PHOENIX
Phoenix
A cura di : Debora Delle Cave, Francesco Castaldo, Stefania Calvanese, Giuseppe
Ambrosino
Giornale Scolastico ISIS Albertini Nola Classe IV F
Scientifico Ordinamentale Numero I, Febbraio 2014
Edizione multimediale
Schiere di gente con enormi striscioni, centinaia di giovani che cercano di far sentire la propria voce
stanno sfilando da ormai qualche mese nella Campania che sembra essere stanca di un silenzio ormai
divenuto assordante. E‟ la gente di Qualiano, Caivano, Acerra, Nola, Marcianise, Frattamaggiore e di tanti
altri comuni campani che formano quella che è stata definita “Terra dei fuochi”. Sembra facile, quando si
attraversa questa parte di Paese, imbattersi in aree di sosta colme di rifiuti; viaggiare per le strade di
campagna inconsci del fatto che quelli avvistati dal finestrino dell‟auto sono edifici o discariche
apparentemente legali, costruite già una trentina di anni fa con lo scopo di sversare rifiuti industriali,
tossici e nucleari provenienti da tutta l‟Italia, compreso quel Nord che sembra non volersi sporcare le
mani, appaltando lo smaltimento dei loro rifiuti a ditte campane capaci di garantire enormi sconti. E dopo
l‟accumulo di veleni qual è la via più semplice ed economica per il loro smaltimento se non il rogo?
Allora si brucia ogni sorta di rifiuto per eliminare tracce o forse solamente per “fare spazio”, quasi come
se quelle terre fossero solo spazi da riempire, contenitori di rifiuti da trasformare in cenere, quasi come se
fossero diventati proprietà privata, succubi di un mostro che, da anni, riduce il suo stesso territorio in
veleno, che uccide i suoi concittadini, che non lascia più un futuro a quella che veniva chiamata
Campania Felix.
E le istituzioni dove sono state negli ultimi 30 anni? Coloro che si sono assunti il dovere di difendere la
terra propria e dei loro concittadini contro qualsiasi eventuale pericolo cos‟hanno fatto per evitare tutto
questo? Sono queste le domande che alimentano la rabbia della gente che sta provando a dare una
spiegazione plausibile a quello che Angelo Ferrillo, ideatore e responsabile della Terra dei Fuochi ha di
massa di un Paese occidentale, la più grande catastrofe ambientale a „partecipazione pubblica‟» .
giustamente definito «Il più grande avvelenamento
Angelo Ferrillo annuncia: “ E’ la più grande catastrofe ambientale ”
Campania al rogo !
La rabbia della regione trova sfogo nelle manifestazioni pubbliche.
Di Debora Delle Cave
L’inquinamento è una delle maggiori piaghe che affliggono la società moderna. Per inquinamento si
intende, infatti, un’alterazione dell’ambiente, naturale o artificiale, che può provocare anche gravi
danni alla vita nell’area danneggiata squilibrando l’ecosistema esistente. Solitamente si
distinguono diversi tipi di inquinamento, tuttavia è errato pensare che una categoria non interferisca
con un’altra, al contrario quello che viene convenzionalmente diviso in inquinamento del suolo,
dell’aria e dell’acqua è in realtà un ciclo che inizia con l’errato smaltimento dei rifiuti, principalmente
da parte delle fabbriche. Quando, a partire dai piccoli consumatori, vengono eliminati rifiuti questi
possono, se vengono depositati sul suolo, inquinare lo stesso e, inoltre, se si trovano in prossimità di
falde acquifere, contaminare anche queste; se, invece, vengono eliminati sotto forma di gas nocivi
non inquinano solo l’atmosfera, ma anche lo strato superficiale delle acque che, secondo il ciclo
idrologico, quando evapora provoca la precipitazione di piogge acide che gravano ulteriormente sul
suolo, che può essere contaminato, insieme alle falde acquifere anche dai pesticidi e i fertilizzanti,
che, non immediatamente, danneggiano gravemente l’area interessata..
Spesso si associa l’inquinamento dell’aria alle aree caratterizzate da un maggiore sviluppo
tecnologico. In realtà, anche se può risultare molto strano, le aree maggiormente interessate sono
l’Africa e l’Asia perché le conseguenze dell’inquinamento si riversano sui territori lontani da quelli in
cui è avvenuta l’emissione dei gas nocivi a causa di fattori atmosferici che spostano l’aria inquinata.
Infatti, per esempio, l’Africa è inquinata dalle scorie europee che, data la presenza dei deserti,
aumentano la propria nocività. In poco tempo il tasso di inquinamento atmosferico è notevolmente
aumentato perché c’è stato un preoccupante aumento dell’emissione di CO2 che rappresenta la
maggiore causa di questo tipo di inquinamento (61%). Per non considerare l’aumento dell’emissione
del biossido di zolfo, degli ossidi di azoto e dell’ammoniaca che diminuiscono il pH delle acque
superficiali e, di conseguenza, la pioggia è acida.
L’inquinamento : un ciclo che inizia da noi
Di Stefania Calvanese
PIOGGE ACIDE
PIOGGE
ACIDE
FERTILIZZANTI E PESTICIDI
FALDE ACQUIFERE
PIOGGE
ACIDE
DISCARICHE
EMISSIONE DI
GAS NOCIVI
EVAPORAZIONE
CONTAMINAZI
ONE ACQUE
SUPERFICIALI
Il territorio mondiale è così segnato dall’inquinamento che solo un intervento repentino potrebbe risollevarlo dalle ceneri in cui
si è ridotto. Questo intervento deve ,però, iniziare dai nuclei familiari e dalle comunità cittadine per poi arrivare gradualmente a
coinvolgere le Istituzioni maggiori . Molte persone ignorano , l’importanza della raccolta differenziata: il riciclo dei rifiuti
permette , infatti , la produzione di materiali ovvero rielaborando i rifiuti , saggiamente divisi , si possono ricreare prodotti
senza , però, andare ad intaccare le poche risorse rimaste , senza contare l’impatto economico che questi prodotti hanno sulla
società per il minor costo quindi non solo aiutano l’ambiente ma anche la crisi . Inoltre lo smaltimento a domicilio dei rifiuti
argina non poco lo smaltimento incivile che in Italia, in particolare in Campania, fino a poco tempo fa distruggeva il paesaggio
del Paese, abbassando considerevolmente il tasso del turismo. Per non contare che, secondo uno studio recente, condotto da
nomisma energia, i rifiuti costituiscono una forma di energia pulita; risulta, infatti, che l’energia prodotta da un semplice
sacchetto dell’immondizia equivale a quella prodotta da 1L di benzina e, di conseguenza, ogni anno vengono prodotti così
tanti rifiuti che, utilizzati come combustibili, consterebbero un potere calorifico equivalente a 3,7 miliardi di TEP (Tonnellate
Equivalenti di Petrolio). Quindi se i rifiuti fossero smaltiti in strutture idonee, si eviterebbe l’emissione in atmosfera di 7,9 milioni
di CO2, il maggiore contribuente dell’inquinamento atmosferico. A tal proposito, la commissione europea intima ogni stato
partecipante a limitare l’emissione di gas nocivi a partire dalle fabbriche. Tuttavia, anche in questo caso, i singoli cittadini sono
necessari per raggiungere l’obiettivo, favorendo per esempio un’ibrida o una macchina a metano invece di una a benzina che,
inevitabilmente, consuma di più. Lo stato italiano, inoltre, agevola coloro che utilizzano gli impianti fotovoltaici attraverso ottimi
incentivi e, di conseguenza, ci sarebbe un risparmio dal punto di vista economico, dato che, utilizzare energie rinnovabili è
molto più economico di usufruire di quelle che si stanno inesorabilmente esaurendo e, per questo, aumentano ogni giorno il
loro prezzo sul mercato mondiale. Quindi la domanda è: perché il mondo, in piena crisi economica, si ostina a spendere di più
e ad inquinare l’ambiente?
Questo accade perché tutte le innovazioni sopraelencate, anche se a lungo andare portano ad un risparmio, come ogni
investimento, necessitano di un capitale iniziale che, tuttavia, nessuno è disposto ad impegnare o almeno pochi ne
dispongono. Ed è proprio qui che dovrebbero intervenire le istituzioni: dovrebbero incentivare l’utilizzo di energie alternative ed
aumentare i controlli sullo smaltimento dei rifiuti dato che, solo investendo sull’ambiente, si può ottenere un qualche
guadagno.
Piccoli gesti, grandi cambiamenti
Studi recenti hanno confermato che riciclare conviene
Di Stefania Calvanese
Oramai la questione non è più oscura : il territorio campano è messo alle
strette, è diventato un paese di pericolo e paura. Tutti hanno capito che di certo
non è salutare vivere nelle vicinanze di roghi tossici, discariche abusive e suoli
contaminati, molti lo hanno compreso a proprie spese . Basta fare un giro per le
strade di Caivano, Boscofangone, Casal di Principe per ascoltare storie di vita
stravolte dalle difficoltà di un paese in cui bambini di 6 mesi sono costretti a
sottoporsi a chemioterapie solo per essere nati nel posto sbagliato , dove i
sogni dei giovani vengono bruciati insieme a quei rifiuti tossici, solo per aver
RESPIRATO , dove gli anziani si sentono sconfitti per la consapevolezza di aver
lasciato ai propri figli e nipoti un’eredità decisamente difficile da gestire. Il
necessario adesso è capire che tutto parte da noi , è l’uomo che cambia la
società. Bisogna che tutti ci alziamo e ci attiviamo ,che ritroviamo la forza di
costruire un futuro migliore, che rispolveriamo quel senso di patria che abbiamo
oramai perso , che ci mobilitiamo , per poter raccontare ai nostri figli, mentre
leggeranno un libro di storia , che noi c’eravamo quando sono state bonificate le
nostre terre , c’eravamo anche quando le tonnellate di immondizia sono state
riciclate , quando i rifiuti tossici hanno abbandonato i nostri campi , e che non
siamo scappati davanti ai problemi , che con i denti serrati abbiamo continuato
questa lotta contro i mulini a vento , contro noi stessi , contro la nostra
mentalità, contro una società non troppo giusta per riportare in vita la vecchia e
audace Campania Felix .
Forse c’è solo bisogno di cambia-menti.
Solo CAMBIA - MENTI
Io sono me più il mio ambiente e
se non preservo quest'ultimo non
preservo me stesso
José Ortega y Gasset
Di Francesco Castaldo
La questione della Terra dei Fuochi rappresenta un problema ambientale di
grande spessore ed importanza. Il prezzo che la Campania sta pagando a
causa di rifiuti sversati illegalmente per decenni sul proprio suolo, è molto più
alto di quanto chiunque si aspettasse. L’avvelenamento dei territori non solo ha
firmato la condanna a morte di centinaia di cittadini, ma sta continuando a
compromettere anche l’assetto socio-economico del Paese. I prodotti campani,
considerati tossici, stanno attraversando un calo di vendita pari ad una perdita
di circa 5 miliardi di euro l’anno. Sebbene numerose associazioni alimentari
tengano a chiarire che solamente una parte della Campania è interessata
dall’inquinamento da diossina del suolo, ai paesi acquirenti non basta più
sapere che il prodotto comprato sia stato fabbricato in un’azienda di tutto
rispetto e in una terra non contaminata; l’intera regione è ormai etichettata
come contaminata e quindi produttrice di generi agroalimentari nocivi. Il calo
delle vendite non è stato registrato solo in Italia, ma anche all’estero mettendo
in chiaro che chiunque abbia pensato che la Terra dei Fuochi fosse un
problema esclusivamente locale ha commesso un grave errore; lo stesso
errore che viene commesso da tutti i cittadini che guardano la questione
dall’esterno aspettando solo che qualcosa cambi, senza realizzare che i
cambiamenti non sono mai avvenuti solo grazie alle speranze, ai desideri, ai
sogni. Se ogni famiglia, nei giorni indicati, mettesse in diverse buste ciò che
può essere riciclato e ciò che invece è da bruciare, qualsiasi città riuscirebbe a
fare la raccolta differenziata, contribuendo al benessere comune e riducendo in
minima parte quel grande problema che è il disastro ambientale. E’ la nostra
città, è il nostro paese e nulla cambierà se non lo fa ognuno di noi perché,
come direbbe il grande Totò “è la somma che fa il totale”.
È la somma che fa il totaleCalo delle vendite dei prodotti agro-alimentari campani: la crisi si aggrava.
Iniziative individuali per una Campania Felice.
Di Debora Delle Cave
I giovani si ribellano : “Rivogliamo
la nostra terra!”
Ora che la verità non è più occultata, ora che il disastro campano è
ormai di dominio pubblico, è necessaria una rivoluzione!
Anche se la nuova generazione è considerata da quella precedente
inattiva e disinteressata, che preferisce nascondersi dietro ad un
computer o isolarsi con uno smartphone, invece di reagire e lottare,
quando lo scoop della Terra dei Fuochi ha impallidito la Campania,
l’Italia e il mondo tutto, molti giovani campani si sono dati una mossa,
hanno iniziato a protestare e, dato che sono i “tecnologici”, lo hanno
fatto attraverso i social network, in particolare Facebook. Ma
nonostante il brillante inizio, man mano che il tempo passava anche
l’interesse scemava. Tuttavia quelle invettive, quelle frasi come
“Rivogliamo la nostra terra”, lasciavano trasparire uno stato di
insoddisfazione legato ad una voglia di rinascita che alcuni giovani
hanno tenuto ben salda. E sono proprio questi ragazzi, certi che il
futuro non è splendido e sarà difficile, ma non impossibile risalire dal
buco in cui si trovano, che si sono aggregati con lo scopo di far
rinascere una Campania Felix. Infatti questi ragazzi si scontrano
spesso con le Istituzione al fine di invogliare lo Stato ad imporre un
maggiore controllo sullo smaltimento dei rifiuti, di agevolare l’utilizzo
dell’energia pulita e, soprattutto, la bonifica di quei territori che ora
sono il simbolo dell’inquinamento italiano. Bisogna quindi bonificare
questo triangolo della morte che prima era una delle zone più
redditizie di Italia ed rappresenta un aggravarsi della crisi della
Penisola.
Il senato ha approvato il decreto legge sulla terra dei
fuochi, senza modificare il testo licenziato dalla
camera. Il decreto arriva dopo mesi di interesse per
ridare speranza ai cittadini, vittime dello sciagurato
disastro ambientale. Nove gli articoli che ne
contengono gli elementi fondamentali: bonifiche,
tutela della salute e ripristino della legalità. Il decreto
introduce il reato di combustione dei rifiuti non
contemplato finora dal nostro ordinamento giuridico,
intensifica le bonifiche utilizzando risorse provenienti
dai guadagni illeciti delle criminalità, compensa poteri
speciali al prefetto di Napoli, istituisce una
"mappatura" dei terreni inquinati , introduce l'uso
dell'esercito per presidiare il territorio e lo screening
sanitario gratuito per i cittadini della Campania. Parole
di compiacimento giungono anche dal premier Letta
che lo definisce "la prima risposta a quel dramma",
mentre il ministro dell'ambiente Andrea Orlando parla
di "riscossa" per la terra dei fuochi, punto di partenza
di un lungo percorso per ridare dignità ad una terra
martoriata e ai suoi cittadini.
RISCOSSA
!
Di Giuseppe Ambrosino
È necessaria una
rivoluzione!
Care amiche,
Qualche giorno fa, mentre facevo le pulizie nella mia
camera, ho trovato la mia vecchia collezione di linguette delle
lattine. Erano così tante e, per questo, ho deciso di
riutilizzarle!
Con una parte del mucchietto ho fatto un bracciale: ho preso
un nastrino della grandezza del mio polso e l’ho fatto passare
due volte attraverso il buco delle linguette per non farle
muovere troppo.
Con l’altra parte, invece, ho fatto una collana: il procedimento
è, ovviamente, il medesimo, tuttavia, per praticità, invece del
nastro può essere utilizzata anche una catenina.
Come risultato ora ho uno stupendo completo collana e
braccialetto in stile heavy metal. Non è stupendo!?
A presto
Lyla
Cara redazione Phoenix,
Volevo informarvi che fare la
raccolta differenziata non è poi così
semplice se non viene spiegato bene il
procedimento, soprattutto per gli
anziani. Scrivo quindi per chiedere una
maggiore pubblicizzazione del metodo
dato che mi sta molto a cuore riportare
nella mia Campania e nella mia città,
Aversa, un ambiente pulito o, quanto
meno, vivibile date le ultime scoperte in
merito.
Grazie
Giulio Imperato
Cara redazione Phoenix,
A mio parere per aiutare
l'ambiente bisogna sensibilizzare la
popolazione nei confronti di questo
delicato argomento. A tal proposito
l'oratorio per cui faccio volontariato,
come molti altri nella zona, sta
educando i più piccoli a riciclare e, devo
ammettere, cha sta funzionando!
Consiglio quindi a tutti gli educatori di
utilizzare un po' del loro tempo per
questa causa!
Saluti
Sofia Esposito
Cara redazione Phoenix,
Mi sono sempre chiesta perché,
per salvare l'ambiente dai rifiuti, non
utilizziamo gli stessi? Sono state, per
esempio, costruite case ad impatto zero
avente il tetto formato dalle carrozzerie
delle auto, le pareti interne da
pneumatici e terra e le pareti esterne da
bottiglie di vetro. Quindi, dato che noi
abbiamo questo e molto altro, perché
non lo sfruttiamo?
XOXO
Azzurra Spirito