Date post: | 04-Jan-2016 |
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Né più mai toccherò le sacre spondeove il mio corpo fanciulletto giacque
Zacinto mia, che te specchi nell'ondedel greco mar
Venere, e fea quelle isole fecondecol suo primo sorriso, onde non tacque
da cui vergine nacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali,
ed il diverso esiglioper cui bello di fama e di sventurabaciò la sua petrosa Itaca Ulisse
Tu non altro che il canto avrai del figlio,o materna mia terra
a noi prescrisseil fato illacrimata sepoltura.