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AAAAlllllllleeeeggggaaatttoooo · Quaderni Marinari Via Verdi, 7 ... Mentre la prima parte del...

Date post: 17-Feb-2019
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Luigi Nicoli Lineamenti di DIRITTO della NAVIGAZIONE A A A A A A l l l l l l l l l l l l e e e e e e g g g g g g a a a a a a t t t t t t o o o o o o con aggiornamenti Riferimenti: Convenzioni di Diritto marittimo internazionale I.M.O. I.L.O. W.H.O. S.O.L.A.S. MAR.POL S.T.C.W. Codice I.S.P.S. Quaderni Marinari Via Verdi, 7 20040 Carnate (MI) Tel. / Fax 039670699 [email protected] www.quadernimarinari.it
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Luigi Nicoli

Lineamenti di DIRITTO della NAVIGAZIONE

AAAAAAAAlllllllllllllllleeeeeeeeggggggggaaaaaaaattttttttoooooooo

ccoonn aaggggiioorrnnaammeennttii

Riferimenti:

Convenzioni di Diritto marittimo internazionale

I.M.O. I.L.O. W.H.O. S.O.L.A.S. MAR.POL S.T.C.W.

Codice I.S.P.S.

Quaderni Marinari

Via Verdi, 7 20040 Carnate (MI)

Tel. / Fax 039670699

[email protected]

www.quadernimarinari.it

Prefazione

Allegato è un compendio di Legislazione complementare della

navigazione marittima che intende dare uno sguardo sulle varie

problematiche riguardanti l’attività del navigante.

Sono interessati alla lettura dell’Allegato i diplomati, principalmente gli

Allievi e gli Ufficiali della Marina Mercantile che devono completare la loro

preparazione per superare gli esami di grado e diventare Ufficiali e

Capitani.

Mentre la prima parte del libro ha un carattere formativo, l’Allegato ha

connotati principalmente informativi.

Il primo capitolo è dedicato ai documenti relativi ai problemi mercantili

della nave, i cosiddetti “papiri” inerenti le operazioni negli scali

commerciali della nave; si tratta pertanto di un approfondimento degli

argomenti trattati, in generale, nel primo libro.

Il lettore inoltre trova, nell’Allegato, alcune norme tecniche, codificate,

riguardanti i capitoli più significativi della Solas, della Marpol… che ha

appreso nel corso degli studi dell’Arte Navale e della Teoria e Tecnica dei

Trasporti.

Un compendio è sempre limitativo. Ma lo scopo è quello di dare

riferimenti, oltreché indicazioni delle pubblicazioni su cui poi il lettore potrà

sviluppare gli approfondimenti.

L’impegno di massima di Quaderni marinari è il ritocco o la revisione,

relativamente frequente, dell’Allegato, per esigenze di aggiornamento della

materia.

Lineamenti del Diritto della Navigazione e l’Allegato sono il frutto di

studi, consultazioni e collaborazioni a vario livello e titolo.

Ringraziamenti a:

Comandante Giorgio Bertolazzi

Direttore D.M. Vittorio Bo

Capitano L.C. Sergio Bozzo

Comandante Cherchi Antonio

Funz. Sanità Marittima Massimo Colucci

Comandante Giuseppe Dallorso

Capitano L.C. Edgardo Cossu

Capitano L.C. Giovanni Dallorso

Comandante Italo De Angelis

Comandante Gaspare Di Palma

Capitano di Corvetta Guido Ferraro

Ammiraglio Renato Ferraro

Comandante Mario Gandolfi

Capitano di Fregata Raffaele Gargiulo

Direttore D.M. Arnaldo Margiotta

Comandante Augusto Meriggioli

Comandante Silvano Morachioli

Comandante Aldo Ornis

Capitano L.C. Roberto Palma

Capitano L.C. Laura Pinasco

Comandante Paolo Pazzaglia Pittaluga

Comandante Walter Rivetto

Capitano L.C. Fabio Tortora

Comandante Sergio Trevisan

Capitano di Vascello Sergio Villa

Nicoletta Nicoli (ha curato la composizione del libro).

I N D I C E

I Documenti nelle operazioni commerciali 1

II Evoluzione della sicurezza della navigazione 12

III I.M.O. 16 IV I.L.O. e W.H.O. 19 V Convenzione S.O.L.A.S. 1974 25

VI SOLAS Gestione Sicurezza 36 VII I.L.L.C. e COLREG 40 VIII MARPOL 1973 / 78 43 IX STCW 1978 / 1995 47

X Nuovi titoli professionali 51 XI Tradizionali programmi di esame 61 XII Codice ISPS Pirateria 74

Capitolo I Documenti delle operazioni mercantili

1. Contratto di noleggio

Seguiamo la nave nelle principali fasi degli scambi commerciali

attraverso un esame delle seguenti stipule e carte:

Contratto di noleggio

Polizza di carico

Lettera di prontezza

Stato di fatto

Alcuni tratti di un

Contratto di noleggio a tempo della petroliera liberiana Atena

17 Giugno 1989

E’ in questo giorno che si concorda tra la “Atena Shipping

Corporation of Monrovia” (di cui la Soc. d’Antonio A.R.L. di Roma è

amministratrice, più avanti riferita come società armatrice della nave

motocisterna Atena) e la Rixaco Panama Inc. (“noleggiatrice”) di

Panama, R,P, DESCRIZIONE DELLA NAVE

1* L’armatore garantisce che alla data di consegna della nave sotto

questo noleggio

a)essa debba essere classificata AI e AMS American Bureau of Shipping,

b) essa trasporterà circa 73146 Tons di carico al pescaggio estivo in

acqua di mare di 43 piedi e 11 pollici,

c) essa dovrà essere capace di bruciare combustibile di una viscosità

massima di 3500 secondi di Redwood 1 alla temperatura di 100°F nel

motore principale,

d) essa dovrà essere fornita di serpentine in grado di riscaldare il carico

alla temperatura massima di 135°F,

e)essa sarà equipaggiata con tre pompe principali per il carico e due per il

2 CAP I

prosciugamento totale, in grado di scaricare, rispettivamente, 7500 Tons e

400 Tons di acqua per ora contro una pressione di 100 libbre per pollice

quadrato alla pompa.

f) La società armatrice garantisce che la nave, nelle condizioni fissate dal

Form “A” datato 17 Giugno 1989, … … che la velocità media della

nave, carica o vuota, in tutte le condizioni di tempo non sarà meno di 16

nodi con un massimo consumo di diesel combustibile di 68 tonnellate per

giorno, escludendo i consumi per riscaldamento del carico e per la pulizia

delle cisterne… … tale velocità media calcolata da boa foranea a boa

foranea, nel periodo di 12 mesi;

g) se la Soc. armatrice verrà meno a questa clausola, il nolo sarà ridotto

al limite necessario ad indennizzare il noleggiatore per tale mancanza…

CONDIZIONI DELLA NAVE

2* La soc. armatrice dovrà porre la nave in condizioni di trasportare

petrolio grezzo e derivati, in perfetta tenuta impermeabile, in buono ordine

di macchinari, caldaie e scafo…

PERIODI E LIMITI DEL COMMERCIO

3* La soc. armatrice qui di seguito lascia, e il noleggiatore qui di seguito

noleggia, la nave così com’è stata descritta per il termine di tre (3) anni – 30

giorni in più o in meno a discrezione del noleggiatore; noleggio che ha

inizio quando la comunicazione scritta del comandante è stata data al

noleggiatore… la nave pronta con le stive cisterne, condutture e pompe

libere e pulite con previa soddisfazione dell’ispettore del noleggiatore…

Il noleggiatore dovrà assicurare che la nave sarà impiegata soltanto tra

porti sicuri, luoghi, banchine, bacini, ancoraggi e linee sottomarine dove

essa possa sempre galleggiare con sicurezza… anche in caso di marea

allorché la nave, in porto, potrà toccare il fondo come è consueto per navi

cisterne di simile tonnellaggio e pescaggio.

CONSEGNA E RICONSEGNA

4* La nave sarà consegnata dalla Soc. armatrice in un porto sicuro

dell’Inghilterra, Continente europeo, Mediterraneo, Estremo Oriente,

Scandinavia, Danimarca, Stati Uniti e Brasile a discrezione del noleggiatore,

e riconsegnata alla Soc. armatrice in un porto sicuro dell’Inghilterra e del

Continente europeo, a discrezione del noleggiatore.

I DOCUMENTI NELLE OPERAZIONI MERCANTILI 3

Le ore della consegna, riconsegna e pagamento del nolo saranno riferite

all’ora di Greenwich.

INIZIO DEL NOLEGGIO

5* Il noleggio non incomincerà prima del 15 Ottobre 1989, a meno del

consenso del noleggiatore; il noleggiatore avrà la facoltà di cancellare

questo noleggio qualora la nave non fosse pronta ed a sua disposizione alla

data anteriore al 15 novembre 1989.

AMMONTARE DEL NOLO

6* Il noleggiatore pagherà, per l’uso della nave durante il noleggio

l’ammontare di ----------------------- in contanti per ogni tonnellata della

stazza totale della nave, come dalla clausola n.1 , per ogni mese, con inizio

dalla data ed ora di consegna della nave come sopra detto…

PAGAMENTO DEL NOLO

7* Il pagamento del predetto nolo sarà fatto mensilmente a mezzo

assegno a New York, a J.N.Manchester & Co, Inc. 19 Rector Street, N.Y. …

Il noleggiatore è tenuto al pagamento di spese e costi di extra

approvvigionamento in cui incorre il comandante per conto del noleggiatore,

il costo di lavoro straordinario richiesto da parte del noleggiatore. Da parte

sua il comandante dovrà proseguire nei suoi viaggi nel modo più spedito e

dovrà fornire tutta la ragionevole assistenza, relativamente all’impiego

dell’equipaggio ed all’uso delle attrezzature della nave, per eseguire lavori

straordinari, come richiesto dal noleggiatore o dai suoi agenti.

FUORI NOLEGGIO

8* Il pagamento del nolo che il noleggiatore deve alla Soc. armatrice è

sospeso nei casi di:

collisione, arenamento, incendio, scioperi prolungati del personale di

bordo, per dirottamento e sbarco di persona ammalata, per quarantena

dovuta a negligenza di qualsiasi componente dell’equipaggio;

velocità della nave sia ridotta oppure il suo consumo di combustibile sia

aumentato; a meno che entrambe queste condizioni non siano causate dalle

avverse condizioni meteo-oceanografiche, ostilità per cause belliche.

4 CAP I

PERDITA DELLA NAVE

9* In caso di perdita della nave il noleggio avrà termine a mezzogiorno

del giorno della perdita.

IPOTECHE

10* La Soc. armatrice ha ipoteca assoluta su tutti i carichi e derivati per

qualsiasi compenso dovuto per questo noleggio; il noleggiatore ha ipoteca

su tutte le somme pagate in anticipo e non guadagnate e sul valore del

combustibile in bunker.

CARENAGGIO

11* La Soc. armatrice s’impegna a carenare, in bacino, la nave ogni nove

mesi circa, comunque non oltre 12 mesi.

SALVATAGGI

12* Tutto il denaro guadagnato dalla nave per salvataggi sarà diviso

ugualmente tra la Soc.armatrice ed il noleggiatore dopo aver dedotte le

spettanze per l’equipaggio, le spese legali, il nolo della nave durante il

tempo perduto, il valore del bunker consumato, le riparazioni per danni.

CLAUSOLA DI GUERRA

13* La nave non può entrare in un porto che sia stato dichiarato in stato

di assedio, non può attraversare un tratto di mare dichiarato zona di guerra,

senza il consenso della Soc.armatrice. Se c’è il consenso il noleggiatore ha

l’obbligo di pagare il costo dell’assicurazione nave contro tutti i rischi di

guerra.

REQUISIZIONE

14* Se la nave dovesse essere requisita da qualche governo statuale, essa

va fuori noleggio per il periodo della requisizione. Ogni spesa pagata

durante la requisizione è a carico della Soc.armatrice. Il tempo che la nave

perde nella requisizione è computato come parte del periodo previsto dalla

clausola 3 di questo contratto di noleggio.

CAMBIO DELLA SOC. ARMATRICE

15* La Soc. armatrice non potrà né cambiare né operare la dismissione di

bandiera senza l’approvazione scritta da parte del noleggiatore.

I DOCUMENTI NELLE OPERAZIONI MERCANTILI 5

LEGGI

16* Questo noleggio è governato dalla legge di bandiera della nave

(Liberia), ad eccezione dei casi di avaria generale, che sono regolati dalle

Regole di York ed Anversa. Per i casi non previsti da tali regole l’accordo

tra le parti è di seguire le leggi e gli usi del porto di New York.

ARBITRATO

17* Per qualsiasi disputa non sanabile con l’articolo 16 di questo

contratto si ricorrerà all’arbitrato, a New York, di tre commissari: uno scelto

dalla Soc.armatrice, uno scelto dal noleggiatore, il terzo scelto di comune

accordo. La decisione di due o dei tre commissari sarà finale.

6 CAP I

2. Polizza di carico

P O L I Z Z A di C A R I C O

COPIA NON NEGOZIABILE Spedizioniere …

Polizza di carico N° …

Rif. N°…

Destinatario …

Servizi Marittimi Sud Italia Reggio Calabria, Via … Mittente …

Nave oceanica … Porto di caricazione …

Porto di sbarco … Contrassegni … Numero e tipo d’ imballaggio … …

Descrizione della merce … Peso lordo: Kg …

Nolo pagato anticipatamente

Imbarcato a bordo della nave… Il …

Firma dello spedizioniere o dell’agente …

Note …

… COPIA NON NEGOZIABILE

I DOCUMENTI NELLE OPERAZIONI MERCANTILI 7

B I L L of L A D I N G

COPY NOT NEGOTIABLE Shipper …

Bill of Lading N° …

Consignee … Ref. N°…

Servizi Marittimi Sud Italia Reggio Calabria, Via… Notify address …

Ocean Vessel … Port of loading …

Port of discharge … Marks … Number and kind of packages …

Description of goods … Gross weight: kilos …

Freight prepaid

Shipped on board … on the …

Signature … Shipper or As Agent…

Remarks …

COPY NOT NEGOTIABLE

8 CAP I

3. Lettera di prontezza e Stato di fatto

LETTERA DI PRONTEZZA

Spett/le : … Data …

Rif. …

Vi notifichiamo che la suddetta nave …

arrivata alle ore … del …

è pronta sotto ogni aspetto a caricare… scaricare…

la partita in oggetto come da contratto di noleggio.

Distinti saluti

Il Comandante

… …

Ricevuta alle ore … del…

I DOCUMENTI NELLE OPERAZIONI MERCANTILI 9

NOTICE OF READINESS

Messers: … Date …

Ref. …

We herewith inform you that the above mentioned vessel …

arrived at hours… on the …

is ready in every respect to load… to unload …

the above mentioned cargo as charter party.

Yours faithfully

The Master

… …

Received at hours … on the …

10 CAP I

STATO DI FATTO

Nave … “ “ Carico/Scarico a …

Arrivata (al Pilota) …. Data … ora …

entrata ed ormeggiata … “ “

in libera pratica … “ “

lettera di prontezza accettata … “ “

movimento di ormeggio … “ “

tubi allacciati … “ “

cominciato carico / scarico … “ “

… … … “ “

… … … “ “

carico … … … “ “

interruzione del … … … “ “

scarico … … … “ “

… … … “ “

… … … “ “

completato carico / scarico … … … “ “

tubi slacciati … … … “ “

partita per … … … “ “

Note …

Compilato alle … il giorno …

Nostri Agenti Spedizionieri / Riceventi Il Comandante

… … … …

I DOCUMENTI NELLE OPERAZIONI MERCANTILI 11

STATEMENT OF FACTS (Time Sheet)

Ship … “ “ Loading/Discharge at …

arrived roadstead (Pilot) … Date … hours …

entered Harbour and berthed … “ “

free pratique obtained … “ “

notice of readiness tendered and accepted … “ “

shifting of berth necessary … “ “

hoses connected … “ “

commenced loading / discharge … “ “

… … … “ “

… … … “ “

loading … … … “ “

interruption of … … … “ “

discharge … … … “ “

… … … “ “

… … … “ “

completed loading / discharge… … … “ “

hoses disconnected … … … “ “

sailed for … … … “ “

Remarks …

Issued at … on the … day of …

Owner’s Agents Shippers / Consignees Master

… … … …

Capitolo II Evoluzione della sicurezza

della navigazione

1. Organizzazioni internazionali

Le prime leggi dell’età moderna nel settore marittimo internazionale sono

state quelle del Diritto Internazionale del mare con l’obiettivo di stabilire la

sovranità degli Stati su alcune aree marittime.

Lo sviluppo economico degli ultimi due secoli ha posto le basi per un

vasto gruppo di leggi, generalmente indicate Diritto Commerciale

Marittimo.

Lo sviluppo delle scienze oceanografiche (idrografia, biologia marina…)

ha creato legislazioni specifiche in questo campo. Contemporaneamente è

maturata la coscienza della protezione dell’ambiente marino che ha dato

luogo a nuove leggi di carattere conservativo-ambientale.

Tutti questi fattori hanno stimolato la creazione di organismi

internazionali a cui è stato demandato il compito di legiferare in materia

marittima: IMO, l’Organizzazione marittima internazionale, agenzia delle

Nazioni Unite a cui sono iscritte 146 Nazioni ; Commissione Oceanografica

Internazionale, organo dell’UNESCO, per le scienze marittime; ILO,

organizzazione internazionale del lavoro, WMO, organizzazione

meteorologica mondiale (World Meteorological Organization); la FAO

(Food and Agriculture Organization) per la pesca; ed altre organizzazioni

minori.

Il Diritto della Navigazione ha dunque un forte carattere

d’internazionalità. Tale carattere ha portato, nel corso degli anni,

all’elaborazione di convenzioni internazionali di “diritto uniforme”, al fine

di evitare che determinati istituti fossero disciplinati in modo diverso nei

vari Stati. Nell’ambito degli accordi internazionali di diritto uniforme

rientrano sia la Convenzione di Bruxelles 1910, in merito alle norme che

regolano le prestazioni in seguito all’attività di assistenza e/o salvataggio,

sia il Salvage 1989 di Londra (v. Cap XV § 2) che introduce il criterio della

“lex fori” .

EVOLUZIONE DELLA SICUREZZA DELLA NAVIGAZIONE 13

La convenzione più importante dell’IMO (Organizzazione marittima

internazionale), nel campo della sicurezza della navigazione, è la SOLAS 74

(di cui ci occuperemo anche nei successivi capitoli). La Regola 3 del Cap.IX

della SOLAS prescrive che la nave deve essere gestita da una Società che

sia in possesso di un Documento di Conformità (DOC, Document of

Compliance).

La società di gestione e la nave gestita devono soddisfare alle norme

dell’ISM Code (ISM: International Safety System). La società rilascia alla

nave il certificato SMC (Safety Management Certificate) quando sussistono

tutte le condizioni di sicurezza. La competenza al rilascio delle certificazioni

ISM un tempo era attribuita al Registro navale; ora è attribuita alle singole

Capitanerie di Porto (decreto leg.vo 3 Agosto 1998 n. 314). Le visite per il

rilascio dei certificati DOC alla società ed il certificato SMC alla nave

saranno eseguite da una commissione nominata dalla Capitaneria di Porto

(presieduta da un Comandante della C.P. ) in cui entra un rappresentante del

RINA, come avviene per la gran parte delle certificazioni relative alla

sicurezza della navigazione.

2. I controlli delle navi

Il capitolo XI della SOLAS qualifica misure speciali d’ispezione per la

sicurezza marittima e di controllo, da parte dello Stato di approdo; si tratta

della visita PSC (Port State Control) a cui può essere sottoposta ogni nave

in arrivo in un porto. Quest’attività di controllo e d’ispezione da parte

dell’Autorità marittima (Capitaneria di Porto - Guardia costiera), si basa sui

Memoranda d’intesa fra nazioni per sviluppare accordi di vigilanza sulle

norme di sicurezza (dalle visite alle apparecchiature di bordo, al controllo

della familiarizzazione dell’equipaggio sull’impiego delle apparecchiature).

Il primo MOU (Memorandum of Understanding) è quello di Parigi 1982 fra

i Paesi europei. Altri MOU: 1992 fra i Paesi dell’America Latina, MOU

1993 fra i Paesi dell’Estremo Oriente; MOU 1996 fra i Paesi del Golfo dei

Caraibi; MOU 1997 fra i Paesi nordafricani del Mediterraneo.

Nel corso del 2000 sono state sottoposte a visita 2105 navi, di cui 281

trattenute per carenze varie sugli standard di sicurezza. Le navi che hanno

denunciato le maggiori deficienze sono le navi “merci varie”. L’obbligo

dello Stato Italiano è quello di sottoporre ad ispezione almeno il 25% delle

14 CAP II

navi straniere che approdano in Italia. Il Comando Generale delle

Capitanerie di Porto organizza specifici corsi per istruire i suoi Ufficiali ai

compiti di ispettori PSC (Port State Control). L’Italia è al primo posto in

Europa per numero di navi controllate nel 2001: il 37% delle navi in arrivo.

Le verifiche più frequenti sono:

certificati rilasciati dai Registri di classificazione,

collaudi strutturali dello scafo,

dotazioni di sicurezza, che siano sufficienti ed efficienti.

In caso di deficienza la nave è trattenuta in porto fino a quando non

raggiunge gli standard minimi di sicurezza. Il 15% delle navi straniere

visitate sono stare dichiarate temporaneamente inidonee. In presenza di

difetti non gravi e prontamente eliminabili, l’Autorità marittima si limita a

prendere nota (remark) nei suoi registri.

Le navi italiane sono comprese nella fascia “grigia” (tra il 5% ed il 10%).

La Confitarma, recentemente, ha introdotto l’autocertificazione per le

navi delle Società armatoriali aderenti.

Un’altra convenzione dell’IMO è la STCW ’78 per l’addestramento dei

marittimi. Il discorso sulla sicurezza è però più ampio, non riguarda soltanto

i naviganti. In considerazione di ciò l’IMO ha incluso nella SOLAS, a

partire dal I° luglio 1998, il codice internazionale per la gestione della

sicurezza delle navi (ISM Code, International Safety Management Code,

Capitolo “Solas” del presente Allegato): L’IMO asserisce che l’80% dei

sinistri marittimi sono riconducibili ad errori umani; la responsabilità

dell’errore non fa capo solo al Comandante della nave ed al suo equipaggio,

ma anche al personale che, pur non facendo parte della spedizione, svolge a

terra un ruolo importante. La gestione della sicurezza (stabilità, antincendio,

dotazioni per il salvataggio…) non è un problema esclusivo di bordo. Il

cosiddetto SMS (Safety Management System), considera la globalità della

“cultura della sicurezza” da parte di tutta l’organizzazione dell’impresa

marittima. L’armatore è responsabile della sicurezza delle sue navi; deve

fornire al comandante ogni strumento idoneo all’applicazione delle direttive

emanate per la sicurezza. La nave non è sola nella certificazione sulla

sicurezza (Certificato ISM); anche la Società di armamento è oggetto di

valutazione da parte dell’Amministrazione, che rilascia alla Compagnia il

certificato di conformità (DOC Document of Compliance). L’inosservanza

alla normativa ISM prevede: il fermo della nave, il divieto di attracco, la

sua messa al bando dai porti degli Stati europei aderenti al MOU di Parigi,

sanzioni amministrative.

EVOLUZIONE DELLA SICUREZZA DELLA NAVIGAZIONE 15

Quando un sinistro marittimo comporta un grave disastro ambientale, le

disposizioni del diritto internazionale prevedono la possibilità, per lo Stato

rivierasco danneggiato, di ottenere due risarcimenti: il primo

dall’assicurazione della nave, il secondo da un fondo internazionale per

quegli Stati che aderiscono alla Convenzione Civile 1992 (Civil Liability

Convention) e alla nuova Convenzione sul Fondo 1992 (Fund 92). L’Italia

ha ratificato queste Convenzioni. La Commissione Trasporti ed Energia

della Comunità Europea lavora su due fronti: studia le misure da adottare

per evitare incidenti che possano comportare gravi disastri ambientali,

elabora il coordinamento degli strumenti di lotta all’inquinamento. Il

regolamento comunitario prevede la prossima eliminazione delle petroliere a

scafo unico, come già avviene negli U.S.A.

I comitati competenti dell’IMO e dell’ILO hanno raggiunto un accordo, a

Ginevra, per istituire, entro il 2005, la Carta mondiale dei diritti dei

lavoratori del mare, un progetto ambizioso che, se riuscirà ad essere varato,

provocherà un impatto epocale sulla qualità del lavoro della marineria

mondiale. Si prevedono forti contrasti all’approvazione del progetto.

In attesa, concludiamo con un breve commento a qualche tematica

accennata in questo capitolo: sarebbe interessante sapere dall’IMO quanti di

quegli incidenti (quell’80% …) avvengono nelle prime ore di navigazione

dopo le operazioni di caricazione o di discarica. La stanchezza, lo stress, che

gli Ufficiali accumulano nelle operazioni di carico è notevole, dopo notti

insonni o semi-insonni. Poco più avanti si leggerà che l’ILO raccomanda il

rispetto delle ore di riposo prima di iniziare la guardia. Anche la STCW si

esprime in questo senso. Il contratto collettivo di lavoro prevede 8 ore di

riposo, con la sola eccezione delle manovre. Le certificazioni, il controllo

dei documenti, a detta degli Ufficiali, comportano una mole di lavoro

eccessiva; al punto da far pensare che gli aspetti tecnici della professione del

navigante siano secondari rispetto a quelli burocratici. Un 3° ufficiale

dichiarò che soltanto un’accostata immediata fatta all’ultimo momento

riuscì ad evitare una collisione con un’altra nave: si era distratto a

controllare e ad annotare che il gettito della “rumenta” fosse avvenuto

secondo le regole della Marpol 73/78 annesso V!

Capitolo III I. M. O. 1. L’organizzazione

L’Organizzazione marittima internazionale, I.M.O., acronimo di

International Maritime Organization, ha la sede a Londra ed opera sotto

l’egida delle Nazioni Unite (la sua prima costituzione, IMCO, fu a Ginevra

nel 1948). L’IMO, che gode del sostegno delle principali marinerie, è uno

strumento di cooperazione fra 75 Stati aderenti che operano nel commercio

marittimo internazionale.

L’IMO emana normative su importanti quesiti tecnici al fine di garantire

la sicurezza della navigazione marittima, la prevenzione ed il controllo

dell’inquinamento marino da parte delle navi, la preparazione degli

equipaggi.

Gli organismi istituzionali dell’IMO sono: l’Assemblea, il Consiglio,

Comitati tecnici e Sottocomitati, la Segreteria, Gruppi di Esperti (per i

problemi scientifici).

L’Assemblea, formata dai rappresentanti di tutte le Nazioni partecipanti,

ha compiti di progetto, d’indirizzo, controllo ed approvazione. L’Assemblea

elegge i 32 membri del Consiglio. I consiglieri esaminano i progetti del

programma di lavoro che sarà poi affidato ai Comitati tecnici. Al termine di

ogni lavoro il Comitato tecnico invia al Consiglio la relazione e le proposte.

A sua volta il Consiglio, dopo attento esame, manda all’Assemblea il lavoro

del comitato, corredato delle raccomandazioni dei consiglieri. Un altro

organo istituzionale, di collegamento, tra il Consiglio ed i Comitati, è il

Segretariato, composto da funzionari tecnico-amministrativi.

I principali Comitati e Sottocomitati sono:

Comitato per la sicurezza marittima,

Comitato per la protezione dell’ambiente marino,

Comitato giuridico,

Comitato per la cooperazione tecnica.

I primi due comitati, a loro volta, si avvalgono della collaborazione dei

seguenti Sottocomitati:

compartimentazione, stabilità, linee di massimo carico,

protezione antincendio,

I.M.O 17

sicurezza della navigazione,

standard di addestramento e tenuta della guardia,

mezzi di salvataggio,

radiocomunicazioni,

prodotti chimici alla rinfusa,

trasporto di merci pericolose,

pesca.

2. Le principali convenzioni

Le principali Convenzioni, frutto dell’attività dell’IMO, sono:

SOLAS (acronimo di Safety of Life at Sea, International Convention

1974): CONVENZIONE INTERNAZIONALE PER LA

SALVAGUARDIA DELLA VITA UMANA IN MARE (Londra

1974/Protocollo 1978, approvati dall’Italia: 1980/1982).

Il Regolamento di sicurezza SOLAS del Ministero dei Trasporti e

Navigazione è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale in data 22 – 1 –

1992.

ILLC (International Convention on Load Lines, 1966),

CONVENZIONE INTERNAZIONALE 1966 SULLE LINEE DI

MASSIMO CARICO E PROTOCOLLO 1988

MARPOL (da Marine Pollution; International Convention for the

Prevention of Pollution from Ships, 1973; Protocol 1978),

CONVENZIONE INTERNAZIONALE DEL 1973 SULLA

PREVENZIONE DELL’INQUINAMENTO CAUSATO DA NAVI E

PROTOCOLLO 1978.

COLREG 1972 (Convention on the International Regulations for

Preventing Collisions at Sea, 1972), CONVENZIONE DEL 1972 SUL

REGOLAMENTO INTERNAZIONALE PER PREVENIRE GLI

ABBORDI IN MARE.

SALVAGE 1989 (leggasi par. 2 Cap XV)

18 CAP III

STCWS 1978/1995 (Standards of Training, Certification and

Watchkeeping for Seafares), CONVENZIONE INTERNAZIONALE

SUGLI STANDARD DI ADDESTRAMENTO, ABILITAZIONE E

TENUTA DELLA GUARDIA PER I MARITTIMI e successivi

emendamenti. Recepiti con le leggi 14.4.1998, 21.12.1999 e con Decreto

Ministero dei trasporti e della navigazione in data 5 .10.2000

Altre Convenzioni IMO:

“Schemi di separazione del traffico marittimo, rotte raccomandate IMO,

1965”

“Stazzatura internazionale 1969”

“Responsabilità civile per danni causati da inquinamento-idrocarburi’69”

“Intervento in alto mare in caso d’inquinamento causato da sostanze

diverse dagli idrocarburi 1969”

“Trasporto marittimo di sostanze radioattive 1971”

“Fondo indennizzi per danni prodotti da inquinamento idrocarburi 1971”

“Trasporto a mezzo contenitori 1972”

“Sistema internazionale satelliti per telecomunicazioni marittime (1976)”

“Ricerca e salvataggio marittimo 1979” Nota: la sera del 7 Marzo 2002 più di cinquanta clandestini in cerca di approdo

s’inabissano, con la loro carretta, in una zona di mare molto agitato al largo di Lampedusa, verso S-SE; una delle più struggenti tragedie di clandestini in mare. Li avvista, nel pomeriggio, il peschereccio siciliano Elide, che si avvicina: “si vedono solamente mani tese di uomini donne e bambini (racconta il capitano Vito Diodato) stanchi, affamati, assetati. Saranno alla deriva da giorni. Ci avviciniamo e, con altri pescherecci, lanciamo una bottiglia d’acqua dopo l’altra, e poi un sacco con quattro chili di pane; si azzuffano fra loro per afferrare… Li rimorchiamo per due ore; ma il vento rinforza. Improvvisamente un’onda più grossa capovolge il fragile barcone. Ci avviciniamo ai naufraghi, per tentativi: 30 metri, 20, 10, 5 metri e poi arriva l’onda e ci riporta lontani 30 metri. Buttiamo a mare di tutto: cime, gomene, reti, salvagenti, cassette del pesce. E loro si aggrappano, resistono un po’, ma i più stanchi mollano la presa. Il giovanotto di macchina Enzo Othomane è disteso sul bordo più basso, a poppa; i suoi piedi sono tenuti, stretti, da due suoi compagni, le sue braccia protese sull’acqua per afferrare i naufraghi… Ne salviamo 9”. Ma negli occhi e negli orecchi dei marinai dell’Elide sono rimasti gli sguardi e i gesti dei disperati, urla di terrore delle donne, i pianti dei bambini in cerca di salvezza; sempre più flebili… Altri due naufraghi furono salvati dall’unità militare Cassiopea. Parteciparono alle difficili ricerche ed al recupero di salme anche altri pescherecci e unità della Guardia costiera. Esodi ed odissee continuano: pochi giorni dopo altra tragedia, nel Canale d’Otranto, in seguito al capovolgimento di un gommone nel mare in burrasca. Alcuni clandestini furono tratti in salvo grazie a coraggiose azioni di salvataggio da parte di bravi elicotteristi della Marina militare.

Capitolo IV I. L. O. W. H. O. 1-I.L.O.

International Labour Organization, Organizzazione Internazionale del

Lavoro, è un’istituzione delle Nazioni Unite nata nel 1919; s’interessa, in

generale, delle condizioni del lavoro e della sua elevazione, al fine di

assicurare l’affermazione dei diritti dell’uomo. Nel campo marittimo

ricordiamo i principali punti d’intervento:

tutela del rispetto dell’età minima,

tutela del collocamento dei marittimi,

controllo delle normative sul salario minimo, su ferie pagate e sulle

pensioni,

normative sulle assicurazioni per infortuni e malattie,

assistenza medica e rimpatrio,

alimentazione e condizioni di abitabilità degli alloggi,

orari di servizio,

ore di riposo, minime, prima di salire sul ponte per la guardia, come

previsto anche da una norma della STCWS.

Il Consiglio di amministrazione dell’ILO è composto da 24 membri, 12

sono rappresentanti dei datori di lavoro, 12 sono rappresentanti dei

lavoratori. L’ILO ha sede a Ginevra.

2-W.H.O.

World Health Organization o OMS Organisation Mondiale de la Sanité,

Organizzazione Mondiale della Sanità, è un’istituzione delle Nazioni Unite

(dal 1946) con sede a Ginevra;

persegue il fine di elevare le condizioni di salute e dell’igiene pubblica,

stimola l’azione volta a sopprimere malattie endemiche ed epidemiche.

Nel campo marittimo il WHO fornisce informazioni al personale

marittimo della Sanità sulle condizioni sanitarie dei vari Paesi.

Il WHO si batte per il riconoscimento delle malattie “professionali” dei

naviganti.

20 CAP IV

Obbliga il navigante, prima d’imbarcarsi, a sottoporsi a vista medica e ad

eventuale vaccinazione per vaiolo, febbre gialla e colera se la nave farà

viaggi in Paesi non indenni.

I suoi funzionari e medici hanno cura di controllare i marittimi e di

seguire la nave in rada (un tempo in zona di quarantena: chiamata anche

lazzaretto), quando proviene da Paese sospetto di malattie epidemiche.

Ai naviganti è rilasciato il “Certificato internazionale di vaccinazione”.

La Sanità marittima ed aerea registra che i problemi maggiori ora

vengono dagli aerei, data la brevità del viaggio di rientro dai Paesi tropicali.

Cinque giorni è lo stadio d’incubazione del colera. Nessun problema per le

navi provenienti da lontane zone a rischio: il problema potrebbe affacciarsi

sulle navi della sponda nordafricana del Mediterraneo. C’è da osservare,

però, che sulle navi passeggeri delle nazioni nordafricane c’è il medico a

bordo.

Da anni le malattie infettive dei topi a bordo non creano più problemi,

grazie alle accurate derattizzazioni, oltreché ai padelloni paratopi messi sui

cavi di ormeggio. Inoltre si consideri il fatto che la sosta nei porti delle navi,

per operazioni di carico e scarico, specie le portacontenitori, è molto breve:

dell’ordine delle ore.

Un nuovo fronte di attenta indagine del W.H.O. è l’acqua di zavorra

trasportata dai transatlantici naviganti da un continente all’altro e che viene

scaricata fuori bordo con virus e batteri ancora vitali ed in grado di

moltiplicarsi quando trovano le condizioni ambientali idonee alla

riproduzione.

UNESCO e OMS ammoniscono coloro che si nutrono di pesci, crostacei

e molluschi prelevati da mari inquinati e non controllati dai sanitari; da lì

derivano gran parte delle epatiti e delle epidemie di colera e tifo.

Regioni e Sanità Marittima organizzano ripetuti corsi d’infermieristica

ed anti-infortuni.

Il C.I.R.M. Centri italiano radio medico (v. Glossario) ed altri centri di

altri Paesi sono consultati dai comandanti per avere importanti consigli e

suggerimenti per tentare di risolvere, con i mezzi farmaceutici e chirurgici di

bordo, casi di malattia ed infortuni che possano verificarsi a bordo. E’ anche

utile la consultazione di una pubblicazione, edita dal CIRM: Guida alla

Farmacia di bordo.

I.L.O e W.H.O. 21

Pubblichiamo la tabella C riguardante il corredo medico-sanitario,

chirurgico e farmaceutico a bordo di nave passeggeri che effettua

navigazione internazionale lunga:

Medicinali per uso interno:

Analgesici, stupefacenti

Morfina fiale da 10 mg 10 scatole

Talwin “ da 1 ml/30 mg 2 “

Talwin compresse da 50 mg 4 “

Narcan fiala 0,4 mg 1 “

Analgesici, antipiretici, antireumatici Aspirina effervescente 10 “

Tanderil compresse 10 “

Analgesici, antispastici Buscopan compresse 2 “

Buscopan supposte 3 “

Buscopan fiale 5 “

Anestetici locali Lidocaina flacone da 0,5% 50 cc 1 “

Antiacidi Maalox o mucoxin o gelosin compresse da 500 mg 1 “

Antiasmatici Tefamin: 30 compresse

Tefamin: 10 fiale da 3 ml

Alupent fiale 1 “

Ventolin spray: flacone da 20 mg 3 “

Antibiotici e sulfamidici Amplital o Velamox: compresse da 500 mg 5 scatole

“ “ : flacone da 1 g 12 “

Keflin: flacone da 1g 10 “

Chemicetina: compresse da 250 mg 3 “

Gentalyn: flacone da 80 mg 12 “

Ambramicina: compresse da 250 mg 3 “

Bactrim compresse: 4 “

Streptomicina: flacone da 2 g 20 “

Antidiabetici Insulina pronta: flacone da 400 UI 2 “

Diabe compresse 1 “

Antidiarroici, reidratanti Imodium compresse 2 “

Miscela buscolina, confezione per 10 litri 2 “

Antiemetici Motilium supposte 2 “

Antiemorragici

22 CAP IV

Ugurol: fiale da 5 ml 2 “

Methergin (gocce): flaconi 1 “

“ fiale da 1 cc 1 “

Antimalarici Chinina solfato: compresse da 20 mg 5 “

Clorochina: compresse da 250 mg 3 “

Metakeflin: compresse da 500 mg S + 25 mg P 2 “

Antinfiammatori, decontratturanti Brufen compresse 1 “

“ supposte 1 “

Lyseen fiale 1 “

Antipertensivi, coronarodilatatori Catapresan: compresse da 0,150 mg 1 “

Nitro-dur: cerotti da 10 cm 5 “

Trinitrina: pillole da 0,3 mg 1 “

Antistaminici, antiallergici, antishock Folaramin compresse 1 “

Urbason: fiale da 20 mg 2 “

Flebocortid: fiale da 100 mg 5 “

Cardiotonici, antriaritmici Lanoxin: compresse da 0,250 mg 2 “

Cedilanid: fiale da 0,4 mg 2 “

Chinidina solfato: compresse da 200 mg 2 “

Ritmos, compresse 1 “

Adrenalina, fiale 1 “

Diuretici Lasix: compresse da 25 mg 1 “

Lasix: fiale 2 cc 1 “

Dianox: compresse da 250 mg 1 “

Lassativi Cutalax, gocce 3 flaconi

Glicerina, supposte 1 scatola

Sedativi Largactil, gocce 3 flaconi

“ fiale da 50 mg 1 scatola

Gardenale: compresse da 100 mg 2 “

Valium, gocce 3 “

“ fiale da 10 mg 4 “

Soluzioni per uso endovenoso e/o ipodermico Soluzione fisiologica: flaconi da 500 ml 4 “ “ glucosata: “ “ “ “ 3 “

Plasma liofilo con acqua bi-distillata: flaconi da 500 ml 3 “

Vitamine Betotal, compresse 2 “

Epargrisseovit, fiale 2 “

I.L.O e W.H.O. 23

Colliri Novesina, gocce 1 confez.

Colbiocin 2 “

Atropina farmigea 1 flacone

Pilocarpina farmigea 1 “

Conduttori Iodosan, gocce 1 “

Rinazina, gocce 1 “

Dentosidina o Tottor Knap 1 “

Vasocortes, flaconi da 10 ml 1 scatola

Lozioni antiparassitarie, pomate Fargan 2% 3 confez.

Aureomicina, 30 g 1 “

Roctosedyl, tubetti 15 g 2 “

Ifenec 1% 3 “

Foille spray, da 100 g o pomata da 30 g 3 “

Luan tubetti (6 + 10) g 1 “

Colbiocin, tubetti 2 “

Disinfettanti liquidi per uso esterno Acqua ossigenata a 12 vol. gocce 500 “

Alcool denaturato 3 litri

Tintura di iodio, 100 g

Desorgene, flaconi da 250 cc 10

Insetticidi Baygon, flaconi da 1 litro 6

Liquido insetticida a base di piretro, flac. 25%: 1 flacone per ogni marittimo

Polvere insetticida (uso esterno), barattoli da 50 g 1 scatola

1 busta chirurgica completa.

Materiale per medicazione 10 aghi, 10 tubi di plastica per fleboclisi sterili; 1 Ambu-pallone per rianimazione;

flacone di ammoniaca (in vetro scuro); 2 bacinelle reniforme; 1 barella a conca; bende

di cambric: 20 (5mx8cm), 20 (8mx10cm), bende di mussola idrofila: 10 (5mx5cm), 5

(5mx12cm), 1 (5mx20cm); 1 conf. Di bende di rete elastica tubolare; 500 g di benzina; 1

bicchiere graduato a calice di vetro; 1 bombola ossigeno (l 1000) con maschera,

gorgogliatore, occhiali; 2 borse di gomma per acqua calda; 2 borse di tela gomma per

viaggio; 1 busta chirurgica; 2 camici monouso; 2 cateteri foley uretrale monouso (calibro

n.18); 4 cerotti adesivi (5mx2,5cm); 2 scatole di cerotti medicati; 3 cerotti adesivi

(5mx5cm); 2 litri di acquavite di vino; 2 pacchi di cotone di Germania (250 g); 1 elenco

OMS dei dispensari deanoceltici e per la cura delle malattie veneree nei porti; 2 boccette di

etere solforico da g 100; 1 ferule di fil di ferro; 10 fogli per la registrazione della

temperatura corporea; 1 fonendoscopio; 1 forbice comune; 1 fornelletto; 1 fornelletto

elettrico (50x40x40 cm); 5 buste da 10 garze idrofile compresse (12cmx15cm) ed

altrettante da (30cmx30cm); 3 buste da 10 garze vaselinate compresse (10x10); 1

confezione di guanti monouso; 1 laccio emostatico; 1 manuale di pronto soccorso (“guida

24 CAP IV

internazionale di bordo”); 1 mutanda elastica; 2 pacchetti sterili di medicazione tipo 10x40

ed altrettanti di tipo 10x10; 1 padella di plastica; 1 pappagallo di plastica; 1 pera do gomma

da g 200; 1 sfigmo-manometro; 1 siringone da irrigazione; 60 siringhe monouso da 5 cc;

10 siringhe monouso da 10 cc; 2 sondini naso-gastrico; 1 confezione di abbassa-lingua

monouso; 1 conf. di stecche palmari in legno; 1 conf. di stecche per fratturati; 1 doccia

per arto superiore; 1 sterilizzatore (misura: 18x5x8 cm) 1 striscia reattiva per ricerche

varie in un’unica soluzione albumina-sangue-glucosio-acetone; 2 termometri clinici; 1

lavaocchi in plastica; 1 busta di tamponi oculari; 1 tiralingua; Emagel, passato in fascia

ospedaliera, come sostituto del plasma (l 10).

Il Ministero della Sanità, con decreto ministeriale 21 maggio 1976, fornisce l’elenco

dei presidi medico-chirurgici integrativi per le navi adibite al trasporto di merci

pericolose:

3 Ambu (pallone per rianimazione); 120 grammi di cotone emostatico; 3 lacci

emostatici; 1 busta chirurgica completa; 6 borse di gomma per acqua calda; 6 borse di tela

gommata per ghiaccio; 3 bombole di ossigeno terapeutico da mille litri, complete; 3

stecche per fratturati. Materiale di medicazione: 5 pacchi di cotone idrofilo da g 250; 15

buste di garza idrofila sterile (in busta da 10 compresse cm 30x40) ed altrettante da 10x15;

6 scatole di garze antibiotiche vaselinate (scatole 10x10); 60 bende di cambric m5xcm8; 60

bende di cambric m8xcm10; 30 bende di mussola idrofila m5xcm5; 12 rotoli di cerotto

adesivo m5xcm2,5; 9 rotoli di cerotto adesivo m5xcm5; 6 scatole di cerotti adesivi

medicati; 15 buste guttaperga laminata (m 1); 1 lavaocchi di vetro; 10 pacchetti sterili di

medicazione; 60 siringhe in plastica da cc 2,5 e 20 da cc 5 e 5 da cc 10.

Il comandante della nave trasportante merci pericolose è tenuto a rilasciare una

dichiarazione alla sanità marittima: di possedere il materiale sopra elencato.

IL Ministero della Sanità con decreto 20 agosto 1999 (G.U. n. 249 del 22 10 1999)

stabilisce: Art.1 “gli interventi di rimozione di materiali contenenti amianto presenti a

bordo di navi e gli interventi per rendere innocuo l’amianto, da attuare in base a normative

e metodologie tecniche riportate in allegato…”

Capitolo V Convenzione SOLAS 1974

Stralci

Dal testo del RINA (traduzione dalle lingue ufficiali Inglese e Francese):

INDICE

Capitolo I Disposizioni generali

Capitolo II-1 Costruzione, Struttura, Compartimentazione e

Stabilità. Macchine e Impianti elettrici

Capitolo II-2 Costruzione, Protezione antincendio, Rivelazione ed

Estinzione degli incendi

Capitolo III Mezzi e sistemazioni di salvataggio

Capitolo IV Radiocomunicazioni

Capitolo V Sicurezza della navigazione

Capitolo VI Trasporto di carichi

Capitolo VII Trasporto di merci pericolose

Capitolo VIII Navi nucleari

Capitolo IX Gestione della sicurezza delle navi

Capitolo X Misure di sicurezza per le unità veloci

Capitolo XI Misure speciali per migliorare la sicurezza marittima

Capitolo XII Misure di sicurezza addizionali per le navi portarinfusa

Visite, Certificati ed Allegati.

dal Capitolo II-1 Parte B Compartimentazione e stabilità

Regola 22

Informazioni sulla stabilità per le navi da passeggeri e per le navi da carico

1. Le navi da passeggeri qualunque sia la loro grandezza e le navi da carico

aventi lunghezza, come definita nella Convenzione internazionale sul bordo libero

in vigore, di 24 m o più, devono essere sottoposte, dopo il loro completamento, ad

una prova che permetta di determinare gli elementi della loro stabilità. Il

Comandante deve ricevere tutte le indicazioni che, a giudizio

dell’Amministrazione, gli sono necessarie per metterlo in grado di determinare, in

modo semplice e rapido, le caratteristiche di stabilità della nave nelle varie

condizioni di esercizio. Copia di tali informazioni deve essere consegnata

all’Amministrazione.

26 CAP V

2. Se una nave subisce delle modifiche tali da variare in modo apprezzabile le

informazioni sulla stabilità fornite al Comandante…si deve ripetere la prova di

stabilità della nave.

1. Ad intervalli periodici non superiori a cinque anni deve essere effettuata, su

tutte le navi da passeggeri, una visita a nave scarica al fine di accertare eventuali

variazioni del dislocamento e della posizione longitudinale del centro di gravità

della nave vacante. La prova di stabilità deve essere ripetuta ogniqualvolta, rispetto

alle informazioni di stabilità approvate, si riscontri o si preveda uno scarto

superiora al 2% dal dislocamento a nave vacante, o uno scarto dalla posizione

longitudinale del centro di gravità superiore all’1% di L.

………

Regola 8

Stabilità delle navi da passeggeri in condizioni di avaria

……

2.3 La stabilità richiesta nelle condizioni finali dopo un’avaria, e dopo il

bilanciamento se previsto,

deve essere determinato come segue:

….. il braccio di stabilità residua [(h - a).senα) , indicato poco più avanti con

GZ , ndr]

non deve essere minore di quello risultante dall’applicazione della seguente

formula:

GZ = (momento sbandante)/dislocamento + 0,04 (in metri)

Tuttavia tale braccio di stabilità non deve essere in alcun caso minore di 0,10 m

2.3.4 Ai fini del momento sbandante…

5. L’allagamento non simmetrico deve essere contenuto al minimo mediante

opportune sistemazioni. Quando è necessario correggere grandi angoli di

sbandamento, i mezzi da adottare devono possibilmente essere automatici, ma in

qualsiasi caso in cui esistano comandi di dispositivi per il bilanciamento

trasversale, questi si devono manovrare da sopra il ponte delle paratie… Il

massimo angolo di sbandamento dopo l’allagamento, ma prima del bilanciamento,

non deve superare 15°. Quando sono richiesti dispositivi per il bilanciamento

trasversale, il tempo per il bilanciamento non deve superare 15 minuti.. Devono

essere fornite al Comandante della nave le informazioni necessarie relative all’uso

dei dispositivi per il bilanciamento trasversale.

CONVENZIONE SOLAS 27

6. Le condizioni finali della nave dopo l’avaria, e nel caso di allagamento non

simmetrico, devono essere le seguenti:

.1 nel caso di allagamento simmetrico l’altezza metacentrica residua, calcolata

col metodo a dislocamento costante, deve essere positiva e risultare almeno uguale

a 50 mm;

.2 nel caso di allagamento asimmetrico l’angolo di sbandamento per

l’allagamento di un compartimento non deve superare 7°. Per il contemporaneo

allagamento di due o più compartimenti adiacenti può essere permesso

dall’Amministrazione un angolo di sbandamento di 12°;

.3 in nessun caso la linea limite deve essere immersa nella fase finale

dell’allagamento…..

da Cap. II-1 Parte B-1 Compartimentazione… e stabilità in condizioni di

avaria su navi da carico ….

Regola 25-8 Informazioni sulla stabilità

1. Al comando di bordo devono essere fornite quelle informazioni

affidabili necessarie per costituire una guida accurata per valutare in maniera

semplice e rapida le condizioni di stabilità della nave nelle diverse condizioni di

esercizio.

Le informazioni devono comprendere:

.1 un diagramma indicante, in funzione delle immersioni, la minima altezza

metacentrica di esercizio (GM) in grado di assicurare la rispondenza ai requisiti di

stabilità allo stato integro ed ai requisiti di cui alle Regole dalla 25.1 alla 25.6

(d’interpretazione ardua e che esula dagli scopi di queste note –ndr). In

alternativa, può essere fornito un diagramma indicante, in funzione delle

immersioni, l’altezza massima ammissibile del centro di gravità KG (nel nostro

linguaggio diciamo: ZG - ndr). Possono essere ugualmente accettate anche

informazioni equivalenti.

.2 istruzioni circa la manovra dei dispositivi per il bilanciamento

dell’allagamento asimmetrico;

.3 ogni altro dato o suggerimento che possa risultare necessario per conservare

la stabilità in condizioni di avaria.

2. Devono essere permanentemente esposti, o prontamente disponibili in

plancia, come guida per l’Ufficiale incaricato, disegni indicanti chiaramente, per

ogni ponte e stiva, le delimitazioni dei compartimenti stagni, le aperture negli

stessi, con i relativi dispositivi di chiusura e la posizione dei dispositivi di

comando, e i sistemi per la correzione di ogni sbandamento conseguente ad un

allagamento. In aggiunta devono essere messi a disposizione degli ufficiali della

nave fascicoli contenenti le informazioni suddette.

28 CAP V

da Cap. II-1 Parte C Macchine

Regola 26 Generalità

6. Le macchine per la propulsione e tutti i macchinari ausiliari essenziali per la

propulsione e la sicurezza della nave devono, come sistemati nella nave, essere

progettati per funzionare sia a nave dritta sia a nave inclinata ad ogni angolo

d’inclinazione trasversale fino a 15° (compresi) a dritta o a sinistra in condizioni

statiche e fino a 22,5° (compresi) a dritta o a sinistra in condizioni dinamiche e

contemporaneamente appruata o appoppata dinamicamente di 7,5°…

Regola 27 Macchinario

I motori a combustione interna aventi diametro dei cilindri di 200 mm o più o

volume del carter di 0,6 mc o più devono essere provvisti di valvole di sicurezza

contro le esplosioni nel carter di tipo adatto, con sufficiente area di scarico…

Regola 29 Macchine di governo

4. La macchina di governo principale e l’asta del timone devono essere:

.1 di robustezza adeguata e capaci di governare la nave alla massima velocità di

esercizio in marcia avanti, e ciò deve essere dimostrato:

.2 capaci di portare il timone da 35° da una parte a 35° dalla parte opposta con

la nave alla massima immersione ed in navigazione di marcia avanti alla massima

velocità di esercizio in marcia avanti e, nelle stesse condizioni, da 35° da una parte

a 30° dalla parte opposta in non più di 28 secondi….

da Capitolo II-2 …Protezione antincendio PARTE A Norme generali

Regola 1 Applicazione

2 Salvo che sia espressamente disposto in modo diverso, per le navi costruite

prima del I° luglio 1998 l’Amministrazione deve assicurarsi che siano soddisfatte

le prescrizioni … della Convenzione 1974 come emendata dalle Risoluzioni

MSC.1 (XLV) , MSC.6(48) …MSC.31(63).

(ndr: l’ultimo emendamento sopra riportato è del 23-5-1994 entrato in vigore,

l’annesso 1, l’1-1-1996, e l’annesso 2, l’1-7-1998(data prevista). Supplemento

ordinario N° 18 alla Gazzetta Ufficiale n.28 del 3/2/1996. Questi riferimenti agli

emendamenti sono riportati nella prima pagina della pubblicazione del RINA di cui

stiamo operando, è bene ricordarlo, il riporto di qualche stralcio).

CONVENZIONE SOLAS 29

Regola 3 Definizioni

2“Divisioni di classe A” sono quelle formate da paratie e ponti che soddisfano

alle seguenti prescrizioni:

.1devono essere costruite in acciaio od altro materiale equivalente;

.3devono essere costruite in modo da impedire il passaggio del fumo e delle

fiamme fino al termine della prova standard di un’ora;

.4… in modo che la temperatura media del lato non esposto al fuoco non salga

più di 140°C al di sopra della temperatura iniziale, e che la temperatura in un punto

qualunque di tale lato, ivi compreso qualsiasi punto, non salga per più di 180°C al

di sopra della temperatura iniziale, al termine dei sottoindicati periodi di tempo:

Classe “A 60” 60 minuti

Classe “A 30” 30 minuti

Classe “ A 15” 15 minuti

Classe “A 0” 0 minuti

4”Divisioni di classe B” …

.1devono … impedire il passaggio… fino al termine della prova … di mezz’ora.

.2. ..… non salga più di 140°C… non salga per più di 225°C … , al termine… :

Classe “B 15” 15 minuti

Classe “B 0” 0 minuti.

5”Divisioni di classe C” sono divisioni costruite con materiali non combustibili

approvati…

da Capitolo II-1 Parte D Impianti elettrici

Regola 41

Fonte principale di energia elettrica e impianti di illuminazione

1.1 Deve essere prevista una fonte principale di energia elettrica di potenza

sufficiente ad alimentare tutti i servizi indicati nella Regola 40.1.1 La fonte

principale di energia elettrica deve essere costituita da almeno due gruppi

elettrogeneratori.

1.2 La potenza di questi gruppi elettrogeneratori deve essere tale che, nel caso

in cui uno qualsiasi dei gruppi venga arrestato, sia ancora possibile alimentare quei

servizi necessari per assicurare le condizioni operative normali di propulsione e di

sicurezza…

30 CAP V

Regola 42 Fonte di emergenza di energia elettrica nelle navi da passeggeri

1.1 Deve essere prevista una fonte di emergenza di energia elettrica

indipendente:

… un generatore o una batteria di accumulatori (comma 3.2 ndr),… le

apparecchiature di trasformazione…devono essere sistemate al di sopra del ponte

continuo più alto, devono essere prontamente accessibili dal ponte scoperto. Essi

non devono essere ubicati a proravia della paratia di collisione. …

2. L’energia elettrica disponibile deve essere sufficiente ad alimentare tutti quei

servizi che sono essenziali per la sicurezza in una condizione di emergenza… fatti

funzionare contemporaneamente…

per un periodo di 36 ore

per l’illuminazione di ogni posto di riunione ed imbarco… di tutti i corridoi…

dei locali macchine… di tutti i posti di comando…per il funzionamento delle

macchine di governo… della pompa d’incendio, della pompa per impianto

“sprinklers” e della pompa di sentina di emergenza…

dei fanali di navigazione… dell’installazione radio MF… di tutti gli impianti di

comunicazione interna…

dal Capitolo III Parte B Requisiti per le navi e per i mezzi di salvataggio

Regola 13 Sistemazione dei mezzi collettivi di salvataggio a bordo

1 Ogni mezzo collettivo di salvataggio deve essere sistemato a bordo in modo

tale che:

…. .3) sia in condizione di “sempre pronto all’impiego” in modo che due

membri dell’equipaggio siano in grado di prepararlo per l’imbarco (delle persone)

e la messa a mare in 5 minuti.

.4) sia al completo delle dotazioni prescritte da questo Capitolo e da “LSA

Code”…

….

Regola 19 Addestramento ed esercitazioni per casi di emergenza

3.2) Ogni membro dell’equipaggio deve partecipare, ogni mese, ad almeno una

esercitazione di abbandono nave ed una antincendio. Le esercitazioni

dell’equipaggio devono essere effettuate, per quanto fattibile, entro 24 ore dalla

partenza della nave da un porto se più del 25% dell’equipaggio non ha partecipato,

nel mese precedente, ad una esercitazione di abbandono nave e ad una

antincendio…

CONVENZIONE SOLAS 31

7 Ispezioni mensili

L’ispezione dei mezzi di salvataggio, comprese le dotazioni delle imbarcazioni

di salvataggio, deve essere effettuata ogni mese… Il rapporto dell’ispezione deve

essere annotato sul Giornale di bordo.

SEZIONE II NAVI DA PASSEGGERI

Regola 21 Mezzi collettivi di salvataggio e battelli di emergenza

1.1 Le navi da passeggeri abilitate a viaggi internazionali, che non siano quelli

internazionali brevi, devono essere dotate:

.1) d’imbarcazioni di salvataggio…conformi alle norme …di LSA Code e di

capacità complessiva, per ciascun lato della nave, eguale ad almeno il 50% del

numero totale di persone a bordo…

.2) inoltre, di zattere di salvataggio, gonfiabili o rigide, conformi alle norme…

di LSA Code e di capacità complessiva non minore del 25% del numero totale di

persone a bordo…

Regola 30 Esercitazioni

1 Questa regola si applica a tutte le navi da passeggeri.

2 Una esercitazione di abbandono nave ed una antincendio devono essere

effettuate ogni settimana sulle navi passeggeri. Non è necessario che l’intero

equipaggio sia interessato ad ogni esercitazione, ma ciascun membro

dell’equipaggio deve partecipare ad una esercitazione di abbandono nave e ad una

antincendio ogni mese…

SEZIONE III NAVI DA CARICO

Regola 31 Mezzi collettivi di salvataggio e battelli di emergenza

1.1 Le navi da carico devono essere dotate di:

.1) una o più imbarcazioni di salvataggio totalmente chiuse conformi alle norme

dell’Articolo 4.6 di LSA Code e di capacità complessiva, per ciascun lato della

nave, almeno uguale al numero totale di persone a bordo, e

.2) inoltre, di una o più zattere di salvataggio … sistemate in posizione tale da

consentire un pronto spostamento da lato a lato della nave…e di capacità totale

almeno eguale al numero totale di persone a bordo…

32 CAP V

Regola 32 Mezzi individuali di salvataggio

…..

3.2) oppure dotate d’imbarcazioni di salvataggio completamente chiuse, idonee

alla messa a mare da poppa in caduta libera, di capacità almeno eguale al numero

totale di persone a bordo ed atte, rimanendo nella propria posizione a bordo,

all’imbarco delle persone ed alla messa a mare direttamente da tale posizione, e di

zattere di salvataggio di capacità complessiva, per ciascun lato della nave, eguale al

numero totale delle persone a bordo…

Regola 35 Manuale per l’addestramento…

4) Il manuale per l’addestramento… deve contenere istruzioni ed informazioni

… sui mezzi di salvataggio… e sui migliori metodi di sopravvivenza…

.1) il modo d’indossare le cinture di salvataggio, le tute di immersione e le tute

di esposizione…

Regola 37 Ruolo di appello…

1. Il ruolo di appello deve specificare i dettagli del segnale di allarme generale

di emergenza e dell’impianto d’informazione pubblica …

.1. chiusura delle porte stagne, delle porte tagliafuoco, delle valvole, degli

ombrinali, dei portellini di murata, degli osteriggi, dei portelli e di altre simili

aperture della nave;

.2. controllo delle dotazioni dei mezzi collettivi di salvataggio…

.3. preparazione e messa a mare dei mezzi collettivi di salvataggio,

.4. preparazione generale degli altri mezzi di salvataggio,

.5. raduno dei passeggeri,

.6. uso dei mezzi di comunicazione,

.7. incarichi dei membri delle squadre antincendio,

.8. incarichi particolari assegnati per l’impiego delle dotazioni e delle

installazioni per combattere gli incendi… (v. Glossario, voce M.A.M.S.ndr)

dal Capitolo II-2 Parte D Provvedimenti di sicurezza contro il fuoco per le

navi cisterna

Regola 62 Impianti a gas inerte

2. l’ impianto deve essere in grado di:

.2 mantenere l’atmosfera, in qualsiasi parte di qualsiasi cisterna del carico, con

un contenuto di ossigeno non superiore all’ 8% in volume…

CONVENZIONE SOLAS 33

3.2 L’impianto deve essere in grado di fornire gas inerte con un contenuto di

ossigeno non superiore al 5%, in volume, nel collettore di mandata gas inerte alle

cisterne del carico, a tutti i valori di flusso richiesti.

da Capitolo IV Radiocomunicazioni, Parte C

Regola 7 Apparecchiature radio. Criteri generali

1.Ogni nave deve essere dotata di:

.1.Una installazione radio VHF in grado di ricevere e trasmettere:

.1.1. DSC sulla frequenza 156,525 MHz (canale 70). Dovrà essere possibile

avviare la trasmissione dell’allarme di soccorso sul canale 70 dalla…. plancia.

.1.2. radiotelefonia sulle frequenze 156,300 MHz (canale 6);canale 13 e can 16;

.2. una installazione radio in grado di mantenere un ascolto continuo in DSC sul

canale 70 VHF…

.3. un radar a risposta in grado di operare sulla banda dei 9 GHz…

.4. un ricevitore internazionale NAVTEX qualora la nave effettui viaggi in

un’area qualsiasi provvista di servizio internazionale NAVTEX,

.5. attrezzature radio per la ricezione delle informazioni marittime di sicurezza

con il sistema di chiamata di gruppo potenziato INMARSAT...

.6…..un radiofaro satellitare di emergenza in grado di indicare la posizione

(EPIRB satellitare) che dovrà essere:

.6.1. in grado di trasmettere un allarme di soccorso mediante il servizio di

satelliti in orbita polare che operano sulla banda 406 MHz, oppure, se la nave

effettua viaggi solo nelle aree di copertura INMARSAT, mediante il servizio dei

satelliti geostazionari INMARSAT che operano nella banda 1,6 GHz.

.6.2. installato in posizione facilmente accessibile,

.6.3. liberabile manualmente con facilità, e tale da poter essere trasportato da

una persona in un mezzo collettivo di salvataggio,

.6.4. in grado di galleggiare se la nave affonda e di attivarsi automaticamente

quando la nave galleggia; e che possa essere attivato manualmente,

2. Fino al I° Febbraio 1999, o data simile, in base a quanto sarà stabilito dal

Maritime Safety Committee, ogni nave dovrà essere dotata, in aggiunta, di una

installazione radio costituita da un ricevitore di ascolto sulla frequenza d’ascolto

radiotelefonica in grado di ricevere sulla frequenza di 2182 KHz.…

34 CAP V

da Capitolo VI Trasporto di carichi Parte C Trasporto di granaglie

Regola 9 Prescrizioni per le navi da carico che trasportano granaglie

1) In aggiunta a qualsiasi altra prescrizione applicabile alle presenti regole, una

nave da carico che trasporti granaglie deve soddisfare le prescrizioni

dell’International Grain Code, e possedere un documento di autorizzazione come

prescritto da detto Code. Ai fini della presente Regola, le prescrizioni del Code

devono essere trattate come obbligatorie. …

Nota dell’autore: ricordiamo le condizioni fondamentali: l’angolo di sbandamento causato da eventuale scorrimento delle granaglie non

sia superiore a 12° l’altezza metacentrica effettiva non sia inferiore a 30 cm; la riserva di stabilità dinamica R, calcolata fino ad un “angolo” di

sbandamento, che subito preciseremo, non sia inferiore a 0,075 m x radiante; l’ “angolo” da considerare è il più piccolo tra: -il valore fisso 40° -l’ “angolo di allagamento” , cioè l’angolo di sbandamento al quale risultano

immerse le aperture nello scafo non munite di chiusure stagne -l’angolo in corrispondenza del quale è massima la differenza fra il

braccio raddrizzante e il braccio sbandante.

dal Capitolo VII-1 TRASPORTO di MERCI PERICOLOSE

Regola 2 Classificazione

Classe 1 Esplosivi Classe 2 Gas: compressi, liquefatti o

disciolti sotto pressione

Classe 3 Liquidi infiammabili Classe 4.1 Solidi infiammabili Classe 4.2

Sostanza suscettibili

di combustione spontanea Classe 4.3 Sostanza che, a contatto con

l’acqua, sviluppano

gas infiammabili Classe 5.1 Sostanze ossidanti Classe 5,2

Perossidi organici

Classe 6.1 Sostanza tossiche Classe 6.2 Sostanze infettanti Classe 7

Materiali radioattivi

Classe 8 Corrosivi Classe 9 Sostanze ed articoli pericoli diversi…

v. I.M.D.G. Code

CONVENZIONE SOLAS 35

Regola 3 Imballaggio

1.L’imballaggio delle merci pericolose deve essere:

.1 ben fatto ed in buone condizioni…

Regola 4 Marche, etichette, contrassegni…

Regola 5 Documenti…

Regola 6 Norme di stivaggio…

da Capitolo X Misure di sicurezza per unità veloci

Regola I Definizioni

Agli effetti del presente capitolo

1.”Codice per le unità veloci (HSC Code)” è il codice internazionale di

sicurezza per le unità veloci… adottato dal Maritime Safety Committee dell’IMO

con risoluzione MSC.36(63)…

2. “Unità veloce” è un’unità in grado di sviluppare una velocità massima, in

m/s, uguale o superiore a: 3,7·V0,166

in cui V è il volume, in m3, di carena corrispondente al gallegg.nto di progetto.

(ndr: esempio V = 2000 mc ; velocità limite = 13,07 m / s ; 25,40 nodi).

Una nave veloce… dovrà essere considerata come soddisfacente alle

prescrizioni dei Capitoli dal I al IV ed alle prescrizioni della Regola V/12 (tale

regola va sotto il nome di Apparecchiat. di navigaz.- (un elenco di 5 pagine… ndr)”

da Capitolo XI Misure speciali per migliorare la sicurezza marittima (v .Cap 2)

Capitolo VI Solas - Gestione Sicurezza

dal Capitolo IX Gestione della Sicurezza delle navi

Risoluzione IMO A.741(18): si applica a partire

dal 1° Luglio 1998

1 Codice internazionale per la gestione della sicurezza delle navi (ISM Code,

International Safety Management Code)…

Regola 1 … Definizioni

2.”Società” significa l’armatore della nave o qualsiasi altro ente o persona,

gestore o noleggiatore… che nell’assumere tale responsabilità, si siano dichiarati

d’accordo per rilevare tutte le obbligazioni e responsabilità imposte dall’ISM Code

Regola 3 Prescrizioni relative al Sistema di Gestione per la Sicurezza

1. La Società e la nave devono soddisfare alle norme dell’ISM Code.

2. La nave deve essere gestita da una Società che sia in possesso di un

Documento di Conformità come specificato alla Regola 4

… …

Regola 4 Certificazione

2. Una copia del Documento di Conformità deve essere tenuta a bordo affinché

il Comandante possa esibirla, su richiesta, per la verifica.

3. Ad ogni nave deve essere rilasciato, dall’Amministrazione… un certificato

denominato Certificato di Sicurezza (Ship Management System) se la gestione per

la sicurezza operi in accordo con lo Ship Management System…

Regola 6 Verifiche e controlli

1. L’Amministrazione, un altro Governo Contraente su richiesta

dell’Amministrazione, oppure un ente riconosciuto, deve verificare periodicamente

il corretto funzionamento dello “Ship Management System” di sicurezza della

nave.

Fin qui le norme della SOLAS. Uno sguardo ora al lavoro di bordo:

Le Compagnie o le Società che gestiscono la sicurezza di bordo

preparano, con la collaborazione “dell’Ufficio di armamento” e di quelli in

servizio, appositi manuali di applicazione dei criteri ad uso degli ufficiali.

Manuale SMS o Manuale Safety o Manuale Management o Bridge Team Management sono le espressioni che accompagnano questi

vademecum. Vediamo qualche voce a partire dall’organizzazione di terra

della società ( omettiamo, per ragioni di riservatezza, la compagnia

SOLAS GESTIONE SICUREZZA 37

e la nave da cui sono uscite queste note di manuale):

il gruppo di emergenza a terra da contattare in caso di grave necessità

(nome e cognome del personale di terra, numeri telefonici fissi e dei

cellulari, la riunione dei componenti del gruppo di emergenza per poi

comunicare al comandante della nave consigli e direttive;

la responsabilità e l’autorità del comandante si esplicano nel motivare e

addestrare l’equipaggio in merito all’osservanza delle norme di sicurezza,

nell’emettere ordini appropriati, infine nel verificare che a bordo siano

osservati requisiti SMS specifici di sicurezza e di prevenzione

dell’inquinamento; i criteri riguardanti, in generale, la manutenzione della

nave e delle attrezzature.

I controlli di macchina, sotto la diretta responsabilità del Direttore:

“allo scopo di prevenire avarie o mal funzionamenti di macchinari o

impianti vengono effettuate periodiche analisi dell’olio di lubrificazione,

delle acque delle caldaie, dell’acqua nei circuiti di raffreddamento e, se

ritenuto necessario, dell’olio combustibile. Gli intervalli di tempo stabiliti

per tali analisi sono i seguenti:

Acqua motore principale: ogni mese; acqua delle caldaie a vapore: ogni

giorno.

Olio lubrificante del motore principale: ogni sei mesi (o quando ritenuto

necessario dal fornitore dell’olio); Olio lubrificante dei motori ausiliari:

ogni quattro mesi; olio astuccio asse porta elica: ogni sei mesi.

Olio combustibile: dopo il bunkeraggio”.

Questi controlli periodici ed i rapporti sugli incidenti sono annotati negli

appositi registri e rivestono importanza anche in occasione delle visite ed

ispezioni da parte delle compagnie di assicurazione, dei noleggiatori, oltre

che dalla Società e dall’Amministrazione.

Procedure ed istruzioni nella movimentazione del carico nelle navi

portarinfuse (“bilkcarriers”):

Prima di iniziare la caricazione tutte le stive e le sentine devono essere

pulite, asciutte ed ispezionate dal personale di bordo al fine di essere certi

che siano in condizioni idonee a ricevere il nuovo carico… I pozzetti e le

griglie di sentina devono essere preparati per facilitare il drenaggio e per

prevenire l’entrata del carico nell’impianto di sentina. Calcolare gli

elementi della stabilità (v. Cap VI , Parte C – pag.39 del presente Allegato-

ed il BC Code) e verificare che siano nei limiti della sicurezza…

38 CAP VI

Prima di confermare il piano di carico controllare che i momenti flettenti

e gli sforzi di taglio non eccedano i limiti consentiti… Assicurarsi che la

sequenza di caricazione, necessaria a mantenere sufficiente stabilità e

sollecitazioni nei limiti ammessi, sia chiaramente a conoscenza ed

accettata dal personale di terra.

Se il carico previsto è costituito da lamiere, rotoli di acciaio o simili,

controllare che il carico su metro quadrato non ecceda i limiti ammissibili

del carico di sopportazione, i cui valori, nelle varie zone della stiva sono

riportati nei piani di capacità e nei documenti tecnici della nave. Le rizze

devono essere controllate giornalmente e tesate come necessario…

Nel caso di carichi aventi pericolosità chimica, devono essere osservate

le precauzioni e le segregazioni previste dal BC Code.

Il Direttore di Macchina sa che il bunker, se possibile, è bene che sia

ricevuto in cisterne vuote:

per il vantaggio di segregare differenti bunker; per evitare problemi

d’incompatibilità.

Per evitare incidenti o inquinamento deve essere seguita la seguente

procedura:

lasciare gocciolare continuamente il bunker dentro un fusto (“ghiotta”)

sistemato sotto il rubinetto di gocciolamento sul manifold, durante tutte le

operazioni di bunkeraggio;

raccogliere da questo fusto 3 campioni da 1 litro ciascuno;

i campioni sigillati ed etichettati con la data ed il porto di consegna

dovranno essere firmati dal Direttore di Macchina e dal rappresentante del

fornitore di bunker, che prenderà uno dei campioni; i rimanenti due

campioni dovranno essere conservati a bordo per un anno, pronti per

essere analizzati in caso di contestazioni o di ogni altro problema.

Check List di emergenza:

non possono essere considerate come piani di azione da seguire

strettamente, non essendo possibile prevedere in dettaglio cosa possa

succedere in ogni emergenza. Le check list devono essere considerate come

un elenco di possibile sviluppo:

avaria alla macchina di propulsione, avaria al timone, avaria alla

girobussola… collisione, incaglio, incendio, falla…atti di pirateria…

Per dimostrare che il personale di stato maggiore più anziano abbia

istruito gli ufficiali di grado inferiore, i sottufficiali ed i comuni, ogni

esercitazione deve essere trascritta nel Registro delle Esercitazioni.

SOLAS GESTIONE SICUREZZA 39

Prevenzione di atti di pirateria e di rapina armata:

gli atti di pirateria sono in continua crescita; le aree geografiche

attualmente più pericolose sono, in ordine decrescente: Stretti di Singapore

e della Malacca, Mare della Cina, acque interne delle Filippine, acque

della Nigeria e del Golfo di Guinea, Giamaica, Santo Domingo, Bahamas,

Columbia, Mediterraneo occidentale.

“International Maritime Shipping Federation (ISF)” ha pubblicato uno

studio in merito (“Pirates and armed robbery”), disponibile a bordo.

Il comandante deve mettere una copia di tale pubblicazione nella libreria

di plancia, deve tenere una riunione equipaggio ed attuare tutti i

provvedimenti preventivi, che devono essere riportati nel giornale nautico…

Familiarizzazione con la nave: la Compagnia riconosce l’importanza di

imbarcare, sulle navi in gestione, Ufficiali che abbiano familiarità con la

nave e di stabilire, nel caso di nuovo personale che non conosce la nave,

procedure che consentano di fornire adeguate informazioni sul

funzionamento dei macchinari e delle apparecchiature. Per realizzare ciò i

criteri sono:

periodo (uno o due giorni) di sovrapposizione con l’ufficiale che è in

procinto di sbarcare;

imbarco di un ufficiale esperto, pratico della nave, se vi è sbarco

simultaneo del Comandante, del Direttore di macchina e di uno dei due

Primi (di coperta o di macchina).

Capitolo VII ILLC - COLREG

I.L.L.C. 1066 - 1988 International Convention on Load Lines, 1966,

CONVENZIONE INTERNAZIONALE 1966 SULLE LINEE DI MASSIMO

CARICO E PROT. 1988

Regola 46 Zone ed aree periodiche d’inverno dell’emisfero settentrionale

3) Zona stagionale d’inverno Nord Pacifico. Il limite meridionale della zona

stagionale d’inverno Nord Pacifico è:

il parallelo di latitudine 50° Nord dalla costa orientale dell’ex URSS alla costa

occidentale di Sakhalin, la costa occidentale di Sakhalin fino all’estremità

meridionale delle Isole Kurili, quindi la lossodromia fino a Wakkanai nell’isola di

Hohhaido in Giappone; le coste orientali e meridionali di Hokkaido fino alla

longitudine 145°Est, il meridiano 145°Est fino alla latitudine 35°Nord, di là il

parallelo di latitudine 35°Nord fino alla longitudine 150°Ovest e di là la

lossodromia fino all’estremità meridionale dell’isola Dal in Alaska.

Periodi stagionali:

Inverno: dal 16 Ottobre al 15 Aprile

Estate: dal 16 Aprile al 15 Ottobre … Ia nota: la cartina delle aree stagionali è pubblicata da Routeing Chart, dalle

Brown’s e si trova allegata al libro di Teoria della nave del Prof. F.Rapacciuolo.

IIa nota (ndr): Il comandante di una nave che entra nelle acque territoriali sa

di dover rispettare la linea di massimo carico consentita. E’ compito dell’Autorità

marittima verificare questa condizione. Quando il comandante ed il I° Ufficiale

sanno di condurre la nave con il galleggiamento al limite della navigabilità e

temono la contestazione dell’ufficiale della Capitaneria di porto, ricorrono talvolta

all’espediente di sbandare lievemente la nave sul bordo opposto a quello

dell’ispezione, per far emergere chiaramente la marca controllata. E’ interessante

fare un calcolo in merito: consideriamo una nave lunga 180 metri, larga m 30,3 ,

pescaggio m 9,4, dislocamento corrispondente D 32000 tonn. ; Du 46 tonn . Uno

sbandamento di 1° provoca un’emersione ∆i di cm 26 da un lato ed immersione di

uguale valore sul bordo opposto (la formula è ∆i = l/2 x tan 1° ). Si rifletta sul

risultato della seguente moltiplicazione: 26x46 danno 1196 tonn. !

I.L.L.C. - COLREG 41

COLREG 1972 Convention on the International Regulations for Preventing

Collisions at Sea, 1972, CONVENZIONE DEL 1972 SUL REGOLAMENTO

INTERNAZIONALE PER PREVENIRE GLI ABBORDI IN MARE.

….. Regola 2 Responsabilità

a) Nessuna delle presenti regole può esonerare una nave, il proprietario, il comandante o

l’equipaggio stesso, dalle conseguenze di qualsiasi negligenza nell’applicazione delle

regole stesse ovvero nell’attenersi a tutte le precauzioni richieste dall’ordinaria esperienza

dei naviganti o dalle speciali circostanze del caso.

b) Nell’interpretazione e nell’applicazione delle presenti regole si debbono tenere nel

debito conto tutti i pericoli della navigazione ed i rischi di abbordaggio, incluse le difficoltà

in cui una nave può trovarsi, per le quali è necessario discostarsi dalle regole stesse allo

scopo di evitare un immediato pericolo.

Regola 5 Servizio di vedetta

Ogni nave deve mantenere sempre un appropriato servizio di vedetta visivo ed auditivo,

utilizzando tutti i mezzi a disposizione adatti alle circostanze ed alle condizioni del

momento in modo da consentire una completa valutazione della situazione e del rischio di

collisione.

Regola 6 Velocità di sicurezza

Ogni nave deve procedere a velocità di sicurezza in modo da poter agire in maniera

appropriata ed efficiente per evitare collisioni e poter essere arrestata entro una distanza

adeguata alle circostanze ed alle condizioni del momento.

Nel determinare la velocità di sicurezza i seguenti fattori dovranno tra quelli tenuti in

considerazione:

a) per tutte le navi:

I) la visibilità,

II) la densità del traffico, inclusa la concentrazione di navi da pesca ed altri tipi di navi,

III) la manovrabilità della nave con speciale riferimento alla distanza di arresto ed alle

sue qualità evolutive nelle condizioni del momento,

…..

Regola 8 Manovra per evitare la collisione

a)Ogni manovra intrapresa allo scopo di evitare una collisione, se le circostanze del caso

lo permettono, deve essere eseguita con decisione ed ampio margine di tempo e con il

dovuto rispetto delle buone regole dell’arte marinara.

…..

Regola 15 Situazione di rotte incrociate

Quando due navi a propulsione meccanica navigano con rotte che s’incrociano in modo

da implicare rischio di abbordaggio, la nave che vede l’altra sulla propria dritta, deve

lasciarle libera la rotta e, quando le circostanze lo permettono, deve evitare di passarle di

prora.

….

42 CAP VII

Regola 17 Comportamento della nave che non deve manovrare

a) I) Quando una delle due navi deve lasciare libera la rotta, l’altra deve

mantenere immutate la rotta e la velocità.

II) Quest’ultima nave può tuttavia prendere l’iniziativa di manovrare per

evitare la collisione, non appena risulti evidente che la nave tenuta a lasciar libera

la rotta non sta manovrando in maniera opportuna in conformità con le presenti

regole.

b) Quando, per qualche motivo, la nave tenuta a mantenere la sua rotta e la

sua velocità si viene a trovare a distanza così ravvicinata da rendere la manovra

della nave, che deve lasciar libera la rotta, insufficiente per evitare la collisione,

deve manovrare nel modo più opportuno per evitare la collisione stessa…

e) … non deve, se lo circostanze lo permettono, accostare a sinistra se l’altra

nave si trova alla sua sinistra.

d) Questa regola non esonera la nave che deve manovrare dal suo obbligo di

lasciare libera la rotta. …..

Regola 19 Condotta della nave con visibilità limitata

b) Ogni nave deve procedere ad una velocità di sicurezza relativa alle

circostanze del momento ed alle condizioni di visibilità limitata. Una nave a

propulsione meccanica deve tenere le macchine pronte per una manovra

immediata.

Nota (n.d.r.): Dal bimensile “Uomini e Navi”(v. bibliografia) viene tratta la

seguente notizia: “il capitano Tarquinio Arevalo rischia 5 anni di prigione per

danni contro l’ambiente dopo che la petroliera al suo comando, la Jessica, di

bandiera ecuadoriana, è andata in secca sullo scoglio di San Cristobal alle

Galapagos rovesciando in mare 700.000 litri di gasolio.

Oltre a “Jessica” ricordiamo il nome di un’altra nave, per altro famosa:

“Beagle”. Da questa nave, nel 1835, Charles Darwin sbarcò nell’arcipelago

Galapagos. In quel laboratorio naturale, in isolamento geografico, ebbe la

folgorazione: l’evoluzione della specie. Secondo l’etologo Danilo Mainardi le

Galapagos devono essere considerate patrimonio della cultura dell’umanità.

La grande barriera corallina australiana è considerata dall’UNESCO

patrimonio dell’umanità. Ancora tante sono le navi che s’incagliano, con a bordo

carichi tossici.

Capitolo VIII MARPOL 1973/78

Nota introduttiva. Nell’ultima importante revisione dei programmi e delle materie di studio del corso Macchinista Navale dell’Istituto T. Nautico, grande merito ha avuto l’ingegnere Corradino Ciampa, un innovatore: ha introdotto la nuova materia “Servizi ausiliari di bordo”, con ampi riferimenti alle problematiche dell’anti inquinamento. L’ing. C.Ciampa, che ci ha lasciato anzitempo, fu Preside dell’Istituto Nautico di Torre del Greco, poi ispettore del Ministero P.I., autore di testi scolastici.

….. MARPOL: Dal Capitolo II Norme per il controllo dell’inquinamento dovuto

all’esercizio

Regola 9 Controllo degli scarichi di olio minerale

1. Secondo le norme di cui alle regole 10 e 11 del presente Annesso (Annesso I° ndr), e al par. 2) della presente regola, qualsiasi scarico in mare di olio minerale

o miscele oleose dalle navi alle quali si applica il presente Annesso deve essere

proibita, a meno che non siano soddisfatte tutte le condizioni seguenti:

a) per una nave petroliera, salvo quanto stabilito nel sottoparagrafo b) del

presente paragrafo:

I) la petroliera non si trovi in area speciale (v. oltre, ndr)

II) la petroliera si trovi distante più di 50 miglia dalla terra più vicina (dalla

linea di base-Cap.I-9),

III) la petroliera stia navigando in rotta,

IV) la quantità istantanea di contenuto di olio minerale nello scarico non sia

superiore a 30 litri per miglio,

V) la quantità totale di olio minerale scaricata in mare non superi, per le navi

petroliere esistenti, 1/15000 della quantità totale del carico particolare di cui il

residuo costituiva una parte e, per le navi petroliere nuove, 1/30000 della quantità

totale del carico particolare di cui il residuo costituiva una parte,

VI) la petroliera abbia in funzione un’apparecchiatura di segnalazione e di

controllo del contenuto oleoso dello scarico e sia dotata di “slop tanks” come

richiesto dalla regola 15 del presente annesso;

44 CAP VIII

b) da (i locali apparato motore – ndr) una nave di S.L. maggiore o uguale a

400 ton che non sia una nave petroliera e dalla sentina del locale macchina di una

petroliera – purché lo scarico non sia commisto con i residui del carico minerale-

con esclusione della sentina del locale pompe del carico:

I) la nave non si trovi in un’area speciale,

II) la nave stia navigando in rotta,

III) il contenuto oleoso dello scarico senza diluizione sia inferiore a 15 parti per

milione**,

IV) la nave abbia in funzione un’apparecchiatura come richiesto dalla regola 16

del presente Annesso (ogni nave maggiore o uguale a 400 tonnellate…v. Regola

16.1 ; ogni nave maggiore o uguale a 10.000 tonnellate di S.L. deve essere munita

di un impianto per il filtraggio dei prodotti petroliferi e di dispositivi di allarme che

permettano l’interruzione automatica di qualsiasi scarico di miscele oleose quando

il contenuto di prodotto petrolifero di scarico superi le 15 parti per milione; … la

nave sia munita di una cisterna di contenimento… per la totale ritenzione a bordo

delle acque oleose di sentina…da scaricare a terra negli impianti di ricezione… la

quantità di scarico, l’ora ed il porto vengano registrati nell’Oil Record Book… tutto

secondo le raccomandazioni della risoluzione A 393 (X)…

…..

4) …. Le disposizioni del par.1) della presente regola non si applicano agli

scarichi di zavorra pulita o segregata, o di miscele oleose non sottoposte a

trattamento che, senza diluizione, hanno un contenuto oleoso non eccedente 15

parti per milione e che non provengono dalle sentine del locale pompe del carico,

né sono commiste con i residui del carico di idrocarburi;

5) Nessuno scarico deve contenere sostanze chimiche… nocive all’ambiente

marino…

6) I residui di olio minerale che non possono essere scaricati in mare secondo i

par. 1), 2) e 4) della presente regola devono essere trattenuti a bordo o scaricati

nelle stazioni di ricezione;

** 7) Nel caso di una nave, come è riferito nella Regola 16… la clausola del

paragrafo 1 b di questa regola non si applicherà prima del 6 luglio 1996 o dalla data

in cui la nave venga munita di tale impianto…

c) la nave non si trovi in una zona speciale;

d) la nave si trovi oltre le 12 miglia nautiche dalla terra più vicina( a partire

dalla linea di base)…;

e) la nave sia in navigazione;

f) il contenuto degli scarichi in idrocarburi sia minore di 100 parti per milione; e

g) la nave abbia un impianto di separazione delle acque oleose di tipo

approvato…

MARPOL 1973/78 45

Regola 10 Metodi per la prevenzione dell’inquinamento…nelle zone speciali

1) Ai fini del presente Annesso (v.10 Cap. II), le aree speciali sono le zone del

Mediterraneo, del Mar Baltico, del Mar Nero, del Mar Rosso e dei “Golfi”, definite

come segue:

a) la zona del Mediterraneo… confinata a Ovest dello Stretto di Gibilterra dal

meridiano 5°36’W…

Regola 4 Visite ed ispezioni

1) Ogni nave petroliera avente stazza lorda di 150 ton o più ed ogni altra nave

avente S.L. di 400 ton o più sono soggette alle visite qui sotto specificate:

a) una visita iniziale prima che la nave entri in servizio…

b) visite periodiche ad intervalli specificati dall’Amministrazione, ma non

eccedente i 5 anni…

Regola 5 Rilascio del Certificato

1) …dopo una visita eseguita secondo la Regola 4… deve essere rilasciato un

certificato internazionale per la prevenzione dell’inquinamento da idrocarburi…

Regola 6 Durata del Certificato

1) …per un periodo specificato dall’Amministrazione, che non deve eccedere 5

anni dalla data del rilascio…

Regola 20 Registro degli oli minerali

1) Ogni petroliera… deve tenere a bordo un Registro degli oli minerali…che

deve essere completato in ogni occasione, sulla base di cisterna per cisterna, ogni

qualvolta venga compiuta sulla nave una delle seguenti operazioni:

a) per le operazioni in locale Macchine (tutte le navi):

I) zavorramento o pulizia dei depositi di combustibile liquido;

II) scarico dell’acqua di zavorra…

III) eliminazione dei residui; …

Nota dell’autore: esempio di calcolo della quantità scaricabile:

Il carico della petroliera “nuova”, nel viaggio precedente, sia stato: 120.000

tonnellate

La petroliera sta navigando con velocità 15 nodi

Sta pompando fuori bordo, in aperto oceano, dalla “slop tank” una miscela

oleosa “monitorata” 300 parti per milione (ppm).

La portata P della pompa (in metri cubi all’ora) è 1500.

46 CAP VIII

Calcolare:

il rateo istantaneo in litri per miglio: rateo = (ppm x P ) / (1000 x nodi)

Dopo aver sostituito i valori: rateo = (300 x 1500) / (1000 x 15) ; rateo = 30

litri/miglio, il massimo valore consentito.

Le tonnellate di idrocarburi che complessivamente possono essere scaricate in

mare sono:

120000/30000 = 4 Tonnellate (4000 Kg)

(se si da il valore 0.9 al peso specifico della miscela oleosa):

i litri corrispondenti sono: 4000 / 0,9 pari a 4444 litri

Per sapere quante ore può durare lo scarico, si calcolano prima le miglia lungo

le quali si distribuisce lo scarico:

4444 litri / (30 litri su miglio) = 148 miglia

Si dividono le miglia per la velocità in nodi (miglia all’ora) e si ottengono le

ore dello scarico:

148 M / 15 nodi = 9 ore e 52 minuti

Se la nave procedesse a velocità minore di 15 nodi, per questo esempio, la

portata della pompa dovrebbe essere minore di 1500 mc/h

Annesso II Norme relative al controllo dell’inquinamento da sostanze liquide

nocive trasportate alla rinfusa…

Annesso III Norme relative alla prevenzione dell’inquinamento da sostanze

nocive trasportate per mare in colli o in contenitori, in cisterne o in vagoni

cisterna stradali e ferroviari.

1.(Applicazione). 1. Le regole del presente annesso, salvi diverse espresse

disposizioni, si applicano a tutte le navi che trasportano sostanze inquinanti in

imballaggi.

1.1Ai fini del presente annesso “sostanze inquinanti” sono quelle sostanze che

sono identificate quali marine pollutions nell’International Maritime Dangerous

Code (IMDG) Code(1).

1.2La guida per l’identificazione delle sostanze inquinanti in imballaggi è

fornita nell’appendice del presente Annesso…

Annesso IV Norme relative alla prevenzione dell’inquinamento da acque di

scarico delle navi… Annesso V Norme relative alla prevenzione dell’inquinamento da rifiuti

delle navi… Annesso VI Controllo dell’inquinamento dell’aria da parte della motrice e

degli apparati ausiliari. Nota (n.d.r.): da più parti viene formulato l’auspicio che l’Italia aderisca, al più

presto, ad un comitato “assicurativo” contro i disastri ecologici prodotti dalle petroliere,

sull’esempio di quanto ha già fatto la Francia.

Capitolo IX STCW 1978 / 1995

Traiamo le note che seguono dalla pubblicazione IMO tradotta in italiano

(lingua non ufficiale); traduzione curata dal Comandante Cap.L.C. Italo De

Angelis, Istituti T. Nautici di Genova e di Camogli.

Prima di entrare nel merito delle principali norme della STCW è opportuno

ricordare all’allievo di premunirsi, prima dell’imbarco, del “Libretto STCW” dove

il Comando di bordo documenterà l’avvenuto addestramento; documentazione

necessaria per partecipare all’esame di grado (patentino).

L’addestramento interessa ogni aspetto professionale del futuro ufficiale, dal

servizio di guardia alla conoscenza degli strumenti di navigazione, dalle operazioni

di caricazione e scaricazione all’operatività nella manovra in coperta. L’Ufficiale,

in genere il Primo, firma ogni acquisizione dell’allievo indicando la data. C’è, in

questo quaderno, una minuziosità di registrazione che infastidisce l’allievo; gli

appare un carattere più burocratico che effettivo.

La STCW 1995 dà ai Paesi contraenti i contenuti per il raggiungimento dei

livelli di addestramento e di tenuta della guardia da parte dei marittimi (con relativa

certificazione IMO); emenda la STCW 1978;

Il testo si compone di due parti o annessi:

Parte A con disposizioni obbligatorie per lo standard minimo richiesto per

l’addestramento

Parte B con le direttive raccomandate per assistere i Contraenti della

Convenzione STCW e coloro che sono incaricati di mettere in atto le disposizioni.

La parte A (o annesso 1) si compone di otto capitoli, che sono:

Capitolo I Standard relativi alle disposizioni generali,

Capitolo II Standard riguardanti il Comandante e la sezione di coperta,

Capitolo III Standard riguardante la direzione macchina

Capitolo IV Standard riguardante la sezione radio

Capitolo V “ riguardanti speciale addestramento di personale su

alcuni tipi di nave

Capitolo VI “ emergenze, sicurezza sul lavoro, cura sanitaria,

sopravvivenza

Capitolo VII “ riguardante la certificazione sostitutiva

Capitolo VIII “ “ la tenuta della guardia

Con tre livelli di professionalità e responsabilità:

1 Livello direttivo (Management level)

2 Livello operativo (Operational Level)

3 Livello di sostegno (Support level)

48 CAP IX

La parte B (o annesso 2):

Capitolo I Indicazioni riguardanti le disposizioni generali

Capitolo II Indicazioni riguardanti il comandante e la sezione di coperta

Capitolo VIII Indicazioni riguardanti la tenuta della guardia

Entrata in vigore della Convenzione STCW 1995: 12 mesi dopo la data in cui

non meno di venticinque (25) Stati (la cui flotta mercantile congiunta costituisca

non meno del 50% del tonnellaggio lordo della marina mercantile mondiale di navi

aventi almeno 100 ton di stazza lorda) l’abbiano firmata senza riserve per quanto

riguarda la ratifica, l’accettazione e l’approvazione.

Norma transitoria: dopo l’entrata in vigore della Convenzione

l’Amministrazione di ciascun Paese contraente potrà continuare a rilasciare

certificati di competenza conformi alle sue precedenti consuetudini, per un periodo

non superiore a cinque (5) anni, purché riconosciuti validi ai fini della

Convenzione. Durante il periodo transitorio i certificati potranno essere rilasciati

solo ai marittimi che abbiano iniziato il loro servizio in mare prima dell’entrata in

vigore della Convenzione come legge nazionale.

…..

Regola 6 del Cap. I (Addestramento e valutazione)

Ogni Paese contraente dovrà assicurarsi che l’addestramento e valutazione dei

marittimi, come richiesto dalla Convenzione, siano amministrati, sorvegliati e

controllati secondo le disposizioni... da qualificati responsabili per l’addestramento

e valutazione…

Regola 9 (… registrazione dei certificati)

…ogni Paese dovrà mantenere i registri di tutti i certificati e dei rinnovi, per il

comandante, ufficiali e comuni…

Regola 11 (riconvalida dei certificati) Ogni Paese contraente dovrà confrontare

gli standard di competenza che sono richiesti ai candidati, per i certificati rilasciati

prima del 1° Febbraio 2002, con quelli specificati… dal Codice STCW; dovrà

eventualmente… stabilire la necessità o meno di richiedere, al possessore di tali

certificati, la frequenza di un adeguato corso di …riqualifica…

Regola 12 (Uso dei simulatori) …obbligatorietà per tutti dell’addestramento sui

simulatori…

Regola 14 (Responsabilità delle compagnie di navigazione) …

STCWS 1978/1995 49

Il Cap II (Comandante e sezione di coperta) distingue l’addestramento, i

requisiti e la certificazione del comune, dell’ufficiale di navigazione, del

Comandante e I° Ufficiale.

Distingue la navigazione (e quindi il corrispondente addestramento, requisiti… )

su :

navi di S.L. ≥ 3000 ton

navi di S.L. ≥ 500 ton

navi di cabotaggio (viaggi costieri).

Il Cap. III (Sezione di Macchina) precisa addestramento, requisiti,

certificazione… del comune, dell’ufficiale di macchina, del Direttore e 1°

Ufficiale.

Distingue tra il servizio di guardia in locale macchina presidiato e servizio di

controllo periodico del locale macchine non presidiato; inoltre tra :

navi il cui motore sviluppa un potenza ≥ 3000 kW,

navi il cui motore sviluppa una potenza compresa tra 750 kW e 3000 kW

Cap. IV Personale Radio

Minimo standard di competenza per operatori radio del GMDSS

Oltre alle disposizioni dei Regolamenti Radio, conoscenza di:

comunicazioni radio nelle ricerche e salvataggio, comprese le procedure

indicate nel Manuale IMO Merchant Search and Rescue Manual (Mersar);

mezzi per prevenire la trasmissione di falsi segnali di allarmi e di soccorso;

procedure per attenuare gli effetti di un falso allarme;

sistemi di comunicazione della posizione della nave;

servizi radio medici;

uso del Codice Internazionale dei Segnali e dello Standard Marine Navigational

Vocabulary, ora sostituito da Standard Marine Communication Phrases;

la lingua inglese, sia scritta che parlata, per le comunicazioni di notizie relative

alla sicurezza della vita umana in mare;

disposizioni sul servizio radio nelle emergenze: abbandono nave, incendio a

bordo, parziale o totale avaria alle apparecchiature radio, provvedimenti cautelari

per la sicurezza della nave e del personale in relazione ai pericoli delle

apparecchiature radio, compresi i rischi derivanti da elettricità, ionizzazione,

radiazioni.

50 CAP IX

Cap.V Addestramento per particolari tipi di navi. Corsi di familiarizzazione.

Ci si limita ad una elencazione dei principali argomenti che sono i soggetti delle

procedure e delle tecniche di addestramento:

navi petroliere: caratteristiche del carico, tossicità, pericoli, impianti di

sicurezza e di prevenzione dell’inquinamento, programmi di addestramento;

navi chimichiere: regole e codici comportamentali, piani ed impianti,

caratteristiche del carico, attività di emergenza;

navi cisterne per trasporto di gas liquefatti: regole e codici comportamentali,

antincendio, proprietà chimiche e fisiche del carico, pericoli per la salute,

inquinamento, impianti del carico, cisterne, principi generali delle operazioni di

carico, esercitazioni sulla sicurezza, emergenze, familiarizzazione con

l’addestramento.

Cap.VI Emergenze, sicurezza sul lavoro, cura sanitaria e sopravvivenza.

Addestramento alla familiarizzazione, addestramento base, prevenzione e lotta

antincendio e lotta contro l’incendio avanzato, soccorso sanitario elementare,

sicurezza personale e responsabilità sociali, competenze per i mezzi di salvataggio,

mezzi di sopravvivenza.

Cap VII Standards riguardanti la certificazione sostitutiva.

Cap. VIII Standards riguardanti la tenuta della guardia

Idoneità fisica al lavoro, Certificazione, Pianificazione del viaggio, Tenuta della

guardia in navigazione e in macchina: disposizioni per il servizio di guardia,

rilievo della guardia, l’esecuzione della guardia, tenuta della guardia in differenti

condizioni; in particolare, per il servizio di guardia in coperta: in visibilità ridotta,

nelle ore di oscurità, in acque costiere e congestionate, navigazione con pilota a

bordo, nave all’ancora…

Capitolo X STCW 1995: Nuovi titoli professionali,

Programmi di esame, Corsi.

Decreto Ministero dei Trasporti: G.U. 23-10-2000

COMANDANTE

DIRETTORE DI MACCHINA

Primo Ufficiale –Capitano- Primo Ufficiale di Mac.–Capitano-

Ufficiale di Navigazione Ufficiale di Macchina

Allievo di Coperta Allievo di Macchina

E S A M I di

C O P E R T A Premessa: Le Direzioni marittime sono autorizzate ad effettuare gli esami

seguendo i programmi dei tradizionali esami italiani (v. Cap XII) poiché essi sono in linea e coerenti con i programmi della STCW.

Ufficiale di navigazione (per imbarcare come Ufficiale di coperta con

grado inferiore a Primo Ufficiale).

Si arriva al titolo avendo non meno di 18 anni, aver conseguito un

diploma di scuola media superiore; aver navigato non meno di 12 mesi con

tirocinio di bordo sulla “tenuta della guardia ”sotto la sorveglianza del

comandante o del I° Ufficiale, aver acquisito i brevetti (v. tabella sopra),

aver superato un esame teorico-pratico, presso l’Autorità marittima, sul

programma che segue:

52 CAP X

In breve sintesi esponiamo i programmi cominciando dall’ufficiale di guardia

in navigazione su navi aventi ≥ 500 ton di stazza lorda. Il programma viene presentato in quattro colonne. Nella 1a colonna è

specificata la competenza, nella 2a colonna la conoscenza, competenza e capacità;

nella 3a colonna il metodo per dimostrare la competenza; in 4a colonna i criteri per

la valutazione della competenza.

Le prime due voci del programma, in 2a colonna, sono: Navigazione

astronomica (la capacità di determinare il punto nave mediante l’osservazione dei

corpi celesti); Navigazione d’altura e costiera (capacità di determinare il Pn

mediante l’osservazione di punti cospicui di terra; segnalamenti marittimi, fari,

segnali e boe; determinazione del punto stimato considerando vento corrente mare

e velocità stimata); conoscenza completa e capacità di usare le carte e le

pubblicazioni nautiche (portolani, tavole delle maree, avvisi ai naviganti, avvisi di

pericoli alla navigazione via radio e notizie sul traffico).

Vediamo cosa dice la 1a colonna (competenza) in merito a questa prima parte

del programma: “Pianifica e dirige una traversata di navigazione e determina il

Pn”.

La 3a colonna (metodo per dimostrare la competenza): “verifica e valutazione

della certificazione ottenuta in seguito a uno o più: 1) approvata pratica a bordo, 2)

approvato addestramento e pratica a bordo), 3) approvato addestramento sul

simulatore, 4) approvato addestramento su attrezzature di laboratorio” : “usando i

cataloghi delle carte nautiche, pubblicazioni nautiche, avvisi ai naviganti via radio,

specchi riflettenti per l’azimut, il sestante, l’apparecchiatura elettronica per la

navigazione, la bussola”.

In 4a colonna (criteri per la valutazione della competenza): “il dato ottenuto

dalle carte nautiche e dalle pubblicazioni sia adeguato, correttamente interpretato e

propriamente applicato. Tutti i pericoli potenziali per la navigazione siano

accuratamente identificati. Il punto nave sia calcolato entro i limiti accettabili degli

errori strumentali…”

Oltre ai primi tre argomenti già citati (navigazione astronomica e navigazione

d’altura e costiera, conoscenza completa e capacità di usare le carte e le

pubblicazioni nautiche) vediamo ora, in breve sintesi, gli altri argomenti che

concorrono alla formazione del livello minimo di competenza: sistemi elettronici

per la determinazione del punto nave, eco-scandagli, bussola magnetica e

girobussola e controllo dei loro angoli di correzione con osservazioni astrali o di

punti di terra. Pubblicazioni nautiche. Procedure di funzionamento dal governo

manuale all’automatico. Meteorologia: interpretazione dei dati degli strumenti di

bordo; sistemi del tempo; bollettino del tempo; carta sinottica. Completa

conoscenza dei Principi che devono essere rispettati nella tenuta della guardia in

navigazione.

STCW 1995 53

Navigazione col radar: principi fondamentali, sintonia, interpretazione dei dati,

fattori dell’accuratezza delle prestazioni, falsi echi, effetto mare, ecc.; segnali

Racon e SART. Problemi cinematici di base. Conoscenze dell’ARPA. Uso del radar

ed applicazione del Regolamento Internazionale per prevenire gli abbordi in

mare…Procedure di emergenza: i primi interventi dopo un incaglio o una

collisione o uomo in mare o nella richiesta di assistenza di una nave in pericolo.

Conoscenza dei contenuti del manuale IMO: MERSAR. Lingua inglese: conoscenze

linguistiche per usare le carte, capire il bollettino meteo, messaggi riguardanti la

sicurezza e l’attività della nave, per comunicare con le altre navi, con le stazioni,

con componenti dell’equipaggio mistilingue. Uso del vocabolario e frasario IMO.

Segnalazione ottica: ricevere e trasmettere segnali luminosi con codice Morse.

Capacità di usare il Codice internazionale dei Segnali. Manovra e governo della

nave: curva di evoluzione e distnze di arresto (e fattori influenzanti: portata,

pescaggio, assetto, velocità, battente d’acqua, vento e corrente); squat, basso

fondale ed effetti simili; manovre e procedure per salvare un uomo in mare;

ancoraggio e ormeggio. Maneggio del carico: caricazione in sicurezza, condizioni

di navigabilità e stabilità di una nave, sollevamento di carichi pesanti. Stivaggio e

rizzaggio; carichi pericolosi, tossici…loro effetto sulla sicurezza della vita umana

e della nave. Prevenzione dell’inquinamento. Stabilità: uso di tavole di stabilità,

assetto e sforzi di taglio. Conoscenze fondamrntali sulla falla. Costruzione navale:

parti strutturali e nomenclatura. Antincendio: conoscenza delle prevenzioni,

organizzazione delle esercitazioni, conoscenza delle classi e della chimica del

fuoco. Sistemi antincendio, compresi quelli idraulici a pressione di olio.

Salvaguardia per la vita: capacità di organizzare esercitazioni di abbandono

nave… fino all’ammaino delle lance, apparecchio radio portatile di emergenza,

l’Epirb ed il Sart, tecniche di sopravvivenza (tute d’immersione e di protezione

termica). Aiuto sanitario: applicazione pratica delle guide sanitarie e dei consigli

via radio; pronto soccorso in caso d’infortunio o malattie. Convenzioni IMO:

conoscenze riguardanti la sicurezza della vita umana in mare e protezione

dell’ambiente marino.

Capitano Primo Ufficiale.

si arriva al titolo: dopo aver acquisito il titolo di “Ufficiale di

navigazione”, aver navigato per un periodo non minore di 12 mesi come

ufficiale di navigazione responsabile di guardia, aver completato a bordo

un programma di addestramento per I° Ufficiale e Comandante, aver

acquisito i brevetti (v. tabella sopra), aver superato l’esame terorico-

pratico, prresso l’ìAutorità marittima, sul seguente programma: Livello minimo di competenza per comandanti e primo ufficiale su navi di

stazza lorda maggiore o uguale a 500 ton :

54 CAP X

Pianificazione del viaggio e navigazione in considerazione di: acque ristrette,

condizioni meteo, ghiaccio, visibilità ridotta, schemi di separazione del traffico,

aree con rilevanti maree. Determinazione del punto nave in tutte le condizioni:

mediante osservazioni astrali, punti cospicui terrestri, con strumenti elettronici

moderni di ausilio alla navigazione; limiti e cause di errori in ogni determinazione

del punto, confronto e scoperta delle correzioni delle bussole (magnetica e

girobussola). Principi delle bussole. Conoscenza e capacità di applicare le

procedure contenute nel manuale Imo MERSAR.

Regolamento Internazionale per prevenire gli abbordi in mare

Completa conoscenza dei contenuti, applicabilità e finalità dei Principi che

devono essere rispettati durante il servizio di guardia in navigazione. Le reali

procedure del gruppo di lavoro nel ponte di comando.

Navigazione strumentale, ARPA compreso.

Tecniche di pilotaggio alla cieca.

Meteorologia: carta sinottica e sua interpretazione, bollettino meteo, sistemi

meteorologici, cicloni tropicali, semicerchi pericolosi e manovre di evasione.

Correnti oceaniche e maree, pubblicazioni relative.

Le precauzioni quando la nave si avvicina alla costa.

Incaglio e disincaglio: le decisioni.

Collisione: decisioni da prendere, piano antifalla,

Timone di emergenza. Attrezzature e procedure di rimorchio.

Manovra: in avvicinamneto alla stazione del pilota, durante l’imbarso e sbarco

del pilota in varie condizioni meteo-oceanografiche; nei fiumi, estuari, acque

ristrette, uso ed effetto del timone; su bassi fondali, nello squat, nel rollio e nel

beccheggio; effetto canale ed effetto sponda tra navi nel canale; ormeggio e

disormeggio in varie situazioni, con o senza rimorchiatori; azioni reciproche tra

nave e rimorchiatore; macchina principalle e altri sistemi per manovrare;

ancoraggio e manovre relative; bacino di carenaggio;

Nave nel cattivo tempo: assistenza ad una nave o ad un aereo in pericolo, operazioni di rimorchio; I sistemi per tenere una nave che non governa con mare al traverso, riducendo lo scarroccio; l’uso dell’olio.

Ammainare una lancia. Come imbarcare i naufraghi da una lancia di

salvataggio. Precauzioni per la sopravvivenza.

Capacità di determinare le caratterisctiche di manovrabilità e della macchina

principale con particolare riguardo alle distanze per azzerare la velocità. Curve di

evoluzione alle varie condizioni di pescaggio e di velocità. La velocità ridotta per

ridurre i danni causati dall’onda di prua e di poppa.

Navigazione tra i ghiacci; i problemi dell’accumulo di ghiaccio a bordo.

Navigazione in zone di separazione di traffico ed in zone di copertura VTS

(controllo del traffico).

I principi operativi degli impianti di propulsione; macchinari ausiliari di bordo.

STCW 1995 55

Terminologia di tecnica navale. Conoscenza dei regolamenti internazionali, dei codici e degli standards,

riguardanti il maneggio (sicuro) di ogni carico (pericolosi e tossici compresi), stivaggio, movimentazione, rizzaggio, trasporto.

Assetto e stabilità nella caricazione. Uso dei diagrammi e del calcolatore ADB per verificare gli sforzi se entro o fuori i limiti assegnati, durante la caricazione o lo zavorramento. Conservazione dell’assetto e stabilità durante la caricazione.

Effetti dell’allagamento sull’assetto e stabilità, norme e raccomandazioni IMO; i provvedimenti.

Conoscenze generali delle operazioni delle petroliere. Conoscenza della legge marittima internazionale inclusa negli accordi

internazionali e nelle convenzioni; in particolare: come si ottengono i certificati (da tenere a bordo) per il rispetto della Convenzione internazionale; scadenzario.

Convenzione del Bordo Libero. Convenzioni: per la salvaguardia della vita umana in mare (SOLAS), per la

prtevenzione dell’inquinamento (Marpol); ColReg. Le dichiarazioni sanitarie marittime e disposizioni dei Regolamenti Sanitari Internazionali. Le norme di leggi nazionali.

Esercitazioni antincendio ed abbandono nave. Manutenzione. Tutti i provvedimenti da prendere per limitare i danni per: avaria, incendio,

esplosione, collisione , incaglio. Preparazioni dei piani di controllo per fronteggiare le emergenze.

Le responsabilità relative alle documentazioni riguardanti la sicurezza: passeggeri, ewquipaggio, nave, carico.

Metodi e mezzi per prevenire la contaminazione marina da parte delle navi. La legislazione nazionale per l’applicazione degli accordi e delle convenzioni

internazionali. Conoscenze: International Medical Guide for Ships (o l’equivalente

pubblicazione nazionale); la sezione medica del C.I.S. ; Medical First Aid Guide for Use in Accidents Involving Dangerous Goods.

COMANDANTE su navi di 3.000 ton di stazza lorda o superiori. Si diventa Comandante di nave (di stazza superiore o uguale a 3000 ton) dopo

aver acquisito il certificato di abilitazione di Capitano, aver navigato non meno di 12 mesi come Primo Ufficiale di coperta.

Nota. Il grado di Comandante è acquisibile dopo almeno 36 mesi di navigazione alle condizioni sopra specificate.

Nota: 500 e 3000 t.s.l. sono discriminanti per l’acquisizione di titoli minori: Ufficiale di navigazione di seconda e di terza classe; capitano di seconda classe, comandante di seconda, terza, quarta classe.

56 CAP X

Esami di M A C C H I N A

Ufficiale di macchina (per imbarcare come Ufficiale di macchina con grado

inferiore a Primo Ufficiale di macchina, con livelli minimi di competenza per

ufficiali in servizio di guardia nel locale macchina presidiato o di un ufficiale di

macchina designato alle mansioni di controllo periodico nel locale macchina non

presidiato, con potenza pari o superiore a 750 chilowwat).

Si arriva al titolo avendo non meno di 18 anni, aver conseguito un

diploma di scuola media superuiore; aver navigato non meno di 12 mesi

con comprovato tirocinio di bordo sulla “tenuta della guardia in

macchina”, con potenza non minore di 750 chilowwatt, sotto il controllo del

direttore o del I° ufficiale, aver acquisito i brevetti (v. tabella sopra), aver

superato un esame teorico-pratico, presso l’Autorità marittima, sul

programma che segue:

Livelli minimi di competenza per ufficiali in servizio di guardia nel locale

macchina presidiato o di un ufficiale di macchina designato alle mansioni di

controllo periodico nel locale macchina non presidiato.

Caratteristche e limiti dei materiali e dei procedimenti usati per la costruzione e

per la riparazione. Proprietà e parametri considerati nella costruzione e

riparazione degli impianti.

Adozione di norme di sicurezza sul lavoro.

Caratteristiche dei materiali costruttivi dei macchinari; conoscenza di proprietà

e parametri per eventuali riparazioni. Interpretazioni di disegni e manuali

d’istruzione dei macchinari termici, elettrici a corrente alternata(AC) ed a

corrente continua (DC). Strumenti per le musure.

La guardia: mansioni associate al rilievo ed all’accettazione del comando di

guardia; le mansioni da svolgere durante i turni di guardia; le letture strumentali

eil riporto sul giornale di macchina; mansioni associate al cambio di guardia.

Procedure di sicurezza e di emergenza. Il cambio di tutti i sistemi da automatico (

a distanza) a manuale (locale).

Precauzioni di sicurezza durante la guardia. Provvedimenti immediati per

fronteggiare l’incendio, avaria, con particolare riferimento ai sistemi idraulici a

pressione d’olio.

Conoscenza della lingua inglese adeguta alla comprensione delle pubblicazioni

tecniche.

STCW 1995 57

Impianto principale ed ausiliari: preparazione per la messa in servizio, messa in

linea delle caldaie per la produzione del vcapore e dei sistemi di combustione,

controlli del livello delle acque ed eventuali interventi per prevenire le avarie.

Pompaggi: normali, di sentina, di zavorra, del carico. Impianto dei generatori:

conoscenze di base; preparare, mettere in moto, mettere in parallelo e cambiare

alternatori o generatori. Fronteggiare una comune avaria. Manutenzione ed

eventuale riparazione. Prevenzione dell’inquinamento dell’ambiente marino:

precauzioni e procedure d’intervento, controllo delle dotazioni pertinenti.

Costruzine e stabilità della nave: conoscenza delle principali parti strutturali,

tavole e diagrammi di stabilità, assetto, sforzi di taglio (e strumento di calcolo);

fronteggiare una falla.

Antincendio: conoscenze di base e degli impianti; organizzare le esercitazioni

antincendio.

Soccorso sanitario: applicazione pratica delle guide e dei consigli medici

ricevuti via radio.

Capitano di Macchina o Primo Ufficiale di Macchina. Il titolo serve per imbarcare come I° Ufficiale di macchina su navi aventi

motrice di potenza pari o superiore a 3000 Kw. Il conseguimento del titolo avviene dopo aver navigato almeno 12 mesi come

ufficiale di macchina ed a bordo aver completato un programma di addestramento sui compiti del I° ufficiale e di direttore, avere i brevetti (v.

tabella sopra), aver superato l’esame teorico-pratico, presso l’autorità marittima, sul programma sottoindicato.

Livelli minimi di competenza per direttori e primi ufficiali di macchina in

servizio su navi il cui motore principale sviluppa 3.000 kW di potenza o superiore.

Conoscenza teorica: termodinamica, trasmissione di calore, meccanica e

meccanica idrauliuca, Principi operativi delle installazioni dei sistemi di propulsione (Diesel, vapore, turbine a gas) e di refrigerazione. Proprietà fisiche e chimiche dei carburanti e degli oli lubrificanti. Tecnolgia dei materiali. Architettura (stabilità ed assetto) e costruzione navali. Piani antifalla e di riparazione. Normative IMO sulla stablità.

Tecnologia elettronica navale, principi di automazione, manutenzione e sistemi di controllo.

Conoscenze pratiche: Efficienza e manutenzione di: motori diesel marini; impianti marini di propulsione a vapore; turbine marine a gas.

58 CAP X

Ausiliari: funzionamento e manutenzione dei macchinari ausiliari e dei sistemi

di pompaggio (e relative tubature), dei sistemi di governo del timone, degli impianti del carico e di altri macchinari di coperta.

Strumentazione di controllo: dei componenti elettrici ed elettronici; diagnostica dei guasti.

Prevenire gli infortuni sul lavoro. Convenzioni internazionali IMO: certificati ed altre documetazioni (verifica

della periodica validità). Le dotazioni di sicurezza (salvaguardia della vita umana in mare). Le norme nazionali. Organizzazione delle esercitazioni antincendio, abbandono nave ed altre emergenze. Gestione del personale.

DIRETTORE DI MACCHINA. Si diventa Direttore di macchina (di

potenza superiore o uguale a 3000 Kw) dopo aver acquisito il certificato di

abilitazione di Capitano di macchina, aver navigato non meno di 24 mesi come

ufficiale di macchina e non meno di 12 mesi come Primo Ufficiale di macchina.

Nota. Il grado di Direttore è acquisibile dopo almeno 36 mesi di navigazione

alle condizioni sopra specificate.

Nota: 750 e 3000 Kw sono discriminanti per l’acquisizione dei titoli minori:

Capitano di macchina di seconda classe e Direttore di macchina di seconda classe.

STCW 1995 59

C O R S I ggeenneerriiccii , certificazione STCWS

1 P.S.S.R (Sicurezza personale e responsabilità Sociale);

corso elem.Educ.marinara frequentato da iscritto alla

Gente di Mare prima del I imbarco

2 Sopravvivenza e Salvataggio, per tutti i marittimi

3 Antincendio di base, per tutti

4 Anti incendio avanzato, per tutti

5 Primo soccorso sanitario, per i Comuni, coperta e macchina.

6 Primo Soccorso Sanitario, per tutto il personale di Stato

Maggiore di coperta e di Macchina.

7 Assistenza medica, per Comandanti e Primi Ufficiali c.

8 Radar “normale”, per tutto il personale di Stato

Maggiore di coperta.

9 Radar ARPA, per tutto il personale di S.M. di coperta.

10 GMDSS, per il pers.le di S.M. di c.+Uffic.le RT- RTF

(per le navi tradizionali di talune Marinerie).

11 Abilitazione al mezzo di salvataggio(MAMS), per Comuni c.e m

12 Abilitazione al mezzo veloce di soccorso (MABEV),

per i Comuni c. e m.

13 Ricerca e Salvataggio, avanzato ARPA per Com.ti e Primi

14 Sicurezza e antiterrorismo, per il Pers. di S.M. coperta.

60 CAP XI

C O R S I ssppeecciiffiiccii per tipologia di nave, cert. STCW

20 Familiarizzazione su petroliere, chimichiere, gassiere,

per tutti

21 Sicurezza petroliera, per tutto Stato Maggiore + tankista

22 C.O.W. Lavaggio tanche, per Comandante, Primo, tanchista

23 Sicurezza chimichiere, per Stato Mag. c. e m. + tankista

24 Sicurezza gassiere, per Stato Maggiore c. e m. + tankista

25 Assistenza passeggeri nelle emergenze, per tutti

26 Addestramento passeggeri di navi ro/ro, per tutti

27 Addestramento speciale paggeri di navi ro/ro, per tutti

C O R S I con Certificazione SOLAS

30 Addestramento per condotta mezzi veloci, per S.M.

31 Conoscenza I.S.M. Code (v.Cap.IX SOLAS), per S.M.

32 Responsabilità Sicurezza ambiente e del lavoro, per tutti

(sono esentati il Comandante ed il Primo addetto

alla Sicurezza, per la loro comprovata competenza)

STCW 1995 61

Le Sedi e i Corsi:

Anzio RM Safety tel 06 9863407 Corsi: 1, 2, 3, 4, 20

CampoCalabro RC ISFOM tel 0965 701085 Corsi: 1, 2, 3, 4

Carloforte CA ITN tel o781 854036 Corso: 1

Castelvolturno NA S.T.A,R. tel 081 5093887 Corsi:1, 2, 3, 4

Civitavecchia RM, IPSIA tel 0766 25805 Corsi: 8, 9

Elmas CA Ceas tel 070 240232 Corsi: 8, 9

Ercolano-NA-tel 081 8495632 Corsi:1,2, 8, 9, 20, 21, 22, 23

Gela CL Di m. a.r.c.a. tel 0933 823557 Corsi: 1, 2, 3, 4

Genova “G:Marconi” tel 010 562879 Corsi: 8, 9, 13

Genova CMA tel 010 665274 Corsi: 1, 2, 3, 4

Genova Molo Cagni tel 010 2466383 Corso: 1

La Naddalena SS ITN tel 0789 737712 Corso: 1

La Spezia Litnav tel 0187 778328 Corsi: 1, 8, 9, 13

Marina Ischitella NA Academy tel 081 5099303Corsi: 1, 2, 3, 4

Mazara del Vallo TP Ceformed tel 0923 906471 Corsi: 1, 2

Messina ITN tel 090 2931850 Corso: 1

Mezzano RA C.F.O. tel 0544 520250 Corso: 2

62 CAP XI

Molfetta BA Training tel 0803974444 Corsi: 1, 2, 3, 4

Napoli Coll.Cap. tel 081 5513499 Corsi: 1, 2

Nspoli Training tel 081 767353 Corsi: 1, 2, 3, 4, 8, 9, 13

Palermo ITN tel 091 586329 Corsi: 1, 2, 8, 9, 20,21,22, 23, 24

Palermo “De Santis” Tel 091 320353 Corsi: 1, 2, 3, 4

Pavia APT tel 0382 538026 Corsi: 1, 2, 3, 4, 12

PianoSorrento-NA-ITN tel 0815321824Corsi:1,2,8, 9, 13, 20

Pizzo (VV) ASFORM tel 0963 531200 Corsi: 1, 2

Porto Empedocle AG Empedocle Via Agrigento 1 Corso: 1

Pozzallo RG Studio Demar Via Canada 13 Corsi: 1, 2, 20

Qualiano NA Antincendi tel 081 8047097 Corsi 3, 4

Taranto Training tel 099 4724607 Corsi: 8, 9, 13

Taranto Sistemi tel 099 472627 Corsi: 1, 2, 3, 4, 12

Trapani Ass. Capitani Cell 347 4225863 Corso: 1

Torre del Greco NA Cernet tel 081 8816657 Corso: 1

Trieste ITN tel 040 300683 Corsi 8, 9

Venezia I.I.S. “G.Cini” tel 041 5225295 Corsi: 8, 20, 24

Venezia-Mestre Stargas tel 041 5497711 Corso: 1 Nota: Le notizie sui corsi sono state tratte dal periodico “Vita e Mare”,

organo del Collegio Nazionale Capitani . Per ulteriori informazioni segnaliamo il numero telefonico della sede di Genova: 010 2472746.

Capitolo XI Tradizionali programmi di esame per Capitani e Asp. L.C. e D.M. Sedi di Esame Cap.VII art.282 Reg. di esecuzione del c.n. presso le Direzioni marittime di

Cagliari e Bari (gennaio, agosto), Genova (febbraio, settembre), Napoli (marzo, ottobre), Palermo e Trieste (aprile, novembre), Reggio Calabria (maggio, dicembre), Venezia (giugno, dicembre). Il Ministero dei trasporti può disporre che siano tenute sessioni di esame per il conseguimento dei titoli anche presso altra Direzione marittima (Ancona…).

Per sostenere l’esame presso la Direzione marittima occorre presentare la ricevuta di pagamento della tassa di esame.

E’ facoltà del Ministero dei Trasporti concedere l’autorizzazione per poter sostenere l’esame con riserva, qualora al candidato manchino non più di sei mesi di navigazione. Sono riconosciuti, in linea di massima, i periodi d’imbarco su navi militari.

Con l’auto-certificazione il candidato non presenta i documenti; deve però dimostrare di aver già pagato la tassa di esame. Le domande vanno inoltrate dopo la data di apertura delle iscrizioni, per una durata di circa 30 giorni

CAPITANO SUPERIORE DI LUNGO CORSO

Il Capitano di lungo corso che abbia effettuato 10 anni di navigazione in

servizio di coperta (dopo il conseguimento della patente Capitano di lungo corso) dei quali almeno tre al comando di navi non inferiori a 3000 ton di S.L., acquista il titolo di Capitano superiore di lungo corso.

Al capitano superiore di lungo corso, che può comandare qualsiasi nave, è riservato il comando di nave da passeggeri di stazza lorda da 15000 a 20000 ton, che abbia una velocità superiore a 25 nodi, e nave da passeggeri di stazza lorda superiore a 20000 tonnellate (art.249 Reg. c.n.).

CAPITANO DI LUNGO CORSO. Prova orale e pratica (durata non inferiore a 60 minuti). Possono accedere all’esame gli Aspiranti Capitani di l.c. che abbiano

effettuato 48 mesi di navigazione, di cui almeno 12 mesi fuori degli stretti (Gibilterra e Canale di Suez), e che abbiano già compiuto 24 anni. E’ necessario aver frequentato e superato il corso Antincendio.

La commissione dovrà accertare che il candidato sappia affrontare e risolvere i vari problemi inerenti alla condotta della navigazione, abbia conoscenza delle caratteristiche operative e dell’affidabilità delle apparecchiature di bordo, delle caratteristiche strumentali e di manovra della nave e della normativa internazionale in tema di sicurezza della navigazione.

64 CAP XI

Dovrà anche accertarsi che il candidato possieda un livello di cultura nautica

ed una capacità professionale tali da assicurare lo svolgimento dei compiti propri del primo ufficiale e del comandante con particolare riguardo alla sicurezza della nave, dei passeggeri, dell’equipaggio e del carico. A questi non solo sarà quindi richiesta una conoscenza perfetta delle apparecchiature di bordo, del loro utilizzo ottimale e dei limiti operativi delle stesse, ma anche una capacità di giudizio sull’idoneità dell’elemento umano al servizio richiesto.

Per meglio verificare la preparazione del candidato, la commissione potrà interrogarlo non solo sullo specifico programma, ma anche sugli argomenti contenuti nel programma di esame dell’abilitazione ad ufficiale responsabile di una guardia di coperta (aspirante capitano di lungo corso).

Materie di esame (programma D.M. 30 luglio 1971) 1° Gruppo: 1). Pianificazione del viaggio e navigazione in tutte le condizioni,

con particolare riferimento: ai metodi per tracciare rotte oceaniche, alla navigazione in acque ristrette, alla navigazione in schemi di separazione di traffico, alla navigazione fra i ghiacci e con visibilità limitata, alla navigazione in aree con ampi effetti di marea.

2). Determinazione dei punti in navigazione astronomica, in navigazione costiera, con l’ausilio di moderne apparecchiature elettroniche. Valutazione critica del punto nave ottenuto nelle varie condizioni e circostanze. Punto nave con elaborazione automatica dei dati. Ausili alla navigazione e conoscenza dei loro limiti operativi. Capacità d’interpretare gli errori ed apportare le necessarie correzioni.

3). Analisi ed interpretazione delle carte del tempo, Caratteristiche dei vari sistemi meteorologici. Cicloni ed altre perturbazioni tropicali. Previsioni meteorologiche locali. Le correnti marine. Il problema delle maree. Pubblicazioni nautiche delle maree e delle correnti.

4). Manovra e governo della nave. Conoscenza degli elementi che concorrono nella manovra della nave in tutte le situazioni con particolare riferimento alle navi su bassi fondali, nei canali, negli estuari, in avvicinamento ad altre nevi, battelli o stazioni pilota, in schemi di separazione di traffico. Effetto Squat. Manovre di ormeggio e disormeggio, di immissione in bacino, di ancoraggio. Manovre di soccorso in mare.

2° Gruppo. 1). Sistemi di costruzione dello scafo. Elementi strutturali e nomenclature varie. Conoscenza della stabilità, dell’assetto della nave e delle sollecitazioni dello scafo. La nave nel cattivo tempo.

2). La manipolazione del carico. Tecniche per un corretto stivaggio. Il trasporto di carichi mobili. Merci pericolose. Conoscenza del Codice internazionale marittimo per le merci pericolose. Norme e tecniche per la prevenzione e la lotta all’inquinamento marino, con particolare riferimento alle navi cisterne.

3). Apparati di propulsione nave. Principi di funzionamento degli impianti di propulsione navale, macchinari ausiliari delle navi. Conoscenza generica della terminologia tecnica utilizzata in macchina.

TRADIZIONALI PROGRAMMI 65

3° Gruppo. 1). Organizzazione dei servizi in condizioni meteomarine

avverse. Servizi e piani di emergenza a bordo con particolare riferimento

all’incaglio, allagamento, collisione, falla, abbandono nave, incendio ed

esplosione, avarie ai mezzi di governo, fuoriuscita di liquidi inquinanti, uomo in

mare.

2). Conoscenza degli impianti per la lotta antincendio,. Messaggi radio elettrici

di soccorso in conformità alle prescrizioni del Regolamento internazionale delle

radiocomunicazioni. Conoscenza del manuale MERSAR.

3). Conoscenza delle norme e delle tecniche sulla tenuta della guardia in

plancia ed in macchina.

4° Gruppo. 1). Diritto. a/. Nozioni generali: lo Stato ed i suoi elementi costitutivi. Persona fisica e

persona giuridica. La norma giuridica e le sue fonti. Diritti reali e di garanzia. La

responsabilità civile e penale.

b/. L’amministrazione marittima. Il personale marittimo con particolare

riferimento alla gente di mare. Disciplina, previdenza ed assistenza della gente di

mare. Il comandante della nave: doveri e responsabilità. Pilotaggio e rimorchio:

servizi e contratti. I contratti di utilizzazione della nave. Assistenza e salvataggio.

Recupero e ritrovamento dei relitti. Cenni sulla legislazione speciale, sul diritto

marittimo in tempo di guerra e sul cerimoniale.

c/. Le convenzioni internazionali del diritto marittimo con particolare

riferimento alla prevenzione dell'inquinamento, alla sicurezza della navigazione e

della vita umana in mare, al bordo libero ed alla prevenzione dell’abbordo in mare.

La libera pratica sanitaria.

2). Assistenza medica. Conoscenza dell’uso della guida medica internazionale

per le navi, della sezione medica del codice internazionale dei segnali e della guida

medica per il pronto soccorso da usarsi in casi di infortuni provocati da merci

pericolose.

CAPITANO SUPERIORE DI MACCHINA Il Capitano di macchina che abbia effettuato 10 anni di navigazione in servizio

di macchina (dopo il conseguimento della patente capitano di macchina) dei quali

almeno tre alla direzione di macchina di navi, acquista il titolo di capitano

superiore di macchina.

Al capitano superiore di macchina, che può dirigere le macchine di qualsiasi

nave, è riservata la direzione di macchina di navi il cui comando è riservato

solamente ai Capitani superiori di lungo corso.

66 CAP XI

CAPITANO DI MACCHINA. Prova orale e pratica (durata non inferiore a 60 minuti).

Possono accedere all’esame gli Aspiranti Capitani di macchina che abbiano effettuato 48 mesi di navigazione (di cui 6 mesi su motonavi e 6 mesi su

piroscafi –in assenza di questi ultimi sei mesi, in considerazione delle poche turbonavi viaggianti, il Ministero riconosce a tal fine la validità di sei mesi d’imbarco su motonavi che abbiano una caldaia di potenza superiore a ? -)

oppure che abbiano 36 mesi di navigazione e 12 mesi di lavoro in uno stabilimento meccanico addetto alla costruzione di macchine, che abbiano

compiuto 23 anni di età. Per la trascrizione del titolo sul libretto di navigazione è necessario il conseguimento dei prescritti brevetti.

La commissione dovrà accertare che il candidato sappia affrontare e risolvere i

vari problemi relativi alla condotta delle macchine su navi dotate di apparato

motore principale di potenza pari o superiore a 3000 kW; abbia conoscenza delle

caratteristiche operative e dell’affidabilità dell’apparato principale di propulsione,

dei macchinari e dei servizi ausiliari di bordo, nonché delle norme nazionali ed

internazionali in materia di prevenzione dell’inquinamento dell’ambiente marino.

Dovrà accertare inoltre che il candidato abbia un livello di cultura nautica ed

una capacità professionali tali da assicurare lo svolgimento dei compiti propri del

primo ufficiale e del direttore di macchina con particolare riguardo alla sicurezza

della nave e dell’equipaggio addetto all’esercizio ed alla manutenzione delle

macchine e dei servizi ausiliari. A questi non solo sarà quindi richiesta una

conoscenza delle macchine, dei macchinari e dei servizi di bordo e del loro utilizzo

ottimale, ma anche una capacità di giudizio sull’idoneità dell’elemento umano al

servizio richiesto. Per meglio verificare la preparazione del candidato la

commissione potrà interrogarlo non solo sullo specifico programma, ma anche

sugli argomenti contenuti nel programma di abilitazione ad ufficiale di guardia

alle macchine (aspirante capitano di macchina) e potrà avvalersi di attrezzature,

simulatori o apparati esistetti a terra e, ove possibile, anche di mezzi nautici.

Materie di esame (programma D.M. 30 luglio 1971)

1° Gruppo: 1). Principi fondamentali di meccanica applicata alle macchine,

idrodinamica, oleodinamica, termodinamica e trasmissione del calore; le principali

trasformazioni dei gas e dei vapori; cicli limiti e schemi funzionali degli impianti di

propulsione navale; ciclo e limite e schema funzionale di un impianto frigorifero;

caratteristiche chimiche e fisiche di combustioni e dei lubrificanti; caratteristiche

tecniche e meccaniche dei materiali più importanti impiegati sulle navi. La

combustione chimica e fisica degli agenti infiammabili ed estinguenti.

Conoscenza

TRADIZIONALI PROGRAMMI 67

dei segni grafici degli impianti termoelettrici, oleodinamici, pneumatici,

antincendio, elettrici ed elettronici; lettura di schemi di impianti navali.

2). Elettrotecnica ed impianti elettrici di bordo. Generatori di corrente continua

ed alternata. Motori a corrente continua ed alternata. Motori sincroni, asincroni o

ad induzione: loro struttura e funzionamento. Propulsione turboelettrica e Diesl-

elettrica. Centrale di produzione elettrica e centrale elettrica di emergenza.

Accumulatori. Pile. Telegrafi di macchina, telefoni ed latri sistemi di

comunicazione. Quadri e distribuzione dell’energia elettrica a bordo. Norme

nazionali per gli impianti elettrici di bordo. Guasti più comuni per l’impianto

elettrico: modo di riconoscerli e ripararli. Norme di sicurezza e prevenzione

infortuni per il personale addetto ad impianti elettrici.

3). Principi essenziali di automazione navale. Elementi di elettronica analogica

e digitale. Regolazione automatica apparati di automazione. Strumentazione e

sistemi di controllo.

4). Cenni sui sistemi di costruzione dello scafo e sull’allestimento della nave.

Riserva di galleggiabilità e cenni sul bordo libero. Certificato di classe e

classificazione delle navi. Nozioni fondamentali sulla stabilità della nave. Coppia

di stabilità e altezza metacentrica. Riflessi sulla stabilità degli spostamenti di pesi a

bordo dovuti a trasferimenti di olio combustibile ed a sollevamento di organi di

macchine. Falla e incaglio: provvedimenti da attuarsi.

2° Gruppo: 1).Funzionamento e manutenzione di motori marini Diesel,

impianti di propulsione a vapore e turbine a gas. Controllo del propulsore e delle

lamiere dello scafo. Le pinne stabilizzatrici del rollio, messa in esercizio, controllo

e manutenzione.

2). Le macchine operatrici sulle navi. Loro caratteristiche di esercizio e circuiti

relativi. Pompe di alimento, di circolazione,, di spinta nafta, di travaso, di

estrazione, di sentina, di zavorra, del carico, di prosciugamento, di lubrificazione,

dosatrici ed a portata variabile: avviamento, esercizio, funzionamento ed

irregolarità del funzionamento. Eiettori a vapore ed idraulici: funzionamento ed

irregolarità nel funzionamento. Pompe incendio principali e di emergenza nonché

altri impianti antincendio fissi e mobili e relativa tubolature. Esercizio,

funzionamento ed irregolarità nel funzionamento dei ventilatori soffianti,

compressori e circuiti dell’aria compressa. I servizi di sentina, d’incendio, di

zavorra e del carico. Le centraline oleodinamiche: esercizio e manutenzione. La

trasmissione del moto al propulsore: giunti, riduttori, reggispinta, linea d’assi,

torsiometro, supporti, astucci ed asse portaelica. Impianti frigoriferi: condotta,

regolazione e manutenzione. Impianti di ventilazione e di aria condizionata:

condotta, regolazione e manutenzione. L’impianto frigorifero a compressione come

pompa di calore. Eliche a passo fisso ed eliche a pale orientabili, propulsori

cicloidali. Organi di governo.

68 CAP XI

La timoneria: unità di potenza, attuatori, sistemi di comando. La protezione

catodica dello scafo e del propulsore. Mezzi di sollevamento, verricelli, argani,

salpancore. Avarie più comuni e mezzi per prevenirle e fronteggiarle. La

compartimentazione stagna della nave: porte stagne e porte tagliafuoco. Loro

comando, manutenzione dell’impianto e prove periodiche. Mezzi di sfuggita.

Mezzi di salvataggio collettivi ed individuali. Generatori autonomi di gas inerte:

loro caratteristiche, condotta e manutenzione.. Distribuzione dell’acqua lavanda e

dell’acqua potabile: depositi e casse. Servizio imbarco e travaso combustibili.

3) Visita generale della nave. Visita generale dell’apparato motore, dei

macchinari e dei servizi ausiliari nonché dello scafo per assumere la direzione delle

macchine. Organizzazione del servizio di macchine della nave. Prove di collaudo

in mare. Consumi speciali di combustibile e di lubrificante per i vari tipi di

apparato di propulsione. Influenza dei bassi fondali sull’apparato di propulsione.

Giri critici dell’apparato di propulsione.

3° Gruppo: 1).Individuazione del cattivo funzionamento dei macchinari e

localizzazione dei guasti. Organizzazione della manutenzione e procedure di

riparazione. Metodi e mezzi per la prevenzione, l’individuazione e l’estinzione

degli incendi. Metodi per il controllo di avarie. Funzioni ed uso di dispositivi di

salvataggio.

2).Precauzioni per prevenire l’inquinamento da petrolio, da residui del carico,

da acque luride, da fumo e da altri agenti inquinanti. Impianti per la prevenzione

dell’inquinamento. Impianti di filtrazione e di separazione di acque oleose.

Deposto e raccolta di residui di sentina. Inceneritore di rifiuti solidi e liquidi.

Impianto di depurazione di liquami. Effetti dell’inquinamento marino

sull’ambiente. Metodi e mezzi per prevenire l’inquinamento dell’ambiente ad opera

delle navi. Regole da osservare per prevenire l’inquinamento.

4° Gruppo: 1).Primo intervento relativo ad infortuni che possono verificarsi

nei locali macchine. Impiego degli equipaggiamenti per il pronto soccorso. La

potabilizzazione dell’acqua e la sua refrigerazione.

2).Conoscenza delle norme e delle tecniche sulla tenuta della guardia in

macchina. Organizzazione, direzione e addestramento del personale di macchina a

bordo.

3).Elementi di diritto della navigazione con particolare riferimento

all’organizzazione dell’Amministrazione marittima e all’organizzazione della vita

a bordo. Doveri e responsabilità del personale di macchina alla partenza, in

navigazione all'arrivo in porto. Disciplina, previdenza ed assistenza del personale

marittimo. Gerarchia di bordo. L’armatore e l’equipaggio. Il Registro italiano

navale. Le carte ed i documenti di bordo. Denuncia di avaria. Convenzioni

internazionali e legislazione interna in tema di prevenzione dell’inquinamento delle

acque del mare e di protezione dell’ambiente, di stabilità della nave e di sicurezza

della navigazione e della vita umana in mare. Norme antinfortunistiche.

TRADIZIONALI PROGRAMMI 69

Art. 266 del regolamento per la navigazione marittima: … gli Ufficiali del

genio navale, iscritti nei ruoli della Marina militare, possono conseguire il titolo di

capitano di macchina qualora abbiano compiuto su navi militari e mercantili i

periodi di navigazione stabiliti al n.3 del primo comma del presente articolo

Aspirante Capitano di lungo corso.

Prova orale e pratica (durata non inferiore a 60 minuti). Possono accedere all’esame gli Allievi capitani di l.c. che abbiano effettuato

18 mesi di navigazione, di cui almeno 6 da allievo, e che abbiano già compiuto 21 anni. Per la trascrizione del titolo sul libretto di navigazione è necessario il conseguimento dei prescritti brevetti (corso radar di base, antincendio).

La commissione dovrà accertare che il candidato possieda un livello di

conoscenza della cultura nautica, sufficiente alla sua effettiva utilizzazione a bordo

ed alle finalità operative della navigazione.

La prova pratica consisterà nell’accertamento della dimestichezza, da parte del

candidato, nell’uso delle apparecchiature e degli ausili alla condotta della

navigazione (attrezzi da carteggio, calcolatrici portatili, tavole e pubblicazioni

nautiche. La commissione potrà avvalersi, ove disponibili, anche di mezzi nautici,

apparecchiature o simulatori. Il candidato dovrà dimostrare conoscenza perfetta

delle apparecchiature di bordo, delle loro possibilità e dei loro limiti operativi,

Materie di esame (programma D.M. 30 luglio 1971)

I° Gruppo: 1). Navigazione: principi generali, navigazione stimata, lossodromia e ortodromia, navigazione astronomica, navigazione costiera

(luoghi di posizione per il controllo della traiettoria della nave), problemi delle correnti, influenza sulla navigazione del vento, della marea; onde e correnti di marea, tavole di marea e loro impiego a bordo, carte e pubblicazioni nautiche

(portolani, avvisi ai naviganti, avvisi radio, informazioni sulle rotte ecc.), radar e radarnavigazione, sistemi di radionavigazione, principi di navigazione

integrata. 2). Strumenti di navigazione: bussola magnetica, girobussole ed apparecchi

ad essi asserviti, pilota automatico, scandagli, solcometri, altri strumenti di

ausilio alla navigazione. 3). Radiotelefonia e segnalazioni ottiche: capacità di trasmettere e ricevere

messaggi in codice Morse a lampi di luce, capacità di utilizzare il codice internazionale dei segnali, conoscenza delle procedure adoperate nelle comunicazioni radiotelefoniche e capacità di adoperare i radiotelefoni per

massaggi di urgenza, di pericolo, di sicurezza e di navigazione.

70 CAP XI

4). Meteorologia: elementi meteomarini, loro caratteristiche e misure,

strumenti relativi, osservazione e registrazione dei dati, sistemi meteorologici e caratteristiche del tempo ad essi associati, analisi ed interpretazione delle carte del tempo, bollettini meteorologici, previsioni del tempo, correnti

marine. 5). Manovra e governo della nave: conoscenza degli elementi che

concorrono alla manovra in alto mare, in rada, su bassi fondali, in canali; procedure corrette per ormeggiare, manovra per il salvataggio di uomo in mare.

2° Gruppo: 1).Stabilità della nave: conoscenza dei principi fondamentali di stabilità e assetto della nave e di sollecitazioni allo scafo, risoluzione dei

problemi fondamentali relativi, con uso di diagrammi e tavole, apparecchiature di calcolo, elementi di dinamica della nave: stabilizzazione al

rollio. 2). Costruzione della nave: caratteristiche strutturali e robustezza delle

navi, stazza e relativi certificati; dislocamento e portata, sollecitazioni allo

scafo. 3). Maneggio e stivaggio del carico: conoscenza di un sicuro maneggio e

stivaggio del carico, effetti di queste operazioni sulla sicurezza della nave e sulla conservazione del carico, gestione e manutenzione dei macchinari ausiliari; documenti di bordo.

3° Gruppo: 1) Emergenza: prevenzione degli incendi e impianti per la lotta antincendio, abbandono della nave e tecniche di sopravvivenza; operazioni a

bordo in situazioni critiche, conoscenza delle voci elencate nell’appendice al documento di guida ILO-IMO. Ricerche e salvataggio: conoscenza del manuale Mersar. Dotazioni medicinali di bordo; utilizzazione pratica delle

guide mediche e dei consigli ricevuti per radio. Interventi in caso di malattie o infortuni che possono verificarsi a bordo delle navi.

2). Tenuta della guardia: conoscenza perfetta del contenuto, applicazione e scopi del regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare, compresi gli allegati che si riferiscono alla navigazione sicura, conoscenza dei

principi fondamentali da osservare nella tenuta della guardia di navigazione in plancia, conoscenza della guida operativa per ufficiali responsabili di una

guardia di navigazione. 3). Prevenzione dell’inquinamento dell’ambiente marino: precauzioni per

prevenire l’inquinamento o proteggere l’ambiente, conoscenza del protocollo MARPOL 1973/’78.

4° Gruppo: 1).Diritto marittimo; nozioni di diritto internazionale della

navigazione pubblica e privata. Elementi di diritto della navigazione marittima (articoli 1 / 4 , 15/20 , 62/96 , 101/127 , 164/183 , 186/199 , 224); v.

nota

TRADIZIONALI PROGRAMMI 71

2) Lingua inglese: adeguata conoscenza che permetta all’ufficiale di

utilizzare carte e pubblicazioni nautiche in lingua inglese, di capire le

informazioni meteorologiche e i messaggi che riguardano la sicurezza e la condotta della nave, di esprimersi in modo comprensibile nelle comunicazioni con altre navi o stazioni costiere, capacità di capire ed impiegare il dizionario

IMO “Standard Marine Navigational Vocabulary” ed ogni altro mezzo linguistico internazionalmente riconosciuto.

Nota - ndr: Articoli 1 / 4: Fonti del diritto della navigazione; mare

territoriale; spazio aereo soggetto alla sovranità dello Stato; navi ed

aeromobili italiani in località non soggette alla sovranità di alcuno Stato. Articoli 15/20:“Dell’Amministrazione della navigazione marittima”; Articoli

62/96: “Dell’attività amministrativa e della polizia nei porti”(da 62 a 85), “Pilotaggio” (da 86 a 96); Articoli 101/127: “Rimorchio” (da 101 a 107), “Del

lavoro portuale” (da 108 a 112), “Del personale marittimo” (da 113 a 127); Articoli 164/183:”Della navigabilità della nave”(da 164 a 168), “Dei documenti di bordo” (da 169 a 178), “Della partenza e dell’arrivo delle navi”(da 179 a

183); Articoli 186/199: “Della polizia di bordo”. Articolo 224: “Del cabotaggio e del servizio marittimi”.

Aspirante Capitano di macchina.

Prova orale e pratica (durata non inferiore a 60 minuti). Possono accedere all’esame gli Allievi capitani di macchina che abbiano

effettuato 18 mesi di navigazione come addetto al servizio di macchina, oppure che abbiano effettuato 12 mesi di navigazione nel servizio di macchina e

lavorato 6 mesi in uno stabilimento meccanico alla costruzione o alla riparazione doi macchine, che abbiano già compiuto 21 anni. Per la trascrizione del titolo sul libretto di navigazione è necessario il conseguimento

del prescritto brevetto Antincendio.

La commissione dovrà accertare che il candidato possieda la conoscenza del

funzionamento, dell’esercizio e della manutenzione dell’apparato motore con i suoi

ausiliari, della centrale elettrica della nave e dei servizi ausiliari relativi agli

impianti antinquinamento e antincendio. La prova pratica consisterà

nell’accertamento della dimestichezza, da parte del candidato, del funzionamento e

della manutenzione dell’apparato motore principale nonché della regolazione e

controllo della strumentazione di macchina, in relazione ai contenuti del seguente

programma.

La commissione si avvarrà di attrezzature, simulatori o apparati esistenti a

terra e, ove possibile, anche di mezzi nautici.

72 CAP XI

Materie di esame (programma D.M. 30 luglio 1971)

I° Gruppo: Combustibili, lubrificanti, e generatori di vapore:

1). Combustibili solidi, liquidi e gassosi. Loro proprietà e caratteristiche.

Depositi di combustibili. Preriscaldamento del combustibile. Operazioni di travaso.

Decantazioni. Depuratori.

2). La lubrificazione ed i suoi scopi. Lubrificanti impiegati a bordo e loro

caratteristiche. Depositi. La lubrificazione delle macchine alternative a vapore,

delle turbine a vapore ed a gas e dei motori Diesel. Circuiti di lubrificazione.

Depurazione e refrigerazione dell’olio.

3). Norme da osservare per l’approntamento all’accensione delle caldaie

principali ed ausiliarie. Calderine ausiliarie indipendenti ed intercalate sugli

scarichi dei motori. Accessori di sicurezza e di controllo delle caldaie principali ed

ausiliarie. Condotta delle caldaie in porto ed in navigazione. Polverizzatori e

registri dell’aria. Regolazione della combustione e relativo controllo automatico.

Spegnimento delle caldaie e relativa conservazione. Apparecchi automatici di

alimentazione delle caldaie. Controllo del livello in caldaia. Soffiatori di fuliggine.

Surriscaldatori e desurriscaldatori. Attemperatori. Economizzatori. Preriscaldatori

d’aria. Tipi di tiraggio e relative apparecchiature di controllo. Ventilatori.

Deareatori.

4). Avarie più frequenti che possono verificarsi durante il funzionamento delle

caldaie e dei relativi macchinari ausiliari e distillatori, modo di evitarle e ripararle.

Analisi delle acque in caldaie e lungo il circuito chiuso di alimentazione.

Trattamento delle acque di caldaia. Ebollizione in caldaia e modo di prevenirla.

Spurghi. Acque di integrazione delle caldaie, relative analisi per accertarne la

bontà. Distillatori impiegati a bordo e relativa messa in funzione, arresto e pulizia.

Incrostazioni e corrosioni nelle caldaie.

2°Gruppo: Macchine a vapore navali e macchine a combustione interna navali.

1). Macchine a vapore navali: preparazione, messa in moto, esercizio e

conservazione delle macchine alternative e delle turbine a vapore principali ed

ausiliarie. Avarie di tali motrici in navigazione. Operazioni da eseguire in arrivo in

porto ed alla fermata. La regolazione e l’inversione di marcia. Condensatori e

relativi ausiliari.

2). Macchine a combustione interna navali: preparazione, messa in moto,

esercizio e conservazione dei motori Diesel principali ed ausiliari. Visita e

controllo degli organi mobili. Verifica degli organi della distribuzione. Controllo

degli organi di lavaggio, delle pompe del combustibile e dei polverizzatori. Rilievo

e lettura dei diagrammi aperti e chiusi. Sovralimentazione: turbosoffianti,

elettrosoffianti e soffianti alternative. Norme per la condotta e vigilanza dei motori

Diesel. Avarie che possono verificarsi all’avviamento ed in navigazione: modo di

prevenirle e ripararle.

TRADIZIONALI PROGRAMMI 73

L’avviamento del motore Diesel. La regolazione del motore Diesel. Inversione

di marcia. Funzionamento, riparazione e manutenzione delle turbine a gas navali.

3). Conoscenza e funzionamento dei servizi di sentina d’incendio, di zavorra e

del carico.

3°Gruppo: Elettronica ed impianti elettrici di bordo.

Centrale elettrica principale e sue utenze: preparazione, avviamento, parallelo e

cambio di alternatori o generatori di corrente continua sulle sbarre di

alimentazione. Generatori di corrente continua sulle sbarre di alimentazione.

Generatori di corrente continua ed alternata. Centrale elettrica di emergenza e sue

utenze: avviamento automatico. Telegrafi di macchine. Quadri elettrici e

distribuzione di energia elettrica a bordo. L’isolamento dei vari circuiti e valori

accettabili. Controllo di accumulatori e pile.

4°Gruppo: Procedure di emergenza ed antinquinamento.

1). Procedure di emergenza e di sicurezza in caso d’incendio in macchine.

Utilizzo e prova degli impianti fissi e mobili per soffocare l’incendio nei locali

macchine e nei locali dei gruppi elettrogeni. Prevenzione dell’incendio in

macchine. Lavori di manutenzione allo scafo ed alle macchine di governo.

Macchine del timone. Salpa-ancore. Verricelli. Visita carena in bacino. Rilievo in

laschi astucci elica ed agugliotti timone. Provvedimenti da prendere in caso di

incaglio o falla. Conoscenza dei segni grafici degli impianti: termoelettrici,

oleodinamici, pneumatici, antincendio, elettrici ed elettronici. Lettura di schemi di

impianti navali.

2). Procedure antinquinamento: precauzioni da osservare per prevenire

l’inquinamento dell’ambiente da petrolio, residui del carico, acque luride, fumo ed

altri inquinanti. Uso di attrezzature per la prevenzione dell’inquinamento.

Separatori di acque oleose. Sistema raccolta dei residui. Cisterne di decantazione.

Impianti per la raccolta ed il trattamento liquami.

5°Gruppo: Pronto soccorso, tenuta della guardia e diritto marittimo:

1). Elementi di primo intervento in caso di infortuni che possono verificarsi in

sala macchine. Norme antinfortunistiche.

2). Tenuta della guardia: compiti connessi con la consegna, il rilevamento,

l’accettazione della guardia. Compiti da svolgere durante la guardia. Tenuta del

giornale di macchina ed interpretazione delle registrazioni effettuate.

3). Nozioni generali di diritto: lo Stato ed i suoi elementi costitutivi. Persona

fisica e giuridica. La norma giuridica e le sue fonti. Responsabilità civile e penale.

L'amministrazione marittima. Personale marittimo con particolare riferimento alla

gente di mare. Disciplina, previdenza ed assistenza del personale marittimo. Doveri

e responsabilità dell'Ufficiale di macchina alla partenza, in navigazione ed

all’arrivo. Convenzioni internazionali e legislazione interna in tema di prevenzione

dell’inquinamento delle acque del mare, stabilità della nave, sicurezza della

navigazione e della vita umana in mare.

Capitolo XII Codice ISPS. -- Pirateria Misure cautelative per prevenire atti terroristici L’IMO ha emanato un emendamento al Cap. IX della SOLAS 1974

(Gestione della sicurezza delle navi, che rimanda all’applicazione dell’ISM

Code). L’emendamento è denominato ISPS Code (Code International Ships

and Port-facilities Security), ed è entrato in vigore il I° Luglio 2004. Per il codice ISPS il I° Ufficiale di coperta della nave da carico (chiamato

SSO, acronimo di Ship Security Officer) deve assicurare: - l’accertamento ed il controllo dei documenti e relativi permessi di tutti

coloro che intendono salire a bordo (agenti, portuali, fornitori, eccetera);

- la persona che sale a bordo riceve una targhetta nominativa che dovrà essere esposta sul petto;

- effettuazione di ronde continue nei punti più reconditi della nave ed in

quelli più esposti ad infiltrazioni dall’esterno; - verifica, con la polizza di carico in mano, di ogni collo imbarcato o, in base

al numero del contenitore, del tipo di merce stivata nell’interno di esso; il

controllo dettagliato delle forniture di viveri… Secondo il Code ISPS il Comandante della nave, già responsabile in capo

della Sicurezza (come di tutto il resto) può anche essere nominato SSO.

Ricordiamo che nella Regola I “Definizioni” del Cap. IX della SOLAS sono elencate le navi cosiddette più pericolose: petroliera, chimichiera, gasiera, portarinfusa, “piattaforma mobile di perforazione”, unità veloce.

Il codice ISPS mette ora in prima fila (più esposte ad atti terroristici) la nave passeggeri (di cui diremo)

e le navi che hanno merci pericolose (v. Cap. VII SOLAS: classe 1

esplosivi, classe 2 gas compressi, liquefatti, disciolti sotto pressione, cl.3

liquidi infiammabili, 4.1 solidi infiammabili, 4.2 sostanze suscettibili di

combustione spontanea, 4.3 sostanze che, a contatto con l’acqua, sviluppano

gas infiammabili, 5.1 sostanze ossidanti, 5.2 perossidi organici, 6.1 sostanze

tossiche, 6.2 sostanze infettanti, 7 materiali radioattivi, 8 corrosivi).

Le raccomandazioni del caso, per ogni nave, sono:

- mettere sempre una persona di guardia allo scalandrone; - un vigile servizio di guardianaggio; - usare il metal detector fornito dalla polizia portuale o della dotazione di

bordo; - controllare i documenti della persona:

CODICE I.S.P.S PIRATERIA 75

- in caso d’imminente pericolo schiacciare uno dei pulsanti predisposti (e

nascosti), variamente ubicati nella nave; al fine d’inviare un segnale di allarme alla centrale di polizia.

I controlli sulla nave passeggeri, rispetto a quelli della nave da carico, aumentano in misura esponenziale. Qui però il Comando di bordo dispone di un equipaggio più numeroso a cui affidare i controlli.

Il reparto sicurezza ha un ruolo fondamentale. Esso ha a capo il Comandante in Seconda, è costituito da ufficiali (Chief security officer),

assistenti (assistent chief security) e di un adeguato numero di conuni

(security). I compiti del reparto sicurezza sono: - controllo dei passeggeri alla scala passeggeri;

- controllo dell’equipaggio allo scalandrone. Passeggeri e componenti dell’equipaggio sono muniti di una tessera

personale (che è anche chiave della cabina e carta di credito per acquisti a

bordo); la tessera può essere inserita in un “lettore” del computer: sullo schermo compaiono foto e dati personali. Per un eventuale controllo sulla persona e nel bagaglio il “reparto sicurezza” si avvale delle prestazioni del

metal detector e di un dispositivo analizzatore a raggi X, come negli aeroporti. L’ingresso di un estraneo in un locale è condizionato dal consenso di chi è

all’interno: il suono del campanello attiva automaticamente telecamera ed

interfono. Altre precauzioni sono: divieti di accesso in particolari locali della nave;

plancia, sala macchine, etc. dove le porte si aprono dopo aver digitato un

numero (solitamente composto di 4 cifre) noto solamente agli addetti. Nell’emergenza, per sfuggire dal locale macchine si passa attraverso porte apribili solo dall’interno tramite una particolare procedura.

Sono chiuse a chiave tutte quelle porte che danno accesso alle stazioni dei condizionatori d’aria; è intuibile il grave pericolo derivante dall’immissione di gas tossici.

Il reparto sicurezza organizza due servizi di ronda: uno destinato all’area passeggeri, l’altro all’area equipaggio; entrambi collegati via radio tra loro e con la sala controllo dove arrivano le immagini delle telecamere sparse.

Ricordiamo che le funzioni di ufficiale di polizia giudiziaria del comandante di

nave italiana sono riportate negli articoli 1235-1248 del Codice della navigazione (v. pagine 70 e 71 Cap. VII del testo).

76 CAP XII

L’attualità del fenomeno ”terrorismo” induce a completare l’argomento con qualche considerazione giuridica.

Il Codice penale italiano (art.270 BIS - contro le associazioni di terrorismo

internazionale) punisce tale tipo di reato. Secondo molti giuristi italiani “non si è ancora formata una giurisprudenza sul

terrorismo internazionale legato alla religione (dopo gli attentati dell’11 settembre a New York). Per perseguire con efficacia il terrorismo internazionale è necessario uniformare i codici, almeno a livello europeo, e favorire la collaborazione giudiziaria. Occorre dire che le “veline” dei servizi di sicurezza (“intelligence”) non possono costituire una prova di reato se non contengono nome e cognome di chi ha fornito le notizie e di chi le raccoglie. Il grado di civiltà di un Paese si misura anche da questo. L’Italia ha sconfitto il terrorismo interno senza ricorrere a leggi speciali; per questo le è stato riconosciuto il merito da parte dell’ONU”.

Contro le violenze di ogni genere dei regimi, esiste la Convenzione di Ginevra del 1949 dell’ONU (v. pag.192). La Convenzione non è stata, finora,

ratificata da tutti gli Stati. D’altra parte due Risoluzioni ONU (1511 e 1546) tendono a contrastare il terrorismo internazionale.

La legislazione italiana prevede l’espulsione del cittadino straniero accusato

di associazione di terrorismo internazionale (terrorismo, non guerriglia). La richiesta di espulsione, avanzata dal Ministero dell’Interno, avviene dopo che si sia concluso l’iter giudiziario: prima sentenza del Tribunale ed eventuale

sentenza della Corte di Appello. Il decreto di espulsione deve avere il nullaosta della Procura della Repubblica, con firma del giudice d’istruzione preliminare (gip).

Pirateria in Alto Mare

L’argomento pirateria è stato già trattato nel Cap X (§ 1 e § 3) e nel

Cap. XIX (Glossario).

Ritorniamo sul tema perché in questi ultimi anni c’è una nuova forma di

pirateria che si sviluppa in acque internazionali, lontane 100, 200 miglia dalle

coste. Ricordiamo che l’80% del commercio mondiale avviene via mare, che

nel Mediterraneo transita il 20% del greggio ed il 64% di gas occorrente

all’Europa.

Potenti motoscafi inseguono le navi. I pirati, provenienti dalla “nave-madre”

che staziona al largo delle coste, arrivano sotto bordo specialmente in ore

notturne. Armati, sfruttano il fattore sorpresa per scalare la murata e salire sul

ponte di comando della nave, prenderne i comandi e mettere la nave stessa

sotto sequestro.

CODICE I.S.P.S PIRATERIA 77

Mantengono i contatti radio con la nave madre ed il sequestro finisce dopo

che l’armatore ha pagato il bonifico bancario in un lontano lido (sempre

raggiungibile con gli odierni mezzi di radio comunicazioni).

Sono trapelati i nomi di alcune navi che hanno subito il tentativo di

abbordaggio, ma non di quelle sequestrate. Citiamo i nomi di due navi da

carico: Jolly Marrone e Cielo di Milano, e quello di una nave passeggeri:

Spirit. La motonave Enrico Ievoli sventò un attacco, nel marzo 2006 nel Golfo

di Aden, grazie all’intervento dell’elicottero in dotazione della nave stessa.

Le navi che temono un improvviso assalto dei corsari devono avvertire il

Centro anti pirateria di Roma. Il centro è gestito dalla Marina Militare,

esattamente dal CINCNAV (Comando in capo navale) che ha il compito di

monitorare le navi italiane su tutti i mari. Nel Mediterraneo il traffico

mercantile è seguito a Roma da una centrale operativa di coordinamento che

impegna le Marine di Italia, Francia, Spagna, Turchia, Regno Unito, U.S.A.

Slovenia, Albania, Montenegro, Cipro, Israele e Giordania (Aqaba è il suo unici

porto, nel Mar Rosso).

Le aree geografiche più battute dai predoni del mare sono: Golfo di Aden,

Golfo di Oman, l’alto mare al largo delle coste dell’Indonesia ma soprattutto

della Somalia.

Particolari interessanti sull’abbordaggio sono riferiti nella sottostante nota,

secondo la testimonianza di un comandante italiano.

Pirateria e terrorismo internazionale. Le aree geografiche dove sono

avvenute o sono state tentate le aggressioni (l’International Maritime Boureau

ha contato più di 100 attacchi negli ultimi due anni) e talune modalità della

nuova pirateria hanno fatto avanzare i sospetti che almeno qualche azione

corsara sia in collegamento con una centrale del terrorismo internazionale.

Alcune marinerie si sono alleate ed hanno organizzato una pattuglia (task force)

di unità navali per il pattugliamento di talune coste, per l’assistenza alle navi

mercantili, per il controllo di navi sospettate di trasportare carichi di armi, per il

controllo delle rotte, con eventuali operazioni di dragaggio e sminamento. Si

teme anche l’abbordaggio col proposito di portare la nave all’incaglio o

all’affondamento in punti strategici, esattamente negli stretti lungo le principali

rotte del petrolio: Hormuz, Bab El Mandeb, Malacca.

78 CAP XII

La Marina militare italiana ha un’unità in quei mari: la fregata Libeccio o il

pattugliatore Granatiere. Si avvale delle prestazioni di un elicottero, dei radar e

di sofisticate strumentazioni di radio comunicazioni e d’identificazione,

comprese quelle della rete di spionaggio (ad esempio: quando una nave sospetta

esce da un porto) e di contro spionaggio. Una nave in porto o in rada è esposta a

sabotaggi ed attentati, specialmente di notte con incursioni sottomarine di

sommozzatori.

Alcune Società di Navigazione invitano i loro Ufficiali a frequentare i

corsi di anti-terrorismo e anti-pirateria. I Comandanti delle navi dirette verso

le acque più “calde” ricevono, dal Centro di Roma, ordini, generalmente

segreti (in busta chiusa, da aprire solamente in determinate circostanze) e

istruzioni per fronteggiare, in sicurezza, le situazioni di emergenza sopra

descritte ed altre che potrebbero presentarsi.

La SOLAS ha emanato emendamenti (oltre al Cap. IX) ai Cap. V e XI, ed ha

introdotto il Nuovo Cap. XI-2

Ia Nota. Il Cap.S.L.C. Ivano Mazzocchi nel mese di luglio 2005 era al

comando di una porta-contenitori navigante lontana dalle coste della Somalia

“quando venni avvertito dal Terzo Ufficiale, che faceva buona guardia anche al

radar, che due motoscafi, mossi da potenti motori fuori bordo, pilotati ognuno

da quattro corsari, si avvicinavano alla murata. Tentavano l’abbordaggio, per

meglio dire, l’assalto. La tecnica è questa: i corsari lancerebbero delle cime

terminanti con rampini che farebbero testa contro il fasciame interno del capo

di banda. Con un’arrampicata di 10, 15 metri avrebbero raggiunto la coperta (il condizionale è d’obbligo poiché le notizie certe riguardano soltanto i casi di agguati tentati e falliti). Erano

armati di mitragliette e bazooka. Armi a bordo non ne abbiamo (dice il

comandante della Jolly Marrone). Ordinai al Direttore di mettere le macchine a

tutta forza, al Terzo di procedere a zig zag (manovra diversiva) e lanciai due

allarmi. Uno fu l’allarme anti-incendio, con la sirena; facendo predisporre

quindi due getti, potenti, degli idranti: un deterrente che fece desistere i pirati

dal tentare la scalata. L’effetto sorpresa, viceversa, è l’arma vincente dei

corsari. Quando mi affacciai dall’aletta fui salutato da una raffica di mitraglietta

che colpì la vicina sovrastruttura del ponte. Il secondo allarme fu per segnalare

l’azione di pirateria al Centro anti pirateria di Roma”.

IIa Nota: la prima parte dell’aggiornamento è stato fatto sulla base di

notizie tratte dalla rivista Vita e Mare del Collegio Capitani, articolo del

Comandante G.Vascotto) e di notizie fornite da Ufficiali: L. Pinasco, F.

Tortora, E. Cossu. La Casina Capitani di Meta-Sorrento ha stampato un

prontuario, a cura di F. Imperato; libera traduzione dal sito IMO.


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