Date post: | 02-May-2015 |
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A CURA DELLA CLASSE 3°D
Nelle letterature e nell’arte
STOP
SabaMontale
PirandelloSvevoD’Annunzio
Pascoli CarducciVerga
ManzoniLeopardiFoscolo
Italiano
Latino
Età imperiale
Età repubblicana
Età arcaica
Greco
La donna nell’epigramma
La donna nella tragedia
La donna nell’età ellenistica
La donna nell’età classica
Arte
La donna immagine di seduzione
Il disagio dell’uomo moderno
La donna dei realisti
La donna immagine di perfezione
Ugo FoscoloImmagine idealizzata e sublimata della donna
Jacopo Ortis Teresa
L’amore per una donna eleva l’uomo a divinità e lo rende poeta
Le OdiL’amica risanata
Donna sensuale e affascinante, incarnazione della bellezza metafisica
Le Grazie
La bellezza femminile porta armonia nel mondo
Sonetti A ZacintoFunzione fecondatrice dell’amore nella figura di Venere
Ugo Foscolo
Donna come simbolo della patria
SepolcriFigura materna della terra che diviene “ultimo asilo” ma anche dell’”arbore amica” che protegge e consola le ceneri del defunto
Didimo Chierico
Donna mite e gentile contrapposta alla brutalità dell’uomo
Giacomo Leopardi
Le ricordanze
Donna come rimembranza
Donna emblema di giovinezza
quindi illusione
A Silvia
Nerina rivive nel ricordo
La ginestra
Natura come donna bella e terribile
Rivolta contro la natura
personificata come donna
fatale
Dialogo della Natura e di un islandese
Madre di parto e di voler matrigna
Alessandro Manzoni
Adelchi ErmengardaDonna angelo che non sostiene le passioni terrene ma fatta per l’amore celeste
Promessi sposi
LuciaIdealizzazione della donna pura e innocente capace di purificare e salvare
GertrudeDonna tenebrosa e perversa complessa e problematica, non solo vittima ma anche colpevole
Giovanni VergaSotto le vesti di una contadina si
nasconde una donna fatale, “tentazione dell’inferno”, dalla
lussuria insaziabile, che non si arresta di fronte a nessun divieto
La lupa
Nedda
“Povera fanciulla” vinta dalla povertà e dal pregiudizio che anche nella più
triste disperazione ringrazia la “Vergine santa” per aver sottratto la sua “povera bimba” alla sua stessa
sorte
Giosuè Carducci
Donna fatale
Donna decadente, che prova piacere nel vedere soffrire l’uomo. È la belva feroce, attratta dal sangue e dagli ambienti degradati
Donna idealizzata
Lidia è chiamata per riscattare un presente oscuro, segnato dall’inerzia. È un ideale che si infrange contro la realtà
Alla stazione in
una mattina
d’autunno
Giovanni Pascoli
Digitale purpurea
Rappresenta l’innocenza ed il candore virginale che non osa
violare il divietoMaria
RacheleRappresenta la forza oscura e
indomabile dell’eros che si cela nella donna. Cede alla
tentazione e così trasgredisce
Il trionfo della morte
Zarra Accomunate per l’effetto
distruttivo che provocano nell’uomo, raffigurate come belve
AlcyoneLe donne vengono appena accennate. Il loro aspetto fisico è personificazione degli aspetti della natura
Ippolita Sanzio
Foscarina
Gabriele D’Annunzio
Dalfino
Il fuoco
Il piacere
Donna come rovina e distruzione. Il suo corpo vela la sua indole
malvagiaElena Muti
Maria Ferres
Donna casta e pura, che suscita in Andrea Sperelli desideri
erotici
Gabriele D’Annunzio
Senilità Angiolina
Donna sensuale e affascinante, incarnazione della bellezza metafisica
La coscienza di Zeno
Moglie come “salute personificata” e modello da imitareAugusta
AdaIdeale irraggiungibile. Mette in luce la caducità della bellezza che svanisce
nella malattia e nei tradimenti di Guido
CarlaDonna popolana asservita alle fantasie
sessuali costretta dalle ristrettezze economiche
Italo Svevo
Luigi PirandelloDonna fatale che sotto le sue arti di
seduttrice riserva all’uomo un destino crudele dopo pochi istanti di gioia
La trappola
Il fu Mattia Pascal
Le donne rendono invivibile l’ambiente familiare, a tal punto che il protagonista inscena la sua morte
Il gioco delle parti
La protagonista soffre nel suo ruolo di seduttrice e vittima del marito. È una
donna quasi ridicola negli inutili slanci erotici
Eugenio Montale
Satura
Ho sceso dandoti il braccio..
La moglie è guida. È soprannominata Mosca perché pur portando “spessi occhiali”,
possedeva una grande “vista interiore” che le permetteva di consigliare il marito nelle
situazioni difficili
Umberto Saba Un nuovo modo di cantare la donna amata
Canzoniere
A mia moglie
Celebrazione della donna attraverso il paragone con le “femmine di tutti i sereni animali che
avvicinano a Dio”
Età arcaicaIl paradigma di virtù femminile era legato esclusivamente alla
sfera domestica
Ve ne sono esempi nelle iscrizioni sepolcrali
CASTA FUIT, DOMUM SERVAVIT, LANAM FECIT
Età repubblicana
L’ideale di virtù femminile si arricchisce di nuovi aspetti, quali il ruolo nella società con
l’educazione dei figli
Exemplum di donna perché “univira”inoltre colta e raffinata, che si realizza nell’adempiere ai
propri doveri familiari
Cornelia, madre dei Gracchi, è l’emblema della virtù femminile
Età repubblicanaSi assiste anche ad una caduta di valori e al degrado dei costumi femminili tradizionali
“Supponiamo che una donna senza marito abbia aperto la sua casa alle voglie di tutti […] un
giovane che abbia frequentato una donna simile lo riterresti adultero o amante”
Clodia, amante di Catullo, viene ritratta da Cicerone come una donna
dissoluta e lasciva
Età imperiale
Nel Satyricon fa una colorita rappresentazione dei protagonisti, ritratti con un sermo cotidianus. Tratta l’aspetto
erotico con eccessivo realismo
Petronio
(età giulio-claudia)
“Fortunata è la moglie di Trimalchione: ha una lingua che taglia e cuce, a letto una gazza (pica pulvinaris)”
(Satyricon 37, 1-38)
Età imperiale
Con un tono mordace e satirico, la donna viene descritta come colei che si vanta di essere richiesta e retribuita per le sue prestazioni
erotiche: si insiste sui dati più crudamente fisici e sui particolari più concreti e sordidi
Marziale
(età dei Flavi)
“Lesbia giura di non aver fatto mai l’amore gratis. Vero: quando vuol far l’amore è solita pagare” (Epigrammata, XI, 62)
Nella VI Satira c’è una torrenziale e feroce requisitoria contro la donna a cui manca la
pudicizia virtù fondamentale nell’età dell’oro: Messalina è la tipica donna corrotta.
Giovenale
“E allora nuda, con i capezzoli ornati d’oro si prostituiva esibendo il falso nome di Licisca, e metteva in mostra,
nobile Britannico, il ventre che ti aveva generato.” (Satira VI, 122-124)
Età imperiale
Età imperiale
In tarda età imperiale i primi scrittori cristiani condannavano il lusso femminile, condanna che
diviene topos letterario sostenuto dai principi dell’etica cinico – stoica e dalla predicazione della
diatriba.
Tertulliano
“Peccano contro di lui, infatti, quelle donne che tormentano la pelle con i cosmetici […] esse evidentemente non sono soddisfatte dell’arte
modellatrice di Dio” (De cultu feminarum, II, 2-3)
La condizione femminile nella Grecia classica
Le donne vivevano in casa e si occupavano
della sua amministrazione.
Raramente potevano uscire dal gineceo
Nell’Atene classica la donna era totalmente
subordinata all’uomo: il mondo femminile
esisteva in funzione di quello maschile
In politica l’influenza
femminile era nulla
Aristotele sosteneva che la donna era
simile allo schiavo, del tutto incapace e
inadatta alla vita pubblica
La condizione femminile nella Grecia ellenistica
La condizione femminile migliora: le
vengono concessi spazi più ampi di gestione dell’abitazione e la
possibilità di istruirsi
Ambito economico - culturale
Ambito legaleI diritti e la libertà
personale rimangono molto limitati
DISCORSO TRA ANTIGONE ED ISMENE
DISCORSO TRA ANTIGONE E CREONTE
Nelle tragedie le donne si fanno portatrici di valori che mancano ai protagonisti come nella “Medea” di Euripide o nell’ “Antigone” di Sofocle. Nell’ “Antigone” la protagonista con il suo gesto eroico riesce a sfidare l’ della sorella Ismene e la tracotanza del tiranno Creonte.
La donna nella tragedia
Discorso tra Antigone e Creonte
Creonte (vv. 449): E dunque hai osato trasgredire le leggi stabilite?
Antigone (vv. 453-455): […] non pensavo che i tuoi proclami fossero tanto forti che tu pur essendo mortale, avessi il potere di infrangere le leggi non scritte e stabili degli dei.(vv.523) non sono nata per condividere l’odio ma l’amore.
Creonte (vv. 524-525): Ora andando laggiù negli inferi, se devi amare, ama quelli finchè vivrò non comanderà una donna.
Discorso tra Antigone ed Ismene
Ismene (vv. 61-64): Ma bisogna tenere a mente questo che siamo per natura due donne e non è pensabile battersi contro gli uomini; e poi che siamo comandate da gente più forte così da dare ascolto a questi ordini e ad altri anche più dolorosi.
Antigone (vv. 71-75): Fai pure come ti sembra bene, io invece seppellirò quello; bello è per me, dopo aver fatto questo, morire.
ASCLEPIADE DI SAMO “VEGLIA D’AMORE”
MELEAGRO DI GADARA “ANIMA DELLA MIA
ANIMA”
Un caso particolare è l’epigramma, in cui non c’è esplicito riferimento all’ideale di
donna, ma piuttosto essa diventa l’oggetto di brevi canti amorosi. Abbiamo i maggiori
esempi in Asclepiade di Samo, simbolo della voluttà e della vanità infinita del piacere, e in Meleagro di Gadara che con grazia ed
eleganza canta l’amore per Eliodora “anima della sua anima”
La donna nell’epigramma
Veglia d’amore
Lunga è la notte, è già inverno,
s’inclina alle Pleiadi il cielo,
ed io molle di pioggia m’aggiro
alle sue porte preso da brama
per quella rugiada
perché Cipride inflisse in me
feroce dardo di fuoco e non d’amore
Anima della mia anima
Dentro, dentro il mio cuore, proprio Eros
ha dato forma a Eliodora che dolce mi parla
anima della mia anima.
La donna immagine di perfezione
Canova
Figure perfette che disegnano, con la sinuosità delle forme
femminili, una danza che tuttavia dà idea di solidità
Le Grazie
Amore e Psiche
La composizione geometrica permette un equilibrio perfetto
tra i due amanti, concepiti come “forma libera”
La donna dei realistiCourbet
Signorine sulle rive della Senna
Le due donne sono ritratte in una veste non
usuale per l’epoca e, diversamente dalla tradizione, non sono
figure mitiche
Degas
Donna che si spugna nella
tinozza
La posa di spalle ed il momento raffigurato
rendono l’istantaneità del gesto preso nella sua
dislocazione temporale
La donna dei realistiHayez
Il bacio
La leziosità è mascherata dalla veste
azzurra della donna, sotto un atteggiamento
amoroso nasconde un significato risorgimentale
Michetti
La figlia di Iorio
È il dramma di Mila Di Codro che, desiderata dagli
uomini, vuole conservare la propria integrità in un
Abruzzo dalla rigida morale arcaica
Il disagio dell’uomo moderno Dalì
Giraffa in fiamme
Deforma innaturalisticamente immagini tradizionali
scomponendo il reale in spazi chiusi dalla linea
d’orizzonte
Picasso
Les demoiselles d’Avignon
L’iconografia tradizionale è scomposta in forme che non
esaltano la bellezza femminile ma la
nascondono nella maschera
Il disagio dell’uomo moderno Van Gogh
Il ritratto di Madame Roulin
Manet
Il balcone
Lo sguardo assente delle due donne rappresenta la
sete di infinito che ne provoca il dissidio interiore
La donna immagine della seduzione
Matisse
Lusso, calma e voluttà
Klimt
Giuditta I
La donna è una seduttrice che rende l’uomo asservito
al suo fascino e alla sua voluttà
Conclusioni
Il presente lavoro è opera della classe III D anno scolastico 2003 – 2004
Si ringraziano per la collaborazione:
Il preside prof. Befacchia Lino
Il consiglio di classe della III D e in particolare:
Le prof. Di Biagio Elisabetta, Di Silvestre Anna, Orsini Stefania.
Si ringrazia il prof. Dirodi Massimiliano per la consulenza informatica