 12 Novembre 2012 O F F R O L AVO R OSatisfaction prefissati; programmare il fabbisogno in termini di risorse finanziarie e umane necessarie al raggiungimento degli obiettivi pre-fissati, attraverso l’elaborazione di piani economici e di investimento, gestire le attività della funzione di cui ha la responsabilità, i rapporti con l’AAMS, Enti esterni, uffici interni, Clienti e Fornitori, mediante la gestione efficace ed efficiente delle risorse umane e tecniche di cui ha la responsabilità; assicurare la concreta attuazione dei piani elaborati e delle direttive ricevute nei tempi previsti, la correttezza della gestione delle attività e degli adempimenti connessi in conformità della regolamentazione di settore, di procedure e policy in-terne, il rispetto dei livelli di servizio richiesti dall’AAMS; controllare periodicamente il grado di attuazione dei piani, analizzare eventuali scosta-menti e porre in essere le opportune azioni correttive. Si richiede: laurea ad indirizzo economico (specialistica o vecchio ordinamento) o Ingegneria Gestionale; conoscenza dei processi di organizzazione e di sviluppo della Customer Satisfaction in mercati B2B (tecniche di gestione e orga-nizzazione dei livelli di servizio). esperienza in posizione analoga di almeno 5 anni maturata in società di servizi modernamente strutturate e operanti in mercati B2B, possi-bilmente in settori regolamentati. Costituirà titolo preferenziale la co-noscenza del mercato dei giochi in Italia, possibilmente degli apparecchi da intrattenimento, del suo funzio-namento e della regolamentazione specifica di settore. Orario di lavoro: full-time. L’offerta contrattuale ed economica saranno commisurate alla reale esperienza e professionalità ma-turate dal candidato. Sede di lavoro: Roma, zona Trastevere. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Fax 06 78390349 – [email protected]

Banche e Credito

Campania

Responsabile di filialeArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda leader nel settore bancario 1 responsabile di filiale. La risorsa, riportando direttamente al Bank Shop Sales Manager, si occuperà di: coordi-nare le attività degli addetti di filiale, garantendo l’efficacia delle azioni intraprese allo scopo di raggiungere gli obiettivi di vendita e di qualità; moni-torare la qualità del servizio al fine di assicurare la piena soddisfazione del cliente nei diversi momenti dell’acco-glienza e della gestione; analizzare i dati di vendita e le prospettive di busi-ness atti a migliorare il conseguimento degli obiettivi; selezionare, formare e gestire il personale; supportare gli agenti sull’operatività di nuove inizia-tive promozionali, su nuovi processi operativi e sull’utilizzo di mezzi/stru-menti assegnati agli stessi; contribuire alla stesura delle procedure operative e gestire i processi di sales e servicing; proporre iniziative o progetti volti ad incrementare le visite presso la filiale e l’acquisizione di clienti da parte degli Agenti; gestire le visite di clienti acquisiti o potenziali. Si richiede: pre-

cedente esperienza nel ruolo, maturata presso una filiale del settore bancario o parabancario; capacità di gestione e coordinamento di un team; ottime doti commerciali e orientamento al cliente. Si offre inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Napoli. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro - Via G. Porzio, 4 Isola G1 Centro Direzionale – 80143 Na-poli – fax 081 19562804 – [email protected]

Commercio

Emilia-Romagna

Addetto all’ufficio commerciale

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore import/export 1 addetto all’ufficio commercia-le madrelingua portoghese. La risorsa si occuperà di gestione del pacchetto clienti esteri, ricerca nuovi clienti, pratiche di import/export. Si richiede: madrelingua portoghese; ottima cono-scenza della lingua inglese; pregressa esperienza nella medesima mansione; disponibilità immediata. Sede di la-voro: Nonantola (MO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

Lombardia

Inside sales supportAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per azienda leader nel settore delle spedizioni 1 inside sales support appartenente alle categorie protette invalidi (Rif. SALES). La risorsa sarà impegnata nel supportare la forza-vendita locale esterna nelle attività commerciali, nell’ambito della propria area di competenza. Si occuperà di elaborazione quotazioni, formulazione preventivi, gestione contatti commerciali con la clientela, aggiornamento dati ed elaborazione reportistica. Sarà, inoltre, impegnato in attività di telemarketing su piccoli clienti per la promozione del servizio. Si richiede: diploma o laurea, ottima conoscenza della lingua inglese, buona conoscenza del Pacchetto Office. Pre-disposizione al lavoro in team, spirito d’ iniziativa, capacità comunicativa, in particolar modo al telefono, capacità organizzativa e prontezza operativa completano il profilo. Sede di lavoro: Cerro Maggiore (MI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il La-voro – [email protected]

Piemonte

Impiegato tecnico commerciale Italia/estero

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricer-ca per azienda 1 impiegato tecnico commerciale Italia/estero. La risorsa

si occuperà di ricerca nuovi clienti, gestione pratiche commerciali per clienti già acquisti e ampliamento trattative commerciali. Si richiede: diploma di laurea in Ingegneria Mec-canica o Aeronautica o diploma di Perito Meccanico; esperienze lavora-tive maturate in ufficio commerciale presso aziende metalmeccaniche; ottima conoscenza della lingua Ingle-se; gradita conoscenza della lingua francese o tedesca; disponibilità ad effettuare brevi trasferte presso clienti in Italia e all’estero; ottima conoscen-za del disegno meccanico; ottima conoscenza del Pacchetto Office; ottima conoscenza degli strumenti di misura; disponibilità immediata. Sede di lavoro: Santena (TO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino – Fax 011 5690503 – [email protected]

Contabilità

Campania

Addetto alla contabilitàArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 addetto alla contabilità. La risorsa, riportando direttamente al responsabile amministrativo, si occuperà di: controllo e registrazione fatture passive, contabilità generale, riconciliazioni bancarie; supporto alla redazione del bilancio di esercizio, assolvimento degli adempimenti civi-listici e predisposizione delle dichiara-zioni fiscali. Si richiede: comprovata esperienza nella mansione maturata, preferibilmente, all’interno di contesti strutturati; ottima conoscenza di conta-bilità ordinaria, materia IVA e principi contabili nazionali; gradita esperienza in amministrazione del personale ed elaborazione dei cedolini paga; laurea in discipline economiche. Orario di lavoro: full-time. Si offre contratto a tempo determinato con buone possi-bilità di inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Avellino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 187 – 83100 Avellino – Fax 0825 785862 – [email protected]

Emilia-Romagna

ContabileArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 contabile in mobilità. La risorsa sarà inserita all’interno dell’uf-ficio amministrativo e si occuperà di: fatturazione e registrazione fatture; compilazione e invio INTRASTAT, black list; contabilità clienti e fornitori fino alle scritture di bilancio; controllo di gestione, analisi budget-bilancio, cash flow, attività di reporting; sup-porto ufficio commerciale, post ven-dita; utilizzo home banking; recupero crediti supporto al responsabile amm.vo durante le operazioni di verifica del collegio sindacale, revisori etc. Si richiede: pluriennale esperienza nella mansione, disponibilità immediata, ottima conoscenza della lingua in-glese, tassativa iscrizione alle liste di mobilità. Sede di lavoro: Castelfranco

Emilia (MO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone in-teressate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizza-zione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

Lazio

Contabile

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore legno 1 contabile. La risorsa si occuperà in totale autonomia di contabilità generale, registrazione fatture attive e passive, gestione prima nota, riconciliazioni bancarie, pagamenti, gestione incassi italia/estero. Si richiede: diploma di scuola superiore; ottima conoscenza della lingua inglese; pregressa esperienza nel ruolo. È gradita la conoscenza del sistema di contabilità Gamma Enterprise. Sede di lavoro: Latina. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – V.le P.L. Nervi Centro Latinafiori Torre 5 Gigli – 04100 Latina – 0773 623334 – [email protected]

Lombardia

Associato in partecipazione, contabile e/o addetto paghe

Studio Commercialista e Consulenza Lavoro, con societa’ di Elaborazione Dati Aziendali Contabili, cerca 1 associato in partecipazione, conta-bile e/o addetto paghe, con apporto di capitale e lavoro. ede di lavoro nord ovest Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Puglia

Impiegato amministrativo contabile

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda impiegato amministrativo contabile. Il candidato è in possesso di laurea in economia e/o diploma in ragioneria e ha maturato una consoli-data esperienza nella gestione ammi-nistrativa e contabile presso aziende di medio/grandi dimensioni. Costituisce requisito preferenziale la conoscenza della lingua inglese. Si offre contratto di somministrazione con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Taranto. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – 099 9941706 – [email protected]

Edilizia

Emilia-Romagna

SaldatoreArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 10 saldatori. Si richiede: pluriennale esperienze nella saldatura a filo, a tig, a scarica condensatore e a puntatura; capa-cità di lettura del disegno tecnico; conoscenza della tecnologia dei materiali; esperienza nella carpen-teria leggera e nell’assemblaggio. Sede di lavoro: Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

Grafici

Sardegna

FlessografoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 flessografo. Il candidato si occuperà di utilizzare i macchinari, gestire la stampa e rifinire gli imballaggi. Si richiede esperienza nella mansione. Sede di lavoro: Cagliari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari – Fax 070 671108 – [email protected]

Informatica

Lazio

Addetto Help DeskArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda cliente operante nel settore telefonia mobile: 5 ad-detti Help Desk appartenenti alle categorie protette invalidi. I candi-dati, riportando direttamente all’IT & Quality Office Senior Specialist, si occuperanno di gestione delle attività di help desk, manutenzione dispositivi di rete e gestione delle infrastrutture Microsoft lato client e lato server. Si richiede: diploma di maturità ad indirizzo tecnico-informatico; conoscenza approfon-dita dei sistemi operativi Windows (Win7, WinXP, Windows Server 2003 e 2008 R2); conoscenza dei dispositivi di rete (switch, router, firewall, access point); conoscenza approfondita di Microsoft Office 2010; manutenzione delle tecnologie VOIP; conoscenza di protocolli di rete (POP, IMAP, SAMBA, FTP); buona conoscenza della lingua in-glese. indispensabile l’appartenenza alle categorie protette. Completano il profilo flessibilità, dinamismo, buone capacità di problem solving e attitudine al lavoro in team. Sede di lavoro: Roma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Ar-

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Page 49: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

55Lunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12 NovO F F R O L AVO R Oticolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Fax 06 78390349 – [email protected]

Addetto Help Desk II livelloArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 addetto Help Desk II livello. La risorsa, rispon-dendo al Responsabile Network, si occuperà di garantire operatività dei sistemi di gioco, supporto al cliente interno, redigere e gestire le procedure di troubleshooting ed escalation, corretta applicazione delle procedure, intervenire tempe-stivamente in caso di segnalazione ricevuta dai sistemi di monitoring ed allert; coordinare un team di tecnici di base (6 risorse) e curarne la loro crescita professionale supportandoli ove necessario. Si richiede: cono-scenza di Sistemi operativi Micro-soft server e client (Windows XP, Vista), Linux (gradito); conoscenza di Archietetture e stack di rete TCP/ IP e apparecchiature connesse; co-noscenza applicativa e funzionale di base su router, switch, firewall, Wi-Fi e delle reti informatiche in generale; conoscenza ed utilizzo di strumenti per la connessione remota; capacità di analisi e troubleshooting; capacità di interazione con i DB più diffusi. Costituirà titolo prefe-renziale la conoscenza dei sistemi AWP VLT; protocollo Comma6A e 6B e dei sistemi di gioco Novo-matic e Spielo. Si offre contratto a tempo determinato con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Roma Nord- Ovest (Aurelia- Boccea). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Fax 06 78390349 – [email protected]

Sistemista ITArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda leader nel settore intratte-nimento 2 sistemisti IT. La risorsa ri-portando al proprio responsabile si oc-cuperà di monitoraggio e manutenzio-ne dei sistemi tecnologici dell’azienda e dei suoi business partners, supporto tecnico sui sistemi IT (Client-Server-Applicativi). Si richiedono diploma in materie tecniche o laurea in in-gegneria informatica o equivalenti e comprovata esperienza nel ruolo. Sono necessarie ottime conoscenze di: cluster Microsoft; sistemi Blade (IBM E HP); STORAGE e SAN (IBM E HP); virtualizzazione con strumenti VMware; sistemi operativi Microsoft in ambito Enterprise; microsoft SQL Server; microsoft Exchange Server. Sarà considerata preferenziale la conoscenza di apparati di networking e firewalling, in particolare Cisco, Juniper e Checkpoint. Si richiedono, inoltre, buona conoscenza della lingua inglese e disponibilità a turni, trasferte e reperibilità notturna. Sede di lavoro: Roma, zona Eur Torrino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Fax 06 78390349 – [email protected]

Ingegneri

Emilia-Romagna

Ingegnere meccanicoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel set-tore automotive 1 ingegnere mecca-nico. La risorsa, inserita nell’ufficio tecnico, si occuperà di progettazione del prodotto e definizione di even-tuali prototipi, interfacciandosi con la produzione. Si richiede: laurea in Ingegneria Meccanica/Gestionale; esperienza nella progettazione e nella gestione clienti; provenienza da aziende strutturate - settore au-tomotive; ottima conoscenza della lingua inglese; disponibilità imme-diata. Sede di Lavoro: provincia di Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

Legali

Lazio

AvvocatoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricer-ca per azienda operante nel settore infrastrutture 2 avvocati. I candidati si occuperanno della gestione di temati-che legali legate a commesse estere. Si richiede: laurea in giurisprudenza; esperienza in ambito legale estero; ottima conoscenza di Inglese e France-se; disponibilità ad effettuare trasferte. Sede di lavoro: Roma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Fax 06 78390349 – [email protected]

Logistica

Emilia-Romagna

Assistente alla logisticaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca

per azienda operante nel settore della grande distribuzione organizzata 1 assistente alla logistica. La risorsa si occuperà di ricevimento merce, controllo, spunta e caricamento delle bolle e dei relativi ordini; organizzerà le attività di flussi tra scarico e ven-dita collaborando con i vari reparti, garantendo l’ordine, la sicurezza e la difesa del patrimonio; parteciperà allo sviluppo commerciale affrontando problematiche inerenti al flusso o alla quantità/qualità delle merci. Si richie-de: diploma di scuola media superiore; preferibile esperienza come ricevitore nella GDO, in aziende distributive (te-nuta e ordine del ricevimento, gestione prenotazione arrivo fornitori, gestione merci, archiviazione documenti, 626). Sede di lavoro: Parma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

Puglia

Responsabile della logisticaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 responsabile della logistica. La risorsa si occuperà di ottimizzare il flusso della merce, pianificando le attività di ricevimen-to e di rapida messa a disposizione, al fine di garantire al Cliente un ser-vizio preciso, affidabile e puntuale; opererà attraverso il coinvolgimento dei collaboratori contribuendo alla

loro crescita; assicurerà, con la squa-dra e nel rispetto delle procedure, il controllo quantitativo e qualitativo, nonché l’ordine e la pulizia degli spazi del ricevimento merci; super-visionerà il servizio trasporti verso i clienti e le eventuali movimentazioni in ingresso e in uscita dai magazzini esterni. Si richiede: dinamicità, fles-sibilità, forte predisposizione alla vendita e disponibilità immediata. Sede di lavoro: Lecce. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – 099 9941706 – [email protected]

Marketing e commerciali

Emilia-Romagna

Impiegato web marketingArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore commercio 1 impiegato web marketing. La risorsa si occuperà di gestione, aggiornamento, promozio-ne del sito internet aziendale, attività di marketing e gestione fornitori. Si richiede: esperienza nel settore; lau-rea in marketing, comunicazione o equivalenti; conoscenza della lingua inglese; disponibilità immediata. Si offre contratto di somministrazione di due mesi con possibilità di inse-rimento in azienda. Sede di lavoro:

Correggio (RE). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

Lazio

PromoterArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni 10 promoter. La risorsa si occuperà di gestione e amplia-mento del pacchetto clienti, svolgendo attività di promozione all’interno di aree prestabilite, anche durante i week-end e in occasione di eventi e manife-stazioni. Si richiede: diploma di scuola superiore, precedente esperienza com-merciale, buone capacità relazionali, disponibilità a spostamenti e a lavorare nei week end con orari part-time o full - time. È necessario essere automuniti. Sedi di lavoro: Roma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Fax 06 78390349 – [email protected]

PromoterArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel

Canale 55

I PROGRAMMI TV E RADIO DI CLASS EDITORI

7.00 Primo Tempo News 9.00 Primo Tempo - Attualità 11.20 Film «Landslide, la natura si ribella» Di N. Kinsella (2004) 13.45 Film «Il re dei falsari» II parte Di G. Grangier (1961) 16.00 Tg Giorno 16.55 Meet the Press 17.10 Prometeo 19.30 Punto e a Capo Le notizie in anteprima dai Tg 20.45 Il Tg della Convenienza «Acqua» 21.10 Killer Instinct Nella mente dell’assassino 22.35 Quelli del Lunedì Il calcio dalla parte dei tifosi 00.10 Law&Order «Affari di famiglia»

7.00 Caffè Affari 9.00 Linea Mercati Mattina 10.10 Trading Room 10.30 5 Giorni sui Mercati Ospiti A. Fugnoli (Kairos), R. Russo (Assiteca Sim), M. Fortuzzi (Gruppo Banca Leonardo) 12.10 Forex Update 12.20 Analisi Tecnica Intervenite allo 0258219585) 14.30 Bussola Economica 15.00 Linea Mercati Wall Street 16.10 Partita Doppia di A. Cabrini Ospite G. Bonomi (SEA) 17.00 Linea Mercati Pomeriggio 18.00 Report - Il Tg della Finanza Ospiti M. David (Bnp Paribas I.P.), F. Fonzi (Credit Suisse) 19.10 Speciale Tobin Tax 21.10 Desk China di M. Pira 22.00 Linea Mercati Notte

8.00 Parelli Natural Horseman Ship «Il metodo naturale di Pat Parelli» 10.30 Special Class: Campionati Toscani «Dressage» 11.00 Class Horse TV Live «Approfondimento e interviste in diretta» 12.00 Special Class: Paul Estermann «La carriera del cavaliere canadese» 13.30 Special Class:Minderhoud «Il grande dressagista olandese» 17.00 Class Horse TV Live «Approfondimento e interviste in diretta» 18.00 Special Class: Un Po per cantine «A cavallo nel Monferrato» 20.00 Special Class: GBI Racing 2012 «Gran Premio GBI» 20.30 Class Horse Tg 20.45 FEI World Cup: Verona I tappa 23.00 Cavalli a Palazzo «Il meglio della kermesse milanese»

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7.15 Rassegna Stampa Radio Classica

9.05 Apertura Piazza Affari

e Borse Europee

10.00 Spazio D.J. Classico

Musica classica e aggiornamenti

sul traffico, meteo, borsa,

oroscopo, sport

15.30 Apertura Wall Street

Con Andrea Fiano da New York

16.00 Ultimo Grido

Le novità della classica

17.30 Chiusura Piazza Affari e Borse Europee

18.00 Punto Piazza Affari

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18.30 Acquarello

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I grandi concerti

22.00 Onda della Notte

I grandi concerti

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Page 50: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

56 Lunedì 12 Novembre 2012 O F F R O L AVO R Osettore delle telecomunicazioni 10 promoter. I candidati si occuperan-no del processo di promozione e vendita del prodotto sino alla con-clusione della trattativa contrattuale. Si richiede precedente esperienza in attività di vendita di almeno un anno. Completano il profilo affidabilità, professionalità, impegno e forte predisposizione alla vendita. Sedi di lavoro: Latina, Aprilia, Frosinone. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – V.le P.L. Nervi Centro Latinafiori Torre 5 Gigli – 04100 Latina – 0773 623334 – [email protected]

Piemonte

Operatore telefonico outbound

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per prestigioso call center 10 operatori telefonici outbound. Le risorse si occuperanno di vendita di prodotti telefonici. Si richiede: ottima dialettica; disponibilità a lavorare part-time nelle fasce ora-rie 11-15 o 17.30-21.30; spirito di iniziativa; proattività. Si offre inserimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Torino Nord. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizio-

ne di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:Articolo1 Agenzia per il La-voro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino – Fax 011 5690503 – [email protected]

Puglia

PromoterArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda leader nel set-tore telecomunicazione 10 promo-ter. Le risorse si occuperanno del processo di promozione e vendita del prodotto sino alla conclusio-ne della trattativa contrattuale. I candidati ideali hanno maturato precedente esperienza in attività di vendita, sono disponibili sia al part time che al full time ed a lavorare nel fine settimana. Dinamicità, flessibilità e forte predisposizione alla vendita completano il profilo. È necessaria la disponibilità im-mediata. Si offre contratto di in-serimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Taranto, Lecce, Matera, Cosenza, Crotone, Catanzaro, Sca-lea, Vibo Valentia, Corigliano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – 099 9941706 – [email protected]

Sardegna

PromoterArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni 10 promoter. Le risorse si occuperanno del processo di promozione e vendi-ta del prodotto sino alla conclusione della trattativa contrattuale. I candi-dati ideali hanno maturato preceden-te esperienza in attività di vendita, sono disponibili sia al part time che al full time ed a lavorare nel fine settimana. Dinamicità, flessibilità e forte predisposizione alla vendita completano il profilo. È necessaria la disponibilità immediata. Si offre contratto di inserimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Cagliari, Nuoro, Sassari, Olbia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari – Fax 070 671108 – [email protected]

Umbria

PromoterArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore delle telecomunicazioni 10 promoter. Le risorse si occuperanno del processo di promozione e vendi-ta del prodotto sino alla conclusione della trattativa contrattuale. I candi-

dati ideali hanno maturato preceden-te esperienza in attività di vendita, sono disponibili sia al part time che al full time ed a lavorare nel fine settimana. Dinamicità, flessibilità e forte predisposizione alla vendita completano il profilo. È necessaria la disponibilità immediata. Si offre contratto di inserimento diretto in azienda. Sedi di lavoro: Perugia, Terni, Bibbiena, Sansepolcro, Porto-ferraio, Grosseto, Follonica, Siena, Montevarchi, Arezzo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza Valigi, 12 – 06134 Ponte San Giovanni (PG) - 0754651296 – [email protected]

Produzione

Emilia-Romagna

Addetto all’imbottigliamentoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 addetti all’im-bottigliamento. Si richiede: espe-rienza nella mansione; disponibilità immediata. Si offre contratto di somministrazione con possibilità di proroghe. Sede di lavoro: Carpi (MO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un det-tagliato curriculum indicando il ri-ferimento alla posizione di interesse

e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

Responsabile di produzioneArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore alimentare 1 responsabile di produzione. La risorsa si occuperà di programmazione della produzione e gestione dell’intero ciclo di produ-zione, dei flussi in entrata e uscita e del personale interno all’azienda. Si richiede: pluriennale esperienza nella medesima mansione, disponi-bilità immediata, laurea in ingegne-ria gestionale o equivalenti. Sede di lavoro: Carpi (MO). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

Lombardia

Assistente responsabile di produzione

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 assistente responsabile di produzione. Il candidato si occuperà di progettazione con Autocad, gestione commesse, approvvigionamento ma-teria prima, organizzazione e gestione produzione (dipendenti e macchinari). Si richiede: diploma di perito mec-

Per informazioni e prenotazioni Charity Dinner: Tel. 02 72 000 000 - fax 02 36 56 1073 - E-mail: [email protected]

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MILANO, 29 NOVEMBRE - PALAZZO CLERICI - VIA CLERICI, 5 - ORARIO 19.30

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TOP INVESTOR IN CHINA

TOP INVESTOR IN ITALYRESPONSABILITÀ SOOCIALE

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ECCELLENZA ITALIA

In partnership con

Ministero degli Affari Esteri Ministero dello Sviluppo Economico

Con il patrocinio di

Aziende, imprenditori, professionisti e istituzioni italiane e cinesi

che si sono distinti nelle relazioni con l’altro Paese.

Le società italiane che hanno realizzato i più rilevanti investimenti in Cina.

Le società cinesi che hanno realizzato i più rilevanti investimenti in Italia.

Alle personalità italiane del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo

che si sono distinte nelle relazioni con la Cina.

Alle aziende che rappresentano l’eccellenza italiana sul mercato cinese.

Alle realtà che si sono distinte in progetti di Responsabilità sociale nella

direzione di uno sviluppo sostenibile in Cina.

Nel corso della cerimonia per la premiazione degli operatori italiani e cinesi che meglio hanno colto le opportunità nell’altro Paese, saranno consegnati i seguenti premi:

ECCELLENZA ITALIA

CREATORI DI VALORE NEI DISTRETTI E NEI SETTORI INDUSTRIALI

Aziende italiane che hanno realizzato le migliori performance con la Cina

operando in distretti e in settori ad alta crescita di esportazione.

RESPONSABILITÀ SOCIALE

In collaborazione con

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Page 51: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

57Lunedì 12 Novembre 2012Lunedì 12 NovO F F R O L AVO R Ocanico o equipollente, esperienza di almeno due anni in mansione analoga, disponibilità immediata. Sede di la-voro: Borgosatollo (BS). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via San Zeno, 30 – 25124 Brescia – Fax 030 3382238 – [email protected]

Hydraulic & pneumatic Designer

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per importante realtà multinazionale operante nel settore della progettazione, produzione e commercializzazione di macchinari ed impianti industriali 1 hydraulic & pneumatic Designer. Il candidato è un ingegnere meccanico con esperienza in progettazione di parti meccaniche e idrauliche che verrà inse-rito nell’Engineering Department e si occuperà di eseguire studi di impostazio-ne e relativi calcoli di dimensionamento; si occuperà, inoltre, di progettazione d’assieme e particolareggiata, produ-zione manuali di istruzione o qualsiasi altra documentazione tecnica richiesta; verifica corrispondenza delle soluzioni adottate in base a criteri e norme di si-curezza; gestione rapporti con i fornitori del materiale tecnico impiegato nella realizzazione della commessa; organiz-zazione del lavoro al fine di rispettare i tempi ed il budget di commessa. Si richiede: possesso di laurea ad indirizzo meccanico, ottima dimestichezza con Autocad 2D/3D, buona conoscenza del-

la lingua inglese, esperienza di almeno 2 anni in mansione analoga, predisposi-zione per lavoro in team e per obiettivi. Si offre contratto diretto in azienda. Sede di lavoro: Bassa Bresciana. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via San Zeno, 30 – 25124 Brescia – Fax 030 3382238 – [email protected]

Progettista e disegnatore meccanici

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 5 progettisti e disegnatori meccanici. Le risorse si occuperanno di progettazione meccanica. Si richie-de: esperienza di almeno 5 anni nella mansione; titolo di studio ad indirizzo meccanico; ottime conoscenze di Auto-cad 2D/3D. Si offre iniziale assunzione a tempo determinato finalizzata all’in-serimento diretto in azienda. Sede di lavoro: Brescia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone inte-ressate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Arti-colo1 Agenzia per il Lavoro – Via San Zeno, 30 – 25124 Brescia – Fax 030 3382238 – [email protected]

Toscana

Banconista borseArticolo1 agenzia per il lavoro, ricer-

ca per azienda operante nel settore pelletteria 5 banconisti borse. Le risorse si occuperanno di montaggio ed assemblaggio borse, riproduzione in pelle dei modelli a carta. È indi-spensabile aver maturato precedente esperienza nella mansione. Orario di lavoro: full-time. Si offre inserimento a tempo indeterminato. Sede di lavoro: Scandicci (FI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone in-teressate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazio-ne al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze -Fax 055 3289961 - [email protected]

Modellista espertoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 modellisti esperti. Le risorse si occuperanno di sviluppo modelli di piccola pelletteria, in colla-borazione con ufficio stile e prototipisti. Si richiede: utilizzo di CAD, esperienza al banco con competenze in taglio, pro-totipia, montaggio, preparazione pelli; è requisito indispensabile esperienza decennale nella mansione. Orario di lavoro: full-time. Si offre inserimento a tempo indeterminato. Sede di lavoro: Scandicci (FI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone inte-ressate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazio-ne al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze -Fax 055 3289961 - [email protected]

PrototipistaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricer-ca per azienda 5 prototipisti esperti. Le risorse si occuperanno di taglio, preparazione dei modelli, montaggio e risoluzione problematiche dei pro-totipi e controllo qualità di prodotti in pelle quali borse, portafogli, cinture. È indispensabile aver maturato plu-riennale esperienza nella mansione. Si richiede conoscenza di CAD. Orario di lavoro: full-time. Si offre inseri-mento a tempo indeterminato. Sede di lavoro: Scandicci (FI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze -Fax 055 3289961 - [email protected]

Qualità

Campania

Impiegato ufficio qualitàArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore chi-mico/alimentare 1 impiegato ufficio qualità. Si richiede: conoscenza del sistema autocontrollo HACCP; ge-stione del sistema qualità sia a livello documentale che organizzativo; capa-cità di gestione del personale; buona conoscenza dell’uso dei principali stru-menti informatici;diploma ad indirizzo tecnico. Orario di lavoro: full-time. Sede di lavoro: provincia di Avellino.

Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate pos-sono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 187 – 83100 Avellino – Fax 0825 785862 – [email protected]

Lazio

Addetto al controllo qualitàArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda elettronica 5 addetti al controllo qualità. I candidati, sulla base di specifiche e norme stabilite, effettueranno i controlli di conformità durante e al termine dei processi di produzione, producendo la relativa reportistica. Si richiede: diploma di perito elettronico, capacità di analisi, massima precisione, gradita esperienza nel controllo qualità. È richiesta dispo-nibilità a svolgere turni diurni. Sede di lavoro: Roma Magliana. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Cassiodoro, 19– 00193 Roma – Fax 06 78390349 – [email protected]

Lombardia

Operaio controllo qualitàArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore metal-

MF Conference - Via M. Burigozzo, 5 - 20122 Milano - Fax 02.58.219.452/568 - email: [email protected] - www.mfconference.it

III FORUM INTERNAZIONALE della CONSULENZAed EDUCAZIONE FINANZIARIA

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LA PARTECIPAZIONE AL FORUM È LIBERA E GRATUITA. PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI WWW.MFCONFERENCE.IT

FIDUCIA, CONSULENZA & NORMAZIONESaluto di apertura e Introduzione: , MF/Milano Finanza; ,Progetica; UNI

a cura di: CHARTE-RED INSURANCE INSTITUTE

Evoluzione normativa e regolamentare per la protezione del cittadinoBANCA D’ITALIA; , CONSOB , COVIP;

, ISVAP

SCORPIO PARTNERSHIP

UNI

PROGETICA

, PARLAMENTO EUROPEO

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WELFARE COMUNITARIO ED EDUCAZIONE FINANZIARIA

School of Management, Buffalo; Aspen Institute

Un modello di welfare comunitario fi nanziario:fi nalità, modalità e risultati attesi. a cura di: a cura di: , Università Cattolica del Sacro Cuore; , Progetica; , Assessorato alle Politiche Sociali, Comune di Milano; , ALDAI-FEDERMANAGER MILANO; , Uffi cio Sostenibilità e RSI, FISAC-CGIL, , Altroconsumo; , Movimento Italiano Casalinghe.

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

WORKSHOP - LE RETIDI PROMOZIONE FINANZIARIAModera: , Progetica

Innovazione ed eccellenza internazionale:

, TENET ADVANTAGEIl trend di mercato in Italia GFK EURISKO

Lo sviluppo del mercato della consulenza:un sistema di valoreIntervengono: , TENET ADVANTAGE;

, ASSORETI; , ASSOGESTIONIANASF; APF; FINANZA & FUTURO BANCA JP MORGAN ASSET MA-NAGEMENT; , BANCA FIDEURAM; INTERMEDIARI FINANZIARI; SOCIETÀ DI PRODOTTO

1 WORKSHOPLE RETI ASSICURATIVEModera: , Progetica

Innovazione ed eccellenza internazionale:

CHARTERED INSURANCE INSTITUTE

Il trend di mercato in Italia, ACCENTURE

Lo sviluppo del mercato della consulenza: un sistema di valore

CHARTERED INSURANCE INSTITUTE; SNA; UEA;

UNAPASS; CATTOLICA PREVIDENZA

2 WORKSHOP - LE RETIDI INTERMEDIAZIONE DEL CREDITOModera: , Progetica

Innovazione ed eccellenza internazionale:

, MORTGAGE ADVICE BUREAU Il trend di mercato in Italia

, GFK EURISKO

Lo sviluppo del mercato della consulenza: un sistema di valoreIntervengono: , MORTGAGE ADVICE BURE-AU; ASSOFIN; , FIMAA;

OAM; ASSOMEA;, CONSUMERS’ FORUM; , EU-

ROANSA; INTERMEDIARI FINANZIARI; SOCIETÀ DI PRODOTTO

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Page 52: • Anno 21 - Numero 269 - 2,50 - Spedizione in a.p. art. 1, c. 1, legge 46/04 - DCB Milano - Lunedì 12 Novembre 2012 • DI MARINO LONGONI mlongoni@class.it Può capitare in que

58 Lunedì 12 Novembre 2012 O F F R O L AVO R Omeccanico 2 operai controllo qualità. Si richiede: esperienza nella mansione; capacità di lettura disegno meccanico; conoscenza di vari strumenti di misura quali calibri, micrometri, spessimetri, altimetri; disponibilità al lavoro su 3 turni. Si offre contratto a tempo deter-minato. Sede di lavoro: Bassa brescia-na. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate pos-sono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trat-tamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via San Zeno, 30 – 25124 Brescia – Fax 030 3382238 – [email protected]

Ristorazione

Campania

Cameriere di salaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore della ristorazione 5 camerieri di sala. Le risorse si occuperanno di accoglienza clienti e dell’intero processo di ser-vizio ai tavoli. Si richiede: diploma di scuola superiore; significativa esperienza maturata presso alberghi o ristoranti; flessibilità oraria; dispo-nibilità al lavoro nei week end. Orario di lavoro: full-time. Si offre contratto di somministrazione con buone pos-sibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Avellino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele, 187 – 83100 Avellino – Fax 0825 785862 – [email protected]

Lazio

CuocoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore della ristorazione collettiva 10 cuochi. I candidati si occu-peranno della preparazione dei pasti all’interno delle mense. Si richiede: esperienza ed autonomia nella mansione; attestato HACCP in corso di validità; disponibilità al lavoro part-time. Sedi di lavoro: Pomezia, Latina, Aprilia, Velletri, Terracina e Frosinone. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla po-sizione di interesse e l’autoriz-zazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – V.le P.L. Nervi Centro Latinafiori Torre 5 Gigli – 04100 Latina – 0773 623334 – [email protected]

Piemonte

Cuoco/aiuto cuocoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore della ristorazione colletti-va 10 cuochi/aiuto cuochi. Le ri-sorse si occuperanno in autonomia dei compiti assegnati Si richiede: esperienza pregressa nella mansione maturata, principalmente, all’interno di mense; ottime capacità orga-nizzative; disponibilità a lavorare part-time in week end e festive; cer-tificato HACCP in corso di validità;

possesso della divisa per mense e cucina; preferibilmente automuniti e domiciliati vicino alla zona della richiesta. Si offre contratto di som-ministrazione. Sedi di lavoro: Aosta, Biella, Tortona, Genova. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino – Fax 011 5690503 – [email protected]

Puglia

Cameriere di sala/addetto alla cucina

Articolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore della ristorazione 10 camerieri di sala/10 addetti alla cucina. Le risorse si oc-cuperanno del servizio di sala e della gestione delle comande. I candidati, sia profili junior (neodiplomati) che esperti nella mansione, sono in possesso del di-ploma ad indirizzo alberghiero. È indi-spensabile la disponibilità a lavorare nei week end durante ricevimenti ed eventi. Dinamicità, flessibilità, portamento, educazione, e voglia di imparare com-pletano il profilo. Sede di lavoro: San Vito dei Normanni (BR). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Crispi,78/b 74100 Taranto – 099 9941706 – [email protected]

Sardegna

Addetto mensaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore della ristorazione collettiva 15 addetti mensa. Le risorse si occuperanno del porzio-namento e somministrazione pasti. Si richiede: esperienza nella mansione; attestato HACCP; disponibilità a lavo-rare su turni sia part-time sia full-time; possesso della divisa (camice bianco, pantalone bianco, scarpe antinfortu-nistiche). Si offre contratto a tempo determinato con possibilità di proro-ghe. Sedi di lavoro: Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Ogliastra. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari – Fax 070 671108 – [email protected]

Aiuto cuocoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore della ristorazione 5 aiuto cuochi. I candidati si occuperanno della preparazione dei pasti all’interno delle mense e di pulizia della cucina. Si richiede: esperienza ed autonomia nella mansione, velocità nell’esecuzione del lavoro, attestato HACCP, disponibilità immediata. Sede di lavoro: Cagliari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia

per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari – Fax 070 671108 – [email protected]

CuocoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore della ristorazione 5 cuochi. I candidati si occuperanno della preparazione dei pasti all’interno delle mense. Si richiede: esperienza nella mansione; attestato HACCP; disponibilità a lavo-rare su turni sia part-time sia full-time; possesso della divisa (camice bianco, pantalone bianco, scarpe antinfortu-nistiche). Si offre contratto a tempo determinato con possibilità di proro-ghe. Sedi di lavoro: Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Ogliastra. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari – Fax 070 671108 – [email protected]

Cuoco industrialeArticolo1 agenzia per il lavoro, ricer-ca per azienda operante nel settore alimentare 1 cuoco industriale. Il can-didato, specializzato nella produzione di ripieni, sughi e pasta, è capace di gestire il lavoro con precisione e se-rietà. Si richiede, inoltre, la capacità di ricercare e sviluppare nuovi prodotti da proporre sul mercato. È necessaria una pregressa esperienza nel ruolo. Sede di lavoro: Oristano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari – Fax 070 671108 – [email protected]

Toscana

CuocoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore della ristorazione collettiva 20 cuochi. Le risorse si occuperanno di porzionamen-to e somministrazione pasti, pulizie e lavaggio stoviglie, preparazione piatti all’interno di mense. Si richiede: prece-dente esperienza nella mansione; ampia disponibilità oraria; attestato HACCP (corso per alimentaristi); attestato del corso Sicurezza sul lavoro previsto dal D. Lgs 81/08. Si offre iniziale contratto di somministrazione con possibilità di proroghe. Orario di lavoro: part-time e full-time articolato su turni. Sedi di lavoro: Firenze, Pistoia, San Marcello Pistoiese, Montecatini, Viareggio, Li-vorno, Lucca, Prato, Massa, Grosseto, Pisa, Arezzo. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone in-teressate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazio-ne al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Via Gordigiani, 56/C - 50127 Firenze -Fax 055 3289961 - [email protected]

Umbria

CuocoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore della ristorazione collettiva 10 cuochi. I can-didati si occuperanno della preparazio-

ne dei pasti all’interno delle mense. Si richiede: esperienza ed autonomia nella mansione; attestato HACCP; buona manualità; attenzione all’igiene; forte senso pratico ed organizzativo. Sede di lavoro: Città di Castello, Gubbio, Foligno, Terni, Perugia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Piazza Valigi, 12 – 06134 Ponte San Giovanni (PG) - 0754651296 – [email protected]

Sanità

Emilia-Romagna

OtticoArticolo1 agenzia per il lavoro, ri-cerca per punto vendita operante nel settore dell’ottica 1 ottico. La risorsa si occuperà di vendita, gestione del laboratorio e assistenza clienti. Si richiede: diploma e abilitazione alla professione di ottico; esperienza nella mansione; disponibilità immediata. Sede di lavoro: Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

Piemonte

OtticoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda leader settore ottica 7 ottici. Le risorse saranno inserite all’interno del punto vendita e si occuperanno di: assistenza e vendita alla clientela; controllo della vista; predisposizione delle lenti; Si richiedono diploma di ottico o laurea in optometria e iscrizio-ne all’albo. Si offre iniziale contratto di somministrazione. Sedi di lavoro: Salluzzo (CN), Alessandria, Novara, Savona, La Spezia, Genova. Gli annun-ci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:Articolo1 Agenzia per il Lavoro – Corso Vittorio Emanuele II, 67/D 10128 Torino – Fax 011 5690503 – [email protected]

Segreteria

Veneto

ReceptionistAlvin agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 1 receptionist appartenente alle categorie protette invalidi (Rif. RPT.C). Il candidato si occuperà di gestione del centralino, prenotazione viaggi, orga-nizzazione meeting, servizi generali, back office. Si richiede: appartenenza alle Categorie Protette (L.68/99); diplo-ma; ottima conoscenza della lingua in-glese; esperienza nel ruolo; conoscenza di AS400; predisposizione ai rapporti interpersonali. Sarà considerato re-quisito preferenziale la conoscenza di una seconda lingua straniera. Sede di lavoro: Verona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone in-teressate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazio-

ne al trattamento dei dati personali a: Alvin Divisione Categorie Protette di Articolo 1 Agenzia per il Lavoro – [email protected]

Tecnici

Emilia-Romagna

Addetto assistenza tecnicaArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda 2 addetti assistenza tecnica. I candidati si occuperanno di: coordi-namento e pianificazione di visite sul territorio di pertinenza; ripristino del materiale su car service settimanalmen-te,; installazione modem ed antenne GPS per la mappatura ed il coordina-mento a favore del concessionario; con-fronto con centro di elaborazione per la corretta trasmissione delle coordinate GPS; manutenzione degli apparecchi installati. Si richiedono diploma di perito elettronico e minima esperienza nel settore. Essere automuniti, massima flessibilità oraria e disponibilità ad effettuare spostamenti sono prerequisiti essenziali. Ottime capacità organizzati-ve e relazionali, autonomia, dinamismo e affidabilità completano il profilo. Sede di lavoro: Parma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

Operatore frese CNCArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore metal-meccanico 3 operatori frese CNC. Si richiede: pluriennale esperienza nella mansione; conoscenza CAD/CAM. Si offre contratto di somministrazione finalizzato all’inserimento. Sede di lavoro: Parma. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone in-teressate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizza-zione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

Responsabile elettronicoArticolo1 agenzia per il lavoro, ricerca per azienda operante nel settore au-tomotive 1 responsabile elettronico. Il candidato si occuperà di: gestione attività delle risorse elettronici pro-duzione e reparto esperienza (totale 3 persone); gestione data base software e procedure di installazione; sviluppo e validazione del sistema diagnosi vettura; sviluppo sistema telemetria e sensoristica vettura; analisi dati te-lemetria. Si richiede esperienza nella mansione; sarà considerato requisito preferenziale aver maturato esperienza di pista o di diagnosi vetture stradali sportive. Si offre contratto di sommi-nistrazione finalizzato all’inserimento in azienda. Sede di lavoro: provincia di Modena. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone inte-ressate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizza-zione al trattamento dei dati personali a: Filiale di Modena – Piazza Natale Bruni, 1 – 41100 Modena – Fax 059 243528 – [email protected]

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